Aisaka

di aisakahyuga
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Rinasce il mondo con il primo sole ***
Capitolo 2: *** Una nuova famiglia ***
Capitolo 3: *** La scuola ***
Capitolo 4: *** La tigre palmare del villaggio della foglia ***
Capitolo 5: *** Lezione fisica ***
Capitolo 6: *** Ultimo giorno di scuola e le vacanze estive ***
Capitolo 7: *** Ragazzino arrabbiato ***
Capitolo 8: *** Piccola gattina indifesa ***
Capitolo 9: *** La recita e il primo ballo ***
Capitolo 10: *** Neve candida ***
Capitolo 11: *** Piccoli raggi di sole ***
Capitolo 12: *** Preparazione ***
Capitolo 13: *** Genin ***
Capitolo 14: *** Prima missione ufficiale ***
Capitolo 15: *** La battaglia contro zabuza e hako ***
Capitolo 16: *** Ti proteggerò senza che te ne accorga ***
Capitolo 17: *** Maes hughes ***
Capitolo 18: *** Team speciale ***
Capitolo 19: *** Magia e destino ***
Capitolo 20: *** Patronus ***



Capitolo 1
*** Rinasce il mondo con il primo sole ***


C'era una volta, tanti anni fa.............

Tutto ebbe inizio, quando Nihal sconfisse il tiranno "Aster". Nihal fece un grande sacrificio per salvare l'uomo che amava "Sennar", lei morì e fu riportata in vita da Phos, un folletto, l'unico rimasto della sua specie. Phos fece un incantesimo al suo talismano, e riporto in vita nihal, il piccolo folletto prima di andarsene disse di non levarsi mai il talismano, perchè la sua vita è legata a esso. Sennar quando rivide nihal ebbe un tuffo al cuore, decisero di andare a vivere insieme nelle terre ignote. Salutarono tutti, soana ido e aries. Sennar e nihal partirono insieme a oarf nelle terre ignote li scoprirono che è abitata, non solo dagli elfi ma anche dagli umini che provenivano dalla razza dei nani e degli elfi chiamati hely, e erano un popolo pacifico non come gli elfi arroganti e presuntuosi. Passarono diversi anni, nihal e sennar si stabilirono vicino al villaggio degli hely.Il frutto dell'amore di nihal e sennar diede alla luce il loro primo figlio di nome Tarik, aveva i capelli e gli occhi del padre e le orecchie della mamma ma più piccole. Ogni tanto ido soana e aries andavano a trovarli e portavano regali a tarik. Passarono altri 15 anni e nihal e sennar ebbero due bambine gemelle di nome Aisaka e Seeu. Aisaka aveva i capelli rossi come suo padre e gli occhi e le orecchie di sua madre mentre Seeu, aveva i capelli blu scuro e gli occhi e le orecchie di sua mamma. Le due gemelle diventarono "Sheireen" cioè consacrate, aisaka fu consacrata al dio Shevraar, è il dio del fuoco,della guerra e della distruzione,è anche il dio della creazione e dell'amore. Mentre Seeu fu consacrata alla dea dell'acqua, della creazione; Phenor. Le due gemelle fin dalla nascita, vennero seguite da un umano di nome amdir che divento' il loro tutore.

Erano trascorsi diversi anni dalla caduta di Aster il Tiranno, il Mondo Emerso pareva vivesse in un periodo di pace destinato a durare in eterno. Tutto ciò che fino a qualche tempo prima aveva caratterizzato i tempi bui adesso non esisteva più. Le opere di distruzione del Tiranno erano state abbattute. Città antiche come Seferdi vennero ricostruite, ora è abitata principalmente dai Licantropi, unicorni, cavalli alati, e qualche drago. Vennero firmati nuovi accordi tra le varie razze, ora vivono in pace. Le ninfe, alcune di loro si unirono agli umani. Persino dal Mondo Sommerso qualcuno tornò a vivere alla luce del sole.

Tutte le forme di governo che prima comandavano sulle Terre Emerse furono abolite, i palazzi dei re abbandonati nelle rispettive terre. Una nuova città fu fondata nella Grande Terra, Nuova Enawar, e il Consiglio delle Acque creò lì il suo palazzo. Era il consiglio a governare le otto terre, era lui a controllare che la pace rimanesse per sempre. Ma si sa che il bene e il male amano alternarsi nel grande gioco che è la vita, perciò gli allenamenti non sono mai stati sospesi. A Makrat l'Accademia dei Cavalieri di Drago non ha mai visto così tanti studenti tutti assieme. Forse perchè le altre accademie, come quella dei Draghi Azzurri nella Terra del Mare, furono abbattute e tutti i Draghi vennero trasferiti a Makrat. L'accademia che allena gli aspiranti Cavalieri è solo una, ed è gestita da Nihal e Ido. Sono loro infatti che allenano gli studenti. Ido li prepara con le armi, Nihal li prepara per quanto riguarda i Draghi.

Ed ora mentre gli abitanti delle Terre Emerse si godono il loro periodo di tranquillità, il male ricomincia a riaffiorare. Nihal e sennar Vissero felici per vent'anni, ma poi l'incantesimo si spezzò.... Gli elfi credevano che le due gemelle fossero pericolose, perchè erano mezzelfe non pure e sin da quando erano piccole usavano la magia. Una sera le rapirono, le torturarono. Gli elfi avevano visto che avevano grandi doti, il re degli elfi voleva condannare a morte Seeu per usare un incantesimo potente che avrebbe distrutto il mondo emerso. Una sera attaccarono il villaggio degli elfi,I loro genitori nel tentativo di salvarle morirono, il loro fratello Tarik fu' catturato, ma riusci' a fuggire e di lui non si seppe piu' nulla ne del drago Oarf. Quella sera amdir salvo le due gemelline, e riuscisse a prendere i cadaveri dei loro genitori e li seppellii e fuggirono lontano, in sella a un grosso lupo bianco.

Aisaka e seeu avevano solo 6 anni quando successe la tragedia, amdir aveva 10 anni. Il loro viaggio sembrava interminabile, a 2 mesi di viaggio arrivarono al villaggio della foglia, detta anche konoha.

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Capitolo 2
*** Una nuova famiglia ***




Arrivati al villaggio della foglia, gli shinobi accorsero in nostro aiuto e ci condussero dall'hokage. Io e mia sorella siamo infreddolite e impaurite, mal ridotte con i vestiti sporchi. Amdir racconto la nostra storia, cosa era successo e come eravamo arrivati fino a li. Il terzo hokage ci affido alle cure degli hyuga, che è il clan più potente del villaggio della foglia. Il capo clan venne a prenderci e ci porto nella nostra nuova casa.

La nostra nuova casa è molto grande, all'esterno c'è il giardino e un grosso albero di salice. Rimasi meravigliata. Davanti alla porta di casa vidi un ragazzino, sarà stato poco più grande di me, aveva dei bellissimi occhi color viola e i capelli lunghi marroni. C'è qualcosa in lui che non andava, sembrava provasse rancore per qualcuno. Ci presentammo, e seppi che il suo nome è neji e così divenne il mio fratello. Subito dopo feci la conoscenza di hinata, anche lei aveva dei bellissimi occhi color viola e i capelli blu scuro. A primo impatto mi è sembrata una ragazza molto timida e molto gentile. Lei divenne mia cugina e anche sua sorella hanabi. Hanabi di aspetto assomigliava a neji.

Neji fu incaricato di farci da scorta, per conoscere la casa. La casa era troppo grande che forse mi sarei persa. Ci fece vedere le nostre stanze, io e seeu condividevamo la stessa stanza, mentre amdir aveva la sua stanza vicino alla nostra. Neji ci diede dei vestiti puliti e ci consiglio di farci un bel bagno e di essere pronti per l'ora di cena. Nonostante tutto neji sembrava molto freddo e riservato, mi incuriosiva molto.

Arrivo l'ora di cena, cenammo tutti insieme, e ci dissero che nel villaggio esiste una scuola per ninja per chi volesse andarci. Ci raccontarono la storia del villaggio. E decidemmo di diventare ninja tutti e tre. Il giorno seguente ci siamo iscritti alla scuola. Ci diedero una settimana per ambientarci.

Neji non è molto socievole. Un giorno lo vidi allenarsi da solo, usava le tecniche segrete del clan hyuga, i suoi movimenti sono fluidi, sembrava una bellissima danza aggraziata ed elegante, e mi resi conto che è molto forte. Ma notai nei suoi occhi un velo di rancore e di vendetta, non era molto gentile con hinata e non sapevo come mai. Anche con i suoi compagni era un po' arrogante. Ogni giorno mi divertivo guardarlo segretamente mentre si allenava. Hinata e hanabi sono molto gentili con noi e feci subito amicizia con loro. Nonostante tutto ci trovammo bene, mi piaceva questa famiglia. Ma sono anche molto triste di aver perso i miei genitori naturali. Essendo la maggiore, ho dovuto fare forza anche a seeu, forse è anche per questo che ho un brutto caratterino da maschiaccio. Vorrei solo proteggere le persone a cui tengo di più.

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Capitolo 3
*** La scuola ***




Dopo una settimana iniziai a frequentare le lezioni a scuola, il mio insegnante era iruka. A scuola incontrai tanti nuovi compagni di classe, tra cui: naruto, sasuke, ino, shikamaru, chojin, shino, e kiba.

Sasuke e shino non erano molto socievoli,stavano sempre per i fatti loro. Chojin mangiava sempre le sue patatine ed era sempre in compagnia di shikamaru, forse se solo si applicasse nello studio mi avrebbe superata, è un ragazzo molto intelligente. Naruto e kiba sono molto simili. Kiba portava sempre un cagnolino a scuola, di nome akamaru. Ho saputo che da piccolo, naruto gli piaceva mettersi in mostra a tal punto di fare scarabocchi sui volti di pietra degli hokage. Non è cambiato per niente da allora. Per quanto si impegnasse era un fallimento totale, non riusciva ad eseguire la tecnica della moltiplicazione del corpo. Iruka metteva spesso in punizione naruto, kiba, chojin, e shikamaru, né combinavano sempre una. Con ino feci subito amicizia, è una ragazza molto sincera e simpatica, mi aiutò ad ambientarmi. Ma un giorno divenne la mia rivale numero uno.

Imparai molto dalle lezioni di iruka. Appresi che il chakra viene incanalato attraverso un particolare apparato circolatorio, simile a quello sanguigno, tramite il quale può raggiungere tutte le cellule del corpo. Sui condotti di questo sistema circolatorio sono presenti 361 buchi piccoli come la punta di un ago, che prendono il nome di fori del chakra o di punti di fuga. Dato che sono i tubi da cui fuoriesce il chakra usato per le tecniche, se li si colpisce si può manipolare il flusso di chakra controllandolo a piacimento. Tuttavia solo l'arte oculare del Byakugan è in grado di vedere il sistema circolatorio del chakra, e solo i portatori più abili possono individuare i punti di fuga. Nemmeno lo Sharingan e il Rinnegan sono in grado di vedere qualcosa di più del flusso di chakra. Esistono otto zone del corpo in cui i punti di fuga sono più concentrati, dette porte, le quali limitano e distribuiscono il flusso del chakra attraverso il corpo. Le otto porte sono:

Porta dell'Apertura, Porta del Riposo, Porta della Vita, Porta della Ferita, Porta della Chiusura, Porta della Visione, Porta della Stupore, Porta della Morte.

Forzando il chakra attraverso le porte è possibile superare i propri limiti fisici, con conseguenze però disastrose sull'organismo. Il chakra può essere manipolato tramite vari metodi, il più comune dei quali consiste nel posizionare le mani in modi prestabiliti; il chakra può essere poi usato per effettuare azioni altrimenti impossibili, come camminare sull'acqua, sulle pareti verticali o eseguire tecniche magiche e illusorie. In base al rapporto in cui l'energia fisica e spirituale sono impastate possono essere formati diversi tipi di chakra. Il chakra elementale è quello più comune, ed è usato per formare tecniche elementali.

Chakra Elementale, Chakra dei Cercoteri, Chakra Curativo, Chakra Eremitico.

Queste cose mi affascinavano molto a tal punto di diventare la numero uno della mia classe. E iniziai così ad allenarmi ad usare il chakra e a imparare la tecnica della moltiplicazione del corpo, tecnica sostituzione del corpo, tecnica della trasformazione del corpo, tecnica del trasferimento instantaneo. Riuscii subito ad eseguirle.

I giorni passavano, era un giorno di inverno, la neve ricopriva tutto il paesaggio. Amdir porto me e mia sorella fuori a fare delle commissioni. Vidi un parco e chiesi ad amdir se potevamo giocare con la neve mentre lui andava a fare le commissioni. Lui acconsentì. Giocammo per ore, con la neve costruimmo un pupazzo di neve e lo chiamammo olaf. A un certo punto vennero dei bambini e presero in giro mia sorella.

"Ehi tu mostro con le orecchie a punta"

"Sei proprio brutta"

E gli strapparono la sciarpa che aveva addosso.

Lei si mise a piangere.

Io, arrabbiata nera li presi a pugni e a morsi e li rincorsi e urlai. "Lasciate in pace mia sorella" Li feci scappare a gambe levate, ma nonostante tutto che li abbia picchiati, le avevo prese anch'io. Presi la sciarpa, dalla neve, ormai era tutta strappata e la diedi a mia sorella. Lei mi guardò.

"Stai sanguinando"

Le sorrisi.

Il mio labbro era spaccato e mi usciva il sangue dal naso e avevo un occhio gonfio.

Pochi minuti dopo arrivò a prenderci amdir, vedendomi in quelle condizioni si spaventò e mi sgrido.

Il giorno seguente, la voce si sparse, dicevano che io avevo picchiato dei ragazzini. Credo che è anche per questo motivo che tutti mi vedono come un maschiaccio. Beh..non tutti i giorni si vede una ragazza che picchia dei ragazzi. E da quel giorno per colpa del mio carattere da maschiaccio e irruento, fui soprannominata "tigre palmare".

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Capitolo 4
*** La tigre palmare del villaggio della foglia ***




Da quando abito nel villaggio della foglia, la maggior parte dei ragazzi, mi prende in giro. Dicono che sono un mostro, con le mie orecchie a punta e i miei capelli rossi. Anche per questo ho un brutto caratterino, chiunque osava darmi noia, lo colpisco dandogli dei pugni. Nonostante il fatto che io sia, una bella ragazza, e incapace di stringere legami duraturi con la maggior parte delle persone. Vista la mia bassa statura di soli 143,6 cm, e l'abitudine di colpire violentemente le persone mi venne dato il soprannome Tigre palmare. Il fatto di vedermi attribuire questo soprannome e di avere un corpo poco sviluppato per la mia età mi causa un complesso che, si traduce in un carattere aggressivo. Il fatto di essere carina,mi porta ad avere svariati ragazzi coetanei a confessare il loro amore, però li respingo puntualmente tutti. Sono incapace di fare qualsiasi lavoro domestico. La mia festa preferita è il Natale, al tal punto che sopprimo il mio carattere violento, e mi sforzo di apparire al meglio, convinta del fatto che Babbo Natale mi stia guardando. Il mio colore preferito è il viola e mi piacciono i fiori di ciliegio. Per la mia corporatura minuta, ed essere bassa mi piace molto nascondermi negli armadietti della scuola, o intrufolarmi in alcuni posti stretti per non essere trovata da nessuno.

