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Lista capitoli: Capitolo 1: *** PREMESSA *** Capitolo 2: *** Ricordi passati (1° parte) *** Capitolo 3: *** Ricordi Passati (2° parte) *** Capitolo 4: *** Anteprima Prox. Cap (Sorry) *** Capitolo 5: *** Lezione Indimenticabile *** Capitolo 6: *** Quando il nemico è più forte... *** Capitolo 7: *** Vorrei poterti star vicino... e Voldemort si prepara *** Capitolo 8: *** Scusate *** Capitolo 9: *** Dietro gli alberi e nel cuore *** Capitolo 10: *** Maledizione ***
Era da poco che
andava avanti così. Sapevo che era sbagliato. Sapevo che era pericoloso. Per
me.
Sapevo che era
un comportamento insano. Da parte mia.
Eppure, anche se Luiera
cambiato, seppure non fosse più lo stesso ragazzo che amavo, continuava ad
avere una forza attrattiva potente su di me. E io su di lui. La sua nuova
quanto sventurata condizione l’aveva… trasformato. Sapevo, o almeno sospettavo,
che Voldemort, dopo il suo ritorno, avesse nuovi
terrificanti progetti, ma mai mi sarei aspettata questo. Un’azione così veloce,
improvvisa, che nessuno immaginava.
Eppure, dopo
queste riflessioni, che mi avrebbero dovuto aprire la mente e gli occhi sulla
gravità della situazione, non ero sorpresa di ritrovarmi, per l’ennesima volta,
ad aspettarlo davanti alla finestra della mia camera del dormitorio; ad
aspettare nella mia insana impazienza che Lui venisse a prendermi, per fami sua, per farlo mio, per appartenerci l’un l’altra
ancora una volta, finché qualcuno, o Silente in persona, non avesse trovato un
rimedio al suo problema, per aiutare il mio Amore.
Ma intanto mi
godevo il suo lato nascosto, quello che tremendamente mi attraeva a lui ancora
più del solito.
Se prima erano
la sua dolcezza, il suo coraggio, la testardaggine e la sua semplicità, ora in
lui prevaleva il suo lato oscuro, selvaggio, sensuale e irrequieto.
Harry non era
più l’Harry che avevo conosciuto.
Era l’Altro
Harry, quello represso nella sua anima.
Mi allontanai
dalla finestra e sentii subito uno spostamento leggero dietro di me; neanche il
tempo di girarmi che mi ritrovai Harry a pochi centimetri dal viso. Gli occhi,
ormai rossi, non mi spaventavano più, anzi, avevano l’effetto di una calamita
su di me.
Poi mi attirò a
se, baciandomi con impazienza.
Anche lui mi
voleva come lo volevo io.
Nel prox. Cap, spiegherò chi è la
nuova ragazza, che si chiama Elisabeth Andrea Parker.
Grazie a chi
commenterà, aggiungerà tra i preferiti o solo leggerà questa storia, e un
grazie speciale alla mia migliore amica jessalex “jesy-chan” per avermi aiutata nel suo piccolo. Un bacione, by AlexiaLil
Prima di tutto vorrei ringraziare immensamente chi mi ha messo fra
i preferiti, cioè:
cla_2204
nan96
rorypotter (hai un bellissimo nick)
emma95
tigre
jessalex (la mejor
amica che si può desiderare, continua così jessy-chan!)
ellythebest
draco92
Ragazze siete state carinissime e
gentili fino al limite nei vostri commenti e so che il 1° cap
lascia un po’ perplessi, ma spero di chiarirmi presto. Questo è principalmente
un cap. di presentazione di Liz divisa in due perché
altrimenti nn la finivo più. Un bacio AlexiaLil
-Secondo me
esagerate…- -Lizzie, nessuno ti ha interpellato. Io
ed Hermionele nostre questione
le risolviamo da noi- ribadì Ron alla mia replica. Lui ed Hermy,
finalmente direi, si erano decisi a mettersi insieme, e mi avevano fatto un
grosso favore perché per me e Harry diventava difficile (e anche di cattivo
gusto) scambiarci un po’ di coccole davanti a loro. Stavamo insieme da 3 (dico
3!) anni e ancora mi trattava come la prima volta, dolce e timido, che mi
baciava o mi abbracciava di nascosto e un po’ imbarazzato.
Hermione e
Ron erano tutt’altra cosa: litigavano, si punzecchiavano e facevano pace alla
vecchia maniera: chiedendo il perdono a vicenda suggellato da un bacio. Ormai avevamo 17
anni, quasi 18, eravamo cresciuti e ancora dovevamo farne di strada, ma eravamo
più adulti degli altri in un certo senso: Voldemort
ancora gironzolava libero seminando morte e paura insieme ai suoi seguaci, e
più di una volta.. rischiai di non rivedere più Harry.
A quel pensiero, una rabbia improvvisa mi assalì e Harry, accorgendosi di
questo mio cambiamento di umore, mi strinse la mano più forte, sorridendomi di
sott’occhi. Come potevo fare a meno di lui?
Era una bella mattina di fine autunno e quel
giorno la prima lezione sarebbe stata Cura delle Creature Magiche con Hagrid. Era una delle mie materie preferite, oltre a Difesa
Contro le Arti Oscure, in cui eccellevo (chissà perché? Jnd. Me) oltretutto. Harry e Ron non capivano come
facessi a trovare interessanti gli animali pericolosissimi, malgrado
addomesticati, di Hagrid; mi sono sempre piaciuti gli
animali, e anche il pericolo, la sensazione di adrenalina che scorre nel corpo.
Sarà stato per questo che finì a Grifondoro, sei anni
fa..
Inizio F.B.
-Elizabeth Andrea
Parker- chiamò la McGranit. Mi
sentii raggelare. E se ci fosse stato un equivoco? Se avessero mandato la
lettera alla persona sbagliata? Dopotutto, quante probabilità aveva una figlia
di…Babbani, così mi sembra, di essere una vera
strega? Avevo una paura folle.
Mi
diressi piano verso lo sgabello, dove mi attendevano la mia forse futura
insegnate di Trasfigurazione e Vicepreside e un cappello mal concio, che ci fu
presentato come Cappello Parlante. Tutti gli occhi puntati addosso. Brutta
sensazione. “Che fastidio” pensai. Mi sedetti e qualcosa mi fu posato in testa
e mi coprì gli occhi: il cappello era troppo grande per la mia testa. Ad un
tratto avvertii una strana sensazione alla testa, o per meglio dire a quello
che consideravo la mia mente, come se una presenza fosse entrata in essa per
scavare dentro di me e scoprire ogni mio pensiero. Avete presente un ragno, o
un qualsiasi piccolo animale? Ecco, provavo come un piccolo ma insistente ragno
si arrampicasse nei miei pensieri, nei miei ricordi, nel mio modo di ragionare.
-Bene,
bene- disse una voce vecchia, ma allo stesso tempo acuta e quasi allegra, come
un arzillo signore, e mi parlava.. da dentro la testa!
Mi
voltai freneticamente e ripetutamente a destra e sinistra, irrequieta. La voce,
che capii solo in quel momento appartenere al Cappello, mi tranquillizzò
ridacchiando:-Calma, calma piccola strega. Non essere così insicura di te
stessa. Sei qui, a Hogwarts, e questo basta per far
capire a tutti e a te che sei degna di esserci. Devo solo capire dove
collocarti. Fammi pensare..mhmh.
Sei una fanciulla attiva, coraggiosa, adorante di cacciarsi nei guai- e si mise
a ridere. Mi resi conto che gli altri non potevano ascoltare –e vedo che hai un
dono molto speciale, ma anche pericolo se usato male. Stai attenta, anche
perché non hai ben definito che il confine Bene-Male è facile da superare,
soprattutto se così seguiresti qualcuno di cui ti fidi. In contrasto col tuo caratterino, sei
molto dolce e vorresti passare inosservata, ma qui nessuno viene ignorato, sia
in modo positivo che negativo. Bene, per schiarirti le idee, di manderò dove ti
troverai a tuo agio..GRIFONDORO!- tuonò l’ultima
parola con quasi allegria, poi si affrettò ad aggiungere:-Buona fortuna, LizzieParker-. La professoressa
mi tolse il cappello e io mi diressi verso il tavolo che applaudiva dandomi il
benvenuto. Presi posto fra due ragazzini, uno dai
capelli rossi e con le lentiggini, con la faccia da simpaticone, e l’altro più
smagrito, dagli indomabili capelli neri, con gli occhiali:-Ciao io sono LizzieParker- mi
presentai:-Ciao, io sono Ron Weasley- gi stringemmo
la mano- e lui è il mio amico Harry- mi voltai verso
il ragazzino con gli occhiali:-Piacere Lizzie-
-Piacere mio Harry-.
Fine F.B.
-Lizzie? Lizzie
ci sei?- mi chiamò Hermione, sventolandomi una mano
davanti alla faccia. Mi ripresi dai miei pensieri:-Scusa, pensavo- -Eri così
assorta. E’ successo qualcosa?- Hermione era sempre
agitata quando mi perdevo in riflessioni. Pensava che prevedessi qualcosa, ma
da un po’ di tempo non avevo più visioni, né predetto niente.
Mi venne in mente la prima volta in cui
parlai ad Hermione…
Inizio F.B.
