The Documentary

di illshowsyou
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Capitolo uno. ***
Capitolo 3: *** Capitolo due. ***
Capitolo 4: *** Capitolo tre. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


Prologo.


Mi dispiace Justin, non posso accettarlo!” mi disse Jason, il tutor del corso che stavo frequentando.
Ma come?” chiesi. “Perché no?” sbuffai. Era la seconda volta che rifiutava un mio lavoro.
E me lo chiedi anche? Senti Bieber, sei bravo lo ammetto, ma non è quello che cerco.” Spiegò.
Corrugai le sopracciglia non capendo e continuò “Sono argomenti banali questi, insomma a chi vuoi che interessi il cibo della mensa da dove provenga o come si accoppiano le rane? Merda, quel documentario è davvero orribile” ridacchio.

Lo feci anche io. Ehi, io la trovavo una cosa interessante, non ho mai visto due rane fare sesso.

Devi trovare una cosa che ‘bum’ colpisca il pubblico, qualcosa che non si aspetterebbe mai, intesi?” si alzò dalla scrivania sistemando alcuni fogli.
Si okay, ma per esempio?” mi alzai anche io, seguendo il suo precedente movimento.
Non lo so Bieber, stupiscimi.” Sorrise e prese la sua borsa mettendo alcuni fogli all’interno.
Hai tempo due mesi, se tra due mesi hai quello che cerco lo farò trasmettere al festival, altrimenti provaci il prossimo anno mio caro Bieber.” E se ne andò.

Che cazzo faccio?


Salveeeeee :)
Questo storia non è mia ma di mia cugina che a quanto pare non ha un account efp, quindi la pubblico dal mio haha
ho giàil primo capitolo pronto, fatemi sapere cosa ne pensate!
A presto:*

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Capitolo 2
*** Capitolo uno. ***


Capitolo uno.

Andrea

“Ragazze, oggi che ne dite di venire da me?” chiesi alle mie due migliori amiche: Roxanne (Roxy) e Elisabeth (Beth)
“Sicuro” dissero in coro. Mi salutarono e andarono a lezione, avevano quasi tutti i corsi insieme quelle due.

Sorrisi e chiusi l’armadietto mettendo sotto il braccio il mio libro di letteratura. Adoravo quella materia.
Feci per andare in classe ma camminando – forse un po’ troppo vicino agli armadietti – si aprì una porta che mi andò a finire in fronte. Ahia, uscirà sicuramente un bel bernoccolo. Persi l’equilibrio e caddi a terra. Ah, adesso pure il mio sedere.

“Scusami tanto, sono molto dispiaciuto”il ragazzo che parlò – con una voce alquanto bella aggiungerei – mi tese la mano e io senza guardarlo in faccia mi affrettai a prenderla.
“Non..” mi bloccai, alzando la testa “preoccuparti”. Rimasi pietrificata dalla sua bellezza nonostante avesse gli occhiali, anzi: gli davano un’aria da sexy nerd, santo cielo. Perché non ho mai visto questo ragazzo?
“Ti se fatta male?” mi dimenticai anche del libro che fino a pochi secondi fa avevo in mano, fin quando lui si abbassò a terra e me lo porse subito dopo.
“Grazie e no, non mi sono fatta nulla” sorrisi, spostandomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
“Bene, allora ciao” si grattò la nuca imbarazzato e si girò.

Feci un cenno con la mano e sbuffai, assicurandomi ovviamente che lui non fosse più nelle vicinanze.

Chi era quel ragazzo?

“Piccola” venni interrotta nei miei pensieri da Ray, il mio ragazzo.
Ops… si, ho un ragazzo.

E’ il capitano della squadra di basket ed è il ragazzo più carino – credo – della scuola. Ogni ragazza vorrebbe fare un giro sul suo letto e ci credete, io non l’ho ancora fatto.
Personalmente vorrei aspettare quello giusto, e poi non sono ancora pronta.
“Hey” mi girai e gli portai le braccia al collo, baciandolo.
“Stasera ho le prove con i ragazzi, non posso venire a casa tua” mi fissò dispiaciuto mentre lasciò che le sue mani scendessero sul mio sedere.
Le spostai subito, non dandogli troppa importanza. “Lo so, ho invitato Roxy e Beth” sorrisi.
“La mia ragazza ricorda tutto” ridacchiò. “Sei stupenda” mi baciò la punta del naso.

