The Fairy di afe (/viewuser.php?uid=101412)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** 1 ***
Capitolo 3: *** 2 ***
Capitolo 4: *** 3 ***
Capitolo 5: *** 4 ***
Capitolo 6: *** 5 ***
Capitolo 7: *** 6 ***
Capitolo 8: *** 7 ***
Capitolo 9: *** 8 ***
Capitolo 10: *** 9 ***
Capitolo 11: *** 10 + epilogo ***
Capitolo 1 *** prologo ***
“… riesco a vedere le fate …” Un po’ per caso,un po’ per sbaglio,aveva dato voce ai suoi pensieri provocando l’ilarità e lo stupore dei suoi compagni e delle altre persone presenti … Eppure era la verità,inquietante,inaspettata,ma pur sempre verità;a cui,ancora,non trovava una spiegazione razionale …
Flashback -3 mesi prima-
Era una tiepida giornata primaverile,di quelle giornate che ti mettono la carica fin dal mattino,e proprio in quel momento a casa Ueda un Tatsuya appena caduto dal letto si contorceva dal dolore sul pavimento della sua camera,dopo una meravigliosa caduta di culo con l’ aggiunta di una testata al comodino e una bella leccata da parte dei suoi cani per concludere il tutto; di certo quella non era proprio la sua giornata, poverino. Finiti i 5 minuti di imprecazione varie il nostro bel protagonista decise di inaugurare la suo primo giorno libro da mesi con una bella doccia,seguita da un abbondante colazione, una bella corsa lungo il parco ed un intero pomeriggio di dormiveglia sotto alle soffici coperte del suo letto, diciamo che era proprio un bel programmino,ma non si sa mai cosa ti combina il destino … Uscito di casa Ueda ,insieme a i suoi inseparabili cani, incominciò a fare jogging nel parco,dove le persone di solito non passano,troppo occupate con la loro routine quotidiana,per fortuna. E fu lì che la vide per la prima volta. Seduto su una panchina per riprendere fiato,dopo una buona mezzora di corsa,si accorse che i cani erano in qualche modo agitati e fissavano un albero poco distante,si avvicinò all’albero,pensando ci fosse una fan un po’ troppo inopportuna o un fotografo, ma ciò che vide era del tutto inaspettato e incredibile. Una ragazza dai lunghi capelli castani era nascosta dietro il grande albero;era bella,molto bella,aveva la pelle chiara e liscia(o almeno così sembrava, non si era mica permesso di mettergli le mani addosso)il corpo formoso,ma allo stesso tempo esile,circondato da boccoli castani che le arrivavano alla vita,il viso non era giapponese,anzi aveva dei tratti occidentali,il mento piccolo, la bocca carnosa e rossa,il naso dritto e un po’ bombato alla punta che gli fece ricordare vagamente quello di Nakamaru,le gote piene e soffici e degli occhi color del mare contornati da lunghe e scure ciglia. Uno spettacolo. Certo,di ragazze belle lui ne aveva viste a bizzeffe, ma lei in qualche modo era diversa,lo metteva in soggezione. L’incontro dei due però non durò a lungo. La ragazza impaurita cominciò ad indietreggiare, facendo così notare a Ueda l’abito fatto di foglie e le piccole e quasi trasparenti ali; ci mise qualche secondo a connettere il cervello, ma infine esclamò “tu sei una fata!”, prima che lei volasse via. “Forse ho battuto troppo forte la testa stamattina”pensò,così un po’ confuso tornò a casa, sperando di dimenticare presto l’accaduto. |
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Capitolo 2 *** 1 ***
“Ma cosa ti è
saltato in mente”urlò Kame,appena tutti i
membri del gruppo entrarono nel camerino,era arrabbiato ed incredulo
per le
stupidate uscite dalla bocca di Ueda
“Posso vedere le fate, posso vedere le fate,ma sei scemo!Ti
sei reso ridicolo
davanti a tutti!”
“Kame-chan,su non prendertela così tanto,dopotutto
nessuno l’ha preso sul
serio”disse Jin avvicinandosi al ragazzo e massaggiandogli la
schiena(unico e
risaputo modo per calmare la piccola e feroce tartaruga*)
“Certo me lo sarei aspettato più da
Junno”si intromise Maru,intento a versare
del thè
“Già cazzate del genere possono uscire solo dalla
sua stupida ed abnorme
bocca”concordò Koki,bevendo il thè
offertogli da Maru.
“Ehi”si lamentò Junno,che
però venne ignorato come al solito
“Ma io l’ho vista davvero”disse Ueda,che
fino a quel momento era rimasto in
silenzio”e,se volete,ve lo
proverò!”continuò,punto nel suo
orgoglio,lui non era
un bugiardo!
“Se,se”risposero in coro i 5 componenti del gruppo
“Va bene,venite con me,ORA!!”urlò
Ueda,arrabbiato,facendo scattare sull’attenti
tutti i presenti.
Arrivati al parco mi incamminai a passo spedito verso
l’albero della fata,anche
se avevo cercato di dimenticare l’accaduto ero tornato varie
volte in quel
luogo;parlavo al vento,la cercavo,lasciavo del cibo,avevo persino
considerato
l’idea di dormire lì,ma di lei nessuna traccia,a
parte a volte delle piccole
coroncine di fiori che trovavo sulle panchine o attaccate ai rami bassi
degli
alberi. Ma questa volta l’avrei fatta uscire allo scoperto,ne
andava della mia
reputazione!
Mi girai l’ennesima volta a guardare i miei compagni,stavano
tutti trattenendo
le risate,quei brutti … Ero così attento a
fulminarli con gli occhi,da non accorgermi
del piccolo precipizio li accanto;l’unica cosa che notai
furono gli sguardi
allarmati di tutti e un Junno terrorizzato corrermi incontro ed
abbracciarmi,tirandomi in salvo.
“Per fortuna sei salvo”sentii.
No,aspettate,c’è qualcosa che non va,Junno che mi
parla in questo modo,no,non
era possibile.
“Junno hai detto qualcosa?”chiesi sulla sua spalla
“No,non sono stato io”disse,ancora tenendomi
stretto a se^ ////^,ma indicandomi
un puto alle mie spalle
Mi girai e la rividi,era identica a come me la ricordavo, e a quanto
pare non
ero l’unico a vederla,a giudicare dai 5 paia di occhi
sgranati.
“Che vi avevo detto”dissi al settimo cielo. Poi mi
rivolsi a lei “Ciao,ti
ricordi di me?Mi chiamo Ueda,e loro sono i miei amici:
Junno,Kame,Jin,Koki e
Maru”
“Piacere,sono Silvia**”disse. -Bene,allora sapeva
parlare! -
“Per quanto tempo volete rimanere così,voi
2?”chiese Jin. -Ma cavolo fatti gli
affari tuoi,sto così bene qui-
Junno così si stacco da me,rosso in viso,lasciandomi solo e
al freddo,uffa!
Parlammo tanto e scoprimmo molte cose su quell’essere(vi
faccio un piccolo
schema):
-le fate sono visibili,solo se vogliono essere viste
-esistono persone che possono vederle,senza il loro
permesso,perché in una vita
precedente sono stati anche loro fate(il mio caso)
-Silvia era la fata di un bosco vicino,ma che si era persa,e voleva
tornare a
casa,dove aveva lasciato la sua famiglia e il suo amato
-amava le battute di Junno …(era strana forte)
-adorava toccare il naso di Maru(il quale continuava ad urlarle
“GUARDA CHE IO
NON SONO MICA UN CITOFONO”,ma che veniva prontamente calmato
dal suo Koki )
Fin da subito riuscì a fare amicizia con tutti,forse grazie
alla sua
bellezza,oppure per il suo gran cure,non ve lo saprei dire.
A fine giornata il team KAT-TUN decise di aiutare Silvia.
Bene, allora,il Team KAT-TUN(nome deciso da quel baka di Jin)decise di
riunirsi
a casa di Kame per elaborare un piano, capire dove fosse il bosco della
fata e
riportarcela. Non fu facile,non tanto per la collocazione del posto,ma
per le
continue interruzioni da parte di Junno,Koki eJin,che furono
prontamente
allontanati da un Kame molto incazzato.
Infine,dopo tre ore di ricerca evidenziarono i possibili luoghi di
residenza
della fata
“Kame-chaaaaaaaan,posso stare con te sta
notte?”chiese Jin dopo che tutti se ne
furono andati
“no,scusa amore,ma domani devo …..no,non fare gli
occhioni da cuccolo,non vale
così ,Ran-chan attaccalo,salva il tuo papà.
Noooo, Ran-chan anche tu con quegli
occhi, traditrice. Jin ti ho detto di no,non avvicinarti,stai
ind..”
Jin avvicinandosi lo aveva preso e baciato con passione,lasciandolo
senza fiato
“e va bene …… hai vinto”disse
sbuffando
“Dai,hai resistito qualche secondo in più
oggi,piccolo”disse il suo compagno
trascinandolo di peso verso il letto.
“uffa,ho tutto il naso rosso”
“dai,non si vede molto” si azzardò a
dire Koki toccandogli il naso,ma dopo
un’occhiata di fuoco di Maru si affretto a negare tutto
“ok si vede, scusa”
<… infine vediamo come se la passano Ueda e
Junno>
Usciti da casa di Kame si incamminarono verso la stazione.
Dovete sapere che questi due idioti erano l’uno innamorato
dell’altro,ma erano
tanto timidi da non riuscire a fare il primo passo.
“scusa per non averti creduto subito”disse
Junno,veramente dispiaciuto
“non ti preoccupare,e poi sono io a dovermi scusare,se non
fosse successo a me
neanch’io ci avrei creduto”gli sorrise Ueda,in
imbarazzo “… e grazie per avermi
salvato,prima”
“Già,mi sono spaventato parecchio,avevo paura di
perderti”(nota autrice:Junno
non ti sembra eccessivo,io ho scritto “piccolo
precipizio”)
“eh”
“n..niente”
“no,fermati Junno,ripetilo per favore”disse Ueda
sull’orlo delle lacrime
“mi piaci Ta-chan, avevo paura che ti facessi
male,…. E ora perché
piangi?”stupito dalle lacrime dell’altro Junno si
fermo,e le asciugò con le
dita
“perché anche tu mi
piaci,stupido”rispose il più basso eliminando i
pochi
centimetri che lo separavano dalla bocca dell’altro
Finalmente dopo mesi di sguardi e di sorrisi, si erano chiariti. Erano
insieme.(non è che ci volesse molto,comunque)
Nessuno sapeva che qualcosa di inaspettato,però,stava
accadendo…
*non so se sia vero,ma mi serviva qualcosa per calmare Kame
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Capitolo 3 *** 2 ***
Ero felice. Vivevo in una bellissima foresta,con i miei amici,la mia
famiglia e il mio amato,ero veramente felice. Certo badare ad
un’intera foresta,quando si è alti solo pochi
centimetri,non era facile,però era il nostro compito e lo
svolgevamo sempre al meglio,o almeno fino a quando quella tempesta non
mi fece volare lontano. L’unica cosa che ricordo fu solo il
volto del mio amato,e poi il buio. Quando ho riaperto gli occhi mi
ritrovai in questo piccolo boschetto. Avevo paura,tanta paura,non
sapevo dove fossi,non sapevo come ritornare a casa ed ero
straordinariamente alta(noi fate se non siamo nel nostro bosco natio,
cresciamo). Poi lo vidi. Era un ragazzo piuttosto bello,stava correndo
insieme ai suoi cani,e per qualche motivo mi ricordava qualcuno,lo
conoscevo,ne ero sicura. Così mi avvicinai e mi nascosi.
