La Dragon Slayer dell'acqua

di Lizobelle Wood
(/viewuser.php?uid=911556)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 1:Chiavi ***
Capitolo 3: *** 2:Bagno caldo ***
Capitolo 4: *** 3:Domande senza risposte ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo

"Quanto manca ancora? Riesci a vederla Maila?" chiese Iris con la voce affaticata dal lungo viaggio, "No mi dispiace, forse … no aspetta. Eccola!" "Dici sul serio? Riesci a vederla? Oh mio dio, non ci posso credere!" esclamò entusiasta la ragazza tirando, poi, un sospirò di sollievo pensando che tutte le energie consumate per raggiungere la famosa Magnolia erano state ripagate.

Intanto aveva già oltrepassato le mura: quando entrò fu meravigliata dalla bellezza della città e anche dalle tante persone felici che giravano li intorno. Felice, questa parola per lei era sconosciuta. Perché? Perché da quando sua “madre” la dragonessa Acqua, l’aveva lasciata sola, la sua infanzia le fu rubata all’istante a causa di un uomo, Terrell Kouka: mentre stava passeggiando per un vicolo, in cerca di Acqua, la povera bambina venne presa in ostaggio e portata nel suo nascondiglio, una lurida baracca di legno ricoperta di sangue su tutte le pareti. Iris, pur avendo solo 6 anni, capì che quel sangue sulle pareti avrebbe potuto mischiarsi con il suo se non avesse usato tutto il potere che aveva per difendersi. Ma non ci fu bisogno di usare niente: il bastardo la spiava ormai da giorni e di conseguenza conosceva il suo dono. La prese per i suoi scopi commerciali: sculture di ghiaccio e vendita di borraccie d’acqua, sembra stupido ma si, la sfruttava per le sue abilità nel dominio dell’acqua. Il paese in cui vivevano era molto arido e non c’era nessuna sorgente d’acqua, molte persone dovevano andare lontano per trovare delle oasi dove dissetarsi. Iris produceva acqua da una fonte interna al suo corpo perciò ne era una sorgente infinita. Vi chiederete cosa c’entra il sangue sulle pareti con l’acqua, be’ è molto semplice, se un cliente prendeva la merce ma dopo non la pagava veniva ucciso all’istante e gli omicidi accadevano sempre nella baracca sotto lo sguardo verdemare di Iris. Aveva subito quella tortura per 13 anni, ma al compimento dei 19  fuggì via insieme a Maila quella cara gattina trovata in una cassetta di legno vicino ad una casa abbandonata, che non le faceva mai perdere la sparanza di trovare quel magico posto di cui Acqua gli parlava, un posto in cui maghi e non maghi vivevano in armonia, collaboravano affinché ci fosse pace e felicita, un luogo a sud-est del Regno di Fiore, un luogo che l’innocente bambina sognava ogni sera di poter vedere e, magari, poter mettere su radici. In fondo per lei andava bene qualsiasi posto lontano da quel villaggio morto, dimenticato e polveroso. Così per tre interminabili mesi viaggio alla ricerca di quel magico paradiso. Finché non lo trovò.

Era davanti alle porte della gilda, era agitata e le sudavano le mani, ma il desiderio di avere una vita nuova, più felice e tranquilla, di poter scappare da quel passato crudele e terrificante, era troppo grande. Si fece forza e aprì le porte. Si sentì un tonfo provenire dalle porte contro le mura (pensiero) "Ho sbattuto troppo forte". Tutte le persone presenti nella sala si girarono verso la dragon slayer: molti nella sala avevano un’espressione incuriosita soprattutto Grey, i due ebbero uno scambio di sguardi che fece infuriare Lluvia, ovviamente, ma fece infuriare qualcosa di più la maga: Iris aveva una lunga e folta chioma bianca con ciocche ondulate che le dondolavano ad ogni passo sulla sua schiena slanciata, poi indossava un top azzurro a mezze maniche che arrivava a meta pancia e metteva in risalto il suo seno proporzionato al fisico tonico e la sua tartaruga leggermente abbronzata per via del sole cocente (infatti erano in piena estate), sotto portava dei pantaloncini corti in jeans a vita alta. Happy fu invece incuriosito da Maila, che a differenza di Carla sembrava più gentile e in più a valorizzar quel suo aspetto simpatico c’erano delle macchie caffè latte a coprirle il corpicino bianco.

