Alla morte non importa chi tu abbia seguito in vita (to hell and back)

di claws
(/viewuser.php?uid=117343)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Set B ***
Capitolo 2: *** Set A ***
Capitolo 3: *** Set D ***
Capitolo 4: *** Set G ***
Capitolo 5: *** Set E ***



Capitolo 1
*** Set B ***


Alla morte non importa chi tu abbia seguito in vita (to hell and back)






 

 

 

There is no enemy, there is no victory

Only boys who lost their lives in the sand




 

 

 

 

 

 

 

Chi vuol esser lieto, sia

Di doman non c’è certezza


 

(Quant’è bella giovinezza

Che si fugge tuttavia!)












 

 

 

 


Battute pessime e scherzi peggiori








 

Walking ~
Ace aveva affinato le proprie tecniche per infiltrarsi tra le fila del nemico anche perché così avrebbe potuto fare innocenti scherzi a Smoker, e non a uno dei suoi uomini, come quella volta – che imbarazzo, per Smoker! – quando Ace ancora non era in grado di distinguere il passo del commodoro da quello dei suoi sottoposti e aveva soffiato fuoco sulla faccia del sergente Fara!

Waltz ~
«Prendi questo valzer con una morsa alla mandibola» aveva detto Ace, mettendo una mano sulla bocca di Smoker, la prima volta che s’era intrufolato nella cabina che avrebbe imparato a conoscere, (oh tivoglio tivoglio tivoglio) «rilassati, capitan—commodoro, non cerco il vero amore: soltanto un ballo.»

Wishes ~
Smoker ha imparato presto a non desiderare quello che non può ottenere: mentre sa di essere in grado di spedire i criminali in prigione e a processo, sa che le idee che prendono il largo non verranno mai meno («Potrai strappare i fiori, ma non potrai fermare la primavera» gli ha detto Ace, una volta); allo stesso modo non chiede ad Ace quello che Garp ha sempre rimpianto, perché tanto non potrà mai immaginarsi quello scemo di Portgas in Marina.

Wonder ~
Spesso si chiedeva se la propria vita avesse senso: a volte non trovava un motivo per viverla; altre volte guardava il mare, seduto sul parapetto della Moby, e si sentiva in armonia con la musica del vento e dell’acqua; in altri rari casi una strana sensazione di stupore gli stringeva il cuore, ed eran quando pensava che era stato accettato da uno che avrebbe dovuto essere un nemico.

Worry ~
Che cosa diavolo starà combinando, quel maledettissimo marmocchio, Smoker ancora non lo sa bene: o meglio, che cosa dannazione ha combinato per—per finire conciato in quel modo, che cazzo ha pensato prima di buttarsi in quel guaio, per quel fottuto motivo che Smoker, sì, poteva capire, ma—quel ragazzino sembrava divertirsi molto nel farlo preoccupar—innervosire, eh?

Whimsy ~
«No, non puoi portarti via la mia giacca e no, neanche i miei sigari e , metti subito giù la jitte—quello è il mio caff—Portgas, non si sputa il caffè solo perché ti fa schifo, e soprattutto non addosso a me e—non provare a leccarmi la faccia, adesso!»

Waste/Wasteland ~
«Sai, Smokey, qualcuno diceva che il Governo Mondiale chiama pace la desolazione,» disse Ace, con una smorfia tutt’altro che spiritosa, prima di aggiungere «meno male che non è sempre così, no?» e prima che Smoker potesse pensare di alzare la voce contro quel marmocchio un po’ troppo sveglio.

Whisky and rum ~
«Te lo ripeto, il liquore di Binks è rum, non whisky!», disse Ace, acchiappando la bottiglia di rum dalle mani di Smoker, «e visto che io sono un pirata e tu un marine, io lo berrò!» – il che era un’ottima soluzione per evitare di dover finire quella robaccia che in Marina avevano il coraggio di chiamare whisky (e che quindi Smoker si sarebbe sorbito).

War ~
Se c’è della gloria nella guerra, che venga data solennemente a chi, come quel marmocchio, può fermare il tempo e le ostilità; se c’è dell’onore nella guerra, che venga celebrato sulle bare e sulle pire dei soldati morti valorosamente – ma non c’è né gloria né onore, Smoker lo sa: ha smascherato presto la Vecchia Bugia (che è dolce e decoroso morire per la propria patria), prima ancora di vedere quanti morti – e quali morti – fossero riversi sulla terra e sul mare di Marineford.

Weddings ~
«È proprio un peccato che tu sia sposato al tuo lavoro» disse uno; «È proprio il motivo per cui ancora non sei finito in cella a marcire» disse l’altro.

Birthday ~
«Portgas, se tu fossi nato il primo Aprile avrei potuto considerare la tua nascita uno scherzo,» disse Smoker – forse per prenderlo in giro, forse perché voleva vedere l’espressione perplessa di Ace diventare un sorriso felice, forse perché sapeva che Ace avrebbe preso sul serio le sue parole; forse però non si aspettava l’abbraccio soffocante con cui il marmocchio lo stese a terra, neanche fosse un combattimento su un ring.

Blessing ~
Smoker era stato molto fortunato a trovare Tashigi come seconda in comando: era una brava ragazza con un forte senso della giustizia, e soprattutto aveva accettato – se non silenziosamente approvato – la decisione del proprio superiore, la mattina dopo l’infausto incidente (vale a dire dopo aver visto Smoker e Portgas D. Ace impegnati in qualcosa di non meglio definibile nella cabina del commodoro).

Bias ~
Un pirata resta sempre un pirata, pensò Smoker, anche dopo essere stato ferito dal più pericoloso colpo basso che Ace potesse infliggergli – vale a dire il suo sorriso felice e soddisfatto, stupido sorrisone a trentadue denti che metteva il commodoro in difficoltà.

Burning ~
Per prendere in giro Smoker, Ace un giorno portò nella cabina del commodoro una coperta antifiamma: il bello è che il commodoro non si infastidì affatto per quel regalo, e anzi, lo buttò sul letto prima che Ace ci si potesse lanciare sopra – per evitare di trovarsi con il letto in cenere come due settimane prima.

Breathing ~
Colpito da una fitta di narcolessia, Ace crollava sempre a terra come un sasso: non veniva scambiato per un uomo morto soltanto dall’istante in cui cominciava a russare – eppure Smoker ancora rimaneva attento ai secondi di apnea, quando il rumore del sonno si interrompeva improvvisamente e Portgas sembrava aver lasciato tutto il mondo indietro.

Breaking ~
Seguì il profilo della mascella con la punta del dito: la pelle sotto la sua mano era bianca alla luce della lampada, e forse—se avesse fatto pressione sulla giuntura vicino all’orecchio, si sarebbe spaccat—fece pressione, ma Smoker reagì ribaltando Ace giù dal letto dopo una specie di grugnito.

Belief ~
Che buffo: entrambi credevano nella libertà, benché ricercata con modi e metodi piuttosto diversi, se non diametralmente opposti – il risultato era comunque lo stesso, e questo valeva anche per la loro lealtà incrollabile.

Balloon ~
«Non mi dici più di andarmene, niente minacce e niente manette – non per portarmi in cella, almeno: direi che stai migliorando, Smokey.»

Balcony ~
«Ahimè, ahimè, si nascondono più pericoli nel tuo sguardo che in venti spade nemiche,» disse Ace, ridendo, soddisfatto di quella citazione un po’ fuori luogo; Smoker, invece, rifletté accuratamente riguardo quale fosse il metodo migliore per sbarazzarsi di quell’idiota (ma tanto non se ne sarebbe liberato, perché Ace aveva tirato in ballo un discorso implicito su cui Smoker si trovava tacitamente d’accordo).

Bane ~
Smoker credeva che la causa della rovina (della corruzione) del potere mondiale fosse la distinzione tra essere e dover essere, perché se la consapevolezza fosse stata una sola – e non due, tenute così separate – allora molti morti sarebbero stati evitati: allora forse anche lui

Quiet ~
Quella volta in cui era salita sulla nave di Smoker e aveva sentito rumori molesti provenire dalla cabina di quell’imbecille, Hina aveva deciso di mettere in riga Smoker e, superando Tashigi e il suo gesticolare imbarazzato, raggiunse la cabina del commodoro; sbatté la porta (ma con grazia) e gridò che era ora di spegnere quella stufa che faceva rumore e—Tashigi, alle sue spalle, si imbarazzò per Hina, che invece era divertita dal fatto che la causa dello scoppiettio del fuoco fosse una persona, non una stufa.

Quirks ~
Ace ha delle bizzarre abitudini, quando passa la notte da Smoker, e sono due manie un po’ buffe, anche: una è quella di provare tutte le giacche del commodoro (neanche fosse un cane che deve annusare tutto, pensa Smoker), l’altra è quella di spalancare la porta e di gridare a tutto l’equipaggio che il loro superiore sarà impossibilitato a rispondere a qualsiasi richiesta, almeno per un paio d’ore (il tempo di mettere a soqquadro l’armadio di Smoker, pensa Ace).

Question ~
«Ti darebbe davvero fastidio se—» e fu interrotto da un «Sì, accidenti!» che lo fece sorridere sinceramente (non poteva davvero esser triste, perché Smoker non l’aveva lasciato parlare fino alla fine).

Quarrel ~
Anche quando le discussioni s’infiammavano, Ace e Smoker riuscivano a mantenere una certa calma: se non altro finivano a calci e cazzotti, il che era sempre meglio di veder la nave colare a picco perché Portgas s’infuriava e Smoker diventava incapace di contenere le fiamme.

Quitting ~
Non dovresti fumare, cominci con un vizio e finisci con l’averne cinque, dieci, infiniti a cui non riuscirai a rinunciare: col senno di poi poteva anche aver ragione, il vecchio colonnello, ma dal momento in cui aveva fumato una sigaretta per la prima volta – «Smokey, dovresti smettere di fumare, altrimenti non riuscirai più a catturare neanche un novellino pirata!» – Smoker aveva capito di essere vizioso, a proprio modo (anche se mai l’avrebbe ammesso, specie davanti a quel faccino da schiaffi di Portgas).

Jump ~
Sarebbe bastato, davvero, prendere un profondo respiro e poi compiere un salto nel buio per tirare Ace fuori dalla prigionia – ma rimase lì, piantato coi piedi a terra come se avesse messo radici nel mezzo del campo di battaglia, come se dei rampicanti parassiti lo avessero ancorato sul fondo del mare (la testa girava, la jitte pesava come una montagna tra le dita, le ginocchia si stavano sciogliendo) e l’avessero privato del conflitto che si rimestava nel suo corpo.

Jester ~
«Ti hanno trattato come un matto, ad Alabasta: il matto che dice la verità, che dice come stanno davvero le cose, che cosa è seriamente successo, ma che non viene ascoltato da chi avrebbe bisogno delle sue parole—oh, se vuoi ti presto il mio cappello, fa’ finta che sia un berretto da giullare!»

Jousting ~
La lancia di Argalìa, che disarciona tutti gli avversari, è la lancia del vincitore – dunque la lancia del giusto; difficile stabilire a chi debba essere consegnata, a dire il vero, quando i cavalieri che se la contendono, pur essendo leali ognuno al proprio stendardo, si fanno sempre meno rigidi e sempre più disposti a sporgersi uno verso l’altro, colpo dopo colpo, per capire chi davvero hanno davanti.

Jewel ~
Quando Ace si prendeva del tempo per spogliarsi, dedicava due secondi netti alle scarpe e ai pantaloni, buttandoli con poca cura fuori dai piedi: invece si occupava attentamente del proprio cappello – lo appoggiava sulla scrivania, all’attaccapanni, sulla sedia di Smoker, in un luogo che Ace considerava al sicuro da fiammate improvvise.

Just ~
«Sai come si dice, no: superstizione, ignoranza e avidità fan diventare il mondo l’aldilà» dice Ace, e Smoker ribatte: «Ma servirebbe solo la giustizia per togliere al mondo quella malizia» prima che Portgas sorrida.

Smirk ~
Sami, il cuoco di bordo, stava parlando animatamente con Pirra, l’ufficiale medico – e avevano dei dispettosi sorrisini in faccia, come quando Ace faceva battutine riguardo la jitte e di come il manganello fosse stato scelto per compensare—

Sorrow ~
I morti che cadono con la faccia rivolta a terra sono quelli a cui si riesce a dire addio più facilmente; ciononostante le piastrine che Smoker aveva al collo bruciavano come avevano bruciato le mani di Ace sul suo viso, al buio, l’ultima notte in cui si era intrufolato nella cabina.

Stupidity ~
La cosa più stupida che Ace poté fare fu quella di rispondere alle provocazioni di Akainu; la cosa più stupida che Smoker poté fare fu quella di non intervenire dopo aver intuito in quale modo sarebbe finita quella guerra – ma entrambi furono sempre tremendamente leali e non considerarono mai l’esito di Marineford come dovuto a una serie di avventatezze.

Serenade ~
Era un gioco stupido, ma molto divertente: Ace cantava una canzone che aveva sentito sulla Moby Dick e Smoker, chiudendo gli occhi e inspirando un tiro di sigaretta, creava col fumo quello che Ace gli faceva venire in mente cantando – non mancavano mai né le navi né il mare mentre cercava la forma calzante per la Giustizia.

Sarcasm ~
«Non sei felice di vedermi, Smokey» suonò più come una domanda che come un’affermazione; al che Smoker rispose: «Sono molto felice di vederti, Portgas: legato, in ginocchio e con un pubblico simile», indicò Jinbe lì accanto, «che cosa mai potrei volere di più?»

Sordid ~
Per cambiare il sistema dall’interno avrebbe dovuto scavare nel fango – e Marineford non spense la sua volontà, o il suo senso di giustizia, o il desiderio di eliminare la Flotta dei Sette, anzi: vennero alimentati dal dolore e dagli incubi che non avrebbero mai smesso di tormentarlo con i loro artigli e con la loro terra di due metri di profondità spinta a forza giù nella bocca, fino ai polmoni, fino ad annerirli più del fumo o del fuoco.

Soliloquy ~
«Hina pensa che finalmente Smoker abbia deciso di levarsi la scopa dal culo e di mettersi in gioco: quello che perplime Hina è che Smoker abbia scelto una persona così a modo e così educata come Ace, ma in effetti non c’è da stupirsi – ha sempre avuto buon gusto, anche quando ci ha provato con Hina stess—» e Smoker sbuffò così forte, ed Ace rise così di gusto, che Tashigi non poté credere che la stoica Gabbia Nera si fosse preparata un simile discorso e che se lo fosse anche imparato a memoria!

Sojourn ~
Smoker fece un cenno a Sami, il cuoco di bordo che aveva accompagnato lui e Tashigi a partire da Loguetown: quello era il tacito ordine – preparati, sta arrivando un pozzo senza fondo da sfamare, e non ti renderà la vita facile e—ehi, quella era una minaccia rivolta a chi, per essere precisi?

Share ~
Ace guardò il proprio piatto, poi Smoker, poi il piatto, pieno di carne condita con un sugo buonissimo, poi di nuovo Smoker; scosse la testa per scacciare via un pensiero impensabile: e van bene tante cose, però condividere una coscia di pollo con il commodoro proprio no, non era ancora in grado di farlo—forse, un giorno...!

Solitary ~
Prima di incontrare Ace, Smoker rimaneva nella propria cabina in silenzio, fumando tre sigari di fila; dopo che quel marmocchio insolente lasciò la terra, Smoker iniziò a spegnere i sigari per sentirsi seriamente da solo (perché aveva bisogno di sentirsi solo, ne aveva davvero bisogno).

Nowhere ~
Accidenti all’odore di quei sigari che Ace sentiva dappertutto – perfino quando era solo, sullo Striker, sul liscio di un tratto di mare deserto: accidenti al suo fuoco che, quando scappava dalla sua pelle in viticci sottili, cercava di arricciarsi nello stesso modo in cui il fumo di Smoker si arricciava, nel tentativo di riportare a sè quel buon odore di fumo e di Smokey.

