The Fairy

di afe
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** 1 ***
Capitolo 3: *** 2 ***
Capitolo 4: *** 3 ***
Capitolo 5: *** 4 ***
Capitolo 6: *** 5 ***
Capitolo 7: *** 6 ***
Capitolo 8: *** 7 ***
Capitolo 9: *** 8 ***
Capitolo 10: *** 9 ***
Capitolo 11: *** 10 + epilogo ***



Capitolo 1
*** prologo ***





“… riesco a vedere le fate …” Un po’ per caso,un po’ per sbaglio,aveva dato voce ai suoi pensieri provocando l’ilarità e lo stupore dei suoi compagni e delle altre persone presenti … Eppure era la verità,inquietante,inaspettata,ma pur sempre verità;a cui,ancora,non trovava una spiegazione razionale … Flashback -3 mesi prima- Era una tiepida giornata primaverile,di quelle giornate che ti mettono la carica fin dal mattino,e proprio in quel momento a casa Ueda un Tatsuya appena caduto dal letto si contorceva dal dolore sul pavimento della sua camera,dopo una meravigliosa caduta di culo con l’ aggiunta di una testata al comodino e una bella leccata da parte dei suoi cani per concludere il tutto; di certo quella non era proprio la sua giornata, poverino. Finiti i 5 minuti di imprecazione varie il nostro bel protagonista decise di inaugurare la suo primo giorno libro da mesi con una bella doccia,seguita da un abbondante colazione, una bella corsa lungo il parco ed un intero pomeriggio di dormiveglia sotto alle soffici coperte del suo letto, diciamo che era proprio un bel programmino,ma non si sa mai cosa ti combina il destino … Uscito di casa Ueda ,insieme a i suoi inseparabili cani, incominciò a fare jogging nel parco,dove le persone di solito non passano,troppo occupate con la loro routine quotidiana,per fortuna. E fu lì che la vide per la prima volta. Seduto su una panchina per riprendere fiato,dopo una buona mezzora di corsa,si accorse che i cani erano in qualche modo agitati e fissavano un albero poco distante,si avvicinò all’albero,pensando ci fosse una fan un po’ troppo inopportuna o un fotografo, ma ciò che vide era del tutto inaspettato e incredibile. Una ragazza dai lunghi capelli castani era nascosta dietro il grande albero;era bella,molto bella,aveva la pelle chiara e liscia(o almeno così sembrava, non si era mica permesso di mettergli le mani addosso)il corpo formoso,ma allo stesso tempo esile,circondato da boccoli castani che le arrivavano alla vita,il viso non era giapponese,anzi aveva dei tratti occidentali,il mento piccolo, la bocca carnosa e rossa,il naso dritto e un po’ bombato alla punta che gli fece ricordare vagamente quello di Nakamaru,le gote piene e soffici e degli occhi color del mare contornati da lunghe e scure ciglia. Uno spettacolo. Certo,di ragazze belle lui ne aveva viste a bizzeffe, ma lei in qualche modo era diversa,lo metteva in soggezione. L’incontro dei due però non durò a lungo. La ragazza impaurita cominciò ad indietreggiare, facendo così notare a Ueda l’abito fatto di foglie e le piccole e quasi trasparenti ali; ci mise qualche secondo a connettere il cervello, ma infine esclamò “tu sei una fata!”, prima che lei volasse via. “Forse ho battuto troppo forte la testa stamattina”pensò,così un po’ confuso tornò a casa, sperando di dimenticare presto l’accaduto.

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Capitolo 2
*** 1 ***


“Ma cosa ti è saltato in mente”urlò Kame,appena tutti i membri del gruppo entrarono nel camerino,era arrabbiato ed incredulo per le stupidate uscite dalla bocca di Ueda
“Posso vedere le fate, posso vedere le fate,ma sei scemo!Ti sei reso ridicolo davanti a tutti!”
“Kame-chan,su non prendertela così tanto,dopotutto nessuno l’ha preso sul serio”disse Jin avvicinandosi al ragazzo e massaggiandogli la schiena(unico e risaputo modo per calmare la piccola e feroce tartaruga*)
“Certo me lo sarei aspettato più da Junno”si intromise Maru,intento a versare del thè
“Già cazzate del genere possono uscire solo dalla sua stupida ed abnorme bocca”concordò Koki,bevendo il thè offertogli da Maru.
“Ehi”si lamentò Junno,che però venne ignorato come al solito
“Ma io l’ho vista davvero”disse Ueda,che fino a quel momento era rimasto in silenzio”e,se volete,ve lo proverò!”continuò,punto nel suo orgoglio,lui non era un bugiardo!
“Se,se”risposero in coro i 5 componenti del gruppo
“Va bene,venite con me,ORA!!”urlò Ueda,arrabbiato,facendo scattare sull’attenti tutti i presenti.

Arrivati al parco mi incamminai a passo spedito verso l’albero della fata,anche se avevo cercato di dimenticare l’accaduto ero tornato varie volte in quel luogo;parlavo al vento,la cercavo,lasciavo del cibo,avevo persino considerato l’idea di dormire lì,ma di lei nessuna traccia,a parte a volte delle piccole coroncine di fiori che trovavo sulle panchine o attaccate ai rami bassi degli alberi. Ma questa volta l’avrei fatta uscire allo scoperto,ne andava della mia reputazione!
Mi girai l’ennesima volta a guardare i miei compagni,stavano tutti trattenendo le risate,quei brutti … Ero così attento a fulminarli con gli occhi,da non accorgermi del piccolo precipizio li accanto;l’unica cosa che notai furono gli sguardi allarmati di tutti e un Junno terrorizzato corrermi incontro ed abbracciarmi,tirandomi in salvo.
“Per fortuna sei salvo”sentii.
No,aspettate,c’è qualcosa che non va,Junno che mi parla in questo modo,no,non era possibile.
“Junno hai detto qualcosa?”chiesi sulla sua spalla
“No,non sono stato io”disse,ancora tenendomi stretto a se^ ////^,ma indicandomi un puto alle mie spalle
Mi girai e la rividi,era identica a come me la ricordavo, e a quanto pare non ero l’unico a vederla,a giudicare dai 5 paia di occhi sgranati.
“Che vi avevo detto”dissi al settimo cielo. Poi mi rivolsi a lei “Ciao,ti ricordi di me?Mi chiamo Ueda,e loro sono i miei amici: Junno,Kame,Jin,Koki e Maru”
“Piacere,sono Silvia**”disse. -Bene,allora sapeva parlare! -
“Per quanto tempo volete rimanere così,voi 2?”chiese Jin. -Ma cavolo fatti gli affari tuoi,sto così bene qui-
Junno così si stacco da me,rosso in viso,lasciandomi solo e al freddo,uffa!
Parlammo tanto e scoprimmo molte cose su quell’essere(vi faccio un piccolo schema):
-le fate sono visibili,solo se vogliono essere viste
-esistono persone che possono vederle,senza il loro permesso,perché in una vita precedente sono stati anche loro fate(il mio caso)
-Silvia era la fata di un bosco vicino,ma che si era persa,e voleva tornare a casa,dove aveva lasciato la sua famiglia e il suo amato
-amava le battute di Junno …(era strana forte)
-adorava toccare il naso di Maru(il quale continuava ad urlarle “GUARDA CHE IO NON SONO MICA UN CITOFONO”,ma che veniva prontamente calmato dal suo Koki )
Fin da subito riuscì a fare amicizia con tutti,forse grazie alla sua bellezza,oppure per il suo gran cure,non ve lo saprei dire.
A fine giornata il team KAT-TUN decise di aiutare Silvia.

Bene, allora,il Team KAT-TUN(nome deciso da quel baka di Jin)decise di riunirsi a casa di Kame per elaborare un piano, capire dove fosse il bosco della fata e riportarcela. Non fu facile,non tanto per la collocazione del posto,ma per le continue interruzioni da parte di Junno,Koki eJin,che furono prontamente allontanati da un Kame molto incazzato.
Infine,dopo tre ore di ricerca evidenziarono i possibili luoghi di residenza della fata

“Kame-chaaaaaaaan,posso stare con te sta notte?”chiese Jin dopo che tutti se ne furono andati
“no,scusa amore,ma domani devo …..no,non fare gli occhioni da cuccolo,non vale così ,Ran-chan attaccalo,salva il tuo papà. Noooo, Ran-chan anche tu con quegli occhi, traditrice. Jin ti ho detto di no,non avvicinarti,stai ind..”
Jin avvicinandosi lo aveva preso e baciato con passione,lasciandolo senza fiato “e va bene …… hai vinto”disse sbuffando
“Dai,hai resistito qualche secondo in più oggi,piccolo”disse il suo compagno trascinandolo di peso verso il letto.

“uffa,ho tutto il naso rosso”
“dai,non si vede molto” si azzardò a dire Koki toccandogli il naso,ma dopo un’occhiata di fuoco di Maru si affretto a negare tutto
“ok si vede, scusa”
<… infine vediamo come se la passano Ueda e Junno>
Usciti da casa di Kame si incamminarono verso la stazione.
Dovete sapere che questi due idioti erano l’uno innamorato dell’altro,ma erano tanto timidi da non riuscire a fare il primo passo.
“scusa per non averti creduto subito”disse Junno,veramente dispiaciuto
“non ti preoccupare,e poi sono io a dovermi scusare,se non fosse successo a me neanch’io ci avrei creduto”gli sorrise Ueda,in imbarazzo “… e grazie per avermi salvato,prima”
“Già,mi sono spaventato parecchio,avevo paura di perderti”(nota autrice:Junno non ti sembra eccessivo,io ho scritto “piccolo precipizio”)
“eh”
“n..niente”
“no,fermati Junno,ripetilo per favore”disse Ueda sull’orlo delle lacrime
“mi piaci Ta-chan, avevo paura che ti facessi male,…. E ora perché piangi?”stupito dalle lacrime dell’altro Junno si fermo,e le asciugò con le dita
“perché anche tu mi piaci,stupido”rispose il più basso eliminando i pochi centimetri che lo separavano dalla bocca dell’altro
Finalmente dopo mesi di sguardi e di sorrisi, si erano chiariti. Erano insieme.(non è che ci volesse molto,comunque)
Nessuno sapeva che qualcosa di inaspettato,però,stava accadendo…

