LOVE VAMPIRE

di AlexiaLil
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PREMESSA ***
Capitolo 2: *** Ricordi passati (1° parte) ***
Capitolo 3: *** Ricordi Passati (2° parte) ***
Capitolo 4: *** Anteprima Prox. Cap (Sorry) ***
Capitolo 5: *** Lezione Indimenticabile ***
Capitolo 6: *** Quando il nemico è più forte... ***
Capitolo 7: *** Vorrei poterti star vicino... e Voldemort si prepara ***
Capitolo 8: *** Scusate ***
Capitolo 9: *** Dietro gli alberi e nel cuore ***
Capitolo 10: *** Maledizione ***



Capitolo 1
*** PREMESSA ***


LOVE VAMPIRE

LOVE VAMPIRE

 

Era da poco che andava avanti così. Sapevo che era sbagliato. Sapevo che era pericoloso. Per me.

Sapevo che era un comportamento insano. Da parte mia.

Eppure, anche se Lui  era cambiato, seppure non fosse più lo stesso ragazzo che amavo, continuava ad avere una forza attrattiva potente su di me. E io su di lui. La sua nuova quanto sventurata condizione l’aveva… trasformato. Sapevo, o almeno sospettavo, che Voldemort, dopo il suo ritorno, avesse nuovi terrificanti progetti, ma mai mi sarei aspettata questo. Un’azione così veloce, improvvisa, che nessuno immaginava.

Eppure, dopo queste riflessioni, che mi avrebbero dovuto aprire la mente e gli occhi sulla gravità della situazione, non ero sorpresa di ritrovarmi, per l’ennesima volta, ad aspettarlo davanti alla finestra della mia camera del dormitorio; ad aspettare nella mia insana impazienza che Lui venisse a prendermi, per fami sua, per farlo mio, per appartenerci l’un l’altra ancora una volta, finché qualcuno, o Silente in persona, non avesse trovato un rimedio al suo problema, per aiutare il mio Amore.

Ma intanto mi godevo il suo lato nascosto, quello che tremendamente mi attraeva a lui ancora più del solito.

Se prima erano la sua dolcezza, il suo coraggio, la testardaggine e la sua semplicità, ora in lui prevaleva il suo lato oscuro, selvaggio, sensuale e irrequieto.

Harry non era più l’Harry che avevo conosciuto.

Era l’Altro Harry, quello represso nella sua anima.

Mi allontanai dalla finestra e sentii subito uno spostamento leggero dietro di me; neanche il tempo di girarmi che mi ritrovai Harry a pochi centimetri dal viso. Gli occhi, ormai rossi, non mi spaventavano più, anzi, avevano l’effetto di una calamita su di me.

Poi mi attirò a se, baciandomi con impazienza.

Anche lui mi voleva come lo volevo io.

 

Nel prox. Cap, spiegherò chi è la nuova ragazza, che si chiama Elisabeth Andrea Parker.

 

Grazie a chi commenterà, aggiungerà tra i preferiti o solo leggerà questa storia, e un grazie speciale alla mia migliore amica jessalexjesy-chan” per avermi aiutata nel suo piccolo. Un bacione, by AlexiaLil

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Capitolo 2
*** Ricordi passati (1° parte) ***


LOVE VAMPIRE

LOVE VAMPIRE

Ricordi Passati (1° parte)

 


Prima di tutto vorrei ringraziare immensamente chi mi ha messo fra i preferiti, cioè:

cla_2204

nan96

rorypotter (hai un bellissimo nick)

emma95

tigre

jessalex (la mejor amica che si può desiderare, continua così jessy-chan!)

ellythebest

draco92

 

Ragazze siete state carinissime e gentili fino al limite nei vostri commenti e so che il 1° cap lascia un po’ perplessi, ma spero di chiarirmi presto. Questo è principalmente un cap. di presentazione di Liz divisa in due perché altrimenti nn la finivo più.   Un bacio AlexiaLil

 

-Secondo me esagerate…- -Lizzie, nessuno ti ha interpellato. Io ed Hermione le nostre questione le risolviamo da noi- ribadì Ron alla mia replica. Lui ed Hermy, finalmente direi, si erano decisi a mettersi insieme, e mi avevano fatto un grosso favore perché per me e Harry diventava difficile (e anche di cattivo gusto) scambiarci un po’ di coccole davanti a loro. Stavamo insieme da 3 (dico 3!) anni e ancora mi trattava come la prima volta, dolce e timido, che mi baciava o mi abbracciava di nascosto e un po’ imbarazzato.

Hermione e Ron erano tutt’altra cosa: litigavano, si punzecchiavano e facevano pace alla vecchia maniera: chiedendo il perdono a vicenda suggellato da un bacio. Ormai avevamo 17 anni, quasi 18, eravamo cresciuti e ancora dovevamo farne di strada, ma eravamo più adulti degli altri in un certo senso: Voldemort ancora gironzolava libero seminando morte e paura insieme ai suoi seguaci, e più di una volta.. rischiai di non rivedere più Harry. A quel pensiero, una rabbia improvvisa mi assalì e Harry, accorgendosi di questo mio cambiamento di umore, mi strinse la mano più forte, sorridendomi di sott’occhi. Come potevo fare a meno di lui?

Era una bella mattina di fine autunno e quel giorno la prima lezione sarebbe stata Cura delle Creature Magiche con Hagrid. Era una delle mie materie preferite, oltre a Difesa Contro le Arti Oscure, in cui eccellevo (chissà perché? J nd. Me) oltretutto. Harry e Ron non capivano come facessi a trovare interessanti gli animali pericolosissimi, malgrado addomesticati, di Hagrid; mi sono sempre piaciuti gli animali, e anche il pericolo, la sensazione di adrenalina che scorre nel corpo. Sarà stato per questo che finì a Grifondoro, sei anni fa..

 

Inizio F.B.

-Elizabeth Andrea Parker- chiamò la McGranit. Mi sentii raggelare. E se ci fosse stato un equivoco? Se avessero mandato la lettera alla persona sbagliata? Dopotutto, quante probabilità aveva una figlia di…Babbani, così mi sembra, di essere una vera strega? Avevo una paura folle.

Mi diressi piano verso lo sgabello, dove mi attendevano la mia forse futura insegnate di Trasfigurazione e Vicepreside e un cappello mal concio, che ci fu presentato come Cappello Parlante. Tutti gli occhi puntati addosso. Brutta sensazione. “Che fastidio” pensai. Mi sedetti e qualcosa mi fu posato in testa e mi coprì gli occhi: il cappello era troppo grande per la mia testa. Ad un tratto avvertii una strana sensazione alla testa, o per meglio dire a quello che consideravo la mia mente, come se una presenza fosse entrata in essa per scavare dentro di me e scoprire ogni mio pensiero. Avete presente un ragno, o un qualsiasi piccolo animale? Ecco, provavo come un piccolo ma insistente ragno si arrampicasse nei miei pensieri, nei miei ricordi, nel mio modo di ragionare.

-Bene, bene- disse una voce vecchia, ma allo stesso tempo acuta e quasi allegra, come un arzillo signore, e mi parlava.. da dentro la testa!

Mi voltai freneticamente e ripetutamente a destra e sinistra, irrequieta. La voce, che capii solo in quel momento appartenere al Cappello, mi tranquillizzò ridacchiando:-Calma, calma piccola strega. Non essere così insicura di te stessa. Sei qui, a Hogwarts, e questo basta per far capire a tutti e a te che sei degna di esserci. Devo solo capire dove collocarti. Fammi pensare..mhmh. Sei una fanciulla attiva, coraggiosa, adorante di cacciarsi nei guai- e si mise a ridere. Mi resi conto che gli altri non potevano ascoltare –e vedo che hai un dono molto speciale, ma anche pericolo se usato male. Stai attenta, anche perché non hai ben definito che il confine Bene-Male è facile da superare, soprattutto se così seguiresti qualcuno di cui ti fidi. In contrasto col tuo caratterino, sei molto dolce e vorresti passare inosservata, ma qui nessuno viene ignorato, sia in modo positivo che negativo. Bene, per schiarirti le idee, di manderò dove ti troverai a tuo agio..GRIFONDORO!- tuonò l’ultima parola con quasi allegria, poi si affrettò ad aggiungere:-Buona fortuna, Lizzie Parker-. La professoressa mi tolse il cappello e io mi diressi verso il tavolo che applaudiva dandomi il benvenuto. Presi posto fra due ragazzini, uno dai capelli rossi e con le lentiggini, con la faccia da simpaticone, e l’altro più smagrito, dagli indomabili capelli neri, con gli occhiali:-Ciao io sono Lizzie Parker- mi presentai:-Ciao, io sono Ron Weasley- gi stringemmo la mano- e lui è il mio amico Harry- mi voltai verso il ragazzino con gli occhiali:-Piacere Lizzie- -Piacere mio Harry-.

Fine F.B.

-Lizzie? Lizzie ci sei?- mi chiamò Hermione, sventolandomi una mano davanti alla faccia. Mi ripresi dai miei pensieri:-Scusa, pensavo- -Eri così assorta. E’ successo qualcosa?- Hermione era sempre agitata quando mi perdevo in riflessioni. Pensava che prevedessi qualcosa, ma da un po’ di tempo non avevo più visioni, né predetto niente.

Mi venne in mente la prima volta in cui parlai ad Hermione

 

Inizio F.B.

Eravamo già a fine ottobre e non avevo ancora stretto amicizia quasi con nessuno, non contando Harry e Ron.