Ciò che non mi aspettavo era che lui riuscisse a vedermi.
Continuò a venirmi a trovare,cercava in tutti i modi di
trovarmi,di aiutarmi,ma avevo paura e non volevo essere vista;ma non
potevo non ringraziarlo,non voleva farmi del male,dopotutto. Poi aveva
portato con sé altri uomini,mi spaventai,tanto,credevo
volesse far scoprire a tutti la mia esistenza,vendermi o peggio(come mi
era stato raccontato da bambina per evitare che mi addentrassi nel
territorio degli uomini). Quando lo vidi in
pericolo,però,non riuscì a trattenermi,volai da
lui,era importante per me,eravamo uniti;ma c’era
già qualcuno pronto a tutto per lui. Quando li conobbi capii
che potevo fidarmi,che erano amici, e compresi i rapporti che li
univano. Ero felice e grata a quell’uomo,che amava in modo
così palesemente nascosto il mio amico,riuscivo a vedere nei
suoi occhi l’intensità del suo amore. Dopo che
tutti se ne furono andati,intenti a ritrovare il mio bosco,arrivarono
altri uomini,compresi subito le loro intenzioni,mi volevano
usare;urlai,piansi,chiesi aiuto,ma nessuno arrivò.
Il giorno dopo un Koki mezzo addormentato si avvicinava al parco,
“per cercare l’ispirazione per il mio
solo”si era giustificato con Maru,in realtà voleva
vedere come stesse Silvia,era un po’ preoccupato e a quanto
pare lo era anche il suo compagno(che infondo,infondo la fata gli era
simpatica;lo sarebbe stata anche di più,però,se
non torturasse ogni 5 secondi il suo povero naso,già grande
di suo)perché aveva ignorato la bugia e gli aveva dato un
grosso bento ed una coperta. Koki scosse la testa,faceva proprio schifo
a mentire. Arrivato al nascondiglio di Silvia,però
scoprì che le sue preoccupazioni erano fondate. Lei non
c’era. A terra vi erano solo rami spezzati e impronte di
scarpe. Qualcuno l’aveva rapita.
“Che bello dormire con il mio Kame,è
così carino,tutto accoccolato a me … Aah,lo amo
troppo <3 <3”
Era bello guardare il mio amore dormire,erano già le 10,ma
per il mattino non avevamo impegni. Abbracciati in quel letto da una
piazza e mezzo,dopo una notte passata a fare i conigli in
calore,stavamo così bene.
Driiin Driiin Driiin
“Non rompere”
Driiin Driiin Driiin
“Piantala,non svegliare la mia tartarughina”
Driiin Driiin Driiin
“Ecco,l’hai svegliato,maledetto telefono”
Anche se ero sveglio non avevo toccato il telefono(Kame odia la gente
che risponde al suo telefono),aspettando che il mio amore si
svegliasse. Prendendo il telefono maledisse piano Koki e poi
rispondendo alla chiamata si posizionò tra le mie
braccia,ancora voglioso di affetto. Gli stavo per baciare il
collo,quando lo vidi irrigidirsi. Brutte notizie.
“si,ho capito,arrivo subito, … si,andiamo noi da
Ueda … ciao”
Riagganciando lo vidi rabbuiarsi, doveva centrare qualcosa quella fata,
era riuscita ad entrava nei nostri cuori con una rapidità
incredibile e senza che ce ne rendessimo conto ci trovammo invischiati
nel suo destino.
Stavamo correndo,di sicuro Ueda si sarebbe arrabbiato,anche se si erano
conosciuti da poco erano molto uniti quei 2. Spalancai la porta di casa
di Tatsuya e corsi verso la sua camera da letto,salutando la sua
famiglia,intanto.
“oh mio Dio”dissi,seguito subito dopo da Jin. Quei
2 finalmente ce l’avevano fatta,ma non avevano scelto momento
più sbagliato. Cazzo,gli avrei rovinato il suo momento di
pura felicità.
“E voi cosa ci fate qui !?! ”urlò quasi
Junno,coprendosi ancora di più il lenzuolo.
“certo che avete fatto in fretta voi 2” si
intromise Jin punzecchiando il braccio dell’altissimo
ragazzo,il quale divenne ancora più rosso.
“Bakanishi tu non parlare”lo ammonì
“Ueda,dobbiamo parlare”dissi soltanto,leggendo
l’infinita preoccupazione nei suoi occhi.
“Non è possibile”urlò il
ragazzo,dopo che gli raccontai tutto,rifugiandosi tra le braccia del
suo ragazzo. Era arrabbiato,non l’avevo mai visto
così.
“Gliela faremo pagare,stanne certo”lo
consolò Jin,anche lui evidentemente arrabbiato(il mio amore
è veramente pericoloso,quando si arrabbia).
“Si,lo faremo,ma intanto vestitevi”gli
dissi”ci aspettano per un servizio fotografico”
Erano in 4,in un magazzino abbandonato in periferia. Avevano rinchiuso
la ragazza in una gabbia ed aspettavano la chiamata del loro capo,per
sapere cosa fare. Ad un certo punto uno dei 4 esclamò
“Capo,non trovo più il portafoglio”
<… e ora scopriamo lo svolgimento della storia>
Erano tutti in camerino distrutti,fisicamente dopo ore di prove costume
e mentalmente per la precaria situazione in cui si trovavano.
Aspettavano chiamate da parte degli amici di Jin e intanto continuavano
a chiedersi cosa potessero fare al riguardo.
Driiin Driiin Driiin
“Moshi moshi,Pi, … si ho capito …
si,grazie,ciao”
“Jin cosa ha detto?”chiese Ueda
“Pi mi ha detto che un suo amic …”
“Arriva al dunque”urlarono tutti,troppo agitati
“Fa parte di un piccoli gruppo di criminali di basso rango,a
quanto pare è stato ingaggiato da qualcuno”
“Sai dove possiamo trovarlo”chiese Maru
“ho un indirizzo,ma non so se lo troveremo
lì,tanto vale ritornare al parco e aspettare che torni lui a
riprendersi il portafoglio”
“WOW,amore, quando fai così sei troppo
figo!”
“Grazie Kame-chan, … aspetta,mi stai dicendo che
di solito non lo sono?” chiese il ragazzo,ma che venne
bellamente ignorato.
“Bene,dividiamoci”spiegò rapido
Koki(anche se non sembrava,era il più istruito trai 6)
“io e Ueda andremo ad aspettare il ladro al parco,Kame e Maru
andranno a controllare l’indirizzo e Jin e Junno starete qui
e vi informerete su chi ha ingaggiato quello stronzo”
“EEEHH”urlarono in coro tutti,ma concordando appieno
“ma io voglio stare con Kame”si lamentò
Jin
“Sappiamo come andrebbe a finire,piantala di fare il
cretino”si impose Koki uscendo con gli altri 4.
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Capitolo 4 *** 3 ***
"State insieme quindi?" chiese Jin, non che interessasse davvero il
rapporto tra Ueda e Junno, ma si annoiava, almeno con Kame avrebbe
potuto fare qualcosa di più alletante, ma quel rompicoglioni
di Koki glielo aveva impedito.
"Si, lo sai che mi è sempre piaciuto, lo sapevano tutti, e
come se lo stessi aspettando da tanto tempo".
"Wow Junno amai*".
"Piantala, non sono mica un dolce io!"
"Mamma mia, quanto sei serio, dov'è finito il vero Junno,
dimmi chi sei tu in realtà?"
"Piantala" gli rispose per l'ennesima volta Taguchi "Non sono in vena
oggi, sono troppo preoccupato"
Ora che Jin ci faceva caso Junno era realmente teso, continuava a
mangiarsi le unghie, camminava avanti e indietro, si sedeva un attimo
per poi rialzarsi e ricominciare a camminare, stava cominciando a
dargli sui nervi. Doveva farlo calmare.
"Stai tranquillo, nessuno gli farà del male, lui
è un boxer quasi professionista e Koki fa karate, non
avranno problemi a..."
"Si, questo lo so" lo interruppe Junno che si era rilassato un pochino
"Koki è sicuro che quel ladro tornerà, per questo
loro due sono lì, non avranno problemi a..."
"E allora cosa ti preoccupa?" chiese Jin interropendo a sua volta il
discorso dell'altro, non gli piaceva essere interrotto, ma lo stava
irritanto ancora di più il fatto che quello stupido gigante
continuasse a camminare per tutta la stanza, gli stava facendo venire
il mal di testa!
"Silvia" disse l'altro fermandosi, finalmente.
"Non ti preoccupare, la ritroveremo, st..." aveva cercato di dire
Akanishi, beatamente sdraiato sul divanetto di casa sua (gli altri gli
avevano detto di rimanere nella sede della JE, ma erano stati buttati
fuori dalle donne delle pulizie), ma che fu ancora interrotto
dall'altro.
"Non è questo che mi preoccupa, sono terrorizzato dall'idea
che lei non lo possa portare via!" Aveva urlato Junno, rannicchiandosi
in un angolo della stanza.
"E poi sono io il baka" aveva detto l'altro trattenendo le risate.
"Dai, si vede lontano un miglio che quei due sono legati" si era difeso
Taguchi, più simile push rosso che ad un essere umano.
"Si è vero sono legati, ma non come lo intendi tu, sono
sicuro che tra loro ci sia solo amicizia e non amore".
"Si Jin, forse, ma non riesco a togliermi di dosso questa sensazione di
gelosia. Anche tu saresti geloso se al posto di Ueda ci fosse Kame!"
"Già, lo sarei" aveva risposto piano, guardando fuori dalla
finestra il sole tramontare, ora era lui ad essere preoccupato, Kame
non era ancora tornato.
Kame e Maru erano arrivati dopo un po' di giri all'indirizzo indicato
sul foglietto.
"Certo che sarà dura" sbuffò Maru guardando il
condominio di fronte a loro.
"Già" aveva detto Kame sospirando, in quel momento voleva
tornare tra le braccia di Jin, ma avevano una missione da compiere,
dovevano aiutare la fata.
"Com'è che si chiamava lo stronzo?" Chiese poi, con un po'
di determinazione in più.
"Mi sembra fosse un certo Kato Keiichiro* o almeno così ha
detto Koki" disse Maru mordendosi le labbra, non era molto sicuro di
quel nome; dopotutto faceva sempre molta fatica a capire il rapper
quando era agitato, cominciava a parlare a raffica e lui molte volte
faceva solo finta di ascoltarlo annuendo ogni tanto.