Adoravo questo suo lato dolce, ma odiavo il suo lato iper-protettivo da ragazzo geloso e quando si arrabbiava.

“Ci vediamo dopo?” mi leccai le labbra. Sbuffo. “Devo andare a lezione!” spiegai, mentre con le mani – ancora attorno al suo collo – gli accarezzavo i capelli.
“Devi proprio?” mi fece il labbruccio.
“Si, devo proprio e dovresti anche tu” risi.

Lo allontanai dalle sua possenti spalle e gli feci uno sguardo di rimprovero. Non mi andava che andasse con i suoi amici chissà dove e chissà a fare cosa durante l’orario scolastico.
Non sono mai stata quella fidanzata gelosa che impedisce al proprio ragazzo di passare del tempo con gli amici ma durante la scuola no!

“Okay mammina, ma voglio un bacino” increspò le labbra.
Sorrisi e lo baciai. “A dopo” sussurrai sulle sue labbra.

Okay adesso pensiamo.
Ragazzo misterioso non mi sono ancora dimenticata di te!

Justin

Andrea mi ha parlato.
Andrea Davis mi ha parlato.
Andrea, la ragazza più bella della scuola, mi ha parlato.

Stavo per svenire sul posto, cazzo era bellissima.
L’ho sempre vista e ammirata da lontano in questi anni ma non le ho mai parlato.
Ero troppo timido per avvicinarmi a lei e chiederle qualcosa, per me era tragico anche solo presentarmi.

Cazzo, sono un ragazzo, che problemi ho?

Sapevo – purtroppo – che era la ragazza di Ray, il capitano della squadra di basket e che lei era una cheerleader, e credetemi: in quelle condizioni è davvero uno spettacolo. Ha un corpo da paura.
Spesso andavo a vedere le partite solo per vedere le cheerleaders, solo per lei. Ma questo non lo sa nessuno, nemmeno i miei amici.

Lei, nonostante sia conosciuta a scuola, non è la classica ragazza finta e oca di un capitano di basket. Non è scema o cretina, non è puttana, lei è semplicemente così stupenda.
Darei oro per essere il suo ragazzo.

“Yo amico” mi salutò Ryan.
“Hey bro” lo salutai. “Dov’è Ryan?” chiesi mettendomi in fila alla mensa.
“Eccomi” sbucò dal nulla. La stupidità di questo ragazzo è insuperabile.
“Dopo ci devi raccontare com’è andata con Jason” Dissero.

Già Jason…sospirai. Non sapevo che cazzo fare.
“Okay” mormorai.

Andarono entrambi ad occupare il tavolo mentre io presi da mangiare dalla signora dietro il bancone.
Guardai la teca, che schifo. Alla mensa non facevano mai del cibo degno di essere mangiato.
Presi il mio vassoio rassegnato e l’ansiana signora mi mise del “cibo” sopra.

Andai al tavolo sotto gli occhi dei miei migliori amici.
“Allora?” Chaz parlò , riferendosi all’incontro con Jason.
“Niente da fare” sospirai, addentando la mela.
“Ma come, di nuovo? Ma questo Jason per caso vuole un Titanic 2? Cazzo.” Sbuffò.

Loro sapevano io quanto ci tenessi. Sapevano anche il perché…

“Devo trovare qualcosa, ho due mesi di tempo altrimenti ciao ciao festival, e il mio video deve essere trasmesso, cazzo.”
“Hey calmati, troveremo qualcosa.” Mi rassicurò Ryan.
Lo guardai annuendo, ci dovrà essere qualcosa su cui fare un documentario.