Ero appena entrata nel bagno e feci in tempo a sentire un singhiozzo, un pianto mal nascosto che si fermò non appena chiusi la porta. Restai in silenzio, immobile, poi mi avvicinai ai gabinetti, mi piegai e vidi un paio di scarpe, delle gambe e l’orlo di una gonna dei colori dei grifondoro. Bussai:-VATTENE VIA!- mi urlò quasi implorante:-Posso entrare?- non fu la domanda più intelligente da dire, ma era l’unica che pensavo:-NO, VA VIA, LASCIAMI STARE!-. Restai indecisa, ma bussai ancora. La ragazza mi urlò ancora di andare via, però entrai lo stesso: seduta sul gabinetto chiuso, mi sembrò di conoscerla: l’avevo vista molte volte in Sala Comune e in Sala Grande, ma se ne stava sempre col naso sui libri e non avevo avuto modo di parlarle, sapevo solo di sfuggita il suo nome: Hermione Granger.

-Ciao, perché piangi?- la ragazza rimase a guardarmi un po’ scocciata, poi si asciugò gli occhi con una manica e sospirò:-Per una cosa senza importanza- -Se non è importante, non ne vale la pena piangerci sopra, no?- Hermione sorrise un po’, almeno:-Beh si, è un giusto ragionamento. In realtà, più che senza importanza, è una cosa stupida- -Centra un ragazzo?- le chiesi a brucia pelo. Hermione rise leggermente:-Più o meno, ma non nel modo che pensi tu forse. Oggi c’era un gruppo di ragazzi in giardino, che camminavano davanti a me e li ho sentiti.. parlar male di me...soprattutto uno- -Chi era?- -Un ragazzino coi capelli rossi e le lentiggini, era il mio compagno di banco oggi a lezione di Incantesimi…- -RON- urlai sorpresa. Ron che parlava male di qualcuno che non conosce nemmeno bene? Strano!

Hermione mi guardò sorpresa:-Lo conosci?- -Si, è un mio amico. Tranquilla ci parlo io- e subito Hermione cercò di fermarmi:-NO, no. non ce n’è bisogno! Sei gentile ma lascia perdere! Diciamo… che ci sono abituata- -Ma non è giusto!- -Grazie, fa niente. Ah, non mi sono presentata: sono Hermione Granger!- -Lo so, ho sentito il tuo nome oggi a lezione. Io sono Lizzie Parke. Sai Hermione.. ho la sensazione che saremo grandi amiche- le sorrisi e lei si mise a ridere:-Ma.. lo credo anche io- -Che ne dici se usciamo da qui?- -Sono d’accordo- e sentimmo un boato tremendo, il rumore di una porta sfondata e uscimmo dal bagno, spaventate…

Fine F.B.

 

 

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Capitolo 3
*** Ricordi Passati (2° parte) ***


LOVE VAMPIRE

LOVE VAMPIRE

Ricordi Passati (2° parte)

 

Spero che la prima parte de “Ricordi Passati” vi sia piaciuta.

Ringrazio la mia cara amica jessalex per la bellissima recensione che mi hai lasciato e per cla_2204: tranquilla la tua perplessità sarà presto eliminata. Più avanti si vedrà perché Harry aveva gli occhi rossi (il cap Premessa è uno sguardo al futuro, se capisci cs intendo).

Vorrei ringraziare chi mi ha messo fra i preferiti:

bella95  
cla_2204  
Ellythebest
emma95
jessalex  
RoryPotter
tigre

e chi fra le seguite:

Aniel

Lebron

nan96

E ora il via al cap! Buona lettura. E scusate per il disastroso ritardo.

 

-Secondo me sta perdendo colpi- -RON!- lo sgridarono Harry ed Hermione:-E’ solo… sovrappensiero. Sta bene.. spero- sentivo la voce di Harry preoccupata:-Forse ha una visione- -Hermione, Lizzie non può avere solo delle visioni; ha anche qualcosa a cui pensare qualche volta- e sentii la voce di Ron farsi più bassa ma allo steso tempo furbesco:-Non è che state pensando a..sai cosa intendo?- -Ron ma che ti salta in mente!- si agitò Harry. Poi finalmente ripresi coscienza di me…-Ragazzi, la sala grande è vuota- -Buon giorno bella addormentata. Eri un po’..pensierosa- -Davvero? Oddio faremo tardi! Ragazzi scusat..- -Fa niente Liz. Io, Ron ed Hermione ci eravamo solo preoccupati se stessi bene- mi sorrise Harry. Era un po’ arrossito, ma forse centrava lo strano discorso di Ron, che avevo colto benissimo ma era meglio che stessi zitta. Loro tre erano per me buoni amici, ma uno è diventato qualcosa di più importante..

Inizio F.B.

-Harry, tu e Ron dovete fare pace..- -Diglielo a lui. E’ lui che l’ha voluto- mi rispose arrabbiato e se ne andò via; la litigata con Ron non si era placata, anzi, peggiorava ogni qual volta che i due si incontrassero. E poi Hermione pensava che questo torneo servisse ad unire i maghi… in quel momento vidi soltanto l’effetto contrario. Di solito erano Ron ed Hermione  a litigare, ma prima o poi loro due dovevano scoppiare. Mi sedetti poggiando la schiena contro un tronco, a riflettere: cercavo di far ragionare Harry già da un paio di giorni, e anche Ron quando avevo l’occasione di acchiapparlo da solo, ma quel loro stupido orgoglio maschile prevaleva sul loro buon senso: si vedeva lontano un miglio che odiavano quella situazione, ma di fare la prima mossa proprio non ci arrivavano.

Io ed Hermione eravamo in una situazione critica, senza poi parlare della mia confusione.

Dall’inizio dell’anno, mi ero accorta di vedere Harry sotto una luce differente: mi sembrava più carino del solito (non che non lo fosse mai stato), più grande e più…oddio… attraente.

Sospirai e scossi un po’ la testa.

Non potevo innamorarmi del mio migliore amico… non potevo, insomma! Harry era dolce, gentile, altruista, caparbio, come amico c’era sempre e aveva un paio di occhi bellissimi... ok ok. Divagavo. Per cercare di togliermi di dosso quella sensazione di farfalle nello stomaco ogni qual volta che pensavo a lui, mi imposi di ricordare i suoi difetti: primo, era un fissato di Quidditch, il che stava a significare guardare sempre partite, parlare sempre di sport, fisico atletico e asciutto, muscoli…no no NO!

Ok, altro difetto? Non riuscii a trovarlo.

-Ehi Lizzie!- mi sentii chiamare. Era tornato Harry. Aveva l’espressione malinconica e mi chiese se poteva sedersi. Ovviamente gli risposi di si, arrossendo e volsi lo sguardo altrove.

Notai che si torturava le mani, chiaro segno di nervosismo e voleva dire qualcosa; finalmente si decise a parlare:-Senti Liz, volevo scusarmi per prima. Non volevo arrabbiarmi con te, sei l’ultima persona al mondo che se lo merita e ti ringrazio di non... avermi voltato le spalle…- -Harry non lo farei mai e non devi scusarti- dissi con troppo impeto, avvicinandomi pericolosamente. Harry mi sorrise (mi si mozzò il fiato) ma continuò:-Grazie, ma ti devo delle scuse, e voglio dirti che per me la tua amicizia e la tua compagnia sono troppo importanti e non voglio rinunciarvi, per niente al mondo- lo disse con una tale serietà e convinzione, che il mio cervello trasmetteva una sola azione:”O la va o la spacca! Buttatii!”. Dovevo ammetterlo. Ero davvero innamorata di Harry, ma temevo che l’amicizia gli bastasse…

 

2 giorni prima del ballo

-Hermione, dimmi chi ti ha invitato!- -No Liz, non te lo ripeto più- -Dai, dai..- -Uff, allora sentiamo te: ti ha invitata?- la mia curiosità volò via e mi rattristai; Hermione lo notò e sapeva perché gliel’avevo confidato:-Lizzie, non puoi aspettarlo sempre. Se non se n’è reso conto lui, e ormai lo nota tutta la scuola, non penso che lo capirà più avanti, se non fai tu la prima mossa- -Ma ci stiamo avvicinando di più…- mi lamentai in risposta alla straordinaria scaltrezza di Hermione. Lei mi guardò con un sopracciglio inarcato:-Ah, davvero?- -S..Si- -E dimmi un po’, in che modo vi stareste avvicinando?- mi guardò con un cipiglio poco raccomandabile:-Hermy, ci sto lavorando su.. e poi le cose non possono mica cambiare da un giorno all’altro, insomma, siamo amici da 3 anni… non voglio rovinare niente..- -Sempre con questa scusa Lizzie. Non si rovinerebbe niente, invece migliorerete la vostra situazione-. Sospirai sconfortata: forse aveva ragione… ma Harry aveva chiesto ormai a una delle gemelle Patil di andare al Ballo, anche se l’aveva fatto più per disperazione sua e di Ron…

 

Ballo del Ceppo

Ero seduta ad un tavolo della Sala Grande, abbellita in modo stupefacente per il Ballo. A due tavoli di distanza c’erano Harry e Ron, seduti svogliatamente, mentre le loro due accompagnatrici sbuffavano esasperate. L’unica che pareva divertirsi era Hermione, con il suo cavaliere/campione di Quidditch Viktor Krum; il fanatismo di Ron nei suoi confronti si era trasformato in odio quando li vide insieme, non poteva crederci…

Che bella serata (tono sarcastico ndME). Persino Hagrid si divertiva, con la “sua” Madame Maximme. Tanto valeva che me ne stessi chiusa a finire i compiti di Pozioni, uffa.