Iris arrivò al bancone "Mh,mh, salve potrei sapere dove sta il vecchio saggio di questa gilda?" , domandò a Mirajane intenta a pulire un bicchiere, "Am si, è la porta a destra, e piacere sono Mirajane Strauss". Iris ringrazio e le fece un sorriso appena accennato; non sapeva niente di questa città, per cui non si fidava a dire il suo nome.

Si fece coraggio e entrò…    

 

Spazio autore: mille scuse a quelli che hanno già letto la storia, è che ho avuto dei problemi con l'anteprima, ma ora ho risolto. Ciao e vi prego recensite.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** 1:Chiavi ***


1:Chiavi

Toc Toc

«Avanti.», dalla porta si sentì un cigolio flebile, che fece lo stesso sobbalzare Iris. Maila, a differenza sua, era più disinvolta, e questo fece tranquillizzare la ragazza. «Salve, è lei il master di questa gilda?» «Non ti fidi di quello che ha detto Mirajane, mia cara?» Iris arrossi vistosamente al sentire di quelle parole «Am, sinceramente no, mi sono già fidata delle persone, e non ho avuto niente in cambio da loro.» «Mhh, bè a quanto pare da Mirajane hai avuto qualcosa in cambio, ho sbaglio. Ti ha detto la verità.» le guance di Iris si colorarono nuovamente di rosso.

«Non ti devi preoccupare della gente di Fairy Tail, qui sei al sicuro, chiedi testimonianza ad una maga stellare, si chiama Lucy Heartphilia. Il secondo giorno conosceva già tutti ed era amica con tutti.» disse il vecchietto, tenendo le mani della ragazza nelle sue «Grazie!» disse Iris abbracciandolo, anche se dopo un secondo era a un metro di distanza da lui, enormemente imbarazzata della situazione. «Salve, io sono Maila. Quando inizieranno le missioni, sa, Iris è una dragon slayer dell'acqua, è ad un livello alto di esperienza.» «Maila!!! Non puoi stare un po' zitta!» «Che c'è, è vero.» si giustificò la gattina esponendo un sorriso a trentasei denti. «Una dragon slayer dell'acqua? Bè, non sei la sola. Qui abbiamo un dragon slayer del fuoco, dell'aria e del metallo, e un dragon slayer artificiale del tuono» alla parola artificiale l'espressione di stupore di Iris cambiò in un'espressione di curiosità...

qualche minuto dopo

«Grazie ancora.» «Prego, e benvenuta!» Iris salutò il Master con un sorriso timido, ma sincero. Si diresse al bancone accompagnata da diversi sospiri di sollievo, e anche da Maila.

«Whisky, forte.» chiese Iris alla barista «Benvenuta, questo lo offre la casa. Sei una maga anche tu?» «Si una specie, e, mi chiamo Iris, Iris Acqua. Scusa per prima, è che dopo le mie “bellissime esperienze” ho perso un po' di fiducia nel mondo.»

«Tranquilla non fa niente per prima. Che vuol dire una specie?» «Sono una dragon slayer dell'acqua, non dirlo a nessuno o sta sicura che stasera sarai sostituita da una nuova barista dolce come te» minacciò Iris dopo essersi accorta di aver rivelato troppo. Mirajane sbiancò letteralmente. «Sta tranquilla, non ti farà nulla, ci sarò io a fermarla» la rassicurò Maila, facendo nascere un sorriso a Mirajane. «Scusala è fatta così Iris, non ha avuto un passato facile.» «STA ZITTA MAILA!!!» rimproverò animatamente la gattina.

