io tua tu mio

di 3teste
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 5: *** 5 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


KATHRINE
Mancavano 5 giorni alla partenza dei miei, finalmente avrei potuto dare una delle migliori feste che si siano mai viste, ovviamente i miei non dovevano sapere nulla, erano così vecchio stile, nessuno dei due sospettava della mia seconda vita, davanti a loro vestivo sempre con gonne scozzesi abbinate ai maglioncini di cashmere e alle camicette sempre abbottonate fino all’ultimo bottone, con calze coprenti e ballerine, capelli sempre in ordine, occhiali e orecchini di perle. Insomma una secchiona. Si studiavo e davo sempre il meglio nei compiti in classe e durante le interrogazioni, e non me ne sono mai vergognata, ma adoravo anche mettere in mostra ciò che la natura mi ha regalato, truccarmi, andare alle feste e soprattutto conoscere bei ragazzi.  Avevo due personalità, ma i miei non avrebbero mai accettato l’altra parte di me. Pensano che io sia ancora vergine, ma come si fa ad esserlo ancora a 18 anni. 
Ogni mattina uscivo di casa 10 minuti prima per potermi cambiare e truccare in macchina prima del suono della campanella. Quella mattina decisi di indossare il mio jeans preferito, scuro con gli strappi sul davanti, ovviamente vita bassissima in modo che si vedesse il perizoma in pizzo blu, t-shirt bianca, un po’ trasparente, felpa blu da sopra per coprire il tutto e Adidas blu, mascara a gogo e rossetto rosa. Parcheggio la macchina al mio solito posto e vedo la mia migliore amica che mi sta aspettando.
-    Kat finalmente. Ho una notizia bomba.-
-    Spara Jenny-
-     Ho sentito dire che è arrivato un nuovo ragazzo, e dicono che è anche figo-
-     Interessante, andiamo a conoscere questo nuovo “figo”-
Entriamo in aula ma ancora niente di questo nuovo ragazzo, forse Jenni avrà sentito male.
-    Ehi Jenni, ma sei sicura di aver sentito bene? Io non vedo nessun…-
Nemmeno il tempo di finire la frase che entra la professoressa con un ragazzo, un ragazzo stupendo. Ne avevo visti di belli, ma lui wow era il top.
-    Che ti avevo detto- rise Jenny.
-    Ragazzi questo è il vostro nuovo compagno, Jonas, viene da New York.  Mi raccomando siate educati, Jonas prego va a sederti in quel banco avanti a Jennifer e Kathrine.
-    Ehi Kat, lingerie nuova stamattina?- fece Cody dietro di me
-    Si idiota! Non guardare troppo altrimenti ti viene un infarto-
-    Silenzio!- disse la professoressa 
Quelle ore volarono, non vedevo l’ora della pausa pranzo per poter conoscere meglio Jonas.
Finalmente a mensa, presi il mio vassoio e mi guardai intorno alla ricerca di Jonas, finchè non lo scorsi in un tavolo a chiacchierare con quella serpe di Susan. 
-Jenny vieni con me a conoscere Jonas e a levarlo dalle grinfie di quella li?-
- non la sopporti proprio eh! Dai andiamo.-
- possiamo? – chiese guardando Jonas
- certo accomodatevi.-
- Kat, ma che bello vederti, come va con, com’è che si chiama? August?-
- Susan grazie per l’interesse ma io e August non stiamo più insieme da quando gli sei saltata addosso. Ma sai cosa. Ti ringrazio era solo un tipo tutto fumo e niente arrosto. A te invece come procede con il lavoro?-
- che tipo di lavoro fai?- fece Jenny
- ah non lo sai? Se passi verso l’una di notte sulla litoranea la vedi intenta a chiacchierare con i suoi clienti.-
- stronza!- disse Susan alzandosi dal tavolo.
- cavoli, ci andate piano eh?- fece Jonas
- oh non ci far caso, in fondo ci adoriamo. Jonas giusto? Io sono Kathrine ma tutti mi chiamano Kat e lei è Jennifer. Allora come mai da queste parti? Insomma New York è New York, lasciarla per venire qui sarà stata dura.-
- credimi anche New York ha le sue pecche, e qui non sembra tanto male, insomma è il mio primo giorno qui e già sto mangiando con due belle ragazze.-
Ok non è il primo che dice che sono bella, ma è la prima volta che io mi sento sciogliere a delle banalissime parole.
-    Beh anche noi siamo in ottima compagnia- intervenne Jennifer.
Cavoli quanto è bello, insomma tutte le ragazze gli vanno dietro, nei bagni e nei corridoi non si parla d’altro. Quei capelli neri sono perfetti accostati alla sua carnagione e al colore dei suoi occhi, color ghiaccio e poi come si veste, io ho sempre adorato i ragazzi che vestono scuri e sportivi, e quel sorriso. Sono in paradiso. Lo ascolto mentre ci parla di lui e sono estasiata, ha una voce così profonda. Sono cotta. Joe dovrà difendere bene il suo posto da ragazzo più bello della scuola. 
-a te invece Kat cosa piace fare?- quella domanda mi riporta al pianeta terra
- beh mi piace fare shopping, studiare, uscire con gli amici, le classiche cose che adorano gli adolescenti.- 
 Ecco il suono della fine della pausa pranzo, avrei voluto passare altro tempo con Jonas ma la campanella ce lo ha impedito ma prima di andare via gli dico che venerdì sera a casa mia darò una festa, gli scrivo l’indirizzo su un foglietto e ognuno va alla sua lezione.