Il campanello della mensa suonò, segno che la porta era stata aperta; segno che erano entrati altri studenti.
Mi girai, e che studenti… LEI!

Era appena entrata Andrea Davis, bellissima come sempre nel suo jeans – troppo – aderente, le fasciava le gambe e i glutei in maniera perfetta. Sembrava ancora più slanciata e snella grazie ai suoi stivali bassi con un tacco basso. Portava una canotta bianca- anch’essa aderente – con un giubotto di pelle sopra. Aveva aggiunto una sciarpa che le copriva la scollatura ma ops, io guardo pure lì.
Eh cazzo, riuscivo ad intravedere il suo reggiseno blu. Che Dio mi aiuti, quella ragazza è una dea.

Tornando tra i comuni mortali, vidi un braccio sul suo fianco che scendeva mano a mano troppo in basso, fine al suo culo! Beato Ray che lo poteva fare.
Sia chiaro, non sono un puttaniere che prende la prima ragazza che capita per scopare, ma capite toccare lei? Toccare Andrea? Probabilmente sarà il paradiso.

Probabilmente si sentiva osservata – be, la guardavano sempre tutti – ma girò la testa smarrita verso di ME. Capite?

Aspettate, verso di me? Oh cazzo.
Si accorse che la stavo fissando troppo e mi sorrise.

Cosa? Non credo di aver capito bene quello che sta succedendo.

Mi girai subito per non diventare paonazzo, che figura di merda.
“Che tostona” sentì Chaz dire.
“Già, quella ragazza è il sogno di ogni essere umano di sesso maschile” ridacchiò.

Rimasi in silenzio. Questi commenti su di lei mi davano fastidio, ma avevano ragione.

“Non è vero Justin?”
Alzai la testa. “Cosa?” chiesi.
“Non è il tuo sogno Andrea Davis?” ridacchiò.
Annuì semplicemente.
“Perché così silenzioso? E’ successo qualcosa vero? Lo sapevo, stai così già da prima e non è solo per la faccenda di Jason” disse con determinazione.
“Beh, forse c’è qualcosa.” Sorrisi, ripensando a stamattina.
“Sputa il rospo” dissero in coro.
“Okay” ridacchiai. “ Stamattina ecco, per sbaglio le ho dato la porta in faccia” dissi.
“Spiegati” disse Chaz.
“Ero appena uscito dal corso di Jason, stava camminando vicino agli armadietti e passava di lì e per sbaglio l’ho fatto, ed è anche caduta.” Spiegai. “L’ho aiutata a rialzarsi, le ho preso il libro e poi mi ha detto che non dovevo preoccuparmi.” Finì.
“Sei un coglione” disse Ryan. “Quando pensavi di dircelo? Continuò Chaz.
Alzai le spalle, prendendo il succo e fare un sorso dalla cannuccia.

Le mie curiosità su Andrea erano imense. Cosa faceva durante il giorno? Cosa le piaceva? I suoi interessi?
Ci furono alcuni minuti di silenzio quando Chaz parlò.

“Ragazzi, mi è venuta un’idea.




 

Heilaaaaa'
Grazie per tutte le visualizzazioni del prologo e per la recensione e il messaggio.
Eccovi il primo capitolo e recensite se vi va.
Alla prossima guysss :)

 

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Capitolo 3
*** Capitolo due. ***


Capitolo due.

Justin

Respira.
Inspira.
Respira.
Inspira.
Mal che vada dice di no!

“Okay, ciao Andrea, mi chiedevo …” mormorai. “No” affermai subito dopo. “Hey Andrea, per caso vorresti essere la protagonista del mio documentario?” parlavo da solo. “No, cazzo.” Sbuffai.
Come avrei potuto chiederle di aiutarmi per il mio documentario.
Però dovevo ammettere che Chaz – si lui, ci credete? – aveva avuto un’idea brillante.
 
“Che idea?” chiese Ryan.
“Beh, tutti vorrebbero Andrea come amica o fidanzata no? Cosa si prova ad essere desiderata da tutti o essere guardata da tutti, o che so … cosa si prova a stare sempre al centro dell’attenzione?”
Sorrisi.
“Chaz, sei un genio” non posso credere di averlo appena detto.
 