*non so se sia vero,ma mi serviva qualcosa per calmare Kame

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Capitolo 3
*** 2 ***



Ero felice. Vivevo in una bellissima foresta,con i miei amici,la mia famiglia e il mio amato,ero veramente felice. Certo badare ad un’intera foresta,quando si è alti solo pochi centimetri,non era facile,però era il nostro compito e lo svolgevamo sempre al meglio,o almeno fino a quando quella tempesta non mi fece volare lontano. L’unica cosa che ricordo fu solo il volto del mio amato,e poi il buio. Quando ho riaperto gli occhi mi ritrovai in questo piccolo boschetto. Avevo paura,tanta paura,non sapevo dove fossi,non sapevo come ritornare a casa ed ero straordinariamente alta(noi fate se non siamo nel nostro bosco natio, cresciamo). Poi lo vidi. Era un ragazzo piuttosto bello,stava correndo insieme ai suoi cani,e per qualche motivo mi ricordava qualcuno,lo conoscevo,ne ero sicura. Così mi avvicinai e mi nascosi. Ciò che non mi aspettavo era che lui riuscisse a vedermi. Continuò a venirmi a trovare,cercava in tutti i modi di trovarmi,di aiutarmi,ma avevo paura e non volevo essere vista;ma non potevo non ringraziarlo,non voleva farmi del male,dopotutto. Poi aveva portato con sé altri uomini,mi spaventai,tanto,credevo volesse far scoprire a tutti la mia esistenza,vendermi o peggio(come mi era stato raccontato da bambina per evitare che mi addentrassi nel territorio degli uomini). Quando lo vidi in pericolo,però,non riuscì a trattenermi,volai da lui,era importante per me,eravamo uniti;ma c’era già qualcuno pronto a tutto per lui. Quando li conobbi capii che potevo fidarmi,che erano amici, e compresi i rapporti che li univano. Ero felice e grata a quell’uomo,che amava in modo così palesemente nascosto il mio amico,riuscivo a vedere nei suoi occhi l’intensità del suo amore. Dopo che tutti se ne furono andati,intenti a ritrovare il mio bosco,arrivarono altri uomini,compresi subito le loro intenzioni,mi volevano usare;urlai,piansi,chiesi aiuto,ma nessuno arrivò.

Il giorno dopo un Koki mezzo addormentato si avvicinava al parco, “per cercare l’ispirazione per il mio solo”si era giustificato con Maru,in realtà voleva vedere come stesse Silvia,era un po’ preoccupato e a quanto pare lo era anche il suo compagno(che infondo,infondo la fata gli era simpatica;lo sarebbe stata anche di più,però,se non torturasse ogni 5 secondi il suo povero naso,già grande di suo)perché aveva ignorato la bugia e gli aveva dato un grosso bento ed una coperta. Koki scosse la testa,faceva proprio schifo a mentire. Arrivato al nascondiglio di Silvia,però scoprì che le sue preoccupazioni erano fondate. Lei non c’era. A terra vi erano solo rami spezzati e impronte di scarpe. Qualcuno l’aveva rapita.

“Che bello dormire con il mio Kame,è così carino,tutto accoccolato a me … Aah,lo amo troppo <3 <3”
Era bello guardare il mio amore dormire,erano già le 10,ma per il mattino non avevamo impegni. Abbracciati in quel letto da una piazza e mezzo,dopo una notte passata a fare i conigli in calore,stavamo così bene.
Driiin Driiin Driiin
“Non rompere”
Driiin Driiin Driiin
“Piantala,non svegliare la mia tartarughina”
Driiin Driiin Driiin
“Ecco,l’hai svegliato,maledetto telefono”
Anche se ero sveglio non avevo toccato il telefono(Kame odia la gente che risponde al suo telefono),aspettando che il mio amore si svegliasse. Prendendo il telefono maledisse piano Koki e poi rispondendo alla chiamata si posizionò tra le mie braccia,ancora voglioso di affetto. Gli stavo per baciare il collo,quando lo vidi irrigidirsi. Brutte notizie.
“si,ho capito,arrivo subito, … si,andiamo noi da Ueda … ciao”
Riagganciando lo vidi rabbuiarsi, doveva centrare qualcosa quella fata, era riuscita ad entrava nei nostri cuori con una rapidità incredibile e senza che ce ne rendessimo conto ci trovammo invischiati nel suo destino.

Stavamo correndo,di sicuro Ueda si sarebbe arrabbiato,anche se si erano conosciuti da poco erano molto uniti quei 2. Spalancai la porta di casa di Tatsuya e corsi verso la sua camera da letto,salutando la sua famiglia,intanto.
“oh mio Dio”dissi,seguito subito dopo da Jin. Quei 2 finalmente ce l’avevano fatta,ma non avevano scelto momento più sbagliato. Cazzo,gli avrei rovinato il suo momento di pura felicità.
“E voi cosa ci fate qui !?! ”urlò quasi Junno,coprendosi ancora di più il lenzuolo.
“certo che avete fatto in fretta voi 2” si intromise Jin punzecchiando il braccio dell’altissimo ragazzo,il quale divenne ancora più rosso.
“Bakanishi tu non parlare”lo ammonì “Ueda,dobbiamo parlare”dissi soltanto,leggendo l’infinita preoccupazione nei suoi occhi.
“Non è possibile”urlò il ragazzo,dopo che gli raccontai tutto,rifugiandosi tra le braccia del suo ragazzo. Era arrabbiato,non l’avevo mai visto così.
“Gliela faremo pagare,stanne certo”lo consolò Jin,anche lui evidentemente arrabbiato(il mio amore è veramente pericoloso,quando si arrabbia).
“Si,lo faremo,ma intanto vestitevi”gli dissi”ci aspettano per un servizio fotografico”

Erano in 4,in un magazzino abbandonato in periferia. Avevano rinchiuso la ragazza in una gabbia ed aspettavano la chiamata del loro capo,per sapere cosa fare. Ad un certo punto uno dei 4 esclamò “Capo,non trovo più il portafoglio”
<… e ora scopriamo lo svolgimento della storia>
Erano tutti in camerino distrutti,fisicamente dopo ore di prove costume e mentalmente per la precaria situazione in cui si trovavano. Aspettavano chiamate da parte degli amici di Jin e intanto continuavano a chiedersi cosa potessero fare al riguardo.
Driiin Driiin Driiin
“Moshi moshi,Pi, … si ho capito … si,grazie,ciao”
“Jin cosa ha detto?”chiese Ueda
“Pi mi ha detto che un suo amic …”
“Arriva al dunque”urlarono tutti,troppo agitati
“Fa parte di un piccoli gruppo di criminali di basso rango,a quanto pare è stato ingaggiato da qualcuno”
“Sai dove possiamo trovarlo”chiese Maru
“ho un indirizzo,ma non so se lo troveremo lì,tanto vale ritornare al parco e aspettare che torni lui a riprendersi il portafoglio”
“WOW,amore, quando fai così sei troppo figo!”
“Grazie Kame-chan, … aspetta,mi stai dicendo che di solito non lo sono?” chiese il ragazzo,ma che venne bellamente ignorato.
“Bene,dividiamoci”spiegò rapido Koki(anche se non sembrava,era il più istruito trai 6) “io e Ueda andremo ad aspettare il ladro al parco,Kame e Maru andranno a controllare l’indirizzo e Jin e Junno starete qui e vi informerete su chi ha ingaggiato quello stronzo”
“EEEHH”urlarono in coro tutti,ma concordando appieno
“ma io voglio stare con Kame”si lamentò Jin
“Sappiamo come andrebbe a finire,piantala di fare il cretino”si impose Koki uscendo con gli altri 4.

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Capitolo 4
*** 3 ***


"State insieme quindi?" chiese Jin, non che interessasse davvero il rapporto tra Ueda e Junno, ma si annoiava, almeno con Kame avrebbe potuto fare qualcosa di più alletante, ma quel rompicoglioni di Koki glielo aveva impedito.
"Si, lo sai che mi è sempre piaciuto, lo sapevano tutti, e come se lo stessi aspettando da tanto tempo".
"Wow Junno amai*".
"Piantala, non sono mica un dolce io!"
"Mamma mia, quanto sei serio, dov'è finito il vero Junno, dimmi chi sei tu in realtà?"
"Piantala" gli rispose per l'ennesima volta Taguchi "Non sono in vena oggi, sono troppo preoccupato"
Ora che Jin ci faceva caso Junno era realmente teso, continuava a mangiarsi le unghie, camminava avanti e indietro, si sedeva un attimo per poi rialzarsi e ricominciare a camminare, stava cominciando a dargli sui nervi. Doveva farlo calmare.
"Stai tranquillo, nessuno gli farà del male, lui è un boxer quasi professionista e Koki fa karate, non avranno problemi a..."
"Si, questo lo so" lo interruppe Junno che si era rilassato un pochino "Koki è sicuro che quel ladro tornerà, per questo loro due sono lì, non avranno problemi a..."
"E allora cosa ti preoccupa?" chiese Jin interropendo a sua volta il discorso dell'altro, non gli piaceva essere interrotto, ma lo stava irritanto ancora di più il fatto che quello stupido gigante continuasse a camminare per tutta la stanza, gli stava facendo venire il mal di testa!
"Silvia" disse l'altro fermandosi, finalmente.
"Non ti preoccupare, la ritroveremo, st..." aveva cercato di dire Akanishi, beatamente sdraiato sul divanetto di casa sua (gli altri gli avevano detto di rimanere nella sede della JE, ma erano stati buttati fuori dalle donne delle pulizie), ma che fu ancora interrotto dall'altro.
"Non è questo che mi preoccupa, sono terrorizzato dall'idea che lei non lo possa portare via!" Aveva urlato Junno, rannicchiandosi in un angolo della stanza.
"E poi sono io il baka" aveva detto l'altro trattenendo le risate.
"Dai, si vede lontano un miglio che quei due sono legati" si era difeso Taguchi, più simile push rosso che ad un essere umano.
"Si è vero sono legati, ma non come lo intendi tu, sono sicuro che tra loro ci sia solo amicizia e non amore".
"Si Jin, forse, ma non riesco a togliermi di dosso questa sensazione di gelosia. Anche tu saresti geloso se al posto di Ueda ci fosse Kame!"
"Già, lo sarei" aveva risposto piano, guardando fuori dalla finestra il sole tramontare, ora era lui ad essere preoccupato, Kame non era ancora tornato.

