Someone like you di DianeStark (/viewuser.php?uid=857514)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 ***
La
sveglia continua a suonare imperterrita.
Mi giro dall'altra parte
cercando di ignorarla e finalmente smette di suonare.
So che è una breve tregua
e che tra pochi minuti inizierà nuovamente ma voglio godermi
questi ultimi minuti di quiete prima di iniziare la mia frenetica
giornata. Oggi è lunedì e l'inizio settimana
è sempre traumatico: il lunedì è il
primo giorno di una lunga settimana di schiavitù.
Vivo a Londra da pochi mesi, la
ricerca del lavoro è stata estenuante, la concorrenza
altissima, i posti di lavoro pochi e per vivere in una città
così costosa come Londra bisogna rimboccarsi le maniche.
Avevo iniziato come cameriera in un
bar in periferia giusto per mantenermi e intanto avevo cercato
disperatamente qualcosa di meglio.
Sono laureata in Economia e la mia
famiglia non accetterà mai di buon grado che dopo tutti
quegli anni sui libri, dopo tanti sacrifici e tante rinunce io faccia
la cameriera, soprattutto così lontana da casa. Ma
è la mia vita e devo inseguire i miei sogni.
Desideravo questa esperienza
all'estero da anni, da molto prima di iscrivermi in
università e adesso devo godermi il momento.
L'odioso trillo della sveglia mi
riporta alla realtà.
È giunto il momento di
alzarsi. Respiro profondamente, conto fino al tre e mi alzo di scatto.
Faccio così ogni mattina,
è il mio modo di dirmi di essere coraggiosa, di essere
pronta per affrontare la giornata, per affrontare il mio capo, Mrs
Smith, una deliziosa vecchietta che ama rendermi la vita difficile.
È una dei più bravi avvocati della
città e lavoro per lei come segretaria.
In parte rimpiango la mia vita da
cameriera proprio per il fatto di non dover correre come una matta per
cercare di accontentare le sue assurde richieste, ma il lato positivo
è che lavoro in pieno centro, in una delle zone
più belle e ricche della città.
Tutto sommato sono grata per quel
posto come segretaria, la paga è buona e mi permette di
vivere in un quartiere abbastanza carino. Per una volta nella vita
posso dire di essere stata veramente fortunata, mi sono trovata al
posto giusto a momento giusto. Mi infilo in doccia di fretta e furia,
mentre Jess, la mia coinquilina, parla al telefono col suo fidanzato
francese. Jess è la migliore coinquilina che io potessi
desiderare, appena arrivata a Londra ho cercato disperatamente un
appartamento in condivisione ad un prezzo che la mia umile paga da
cameriera potesse permettermi. Poi ho conosciuto Jess per puro caso e
cercava una ragazza con cui dividere l'appartamento. È una
ragazza forse un po' troppo eccentrica, ma ha un cuore d'oro e sa
sempre come farmi sorridere anche in quelle giornate difficili.
È una ragazza che difficilmente passa inosservata, di quelle
bellezze mozzafiato, alta, bionda e occhi chiari, viene dalla Scozia e
segue un corso di arte moderna in città.
Mi metto il solito paio di jeans, una
maglia nera a maniche lunghe di pizzo e gli stivali neri di pelle col
tacco. Fuori è la solita giornata nuvolosa, ormai il sole
è un miraggio, intravederlo tra il fitto strato di nuvole
è evento raro.
Difficile abituarsi a quel clima
umido e grigio, a volte sento una forte fitta al cuore ripensando a
casa mia, a quel sole caldo e quel cielo limpido. Corro veloce e prendo
la metro al volo e dopo due fermate arrivo. Mi faccio trascinare dalla
folla frenetica fuori dalla stazione ed entro in ufficio.
Mrs Smith è appena entrata
in studio e la intravedo dalla porta scorrevole ancora aperta del suo
ufficio andare avanti e indietro sbraitando al telefono.
Non so come faccia ad essere sempre
così di cattivo umore già di prima mattina.
Mi guarda e furiosa, senza rivolgermi
alcun gesto di saluto, mi fa segno di guardare la mia scrivania.
La segretaria numero 1 (ebbene si, io
sono la segretaria numero 2, cioè quella che mandano a fare
i lavori sporchi e faticosi) mi aveva lasciato sulla scrivania un
foglio.
Alzo gli occhi e la guardo, stacca
impercettibilmente gli occhi dallo schermo del pc e accenna un saluto.
Ma lo accenna proprio. Forse non lo accenna neanche e me lo immagino
soltanto. Voglio essere ottimista oggi.
Prendo il foglio e leggo a caratteri
cubitali “DA FARE SUBITO” e una lista
interminabile. Trattengo a stento la mia voglia di piangere.
Voglio tornare a letto.
Inizia una lunga e interminabile
corsa contro il tempo.
La mattina scorre veloce mentre cerco di
destreggiarmi in città con tutte le commissioni da svolgere.
Sono una segretaria numero 2
esemplare; la ragazza che lavorava prima allo studio è stata
licenziata perché Mrs Smith la considerava troppo lenta.
E la lentezza era inefficienza. Non
che a me faccia mai complimenti o che sia lodata se un lavoro
è fatto bene, però metto tutta me stessa in
ciò che faccio e cerco di essere precisa.
Non è il lavoro della mia
vita, ho studiato per fare tutt'altro, ma trovare questo posto
è stata una benedizione divina e la mia paga è
anche aumentata quindi non mi lamento affatto.
Notevole lato positivo: rassodo che
è una meraviglia a differenza della segretaria numero 1 che
da quando è passata da numero 2 a numero 1 ha messo qualche
chilo di troppo. Ammesso perfino da lei tra l'altro, in quelle rare
volte che si è degnata di rivolgermi la parola.
Credo non le vada a genio il fatto
che sia Italiana, non capisco che problema abbia con noi Italiani e
onestamente non mi interessa minimamente. Si chiama Clare e ha un gatto
di nome John, informazione che ovviamente non ho avuto da lei ma che ho
dedotto dalla targhetta sulla sua scrivania e dalle innumerevoli foto
incorniciate di questo gatto persiano con tanto di dedica. Molto
gentile e simpatica la segretaria numero 1.
È quasi ora di pranzo e io
corro disperata per strada per cercare di arrivare entro mezzogiorno in
ufficio e consegnare tutto in tempo.
Ho ritirato due enormi fascicoli
dallo studio legale Thomson che è associato al nostro e sta
traslocando e sono passata da Chan a prendere il pranzo di Mrs Smith.
È il solito ristorante
cinese da anni, non so come faccia a mangiare sempre e solo lo stesso
piatto senza stufarsene mai: involtini primavera a gogo e pollo al
curry. Chan è il nome del proprietario, un sant'uomo che ha
pietà di me e ogni giorno alla stessa ora (per evitarmi
l'incombenza di dover aprire la porta del locale visto che ho sempre
entrambe le mani occupate) mi aspetta fuori dal suo negozio col suo
pacchettino col pranzo per l'arpia tra le mani.
È divertente sentire
pronunciare il proprio nome da un asiatico, ormai eravamo amici, cerca
di ingraziarmi perché vuole che sposi il figlio Liang che
non riesce a trovare moglie. Strano visto che di solito i cinesi si
sposano tra loro, ma probabilmente è un cinese anomalo.
Liang è un
ragazzo sulla ventina a parere del padre incompreso e che necessita
nella sua vita una donna intraprendente che gli dia la spinta a
rimboccarsi le maniche e sarsi da fare nella vita e la prescelta sono
io, la segretaria numero due, esempio di laboriosità e
impegno.
Non avevo mai visto finora un cinese
ozioso e non nascondo che inizio a nutrire qualche sospetto sulla loro
origine.
Ambientarmi a Londra non è stato
facile, ma adesso riesco ad orientarmi abbastanza bene.
L'ora di punta è la
peggiore in assoluto: a malapena vedo la strada davanti, fascicoli e
fascicoli occupano la mia visuale e inizio ad avere le braccia
intorpidite.
Dannazione,
avrei dovuto mettere le scarpe più comode.
Ogni giorno decido di vestirmi
più carina e più elegante per essere
più adeguata all'elegante studio legale per cui lavoro e
ogni giorno rimpiango le mie adorate Converse. Svoltato l'angolo mi
scontro contro qualcosa che mi fa perdere l'equilibrio e mi ritrovo a
terra.
Maledico in turco ottomano
ciò che mi ha fatto finire a terra e mi metto le mani in
testa dalla disperazione: i fascicoli sono sparpagliati a
terra aperti e ci sono fogli ovunque. Dannazione.
Almeno il pranzo per fortuna
è salvo.
Ribollo dalla rabbia e dalla
frustrazione quando capisco che non sono andata a sbattere contro
qualcosa, ma contro qualcuno.
« Mi scusi » mi dice una voce
calda.
Non alzo neanche lo sguardo per
guardare da chi provenga la voce, ho lo sguardo fisso su quel macello
di fogli sparsi e mi sembra di sentire il rimprovero della segretaria
numero 1 e poi le urla isteriche di Mrs Smith. Questo è
peggio dell'inefficienza dovuta alla lentezza: sento odore di
licenziamento, sono spacciata.
« Mi scusi un corno. Guardi bene dove
va la prossima volta. » rispondo acida.
Generalmente non sono maleducata o scortese ma
sono furiosa e sconfortata. Senza alzare lo sguardo sulla figura china
su di me che mi porge la mano, inizio freneticamente a raccogliere i
fogli sparsi ovunque e cerco di rimetterli in qualche modo in ordine
dentro i fascicoli.
La figura, credo sia un ragazzo, si
china in ginocchio e inizia a raccogliere insieme a me i fogli.
« Sono un idiota, mi dispiace, stavo
controllando la mia mail e non mi sono accorto di te. Spero tu mi possa
scusare» continua la voce.
Non oso alzare lo sguardo, rossa dalla rabbia.
Adesso sono nei casini, i fogli in
disordine non ho proprio idea di come li debba sistemare. Il ragazzo
premuroso è ancora insistente e continua a raccogliere
fogli. Ho preso tutto.
Mi alzo da terra e alzo gli
occhi su di lui.
Sgrano
gli occhi dallo sgomento.
Non
è possibile.
Il sangue fluisce alle mie guance
dalla vergogna e dall'assurdità della situazione.
Il ragazzo mi porge i fogli che ha
raccolto e mi sorride. Ha occhi e capelli castani che riconoscerei tra
mille.
È alto, spalle
larghe, porta una leggera barbetta e ha belle labbra carnose.
« Sul serio, scusami»
continua
« Ehm...non fa niente »
rispondo confusa.
Non posso credere a quello che mi
è appena successo. Mi aspetto da un momento all'altro
qualcuno che mi dica “sei su candid camera” ma
aspetto qualche secondo e non succede.
Mi rendo conto che è il
caso di respirare.
Il ragazzo continua a sorridere,
sembra dispiaciuto ma io non riesco a sbloccarmi da quell'imbarazzante
estasi mistica. Non devo avere un'espressione molto intelligente.
« Vorrei sdebitarmi per il guaio che TI
ho arrecato... sembrano documenti importanti...» aggiunge.
Cerco di ritrovare un minimo di lucidità.
« Non..preoccuparti va bene
così..»
« Insisto. Posso offrirti il pranzo per
sdebitarmi? » continua sorridendo.
Continuo ad avere l'espressione
sgomenta e incredula.
Vado in iperventilazione e cerco di
formulare una frase di senso compiuto mentre il ragazzo continua a
sorridere aspettando che io dica qualcosa.
Devo dire qualcosa, non posso
continuare a fissarlo con la bocca aperta dallo stupore. Devo avere una
faccia abbastanza buffa perché lui sembra
trattenere una risata. La situazione è decisamente
imbarazzante, molto imbarazzante.
« Ehm..non preoccuparti. Non
è successo nulla, non devi sdebitarti di nulla»
« Non mi ero accorto di...te.»
«Può capitare in questa
caotica città con tutta questa gente caotica»
rispondo. Ho ripetuto due volte “caotica”. Che
idiota. Sto decisamente blaterando.
« Mi sono accorto però
adesso, DI TE. » continua con la sua voce profonda.
Il cuore batte all'impazzata per le ultime parole
dette. Forse non ho sentito bene. Non può essere..non sta
capitando proprio a me. Mi ha appena rivolto la parola. Sto parlando
con lui...e mi ha dato del tu. Sorrido imbarazzata e mi porto una
ciocca di capelli dietro l'orecchio.
« Devo rientrare in ufficio o il capo
mi ammazza » rispondo.
Sono un'idiota. Non ci posso credere
di aver appena detto IO a LUI di dover andare...ripenso con odio a Mrs
Smith e alla sua isteria.
« E il nostro pranzo?»
aggiunge sorpreso della mia risposta.
« Ehm...non ti disturbare, davvero
»dico sorridendo
« Se proprio devi
andare...»aggiunge « Non vorrei essere la causa
della tua morte» dice ridendo.
«Proprio morte magari no, ma
licenziamento si» aggiungo ridendo anch'io.
« Ti lascio andare allora. Peccato per
il nostro pranzo. Vorrà dire che sarà una cena
» dice sorridendo mentre si allontana.
Non posso crederci. Accenno un
sorriso imbarazzato e alzo la mano in senso di saluto. Alza la mano
anche lui e si gira per proseguire. Ancora non ci credo. Inizio a
camminare quando una voce mi chiama.
« Ehi scusa! Non ti ho neanche chiesto
come ti chiami» dice il ragazzo sorridendo
«Sono Elena.» rispondo
« è stato un piacere Elena.
Sono Theo.»
« Lo so» mi limito ad
aggiungere.
Il ragazzo sorride di rimando e si
rigira allontanandosi.
Non ci posso credere... ho appena parlato con quel bel
figaccione di Theo James.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** Capitolo 2 ***
Finalmente
la settimana sta per concludersi e il weekend alle porte mi
dà la forza di affrontare l'ultimo giorno di
schiavitù della settimana.
È stata una delle
settimane più lunghe e faticose, l'incidente dei fogli in
disordine ha messo Mrs Smith ancora più di cattivo umore
tanto che si è divertita a tormentarmi l'intera settimana
con le richieste più assurde agli orari più
assurdi solo per farmela pagare amaramente della mia piccola
distrazione. Già.
Perché inciampare e cascare a terra come un'idiota era stata
colpa mia a suo avviso.
Ho tralasciato l'esatta versione dei fatti, anche perché
credo mi metterebbero la camicia di forza se raccontassi ciò
che è successo realmente, con Theo James e tutto
il resto, compresa la storia del pranzo.
Jess non sa se credere alla mia versione dei fatti, in ogni caso pensa
apertamente che io debba uscire a conoscere qualcuno.
Non che non mi fidi di lei, solo che mi ha presentato George, poi
Steve, poi Matt e potrei continuare con una lista molto lunga ma nessun
tipo era veramente interessante e poi abbiamo gusti totalmente
differenti, deve farsene una ragione.
È fidanzata con Pierre da quasi un anno ormai e sogna un
appuntamento a quattro. Con me e il mio futuro/ipotetico fidanzato che
ancora non vedo neanche col binocolo.
Quando si mette una cosa in testa non c'è modo di
convincerla, così come quando ha deciso che dovevo stare con
suo cugino Josh che era venuto a trovarla qualche mese fa.
Convincerla che forse Josh era troppo grande per me e che cercava
disperatamente moglie era stato difficile, ancora adesso dice che ci
vede bene insieme e ho i brividi di freddo al solo pensiero.
A volte mi capita di ripensare
all'incontro con Theo James e penso di aver sognato: troppo surreale,
non può essere che sia successo a me.
Mi trascino esausta verso
l'ascensore e aspetto che lento mi porti al piano terra per trascinare
le mie povere ossa al mio appartamento con un unico obiettivo: dormire
tutto il weekend.
Jess avrebbe trovato un'altra compagnia di serata per quei due giorni,
io non ci sarei stata di sicuro.
Finalmente arrivo al piano di sotto ma sto per varcare la soglia
dell'edificio che Harry (il portinaio) mi chiama.
Mi giro incuriosita e Harry mi consegna una piccola busta dicendomi che
l'avevano lasciata per me senza aggiungere altro.
Sarà l'ennesima lettera d'amore strappalacrime di Liang
(scritta da Chan ovviamente) in cui confessa il suo amore viscerale e
la sua voglia di rivedermi il giorno dopo alla solita ora.
Il fatto che io mi presenti all'appuntamento per altri ovvi motivi deve
incoraggiare il fervore del padre che continua a vedere un lume di
speranza nonostante io sia stata piuttosto chiara e divertita dalla sua
insistenza.