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Capitolo 2
*** 2 ***


JONAS(2) Come primo giorno non potevo certo lamentarmi, la scuola è tranquilla e anche le persone lo sono, ma una in particolare mi ha colpito. Kat. Mi ha stregato dal primo momento in cui l’ho vista. Capelli lunghissimi ricci e scuri, occhi verdi, quelle labbra così carnose, per non parlare del fisico, altro che Venere, quella ragazza è stata scolpita dai migliori. Altezza giusta, un decolleté da far girare la testa, quella maglietta bianca sarà stata anche accollata ma la trasparenza faceva intravedere tutto, e il sedere. Ha un sedere da urlo. Non oso immaginarla con altra addosso, potrei venire nei pantaloni. Segno in agenda l’indirizzo che mi ha dato per venerdì sera, una festa. Non dovrei andarci, potrebbe esserci troppo alcool e dopo la bravata di New York devo riuscire a starci lontano. Ma devo andare solo per stare con lei. La settimana più lunga della mia vita, abbiamo chiacchierato molto e abbiamo chattato molto. Non vuole uscire dalla mia testa. È venerdi pomeriggio, la squadra di basket si allena ed io sono con loro per far vedere al professore che sono abbastanza bravo da entrare in squadra. Gioco a basket da bambino e nella mia vecchia scuola avevo il ruolo di capitano, ma qui chiedo semplicemente di entrare in squadra. Dopo 20 minuti di allenamento arrivano delle ragazze seguite da Kat. Sgrano gli occhi appena vedo che indossa un leggins e un toppino striminzito, il tutto da molto spazio all’immaginazione ma non solo a me, ma a tutti i ragazzi compreso il professore che decide di darci 5 minuti di pausa. Kat non fa caso a me e a nessuno e subito inizia gli allenamento con le altre ragazze che invece di fare le serie fanno tutte le smorfiose in cerca di attenzioni. Wow sono balli esageratamente sexy, e mi si è fatto duro. Inoltre noto che il professore si è proprio fissato a guardare Kat. - Ma fa sempre così?- chiedo ad un ragazzo - Il professore? Si! E poi diciamocelo, ogni ragazzo di questa scuola vuole portarla a letto e l’unico che ci è riuscito è stato Joe.- Joe, chi sarà mai questo tizio, e mentre penso vedo che un ragazzo le va vicino toccandole il sedere. Lei spegne la musica e gli molla uno schiaffo. - Come ti sei permesso?- urla - E dai Kat, non è mica la prima volta che ti tocco!- - Cazzo Joe finiscila. Sei un’idiota. Non so quante volte te l’ho detto che tra noi è finita.- - E dai baby mi dispiace te l’ho detto, Megan è stato un errore.- - Sisi vabbè, intanto te la sei scopata mentre stavi con me. Puoi andare a fanculo adesso!- Ecco Joe, il classico playboy da strapazzo, che sta con una e che subito dopo la cornifica con un’altra. Ma io mi chiedo come si possa essere così cretini. E poi come si fa a farlo a Kat. Lei che è così bella, così intelligente. Finiti gli allenamenti torno a casa per prepararmi alla festa di Kat. KATHRINE Odio quello stronzo, e pensare che è stato proprio con lui che ho perso la mia verginità. Che stupida che sono stata, ma cosa mi aspettavo? Dovevo sapere che sarebbe andata a finire così, ormai quel che è fatto è fatto. Però vedere Jason in canotta è stata una medicina. Cavoli che muscoli! Lui potrebbe essere il ragazzo perfetto, insomma è bello, muscoloso, gentile, simpatico e intelligente. Di questi tempi dove lo si trova un ragazzo intelligente con il quale fare discorsi seri. Ora però devo pensare a prepararmi, Jennifer sarà qui a breve, quindi devo muovermi a lavarmi. Appena uscita dalla doccia suona il campanello, grido di aspettare un attimo, avvolgo l’asciugamano intorno a me e metto un asciugamano a turbante sui capelli. Vado ad aprire e trovo Jennifer piena di buste. Lasciamo tutto all’ingresso e saliamo a prepararci. Stasera scambieremo i nostri capelli, io liscia e lei riccia. Inizio ad asciugarmi i capelli con spazzola e phon mentre lei inizia a truccarsi. Una volta finito è lei che mi passa la piastra, è l’unica a poter fare miracoli. Una volta finito sono io che le arriccio i capelli e subito dopo finiamo di prepararci. Per l’occasione lei indossa un mini vestito nero super scollato dietro, e un paio di scarpe vertiginosamente alte e devo dire che è perfetta, non ha nemmeno esagerato con il trucco e ha fatto un’ottima scelta. - Cavoli amica mia, sei davvero stupenda! Stasera farai una strage di cuori.- - Aspetta a parlare. Che stasera sarai tu a fare una strage con il vestito che hai preso.- Ho esagerato un po’ con la scelta dell’abito, è sicuramente poco casto e sarò sicuramente poco vestita ma poco mi importa. Voglio essere meravigliosa. Indosso il mio vestito a fantasia, con scollo a v fino all’ombelico e più che corto io direi inguinale. Non indosso il reggiseno per via della profonda scollatura e devo stare attenta a non muovermi troppo. Semplici decolleté neri tacco 12, linea di eyeliner mascara in abbondanza e rossetto rosso fuoco. Per evitare però che il vestito possa scoprire il mio davanzale mentre ballo, decido di legare una piccola parte con una spilletta francese. Siamo pronte. Scendiamo e iniziamo a mettere il cibo nelle ciotole e a inserire i dischi con la musica. Fortunatamente abitavamo in una villetta e non in un condominio, dove avrebbero potuto fare lamentele. Sono le 20.00 e stanno iniziando ad arrivare tutti, Jenny è già intenta a parlare con un ragazzo, a cui fa il filo da un po’; intanto io sto aspettando Jonas. 20.30 e ancora nessuna traccia di lui, salgo di sopra per vedere se mi ha mandato qualche messaggio, ma niente; nel frattempo vado in bagno per darmi una controllata e per aggiustarmi nel caso ci volesse. Dopo qualche minuto scendo e lo vedo davanti la porta, cavoli quanto è bello, jeans strappati e stretti, camicia bianca e converse bianche, potrei svenire qui sulle scale.

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Capitolo 3
*** 3 ***


JONAS(3) Sono a casa sua ma non la vedo da nessuna parte, poi eccola scendere le scale e wow! Non ci sono parole per descrivere quanto sia bella e dannatamente sexy questa sera. Quel vestito è davvero corto e davvero molto scollato e quelle scarpe le risaltano le lunghe e snelle gambe. appena mi vede mi sorride e mi raggiunge, ci salutiamo dandoci un bacio sulla guancia e poi mi porta in cucina dove mi offre un bicchiere di birra. Purtroppo non posso accettare e lei mi chiede –sei astemio?- - Nono assolutamente, però devo andarci piano con l’alcool.- - Oh, casini? - - Esattamente. - - Quando vorrai parlarne, sai dove trovarmi. – mi disse sorridendo, e la adorai. non era la classica ragazza impicciona e civetta che si intrometteva nella vita delle altre persone. Andammo nel salone dove c’era un casino di gente che ballava e ci unimmo a tutti quanti; Kathrine iniziò a scatenarsi e a ridere come una pazza e io ridevo appresso a lei; ad un erto punto ci raggiunse il tizio della palestra Joe, il quale la prese per il polso e la face girare verso di lui - Cosa vuoi Joe, non vedi che sto ballando?- disse lei - Oh andiamo baby, davvero preferisci ballare con questo qui?- - Questo qui ha un nome- intervenni - Sisi certo- fece Joe – dai Kat vieni con me. Sei proprio uno zuccherino vestita così- le disse palpandole il sedere. Ed ecco che lui si ritrovò cinque dita in faccia - Ti ho detto e ti ripeto per l’ultima volta che non devi toccarmi il culo! E ora puoi anche andartene.