Kame e Maru erano arrivati dopo un po' di giri all'indirizzo indicato sul foglietto.
"Certo che sarà dura" sbuffò Maru guardando il condominio di fronte a loro.
"Già" aveva detto Kame sospirando, in quel momento voleva tornare tra le braccia di Jin, ma avevano una missione da compiere, dovevano aiutare la fata.
"Com'è che si chiamava lo stronzo?" Chiese poi, con un po' di determinazione in più.
"Mi sembra fosse un certo Kato Keiichiro* o almeno così ha detto Koki" disse Maru mordendosi le labbra, non era molto sicuro di quel nome; dopotutto faceva sempre molta fatica a capire il rapper quando era agitato, cominciava a parlare a raffica e lui molte volte faceva solo finta di ascoltarlo annuendo ogni tanto.
"Bene, tu cerchi dal 10° al 5° piano e io dal... ok, ok scusa, non mi picchiare" disse subito Kame dopo aver visto lo sguardo di fuoco dell'altro. "Fifone" boffonchiò prima di essere colpita in testa.
La ricerca fu lunga ed estenuante, nessuno dei due riusciva a trovare quel maledettissimo appartamento. Maru ormai aveva perso la pazienza, quando miracolosamente arrivò un messaggio da Kame-chan "L'ho trovato. 6° piano".
Forzarono la serratura (Maru era veramente bravo in queste cose) ed entrarono. Era un normalissimo appartamento, una cucina, un bagno e una sala, niente di particolare, forse un po' di disordine, ma niente...Si, forse quella pistola vicino al televisore...Chotto matte, pistola!?!
"Kame, me la sto immaginando, vero?" chiese Maru impallidendo all'istante.
"N-n-no, non stai sognando" disse avvicinandosi alla pistola e aprendone il tamburo.
"Maru guarda se trovi altro, io intanto butto i proiettili".
"Ok".
La faccenda si stava facendo sempre più pericolosa. Continuarono a cercare per una buona mezz'ora, finchè non trovarono una piccola scatola. L'aprirono scoprendo al suo interno una mappa, ma non una semplice mappa, infatti vi erano evidenziati tutti i boschi nelle vicinanze, ciò che però attirò di più la loro attenzione fu il cerchio che racchiudeva il parco di Silvia, su cui era apposta una freccia. Fu Maru a capire per primo "La stanno cercando" disse "Per tutto questo tempo l'hanno cercata".
"La domanda, Maru è perchè".
Il sole alle loro spalle tinse l'appartamento di rosso sangue, lasciando i due ragazzi alle loro domande senza risposta.
<...ora mi arrabbio...vediamo di prendere sto stronzo...Koki, Ueda, rompiamo il *censura* a quello *censura* di *censura*...>
"Senti, perchè sei così legato a quella fata?"
Era da un po' che voleva chiederglielo.
"Sembrate in qualche modo uniti" continuò non avendo ancora una risposta.
"Già, ma non ne comprendo il motivo, sento di conoscerla, di averla già vista, tanto tempo fa" rispose l'altro, poteva essere assurdo, ma era così, non poteva essere altrimenti.
Koki non potè aggingere nulla, non erano soli in quel parco. Un uomo si avvicinò al loro nascondiglio, intento a cercare qualcosa, poi vide il portafoglio e i due ragazzi gli saltarono addosso, era lui, lo avevano riconosciuto dalla foto della patente.
"Chi siete? Cosa volete da me?" chiese a terra, senza possibilità di movimento.
"Dov'è? Dov'è la fata?" urlò Ueda, realmente tentato di spaccare la faccia all'uomo.
"Dicci per chi lavori" chiese piano Koki "Non stiamo scherzando, se non ce lo dirai, farai una brutta fine" disse indicando Ueda, già con i pugni alzati e poi un bastone chiodato li a fianco;lo aveva preparato apposta per rendere più credibile la scena e l'uomo come pianificato confessò.
"E' in un magazzino...in periferia...il capo ci ha chiesto di trovare tutte le fate nei dintorni, all'inizio credevo che fosse pazzo, ma c'ha pagato bene, e ci darà altri soldi a fine lavoro, quando consegneremo lei e gli altri".
"Sei disgustoso" continuò Ueda, realmente schifato da quella persona.
"Ora tu verrai con noi" disse solo Koki, spostando l'amico da dosso all'uomo e ammanettandolo con le manette pelose che...ehmm...usava...oh, insomma avete capito, no!?!
"Koki, ma se la gente ci vede con..." aveva chiesto Tastuya.
"Non ti preoccupare Uepopi, penseranno che stiamo girando un nuovo drama" disse, buttando nella spazzatura il bastone "Andiamo dagli altri ora".

"Bene" disse Koki, dopo un lungo scambio d'informazioni con gli altri "Ora puoi andare" disse all'uomo ammanettato, liberandolo e facendolo uscire dalla casa.
"Ma Koki cosa fai!Dovevamo denunciarlo all..." cominciò Maru.
"Non ti preoccupare amore" lo interruppe il compagno "quando Jin ha incominciato ad interrogarlo..." [Bellissima scena: Jin che parla alternando l'americano al giapponese, trattenuto per le spalle da Junno per non fargli uccidere "l'ostaggio" e da Kame che tentava in tutti i modi di levargli dalle mani la mazza da baseball che gli aveva regalato il Natale addietro, incitato alla battaglia da Ueda e continuamente toccato sul collo da Maru, che tentava di distrarlo per aiutare Kame. Conclusione? Ostaggio svenuto, Maru minacciato da Jin, Junno esausto, Kame che nasconde la mazza in un posto sicuro, un Ueda depresso e un Koki scomparso.]

"Quando Jin ha incominciato ad interrogarlo, sono uscito e ho telefonato alla polizia, dicendo di essere stato minacciato di morte da un uomo che conoscevo e gli ho dato l'indirizzo di casa sua, probabilmente ora sono sulle sue tracce" concluse soddisfatto, tra lo stupore generale.
"Ma se lo hai denunciato avremo i giornalist..."
"No, Junno, non ti preoccupare, un mio amico mi deve un favore, mi ha detto che penserà lui a tutto, in più anche se facesse i nostri nomi, o parlasse di Silvia, nessuno gli crederebbe mai".
"Wow, amore, non ti facevo così bravo e preparato in questo genere di situazioni" esclama Maru dando un bacio al suo imbarazzatissimo Koki sotto i fischi di tutti.

"Ragazzi, Kato è stato arrestato stanotte, a quanto pare qualcuno l'ha incastrato".
"Meglio per noi Akira, meglio per noi, il bottino si dividerà per tre".

*(1)amai significa dolce (inteso come sapore del cibo),Jin avrebbe dovuto usare il termine yasashii(che viene usato in generale)
*(2) non sapevo come chiamare il nuovo arrivato,così ho utilizzato il cognome Kato intendendo Kato Shige e Keiichiro Per Keiichiro Koyama(entrambi membri dei NewS)

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Capitolo 5
*** 4 ***



Per tutto il viaggio Junno non aveva aperto bocca,si era offerto di riaccompagnare a casa Tatsuya con la sua macchina,ma ora non riusciva a parlare;tante domande lo tormentavano però la sua voce non voleva uscire,aveva troppa paura di sapere cosa pensasse l’altro. Ueda,dal canto suo,era preoccupato per Silvia,ma lo era ancora di più per Junnosuke. Non lo aveva mai visto così triste e teso e neanche così silenzioso,la questione doveva essere seria.
“Junno cosa c’e che non va?” chiese appoggiando piano la mano sul viso del compagno accarezzandogli la guancia per rassicurarlo. Il guidatore sospirò affranto distogliendo un attimo gli occhi dalla strada per baciare il palmo della mano del passeggero
“Sono geloso”disse convinto,riportando gli occhi sulla strada,sia per evitare di fare un incidente stradale,sia per non incrociare gli occhi del ragazzo dopo quell’umiliante rivelazione
“Sono geloso del rapporto che hai con Silvia … Si,lo so che non provate niente l’uno per l’altra se non affetto,ma non riesco ad essere rilassato quando penso a voi due …” continuò voltandosi a guardare il proprio ragazzo,mentre aspettava che il semaforo diventasse verde. Ciò che non si aspettava era di vedere il sorriso di Ueda brillare nel buio.
“Ti amo tantissimo Junno,non amerò mai nessun altro,voglio stare con te per sempre”disse Tatsuya catturando il viso dell’altro e baciandolo.
Era strano,stavano insieme da un giorno ma sembrava quasi che il loro amore durasse da secoli,si sentivano completi l’uno vicino all’altro. Si staccarono soltanto quando il clacson di un automobilista impaziente suonò,avvisandoli del cambio di colore del semaforo,ed un po’ imbarazzati ripresero la corsa,con l’intenzione di continuare la discussione appena arrivati a casa.

Arrivati a casa Ueda,piano piano,quatti quatti,entrarono senza fare rumore,per non svegliare nessuno. Quando arrivarono nella camera di Tat-chan,però,si accorsero che c’era già qualcuno all’interno. I due piccioncini sobbalzarono,sorpresi,alla vista della persona in attesa seduta sul letto:Jun Matsumoto.
Non era lui,non poteva essere lui,cosa ci faceva in casa di Ueda?!
“Ce ne avete messo di tempo ad arrivare”disse il ragazzo accendendo la luce del comodino. La luce celeste della piccola lampada,sprigionandosi,aiutò i due arrivati ad osservare meglio quell’ospite indesiderato. Assomigliava come una goccia d’acqua al membro più giovane degli Arashi*;ma a differenza sua aveva degli occhi color lavanda,un vestito di foglie(che,diciamocelo,Jun non metterebbe mai) e delle ali trasparenti tendenti al violetto. Quel ragazzo non era solo il clone vivente di Matsumoto,era pure una fata!
“S-s-scusa un attimo”incominciò sconvolto Ueda “Tu chi sei? Perché sei qui?”chiese,ancora appiccicato all’amante,che boccheggiava indicando Jun-fata
“Ma come,non ricordi?”domandò rattristato la fata,puntando gli occhi viola sul padrone di casa “Noi siamo fratelli”esclamò indignato “o almeno lo eravamo finché …”continuò,non concludendo la frase,rabbuiandosi. Non fu però notato da Tatsuya,che intanto era in uno stato di shock e veniva sorretto soltanto da Junno,che aveva visto le gambe dell’altro cedere,accostandolo dolcemente al suo petto.
“Amore,credo che questa Jin non te la perdonerà tanto facilmente”gli sussurro all’orecchio con un tono tra il preoccupato e il divertito,provando a far rilassare il fidanzato
“Già”gli rispose l’altro,calmandosi,sulla sua spalla”ci stavo pensando anch’io”
Concordarono così di aspettare l’indomani per farsi raccontare bene la storia dalla fata,Ueda decise di ospitare il ragazzo-fata nella camera degli ospiti,ritenendo più sicuro tenerlo a casa sua che farlo uscire con quel gruppo di malviventi rapitori di fate in giro.
E così almeno per il momento un problema era andato,anzi no,rinviato.
“Me ne devo andare?”chiese ad un certo punto Junno,un po’ indeciso sul da farsi
“No”gli rispose all’istante Tatsuya,correndogli incontro ed abbracciandolo stretto”Rimani,stai qua con me,ti prego”lo implorò Ueda accovacciato tra le sue braccia,aveva bisogno di lui,erano successe troppe cose,una dopo l’altra, non voleva rimanere solo,aveva bisogno di essere amato e coccolato
“D’accordo,rimango,dopotutto dovevamo riprendere un certo discorso,ti ricordi?”domandò l’altro,sorridendo malizioso,facendo arrossire Tat-chan fino alla punta dei capelli
< … Ragazzi non fate queste cose davanti a tutti O.o … Nuovo arrivato prendi tu il ruolo di narratore,intanto,e raccontaci un po’ che ci fai qui … >
Non è possibile! Mi ha ignorato completamente! Io sono venuto a chiedergli aiuto e lui mi ignora dicendomi che ne riparleremo domani,ancora non riesco a crederci! Ora esco da questa maledetta stanza e lo strangolo nel sonno!!
Uscendo dalla stanza mi avvicino alla camera di onii-chan,pronto a fare una strage,quando…
“Junno … mhm … Junno … fa male”
“Scusa amore,resisti,passerà presto”
Oh cazzo,anche in questa vita! Ma è possibile il mio fratellino non cambia mai,almeno mettersi con qualche bella fata o ragazza umana,ma no, si innamora sempre di quello spilungone! … e poi diventa dolce e coccolone … e non puoi dire di no alle sue richieste … ouf,quei due non cambieranno mai …
Ritorno in camera,conoscendoli non usciranno molto presto,ne approfitterò per curiosare in giro;dopotutto è passato tantissimo tempo dall’ultima volta che sono venuto nel mondo degli umani,Silvia a quel tempo era ancora umana … Silvia … chissà dove sei ora … stai bene? Sei al sicuro? Devo trovarti e sono sicuro che lui mi aiuterà,dopotutto lui …