Eravamo
già a fine ottobre e non avevo ancora stretto amicizia quasi con nessuno, non
contando Harry e Ron.
Ero
appena entrata nel bagno e feci in tempo a sentire un singhiozzo, un pianto mal
nascosto che si fermò non appena chiusi la porta. Restai in silenzio, immobile,
poi mi avvicinai ai gabinetti, mi piegai e vidi un paio di scarpe, delle gambe
e l’orlo di una gonna dei colori dei grifondoro. Bussai:-VATTENE VIA!- mi urlò quasi implorante:-Posso entrare?- non
fu la domanda più intelligente da dire, ma era l’unica che pensavo:-NO, VA VIA,
LASCIAMI STARE!-. Restai indecisa, ma bussai ancora. La
ragazza mi urlò ancora di andare via, però entrai lo stesso: seduta sul
gabinetto chiuso, mi sembrò di conoscerla: l’avevo vista molte volte in Sala
Comune e in Sala Grande, ma se ne stava sempre col naso sui libri e non avevo
avuto modo di parlarle, sapevo solo di sfuggita il suo nome: HermioneGranger.
-Ciao,
perché piangi?- la ragazza rimase a guardarmi un po’ scocciata, poi si asciugò
gli occhi con una manica e sospirò:-Per una cosa senza importanza- -Se non è
importante, non ne vale la pena piangerci sopra, no?- Hermione
sorrise un po’, almeno:-Beh si, è un giusto
ragionamento. In realtà, più che senza importanza, è una cosa stupida- -Centra
un ragazzo?- le chiesi a brucia pelo. Hermione rise leggermente:-Più o meno, ma non nel modo che
pensi tu forse. Oggi c’era un gruppo di ragazzi in giardino, che camminavano
davanti a me e li ho sentiti.. parlar male di
me...soprattutto uno- -Chi era?- -Un ragazzino coi capelli rossi e le
lentiggini, era il mio compagno di banco oggi a lezione di Incantesimi…- -RON-
urlai sorpresa. Ron che parlava male di qualcuno che non conosce nemmeno bene?
Strano!
Hermione mi
guardò sorpresa:-Lo conosci?- -Si, è un mio amico. Tranquilla ci parlo io- e
subito Hermione cercò di fermarmi:-NO,
no. non ce n’è bisogno! Sei gentile ma lascia perdere!
Diciamo… che ci sono abituata- -Ma non è giusto!- -Grazie, fa niente. Ah, non
mi sono presentata: sono HermioneGranger!-
-Lo so, ho sentito il tuo nome oggi a lezione. Io sono LizzieParke. Sai Hermione.. ho la sensazione che saremo grandi amiche- le sorrisi e
lei si mise a ridere:-Ma.. lo credo anche io- -Che ne dici se usciamo da qui?-
-Sono d’accordo- e sentimmo un boato tremendo, il rumore di una porta sfondata
e uscimmo dal bagno, spaventate…
Spero
che la prima parte de “Ricordi Passati” vi sia
piaciuta.
Ringrazio
la mia cara amica jessalex per la bellissima
recensione che mi hai lasciato e per cla_2204: tranquilla la tua perplessità
sarà presto eliminata. Più avanti si vedrà perché Harry aveva gli occhi rossi
(il cap Premessa è uno sguardo al futuro, se capisci cs intendo).
Vorrei
ringraziare chi mi ha messo fra i preferiti:
E
ora il via al cap! Buona lettura. E scusate per il
disastroso ritardo.
-Secondo
me sta perdendo colpi- -RON!- lo sgridarono Harry ed Hermione:-E’ solo… sovrappensiero. Sta bene.. spero- sentivo la voce di Harry preoccupata:-Forse ha una
visione- -Hermione, Lizzie
non può avere solo delle visioni; ha anche qualcosa a cui pensare qualche
volta- e sentii la voce di Ron farsi più bassa ma allo steso tempo
furbesco:-Non è che state pensando a..sai cosa intendo?- -Ron
ma che ti salta in mente!- si agitò Harry. Poi finalmente ripresi coscienza di
me…-Ragazzi, la sala grande è vuota- -Buon giorno bella
addormentata. Eri un po’..pensierosa- -Davvero?
Oddio faremo tardi! Ragazzi scusat..-
-Fa niente Liz. Io, Ron ed Hermione
ci eravamo solo preoccupati se stessi bene- mi sorrise Harry. Era un po’
arrossito, ma forse centrava lo strano discorso di Ron, che avevo colto
benissimo ma era meglio che stessi zitta. Loro tre erano per me buoni amici, ma
uno è diventato qualcosa di più importante..
Inizio F.B.
-Harry, tu e Ron dovete fare pace..-
-Diglielo a lui. E’ lui che l’ha voluto- mi rispose arrabbiato e se ne andò via;
la litigata con Ron non si era placata, anzi, peggiorava ogni qual volta che i
due si incontrassero. E poi Hermione pensava che
questo torneo servisse ad unire i maghi… in quel momento vidi soltanto
l’effetto contrario. Di solito erano Ron ed Hermionea litigare, ma prima
o poi loro due dovevano scoppiare. Mi sedetti poggiando la schiena contro un
tronco, a riflettere: cercavo di far ragionare Harry già da un paio di giorni,
e anche Ron quando avevo l’occasione di acchiapparlo da solo,
ma quel loro stupido orgoglio maschile prevaleva sul loro buon senso: si
vedeva lontano un miglio che odiavano quella situazione, ma di fare la prima
mossa proprio non ci arrivavano.
Io ed Hermione eravamo in una situazione critica, senza poi
parlare della mia confusione.
Dall’inizio
dell’anno, mi ero accorta di vedere Harry sotto una luce differente: mi
sembrava più carino del solito (non che non lo fosse mai stato), più grande e
più…oddio… attraente.
Sospirai e scossi un
po’ la testa.
Non potevo
innamorarmi del mio migliore amico… non potevo, insomma! Harry era dolce,
gentile, altruista, caparbio, come amico c’era sempre e aveva un paio di occhi
bellissimi... ok ok.
Divagavo. Per cercare di togliermi di dosso quella sensazione di farfalle nello
stomaco ogni qual volta che pensavo a lui, mi imposi di ricordare i suoi difetti:
primo, era un fissato di Quidditch, il che stava a
significare guardare sempre partite, parlare sempre di sport, fisico atletico e
asciutto, muscoli…no noNO!
Ok, altro difetto?
Non riuscii a trovarlo.
-Ehi Lizzie!- mi sentii chiamare. Era tornato Harry. Aveva
l’espressione malinconica e mi chiese se poteva sedersi. Ovviamente gli risposi
di si, arrossendo e volsi lo sguardo altrove.
Notai che si
torturava le mani, chiaro segno di nervosismo e voleva dire qualcosa;
finalmente si decise a parlare:-Senti Liz, volevo
scusarmi per prima. Non volevo arrabbiarmi con te, sei l’ultima persona al
mondo che se lo merita e ti ringrazio di non... avermi voltato le spalle…- -Harry non lo farei mai e non devi scusarti- dissi con
troppo impeto, avvicinandomi pericolosamente. Harry mi sorrise (mi si mozzò il
fiato) ma continuò:-Grazie, ma ti devo delle scuse, e voglio dirti che
per me la tua amicizia e la tua compagnia sono troppo importanti e non voglio
rinunciarvi, per niente al mondo- lo disse con una tale serietà e convinzione,
che il mio cervello trasmetteva una sola azione:”O la
va o la spacca! Buttatii!”. Dovevo ammetterlo. Ero davvero innamorata di Harry, ma
temevo che l’amicizia gli bastasse…
2 giorni prima del
ballo
-Hermione, dimmi chi ti ha invitato!- -No Liz,
non te lo ripeto più- -Dai, dai..- -Uff,
allora sentiamo te: ti ha invitata?- la mia curiosità volò via e mi rattristai;
Hermione lo notò e sapeva perché gliel’avevo
confidato:-Lizzie, non puoi aspettarlo sempre. Se non
se n’è reso conto lui, e ormai lo nota tutta la scuola, non penso che lo capirà
più avanti, se non fai tu la prima mossa- -Ma ci stiamo avvicinando di più…- mi
lamentai in risposta alla straordinaria scaltrezza di Hermione.
Lei mi guardò con un sopracciglio inarcato:-Ah, davvero?- -S..Si-
-E dimmi un po’, in che modo vi stareste avvicinando?- mi guardò con un
cipiglio poco raccomandabile:-Hermy, ci sto lavorando
su.. e poi le cose non possono mica cambiare da un giorno all’altro, insomma,
siamo amici da 3 anni… non voglio rovinare niente..- -Sempre con questa scusa Lizzie. Non si rovinerebbe niente, invece migliorerete la
vostra situazione-. Sospirai sconfortata: forse aveva ragione… ma Harry aveva
chiesto ormai a una delle gemelle Patil di andare al
Ballo, anche se l’aveva fatto più per disperazione sua e di Ron…
Ballo del Ceppo
Ero seduta ad un
tavolo della Sala Grande, abbellita in modo stupefacente per il Ballo. A due
tavoli di distanza c’erano Harry e Ron, seduti svogliatamente, mentre le loro
due accompagnatrici sbuffavano esasperate. L’unica che pareva divertirsi era Hermione, con il suo cavaliere/campione di Quidditch Viktor Krum; il
fanatismo di Ron nei suoi confronti si era trasformato in odio quando li vide
insieme, non poteva crederci…
Che bella serata
(tono sarcastico ndME). Persino Hagrid
si divertiva, con la “sua” Madame Maximme. Tanto
valeva che me ne stessi chiusa a finire i compiti di Pozioni, uffa.
