Someone like you

di DianeStark
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


La sveglia continua a suonare imperterrita.
 Mi giro dall'altra parte cercando di ignorarla e finalmente smette di suonare.
So che è una breve tregua e che tra pochi minuti inizierà nuovamente ma voglio godermi questi ultimi minuti di quiete prima di iniziare la mia frenetica giornata. Oggi è lunedì e l'inizio settimana è sempre traumatico: il lunedì è il primo giorno di una lunga settimana di schiavitù.
Vivo a Londra da pochi mesi, la ricerca del lavoro è stata estenuante, la concorrenza altissima, i posti di lavoro pochi e per vivere in una città così costosa come Londra bisogna rimboccarsi le maniche.
Avevo iniziato come cameriera in un bar in periferia giusto per mantenermi e intanto avevo cercato disperatamente qualcosa di meglio.
Sono laureata in Economia e la mia famiglia non accetterà mai di buon grado che dopo tutti quegli anni sui libri, dopo tanti sacrifici e tante rinunce io faccia la cameriera, soprattutto così lontana da casa. Ma è la mia vita e devo inseguire i miei sogni.
Desideravo questa esperienza all'estero da anni, da molto prima di iscrivermi in università e adesso devo godermi il momento.
L'odioso trillo della sveglia mi riporta alla realtà.
È giunto il momento di alzarsi. Respiro profondamente, conto fino al tre e mi alzo di scatto.
Faccio così ogni mattina, è il mio modo di dirmi di essere coraggiosa, di essere pronta per affrontare la giornata, per affrontare il mio capo, Mrs Smith, una deliziosa vecchietta che ama rendermi la vita difficile. È una dei più bravi avvocati della città e lavoro per lei come segretaria.
In parte rimpiango la mia vita da cameriera proprio per il fatto di non dover correre come una matta per cercare di accontentare le sue assurde richieste, ma il lato positivo è che lavoro in pieno centro, in una delle zone più belle e ricche della città.
Tutto sommato sono grata per quel posto come segretaria, la paga è buona e mi permette di vivere in un quartiere abbastanza carino. Per una volta nella vita posso dire di essere stata veramente fortunata, mi sono trovata al posto giusto a momento giusto. Mi infilo in doccia di fretta e furia, mentre Jess, la mia coinquilina, parla al telefono col suo fidanzato francese. Jess è la migliore coinquilina che io potessi desiderare, appena arrivata a Londra ho cercato disperatamente un appartamento in condivisione ad un prezzo che la mia umile paga da cameriera potesse permettermi. Poi ho conosciuto Jess per puro caso e cercava una ragazza con cui dividere l'appartamento. È una ragazza forse un po' troppo eccentrica, ma ha un cuore d'oro e sa sempre come farmi sorridere anche in quelle giornate difficili. È una ragazza che difficilmente passa inosservata, di quelle bellezze mozzafiato, alta, bionda e occhi chiari, viene dalla Scozia e segue un corso di arte moderna in città.
Mi metto il solito paio di jeans, una maglia nera a maniche lunghe di pizzo e gli stivali neri di pelle col tacco. Fuori è la solita giornata nuvolosa, ormai il sole è un miraggio, intravederlo tra il fitto strato di nuvole è evento raro.
Difficile abituarsi a quel clima umido e grigio, a volte sento una forte fitta al cuore ripensando a casa mia, a quel sole caldo e quel cielo limpido. Corro veloce e prendo la metro al volo e dopo due fermate arrivo. Mi faccio trascinare dalla folla frenetica fuori dalla stazione ed entro in ufficio.
Mrs Smith è appena entrata in studio e la intravedo dalla porta scorrevole ancora aperta del suo ufficio andare avanti e indietro  sbraitando al telefono.
Non so come faccia ad essere sempre così di cattivo umore già di prima mattina.
Mi guarda e furiosa, senza rivolgermi alcun gesto di saluto, mi fa segno di guardare la mia scrivania.
La segretaria numero 1 (ebbene si, io sono la segretaria numero 2, cioè quella che mandano a fare i lavori sporchi e faticosi) mi aveva lasciato sulla scrivania un foglio.
Alzo gli occhi e la guardo, stacca impercettibilmente gli occhi dallo schermo del pc e accenna un saluto. Ma lo accenna proprio. Forse non lo accenna neanche e me lo immagino soltanto. Voglio essere ottimista oggi.
Prendo il foglio e leggo a caratteri cubitali “DA FARE SUBITO” e una lista interminabile. Trattengo a stento la mia voglia di piangere.
Voglio tornare a letto.
Inizia una lunga e interminabile corsa contro il tempo.

La mattina scorre veloce mentre cerco di destreggiarmi in città con tutte le commissioni da svolgere.
Sono una segretaria numero 2 esemplare; la ragazza che lavorava prima allo studio è stata licenziata perché Mrs Smith la considerava troppo lenta.
E la lentezza era inefficienza. Non che a me faccia mai complimenti o che sia lodata se un lavoro è fatto bene, però metto tutta me stessa in ciò che faccio e cerco di essere precisa.
Non è il lavoro della mia vita, ho studiato per fare tutt'altro, ma trovare questo posto è stata una benedizione divina e la mia paga è anche aumentata quindi non mi lamento affatto.
Notevole lato positivo: rassodo che è una meraviglia a differenza della segretaria numero 1 che da quando è passata da numero 2 a numero 1 ha messo qualche chilo di troppo. Ammesso perfino da lei tra l'altro, in quelle rare volte che si è degnata di rivolgermi la parola.
Credo non le vada a genio il fatto che sia Italiana, non capisco che problema abbia con noi Italiani e onestamente non mi interessa minimamente. Si chiama Clare e ha un gatto di nome John, informazione che ovviamente non ho avuto da lei ma che ho dedotto dalla targhetta sulla sua scrivania e dalle innumerevoli foto incorniciate di questo gatto persiano con tanto di dedica. Molto gentile e simpatica la segretaria numero 1.
È quasi ora di pranzo e io corro disperata per strada per cercare di arrivare entro mezzogiorno in ufficio e consegnare tutto in tempo.
Ho ritirato due enormi fascicoli dallo studio legale Thomson che è associato al nostro e sta traslocando e sono passata da Chan a prendere il pranzo di Mrs Smith.
È il solito ristorante cinese da anni, non so come faccia a mangiare sempre e solo lo stesso piatto senza stufarsene mai: involtini primavera a gogo e pollo al curry. Chan è il nome del proprietario, un sant'uomo che ha pietà di me e ogni giorno alla stessa ora (per evitarmi l'incombenza di dover aprire la porta del locale visto che ho sempre entrambe le mani occupate) mi aspetta fuori dal suo negozio col suo pacchettino col pranzo per l'arpia tra le mani.
È divertente sentire pronunciare il proprio nome da un asiatico, ormai eravamo amici, cerca di ingraziarmi perché vuole che sposi il figlio Liang che non riesce a trovare moglie. Strano visto che di solito i cinesi si sposano tra loro, ma probabilmente è un cinese anomalo.
 Liang è un ragazzo sulla ventina a parere del padre incompreso e che necessita nella sua vita una donna intraprendente che gli dia la spinta a rimboccarsi le maniche e sarsi da fare nella vita e la prescelta sono io, la segretaria numero due, esempio di laboriosità e impegno.
Non avevo mai visto finora un cinese ozioso e non nascondo che inizio a nutrire qualche sospetto sulla loro origine.

Ambientarmi a Londra non è stato facile, ma adesso riesco ad orientarmi abbastanza bene.
L'ora di punta è la peggiore in assoluto: a malapena vedo la strada davanti, fascicoli e fascicoli occupano la mia visuale e inizio ad avere le braccia intorpidite.
Dannazione, avrei dovuto mettere le scarpe più comode.
Ogni giorno decido di vestirmi più carina e più elegante per essere più adeguata all'elegante studio legale per cui lavoro e ogni giorno rimpiango le mie adorate Converse. Svoltato l'angolo mi scontro contro qualcosa che mi fa perdere l'equilibrio e mi ritrovo a terra.
Maledico in turco ottomano ciò che mi ha fatto finire a terra e mi metto le mani in testa dalla disperazione: i  fascicoli sono sparpagliati a terra aperti e ci sono fogli ovunque. Dannazione.
Almeno il pranzo per fortuna è salvo.
Ribollo dalla rabbia e dalla frustrazione quando capisco che non sono andata a sbattere contro qualcosa, ma contro qualcuno.

« Mi scusi » mi dice una voce calda.
Non alzo neanche lo sguardo per guardare da chi provenga la voce, ho lo sguardo fisso su quel macello di fogli sparsi e mi sembra di sentire il rimprovero della segretaria numero 1 e poi le urla isteriche di Mrs Smith. Questo è peggio dell'inefficienza dovuta alla lentezza: sento odore di licenziamento, sono spacciata.

« Mi scusi un corno. Guardi bene dove va la prossima volta. » rispondo acida.

Generalmente non sono maleducata o scortese ma sono furiosa e sconfortata. Senza alzare lo sguardo sulla figura china su di me che mi porge la mano, inizio freneticamente a raccogliere i fogli sparsi ovunque e cerco di rimetterli in qualche modo in ordine dentro i fascicoli.
La figura, credo sia un ragazzo, si china in ginocchio e inizia a raccogliere insieme a me i fogli.

« Sono un idiota, mi dispiace, stavo controllando la mia mail e non mi sono accorto di te. Spero tu mi possa scusare» continua la voce.

Non oso alzare lo sguardo, rossa dalla rabbia.
Adesso sono nei casini, i fogli in disordine non ho proprio idea di come li debba sistemare. Il ragazzo premuroso è ancora insistente e continua a raccogliere fogli. Ho preso tutto.
Mi alzo da terra e  alzo gli occhi su di lui.
Sgrano gli occhi dallo sgomento.
Non è possibile.
Il sangue fluisce alle mie guance dalla vergogna e dall'assurdità della situazione.
Il ragazzo mi porge i fogli che ha raccolto e mi sorride. Ha occhi e capelli castani che riconoscerei tra mille.
 È alto, spalle larghe, porta una leggera barbetta e ha belle labbra carnose.

« Sul serio, scusami» continua

« Ehm...non fa niente » rispondo confusa.  
Non posso credere a quello che mi è appena successo. Mi aspetto da un momento all'altro qualcuno che mi dica “sei su candid camera” ma aspetto qualche secondo e non succede.
Mi rendo conto che è il caso di respirare.
Il ragazzo continua a sorridere, sembra dispiaciuto ma io non riesco a sbloccarmi da quell'imbarazzante estasi mistica. Non devo avere un'espressione molto intelligente.

« Vorrei sdebitarmi per il guaio che TI ho arrecato... sembrano documenti importanti...» aggiunge. Cerco di ritrovare un minimo di lucidità.

« Non..preoccuparti va bene così..»

« Insisto. Posso offrirti il pranzo per sdebitarmi? » continua sorridendo.
Continuo ad avere l'espressione sgomenta e incredula.
Vado in iperventilazione e cerco di formulare una frase di senso compiuto mentre il ragazzo continua a sorridere aspettando che io dica qualcosa.
Devo dire qualcosa, non posso continuare a fissarlo con la bocca aperta dallo stupore. Devo avere una faccia abbastanza buffa perché lui  sembra trattenere una risata. La situazione è decisamente imbarazzante, molto imbarazzante.

« Ehm..non preoccuparti. Non è successo nulla, non devi sdebitarti di nulla»

« Non mi ero accorto di...te.»

«Può capitare in questa caotica città con tutta questa gente caotica» rispondo. Ho ripetuto due volte “caotica”. Che idiota. Sto decisamente blaterando.

« Mi sono accorto però adesso, DI TE. » continua con la sua voce profonda.

Il cuore batte all'impazzata per le ultime parole dette. Forse non ho sentito bene. Non può essere..non sta capitando proprio a me. Mi ha appena rivolto la parola. Sto parlando con lui...e mi ha dato del tu. Sorrido imbarazzata e mi porto una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

« Devo rientrare in ufficio o il capo mi ammazza » rispondo.
Sono un'idiota. Non ci posso credere di aver appena detto IO a LUI di dover andare...ripenso con odio a Mrs Smith e alla sua isteria.

« E il nostro pranzo?» aggiunge sorpreso della mia risposta.

« Ehm...non ti disturbare, davvero »dico sorridendo

« Se proprio devi andare...»aggiunge « Non vorrei essere la causa della tua morte» dice ridendo.

«Proprio morte magari no, ma licenziamento si» aggiungo ridendo anch'io.

« Ti lascio andare allora. Peccato per il nostro pranzo. Vorrà dire che sarà una cena » dice sorridendo mentre si allontana.
Non posso crederci. Accenno un sorriso imbarazzato e alzo la mano in senso di saluto. Alza la mano anche lui e si gira per proseguire. Ancora non ci credo. Inizio a camminare quando una voce mi chiama.

« Ehi scusa! Non ti ho neanche chiesto come ti chiami»  dice il ragazzo sorridendo

«Sono Elena.» rispondo

« è stato un piacere Elena. Sono Theo.»

« Lo so» mi limito ad aggiungere.
Il ragazzo sorride di rimando e si rigira allontanandosi.
Non ci posso credere... ho appena parlato con quel bel figaccione di Theo James.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***



Finalmente la settimana sta per concludersi e il weekend alle porte mi dà la forza di affrontare l'ultimo giorno di schiavitù della settimana.
È stata una delle settimane più lunghe e faticose, l'incidente dei fogli in disordine ha messo Mrs Smith ancora più di cattivo umore tanto che si è divertita a tormentarmi l'intera settimana con le richieste più assurde agli orari più assurdi solo per farmela pagare amaramente della mia piccola distrazione. Già.
Perché inciampare e cascare a terra come un'idiota era stata colpa mia a suo avviso.
Ho tralasciato l'esatta versione dei fatti, anche perché credo mi metterebbero la camicia di forza se raccontassi ciò che è successo realmente, con Theo James e tutto il resto, compresa la storia del pranzo.
Jess non sa se credere alla mia versione dei fatti, in ogni caso pensa apertamente che io debba uscire a conoscere qualcuno.
Non che non mi fidi di lei, solo che mi ha presentato George, poi Steve, poi Matt e potrei continuare con una lista molto lunga ma nessun tipo era veramente interessante e poi abbiamo gusti totalmente differenti, deve farsene una ragione.
È fidanzata con Pierre da quasi un anno ormai e sogna un appuntamento a quattro. Con me e il mio futuro/ipotetico fidanzato che ancora non vedo neanche col binocolo.
Quando si mette una cosa in testa non c'è modo di convincerla, così come quando ha deciso che dovevo stare con suo cugino Josh che era venuto a trovarla qualche mese fa.
Convincerla che forse Josh era troppo grande per me e che cercava disperatamente moglie era stato difficile, ancora adesso dice che ci vede bene insieme e ho i brividi di freddo al solo pensiero.

A volte mi capita di ripensare all'incontro con Theo James e penso di aver sognato: troppo surreale, non può essere che sia successo a me.
 

Mi trascino esausta verso l'ascensore e aspetto che lento mi porti al piano terra per trascinare le mie povere ossa al mio appartamento con un unico obiettivo: dormire tutto il weekend.
Jess avrebbe trovato un'altra compagnia di serata per quei due giorni, io non ci sarei stata di sicuro.
Finalmente arrivo al piano di sotto ma sto per varcare la soglia dell'edificio che Harry (il portinaio) mi chiama.
Mi giro incuriosita e Harry mi consegna una piccola busta dicendomi che l'avevano lasciata per me senza aggiungere altro.
Sarà l'ennesima lettera d'amore strappalacrime di Liang (scritta da Chan ovviamente) in cui confessa il suo amore viscerale e la sua voglia di rivedermi il giorno dopo alla solita ora.
Il fatto che io mi presenti all'appuntamento per altri ovvi motivi deve incoraggiare il fervore del padre che continua a vedere un lume di speranza nonostante io sia stata piuttosto chiara e divertita dalla sua insistenza.  

Esco di  fretta e mi dirigo a casa, la curiosità di leggere quelle esilaranti frasi in inglese con errori tipici da asiatici è tanta ma decido che la leggerò appena arrivata: la voglia di buttarmi sul divano è più alta ed è il bisogno primario attualmente.
Esco dalla metro e dalla stazione. Il caldo in metro era insopportabile così decido di sedermi sulla prima panchina che trovo e apro la busta impaziente.
Rileggo perplessa le righe, il mittente non può assolutamente essere Liang...

“Da uno scontro sfortunato un incontro fortunato:
spero tu voglia placare il mio incessante senso di colpa questa sera al ristorante Le petit garcon.
Spero tu legga questo messaggio perché ciò vorrà dire che tu hai ancora un posto di lavoro e perché non so in che altro modo contattarti.
Sarò lì per le 20:00. Spero tanto di rivederti. T”

Leggo e rileggo quelle righe non credendo ai miei occhi.
Corro veloce a casa in preda al panico.
Penso al fatto che posso essere tutto uno stupido scherzo, che qualcuno voglia prendersi gioco di me... e se T non stesse per Theo ma per qualcun altro? Eppure non esco con nessuno.
Vale la pena scoprirlo...  Il divano ahimè dovrà aspettare.

Jess è sbalordita quanto me, continua a rileggere quelle righe con gli occhi sgranati, troppo sconvolta per dire qualcosa.
È eccitata quasi più di me perché pensa sia un appuntamento al buio con un ammiratore segreto proprio come nei suoi romanzi rosa.
In realtà non so neanch'io cosa pensare ma sento di dover andare. Non mi sono mai fidata di questo genere di cose, ho sempre criticato la gente che si iscrive in questi siti di incontri e che decide di incontrare persone sconosciute al buio.
L'ho sempre trovato squallido.
Eppure c'è qualcosa in me che mi dice che devo andare, che vale la pena scoprire chi ha scritto quelle righe...

Non ho minimamente idea sul cosa bisogna indossare in un'occasione simile.
Da quando sono a Londra mi sono limitata a qualche aperitivo o qualche serata in pizzeria o pub e non mi sono mai avvicinata ad un ristorante, troppo dispendioso per il mio stipendio.  

L'ansia mi sta uccidendo pian piano perché continuo a pensare a quella T che potrebbe significare di tutto.
Ciò che è sicuro è che T non sta per Liang. Unica consolante certezza.

Soprattutto non sono pronta per una cena con Theo James.

Sempre che si tratti di lui.
In ogni caso credo di non poter essere pronta per un appuntamento con Theo neanche dopo un anno di preparativi.

Jess ha iniziato a fare avanti e indietro per la stanza tirando fuori dal suo armadio e dal mio roba improponibile alla ricerca dell'outfit perfetto.
Mi infilo in doccia rapidamente cercando di star lucida.
Ho troppo poco tempo per un restauro generale e devo ottimizzare i tempi.
So che mi conviene non affidarmi a lei, mi farebbe uscire con abiti succinti di colori improbabili e probabilmente con un boa al collo.
Continua  a blaterare che questa è una situazione simile a Meet me again, suo romanzo preferito in cui la protagonista è una prostituta che riceve lettere anonime da un uomo che poi si scopre essere un suo cliente che si innamora di lei e la tira via dalla strada.
Jess e  i suoi parallellismi improbabili.
Opto per una camicetta verde petrolio con un paio di leggins neri e gli stivali di pelle con la zeppa.
Semplice, ma almeno sarò al mio agio in una situazione che già di per sé non metterebbe a suo agio nessuno.

« Sei stupenda cara. Divertiti! » mi urla dal pianerottolo Jess mentre prendo al volo il cappotto e sfreccio fuori dopo aver guardato su google maps dove si trova il ristorante.
Ho il cuore in gola per tutto il tragitto e giuro di poterne sentire i battiti accelerati. Mi tremano le gambe quando arrivo. E se è tutto uno scherzo?
Se è un cattivo intenzionato? Mi assale una paura incontrollabile e paralizzante che però per fortuna che si placa non appena lo vedo: è proprio lui, bello e impeccabile come sempre...è fermo davanti al locale a fumare, la gente gli si avvicina e scambia due parole gentile ridendo di tanto in tanto.
Mi è sempre piaciuta la sua risata.
Nelle mille interviste viste ciò che mi ha colpito di più è stato il suo sorriso e modo in cui ride con gli occhi, la sua voce così profonda e calda e il suo modo di fare così affascinante e british.
Attraverso la strada col cuore che batte frenetico e lui finalmente mi vede.
Sorride. E io muoio letteralmente.
Indossa un paio di jeans neri e un cappotto nero lungo e intravedo una camicia grigia.

« Elena. Ce l'hai fatta. » dice sorridendo. Quel sorriso...ricorda perfino il mio nome...

« Ehi...eccomi!Non potevo mancare, mi sentivo in colpa per il tuo senso di colpa » aggiungo.
Mi maledico in tutte le lingue del mondo della cosa stupida appena detta.
Non so perché ma quando sono in preda al panico o all'imbarazzo me ne esco con delle frasi poco intelligenti e abbastanza imbarazzanti che mi fanno arrossire violentemente, lui però sembra non accorgersene e ride divertito.
Spegne la sigaretta e mi accompagna dentro.
Mi immaginavo un posto altolocato e decisamente fuori dalla mia portata, invece il ristorante è molto carino e accogliente.
Il cameriere ci accompagna al nostro tavolo e passando tra i tavoli non posso non notare gli sguardi curiosi della gente che si è accorta di noi, anzi, di lui. Qualcuno lo ferma chiamandolo per nome e lui si limita a sorridere stringendo qualche mano.

« Deve essere estremamente fastidioso non poter fare due passi tranquillo ed essere continuamente fermati da qualcuno »

« Non necessariamente, solo quelle rare volte in cui sono di cattivo umore. Mi piace essere fermato dalla gente, poter scambiare due parole con loro, è il mio modo di stare ancorato alla realtà. » io mi limito a sorridere.

Non so di cosa potremmo parlare tutta la serata. Il mio imbarazzo è palpabile. Lui invece sembra completamente a suo agio ovviamente, deve essere sicuramente abituato ad avere a che fare con gente estranea.

« La gente mi incoraggia ad andare avanti » continua « vedere che il mio lavoro è apprezzato mi dà la forza di continuare a migliorarmi mentre quando il mio lavoro è criticato allora ricordo che non si è mai arrivati nella vita e che si impara sempre qualcosa di nuovo. »  

Ordino qualcosa di cui non ho neanche la vaga idea cosa possa essere e aggiungo anche del vino, sperando che mi aiuti a sciogliermi un po'.

« Come hai fatto a trovarmi? » chiedo curiosa

« Su quei fogli che ti sono caduti c'era scritto il nome dello studio legale. Ero indeciso per quale dei due lavorassi, ho fatto un paio di telefonate e sono arrivato allo studio Smith »

« Lo conosci? »
« Per sentito dire...quindi ho usato il tempo verbale esatto? »

« si si, per fortuna l'ho fatta franca. E sono ancora assunta, per ora. Fino al prossimo disastro. » rispondo ridendo

« Se per rincontrarti occorre far cadere a terra tutti i documenti allora potrei essere il prossimo disastro » risponde ammiccando

« Ehi, che fine ha fatto il tuo senso di colpa? »

« Me lo farei passare, almeno avrei una scusa per invitarti nuovamente a cena »
« ehi, ma io sarei disoccupata! » rispondo fingendomi offesa « e poi non credo che tu, Theo James, abbia bisogno di una scusa per invitare qualcuno a cena »

Theo sorride col più bel sorriso intrigante che io abbia mai visto.
Sto flirtando con Theo, il mio cuore fa una capriola dalla felicità.

« Beh,devo ammettere che in effetti è vero. Però con te l'ho dovuto fare. E lo rifarei. »

« Potremmo magari evitare ripercussioni sul mio già umiliante ed esasperante lavoro? »

« Certamente... » aggiunge non distogliendo lo sguardo mentre sento le mie guance letteralmente prendere fuoco.

« Allora Elena,andiamo a noi..hai un accento strano..non sei di queste parti vero? »

« Sono Italiana »

« Immaginavo »

« Immaginavi? » ripeto perplessa

« Tutte le ragazze italiane sono molto belle » aggiunge bevendo un sorso dal bicchiere.

« Beh grazie, a nome di tutte le ragazze italiane.. » rispondo mentre lui si limita a ridere di gusto.




« Dai allora raccontaaaa! » continua a tartassare Jess febbricitante.
Indossa la sua camicia da notte preferita rosa chiaro con delle ciliegie rosse.
Sono rientrata da pochi minuti e non mi ha dato neanche il tempo di togliere il cappotto.
So già che non mi darà tregua fino a quando non racconterò attimo per attimo quella stupenda serata con Theo James.
Inizio a raccontare allora il mio arrivo al ristorante mentre nel frattempo mi spoglio e indosso il pigiama; non tralascio nulla: lui che si ricorda il mio nome e mi sorride, le parole gentili e quelle ambigue, la passeggiata dopo il ristorante, di quanto sia stato galante e premuroso nell'avermi accompagnata a casa.
Jess ascolta con gli occhi spalancati, ancora incredula del fatto che stiamo parlando di Theo, di quel Theo.
Del resto sembra strano anche a me, mi sento come se dovessi svegliarmi all'improvviso e rendermi conto che ho sognato tutto.

« E come siete rimasti? »

« Jess come potevamo rimanere?! Mi ha detto quelle solite frasi di circostanza... che gli ha fatto piacere conoscermi, che ha passato una splendida serata...e cose di questo tipo »

« Credo che tu ti sia fumata qualcosa... cioè tu definisci questo delle “frasi di circostanza”?! Stiamo parlando di Theo James! Ho capito bene vero? Theo, quello figo, quello alto e muscoloso terribilmente sexy?! »

Mi limito ad annuire divertita: ha la faccia agitata e gesticola in modo teatrale e ciò contrasta col pigiama da bambina che indossa e con le ciabatte di Hello Kitty.

La convinco ad andare a dormire e finalmente dopo essermi struccata mi butto a letto esausta.
C'è una cosa che ho dimenticato di dire a Jess, una cosa che poteva essere importante o forse no.
Un rumore attira la mia attenzione.
È il mio cellulare che vibra lampeggiando. Allungo la mano sul comodino e sblocco il blocco-schermo.

    Un nuovo messaggio

Il cuore ha un sobbalzo e impaziente premo APRI.

Ciao Elena, questo il mio numero, salvalo! Grazie per avermi dato il tuo!
Sono stato bene stasera, ti auguro una buona notte e sogni d'oro
A presto, baci
T

Questo è decisamente il più bel sogno della mia vita.
Chiudo gli occhi e mi addormento con il sorriso stampato in faccia.

Ciao a tutti!
Theo ed Elena si sono rivisti e sono stati molto bene insieme!
Voi cosa ne pensate?
Il fatto che T abbia dato il suo numero ad Elena porterà a piacevoli sviluppi?
Staremo a vedere :)
Ci tengo a dire che mi farebbe molto piacere ricevere qualche recensione (positiva o negativa che sia); penso che dalle critiche si impari molto e sono qui per imparare e migliorarmi!
Spero che questa storia vi piaccia,
Alla prossima! <3

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


« Elena, Segletalia numelo due, ecco il suo pacchetto » dice sorridendo l'uomo sulla sessantina che non smetterò mai di ringraziare nella mia vita

«Grazie mille Chan, sempre molto gentile»

«Se vuole dentro Liang può offrirle qualcosa...»

«Vado di fretta Chan»

«Tu donna laboliosa, non come il mio Liang...lui necessita lei nella sua vita...»

«Chan sono lusingata dalle tue parole, ma io non necessito nessuno nella mia vita, io donna occidentale, libera come l'aria!» esclamo ridendo e afferrando il pacchetto.
Chan si limita a salutarmi con un gesto gentile. La Smith pagava a fine settimana per cui era ancora più rapido e veloce passare a prenderle il pranzo.
Guardo disperata l'orologio, sono in anticipo di mezzora sulla tabella di marcia e sorrido soddisfatta.
Questo vuol dire mezzora in più con Theo. Corro veloce a lasciare il pranzo a Miss Smith ed entro alla tavola calda dove siamo soliti pranzare.
Lo scorgo da lontano e sorrido.
È di spalle, un paio di jeans chiari e un maglione nero.
Lo raggiungo raggiante, mi sento una bambina la vigilia di Natale.

«Ehi!»

«Ehi ciao El! Oggi ti ha lasciato andare in anticipo l'arpia?»

«Ho finito prima!»

Ordiniamo due panini e qualcosa da bere.
T mi racconta degli ultimi giorni, dello stress di lavorare ad un progetto così impegnativo, della sua paura di non essere all'altezza e allo stesso momento della sua voglia di migliorarsi e di prendere parte a progetti sempre più impegnativi e importanti.
Lo guardo parlare del suo lavoro e resto sempre affascinata della sua costante dedizione e serietà e soprattutto del suo voler restare una persona concreta, coi piedi per terra, senza darsi arie.
Gli racconto la mia settimana, del fatto che la segretaria numero 1 per la prima volta mi ha chiamato per nome (che emozione) e del fatto che Mrs Smith sembra soddisfatta di me e del mio lavoro, o meglio, così intuisco.
La mia pausa pranzo termina velocemente e devo correre a lavoro.
Paghiamo il conto, ci salutiamo in fretta.
Ho aspettato quel momento per giorni ed è volato via in un baleno. Adesso non ho idea di quando rivedrò Theo: è molto impegnato col suo lavoro e io non voglio essere opprimente.
Saranno giorni molto difficili per me.

Ripensandoci però non riesco ancora a credere a quello che sta succedendo alla mia vita: nonostante il disagio iniziale nel pensare che lui sia una celebrità oltre ad essere...se stesso (cioè dannatamente sexy), adesso il mio rapporto d'amicizia con Theo è abbastanza naturale e spontaneo e sono a mio agio con lui: è una persona molto intelligente ed acuta, oltre ad essere avere la capacità di farmi ridere sempre.

Ho scoperto che ha una laurea in filosofia e io, avendo il diploma di maturità classica, posso capire appieno la sua passione per alcune tematiche. Passiamo ore intere a parlare e confrontarci su temi importanti, per poi prenderci in giro a vicenda per quanto ci diamo delle arie da sapientoni e intellettuali.
Questo lato del suo carattere mi ha decisamente sorpreso, non credevo potesse essere così brillante e intelligente e stare con lui è veramente molto piacevole.

Jess continua a ripetermi che devo sedurlo perché non si spiega come mai non sia successo ancora nulla tra noi: per lei è inspiegabile che due persone di sesso opposto possano essere semplicemente amici e inoltre sogna ancora l'uscita a quattro, povera me.

Non che io non abbia considerato la cosa ovviamente, inutile negarlo...ma è improbabile che lui guardi me in quel modo: stiamo parlando di Theo James e  continuo ossessivamente a pensare alle belle ragazze che lo circondano ogni giorno immaginando scene che di certo non giovano ai miei nervi e alla mia gelosia.
Anche Jess mi ha confessato di avere avuto qualche fantasia spinta con lui, ma non ho mai voluto approfondire, meglio sorvolare sui suoi racconti piccanti da romanzi rosa che richiamano alla mia mente scene e momenti che vorrei con piacere rimuovere dalla mia mente come quando una volta sono rientrata prima a casa da lavoro e l'ho trovata sul tavolo della cucina con Pierre.
In ogni caso non c'è storia che tenga: Theo è testosterone allo stato puro e autentico fascino british e queste due componenti di sé ti fanno ribollire il sangue per forza, persino nelle situazioni più inopportune.

Arrivo a casa distrutta dopo una giornata interminabile, non ho avuto neanche il tempo di guardare il cellulare. Mrs Smith si sta preparando per un importante caso nei prossimi giorni e l'aria che si respira è abbastanza pesante, mi sento decisamente arruolata alle forze armate. Non vedo Theo da esattamente 5 giorni, 4 h e 10 minuti. Mi sento ridicola a contare perfino i minuti, ma mi manca la sua compagnia.
Chissà cosa sta facendo in questo momento, se è insieme a qualche ragazza o se sta pensando a me.

Rieccola all'attacco: Jess entra in camera mia con due tazze di tè fumanti decisa a non mollarmi.

« Invitalo fuori. »

« Jess ne abbiamo parlato più volte. Non stiamo insieme, siamo solo due amici che si vedono a volte. »

La mia amica alza il sopracciglio con disappunto. È tornata da poco dal corso e la sua preoccupazione al momento è non darmi tregua.

« E poi è molto preso per adesso col suo lavoro, aspetterò che sia lui a cercarmi. »

« Ti cerca sempre e solo lui. Non essere sciocca! Scrivigli. »

La guardo dubbiosa. Forse ha ragione Jess, forse devo fare un passo avanti.
Del resto siamo amici no?
Una volta Theo mi ha raccontato che incontrarmi è stato provvidenziale, che gli ricordo ogni giorno che esistono persone genuine e semplici... avrei dovuto rispondergli che incontrarlo per me è stato più di quanto mi aspettassi potesse succedere alla mia vita, che lui è una persona splendida e brillante e che sono felice quando sono con lui...ma non l'ho fatto.
Temo sempre di sembrare una teenager innamorata del suo idolo.
Sul fatto che io sia una teenager purtroppo l'età anagrafica smentisce, ma mi sento abbastanza teenager inside... ma sono innamorata? Non saprei.
Che io sia fortemente attratta da lui non ci sono dubbi, ogni singola cellula del mio corpo è attratta da lui, ma credo che l'amore sia altro.
Conoscerlo è stata una sorpresa, Theo è brillante in tutto quello che fa, è molto colto, ama leggere, è molto premuroso e galante. Ma alla domanda se uscivamo insieme la risposta è no.

« El, ma mi stai ascoltando??? » la mia amica mi riporta alla realtà. Guardo l'orologio. Sono appena le 7pm, potrei semplicemente scrivere un messaggio.

Ehi! Sono El. Come va?

« Aggiungi qualcosa di carino! »esclama Jess.

Ehi! Sono El. Come va? ;)

« Ma cos'è sta roba? Digli che lo stai pensando! » continua infastidita

Sbuffo. Devo smetterla di avere paura ad aprirmi, nella vita bisogna buttarsi, la vita è spesso un salto nel vuoto e non ho nulla da perdere.

Ehi! Sono El. Come va? Il peluche di Scrat
che mi hai regalato mi ha fatto pensare a te... Sei ancora tutto intero o
sei stato aggredito da qualche fan esasperata? ;)

Jess approva soddisfatta.
Indugio su INVIO, ma dopo un bel sospiro profondo invio il messaggio.
Non ci resta che aspettare.
Non ho mai fatto la prima mossa coi ragazzi, ho sempre aspettato che fossero loro a farsi avanti proprio per testare il loro interesse ma adesso è diverso, è tutto completamente diverso.
Passano i minuti ma di Theo nessuna traccia. Sbuffando entro in doccia. L'attesa mi ha sempre snervata.
Ancora in accappatoio controllo il cellulare e un NUOVO MESSAGGIO lampeggia sul display.

Ho raccolto i miei resti e
sono riuscito a scappare da quella belva feroce...
nessun posto è sicuro per me...avrei bisogno di una bodyguard, non è che per caso sei disponibile?

Rido di gusto rileggendo il messaggio.

Dipende dal tipo di contratto che mi proponi!
Sono una bodyguard molto impegnata io...
ma se è una buona offerta possiamo contrattare.
Da quando avresti bisogno dei miei servigi?

La risposta arriva immediatamente.

Ti sarei grato se venissi in mio soccorso il prima possibile,
prima che venga nuovamente rapito da qualche
fanciulla invaghita di me

Non ho il tempo di rispondere che il telefono vibra nuovamente

e per “prima possibile” intendo adesso.
Ho urgente bisogno di te.

Il mio cuore sussulta.
Esco dal bagno agitata.
Mi infilo i primi vestiti che mi capitano mentre Jess parla al telefono con Pierre.
Sta raccontando di me ovviamente , lo tiene costantemente aggiornato e sorrido all'idea che la mia vita sia diventata una soap opera in balìa della mia coinquilina.
Digito sulla tastiera del cellulare frenetica:

Questo conta come straordinario, lo sai?

Mi guardo allo specchio: ho un paio di jeans chiari, una maglietta bordeaux e un paio di stivaletti di pelle neri. Sciolgo i capelli e metto un filo di mascara.

Sono disposto a pagare qualsiasi cifra.
Se accetti mi trovi qui, solo e indifeso,

sotto casa tua.

Sorrido divertita, prendo la giacca ed esco, felice come non mai di aver scritto quel messaggio.


Ciao a tutti!
Elena è dubbiosa e non sa bene come comportarsi... che dietro al modo di fare così ambiguo e intrigante di Theo ci sia qualcosa di più che una semplice amicizia o forse Elena sta fraintendendo tutto?!
Cosa succederà tra i due? Sarà un vero appuntamento?
Spero che questa storia vi incuriosisca :)
Aspetto con ansia i vostri commenti e le recensioni!
Ci tengo a precisare che questa è l'esatta visione che ho di Theo, vorrei tanto sapere se voi lo immaginate diversamente...
Spero a presto!
Baci


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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


La jaguar grigio metallizzato di Theo scivola silenziosa nel buio della notte.
Indossa un paio di jeans neri e un maglione grigio, ai piedi un paio di All Star nere.
Amo i ragazzi con le All Star, ma probabilmente Theo mi piacerebbe anche con le ciabatte di Hello Kitty di Jess.
Sorrido tra me e me al pensiero.
Con la coda dell'occhio scruto il suo profilo perfetto, il naso dritto, quel sottile strato di barba che mi fa impazzire, il mento arrotondato e le sue belle labbra carnose. Con fare sicuro cambia marcia mentre con l'altra mano tiene il volante deciso. Perfino le sue mani sono sexy.
Ho un'idea precisa di dove vorrei che fossero quelle mani adesso ma scaccio via il pensiero come se lui potesse leggermi nella mente.
Lo stereo diffonde musica confortevole di sottofondo, è musica jazz, la preferita di Theo.

« Sono proprio contento che ti sei liberata per fare la mia bodyguard personale... » dice rompendo il silenzio

« Non potevo certo abbandonarti così, in balìa delle peggio intenzionate...! » rispondo ridendo «Semmai dovresti informare la tua bodyguard sulla destinazione » aggiungo guardando le luci della città alle nostre spalle sempre più distanti.

« Lo scoprirai presto. Ti piacerà! » Ha gli occhi che brillano dalla contentezza, sorride nel suo sorriso migliore e io mi sciolgo alla sua dolcezza.

Il fatto che io sia in uno spazio così ristretto e intimo con lui non fa che procurarmi sfarfallii allo stomaco, riesco a sentire il profumo del suo dopobarba e non c'è nulla di più inebriante.
Lo sento canticchiare appena e mi tornano in mente alcuni video della sua vecchia band... forse lui non sa neanche l'esistenza di quei video, ma sono contenta che qualcuno abbia avuto la bella idea di pubblicarli su YouTube.
Dal finestrino dell'auto non vedo che alberi e siepi, non so minimamente dove siamo diretti, il mio senso dell'orientamento è pari a zero e il fatto che finalmente siamo da soli e lontani da occhi indiscreti mi mette un po' d'agitazione.
La sua guida veloce eppure non mi preoccupa, è prudente e sicuro nonostante la velocità e questo mi rassicura.
Theo finalmente accosta e scendo dalla macchina.
Siamo in uno spiazzale nel buio più totale in mezzo al nulla, nell'aperta campagna britannica e la cosa non mi entusiasma particolarmente, non ho mai amato trovarmi in spazi aperti lontani dai centri abitati. Mi invita a seguirlo in un sentiero tra gli alberi.
Esito di tanto in tanto, vedo a malapena dove metto i piedi grazie a qualche rado lampione che viene schermato però dai folti alberi che fanno da cornice alla stradina.
Theo si ferma aspettando che io lo raggiunga e mi prende la mano.
La sua mano è calda, grande, confortante e sento immediatamente il cuore battere all'impazzata.
Poteva portarmi ovunque volesse, l'avrei seguito senza esitare. Camminiamo per un po' così, in silenzio, lui febbricitante, io meno titubante quando improvvisamente mi esorta a chiudere gli occhi.