Il giorno dopo Ueda e Junno si alzarono presto,dovevano lavorare,così svegliarono di soprassalto la fata,la travestirono per bene (Ueda dovette trattenere più volte Taguchi da fare indossare al povero ragazzo abbinamenti di vestiti veramente inguardabili) e uscirono alla volta della sede della JE. Così travestito Jun-fata fu facilmente scambiata per il vero Jun dagli uomini della sicurezza e riuscirono ad entrare senza dare nell’occhio. Per fortuna erano i primi del gruppo ad essere arrivati.
“Uh uh uh non vedo l’ora di vedere le reazioni degli altri”disse Ueda con un sorriso maligno stampato sulla faccia,facendo rabbrividire gli altri due che intanto si erano messi a giocare alla playstation. Ueda sapeva essere un diavolo quando voleva. I primi ad entrare furono Koki e Maru. Fortunatamente il rapper ha sempre avuto i riflessi pronti,perché un Maru color bianco latte quasi non cadde a terra svenendo dalla sorpresa e fu solo grazie a lui che ciò non accadde. Dopo i primi 5 minuti di spaesamento totale riuscirono a far riprendere il povero Maru e decisero,sotto la guida di Koki,di tirare un bello scherzo a quello scemo di un Bakanishi.
“Ciao a tutti” urlò Kame entrando tutto sorridente
“Giorno”disse Jin stravaccandosi sul divanetto del camerino con ancora gli occhiali da sole addosso. Tutti risposero al saluto tranquilli,come sempre.
“Waaa”si mette ad urlare Jin saltando su dal divanetto”…Waaaa… qualcuno mi sta toccando il collo … Waaaa”aveva continuato con una vocina stridula da ragazzina.
“Amore,ma non c’è niente”aveva detto Kame,cercando di calmarlo,senza però riuscirci.
“Waaa … amore salvami … Waaa”
I ragazzi non riuscirono più a trattenersi e gli risero in faccia,tra le risate comparve anche Jun-fata che fece urlare ancor di più Jin e sobbalzare Kame.

“Jin,ti prego,non dare di matto”gli sussurrò Kame trattenendolo sul divanetto,intanto che il ragazzo lanciava continue occhiate poco benevole all’indirizzo della fata.
“Sono qui per chiedere aiuto a mio fratello per ritrovare la mia amata che si è persa dopo una tempesta” informò i cantanti,ignorando del tutto il ragazzo che sembrava volergli strappare la testa dal collo a morsi.
“Perché credi che Tat-chan la conosca o sappia dove si trova?”domandò uno dei ragazzi con il naso grosso,che sorseggiava tranquillamente del thè.
“Semplice”incominciò il nuovo arrivato”onii-chan nella sua vita precedente la conosceva. I legami che si formano nella vita precedente rimangono intatti,ma inconsci,anche nelle vite successive”
“Wow,mi stai dicendo che tutte le persone che conosco le conosco perché in una delle mie vite precedenti le avevo già incontrate?”chiese sbalordito Kame stringendo più forte la mano di Jin,che girandosi a guardarlo gli sorrise dolcemente,accarezzandogli con il pollice il dorso della mano.
“Già”rispose l’altro sorridendo al ragazzo e alla reazione che aveva avuto. Anche Koki e Junno,inconsciamente cercarono il contatto fisico con i reciproci ragazzi,il primo posandogli piano la mano sulla spalla e l’altro poggiando piano il ginocchio su quello dell’altro,sotto il tavolo. Certo,era un po’ strano pensare che tutte le persone accanto a te,buone o cattive a seconda dei casi fossero li per un motivo,ma i nostri ragazzi non potevano che esserne felici.
“Per caso si chiama Silvia la tua ragazza?”domandò Koki ridestandosi da quella atmosfera di dolcezza che stava inondando il camerino.
“Si”rispose subito la fata,avvicinandosi al ragazzo”L’avete vista? Ditemi dov’è vi prego!”urlò facendo sussultare i cantanti
“E’ stata rapita”rispose Junno incupendosi
“Eh”
“Calmati NAOKI**,sappiamo già dove l’hanno portata,la salveremo,non ti preoccupare,ma dobbiamo calcolare tutto nei minimi dettagli,i rapitori sono armati e pericolosi,non possiamo lasciare niente al caso”rispose freddamente Ueda,sorseggiando il thè offertogli da Maru
“Onii-chan,lo sai che hai appena pronunciato il mio nome,ma che io non te l’abbia mai detto vero?”chiese la fata ancora preoccupato per l’amata,ma felice perché inconsciamente il fratello si ricordava di lui.
I restanti membri del gruppo,invece,lo guardavano sorpresi,la questione si faceva sempre più strana
“Allora dicci emh… Naoki … tu sai perché è stata rapita?”chiese Koki
”A quanto ne sappiamo non è stata neanche la sola. Sai chi può volere tutto ciò?”aggiunse Maru
“non saprei dirvelo,nei secoli molti uomini ci hanno cacciato e ucciso, ma il motivo è sempre lo stesso,vogliono l’immortalità e solo grazie ad una pozione fatta con le nostre ali si può ottenere”
Calò il silenzio nella stanza,l’incredulità dipinse i volti dei ragazzi,massacrare ed uccidere solo per vivere in eterno,che cosa stupida,ogni uomo ha il suo tempo sulla terra,dopo di che cede il posto alle nuove generazioni.
“Vi porterò nella mia foresta natale,forse i saggi sapranno aiutarci”disse deciso Naoki pronto a tutto per la sua Silvia.
“Prima però andiamo a far prendere un colpo a quel rompi di Matsumoto”disse Jin con uno scintillio folle negli occhi,trascinando fuori dal camerino la povera fata.


*scusate,ma ho visto Kaibutsu-kun di recente e nell’ultima puntata appare Matsumoto con le orecchie a punta,era troppo carino,così gli ho dato una parte nella storia.

**Naoki è il nome utilizzato da Yamapi in un drama,ma non l’ho utilizzato per questo,ma perché in quel caso il significato era freccia,montagna e perciò indicato per un essere della natura.

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Capitolo 6
*** 5 ***


“ancora non capisco perché non me lo avete fatto fare”borbottò imbronciato Jin scendendo dalla macchina ed incamminandosi con gli altri verso il bosco.
“amore,per la millesima volta,lo so che ti divertiresti a spaventare Jun,ma così riveleresti l’esistenza di Naoki ad un umano che non centra con questa storia e sarebbe un bel guaio poi spiegare l’accaduto” rispose esasperato Kame,non ce la faceva più ad ascoltare quel moccioso rompiscatole del suo ragazzo,alcune volte anche lui faceva fatica a sopportarlo.
Erano riusciti a fermare Jin prima che entrasse con Naoki nel camerino degli Arashi,ma i mezzi utilizzati erano stati tutt’altro che …ehm … tradizionali,diciamo.
“Avrei fatto meglio a colpirlo più forte” aveva sussurrato Koki,sperando di non essere sentito da Maru,cosa che però non accadde.
“Avresti potuto provocargli dei danni permanenti,il Karate è una disciplina di autodifesa,non deve essere usata per attaccare una persona indifesa,anche se si tratta di Akanishi,lo dovresti sapere meglio di me” lo aveva fulminato il suo ragazzo,ancora sottovoce;il quale per risposta ricevette solo uno sbuffo insofferente.
“Naoki sei sicuro che sia questo il luogo?”chiese intanto Junno,un po’ intimidito davanti alla foresta di alberi spogli e rinsecchiti
“Si,siamo vicini”disse l’altro facendo qualche passo avanti e scomparendo alla vista
“Naoki,Naoki,dove sei?” si agitò il ragazzo.
Ad un certo punto dal nulla apparve la testa fluttuante della fata che sorridendo gli disse “Allora venite?”facendo urlare dal terrore tutti i presenti
Il primo ad avvicinarsi alla testa fu Ueda che venne preso dalla maglietta e trascinato verso quella parete invisibile.
“Bene ragazzi”disse Koki risoluto”non possiamo più tirarci indietro”
Quando infine entrarono tutti la scena che si ritrovarono di fronte era alquanto … bhe,come dire … strana … è l’unico aggettivo che mi viene in mente. Erano nello stesso bosco di prima,ma in confronto ad esso era verdeggiante e pieno di fiori colorati,sembrava il paradiso. Una folla di fate circondò Tatsuya,le più giovani lo riempivano di fiori e quelle anziane gli baciavano le mani inchinandosi ogni 5 secondi,a quanto pare era molto popolare da quelle parti.
Strano però,quelle creature non sembravano alte pochi centimetri come aveva detto Silvia,ma a giudicare dalla dimensione degli alberi forse il resto del mondo era diventato troppo grande,oppure erano proprio loro ad essere rimpiccioliti?
“Benvenuti stranieri”li richiamò una vecchia fata con una lunga barba bianca “se siete riusciti a oltrepassare la soglia del nostro mondo significa che siete delle buone persone e che non avete cattive intenzioni nei nostri confronti” disse l’uomo sorridendo,o così si poteva intuire dagli occhi,perché la bocca sotto tutta quella barba era impossibile da notare.
“Sarete nostri graditi ospiti finché lo vorrete” disse ancora accompagnandoli da Tatsuya,che intanto con l’aiuto di Naoki era riuscito a sfuggire all’ennesima tempesta di fiori,baci e inchini
“Non ce la faccio più,ho capito che nella mia vita precedente ero una fata,ma non mi sembra una cosa normale”disse un po’ irritato togliendosi alcuni petali di ciliegio dai vestiti,intanto che si avvicinava.
“Amore,sei carinissimo così”aveva solo risposto Junno togliendogli con delicatezza dei petali finiti tra i capelli,facendo arrossire brevemente il ragazzo che sorridendo si avvinghiò al suo braccio
“Ah,a quanto vedo non sei cambiato” sospirò la vecchia fata avvicinandosi a Ueda e accarezzandogli piano il capo
“Chi sei?” chiese curioso il ragazzo inclinando lievemente la testa.
Così come aveva allungato la mano l’uomo la ritrasse,rattristato.
“Naoki,porta i nostri ospiti alla grande quercia,ci sarà un banchetto in loro onore e poi i saggi ascolteranno il motivo che li ha spinti a farci visita” disse solo,avviandosi alla boscaglia più fitta
“Evvai si mangia!” urlò entusiasta Jin ricevendo come risposta solo uno scappellotto da parte di Kame
“Sei sempre il solito Bakanishi”sospirò il ragazzo incamminandosi con gli altri verso la foresta
“Ma che cosa ho fatto ?!”chiese piagnucolando al fidanzato,rincorrendolo
Il banchetto fu tutto a base di frutta e verdura (le fate non mangiano carne naturalmente),ma incredibilmente squisito,tutti apprezzarono la buona cucina delle fate. Per tutto il tempo,però, Naoki e il vecchio che li aveva accolti non si fecero vedere.