Nella mia falsa
speranza di poter strappare ad Harry almeno un’occhiata stupefatta, m’ero messa
in ghingheri, con il mio vestito rosso bordeaux e gonna con pieghe a balzi, con
i lacci neri nelle maniche e sul petto, che si intrecciavano in quella specie
di corpetto,i
capelli, ricci per l’occasione, alzati con delle ciocche cadenti e persino
scarpe col tacco (l’ho fatto solo per lui, non le avrei messe di mia spontanea
volontà!MAI!!).
Mi girai nuovamente
verso il tavolo di Harry e Ron, e li vidi soli: le due sorelle si erano
stufate, a quanto pareva. Mi avvicinai al loro tavolo:-Vi siete divertiti?- li
canzonai; Ron non mi rispose, tenendo ancora il broncio, mentre Harry, che
appena mi vide sembrò sorpreso, mi rivolse un sorriso timido (era anche
arrossito):-Mica tanto…- rise un po’ –Comunque… sta sera sei…
carina…molto- sembrava che gli costasse una fatica immane dirmelo, ma non feci
molto caso al suo imbarazzo, o alla sua mano che passava fra i suoi capelli, se
possibile scompigliandoli ancora di più: mi aveva detto che ero carina… molto
anche. Rimasi imbambolata, e divenni rossa come un fuoco acceso. Mi fece segno
di sedermi accanto a lui e accettai di buon grado.
Rimanemmo così per un
bel po’, nella nostra piccola bolla di silenzio, al sicuro dagli schiamazzi e
dalla musica della festa. Dopo poco vedemmo Hermione
trascinare Krum fuori dalla folla e avvinarsi a noi:
si fermò a pochi metri e, mentre si dicevano qualcosa, Viktor le fece un
baciamano così sensuale da farla arrossire di botto. Contemporaneamente a Ron
divennero le orecchie talmente rosse che sembrava sul punto di una autocombustione; io e Harry lo guardammo preoccupato, e
diventammo ancora più inquieti quando Hermione si
avvicinò ancora di più a noi, con un sorriso sereno sulle labbra e le guance
arrossate. La serata per caso le aveva annientato tutto il buon senso che aveva
a disposizione?
-Ciao ragazzi. Perché
siete qui da soli?- ci chiese amichevole. Mentre Ron stava per ribattere,
sicuramente con i suoi modi da “gentlement mancato”,
le risposi:-Ah, tranquilla. Il casino non ci attira più di tanto, vero Harry?-
cercai appoggio su di lui. Mi guardò un attimo confuso:-Ah..s..si
tranquilla Hermione. Il mutismo di massa ci diverte- si
inventò di sana pianta. Hermione ci guardò un po’
sospettosa, senza riuscire a togliere un po’ di allegria dal suo viso. Poi
disse la cosa più pericolosa del mondo:-Ah, peccato. Io e Viktor ci stiamo
divertendo. Stavamo uscendo da qui, volete venire anche voi?-. Io e Harry
deglutimmo quasi allunisono e stavamo per declinare
gentilmente l’offerta, quando Ron sbottò:-Vacci da sola col tuo Krum! Sai che stai facendo Hermione?
Fraternizzi col nemico!!- l’accusò.
Hermione rimase basita, il tempo necessario per recepire il
messaggio, e rispose a tono:-Come scusa? Come puoi dirmi una cosa del genere,
Ron!E se proprio vuoi saperlo, non sto fraternizzando col nemico! Il Torneo…
serve per cooperare con gli altri maghi, per rafforzare i legami di amicizia! E
Viktor non è interessato a cercare di carpirmi informazioni su Harry!- da
quanto divenne rossa, poteva fare concorrenza a Ron, la cui replica non tardò
ad arrivare:-Certo, lui è interessato ad avere altri tipi di “rapporto”, altro
che di amicizia, Hermione..-
-RON SEI UN CAFONE!- urlò lei, facendo girare parecchie teste. Io e Harry, se
possibile, sbiancammo di più e cercammo di allontanarci con le sedie dalla
“zona di battaglia”, ma purtroppo non passammo inosservati:-CHE FATE VOI DUE?
ANDATE A LETTO!- -Ma Hermione, noi..-
cercò di intervenire Harry gentilmente:-NON AVETE SENTITO? ANDATE VIA! ORA!- ci
fulminò. Entrambi ci alzammo alla velocità della luce, e con altrettanta rapidità
uscimmo dalla sala, per dirigerci verso il prato. Però sentimmo lo stesso le
urla di Ron ed Hermione, e il suo pianto quando
cacciò via anche Ron (“Se non ci avessi messo così tanto per invitarmi, ci
sarei andata volentieri con te, ma tu sei uno stupido Ronald, uno stupido
insensibile!” sn le ultime urla di HemionendMe).
Io e Harry ci sedemmo
per terra, poco distanti dal lago e un leggero venticello fece increspare lo
specchio d’acqua. Rimanemmo in silenzio:-Non poteva andare peggio di così-
dissi infine, sospirando. Harry mi guardò, anzi, mi squadrò: sentii i suoi
occhi su di me. Non so perché non riuscisse a non distoglierli. Improvvisamente
mi girai e lui ancora mi guardava, sembrava assorto in chissà quali pensieri:-Harry- lo chiamai piano e lui
parve riprendersi. Si accorse di quello che aveva fatto, e volse velocemente la
testa altrove, mormorando un “scusami” poco convinto e imbarazzatissimo.
Ma io non ci vidi
più. Anzi, vidi la mia unica via d’uscita. L’uscita che mi avrebbe permesso di
scappare da quelle stupide seghe mentali che mi facevo, ogni qual volta pensavo
a noi come coppia, a come avrei potuto avvelenare il nostro legame d’amicizia..
Mandai tutto a fan
culo, gli presi il viso fra le mie mani, mi guardò sorpreso e lo baciai.. finalmente.
Per
la puntualità faccio moderatamente schifo.. per farmi
perdonare (spero), anche perché nn so quando
aggiornerò, vi mando un piccola anteprima del prox
cap.
Nella
speranza che nn mi linciate, AlexiaLil
Ci
dirigemmo verso la foresta proibita (con grande malcontento di Malfoy e mia felicità assoluta) e ci fermammo in una
radura, dove i raggi del sole oltrepassavano i rami fitti degli alberi per
concentrarsi in un unico punto, al centro esatto dello spiazzo.
Hagrid fece
segno a noi ragazze di avvicinarci e, la maggior parte riluttanti,
ci posizionammo proprio sotto il fascio di luce solare. Il mezzo-gigante rimase
a pochi metri di distanza:-Oggi, vi mostro gli animali più belli e puri che
esistano, però si avvicinano solo alle femmine- e indicò il gruppo mal
assortito di allieve –Quindi noi maschi stiamo indietro e aspettiamo, che fra
poco arrivano- -Cosa “arrivano”?- domandò Pansy
Parkinson, con la sua voce fastidiosamente acuta. Ma Hagrid
l’ammonì:-Zitta Parkinson, che li spaventi- e puntò il dito verso un punto in
mezzo agli alberi, di fronte. Molte di noi sobbalzarono quando vedemmo un
bellissimo unicorno, col manto d’argento, avvicinarsi cauto a noi e poco dopo
il suo gesto fu seguito da altri della sua specie.
Ragazze,
purtroppo.. non riuscirò mai ad essere puntuale,
soprattutto forse ad agosto non avrò il pc, spero che
questo cap mi faccia perdonare almeno un pochino.
Volevo ringraziare quella stupenda gente che mi ha messo nei preferiti:
jessalex(un saluto
speciale alla mia “sorellina lontana”)
E
tutti quelli che leggono e basta..Bando alle ciance, buona lettura!
Chissà perché quella mattina mi vennero in
mente quei ricordi. Secondo Silente, ogni volta che ricordavo qualcosa o
ripensavo a delle memorie in particolare, mi dovevo preparare all’arrivo di una
visione.
Quando ebbi la mia prima visione, fu il
giorno che la McGranit venne a portarmi la lettera per Hogwarts; ricordo d’aver detto ai miei genitori che stavamo
per ricevere una strana visita, ma non seppi dir loro come o perché lo sapessi,
così quando la professoressa arrivò mi fissarono sbalorditi:
Lizzie,
tesoro, ma come hai fatto?
Cosa
avrebbe fatto la bambina, mi scusi?
Mia
figlia, Elizabeth, ha…previsto il suo arrivo…
La McGranit rimase talmente di
stucco che chiamò subito Silente
Albus, la
bambina…la bambina Babbana, Parker, vede… il futuro.
Che facciamo?
Mmhh, è una
sorpresa. Ma la bambina deve essere assolutamente protetta, come Harry
Ma fino a quella mattina, “vidi” solo due
scenari, che immancabilmente si erano avverati: una grande sfida per Harry e
una morte che l’avrebbe salvato.
