Alla morte non importa chi tu abbia seguito in vita (to hell and back) di claws (/viewuser.php?uid=117343)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Set B ***
Capitolo 2: *** Set A ***
Capitolo 3: *** Set D ***
Capitolo 4: *** Set G ***
Capitolo 5: *** Set E ***
Capitolo 1 *** Set B ***
Alla morte non importa
chi tu abbia seguito in vita (to hell and back)
There
is no enemy, there is no victory
Only
boys who lost their lives in the sand
Chi
vuol esser lieto, sia
Di
doman non c’è certezza
(Quant’è
bella giovinezza
Che
si fugge tuttavia!)
Battute pessime e scherzi
peggiori
Walking ~
Ace aveva affinato le proprie tecniche per infiltrarsi tra le fila del
nemico
anche perché così avrebbe potuto fare innocenti
scherzi a Smoker, e non a uno dei
suoi uomini, come quella volta – che imbarazzo, per Smoker!
– quando Ace ancora
non era in grado di distinguere il passo del commodoro da quello dei
suoi
sottoposti e aveva soffiato fuoco sulla faccia del sergente Fara!
Waltz ~
«Prendi questo valzer con una morsa alla mandibola»
aveva detto Ace, mettendo
una mano sulla bocca di Smoker, la prima volta che s’era
intrufolato nella
cabina che avrebbe imparato a conoscere, (oh
tivoglio tivoglio tivoglio) «rilassati,
capitan—commodoro, non
cerco il vero amore: soltanto un ballo.»
Wishes ~
Smoker ha imparato presto a non desiderare quello che non
può ottenere: mentre
sa di essere in grado di spedire i criminali in prigione e a processo,
sa che
le idee che prendono il largo non verranno mai meno («Potrai
strappare i fiori,
ma non potrai fermare la primavera» gli ha detto Ace, una
volta); allo stesso
modo non chiede ad Ace quello che Garp ha sempre rimpianto,
perché tanto non
potrà mai immaginarsi
quello scemo di
Portgas in Marina.
Wonder ~
Spesso si chiedeva se la propria vita avesse senso: a volte non trovava
un
motivo per viverla; altre volte guardava il mare, seduto sul parapetto
della
Moby, e si sentiva in armonia con la musica del vento e
dell’acqua; in altri
rari casi una strana sensazione di stupore gli stringeva il cuore, ed
eran
quando pensava che era stato accettato da uno che avrebbe dovuto essere
un
nemico.
Worry ~
Che cosa diavolo starà combinando, quel maledettissimo
marmocchio, Smoker
ancora non lo sa bene: o meglio, che cosa dannazione ha
combinato per—per finire conciato in quel modo, che
cazzo ha
pensato prima di buttarsi in quel guaio, per quel fottuto motivo che
Smoker,
sì, poteva capire, ma—quel ragazzino sembrava
divertirsi molto nel farlo
preoccupar—innervosire, eh?
Whimsy ~
«No, non puoi portarti via la mia giacca e no,
neanche i miei sigari e sì,
metti
subito giù la jitte—quello è il mio
caff—Portgas, non si sputa il caffè solo
perché ti fa schifo, e soprattutto non
addosso a me e—non provare a leccarmi la faccia,
adesso!»
Waste/Wasteland ~
«Sai, Smokey, qualcuno diceva che il Governo Mondiale chiama
pace la
desolazione,» disse Ace, con una smorfia tutt’altro
che spiritosa, prima di aggiungere
«meno male che non è
sempre così, no?» e prima
che Smoker
potesse pensare di alzare la voce contro quel marmocchio un
po’ troppo sveglio.
Whisky and rum ~
«Te lo ripeto, il liquore di Binks
è
rum, non whisky!», disse Ace, acchiappando la bottiglia di
rum dalle mani di
Smoker, «e visto che io sono un pirata e tu un marine, io lo berrò!»
– il che era un’ottima soluzione per evitare di
dover
finire quella robaccia che in Marina avevano il coraggio di chiamare
whisky (e
che quindi Smoker si sarebbe
sorbito).
War ~
Se c’è della gloria nella guerra, che venga data
solennemente a chi, come quel
marmocchio, può fermare il tempo e le ostilità;
se c’è dell’onore nella guerra,
che venga celebrato sulle bare e sulle pire dei soldati morti
valorosamente –
ma non c’è né gloria né
onore, Smoker lo sa: ha smascherato presto la Vecchia
Bugia (che è dolce e decoroso morire per la propria patria),
prima ancora di
vedere quanti morti – e quali
morti –
fossero riversi sulla terra e sul mare di Marineford.
Weddings ~
«È proprio un peccato che tu sia sposato al tuo
lavoro» disse uno; «È proprio
il motivo per cui ancora non sei finito in cella a marcire»
disse l’altro.
Birthday ~
«Portgas, se tu fossi nato il primo Aprile avrei potuto
considerare la tua
nascita uno scherzo,» disse Smoker – forse per
prenderlo in giro, forse perché
voleva vedere l’espressione perplessa di Ace diventare un
sorriso felice, forse
perché sapeva che Ace avrebbe preso sul serio le sue parole;
forse però non si
aspettava l’abbraccio soffocante con cui il marmocchio lo
stese a terra,
neanche fosse un combattimento su un ring.
Blessing ~
Smoker era stato molto fortunato a trovare Tashigi come seconda in
comando: era
una brava ragazza con un forte senso della giustizia, e soprattutto
aveva
accettato – se non silenziosamente approvato – la
decisione del proprio
superiore, la mattina dopo l’infausto incidente (vale a dire
dopo aver visto
Smoker e Portgas D. Ace impegnati in qualcosa di non meglio definibile
nella
cabina del commodoro).
Bias ~
Un pirata resta sempre un pirata,
pensò Smoker, anche dopo essere stato ferito dal
più pericoloso colpo basso che
Ace potesse infliggergli – vale a dire il suo sorriso felice
e soddisfatto,
stupido sorrisone a trentadue denti che metteva il commodoro in
difficoltà.
Burning ~
Per prendere in giro Smoker, Ace un giorno portò nella
cabina del commodoro una
coperta antifiamma: il bello è che il commodoro non si
infastidì affatto per
quel regalo, e anzi, lo buttò sul letto prima che Ace ci si
potesse lanciare
sopra – per evitare di trovarsi con il letto in cenere come
due settimane
prima.
Breathing ~
Colpito da una fitta di narcolessia, Ace crollava sempre a terra come
un sasso:
non veniva scambiato per un uomo morto soltanto dall’istante
in cui cominciava
a russare – eppure Smoker ancora rimaneva attento ai secondi
di apnea, quando
il rumore del sonno si interrompeva improvvisamente e Portgas sembrava
aver
lasciato tutto il mondo indietro.
Breaking ~
Seguì il profilo della mascella con la punta del dito: la
pelle sotto la sua
mano era bianca alla luce della lampada, e forse—se avesse
fatto pressione
sulla giuntura vicino all’orecchio, si sarebbe
spaccat—fece pressione, ma
Smoker reagì ribaltando Ace giù dal letto dopo
una specie di grugnito.
Belief ~
Che buffo: entrambi credevano nella libertà,
benché ricercata con modi e metodi
piuttosto diversi, se non diametralmente opposti – il
risultato era comunque lo
stesso, e questo valeva anche per la loro lealtà
incrollabile.
Balloon ~
«Non mi dici più di andarmene, niente minacce e
niente manette – non per
portarmi in cella, almeno: direi che stai migliorando,
Smokey.»
Balcony ~
«Ahimè, ahimè, si nascondono
più pericoli nel tuo sguardo che in venti spade
nemiche,» disse Ace, ridendo, soddisfatto di quella citazione
un po’ fuori
luogo; Smoker, invece, rifletté accuratamente riguardo quale
fosse il metodo
migliore per sbarazzarsi di quell’idiota (ma tanto non se ne
sarebbe liberato,
perché Ace aveva tirato in ballo un discorso implicito su
cui Smoker si trovava
tacitamente d’accordo).
Bane ~
Smoker credeva che la causa della rovina (della corruzione) del potere
mondiale
fosse la distinzione tra essere e dover essere, perché se la
consapevolezza
fosse stata una sola – e non due, tenute così
separate – allora molti morti
sarebbero stati evitati: allora forse anche lui—
Quiet ~
Quella volta in cui era salita sulla nave di Smoker e aveva sentito
rumori
molesti provenire dalla cabina di quell’imbecille, Hina aveva
deciso di mettere
in riga Smoker e, superando Tashigi e il suo gesticolare imbarazzato,
raggiunse
la cabina del commodoro; sbatté la porta (ma con grazia) e
gridò che era ora di
spegnere quella stufa che faceva rumore e—Tashigi, alle sue
spalle, si
imbarazzò per Hina, che invece era divertita dal fatto che
la causa dello
scoppiettio del fuoco fosse una persona, non
una stufa.
Quirks ~
Ace ha delle bizzarre abitudini, quando passa la notte da Smoker, e
sono due
manie un po’ buffe, anche: una è quella di provare
tutte le giacche del
commodoro (neanche fosse un cane che deve
annusare tutto, pensa Smoker), l’altra è
quella di spalancare la porta e di
gridare a tutto l’equipaggio che il loro superiore sarà impossibilitato a rispondere a
qualsiasi richiesta, almeno per
un paio d’ore (il tempo di mettere a
soqquadro l’armadio di Smoker, pensa Ace).
Question ~
«Ti darebbe davvero fastidio se—» e fu
interrotto da un «Sì, accidenti!» che lo
fece sorridere sinceramente (non poteva davvero esser triste,
perché Smoker non
l’aveva lasciato parlare fino alla fine).
Quarrel ~
Anche quando le discussioni s’infiammavano, Ace e Smoker
riuscivano a mantenere
una certa calma: se non altro finivano a calci e cazzotti, il che era
sempre
meglio di veder la nave colare a picco perché Portgas
s’infuriava e Smoker
diventava incapace di contenere le fiamme.
Quitting ~
Non dovresti fumare, cominci con un vizio
e finisci con l’averne cinque, dieci, infiniti a cui non
riuscirai a rinunciare:
col senno di poi poteva anche aver ragione, il vecchio colonnello, ma
dal
momento in cui aveva fumato una sigaretta per la prima volta
– «Smokey,
dovresti smettere di fumare, altrimenti non riuscirai più a
catturare neanche
un novellino pirata!» – Smoker aveva capito di
essere vizioso, a proprio modo
(anche se mai l’avrebbe ammesso, specie davanti a quel
faccino da schiaffi di
Portgas).
Jump ~
Sarebbe bastato, davvero, prendere un profondo respiro e poi compiere
un salto
nel buio per tirare Ace fuori dalla prigionia – ma rimase
lì, piantato coi
piedi a terra come se avesse messo radici nel mezzo del campo di
battaglia,
come se dei rampicanti parassiti lo avessero ancorato sul fondo del
mare (la
testa girava, la jitte pesava come una montagna tra le dita, le
ginocchia si
stavano sciogliendo) e l’avessero privato del conflitto che
si rimestava nel
suo corpo.
Jester ~
«Ti hanno trattato come un matto, ad Alabasta: il matto che
dice la verità, che
dice come stanno davvero le cose, che cosa è seriamente
successo, ma che non
viene ascoltato da chi avrebbe bisogno delle sue parole—oh,
se vuoi ti presto
il mio cappello, fa’ finta
che sia un
berretto da giullare!»
Jousting ~
La lancia di Argalìa, che disarciona tutti gli avversari,
è la lancia del
vincitore – dunque la lancia del giusto; difficile stabilire
a chi debba essere
consegnata, a dire il vero, quando i cavalieri che se la contendono,
pur
essendo leali ognuno al proprio stendardo, si fanno sempre meno rigidi
e sempre
più disposti a sporgersi uno verso l’altro, colpo
dopo colpo, per capire chi davvero hanno davanti.
Jewel ~
Quando Ace si prendeva del tempo per spogliarsi, dedicava due secondi
netti
alle scarpe e ai pantaloni, buttandoli con poca cura fuori dai piedi:
invece si
occupava attentamente del proprio cappello – lo appoggiava
sulla scrivania,
all’attaccapanni, sulla sedia di Smoker, in un luogo che Ace
considerava al
sicuro da fiammate improvvise.
Just ~
«Sai come si dice, no: superstizione, ignoranza e
avidità fan diventare il mondo
l’aldilà» dice Ace, e Smoker ribatte:
«Ma servirebbe solo la giustizia per
togliere al mondo quella malizia» prima che Portgas sorrida.
Smirk ~
Sami, il cuoco di bordo, stava parlando animatamente con Pirra,
l’ufficiale
medico – e avevano dei dispettosi sorrisini in faccia, come
quando Ace faceva
battutine riguardo la jitte e di come il manganello fosse stato scelto
per
compensare—
Sorrow ~
I morti che cadono con la faccia rivolta a terra sono quelli a cui si
riesce a
dire addio più facilmente; ciononostante le piastrine che
Smoker aveva al collo
bruciavano come avevano bruciato le mani di Ace sul suo viso, al buio,
l’ultima
notte in cui si era intrufolato nella cabina.
Stupidity ~
La cosa più stupida che Ace poté fare fu quella
di rispondere alle provocazioni
di Akainu; la cosa più stupida che Smoker poté
fare fu quella di non
intervenire dopo aver intuito in quale modo sarebbe finita quella
guerra – ma
entrambi furono sempre tremendamente leali e non considerarono mai
l’esito di
Marineford come dovuto a una serie di avventatezze.
Serenade ~
Era un gioco stupido, ma molto divertente: Ace cantava una canzone che
aveva
sentito sulla Moby Dick e Smoker, chiudendo gli occhi e inspirando un
tiro di
sigaretta, creava col fumo quello che Ace gli faceva venire in mente
cantando –
non mancavano mai né le navi né il mare mentre
cercava la forma calzante per la
Giustizia.
Sarcasm ~
«Non sei felice di vedermi, Smokey»
suonò più come una domanda che come
un’affermazione; al che Smoker rispose: «Sono molto felice di vederti, Portgas: legato,
in ginocchio e con un
pubblico simile», indicò Jinbe lì
accanto, «che cosa mai
potrei volere di più?»
Sordid ~
Per cambiare il sistema dall’interno avrebbe dovuto scavare
nel fango – e
Marineford non spense la sua volontà, o il suo senso di
giustizia, o il
desiderio di eliminare la Flotta dei Sette, anzi: vennero alimentati
dal dolore
e dagli incubi che non avrebbero mai smesso di tormentarlo con i loro
artigli e
con la loro terra di due metri di profondità spinta a forza
giù nella bocca,
fino ai polmoni, fino ad annerirli più del fumo o del fuoco.
Soliloquy ~
«Hina pensa che finalmente Smoker abbia deciso di levarsi la
scopa dal culo e
di mettersi in gioco: quello che perplime Hina è che Smoker
abbia scelto una
persona così a modo e
così educata come Ace,
ma in effetti non c’è
da stupirsi – ha sempre avuto buon gusto, anche quando ci ha
provato con Hina
stess—» e Smoker sbuffò così
forte, ed Ace rise così di gusto, che Tashigi non
poté credere che la stoica Gabbia Nera si fosse preparata un
simile discorso e
che se lo fosse anche imparato a memoria!
Sojourn ~
Smoker fece un cenno a Sami, il cuoco di bordo che aveva accompagnato
lui e
Tashigi a partire da Loguetown: quello era il tacito ordine –
preparati, sta arrivando un pozzo senza fondo
da sfamare, e non ti renderà la vita facile e—ehi,
quella era una minaccia
rivolta a chi, per essere precisi?
Share ~
Ace guardò il proprio piatto, poi Smoker, poi il piatto,
pieno di carne condita
con un sugo buonissimo, poi di nuovo Smoker; scosse la testa per
scacciare via
un pensiero impensabile: e van bene tante cose, però
condividere una coscia di
pollo con il commodoro proprio no, non era ancora in grado di
farlo—forse, un
giorno...!
Solitary ~
Prima di incontrare Ace, Smoker rimaneva nella propria cabina in
silenzio,
fumando tre sigari di fila; dopo che quel marmocchio insolente
lasciò la terra,
Smoker iniziò a spegnere i sigari per sentirsi seriamente da
solo (perché aveva
bisogno di sentirsi solo, ne aveva davvero
bisogno).
Nowhere ~
Accidenti all’odore di quei sigari che Ace sentiva
dappertutto – perfino quando
era solo, sullo Striker, sul liscio di un tratto di mare deserto:
accidenti al
suo fuoco che, quando scappava dalla sua pelle in viticci sottili,
cercava di
arricciarsi nello stesso modo in cui il fumo di Smoker si arricciava,
nel
tentativo di riportare a sè quel buon odore di fumo e di
Smokey.
Neutral ~
Con accattivante Tashigi aveva
descritto Ace, quando il marmocchio si era presentato a lei –
e Tashigi non
aveva poi torto, visto che costava molta fatica non soccombere
all’insistenza e
soprattutto alle mani di Ace.