Neutral ~
Con accattivante Tashigi aveva descritto Ace, quando il marmocchio si era presentato a lei – e Tashigi non aveva poi torto, visto che costava molta fatica non soccombere all’insistenza e soprattutto alle mani di Ace.

Nuance ~
Il risultato è che Ace viene comunque buttato fuori dalla cabina di Smoker attraverso la finestrella; la differenza sta nel fatto che prima veniva scaraventato fuori perché il commodoro proprio non voleva neanche vederlo, quell’insolente marmocchio – ora, invece, viene defenestrato perché c’è la nave di un viceammiraglio all’orizzonte.

Near ~
Quando gli era stato impartito di tenere vicini i propri amici e più vicini ancora i propri nemici, ecco, forse nemmeno Smoker aveva pensato di prendere alla lettera quella lezione di strategia e probabilmente non era da intendersi in maniera letterale – tant’è che quel marmocchio, in quel momento dedicato ai ricordi, gli stava respirando sul collo, tanto per dire, sì.

Natural ~
Come l’intrecciarsi del fuoco e del fumo in un incendio è un fenomeno naturale, allo stesso modo era logico che fumo e fuoco diabolici si intrecciassero sulle loro dita.

Horizon ~
Esistono un momento e una condizione meteorologica tali per cui la linea che separa il mare dal cielo sembra scomparire – basta guardare le cose o le persone con la luce giusta e le differenze perdono significato.

Valiant ~
«Oggi sei arrabbiato, Smokey» osservò Ace «si tratta di Alabasta e del fatto che mio fratello, non tu o la tua seconda in comando, dovrebbe ricevere una promozione o una medaglia al valore?»

Virtuous ~
Ace tornava da Smoker perché aveva imparato a rispettare il suo codice morale e la sua idea di giustizia; Smoker lasciava che Ace tornasse perché aveva imparato a rispettare la sua idea di libertà e la sua dedizione a quella specie di famiglia per cui un giorno avrebbe ripreso le acque del Nuovo Mondo.






 

 

Oh, mothers, wipe your tears

Your sons will rest a million years

Found their peace at last

As foe turned to friend

And forgive



 

 

Victory ~
Non c’è da gioire nell’aver vinto una guerra, ma c’è da gioire per tutti i figli e i padri che sono tornati a casa, anche se sono pochi, anche se sono malandati e spezzati e scoppiati, anche se sono figli e figlie e padri e madri e compagni d’armi fantasmi.

Defeat ~
Non c’è da vergognarsi nell’aver perso una guerra, ma c’è da vergognarsi per averla scatenata e per aver costretto le persone a combatterla, perché alla fine di tutto non c’è onore e non c’è gloria – ci sono i morti, ci sono i vivi che li piangono fino a seccarsi gli occhi, ci sono i soldati che non trovano più la pace e che vengono emarginati nei loro incubi.



 

 

And they knew they’d die















 

 

 

 

Note Autrice:

Salve! Questi erano cinquanta prompt per cinquanta frasi, seguendo la tipologia della community 1sentence (link! e link2!), set beta. È una storia ispirata alla challenge, non vi partecipa attivamente (più che altro perché non saprei gestire lj né altre piattaforme, ho già problemi tecnici con efp perché sono imbranata, lol).

Le frasi sono tutte slegate una dall’altra, quindi cambiano anche i tempi verbali, ci sono continui salti temporali et cetera. Sorry not sorry, I regret nothing. I titoletti sono in inglese perché sono i prompt della challenge inglese: li avrei tradotti, se non avessi sfruttato la pluralità di significati di alcuni di questi prompt (Wonder, che vale chiedersi e stupore, per fare un esempio).

Di seguito precisazioni che possono tornare utili per capire le mie pare mentali:

Pirra, Sami, Fara e company › sono OC, membri dell’equipaggio di Smoker, nulla di cui preoccuparsi. C:

balcony › quello che dice Ace è una frase di una scena di un’opera teatrale di Shakespeare: forse le parole della frasettina che ho riportato io non sono le più famose, ma credo di avervi dato abbastanza indizi. XD

balloon › i balloon sono (anche) le nuvolette in cui vengono scritte le battute dei personaggi, sia nei manga che nei fumetti occidentali. Mi immagino quella frase come detta costantemente da Ace, ecco perché balloon. Scusatemi, sono contorta. EHM.

jester › si ringrazi il fool del King Lear, altra opera di Shakespeare.

jousting › Argalia è un pg dell’Orlando Innamorato che compare anche nell’Orlando Furioso: la sua lancia magica poteva disarcionare qualunque avversario.

waltz › prendete come riferimento la canzone Take This Waltz di Leonard Cohen. Quello che nella frase è tra parentesi e in corsivo va letto di tre in tre, come il ritmo di un valzer.

war › la Vecchia Bugia viene da una poesia di Owen Wilfred. L’originale di O. W. è questo: you would not tell with such high zest / to children ardent for some desperate glory / the Old Lie; Dulce et Decorum est / pro patria mori. Il testo latino è di un’ode di Orazio, che il poeta inglese ha recuperato duemila anni dopo.

sarcasm › siamo in un ambiente (spero riconoscibile) con un what-if? grosso come una casa but I don’t care, lol.

 

Profilo della challenge: 1sentence. Se volete, dateci un’occhiata, è molto bella.

Come al solito ci sono solo idiozie o sofferenze. Non c’è via di mezzo, ehm. Però io non ne ho mai abbastanza, della SmoAce, dunque eccomi qui per un’altra raccolta, anche se più breve di Indice di fuoco. C: Il titolo di questa raccolta viene dal fatto che si tratta di due personaggi appartenenti a fronti diversi (uno pirata, l'altro marine) che, almeno nei miei viaggi mentali, possono trovare un accordo - e che, in fin dei conti, con la morte non importa il fatto che fossero di due schieramenti opposti. Spero di essere riuscita a spiegarmi. Ehm.

Le parti in corsivo all’inizio sono citazioni da: Cliffs of Gallipoli, dei Sabaton; Canzona di Bacco, di Lorenzo de’ Medici. Alla fine sono sempre versi di Gallipoli. Altri riferimenti alle meravigliose canzoni dei Sabaton che mi fanno piangere come una stupida sono sparsi qua e là nel testo, a partire dal titolo. Sono già in corso lavori per ulteriori storie con loro in sottofondo, perché producono metal magnifico. Non sarà regolare per ogni set (almeno, per ora non è nei piani): semplicemente, essendo Vittoria e Sconfitta due contrari, ho preferito affrontarli in questo modo.

Spero che sia tutto chiaro: in caso contrario, scrivetemi pure, io non mordo e son ben felice di leggere commenti, critiche e riflessioni – per esempio, sarei felice di sentire qual è la frase che più vi è piaciuta! Mi sono divertita un sacco e sono soddisfatta di questo lavoro. -w- Gli aggiornamenti saranno, spero, settimanali: sono a circa metà dell’opera, dunque mi auguro di riuscire a finire tutto per i tempi stabiliti. Aggiornerò comunque di giovedì, come per la raccolta SmoAce precedente, così se non mi vedete per una settimana saprete che la successiva arriverà un altro set; dimenticavo, due di questi saranno in genderswap, perché amo Anne e Smokie, poco da farci. Verranno comunque segnalati da qualche parte, così a chi non piace il genderswap può saltarli. C:

Grazie per aver letto! ;)

claws_Jo





Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Eiichiro Oda; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Set A ***


Alla morte non importa chi tu abbia seguito in vita (to hell and back)












Al fuoco, al fumo!








 

Comfort ~
Era inquietante il modo in cui Portgas riusciva a farlo ragionare dopo l’ennesimo massacro approvato dalla Giustizia Assoluta; era spaventoso il fatto che quel ragazzino riuscisse a calmarlo parlando a vanvera di cose inutili – saltando da Garp a Rufy, da uno all’altro schieramento della scacchiera; in un certo senso era una consolazione, anche se non leniva proprio nessuno stramaledetto problema nel lungo periodo (ma per due minuti sarebbe andato bene, sì).

Kiss ~
«Portgas, deciditi e trova una fottuta mezza misura: non puoi passare dal baciarmi come se io fossi il marmocchio di un gatto al baciarmi come se tu fossi un giaguaro che si lanc—»

Soft ~
Dopo una giornata di lavoro alla scrivania, Smoker riuscì a vincere e ad accaparrarsi il cuscino per la notte; Ace dovette ripiegare sul dormire appoggiando la testa sulla pancia del commodoro – e guai a dirgli che non era comodo, perché con un «Non dire bugie a me, marmocchio!» e un calcio Smoker l’avrebbe buttato fuori bord—fuori dal letto.

Pain ~
Ace aveva l’abitudine di dare una marea di pizzicotti a Smoker, come se dovesse sempre tenerlo sveglio per fargli capire che , stava proprio fraternizzando con un pirata e no, non era una delle sue fantasie.

Potatoes ~
Smoker non aveva davvero creduto ai propri occhi quando vide Ace giù in cucina con Sami e i suoi due aiutanti, Lupalta e Zottre, mentre chiacchieravano e preparavano la cena per quaranta persone: «Capit—commodoro, credo che in qualche modo tu abbia una buona influenza sugli altri, più o meno» disse Sami, prima che tutti e quattro scoppiassero a ridere; allora Smoker fu costretto a sbattere la porta con più forza del solito per esprimere il proprio disappunto (la carne arrosto e le patate al forno, perché lo sappiate, quella sera furono ottimi).

Rain ~
«Te lo dirò una volta sola, quindi ascoltami bene» disse Smoker, che sentì Ace raggiungere la porta della cabina nonostante avesse gli occhi su un foglio e nonostante il rumore della batteria d’acqua sul fianco della nave, «se osi anche solo uscire di qui e prenderti un raffreddore, ti prometto che ti butto in mare senza ripensamenti, perché non ho alcuna intenzione di vedere esplosioni e fiamme a causa di uno starnuto: sono stato abbastanza chiaro, Portgas?»

Chocolate ~
Be’, come dire, la faccia di Portgas dopo una fitta narcolettica poteva diventare un oggetto di schern—di studio molto interessante; come quando Ace si addormentò con la faccia su una scatola aperta di cioccolatini e Smoker non si degnò di spostarlo da lì, perché in fondo il commodoro sapeva che sarebbe stato esilarante vedere Ace sollevare la testa e gridare come un pazzo a causa del cioccolato al peperoncino negli occhi!

Happiness ~
«Perché ha i giorni contati!» concluse Ace, ridendo; Smoker nascose un mezzo sorriso dietro una mano (fece finta di fare un tiro dalla sigaretta), perché non voleva dargli una simile soddisfazione, ma Ace se la prese comunque senza dir nulla: va bene così, per ora, va bene così.

Telephone ~
Ace chiese al commodoro per quale motivo tutti si lamentassero dell’alto numero di decessi di lumacofoni quando Smoker era in giro, al che il marine borbottò qualcosa riguardo un certo Pugno di Fuoco ficcanaso che non può fare a meno di dare aria alla bocca: la verità era che i lumacofoni collegati alla nave di Smoker fumavano sigari di prima qualità, ma certo Smoker non avrebbe raccontato questa storia a quel dannatissimo chiacchierone!

Ears ~
Ace adora soffiare nell’orecchio di Smoker prima di dargli un piccolo bacio che, come ben sanno tutti i bambini, assorda la testa per una decina di secondi; si limitasse a questo, a Smoker non darebbe neanche troppo fastidio – ma quando quello scemo di Portgas si mette a soffiargli scintille nelle orecchie, ecco, allora anche Smoker ha diritto di arrabbiarsi, e neanche un bacino può perdonare Ace, giusto?

Name ~
«Rinnega il tuo nome,» disse Ace in tono melodrammatico, buttandosi in ginocchio accanto alla scrivania a cui Smoker era seduto, «rinnega il tuo nome, così magari smetterai di fumare e non ti verranno malattie inguaribili!»: a quel punto Smoker gli tirò una pedata in mezzo alla fronte, così Ace ebbe un valido motivo per lamentarsi.

Sensual ~
Bocca su bocca, un odore luminoso ma invecchiato come un dente di leone che sta per cadere a terra, la pelle raschiata come un documento vecchio di secoli, un suono di corno regolare come un gatto selvatico che fa le fusa; è buffo da dire e da pensare, ma Smoker associa Ace al colore giallo per ogni singolo dettaglio.

Death ~
«Uhm, senti, Ace—» dice Rufy, serissimo, «se non ti ricordi che cosa è successo durante la battaglia, te lo racconto io,» e a quel punto Ace ascolta tutta la storia, prima che una vertigine gli ribalti lo stomaco e riesca a dire soltanto: «Non pensavo che avesse le manie dell’eroe» tra il torpore e l’amarezza.

Sex ~
Ace si presentò davanti a Smoker con un sorrisone del tutto innocente, che non sparì dalla sua maledetta faccia da schiaffi neanche quando cominciò a dire: «Ehi, Smokey, ma se andassimo a Marijoa e lo facessimo sulla scrivania del Grand’Ammiraglio, sarebbe atto pubblico in luogo osceno?» e neanche quando Smoker prese un profondo respiro e cominciò a inseguirlo per tutta la nave della Marina (per la cronaca, la storia si concluse con un atto non proprio osceno ma un po’ sì in un luogo non pubblico, per fortuna di tutti).

Touch ~
Visto che sono sempre in spirito di competizione, Ace e Smoker si sono inventati un nuovo modo per decretare chi mai sia il migliore (in qualsiasi cosa) tra loro; si siedono uno davanti all’altro, alzano ognuno una mano e poi le avvicinano, finché gli indici non si sfiorano: il primo che si lascia sfuggire una scintilla di fuoco o un ricciolo di fumo perde la partita – il gioco sarebbe anche semplice, peccato che finiscano sempre con l’intreccio di fiamme e fumo tale da surriscaldare l’ambiente piccino della cabina.

Weakness ~
«Non scambiare la mia gentilezza con debolezza» disse Smoker, seduto alla scrivania, all’alba di un giorno in cui Ace non era ancora sparito dalla cabina (come avevano stabilito all’inizio di quella loro sottospecie di relazione); Ace, invece, pensò che quella cortesia fosse troppo fuori dal personaggio perché non ci fosse dietro qualcosa, per cui si alzò di corsa, anche se un po’ a malincuore – il letto di Smoker era più comodo dello Striker! –, e scomparì fuori dalla finestrella, mentre un pensiero come Forse il suo punto debole è che non riesce a sopportare la mia vista di giorno gli attraversò la mente insonnolita.

Tears ~
Anche se mi piaci tanto, non posso lasciare il mare dei pirati, non voglio, pensa Ace, sdraiato con al fianco Smoker che lo fissa senza fare domande; poi dice: «Tieniti le lacrime di sirena» ad alta voce; anche se Smoker non capisce esattamente che cosa significhi, comunque le terrà con sé, anche quando Ace sarà lontano con la sua famiglia di fuorilegge.

Speed ~
«Chiama subito quel pavone blu mezzo addormentato e chiedigli di ghiacciare un rettilineo in mare: voglio vedere chi vincerà la gara tra il mio Striker e la tua moto!»

Wind ~
Stava giusto pensando che il loro rapporto è un po’ come quando ci si crogiola al sole con il maestrale che avvolge la testa in un sudario di freschezza: all’apparenza è tutto tranquillo, ma entrambi sono consapevoli del fatto che ci saranno grosse ripercussioni quando il maestrale si assottiglierà fino alla bonaccia.

Freedom ~
In una relazione come quella ognuno poteva credere in ciò che preferiva, frequentare chi desiderava e finire tutto senza neanche parlarne: come potevano concludere tutto in un attimo, allo stesso modo potevano scegliere di continuare a frequentarsi (e questa parve la strada scelta).

Life ~
Ace davvero non riusciva a capire perché Smoker lo discriminasse in quel modo: dopotutto l’equipaggio del commodoro era composto da dei matti completi, a partire da Tashigi – d’accordo, era una ragazza adorabile, però andava a sbattere contro i muri prima di parlarci – fino all’ultimo dei pelapatate in cucina: quindi da quale pulpito veniva la predica, quando Smoker gli disse: «Sei un po’ troppo pieno di vita, Portgas!» solo perché aveva proposto al sergente Fara di vedere chi tra i due fosse il più veloce ad arrampicarsi sulle reti di sostegno!