Nella mia falsa speranza di poter strappare ad Harry almeno un’occhiata stupefatta, m’ero messa in ghingheri, con il mio vestito rosso bordeaux e gonna con pieghe a balzi, con i lacci neri nelle maniche e sul petto, che si intrecciavano in quella specie di corpetto,  i capelli, ricci per l’occasione, alzati con delle ciocche cadenti e persino scarpe col tacco (l’ho fatto solo per lui, non le avrei messe di mia spontanea volontà!MAI!!).

Mi girai nuovamente verso il tavolo di Harry e Ron, e li vidi soli: le due sorelle si erano stufate, a quanto pareva. Mi avvicinai al loro tavolo:-Vi siete divertiti?- li canzonai; Ron non mi rispose, tenendo ancora il broncio, mentre Harry, che appena mi vide sembrò sorpreso, mi rivolse un sorriso timido (era anche arrossito):-Mica tanto…- rise un po’ –Comunque… sta sera sei… carina…molto- sembrava che gli costasse una fatica immane dirmelo, ma non feci molto caso al suo imbarazzo, o alla sua mano che passava fra i suoi capelli, se possibile scompigliandoli ancora di più: mi aveva detto che ero carina… molto anche. Rimasi imbambolata, e divenni rossa come un fuoco acceso. Mi fece segno di sedermi accanto a lui e accettai di buon grado.

Rimanemmo così per un bel po’, nella nostra piccola bolla di silenzio, al sicuro dagli schiamazzi e dalla musica della festa. Dopo poco vedemmo Hermione trascinare Krum fuori dalla folla e avvinarsi a noi: si fermò a pochi metri e, mentre si dicevano qualcosa, Viktor le fece un baciamano così sensuale da farla arrossire di botto. Contemporaneamente a Ron divennero le orecchie talmente rosse che sembrava sul punto di una autocombustione; io e Harry lo guardammo preoccupato, e diventammo ancora più inquieti quando Hermione si avvicinò ancora di più a noi, con un sorriso sereno sulle labbra e le guance arrossate. La serata per caso le aveva annientato tutto il buon senso che aveva a disposizione?

-Ciao ragazzi. Perché siete qui da soli?- ci chiese amichevole. Mentre Ron stava per ribattere, sicuramente con i suoi modi da “gentlement mancato”, le risposi:-Ah, tranquilla. Il casino non ci attira più di tanto, vero Harry?- cercai appoggio su di lui. Mi guardò un attimo confuso:-Ah..s..si tranquilla Hermione. Il mutismo di massa ci diverte- si inventò di sana pianta. Hermione ci guardò un po’ sospettosa, senza riuscire a togliere un po’ di allegria dal suo viso. Poi disse la cosa più pericolosa del mondo:-Ah, peccato. Io e Viktor ci stiamo divertendo. Stavamo uscendo da qui, volete venire anche voi?-. Io e Harry deglutimmo quasi allunisono e stavamo per declinare gentilmente l’offerta, quando Ron sbottò:-Vacci da sola col tuo Krum! Sai che stai facendo Hermione? Fraternizzi col nemico!!- l’accusò.

Hermione rimase basita, il tempo necessario per recepire il messaggio, e rispose a tono:-Come scusa? Come puoi dirmi una cosa del genere, Ron!E se proprio vuoi saperlo, non sto fraternizzando col nemico! Il Torneo… serve per cooperare con gli altri maghi, per rafforzare i legami di amicizia! E Viktor non è interessato a cercare di carpirmi informazioni su Harry!- da quanto divenne rossa, poteva fare concorrenza a Ron, la cui replica non tardò ad arrivare:-Certo, lui è interessato ad avere altri tipi di “rapporto”, altro che di amicizia, Hermione..- -RON SEI UN CAFONE!- urlò lei, facendo girare parecchie teste. Io e Harry, se possibile, sbiancammo di più e cercammo di allontanarci con le sedie dalla “zona di battaglia”, ma purtroppo non passammo inosservati:-CHE FATE VOI DUE? ANDATE A LETTO!- -Ma Hermione, noi..- cercò di intervenire Harry gentilmente:-NON AVETE SENTITO? ANDATE VIA! ORA!- ci fulminò. Entrambi ci alzammo alla velocità della luce, e con altrettanta rapidità uscimmo dalla sala, per dirigerci verso il prato. Però sentimmo lo stesso le urla di Ron ed Hermione, e il suo pianto quando cacciò via anche Ron (“Se non ci avessi messo così tanto per invitarmi, ci sarei andata volentieri con te, ma tu sei uno stupido Ronald, uno stupido insensibile!” sn le ultime urla di Hemione ndMe).

Io e Harry ci sedemmo per terra, poco distanti dal lago e un leggero venticello fece increspare lo specchio d’acqua. Rimanemmo in silenzio:-Non poteva andare peggio di così- dissi infine, sospirando. Harry mi guardò, anzi, mi squadrò: sentii i suoi occhi su di me. Non so perché non riuscisse a non distoglierli. Improvvisamente mi girai e lui ancora mi guardava, sembrava assorto in chissà quali pensieri:-Harry- lo chiamai piano e lui parve riprendersi. Si accorse di quello che aveva fatto, e volse velocemente la testa altrove, mormorando un “scusami” poco convinto e imbarazzatissimo.

Ma io non ci vidi più. Anzi, vidi la mia unica via d’uscita. L’uscita che mi avrebbe permesso di scappare da quelle stupide seghe mentali che mi facevo, ogni qual volta pensavo a noi come coppia, a come avrei potuto avvelenare il nostro legame d’amicizia..

Mandai tutto a fan culo, gli presi il viso fra le mie mani, mi guardò sorpreso e lo baciai.. finalmente.

Fine F.B.

 

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Capitolo 4
*** Anteprima Prox. Cap (Sorry) ***


Per la puntualità faccio moderatamente schifo

Per la puntualità faccio moderatamente schifo.. per farmi perdonare (spero), anche perché nn so quando aggiornerò, vi mando un piccola anteprima del prox cap.

Nella speranza che nn mi linciate, AlexiaLil

 

Ci dirigemmo verso la foresta proibita (con grande malcontento di Malfoy e mia felicità assoluta) e ci fermammo in una radura, dove i raggi del sole oltrepassavano i rami fitti degli alberi per concentrarsi in un unico punto, al centro esatto dello spiazzo.

Hagrid fece segno a noi ragazze di avvicinarci e, la maggior parte riluttanti, ci posizionammo proprio sotto il fascio di luce solare. Il mezzo-gigante rimase a pochi metri di distanza:-Oggi, vi mostro gli animali più belli e puri che esistano, però si avvicinano solo alle femmine- e indicò il gruppo mal assortito di allieve –Quindi noi maschi stiamo indietro e aspettiamo, che fra poco arrivano- -Cosa “arrivano”?- domandò Pansy Parkinson, con la sua voce fastidiosamente acuta. Ma Hagrid l’ammonì:-Zitta Parkinson, che li spaventi- e puntò il dito verso un punto in mezzo agli alberi, di fronte. Molte di noi sobbalzarono quando vedemmo un bellissimo unicorno, col manto d’argento, avvicinarsi cauto a noi e poco dopo il suo gesto fu seguito da altri della sua specie.

 

 


Lo so, cm anteprima fa proprio schifo… :’(

 

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Capitolo 5
*** Lezione Indimenticabile ***


LOVE VAMPIRE

LOVE VAMPIRE

Lezione Indimenticabile

 

Ragazze, purtroppo.. non riuscirò mai ad essere puntuale, soprattutto forse ad agosto non avrò il pc, spero che questo cap mi faccia perdonare almeno un pochino. Volevo ringraziare quella stupenda gente che mi ha messo nei preferiti:

1 - Azzalea  
2 - bella95
 
3 - cla_2204
4 - Ellythebest
5 - emma95
]
6 - jessalex
7 - piccola_puffola
8 - RoryPotter
9 - tigre

Le altre meravigliose persone che mi seguono:

1 - Aniel
2 - kikidabologna
3 - LaNNa
4 - Lebron
5 - nan96

E queste tre sante ragazze che trovano il tempo di commentare (oggi sn proprio ruffiana) ;)

kikidabologna

cla_2204

jessalex   (un saluto speciale alla mia “sorellina lontana”)

E tutti quelli che leggono e basta..  Bando alle ciance, buona lettura!

 

 

Chissà perché quella mattina mi vennero in mente quei ricordi. Secondo Silente, ogni volta che ricordavo qualcosa o ripensavo a delle memorie in particolare, mi dovevo preparare all’arrivo di una visione.

Quando ebbi la mia prima visione, fu il giorno che la McGranit venne a portarmi la lettera per Hogwarts; ricordo d’aver detto ai miei genitori che stavamo per ricevere una strana visita, ma non seppi dir loro come o perché lo sapessi, così quando la professoressa arrivò mi fissarono sbalorditi:

Lizzie, tesoro, ma come hai fatto?

Cosa avrebbe fatto la bambina, mi scusi?

Mia figlia, Elizabeth, ha…previsto il suo arrivo…

La McGranit rimase talmente di stucco che chiamò subito Silente

Albus, la bambina…la bambina Babbana, Parker, vede… il futuro. Che facciamo?