Nuance ~
Il risultato è che Ace viene comunque buttato fuori dalla
cabina di Smoker
attraverso la finestrella; la differenza sta nel fatto che prima veniva
scaraventato fuori perché il commodoro proprio non voleva
neanche vederlo,
quell’insolente marmocchio – ora, invece, viene
defenestrato perché c’è la nave
di un viceammiraglio all’orizzonte.
Near ~
Quando gli era stato impartito di tenere vicini i propri amici e
più vicini
ancora i propri nemici, ecco, forse nemmeno Smoker aveva pensato di
prendere
alla lettera quella lezione di strategia e probabilmente non
era da intendersi in maniera letterale –
tant’è che quel
marmocchio, in quel momento dedicato ai ricordi, gli stava respirando
sul
collo, tanto per dire, sì.
Natural ~
Come l’intrecciarsi del fuoco e del fumo in un incendio
è un fenomeno naturale,
allo stesso modo era logico che fumo e fuoco diabolici si
intrecciassero sulle
loro dita.
Horizon ~
Esistono un momento e una condizione meteorologica tali per cui la
linea che
separa il mare dal cielo sembra scomparire – basta guardare
le cose o le
persone con la luce giusta e le differenze perdono significato.
Valiant ~
«Oggi sei arrabbiato, Smokey» osservò
Ace «si tratta di Alabasta e del fatto
che mio fratello, non tu o la tua
seconda in comando, dovrebbe ricevere una promozione o una medaglia al
valore?»
Virtuous ~
Ace tornava da Smoker perché aveva imparato a rispettare il
suo codice morale e
la sua idea di giustizia; Smoker lasciava che Ace tornasse
perché aveva
imparato a rispettare la sua idea di libertà e la sua
dedizione a quella specie
di famiglia per cui un giorno avrebbe ripreso le acque del Nuovo Mondo.
Oh, mothers, wipe your tears
Your sons will rest a million
years
Found their peace at last
As foe turned to friend
And forgive
Victory ~
Non c’è da gioire nell’aver vinto una
guerra, ma c’è da gioire per tutti i
figli e i padri che sono tornati a casa, anche se sono pochi, anche se
sono
malandati e spezzati e scoppiati, anche se sono figli e figlie e padri
e madri
e compagni d’armi fantasmi.
Defeat ~
Non c’è da vergognarsi nell’aver perso
una guerra, ma c’è da vergognarsi per
averla scatenata e per aver costretto le persone a combatterla,
perché alla
fine di tutto non c’è onore e non
c’è gloria – ci sono i morti, ci sono i
vivi
che li piangono fino a seccarsi gli occhi, ci sono i soldati che non
trovano
più la pace e che vengono emarginati nei loro incubi.
And they knew they’d die
Note Autrice:
Salve!
Questi erano
cinquanta prompt per cinquanta frasi, seguendo la tipologia della
community
1sentence (link!
e link2!),
set beta. È una storia
ispirata alla
challenge, non vi partecipa attivamente (più che altro
perché non saprei
gestire lj né altre piattaforme, ho già problemi
tecnici con efp perché sono
imbranata, lol).
Le
frasi sono
tutte slegate una dall’altra, quindi cambiano anche i tempi
verbali, ci sono
continui salti temporali et cetera. Sorry not sorry, I regret nothing.
I
titoletti sono in inglese perché sono i prompt della
challenge inglese: li
avrei tradotti, se non avessi sfruttato la pluralità di
significati di alcuni
di questi prompt (Wonder, che vale chiedersi e stupore,
per fare un esempio).
Di
seguito
precisazioni che possono tornare utili per capire le mie pare mentali:
Pirra,
Sami, Fara
e company › sono OC, membri dell’equipaggio di
Smoker, nulla di cui
preoccuparsi. C:
balcony › quello che dice Ace
è una frase di una scena di un’opera
teatrale di Shakespeare: forse le parole della frasettina che ho
riportato io
non sono le più famose, ma credo di avervi dato abbastanza
indizi. XD
balloon › i balloon sono
(anche) le nuvolette in cui vengono scritte
le battute dei personaggi, sia nei manga che nei fumetti occidentali.
Mi
immagino quella frase come detta costantemente da Ace, ecco
perché balloon.
Scusatemi, sono contorta. EHM.
jester › si ringrazi il fool
del King
Lear, altra opera di Shakespeare.
jousting › Argalia
è un pg dell’Orlando Innamorato che compare anche
nell’Orlando Furioso: la sua lancia magica poteva
disarcionare qualunque
avversario.
waltz › prendete come
riferimento la canzone Take This Waltz
di Leonard Cohen. Quello che nella frase è tra
parentesi e in corsivo va letto di tre in tre, come il ritmo di un
valzer.
war › la Vecchia Bugia viene
da una poesia di Owen Wilfred.
L’originale di O. W. è questo: you would not tell
with such high zest / to
children ardent for some desperate glory / the Old Lie; Dulce et
Decorum est /
pro patria mori. Il testo latino è di un’ode di
Orazio, che il poeta inglese ha
recuperato duemila anni dopo.
sarcasm › siamo in un ambiente
(spero riconoscibile) con un what-if?
grosso come una casa but I don’t care, lol.
Profilo
della
challenge: 1sentence.
Se
volete, dateci un’occhiata, è molto bella.
Come
al solito ci
sono solo idiozie o sofferenze. Non c’è via di
mezzo, ehm. Però io non ne ho
mai abbastanza, della SmoAce, dunque eccomi qui per un’altra
raccolta, anche se
più breve di Indice di fuoco.
C: Il titolo di questa raccolta viene dal fatto che si tratta di due
personaggi appartenenti a fronti diversi (uno pirata, l'altro marine)
che, almeno nei miei viaggi mentali, possono trovare un accordo - e
che, in fin dei conti, con la morte non importa il fatto che fossero di
due schieramenti opposti. Spero di essere riuscita a spiegarmi. Ehm.
Le
parti in
corsivo all’inizio sono citazioni da: Cliffs
of Gallipoli, dei Sabaton; Canzona
di
Bacco, di Lorenzo de’ Medici. Alla fine sono sempre
versi di Gallipoli. Altri
riferimenti alle
meravigliose canzoni dei Sabaton che mi fanno piangere come una stupida
sono
sparsi qua e là nel testo, a partire dal titolo. Sono
già in corso lavori per
ulteriori storie con loro in sottofondo, perché producono
metal magnifico. Non
sarà regolare per ogni set (almeno, per ora non è
nei piani): semplicemente,
essendo Vittoria e Sconfitta due contrari, ho preferito affrontarli in
questo
modo.
Spero
che sia
tutto chiaro: in caso contrario, scrivetemi pure, io non mordo e son
ben felice
di leggere commenti, critiche e riflessioni – per esempio,
sarei felice di
sentire qual è la frase che più vi è
piaciuta! Mi sono divertita un sacco e
sono soddisfatta di questo lavoro. -w- Gli aggiornamenti saranno,
spero,
settimanali: sono a circa metà dell’opera, dunque
mi auguro di riuscire a
finire tutto per i tempi stabiliti. Aggiornerò comunque di
giovedì, come per la
raccolta SmoAce precedente, così se non mi vedete per una
settimana saprete che
la successiva arriverà un altro set; dimenticavo, due di
questi saranno in
genderswap, perché amo Anne e Smokie, poco da farci.
Verranno comunque
segnalati da qualche parte, così a chi non piace il
genderswap può saltarli. C:
Grazie
per aver
letto! ;)
claws_Jo
Questi
personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di
Eiichiro Oda; questa storia è stata scritta senza alcuno
scopo di lucro.
|
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Capitolo 2 *** Set A ***
Alla morte non importa
chi tu abbia seguito in vita (to hell and back)
Al fuoco, al fumo!
Comfort ~
Era inquietante il modo in cui Portgas riusciva a farlo ragionare dopo
l’ennesimo massacro approvato dalla Giustizia Assoluta; era
spaventoso il fatto
che quel ragazzino riuscisse a calmarlo parlando a vanvera di cose
inutili –
saltando da Garp a Rufy, da uno all’altro schieramento della
scacchiera; in un
certo senso era una consolazione, anche se non leniva proprio nessuno
stramaledetto problema nel lungo periodo (ma per due minuti sarebbe
andato
bene, sì).
Kiss ~
«Portgas, deciditi e trova una fottuta mezza misura: non puoi
passare dal
baciarmi come se io fossi il
marmocchio di un gatto al baciarmi come se tu
fossi un giaguaro che si lanc—»
Soft ~
Dopo una giornata di lavoro alla scrivania, Smoker riuscì a
vincere e ad accaparrarsi
il cuscino per la notte; Ace dovette ripiegare sul dormire appoggiando
la testa
sulla pancia del commodoro – e guai a dirgli che non era
comodo, perché con un
«Non dire bugie a me, marmocchio!» e un calcio
Smoker l’avrebbe buttato fuori
bord—fuori dal letto.
Pain ~
Ace aveva l’abitudine di dare una marea di pizzicotti a
Smoker, come se dovesse
sempre tenerlo sveglio per fargli capire che sì,
stava proprio fraternizzando
con un pirata e no, non era una
delle
sue fantasie.
Potatoes ~
Smoker non aveva davvero creduto ai propri occhi quando vide Ace
giù in cucina
con Sami e i suoi due aiutanti, Lupalta e Zottre, mentre
chiacchieravano e
preparavano la cena per quaranta persone:
«Capit—commodoro, credo che in
qualche modo tu abbia una buona influenza sugli altri, più o
meno» disse Sami,
prima che tutti e quattro scoppiassero a ridere; allora Smoker fu
costretto a
sbattere la porta con più forza del solito per esprimere il
proprio disappunto
(la carne arrosto e le patate al forno, perché lo
sappiate, quella sera
furono ottimi).
Rain ~
«Te lo dirò una volta sola, quindi ascoltami
bene» disse Smoker, che sentì Ace
raggiungere la porta della cabina nonostante avesse gli occhi su un
foglio e
nonostante il rumore della batteria d’acqua sul fianco della
nave, «se osi
anche solo uscire di qui e prenderti un raffreddore, ti prometto che ti
butto
in mare senza ripensamenti, perché non ho alcuna intenzione
di vedere
esplosioni e fiamme a causa di uno starnuto: sono stato abbastanza
chiaro,
Portgas?»
Chocolate ~
Be’, come dire, la faccia di Portgas dopo una fitta
narcolettica poteva
diventare un oggetto di schern—di
studio
molto interessante; come quando Ace si addormentò con la
faccia su una scatola
aperta di cioccolatini e Smoker non si degnò di spostarlo da
lì, perché in
fondo il commodoro sapeva che sarebbe stato esilarante vedere Ace
sollevare la
testa e gridare come un pazzo a causa del cioccolato al peperoncino
negli
occhi!
Happiness ~
«Perché ha i giorni contati!» concluse
Ace, ridendo; Smoker nascose un mezzo sorriso
dietro una mano (fece finta di fare un tiro dalla sigaretta),
perché non voleva
dargli una simile soddisfazione, ma Ace se la prese comunque senza dir
nulla: va bene così, per ora, va
bene così.
Telephone ~
Ace chiese al commodoro per quale motivo tutti si lamentassero
dell’alto numero
di decessi di lumacofoni quando Smoker era in giro, al che il marine
borbottò
qualcosa riguardo un certo Pugno di Fuoco
ficcanaso che non può fare a meno di dare aria alla bocca:
la verità era
che i lumacofoni collegati alla nave di Smoker fumavano sigari di prima
qualità, ma certo Smoker non avrebbe raccontato questa
storia a quel
dannatissimo chiacchierone!
Ears ~
Ace adora soffiare nell’orecchio di Smoker prima di dargli un
piccolo bacio
che, come ben sanno tutti i bambini, assorda la testa per una decina di
secondi; si limitasse a questo, a Smoker non darebbe neanche troppo
fastidio –
ma quando quello scemo di Portgas si mette a soffiargli scintille nelle
orecchie, ecco, allora anche Smoker ha diritto di arrabbiarsi, e
neanche un
bacino può perdonare Ace, giusto?
Name ~
«Rinnega il tuo nome,» disse Ace in tono
melodrammatico, buttandosi in
ginocchio accanto alla scrivania a cui Smoker era seduto,
«rinnega il tuo nome,
così magari smetterai di fumare e non ti verranno malattie
inguaribili!»: a
quel punto Smoker gli tirò una pedata in mezzo alla fronte,
così Ace ebbe un
valido motivo per lamentarsi.
Sensual ~
Bocca su bocca, un odore luminoso ma invecchiato come un dente di leone
che sta
per cadere a terra, la pelle raschiata come un documento vecchio di
secoli, un
suono di corno regolare come un gatto selvatico che fa le fusa;
è buffo da dire
e da pensare, ma Smoker associa Ace al colore giallo per ogni singolo
dettaglio.
Death ~
«Uhm, senti, Ace—» dice Rufy, serissimo,
«se non ti ricordi che cosa è successo
durante la battaglia, te lo racconto io,» e a quel punto Ace
ascolta tutta la
storia, prima che una vertigine gli ribalti lo stomaco e riesca a dire
soltanto: «Non pensavo che avesse le manie
dell’eroe» tra il torpore e
l’amarezza.
Sex ~
Ace si presentò davanti a Smoker con un sorrisone del tutto
innocente, che non
sparì dalla sua maledetta faccia da schiaffi neanche quando
cominciò a dire:
«Ehi, Smokey, ma se andassimo a Marijoa e lo facessimo sulla
scrivania del Grand’Ammiraglio,
sarebbe atto pubblico in luogo osceno?» e neanche quando
Smoker prese un
profondo respiro e cominciò a inseguirlo per tutta la nave
della Marina (per la
cronaca, la storia si concluse con un atto non proprio osceno ma un po’ sì in un
luogo non pubblico, per fortuna di
tutti).
Touch ~
Visto che sono sempre in spirito di competizione, Ace e Smoker si sono
inventati un nuovo modo per decretare chi mai sia il migliore (in
qualsiasi
cosa) tra loro; si siedono uno davanti all’altro, alzano
ognuno una mano e poi
le avvicinano, finché gli indici non si sfiorano: il primo
che si lascia
sfuggire una scintilla di fuoco o un ricciolo di fumo perde la partita
– il
gioco sarebbe anche semplice, peccato che finiscano sempre con
l’intreccio di
fiamme e fumo tale da surriscaldare l’ambiente piccino della
cabina.
Weakness ~
«Non scambiare la mia gentilezza con debolezza»
disse Smoker, seduto alla
scrivania, all’alba di un giorno in cui Ace non era ancora
sparito dalla cabina
(come avevano stabilito all’inizio di quella loro sottospecie
di relazione);
Ace, invece, pensò che quella cortesia fosse troppo fuori
dal personaggio
perché non ci fosse dietro qualcosa, per cui si
alzò di corsa, anche se un po’
a malincuore – il letto di Smoker era più comodo
dello Striker! –, e scomparì
fuori dalla finestrella, mentre un pensiero come Forse
il suo punto debole è che non riesce a sopportare la mia
vista di
giorno gli attraversò la mente insonnolita.
Tears ~
Anche se mi piaci tanto, non posso
lasciare il mare dei pirati, non voglio, pensa Ace, sdraiato
con al fianco
Smoker che lo fissa senza fare domande; poi dice: «Tieniti le
lacrime di
sirena» ad alta voce; anche se Smoker non capisce esattamente
che cosa
significhi, comunque le terrà con sé, anche
quando Ace sarà lontano con la sua
famiglia di fuorilegge.
Speed ~
«Chiama subito quel pavone blu mezzo addormentato e chiedigli
di ghiacciare un
rettilineo in mare: voglio vedere chi vincerà la gara tra il
mio Striker e la tua
moto!»
Wind ~
Stava giusto pensando che il loro rapporto è un
po’ come quando ci si crogiola
al sole con il maestrale che avvolge la testa in un sudario di
freschezza:
all’apparenza è tutto tranquillo, ma entrambi sono
consapevoli del fatto che ci
saranno grosse ripercussioni quando il maestrale si
assottiglierà fino alla
bonaccia.
Freedom ~
In una relazione come quella ognuno poteva credere in ciò
che preferiva,
frequentare chi desiderava e finire tutto senza neanche parlarne: come
potevano
concludere tutto in un attimo, allo stesso modo potevano scegliere di
continuare a frequentarsi (e questa parve la strada scelta).
Life ~
Ace davvero non riusciva a capire perché Smoker lo
discriminasse in quel modo:
dopotutto l’equipaggio del commodoro era composto da dei
matti completi, a
partire da Tashigi – d’accordo, era una ragazza
adorabile, però andava a
sbattere contro i muri prima di parlarci – fino
all’ultimo dei pelapatate in
cucina: quindi da quale pulpito veniva la predica, quando Smoker gli
disse:
«Sei un po’ troppo pieno di vita,
Portgas!» solo perché aveva proposto al sergente
Fara di vedere chi tra i due fosse il più veloce ad
arrampicarsi sulle reti di
sostegno!