"Bene, tu cerchi dal 10° al 5° piano e io dal... ok, ok
scusa, non mi picchiare" disse subito Kame dopo aver visto lo sguardo
di fuoco dell'altro. "Fifone" boffonchiò prima di essere
colpita in testa.
La ricerca fu lunga ed estenuante, nessuno dei due riusciva a trovare
quel maledettissimo appartamento. Maru ormai aveva perso la pazienza,
quando miracolosamente arrivò un messaggio da Kame-chan
"L'ho trovato. 6° piano".
Forzarono la serratura (Maru era veramente bravo in queste cose) ed
entrarono. Era un normalissimo appartamento, una cucina, un bagno e una
sala, niente di particolare, forse un po' di disordine, ma niente...Si,
forse quella pistola vicino al televisore...Chotto matte, pistola!?!
"Kame, me la sto immaginando, vero?" chiese Maru impallidendo
all'istante.
"N-n-no, non stai sognando" disse avvicinandosi alla pistola e
aprendone il tamburo.
"Maru guarda se trovi altro, io intanto butto i proiettili".
"Ok".
La faccenda si stava facendo sempre più pericolosa.
Continuarono a cercare per una buona mezz'ora, finchè non
trovarono una piccola scatola. L'aprirono scoprendo al suo interno una
mappa, ma non una semplice mappa, infatti vi erano evidenziati tutti i
boschi nelle vicinanze, ciò che però
attirò di più la loro attenzione fu il cerchio
che racchiudeva il parco di Silvia, su cui era apposta una freccia. Fu
Maru a capire per primo "La stanno cercando" disse "Per tutto questo
tempo l'hanno cercata".
"La domanda, Maru è perchè".
Il sole alle loro spalle tinse l'appartamento di rosso sangue,
lasciando i due ragazzi alle loro domande senza risposta.
<...ora mi arrabbio...vediamo di prendere sto stronzo...Koki,
Ueda, rompiamo il *censura* a quello *censura* di *censura*...>
"Senti, perchè sei così legato a quella fata?"
Era da un po' che voleva chiederglielo.
"Sembrate in qualche modo uniti" continuò non avendo ancora
una risposta.
"Già, ma non ne comprendo il motivo, sento di conoscerla, di
averla già vista, tanto tempo fa" rispose l'altro, poteva
essere assurdo, ma era così, non poteva essere altrimenti.
Koki non potè aggingere nulla, non erano soli in quel parco.
Un uomo si avvicinò al loro nascondiglio, intento a cercare
qualcosa, poi vide il portafoglio e i due ragazzi gli saltarono
addosso, era lui, lo avevano riconosciuto dalla foto della patente.
"Chi siete? Cosa volete da me?" chiese a terra, senza
possibilità di movimento.
"Dov'è? Dov'è la fata?" urlò Ueda,
realmente tentato di spaccare la faccia all'uomo.
"Dicci per chi lavori" chiese piano Koki "Non stiamo scherzando, se non
ce lo dirai, farai una brutta fine" disse indicando Ueda,
già con i pugni alzati e poi un bastone chiodato li a
fianco;lo aveva preparato apposta per rendere più credibile
la scena e l'uomo come pianificato confessò.
"E' in un magazzino...in periferia...il capo ci ha chiesto di trovare
tutte le fate nei dintorni, all'inizio credevo che fosse pazzo, ma c'ha
pagato bene, e ci darà altri soldi a fine lavoro, quando
consegneremo lei e gli altri".
"Sei disgustoso" continuò Ueda, realmente schifato da quella
persona.
"Ora tu verrai con noi" disse solo Koki, spostando l'amico da dosso
all'uomo e ammanettandolo con le manette pelose
che...ehmm...usava...oh, insomma avete capito, no!?!
"Koki, ma se la gente ci vede con..." aveva chiesto Tastuya.
"Non ti preoccupare Uepopi, penseranno che stiamo girando un nuovo
drama" disse, buttando nella spazzatura il bastone "Andiamo dagli altri
ora".
"Bene" disse Koki, dopo un lungo scambio d'informazioni con gli altri
"Ora puoi andare" disse all'uomo ammanettato, liberandolo e facendolo
uscire dalla casa.
"Ma Koki cosa fai!Dovevamo denunciarlo all..." cominciò Maru.
"Non ti preoccupare amore" lo interruppe il compagno "quando Jin ha
incominciato ad interrogarlo..." [Bellissima scena: Jin che parla
alternando l'americano al giapponese, trattenuto per le spalle da Junno
per non fargli uccidere "l'ostaggio" e da Kame che tentava in tutti i
modi di levargli dalle mani la mazza da baseball che gli aveva regalato
il Natale addietro, incitato alla battaglia da Ueda e continuamente
toccato sul collo da Maru, che tentava di distrarlo per aiutare Kame.
Conclusione? Ostaggio svenuto, Maru minacciato da Jin, Junno esausto,
Kame che nasconde la mazza in un posto sicuro, un Ueda depresso e un
Koki scomparso.]
"Quando Jin ha incominciato ad interrogarlo, sono uscito e ho
telefonato alla polizia, dicendo di essere stato minacciato di morte da
un uomo che conoscevo e gli ho dato l'indirizzo di casa sua,
probabilmente ora sono sulle sue tracce" concluse soddisfatto, tra lo
stupore generale.
"Ma se lo hai denunciato avremo i giornalist..."
"No, Junno, non ti preoccupare, un mio amico mi deve un favore, mi ha
detto che penserà lui a tutto, in più anche se
facesse i nostri nomi, o parlasse di Silvia, nessuno gli crederebbe
mai".
"Wow, amore, non ti facevo così bravo e preparato in questo
genere di situazioni" esclama Maru dando un bacio al suo
imbarazzatissimo Koki sotto i fischi di tutti.
"Ragazzi, Kato è stato arrestato stanotte, a quanto pare
qualcuno l'ha incastrato".
"Meglio per noi Akira, meglio per noi, il bottino si
dividerà per tre".
*(1)amai significa dolce (inteso come sapore del cibo),Jin avrebbe
dovuto usare il termine yasashii(che viene usato in generale)
*(2) non sapevo come chiamare il nuovo arrivato,così ho
utilizzato il cognome Kato intendendo Kato Shige e Keiichiro Per
Keiichiro Koyama(entrambi membri dei NewS)
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Capitolo 5 *** 4 ***
Per tutto il viaggio Junno non aveva aperto bocca,si era offerto di
riaccompagnare a casa Tatsuya con la sua macchina,ma ora non riusciva a
parlare;tante domande lo tormentavano però la sua voce non
voleva uscire,aveva troppa paura di sapere cosa pensasse
l’altro. Ueda,dal canto suo,era preoccupato per Silvia,ma lo
era ancora di più per Junnosuke. Non lo aveva mai visto
così triste e teso e neanche così silenzioso,la
questione doveva essere seria.
“Junno cosa c’e che non va?” chiese
appoggiando piano la mano sul viso del compagno accarezzandogli la
guancia per rassicurarlo. Il guidatore sospirò affranto
distogliendo un attimo gli occhi dalla strada per baciare il palmo
della mano del passeggero
“Sono geloso”disse convinto,riportando gli occhi
sulla strada,sia per evitare di fare un incidente stradale,sia per non
incrociare gli occhi del ragazzo dopo quell’umiliante
rivelazione
“Sono geloso del rapporto che hai con Silvia …
Si,lo so che non provate niente l’uno per l’altra
se non affetto,ma non riesco ad essere rilassato quando penso a voi due
…” continuò voltandosi a guardare il
proprio ragazzo,mentre aspettava che il semaforo diventasse verde.
Ciò che non si aspettava era di vedere il sorriso di Ueda
brillare nel buio.
“Ti amo tantissimo Junno,non amerò mai nessun
altro,voglio stare con te per sempre”disse Tatsuya catturando
il viso dell’altro e baciandolo.
Era strano,stavano insieme da un giorno ma sembrava quasi che il loro
amore durasse da secoli,si sentivano completi l’uno vicino
all’altro. Si staccarono soltanto quando il clacson di un
automobilista impaziente suonò,avvisandoli del cambio di
colore del semaforo,ed un po’ imbarazzati ripresero la
corsa,con l’intenzione di continuare la discussione appena
arrivati a casa.
Arrivati a casa Ueda,piano piano,quatti quatti,entrarono senza fare
rumore,per non svegliare nessuno. Quando arrivarono nella camera di
Tat-chan,però,si accorsero che c’era
già qualcuno all’interno. I due piccioncini
sobbalzarono,sorpresi,alla vista della persona in attesa seduta sul
letto:Jun Matsumoto.
Non era lui,non poteva essere lui,cosa ci faceva in casa di Ueda?!
“Ce ne avete messo di tempo ad arrivare”disse il
ragazzo accendendo la luce del comodino. La luce celeste della piccola
lampada,sprigionandosi,aiutò i due arrivati ad osservare
meglio quell’ospite indesiderato. Assomigliava come una
goccia d’acqua al membro più giovane degli
Arashi*;ma a differenza sua aveva degli occhi color lavanda,un vestito
di foglie(che,diciamocelo,Jun non metterebbe mai) e delle ali
trasparenti tendenti al violetto. Quel ragazzo non era solo il clone
vivente di Matsumoto,era pure una fata!
“S-s-scusa un attimo”incominciò
sconvolto Ueda “Tu chi sei? Perché sei
qui?”chiese,ancora appiccicato all’amante,che
boccheggiava indicando Jun-fata
“Ma come,non ricordi?”domandò
rattristato la fata,puntando gli occhi viola sul padrone di casa
“Noi siamo fratelli”esclamò indignato
“o almeno lo eravamo finché
…”continuò,non concludendo la
frase,rabbuiandosi. Non fu però notato da Tatsuya,che
intanto era in uno stato di shock e veniva sorretto soltanto da
Junno,che aveva visto le gambe dell’altro cedere,accostandolo
dolcemente al suo petto.
“Amore,credo che questa Jin non te la perdonerà
tanto facilmente”gli sussurro all’orecchio con un
tono tra il preoccupato e il divertito,provando a far rilassare il
fidanzato
“Già”gli rispose
l’altro,calmandosi,sulla sua spalla”ci stavo
pensando anch’io”
Concordarono così di aspettare l’indomani per
farsi raccontare bene la storia dalla fata,Ueda decise di ospitare il
ragazzo-fata nella camera degli ospiti,ritenendo più sicuro
tenerlo a casa sua che farlo uscire con quel gruppo di malviventi
rapitori di fate in giro.
E così almeno per il momento un problema era andato,anzi
no,rinviato.