- Joe lasciò perdere e Kat riprese a ballare ma non con l’energia di prima. - Ehi tutto bene?- - Si è solo che è uno stronzo.- - Dai non pensarci, vuoi che ti prenda un’altra birra?- Fece cenno di si con il capo e andai verso la cucina dove incontrai Susan a chiacchierare con un tizio. Indossava lo stesso vestito di Kat, stava bene ma non come Kat. Le feci un cenno con la mano e mentre riempivo il bicchiere di birra per Kat vidi che Susan mi era di fianco. - Ciao Jonas- disse - Ciao- - Fai paura vestito cosi, sei uno schianto.- - Oh grazie, anche tu stai bene.- - Solo bene? Avanti Jonas guardami! Non penso di stare solo bene.- KATHRINE La serata era fantastica prima che Joe rovinasse tutto, lo odiavo talmente tanto. Ma non mi sarei fatta rovinare la serata da lui. Mentre aspettavo Jonas continuai a ballare finchè non mi resi conto che tardava e così lo raggiunsi in cucina dove lo vidi chiacchierare con Sunan. Non mi sembrava di averla invitata, sicuramente sarà stato Joe, così se non avesse trovato nessuna con cui scopare ci avrebbe pensato lei a soddisfare le sue voglie. Appena mi avvicinai di più notai che avevamo lo stesso vestito. Non era possibile. - Oh Susan non solo mi rubi i ragazzi ma anche i vestiti?- - Kat. Bella festa sai. Pensavo peggio. Ma appena ho incontrato Jonas la serata è migliorata.- - Eh si Jonas migliora le feste.- - Sai stavamo parlando proprio di questo vestito, e Jonas ha detto che mi trova irresistibile- Guardai Jonas inorridita e sconvolta ma non gliel’avrei data vinta a quella vipera - Beh si vede che ha pessimi gusti. Comunque ora vi lascio continuare la vostra chiacchierata.- Jonas non disse una parola, così mi allontanai e presi dalla cucina una bottiglia di vodka, e me ne andai fuori. Fuori faceva abbastanza freddo ma poco me ne importava, la vodka mi stava riscaldando pian piano. Che stronzo pensai! Pensavo fosse diverso eppure era uguale a tutti, ne conosci una abbastanza perbene e poi arriva la puttanella della situazione che rovina tutto. Ecco che qualcuno mi poggia sulle spalle un giubbino, mi giro e vedo Jonas che mi guarda - Susan non te l’ha data e quindi sei venuto da me?- - Dai Kat non dire cosi- - Oh avanti Jonas sei uguale a tutti gli altri. Basta che arriva una e ve la sbandiera davanti e ci cascate come dei polli. Ogni volta è così. Lo è stato con Joe, con August e ora anche con te. È una storia che conosco a memoria e non voglio ripeterla, ogni volta fa male.- - Kat io e Susan non abbiamo fatto niente abbiamo solo parlato.- - Mi fa piacere che abbiate interessi in comune allora.- - Ma perché fai così?- - Perché…- JONAS Non riuscì a finire la frase che svenne. Fortunatamente mi cadde tra le braccia, guardai la bottiglia di vodka per terra e vidi che era vuota. Si era presa una bella sbronza. La portai in camera sua e la adagiai sul letto, le levai le scarpe e la coprii con le coperte le scrissi un messaggio su un foglio, chiusi la porta e andai alla ricerca di Jenny per raccontarle che Kat dormiva e tornai a casa. Che serata, speravo andasse meglio e invece non è finita come mi aspettavo; era iniziato tutto alla grande, mi stavo divertendo e poi Kat era uno schianto, poi tempo di una birra che subito Susan mi si avvinghia. È una ragazza molto carina ma troppo civetta, e poi non si può sicuramente paragonare a Kat. Non so perché Kat abbia reagito in quel modo e soprattutto perché si sia scolata un’intera bottiglia di vodka, spero solo che appena si svegli mi chiami. KATHRINE Mi svegliai con un dolore incredibile alla testa. Non ricordavo nulla di ciò che era successo. Sul comodino trovai un bigliettino: Kat sicuramente non ricorderai nulla per la sbronza che hai preso, non so per quale motivo ma ti sei sgolata un’intera bottiglia di vodka, mentre stavamo parlando sei svenuta e così ti ho portata in camera. Appena ti svegli chiamami che vengo ad aiutarti a dare una sistemata a casa, così non sarete solo tu e Jenny. Per quanto riguarda la festa, stupenda finchè non sei svenuta :p aspetto una tua chiamata, baci Jonas. Che figuraccia! Non riesco a ricordare il motivo per cui mi sono ubriacata. Ma immagino che c’entri Joe oppure Susan. Decido di alzarmi e bere un bel caffè, dopodiché controllo la stanza degli ospiti dove Jenny dorme beata tra le braccia del suo ragazzo la lascio dormire e chiamo Jonas - Ben svegliata!- - Eh si. Buongiorno. È ancora valida l’offerta di aiuto?- - Fammi pensare… certo, tempo che esco di casa e vengo- Vado a darmi una lavata, sono inguardabile; appena esco dalla doccia bussano alla porta, metto un asciugamano intorno al corpo e una sui capelli e vado ad aprire. - Hai fatto presto.- - Vedi che casa mia non dista molto dalla tua. Dai mettiamoci all’opera. Ah e voglio essere pagato. Spero che tu sappia cucinare- - Ma certo! Tempo che mi vesto e scendo.- Andai di sopra e mi vestii: presi al volo un perizoma rosa e un reggiseno abbinato, leggins nero e top giallo. Asciugai i capelli e scesi. Jonas era già alle prese a pulire, così mi unii a lui e gli chiesi se sapesse il motivo della mia sbronza - Stavamo ballando, Joe è venuto a darti fastidio- - Immaginavo ci fosse lui di mezzo- - Non è finita, sono andato a prenderti da bere, poi sei venuta in cucina e hai visto che stavo parlando con Susan, vi siete dette delle cattiverie, poi hai preso la vodka e sei andata fuori.- - Ah bene anche lei. Insomma ieri sera hanno fatto centro entrambi. Dovevo aspettarmelo, quando ci sono loro per me finisce sempre così. Ma posso farti una domanda?- - No non siamo stati insieme!- - Come facevi a sapere che era quella la domanda?- - Ieri hai detto che io ero come tutti gli altri, hai fatto riferimento a Joe e ad un certo August.- - Puoi dimenticare ciò che hai visto ieri perfavore?- - Già l’ho fatto.- Riprendemmo a sistemare e a pulire fino all’ora di pranzo, mentre lui rifiniva io iniziai a cucinare. Dopo una ventina di minuti era già tutto pronto, ci sedemmo e iniziammo a mangiare. - Ehi piccioncini non ci aspettate?- disse Jenny mentre si sedeva a tavola con noi - Beh cara fai con comodo!- - Hai ragione, scusa. Ma è stata una lunga notte!- disse ammiccando a Mark - Non vogliamo sentire altri particolari. Spero di non ritrovare corpi estranei in quella camera.- Riprendemmo tutti a mangiare finchè Jenny non propose di andare in discoteca la sera stessa. Così dopo aver sistemato anche la cucina e aver visto un film tutti e quattro, ognuno tornò a casa propria per riposarsi e dopo prepararsi per la serata. Dormii per quattro ore, alle 20.00 mi alzai e mi preparai; stetti per 15 minuti buoni davanti l’armadio non sapendo cosa mettere, alla fine trovai un semplice shorts nero e una canotta nera con le pagliette. Misi un paio di decolleté neri, orecchini a cerchio, mascara a gogo e rossetto rosso fuoco. Misi una giacchetta di pelle nera e feci il giro della casa per vedere se era tutto chiuso. Chiamai Jenny per sapere dove fosse, erano le 21.00 e ancora non era arrivata. Dopo 10 minuti mi squillò e uscii di casa. - Jonas ci sta aspettando al Dragonfly- disse Mark Arrivammo al locale e trovammo Jonas seduto che ci aspettava, ci sedemmo e attendemmo le ordinazioni. Dopo aver mangiato, decidemmo di andare nella nuova discoteca che si era aperta da un mese, il Magò. Distava 45 minuti dal locale; mancava poco all’orario di apertura e già c’era una fila enorme. Passata una buona mezz’ora riuscimmo ad entrare. Mettemmo la nostra norma in un armadietto e ci buttammo subito in pista a ballare. Dopo qualche ballo io e Jenny andammo a prendere da bere e mentre aspettavamo ci mettemmo a chiacchierare - Allora raccontami cosa mi sono persa ieri- - Cavoli Kat, non solo Mark è stupendo ma è anche un ragazzo gentile, dolce e premuroso. Stanotte non abbiamo fatto niente, incredibile vero?