Dovete sapere che la grande quercia non era solo un luogo di ritrovo per tutte le fate,ma,per la sua struttura interna vuota,era anche utilizzata come “camera del consiglio fatato” e come “sala del trono del re delle fate”,era in poche parole il centro attivo del regno delle fate; e proprio in quel luogo il vecchio essere fatato e Naoki si erano rifugiati per parlare. La giovane fata dopo aver accompagnato gli altri ragazzi al banchetto si era assentato alla ricerca del vecchio che,come al solito,aveva trovato in una stanzina dove,su una poltroncina, ammirava l’enorme quadro posto sul muro di fronte a se,sospirando. Il ragazzo avvicinandosi poggiò piano una mano sulla spalla dell’anziano,accarezzandola
“Padre,perché sei triste?”chiese trattenendo le lacrime
“Mio dolce figliolo”rispose piano l’uomo toccando gentilmente la mano del ragazzo “per lo stesso motivo per cui anche tu,ora,trattieni le lacrime,penso.” Disse sospirando piano e guardando gli occhi acquosi e lucidi di Naoki con un occhiata d’intesa,per poi riportare l’attenzione al quadro “Non è cambiato per niente,tale e quale a sua madre,dolce e bello come un tempo”
“Lui non ricorda,non può ricordare”sospirò Naoki facendosi sfuggire qualche lacrima
“Basta piangere” ordinò il vecchio (più a se stesso che a Naoki)alzandosi,per abbracciare il figlio ed asciugargli le lacrime”non è onorevole per il principe di questa foresta piangere tra le braccia del padre. Ora siediti,figlio mio,e racconta a questo vecchio e stanco re cosa è successo”
Alla fine del banchetto Naoki,misteriosamente ricomparso,li accompagnò nella sala del consiglio fatato dove tutti,un po’ a turno esposero gli avvenimenti ai saggi,seduti dietro ad un tavolo ad arco dove al centro sedeva il vecchio che li aveva accolti. Dopo aver concluso il loro discorso i KAT-TUN uscirono dalla stanza aspettando ansiosi la delibera dei saggi.

I sette saggi parlottarono animatamente fra loro,quando infine il re stanco di quei borbottii incessanti chiese ad ognuno di esporre il proprio parere
“Maestà,sicuramente è il fato ad aver voluto che Silvia e suo figlio si rincontrassero anche in questa vita. Posso solo dire che questi rapimenti devono avere un nesso con ciò,dobbiamo aiutare i ragazzi nella loro impresa e salvare tutte le fate rapite prima che sia troppo tardi”disse il primo saggio,dalle ali tendenti al nero
“Sire”riprese poi il secondo dalle ali color del sole “sa che io non sono mai stato d’accordo con le azioni di suo figlio,non ho mai amato il suo atteggiamento e neanche le sue scelte,ma mi stanno molto a cuore Naoki e Silvia e,come un tempo il signorino,sono disposto a tutto per aiutarli,perciò le chiedo di dar loro fiducia,i compagni del ragazzo sembrano buoni ed impavidi,saranno dei buoni alleati,abbiate fiducia”
“Maestà”continuò il terzo dalle ali rossastre”sono d’accordo,inviamo dei messaggeri negli altri regni vicini e chiediamo loro aiuto,se quelle persone rapiscono le fate significa che possono vederci senza il nostro permesso e che non solo il nostro regno verrà attaccato”
“Mio signore, concordo con i miei compagni”incominciò il quarto con le ali di un intenso color lavanda “se questi nemici vogliono l’immortalità,non esiteranno ad uccidere per averla … Ma c’è una cosa che mi preoccupa … uno degli alleati del ragazzo ha detto che sembrava che stessero cercando la principessa,molto probabilmente devono essere gli stessi dell’ultima volta,gli stessi che il principe faticò a scacciare,prima della sua prematura scomparsa”
“Sua altezza”chiamò dolce il quinto saggio dalle ali color smeraldo,dopo un breve attimo di silenzio “il ragazzo è destinato a rintraprendere le azioni passate,quell’uomo dopotutto è legato a lui,dobbiamo fargli ricordare prima del plenilunio,quando i nostri poteri sono più forti e quell’essere possa potenziare il potere della pozione”
“Ha ragione”sbottò allora il sesto saggio con le ali color del mare “creerò una pozione per fargli ricordare la sua vita da fata,farò del mio meglio sire,statene certo”
Il settimo saggio dalle ali arancio* ascoltate le dichiarazioni di tutti guardò intensamente il vecchio re che sembrava rassegnato e affranto
”Signore” disse “so che per lei è difficile lasciare il figlio che ha appena ritrovato,che lo ha amato ancor più intensamente da quando è scomparso,ma solo lui può mettere fine a questa situazione. Deve lasciarlo andare,se non per lei lo faccia per il suo popolo”
L’anziano signore osservati attentamente tutti i presenti i alzò dal suo seggio e solenne disse “Miei cari ragazzi,a quanto pare il titolo di saggi ve lo siete proprio meritato,un giorno governerete bene questo regno assieme al futuro re”con queste parole ordinò a un servitore di aprire la porta e di far entrare i viaggiatori.

*ho preso come spunto per i 7 saggi i Kanjani8 (come forse qualcuno avrà capito dal colore delle ali)

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Capitolo 7
*** 6 ***


Finito il consiglio Ueda venne fatto allontanare dal gruppo,fatto stendere su un grande letto e gli venne ordinato di bere un infuso,per tutto il tempo Tatsuya si sentì teso,non era sicuro di voler ricordare il passato,cos’era che avrebbe dovuto assolutamente ricordare? Cos’era successo di tanto importante nella sua vita passata? Bevve l’infuso che gli era stato offerto e pian piano la vista incominciò ad affievolirsi,all’inizio riusciva a vedere le forme,poi solo le ombre ed infine il mondo divenne buio.