“Me ne devo andare?”chiese ad un certo punto
Junno,un po’ indeciso sul da farsi
“No”gli rispose all’istante
Tatsuya,correndogli incontro ed abbracciandolo
stretto”Rimani,stai qua con me,ti prego”lo
implorò Ueda accovacciato tra le sue braccia,aveva bisogno
di lui,erano successe troppe cose,una dopo l’altra, non
voleva rimanere solo,aveva bisogno di essere amato e coccolato
“D’accordo,rimango,dopotutto dovevamo riprendere un
certo discorso,ti ricordi?”domandò
l’altro,sorridendo malizioso,facendo arrossire Tat-chan fino
alla punta dei capelli
< … Ragazzi non fate queste cose davanti a tutti O.o
… Nuovo arrivato prendi tu il ruolo di narratore,intanto,e
raccontaci un po’ che ci fai qui … >
Non è possibile! Mi ha ignorato completamente! Io sono
venuto a chiedergli aiuto e lui mi ignora dicendomi che ne riparleremo
domani,ancora non riesco a crederci! Ora esco da questa maledetta
stanza e lo strangolo nel sonno!!
Uscendo dalla stanza mi avvicino alla camera di onii-chan,pronto a fare
una strage,quando…
“Junno … mhm … Junno … fa
male”
“Scusa amore,resisti,passerà presto”
Oh cazzo,anche in questa vita! Ma è possibile il mio
fratellino non cambia mai,almeno mettersi con qualche bella fata o
ragazza umana,ma no, si innamora sempre di quello spilungone!
… e poi diventa dolce e coccolone … e non puoi
dire di no alle sue richieste … ouf,quei due non cambieranno
mai …
Ritorno in camera,conoscendoli non usciranno molto presto,ne
approfitterò per curiosare in giro;dopotutto è
passato tantissimo tempo dall’ultima volta che sono venuto
nel mondo degli umani,Silvia a quel tempo era ancora umana …
Silvia … chissà dove sei ora … stai
bene? Sei al sicuro? Devo trovarti e sono sicuro che lui mi
aiuterà,dopotutto lui …
Il giorno dopo Ueda e Junno si alzarono presto,dovevano
lavorare,così svegliarono di soprassalto la fata,la
travestirono per bene (Ueda dovette trattenere più volte
Taguchi da fare indossare al povero ragazzo abbinamenti di vestiti
veramente inguardabili) e uscirono alla volta della sede della JE.
Così travestito Jun-fata fu facilmente scambiata per il vero
Jun dagli uomini della sicurezza e riuscirono ad entrare senza dare
nell’occhio. Per fortuna erano i primi del gruppo ad essere
arrivati.
“Uh uh uh non vedo l’ora di vedere le reazioni
degli altri”disse Ueda con un sorriso maligno stampato sulla
faccia,facendo rabbrividire gli altri due che intanto si erano messi a
giocare alla playstation. Ueda sapeva essere un diavolo quando voleva.
I primi ad entrare furono Koki e Maru. Fortunatamente il rapper ha
sempre avuto i riflessi pronti,perché un Maru color bianco
latte quasi non cadde a terra svenendo dalla sorpresa e fu solo grazie
a lui che ciò non accadde. Dopo i primi 5 minuti di
spaesamento totale riuscirono a far riprendere il povero Maru e
decisero,sotto la guida di Koki,di tirare un bello scherzo a quello
scemo di un Bakanishi.
“Ciao a tutti” urlò Kame entrando tutto
sorridente
“Giorno”disse Jin stravaccandosi sul divanetto del
camerino con ancora gli occhiali da sole addosso. Tutti risposero al
saluto tranquilli,come sempre.
“Waaa”si mette ad urlare Jin saltando su dal
divanetto”…Waaaa… qualcuno mi sta
toccando il collo … Waaaa”aveva continuato con una
vocina stridula da ragazzina.
“Amore,ma non c’è niente”aveva
detto Kame,cercando di calmarlo,senza però riuscirci.
“Waaa … amore salvami … Waaa”
I ragazzi non riuscirono più a trattenersi e gli risero in
faccia,tra le risate comparve anche Jun-fata che fece urlare ancor di
più Jin e sobbalzare Kame.
“Jin,ti prego,non dare di matto”gli
sussurrò Kame trattenendolo sul divanetto,intanto che il
ragazzo lanciava continue occhiate poco benevole
all’indirizzo della fata.
“Sono qui per chiedere aiuto a mio fratello per ritrovare la
mia amata che si è persa dopo una tempesta”
informò i cantanti,ignorando del tutto il ragazzo che
sembrava volergli strappare la testa dal collo a morsi.
“Perché credi che Tat-chan la conosca o sappia
dove si trova?”domandò uno dei ragazzi con il naso
grosso,che sorseggiava tranquillamente del thè.
“Semplice”incominciò il nuovo
arrivato”onii-chan nella sua vita precedente la conosceva. I
legami che si formano nella vita precedente rimangono intatti,ma
inconsci,anche nelle vite successive”
“Wow,mi stai dicendo che tutte le persone che conosco le
conosco perché in una delle mie vite precedenti le avevo
già incontrate?”chiese sbalordito Kame stringendo
più forte la mano di Jin,che girandosi a guardarlo gli
sorrise dolcemente,accarezzandogli con il pollice il dorso della mano.
“Già”rispose l’altro
sorridendo al ragazzo e alla reazione che aveva avuto. Anche Koki e
Junno,inconsciamente cercarono il contatto fisico con i reciproci
ragazzi,il primo posandogli piano la mano sulla spalla e
l’altro poggiando piano il ginocchio su quello
dell’altro,sotto il tavolo. Certo,era un po’ strano
pensare che tutte le persone accanto a te,buone o cattive a seconda dei
casi fossero li per un motivo,ma i nostri ragazzi non potevano che
esserne felici.
“Per caso si chiama Silvia la tua
ragazza?”domandò Koki ridestandosi da quella
atmosfera di dolcezza che stava inondando il camerino.
“Si”rispose subito la fata,avvicinandosi al
ragazzo”L’avete vista? Ditemi
dov’è vi prego!”urlò facendo
sussultare i cantanti
“E’ stata rapita”rispose Junno incupendosi
“Eh”
“Calmati NAOKI**,sappiamo già dove
l’hanno portata,la salveremo,non ti preoccupare,ma dobbiamo
calcolare tutto nei minimi dettagli,i rapitori sono armati e
pericolosi,non possiamo lasciare niente al caso”rispose
freddamente Ueda,sorseggiando il thè offertogli da Maru
“Onii-chan,lo sai che hai appena pronunciato il mio nome,ma
che io non te l’abbia mai detto vero?”chiese la
fata ancora preoccupato per l’amata,ma felice
perché inconsciamente il fratello si ricordava di lui.
I restanti membri del gruppo,invece,lo guardavano sorpresi,la questione
si faceva sempre più strana
“Allora dicci emh… Naoki … tu sai
perché è stata rapita?”chiese Koki
”A quanto ne sappiamo non è stata neanche la sola.
Sai chi può volere tutto ciò?”aggiunse
Maru
“non saprei dirvelo,nei secoli molti uomini ci hanno cacciato
e ucciso, ma il motivo è sempre lo stesso,vogliono
l’immortalità e solo grazie ad una pozione fatta
con le nostre ali si può ottenere”
Calò il silenzio nella
stanza,l’incredulità dipinse i volti dei
ragazzi,massacrare ed uccidere solo per vivere in eterno,che cosa
stupida,ogni uomo ha il suo tempo sulla terra,dopo di che cede il posto
alle nuove generazioni.
“Vi porterò nella mia foresta natale,forse i saggi
sapranno aiutarci”disse deciso Naoki pronto a tutto per la
sua Silvia.
“Prima però andiamo a far prendere un colpo a quel
rompi di Matsumoto”disse Jin con uno scintillio folle negli
occhi,trascinando fuori dal camerino la povera fata.
*scusate,ma ho visto Kaibutsu-kun di recente e nell’ultima
puntata appare Matsumoto con le orecchie a punta,era troppo
carino,così gli ho dato una parte nella storia.
**Naoki è il nome utilizzato da Yamapi in un drama,ma non
l’ho utilizzato per questo,ma perché in quel caso
il significato era freccia,montagna e perciò indicato per un
essere della natura.
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Capitolo 6 *** 5 ***
“ancora non capisco perché non me lo avete fatto
fare”borbottò imbronciato Jin scendendo dalla
macchina ed incamminandosi con gli altri verso il bosco.
“amore,per la millesima volta,lo so che ti divertiresti a
spaventare Jun,ma così riveleresti l’esistenza di
Naoki ad un umano che non centra con questa storia e sarebbe un bel
guaio poi spiegare l’accaduto” rispose esasperato
Kame,non ce la faceva più ad ascoltare quel moccioso
rompiscatole del suo ragazzo,alcune volte anche lui faceva fatica a
sopportarlo.
Erano riusciti a fermare Jin prima che entrasse con Naoki nel camerino
degli Arashi,ma i mezzi utilizzati erano stati tutt’altro che
…ehm … tradizionali,diciamo.
“Avrei fatto meglio a colpirlo più
forte” aveva sussurrato Koki,sperando di non essere sentito
da Maru,cosa che però non accadde.
“Avresti potuto provocargli dei danni permanenti,il Karate
è una disciplina di autodifesa,non deve essere usata per
attaccare una persona indifesa,anche se si tratta di Akanishi,lo
dovresti sapere meglio di me” lo aveva fulminato il suo
ragazzo,ancora sottovoce;il quale per risposta ricevette solo uno
sbuffo insofferente.
“Naoki sei sicuro che sia questo il luogo?”chiese
intanto Junno,un po’ intimidito davanti alla foresta di
alberi spogli e rinsecchiti
“Si,siamo vicini”disse l’altro facendo
qualche passo avanti e scomparendo alla vista
“Naoki,Naoki,dove sei?” si agitò il
ragazzo.
Ad un certo punto dal nulla apparve la testa fluttuante della fata che
sorridendo gli disse “Allora venite?”facendo urlare
dal terrore tutti i presenti
Il primo ad avvicinarsi alla testa fu Ueda che venne preso dalla
maglietta e trascinato verso quella parete invisibile.
“Bene ragazzi”disse Koki risoluto”non
possiamo più tirarci indietro”
Quando infine entrarono tutti la scena che si ritrovarono di fronte era
alquanto … bhe,come dire … strana …
è l’unico aggettivo che mi viene in mente. Erano
nello stesso bosco di prima,ma in confronto ad esso era verdeggiante e
pieno di fiori colorati,sembrava il paradiso. Una folla di fate
circondò Tatsuya,le più giovani lo riempivano di
fiori e quelle anziane gli baciavano le mani inchinandosi ogni 5
secondi,a quanto pare era molto popolare da quelle parti.
Strano però,quelle creature non sembravano alte pochi
centimetri come aveva detto Silvia,ma a giudicare dalla dimensione
degli alberi forse il resto del mondo era diventato troppo
grande,oppure erano proprio loro ad essere rimpiccioliti?
“Benvenuti stranieri”li richiamò una
vecchia fata con una lunga barba bianca “se siete riusciti a
oltrepassare la soglia del nostro mondo significa che siete delle buone
persone e che non avete cattive intenzioni nei nostri
confronti” disse l’uomo sorridendo,o
così si poteva intuire dagli occhi,perché la
bocca sotto tutta quella barba era impossibile da notare.