- - Cosa? Ma niente niente?- - Assolutamente niente. Ha detto che preferisce aspettare un po’ e conoscermi meglio prima di andare a fondo. Nessun ragazzo mi ha mai detto questo. Potrei innamorarmi. E penso proprio che sia quello giusto.- - Wow Jenny è fantastico, sono così felice per te.- - Invece tu cosa hai combinato? Jonas mi ha detto che sei svenuta- - Quel pezzo di merda di Joe e quella sgualdrina di Susan. Li odio. Non vedo l’ora di andarmene da quella scuola!- - Ragazze ecco i vostri drink- disse la ragazza del bar - Grazie- rispondemmo e portammo da bere ai ragazzi. Quella discoteca non era male, la musica era perfetta, i cocktail strabuoni, saremmo venuti sicuramente altre volte. Ad un certo punto mentre io e Jenny stavamo ballando e i ragazzi erano usciti per una sigaretta, qualcuno mi fece voltare e sbiancai appena riconobbi chi era - Riconoscerei quel culo ovunque dolcezza- - Volgare come al solito August!- - Cosa ci fate tu e il tuo fottuto amichetto qui?- chiese infastidita Jenny avendo visto Alex l’amico di August il quale anche lui mentre stava con lei era andato a letto con Susan. - Splendore sei sempre adorabile- disse Alex - È un bel po’ che non ci si vede dolcezza. Cosa ci fai qui?- - Allora questa è una discoteca e in un posto come questo si viene per ballare e divertirsi. Oh ma che scema, come puoi saperle queste cose, sei solo un povero cretino- - Aggressiva mi piace!- - Levatevi dalle scatole!- disse Jenny - Altrimenti tesoro?- fece Alex - Altrimenti ti butto fuori a calci in culo- intervenne Mark - Ehi August, i nuovi fidanzatini! Chissà se loro hanno già conosciuto Susan- - Ma certo che l’abbiamo conosciuta!- disse Jonas – solo che non siamo così stupidi come voi da farci scappare Kat e Jenny.- - Povero ragazzo, non sai che Kat se la tiene stretta? Ho dovuto aspettare mesi prima che me la desse. E non era nemmeno conscia di quando l’abbiamo fatto, una piccola dose di droga e questo tesoruccio a letto è una bomba!- - Cosa cazzo hai fatto? Mi hai drogata? Sei un lurido pezzo di merda.- Jonas mi prese per le braccia per evitare che saltassi addosso a quel cretino per riempirlo di schiaffi. - Ti sei abbassato a questi livelli? Sai non sei un uomo se usi questi trucchetti per portarti a letto una ragazza!- - Amico ma l’hai vista? È una bomba e una così non può aspettare tanto per dartela, quando mi sono messo con lei l’ho fatto solo per un motivo. Ok aspettare un po’ ma 6 mesi sono troppi. Con Susan ci ho messo trenta secondi prima di scoparmela, ovviamente è stato prima di drogare Kat.- - Fai proprio schifo- disse Jenny - Ha parlato la santarellina- disse Alex – anche tu ci hai messo poco per darmela.- - Zitto idiota o ti faccio mangiare le palle.- - Comunque penso sia il caso che vi allontaniate- intervenne Mark - Hai ragione, abbiamo incontrato due biondine poco fa che ci stanno aspettando- disse Alex - È sempre un piacere vederti Kat- disse August schiaffeggiandomi il sedere Neanche il tempo di controbattere che Jonas sferrò un pugno ad August e non si capì più niente finchè i buttafuori non buttarono fuori Jonas, August e Mark e Alex. La rissa continuò fuori, fortunatamente arrivarono due dei buttafuori a separarli; presi Jonas per mano, Jenny fece lo stesso con Mark e andammo verso le auto. Erano conciati abbastanza male. Andammo a casa mia, dove potevamo disinfettarli e bendarli; Mark e Jonas si sedettero sul divano, intanto Jenny stava preparando un po’ di the mentre io andai sopra a prendere bende, ovatta e acqua ossigenata. - Ma cosa vi è saltato in mente?- disse Jenny - Hanno esagerato con le parole e soprattutto con le mani – rispose Jonas guardandomi Dopo aver finito di disinfettarli e aver bevuto un po’ di the Mark e Jenny tornarono a casa, io e Jonas rimanemmo seduti sul divano a parare. - Grazie- gli dissi - E per cosa? Per aver rotto il muso di quel maiale?- - Sei stato fortunato, August fa il pugile- - Beh sai, non è molto bravo con i pugni. Puoi allenarti quanto vuoi e salire sul ring sempre, ma non sarai mai capace di dare a pugni come qualcuno che cresce per strada.- - Perché non mi racconti un po’ della tua infanzia. Mi affascinano le persone cresciute per strada- dissi sorridendo - Ne sono onorato. I miei genitori erano sempre fuori per lavoro, così io all’età di 9 anni iniziai a passare le mie giornate al parco, conoscendo altri bambini etc etc. a 13 anni mi legai molto ad un mio coetaneo, James, eravamo inseparabili, eravamo come fratelli. Iniziammo a frequentare brutta gente verso i 14 anni, le prime sigarette, i primi alcolici,le prime canne, le prime risse. Iniziammo anche a fare i classici playboy, mai avuto ragazze fisse, sempre una botta e via. Dopo qualche mese in questa nostra cricca entrò la droga, io riuscii a restarne fuori ma James no. Acido, cocaina e poi arrivò l’eroina. Era irriconoscibile, tentai in tutti i modi di farlo uscire ma non c’era verso. E poi un giorno lo trovai in camera sua, disteso e inerme con una siringa ancora nel braccio, era in overdose. Purtroppo arrivai tardi e all’ospedale non poterono fare niente; ero in preda alla rabbia così andai dal “capobanda” Carl, e gliele diedi di santa ragione. Era tutta colpa sua, era stato lui a portare James in quel brutto giro. Ovviamente lui non era solo, c’erano i suoi due leccapiedi Andreas e Michael, ero solo contro tre. Non riuscii a fare granchè, ma andandomene tutto rotto capii che fare a botte non mi avrebbe ridato mio fratello. Per qualche tempo non mi feci vedere in giro, cambiai scuola e chiesi ai miei di trasferirci. Ma pochi mesi fa, andai ad una festa non sapendo che ci potessero essere anche loro, vedendoli mi salì una rabbia, e per evitare di fare follie iniziai a bere ma sbagliai, l’alcool mi rese ancora più rabbioso e quella volta anche se erano in tre non riuscirono a fermarmi, finchè Michael non sbattè con la testa a terra. Pensavo che per me fosse finita, ma poco mi importava, ma in ospedale dissero che fu per via della droga, la botta in testa non fu troppo pesante. Ma Carlos mi minacciò: ti do 2 giorni per portare il tuo culo fuori da questa città, altrimenti ti sgozzo vivo te e la tua famiglia per prima. Quindi eccomi qui. Non è molto interessante eh.- Non riuscivo più a fermare le lacrime, mi alzai e lo abbracciai forte, anche se il mio trucco gli stava sporcando tutta la camicia. Era una storia tristissima, non so come possa essere perdere una persona così importante.