Esco di fretta e mi
dirigo a casa, la curiosità di leggere quelle esilaranti
frasi in inglese con errori tipici da asiatici è tanta ma
decido che la leggerò appena arrivata: la voglia di buttarmi
sul divano è più alta ed è il bisogno
primario attualmente.
Esco dalla metro e dalla stazione.
Il caldo in metro era insopportabile così decido di sedermi
sulla prima panchina che trovo e apro la busta impaziente.
Rileggo perplessa le righe, il mittente non può
assolutamente essere Liang...
“Da uno
scontro sfortunato un incontro fortunato:
spero
tu voglia placare il mio incessante senso di colpa questa sera al
ristorante Le petit garcon.
Spero
tu legga questo messaggio perché ciò
vorrà dire che tu hai ancora un posto di lavoro e
perché non so in che altro modo contattarti.
Sarò
lì per le 20:00. Spero tanto di rivederti. T”
Leggo e rileggo quelle righe non credendo ai miei
occhi.
Corro veloce a casa in preda al
panico.
Penso al fatto che posso essere tutto uno stupido scherzo, che qualcuno
voglia prendersi gioco di me... e se T non stesse per Theo ma per
qualcun altro? Eppure non esco con nessuno.
Vale la pena scoprirlo... Il divano ahimè
dovrà aspettare.
Jess è sbalordita quanto
me, continua a rileggere quelle righe con gli occhi sgranati, troppo
sconvolta per dire qualcosa.
È eccitata quasi più di me perché
pensa sia un appuntamento al buio con un ammiratore segreto proprio
come nei suoi romanzi rosa.
In realtà non so neanch'io cosa pensare ma sento di dover
andare. Non mi sono mai fidata di questo genere di cose, ho sempre
criticato la gente che si iscrive in questi siti di incontri e che
decide di incontrare persone sconosciute al buio.
L'ho sempre trovato squallido.
Eppure c'è qualcosa in me che mi dice che devo andare, che
vale la pena scoprire chi ha scritto quelle righe...
Non ho minimamente idea
sul cosa bisogna indossare in un'occasione simile.
Da quando sono a Londra mi sono limitata a qualche aperitivo o qualche
serata in pizzeria o pub e non mi sono mai avvicinata ad un ristorante,
troppo dispendioso per il mio stipendio.
L'ansia mi sta uccidendo pian piano
perché continuo a pensare a quella T che
potrebbe significare di tutto.
Ciò che è sicuro è che T non sta per
Liang. Unica consolante certezza.
Soprattutto non sono
pronta per una cena con Theo James.
Sempre che si tratti di lui.
In ogni caso credo di non poter essere pronta per un appuntamento con
Theo neanche dopo un anno di preparativi.
Jess ha iniziato a fare avanti e
indietro per la stanza tirando fuori dal suo armadio e dal mio roba
improponibile alla ricerca dell'outfit perfetto.
Mi infilo in doccia rapidamente cercando di star lucida.
Ho troppo poco tempo per un restauro generale e devo ottimizzare i
tempi.
So che mi conviene non affidarmi a lei, mi farebbe uscire con abiti
succinti di colori improbabili e probabilmente con un boa al collo.
Continua a blaterare che questa è una situazione
simile a Meet me again,
suo romanzo preferito in cui la protagonista è una
prostituta che riceve lettere anonime da un uomo che poi si scopre
essere un suo cliente che si innamora di lei e la tira via dalla
strada.
Jess e i suoi parallellismi improbabili.
Opto per una camicetta verde petrolio con un paio di leggins neri e gli
stivali di pelle con la zeppa.
Semplice, ma almeno sarò al mio agio in una situazione che
già di per sé non metterebbe a suo agio nessuno.
« Sei stupenda
cara. Divertiti! » mi urla dal pianerottolo Jess mentre
prendo al volo il cappotto e sfreccio fuori dopo aver guardato su
google maps dove si trova il ristorante.
Ho il cuore in gola per tutto il tragitto e giuro di poterne sentire i
battiti accelerati. Mi tremano le gambe quando arrivo. E se
è tutto uno scherzo?
Se è un cattivo intenzionato? Mi assale una paura
incontrollabile e paralizzante che però per fortuna che si
placa non appena lo vedo: è proprio lui, bello e impeccabile
come sempre...è fermo davanti al locale a fumare, la gente
gli si avvicina e scambia due parole gentile ridendo di tanto in tanto.
Mi è sempre piaciuta la sua risata.
Nelle mille interviste viste ciò che mi ha colpito di
più è stato il suo sorriso e modo in cui ride con
gli occhi, la sua voce così profonda e calda e il suo modo
di fare così affascinante e british.
Attraverso la strada col cuore che batte frenetico e lui finalmente mi
vede.
Sorride. E
io muoio letteralmente.
Indossa un paio di jeans neri e un cappotto nero lungo e intravedo una
camicia grigia.
« Elena. Ce
l'hai fatta. » dice sorridendo. Quel sorriso...ricorda
perfino il mio nome...
«
Ehi...eccomi!Non potevo mancare, mi sentivo in colpa per il tuo senso
di colpa » aggiungo.
Mi maledico in tutte le lingue del mondo della cosa stupida appena
detta.
Non so perché ma quando sono in preda al panico o
all'imbarazzo me ne esco con delle frasi poco intelligenti e abbastanza
imbarazzanti che mi fanno arrossire violentemente, lui però
sembra non accorgersene e ride divertito.
Spegne la sigaretta e mi accompagna dentro.
Mi immaginavo un posto altolocato e decisamente fuori dalla mia
portata, invece il ristorante è molto carino e accogliente.
Il cameriere ci accompagna al nostro tavolo e passando tra i tavoli non
posso non notare gli sguardi curiosi della gente che si è
accorta di noi, anzi, di lui. Qualcuno lo ferma chiamandolo per nome e
lui si limita a sorridere stringendo qualche mano.
« Deve essere
estremamente fastidioso non poter fare due passi tranquillo ed essere
continuamente fermati da qualcuno »
« Non
necessariamente, solo quelle rare volte in cui sono di cattivo umore.
Mi piace essere fermato dalla gente, poter scambiare due parole con
loro, è il mio modo di stare ancorato alla
realtà. » io mi limito a sorridere.
Non so di cosa potremmo parlare tutta la serata. Il mio imbarazzo
è palpabile. Lui invece sembra completamente a suo agio
ovviamente, deve essere sicuramente abituato ad avere a che fare con
gente estranea.
« La gente mi
incoraggia ad andare avanti » continua « vedere che
il mio lavoro è apprezzato mi dà la forza di
continuare a migliorarmi mentre quando il mio lavoro è
criticato allora ricordo che non si è mai arrivati nella
vita e che si impara sempre qualcosa di nuovo. »
Ordino qualcosa di cui
non ho neanche la vaga idea cosa possa essere e aggiungo anche del
vino, sperando che mi aiuti a sciogliermi un po'.
« Come hai
fatto a trovarmi? » chiedo curiosa
« Su quei fogli
che ti sono caduti c'era scritto il nome dello studio legale. Ero
indeciso per quale dei due lavorassi, ho fatto un paio di telefonate e
sono arrivato allo studio Smith »
« Lo conosci?
»
« Per sentito
dire...quindi ho usato il tempo verbale esatto? »
« si si, per
fortuna l'ho fatta franca. E sono ancora assunta, per ora. Fino al
prossimo disastro. » rispondo ridendo
« Se per
rincontrarti occorre far cadere a terra tutti i documenti allora potrei
essere il prossimo disastro » risponde ammiccando
« Ehi, che fine
ha fatto il tuo senso di colpa? »
« Me lo farei
passare, almeno avrei una scusa per invitarti nuovamente a cena
»
« ehi, ma io sarei
disoccupata! » rispondo fingendomi offesa « e poi
non credo che tu, Theo James, abbia bisogno di una scusa per invitare
qualcuno a cena »
Theo sorride col
più bel sorriso intrigante che io abbia mai visto.
Sto flirtando con Theo,
il mio cuore fa una capriola dalla felicità.
«
Beh,devo ammettere che in effetti è vero. Però
con te l'ho dovuto fare. E lo rifarei. »
« Potremmo
magari evitare ripercussioni sul mio già umiliante ed
esasperante lavoro? »
« Certamente...
» aggiunge non distogliendo lo sguardo mentre sento le mie
guance letteralmente prendere fuoco.
« Allora Elena,andiamo a noi..hai un accento strano..non sei
di queste parti vero? »
« Sono Italiana
»
« Immaginavo
»
« Immaginavi?
» ripeto perplessa
« Tutte le
ragazze italiane sono molto belle » aggiunge bevendo un sorso
dal bicchiere.
« Beh grazie, a
nome di tutte le ragazze italiane.. » rispondo mentre lui si
limita a ridere di gusto.
« Dai allora raccontaaaa!
» continua a tartassare Jess febbricitante.
Indossa la sua camicia da notte preferita rosa chiaro con delle
ciliegie rosse.
Sono rientrata da pochi minuti e non mi ha dato neanche il tempo di
togliere il cappotto.
So già che non mi darà tregua fino a quando non
racconterò attimo per attimo quella stupenda serata con Theo
James.
Inizio a raccontare allora il mio arrivo al ristorante mentre nel
frattempo mi spoglio e indosso il pigiama; non tralascio nulla: lui che
si ricorda il mio nome e mi sorride, le parole gentili e quelle
ambigue, la passeggiata dopo il ristorante, di quanto sia stato galante
e premuroso nell'avermi accompagnata a casa.
Jess ascolta con gli occhi spalancati, ancora incredula del fatto che
stiamo parlando di Theo, di quel
Theo.
Del resto sembra strano anche a me, mi sento come se dovessi svegliarmi
all'improvviso e rendermi conto che ho sognato tutto.
« E come siete
rimasti? »
« Jess come
potevamo rimanere?! Mi ha detto quelle solite frasi di circostanza...
che gli ha fatto piacere conoscermi, che ha passato una splendida
serata...e cose di questo tipo »
« Credo che tu
ti sia fumata qualcosa... cioè tu definisci questo delle
“frasi di circostanza”?! Stiamo parlando di Theo James! Ho
capito bene vero? Theo, quello figo, quello alto e muscoloso
terribilmente sexy?! »
Mi limito ad annuire divertita: ha la faccia agitata e gesticola in
modo teatrale e ciò contrasta col pigiama da bambina che
indossa e con le ciabatte di Hello Kitty.
La convinco ad andare a dormire e
finalmente dopo essermi struccata mi butto a letto esausta.
C'è una cosa che ho
dimenticato di dire a Jess, una cosa che poteva essere importante o
forse no.
Un rumore attira la mia attenzione.
È il mio cellulare che vibra lampeggiando. Allungo la mano
sul comodino e sblocco il blocco-schermo.
Un nuovo messaggio
Il cuore ha un sobbalzo e impaziente premo APRI.
Ciao Elena, questo il
mio numero, salvalo! Grazie per avermi dato il tuo!
Sono
stato bene stasera, ti auguro una buona notte e sogni d'oro
A
presto, baci
T
Questo è decisamente il più
bel sogno della mia vita.
Chiudo gli occhi e mi addormento con il sorriso stampato in faccia.
Ciao
a tutti!
Theo ed Elena si sono rivisti e sono stati molto bene insieme!
Voi cosa ne pensate?
Il fatto che T abbia dato il suo numero ad Elena porterà a
piacevoli sviluppi?
Staremo a vedere :)
Ci tengo a dire che mi farebbe molto piacere ricevere qualche
recensione (positiva o negativa che sia); penso che dalle critiche si
impari molto e sono qui per imparare e migliorarmi!
Spero che questa storia vi piaccia,
Alla prossima! <3
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** Capitolo 3 ***
« Elena, Segletalia numelo due, ecco il
suo pacchetto » dice sorridendo l'uomo sulla sessantina che
non smetterò mai di ringraziare nella mia vita
«Grazie mille Chan, sempre molto gentile»
«Se vuole dentro Liang può offrirle
qualcosa...»
«Vado di fretta Chan»
«Tu donna laboliosa, non come il mio Liang...lui necessita
lei nella sua vita...»
«Chan sono lusingata dalle tue parole, ma io non necessito
nessuno nella mia vita, io donna occidentale, libera come
l'aria!» esclamo ridendo e afferrando il pacchetto.
Chan si limita a salutarmi con un gesto gentile. La Smith pagava a fine
settimana per cui era ancora più rapido e veloce passare a
prenderle il pranzo.
Guardo disperata l'orologio, sono in anticipo di mezzora sulla tabella
di marcia e sorrido soddisfatta.
Questo vuol dire mezzora in più con Theo. Corro veloce a
lasciare il pranzo a Miss Smith ed entro alla tavola calda dove siamo
soliti pranzare.
Lo scorgo da lontano e sorrido.
È di spalle, un paio di jeans chiari e un maglione nero.
Lo raggiungo raggiante, mi sento una bambina la vigilia di Natale.
«Ehi!»
«Ehi ciao El! Oggi ti ha lasciato andare in anticipo
l'arpia?»
«Ho finito prima!»
Ordiniamo due panini e qualcosa da bere.
T mi racconta degli ultimi giorni, dello stress di lavorare ad un
progetto così impegnativo, della sua paura di non essere
all'altezza e allo stesso momento della sua voglia di migliorarsi e di
prendere parte a progetti sempre più impegnativi e
importanti.
Lo guardo parlare del suo lavoro e resto sempre affascinata della sua
costante dedizione e serietà e soprattutto del suo voler
restare una persona concreta, coi piedi per terra, senza darsi arie.
Gli racconto la mia settimana, del fatto che la segretaria numero 1 per
la prima volta mi ha chiamato per nome (che emozione) e del fatto che
Mrs Smith sembra soddisfatta di me e del mio lavoro, o meglio,
così intuisco.
La mia pausa pranzo termina velocemente e devo correre a lavoro.
Paghiamo il conto, ci salutiamo in fretta.
Ho aspettato quel momento per giorni ed è volato via in un
baleno. Adesso non ho idea di quando rivedrò Theo:
è molto impegnato col suo lavoro e io non voglio essere
opprimente.
Saranno giorni molto difficili per me.
Ripensandoci però non riesco ancora a credere a quello che
sta succedendo alla mia vita: nonostante il disagio iniziale nel
pensare che lui sia una celebrità oltre ad essere...se
stesso (cioè dannatamente sexy), adesso il mio rapporto
d'amicizia con Theo è abbastanza naturale e spontaneo e sono
a mio agio con lui: è una persona molto intelligente ed
acuta, oltre ad essere avere la capacità di farmi ridere
sempre.
Ho scoperto che ha una laurea in filosofia e io, avendo il diploma di
maturità classica, posso capire appieno la sua passione per
alcune tematiche. Passiamo ore intere a parlare e confrontarci su temi
importanti, per poi prenderci in giro a vicenda per quanto ci diamo
delle arie da sapientoni e intellettuali.
Questo lato del suo carattere mi ha decisamente sorpreso, non credevo
potesse essere così brillante e intelligente e stare con lui
è veramente molto piacevole.
Jess continua a ripetermi che devo sedurlo perché non si
spiega come mai non sia successo ancora nulla tra noi: per lei
è inspiegabile che due persone di sesso opposto possano
essere semplicemente amici e inoltre sogna ancora l'uscita a quattro,
povera me.
Non che io non abbia
considerato la cosa ovviamente, inutile negarlo...ma
è improbabile che lui guardi me in quel modo: stiamo
parlando di Theo James e continuo ossessivamente a pensare
alle belle ragazze che lo circondano ogni giorno immaginando scene che
di certo non giovano ai miei nervi e alla mia gelosia.
Anche Jess mi ha confessato di avere avuto qualche fantasia spinta con
lui, ma non ho mai voluto approfondire, meglio sorvolare sui suoi
racconti piccanti da romanzi rosa che richiamano alla mia mente scene e
momenti che vorrei con piacere rimuovere dalla mia mente come quando
una volta sono rientrata prima a casa da lavoro e l'ho trovata sul
tavolo della cucina con Pierre.
In ogni caso non c'è storia che tenga: Theo è testosterone
allo stato puro e autentico fascino british e queste due
componenti di sé ti fanno ribollire il sangue per forza,
persino nelle situazioni più inopportune.
Arrivo a casa distrutta dopo una giornata interminabile, non ho avuto
neanche il tempo di guardare il cellulare. Mrs Smith si sta preparando
per un importante caso nei prossimi giorni e l'aria che si respira
è abbastanza pesante, mi sento decisamente arruolata alle
forze armate. Non vedo Theo da esattamente 5 giorni, 4 h e 10 minuti.
Mi sento ridicola a contare perfino i minuti, ma mi manca la sua
compagnia.
Chissà cosa sta facendo in questo momento, se è
insieme a qualche ragazza o se
sta pensando a me.
