Mi concedi questo amore?

di AsukaLangley
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nuova scuola,nuova disgrazia... ***
Capitolo 2: *** Un arrivo inaspettato... ***
Capitolo 3: *** Il ***
Capitolo 4: *** Lezioni di danza ***
Capitolo 5: *** Oltre alla beffa...Il bacio! ***



Capitolo 1
*** Nuova scuola,nuova disgrazia... ***


Mi concedi questo amore? 1° capitolo

Il ragazzo si guardò allo specchio…
“Ma guarda se posso presentarmi così al primo giorno di scuola…Uff…”
Scese le scale e trovò la madre ad accoglierlo.
“Ehi,forza,o farai tardi a scuola…Al primo giorno per di più!”
“Si,mamma…Ho capito benissimo…Solo…”
“Cosa c’è?”
“Sai…Mamma,tu sai che sono negato a ballare e a cantare!Ma perché mi mandi in una scuola così?!”
“Non è colpa mia!È tuo padre che è stordito e ha sbagliato istituto!!”
“Va beh…Tanto ormai…Ci devo andare lo stesso…”
“Ecco,appunto. Quindi muoviti,altrimenti farai tardi!”

Intanto,in un’altra casa…

La ragazza scese le scale velocemente e si sedette al tavolo insieme a suo fratello.
“Ehi Antonella,perché quella faccia?Ti sei alzata con la luna storta?”
“Non è mattinata,Fabio…Guarda di non farmi innervosire ancora di più.”
“Va bene!Io mi ero solo preoccupato per la mia sorellina…”
Antonella lo guardò adirata,come se il fratello le avesse fatto il torto più grande della sua vita.
“Io vado Fabio!Non ho voglia di stare in tua compagnia!Sei seccante!”
E se ne andò.
Il ragazzo pensò tra sé e sé: “Ma guarda te,e io che volevo solo essere gentile…”

La scuola,come ogni anno,era colmata dagli alunni. Quando ricominciavano le lezioni quell’edificio maestoso riprendeva vita,a discapito dell’estate,che la rendeva vuota a causa delle vacanze. Già al primo giorno si sentivano le prime note di canzoni,si sentivano i primi rumorini delle sale da ballo. Tutto magnifico. Magnifico,si,a tutti piaceva quel clima…Tranne ad una persona: Steve Langley. Appena aveva sentito suo padre dire “Complimenti,andrai in una scuola dove si danza,si canta,eccetera…Non sei contento?Tu che volevi intraprendere la carriera artistica?”,si sentiva distrutto. Lui voleva intraprendere la carriera artistica,ma nel campo della pittura!Mica voleva spiccare nella danza o nel canto!Proprio lui poi,che era l’essere umano più impedito del mondo a ballare. E quello più stonato a cantare. Si sentiva fuori posto…Non conosceva nessuno dato che aveva cambiato addirittura nazione. Come fare per cambiare quel senso di inadeguatezza in senso di appartenenza?Non lo sapeva,ma di una cosa era certo…Voleva che il primo giorno passasse in fretta,più veloce della luce.
Entrò nel salone principale,dato che aveva chiesto ad un bidello,e si mise nell’angolo più isolato. Guardava il pavimento,come per non farsi notare. Ad un certo punto però,si mise ad osservare i coetanei davanti a lui. Ridevano,scherzavano…E lui un pochino li invidiava. Gli mancavano i suoi amici.
Dopo questa piccola riflessione ritornò a fissare il pavimento.

“Antonella,finalmente sei arrivata,era ora…”
“Si Pia,si da il caso che il tempo che ci metto per arrivare a scuola sia affar mio…Qualcosa in contrario?!”
La ragazza si voltò e fece una smorfia.
“Caterina…Che tu sappia Emilia è già arrivata?”
“No Antonella,non è ancora arrivata. Perché?”
“Volevo proporle un’idea…Ma forse ci rinuncerò…”
“Non è da te rinunciare”,riprese Pia.
“Pia,vuoi forse controbattere a tutto quello che dico?”
“No Antonella…”
“Bene,meglio per te…Io vado in bagno adesso…Voi fate quello che volete!”