Mmhh, è una sorpresa. Ma la bambina deve essere assolutamente protetta, come Harry

Ma fino a quella mattina, “vidi” solo due scenari, che immancabilmente si erano avverati: una grande sfida per Harry e una morte che l’avrebbe salvato.

 

Ci sedemmo sul prato, poco distanti dal capanno di Hagrid, mentre quei dannati Serpeverde erano sempre pronti a sputare maldicenze su lui e le sue lezioni; Malfoy, particolarmente quella mattina, non smetteva di ripetere, facendosi ancora più insopportabile:-Se mio padre sapesse che razza di… zotico stupido ha scelto Silente…- -Malfoy, tuo padre sa perfettamente che Hagrid insegna, e in quattro anni non è riuscito a metterlo alla porta definitivamente- gli rispose a tono Hermione, che aveva sentito benissimo, come tutti, le lamentele di Draco:-Nessuno ti ha chiesto niente, sporca Mezzos…- ma il caro Malfoy non finì di parlare, che io, Ron e Harry gli lanciammo una fattura di Silenzio. Apriva e chiudeva la bocca, imprecando silenziosamente contro di noi, facendo ridere tutti i Grifondoro presenti. Quando si liberò, stava per lanciarci una fattura, ma venne sgamato da Hagrid, che gli tolse 5 punti ( ben ti sta muahaha  nd Lizzie).

-Bene ragazzi, venite che vi faccio vedere una bell’animale, vi piacerà da matti…- annunciò entusiasta Hagrid, ma la classe non parve condividere. Ci dirigemmo verso la foresta proibita (con grande malcontento di Malfoy e mia felicità assoluta) e ci fermammo in una radura, dove i raggi del sole oltrepassavano i rami fitti degli alberi per concentrarsi in un unico punto, al centro esatto dello spiazzo.

Hagrid fece segno a noi ragazze di avvicinarci e, la maggior parte riluttanti, ci posizionammo proprio sotto il fascio di luce solare. Il mezzo-gigante rimase a pochi metri di distanza:-Oggi, vi mostro gli animali più belli e puri che esistano, però si avvicinano solo alle femmine- e indicò il gruppo mal assortito di allieve –Quindi noi maschi stiamo indietro e aspettiamo, che fra poco arrivano- -Cosa “arrivano”?- domandò Pansy Parkinson, con la sua voce fastidiosamente acuta. Ma Hagrid l’ammonì:-Zitta Parkinson, che li spaventi- e puntò il dito verso un punto in mezzo agli alberi, di fronte. Molte di noi sobbalzarono quando vedemmo un bellissimo unicorno, col manto d’argento, avvicinarsi cauto a noi e poco dopo il suo gesto fu seguito da altri della sua specie.

-Belli, eh? Mai visti di così amichevoli. Bene, chi di voi ragazze sa riconoscere i cuccioli dagli adulti?-. Io ed Hermione alzammo le braccia in aria, talmente velocemente che un unicorno dal manto d’orato arretrò di parecchio:-Hermione e Lizzie, fate piano che li innervosite. Allora, dimmi pure Hermione- -I cuccioli di unicorno hanno il manto d’orato, i giovani in crescita argenteo e gli adulti  bianco*- -Molto bene Hermione, dieci punti. Ora dovete avvicinarvi poco a poco a loro, dovete dargli tempo di abituarsi e poi vengono loro da voi. Tendete un braccio verso gli unicorni- ci spiegò Hagrid. E così noi facemmo. Subito gli unicorni dorati si avvicinarono e si fecere coccolare un po’ da alcune di noi di Grifondoro, mentre i più anziani andarono verso le Serpeverdi e puntarono verso Panzy il corno, così lei si allontanò senza pensarci due volte. Io guardai divertita la scena, così imparava quella ochetta scema e cattiva, ma qualcos’altro attirò la mia attenzione, verso il folto bosco: qualcosa si mosse veloce, come un fulmine, e fui quasi certa che ci stesse spiando. Un sagoma sfocata e avvolta dall’oscurità. Mi guardai attorno, per capire se anche altri avessero visto: solo Harry e Hagrid mi guardavano curiosi, e Hagrid mi parve il più preoccupato. Mi girai di nuovo verso la figura, ma vidi soltanto qualcosa di sfuocato strisciare via trai gli alberi e il buio; curiosa, mi diressi piano verso il punto in cui l’avevo visto, ma qualcosa mi trattenne per la camicia: un unicorno argenteo mi strattonava gentilmente, cercando di fermarmi. I suoi occhi, limpide perle ovali scure, mi guardavano supplichevoli.

Tutto nella radura si fermò, e venni risucchiata dalla familiare e rara sensazione di déja-vu che mi colpiva ogni volta prima di una visione:

 

Ero nella foresta proibita, notte fonda, poco lontano dal confine. Riusciva a distinguere, seppur faticosamente, la capanna di Hagrid. D’un tratto sentii un fruscio alle mie spalle, e mentre mi girai, scorsi Harry camminare verso la radura di oggi (?); sembrava ansioso, aveva fretta, e i suoi occhi trasmettevano preoccupazione:-Lizzie!- urlò. Io non risposi, sapevo che ero solo la spettatrice, ma sentii chiaramente la mia voce chiamarlo:-Harry! Harry aiuto, vieni!- ero spaventata. Harry corse, guidato dalle mie urla, poi l’ombra si lanciò addosso a lui, facendolo cadere di schiena. La sagoma, femminile, era seduta a cavalcioni su Harry (e qui sentii la rabbia montarmi) e con voce suadente, gli sussurrò all’orecchio:-Scusami, ma devo farlo- con un tono che non nascondeva il piacere, altroché il rimpianto. Vidi la donna avvicinare le sue labbra al collo di Harry, che cercava di divincolarsi e ripeteva piano il mio nome. Poi il suo urlo squarciò il silenzio.

 

Mi ritrovai stesa. Non sapevo come ci fossi arrivata così. Sentivo il terriccio sotto di me, quindi ero ancora nella foresta, ma mi girava la testa e cercai con gli occhi Harry, che era affianco a me, pallido e preoccupato come non mai. Hermione e Ron, come altri miei compagni, mi guardavano pieni di terrore. Poi avvertii due possenti braccia, probabilmente quelle di Hagrid, che mi sollevarono da terra. Mi accorsi in quel momento di star tremando e sudando freddo, mentre Hagrid urlava di tornare immediatamente nel castello e mi dice:-Tranquilla Lizzie, ti ci porto io in infermeria- e vide con la coda nell’occhio che i miei due amici e il mio ragazzo lo seguivano.

Cercavo di non pensare a quello che avevo appena “visto”, ma un’immagine non la potevo proprio cancellare: Harry, urlante di dolore, sotto il corpo della vampira, che gli toglieva la vita.

Ricacciai con fatica le lacrime, che copiosamente mi rigarono il viso.

Non dovevo permetterlo.

 

 

 

Linciatemi, maleditemi, fate quello che volete. Me lo merito dopo questo ritardo da paura. So che dico sempre che migliorerò, ma proprio nn ci riesco. Perdono…speravo di farlo più lungo

By AlexiaLil

 

*

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** Quando il nemico è più forte... ***


LOVE VAMPIRE

LOVE VAMPIRE

 

Eccomi ancora qui… sono sopravvissuta all’odio del linciaggio. Già che sono qui, viva e vegeta, ringrazio chi mi ha sostenuta, come jessalex (TVB) e la cara cla_2204, che è troppo gentile.

Ringrazio chi ha messo la storia nei preferiti:

 

1 - Auron_san
2 - Azzalea
3 - babibabi
 
4 - bella95
 
5 - cla_2204
 
6 - debby0588
7 - Ellythebest
8 - emma95
 
9 - flamely
10 - jessalex
11 - piccola_puffola
12 - tigre

Chi la segue:

 

1 - Aniel

2 - kikidabologna
3 - LaNNa
4 - Lebron
5 - nan96
 
6 - xevel
 
7 - _screps_

E chi la legge e basta

 

Ora i commenti:

 

cla_2204:: anche io adoro i vampiri! Sei mica fan di Twilight o simil? A me invece piacciono le fiction dv Harry sta insieme ad un personaggio nuovo. Bellissima la battuta dei capelli, forse la userò in un capitolo (grazie) e spero di non deluderti!

 

Jessalex:: tanto noi parliamo su msn 24 ore  su 24, ma ti voglio lo stesso pubblicamente ringraziare di tutto l’appoggio che mi dai. Sei forte, sii forte. Grande Jess. E grazie.

 

CombatGirl93:: grazie mille per la correzione ^^! Mi scappano sempre degli “orrori” ortografici. E sono felicissima che la storia ti piaccia e che sia “intrigante”, era quello il mio scopo. J

 

 

 


Quando il nemico è più forte…

 

Vampire’s Pov

 

Seduta su un ramo, il più alto che ci sia, per avere una visuale più ampia, guardo tutto quello che ho intorno.

Sono in un parco, a Londra. E’ sera, ovviamente. Già notte inoltrata. Guardo le vie affollate, dove persiste ancora quel formicolio di umani, ancora intenti a godersi “la notte brava”. Giovani stupidi. Il mio problema è che camminano tutti in gruppo, così mi è difficile adescare la mia “cena”. Mi guardo attorno ancora un altro po’, altrimenti cambierò zona e…

Toh… fregato. La caccia alla “gatto e al topo” inizia.

 

Cammino per la strada affollata di umani ubriachi e sballati. Alcuni sembrano più lucidi di altri e sono sorpresa che riescano a non farsi investire dalle tante auto che passano.