Jealousy ~
Ace fissa i sigari che Smoker ha in bocca mentre il commodoro
è impegnato
sull’ultimo documento della giornata, e poi sbuffa; in
compenso, quando Ace lo
acchiappa per la giacca e lo costringe a sdraiarsi sul letto, Smoker
quasi
ringhia e guarda male – malissimo – la collana di
perle rosse che Portgas
indossa sempre.
Hands ~
Ace poté resistere solo per un paio di notti, ma poi dovette
soccombere di
fronte alla forza della propria curiosità – si
ritrovò dunque a dover aspettare
che Smoker stesse dormendo e, pianissimo, prese una mano di Smoker
senza
svegliarlo: solo allora poté misurare con precisione quanto
più grandi le mani
del commodoro fossero rispetto alle proprie (poi Smoker aprì
gli occhi e
recuperò pieno possesso della propria mano, nonostante
l’imbarazzo di
entrambi).
Taste ~
Smoker si chiedeva se Ace si gustasse per bene quello che ingurgitava
senza
ritegno, svuotando il magazzino di Sami, il cuoco di bordo; un giorno
glielo
domandò, perché proprio non poteva non essere
innervosito da come quelle
mandibole lavoravano, macinando carne su carne, e allora Ace parve
pensarci su,
poi disse: «È un po’ come faccio con
te» e riprese a ingozzarsi, davanti alla
faccia un po’ rossa (ma poco poco, eh) del commodoro.
Devotion ~
«Sarai tu a seppellire me» disse Ace, una notte,
con un occhio aperto e fisso
su Smoker – che invece guardava bene il marmocchio, per non
perdere neanche una
sfumatura di quello che Portgas aveva detto; «Sarò
io a seppellire te» concesse
infine il commodoro, consapevole del dolore che ne sarebbe seguito, ma
felice
in cuor proprio perché Ace si era avvicinato fino a potergli
dare un bacio
sulla bocca e lì era rimasto (era quanto di più
vicino a una dichiarazione
potessero arrivare).
Forever ~
Un momento solo non vale granché rispetto
all’inquietante prospettiva
dell’eternità fatta di polvere, né
valgono di più se son due o tre o se vengono
portati a processo dalla giustizia terrena: questo è uno dei
motivi che ha
permesso a Smoker di accettare Ace nella propria cabina (e che ha
spinto Ace a
fare un piccolo salto nel buio).
Blood ~
«To’, tieni un altro fazzoletto, Smokey»
dice Ace, senza riuscire a smettere di
ridere, «certo che se ti viene un’epistassi
perché stai due secondi al sole,
posso solo immaginare cosa potrebbe succedere se facessimo una sauna e
mi
vedessi nel mio nudo e crudo splendore!»
Sickness ~
In un momento inopportuno (Ace e le sue
mani e le sue gambe e il suo respiro e il suo fuoco sopra il corpo di
Smoker e
i suoi pensieri e tutto—),
ecco,
in un momento del genere Smoker ha pensato che, quando non
vedrà più Ace, il
fumo nelle vene morderà con forza, e che per lui
sarà difficile riprendersi
completamente dalla mancanza.
Melody ~
Fara, al timone, stava cantando una vecchia canzone d’addio,
al che Ace disse: «Io—conosco
questa canzone»; Smoker lo vide grattarsi la testa come per
togliersi dalla
mente pensieri inutili, quindi esclamò: «Ci sono
canzoni che si conoscono
perché prima di nascere qualcuno le cantava –
forse tua madre ha viaggiato su
una nave mentre era in gravidanza?» ed Ace si chiuse in un
canticchiare
continuo che non dava risposte a nessuno.
Star ~
«So di essere estremamente famoso tra voi marine, ma non ti
devi preoccupare
per me, vecchio musone: però è ovvio che sia
più facile vedermi di notte che di
giorno, visto che il mio Striker utilizza le fiamme come combustibile,
quindi dimmi
perché non posso andarmene via più tardi, al
mattino – se c’è il sole, la mia
luce si noterà meno!»
Home ~
Ace era soltanto un infiltrato su quella nave di soldati matti, ma
tutto
sommato non poteva poi lamentarsi della propria situazione: la
compagnia non
era male, il letto era comodo e, caffè a parte, il cibo era
ottimo – senza
contare un lieve senso di sicurezza, sottile come un viticcio di fumo.
Confusion ~
«Fatemi capire bene: tu» Ace indicò
Smoker «e lei» indicò Hina
«avete—ma tu non
eri—e lei non—» e cominciò a
gesticolare in modi tali da far arrossire Tashigi,
entrata nella cabina di Smoker per portargli il rapporto del giorno,
mentre
Hina ridacchiava cercando di mantenere il contegno e Smoker stava ben
pensando
di uccidere quel rincretinito di un marmocchio.
Fear ~
A partire da quel giorno a Marineford, la presa sulla jitte si fa
più stretta
quando Smoker sente la temperatura aumentare di colpo – per
questo non gli
dispiace affatto approdare sulla metà ghiacciata di Punk
Hazard.
Lightning / Thunder ~
La battaglia risolutiva sarebbe arrivata presto, Ace ne era
consapevole, e
sarebbe stata il colpo di martello più violento: per questo
motivo stava
cercando di fare incetta di momenti sereni – e con chi
condividerli, nel
Paradiso della Rotta Maggiore, se non con quel vecchio musone?
Bonds ~
Da quando aveva visto la jitte e le manette, le une accanto
all’altra, su una
cassapanca nella cabina di Smoker, Ace aveva immaginato che sarebbe
arrivato il
giorno in cui avrebbero usato in maniera poco
ortodossa quelle manette; certo non pensava che sarebbe
arrivato così in
fretta – tutta colpa di Smokey che era riuscito a trovare un
posto tra le
persone care a Ace, tutta colpa sua.
Market ~
«Mi fido del tuo giudizio» disse Kuzan,
più serio che mai (ma stava combattendo
contro se stesso per non ridere, Smoker ne era certo), dopo aver
ringraziato la
signora da cui aveva appena comperato una nuova mascherina da notte,
«però, per
favore, non aggiornarmi sui dettagli – non vendono ancora
degli strumenti per
togliermi dalla testa immagini poco dignitose di te che
fai—» e il resto della
frase, per fortuna, si perse sotto al chiacchiericcio e alle grida dei
mercanti
della più grande fiera di mascherine da notte della Rotta
Maggiore.
Technology ~
Smoker in genere accendeva i sigari con un normalissimo accendino; in
più di
un’occasione Ace aveva sbuffato e requisito suddetto discendente della pietra focaia, dicendo:
«Perché mai dovresti
consumare l’accendino quando posso accenderti io,
Smokey?» mentre il fuoco di
Prometeo infiammava le sue mani meglio di qualsiasi miscuglio di
benzina.
Gift ~
Tener presente che di persone cattive e di persone buone ce ne sono in
tutti
gli angoli del pianeta, siano essi fuorilegge, soldati o semplici
civili, è
come una manna dal cielo: il fatto che Ace possa riconfermare questa
ipotesi
ogni volta che vede (o sente) il musone e i suoi prendersi cura della
popolazione di un villaggio o di un’intera isoletta, ecco,
è un buon incentivo
a solcare i mari alla ricerca dell’assassino di Satch.
Smile ~
Dal manuale di Pugno di Fuoco per conquistare il soldato testa di
legno: attirare
suddetto individuo con un sorriso sfrontato; incuriosirlo con un
sorriso che
nasconde la verità; farlo capitolare con un sorriso sincero
e profondamente
grato per il tentativo che il soldato gli ha dato.
Innocence ~
Ace stava costruendo una torre con dei sigari, ma Smoker non gli aveva
intimato
di smetterla: questo perché non aveva ancora combinato
disastri, e poi perché
il marmocchio sembrava essere contento e tranquillo –
rubargli quel momento di
serenità parve a Smoker un vero e proprio reato.
Completion ~
Ecco, adesso potevano considerare conclusa un’epoca: ah,
sì, avevano proprio
vinto, con tutti quei giovani soldati in terra, tagliati da spade e
bucati da
proiettili, avevano chiuso in gran bellezza un periodo di guerra e ne
avevano
aperto un altro, non meno dannoso del precedente – li
guardò bene, uomini e
navi distrutti, li guardò e pensò di non avere
nessuna voce in capitolo su chi
deve vivere e chi deve morire, però—non
c’era nessun grande passo in avanti né
per lui né per l’umanità.
Clouds ~
«C’è aria di tempesta, lì
fuori: dici che potresti ospitarmi qui per un po’, se
ti prometto che ti distrarrò abbastanza da tutte le tue
preoccupazioni?» disse
Ace, invece di ripiegare sulla pessima Cielo
a pecorelle, pastore volante (alla fine distrasse Smoker in
maniera indecente,
comunque).
Sky ~
«Non sono arrivato a sistemare il cielo, perché
sono ancora invischiato in
questo sfacelo» disse Smoker, guardando il campo di
battaglia, i giovani stesi
tra le macerie, gli uomini schiantati in volo per sfracellarsi al
suolo, l’aria
che si era spaccata sotto i colpi della rabbia di un padre (la rabbia
atavica
per eccellenza, pensava Smoker).
Heaven ~
«Meglio regnare all’inferno che servire in
paradiso, Smokey,» risponde Ace,
sorridendogli allegramente; il problema è che Smoker, tempo
dopo, non sarebbe
riuscito più a capire quale fosse il crimine per cui Ace era
stato punito.
Hell ~
Quando Ace saltava dalla finestrella nella cabina di Smoker, il
commodoro
pensava che ecco, si stava preparando la sua ennesima catabasi tra la
perduta
gente, perché sapeva benissimo che sarebbe precipitato per
una ruina assieme a
quel fuorilegge, giù verso il secondo cerchio, in una
spirale di vento che
alimenta le fiamme; allo stesso tempo, comunque, Ace pensava che
sarebbe stato
difficile svegliarsi la mattina dopo e scivolare fuori dalla stanzetta
per
tornare sotto la luce del Sole, perché la compagnia non era
così male come si
poteva credere di primo acchito.
Sun ~
Dopo anni di allenamento, Ace è diventato capace di far
girare il proprio
cappello su un dito – e gira, gira, gira, diventa una sfera
di fuoco di grande
calibro da lanciare sulla testa di Smoker mentre il commodoro riposa.
Moon ~
Per alcuni la luna è simbolo di passività
perché splende di luce riflessa; però
è quella che influisce sulle maree, un po’ come
Ace influenza Smoker e
viceversa (dopotutto sono entrambi due satelliti di due diversi modi di
vivere).
Waves ~
Nelle notti dei loro incontri, Ace e Smoker spesso giocano a fare meno
rumore
possibile: la sfida prevede anche respirare profondamente soltanto
quando si
sente lo sciabordio del mare sui fianchi della nave (ecco un buon modo
per
imparare ad apprezzare il mare mosso: associarlo ai momenti tra i baci,
i morsi
e quel che ne segue).
Hair ~
«Hai sempre avuto i capelli grigi? Non è che, da
quando hai cominciato a
fumare, ti sei impiastricciato i capelli di fumo e loro hanno deciso di
diventar grigi per mimetizzare la sporcizia con—con la
pelliccia di un cane da
caccia? Eh, Cacciatore Bianco?» A quel punto Smoker avrebbe
tanto desiderato
tirare i capelli a quella testa vuota e strozzarlo con quelli, brutto
scemo
ficcanaso e disturbatore della quiete pubblica.
Supernova ~
Come una stella ospite nel cielo, che illumina il giorno e la notte
anche per
mesi e che poi scompare lanciando nello spazio del materiale per nuove
stelle,
così era stato Ace per Smoker: una presenza assidua per
alcuni mesi, seguita da
una fine da leggenda, che lasciò nel mondo palpabile
un’eredità per delle nuove
stelle – tra queste ce n’era una che brillava
più delle altre, e proprio quella
Smoker si ripromise di inseguire.
Note Autrice:
Salve!
Tutto bene?
Spero di sì.
Ho
deciso di
aggiornare ogni due settimane piuttosto che ogni sette giorni, questo
per avere
il tempo di rileggere quelle sacrosante duemila volte tutte le frasi e
per
abituarvi al fatto che, dopo questa raccolta, tornerò a
tormentarvi solo dopo
l’estate con questi due matti (la sessione estiva incombe e
io sono indietro,
come al solito!): piango io per prima, perché starei anche
tutto il giorno e
tutta la notte a scrivere di sti due imbecilli, ma non mi è
possibile.
Questa
volta il
set era alpha. Da quello che riesco
a
estrapolare dai miei scritti, credo proprio di stare facendo leva sullo
spirito
giocoso che questi due possono tirare fuori – giocoso,
sì, forse un po’
competitivo, ma mi mette allegria. Secondo me Smoker ha un lato del
genere che
tiene nascosto e che potrebbe venir fuori con Ace. Boh, considerazioni
inutili,
ignoratemi. XD
Prima
che qualcuno
chieda: sì, i titoli dei vari set non hanno senso, non
preoccupatevi. Mi
servono solo per divertirmi un po’. Magari l’ordine
di pubblicazione dei set ha
senso... Forse.
Noticine
utili:
happiness › ad avere i giorni
contati è il calendario: per questo è
triste. Scusate la brutta battuta, lol.
name › rinnega
il tuo nome
viene sempre dall’opera di Shakespeare del precedente set.
death › what if? enormissimo,
come al solito.
tears › le lacrime di sirena
sono un tipo di pietre, molto carine,
anche. Dietro c’è però una leggenda:
presso l’isola di Iona, in Scozia, una
sirena si innamorò di un monaco, per il quale
però lei non riuscì mai a
lasciare il mare. Nonostante provasse per il monaco tutto questo amore
smisurato, la sirena si tuffò di nuovo tra le onde,
piangendo. Da queste
lacrime deriverebbero le pietre chiamate proprio “lacrime di
sirena”, che sono
di colore azzurro-verde, se ben ricordo.
devotion › in arabo esiste una
frase che in inglese viene in genere
tradotta come You bury me: il significato che ci sta dietro
è che si ama troppo
una persona e dunque non la si vuole vedere morire – si
preferirebbe morire
prima della persona amata, ecco. Non sono mai riuscita a capire quale
sia la
frase in arabo, ma pace.
melody › sulle navi si cantava
molto perché col canto ci si dava il
ritmo per il lavoro.
lightning / thunder › il
martello è quello di Thor, dio
nordico del fulmine; la battaglia risolutiva richiama il
Ragnarök.
sky › vd. Se
fossi Dio,
di Giorgio Gaber.
Avevo scritto un primo abbozzo per questo prompt, ed è il
seguente:
«Dalle nostre parti, Smokey, si dice: Sulle
nostre teste c’è il cielo nero, sotto
c’è il nostro regno e cimitero, muori tra
le onde del mare o vivi solo per tremare!», al che
Smoker pensò che lo
stesso valeva per quei soldati che lasciavano la terraferma per
proteggere il
mondo dai criminali (è proprio vero che il cielo
è là sopra per tutte le
creature).
L’ho condiviso comunque bc of reasons.
heaven › citazione dal
bellissimo Paradise Lost di Milton: “Better
to reign in Hell than serve in Heaven”. Lucifero fu punito
perché sfidò Dio, se
non ricordo male. Per quale motivo Ace venne ucciso? Perché
era figlio di
Roger? Perché serviva per portare allo scoperto Barbabianca?
Perché era un
pirata e basta? Questo si chiede Smokey.
hell › commistione di un sacco
di riferimenti: intanto all’Inferno
di Dante (perduta gente, ruina,
secondo cerchio, tornare alla luce), poi alla catabasi (discesa agli
Inferi) di
Enea nell’Eneide, infine
alla mitica
citazione di Oscar Wilde: “Il Paradiso lo preferisco per il
clima, l’Inferno
per la compagnia”. Incontrarsi ogni volta, per questi due,
è come scendere
nell’abisso e risalire continuamente, ecco. Ho preferito
sfruttare questo
prompt in modo più “letterario” che
drammatico, spero me lo perdonerete (ehi,
io amo parlare di Dante, poco da farci XD).
Bene,
ho finito le
lalala-note. Oddio che brutta battuta. Ormai saprete che mi diverto con
giochi
di parole di poco conto. Spero che questa seconda serie di prompt e
frasi vi
sia piaciuta – come al solito io mi sono divertita un mondo a
scriverla! -w-
Vi
avviso subito, tra
due settimane avremo Anne e Smokie, eh, un set in Gender
Bender! Lettori
avvisati, mezzi salvati – oddio, in realtà spero
vi piacciano anche loro! ;)
Grazie
a chi segue
questa storia, grazie a Bluly che ha recensito e grazie a chi soltanto
legge!
C: Sono
qui per farvi innamorare un po’ di ‘sti due scemi,
quindi mi fa sempre piacere
vedere che c’è qualcuno che dà
un’occhiata a questa raccolta! Per domande, critiche,
riflessioni, biscotti (??) sono sempre qui a vostra disposizione!