Grey la guardava già da un po', la trovava carina, ma non era quello a incuriosirlo. Nel frattempo Lluvia se ne era accorta e volle per forza interrompere i pensieri del ragazzo «Grey-sama offri un drink Lluvia-chan» « No, prendilo da sola.» dopo questa risposta fredda e chiara andò verso Iris. «Mirajane, mi dai dell'acqua?» «Certo arriva subito» rispose Mirajane con un sorriso smagliante e gentile. «Chi sei?» «Che t'importa?» rispose brusca la ragazza. Iris aveva spesso questo vizio di comportarsi in modo freddo con la gente, non era colpa sua come vi ho già detto, ma da quando Terrell la rapì prese a costruire una barriera intorno a se per paura di essere ferita, umiliata, tradita di nuovo. Si comportava in modo diverso con tutti: con una persona era più buona, ad esempio con il Master, con un'altra attivava la sua armatura diventando gelida come il ghiacco. Grey percepì questa cosa, perchè lo faceva anche lui, spesso (ad esempio con Lluvia, anche se lei, in effetti dava fastidio a tutti).

«Mirajane, sai dove posso trovare una casa, o un appartamento?» chiese dubbiosa Iris, anche un po' imbarazzata, visto che Grey fece una faccia un po' stupita. «Am, mi dispiace, puoi chiedere a...» «Vieni a stare da me, ho una stanza libera» si intromise Grey «Non mi conosci neanche» rispose Iris, con tono annoiato, «Forse, ti voglio conoscere» disse lui «Bè, stai attento a chi vuoi conoscere, non sono come tutti gli altri» rispose Iris avvicinandosi esageratamente a Grey guardandolo negli occhi ghiaccio «Modesta...» rispose lui con tono di sfida avvicinandosi ancora di più a lei facendole inarcare la schiena all'indietro. «Che state facendo?» Iris sobbalzò saltando addosso a Grey «MA CHE CAVOLO E' STATO!!!» gridò Iris spaventata «E' la tua ragazza per caso? Così presto Grey? Fai esperienza!» disse Macao ridendo. Appena Iris si accorse che era in braccio a Grey scese subito arrossendo vistosamente. «Non la toccare pervertito!» disse Natsu puntandogli il dito contro «Non sono un pervertito idiota!!!» «Ciao io sono Lucy,io sono Levy, e io sono Macao, io sono Elfman, io sono Cana, io sono Lisanna, io sono Wendy e io sono HAPPY!!!» dissero tutti i maghi della gilda, mentre Carla fece una smorfia come sempre. Iris stava cominciando a sentirsi stretta lì dentro così fece un incantesimo «SFERA D'ACQUA!!!» dominò l'acqua dentro di lei facendola uscire dal ventre, il centro dellla sua sorgente infinita, mettendo le mani a forma di sfera creando così una palla d'acqua che allontanò tutte le persone intorno a lei. Tutti rimasero bagnati e sbalorditi dall'azione della ragazza.

«BASTA!» si fece spazio tra la gente e prima di andare via andò da Grey «Mi dai le chiavi?» «Ma se non sai nemmeno...» non riuscì a finire la frase che Iris aveva gia le mani nelle sue tasche intenta a trovare le chiavi.

Quando le trovò si girò verso Grey e gli disse «Stà tranquillo, troverò la casa.» prese una bottiglia di whisky dal bancone, dicendo a Mirajane che l'avrebbe pagata domani, chiamò a se Maila e andò a cercare la casa di Grey.

Durante il cammino lei e Maila parlarono un po'«Sei stata troppo cattiva con loro» «Mi stavano incredibilmente addosso, e tu lo sai che io non sono il tipo da abbraccini e bacini.» si giustificò Iris scrollando le spalle.

«Ah, è questa.» «Come lo sai?» «Perché c'è una scultura di ghiaccio» disse lei salendo i scalini, «E cosa c'entra il ghiaccio?» «Lo visto usare la magia del ghiaccio mentre combatteva con quello che sputa fuoco.».