Rieccola all'attacco: Jess entra in camera mia con due tazze di
tè fumanti decisa a non mollarmi.
« Invitalo fuori. »
« Jess ne abbiamo parlato più volte. Non stiamo
insieme, siamo solo due amici che si vedono a volte. »
La mia amica alza il sopracciglio con disappunto. È tornata
da poco dal corso e la sua preoccupazione al momento è non
darmi tregua.
« E poi è molto preso per adesso col suo lavoro,
aspetterò che sia lui a cercarmi. »
« Ti cerca sempre e solo lui. Non essere sciocca! Scrivigli.
»
La guardo dubbiosa. Forse ha ragione Jess, forse devo fare un passo
avanti.
Del resto siamo amici no?
Una volta Theo mi ha raccontato che incontrarmi è stato
provvidenziale, che gli ricordo ogni giorno che esistono persone
genuine e semplici... avrei dovuto rispondergli che incontrarlo per me
è stato più di quanto mi aspettassi potesse
succedere alla mia vita, che lui è una persona splendida e
brillante e che sono felice quando sono con lui...ma non l'ho fatto.
Temo sempre di sembrare
una teenager innamorata del suo idolo.
Sul fatto che io sia una teenager purtroppo l'età anagrafica
smentisce, ma mi sento abbastanza teenager inside... ma sono innamorata? Non saprei.
Che io sia fortemente attratta da lui non ci sono dubbi, ogni singola
cellula del mio corpo è attratta da lui, ma credo che
l'amore sia altro.
Conoscerlo è stata una sorpresa, Theo è brillante
in tutto quello che fa, è molto colto, ama leggere,
è molto premuroso e galante. Ma alla domanda se uscivamo
insieme la risposta è no.
« El, ma mi stai ascoltando??? » la mia amica mi
riporta alla realtà. Guardo l'orologio. Sono appena le 7pm,
potrei semplicemente scrivere un messaggio.
Ehi! Sono El. Come va?
« Aggiungi qualcosa di carino! »esclama Jess.
Ehi! Sono El. Come
va? ;)
« Ma cos'è sta roba? Digli che lo stai pensando!
» continua infastidita
Sbuffo. Devo smetterla di avere paura ad aprirmi, nella vita bisogna
buttarsi, la vita è spesso un salto nel vuoto e non ho nulla
da perdere.
Ehi! Sono El. Come
va? Il peluche di Scrat
che mi hai
regalato mi ha fatto pensare a te... Sei ancora tutto intero o
sei stato
aggredito da qualche fan esasperata? ;)
Jess approva soddisfatta.
Indugio su INVIO, ma dopo un bel sospiro profondo invio il messaggio.
Non ci resta che aspettare.
Non ho mai fatto la prima mossa coi ragazzi, ho sempre aspettato che
fossero loro a farsi avanti proprio per testare il loro interesse ma
adesso è diverso, è tutto completamente diverso.
Passano i minuti ma di Theo nessuna traccia. Sbuffando entro in doccia.
L'attesa mi ha sempre snervata.
Ancora in accappatoio controllo il cellulare e un NUOVO MESSAGGIO lampeggia
sul display.
Ho raccolto i miei
resti e
sono riuscito
a scappare da quella belva feroce...
nessun posto
è sicuro per me...avrei bisogno di una bodyguard, non
è che per caso sei disponibile?
Rido di gusto rileggendo il messaggio.
Dipende dal tipo di
contratto che mi proponi!
Sono una
bodyguard molto impegnata io...
ma se
è una buona offerta possiamo contrattare.
Da quando
avresti bisogno dei miei servigi?
La risposta arriva immediatamente.
Ti sarei grato se
venissi in mio soccorso il prima possibile,
prima che
venga nuovamente rapito da qualche
fanciulla
invaghita di me
Non ho il tempo di rispondere che il telefono vibra nuovamente
e per
“prima possibile” intendo adesso.
Ho urgente
bisogno di te.
Il mio cuore sussulta.
Esco dal bagno agitata.
Mi infilo i primi vestiti che mi capitano mentre Jess parla al telefono
con Pierre.
Sta raccontando di me ovviamente , lo tiene costantemente aggiornato e
sorrido all'idea che la mia vita sia diventata una soap opera in
balìa della mia coinquilina.
Digito sulla tastiera del cellulare frenetica:
Questo conta come
straordinario, lo sai?
Mi guardo allo specchio: ho un paio di jeans chiari, una maglietta
bordeaux e un paio di stivaletti di pelle neri. Sciolgo i capelli e
metto un filo di mascara.
Sono disposto a
pagare qualsiasi cifra.
Se accetti mi trovi qui, solo e indifeso,
sotto casa tua.
Sorrido divertita, prendo la giacca ed esco, felice come non mai di
aver scritto quel messaggio.
Ciao
a tutti!
Elena è dubbiosa e non sa bene come comportarsi... che
dietro al modo di fare così ambiguo e intrigante di Theo ci
sia qualcosa di più che una semplice amicizia o forse Elena
sta fraintendendo tutto?!
Cosa succederà tra i due? Sarà un vero
appuntamento?
Spero che questa storia vi incuriosisca :)
Aspetto con ansia i vostri commenti e le recensioni!
Ci tengo a precisare che questa è l'esatta visione che ho di
Theo, vorrei tanto sapere se voi lo immaginate diversamente...
Spero a presto!
Baci
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** Capitolo 4 ***
La jaguar grigio metallizzato di Theo
scivola silenziosa nel buio della notte.
Indossa un paio di jeans neri e un maglione grigio, ai piedi un paio di
All Star nere.
Amo i ragazzi con le All Star, ma probabilmente Theo mi piacerebbe
anche con le ciabatte di Hello Kitty di Jess.
Sorrido tra me e me al pensiero.
Con la coda dell'occhio scruto il suo profilo perfetto, il naso dritto,
quel sottile strato di barba che mi fa impazzire, il mento arrotondato
e le sue belle labbra carnose. Con fare sicuro cambia marcia mentre con
l'altra mano tiene il volante deciso. Perfino le sue mani sono sexy.
Ho un'idea precisa di
dove vorrei che fossero quelle mani adesso ma scaccio via
il pensiero come se lui potesse leggermi nella mente.
Lo stereo diffonde musica confortevole di sottofondo, è
musica jazz, la preferita di Theo.
« Sono proprio contento che ti sei liberata per fare la mia
bodyguard personale... » dice rompendo il silenzio
« Non potevo certo abbandonarti così, in
balìa delle peggio intenzionate...! » rispondo
ridendo «Semmai dovresti informare la tua bodyguard sulla
destinazione » aggiungo guardando le luci della
città alle nostre spalle sempre più distanti.
« Lo scoprirai presto. Ti piacerà! » Ha
gli occhi che brillano dalla contentezza, sorride nel suo sorriso
migliore e io mi sciolgo alla sua dolcezza.
Il fatto che io sia in uno spazio così ristretto e intimo
con lui non fa che procurarmi sfarfallii allo stomaco, riesco a sentire
il profumo del suo dopobarba e non c'è nulla di
più inebriante.
Lo sento canticchiare appena e mi tornano in mente alcuni video della
sua vecchia band... forse lui non sa neanche l'esistenza di quei video,
ma sono contenta che qualcuno abbia avuto la bella idea di pubblicarli
su YouTube.
Dal finestrino dell'auto non vedo che alberi e siepi, non so
minimamente dove siamo diretti, il mio senso dell'orientamento
è pari a zero e il fatto che finalmente siamo da soli e
lontani da occhi indiscreti mi mette un po' d'agitazione.
La sua guida veloce eppure non mi preoccupa, è prudente e
sicuro nonostante la velocità e questo mi rassicura.
Theo finalmente accosta e scendo dalla macchina.
Siamo in uno spiazzale nel buio più totale in mezzo al
nulla, nell'aperta campagna britannica e la cosa non mi entusiasma
particolarmente, non ho mai amato trovarmi in spazi aperti lontani dai
centri abitati. Mi invita a seguirlo in un sentiero tra gli alberi.
Esito di tanto in tanto, vedo a malapena dove metto i piedi grazie a
qualche rado lampione che viene schermato però dai folti
alberi che fanno da cornice alla stradina.
Theo si ferma aspettando che io lo raggiunga e mi prende la mano.
La sua mano è calda, grande, confortante e sento
immediatamente il cuore battere all'impazzata.
Poteva portarmi ovunque volesse, l'avrei seguito senza esitare.
Camminiamo per un po' così, in silenzio, lui febbricitante,
io meno titubante quando improvvisamente mi esorta a chiudere gli occhi.
« Ma te lo puoi scordare T. Già non vedo nulla,
figurati a chiudere gli occhi! Sai che non sono a mio agio in questi
ambienti! »
« Non hai nulla da temere qui! »
« Sai quanti malintenzionati potrebbero esserci?! »
« Qui l'unico malintenzionato sono io »risponde
ridendo
« Dai, fidati di me »aggiunge.
Poso lo sguardo su di lui, sospiro e decido di chiudere gli occhi. Theo
tenendomi la mano mi guida e mi esorta a continuare a camminare fino a
quando non si ferma.
« Apri gli occhi! » annuncia.
Lo spettacolo davanti ai miei occhi è sbalorditivo.
La fine del sentiero portava ad una radura in mezzo agli alberi.
Davanti a me, in lontananza, le luci di Londra che sembrano fondersi
con le stelle del cielo.
Tra noi e Londra il paesaggio inglese incontaminato: enormi distese di
verde e qualche rado laghetto.
Percepisco l'odore della campagna e del verde e sento gli occhi lucidi
dall'emozione perché mi ricorda tanto casa.
Mi avvicino alla staccionata in legno che delimita la radura dalla
valle e mi appoggio con le mani.
È bello chiudere gli occhi e lasciarsi guidare dai rumori di
quella natura incontaminata e sentirsi libera, in pace con il mondo.
In un attimo la mia mente va lì, nelle aperte e familiari
campagne italiane così diverse eppure così simili.
Sento i passi di Theo alle mie spalle.
Si avvicina e mi abbraccia da dietro, avvolgendomi con le sue braccia.
Mi sento protetta, sicura e chiaramente agitata.
« Ti piace? » mi sussurra all'orecchio. Il suo
respiro mi solletica l'orecchio e un brivido mi percorre la schiena.
È una domanda per me chiaramente ambigua.
Se mi piace sentirti così vicino? Ovvio che si, mi piace
tantissimo.
Se mi piace sentire il tuo petto sulla mia schiena e le tue braccia che
mi avvolgono? Mi piace da matti e ti direi di non staccarti
più da me se potessi.
Se mi piace sentire il tuo respiro sul collo? E potrei continuare
all'infinito...
« È bellissimo. Sono senza parole. » mi
limito ad aggiungere. Meglio restare sul vago.
« Mi piace venire qui, di tanto in tanto. »
« A me ricorda tanto casa, è emozionante
» sorrido
« Sapevo che ti sarebbe piaciuto. È incredibile
che possa esserci questo proprio a due passi dalla vita caotica della
città. Mi piace venire qui a guardare Londra da lontano, mi
aiuta a rilassarmi quando mi sento stressato »
« ...e così ti senti stressato?! »
chiedo curiosa
« No... non questa volta. Sono qui solo per far colpo su una
ragazza favolosa » mi risponde ridendo.
So che è a pochi centimetri da me, so che è
pericolosamente vicino e che forse non dovrei girarmi verso di lui o
forse dovrei proprio farlo, ma la tentazione è forte e mi
giro e lui è lì, a pochi centimetri da me, sta
ancora ridendo, gli occhi ridono sinceri, le labbra sono dischiuse e ho
una gran voglia di allungarmi verso di lui e baciarlo.
Lui mi guarda di rimando e indugia sulle mie labbra.
Gli passo una mano sui capelli spettinati e avvicino le mie labbra alla
sua guancia, posso sentire l'odore della sua pelle stuzzicare le mie
narici e decido di posare le mie labbra sulla sua guancia.
È un bacio dolce, delicato, leggero che nasconde tutta
l'emozione e il calore che provo in questo momento.
Mi stacco per guardarlo negli occhi e lui è troppo vicino a
me e la voglia di baciarlo è sempre più
intensa...così mi avvicino alle sue labbra e gli mordo il
labbro inferiore così come ho sempre immaginato e sognato di
fare.
La reazione di Theo arriva immediata, come se stesse aspettando anche
lui quel momento da tempo: mi stringe più forte a
sé e mi bacia con passione infilando la sua mano tra i miei
capelli.
Nel buio e nel silenzio della notte si sentono solo i nostri respiri
sempre più affannosi e impazienti e mi sento prendere fuoco
in ogni terminazione nervosa, desiderosa sempre più di lui.
Theo mi accarezza la schiena e un brivido mi fa inarcare la schiena
contro di lui. Mi allontano un poco dalle sue labbra, sono gonfie e
arrossate dai miei baci.
Mi sorride e io mi sciolgo come neve al sole.
Mi stringo a lui facendo aderire i nostri corpi, lui mi bacia la fronte
accarezzandomi i capelli e la schiena e rimaniamo così,
stretti l'uno nell'altro, per non so quanto tempo.
***
Jess fa avanti e indietro per tutto
l'appartamento disperata.
Non c'è una stanza che sia graziata da quel caos di vestiti
e scarpe.
Ha deciso di andare a trovare Pierre in Francia e siamo in perfetta
fase delirio pre-partenza e preparazione valigia.
Non vuole sentire ragioni e cerca come un'ossessa un paio di jeans
scuri che non indossa da un po'.
Cerco disperata anch'io per amore di un po' di tranquillità,
ma questi jeans sono introvabili e cerco di convincerla a optare per
qualcos'altro.
Jess mi guarda con aria grave e afflitta:
« Ti rendi conto di quello che stai dicendo? Ho organizzato
tutto per filo e per segno, quei jeans devo metterli assolutamente
martedì con quella maglia. È tutto perfettamente
abbinato, devo trovarli. » la guardo perplessa senza proferir
parola.
« E poi sono jeans modello push up e quindi di vitale
importanza! »
Mentre la disperata ricerca continua non posso che sentirmi decisamente
esaltata: non vedo Theo da un mese e mezzo a causa del suo lavoro e
torna domani sera a Londra.
L'ultima volta che l'ho visto è stato tenerissimo e molto
dolce e adesso fremo alla voglia di rivederlo.
Non so bene come stanno le cose tra di noi, quel bacio poteva
significare tutto e niente... io so solo che conto i minuti che ci
separano.
L'ho invitato a casa mia per una cena visto che tornerà
stanco e non avrà voglia di cucinare e ho deciso che gli
preparerò qualche piatto tipico italiano che gli
piacerà di sicuro.
Jess torna trionfante coi jeans in mano annunciando la sua vittoria.
« Arriva domani vero? » chiede la mia amica notando
la mia espressione sognante.
« Programmi per la serata? » continua maliziosa
« Beh, cenetta preparata con le mie mani »
« Si okay, e dopo? » aggiunge fingendosi
spazientita. Mi guarda disperata. « Ti voglio dannatamente
sexy. Deve svenire stecchito ai tuoi piedi. »
Rido di gusto. Mi mancherà tantissimo Jess, starà
via per soli 10 giorni ma già so che mi mancherà
troppo.
« Non c'è nulla da ridere mia cara! Non torno
dalla Francia se non te lo sei portato a letto tesoro! Semmai dimmi,
hai pensato a cosa indossare? »
« Ci penserò domani »
« Senza la mia supervisione? Non se ne parla proprio. Apri
l'armadio, su. »
« Jess non credi che ci sia abbastanza confusione? »
« Assolutamente no. La mia valigia aspetterà.
Nulla è più importante della mia amica che si
porta a letto Theo James. Una volta ho sognato che lui mi prendeva e...
»
« Nono grazie Jess! Non continuare ti prego, sai
com'è, ma non riesco a pensare alla mia amica con Theo...
»
« Oh. Come vuoi. Peccato...è stato un sogno molto
piccante e intenso...un sogno da cui prendere ispirazione... ho sempre
desiderato di metterlo in atto con Pierre...
Comunque sono irremovibile: non mi muovo da qui se non apri
quell'armadio. »
Stanca di combattere una guerra persa mi trascino davanti all'armadio e
le lascio carta bianca.
La vedo aprire il cassetto della biancheria intima e sbuffare.
« Adesso che c'è? » le chiedo
« C'è un casino assurdo! Come fai a trovare la
roba?! »
« Jess, sono slip, semplici slip. Uno vale l'altro.
»
« Ma come fai ad abbinarli se non li trovi? »
« Abbinarli? » chiedo perplessa. Poi mi ricordo che
Jess abbina lo slip alla maglietta e ai calzini e collego tutto.