Ad un certo punto sentì dei passi avvicinarsi a lui.
“Scusa…Stai bene?”
Erano due ragazze. Una molto carina dai capelli neri corvini e dagli occhi castani. L’altra aveva il viso molto dolce,era biondina tendente al castano chiaro e portava gli occhiali.
“S-Si…Sto bene…Perché?”
La mora rispose “Te l’abbiamo chiesto perché eri lì solo a fissare il pavimento…E non battevi ciglio!”
“Ah…No,tutto bene,grazie” e sorrise.
“Beh,comunque io mi chiamo Josefina,piacere.”
“E io…Io mi chiamo Patty…”
“Io mi chiamo Steve,molto piacere.”
“Steve?Non sei di queste parti,vero?” riprese Josefina.
“No,io mi sono trasferito qui da due mesetti…Sono inglese.”
“Ah,bene,un inglese a scuola!Interessante!”
Steve sorrise e capì che forse aveva trovato le prime amiche.
“Se sei nuovo perché non vieni a sederti vicino a noi?Sono arrivati i prof…”
“Va bene…Solo che aspettavo un amico…Ma come suo solito sarà in ritardo.”
“Ok…Ma adesso è meglio che vieni a sederti con noi. Altrimenti farai una figuraccia subito il primo giorno.”,continuò Josefina.
“Va bene…”

Il professor Barcaroli entrò nella sala,accompagnato da Emilia. Tutti gli studenti si sedettero,compresa Antonella che era tornata dal bagno e Steve,che era seduto vicino alla Popolari.
Cominciarono i soliti discorsi d’apertura e le presentazioni dei nuovi alunni. Dopo una sfilza di nomi,Barcaroli pronunciò il suo: “Steve Langley”.
Si alzò e raggiunse i professori. Era un ragazzo biondo,di bell’aspetto,occhi azzurri,abbastanza alto ed in forma. Aveva i capelli lunghi (n.b. = come quelli di Guido,però spettinati,non aveva una pettinatura precisa) spettinati. Ovviamente indossava la solita uniforme dell’istituto,però aveva su la felpa.
Dopo tutte le presentazioni ritornò al posto.
“Come l’anno scorso ci sarà la sfida tra i due gruppi,le Popolari e le Divine. Quindi i nuovi verranno distribuiti tra queste due sponde. C’è una differenza dall’anno scorso però. I nuovi arrivati non sceglieranno la squadra. Saremo noi a distribuirli. Tutto chiaro?”,terminò Barcaroli.
Ricominciò così la sfilza dei nomi delle matricole. Alla fine Emilia sollevò la testa e disse “Professor Barcaroli,ne abbiamo dimenticato uno…”
“È vero…Steve Langley…Dobbiamo decidere dove collocarlo.”

Intanto Josefina,Steve e Patty stavano confabulando.
“Spera solo di non finire nel gruppo delle Divine.”,disse la bruna.
“Perché?”
“Antonella. Capirai tutto con l’andare dei giorni.”
“Ok…Va bene…”
I professori avevano scelto e ripresero l’attenzione della scolaresca.
“Ok,caro Steve,abbiamo deciso. Tu sarai nel gruppo delle…”


N.D Autrice: Ed eccoci al primo capitolo!!! *-*  Spero abbia suscitato in voi curiosità XD
 

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Capitolo 2
*** Un arrivo inaspettato... ***


2° capitolo

“Ok,caro Steve,abbiamo deciso. Tu sarai nel gruppo delle…”
“Salve a tutti,scusi per il ritardo!!”
Un ragazzo biondo entrò di straforo nella sala.
“Scusa,e tu chi saresti?”,chiese Barcaroli.
“Io sono uno studente di questa scuola!Mi chiamo Edward Andrich signore!”
“Va bene…Guarda che non siamo in un esercito,siediti.”