Entrarono in casa...

Continua...

Spazio Autore: ciao a tutti, dovevo postare la storia tre ore fa ma come al solito mi prolungo al massimo. Ringrazio ancora OphionTheHunter per avermi dato il consiglio per HTML e la ringrazio soprattutto per aver recensito. Ciao ancora e vi prego recensite e, vi prego, vi prego, vi prego seguitemi. Baciiiiiii.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** 2:Bagno caldo ***


2:Bagno caldo

Entrarono in casa «E' piccola» disse un po' delusa la gattina, «Ma almeno non è ricoperta di sangue.» ribatte Iris scaraventandosi sul divano color cielo. La casa aveva il minimo indinspensabile: all'entrata c'era subito il soggiorno, con un piccolo divano azzurro davanti una piccola TV posizionata a sinistra della stanza attaccata al muro; andando avanti c'era un corridoio che portava alla cucina/sala da pranzo, ma uscendo dalla stanza rispettiva, a destra e a sinistra c'erano due camere da letto con bagno. Sembra più grande ma invece... Iris nel frattempo era già andata nella camera da letto di destra , visto che era la stanza più vuota. Entrò in bagno e sollevò la leva del rubinetto della vasca per far scorrere l'acqua calda. Un secondo dopo era già dentro la vasca coperta da una fitta nebbia di vapore e da una collina di schiuma. «Iris, ma che fai?!» «Un bagno» «Questa, ti ricordo, non è casa TUA! Ti prego cerca di essere più educata.» «Io sono educata. Maila, ti prego, smettila di stressarmi, lui mi ha chiesto di venire a casa sua e io ho accettato. Quindi se io dovrò vivere in questa casa non ho intenzione di essere un pezzo di legno. Sai il detto “Fai come se fossi a casa tua” ? Ecco, fai come se fossi a casa tua.» «Ahh, sei sempre la solita!». La gattina uscì dalla stanza sbuffando fortemente, cominciò a contare per trattenere la rabbia. Maila sapeva che Iris era una di quelle ragazze che non dava retta a molti, negli anni ha dovuto abituarsi a questa sua caratteristica, perché Maila era il tipo di gattina educata, pronta ad aiutare il prossimo, e lei aiutò Iris sempre, e non perdeva la pazienza quando non aveva il migliore dei comportamenti o aiutava solo chi le faceva comodo, cioè nessuno.

Maila era seduta sul divano fissando il parque quando Grey entrò in casa. Il tonfo della porta risveglio Maila dai suoi pensieri. «Ciao, a quanto pare avete trovato la casa» disse chiudendo la porta. «Dov'è, la tua.. amica» «E' a farsi un bagno nella vasca della stanza di destra. C'è, per caso, da mangiare?» disse mentre il suo pancino cominciò a brontolare rumorosamente, «Ah? Si, certo cosa... ma tu sei come Happy, quindi vorrai di sicuro del pesce.» detto questo tirò fuori una trota fresca dal frigo. Quando posò la cena sul tavolino del soggiorno Maila cominciò a fare un balletto gioioso dicendo mille grazie a Grey. Lui le sorrise e basta.

Si diresse in camera solo che fu interrotto da una visuale piuttosto interessante da farlo arrossire «Oh sei arrivato. Me ne vado subito, stavo solo cercando una maglia per pigiama. Sono stanca e anche se sono solo le sette di sera, andrei volentieri a letto» Grey annui, leggermente imbarazzato, vedendola in reggiseno e mutandine. «Chi ha vinto?» «Cosa?» chiese Grey «Hai vinto tu o quello che sputa fuoco?» «An, vuoi dire Natsu? Bè, non ha vinto nessuno, Erza ci ha interrotti» «Quale Erza?» «E' una ragazza dai capelli rossi, porta sempre un'armatura» «Non l'ho vista» «Le assomigli di carattere» «Davvero? Allora la voglio conoscere.» «Tu pratichi la magia dell'acqua?» «Non dirlo a nessuno o sei morto. Sono una dragon slayer dell'acqua.» Grey rimase sbigottito da quella risposta, non pensava ci fossero così tanti dragon slayer al mondo. Si avvicino a lei gia vestita e pronta, apparte i capelli ancora bagnati, e si sedette li vicino «Io pratico la magia del ghiaccio...