« Ma te lo puoi scordare T. Già non vedo nulla, figurati a chiudere gli occhi! Sai che non sono a mio agio in questi ambienti! »

« Non hai nulla da temere qui! »

« Sai quanti malintenzionati potrebbero esserci?! »

« Qui l'unico malintenzionato sono io »risponde ridendo

« Dai, fidati di me »aggiunge.
Poso lo sguardo su di lui, sospiro e decido di chiudere gli occhi. Theo tenendomi la mano mi guida e mi esorta a continuare a camminare fino a quando non si ferma.

« Apri gli occhi! » annuncia.

Lo spettacolo davanti ai miei occhi è sbalorditivo.
La fine del sentiero portava ad una radura in mezzo agli alberi.
Davanti a me, in lontananza, le luci di Londra che sembrano fondersi con le stelle del cielo.
Tra noi e Londra il paesaggio inglese incontaminato: enormi distese di verde e qualche rado laghetto.
Percepisco l'odore della campagna e del verde e sento gli occhi lucidi dall'emozione perché mi ricorda tanto casa.
Mi avvicino alla staccionata in legno che delimita la radura dalla valle e mi appoggio con le mani.
È bello chiudere gli occhi e lasciarsi guidare dai rumori di quella natura incontaminata e sentirsi libera, in pace con il mondo.
In un attimo la mia mente va lì, nelle aperte e familiari campagne italiane così diverse eppure così simili.
Sento i passi di Theo alle mie spalle.
Si avvicina e mi abbraccia da dietro, avvolgendomi con le sue braccia. Mi sento protetta, sicura e chiaramente agitata.

« Ti piace? » mi sussurra all'orecchio. Il suo respiro mi solletica l'orecchio e un brivido mi percorre la schiena.
È una domanda per me chiaramente ambigua.
Se mi piace sentirti così vicino? Ovvio che si, mi piace tantissimo.
Se mi piace sentire il tuo petto sulla mia schiena e le tue braccia che mi avvolgono? Mi piace da matti e ti direi di non staccarti più da me se potessi.
Se mi piace sentire il tuo respiro sul collo? E potrei continuare all'infinito...

« È bellissimo. Sono senza parole. » mi limito ad aggiungere. Meglio restare sul vago.

« Mi piace venire qui, di tanto in tanto. »

« A me ricorda tanto casa, è emozionante » sorrido

« Sapevo che ti sarebbe piaciuto. È incredibile che possa esserci questo proprio a due passi dalla vita caotica della città. Mi piace venire qui a guardare Londra da lontano, mi aiuta a rilassarmi quando mi sento stressato »

« ...e così ti senti stressato?! » chiedo curiosa

« No... non questa volta. Sono qui solo per far colpo su una ragazza favolosa » mi risponde ridendo.
So che è a pochi centimetri da me, so che è pericolosamente vicino e che forse non dovrei girarmi verso di lui o forse dovrei proprio farlo, ma la tentazione è forte e mi giro e lui è lì, a pochi centimetri da me, sta ancora ridendo, gli occhi ridono sinceri, le labbra sono dischiuse e ho una gran voglia di allungarmi verso di lui e baciarlo.
Lui mi guarda di rimando e indugia sulle mie labbra.
Gli passo una mano sui capelli spettinati e avvicino le mie labbra alla sua guancia, posso sentire l'odore della sua pelle stuzzicare le mie narici e decido di posare le mie labbra sulla sua guancia.
È un bacio dolce, delicato, leggero che nasconde tutta l'emozione e il calore che provo in questo momento.
Mi stacco per guardarlo negli occhi e lui è troppo vicino a me e la voglia di baciarlo è sempre più intensa...così mi avvicino alle sue labbra e gli mordo il labbro inferiore così come ho sempre immaginato e sognato di fare.
La reazione di Theo arriva immediata, come se stesse aspettando anche lui quel momento da tempo: mi stringe più forte a sé e mi bacia con passione infilando la sua mano tra i miei capelli.
Nel buio e nel silenzio della notte si sentono solo i nostri respiri sempre più affannosi e impazienti e mi sento prendere fuoco in ogni terminazione nervosa, desiderosa sempre più di lui.
Theo mi accarezza la schiena e un brivido mi fa inarcare la schiena contro di lui. Mi allontano un poco dalle sue labbra, sono gonfie e arrossate dai miei baci.
Mi sorride e io mi sciolgo come neve al sole.
Mi stringo a lui facendo aderire i nostri corpi, lui mi bacia la fronte accarezzandomi i capelli e la schiena e rimaniamo così, stretti l'uno nell'altro, per non so quanto tempo.

                                       ***

Jess fa avanti e indietro per tutto l'appartamento disperata.
Non c'è una stanza che sia graziata da quel caos di vestiti e scarpe.
Ha deciso di andare a trovare Pierre in Francia e siamo in perfetta fase delirio pre-partenza e preparazione valigia.
Non vuole sentire ragioni e cerca come un'ossessa un paio di jeans scuri che non indossa da un po'.
Cerco disperata anch'io per amore di un po' di tranquillità, ma questi jeans sono introvabili e cerco di convincerla a optare per qualcos'altro.
Jess mi guarda con aria grave e afflitta:

« Ti rendi conto di quello che stai dicendo? Ho organizzato tutto per filo e per segno, quei jeans devo metterli assolutamente martedì con quella maglia. È tutto perfettamente abbinato, devo trovarli. » la guardo perplessa senza proferir parola.

« E poi sono jeans modello push up e quindi di vitale importanza! »

Mentre la disperata ricerca continua non posso che sentirmi decisamente esaltata: non vedo Theo da un mese e mezzo a causa del suo lavoro e torna domani sera a Londra.
L'ultima volta che l'ho visto è stato tenerissimo e molto dolce e adesso fremo alla voglia di rivederlo.
Non so bene come stanno le cose tra di noi, quel bacio poteva significare tutto e niente... io so solo che conto i minuti che ci separano.
L'ho invitato a casa mia per una cena visto che tornerà stanco e non avrà voglia di cucinare e ho deciso che gli preparerò qualche piatto tipico italiano che gli piacerà di sicuro.
Jess torna trionfante coi jeans in mano annunciando la sua vittoria.

« Arriva domani vero? » chiede la mia amica notando la mia espressione sognante.
 
« Programmi per la serata? » continua maliziosa

« Beh, cenetta preparata con le mie mani »

« Si okay, e dopo? » aggiunge fingendosi spazientita. Mi guarda disperata. « Ti voglio dannatamente sexy. Deve svenire stecchito ai tuoi piedi. »

Rido di gusto. Mi mancherà tantissimo Jess, starà via per soli 10 giorni ma già so che mi mancherà troppo.

« Non c'è nulla da ridere mia cara! Non torno dalla Francia se non te lo sei portato a letto tesoro! Semmai dimmi, hai pensato a cosa indossare? »

« Ci penserò domani »

« Senza la mia supervisione? Non se ne parla proprio. Apri l'armadio, su. »

« Jess non credi che ci sia abbastanza confusione? »

« Assolutamente no. La mia valigia aspetterà. Nulla è più importante della mia amica che si porta a letto Theo James. Una volta ho sognato che lui mi prendeva e... »

« Nono grazie Jess! Non continuare ti prego, sai com'è, ma non riesco a pensare alla mia amica con Theo... »

« Oh. Come vuoi. Peccato...è stato un sogno molto piccante e intenso...un sogno da cui prendere ispirazione... ho sempre desiderato di metterlo in atto con Pierre...
Comunque sono irremovibile: non mi muovo da qui se non apri quell'armadio. »

Stanca di combattere una guerra persa mi trascino davanti all'armadio e le lascio carta bianca.
La vedo aprire il cassetto della biancheria intima e sbuffare.

« Adesso che c'è? » le chiedo

« C'è un casino assurdo! Come fai a trovare la roba?! »

« Jess, sono slip, semplici slip. Uno vale l'altro. »

« Ma come fai ad abbinarli se non li trovi? »

« Abbinarli? » chiedo perplessa. Poi mi ricordo che Jess abbina lo slip alla maglietta e ai calzini e collego tutto.

« Lasciamo stare. Vediamo un po'.... questo è troppo casto -dice tirando fuori uno slip lilla coi bordi in pizzo- questo troppo infantile...questo troppo semplice...non va...non va... »

Mi limito a guardare impotente mentre il mio intimo è oltraggiato senza pietà.

« Ma scherzi? E tu questa la chiami lingerie?» esclama ad un tratto esibendo semplici mutande bianche.

« ...beh sono slip da mestruo quelle... » aggiungo in mia difesa « queste come ti sembrano? » chiedo prendendo in mano la situazione mostrando uno slip nero di pizzo trasparente.

« mmm quello potrebbe andare...vediamo se c'è qualcos'altro di passabile...e questo? Sisi, approvato » esclama sventolando al vento uno slip bordeaux di pizzo con qualche inserto nero.

« Ora non per farmi gli affari tuoi, sono tua amica e ti voglio bene...ma ti sembra modo di andare in giro? Urge shopping sotto mia supervisione »

« Dai Jess, due completini carini bastano, non farla tragica! »

« La lingerie deve essere il tuo pensiero fisso. Brucerò tutte quelle mutande imbarazzanti. Solo tanga e perizoma da oggi in poi. Anche quando vai al supermercato, non puoi mai sapere cosa ti capita nella vita. Metti caso che incontri un tipo carino? » aggiunge con espressione tragi-comica.

« Credo che due completini siano più che sufficienti. Ti ricordo che non sono venuta a Londra per farmi tutto il Regno Unito » rispondo ridendo di gusto.

Una volta aggiudicato il completino nero di pizzo (dopo avermi costretta a provarlo con reggiseno abbinato ovviamente), Jess inizia a spulciare tra i miei vestiti alla ricerca dell'abito giusto, sexy, provocante e allo stesso tempo discreto in modo da non darmi un'aria troppo ricercata.

« Devi essere sexy ma non troppo, non dare l'impressione di esserti messa in tiro per lui. Vestiti provocante e comoda »

« Jess scusa ma io non sto mica a casa con questa roba addosso e col tacco 12! Provocante e comoda non sono sinonimi!»

La ragazza sembra pensarci un attimo: « Questi sono dettagli insignificanti»

So in partenza che è la persona meno adatta da cui prendere consigli, non ho mai avuto bisogno di una mano in questo genere di cose, sono sempre stata me stessa coi ragazzi e questo è sempre bastato, ma avere a che fare con Theo comporta un po' di ansia e timore di non essere all'altezza dell'ambiente che frequenta e delle ragazze che lo circondano. Ciò che è sicuro è che queste ragazze sono più simili a Jess che a me, forse per questo sto dando ascolto alla ragazza più eccentrica e singolare che io abbia mai incontrato.

« Se Theo è bravo anche solo la metà di com'era nel mio sogno... ci sarà da divertirsi mia cara...Ah e mi raccomando El -si assicura Jess sulla porta di casa pronta per andare in aeroporto una volta che la sua operazione preparazione valigia è stata completata – Prenditelo senza esitazione. E se qualcosa non va come dovrebbe tira fuori l'artiglieria pesante » ammicca maliziosa.
Non ho ben chiaro cosa intende per artiglieria pesante ma immagino sarà qualcosa che non avrò mai il coraggio di fare.
Almeno in queste prime fasi diciamo.
La ragazza sembra leggermi nel pensiero e aggiunge:
« Dopo il primo piatto fai scivolare la spallina accidentalmente e lasciala giù. Se continua a non succedere nulla... »

« Jess non è la prima volta che seduco un uomo... »

« dopo la spallina abbassata mostra un po' di coscia in più »
« Jess ti ricordo che l'abito è abbastanza corto già di per sé » aggiungo divertita

« Insomma se ti vedi persa toglitelo direttamente. Funziona, fidati. »

« Non lo metto in dubbio » rispondo ridendo mentre la mia migliore amica esce di casa lasciandomi l'appartamento libero per ben 10 giorni.


Ciao a tutti! Finalmente c'è stato il primo bacio tra Theo ed Elena!
Spero che questo primo appuntamento tra i due protagonisti vi sia piaciuto...
Ho voluto mettere in luce il lato romantico e dolce del caro T :)
Elena non vede l'ora di rivedere il suo caro Theo... e rincontrarlo sarà l'ora della verità:
è stato un semplice bacio o sta nascendo qualcosa di più?
Vi aspetto al prossimo capitolo (spero ancora in qualche recensione, critica o commento)
Baci ;)

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Il mio riflesso sullo specchio mi guarda soddisfatta. Mi sento agitata e impaziente di rivederlo e controllo per l'ennesima volta l'orologio al polso, ormai dovrebbe essere qui a momenti.
Lancio l'ennesima occhiata allo specchio, ho le mani sudate e mi sento tremare le gambe e il cuore in gola e dopo un respiro profondo apro la porta.
Mi trovo davanti Theo più bello che mai. Rivederlo dopo tutto questo tempo è un colpo al cuore; bello nel suo sorriso smagliante, indossa una camicia nera e un paio di jeans grigi. Ha l'aria stanca e stressata, ma il suo sorriso è sempre lo stesso, sincero, cristallino e affascinate.
Gli getto le braccia sul collo e lo bacio sulla guancia

« Bentornato! »

Theo mi abbraccia di rimando e mi solleva da terra

« Ciao, El! Sei bellissima » esclama guardandomi con un'espressione che mi fa tremare le gambe.

A insaputa di Jess ho optato per un abito nero corto abbastanza accollato sul davanti ma con una profonda scollatura sulla schiena e ho legato i miei capelli neri in una semplice coda di cavallo.
Lo faccio accomodare dentro e gli prendo la giacca mentre Theo si aggira curioso a perlustrare l'appartamento.

« Com'è andato il volo? Mi sembri molto stanco »

« è andato abbastanza bene... è stata una settimana impegnativa a lavoro e sono un po' stanco...ma è bello tornare a casa »

Sono così agitata che non lo sento neanche arrivare mentre sto trafficando in cucina. Mi appoggia le mani sui fianchi e sussulto dalla sorpresa.

« Non volevo spaventarti... cosa c'è di buono per cena? » mi bisbiglia all'orecchio con la sua voce dolce e profonda.

« Per stasera ho preparato... » sono costretta a fermarmi perché Theo ha iniziato a baciarmi la spalla fino ad arrivare al collo procurandomi brividi di piacere e facendomi perdere ogni briciolo di lucidità.
Percepisco attesa e aspettative tra di noi e quello che più desidero fare è sentire il suo corpo aderire al mio, così mi giro a guardarlo e lo trovo lì, troppo vicino, con gli occhi indecifrabili fissi su di me e mi sento tremare le gambe dall'emozione. Con una mano mi scioglie i capelli e mi sistema dietro l'orecchio una ciocca di capelli ribelle e mi bacia.
È dapprima un bacio lento, dolce, delicato; sento le sue mani scivolare sulla mia schiena nuda e mi stringo a lui, attirandolo a me.
Il suo respiro accelera insieme al mio ed è sempre più affannato mentre le sue mani scorrono sulla mia pelle curiose e decise.
Inizio a sbottonargli la camicia e lo sento fremere mentre le mie dita accarezzano i suoi pettorali fino ad indugiare sul sottile strato di peluria sotto l'ombelico. Impaziente sospira sollevandomi una gamba a cingere la sua vita e i nostri baci si fanno più vogliosi e affamati l'uno dell'altro.
Ci trasciniamo impazienti fino alla mia camera da letto e gli tiro via la camicia mentre lo vedo trafficare impaziente sulla zip del mio vestito; rimango così, in slip e reggiseno con Theo che sembra volermi divorare con quelle labbra carnose.

« Sei stupenda » mi dice staccandosi un poco, gli occhi pieni di desiderio e le labbra infuocate dai miei baci. Ha il petto perfettamente scolpito, le spalle larghe e possenti e mi sento impaziente di averlo.

Senza aggiungere niente lo attiro a me attraverso i passanti dei suoi jeans e glieli sbottono e lui agile ed esperto si appropria del mio reggiseno e mi ritrovo così, quasi completamente nuda davanti a lui, ma non ho paura né vergogna, come se aspettassi questo momento da una vita intera, come se questa sia la cosa più normale e naturale del mondo.

Le lenzuola sono fredde a confronto con la mia pelle accaldata e rabbrividisco inarcando il mio corpo verso di lui così Theo mi stringe ulteriormente a sé e lo sento fremere al contatto del mio seno nudo contro il suo petto.
Infilo la mia mano tra i suoi capelli, sono più lunghi dell'ultima volta che ci siamo visti e qualche riccio ribelle gli cade sulla fronte sudata.
Sento il mio corpo prendere fuoco e ogni terminazione nervosa tesa come corde di un violino mentre lento e ozioso fa scivolare la sua mano su di me, deciso e senza tentennamenti, come se il mio corpo gli appartenesse da sempre.

« Ti penso sempre El... desidero fare l'amore con te dal primo momento in cui ti ho vista » mi sussurra all'orecchio

Lo guardo fisso negli occhi, ho sentito troppo la sua mancanza e l'unica cosa che desidero adesso è ricongiungermi con lui del tutto, sentirmi così vicina a lui in modo che nulla si interponga.
Lo stringo a me e faccio scivolare le mani sulla sua schiena e lo sento bramarmi sempre più mentre con una mano mi stringe il seno.

Con la mente offuscata dal desiderio faccio scivolare la mia mano più giù e lo sento sospirare pesantemente, si stacca un po' e privati degli ultimi vestiti entra dentro di me.
Mi guarda premuroso per assicurarsi che per me vada bene ma io mi aggrappo alla sue spalle possenti e lo stringo implorante a me.
Mi sento piena, mi sento completa e mi sento sua.


La sensazione che provo al mio risveglio è di completa beatitudine.
Sono le prime luci dell'alba e trovo Theo addormentato accanto a me a pancia sotto, il braccio a circondare la mia vita. Ha l'espressione di un bambino, è tenero e dolce e sembra così ingenuo.
Ripensando alla notte appena trascorsa non posso che sorridere estasiata, è stata la notte più bella della mia vita e lui è stato assolutamente perfetto.
Un ciuffo ribelle gli cade sulla fronte, sorrido e arrossisco pensando a qualche ora prima quando mi sono aggrappata così forte ai suoi capelli.
Abbiamo fatto l'amore più volte ed è stato sempre più bello, più spontaneo e naturale, come se i nostri corpi avessero iniziato a scoprirsi e si fossero riconosciuti volta per volta.

Theo grugnisce infastidito e girandomi a guardarlo vedo un raggio di sole colpire il suo viso proprio a livello dell'occhio destro.
Decido di alzarmi per chiudere meglio la tenda della finestra ma mi rendo conto di essere ancora nuda.
Completamente.
Lancio un'occhiata in giro alla ricerca degli slip e del reggiseno e intravedo gli slip sotto il braccio destro di Theo, esattamente dall'altro lato del letto.
Del reggiseno non c'è neanche l'ombra.
Cosa devo fare? Alzarmi nuda un attimo o cercare di mettere qualcosa su prima?

So che è da idioti dopo una notte del genere (arrossisco al solo pensiero) vergognarsi, ma non mi sento a mio agio ad andare in giro per casa nuda, anche se so benissimo che Theo sta dormendo e non mi vedrebbe nessuno.
Opto per la seconda opzione e, cercando di non svegliarlo, sollevo leggermente il suo braccio su di me e mi sporgo verso di lui con l'intento di afferrare gli slip allungando il mio braccio.

« Hai finito di saltarmi addosso o cosa? »

Mi giro stupita verso Theo e lo becco a guardarmi divertito. Non posso che scoppiare a ridere assieme a lui.

« No perché se vuoi saltarmi addosso non c'è problema, basta dirlo! » aggiunge afferrandomi e in guizzo sono su di lui.

« Non era proprio la mia intenzione » rispondo ridendo

« A me era sembrata quella, che peccato...ma già che ci sei... » ammicca serio. Sento un torpore invadermi, ho già voglia di lui e basta poco per farmi perdere il controllo.

« Come mai hai i miei slip sotto il braccio? »

« Trofeo di guerra! » esclama ridendo e di rimando lo colpisco sul petto.

« Come siamo aggressivi questa mattina... comunque i tuoi slip li tengo sotto controllo io per assicurarmi che tu non lascia questo letto »

« E chi ti dice che io voglia farlo? » rispondo maliziosa. Vedo le sue pupille dilatarsi e gli occhi farsi più cupi, accesi di desiderio.

« E allora perché le cercavi? » chiede con voce rauca

« Ti arrivava il sole dritto in faccia, volevo chiudere meglio la tenda... » aggiungo sincera e insicura sul volermi alzare veramente.

In un secondo mi ritrovo distesa sul letto a pancia in su e Theo si alza completamente nudo a chiudere le tende.
Lo guardo in tutta la sua bellezza, ogni muscolo perfettamente scolpito, quelle spalle larghe a cui mi ero aggrappata prima, il fisico asciutto e statuario e mi sento ribollire il sangue.
Sistema le tende della finestra e, senza neanche staccare il suo sguardo dal mio, viene verso la mia direzione ed è su di me.
Mi blocca e non posso muovere neanche un muscolo.
Non che io abbia la benché minima intenzione di farlo.

« Dove eravamo rimasti? » mi chiede accarezzandomi la guancia con la punta del naso.

« Ehm... » non che io riuscissi ad articolare un discorso sensato in quelle condizioni ma cercavo di mantenere un minimo di lucidità.
Theo si appoggia sui gomiti e, mentre con un braccio mi porta le braccia indietro sopra la testa, inizia a baciarmi il collo e la mia volontà di restare lucida sta per svanire.

« Mi chiedevo se tu avessi fame... sei a digiuno da ieri a pranzo » bisbiglio trascinando le parole, confusa dai suoi baci sensuali.

« Non è il bisogno primario al momento » risponde senza neanche staccarsi da me.

« E quale sarebbe il bisogno primario? » chiedo sempre più affannata.

« Sei tu » aggiunge spingendosi sempre più giù coi suoi baci.

Col cuore in gola e il respiro sempre più corto mi limito ad accennare un sorriso debole, impegnata a gestire ben altre emozioni.

« Hai altre cose importanti da fare oltre che alzarti a chiudere tende? » chiede sorridendo una volta arrivato all'altezza dell'ombelico.

« Assolutamente no » rispondo debolmente.

« Bene, perché non ho minimamente intenzione di farti alzare da questo letto ».




Ciao a tutti! Scusate l'assenza ma sono stata molto
presa con gli esami! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto!
Theo ed Elena si sono finalmente rivisti e
Theo sembra molto preso da lei, d'altra parte Elena
ha sentito molto la sua mancanza ed è molto felice
di averlo accanto...
Per scusarmi per avervi fatto attendere così tanto
prometto che pubblicherò il prossimo capitolo
molto presto!
A presto
Baci!

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***



« Segletalia numero due la vedo radiosa! È una bella giornata oggi? »

« Decisamente Chan! » rispondo prendendo al volo il pranzo per Mrs Smith. Raggiungo l'ufficio e finalmente mi siedo sulla mia scrivania.
Devo rispondere ad alcune mail per conto del mio capo e devo risistemare alcuni documenti in alcune cartelle. Concentrarmi è difficile, continuo ad avere la testa a quell'adone sul mio letto e a quelle notti roventi. La finestra di Skype si illumina di nuovo. È Jess che tenta per l'ennesima volta la videochiamata. Chiudo e le rispondo aprendo la chat:

- Jess non posso rispondere, sono a lavoro!

- Sei sparita da due giorni!!! Ti giustifico soltanto se sono stati due giorni di sesso selvaggio!

Riesco a malapena a trattenere le risate
- Beh, una roba del genere...

- Coooosa? Voglio dettagli succulenti.

- Jess non è il luogo né il momento adatto

- Non ti darò tregua, ti sfinirò, devi raccontarmi tutto di te e Mr.SonTroppoFigoJames

- Ahaha sei sempre la solita

- Ma che solita e solita! Non capita tutti i giorni di portarsi a letto tale ammasso di figaggine e muscoli

- Non posso che darti ragione

- Non tenermi sulle spine

- Sono stata molto bene con lui...

- E basta? Mi sembra molto riduttivo come racconto...

- Jess dovrai aspettare!

- Non sopravviverò all'attesa e tu mi avrai sulla coscienza e rimpiangerai questo tuo rifiuto quando mi terrai la mano mentre sarò sul letto agonizzante in procinto di morire...

- Jess non farla tragica, non si muore di curiosità...

- Ho aspettato fin troppo! In questi giorni non ho fatto altro che immaginare acrobazie e performance pazzesche e voglio sapere se corrispondono a realtà. Magari sono una veggente!

- Povero Pierre, l'hai trascurato abbastanza, non credi?

- Ci sono cose più importanti

- Ahahah mi manchi Jess!

- Non ci credo minimamente!

- Non fare la scema! :P

- Lo so che stai cercando di cambiare discorso...

- Assolutamente no!

- Il vestito l'ha stecchito all'istante vero?

- Credo di averlo stecchito io e non il vestito in sé, no?

- Si beh, ma l'abbigliamento fa la sua parte. Gli è piaciuta la lingerie?

- Ma ti pare che glielo vado a chiedere?!

- Come nooo?!

- Non credo l'abbia vista più di tanto...

- Ohhh bene molto bene allora! E quindi? Dimmi almeno quante volte...? Com'è a letto?

- Jess sei la solita scostumata :P Dovrai aspettare! Adesso devo andare...- rispondo mentre sento i passi di Mrs Smith sempre più vicini

- C'è la vecchia?!?

« Signorina Ferrari, se ha finito di farsi i fatti suoi venga nel mio ufficio »

Merda.

Guardo malinconica l'orologio. Oggi farò sicuramente tardi, Mrs.Smith ha aggiunto una marea di documenti da sistemare mentre Clare ride soddisfatta delle mie sventure. Prendo veloce il telefono dalla borsa approfittando del fatto che Clare sia andata in bagno. Scommetto che è stata quella vipera a fare la spia.
Nuovo messaggio lampeggia sul display

Ho troppa voglia di vederti...
stasera voglio portarti in un posto, ti va?
Baci, T

Digito frenetica una risposta mentre ripenso a quando mi piacerebbe stare con lui in questo momento...

Ovvio che si... ma stasera credo sia impossibile...
penso farò tardi a lavoro, non so quando mi libero


La risposta arriva immediata:

Non riesci a scappare dalla finestra?


Sorrido all'idea di poter scappare da Mrs.Smith saltando dalla finestra.
Come minimo mi spaccherei l'osso del collo da quanto sono poco propensa per lo sport.

Non mi sembra una buona idea...
Dai ci rifaremo in questi due giorni in cui sono libera...

Il messaggio di Theo arriva dopo poco:

Suona ambiguo e mi piace!
Dovrò dunque rassegnarmi? Non c'è modo di vederti prima? :(


Credo proprio di no... aggiungo rattristata.

Dopo circa un'ora e dopo circa il ventesimo sbadiglio una voce attira la mia attenzione. È una voce familiare, due stanze più indietro... sento anche la voce di quell'odiosa Clare che palesemente cerca di essere il più gentile possibile.
Sarà un nuovo cliente...
Continuo a scrivere al computer, per fortuna ho quasi finito e sono sfinita quando sento quelle voci più vicine

« Il nostro studio è tra i più rinomati della città, siamo orgogliosi di avere come clienti personaggi di un certo calibro e vantiamo la più alta percentuale di cause vinte. Lo studio sta per chiudere e Mrs Smith è già andata via ma può iniziare a dire a me» continua a fare le fusa Clare.

« In realtà non sono qui per lei »

Oddio. Quella voce. Alzo di scatto la testa dal computer. Non può essere, mi sto certamente sbagliando.

« Oh. Allora come possiamo esserle d'aiuto? Mi dica pure, sono a sua completa disposizione » continua mielosa l'odiosa segretaria numero uno.

« Sono qui per vedere Miss Ferrari » risponde la voce. Il cuore inizia a battermi velocemente

« Temo di non aver capito. »

« Miss Ferrari, la sua collega. » Ormai non ho più dubbi. È quella voce, la voce che mi sussurra parole dolci tra le lenzuola.

« Non capisco come possa esserle d'aiuto... una segretaria. » aggiunge la ragazza ponendo il suo sdegno nell'ultima parola.

« Se non erro anche lei è una segretaria. » Touché.

« Si ma... » cerca di rispondere Clare rendendosi conto di aver sbagliato a parlare.

« Se non ha intenzione di farmi accomodare mi faccia la cortesia di dire a Miss Ferrari che l'aspetto qui fuori. » mi sento tremare le gambe, è così sexy quando fa l'autoritario... lo conosco talmente bene da immaginare il suo sorriso sotto ai baffi e pagherei per vedere la faccia mortificata di Clare.

« Oh ma certo che la faccio accomodare Mr James, prego. »

« Grazie » aggiunge. Sento la porta scorrevole in vetro opaco aprirsi e vedo Theo entrare. Bello da mancare il fiato, nei suoi jeans neri e una camicia grigia, si illumina nel suo più bel sorriso non appena mi vede. Mi alzo dalla sedia e gli vado incontro.

« Ciao El » mi dice sorridendo e baciandomi sulla guancia sotto gli occhi esterrefatti della mia collega. Dentro di me sento un brivido trasmettersi lungo tutta la schiena non appena le sue labbra carnose toccano la mia pelle.

« Ehi. Cosa ci fai qui? »

« Sono venuto a prenderti. A che punto sei? »
« Ho appena finito... »

« Benissimo, tempismo perfetto... »

                                                ***

« Hai messo KO Clare, non so come potrà riprendersi da questa giornata. Dovevi vedere la sua faccia quando mi hai baciato »

« Io ho visto solo la tua di faccia e non riesco a vedere nient'altro. »

« Stava morendo d'invidia... »

« Ed io stavo morendo dalla voglia di vederti » mi giro a guardarlo mentre guida.
Mi spingo in avanti e gli bacio la guancia, indugiando un po' e tracciando minuscoli cerchi col naso sul sottile strato di barba sulla sua guancia.
Adoro quello strato di barba, adoro il suo profumo, adoro tutto di lui.
Theo mi ha portato a casa per prendere le mie cose visto che passeremo la notte fuori.
Non ha voluto dirmi dove siamo diretti e non ho proprio idea di cosa abbia in mente ma non me ne importa nulla, voglio solo stare con lui e non pensare a nient'altro.
Tra pochi giorni ripartirà e so bene che devo approfittare di ogni attimo.
Per fortuna passeremo due giorni interi insieme e al solo pensiero ho voglia di saltare come una bambina.
La guida di Theo è sicura, rassicurante e presto chiudo gli occhi dalla stanchezza. Sono stati giorni molto intensi dal punto di vista del mio rapporto con Theo e credo di aver dormito poche ore.
Esausta mi lascio cullare dalla musica Jazz di sottofondo, non amo le sorprese, ma sto iniziano ad amarle se queste riguardano Theo.

Dormo non so per quanto tempo e quando apro gli occhi è notte fonda. Theo ride soddisfatto.

« Ehi bella addormentata! Era ora,come compagna di viaggio non sei un granchè... »

« è colpa tua che non mi fai dormire abbastanza... »

« Allora devo dire che hai fatto bene a dormire perché ti anticipo che questi due giorni non dormirai molto... »

« Prospettiva interessante... » guardo fuori dal finestrino e noto un paesaggio diverso... qualcosa di diverso. Mi giro a guardarlo esterrefatta e lo vedo sorridere chiaramente soddisfatto.

« Ehi ma... quanto ho dormito... non ci posso credere... »

« Credici El... tra l'altro quando dormi sbavi un po'... »

Lo colpisco sul braccio fingendomi offesa ma è difficile esserlo con lui.
Ho tanta voglia di abbracciarlo e stringerlo a me per quanto è stato tenero a farmi questa sorpresa.
Siamo in Francia e, secondo le indicazioni che sta seguendo Theo, siamo diretti proprio a Parigi.



Ciao a tutti!
Questa seconda parte del capitolo è esplicitamente riferita ad un'intervista in cui Theo racconta di aver fatto questa sorpresa alla sua ragazza,
così ho deciso di inserirla in questa storia per mostrare anche questo lato
così tenero e romantico del nostro caro Theo.
I due protagonisti sono a Parigi, la città degli innamorati!
Vi aspetto al prossimo capitolo per vedere cosa succederà !
Se intanto volete lasciare un commento per dirmi cosa ne pensate di questa sorpresa e di questo lato di Theo ne sarò più che contenta!
A presto,
Baci!

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


« Amore dai che è tardi »

Theo mi aspetta seduto sul letto mentre finisco di prepararmi in bagno. Sorrido e sento le farfalle nello stomaco, non mi ha mai chiamato Amore e devo dire che la cosa mi piace parecchio.
Esco dal bagno e lo guardo: seduto sul letto, in jeans e camicia blu, mi sorride di rimando e poi scorre lo sguardo su di me.
Indosso un abito bordeaux a manica lunga e scollo a V e un paio di converse. Mi avvicino e mi siedo su di lui cingendogli le gambe intorno alla vita.

« Come mi hai chiamato? »  gli chiedo appoggiando il mio naso sul suo.

Lui mi guarda indecifrabile e tenta di baciarmi ma mi tiro leggermente indietro, poi gli mordicchio il labbro inferiore. Piacevolmente sento qualcosa premere più in basso e sorrido soddisfatta.

« Perché? »  mi chiede in difficoltà chiaramente non a causa della domanda.

« Non ho sentito bene...»  

« Ti ho chiamata Amore... non ti piace?» chiede per la prima volta con voce insicura

« Oh mi piace eccome »  aggiungo baciandolo delicatamente sulle labbra.
 
So che sta andando a fuoco perché è quello che sta succedendo a me ma ho deciso che voglio stuzzicarlo un po'. Le sue mani scorrono su di me e non so neanch'io come resisto dalla voglia di spingermi più avanti.

« Se la reazione è questa allora ti chiamerò sempre così....Amore... »  risponde con gli occhi che ardono dal desiderio.
Mi tira più forte a sé e il cuore mi batte forte perché lo sento premere e avrei voglia di sentirlo dentro di me. Prendo il suo viso tra le mie mani e lo bacio con passione avvolgendo la lingua alla sua mentre le sue mani mi toccano sempre più impazienti.
Lottando contro ogni cellula del mio corpo che mi spinge verso di lui  mi stacco da Theo che adesso mi guarda sorpreso e perplesso: decisamente non si aspettava che io mi allontanassi da lui.
Ha le labbra gonfie e rosse e i capelli spettinati ed è così sexy che mi chiuderei in camera con lui e getterei la chiave. Mi alzo e mi sistemo il vestito mentre lui continua ad avere il respiro affannato.

« Come dicevi prima tu è tardi Amore – aggiungo sorridendo maliziosa- continueremo più tardi da dove eravamo rimasti ».

Non ero mai stata a Parigi e visitarla con Theo è la miglior cosa che potessi desiderare.
È già stato in città per lavoro e sa muoversi abbastanza bene.
Alloggiamo in un hotel nel quartiere Le Marais e nonostante  le pochissime ore di sonno alle spalle e la stanchezza del viaggio, siamo proprio decisi a fare i turisti.
Il mio sexy cicerone mi ha portato a vedere l'imponente cattedrale di Notre dame con le sue bellissime vetrate e la sua architettura raffinata, la nota Place de Vosges (piazza dove anni fa aveva vissuto Victor Hugo), il Sacre Coeur sulla collina di Montmartre per poi visitare tutte le piccole vie del noto quartiere degli artisti dove ci siamo fatti fare un ritratto insieme.
L'artista ha un po' esagerato con le labbra di Theo e con il mio naso e ridacchiamo prendendoci un po' in giro.
Visti gli imbarazzanti rumori del mio stomaco dovuti alla mia incontrollabile fame, abbiamo deciso di entrare in una deliziosa pasticceria per poter assaggiare il meglio della raffinata pasticceria francese  come i macarons.
Non mi sono mai fatta problemi col cibo. Nonostante volessi perdere qualche chilo per sentirmi più a mio agio con me stessa, sono troppo una buona forchetta per fare una vita di rinunce. D'altro canto anche a Theo piace mangiare ed entrambi ci troviamo d'accordo sul fatto che il bello di viaggiare e vedere nuovi posti sia proprio assaggiare la cucina locale.
È bello passeggiare per gli eleganti Champs Elisee mano nella mano guardando le vetrine, l'atmosfera che si respira è magica e non posso che pensare a quanto sia meraviglioso l'uomo che mi tiene per mano.
Non mi sarei mai immaginata di provare per un ragazzo quello che provo per Theo, è un sentimento totalizzante che prende anima e corpo e non riesco ad immaginare la mia vita senza di lui e questo mi fa paura perché mi sento vulnerabile e debole.
Scaccio dalla mente l'idea che un giorno tutto questo possa finire abbracciandolo a sorpresa.
Theo ricambia l'abbraccio stringendomi forte per poi sollevarmi da terra e baciarmi con passione davanti agli sguardi curiosi dei passanti.
Forse è meglio cercare di non dare nell'occhio se non vogliamo essere inseguiti da fans.
Il nostro mini e veloce tour prosegue a ritmi serrati, vogliamo vedere così tante cose che il tempo non basterà di certo.
Vista la Tour Eiffell e goduto della spettacolare vista dall'alto della città, abbiamo poi deciso di scendere verso Pigalle dove abbiamo anche potuto vedere il Moulin Rouge.
Theo è assolutamente il miglior compagno di viaggi che si possa desiderare, curioso e insaziabile di conoscere e vedere nuove cose, premuroso e amorevole con la sua compagna di viaggio.
Col suo Amore ripeto tra me e me raggiante. Decidiamo di trovare riposo in un parco, al riparo sotto un albero lontani da occhi indiscreti.

« Coraggio Mr.James, adesso può togliere cappello e occhiali da sole»  annuncio mimando l'accento francese prendendolo in giro per il suo abbigliamento top secret per la paura di essere riconosciuto.
Theo toglie il cappellino e ridacchio per la forma piatta che hanno assunto i suoi capelli.
Con la mano gli scombino i capelli ravvivando qualche ciuffo riccio. Mi ferma la mano con occhi enigmatici e se la porta sulle labbra iniziando a baciarla lentamente senza staccarmi gli occhi di dosso. So a che gioco sta giocando e devo ammettere che è difficile resistergli. Mi attira a sé e sono seduta su di lui, di nuovo a cingergli la vita.

« Mon Amour »  mi bisbiglia all'orecchio in francese mentre perdo totalmente lucidità.

 Le sue labbra scendono sul mio collo e i suoi lenti baci sensuali provocano brividi di piacere. Lo sento di nuovo premere sulla mia coscia e lo spingo indietro buttandolo sul prato.
Lancio un'occhiata in giro e mi chino su di lui baciandolo con passione.
In un attimo mi fa rotolare ed è su di me mentre continua incessantemente a ricoprire ogni centimetro della mia pelle di baci ardenti mentre io vado letteralmente a fuoco.
 So che dovremmo fermarci perché siamo in pubblico, so che potrebbe essere molto imbarazzante se qualcuno ci vedesse ma allo stesso tempo staccarmi da lui è così difficile e quello che voglio è quello che le mie mani stanno facendo. Arrivo impaziente alla cinta dei suoi jeans mentre lui mi sposta il vestito leccandomi il seno. Inarcando la schiena verso di lui passo alla zip dei suoi jeans e tento di abbassarla mentre sento qualcosa che fa resistenza.
Confusa e impaziente lancio un'occhiata per capire cosa me lo impedisce mentre Theo di certo non mi semplifica il lavoro. Un lembo del mio vestito è rimasto impigliato sulla sua zip mentre cercavo di abbassarla. Merda

« Amore, c'è un problema... »  riesco a mala pena a trascinare le parole talmente ho voglia di lui.