Magari accetterà, o magari no. Ci devo almeno provare. Partecipare a quel festival era il mio sogno, dovevo riuscirci.
Ed eccomi qui, vicino al mio armadietto aspettando che la bellissima Andrea venga vicino al suo – di fronte al mio – armadietto.
Eccola, in tutto il suo splendore. Oggi indossava una gonna rosa pesca fino al ginocchio che le faceva notare il punto vita stretto e una camicetta all’interno bianca. Al piede portava semplici stivali marrone chiaro. Si intravedevano le gambe e metà ginocchio. Aiuto.
Ci siamo.
“Ci vediamo dopo, buona fortuna!” ridacchiarono Ryan e Chaz. Bastardi.
Feci un respiro profondo prendendo in spalla il mio zainetto e mi avvicinai. Fortunatamente non era con le sue due migliori amiche. Sarebbe stato troppo imbarazzante, e direi che lo era già abbastanza.
Senza fare troppo rumore mi appoggiai all’armadietto affianco al suo, dal lato opposto in cui si apriva.
Guardai la sua mano curata e le sue unghie laccate di rosa chiaro spingere piano l’armadietto per poi chiuderlo e la osservai.
Adoravo quando metteva un filo di trucco che non si notava tanto. Era semplice e naturale e non aveva bisogno di coprirsi con fondotinta o roba varia. Non aveva neanche bisogno di mettere del rossetto rosso, le sue labbra erano piene e rosee e ogni volta ti veniva voglia di torturarle, chissà se sono morbide come sembra.
Si girò e si spaventò non appena mi vide. Sono davvero così brutto? Cazzo.
Si mise una mano in petto,proprio sul cuore e chiuse gli occhi. Ridacchiai mentalmente, era adorabile.
“Ciao”mormorai.
“C-Ciao, scusa, i- io non ti avevo visto” le sue guance si colorarono di rosa. Qualcuno faccia smettere questa ragazza di essere sempre così schifosamente bella per favore.
“Scusami tu, ti ho spaventata” sorrisi.
“Sai, dovremmo smetterla di scusarci quando ci parliamo” ridacchio. La imitai, già, è vero. Non avevamo fatto altro.
“Piacere, sono Justin” le porsi la mano.
Me la strinse sorridendo. Cazzo si, sono davvero io? Ho avuto davvero il coraggio di parlare con Andrea Davis? “Justin…?” domandò. “Bieber, Justin Bieber” precisai.
“Sono Andrea, Andrea Davis.” So come ti chiami. So dove vivi. So quanti anni hai. So – purtoppo –che sei fidanzata ma va bene.
Sorrisi, okay era arrivato il momento, come faccio a chiederlo?
“Senti, ti volevo chiedere una cosa, o meglio: un favore” mi torturai le mani.
“Dimmi pure” sorrise, stringendo i libri al petto.
“Ecco … io non voglio sembrare troppo invadente” mi grattai la nuca imbarazzato. Perché non sono nato puttaniere?
“Beh, non lo sembrerai se non me lo dici” ridacchiò.
“Allora, si tratta del corso di documentario. Io dovrei farne uno entro due mesi, non riesco a trovare argomenti adatti e mi chiedevo…” spiegai. “Ti chiedevi?” sorrise. Probabilmente aveva già capito.
“Ti andrebbe essere la protagonista? Insomma, tante persone vorrebbero sapere cosa si prova ad essere popolare, ad essere guardata o ad essere desiderata da tutti.” Oh no, ti prego dimmi che non l’ho davvero detto.
Ridacchio. “Mi desiderano tutti?” sorrise.
Se proprio non te ne sei accorta: SI, soprattutto il sottoscritto ma sono dettagli.
Diventai rosso “Beh, ecco io…” sbuffai.
“Mi piacerebbe essere la protagonista del tuo documentario.” Accettò.
“Davvero?” domandai, giusto per esserne sicuro.
“Certo, perché non dovrei?” sorrise.
Mia. La volevo mia.
Scusate, sono un maschio e certi pensieri capitano.
“Bene, durante il documentario non dovrò fare altro che filmarti e farti qualche domanda sulla tua vita” spiegai.
“Nessun problema, ti lascio il mio numero così ci organizziamo meglio.” Le porsi il mio cellulare e lo salvò.
“Non c’è bisogno che mi dai il tuo, contattami e capirò” disse frettolosamente. “Devo scappare, ci si vede Justin.” Mi sorrise.