C'è una persona che però,aveva attirato l a mia attenzione, stranamente era un ragazzo, e si chiamava neji.

Scrissi una lettera, dove sono espressi i miei sentimenti e l'indomani mattina, entrai nella classe di neji e gli misi la lettera nella sua borsa, la sua classe era fuori a fare degli esercizi, così ne approfittai. Quel giorno ho avuto la fortuna, di uscire un ora prima da scuola. Spiai neji, e aspettai che tornasse a casa.

Neji e amdir sono in classe insieme, essendo più grandi di me, di 2 anni. Arrivò la fine della lezione, uscirono tutti tranne loro due. Dopo un po uscì neji, mi nascosi per non farmi vedere. Appena se ne fu andato entrai in classe a parlare con amdir, per tornare a casa insieme. Lui stava mettendo le sue cose dentro la borsa, a quel punto notai una cosa.

"E' tua quella borsaa?"chiesi con un tono di disperazione e di spavento.

"Si, è mia perché?"

In quel momento presa dal panico, con ferocia, presi la sua borsa, e lui non la volle lasciarmela.

"Ma che ti prende???oggi sei più aggressiva del solito, lascia!!"

Stavo per rispondergli, ma a un certo punto mi venne da starnutire, e lasciai la presa e lui cadde all'indietro, e mi guardò con un misto di stupore e di perplessità.

A quel punto arrabbiata, lanciai tutti i banchi della classe in aria.

Lui mi guardò spaventato.

Mi diressi verso la porta e prima di chiuderla con un sonoro "boom", dalla mia bocca uscirono queste parole.

"Tonto!!"

E me ne andai a casa.

Arrivata a casa escogitai un piano per riprendermi la lettera che avevo messo nella borsa sbagliata. Pensai che se l'avesse Letta, la mia vita fosse finita, mi avrebbe preso in giro per sempre. Io e amdir, abbiamo un rapporto di amicizia sincera. Lui mi ha vista nascere e crescere fino ad ora è penso lo farà anche in futuro. Ci scanniamo sempre, ci prendiamo in giro, dicendoci anche cose offensive, ma poi alla fine sorridiamo sempre.

Avrei agito la notte stessa, mi sarei intrufolata in camera sua, e avrei preso la lettera che era dentro la borsa. Feci così, era mezzanotte passata, entrai in camera sua, ma non trovai la borsa, lui stava dormendo profondamente. Mi muovevo in punta dei piedi cercando di fare piano.

Alla fine trovai la borsa, ma non c'era abbastanza luce, presi la borsa e la portai verso la finestra. Inavvertitamente, sbattei il piede contro la scrivania, e dalle mie labbra uscì uno strozzato "ahi". Lui si svegliò, io cercai di scappare e andai in soggiorno. Lui mi rincorse pensando che fosse entrato un ladro.

"Chi c'è?"

Accese la luce. E mi vide.

Prima che potesse farmi qualsiasi domanda e di avvicinarsi a me, presi una spada di legno e gliela puntai contro.

"Possiamo parlare pacificamente aisaka?"

Iniziò ad avvicinarsi a me, inizia ha usare la spada e lui si allontanò, scappando e io lo rincorsi per tutto il soggiorno.

"La lettera l'hai letta vero?"gli dissi furiosa.

"Quale lettera?"

"Come? quale lettera? Quella che ho messo nel tuo zaino"

"Ah quella lettera!"mi guardò con un aria di delusione.

Lui continuò a scappare e alla fine ebbi la meglio io, era inciampato ed era intrappolato, dietro di lui c'era la porta della mia camera. Sferrai un colpo vicino alla sua testa, feci un buco nella porta. Stavo per sferrargli l'ultimo colpo di grazia.

"Quella lettera è vuota" urlo lui.

A quelle parole, mi fermai, giusto in tempo. La spada si fermò pochi centimetri dalla sua testa.

"Cosa?!" Esclamai.

Mi calmai e lui mi diede della tonta, e mi fece vedere la lettera, la busta è vuota. Mi sono dimenticata di mettere la lettera dentro la busta. Come ho potuto fare un errore del genere???

Per riparare la porta, presi l'adesivo della busta e tappai il buco. L'adesivo ha la forma di un petalo di ciliegio. Fortunatamente in casa non ci senti nessuno fare tutto quel baccano, che abbiamo fatto. Amdir mi diede dei consigli e si confesso con me, mi disse che nelle terre ignote, dove abitavamo prima, c'è una ragazza che gli piace molto. Non vede l'ora di rivederla, si tengono in contatto ogni giorno e gli ha promesso che l'andrà a trovare un giorno.

Parlammo fino alle due di notte e poi, tornammo nelle nostre stanze. L'indomani sarebbe stato un giorno molto lungo e impegnativo.

Decisi di non dare più la lettera a neji, tenni i miei sentimenti sepolti dentro il mio cuore. Ogni giorno l'avrei supportato e aiutato se avesse bisogno del mio aiuto e l'avrei guardato da lontano in segreto, avrei vegliato su di lui.

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Capitolo 5
*** Lezione fisica ***




I giorni divennero mesi, e i mesi divennero anni. Passo un anno e mezzo, da quando abito nel villaggio della foglia. Piano piano feci amicizia con i miei compagni, ma non riuscii a fare amicizia con neji. Lui è un tipo distaccato e molto freddo, è molto silenzioso. Penso che se ne sia accorto che lo guardavo di nascosto, mentre si allenava, ma fece finta di nulla. Strano, a qualcun altro gli avrebbe subito detto qualcosa, di non carino.

Una delle tante mattine di primavera, mi svegliai presto per andare a scuola. Mi preparai e mi sistemai, oggi come lezione ho gli allenamenti in cortile. Arrivai a scuola, mi sedetti nel mio banco ad aspettare il maestro iruka. Dopo un po arrivo.

"Oggi ragazzi, ci eserciteremo in cortile, ma non saremo l'unica classe. Un altra classe si aggiungerà a noi, perché manca l'insegnate della loro lezione."

Ci fu un brusio di voci.

"Chissà chi c'è in quella classe?"

"Io spero che non sia la classe dove c'è neji hyuga"

A quelle parole sgranai gli occhi. Pensai,e se ci fosse davvero lui?? O no, come mi devo comportare, sicuramente amdir mi prenderà in giro.

Così andammo tutti in cortile. E sfortunata come sono, la classe che mi è capitata, è proprio quella di neji. Amdir mi salutò da lontano, ricambiai il saluto, ma la mia faccia è tutt'altro che contenta, avevo un espressione depressa.

Abbiamo corso per un ora di fila, poi il maestro ci interruppe.

"Bene adesso, trovatevi un compagno ma non della vostra stessa classe. Ed esercitatevi a tirarvi la palla."

Io subito andai da amdir e feci coppia con lui. Il maestro diede a ciascuna coppia una palla. Naruto fece coppia con neji, e me lo trovai dietro di me.

Amdir mi guardò con in aria furbetta, mi prese in disparte.

"Ehi mi è venuta un idea"

"Che idea?" Risposi io, non fidandomi tanto

"Ascolta visto che dietro di te c'è neji, io ti lancerò la palla, ma non la devi prendere. Così cadrà addosso a neji e si farà male e te lo soccorrerai e lo porterai in infermeria"

"Te sei pazzo, non funzionerà mai!"

"E se funzionasse? Lo rimpiangeresti per sempre."

Io non mi fidavo tanto di questo "piano" ma acconsentii.

Tornammo nei nostri posti. Amdir è distratto.

"Tira,tira" avevo le mani alzate e saltellai di qua e di là. Lo feci per attirare la sua attenzione.

E così fu, ma una compagna di classe lo chiamo per dirgli una cosa, e io stufa mi distrassi.

Passarono diversi minuti, amdir fini di parlare con la sua compagna, e mi lanciò la palla e io la presi in piena faccia, e caddi a terra con il naso che sanguinava.

Tutti si accorsero di quello che è successo. Sentii una voce famigliare.

"Che scema, non andrà molto lontano, non sa difendersi da una palla figuriamoci in battaglia se si distrarrà, sarà solo un peso per i suoi compagni ."

Quella voce era di neji, mi guardò con le braccia incrociate e un ghigno sulla faccia.

Amdir mi porto in infermeria.

"Scusa non l'ho fatto di proposito. Come stai?"

Di solito lui non mi chiede mai come sto.. Penso che me l'abbia chiesto, per la mia stupida espressione triste che ho dipinto sul volto.

"Sto bene, tranquillo. Non saranno certo quei commenti a buttarmi giù. Vedrai diventerò molto più forte di lui. D'altronde sono o no la tigre palmare, da cui tutti scappano?e poi non capisco perché lui deve essere così prepotente con tutti" Feci il broncio.

E lui sorrise.

"Sapevo che la tua idea non avrebbe funzionato." Lo guardai con uno sguardo accusatorio.

Tornai a casa insieme ad amdir, cenammo tutti insieme in silenzio. Dopo cena andai fuori in giardino, ad ammirare le stelle. Non riuscivo a prendere sonno e poi mi piace contemplare le stelle. E pensai a quello che era successo oggi.

Pensai: gli farò venderei io, a quel ragazzino presuntuoso che è, non la passerà liscia, diventerò più forte di lui e lo batterò, a tutti i costi. Cosi inizia ad allenarmi duramente e imitai, lo stile di combattimento di neji, e fini così, un altra giornata faticosa.

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Capitolo 6
*** Ultimo giorno di scuola e le vacanze estive ***




Passarono altri mesi, ormai è il primo mese d'estate. Come sempre la scuola finiva in quei giorni per riprendere i primi mesi d'autunno. Ma, ogni fine anno ci aspettavano gli esami scritti e pratici, di quello che avevamo appreso durante l'anno. Se il voto era positivo, saremo stati promossi, a un livello superiore. Chi non era promosso, doveva ripetere l'anno. La scuola durava quattro anni.

È da un mese che mi preparavo per quegli esami, studiavo notte e giorno e nel pomeriggio facevo pratica con la tecnica della sostituzione e nel combattimento corpo a corpo.

Arrivò il giorno degli esami, andai a scuola insieme ad amdir. Lui iniziò a stuzzicarmi di prima mattina e mi face i dispetti, io non ero dell'umore giusto per rispondergli, e mi lascia stuzzicare. Arrivati a scuola, nel corridoio mi prese la borsa senza che me ne accorsi,ero troppo in ansia per l'esame. Amdir non voleva ridarmi la borsa.

"Tanto non ci arrivi, sei una piccinaccola." Mi disse, con la borsa che la teneva più in alto possibile e nel suo volto era dipinto un ghigno.

"Ridammela!! Brutto tacchino rosa con la gonnellina" lo insultai. Lo soprannominai così, perché fin da piccolo indossava abiti rosa, perché lavandoli si stingevano e si dimenticava di non lavare certi vestiti con altri.Era ed è rimasta la sua maledizione.

Incominciammo a litigare e a dirci le peggior cose.

"Brutta racchia che non sei altro"

"Racchia a chi?? Ma datti fuoco."

Sono le nostre litigate e prese in giro più comuni che ci dicevamo.

Altri studenti che passano nel corridoio ci guardarono stupiti e spaventati.

Sentimmo una voce che ci fece fermare.

"Ehi, voi due la smettete di fare tanto baccano??siete solo delle nullità"

Ci girammo verso questa persona. Neji ci guardò con in aria di superiorità.

Ci fu un brusio di voci che proveniva dagli altri studenti.

"Neji hyuga, vuole mettersi nei guai."

"Quella è la famosa tigre palmare"

"A quindi sei te la famosa tigre palmare, di cui ho tanto sentito parlare, non pensavo fossi te" mi disse neji con un ghigno.

Io ero già arrabbiata per quello che mi aveva detto e fatto amdir. Sapevo che neji usa il byakugan, la sua abilità innata del suo clan. Sono talmente furiosa, che gli sferrai pugno in faccia, ma lui sappe già la mia mossa in anticipo,allora deviai, aprii il mio pugno e feci il segno della vittoria con le dita, andai in direzione dei suoi occhi.

"Tecnica dell'accecamento della tigre palmare". Lo colsi alla sprovvista e il mio colpo andò assegno.

Lui cadde a terra con le mani sugli occhi.

" Ma sei pazza?" Protesto lui.

"Si è il mio secondo nome. Neji hyuga, io ti sconfiggerò e diventerò molto più forte di te."

Lo minacciai e presi la mia borsa, mentre amdir rimase a bocca aperta. Andai in classe furente.

Neji non ebbe il tempo di rispondermi, ma so già cosa mi avrebbe risposto, "Non mi farei mai battere da una nullità come te, che figura ci farei?" Pensai e risi.

Iruka arrivò dopo dieci minuti, e diede un foglio a tutta la classe. Così ebbe inizio l'esame, le domande scritte sul foglio, le sapevo tutte per fortuna. Finii dopo due ore di scrivere a tutte le domande. Iruka ci interruppe.

"Bene ragazzi, quando finite, girate il foglio e rispondete a questa domanda: qual è la persona con cui passeresti l'ultimo giorno della tua vita, se per caso dovesse cadere la luna??"

Io rimasi perplessa, non sapevo cosa rispondere. E pensai a lungo.

L'ultimo giorno della mia vita? Sicuramente l'avrei passato con neji, anche se è solo un ragazzino presuntuoso, ma nonostante fosse così, io provavo alcuni sentimenti per lui. Mi piace la sua voce e mi piace molto vederlo allenarsi, non so cosa siano questi sentimenti che provo. È stato come un colpo di fulmine la prima volta che lo vidii, suscita la mia curiosità e interesse. Nonostante tutto,voglio bene anche a mia sorella,starei sicuramente con lei per proteggerla, e ad amdir.

Alla fine, scrissi il nome di neji, e aggiunsi, che avrei salvato il mondo, e avrei protetto le persone a cui tenevo di più.

Quando finì la prova scritta, la mia classe andò nel cortile, per fare l'ultima prova d'esame. Iruka ci chiese di eseguire la tecnica della sostituzione. Io la eseguii alla perfezione,alcuni miei compagni non riuscirono ad eseguirla. Dopo un ora iruka, ci diede i risultati degli esami. Io passai a pieni voti, anche mia sorella e gli altri. Naruto, shikamaru, chijin, e kiba furono promossi per il rotto della cuffia.

Ero felice, tornai a casa tutta contenta. Alla fine feci pace con amdir, mi invitò ad andare con lui al festival estivo, che si teneva ogni anno al villaggio della foglia ogni agosto.

Arrivò la sera del festival, io indossavo un kimono di color viola, e lui indossava gli abiti normali. Si aggiunse anche mia sorella, lei indosso un kimono di color celeste.