Ci sedemmo sul prato,
poco distanti dal capanno di Hagrid, mentre quei
dannati Serpeverde erano sempre pronti a sputare
maldicenze su lui e le sue lezioni; Malfoy,
particolarmente quella mattina, non smetteva di ripetere, facendosi ancora più
insopportabile:-Se mio padre sapesse che razza di… zotico stupido ha scelto
Silente…- -Malfoy, tuo padre sa perfettamente che Hagrid insegna, e in quattro anni non è riuscito a metterlo
alla porta definitivamente- gli rispose a tono Hermione,
che aveva sentito benissimo, come tutti, le lamentele di Draco:-Nessuno
ti ha chiesto niente, sporca Mezzos…- ma il caro Malfoy non finì di parlare, che io, Ron e Harry gli
lanciammo una fattura di Silenzio. Apriva e chiudeva la bocca, imprecando
silenziosamente contro di noi, facendo ridere tutti i Grifondoro
presenti. Quando si liberò, stava per lanciarci una fattura, ma venne sgamato
da Hagrid, che gli tolse 5 punti ( ben ti sta muahahandLizzie).
-Bene ragazzi, venite che vi faccio vedere
una bell’animale, vi piacerà da matti…- annunciò entusiasta Hagrid,
ma la classe non parve condividere. Ci dirigemmo verso la foresta proibita (con
grande malcontento di Malfoy e mia
felicità assoluta) e ci fermammo in una radura, dove i raggi del sole
oltrepassavano i rami fitti degli alberi per concentrarsi in un unico punto, al
centro esatto dello spiazzo.
Hagrid fece segno a noi
ragazze di avvicinarci e, la maggior parte riluttanti,
ci posizionammo proprio sotto il fascio di luce solare. Il mezzo-gigante rimase
a pochi metri di distanza:-Oggi, vi mostro gli animali più belli e puri che
esistano, però si avvicinano solo alle femmine- e indicò il gruppo mal
assortito di allieve –Quindi noi maschi stiamo indietro e aspettiamo, che fra
poco arrivano- -Cosa “arrivano”?- domandò Pansy
Parkinson, con la sua voce fastidiosamente acuta. Ma Hagrid
l’ammonì:-Zitta Parkinson, che li spaventi- e puntò il dito verso un punto in
mezzo agli alberi, di fronte. Molte di noi sobbalzarono quando vedemmo un
bellissimo unicorno, col manto d’argento, avvicinarsi cauto a noi e poco dopo
il suo gesto fu seguito da altri della sua specie.
-Belli, eh? Mai visti di così amichevoli.
Bene, chi di voi ragazze sa riconoscere i cuccioli dagli adulti?-. Io ed Hermione alzammo le braccia in aria, talmente velocemente
che un unicorno dal manto d’orato arretrò di parecchio:-Hermione
e Lizzie, fate piano che li
innervosite. Allora, dimmi pure Hermione- -I cuccioli
di unicorno hanno il manto d’orato, i giovani in crescita
argenteo e gli adulti bianco*-
-Molto bene Hermione, dieci punti. Ora dovete
avvicinarvi poco a poco a loro, dovete dargli tempo di abituarsi e poi vengono
loro da voi. Tendete un braccio verso gli unicorni- ci spiegò Hagrid. E così noi facemmo. Subito gli unicorni dorati si
avvicinarono e si fecere coccolare un po’ da alcune
di noi di Grifondoro, mentre i più anziani andarono
verso le Serpeverdi e puntarono verso Panzy il corno, così lei si allontanò senza pensarci due
volte. Io guardai divertita la scena, così imparava quella ochetta scema e
cattiva, ma qualcos’altro attirò la mia attenzione, verso il folto bosco:
qualcosa si mosse veloce, come un fulmine, e fui quasi certa che ci stesse
spiando. Un sagoma sfocata e avvolta dall’oscurità. Mi
guardai attorno, per capire se anche altri avessero visto: solo Harry e Hagrid mi guardavano curiosi, e Hagrid
mi parve il più preoccupato. Mi girai di nuovo verso la figura, ma vidi
soltanto qualcosa di sfuocato strisciare via trai gli alberi e il buio;
curiosa, mi diressi piano verso il punto in cui l’avevo visto, ma qualcosa mi
trattenne per la camicia: un unicorno argenteo mi strattonava gentilmente,
cercando di fermarmi. I suoi occhi, limpide perle ovali scure, mi guardavano
supplichevoli.
Tutto nella radura si fermò, e venni
risucchiata dalla familiare e rara sensazione di déja-vu
che mi colpiva ogni volta prima di una visione:
Ero
nella foresta proibita, notte fonda, poco lontano dal
confine. Riusciva a distinguere, seppur faticosamente, la capanna di Hagrid. D’un tratto sentii un fruscio alle mie spalle, e
mentre mi girai, scorsi Harry camminare verso la radura
di oggi (?); sembrava ansioso, aveva fretta, e i suoi occhi trasmettevano
preoccupazione:-Lizzie!- urlò. Io non risposi, sapevo
che ero solo la spettatrice, ma sentii chiaramente la mia voce chiamarlo:-Harry! Harry aiuto, vieni!- ero spaventata. Harry corse,
guidato dalle mie urla, poi l’ombra si lanciò addosso a lui, facendolo cadere
di schiena. La sagoma, femminile, era seduta a cavalcioni
su Harry (e qui sentii la rabbia montarmi) e con voce suadente, gli sussurrò
all’orecchio:-Scusami, ma devo farlo- con un tono che non nascondeva il
piacere, altroché il rimpianto. Vidi la donna avvicinare le sue labbra al collo
di Harry, che cercava di divincolarsi e ripeteva piano il mio nome. Poi il suo
urlo squarciò il silenzio.
Mi ritrovai stesa. Non sapevo come ci fossi
arrivata così. Sentivo il terriccio sotto di me, quindi ero ancora nella
foresta, ma mi girava la testa e cercai con gli occhi Harry, che era affianco a
me, pallido e preoccupato come non mai. Hermione e
Ron, come altri miei compagni, mi guardavano pieni di terrore. Poi avvertii due
possenti braccia, probabilmente quelle di Hagrid, che
mi sollevarono da terra. Mi accorsi in quel momento di star tremando e sudando
freddo, mentre Hagrid urlava di tornare
immediatamente nel castello e mi dice:-Tranquilla Lizzie,
ti ci porto io in infermeria- e vide con la coda nell’occhio che i miei due
amici e il mio ragazzo lo seguivano.
Cercavo di non pensare a quello che avevo
appena “visto”, ma un’immagine non la potevo proprio cancellare: Harry, urlante
di dolore, sotto il corpo della vampira, che gli toglieva la vita.
Ricacciai con fatica le lacrime, che
copiosamente mi rigarono il viso.
Non dovevo permetterlo.
Linciatemi, maleditemi, fate quello che
volete. Me lo merito dopo questo ritardo da paura. So che dico sempre che
migliorerò, ma proprio nn ci riesco. Perdono…speravo
di farlo più lungo
Capitolo 6 *** Quando il nemico è più forte... ***
LOVE VAMPIRE
LOVE
VAMPIRE
Eccomi
ancora qui… sono sopravvissuta all’odio del linciaggio. Già che sono qui, viva
e vegeta, ringrazio chi mi ha sostenuta, come jessalex
(TVB) e la cara cla_2204, che è troppo gentile.
cla_2204:: anche io adoro i vampiri! Sei mica fan
di Twilight o simil? A me
invece piacciono le fiction dv Harry sta insieme ad
un personaggio nuovo. Bellissima la battuta dei capelli, forse la userò in un
capitolo (grazie) e spero di non deluderti!
Jessalex:: tanto noi parliamo su msn 24 oresu 24, ma
ti voglio lo stesso pubblicamente ringraziare di tutto l’appoggio che mi dai.
Sei forte, sii forte. Grande Jess. E grazie.
CombatGirl93:: grazie mille per la correzione ^^! Mi scappano
sempre degli “orrori” ortografici. E sono felicissima che la storia ti piaccia
e che sia “intrigante”, era quello il mio scopo. J
Quando
il nemico è più forte…
Vampire’sPov
Seduta
su un ramo, il più alto che ci sia, per avere una visuale più ampia, guardo
tutto quello che ho intorno.
Sono
in un parco, a Londra. E’ sera, ovviamente. Già notte inoltrata. Guardo le vie
affollate, dove persiste ancora quel formicolio di umani, ancora intenti a
godersi “la notte brava”. Giovani stupidi. Il mio problema è che camminano
tutti in gruppo, così mi è difficile adescare la mia “cena”. Mi guardo attorno
ancora un altro po’, altrimenti cambierò zona e…
Toh…
fregato. La caccia alla “gatto e al topo” inizia.
Cammino
per la strada affollata di umani ubriachi e sballati. Alcuni sembrano più
lucidi di altri e sono sorpresa che riescano a non farsi investire dalle tante
auto che passano.
La
mia preda cammina tranquilla in mezzo al frastuono. E’ strano, come essere
umano, anche nell’abbigliamento. Veste di una lunga tunica color nero notte,
con un lungo cappuccio a punta calato lungo la schiena. E’ tutto vestito di
nero, anche peggio di me.