La mia preda cammina tranquilla in mezzo al frastuono. E’ strano, come essere umano, anche nell’abbigliamento. Veste di una lunga tunica color nero notte, con un lungo cappuccio a punta calato lungo la schiena. E’ tutto vestito di nero, anche peggio di me.

-Ehi bellezza, te lo fai un giro con me?- mi biascica un povero giovane, il cui tasso alcolico ha superato la quantità dei suoi neuroni:-No tesoro, magari più tardi- gli rispondo. Tanto vale avere lo spuntino da parte, non sia mai, ma ora mi interessa il tizio a cui do la caccia, che si è appena infilato in un vicolo poco illuminato.

Appena imbocco la via, noto che c’è un solo lampione, mezzo rotto che si accende ad intermittenza. Sento un odore di marcio e sporco, e in lontananza i passi dell’umano che percorre la strada tranquillamente.

Possibile che non si sia accorto che lo pedino? Ancora più curiosa, ma attenta, salto sul tetto della casa che affaccia sul vicolo e seguo l’umano da lassù, saltando da tetto in tetto, con passi felpati ed eleganti per non farmi sentire (anche se credo sia impossibile).

Ad un certo punto, vengo distratta da un gufo che mi passa davanti al viso, tutto a un tratto, perdendo di vista l’uomo. Non è possibile!

Saltò giù e atterro su una strada senza uscita. Dove diavolo sono finita? Ero troppo concentrata sull’umano, per accorgermi del mio percorso? Non era da me, ero una cacciatrice esperta.

Sento un respiro poco distante… anzi, è più di uno. Minimo una decina di persone. Mi giro e scatto sulla mia posizione di attacco (accovacciata con le mani appoggiate al suolo) e ringhio, mostrando i denti.

Non mi farò mettere nel sacco da semplici umani. Vedo che questi tizi puntano qualcosa nella mia direzione, delle bacchette…

-Siete dei maghi- affermo più rabbiosa di prima.

-Ma brava, peccato che tu ci abbia messo troppo per capirlo. Ormai non puoi fuggire- dice l’uomo davanti a tutti, lo stesso che seguivo.

-Chi sei umano?- domando.

-Non credo che ti possa tanto interessare, anzi. Ma devo chiederti, gentilmente, di seguirmi, senza tante storie-.

E qui rido di gusto:-Mago, credi davvero di potermi minacciare, non hai capito con chi hai a che fare?- -Certo che l’ho capito, per questo ti ho attirata- -E perché mai, mi domando- chiedo sarcastica.

Mi tengo spesso alla larga dai maghi. Ovviamente ho ucciso alcuni di loro, nei miei secoli di vita, e adesso che sono segregati quasi nella stessa mia condizione, è stato anche più facile evitarli.

Loro hanno la magia. E noi vampiri evitiamo ogni contatto con essa. Non siamo mica immuni a tutto.

-Dobbiamo chiederti…un favore- -Che suona tanto come un ordine- rido.

Smetto e lo guardo in malo modo:-Non credere che una vampira del mio calibro si metta ai servigi di un semplice maghetto- lo sbeffeggio.

Alle mie parole, una donna sulla quarantina si fa avanti, orgogliosa con tanto di sguardo irascibile:-Il Signore Oscuro non è un semplice maghetto da quattro soldi!- urla senza controllo.

Voldemort? Quel Lord Voldemort?

-Allora è vero quello che si dice in giro… faccia serpentina si è rifatto vivo- scherzo. Quella donna mi punta la bacchetta urlando:-CRUCIO!- e un dolore acuto, come mille frustate e frecce infuocate mi perfora, facendomi gridare come non mai, dimenare nel vano tentativo di farlo smettere.

-Basta Bellatrix, altrimenti non mi sarà utile- dice una voce. Il dolore sparisce come era apparso, senza preavviso, e con velocità mi avvento su quella Bellatrix, facendole cadere la bacchetta di mano e l’agguanto alla gola, ringhiando:-NON OSARE MAI PIù, UMANA-. Gli altri suoi compari sono pietrificati dal terrore e non osano avvicinarsi.

-Lasciala vampira, sei sola. Circondata da maghi che ad un mio ordine possono torturarti ancora. Non rendere le cose più difficili di quel che sono-.

Bastardo!

-Oh, grazie mio Signore…- -Basta Bellatrix, smettila di strisciare ed alzati- le ordina Voldemort. Lei si rialza, imbarazzata e offesa.

Guardo Voldemort dritto negli occhi, con la testa poco inclinata in giù e il corpo rigido.

-Bene, bene. E’ da tanto che non ci vediamo, vero… Lusiana?

Non immaginavo che il topo fosse in realtà il cane.

 

Harry’s POV

 

Odiavo sentirmi inutile. Ma perché queste dannate… visioni, dovevano lasciarla in quello stato, pallida e sofferente? Lizzie si agitò e, istintivamente, le strinsi più forte la mano, per farle capire che le ero vicino, come sempre. Hermione era rigida sulla sedia e Ron le avvolgeva le spalle con un  braccio, con sguardo preoccupato.

Madama Chips faceva avanti ed indietro dal letto di Liz al suo studio, dandole ogni ora un calmante, senza che esso sortisse alcun effetto.

Silente aveva parlato con Hagrid, ma capì cosa avesse provocato quella reazione; sicuramente l’unicorno c’entrava qualcosa, ma non si capiva il nesso.

-Mhhh- mugugnò Lizzie. Si era calmata di poco, ma almeno questo significava che si sarebbe svegliata tra poco.

-Harry..- soffiò la mia ragazza. Mi avvicinai di scatto, come pure Ron ed Hermione, ma mi parve ancora incosciente.

-Harry…no…no- continuò lei, e mi irrigidii, fissandola intensamente preoccupato.

Mi girai verso i miei due amici, che mi guardarono ansiosi e sentii che qualcuno stringeva la mia mano… quella che mi teneva saldo a Lizzie.

Voltandomi, incrociai i sui occhi, paurosi, preoccupati.

-LIZZIE!- urlai felice stritolandola fra le mie braccia, e lei rispose con altrettanto entusiasmo.

-Harry non andartene- mi sussurrò all’orecchio, lasciandomi completamente di sasso.

Ma che voleva dire?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 7
*** Vorrei poterti star vicino... e Voldemort si prepara ***


LOVE VAMPIRE

Vorrei poterti star vicino...  e Voldemort si prepara

Ringrazio chi ha messo nei preferiti e nelle seguite questa storia.

Ringrazio cla_2204 per aver commentato: mi lusinghi! XD sn felicissima che la storia ti piaccia sempre di più! cmq, sei davvero perspicace e su Twilight, io trovo che il modo di scrivere della Meyer sia assolutamente strepitoso e coinvolgente! :)

 

Lizzie pov

-Come tesoro? Ripeti..- -C'era una vampira... e non mi è piaciuta per niente, sai perchè-

-Ho capito cara, ma perché una vampira dovrebbe cercare Harry, e soprattutto, come ha fatto ad entrare. Non hai visto nient'altro?- -No, ho visto solo l'aggressione...- e un groppo in gola mi impedì di continuare, stavo troppo male, anche soltanto a parlarne.

Quando sussurrai quell'avvertimento a Harry, lui non disse niente, anche quando Ron ed Hermione ci lasciarono lui si stese soltanto affianco a me e mi cinse la vita con un braccio. Sospettavo, anzi, sapevo che il loro silenzio non sarebbe durato. Soprattutto Harry avrebbe voluto una spiegazione.

Ero nell'ufficio di Silente, con mia madre, Hagrid e la professoressa McGranit. Avevo fatto un resoconto, per quanto mi riuscisse, abbastanza dettagliato della visione, e a Silente non piacque soprattutto il fatto che l'aggressione a Harry non sembrasse un "caso", ma più una trappola premeditata;e io ero l'esca.

Il problema più grande era che non ero riuscita a capire il "quando": come prevedere la trappola o il mio rapimento se non sapevamo quando sarebbero accadute? Perfino la genialità del preside non riusciva a cavar un ragno dal buco; eravamo in alto mare.

-Devo parlare con Harry- dissi senza riflettere più di tanto -Non posso tenergli nascosta una cosa del genere. Odia che non gli venga detto niente su una cosa in cui centra, e poi è un suo diritto, magari così starà più attento- aggiunsi subito, guardando l'espressioni delle persone affianco a me. Silente mi guardò dritto negli occhi e io abbassai intimidita il viso: Harry aveva ragione quando diceva che era difficile guardare il preside negli occhi.

-No Elisabeth, non vorrei che Harry si preoccupasse. Ha già un compito da portare al termine- -Ma professore, lui DEVE saperlo..- -Se Harry saprà che ti useranno, Elisabeth, sarà ancora più in pericolo, perché non ti lascerà mai da sola, mai. E se ho ragione, i suoi aggressori ti stanno tenendo d'occhio. Forse quell'ombra...- -Era la vampira- finì la frase per lui, e il preside annuì lentamente.

Avevo avuto qualche sospetto, ma non c'ero arrivata; ovviamente, non conoscendo un vampiro, non sapevo che si muovessero cm ombre, macchie sfocate nell'ombra, veloci e impossibili da notare.

-Allora è deciso: Harry deve essere tenuto all'oscuro di tutto- -Continuo a non essere d'accordo- dissi cocciuta. Non avevo riferito loro dell'avvertimento a Harry dopo il mio risveglio: almeno di una parte del pericolo doveva essere messo a conoscenza.