Lui continua imperterrito ma, notando che mi sono irrigidita, si ferma per vedere quale sia il problema.
Mi sorride confuso e afferrando il lembo di tessuto incastrato lo tira.
Il risultato non è di certo quello che volevamo entrambi: mi si è strappato il vestito e, cosa ancor più grave, un piccolo lembo è rimasto impigliato nella zip impedendone l'apertura...e la chiusura.
Tentiamo invano di risolvere la situazione ma non riusciamo.
Theo continua a baciarmi incurante del danno mentre io ritento di sbloccare la zip.

« Amore... come facciamo adesso? » chiedo con la voce affannata.

Penso al tragitto da fare per tornare in hotel in quelle condizioni, daremmo l'idea di due pervertiti o di due esibizionisti.
Theo si solleva sulle braccia e mi sorride dall'alto col sorriso più sexy che io abbia visto.

« Se solo tu la smettessi di importunarmi mettendomi le mani proprio lì... » mi risponde fingendosi serio.

« Se solo tu la smettessi di mettermi le mani addosso...»

Theo inizia a baciarmi l'incavo del collo e trattengo il respiro. Il rumore vicino di una bici che passa nel sentiero attira la nostra attenzione. Forse è meglio darsi una regolata.

« Mi sa che dobbiamo rimandare a più tardi quello che abbiamo interrotto...lontani da occhi indiscreti...»  aggiungo esasperata

« Tu stai rimandando troppi conti in sospeso...potrebbero contarti una notte intera...e non so se basta»  risponde dandomi un bacio leggero e spostandosi da me

« Non chiedo di meglio»  e ricambio il bacio.

Calmati i bollenti spiriti decidiamo di prendere la metro e tornare in hotel. Inevitabilmente destiamo sospetti e occhi indiscreti proprio a causa della zip dei jeans di Theo.
Rido anch'io di gusto per l'imbarazzo, è decisamente una scena comica proprio per lui che, essendo famoso, cerca in tutti i modi di stare lontano dallo sguardo altrui e dalle fotocamere.
Nonostante ciò Theo non sembra per nulla turbato e continua a scherzarci su:

« Sei proprio indomabile, guarda come mi hai conciato! »  esclama fingendosi impressionato mentre si fuma una sigaretta.

« Non provocarmi T che non so come ti finisce »

« A saperlo prima che chiamarti Amore ti faceva questo effetto... »  ridacchia

« Ecco perché si dice che bisogna pesare le parole quando si parla ad una donna... »

« Questo lato aggressivo di te mi intriga » e mi guarda di nuovo in quel modo...

Se non fossimo in un luogo pubblico non risponderei delle mie azioni...  

Una signora sulla sessantina continua a fissare curiosa e inopportuna e lui, fingendosi esasperato, rivolge la parola alla donna sorpresa esclamando:

« Cosa posso fare se non fa altro che saltarmi addosso?! »  

La donna mi guarda con disappunto scandalizzata mentre Theo ride sotto i baffi. Sembra quasi serio.
Lo picchio sul braccio ridendo di gusto.
Theo sa essere sexy, romantico e divertente allo stesso tempo e mi torna in mente  una domanda che mi pongo spesso negli ultimi mesi:
Lo amo? Adesso non posso che essere più convinta che la risposta è si.



Ciao ragazzi! 

Come proseguono le vacanze? 

In questo capitolo El e Theo sono felici e innamorati a Parigi ed entrambi riescono a stento a tenere le mani a posto talmente sono presi l'uno dall'altra! 

Chissà cosa avrebbe detto Jess della storia della zip...  Cosa ne pensate di Theo? Corrisponde almeno un po' all'idea che avete di lui? Fatemi sapere!

Se volete lasciare un commentino, una nota per farmi sapere se vi piace questa storia, se c'è qualcosa che non è chiaro o se avete delle critiche... le recensioni sono ben accette! 

Al prossimo capitolo

Baci <3

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Nuovo messaggio lampeggia sul display

- Che amica pervertita che mi ritrovo... importunare quel povero ragazzo fino a rompergli la zip...e in pieno luogo pubblico!

- Lo sapevo che non dovevo dirti nulla Jess!

- Lo sai che scherzo! Fai bene ad importunarlo, anch'io lo farei.

- Jess!

- Senza offesa eh... ma se uno è troppo figo è normale che scateni una tempesta ormonale incontrollabile...quindi è colpa sua se me lo scoperei.

- Jess!

- Scusa è la tempesta ormonale che parla

- Falla tacere! Non importunare mentalmente il mio uomo!

- Ahaha! Così ti voglio! Aggressiva, combattiva, distruttrice di zip!

- Hai dimenticato di aggiungere pervertita ed esibizionista!

- Così mi piaci amica! Importuniamoli questi uomini! Se Theo non sta attento non si ritrova neanche un paio di jeans con una zip funzionante...

- Ora non è che il mio hobby sia rompere le zip...

- In ogni caso è un buon modo di impiegare il tempo non credi?

- Si, assolutamente. Romperei tutte le zip di Theo se potessi! Adesso devo andare, mi sa che si sta svegliando...

- Ah ok, buon sesso allora

- Ahahah non cambierai mai! Mi manchi Jess!

- Manchi anche a me!

Mi sporgo verso il comodino per lasciare il telefono e, neanche il tempo di voltarmi,  Theo mi abbraccia e scivola su di me.

« Ehi... » bisbiglio confusa dall'averlo sopra di me

« Buongiorno...Con chi messaggi a quest'ora? »

« è solo Jess »

« Sicura? Sai che sono molto geloso ed estremamente possessivo? »  risponde ridendo tra i miei capelli.

« Amore, amore...amore...amore » continua a voce bassa.

Lo guardo perplessa anche se sono decisamente turbata dalla sua vicinanza.

« Ancora con questa storia di Amore?! Non è mica il nome che mi fa effetto...»  

« No? » ride  

« Beh...sono tante le cose che mi fanno effetto...»

« Si? » mi chiede mentre mi sfiora con la punta del naso.

« Mi chiami così solo per quello? »  

« No El. Tu sei il mio unico grande amore e per questo ti chiamo Amore » aggiunge. Sorrido e lo attiro a me stringendolo.   

« Tu sei...il mio scoiattolo » rispondo pentendomene subito dopo.

« Scoiattolo? » chiede ridendo.
 
Arrossisco violentemente. Dovevo tenere questo soprannome per me, dannazione. Che idiota.
Lo chiamavo così fin dai primi anni da fangirl disperata, guardavo le sue foto e mi ricordava tanto un tenero scoiattolo e adesso ripensandoci è una cosa molto imbarazzante, soprattutto averlo rivelato a lui.
 
« Mi piace...è tenero...è dolce...e mi piaci quando arrossisci. » mi risponde sorridendomi e accarezzandomi la guancia.
In questo momento mi sento così in imbarazzo che vorrei sparire. Beh sparire no, insomma sono letteralmente sotto Theo James...

« Io...beh non dovevo dirtelo... »

« E perché no? »

« Perché è imbarazzante... »

« A me non sembra imbarazzante. Mi sembra dolce, come lo sei tu  » e mi bacia a stampo sulla bocca.

« è una cosa intima e in certi versi...infantile... »

« Non lo è... da quanto mi chiami così?  »

« Da parecchio... e il fatto che tu mi abbia regalato il peluche di Scrat ha amplificato la cosa... »

« Quindi sono il tuo scoiattolo?  » mi chiede serio.

La situazione è decisamente surreale e ridicola.

« Oddio non credevo che tu, Theo James, un giorno mi avresti fatto questa domanda  » rispondo ridendo

« Nessuna mi ha mai chiamato così  »

« E ci credo...  »

« Nessuna mi ha mai fatto sentire così come mi fai sentire tu... » continua serio.

Lo fisso senza sapere cosa dire. Fisso i suoi profondi occhi castani e ne posso percepire il calore... vorrei tanto perdermi in quelle sfumature di cioccolato fuso.

« Sei così importante per me...non riesco ad immaginare una vita lontano da te. El io ti amo.  »

Ho il cuore in gola dall'emozione e tutto quello che riesco a fare è prendere il suo viso  tra le mani e baciarlo dapprima lentamente, assaporandone la bocca, poi è un bacio disperato, affamato e tutto il fuoco che ho dentro tenta di esplodere al contatto col suo corpo.
Theo mi AMA, ha detto che mi ama. Continuo a ripeterlo con gioia e consapevolezza dentro di me e ogni mio gesto, ogni carezza, ogni bacio e ogni movimento è una danza d'amore per di lui.

Lasciare Parigi dopo questi due giorni stupendi è veramente triste e angosciante perché questo significa ritornare alla realtà e alla vita di ogni giorno... e perché questo vuol dire che la partenza di Theo è inesorabilmente vicina.
Gli tengo la mano mentre guida sulla via di ritorno e ripenso alle ultime ore insieme... la mia complicità con Theo è qualcosa di indescrivibile.
Stiamo insieme effettivamente da poco, ma il nostro amore è stato un fuoco lento che nel tempo si è intensificato.
Fin dalle prime volte in cui siamo usciti c'è stata una sintonia palpabile ma adesso sento di appartenergli completamente e il solo pensiero di doverci separare a breve mi è insopportabile.
Adesso più che mai sento una fitta di gelosia al pensiero di quante belle ragazze girino intorno a Theo, di quante modelle e colleghe siano a stretto contatto con lui.
Non avrei retto il confronto, sono una ragazza normale e non una super top model e come credo di poterlo tenere stretto a me?! Come pensare che Theo possa resistere ed essermi fedele?
 Questi pensieri mi attanagliano la mente e si insinuano sempre più nel mio animo.
Non so come avrei fatto a resistere tutto quel tempo lontana da lui senza poterlo vedere e stringere... so che è sincero, so che posso fidarmi ma capisco anche che è una situazione difficile e lui è...insomma è Theo James e avrà la tentazione dietro l'angolo...potrò mai fidarmi al 100% ?!
E se si stufa della situazione o, peggio ancora, di me “ragazza normale”?!

« El, tesoro, tutto okay?  » Theo interrompe i miei pensieri.

Mi giro a guardarlo e mi sta fissando perplesso.

« Si perché?  » rispondo

« Amore non parli non so da quanto...e non rispondi alle mie domande...ti avevo chiesto se volevi fermarti all'area di sosta per prendere qualcosa  »

« Ah. No no io sto bene così.  » ribatto convinta.

« Okay. A cosa stavi pensando? » chiede curioso

« Io? A niente... »

« Ormai credo di conoscerti... so che stavi pensando a qualcosa... cosa ti preoccupa?  »

« Niente in particolare, davvero. »

« El... »

« Mi mancherai tanto...  »

« Anche tu... tanto. »

« Sul serio? »

« Certo! Ne dubiti? »

« Non so... »

« Ehi... che ti prende?  » mi chiede allungando una mano e prendendomi delicatamente il mento.

« Insomma...veniamo da mondi completamente diversi...e poi guardati, sei Theo James, è il tuo momento, tutti vogliono te  »

«  Ed io voglio solo te.  »

« Non è così semplice... adesso vuoi me...ma mi vorrai ancora quando tornerai al tuo mondo? Quando saremo così lontani?!  »

« Non cambierà nulla...non sarà di certo la distanza a cambiare le cose e a cambiare ciò che provo. Quello che conta è quello che c'è qui. E qui ci sei solo tu.  » risponde poggiandosi la mano sul petto all'altezza del cuore.

« Chissà quante ti girano intorno, quante occasioni potresti avere...io sono una qualunque.  »

« El a me non interessano le altre, sono Theodore Peter James Kinnaird Taptiklis e non l'attore Theo James. Io sono questo e il fatto che sono un attore non cambia nulla, è semplicemente il mio lavoro. Non voglio una vita dorata da prima copertina altrimenti farei una vita diversa, non credi?  »

« Si ma... senti scusa non volevo fare la parte della fidanzata appiccicosa e gelosa...  »

« Tu sei l'unica El e non sei per niente una qualunque. Tu sei vera, sei genuina, sei dolce e sincera e non hai bisogno di nascondere te stessa dietro ad una maschera platinata. E poi... mi piaci quando sei gelosa. » e mi bacia la mano.
 
Dovrò convivere con questo peso e questa paura. Lui è sempre così adorabile e dolce e la mia vita è cambiata così tanto che mi sembra di vivere un sogno meraviglioso e ho paura che tutto vada in frantumi.
Theo mi stringe la mano e decido di sporgermi verso di lui e di accovacciarmi al suo braccio mentre sfrecciamo veloci verso casa.
Lo amo e lui ama me e al momento questa è l'unica cosa che conta.


Ciao a tutti!
Ho aggiornato prima del previsto perchè ho fatto dei cambiamenti al capitolo che altrimenti sarebbe stato troppo lungo.
Dopo l'idillio di Parigi El si ritrova a riscontrarsi con la realtà e con le difficoltà che la vita reale comporta...
Theo ha detto finalmente che l'ama ed è molto dolce...ma Elena ha paura di risvegliarsi da questo sogno e la sua partenza e la paura della distanza incombe.
Vi aspetto al prossimo capitolo!
Aggiornerò molto presto per cui se non volete perdervi il seguito aggiungete la storia tra le storie seguite!
Grazie ancora 
A presto,
Baci

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Il viaggio mi ha stremato ma dormire tra le sue braccia è la cosa più rilassante e riposante del mondo. Siamo arrivati a casa dopo circa 5 ore di strada promettendoci di optare per altri mezzi di trasporto la prossima volta ma non voglio lamentarmi, Theo è stato veramente un tesoro ad organizzarmi questa sorpresa.
Non posso che amarlo da impazzire, è stata decisamente la più bella sorpresa della mia vita.

A svegliarmi sono le sue labbra sulla pelle.
Mi stiracchio con piacere mentre Theo, che mi abbraccia da dietro, continua a baciarmi la schiena, solleticandomi e allo stesso momento provocandomi brividi di piacere.
Mi giro dalla sua parte. È a petto nudo, la sua pelle è fresca e sa di bagnoschiuma al muschio.

« Buongiorno piccola  » annuncia

« Stamattina mattiniero... »

« Avevo alcune cose da sistemare prima della partenza...  »

La parola partenza mi toglie immediatamente il sorriso dalle labbra e mi sento di nuovo nel turbinio della disperazione.
Partirà per Atlanta con il primo volo del pomeriggio e ho un nodo alla gola al solo pensiero di doverlo salutare.
Per fortuna le riprese stavano per terminare e non avrei aspettato tanto per rivederlo. Cerco di impormi di pensare a questo e di non farmi rovinare gli ultimi momenti insieme dall'umore.

« Avresti dovuto aspettarmi per la doccia  » ammicco ancora turbata alla vista dei suoi pettorali.

Theo sorride col sorriso più sexy del pianeta.

« Ma capisco che hai un mucchio di roba da fare...  » continuo baciandolo a stampo e alzandomi diretta in bagno a lavarmi.

Sono consapevole di avere i suoi occhi addosso, non indossavo quasi mai il pigiama quando dormivo con lui... diciamo che non avevo neanche il tempo di indossarlo perché finivamo a letto nudi in un baleno... in ogni caso ero preparata all'eventuale possibilità di riuscire a indossarlo e ieri sera, quando ci siamo messi a letto esausti, ho sfoggiato un pigiama che sapevo per certo avrebbe gradito.
E a giudicare dall'espressione che assume mentre mi dirigo verso il bagno sta apprezzando ancora adesso.
Sorrido soddisfatta tra me fingendomi distratta. Ho uno short inguinale blu a fiori e un top in tinta scollato.
Sotto l'acqua corrente della doccia ripenso alla mia decisione di prendere un giorno di ferie quel giorno.
Theo si era opposto, non voleva che io avessi problemi a lavoro chiedendo un giorno di ferie senza preavviso ma non potevo perdermi queste ultime ore con lui, ne avrei rimpianto ogni singolo attimo.

Esco dal bagno avvolta da un semplice asciugamano bianco.

Theo è di spalle, parla al telefono con il suo agente chiarendo i dettagli del suo volo e del suo arrivo ad Atlanta.
Con mio disappunto si è rivestito, speravo di trovarlo ancora coi pettorali in bella vista, invece ha indossato una polo blu che mette in risalto le sue possenti braccia e un paio di jeans.
'Con la zip intatta. Finora.' ripenso tra me.

Volutamente gli passo davanti e vedendomi lo sento biascicare parole confuse al telefono, tagliare corto e chiudere la telefonata.
Mi guarda con un'espressione indecifrabile ed io, ponendomi esattamente davanti a lui, faccio una cosa che probabilmente non si aspetta che io facessi: lascio cadere l'asciugamano ai miei piedi, non di certo a causa del mio essere maldestra.
È un gesto sicuro e consapevole e la risposta arriva immediata: Theo posa il telefono sulla scrivania e, non staccando da me neanche per un momento i suoi occhi ardenti di desiderio, a grandi falcate copre la distanza tra noi.
Senza tanti complimenti mi spinge verso la parete ed è proprio quello che volevo facesse.
Gli sfilo la maglietta e mi stringo a lui e al contatto con la mia pelle lo sento fremere.
Senza aspettare che sia io ad avere l'iniziativa si toglie i jeans lanciandoli a terra e sentendolo più vicino il mio respiro si fa affannato.
Infilo la mia mano tra i suoi capelli mentre lui bacia i miei seni turgidi e con le mani accarezza il mio corpo come a plasmarlo con le dita.
Mi spinge ripetutamente verso la parete e il contatto con la superficie fredda mi fa rabbrividire.
Alzo una coscia a cingergli la vita mentre lui non la smette di accarezzarmi e lo sento premere su di me quasi a fare piacevolmente male mentre il mio corpo prende fuoco ad ogni contatto e aspetta goloso il prossimo tocco.
Privati degli ultimi indumenti ci fissiamo l'un l'altra, il respiro affannato e la vista offuscata, la voglia incontrollabile di sentirsi una cosa sola.
Mi solleva da terra e mi porta a letto dove mi siedo a cavalcioni su di lui.
Con entrambe le mani mi afferra i seni mentre gli mordo il labbro inferiore aggrappata alle sue braccia così possenti e sexy.
Lo voglio , ogni parte di me vuole sentirsi sua e sentire lui mio e so già di dover memorizzare ogni singolo gesto ed emozione per riuscire a sopravvivere lontana da lui.
Lo sento tremare più forte quando gli accarezzo i muscoli del petto per poi far scivolare le mie dita sui muscoli della schiena, toccandoli uno per uno.
Porta le sue mani sulla mia schiena nuda spingendomi verso il basso verso di lui e credo di non averlo mai sentito così vicino a me, come se riuscisse a toccare la parte più intima e privata di me stessa, ogni singolo pensiero e sensazione.
Impaziente mi fa sdraiare ed è su di me. Mi lecca l'orecchio per poi scendere sul mio collo mentre io, impaziente di averlo, muovo le mie mani su di lui.

« Non mi basterai mai El, sei la cosa più bella che mi sia mai capitata. Non esiste nessuna come te. Ti amo... »

Lo guardo per un momento,gli occhi che ardono di passione, i capelli arruffati: è la cosa più bella che possa esistere sulla faccia della terra e sono così fortunata ad averlo.

« Ti amo anch'io  » rispondo mentre implorante lo spingo verso di me.

Il tragitto all'aeroporto è stato più breve di quanto mi aspettassi.
Ho insistito nel volerlo accompagnare, non voglio sprecare neanche un momento distante da lui fin quando mi è possibile.
Arriviamo ai controlli e rassegnata mi arrendo all'idea di doverlo lasciare andare.
Theo mi stringe forte e mi bacia i capelli, anche lui è visibilmente angosciato dal fatto di dovermi lasciare, ma dobbiamo farci forza.
Mi alzo sulle punte dei piedi e lo bacio con passione.
Ci stacchiamo riluttanti alla voce squillante che annuncia l'apertura del gate e l'inizio delle procedure di imbarco.
Non pensavo fosse così difficile gestire il distacco. Ci guardiamo senza dire nulla, tenendoci per mano.
Theo mi è entrato dentro e mi ha rubato il cuore.
Tento disperata di ricacciare dentro le lacrime ma qualcuna sfugge al mio controllo.
È lui a rompere questo silenzio straziante.
« El ti prego, non piangere piccola mia » mi dice asciugandomele. Annuisco poco convinta.
'Il tempo passerà veloce ' ripeto tra me e me.
« Sono stati i giorni più belli della mia vita, non farò altro che ripensare ad ogni attimo trascorso insieme... tornerò presto da te Amore mio, è una promessa.  »
Ed è a quel PRESTO a cui mi aggrapperò disperata.

Ciao a tutti!
Come promesso ho aggiornato prestissimo!
Nella prima parte del capitolo vediamo Theo ed Elena decisamente molto presi l'uno dall'altra... sanno che tra poco dovranno salutarsi e la cosa angoscia molto El.
Nella seconda parte invece c'è la partenza di Theo. Purtroppo deve tornare sul set e i due sono costretti a separarsi ed El deve affrontare tutti i suoi dubbi e le sue paure.
Speriamo che T si comporti bene!
Voi cosa ne dite? Il ragazzo righerà dritto?
Al prossimo capitolo!
Baci

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Arrivo in ufficio in perfetto orario.
Non voglio dar modo a qualcuno di lamentarsi. Non so come farò ad abituarmi alla sua assenza, è un vuoto incolmabile e insopportabile.
Theo mi ha chiamato ieri non appena è atterrato... ha avuto un buon volo e il tempo ad Atlanta era sereno.
Oggi sarebbe dovuto tornare sul set ad ultimare le riprese. Successivamente sarebbe iniziato il tour promozionale di un altro suo film e non sapeva ancora bene quanto lo avrebbe occupato.
Sbuffo al pensiero dei tempi bui che mi aspettano...e al pensiero dei documenti che oggi avrei dovuto sistemare per conto di Mrs.Smith.
Almeno non sarei dovuta uscire vista la pioggerellina fastidiosa.
Clare entra in uffico e per la prima volta da quando lavoro qui mi sorride e mi rivolge la parola in tono gioviale:

«  Ciao Elena, tutto bene?  »  

Impiego qualche secondo a capire che si rivolge proprio a me.

«  Ciao. Tutto bene grazie.  »  rispondo lapidaria.
Ho trascorso gli ultimi mesi a cercare di essere carina con lei per creare un ambiente di collaborazione e solidarietà a lavoro e ho ricevuto solo calci.
Adesso tutta questa gentilezza mi sa di falsità.
Abbasso lo sguardo sullo schermo del computer, convinta di aver concluso la conversazione.

«  Oggi pioviggina, speriamo che più tardi si sistemi, pensavo di andare a fare un giro per negozi. »  continua la ragazza.

Alzo lo sguardo verso di lei, indossa un tailleur nero con la gonna e una camicetta rosa. Mi limito a sorridere cortese sempre più perplessa.
Il mio telefono vibra e il cuore inizia a battere veloce.
Per poco non mi scivola il telefono di mano per quanto è brusco il movimento che faccio per prenderlo.

Immagino sarai già a lavoro. Coraggio piccola, il tempo passerà veloce.
Io sono a letto, peccato che tra queste lenzuola non ci sia anche tu...
Ti penso sempre e mi manchi tanto,
Tuo,
Scrat
 
Sorrido e rispondo subito:
- Scrat?
- Dovrai pur dare un nome al tuo scoiattolo... no? - aggiunge Theo
- Ma Scrat mi suggerisce pensieri innocenti e puri...mentre tu no!
- Amore non dirmi queste cose che già mi sembra di impazzire...
- Mi manchi...
- Anche tu El, tanto. Ti auguro una buona giornata, ci sentiamo dopo.
- Anche a te tesoro.

« è il tuo ragazzo?  »  la voce di Clare mi riporta alla realtà.
La mia mente stava vagando tra i mille momenti trascorsi con Theo, ero tra le sue braccia ed era il posto più bello del mondo.
Non credo di aver mai sentito così tante parole uscire dalla bocca di Clare.
Palese che stesse cercando di attaccare bottone, ma perché cercare un contatto proprio adesso? Che c'entrasse qualcosa col fatto che mi aveva vista con Theo?
È questo che fa la celebrità? Crea delle dinamiche per cui tutti trattano bene te e le persone che ti stanno accanto solo perché sei famoso?
Ecco perché T parla spesso di ipocrisia e falsità. Quanto c'è di vero interesse in queste parole e quanto invece nascondano un doppio fine? 
Diffido da questo improvviso interesse per me.

«  Si, è il mio ragazzo.  »  aggiungo con un sorriso.

«  Se ti va più tardi potremmo andare insieme a fare un giro per negozi. Non ci siamo mai frequentate fuori dal lavoro, non so nulla di te, potremmo parlare un po'...  »  continua l'avvoltoio.

'In realtà non ci siamo frequentate neanche a lavoro' ho voglia di risponderle ma mi limito a declinare educatamente l'offerta dicendo che ho delle cose da fare più tardi. Ed è vero. Più tardi vado a prendere Jess in aeroporto e non vedo l'ora di rivederla.




Apro la porta di casa e lo spettacolo che mi si pone davanti mi fa gelare il sangue nelle vene.
La credenza della cucina è sotto sopra e c'è un mucchio di roba sul tavolo.
Temo siano entrati i ladri e già sono in panico perché non ho idea di cosa debba fare.
Avanzo titubante e per poco non caccio un urlo quando mi rendo conto che c'è ancora qualcuno in casa.
La scena che mi si prospetta davanti è l'ultima cosa che potessi aspettarmi.
Una ragazza bionda è in piedi dietro alla finestra con un binocolo in mano e sta sbirciando fuori. La riconoscerei tra mille, un abito corto rosa a fiori e quel tatuaggio sulla scapola destra.

«  Jess??? Mi hai fatto prendere un colpo! Cosa ci fai qui?  »  esclamo stupita.

La ragazza si gira verso di me e caccia un urlo di gioia. Ci abbracciamo forte e la gioia di rivederci è tanta.

« Pensavo tornassi stasera. Stavo per scriverti per chiederti quando potevo venire in aeroporto. »

«  Il mio volo è stato anticipato  »

«  Jess che bello rivederti!  »  le dico staccandomi da lei.

Lei mi guarda entusiasta baciandomi sulla guancia.

« Anch'io El, non sai quanto! Dobbiamo raccontarci un mucchio di cose! DEVI raccontarmi un mucchio di cose... non so, tipo di te e di Mr.AhSapessiCosaTiFarei-James »
Rido a crepapelle, quanto mi era mancata Jess! Se non la conoscessi bene mi darebbero fastidio questi continui apprezzamenti sul mio ragazzo.
Il mio ragazzo. Oddio, è strano pensarlo in questo modo...

Theo James è il mio ragazzo.

Sorrido estasiata tra me.

«  Com'è andata con Pierre? »

«  Si beh, bene dai. Non ha avuto molto tempo per me, sai per il lavoro... »

«  Oh mi dispiace...  »

«  Ho avuto modo di fare shopping però...»  risponde la ragazza con tono non molto convincente.

« Va...tutto bene? »  chiedo cauta.
La conosco fin troppo bene per intuire che qualcosa non va, ma so benissimo che è inutile insistere troppo, so già che vuole i suoi tempi e deciderà lei quando è il momento di parlare. Ma magari è solo una mia impressione....

«  Si si... »  risponde « quindi Theo è partito ieri...tu come stai? »  mi chiede preoccupata cambiando palesemente discorso.

Non so se vuole realmente cambiare discorso togliendo l'attenzione da se stessa o se ha notato la mia faccia sconvolta.
Mi sento come uno straccio da buttar via e ho la testa costantemente oltre oceano. Ci sediamo sul divano con una tazza di tè ciascuna.
Il telefono vibra e leggo il messaggio che mi ha appena mandato Theo:

Va tutto bene? Non ti connetti da un po'... stai lavorando?

«  Jess perdonami, rispondo a Theo e sono tutta tua  »

« Fai pure  »  aggiunge la mia amica.

Si amore, sono a casa e stavo parlando giusto di te con Jess
che è appena tornata...

Theo risponde dopo qualche secondo:
Di me?

Sorrido... sono indecisa sul dirglielo ma voglio farmi quattro risate.

Si... credo che Mr.AhSapessiCosaTiFarei-James sia proprio tu

Immagino la sua faccia appena legge il messaggio. Pagherei per vederla di presenza. La risposta arriva immediata:

Oh. interessante... e cosa mi faresti?

Indugio sui tasti e sbircio Jess che sta fissando il suo cellulare e penso sia giusto mettere da parte il mio meraviglioso idillio personale e dedicarle del tempo.
 
Non posso svelarlo così, lo scoprirai quando deciderai di tornare.
Ti scrivo appena posso.

La sua risposta per fortuna non si fa attendere:

Mmm...un incentivo in più per tornare...io ho un'idea ben precisa di cosa ti farei :P
A dopo


«  Mi manca terribilmente Jess e non credevo potesse essere così difficile... la distanza e la paura mi stanno facendo impazzire »  rompo il silenzio tra noi mentre metto da parte il cellulare.

« Paura? »

«  Si. Paura di perdere tutto ciò che ho vissuto con lui, tutto ciò che potremo vivere...insomma perdere lui.  »

«  El perché dici questo? Mi hai detto che ti ha perfino detto che ti ama...e lo sai che gli uomini ci stanno un po' a sbilanciarsi... devi fidarti di lui.  »

«  Ci provo ma non è facile … continuano a venirmi in mente scene di Theo con altre donne... sono una stupida lo so. »

«  Non sei stupida. Sei innamorata e hai paura di perdere l'uomo che ami ma vedrai che andrà tutto bene. Theo vuole solo te quindi smettila di farti paranoie. »

Sorrido debolmente. Forse Jess ha ragione, non devo più farmi paranoie.

«  In ogni caso non risolvi nulla stando così, stai solo male. Vivi la vostra storia e non pensare a nient'altro.  »  continua Jess dopo aver bevuto un sorso di tè.

«  Solo che lui è un attore famoso e avrò attorno così tante donne attraenti con cui non potrò mai minimamente competere... non è bello vivere con questa consapevolezza. »

«  El non hai nulla da invidiare alle altre. Tu sei una persona splendida e Theo si è innamorato della tua personalità, non solo del tuo aspetto fisico. Qui aggiungo un ringraziamento speciale al vestito super sexy di quella sera... hai un bel fisico e va mostrato mia cara. »

«  Sai, è giusto che tu lo sappia Jess...alla fine ho optato per un altro vestito quella sera!  »

«  Cooooosa? Potrei sentirmi profondamente offesa! Avevo abbinato tutto!  »

Le faccio una linguaccia. So che mi perdonerà.

«  L'importante è la buona riuscita della missione  »   aggiungo in mia discolpa.

«  Ti do ragione per questa volta. E poi El, tornando al discorso... se un uomo è incline al tradimento lo è a prescindere dal lavoro che fa o da chi è. Il fatto che Theo sia famoso non vuol dire che non abbia dei valori e che non sappia cosa sia il rispetto. »  

«  Si, indubbiamente. Dico solo che lui ha più opportunità di essere infedele »

«  Ha occhi solo per te. Prova a fidarti. Lo sai meglio di me che l'amore è sempre un rischio e se non rischi non saprai mai se ne valeva la pena...  »

«  Grazie Jess, mi sono mancate le nostre chiacchierate  »

«  Te l'ho sempre detto io che sotto a tutto questo mascara e a questo guscio rosa e appariscente si nasconde un animo sensibile e saggio!  »

«  Ehi ma dimmi una cosa! Cosa stavi facendo con tutta questa roba?! Mi hai fatto prendere un colpo...pensavo fossero entrati i ladri!E perché avevi un binocolo in mano? »  chiedo perplessa.
La mia amica accavalla la gamba pronta a lanciarsi in uno dei suoi soliti chilometrici racconti.
È tornata la solita vecchia Jess.

«  El non puoi capire. Sono ancora in subbuglio. Dovevo scendere alla fermata del pullman con le mie due valigie sproporzionate (a proposito, avevi ragione, ho usato meno della metà della roba che mi sono portata in Francia). Consapevole del fatto che non ce l'avrei mai fatta da sola mi sono lavorata per tutto il tragitto con sguardi accattivanti e occhiate seducenti un ragazzo carino sul pullman, sperando che mi aiutasse una volta arrivata alla mia fermata (e se non l'avesse fatto di certo glielo avrei chiesto sfacciatamente).  »

« Non lo metto in dubbio  »  mi limito ad aggiungere.

«  Non farmi perdere il filo...quindi arriviamo e il ragazzo si avvicina spontaneamente per aiutarmi. Scendo alla mia fermata e anche lui lo fa. Cioè, pensaci, anche lui doveva scendere lì. »

Annuisco sporadicamente, lei prende un respiro e ritorna alla carica.

«  Carica in quel modo non ho potuto sedurlo in modo da farmi portare le valigie fino a casa... quindi mi sono limitata a ringraziarlo e, mentre si allontanava da me, a fissargli il culo.  »

Scoppio a ridere inevitabilmente.

«  Non c'è niente da ridere El, aveva proprio un bel culo, di quelli sodi, pieni, compatti che ti fa venire voglia di...tastare... e non quella roba molliccia e sgonfia che spesso si vede in giro. Di culi così ben fatti se ne vedono veramente pochi eh. Tornando serie, scopro che è un nostro vicino. Cioè, è entrato proprio nell'edificio più avanti. »

«  Magari è andato a trovare qualcuno. »

«  Con le chiavi in mano?  »

«  Okay. Ma continuo a non capire cosa c'entra il binocolo...Non sapevo neanche ne avessimo uno...  »

«  L'avevo intravisto tempo fa e smontando tutto l'ho trovato. Sapevo mi sarebbe tornato utile un giorno.  »

« Non so quanto possa essere utile un binocolo a Londra visto che non si vedono neanche lontanamente le stelle la sera ma lasciamo stare.  »

«  è utile invece. Devo scoprire chi è e devo... esaminarlo meglio.  »

«  Esaminarlo?  »

«  Non ho avuto modo di constatare.... come sta messo diciamo. »

Non posso trattenere le risate e scoppio in una fragorosa risata, la prima da quando Theo è partito.... sono enormemente grata a Jess... per essere se stessa.

«  Quindi lo stai spiando?  »

«  Spiando... che brutto termine. Sto dando un'occhiata, tutto qui! »

«  Per fortuna Pierre è allo scuro del tuo occhio di lince  »

«  El.... a proposito...Pierre ed io ci siamo lasciati. »  

La guardo con l'espressione sgomenta. Sospettavo mi nascondesse qualcosa ma non pensavo potesse essere successa una cosa del genere e intuisco subito che è una cosa seria, definitiva. Dev'essere successo qualcosa di grave.
Jess mi guarda e cerca di accennare un sorriso incoraggiante.

«  Oh Jess »  

Una lacrima le scivola sul volto, sta cercando di trattenere le lacrime ma stanno prendendo il sopravvento.
L'abbraccio forte profondamente dispiaciuta.
Dicono che piangere faccia bene, che sia liberatorio e sia un modo per sfogare tutto il dolore e la sofferenza che ci si porta dentro.
Non so se sia vero o se sia solo un detto consolatorio, ciò che so è che l'unica cosa che posso fare è stringere forte la mia amica mentre tutto il dolore che ha dentro esplode.


Ciao a tutti!
Ho aspettato ad aggiornare perché ho visto che c'era poca gente qui su EFP... in ogni caso passiamo al capitolo!
Theo è lontano ed Elena sente molto la sua mancanza anche se il ragazzo continua ad essere premuroso con lei.
Passerà del tempo prima che i due si riincontrino e anche T  sente il peso della lontananza.
Finalmente la nostra cara Jess è tornata più frizzante che mai, peccato che sotto sotto anche lei soffra.
Ci tengo a precisare che il personaggio di Jess è dedicato a due persone realmente esistenti nella mia vita...all'esterno danno un'impressione totalmente differente da come sono in realtà e spesso questo tipo di persone sono le più fragili.
Elena e Jess, sebbene siano molto diverse, sono grandi amiche e solo stando vicine supereranno le difficoltà...
Vi anticipo che nei prossimi due capitoli darò più spazio alla tanto amata Jess, ci sarà da ridere!
Le recensioni sono più che gradite e grazie di essere passati!
A presto

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Gestire la distanza a confronto del dover gestire una situazione come quella che stava attraversando Jess è decisamente una passeggiata.
So benissimo quanto lei tenesse a Pierre nonostante ci tenesse a mostrarsi così libera e superficiale.
Conosco bene la mia amica e so perfettamente che è alla costante ricerca di qualcuno che la ami sinceramente.
Ecco perché Pierre le era sembrato la persona adatta, un uomo più grande di lei, serio e avviato dal punto di vista lavorativo... dava proprio l'immagine di una persona concreta e affidabile. Eppure si è comportato come il peggiore degli uomini.

«  A quel verme schifoso ho rovinato i piani per il weekend! Altro che sorpresa... »
 
«  Jess vedila in questo modo, se non avessi deciso di fargli questa sorpresa non avresti mai scoperto la sua doppia vita.  »

Siamo sedute nel tavolo più interno del locale di Chan e abbiamo appena ordinato da mangiare.
Sono veramente desolata per la situazione di Jess, è sicuramente la peggiore cosa che potesse succedere e soprattutto non se lo merita lei che, nonostante l'apparenza, non si sarebbe mai comportata in quel modo.

«  Avresti dovuto vedere che faccia ha fatto quando mi ha visto... pensavo fosse semplicemente sorpreso o stressato.... insomma era decisamente in difficoltà. Ma ha fatto finta di nulla. »

«  Ma come l'hai scoperto esattamente?  »

«  Non l'ho capito subito, nel senso, era strano, sulle spine, ma pensavo fosse a causa di qualche problema a lavoro o con il suo capo... Il giorno prima della mia partenza per Londra ero in giro a fare shopping vicino al suo ufficio così ho deciso di andare a trovarlo... solo che mi hanno detto che una volta entrata mi hanno chiesto se io ero la famosa Charlotte... »

«  Charlotte?  »

«  Si... Charlotte... la sua fidanzata. »

«  E tu cosa hai fatto? »

« Ho capito la situazione e ho detto che ero Charlotte, così mi hanno fatto entrare annunciandomi per lei. Dovevi vedere che faccia ha fatto quando invece della sua Charlotte si è ritrovato davanti me. Ho fatto una gran scenata davanti a tutti, gli ho fatto fare la figura del verme... Ho scoperto che uscivano da mesi e che era troppo comodo avere una fidanzata a Londra per quando veniva in città per lavoro... »

«  Jess sono senza parole...è veramente... »

«  è una merda di uomo. Gli ho mollato un ceffone, ho preso le mie cose e sono andata in hotel. Non potevo stare più in quella casa. Il giorno dopo ho prenotato il primo volo disponibile e sono tornata a casa. Non prima di aver attuato la mia vendetta però. La scena in ufficio è stata l'assaggino...»

« Cosa hai fatto? » chiedo curiosa.

« Acqua ossigenata nello shampoo e colla vinilica nel dentifricio. Lo aspetto al varco a quello stronzo  »

Rido a crepapelle pensando alla faccia di Pierre quando scoprirà quelle poco piacevoli sorprese.

« Ben gli sta! »

« La sua fortuna è stata il fatto che io avessi il volo il giorno dopo e che non sapessi l'indirizzo di quella gallina. Mi chiedo se c'è stato mai qualcosa di vero tra noi... »

«  Jess sono veramente desolata... »

«  El non ti preoccupare, mi consolerò presto... c'è quel ragazzo lì per esempio che non la smette di guardare da questa parte... »

«  Ma chi, Liang? Mi dispiace disilluderti ma è cotto di me. Ma potrei cedertelo se vuoi. Un buon partito, un locale di proprietà... ti sistemi per la vita... »

«  Potrei farci un pensierino... »  ridiamo a crepapelle e sono felice che Jess sia una ragazza molto forte.
Supererà questa batosta, ne sono sicura.
Mentre parliamo del più e del meno la voce proveniente dalla tv attira l'attenzione. Nomina in maniera molto chiara un nome in particolare.
Il nome del mio ragazzo.
Anche Jess lo nota ed entrambe smettiamo di parlare per ascoltare meglio.
È un servizio direttamente dal set, chiaramente di qualche mese fa.