-Ehi
bellezza, te lo fai un giro con me?- mi biascica un povero giovane, il cui
tasso alcolico ha superato la quantità dei suoi neuroni:-No tesoro, magari più
tardi- gli rispondo. Tanto vale avere lo spuntino da parte, non sia mai, ma ora
mi interessa il tizio a cui do la caccia, che si è appena infilato in un vicolo
poco illuminato.
Appena
imbocco la via, noto che c’è un solo lampione, mezzo
rotto che si accende ad intermittenza. Sento un odore di marcio e sporco, e in
lontananza i passi dell’umano che percorre la strada tranquillamente.
Possibile
che non si sia accorto che lo pedino? Ancora più curiosa, ma
attenta, salto sul tetto della casa che affaccia sul vicolo e seguo l’umano da
lassù, saltando da tetto in tetto, con passi felpati ed eleganti per non farmi
sentire (anche se credo sia impossibile).
Ad
un certo punto, vengo distratta da un gufo che mi passa davanti al viso, tutto
a un tratto, perdendo di vista l’uomo. Non
è possibile!
Saltò
giù e atterro su una strada senza uscita. Dove diavolo sono finita? Ero troppo
concentrata sull’umano, per accorgermi del mio percorso? Non era da me, ero una
cacciatrice esperta.
Mi
tengo spesso alla larga dai maghi. Ovviamente ho ucciso alcuni di loro, nei
miei secoli di vita, e adesso che sono segregati quasi nella stessa
mia condizione, è stato anche più facile evitarli.
Loro
hanno la magia. E noi vampiri evitiamo ogni contatto con essa. Non siamo mica
immuni a tutto.
-Dobbiamo
chiederti…un favore- -Che suona tanto come un ordine-
rido.
Smetto
e lo guardo in malo modo:-Non credere che una vampira del mio calibro si metta
ai servigi di un semplice maghetto- lo sbeffeggio.
Alle
mie parole, una donna sulla quarantina si fa avanti, orgogliosa con tanto di
sguardo irascibile:-Il Signore Oscuro non è un semplice maghetto da
quattro soldi!- urla senza controllo.
Voldemort? Quel Lord Voldemort?
-Allora
è vero quello che si dice in giro… faccia serpentina si è rifatto vivo- scherzo. Quella donna mi punta la
bacchetta urlando:-CRUCIO!- e un dolore acuto, come mille frustate e frecce
infuocate mi perfora, facendomi gridare come non mai, dimenare nel vano
tentativo di farlo smettere.
-Basta
Bellatrix, altrimenti non mi sarà utile- dice una
voce. Il dolore sparisce come era apparso, senza preavviso, e con velocità mi
avvento su quella Bellatrix, facendole cadere la
bacchetta di mano e l’agguanto alla gola, ringhiando:-NON OSARE MAI PIù,
UMANA-. Gli altri suoi compari sono pietrificati dal terrore e non osano
avvicinarsi.
-Lasciala
vampira, sei sola. Circondata da maghi che ad un mio ordine possono torturarti
ancora. Non rendere le cose più difficili di quel che sono-.
Bastardo!
-Oh,
grazie mio Signore…- -Basta Bellatrix,
smettila di strisciare ed alzati- le ordina Voldemort.
Lei si rialza, imbarazzata e offesa.
Guardo
Voldemort dritto negli occhi, con la testa poco
inclinata in giù e il corpo rigido.
Non
immaginavo che il topo fosse in realtà il cane.
Harry’s POV
Odiavo
sentirmi inutile. Ma perché queste dannate… visioni, dovevano lasciarla in
quello stato, pallida e sofferente? Lizzie si agitò
e, istintivamente, le strinsi più forte la mano, per farle capire che le ero
vicino, come sempre. Hermione era rigida sulla sedia
e Ron le avvolgeva le spalle con unbraccio, con sguardo preoccupato.
Madama
Chips faceva avanti ed indietro dal letto di Liz al suo studio, dandole ogni ora un calmante, senza che
esso sortisse alcun effetto.
Silente
aveva parlato con Hagrid, ma capì cosa avesse
provocato quella reazione; sicuramente l’unicorno c’entrava qualcosa, ma non si
capiva il nesso.
-Mhhh- mugugnò Lizzie. Si era calmata di poco, ma almeno questo
significava che si sarebbe svegliata tra poco.
-Harry..- soffiò la mia
ragazza. Mi avvicinai di scatto, come pure Ron ed Hermione,
ma mi parve ancora incosciente.
-Harry…no…no- continuò lei, e mi irrigidii,
fissandola intensamente preoccupato.
Mi
girai verso i miei due amici, che mi guardarono ansiosi e sentii che qualcuno
stringeva la mia mano… quella che mi teneva saldo a Lizzie.
Voltandomi,
incrociai i sui occhi, paurosi, preoccupati.
-LIZZIE!-
urlai felice stritolandola fra le mie braccia, e lei rispose con altrettanto
entusiasmo.
-Harry non andartene- mi sussurrò all’orecchio,
lasciandomi completamente di sasso.
Capitolo 7 *** Vorrei poterti star vicino... e Voldemort si prepara ***
LOVE VAMPIRE
Vorrei poterti star vicino...e Voldemort si prepara
Ringrazio chi ha
messo nei preferiti e nelle seguite questa storia.
Ringrazio
cla_2204 per aver commentato: mi lusinghi! XD sn felicissima che la storia ti
piaccia sempre di più! cmq, sei davvero perspicace e su Twilight, io trovo che
il modo di scrivere della Meyer sia assolutamente strepitoso e coinvolgente! :)
Lizzie pov
-Come tesoro? Ripeti..- -C'era una vampira... e non mi è piaciuta per
niente, sai perchè-
-Ho capito cara, ma perché una vampira dovrebbe cercare Harry, e
soprattutto, come ha fatto ad entrare. Non hai visto nient'altro?- -No, ho
visto solo l'aggressione...- e un groppo in gola mi impedì di continuare, stavo
troppo male, anche soltanto a parlarne.
Quando sussurrai quell'avvertimento a Harry, lui non disse niente,
anche quando Ron ed Hermione ci lasciarono lui si stese soltanto affianco a me
e mi cinse la vita con un braccio. Sospettavo, anzi, sapevo che il loro
silenzio non sarebbe durato. Soprattutto Harry avrebbe voluto una spiegazione.
Ero nell'ufficio di Silente, con mia madre, Hagrid e la professoressa
McGranit. Avevo fatto un resoconto, per quanto mi riuscisse, abbastanza
dettagliato della visione, e a Silente non piacque soprattutto il fatto che
l'aggressione a Harry non sembrasse un "caso", ma più una trappola
premeditata;e io ero l'esca.
Il problema più grande era che non ero riuscita a capire il
"quando": come prevedere la trappola o il mio rapimento se non
sapevamo quando sarebbero accadute? Perfino la genialità del preside non
riusciva a cavar un ragno dal buco; eravamo in alto mare.
-Devo parlare con Harry- dissi senza riflettere più di tanto -Non posso
tenergli nascosta una cosa del genere. Odia che non gli venga detto niente su
una cosa in cui centra, e poi è un suo diritto, magari così starà più attento-
aggiunsi subito, guardando l'espressioni delle persone affianco a me. Silente mi
guardò dritto negli occhi e io abbassai intimidita il viso: Harry aveva ragione
quando diceva che era difficile guardare il preside negli occhi.
-No Elisabeth, non vorrei che Harry si preoccupasse. Ha già un compito
da portare al termine- -Ma professore, lui DEVE saperlo..- -Se Harry saprà che
ti useranno, Elisabeth, sarà ancora più in pericolo, perché non ti lascerà mai
da sola, mai. E se ho ragione, i suoi aggressori ti stanno tenendo d'occhio.
Forse quell'ombra...- -Era la vampira- finì la frase per lui, e il preside
annuì lentamente.
Avevo avuto qualche sospetto, ma non c'ero arrivata; ovviamente, non
conoscendo un vampiro, non sapevo che si muovessero cm ombre, macchie sfocate
nell'ombra, veloci e impossibili da notare.
-Allora è deciso: Harry deve essere tenuto all'oscuro di tutto-
-Continuo a non essere d'accordo- dissi cocciuta. Non avevo riferito loro
dell'avvertimento a Harry dopo il mio risveglio: almeno di una parte del
pericolo doveva essere messo a conoscenza.
A cena fra noi quattro era sceso una specie di lugubre silenzio. Harry
sembrava parecchio assorto, Hermione non facevo altro che studiarmi e
Ron...beh, la sua ingordigia poteva essere segno che cercasse di alleggerire
l'aria opprimente?
-Ok, Lizzie- disse Hermione quando la sala comune si svuotò
completamente -Cosa ha detto Silente? Cosa hai visto?- insistette. Io ero
rannicchiata sulla poltrona, con la felpa di Harry sulle spalle e guardavo
fisso il mio ragazzo. Sospirai:-Ehm... ho visto qualcuno che conosco aggredito
da...un vampiro...- -Un...cosa? E chi sarebbe questo qualcuno?- chiese subito Ron.
Gli occhi di Hermione saettarono subito su Harry; Ron, accorgendosene,
trattenne rumorosamente il fiato, rimanendo a bocca aperta.