Jealousy ~
Ace fissa i sigari che Smoker ha in bocca mentre il commodoro è impegnato sull’ultimo documento della giornata, e poi sbuffa; in compenso, quando Ace lo acchiappa per la giacca e lo costringe a sdraiarsi sul letto, Smoker quasi ringhia e guarda male – malissimo – la collana di perle rosse che Portgas indossa sempre.

Hands ~
Ace poté resistere solo per un paio di notti, ma poi dovette soccombere di fronte alla forza della propria curiosità – si ritrovò dunque a dover aspettare che Smoker stesse dormendo e, pianissimo, prese una mano di Smoker senza svegliarlo: solo allora poté misurare con precisione quanto più grandi le mani del commodoro fossero rispetto alle proprie (poi Smoker aprì gli occhi e recuperò pieno possesso della propria mano, nonostante l’imbarazzo di entrambi).

Taste ~
Smoker si chiedeva se Ace si gustasse per bene quello che ingurgitava senza ritegno, svuotando il magazzino di Sami, il cuoco di bordo; un giorno glielo domandò, perché proprio non poteva non essere innervosito da come quelle mandibole lavoravano, macinando carne su carne, e allora Ace parve pensarci su, poi disse: «È un po’ come faccio con te» e riprese a ingozzarsi, davanti alla faccia un po’ rossa (ma poco poco, eh) del commodoro.

Devotion ~
«Sarai tu a seppellire me» disse Ace, una notte, con un occhio aperto e fisso su Smoker – che invece guardava bene il marmocchio, per non perdere neanche una sfumatura di quello che Portgas aveva detto; «Sarò io a seppellire te» concesse infine il commodoro, consapevole del dolore che ne sarebbe seguito, ma felice in cuor proprio perché Ace si era avvicinato fino a potergli dare un bacio sulla bocca e lì era rimasto (era quanto di più vicino a una dichiarazione potessero arrivare).

Forever ~
Un momento solo non vale granché rispetto all’inquietante prospettiva dell’eternità fatta di polvere, né valgono di più se son due o tre o se vengono portati a processo dalla giustizia terrena: questo è uno dei motivi che ha permesso a Smoker di accettare Ace nella propria cabina (e che ha spinto Ace a fare un piccolo salto nel buio).

Blood ~
«To’, tieni un altro fazzoletto, Smokey» dice Ace, senza riuscire a smettere di ridere, «certo che se ti viene un’epistassi perché stai due secondi al sole, posso solo immaginare cosa potrebbe succedere se facessimo una sauna e mi vedessi nel mio nudo e crudo splendore!»

Sickness ~
In un momento inopportuno (Ace e le sue mani e le sue gambe e il suo respiro e il suo fuoco sopra il corpo di Smoker e i suoi pensieri e tutto), ecco, in un momento del genere Smoker ha pensato che, quando non vedrà più Ace, il fumo nelle vene morderà con forza, e che per lui sarà difficile riprendersi completamente dalla mancanza.

Melody ~
Fara, al timone, stava cantando una vecchia canzone d’addio, al che Ace disse: «Io—conosco questa canzone»; Smoker lo vide grattarsi la testa come per togliersi dalla mente pensieri inutili, quindi esclamò: «Ci sono canzoni che si conoscono perché prima di nascere qualcuno le cantava – forse tua madre ha viaggiato su una nave mentre era in gravidanza?» ed Ace si chiuse in un canticchiare continuo che non dava risposte a nessuno.

Star ~
«So di essere estremamente famoso tra voi marine, ma non ti devi preoccupare per me, vecchio musone: però è ovvio che sia più facile vedermi di notte che di giorno, visto che il mio Striker utilizza le fiamme come combustibile, quindi dimmi perché non posso andarmene via più tardi, al mattino – se c’è il sole, la mia luce si noterà meno!»

Home ~
Ace era soltanto un infiltrato su quella nave di soldati matti, ma tutto sommato non poteva poi lamentarsi della propria situazione: la compagnia non era male, il letto era comodo e, caffè a parte, il cibo era ottimo – senza contare un lieve senso di sicurezza, sottile come un viticcio di fumo.

Confusion ~
«Fatemi capire bene: tu» Ace indicò Smoker «e lei» indicò Hina «avete—ma tu non eri—e lei non—» e cominciò a gesticolare in modi tali da far arrossire Tashigi, entrata nella cabina di Smoker per portargli il rapporto del giorno, mentre Hina ridacchiava cercando di mantenere il contegno e Smoker stava ben pensando di uccidere quel rincretinito di un marmocchio.

Fear ~
A partire da quel giorno a Marineford, la presa sulla jitte si fa più stretta quando Smoker sente la temperatura aumentare di colpo – per questo non gli dispiace affatto approdare sulla metà ghiacciata di Punk Hazard.

Lightning / Thunder ~
La battaglia risolutiva sarebbe arrivata presto, Ace ne era consapevole, e sarebbe stata il colpo di martello più violento: per questo motivo stava cercando di fare incetta di momenti sereni – e con chi condividerli, nel Paradiso della Rotta Maggiore, se non con quel vecchio musone?

Bonds ~
Da quando aveva visto la jitte e le manette, le une accanto all’altra, su una cassapanca nella cabina di Smoker, Ace aveva immaginato che sarebbe arrivato il giorno in cui avrebbero usato in maniera poco ortodossa quelle manette; certo non pensava che sarebbe arrivato così in fretta – tutta colpa di Smokey che era riuscito a trovare un posto tra le persone care a Ace, tutta colpa sua.

Market ~
«Mi fido del tuo giudizio» disse Kuzan, più serio che mai (ma stava combattendo contro se stesso per non ridere, Smoker ne era certo), dopo aver ringraziato la signora da cui aveva appena comperato una nuova mascherina da notte, «però, per favore, non aggiornarmi sui dettagli – non vendono ancora degli strumenti per togliermi dalla testa immagini poco dignitose di te che fai—» e il resto della frase, per fortuna, si perse sotto al chiacchiericcio e alle grida dei mercanti della più grande fiera di mascherine da notte della Rotta Maggiore.

Technology ~
Smoker in genere accendeva i sigari con un normalissimo accendino; in più di un’occasione Ace aveva sbuffato e requisito suddetto discendente della pietra focaia, dicendo: «Perché mai dovresti consumare l’accendino quando posso accenderti io, Smokey?» mentre il fuoco di Prometeo infiammava le sue mani meglio di qualsiasi miscuglio di benzina.

Gift ~
Tener presente che di persone cattive e di persone buone ce ne sono in tutti gli angoli del pianeta, siano essi fuorilegge, soldati o semplici civili, è come una manna dal cielo: il fatto che Ace possa riconfermare questa ipotesi ogni volta che vede (o sente) il musone e i suoi prendersi cura della popolazione di un villaggio o di un’intera isoletta, ecco, è un buon incentivo a solcare i mari alla ricerca dell’assassino di Satch.

Smile ~
Dal manuale di Pugno di Fuoco per conquistare il soldato testa di legno: attirare suddetto individuo con un sorriso sfrontato; incuriosirlo con un sorriso che nasconde la verità; farlo capitolare con un sorriso sincero e profondamente grato per il tentativo che il soldato gli ha dato.

Innocence ~
Ace stava costruendo una torre con dei sigari, ma Smoker non gli aveva intimato di smetterla: questo perché non aveva ancora combinato disastri, e poi perché il marmocchio sembrava essere contento e tranquillo – rubargli quel momento di serenità parve a Smoker un vero e proprio reato.

Completion ~
Ecco, adesso potevano considerare conclusa un’epoca: ah, sì, avevano proprio vinto, con tutti quei giovani soldati in terra, tagliati da spade e bucati da proiettili, avevano chiuso in gran bellezza un periodo di guerra e ne avevano aperto un altro, non meno dannoso del precedente – li guardò bene, uomini e navi distrutti, li guardò e pensò di non avere nessuna voce in capitolo su chi deve vivere e chi deve morire, però—non c’era nessun grande passo in avanti né per lui né per l’umanità.

Clouds ~
«C’è aria di tempesta, lì fuori: dici che potresti ospitarmi qui per un po’, se ti prometto che ti distrarrò abbastanza da tutte le tue preoccupazioni?» disse Ace, invece di ripiegare sulla pessima Cielo a pecorelle, pastore volante (alla fine distrasse Smoker in maniera indecente, comunque).

Sky ~
«Non sono arrivato a sistemare il cielo, perché sono ancora invischiato in questo sfacelo» disse Smoker, guardando il campo di battaglia, i giovani stesi tra le macerie, gli uomini schiantati in volo per sfracellarsi al suolo, l’aria che si era spaccata sotto i colpi della rabbia di un padre (la rabbia atavica per eccellenza, pensava Smoker).

Heaven ~
«Meglio regnare all’inferno che servire in paradiso, Smokey,» risponde Ace, sorridendogli allegramente; il problema è che Smoker, tempo dopo, non sarebbe riuscito più a capire quale fosse il crimine per cui Ace era stato punito.

Hell ~
Quando Ace saltava dalla finestrella nella cabina di Smoker, il commodoro pensava che ecco, si stava preparando la sua ennesima catabasi tra la perduta gente, perché sapeva benissimo che sarebbe precipitato per una ruina assieme a quel fuorilegge, giù verso il secondo cerchio, in una spirale di vento che alimenta le fiamme; allo stesso tempo, comunque, Ace pensava che sarebbe stato difficile svegliarsi la mattina dopo e scivolare fuori dalla stanzetta per tornare sotto la luce del Sole, perché la compagnia non era così male come si poteva credere di primo acchito.

Sun ~
Dopo anni di allenamento, Ace è diventato capace di far girare il proprio cappello su un dito – e gira, gira, gira, diventa una sfera di fuoco di grande calibro da lanciare sulla testa di Smoker mentre il commodoro riposa.

Moon ~
Per alcuni la luna è simbolo di passività perché splende di luce riflessa; però è quella che influisce sulle maree, un po’ come Ace influenza Smoker e viceversa (dopotutto sono entrambi due satelliti di due diversi modi di vivere).

Waves ~
Nelle notti dei loro incontri, Ace e Smoker spesso giocano a fare meno rumore possibile: la sfida prevede anche respirare profondamente soltanto quando si sente lo sciabordio del mare sui fianchi della nave (ecco un buon modo per imparare ad apprezzare il mare mosso: associarlo ai momenti tra i baci, i morsi e quel che ne segue).

Hair ~
«Hai sempre avuto i capelli grigi? Non è che, da quando hai cominciato a fumare, ti sei impiastricciato i capelli di fumo e loro hanno deciso di diventar grigi per mimetizzare la sporcizia con—con la pelliccia di un cane da caccia? Eh, Cacciatore Bianco?» A quel punto Smoker avrebbe tanto desiderato tirare i capelli a quella testa vuota e strozzarlo con quelli, brutto scemo ficcanaso e disturbatore della quiete pubblica.

Supernova ~
Come una stella ospite nel cielo, che illumina il giorno e la notte anche per mesi e che poi scompare lanciando nello spazio del materiale per nuove stelle, così era stato Ace per Smoker: una presenza assidua per alcuni mesi, seguita da una fine da leggenda, che lasciò nel mondo palpabile un’eredità per delle nuove stelle – tra queste ce n’era una che brillava più delle altre, e proprio quella Smoker si ripromise di inseguire.















 

 

Note Autrice:

Salve! Tutto bene? Spero di sì.

Ho deciso di aggiornare ogni due settimane piuttosto che ogni sette giorni, questo per avere il tempo di rileggere quelle sacrosante duemila volte tutte le frasi e per abituarvi al fatto che, dopo questa raccolta, tornerò a tormentarvi solo dopo l’estate con questi due matti (la sessione estiva incombe e io sono indietro, come al solito!): piango io per prima, perché starei anche tutto il giorno e tutta la notte a scrivere di sti due imbecilli, ma non mi è possibile.

Questa volta il set era alpha. Da quello che riesco a estrapolare dai miei scritti, credo proprio di stare facendo leva sullo spirito giocoso che questi due possono tirare fuori – giocoso, sì, forse un po’ competitivo, ma mi mette allegria. Secondo me Smoker ha un lato del genere che tiene nascosto e che potrebbe venir fuori con Ace. Boh, considerazioni inutili, ignoratemi. XD

Prima che qualcuno chieda: sì, i titoli dei vari set non hanno senso, non preoccupatevi. Mi servono solo per divertirmi un po’. Magari l’ordine di pubblicazione dei set ha senso... Forse.

Noticine utili:

happiness › ad avere i giorni contati è il calendario: per questo è triste. Scusate la brutta battuta, lol.

namerinnega il tuo nome viene sempre dall’opera di Shakespeare del precedente set.

death › what if? enormissimo, come al solito.

tears › le lacrime di sirena sono un tipo di pietre, molto carine, anche. Dietro c’è però una leggenda: presso l’isola di Iona, in Scozia, una sirena si innamorò di un monaco, per il quale però lei non riuscì mai a lasciare il mare. Nonostante provasse per il monaco tutto questo amore smisurato, la sirena si tuffò di nuovo tra le onde, piangendo. Da queste lacrime deriverebbero le pietre chiamate proprio “lacrime di sirena”, che sono di colore azzurro-verde, se ben ricordo.

devotion › in arabo esiste una frase che in inglese viene in genere tradotta come You bury me: il significato che ci sta dietro è che si ama troppo una persona e dunque non la si vuole vedere morire – si preferirebbe morire prima della persona amata, ecco. Non sono mai riuscita a capire quale sia la frase in arabo, ma pace.

melody › sulle navi si cantava molto perché col canto ci si dava il ritmo per il lavoro.

lightning / thunder › il martello è quello di Thor, dio nordico del fulmine; la battaglia risolutiva richiama il Ragnarök.

sky › vd. Se fossi Dio, di Giorgio Gaber.
Avevo scritto un primo abbozzo per questo prompt, ed è il seguente:
«Dalle nostre parti, Smokey, si dice: Sulle nostre teste c’è il cielo nero, sotto c’è il nostro regno e cimitero, muori tra le onde del mare o vivi solo per tremare!», al che Smoker pensò che lo stesso valeva per quei soldati che lasciavano la terraferma per proteggere il mondo dai criminali (è proprio vero che il cielo è là sopra per tutte le creature).
L’ho condiviso comunque bc of reasons.

heaven › citazione dal bellissimo Paradise Lost di Milton: “Better to reign in Hell than serve in Heaven”. Lucifero fu punito perché sfidò Dio, se non ricordo male. Per quale motivo Ace venne ucciso? Perché era figlio di Roger? Perché serviva per portare allo scoperto Barbabianca? Perché era un pirata e basta? Questo si chiede Smokey.

hell › commistione di un sacco di riferimenti: intanto all’Inferno di Dante (perduta gente, ruina, secondo cerchio, tornare alla luce), poi alla catabasi (discesa agli Inferi) di Enea nell’Eneide, infine alla mitica citazione di Oscar Wilde: “Il Paradiso lo preferisco per il clima, l’Inferno per la compagnia”. Incontrarsi ogni volta, per questi due, è come scendere nell’abisso e risalire continuamente, ecco. Ho preferito sfruttare questo prompt in modo più “letterario” che drammatico, spero me lo perdonerete (ehi, io amo parlare di Dante, poco da farci XD).