Magari i biscotti sono bruciati... Ehm. XD
Alla
prossima!
Stay safe!
claws_Jo
Questi
personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di
Eiichiro Oda; questa storia è stata scritta senza alcuno
scopo di lucro.
|
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Capitolo 3 *** Set D ***
Alla morte non importa
chi tu abbia seguito in vita (to hell and back)
Dietro ogni scema c’è un
villaggio, dietro ogni comandante c’è un equipaggio
Air ~
«Te lo dirò una volta sola, vecchia musona, ma te
lo devo dire, perché sei una
testa di legno e c’è bisogno di mettere le cose in
chiaro,» esclamò Anne, prima
di abbracciare Smoker sul collo, «finché in questa
cabina ci sarà aria –
ossigeno, per essere precisa – io continuerò a
bruciare: pensi di poter reggere
il confronto?»
Apples ~
Anne l’ha stuzzicata così a lungo che Smoker
è scattata in piedi, si è levata i
capelli dalla faccia e ha sbottato: «Va bene, Portgas, hai
vinto, pensavo che
fosse un nuovo tipo di mela per fare una torta e invece era un Frutto
del
Diavolo in mezzo a delle semplici mele, ma ora lasciami in
pace!» e Anne
scoppia a ridere perché ehi, ma
allora
Smokie è golosa di qualche cosa che non siano i sigari!
Beginning ~
Come, all’inizio di un poema, si chiede
l’intercessione della dea dell’amore
perché
il suo amante non rompa la bellezza della pace con una guerra, allo
stesso modo
Anne chiese a Smoker una tregua simile (consumata dopo un paio di
settimane) in
seguito allo scontro a Nanohana.
Bugs ~
Quello che proprio le dà fastidio è la
disinvoltura con cui Anne ha fatto
amicizia con Tashigi e il resto dell’equipaggio di Smoker
– insomma, lei ci ha
ben messo cinque anni per ricevere una pacca sulla spalla dal sergente
Fara,
mentre a quella marmocchia sono bastate due settimane di frequentazione
irregolare
(«È solo il virus della gelosia, commodoro, parola
di ufficiale medico»)!
Coffee ~
Smoker era una caffeinomane senza possibilità di recupero;
per aiutarla a
superare una notte di documenti da firmare, Anne le aveva preparato un
caffè
speciale – il nuovo battezzato caffè
bianco in onore del commodoro –, ottenuto mettendo
nella caldaia della moka
un caffè appena fatto; il risultato superò le
aspettative, al punto tale che
entrambe rimasero sveglie per due giorni – ah, ma la sera
successiva Anne
scappò sullo Striker, perché non avrebbe
sopportato un’altra notte con quella
stronza che borbottava maledizioni e insulti!
Dark ~
Dopo Banaro, Anne non riesce più a dormire se le luci sono
spente; appena si
sveglia per un brutto incubo, Smoker (che ha il sonno leggero e per
questo
sembra non dormire mai) accende una sigaretta e comincia a fumare, in
modo che
a ogni tiro Anne possa vedere un puntino di braci nel buio; non
è un rimedio a
lungo termine, ma fino a quando non sarà tornata dal suo
Babbo andrà bene.
Despair ~
«È appena arrivata la comunicazione di presentarsi
a Marineford, guardiamarina
Tashigi – Portgas D. Anne verrà giustiziata, ed
è richiesta la presenza di
tutte le sezioni, dobbiamo avvisare il commodoro—»
ma Smoker era sulla porta
della sala delle comunicazioni e aveva già ascoltato tutto
quello che doveva:
si mise in bocca un terzo sigaro e si allontanò senza fare
commenti, benché
bastasse la forma irregolare del fumo che le scappava dalle mani, i
capelli
tagliati e in ordine, le unghie più corte del solito e gli
occhiali da sole ben
calcati sugli occhi per capire in che condizione deplorevole Smoker si
trovasse.
Doors ~
«Le porte dovrebbero essere tenute chiuse e le finestre
aperte,» disse Smoker,
mentre una vena in fronte quasi le scoppiò, «ma
non è una buona ragione né per
cantare queste cose,» (Ashen lady,
give
up your vows, canticchiava Anne ancheggiando e agitando le
braccia per
scacciare la noia) «né per stonare così
tanto – ti faccio notare che le porte saranno pesanti, ma le
pareti sono molto
sottili, su questa nave!»
Drink ~
«Guarda qua» disse Anne, agitando il bicchiere del
cocktail che Sami le aveva
preparato – un drink con succo d’ananas e rum:
Smoker osservò quella stupida,
poi il tumbler, poi borbottò qualcosa prima che Anne
scoppiasse a ridere ed
esclamasse: «Mi chiedi sempre che faccia abbia il mio
migliore amico, ecco—ha
dei capelli come questa decorazione, però biondi»
e sì, si stava proprio
riferendo al ciuffo dell’ananas con cui Sami aveva decorato
il bicchiere!
Duty ~
Quando sarà il momento, non salvarmi,
sono gli occhi di Anne a essere risoluti prima ancora che la sua voce
si alzi
sopra lo sciabordio delle onde e dica: «È tempo
che io vada, Smokie,» al che
Smoker la lascia andare—questo è il primo momento
in cui non la salverà; il
commodoro sa che si sentirebbe in colpa in entrambi i casi, e dunque
segue il
proprio senso del dovere—lo stesso che (per motivi strettamente professionali)
l’aveva avvicinata ad Anne all’inizio
di tutto.
Earth ~
Dal momento in cui era partita all’inseguimento di Cappello
di Paglia, Smoker
aveva cominciato a sentirsi annegare quando metteva i piedi sulla
terraferma;
era una sensazione di irrequietezza che, a Marineford, divenne ancora
più
violenta (e, come toccare il fondo del mare, le toglieva ogni ragione e
ogni
forza).
End ~
Smoker pensò una sola volta che la propria carriera in
Marina sarebbe finita
con l’arrivo impetuoso di Anne nella cabina; una sola volta,
poi mandò al
diavolo i propri superiori e abbracciò in maniera ancora
più ampia il proprio
credo; una sola volta, perché sull’abisso di
un’era capì che la propria vita
come ufficiale custode della Giustizia non era che cominciata.
Fall ~
Già non era previsto che si scontrassero ad Alabasta:
figuriamoci se era stato
pianficato lo sviluppo della sensazione di tepore ed eccitazione dovuta
all’avere la marmocchia al fianco, di notte, senza nemmeno
combattere per
buttarla giù e tener per sè quel minimo lenzuolo
che la Marina dava ai propri
ufficiali!
Fire ~
A contatto con le mani di Smoker, Anne si sentì bruciare per
la prima volta
dopo molto tempo – nel mero senso fisico del termine:
sentì il calore delle
dita di un’altra persona, il che può sembrare
normale a noi, ma non a chi ha il
fuoco nelle vene – anche per questo, la prima notte nella
cabina di Smoker,
Anne non perse un solo secondo nello stuzzicare il commodoro,
finché la donna
prese fumo dove Portgas l’aveva toccata (braccia
capelli cosce guance, perfino i talloni).
Flexible ~
State tutti pensando male e
sbagliato, soprattutto!, pensa
Smoker, seduta in
mensa assieme a Tashigi e al resto dell’equipaggio per il
pranzo: quando ha
detto che Anne è snodata come una contorsionista, Smoker non
si stava in alcun
modo riferendo ai momenti in cui stanno facendo le loro cose
private – bensì a quelli in cui Smoker
colpisce il fianco di
Anne con un dito per darle fastidio, e Anne reagisce rovesciando la
testa
all’indietro fin quasi a toccare terra coi capelli!
Flying ~
L’essere umano ha un cruccio atavico, cioè quello
di non poter volare come i
gabbiani o i pellicani; alcune persone hanno ricevuto per
volontà diabolica la
possibilità di provarne l’ebbrezza; di queste,
solo un paio ha scoperto com’è
volare aggrovigliate una attorno all’altra come i fili
annodati di un tappeto.
Food ~
«Ho come l’impressione che io non ti piaccia
affatto, e che tu continui a venire
qui solo perché Sami ti prepara un cestino con gli avanzi
della mensa,» disse
Smoker, accendendosi un sigaro; Anne ridacchiò, accavallando
le gambe con
l’aria di un’adolescente che cerca di convincere
un’amica a seguirla a una
festa per maggiorenni, poi esclamò:
«Be’, Smokie, diciamo che il pranzo per il
giorno dopo è un piacevole incentivo—»
prima che Smoker le saltasse al collo
per mandare al diavolo le incentivazioni gastronomiche.
Foot ~
Smoker non risparmiava ad Anne neanche una pedata in fronte: il
problema, per
la marine, nasceva quando quella maledetta stronza di Portgas riusciva
a
intercettare il colpo, sfilarle lo stivale e soprattutto quando
cominciava a
farle il solletico sulla pianta del piede – ecco, a questo
punto tutti sapevano
che il commodoro e Pugno di Fuoco stavano giocando alla tortura
infantile.
Grave ~
Shanks il Rosso aveva detto che si sarebbe occupato personalmente della
sepoltura; qualche tempo dopo, quando era già stata
trasferita nella sezione
del G-5, Smoker cominciò a raccogliere tante piccole
informazioni riguardo le
isole sotto il controllo del Rosso e di Barbabianca e una parete della
sua
cabina venne occupata da una enorme mappa del Nuovo Mondo, la
più precisa che
il commodor—viceammiraglio
riuscì ad
ottenere.
Green ~
Anne non riuscì a capire bene se Smoker fosse gelosa o
invidiosa della sua vita
libera da piratessa; quando poi, una sera, il commodoro la
accompagnò rotolando
sul letto e disse: «Non è il mostro
verde», allora Anne vide negli occhi di
Smoker non gelosia né indivia, bensì conflitto.
Head ~
«Smokie, ti spiego la prima regola d’oro del bagno:
la testa è l’ultima a esser
lavata, perché altrimenti ti viene mal di testa,
capisci?»; Smoker quella
regola la conosceva benissimo, però preferiva ignorarla e
schiacciare la nuca
di Anne sott’acqua, per affogarla nella vasca da bagno.
Hollow ~
Si sente disorientata e indifesa, perché non trova
più il fuoco che per anni ha
inondato le sue vene, è come se glielo avessero cavato dal
corpo con due
siringhe piantate ai polsi; al suo posto non c’è
neanche il calore delle mani
di quella stronza di Smokie, e Anne non può non sentirsi
intorpidita dal
freddo, in quella cella sotto il mare.
Honor ~
Smoker ha onorato ancora una volta la lealtà alla propria
causa; non importan—non
importeranno (forse, un giorno) i
graffi e le bruciature con cui i morti sono quasi riusciti a scalzarle
di dosso
l’armatura del suo amato credo, la sua corazza, la sua
integrità.
Hope ~
Quando vedeva Tashigi ed Anne andare d’accordo, Smoker sapeva
che il futuro le
avrebbe dato ragione – e le guardava, e sorrideva, ed era
sicura della validità
della propria Giustizia.
Light ~
Anne non era particolarmente pesante e Smoker era piuttosto forzuta,
quindi non
c’era da scomporsi quando Pugno di Fuoco veniva colta da un
attacco di
narcolessia e Smoker, pur sbuffando, la prendeva in spalla e la portava
a
dormire in un posto tranquillo (salvo poi vedere Anne scattare sveglia
e, dopo
aver capito di essere in braccio al commodoro, dimenarsi come un
animale
selvatico per sfuggire alle grinfie della
Cacciatrice e sparire alla vista in due secondi netti).
Lost ~
Dove andrà, su quale fronte si schiererà, a quali
uomini darà gli ordini, chi
la seguirà sul campo di battaglia—nei momenti in
cui tutto è già stato
stabilito da altre persone, la consapevolezza del proprio essere
è appoggiata
su un pavimento di vetro, sospeso nel buio e nei rumori più
cupi delle viscere
e del sangue dal cuore alle dita.
Metal ~
«Sei rincoglionita, Portgas,» disse Smoker, cedendo
alla richiesta di Anne di
farle un massaggio al collo solo dopo che la marmocchia le ebbe
giurato, sul
proprio nome, che non avrebbe mai più provato a fare headbanging estremo a ritmo della batteria;
«Tu di più, e non è per
colpa della musica,» rispose Anne, dimostrando
così di avere la testa più dura
del commodoro.
New ~
La notte prima dell’inizio dell’addestramento in
caserma Smoker non aveva
dormito molto, perché era stata eccitata e spaventata: la
sua testa non aveva
smesso nemmeno per un secondo di produrre sogni, se...?
e immagini di questa nuova vita che avrebbe vissuto; allo
stesso modo, più di vent’anni dopo, fissando la
marmocchia che dormiva al suo
fianco, provò quella sovrapposizione di sentimenti
– non le era sconosciuta, ma
ogni volta sembrava la prima, senza nessuna eccezione (non si riesce a
dormire,
non si riesce a pensare ad altro, è sempre così).
Old ~
«Chi è la mia vecchia musona preferita?»
chiede Anne, e non fa in tempo a
schivare il posacenere che Smoker le ha tirato addosso;
«Sarà bene che sia io,
marmocchia» risponde Smoker.
Peace ~
La pace è per chi verrà, non per chi ha
combattuto e visto la vita finire sotto
due metri di terra, perché per i reduci non
c’è calma, ma solo la morta
bonaccia di spettri; la guerra è la grande risanatrice,
certo, ma solo per chi
nascerà nella sua scia – e la pace in terra non
è per lei, né per quella
marmocchia, né per quelli che si sono radunati su
quell’isola a mezzaluna.
Poison ~
«Io ancora non capisco perché continui a buttarmi
fuori bordo un giorno sì e
uno no,» si lamenta Anne, levando il cappello, al che Smoker
risponde: «Per
immunizzarsi nei confronti delle sostanze tossiche bisogna assumerne
una
piccola dose regolarmente—e oggi è il giorno no,
quindi sparisci!»
Pretty ~
Non è che le sia mai sfuggito: diciamo piuttosto che
è un pensiero sopito da
qualche parte nella sua mente, uno di quelli che riaffiora con
prepotenza nei
momenti meno indicati – come in questo caso particolare,
mentre Anne sta
disfacendo la treccia per dare un po’ di sollievo ai capelli;
quello che Smoker
non sa è che Anne pensa più o meno la stessa
cosa, quando la marine fuma una
sigaretta guardando fuori dalla finestrella della cabina.
Rain ~
Vide gli ammiragli, diritti come pali da condanna a morte, e su di loro
vide
soldati (soldati!) volare e
schiantarsi
a terra, molli e incoscienti; poi vide Anne e suo fratello nella
mischia, e
Smoker capì immediatamente che il lutto dei cieli avrebbe
portato in terra il
cuore dell’inferno.
Regret ~
I primi giorni dormire fu praticamente impossibile, mentre fare incubi
divenne
normale; consciamente Smoker sapeva benissimo che, se a Marineford
avesse
cercato di salvarla, il senso di
colpa l’avrebbe resa pazza e traditrice, dunque aveva scelto
di tenere i piedi
sulla strada da cui era partita; questa consapevolezza non aiutava,
però,
quando la notte sopraggiungeva con tutti i dubbi di chi è
rimasto a seppellire
i morti—Smoker pensò che avrebbe portato sia
rimorso che rimpianto nella
propria tomba, ma fino ad allora quei due dannati genietti morbosi non
avrebbero dovuto avere controllo su di lei.
Roses ~
«Le rose sono rosse, le viole sono blu, se sei già
stanca la scommessa l’hai
persa tu» dichiara Anne, un po’ senza fiato, prima
che Smoker sbuffi e, con un
colpo di gomito e una presa salda, riaccompagni Anne sotto di
sè, in modo che
il commodoro possa muoversi con più scioltezza sopra il
corpo scuro della sua
compagna di merende (e poi ricominciano tutto da capo,
perché Smoker non
è stanca e non tutte le rose sono
rosse, capito?).
Secret ~
«Tu hai fatto cosa—» disse Anne, a
metà tra l’arrabbiato e lo spaventato, mentre
Smoker ridacchiava e cercava di dire senza balbettare (stava
decisamente
ridendo troppo, che si soffochi, brutta
stronza!): «Tranquilla, Portgas, ti giuro che non so che ogni tanto metti un paio di
calze nel reggiseno perché
ti senti più sicura,
così, e ti giuro
che non mi è sfuggito
mentre ero sul
ponte!»
Snakes ~
Anne non amava esattamente lasciarsi catturare dai marine, neanche
dalla sua
Cacciatrice preferita (nomignolo che Smoker non apprezzava per niente):
a volte
faceva finta di inciampare durante l’inseguimento ma, quando
Smoker riusciva ad
acchiappare Anne per una caviglia, il fumo sembrava perdere consistenza
–
allora dalla nuvola di polvere si allungavano un viticcio e un grido (White Snake!) che si allacciavano alla
pelle di fuoco di Anne in una corsa infinita.