 

A cena fra noi quattro era sceso una specie di lugubre silenzio. Harry sembrava parecchio assorto, Hermione non facevo altro che studiarmi e Ron...beh, la sua ingordigia poteva essere segno che cercasse di alleggerire l'aria opprimente?

 

-Ok, Lizzie- disse Hermione quando la sala comune si svuotò completamente -Cosa ha detto Silente? Cosa hai visto?- insistette. Io ero rannicchiata sulla poltrona, con la felpa di Harry sulle spalle e guardavo fisso il mio ragazzo. Sospirai:-Ehm... ho visto qualcuno che conosco aggredito da...un vampiro...- -Un...cosa? E chi sarebbe questo qualcuno?- chiese subito Ron. Gli occhi di Hermione saettarono subito su Harry; Ron, accorgendosene, trattenne rumorosamente il fiato, rimanendo a bocca aperta.

-E che cosa ha deciso Silente?- disse freddamente Harry. Io lo guardai negli occhi: come potevo non dirgli la verità? Anche se fosse stato per il suo bene, non sarei riuscita a tenermi il segreto; lui mi... stregava. Ogni volta che lo guardavo, un moto di fiducia mi spingeva a mettere tutto nelle sue mani, tanto convinta che mi avrebbe solo fatto del bene. E ovviamente successe la stessa cosa:

-Il vero problema sta nel fatto che... ecco... sarà per colpa mia che ti attaccheranno-

Gelo. Tutti e tre stavano zitti, puntando gli occhi su di me. Hermione aveva stretto la mano a Ron, che aveva la mascella serrata.

Harry si alzò di scatto, facendoci prendere un colpo, e a passo di marcia si diresse verso il suo dormitorio:-Ehi Harry..- -No Ron- dissi -Devo parlarci io, scusate- e gli corsi dietro. Sentii Hermione dire a Ron di lasciarmi andare da sola, questa era una cosa che dovevamo risolvere io e lui.

 

Harry Pov

Certo. C'era da aspettarmelo. IO dovevo essere tenuto all'oscuro, sicuramente. Silente credeva che avessi ancora undici anni.

E Lizzie. Anche lei non voleva parlarne? Perché voleva rimanere sul vago? L'avrà convinta il preside?

Ero steso sul mio letto, a fissare il soffitto. Volevo rompere qualcosa. Dovevano smetterla di tenermi al sicuro.

Sentii la porta aprirsi piano e sbuffai irritato:-No Ron, non voglio parlare, magari domani ho sonno- -Non sono Ron, ma se vuoi dormire possiamo sempre rimandare-

Quella ovviamente non era la voce di Ron. Perché quella voce mi fece contorcere dentro, e il mio cuore iniziò a battere frenetico. Ora che ci pensavo, era la prima volta che Liz veniva nel nostro dormitorio, ovviamente senza avere attorno gente che dormiva placidamente e dal sonno pesante.

Mi appoggiai sui gomiti e vidi la testa della mia ragazza sbucare dalla porta semichiusa. Mi guardava implorante e io non potei fare a meno di ricordarmi quanto l'amassi. Le feci segno di venire e lei, lentamente, si sedette sul bordo del letto, accanto a me, senza sciogliere i nostri sguardi.

-Harry, io... io volevo parlarne con te ma... sapendo come avresti reagito, e conoscendoti davvero bene, ho pensato che forse era meglio non dirti, ecco... in che modo saresti caduto in trappola...- -Liz, dai fa...come scusa? Trappola?- chiesi sbalordito. Non stavamo parlando solo di un'aggressione? La vidi trattenere il respiro e fissarmi impaurita. Allora c'era dell'altro... e lei voleva tenermi all'oscuro anche di questo?

Mi alzai di nuovo, più nervoso di prima: adesso mi sarei fatto dire tutto, senza censure.

Ero affacciato alla finestra e cercavo di darmi una controllata, quando mi girai e vidi Lizzie con gli occhi lucidi e singhiozzante. Mi sentii subito da schifo.

Come potevo essermi comportato così con lei? Voleva dirmi tutto, e io come al solito avevo pensato solo ai miei sentimenti. Con passo svelto ritornai vicino al letto, la feci alzare e l'abbracciai fortissimo, sprofondando nei sui capelli.

-Mi devi raccontare tutto, amore mio. Non posso sopportare di non sapere qualcosa- le dissi dolce. Non riuscivo nemmeno a riconoscermi.

-Vorrei poterti star vicino Harry, ma non voglio che ti succeda qualcosa a causa mia- mi disse in lacrime.

Le presi il volto con le mani, guardandola:-Devi dirmi tutto Elisabeth, DEVO sapere cosa succede- e si sfogò con me, parlandomi finalmente, senza che nessuno, nemmeno Silente, potesse obbligarla a mentirmi.

-Harry, sediamoci per favore- e così facemmo -Devi sapere tutto, ormai non posso non rivelarti tutto. Mi sono fatta sfuggire anche troppo- io annuii e le feci segno di continuare -Ecco...ehm... sai che ti attaccheranno e che useranno me come... esca- e qui una rabbia feroce si arrampicò dentro di me, per uscire. Ma dovevo stare calmo per scoprire quanto più possibile. Lei si fermò a guardarmi (notò la mascella e i pugni serrati) e riprese:-Ma... Silente pensa che queste due cose non accadranno per caso- prese un bel respiro e sbuffò -Silente ha il sospetto che sia una trappola architettata da qualcuno, e molto probabilmente sa anche da chi, ma non me ne ha voluto parlare. E... secondo lui, per cercare di evitare, o per  lo meno tardare, questi avvenimenti, aveva deciso che...- cercò di controllarsi ma avrebbe potuto cominciare piangere di nuovo (i suoi occhi erano pericolosamente lucidi) -...credeva che fosse meglio stare lontani... l'uno dall'altra-. Mi guardò negli occhi e capii che il piano del preside non le stava bene affatto.

Non volevo lasciarla. Non sapendo che potrebbe essere in pericolo. Non volevo ascoltare le assurde soluzione di Silente. Se volevano arrivare a me, separarci non sarebbe di certo servito.

No. Avrei fatto di testa mia.

 

Lusiana Pov

Dopo la mia "escursione" alla scuola, torno al covo di Voldemort. Sono di pessimo umore: devo sottostare ancora ai suoi capricci. Ma almeno l'altra volta avevo qualcosa in cambio. Ma adesso? Non guadagno niente.

Entro nella sala scura e impolverata, dove vedo il Signore Oscuro seduto su una poltrona, davanti al camino acceso: la luce che le fiamme emanano danno a Tom un leggero colorito, che però non dona affatto al suo nuovo viso. Brividi di ribrezzo mi salgono sulla schiena.

-Allora Lusiana, che notizie mi porti?- chiede senza degnarmi di uno sguardo.

-Ho visto il giovane che devo "catturare" e una ragazza è svenuta a lezione. Sembrano molto legati. Ho già in mente come procedere- -Molto bene. C'è dell'altro?- -Si. La cosa sorprendente è che gli incanti difensivi di Hogwarts non sono riusciti a fermarmi del tutto. Mi sa tanto che Silente sta perdendo colpi...- sghignazzo, ma il mio carissimo Lord non pare gradire:-Non sottovalutare mai, MAI, Silente. Le protezioni di Hogwarts possono anche essere raggirate, ma lui non tarderà a capire, almeno in parte, i miei piani- dice.

-Allora come pensi di poter riuscire a prendere il ragazzo sotto al suo naso, se credi che lui possa scoprirti?- chiedo curiosa e alterata. Allora per me è solo una perdita di tempo.

Lui ride, di una risata priva di allegria e colma di malvagità. E' l'ombra dell'uomo che conobbi anni fa:-Cara la mia vampira, quando Silente comprenderà davvero la gravità e il pericolo dei miei piani, il ragazzo sarà già nostro- -Il problema sarà tenerlo a bada- gli ricordo.

-Non ci saranno problemi. Tu sei una vampira esperta e riuscirai a "destreggiarti" in questo... ingrato compito- ride.

-Quando colpiremo Tom?- mi faccio sfuggire il suo nome e lui, pieno di ira, mi scaglia un Crucio senza che io possa scansarmi. Cerco di non urlare dal dolore, ma non posso evitare a dei gemiti di dolore di uscire dalle mie labbra, distruggendo ormai le mie vane speranze di non far scoprire le mie debolezze.

Finalmente Voldemort si alza e si avvicina a me, sempre tenendo la bacchetta puntata; con calma gelata e rabbiosa, mi dice:-Ricordati... che io non sono più Tom, mia cara. Tom è morto da anni, decenni, ormai e con tutta onestà, sono felice di essermene liberato- mi guarda con sguardo di fuoco -anche se in certi momenti, forse lui sarebbe più... adeguato e ben accetto di me, non è vero?- mi sussurra vicino al viso. Mi alzo con lentezza voluta, accostando la mia bocca vicino al suo orecchio:-Con tutta onestà, mio caro, i miei ricordi di lui sono sbiaditi, niente che valesse la pena ricordare- lo scherno. E cazzo, non può certo rivangare il passato proprio di fronte a me. Ho ancora un briciolo di dignità da salvare.

-Tranquilla, presto avrai nuovi ricordi a cui darai pena- mi dice. Io lo guardo dubbiosa e me ne vado. Ancora non so con esattezza cosa gli frulli per la testa, ma non tarderò a scoprirlo per lo meno.

Ho già deciso quando agire.