Sono molto emozionata di andare al festival. Nel festival sono esibite tante bancarelle, e giochi, tipo dovevi tirare la palla e buttare giù tutte le lattine e il commesso della bancarella, a seconda di quante lattine fossero state buttate giù, dava un premio. Poi c'è il gioco, che dovevi prendere il pesce rosso, con una specie di retino bianco e tondo, che si poteva rompere. Giocammo a quel gioco tante volte che persi il conto. Alla fine rinunciammo. Amdir ci compro a tutte e due lo zucchero filato. Quella sera incontrai i miei compagni di scuola, e giocai un po con loro e parlammo del più e del meno.

Mancava poco a mezzanotte, amdir ci porto vicino a un torrente, e ci sdraiammo sul prato verde pieno di lucciole che brillavano di giallo. Ai miei occhi fu tutto magico è bellissimo.

Scocco la mezzanotte, e nel cielo fiorirono tanti bellissimi fuochi d'artificio. Rimasi meravigliata da quello spettacolo bellissimo.

Dopo che finì lo spettacolo, tornammo a casa. Mi sentii felice, quella sera era stata la più bella di tutte quelle che avevo passato fino a ora. Mi addormentai nel mio letto,con il sorriso sul viso, con il ricordo di quella magnifica serata.

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Capitolo 7
*** Ragazzino arrabbiato ***




Mancava un mese all'inizio della scuola, quella mattina mi sveglia presto per allenarmi. Mentre andai in giardino mi scontrai con neji.

"Ma tu guarda chi si vede" ghigno. "Una perdente"

Mi infuriai e lo sfidai, lui accettò la sfida.

Andammo in giardino e incominciammo a combattere.

"Non potrai mai battermi"mi disse buttandomi a terra.

Mi rialzai.

"Io ti sconfiggerò a qualunque costo, ti farò passare quell'aria da ragazzino arrabbiato che hai" iniziai il contro attacco.

Sferrai diversi pugni a vuoto. La sua difesa era impenetrabile. Mentre siamo concentrati a combattere, hinata vide il nostro combattimento.

Neji fece presto ad avere la meglio su di me, con diversi colpi dello stile di combattimento del clan hyuga detto anche pugno gentile, finii un altra volta a terra.

Mi rialzai con fatica e con il fiatone.

"Ancora non ne hai abbastanza? È ovvio che non puoi battermi" disse lui.

Corsi verso di lui, cercando di dargli un pugno, ma lui uso la tecnica della rotazione suprema. Con quella tecnica mi diede il colpo di grazia.

"Te l'avevo detto, non diventerai mai più forte di me."

Io strinsi i denti e i pugni a terra.

Mi ripetei dentro di me,"dannazione, dannazione".

Lui stava per andarsene, ma io mi rialzai.

" io non mi arrenderò mai, un giorno ti batterò e spero che tu non ti comporterai più da prepotente." Gli dissi rossa dalla rabbia.

Lui mi guardò e sorrise.

" allora aspetterò con ansia quel giorno, anche se non accadrà mai. Non so perché ti chiamano tigre palmare, sei più indifesa di un gattino appena nato. Beh ci si vede orecchie a punta"

Ero rossa dalla rabbia e giurai che gliela avrei fatta pagare.

Dopo qualche minuto hinata mi soccorse.

"Come stai?senti tanto dolore?scusa mio cugino, quando era piccolo non era così, è cambiato dal giorno in cui è morto suo padre." Mi disse lei.

"Tranquilla sto bene grazie. Come è successo di suo padre, se posso domandarti?"

Lei mi raccontò tutta la storia, un giorno lei fu rapita e per salvarla, i rapitori volevano la testa di suo padre. Ma dato che suo padre ha un fratello gemello, uccisero suo fratello che sarebbe stato il padre di neji. E mi raccontò anche che il loro clan era suddiviso: in casata principale di quale fa parte lei, sua sorella e suo padre. E la casata cadetta di cui fa parte neji e suo padre. I membri della casata cadetta hanno un sigillo sulla fronte, chiamato segno maledetto, per proteggere le abilità e le tecniche degli hyuga. Per questo neji prova del rancore profondo per i membri della Casata Principale,che crede essere i responsabili della morte di suo padre. Cosa che ha fatto credere a Neji che il futuro di una persona sia già deciso alla sua nascita e non ci sia modo di scappare.

Allora capii il suo comportamento da ragazzino sempre arrabbiato, e mi rattristii. Ero ancora più convita di volerlo battere a qualsiasi costo è di volerlo aiutare. Così mi allenai duramente notte e giorno tutti i giorni.

La scuola rinizio, altri mesi passarono, è ormai dicembre.

Il maestro iruka ci disse che quest'anno avremo fatto una recita di classe, con la classe dell'ultimo anno di scuola, che si stavano per diplomare a genin. Ironia della sorte, mi capitò proprio la classe di neji.

Durante le prove per la recita feci la conoscenza di rock lee e di ten ten, che facevano parte della classe di amdir e di neji.

Ten ten è una ragazza molto simpatica e cordiale, e dava poca importanza alle battutine di provocazione di neji, che ogni tanto gli diceva. Il suo sogno è quello di diventare una kunoichi forte come tzunade. Si diceva che tzunade fosse un ninja leggendario.

Rock lee è un ragazzo molto attivo e stima molto il suo maestro gai. Ha delle sopracciglia enormi e gli occhi a palla.

"Aisaka vuoi diventare la mia ragazza, ti proteggerò sempre" mi disse lui un giorno davanti a tutta la classe.

"Non se ne parla nemmeno" gli risposi spezzandogli il cuore, ma diveniamo grandi amici.

Nella recita feci la parte della principessa ma che in realtà é un angioletto caduto dal cielo, per scrutare i comportamenti degli esseri umani. Neji faceva la parte del principe azzurro. Amdir gli fu assegnato la parte del cattivo, che deve rapire la principessa. Ten ten e rock lee, ebbero la parte dei miei genitori. Mia sorella e hinata sono le damigelle della principessa. Naruto, kiba e chojin fecero i servitori del reame. Ino è la migliore amica della principessa, fin da piccole giocavano insieme. Shikamaru gli fu assegnata la parte della guardia reale.

Provammo la recita tante volte, e mia sorella fece una foto della recita, dove amdir stava per rapire la principessa.

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Capitolo 8
*** Piccola gattina indifesa ***




Era quasi Natale,il paesaggio è dipinto di bianco, della neve candida che era caduta. Mi piace molto la neve, perché ai miei occhi è pura e candida e soffice.

La recita doveva tenersi proprio il giorno di Natale, mancava pochissimo. A Natale sopprimo il mio brutto caratteraccio, e cerco di essere più buona, perché sono convinta che babbo natale mi guardi.

Un giorno durante le prove per la recita, alcuni ragazze e ragazzi mi toccarono i miei capelli e non capivo il perché del loro gesto e mi infastidiva essere toccata, ma dovevo essere buona.

"Sai se tocchi i capelli della tigre palmare, entro l'anno nuovo ti innamoreresti di qualcuno" qualcuno disse alle mie spalle, ma non capii chi fosse.

"È vero a me è già successo sapete? Ho toccato i capelli di aisaka e il giorno dopo ho incontrato la mia anima gemella."altri brusii si confusero nella classe.

Mi sentii infastidita è irritata, ma ho promesso a me stessa di essere buona, e così fu. Per tutto il giorno mi toccarono i capelli, non ce la facevo più, sarei esplosa da un momento all'altro.

Finalmente arrivò l'ora di tornare a casa, cercai amdir per tornare a casa insieme. Lo cercai da per tutto e chiesi ad alcuni studenti se lo avessero visto, ma nulla. Allora pensai che, non mi avesse aspettato e che naturalmente a quest'ora era già a casa. Allora decisi di avviarmi per tornare a casa. Uscii dal cancello della scuola, e trovai un ragazzo.

"Scusa, i tuoi capelli posso toccarli, sono molto belli" mi chiese tremando dalla paura.

Lo guardai con aria minacciosa, non ne potevo proprio più di quella storia. Lui al mio sguardo scappo a gambe levate.

Sentii un applauso dietro di me.

Mi girai e vidi neji, che mi stava squadrando dalla punta dei piedi fino alla testa.

"Ma che brava piccola gattina indifesa, ho capito come fai a far scappare le persone, usi il tuo sguardo minaccioso. Sai non ti basterà per sconfiggermi." Ghigno lui.

Si avvicinò a me, e mi prese una ciocca di capelli e la strinse fra le sue dita.

"I tuoi capelli sono di un rosso fuoco e brutti, per non parlare delle tue buffe orecchie a punta e delle tue stupide lentiggini."

A quelle parole mi si gelò il cuore, era stato troppo crudele con me. Le lacrime stavano per salirmi agli occhi.

Neji lasciò i miei capelli e se ne andò.

Io rimasi lì immobile.

Sentii una voce famigliare che mi riscosse.

"Aisaka ti ho cercato da per tutto dove eri finita?"Si avvicinò a me. Stai Bene ? È successo qualcosa?" Mi chiese amdir.

"È tutta colpa tua" gli urlai e lo trascinai verso casa, ma a un certo punto mi fermo.

" Mi vuoi spiegare quello che ti prende? Perfavore. So che hai qualcosa che non va, ti conosco, sputa il rospo! Sono stati quegli studenti, che ti toccavano i capelli a darti noia?"

Per un primo momento rimasi in silenzio. Avrei sicuramente pianto, ma così l'avrei data vinta a neji. In quel momento avevo molto bisogno di sfogarmi.

Vidi che accanto a me c'era un palo, incomincia a prenderlo a calci e a urlare.

"Perché quel ragazzino arrabbiato mi fa arrabbiare così tanto, perché non può semplicemente darsi fuoco, anzi sarebbe meglio se tutti si dessero fuocoooo. Lo odio, lo detesto con tutta me stessa."

"Perché il mondo deve essere crudele? Perché aisaka mi fa sempre arrabbiare?"iniziò anche lui a dare i calci al palo, credo che l'abbia fatto per farmi sfogare di più.

"Dimmi il palo si è inclinato?"gli chiesi e smisi di dargli calci. Lui mi guardò e poi guardò il palo e acconsentì.

Mi sentii svuotata, da tutto il rancore che avevo, mi sentii libera da quei sentimenti.

Tornammo a casa.

"Sono contento che finalmente ti sei sfogata, non potevo vederti senza reagire. Sei una ragazza di animo molto forte e ogni volta che cadi ti rialzi più forte di prima, sai io ti ammiro." mi disse durante quel breve tragitto che portava a casa.

"Grazie amdir, grazie di tutto." Gli sorrisi.

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Capitolo 9
*** La recita e il primo ballo ***




Finalmente arrivò il giorno della recita. Quella mattina faceva più freddo del solito, mi svegliai e diedi un occhiata all'orologio che era appeso alla parte di camera mia. Erano le 10, era tardissimo. Mi alzai dal letto di corsa, non ebbi nemmeno tempo di fare colazione e mi diressi di corsa verso la scuola. Fortunatamente la recita si teneva nel pomeriggio, la mattina si tenevano le prove con i costumi.

Entrai in classe e tutti si girarono verso di me, tutti erano già vestiti per le prove e stavano provando.

Distinsi uno sguardo minaccioso fra la folla, era neji.

"Guarda un po' chi è in ritardo"

Io lo fulminai con lo sguardo.

Intervenne il maestro iruka, che mi sgrido di essere arrivata in ritardo, gli spiegai che la sveglia non aveva suonato.

Mi vestii per la recita e mi truccarono e provammo ancora una volta le nostre parti.

Arrivò il pomeriggio, e la recita ebbe inizio, c'era tanta gente che ci venne a vedere. Fortunatamente andò tutto liscio e fu un successo totale. Ero molto emozionata e tesa.

"In un castello molto lontano, abitavano un re è una regina. Un giorno bussarono al loro castello, e trovarono una culla con dentro una bambina. La presero e la educarono e crebbero come fosse la loro propria figlia. Ma un giorno una persona cattiva, rapii la principessa e lascio una lettera al re. In questa lettera c'era scritto che se volevano indietro la loro figlia dovevano dargli dei soldi. Il re riflette a lungo sul da farsi. Una mattina venne un cavaliere con un cavallo bianco, e disse al re che ci avrebbe pensato lui a salvare la principessa. Il cavaliere salvo la principessa e si rivelò a tutti per quello che era, un angelo. Lo ringrazio e ne dedusse che in questo mondo non c'erano solo persone cattive ma anche buone e pure di spirito e tutti furono felici e contenti."

Ci fu un forte e numeroso applauso. Per salutare il pubblico fecimo tutti un inchino e ce ne andammo.

Ormai era già sera, in quell'istante il maestro iruka ci disse che ci aspettava una sorpresa. Noi ci guardammo perplessi.

Iruka prese il microfono.

"Ora i nostri ragazzi si esibiranno in un ballo fra coppie, per finire questa bella serata. Se volete potete ballare anche voi del pubblico"

Cosa?? Un ballo?? Ma io non so ballare, e questa era la sorpresa?pensai.

Ero troppo distratta da quei pensieri che non mi accorsi che dietro di me c'era qualcuno e mi prese la mano e mi trascino sul palco e iniziammo a ballare. Quella persona era neji, rimasi stupita e mi chiesi perché proprio lui, che mi detesta così tanto.

Era bellissimo ballare con lui, mi teneva stretta a se, era tutto così magico e irreale. Per fortuna non gli pestai mai i piedi. Mi fece fare più volte le giravolte. Ma la magia si spezzò.

Sentii dei brusii dietro di me.

"Guardate come ballano bene aisaka e neji, stanno bene insieme. Chissà se si fidanzeranno? Poi stasera aisaka è molto più bella del solito, ha un bellissimo vestito."

Penso che sentii anche neji quei commenti.

"Non ti fare strane idee, l'ho fatto solo perché nella recita siamo la principessa e il principe niente di più"mi disse lui.

Io lo guardai con un aria arrabbiata.

"Comunque il tuo vestito devo ammettere che è davvero bello,ma addosso a te non sta affatto bene, e rimarrai sempre una piccola gattina indifesa e brutta."

Indossavo un vestito bianco e dietro la mia schiena spuntavano delle piccole ali bianche.

Dopo tutte le cattiverie che mi disse non reagì e lui fu deluso dalla mia reazione. Mi sentivo triste e avevo tanta voglia di rimanere sola e di andare via.

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Capitolo 10
*** Neve candida ***




Dopo il ballo, uscii dalla scuola, mi sentii sola e triste. Fuori era freddo, I primi fiocchi di neve iniziarono a cadere,camminai a lungo per la strada,c'ero solo io, e alzai le mani al cielo, per prendere quei piccoli fiocchi di neve che cadevano. Ne presi uno e chiusi i miei occhi e nel silenzio ho sigillato il mio cuore, ho stretto un patto con me stessa. Non mi sarei mai più affezionata a qualcuno e non avrei mai provato qualsiasi tipo di sentimenti per qualcuno. Il mio cuore divenne di ghiaccio e freddo proprio come quella neve.

Mi diressi al parco e mi sedei su un altalena. Iniziai a pensare a tutte le cose brutte che neji mi aveva detto.