« Lasciamo stare. Vediamo un po'.... questo è
troppo casto -dice tirando fuori uno slip lilla coi bordi in pizzo-
questo troppo infantile...questo troppo semplice...non va...non va...
»
Mi limito a guardare impotente mentre il mio intimo è
oltraggiato senza pietà.
« Ma scherzi? E tu questa la chiami lingerie?»
esclama ad un tratto esibendo semplici mutande bianche.
« ...beh sono slip da mestruo quelle... » aggiungo
in mia difesa « queste come ti sembrano? » chiedo
prendendo in mano la situazione mostrando uno slip nero di pizzo
trasparente.
« mmm quello potrebbe andare...vediamo se c'è
qualcos'altro di passabile...e questo? Sisi, approvato »
esclama sventolando al vento uno slip bordeaux di pizzo con qualche
inserto nero.
« Ora non per farmi gli affari tuoi, sono tua amica e ti
voglio bene...ma ti sembra modo di andare in giro? Urge shopping sotto
mia supervisione »
« Dai Jess, due completini carini bastano, non farla tragica!
»
« La lingerie deve essere il tuo pensiero fisso.
Brucerò tutte quelle mutande imbarazzanti. Solo tanga e
perizoma da oggi in poi. Anche quando vai al supermercato, non puoi mai
sapere cosa ti capita nella vita. Metti caso che incontri un tipo
carino? » aggiunge con espressione tragi-comica.
« Credo che due completini siano più che
sufficienti. Ti ricordo che non sono venuta a Londra per farmi tutto il
Regno Unito » rispondo ridendo di gusto.
Una volta aggiudicato il completino nero di pizzo (dopo avermi
costretta a provarlo con reggiseno abbinato ovviamente), Jess inizia a
spulciare tra i miei vestiti alla ricerca dell'abito giusto, sexy,
provocante e allo stesso tempo discreto in modo da non darmi un'aria
troppo ricercata.
« Devi essere sexy ma non troppo, non dare l'impressione di
esserti messa in tiro per lui. Vestiti provocante e comoda »
« Jess scusa ma io non sto mica a casa con questa roba
addosso e col tacco 12! Provocante e comoda non sono
sinonimi!»
La ragazza sembra pensarci un attimo: « Questi sono dettagli
insignificanti»
So in partenza che è la persona meno adatta da cui prendere
consigli, non ho mai avuto bisogno di una mano in questo genere di
cose, sono sempre stata me stessa coi ragazzi e questo è
sempre bastato, ma avere a che fare con Theo comporta un po' di ansia e
timore di non essere all'altezza dell'ambiente che frequenta e delle
ragazze che lo circondano. Ciò che è sicuro
è che queste ragazze sono più simili a Jess che a
me, forse per questo sto dando ascolto alla ragazza più
eccentrica e singolare che io abbia mai incontrato.
« Se Theo è bravo anche solo la metà di
com'era nel mio sogno... ci sarà da divertirsi mia cara...Ah
e mi raccomando El -si assicura Jess sulla porta di casa pronta per
andare in aeroporto una volta che la sua operazione preparazione
valigia è stata completata – Prenditelo senza
esitazione. E se qualcosa non va come dovrebbe tira fuori l'artiglieria
pesante » ammicca maliziosa.
Non ho ben chiaro cosa intende per artiglieria pesante ma immagino
sarà qualcosa che non avrò mai il coraggio di
fare.
Almeno in queste prime fasi diciamo.
La ragazza sembra leggermi nel pensiero e aggiunge:
« Dopo il primo piatto fai scivolare la spallina
accidentalmente e lasciala giù. Se continua a non succedere
nulla... »
« Jess non è la prima volta che seduco un uomo...
»
« dopo la spallina abbassata mostra un po' di coscia in
più »
« Jess ti ricordo che l'abito è abbastanza corto
già di per sé » aggiungo divertita
« Insomma se ti vedi persa toglitelo direttamente. Funziona,
fidati. »
« Non lo metto in dubbio » rispondo ridendo mentre
la mia migliore amica esce di casa lasciandomi l'appartamento libero
per ben 10 giorni.
Ciao
a tutti! Finalmente c'è stato il primo bacio tra Theo ed
Elena!
Spero
che questo primo appuntamento tra i due protagonisti vi sia piaciuto...
Ho
voluto mettere in luce il lato romantico e dolce del caro T :)
Elena
non vede l'ora di rivedere il suo caro Theo... e rincontrarlo
sarà l'ora della verità:
è
stato un semplice bacio o sta nascendo qualcosa di più?
Vi
aspetto al prossimo capitolo (spero ancora in qualche recensione,
critica o commento)
Baci
;)
|
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** Capitolo 5 ***
Il
mio riflesso sullo specchio mi guarda soddisfatta. Mi sento agitata e
impaziente di rivederlo e controllo per l'ennesima volta l'orologio al
polso, ormai dovrebbe essere qui a momenti.
Lancio l'ennesima occhiata allo specchio, ho le
mani sudate e mi sento tremare le gambe e il cuore in gola e dopo un
respiro profondo apro la porta.
Mi trovo davanti Theo più bello che
mai. Rivederlo dopo tutto questo tempo è un colpo al cuore;
bello nel suo sorriso smagliante, indossa una camicia nera e un paio di
jeans grigi. Ha l'aria stanca e stressata, ma il suo sorriso
è sempre lo stesso, sincero, cristallino e affascinate.
Gli getto le braccia sul collo e lo bacio sulla
guancia
« Bentornato! »
Theo mi abbraccia di rimando e mi solleva da terra
« Ciao, El! Sei
bellissima » esclama guardandomi con un'espressione che mi fa
tremare le gambe.
A insaputa di Jess ho
optato per un abito nero corto abbastanza accollato sul davanti ma con
una profonda scollatura sulla schiena e ho legato i miei capelli neri
in una semplice coda di cavallo.
Lo faccio accomodare dentro e gli prendo la
giacca mentre Theo si aggira curioso a perlustrare l'appartamento.
«
Com'è andato il volo? Mi sembri molto stanco »
« è
andato abbastanza bene... è stata una settimana impegnativa
a lavoro e sono un po' stanco...ma è bello tornare a casa
»
Sono così
agitata che non lo sento neanche arrivare mentre sto trafficando in
cucina. Mi appoggia le mani sui fianchi e sussulto dalla sorpresa.
« Non volevo
spaventarti... cosa c'è di buono per cena? » mi
bisbiglia all'orecchio con la sua voce dolce e profonda.
« Per stasera
ho preparato... » sono costretta a fermarmi perché
Theo ha iniziato a baciarmi la spalla fino ad arrivare al collo
procurandomi brividi di piacere e facendomi perdere ogni briciolo di
lucidità.
Percepisco attesa e aspettative tra di noi e quello che più
desidero fare è sentire il suo corpo aderire al mio,
così mi giro a guardarlo e lo trovo lì, troppo
vicino, con gli occhi indecifrabili fissi su di me e mi sento tremare
le gambe dall'emozione. Con una mano mi scioglie i capelli e mi sistema
dietro l'orecchio una ciocca di capelli ribelle e mi bacia.
È dapprima un bacio lento, dolce, delicato; sento le sue
mani scivolare sulla mia schiena nuda e mi stringo a lui, attirandolo a
me.
Il suo respiro accelera insieme al mio ed è sempre
più affannato mentre le sue mani scorrono sulla mia pelle
curiose e decise.
Inizio a sbottonargli la camicia e lo sento fremere mentre le mie dita
accarezzano i suoi pettorali fino ad indugiare sul sottile strato di
peluria sotto l'ombelico. Impaziente sospira sollevandomi una gamba a
cingere la sua vita e i nostri baci si fanno più vogliosi e
affamati l'uno dell'altro.
Ci trasciniamo impazienti fino alla mia camera da letto e gli tiro via
la camicia mentre lo vedo trafficare impaziente sulla zip del mio
vestito; rimango così, in slip e reggiseno con Theo che
sembra volermi divorare con quelle labbra carnose.
« Sei stupenda
» mi dice staccandosi un poco, gli occhi pieni di desiderio e
le labbra infuocate dai miei baci. Ha il petto perfettamente scolpito,
le spalle larghe e possenti e mi sento impaziente di averlo.
Senza aggiungere niente
lo attiro a me attraverso i passanti dei suoi jeans e glieli sbottono e
lui agile ed esperto si appropria del mio reggiseno e mi ritrovo
così, quasi completamente nuda davanti a lui, ma non ho
paura né vergogna, come se aspettassi questo momento da una
vita intera, come se questa sia la cosa più normale e
naturale del mondo.
Le lenzuola sono fredde a
confronto con la mia pelle accaldata e rabbrividisco inarcando il mio
corpo verso di lui così Theo mi stringe ulteriormente a
sé e lo sento fremere al contatto del mio seno nudo contro
il suo petto.
Infilo la mia mano tra i suoi capelli, sono più lunghi
dell'ultima volta che ci siamo visti e qualche riccio ribelle gli cade
sulla fronte sudata.
Sento il mio corpo prendere fuoco e ogni terminazione nervosa tesa come
corde di un violino mentre lento e ozioso fa scivolare la sua mano su
di me, deciso e senza tentennamenti, come se il mio corpo gli
appartenesse da sempre.
« Ti penso sempre El... desidero
fare l'amore con te dal primo momento in cui ti ho vista »
mi sussurra all'orecchio
Lo guardo fisso negli
occhi, ho sentito troppo la sua mancanza e l'unica cosa che desidero
adesso è ricongiungermi con lui del tutto, sentirmi
così vicina a lui in modo che nulla si interponga.
Lo stringo a me e faccio scivolare le mani sulla sua schiena e lo sento
bramarmi sempre più mentre con una mano mi stringe il seno.
Con la mente offuscata dal desiderio faccio
scivolare la mia mano più giù e lo sento
sospirare pesantemente, si stacca un po' e privati degli ultimi vestiti
entra dentro di me.
Mi guarda premuroso per assicurarsi che per me
vada bene ma io mi aggrappo alla sue spalle possenti e lo stringo
implorante a me.
Mi sento piena, mi sento completa e mi sento sua.
La sensazione che provo al mio risveglio
è di completa beatitudine.
Sono le prime luci dell'alba e trovo Theo addormentato accanto a me a
pancia sotto, il braccio a circondare la mia vita. Ha l'espressione di
un bambino, è tenero e dolce e sembra così
ingenuo.
Ripensando alla notte appena trascorsa non posso che sorridere
estasiata, è stata la notte più bella della mia
vita e lui è stato assolutamente perfetto.
Un ciuffo ribelle gli cade sulla fronte, sorrido e arrossisco pensando
a qualche ora prima quando mi sono aggrappata così forte ai
suoi capelli.
Abbiamo fatto l'amore più volte ed è stato sempre
più bello, più spontaneo e naturale, come se i
nostri corpi avessero iniziato a scoprirsi e si fossero riconosciuti
volta per volta.
Theo grugnisce infastidito e girandomi a
guardarlo vedo un raggio di sole colpire il suo viso proprio a livello
dell'occhio destro.
Decido di alzarmi per chiudere meglio la tenda della finestra ma mi
rendo conto di essere ancora nuda.
Completamente.
Lancio un'occhiata in giro alla ricerca degli slip e del reggiseno e
intravedo gli slip sotto il braccio destro di Theo, esattamente
dall'altro lato del letto.
Del reggiseno non c'è neanche l'ombra.
Cosa devo fare? Alzarmi nuda un attimo o cercare di mettere qualcosa su
prima?
So che è da idioti dopo una notte del
genere (arrossisco al solo pensiero) vergognarsi, ma non mi sento a mio
agio ad andare in giro per casa nuda, anche se so benissimo che Theo
sta dormendo e non mi vedrebbe nessuno.
Opto per la seconda opzione e, cercando di non svegliarlo, sollevo
leggermente il suo braccio su di me e mi sporgo verso di lui con
l'intento di afferrare gli slip allungando il mio braccio.
« Hai finito di
saltarmi addosso o cosa? »
Mi giro stupita verso
Theo e lo becco a guardarmi divertito. Non posso che scoppiare a ridere
assieme a lui.
« No
perché se vuoi saltarmi addosso non c'è problema,
basta dirlo! » aggiunge afferrandomi e in guizzo sono su di
lui.
« Non era
proprio la mia intenzione » rispondo ridendo
« A me era
sembrata quella, che peccato...ma già che ci sei...
» ammicca serio. Sento un torpore invadermi, ho
già voglia di lui e basta poco per farmi perdere il
controllo.
« Come mai hai
i miei slip sotto il braccio? »
« Trofeo di
guerra! » esclama ridendo e di rimando lo colpisco sul petto.
« Come siamo
aggressivi questa mattina... comunque i tuoi slip li tengo sotto
controllo io per assicurarmi che tu non lascia questo letto »
« E chi ti dice
che io voglia farlo? » rispondo maliziosa. Vedo le sue
pupille dilatarsi e gli occhi farsi più cupi, accesi di
desiderio.
« E allora
perché le cercavi? » chiede con voce rauca
« Ti arrivava
il sole dritto in faccia, volevo chiudere meglio la tenda...
» aggiungo sincera e insicura sul volermi alzare veramente.
In un secondo mi ritrovo
distesa sul letto a pancia in su e Theo si alza completamente nudo a
chiudere le tende.
Lo guardo in tutta la sua bellezza, ogni muscolo perfettamente
scolpito, quelle spalle larghe a cui mi ero aggrappata prima, il fisico
asciutto e statuario e mi sento ribollire il sangue.
Sistema le tende della finestra e, senza neanche staccare il suo
sguardo dal mio, viene verso la mia direzione ed è su di me.
Mi blocca e non posso muovere neanche un muscolo.
Non che io abbia la
benché minima intenzione di farlo.
«
Dove eravamo rimasti? » mi chiede accarezzandomi la guancia
con la punta del naso.
« Ehm...
» non che io riuscissi ad articolare un discorso sensato in
quelle condizioni ma cercavo di mantenere un minimo di
lucidità.
Theo si appoggia sui gomiti e, mentre con un braccio mi porta le
braccia indietro sopra la testa, inizia a baciarmi il collo e la mia
volontà di restare lucida sta per svanire.
« Mi chiedevo
se tu avessi fame... sei a digiuno da ieri a pranzo »
bisbiglio trascinando le parole, confusa dai suoi baci sensuali.
« Non
è il bisogno primario al momento » risponde senza
neanche staccarsi da me.
« E quale
sarebbe il bisogno primario? » chiedo sempre più
affannata.
« Sei tu
» aggiunge spingendosi sempre più giù
coi suoi baci.
Col cuore in gola e il
respiro sempre più corto mi limito ad accennare un sorriso
debole, impegnata a gestire ben altre emozioni.
« Hai altre
cose importanti da fare oltre che alzarti a chiudere tende? »
chiede sorridendo una volta arrivato all'altezza dell'ombelico.
« Assolutamente
no » rispondo debolmente.
« Bene,
perché non ho minimamente intenzione di farti alzare da
questo letto ».
Ciao
a tutti! Scusate l'assenza ma sono stata molto
presa
con gli esami! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto!
Theo
ed Elena si sono finalmente rivisti e
Theo
sembra molto preso da lei, d'altra parte Elena
ha
sentito molto la sua mancanza ed è molto felice
di
averlo accanto...
Per
scusarmi per avervi fatto attendere così tanto
prometto
che pubblicherò il prossimo capitolo
molto
presto!
A
presto
Baci!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 6 *** Capitolo 6 ***
« Segletalia numero due la vedo radiosa! È una
bella giornata oggi? »
« Decisamente Chan! » rispondo prendendo al volo il
pranzo per Mrs Smith. Raggiungo l'ufficio e finalmente mi siedo sulla
mia scrivania.
Devo rispondere ad alcune mail per conto del mio capo e devo
risistemare alcuni documenti in alcune cartelle. Concentrarmi
è difficile, continuo ad avere la testa a quell'adone sul
mio letto e a quelle notti roventi. La finestra di Skype si illumina di
nuovo. È Jess che tenta per l'ennesima volta la
videochiamata. Chiudo e le rispondo aprendo la chat:
- Jess non posso
rispondere, sono a lavoro!
- Sei sparita da due
giorni!!! Ti giustifico soltanto se sono stati due giorni di sesso
selvaggio!
Riesco a malapena a trattenere le risate
- Beh, una roba del
genere...
- Coooosa? Voglio
dettagli succulenti.
- Jess non è
il luogo né il momento adatto
- Non ti darò
tregua, ti sfinirò, devi raccontarmi tutto di te e
Mr.SonTroppoFigoJames
- Ahaha sei sempre la
solita
- Ma che solita e
solita! Non capita tutti i giorni di portarsi a letto tale ammasso di
figaggine e muscoli
- Non posso che darti
ragione
- Non tenermi sulle spine
- Sono stata molto bene
con lui...