Cosa è successo?
Ho il numero di Andrea Davis.
Niente di preoccupante.
Ah e ha accettato di essere la protagonista del mio documentario.
Passeremo più tempo insieme per i prossimi due mesi.
Tutto a posto.

Andrea

“Scusate il ritardo” mi scusai con le mie amiche. Avevamo le prove adesso.
“Dove sei stata?” mi chiese Beth.
“Oh, un ragazzo mi ha fermata per chiedermi una cosa!” mi levai la gonna e misi la mini-gonna del completo da cheerleader.
“Ragazzo, che ragazzo?” chiese Roxy.
“Un certo Justin Bieber, devo fare la protagonista del suo documentario!” spiegai, sorridendo al pensiero. Justin era davvero carino.
“Bieber hai detto?” domandò Beth. Annuii”Ah ho capito, è nel mio corso di inglese, cazzo sorella, è davvero sexy quel ragazzo.” Rise.
“E’ anche nel mio corso di matematica, i suoi occhiali lo fanno sembrare più sexy di quanto non lo sia già, ben fatto ragazza” disse Roxy.
Ridacchiai. “Okay, ho capito che è sexy ma ora aiutatemi a mettere questo top che non ci riesco” sbuffai.
Arrivarono dietro di me e mi aiutarono. “Qualcuno ha bisogno di tanti nuovi reggiseni” canticchiò Beth. “Ti sono cresciute le tette chica” spiegò.
“Anche il tuo culo, è più sodo e tondo” chiarì Roxy. “Dammi il tuo corpo tesoro” sbuffò di nuovo lei.
Sapevo di avere un bel corpo ma capiamoci, non sono una puttana.
Mi sentivo bene con me stessa e poi anche loro avevano un fisico da paura.
“Su, andiamo pervertite.” Ridacchiai.

[…]

“Quel nuovo passo è antipatico, non riesco a farlo” piagnucolò Sarah, una cheerleader.
Non parlai. Ero stanchissima.
“Andrea, poi dovrai spiegarmelo meglio” disse di punto in bianco.
“Okay” sorrisi. Adoravo fare queste cose, mi piaceva spiegare passi nuovi. Infatti, questo è il motivo per cui sono capo-cheerleader. Non per vantarmi ma sono un genio con le coreografie.
Quasi tutte le ragazza si vestirono in fretta. Ma non erano stanche? Io non avevo proprio forze.
Trafficai un po’ con il cellulare giusto per riprendere fiato e dopo rimasi da sola. Anche Beth e Roxy avevano da fare.
Mi spogliai completamente assicurandomi che non ci fosse nessuno e portai tutto l’occorrente per fare una doccia nei bagni.
Lavai tutto il sudore dal mio corpo, mai come ora avevo faticato così tanto alle prove. Mi sentivo distrutta.
Una volta uscita, lasciai che i miei lunghi capelli bagnati ricadessero sulla mia schiena e avvolsi un’asciuga mano intorno al mio corpo.
Mi guardai allo specchio. Personalmente mi ritenevo una ragazza non bellissima ma abbastanza carina.
Mi venne in mente stamattina, quando Justin ha detto che mi guardavano tutti e che mi desideravano tutti. Davvero pensava questo? Spero solo non mi consideri anche lui una poco di buono a causa della mia popolarità. Non mi piaceva neanche essere popolare, solo perché sono la ragazza del capitano di basket non vuol dire niente. Bah, non ho mai capito il liceo americano.
Ritornai in camerino e presi subito il mio cellulare.