“Sarete nostri graditi ospiti finché lo
vorrete” disse ancora accompagnandoli da Tatsuya,che intanto
con l’aiuto di Naoki era riuscito a sfuggire
all’ennesima tempesta di fiori,baci e inchini
“Non ce la faccio più,ho capito che nella mia vita
precedente ero una fata,ma non mi sembra una cosa
normale”disse un po’ irritato togliendosi alcuni
petali di ciliegio dai vestiti,intanto che si avvicinava.
“Amore,sei carinissimo così”aveva solo
risposto Junno togliendogli con delicatezza dei petali finiti tra i
capelli,facendo arrossire brevemente il ragazzo che sorridendo si
avvinghiò al suo braccio
“Ah,a quanto vedo non sei cambiato”
sospirò la vecchia fata avvicinandosi a Ueda e
accarezzandogli piano il capo
“Chi sei?” chiese curioso il ragazzo inclinando
lievemente la testa.
Così come aveva allungato la mano l’uomo la
ritrasse,rattristato.
“Naoki,porta i nostri ospiti alla grande quercia,ci
sarà un banchetto in loro onore e poi i saggi ascolteranno
il motivo che li ha spinti a farci visita” disse
solo,avviandosi alla boscaglia più fitta
“Evvai si mangia!” urlò entusiasta Jin
ricevendo come risposta solo uno scappellotto da parte di Kame
“Sei sempre il solito Bakanishi”sospirò
il ragazzo incamminandosi con gli altri verso la foresta
“Ma che cosa ho fatto ?!”chiese piagnucolando al
fidanzato,rincorrendolo
Il banchetto fu tutto a base di frutta e verdura (le fate non mangiano
carne naturalmente),ma incredibilmente squisito,tutti apprezzarono la
buona cucina delle fate. Per tutto il tempo,però, Naoki e il
vecchio che li aveva accolti non si fecero vedere.
Dovete sapere che la grande quercia non era solo un luogo di ritrovo
per tutte le fate,ma,per la sua struttura interna vuota,era anche
utilizzata come “camera del consiglio fatato” e
come “sala del trono del re delle fate”,era in
poche parole il centro attivo del regno delle fate; e proprio in quel
luogo il vecchio essere fatato e Naoki si erano rifugiati per parlare.
La giovane fata dopo aver accompagnato gli altri ragazzi al banchetto
si era assentato alla ricerca del vecchio che,come al solito,aveva
trovato in una stanzina dove,su una poltroncina, ammirava
l’enorme quadro posto sul muro di fronte a se,sospirando. Il
ragazzo avvicinandosi poggiò piano una mano sulla spalla
dell’anziano,accarezzandola
“Padre,perché sei triste?”chiese
trattenendo le lacrime
“Mio dolce figliolo”rispose piano l’uomo
toccando gentilmente la mano del ragazzo “per lo stesso
motivo per cui anche tu,ora,trattieni le lacrime,penso.”
Disse sospirando piano e guardando gli occhi acquosi e lucidi di Naoki
con un occhiata d’intesa,per poi riportare
l’attenzione al quadro “Non è cambiato
per niente,tale e quale a sua madre,dolce e bello come un
tempo”
“Lui non ricorda,non può
ricordare”sospirò Naoki facendosi sfuggire qualche
lacrima
“Basta piangere” ordinò il vecchio
(più a se stesso che a Naoki)alzandosi,per abbracciare il
figlio ed asciugargli le lacrime”non è onorevole
per il principe di questa foresta piangere tra le braccia del padre.
Ora siediti,figlio mio,e racconta a questo vecchio e stanco re cosa
è successo”
Alla fine del banchetto Naoki,misteriosamente ricomparso,li
accompagnò nella sala del consiglio fatato dove tutti,un
po’ a turno esposero gli avvenimenti ai saggi,seduti dietro
ad un tavolo ad arco dove al centro sedeva il vecchio che li aveva
accolti. Dopo aver concluso il loro discorso i KAT-TUN uscirono dalla
stanza aspettando ansiosi la delibera dei saggi.
I sette saggi parlottarono animatamente fra loro,quando infine il re
stanco di quei borbottii incessanti chiese ad ognuno di esporre il
proprio parere
“Maestà,sicuramente è il fato ad aver
voluto che Silvia e suo figlio si rincontrassero anche in questa vita.
Posso solo dire che questi rapimenti devono avere un nesso con
ciò,dobbiamo aiutare i ragazzi nella loro impresa e salvare
tutte le fate rapite prima che sia troppo tardi”disse il
primo saggio,dalle ali tendenti al nero
“Sire”riprese poi il secondo dalle ali color del
sole “sa che io non sono mai stato d’accordo con le
azioni di suo figlio,non ho mai amato il suo atteggiamento e neanche le
sue scelte,ma mi stanno molto a cuore Naoki e Silvia e,come un tempo il
signorino,sono disposto a tutto per aiutarli,perciò le
chiedo di dar loro fiducia,i compagni del ragazzo sembrano buoni ed
impavidi,saranno dei buoni alleati,abbiate fiducia”
“Maestà”continuò il terzo
dalle ali rossastre”sono d’accordo,inviamo dei
messaggeri negli altri regni vicini e chiediamo loro aiuto,se quelle
persone rapiscono le fate significa che possono vederci senza il nostro
permesso e che non solo il nostro regno verrà
attaccato”
“Mio signore, concordo con i miei
compagni”incominciò il quarto con le ali di un
intenso color lavanda “se questi nemici vogliono
l’immortalità,non esiteranno ad uccidere per
averla … Ma c’è una cosa che mi
preoccupa … uno degli alleati del ragazzo ha detto che
sembrava che stessero cercando la principessa,molto probabilmente
devono essere gli stessi dell’ultima volta,gli stessi che il
principe faticò a scacciare,prima della sua prematura
scomparsa”
“Sua altezza”chiamò dolce il quinto
saggio dalle ali color smeraldo,dopo un breve attimo di silenzio
“il ragazzo è destinato a rintraprendere le azioni
passate,quell’uomo dopotutto è legato a
lui,dobbiamo fargli ricordare prima del plenilunio,quando i nostri
poteri sono più forti e quell’essere possa
potenziare il potere della pozione”
“Ha ragione”sbottò allora il sesto
saggio con le ali color del mare “creerò una
pozione per fargli ricordare la sua vita da fata,farò del
mio meglio sire,statene certo”
Il settimo saggio dalle ali arancio* ascoltate le dichiarazioni di
tutti guardò intensamente il vecchio re che sembrava
rassegnato e affranto
”Signore” disse “so che per lei
è difficile lasciare il figlio che ha appena ritrovato,che
lo ha amato ancor più intensamente da quando è
scomparso,ma solo lui può mettere fine a questa situazione.
Deve lasciarlo andare,se non per lei lo faccia per il suo
popolo”
L’anziano signore osservati attentamente tutti i presenti i
alzò dal suo seggio e solenne disse “Miei cari
ragazzi,a quanto pare il titolo di saggi ve lo siete proprio
meritato,un giorno governerete bene questo regno assieme al futuro
re”con queste parole ordinò a un servitore di
aprire la porta e di far entrare i viaggiatori.
*ho preso come spunto per i 7 saggi i Kanjani8 (come forse qualcuno
avrà capito dal colore delle ali)
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Capitolo 7 *** 6 ***
Finito il consiglio Ueda venne fatto allontanare dal gruppo,fatto
stendere su un grande letto e gli venne ordinato di bere un infuso,per
tutto il tempo Tatsuya si sentì teso,non era sicuro di voler
ricordare il passato,cos’era che avrebbe dovuto assolutamente
ricordare? Cos’era successo di tanto importante nella sua
vita passata? Bevve l’infuso che gli era stato offerto e pian
piano la vista incominciò ad
affievolirsi,all’inizio riusciva a vedere le forme,poi solo
le ombre ed infine il mondo divenne buio.
“Naoki ci puoi raccontare cosa accadde?”chiese Kame
osservando la stanza che stavano visitando in un giro turistico
improvvisato ideato da Koki.
Il ragazzo lo guardò un attimo,indeciso sul da farsi,ma
acconsentì conducendoli in un’altra stanza ed
incominciando a raccontare.
< Tat-chan,cosa stai sognando?>
“Tatsuya,Tatsuya,svegliati amore”lo chiamarono.
Ueda socchiuse gli occhi beandosi del tepore emanato
dall’altra persona,avvicinandosi ancora di più
“Tatsuya,dobbiamo andare,tuo padre ci sta aspettando,dai
fatina mia svegliati” lo richiamò ancora. Fatina?
Pensò Ueda,da quando Junno lo chiamava fatina?e cosa
c’era sulla sua schiena che continuava a muoversi?
Spalancò gli occhi guardando spaventato tutto ciò
che lo circondava,quando si trovò di fronte al color castano
degli occhi dell’altro,Junno. Non che fosse realmente lui,ma
era lui,cioè assomigliava tantissimo al suo Jun-kun,ma aveva
i capelli lunghi ed una lunga cicatrice sul petto. La sola vicinanza
con l’altro ragazzo lo fece arrossire e di rimando la cosa
sulle sue spalle incominciò a muoversi più
velocemente, cercò di specchiarsi sulle grandi vetrate della
stanza e vide una sottile membrana trasparente e brillante attaccata
alle sue spalle:ali,ali di fata. Ali di fata? Ma che gli avevano fatto
bere? Perché era a letto con un sosia di Junnosuke?
Perché era una fata?
“Amore,sei strano oggi,sei sicuro di star bene?”
non ricevendo risposta allora continuò “io
incomincio ad andare,tu cerca di schiarirti le idee intanto,va
bene?” chiese gentilmente,ma anche questa volta senza
ricevere risposta. Si vestì ed uscì dalla camera.
La camera era completamente in legno,ciò significava che si
trovava ancora nella grande quercia,ma in che tempo? Uscendo dal letto
il ragazzo fece cadere un libro dal comodino,lo raccolse. Senza
pensarci incominciò a leggere:<< Oggi sono
scappato per la prima volta da questo regno,papà non vuole
lasciarmi mai andare perché dice che la gente di
là è cattiva,io però non la penso
così … Mi sono trovato un amico,Junno, lui sa che
sono una fata,ma mi tratta bene e gioca con me … Oggi
abbiamo trovato una neonata abbandonata,ha gli occhi azzurri come il
cielo e i capelli scuri come la terra,l’abbiamo chiamata
Silvia,come c’era scritto sul terreno accanto a lei,per ora
se ne sta occupando Junno,ma vado spesso a trovarla … Stare
con Junno ora è diverso,ogni volta che mi sfiora il cuore mi
batte più forte,sudo,mi gira la testa,credo di essere malato
… Non sono malato!! Ho capito di essere innamorato,lo amo,
lo amo,ma vorrei sapere cosa prova lui nei miei confronti,non mi
accontento più di essere solo un amico per lui …
Oggi dei briganti hanno cercato di attaccarci,penso centri qualcosa con
il suo compito di samurai per lo shogun,sono preoccupato …
Silvia ha incominciato a parlare,crede che io e Junno siamo i suoi
genitori,mi ha chiamato mamma,ma io sono un maschio! Perché
con lui non lo fa? … Mi ha fatto conoscere dei suoi amici,ci
hanno detto che sembriamo una coppietta,sono così felice!