Snow ~
Una nevicata è proprio quello che ci vuole dopo un bagno di
vapore: Smoker
appoggia i piedi sulla neve appena caduta e il contatto delle piante
dei piedi
con il ghiaccio è rinvigorente, e diventa toccante nel
momento in cui i fiocchi
di neve le finiscono in faccia e si sciolgono in qualcosa di simile a
delle
lacrime che non sono ancora state versate.
Solid ~
La schiena di Smoker è grande, chiara e scavata (si vedono
tutti i muscoli
anche quando è a riposo): forse non c’è
un tatuaggio che rappresenti la sua
lealtà alla Marina e alla protezione dei civili, ma Anne
è certa che la sua
risolutezza non abbia bisogno di simili manifesti – non
è che Anne vada in giro
in bikini per sfoggiare il proprio tatuaggio, ma immaginarsi Smoker con
un
abbigliamento del genere fa molto ridere!
Spring ~
«Ehi, Smokie, va bene essere acida, ma ignorare
così anche il miele che ti ho
portato è un insulto alle api che l’hanno
prodotto!», e Smoker parve ringhiare
per un vecchio, brutto ricordo – un’isola
primaverile e un alveare in una
grotta da cui aveva dovuto salvare una bambina: diciamo che preferiva i
pizzicotti che Anne le dava, il che era tutto dire (e tutto pensare).
Stable ~
Per Anne, Smoker è come uno di quei giochi per bambini che,
nonostante prenda
colpi violenti, rimane sempre in piedi: Anne ha potuto appurare questa
teoria
in un giorno di grandissima noia,
quando per scrollar via l’accidia si è lanciata
addosso a Smoker, gridando
qualcosa riferito ai koala e a un geronimo non meglio specificato, e il
commodoro non ha potuto non acchiapparla al volo; a quel punto, dopo
due passi
per recuperare l’equilibrio, Smoker s’è
trovata tra le braccia una gatta troppo
cresciuta, che le ha leccato il naso prima di andare a cercare un altro
gioco
interessante.
Strange ~
Per quanto curioso o inusuale (per non definirlo in altri termini come proibito e punibile
con la morte) possa sembrare, in un certo qual modo Anne e
Smoker vanno d’accordo – non su tutto, sia chiaro:
entrambe credono che la
libertà sia fondamentale, anche se cercano di raggiungerla
in modi diversi;
entrambe rispettano la lealtà verso la propria famiglia e il
proprio credo più
di ogni altra cosa – per questi motivi, pur paradossalmente,
riescono ad
apprezzarsi (e a sopportarsi) a vicenda.
Summer ~
Pensavi fosse solo un’avventura, non negarlo –
pensavi fosse un gioco di
illusioni dovute al caldo di Alabasta, ammettilo almeno a te
stessa—e guarda a
che punto siete arrivate, pur credendo che fosse solo una stagione, non
un
intero anno!
Taboo ~
La relazione in cui si trovavano non doveva essere pronunciata
– non prima
dell’aver svolto alcuni riti fondamentali per renderla ordinoaria:
uno
di questi era pranzare assieme, un secondo era lavare le mani e la
testa dell’altra,
un altro ancora era ripetere, tra sè e sè, che il
pericolo stava nell’aver
proibito rapporti del genere, pensando forse che la separazione del
quotidiano
dal sacro impronunciabile fosse utile alla fioritura di una
civiltà dignitosa.
Ugly ~
«Non esistono cicatrici belle, marmocchia,»
sussurrò Smoker, forse più a se
stessa che a Portgas, mentre controllava i punti sul braccio sinistro
di Anne
(all’altezza del tatuaggio), «esistono cicatrici di
guerra e cicatrici stupide
che i bambini si fanno quando corrono troppo forte e finiscono con le
ginocchia
a terra: credo proprio che le tue siano le peggiori, visto che sono
quelle di
una ragazzina finita nel mezzo di una battaglia,» e guarda
male quella bruttura
sulla pelle scura di una Portgas ormai fin troppo cresciuta.
War ~
Il caporale Seviri morì con gli occhi spalancati, trafitto
da due proiettili;
Smoker si accovacciò al suo fianco e gli abbassò
le palpebre con una mano, in
silenzio, alla fine di un’epoca, e pensò che
Seviri aveva falsificato l’età
anagrafica per entrare in guerra e che lei – lei stessa!
– glielo aveva
permesso e lo aveva preso sotto la propria responsabilità,
anni prima; il suo
pensiero andò anche ad Anne, e chissà chi avrebbe
chiuso i suoi occhi, chi era
stata la persona scriteriata che le permise di prendere il largo per
morire
insieme ad altri ragazzi della sua età—chi avrebbe
provato quell’impotenza e
quel dolore per un amico che ha lasciato il fango ma nel fango rimane.
Water ~
«Ehi, Smokie,» dice Anne, prima che un ringhio di
Smoker le faccia compiere un
passo indietro e la faccia finire contro lo stipite della porta del
bagno, «non
puoi toglierti dalle dita del sangue che non hai versato tu,
perché non c’è» e
Smoker lo sa, sa benissimo che dovrebbe smettere di lavarsi le mani
prima che
comincino a squamarsi, ma non ci riesce—perché un
bambino è morto tra le sue
braccia, e una donna è morta al suo fianco, su
un’isoletta della Rotta Maggiore
su cui si supponeva si nascondesse
una banda di pirati; Anne prende le mani di Smoker tra le proprie e le
immerge
di nuovo nella bacinella piena d’acqua che diventa sempre
più rossa.
Welcome ~
«Signora» gridò Tashigi a Smoker, appena
salita sul ponte, «quella è una delle
navi di Edward—» ma la sua voce venne coperta
dall’atterraggio, sul parapetto
della nave, di un uomo dalle ali blu, che poi disse: «Mi
aspettavo un saluto
più caloroso, Cacciatrice Bianca, dopo aver saputo quale
benvenuto hai
riservato a una delle mie sorelle.»
Winter ~
A costo di congelarsi i piedi, Smoker uscì
all’aperto in un riparo desolato
dell’isola di Drum e fumò sigari per un paio
d’ore – quando uno finiva veniva
poi spento nella neve; Smoker stava compiendo un rito di passaggio per
portare
a termine la propria missione dopo le incertezze di Marineford e, per
adempiere
al compito che s’era prefissata in quel giorno di calma
atomica, decise di
richiedere un trasferimento al G-5.
Wood ~
Se Smoker potesse decidere del proprio funerale, vorrebbe che il
proprio corpo
venisse bruciato su una pira e tutte le ceneri, quelle delle ossa e dei
ceppi
di legno arsi, venissero sparse sulla Rotta Maggiore: non lo farebbe
per
diffondere la Giustizia Morale sul mondo (perché il mondo
non funziona così
semplicemente), bensì per sollevare fuoco e fumo nel cielo
per un’ultima volta.
Note Autrice:
Set
delta. Il titolo del set viene da una canzone di Fabrizio de André, Un Matto (dietro ogni scemo c'è un villaggio). Spero che Anne e Smokie vi
piacciano, perché saranno con noi anche
la prossima volta!
Ho
notato che, nei
cinque set, alcuni prompt vengono ripetuti, come war,
drink, fire
e rain. Tendenzialmente userei il
fatto che siano due per scrivere una
frase stupida e una seria, ma dal momento che non li ho ancora
affrontati tutti
vedremo cosa succederà, lol.
Noticine
varie:
air › si fa riferimento sia
all’aria in sè che al verbo to
air something, che vale come
esprimersi, spiegare, dichiarare.
beginning › si ringrazi il De
rerum natura con il suo primo libro. Grazie, Lucrezio!
coffee › il caffè
bianco sarebbe il caffè dello studente, o il
caffè
del caffè, nel nostro mondo. XD
dark › what-if? grande come un
elefante – ehi, io ho bisogno delle
what-if?, sono la mia salvezza dai feels.
doors › le porte chiuse
& finestre aperte è anche per una
questione igienica e di pulizia; la canzone canticchiata da Anne
è Roadhouse
Blues, dei... The Doors. Mi diverto a piegare al mio volere dei prompt
intelligenti! XD
drink › La prima che ho
scritto è la seguente:
Il capo artigliere Kirit, salito di corsa fino alla cabina di Smoker,
entrò
senza neanche bussare, gridando: «Signora! Pugno di Fuoco si
è davvero bevuta la
bottiglia di alcol che
le avevo dato per fare giochi da sputafuoco per i ragazzi sul
ponte—»; dalla
mensa provenivano grida e urla, e soltanto quando Smoker e Kirit
entrarono
nelle cucine videro Anne saldamente aggrappata alla lampada sul
soffito, mentre
canticchiava qualcosa riguardo volare per far seccare la gola bruciata
e
strozzarsi con l’aria della cima del mondo (era divertente e
triste allo stesso
tempo).
Poi voglio dire, scusatemi, ma il piña colada è
fatto con il succo d’ananas e
non ho resistito. XD
fall › questa è
dovuta al fatto che in inglese innamorarsi si dice
to fall in love. Immagino che nella
challenge fosse una ambiguità voluta: io qui ci ho aggiunto
il far cadere Anne
giù dal letto – una cosa che Smokie
all’inizio faceva a cui però ormai ha
rinunciato.
green › Shakespeare parla
della gelosia come del mostro dagli occhi
verdi (green-ey’d monster). In italiano, inoltre, si
è verdi quando si è o
gelosi o invidiosi. Ho fuso insieme tutte queste cosine divertenti. Mi
sa che
Shakespeare comparirà di continuo, qua dentro, vi giuro che
non lo faccio apposta—credo.
metal › beh, ormai avrete
capito che amo la musica metal. XD
peace › in inglese, bonaccia
si dice proprio dead calm.
rain › gioca
sull’omofonia tra rain
e reign.
snakes › onestamente non
ricordo come viene tradotta in italiano la
tecnica di Smoker, ma il termine inglese è White Snake,
oppure Smoke Snake.
Vabbè, avrete capito che ci sguazzo in ste cose, no?
snow › il bagno di vapore
è proprio la sauna (torilla tavataan qualcuno
mi impedisca di scrivere idiozie pls!). Il primo abbozzo
tirato fuori dalla
mia testa, invece, era il seguente:
«Hai davvero un cerchietto rosso, no, non ci
credo!» esclamò Anne, deliziata da
quella scoperta (anche se in realtà quel cerchietto era di
Tashigi, che
probabilmente l’aveva perso inciampando sulla sedia quando
aveva portato un
rapporto a Smoker), «fammi vedere come mi sta!» e
sì, con quell’affare in testa
Anne sembrava proprio Biancaneve dopo una vacanza con Mago Merlino a
Honolulu!
EHM. Poi ho deciso che forse era il caso di scrivere cose meno cretine,
ma ho
comunque voluto condividerlo con voi perché ehi, mi diverto.
XD
taboo › dal maori tapu,
per il cui significato vi rimando qui
(riassunto breve: cosa/persona nella sfera del sacro, intoccabile;
violare il
tapu consegue in una punizione che può arrivare alla morte;
riti vari possono
servire per togliere il tapu dall’oggetto o dalla persona). Ordinoario
è scritto volutamente
in questo modo: sempre in maori, noa
è una parola che indica l’essere liberi dalla
sacralità inviolabile del tapu.
ugly › altro what-if
perché con queste due ho bisogno di
immaginarmi finali felici in cui Anne non muore e possono ancora
vedersi per
qualsiasi motivo ignoto e stupido che esista sulla faccia della Terra,
va bene?
Leave me alone with my feels. Che poi, avete notato la cicatrice di
Smoker
post-timeskip? Da paura!
Le
frasi stanno
diventando sempre più lunghe... Non è colpa mia,
è colpa della mia gemella
cattiv—volevo dire, della mia gemella logorroica!
E
nulla, spero vi
siano piaciute. Ci sentiamo tra due settimane! Stay safe!
claws_Jo
Questi
personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di
Eiichiro Oda; questa storia è stata scritta senza alcuno
scopo di lucro.
|
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Capitolo 4 *** Set G ***
Alla morte non importa
chi tu abbia seguito in vita (to hell and back)
Girls like girls like boys do
(nothing new)
Ring ~
«Allora, butti già la spugna e ti dichiari
sconfitta, Smokie?» Anne sorride
come un piccolo diavoletto; «Tu pensi ancora di poter
vincere, marmocchia,»
risponde Smoker, caricando un colpo dato con il palmo della mano, poi
subito lo
rilascia; quello sfiora la superficie dell’acqua; gli schizzi
arrivano fino
alla porta del bagno comune, che dista una decina di metri dal punto
della
vasca in cui si trovano – allora Anne dice che Smoker sta
barando, Smoker dice
che Anne non sa perdere, e alla fine cominciano una lotta corpo a corpo
per
decidere chi uscirà vincitrice dalla vasca comune (per la
gioia di tutti quelli
che vorrebbero farsi un bagno senza spargimenti di sang—di
acqua).
Hero ~
«Non puoi salvare tutti, e non puoi salvare me da
me» disse Anne, che non era
per nulla rattristata dalle proprie parole; «Questo
è quello che credono tutti,
Portgas, e io glielo lascio credere – per l’effetto
sorpresa» rispose Smoker,
tirando fuori uno dei migliori sorrisi-ghigni del proprio repertorio
(ma le
mancano molti tasselli del puzzle per capire che davvero non la
salverà).
Memory ~
Il castello della mente di Smoker è una tabaccheria, in cui
ogni pacchetto di
sigarette dietro al bancone è una persona, una situazione o
un pensiero: è
dunque normale trovare sigarette di marche diverse nello stesso
pacchetto,
com’è normale che alcuni pacchetti ne contengano
più di altri – quello che è
strano è la velocità con cui le sigarette nella
confezione Portgas siano aumentate
così tanto in così poco tempo.
Box ~
Anne ha trovato, nel bagno di Smoker, una scatoletta con dentro un
rossetto,
una pinzetta e un paio di forbicine; ha acchiappato il rossetto e poi
ha
richiuso la scatola, aspettando il giorno in cui Smoker
proverà a tirar fuori
una domanda riguardo quella vanità mancante.
Run ~
Lo Striker aveva superato l’orizzonte di Smoker: a quel punto
il commodoro pensò
che se all’inizio era stata lei stessa a inseguire Anne,
ormai era quella scema
di Portgas a sfrecciare sul mare alla ricerca della sua nave
– non che stessero
molto a sindacare su chi fosse alle
calcagna di chi, dal momento che
entrambe viaggiavano a venti nodi per amministrare le loro giustizie.
Hurricane ~
Non badavano a nessuna restrizione imposta dall’alto quando
giocavano al
piacere dell’amore: prima o dopo il sesso potevano esserci
scrupoli riguardo
eventuali conseguenze, ma mai durante – erano lontane dai
pericoli esterni
all’alcova, erano isolate nell’io del ciclone, in
una calma inscritta nel
rettangolo del letto.
Wings ~
Sulla schiena di Anne le scapole erano perfettamente visibili anche a
riposo:
per certi versi erano una buona cornice per il tatuaggio dei pirati di
Barbabianca, almeno per come Smoker ipotizzava fosse il modo di pensare
di Anne
(Sii libera, sii grande, e una mano
era calata sul collo e aveva dato una piccola spinta).
Cold ~
Il freddo ha dei lati positivi che si tende a sottovalutare: per
esempio può
significare che il corpo sta mandando dei segnali, quindi bene o male
tutto sta
ancora funzionando – e in notti fredde come quella, seguendo
ragionamenti del
genere, Smoker può pensare di riuscire ad andare avanti
sulla strada che ha
scelto.
Red ~
«Tu eri rossa di rabbia, Smokie, e io mi sentivo
giù, nel blu,» dice Anne,
costringendo Smoker a guardarla negli occhi, «poi ci siamo
trovate, e siamo
diventate viola per
l’intensità—» e senza
concludere la frase Anne salta al
collo di Smoker e la bacia appena sulla bocca, come se fosse un
pennello che ha
sfiorato il colore a olio sulla tavolozza.
Drink ~
Anne era sempre stata sobria quando si presentava nella cabina di
Smoker, nei
primi tempi; col trascorrere delle settimane Smoker poté
notare come la
marmocchia cominciò ad accettare l’amaro a fine
cena, una birra al posto
dell’acqua durante un pranzo—secondo lei era un
messaggio di Anne, come a dire
che finalmente riusciva a fidarsi di tutti loro (e dava a Smoker una
bella
sensazione, anche se preferiva tenerla per sè).
Midnight ~
Se utilizziamo il moderno calcolo dei giorni, un nuovo giorno arriva
durante la
notte, quando nessuno riesce a distinguerlo dal precedente: allo stesso
modo,
se guardassimo Smoker e Anne in questo momento attraverso il moderno
ideale di
Giustizia Morale, non si vedrebbe la differenza tra piratessa e marine.
Temptation ~
Smoker resiste a tutto, tranne alle tentazioni: quella di una
sigaretta, quella
di mandare a fanculo i propri superiori quando dicono stronzate, quella
di
interrompere la chiacchierata tra Tashigi e Anne per baciare quella
marmocchia—eh,
il mondo è pieno di seduzioni, ma finché sono cose buone che non fanno del male a nessuno,
perché no?