Theo James, inglese, magnetico, sensuale, dapper dandy, elegantissimo sia on & off the screen, è il nuovo sex symbol delle teenagers (e non solo) di tutto il mondo grazie al suo ruolo nella nuova trilogia che sta facendo impazzire il mondo. Adesso la parola a Theo.

Come affronti il fatto di essere un'icona sexy che si potrebbe trovare sui poster appesi alle pareti di migliaia di adolescenti?

E' gratificante. Non penso ci sia niente di male. Succede. Fa parte del gioco. Dopotutto questo lavoro si fonda molto sull'estetica. Tuttavia mi piace pensare di essere uno che ha anche un cervello, oltre ad un bell'aspetto.

La voce di Theo arriva alle mie orecchie come una musica bellissima, vorrei tanto averlo accanto e poterlo abbracciare...

Parlando di cose più frivole, come è stata la scena del bacio?

Non ero certo dispiaciuto di dover baciare una bella donna come Shailene, ma è stato molto più di questo...

Il mio cuore sobbalza. Con la coda dell'occhio vedo Jess guardarmi preoccupata. La voce di Theo continua chiara e decisa:

È stata una scena molto importante per noi perché volevamo onorare la storia di questi due personaggi in maniera romantica ma non banale e visto che c'è soltanto una scena d'amore in tutto il film, volevamo farla al meglio.

Quando si tratta di amore, cosa è importante per te, come uomo?

Non vorrei sembrare banale, ma apprezzo le donne con il senso dell'umorismo. Deve esserci ovviamente una chimica tra noi, ma sono molto attratto da chi è in grado di non prendersi troppo seriamente.

ll primo film della trilogia debutterà nelle sale cinematografiche alla fine di questa primavera.


Finito il servizio il silenzio è imbarazzante.

«  Non ero certo dispiaciuto di dover baciare una bella donna come Shailene, ma è stato molto più di questo.  »  ripeto ad alta voce.

«  El è un'intervista di mesi fa dai... non vuol dire nulla! E poi è chiaro che si riferisce dal punto di vista strettamente lavorativo...»

«  Non so... Shailene Woodley...è una bellissima ragazza...  »

«  Lo è...ma non vuol dire nulla. È una collega »

«  Eppure sembrano molto in sintonia. E lei è molto intelligente, è gentile e simpatica...  »

«  El, stai serena... non è nulla di grave. »

Avrà ragione Jess? So solo che ho un senso di inquietudine.
Pagato il conto e annuito un paio di volte a Chan e ai suoi discorsi strani, io e Jess dobbiamo salutarci, è ora di tornare a lavoro e lei a lezione.
 


Un mese dopo

In altri tempi oggi mi sarei sentita febbricitante.
È il giorno del mio compleanno ma la lontananza da casa e dalla mia famiglia e soprattutto da Theo mi rattrista troppo.
Sentire la sua voce al telefono mi trasmette una sensazione di casa e di angoscia nello stesso tempo, mi manca da star male...

- Amore auguri di buon compleanno!

- Grazie tesoro... sai che non sarà bello per niente senza di te...

- Non dire così...

- è la verità...mi manchi tantissimo amore... so che sei preso e non hai neanche il tempo di sentire la mia mancanza...ma a me manchi parecchio...

- El ma cosa dici?! Lo sai benissimo che mi manchi tantissimo! Lo sai che odio tutte queste interviste in cui continuano a chiedere di me e della mia vita che io tento disperatamente di far restare privata...lo sai che non mi sto divertendo... penso sempre a te e al momento in cui potrò stringerti tra le mie braccia...ci vedremo presto, te lo prometto.

- Lo spero Tesoro, io non ce la faccio così...



Sguscio via dalle coperte e ciò che attira la mia attenzione è un fiore di cartapesta rosa attaccato sul display del mio cellulare. C'è anche un biglietto e sorrido pensando a chi sicuramente l'ha scritto prima di uscire di casa.

Buon compleanno El!
Oggi è il tuo compleanno e sono decisa a renderlo
un giorno stupendo anche se Mr.IconaSexy è lontano...
quindiiiii stasera si va a ballare! A dopo!

Jess. Adoro quella ragazza... sa già che è dura per me non avere Theo vicino e sta facendo di tutto per farmi svagare.
Anche se l'idea di andare a ballare non mi entusiasma particolarmente... come faccio a dire di no?!
Mi preparo velocemente per andare a lavoro, Mrs Smith non avrà di certo un occhio di riguardo per me se arrivo in ritardo anche se è il mio compleanno.
Clara ha tentato per due volte di invitarmi fuori, ho sempre declinato le proposte ma lei continua a essere gentile e questo lo sfrutto decisamente a mio vantaggio. Non avere un pitbull che ti guarda da lontano con sospetto rende le mie ore lavorative più rassicuranti.

La mattinata passa lenta e oziosa mentre io ripenso a Theo in giro per il mondo per promuovere il suo nuovo film Follow me. È già passato un mese dall'ultima volta che ci siamo visti, le riprese erano finite già da un pezzo ma dovevano lanciare l'altro suo film con tutto ciò che comporta...cioè un via vai di interviste e conferenze.
Follow me...magari potessi seguirlo veramente...
Il mio 25esimo compleanno sarà sicuramente il peggiore della mia vita, di questo ne sono certa e per questo , quando ricevo quella telefonata, non posso che essere estasiata e su di giri.
Un mio amico dall'Italia è a Londra e mi ha contattato per vederci.
Non vedo Luca da una vita ormai ma tramite i social siamo rimasti in contatto... per me Luca vuol dire sentire un po' di aria di casa, di aria d'Italia. E in questo momento ne ho di bisogno.
In realtà io e Luca abbiamo frequentato la scuola elementare insieme ed è stata la mia prima cotta. Lui era il belloccio della classe, era brillante ma sapeva il fatto suo.
Mi sistemo i capelli guardandomi allo specchio quando sento il telefono vibrare.
È Theo.
Gli avevo scritto che sarei stata a pranzo con Luca.
La voce dall'altra parte mi chiede senza tanti giri di parole:

- E chi è Luca?

- Amore un mio vecchio amico dall'Italia!

- E cosa ci fa qui?

- Credo per lavoro! Pranziamo insieme! Non lo vedo da una vita!

- Mi sembri molto felice di rivederlo.

- Lo sono amore, è bello rivedere qualcuno dopo tanto tempo...e poi mi ricorda casa.

- Quindi passerai il tuo compleanno con un perfetto estraneo...

Rimango allibita. Noto una nota di sarcasmo e gelosia ma non vorrei sbagliarmi.

- Amore io preferirei passare questa giornata con te, lo sai... ma purtroppo non ci sei.

- Non certo per colpa mia.

- Amore neanche per colpa mia se è per questo. È del tuo lavoro che stiamo parlando  - rispondo indisponendomi.

- Non sono certo qui a divertirmi o a spassarmela. Ne abbiamo parlato stamattina.

- Lo so.

- O a uscire con altre donne.

- Cosa vorresti insinuare? Che io invece me la spasso? Sai benissimo cosa ho passato nell'ultimo mese e sei ingiusto a fare queste supposizioni.

- Anche per me è un periodo difficile, lo sai.

- E io ti ho sempre supportato mi pare. Adesso non sarai mica geloso?

- Io? Affatto.

- Bene. - rispondo indispettita

- Bene.

Rimaniamo in silenzio per un po'. Adesso sono decisamente furiosa. È lui a prendere la parola per primo:

- El scusami, sono un po' nervoso in questo periodo... perdonami...buon pranzo e salutami questo Luca... e si, sono un po' geloso.

Mi addolcisco subito, non ce la faccio ad essere arrabbiata con lui...inoltre il fatto che sia geloso non può che farmi piacere...

- Amore sai che sono solo tua e non ho occhi che per te!

- Vale lo stesso per me, sempre. Sarà meglio che questo Luca tenga le mani a posto se no lo sistemo io!

Rido a crepapelle. Non sarà di certo il compleanno più bello della mia vita, Theo è lontano e mi manca da morire... ma è il primo compleanno in cui Theo è nella mia vita e la mia vita è così cambiata che decido di guardare il bicchiere mezzo pieno...
Considerando il fatto che Theo James è il mio ragazzo posso dire che il mio bicchiere è pieno a tre quarti.


Ciao a tutti! Scusate il ritardo ma sono presa con gli esami in uni!
Vi consiglio di aggiungere la storia tra i preferiti, aggiornerò mooolto presto!
In questo capitolo scopriamo cosa è successo alla povera Jess... e vediamo T decisamente molto geloso anche se non vuole ammetterlo!
e chissà...magari il compleanno di El non sarà poi così terribile!
A presto!

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Riconosco Luca a stento.
Ci siamo dati appuntamento davanti alla fermata Westminster della metro e se non fosse stato per lui non l'avrei riconosciuto di certo tanto che, quando il ragazzo moro con gli occhi chiari mi poggia una mano sulla spalla, ci impiego qualche secondo a capire che è Luca.

Incredibile come il tempo passi e cambi le persone e le cose.
Ci sediamo in un tavolino della tavola calda in cui ero solita andare le prime volte che venivo a Londra.

« Stai benissimo... non ti vedevo da una vita, sei splendida El...»

« Grazie! È passato quanto... 10 anni dall'ultima volta che ci siamo intravisti?»

« Sembra non sia passato neanche un attimo in un certo senso... ma adesso eccoci qua... a distanza di 10 anni! Oggi è il tuo compleanno vero?»

« Oddio te lo ricordi?»

« Come dimenticarlo?! Ti ho portato questo...»

Luca cerca nello zaino e tira fuori un sacchettino con un nastro bianco. Sono quasi in imbarazzo in realtà, non mi aspettavo di ricevere un regalo da lui, non credevo si ricordasse del mio compleanno...del resto, nonostante fossimo amici di vecchia data, non ci vedevamo da parecchio.
Lo ringrazio e apro il sacchettino. Dentro c'è un adorabile bracciale in tessuto blu con un ciondolo a forma di stella.

« è bellissimo Luca grazie, non dovevi! »  Gli dico mentre indosso il bracciale.

Mi racconta del suo viaggio a Londra per andare a trovare un suo amico che si è trasferito da poco.

« Non potevo venire qui e non passare a salutarti! Come stai? Come ti trovi qui?»

« Bene, grazie. Qui mi trovo bene...sai i miei mi vorrebbero a casa ma per adesso non ho la minima intenzione...»

« Ti capita mai di pensare a ciò che ti aspetta a casa? Sai l'altro giorno ho incontrato Matteo per caso...»

«  No..in realtà sono proiettata verso ciò che ancora deve venire e non amo pensare a ciò che mi sono lasciata alle spalle...in Italia c'è la mia famiglia e mi manca moltissimo, ma adesso la mia vita è qui... e voglio considerare questa come casa.- ripenso a Theo. È lui casa mia adesso, voglio essere al suo fianco e questo mi basta per essere felice. - Come sta Matteo?»  aggiungo mentre entrambi diamo un morso alle fantastiche crepes che abbiamo ordinato.

« Si in un certo senso hai ragione...bisogna seguire la propria strada. Matteo sta bene... »

« Sono contenta per lui. »

« Siete ancora in contatto? »

« No... non credo ci possa essere amicizia tra ex...»

« Sai, mi sono sempre chiesto come una ragazza come te potesse stare tutto quel tempo con uno come lui.»

« Mi chiedo anch'io come sia potuto succedere »  rispondo ridendo.

Forse dovrei prendermela, in realtà non ha nessun diritto di intromettersi così nella mia vita e nelle mie decisioni ma conosco tanto Luca da sapere che è una persona diretta e sincera e che di certo non vuole essere invadente o inopportuno.
Ripenso al mio ex e a Theo. La mia vita è decisamente migliorata... Matteo era un autentico pallone gonfiato.
Mi ero illusa che ci fosse qualcosa in più, che sotto sotto ci fosse altro, ma più passava il tempo e più mi rendevo conto che eravamo troppo diversi.
Così decisi di lasciarlo nonostante le sue false promesse di cambiare... non ho mai avuto ripensamenti, sono una persona abbastanza decisa nelle mie cose tanto da non piegarmi alle sue richieste di ripensamenti e nei mesi ha accettato la decisione. Luca lo conosceva benissimo, giocavano nella stessa squadra di basket e avevo percepito dell'astio tra i due, ma mai prima di adesso si era sbilanciato così tanto.

« E adesso stai con qualcuno? »

La domanda sembra scuotermi.
Ho detto alla mia famiglia che uscivo con un ragazzo ma che ci volevo andare con calma... Cosa rispondere adesso?
Rivelare a lui che sto con Theo James significa espormi...ma non posso di certo mentire. Theo ormai fa parte della mia vita.

« Si, esco con un ragazzo... »  mi limito ad aggiungere vaga.

« Oh ma certo... »

« Ma certo? »  chiedo perplessa

« Una ragazza come te si nota a distanza di chilometri...»

Lo guardo stupita. È decisamente una cosa molto carina da dire...

« Grazie...sei carino»

« E lui è inglese? »

« Si è inglese...per adesso però è fuori per lavoro» mi maledico di averlo detto.
Spero con tutte le mie forze che non mi chieda che lavoro faccia perché la situazione potrebbe diventare decisamente imbarazzante.

« E cosa fai di bello oggi che è il tuo compleanno? »  mi chiede

« Ma niente di che, stasera io e la mia amica Jess usciamo, mi ha convinta ad andare a ballare... e, se ti ricordi, io odio ballare »  rispondo ridendo

« Beh se non vi dà fastidio magari potrei aggiungermi a voi. Andrò dal mio amico solo domani...»

« Oh. Si va bene certo!»  

Ora sono decisamente nei guai.

***

Passo l'intero pomeriggio a ripensare al guaio in cui mi sono cacciata. Non so cosa abbia programmato Jess ma immagino sarà una serata solo donne.
D'altro canto non voglio neanche innervosire Theo, so che vorrebbe essere qui... e non so come prenderà il fatto che io vada a ballare con Jess e con Luca-lo-sconosciuto.

Arrivata a casa trovo Jess davanti al mio armadio.

« Stasera, mia cara, ci penso io a te.»

« Mi tremano le gambe dalla paura »  rispondo

« Stasera andiamo di minigonna inguinale. È il tuo compleanno. »  risponde ignorando il mio sarcasmo.

« Non capisco il nesso tra compleanno e minigonna inguinale »

« è la prassi. È scritto nel manuale Una Ragazza Che Va A Ballare Deve Sempre Essere Sexy »

« Ma che razza di libri leggi? E io come ho fatto a sopravvivere fino a quest'età senza averlo letto? »

« Me lo chiedo anch'io...»

« Jess stavo scherzando...»

« Anch'io mia cara. Tra l'altro non c'è nulla di abbastanza corto...tranne questo vestito»

« Jess quella è una maxi-maglia»

« Oh. »

Mollo la borsa a letto diretta verso la doccia. Se dovessi dare retta a Jess non so come mi farebbe uscire di casa.

Ripensando al messaggio che mi ha scritto Theo credo che io l'abbia sottovalutato. Alla notizia che ci sarebbe stato anche Luca-lo-sconosciuto non ha fatto una piega, del resto cosa c'era di strano, ci sarebbe stata anche Jess con noi...e anche se ancora non la conosceva direttamente aveva capito benissimo che il massimo di quello che poteva succedere era che Jess saltasse addosso a Luca se lui rispecchiasse i suoi canoni di bellezza. E Luca era decisamente molto carino.
Jess dapprima ha fatto qualche storia riguardo l'autoinvito di Luca-lo-sconosciuto ma mi ha fatto giurare e spergiurare che non fosse un rospo ma che fosse abbastanza figo e così ha deciso di accettare quella variazione nel suo programma di serata tra sole donne.

L'appuntamento è davanti al Roxanne sia con Luca sia con Julie, una ragazza con cui usciamo a volte.

Alla fine ho deciso di indossare un vestito verde di pizzo e i miei adorabili stivaletti, la mise di Jess era decisamente più succinta ma nonostante tutto per nulla esagerata a parte per il gel glitterato sul nuovo taglio di capelli a spazzola.
Non so perché mi ha costretta ad uscire così presto di casa, mancano due ore all'appuntamento ma mi ha convinto dicendo che prima dobbiamo fare una cosa di vitale importanza.

Sulla metro la vedo tirare fuori dalla borsa un foulard. La guardo perplessa.

« Cosa hai intenzione di fare? »  le chiedo mentre mi guarda sghignazzando.

« Ohhh ho sempre sognato di farlo! »  risponde febbricitante.

Alzo il sopracciglio di rimando. Spero non si tratti dell'idea che inizia a farsi strada nella mia testa.

« Jess... non esiste proprio.»

« Daaaai voglio solo bendarti! »

« Non essere sciocca, non voglio fare la figura dell'idiota davanti alla gente!»

« Ma è il tuo compleanno! »

« Continuo a non capire il nesso... Compleanno è correlato anche a fare la figura dell'idiota nel tuo manuale? »  chiedo mentre la ragazza si avvicina.

« Mi dispiace El, dovrai fare quello che dico io...»  dice bendandomi.

Non mi sono mai vergognata così tanto in mia vita.
Sento Jess bisbigliare di tanto in tanto con la gente “ è una sorpresa, è il suo compleanno” oppure “ Non posso dirlo perché rischierei che mi senta ma è una cosa strepitosa! Ho organizzato tutto io” e vorrei tanto prenderla a calci.

Nonostante la voce registrata della metro annunci le fermate continuo a non avere idea di dove mi stia portando.

Ad un certo punto scendiamo e mi faccio guidare tra la folla iniziando a perdere la pazienza.

« Eccoci arrivate. Adesso aspetta qui»  mi dice contenta.

Non trattiene l'entusiasmo e sono veramente curiosa di sapere cosa ha in mente.

Aspetto qualche minuto ma non succede nulla.
Mi ha già dato il suo regalo (un completino in raso rosa pastello) quindi non mi aspettavo decisamente questo cambio di programma.
Sento la gente schivarmi, auto sfrecciare e capisco che siamo all'aperto e che la mia amica è di poco distante.

« Jess deve continuare ancora per molto questa buffonata? »  chiedo.

Ad un certo punto sento un risolino in sottofondo e percepisco due mani appoggiarsi sui miei fianchi.

Sono mani grandi, mani da uomo e istintivamente allungo una mano per tirare un ceffone allo sconosciuto che si è permesso di toccarmi.

« Eccola qui, la mia tigre. Brava, così si fa, nessuno sconosciuto deve permettersi di toccarti. »
Quella voce.
Il cuore accelera i battiti e io tiro via il foulard.
Theo è davanti a me in tutto il suo splendore e mi guarda fisso negli occhi sorridendo.
« Buon compleanno amore».



Ciao a tutti!
Come promesso ho aggiornato prestissimo!
Cosa ne pensate della sorpresa?!
A quanto pare il compleanno di El non è così male, Jess si è superata e ha organizzato una sorpresa stupenda...
El e Theo finalmente si sono rivisti...nel prossimo capitolo vedremo come andranno i festeggiamenti....
A presto!
Baci!
(ps. spero ancora nelle recensioni! La speranza è l'ultima a morire!) :P

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


Gli getto le braccia al collo senza dire nulla. Sono così emozionata che non riesco neanche a pensare.
Theo mi abbraccia e mi stringe a sé.

«  Mi sei mancata tantissimo, non sai quanto ti ho pensata e quanto ho desiderato questo momento. »

Mi stacco un poco e appoggio le mie labbra sulle sue prima delicatamente, poi non penso più a niente, non penso alla gente che abbiamo intorno e ci baciamo più affannati, più disperati e riesploro la sua bocca stringendolo più forte a me desiderando di spogliarlo dei suoi vestiti e di ritrovarci di nuovo.

«  Ehm, ragazzi...magari questo potete rimandarlo a dopo... »  dice una voce maschile.

Controvoglia mi stacco da Theo, ha i capelli arruffati a causa mia e io mi sento scombussolata.
Mi ricordo che lì c'è Jess e lancio un'occhiata verso la sua direzione. È decisamente soddisfatta e tiene le mani conserte sorridendo.
Accanto a lei un ragazzo moro con gli occhi verdi.
Mi sembra di averlo visto da qualche parte ma non ne sono sicura.

«  O magari, se proprio non potete rimandare, qui vicino dovrebbe esserci un hotel credo...  »  continua il tipo.

«  Oh Miles, finiscila! »  risponde Theo ridendo e cingendomi le spalle con il suo braccio. Mi rendo conto solo adesso che siamo in aeroporto e Theo ha la sua valigia con sé.

«  El, lui è Miles Teller, un idiota con cui mi sono ritrovato a lavorare.  »

«  Oh ciao! Piacere!  »

«  Ciao El, piacere di conoscerti finalmente. Io sono Miles l'idiota.  »

Scoppiamo tutti a ridere mentre ci dirigiamo verso l'auto che ci stava aspettando. Uno dei tanti benefici dell'essere famosi.

«  Quindi tu e Jess eravate in combutta? »  chiedo curiosa mentre io jess e Theo ci sediamo dietro e Miles davanti accanto all'autista.

«  Da settimane ormai, abbiamo organizzato tutto nei minimi dettagli ed è andato tutto bene a parte qualche imprevisto.  »  risponde soddisfatto Theo.

«  Io sono Miles l'idiota alias l'imprevisto  »  aggiunge Miles.

«  Anche Luca-lo-sconosciuto è stato un imprevisto...  »  aggiunge Jess.

«  Ecco perché eri così nervoso »  mi rivolgo a Theo.

«  Non ero nervoso... »

«  No?  » gli chiedo ridendo.

« Affatto. In ogni caso adesso sono qui a marcare il territorio. Le mani a posto Luca-lo-sconosciuto »

«  Chi è Luca-lo-sconosciuto?  »  chiede Miles perplesso

«  Lunga storia. Lo conoscerai tra poco...  »  risponde Theo.

«  Come tra poco? Credevo ci fosse stato un cambio di programma...credevo fossimo diretti a casa...  »

«  Niente affatto El... capisco che volete continuare il discorsetto che avete interrotto poco fa, ma dovrete aspettare!  »  aggiunge Jess ridendo.

«  Il piacere sta nell'attesa o, se vogliamo farla più poetica, “L'attesa del piacere è essa stessa il piacere”  »  esclama Miles.

«  Ehi mi sa che voi due andate troppo d'accordo... »  borbotto a Jess e Miles fingendomi offesa.

Ridiamo tutti di gusto e io mi sento febbricitante.
Theo è qui vicino a me e io non voglio nient'altro per essere felice.
È lui la mia felicità e nulla al mondo potrà mai rievocare le emozioni che provo quando lui è con me.
Ringrazierò per sempre Jess per la sorpresa, non posso desiderare di più...

«  Sei bellissima amore... »  mi bisbiglia Theo all'orecchio.

Alzo lo sguardo verso di lui e ci lanciamo un'occhiata d'intesa, gli occhi che ardono dal desiderio di essere più vicini...ma la notte sarà lunga e mi sa proprio che dovremo aspettare.  


                                                             ***

Non ho mai amato ballare ma l'euforia di avere Theo con me e di aver bevuto decisamente troppi drink mi aiutano a sciogliermi in pista.
Mi lascio trasportare dalla musica assordante lasciando che finalmente tutti i brutti pensieri e le preoccupazioni mi diano tregua.
Adesso Theo è con me e non c'è nulla di più bello, è il miglior compleanno della mia vita.

Theo non è ancora tornato, stava ballando con me ma poi si è allontanato con Miles per andare a prendere qualcosa da bere.
Ondeggio come in trance mentre Jess cerca di dirmi qualcosa.

«  Cosa??? Non ti sento!  »

«  Ho detto che è carino il tuo amico!  »

«  Ah, si, Luca. Hai visto la faccia che ha fatto quando ha visto Theo? »

«  Si beh, mettiti nei suoi panni... gli hai detto che uscivi con un tipo...poi arrivi con Theo James... »

Rido al pensiero della sua faccia.
Theo si è presentato con nonchalance come se nulla fosse.

Eravamo arrivati all'appuntamento con mezz'ora di ritardo.
L'auto si è fermata un poco più avanti e abbiamo raggiunto gli altri a piedi per non dare all'occhio.
Ho salutato Luca e gli ho presentato gli altri mentre Theo mi cingeva la vita e sorrideva soddisfatto guardando l'espressione confusa del ragazzo.

- Luca lui è...il mio ragazzo...- mi ero limitata a dire.
- Piacere, sono Theo. - aggiunse Theo porgendogli la mano per presentarsi. Il ragazzo guardò prima me e poi lui indeciso sul cosa dire. L'aveva sicuramente riconosciuto.
- Theo...quel Theo?- chiese confuso.
- Quale Theo? -rispose Miles chiaramente per prendere in giro il mio ragazzo.- Vorresti dire che esiste un altro al mondo con un nome così terribile?
- Sono Theo James. Non so a quale altre Theo tu ti riferisca. - rispose il mio ragazzo lanciando un'occhiata fulminante a Miles.
Tratteneva a stento le risate, sapeva benissimo che Miles era un perfetto idiota e si divertivano a prendersi in giro ogni volta ce ne fosse la possibilità.

Ho temuto molto questo incontro... il fatto che Luca abbia scoperto che sto con Theo per me vuol dire essermi esposta... non terrà la notizia di certo per lui anche se glielo chiedessi.
O magari semplicemente la gente non gli crederà, è così improbabile ciò che è successo nella mia vita... in ogni caso Theo ha detto che non gliene importa se esce la notizia, anche se vuole mantenere la sua vita privata lontana dai riflettori ciò non vuol dire privarsi di tutto e non poter uscire di casa per proteggerla.
Per quanto mi riguarda... credo non mi importi nulla di ciò che può succedere. Voglio Theo nella mia vita e pagherò le conseguenze di questa scelta.

Decido di raggiungerlo al banco sgomitando tra la mischia mentre sento le gambe molli... credo di aver bevuto abbastanza.

« Ciao »  mi dice un tipo sorridendo. È un ragazzo biondo con gli occhi chiari.
Devo avere sicuramente la faccia confusa.

Un braccio mi cinge la vita.

« Tutto bene amore? »  mi chiede Theo lanciando un'occhiataccia al ragazzo. Nella mano libera ha il suo drink, allungo la mia mano e prima ancora che se ne accorga ne ho bevuto la metà.
Il tipo guarda prima me e poi il mio ragazzo e decide di allontanarsi.

« Ehi El...credo che tu debba smettere di bere »  mi dice ridendo mentre Miles mi guarda divertito.

«  E perché? È il mio compleanno!  »  gli dico divertita attirandolo a me.

Scorgo Miles raggiungere gli altri e mi ritrovo da sola con Theo.
Lo stringo a me sorridendo mentre la gente intorno a noi balla sinuosa.

Ci lasciamo andare alla musica, i corpi perfettamente uniti, sento il suo cuore battere all’impazzata, seguito dal mio.
Abbiamo entrambi l'ugenza di ritrovarci da soli, di recuperare il tempo perso...

Theo mi guarda fisso, lo sguardo cupo,le iridi dilatate e la pelle calda e vogliosa al mio contatto...so che mi sta desiderando con tutto se stesso, così come io sto desiderando lui. Mi stacco un attimo da lui e tutto d’un fiato mando giù ciò che resta del suo drink. Lui sgrana gli occhi sbalordito mentre qualche goccia scivola sul mio collo.

«  Tu mi farai morire  »  mi bisbiglia attirandomi di nuovo a sé.

Sento il suo petto muscoloso attraverso la camicia sul mio petto e il profumo di muschio della sua pelle.
Intreccio le mie mani tra i suoi capelli, il ciuffo che aveva tagliato per le riprese finalmente è ricresciuto…
Theo scorre le sue mani sui miei fianchi  sempre con maggiore urgenza e bisogno.

Mi solleva il viso e mi bacia.

« Adesso però ricordiamoci che siamo in luogo pubblico...»  aggiunge con voce rauca.

Mi stacco un poco rendendomi conto che ha ragione, già da un po' avevo notato un paio di ragazze che ci fissavano... probabilmente si stanno chiedendo se è veramente Theo.
Poggio delicatamente le mie labbra sulle sue, ripetendomi che mi devo far bastare questo semplice e delicato tocco.

«  Sei bellissima »  mi sussura non appena le mie labbra si allontanano dalle sue .
« Sei così bella da sembrare una dea » .


È ancora più bello di quanto lo ricordassi, di una bellezza disarmante, non so se esista uomo più bello e virile di lui sulla faccia della terra.
Gli sorrido e gli accarezzo il volto.
Mi avvicino al suo viso e lascio una scia di baci fino ad arrivare alla bocca.

« Sei fortunato che ci siano così tante persone »  aggiungo sorridendo ammiccante.

«  Dovrei dirlo io... ho voglia di te amore... »

Mi giro intorno e noto qualche ragazza che fissa con troppa insistenza.
Mi bacia sulla fronte e mi prende per mano e decidiamo di raggiungere gli altri.    

                                     
                                    ***
 
 

Apro gli occhi confusa.
Non capisco dove sono né che ore possano essere fin quando non riconosco la mia camera.
Alzo la testa e vedo Theo ai piedi del letto prefettamente vestito che si sta allacciando le scarpe.

«  Ehi... » mi porto la mano alla testa.

Ho un grandissimo mal di testa e mi sento distrutta.

Theo viene verso di me e si china a baciarmi. Poi fa una smorfia.

«  Buongiorno amore! Puzzi un po' di alcol... »  

Oddio. Non ricordo neanche come ci sono finita a casa.

«  Che gran mal di testa...che ore sono? »

«  Sono le 10...ieri abbiamo fatto tardi. »

« Io non ricordo precisamente... »

« Lo so. Ti sei addormentata in macchina...ti ho dovuto portare a casa in braccio. »
 

«  Oh mamma...mi dispiace. Spero di non aver fatto cose ...imbarazzanti ecco. »

«  Beh dipende cosa intendi per imbarazzanti. Se intendi essere salita sul cubo ed esserti quasi spogliata si, l'hai fatto. Ho dovuto prelevarti di forza, non volevi proprio saperne di scendere da lì. »
 

Resto senza parole e arrossisco dalla vergogna...

«  Che disastro, non posso pensarci...  »  dico coprendomi la faccia col cuscino.

«  Sto scherzando amore, figurati se ti lasciavo salire su quel coso. E poi se vuoi spogliarti puoi farlo solo davanti a me. »

Gli lancio un cuscino ma lo schiva ridendo.

«  Mi hai fatto prendere un colpo!  »
 

Lui si limita a ridere di gusto.

«  Stai uscendo? Dove vai? »  dico rigirandomi a letto e mettendomi a pancia in giù.

«  Devo sbrigare alcune cose stamattina, passo a casa mia a prendere dei documenti e vengo qui più tardi okay? Così hai il tempo di riprenderti. Bevi questo, starai meglio. »

«  Non andare, non lasciarmi di nuovo... »  sbuffo

«  Dormi un poco, tornerò presto.  »  

«  L'ultima volta che l'hai detto sono passati mesi... »

«  Amore sono appena tornato, recupereremo il tempo perso... »


Mi sveglio dopo qualche ora. C'è un perfetto silenzio a casa, probabilmente Jess è uscita o sta ancora dormendo. Del resto è sabato e non ci sono lezioni da seguire.

Ciao El, bella festa ieri! Ieri non ti ho salutato come volevo,eri..diciamo "presa". Dovrei venire a trovarti più spesso, simpatici i tuoi amici... simpatica anche la tua amica Julie.
Ci sentiamo presto,

Luca

Lascio il telefono sul comodino e mi trascino in cucina sbadigliando ancora in pigiama e con i capelli arruffati.
Mi blocco alla porta.
Un ragazzo a petto nudo di spalle apre il frigorifero e beve dalla busta di latte.
Lo guardo perplessa e inorridita ricordandomi mentalmente di buttare la busta di latte dove un perfetto sconosciuto ha poggiato la bocca.
Faccio per tornare in camera cercando di non fare rumore quando il ragazzo si gira verso di me.
Ci fissiamo negli occhi e chiaramente sono più in imbarazzo io che lui.

«  Ehm...  »  balbetto in difficoltà.

«  Ciao El! Possibile che non abbiate latte di riso in questa casa?  »

«  No Miles, non ne usiamo... non sapevo fossi qui »

«  Non sapevo sarei venuto qui. Bella festa ieri! »  disse sorridendo uscendo dalla stanza in boxer diretto proprio verso la camera di Jess.

Non posso crederci... Jess e Miles?!





Ciao a tutti!
Finalmente è tornato Theo <3
I due protagonisti hanno tanta voglia di stare da soli e recuperare il tempo perso, ma dovranno aspettare!
El si è fatta prendere un po' la mano dall'euforia...Theo è decisamente il più bel regalo di compleanno che potesse avere.
Che le soprese non siano finite qui? Aggiornerò moolto presto!
Al prossimo capitolo!
PS: ho inserito il personaggio di Miles Teller... cosa ne pensate della coppia Miles- Jess? 
baci!
Grazie di essere passati ;)







 


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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


« Credo che tu mi debba raccontare un paio di cose... »

« ...Dici? »  risponde la mia amica mentre sistemiamo casa.

« Dico di si...tipo..non so, tu e Miles? » le dico fingendomi dubbiosa.

La vedo sorridere estasiata tentando di non farmelo notare dandomi le spalle.

« Beh che dire...non so neanch'io cosa sia successo...non è stato preventivato, è successo e basta...»

Alzo il sopracciglio sorridendo. Sembra felice.

« Doveva andare in hotel ieri...solo che gli ho detto che poteva restare qui, che poteva dormire sul divano... e poi... è successo, tutto qui »  continua la mia amica togliendo una felpa dal divano.

« Beh, non me l'aspettavo! Però mi sembri felice. »

« Non lo so El, sono stata molto bene con lui ieri, mi fa ridere ed è spontaneo. Non so cosa succederà, magari niente... però non voglio più controllare nulla nella mia vita, voglio vivere il momento. Con Pierre credevo di essere al sicuro, non mi aspettavo del male, eppure me l'ha fatto. Ciò che è successo può significare qualcosa, magari non significa niente. In questo momento non voglio pensarci, so solo che ho passato una bellissima serata, mi sono divertita e ho riso tanto, come non facevo da tempo... questo è tutto. »
 
Mi avvicino alla mia amica e l'abbraccio.

« Voglio che tu non soffra più, voglio che tu sia felice Jess. »

« Grazie El, anch'io voglio che tu lo sia. E Theo ti rende raggiante... state molto bene insieme!»

« A proposito... Miles ti ha detto per caso cosa doveva fare Theo? Tutto questo mistero...»

« No. Miles è andato via poco fa, non ha detto nulla a riguardo... »

« Mmm, chissà. »  rispondo dubbiosa mentre piego due magliette.

Nell'agitazione dei preparativi della mia festa abbiamo lasciato il casino in giro per casa.
Ripenso al fatto che non mi ricordo neanche di aver salutato Luca ieri, devo ricordarmi di rispondergli almeno al messaggio... non credo di aver fatto una bella figura con lui, spero di poterlo invitare fuori per un caffè prima che parta.

« Oh mamma, cosa vedono i miei occhi...»  esclama Jess concitata guardando dalla finestra.

« Che c'è?! »  le chiedo poco convinta.

L'entusiasmo potrebbe essere dovuto al vicino che osservava da un po' di tempo.
Per fortuna non si era fatta avanti, avevamo scoperto che aveva una moglie e due bambini nonostante fosse così giovane.
Si è evitata una situazione decisamente imbarazzante e non era il caso di aggiungerla alla lista nera della ragazza che aveva appena metabolizzato una grande pena d'amore.

« Filetto di manzo sotto casa nostra »  annuncia ammiccando Jess

« Ma cosa...?»  rispondo raggiungendola alla finestra.

Ciò che vedo è l'ultima cosa che mi aspetto di vedere...
Theo è appena arrivato...su una moto nera.

« Se prima metteva voglia di sesso selvaggio adesso farci sesso è tuo obbligo morale! È tuo dovere in rappresentanza dell'universo femminile»

Theo alza la testa verso di noi, forse attirato da Jess che gesticola come se avesse le convulsioni e mi fa cenno di scendere sorridendo.
Indossa i soliti occhiali da sole Rayban e io sono ancora sotto shock.

« Questo è un attentato ai miei poveri ormoni in subbuglio, odio quel ragazzo! El ti sta aspettando, precipitati!»

« Non posso di certo scendere così » le dico indicando i pantaloni della tuta e una maglia bucata.
Devo smetterla di andare in giro per casa vestita come una barbona, ammiro tanto quelle ragazze sempre impeccabili, io sono decisamente più un tipo da felpa larga e pantaloni da tuta.

« Sbrigati, vai a cambiarti! »

« Jess mi dispiace lasciarti da sola...»  le urlo dalla mia camera mentre mi infilo il primo paio di jeans che trovo e prendo al volo una maglia dal cassetto.

« Oh tranquilla, non pensare a me... e poi non sarò da sola.»

«AH. E chi ti farà compagnia? » chiedo curiosa sospettando di sapere già la risposta.

« Beh oltre alla tempesta ormonale grazie al tuo ragazzo...tra poco mi vedo con Miles. »  ammette sorridendo.

« Oh, bene!»

« Mi ha chiesto se mi andava di fare un giro. Non ha mai visto Londra e pensavo di fargli fare un giretto in città.»

« Splendida idea Jess! »
 
« Adesso sbrigati però, non fare aspettare quel ben di Dio ambulante... ho sempre sognato di fare sesso su una moto... »

« Jess perchè devi sempre rivelarmi questi dettagli! »

« Si, perché negarlo. In passato mi sono dovuta accontentare di uno scooter che cadeva a pezzi, ma pazienza, ciò che passa il convento... In quei tempi frequentavo questo tipo pazzesco... beh dai, tralascio i dettagli per questa volta, so che vai di fretta.»

« Ecco infatti Jess, devo andare! »  le dico prendendo la giacca e cercando il cellulare.

« Ehi aspetta, hai l'intimo giusto? »

« Si, non temere. E poi credo faremo semplicemente un giro. »  

« Sicura? »

« Non mi obbligherai mica a spogliarmi per accertartene vero? » 

« No, mi fido. Sappi che sarà sesso memorabile quindi buon per te che la lingerie sia all'altezza. »

« Memorabile? »  le dico ridendo. Finalmente ho trovato il cellulare e lo metto in borsa insieme alle chiavi di casa.

« Dovete inaugurare o no la moto? »  e mi fa una linguaccia mentre la bacio su una guancia.

La mia adorabile, inguaribile, amica camionista Jess.



 « Allora? »  mi chiede il mio ragazzo febbricitante.

Lo fisso incapace di emettere alcun suono.
Non so se potrò mai abituarmi alla sua bellezza... Theo mi guarda sorridendo appoggiato alla sua moto.
Non sapevo neanche avesse una moto.
Indossa un giubbotto di pelle nero e un paio di jeans scuri, i capelli appiattiti a causa del casco e i Rayban.
Si passa una mano tra i capelli per ravvivarli un po' e io mi sento morire.

« Ti piace? »  chiede indicando la moto interrompendo i pensieri peccaminosi che si accavallano nella mia testa.

« Bella...»  aggiungo mentre mi avvicino e poggio le mie mani sulle sue spalle.

« Bella?! È meravigliosa! KAWASAKI NINJA, ultimo modello. La desideravo da tempo...così l'ho comprata. »
 
« Adesso? »

« Si! »  

« Ecco cosa avevi di così importante da fare...»

« Ti va di fare un giro? »  mi chiede esaltato.
Sembra un bambino la vigilia di Natale, è adorabile... come dirgli di no?

« Non vedo l'ora!»  esclamo afferrando il casco.

Saliamo sulla moto e gli cingo la vita.