Quei 4 sono proprio simpatici! … Quando sono arrivato a casa
di Junno l’ho trovato con una ferita profonda sul petto,non
so cosa sta succedendo,lui non me ne vuole parlare …
Papà ha scoperto le mie uscite,a cercato di chiudermi in
camera,la mamma mi avrebbe lasciato andare,ne sono sicuro,lei mi capiva
sempre … Oggi ho parlato con papà,gli ho
raccontato tutto,sembra capire,ma ha ancora paura a lasciarmi
andare,credo perché gli ricordo troppo la mamma,ha paura di
perdermi come è successo a lei … Finalmente
papà si è deciso, sono riuscito ad andare nel
mondo umano,ma loro non c’erano, dov’è
Junno? Dov’è la mia bambina? … Naoki mi
ha aiutato a preparare una pozione per cercarli,il mio fratellino
è molto bravo con le pozioni,forse perché
è molto pignolo … dopo 10 giorni di ricerca ho
trovato il loro nascondiglio, ma il mio amore non era felice di
rivedermi, sembrava triste e preoccupato,forse stava cercando di
fuggire da me? Forse è stanco del mio amore per lui? Ho
fatto bene a non dichiararmi,non riuscirei a sopportare un suo rifiuto
… Ho incontrato Kame nei boschi,penso mi stesse cercando,mi
ha detto perché Junno è così in questo
periodo,ha detto che lo shogun era interessato al ragazzo che
gironzolava sempre attorno al suo samurai,a me,e che il mio Junno si
è rifiutato di rivelargli la mia
identità,così è stato cacciato come
traditore,lo ha fatto per me … Sono andato da Junno,ci siamo
chiariti,ha detto che sono troppo importante per lui per lasciarmi,mi
ha detto che mi ama,ci siamo concessi l’uno
all’altro,per fortuna che la bimba era con Maru,sono felice
… A quanto dice Jin lo shogun ha scoperto che sono una
fata,è questione di tempo prima che venga a cercarmi
… Silvia e Junno verranno a stare qui,penso che la barriera
che regge il nostro regno dovrebbe trattenere le truppe dello
shogun,solo gli uomini puri di cuore possono passare … Naoki
penso si sia innamorato della mia bambina,è così
dolce con lei,ma mi sono sempre chiesto cosa ci facesse una bambina
straniera qui in Giappone,cosa sarà mai capitato ai suoi
genitori? … Lo shogun sta per attaccare,sarà qua
domani,da quello che sono riusciti a scoprire Maru e Koki,facendo
ubriacare il consigliere dello shogun, la mia piccina è
figlia di due mercanti stranieri attraccati su quest’isola
per nuovi scambi commerciali,lui si è infatuato della madre
di Silvia,ma quando lei lo ha respinto li ha uccisi. I 2
mercanti,però, sono riusciti a salvare la piccola e
nascondendola nel bosco,dove io e Junno l’abbiamo trovata.
Quell’uomo è disgustoso,devo impedirgli di
commettere altre ingiustizie >>
Finito di leggere Ueda depose il diario sul comodino,ora
ricordava,quello era l’ultimo giorno della sua vita da fata.
Si vestì,scrisse un’ultima cosa sul diario ed
uscì sorridendo. Non poteva fuggire al suo destino.
- Fine flashback -
“Quel giorno lo shogun ordinò di appiccare il
fuoco su tutte le foreste sotto il suo controllo,aniki ci
protesse,salvò la foresta,ma quando l’uomo prese
di mira Silvia lui sacrificò la sua stessa vita per
lei,rinchiudendo il malvagio in un albero sacro e donando i suoi poteri
alla figlia,facendola diventare una fata” concluse la storia
Naoki,conducendoli nell’ultima stanza da visitare,quella che
apparteneva ad Tatsuya tanti anni fa.
Entrando si accorsero che vi era un ragazzo dormiente sul
letto:lui,Tatsuya. Taguchi si avvicinò,sedendosi sul letto e
accarezzando la guancia dell’amato,intanto Naoki prese il
diario ancora riposto con cura su quel comodino e guardando gli altri
ragazzi disse “Questo è l’ultimo
messaggio che ci lasciò,la data corrisponde al giorno della
sua morte”continuò,leggendo le poche righe
<>
Junno sussultò a quelle parole e lo guardò. Una
lacrima si fece strada sul viso del suo bell’addormentato,ma
che venne subito cancellata dalle sue carezze e tristemente disse
“Sembra quasi che sapesse cosa stava per succedere”
L’altro,come se lo avesse sentito si svegliò e
dolcemente allontanò la mano del fidanzato dal suo viso,per
incatenarla alla sua
“Già” rispose “forse sono
stato un po’ troppo sdolcinato”
5 paia di occhi stupiti lo guardarono (nessuno a parte Taguchi si era
accorto del suo risveglio), intanto che 2 lunghe e belle braccia lo
imprigionarono in un abbraccio senza fine.
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Capitolo 8 *** 7 ***
“Ho rivissuto il mio ultimo giorno di
vita”spiegò ancora abbracciato al suo ragazzo
“Ho scritto io il messaggio”
“Ma allora potevi cambiare il corso della
storia,perché non hai tentato di uccidere lo shogun prima
che ci attaccasse?”chiese Naoki alzandosi dalla sedia su cui
intanto si era accomodato
“Non credere,ci ho provato,ho provato a … ma non
sono un assassino,sperava che cambiasse,che incontrandolo si sarebbe
pentito delle sue azioni,ma non è stato così
…”rispose Ueda mentre la stretta
dell’abbraccio di Junno si faceva più forte
“C’è la possibilità che sia
davvero lui il nostro nemico?”chiese Koki
“non so,è possibile,il mio incantesimo
però gli permetteva di ritornare in forma umana solo se si
fosse pentito,ciò significa che qualcuno deve averlo fatto
uscire …”rispose Ueda
La discussione andò avanti per parecchie ore,ma dato che non
si arrivava mai ad una vera soluzione si decise,infine,di andare a
dormire e partire l’indomani per il cantiere dove era stata
nascosta Silvia,anche se non sapevano bene con chi avevano a che fare
non potevano perdere altro tempo …
“Kame,Kame, stai dormendo?”chiese Jin quella
notte,accarezzando i capelli dell’altro
“Ci provo amore,ma tu non mi aiuti molto”rispose
l’altro girandosi e trovando il suo posto tra le braccia del
fidanzato
“Kame,mi spiace di averti fatto soffrire e ti ringrazio,ti
ringrazio per riuscire ad amare uno stupido bastardo come
me*”sussurrò,quasi non volendo farsi sentire dal
proprio ragazzo. Kame alzò gli occhi,accarezzando il volto
del suo amato e lo fece distendere a sua volta sul suo petto,facendogli
ascoltare i battiti del suo cuore,accarezzandogli il
volto,finchè non si addormentò
“Sono pronto a soffrire se ciò mi
permetterà di stare anche un secondo in più con
te”
… zzz … zzz …
“Più veloce … gira … gira
… ah! Si sta formando la schiuma … più
veloce”
Maru si sciacquò le mani e guardò …**
“Davvero,anche in quella vita ti amavo?”chiese
Junno sdraiato sul letto con Ueda tra le braccia
“Già,e allevavamo Silvia come nostra
figlia”gli rispose
“Beh ora mi spiego il legame tra di voi ed il
perché si divertiva ascoltando le mie freddure”
“AhAhAh dai non sei così pessimo”
“voui sentirne una?”
“no,scusa,per questa volta passo”rispose Ueda
girandosi a baciare il fidanzato,almeno in quel modo aveva la bocca
occupata … Quando si lasciarono erano tutti e due ansimanti
e desiderosi di un nuovo contatto
“Che ne dici di fare la coppia di sposini ora?”
chiese malizioso il più grande,ma non ebbe il tempo di
continuare, perché le labbra dell’altro erano
già incollate alle sue.
Il mattino dopo i ragazzi lasciarono il mondo delle fate,era passato
solo un giorno,eppure dall’altra parte sembravano passati
anni. Partirono per l’indirizzo dove Silvia era stata
rinchiusa,il silenzio li accompagnò per tutto il
tragitto,erano troppo tesi per parlare,non sapevano se sarebbero
sopravvissuti,dopotutto quei criminali erano armati e pericolosi
… Ciò che preoccupava Tatsuya,però,era
di perdere i suoi amici,se ciò fosse successo non se lo
sarebbe mai perdonato …
“Siamo arrivati” disse Koki spezzando quel silenzio
quasi surreale.
Naoki guardò il fratello,sapeva che avrebbe fatto di tutto
per le persone che amava e sarebbe stato pronto anche a
sacrificarsi,come era già capitato,ma questa volta glielo
avrebbe impedito,non serviva a nessuno vincere la guerra lasciando i
propri compagni indietro. Scendendo dalla macchina si incamminarono
pian piano verso il cantiere,la foresta che circondava il posto era
stata come bruciata,le piante e gli alberi erano neri come la cenere,il
prato una volta verde e rigoglioso ora era polvere,sembrava un posto
dimenticato da Dio. Gli occhi di Naoki e Ueda involontariamente si
riempirono di lacrime,gli altri non lo sapevano,ma in quel luogo erano
state sterminate le fate protettrici del bosco. Taguchi senza dire
niente prese per le spalle i 2 ragazzi avvicinandoli a se per cercare
di confortarli,non c’era tempo per essere
sentimentali,dovevano imbrogliare tutti i sentimenti che li
attraversavano in determinazione o sarebbero stati in pericolo.
Maru intanto stringeva il pugno attorno al cristallo che il re,in gran
segreto,gli aveva donato. Era stato strano scoprire chi il vecchio
barbuto,che li aveva accolti e che aveva presieduto il consiglio,fosse
in realtà il re ed il padre di Naoki,ma ancora
più strano era stato il dono che l’anziano sovrano
gli aveva dato.
“Questo cristallo”aveva detto l’uomo
“Sono imprigionati una parte dei poteri curativi che una
volta la regina possedeva,anche mio figlio un tempo li possedeva,ma
prima della sua morte li passò a Silvia … In caso
di bisogno versa una goccia di sangue della persona che vuoi salvare
sulla pietra ed avvicinala al suo corpo,sta attento
però,ogni volta che la userai essa si tingerà di
rosso,fino a che non diventerà nera,a quel punto non
potrà più essere utilizzata” dopo
ciò si era fatto promettere di non farne parola con nessuno
e così,come era arrivato, se ne andò.