Continua

Spazio autore: ciao a tutti sono riuscita ad aggiornare oggi per fortuna, pensavo che non ce l'avrei fatta. Nel prossimo capitolo Iris si scongelera un po' perché Grey li farà conoscere tutti i maghi di Fairy tail, questo capitolo è stato più di passaggio. Non vi dico altro. A domani, forse. Ciaooooo.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** 3:Domande senza risposte ***


3:Domande senza risposta

«Magia del ghiaccio, bello. Il Master mi ha detto che ci sono altri dragon slayer, qui in città. Sai sicuramente chi sono, quindi ti chiedo ti portarmi da loro, devo parlargli.» Grey aveva un'espressione dubbiosa sul viso, ma poi si ricordò di Igneel, Grandine e Metalica e anche della loro estinzione, e pensò che tutto questo centrasse anche con lei, visto che era una dragon slayer, «Ok, lo farò, ma ad alcune condizioni: prima cosa, smettila di darmi occhiatacce e di minacciarmi» a queste parole Iris fece una smorfia «secondo: sii gentile con loro, qui non sei l'unica ad aver avuto un passato difficile, terzo: non frugare mai più nelle mie tasche, non mi piace avere delle mani nei pantaloni.» quest'ultima cosa la disse con inbarazzo velando le proprie guance di rosso, «Ah ah. Senti un po' questo “non mettere le mani in tasca, non mi piace avere delle mani nei pantaloni”» borbottò divertita alzandosi dal letto, dirigendosi nella camera accanto, sculettando in modo provocatorio, lasciando il povero Grey ancora più sbigottito.

Mattina

Una luce accecante invase le pareti della stanza di Iris penetrando negli occhi verdemare, ormai aperti a causa dei soliti incubi, ma fu un'altra cosa a far innervosire Iris: Grey era in piedi davanti al letto con uno sguardo serio «Da quant'è che mi fissi? Sembri uno stalker pervertito.» domandò acida «Ti fisso da appena 5 minuti, quindi calmati non ti voglio molestrare o cose del genere.» con questo uscì dalla stanza sbuffando annoiato. «Ciao ti sei svegliata finalmente. Sono le 10 e 30, io e Grey abbiamo già fatto colazione: io pesce grigliato lui wuppa di miso. Mi ha detto che spesso fa colazione alla gilda, per cui è stato strano mangiare a casa sua, e pure in compagnia.» disse tutta esaltata Maila. «E allora?» «Come non detto Iris» rispose con una nota di delusione, e un'espressione triste prese il posto di quella felice ed estasiata. «Sto scherzando, vieni qui!» allargò le braccia a mo' di cianbella incompleta e Maila ci sprofondo in un sol salto. «Lo sai che ti voglio bene? Ti faccio questa domanda perché qualche volta ho l'impressione che tu non lo creda o te lo dimentichi. Qualunque cosa faccia o dica non scordarti di quel poco amore che mi resta perché lo dedico tutto a te, hai capito?» e quest'ultima frase la scandì tenendo il viso della cara gattina tra le sue mani calde, che si macchiarono di bollenti e cristalline lacrime. «Non piangere Maila! Su, che è una bella giornata e poi abbiamo dormito in una vera casa in veri letti! Dovremmo gridare dalla gioia!» «E allora perché non gridiamo?» «Primo, non possiamo perché Grey potrebbe avere un attacco di cuore, secondo, non è casa nostra e dobbiamo essere riconoscenti ed EDUCATE, e utilizzo le tue stesse parole, così non puoi contraddirmi» disse con tono malandrino accompagnato da un sorriso malizioso. «Uffa! Però vedo che facciamo progressi con le lezioni di galanteria, almeno ti ricordi qualcosa.» rispose con un sorriso timido liberandosi dalla forte stretta di Iris.