-E che cosa ha deciso Silente?- disse freddamente Harry. Io lo guardai
negli occhi: come potevo non dirgli la verità? Anche se fosse stato per il suo
bene, non sarei riuscita a tenermi il segreto; lui mi... stregava. Ogni volta
che lo guardavo, un moto di fiducia mi spingeva a mettere tutto nelle sue mani,
tanto convinta che mi avrebbe solo fatto del bene. E ovviamente successe la
stessa cosa:
-Il vero
problema sta nel fatto che... ecco... sarà per colpa mia che ti attaccheranno-
Gelo. Tutti
e tre stavano zitti, puntando gli occhi su di me. Hermione aveva stretto la
mano a Ron, che aveva la mascella serrata.
Harry si
alzò di scatto, facendoci prendere un colpo, e a passo di marcia si diresse
verso il suo dormitorio:-Ehi Harry..- -No Ron- dissi -Devo parlarci io,
scusate- e gli corsi dietro. Sentii Hermione dire a Ron di lasciarmi andare da
sola, questa era una cosa che dovevamo risolvere io e lui.
Harry Pov
Certo. C'era
da aspettarmelo. IO dovevo essere tenuto all'oscuro, sicuramente. Silente
credeva che avessi ancora undici anni.
E Lizzie.
Anche lei non voleva parlarne? Perché voleva rimanere sul vago? L'avrà convinta
il preside?
Ero steso
sul mio letto, a fissare il soffitto. Volevo rompere qualcosa. Dovevano
smetterla di tenermi al sicuro.
Sentii la
porta aprirsi piano e sbuffai irritato:-No Ron, non voglio parlare, magari
domani ho sonno- -Non sono Ron, ma se vuoi dormire possiamo sempre rimandare-
Quella
ovviamente non era la voce di Ron. Perché quella voce mi fece contorcere dentro,
e il mio cuore iniziò a battere frenetico. Ora che ci pensavo, era la prima
volta che Liz veniva nel nostro dormitorio, ovviamente senza avere attorno
gente che dormiva placidamente e dal sonno pesante.
Mi appoggiai
sui gomiti e vidi la testa della mia ragazza sbucare dalla porta semichiusa. Mi
guardava implorante e io non potei fare a meno di ricordarmi quanto l'amassi.
Le feci segno di venire e lei, lentamente, si sedette sul bordo del letto,
accanto a me, senza sciogliere i nostri sguardi.
-Harry,
io... io volevo parlarne con te ma... sapendo come avresti reagito, e
conoscendoti davvero bene, ho pensato che forse era meglio non dirti, ecco...
in che modo saresti caduto in trappola...- -Liz, dai fa...come scusa?
Trappola?- chiesi sbalordito. Non stavamo parlando solo di un'aggressione? La
vidi trattenere il respiro e fissarmi impaurita. Allora c'era dell'altro... e
lei voleva tenermi all'oscuro anche di questo?
Mi alzai di
nuovo, più nervoso di prima: adesso mi sarei fatto dire tutto, senza censure.
Ero
affacciato alla finestra e cercavo di darmi una controllata, quando mi girai e
vidi Lizzie con gli occhi lucidi e singhiozzante. Mi sentii subito da schifo.
Come potevo
essermi comportato così con lei? Voleva dirmi tutto, e io come al solito avevo
pensato solo ai miei sentimenti. Con passo svelto ritornai vicino al letto, la
feci alzare e l'abbracciai fortissimo, sprofondando nei sui capelli.
-Mi devi
raccontare tutto, amore mio. Non posso sopportare di non sapere qualcosa- le
dissi dolce. Non riuscivo nemmeno a riconoscermi.
-Vorrei
poterti star vicino Harry, ma non voglio che ti succeda qualcosa a causa mia-
mi disse in lacrime.
Le presi il
volto con le mani, guardandola:-Devi dirmi tutto Elisabeth, DEVO sapere cosa
succede- e si sfogò con me, parlandomi finalmente, senza che nessuno, nemmeno
Silente, potesse obbligarla a mentirmi.
-Harry, sediamoci
per favore- e così facemmo -Devi sapere tutto, ormai non posso non rivelarti
tutto. Mi sono fatta sfuggire anche troppo- io annuii e le feci segno di
continuare -Ecco...ehm... sai che ti attaccheranno e che useranno me come...
esca- e qui una rabbia feroce si arrampicò dentro di me, per uscire. Ma dovevo
stare calmo per scoprire quanto più possibile. Lei si fermò a guardarmi (notò
la mascella e i pugni serrati) e riprese:-Ma... Silente pensa che queste due
cose non accadranno per caso- prese un bel respiro e sbuffò -Silente ha il
sospetto che sia una trappola architettata da qualcuno, e molto probabilmente
sa anche da chi, ma non me ne ha voluto parlare. E... secondo lui, per cercare
di evitare, o perlo meno tardare,
questi avvenimenti, aveva deciso che...- cercò di controllarsi ma avrebbe
potuto cominciare piangere di nuovo (i suoi occhi erano pericolosamente lucidi)
-...credeva che fosse meglio stare lontani... l'uno dall'altra-. Mi guardò
negli occhi e capii che il piano del preside non le stava bene affatto.
Non volevo
lasciarla. Non sapendo che potrebbe essere in pericolo. Non volevo ascoltare le
assurde soluzione di Silente. Se volevano arrivare a me, separarci non sarebbe
di certo servito.
No. Avrei
fatto di testa mia.
Lusiana Pov
Dopo la mia "escursione"
alla scuola, torno al covo di Voldemort. Sono di pessimo umore: devo sottostare
ancora ai suoi capricci. Ma almeno l'altra volta avevo qualcosa in cambio. Ma
adesso? Non guadagno niente.
Entro nella
sala scura e impolverata, dove vedo il Signore Oscuro seduto su una poltrona, davanti
al camino acceso: la luce che le fiamme emanano danno a Tom un leggero
colorito, che però non dona affatto al suo nuovo viso. Brividi di ribrezzo mi
salgono sulla schiena.
-Allora
Lusiana, che notizie mi porti?- chiede senza degnarmi di uno sguardo.
-Ho visto il
giovane che devo "catturare" e una ragazza è svenuta a lezione. Sembrano
molto legati. Ho già in mente come procedere- -Molto bene. C'è dell'altro?- -Si.
La cosa sorprendente è che gli incanti difensivi di Hogwarts non sono riusciti
a fermarmi del tutto. Mi sa tanto che Silente sta perdendo colpi...-
sghignazzo, ma il mio carissimo Lord non pare gradire:-Non sottovalutare mai,
MAI, Silente. Le protezioni di Hogwarts possono anche essere raggirate, ma lui
non tarderà a capire, almeno in parte, i miei piani- dice.
-Allora come
pensi di poter riuscire a prendere il ragazzo sotto al suo naso, se credi che
lui possa scoprirti?- chiedo curiosa e alterata. Allora per me è solo una
perdita di tempo.
Lui ride, di
una risata priva di allegria e colma di malvagità. E' l'ombra dell'uomo che
conobbi anni fa:-Cara la mia vampira, quando Silente comprenderà davvero la
gravità e il pericolo dei miei piani, il ragazzo sarà già nostro- -Il problema
sarà tenerlo a bada- gli ricordo.
-Non ci
saranno problemi. Tu sei una vampira esperta e riuscirai a
"destreggiarti" in questo... ingrato compito- ride.
-Quando
colpiremo Tom?- mi faccio sfuggire il suo nome e lui, pieno di ira, mi scaglia
un Crucio senza che io possa scansarmi. Cerco di non urlare dal dolore, ma non
posso evitare a dei gemiti di dolore di uscire dalle mie labbra, distruggendo
ormai le mie vane speranze di non far scoprire le mie debolezze.
Finalmente
Voldemort si alza e si avvicina a me, sempre tenendo la bacchetta puntata; con
calma gelata e rabbiosa, mi dice:-Ricordati... che io non sono più Tom, mia
cara. Tom è morto da anni, decenni, ormai e con tutta onestà, sono felice di
essermene liberato- mi guarda con sguardo di fuoco -anche se in certi momenti,
forse lui sarebbe più... adeguato e ben accetto di me, non è vero?- mi sussurra
vicino al viso. Mi alzo con lentezza voluta, accostando la mia bocca vicino al
suo orecchio:-Con tutta onestà, mio caro, i miei ricordi di lui sono sbiaditi,
niente che valesse la pena ricordare- lo scherno. E cazzo, non può certo
rivangare il passato proprio di fronte a me. Ho ancora un briciolo di dignità
da salvare.
-Tranquilla,
presto avrai nuovi ricordi a cui darai pena- mi dice. Io lo guardo dubbiosa e
me ne vado. Ancora non so con esattezza cosa gli frulli per la testa, ma non
tarderò a scoprirlo per lo meno.
Sono orribilmente
consapevole d'aver tardato. E nn ci sono scuse. Spero
che qualcuno sia rimasto per leggere questo cap. (scusate se è corto)
Ringrazio coloro che hanno capito e che leggeranno. Ringrazio col
cuore Jessalex (la mia "sorellina") perché
cerca sempre di aiutarmi e mi risolleva il morale, e coloro
che hanno commentato l'ultimo capitolo (di quasi un secolo fa).
Bando alleciance, ora si
ricomincia, finalmente.