Maru però non era stato l’unico a ricevere la
visita del vecchio re,a parte Naoki e Tatsuya,tutti avevano ricevuto un
dono segreto. Koki infatti aveva ricevuto uno scudo,appartenuto proprio
al re,che si rimpiccioliva tanto da stare in una mano;
Kame,invece,ricevette un anello,appartenuto alla regina,in grado di
tranquillizzare gli animi degli esseri viventi; Jin un bracciale,dono
di nozze della regina per il re,dal quale uscivano fili in grado di
imprigionare qualsiasi cosa ed infine Taguchi aveva ricevuto una
vecchia spada.
“Questa spada apparteneva a te,nella tua vita
passata,l’ho imbevuta del mio potere molti anni fa,sapevo che
saresti tornato con lui,grazie ad esse potrai uccidere gli istinti
malvagi degli uomini,senza però ferirli”
“Mio re” rispose Junno senza neanche rendersene
conto “grazie della vostra benevolenza nei miei
confronti” rispose ancora,senza però sapere cosa
stesse dicendo,forse non era lui a parlare,ma il Taguchi di un tempo
“proteggerò il principe come non ho potuto fare
l’ultima volta,non fallirò”
“Ah!”rispose il re stupito “a quanto vedo
non sono stato l’unico ad imprigionare all’interno
di questa lama le proprie energie”disse ancora ridendo e
andandosene.
Naoki aveva origliato la conversazione ed aveva capito il motivo per
cui in quegli anni il padre era invecchiato,al contrario di tutte le
regole delle fate che immortali e sempre giovani proteggevano la
natura,aveva utilizzato il suo potere per rendere speciali le sue
vecchie armi,aspettava di vendicarsi per la morte del suo adorato
figlio che tanto assomigliava alla mogli,persa millenni prima sempre
per colpa degli uomini. Arrivati di fronte al cantiere si divisero ed
entrarono nei 3 edifici che componevano quel luogo abbandonato (uno
centrale e due laterali,uno di fronte all’altro)
Koki e Maru andarono nell’edificio a sinistra, Kame e Jin in
quello a destra ed infine Naoki, Tatsuya e Junno in quello centrale.
In quel momento vi era un unico pensiero nelle menti dei 7
“Speriamo che tutto vada per il meglio”
“Benvenuto Tatsuya” rispose una voce appena i
ragazzi entrarono.
*per intenderci sto parlando della “storia” tra
YamaPi e Jin in piscina che si “baciano”(per
così dire…),un avvenimento quasi sempre citato
nelle fanfic su Kame/Jin/Pi
**ispirata ad una puntata dei Cartoon KAT-TUN
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Capitolo 9 *** 8 ***
“Nishikido*,ancora
tu!” rispose Ueda con disprezzo guardando lo shogun di secoli
prima che lo fissava da dietro una scrivania
“
Ti aspettavo Tat-chan,ma vedo che c’è anche il
bastardo traditore, Junnosuke**. Come stai?” chiese il
ragazzo ancora giovane e bello,come se i secoli non fossero
più che secondi per lui.
Naoki,
intanto, era rimasto invisibile. Tentò di avvicinarsi al
giovane ma,come se nulla fosse,quest’ultimo sparò
accanto ai piedi della fata che, arretrò,guardando stupito
l’uomo.
“Già,ti
vedo” rispose Nishikido con un sorrisetto malvagio stampato
sul volto.
Ueda
si guardò intorno,non sembrava esserci nessuno nei
paraggi,dov’era Silvia?
“E’
qui” rispose ancora l’uomo senza essere stato
interpellato, indicando una enorme cassa nascosta da un velo dietro di
sé. Spostò il velo e ciò che i ragazzi
videro li scioccò,la dolce e bella fata ora era
tutt’ossa,il suo viso assomigliava a quello di un
fantasma,gli zigomi incavati,gli occhi sporgenti,sembrava quasi che
qualcuno la stesse risucchiando
“Bella,vero?”
chiese lo shogun avvicinandosi al suo viso.
La
ragazza cercò di allontanarlo, ma era troppo debole
“La
sto uccidendo, pian piano di lei non rimarrà che lo
scheletro … e tutto solo grazie a te Tat-chan”
continuò ridendo
“Lasciala
andare!” gli urlò Naoki con le lacrime agli occhi
“Zitto
tu ! ” gli urlò di rimando,sparando un altro colpo
vicino al viso del ragazzo
“Come
hai fatto ad uscire da quell’albero?” chiese piano
Ueda più a sé stesso che al diretto interessato
“Oh
non è stato facile” rispose l’uomo
“Ho faticato parecchio,anche dopo la tua morte la magia
resisteva e periodicamente altre fate donavano altro potere
all’incantesimo. Se sono qui lo devo agli esseri umani e alla
loro stupenda tecnologia” rispose accarezzando la pistola tra
le mani “Tagliarono il mio albero,senza rendersene conto mi
liberarono. Finalmente libero girai per il mondo cibandomi delle ali
delle fate più potenti e con poteri speciali, come
lei” disse poggiando la canna della pistola sul viso incavato
della ragazza. Se solo avesse avuto un po’ più di
energia sarebbe riuscita a passare attraverso le sbarre tanto era magra
“Lei
non ha poteri speciali, lo sai, lasciala andare” la
implorò allora Naoki,era troppo spaventato di perdere la sua
amata,non sapeva cosa fare
“No
ti sbagli,vero Tat-chan? Gli hai ceduto i tuoi poteri
dopotutto” gli rispose avvicinandosi al suo nemico,tanto
vicino che ancora un passo e Junno sarebbe riuscito a ferirlo con un
suo fendente, ma sembrava essersene accorto,perché
puntò la pistola sul più alto sorridendo malefico
Ueda
si irrigidì, ma Junno ,invece, era calmo,come in attesa di
qualcosa,qualcosa che nessuno apparte lui aveva notato.
<
Torniamo indietro e vediamo cosa è successo alle altre 2
coppie dopo essersi divisi>
Quando
Koki e Maru entrarono nell’edificio abbandonato un uomo
cercò di attaccarli con un pugnale,ma per fortuna il rapper
(dai riflessi prontissimi) ingrandì lo scudo,proteggendo
così sia lui che il suo fidanzato,per poi stendere
l’uomo a colpi di karate. Ne arrivarono altri 3,tutti
però con armi bianche,che uno dopo l’altro vennero
stesi. Quando finalmente finirono gli attacchi si accorsero delle
grandi gabbie del bestiame sparse per tutto lo stabile,al cui interno
vi erano uomini e donne scheletrici,con delle membrane sulle spalle
tagliate,rotte o squarciate. Erano delle fate. Senza perdere un minuto
Koki rubò ,dalla cintura di uno dei ragazzi stesi, le chiavi
e aprì tutte le gabbie ,in contemporanea Maru entrava e
curava tutti,fortunatamente colorare il cristallo non era tanto
facile,sarebbe riuscito sicuramente a salvare tutti.
Intanto
nell’edificio accanto gli avversari di Jin e Kame erano
insolitamente tranquilli e buoni,soprattutto un certo Akira,che andava
in giro baciandosi le dita e urlando “KonKon***”
per tutto lo stabile; Jin,alquanto alterato per colpa di
quell’idiota, incominciò a lanciare funi da tutte
le parti che legavano,frustavano e sbilanciavano gli
avversari,facendogli poi perdere i sensi.
D’un
tratto si sentirono degli spari. Qualcuno era in pericolo…
* Ryo scusami,scusami,scusami...
** Junno scusami,scusami,scusami...
*** scusate il momenti di follia...
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Capitolo 10 *** 9 ***
“Tagliarono il mio albero …” diceva un
uomo guardando Ueda, Junno e Naoki; avevano fatto bene ad andare nella
parte posteriore dell’edificio,pensò Kame,
guardando quella che sembrava essere Silvia e involontariamente si
strinse di più a Jin, che intanto stava cercando di far
passare una fune per la piccola finestra da dove stavano guardando.
Quest’ultima come animata si estese per tutto il
muro fino ad arrivare alle colonne del tetto fin sopra
l’interlocutore, e Junno guardò Jin, nascosto
dietro la finestra, l’aveva visto, aveva capito, avrebbe
aspettato il momento giusto per attaccare.
Nishikido gli puntò la pistola alla testa, non
ancora,non era ancora il momento giusto Jin,pensò il
ragazzo;poi l’uomo si avvicinò ancora di
più, ecco ORA!
“Che credete di fare?” chiese Nishikido
schivando l’attacco dall’alto ed il fendente di
Junno
“Mi deludi Junnosuke,una volta eri il miglior
spadaccino di tutto il regno ed ora non riesci neanche a colpirmi
…” disse ancora per poi ripuntare la pistola sul
ragazzo e sparare.
In quei pochi secondi accaddero molte cose …
Tatsuya si spostò davanti a Junno,che a sua volta
lo abbracciò facendolo voltare in modo tale che il
proiettile prendesse la schiena del più giovane, ma quel
proiettile non arrivò mai … Koki aveva visto
tutta la scena ed aveva lanciato il suo scudo che si
ingrandì,facendo cambiare traiettoria al colpo.
Erano riusciti ad arrivare in tempo per fortuna.
Si avvicinarono a Junno; intanto Kame e Jin erano scappati dal
loro nascondiglio ed avevano ripercorso tutto il perimetro
dell’edificio per soccorrere i propri amici.
“Che cosa pensavi di fare” urlò
allora Ueda allontanandosi da Taguchi
“No,che cosa credevi di fare tu?! Perché
ti sei messo in mezzo?” domandò Junno con lo
stesso tono di voce.
Nel frattempo gli altri cercavano di tener testa al ragazzo,
che a quanto pare non sentiva il potere dell’anello di Kame.
“Non voglio perdere nessuno . Non voglio
perderti”
“E ti sembra che morendo al mio posto non mi
perderesti?”
“Almeno tu saresti salvo,a me andrebbe bene anche
così!”
“Ma a me no! Come posso essere felice se sacrifichi
la tua vita per salvare me!”
“Ma se lo stavi facendo anche tu!”
“Perché sapevo che l’avresti
fatto. Tu fai sempre così”
Ueda stava per ribattere,ma Junno lo zittì con un
bacio
“Ti prego non cercare di farti ammazzare per
proteggermi” gli sussurrò poi “ Non
riuscirei a perdonarmelo se succedesse un’altra
volta”
Junno era serio,il suo volto sempre sorridente ora era una
maschera di serietà,determinazione e tristezza.
“Scusate ragazzi,non per interrompere,ma qui
siamo un pochino in difficoltà … una
mano?” chiese Koki dietro allo scudo.
Nishikido aveva rilasciato uno strano potere che corrodeva
tutto ciò che attaccava e,anche se magico, lo scudo pian
piano si stava sciogliendo.
In quel momento qualcuno
nella mente di Tatsuya parlò
“Tatokasan,Tatokasan,tu lo puoi fermare”
Okasan?
Silvia!
Ueda si girò ad osservare la fata che lo guardava
con i suoi occhi azzurri, come faceva a sentirla?
Stava impazzendo. Naoki gli aveva detto che Silvia non si
ricordava di lui,allora perché lo aveva chiamato mamma?
E soprattutto come poteva
fermare quel pazzo?
