Cronache di una fuggitiva

di Lyls
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Atto I - Di quando le cose non sono mai come sembrano ***
Capitolo 2: *** Atto II - Salvataggi, catture e cose che non ti aspetti ***
Capitolo 3: *** Atto III - L'alba di una nuova era ***
Capitolo 4: *** Atto IV - La guerra sta arrivando ***
Capitolo 5: *** Atto V - delle scelte di cui ci si può pentire? ***
Capitolo 6: *** Atto VI - Nessun posto è come casa propria ***
Capitolo 7: *** Atto VII - Alleanza con compromessi ***
Capitolo 8: *** Atto VIII - Sorelle nonostante tutto ***
Capitolo 9: *** Atto IX - Decisioni da prendere ***



Capitolo 1
*** Atto I - Di quando le cose non sono mai come sembrano ***


Cronache di una fuggitiva
Atto I - Di quando le cose non sono mai come sembrano


Tutti conoscono Anne Bonny.
Sanno che è stata sempre al fianco di Charles Vane, e prima ancora di Jack Rakham.
Ma nessuno sa la sua storia prima di Vane, di Rakham, prima di tutto quanto.
Ma nessuno sa che ha una sorella minore.
Ma nessuno sa della sua storia.
Elizabeth.
Un altra Bonny.
Un altra pirata.

Una ragazza dai lunghi capelli color rosso, se ne sta seduta ad un tavolo con le braccia conserte a fissare l'uomo che ha davanti, come se fosse impazzito.
"Piuttosto che firmare questo foglio mi cavo un occhio"
"Elizabeth..."
"Elizabeth un corno!" sbotta la ragazza scocciata fissando il pezzo di carta che ha davanti "potranno anche fingere di essere civili, ma quelli sono pirati da quattro soldi, i veri pirati non si fanno fregare, gli inglesi non dimenticheranno certo che quelli che firmano fino a poco tempo fa hanno massacrato i loro soldati"
"Se te l'ho portato è solo perchè so che tua sorella lo vorrebbe per te" al sentire quelle parole Elizabeth scoppia a ridere sguaiata.
Se non conoscesse Elizabeth, e non fosse una donna, probabilmente Jack Rackham si sarebbe offeso, probabilmente avrebbe scatenato contro Anne come succedeva di solito, ma non poteva farlo contro la sua stessa sorella.
O si?.
"Di grazia" dice a denti stretti l'uomo "cosa ti fa tanto ridere?"
"Rackham, conosci davvero così poco mia sorella?" domanda la ragazza sarcastica "pensi davvero che potrebbe firmare quel foglio?" domanda inarcando un sopraciglio "diavolo, io non lo firmerei mai figurati lei!"
L'uomo non dice nulla, limitandosi a fissarla esasperato, infondo Jack Rakham non è uno sprovveduto sapeva fin da subito che andare fino a lì sarebbe stato un azzardo, ma doveva provarci lo stesso, dopo aver avuto a che fare per anni con Anne, trattare con Elizabeth è sicuramente una passeggiata, a volte, ma non quel giorno a quanto pare.
"Da quando quel governatore si è insediato a Nassau, so benissimo che essere pirati è pericoloso" dice fissandolo seria, inizia a giocare con l'elsa della spada assorta.
Anche se questo non le aveva comunque impedito di tornare a Nassau per parlare con la sorella e aveva sentito, come tutti del resto, che l'oro dell'Urca de Lima si trova proprio li a Nassau, un occasione fin troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire e quando si tratta di oro, e sa già che a quella parola qualunque pirata sarà attirato in quel luogo.
"Se firmi quel foglio non sarà più un problema" dice Jack pur sapendo che è stata chiara, non lo firmerà mai.
Non dice altro Elizabeth, se non alzarsi dal tavolo che aveva occupato fino a quel momento nella locanda, fa per uscire dal locale, ma non sa che così faceno ha appena firmato la condanna a morte di Jack Rackham.
Jack che non può far altro che vederla uscire sapendo di non poterle far cambiare idea.
"Sono testarde tutte e due" sbotta seccato, non fa neanche il tempo di dire ciò che vede e sente l'arrivo dei soldati.
"Ecco! è lui!" urla qualcuno e fa in tempo a vedere i soldati inglesi entrare dentro alla locanda, mentre si guarda attorno cercando un posto dove nessuno possa trovarla.

Ma la cosa non sembra riuscirle molto bene, visto che la trovano senza problemi, di certo non è una cosa si fa prendere facilmente, tanto che invece della spada estrae la pistola, che è agganciata all'altro lato della cintura, ed inizia a sparare contro gli inglesi.
Chiunque potrebbe sentire gli spari, anche altri soldati inglesi.
"Elizabeth Bonny" dice un ufficiale facendosi avanti e fissandola negli occhi mentre supera quei pochi uomini ancora in piedi, quei pochi che ancora combattono nonostante la furia dai capelli rossi che hanno davanti "non pensavo di trovare proprio voi, qui"

"Io invece pensavo di poter stare in pace" dice Elizabeth mentre ricarica velocemente la pistola.
Sa di dover stare attenta a quello che dice o fa oppure si ritrova con del piombo in corpo ma dopo aver sparato qualche altro colpo, cerca di andarsene sapendo che ci sono ben due persone che potrebbero aiutarla.
Charles Vane ed il capitano Flint.
Tre si conta anche sua sorella, che al momento non sa neanche dove potrebbe essere.