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Capitolo 4
*** 4 ***


JONAS(4) Iniziò a piangere e poco dopo mi si buttò addosso abbracciandomi e continuando a piangere tra le mie braccia. Non avevo mai raccontato quella storia a nessuno e sapevo che di lei potevo fidarmi. Nessuna ragazza era riuscita ad entrarmi dentro come lei, piano piano si sta insinuando nella mia vita e so che se continua così non riuscirò più a fare a meno di lei, già in questo momento non riesco a staccarmi da lei. - Perché adesso non mi racconti un po’ della tua vita- dissi per cambiare argomento - Lo farò solo se stanotte rimani a dormire con me. Ho paura di rimanere da sola e i miei tornano domani nel pomeriggio.- - Vabene- Mi prese per mano e andammo in camera sua. Ad un certo punto aprì il suo armadio e mi chiese di chiudere gli occhi. Eh si la mia mente già fantasticava su cosa avrebbe potuto fare e invece appena riaprii gli occhi trovai una Kat diversa. - Questa sono io secondo i miei genitori- indossava una gonnellina scozzese, un po’ cortina ma non quanto quelle che le ho visto addosso, calzini bianchi fino al ginocchio, ballerine e un pullover di cachmire. Era un’altra persona, irriconoscibile, eppure rimaneva sempre bellissima. - Solo Jenny sa questo piccolo segreto. Indosso questi vestiti solo quando devo stare con i miei e quando esco per andare a scuola, anche se in macchina mi cambio sempre. Per loro sono una studentessa modello, il che è vero perché i miei voti sono molto alti ma per loro non ho mai avuto un ragazzo e soprattutto sono ancora vergine. Joe per me è stato il primo, è sempre stato il ragazzo più ambito della scuola e non avrei mai pensato che potesse stare con me, siamo stati insieme per 8 mesi, avevo 16 anni. La mia prima volta è stata con lui, ero innamorata di Joe, ma poi lo scoprii negli spogliatoi con Susan e fuori uno. E poi c’è stato August. Sembrava così per bene all’inizio, poi iniziò a mostrarsi per com’era, un cafone di prima categoria. Scoprire che sono stata drogata per essere portata a letto è stato uno shock, è successo durante una festa, ma io pensavo di aver bevuto troppo. Infatti il giorno dopo non ricordavo niente. Poi scoprii anche lui con Susan e fuori il secondo. Joe continua a fare lo stronzo, per non parlare di Susan. Mi sono ripromessa che non avrebbe più interferito nella mia vita, anche se da un lato dovrei ringraziarla, insomma non ho perso niente. – - Perché non ne parli con i tuoi?- - Perché non capirebbero. Dai quale cristiano farebbe vestire così sua figlia di 18 anni?- - Solo i tuoi!- e iniziammo a ridere. Mentre Kat andò a spogliarsi in bagno io rimasi in camera sua aspettando che mi dicesse dove mettermi per dormire. Ok quella ragazza avrebbe potuto farmi commettere qualche gesto inconsulto. Uscì dal bagno con un pigiamino striminzito, shorts inguinale e canotta senza reggiseno. Istintivamente portai le mani dove non sbatte il sole per coprirmi ed evitare imbarazzo. - Beh dove posso dormire?- - Con me. – con lei? Sarebbe successo sicuramente qualcosa nella notte. - Sicura?- - Sei un maniaco?- - No- - Allora si sono sicura. Dai vieni.- Ci stendemmo sotto le coperte eravamo faccia a faccia; aveva degli occhi stupendi e poi quelle labbra erano così invitanti, fortunatamente prima che mi avvicinassi mi diede la buonanotte e si addormentò. Prima di crollare anche io, la osservai dormire, era così tranquilla e così bella, mi stavo innamorando. Mi svegliai di botto perché sentii la porta aprirsi, cavoli erano i suoi, svegliai Kat e lei sgranò gli occhi. - Ok vestiti e prendi i miei quaderno, intanto io mi cambio. Tu non guardare.- Eh certo non guardare come se fosse facile. -agli ordini capo- provai a non guardare ma una piccola sbirciatina la diedi senza farmene accorgere. Ma è normale avere un sedere più bello del suo? Pensai. si levò in fretta il pantaloncino e da sotto aveva un perizoma blu in merletto, mise di fretta le calze e una gonna scozzese, poi si levò la canotta e purtroppo non riuscii a vedere nulla perché era di spalle e mise il reggiseno con una camicetta. Poi si sedette sul letto e aprì anche lei un quaderno. la porta della sua camera si aprì ed entrarono i suoi genitori, lei corse incontro ad abbracciarli. - Ciao tesoro tutto bene? Chi è questo giovanotto?- chiese il padre guardandomi - Papà, mamma lui è il mio nuovo compagno di classe, viene da New York. La prof di storia ci ha messi insieme per fare un progetto, anche lui ha ottimi voti, così ho deciso di invitarlo qui per studiare, spero non sia un problema.- - Certo che no cara. Mi fa piacere che tu abbia trovato un amico che ama studiare come te. Piacere caro io sono Alan e lei è mia moglie Carol.- disse stringendomi la mano - Il piacere è tutto mio signore, io sono Jonas- - Bene Jonas, spero rimarrai a pranzo- disse la signora - Volentieri.- - Bene, vi lasciamo studiare, noi andiamo a disfare le valigie, lasciamo la porta aperta.- Intanto Kat fece finta di parlare di storia e poi mi disse - Bene, pensavo peggio, a quanto pare piaci ai miei.- - Beh menomale. Sembrano simpatici- - Ma lo sono, solo che sono un po’ all’antica. Evita le battute durante il pranzo. Non sei un ragazzo che fuma che va in discoteca. Parlagli di scuola e dei tuoi progetti per il futuro.- - Mm va bene, mi impegnerò- Scendemmo giù per mangiare, la madre si era data da fare per quel pranzo: timballo di pasta, spezzatino di pollo, patate al forno e insalata. Ci sedemmo a tavola e iniziammo a mangiare. - Allora Jason come ti trovi qui?- mi chiese il padre di Kat - Molto bene grazie, è una cittadina molto tranquilla- - E come mai hai un sopracciglio e il labbro rotto?- - Sono inciampato in uno dei giocattoli di mio cugino- - Ma fammi sentire, quali sono le tue passioni e le tue aspirazioni per il futuro?- - Adoro leggere, soprattutto i gialli, inoltre adoro la natura, a New York andavo spesso al parco a correre oppure semplicemente per rilassarmi. Per il futuro non so, ho pensato di iscrivermi a Yale, mi interessa molto il giornalismo.- - A Yale bene. Hai ottime aspirazioni. Sai anche la nostra Kat vorrebbe iscriversi li- - Davvero?- mi voltai verso Kat - Sisi, per il tuo stesso motivo- - Bravi ragazzi, dovete aspirare sempre al meglio per avere un buon futuro e chissà potreste anche avere un futuro insieme- - Papà- disse tutta rossa Kat – ma che hai oggi? Sei diverso- - Kat hai 18 anni, penso sia ora che tu abbia un ragazzo. Io e tua madre avevamo 19 anni quando ci siamo conosciuti, e da quel momento non ci siamo più lasciati.