- E basta? Mi sembra
molto riduttivo come racconto...
- Jess dovrai aspettare!
- Non
sopravviverò all'attesa e tu mi avrai sulla coscienza e
rimpiangerai questo tuo rifiuto quando mi terrai la mano mentre
sarò sul letto agonizzante in procinto di morire...
- Jess non farla
tragica, non si muore di curiosità...
- Ho aspettato fin
troppo! In questi giorni non ho fatto altro che immaginare acrobazie e
performance pazzesche e voglio sapere se corrispondono a
realtà. Magari sono una veggente!
- Povero Pierre, l'hai
trascurato abbastanza, non credi?
- Ci sono cose
più importanti
- Ahahah mi manchi Jess!
- Non ci credo
minimamente!
- Non fare la scema! :P
- Lo so che stai
cercando di cambiare discorso...
- Assolutamente no!
- Il vestito l'ha
stecchito all'istante vero?
- Credo di averlo
stecchito io e non il vestito in sé, no?
- Si beh, ma
l'abbigliamento fa la sua parte. Gli è piaciuta la lingerie?
- Ma ti pare che glielo
vado a chiedere?!
- Come nooo?!
- Non credo l'abbia
vista più di tanto...
- Ohhh bene molto bene
allora! E quindi? Dimmi almeno quante volte...? Com'è a
letto?
- Jess sei la solita
scostumata :P Dovrai aspettare! Adesso devo andare...- rispondo mentre
sento i passi di Mrs Smith sempre più vicini
- C'è la
vecchia?!?
« Signorina Ferrari, se ha finito di farsi i fatti suoi venga
nel mio ufficio »
Merda.
Guardo malinconica l'orologio. Oggi farò sicuramente tardi,
Mrs.Smith ha aggiunto una marea di documenti da sistemare mentre Clare
ride soddisfatta delle mie sventure. Prendo veloce il telefono dalla
borsa approfittando del fatto che Clare sia andata in bagno. Scommetto
che è stata quella vipera a fare la spia.
Nuovo messaggio
lampeggia sul display
Ho troppa
voglia di vederti...
stasera
voglio portarti in un posto, ti va?
Baci,
T
Digito frenetica una risposta mentre ripenso a quando mi piacerebbe
stare con lui in questo momento...
Ovvio che
si... ma stasera credo sia impossibile...
penso
farò tardi a lavoro, non so quando mi libero
La risposta arriva immediata:
Non riesci a scappare dalla finestra?
Sorrido all'idea di poter scappare da Mrs.Smith saltando dalla
finestra.
Come minimo mi spaccherei l'osso del collo da quanto sono poco propensa
per lo sport.
Non mi
sembra una buona idea...
Dai
ci rifaremo in questi due giorni in cui sono libera...
Il messaggio di Theo arriva dopo poco:
Suona
ambiguo e mi piace!
Dovrò
dunque rassegnarmi? Non c'è modo di vederti prima? :(
Credo proprio di no...
aggiungo rattristata.
Dopo circa un'ora e dopo circa il ventesimo sbadiglio una voce attira
la mia attenzione. È una voce familiare, due stanze
più indietro... sento anche la voce di quell'odiosa Clare
che palesemente cerca di essere il più gentile possibile.
Sarà un nuovo cliente...
Continuo a scrivere al computer, per fortuna ho quasi finito e sono
sfinita quando sento quelle voci più vicine
« Il nostro studio è tra i più rinomati
della città, siamo orgogliosi di avere come clienti
personaggi di un certo calibro e vantiamo la più alta
percentuale di cause vinte. Lo studio sta per chiudere e Mrs Smith
è già andata via ma può iniziare a
dire a me» continua a fare le fusa Clare.
« In realtà non sono qui per lei »
Oddio. Quella
voce. Alzo di scatto la testa dal computer. Non può essere,
mi sto certamente sbagliando.
« Oh. Allora come possiamo esserle d'aiuto? Mi dica pure,
sono a sua completa disposizione » continua mielosa l'odiosa
segretaria numero uno.
« Sono qui per vedere Miss Ferrari » risponde la
voce. Il cuore inizia a battermi velocemente
« Temo di non aver capito. »
« Miss Ferrari, la sua collega. » Ormai non ho
più dubbi. È quella
voce, la voce che mi sussurra parole dolci tra le lenzuola.
« Non capisco come possa esserle d'aiuto... una segretaria.
» aggiunge la ragazza ponendo il suo sdegno nell'ultima
parola.
« Se non erro anche lei è una segretaria.
» Touché.
« Si ma... » cerca di rispondere Clare rendendosi
conto di aver sbagliato a parlare.
« Se non ha intenzione di farmi accomodare mi faccia la
cortesia di dire a Miss Ferrari che l'aspetto qui fuori. » mi
sento tremare le gambe, è così sexy quando fa
l'autoritario... lo conosco talmente bene da immaginare il suo sorriso
sotto ai baffi e pagherei per vedere la faccia mortificata di Clare.
« Oh ma certo che la faccio accomodare Mr James, prego.
»
« Grazie » aggiunge. Sento la porta scorrevole in
vetro opaco aprirsi e vedo Theo entrare. Bello da mancare il fiato, nei
suoi jeans neri e una camicia grigia, si illumina nel suo
più bel sorriso non appena mi vede. Mi alzo dalla sedia e
gli vado incontro.
« Ciao El » mi dice sorridendo e baciandomi sulla
guancia sotto gli occhi esterrefatti della mia collega. Dentro di me
sento un brivido trasmettersi lungo tutta la schiena non appena le sue
labbra carnose toccano la mia pelle.
« Ehi. Cosa ci fai qui? »
« Sono venuto a prenderti. A che punto sei? »
« Ho appena finito... »
« Benissimo, tempismo perfetto... »
***
« Hai messo KO Clare, non so come potrà
riprendersi da questa giornata. Dovevi vedere la sua faccia quando mi
hai baciato »
« Io ho visto solo la tua di faccia e non riesco a vedere
nient'altro. »
« Stava morendo d'invidia... »
« Ed io stavo morendo dalla voglia di vederti » mi
giro a guardarlo mentre guida.
Mi spingo in avanti e gli bacio la guancia, indugiando un po' e
tracciando minuscoli cerchi col naso sul sottile strato di barba sulla
sua guancia.
Adoro quello strato di barba, adoro il suo profumo, adoro tutto di lui.
Theo mi ha portato a casa per prendere le mie cose visto che passeremo
la notte fuori.
Non ha voluto dirmi dove siamo diretti e non ho proprio idea di cosa
abbia in mente ma non me ne importa nulla, voglio solo stare con lui e
non pensare a nient'altro.
Tra pochi giorni ripartirà e so bene che devo approfittare
di ogni attimo.
Per fortuna passeremo due giorni interi insieme e al solo pensiero ho
voglia di saltare come una bambina.
La guida di Theo è sicura, rassicurante e presto chiudo gli
occhi dalla stanchezza. Sono stati giorni molto intensi dal punto di
vista del mio rapporto con Theo e credo di aver dormito poche ore.
Esausta mi lascio cullare dalla musica Jazz di sottofondo, non amo le
sorprese, ma sto iniziano ad amarle se queste riguardano Theo.
Dormo non so per quanto tempo e quando apro gli occhi è
notte fonda. Theo ride soddisfatto.
« Ehi bella addormentata! Era ora,come compagna di viaggio
non sei un granchè... »
« è colpa tua che non mi fai dormire abbastanza...
»
« Allora devo dire che hai fatto bene a dormire
perché ti anticipo che questi due giorni non dormirai
molto... »
« Prospettiva interessante... » guardo fuori dal
finestrino e noto un paesaggio diverso... qualcosa di diverso. Mi giro
a guardarlo esterrefatta e lo vedo sorridere chiaramente soddisfatto.
« Ehi ma... quanto ho dormito... non ci posso credere...
»
« Credici El... tra l'altro quando dormi sbavi un po'...
»
Lo colpisco sul braccio fingendomi offesa ma è difficile
esserlo con lui.
Ho tanta voglia di abbracciarlo e stringerlo a me per quanto
è stato tenero a farmi questa sorpresa.
Siamo in Francia e, secondo le indicazioni che sta seguendo Theo, siamo
diretti proprio a Parigi.
Ciao
a tutti!
Questa
seconda parte del capitolo è esplicitamente riferita ad
un'intervista in cui Theo racconta di aver fatto questa sorpresa alla
sua ragazza,
così
ho deciso di inserirla in questa storia per mostrare anche questo lato
così
tenero e romantico del nostro caro Theo.
I
due protagonisti sono a Parigi, la città degli innamorati!
Vi
aspetto al prossimo capitolo per vedere cosa succederà !
Se
intanto volete lasciare un commento per dirmi cosa ne pensate di questa
sorpresa e di questo lato di Theo ne sarò più che
contenta!
A
presto,
Baci!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 7 *** Capitolo 7 ***
« Amore dai che è
tardi »
Theo mi aspetta seduto sul letto mentre finisco di prepararmi in bagno.
Sorrido e sento le farfalle nello stomaco, non mi ha mai chiamato Amore e devo dire
che la cosa mi piace parecchio.
Esco dal bagno e lo guardo: seduto sul letto, in jeans e camicia blu,
mi sorride di rimando e poi scorre lo sguardo su di me.
Indosso un abito bordeaux a manica lunga e scollo a V e un paio di
converse. Mi avvicino e mi siedo su di lui cingendogli le gambe intorno
alla vita.
« Come mi hai chiamato? » gli chiedo
appoggiando il mio naso sul suo.
Lui mi guarda indecifrabile e tenta di baciarmi ma mi tiro leggermente
indietro, poi gli mordicchio il labbro inferiore. Piacevolmente sento
qualcosa premere più in basso e sorrido soddisfatta.
« Perché? » mi chiede in
difficoltà chiaramente non a causa della domanda.
« Non ho sentito bene...»
« Ti ho chiamata Amore...
non ti piace?» chiede per la prima volta con voce insicura
« Oh mi piace eccome » aggiungo
baciandolo delicatamente sulle labbra.
So che sta andando a fuoco perché è quello che
sta succedendo a me ma ho deciso che voglio stuzzicarlo un po'. Le sue
mani scorrono su di me e non so neanch'io come resisto dalla voglia di
spingermi più avanti.
« Se la reazione è questa allora ti
chiamerò sempre così....Amore...
» risponde con gli occhi che ardono dal desiderio.
Mi tira più forte a sé e il cuore mi batte forte
perché lo sento premere e avrei voglia di sentirlo dentro di
me. Prendo il suo viso tra le mie mani e lo bacio con passione
avvolgendo la lingua alla sua mentre le sue mani mi toccano sempre
più impazienti.
Lottando contro ogni cellula del mio corpo che mi spinge verso di
lui mi stacco da Theo che adesso mi guarda sorpreso e
perplesso: decisamente non si aspettava che io mi allontanassi da lui.
Ha le labbra gonfie e rosse e i capelli spettinati ed è
così sexy che mi chiuderei in camera con lui e getterei la
chiave. Mi alzo e mi sistemo il vestito mentre lui continua ad avere il
respiro affannato.
« Come dicevi prima tu è tardi Amore –
aggiungo sorridendo maliziosa- continueremo più tardi da
dove eravamo rimasti ».
Non ero mai stata a Parigi e visitarla con Theo è la miglior
cosa che potessi desiderare.
È già stato in città per lavoro e sa
muoversi abbastanza bene.
Alloggiamo in un hotel nel quartiere Le Marais e nonostante
le pochissime ore di sonno alle spalle e la stanchezza del viaggio,
siamo proprio decisi a fare i turisti.
Il mio sexy cicerone mi ha portato a vedere l'imponente cattedrale di
Notre dame con le sue bellissime vetrate e la sua architettura
raffinata, la nota Place de Vosges (piazza dove anni fa aveva vissuto
Victor Hugo), il Sacre Coeur sulla collina di Montmartre per poi
visitare tutte le piccole vie del noto quartiere degli artisti dove ci
siamo fatti fare un ritratto insieme.
L'artista ha un po' esagerato con le labbra di Theo e con il mio naso e
ridacchiamo prendendoci un po' in giro.
Visti gli imbarazzanti rumori del mio stomaco dovuti alla mia
incontrollabile fame, abbiamo deciso di entrare in una deliziosa
pasticceria per poter assaggiare il meglio della raffinata pasticceria
francese come i macarons.
Non mi sono mai fatta problemi col cibo. Nonostante volessi perdere
qualche chilo per sentirmi più a mio agio con me stessa,
sono troppo una buona forchetta per fare una vita di rinunce. D'altro
canto anche a Theo piace mangiare ed entrambi ci troviamo d'accordo sul
fatto che il bello di viaggiare e vedere nuovi posti sia proprio
assaggiare la cucina locale.
È bello passeggiare per gli eleganti Champs Elisee mano
nella mano guardando le vetrine, l'atmosfera che si respira
è magica e non posso che pensare a quanto sia meraviglioso
l'uomo che mi tiene per mano.
Non mi sarei mai immaginata di provare per un ragazzo quello che provo
per Theo, è un sentimento totalizzante che prende anima e
corpo e non riesco ad immaginare la mia vita senza di lui e questo mi
fa paura perché mi sento vulnerabile e debole.
Scaccio dalla mente l'idea che un giorno tutto questo possa finire
abbracciandolo a sorpresa.
Theo ricambia l'abbraccio stringendomi forte per poi sollevarmi da
terra e baciarmi con passione davanti agli sguardi curiosi dei
passanti.
Forse è meglio cercare di non dare nell'occhio se non
vogliamo essere inseguiti da fans.
Il nostro mini e veloce tour prosegue a ritmi serrati, vogliamo vedere
così tante cose che il tempo non basterà di
certo.
Vista la Tour Eiffell e goduto della spettacolare vista dall'alto della
città, abbiamo poi deciso di scendere verso Pigalle dove
abbiamo anche potuto vedere il Moulin Rouge.
Theo è assolutamente il miglior compagno di viaggi che si
possa desiderare, curioso e insaziabile di conoscere e vedere nuove
cose, premuroso e amorevole con la sua compagna di viaggio.
Col
suo Amore ripeto tra me e me raggiante. Decidiamo di
trovare riposo in un parco, al riparo sotto un albero lontani da occhi
indiscreti.
« Coraggio Mr.James, adesso può togliere cappello
e occhiali da sole» annuncio mimando l'accento
francese prendendolo in giro per il suo abbigliamento top secret per la
paura di essere riconosciuto.
Theo toglie il cappellino e ridacchio per la forma piatta che hanno
assunto i suoi capelli.
Con la mano gli scombino i capelli ravvivando qualche ciuffo riccio. Mi
ferma la mano con occhi enigmatici e se la porta sulle labbra iniziando
a baciarla lentamente senza staccarmi gli occhi di dosso. So a che
gioco sta giocando e devo ammettere che è difficile
resistergli. Mi attira a sé e sono seduta su di lui, di
nuovo a cingergli la vita.
« Mon Amour
» mi bisbiglia all'orecchio in francese mentre
perdo totalmente lucidità.
Le sue labbra scendono sul mio collo e i suoi lenti baci
sensuali provocano brividi di piacere. Lo sento di nuovo premere sulla
mia coscia e lo spingo indietro buttandolo sul prato.
Lancio un'occhiata in giro e mi chino su di lui baciandolo con
passione.
In un attimo mi fa rotolare ed è su di me mentre continua
incessantemente a ricoprire ogni centimetro della mia pelle di baci
ardenti mentre io vado letteralmente a fuoco.
So che dovremmo fermarci perché siamo in pubblico,
so che potrebbe essere molto imbarazzante se qualcuno ci vedesse ma
allo stesso tempo staccarmi da lui è così
difficile e quello che voglio è quello che le mie mani
stanno facendo. Arrivo impaziente alla cinta dei suoi jeans mentre lui
mi sposta il vestito leccandomi il seno. Inarcando la schiena verso di
lui passo alla zip dei suoi jeans e tento di abbassarla mentre sento
qualcosa che fa resistenza.
Confusa e impaziente lancio un'occhiata per capire cosa me lo impedisce
mentre Theo di certo non mi semplifica il lavoro. Un lembo del mio
vestito è rimasto impigliato sulla sua zip mentre cercavo di
abbassarla. Merda
« Amore, c'è un problema... »
riesco a mala pena a trascinare le parole talmente ho voglia di lui.
Lui continua imperterrito ma, notando che mi sono irrigidita, si ferma
per vedere quale sia il problema.
Mi sorride confuso e afferrando il lembo di tessuto incastrato lo tira.