Mi mancano molto i miei genitori, mi manca non poterli avere con me,abbracciarli, e avrei voluto che loro mi vedessero crescere. Le lacrime iniziarono a rigarmi il viso e non smettevano più di scendere. A un certo punto sul mio viso sentii qualcosa di morbido e caldo,che mi asciugo e porto via quelle lacrime. Non mi accorsi della presenza di una persona. I miei occhi videro una persona travestita da un enorme pupazzo d'orso,vestito con il cappello rosso da babbo natale, una giacca rossa, una sciarpa rossa e degli stivali.

Rimasi sorpresa e contenta. I miei occhi si illuminarono di gioia e stupore.

"Babbo natale?"

Lui acconsentì con la sua enorme testa da orso.

Allora scesi dall'altalena con un grande balzo, e gli saltai al collo e lui mi tenne stretta a se, e mi fece fare più volte dei giri su se stesso e io lo tenni ben stretto per paura di cadere.

Mi rimise a terra e mi accarezzò la testa, avevo ancora addosso il vestito della recita e iniziavo a sentire freddo. Lui se ne accorse e mi diede la sua sciarpa rossa.

Io gli sorrisi. La neve tutt'intorno a noi cadeva e ci riempiva di bianco, era bellissimo e magnifico.

"Babbo natale io lo sapevo che mi guardavi, sono stata brava hai visto?" Gli dissi e lo presi per un braccio e lo abbracciai.

Lui mi fece il segno del pollice in su.

Poi mi prese per mano e iniziammo a danzare, stavo bene ero molto felice, che il tempo sembro volare via. Non mi sentivo così felice e svuotata da ogni pensiero da molto tempo. Mi fece fare più volte la giravolta e poi mi abbracciò e mi accompagnò a casa e mi salutò.

A casa mi preparai per andare a letto, misi la sciarpa che mi aveva regalato sulla scrivania, piegata per bene. L'avrei tenuta come un tesoro, per me era speciale. Mi misi a letto, pensai a quella serata bellissima.

Era mezzanotte passata, a quell'ora tornarono a casa amdir mia sorella e la famiglia hyuga, che era a scuola.

Io ero già nel mio letto, entro mia sorella in camera.

"Ti abbiamo cercata da per tutto, dov'eri finita?"mi disse lei mettendosi il pigiama, allora gli raccontai tutto e ne rimase meravigliata.

"Non è giusto anch'io voglio incontrare babbo natale"

"Un giorno lo incontrerai vedrai" gli sorrisi.

"Aisaka.."

"Che c'è?"

"Stasera posso dormire nel letto con te?" Mi guardò con un'espressione triste.

"Va bene, ma che sia l'ultima volta" gli dissi scherzando

"E se una sera farò gli incubi come farò? Io ho paura"mi disse mentre spense la luce ed entrò nel mio letto.

"Stavo solo scherzando, potrai dormire con me tutte le volte che vorrai e ricorda che io ti proteggerò da qualsiasi cosa." E l'abbracciai.

Lei sorrise e si addormentò.

Subito dopo mi addormentai anch'io.

Mentre le due gemelle dormivano beate, neji aprii un pochino la porta della loro stanza. Vide che dormivano beate ognuna accanto all'altra. Per la prima volta il suo volto si dipinse di un sorriso sincero. Le contemplo per un paio di secondi.

"Buona notte, piccola gattina indifesa"bisbigliò lui.

E chiuse la porta e andò nella sua stanza a dormire.

L'indomani mattina mi svegliai con il raffreddore e con la febbre alta.

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Capitolo 11
*** Piccoli raggi di sole ***




Passarono due giorni dalla recita, e la mia salute peggiorava, starnutivo di continuo.

Era mattina e fuori c'era un bel sole, i raggi del sole traspiravano dalla mia finestra. Andai a fare colazione e incontrai amdir.

"Buongiorno aisaka" mi disse lui

"Etciu, buongiorno. Oggi è proprio una bella giornata, penso che andrò ad allenarmi, etciu".

"Sei sicura di stare bene, è meglio se riposi? Mi guardò con un aria preoccupata.

"Tranquillo sto bene, solo gli stupidi si ammalano etciu." Lo rassicurai.

"Mah... Sarà.... Ascolta so che vuoi diventare forte, e battere neji ma... Stai esagerando si vede lontano un miglio che non stai affatto bene."

"sciocchezze, sto bene non ti devi preoccupare." Gli sorrisi

Ero decisa di voler far cambiare atteggiamento a neji e fargli capire, che suo padre era morto, per scelta sua.

Andai in giardino e inizia ad allenarmi. Nel tardo pomeriggio uscii di casa da sola e mi diressi verso il mio posto segreto che nessuno conosceva apparte me. Era una zona fuori dal villaggio, era una distesa di Prato circondata da alberi e in mezzo a quel prato c'era un grosso albero, e poco più in la verso destra, c,era un grosso masso, dove io mi distendevo sempre a guardare le nuvole o le stelle.

Mi sdraia sul masso a riposare un po', tirava un dolce arietta fresca, e mi assopii.

A un certo punto sentii un rumore, saltai subito in piedi e mi nascosi dietro il masso.

Vidi una figura sbucare dagli alberi, lo riconobbi subito era neji.

"Ma come aveva fatto a trovare quel posto? Forse mi aveva seguita? No, impossibile" pensai

Lui iniziò ad allenarsi, e mi vide.

"Hey tu, perché mi spii sempre quando mi alleno? Pensavi che non me ne sarei accorto? I miei occhi possono vedere tutto."

Uscii fuori dal mio nascondiglio.

"Etici, mi piace molto la tua tecnica del pugno gentile, sembra una danza aggraziata è molto bella e mi piacerebbe molto impararla, anche se non sono "pura" del clan hyuga."

"Tze..non c'è proprio nulla da invidiare di questa tecnica e del clan, anzi sei molto fortunata."mi guardò con aria scocciata.

"So di tuo padre e non è come pensi, devi esserne fiero di essere suo figlio e del tuo clan, etciu".

"Che cosa hai detto ragazzina? Questi non sono affari che ti riguardano" era furioso.

"invece si, neji.....io..."

Mi avvicinai a lui per prendergli la mano, ma lui la ritrasse subito.

"Non toccarmi, tu non mi sei affatto simpatica e non voglio avere niente a che fare con te, io ti odio e ti detesto."

In quel momento sentivo che le mie forze venivano meno, avevo caldo ero sudata e la vista si faceva sempre più scura, iniziai a barcollare e svenni, ma prima di svenire sentii la sua voce ma non capii cosa diceva .

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"Se questa è una messa in scena e di pessimo gusto." Gli dissi prima che aisaka stesse per svenire.

Non vedendola rialzare mi preoccupai. Mi avvicinai a lei e gli sentii il polso, il suo cuore batteva ancora.

"Hey, aisaka svegliati, aisaka, aisaka". La chiamai più volte, disperato, senza risultato.

Notai che aveva la faccia rossa ed era sudata, gli accarezzai la fronte, scottava. Allora la presi fra le mie braccia e la portai all'ospedale di konoha.

Arrivato lì, le infermiere si presero subito cura di lei e mi dissero di aspettare in sala d'attesa. Passo circa un ora, è ancora non avevo notizie di come stava. Ero in lotta con me stesso per averla trattata male fin dal primo giorno. Ma la verità è, che io la invidiavo. La invidiavo perché lei era libera, non come me. Per colpa del mio clan, io non ho scelta, il mio destino è legato alla casata principale e mi sento come un uccello in gabbia, che non potrà mai volare via. Forse era per questo che mi veniva da trattarla in quel modo.

Dopo ore di attesa arrivo l'infermiera.

"Ha la febbre molto alta, non so se passerà la notte."mi guardò con in aria dispiaciuta e triste.

Io rimasi paralizzato.

"Faremo tutto il possibile"disse lei rassicurandomi.

"Posso vederla e stargli accanto per questa notte ?"gli chiesi.

"Va bene"

Entrai nella camera dove si trovava aisaka. Non avevo avuto il tempo di avvisare sua sorella e il suo tutore.

Aisaka era distesa nel letto, sudava ed era molto calda, mi sedei accanto a lei e la vegliai tutta la notte. Ogni tanto gli cambiavo il fazzoletto che aveva sulla fronte, per fargli scendere la febbre.

Mi maledii, doveva sapere che io gli volevo bene in realtà anche se odio ammetterlo. Ogni tanto nel sogno parlava,e faceva i nomi di sua sorella, amdir e anche del mio e dei suoi genitori e di tarik.

Gli presi la mano e la strinsi e gliela accarezzai dolcemente. Nom so come e quando mi addormentai, con la testa appoggiata al letto.

I primi raggi del sole mi svegliarono, e illuminarono il viso di aisaka.

Sembrava stesse meglio, gli sentii la fronte e non scottava più, però non si era ancora svegliata.

L'infermiera venne a vedere aisaka e io uscii fuori e andai a fare colazione.

Dopo un po l'infermiera mi chiamò e mi disse che si era svegliata. Tirai un sospiro di sollievo, e la pregai che non disse niente, che era rimasto tutto il tempo accanto a lei. È lei acconsentì.

Mi affacciai alla porta della camera di aisaka vidii che stava facendo colazione, e che stava bene. Non entrai, tornai a casa ero felice che stesse bene, ma non volevo causargli altro male.

A casa avvisai amdir e sua sorella, che si diressero subito all'ospedale.

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Mi sveglia e mi trovai in un letto che non era il mio, e la stanza non assomigliava affatto alla mia camera. Feci mente locale, non ricordo cosa era successo.

Mi ricordai che stavo parlando con neji e poi si fece tutto buio. I raggi che filtravano dalla finestra mi accarezzavano il viso con il loro calore, che mi riscaldarono il cuore.

Entro una donna nella stanza e mi spiego tutto, avevo trascurato troppo il mio raffreddore. Feci colazione, ero affamata, mangiai tutto con voracità. Non so quanto tempo passo, mi fecero visita mia sorella e amdir che mi litigo, si era preoccupato molto.

Dopo una settimana fui dimessa, ero in piene forze, carica è pronta per allenarmi duramente.

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Capitolo 12
*** Preparazione ***




Passarono diversi mesi, mancava un giorno alla fine della scuola. Ero in ansia per neji ed ero molto triste, non lo avrei più rivisto a scuola, quest'anno diventerà un genin, se supererà l'esame finale. Quel giorno neji e la sua classe diventarono dei genin.

I Genin, sono i ninja del più basso livello di gerarchia dei ninja. Dopo la promozione all'accademia, tutti gli studenti diventano Genin, e vengono inviati a compiere missioni di basso livello D (il più basso), praticamente del tutto prive di rischi, o, più raramente, di livello C, in cui c'è tuttavia una possibilità molto bassa di incontrare ninja nemici. I Genin sono inseriti in gruppi di quattro persone, composti da tre di loro e un maestro Jonin, allo scopo di fargli fare esperienza e di accrescere le loro abilità. La formazione dei team si basa sulle abilità individuale dei ninja, in modo da bilanciare le forze delle varie squadre.

Quando seppi la notizia che neji era passato a pieni voti, tirai un sospiro di sollievo, ma c'era qualcosa che mi turbava,non lo avrei più rivisto a scuola e soprattuto mi mancheranno i dispetti di amdir, anche lui fu promosso a pieni voti.

Pensai che Forse, mi stavo preoccupando di cose inutili.

Nel pomeriggio iniziai ad allenarmi in giardino.

"Ora manco solo io! Mi impegnerò molto di più nello studio e nella pratica. Mancano ancora due anni, ma c'è la metterò tutta. Mi preparerò al meglio, è un giorno ti catturerò, neji hyuga. " pensai ad alta voce e non mi accorsi che c'era qualcuno che mi spiava.

"Chi vorresti catturare?" Neji si avvicinò verso di me e ghigno.

"Preparati, perché un giorno ti sconfiggerò. Un giorno diventerò una kunoichi molto forte, e se non presterai attenzione, sii preparato ad essere colpito dalle mie dita, sono piccola, ma ti schiaccerò, per me sei solo una pulce." Lo minacciai.

Lui si mise a ridere e io rimasi stupita dalla sua reazione .

"Sì certo come no. Pretendi di essere forte in ogni cosa e di competere contro di me." Ghigno

"Si è vero, ma per essere onesta sono così stimolata, che mi sento stordita. Se perfezionò me stessa, riuscirò a batterti, non esistono limiti, anche se sono piccola, c'è qualcosa che non posso perdere contro nessuno, per questo diventerò una kunoichi molto forte."

"Ammiro la tua determinazione, ma non ti servirà a niente."disse lui.

Me ne andai in casa, salii le scale che portavano verso la mia camera e lui mi segui.

"Che fai ora scappi?" Ghigno lui

"Niente affatto" riscesi le scale per andare verso di lui e dirgli che lo odiavo tanto e che non capiva che suo padre era morto per scelta sua, glielo stavo per rinfacciare, ma misi male il piede su uno scalino, della scala e stavo per cadere. Neji cercò di prendermi, scendendo anche lui dalle scale e si buttò verso di me. Io ero sopra di lui e lui aveva un espressione strana che non riuscii a capire, e a un certo punto lui si girò di schiena e cadde sul pavimento e io caddi sopra la sua testa. Portavo ancora la divisa scolastica quel giorno.

Io mi rialzai subito e di scatto. Avevo il viso che andava in fiamme ero rossa.

"Scusa io non ho visto le tue mutande con gli orsi." Mi disse lui rialzandosi. Io mi girai verso di lui con aria minacciosa.

"Che cosa hai visto? Tu.... Io ti detesto e ti odio". Ero talmente furiosa che lo presi per il collo della maglietta, e lo feci volare, da destra a sinistra più volte e me ne andai in camera mia furiosa.

Il giorno seguente, stavo andando a fare colazione e vidi neji nel corridoio. Aveva l'aria di aspettare qualcuno forse me. Io non avevo tanta voglia di parlarci, sopratutto dopo quello che era successo, così decisi di ignorarlo. Camminai a passo svelto, lui era appoggiato al muro con le braccia incrociate, lo sorpassai. Ma a un certo punto sentii la sua mano afferrarmi il polso. Io ritrarsi subito la mano.

"Aspetta ti devo parlare, riguardo a ieri."mi disse lui, io non mi girai nemmeno.

"Io non ho niente da dirti" gli dissi.

" ascolta mi dispiace per ieri, ma se non mi fossi girato di schiena, per non farti cadere, avrei inavvertitamente appoggiato la mano sul tuo seno, per questo mi sono girato. Ma però è andata come è andata, io non volevo è stato un malinteso, mi dispiace".

Sembrava davvero dispiaciuto, non avevo mai visto neji così.

"Accetto le tue scuse, ma in cambio, per quello che hai fatto voglio che ci alleniamo insieme e voglio imparare il combattimento degli hyuga, "il pugno gentile",se non accetterai dirò a tutti che, il grandissimo neji hyuga è un pervertito". Mi girai verso di lui, e lo guardai dritto negli occhi, con aria di sfida.