View ~
Anne conosceva un piccolo trucco per evitare di pensare al dolore
inferto a
tutte le persone che le volevano bene: fissava un punto al di
là delle sbarre
della sua celletta in Impel Down e il suo sguardo andava oltre quel
punticino –
arrivava alla cabina del Babbo, al ponte della Moby Dick accanto a
Marco, alla
scrivania di Smoker (e Smoker aveva sollevato la testa e aveva
pronunciato
qualcosa come Te l’avevo detto,
ma
Anne non era brava a leggere il labiale).
Music ~
Anne era convinta che sulla nave di Smoker mancasse un bravo musicista
che
allietasse le giornate di quei poveri soldati dalle schiene doloranti;
un
giorno, però, il sergente Fara tirò fuori dalla
giacca un’armonica a bocca, il
caporale Seviri uno scacciapensieri, poi cominciarono a suonare,
scambiandosi
battute come se stessero discutendo; i loro battibecchi melodici
accompagnarono
il morbido correre della nave sull’oceano e il braccio di
Smoker sul fianco di
Anne, e raccontavano la nostalgia di una casa che nessuna delle due
aveva mai
visto.
Silk ~
La pelle di Anne è morbida e tesa come una vestaglia di seta
e Smoker non s’è
mai tolta lo sfizio di avere una vestaglia simile, dunque lascia che
Anne le si
stenda addosso in maniera quasi elegante: una sta benissimo
sull’altra, una
cade sull’altra alla perfezione.
Cover ~
«E tu chi saresti, sentiamo, non ti ho mai visto su questa
nave» disse il
viceammiraglio Comir alla ragazza in uniforme, quella che doveva essere
addetta
alla manutenzione delle sartie e delle corde sul ponte; quella
salutò
schioccando i tacchetti delle scarpe uno contro l’altro:
«Signore, caporale
Mary Spadette, trasferita da Alubarna due mesi fa!» disse
poi, e Comir la
squadrò per un secondo, prima di superarla (e prima che Anne
facesse
l’occhiolino a Smoker, un po’ sollevata e un
po’ divertita dal fatto che Anne
stesse bene in divisa).
Promise ~
Il mattino in cui arrivò la notizia della devastazione di
Banaro, Smoker bevve
un caffè corretto; all’alba della battaglia di
Marineford, Smoker bevve un
caffè salato; dopo la guerra, Smoker bevve un
caffè fin troppo dolce, perché vi
aveva intinto la metà di un biscotto, pensando al momento in
cui Anne le aveva
dato quel pacchetto di biscotti e
insieme avevano giurato di non preoccuparsi mai una per
l’altra, una volta che
Anne fosse tornata nel Nuovo Mondo, dal proprio Babbo.
Dream ~
«Hina ha fatto un sogno strano, l’altra notte: ha
sognato che stava parlando
con Smoker di sigarette, e quando Smoker ne ha accesa una,
l’accendino non si
spegneva più e hai dovuto buttarlo in mare per spegnerlo
– uno spreco,
onestamente,» spiega Hina, che poi lancia
un’occhiataccia a Smoker e aggiunge:
«Non mi starai nascondendo un’altra delle tue
grandi idee, spero, perché Hina
odia dover scoprire le cose che Smoker le nasconde!»
Candle ~
Quando di notte sentiva l’urgenza di fumare una sigaretta e
c’era Anne lì al
suo fianco, Smoker si faceva accendere la cicca da Anne, a cui bastava
sollevare un dito infuocato: il vantaggio di tutto questo era che dalla
mano di
Anne non colava cera (che altrimenti avrebbe sicuramente sporcato il
cuscino).
Talent ~
«Visto che ti vanti sempre di saper fare tutto, Io so fare di qua, Io so fare di là, Hai
visto che brava che sono?,
Scommetto che tu non ne sei capace, Smokie!,
perché non impari a non
farmi incazzare, marmocchia?»
Silence ~
Quando Smoker non vuole dire la verità preferisce rimanere
in silenzio, perché
sa di non riuscire a dir bugie: questo è capitato anche
quando, all’inizio di
quella sorta di relazione con Anne, s’è fatta da
sola le domande riguardo i
propri sentimenti nei confronti di quella marmocchia – ha
pensato che forse un
giorno sarà in grado di rispondersi, che forse è
solo il conflitto tra pezzi
del puzzle della sua giustizia che non collimano, ma per diverso tempo
il
silenzio radio tra la testa e il cuore l’ha assordata.
Journey ~
Le tombe dei caduti sbocciarono una accanto all’altra, ed
erano tutte profonde
due metri: dopo quella sosta servita a mettere radici nella casa di
fango,
Smoker capì che era tempo di ripartire.
Fire ~
Anne se ne intende parecchio, di fuoco e fiamme; per questo motivo sa
subito come
definire gli occhi chiari di Smoker: sono del colore della cenere
ancora calda,
dove si nasconde qualche breve favilla di fuoco—sono del
colore della cinigia.
Strength ~
Anne non si farebbe problemi a dire che, in una sfida a braccio di
ferro,
Smoker sarebbe la vincitrice; allo stesso modo Smoker non
riuscirebbe a obiettare se si dichiarasse che Anne
è molto più
forte di lei; in entrambi i casi tutte e due sanno benissimo di che
cosa si sta
davvero parlando (rialzati, resisti,
reagisci, diceva il vecchio colonnello, questa
è la forza che ti dovrà animare sul campo di
battaglia, qualunque sia il fronte
che ti trovi davanti).
Mask ~
Se Smoker è brava nel capire le persone, Anne è
più brava nel nascondersi
dietro diverse costruzioni di se stessa, costruzioni che nascono da una
sua
sfaccettatura e che da lì si ampliano a una persona intera
– Smoker gioca ogni
giorno a capire quale Anne ha davanti.
Ice ~
A Punk Hazard Smoker aveva notato la corrente del mare sotto un enorme
montagna
di ghiaccio così come, qualche anno prima, aveva intravisto
la punta del dolore
che Anne aveva nascosto dietro un velo trasparente di risate e battute
pronte.
Fall ~
«Io ho un full» disse Anne, scoprendo le proprie
carte; Smoker cominciò a
sorridere con aria un po’ strafottente, ma il suo sorriso non
si aprì
pienamente, perché una carta le cadde dalla mano; Anne si
chinò per
raccoglierla e disse: «Oh, un asso di picche per cosa, un
poker?» per poi
restituire la carta a Smoker lanciandole un bacio; la conseguenza fu
una e fu
molte: Smoker ebbe di nuovo in mano l’asso di picche, che
aveva però la punta
verso il basso a dare sia un cuore sia un presagio di morte.
Forgotten ~
«Se volete conoscere la storia della battaglia di Marineford,
marmocchi, ve la
racconterò,» dice Smoker, e i bambini salvati da
Punk Hazard si siedono sul
ponte, di fronte a Smoker che invece è seduta su una
seggiola ed è controllata
a vista da Pirra, «niente roba da libri di storia: quella che
non viene
tramandata è la storia degli sconfitti, ed è
quella che sentirete da me
stasera» e giù, a raccontare tutte le cose della
guerra che sono ingloriose,
umilianti e frustranti, che o vengono elevate al rango di grandi
imprese – per
farne dei burattini ideologici da usare contro cosiddetti nemici
–, oppure
vengono dimenticate anche dal tempo (perché sono state
scritte sulla sabbia,
non sulla pietra).
Dance ~
Smoker aveva ricevuto un’educazione marziale (e, prima di
quella, un’educazione
di strada, come Anne); Portgas aveva un vantaggio su di lei,
però, ed era avere
dei fratelli rumorosi e amanti della musica – ecco allora
spiegato il motivo
per cui, una sera, Anne si ritrovò a insegnare a Smoker come
mettere un piede
dopo l’altro per un ballo in tre tempi, almeno fino a quando
Smoker non volle
passare direttamente alla baciata.
Body ~
Il corpo della donna è sacro – o almeno, dovrebbe
esserlo – e Smoker lo
considera tale, per se stessa e per tutte le donne che ha conosciuto e
che
conoscerà: per questo motivo, quando Anne è sopra
di lei, aspetta di aver
sfiorato tutte le curve della sua pelle ancora vestita prima di
guardarla negli
occhi per capire se può continuare o se smettere
(perché Portgas sarà anche una
rompiscatole, ma è una giovane rompiscatole e potrebbe non
sapere che cosa
vuole di preciso).
Sacred ~
Il corpo della donna è sacro – o almeno, dovrebbe
esserlo – e Anne lo considera
tale, per se stessa e per tutte le donne che ha incontrato e che
incontrerà:
perciò, quando Smoker è sotto di lei, Anne
l’ama come un’altra donna potrebbe
amare una religione salvifica, con la curiosità, la
devozione e la cura di una
sacerdotessa appena iniziata ai misteri (e poi Smokie sarà
anche una vecchia
stronza, ma cazzo se è una bella vecchia stronza).
Farewells ~
Anne dice che Smokie a volte si comporta
come una mamma: se fosse vero, allora Smoker saluterebbe Anne
ogni volta
che quella marmocchia se ne va dalla cabina – il problema
è che Smoker non
saluta mai Anne e, due minuti dopo, la sicurezza di non rivederla
più diventa
un dubbio che la costringe ad alzarsi e a lavorare.
World ~
«Se mi chiedi cos’è lo One Piece, la mia
risposta è semplice,» rispose Smoker,
guardando negli occhi quella ragazzina curiosa come una scimmia,
«è un tesoro
che ha sconvolto e continuerà a sconvolgere il mondo,
così come stanno facendo
anche tutti i pirati che lo cercano e quelli che vogliono
fermarli», al che
Anne esclamò: «È un tesoro che
unirà il mondo» prima di abbracciare Smoker e
addormentarsi di colpo.
Formal ~
Quando Anne chiese a Smoker se, secondo lei, i crimini di un padre
dovessero
ricadere sui figli, Smoker rispose: «Secondo il protocollo la
Marina condanna
anche i parenti dei criminali, ma il Comando dà spesso delle
stronzate al posto
degli ordini» e Anne, accolta quella rivelazione con un
sorriso, pensò che se
ancora qualcosa non era cambiato ufficialmente, con gente come quella
testa dura
forse il mondo poteva eliminare queste contraddizioni.
Fever ~
Era tutta colpa di Portgas: se non si fosse messa tra lei e Cappello di
Paglia,
ad Alabasta, Smoker non avrebbe avuto nessuna distrazione ulteriore nei
mesi a
venire, che sarebbero stati pieni di problemi per conto loro; invece
no, quella
stronza doveva entrare nella sua vita e rendergliela ancora
più frenetica—e le
sue mani tremavano sempre di più quando reggevano un
sigaro—e le sue pause per
fumare erano sempre meno—e sinceramente, fanculo, era tutta
colpa di quella
imbecille di Portgas e del suo—della sua—di
Portgas!
Laugh ~
Anne stava parlando male di Garp, di come fosse una peste peggiore di
Rufy (il
che era tutto dire) e di come non avesse preso bene la loro scelta di
diventar
pirati: Smoker l’ascoltava con un orecchio solo, ma non le
sfuggirono quei
trenta secondi in cui Anne fece l’imitazione del vecchio
– il Bwahahaha! era
perfetto, davvero, anche
se Smoker non pianse di certo dal ridere per una cretinata come
quella—era
tutta colpa del caffè di traverso, chiaro?!
Lies ~
Smoker non è molto brava a dire bugie, ma è una
delle migliori al mondo a
smascherarle – le basta un movimento minimo delle pupille, un
tono di voce che
vuole essere convincente ma lo è fin troppo, un gesto della
mano che ha due significati
nel linguaggio non verbale, perché capisca che quello che
vien detto non è la
verità: al contrario, Anne è un’esperta
nel mantenere la guardia alzata quando
è sdraiata sul letto del commodoro e cerca di convincere
Smokie a seguire il
suo esempio.
Forever ~
Alcune leggende sono la storia di una gente, di altre trascurate dal
tempo non
resta niente: Smoker ha proprio l’impressione di avere
conosciuto una leggenda
molto da vicino, al punto da poter affermare che Portgas D. Anne non
morirà mai
del tutto.
Overwhelmed ~
«Smokie, ascoltami: non è tua la colpa,
è di chi ha ordinato questo massacro –
tu e Tashigi e il resto dei tuoi, avete tutti fatto il possibile quando
siete
sbarcati—» ma Smoker non la sta ascoltando,
ringhia, schiaccia un sigaro tra le
mani, gioca con l’accendino senza condensare in fumo quando
le si brucia il
pollice, «non stavi cercando di migliorare il mondo?, su, ora
vieni fuori dal
tuo guscio e parlami», e a questo punto Anne si mette una
mano nei capelli,
l’altra sulla faccia, «non lasciare da sole le
persone che hanno bisogno di te
solo perché la goccia ha fatto traboccare il vaso e hai
rischiato di annegare
nella piena, Smokie.»
Whisper ~
Le cose vanno dette ad alta voce o non vanno dette, secondo Smoker
– è il suo
senso del dovere a renderla così diretta quando parla; le
eccezioni sono
principalmente bugie bianche o momenti in cui ragiona a bassa voce tra
sè e sè,
e a modo loro sono entrambi attimi di intimità con se
stessa—proprio per questo
Smoker comincia a preoccuparsi quando si sente parlare a bassa voce ad
Anne,
una sera, sull’orlo del sonno (e il sonno Smoker
porterà in giudizio, il
mattino dopo).
Wait ~
Smoker non agisce d’istinto, agisce d’intuito,
perciò non ha comunque bisogno
di molto tempo per capire che cosa va fatto: se sta rimandando la
cattura di
Cappello di Paglia o se ha perso di vista Pugno di Fuoco ad Alabasta
non è per
temporeggiare, bensì perché sa che per avere un
melo carico di frutti ci
vogliono dieci anni.
Talk ~
«Se per una buona volta tu stessi zitta, io potrei dormire in
santa pace, e
invece no, devi raccontarmi di tuo fratello e delle vostre avventure
quando
eravate picc—Sabo?»
domandò Smoker,
ma Anne si era chiusa in un silenzio di vergogna e di paura, almeno
fino a
quando il commodoro non appoggiò la testa sulla spalla di
Anne e non chiese
scusa; allora la giovane fece finta di non essere sull’orlo
del pianto e della
rabbia, poi ricominciò a parlare di un fratello scomparso.
Search ~
Smoker ha cercato delle giustificazioni logiche e plausibili per quella
specie
di—attrazione—per quella stupida di Portgas:
è passata dall’astinenza al
complesso di Edipo al contrario, dal brivido del rischio al desiderio
di
mandare a quel paese la Giustizia Assoluta; alla fine di una
riflessione e di
un confronto con se stessa, però, la soluzione è
quella che Hina le ha
confidato qualche tempo prima: «Hina pensa che ti
farà bene per capire
esattamente dove stai andando e dove stai portando i tuoi
sottoposti.»
Hope ~
Anne guardò Smoker, che stava parlando con Tashigi
dell’ultima idiozia inviata
dal Comando Centrale: il nodo alla gola si sciolse non
perché quelle due
sembravano madre e figlia (anche se quello aiutava), quanto
più perché in due
marine (marine!) vedeva la luce di
una coppia di torce, e attorno a loro ce n’erano altre, e
continuavano ad
aumentare, e la luce era sempre più accecante.
Eclipse ~
Nei momenti in cui Anne si riversò tra le braccia di
Cappello di Paglia e poi
spirò, un pensiero si insinuò nella mente di
Smoker e l’attraversò—perché
non sei riuscita a muoverti, perché
non ti sei messa in gioco come avresti voluto—come avresti dovuto!—e, così come era
arrivato, questo
pensiero scomparve, e tornò la chiarezza con la
lucidità e con la disperazione.
Gravity ~
«Portgas, dal momento che tu sei fuoco dovresti sollevarti
verso l’alto, non
cadermi addosso continuamente – e non dire che non
lo fai apposta, perché dopo aver passato un paio di mesi con
Tashigi perfino tu sapresti distinguere una caduta vera da una finta
– e non
dire nemmeno che è l’attrazione
gravitazionale a spingerti verso di me, perché non sarebbe un complimento!»
Highway ~
Se la strada per l’inferno è lastricata di buone
intenzioni, allora Smoker ha
pagato il biglietto per il percorso più ripido,
pubblicizzato con le parole di
quella marmocchia criminale: «Il primo passo è il
più difficile, Smokie, poi è
tutto in discesa—scendi con me—»
Unknown ~
Anne aveva ricevuto notizie sulla faccenda ad Alabasta, dunque sapeva
di un
capitano di sua conoscenza che aveva lasciato andare Rufy (e poi della
sua
seconda in comando, che aveva scelto di aiutare i pirati nella
battaglia di
Alubarna): sapere dell’esistenza di marine del genere era
come scoprire una
specie prima di allora mai studiata, e quest’idea
stuzzicò molto la curiosità
di Anne, visto che adorava le ricerche sul campo; perciò
decise di analizzare
da vicino una creatura dalle misteriose origini e scelte di
vita—avrebbe potuto
chiamarla cinis venans o qualcosa
del
genere!