« Dove andiamo? »  chiedo allegra.

« Sai El...non sono molto bravo con i regali...e tecnicamente non ti ho regalato nulla per il tuo compleanno...»

« Sei tornato a casa e questo mi basta, non desideravo di meglio...»

« ...Così ho deciso di farti un regalo a modo mio... »

Lo guardo dubbiosa attraverso il casco.

« Oggi stacchiamo da tutto e tutti...siamo solo noi due»

« Già mi piace!»

« Ho chiesto a Jess....e mi ha confermato che non sei mai stata a Bournemouth...»

« Non ci sono mai stata!»  dico estasiata. Bella l'idea, non sto più nella pelle.

« Quindi volevo portarti lì!»

Tolgo il casco veloce e blocco il suo braccio ancor prima che lui metta il suo. Theo si gira a guardarmi perplesso.

« C'è qualcosa che non va? »  mi chiede mentre gli sorrido.

« C'è che ti amo da morire »  gli dico baciandolo a stampo sulla bocca.

« Ti amo anch'io El, non sai quanto.»

Bournemouth è situata sulla costa meridionale nel Dorset, nell'East Sussex.
Camminiamo per le strade della città mano nella mano ammirando le facciate vittoriane e i giardini fioriti. Theo mi ha portato all' Oceanarium, il piccolo acquario della città dove era possibile vedere anemoni, pinguini e tartarughe e attraversare un tunnel tra gli squali.
Ne ho visti di acquari più grandi, ma questo è il primo acquario che Theo ha visto da piccolo e ritornarci è così emozionante per lui che cerco di guardare ciò che mi circonda con la stessa curiosità del piccolo Taptiklis. Poi siamo stati alla galleria d'arte Russell-Cotes, una stupenda villa tardo vittoriana che si affaccia sul mare dove sono esposte diverse opere d'arte.
La prossima meta è stata la chiesa di St Peter dove è sepolta Mary Shelley, l'autrice di Frankenstein, libro che entrambi abbiamo letto.
Successivamente decidiamo di noleggiare due biciclette e percorrere il lungomare.
È primo pomeriggio e il sole è tiepido.
Non è ancora periodo di turisti ed è molto tranquillo.
La città è proprio ciò che l'immaginario collettivo ha di una cittadina inglese: le case caratteristiche, le strade e i giardini. La spiaggia è molto ampia ed estesa. Ero stata solo nella spiaggia di Brighton e devo dare ragione a Theo, qui c'è un ambiente più riservato e meno caotico proprio perché è più lontana da Londra e quindi meno a portata di mano, l'ideale per noi che vogliamo stare lontani dai riflettori e ritagliarci una piccola oasi felice solo per noi.
Ci sediamo sulla sabbia incuranti del fatto che finiremo per riempirci di sabbia. Anche se odio la sabbia quando vado a mare in Italia proprio perché è capace di insinuarsi in ogni angolo della borsa nonostante l'accuratezza, l'ho sempre preferita alle spiagge coi ciotoli.
Mi sdraio a braccia aperte, assaporando quel senso di libertà.

« Voglio vivere per sempre così... libera e felice. »

« Se vuoi, puoi farlo... »

« Non dipende sempre da me purtroppo  »

« Essere libera forse non sempre...ma essere felice si»

« Sono felice se sono con te »  gli dico alzandomi e guardandolo negli occhi.

« Io sono felice e libero quando sono con te. Libero di essere me stesso, senza paura di poter dire qualcosa di inappropriato o di fare qualcosa di inopportuno. Libero di essere Theo. »

Mi avvicino a lui e mi metto tra le sue gambe poggiando il capo sul suo petto e rimaniamo così accoccolati a fissare il mare e sentire il torpore di quel debole sole che ci scalda. È lui il primo a rompere il silenzio:

« Ti va di fare il bagno? »  mi chiede con impeto nella voce.

Mi giro a guardalo dubbiosa.

« Dici sul serio?! »  chiedo mentre lo vedo alzarsi.

« Certo! Dai, sarà divertente »  dice togliendosi la giacca e la maglietta.
Rimane a petto nudo e io mi sento già mancare il fiato.
Quanto è bello il mio T.

« Allora? Hai smesso di contemplarmi? »  mi chiede ridendo e porgendomi la mano per alzarmi.

L'aria è tiepida e il sole caldo ma non è decisamente il tempo adatto per fare il bagno... anche se la tentazione è grande...

« Non ho neanche il costume...»

« Che importa? »  risponde alzando le spalle.

« Non sarà troppo fredda l'acqua? »  chiedo titubante guardando il mare.

« Ti scaldo io...»  mi dice ammiccando.

Ciò mi basta per convincermi, del resto sono libera e felice e voglio godermi il momento.

Mi alzo e mi levo la giacca e la maglia e rimango in reggiseno.
Sento gli occhi di Theo su di me ed alzo lo sguardo.
Si toglie gli occhiali da sole e ricambia lo sguardo.

« Beh? Cos'hai da guardare? »  chiedo ridendo

« Sto ammirando lo striptease ».

L'acqua è fredda e tremo dal freddo.
Theo si è tuffato subito e lo vedo allontanarsi stile libero. Decido di tuffarmi anch'io e di raggiungerlo per scaldarmi.
La sensazione di freddo pian piano va via e bracciata dopo bracciata sento il corpo scaldarsi.
Raggiungo Theo e mi fermo per riprendere fiato, i polmoni in fiamme, i muscoli intorpiditi.
Lo abbraccio da dietro e lui ride.

« Beh, dovevi scaldarmi tu, non hai mica detto che dovevo arrangiarmi »  gli dico col fiatone.

In un guizzo mi tira per una gamba e mi ritrovo tra le sue braccia. Non trattengo un urlo dalla sorpresa.
Theo mi guarda sorridendo, gli occhi che brillano divertiti.
Ridiamo insieme per la gioia di essere di nuovo insieme spensierati, senza nessuna partenza impellente.
Theo mi lascia andare e lo abbraccio circondandogli la vita con le gambe, il suo corpo è piacevolmente caldo al contatto con la mia pelle mentre tremo un po' dal freddo.
Mi alza il viso e mi bacia.
Ha le labbra piacevolmente salate e basta poco per perdermi nella sua bocca.
Mi aggrappo alle sue spalle mentre sento qualcosa premere nel mio basso ventre e mentre sento il mio cuore impazzire.

« Allontanati prima che sia troppo tardi »  mi dice col respiro affannoso

« Non credevo fossi così virtuoso mio caro T »
 
« Non credevo fossi così piacevolmente esibizionista... »  risponde baciandomi l'angolo della bocca.

« Beh, hai iniziato tu. Prima mi provochi... »

« Io cosa dovrei dire? Tu mi provochi semplicemente respirando... »

Rido e gli bacio teneramente la punta del naso.

« Te l'ho già detto che mi sei mancata? »

« Anche tu mi sei mancato amore»

A malincuore mi stacco da lui anche se il mio corpo ci resterebbe incollato per sempre.

« Adesso andiamo dai, la giornata non è ancora finita e poi ho ancora un regalo da darti...»  mi dice sollevandomi dalla sabbia mentre torniamo in spiaggia.

Urlo dalla sorpresa e dalla gioia mentre fingo di volermi liberare.

Non so cosa ne sarà di noi e della mia vita ma di una cosa sono certa: la mia vita insieme a Theo è felice e non riesco ad immagirla senza di lui.


Ciao a tutti!
Finalmente Theo ed El possono stare un po' insieme e trascorrere una bella giornata, ma la sorpresa non è ancora finita!
Ho deciso di dividere il capitolo che se no sarebbe risultato molto lungo quindi aggiornerò molto presto...
Ci tengo a precisare che l'idea di Theo e la moto mi è venuta quando tempo fa girava la voce che avesse comprato una moto nuova...e per quanto riguarda il fatto che lui non sia bravo a fare regali e preferisca fare brevi viaggi o escursioni sono proprio parole sue, come ho precedentemente accennato in un capitolo precedente.
Le super fan di Theo noteranno tanti piccoli dettagli presi proprio da interviste e fatti veri :)
Spero che la storia continui a piacervi, aspetto le vostre recensioni!
Baci <3

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


Il viaggio di ritorno è stato meno piacevole dell'andata: odio la sensazione della sabbia addosso e inoltre, anche se abbiamo aspettato un po' sotto al sole per asciugarci, ho l'intimo umido e la sensazione è piuttosto fastidiosa.
Arrivati a Londra però Theo fa una strada che non riconosco.
Sono qui da poco e, non avendo un mio mezzo, non sono pratica delle strade ma ciò che conosco della città mi basta per capire che siamo diretti nella direzione opposta rispetto casa mia.

Mi stringo di più a Theo tremando dal freddo e lui mi guarda dallo specchietto sorridendo.

Arriviamo in un quartiere vicino al centro che conosco a malapena.
 
So che siamo ad Islington solo perché una volta sono dovuta venire qui a sbrigare una faccenda per Mrs.Smith.
È molto carino ed elegante come quartiere, è situato più a nord rispetto il centro della città ed è ricco di bar, pub caratteristici e deliziose casette.

Ad un certo punto Theo si ferma e posteggia la moto.
Lo guardo perplessa...pensavo fossimo diretti a casa mia, voglio lavarmi e cambiare i vestiti ma lui si limita a togliersi il casco e guardarmi col suo solito sorriso.

«  Pensavo fossimo diretti a casa... » chiedo curiosa.

«  Infatti...tecnicamente non ho detto una bugia... questa è casa mia » risponde indicandomi la casa alle sue spalle.

L'edificio sorge in un tranquillo viale alberato.
La casa è divisa in due piani e ha un giardino con un piccolo e accogliente porticato.
Lo guardo stupita.
Effettivamente non ero mai stata a casa sua: quando Theo torna a Londra viene sempre da me.
Abbiamo deciso che fosse la scelta più saggia intanto perché casa mia è più comoda e più vicina al mio lavoro... e poi perché non vogliamo attirare l'attenzione dei paparazzi.

Dentro è ancora più accogliente di quanto mi potessi immaginare.
Mi innamoro subito di ogni piccolo dettaglio, immaginandolo muoversi in quelle quattro mura, immaginando la sua vita quotidiana... intravedo perfino una chitarra appoggiata in un angolo e lo immagino suonare...chissà se lo fa ancora anche se la sua band si è sciolta.

Theo mi obbliga a togliere le scarpe e mettere un paio di sue pantofole.
Sono enormi e mi sento molto buffa ma mi sento molto più comoda.

«  Non era più semplice passare da casa mia?  »

«  Non fare storie, ti ho anticipato che oggi ci siamo solo io e tu e così dev'essere.  » mi dice mentre mi bacia sulle labbra. Mi avvinghio a lui.

«  Va bene, non mi lamento più » aggiungo rispondendo al suo bacio mettendoci più foga.
Mi solleva da terra e mi poggia sui suoi piedi per sentirmi più vicina.

«  Adesso però non mi distrarre che devo preparare la cena. » mi dice staccandosi da me.

Trattengo a malapena una risata.

« TU??? »

« Si, io. Perché, cosa c'è di strano?  » mi chiede ridendo notando la mia perplessità.

«  No, beh niente... quindi cucinerai per me?  »

«  Esattamente. Quindi mettiti comoda e lasciami lavorare.  »

«  Agli ordini capo!  » rispondo dirigendomi verso il divano.

«  Tanto lo sai già che comandi tu... » mi risponde mentre gli faccio una linguaccia.

Così decido di sedermi e prendere in mano la chitarra di Theo.

Sono un'autodidatta ma me la cavo abbastanza e a volte da ragazzina amavo suonare quando con le amiche cantavamo i pezzi più in voga del momento.
Poi toccare e suonare quella chitarra per me ha un significato diverso... non avrei mai pensato di poter toccare quelle corde: così decido di strimpellare un po'.
Vedendo che il mio ragazzo è abbastanza impegnato e ostinato nel non volere il mio aiuto, decido di andare in bagno e concedermi una doccia calda.

***

La cenetta che mi ha preparato Theo è stata deliziosa, mi chiedo se ci sia qualcosa che non sappia fare.
Il dolce, una buonissima mud cake ricoperta con una golosissima ganache al cioccolato, è stata il colpo di grazia: sono così piena che potrei esplodere.

Indosso una tuta di Theo e sembro sparirci dentro ma almeno sono più comoda e adesso, una volta che la fame è stata placata, c'è solo una cosa che mi manca per essere del tutto appagata: il mio ragazzo.

Noto che Theo ha il labbro inferiore sporco di cioccolato e colgo l'occasione per avvicinarmi.

Mi siedo sulle sue gambe e gli lecco il labbro inferiore per pulirlo.
Lo vedo sgranare gli occhi e illuminarsi di una luce diversa.

«  Il mio Chocolate Boy... » dico riferendomi al nome che si era dato in una vecchia intervista e che casca a fagiolo.
Senza dire niente mi solleva alzandosi e si dirige verso le scale, diretto verso la camera da letto.

Amo questa elettricità che c'è tra noi, questo capirci al volo.

Arrivati al piano di sopra mi poggia a terra per aprire la porta.

Finalmente vedo la camera da letto di Theo: è spaziosa, comoda e ordinata. Un paio di vestiti sono piegati perfettamente adagiati sopra un pouf e sul comodino c'è una pila di libri, tipico, lui è un gran lettore.
Chissà cosa pensa di me e del mio disordine cronico. Arrossisco dalla vergogna.
I mobili sono bianchi in stile moderno ma gli occhi corrono immediatamente sul letto matrimoniale assecondando i miei ormoni.
Potrei proprio abituarmi a quella stanza, la amo già: è accogliente, calda, rassicurante, proprio come lui.
Ma c'è una cosa che attira maggiormente la mia attenzione.

Sul copriletto beige ci sono tanti petali di rose rosse e bianche a formare un cuore.

Mi giro a guardarlo sbalordita.

«  Anche questo fa parte della sorpresa? »

«  Ho preparato tutto questa mattina... » risponde quasi in imbarazzo.

«  Sei dolcissimo... » gli dico avvinghiandomi a lui.
Mi bacia sulla testa mentre gli accarezzo il viso ma ad un certo punto si stacca.

«  Aspetta un attimo, prima che venga perso l'ultimo briciolo di lucidità. »

«  Si...? » gli dico mentre gli bacio dolcemente il mento ignorandolo appositamente.

«  Guarda meglio...  » mi dice indicando il letto.

«  Si amore, è un letto e tra poco ti ci trascino di forza se non ti decidi a portarmici.  » aggiungo sorridendo.

«  Cerca di collaborare... » risponde seriamente in difficoltà mentre gli bacio il collo.

Mi stacco da lui e decido di calmare i bollenti spiriti.
Mi avvicino al letto e noto una scatola con un fiocco rosso.

«  Non sono bravo coi regali...spero ti piaccia... » mi dice quasi a scusarsi.

Lo guardo senza sapere cosa dire.

Continuava a ripetere che non era bravo coi regali, ma secondo me è bravissimo, sa come stupirmi e rendermi felice e ciò mi basta. Ciò supera qualsiasi tipo di regalo...

Sa essere così romantico e dolce e non se ne rende neanche conto.

Lo vedo chiaramente a disagio mentre aspetta che io dica qualcosa.

Apro la scatola e trovo una collana con una lunga catenina e un ciondolo a forma di cuore.

Il ciondolo ha un'incisione leggera, ma elegante: “sempre tuo, T”.

«  è bellissima!  » gli dico provandola con le lacrime agli occhi dall'emozione.
 
Noto uno specchio sopra il comò e corro a specchiarmi.
È veramente bellissima e poi io amo le collane lunghe.
Mi guardo e non posso che essere soddisfatta: mi sta proprio bene, anche su quella felpa enorme del mio ragazzo e rispecchia davvero il mio stile.
 
«  Mi aiuti a toglierla?  » chiedo a Theo che mi raggiunge subito.

Mi sposta i capelli da un lato e rabbrividisco non appena le sue mani sfiorano il mio collo.

Theo sembra accorgersene e alza il viso e i nostri occhi si incrociano attraverso lo specchio.

Delicatamente mi toglie la collana e la poggia sul comò con una mano mentre inizia a lasciarmi piccoli baci sensuali sul collo.

Tremo dal piacere e indietreggio fino a poggiare la mia schiena sul suo petto e allungo un braccio per infilare la mia mano sui suoi capelli.

Continua a ricoprire ogni centimetro disponibile della mia pelle con baci sensuali e con l'altra mano raggiunge la zip della felpa che indosso e la tira giù.

Mi giro verso di lui e la lascio cadere a terra mentre lui scorre lo sguardo su di me.

«  Sei bellissima  » mi dice.

Gli sfilo la maglia e gli getto le braccia intorno al collo sfiorandogli il petto col mio seno.

Sento la sua erezione premermi sulla coscia attraverso i jeans mentre lui mi accarezza la schiena e i fianchi.

Tutta quella attesa e quell'aspettativa non fa che aumentare il desiderio che ho di lui.

Mi afferra il viso con entrambe le mani e mi bacia con impeto mentre lo spingo indietro verso il letto.
Le nostre labbra sembrano volersi divorare, sentire quelle sue labbra carnose e gonfie sulle mie è sempre stato molto eccitante per me.
Si sfila i jeans e le sue mani corrono sui miei fianchi per poi fare scivolare giù i pantaloni della tuta che avevo addosso.
Lo stringo a me con impazienza e lui mi adagia a letto e subito mi sovrasta.
Mi aggrappo alle sue spalle assecondando i suoi movimenti e assaporando ogni singolo gesto e contatto quasi con la paura che sia soltanto un sogno.
Avvinghiati ci spostiamo su un fianco mentre non riesco a staccare la mia lingua dalla sua e in un attimo sono su di lui.
Ci guardiamo fisso negli occhi mentre mi accarezza il viso con una mano mentre con l'altra mi accarezza la schiena provocandomi lenti brividi di piacere.
Con la punta del naso sfiora lentamente il contorno del mio collo per poi scendere più giù.
Mi stringe più forte e mi bacia la spalla mentre entra dentro di me.

Non so come ho fatto a resistere tutto quel tempo senza questa sensazione di pienezza e gratitudine.
L'unica cosa che riesco a pensare in questo momento è Theo, lui è tutto ciò che mi circonda e io gli appartengo totalmente e nient'altro ha valore.

Il mio corpo sa già come comportarsi, non può far altro che assecondare il suo corpo, come se fosse inevitabile sentirsi così uniti e indissolubili.
Porto la testa indietro sopraffatta dalle sensazioni mentre lui mi bacia il collo e sento il mio corpo incendiarsi insieme al suo.

«  Non sai quanto ho atteso questo momento... il momento di riaverti di nuovo... » mi dice con voce roca.

«  Mi sei mancato tantissimo... mi è mancato questo... » aggiungo con la voce affannata.

Mi bacia con passione e mi spinge all'indietro finendo su di me.
Con una mano sulla mia schiena mi stringe avvicinandomi ancora di più a sé mentre io assecondo le sue spinte impaziente di sentirlo ancora.
Mi sento in una montagna russa in salita e sento il calore dentro di me espandersi a ogni angolo del mio corpo.
Raggiungiamo il culmine del piacere insieme e Theo si lascia andare con tutto il suo peso su di me.
Ridiamo di gioia e di felicità mentre affonda il suo viso tra i miei capelli.
E' bello ritrovarsi, è bello amarsi ogni attimo che passa più dell'attimo precedente.
Lo amo e lo amerò per sempre e accoglierlo dentro di me è la cosa più bella che possa esistere.


Ciao a tutti!
Scusate il ritardo ma ho avuto qualche problema con la connessione e sono stata un po' presa con le lezioni.
Theo ed El si sono ritrovati finalmente...cosa ne pensate del regalo e della sorpresa che T ha fatto ad El?
El si sente quasi sopraffatta dall'intensità del suo amore per T e anche lui è molto dolce e romantico. Ma tutto questo continuerà o ci sarà qualche ostacolo nel loro idillio?
Volevo ringraziare chi continua ad avere la pazienza e la voglia di leggere questa storia.. GRAZIE a coloro che seguono costantemente e trovano il tempo di recensire e GRAZIE anche alle lettrici silenziose...
Alla prossima!
Spero di riuscire ad aggiornare presto, se non volete perdervi il prossimo capitolo aggiungete la storia tra le preferite :)
Baci!  <3
Mari

PS: le recensioni (come ho già detto e non mi stancherò mai di dire) sono gradite!
Per me è importante sapere se la storia vi piace o se volete fare qualche commento o critica, sono qui per imparare! Spero di leggervi in tante :)




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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


Apro gli occhi e mi stiracchio.

Mi sento piacevolmente indolenzita ma rilassata e felice.

Mi giro su un lato e vedo Theo dormire accanto a me.
Amo guardarlo mentre dorme: le labbre leggermente socchiuse, i capelli arruffati, quell'espressione buffa da bambino.
Questi sono gli unici momenti in cui non vedo davanti a me l'uomo che desidero terribilmente e che non mi basta mai, ma vedo un cucciolo indifeso e l'unica cosa che voglio fare è abbracciarlo e coccolarlo teneramente.
Questo fino al momento in cui apre gli occhi e bel presto il suo sguardo e il suo sorriso generano in me pensieri e desideri decisamente differenti.

«Ehi...  » mi dice allungando una mano sulla mia vita.

Mi avvicino e lo bacio sulla guancia.

« Ciao amore, dormi ancora un po', è presto... »

« Perché sei sveglia allora? Mi sa che non ti ho stancata abbastanza stanotte... » aggiunge malizioso.

Ridacchio mentre mi tira a sé e mi bacia.

« Sai che non c'è niente di meglio che del sano e buon sesso per cominciare la giornata?  »

« E questo chi lo dice?  »

« Io. Non ti basta? » mi sussurra mentre prendo già fuoco.

Sento le mani scorrere su di me e tutto il resto non esiste più.



                                                                          ***


Una volta indossata una maglietta di Theo che mi arriva a coprire a malapena fino a metà coscia, mi dirigo furtiva in bagno mentre sento il mio ragazzo russare.

Ho proprio bisogno di un caffè, così decido di scendere al piano di sotto.

Mi sento a mio agio a casa di Theo, come se ogni singolo oggetto sapesse di lui.
Intravedo alle pareti qualche foto di Theo e la sua famiglia e sorrido guardando la sua tenerezza mentre abbraccia il fratello maggiore.
Mi aveva parlato più volte del rapporto speciale che ha coi suoi genitori: sua mamma Jane è una donna molto forte e molto indipendente e suo padre Philip è il suo punto di riferimento, il suo modello da seguire.
Per quanto riguarda i suoi fratelli e le sue sorelle, so abbastanza da intuire che sente molto la loro mancanza ma il suo lavoro gli impedisce di prendere un aereo e recarsi dall'altra parte del mondo tanto spesso come vorrebbe.
Ho conosciuto sua sorella Cassie qualche mese fa via Skype ed era stata adorabile ed è impaziente di conoscermi...io e Theo più volte ci siamo ripromessi di metterci sul primo volo per la Nuova Zelanda appena possibile.

La cucina è un completo disastro, ieri sera non abbiamo avuto modo di sistemare nulla così decido di sbarazzare il tavolo e di caricare la lavastoviglie.

Non amo fare le pulizie, né cucinare, ma se metto la musica come sottofondo riesco quasi a rilassarmi e a divertirmi mentre sistemo, così decido di accendere la radio sintonizzandola su una nota stazione locale dove passano i migliori successi del momento alternati a qualche pezzo più vecchio di grande successo.

Armata così di buona volontà e degli ingredienti principali, decido di cimentarmi in cucina nella preparazione di pancakes per colazione.

Mentre amalgamo il tutto muovendomi a tempo di musica mi blocco all'istante.

La versione remix di Umbrella di Rihanna cede il posto alle note iniziali del brano successivo, a me fin troppo conosciuto.
Mi sento quasi emozionata quando riconosco quella canzone, quelle parole nella mia lingua, ma mi sento ancora più emozionata quando riconosco la sua voce sovrapporsi a quella dei Modà.

Mi giro di scatto e mi ritrovo davanti Theo a petto nudo e coi pantaloni della tuta che canta in Italiano:

"Resto fermo tra le onde
Mentre penso a te
Fuoco rosso
Luce
E rondine
Tra le foglie soffia un vento molto debole
Nel frattempo un fiore sta x nascere
Eccoci qua a guardare le nuvole
Su un tappeto di fragole
Come si fa
A spiegarti se mi agito
E mi rendo ridicolo
Tu parlami,
Stringimi
E poi fingi di amarmi"

Col cuore in gola dall'emozione gli getto le braccia al collo e lo bacio.

Mi ha decisamente stupita ed emozionata, non pensavo conoscesse quella canzone...

Una lacrima scende sul mio viso e lo stringo più forte a me.

« Ehi, ma non volevo farti piangere... » mi dice stringendomi ancora più forte.

« Si, ma... è stato emozionante, scusami... »

« Ho imparato questa canzone pensando a te mentre eravamo distanti...ho perfino cercato la traduzione... tu non fingi di amarmi vero? »

« No scemo, non potrei mai...sai che ti amo da morire! » gli dico baciandolo con più foga.

Mi circonda la vita con un braccio e mi porta sul divano.

« Non voglio vivere senza di te... » aggiunge sfiorandomi il naso col suo naso.

« Non devi farlo. »

« El io volevo chiederti una cosa... » mi guarda con uno sguardo più intenso, ma con occhi quasi indifesi, come se avesse paura di quello che mi sta per chiedere.

Questo mette in agitazione perfino me.

Annuisco fingendomi serena.

«Ecco io...so che non te lo aspetti e che forse ti chiedo troppo e magari non te la senti ma ci tengo...
»

Lo guardo perplessa e cerco di incoraggiarlo a proseguire.

« Volevo chiederti se ti va di accompagnarmi alla premiere del mio film la prossima settimana »

Deglutisco a fatica.
Non credo alle mie orecchie e trapelo terrore da tutti i pori.

« So che è una cosa importante, so che è un'uscita pubblica importante...quindi non mi offendo se non ti senti pronta o se non ti va. »

Ricambio il suo sguardo: rivedo il bambino di questa mattina, gli occhi speranzosi e la paura di un rifiuto che cerca di celare.

« Tu ti senti pronto per questo passo? Devo essere io a chiederlo a te. » chiedo preoccupata.

« Non rivoluzionerà soltanto la mia vita, ma soprattutto la tua... » risponde Theo non staccando i suoi occhi dai miei. Sono così profondi che vorrei perdermi in quel cioccolato fuso.

« Tu sei sicuro di essere pronto?  » aggiungo accarezzandogli il sottile strato di barba che gli ricopre le guance.

« Non sono mai stato così sicuro in vita mia... » annuisce deciso il mio ragazzo.

«Allora lo sono anch'io Theo. »

Mi sorride col sorriso più sincero e felice del mondo e io mi sciolgo.
Sorrido di rimando e lo bacio con passione mentre lo attiro a me e ci amiamo di nuovo mentre il cd dei Modà colma i silenzi tra un battito e un altro e tra un respiro e l'altro.


Ciao a tutti!
Scusate per il ritardissimo ma sono molto occupata in questo periodo e, nonostante la storia sia finita, non ho realmente il tempo di sistemarla e adattarla per una pubblicazione qui su EFP. Quindi scusate! XD
Theo ha chiesto ad El di fare un passo molto importante, un passo decisivo per la loro storia e la ragazza, nonostante la paura delle conseguenze, non può che dire di si al ragazzo. Voi cosa avreste fatto? Avreste timore di come cambierebbe la vostra vita o accettereste facilmente il cambiamento per amore?
Chissà cosa ne penserà Jess appena lo saprà!
Spero di aggiornare presto,
Un bacio
Mari

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


« Sai Jess, non è che dovevi mostrargli la città tutta in un giorno... » esclamo dopo aver bevuto un sorso del mio tè caldo ai frutti di bosco.

« Sono sfinito...non ho mai camminato così tanto in vita mia! » aggiunge Miles annuendo con aria grave.

« Ma se abbiamo preso la metro, ma guarda tu che bugiardo!  » risponde Jess ridendo.

Theo ride di gusto mentre finisce la sua birra.
Siamo seduti in un tavolino in un pub vicino a casa mia.
È pomeriggio e aspettiamo che Luca ci raggiunga.
Ho scritto al ragazzo per invitarlo a venire a bersi qualcosa con noi prima del suo volo per l'Italia quella sera.

«Quindi cosa ne pensi di Londra? » chiede Theo curioso al suo amico.

« Credo sia una bella città e credo che si facciano incontri interessanti» risponde Miles guardando complice Jess.

Sorrido soddisfatta. La mia vita attualmente è perfetta e vedere la mia amica felice non può che farmi piacere.

« Sai Jess, devo dirti una cosa...» annuncio un po' a disagio mentre i due ragazzi intraprendono una discussione sulla boxe, interesse comune e che io faccio a meno di sentire di buon grado.
Avrei preferito dirglielo in un altro momento ma non ce la faccio più a tenerlo per me.

« Cosa? Cosa è successo?! Non sarai mica incinta?! » chiede preoccupata la mia amica con gli occhi sbarrati.

« Oddio Jess no! Ma sei impazzita?! Non ci penso minimamente! »

« Oh beh, meno male...anche se non mi dispiacerebbe avere un nipotino...mi chiamerebbe Zia Jess vero?!» mi chiede con gli occhi sognanti.

« Jess non ci penso minimamente, levatelo dalla testa! » le dico riportandola alla realtà.

« Semmai dimmi una cosa: come va con Miles? Sembrate molto in sintonia...»

« Oh si El, è stupendo... e il sesso è meraviglioso... anzi grazie di avermi lasciato casa libera...anche se so che non l'hai mica fatto per me! »

« Diciamo che ho colto la palla al balzo. Sono stata da T ed è stato magico. Ma ti racconto dopo...» dico lanciando un'occhiata ai due ragazzi.
Devo assolutamente dirle tutto prima che arrivi Luca e sarà qui da un momento all'altro.

« Jess, non puoi capire cosa è successo...Theo mi ha chiesto di accompagnarlo alla premiere del suo film. »

« O.MIO.DIO. Accompagnarlo vuol dire che devi fare il red carpet con lui?!» risponde febbricitante alzando un po' la voce.

« Shh...si Jess, il red carpet. Sto male se ci penso!»

« El ma è meraviglioso...è un passo importante...!»

« E' per questo che ho paura...ma non me la sono sentita di dire di no...ci tiene così tanto... io ho paura di non essere all'altezza della situazione... sai, è la premiere mondiale... »

« OHHH ma è stupendo! Sarai bellissima, dobbiamo cercare un abito adatto. Domani shopping io e te! »

« Ho fatto bene a dire di si? » chiedo bisbigliando.

« Ma certo che hai fatto bene! Vi amate e questa è la testimonianza che Theo ti ama così tanto da volerlo gridare al mondo intero. È una cosa bella, molto bella. »

« Ma se non sarò in grado? »

« Lo sarai. Io sarò lì a sostenerti El, andrà tutto bene. »

Sorrido tranquillizzandomi. Ha ragione Jess, andrà tutto bene, perché non dovrebbe?!
 
L'arrivo di Luca interrompe immediatamente il nostro discorso.
Il ragazzo si siede tra me e Jess e ci racconta i suoi giorni a Londra.
Ha visitato i posti più importanti della città ed è molto triste di dover tornare a casa.

« Per quanto riguarda la sera del mio compleanno... mi dispiace di non essere stata molto presente... avrei dovuto starti più vicina visto che non conoscevi nessuno a parte me...» aggiungo scusandomi.

« Mi sono divertito tantissimo El, non farti paranoie. È stata una bella serata ed è stato bello rivederti dopo tutto questo tempo. Sono felice che ti trovi bene qui... Theo sembra a posto.» mi dice bisbigliando l'ultima frase.

Gli sorrido grata di non farmi pesare il mio comportamento di quella sera, so che in realtà quella è la verità: si è divertito e si è trovato bene e questa è la cosa più importante.

Una ragazza di circa 18 anni si avvicina al tavolo molto imbarazzata.
Si è avvicinata dal lato del tavolo dove c'è il mio ragazzo che, non accorgendosi nemmeno, continua a conversare con Miles.
Provo comprensione e quasi tenerezza notando quanto lei sia imbarazzata ma allo stesso tempo esaltata di aver davanti Theo.

« Ciao, scusa se ti disturbo...» bisbiglia tremante.

Theo alza lo sguardo verso di lei e poi sorride gentile.

« Ciao» le dice.

Immagino ciò che prova la ragazza, non riesco a riprendermi neanch'io ancora adesso dal suo sorriso.
È veramente troppo affascinate.

« Volevo chiederti se puoi farmi un autografo e se possiamo fare una foto insieme...» le chiede prendendo il coraggio di parlare.

« Certamente, ma la foto non mi va, scusami... ma se vuoi puoi sederti con noi e fare due chiacchiere. » risponde Theo indicandole una sedia.

La ragazza sgrana gli occhi dalla sorpresa e ci guarda titubante.
Anch'io sono sgomenta e non mi aspettavo le dicesse così. Al suo posto sarei morta all'istante.

La ragazza sembra pensarci un po', ma poi decide di sedersi sulla sedia che le ha porto Miles, chiaramente  indispettita dal rifiuto della foto che avrebbe testimoniato quel momento per lei sacro.
Ci guarda in imbarazzo mentre anche noi non sappiamo che fare.
Vedo con la coda dell'occhio Luca con l'espressione sgomenta fissare dapprima Theo, poi me, poi la ragazza.

« Come ti chiami? » le chiede gentile Theo.

« Re..Ree...Rebecca » risponde confusa la ragazza.

« Bene Rebecca...» le dice autografandole il foglio che teneva in mano.

Le chiede cosa fa, quanti anni ha e se studia e la ragazza in imbarazzo risponde con frasi brevi mentre Theo cerca di farla sentire a suo agio.
Amo il suo essere alla mano, il suo saper gestire la notorietà con semplicità e umiltà.
Jess, a cui di solito non mancano le parole, assiste basita alla situazione guardando di tanto in tanto il cellulare fingendosi poco interessata mentre Miles scambia qualche parola con Luca.
Poi ad un certo punto Theo fa una cosa che mi spiazza:

« Questi sono i miei amici, credo che Miles lo conosci già » dice alla ragazza che annuisce debolmente.

« E lei è Elena, la mia ragazza. » aggiunge prendendomi la mano.

Il cuore mi salta in gola dalla sorpresa.
Non mi aveva mai presentato così in pubblico ma immagino di doverci fare l'abitudine.
Sorrido imbarazzata mentre la ragazza scorre lo sguardo sulle nostre mani incrociate e poi su di me.
Noto una leggera smorfia di sdegno e credo di dovermi preparare a questo: devo prepararmi all'odio del fandom e non so se potrò farci l'abitudine.
Dopo averci salutato la ragazza si alza e va via.
Io e Theo ci fissiamo negli occhi per un attimo e poi lo bacio a stampo sulla bocca.
Quello è il primo passo, ma ben presto tutto il mondo saprà di noi.

                                                                         ***

« Amore domani vado con Jess a scegliere un abito adatto » chiedo a Theo quella sera accovacciata su di lui mentre facciamo zapping sul divano.

« Con Jess? » chiede sorpreso.

« Beh si. Perché, non ti fidi? » rispondo di rimando ridendo.

« No, solo che di solito in queste occasioni c'è una stylist a pensare a tutto...ho già parlato con Lily e mi ha detto che pensa a tutto lei... »

Lo guardo sorpresa.
Che idiota, è vero.
Non devo di certo cercare io l'abito adatto... devo abituarmi anche a questo: nel suo mondo c'è altra gente che lavora affinché tu sia perfetto.

« Sei arrabbiata? Se vuoi pensarci tu non fa niente, le dico subito che non serve il suo aiuto...hai buon gusto e non avrai problemi a trovarne uno adatto all'occasione...»

« No va bene, sono solo sorpresa, tutto qui. »

« Spero Jess non si offenda ma credo che Lily sappia fare molto bene il suo lavoro, fidati. Lavora con tanti altri attori e attrici... »

« Va benissimo amore, grazie. Quando posso incontrarla allora? » gli chiedo alzando la testa per guardarlo meglio.

« Anche domani se vuoi.»

« Quando finisco di lavorare magari... va bene, vada per domani. Spero di trovare qualcosa che vada bene per me.» dico baciandolo sulla guancia.

« Ne sono sicuro, sarai stupenda. » mi risponde baciandomi la testa.

E così domani incontrerò la famosa Lily per scegliere il mio vestito per la premiere.
Tremo già all'idea di ciò che sta per succedere nella mia vita, ma amo Theo e se questa è una delle conseguenze di stare con lui, sono pronta ad affrontarla.


Ciao a tutti!
Come promesso ho aggiornato presto per farmi perdonare XD
Le fan più accanite di Theo riconosceranno la storia della fan spazientita perchè le è stata negata la foto e proposto un drink... più o meno io la immagino così la scena....
E riconosceranno anche l'incontro di Theo con una fan a cui ha presentato la sua ragazza...
Theo è sempre molto gentile e disponibile nonostante la notorietà...se dovesse propormi di sedermi con lui e parlare sarei più che contenta e non penserei di certo alla foto, voi cosa ne dite?! XD
Il prossimo capitolo sarà molto emozionante...El farà un passo importante e siamo vicini ad un colpo di scena!
A presto <3
Ah, per le lettrici silenziose: fatevi avanti e fatemi sapere cosa ne pensate!
Baci :*

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


Questa mattina a lavoro trattengo a malapena l'agitazione e l'eccitazione.
Tra poche ore dovrò scegliere l'abito per la premiere.

'Non è che devi scegliere l'abito da sposa' dico tra me e me per calmarmi, ma è una situazione che non riesco a gestire, sono troppo agitata.

È vero, non sto per sposarmi ma ciò non vuol dire che sto andando a fare una passeggiata... ci saranno migliaia di fans, ci saranno attori importanti, tanti fotografi e io tollero a malapena fare le foto coi parenti il giorno di Natale.
Ma non è questo che mi preoccupa: la mia vita cambierà radicalmente, tutti sapranno di noi e la notizia arriverà anche in Italia.
La mia famiglia sapeva a malapena che frequentavo un ragazzo, non si aspettava di certo che questo ragazzo fosse Theo James e per questo ieri ho svelato il mio piccolo segreto...voglio che siano pronti per quando la notizia esploderà.
Ma devo stare calma adesso.
E' soltanto una premiere, un'innocua premiere e nessuno farà caso a me.

Controllo ripetutamente l'orologio sperando che il pomeriggio passi più rapidamente.

«  Hai qualcosa di importante da fare El?»  chiede in un misto di curiosità e altezzosità Clare mentre si lima le unghie.
Mrs.Smith sarebbe stata fuori per una settimana e quindi in quei giorni il lavoro sarebbe stato meno frenetico.
La guardo e le sorrido sarcastica.

«  Beh,si. Ho un impegno dopo. » 

«  Hai fatto qualcosa di interessante questo weekend? Non so, tipo andare a ballare?»  aggiunge Clare con aria distratta.

Come fa a saperlo? Semplice supposizione o c'è dell'altro? Dal tono di voce non sono del tutto convinta.

«  Si, perché? Come fai a saperlo? »

«  Deduco che non leggi le riviste. »  aggiunge con un sorriso soddisfatto indicando due riviste sulla sua scrivania.

Lancio una rapida occhiata e riconosco le note riviste di gossip.

Ho un nodo in gola temendo ciò che possano aver scritto di me e Theo ma cerco di non farlo notare, non le darò la soddisfazione.

«  Non leggo quella roba. »  rispondo fingendomi incurante alla sua provocazione.