*********
 
Charles Vane si era ritrovato tra i piedi Elizabeth in un momento, che dire inopportuno è poco.
Ma la cosa non sembra aver sconvolto Elizabeth, che si era limitata ad alzare gli occhi al cielo e dirgli di spicciarsi.
Vane che già era di cattivo umore di suo, sentendo il piano della rossa aveva fatto un espressione quasi incredula.
"Il tuo piano fa schifo" dice Charles alla fine dopo un lungo silenzio domandandosi se ci è o ci fa.
"Per caso hai un piano migliore?" domanda Elizabeth guardandolo scocciata.
"Consegnarti, non è un piano" dice Charles lanciandole un occhiata "è un suicidio" dice guadagnandosi un occhiata "ma l'idea di attaccare sicuramente è buona, solo se sapessimo dove andare attaccare" dice il pirata.
"Mia sorella non la prenderà bene quando saprà che è stato catturato" dice facendo una smorfia, pensa ad Anne ed alla sua reazione quando lo saprà, non vuole essere nei panni di quelli che si ritroverà davanti, non sarà un bello spettacolo.
"Non prenderà bene neanche se vieni catturata tu, farebbe di certo una strage" probabilmente è una cosa quella a cui non aveva pensato, nel momento in cui sfornava quel bel piano suicida.
Alla fine si rese conto che il suo piano, con loro due soltanto, faceva acqua da tutte le parti quindi mentre lei ripensava al piano andando a cercare la sorella, Charles andava ad avvertire Flint, Elizabeth ripensa a quello che le a detto Charles Vane e se quello che ha detto è vero, il fatto che hanno preso Jack proprio mentre l'oro era nelle mani di sua sorella, iniziava tutto a tornare.
Anche se, con tutti i modi possibili non si aspettava di rincontrarla in quel frangente, ma alla fine è andata così, prende in 'prestito' un cavallo ed inizia a setacciare l'isola, cercando in tutti i luoghi possibili che le possono venirle in mente dove potrebbe trovarla.
E capisce di averci visto giusto con l'ultimo posto quando nota alcuni uomini per terra ed altri che dopo aver preso l'oro si dileguano.

"Che caratteraccio" dice Elizabeth sarcastica fissando la sorella "dovresti imparare a controllarti" ancora presa dalla frustrazione perché gli inglesi non hanno mantenuto la parola data voltandosi con la spada in mano rischia di infilzare anche Elizabeth.
"Che fai qui?" domanda abbassando la spada e la rinfodera.
"Volevo avvertirti che hanno preso Jack e se riuscivi di non fare nulla di stupido ma direi che sono arrivata tardi" dice scrollando leggermente le spalle mentre fissa gli inglesi morti ai suoi piedi "ma del resto è meglio così, se avessi reagito in modo diverso si sarebbero insospettiti, voglio dire, tutti sanno che carattere... come posso dire... irascibile? e che lo diventi anche di più se toccano qualcuno che ti sta a cuore"

"Liz, vai al punto" dice scocciata fissando la sorella, domandandosi cosa voglia dirle, non se la prende più di tanto perchè sa di essere irascibile.
"Io e Vane abbiamo un piano" dice alla fine continuando a rimanere in sella al cavallo "ma ci serve sapere il tragitto del percorso se vogliamo sapere dove lo porteranno per liberarlo"
"In pratica volete una spia che vi sappia dire la strada" dice Anne prontamente.
"Esatto" dice Elizabeth alla fine e non dice altro, non osa pronunciare quel nome, un nome che per quanto innocuo sia per sua sorella invece ha il potere di farla uscire dai gangheri, se lo dice a voce troppo alta davanti ad Anne .
"Non ci serve lei" dice Anne mettendosi sulla difensiva, come ogni volta che si allude a lei "basta chiedere ad una delle sue puttane"
"Non è così facile" dice Elizabeth guardando la sorella, che al momento vorrebbe ucciderla da come Anne la sta guardando.
"Sono puttane! si comprano!" sbotta Anne indispettita.
"Max è diversa dalla precedente proprietaria del Bordello" dice Elizabeth paziente guardando la sorella "se lei dice che non parlano, loro non parlano, Milly dice che su queste cose ha il pugno di ferro, ci tiene a tenerle in riga e questo significa che non si faranno corrompere facilmente" dice ripensando con nostalgia a quando poteva sfruttarle per i suoi interessi, anche se torna con i piedi per terra dopo aver visto la faccia della sorella "che c'è? non posso avere qualche alleato?"

"Non è quello" dice Anne fissandola accigliata "non c'entra nulla il piano, stavo pensando che sono quasi sei mesi che non abbiamo più avuto modo di vederci e di certo questo è l'ultima cosa a cui pensavo ci saremmo riviste così, oltre a pensare che ci saremmo incasinate per una cosa simile"
"In teoria sono quattro mesi" dice Elizabeth precisando la cosa "e poi meglio no? almeno adesso possiamo passere del tempo assieme e parlare" dice divertita ed allunga una mano verso la sorella per aiutarla a salire a cavallo
"Attenzione Inglesi! le sorelle Bonny sono tornate insieme!" dice Elizabeth con aria fin troppo allegra e scoppiando a ridere.
Sicuramente con loro due assieme, le cose potrebbero diventare interessanti o tremendamente complicate o entrambe le cose.