Steve alla vista di quel ragazzo in ritardo divenne pallido.
“Che cos’hai?Vedi che non stai bene?”,disse Josefina.
Il biondo non riusciva ad aprir bocca.
“Forse ha avuto un calo di zuccheri…”,riprese Patty.
“No…Sto bene…È solo che…Ed…”
“Ed?Allora tu lo conosci?”,domando Josefina.
“Giusy…Io credo che sia quell’amico di cui ci parlava prima.”
“Hai ragione Patty. Steve,è il tuo amico?”
“Fate in modo che non mi veda,altrimenti la mia reputazione si rovinerà ancora prima di nascere!”
“Va bene!”
Edward invece notò subito Steve.
“Ehi Stevy,allora tu non sei in ritardo!Potevi dirmelo però che ti avevano fregato la bicicletta!”
“No…Mi ha visto…Sono finito…”
“Scusa,ma perché ti nascondi?Dai,siediti vicino a me.”
Ed prese Steve per il braccio e lo trascinò di forza accanto a lui.
Edward era una ragazzo biondo,con occhi castani,tendenti al dorato. Basso di statura,fisico nella norma. I capelli erano lunghi quasi fino a metà schiena,raccolti in una coda. Lasciava però sempre la frangia fuori da quest’ultima. Aveva il viso sbarazzino e quasi sempre sorridente.
“Ehi Stevy,cosa mi sono perso di bello?”
“Ma niente…Stavano per assegnarmi il gruppo.”
“Bene,bello!E io in che gruppo sono?”
“Non lo Ed,però credo che non ti abbiano nemmeno contato,dato che fino a due secondi fa eri assente.”
“Aaaah…Ok!”
“Comunque io non voglio lasciare sole quelle due ragazze. Sono le prime che mi hanno accolto.”
“Allora vado a prenderle io!”
“No,sta seduto!Ed!Ed!Troppo tardi…”
Ovviamente Edward prese Josefina e Patty e le portò vicino a loro.
“Adesso va bene,Stevy?”
“Si…Ma non chiamarmi Stevy!!”
“E perché?È così bello!”
“No,non è bello!Mi da fastidio!”
“Fastidio?Sei davvero superficiale se ti da fastidio un piccolo nomignolo!Io sono molto più profondo!”
“Nano.”
“Che cos’hai detto!?Io ti ammazzo!”
“E saresti più profondo,eh?”
“Grr….”

“Ehi Antonella,guarda quelli quanto casino fanno!Sono proprio degli sciocchi!”
“Si Pia,hai ragione…Io non li voglio nella nostra squadra.”
“Va beh…Magari li manderanno nelle Popolari…”
“Si spera Pia,si spera…”

“Ehm,stavamo dicendo…”,continuò Barcaroli.
I ragazzi si ammutolirono.
“Steve Langley e Edward Andrich entreranno a far parte delle Divine,dato che sono in meno.”
In contemporanea le espressioni di Steve,Antonella,Pia,Caterina,Josefina e Patty mutarono in un’espressione di ribrezzo.
“Coooosa!?!?Dove dovrebbero entrare questi due!?”,assentì Antonella.
“Nelle Divine. Voi siete in minoranza. È giusto che sia così.”,rispose Emilia.
“Oh my God…”

“Sei nelle Divine!È la catastrofe più grande che ti potesse capitare!”,disse Josefina e Steve.
“Ecco…Proprio dove non conosco nessuno…E poi non hanno avuto una bella reazione,le racchie là in fondo.”
“Oh,ma che problema c’è Stevy,conosci me!”,intervenne Edward.
“Ecco,peggio che andar di notte…”
“Sei sempre cattivo!Io non ti faccio più compagnia!”
“No,dai Ed…Scusa. Sono contento che ci sia tu in gruppo con me.”
“Bene,così va meglio.”
“Ma Ed…Tu sai il mio problema…”
“Ah già!Che sei praticamente impedit…”
Steve chiuse la bocca di Ed con la mano.
“Impedito a fare cosa?”,chiese Josefina.
“Ma niente!Impedito a socializzare con le racchie,vero Ed?”e Steve gli fece l’occhiolino.
“Aaaah!Ma se mi fai l’occhiolino è tutta un’altra storia!Si!È impedito a socializzare!”
“Ma perché…Perché a me…Come mai mi è capitato uno cosììììì!!!!!”
“Ma allora…Che problema hai?Magari ti possiamo aiutare.”,affermò Patty.
“È che…Io sono impedito…Sia nel canto…Che nella danza…”
“Cosa?E allora perché hai scelto questa scuola?”
“Mio padre ha sbagliato tutto…E io sono finito qui…”
“Ho capito…Allora è un bel problema…”
“Eh,lo so…Non è un problema…È una catastrofe!”
“Ehm,scusate!Dato che sono l’insegnante di danza vorrei vedere come ballano le matricole. Su,forza!”
Dopo un po’ arrivò il turno di Ed.
“Bene,tocca a me. Vedrete cosa sono capace di fare!”
Il piccoletto ballò un pezzo di hip hop. La sua era breakdance pura.