“Tatokasan,ora non c’è tempo
per le domande,sto morendo,mi manca poco … ora ti
ridarò il potere che tu mi hai donato tanto tempo fa,sono
riuscita a proteggerlo fino ad adesso, ma ora sono al limite,se
cederò lui lo prenderà e non potremo
più fare nulla. Ora concentrati e chiudi gli
occhi” disse infine Silvia rilasciando i suoi poteri
attraverso una sfera di luce che ,uscita dal corpo della
fata,a tutta velocità entrò in quello di
Ueda,schivando ogni tanto gli attacchi che Nishikido,accortosi di
ciò che stava succedendo, gli sferrava.
Tatsuya fu investito da una luce intensissima e poi senza
neanche rendersene conto uscì dal suo nascondiglio,dietro lo
scudo,pronto alla battaglia.
“ Tato dove vai? Torna indietro!” gli
urlò Jin,ma Tatsuya continuava ad avanzare.
Il 1° attacco corrosivo di Nishikido fu poco
potente,voleva sentir urlare Ueda di dolore,farlo piangere,fargli
implorare di essere ucciso,ma non accadde niente;il ragazzo
continuò a camminare imperterrito,come se nulla fosse.
Il 2°,il 3°,il 4° e il 5°
attacco furono più forti,ma comunque inutili,la pelle di
Ueda non veniva corrosa.
Ormai i 2 erano faccia a faccia,Nishikido
sembrava turbato,spaventato dal ricordo dei poteri di
Ueda,ciò che non si aspettava era un potente gancio destro
ai reni,che lo piegò in 2
“Ora sono diverso,ho imparato ad attaccare le
persone senza usare la magia” disse solo Ueda quando
l’altro barcollante cercò di alzarsi.
Poi un boato risuonò nella stanza, tutti i presenti
si voltarono alla ricerca della causa di quel rumore,per trovarsi
davanti hai 7 consiglieri del re delle fate.
Senza perdere tempo si posizionarono tutti
attorno a Nishikido,ed unendo le mani assieme ad Ueda
incominciarono ad intonare un cantico.
Tatsuya per un attimo rimase stranito,non
si aspettava il loro arrivo e neppure che lo prendessero con loro ed
incominciassero a cantare lo stesso canto che molti anni prima aveva
eseguito per trasformare quello stupido shogun in pianta.
Cominciò a cantare anche lui.
Dai corpi degli 8 ragazzi si liberarono dei fasci luminosi:
nero,giallo,blu,arancio,rosso,verde,viola e bianco.
L’uomo ne venne avvolto e ,dimenandosi,
cercò di liberarsi da quella magia,ma era troppo tardi.
Vi fu un gran fascio di luce che inondò la
stanza,accecando i presenti,e poi ,dove una volta vi era posizionato
l’uomo,ora svolazzava un piccolo canarino giallo,che
cinguettava impazzito.
“Questa è la tua punizione. Vivrai come
un uccello fino alla fine dei tuoi giorni,senza poter ritornare alla
tua forma originale e senza poter utilizzare i poteri che hai rubato
alla nostra stirpe” gli disse la fata con le ali nere
“Siamo venuti qui pensando che avreste avuto bisogno
del nostro aiuto,ed a quanto pare avevamo ragione” disse la
fata verde
“Ma se siete riusciti a fare questo da soli
perché sono dovuto venire qui io,mettendo in pericolo i miei
amici?” chiese Ueda irritato ed allo stesso tempo
tranquillizzato per la fine di quella battaglia
“Non siamo stati noi,sei stato tu” gli
disse la fata viola “sono stati i tuoi poteri a trasformare
Nishikido,noi ti abbiamo dato solo man forte”
“SILVIA!!!” urlò Naoki
avvicinandosi alle gabbie insieme a Junno,che ruppe il lucchetto con la
spada
“Silvia rispondi!!! Silvia!!!”
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Capitolo 11 *** 10 + epilogo ***
Ueda si avvicinò di corsa,unendo le mani sul corpo della sua
bambina e provando a curarla … niente … niente
… niente,non ci riusciva.
Ci provò assieme a Maru ed al cristallo della regina,ma non
succedeva niente.
Naoki incominciò a piangere,scostando Maru e prendendo tra
le braccia il corpo della sua amata ormai freddo e senza
vita,cullandolo dolcemente tra le sue braccia.
In quel momento sembrava che il mondo avesse perso il suo sole.
Passarono vari mesi da quel giorno e la vita dei nostri amici tra
concerti e nuovi singoli andò avanti
,nessuno,però, si era accorto che i sorrisi dei 6 fossero
tirati,gli occhi sempre velati dalla tristezza, i loro movimenti
più incerti …
Erano depressi e tristi.
La causa di quella tristezza non era solo la morte della
fata,però, ma anche la decisione di Naoki di
seguirla,donando tutti i suoi poteri e la sua linfa vitale alle piante
del bosco dove era stata rapita la sua amata, in ricordo del suo amore
per lei.
Era accaduto qualche settimana prima ed Ueda,venuto a scoprire la
faccenda,aveva smesso di mangiare e di parlare; quando non dovevano
registrare, lui continuava imperterrito a guardare il cielo ,isolandosi
dal mondo.
Junno aveva fatto il possibile per farlo sorridere,ma non era mai stato
molto bravo e la cosa non giocava a suo favore …
Poi,però, arrivò una notizia che
riuscì a rincuorare tutti ed a farli tornare come una volta.
Loro erano rinati,erano tornati a vivere sotto forma di esseri umani,o
almeno così aveva detto il re delle fate, venuto
appositamente a dare la notizia ai ragazzi.
< Mi è venuta voglia di un viaggio nel tempo
… vi va di venire con me?>
2025 – Tokyo
“Tatsuya aspettami!” urlò Junno
dall’altra parte del parco,inseguendo il suo ragazzo.
Ueda si voltò a guardarlo, per poi sedersi su una panchina
lì vicino ad attenderlo.
Si ritrovò a pensare ai tempi ormai andati.
I KAT-TUN erano un ricordo del passato,ormai avevano tutti passato i 40
e la loro fama era solo un vago ricordo,ora la gente non li assaliva
più per strada,erano solo delle persone comuni.
Koki e Maru vivevano ancora insieme ed avevano aperto un bar, che
andava a gonfie vele ed era diventato molto famoso; Kame,dopo che Jin
se n’era andato in America,era diventato un fantasma,aveva
smesso di mangiare ed aveva incominciato ad andare in gay-bar
,costringendo Koki ad accompagnarlo e incominciando ad uscire con
chiunque.
Quando Jin l’aveva saputo era tornato subito in Giappone,era
stato un periodo duro quello … Litigavano di continuo
… ma alla fine si erano riappacificati e si erano ripromessi
di andare a vivere insieme a LA,appena il contratto di Kame si fosse
concluso …
Erano ormai 10 anni che abitavano là,Kame lo informava di
tutto, gli spediva almeno una cartolina al mese.
Junno finalmente era arrivato e si sedette vicino a Tatsuya,
stringendogli la mano e contemplando i ciliegi in fiore.
Ueda si ridestò dai suoi pensieri,guardando
l’amato e poi porgendo la sua attenzione ai petali di
ciliegio al vento. Strinse più forte la sua mano. Loro erano
rimasti insieme,sempre,avevano anche viaggiato molto per tutta
l’ Europa, Junno amava l’Italia e così
avevano comprato una piccola casetta sul mare,dove vi passavano
l’intera estate.
“E’ quasi ora” disse Junno facendo alzare
il fidanzato dalla panchina “i ragazzi ci stanno
aspettando”
“Ritrovarsi tutti dopo 10 anni, non so se sia
prudente” disse Ueda continuando a guardare Junno,che sorrise
“Già,siamo una banda di matti” disse
ridendo felice.
Ueda si era perso nella contemplazione del suo sorriso,quando
sentì qualcuno venirgli addosso,seguito da un piccolo tonfo.
Guardò la bambina vestita di bianco che,senza volerlo,gli
era venuta addosso e che ora tratteneva a stento le lacrime,che
volevano uscire dai suoi grandi occhi azzurri. All’incirca
doveva avere 4 anni. I genitori erano lontani e stavano accorrendo.
Tatsuya si inginocchiò e gli accarezzò il capo
riccioluto
“Ciao piccola,ti sei fatta male?”
La bambina scosse la testa,facendo dondolare i boccoli castani che gli
arrivavano alle spalle
“Brava piccola,come ti chiami?”
“Chiara desu” rispose mostrando i dentini
bianchi,scoperti da un piccolo sorriso
“Eeeh,ma che bel nome che hai Chiara!”
esclamò Junno chinandosi e sorridendo a sua volta alla
piccola
“Arigatou onichan” rispose lei facendo ridere
l’uomo
“AhAhAh sono troppo vecchio per essere il tuo
onichan,chiamami Junnogichan” disse tutto contento del suo
nuovo soprannome,guadagnandosi un coppino dal fidanzato,sentendosi
preso in causa,dato che era il più grande dei due
“Ti sembra che io sia così vecchio da poter essere
chiamato nonno?!” chiese con uno sguardo assassino dipinto
sul volto,facendo ridere la piccola
“Signore,tu come ti chiami?” chiese guardandolo
negli occhi
“Tatsuya”
“Chiara,Chiara,eccoti finalmente!” disse la madre
della bambina arrivando di corsa con il marito,che spingeva una
carrozzina
Ueda e Taguchi alzarono il volto dalla piccola,per salutare i
genitori,ma non riuscirono a fare niente quando si ritrovarono davanti
le copie esatte di Silvia e Naoki
“Scusate,nostra figlia vi ha recato disturbo,siamo
tremendamente dispiaciuti” disse
l’uomo,inchinandosi e toccando con il naso il passeggino
“Non si preoccupi,è una bambina
adorabile” rispose Junno sorridendo come anche Ueda,che a
stento tratteneva le lacrime
“Si sente bene?”chiese la donna avvicinandosi e
dandogli un fazzoletto
“Si,ora si,grazie”
“Bene. Chiara saluta,dobbiamo andare”
“Ciao Junnogichan”disse aggrappandosi alle mani dei
genitori e poi sorridendo a Ueda “Ciao Tatogichan”
“Ciao piccola” disse Tatsuya
versando,finalmente,calde lacrime di gioia guardando la famigliola
ripercorrere felice il parco tra i petali di ciliegio. Junno lo strinse
forte a sé,anche lui commosso dall’inatteso
incontro
- Mezzora dopo al bar di Koki e Maru -
“Ragazzi” urlò Ueda ,entrando e vedendo
la gran confusione che già aleggiava nel locale per colpa di
un certo neo americano e il padrone del locale che discutevano
animatamente per qualche stupido motivo.
Kame e Maru salutarono Ueda e Junno,uno intento a contemplare i nuovi
occhiali griffati,l’altro preparando un cocktail. Anche i 2
litiganti,finito di battibeccare, si accorsero della loro presenza
“Che c’è Uepopi,sembri più
felice del solito”
“Koki,ragazzi,non sapete chi abbiamo incontrato!!!”
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