Dentro di me vorrei tanto alzarmi, andare verso di lei e prendere quelle riviste per leggere cosa c'è scritto.
Continuando a fingere indifferenza apro Google e digito ciò che credo possa aiutarmi a fare chiarezza.
Theo James spotted dovrebbe bastare.
E in effetti basta.
Riconosco al volo me stessa e Theo stretti mentre balliamo, poi ci baciamo e poi andiamo via mano nella mano.
Non mi sono neanche accorta che ci facessero delle foto.
Provo rabbia e disagio al pensiero di quanti momenti intimi saremo privati, ma provo ancora più rabbia quando leggo l'articolo.

Theo James beccato a Londra in dolce compagnia.
Il carismatico e riservato attore inglese viene finalmente colto in fragranza con una ragazza sconosciuta.
Una nuova fiamma o solo la compagna di una notte?
Non sarà difficile per il talentuoso ragazzo trovare qualche volontaria disposta a curare il suo cuore affranto. Voci vicine all'attore confermano che la rottura con la sua ex fidanzata (di certo non per colpa sua) abbiano segnato profondamente il ragazzo e non è di certo il primo a cercare conforto e consolazione per colmare la delusione di una storia finita male.

Chiudo la pagina immediatamente.
Ho il cuore in gola dall'amarezza.
E così io sarei una consolazione, una compagnia, un divertimento e passatempo per dimenticare un'altra.
So che Theo non sarebbe capace di fare questo.
Lo so.
Eppure non riesco lo stesso ad assopire quest'agitazione.
So che leggere questi articoli non fa che peggiorare il mio stato d'ansia e il mio malessere ma è più forte di me, così decido di leggere il successivo articolo.

Il rifiuto di Theo ad una fan.
Che il successo abbia dato alla testa a molti vip è risaputo, ma pensavamo che Theo fosse esente da ciò. Evidentemente ci sbagliavamo.
Theo James incontrato da una fan rifiuta categoricamente di fare una foto con lei trattandola con aria di sufficienza.
L'attore britannico è stato incontrato dalla ragazza in un pub londinese. Era in compagnia di una ragazza. Il ragazzo sembrerebbe voler far sul serio mostrandosi in pubblico con ragazze sempre diverse.
Fonti a lui vicine sostengono che il ragazzo non riesca a superare la rottura con l'attrice irlandese Ruth Kearney e il cambiamento repentino nei modi manda in confusione il fandom intero, suddiviso in due grandi gruppi: c'è chi sostiene che Theo desideri ingelosire Ruth mostrandosi con ragazze sempre diverse sperando che la ragazza ci ripensi e ritorni da lui, c'è invece chi sostiene che le ragazze con cui è stato intravisto siano in realtà la stessa persona e che sia proprio questa ragazza ad avere una cattiva influenza sul ragazzo, allontanandolo dalle sue fans.

Chiudo di scatto Internet Explorer con la faccia paonazza. 
'Sono solo un mucchio di sciocchezze' ripeto fra me e me cercando di non mostrare la mia agitazione a Clare.
Non capisco come la gente possa credere a certe cose e come i giornalisti possano far passare per vero ciò che palesemente non lo è. Cosa non si fa per vendere qualche copia in più o per avere qualche visualizzazione in più.
Ne ho discusso altre volte con Theo, mi ha detto più volte di non dare ascolto a ciò che scrivono i giornalisti, di non farmi turbare dalle cattiverie che gratuitamente si divertono a diffondere, ma non ci si rende conto di quanto male faccia e di quanto possa segnare intimamente fino a quando non ci si trova nella situazione.
Ecco perché il mio ragazzo cerca di tenere un profilo basso, ecco perché non ama le pubbliche apparizioni. Bisogna semplicemente non pensarci e ignorare tutto il resto.
Devo trovare la forza di farlo.
Ma sono davvero pronta ad essere odiata dal mondo intero?!
La vibrazione del mio cellulare mi riporta alla realtà.

 "Allora ci vediamo direttamente lì giusto?"
È Jess.

" Si Jess ma se hai da fare non fa niente, posso andare da sola." rispondo velocemente sperando di trovare conforto nella mia amica.

 "Ma scherzi?! E lasciarti in balia di una che potrebbe conciarti come un pagliaccio? Non mi fido di queste stylist...No, dico io, hai visto gli orrori dello scorso MetGala? Sembrava il carnevale di Rio! Chi ci assicura che questa non è un'eccentrica? È mio dovere esserti vicina e supervisionare il lavoro di questa tipa."

 "Speravo lo dicessi. Jess ho bisogno del tuo sostegno."

 " Lo sai che ce l'hai sempre!"

 " Si..."

 " El tutto okay?"

 " Si... cioè no in realtà. Non lo so."

 "Che succede?"

 " Qualche rivista di gossip ha scritto di me e di Theo..."

 " Ah."

 "Tu lo sapevi???"

 "El lo sai che leggo diverse riviste di gossip... ho letto stamattina e volevo parlartene di presenza, poi ho pensato a tutta l'ansia e l'agitazione che hai per adesso...insomma non sapevo se informarti o no...

 " Beh forse non avrei voluto sapere."

 " Sono solo stronzate El, cancella tutto dalla tua testa e stai tranquilla..."

                                                           
                                                            ***


Non ho minimamente pensato che un giorno potessi trovarmi in una situazione simile.
Lily continua a fare avanti e indietro da una stanza ad un'altra a prendere abiti e scarpe per me.
La sua assistente ci ha fatte entrare in una stanza ed ora attendo in intimo che la donna sulla cinquantina in tacchi a spillo decida di fermarsi.

« Ecco cara, questi sono quelli che Mr. James ha scelto. »

« Aspetti un attimo. » rispondo perplessa e decisamente basita « Questi abiti li ha scelti Mr.James? »

« Si, certamente.»

« Per me?»

« Certo.»

Incrocio lo sguardo sorpreso della mia amica attraverso lo specchio.
Theo ha scelto degli abiti per me, non riesco a crederci.

« Posso sapere se c'è qualcuno che preferisce in modo particolare?» chiedo curiosa.

« Ho chiare disposizioni a riguardo. Non devo proferir parola. Gli abiti sono qui a disposizione, deve scegliere quello che più preferisce. Se non le piacciono andrò a prenderne altri. »

« Oh. Va bene...»

Ho provato una decina di abiti, uno più bello dell'altro.
Non avevo mai provato abiti di quel tipo, decisamente fuori dalla mia portata.
Devo abituarmi anche a questo.
Del resto non mi sarei mai potuta permettere un abito simile e avrei rischiato di fare una brutta figura sul red carpet... benedico mentalmente questa donna, sarà la mia salvezza.
Inoltre l'idea che questi abiti siano stati scelti da Theo mi manda in fibrillazione.

Alla fine io e Jess optiamo per un abito coco chanel rosso con lo strascico e lo scollo a cuore.
Anche Jess,sebbene fosse titubante e sospettosa all'inizio sul buon gusto della donna, ha apprezzato sinceramente la professionalità di Lily e ci siamo trovate d'accordo: l'abito coco chanel è quello giusto, sembra fatto apposta per me...solo che al solo pensiero di doverlo indossare arrossisco dalla vergogna.
È lungo e stretto e sulla schiena presenta particolari in pizzo.
Lily mi ha assicurato che si sarebbe assicurata personalmente che siano fatte le giuste sistemazioni all'abito e mi ha garantito che sarebbe venuta da me a darmi una mano a prepararmi.
Questa è decisamente una notizia che mi tranquillizza, almeno la reazione di puro panico tarderà ad arrivare.

Arrivata a casa scrivo subito a Theo.

" Sai che potrei considerare l'idea di scappare?"

" Non hai scampo, lo sai benissimo...ti troverei"

" Tu non hai neanche preso in considerazione l'idea che io potessi dirti di no!"

" Nessuna mi ha mai detto di no..." risponde. Riesco ad immaginare la sua espressione ammiccante. Come dargli torto...chi avrebbe il coraggio di dirgli di no, in tutti i sensi.

" Ma non sto scherzando! Quando li hai scelti? " aggiungo curiosa.

" Qualche settimana fa..."

" Li tenevi da parte per la fortunata a cui avresti chiesto di accompagnarti?" chiedo stuzzicandolo. Già muoio dalla gelosia al pensiero di un'altra al mio posto.

" Non essere sciocca, li ho scelti pensando esclusivamente a te"

" Posso almeno sapere qual è il tuo preferito?"

" Assolutamente...NO."

" Daai amore! Ti prego!"

" Non esiste!"

" Immagino che Lily ti abbia già detto quale ho scelto..." 

" In realtà no. Ha detto che le hai fatto giurare che non avrebbe detto nulla. Questo gioco mi si contorce contro..."

" Sai che sto sghignazzando soddisfatta vero!? Non pensavo tacesse realmente... solidarietà femminile!"

" Donna astuta..."

                                                                          ***


Un messaggio mi avverte che Theo aspetta giù in macchina.
Mi guardo per l'ultima volta allo specchio.
Lily ha fatto un bel lavoro: il vestito mi calza a pennello e i capelli sono acconciati in una voluminosa treccia laterale.
Le scarpe argentate col tacco vertiginose sono abbinate alla mia borsetta.
Un respiro profondo mentre Jess mi abbraccia su di giri.
Anche lei sarà presente all'evento, Miles le ha procurato un pass e sarà lì a sostenermi.
Mi sorride sincera, entrambe con le lacrime agli occhi dall'emozione.
Prese le mie cose e facendo forza alla parte di me che desidera girare i tacchi e scappare lontana, mi prendo di coraggio ed esco di casa.

Mi ritrovo davanti Theo in tutta la sua bellezza.
In completo nero e cravatta color vinaccia mi aspetta appoggiato sulla portiera dell'auto.
Non appena mi vede gli si illuminano gli occhi e sorridendomi mi scorre lo sguardo addosso.
Ha gli occhi pieni di stupore e malizioso si complimenta.

«  Sei favolosa El...»

Lo bacio leggera sulle labbra ringraziandolo e mi infilo veloce in macchina per togliermi in fretta da quella situazione di imbarazzo.
E ancora il peggio deve venire.
Sto andando alla premiere con Theo.
Sarò sul red carpet con lui.

Spero di ricordare come si respira: sono quasi pentita di aver accettato, sudo freddo dall'agitazione e mi tremano le gambe.

« Stai serena, stammi vicina e sorridi, sorridi sempre.» mi dice Theo poggiandomi la mano sulla gamba per rassicurarmi.

« Cosa ti fa pensare che io possa controllare l'ansia che mi sta uccidendo in questo momento? Sono terrorizzata » rispondo in preda al panico.

Vedo l'autista lanciarmi uno sguardo di comprensione dallo specchietto.
Theo ride di gusto e mi bacia la mano.

« Andrà tutto bene, sono sicuro. Sei perfetta. »

«  Come fai a gestire tutto ciò?! Come fai ad essere tranquillo? »

«  Non lo sono infatti, ma col tempo impari a gestire meglio l'agitazione. Adesso scendo e vengo ad aprirti» dice mentre l'auto accosta ed apre la portiera.

« Non occorre, faccio da sol..» mi interrompo mentre apro lo sportello dell'auto.

Decido immediatamente che è il caso di aspettare che Theo mi venga a recuperare:
la folla di gente urlante mi lascia senza parole, i flash delle macchine fotografiche mi abbagliano.
Incredibile e adrenalinico pensare che tutte quelle persone siano lì per vedere il mio ragazzo.
Ho sempre sognato andare ad una premiere con lui, da fan mi sono sempre immaginata vicina a lui sul red carpet e adesso sta succedendo veramente.
Lo vedo alzare la mano in segno di saluto e sorridendo fare il giro dell'auto.
Velocemente arriva dalla mia parte e mi porge la mano per aiutarmi a scendere.
Lo guardo terrorizzata.
'Questo è un passo da cui non si torna più indietro' risuona nella mia mente.
Theo mi sorride per incoraggiarmi.
'Ci siamo' dico tra me e me e facendo un respiro profondo decido di sgusciare fuori dall'auto.


Ciao a tutti!
Finalmente è arrivato il giorno della premiere e il sogno di El si è avverato. Dite la verità, anche voi sognate lo stesso vero?!
Non avrebbe mai pensato potesse succedere eppure è lì vicina al suo Theo e ciò le darà la forza di superare la folla urlante.
Non so bene quali siano le dinamiche dietro alla preparazione per una premiere né quanto si possa avere libertà di scelta, ma mi sono immaginata che sia stato Theo a scegliere immaginandosi la sua ragazza a fianco in un momento così importante e che di conseguenza El abbia potuto scegliere tra un certo numero di abiti... non credo sia molto realistico ma per fortuna si può sognare che sia andata così.
Vi aspetto al prossimo capitolo per la seconda parte XD
Baci
Mari 

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


Theo mi mette un braccio intorno alla vita e già sto meglio, ma le gambe continuano a tremare in modo preoccupante passo dopo passo.
Mi sento confusa a causa delle urla delle fan e dei flash dei fotografi... non so se è possibile abituarsi a tutto questo.
Mi rendo conto di essere pane per i loro denti e di avere lo sguardo addosso di tutti che si staranno chiedendo chi sono.
Theo sembra non curarsene, sembra perfettamente a suo agio anche se lo conosco abbastanza bene da capire che sotto sotto anche lui è un po' agitato.
Faccio un respiro profondo e mi giro a guardarlo: lui mi sorride e mi incoraggia a sorridere.
È un passo importante per entrambi e sono convinta che i giornalisti chiederanno di me. Ormai è fatta, sono qui, non mi resta che vivere il momento.
Sorrido anch'io mentre ci fermiamo per farci scattare qualche foto e spero non si noti il mio sorriso finto e forzato.
Cerco di seguire i suoi passi cercando di non fare caso a tutto ciò che mi circonda e soprattutto cercando di non inciampare nei miei stessi piedi: non ho mai indossato un abito simile e dire che sono imbarazzata è poco.
Theo mi fa strada sul red carpet, vedo flash ovunque e mi aggrappo al suo braccio come se fosse la mia ancora di salvezza.
Si avvicina al mio orecchio e mi sussurra:

« Sei bellissima...»

« Grazie...» ringrazio mantenendo lo sguardo sulla folla e promettendomi di non farmi prendere da panico.

Dev'essere quasi adrenalinico sapere che tutta quella gente è lì per te e che sei così amato... tutta quella gente è lì per il mio ragazzo e le urla della folla si fanno più insistenti mano a mano che avanziamo.
Chiamano Theo con voce quasi disperata e lui si limita a girarsi e a salutare con la mano di tanto in tanto mentre proseguiamo.

« Sai, è il mio preferito. » continua a bisbigliami riferendosi al vestito.

La sua mano scivola più in basso sulla schiena e ho un brivido di freddo e di piacere nonostante la situazione.
Mi giro sgomenta a guardarlo.

« L'abito? Stai mentendo! Avresti detto lo stesso anche se avessi scelto un abito diverso »

Lui mi guarda fisso negli occhi in un modo così enigmatico che mi scordo perfino di avere centinaia di ragazzine urlanti davanti.
Non potrò mai essergli indifferente... mi fa sciogliere come neve al sole.

« Niente affatto. Quando l'ho visto ho subito pensato a te, ho pensato che sarebbe stato il tuo abito e speravo lo scegliessi. Ti ho immaginata con quest'abito addosso e mi sono detto che saresti stata bellissima. E non sbagliavo.» e mi bacia la guancia.

« Beh, grazie amore.» rispondo col viso in fiamme.

È proprio deciso a rendere tutto pubblico e palese e la cosa mi lusinga ma ovviamente mi imbarazza.
Mi fa un cenno e mi fa strada verso un gruppo di persone.
Sono i suoi colleghi del film, ognuno accompagnato dai relativi compagni, qualcuno da qualche amico e parente.
Per fortuna l'attenzione non è più focalizzata solo su di noi e mi sento un poco più a mio agio.
Il peggio è passato. Credo.
Non conosco praticamente nessuno e mi limito a sorridere mentre Theo mi presenta qualcuno ma ad un tratto è costretto a mollare la presa sulla mia vita sollecitato dalla sua manager.
Mi guarda serio e accenna un sorriso:

« Scusami tesoro, dovrei firmare qualche autografo e rispondere a qualche giornalista, ti raggiungo appena posso...perdonami ».

Mi limito ad annuire rassicurandolo: del resto sapevo già che sarebbe successo... è questo che succede alle premiere ed è giusto così, tutta quella gente è lì per lui.

« Ciao El... » mi dice una voce maschile che riconosco subito essere quella di Miles. Lancio un'occhiata a Theo e lo vedo fare foto con la sua collega Shailene Woodley e con altri del cast.
Saluto Miles grata di averlo incontrato e il ragazzo mi racconta di aver ottenuto un pass per Jess che avrei visto tra poco.
Quanto vorrei avere accanto la mia amica e concentrarmi sui suoi commenti esilaranti sui divi di Hollywood.
Jess in questo momento sarebbe un porto sicuro e sarei meno imbarazzata.
Inoltre non vedo l'ora di vederla sfoggiare quel meraviglioso abito blu elettrico che abbiamo comprato insieme.
Miles si allontana per fare qualche foto con Theo e altri, così giro sui tacchi per defilarmi quando mi ferma una ragazza bionda.

È alta, indossa un bellissimo abito bianco di pizzo lungo fino ai piedi, tacchi vertiginosi placcati oro. Ha profondi occhi verdi e lunghe ciglia e mi sorride gentile com'è solita fare.

« Ciao...sono Shailene. » annuncia allegra.

« Ciao, piacere, sono Elena » le ricambio il sorriso.

La ragazza mi abbraccia affettuosa.
Rimango spiazzata da questo gesto, ma mi sciolgo un poco.
Ho sempre pensato a questa brava e giovane attrice come ad un sole che splende e ora che ce l'ho davanti non posso che confermare che non mi sbagliavo: ha un sorriso molto dolce e gli occhi sono gentili, luminosi.

« Finalmente ti conosco! Ho tanto sentito parlare di te...Va tutto bene? Theo mi ha detto di tenerti d'occhio mentre firma qualche autografo...io ho i piedi distrutti da queste scarpe odiose- aggiunge indicandosi i piedi- e vorrei defilarmi per toglierle...ti va di venire? » mi dice ridendo e facendo la linguaccia.

Le rispondo di si sorridendole.
È così gentile e spontanea che è impossibile essere scontrosi o timidi, non capisco come possano insultarla e odiarla gli altri fandom.
La seguo sperando di non inciampare nel mio stesso sinuoso vestito e siamo seguite dai flash dei fotografi e dalle urla dei fans.
La ragazza si ferma a salutare di tanto in tanto e abbraccia qualche fan che va in iperventilazione.
Entriamo in teatro e Shailene saluta ogni essere vivente dotato di ragione che incontriamo.
Sono indecisa sul cosa fare esattamente ma lei mi invita a seguirla.
Avanziamo fino alle prime file e ad un tratto un braccio mi avvolge la vita.
Riconosco quella stretta e mi sento più sicura.
È Theo e mi sorride.

«Vedo che vi siete già conosciute...»

«Si!» Shailene sorride soddisfatta strizzando l'occhio a me. È adorabile.


***


Vedere il film in anteprima è stato un evento strano, ho visto Theo recitare in tanti altri film, ma questa volta è stato diverso.
Conoscerlo nella realtà mi permette di analizzare ogni singola espressione sul suo viso mentre recita... e mi rendo conto di quanto sia migliorato rispetto ai primi film, è molto più intenso e travolgente, oltre ad essere più professionale grazie all'esperienza.

Finito il film ci avviamo al party post premiere che si svolge in uno dei locali più in voga a Londra.
Ho conosciuto tutto il cast, sono molto simpatici ed è bello vedere Theo nel suo ambiente: è magnetico ed esilarante ed è come se il mondo si fermasse e ruotasse intorno a lui quando parla.
Non succede solo quando è con me.

Faccio un giro del locale insieme a Jess.
Averla accanto in un momento come questo è molto importante per me.

« Sai qual'è la conseguenza di tutto questo sorridere? Una bella paralisi facciale » esclamo con tono grave alla mia amica.
Jess si guarda altezzosa intorno e ondeggia civettuola la gonna del suo vestito.

« Sai, io invece potrei proprio abituarmi a questo nuovo status... »

La guardo e scoppio a ridere.

« Sai che secondo uno studio svedese sorridere aumenta del 40% l'insorgenza delle rughe di espressione? Ecco perché le star decidono di farsi fare qualche ritocchino...! »

«Non hanno di certo problemi di soldi, con il mio stipendo non potrei mai permettermelo! »

« Ecco perché la soluzione è sposare un miliardario... come faccio io a permettermi il chirurgo estetico?! » aggiunge ridendo Jess.

Pochi gruppi di fans sono nel locale, mentre è presente tutto lo staff, gente che ha lavorato per la produzione del film, amici e parenti e tutto il cast.
Jess si avvicina al bar e mentre aspetto la mia amica mi scontro con Shailene, è accompagnata da un ragazzo simpatico, dai capelli strani e le labbra carnose.
Scopro che è un cantante famoso in America e arrossisco dalla vergogna di essere così ignorante nell'ambito vip... per fortuna sembra non accorgersi del fatto che non ho proprio idea di chi sia e parliamo del più e del meno.
Il ragazzo guarda Shailene come se fosse la sua musa ispiratrice e poi confessa che la maggior parte dei suoi testi sono dedicati a lei.
Sono molto innamorati.


« Fosse per me All Star tutta la vita » mi sussurra la ragazza alzando la gonna e indicandosi i piedi. I vertiginosi tacchi sono stati sostituiti da un paio di All Star Converse nere.
Io e il suo ragazzo ci mettiamo a ridere mentre la ragazza mi fa l'occhiolino.
Ad un certo punto si butta a capofitto su un racconto di una volta in cui era in spiaggia e viene fermata da un fan e lo convince di non essere lei inventando un altro nome, quando, sentendomi osservata, alzo lo sguardo e intercetto Theo, dall'altra parte del locale, che mi fissa con una strana espressione.
Sta parlando con due ragazzi (uno è Miles e l'altro riconosco come Ansel Elgort) ma il suo sguardo continua a cercare il mio: magnetico, intenso e penetrante.
Lo fisso di rimando mentre Shailene e il ragazzo si allontanano e accenno un sorriso. Theo continua a fissarmi e alza il bicchiere. Faccio lo stesso e bevo un sorso con un cenno.
Intravedo tra la folla Lenny Kravitz e quasi svengo dall'emozione mentre la mia amica decide di non togliergli gli occhi di dosso.
È stato invitato dalla figlia, Zoe, che interpreta Christina nel film.

« Ecco, Lenny Kravitz risolverebbe il problema... la mia crush adolescenziale e non solo...» bisbiglia Jess con aria di apprezzamento e scoppiamo a ridere entrambe.

Riconosco altra gente famosa e parliamo di tanto in tanto con gente appena conosciuta e mi rincuoro del fatto che non sono l'unico pesce fuor d'acqua, ci sono parenti, genitori, fidanzate e fidanzati che, come me, appaiono completamente estranei a quel mondo.
E poi c'è Jess che cammina sicura di sé e altezzosa atteggiandosi da star.


La serata finisce in un baleno.

Saluto Jess e Miles e mi avvio con Theo a fianco verso la macchina che ci aspetta fuori.
Salgo in macchina in silenzio, probabilmente ho bevuto troppi drink, mi sento la testa girare e mi sento molto allegra.
Theo sembra silenzioso e pensieroso.
Ha la cravatta allentata e mi sembra molto stanco.
Mi poggia la mano sul braccio.
Mi giro e lui ha la solita risata, le labbra dischiuse beffarde:  

« Cosa ti va di fare? » sembra quasi esitare mentre me lo chiede.

« Non so... andiamo da te?»  

Ovvio che la mia risposta sarebbe stata quella... voglio stare sempre con lui, non mi basterà mai e il cuore non la smetterà mai di sobbalzare dall'emozione quando mi tocca o mi bacia.

Arrivati in appartamento tolgo immediatamente quelle trappole infernali ai piedi mentre Theo si toglie la giacca e torna dalla cucina con una bottiglia di champagne.

« Non ti ho visto ballare stasera » mi chiede curioso.

« Beh, neanche tu hai ballato » ribatto.

« Non mi hanno mollato un attimo. Mi dispiace averti lasciata spesso da sola, sarà stata una tale scocciatura per te »

« A dire la verità no. È stato magico entrare nel tuo mondo, entrare in un mondo così diverso dal mio mondo...è stato interessante. E poi c'era Jess con me per fortuna...»

« Si ma avrei voluto ballare con te. Mi avresti concesso un ballo?! »

« Non so, probabilmente ci avrei pensato un po'... » gli dico ridendo e ben presto la sua risata si aggiunge alla mia.

« Non mi stanco mai di questo » dice mentre mi accarezza la schiena.

« Oggi è stata una giornata intensa...importante. » continua.

Beviamo il nostro bicchiere e mi guarda di nuovo in quello strano modo.

« Che c'è? » gli chiedo ridendo.

Ride anche lui « Vuoi ballare? »

« Adesso??? »

« Si...»

« Va bene...ma ad una condizione. Voglio ballare una canzone dei Shere Khan »

« Ma... no dai...» risponde perplesso.

« Mi riferisco a Tides » lui mi guarda esterrefatto.

« La conosci? Ma come può essere...è solo una bozza...una registrazione amatoriale...» risponde sbalordito mentre io sorrido e annuisco soddisfatta.

Lo seguo al centro della stanza mentre le note e la voce calda di Theo si diffondono nella stanza.
Mi stringe forte a sé e metto le braccia dietro il suo collo. Sento il suo profumo, nulla di più inebriante. Sa di muschio selvatico e sa di uomo.
Ed è mio.
Ho il cuore in gola.
Sento il respiro sulla mia pelle e sento i suoi muscoli attraverso la sua camicia. Sentirlo così stretto a me mi fa battere il cuore all'impazzata e sento tremare le gambe come se fosse la prima volta.
Mi stacco un poco per guardargli il viso e lui mi guarda con un'espressione seria, indecifrabile.

« Non sei male a cantare, sai? » gli dico sorridendo.

« E tu sei bellissima, sai?» mi risponde e mi bacia.

Le sue labbra carnose si poggiano sulle mie dapprima delicate, morbide e lisce e poi diventano insistenti e decise.
Mi arrendo ad esse e mi lascio andare alla deriva, mentre le mani di Theo scorrono lungo la mia schiena per poi risalire e sento brividi attraversarmi il corpo.
Labbra su labbra e lingua su lingua in un groviglio di sospiri e impazienza mentre sento il suo corpo e il suo respiro sempre più curioso e affamato del mio.

Mi stacco delicatamente dalle sue labbra carnose e lo guardo: ha gli occhi in fiamme, mi guarda come non mi ha mai guardato nessuno. Mi sorride.

« Ti ho mai detto che non sei niente male a baciare? » gli dico ridendo.

Theo scoppia a ridere e con un guizzo mi prende in braccio.
Sulle sue braccia mi sento leggera come una piuma, lui non sembra avere difficoltà a salire la rampa di scale che ci porta alle camere di sopra.
Mi lascia andare delicatamente e apre a tentoni la porta della camera da letto senza staccare il suo corpo dal mio. Posso sentire battere il suo cuore all'unisono col mio e percepisco tensione, attesa tra noi.
È stato un giorno molto particolare e importante per la nostra relazione e quel dover stare sotto i riflettori e contemporaneamente quella urgenza di essere da soli aveva creato aspettativa e voglia di stare tra le braccia l'una dell'altro.
Ancora con la luce spenta entriamo e mentre lui cerca al buio l'interruttore della luce sghignazzando lo aiuto a sciogliere il nodo della cravatta.
Lui si ferma.
Alzo gli occhi e ancora al buio riconosco di nuovo quello sguardo a pochi centimetri da me, quegli occhi castani così profondi dallo sguardo indecifrabile mi guardano.
Theo è una di quelle persone capace di trasmetterti tutto anche solo con gli occhi: lui ride con gli occhi, ama con gli occhi e io mi sento morire, mi sento neve al sole, cioccolato fuso.

Con impeto mi attira a sé, lo sento vicino, troppo vicino e mi bacia questa volta con passione, con urgenza e desiderio.
Le sue mani scivolano lungo la mia schiena e un brivido mi attraversa, mi tremano le gambe e non vorrei trovarmi in nessun altro posto al mondo.
Lo sento sospirare mentre sfioro la sua pelle sotto la camicia e il suo tocco diventa sempre più deciso e forte sulla mia.
Sento i muscoli della schiena tra le dita, uno per uno, perfettamente scolpiti.
Ad un certo punto lo sento sospirare e lo sento rigido e distaccato.
Alzo lo sguardo perplessa e mi guarda con gli occhi ancora in fiamme, le labbra infuocate dai miei baci.
La luce è accesa, ma noi eravamo ben occupati e presi per accenderla.
Confusa mi guardo attorno mentre anche Theo sembra piuttosto sorpreso.

La stanza è in perfetto ordine ma non è questo che dovrei mettere a fuoco.

Una ragazza bionda è ai piedi del letto, indossa quella che è palesemente una T-shirt di Theo che è talmente grande da sembrare una camicia da notte.
Ha gli occhi azzurri, grandi, sgomenti e i capelli lunghi biondi arruffati. Probabilmente stava dormendo.
Nel letto del mio ragazzo.
Mi ci vuole un po' per ossigenare il cervello e dare un senso compiuto a quello che sto vedendo.
Mi stacco da Theo turbata.


« Ruth??! Ma cosa… » chiede sorpreso Theo.
Ha ancora la voce affannata.

Quel nome penetra la mia anima come una feroce coltellata.
Ruth.
Ruth Kearney.

« Non ti ho sentito rientrare... » risponde la ragazza.

Velocemente esco dalla stanza furiosa.
Mi sento solo un'idiota e sono sull'orlo delle lacrime perché mi sento umiliata.
Cosa ci fa la sua ex qui?
Un turbinio di ipotesi si rincorrono nella mia mente ma nessuna sembra dare una risposta concreta e plausibile a quello che ho appena visto.
Non è normale che la sua ex dormi ancora nel suo letto. Non è normale che possa entrare a casa sua.
Forse tutte quelle storie erano vere, forse non è mai finita tra loro e io sono solo un ripiego.
Che tutto ciò sia successo proprio oggi che doveva essere la svolta di tutto mi fa ancora più male.

Voglio una spiegazione, voglio sentire cosa ha il coraggio di dirmi, ma adesso sono così furiosa che voglio soltanto andare via.
Una mano afferra il mio braccio, è Theo che mi ha raggiunto e mi blocca.

« El ti prego, guardami negli occhi » mi rifiuto di farlo, sto per scoppiare in lacrime e non ho la minima intenzione di farlo davanti a lui.
Mi sistemo velocemente l'abito per temporeggiare e caccio indietro le lacrime.
Non mi è mai capitata una cosa simile e non so come gestirla.
Respiro profondamente e alzo gli occhi, lo sguardo fiero e deciso su di lui.
Sembra esitante, si morde il labbro (quel labbro che fino a pochi minuti fa stavo mordendo io), sembra voler dire qualcosa ma si ferma.

« Non è come pensi tu...davvero... posso spiegare. Sono stupito quanto te, credimi. » ha la faccia seriamente dispiaciuta ma l'umiliazione è forte e la sento prendere spazio dentro di me, diffondersi ad ogni cellula del mio corpo.

« I fatti spiegano più delle parole. Credi sia una stupida? Mi hai solo usata per riaverla indietro...come fa ad essere qui, com'è entrata?! Non erano sciocchezze, era tutto vero... »

« Stai fraintendendo, lei non doveva essere qui...invece... »

« Invece cosa? È entrata dalla finestra? So che Ruth è la tua fidanzata di una vita, avresti dovuto dirmi che state ancora insieme o che volevi che lei tornasse da te. Io non sono un giocattolo e neanche un passatempo. Non c'è mai stato nulla di vero tra noi.»

« Non è così, credimi »

« Non ho intenzione di ascoltare una sola parola »

Non so dove trovo la forza di non scoppiare a piangere.
Non ho mai amato farmi vedere debole e vulnerabile dagli altri.
Faccio per girarmi per andare quando Theo mi riafferra un braccio, la presa è forte, decisa, fin troppo insistente forse.

Mi giro e senza pensarci due volte lo schiaffeggio.
Guardo la sua mano ancora ferma su di me mentre il ragazzo allenta la stretta. 
C'è qualcosa che vuole dire ma lo fermo all'istante.


« Lasciami stare. Non provare a toccarmi mai piu. »

***

Ancora per poco e sarò arrivata. Devo trattenere le lacrime ancora qualche minuto. Posso farcela.
Raggiungo finalmente il mio appartamento, l'affanno della corsa, le scarpe in mano e i piedi doloranti.

Chiudo la porta con forza e sono solo lacrime.

Ciao a tutti!
Scusate se non aggiorno da un bel po', per farmi perdonare ho aggiornato con un capitolo più lungo del solito...
In questo capitolo succedono molte cose... intanto spero vi sia piaciuta la descrizione di Shailene che io reputo veramente adorabile (la storia del fan che racconta ad El è vera
) !
Finalmente Theo ed Elena vanno alla premiere insieme, doveva essere un momento importante e magico e invece ciò che succede è l'ultima cosa che El si sarebbe aspettata: una catastrofe!
Che Theo abbia giocato coi suoi sentimenti? Che non ci sia mai stato nulla di vero?
Non fraintendetemi, non odio Ruth, anzi, credo sia molto carina e Theo con lei è molto felice...purtroppo le ho dovuto far fare una parte un po' scomoda in questa storia ma chissà, magari ci stupirà.
Aspetto vostri commenti, critiche, suggerimenti... questo capitolo è decisamente sconvolgente quindi non posso crederci che non avete nulla da dire, SU, SU!
Spero di aggiornare presto,
Un bacio
Mari <3

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


- "El, lo stronzo ha chiamato di nuovo...non puoi evitarlo all'infinito... "- la voce della mia amica dall'altro lato del telefono è come la voce della mia coscienza.

- "Jess lo so, solo che adesso non me la sento...ho bisogno di staccare un po'..."


Tornare a casa mi è sembrata l'unica cosa giusta da fare al momento.
Dopo essermi sfogata con Jess e averle raccantato tutto, la mia amica ha cercato di convincermi a restare e provare di ascoltare le ragioni di quello che adesso è il mio ex-fidanzato.
So che dovrei farlo ma non me la sento.
Non è da me comportarmi da codarda e fuggire, dovrei affrontare la cosa a testa alta ma è una cosa così grande e difficile che non ce la faccio.
Ho dato anima e corpo a quel ragazzo e ripensando a tutti i momenti trascorsi insieme provo solo tanta rabbia e frustrazione di aver riposto la mia fiducia in qualcuno che palesemente si è approfittato.
Del resto perché avrebbe dovuto essere diverso dagli altri?! Tutte quei discorsi sulla vita, sul rispetto... tutte stronzate.
Theo è un ragazzo come tanti altri, forse peggio considerando il fatto che usa la gente  incurante del fatto che possano avere dei sentimenti.
Già. Perché io amavo Theo.
L'abbraccio dei miei genitori è stato rassicurante, entrambi mi avevano visto alla premiere grazie alla diretta streaming ma non appena avevo comunicato il mio ritorno a casa è stato un campanello d'allarme per mia mamma che mi conosce meglio di chiunque altro.
Mi aveva abbracciata senza dire niente davanti agli altri ma non appena ci siamo trovate da sole non mi aveva lasciato tregua, aveva capito che qualcosa non andava e che non ero lì per caso. Così le ho raccontato in linea di massima ciò che era successo.

« Tesoro ma avresti dovuto dargli modo di spiegare. Non puoi trarre le tue deduzioni senza dare modo all'altro di difendersi. Non è da te essere così categorica... devi parlare con lui, ci sarà per forza una spiegazione. Non ti avrebbe invitato alla premiere, eri lì davanti a tutto il mondo... una prova d'amore importante... non so cosa sia successo esattamente ma ci sarà per forza una spiegazione. » disse mia mamma mentre mi accarezzava i capelli.

« Mamma adesso non ho voglia di vederlo... non mi sono mai fidata così tanto di un ragazzo, non sono mai stata così presa.. e ho paura di questo perché sono vulnerabile e fragile. » risposi abbracciandola più forte mentre non riuscivo a trattenere le lacrime dal dolore.

«  Ele è questo l'amore. Essere vulnerabili e fragili, affidare il proprio cuore all'altro. Non sto giustificando questo Theo, voglio solo che tu lo affronta e senta le sue ragioni. So che non sei sciocca e che non ti fai abbindolare dalle persone... proprio per questo ti consiglio di affrontarlo. Puoi sempre decidere di lasciare tutto e tornare a casa in un secondo momento, sai che questa è casa tua e siamo molto felici di riaverti qui ».

- "El ci sei ancora?" la voce della mia amica mi riporta al presente. Ultimamente mi perdo spesso nei meandri dei miei pensieri.

- "Si Jess sono qui..."

- "Sai, con Miles le cose vanno molto bene..."

- "Scusami Jess sono un'egoista, non ti ho neanche chiesto come va, scusami sono stati tre giorni pazzeschi..."

- "El stai tranquilla lo so cosa stai passando. Non credevo potesse succedere di nuovo dopo Pierre ma...mi sono innamorata...e lo è anche lui..."

- "Jess sono molto felice per te, è fantastico!"

- "Senti...a proposito di Miles... ha parlato con Theo...dice che è disperato e non sa come fare...dice che non rispondi mai, chiama me e io dico sempre le stesse cose...così Miles le ha detto che non sei a Londra."

- "Cooosa? Jess ti avevo detto di non dire niente!"

- "E' colpa di Miles. Vai a fidarti degli uomini."

- "Non ci posso credere..."

- "In ogni caso...Theo parte per il tour promozionale... stasera c'è la premiere a Berlino."

- "Oh, bene..."

- "Torna El, dimmi che torni presto."

- "Non lo so ancora Jess..."

- "Voglio starti vicina, sai che soffro anch'io se ti vedo triste. Ancora non mi capacito di ciò che è successo. Theo ha detto a Miles che..."

- "Non voglio saperlo. Quando mi sentirò pronta voglio saperlo da lui stesso."

                                                        ***


Non ricordavo fosse così bello camminare per le strade della città in cui sono cresciuta, sentire il sole che ti scalda e che penetra nelle ossa.

Non mi sono resa conto di quanto avessi sentito la mancanza dell'Italia e di casa fino a questo momento ed è come se la mia vita a Londra sia stata solo un lungo sogno... la mia storia con Theo, così surreale.
Mi stringo nella giacca di pelle mentre una folata di vento mi fa rabbrividire.
Sono i primi giorni di aprile e nonostante le belle giornate fa ancora freddo.
Rifiuto l'ennesima chiamata di Theo anche se ammetto che la voglia di rispondere si fa sempre più grande ora dopo ora. A volte ho voglia di chiamarlo e sentire la sua voce per rendermi conto che è tutto vero, che per un po' mi è appartenuto... poi tutto il dolore riemerge e ho voglia di urlare e dimenticare tutto.

«  Ele! » una voce interrompe i miei pensieri.

Mi giro per vedere da chi proviene la voce e vedo Luca attraversare la strada e venire verso di me. Mi abbraccia affettuosamente.

«  Ciao! Come stai?! Cosa ci fai qui??? »

«  Ciao Luca... sono venuta a trovare i miei... »

«  Hai fatto bene, i tuoi saranno felicissimi! »

«  Si, abbastanza! Ti fermi per molto? »

«  Ehm, no, solo qualche giorno... »

« Ti ho vista alla premiere, hanno fatto la diretta streaming e non potevo perdermela. Mia sorella non riusciva a credere che eri tu. Non si arrende all'idea che Theo è il tuo ragazzo! Anzi, se riesci a farmi avere un autografo per lei...»

«  Oh.. si certo » rispondo anche se non penso proprio di poterglielo dare.

«  A proposito... eri bellissima Ele... »

«  Grazie » rispondo ma sento salirmi le lacrime agli occhi e repentina le ricaccio giù.

«  Tutto bene? » mi chiede Luca premuroso.

«  Si, grazie. Solo che non sopporto questo vento, non ci sono più abituata. »

Luca mi guarda perplesso ma poi sembra convincersi.