“Lui potrebbe rivelarsi utile.”
“Si Antonella,hai ragione.”

“Adesso tocca a Steve Langley. Forza Steve,vieni.”
“S-si…”
“Buona fortuna....”
“Ne avrò bisogno…”
Il ragazzo si sistemò nel palco. Tutti gli sguardi erano su di lui. Panico totale. Cosa poteva fare?!
“Forza Steve…Puoi ballare.”
Un sospiro prima di cominciare…


N.D Autrice: Secondo capitolo arrivato XD Spero vi sia piaciuto! ^^  

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Capitolo 3
*** Il ***


3° capitolo

Già,un sospiro prima di cominciare…Un lunghiiiiissimo sospiro.
Nella mente di Steve in quel momento cominciò a girare l’Inno alla Gioia di Beethoven.
E cominciò a ballare. Ballò,ballo come non aveva mai fatto in vita sua. Gli sembrava di eseguire il balletto più impegnativo del mondo. Per la prima volta sentiva di fare bella figura…E finalmente…Dopo 3 minuti di balletto,alzò la testa…Tutti lo guardavano allibiti.
“Dai Steve…Adesso basta scherzare…”,proseguì Emilia.
“Ehm…”,il biondo non sapeva che dire…Chissà che figura aveva fatto!

“Antonella…Ti rendi conto che abbiamo il re degli incapaci in squadra!?”
“Si Pia,ho visto…Beh…Siamo rovinate…A dir poco...”
“Dai,magari se si allena non è così male…No?”
“Caterina?Ti rendi conto di quello che stai dicendo?”,continuò Antonella.
“Beh…Forse…Avete ragione voi…”
“Certo che ho ragione!Perchè io sono divina.”

“Ehi Steve…Stai bene?”
“Si…Beh…Io vado al mio posto…” e si risedette vicino ad Edward,Josefina e Patty.
Edward vedeva che Steve era veramente a terra.
“Ehi Stevy…Non buttarti così giù…”
“…”
“Sei proprio uno stupido!Non devi lasciarti scavalcare da tutti gli ostacoli che incontri!”
“Ed…Ma hai visto che razza di figura ho fatto?”
“Si che ho visto!Eccome!Eri pessimo,inguardabile,inaccettabile,proprio…”
“Ehi!Ho capito,ho capito!Non c’è bisogno che continui.”
“Va beh,ti stavo dicendo che è inutile abbattersi!Quello che è fatto è fatto!Adesso devi solo pensare a riscattarti!Prima di trasferirti qui eri molto più deciso!Ritorna lo Stevy di prima!”
“Va bene Ed…Ho capito…Sarò più determinato!”
“Ecco,bravo Stevy!”
“Ma non chiamarmi Stevy.”
“Oooops…Va beh…”

All’intervallo le Popolari,seguite da Steve ed Edward,andarono al bar.
Ad un certo punto una persona molto conosciuta si fermò davanti al loro tavolo.
“Salve Popolari. Scusate,ma avrei bisogno dei nostri novellini un attimo. Sempre che non vi dispiaccia,è ovvio…”
“Togliti quel sorrisetto dalla faccia,Antonella. Non vedi che Steve e Ed stanno mangiando?”
“Non mi interessa,cara Josefina. Adesso fanno parte della MIA squadra. Squadra mia,regole mie. No?Non credi che mi spetti?”
“Ok,ma allora chiedi a loro se vogliono.”
“Io stavo per chiedere a loro. Sei tu che ti metti sempre in mezzo…Allora voi due. Venite si o no?”
“Certo capitana!”,rispose Ed.
“Bene,allora muovetevi. Vi aspetto all’uscita del bar.”,e se ne andò.
“Ehi Stevy!Hai visto che bella ragazza?Ho fatto bene ad accettare!Vero?”
“Non c’era alternativa Ed…Prima o poi tanto dovevamo pur parlarci.”
“Bene,dai,andiamo!”
“Ok. Ciao Josefina,ciao Patty.”
Le due ragazze in coro “Ciao ragazzi,buona fortuna!”