- - Papi non penso sia il momento adatto per questi discorsi perfavore.- - E vabene piccola. Mangiamo allora- Il padre era molto simpatico e vederla in imbarazzo è stato divertentissimo. Una volta finito il pranzo, aiutai a sparecchiare e tornai a casa. Una volta a casa mi arriva un messaggio di Kat Ti prego dimentica questo pranzo. Resetta tutto. Mio padre avrà fumato qualcosa. Hahaha vederti arrossire è stato uno spasso, non penso riuscirò a dimenticare Che simpatico! Dai io vado, ci vediamo domani a scuola. A domani. Ho sempre odiato il lunedì, dovrebbero trasformare questo giorno in una seconda domenica. Mi alzai controvoglia e mi preparai la colazione, mi lavai e mi vestii per la scuola; arrivai come sempre 10 minuti prima, meglio essere in anticipo che in ritardo. Mi sedetti al mio posto e iniziai a leggere un libro finchè una mano si intromise tra me e la mia lettura - Joe- - Senti novellino, so che stai frequentando Kat.- - E quindi?- - Quindi la cosa non mi piace, lei è mia.- - Non so se lo sai ma Kat è una persona non una cosa, e le persone non si possiedono.- - Vedi di fare poco il saputello! Attento a quello che fai! Lei è mia.- Detto ciò se ne andò e proprio in quell’istante entrò Kat insieme a Jenny. - Cosa voleva?- - Chi?- - Avanti Jonas, pensi che non sappia che Joe sia stato qua per parlare con te? Non c’è nessuno oltre te.- - Ma niente, voleva solo fare l’idiota.- - Dai dici- - Dice che non gli piace il fatto che io e te ci frequentiamo e che tu sei sua.- Kat scoppiò in una fragrante risata. - Lascialo perdere. È tutto fumo e niente arrosto.- La prof entrò seguita da tutti i ragazzi ed iniziò la lezione. Quando Joe aveva detto che Kat era sua mi era salita una nervatura, non riuscivo a pensare al fatto che era stata con due idioti che la volevano solo per il suo aspetto fisico. Beh ogni ragazzo prima di conoscere una ragazza si sofferma sull’aspetto fisico e lei ha un fisico da paura, ma bisogna andare oltre. Anche Susan ha un bel fisico ma è vuota. Ricordo che sabato in quella discoteca tutti si sono girati per guardarla e penso che sia stata una fortuna che ci fossi stato io con lei a ballare, non oso pensare a quanti avrebbero potuto provarci e pensarlo mi fa salire ancora di più la rabbia. La giornata passò così, non riuscii a capire niente di quello che i professori spiegarono, ero troppo sovrappensiero, tanto che non sentii la campanella della pausa pranzo, e fu Kat a svegliarmi dalla mia trans. - Ehi tutto bene? Sei strano oggi?- mi chiese mentre stavamo facendo la fila per la mensa - Sono solo stanco, tutto qui.- - Ah beh se lo dici tu. Ma tanto non ti credo e prima o poi mi dirai cos’hai. – Ci sedemmo al tavolo con Jenny e Mark, ero ancora sovrappensiero e non riuscii a mangiare niente. - Ehi ti va se dopo scuola andiamo a correre al parco? Così schiarisci le idee.- - Oggi ci sono gli allenamenti- - Lo so, anche noi li abbiamo. Facciamo così, se te la senti andiamo altrimenti fa niente ci andrò da sola.- Fortunatamente le ultime due ore di lezione finirono e iniziammo gli allenamenti, sarei riuscito a scaricare un po’ di adrenalina. Dopo un po’ di riscaldamento iniziammo a giocare, ma dopo 15 minuti ecco Kat con i suoi mini pantaloncini e un mini top, seguita da alcune sue amiche pronte per farci venire nei pantaloni con un minimo movimento di culo. La cosa che mi dava più fastidio era il professore che non smetteva di guardare il culo di Kat. Quel giorno stavo dando i numeri, non riuscivo a capire perché tanta gelosia; August che la toccò, Joe che la voleva per sé, tutti che la guardavano e che le sbavavano dietro. Non potevo più resistere e così urlai - Possiamo riprendere!- - Jonas che ti prende?- chiese un mio compagno di squadra - Sono solo un po’ stressato tutto qui.- - Riprendete- disse infine il professore mentre continuava a guardare Kat. Giocai con tutta la rabbia che avevo in corpo, tanto che feci almeno 30 canestri. - Park vieni qui- mi ordinò il professore – spero che giocherai così tra due settimane. Abbiamo una partita molto importante e per come hai giocato oggi sicuramente batteremo i nostri avversari- nella mia testa pensavo “ se continui a mangiarti Kat con gli occhi sta sicuro che gioco così” - Certo prof.- Avevo ancora da smaltire la rabbia e così aspettai Kat fuori per andare al parco a correre. Arrivò dopo 10 minuti, aveva ancora il suo completino striminzito - Ma tu vieni a correre così? – - Si perché? Ho qualcosa che non va? – - Nono assolutamente – il problema è che sei mezza nuda. Avevamo le macchine parcheggiate vicino, lei si piegò per posare la sua roba e notai che da sotto i pantaloncini indossava un perizoma. Non so se lo faceva apposta ma quella ragazza mi faceva impazzire. Con la mia macchina arrivammo in un parco e una volta parcheggiato iniziammo a correre. - Sei davvero bravo a basket- - Posso dire che me la cavo.- - Come sei modesto. – Corremmo per una bella mezz’ora finchè non iniziò a piovigginare; cercammo l’albero più vicino e ci riparammo dalla pioggia. - Puoi dirmi cos’hai oggi?- - Non ho niente.- - Beh il tuo nervosismo non è niente. Ti ho fatto qualcosa?- - No.- - Non mi sembra. Vedi come mi stai rispondendo. Perché non vuoi dirmi cos’hai? È da quando sono entrata in classe che stai così.- - Ti ho detto che non ho niente. Sono solo stanco punto.- - Ok vabene. Sai che ti dico che torno a piedi a scuola. Non ci entro in macchina con uno che è nervoso con me e non vuole dirmi il motivo.- Non riuscii a parlare che subito corse via sotto la pioggia, prima di correrle dietro provai a calmarmi, non potevo prendermela con lei se quel giorno mi sentivo così. Presi a correre e la cercai finchè non la trovai e la presi per un braccio per farla fermare - Scusami è che ho dei pensieri in testa da questa mattina che mi stanno tormentando.- - Perché non ne parli con me?- - Perché ho paura di dirti quali sono questi pensieri.- - Jonas per quale motivo? Io non sono nessuno per giudicare ciò che pensi, avanti parla. Forse posso aiutarti a risolvere questi problemi.- - È che ci conosciamo da poco e per me è strano avere questi pensieri - - Di che si tratta.- - Secondo te perché sabato ho tirato un pugno ad August?- - Perché è uno stronzo e se lo meritava.- - Anche ma non solo per quello. Mi è salita una rabbia appena ti ha toccata, e poi Joe che stamattina mi minaccia e mi dice che tu sei sua, avrei voluto ammazzarlo appena ha sottolineato la parola “mia”, e poi oggi in palestra. Insomma tutti che ti guardano per non parlare del mio professore, ti stava mangiando con gli occhi.- - Jonas sei diventato geloso.- - A quanto pare si, e so che non dovrei provare questa cosa ma è più forte di me.- Ad un tratto le sue labbra erano sulle mie, ero sorpreso di quel gesto ma non mi feci scappare quest’occasione. Fu un bacio incredibile addirittura migliore di come lo avevo immaginato. Non so come ci ritrovammo stesi sul prato sotto un albero e continuavamo a baciarci, nessuno dei due riusciva a staccarsi dall’altro, io e ero sopra di lei e la mia mano involontariamente, o forse no, le accarezzava tutto il corpo. Appena ci staccammo eravamo entrambi senza fiato e abbastanza imbarazzati. - È stato stupendo- disse