Maila corse in cucina mentre Iris rimase ancora un po' in camera. Con Maila faceva degli sforzi per sembrare felice, ma in realta si sentiva vuota, e non riusciva a capire il perché, continuava a combattere inutilmente quel vuoto, che alla fine la divorava fino al cuore lasciando solo quella piccola porzione di cui aveva parlato a Maila, era già tanto se gli era rimasto quel fatidico pezzo. Continuava a pensare che fosse una reazione esagerata, che fosse nella sua testa ma quel vuoto che continuava a distruggerla dimostrava tutto il contrario. Senza accorgersene una lacrima tagliente e amara le scese sulla guancia ma non le lascò scampò afferrandola violentemente con le dita. Un singhiozzo le blocco il respiro, come i molti altri che susseguirono.

«Iris, stai bene? Se vuoi chiamo Maila e...» «NO! Non farlo, ti prego.» lo imploro con gli occhi dolci che continuavano a far sgorgare lacrime ininterrottamente; era diventata una cascata. «Io.. mi riprendo subito.. tranquillo... non c'è bisogno di chiamare Maila... anzi.. non lo deve proprio sapere.. chiaro?» ordinò tra un singhiozzo e l'altro, cercando di farsi capire. Grey chiuse piano la porta e si avvicinò a lei, si sedette sul letto accanto e l'abbracciò, cercando di calmarla accarezzandole i capelli per tutta la loro lunghezza. Iris per un momento pensò che non lo conosceva così tanto da poter avere così confidenza con lui, insomma, si conoscevano da appena due giorni e lui la stava già abbracciando!

Rimasero così per qualche minuto, fino a quando Iris si staccò bruscamente da Grey «Grazie Grey. Em, lo so che non è il momento giusto, ma come sai il mio nome, e dove a dormito Maila? Sai, non me lo ha detto e io non glielò neanche chiesto.» «Me lo ha detto Maila il tuo nome, e ha dormito sul divano in soggiorno. Tu come conosci il mio nome?» «Me lo ha detto Maila.» e tutti e due scoppiarono in una fragorosa risata.

Dopo la colazione tutti corsero nelle proprie stanze per prepararsi ad andare alla gilda per parlare con gli altri dragon slayer. «Mhh, dovrei comprare altri vestiti, questi sono ormai sudici e sgualciti. Anche i tuoi Maila non sono dei migliori, non credi?» «Già, bè, potremmo fare shopping uno di questi giorni.» disse con un sorriso a 32 denti, sperando, però inutilmente, che Iris avrebbe accettato, «Mi dispiace Maila ma non possiamo. Non ho un soldo! Però potremmo procurarceli: Grey mi ha detto, durante la colazione, che ci sono più tipi di missioni: missioni di tipo S, le più difficili riservate ai maghi S, i più esperti della gilda, e il resto delle missioni riservate ai maghi che cercano ogni anno di diventare di tipo S, anche se invano. Mi ha detto che si guadagna bene.» disse con un ghigno, «Mhh, aspetta... ieri ho visto nella gilda una bacheca attaccata al muro piena di volantini con su scritto dei numeri. Penso che quei volantini siano le missioni, e quei numeri scritti sopra siano il pagamento, e devo dire che erano delle cifre piuttosto grandi.» a questa rivelazione gli occhi di Iris si accesero «Andiamo!» Iris afferrò Maila per il vestitino, più grigio che bianco. «AHHH, MA CHE FAI!» «Dobbiamo fare soldi! Quindi sbrighiamoci prima che tutte le missioni siano esaurite!» gridò tutta esaltata. Già si immaginnava le belle monete d'oro tra le mani. «Hei ma che fate?!» «Andiamo a fare un po' di soldi!!!» «Voi non andate a fare un bel niente!» disse con tono autoritario afferrandola per il polso. Cominciò a stringerlo sempre più forte poiché Iris continuava a dimenarsi cercando di liberarsi. Prese anche l'altro polso con forza (collegato alla mano che non teneva più l'abitino di Maila). La sbatte con forza contro la porta. Iris cominciò ad accaldarsi e a intimorirsi. Grey aveva la testa bassa. Appena alzò il capo si mise a ridere rumorosamente. Maila e Iris avevano un'espressione sbigottita, ma dopo qualche secondo la gattina si mise anche lei a ridere. «Hei ma perché... BASTARDO MI HAI LEGATA AL POMO DELLA PORTA!» «Iris, modera il linguaggio!» disse la gattina con tono ambiguo «A fanculo il linguaggio Maila!!! Ma che nodo hai fatto!!! Liberami Grey, o giuro che quando i miei polsi avranno come lacci l'aria non potrai più ridere ne respirare!!!» «Ah, ah. Si si, certo!» disse sghignazzando mentre allungava le mani per liberarla da quei lacci.