Steve e Edward raggiunsero Antonella.
“Ah,eccovi. Era ora.”,disse schizzinosa la ragazza.
“Ci abbiamo messo il tempo che ci serviva.”,ribatté Steve.
“Non ti permettere di parlarmi così. Comunque…Volevo solo dirvi quattro cosette in qualità di capitana.”
“Ok,spara.”
“Bravo Stevy,determinato!”
“Silenzio!Parlo io qui. Stavo dicendo…Tu,piccoletto,balli bene,ci servi proprio.”
“Grazie,ma non chiamarmi piccoletto!!”
“Ho detto silenzio…Parla la divina. Tu invece…Beh…Patetico. Non è possibile che esista qualcuno che balli così male…Io non ti voglio nella mia squadra.”
“Beh,se vuoi mi faccio spostare.”
“Non è possibile. Altrimenti risarei già mossa prima.”
“E allora?Cosa dovrei fare?!”
“Devi imparare a ballare…”
“Frequenterò dei corsi…”
“No,non abbiamo tutto questo tempo. Ci penserò io…”
“Che cosa vorresti dire con questo?”
“Io ti darò lezioni di ballo. Tutti i giorni,qui a scuola.”
“Cosa!?”
“Si,a cominciare da domani. Qui a scuola alle 15.30. Sempre puntuale.”
“Ma non è possibile!”
“No?Io sono Antonella,tutto per me è possibile. Vedrai,ti insegnerò a ballare decentemente nel giro di due mesi.”
“Ma...”
“Questa è l’unica soluzione. Accetta o accetta.”
“Va bene. Allora…A domani.”
“Bene. A domani.”

Il giorno dopo,terminata la mattinata scolastica,Steve cercò di prepararsi per il “corso di ballo” di Antonella.
“Sembro una ragazza che cerca i vestiti per un appuntamento…Mi vergogno di me stesso…”
“AHAHAHAH!!!!Fratellone,sei ridicolo!!”
“Piantala Naito(n.b= Naito in giapponese significa “notte”. Il fratellino di Steve era stato chiamato così perché aveva occhi e capelli scuri come la notte.) !Non mi sei d’aiuto così!”
“Ma si!!Un po’ di autoironia!”
“No!Devi darmi dei consigli decenti.”
“Va bene. Senti,mettiti una tuta e una maglietta. Cosa dovresti metterti?”
“Hai ragione…”
“Ehi Steve…Non è che…Vuoi fare buona impressione su quella ragazza?”
“Ma non dire assurdità Naito!Io quella la conosco solo da ieri!E poi è antipatica!”
“Va bene,va bene…”
I due fratelli,dopo che Steve aveva finito di prepararsi,scesero le scale. Steve si stava avviando verso la scuola.
“Ehi fratellone!Cercate di allenarvi e non fare altro,ok?”
“Vai a quel paese,Naito!”
Il biondo arrivò a scuola. Era davanti all’ingresso. L’agitazione lo pervase.
“Povero me,guarda in che situazione sono andato a cacciarmi…”,pensava tra sé e sé.
“Bene,adesso entriamo e cerchiamo di fare qualcosa.”
Aprì la porta e vide qualcosa che non si sarebbe mai immaginato.