Lui mi guardò pensieroso, ma alla fine accetto.

Fu così che ogni giorno ci allenammo insieme e mi insegnò molte cose, della sua abilità innata e del clan hyuga.

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Capitolo 13
*** Genin ***




Passarono diversi mesi, mancava un giorno alla fine della scuola. Ero in ansia per neji ed ero molto triste, non lo avrei più rivisto a scuola, quest'anno diventerà un genin, se supererà l'esame finale. Quel giorno neji e la sua classe diventarono dei genin.

I Genin, sono i ninja del più basso livello di gerarchia dei ninja. Dopo la promozione all'accademia, tutti gli studenti diventano Genin, e vengono inviati a compiere missioni di basso livello D (il più basso), praticamente del tutto prive di rischi, o, più raramente, di livello C, in cui c'è tuttavia una possibilità molto bassa di incontrare ninja nemici. I Genin sono inseriti in gruppi di quattro persone, composti da tre di loro e un maestro Jonin, allo scopo di fargli fare esperienza e di accrescere le loro abilità. La formazione dei team si basa sulle abilità individuale dei ninja, in modo da bilanciare le forze delle varie squadre.

Quando seppi la notizia che neji era passato a pieni voti, tirai un sospiro di sollievo, ma c'era qualcosa che mi turbava,non lo avrei più rivisto a scuola e soprattuto mi mancheranno i dispetti di amdir, anche lui fu promosso a pieni voti.

Pensai che Forse, mi stavo preoccupando di cose inutili.

Nel pomeriggio iniziai ad allenarmi in giardino.

Passo un anno e la scuola rinizio, e passarono altri mesi. Mi sentivo sola senza amdir che mi infastidiva ogni giorno, lui mi accompagnava sempre a scuola e mi mancava vedere neji, lo vedevo molto meno per via delle sue missioni, era sempre fuori con la sua squadra. Il rapporto tra me e neji miglioro molto da quella volta che decise di allenarmi.

Negli ultimi mesi, avevo notato che mia sorella guardava sempre un ragazzo che prendevano sempre in giro e lo chiamavano "mocciosus", e provo a fare amicizia con lui, ma con pochi risultati, e un ragazzo che sta sempre per fatti suoi. Dedussi che gli piaceva molto. Un giorno a scuola, durante la pausa merenda, andai nel corridoio e mia sorella mi segui, eravamo sole, tutti gli altri erano in cortile o in classe. "Ho notato che stai andando più d'accordo con neji, ne sono felice" mi disse lei sorridendomi.

"Già, e io ho notato che provi un certo interesse per un ragazzo, quello che prendono sempre in giro. Come si chiama?" la guardai di sottecchi e lei arrossii.

"Immaginavo, stai attenta, non permetterò a nessuno di farti del male se lui dovesse fartelo, gliela farò pagare!" La guardai con in aria arrabbiata e buffa e dopo un secondo ci mettemmo a ridere.

"Si chiama severus piton e comunque ti voglio bene" mi disse lei

"Anch'io ti voglio bene" .

Lei mi abbracciò e ritornammo in classe.

Così passo in fretta il tempo, era il giorno dell'esame per diventare genin. Quel giorno ero agitatissima.

Andai a scuola presto, il maestro iruka ci divise in squadre. Io capitai con sasuke e naruto. Ognuno di noi aspettava il proprio maestro, che ci avrebbe accompagnato nelle nostre future missioni se superiamo l'esame. Tutti i maestri arrivarono, tutti tranne il nostro. Eravamo rimasti solo noi 3 in classe. Naruto iniziò a spazientirsi.

"Ehy, perché non facciamo uno scherzo al maestro? Così impara a venire in ritardo". Disse naruto , prendendo la spugna per cancellare il gesso della lavagna, e la posiziono sopra la porta. Così quando sarebbe arrivato, la spugna gli sarebbe caduta in testa e così fu.

"Non mi sembra una buona idea e poi non cadrebbe in un tranello così stupido" gli dissi.

Passarono ore e finalmente arrivò.

"Ciao, ragazzi" mentre apri la porta, gli cadde la spugna in testa e naruto si sbellico dalle risate.

"Vediamo come potrei definirmi, con un aggettivo non troppo cattivo. Io vi odio! Seguitemi" noi lo seguimmo, ci portò in un posto isolato dove poter parlare in pace. C'erano degli scalini e ci siamo messi a sedere. "Bene ragazzi, io sono kakashi e sarò il vostro maestro se passerete la mia prova, bene ora raccontatemi un po di voi, quali sono i vostri sogni e hobby e cosa odiate".

"Io sono naruto e il mio sogno è di diventare hokage e ci riuscirò, costi quel che costi. Mi piace il ramen e odio aspettare troppo tempo prima che me lo servono."

"Io sono aisaka, il mio sogno è di diventare una konuichi molto forte, perché vorrei proteggere le persone a cui tengo di più. Mi piace il viola e amo guardare le stelle, mentre la cosa che odio è la verdura."

"Io sono sasuke, il mio sogno è di ridare vita al mio clan."

A quelle parole lo guardai di sottecchi.

"Ho capito, incominciamo la prova d'esame, consiste nel prendermi questi due campanellini"ci dirigemmo verso uno spiazzo, in mezzo a questo spiazzo di terra ed erba, c'erano tre tronchi e su di un tronco c'era una sveglia.

"Maestro scusi, perché non c'è un terzo campanellino? Noi siamo in tre non in due" gli chiesi

"Giusta osservazione aisaka, perché solo due di voi passeranno, chi non prenderà il campanellino sarà rimandato all'accademia, ci sarà un limite di tempo vi darò un ora, che la prova abbia inizio"

Andai subito a nascondermi dietro a un cespuglio e sasuke andò sopra un albero. Solo naruto rimase lì a combattere con il maestro. Stavo cercando una strategia ma non mi veniva in mente niente. Era ormai passata già da un pezzo l'ora di pranzo e la mia pancia non smetteva di brontolare. A un certo punto sasuke si buttò verso il maestro, e mi unii anch'io. Per quante volte cercai di colpirlo e di prendergli il campanello, nessuno dei tre riuscì a prendergli i campanelli.

Kakashi ha una velocità impressionante e noi tre, pur mettendoci tutto l'impegno possibile, non siamo riesciti a superare la prima prova, pertanto il maestro ci invitò a ritirarci, ci spiegò che il nostro errore più grande è stato quello di aver agito individualmente anzichè in squadra. Tuttavia Kakkashi ci diede un'ulteriore possibilità e in questa prova Naruto dovrà stare in totale digiuno.

Eravamo stanchi e affamati. Naruto finì legato a un tronco. " ragazzi mi devo assentare un attimo torno subito in tanto mangiate, ma non date niente a naruto se lo fate siete bocciati" ci guardò con aria minacciosa e scomparve.

Iniziai a mangiare, mi dispiaceva molto per naruto che stava morendo di fame e decisi di dargli da mangiare, controllai se il maestro era nei paraggi. Anche sasuke gli diede da mangiare e naruto ci ringrazio.

"Vi ho visti siete tutti..." Appari all'improvviso il maestro e ci guardò con in aria severa e minacciosa.

Pensai, che mi ero allenata duramente per niente, sarei ritornata all'Accademia.

"Promossi" e ci sorrise.

E noi in coro "come???"

"Chi abbandona i propri compagni e considerato feccia, all'inizio non avete collaborato insieme, avete dato da mangiare a naruto anche se io ve l'ho proibito e quindi vi ho promosso, perchè ritengo che sia importante anche non obbedire ciecamente agli ordini e mostrare solidarietà verso i compagni".

Ero felicissima da quel giorno ero diventata un genin e feci tante missioni con la mia squadra. Tutti della mia classe divennero genin, anche mia sorella.

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Capitolo 14
*** Prima missione ufficiale ***



Il giorno che sono diventata genin, tornai a casa nel pomeriggio.
Incrociai neji nel corridoio.

"Congratulazioni aisaka, ora ti aspetteranno tante missioni con i tuoi compagni"

Io rimasi incredula a quelle parole di Lodi.

"Che c'è?"mi chiese lui

"No niente, sei sicuro di stare bene?" Lo guardai stupita

Lui annuì e se ne andò, io rimasi perplessa.

Anche amdir si congratulò con me. Mia sorella non era ancora rientrata, e la stavo aspettando con ansia. Per sapere come era andata. Torno a casa verso l'ora di cena. Quando la vidii la guardai e lei annuì come se sapesse cosa gli stessi chiedendo e mi fece vedere il coprifronte del nostro villaggio e l'abbracciai. Tutti quelli che diventavano genin gli veniva consegnato un coprifronte con il simbolo del loro villaggio.

Dopo cena, andai in camera con mia sorella e mi raccontò tutta la sua giornata, era eccitata.

"Aisaka, sono capitata in squadra con severus, sono felice così potrò conoscerlo meglio."

"Sono contenta, avete già una missione? Io e la mia squadra ancora no."

"Si, ce l'assegneranno domani mattina, non vedo l'ora."

"Mi raccomando stai attenta"

Lei annuii e parlammo per ore finché non ci addormentammo.

Passarono altri giorni è il maestro ci insegnò a camminare sull'acqua e sugli alberi. Io riuscii al primo colpo ad eseguirle mentre i miei due compagni no, mi divertiva vederli in competizione e anche loro dopo svariati tentativi ci riuscirono.

"Maestro quando è che ci danno la nostra prima missione?" Chiese naruto impaziente "Quando sarete abbastanza bravi con queste tecniche che vi ho insegnato." "Uffa" protesto naruto Passò un mese e finalmente abbiamo ottenuto la nostra prima missione.

Kakashi ci porto dall'hokage per farci assegnare la missione.

"Finalmente la nostra prima missione" naruto sogno ad occhi aperti.

Entrammo nella stanza dell'hokage.

"Allora vediamo, la vostra prima missione e recuperare un gatto"ci disse l'hokage

"Che cosa?? Ci dia una missione seria" protesto naruto

Kakashi gli diede un pugno in testa.

"Devi avere rispetto, se davanti all'hokage" lo sgridò il maestro.

Io sospirai e pensai che naruto non cambia mai, rimane sempre la solita zucca vuota.

"Appena avete finito tornare da me e vi assegnerò altre missioni, ora andate" ci disse l 'hokage.

Lavorammo di squadra per prendere il gatto, non fu facile era veloce e scaltro. Dopo due ore, catturammo il gatto con un agguato. Penso che a quel gatto non stava affatto simpatico naruto, perché gli graffio tutta la faccia. Io amavo molto i gatti, da me si faceva accarezzare.

La nostra seconda missione fu, di aiutare un contadino nella raccolta dei frutti e della mietitura del grano. La terza missione fu di catturare un cane smarrito è così via, passò un mese e le missioni erano quasi tutte uguali.

Un giorno ci recammo dall'hokage per la nostra missione è come sempre naruto si lamentò delle missioni.

"Queste missioni sono inutili e sono delle baguanate" disse naruto.

"Più rispetto, naruto sei diventato da poco un genin, forse non sai come funzionano le missioni" e ci spiegò le varie missioni.

"Nei vari villaggi, ogni giorno arrivano tantissime richieste, come quella di ritrovare un cane, di fare da baby-sitter,di raccogliere i rifiuti.. Queste richieste vengono considerate missioni e vengono divise in gruppi. I gruppi sono i seguenti:

– Missioni di Livello D

– Missioni di Livello C

– Missioni di Livello B

– Missioni di Livello A

– Missioni di Livello S

Ogni gruppo ha il suo grado di difficoltà.

– Missioni di Livello D:

Queste missioni sono generalmente le più basse ,sono specificamente per i Genin e vedreste raramente qualcun altro eseguirle. Sono solitamente molto noiose e consistono in: salvataggio di animali domestici,raccolta di rifiuti o altro. Per passare dal grado Genin al grado Chunin bisogna aver affrontato minimo 7 di queste missioni.

– Missioni di Livello C:

Le missioni di livello C sono svolte generalmente dai Chunin e consistono nel proteggere qualcuno o il trasporto di documenti (non molto importanti). Se i Genin sono abbastanza esperti ,a loro viene dato il permesso di eseguire queste missioni, particolarmente se sono in una squadra e sono accompagnati da un Jounin.

– Missioni di Livello B:

Queste missioni sono ragionevolmente alte e solitamente consistono nel proteggere una persona , ritrovare un documento importante o persino assassinare. Queste missioni sono eseguite solitamente da Jounin o da Chunin molto esperti.

– Missioni di Livello A:

Sono le missioni eseguite dai Jounin in su. A volte possono essere cosi difficili che il kage stesso deve andare ad affrontarle, ma non vedrete mai un ninja di livello inferiore a Jounin affrontare queste missioni. Sono altamente pericolose e di estrema importanza.

– Missioni di Livello S:

Per ora si sa poco su queste missioni ma dovrebbero essere molto rischiose e difficilissime da portare a termine. Dovrebbero essere svolte personalmente dai Kage o dai Jounin più esperti." Ci spiegò lui. Naruto continuò a protestare, e allora l'hokage infuriato gli disse "Va bene vi darò la vostra prima missione ufficiale, dove scortare questo signore che è accanto a me fino a casa, nel paese delle onde e dovete proteggerlo mentre costruisce il ponte che colleghera il paese delle onde con il villaggio della foglia".

"Che cosa?" Pensai stupita, non immaginavo che ci diede una missione di livello c, l'avrà fatto per far tacere naruto sicuramente.

Ci incamminammo verso il paese delle onde, varcammo la porta del nostro villaggio. Naruto era super eccitato per questa missione.

Camminammo per ore.

"Ma nel paese delle onde ci sono i ninja? Questo signore poteva chiedere aiuto nel suo paese".Gli chiesi al maestro.

"Come già sai, ci sono vari villaggi ninja che sono rappresentativi del potere militare del paese e servono di conseguenza anche a scoraggiare i paesi confinanti da eventuali aggressioni.I villaggi ninja, però, non sono direttamente controllati dal paese ospite, e vantano quindi un governo autonomo. Nei paesi che non subiscono molte interferenze, come il paese delle onde e altri piccoli stati insulari, ci sono casi in cui non si sente la necessità di questi villaggi ninja. Tra i vari villaggi ninja, quelli della foglia, della nebbia, della nuvola, della sabbia e della roccia fanno parte dei paesi più grandi e potenti che, tutti insieme, prendono il nome di "cinque grandi terre dei ninja". Solo in questi paesi il miglior ninja del villaggio viene nominato "Kage". I ninja si trovano solo in quelle terre. I villaggi forniscono la forza militare per il loro Paese e mantengono la propria economia allenando i propri cittadini a diventare ninja fin dalla giovane età e usandoli come forza lavoro nelle missioni che i richiedenti sono disposti a pagare. Possono ricevere un singolo pagamento per missioni come togliere le erbacce di un giardino oppure ricevere un pagamento costante dal paese in cui risiedono per fornire soldati nel caso scoppi una guerra."