Il risultato non è di certo quello che volevamo entrambi: mi
si è strappato il vestito e, cosa ancor più
grave, un piccolo lembo è rimasto impigliato nella zip
impedendone l'apertura...e la chiusura.
Tentiamo invano di risolvere la situazione ma non riusciamo.
Theo continua a baciarmi incurante del danno mentre io ritento di
sbloccare la zip.
« Amore... come facciamo adesso? » chiedo con la
voce affannata.
Penso al tragitto da fare per tornare in hotel in quelle condizioni,
daremmo l'idea di due pervertiti o di due esibizionisti.
Theo si solleva sulle braccia e mi sorride dall'alto col sorriso
più sexy che io abbia visto.
« Se solo tu la smettessi di importunarmi mettendomi le mani
proprio lì... » mi risponde fingendosi serio.
« Se solo tu la smettessi di mettermi le mani
addosso...»
Theo inizia a baciarmi l'incavo del collo e trattengo il respiro. Il
rumore vicino di una bici che passa nel sentiero attira la nostra
attenzione. Forse è meglio darsi una regolata.
« Mi sa che dobbiamo rimandare a più tardi quello
che abbiamo interrotto...lontani da occhi
indiscreti...» aggiungo esasperata
« Tu stai rimandando troppi conti in sospeso...potrebbero
contarti una notte intera...e non so se basta»
risponde dandomi un bacio leggero e spostandosi da me
« Non chiedo di meglio» e ricambio il
bacio.
Calmati i bollenti spiriti decidiamo di prendere la metro e tornare in
hotel. Inevitabilmente destiamo sospetti e occhi indiscreti proprio a
causa della zip dei jeans di Theo.
Rido anch'io di gusto per l'imbarazzo, è decisamente una
scena comica proprio per lui che, essendo famoso, cerca in tutti i modi
di stare lontano dallo sguardo altrui e dalle fotocamere.
Nonostante ciò Theo non sembra per nulla turbato e continua
a scherzarci su:
« Sei proprio indomabile, guarda come mi hai conciato!
» esclama fingendosi impressionato mentre si fuma
una sigaretta.
« Non provocarmi T che non so come ti finisce »
« A saperlo prima che chiamarti Amore ti faceva
questo effetto... » ridacchia
« Ecco perché si dice che bisogna pesare le parole
quando si parla ad una donna... »
« Questo lato aggressivo di te mi intriga » e mi
guarda di nuovo in quel modo...
Se non fossimo in un
luogo pubblico non risponderei delle mie azioni...
Una signora sulla sessantina continua a fissare curiosa e inopportuna e
lui, fingendosi esasperato, rivolge la parola alla donna sorpresa
esclamando:
« Cosa posso fare se non fa altro che saltarmi addosso?!
»
La donna mi guarda con disappunto scandalizzata mentre Theo ride sotto
i baffi. Sembra quasi serio.
Lo picchio sul braccio ridendo di gusto.
Theo sa essere sexy, romantico e divertente allo stesso tempo e mi
torna in mente una domanda che mi pongo spesso negli ultimi
mesi:
Lo amo?
Adesso non posso che essere più convinta che la risposta
è si.
Ciao ragazzi!
Come proseguono le
vacanze?
In questo capitolo El e Theo
sono felici e innamorati a Parigi ed entrambi riescono a stento a
tenere le mani a posto talmente sono presi l'uno dall'altra!
Chissà cosa avrebbe
detto Jess della storia della zip... Cosa ne pensate di Theo?
Corrisponde almeno un po' all'idea che avete di lui? Fatemi sapere!
Se volete lasciare un
commentino, una nota per farmi sapere se vi piace questa storia, se
c'è qualcosa che non è chiaro o se avete delle
critiche... le recensioni sono ben accette!
Al prossimo capitolo
Baci <3
|
Ritorna all'indice
Capitolo 8 *** Capitolo 8 ***
Nuovo
messaggio lampeggia sul display
- Che amica pervertita
che mi ritrovo... importunare quel povero ragazzo fino a rompergli la
zip...e in pieno luogo pubblico!
- Lo sapevo che non
dovevo dirti nulla Jess!
- Lo sai che scherzo!
Fai bene ad importunarlo, anch'io lo farei.
- Jess!
- Senza offesa eh... ma
se uno è troppo figo è normale che scateni una
tempesta ormonale incontrollabile...quindi è colpa sua se me
lo scoperei.
- Jess!
- Scusa è la
tempesta ormonale che parla
- Falla tacere! Non
importunare mentalmente il mio uomo!
- Ahaha! Così
ti voglio! Aggressiva, combattiva, distruttrice di zip!
- Hai dimenticato di
aggiungere pervertita ed esibizionista!
- Così mi
piaci amica! Importuniamoli questi uomini! Se Theo non sta attento non
si ritrova neanche un paio di jeans con una zip funzionante...
- Ora non è
che il mio hobby sia rompere le zip...
- In ogni caso
è un buon modo di impiegare il tempo non credi?
- Si, assolutamente.
Romperei tutte le zip di Theo se potessi! Adesso devo andare, mi sa che
si sta svegliando...
- Ah ok, buon sesso
allora
- Ahahah non cambierai
mai! Mi manchi Jess!
- Manchi anche a me!
Mi sporgo verso il comodino per lasciare il telefono e, neanche il
tempo di voltarmi, Theo mi abbraccia e scivola su di me.
« Ehi... » bisbiglio confusa dall'averlo sopra di me
« Buongiorno...Con chi messaggi a quest'ora? »
« è solo Jess »
« Sicura? Sai che sono molto geloso ed estremamente
possessivo? » risponde ridendo tra i miei capelli.
« Amore, amore...amore...amore » continua a voce
bassa.
Lo guardo perplessa anche se sono decisamente turbata dalla sua
vicinanza.
« Ancora con questa storia di Amore?! Non è mica
il nome che mi fa effetto...»
« No? » ride
« Beh...sono tante le cose che mi fanno effetto...»
« Si? » mi chiede mentre mi sfiora con la punta del
naso.
« Mi chiami così solo per quello? »
« No El. Tu sei il mio unico grande amore e per questo ti
chiamo Amore » aggiunge. Sorrido e lo attiro a me
stringendolo.
« Tu sei...il mio scoiattolo » rispondo
pentendomene subito dopo.
« Scoiattolo? » chiede ridendo.
Arrossisco violentemente. Dovevo tenere questo soprannome per me,
dannazione. Che idiota.
Lo chiamavo così fin dai primi anni da fangirl disperata,
guardavo le sue foto e mi ricordava tanto un tenero scoiattolo e adesso
ripensandoci è una cosa molto imbarazzante, soprattutto
averlo rivelato a lui.
« Mi piace...è tenero...è dolce...e mi
piaci quando arrossisci. » mi risponde sorridendomi e
accarezzandomi la guancia.
In questo momento mi sento così in imbarazzo che vorrei
sparire. Beh sparire no, insomma sono letteralmente sotto Theo
James...
« Io...beh non dovevo dirtelo... »
« E perché no? »
« Perché è imbarazzante... »
« A me non sembra imbarazzante. Mi sembra dolce, come lo sei
tu » e mi bacia a stampo sulla bocca.
« è una cosa intima e in certi
versi...infantile... »
« Non lo è... da quanto mi chiami
così? »
« Da parecchio... e il fatto che tu mi abbia regalato il
peluche di Scrat ha amplificato la cosa... »
« Quindi sono
il tuo scoiattolo? » mi chiede serio.
La situazione è decisamente surreale e ridicola.
« Oddio non credevo che tu, Theo James, un giorno mi avresti
fatto questa domanda » rispondo ridendo
« Nessuna mi ha mai chiamato così
»
« E ci credo... »
« Nessuna mi ha mai fatto sentire così come mi fai
sentire tu... » continua serio.
Lo fisso senza sapere cosa dire. Fisso i suoi profondi occhi castani e
ne posso percepire il calore... vorrei tanto perdermi in quelle
sfumature di cioccolato fuso.
« Sei così importante per me...non riesco ad
immaginare una vita lontano da te. El io ti amo.
»
Ho il cuore in gola dall'emozione e tutto quello che riesco a fare
è prendere il suo viso tra le mani e baciarlo
dapprima lentamente, assaporandone la bocca, poi è un bacio
disperato, affamato e tutto il fuoco che ho dentro tenta di esplodere
al contatto col suo corpo.
Theo mi AMA, ha detto
che mi ama. Continuo a ripeterlo con gioia e
consapevolezza dentro di me e ogni mio gesto, ogni carezza, ogni bacio
e ogni movimento è una danza d'amore per di lui.
Lasciare Parigi dopo questi due giorni stupendi è veramente
triste e angosciante perché questo significa ritornare alla
realtà e alla vita di ogni giorno... e perché
questo vuol dire che la partenza di Theo è inesorabilmente
vicina.
Gli tengo la mano mentre guida sulla via di ritorno e ripenso alle
ultime ore insieme... la mia complicità con Theo
è qualcosa di indescrivibile.
Stiamo insieme effettivamente da poco, ma il nostro amore è
stato un fuoco lento che nel tempo si è intensificato.
Fin dalle prime volte in cui siamo usciti c'è stata una
sintonia palpabile ma adesso sento di appartenergli completamente e il
solo pensiero di doverci separare a breve mi è
insopportabile.
Adesso più che mai sento una fitta di gelosia al pensiero di
quante belle ragazze girino intorno a Theo, di quante modelle e
colleghe siano a stretto contatto con lui.
Non avrei retto il confronto, sono una ragazza normale e non una super
top model e come credo di poterlo tenere stretto a me?! Come pensare
che Theo possa resistere ed essermi fedele?
Questi pensieri mi attanagliano la mente e si insinuano
sempre più nel mio animo.
Non so come avrei fatto a resistere tutto quel tempo lontana da lui
senza poterlo vedere e stringere... so che è sincero, so che
posso fidarmi ma capisco anche che è una situazione
difficile e lui è...insomma è Theo James e
avrà la tentazione dietro l'angolo...potrò mai
fidarmi al 100% ?!
E se si stufa della situazione o, peggio ancora, di me
“ragazza normale”?!
« El, tesoro, tutto okay? » Theo
interrompe i miei pensieri.
Mi giro a guardarlo e mi sta fissando perplesso.
« Si perché? » rispondo
« Amore non parli non so da quanto...e non rispondi alle mie
domande...ti avevo chiesto se volevi fermarti all'area di sosta per
prendere qualcosa »
« Ah. No no io sto bene così.
» ribatto convinta.
« Okay. A cosa stavi pensando? » chiede curioso
« Io? A niente... »
« Ormai credo di conoscerti... so che stavi pensando a
qualcosa... cosa ti preoccupa? »
« Niente in particolare, davvero. »
« El... »
« Mi mancherai tanto... »
« Anche tu... tanto. »
« Sul serio? »
« Certo! Ne dubiti? »
« Non so... »
« Ehi... che ti prende? » mi chiede
allungando una mano e prendendomi delicatamente il mento.
« Insomma...veniamo da mondi completamente diversi...e poi
guardati, sei Theo James, è il tuo momento, tutti vogliono
te »
« Ed io voglio solo te. »
« Non è così semplice... adesso vuoi
me...ma mi vorrai ancora quando tornerai al tuo mondo? Quando saremo
così lontani?! »
« Non cambierà nulla...non sarà di
certo la distanza a cambiare le cose e a cambiare ciò che
provo. Quello che conta è quello che c'è qui. E
qui ci sei solo tu. » risponde poggiandosi la mano
sul petto all'altezza del cuore.
« Chissà quante ti girano intorno, quante
occasioni potresti avere...io sono una qualunque. »
« El a me non interessano le altre, sono Theodore Peter James Kinnaird
Taptiklis e non l'attore Theo James. Io sono questo e il
fatto che sono un attore non cambia nulla, è semplicemente
il mio lavoro. Non voglio una vita dorata da prima copertina altrimenti
farei una vita diversa, non credi? »
« Si ma... senti scusa non volevo fare la parte della
fidanzata appiccicosa e gelosa... »
« Tu sei
l'unica El e non sei per niente una qualunque. Tu sei
vera, sei genuina, sei dolce e sincera e non hai bisogno di nascondere
te stessa dietro ad una maschera platinata. E poi... mi piaci quando
sei gelosa. » e mi bacia la mano.
Dovrò convivere con questo peso e questa paura. Lui
è sempre così adorabile e dolce e la mia vita
è cambiata così tanto che mi sembra di vivere un
sogno meraviglioso e ho paura che tutto vada in frantumi.
Theo mi stringe la mano e decido di sporgermi verso di lui e di
accovacciarmi al suo braccio mentre sfrecciamo veloci verso casa.
Lo amo e lui ama me
e al momento questa è l'unica cosa che conta.
Ciao a
tutti!
Ho aggiornato prima del previsto perchè ho fatto dei
cambiamenti al capitolo che altrimenti sarebbe stato troppo lungo.
Dopo l'idillio di Parigi El si ritrova a riscontrarsi con la
realtà e con le difficoltà che la vita reale
comporta...
Theo ha detto finalmente che l'ama ed è molto dolce...ma
Elena ha paura di risvegliarsi da questo sogno e la sua partenza e la
paura della distanza incombe.
Vi aspetto al prossimo capitolo!
Aggiornerò molto presto per cui se non volete perdervi il
seguito aggiungete la storia tra le storie seguite!
Grazie ancora
A presto,
Baci
|
Ritorna all'indice
Capitolo 9 *** Capitolo 9 ***
Il viaggio mi ha stremato ma dormire
tra le sue braccia è la cosa più rilassante e
riposante del mondo. Siamo arrivati a casa dopo circa 5 ore di strada
promettendoci di optare per altri mezzi di trasporto la prossima volta
ma non voglio lamentarmi, Theo è stato veramente un tesoro
ad organizzarmi questa sorpresa.
Non posso che amarlo da impazzire, è stata decisamente la
più bella sorpresa della mia vita.
A svegliarmi sono le sue labbra sulla pelle.
Mi stiracchio con piacere mentre Theo, che mi abbraccia da dietro,
continua a baciarmi la schiena, solleticandomi e allo stesso momento
provocandomi brividi di piacere.
Mi giro dalla sua parte. È a petto nudo, la sua pelle
è fresca e sa di bagnoschiuma al muschio.
« Buongiorno piccola » annuncia
« Stamattina mattiniero... »
« Avevo alcune cose da sistemare prima della
partenza... »
La parola partenza
mi toglie immediatamente il sorriso dalle labbra e mi sento di nuovo
nel turbinio della disperazione.
Partirà per Atlanta con il primo volo del pomeriggio e ho un
nodo alla gola al solo pensiero di doverlo salutare.
Per fortuna le riprese stavano per terminare e non avrei aspettato
tanto per rivederlo. Cerco di impormi di pensare a questo e di non
farmi rovinare gli ultimi momenti insieme dall'umore.
« Avresti dovuto aspettarmi per la doccia
» ammicco ancora turbata alla vista dei suoi pettorali.
Theo sorride col sorriso più sexy del pianeta.
« Ma capisco che hai un mucchio di roba da fare...
» continuo baciandolo a stampo e alzandomi diretta in bagno a
lavarmi.
Sono consapevole di avere i suoi occhi addosso, non indossavo quasi mai
il pigiama quando dormivo con lui... diciamo che non avevo neanche il
tempo di indossarlo perché finivamo a letto nudi in un
baleno... in ogni caso ero preparata all'eventuale
possibilità di riuscire a indossarlo e ieri sera, quando ci
siamo messi a letto esausti, ho sfoggiato un pigiama che sapevo per
certo avrebbe gradito.
E a giudicare dall'espressione che assume mentre mi dirigo verso il
bagno sta apprezzando ancora adesso.
Sorrido soddisfatta tra me fingendomi distratta. Ho uno short inguinale
blu a fiori e un top in tinta scollato.
Sotto l'acqua corrente della doccia ripenso alla mia decisione di
prendere un giorno di ferie quel giorno.
Theo si era opposto, non voleva che io avessi problemi a lavoro
chiedendo un giorno di ferie senza preavviso ma non potevo perdermi
queste ultime ore con lui, ne avrei rimpianto ogni singolo attimo.
Esco dal bagno avvolta da un semplice asciugamano bianco.
Theo è di spalle, parla al telefono con il suo agente
chiarendo i dettagli del suo volo e del suo arrivo ad Atlanta.
Con mio disappunto si è rivestito, speravo di trovarlo
ancora coi pettorali in bella vista, invece ha indossato una polo blu
che mette in risalto le sue possenti braccia e un paio di jeans.
'Con la zip intatta.
Finora.' ripenso tra me.
Volutamente gli passo davanti e vedendomi lo sento biascicare parole
confuse al telefono, tagliare corto e chiudere la telefonata.