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Capitolo 2
*** Atto II - Salvataggi, catture e cose che non ti aspetti ***


Cronache di una fuggitiva
Atto II - Salvataggi, catture e cose che non ti aspetti.


Tutto era pronto per mettere in atto il piano.
Elizabeth ha convito Milly ad aiutarla, anche se con molta fatica e sborsando un bel pò di quattrini, pur rischiando di far finire la sua unica alleata e amica per strada, letteralmente.
Charles Vane, invece non nasconde il suo scetticismo nell'avere sia Anne che Elizabeth parte attiva del piano.
Con loro due assieme è come avere un bersaglio dipinto sulla testa, sono due forze della natura, ed averle nello stesso luogo è un rischio. Anne ha tentato di tranquillizzarlo assicurandogli di aver messo in riga la sorella minore, ma sa benissimo che quella è una mezza bugia.
Ci sono ben poche persone che possono tenerla in riga Elizabeth, ed anche se Anne è la sorella maggiora a lei da retta ma non più di tanto.
"Niente errori altrimenti è la volta buona che Charles ti uccide, che tu sia mia sorella o no" dice Anne fissandola seria.
"Quante volte dovrò ancora chiedergli scusa?" domanda Elizabeth esasperata "è stato un incindente l'ultima volta".
L'ultima volta di cui sta parlando, si tratta di una cosa successa quasi un anno prima, quando Charles Vane l'aveva coinvolta in un'arrembaggio e lei aveva accettato entusiasta di poter partecipare, anche se la cosa era un pò sfuggita di mano e quello che sembrava un lavoro facile era rischiato di finire nel sangue, il loro tra l'altro, Elizabeth dal canto suo continuava a scusarsi essendo colpa sua che era di vedetta di aver scambiato una nave di cacciatori di taglie per una nave alla deriva.
"All'infinito" dice Anne scoccando un occhiata alla sorella, finendo di sistemarsi il pezzo di stoffa in volto, così da far vedere solo gli occhi e tutto il resto del capo è coperto, stessa cosa fece Elizabeth.
Ed in quel momento si trovano in groppa ad un cavallo nero, dirette verso la direzione dove dovrebbe esserci la carrozza.
Il gruppo è formato da loro due, Charles Vane, ed alcuni uomini sia di Flint che della ciurma di Charles.
Cavalcando sostenuti in poco tempo individuano il mezzo di trasporto.
"Eccola" dice Charles fissando la carozza in movimento "la priorità sono l'oro e Jack, tutto il resto non conta chiaro?"
Tutti annuiscono, mentre avanza sempre più diretti al loro obiettivo, e sia Charles, sia Anne, che Elizabeth tirano fuori le pistole.
Pistole che puntano subito ai soldati più vicini.
Pur non ammettendolo, avere Elizabeth nel gruppo è sicuramente un enorme vantaggio, ha un ottima mira e potrebbe colpire qualsiasi bersaglio, che sia in lontananza che in movimento, anche ad occhi chiusi se volesse.
Tanto che pur rimanendo in sella al cavallo, i soldati finiscono a terra con una pallottola piantata in testa, uno ad uno.
"Puntate alle ruote!" urla Charles senza voltarsi rivolto a tutti, mentre ad uno a uno, i soldati cadono finchè non rimangono solo quelli sopra alla carozza con il governatore che tenta di difendersi come può.
Anche se alla fine, sapevano che sarebbe andata a finire in questo modo: è una cosa tra Rogers e Charles Vane.
Cosa che sicuramente aspettavano entrambi da tempo.
Il governatore Rogers, per e soprattutto per via di Eleanor Guthrie, avrebbe fatto qualunque cosa per quella donna, anche cercare di annientare tutte quelle persone che hanno osato farle del male.
Charles Vane è di certo in cima alla lista.
Charles Vane, dal canto suo, se il governatore fosse morto avrebbe causato non poco dolore a colei che lo aveva rovinato ed ora lo voleva morto per averle ucciso il padre, e la cosa si era capita fin troppo chiara e forte quando a tutti era stato concesso il perdono dall'essere pirata, tutti tranne che a lui, non che la cosa lo interessi, non avrebbe mai abbandonato la vita da pirata, ma è diventata una questione di principio la sua.
Se fosse stato un altro momento, e in un altra situazione, Elizabeth si sarebbe fermata a vedere il governatore prenderle da Charles Vane.
Oh, sicuramente, era da tanto che aspettava questo momento.
A pure pensato di andarlo ad aiutare, ma sa già che non la prenderebbe bene.
Charles è quello che desidera più di tutti, farla pagare a Rogers.
O probabilmente solo per il piacere di vedere la Guthrie soffrire, pensa tra se Elizabeth.
Ed alla fine Charles Vane sembra avere la meglio, tanto che lascia il governatore che sembra svenuto e va verso la carrozza per recuperare sia l'oro che Jack.
"Forse, con il senno di poi, puntare alle ruote non è stata una grande idea" dice Elizabeth mentre con Anne, cercano di tirare fuori Jack da quello che rimane della carrozza.
E mentre Elizabeth usa l'elsa della spada per liberarlo colpendo la catena che unisce le manette ed il forziere con l'oro, Anne prende la faccia di Jack tra le mani.
Elizabeth per un breve momento di orrore, pensa che quei due stiano per baciarsi, ma deve ricredersi subito sentendo le parole della sorella.
"Se ti azzardi a morire ti resuscito per poi ammazzarti con le mie mani" dice stizzita la Bonny maggiore facendo ridere la sorella minore.
"Mi sei mancata anche tu" dice Jack sarcastico con un filo di voce, mentre appoggia la testa sulla spalla di Anne.
"Su non abbiamo tempo da perdere" dice Elizabeth sbrigativa, mentre continua a lavorare senza sosta per liberarlo.
Ed in tutto questo Charles, viene colpito dal governatore di spalle.
Tutte e due le sorelle si voltano di scatto, proprio mentre Elizabeth riesce a liberare Rakham e l'oro, aiutata dalla sorella trascina entrambi fuori dalla carrozza.
"Voi due!" urla Anne rivolta a due dei superstiti che la guardano quasi impauriti, anche se non c'è bisogno di dire altro che non se lo fanno ripetere, dopo aver assicurato il forziere con l'oro, un manico del forziere per cavallo, scappano partendo al galoppo come se non ci fosse un domani.
Charles Vane, si riprende giusto in tempo, per sentire il rumore di zoccoli in avvicinamento.
Gli inglesi hanno inviato dei rinforzi.
"Andate via!" urla Charles facendo segno a loro di andarsene in fretta, mentre solo nel momento che sono a cavallo, o meglio Anne e Jack Rakham sono in sella al cavallo, qualcuno da una pacca al sedere del cavallo per farlo andare via da li e facendolo partire giusto in tempo, e voltandosi Anne si rende conto che è stata quella pazza di Elizabeth che li ha appena salvati, mentre Anne non ha neanche il tempo per dire nulla alla sorella, il cavallo si allontana velocemente.
"Va' via anche tu" dice Charles irritato fissando Elizabeth.
"Se resti da solo morirai e dubito che tu voglia farlo" dice Elizabeth seccata.
"Sei pazza" dice Charles seccato a sua volta "ma la vita è tua"