5 chiamate perse da Ray.

Sbuffai, odiava quando non rispondevo al telefono. Meglio se mi preparo mentalmente per un litigio.
Stavo per avviare la chiamata quando sentì un rumore di passi poi una voce.
“C’è qualcuno qui?” cazzo, si sono qui ma sono nuda, solo con un’asciuga mano addosso.
Fortunatamente lo spogliatoio delle ragazze era chiuso e avevo intuito fosse una voce maschile. Quindi, ripresi il mio telefono e poi mi resi conto dell’orario.

Cazzo, stavano chiudendo l’edificio scolastico.

Mi girai verso la porta quando ci fu uno scatto.
Stanno aprendo la porta.
Mi nascosi di fretta e furia dietro la parete che separava bagno e spogliatoio.
Che dio mi aiuti per favore, non voglio che mi vedano così. Sono sempre stata una brava ragazza, non ho mai fatto niente di male. Non voglio essere messa in punizione.
Sentivo dei passi sempre più vicini e respirai affannosamente.
Jason, c’è della roba qui!” gridò quella voce. Mi era familiare.
Mi affacciai di poco. Oh mio Dio.

Justin.

Che ci faceva lui qui?
Respira Andrea, respira. Il peggio che può succedere è che ti chiuda qui dentro. Ma che cazzo me ne frega? Il peggio è se mi vede così, che vergogna. Non mi vorrà più come protagonista e penserà sicuro che sono una puttana che rimane nuda a scuola.
La vita è ingiusta! E’ la prima volta che mi succede.
Mormorò qualcosa fra se e se e uscì fuori. Mi ha chiuso dentro? Meglio se prima mi vesto.
Adesso o mai più.
Mi avvicinai ai miei vestiti e quando stavo per levare l’asciuga mano la porta si aprì una seconda volta.
Mi girai con gli occhi spalancati.
Andrea?” domandò Justin con occhi sgranati.
Ops.

Lo conoscevo da nemmeno un giorno e già mi aveva vista mezza nuda.




Hello!
Okay sinceramente non avevo letto ancora questo capitolo, volevo solo pubblicarlo però ho letto l'ultima parte e devo dire che non mi aspettavo così presto una simile parte. 
Non che abbiano fatto sesso haha ma insomma boh capitemi vi prego.
Dio solo sa mia cugina che ha in testa ma okay, spero mi mandi il prossimo capitolo al più presto.
Tengo a precisare una cosa.
Justin non è un nerd, non è uno sfigato e non è un secchione.
E' un normalissimo ragazzo che frequenta un corso, niente di più.
Lasciate qualche recensione se vi va.
A prestoooo :)

 

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Capitolo 4
*** Capitolo tre. ***


Capitolo tre.

Justin

“Hey Justin” ridacchiò nervosa.
Santo cielo è nuda con un asciuga mano addosso che le copre nemmeno metà corpo.
Ma che ci faceva ancora qui?
 
Non riuscivo a non pensare ad oggi pomeriggio.
 
“Per favore non dirlo a Jason, lo dirà alla preside e non voglio finire in punizione.” Disse disperata.
 
Oh, era così adorabile, sembrava mi stesse pregando.
 
“Ti prego, ti prego, ti prego…” mi pregò.
 
Ecco appunto.
Incredibile: era così tranquilla, inconsapevole del fatto che era mezza nuda davanti a me, l’unica cosa che le importava era non finire in punizione, adorabile.
 
“Si okay, okay ma per favore, smettila” ridacchiai.
Ridacchiò anche lei e abbassò lo sguardo, si guardò i piedi e forse solo allora si rese conto della situazione che probabilmente – troppo impegnata a pensare alle conseguenze – non aveva pensato prima.
“Ehm, io…” balbettò.
“N-non ti preoccupare, facciamo finta che non sia successo okay? Tu non hai visto me io non ho visto te!”
Non avrei resistito ancora a lungo a guardarla così.
“Sei un amico, grazie Bieber”
Dopo prese il resto della sua roba e scomparse in bango dove ne uscì poco dopo con i vestiti addosso.
Eri più carina senza.
Mi salutò un’ultima volta con la mano e dopo tornai da Jason.
“Chiuso tutti gli spogliatoi?” mi domandò mentre sistemava le reti di palla a volo.
“S-si” ripensai a quello successo pochi minuti fa.
 