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Capitolo 8
*** Scusate ***


scusatemi ragazze ma al momento mi sta mancando l'ispirazione e il tempo materiale. tranqui la continuo, devo solo organizzarmi. scusatemi ancora.

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Capitolo 9
*** Dietro gli alberi e nel cuore ***


Dietro gli alberi e nel cuore

Dietro gli alberi e nel cuore

 

Sono orribilmente consapevole d'aver tardato. E nn ci sono scuse. Spero che qualcuno sia rimasto per leggere questo cap. (scusate se è corto)

Ringrazio coloro che hanno capito e che leggeranno. Ringrazio col cuore Jessalex (la mia "sorellina") perché cerca sempre di aiutarmi e mi risolleva il morale, e coloro che hanno commentato l'ultimo capitolo (di quasi un secolo fa).

Bando alle  ciance, ora si ricomincia, finalmente.

 

Lizzie's Pov

Disubbidendo platealmente agli ordini precisi e comprensibili, almeno per lui, di Silente, io e Harry continuammo a stare attaccati come lo scotch bi-adesivo, per usare un termine colorito, o come due persone legate dalla corda spessa e robustissima che è il loro amore, per essere più romantici. Insomma, gli unici momenti in cui non stavamo insieme era quando andavamo in bagno o a dormire nei nostri dormitori.

Ma ovviamente stavamo tutti in allerta, professori soprattutto: non c'era un solo corridoio non sorvegliato, non c'era un solo momento in cui Harry e Lizzie non  fossero sorvegliati a distanza, non c'era un solo attimo in cui Harry non aguzzasse occhi e orecchie per proteggermi; e  io lo stesso per lui. Solo nelle rare occasioni in cui ambivamo ad un po' di coccole per conto nostro (e anche Ron ed Hermione), io e il mio ragazzo non stavamo MAI isolati. Eppure, con tutte queste precauzioni, non potei evitare di far avverare il mio peggior incubo.

 

Voldemort's Pov

Finalmente l'ora arrivò. Aspettavo da molto la mia vendetta, da troppo tempo. Un'eternità, oserei dire. Rivolevo ciò che quel 31 ottobre mi fu tolto. Rivolevo un corpo per possedere l'unica donna che avessi desiderato, per possedere ciò che volevo morbosamente. E la mia cara Lusiana non aveva minimamente capito che ciò che si prestava a fare l'avrebbe fatta ricadere di nuovo nel mio desiderio, sebbene non sarei mai potuto essere quello di una volta.

E Potter faceva al caso mio.

 

Lusiana's Pov

Uno strano brivido mi corre sulla spina dorsale. Sono qui rannicchiata su un albero della Foresta Proibita da più di tre ore. Ci vuole tempo per attirare l'attenzione di chi voglio, ma un niente per attirare quella non voluta.

Sento che gli abitanti della foresta percepiscono la mia presenza, e questo non va bene.

Se capiranno il pericolo, avvertiranno Silente che sono già qui. E non va bene per niente.

Lui mi ha conosciuta. E saranno cazzi amari.

Aspetto che cali la notte, e attaccherò. Neppure Silente potrebbe avere dei riflessi così pronti. Ho armi che in modo sottile e irruento mi permetteranno di liberarmi e di prendere quel delizioso ragazzo visto l'altro giorno.

Ho studiato la sua amichetta, ho osservato lui. E non mi è dispiaciuto affatto.

 

Harry's Pov

Giocavo a scacchi magici con Ron, che puntualmente mi stracciava, mentre le ragazze erano sul divanetto di fronte al camino, che parlavano della lezione di Pozioni con Lumacorno, che Lizzie "affettuosamente" chiamava "Maniaco Collezionista".

Contro ogni mia speranza, Piton era riuscito ad avere il posto di insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure e avevano lasciato il suo posto libero per quello strano grasso professore vecchio quanto Silente che aveva la passione smodata e avvolte raccapricciante nell'unire intorno a se i migliori studenti. Cosaci trovasse di fenomenale in questo suo "hobby" era tutto un mistero.

Dopo poche ore, Ron ed Hermione si avviarono verso i dormitori, lasciando me e Lizzie accoccolati sul divano. In una improvvisa foga, le presi il viso e la baciai, scollegando il cervello (anche il suo sapevo ormai essere in black-out, come mi rivelò una volta) e la trascinai sopra di me, mentre l'abbracciavo alla vita e lei faceva navigare le sue mani sui miei capelli indomabili. Queste improvvisazioni (mie e sue) e i baci appassionati ci lasciavano sempre senza fiato e incontrollabili, perdevamo il senso del tempo. Dopo non so quanto, fu lei a ritirasi per riuscire a prendere aria, e col fiato corto disse:-As.. aspetta. Forse.. non è.. il momento- deglutì -Harry non sono pronta- mi guardò dispiaciuta. Quella piccola briciola di rabbia che mi sentii nascere venne cancellata all'istante dal suo sguardo, perché lei lo voleva come lo volevo io, ma ancora non se la sentiva.

-Fa niente- le sorrisi comprensivo, e le accarezzai una guancia arrossata. Le brillavano gli occhi. Ed era stupenda.

Feci per alzarmi, ma lei mi fece stendere di nuovo:-Harry davvero, succederà prima o poi- -Non devi promettermi niente, Lizzie. Forse è meglio che aspettiamo sai? Non c'è tutta questa fretta-. Mi alzai, facendo alzare contemporaneamente anche lei e, con un ultimo bacio mozzafiato, le diedi la buona notte.

 

Non mi sentivo tranquillo. Ero consapevole di agitarmi nel sonno, ma non trovavo la via d'uscita per svegliarmi. Era tutto buio, e sentivo la sua voce chiamarmi spaventata:-Harry, Harry ti prego vieni da me. Aiutami!-

Scattai in piedi. Dovevo andare nella Foresta. Lizzie era in pericolo.

Mi vestii silenziosamente e mi diressi fuori dal dormitorio.

 

Lusiana's Pov

Dio com'è facile ingannare un innamorato! Mi è bastato inoltrarmi nella sua mente, nei suoi sogni, e imitare la vocina della sua amichetta. Un nonnulla e lui c'è cascato in pieno. Poche paroline urlate e corre dalla sua lei.

Povero ragazzo, quasi mi dispiace doverlo consegnare a Tom, ma forse qualche giochetto con lui potevo permettermelo.

 

Lizzie's Pov

Non dormivo tranquilla. Sapevo di agitarmi nel sonno, in preda ad un incubo. Vedevo Harry aggirarsi per il bosco, di notte, con la bacchetta alzata pronto a difendersi ed attaccare, e mi chiamava a gran voce.

-Harry, Harry non andare, sono qui ti prego torna al castello!-

-LIZZIE!- ma questo non era Harry.

Mi alzai di scatto. Hermione mi teneva le spalle, preoccupata e Lavando tornava a letto borbottando infastidita. Io ed Hermione ci guardammo e capimmo subito.

Le amiche non hanno bisogno di parole per capirsi all'istante.

 

Lusiana's Pov

Lo vedo avanzare nella boscaglia. Per essere solo un diciassettenne, non è male. Quei capelli spettinati gli donano un aria da ribelle e quegli occhi verdi brillanti, in quel momento velati dalla paura, stonano con la capigliatura e insieme agli occhiali, sembra un ragazzetto per bene. Ma avrei fatto uscire il suo lato migliore.

 

Harry's Pov

Camminavo da quasi un'ora lì, in quel bosco, ma Lizzie non rispondeva più ai miei richiami. Ma ero testardo, io.

Però, il ricordo dell'avvertimento della mia ragazza si fece strada nella mia mente, e capii di essermi cacciato nei guai. Ma di quelli impossibili da risolvere.

Colsi un leggero movimento alle mie spalle, e una risatina. Mi girai di scatto, bacchetta alzata:-Stupefi.. - non ebbi il tempo di finire l'incanto che la donna, alta quanto me, mi chiuse la bocca con una mano e con l'altra mi alzò il braccio con la bacchetta. Mi guardava con quegli occhi rosso scuro, quasi color vino, e un ghigno quasi sensuale, che però su di me aveva l'effetto contrario. Allontanò la mano dalla mia faccia e mi fece segno di non fiatare, dopodiché mi spinse in terra, si mise a cavalcioni su di me e parlando fitto e veloce, si avventò sul mio collo.

Urlai dal dolore, e mentre le forze mi abbandonavano, ripetei all'infinito il nome di Lizzie.

 

Lizzie's Pov

Avvertii come un pizzicotto sul collo, mentre correvo con Hermione e Ron dal preside, ed ebbi la sensazione che fosse ormai troppo tardi.

 

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Capitolo 10
*** Maledizione ***


Nuova pagina 1

Prima di iniziare il cap. vorrei precisare alcune cose: nell'altra storia mi hanno fatto notare alcuni miei errori nei tempi dei verbi. Onde evitare che qualcuno me lo   evidenzi anche qui, avrete notato che cambio anche i tempi verbali per personaggio (per Lusiana il presente mentre per gli altri il passato). Questa è una mia scelta di stile "poetica", nel senso ke volevo sottolineare le differenze di "razze" fra i personaggi: per gli umani (purtroppo conto anche Voldemort, perché lui può ancora morire ed è meglio che se lo metti in testa!) uso il passato perché per loro il tempo passa, mentre per Lusiana (e si noterà anche per Harry) essendo vampira, il tempo si è arrestato, lei non avverte il trascorrere del tempo. Non so se mi sono spiegata bene o se trovate bizzarra la mia motivazione, sta di fatto che ho deciso così. :) Dopo questa breve e "strana" premessa, ecco il cap.

buona lettura

 

Maledizione

 

Lusiana's Pov

sussurro.