Mi guarda con un'espressione indecifrabile ed io, ponendomi esattamente
davanti a lui, faccio una cosa che probabilmente non si aspetta che io
facessi: lascio cadere l'asciugamano ai miei piedi, non di certo a
causa del mio essere maldestra.
È un gesto sicuro e consapevole e la risposta arriva
immediata: Theo posa il telefono sulla scrivania e, non staccando da me
neanche per un momento i suoi occhi ardenti di desiderio, a grandi
falcate copre la distanza tra noi.
Senza tanti complimenti mi spinge verso la parete ed è
proprio quello che volevo facesse.
Gli sfilo la maglietta e mi stringo a lui e al contatto con la mia
pelle lo sento fremere.
Senza aspettare che sia io ad avere l'iniziativa si toglie i jeans
lanciandoli a terra e sentendolo più vicino il mio respiro
si fa affannato.
Infilo la mia mano tra i suoi capelli mentre lui bacia i miei seni
turgidi e con le mani accarezza il mio corpo come a plasmarlo con le
dita.
Mi spinge ripetutamente verso la parete e il contatto con la superficie
fredda mi fa rabbrividire.
Alzo una coscia a cingergli la vita mentre lui non la smette di
accarezzarmi e lo sento premere su di me quasi a fare piacevolmente
male mentre il mio corpo prende fuoco ad ogni contatto e aspetta goloso
il prossimo tocco.
Privati degli ultimi indumenti ci fissiamo l'un l'altra, il respiro
affannato e la vista offuscata, la voglia incontrollabile di sentirsi
una cosa sola.
Mi solleva da terra e mi porta a letto dove mi siedo a cavalcioni su di
lui.
Con entrambe le mani mi afferra i seni mentre gli mordo il labbro
inferiore aggrappata alle sue braccia così possenti e sexy.
Lo voglio , ogni parte di me vuole sentirsi sua e sentire lui mio e so
già di dover memorizzare ogni singolo gesto ed emozione per
riuscire a sopravvivere lontana da lui.
Lo sento tremare più forte quando gli accarezzo i muscoli
del petto per poi far scivolare le mie dita sui muscoli della schiena,
toccandoli uno per uno.
Porta le sue mani sulla mia schiena nuda spingendomi verso il basso
verso di lui e credo di non averlo mai sentito così vicino a
me, come se riuscisse a toccare la parte più intima e
privata di me stessa, ogni singolo pensiero e sensazione.
Impaziente mi fa sdraiare ed è su di me. Mi lecca l'orecchio
per poi scendere sul mio collo mentre io, impaziente di averlo, muovo
le mie mani su di lui.
« Non mi
basterai mai El, sei la cosa più bella che mi sia mai
capitata. Non esiste nessuna come te. Ti amo... »
Lo guardo per un momento,gli occhi che ardono di passione, i capelli
arruffati: è la cosa più bella che possa esistere
sulla faccia della terra e sono così fortunata ad averlo.
« Ti amo
anch'io » rispondo mentre implorante
lo spingo verso di me.
Il tragitto all'aeroporto è stato più breve di
quanto mi aspettassi.
Ho insistito nel volerlo accompagnare, non voglio sprecare neanche un
momento distante da lui fin quando mi è possibile.
Arriviamo ai controlli e rassegnata mi arrendo all'idea di doverlo
lasciare andare.
Theo mi stringe forte e mi bacia i capelli, anche lui è
visibilmente angosciato dal fatto di dovermi lasciare, ma dobbiamo
farci forza.
Mi alzo sulle punte dei piedi e lo bacio con passione.
Ci stacchiamo riluttanti alla voce squillante che annuncia l'apertura
del gate e l'inizio delle procedure di imbarco.
Non pensavo fosse così difficile gestire il distacco. Ci
guardiamo senza dire nulla, tenendoci per mano.
Theo mi è
entrato dentro e mi ha rubato il cuore.
Tento disperata di ricacciare dentro le lacrime ma qualcuna sfugge al
mio controllo.
È lui a rompere questo silenzio straziante.
« El ti prego, non piangere piccola mia » mi dice
asciugandomele. Annuisco poco convinta.
'Il tempo
passerà veloce ' ripeto tra me e me.
« Sono stati i giorni più belli della mia vita,
non farò altro che ripensare ad ogni attimo trascorso
insieme... tornerò presto da te Amore mio,
è una promessa. »
Ed è a quel PRESTO a cui mi aggrapperò disperata.
Ciao a tutti!
Come promesso ho aggiornato prestissimo!
Nella prima parte del capitolo vediamo Theo ed Elena decisamente molto
presi l'uno dall'altra... sanno che tra poco dovranno salutarsi e la
cosa angoscia molto El.
Nella seconda parte invece c'è la partenza di Theo.
Purtroppo deve tornare sul set e i due sono costretti a separarsi ed El
deve affrontare tutti i suoi dubbi e le sue paure.
Speriamo che T si comporti bene!
Voi cosa ne dite? Il ragazzo righerà dritto?
Al prossimo capitolo!
Baci
|
Ritorna all'indice
Capitolo 10 *** Capitolo 10 ***
Arrivo in ufficio in perfetto orario.
Non voglio dar modo a qualcuno di lamentarsi. Non so come
farò ad abituarmi alla sua assenza, è un vuoto
incolmabile e insopportabile.
Theo mi ha chiamato ieri non appena è atterrato... ha avuto
un buon volo e il tempo ad Atlanta era sereno.
Oggi sarebbe dovuto tornare sul set ad ultimare le riprese.
Successivamente sarebbe iniziato il tour promozionale di un altro suo
film e non sapeva ancora bene quanto lo avrebbe occupato.
Sbuffo al pensiero dei tempi bui che mi aspettano...e al pensiero dei
documenti che oggi avrei dovuto sistemare per conto di Mrs.Smith.
Almeno non sarei dovuta uscire vista la pioggerellina fastidiosa.
Clare entra in uffico e per la prima volta da quando lavoro qui mi
sorride e mi rivolge la parola in tono gioviale:
« Ciao Elena, tutto bene? »
Impiego qualche secondo a capire che si rivolge proprio a me.
« Ciao. Tutto bene grazie.
» rispondo lapidaria.
Ho trascorso gli ultimi mesi a cercare di essere carina con lei per creare
un ambiente di collaborazione e solidarietà a lavoro e ho
ricevuto solo calci.
Adesso tutta questa gentilezza mi sa di falsità.
Abbasso lo sguardo sullo schermo del computer, convinta di aver
concluso la conversazione.
« Oggi pioviggina, speriamo che più
tardi si sistemi, pensavo di andare a fare un giro per negozi.
» continua la ragazza.
Alzo lo sguardo verso di lei, indossa un tailleur nero con la gonna e
una camicetta rosa. Mi limito a sorridere cortese sempre più
perplessa.
Il mio telefono vibra e il cuore inizia a battere veloce.
Per poco non mi scivola il telefono di mano per quanto è
brusco il movimento che faccio per prenderlo.
Immagino sarai già a
lavoro. Coraggio piccola, il tempo passerà veloce.
Io sono a letto, peccato
che tra queste lenzuola non ci sia anche tu...
Ti penso sempre e mi
manchi tanto,
Tuo,
Scrat
Sorrido e rispondo subito:
- Scrat?
- Dovrai pur dare un
nome al tuo scoiattolo... no? - aggiunge Theo
- Ma Scrat mi suggerisce
pensieri innocenti e puri...mentre tu no!
- Amore non dirmi queste
cose che già mi sembra di impazzire...
- Mi manchi...
- Anche tu El, tanto. Ti
auguro una buona giornata, ci sentiamo dopo.
- Anche a te tesoro.
« è il tuo ragazzo?
» la voce di Clare mi riporta alla
realtà.
La mia mente stava vagando tra i mille momenti trascorsi con Theo, ero
tra le sue braccia ed era il posto più bello del mondo.
Non credo di aver mai sentito così tante parole uscire dalla
bocca di Clare.
Palese che stesse cercando di attaccare bottone, ma perché
cercare un contatto proprio adesso? Che c'entrasse qualcosa col fatto
che mi aveva vista con Theo?
È questo che fa la celebrità? Crea delle
dinamiche per cui tutti trattano bene te e le persone che ti stanno
accanto solo perché sei famoso?
Ecco perché T parla spesso di ipocrisia e
falsità. Quanto c'è di vero interesse in queste
parole e quanto invece nascondano un doppio fine?
Diffido da questo improvviso interesse per me.
« Si, è il mio ragazzo.
» aggiungo con un sorriso.
« Se ti va più tardi potremmo andare
insieme a fare un giro per negozi. Non ci siamo mai frequentate fuori
dal lavoro, non so nulla di te, potremmo parlare un po'...
» continua l'avvoltoio.
'In realtà
non ci siamo frequentate neanche a lavoro' ho voglia di
risponderle ma mi limito a declinare educatamente l'offerta dicendo che
ho delle cose da fare più tardi. Ed è vero.
Più tardi vado a prendere Jess in aeroporto e non vedo l'ora
di rivederla.
Apro la porta di casa e lo spettacolo che mi si pone davanti mi fa
gelare il sangue nelle vene.
La credenza della cucina è sotto sopra e c'è un
mucchio di roba sul tavolo.
Temo siano entrati i ladri e già sono in panico
perché non ho idea di cosa debba fare.
Avanzo titubante e per poco non caccio un urlo quando mi rendo conto
che c'è ancora qualcuno in casa.
La scena che mi si prospetta davanti è l'ultima cosa che
potessi aspettarmi.
Una ragazza bionda è in piedi dietro alla finestra con un
binocolo in mano e sta sbirciando fuori. La riconoscerei tra mille, un
abito corto rosa a fiori e quel tatuaggio sulla scapola destra.
« Jess??? Mi hai fatto prendere un colpo! Cosa ci
fai qui? » esclamo stupita.
La ragazza si gira verso di me e caccia un urlo di gioia. Ci
abbracciamo forte e la gioia di rivederci è tanta.
« Pensavo tornassi stasera. Stavo per scriverti per chiederti
quando potevo venire in aeroporto. »
« Il mio volo è stato
anticipato »
« Jess che bello rivederti!
» le dico staccandomi da lei.
Lei mi guarda entusiasta baciandomi sulla guancia.
« Anch'io El, non sai quanto! Dobbiamo raccontarci
un mucchio di cose! DEVI raccontarmi un mucchio di cose... non so, tipo
di te e di Mr.AhSapessiCosaTiFarei-James »
Rido a crepapelle, quanto mi era mancata Jess! Se non la conoscessi
bene mi darebbero fastidio questi continui apprezzamenti sul mio
ragazzo.
Il mio ragazzo.
Oddio, è strano pensarlo in questo modo...
Theo James è
il mio ragazzo.
Sorrido estasiata tra me.
« Com'è andata con Pierre? »
« Si beh, bene dai. Non ha avuto molto tempo per
me, sai per il lavoro... »
« Oh mi dispiace... »
« Ho avuto modo di fare shopping però...» risponde la ragazza con tono non molto
convincente.
« Va...tutto bene? » chiedo
cauta.
La conosco fin troppo bene per intuire che qualcosa non va, ma so
benissimo che è inutile insistere troppo, so già
che vuole i suoi tempi e deciderà lei quando è il
momento di parlare. Ma magari è solo una mia impressione....
« Si si... » risponde
« quindi Theo è partito ieri...tu come stai?
» mi chiede preoccupata cambiando palesemente
discorso.
Non so se vuole realmente cambiare discorso togliendo l'attenzione da
se stessa o se ha notato la mia faccia sconvolta.
Mi sento come uno straccio da buttar via e ho la testa costantemente
oltre oceano. Ci sediamo sul divano con una tazza di tè
ciascuna.
Il telefono vibra e leggo il messaggio che mi ha appena mandato Theo:
Va tutto bene? Non ti connetti
da un po'... stai lavorando?
« Jess perdonami, rispondo a
Theo e sono tutta tua »
« Fai pure » aggiunge la mia
amica.
Si amore, sono a casa e stavo
parlando giusto di te con Jess
che è appena
tornata...
Theo risponde dopo qualche secondo:
Di me?
Sorrido... sono indecisa sul dirglielo ma voglio
farmi quattro risate.
Si... credo che Mr.AhSapessiCosaTiFarei-James
sia proprio tu
Immagino la sua faccia appena legge il messaggio.
Pagherei per vederla di presenza. La risposta arriva immediata:
Oh. interessante... e cosa mi
faresti?
Indugio sui tasti e sbircio Jess che sta fissando
il suo cellulare e penso sia giusto mettere da parte il mio meraviglioso idillio personale e
dedicarle del tempo.
Non posso svelarlo
così, lo scoprirai quando deciderai di tornare.
Ti scrivo appena posso.
La sua risposta per fortuna non si fa attendere:
Mmm...un incentivo in più per tornare...io ho
un'idea ben precisa di cosa ti farei :P
A dopo
« Mi manca terribilmente Jess e non credevo potesse
essere così difficile... la distanza e la paura mi stanno
facendo impazzire » rompo il silenzio tra noi mentre metto
da parte il cellulare.
« Paura? »
« Si. Paura di perdere tutto ciò che ho
vissuto con lui, tutto ciò che potremo vivere...insomma
perdere lui. »
« El perché dici questo? Mi hai detto
che ti ha perfino detto che ti ama...e lo sai che gli uomini ci stanno
un po' a sbilanciarsi... devi fidarti di lui. »
« Ci provo ma non è facile …
continuano a venirmi in mente scene di Theo con altre donne... sono una
stupida lo so. »
« Non sei stupida. Sei innamorata e hai paura di
perdere l'uomo che ami ma vedrai che andrà tutto bene. Theo
vuole solo te quindi smettila di farti paranoie. »
Sorrido debolmente. Forse Jess ha ragione, non devo più
farmi paranoie.
« In ogni caso non risolvi nulla stando
così, stai solo male. Vivi la vostra storia e non pensare a
nient'altro. » continua Jess dopo aver
bevuto un sorso di tè.
« Solo che lui è un attore famoso e
avrò attorno così tante donne attraenti con cui
non potrò mai minimamente competere... non è
bello vivere con questa consapevolezza. »
« El non hai nulla da invidiare alle altre. Tu sei
una persona splendida e Theo si è innamorato della tua
personalità, non solo del tuo aspetto fisico. Qui aggiungo
un ringraziamento speciale al vestito super sexy di quella sera... hai
un bel fisico e va mostrato mia cara. »
« Sai, è giusto che tu lo sappia
Jess...alla fine ho optato per un altro vestito quella sera!
»
« Cooooosa? Potrei sentirmi profondamente offesa!
Avevo abbinato tutto! »
Le faccio una linguaccia. So che mi perdonerà.
« L'importante è la buona riuscita della
missione » aggiungo in mia
discolpa.
« Ti do ragione per questa volta. E poi El,
tornando al discorso... se un uomo è incline al tradimento
lo è a prescindere dal lavoro che fa o da chi è.
Il fatto che Theo sia famoso non vuol dire che non abbia dei valori e
che non sappia cosa sia il rispetto. »
« Si, indubbiamente. Dico solo che lui ha
più opportunità di essere infedele »
« Ha occhi solo per te. Prova a fidarti. Lo sai
meglio di me che l'amore è sempre un rischio e se non rischi
non saprai mai se ne valeva la pena... »
« Grazie Jess, mi sono mancate le nostre
chiacchierate »
« Te l'ho sempre detto io che sotto a tutto questo
mascara e a questo guscio rosa e appariscente si nasconde un animo
sensibile e saggio! »
« Ehi ma dimmi una cosa! Cosa stavi facendo con
tutta questa roba?! Mi hai fatto prendere un colpo...pensavo fossero
entrati i ladri!E perché avevi un binocolo in mano?
» chiedo perplessa.
La mia amica accavalla la gamba pronta a lanciarsi in uno dei suoi
soliti chilometrici racconti.
È tornata la solita vecchia Jess.
« El non puoi capire. Sono ancora in subbuglio.
Dovevo scendere alla fermata del pullman con le mie due valigie
sproporzionate (a proposito, avevi ragione, ho usato meno della
metà della roba che mi sono portata in Francia). Consapevole
del fatto che non ce l'avrei mai fatta da sola mi sono lavorata per
tutto il tragitto con sguardi accattivanti e occhiate seducenti un
ragazzo carino sul pullman, sperando che mi aiutasse una volta arrivata
alla mia fermata (e se non l'avesse fatto di certo glielo avrei chiesto
sfacciatamente). »
« Non lo metto in dubbio » mi
limito ad aggiungere.
« Non farmi perdere il filo...quindi arriviamo e il
ragazzo si avvicina spontaneamente per aiutarmi. Scendo alla mia
fermata e anche lui lo fa. Cioè, pensaci, anche lui doveva
scendere lì. »
Annuisco sporadicamente, lei prende un respiro e ritorna alla carica.