"Peccato allora non incontreremo ninja" disse naruto

A un certo punto, qualcuno attacco il maestro, e pensavamo che era morto. I ninja se la presero con naruto, lui non riuscì a muovere un dito dalla paura e sasuke lo salvo. Poi presero di mira l'anziano e io mi misi davanti a lui per proteggerlo. Il maestro riappari dal nulla e mise a ko i ninja che ci avevano attaccato.

"Maestro e vivo come ha fatto?" Chiese naruto

"Io lo sapevo" disse sasuke

"Ha usato la tecnica della sostituzione" gli risposi a naruto.

Il maestro fece i complimenti a me e a sasuke.

"Naruto non pensavo che saresti rimasto pietrificato dalla paura" gli disse kakashi

"Ehi naruto ti ha graffiato un gatto, ti sei fatto molto male?" Lo provocò sasuke

A un certo punto naruto prese il cunai e si buco la mano.

"Sei impazzito?" Gli dissi guardandolo shoccata

"Bravo naruto così hai eliminato il veleno che avevi nel sangue, gli artigli di quei ninja erano velenosi, ma ora morirai dissanguato" lo prese in giro e naruto si fece mille paranoie.

Dopo tante ore, arrivammo al paese delle onde. Stavamo andando verso la casa di signore della missione, ma a un certo punto un ninja ci fece un agguato.

Il maestro Kakashi riconobbe il ninja, si trattava di Zabuza, un ninja traditore del villaggio della nebbia e con lui inizia subito il combattimento, sfruttando la tecnica Sharingan, che ripete i movimenti dell'avversario. Zabuza risponde con la tecnica del velo di nebbia, che consente di ridurre la visuale di Kakashi. Zabuza approfitta del disorientamento del suo avversario per affrontarlo nella lotta, ma i due si equivalgono, pertanto Zabuza ricorre alla tecnica della prigione acquatica.

Noi eravamo spaventati, era un avversario che andava oltre le nostre capacità e pensammo al peggio, ma a un certo punto Naruto utilizza una tecnica della moltiplicazione del corpo così si nasconde a Zabuza, confuso da mille immagini di Naruto e si porta alle sue spalle liberando Kakkashi dalla prigione acquatica, con un Kunai. Kakashi con la tecnica Sharingan copia l'esplosione acquatica di Zabuza. Prima di sconfiggere definitivamente il suo avversario Zabuza viene ucciso da dei punteruoli che un misterioso ninja gli lancia sul collo, prima di fuggire portandolo con se. Kakashi sospetto che in realtà sia stato lo stesso Zabuza mascherato a colpire un'altra persona e a scappare, in quanto i punteruoli non hanno colpito dei punti vitali.

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Capitolo 15
*** La battaglia contro zabuza e hako ***




In vista del prossimo scontro con Zabuza, Kakashi organizzo un piano per sconfiggere il nemico. Dopo una serie di allenamenti Kakashi, Sasuke e Io decidemmo di affrontare Zabuza, mentre lasciammo Naruto a casa in quanto lo riteniamo molto stanco, ma lui ci raggiunse sul posto. Sasuke affronta Haku, è un alleato di Zabuza. Dopo una lunga lotta, Haku utilizza la tecnica degli specchi diabilici, che mette in difficoltà Sasuke, nonostante l'aiuto di Naruto, che ha combinarlo una delle sue. Sasuke si aspettava che attaccasse dall'esterno mentre lui era imprigionato all'interno di quella gabbia di specchi.

"Eccomi, sono venuto a darti una mano" disse naruto vicino a sasuke che era entrato anche lui in quella prigione.

Noi lo guardammo con un aria delusa e incredula.

"Sei sempre la solita testa quadra, cosa si poteva prevedere da un tipo imprevedibile come te" kakashi era molto sorpreso.

Haku usando la sua tecnica innata, sviluppa diverse potenti tecniche, la più potente tecnica è la Tecnica degli Specchi Diabolici, che gli permette di circondare l'avversario con una serie di specchi di ghiaccio e attaccarlo con un'incredibile velocità. Lui stesso afferma che avere acqua nelle vicinanze è un vantaggio in quanto può semplicemente congelarla per creare il ghiaccio. Intanto Kakashi deve vedersela con Zabuza, ma i due ninja si equivalgono.

Per cercare di proteggere naruto dagli attacchi di haku, Sasuke, anche se sapeva benissimo che era una trappola, si mise davanti a naruto per proteggerlo dai colpi. Naruto si voltò verso di lui, e lo vide in condizioni pessime, respirava a fatica.

"Perché devo farmi proteggere dai miei compagni? Perché non sono abbastanza forte? Penso naruto con il senso del rimorso

"Non so perché ti ho protetto, non mi sei nemmeno tanto simpatico. Sei la solita testa quadra, io volevo far rinascere il mio clan. Ma che importanza ha ora? Che importanza ha se sto per morire?"gli disse sasuke mentre cadeva a terra.

Sasuke viene sconfitto da Haku e cade a terra privo di vita, Naruto urla dalla disperazione credendolo morto e sprigiona una forza inaspettata che sconfigge i suoi nemici.

"È la prima volta che perdi un amico? È una realtà crudele che un ninja deve accettare" gli disse haku a naruto Io cercai di aiutare naruto e sasuke, ma mi sentivo inutile e debole rispetto a loro due.

Quando vidi il corpo di sasuke a terra privo di vita mi feci prendere dalla disperazione, ma poi naruto sprigionò un chakra potentissimo ebbi quasi paura di lui e sconfisse tutti i nemici.

Kakashi stava per sferrare la tecnica del mille falchi, contro zabuza che gli avrebbe dato il colpo di grazia. Ma haku si traspose fra di loro e fu ferita gravemente, e mori.

"Sai naruto, per rializzare i propri sogni bisogna lottare" furono le ultime parole di haku

Haku cerco di tenere fermo kakashi, per farlo colpire da zabuza con la sua spada, ma kakashi fu piu svelto e si allontano, dal gesto del nemico sembrava che non gli importasse niente del suo compagno, a tal punto di volerlo trapassare con la spada per arrivare a kakashi. Zabuza non riusciva più a continuare a combattere e il maestro ebbe la meglio su di lui.

"Adesso basta!!" urlo naruto " non ti importa niente di lui?"

"stai zitto ragazzino, non vedi che haku e gia morto?"

"e allora?? quel ragazzo ti è sempre stato fedele fino alla fine ricordalo." protesto naruto

"io mi sono solo servito di haku tutto qui. Dovresti già averlo capito, i ninja sono solo delle pedine. Mi bastava usare il suo potere non ho mai avuto bisogno di lui, non provo nulla per la sua fine." gli rispose zabuza freddamente

"io non riesco a crederci, e tutto qui quello che hai da dire? lo sai... lo sai.. quel ragazzo ti voleva bene con tutto il suo cuore. Lui ha pagato con la vita per proteggerti, e dopo tutto quello che ha fatto per te non ti interessa nulla di lui? Non ci credo.. non ci credo non può essere vero che a te non importi niente di haku. Ora dimmi quando si è cosi potenti come te, è normale diventare così crudeli? Haku ha vissuto solo per te, lo sai che ti ha dedicato tutta la sua vita. Non ha mai agito per il suo interesse è vissuto all'ombra del tuo potere, e questo non è giusto." disse naruto in lacrime, naruto aveva incontrato haku nella foresta, una mattina prima dell'allenamento e gli aveva raccontato, che aveva una persona speciale da proteggere, e che si diventa forti solo se hai una persona speciale da proteggere.

"Ti prego taci." zabuza inizio a piangere e naruto se ne accorse, rimase stupito.

"Rispetta il mio dolore, non dire un altra parola. Il povero haku,quel ragazzo non combatteva per me, si è tirato indietro quando si è trovato faccia a faccia contro di noi. Lo sapevo fin dall'inizio che non era nella sua indole uccidere. Adesso è felice credimi, è meglio che la sua vita è finita. Ma su una cosa hai ragione, ti ho sentito urlare delle parole giuste ragazzino, un ninja è pur sempre una persona, non può diventare un arma fredda e senza cuore, anch'io mi arrendo di fronte a te." zabuza gli sorrise ma il suo sorriso si spense subito e cadde a terra.

Sasuke dopo poco si riprese, non era morto. Come aveva detto zabuza, haku non voleva ucciderlo.

Kakashi si avvicino al corpo di zabuza.

"Kakashi ho bisogno di un favore"

"Si, che cosa?" disse il maestro

"Ti prego aiutami a vedere per l'ultima volta il viso di haku."

"Va bene" il maestro lo prese in braccio e lo porto vicino al corpo di haku, e inizio a nevicare.

"Haku anche il cielo piange per te" penso zabuza

"Ti ringrazio amico mio." disse zabuza a kakashi quando lo mise a terra.

"Sei sempre stato al mio fianco, ma questa volta staro io accanto a te"disse zabuza guardando il viso di haku, gli sfioro una mano, e gli accarezzo una ciocca di capelli e il viso.

"Se fosse possibile, vorrei raggiungerti ovunque tu sia haku. Io lo vorrei tanto, è questo il mio sogno."

naruto stava piangendo.

"Haku mi ha raccontato che è nato in un paese dove c'era la neve" disse lui a singhiozzi

"Dici davvero? Infatti era candido e puro come la neve." disse kakashi "il tuo sogno si realizzerà zabuza, vi rincontrerete, ne sono sicuro" penso il maestro

Zabuza mori anche lui poco dopo, per le ferite che aveva ricevuto in battaglia.

Haku e zabuza morirono, e noi avevamo concluso la nostra missione con successo. Il ponte fu ultimato con l'aiuto della gente del villaggio delle onde. Quel ponte fu chiamato naruto.

Seppellimmo insieme, i corpi senza vita di zabuza e hako, e piantammo nella terra la spada di zabuza come se quella spada fosse la loro lapide.

"Sa maestro, forse avevano ragione loro, un guerriero ninja deve reprimere i propri sentimenti." gli dissi io

"Un guerriero ninja non deve mai chiedersi quale sia lo scopo della vita. La cosa importante che compia la sua missione, e che sia utile per qualcun altro, ricordatevelo sempre." rispose lui

"e quindi per essere un vero ninja bisogna sacrificare sempre i propri sentimenti? Questa cosa non mi piace" disse naruto

"Anche lei ci è riuscito maestro kakashi?" chiese sasuke

"mm..vedi mettiamola in questo modo ragazzo, è una domanda che da sempre tormenta e infligge tutti i guerrieri ninja"

"Ci sono, io faro sempre le cose a modo mio, io voglio vivere la mia vita senza aver nessun rimpianto non permetterò a nessuno di intralciarmi la strada" disse all'improvviso quella testa quadra di naruto

È così Fini la nostra prima missione, tornammo al villaggio della foglia. Andammo dall'hokage a fare rapporto della missione. Ci guadagnammo una settimana di ferie, il nostro maestro aveva fatto troppo abuso del suo sharingan e fu costretto al riposo.

Tornai a casa, amdir e mia sorella erano in missione, e ho nata era andata ad allenarsi con il suo team. Andai in camera mia e lascia la porta aperta e mi misi a guardare un quadretto, dove c'era la foto del mio team e ripensai a quanto fossi stata inutile nel momento della battaglia contro zabuza, non ero riuscita a fare niente, io che volevo diventare una kunoichi più forte, per proteggere le persone a cui tengo di più. Ero un totale fallimento, strinsi i pugni dalla rabbia.

Non sentii la presenza di qualcuno che mi stesse scrutando fuori dalla mia stanza, c'era neji che mi fissava immobile sulla soglia della porta. I miei occhi si riempirono di lacrime, mi girai per uscire dalla stanza e rimasi stupita nel vedere neji che mi fissava.

"Stai piangendo?"chiese lui.

Il mio viso si era riempito di lacrime, non gli risposi, abbassai il capo e me ne andai di corsa, il più lontano possibile da lui. Ma lui mi afferrò per la mano, e mi spinse a se e mi abbracciò.

Sgranai gli occhi, non mi aspettavo questa reazione da lui, che mi ha sempre odiato. Ma alla fine mi abbandonai a quell'abbraccio e lui mi accarezzò i capelli.

Non so perché l'avesse fatto,lui che non si curava di cosa provassero gli altri,e sempre lui che non provava nulla per nessuno, odiava provare dei sentimenti e affetto per qualcuno, per colpa del suo passato. Alla fine mi staccai da quell'abbraccio.

"Perché?" Gli chiesi ma non ricevei alcuna risposta e scappai via lontano da lui.

I giorni seguenti cercai di evitare il più possibile neji, e pensai come migliorarmi e allenarmi.

Per non incontrare neji, andai ad allenarmi nel mio posto segreto. Mi allenavo notte e giorno, con il sole e con la pioggia. Volevo migliorare, e pensai a un modo e mi venne un idea. Presi dei pesi e li legai, alle caviglie e ai polsi, così sarei migliorata nell'agilità e nella velocità. Mano a mano che diventavo più brava aumentavo i pesi.

Un giorno pioveva a dirotto, diluviava, io volevo allenarmi lo stesso e sgattaiolai fuori di casa e mi diressi verso il mio posto segreto. Mi allenai fino a sera e la pioggia non smise mai di cadere. A un certo punto caddi a terra esausta e svenni.

Nel frattempo amdir mi cerco in tutta la casa e non mi trovo da nessuna parte e preoccupato chiese in giro e a mia sorella e a neji se per caso mi avessero visto, ma nessuno sapeva dove ero.

Iniziò anche neji a cercarmi e gli venne un idea di dove fossi, e mi trovo, sapeva del mio posto perché ogni tanto lui mi seguiva e io non mi accorsi mai della sua presenza.

Mi trovo sdraiata sul prato, senza sensi, mi prese in braccio e mi portò a casa.

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Capitolo 16
*** Ti proteggerò senza che te ne accorga ***




Quando neji mi portò a casa, amdir corse subito da noi. Era preoccupatissimo.

"Grazie neji" disse Amdir

"Ha la fronte che scotta, deve avere la febbre, la portò in camera sua" disse serio neji girandosi in direzione delle scale, che portavano in camera mia.

"Seeu è dovuta partire in missione poche ore fa, e anch io ora devo andare, ordine dell'hokage, non posso proprio mancare. Dovrei essere di ritorno domani sera".

Neji rimase immobile.

"Gli ordini dell'hokage non si discutono. Tranquillo mi occuperò io di aisaka, ma mi devi promettermi che non gli dirai niente, non dovrai dirgli che ho vegliato su di lei." Disse serio lui

Amdir rimase perplesso a quella strana promessa che gli stava chiedendo.

"Mmm... Perché? Così non verrà mai a sapere della tua parte migliore? "Scherzo amdir

Neji si girò verso di lui e lo guardò con uno sguardo minaccioso.

"Va bene, va bene ho capito, te lo prometto." Disse amdir spaventato.

Neji mi portò in camera mia, ero zuppa per colpa della pioggia. Lui per prima cosa cerco di asciugarmi i capelli.

"E adesso come faccio? Ha i vestiti zuppi e non può stare così" penso lui." Mi uccidera se sa che gli ho cambiato i vestiti. A meno che non lo venga a sapere."