N.D Autrice: Grazie a tutti quelli che seguono la mia FF! Un grazie particolare a _moni_ e a _chocolat_ XD

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Capitolo 4
*** Lezioni di danza ***


4° capitolo

Si…Mai si sarebbe immaginato di vedere Antonella arrabbiatissima con in mano un tutu maschile.
“Scu-Scusa…Che cosa sarebbe quello?”
“Un tutu…Non vedi?”
“Si che vedo…Non sono cieco…Ma…Stai scherzando?”
“Ti sembra la faccia di una che sta scherzando?”
“No…Non mi pare…Ma io non metterò mai una cosa del genere!”
“Ah si?”
“Si!”
“Tu credi?”
Steve guardava la ragazza con terrore.
“Forza,vatti a cambiare!”
“No…”
“MUOVITI!!”
“Ok,ok…Non mangiarmi…”
Steve ritornò in sala da ballo col tutu,dato che tanto anche se si fosse opposto con più fervore,la situazione non sarebbe mutata.
“AHAHAHAHAHAHAH!!!Che spettacolo!Dovrei farti una foto!”
“Taci. Non parlare. Non fiatare.”
“Va beh dai…Ahahah…Cominciamo…Ahah…”
“Ok. Che devo fare?”
“Conosci le basi della danza classica?”
“Ma che domande fai?Certo che no!”
“Allora cominciamo con l’impostazione del corpo. La danza classica è basata sul principio fondamentale dell’en dehors. In questa posizione le gambe devono mostrare al pubblico la loro parte interna e per fare questo la coscia deve ruotare all’esterno di 90° rispetto all’asse del corpo. La testa deve essere in linea sulla stessa verticale dei piedi, in posizione naturale. Inoltre è fondamentale la postura del busto che deve essere sempre eretta e allungata. Le spalle devono essere tenute abbassate, il collo allungato.”
“Eh!?”
“Lasciamo stare…Ti faccio vedere come si fa. Un po’ di base ci vuole sempre,anche se noi non faremo coreografie di danza classica.”
“E allora perché mi insegni queste cosa,scusa?”
“Ehi tutu-man!Sono io l’insegnante qui!Quindi fai quello che ti faccio vedere”.
Antonella era in una posizione perfetta. Era aggraziata e Steve per un momento si era incantato ad osservarla.
“Devi fare così,visto?”
“Cooooooosa!?Ma io non ce la faccio!”
“Ripeterò…Per me…Tutto è possibile.”
“Per te,ma non per me!”
“Forza!”
Steve cercò di riprodurre la posa.
“AHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!!Che roba!!”
“N-Non ridere!”

Decine di tentativi dopo…

“Bene…Anche se non è ancora esatta va meglio. Proviamo qualche passo di base. Allora,in questa posizione i piedi sono in linea con le punte rivolte lateralmente, tenendo ben tese le gambe, con le ginocchia e talloni uniti.”
“Senti,non perderti in chiacchiere e fa vedere.”

Decine di tentativi dopo…

“Ok,ci siamo. Va meglio. Anche se mi fai sempre ridere!”
“Uff…Ma quanto la fai lunga!”
“Dai,proviamo qualche esercizio a due. Almeno il liscio lo sai ballare,no?”
“No.”
“Ok,dai,balliamo.”
Dopo qualche passo Steve inciampò sul piede sinistro di Antonella e i due caddero uno sopra all’altra. I nasi quasi si toccavano.
“Eh…Siamo caduti…”,disse Steve.
“Ma dai?”
A Steve venne improvvisamente una voglia…Voglia di baciarla. Era così bella…Erano così vicini…Lui continuava ad avvicinarsi...




N.D Autrice: Lo so,questo capitolo è un po' cortino XD Però aspettatevi il meglio dai capitoli 5 e 6!XD

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Capitolo 5
*** Oltre alla beffa...Il bacio! ***