Solo quando sono in un punto abbastanza distante Jack ferma il cavallo.
Ed Anne scende con un salto, facendo avanti e indietro come un animale in gabbia.
"Io la uccido!" sbotta Anne incredula "vado a liberarla e poi la uccido!"
"Minacciare di ucciderla non ti aiuterà di certo a liberarla" dice Jack cercando di calmarla.
Hanno sempre saputo che era una missione suicida ma nonostante tutto, Anne non ha fatto marcia indietro, sapendo che entrambi non avrebbero voluto soprattutto ora che hanno l'oro tra le mani.
Ma questo, non impedisce ad Anne di voler uccidere la sorella con le proprie mani.
Elizabeth agisce, il più delle volte, sempre d'istinto per non parlare che quando è arrabbiata in quei momenti assomiglia fin troppo alla sorella maggiore, ma per una volta ha sperato che avrebbe agito diversamente, in maniera più calcolata.
Le speranze sono state vane.
Quindi, il fatto di vedere Anne così alterata e reagire in quel modo non dovrebbe stupirlo, alla fine sono sorelle, hanno affrontato cose peggiori assieme ed affronteranno anche questo assieme.

Quando Jack aveva liberato Anne dal suo marito-padrone, non pensava che indirettamente avrebbe aiutato anche un altra persona.
Quindi immaginate la sua sorpresa quando si era visto arrivare questo uragano dai capelli rossi in miniatura?.
"Anne dice che ci aiuterai è vero?" domanda Elizabeth con la vocina tipica dei bambini.
"Certo" dice il ragazzo ma non sembra convinto neanche lui alla fine.
"Ci aiuterai" dice la bambina seria, fin troppo seria per una bambina di dieci anni "lo farai perché se no prendo un pugnale e ti faccio fare la fine di quel tizio" all'inizio non aveva dato troppo peso a quella minaccia, infondo si è detto, si tratta di una bambina, che cosa potrebbe fare? Però con il passare del tempo aveva imparato a conoscerla ed aveva capito che nonostante tutto le minacce le mette in pratica, come quando a dodici anni non si era fatta problemi a pugnalare un uomo, che a suo dire, aveva allungato un po troppo le mani e lei l'aveva zittito.