Neji mi cambio i vestiti alla svelta cercando di non guardarmi, e poi mi mise sotto le coperte al caldo. Andò a preparare una bacinella di acqua calda e prese una pezzuola da mettermi sopra la testa. Mi veglio fino al giorno seguente, stette vicino al mio letto e prese la mia mano e la strinse fra le sue mani.

"Perché sei sempre così avventata? Perché mi devi fare sempre preoccupare?e soprattutto perché non riesco a starti lontano? Io non voglio più vederti piangere, io ti proteggerò in segreto d'ora in poi, voglio che tu sia felice, perché il tuo sorriso è caldo come l'estate e mi fa pensare ai girasoli, che con il loro colore caldo accesso mi riscaldano il cuore, e mi riempie di felicità. Ti guarderò da lontano e ti proteggerò e cercherò di non farti inciampare e cadere e veglierò su di te sempre, perché per me sei importante. Non voglio più trattarti male come in passato, ma so che non ci riuscirò e ho paura di perderti."Penso il moro a voce alta.

All'improvviso bussarono alla porta della mia camera, era amdir che era tornato.

"Sono tornato, mi occupo io ora di aisaka, grazie per aver vegliato su di lei"disse amdir

Neji si diresse verso la porta della mia camera, e guardò amdir dritto negli occhi e poi se ne andò qualche istante dopo.

Mi svegliai il mattino seguente e naturalmente amdir mi sgrido per essermi allenata sotto un diluvio e così facendo mi ero ammalata.

"Sei impazzita o cosa? Sai quanto ero in pensiero? Mi sgrido con un aria molto severa amdir.

"Scusa.... Non ti farò più preoccupare" gli dissi sentendomi in colpa.

"Sarà meglio per te" mi guardò con in aria minacciosa"comunque da oggi faccio ufficialmente parte del team di seeu."

"Perché??" Chiesi stupita

"I miei compagni si sono fatti gravemente male all'esame chunin, e non potranno più essere ninja" mi disse triste abbassando il capo.

"Mi dispiace... Ma comunque dai, non sei contento di essere con mia sorella in squadra? E comunque cosa sono l'esami chunin?"chiesi interessata.

"Sì che sono contento, ma mi dispiace per i miei compagni. Gli Esami di Selezione dei Chunin sono dei particolari esami, che si tengono ogni sei mesi. Essi consentono ai ninja di grado Genin di passare al grado successivo, quello di Chunin. "

"Sono così pericolosi?" Chiesi incuriosita

"A volte si, ti scontri con tutti i ninja fortissimi, delle 4 grandi terre " mi disse lui

"Capito..." Gli risposi preoccupata, aggrottando la fronte.

"Fra due giorni andremo a mangiare fuori con il maestro del mio team, voglio che vieni anche te, ti andrebbe? Voglio che lo conosci è molto simpatico"

"Si certo" gli sorrisi.

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Capitolo 17
*** Maes hughes ***




Arrivò il giorno di incontrare il team di amdir. Era una bella mattina come tante e come sempre mi lavai e mi vestii.

Verso le 10 di mattina, io, seeu e amdir uscimmo di casa. E ci incamminammo per la strada.

"Ero d'accordo con severus che sarei passata prima da lui, così saremo andati tutti insieme dal maestro" ci disse seeu indicandoci la strada per andare a casa sua.

"Ok" gli risposi e la presi sotto il braccio e la portai lontano da amdir, così che non potesse sentire cosa gli dicevo. Mi avvicinai al suo orecchio e con la mano coprii le mie labbra.

" ehy dimmi un po', ti piace davvero tanto questo severus, che tipo è?" La guardai con uno sguardo indagatore e furbo.

Lei arrossì di colpo e iniziò a balbettare.

"M-ma c-cosa dici? D-diciamo che è carino... E comunque lo vedrai presto perché siamo appena arrivate"

Severus ci stava aspettando fuori casa sua, ci guardò con un misto di stupore. Era un ragazzo dai capelli corvini e gli occhi neri, aveva un fisico asciutto, magro e alto.

"Ciao severus" lo salutarono seeu e amdir.

"Ciao, com'è che vedo due seeu, ma hanno solo i capelli diversi?"disse severus sorridendo

"Piacere io sono aisaka, sono la sorella gemella di seeu" gli porsi la mano e lui me la strinse.

"Piacere, sono severus piton. Comunque siete due nane uguali" scherzo lui Seeu si infuriò con lui

"Come hai detto?" Disse seeu rincorrendo severus e lo minaccio.

Io e amdir guardammo quella scenetta comica.

"Sono fatti l'una per l'altra" commentammo in coro io e amdir e scoppiammo a ridere

Ci incamminammo verso casa del loro maestro. Dopo 5 minuti arrivammo a destinazione e seeu suono il campanello dell' abitazione.

Dal balcone si affacciò un uomo, dai capelli neri e gli occhi verdi, che portava gli occhiali e una barba leggera lungo la linea della mandibola, ci invitò ad entrare.

"Salite" disse l'uomo.

Ci accomodammo in salotto, c'era un profumo di braciole arrosto, l'uomo stava grigliando della carne.

" è quasi pronta, accomodatevi a tavola, arrivo fra due minuti." Ci disse cordialmente lui.

Ci accomodammo tutti in cucina, la tavola era già sparecchiata,e subito dopo arrivò lui, con un enorme porzione di carne fatta alla griglia e si accomodò anche lui al tavolo.

"Vedo che abbiamo un ospite, scusa non mi sono ancora presentato io mi chiamo Maes Hughes, te dovresti essere la sorella gemella di seeu, ho sentito tanto parlare di te dal maestro kakashi e dall'hokage." Il suo sguardo era rivolto verso di me con in aria di stupore.

"Piacere io mi chiamo aisaka" e gli strinsi la mano

"Susu mangiate o si raffredderà, buon appetito " disse lui iniziando a mangiare

Maes Hughes è molto gentile e simpatico. Dopo aver finito il pranzo chiacchierammo a lungo di molte cose, in disparte in salotto notai un piano forte.

"Bello questo pianoforte, sai suonare maes?" Gli chiesi meravigliata

"Si, se vuoi ti insegno, se ti piace. E comunque oltre a fare il maestro di questi tre pesti, sto cercando un gruppo per fare delle serate insieme."

"Davvero??? Si mi piacerebbe molto. Perché non formiamo un gruppo noi? Io ed amdir sappiamo cantare e anche seeu" gli dissi eccitata

" io mi tiro fuori mi dispiace ma non sono bravo in musica" disse severus

"Peccato" disse seeu guardando severus in segno di supplica e lui scosse la testa.

"Va bene, allora vi insegnerò ad usare il pianoforte, la chitarra, il basso e la batteria. E dovremo cercare un nome per il gruppo ma si vedrà"disse il maestro

Io saltai dalla contentezza.

Tornammo a casa verso le 7, mi ero divertita un sacco con tutti loro, e in qualche modo mi avevano distratto dagli allenamenti. E fu così che inizia ad esercitarmi con gli strumenti, a cantare e a scrivere testi.

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Capitolo 18
*** Team speciale ***




Quel giorno era un giorno molto speciale per seeu, avrebbe incontrato il suo maestro per la prima volta. Era il fatidico giorno dell'esame per diventare genin.

Il maestro iruka accompagno seeu dal suo maestro. Lei si trovò ad aspettare da sola il suo maestro, iruka se ne ritorno a scuola. Era una radura fuori dal villaggio. All'improvviso vide in lontananza tre figure, una di essa era più alta delle altre due e penso che era il maestro. Quando si avvicinarono sempre di più a lei, vide con stupore di conoscere quell'altre due persone accanto al maestro. Erano amdir e severus.

"Eccoci tutti, bene iniziamo con le presentazioni io sono Maes Hughes, faccio parte dei servizi segreti del villaggio della foglia e sono un jonin speciale e lo sarete anche voi, se passerete il mio esame. I miei hobby e quello di suonare il pianoforte e spero di trovare un gruppo molto presto".disse il maestro con un sorriso stampato sulla faccia.

Ci presentammo tutti al maestro e subito dopo ci portò in un bosco, e dopo 20 minuti di camminata, gli alberi si aprivano a un altra raduna e in mezzo c'era un albero gigantesco,dall'aspetto sembrava che era lì da secoli. Sedei lo guardò ammirata e meravigliata.

"Quello è un padre della foresta, senza di esso la foresta morirebbe, diciamo che è il cuore della foresta. E la sua ambrosia guarisce ogni ferita. Ma non si farà avvicinare dalle persone che non si fida e malvagie. La vostra prova sarà, di prendere la sua ambrosia. Ricordate, i padri della foresta sono antichissimi e hanno un potere straordinario e tante volte è meglio non disturbarli. Buona fortuna ragazzi vi do tempo fino a stasera ." Era se avesse capito cosa stava pensando in quel momento. Subito dopo spari senza lasciare traccia.

"E adesso come facciamo?" Chiese severus ai suoi compagni

"Non lo so, proviamo ad avvicinarci" seeu andò di corsa vicino al padre della foresta e una barriera potentissima la fece volare in aria e ricadde a terra. Severus non fece in tempo ad avvertirla, andò subito da lei per vedere se stava bene. Seeu si rialzò a fatica.

"Stavo per dirti, che non è affatto facile avere la fiducia di un padre della foresta, esso ha il compito di proteggere l'intera foresta ed è una cosa impossibile a meno che non vuoi morire. disse severus aiutando ad alzare seeu.

"Un modo ci sarebbe" disse amdir guardandoli, " io ho vissuto nelle terre ignote per sei anni e lì ci sono molti padri della foresta, ho letto qualcosa al riguardo e ho sentito dire alcune cose dal padre di seeu e di aisaka. Gli alberi, l'erba, le piante, i fiumi, sono degli esseri viventi come noi, sono vivi e per riuscirci dovremo stabilire un contatto con loro."

Severus e seeu lo guardarono come se fosse matto.

"E quindi cosa bisogna fare?"gli chiese severus con uno sguardo interrogativo.

Amdir si mise a sedere e chiuse gli occhi.

"Bisogna comunicare con la natura"disse lui,"imitatemi e provate ad ascoltarla attentamente".

È così fecero, passarono ore. Si sentiva solo il rumore del vento, che faceva scricchiolare i rami e faceva muovere le foglie degli alberi.

All'improvviso, il vento soffio più forte, che fece cadere tre foglie verdi, e andarono a finire sulla loro fronte di tutti e tre.

"Avete capito ora?" Chiese amdir

"Ci ha accettato" rispose seeu con un misto di stupore

"Si, perché abbiamo ascoltato la natura e la natura ha capito le nostre vere intenzioni e il padre della foresta ora si fida di noi" disse amdir sorridendo verso di loro.

I tre si avvicinarono e il padre della foresta li lascio prendere un po della sua ambrosia e alla fine lo ringraziavano e all'improvviso il maestro riappari a loro. "Non mi aspettavo che il padre della foresta vi accettasse, vi stavo per promuovere fin da subito perché avete collaborato insieme e avete tentato di entrare in contatto con la natura, proprio come ha detto amdir, essa è viva e vi può aiutare. Dunque siete tutti e tre promossi" il maestro ci fece un sorriso ampio e ci abbraccio. "Benvenuti nel team speciale"disse infine lui.

"Perché team speciale?" Chiese seeu sciogliendosi da quell'abbraccio.

"Non vi è mai capitato di fare "cose strane" quando siete arrabbiati o tristi?" Ci chiese il maestro

"Ora che ci penso si, l' altro giorno a scuola, in cortile ero arrabbiata perché alcuni alunni prendevano in giro severus. Di lato c'era una gomma per annaffiare i fiori, all'improvviso, il rubinetto si era aperto da solo e quei ragazzi finirono zuppi fradici di acqua" gli rispose seeu perplessa.

"Perché oltre a essere ninja siete anche dei maghi. I ninja usano il chakra, come ben sapete, Il chakra è una forma di energia ricavata dall'unione dell'energia fisica presente in ogni cellula e l'energia spirituale acquistata con l'esercizio e l'esperienza. Il chakra viene incanalato attraverso un particolare sistema circolatorio, simile a quello sanguigno, tramite il quale può raggiungere tutte le cellule del corpo. In tutto il corpo vi sono anche 361 punti di fuga spessi quanto la capocchia di uno spillo invisibili ad occhio nudo che, se accuratamente individuati, possono essere colpiti per impedire lo scorrimento del chakra nel corpo. Nel sistema circolatorio sono presenti delle zone specifiche chiamate le otto porte difensive del corpo. Esse controllano e limitano il flusso del chakra all'interno dell'organismo, impedendo alla persona di andare oltre le proprie capacità fisiche e mentali. Aprendo queste porte la persona può andare ben oltre i propri limiti fisici, guadagnando estrema forza e velocità ma con l'alto rischio per il proprio corpo e che in casi estremi può portare anche alla morte." Gli disse il maestro guardando i suoi allievi.

"E quindi?" Seeu incalzò il maestro perché non riusciva a capire dove voleva arrivare.

"E spero che sapete anche, che Una tecnica è una qualsiasi operazione che un ninja è in grado di utilizzare laddove un normale essere umano non ne sarebbe in grado, basata sulla manipolazione del chakra attraverso vari metodi, di cui i più comuni sono i sigilli delle mani, ognuno corrispondente ai 12 segni dello zodiaco cinese. Ogni tecnica viene classificata in base alla difficoltà o all'abilità necessaria per eseguirla. Vi sono Le tecniche segrete, tramandate di generazione in generazione all'interno di un clan, e le tecniche proibite, tecniche troppo pericolose per essere eseguite. Il livello di una tecnica non indica necessariamente che questa sia più efficace di una di un livello più basso ma solo che è più complicato eseguirla in modo corretto. Le tecniche ninja si dividono in tre principali categorie: arti illusorie, arti magiche, e arti marziali.

Le arti magiche, sono arti che permetteno all'utilizzatore di compiere atti sovraumani. L'arte magica si basa sul chakra, e la maggior parte delle volte mediante i sigilli delle mani per essere efficace. Alcuni tecniche magiche possono, dove sono utilizzati specifici elementi, essere classificate come tecniche elementali e che si basano sull'utilizzo del chakra elementale dell'utilizzatore.

Le tecniche di confinamento,sono un ramo delle arti magiche specializzato nel sigillare qualsiasi cosa all'interno di oggetti o persone. L'applicazione più comune di queste tecniche consiste nel sigillare armi o altri oggetti all'interno di rotoli di pergamena.

Le arti illusorie', sono tecniche che utilizzano il chakra presente nel sistema nervoso della vittima per creare illusioni. Praticamente è un'avanzata arte magica in grado di influire pesantemente sulla psiche ed attaccare i cinque sensi dell'avversario. Coloro i quali sono sotto l'influenza di un'illusione o si paralizzano sul posto o perdono coscienza: questo dipende da quanto sono abili nel riconoscere e dal difendersi dalle tecniche illusorie. Vi sono diversi modi per contrastare una tecnica illusoria: la vittima può cancellare un'illusione interrompendo il proprio flusso di chakra o farlo interrompere da una persona esterna all'illusione, oppure tramite un intenso dolore, abbastanza forte da riportare alla realtà la vittima.