Lock ~
Anne stava giocando con le piastrine identificative di Smoker
– sembrava
proprio che Smokie non avesse un
cognome, gruppo sanguigno XF—interessante, c’erano
diversi graffi regolari sul
retro di una delle due targhette: quando Anne le chiese il motivo di
quelle
scheggiature, Smoker si chiuse in un silenzio inamovibile, e da quel
giorno il
silenzio si apriva ogni volta che le veniva domandato di che cosa
stesse
tenendo il conto (ma il segreto era al sicuro dietro le sbarre di quel
cancelletto d’acciaio, visto che l’unica serratura
era la voce di Smoker).
Breathe ~
Smoker sapeva benissimo che le sarebbe bastato un soffio
d’aria e un buon
numero di vibrazioni delle corde vocali per raccontare quello che
pensava del
loro rapporto e di Anne, ma quando era sull’orlo della
confessione prendeva il
respiro con cui avrebbe dovuto parlare e quello, maledetto, rimaneva
sul fondo
dei polmoni, e non c’era più aria da comprimere
per pronunciare un discorso
ripetuto nella testa diverse volte.
Note Autrice:
Set
gamma. Non so voi, ma a volte Smokie
è
così prosaica che mi stende. Oddio, anche Anne è
un po’ così, ehm, ecco. Forse
sono io ad esserlo e lo trasmetto a loro... ARGH! Però ci
sono Tash, Hina e il
resto della truppa a metterle in riga. Più o meno. Circa.
Note
forse utili:
dance › sì, lo so,
la danza si chiama bachata. Se ho
scritto baciata c’è un motivo, ed è che
Smokie è
prosaica, lol!
fall › quando si leggono i
tarocchi, in genere le carte, se
capovolte, sono di cattivo auspicio. L’asso di picche
capovolto sembra un
cuore, ma se fosse un tarocco sarebbe un brutto segno – e
sappiamo tutti come
si chiamava la ciurma di Ace prima che si unisse
all’equipaggio del Babbo, no?
forever › grazie, Orazio mio
caro, con le tue Odi, anche tu non omnis
morieris. Grazie anche al dottor Hiluluk.
forgotten › Light
in the Black,
Sabaton.
body & sacred
› come
avrete notato sono costruiti in maniera parallela. E boh, io adoro
‘ste due
quando fanno l’amore più di quei due... Boh. Forse
è perché sono più tenere ma
quando mai? In realtà volevo soltanto dire che la
questione dei generi mi
sta molto a cuore, e così credo potrebbero vederla anche
loro. Ognuno dovrebbe
avere una vita sessuale solo se la vuole e solo come la vuole,
rispettando gli
altri e le loro volontà. Cose come l’abuso o il
pensiero che la donna sia
proprietà dell’uomo non dovrebbero neanche passare
per la testa delle
persone—ma questo credo vi venga detto di continuo. Voglio
solo reiterare il
concetto, perché finché ci saranno violenze
continuerò a parlarne, in un modo o
nell’altro.
lock › il gruppo sanguigno di
Smoker l’ho scelto, ehm, non a caso,
dai, però sì. Volevo darle lo stesso di Sanji
perché sono due fumatori, ma
quello di Sanji sembra essere molto raro, quindi ho preferito evitare e
le ho
dato quello di Zoro, perché ZoSan (ah, che grande motivo).
Onestamente non ho
mai visto le piastrine per quelli della Marina, facciamo finta che io
possa
permettermi una simile licenza, d’accordo? XD Potete
immaginare il segreto che
preferite: a me piace pensare che sia il numero delle volte che ste due
stupide
si sono incontrate, o il numero delle volte in cui Smokie avrebbe
voluto dire
qualcosa ma se l’è tenuto per sè.
breathe › alla fine mi sono
lasciata tentare e lock e breathe, direi,
possono essere lette come una di seguito all’altra.
Cioè, io le leggo così,
perlomeno, per il filo conduttore della voce. In realtà si
possono leggere anche
prese singolarmente. Vabbè, commento inutile, scusate. XD
music › lo scacciapensieri
è uno strumento siculo e sardo, credo.
Boh, a me piace un mondo, fa un suono bellissimo!
gravity › ma saranno
consapevoli della forza di gravità,
nell’universo di One Piece? Onestamente non me ne sono mai
occupata. Facciamo
finta di sì, lol.
unknown › ok, cinis
è il
nominativo di cenere, in latino; venans è il participio
presente di veno, cioè inseguire. Vabbè, poi cinis
ricorda cinico, quindi per me sto nome
è tipo LOOOL! XD io mi diverto con poco, bear with
me.
talent › fa riferimento al
nome ace.
Come in italiano, un asso è una persona bravissima a far
qualcosa.
Spero
vi sia
piaciuto anche questo set – che per me è stato un
po’ più difficile degli
altri.
Il
titolo del set
è un verso della canzone Girls
Like Girls,
di Hayley Kiyoko.
L’ultimo
sarà il
set epsilon, starring Ace
&
Smokey, se mai vi fossero mancati (dai, a me un pochino
mancano, in fondo).
Non credo di riuscire ad aggiornare tra due settimane,
perché non ho ancora
finito di scrivere tutte le frasi e sono nel mezzo della sessione
estiva.
Sicuramente aggiornerò di giovedì, ma temo di non
potervi dare una data
precisa: potrei andare dalle due settimane ai due mesi, per come sono
messa. Mi
dispiace un sacco, ma la vita universitaria mi chiama e devo rispondere.
Vi
ringrazio per
aver letto. Per qualsiasi dubbio o commento sono qui – anche
se risponderò in
ritardo, visto che non riuscirò ad accedere spesso a EFP.
Grazie a chi mi segue
con costanza set dopo set! C:
Alla
prossima!
Stay safe!
claws_Jo
Questi
personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di
Eiichiro Oda; questa storia è stata scritta senza alcuno
scopo di lucro.
|
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Capitolo 5 *** Set E ***
Alla morte non importa
chi tu abbia seguito in vita (to hell and back)
Energicamente evitiamo
esperienze edificanti
(perché l’edificio ci crollerà sulla
testa)
Motion ~
Il fuoco si arrampica in aria a partire da una scintilla che
è svolazzata via
dalle ciglia di Ace dopo un occhiolino; il fumo segue, accompagnandolo
fedele
come un cane e scivolando morbido come un gatto, come un cappuccio che
viene
calato su una testa calda.
Cool ~
«Hai le mani più fredde del solito,
Smoker,» disse Kuzan, dopo che Smoker aveva
preso il bicchiere pieno d’acqua dal tavolo e
l’aveva bevuto d’un fiato: il
commodoro cercò di mantenere un contegno (ma il freddo era
un relitto di quella guerra, e gli
sarebbe rimasto
attaccato alle dita molto a lungo), poi s’accese un sigaro
per rilassarsi ed
esclamò: «Il cuore rimane caldo.»
Young ~
Smoker si arruolò nella Marina quando era ancora un
marmocchio, praticamente, e
trascorse quella giovinezza a cavallo con l’età
adulta tra gli allenamenti in
caserma e i viaggi agli ordini di un capitano di vascello; ogni tanto
pensava
di aver sprecato così il periodo più bello di
tutta la vita (anche se sapeva
bene di non averlo sprecato, però—erano solo
pensieri di un secondo), e dunque
quando Ace sussurrò, a denti stretti,
«È come se ti regalassi una parte della
mia giovinezza», Smoker si sentì più
giovane di quanto si fosse mai sentito
prima.
Last ~
Se anche questo fosse il mio ultimo
giorno, non gli direi nulla; il problema è se fosse il suo ultimo giorno, pensa, perché
sa che non
gli rimarrebbero nemmeno le parole estreme di cordoglio: il suo Puffing
Tom di
sola andata sta arrivando, ultima chiamata—
Wrong ~
Quando i suoi uomini del G-5 gridarono che avrebbero potuto
affezionarsi alla
ciurma di Cappello di Paglia se avessero oltrepassato la Linea della
Giustizia,
Smoker sbuffò – ma conosceva bene il sentimento di
conflitto che doveva essersi
svegliato in ognuno di loro: non tutti i pirati sono i cattivi della
storia,
non tutti i marine sono i protettori della popolazione – e
per compiere il bene
è necessario conoscere il male.
Gentle ~
Smoker non conosceva il luogo ritratto nella cartolina arrivata quella
mattina,
ma era di certo stata mandata dal marmocchio: nessun altro avrebbe
scritto «prende amore in gentilezza
loco così
propїamente come calore in clarità di foco
– ringrazia Angela, che ho
conosciuto a Garisenda, mi ha raccontato tutto dei suoi
studi!» sul retro di
una fotografia che ritraeva una bella donna con gli occhiali e un
documento
antico tra le mani; nessun altro avrebbe sbuffato, ricevendo quel
regalo, per poi
metterlo con attenzione in un cassetto, sotto infiniti cumuli di
documenti.
One ~
Probabilmente nel mondo c’era un solo Rogia che fosse
complementare al suo; di
persone del genere potevano essercene molte di più, ma
quella combinazione di
aspetto, carattere e talenti era unica al mondo e accidenti a lui se
non
l’avesse esaminata almeno
un po’!
Thousand ~
Di tutte le esperienze che viviamo, casi eccezionali d’uomini
a parte,
ricordiamo solo una minima parte, spesso in maniera un po’
sfuocata o riscritta
nella testa per i motivi più vari; di tutti i momenti
vissuti Ace si rivestì
come di una corazza a piastre contro il buio, l’algamatolite,
l’odore di morte
e contro il tempo che trascorreva senza premura – ne scelse
un migliaio, di
tutti i generi (belli, brutti, con Rufy e Sabo, con Marco, il Babbo e
il resto
della loro famiglia, perfino con Smoker e Tashigi e la loro ciurma di
marine
matti) e, dopo averli mescolati perché fossero di buon
auspicio, cominciò a
legarli assieme.
King ~
«Un pirata rimane un pirata, che sia l’ultimo dei
bastardi celesti o il primo
tra i re ladri: ora sta’ zitto e lasciami in pace»
risponde Smoker, in maniera
forse non proprio delicata (questo perché Ace ha interrotto
la sua pausa sigaro
pomeridiana) – ma avrebbe risposto allo stesso modo anche se
avesse saputo di
aver davanti il figlio di un Re.
Learn ~
Siamo tutti attori fino a quando il sipario si chiude sulle nostre
bocche e ci
soffoca, eppure i nostri personaggi (noi stessi?) dovrebbero essere
capaci di
imparare dagli errori passati e superare le nuove
difficoltà: invece Smoker
vide Ace sopportare lo sguardo di Akainu senza sopportare le offese al
nome di
Barbabianca, senza capire che c’è un momento per
combattere e uno per fuggire –
ma fu Smoker a imparare una lezione, quella volta: Ace sarebbe morto da
uomo
libero e tutti (commodoro compreso) avrebbero dovuto accettarlo.
Blur ~
Nel cerchio i contorni si sono persi e si sono spezzati in alto e in
basso, per
poi diventare i margini sfuocati di una strada di erba calpestata in un
prato
vulcanico; i contorni si sono persi ed entrambi viaggiano nel grigio,
come le
mani di Ace nei capelli di Smoker.
Wait ~
«Ce ne hai messo di tempo, Smokey, e vedo che hai trascinato
con te anche
Tashigi» dirà Ace, facendole
l’occhiolino per esser sicuro che siano proprio
loro, «ho incontrato il caporale Seviri, qui, e vi abbiamo
aspettato per un bel
po’ di tempo, cercando di immaginarci come sareste stati
– visto che ora non
può più farti fuori, vecchio musone, ti va di
incontrare il mio Babbo?»
Change ~
La lealtà di entrambi, ognuno per la propria bandiera, non
cambiò mai:
piuttosto, il loro credo si assestava prima a destra, poi a sinistra;
prima
c’era un rifiuto, poi un’accettazione; un passo
avanti e uno indietro, un No e un Sì; cambiava il loro modo di
considerarsi l’un l’altro per non
cambiare nulla dell’equilibrio e della fedeltà di
ognuno dei due.
Command ~
Quando ha gridato a quel maledetto Vergo di non azzardarsi a toccare
gli uomini
del G-5 (i suoi uomini!), Smoker ha pensato un secondo soltanto a Ace,
seduto a
dondolarsi su una sedia, quando disse: «Tratti i tuoi uomini
come tuoi figli –
magari figli prodighi, ma penso che potrebbero chiamarti
Smokey-papà, quando
non li senti!»
Hold ~
«Riprenditi, imbecille!» Hina alzò un
braccio e strinse forte le nocche, poi
diede un sonoro pugno in faccia a Smoker (che non provò
né a schivarlo né a
condensarsi in fumo) e aggiunse: «Nonostante la guerra ci
sono ancora delle
persone che fanno affidamento su di te—non
abbandonarle.»
Need ~
Portgas sta giocando con i suoi sigari, maledetto marmocchio, e allora
cosa
deve fare, il commodoro – che, giusto
caso, ha bisogno di stendere i nervi con due sigari
–, se non alzarsi e
andare a prendere ciò che è suo proprio (che
finiscano a stendersi anche loro,
oltre ai nervi di Smoker, è un altro discorso)?
Vision ~
Ace chiese a Smoker se avesse mai visto gli arcipelaghi siderali: il
commodoro
non capì esattamente che diavolo intendesse quel marmocchio,
ma quando alzò lo
sguardo dai fogli per dare un’occhiata a Portgas, lo vide
appoggiato alla
finestrella della cabina intento a guardare il mare, e quella parve a
Smoker la
più appropriata contemplazione della solitudine di chi ha
visto oltre e non riesce e non
può spiegare –
di chi ha sviluppato il sudario che avvolge i mostri marini e non sa
come
raccontarlo.
Attention ~
D’accordo, spesso Smoker ascoltava Ace con un orecchio solo
quando quel
marmocchio blaterava di idiozie, ma in generale il commodoro non
perdeva una
sua parola: all’inizio gli prestava attenzione
perché, dopotutto, Portgas era
un nemico, e perdere di vista Pugno di Fuoco non era né
consigliabile né
razionalmente comprensibile; dopo qualche tempo Smoker seguiva quei
discorsi
strambi perché sì, un po’ gli stava a
cuore quel ragazzino, va bene?
Soul ~
Avresti dovuto abbracciarlo prima: ora, anche se riuscirai a ritrovarlo
da
qualche parte, ti sfuggirà dalle mani come un sogno alla
veglia, leggero,
dissolto da un suo stesso impalpabile battito d’ali, e
scivolerà nella infinita
notte da dormire in eterno.
Picture ~
«Hina, fermati subito, sei in arresto per
o—oltraggio a pubblico ufficial—» ma
era ormai troppo tardi per gridare minacce: inoltre Ace, legato a
Smoker con un
colpo secco del potere diabolico della Gabbia Nera, non sembrava dello
stesso
parere del commodoro, e così era (o non
era?) Tashigi, intenta piuttosto a mettere a fuoco per una foto Smoker
e
Portgas ingarbugliati assieme nel lazo di Hina.
Fool ~
Sei bloccato in un mare di cubetti di ghiaccio mezzi sciolti: stupido
tu che
hai cominciato e che ti sei inn—stupido
tu che ora ti senti addosso il dovere di lasciare andare.
Mad ~
«La mia è una domanda più che lecita,
visto che è la terza volta che sali sulla
mia nave di tua spontanea volontà: sicuro che il tuo
cappello non sia fatto con
del mercurio, marmocchio?», al che Ace rispose:
«Non arrabbiarti, vecchio
musone, se sono incosciente non è per il mio cappello
– tu non ne hai neanche
uno, e sei pazzo quanto me.»
Child ~
Ace, da bambino, ha preso sulle proprie piccole spalle delle enormi
responsabilità (era l’istinto del fratello
maggiore a fargli sentire il peso di
tre vite): crescendo così in fretta, ha smesso presto di
essere infantile e non
ricorda esattamente come sia, questo essere immaturi, ma sta cercando
di
recuperare ora un po’ di tempo perduto – tanto a
Smoker non sembra dare più
fastidio di quando Ace cerca di essere serio, quindi tanto vale
approfittarne,
no?
Now ~
Che cosa di preciso ci sia stato prima della sua nascita, prima della
nascita
di sua madre, e prima ancora fino all’inizio del mondo e di
quello che esiste
fuori dal mondo, a tutto questo Ace non sa rispondere; però
capisce che, in qualche maniera,
tutto ha fatto sì
che lui potesse vivere liberamente, incontrare persone straordinarie e
visitare
luoghi incredibili – tutto, in
qualche
maniera, l’ha portato a questo preciso momento di
ricordi e visioni che si
alternano e sovrappongono, e gli manca il fiato, e Io
sono qui, Io sono stato
qui ora, sente il mare e la sua voce che da verde diventa blu
fluorescente
delle nottiluche, sente il fiato grigio e accogliente di Smoker (e se
non può
abbandonarsi all’azzurrità, sarà la
grigezza a riceverlo in un abbraccio).