Stavo aiutando Jason semplicemente perché me l’aveva chiesto quindi avevo accettato.
Grazie Jason.
Senza di lui non avrei mai incontrato Andrea in quelle condizioni.
Se non sarei andato io magari sarebbe andato Jason, immaginate?
Per fortuna c’ero io. Io, io e io. Capite?
Non posso far finta che quel momento non sia mai esistito perché è impossibile, l’avevo detto per tranquillizzarla ma non l’avrei mai dimenticato.
Cazzo e se adesso ripenso …
Il suo viso era rosso e le labbra gonfie a causa del continuo torturarsi le labbra; i suoi lunghi capelli castani e bagnati le ricadevano avanti e alcuni erano attaccati alla pelle; L’asciuga mano che aveva era molto corto e le ricopriva giusto le sue parti intime. Tralasciando il fatto che si vedeva la forma della rotondità dei suoi seni al lato superiore, ma dettagli, non che mi interessi ovvio. Cazzo si che mi interessa. Per finire, le sue gambe erano incrociate – segno di nervosismo – ed era adorabile, già detto?
Odiavo Ray, avrei voluto essere al suo posto solo per Andrea.
E adesso non sapevo che fare, se contattarla e mostrarmi indifferente per oggi pomeriggio e invitarla a parlare per il documentario o aspettare domani a scuola.
Mi sentivo troppo in imbarazzo, adesso ogni volta che la vedrò ricorderò sempre questo momento: lei in asciuga mano con le sue splendide labbra torturare e il suo viso rosso.
Quella visione era il paradiso.
Chissà se Ray l’aveva già vista così. Se l’avevano già fatto. Chissà cosa facevano insieme.
Penso di essere geloso.
I miei – meravigliosi – pensieri vennero interrotti dal mio cellulare.
 
Da: Mamma.
Ti ho lasciato il cibo in frigo, sto uscendo per delle commissioni.
A stasera tesoro x
 
Sospirai e posai il cellulare in tasca.
Voglio solo fare un pisolino e svegliarmi direttamente domattina.