Le arti marziali , si riferiscono a qualsiasi tecnica di combattimento corpo a corpo, con l'ottimizzazione delle abilità naturali umane in generale mediante tecniche magiche specifiche per il combattimento ravvicinato. Le tecniche marziali sono eseguite accedendo direttamente alla resistenza dell'utilizzatore, piuttosto che convertirla in chakra come una qualsiasi arte magica o illusoria. In alcuni casi, infatti, il chakra è utilizzato per migliorare le tecniche; tuttavia, un utilizzatore di arti marziali raramente usa il chakra nei suoi attacchi.

Invece i maghi, usano una forza naturale che può essere usata per ignorare le normali leggi della natura e per compiere azioni non comuni, senza usare i sigilli delle mani. Voi e io siamo dei ninja e dei maghi. Negli umani, la magia o la mancanza di essa è un attributo innato. Il gene della magia è ereditato e non c'è modo di imporre la magia a una persona che non ha poteri magici. Sebbene le capacità magiche di una persona si manifestino all'inizio spontaneamente, per usarle in maniera ottimale è necessario un adeguato apprendimento. Quando la magia è allo stato "selvaggio", tipicamente nel caso dei bambini e dei giovani non addestrati, si presenterà nei momenti di forte apprensione, timore, o rabbia. Vi insegnerò ad essere dei ninja-maghi cioè dei ninja speciali."

"Io lo sapevo già, sono un mezzosangue ed è per questo che vengo preso in giro " disse severus

"Allora anche mia sorella ha questi poteri?" Chiese seeu stupita

"Si, ma lei è diversa, i suoi poteri sono sigillati e penso per sempre, ora è solo una konuichi. Ma mi raccomando lei non deve sapere niente questo è un nostro segreto" si affrettò a dire il maestro, sembrava che tenesse nascosto qualcosa.

Seeu e amdir tornarono a casa verso le 7. Seeu fu bombardata dalla sorella per sapere dell'esame.

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Capitolo 19
*** Magia e destino ***




Il giorno seguente seeu, amdir e severus andarono a casa del loro maestro ad apprendere la loro magia.

Gli allievi erano seduti vicino al tavolo e il maestro portò una catasta di libri e li appoggiò sul tavolo.

"Dovete leggerli tutti, dovete sapere di più sulla magia e poi passeremo alle prove pratiche." Gli disse il maestro

Seeu trovò quei libri molto interessanti, sembravano che avessero mille anni, le pagine erano gialle. Inizio a sfogliare un libro dalla copertina di diverse tonalità di blu e aveva qualche venatura di argento, sembrava un cielo stellato. In mezzo c'era un simbolo, una mezza luna è un mezzo sole messi insieme, e sopra c'era una scritta argentea " Silda raana" era una lingua che non conosceva. Apprese molte cose tramite quel libro, i prima ad usare la magia furono gli elfi, che si ritengono ormai scomparsi da secoli. Gli elfi insegnarono alle altre razze la magia. La magia proviene dalla natura che ci circonda, è viva. La magia a volte può essere molto pericolosa, bisogna sapere i propri limiti o si andrebbe incontro a morte certa, perchè essa usa una parte del chakra è una parte dagli elementi che ci circondano. Esistono tante magie di vario tipo, e si eseguono pronunciando alcune parole elfiche. Non sempre la magia non è sempre "buona", molte volte è stata usata per far del male, alcune magie, sono proibite, perché sono molto potenti e alcune volte ti possono succhiare parte della tua anima oppure corrodendoti fino a farti impazzire. È impossibile resuscitare i morti. I cadaveri possono essere trasformati in Inferi. È inoltre possibile conversare via Prior Incantatio, pagando un caro prezzo. La condizione emotiva di una strega o di un mago può influenzare le sue abilità magiche. Ad esempio se un mago e in stato di depressione non riuscirà ad eseguire certe magie. Probabilmente la forma più potente di magia è anche la più misteriosa ed elusiva, l'amore. Un esempio dell'amore che influisce sulla magia è il Patronus può diventare uguale a quello della persona amata. La natura esatta di come amore e magia siano in relazione è sconosciuta.

Gli incantesimi sono gli strumenti di un mago o di una strega che possono servire a moltissimi scopi; getti di magia usati per compiere singole mansioni come, ad esempio, l'apertura di porte o la generazione di fuochi. I requisiti del lancio di un incantesimo sono la pronuncia di parole magiche In elfico.

Seeu arrivò a metà del libro e guardo le altre pagine, ma erano tutte scritte in una lingua che non conosceva e decise di fasciar perdere. Alla fine della giornata, severus se ne andò per primo, seeu e amdir stavano per tornare a casa ma il maestro li blocco.

"Seeu, mi aspetto grandi cose da te, domani vi insegnerò alcune tecniche ninja,a stare in piedi sul l'acqua e sugli alberi."gli mise una mano sulla spalla" poi vi insegnerò il vostro primo incantesimo, il patronums."

Nel frattempo io, mi stavo allenando con la mia squadra e il mio maestro. I miei due compagni erano più forti di me, rispetto a loro rimanevo indietro.

Notai fin da subito che naruto provava dei sentimenti per me, io lo evitavo e non ci facevo caso a lui. Tornai a casa nel pomeriggio e trovai neji, che mi stava aspettando sul gradino della tenuta hyuga. Io feci finta di non vederlo, ero sempre più per il fatto di essere debole rispetto ai miei compagni.

"Come avrei potuto battere neji? " pensai.

Non avevo nemmeno il coraggio di guardarlo in faccia.

Stavo per entrare in casa, ma lui mi blocco, mi prese la mano. Mi girai lentamente verso di lui, era sempre seduto sullo scalino, il suo sguardo era rivolto davanti a se, con la mano, mi strinse forte la mia.

"Dovremo fare un allenamento speciale, inizieremo domani mattina all'alba e finiremo per quando dovrai andare ad allenarti con i tuoi compagni e riprenderemo dopo cena, non sarà facile". Si alzò e mi lascio la mano.

"Sarò molto severo" e se ne andò

Io guardai perplessa la sua figura allontanarsi sempre di più e nella mia testa c'era sempre quella maledetta domanda "perché faceva tutto questo per me?"

La mattina seguente, neji entrò nella mia stanza e mi scaravento fuori dal letto a forza.

"Alzati" mi disse neji con un tono severo e secco.

Io avevo gli occhi assonati e facevo fatica a tenerli aperti, dopo qualche minuto mi alzai e mi preparai.

Raggiunsi neji in cortile.

"Camminiamo un po" mi disse lui e io lo seguii senza fiatare, sembrava si pessimo umore. Andammo in un posto vicino al villaggio della foglia, eravamo in riva a un fiume.

"Faremo un allenamento diverso dal solito, voglio che fai 150 flessioni 150 addominali con i pesi, li faremo insieme. Te sei molto brillante nelle pratiche teoriche e sei al quanto astuta nello scoprire le arti illusorie e quando sei in pericolo trovi sempre delle soluzioni geniali, ma questo non basta. Sei debole."mi guardò con uno sguardo severo

"Stavo per prenderla come complimento all'inizio, lo sai?" Dissi scherzando e mi misi a sorride.

Lui mi guardò annoiato e così iniziammo il nostro duro allenamento.

Lui nell'esecuzione degli esercizi era più veloce di me, io arrivavo a metà e già non ce la facevo più.

Andammo avanti così per settimane. Un giorno stabilì un percorso che dovevo fare da sola, lui era occupato in una missione con la sua squadra. Dovevo correre e superare certi ostacoli, mi diede una mappa dove era tracciato il percorso. Quel percorso non era affatto facile, c'erano discese e salite, e montagne da scalare , e dovevo passare sopra una cascata senza che cadessi dentro l'acqua, ma tutte le volte non ci riuscivo.

"Aisaka, non diventerai mai forte se continui a strafare" mi disse neji una sera

"Strafare?? Mi alleno ogni giorno e non vedo alcun risultato. Non puoi capire come mi sento, a te basta guardare un membro del tuo clan per eseguire una tecnica e la impari al primo colpo, scusa se sono stanca, scusa se non sono come te" protestai e ad un tratto si spensero le luci. Neji provò ad accendere una candela senza risultato.

"Nessuno può cambiare il proprio destino, siamo nati prefestinati, ti consiglio di lasciar perdere questa strada, non è il tuo destino" stava per andarsene ma io lo fermai.

"Ti sei già dimenticato che abbiamo un patto? Io voglio mantenere quel patto è realizzerò i miei sogni a qualunque costo."

Gli occhi di aisaka iniziarono a brillare. Ad un tratto la candela che teneva in mano neji si accese da sola. Lui rimase sorpreso ma aisaka non ci fece caso e se ne andò in camera sua.

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Capitolo 20
*** Patronus ***


Passò un mese, e quel giorno il team speciale, iniziò il loro primo incantesimo "L'Incanto Patronus ",la cui formula è Expecto Patronum. è un incantesimo che evoca un Patronus, forza dall'energia positiva e per metà tangibile che catalizza alcuni ricordi felici del mago evocatore e generalmente viene usata per proteggersi. I Patroni evocati hanno la forma di un animale se evocati correttamente, se no si presentano sotto forma di una nebbiolina argentea.

"Per evocare con successo l'incantesimo, bisogna concentrarsi su un unico ricordo felice, tanto più è intensa la sensazione di felicità su cui si fa leva, tanto più sarà efficare il Patronus. Spiego maes ai suoi allievi." E ricordate, che il ricordo felice su cui vi divere concentrare non deve necessariamente consistere in un momento specifico del vostro passato. A determinare la potenza e la riuscita dell'incantesimo non è tanto il contenuto quanto piuttosto la sensazione trasmessa da tale pensiero. E' molto logico pensare che il ricorso a una sensazione piacevole come quella della felicità serva per essere evocata come Patronus. Molto spesso, è sufficiente pensare alle persone cui si vuol bene per ottenere un Patronus di pari successo, mentre conviene immaginarsi una scena, magari anche improbabile, che ci rallegri e che sia facile a tenersi in mente. Questo incantesimo è molto difficile, non stupitevi se non riuscirete ad evocarlo subito, continuate a provare."

"Maestro perché questo incantesimo prende la forma di un animale se è evocato con successo? Non capisco questo legame" chiese seeu dubbiosa

"Un Patronus evocato con successo può assumere due forme distinte: corporeo o non-corporeo, entrambi di notevole potenza. Un Patronus non-corporeo non assume la forma di alcun animale ed ha pochi elementi che lo contraddistinguono, se non addirittura nessuno. Questo genere di Patroni ricorda uno sbuffo di vapore o deboli fili argentei. Essi non sono una barriera integra e sono considerati una versione primitiva dell'incantesimo vero e proprio.

Un Patronus corporeo rappresenta l'esito di maggiore successo e potenza per l'incantesimo. esso e un fascio di luce bianco-argentea che si tramuta in un animale di forma definita, variabile da mago a mago. Le forme che il Patronus può assumere, oltre ad essere uniche per un solo mago, variano in base alla personalità e ai sentimenti dell'incantatore. Ad ogni modo, i Patroni corporei sono soggetti a cambiamenti se il mago che li evoca subisce un trauma o un profondo e brusco cambiamento, oppure attraversa una fase difficile. Pur essendo raro che un Patronus muti forma, si hanno diversi esempi di come possa succedere,anche per sentimenti legati all'amore, all'affetto. Questo incantesimo è una barriera che vi permette di proteggervi da qualsiasi cosa, quindi ora concentratevi" disse il maestro.

"Expecto Patronum" provo seeu e all'improvviso fu circondata da una luce argentata, che iniziò a prendere forma di una cerva.

La cerva guardò per un istante seeu e si avvicinò a lei e l'accarezzo,la sua mano attraverso quella luce argentea, e si sentì scaldare da quella luce positiva. Era riuscita al primo colpo ad evocare quell'incantesimo.

Amdir e severus la guardarono allucinati.

"Brava seeu! Immaginavo che il tuo animale fosse una cerva, perché Il cerbiatto è preferito da persone timide e introverse, leggermente ingenue. Hanno una visione molto positiva del mondo e sono piene di buoni sentimenti, questo le porta spesso a restare deluse dalle altre persone e a prendere delle cantonate. Tuttavia sono persone molto dotate dal punto di vista intellettivo e suppliscono alla loro ingenuità con una spiccata intelligenza. Proprio come te" si complimentò il maestro.

Severus riuscì al secondo tentativo, il suo patronus era un serpente, mentre amdir non ci riuscì. Amdir tentò sfariate volte, fino a che quella bellissima giornata di sole, fece posto ai primi raggi del tramonto.

"Non ti scoraggiare, è un incantesimo difficile alla fine ce la farai" provo ad incoraggiarlo il maestro e amdir face spallucce.

Seeu e amdir si avviarono verso casa, salutarono i loro compagni.

Ormai era calato il buio su quella raduna vicino a un ruscello, dove la loro squadra si allenava sempre.

Severus e maes rimasero da soli.

Severus, nei libri che gli aveva dato il maestro qualche giorno fa, era rimasto affascinato da un libro.

"Maestro, vorrei sapere di più sulle arti oscure, trovò un certo fascino ed interesse e curiosità. Ho letto alcune cose sui libri che ci diede." Disse severus guardando in direzione del maestro.

Il maestro si voltò verso di lui, e si mise la mano appoggiata al manto e con l'altro braccio si atteggerà il gomito dell'altro braccio. Assunse quella posa come se stesse pensando a qualcosa.

"Severus il tuo patrono e Un Serpente, esso è un segno molto complicato che riesce a gestire al meglio ogni genere di circostanza. Per loro esiste sempre una soluzione che gli permetta di evitare brutte situazioni. Esso è sicuro di sé, quindi consapevole della sua bellezza farà di tutto per far cadere ai suoi piedi un sacco di persone. Di solito appaiono come persone egoiste perché provano piacere quando tutto il mondo ruota intorno a loro. Non sono assolutamente persone modeste, piuttosto amano riempirsi di complimenti e ovviamente adorano riceverne. Possono sembrare freddi e misteriosi, ma in realtà se trovano il vero amore hanno un carattere romantico e passionale. Di natura sono persone sagge, calmi e belli sia esternamente che internamente. La loro fortuna è molto basata sul loro fascino e di certo non si lasceranno sfuggire occasioni proibite per raggiungere i loro obiettivi. Il Serpente è un segno piuttosto taciturno, calmo e diffidente." guardò dritto negli occhi il suo allievo e vide una nota di incertezza nei suoi occhi. "Non spero che tu comprenda, ma forse un giorno lo capirai, diventerai molto forte ne sono sicuro" gli sorrise il maestro.

Severus rimase impassibile, rimuginando su quelle parole.

"Spero solo che tu scelga sempre la luce, comunque un giorno ti spiegherò le arti oscure e i suoi contro incasntesimi, ora è troppo presto per te. Ma comunque se ti può interessare ti presterò alcuni libri" Severus annuì e andarono entrambi a casa. Anche quella loro dura giornata di allenamento era andata.

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