“Naoki ci puoi raccontare cosa accadde?”chiese Kame osservando la stanza che stavano visitando in un giro turistico improvvisato ideato da Koki.
Il ragazzo lo guardò un attimo,indeciso sul da farsi,ma acconsentì conducendoli in un’altra stanza ed incominciando a raccontare.
< Tat-chan,cosa stai sognando?>
“Tatsuya,Tatsuya,svegliati amore”lo chiamarono. Ueda socchiuse gli occhi beandosi del tepore emanato dall’altra persona,avvicinandosi ancora di più “Tatsuya,dobbiamo andare,tuo padre ci sta aspettando,dai fatina mia svegliati” lo richiamò ancora. Fatina? Pensò Ueda,da quando Junno lo chiamava fatina?e cosa c’era sulla sua schiena che continuava a muoversi? Spalancò gli occhi guardando spaventato tutto ciò che lo circondava,quando si trovò di fronte al color castano degli occhi dell’altro,Junno. Non che fosse realmente lui,ma era lui,cioè assomigliava tantissimo al suo Jun-kun,ma aveva i capelli lunghi ed una lunga cicatrice sul petto. La sola vicinanza con l’altro ragazzo lo fece arrossire e di rimando la cosa sulle sue spalle incominciò a muoversi più velocemente, cercò di specchiarsi sulle grandi vetrate della stanza e vide una sottile membrana trasparente e brillante attaccata alle sue spalle:ali,ali di fata. Ali di fata? Ma che gli avevano fatto bere? Perché era a letto con un sosia di Junnosuke? Perché era una fata?
“Amore,sei strano oggi,sei sicuro di star bene?” non ricevendo risposta allora continuò “io incomincio ad andare,tu cerca di schiarirti le idee intanto,va bene?” chiese gentilmente,ma anche questa volta senza ricevere risposta. Si vestì ed uscì dalla camera. La camera era completamente in legno,ciò significava che si trovava ancora nella grande quercia,ma in che tempo? Uscendo dal letto il ragazzo fece cadere un libro dal comodino,lo raccolse. Senza pensarci incominciò a leggere:<< Oggi sono scappato per la prima volta da questo regno,papà non vuole lasciarmi mai andare perché dice che la gente di là è cattiva,io però non la penso così … Mi sono trovato un amico,Junno, lui sa che sono una fata,ma mi tratta bene e gioca con me … Oggi abbiamo trovato una neonata abbandonata,ha gli occhi azzurri come il cielo e i capelli scuri come la terra,l’abbiamo chiamata Silvia,come c’era scritto sul terreno accanto a lei,per ora se ne sta occupando Junno,ma vado spesso a trovarla … Stare con Junno ora è diverso,ogni volta che mi sfiora il cuore mi batte più forte,sudo,mi gira la testa,credo di essere malato … Non sono malato!! Ho capito di essere innamorato,lo amo, lo amo,ma vorrei sapere cosa prova lui nei miei confronti,non mi accontento più di essere solo un amico per lui … Oggi dei briganti hanno cercato di attaccarci,penso centri qualcosa con il suo compito di samurai per lo shogun,sono preoccupato … Silvia ha incominciato a parlare,crede che io e Junno siamo i suoi genitori,mi ha chiamato mamma,ma io sono un maschio! Perché con lui non lo fa? … Mi ha fatto conoscere dei suoi amici,ci hanno detto che sembriamo una coppietta,sono così felice! Quei 4 sono proprio simpatici! … Quando sono arrivato a casa di Junno l’ho trovato con una ferita profonda sul petto,non so cosa sta succedendo,lui non me ne vuole parlare … Papà ha scoperto le mie uscite,a cercato di chiudermi in camera,la mamma mi avrebbe lasciato andare,ne sono sicuro,lei mi capiva sempre … Oggi ho parlato con papà,gli ho raccontato tutto,sembra capire,ma ha ancora paura a lasciarmi andare,credo perché gli ricordo troppo la mamma,ha paura di perdermi come è successo a lei … Finalmente papà si è deciso, sono riuscito ad andare nel mondo umano,ma loro non c’erano, dov’è Junno? Dov’è la mia bambina? … Naoki mi ha aiutato a preparare una pozione per cercarli,il mio fratellino è molto bravo con le pozioni,forse perché è molto pignolo … dopo 10 giorni di ricerca ho trovato il loro nascondiglio, ma il mio amore non era felice di rivedermi, sembrava triste e preoccupato,forse stava cercando di fuggire da me? Forse è stanco del mio amore per lui? Ho fatto bene a non dichiararmi,non riuscirei a sopportare un suo rifiuto … Ho incontrato Kame nei boschi,penso mi stesse cercando,mi ha detto perché Junno è così in questo periodo,ha detto che lo shogun era interessato al ragazzo che gironzolava sempre attorno al suo samurai,a me,e che il mio Junno si è rifiutato di rivelargli la mia identità,così è stato cacciato come traditore,lo ha fatto per me … Sono andato da Junno,ci siamo chiariti,ha detto che sono troppo importante per lui per lasciarmi,mi ha detto che mi ama,ci siamo concessi l’uno all’altro,per fortuna che la bimba era con Maru,sono felice … A quanto dice Jin lo shogun ha scoperto che sono una fata,è questione di tempo prima che venga a cercarmi … Silvia e Junno verranno a stare qui,penso che la barriera che regge il nostro regno dovrebbe trattenere le truppe dello shogun,solo gli uomini puri di cuore possono passare … Naoki penso si sia innamorato della mia bambina,è così dolce con lei,ma mi sono sempre chiesto cosa ci facesse una bambina straniera qui in Giappone,cosa sarà mai capitato ai suoi genitori? … Lo shogun sta per attaccare,sarà qua domani,da quello che sono riusciti a scoprire Maru e Koki,facendo ubriacare il consigliere dello shogun, la mia piccina è figlia di due mercanti stranieri attraccati su quest’isola per nuovi scambi commerciali,lui si è infatuato della madre di Silvia,ma quando lei lo ha respinto li ha uccisi. I 2 mercanti,però, sono riusciti a salvare la piccola e nascondendola nel bosco,dove io e Junno l’abbiamo trovata. Quell’uomo è disgustoso,devo impedirgli di commettere altre ingiustizie >>
Finito di leggere Ueda depose il diario sul comodino,ora ricordava,quello era l’ultimo giorno della sua vita da fata. Si vestì,scrisse un’ultima cosa sul diario ed uscì sorridendo. Non poteva fuggire al suo destino.
- Fine flashback -
“Quel giorno lo shogun ordinò di appiccare il fuoco su tutte le foreste sotto il suo controllo,aniki ci protesse,salvò la foresta,ma quando l’uomo prese di mira Silvia lui sacrificò la sua stessa vita per lei,rinchiudendo il malvagio in un albero sacro e donando i suoi poteri alla figlia,facendola diventare una fata” concluse la storia Naoki,conducendoli nell’ultima stanza da visitare,quella che apparteneva ad Tatsuya tanti anni fa.
Entrando si accorsero che vi era un ragazzo dormiente sul letto:lui,Tatsuya. Taguchi si avvicinò,sedendosi sul letto e accarezzando la guancia dell’amato,intanto Naoki prese il diario ancora riposto con cura su quel comodino e guardando gli altri ragazzi disse “Questo è l’ultimo messaggio che ci lasciò,la data corrisponde al giorno della sua morte”continuò,leggendo le poche righe <>
Junno sussultò a quelle parole e lo guardò. Una lacrima si fece strada sul viso del suo bell’addormentato,ma che venne subito cancellata dalle sue carezze e tristemente disse “Sembra quasi che sapesse cosa stava per succedere”
L’altro,come se lo avesse sentito si svegliò e dolcemente allontanò la mano del fidanzato dal suo viso,per incatenarla alla sua
“Già” rispose “forse sono stato un po’ troppo sdolcinato”
5 paia di occhi stupiti lo guardarono (nessuno a parte Taguchi si era accorto del suo risveglio), intanto che 2 lunghe e belle braccia lo imprigionarono in un abbraccio senza fine.

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Capitolo 8
*** 7 ***


“Ho rivissuto il mio ultimo giorno di vita”spiegò ancora abbracciato al suo ragazzo “Ho scritto io il messaggio”
“Ma allora potevi cambiare il corso della storia,perché non hai tentato di uccidere lo shogun prima che ci attaccasse?”chiese Naoki alzandosi dalla sedia su cui intanto si era accomodato
“Non credere,ci ho provato,ho provato a … ma non sono un assassino,sperava che cambiasse,che incontrandolo si sarebbe pentito delle sue azioni,ma non è stato così …”rispose Ueda mentre la stretta dell’abbraccio di Junno si faceva più forte
“C’è la possibilità che sia davvero lui il nostro nemico?”chiese Koki
“non so,è possibile,il mio incantesimo però gli permetteva di ritornare in forma umana solo se si fosse pentito,ciò significa che qualcuno deve averlo fatto uscire …”rispose Ueda
La discussione andò avanti per parecchie ore,ma dato che non si arrivava mai ad una vera soluzione si decise,infine,di andare a dormire e partire l’indomani per il cantiere dove era stata nascosta Silvia,anche se non sapevano bene con chi avevano a che fare non potevano perdere altro tempo …

“Kame,Kame, stai dormendo?”chiese Jin quella notte,accarezzando i capelli dell’altro
“Ci provo amore,ma tu non mi aiuti molto”rispose l’altro girandosi e trovando il suo posto tra le braccia del fidanzato
“Kame,mi spiace di averti fatto soffrire e ti ringrazio,ti ringrazio per riuscire ad amare uno stupido bastardo come me*”sussurrò,quasi non volendo farsi sentire dal proprio ragazzo. Kame alzò gli occhi,accarezzando il volto del suo amato e lo fece distendere a sua volta sul suo petto,facendogli ascoltare i battiti del suo cuore,accarezzandogli il volto,finchè non si addormentò
“Sono pronto a soffrire se ciò mi permetterà di stare anche un secondo in più con te”

… zzz … zzz …

“Più veloce … gira … gira … ah! Si sta formando la schiuma … più veloce”

Maru si sciacquò le mani e guardò …**

“Davvero,anche in quella vita ti amavo?”chiese Junno sdraiato sul letto con Ueda tra le braccia
“Già,e allevavamo Silvia come nostra figlia”gli rispose
“Beh ora mi spiego il legame tra di voi ed il perché si divertiva ascoltando le mie freddure”
“AhAhAh dai non sei così pessimo”
“voui sentirne una?”
“no,scusa,per questa volta passo”rispose Ueda girandosi a baciare il fidanzato,almeno in quel modo aveva la bocca occupata … Quando si lasciarono erano tutti e due ansimanti e desiderosi di un nuovo contatto
“Che ne dici di fare la coppia di sposini ora?” chiese malizioso il più grande,ma non ebbe il tempo di continuare, perché le labbra dell’altro erano già incollate alle sue.

Il mattino dopo i ragazzi lasciarono il mondo delle fate,era passato solo un giorno,eppure dall’altra parte sembravano passati anni. Partirono per l’indirizzo dove Silvia era stata rinchiusa,il silenzio li accompagnò per tutto il tragitto,erano troppo tesi per parlare,non sapevano se sarebbero sopravvissuti,dopotutto quei criminali erano armati e pericolosi … Ciò che preoccupava Tatsuya,però,era di perdere i suoi amici,se ciò fosse successo non se lo sarebbe mai perdonato …
“Siamo arrivati” disse Koki spezzando quel silenzio quasi surreale.
Naoki guardò il fratello,sapeva che avrebbe fatto di tutto per le persone che amava e sarebbe stato pronto anche a sacrificarsi,come era già capitato,ma questa volta glielo avrebbe impedito,non serviva a nessuno vincere la guerra lasciando i propri compagni indietro. Scendendo dalla macchina si incamminarono pian piano verso il cantiere,la foresta che circondava il posto era stata come bruciata,le piante e gli alberi erano neri come la cenere,il prato una volta verde e rigoglioso ora era polvere,sembrava un posto dimenticato da Dio. Gli occhi di Naoki e Ueda involontariamente si riempirono di lacrime,gli altri non lo sapevano,ma in quel luogo erano state sterminate le fate protettrici del bosco. Taguchi senza dire niente prese per le spalle i 2 ragazzi avvicinandoli a se per cercare di confortarli,non c’era tempo per essere sentimentali,dovevano imbrogliare tutti i sentimenti che li attraversavano in determinazione o sarebbero stati in pericolo.
Maru intanto stringeva il pugno attorno al cristallo che il re,in gran segreto,gli aveva donato. Era stato strano scoprire chi il vecchio barbuto,che li aveva accolti e che aveva presieduto il consiglio,fosse in realtà il re ed il padre di Naoki,ma ancora più strano era stato il dono che l’anziano sovrano gli aveva dato.
“Questo cristallo”aveva detto l’uomo “Sono imprigionati una parte dei poteri curativi che una volta la regina possedeva,anche mio figlio un tempo li possedeva,ma prima della sua morte li passò a Silvia … In caso di bisogno versa una goccia di sangue della persona che vuoi salvare sulla pietra ed avvicinala al suo corpo,sta attento però,ogni volta che la userai essa si tingerà di rosso,fino a che non diventerà nera,a quel punto non potrà più essere utilizzata” dopo ciò si era fatto promettere di non farne parola con nessuno e così,come era arrivato, se ne andò.
Maru però non era stato l’unico a ricevere la visita del vecchio re,a parte Naoki e Tatsuya,tutti avevano ricevuto un dono segreto. Koki infatti aveva ricevuto uno scudo,appartenuto proprio al re,che si rimpiccioliva tanto da stare in una mano; Kame,invece,ricevette un anello,appartenuto alla regina,in grado di tranquillizzare gli animi degli esseri viventi; Jin un bracciale,dono di nozze della regina per il re,dal quale uscivano fili in grado di imprigionare qualsiasi cosa ed infine Taguchi aveva ricevuto una vecchia spada.
“Questa spada apparteneva a te,nella tua vita passata,l’ho imbevuta del mio potere molti anni fa,sapevo che saresti tornato con lui,grazie ad esse potrai uccidere gli istinti malvagi degli uomini,senza però ferirli”
“Mio re” rispose Junno senza neanche rendersene conto “grazie della vostra benevolenza nei miei confronti” rispose ancora,senza però sapere cosa stesse dicendo,forse non era lui a parlare,ma il Taguchi di un tempo “proteggerò il principe come non ho potuto fare l’ultima volta,non fallirò”
“Ah!”rispose il re stupito “a quanto vedo non sono stato l’unico ad imprigionare all’interno di questa lama le proprie energie”disse ancora ridendo e andandosene.
Naoki aveva origliato la conversazione ed aveva capito il motivo per cui in quegli anni il padre era invecchiato,al contrario di tutte le regole delle fate che immortali e sempre giovani proteggevano la natura,aveva utilizzato il suo potere per rendere speciali le sue vecchie armi,aspettava di vendicarsi per la morte del suo adorato figlio che tanto assomigliava alla mogli,persa millenni prima sempre per colpa degli uomini. Arrivati di fronte al cantiere si divisero ed entrarono nei 3 edifici che componevano quel luogo abbandonato (uno centrale e due laterali,uno di fronte all’altro)
Koki e Maru andarono nell’edificio a sinistra, Kame e Jin in quello a destra ed infine Naoki, Tatsuya e Junno in quello centrale.
In quel momento vi era un unico pensiero nelle menti dei 7 “Speriamo che tutto vada per il meglio”
“Benvenuto Tatsuya” rispose una voce appena i ragazzi entrarono.