Bene, ho finito le lalala-note. Oddio che brutta battuta. Ormai saprete che mi diverto con giochi di parole di poco conto. Spero che questa seconda serie di prompt e frasi vi sia piaciuta – come al solito io mi sono divertita un mondo a scriverla! -w-

Vi avviso subito, tra due settimane avremo Anne e Smokie, eh, un set in Gender Bender! Lettori avvisati, mezzi salvati – oddio, in realtà spero vi piacciano anche loro! ;)

Grazie a chi segue questa storia, grazie a Bluly che ha recensito e grazie a chi soltanto legge! C: Sono qui per farvi innamorare un po’ di ‘sti due scemi, quindi mi fa sempre piacere vedere che c’è qualcuno che dà un’occhiata a questa raccolta! Per domande, critiche, riflessioni, biscotti (??) sono sempre qui a vostra disposizione! Magari i biscotti sono bruciati... Ehm. XD

Alla prossima! Stay safe!

claws_Jo





Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Eiichiro Oda; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Set D ***


Alla morte non importa chi tu abbia seguito in vita (to hell and back)












Dietro ogni scema c’è un villaggio, dietro ogni comandante c’è un equipaggio








Air ~
«Te lo dirò una volta sola, vecchia musona, ma te lo devo dire, perché sei una testa di legno e c’è bisogno di mettere le cose in chiaro,» esclamò Anne, prima di abbracciare Smoker sul collo, «finché in questa cabina ci sarà aria – ossigeno, per essere precisa – io continuerò a bruciare: pensi di poter reggere il confronto?»

Apples ~
Anne l’ha stuzzicata così a lungo che Smoker è scattata in piedi, si è levata i capelli dalla faccia e ha sbottato: «Va bene, Portgas, hai vinto, pensavo che fosse un nuovo tipo di mela per fare una torta e invece era un Frutto del Diavolo in mezzo a delle semplici mele, ma ora lasciami in pace!» e Anne scoppia a ridere perché ehi, ma allora Smokie è golosa di qualche cosa che non siano i sigari!

Beginning ~
Come, all’inizio di un poema, si chiede l’intercessione della dea dell’amore perché il suo amante non rompa la bellezza della pace con una guerra, allo stesso modo Anne chiese a Smoker una tregua simile (consumata dopo un paio di settimane) in seguito allo scontro a Nanohana.

Bugs ~
Quello che proprio le dà fastidio è la disinvoltura con cui Anne ha fatto amicizia con Tashigi e il resto dell’equipaggio di Smoker – insomma, lei ci ha ben messo cinque anni per ricevere una pacca sulla spalla dal sergente Fara, mentre a quella marmocchia sono bastate due settimane di frequentazione irregolare («È solo il virus della gelosia, commodoro, parola di ufficiale medico»)!

Coffee ~
Smoker era una caffeinomane senza possibilità di recupero; per aiutarla a superare una notte di documenti da firmare, Anne le aveva preparato un caffè speciale – il nuovo battezzato caffè bianco in onore del commodoro –, ottenuto mettendo nella caldaia della moka un caffè appena fatto; il risultato superò le aspettative, al punto tale che entrambe rimasero sveglie per due giorni – ah, ma la sera successiva Anne scappò sullo Striker, perché non avrebbe sopportato un’altra notte con quella stronza che borbottava maledizioni e insulti!

Dark ~
Dopo Banaro, Anne non riesce più a dormire se le luci sono spente; appena si sveglia per un brutto incubo, Smoker (che ha il sonno leggero e per questo sembra non dormire mai) accende una sigaretta e comincia a fumare, in modo che a ogni tiro Anne possa vedere un puntino di braci nel buio; non è un rimedio a lungo termine, ma fino a quando non sarà tornata dal suo Babbo andrà bene.

Despair ~
«È appena arrivata la comunicazione di presentarsi a Marineford, guardiamarina Tashigi – Portgas D. Anne verrà giustiziata, ed è richiesta la presenza di tutte le sezioni, dobbiamo avvisare il commodoro—» ma Smoker era sulla porta della sala delle comunicazioni e aveva già ascoltato tutto quello che doveva: si mise in bocca un terzo sigaro e si allontanò senza fare commenti, benché bastasse la forma irregolare del fumo che le scappava dalle mani, i capelli tagliati e in ordine, le unghie più corte del solito e gli occhiali da sole ben calcati sugli occhi per capire in che condizione deplorevole Smoker si trovasse.

Doors ~
«Le porte dovrebbero essere tenute chiuse e le finestre aperte,» disse Smoker, mentre una vena in fronte quasi le scoppiò, «ma non è una buona ragione né per cantare queste cose,» (Ashen lady, give up your vows, canticchiava Anne ancheggiando e agitando le braccia per scacciare la noia) «né per stonare così tanto – ti faccio notare che le porte saranno pesanti, ma le pareti sono molto sottili, su questa nave!»

Drink ~
«Guarda qua» disse Anne, agitando il bicchiere del cocktail che Sami le aveva preparato – un drink con succo d’ananas e rum: Smoker osservò quella stupida, poi il tumbler, poi borbottò qualcosa prima che Anne scoppiasse a ridere ed esclamasse: «Mi chiedi sempre che faccia abbia il mio migliore amico, ecco—ha dei capelli come questa decorazione, però biondi» e sì, si stava proprio riferendo al ciuffo dell’ananas con cui Sami aveva decorato il bicchiere!

Duty ~
Quando sarà il momento, non salvarmi, sono gli occhi di Anne a essere risoluti prima ancora che la sua voce si alzi sopra lo sciabordio delle onde e dica: «È tempo che io vada, Smokie,» al che Smoker la lascia andare—questo è il primo momento in cui non la salverà; il commodoro sa che si sentirebbe in colpa in entrambi i casi, e dunque segue il proprio senso del dovere—lo stesso che (per motivi strettamente professionali) l’aveva avvicinata ad Anne all’inizio di tutto.

Earth ~
Dal momento in cui era partita all’inseguimento di Cappello di Paglia, Smoker aveva cominciato a sentirsi annegare quando metteva i piedi sulla terraferma; era una sensazione di irrequietezza che, a Marineford, divenne ancora più violenta (e, come toccare il fondo del mare, le toglieva ogni ragione e ogni forza).

End ~
Smoker pensò una sola volta che la propria carriera in Marina sarebbe finita con l’arrivo impetuoso di Anne nella cabina; una sola volta, poi mandò al diavolo i propri superiori e abbracciò in maniera ancora più ampia il proprio credo; una sola volta, perché sull’abisso di un’era capì che la propria vita come ufficiale custode della Giustizia non era che cominciata.

Fall ~
Già non era previsto che si scontrassero ad Alabasta: figuriamoci se era stato pianficato lo sviluppo della sensazione di tepore ed eccitazione dovuta all’avere la marmocchia al fianco, di notte, senza nemmeno combattere per buttarla giù e tener per sè quel minimo lenzuolo che la Marina dava ai propri ufficiali!

Fire ~
A contatto con le mani di Smoker, Anne si sentì bruciare per la prima volta dopo molto tempo – nel mero senso fisico del termine: sentì il calore delle dita di un’altra persona, il che può sembrare normale a noi, ma non a chi ha il fuoco nelle vene – anche per questo, la prima notte nella cabina di Smoker, Anne non perse un solo secondo nello stuzzicare il commodoro, finché la donna prese fumo dove Portgas l’aveva toccata (braccia capelli cosce guance, perfino i talloni).

Flexible ~
State tutti pensando male e sbagliato, soprattutto!, pensa Smoker, seduta in mensa assieme a Tashigi e al resto dell’equipaggio per il pranzo: quando ha detto che Anne è snodata come una contorsionista, Smoker non si stava in alcun modo riferendo ai momenti in cui stanno facendo le loro cose private – bensì a quelli in cui Smoker colpisce il fianco di Anne con un dito per darle fastidio, e Anne reagisce rovesciando la testa all’indietro fin quasi a toccare terra coi capelli!

Flying ~
L’essere umano ha un cruccio atavico, cioè quello di non poter volare come i gabbiani o i pellicani; alcune persone hanno ricevuto per volontà diabolica la possibilità di provarne l’ebbrezza; di queste, solo un paio ha scoperto com’è volare aggrovigliate una attorno all’altra come i fili annodati di un tappeto.

Food ~
«Ho come l’impressione che io non ti piaccia affatto, e che tu continui a venire qui solo perché Sami ti prepara un cestino con gli avanzi della mensa,» disse Smoker, accendendosi un sigaro; Anne ridacchiò, accavallando le gambe con l’aria di un’adolescente che cerca di convincere un’amica a seguirla a una festa per maggiorenni, poi esclamò: «Be’, Smokie, diciamo che il pranzo per il giorno dopo è un piacevole incentivo—» prima che Smoker le saltasse al collo per mandare al diavolo le incentivazioni gastronomiche.

Foot ~
Smoker non risparmiava ad Anne neanche una pedata in fronte: il problema, per la marine, nasceva quando quella maledetta stronza di Portgas riusciva a intercettare il colpo, sfilarle lo stivale e soprattutto quando cominciava a farle il solletico sulla pianta del piede – ecco, a questo punto tutti sapevano che il commodoro e Pugno di Fuoco stavano giocando alla tortura infantile.

Grave ~
Shanks il Rosso aveva detto che si sarebbe occupato personalmente della sepoltura; qualche tempo dopo, quando era già stata trasferita nella sezione del G-5, Smoker cominciò a raccogliere tante piccole informazioni riguardo le isole sotto il controllo del Rosso e di Barbabianca e una parete della sua cabina venne occupata da una enorme mappa del Nuovo Mondo, la più precisa che il commodor—viceammiraglio riuscì ad ottenere.

Green ~
Anne non riuscì a capire bene se Smoker fosse gelosa o invidiosa della sua vita libera da piratessa; quando poi, una sera, il commodoro la accompagnò rotolando sul letto e disse: «Non è il mostro verde», allora Anne vide negli occhi di Smoker non gelosia né indivia, bensì conflitto.

Head ~
«Smokie, ti spiego la prima regola d’oro del bagno: la testa è l’ultima a esser lavata, perché altrimenti ti viene mal di testa, capisci?»; Smoker quella regola la conosceva benissimo, però preferiva ignorarla e schiacciare la nuca di Anne sott’acqua, per affogarla nella vasca da bagno.

Hollow ~
Si sente disorientata e indifesa, perché non trova più il fuoco che per anni ha inondato le sue vene, è come se glielo avessero cavato dal corpo con due siringhe piantate ai polsi; al suo posto non c’è neanche il calore delle mani di quella stronza di Smokie, e Anne non può non sentirsi intorpidita dal freddo, in quella cella sotto il mare.

Honor ~
Smoker ha onorato ancora una volta la lealtà alla propria causa; non importan—non importeranno (forse, un giorno) i graffi e le bruciature con cui i morti sono quasi riusciti a scalzarle di dosso l’armatura del suo amato credo, la sua corazza, la sua integrità.

Hope ~
Quando vedeva Tashigi ed Anne andare d’accordo, Smoker sapeva che il futuro le avrebbe dato ragione – e le guardava, e sorrideva, ed era sicura della validità della propria Giustizia.

Light ~
Anne non era particolarmente pesante e Smoker era piuttosto forzuta, quindi non c’era da scomporsi quando Pugno di Fuoco veniva colta da un attacco di narcolessia e Smoker, pur sbuffando, la prendeva in spalla e la portava a dormire in un posto tranquillo (salvo poi vedere Anne scattare sveglia e, dopo aver capito di essere in braccio al commodoro, dimenarsi come un animale selvatico per sfuggire alle grinfie della Cacciatrice e sparire alla vista in due secondi netti).

Lost ~
Dove andrà, su quale fronte si schiererà, a quali uomini darà gli ordini, chi la seguirà sul campo di battaglia—nei momenti in cui tutto è già stato stabilito da altre persone, la consapevolezza del proprio essere è appoggiata su un pavimento di vetro, sospeso nel buio e nei rumori più cupi delle viscere e del sangue dal cuore alle dita.

Metal ~
«Sei rincoglionita, Portgas,» disse Smoker, cedendo alla richiesta di Anne di farle un massaggio al collo solo dopo che la marmocchia le ebbe giurato, sul proprio nome, che non avrebbe mai più provato a fare headbanging estremo a ritmo della batteria; «Tu di più, e non è per colpa della musica,» rispose Anne, dimostrando così di avere la testa più dura del commodoro.

New ~
La notte prima dell’inizio dell’addestramento in caserma Smoker non aveva dormito molto, perché era stata eccitata e spaventata: la sua testa non aveva smesso nemmeno per un secondo di produrre sogni, se...? e immagini di questa nuova vita che avrebbe vissuto; allo stesso modo, più di vent’anni dopo, fissando la marmocchia che dormiva al suo fianco, provò quella sovrapposizione di sentimenti – non le era sconosciuta, ma ogni volta sembrava la prima, senza nessuna eccezione (non si riesce a dormire, non si riesce a pensare ad altro, è sempre così).

Old ~
«Chi è la mia vecchia musona preferita?» chiede Anne, e non fa in tempo a schivare il posacenere che Smoker le ha tirato addosso; «Sarà bene che sia io, marmocchia» risponde Smoker.

Peace ~
La pace è per chi verrà, non per chi ha combattuto e visto la vita finire sotto due metri di terra, perché per i reduci non c’è calma, ma solo la morta bonaccia di spettri; la guerra è la grande risanatrice, certo, ma solo per chi nascerà nella sua scia – e la pace in terra non è per lei, né per quella marmocchia, né per quelli che si sono radunati su quell’isola a mezzaluna.

Poison ~
«Io ancora non capisco perché continui a buttarmi fuori bordo un giorno sì e uno no,» si lamenta Anne, levando il cappello, al che Smoker risponde: «Per immunizzarsi nei confronti delle sostanze tossiche bisogna assumerne una piccola dose regolarmente—e oggi è il giorno no, quindi sparisci

Pretty ~
Non è che le sia mai sfuggito: diciamo piuttosto che è un pensiero sopito da qualche parte nella sua mente, uno di quelli che riaffiora con prepotenza nei momenti meno indicati – come in questo caso particolare, mentre Anne sta disfacendo la treccia per dare un po’ di sollievo ai capelli; quello che Smoker non sa è che Anne pensa più o meno la stessa cosa, quando la marine fuma una sigaretta guardando fuori dalla finestrella della cabina.

Rain ~
Vide gli ammiragli, diritti come pali da condanna a morte, e su di loro vide soldati (soldati!) volare e schiantarsi a terra, molli e incoscienti; poi vide Anne e suo fratello nella mischia, e Smoker capì immediatamente che il lutto dei cieli avrebbe portato in terra il cuore dell’inferno.

Regret ~
I primi giorni dormire fu praticamente impossibile, mentre fare incubi divenne normale; consciamente Smoker sapeva benissimo che, se a Marineford avesse cercato di salvarla, il senso di colpa l’avrebbe resa pazza e traditrice, dunque aveva scelto di tenere i piedi sulla strada da cui era partita; questa consapevolezza non aiutava, però, quando la notte sopraggiungeva con tutti i dubbi di chi è rimasto a seppellire i morti—Smoker pensò che avrebbe portato sia rimorso che rimpianto nella propria tomba, ma fino ad allora quei due dannati genietti morbosi non avrebbero dovuto avere controllo su di lei.

Roses ~
«Le rose sono rosse, le viole sono blu, se sei già stanca la scommessa l’hai persa tu» dichiara Anne, un po’ senza fiato, prima che Smoker sbuffi e, con un colpo di gomito e una presa salda, riaccompagni Anne sotto di sè, in modo che il commodoro possa muoversi con più scioltezza sopra il corpo scuro della sua compagna di merende (e poi ricominciano tutto da capo, perché Smoker non è stanca e non tutte le rose sono rosse, capito?).

Secret ~
«Tu hai fatto cosa—» disse Anne, a metà tra l’arrabbiato e lo spaventato, mentre Smoker ridacchiava e cercava di dire senza balbettare (stava decisamente ridendo troppo, che si soffochi, brutta stronza!): «Tranquilla, Portgas, ti giuro che non so che ogni tanto metti un paio di calze nel reggiseno perché ti senti più sicura, così, e ti giuro che non mi è sfuggito mentre ero sul ponte!»

Snakes ~
Anne non amava esattamente lasciarsi catturare dai marine, neanche dalla sua Cacciatrice preferita (nomignolo che Smoker non apprezzava per niente): a volte faceva finta di inciampare durante l’inseguimento ma, quando Smoker riusciva ad acchiappare Anne per una caviglia, il fumo sembrava perdere consistenza – allora dalla nuvola di polvere si allungavano un viticcio e un grido (White Snake!) che si allacciavano alla pelle di fuoco di Anne in una corsa infinita.