5° capitolo

Lui continuava ad avvicinarsi…Ma come ogni bella storia il bacio doveva essere sempre interrotto!
Si aprì la porta e indovinate chi comparve?Ma niente poco di meno che…Edward!Proprio lui!
“Stevy?Antonella?Ma che…Che cosa ci fate lì a terra?”
“Ed!?Ma,ma,ma,ma,maaaa!!!Cosa ci fai tu qui!?”,domandò Steve.
“Sono solo venuto a riderti la bici che ti avevano fregato!L’ho trovata lì abbandonata…Ehi,ma…Aspetta…Ma hai su un tutu!!AHAHAHAH!!!CHE RIDERE!!!UN TUTU!!!”
“PIANTALA DI RIDERE!!”
Subito dopo questa affermazione Steve ricevette in pieno viso uno schiaffone di Antonella.
“Ehi tu!Ma cosa ti è preso!?”,replicò Steve.
“Hai cercato di baciarmi. Ecco perché ti ho schiaffeggiato. Logico no?Io sono una divina. Mentre tu…Tu sei solo un povero novellino.”
“Però tu non hai mica cercato di scansarmi!”
“Volevo solo vedere fino a che punto ti saresti spinto. Tutto qui.”
“Ho capito…Beh,il mio allenamento è finito. Vado a cambiarmi.”
E Steve andò negli spogliatoi.
“Certo che sei proprio una st****a.”
“Che cos’hai detto?”
“Quello che hai sentito. E non ripeterò.”
L’atmosfera si faceva pesante. Terribilmente pesante. Edward capì che forse quello che aveva detto era di troppo,anche se aveva ragione.
Rimasero a fissarsi per un po’. Poi Steve ricomparve.
“Ed,andiamo?”
“Va bene…”
“Ciao Antonella…E grazie…”
La ragazza in quel momento si sentì strana. Perché quel novellino non l’aveva trattata male dopo quello che lei le aveva detto?Se n’era andato dicendo solamente due parole…”Ciao e grazie”.

Intanto per la strada…
“Scusa Stevy,ma perché non le hai risposto a tono?”
“Non mi andava…”
“Ma così crederà di poter fare quello che vuole!”
“E faglielo credere.”
“Ma Stevy!”
“Che cosa c’è Ed?Non ho fatto mica apposta a caderle sopra. Solo che magari mi è sfuggita la situazione. Certo,la sua non era una risposta molto cortese,però…”
“Però?”
“Io non credo che Antonella sia una ragazza superficiale. Secondo me…Se si comporta così un motivo c’è…”
“Ma come siamo profondi Stevy!”
“Io ho detto solo una mia opinione. Secondo me non si è cattivi dalla nascita. Deve essere successo qualcosa. Certo,se la prossima volta mi risponde ancora male le rispondo,è ovvio.”
“Ok…Bravo Stevy,fai il superiore!”
“Eheh…Si.”

Il giorno dopo,a scuola…

“Allora Steve,com’è andato l’allenamento con quell’arpia di Antonella?”,chiese Josefina.
“È andato bene…Lei è stata gentile…”
Nella mente di Steve: “Se le dico della litigata la ammazza…Già non vanno d’accordo…Credo di aver capito la situazione…”.
“Ah,strano che sia stata gentile…”
“Sarà stato il mio giorno fortunato!”
“Va beh…Adesso vado da Patty,ci vediamo dopo,ok?”
“Va bene…”
Quando Steve si voltò vide Antonella vicino al portone principale. Gli faceva segno di avvicinarsi. Lui la raggiunse.
“Che cosa c’è?”
“Volevo parlarti. Dovresti esserne solo felice.”
“Va bene…Che c’è?”
“Volevo chiederti scusa…”
“Che cosa?Non ho capito…”
“Ti chiedo scusa…”
“Cosa?”
“Ma sei sordo,ti ho detto che ti chiedo scusa!”
“Ok,adesso ho capito.” E sorrise beffardo.
“Tu mi innervosisci.”
“Davvero?”
“Si e anche parecchio.”
“Ah,ok,benissimo…Ed era solo questo che dovevi dirmi?”
“In realtà…Dovevo anche darti una cosa che ti avevo negato la volta scorsa…”
“Sareb…?!”
Il biondo non fece nemmeno in tempo a finire la domanda. Antonella lo prese per il colletto e gli diede un bacio. Stranamente,era un bacio senza tensione. Candido e pulito. Labbra contro labbra.
“Va bene?”,ribatté la castana.
Steve era rimasto senza parole. Come mai?Cosa l’aveva spinta a ciò?Tutti questi interrogativi gli ronzavano in testa.
“Vuoi sapere perché l’ho fatto?Mi sentivo in colpa,ok!?Adesso mi sono sdebitata.”
“A-Antonella…”
“Ah,dimenticavo…Se lo dici a qualcuno ti ammazzo. Ciao!Buona giornata!”
E lo lasciò così,con mille interrogativi in testa,vicino al portone…Come avrebbe dovuto comportarsi con lei in futuro?



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