"So benissimo che sa difendersi" dice Anne alla fine, senza fissarlo mentre ormai il suo fare avanti e indietro si è fermato "quello non mi preoccupa neanche un pò".
"E cosa ti preoccupa?" domanda Jack scettico fissandola dal cavallo, nonostante la situazione è sollevato che non sia capitato a lei.
Se sente quello che sto pensando uccide anche me, non solo la sorella, pensa tra se Jack.
"Quelli che potrebbero finire sotto la sua spada, se la fanno incazzare?" domanda Jack alla fine nascondendo a stento un ghigno.
"Ah che spiritoso" dice Anne lanciandogli un occhiataccia "e comunque neanche quello mi preoccupa, stavo pensando che sia Elizabeth che Charles sono ricercati con una taglia sulla testa" dice zittendosi di colpo.
Probabilmente quelli sono i rari momenti in cui la piratessa mostra quel lato che tiene celato il più delle volte, le persone per cui si comporta in quel modo si contano sulle dita di una mano sola.
"Temi che possano decidere di impiccare entrambi" dice Jack capendo al volo la cosa "lo so che tu e tua sorella non vi vedete da molto, ma prima faranno il processo e poi la impiccheranno sicuramente a Londra, e la stessa cosa capiterà a Charles"
"Non temo, ne sono certa" dice facendo una smorfia, anche se la cosa che la preoccupa è anche un altra.
Ed in tutto questo riescono ad arrivare al punto d'incontro con Flint, non potendo andare in città, la casa della defunta signora Barrow è l'unico posto sicuro.
Anche se un pò sembrano quasi rimanerci male quando vedono Silver e non Flint.
"Dove sono Elizabeth e Charles?" domanda il quartiermastro.
"Catturati credo" dice Jack non del tutto convinto neanche lui
"Come sarebbe credo?" domanda Silver incredulo.
"Quello che Jack voleva dire e che stavano combattendo quando siamo stati costretti a lasciarli" dice Anne, senza che scendono da cavallo.
"Bisogna avvertire Flint" dice Anne prima di spostarsi per far camminare il cavallo.
"Buona fortuna" dice Silver quando ormai non possono più sentirlo.
Anne non dice più nulla da quando hanno lasciato Silver con quella notizia tutt'altro che rassicurante.
Ed in tutto questo Anne continua a pensare alla sorella, non sa se essere arrabbiata per averla cacciata in quel modo o sollevata che alla fine la salveranno.
Jack sa che in parte è colpa sua, se non avesse deciso di tornare indietro non l'avrebbero preso, non avrebbero dovuto ideare quel piano per liberarlo ed ora Elizabeth e Charles non si troverebbero in mano agli inglesi.
"Non è colpa tua se è andata così" dice Anne mentre incita il cavallo ad andare più veloce "anzi mi stupisce che non ci sia finita prima".
Non dice nulla ancora se ne rimane in silenzio.
"Beh con te come sorella, non mi stupisce che sia così scaltra" dice alla fine l'uomo.
"Quel dannato oro ci rovinerà la vita" dice Anne pensando al forziere "anche se bisogna ammettere che l'idea di Max era buona, ma non credo che avesse pensato anche alle conseguenze"
"Non ha pensato alle conseguenze perchè voleva scappare" dice Jack serio "ti ha dato la scelta e tu hai scelto, anche se probabilmente si aspettava che scappavi con lei"
"Allora mi conosce male se pensava che avrei scelto diversamente" dice alla fine senza però fissarlo, anche perché per mezzo secondo era stata quasi tentata di accettare, ma poi si è resa conto che non sarebbe stato da lei fare una scelta simile.
"Lo dirai prima a Flint o a Billy?" domanda alla fine Rakham fissandola.
"Al primo che incrocio trai due, anche se non capisco che ci trova Elizabeth in quel ragazzino" dice Anne facendo una smorfia "voglio dire ci sono pirati e persone che sono meglio di lui".
Non è mai stata quel tipo di sorella asfissiante, anzi rischierebbe di passare per una che se ne frega altamente anche se non è così.
Ma di Billy non si fida, così come non si fida del tutto neanche di Flint.

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Capitolo 3
*** Atto III - L'alba di una nuova era ***


Cronache di una fuggitiva
Atto III - L'alba di una nuova era.


Si fissano negli occhi.
Elizabeth lo guarda con aria di sfida mentre cerca di trovare un modo per fuggire.
Il governatore mentre pensa che quella è la donna che terrorizza tanto gli inglesi le sembra una donna normale, anche se ovviamente è innocua solo perchè non ha spada e pistole.
I lunghi capelli rossi, che la fanno assomigliare tanto alla sorella maggiore se non fosse per il fatto che si nota che è più giovane e nonostante lo stesso taglio degli occhi, si capisce che sono diverse.
Elizabeth sa che se dice quello che sa tutto il lavoro fatto fino a quel momento sarà andato in fumo, ma da una parte si domanda quanto l'uomo che ha davanti conosca bene la sua socia.
"Mi avevano avvertito che sarebbe stato difficile parlare con lei" dice il governatore Rogers.
"Mi avevano avvertito che avrebbe provato a darmi la grazia, cosa che non mi interessa, a dispetto di quello che dicono quei traditori è bello fare il pirata, lo farò fin che campo" dice Elizabeth guardandolo gelido.
"Una donna non dovrebbe fare il pirata" dice a sua volta serio "dovrebbe stare a casa a fare quello che si conviene ad una donna" se fosse stato per lui avrebbe cercato una sistemazione diversa essendo una donna, ma con tutto quello che ha fatto sarebbe stato come se la sta proteggendo e l'ultima cosa che voleva era far pensare una cosa simile.
"Stare a casa a sfornare marmocchi e fare la schiava? non fa per me" dice seccata guardandolo mentre si domanda perchè tutti sembrano avere paura di quell'uomo o forse hanno paura di chi gli sta dietro, la Spagna "avete fatto lo stesso discorso ad Eleanor Guthrie?"
"La signorina Guthrie era in procinto di essere impiccata, non centra" dice il governatore.
"Perchè io non morirò?" domanda scettica "lo sappiamo entrambi che succederà, ma voglio darvi un consiglio" dice cercando di avvicinarsi di più all'uomo "quella donna alla prima occasione vi tradirà" dice Elizabeth sussurrando "ha fatto in modo che Charles Vane tradisse il suo mentore, ha scaricato Vane alla prima occasione per una puttana, ed ha persino tradito Flint per allearsi con Vane" sa che probabilmente questo cambierà un pò le carte in tavola, appena sono stati arrestati aveva capito che dietro c'erano sia Eleanor che Max.
Non ne fa una colpa a Milly, alla fine immaginava che se messa sotto pressione avrebbe parlato.
"Scommetto che alcune cose non l'ha dette vero?" domanda ancora Elizabeth.
"Fate sempre così?" domanda mentre ad Elizabeth spunta un aria compiaciuta quando vede che quello che ha detto sta facendo effetto.
"Quando voglio vivere" dice Elizabeth.
Anche se non dice altro limitandosi a fissare meglio l'uomo che sembra avere l'aria di uno che sta male ma che si è comunque trascinato li.
"Dove sono il tesoro e Jack Rakham?" domanda alla fine.
"Probabilmente da qualche parte a spasso su una nave" dice senza però dire nulla, è come se avesse detto tutto è niente.
Tanto che lui stesso capisce che non dirà altro e quindi se ne va dalla cella lasciandola sola.
"Gli uomini sono davvero stupidi" dice scuotendo la testa, mentre fa girare tra le dita la chiave che ha sottratto all'uomo.
Non sa dove sia Charles, e sicuramente si perderebbe a cercarlo, senza contare che se non fosse scappata lui non se lo sarebbe perdonato, soprattutto se sarebbe rimasta senza provarci neanche.