Snow ~
Una nevicata è proprio quello che ci vuole dopo un bagno di vapore: Smoker appoggia i piedi sulla neve appena caduta e il contatto delle piante dei piedi con il ghiaccio è rinvigorente, e diventa toccante nel momento in cui i fiocchi di neve le finiscono in faccia e si sciolgono in qualcosa di simile a delle lacrime che non sono ancora state versate.

Solid ~
La schiena di Smoker è grande, chiara e scavata (si vedono tutti i muscoli anche quando è a riposo): forse non c’è un tatuaggio che rappresenti la sua lealtà alla Marina e alla protezione dei civili, ma Anne è certa che la sua risolutezza non abbia bisogno di simili manifesti – non è che Anne vada in giro in bikini per sfoggiare il proprio tatuaggio, ma immaginarsi Smoker con un abbigliamento del genere fa molto ridere!

Spring ~
«Ehi, Smokie, va bene essere acida, ma ignorare così anche il miele che ti ho portato è un insulto alle api che l’hanno prodotto!», e Smoker parve ringhiare per un vecchio, brutto ricordo – un’isola primaverile e un alveare in una grotta da cui aveva dovuto salvare una bambina: diciamo che preferiva i pizzicotti che Anne le dava, il che era tutto dire (e tutto pensare).

Stable ~
Per Anne, Smoker è come uno di quei giochi per bambini che, nonostante prenda colpi violenti, rimane sempre in piedi: Anne ha potuto appurare questa teoria in un giorno di grandissima noia, quando per scrollar via l’accidia si è lanciata addosso a Smoker, gridando qualcosa riferito ai koala e a un geronimo non meglio specificato, e il commodoro non ha potuto non acchiapparla al volo; a quel punto, dopo due passi per recuperare l’equilibrio, Smoker s’è trovata tra le braccia una gatta troppo cresciuta, che le ha leccato il naso prima di andare a cercare un altro gioco interessante.

Strange ~
Per quanto curioso o inusuale (per non definirlo in altri termini come proibito e punibile con la morte) possa sembrare, in un certo qual modo Anne e Smoker vanno d’accordo – non su tutto, sia chiaro: entrambe credono che la libertà sia fondamentale, anche se cercano di raggiungerla in modi diversi; entrambe rispettano la lealtà verso la propria famiglia e il proprio credo più di ogni altra cosa – per questi motivi, pur paradossalmente, riescono ad apprezzarsi (e a sopportarsi) a vicenda.

Summer ~
Pensavi fosse solo un’avventura, non negarlo – pensavi fosse un gioco di illusioni dovute al caldo di Alabasta, ammettilo almeno a te stessa—e guarda a che punto siete arrivate, pur credendo che fosse solo una stagione, non un intero anno!

Taboo ~
La relazione in cui si trovavano non doveva essere pronunciata – non prima dell’aver svolto alcuni riti fondamentali per renderla ordinoaria: uno di questi era pranzare assieme, un secondo era lavare le mani e la testa dell’altra, un altro ancora era ripetere, tra sè e sè, che il pericolo stava nell’aver proibito rapporti del genere, pensando forse che la separazione del quotidiano dal sacro impronunciabile fosse utile alla fioritura di una civiltà dignitosa.

Ugly ~
«Non esistono cicatrici belle, marmocchia,» sussurrò Smoker, forse più a se stessa che a Portgas, mentre controllava i punti sul braccio sinistro di Anne (all’altezza del tatuaggio), «esistono cicatrici di guerra e cicatrici stupide che i bambini si fanno quando corrono troppo forte e finiscono con le ginocchia a terra: credo proprio che le tue siano le peggiori, visto che sono quelle di una ragazzina finita nel mezzo di una battaglia,» e guarda male quella bruttura sulla pelle scura di una Portgas ormai fin troppo cresciuta.

War ~
Il caporale Seviri morì con gli occhi spalancati, trafitto da due proiettili; Smoker si accovacciò al suo fianco e gli abbassò le palpebre con una mano, in silenzio, alla fine di un’epoca, e pensò che Seviri aveva falsificato l’età anagrafica per entrare in guerra e che lei – lei stessa! – glielo aveva permesso e lo aveva preso sotto la propria responsabilità, anni prima; il suo pensiero andò anche ad Anne, e chissà chi avrebbe chiuso i suoi occhi, chi era stata la persona scriteriata che le permise di prendere il largo per morire insieme ad altri ragazzi della sua età—chi avrebbe provato quell’impotenza e quel dolore per un amico che ha lasciato il fango ma nel fango rimane.

Water ~
«Ehi, Smokie,» dice Anne, prima che un ringhio di Smoker le faccia compiere un passo indietro e la faccia finire contro lo stipite della porta del bagno, «non puoi toglierti dalle dita del sangue che non hai versato tu, perché non c’è» e Smoker lo sa, sa benissimo che dovrebbe smettere di lavarsi le mani prima che comincino a squamarsi, ma non ci riesce—perché un bambino è morto tra le sue braccia, e una donna è morta al suo fianco, su un’isoletta della Rotta Maggiore su cui si supponeva si nascondesse una banda di pirati; Anne prende le mani di Smoker tra le proprie e le immerge di nuovo nella bacinella piena d’acqua che diventa sempre più rossa.

Welcome ~
«Signora» gridò Tashigi a Smoker, appena salita sul ponte, «quella è una delle navi di Edward—» ma la sua voce venne coperta dall’atterraggio, sul parapetto della nave, di un uomo dalle ali blu, che poi disse: «Mi aspettavo un saluto più caloroso, Cacciatrice Bianca, dopo aver saputo quale benvenuto hai riservato a una delle mie sorelle.»

Winter ~
A costo di congelarsi i piedi, Smoker uscì all’aperto in un riparo desolato dell’isola di Drum e fumò sigari per un paio d’ore – quando uno finiva veniva poi spento nella neve; Smoker stava compiendo un rito di passaggio per portare a termine la propria missione dopo le incertezze di Marineford e, per adempiere al compito che s’era prefissata in quel giorno di calma atomica, decise di richiedere un trasferimento al G-5.

Wood ~
Se Smoker potesse decidere del proprio funerale, vorrebbe che il proprio corpo venisse bruciato su una pira e tutte le ceneri, quelle delle ossa e dei ceppi di legno arsi, venissero sparse sulla Rotta Maggiore: non lo farebbe per diffondere la Giustizia Morale sul mondo (perché il mondo non funziona così semplicemente), bensì per sollevare fuoco e fumo nel cielo per un’ultima volta.















 

Note Autrice:

Set delta. Il titolo del set viene da una canzone di Fabrizio de André, Un Matto (dietro ogni scemo c'è un villaggio). Spero che Anne e Smokie vi piacciano, perché saranno con noi anche la prossima volta!

Ho notato che, nei cinque set, alcuni prompt vengono ripetuti, come war, drink, fire e rain. Tendenzialmente userei il fatto che siano due per scrivere una frase stupida e una seria, ma dal momento che non li ho ancora affrontati tutti vedremo cosa succederà, lol.

Noticine varie:

air › si fa riferimento sia all’aria in sè che al verbo to air something, che vale come esprimersi, spiegare, dichiarare.

beginning › si ringrazi il De rerum natura con il suo primo libro. Grazie, Lucrezio!

coffee › il caffè bianco sarebbe il caffè dello studente, o il caffè del caffè, nel nostro mondo. XD

dark › what-if? grande come un elefante – ehi, io ho bisogno delle what-if?, sono la mia salvezza dai feels.

doors › le porte chiuse & finestre aperte è anche per una questione igienica e di pulizia; la canzone canticchiata da Anne è Roadhouse Blues, dei... The Doors. Mi diverto a piegare al mio volere dei prompt intelligenti! XD

drink › La prima che ho scritto è la seguente:
Il capo artigliere Kirit, salito di corsa fino alla cabina di Smoker, entrò senza neanche bussare, gridando: «Signora! Pugno di Fuoco si è davvero bevuta la bottiglia di alcol che le avevo dato per fare giochi da sputafuoco per i ragazzi sul ponte—»; dalla mensa provenivano grida e urla, e soltanto quando Smoker e Kirit entrarono nelle cucine videro Anne saldamente aggrappata alla lampada sul soffito, mentre canticchiava qualcosa riguardo volare per far seccare la gola bruciata e strozzarsi con l’aria della cima del mondo (era divertente e triste allo stesso tempo).
Poi voglio dire, scusatemi, ma il piña colada è fatto con il succo d’ananas e non ho resistito. XD

fall › questa è dovuta al fatto che in inglese innamorarsi si dice to fall in love. Immagino che nella challenge fosse una ambiguità voluta: io qui ci ho aggiunto il far cadere Anne giù dal letto – una cosa che Smokie all’inizio faceva a cui però ormai ha rinunciato.

green › Shakespeare parla della gelosia come del mostro dagli occhi verdi (green-ey’d monster). In italiano, inoltre, si è verdi quando si è o gelosi o invidiosi. Ho fuso insieme tutte queste cosine divertenti. Mi sa che Shakespeare comparirà di continuo, qua dentro, vi giuro che non lo faccio apposta—credo.

metal › beh, ormai avrete capito che amo la musica metal. XD

peace › in inglese, bonaccia si dice proprio dead calm.

rain › gioca sull’omofonia tra rain e reign.

snakes › onestamente non ricordo come viene tradotta in italiano la tecnica di Smoker, ma il termine inglese è White Snake, oppure Smoke Snake. Vabbè, avrete capito che ci sguazzo in ste cose, no?

snow › il bagno di vapore è proprio la sauna (torilla tavataan qualcuno mi impedisca di scrivere idiozie pls!). Il primo abbozzo tirato fuori dalla mia testa, invece, era il seguente:
«Hai davvero un cerchietto rosso, no, non ci credo!» esclamò Anne, deliziata da quella scoperta (anche se in realtà quel cerchietto era di Tashigi, che probabilmente l’aveva perso inciampando sulla sedia quando aveva portato un rapporto a Smoker), «fammi vedere come mi sta!» e sì, con quell’affare in testa Anne sembrava proprio Biancaneve dopo una vacanza con Mago Merlino a Honolulu!
EHM. Poi ho deciso che forse era il caso di scrivere cose meno cretine, ma ho comunque voluto condividerlo con voi perché ehi, mi diverto. XD

taboo › dal maori tapu, per il cui significato vi rimando qui (riassunto breve: cosa/persona nella sfera del sacro, intoccabile; violare il tapu consegue in una punizione che può arrivare alla morte; riti vari possono servire per togliere il tapu dall’oggetto o dalla persona). Ordinoario è scritto volutamente in questo modo: sempre in maori, noa è una parola che indica l’essere liberi dalla sacralità inviolabile del tapu.

ugly › altro what-if perché con queste due ho bisogno di immaginarmi finali felici in cui Anne non muore e possono ancora vedersi per qualsiasi motivo ignoto e stupido che esista sulla faccia della Terra, va bene? Leave me alone with my feels. Che poi, avete notato la cicatrice di Smoker post-timeskip? Da paura!

 

Le frasi stanno diventando sempre più lunghe... Non è colpa mia, è colpa della mia gemella cattiv—volevo dire, della mia gemella logorroica!

E nulla, spero vi siano piaciute. Ci sentiamo tra due settimane! Stay safe!

claws_Jo





Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Eiichiro Oda; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Set G ***


Alla morte non importa chi tu abbia seguito in vita (to hell and back)












Girls like girls like boys do (nothing new)








 

Ring ~
«Allora, butti già la spugna e ti dichiari sconfitta, Smokie?» Anne sorride come un piccolo diavoletto; «Tu pensi ancora di poter vincere, marmocchia,» risponde Smoker, caricando un colpo dato con il palmo della mano, poi subito lo rilascia; quello sfiora la superficie dell’acqua; gli schizzi arrivano fino alla porta del bagno comune, che dista una decina di metri dal punto della vasca in cui si trovano – allora Anne dice che Smoker sta barando, Smoker dice che Anne non sa perdere, e alla fine cominciano una lotta corpo a corpo per decidere chi uscirà vincitrice dalla vasca comune (per la gioia di tutti quelli che vorrebbero farsi un bagno senza spargimenti di sang—di acqua).

Hero ~
«Non puoi salvare tutti, e non puoi salvare me da me» disse Anne, che non era per nulla rattristata dalle proprie parole; «Questo è quello che credono tutti, Portgas, e io glielo lascio credere – per l’effetto sorpresa» rispose Smoker, tirando fuori uno dei migliori sorrisi-ghigni del proprio repertorio (ma le mancano molti tasselli del puzzle per capire che davvero non la salverà).

Memory ~
Il castello della mente di Smoker è una tabaccheria, in cui ogni pacchetto di sigarette dietro al bancone è una persona, una situazione o un pensiero: è dunque normale trovare sigarette di marche diverse nello stesso pacchetto, com’è normale che alcuni pacchetti ne contengano più di altri – quello che è strano è la velocità con cui le sigarette nella confezione Portgas siano aumentate così tanto in così poco tempo.

Box ~
Anne ha trovato, nel bagno di Smoker, una scatoletta con dentro un rossetto, una pinzetta e un paio di forbicine; ha acchiappato il rossetto e poi ha richiuso la scatola, aspettando il giorno in cui Smoker proverà a tirar fuori una domanda riguardo quella vanità mancante.

Run ~
Lo Striker aveva superato l’orizzonte di Smoker: a quel punto il commodoro pensò che se all’inizio era stata lei stessa a inseguire Anne, ormai era quella scema di Portgas a sfrecciare sul mare alla ricerca della sua nave – non che stessero molto a sindacare su chi fosse alle calcagna di chi, dal momento che entrambe viaggiavano a venti nodi per amministrare le loro giustizie.

Hurricane ~
Non badavano a nessuna restrizione imposta dall’alto quando giocavano al piacere dell’amore: prima o dopo il sesso potevano esserci scrupoli riguardo eventuali conseguenze, ma mai durante – erano lontane dai pericoli esterni all’alcova, erano isolate nell’io del ciclone, in una calma inscritta nel rettangolo del letto.

Wings ~
Sulla schiena di Anne le scapole erano perfettamente visibili anche a riposo: per certi versi erano una buona cornice per il tatuaggio dei pirati di Barbabianca, almeno per come Smoker ipotizzava fosse il modo di pensare di Anne (Sii libera, sii grande, e una mano era calata sul collo e aveva dato una piccola spinta).

Cold ~
Il freddo ha dei lati positivi che si tende a sottovalutare: per esempio può significare che il corpo sta mandando dei segnali, quindi bene o male tutto sta ancora funzionando – e in notti fredde come quella, seguendo ragionamenti del genere, Smoker può pensare di riuscire ad andare avanti sulla strada che ha scelto.

Red ~
«Tu eri rossa di rabbia, Smokie, e io mi sentivo giù, nel blu,» dice Anne, costringendo Smoker a guardarla negli occhi, «poi ci siamo trovate, e siamo diventate viola per l’intensità—» e senza concludere la frase Anne salta al collo di Smoker e la bacia appena sulla bocca, come se fosse un pennello che ha sfiorato il colore a olio sulla tavolozza.

Drink ~
Anne era sempre stata sobria quando si presentava nella cabina di Smoker, nei primi tempi; col trascorrere delle settimane Smoker poté notare come la marmocchia cominciò ad accettare l’amaro a fine cena, una birra al posto dell’acqua durante un pranzo—secondo lei era un messaggio di Anne, come a dire che finalmente riusciva a fidarsi di tutti loro (e dava a Smoker una bella sensazione, anche se preferiva tenerla per sè).

Midnight ~
Se utilizziamo il moderno calcolo dei giorni, un nuovo giorno arriva durante la notte, quando nessuno riesce a distinguerlo dal precedente: allo stesso modo, se guardassimo Smoker e Anne in questo momento attraverso il moderno ideale di Giustizia Morale, non si vedrebbe la differenza tra piratessa e marine.