Lizzie'sPov
Disubbidendo platealmente agli ordini precisi
e comprensibili, almeno per lui, di Silente, io e Harry
continuammo a stare attaccati come lo scotch bi-adesivo, per usare un termine
colorito, o come due persone legate dalla corda spessa e robustissima che è il
loro amore, per essere più romantici. Insomma, gli unici momenti in cui non
stavamo insieme era quando andavamo in bagno o a
dormire nei nostri dormitori.
Ma ovviamente stavamo tutti in allerta,
professori soprattutto: non c'era un solo corridoio non sorvegliato, non c'era
un solo momento in cui Harry e Lizzie nonfossero sorvegliati
a distanza, non c'era un solo attimo in cui Harry non aguzzasse occhi e
orecchie per proteggermi; eio lo stesso
per lui. Solo nelle rare occasioni in cui ambivamo ad
un po' di coccole per conto nostro (e anche Ron ed Hermione),
io e il mio ragazzo non stavamo MAI isolati. Eppure, con
tutte queste precauzioni, non potei evitare di far avverare il mio peggior
incubo.
Voldemort'sPov
Finalmente l'ora arrivò. Aspettavo da
molto la mia vendetta, da troppo tempo. Un'eternità, oserei dire. Rivolevo ciò
che quel 31 ottobre mi fu tolto. Rivolevo un corpo per possedere l'unica donna
che avessi desiderato, per possedere ciò che volevo morbosamente. E la mia cara
Lusiana non aveva minimamente capito che ciò che si
prestava a fare l'avrebbe fatta ricadere di nuovo nel mio desiderio, sebbene non sarei mai potuto essere quello di una volta.
E Potter faceva al caso mio.
Lusiana'sPov
Uno strano brivido mi corre sulla spina
dorsale. Sono qui rannicchiata su un albero della Foresta Proibita da più di
tre ore. Ci vuole tempo per attirare l'attenzione di chi voglio,
ma un niente per attirare quella non voluta.
Sento che gli abitanti della foresta
percepiscono la mia presenza, e questo non va bene.
Se capiranno il pericolo, avvertiranno
Silente che sono già qui. E non va bene per niente.
Lui mi ha conosciuta.
E saranno cazzi amari.
Aspetto che cali la notte, e attaccherò.
Neppure Silente potrebbe avere dei riflessi così pronti. Ho armi che in modo
sottile e irruento mi permetteranno di liberarmi e di prendere quel delizioso
ragazzo visto l'altro giorno.
Ho studiato la sua amichetta, ho osservato
lui. E non mi è dispiaciuto affatto.
Harry'sPov
Giocavo a scacchi magici con Ron, che
puntualmente mi stracciava, mentre le ragazze erano sul divanetto di fronte al
camino, che parlavano della lezione di Pozioni con Lumacorno,
che Lizzie "affettuosamente" chiamava
"Maniaco Collezionista".
Contro ogni mia speranza, Piton era riuscito ad avere il posto di insegnante
di Difesa Contro le Arti Oscure e avevano lasciato il suo posto libero per
quello strano grasso professore vecchio quanto Silente che aveva la passione
smodata e avvolte raccapricciante nell'unire intorno a se i migliori studenti.
Cosaci trovasse di fenomenale in questo suo "hobby"
era tutto un mistero.
Dopo poche ore, Ron edHermione si avviarono verso i dormitori, lasciando me
e Lizzie accoccolati sul divano. In una improvvisa foga, le presi il viso e la baciai,
scollegando il cervello (anche il suo sapevo ormai essere in black-out, come mi
rivelò una volta) e la trascinai sopra di me, mentre l'abbracciavo alla vita e
lei faceva navigare le sue mani sui miei capelli indomabili. Queste
improvvisazioni (mie e sue) e i baci appassionati ci lasciavano sempre senza
fiato e incontrollabili, perdevamo il senso del tempo.
Dopo non so quanto, fu lei a ritirasi per riuscire a prendere aria, e col fiato
corto disse:-As.. aspetta.
Forse.. non è.. il momento- deglutì -Harry non sono pronta- mi guardò dispiaciuta. Quella
piccola briciola di rabbia che mi sentii nascere venne
cancellata all'istante dal suo sguardo, perché lei lo voleva come lo volevo io,
ma ancora non se la sentiva.
-Fa niente- le
sorrisi comprensivo, e le accarezzai una guancia arrossata. Le brillavano gli
occhi. Ed era stupenda.
Feci per alzarmi, ma lei mi fece stendere
di nuovo:-Harry davvero, succederà prima o poi- -Non
devi promettermi niente, Lizzie. Forse è meglio che
aspettiamo sai? Non c'è tutta questa fretta-. Mi alzai, facendo alzare
contemporaneamente anche lei e, con un ultimo bacio mozzafiato, le diedi la buona notte.
Non mi sentivo tranquillo. Ero consapevole
di agitarmi nel sonno, ma non trovavo la via d'uscita per svegliarmi. Era tutto
buio, e sentivo la sua voce chiamarmi spaventata:-Harry,
Harry ti prego vieni da me. Aiutami!-
Scattai in piedi. Dovevo andare nella
Foresta. Lizzie era in pericolo.
Mi vestii silenziosamente e mi diressi
fuori dal dormitorio.
Lusiana'sPov
Dio com'è facile ingannare un innamorato!
Mi è bastato inoltrarmi nella sua mente, nei suoi sogni, e imitare la vocina
della sua amichetta. Un nonnulla e lui c'è cascato in
pieno. Poche paroline urlate e corre dalla sua lei.
Povero ragazzo, quasi mi dispiace doverlo
consegnare a Tom, ma forse qualche giochetto con lui potevo
permettermelo.
Lizzie'sPov
Non dormivo tranquilla. Sapevo di agitarmi
nel sonno, in preda ad un incubo. Vedevo Harry aggirarsi per il bosco, di
notte, con la bacchetta alzata pronto a difendersi ed
attaccare, e mi chiamava a gran voce.
-Harry, Harry non andare, sono
qui ti prego torna al castello!-
-LIZZIE!- ma questo non era Harry.
Mi alzai di scatto. Hermione
mi teneva le spalle, preoccupata e Lavando tornava a letto borbottando
infastidita. Io edHermione
ci guardammo e capimmo subito.
Le amiche non hanno bisogno di parole per
capirsi all'istante.
Lusiana'sPov
Lo vedo avanzare nella boscaglia. Per
essere solo un diciassettenne, non è male. Quei capelli spettinati gli donano un aria da ribelle e quegli occhi verdi brillanti, in quel
momento velati dalla paura, stonano con la capigliatura e insieme agli
occhiali, sembra un ragazzetto per bene. Ma avrei
fatto uscire il suo lato migliore.
Harry'sPov
Camminavo da quasi un'ora lì, in quel bosco, maLizzie non rispondeva
più ai miei richiami. Ma ero testardo, io.
Però, il ricordo dell'avvertimento della
mia ragazza si fece strada nella mia mente, e capii di
essermi cacciato nei guai. Ma di quelli impossibili da
risolvere.
Colsi un leggero movimento alle mie
spalle, e una risatina. Mi girai di scatto, bacchetta alzata:-Stupefi.. - non
ebbi il tempo di finire l'incanto che la donna, alta quanto me, mi chiuse la
bocca con una mano e con l'altra mi alzò il braccio con la bacchetta. Mi
guardava con quegli occhi rosso scuro, quasi color
vino, e un ghigno quasi sensuale, che però su di me aveva l'effetto contrario.
Allontanò la mano dalla mia faccia e mi fece segno di non fiatare, dopodiché mi
spinse in terra, si mise a cavalcioni su di me e
parlando fitto e veloce, si avventò sul mio collo.
Urlai dal dolore, e mentre le forze mi
abbandonavano, ripetei all'infinito il nome di Lizzie.
Lizzie'sPov
Avvertii come un pizzicotto sul collo,
mentre correvo con Hermione e Ron dal preside, ed
ebbi la sensazione che fosse ormai troppo tardi.
Prima
di iniziare il cap. vorrei precisare alcune cose: nell'altra storia mi hanno
fatto notare alcuni miei errori nei tempi dei verbi. Onde evitare che qualcuno
me lo evidenzi anche qui, avrete notato che cambio anche i tempi verbali per
personaggio (per Lusiana il presente mentre per gli altri il passato). Questa è
una mia scelta di stile "poetica", nel senso ke volevo sottolineare le
differenze di "razze" fra i personaggi: per gli umani (purtroppo conto anche
Voldemort, perché lui può ancora morire ed è meglio che se lo metti in testa!)
uso il passato perché per loro il tempo passa, mentre per Lusiana (e si noterà
anche per Harry) essendo vampira, il tempo si è arrestato, lei non avverte il
trascorrere del tempo. Non so se mi sono spiegata bene o se trovate bizzarra la
mia motivazione, sta di fatto che ho deciso così. :) Dopo questa breve e
"strana" premessa, ecco il cap.
buona lettura
Maledizione
Lusiana's
Pov
sussurro.
Ha il sangue più buono che
abbia mai assaggiato. Cerca inutilmente di liberarsi, ripete fastidiosamente
ancora il nome della sua ragazza. Uff, mi stufa questo ragazzino! Il mio morso
si fa più feroce, sono assuefatta dal sapore e dall'eccitazione del momento.