Shadow ~
In momenti come questo, in cui l’assenza copre
metà del mondo con uno spesso
telo di buio e Portgas dorme al suo fianco, Smoker pensa per un secondo
soltanto di essere meno di quanto potrebbe
e dovrebbe essere –
perché si sta
affezionando, e spesso l’affetto condiziona il giudizio nei
momenti critici:
non può permettersi nulla del genere per Portgas in questo
periodo storico di transizione,
anche se, anche se—eppure si permette, ancora, di essere solo
un’ombra di se
stesso quando tutte le ombre si confondono
nell’oscurità e vi si sovrappongono
senza esitare.
Goodbye ~
Doveva andarsene prima dell’alba, secondo quanto avevano
stabilito all’inizio
di tutto; sembrava una buona idea, era
una buona idea, sul serio—però Ace trovava
più divertente aspettare che Smoker
si svegliasse (mentre le mani di Portgas giocavano coi suoi capelli),
in modo
che Ace potesse salutarlo decentemente
prima di scomparire con la notte.
Hide ~
Tashigi ancora non capiva proprio tutto del proprio superiore,
però immaginava
che Smoker le stesse nascondendo qualcosa – più
precisamente, una D. nel nome:
non si aspettava invece di trovarne una nella cabina di Smoker (una D.
narcolettica, per giunta)!
Fortune ~
Davanti ai propri sottoposti Smoker non ha mai abbassato lo sguardo, e
non lo
abbassa nemmeno nel momento in cui i suoi vengono a sapere di Portgas:
si
aspetta di tutto, ma non che il capo artigliere Kirit sorrida, Sami gli
strizzi
l’occhio, e gli altri alzino i bicchieri o i pugni per aria
per un brindisi –
doveva aspettarselo, e non perché è stato
fortunato ad avere degli uomini
simili sulla nave, piuttosto perché con loro, negli anni, ha
costruito un’eredità
importantissima che si è appena manifestata.
Safe ~
Durante i loro primi incontri, ecco, non è che riuscissero
esattamente a
dormire con entrambi gli occhi chiusi; piano piano, invece, un
abbraccio
divenne da prigione a sensazione di casa, da collare a collana.
Ghost ~
Ace e Smoker stanno giocando a disegnarsi baffi e ghirigori sulla
faccia;
Smoker ha davanti a sè Ace con gli occhi chiusi e il viso
disteso; il commodoro
gli ha appena disegnato un paio di baffi arricciati ed Ace ridacchia
per il
solletico, ma—gli sembra Roger, giovane, sicuro di
sé, ma—è Ace, e quella è
solo la sua immaginazione, vero?
Book ~
Marco gli aveva fatto leggere un libro molto interessante, ai tempi:
diceva che
il perfetto svolgimento di una guerra consisteva nel porre le proprie
regole
sul campo di battaglia e rompere la resistenza del nemico senza
combattere; Ace
adorava mettere in pratica i consigli di quel vecchio, utilissimo libro.
Eye ~
Sono io, quello dietro quest’occhio
chiuso (è anche per questo che Ace fa spesso
l’occhiolino a Smoker).
Never ~
La relazione con Portgas, oltre ad essere stata tutta una serie di cose
che
Smoker non ammetterà mai a nessuno eccetto a se stesso,
è stata anche
un’occasione di riflessione per sè e per tutto il
proprio equipaggio: per
questo, dopo la guerra, impiegò diversi mesi per uscire da
quella terra di
nessuno, landa desolata della sua mente in cui non riusciva
né a crescere né a
invecchiare con il lutto che mai avrebbe smesso di portare.
Sing ~
Ace si stupì molto della qualità delle canzoni che
gli uomini di Smoker cantavano
durante i lavori sul ponte della nave; quando Tashigi gli chiese
perché fosse
lì imbambolato da dieci minuti, Ace si riscosse e,
sfoderando il suo sorriso
migliore, le rispose dicendo che anche lui conosceva quelle canzoni, ma
con
parole molto, molto
diverse (poi ricevette una strigliata da Smoker, perché
aveva
osato macchiare l’immaginazione della piccola Tashigi, manco
fosse stato suo
padre).
Sudden ~
Per Smoker non è esattamente una realizzazione improvvisa:
aveva considerato la
questione da tempo ed era arrivato alla conclusione che non
sarebbe riuscito a non
affezionarsi almeno un pochino – è difficile
rimanere indifferenti nei
confronti di chi riesce a mettere in discussione un intero sistema di
valori;
al contrario, arriva imprevista l’ammissione di Portgas,
mentre non è affatto
sorprendente la scelta di parole di quel marmocchio («Sai,
Smokey, di tutte le
persone che potevo trovarmi, sono stato davvero bravo a trovare te, non
credi
di dovermi ringraziare?»), visto che per Portgas è
facile essere un po’
strafottente per evitare la timidezza.
Stop ~
«Smokey, non puoi fermarmi, adesso: potevi farlo prima, non
so, mettendomi in
cella la prima volta che sono arrivato qui – ma come tu non
ti sei opposto in
quel momento, così non puoi opporti ora, quindi lasciami
dare un’occhiata ai
tuoi fogli e lasciami partire.»
Time ~
Erano trascorsi alcuni mesi dallo scontro con Portgas ad Alabasta e
quel
marmocchio frequentava ancora la cabina (e Smoker non s’era
ancora premurato di
buttarlo fuori bordo, quindi la colpa era di entrambi): quando il
commodoro
gliel’aveva fatto notare, Ace aveva detto: «Il
tempo passa quando ci si diverte,
Smokey.»
Wash ~
Quando Portgas sorride in quel modo da perfetta faccia di bronzo,
Smoker gli
soffia in faccia un tiro di sigaretta, come se la cenere più
sottile si potesse
depositare sulle lentiggini e (di)lavare l’arroganza di
quello sconsiderato.
Torn ~
Nel libro della memoria di Ace ci sono molte pagine strappate, che si
trovano
in corrispondenza dei momenti in cui avrebbe voluto strapparsi i
capelli e
piangere la vita fuori dagli occhi (aveva sofferto e gioito troppo in troppo
poco tempo, con Rufy e Sabo); le pagine tolte non sono state
buttate via, ma ricalcate sul cuore con del carbone – e poi
consegnate al vecchio
musone che, pur non amando il lavoro di amanuense, le avrebbe custodite
con
cura.
History ~
Guardando il mare di primo mattino, dopo che Ace era già
scomparso oltre
l’orizzonte, Smoker ebbe una di quelle piccole rivelazioni
quotidiane che
aumentano la realtà più di ogni altra
sconvolgente epifania: aggiunge una
particolare consapevolezza di sè all’interno del
cosmo, e in quest’ordine che
non si riesce a vedere si sente il battito di una grancassa che
è il cuore
dell’oceano come il cuore degli esseri viventi, e la sua
comunione con la
natura preme con insistenza nelle orecchie, raccontando di un ciclo e
di un
tempo che è spazio che è tempo—una
domanda—quanto di nostro rimarrà in questo
mondo alla fine di tutto?
Power ~
Se Smoker aveva il potere di chiuderlo in cella, Ace aveva quello di
sfuggirgli
come la polvere che fluttua nell’aria; e tuttavia
né Portgas veniva
arrestato, né da Smokey
lui si allontanava.
Bother ~
«Perché, vecchio, ti importa qualcosa di quel che
faccio—no, ho capito,
adesso,» disse Ace, sfoderando un sorrisone di quelli
estremamente irritanti
perché troppo svegli, «sei arrivato al punto che
ti preoccupi per me, oh,
potrei quasi dire che sei tener—» un cassetto della
scrivania lo colpì con lo
spigolo appuntito proprio in mezzo agli occhi.
God ~
È il segugio cacciatore ai piedi di un santuario in una
foresta di segni
inamovibili – affilate i coltelli, perché
è un gentile di quelli ingenui, e la
sua scelta ricade sul sole e sui suoi raggi che scivolano sul mare,
perché la
forza del calore risiede nel suo sacrificio dal cielo alla terra.
Wall ~
Scherzando, Ace aveva detto che giacere con Smoker sarebbe stato un
peccato di
tracotanza; per evitare qualsiasi punizione di qualsiasi genere Smoker
acchiappò Ace in braccio e decise che, per quella volta, le
pareti della cabina
sarebbero state abbastanza robuste da reggere il loro peso per un
po’ d’amore
in piedi.
Naked ~
Non è che a Smoker non piaccia la figura di Portgas, in
piedi accanto al letto,
dopo che ha accantonato i pantaloni e le scarpe in un angolo; non
è che non gli
piaccia quando scivola con la morbidezza di un gatto sopra di lui,
né tantomeno
quando sorride prima di baciarlo; gli piace (e anche tanto, per la
cronaca), ma
gli piacerebbe molto di più se a quel valzer venisse tolta
la morsa ed Ace gli
rivelasse tutto quello che tiene nascosto – tutto quello che
sta sottopelle e
sottopensiero, tutto quello di cui le mani di Smoker non possono
spogliarlo.
Drive ~
«Sei tu che mi fai diventare nervoso continuando a muoverti,
Portgas!», al che
Ace lo incalzò con un sorriso a trentadue denti e disse:
«Il nervoso buono o quello
cattivo, Smokey—perché posso aiutarti ad alleviare
quello cattivo, ma quello
buono posso soltanto aumentartelo.»
Harm ~
Il patibolo non è irraggiungibile, non per Smoker, almeno
– basterebbe un salto
per cominciare a volare lassù – però
c’è una piccola cosa di Ace, lontana nel
tempo, che gli blocca i piedi a terra: «Evita di far
ammazzare tutti e due,
d’accordo?»
Precious ~
Se ci viene data una vita, che sia lunga o meno, con lei ci viene
consegnato un
altro dono, cioè quello della morte—tra tutte le
opzioni veniamo scelti noi
come portatori di vita, ed è un’occasione per
provare a capire che cosa siano
la luce, il mondo, gli animali e le altre persone, la pace, la libertà: per questo motivo
(anche se
terrà questo pensiero per sè fino allo scrigno di
Davy Jones) si sente a metà
tra l’onorato e il soddisfatto, quando ricorda che cosa ha
imparato e da chi
l’ha imparato.
Hunger ~
Prima annusa, poi assaggia; se gli piace (e gli piace) dà un
piccolo morso, poi
un altro morso più convinto; sorride, perché ha
la possibilità di placare la
propria diabolica fame (il che non è esattamente una
sicurezza su questo mare
e, soprattutto, nella sua situazione), poi riprende a consumare,
annusare e
mordere e no, per questo giorno non può farne a meno.
Believe ~
Da non crederci, un pirata e uno
della Marina, roba da pazzi,
direte:
eppure è così, e credetemi, come in infiniti
universi paralleli non si sono
considerati, in altrettanti si sono dati più di una
occasione di
incontro-scontro – gli universi sono infiniti e
così è la fantasia che li
unisce.
Note Autrice:
Scusatemi
per il ritardo, ma sono ancora in un periodo di magra per stare al pc e
scrivere. In ogni caso, siamo giunti alla
fine! Sigh. Non è che maltratto Ace
perché mi diverto... già maltratto
Smoker dopo Marineford, in qualche modo dovrò pur fare per
Ace, no?
L’equipaggio
di
Smoker e Tashigi è sempre più strambo –
come i loro superiori. Una sorta di
ciurma “alla Punk Hazard”. Boh, li adoro, non
potevo scrivere di un gruppo di
matti in maniera diversa! Spero vi siano piaciuti anche loro. Mi sono
divertita
a trovar loro nomi e curiosità come gli strumenti musicali.
Note
varie ai
prompt (solo per oggi perfino in ordine!):
cool › chi ha le mani fredde
ha il cuore caldo. Credo che sia un
proverbio, se non sbaglio.
young › non ho niente da dire,
a parte il fatto che—mi mette molta
tristezza e molta dolcezza contemporaneamente. Quando la leggo, sento
il mio
tempo che se ne va. la gioia
gentle › vale sia
gentile/delicato che di nobile schiatta. La poesia
da cui sono tratti quei tre versi è Al
cor gentil rempaira sempre amore, di Guinizzelli –
una delle mie preferite
del periodo Duecento e Trecento. Garisenda è il nome di una
torre di Bologna,
cantata anche da Dante in una sua poesia bellissima e poi
nell’Inferno, e da
Bologna proveniva proprio Guinizzelli. qualcuno mi salvi dal
mio amore per
la letteratura italiana dei primi secoli
thousand › si ringrazi Catullo
e il suo carme 5.
king › Roger non era re per
sangue (a meno che Oda ce lo riveli in
seguito), ma avrete capito che mi piace sovrapporre significati e
immagini su
singole parole.
blur › si riferisce al taijitu,
yin e yang, e al Tao
che Lao Tzu paragona
alla strada.
wait › è ambientata
in una sorta di campo Elisio, credo. Un
non-luogo del genere.
hold › get
a hold on
yourself! significa datti una
calmata!,
ripigliati!, cose così.
soul › riferimenti vari a
Virgilio e Catullo e Adriano.
mad › i cappellai
nell’Ottocento lavoravano con il mercurio. Da
qui anche il personaggio del Cappellaio Matto di Carroll. Ace che aveva
imparato a fare i cappelli a Wano era epico!
child › mi piace
l’idea stramba che Smoker chiami Ace marmocchio,
quando in realtà Ace si comporta di rado come un bambino.
È buffo. XD
now › a me piacciono gli
anacoluti e sono una brutta persona per
questo. Si ringrazino Rimbaud e i Nightwish per questa frase (e per
altre). Per
rendere meglio l’improvvisa onda di pensieri e sensazioni
avrei voluto
utilizzare i trattini lunghi (cioè —), ma mi son
detta che sarebbe stato meglio
evitare prima che qualcuno me li tirasse addosso. lol. Neologismi
ovunque
perché sì. Se aveste qualche idea migliore di grigezza, fatemelo sapere: mi piaceva
anche grigitudine,
perché ha suoni simili a attitudine
e Smoker ha una certa attitudine, lol. Vedi le nottiluche.
hide › non che io creda che
Smoker abbia una D. nel nome – mi pare
una cosa assurda, voglio dire, sei una D. solo perché vai
contro le decisioni
della Giustizia Assoluta? Ma anche no. Però è
un’idea che va di moda e non
potevo lasciarmi scappare l’occasione di fare brutti giochi
di parole. XD
fortune › vale sia sorte sia
patrimonio.
book › è il caro,
vecchio Sun Tzu dell’Arte della
Guerra.
eye › sfrutta
l’omofonia eye/I e si basa sul detto che gli occhi
sono lo specchio dell’anima.
wall › questa viene da una
vecchia battuta... Da qualche parte si
diceva che un uomo che giaceva con un altro uomo commetteva peccato, e
allora questi
uomini lo facevano stando in piedi. A me questa cosa fa ridere, lo so,
scusate
il mio orribile humour. Non volevo offendere nessuno, è solo
che mi diverto a
giocare con le parole.
naked › si riferisce al
secondo prompt del primo set di questa
raccolta, waltz: vi ricordate il
morso alla mascella?
hunger › oddio, non credo sia
nemmeno da dire, ma magari è venuta
fuori uno schifo e non si capisce, quindi chiarisco (e nel caso
ditemelo, che
così ci penso su ancora!): l’ambiguità
tra il consumare il pranzo e l’atto
sessuale è voluta. Poi magari non si capisce, ehm.
Però sì, è voluta. XD
riprende anche il prompt taste del
secondo set.
Spero
che questo
breve viaggio tra prompt, risate e tristezza vi sia piaciuto. Io mi
sono
divertita molto a scrivere tutte queste frasi. Sono molto felice di
aver avuto questa possibilità in questo piccolo spazietto di
mondo internettiano (??). Ringrazio in particolare quelle tre persone che hanno inserito la storia tra le preferite e le seguite (i diretti interessati sanno di chi sto parlando, giusto?). Grazie. Mi avete dato la spinta per continuare a scrivere.
Se
aveste voglia
di dirmi cosa va e cosa non va in questa raccolta, non esitate a
contattarmi
per commenti o via messaggi privati. Voglio migliorarmi: mi piace
parlare di
Ace e Smoker, per cui sarei felicissima di scriver di loro con ancora
più
precisione e attenzione, sviluppando reazioni e abitudini che ancora
non ho
affrontato! C:
Ci
vedremo alla
prossima, enorme raccolta SmoAce – che arriverà,
non so in quale data, ma
quando arriverà sarà settimanale e puntuale e ci
accompagnerà per quasi un
anno.
Grazie
per aver
letto!
claws_Jo
Questi
personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di
Eiichiro Oda; questa storia è stata scritta senza alcuno
scopo di lucro.
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