Temptation ~
Smoker resiste a tutto, tranne alle tentazioni: quella di una sigaretta, quella di mandare a fanculo i propri superiori quando dicono stronzate, quella di interrompere la chiacchierata tra Tashigi e Anne per baciare quella marmocchia—eh, il mondo è pieno di seduzioni, ma finché sono cose buone che non fanno del male a nessuno, perché no?

View ~
Anne conosceva un piccolo trucco per evitare di pensare al dolore inferto a tutte le persone che le volevano bene: fissava un punto al di là delle sbarre della sua celletta in Impel Down e il suo sguardo andava oltre quel punticino – arrivava alla cabina del Babbo, al ponte della Moby Dick accanto a Marco, alla scrivania di Smoker (e Smoker aveva sollevato la testa e aveva pronunciato qualcosa come Te l’avevo detto, ma Anne non era brava a leggere il labiale).

Music ~
Anne era convinta che sulla nave di Smoker mancasse un bravo musicista che allietasse le giornate di quei poveri soldati dalle schiene doloranti; un giorno, però, il sergente Fara tirò fuori dalla giacca un’armonica a bocca, il caporale Seviri uno scacciapensieri, poi cominciarono a suonare, scambiandosi battute come se stessero discutendo; i loro battibecchi melodici accompagnarono il morbido correre della nave sull’oceano e il braccio di Smoker sul fianco di Anne, e raccontavano la nostalgia di una casa che nessuna delle due aveva mai visto.

Silk ~
La pelle di Anne è morbida e tesa come una vestaglia di seta e Smoker non s’è mai tolta lo sfizio di avere una vestaglia simile, dunque lascia che Anne le si stenda addosso in maniera quasi elegante: una sta benissimo sull’altra, una cade sull’altra alla perfezione.

Cover ~
«E tu chi saresti, sentiamo, non ti ho mai visto su questa nave» disse il viceammiraglio Comir alla ragazza in uniforme, quella che doveva essere addetta alla manutenzione delle sartie e delle corde sul ponte; quella salutò schioccando i tacchetti delle scarpe uno contro l’altro: «Signore, caporale Mary Spadette, trasferita da Alubarna due mesi fa!» disse poi, e Comir la squadrò per un secondo, prima di superarla (e prima che Anne facesse l’occhiolino a Smoker, un po’ sollevata e un po’ divertita dal fatto che Anne stesse bene in divisa).

Promise ~
Il mattino in cui arrivò la notizia della devastazione di Banaro, Smoker bevve un caffè corretto; all’alba della battaglia di Marineford, Smoker bevve un caffè salato; dopo la guerra, Smoker bevve un caffè fin troppo dolce, perché vi aveva intinto la metà di un biscotto, pensando al momento in cui Anne le aveva dato quel pacchetto di biscotti e insieme avevano giurato di non preoccuparsi mai una per l’altra, una volta che Anne fosse tornata nel Nuovo Mondo, dal proprio Babbo.

Dream ~
«Hina ha fatto un sogno strano, l’altra notte: ha sognato che stava parlando con Smoker di sigarette, e quando Smoker ne ha accesa una, l’accendino non si spegneva più e hai dovuto buttarlo in mare per spegnerlo – uno spreco, onestamente,» spiega Hina, che poi lancia un’occhiataccia a Smoker e aggiunge: «Non mi starai nascondendo un’altra delle tue grandi idee, spero, perché Hina odia dover scoprire le cose che Smoker le nasconde!»

Candle ~
Quando di notte sentiva l’urgenza di fumare una sigaretta e c’era Anne lì al suo fianco, Smoker si faceva accendere la cicca da Anne, a cui bastava sollevare un dito infuocato: il vantaggio di tutto questo era che dalla mano di Anne non colava cera (che altrimenti avrebbe sicuramente sporcato il cuscino).

Talent ~
«Visto che ti vanti sempre di saper fare tutto, Io so fare di qua, Io so fare di là, Hai visto che brava che sono?, Scommetto che tu non ne sei capace, Smokie!, perché non impari a non farmi incazzare, marmocchia?»

Silence ~
Quando Smoker non vuole dire la verità preferisce rimanere in silenzio, perché sa di non riuscire a dir bugie: questo è capitato anche quando, all’inizio di quella sorta di relazione con Anne, s’è fatta da sola le domande riguardo i propri sentimenti nei confronti di quella marmocchia – ha pensato che forse un giorno sarà in grado di rispondersi, che forse è solo il conflitto tra pezzi del puzzle della sua giustizia che non collimano, ma per diverso tempo il silenzio radio tra la testa e il cuore l’ha assordata.

Journey ~
Le tombe dei caduti sbocciarono una accanto all’altra, ed erano tutte profonde due metri: dopo quella sosta servita a mettere radici nella casa di fango, Smoker capì che era tempo di ripartire.

Fire ~
Anne se ne intende parecchio, di fuoco e fiamme; per questo motivo sa subito come definire gli occhi chiari di Smoker: sono del colore della cenere ancora calda, dove si nasconde qualche breve favilla di fuoco—sono del colore della cinigia.

Strength ~
Anne non si farebbe problemi a dire che, in una sfida a braccio di ferro, Smoker sarebbe la vincitrice; allo stesso modo Smoker non riuscirebbe a obiettare se si dichiarasse che Anne è molto più forte di lei; in entrambi i casi tutte e due sanno benissimo di che cosa si sta davvero parlando (rialzati, resisti, reagisci, diceva il vecchio colonnello, questa è la forza che ti dovrà animare sul campo di battaglia, qualunque sia il fronte che ti trovi davanti).

Mask ~
Se Smoker è brava nel capire le persone, Anne è più brava nel nascondersi dietro diverse costruzioni di se stessa, costruzioni che nascono da una sua sfaccettatura e che da lì si ampliano a una persona intera – Smoker gioca ogni giorno a capire quale Anne ha davanti.

Ice ~
A Punk Hazard Smoker aveva notato la corrente del mare sotto un enorme montagna di ghiaccio così come, qualche anno prima, aveva intravisto la punta del dolore che Anne aveva nascosto dietro un velo trasparente di risate e battute pronte.

Fall ~
«Io ho un full» disse Anne, scoprendo le proprie carte; Smoker cominciò a sorridere con aria un po’ strafottente, ma il suo sorriso non si aprì pienamente, perché una carta le cadde dalla mano; Anne si chinò per raccoglierla e disse: «Oh, un asso di picche per cosa, un poker?» per poi restituire la carta a Smoker lanciandole un bacio; la conseguenza fu una e fu molte: Smoker ebbe di nuovo in mano l’asso di picche, che aveva però la punta verso il basso a dare sia un cuore sia un presagio di morte.

Forgotten ~
«Se volete conoscere la storia della battaglia di Marineford, marmocchi, ve la racconterò,» dice Smoker, e i bambini salvati da Punk Hazard si siedono sul ponte, di fronte a Smoker che invece è seduta su una seggiola ed è controllata a vista da Pirra, «niente roba da libri di storia: quella che non viene tramandata è la storia degli sconfitti, ed è quella che sentirete da me stasera» e giù, a raccontare tutte le cose della guerra che sono ingloriose, umilianti e frustranti, che o vengono elevate al rango di grandi imprese – per farne dei burattini ideologici da usare contro cosiddetti nemici –, oppure vengono dimenticate anche dal tempo (perché sono state scritte sulla sabbia, non sulla pietra).

Dance ~
Smoker aveva ricevuto un’educazione marziale (e, prima di quella, un’educazione di strada, come Anne); Portgas aveva un vantaggio su di lei, però, ed era avere dei fratelli rumorosi e amanti della musica – ecco allora spiegato il motivo per cui, una sera, Anne si ritrovò a insegnare a Smoker come mettere un piede dopo l’altro per un ballo in tre tempi, almeno fino a quando Smoker non volle passare direttamente alla baciata.

Body ~
Il corpo della donna è sacro – o almeno, dovrebbe esserlo – e Smoker lo considera tale, per se stessa e per tutte le donne che ha conosciuto e che conoscerà: per questo motivo, quando Anne è sopra di lei, aspetta di aver sfiorato tutte le curve della sua pelle ancora vestita prima di guardarla negli occhi per capire se può continuare o se smettere (perché Portgas sarà anche una rompiscatole, ma è una giovane rompiscatole e potrebbe non sapere che cosa vuole di preciso).

Sacred ~
Il corpo della donna è sacro – o almeno, dovrebbe esserlo – e Anne lo considera tale, per se stessa e per tutte le donne che ha incontrato e che incontrerà: perciò, quando Smoker è sotto di lei, Anne l’ama come un’altra donna potrebbe amare una religione salvifica, con la curiosità, la devozione e la cura di una sacerdotessa appena iniziata ai misteri (e poi Smokie sarà anche una vecchia stronza, ma cazzo se è una bella vecchia stronza).

Farewells ~
Anne dice che Smokie a volte si comporta come una mamma: se fosse vero, allora Smoker saluterebbe Anne ogni volta che quella marmocchia se ne va dalla cabina – il problema è che Smoker non saluta mai Anne e, due minuti dopo, la sicurezza di non rivederla più diventa un dubbio che la costringe ad alzarsi e a lavorare.

World ~
«Se mi chiedi cos’è lo One Piece, la mia risposta è semplice,» rispose Smoker, guardando negli occhi quella ragazzina curiosa come una scimmia, «è un tesoro che ha sconvolto e continuerà a sconvolgere il mondo, così come stanno facendo anche tutti i pirati che lo cercano e quelli che vogliono fermarli», al che Anne esclamò: «È un tesoro che unirà il mondo» prima di abbracciare Smoker e addormentarsi di colpo.

Formal ~
Quando Anne chiese a Smoker se, secondo lei, i crimini di un padre dovessero ricadere sui figli, Smoker rispose: «Secondo il protocollo la Marina condanna anche i parenti dei criminali, ma il Comando dà spesso delle stronzate al posto degli ordini» e Anne, accolta quella rivelazione con un sorriso, pensò che se ancora qualcosa non era cambiato ufficialmente, con gente come quella testa dura forse il mondo poteva eliminare queste contraddizioni.

Fever ~
Era tutta colpa di Portgas: se non si fosse messa tra lei e Cappello di Paglia, ad Alabasta, Smoker non avrebbe avuto nessuna distrazione ulteriore nei mesi a venire, che sarebbero stati pieni di problemi per conto loro; invece no, quella stronza doveva entrare nella sua vita e rendergliela ancora più frenetica—e le sue mani tremavano sempre di più quando reggevano un sigaro—e le sue pause per fumare erano sempre meno—e sinceramente, fanculo, era tutta colpa di quella imbecille di Portgas e del suo—della sua—di Portgas!

Laugh ~
Anne stava parlando male di Garp, di come fosse una peste peggiore di Rufy (il che era tutto dire) e di come non avesse preso bene la loro scelta di diventar pirati: Smoker l’ascoltava con un orecchio solo, ma non le sfuggirono quei trenta secondi in cui Anne fece l’imitazione del vecchio – il Bwahahaha! era perfetto, davvero, anche se Smoker non pianse di certo dal ridere per una cretinata come quella—era tutta colpa del caffè di traverso, chiaro?!

Lies ~
Smoker non è molto brava a dire bugie, ma è una delle migliori al mondo a smascherarle – le basta un movimento minimo delle pupille, un tono di voce che vuole essere convincente ma lo è fin troppo, un gesto della mano che ha due significati nel linguaggio non verbale, perché capisca che quello che vien detto non è la verità: al contrario, Anne è un’esperta nel mantenere la guardia alzata quando è sdraiata sul letto del commodoro e cerca di convincere Smokie a seguire il suo esempio.

Forever ~
Alcune leggende sono la storia di una gente, di altre trascurate dal tempo non resta niente: Smoker ha proprio l’impressione di avere conosciuto una leggenda molto da vicino, al punto da poter affermare che Portgas D. Anne non morirà mai del tutto.

Overwhelmed ~
«Smokie, ascoltami: non è tua la colpa, è di chi ha ordinato questo massacro – tu e Tashigi e il resto dei tuoi, avete tutti fatto il possibile quando siete sbarcati—» ma Smoker non la sta ascoltando, ringhia, schiaccia un sigaro tra le mani, gioca con l’accendino senza condensare in fumo quando le si brucia il pollice, «non stavi cercando di migliorare il mondo?, su, ora vieni fuori dal tuo guscio e parlami», e a questo punto Anne si mette una mano nei capelli, l’altra sulla faccia, «non lasciare da sole le persone che hanno bisogno di te solo perché la goccia ha fatto traboccare il vaso e hai rischiato di annegare nella piena, Smokie.»

Whisper ~
Le cose vanno dette ad alta voce o non vanno dette, secondo Smoker – è il suo senso del dovere a renderla così diretta quando parla; le eccezioni sono principalmente bugie bianche o momenti in cui ragiona a bassa voce tra sè e sè, e a modo loro sono entrambi attimi di intimità con se stessa—proprio per questo Smoker comincia a preoccuparsi quando si sente parlare a bassa voce ad Anne, una sera, sull’orlo del sonno (e il sonno Smoker porterà in giudizio, il mattino dopo).

Wait ~
Smoker non agisce d’istinto, agisce d’intuito, perciò non ha comunque bisogno di molto tempo per capire che cosa va fatto: se sta rimandando la cattura di Cappello di Paglia o se ha perso di vista Pugno di Fuoco ad Alabasta non è per temporeggiare, bensì perché sa che per avere un melo carico di frutti ci vogliono dieci anni.

Talk ~
«Se per una buona volta tu stessi zitta, io potrei dormire in santa pace, e invece no, devi raccontarmi di tuo fratello e delle vostre avventure quando eravate picc—Sabo?» domandò Smoker, ma Anne si era chiusa in un silenzio di vergogna e di paura, almeno fino a quando il commodoro non appoggiò la testa sulla spalla di Anne e non chiese scusa; allora la giovane fece finta di non essere sull’orlo del pianto e della rabbia, poi ricominciò a parlare di un fratello scomparso.

Search ~
Smoker ha cercato delle giustificazioni logiche e plausibili per quella specie di—attrazione—per quella stupida di Portgas: è passata dall’astinenza al complesso di Edipo al contrario, dal brivido del rischio al desiderio di mandare a quel paese la Giustizia Assoluta; alla fine di una riflessione e di un confronto con se stessa, però, la soluzione è quella che Hina le ha confidato qualche tempo prima: «Hina pensa che ti farà bene per capire esattamente dove stai andando e dove stai portando i tuoi sottoposti.»

Hope ~
Anne guardò Smoker, che stava parlando con Tashigi dell’ultima idiozia inviata dal Comando Centrale: il nodo alla gola si sciolse non perché quelle due sembravano madre e figlia (anche se quello aiutava), quanto più perché in due marine (marine!) vedeva la luce di una coppia di torce, e attorno a loro ce n’erano altre, e continuavano ad aumentare, e la luce era sempre più accecante.

Eclipse ~
Nei momenti in cui Anne si riversò tra le braccia di Cappello di Paglia e poi spirò, un pensiero si insinuò nella mente di Smoker e l’attraversò—perché non sei riuscita a muoverti, perché non ti sei messa in gioco come avresti voluto—come avresti dovuto!—e, così come era arrivato, questo pensiero scomparve, e tornò la chiarezza con la lucidità e con la disperazione.

Gravity ~
«Portgas, dal momento che tu sei fuoco dovresti sollevarti verso l’alto, non cadermi addosso continuamente – e non dire che non lo fai apposta, perché dopo aver passato un paio di mesi con Tashigi perfino tu sapresti distinguere una caduta vera da una finta – e non dire nemmeno che è l’attrazione gravitazionale a spingerti verso di me, perché non sarebbe un complimento!»

Highway ~
Se la strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni, allora Smoker ha pagato il biglietto per il percorso più ripido, pubblicizzato con le parole di quella marmocchia criminale: «Il primo passo è il più difficile, Smokie, poi è tutto in discesa—scendi con me—»

Unknown ~
Anne aveva ricevuto notizie sulla faccenda ad Alabasta, dunque sapeva di un capitano di sua conoscenza che aveva lasciato andare Rufy (e poi della sua seconda in comando, che aveva scelto di aiutare i pirati nella battaglia di Alubarna): sapere dell’esistenza di marine del genere era come scoprire una specie prima di allora mai studiata, e quest’idea stuzzicò molto la curiosità di Anne, visto che adorava le ricerche sul campo; perciò decise di analizzare da vicino una creatura dalle misteriose origini e scelte di vita—avrebbe potuto chiamarla cinis venans o qualcosa del genere!