Proprio mentre Elizabeth cerca una via d'uscita, in quello stesso momento Charles Vane trovava la morte tramite impiccagione.
E Billy, non aveva potuto fare altro che starsene in disparte a vederlo morire, lui era stato chiaro facendo capire che non voleva essere salvato, quando Flint lo saprà non la prenderà bene, anche se una vocina nella sua stessa testa le suggerisce di non dirlo, alla fine se non lo sa non si arrabbierà.
Ma ha capito anche che la morte di Vane, stata facendo muovere qualcosa, tanto che un idea sta prendendo forma nella sua mente.
"Qualcuno è scappato" dice una voce vicino al pirata "dicono che sia una ragazza che abbia trovato il modo di fuggire"
Non fa neanche in tempo a sentire altro che se ne va, solo una persona è abbastanza pazza da fare una cosa simile.
E quando la trova in prossimità della locanda capisce che aveva ragione proprio mentre la ferma quando prova ad entrare, la conosce abbastanza da sapere cosa vuole fare.
"Farsi arrestare di nuovo, non ti aiuterà di certo" dice Billy mentre la trascina via da li.
"Sono state loro a dire dove eravamo, scommetto che Max voleva eliminare Jack, come se mia sorella si sarebbe messa con lei eliminando l'ostacolo, probabilmente l'ammazza con le sue mani" dice Elizabeth ringhiando mentre si dimena per liberarsi.
"Sai che ora che sei scappata ti cercheranno su tutta l'isola" dice Billy mentre la calma, o almeno ci prova.
"Grazie capitan ovvio" dice Elizabeth lanciandogli un occhiataccia "ma pensavo te ne fossi andato con Flint" rendendosi conto della cosa.
"Ho un mio piano per riprenderci Nassau" dice Billy convinto delle sue stesse parole "voglio fare la mia parte ma non potevo restare con Flint e gli altri, soprattutto ora che è morto Charles Vane ci serve qualcuno..."
"Charles è morto?" domanda Elizabeth sorpresa, sapeva che sarebbe successo ma non pensava che l'avrebbero fatto subito.
"Meglio lui che tu" dice Billy alla fine, anche se la sua uscita non è piaciuta ad Elizabeth, ma non dice nulla.
Pensando che sa che anche Anne sarebbe d'accordo, anche se vuole bene come un fratello a Charles, lei è comunque sua sorella e non avrebbe voluto vederla penzolare con il cappio al collo da una forca, anche se si domanda come la prenderanno Anne e Jack.
"Non mi stupirei se dietro la frettolosa esecuzione di Charles, ci fosse Eleanor Guthrie" dice Elizabeth facendo una smorfia "per vendicarsi, anche se ora c'è l'avrà per sempre sulla coscienza"
"Lo sospetto anche io" dice Billy alla fine "ha imparato da Flint ha manipolare le persone, ci metterei la mano sul fuoco".
"Ma non preoccuparti, se tutto va bene ci libereremo di Eleanor Guthrie" dice con aria abbastanza trionfante.
"Cosa hai fatto?" domanda Billy fissandola, sa che quando vuole Elizabeth sa essere davvero subdola.
"Diciamo che gli ho raccontato cose, che sicuramente non sapeva" dice con un ghigno "come il fatto che va a puttane e tradisce facilmente le persone".
"Sei tremenda" dice Billy per poi scoppiare a ridere.
"Ma se funziona ci liberiamo di lei" dice pensando che sicuramente quello è un ottimo modo per farlo.
"Dubito succederà, da quello che si dice in giro lui è entrato nelle sue grazie, letteralmente".
Sicuramente quella è una cosa che non si aspettava, anche se probabilmente ora sarà davvero la ricercata numero uno dell'isola .

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Capitolo 4
*** Atto IV - La guerra sta arrivando ***


Cronache di una fuggitiva
Atto IV - La guerra sta arrivando.