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Capitolo 5
*** 5 ***


KATHRINE(5) Non mi sarei mai aspettata che Jonas fosse geloso e soprattutto non avrei mai immaginato di baciarlo, è stato un gesto impulsivo. Ma è stato il gesto impulsivo più bello che io abbia mai fatto, il bacio più bello in assoluto, e poi io ho sempre sognato un bacio sotto la pioggia, proprio come nei film. Il tragitto fino alla macchina è stato silenzioso e imbarazzante e io ho sempre odiato queste situazioni così decisi di spezzare il silenzio - Jonas sei troppo silenzioso, ho sbagliato a baciarti? Non ti è piaciuto?- - Stai scherzando vero? Pensi davvero che non mi sia piaciuto? Cavolo Kat l’ho adorato!- - E perché sei così silenzioso?- - Perché non so cosa dire, non so come possiamo definirci.- - Proviamo a stare insieme.- - Sei sicura? Insomma mi piace il rapporto che si è creato tra noi e non vorrei rovinarlo.- - L’unico modo in cui potresti rovinarlo è andare a letto con Susan!.- - Non lo farei mai Kat. Credimi non sono tanto idiota come i tuoi precedenti ragazzi. Sei una ragazza fantastica perché lasciarti scappare?- - Ho poca fiducia nei ragazzi, ma tu sei così diverso da tutti. Sei così premuroso, gentile, sempre disponibile e poi posso dirti una cosa che non ti ho mai detto? Ti ho trovato un gran figo da quando ti ho visto entrare in classe la prima volta. – - Ma dai è la stessa cosa che ho pensato io vedendoti.- Diventai tutta rossa e iniziammo a ridere entrambi. Arrivammo al parcheggio della scuola, ci salutammo e mentre lui andava via io mi cambiai e tornai a casa. Appena entrata mi fiondai in bagno e chiamai Jenny - Ehi tutto ok la corsetta?- - Più che ok, ci siamo baciati- - No dai, che bello. Domani mi racconti tutti i dettagli, immagino che tu non possa dirmi tutto ora.- - Io ti adoro- e riattaccai. Dopo la doccia, scesi a mangiare con i miei e subito risalii sopra per addormentarmi e aspettare l’indomani con ansia. Non ricordo l’ultima volta che mi sono sentita così, ma era una cosa bellissima. Ovviamente mi svegliai presto e così decisi di mettere in borsa qualcosa di carino ma semplice: il mio jeans preferito, Superga bianche, canotta bianca e camicetta a quadretti bianca e azzurra. Mi truccai leggermente, almeno i miei mi concedevano un po’ di trucco per la scuola. Feci la coda di cavallo e andai a fare colazione. Uscii di casa e mi cambiai in auto, poi arrivai davanti la scuola. Jonas non era ancora arrivato, però vidi Jenny insieme a Mark e così le andai vicino - Te la rubo per pochi minuti- dissi vicino a Mark - Ehi Kat, allora dai racconta, sono tutt’orecchi- - Sembrava una scena da film, ci siamo baciati sotto la pioggia, poi ci siamo stesi sul prato, anche se non so come, e abbiamo continuato, la sua mano mi scivolava su tutto il corpo ed è stato così elettrizzante. Sono andata in estasi.- - Finalmente, sono così felice- - A chi lo dici. Non vedo l’ora di vederlo- - Sono qui tesoro- disse Joe - Senti Joe non so come devo dirtelo, io e te abbiamo chiuso da parecchio. Vedi di evitare di venirmi ancora dietro perhè potrei non rispondere delle mie azioni- - Sei così sexy quando sei aggressiva- Ad un certo punto sentii il braccio di qualcuno che mi prese per il fianco, era Jonas - Penso che è ora di finirla di importunarla!- - Non penso proprio levati dai piedi.- - L’unico che deve levarsi dai piedi sei tu, perché se vengo a sapere che le dai ancora fastidio potrebbe finire male.- - E tu chi sei per dirmi ciò?- - Sono il suo ragazzo. Quindi è ora che tu vada!- Joe andò via senza ribattere, poi Jonas mi prese il viso tra le mani e mi baciò dolcemente. - Non vedevo l’ora di rifarlo – disse - Oh io l’ho aspettato tutta la notte.- risposi Andammo in classe e le lezioni procedevano tranquillamente. All’ora di pranzo andammo a mangiare fuori dato che era una bella giornata. Tutta la settimana trascorse tranquillamente e Joe non mi diede un minimo di fastidio. Susan non si era fatta vedere per tutta la settimana, era un bene però mi preoccupava comunque, è sempre stata lei la causa delle mie rotture e le sono sempre piaciuti i ragazzi che piacevano a me e si è visto. Jonas lo aveva accalappiato subito il primo giorno. Lui non era come gli altri però, non si lasciava abbindolare così facilmente. Ok ci stiamo provando solo dopo una settimana che ci siamo conosciuti, però abbiamo parlato, abbiamo riso, abbiamo ballato, ha addirittura pranzato con i miei e sembra addirittura che gli piaccia, cosa che spero. Voglio che questa storia duri. … Trascorse un mese e io e Jonas stavamo ancora insieme, decisi di parlare ai miei genitori di questa storia. - Mamma, papi vorrei dirvi una cosa- - Dicci tutto cara- disse mia madre - Spero la prendiate bene, io e Jonas abbiamo deciso di darci un’opportunità- - Era ora che ce lo dicessi- disse mio padre - Tesoro avevamo qualche sospetto, eri sempre sorridente ultimamente- - Che ne dite? Insomma è così un bravo ragazzo.- - Approviamo tesoro. E per quello che abbiamo visto, si è un bravo. – Li abbracciai e corsi a dare la notizia a Jason. Ero così felice. Quella mattina Jason era strano, silenzioso e con lo sguardo spento. - Ehi tutto bene?- - No, ieri sera i miei mi hanno telefonato e mi hanno dato una brutta notizia, mia nonna è stata portata d’urgenza in ospedale.- - Oh, e tu cosa fai ancora qui?- - Parto oggi pomeriggio, però starò via solo questa settimana promesso- - Jonas tu non torni finchè tua nonna non starà bene, anche se devi rimanere lì un mese non ci sono problemi, mi basta sentirti tutti i giorni, e poi possiamo vederci via skype.