Lock ~
Anne stava giocando con le piastrine identificative di Smoker – sembrava proprio che Smokie non avesse un cognome, gruppo sanguigno XF—interessante, c’erano diversi graffi regolari sul retro di una delle due targhette: quando Anne le chiese il motivo di quelle scheggiature, Smoker si chiuse in un silenzio inamovibile, e da quel giorno il silenzio si apriva ogni volta che le veniva domandato di che cosa stesse tenendo il conto (ma il segreto era al sicuro dietro le sbarre di quel cancelletto d’acciaio, visto che l’unica serratura era la voce di Smoker).

Breathe ~
Smoker sapeva benissimo che le sarebbe bastato un soffio d’aria e un buon numero di vibrazioni delle corde vocali per raccontare quello che pensava del loro rapporto e di Anne, ma quando era sull’orlo della confessione prendeva il respiro con cui avrebbe dovuto parlare e quello, maledetto, rimaneva sul fondo dei polmoni, e non c’era più aria da comprimere per pronunciare un discorso ripetuto nella testa diverse volte.

 

 















Note Autrice:

Set gamma. Non so voi, ma a volte Smokie è così prosaica che mi stende. Oddio, anche Anne è un po’ così, ehm, ecco. Forse sono io ad esserlo e lo trasmetto a loro... ARGH! Però ci sono Tash, Hina e il resto della truppa a metterle in riga. Più o meno. Circa.

Note forse utili:

dance › sì, lo so, la danza si chiama bachata. Se ho scritto baciata c’è un motivo, ed è che Smokie è prosaica, lol!

fall › quando si leggono i tarocchi, in genere le carte, se capovolte, sono di cattivo auspicio. L’asso di picche capovolto sembra un cuore, ma se fosse un tarocco sarebbe un brutto segno – e sappiamo tutti come si chiamava la ciurma di Ace prima che si unisse all’equipaggio del Babbo, no?

forever › grazie, Orazio mio caro, con le tue Odi, anche tu non omnis morieris. Grazie anche al dottor Hiluluk.

forgottenLight in the Black, Sabaton.

body & sacred › come avrete notato sono costruiti in maniera parallela. E boh, io adoro ‘ste due quando fanno l’amore più di quei due... Boh. Forse è perché sono più tenere ma quando mai? In realtà volevo soltanto dire che la questione dei generi mi sta molto a cuore, e così credo potrebbero vederla anche loro. Ognuno dovrebbe avere una vita sessuale solo se la vuole e solo come la vuole, rispettando gli altri e le loro volontà. Cose come l’abuso o il pensiero che la donna sia proprietà dell’uomo non dovrebbero neanche passare per la testa delle persone—ma questo credo vi venga detto di continuo. Voglio solo reiterare il concetto, perché finché ci saranno violenze continuerò a parlarne, in un modo o nell’altro.

lock › il gruppo sanguigno di Smoker l’ho scelto, ehm, non a caso, dai, però sì. Volevo darle lo stesso di Sanji perché sono due fumatori, ma quello di Sanji sembra essere molto raro, quindi ho preferito evitare e le ho dato quello di Zoro, perché ZoSan (ah, che grande motivo). Onestamente non ho mai visto le piastrine per quelli della Marina, facciamo finta che io possa permettermi una simile licenza, d’accordo? XD Potete immaginare il segreto che preferite: a me piace pensare che sia il numero delle volte che ste due stupide si sono incontrate, o il numero delle volte in cui Smokie avrebbe voluto dire qualcosa ma se l’è tenuto per sè.

breathe › alla fine mi sono lasciata tentare e lock e breathe, direi, possono essere lette come una di seguito all’altra. Cioè, io le leggo così, perlomeno, per il filo conduttore della voce. In realtà si possono leggere anche prese singolarmente. Vabbè, commento inutile, scusate. XD

music › lo scacciapensieri è uno strumento siculo e sardo, credo. Boh, a me piace un mondo, fa un suono bellissimo!

gravity › ma saranno consapevoli della forza di gravità, nell’universo di One Piece? Onestamente non me ne sono mai occupata. Facciamo finta di sì, lol.

unknown › ok, cinis è il nominativo di cenere, in latino; venans è il participio presente di veno, cioè inseguire. Vabbè, poi cinis ricorda cinico, quindi per me sto nome è tipo LOOOL! XD io mi diverto con poco, bear with me.

talent › fa riferimento al nome ace. Come in italiano, un asso è una persona bravissima a far qualcosa.

 

Spero vi sia piaciuto anche questo set – che per me è stato un po’ più difficile degli altri.

Il titolo del set è un verso della canzone Girls Like Girls, di Hayley Kiyoko.

L’ultimo sarà il set epsilon, starring Ace & Smokey, se mai vi fossero mancati (dai, a me un pochino mancano, in fondo). Non credo di riuscire ad aggiornare tra due settimane, perché non ho ancora finito di scrivere tutte le frasi e sono nel mezzo della sessione estiva. Sicuramente aggiornerò di giovedì, ma temo di non potervi dare una data precisa: potrei andare dalle due settimane ai due mesi, per come sono messa. Mi dispiace un sacco, ma la vita universitaria mi chiama e devo rispondere.

Vi ringrazio per aver letto. Per qualsiasi dubbio o commento sono qui – anche se risponderò in ritardo, visto che non riuscirò ad accedere spesso a EFP. Grazie a chi mi segue con costanza set dopo set! C:

Alla prossima! Stay safe!

claws_Jo





Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Eiichiro Oda; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Set E ***


Alla morte non importa chi tu abbia seguito in vita (to hell and back)












Energicamente evitiamo esperienze edificanti
(perché l’edificio ci crollerà sulla testa)








Motion ~
Il fuoco si arrampica in aria a partire da una scintilla che è svolazzata via dalle ciglia di Ace dopo un occhiolino; il fumo segue, accompagnandolo fedele come un cane e scivolando morbido come un gatto, come un cappuccio che viene calato su una testa calda.

Cool ~
«Hai le mani più fredde del solito, Smoker,» disse Kuzan, dopo che Smoker aveva preso il bicchiere pieno d’acqua dal tavolo e l’aveva bevuto d’un fiato: il commodoro cercò di mantenere un contegno (ma il freddo era un relitto di quella guerra, e gli sarebbe rimasto attaccato alle dita molto a lungo), poi s’accese un sigaro per rilassarsi ed esclamò: «Il cuore rimane caldo.»

Young ~
Smoker si arruolò nella Marina quando era ancora un marmocchio, praticamente, e trascorse quella giovinezza a cavallo con l’età adulta tra gli allenamenti in caserma e i viaggi agli ordini di un capitano di vascello; ogni tanto pensava di aver sprecato così il periodo più bello di tutta la vita (anche se sapeva bene di non averlo sprecato, però—erano solo pensieri di un secondo), e dunque quando Ace sussurrò, a denti stretti, «È come se ti regalassi una parte della mia giovinezza», Smoker si sentì più giovane di quanto si fosse mai sentito prima.

Last ~
Se anche questo fosse il mio ultimo giorno, non gli direi nulla; il problema è se fosse il suo ultimo giorno, pensa, perché sa che non gli rimarrebbero nemmeno le parole estreme di cordoglio: il suo Puffing Tom di sola andata sta arrivando, ultima chiamata—

Wrong ~
Quando i suoi uomini del G-5 gridarono che avrebbero potuto affezionarsi alla ciurma di Cappello di Paglia se avessero oltrepassato la Linea della Giustizia, Smoker sbuffò – ma conosceva bene il sentimento di conflitto che doveva essersi svegliato in ognuno di loro: non tutti i pirati sono i cattivi della storia, non tutti i marine sono i protettori della popolazione – e per compiere il bene è necessario conoscere il male.

Gentle ~
Smoker non conosceva il luogo ritratto nella cartolina arrivata quella mattina, ma era di certo stata mandata dal marmocchio: nessun altro avrebbe scritto «prende amore in gentilezza loco così propїamente come calore in clarità di foco – ringrazia Angela, che ho conosciuto a Garisenda, mi ha raccontato tutto dei suoi studi!» sul retro di una fotografia che ritraeva una bella donna con gli occhiali e un documento antico tra le mani; nessun altro avrebbe sbuffato, ricevendo quel regalo, per poi metterlo con attenzione in un cassetto, sotto infiniti cumuli di documenti.

One ~
Probabilmente nel mondo c’era un solo Rogia che fosse complementare al suo; di persone del genere potevano essercene molte di più, ma quella combinazione di aspetto, carattere e talenti era unica al mondo e accidenti a lui se non l’avesse esaminata almeno un po’!

Thousand ~
Di tutte le esperienze che viviamo, casi eccezionali d’uomini a parte, ricordiamo solo una minima parte, spesso in maniera un po’ sfuocata o riscritta nella testa per i motivi più vari; di tutti i momenti vissuti Ace si rivestì come di una corazza a piastre contro il buio, l’algamatolite, l’odore di morte e contro il tempo che trascorreva senza premura – ne scelse un migliaio, di tutti i generi (belli, brutti, con Rufy e Sabo, con Marco, il Babbo e il resto della loro famiglia, perfino con Smoker e Tashigi e la loro ciurma di marine matti) e, dopo averli mescolati perché fossero di buon auspicio, cominciò a legarli assieme.

King ~
«Un pirata rimane un pirata, che sia l’ultimo dei bastardi celesti o il primo tra i re ladri: ora sta’ zitto e lasciami in pace» risponde Smoker, in maniera forse non proprio delicata (questo perché Ace ha interrotto la sua pausa sigaro pomeridiana) – ma avrebbe risposto allo stesso modo anche se avesse saputo di aver davanti il figlio di un Re.

Learn ~
Siamo tutti attori fino a quando il sipario si chiude sulle nostre bocche e ci soffoca, eppure i nostri personaggi (noi stessi?) dovrebbero essere capaci di imparare dagli errori passati e superare le nuove difficoltà: invece Smoker vide Ace sopportare lo sguardo di Akainu senza sopportare le offese al nome di Barbabianca, senza capire che c’è un momento per combattere e uno per fuggire – ma fu Smoker a imparare una lezione, quella volta: Ace sarebbe morto da uomo libero e tutti (commodoro compreso) avrebbero dovuto accettarlo.

Blur ~
Nel cerchio i contorni si sono persi e si sono spezzati in alto e in basso, per poi diventare i margini sfuocati di una strada di erba calpestata in un prato vulcanico; i contorni si sono persi ed entrambi viaggiano nel grigio, come le mani di Ace nei capelli di Smoker.

Wait ~
«Ce ne hai messo di tempo, Smokey, e vedo che hai trascinato con te anche Tashigi» dirà Ace, facendole l’occhiolino per esser sicuro che siano proprio loro, «ho incontrato il caporale Seviri, qui, e vi abbiamo aspettato per un bel po’ di tempo, cercando di immaginarci come sareste stati – visto che ora non può più farti fuori, vecchio musone, ti va di incontrare il mio Babbo?»

Change ~
La lealtà di entrambi, ognuno per la propria bandiera, non cambiò mai: piuttosto, il loro credo si assestava prima a destra, poi a sinistra; prima c’era un rifiuto, poi un’accettazione; un passo avanti e uno indietro, un No e un ; cambiava il loro modo di considerarsi l’un l’altro per non cambiare nulla dell’equilibrio e della fedeltà di ognuno dei due.

Command ~
Quando ha gridato a quel maledetto Vergo di non azzardarsi a toccare gli uomini del G-5 (i suoi uomini!), Smoker ha pensato un secondo soltanto a Ace, seduto a dondolarsi su una sedia, quando disse: «Tratti i tuoi uomini come tuoi figli – magari figli prodighi, ma penso che potrebbero chiamarti Smokey-papà, quando non li senti!»

Hold ~
«Riprenditi, imbecille!» Hina alzò un braccio e strinse forte le nocche, poi diede un sonoro pugno in faccia a Smoker (che non provò né a schivarlo né a condensarsi in fumo) e aggiunse: «Nonostante la guerra ci sono ancora delle persone che fanno affidamento su di te—non abbandonarle.»

Need ~
Portgas sta giocando con i suoi sigari, maledetto marmocchio, e allora cosa deve fare, il commodoro – che, giusto caso, ha bisogno di stendere i nervi con due sigari –, se non alzarsi e andare a prendere ciò che è suo proprio (che finiscano a stendersi anche loro, oltre ai nervi di Smoker, è un altro discorso)?

Vision ~
Ace chiese a Smoker se avesse mai visto gli arcipelaghi siderali: il commodoro non capì esattamente che diavolo intendesse quel marmocchio, ma quando alzò lo sguardo dai fogli per dare un’occhiata a Portgas, lo vide appoggiato alla finestrella della cabina intento a guardare il mare, e quella parve a Smoker la più appropriata contemplazione della solitudine di chi ha visto oltre e non riesce e non può spiegare – di chi ha sviluppato il sudario che avvolge i mostri marini e non sa come raccontarlo.

Attention ~
D’accordo, spesso Smoker ascoltava Ace con un orecchio solo quando quel marmocchio blaterava di idiozie, ma in generale il commodoro non perdeva una sua parola: all’inizio gli prestava attenzione perché, dopotutto, Portgas era un nemico, e perdere di vista Pugno di Fuoco non era né consigliabile né razionalmente comprensibile; dopo qualche tempo Smoker seguiva quei discorsi strambi perché sì, un po’ gli stava a cuore quel ragazzino, va bene?

Soul ~
Avresti dovuto abbracciarlo prima: ora, anche se riuscirai a ritrovarlo da qualche parte, ti sfuggirà dalle mani come un sogno alla veglia, leggero, dissolto da un suo stesso impalpabile battito d’ali, e scivolerà nella infinita notte da dormire in eterno.

Picture ~
«Hina, fermati subito, sei in arresto per o—oltraggio a pubblico ufficial—» ma era ormai troppo tardi per gridare minacce: inoltre Ace, legato a Smoker con un colpo secco del potere diabolico della Gabbia Nera, non sembrava dello stesso parere del commodoro, e così era (o non era?) Tashigi, intenta piuttosto a mettere a fuoco per una foto Smoker e Portgas ingarbugliati assieme nel lazo di Hina.

Fool ~
Sei bloccato in un mare di cubetti di ghiaccio mezzi sciolti: stupido tu che hai cominciato e che ti sei inn—stupido tu che ora ti senti addosso il dovere di lasciare andare.

Mad ~
«La mia è una domanda più che lecita, visto che è la terza volta che sali sulla mia nave di tua spontanea volontà: sicuro che il tuo cappello non sia fatto con del mercurio, marmocchio?», al che Ace rispose: «Non arrabbiarti, vecchio musone, se sono incosciente non è per il mio cappello – tu non ne hai neanche uno, e sei pazzo quanto me.»

Child ~
Ace, da bambino, ha preso sulle proprie piccole spalle delle enormi responsabilità (era l’istinto del fratello maggiore a fargli sentire il peso di tre vite): crescendo così in fretta, ha smesso presto di essere infantile e non ricorda esattamente come sia, questo essere immaturi, ma sta cercando di recuperare ora un po’ di tempo perduto – tanto a Smoker non sembra dare più fastidio di quando Ace cerca di essere serio, quindi tanto vale approfittarne, no?

Now ~
Che cosa di preciso ci sia stato prima della sua nascita, prima della nascita di sua madre, e prima ancora fino all’inizio del mondo e di quello che esiste fuori dal mondo, a tutto questo Ace non sa rispondere; però capisce che, in qualche maniera, tutto ha fatto sì che lui potesse vivere liberamente, incontrare persone straordinarie e visitare luoghi incredibili – tutto, in qualche maniera, l’ha portato a questo preciso momento di ricordi e visioni che si alternano e sovrappongono, e gli manca il fiato, e Io sono qui, Io sono stato qui ora, sente il mare e la sua voce che da verde diventa blu fluorescente delle nottiluche, sente il fiato grigio e accogliente di Smoker (e se non può abbandonarsi all’azzurrità, sarà la grigezza a riceverlo in un abbraccio).