Elizabeth ci aveva visto giusto pensando che sarebbe diventata la ricercata numero uno dell'isola.
Ma non per il motivo che pensa lei.
Era scappata da morte certa, e nessuno aveva capito come, in più per gli inglesi è un affronto che un pirata, una donna, era riuscita ad evadere da sotto il loro naso.
"Sei sicuro che qui non mi troveranno?" domanda la ragazza a Billy.
Il pirata non ha voluto dirle dove stavano andando di preciso, ha solo preso un cavallo ed hanno iniziato ad allontanarsi dalla città il più velocemente possibile.
"Non preoccuparti non succederà" dice il pirata.
Più ci si avvicina al luogo e più ad Elizabeth sembra familiare, tanto che quando capisce che posto è si volta verso Billy.
"Casa sua? sul serio?" domanda incredula fissandolo, quello è l'ultimo posto che si sarebbe aspettata di visitare.
"Non ci viene nessuno, ci girano al largo da quando hanno saputo che è morta" dice Billy.
Un pò è dispiaciuto per la signora Barlow, non si meritava una fine simile, anche se sapeva fin da subito che era pericoloso, come era pericoloso stare con Flint.
E Miranda Barlow ne aveva pagato le conseguenze.
Ancora non aveva capito perchè con tutti i posti da scegliere, aveva proprio scelto quello ma lo scoprì una volta dentro il motivo di quella scelta.
C'erano alcuni membri della ciurma di Flint, il quartermastro di Charles Vane ormai ex quartermastro, una delle prostitute di Max di cui non ricorda il nome, ed un paio di persone che non conosce.
"Perchè lei è qui?" domanda l'unica donna, fino a quel momento, del gruppo.
"Charles è morto" dice Billy facendo zittire tutti quanti, il silenzio che calò nella casa sembrò quasi gelido, alcuni sono più sconvolti di altri.
"Avevi detto che l'avresti aiutato" dice l'ex quartermastro fissando Billy.
"Invece di dare la colpa a lui che non l'ha aiutato rifletti un attimo con la testa bacata che ti ritrovi" dice Elizabeth fissandolo "secondo te Charles se avesse voluto non si saperebbe fatto aiutare?".
"Lui non ha voluto, sapeva che la sua morte avrebbe fatto scattare qualcosa" dice Billy, che con la coda dell'occhio guarda Elizabeth.
Alcuni vedono Elizabeth come un problema, che essendo la sorella di Anne Bonny è sicuramente uguale alla sorella, e che loro due insieme non dureranno.
Eppure sono passati quasi sette mesi e stanno ancora insieme, fanno entrambi finta di non provare nulla l'uno per l'altra perchè sanno che altrimenti complicherebbe le cose, anche se uno sguardo vale più di mille parole a volte.
Quando si era scoperto che la famigerata Anne Bonny aveva una sorella, c'erano state diverse reazioni, perchè nessuno sapeva che Anne aveva una sorella.
"Scommetto che è colpa di Eleanor" dice la donna con una smorfia.
"Ovvio che è colpa sua" dice Elizabeth sbuffando, appoggiando le spalle contro il muro incrociando le braccia al petto.
Il vecchio quartermastro sussulta, quel modo di fare ed i capelli rossi potrebbero facilmente scambiarla per Anne, anche se a differenza della sorella non indossa mai il cappelli, quindi sono distinguibili anche per quel motivo.
"Ma un pò la capisco" dice Elizabeth guardando tutti quanti " Charles le ha ucciso il padre, e voleva vendicarsi ma di certo non immaginavo che avrebbe fatto questo" dice Elizabeth incredula.
"Io pensavo che sarebbe morta e che a quest'ora era lei a penzolare dalla forca e non Charles" dice l'ex quartermastro.
"Come tutti del resto" dice Billy anche se non dice altro.
"Non è morta ma ha fatto comunque impiccare il pirata più temuto subito dopo il capitano Flint" dice Elizabeth lasciandosi scappare una smorfia "probabilmente avrebbe fatto impiccare anche lui se lo avesse avuto tra le mani"
"Ma quello è stato il suo primo sbaglio" dice alla fine Billy, ha visto gli sguardi ed i borbottii delle persone presenti, soprattutto quelli che facevano parte della ciurma del defunto capitano Vane "ora capiranno tutti che non dovevano dare retta ad Hornigold".