«Vedo che riesco a respirare.» «Sei fortunato che mi hai dato ospitalità, se no saresti già sul tappetto, stecchitto.» Grey la guardò con finto terrorre, mettendosi poi a ridere. «Ohh, mio caro Grey, non sai nemmeno quanto io sia esperta in questo campo.» il viso di Grey sbianco all'udire di quelle parole.

Tutto il breve viaggio andò avanti tra i piccoli litigi di Grey e Iris, Maila ormai perse la speranza di riconciliarli una medesima volta. Si diede uno schiaffo sulla fronte dicendo tra se e se «I simili non si attraggono.».

«Grey, fatti... ah?! Hai portato quella ragazza antipatica con te.» «Cos'hai detto??!! Adesso ti faccio vedere imbecille!!!» «Credimi è meglio se non lo fai.» «Perché?!» «Perché lui è... il dragon slayer del fuoco.» Iris fece una faccia incredula «Come fa quell'idiota a essere il dragon slayer del fuoco?!» «Credimi, non lo so.» disse con tono a dir poco disperato. «Ciao, tu devi essere Iris io mi chiamo Wendy, mi sono presentata anche ieri, ma tu non eri dell'umore giusto per saluti e presentazioni. Lei è Charla. E questa bella gattina chi è?» «Io sono Maila, piacere.» rispose con un sorriso smagliante, Charla, come al solito, fece una smorfia e andò da Lily. «Oh, scusala Maila, Charla ha un carattere particolare.» «Sei la dragon slayer dell'aria, non è vero? Io sono la dragon slayer dell'acqua.» domandò incerta Iris, dopo aver sentito una strana presenza, familiare, «Em, si ma tu come lo sai, che io sappia non te lo detto.» «Niente, cioè, non lo so, io l'ho sentito. Vorrei parlarti, e vorrei parlare anche a.. come si chiamava?» «Natsu!» disse Wendy felice di aver saputo del legame che provava Iris verso di lei. Pensò che questo avesse a che fare con Grandine, perché anche lei sentiva qualcosa di familiare quando le stava vicino. «Vorrai parlare anche con Gajeel, forse. Sai, è un dragon slayer anche lui, del metallo.» gli occhi di Iris si illuminarono alla parola “metallo”. A lei piaceva essere un dragon slayer dell'acqua, ma avrebbe sempre voluto dominare un'elemento, soprattutto il metallo, perché pensava gli si addicesse al suo carattere. «Certo! Chiamalo pure, penso che mi piacera molto più di Natsu.» Wendy annuì e corse verso Gajeel, che era come al solito con Levy, infatti Wendy interruppe un momento un po' intimo nello sgabuzzino, appunto si stava chiedendo del perché fossero nello sgabuzzino. «Ohh, siii Gajeel...» «Ahhhh....ragazzi?» disse Wendy dopo essere violentemente arrossita «Ah?! WENDY??!! O MIO DIO, MA CHE CI FAI TU QUI???!!! GAJEEL FERMATI!!!!» «Ah? WENDYY!!!!». Wendy uscì subito dalla stanza sbattendo fortemente la porta.