Shadow ~
In momenti come questo, in cui l’assenza copre metà del mondo con uno spesso telo di buio e Portgas dorme al suo fianco, Smoker pensa per un secondo soltanto di essere meno di quanto potrebbe e dovrebbe essere – perché si sta affezionando, e spesso l’affetto condiziona il giudizio nei momenti critici: non può permettersi nulla del genere per Portgas in questo periodo storico di transizione, anche se, anche se—eppure si permette, ancora, di essere solo un’ombra di se stesso quando tutte le ombre si confondono nell’oscurità e vi si sovrappongono senza esitare.

Goodbye ~
Doveva andarsene prima dell’alba, secondo quanto avevano stabilito all’inizio di tutto; sembrava una buona idea, era una buona idea, sul serio—però Ace trovava più divertente aspettare che Smoker si svegliasse (mentre le mani di Portgas giocavano coi suoi capelli), in modo che Ace potesse salutarlo decentemente prima di scomparire con la notte.

Hide ~
Tashigi ancora non capiva proprio tutto del proprio superiore, però immaginava che Smoker le stesse nascondendo qualcosa – più precisamente, una D. nel nome: non si aspettava invece di trovarne una nella cabina di Smoker (una D. narcolettica, per giunta)!

Fortune ~
Davanti ai propri sottoposti Smoker non ha mai abbassato lo sguardo, e non lo abbassa nemmeno nel momento in cui i suoi vengono a sapere di Portgas: si aspetta di tutto, ma non che il capo artigliere Kirit sorrida, Sami gli strizzi l’occhio, e gli altri alzino i bicchieri o i pugni per aria per un brindisi – doveva aspettarselo, e non perché è stato fortunato ad avere degli uomini simili sulla nave, piuttosto perché con loro, negli anni, ha costruito un’eredità importantissima che si è appena manifestata.

Safe ~
Durante i loro primi incontri, ecco, non è che riuscissero esattamente a dormire con entrambi gli occhi chiusi; piano piano, invece, un abbraccio divenne da prigione a sensazione di casa, da collare a collana.

Ghost ~
Ace e Smoker stanno giocando a disegnarsi baffi e ghirigori sulla faccia; Smoker ha davanti a sè Ace con gli occhi chiusi e il viso disteso; il commodoro gli ha appena disegnato un paio di baffi arricciati ed Ace ridacchia per il solletico, ma—gli sembra Roger, giovane, sicuro di sé, ma—è Ace, e quella è solo la sua immaginazione, vero?

Book ~
Marco gli aveva fatto leggere un libro molto interessante, ai tempi: diceva che il perfetto svolgimento di una guerra consisteva nel porre le proprie regole sul campo di battaglia e rompere la resistenza del nemico senza combattere; Ace adorava mettere in pratica i consigli di quel vecchio, utilissimo libro.

Eye ~
Sono io, quello dietro quest’occhio chiuso (è anche per questo che Ace fa spesso l’occhiolino a Smoker).

Never ~
La relazione con Portgas, oltre ad essere stata tutta una serie di cose che Smoker non ammetterà mai a nessuno eccetto a se stesso, è stata anche un’occasione di riflessione per sè e per tutto il proprio equipaggio: per questo, dopo la guerra, impiegò diversi mesi per uscire da quella terra di nessuno, landa desolata della sua mente in cui non riusciva né a crescere né a invecchiare con il lutto che mai avrebbe smesso di portare.

Sing ~
Ace si stupì molto della qualità delle canzoni che gli uomini di Smoker cantavano durante i lavori sul ponte della nave; quando Tashigi gli chiese perché fosse lì imbambolato da dieci minuti, Ace si riscosse e, sfoderando il suo sorriso migliore, le rispose dicendo che anche lui conosceva quelle canzoni, ma con parole molto, molto diverse (poi ricevette una strigliata da Smoker, perché aveva osato macchiare l’immaginazione della piccola Tashigi, manco fosse stato suo padre).

Sudden ~
Per Smoker non è esattamente una realizzazione improvvisa: aveva considerato la questione da tempo ed era arrivato alla conclusione che non sarebbe riuscito a non affezionarsi almeno un pochino – è difficile rimanere indifferenti nei confronti di chi riesce a mettere in discussione un intero sistema di valori; al contrario, arriva imprevista l’ammissione di Portgas, mentre non è affatto sorprendente la scelta di parole di quel marmocchio («Sai, Smokey, di tutte le persone che potevo trovarmi, sono stato davvero bravo a trovare te, non credi di dovermi ringraziare?»), visto che per Portgas è facile essere un po’ strafottente per evitare la timidezza.

Stop ~
«Smokey, non puoi fermarmi, adesso: potevi farlo prima, non so, mettendomi in cella la prima volta che sono arrivato qui – ma come tu non ti sei opposto in quel momento, così non puoi opporti ora, quindi lasciami dare un’occhiata ai tuoi fogli e lasciami partire.»

Time ~
Erano trascorsi alcuni mesi dallo scontro con Portgas ad Alabasta e quel marmocchio frequentava ancora la cabina (e Smoker non s’era ancora premurato di buttarlo fuori bordo, quindi la colpa era di entrambi): quando il commodoro gliel’aveva fatto notare, Ace aveva detto: «Il tempo passa quando ci si diverte, Smokey.»

Wash ~
Quando Portgas sorride in quel modo da perfetta faccia di bronzo, Smoker gli soffia in faccia un tiro di sigaretta, come se la cenere più sottile si potesse depositare sulle lentiggini e (di)lavare l’arroganza di quello sconsiderato.

Torn ~
Nel libro della memoria di Ace ci sono molte pagine strappate, che si trovano in corrispondenza dei momenti in cui avrebbe voluto strapparsi i capelli e piangere la vita fuori dagli occhi (aveva sofferto e gioito troppo in troppo poco tempo, con Rufy e Sabo); le pagine tolte non sono state buttate via, ma ricalcate sul cuore con del carbone – e poi consegnate al vecchio musone che, pur non amando il lavoro di amanuense, le avrebbe custodite con cura.

History ~
Guardando il mare di primo mattino, dopo che Ace era già scomparso oltre l’orizzonte, Smoker ebbe una di quelle piccole rivelazioni quotidiane che aumentano la realtà più di ogni altra sconvolgente epifania: aggiunge una particolare consapevolezza di sè all’interno del cosmo, e in quest’ordine che non si riesce a vedere si sente il battito di una grancassa che è il cuore dell’oceano come il cuore degli esseri viventi, e la sua comunione con la natura preme con insistenza nelle orecchie, raccontando di un ciclo e di un tempo che è spazio che è tempo—una domanda—quanto di nostro rimarrà in questo mondo alla fine di tutto?

Power ~
Se Smoker aveva il potere di chiuderlo in cella, Ace aveva quello di sfuggirgli come la polvere che fluttua nell’aria; e tuttavia né Portgas veniva arrestato, né da Smokey lui si allontanava.

Bother ~
«Perché, vecchio, ti importa qualcosa di quel che faccio—no, ho capito, adesso,» disse Ace, sfoderando un sorrisone di quelli estremamente irritanti perché troppo svegli, «sei arrivato al punto che ti preoccupi per me, oh, potrei quasi dire che sei tener—» un cassetto della scrivania lo colpì con lo spigolo appuntito proprio in mezzo agli occhi.

God ~
È il segugio cacciatore ai piedi di un santuario in una foresta di segni inamovibili – affilate i coltelli, perché è un gentile di quelli ingenui, e la sua scelta ricade sul sole e sui suoi raggi che scivolano sul mare, perché la forza del calore risiede nel suo sacrificio dal cielo alla terra.

Wall ~
Scherzando, Ace aveva detto che giacere con Smoker sarebbe stato un peccato di tracotanza; per evitare qualsiasi punizione di qualsiasi genere Smoker acchiappò Ace in braccio e decise che, per quella volta, le pareti della cabina sarebbero state abbastanza robuste da reggere il loro peso per un po’ d’amore in piedi.

Naked ~
Non è che a Smoker non piaccia la figura di Portgas, in piedi accanto al letto, dopo che ha accantonato i pantaloni e le scarpe in un angolo; non è che non gli piaccia quando scivola con la morbidezza di un gatto sopra di lui, né tantomeno quando sorride prima di baciarlo; gli piace (e anche tanto, per la cronaca), ma gli piacerebbe molto di più se a quel valzer venisse tolta la morsa ed Ace gli rivelasse tutto quello che tiene nascosto – tutto quello che sta sottopelle e sottopensiero, tutto quello di cui le mani di Smoker non possono spogliarlo.

Drive ~
«Sei tu che mi fai diventare nervoso continuando a muoverti, Portgas!», al che Ace lo incalzò con un sorriso a trentadue denti e disse: «Il nervoso buono o quello cattivo, Smokey—perché posso aiutarti ad alleviare quello cattivo, ma quello buono posso soltanto aumentartelo.»

Harm ~
Il patibolo non è irraggiungibile, non per Smoker, almeno – basterebbe un salto per cominciare a volare lassù – però c’è una piccola cosa di Ace, lontana nel tempo, che gli blocca i piedi a terra: «Evita di far ammazzare tutti e due, d’accordo?»

Precious ~
Se ci viene data una vita, che sia lunga o meno, con lei ci viene consegnato un altro dono, cioè quello della morte—tra tutte le opzioni veniamo scelti noi come portatori di vita, ed è un’occasione per provare a capire che cosa siano la luce, il mondo, gli animali e le altre persone, la pace, la libertà: per questo motivo (anche se terrà questo pensiero per sè fino allo scrigno di Davy Jones) si sente a metà tra l’onorato e il soddisfatto, quando ricorda che cosa ha imparato e da chi l’ha imparato.

Hunger ~
Prima annusa, poi assaggia; se gli piace (e gli piace) dà un piccolo morso, poi un altro morso più convinto; sorride, perché ha la possibilità di placare la propria diabolica fame (il che non è esattamente una sicurezza su questo mare e, soprattutto, nella sua situazione), poi riprende a consumare, annusare e mordere e no, per questo giorno non può farne a meno.

Believe ~
Da non crederci, un pirata e uno della Marina, roba da pazzi, direte: eppure è così, e credetemi, come in infiniti universi paralleli non si sono considerati, in altrettanti si sono dati più di una occasione di incontro-scontro – gli universi sono infiniti e così è la fantasia che li unisce.















 

 

 

 

 

 

Note Autrice:

Scusatemi per il ritardo, ma sono ancora in un periodo di magra per stare al pc e scrivere. In ogni caso, siamo giunti alla fine! Sigh. Non è che maltratto Ace perché mi diverto... già maltratto Smoker dopo Marineford, in qualche modo dovrò pur fare per Ace, no?

L’equipaggio di Smoker e Tashigi è sempre più strambo – come i loro superiori. Una sorta di ciurma “alla Punk Hazard”. Boh, li adoro, non potevo scrivere di un gruppo di matti in maniera diversa! Spero vi siano piaciuti anche loro. Mi sono divertita a trovar loro nomi e curiosità come gli strumenti musicali.

Note varie ai prompt (solo per oggi perfino in ordine!):

cool › chi ha le mani fredde ha il cuore caldo. Credo che sia un proverbio, se non sbaglio.

young › non ho niente da dire, a parte il fatto che—mi mette molta tristezza e molta dolcezza contemporaneamente. Quando la leggo, sento il mio tempo che se ne va. la gioia

gentle › vale sia gentile/delicato che di nobile schiatta. La poesia da cui sono tratti quei tre versi è Al cor gentil rempaira sempre amore, di Guinizzelli – una delle mie preferite del periodo Duecento e Trecento. Garisenda è il nome di una torre di Bologna, cantata anche da Dante in una sua poesia bellissima e poi nell’Inferno, e da Bologna proveniva proprio Guinizzelli. qualcuno mi salvi dal mio amore per la letteratura italiana dei primi secoli

thousand › si ringrazi Catullo e il suo carme 5.

king › Roger non era re per sangue (a meno che Oda ce lo riveli in seguito), ma avrete capito che mi piace sovrapporre significati e immagini su singole parole.

blur › si riferisce al taijitu, yin e yang, e al Tao che Lao Tzu paragona alla strada.

wait › è ambientata in una sorta di campo Elisio, credo. Un non-luogo del genere.

holdget a hold on yourself! significa datti una calmata!, ripigliati!, cose così.

soul › riferimenti vari a Virgilio e Catullo e Adriano.

mad › i cappellai nell’Ottocento lavoravano con il mercurio. Da qui anche il personaggio del Cappellaio Matto di Carroll. Ace che aveva imparato a fare i cappelli a Wano era epico!

child › mi piace l’idea stramba che Smoker chiami Ace marmocchio, quando in realtà Ace si comporta di rado come un bambino. È buffo. XD

now › a me piacciono gli anacoluti e sono una brutta persona per questo. Si ringrazino Rimbaud e i Nightwish per questa frase (e per altre). Per rendere meglio l’improvvisa onda di pensieri e sensazioni avrei voluto utilizzare i trattini lunghi (cioè —), ma mi son detta che sarebbe stato meglio evitare prima che qualcuno me li tirasse addosso. lol. Neologismi ovunque perché sì. Se aveste qualche idea migliore di grigezza, fatemelo sapere: mi piaceva anche grigitudine, perché ha suoni simili a attitudine e Smoker ha una certa attitudine, lol. Vedi le nottiluche.

hide › non che io creda che Smoker abbia una D. nel nome – mi pare una cosa assurda, voglio dire, sei una D. solo perché vai contro le decisioni della Giustizia Assoluta? Ma anche no. Però è un’idea che va di moda e non potevo lasciarmi scappare l’occasione di fare brutti giochi di parole. XD

fortune › vale sia sorte sia patrimonio.

book › è il caro, vecchio Sun Tzu dell’Arte della Guerra.

eye › sfrutta l’omofonia eye/I e si basa sul detto che gli occhi sono lo specchio dell’anima.

wall › questa viene da una vecchia battuta... Da qualche parte si diceva che un uomo che giaceva con un altro uomo commetteva peccato, e allora questi uomini lo facevano stando in piedi. A me questa cosa fa ridere, lo so, scusate il mio orribile humour. Non volevo offendere nessuno, è solo che mi diverto a giocare con le parole.

naked › si riferisce al secondo prompt del primo set di questa raccolta, waltz: vi ricordate il morso alla mascella?

hunger › oddio, non credo sia nemmeno da dire, ma magari è venuta fuori uno schifo e non si capisce, quindi chiarisco (e nel caso ditemelo, che così ci penso su ancora!): l’ambiguità tra il consumare il pranzo e l’atto sessuale è voluta. Poi magari non si capisce, ehm. Però sì, è voluta. XD riprende anche il prompt taste del secondo set.

 

Spero che questo breve viaggio tra prompt, risate e tristezza vi sia piaciuto. Io mi sono divertita molto a scrivere tutte queste frasi. Sono molto felice di aver avuto questa possibilità in questo piccolo spazietto di mondo internettiano (??). Ringrazio in particolare quelle tre persone che hanno inserito la storia tra le preferite e le seguite (i diretti interessati sanno di chi sto parlando, giusto?). Grazie. Mi avete dato la spinta per continuare a scrivere.

Se aveste voglia di dirmi cosa va e cosa non va in questa raccolta, non esitate a contattarmi per commenti o via messaggi privati. Voglio migliorarmi: mi piace parlare di Ace e Smoker, per cui sarei felicissima di scriver di loro con ancora più precisione e attenzione, sviluppando reazioni e abitudini che ancora non ho affrontato! C:

Ci vedremo alla prossima, enorme raccolta SmoAce – che arriverà, non so in quale data, ma quando arriverà sarà settimanale e puntuale e ci accompagnerà per quasi un anno.

Grazie per aver letto!

claws_Jo





Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Eiichiro Oda; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3413010