«  Se hai un po' di tempo libero chiamami, ci prendiamo un caffè insieme! Salutami tanto Theo appena lo senti!»

Annuisco mentre sento una stretta al cuore non appena nomina nuovamente quel nome.

Theo. Theo James.

Un nome e l'idea di un ragazzo che mi ha accompagnato per tanto tempo, quante volte ho sognato di poterlo incontrare... e poi è successo.
Ci siamo conosciuti, mi sono innamorata e per la prima volta mi sono fidata ciecamente di un ragazzo.
Mi sono lasciata andare senza ripensamenti e per la prima volta sono stata tradita e umiliata.

Ecco come ci si sente.
Improvvisamente ho voglia di prendere il telefono e chiamarlo per urlargli contro e così prendo il telefono e compongo il suo numero, ma è spento.
Ficco il telefono in borsa e mi ripropongo di non provare a chiamarlo mai più.  

Arrivata a casa trovo mia mamma che bisbiglia al telefono e che, non appena mi avvicino, si affretta a chiudere la telefonata.

«  Mamma, chi era?» chiedo non appena mette giù.

«  Oh, niente di importante. »

La guardo incitandola a continuare.

«  Era la zia Giulia. Sta organizzando una festa a sorpresa per lo zio Tommaso per i suoi 60 anni. Mi ha chiesto se ci sarai anche tu.»

«  Non lo so. Sai che non mi fermo per molto. » le rispondo.
Ma qualcosa mi dice che non mi ha raccontato la verità.


Mi infilo in doccia per rilassarmi e poi decido di chiudermi in camera.

La tentazione è troppo forte e non riesco a trattenermi: accendo il pc e cerco la diretta streaming della premiere a Berlino.
So che sto facendo del male a me stessa, ma una parte di me ha troppa voglia di rivederlo e di sentire la sua voce.
Non fatico a trovare il link e ben presto mi ritrovo davanti le immagini dell'evento.
Mi sento come se fossi stata catapultata indietro nel tempo e fossi ancora lì sul red carpet con Theo che mi cinge la vita e le gambe che tremano dalla tensione.
Se solo non fosse successo ciò che è successo dopo magari in questo momento sarei con Theo e dopo la premiere avremmo potuto visitare Berlino.
Non c'ero mai stata e ho sempre sognato viaggiare.

Ma la scena poco piacevole in camera da letto di Theo si ripropone prepotente nella mia mente e mi riporta alla realtà.
Quel posto non è il mio e spetta ad un'altra.
Io sono stata solo una consolazione, un tappabuchi per far sentire meno solo l'attore di Hollywood più richiesto del momento.
Dalla rabbia sto per chiudere di scatto il pc quando le parole del giornalista a Shailene attirano la mia attenzione.

“ Come giustifichi oggi l'assenza improvvisa e ingiustificata del tuo co-protagonista Theo James?”

Assenza?! Non riesco a crederci al fatto che non sia lì. Per quale motivo Theo non si è presentato alla premiere?!

Theo è una persona molto professionale e seria, avrà avuto di certo dei motivi validi che non sta a me dover giudicare.” risponde la ragazza col disappunto del giornalista che sperava tanto di trovare in Shailene una fonte di pettegolezzi.

Ma perché Theo non è a Berlino? Cosa sarà successo?
Che stia approfittando del tempo perso per stare con Ruth?!

Qualcuno bussa alla mia stanza.

«  Mamma non ho fame, mangiate pure. Mangerò qualcosa più tardi, magari.» rispondo non staccando gli occhi dallo schermo seduta sulla mia scrivania.

Mia mamma non dice nulla, si limita a stare sulla soglia e poi sento i suoi passi più vicino fino a che si sofferma dietro alla mia sedia.

«  Mamma ho detto che non ho fame, non insistere. » rispondo girandomi di scatto, ma ciò che vedo ferma i battiti del mio cuore. Non è mia madre.

«  El... » Theo è lì davanti a me, in carne ed ossa.

Incapace di dire qualcosa mi alzo di botto per nascondere ciò che stavo guardando e chiudo di scatto il pc.

Mi sento molto stupida e in imbarazzo e sono senza parole, apro la bocca per dire qualcosa ma non emetto alcun suono.

Mi ero immaginata diversamente il momento in cui l'avrei rivisto (di certo non mi sarei mai immaginata di doverlo affrontare in tuta e con le ciabatte di Sailor Moon), gli avrei urlato contro tutta la rabbia che avevo dentro e mi sarei fatta sentire di certo... ma adesso una parte di me vuole gettargli le mani intorno al collo e baciarlo e mi odio per questo. 
Lo fisso negli occhi e una parte di me crede che quegli occhi siano sinceri, sa che c'è una spiegazione a tutto, che Theo non è capace di fare ad una persona ciò che credo abbia fatto a me.
Indossa un paio di jeans scuri e un maglioncino nero ed è bellissimo come sempre.
Mi guarda coi suoi occhi profondi, ha le guance un po' arrossate e le labbra invitanti. Caccio subito quei pensieri che cercano di avere il sopravvento su di me e cerco di mantenere la lucidità.

«  Che... cosa ci fai qui?» chiedo confusa.

«  El io ho bisogno di parlarti, cerco di farlo da giorni e mi ignori...»

«  Mi sembra il minimo...»

«  Posso spiegarti tutto, c'è stato un malinteso... »

«  Chi ti ha detto che ero qui?»

«  Che importa? »

«  Miles vero? »

« Si. Ho avuto l'indirizzo esatto da tua madre. Sono dispiaciuto di averla conosciuta in circostanze simili... avrei preferito un contesto diverso...»

«  Stronzate. »

«  El, ti prego...»

«  Sono solo stronzate...»

«  E allora perché sarei qui? Io ti amo. »

«  E Ruth lo sa? »

«  El devi ascoltarmi... » mi dice mentre poggia una mano sulla mia spalla. Due sensazioni contrastanti mi invadono : piacevoli ondate di calore mi attraversano al suo contatto e vorrei tanto gettarmi tra le sue braccia, ma contemporaneamente sento un senso di repulsione.

«  Sono venuto qui perché non posso permetterti di gettare all'aria tutto quello che abbiamo costruito insieme. Io amo te e voglio stare con te, questa è la cosa più importante. »

Non rispondo nulla, mi limito a ricambiare il suo sguardo.

«  Ruth e io ci siamo lasciati dopo anni di relazione. Ci siamo lasciati perché ci siamo resi conto che non ci amavamo più, l'amore si era trasformato in un amore fraterno e nulla di più. A volte ci sentiamo, ma solo perché le voglio bene e siamo rimasti amici, nulla di più. »

«  Non credo nell'amicizia dopo l'amore. »

«  Non ci credevo neanch'io. Ma quando stai tanto tempo con una persona non ti limiti ad amarla, ma impari a volerle bene come persona. Questo è quello che faccio io. Le voglio bene, ma nulla di più. Siamo cresciuti insieme e mi sento molto protettivo nei suoi confronti, ma come un fratello maggiore ormai. Sta attraversando un brutto periodo e io sono un punto di riferimento per lei... »

«  E quindi lei sta male, corre da te e si infila nel tuo letto? Non mi sembra una spiegazione accettabile. Non è normale trovare la tua ex nel tuo letto. »

«  Ha saputo di te e ha avuto paura di perdermi...così voleva recuparare tutto, ma non si può tornare indietro, non si può recuperare ciò che ormai non c'è più. Io non ne sapevo niente El, te lo giuro. Il mio cuore batte solo per te. Sono stato chiaro con lei e ha capito che non ho la minima intenzione di tornare indietro, lei è il passato. Tu sei il mio presente ed il mio futuro. »

«  Io non so cosa dire... »

«  Devi dire solo che mi ami e che vuoi stare con me perché questo è quello che penso io.»

«  Sono ancora troppo sconvolta... tutto quello che è successo...non so se riesco a fidarmi »

«  Lo so, hai ragione a sentirti confusa, è una situazione strana e surreale anche per me. Ma questa è la verità. Ti chiedo solo di credermi...torna a Londra, torna da me...»

«  Io...non lo so. Devo pensarci. »

« Non pensarci troppo El, non posso stare senza di te. Questi giorni sono stati strazianti. Adesso devo andare, devo scappare in aeroporto. Domani c'è la premiere a Copehagen e non posso mancare anche questa volta. »

« Non sei a Berlino a causa mia? »
« El non immagini neanche cosa farei per te e in nome dell'amore che provo per te. Tra una settimana torno a Londra. Spero di trovarti lì... »  

Si avvicina a me e mi poggia entrambe le mani sulle spalle non staccando neanche per un attimo gli occhi dai miei.
Ho il cuore che batte all'impazzata e poggio il viso sul suo petto mentre lui mi abbraccia e mi accarezza i capelli.

«  Ti amo El, non lo dubitare mai. »
   

Ciao a tutti!
Scusate, scusate, scusate per la lunga assenza ma sono stati giorni molto difficili per me, ho sostenuto un esame molto difficile e non ho avuto il tempo materiale né la possibilità di aggiornare!
Per chi mi ha scritto chiedendo di continuare: sono contenta che questa storia vi piaccia!
Ci tengo a precisare che la storia ha già una fine quindi non abbiate paura di non leggere mai la conclusione, arriverà prima o poi XD
In ogni caso dovrei essere un po' più libera adesso quindi cercherò di riprendere a pubblicare regolarmente!
Allora, tornando al capitolo: El è tornata in Italia per riflettere e per non affrontare Theo... ma a sorpresa il ragazzo la raggiunge per darle una spiegazione che lei inizialmente rifiuta di voler sentire. Cosa fareste al posto di El? Vi fidereste di nuovo di Theo? Credereste alle sue parole o avreste ancora dei sospetti?
Io credo che il fatto che abbia rinunciato ad una premiere per lei sia un gesto molto carino e sia l'ennesima prova d'amore, ma a volte la paura di essere feriti può accecare le persone.
Alla prossima!
Baci
Mari

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Capitolo 21
*** Capitolo 21 ***


«  Tesoro non mi avevi detto che dal vivo è ancora meglio!  » esclama mia mamma precipitandosi da me non appena Theo esce da casa mia.

«  Mamma!  » la rimprovero arrossendo.

Del resto ha ragione, è ciò che ho pensato anch'io la prima volta che l'ho visto. Non credevo potesse essere più bello di quanto già mi apparisse, ma è proprio così: dal vivo è perfino più affascinate.

« Ed è pure un gentiluomo... hai visto cosa ha portato?  » mi chiede febbricitante.

« No... cosa?  »

« Oh mi dispiace che sia dovuto scappare in questo modo... la prossima volta dovrà restare a cena, che caro ragazzo. »

« Non so neanche se ci sarà un'altra volta... »

« Ele non essere sciocca. È venuto fin qui nonostante gli impegni di lavoro. Era perfino mortificato di essere passato così senza preavviso e di averci conosciuti in un'occasione simile... ci teneva a fare bella figura...e direi che l'ha fatta. Eccome se l'ha fatta! » esclama febbricitante mia mamma.

La guardo perplessa, a volte la sua somiglianza coi modi di fare di Jess mi fa paura. 

«  Oh mio Dio. Questo vuol dire che ha incontrato anche papà?!  » chiedo esterrefatta.
Al solo pensiero di Theo e mio padre in una sola stanza rabbrividisco.
Riesco ad immaginare lo sguardo di sfida di mio padre verso il ragazzo inglese che ha portato via la sua piccola e che la tiene lontana da casa.
Povero Theo, spero non sia stato scortese con lui.


«  Oh si tesoro. Hanno perfino parlato.  »

«  Parlato?! Ma se papà non sa dire una parola in inglese!  » aggiungo preoccupata.

La situazione mi appare sempre peggiore. Di cosa hanno potuto parlare Theo e mio padre? E soprattutto in che termini?

«  Beh si sono scambiati qualche parola, io ho fatto un po' da interprete. Diciamo che hanno comunicato a gesti... ma ha portato perfino un pensierino per lui: una bottiglia di Pimm's e tuo padre ha decisamente gradito.  »

Ringrazio il cielo che mia madre sia un'insegnante di inglese e che parli l'inglese, sono sicura che avrà addolcito la traduzione con qualche termine cortese.
Però sono anche certa che Theo abbia colpito tutti con il suo modo di fare, non si può non invidiare il suo charme e i suoi modi eleganti.
Non che mio padre sia scontroso e burbero, ma è sempre stato molto protettivo nei miei confronti e di certo non gli è sfuggito il fatto che sono tornata a casa emotivamente distrutta e non so che film si sia fatto.
Inoltre c'è un altro piccolo dettaglio...il suo patriottismo e la sua poca simpatia per il popolo inglese ( che reputa troppo altezzoso e pieno di sé) e per tutto ciò che possa ricondurre a loro in generale.
E' proprio uno scherzo del destino che abbia sposato un'insegnante di inglese e che abbia una figlia che ama tutto ciò che è inglese, che ha (o aveva) un fidanzato inglese e che ha deciso di trasferirsi a Londra.
Questo sicuramente non semplifica le cose... ovviamente mio padre non era stato entusiasta quando ha saputo di me e dell'attore Theo James, ma per fortuna si era fidato di me.


«  Ha lasciato qualcosa anche per te...  » continua mia mamma sorridendo.

La seguo in salotto fingendomi a malapena interessata mentre in realtà sono molto curiosa.
In salotto trovo due mazzi di fiori: una composizione più piccola che Theo ha portato per mia madre e un enorme mazzo di rose rosse per me.

«  Non mi ha detto niente...  » aggiungo senza fiato.

«  Ha chiesto espressamente che tu li vedessi solo dopo aver parlato con lui. Temeva tu li rifiutassi senza ascoltare una sola parola da parte sua... è un caro ragazzo Ele, non so bene cosa sia successo tra voi e che spiegazione ti abbia dato, ma sembra un bravo ragazzo e sembra seriamente interessato a te.  »

Scorro lo sguardo su mio padre, mi guarda bonario quasi con condiscendenza e capisco subito che anche a lui Theo ha fatto una buona impressione.

Non aggiungo niente, mi limito a sorridere commossa.
Rileggo quelle righe che accompagnano le rose:


La rosa più bella sei tu.
Come te nessuna, mai.

Ti amo,
Theo


Stringo forte al cuore quel biglietto come se potessi stringere forte il ragazzo che ha scritto quelle parole.




***



« Oh come sono felice, come sono feliceee! Ho aspettato questo giorno con ansia contando i giorni, le ore, i minuti e i secondi che ci separavano. Quanto mi sei mancata El! »

« Piano Jess, mi stai stritolando! » rispondo alla mia amica che mi stringe da farmi mancare il fiato.

« Oh e che importa?! »

È bello rivederla, anche lei mi è mancata tanto.
Restiamo abbracciate per un po' sotto lo sguardo curioso delle persone e poi decidiamo di entrare in un bar in aeroporto per concederci un caffè.


« Quindi cosa hai deciso di fare? » mi chiede preoccupata Jess dopo aver parlato un po' del mio ritorno in Italia e della mia decisione di licenziarmi.

Non mi dispiace affatto di lasciare quel lavoro... in questo momento è l'ultimo dei miei problemi visto che non ho la più pallida idea di quella che sarà la mia vita.
Se deciderò di restare a Londra e di restare con Theo cercherò un lavoro migliore, più adatto alle mie competenze.

« Cosa dovrei fare?! Jess inutile negarlo a me stessa, io amo ancora Theo. Non posso di certo dimenticarlo in un paio di giorni. »

« E lui ama te, El. I fatti parlano più delle parole. Anche se una parte di te non sa se credergli, devi comunque ammettere che ciò che ha fatto per te mostra chiaramente quanto ci tenga. È stato tutto un malinteso, non buttare all'aria la vostra storia. »

« Non so ancora bene cosa fare Jess, ho sentimenti contrastanti. Però tornare a casa mi ha fatto bene, staccare un po' e parlare con mia mamma... »

« Speravo che riuscisse a farti ragionare... e poi è successo tutto così in fretta, a volte ci vuole solo un po' di tempo per fare chiarezza. »

« Sappi che la tua allenza con Theo e mia mamma non è passata inosservata...me ne ricorderò. » aggiungo fingendomi offesa.

« Dai El, povero ragazzo, stava impazzendo...ha mollato tutto per venire da te! Io gli ho solo fornito il numero di tua mamma... pensa che imbarazzo a dover affrontare la tua famiglia in una situazione simile... ma non si è tirato indietro perché temeva di perderti. È una cosa molto romantica. »

« Non pensavo potesse succedere,non credevo sarebbe venuto a cercarmi a casa. »

« Non rovinare tutto El, è stato solo un malinteso che ha creato la sua ex... »

« Vorrei tanto sapere se lei è ancora qui.  »

« Non lo so El e non abbiamo modo di saperlo... ma ciò non cambia le cose. Theo ama te e non lei... »

« So solo che se la nostra storia deve continuare voglio mettere i puntini sulle “i”. Non devono esistere situazioni ambigue e incerte, voglio essere chiara e voglio che ognuno stia al suo posto. »

« Vedrai che tutto andrà per il meglio. »



La cosa che più mi stupisce arrivata a casa non è l'assenza di Miles (che a quanto pare si è stabilito ufficialmente a casa nostra), ma l'enorme quantità di posta che ho ricevuto in così pochi giorni.
Jess mi informa degli ultimi giorni passati con Miles e di dettagli che avrei preferito non sapere (la solita vecchia Jess) e io sono molto contenta per lei, ma ciò che voglio fare è chiudermi nella mia stanza e prendermi un momento per me ed aprire quelle buste su cui riconosco, nella stragrande maggioranza dei casi, la scrittura elegante di Theo.


Scorrere gli occhi sull'elegante scrittura di Theo (a tratti incomprensibile, lo ammetto)  mi fa venire voglia di abbracciarlo.
Theo cercava di contattarmi in tutti i modi e visto che non rispondevo ai messaggi, alle mail, alle chiamate, né mi degnavo di incontrarlo quando si piazzava sotto casa mia,  ha pensato di scrivermi...solo che non sapeva ancora che io fossi in Italia.
Righe su righe in cui giura di non sapere nulla di ciò che è successo, giura di amare me e chiede di dargli la possibilità di chiarire...
Forse sono stata troppo dura con lui... avrei dovuto permettergli di spiegare.


Così decido di prendere il telefono e chiamarlo per sentire la sua voce, ma dei nuovi messaggi fanno lampeggiare il display del mio cellulare.
Uno è di Theo:

Ho paura di perderti a causa di uno stupido malinteso,
non vedo l'ora di liberarmi per poter correre da te...
sappi che verrò a cercarti, ovunque tu sia.
Ti amo.

Per sempre tuo, Theo


Sembra quasi una minaccia la sua, ma è la più dolce e romantica minaccia che io abbia mai sentito.
Forse in cuor mio ho già deciso di lasciare questa storia alle spalle e di credergli, ormai quando penso a lui la rabbia cede il posto alla tenerezza.
Prima di chiamarlo o di rispondergli decido di aprire l'altro messaggio che, incredula, devo rileggere per ben tre volte per poter dargli un senso compiuto.

Ciao Elena, credo capirai al volo chi io sia.
Vorrei tanto poter scambiare due parole con te su quello che è successo.
Spero accetterai di incontrarmi domani a Hyde Park per le 10.

Non occorre altro per capire di chi si tratta.
Questa è la conferma che Ruth è ancora a Londra e che vuole parlare con me.
Forse ho deciso di combattere per tenere in vita il mio amore per Theo ma devo ammettere che l'idea di incontrarla mi mette un po' di agitazione.
Decido di confermare l'appuntamento per domani.
C'è una cosa di cui sono assolutamente sicura: vada come vada, è bene andare fino in fondo in questa storia e affrontare Ruth è l'unica cosa che posso fare per chiarire la situazione e chiarire i miei sentimenti.
Lo devo a Theo, lo devo a noi e lo devo soprattutto a me stessa.


Ciao a tutti!
Auguri di Buon 2016! Spero che le vacanze stiano proseguendo bene, cerchiamo di goderci al meglio questi ultimi giorni :)
In questo capitolo El decide di tornare a Londra per gestire le situazioni in sospeso. Purtroppo non serve scappare nella vita, è bene affrontare le difficoltà e le situazioni spiacevoli prima che sia troppo tardi.
Theo è ancora impegnato nel tour promozionale, ma nonostante sia preso dal suo lavoro pensa ad El e non vedo l'ora di correre da lei.
La ragazza invece si ritrova nella situazione di dover affrontare qualcuno che il ragazzo neanche lontanamente pensa che lei possa incontrare: Ruth.
Siamo vicini alla fine cari lettori, se qualcuno vorrà lasciare un commento, una piccola recensione ovviamente apprezzerò molto.
Alla prossima!
Mari

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Capitolo 22
*** Capitolo 22 ***


Dicono che la notte porti consiglio, ebbene non c'è niente di più vero.
Questa mattina mi sono svegliata con le idee più chiare:
devo prendere in mano la mia vita e non lasciare che vada alla deriva.
Ecco perché questa mattina mi sono alzata, vestita e sono uscita di buonora.
Jess stava ancora dormendo e ho deciso di non svegliarla.
Da quando Miles è nostro coinquilino fisso ci penso due volte prima di irrompere in camera della mia amica, voglio evitare di imbattermi in scene poco gradevoli.
Sono felice che Jess sia felice, Miles la diverte, stanno molto bene insieme e sembra molto preso da lei... a dispetto delle apparenze è una ragazza molto sensibile e dolce e si merita il meglio.
Credo che progettino di andare a vivere insieme solo che sono sicura che Jess non voglia lasciarmi da sola vista la mia situazione.
Le sono grata di questo, ma non voglio che sacrifichi la sua felicità per me.
Non deve assolutamente farlo, soprattutto dopo la bella batosta che ha preso a causa di Pierre...vederla così felice e serena mi riempie il cuore di gioia.


Esco dal portone da cui tutto è iniziato, la mia vita a Londra e la mia storia con Theo, e sospiro di sollievo.
È quella sensazione tipica di quando sai di aver fatto la cosa giusta, di aver intrapreso la strada migliore per te.
Mrs.Smith mi ha chiesto di restare e la cosa mi ha lasciato senza parole.
Non credevo nutrisse il benchè minimo sentimento di gratitudine e fiducia in me e nel mio lavoro, eppure mi sbagliavo.
Avrei voluto vedere la mia faccia perplessa al suono delle parole “efficiente, precisa e puntuale” riferite a me.
Ciò che è sicuro è che vedere la faccia sbigottita e invidiosa di Clare è stata una sensazione impagabile.
Sorrido mentre mi avvio verso Hyde Park con la mia bella lettera di referenze in tasca.
Mi sento leggera e soddisfatta, lavorare per Mrs.Smith è stata una grande sfida per me e l'ho superata alla grande.
Una tappa che non posso proprio saltare è Chan.

« Segletalia numero due, che bello rivederti! Non passi  da un po' da qui El!» esordisce l'uomo sorridendo.

« Ciao Chan! Sono stata presa... come stai?»

« Io bene! Ti ho visto in televisione con il tuo fidanzato famoso, eri bellissima se posso permettermi!»

« Grazie Chan!»

« Vieni, ti offro la colazione, così saluti Liang! Sai, si è fidanzato con una ragazza cinese!»

« Ohh bene! Sono molto felice per lui! Non posso restare Chan, ho un appuntamento importante, devo andare. »

«  Mrs.Smith ti fa lavorare troppo! » risponde con aria da rimprovero.

«  No Chan, non lavoro più per lei da oggi »

L'uomo mi guarda sorpreso. Evidentemente non sa che dire.

« Tranquillo Chan, mi sono licenziata io...adesso devo andare. Passerò a trovarti! » e così dicendo mi allontano. Ho trenta minuti esatti a disposizione e non voglio arrivare in ritardo.

Più mi avvicino al luogo dell'appuntamento e più l'agitazione sale.
Non ho la minima idea di cosa voglia Ruth da me ma la notte mi ha portato consiglio: amo ancora Theo, lo amo con tutta me stessa e non posso vivere senza di lui.
Lui dice di amarmi e di volere solo me... e ciò mi basta.
Credo che il suo comportamento valga più di mille parole, mi ha dimostrato in mille modi che mi ama e che sono importante per lui.
Mi ha portato alla premiere di fronte al mondo intero.
È venuto perfino in Italia a casa dei miei genitori rinunciando alla premiere a Berlino per parlarmi.
Questo basta per credergli e per pentirmi di aver dubitato di lui.
Questo basta per decidere di combattere per il nostro amore e qualsiasi cosa voglia da me Ruth dovrà accettare che Theo adesso è mio e che lei appartiene al suo passato.
Non voglio essere prevenuta nei suoi riguardi, ma sicuramente non mi ha fatto una buona impressione.
Provo una fitta di gelosia al solo pensiero di tutto ciò che avranno condiviso, insomma sono stati insieme veramente una vita.

'Calma, lei è il passato. Io il presente.' continuo a ripetermi per calmarmi. Non è facile però non farmi prendere dall'agitazione.

Arrivo a Hyde Park in perfetto orario.
Guardo il cellulare, due nuovi messaggi.
Uno è di Theo, il mio tenero Theo, che mi augura una buona giornata e mi manda un selfie da Madrid, ultima tappa del suo tour promozionale.
Nella foto sorride e io mi sciolgo letteralmente.
Ho voglia di abbracciarlo e stringerlo a me e poi di baciarlo di passione.

Mi autocensuro prima che sia troppo tardi e la mia mente vada oltre.
Povero ragazzo, è del tutto ignaro del mio appuntamento con Ruth, tranne nel caso che non sia stato avvisato da lei che reputo capacissima di fare una cosa simile.
Impazzisco al solo pensiero di Theo che messaggia con Ruth e devo dire che forse tutti gli stereotipi sulla gelosia degli Italiani sono veri...del resto credo che qualsiasi ragazza al mio posto impazzirebbe.

Non mi occorre molto per identificare Ruth: seduta ad una panchina di fronte al chioschetto di fish&chips, si guarda intorno cercando di individuarmi.
Indossa un paio di jeans e un giubbino verde, i capelli biondi fino alle spalle sciolti, gli occhiali da sole. 
Molto casual e di buon gusto, come sempre d'altronde (lo ammetto, ieri ho fatto un'approfondita ricerca su di lei su consiglio di Jess per, citando le esatte parole della mia amica, “studiare il nemico e pensare al contrattacco”).


« Devi intimorirla con il tuo essere sofisticata, mia cara. Non sei un'attrice, ma non sei da meno in quanto a classe. » disse la mia amica spulciando nel mio armadio.
Questa scena si ripete circa dieci volte al mese, le ho lasciato fare, tanto ho già deciso cosa mettere.

« Deve essere chiaro il messaggio: “Fatti da parte, stronza. Theo è mio.” » aggiunse Jess.

« Bene e dovrei indossare un paio di guantoni da boxe magari?! »

« Beh, con quelli saresti molto diretta e chiara. Inequivocabile. »

« Per fortuna non ne abbiamo »

« Per sfortuna, vorrai dire » rispose Jess alzando il sopracciglio con disappunto.


Stamattina ho indossato un paio di jeans con stivaletti di pelle e una giacca di pelle grigia.
Mi sento a mio agio casual e non mi interessa affatto di sembrare sofisticata, né di essere da meno di Ruth.
Io sono questa e non cambierò per nessun motivo al mondo...e poi Theo si è innamorato di me così come sono ed è così che voglio continuare ad essere.
È di Jess il secondo messaggio:

In bocca al lupo El, falle vedere chi sei

Sorrido, faccio un respiro profondo e metto il cellulare in borsa.
È l'ora della verità.
Avanzo verso la ragazza che ad un certo punto mi nota e fa una cosa che non mi sarei mai aspettata facesse: mi sorride.
Ed è quel sorriso a spiazzarmi.
Avevo visto il suo volto in molte immagini in internet, avevo cercato notizie di lei ed ero decisa ad affrontarla e mi ero anche preparata un discorso...ma vederla di presenza e vedere quel sorriso così sincero mi porta a pensare che forse mi sono sbagliata su di lei, forse non è la cattiva persona che credevo fosse.

Incapace di aggiungere qualcosa mi limito ad accennare un saluto.

« Ciao, tu devi essere Elena » dice alzandosi con voce cordiale

« Ciao..tu devi essere Ruth» faccio eco guardinga.

« L'ultima volta ci siamo viste in un'occasione poco piacevole...»

« Direi di si» asserisco.

« Non voglio neanche pensare all'idea che ti sei fatta di me...» aggiunge la ragazza.  

« Beh, non ti nascondo che non nutro sentimenti positivi per te » rispondo sincera. Inutile nasconderlo.

« Non ho certo dato il meglio di me...non ti biasimo »

« Almeno lo riconosci...»

« Elena non sono venuta qui per litigare, ovvio che lo riconosco » dice Ruth ponendo lo sguardo fermo su di me.

« Mi stavo appunto chiedendo perché mi hai chiesto di vederci. »

« Credo di doverti delle scuse. Non sono quella che credi tu... solo che io...io tengo molto a Theo »

« Questo mi è sembrato abbastanza evidente l'altra sera » rispondo acida.

« Io...sono stata scorretta , sono stata egoista e ti ho mancato di rispetto e ti chiedo scusa. »

La guardo allibita.
Di certo non mi aspettavo fosse così semplice ricevere delle scuse da lei.
Non aggiungo nulla aspettando che sia lei a proseguire.


« Ti sei fatta un'idea sbagliata di me...io non faccio questo tipo di cose... solo che sto passando un brutto periodo, poi ho visto te con lui e non ho capito più niente...ho temuto di perdere una persona molto importante per me...» continua portandosi le mani alla testa dispiaciuta.
Continuo a guardarla inespressiva.


« Ma non importante in quel senso. O meglio, quando ho visto le vostre foto sui giornali di gossip ho provato gelosia, gelosia di quello che adesso stai provando tu, gelosia di quello che prima eravamo io e Theo e mi sono precipitata a Londra per riprendermelo. Solo che lui ama te e tra noi è finita. Io... non avrei dovuto, eravamo stati chiari tra noi e vedendolo l'ho capito. Non credevo mi importasse ancora di lui da questo punto di vista, ma solo vedendolo felice con un'altra mi ha fatto capire che lo stavo perdendo realmente. Vederlo parlare di te, di come vi siete conosciuti e innamorati e di quanto teme di perderti ho capito che anche quel piccolo spazio che c'era per me nel suo cuore non c'è più, è stato spazzato via dall'enorme amore che ha per te. Non fraintendermi, non lo dico con rabbia, ma è la vita. Allora mi sono ricordata del perché ci siamo lasciati e mi sono resa conto che ciò che mi ha fatto scattare in questo modo è stato il ricordo dell'amore che c'era tra me e Theo, un amore che adesso non c'è più. Tengo a lui e proprio perché ci tengo è giusto che io sistemi il guaio che ho creato. »

« Ti ha detto lui di dirmi tutto ciò? » chiedo sconvolta alla ragazza.

« Assolutamente no. Theo non sa nulla. El lui non c'entra con quello che è successo quella sera. Odia me, prenditela con me, ma non con lui. Se lo ami come lui ama te non fartelo scappare, è un ragazzo meraviglioso e ti renderà felice »

« Io...non so cosa dire» aggiungo perplessa.

Mi aspettavo un colloquio diverso, credevo di dover affrontare una ragazza del tutto diversa, di dover lottare con tutte le mie forze per farle capire che deve farsi da parte e che deve lasciarci stare, ma con sorpresa mi sono ritrovata davanti una persona migliore delle mie aspettative.

« Dì soltanto che accetti le mie scuse e che il torto che ti ho fatto non avrà ripercussioni sul tuo rapporto con Theo. Ho fatto tutto io e non ti nascondo di vergognarmi di come mi sono comportata...piazzarmi a casa sua cercando di sedurlo per riprendermelo... arrossisco al solo pensiero. Io non ti conosco, ma so che sei una ragazza speciale perché hai fatto innamorare Theo di te.»

Ruth si risiede sulla panchina e faccio lo stesso mentre la ragazza continua a parlare.

« Temevo non venissi oggi, ci ho pensato e non ti nascondo di aver preparato un discorso da farti, discorso di cui non ricordo una virgola... spero che ricorderai oggi come nostro primo incontro e non quello dell'altra volta...Sono mortificata per come mi sono comportata, non te lo meriti affatto. »

Le sorrido sincera.

« Io e Theo siamo legati da un legame fraterno, c'è sempre stato per me e ho temuto di perdere un punto di riferimento importante nella mia vita. Ciò non giustifica il mio comportamento, lo so benissimo... ma sono venuta qui a dirti che sono sincera quando lo dico: Theo si merita tutta la felicità di questo mondo e tu sai renderlo felice. Tra di noi non c'è più nulla solo che è stato difficile riuscire a distinguere l'amore dall'affetto. Io ho solo collezionato avventure su avventure da quando ci siamo lasciati e non sono stata capace di trovare un uomo che sia lontanamente paragonabile a lui. Per questo quando ho visto la vostra felicità ho provato una fitta di gelosia...sono stata egoista, non ho pensato affatto alla conseguenza delle mie azioni su di te che non c'entri nulla e su di lui...giuro che non vi darò mai più fastidio, né proverò ad interferire in alcun modo. Sparirò dalla vostra vita, non sarò un problema.
Un'ultima cosa, prima che me ne dimentichi. È giusto che queste le tenga tu, avrei dovuto darle a Theo da tempo e poi lui è partito per promuovere il film... queste sono tue. » dice la ragazza mentre poggia sulla mia mano un mazzo di chiavi.

La fisso incapace di dire qualcosa, colta alla sprovvista e quasi dispiaciuta per lei.

« Spero di rivederti El, magari un giorno riuscirai a perdonarmi. » dice la ragazza alzandosi e guardandomi con gli occhi lucidi.
Mi fa tenerezza, sembra seriamente dispiaciuta.
Sono venuta qui pronta a controbattere e a difendermi da lei, sicura che lei volesse frapporsi tra me e Theo, invece mi sono ritrovata davanti una bella persona, capace di chiedere scusa e di ammettere di aver sbagliato, caratteristica purtroppo non molto diffusa.

« Ciao Ruth, è stato un piacere conoscerti. »  aggiungo sincera. « Una cosa... » continuo fermando la ragazza « Theo tiene a te, non voglio che tu sparisca dalle nostre vite. In bocca al lupo per tutto, ti auguro di trovare la felicità. » dico tutto ciò senza pensarci due volte, senza avere il tempo di rielaborare. Forse sono pazza, forse sono completamente fuori di me ma non posso augurarle diversamente.
E poi sarei egoista dal pretendere che Theo tronchi del tutto con lei. Non ho mai creduto che potessi trovarmi in una situazione simile e che potessi affermare una cosa del genere, ma magari un giorno potremo riallacciare i rapporti.
La ragazza mi guarda sorpresa, gli occhi commossi: « Grazie El »

Non odio Ruth, non dopo averla incontrata e aver capito che è vero, è proprio una ragazza speciale.

Ciao a tutti!
Ho sofferto parecchio a scrivere questo capitolo... non potevo non redimere Ruth dal ruolo che precedentemente le avevo dato.
Premetto che non credo possa esistere amicizia dopo una storia d'amore e l'ho ribadito più volte in questa storia ed El è titubante proprio per questo...
A volte però penso ad fatto che quando si sta per tanto tempo con una persona e ci si lascia, (tranne nei casi in cui ci si lascia in malo modo), non si possono cancellare tutti quegli anni trascorsi insieme e l'affetto che inevitabilmente si prova per una persona... ecco perchè ho deciso di risolvere in questo modo l'impaccio dell'incontro/scontro con Ruth che personalmente trovo sia una ragazza molto carina (anche nei modi intendo).
Ormai manca veramente poco alla fine della storia, vi annuncio che nel prossimo capitolo Theo tornerà.
Alla prossima!
Conto di aggiornare la fine della prossima settimana.
Un bacio!
Mari

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Capitolo 23
*** Capitolo 23 ***



Controllo impaziente l'orologio.
È quasi sera e Theo a quest'ora sarà di certo atterrato.
Sento il cuore battere all'impazzata dall'agitazione... è strano, è come se fossi tornata ai primi tempi della nostra storia, sento nuovamente l'agitazione delle prime volte che uscivo con Theo: le gambe che tremano e  l'impazienza fino al prossimo incontro.
Non vedo l'ora di rivederlo, di gettargli le braccia intorno al collo e sentire il profumo della sua pelle.

Sento il rumore di un'auto dopo circa un'ora e l'agitazione mi travolge tutta d'un colpo.
Non si aspetta di certo di trovarmi qui e non vedo l'ora di vedere la sua espressione...
Il rumore della chiave nella serratura mi conferma che non mi sono sbagliata: quell'auto era dell'autista di Theo e finalmente è tornato a casa.
Il ragazzo entra a casa e senza accendere la luce lo sento lasciare il trolley a terra e chiudersi la porta alle spalle.
Rimango seduta sul divano, sento il cuore battere veloce e il sangue scorrere nelle mie vene nonostante il rumore della tv accesa.
Theo nota il rumore proveniente dalla tv e perplesso supera il muretto dell'ingresso entrando in soggiorno.
La lampada da terra è sufficiente per creare l'atmosfera adatta in questo momento.
Mi alzo senza sapere cosa dire dall'emozione, mi è mancato così tanto...
Mi fissa sorpreso, colto alla sprovvista e poi la sua bocca si apre nel sorriso più dolce che io abbia mai visto.

«  Ecco dov'eri... sono passato a casa tua e non c'era nessuno...temevo fossi tornata in Italia di nuovo, senza di me... »

«  Non vado da nessuna parte senza di te... »  rispondo emozionata facendo qualche passo verso di lui.

Theo mi anticipa e percorre veloce lo spazio che ci separa, mi prende il viso tra le mani e mi bacia.
Nel momento in cui le nostre labbra si toccano scompare tutto il resto, tutto ciò che ci circonda non ha senso né valore: le mie paure, le ansie, le indecisioni.
Ho tutto ciò che mi basta per vivere qui, accanto a me.
Socchiudo leggermente le labbra mentre Theo entra prepotente e con foga con la lingua.
Non c'è tempo da perdere, non c'è nulla che può ostacolarci, siamo io e lui e non c'è nient'altro che potrà frapporsi.
Ci priviamo degli ultimi vestiti e ci adagiamo sul divano di pelle.
Sento freddo al contatto con la pelle fredda del divano e mi stringo di più al corpo ardente di Theo.
Quanto mi era mancato il suo profumo, la sensazione della sua pelle a contatto con la mia, il tocco delle sue mani sul mio corpo...
Mi bacia il collo e scende più giù mentre implorante assecondo ogni suo gesto.
Ad un tratto prende le mie mani con le sue e solleva la testa dal mio corpo per guardarmi negli occhi.
Ci fissiamo così per qualche secondo, mi perdo nei suoi occhi di cioccolato fuso e in quell'espressione vogliosa e impaziente.

Ha un ciuffo ribelle riccio che gli cade sulla fronte, le labbra gonfie e arrossate e mi guarda come se fossi la cosa più preziosa che possa esistere.

«  Ti amo El, senza di te non posso stare. Non lasciarmi più... »

Non rispondo alle sue parole: senza lasciare le sue mani mi spingo in avanti e lo bacio con passione.
Theo ricambia il bacio e finalmente entra dentro di me rendendomi la persona più felice e completa del mondo.

                                                       


«  Dì la verità, quante ragazze urlanti hai sedotto in questi giorni? »  chiedo curiosa mentre Theo col dito disegna cerchi immaginari sul mio fianco.

Gli accarezzo i capelli e sfioro il suo viso.
Fare l'amore con lui è perfino meglio di quanto ricordassi.
Ma preferisco decisamente il letto allo scomodo e freddo divano in pelle del soggiorno.