*per intenderci sto parlando della “storia” tra YamaPi e Jin in piscina che si “baciano”(per così dire…),un avvenimento quasi sempre citato nelle fanfic su Kame/Jin/Pi
**ispirata ad una puntata dei Cartoon KAT-TUN

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Capitolo 9
*** 8 ***


“Nishikido*,ancora tu!” rispose Ueda con disprezzo guardando lo shogun di secoli prima che lo fissava da dietro una scrivania

“ Ti aspettavo Tat-chan,ma vedo che c’è anche il bastardo traditore, Junnosuke**. Come stai?” chiese il ragazzo ancora giovane e bello,come se i secoli non fossero più che secondi per lui.

Naoki, intanto, era rimasto invisibile. Tentò di avvicinarsi al giovane ma,come se nulla fosse,quest’ultimo sparò accanto ai piedi della fata che, arretrò,guardando stupito l’uomo.

“Già,ti vedo” rispose Nishikido con un sorrisetto malvagio stampato sul volto.

Ueda si guardò intorno,non sembrava esserci nessuno nei paraggi,dov’era Silvia?

“E’ qui” rispose ancora l’uomo senza essere stato interpellato, indicando una enorme cassa nascosta da un velo dietro di sé. Spostò il velo e ciò che i ragazzi videro li scioccò,la dolce e bella fata ora era tutt’ossa,il suo viso assomigliava a quello di un fantasma,gli zigomi incavati,gli occhi sporgenti,sembrava quasi che qualcuno la stesse risucchiando

“Bella,vero?” chiese lo shogun avvicinandosi al suo viso.

La ragazza cercò di allontanarlo, ma era troppo debole

“La sto uccidendo, pian piano di lei non rimarrà che lo scheletro … e tutto solo grazie a te Tat-chan” continuò ridendo

“Lasciala andare!” gli urlò Naoki con le lacrime agli occhi

“Zitto tu ! ” gli urlò di rimando,sparando un altro colpo vicino al viso del ragazzo

“Come hai fatto ad uscire da quell’albero?” chiese piano Ueda più a sé stesso che al diretto interessato

“Oh non è stato facile” rispose l’uomo “Ho faticato parecchio,anche dopo la tua morte la magia resisteva e periodicamente altre fate donavano altro potere all’incantesimo. Se sono qui lo devo agli esseri umani e alla loro stupenda tecnologia” rispose accarezzando la pistola tra le mani “Tagliarono il mio albero,senza rendersene conto mi liberarono. Finalmente libero girai per il mondo cibandomi delle ali delle fate più potenti e con poteri speciali, come lei” disse poggiando la canna della pistola sul viso incavato della ragazza. Se solo avesse avuto un po’ più di energia sarebbe riuscita a passare attraverso le sbarre tanto era magra

“Lei non ha poteri speciali, lo sai, lasciala andare” la implorò allora Naoki,era troppo spaventato di perdere la sua amata,non sapeva cosa fare

“No ti sbagli,vero Tat-chan? Gli hai ceduto i tuoi poteri dopotutto” gli rispose avvicinandosi al suo nemico,tanto vicino che ancora un passo e Junno sarebbe riuscito a ferirlo con un suo fendente, ma sembrava essersene accorto,perché puntò la pistola sul più alto sorridendo malefico

Ueda si irrigidì, ma Junno ,invece, era calmo,come in attesa di qualcosa,qualcosa che nessuno apparte lui aveva notato.

< Torniamo indietro e vediamo cosa è successo alle altre 2 coppie dopo essersi divisi>

Quando Koki e Maru entrarono nell’edificio abbandonato un uomo cercò di attaccarli con un pugnale,ma per fortuna il rapper (dai riflessi prontissimi) ingrandì lo scudo,proteggendo così sia lui che il suo fidanzato,per poi stendere l’uomo a colpi di karate. Ne arrivarono altri 3,tutti però con armi bianche,che uno dopo l’altro vennero stesi. Quando finalmente finirono gli attacchi si accorsero delle grandi gabbie del bestiame sparse per tutto lo stabile,al cui interno vi erano uomini e donne scheletrici,con delle membrane sulle spalle tagliate,rotte o squarciate. Erano delle fate. Senza perdere un minuto Koki rubò ,dalla cintura di uno dei ragazzi stesi, le chiavi e aprì tutte le gabbie ,in contemporanea Maru entrava e curava tutti,fortunatamente colorare il cristallo non era tanto facile,sarebbe riuscito sicuramente a salvare tutti.

Intanto nell’edificio accanto gli avversari di Jin e Kame erano insolitamente tranquilli e buoni,soprattutto un certo Akira,che andava in giro baciandosi le dita e urlando “KonKon***” per tutto lo stabile; Jin,alquanto alterato per colpa di quell’idiota, incominciò a lanciare funi da tutte le parti che legavano,frustavano e sbilanciavano gli avversari,facendogli poi perdere i sensi.

D’un tratto si sentirono degli spari. Qualcuno era in pericolo…


* Ryo scusami,scusami,scusami...
** Junno scusami,scusami,scusami...
*** scusate il momenti di follia...

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Capitolo 10
*** 9 ***


“Tagliarono il mio albero …” diceva un uomo guardando Ueda, Junno e Naoki; avevano fatto bene ad andare nella parte posteriore dell’edificio,pensò Kame, guardando quella che sembrava essere Silvia e involontariamente si strinse di più a Jin, che intanto stava cercando di far passare una fune per la piccola finestra da dove stavano guardando.

Quest’ultima come animata si estese per tutto il muro fino ad arrivare alle colonne del tetto fin sopra l’interlocutore, e Junno guardò Jin, nascosto dietro la finestra, l’aveva visto, aveva capito, avrebbe aspettato il momento giusto per attaccare.

Nishikido gli puntò la pistola alla testa, non ancora,non era ancora il momento giusto Jin,pensò il ragazzo;poi l’uomo si avvicinò ancora di più, ecco ORA!

“Che credete di fare?” chiese Nishikido schivando l’attacco dall’alto ed il fendente di Junno

“Mi deludi Junnosuke,una volta eri il miglior spadaccino di tutto il regno ed ora non riesci neanche a colpirmi …” disse ancora per poi ripuntare la pistola sul ragazzo e sparare.

In quei pochi secondi accaddero molte cose …

Tatsuya si spostò davanti a Junno,che a sua volta lo abbracciò facendolo voltare in modo tale che il proiettile prendesse la schiena del più giovane, ma quel proiettile non arrivò mai … Koki aveva visto tutta la scena ed aveva lanciato il suo scudo che si ingrandì,facendo cambiare traiettoria al colpo.

Erano riusciti ad arrivare in tempo per fortuna.

Si avvicinarono a Junno; intanto Kame e Jin erano scappati dal loro nascondiglio ed avevano ripercorso tutto il perimetro dell’edificio per soccorrere i propri amici.

“Che cosa pensavi di fare” urlò allora Ueda allontanandosi da Taguchi

“No,che cosa credevi di fare tu?! Perché ti sei messo in mezzo?” domandò Junno con lo stesso tono di voce.

Nel frattempo gli altri cercavano di tener testa al ragazzo, che a quanto pare non sentiva il potere dell’anello di Kame.

“Non voglio perdere nessuno . Non voglio perderti”

“E ti sembra che morendo al mio posto non mi perderesti?”

“Almeno tu saresti salvo,a me andrebbe bene anche così!”

“Ma a me no! Come posso essere felice se sacrifichi la tua vita per salvare me!”

“Ma se lo stavi facendo anche tu!”

“Perché sapevo che l’avresti fatto. Tu fai sempre così”

Ueda stava per ribattere,ma Junno lo zittì con un bacio

“Ti prego non cercare di farti ammazzare per proteggermi” gli sussurrò poi “ Non riuscirei a perdonarmelo se succedesse un’altra volta”

Junno era serio,il suo volto sempre sorridente ora era una maschera di serietà,determinazione e tristezza.

“Scusate ragazzi,non per interrompere,ma qui  siamo un pochino in difficoltà … una mano?” chiese Koki dietro allo scudo.

Nishikido aveva rilasciato uno strano potere che corrodeva tutto ciò che attaccava e,anche se magico, lo scudo pian piano si stava sciogliendo.

 In quel momento qualcuno nella mente di Tatsuya parlò “Tatokasan,Tatokasan,tu lo puoi fermare”

Okasan?       Silvia!

Ueda si girò ad osservare la fata che lo guardava con i suoi occhi azzurri, come faceva a sentirla?

Stava impazzendo. Naoki gli aveva detto che Silvia non si ricordava di lui,allora perché lo aveva chiamato mamma?

E soprattutto  come poteva fermare quel pazzo?