- - Non penso di riuscire a resistere a starti lontano per un mese- - A che ora devi partire?- - Ho l’aereo che parte alle 16.00- - Io direi di saltare le lezioni di oggi, dai scappiamo e passiamo queste poche ore che ci rimangono insieme.- - Kat non me lo sarei mai aspettato da te- disse ridendo Uscimmo dalla scuola senza farci vedere e con la sua macchina andammo al parco per passare un po’ di tempo insieme, però poi ricordai che oggi i miei sarebbero tornati tardi da lavoro e quindi avevo casa libera. - Ti fidi di me?- - Certo ma perché questa domanda?- Levai la camicetta e gliela avvolsi intorno agli occhi in modo che non riusciva a vedere nulla. - Ho una sorpresa.- Guidai fino a casa mia, girai lentamente le chiavi nella porta ed entrammo, salimmo le scale e lo feci aspettare in piedi nella mia camera - Kat ma dove siamo?- - Aspetta ancora un po’ e vedrai.- Andai in bagno per darmi una sistemata, dai cassetto del mio armadio presi un completino nero in pizzo e lo indossai. Sarebbe stato perfetto. Uscii dal bagno e gli feci levare la camicetta dagli occhi JONAS Rimasi a bocca aperta appena levai la sua camicetta e aprii gli occhi, era davanti a me ed era nuda. Non riuscivo a parlare, ero accecato dalla sua bellezza. - Non dici niente?- - Non ho parole- dissi. Mi avvicinai, la presi per mano e le feci fare una giravolta per poterla osservare meglio. - Sei semplicemente stupenda. – Iniziammo a baciarci e la spinsi contro la porta del suo bagno, da li passammo al letto; iniziai a spogliarmi anche io finchè non rimasi in boxer. Le sbottonai il reggiseno, dalla sua bocca mi spostai al suo collo fino a scendere sempre più giù per poterla assaporare tutta, mentre con la bocca le leccavo uno dei capezzoli con la mano stuzzicavo l’altro; gemeva ad ogni mio tocco, con la bocca scesi più giù, le abbassai il perizoma e portai la mia lingua in quel punto, era calda e bagnata, pronta per me. Levai i boxer e solo allora mi resi conto che non avevo il preservativo - Kat non abbiamo un preservativo- - Io si, li ho comprati qualche giorno fa- - Io ti adoro!- presi il profilattico e me lo infilai. La penetrai con un movimento lento, ma non riuscivo a resistere e così aumentai il ritmo finchè non esplosi in un’ondata di piacere. Mi stesi al suo fianco e lei si appoggiò sul mio petto - Non penso di volerti lasciare andare adesso- disse - E io non penso di volere andare. Prometti di stare attenta mentre sono via? – - Ma certo.- - Ho una brutta sensazione, non mi piace lasciarti da sola, non vorrei che Joe facesse qualcosa.-. - Sono sempre in compagnia di Jenny, stai tranquillo. E poi Joe è solo bocca.- - Lo spero Kat.- - Che dici di farci una doccia?- - A quanto pare sei insaziabile- - Possibile- disse alzandosi dal letto e sculettando andando verso il bagno. Impossibile resistere; la raggiunsi e la presi in braccio, entrammo in doccia e l’acqua iniziò a scorrerci addosso, rendendo Kat meravigliosa. Dopo averlo fatto anche in doccia ed esserci lavati, ci preparammo per andare all’aeroporto. - Mi mancherai- disse iniziando a piangere - Starò via per poco promesso- le dissi asciugandole le lacrime e dopo un ultimo saluto mi avviai al gate per salire sul mio aereo. Non so per quanto sarei stato via ma speravo davvero che fosse solo per poco tempo, l’avevo salutata dieci minuti prima e già mi mancava. Il volo fu tranquillo, arrivai a New York giusto con qualche minuto di ritardo, fuori c’erano i miei genitori che mi aspettavano, li abbracciai e subito andammo dalla nonna in ospedale. - Quanto ci sei mancato Jonas- disse mia madre – raccontaci qualcosa, come ti trovi a Los Angeles?- - Bene mamma, anzi benissimo. Penso di aver fatto un’ottima scelta a trasferirmi li, a scuola mi trovo bene, mi sono fatto qualche amico e poi ho incontrato un angelo. – - Hai la ragazza?- - Si mamma, ed è una ragazza meravigliosa.- - Oh quanto vorrei conoscerla, non hai una sua foto?- Presi il cellulare e le feci vedere una delle tante foto che io e Kat ci eravamo fatti.- - Ma è bellissima- disse mia madre - Si mamma lo è, e non solo fisicamente. Si chiama Kathrine.- - Peter appena possiamo dobbiamo assolutamente andare a conoscerla.- - Ma certo Annie.- Arrivammo in ospedale, la nonna dormiva ma i miei comunque deciso di svegliarla - Mamma c’è una sorpresa per te- - Come sta la mia fantastica nonna- dissi entrando nella stanza - Oh Jonas, come sono contenta di vederti.- Io e la nonna ci mettemmo a chiacchierare, si vedeva che stava male, ma i dottori ancora non avevano dato notizie. I miei dovettero scappare a lavoro, per mia fortuna odiavo il loro mestiere, erano due pezzi grossi dell’imprenditoria edile, non sarei mai diventato come loro, le mie aspirazioni erano ben altre. - Buonasera Carol, come si sente oggi?- disse una ragazza entrando nella stanza - Oh cara, meglio grazie. È venuto a farmi visita mio nipote. Jonas lei è Selena, da quando sono qui mi ha sempre tenuto compagnia mentre veniva a trovare sua nonna, la signora qui affianco a me.- - Piacere- dissi stringendole la mano Erano le 20.00 e mi ero completamente dimenticato di levare la modalità aereo dal cellulare, Kat sarà infuriata. - Nonna esco un attimo.- - Pronto?- rispose Kat dall’altra parte del telefono - Ehi Kat scusami. Mi sono dimenticato di levare la modalità aereo, è stata tutta una corsa.- - Fa niente- disse affranta – come sta tua nonna?- - I medici ancora non sanno niente, però sembra stare meglio e se continua così tornerò presto- - Già, lo spero.- - Ehi ma che hai? Dai non prendertela, prometto che domani mi farò sentire appena mi sveglio.- - Ok, ciao allora.- e chiuse la chiamata. Non l’avevo mai sentita così fredda, beh non mi ero proprio fatta sentire, manco un messaggio per farle sapere che ero arrivato. Ritornai da nonna per salutarla e me ne tornai a casa, stavo per chiamare un taxi quando una macchina mi si parò davanti - Ehi Sali, ti do uno strappo io.- - Selena giusto?- - Si, forza Sali- Accettai volentieri il passaggio e le diedi l’indirizzo di dove abitavo. Mentre guidava mi fece qualche domanda per conoscermi e chiacchierammo con molta naturalezza, come se ci conoscessimo da tempo. Arrivato a destinazione la ringraziai e mi fiondai in camera mia, buttandomi sul letto e finendo tra le braccia di morfeo.

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