«  Eh sapessi...dovevo pur distrarmi... »

Lo schiaffeggio sul braccio e, fingendomi offesa, mi giro dall'altra parte coprendomi col lenzuolo fino alla testa.
Il mio ragazzo ride divertito e mi abbraccia da dietro mentre provo a ribellarmi.
Mi ferma bloccandomi con il suo peso e basta questo per decidere che ho nuovamente voglia di lui.
Il battito del mio cuore inizia ad accelerare mentre Theo inizia a lasciare morbidi e sensuali baci sulla mia schiena.
Rimango ferma fingendomi indifferente mentre il mio ragazzo muove le sue mani su di me.
Le labbra di Theo si fermano sulla mia nuca e si avvicinano al mio orecchio destro.

«  Lo sai che non potrei farlo mai... voglio te e soltanto te e non potrei neanche immaginare di fare l'amore con un'altra. »

Mi giro verso di lui e non riesco a tratterene un sorriso soddisfatto.
Lo bacio con passione e lo spingo indietro cingendogli i fianchi e sovrastandolo col mio corpo.

«  Bene, quindi vorresti dire che non guardi né pensi a nessun'altra donna? »  chiedo sedendomi su di lui.

Sento la sua eccitazione crescere e lo vedo cambiare espressione.

«  Avevi qualche dubbio? »  mi chiede col respiro affannato e impaziente.

«  No »  rispondo sorridendo e mi chino su di lui per continuare ciò che abbiamo interrotto.

                                                    ***

Fisso i miei amici con aria sconvolta.
Potevo aspettarmi di tutto da lei, ma non questo.
La ragazza mi guarda aspettando una qualche mia reazione mentre nervosa picchietta le dita sul tavolo.
Miles finisce di bere il suo caffè, ma lo conosco abbastanza bene da capire che è agitato.
Non possono gettare una bomba e aspettarsi una reazione normale.
Necessito qualche minuto per riprendermi dalla botta.

«  Oddio Jess, ma siete proprio sicuri? »  chiedo preoccupata.

«  Dai ragazzi, non mi aspettavo di certo questa reazione da voi! Fingete almeno un minimo di felicità! »  risponde ridendo la ragazza.

Lancio un'occhiata al mio ragazzo che aggrotta la fronte e fa un sorriso:

«  Sono felice per voi, ragazzi...solo che non me lo aspettavo, ecco.»

« Si, Jess ecco appunto...è una bellissima notizia, davvero, io sono molto felice per voi se voi siete veramente convinti.»

«  Certo che lo siamo! »  aggiunge quasi offesa.

«  Jess, scusa se mi permetto... ma non è un po' troppo presto? Del resto state insieme da poco... »  chiedo alla mia amica abbassando la voce.

«  Lo so El, ma sento di essere pronta per questo passo. Lo sento... »

«  Lo sai, io lo dico perché mi preoccupo per te...è un passo importante e voglio il meglio per te.»

«  El, lui è quello giusto, me lo sento. »

« Jess allora io.... beh sono felice per te! Vi auguro tanta, tanta, tanta felicità insieme. »  esclamo sporgendomi sul tavolo per abbracciare la mia amica.
Theo dà una pacca sulla spalla al suo amico complimentandosi.
So che anche lui pensa come me che sia troppo presto, ma è una loro decisione e sono grandi abbastanza da sapere a cosa vanno incontro.

«  E allora, a quando la data del vostro matrimonio? »  chiede interessato Theo.

«  Il 15 giugno. »  risponde Miles.

«  Oh bene! Aspetta – aggiungo in panico- questo giugno, cioè tra un MESE? »

«  Si... »  aggiunge Jess con una linguaccia.

Mi guarda come una bambina guarderebbe sua madre dopo aver fatto un pasticcio: aspetta un'altra reazione di sgomento e di scoraggiamento... però poi decido di andare oltre ai miei pregiudizi e convinzioni e la vedo radiosa, felice e raggiante.
Guardo il modo premuroso in cui Miles la tratta e non posso che pensare al fatto che l'amore vero arrivi quando meno te lo aspetti...
Chi sono io per giudicare e per dire che sia troppo presto?!

«  Allora abbiamo un sacco di cose da preparare Jess! Siamo in ritardo! »  esclamo fingendomi terrorizzata e rispondendo alla linguaccia con una linguaccia.

La mia amica mi guarda sorpresa e scoppia a ridere di gioia e felicità.

« Voglio una cerimonia semplice e discreta, per pochi intimi...
» annuncia per giustificare il poco preavviso.

« Semplice e discreto il tuo matrimonio?!? Non ci crederò mai! » rispondo poco convinta all'affermazione della mia amica.
I due ragazzi
scoppiano a ridere concordando entrambi con la mia poca convinzione.
Conosciamo Jess: è una ragazza adorabile, ma siamo tutti d'accordo che 'semplice e discreto' non sono decisamente gli aggettivi che più le si addicono.


Ciao a tutti!
Non so quanti di voi si aspettassero una svolta del genere per quanto riguarda Jess...
E' il personaggio preferito di molti di voi e volevo regalarle un lieto fine in grande stile.
Theo finalmente è tornato a casa dopo un tour promozionale interso e finalmente El è di nuovo tra le sue braccia.
Cosa ne pensate? Voi vi sareste comportati in modo diverso da come ha fatto Elena?
E per quanto riguarda Jess? Riuscirà ad organizzare un matrimonio semplice per pochi intimi?!
Siamo arrivati quasi alla fine della mia storia e già sento un po' di malinconia...
Se volete lasciare qualche nota, commento o considerazione sarà molto gradita!
Alla prossima,
Mari

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Capitolo 24
*** Capitolo 24 ***


Mi stiracchio indolenzita mentre il braccio di Theo mi cinge la vita.
Tutta questa attività fisica mi demolisce...ma, come dice il mio ragazzo, lui lo fa per me, così mi mantengo in forma e la smetto con la storia che sto ingrassando.
Oggi devo accompagnare Jess per l'ultima prova dell'abito da sposa quindi cerco di sgattaiolare senza svegliare Theo.
Si merita un po' di riposo, le ultime settimane sono state molto stressanti e finalmente è giunto il momento di prendersi un po' di tempo per sé.

« Dove vai? » dice aggrappandosi ancora di più a me.

Mi giro dalla sua parte e lo abbraccio.

« Vado a prepararmi tesoro, oggi accompagno Jess, te ne ho parlato ieri...» rispondo baciandogli la fronte.
Incredibile come possa essere sexy e tenero e innocente allo stesso tempo.

« Non lasciarmi...resta ancora un po'... » aggiunge senza neanche aprire gli occhi.

« Amore non posso, sai che poi si fa tardi... vado a fare una doccia»

« Potrei venire con te...» aggiunge col suo sorriso sexy.

Mi basta guardarlo negli occhi per capire che prova in questo momento ciò che provo io... la proposta è molto allettante e in effetti una bella doccia mattutina con Theo è l'ideale per iniziare al meglio la giornata... ma meglio di no.

« Tesoro, sai che poi non usciremmo più dal bagno...farei tardi...e proprio oggi non posso permettermelo, Jess mi strozzerebbe. Resta ancora un po' a letto a dormire, magari più tardi ci facciamo un bagno caldo per rilassarci... ».

Nonostante non sia d'accordo sul mio riinvio, il mio ragazzo non può far altro che accettare e, rotolando fino alla mia parte di letto, sprofonda la faccia sul mio cuscino.
Sorrido tra me e me: come fa ad avere 31 anni appena compiuti io non lo so, a volte mi sembra solo un cucciolo bisognoso di coccole.
Nella spartizione dei bagni Theo aveva lasciato a me il bagno più grande ed io avevo accettato di buon grado, del resto avevo bisogno di spazio per collocare tutte quelle che lui definisce le mie “cianfrusaglie”, ossia le creme e i prodotti make-up.
L'unico difetto del mio meraviglioso bagno è che si trova all'ingresso dell'appartamento, ma mi consolo guardando la vasca idromassaggio... piccoli dettagli che possono cambiare la vita ad una ragazza.
Accendo la radio come sono solita fare quando mi faccio la doccia e mi rilasso sotto l'acqua calda.
Sarebbe perfetto se Theo fosse qui sotto questa stessa acqua...
Ricordo la prima volta che abbiamo fatto la doccia insieme, la sensazione della sua pelle bagnata sulla mia, le piastrelle fredde al contatto con la mia pelle e il sapore della sua lingua nella mia bocca... mi scrollo di dosso questi pensieri prima che mi portino ad uscire di fretta dall'acqua e andare di là ad importunare ed assalire il mio fidanzato.
Esco dalla doccia e allungo la mano per prendere un accappatoio, ma mi ricordo di non aver sistemato la biancheria pulita dopo aver fatto il bucato ieri.
Apro il mobile e prendo un asciugamano grande: dovrò accontentarmi.
Dopo aver spalmato la crema idratante, raccolgo i capelli in un asciugamano più piccolo ed esco dal bagno per andare a vestirmi in camera.

Apro la porta e rimango impietrita dal terrore.

La scena che mi si prospetta è la cosa più imbarazzante che possa succedere, una situazione che non auguro neanche al peggiore dei miei nemici: mi ritrovo quasi nuda, coperta da un semplice asciugamano e con un turbante in testa sotto gli occhi stupiti e esterrefatti di quelli che riconosco come i genitori di Theo.
Theo è in boxer e con una maglietta a maniche corte, la faccia assonnata, chiaramente colto di sorpresa dalla visita inaspettata dei suoi genitori.
Inutilmente tento di abbassare l'asciugamano per coprire le cosce ma inevitabilmente si abbassa dall'alto quindi decido di lasciare perdere.
È troppo tardi per rinchiudersi in fretta in bagno e non posso neanche correre in camera senza dire nulla.
Non posso neanche porgere la mano per salutare visto che mi scivolerebbe di dosso l'asciugamano.
Divento bordeaux dall'imbarazzo e imploro Theo con gli occhi di prendere in mano la situazione.
Decisamente preso alla sprovvista e confuso ancora per il sonno balbetta qualcosa, insomma non mi è molto d'aiuto.

« Oh, tesoro, non sei da solo... » dice Jane a suo figlio. Impossibile non riconoscerla: ha lo stesso sorriso gentile e la carnagione del figlio.

« Beh, direi di no... » bisbiglia Theo grattandosi la barba.

« Scusateci ragazzi, non volevamo piombare così all'improvviso...» aggiunge Philip sinceramente dispiaciuto.

« Lei è Elena» aggiunge Theo indicandomi sorridendo.

Allungo come posso la mano verso i miei suoceri.
Jane sorride bonaria e Philip cerca di non guardare per non mettermi in imbarazzo.
Per non mettermi in imbarazzato più di quanto io non lo sia già.

« Piacere» bisbiglio. « Ehm, scusate per l'abbigliamento...» aggiungo indicandomi.

« Oh cara, scusaci tu... tesoro dovevi dircelo che stava qui con te...non c'è niente di male...non ci dici mai niente...» riprende Jane mortificata.

« Mamma te l'avrei detto...» si limita ad aggiungere Theo quasi stizzito.

« Insomma mia cara, tu dici che sia normale apprendere dai giornali che faccia abbia la nuova fidanzata di tuo figlio?!» esordisce Jane guardandomi.

« Ehm...deduco di no..» aggiungo sforzandomi di sorridere.

Vorrei tanto infilarmi la testa dentro il cestino della biancheria sporca come uno struzzo e scomparire.

« Mi ha messo nelle condizioni di dover venire fin qui per chiedere di te... e finalmente ci conosciamo, mia cara! Ecco, adesso che mio figlio è qui per un po' e non deve partire per lavoro aspetto con ansia la vostra visita a casa nostra! Così, tanto per conoscerci meglio e presentarti al resto della truppa. » esclama la donna sorridendo e strizzandomi l'occhio.

« Oh beh, mi farebbe piacere!» rispondo poco convinta.

So che Theo ha una famiglia molto numerosa e sono veramente impaziente di conoscere tutti anche se la cosa mi mette un po' di agitazione.
Ciò non toglie il fatto che io sia ancora quasi nuda davanti ai genitori di Theo.

« Beh mamma, poi si vede. » risponde il mio ragazzo.

«Va bene...allora...noi togliamo il disturbo, vero Philip? » chiede Jane guardando il marito con aria d'intesa.

« Oh no, ma state pure...solo che magari vado a mettermi qualcosa su...» aggiungo.

« Secondo me stai benissimo così.» mi interrompe Theo e gli lancio un'occhiataccia mentre ride sotto ai baffi.

« No ragazzi, è giusto che voi stiate tranquilli, magari abbiamo interrotto qualcosa...insomma ci leviamo di mezzo » risponde Philip sorridendo.

Bene. Ottimo modo per conoscere i genitori del proprio fidanzato...

« Beh magari chiamate prima la prossima volta!» aggiunge ridendo Theo.

« Oh no, ma venite quando volete, a me fa piacere!» esordisco pentendomene tre secondi dopo.
Insomma, li conosco da pochi minuti...

« Oh che cara ragazza!» squittisce Jane abbracciandomi.

Data la mia scarsa espansività con gli estranei sembro una lastra di marmo e timidamente mi limiti a darle una leggera pacca sulla spalla, un po' impedita dalla paura di perdere l'asciugamano.
Insomma, una tragedia.
Saluto i signori Taptiklis che escono dall'appartamento di Theo mi avvio in camera a vestirmi.
Theo mi raggiunge e mi solleva da terra cogliendomi di sorpresa.
Caccio un urlo mentre il mio ragazzo ride correndo verso camera e lanciandomi sul letto.
Ridendo mi bacia a stampo.

« Che figura di merda! » esclamo ridendo a crepapelle.

« Ma se mia madre ti adora già! »

« Si, come no, l'ho proprio colpita con la mia mise »

« Te l'ho detto che stavi benissimo così » continua ridendo Theo « anche se ti preferisco così... » aggiunge facendosi serio e privandomi dell'asciugamano.

Basta poco per farmi entrare in fibrillazione: il suo corpo sul mio, la sua erezione sulla mia coscia e quella sottile maglietta tra noi...velocemente gli sfilo via la maglietta mentre Theo impaziente si muove su di me.
Ignorare il telefono è facile quando si è in paradiso e si sta per toccare il cielo con un dito e quando tutto ciò che più desideri nella vita è lì su di te...
Ma non posso proprio permettermi di essere egoista oggi.
Mi stacco da Theo dopo la terza lunga chiamata che non posso decisamente ignorare.

- “ El, tutto bene? Ma dove sei?!!” esordisce la mia amica dall'altro lato del telefono mentre il mio ragazzo mi ansima all'orecchio.

- “ Scusami Jess, arrivo subito... ho avuto un contrattempo...perdonami”.

Chiudo la telefonata e guardo Theo che non accenna a staccarsi da me.

« Amore, non rendere le cose più difficili... devo andare...» dico trascinando le parole e sforzandomi di riprendere il controllo.

«Va bene, allontanati prima che cambi idea » risponde Theo lasciandosi andare su di un fianco a letto dopo avermi baciato sulla fronte.
Ridiamo entrambi di gusto mentre ancora intorpidita mi alzo e scelgo i primi vestiti che mi capitano nell'armadio.
Jess mi ucciderà.

                                                             ***


Tre settimane dopo...

Di una cosa ero sicura e lo sono ancor di più adesso: io e Jess abbiamo un concetto diverso del termine “semplice”.
A partire dal pomposo abito da sposa agli addobbi della sala ricevimenti è un susseguirsi di colori (tutte le tonalità del rosa) e di drappeggi in perfetto stile Jess.
Perfino il numero di invitati non rispecchia il termine “intimo” visto che ho avuto l'onore di conoscere il cugino di terzo grado del padre della mia amica.
Anche Miles del resto non è da meno: sono invitati al matrimonio molti suoi colleghi tanto da rendere l'occasione un vero e proprio avvenimento vip.
Per fortuna però la scelta della location è stata top secret fino all'ultimo, in modo da scongiurare i paparazzi e i curiosi.
Tralasciando questo, tutto è perfetto, la mia amica è radiosa ed è veramente una bella festa.
Jess ha i capelli legati in un raffinato chignon e ha un abito da principessa.
Guardarla ballare con Miles un lento è una cosa molto dolce e romantica: ha sempre sognato un matrimonio da principessa e si merita tutto questo.
Sono sicura che Miles la rispetterà e saprà renderla felice, sono fatti per stare insieme.
Il tema della festa è il rosa e il bianco e tutti gli invitati sono stati invitati a indossare una rosa rosa per stare in tema.
Perfino gli uomini hanno una rosa rosa come fiore all'occhiello.
I genitori di Jess sono molto emozionati ed entusiasti, nonostante all'inizio avessero manifestato un po' di titubanza e preoccupazione visto che erano all'oscuro del fidanzamento della figlia con Miles e visto che non conoscevano il ragazzo.
Dopo l'ennesimo brindisi di auguri agli sposi, accetto l'invito del fidanzato di Shailene mentre la ragazza rapisce Theo.
Non sono gelosa di lei, so che lei e il mio ragazzo sono molto amici e inoltre mi fido di lui... mi ha mostrato in mille modi che non ho nulla da temere e che ama solo me.
Non amo ballare, soprattutto alle cerimonie, ma per Jess questo ed altro.
Li vedo ridere mentre ballano, poi Theo ferma il suo sguardo su di me e mi fa l'occhiolino.

Da due settimane sono in prova alla Barclays Bank Londra e la mia vita va a gonfie vele.
Mi sto ambientando molto bene e finalmente ho trovato un lavoro che corrisponde alle mie aspirazioni, motivo in più di sollievo per i miei genitori, anche se mio padre sperava ancora in un mio ritorno in Italia.
Mia mamma è molto felice della mia riappacificazione con Theo, il mio ragazzo ha davvero fatto una buona impressione ad entrambi i miei genitori che aspettano con ansia la famosa cena a casa loro.

Una mano che conosco fin troppo bene si poggia sul mio braccio.

« Testimone della sposa, mi concede questo ballo?» mi chiede la sua voce calda e profonda.

« Testimone dello sposo ci devo pensare su...magari se proprio insiste potrei concederglielo...» rispondo ridendo al mio ragazzo.

La sue mani sulla vita sono già un sospiro di sollievo.

Quando c'è lui vicino a me tutto ha un senso, tutto è più bello, come se il mondo fosse bianco e nero e di colpo diventasse a colori.

« Sei bellissima, lo sai? » mi bisbiglia.

« Grazie amore, me lo hai ripetuto almeno 20 volte nelle ultime due ore! »

«  Ecco la ventunesima volta allora: sei bellissima » aggiunge ridendo.

«  Grazie. » rispondo sorridendogli mentre mi solletica il collo col naso.

«  Vieni con me » mi dice con gli occhi ammiccanti dopo avermi baciato il collo.

«  Tesoro, non vorrai mica fare scandalo con atti osceni in pubblico proprio oggi eh?! » gli chiedo ridendo mentre lo seguo in giardino.

Theo si siede sulla panca in legno davanti alla fontana e mi fa sedere su di lui.

Lo abbraccio e lui si allunga e mi bacia.

Mi accarezza il viso con la sua mano.
Amo quando lo fa, è un gesto delicato e dolce e mi tocca in un modo che mi fa sentire la donna più fortunata al mondo.

«  Beh mi piacerebbe, ma magari rimando al prossimo matrimonio » risponde ridendo tra le mie labbra.

«  Ah, mi sa che dovrai aspettare un bel po' allora... non abbiamo matrimoni a vista. » annuncio ridendo.

«  Non è detto. » aggiunge serio.

Lo guardo perplessa: la sua improvvisa serietà non mi convince.

Mi alzo e lo guardo meglio.
 
Lui si ammorbidisce in un sorriso e si passa una mano tra i capelli.

È nervoso, come se dovesse dirmi qualcosa e non volesse farlo.

«  Non è detto?! Chi si sposa? » chiedo curiosa.

«  Beh...non volevo parlartene adesso e in questo modo, avevo pensato di dirtelo in un contesto diverso, ecco. »

Lo guardo incitandolo ad andare avanti.

«  Ecco, ci penso da un bel po' veramente...da mesi...ma volevo aspettare un po' a dirtelo...» esordisce chiaramente in difficoltà.
Mi stupisce questo suo comportamento.

«  Amore non posso credere ai miei occhi...tu, l'ATTORE Theo James, così in imbarazzo??? Che succede amore? Sai che puoi dirmi tutto... » gli dico per incoraggiarlo.

Theo si alza e mi prende entrambe le mani.
Dapprima non mi guarda neanche, poi alza lo sguardo su di me.
Ha gli occhi teneri, emozionati.

«  El, mi chiedevo se tu volessi diventare mia moglie. Vuoi sposarmi? »

Il mio cuore inizia a battere all'impazzata colta alla sprovvista.

«  Ecco, avrei voluto dirtelo in un momento diverso, in un luogo diverso...ma è ciò che più desidero al mondo. Sposami e mi impegnerò per renderti la donna più felice del mondo. Ti amerò ogni giorno di più e ti rispetterò fino agli ultimi giorni della mia vita, perché io voglio passare ogni attimo della mia vita con te, voglio invecchiare con te. »

Gli occhi mi si riempiono di lacrime dalla gioia e dalla commozione.
Gli butto le braccia sul collo e lo stringo forte a me.
Le lacrime iniziano a scendere giù senza che io riesca a controllarle.

«  Certo che ti sposo » gli rispondo e lo stringo forte a me, incurante del fatto che ciò possa stropicciarmi il vestito, rovinare il trucco o che qualcuno possa assistere.
Lo amo così pazzamente che non esiste nient'altro al mondo che conti più di questo momento.


Ciao a tutti!
C'era aria di matrimonio nell'aria eh!
Questo è il penultimo capitolo della mia storia... scusate se pubblico a singhiozzo, ma mi laureo tra pochi giorni e sono presissima...per questo motivo (e per farmi perdonare) ho aggiornato con un capitolo più lungo del solito.
Non credo che la proposta di Theo sia stata una sorpresa per voi, è talmente innamorato di El che non poteva più aspettare...
Per quanto riguarda Jess non potevo non regalarle un finale felice... :)
Se volete recensire mi farà molto piacere!
Grazie di essere passati, al prossimo ed ULTIMO capitolo!
Baci,
Mari

 


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Capitolo 25
*** Capitolo 25 ***




« Ragazzi andateci piano! » esclama Jane osservando divertita la scena.

Theo cerca disperatamente di dimenarsi per sfuggire dalla presa di Josh e George che lo costringono a bere l'ennesima birra.

« Si certo, fatti aiutare da mammina. Passa il tempo e le cose non cambiano, cocco di mamma! » risponde Josh ridendo.

Rido anch'io divertita: Theo, nonostante sia palesemente in difficoltà, ride di gusto, chissà quanto gli sono mancati momenti come questi.

« Ecco, più passa il tempo e più spero che si sviluppi il loro quoziente intellettivo, ma le cose restano sempre le stesse: ho dei fratelli idioti. » aggiunge Liz alzando gli occhi al cielo esasperata mentre Theo butta giù l'ultimo sorso e cerca inutilmente di avere la meglio su Josh e George che tentano di sollevarlo dai piedi.

« Ragazzi, vostro fratello ci lavora con la faccia! Andateci piano ho detto! » esordisce Jane questa volta più preoccupata alla vista di Theo a faccia in giù sul divano.
Non so cosa stiano facendo esattamente, oltre a far bere Theo in maniera indegna, ma vedere quel quadretto familiare riunito è veramente divertente.

« Quanti anni hanno esattamente: quindici?! » risponde Cassie sarcastica riferendosi ai suoi fratelli.
I due ragazzii continuano a prendere di mira Theo, decisamente sovrastato dalla superiorità numerica dei suoi fratelli. George gli bisbiglia qualcosa all'orecchio e lui inizia a ridere.

La giornata a casa Taptiklis è andata alla grande, incredibile quanto siano ospitali e divertenti e mi sento già di famiglia.
Basta guardarli per capire perchè Theo sia così meraviglioso!

Non è la prima volta che Jane mi ospita a casa sua, ma questa è la prima volta che conosco tutta la famiglia.
Temevo di provare imbarazzo e di essere guardata con diffidenza e sospetto soprattutto dalle sorelle di Theo, ma, nonostante qualche occhiata più diffidente di Liz, la sorella maggiore, posso dire di aver passato una bella giornata.
Theo non somiglia per niente ai suoi fratelli e sorelle, molto più chiari di lui.
La carnagione olivastra è decisamente quella di Jane, così come i capelli castani e i tratti mediterranei.
Gli altri figli hanno preso decisamente da Philip: capelli e occhi chiari e carnagione bianco latte, tipica dello stereotipo dell'inglese.

Jane è un'ottima cuoca e con un termine di paragone simile ai fornelli spero di essere all'altezza e di riuscire a sfamare Theo che già di per sé è una buona forchetta.

«  Hai avuto la meglio? » chiedo ridendo a Theo che mi ha appena raggiunto.

« Per adesso. Te l'ho sempre detto che i miei fratelli non sono delle brave persone.» esordisce con aria plateale.
Ha la maglietta stropicciata e i capelli arruffati a causa della lotta all'ultimo sangue con i fratelli Taptiklis.
Rido perché in questo momento è molto buffo e tenero, non pensavo fosse realmente il cocco di mamma, immagine decisamente diversa da quella che il resto del mondo ha di lui grazie ai suoi film.
« E così sei il cocco di mamma?!  » chiedo curiosa ridendo.
« Non è vero! » risponde rapido con gli occhi sbarrati.

Rido più forte perché è palese che si sia dovuto difendere da quell'accusa decine di volte.

« Oh, si che lo è! » si intromette Cassie ridendo e strizzandomi l'occhio.
 
« Da quando il cocco se n'è andato di casa non si parla altro che di lui: quanto è bello Theuccio caro, quanto stia diventando bravo, quanto sia una star adesso...ma in realtà è sempre stato il preferito, il piccolino da difendere che in realtà sa difendersi eccome...diciamo che gli piace essere coccolato. Sai quanto materiale compromettente potrei divulgare?! »

Theo arrossisce di colpo. Apre la bocca per dire qualcosa, ma la richiude imbarazzato.
Fisso prima lui e poi sua sorella che ride divertita.

« Cos'è questa storia?! » chiedo curiosa.

« Zio, zio, zio! » Lucas, come manna dal cielo, interrompe la discussione reclamando lo zio preferito.
« Zio, vieni, giochiamo a Batman! » squittisce il piccolo.

Il mio ragazzo alza le mani in segno di resa prendendo il nipote come scusa per allontanarsi e interrompere quell'interessante discussione.

«  Vai pure tesoro, io rimango qui con tua sorella, ne abbiamo di cose interessanti di cui parlare... » rispondo sorridendo.

«  No, anche zia! Anche zia!  » aggiunge Lucas tirandomi per mano.

«  Dì un po', quanto hai pagato mio figlio per farti tirare fuori dai guai?!  » chiede Cassie con le mani ai fianchi. « Tranquilla El, ti farò avere quelle foto via WhatsApp, non puoi perderti certi momenti imbarazzanti di Theo adolescente! »

Rido ringraziandola e seguendo Lucas.   
Il piccolo ci trascina in soggiorno dove Sophie, altra figlia di Cassie, è intenta a guardare la tv.
Theo mi sorride enigmatico mentre indossa la sua maschera di Batman di quando era solo un ragazzino.
Ogni volta che vengo qui scopro una parte del passato del mio ragazzo e apprezzo ogni minimo dettaglio della sua vita trascorsa, ogni minimo particolare che l'hanno portato ad essere quello che è ora.
Non che il fatto che amasse Batman in un modo così morboso da ragazzino abbia influito in alcun modo nel suo modo di essere, credo.

«  Che c'è?  » chiedo ridendo di rimando.

«  Niente, solo che sono felice tu sia qui. » risponde Theo con gli occhi teneri.

«  Anch'io sono felice di esserlo.  » aggiungo sincera.
Ed è la verità, sono proprio felice di essere qui.

Jane si avvicina a me e mi poggia una mano sulla spalla mentre gioco con Theo, Lucas e la piccola Sophie.

«  El, cara, ti va di venire con me?» mi chiede gentile.

Seguo la donna al piano di sopra e poi in corridoio dove le pareti sono un susseguirsi di foto familiari.
 

«  Non so se Theo ti ha fatto vedere la casa e soprattutto questa stanza. » aggiunge sorridendomi e fermandosi davanti ad una porta chiusa.

Entro in camera di Theo seguendo Jane.

Il mio ragazzo mi aveva già fatto vedere casa ma indubbiamente sono felice di ritornare nella stanza dove il piccolo Theo è diventato giorno dopo giorno l'uomo che è adesso...come se quelle quattro pareti potessero racchiudere i suoi sogni, i desideri, gli insuccessi e delusioni, le conquiste e i buoni propositi.
A parte le innumerevoli foto appese, la stanza è perfettamente in ordine, sicuramente opera di Jane.
Una chitarra classica è adagiata in un angolo e un paio di guantoni da boxe appesi al muro.
Tra le foto sulla parete di fianco al letto attirano la mia attenzione le foto di Theo che si allena in palestra, la maglietta grondante di sudore, il suo solito sorriso da bambino esultante e divertito.
Passo alle foto di fianco e mi ritrovo davanti i momenti adrenalinici dei concerti dei Shere Khan: Theo era molto giovane, ma riconosco la sua determinazione e passione in quello che fa, cosa che ancora adesso continuano a contraddistinguerlo.

In una riesco perfino a vedere Ruth in prima fila esultante e si acuisce una fitta di gelosia che caccio via velocemente... ovvio che fosse là, questa foto appartiene al passato e lei appartiene al suo passato.
Jane si avvicina alla mensola e prende un album fotografico.
Ci sediamo sulla scrivania di Theo.

«  Non so se sei amante delle fotografie, ma questo è un album di famiglia... credo che Theo ti abbia detto che la nostra è una famiglia molto numerosa e ciò che spero io sia riuscita a trasmettere ai miei figli è il rispetto e l'amore dell'altro. »

« Jane, suo figlio è una persona meravigliosa. » rispondo ancora prima che me ne rendessi conto.
La donna mi guarda sorpresa, poi mi sorride dolcemente:
« Theo è un ragazzo dal cuore d'oro e sono felice che ci sarai tu al suo fianco. Sono sicura che riuscirete ad affrontare ogni avversità insieme, ma solo se saprete trovare il giusto compromesso ad ogni cosa, solo se riuscirete ad amarvi anche nei momenti più difficili. Vedi, io sono una donna d'altri tempi e forse un po' all'antica, ma ho sempre detto ai miei figli che il matrimonio è un sacramento importante e che non va preso sotto gamba. Ho sempre detto loro che fare questo passo vuol dire impegnarsi per tutta la vita e stare accanto ad un'altra persona nelle gioie e nei dolori non è sempre facile. Ho sempre detto loro di pensarci bene prima di intraprendere questa strada, ma basta vedere il modo con cui mio figlio ti guarda per capire che ti ama e per allontanare ogni dubbio che possa essere una scelta affrettata. Ti renderà una donna felice, è un così caro ragazzo e state molto bene insieme... sono certa che tu sia la ragazza giusta per lui e non potrei chiedere di meglio...» continua stringendomi la mano.

Jane ha gli occhi lucidi, è commossa.

Le sorrido emozionata anch'io dalle belle parole che mi ha detto.
Mi mostra qualche foto di Theo da piccolo.
Sorrido al piccolo Theo imbronciato col grembiule dell'asilo.
I ricciolini castani gli danno un'aria ancora più tenera e sorrido tra me e me pensando al fatto che un giorno, forse, magari... è così che sarà nostro figlio.

« Vorrei che tu indossassi questa quel giorno, se vorrai e se ti fa piacere... » aggiunge Jane porgendomi un cofanetto.
Lo apro emozionata e mi ritrovo tra le mani un collier bellissimo.

«  Oh ma è stupendo... » rispondo commossa.

«  E' un cimelio di famiglia... vorrei che lo tenessi tu. »

« Io...non so che dire, grazie, è meraviglioso...» aggiungo e con gli occhi lucidi abbraccio la madre della persona più importante della mia vita.





Sento la porta chiudersi alle mie spalle mentre continuo a sfogliare le pagine.
Sarà Jane, mi ha lasciata da sola perché è stata reclamata in cucina da Cassie.
Due mani grandi si poggiano sui miei fianchi e due labbra morbide e carnose mi baciano il collo.
Sorrido e porto le braccia in alto per avvicinarlo a me.
Riconosco il suo profumo, la barba mi solletica il collo e sento un po' puzza di alcol.

«  Ecco dov'eri finita... » dice rompendo il silenzio tra noi.

«  Dritta dritta nella tana del lupo... » aggiunge con voce ammiccante.

Rido e mi alzo per abbracciarlo.
Theo mi cinge la vita e mi stringe più forte facendo aderire il mio corpo al suo.

«  Sai che non sei al sicuro adesso? Qui sola soletta, in questa stanza...con me. »

Poggio le mie labbra sulle sue e senza indugio infila la sua lingua nella mia bocca cogliendomi di sorpresa per l'irruenza, ma ben presto mi lascio andare assecondandolo.
La sua mano scivola sotto la mia maglietta slacciandomi il reggiseno.
Mi stacco un poco e con gli occhi sgranati fermo la sua mano.
È difficile anche per me riuscire a resistergli e fermarlo, ma c'è una casa piena di Taptiklis e non ho proprio voglia di dare spettacolo.
La sua mano implacabile continua a toccarmi e la mia volontà è annientata facilmente mentre mi spinge dolcemente verso il muro.
Passo la mia mano tra i suoi capelli e presto faccio scivolare la mia mano sotto la sua maglietta.

Toccare il suo fisico asciutto e delineare il profilo di ogni muscolo è un'attività che desta sempre molto interesse in me.
Inizia a spingermi verso il muro e mi aggrappo più forte alle sue spalle... so che ama quando lo faccio e che di certo non sto facendo molto per calmare i bollenti spiriti.
Theo mi adagia sul suo letto senza smettere di accarezzarmi e baciarmi.

« Amore, forse è meglio calmarsi un po', sai com'è, c'è tutta la tua famiglia al piano di sotto... » dico con voce poco convinta.

«  Mhmmm. » è l'unica risposta che ottengo.

Ben presto anche la mia esile volontà di resistergli decade e mi lascio andare alle sue mani e a quel dolce dondolio.  

«  Non sai quanto ti desidero...» mi bisbiglia all'orecchio con affanno.

Lo attiro più forte a me mentre il cuore non la smette di battere disperato.

La voce squillante di Lucas in corridoio ci fa sobbalzare dalla sorpresa.
Sta cercando lo zio e decisamente non è il caso che assista ad una scena simile.
Veloce ed agile il mio ragazzo salta dal letto in boxer e corre alla porta mentre imbarazzata mi copro con la coperta ai piedi del letto.

«  Vieni qui Lucas. » lo rimprovera la voce di sua madre.

«  Cerco lo zio Theo, è salito qui! » squittisce il piccolo.
« Ehm...adesso lo zio arriva....credo che in questo momento stia cercando qualcosa... appena può scende e gioca con te, ok? » risponde la ragazza trascinandolo al piano di sotto.

Lucas borbotta un po' ma viene convinto dalla madre a lasciar perdere per fortuna.
Theo chiude a chiave la porta e si gira verso di me serio.
Poi si lascia andare nel suo miglior sorriso malizioso.
Ricambio lo sguardo lasciva e decido di scoprirmi, impaziente di averlo di nuovo su di me.

   
                                            ***

So che ognuno reagisce in modo diverso allo stress e al nervosismo, ma la reazione di mio padre è decisamente singolare.
Mio padre continua a canticchiare sommessamente e in questo momento basta poco per farmi scattare in preda ad una crisi.
Così, quando riconosco il motivetto che mio padre continua a cantare, trattengo a stento una risatina isterica.

«  Papà, piantala. » bisbiglio tra un sorriso ed un altro mentre avanziamo.

Mio padre si ferma nel bel mezzo del motivetto, interrompendo così la parte che più preferisce dell' inno nazionale italiano.

« Scusa tesoro, hai ragione. Solo che qui...è tutto così inglese.» aggiunge chiaramente agitato.

« Ovvio che lo sia papà, siamo in Inghilterra ti ricordo» rispondo con una risata finta.
Mio padre e il suo patriottismo sono l'ultimo problema al momento.  
Vorrei tanto girare i tacchi e scappare via dalla paura che sto provando, le gambe non la smettono di tremare e sto sudando freddo.
Non ho mai amato stare al centro dell'attenzione, avere tutti gli sguardi su di me eppure oggi è proprio evitabile, sono quella in bianco del resto.
Spero di riuscire a percorrere la navata senza spiacevoli incidenti e cadute imbarazzanti.
Indosso un sontuoso abito in pizzo e guipure in stile sirena.
Il corpetto ha lo scollo a cuore e l'abito presenta particolari in pizzo con effetti in trasparenza su tutto il corpetto, sulla gonna e sullo strascico.
I miei capelli sono raccolti in un'elegante e semplice acconciatura con una treccia morbida.
Percorro la navata della chiesa di St.Paul insieme a mio padre mentre l'emozione e l'agitazione mi logorano.
Volti conoscenti e non mi sorridono e scattano foto mentre timida sorrido.
Jess, la mia testimone, mi guarda piangendo a dirotto per la commozione e le sorrido di rimando, col cuore in gola per l'agitazione.
Intravedo Shailene tra gli invitati e non appena incrocio il suo sguardo mi strizza l'occhio.
Jane e tutta la famiglia di Theo sono nelle prime due file elegantissimi e sorridenti... mia madre mi guarda con orgoglio e si porta un fazzoletto sul viso per asciugare le lacrime di gioia che a stento trattiene.
Avevamo fatto una scommessa sulla sua scarsa capacità di trattenere le emozioni...
C'è anche Luca e altri amici d'infanzia.
Sono felice e raggiante e allo stesso tempo terrorizzata.
Io e Theo abbiamo voluto una cerimonia semplice e intima nel vero significato del termine, stando attenti a non far divulgare la notizia.
Non vogliamo per nessun motivo che giornalisti o fotografi interrompano e si intromettano in un momento così importante della nostra vita riducendolo in una serie di scatti da vendere al miglior giornale di gossip.
La mia vita con Theo continuerà ad essere una vita privata, riservata, ci sarà un muro a dividere il suo lavoro dalla nostra vita insieme e faremo di tutto per proteggerci a vicenda.
Poi lo vedo e tutta la paura e la tensione vanno via.
Sta succedendo davvero, non è un sogno...
Mi guarda e sorride commosso, gli occhi sorpresi e curiosi, come se anche lui non credesse ai suoi occhi, come se finalmente il sogno diventasse realtà.
Theo è elegantissimo nel suo completo, la barba leggera come piace a me e l'espressione di un cucciolo da coccolare.
Il suo sguardo è dolce e tenera, non so come riesca ad essere così tenero e affascinante allo stesso momento.
Tutto è perfetto, questo momento è perfetto e mi sento come se tutto fosse al suo posto, come se avessi trovato il mio posto al mondo proprio lì, vicino a Theo, mano nella mano, pronti a prometterci amore eterno.
In salute e in malattia, in ricchezza e in povertà ,finché morte non ci separi.
Ci guardiamo e sorridiamo a vicenda.
Lo vogliamo e siamo sicuri che sarà così.


Ciao a tutti!
scusate per la prolungata assenza, mi è capitato di tutto in questo periodo ( la mia laurea, assenza di connessione internet che stava per mandarmi al manicomio) quindi scusate, scusate e scusate per non essermi fatta viva e non aver aggiornato prima.
Questo è l'ultimo capitolo di questa storia.
Ringrazio chi mi ha seguito fino alla fine, chi non ha perso un capitolo e mi ha supportato.
Grazie a coloro che hanno recensito dandomi delle dritte e suggerimenti e grazie anche ai lettori silenziosi.
Spero davvero che questa storia vi sia piaciuta e di avervi fatto ridere, divertire ed emozionare.
Spero a presto!
Baci,
Mari

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