« Carica in quel modo non ho potuto sedurlo in modo
da farmi portare le valigie fino a casa... quindi mi sono limitata a
ringraziarlo e, mentre si allontanava da me, a fissargli il
culo. »
Scoppio a ridere inevitabilmente.
« Non c'è niente da ridere El, aveva
proprio un bel culo, di quelli sodi, pieni, compatti che ti fa venire
voglia di...tastare... e non quella roba molliccia e sgonfia che spesso
si vede in giro. Di culi così ben fatti se ne vedono
veramente pochi eh. Tornando serie, scopro che è un nostro
vicino. Cioè, è entrato proprio nell'edificio
più avanti. »
« Magari è andato a trovare qualcuno.
»
« Con le chiavi in mano? »
« Okay. Ma continuo a non capire cosa c'entra il
binocolo...Non sapevo neanche ne avessimo uno... »
« L'avevo intravisto tempo fa e smontando tutto
l'ho trovato. Sapevo mi sarebbe tornato utile un giorno.
»
« Non so quanto possa essere utile un binocolo a Londra visto
che non si vedono neanche lontanamente le stelle la sera ma lasciamo
stare. »
« è utile invece. Devo scoprire chi
è e devo... esaminarlo meglio. »
« Esaminarlo?
»
« Non ho avuto modo di constatare.... come sta
messo diciamo. »
Non posso trattenere le risate e scoppio in una fragorosa risata, la
prima da quando Theo è partito.... sono enormemente grata a
Jess... per essere se stessa.
« Quindi lo stai spiando? »
« Spiando... che brutto termine. Sto dando
un'occhiata, tutto qui! »
« Per fortuna Pierre è allo scuro del
tuo occhio di lince »
« El.... a proposito...Pierre ed io ci siamo
lasciati. »
La guardo con l'espressione sgomenta. Sospettavo mi nascondesse
qualcosa ma non pensavo potesse essere successa una cosa del genere e
intuisco subito che è una cosa seria, definitiva. Dev'essere
successo qualcosa di grave.
Jess mi guarda e cerca di accennare un sorriso incoraggiante.
« Oh Jess »
Una lacrima le scivola sul volto, sta cercando di trattenere le lacrime
ma stanno prendendo il sopravvento.
L'abbraccio forte profondamente dispiaciuta.
Dicono che piangere faccia bene, che sia liberatorio e sia un modo per
sfogare tutto il dolore e la sofferenza che ci si porta dentro.
Non so se sia vero o se sia solo un detto consolatorio, ciò
che so è che l'unica cosa che posso fare è
stringere forte la mia amica mentre tutto il dolore che ha dentro
esplode.
Ciao a tutti!
Ho aspettato ad aggiornare perché ho visto che c'era poca
gente qui su EFP... in ogni caso passiamo al capitolo!
Theo è lontano ed Elena sente molto la sua mancanza anche se
il ragazzo continua ad essere premuroso con lei.
Passerà del tempo prima che i due si riincontrino e anche T
sente il peso della lontananza.
Finalmente la nostra cara Jess è tornata più
frizzante che mai, peccato che sotto sotto anche lei soffra.
Ci tengo a precisare che il personaggio di Jess è dedicato a
due persone realmente esistenti nella mia vita...all'esterno danno
un'impressione totalmente differente da come sono in realtà
e spesso questo tipo di persone sono le più fragili.
Elena e Jess, sebbene siano molto diverse, sono grandi amiche e solo
stando vicine supereranno le difficoltà...
Vi anticipo che nei prossimi due capitoli darò
più spazio alla tanto amata Jess, ci sarà da
ridere!
Le recensioni sono più che gradite e grazie di essere
passati!
A presto
|
Ritorna all'indice
Capitolo 11 *** Capitolo 11 ***
Gestire la distanza a confronto del
dover gestire una situazione come quella che stava attraversando Jess
è decisamente una passeggiata.
So benissimo quanto lei tenesse a Pierre nonostante ci tenesse a
mostrarsi così libera e superficiale.
Conosco bene la mia amica e so perfettamente che è alla
costante ricerca di qualcuno che la ami sinceramente.
Ecco perché Pierre le era sembrato la persona adatta, un
uomo più grande di lei, serio e avviato dal punto di vista
lavorativo... dava proprio l'immagine di una persona concreta e
affidabile. Eppure si è comportato come il peggiore degli
uomini.
« A quel verme schifoso ho rovinato i piani per il
weekend! Altro che sorpresa... »
« Jess vedila in questo modo, se non avessi deciso
di fargli questa sorpresa non avresti mai scoperto la sua doppia
vita. »
Siamo sedute nel tavolo più interno del locale di Chan e
abbiamo appena ordinato da mangiare.
Sono veramente desolata per la situazione di Jess, è
sicuramente la peggiore cosa che potesse succedere e soprattutto non se
lo merita lei che, nonostante l'apparenza, non si sarebbe mai
comportata in quel modo.
« Avresti dovuto vedere che faccia ha fatto quando
mi ha visto... pensavo fosse semplicemente sorpreso o stressato....
insomma era decisamente in difficoltà. Ma ha fatto finta di
nulla. »
« Ma come l'hai scoperto esattamente?
»
« Non l'ho capito subito, nel senso, era strano,
sulle spine, ma pensavo fosse a causa di qualche problema a lavoro o
con il suo capo... Il giorno prima della mia partenza per Londra ero in
giro a fare shopping vicino al suo ufficio così ho deciso di
andare a trovarlo... solo che mi hanno detto che una volta entrata mi
hanno chiesto se io ero la famosa Charlotte... »
« Charlotte? »
« Si... Charlotte... la sua fidanzata. »
« E tu cosa hai fatto? »
« Ho capito la situazione e ho detto che ero Charlotte,
così mi hanno fatto entrare annunciandomi per lei. Dovevi
vedere che faccia ha fatto quando invece della sua Charlotte si
è ritrovato davanti me. Ho fatto una gran scenata davanti a
tutti, gli ho fatto fare la figura del verme... Ho scoperto che
uscivano da mesi e che era troppo comodo avere una fidanzata a Londra
per quando veniva in città per lavoro... »
« Jess sono senza parole...è
veramente... »
« è una merda di uomo. Gli ho mollato un
ceffone, ho preso le mie cose e sono andata in hotel. Non potevo stare
più in quella casa. Il giorno dopo ho prenotato il primo
volo disponibile e sono tornata a casa. Non prima di aver attuato la
mia vendetta però. La scena in ufficio è stata
l'assaggino...»
« Cosa hai fatto? » chiedo curiosa.
« Acqua ossigenata nello shampoo e colla vinilica nel
dentifricio. Lo aspetto al varco a quello stronzo »
Rido a crepapelle pensando alla faccia di Pierre quando
scoprirà quelle poco piacevoli sorprese.
« Ben gli sta! »
« La sua fortuna è stata il fatto che io avessi il
volo il giorno dopo e che non sapessi l'indirizzo di quella gallina. Mi
chiedo se c'è stato mai qualcosa di vero tra noi...
»
« Jess sono veramente desolata... »
« El non ti preoccupare, mi consolerò
presto... c'è quel ragazzo lì per esempio che non
la smette di guardare da questa parte... »
« Ma chi, Liang? Mi dispiace disilluderti ma
è cotto di me. Ma potrei cedertelo se vuoi. Un buon partito,
un locale di proprietà... ti sistemi per la vita...
»
« Potrei farci un pensierino...
» ridiamo a crepapelle e sono felice che Jess sia
una ragazza molto forte.
Supererà questa batosta, ne sono sicura.
Mentre parliamo del più e del meno la voce proveniente dalla
tv attira l'attenzione. Nomina in maniera molto chiara un nome in
particolare.
Il nome del mio ragazzo.
Anche Jess lo nota ed entrambe smettiamo di parlare per ascoltare
meglio.
È un servizio direttamente dal set, chiaramente di qualche
mese fa.
“ Theo James, inglese,
magnetico, sensuale, dapper dandy, elegantissimo sia on & off
the screen, è il nuovo sex symbol delle teenagers (e non
solo) di tutto il mondo grazie al suo ruolo nella nuova trilogia che
sta facendo impazzire il mondo. Adesso la parola a Theo.
Come affronti il fatto di essere
un'icona sexy che si potrebbe trovare sui poster appesi alle pareti di
migliaia di adolescenti?
E'
gratificante. Non penso ci sia niente di male. Succede. Fa parte del
gioco. Dopotutto questo lavoro si fonda molto sull'estetica. Tuttavia
mi piace pensare di essere uno che ha anche un cervello, oltre ad un
bell'aspetto.
La voce di Theo arriva alle mie orecchie
come una musica bellissima, vorrei tanto averlo accanto e poterlo
abbracciare...
Parlando di cose
più frivole, come è stata la scena del bacio?
Non ero
certo dispiaciuto di dover baciare una bella donna come Shailene, ma
è stato molto più di questo...
Il mio cuore sobbalza. Con la coda
dell'occhio vedo Jess guardarmi preoccupata. La voce di Theo continua
chiara e decisa:
È stata una
scena molto importante per noi perché volevamo onorare la
storia di questi due personaggi in maniera romantica ma non banale e
visto che c'è soltanto una scena d'amore in tutto il film,
volevamo farla al meglio.
Quando
si tratta di amore, cosa è importante per te, come uomo?
Non vorrei
sembrare banale, ma apprezzo le donne con il senso dell'umorismo. Deve
esserci ovviamente una chimica tra noi, ma sono molto attratto da chi
è in grado di non prendersi troppo seriamente.
ll primo film della trilogia debutterà nelle
sale cinematografiche alla fine di questa primavera.”
Finito il servizio il silenzio è imbarazzante.
« Non
ero certo dispiaciuto di dover baciare una bella donna come Shailene,
ma è stato molto più di questo.
» ripeto ad alta voce.
« El è un'intervista di mesi fa dai...
non vuol dire nulla! E poi è chiaro che si riferisce dal
punto di vista strettamente lavorativo...»
« Non so... Shailene Woodley...è una
bellissima ragazza... »
« Lo è...ma non vuol dire nulla.
È una collega »
« Eppure sembrano molto in sintonia. E lei
è molto intelligente, è gentile e
simpatica... »
« El, stai serena... non è nulla di
grave. »
Avrà ragione Jess? So solo che ho un senso di inquietudine.
Pagato il conto e annuito un paio di volte a Chan e ai suoi
discorsi strani, io e Jess dobbiamo salutarci, è ora di
tornare a lavoro e lei a lezione.
Un mese dopo
In altri tempi oggi mi sarei sentita febbricitante.
È il giorno del mio compleanno ma la lontananza da casa e
dalla mia famiglia e soprattutto da Theo mi rattrista troppo.
Sentire la sua voce al telefono mi trasmette una sensazione di casa e
di angoscia nello stesso tempo, mi manca da star male...
- Amore auguri di buon compleanno!
- Grazie tesoro... sai che non sarà bello per niente senza
di te...
- Non dire così...
- è la verità...mi manchi tantissimo amore... so
che sei preso e non hai neanche il tempo di sentire la mia
mancanza...ma a me manchi parecchio...
- El ma cosa dici?! Lo sai benissimo che mi manchi tantissimo! Lo sai
che odio tutte queste interviste in cui continuano a chiedere di me e
della mia vita che io tento disperatamente di far restare privata...lo
sai che non mi sto divertendo... penso sempre a te e al momento in cui
potrò stringerti tra le mie braccia...ci vedremo presto, te
lo prometto.
- Lo spero Tesoro, io non ce la faccio così...
Sguscio via dalle coperte e ciò che attira la mia attenzione
è un fiore di cartapesta rosa attaccato sul display del mio
cellulare. C'è anche un biglietto e sorrido pensando a chi
sicuramente l'ha scritto prima di uscire di casa.
Buon
compleanno El!
Oggi
è il tuo compleanno e sono decisa a renderlo
un
giorno stupendo anche se Mr.IconaSexy è lontano...
quindiiiii
stasera si va a ballare! A dopo!
Jess. Adoro
quella ragazza... sa già che è dura per me non
avere Theo vicino e sta facendo di tutto per farmi svagare.
Anche se l'idea di andare a ballare non mi entusiasma
particolarmente... come faccio a dire di no?!
Mi preparo velocemente per andare a lavoro, Mrs Smith non
avrà di certo un occhio di riguardo per me se arrivo in
ritardo anche se è il mio compleanno.
Clara ha tentato per due volte di invitarmi fuori, ho sempre
declinato le proposte ma lei continua a essere gentile e questo lo
sfrutto decisamente a mio vantaggio. Non avere un pitbull che ti guarda
da lontano con sospetto rende le mie ore lavorative più
rassicuranti.
La mattinata passa lenta e oziosa mentre io ripenso a Theo in giro per
il mondo per promuovere il suo nuovo film Follow me.
È già passato un mese dall'ultima volta che ci
siamo visti, le riprese erano finite già da un pezzo ma
dovevano lanciare l'altro suo film con tutto ciò che
comporta...cioè un via vai di interviste e conferenze.
Follow me...magari
potessi seguirlo veramente...
Il mio 25esimo compleanno sarà sicuramente il peggiore della
mia vita, di questo ne sono certa e per questo , quando ricevo quella telefonata,
non posso che essere estasiata e su di giri.
Un mio amico dall'Italia è a Londra e mi ha contattato per
vederci.
Non vedo Luca da una vita ormai ma tramite i social siamo rimasti in
contatto... per me Luca vuol dire sentire un po' di aria di casa, di
aria d'Italia. E in questo momento ne ho di bisogno.
In realtà io e Luca abbiamo frequentato la scuola elementare
insieme ed è stata la mia prima cotta. Lui era il belloccio
della classe, era brillante ma sapeva il fatto suo.
Mi sistemo i capelli guardandomi allo specchio quando sento il telefono
vibrare.
È Theo.
Gli avevo scritto che sarei stata a pranzo con Luca.
La voce dall'altra parte mi chiede senza tanti giri di parole:
- E chi è Luca?
- Amore un mio vecchio amico dall'Italia!
- E cosa ci fa qui?
- Credo per lavoro! Pranziamo insieme! Non lo vedo da una vita!
- Mi sembri molto felice di rivederlo.
- Lo sono amore, è bello rivedere qualcuno dopo tanto
tempo...e poi mi ricorda casa.
- Quindi passerai il tuo compleanno con un perfetto estraneo...
Rimango allibita. Noto una nota di sarcasmo e gelosia ma non vorrei
sbagliarmi.
- Amore io preferirei passare questa giornata con te, lo sai... ma
purtroppo non ci sei.
- Non certo per colpa mia.
- Amore neanche per colpa mia se è per questo. È
del tuo lavoro che stiamo parlando - rispondo indisponendomi.
- Non sono certo qui a divertirmi o a spassarmela. Ne abbiamo parlato
stamattina.
- Lo so.
- O a uscire con altre donne.
- Cosa vorresti insinuare? Che io invece me la spasso? Sai benissimo
cosa ho passato nell'ultimo mese e sei ingiusto a fare queste
supposizioni.
- Anche per me è un periodo difficile, lo sai.
- E io ti ho sempre supportato mi pare. Adesso non sarai mica geloso?
- Io? Affatto.
- Bene. - rispondo indispettita
- Bene.
Rimaniamo in silenzio per un po'. Adesso sono decisamente furiosa.
È lui a prendere la parola per primo:
- El scusami, sono un po' nervoso in questo periodo... perdonami...buon
pranzo e salutami questo Luca... e si, sono un po' geloso.
Mi addolcisco subito, non ce la faccio ad essere arrabbiata con
lui...inoltre il fatto che sia geloso non può che farmi
piacere...
- Amore sai che sono solo tua e non ho occhi che per te!
- Vale lo stesso per me, sempre. Sarà meglio che questo Luca
tenga le mani a posto se no lo sistemo io!
Rido a crepapelle. Non sarà di certo il compleanno
più bello della mia vita, Theo è lontano e mi
manca da morire... ma è il primo compleanno in cui Theo
è nella mia vita e la mia vita è così
cambiata che decido di guardare il bicchiere mezzo pieno...
Considerando il fatto che Theo James è il mio ragazzo posso
dire che il mio bicchiere è pieno a tre quarti.
Ciao
a tutti! Scusate il ritardo ma sono presa con gli esami in uni!
Vi consiglio di aggiungere la storia tra i preferiti,
aggiornerò mooolto presto!
In questo capitolo scopriamo cosa è successo alla povera
Jess... e vediamo T decisamente molto geloso anche se non vuole
ammetterlo!
e chissà...magari il compleanno di El non sarà
poi così terribile!
A presto!
|
|