Andrea

Penso che non riuscirò mai più a parlare con Justin. Troppo imbarazzo.
Volevo ugualmente ringraziarlo per non avermi fatta mettere in punizione, è stato davvero gentile.
Okay, mi aveva vista mezza nuda ma non fa niente giusto? E’ stato uno sbaglio. Mi vorrà sempre come protagonista del suo documentario no?
Tornai a casa e vidi mia madre in filo.
“Esci?” domandai guardandola.
“Si, mi vedo con Phill, torno stasera? Ti dispiace?” mi chiese girandosi.
“Assolutamente no, non preoccuparti” sorrisi.
Ecco, questa era la situazione da quando i miei genitori hanno divorziato.
Mio padre ora vive a Londra mentre io e mamma siamo rimaste qui.
Ha sposato un paio di anni fa una donna che aveva due figlie piccole. Sembrava felice dalle foto.
Mi dispiaceva invece per mia madre che – a causa mia – aveva avuto meno libertà di vita.
Per fortuna però da un anno si vedeva con un uomo: Phill, sembrava felice dopo tanti anni e mi faceva molto piacere. Non potevo di certo tenerla in casa a causa mia, ormai ho 17 anni e stare un po’ da sola non mi avrebbe fatto male, anzi.
La salutai con un bacio sulla guancia e andai nella mia stanza al piano di sopra.
Buttai il mio zaino e la borsa dell’allenamento a terra, accanto la scrivania e iniziai a spogliarmi.
La doccia già l’avevo fatta a scuola quindi era inutile farla di nuovo.
Presi semplicemente una canotta bianca indossandola e presi un pantaloncino corto, o almeno avrei voluto prenderlo: non lo trovavo.
Mi prese il panico quando suonarono il campanello.
Cazzo, oggi non era giornata.
Guardai un attimo l’orologio: 19:20, sicuramente era mamma che aveva dimenticato qualcosa.
Corsi al piano di sotto e col fiatone aprii la porta.
Oh no: Ray.
“Andrea, cazzo ma non puoi venire ad aprire la porta in queste condizioni.” Sbuffò.
“E-ecco io non trovavo il pantaloncino e pensavo fosse mamma” mi giustificai.
Lo guardai e lo vidi avanzare velocemente verso di me. Mi prese i polsi e mi spinse contro il muro.
“Sei bellissima, cazzo.” Sussurrò scendendo con le labbra sul mio collo. “Nessuno è fortunato come me” ridacchio, iniziando a leccare. Disse quella frase quasi con cattiveria, come un dispetto.
“Okay senti, che ne dici se mi aiuti a cercare il pantaloncino?” lo guardai, allontanandolo dal mio collo.
“Perché?” sbuffò, lasciando scendere le sue mani sul mio fondoschiena. “Non puoi rimanere con le mutandine?” e me lo strinse.
“No, sai che odio essere fissata!” borbottai.
“Beh, strano perché tutti ti fissano ogni giorno e sono fottutamente geloso di te, porca troia” mormorò.
Era il secondo che me lo diceva! Quindi davvero mi fissavano tutti? Perché?
“E ti desiderano anche” mi morse il lobo dell’orecchio.
Anche adesso era la seconda volta che mi veniva detto, io però non me ne rendevo conto.
“Ray, che ne dici di vedere un film?” domandai, cercando di distrarlo.
“Okay, ma dovrai rimanere così per me” sorrise prendendomi le mani e baciandomele.
Ecco il suo lato dolce.
“Vado a preparare i pop corn e arrivo, tu metti un dvd qualunque” lo baciai a stampo.

[…]

Quando tornai in salotto con una ciotola piena di pop corn trovai Ray che mi dava le spalle, girato verso la tv.
Posai lentamente la ciotola sul tavolino e mi avvicinai a lui. Posai che mie mani gelide sui suoi fianchi e gli baciai la spalla; con le mie unghie lunghe tracciai la linea della sua spina dorsale e finalmente si girò verso di me.
Mi morsi il labbro e subito mi baciò con passione, prese le mie cosce e mi sollevò. Continuammo a baciarci per qualche secondo quando la tv emise un rumore strano che ci fece girare entrambi dallo spavento.
Ridacchiammo.
“Vado un attimo in bagno” mormorò.
“Ti aspetto qui” sussurrai baciandogli il lobo dell’orecchio.
Okay, non so cosa mia sia preso. Dimentichiamolo.
Mi sedetti sul divano aspettando il mio ragazzo quando il mio telefono vibrò.
 
Da: Numero sconosciuto.
Ciao Andrea, mi stavo chiedendo se domani dopo scuola ti andrebbe di bere un caffè con me e parlare del documentario, che ne dici? Fammi sapere.
Justin x
 
Oh mio dio, oh mio dio. Justin mi ha scritto.
 
A: Justin.
Certo che mi va. Ci vediamo domani a scuola, buonanotte:*
 
Oh. Mio. Dio.
 



Salve salve salveeeee
Come state?
Grazie per tutte le visualizzazioni ragazze :)
Per quando riguarda questo capito forse è un po' troppo corto, ne sono consapevole.
Vedo che la situazione dello scorso capitolo si è risolta senza problemi quindi okay haha
In questo capitolo ci sono un bel po' di dialoghi e le descrizioni sono minime ma vedrò di dirlo a mia cugina.
Scusate se ci sono errori ma appena me l'ha inviato ho fatto copia e incolla qui perché devo uscire e non ho molto tempo.
Al prossimo capitolo:*
 

 
 

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