Mordere mi fa quest'effetto.
Sento le sue forze
abbandonarlo e fluire in me, ma non posso ucciderlo, così mi fermo, incido un
taglio sul palmo della mia mano e la accosto alla sua bocca. Sembra apprezzare
il mio gesto; so che sente la gola secca, ardente, e lo faccio bere. Poi sviene.
Bene. Almeno ha piantato di
chiamare quella piccola strega. Provo verso di lei un fastidio a pelle, non so
spiegarmi. Lo prendo come un "sacco di patate" e "volo" via.
Una sagoma indistinta
nell'oscurità, a cui appartengo, e di cui è appena entrato a far parte Harry.
Lizzie's
Pov
Sbattevo ripetutamente il
piede sul pavimento. Ero nervosa. Terrorizzata. Angosciata. Affianco a me
Hermione, che non smetteva di mangiarsi le unghie. Arrivammo all'ufficio di
Silente trafelate e col fiatone. A fatica gli raccontai dei miei presentimenti e
aspettavamo il ritorno di Hagrid accorso nella foresta.
-Lizzie smettila- -Hermione
piantala- lei mi sgridava per il piede, io sentivo il suo nervosismo aumentare
come il mio, man mano che le sue unghie si accorciavano.
Silente aveva mandato anche
la McGranit con Hagrid, e se ne stava con lo sguardo fisso fuori dalla finestra
e le mani intrecciate sul grembo. Possibile che non l'avessero ancora trovato?
Ripensai a qualche ora fa:
se avessi ceduto con Harry,se mi fossi sentita pronta, forse saremo rimasti sul
divano insieme, e lui non sarebbe caduto in trappola. Forse avremmo anche dovuto
dare retta a Silente, malgrado sarebbe stato doloroso.
Le lacrime della
frustrazione e dei sensi di colpa si ribellarono al mio controllo e sentii
Hermione abbracciarmi; Ron era seduto, col capo chino e l'aria colpevole. Come
se fosse stata sua la colpa, una sua responsabilità badare ad Harry.
Silente parve riprendersi
dalle sue riflessioni, non appena vide un patronus a forma di gatto balzare
dalla finestra per posarsi sulla scrivania; la voce della McGranit quasi
ovattata, lontana. Avevo capito subito.
-Non troviamo Potter. Ma..
c'è una piccola pozza di sangue vicino ad un albero-
Alla fine avevamo perso.
Avevo perso Harry. E ora come riprenderlo?
Voldemort's Pov
Mi guardavo allo specchio e
passavo la mano sul mio viso. Ero rivoltante. Il prezzo da pagare per il potere
che avevo desiderato e preso. Avevo perso quella bellezza ereditata da quel
insulso Babbano che fu mio padre, avevo perso quegli sguardi ammirati, di tutti
coloro che mi invidiavano, di tutti coloro che mi desideravano. Avevo perso
Lusiana. E la rivolevo. L'unica che mi avesse tenuto testa, maligna e
accattivante, senza scrupoli, rimpianti, con l'unico scopo di soddisfare i suoi
desideri.
Quando l'incontrai, riuscii
a legarla a me, in tutti i sensi, con la promessa che sarebbe stata potente con
me, che non sarebbe stata più costretta a nascondersi dai maghi.
Ma con questo corpo, come
potevo sperare di possederla ancora?
Avevo bisogno di un corpo
giovane, adatto a controllare il mio potere.
Qualcuno di cui liberarmi.
E con "l'assistenza" della
vampira, avrei reso il corpo di Harry Potter ancora più potente e utile.
Sentii la porta della
stanza aprirsi, vedere entrare uno dei miei fedeli Mangiamorte, e informarmi che
la vampira era ritornata con il ragazzo.
Sapevo che Lusiana non mi
avrebbe deluso, quando mai lo faceva.
Lusiana's
Pov
Eccomi qui. Nella tana del
lupo, o meglio, del serpente. Il più velenoso di tutti aggiungerei. Harry
respira profondamente, sembra addormentato, ma non durerà a lungo anzi, questo è
l'ultimo sonno che si potrà permettere. Ancora quel bastardo pallido non mi ha
spiegato a cosa gli serva il ragazzo. Bene o male che sia (metterei la mano sul
fuoco per il male, giuro)c'ho guadagnato un bel servo. Nel migliore dei casi,
persino un amante. Non so, m'ispira sesso questo ragazzino, che sembra
dimostrare più anni di quelli che effettivamente ha. In effetti ho solo due anni
(almeno fisicamente) più di lui, ed è più alto, seppur di poco, di me.
Uno degli
omini/burattini/mascherati di Tom mi vede e va, giurerei, subito a dire al
grande capo pelato che sono tornata dalla caccia, con una bella preda pronta per
la tavola.
Dio, uomini senza palle.
Gli odio. Questi Mangiamorte sembrano tanti cagnolini addomesticati con la
violenza, docili quando il loro padrone è nel raggio di 1 miglio, e mastini
sanguinosi e fuori controllo quando non sentono più la sua presenza.
Che pena, sul serio. Qui
chi porta i pantaloni siamo io, ovviamente, e forse quella pazza mora con la
risata da iena collaudata che non fa altro che scoparsi con gli occhi testa
calva.
Ora che ci penso...no,
anche lei mi fa pena.
E pensare che una volta ero
io che mi rigiravo come volevo il suo sogno erotico fra le lenzuola. Ma
d'altronde mi aveva promesso tutto quello che desideravo, come declinare
l'offerta?
Porto Harry in una camera
da letto, ce lo butto sopra e aspetto che si svegli, osservando i suoi tratti
cambiare: diventa via via più pallido, i muscoli accennati farsi più visibili e
inconsciamente scaraventa gli occhiali contro il muro, già in precario
equilibrio, con uno scatto della mano così preciso e veloce che solo io riesco a
vederlo, si tocca anche il collo qualche volta, sempre nel sonno.
Sorrido, non vedo l'ora che
si svegli. Ho voglia di divertirmi.
Harry's
Pov
Ho mal di gola. E' una
constatazione semplice da fare, anche se so di non essere del tutto cosciente al
momento, considerando che tengo gli occhi chiusi e la mente scombussolata. Ho
qualcosa di fastidioso poggiato sul viso, lo scanso con la mano, e in lontananza
sento un rumore di vetri in frantumi.
Mi fa male il collo, come
se una dozzina di piccole spine fossero state conficcate nello stesso istante e
nello stesso punto.
Voglio Lizzie. Non l'ho
vista nella foresta, eppure ero certo che fosse lei. Nella mia mente vedo solo
il suo viso, i suoi occhi, sento la sua voce nei miei ricordi.
Man mano che il dolore al
collo diminuisce, il bruciore alla gola aumenta e senza rendermene realmente
conto, mi sembra di sentire chiaramente dei rumori: un scricchiolio del legno,
delle lenzuola che puzzano di polvere (come ci sono finito su un letto?), dei
bisbigli remoti.
Voglio alzarmi, voglio
andare a cercare la mia ragazza. Lizzie è in pericolo, e io sono qui, steso,
immobile, come se un macigno mi tenesse ancorato su questo maledetto puzzolente
letto,con collo in fiamme e....
Cos'è questa strana
sensazione? Un secondo prima mi sentivo a pezzi, e adesso? Sarei pronto a
distruggere una roccia con la sola mia mano.
I rumori, gli odori, la
sensazione di essere fissato....
Aumenta tutto a dismisura.
Lizzie's Pov
Ero a pezzi. Seduta in un
angolo dell'ufficio del preside, sento solo come sottofondo il loro mormorio
angosciato. Tutto era ovattato; sento i rumori come se mi stessi tenendo premute
le mani sulle orecchie. Riesco a collegare il cervello e le orecchie a
scatti:-Hanno corso un grave rischio...- -...sapevano come agire ma non hanno
ascoltato...- -..potevate biasimarli?- -.. perso.-
Perso. Perso. Perso. Perso.
Cosa abbiamo perso? Chi
abbiamo perso? La realtà l'avevo compresa al volo, al ritorno del patronus della
professoressa, ma ero sconvolta. Non connettevo più.
Non abbiamo perso nessuno.
IO sola avevo perso Lui. Niente contava più. Né i prof., né gli amici, né questa
stupida guerra per il bene supremo o che so io.
Basta. Smetto di essere
anche una grifondoro. Non reagirò più a niente. Che senso avrebbe.
Lusiana's Pov
Apre di scatto gli occhi
bramosi, rosso sangue.
Fine. Cortino cm cap. Fa un
pochino... shifetto
Linciatemi pure, non
proverò nemmeno a scansare le pietre.. Spero l'apprezziate cmq.
Risp a
jessalex:
ehi fratella, sn contenta che ti sia piaciuto il cap scorso.
Nn è poi così
caliente, però :)
Ma devo ammetter
'na cosa... adoro scrivere il Pov Lusiana, cacchio credo che mi vengano meglio i
cattivi che i buoni. Credi che ci sia da preoccuparsi? cmq grz mille sei sempre
un tesoro coi complimenti, grz di tutto, purtroppo nn ci sentiamo spesso cm una
volta.
Devo darti
n'altra delusione: Harry nn incontrerà mai Damon... mettiamoci il cuore il pace.
TVB smakky