 Ha il sangue più buono che abbia mai assaggiato. Cerca inutilmente di liberarsi, ripete fastidiosamente ancora il nome della sua ragazza. Uff, mi stufa questo ragazzino! Il mio morso si fa più feroce, sono assuefatta dal sapore e dall'eccitazione del momento. Mordere mi fa quest'effetto.

Sento le sue forze abbandonarlo e fluire in me, ma non posso ucciderlo, così mi fermo, incido un taglio sul palmo della mia mano e la accosto alla sua bocca. Sembra apprezzare il mio gesto; so che sente la gola secca, ardente, e lo faccio bere. Poi sviene.

Bene. Almeno ha piantato di chiamare quella piccola strega. Provo verso di lei un fastidio a pelle, non so spiegarmi. Lo prendo come un "sacco di patate" e "volo" via.

Una sagoma indistinta nell'oscurità, a cui appartengo, e di cui è appena entrato a far parte Harry.

 

Lizzie's Pov

Sbattevo ripetutamente il piede sul pavimento. Ero nervosa. Terrorizzata. Angosciata. Affianco a me Hermione, che non smetteva di mangiarsi le unghie. Arrivammo all'ufficio di Silente trafelate e col fiatone. A fatica gli raccontai dei miei presentimenti e aspettavamo il ritorno di Hagrid accorso nella foresta.

-Lizzie smettila- -Hermione piantala- lei mi sgridava per il piede, io sentivo il suo nervosismo aumentare come il mio, man mano che le sue unghie si accorciavano.

Silente aveva mandato anche la McGranit con Hagrid, e se ne stava con lo sguardo fisso fuori dalla finestra e le mani intrecciate sul grembo. Possibile che non l'avessero ancora trovato?

Ripensai a qualche ora fa: se avessi ceduto con Harry,se mi fossi sentita pronta, forse saremo rimasti sul divano insieme, e lui non sarebbe caduto in trappola. Forse avremmo anche dovuto dare retta a Silente, malgrado sarebbe stato doloroso.

Le lacrime della frustrazione e dei sensi di colpa si ribellarono al mio controllo e sentii Hermione abbracciarmi; Ron era seduto, col capo chino e l'aria colpevole. Come se fosse stata sua la colpa, una sua responsabilità badare ad Harry.

Silente parve riprendersi dalle sue riflessioni, non appena vide un patronus a forma di gatto balzare dalla finestra per posarsi sulla scrivania; la voce della McGranit quasi ovattata, lontana. Avevo capito subito.

-Non troviamo Potter. Ma.. c'è una piccola pozza di sangue vicino ad un albero-

Alla fine avevamo perso. Avevo perso Harry. E ora come riprenderlo?

 

Voldemort's Pov

Mi guardavo allo specchio e passavo la mano sul mio viso. Ero rivoltante. Il prezzo da pagare per il potere che avevo desiderato e preso. Avevo perso quella bellezza ereditata da quel insulso Babbano che fu mio padre, avevo perso quegli sguardi ammirati, di tutti coloro che mi invidiavano, di tutti coloro che mi desideravano. Avevo perso Lusiana. E la rivolevo. L'unica che mi avesse tenuto testa, maligna e accattivante, senza scrupoli, rimpianti, con l'unico scopo di soddisfare i suoi desideri.

Quando l'incontrai, riuscii a legarla a me, in tutti i sensi, con la promessa che sarebbe stata potente con me, che non sarebbe stata più costretta a nascondersi dai maghi.

Ma con questo corpo, come potevo sperare di possederla ancora?

Avevo bisogno di un corpo giovane, adatto a controllare il mio potere.

Qualcuno di cui liberarmi.

E con "l'assistenza" della vampira, avrei reso il corpo di Harry Potter ancora più potente e utile.

Sentii la porta della stanza aprirsi, vedere entrare uno dei miei fedeli Mangiamorte, e informarmi che la vampira era ritornata con il ragazzo.

Sapevo che Lusiana non mi avrebbe deluso, quando mai lo faceva.

 

Lusiana's Pov

Eccomi qui. Nella tana del lupo, o meglio, del serpente. Il più velenoso di tutti aggiungerei. Harry respira profondamente, sembra addormentato, ma non durerà a lungo anzi, questo è l'ultimo sonno che si potrà permettere. Ancora quel bastardo pallido non mi ha spiegato a cosa gli serva il ragazzo. Bene o male che sia (metterei la mano sul fuoco per il male, giuro)c'ho guadagnato un bel servo. Nel migliore dei casi, persino un amante. Non so, m'ispira sesso questo ragazzino, che sembra dimostrare più anni di quelli che effettivamente ha. In effetti ho solo due anni (almeno fisicamente) più di lui, ed è più alto, seppur di poco, di me.

Uno degli omini/burattini/mascherati di Tom mi vede e va, giurerei, subito a dire al grande capo pelato che sono tornata dalla caccia, con una bella preda pronta per la tavola.

Dio, uomini senza palle. Gli odio. Questi Mangiamorte sembrano tanti cagnolini addomesticati con la violenza, docili quando il loro padrone è nel raggio di 1 miglio, e mastini sanguinosi e fuori controllo quando non sentono più la sua presenza.

Che pena, sul serio. Qui chi porta i pantaloni siamo io, ovviamente, e forse quella pazza mora con la risata da iena collaudata che non fa altro che scoparsi con gli occhi testa calva.

Ora che ci penso...no, anche lei mi fa pena.

E pensare che una volta ero io che mi rigiravo come volevo il suo sogno erotico fra le lenzuola. Ma d'altronde mi aveva promesso tutto quello che desideravo, come declinare l'offerta?

Porto Harry in una camera da letto, ce lo butto sopra e aspetto che si svegli, osservando i suoi tratti cambiare: diventa via via più pallido, i muscoli accennati farsi più visibili e inconsciamente scaraventa gli occhiali contro il muro, già in precario equilibrio, con uno scatto della mano così preciso e veloce che solo io riesco a vederlo, si tocca anche il collo qualche volta, sempre nel sonno.

Sorrido, non vedo l'ora che si svegli. Ho voglia di divertirmi.

 

Harry's Pov

Ho mal di gola. E' una constatazione semplice da fare, anche se so di non essere del tutto cosciente al momento, considerando che tengo gli occhi chiusi e la mente scombussolata. Ho qualcosa di fastidioso poggiato sul viso, lo scanso con la mano, e in lontananza sento un rumore di vetri in frantumi.

Mi fa male il collo, come se una dozzina di piccole spine fossero state conficcate nello stesso istante e nello stesso punto.

Voglio Lizzie. Non l'ho vista nella foresta, eppure ero certo che fosse lei. Nella mia mente vedo solo il suo viso, i suoi occhi, sento la sua voce nei miei ricordi.

Man mano che il dolore al collo diminuisce, il bruciore alla gola aumenta e senza rendermene realmente conto, mi sembra di sentire chiaramente dei rumori: un scricchiolio del legno, delle lenzuola che puzzano di polvere (come ci sono finito su un letto?), dei bisbigli remoti.

Voglio alzarmi, voglio andare a cercare la mia ragazza. Lizzie è in pericolo, e io sono qui, steso, immobile, come se un macigno mi tenesse ancorato su questo maledetto puzzolente letto,con collo in fiamme e....

Cos'è questa strana sensazione? Un secondo prima mi sentivo a pezzi, e adesso? Sarei pronto a distruggere una roccia con la sola mia mano.

I rumori, gli odori, la sensazione di essere fissato....

Aumenta tutto a dismisura.

 

Lizzie's Pov

Ero a pezzi. Seduta in un angolo dell'ufficio del preside, sento solo come sottofondo il loro mormorio angosciato. Tutto era ovattato; sento i rumori come se mi stessi tenendo premute le mani sulle orecchie. Riesco a collegare il cervello e le orecchie a scatti:-Hanno corso un grave rischio...- -...sapevano come agire ma non hanno ascoltato...- -..potevate biasimarli?- -.. perso.-

Perso. Perso. Perso. Perso.

Cosa abbiamo perso? Chi abbiamo perso? La realtà l'avevo compresa al volo, al ritorno del patronus della professoressa, ma ero sconvolta. Non connettevo più.

Non abbiamo perso nessuno. IO sola avevo perso Lui. Niente contava più. Né i prof., né gli amici, né questa stupida guerra per il bene supremo o che so io.

Basta. Smetto di essere anche una grifondoro. Non reagirò più a niente. Che senso avrebbe.

 

Lusiana's Pov

Apre di scatto gli occhi bramosi, rosso sangue.

 

Fine. Cortino cm cap. Fa un pochino... shifetto

Linciatemi pure, non proverò nemmeno a scansare le pietre.. Spero l'apprezziate cmq.

 

Risp a jessalex: ehi fratella, sn contenta che ti sia piaciuto il cap scorso.

Nn è poi così caliente, però :)

Ma devo ammetter 'na cosa... adoro scrivere il Pov Lusiana, cacchio credo che mi vengano meglio i cattivi che i buoni. Credi che ci sia da preoccuparsi? cmq grz mille sei sempre un tesoro coi complimenti, grz di tutto, purtroppo nn ci sentiamo spesso cm una volta.

Devo darti n'altra delusione: Harry nn incontrerà mai Damon... mettiamoci il cuore il pace. TVB smakky

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