Nello sgabuzzino...

«Dici che ci ha visti, Levy?» le disse mentre la aiutava a scendere dallo scaffale e a sistemare le spalline del vestito, «Secondo te? Siamo nei guai!» rispose preoccupata «Te lo avevo detto di non farlo qui, te lo avevo detto, ma tu sei il solito “avventuriero”!» «Però...devi ammettere che ne è valsa la pena, geehee». La cinse per i fianchi e la spinse verso di lui facendo sbattere i propri bacini...

Nel frattempo...

«Ma, dov'è?» «Em, Iris, al momento Gajeel è occupato.» disse tutto d'un fiato...

«Ciao Wendy, scusa per prima, ecco, stavamo, “parlando”...» disse Gajeel con il solito ghigno stampato sulla faccia.


 

Dopo le solite presentazioni Iris invitò i dragon slayer in un luogo più appartato.

«Sapete qualcosa su i vostri draghi, sulla loro estinzione, su di loro? Io non mi sono nemmeno impegnata nelle ricerche, ma non è di questo che dobbiamo parlare!» «Perché?» «Io mi faccio i fatti i miei, perché tu non ti fai i tuoi, Natsu?» «Va bene, va bene...» «Mi dispiace Iris, io ho provato a cercarla, anche se inutilmente, visto che non ho trovato nessuna traccia di Grandine.» rispose Wendy dispiaciuta.

Gajeel non disse molto, a lui non piaceva particolarmente parlare della scomparsa di Metallica. Così la discussione fu continuata da Iris, Wendy e Natsu.

«Be', grazie lo stesso ragazzi, ci vediamo in giro.» «Certo!» rispose Wendy, raggiante come sempre.

Quando tutti se ne andarono per la loro strada, Iris si accorse di una strana ragazza dai capelli rosso fuoco e un'armatura scintillante. Aveva notato che non aveva smesso di fissarla per tutta la durata della discussione tra i dragon slayer. Si incamminò verso di lei per capire il perché la stesse guardando così “intensamente”. «Scusa, ma hai qualche problema con me?!» «Chi sei?» «Nessuno che ti possa interessare, te lo garantisco. Comunque, smettila di fissarmi, è abbastanza irritante e invadente.» e con questo finì la discussione.


 

La giornata passò tranquilla, tra un litigio e l'altro di Natsu e Grey, e le interruzioni continue di Erza più le fragorose risate e i rimproveri di Lucy.

Erza, alla fine, smise di fissare Iris, e andò a parlarle direttamente. Non fu una discussione molto lunga, Erza voleva solo sapere chi fosse e da dove venisse, Iris fu come al solito diffidente ma Grey le parlò di quella persona molto simile a lei; a quella rivelazione Iris si scongelò subito, sapendo di stare con una persona del suo genere.

Maila stette tutto il tempo con Happy, e lui da gentiluomo che è, le regalò molti pesci.

Charla non si scomodò nemmeno a salutarla come si deve, ma si sa com'è la nostra Charla, permalosa come non mai, non le piace quando Happy le sta intorno e non le piace neanche quando non le sta intorno.

Tutta la sera si sussegui fra shottini e lotte corpo a corpo con qualche doccia offerta da Iris.


 

Spazio autore: ciao a tutti, perdonate il mio ritardo ma tra esami, compiti e studio non sono riuscita a scrivere nulla. Vi starete chiedendo il perché non abbia aggiornato durante le vacanze di pasqua, be', è perché mi sono presa una pausa da tutto, sfortunatamente non nei Caraibi; dovevo assolutamente premere il tasto OFF se no sarei crollata di sicuro. Spero di farmi personare con questo capitolo e con i prossimi, e vi fara piacere scoprire che è più lungo del solito. Ciao a tutti e scusatemi ancora. Recensite!!!

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3409903