“Tatokasan,ora non c’è tempo per le domande,sto morendo,mi manca poco … ora ti ridarò il potere che tu mi hai donato tanto tempo fa,sono riuscita a proteggerlo fino ad adesso, ma ora sono al limite,se cederò lui lo prenderà e non potremo più fare nulla. Ora concentrati e chiudi gli occhi” disse infine Silvia rilasciando i suoi poteri  attraverso una sfera di luce che ,uscita dal corpo della fata,a tutta velocità entrò in quello di Ueda,schivando ogni tanto gli attacchi che Nishikido,accortosi di ciò che stava succedendo, gli sferrava.

Tatsuya fu investito da una luce intensissima e poi senza neanche rendersene conto uscì dal suo nascondiglio,dietro lo scudo,pronto alla battaglia.

“ Tato dove vai? Torna indietro!” gli urlò Jin,ma Tatsuya continuava ad avanzare.

Il 1° attacco corrosivo di Nishikido fu poco potente,voleva sentir urlare Ueda di dolore,farlo piangere,fargli implorare di essere ucciso,ma non accadde niente;il ragazzo continuò a camminare imperterrito,come se nulla fosse.

Il 2°,il 3°,il 4° e il 5° attacco furono più forti,ma comunque inutili,la pelle di Ueda non veniva corrosa.

Ormai i 2 erano faccia a faccia,Nishikido  sembrava turbato,spaventato dal ricordo dei poteri di Ueda,ciò che non si aspettava era un potente gancio destro ai reni,che lo piegò in 2

“Ora sono diverso,ho imparato ad attaccare le persone senza usare la magia” disse solo Ueda quando l’altro barcollante cercò di alzarsi.

Poi un boato risuonò nella stanza, tutti i presenti si voltarono alla ricerca della causa di quel rumore,per trovarsi davanti hai 7 consiglieri del re delle fate.

Senza perdere tempo si posizionarono tutti  attorno a Nishikido,ed unendo le mani assieme ad Ueda incominciarono ad intonare un cantico.

Tatsuya per un attimo rimase  stranito,non si aspettava il loro arrivo e neppure che lo prendessero con loro ed incominciassero a cantare lo stesso canto che molti anni prima aveva eseguito per trasformare quello stupido shogun in pianta.

Cominciò a cantare anche lui.

Dai corpi degli 8 ragazzi si liberarono dei fasci luminosi: nero,giallo,blu,arancio,rosso,verde,viola e bianco.

L’uomo ne venne avvolto e ,dimenandosi, cercò di liberarsi da quella magia,ma era troppo tardi.

Vi fu un gran fascio di luce che inondò la stanza,accecando i presenti,e poi ,dove una volta vi era posizionato l’uomo,ora svolazzava un piccolo canarino giallo,che cinguettava impazzito.

“Questa è la tua punizione. Vivrai come un uccello fino alla fine dei tuoi giorni,senza poter ritornare alla tua forma originale e senza poter utilizzare i poteri che hai rubato alla nostra stirpe” gli disse la fata con le ali nere

“Siamo venuti qui pensando che avreste avuto bisogno del nostro aiuto,ed a quanto pare avevamo ragione” disse la fata verde

“Ma se siete riusciti a fare questo da soli perché sono dovuto venire qui io,mettendo in pericolo i miei amici?” chiese Ueda irritato ed allo stesso tempo tranquillizzato per la fine di quella battaglia

“Non siamo stati noi,sei stato tu” gli disse la fata viola “sono stati i tuoi poteri a trasformare Nishikido,noi ti abbiamo dato solo man forte”

“SILVIA!!!” urlò Naoki avvicinandosi alle gabbie insieme a Junno,che ruppe il lucchetto con la spada

“Silvia rispondi!!! Silvia!!!”


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Capitolo 11
*** 10 + epilogo ***


Ueda si avvicinò di corsa,unendo le mani sul corpo della sua bambina e provando a curarla … niente … niente … niente,non ci riusciva.
Ci provò assieme a Maru ed al cristallo della regina,ma non succedeva niente.
Naoki incominciò a piangere,scostando Maru e prendendo tra le braccia il corpo della sua amata ormai freddo e senza vita,cullandolo dolcemente tra le sue braccia.
In quel momento sembrava che il mondo avesse perso il suo sole.
Passarono vari mesi da quel giorno e la vita dei nostri amici tra concerti e nuovi singoli andò avanti ,nessuno,però, si era accorto che i sorrisi dei 6 fossero tirati,gli occhi sempre velati dalla tristezza, i loro movimenti più incerti …
Erano depressi e tristi.
La causa di quella tristezza non era solo la morte della fata,però, ma anche la decisione di Naoki di seguirla,donando tutti i suoi poteri e la sua linfa vitale alle piante del bosco dove era stata rapita la sua amata, in ricordo del suo amore per lei.
Era accaduto qualche settimana prima ed Ueda,venuto a scoprire la faccenda,aveva smesso di mangiare e di parlare; quando non dovevano registrare, lui continuava imperterrito a guardare il cielo ,isolandosi dal mondo.
Junno aveva fatto il possibile per farlo sorridere,ma non era mai stato molto bravo e la cosa non giocava a suo favore …
Poi,però, arrivò una notizia che riuscì a rincuorare tutti ed a farli tornare come una volta.
Loro erano rinati,erano tornati a vivere sotto forma di esseri umani,o almeno così aveva detto il re delle fate, venuto appositamente a dare la notizia ai ragazzi.

< Mi è venuta voglia di un viaggio nel tempo … vi va di venire con me?>

2025 – Tokyo

“Tatsuya aspettami!” urlò Junno dall’altra parte del parco,inseguendo il suo ragazzo.
Ueda si voltò a guardarlo, per poi sedersi su una panchina lì vicino ad attenderlo.
Si ritrovò a pensare ai tempi ormai andati.
I KAT-TUN erano un ricordo del passato,ormai avevano tutti passato i 40 e la loro fama era solo un vago ricordo,ora la gente non li assaliva più per strada,erano solo delle persone comuni.
Koki e Maru vivevano ancora insieme ed avevano aperto un bar, che andava a gonfie vele ed era diventato molto famoso; Kame,dopo che Jin se n’era andato in America,era diventato un fantasma,aveva smesso di mangiare ed aveva incominciato ad andare in gay-bar ,costringendo Koki ad accompagnarlo e incominciando ad uscire con chiunque.
Quando Jin l’aveva saputo era tornato subito in Giappone,era stato un periodo duro quello … Litigavano di continuo … ma alla fine si erano riappacificati e si erano ripromessi di andare a vivere insieme a LA,appena il contratto di Kame si fosse concluso …
Erano ormai 10 anni che abitavano là,Kame lo informava di tutto, gli spediva almeno una cartolina al mese.
Junno finalmente era arrivato e si sedette vicino a Tatsuya, stringendogli la mano e contemplando i ciliegi in fiore.
Ueda si ridestò dai suoi pensieri,guardando l’amato e poi porgendo la sua attenzione ai petali di ciliegio al vento. Strinse più forte la sua mano. Loro erano rimasti insieme,sempre,avevano anche viaggiato molto per tutta l’ Europa, Junno amava l’Italia e così avevano comprato una piccola casetta sul mare,dove vi passavano l’intera estate.
“E’ quasi ora” disse Junno facendo alzare il fidanzato dalla panchina “i ragazzi ci stanno aspettando”
“Ritrovarsi tutti dopo 10 anni, non so se sia prudente” disse Ueda continuando a guardare Junno,che sorrise
“Già,siamo una banda di matti” disse ridendo felice.
Ueda si era perso nella contemplazione del suo sorriso,quando sentì qualcuno venirgli addosso,seguito da un piccolo tonfo.
Guardò la bambina vestita di bianco che,senza volerlo,gli era venuta addosso e che ora tratteneva a stento le lacrime,che volevano uscire dai suoi grandi occhi azzurri. All’incirca doveva avere 4 anni. I genitori erano lontani e stavano accorrendo. Tatsuya si inginocchiò e gli accarezzò il capo riccioluto
“Ciao piccola,ti sei fatta male?”
La bambina scosse la testa,facendo dondolare i boccoli castani che gli arrivavano alle spalle
“Brava piccola,come ti chiami?”
“Chiara desu” rispose mostrando i dentini bianchi,scoperti da un piccolo sorriso
“Eeeh,ma che bel nome che hai Chiara!” esclamò Junno chinandosi e sorridendo a sua volta alla piccola
“Arigatou onichan” rispose lei facendo ridere l’uomo
“AhAhAh sono troppo vecchio per essere il tuo onichan,chiamami Junnogichan” disse tutto contento del suo nuovo soprannome,guadagnandosi un coppino dal fidanzato,sentendosi preso in causa,dato che era il più grande dei due
“Ti sembra che io sia così vecchio da poter essere chiamato nonno?!” chiese con uno sguardo assassino dipinto sul volto,facendo ridere la piccola
“Signore,tu come ti chiami?” chiese guardandolo negli occhi
“Tatsuya”
“Chiara,Chiara,eccoti finalmente!” disse la madre della bambina arrivando di corsa con il marito,che spingeva una carrozzina
Ueda e Taguchi alzarono il volto dalla piccola,per salutare i genitori,ma non riuscirono a fare niente quando si ritrovarono davanti le copie esatte di Silvia e Naoki
“Scusate,nostra figlia vi ha recato disturbo,siamo tremendamente dispiaciuti” disse l’uomo,inchinandosi e toccando con il naso il passeggino
“Non si preoccupi,è una bambina adorabile” rispose Junno sorridendo come anche Ueda,che a stento tratteneva le lacrime
“Si sente bene?”chiese la donna avvicinandosi e dandogli un fazzoletto
“Si,ora si,grazie”
“Bene. Chiara saluta,dobbiamo andare”
“Ciao Junnogichan”disse aggrappandosi alle mani dei genitori e poi sorridendo a Ueda “Ciao Tatogichan”
“Ciao piccola” disse Tatsuya versando,finalmente,calde lacrime di gioia guardando la famigliola ripercorrere felice il parco tra i petali di ciliegio. Junno lo strinse forte a sé,anche lui commosso dall’inatteso incontro

- Mezzora dopo al bar di Koki e Maru -

“Ragazzi” urlò Ueda ,entrando e vedendo la gran confusione che già aleggiava nel locale per colpa di un certo neo americano e il padrone del locale che discutevano animatamente per qualche stupido motivo.
Kame e Maru salutarono Ueda e Junno,uno intento a contemplare i nuovi occhiali griffati,l’altro preparando un cocktail. Anche i 2 litiganti,finito di battibeccare, si accorsero della loro presenza
“Che c’è Uepopi,sembri più felice del solito”
“Koki,ragazzi,non sapete chi abbiamo incontrato!!!”

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