"Questo piano fa schifo" dice Anne rivolta a Jack, il piano di Flint, così come gliela detto le sembra fare acqua da tutte le parti.
Non solo erano stati costretti ad aiutare Flint con il suo piano, ma non avevano avuto più notizie ne da Charles ne da Elizabeth.
Nonostante Anne sia preoccupata per entrambi la sua maggiore preoccupazione, abilmente celata, era per la sorella.
Quella era capace di fuggire per rimanersene nascosta per il resto della sua vita.
O di andare a cercarla per unirsi a quella guerra dopo essere scappata.
"Non fa schifo...è solo complicato" dice Jack fissandola, anche se il suo è un modo per dire che il piano è tremendo, e che ci sono un sacco di cose che potrebbero andare storte, primo tra tutti il fatto che potrebbero essere in inferiorità numerica.
"No te lo dico io questo piano fa schifo" dice Anne seccata fissandolo "basta un errore per mandare tutto a puttane, cazzo".
"Ed è anche l'unico piano che abbiamo quindi, tremendo o no non ne vedo un altro migliore" dice Jack fissandola prima di avvicinarsi per baciarla, pur non aspettandoselo se all'inizio sembra quasi rigida poi ricambia il bacio "ne usciremo vivi, Anne, così potrai prendere a calci tua sorella" sempre se è ancora viva pensa tra se.
"Non ne usciremo vivi, ma se succede l'ammazzo altro che prenderla a calci" dice la piratessa, che non ha tutto l'ottimismo del suo compagno.
Se non moriranno li su quella nave, lo faranno appesi ad una forca prima o poi, essere pirati non contribuisce ad una vita lunga e morire di vecchiaia.
"Mi piace sempre il tuo spiccato senso dell'ottimismo, tesoro" dice Jack con un mezzo ghigno.
"Ma spero comunque che tu abbia un piano B, Jack" dice Anne, è sempre stato così lei è il braccio e lui la mente che pensa sempre ad un piano alternativo.
"L'ho già detto è l'unico piano che abbiamo, al momento, quindi rassegnati" dice Jack fissandola ed in quel momento gli ricorda tanto un animale in gabbia che non vede l'ora di essere liberato.
Anche se Anne non lo dirà sicuramente questa guerra le sembra un pò assurda, potevano dividersi il bottino fin da subito e fare, anche se solo con il senno di poi ci aveva pensato e la cosa le risultava difficile da ammettere, come aveva detto Max.
Cambiavano tutto il tesoro, non trovandolo gli spagnoli e gli inglesi se ne sarebbero andati ed ora tutto quel casino non sarebbe capitato perchè ognuno avrebbe avuto la sua parte e sarebbero stati tutti contenti.
Invece le cose erano andate diversamente e tutti quanti si ritrovano invischiati in questa guerra.
Ed era in parte colpa di Eleanor Guthrie.
Sia perchè per colpa sua gli inglesi erano venuti a sapere del tesoro, sia perchè era sicuramente colpa sua se avevano catturato Charles, sia colpa di Max che ha l'impressione che ci sia anche lei dietro.
Soprattutto dietro ad un certo evento particolare, ma non lo dirà a Jack perchè sa già come reagirebbe, cercherebbe di fermarla dal vendicarsi, sicuramente quello è un ottimo motivo per rimanere vivi.

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Capitolo 5
*** Atto V - delle scelte di cui ci si può pentire? ***


Cronache di una fuggitiva
Atto V - delle scelte di cui ci si può pentire?.


Se c'era una cosa che odia Wood Rogers sono i bugiardi.
Ed ancora di più se quei bugiardi parlano con lui, specialmente se i bugiardi cercano di mentire a lui e con lui.
Quindi dopo aver sentito le parole dette da Elizabeth, un tarlo inizia ad insinuarsi nella testa, e se oltre a quello avesse mentito anche per altre cose?.
"Lasciateci" dice vedendo Eleanor parlare con alcuni ufficiali, che appena lo vedono ed all'ordine se ne vanno.
"Cos'altro mi avete nascosto?" domanda rivolto verso la donna, ha parlato solo dopo che se ne sono andati tutti via.
"Da quando siamo tornati al voi?" domanda Eleanor dubbiosa, le sembra strano quel cambiamento.
"Da quando ho capito che non cambierete mai" dice scuotendo la testa, mentre Eleanor è sempre più confusa, visto che non capisce cosa voglia dire "voglio sapere se c'è altro che mi avete nascosto".
"E' stata Elizabeth" dice capendo che c'è il suo zampino, non l'ha mai detto a nessuno ma a sempre detestato quella ragazza, o almeno c'era un tempo che non era così ma è stato diversi anni prima.

Era una di quelle volte che il padre la lasciava da sola con Scott, mentre lui era a fare uno di quei viaggi che a volte lo facevano assentare per qualche giorno.
Stava facendo una passeggiata, ed era stata costretta ad uscire di nascosto per non avere tra i piedi Scott, si divertiva a farlo, quando ad un tratto senti dei rumori e delle urla.
Un uomo venne scaraventato fuori dalla locanda, e la giovane Eleanor si era aspettata di vedere uscire un pirata gigantesco vista la forza con cui era stato cacciato il pirata, ed invece ne uscì fuori una ragazzina di circa sedici anni, i capelli rossi legati in due trecce, indossa una casacca più grande di lei che arrivava quasi ai piedi e con uno sguardo tale che avrebbe fatto paura persino al pirata più temerario.
"Sparisci, o la prossima volta che ti vedo giuro che ti stacco la lingua e te la faccio mangiare" dice gelida prima di tornare dentro alla locanda, non prima di essersi accorta della sua presenza e guardarla per poi entrare.
Eleanor decide di seguirla più per curiosità per altro.
"Cosa ci fai qui?" domanda la ragazza con le trecce ed Eleanor sussulta "tuo padre non ti ha detto che questo posto è meglio non frequentarlo?"
"Conosci mio padre?" domanda sorpresa.
"Tutti conoscono Richard Guthrie" dice la sedicenne divertita "tutti i pirati lo conoscono" forse vedendo la sua faccia triste la sedicenne le scompiglia i capelli
"Ma non sei troppo giovane per fare il pirata?" pur non conoscendosi Eleanor era rimasta affascinata da quella ragazza, nonostante fosse giovane alcuni pirati sembravano rispettarla, ed altri temerla.
"Nessuno è mai troppo giovane per far nulla" dice divertita fissando Eleanor "ma dovresti andare a casa"
E nel dirlo le fece il segno di uscire, forse anche per non contraddirla uscì dalla locanda.
Fu in quel momento all'età di tredici anni, che Eleanor decise, che sarebbe diventata come lei.

"Avevamo concordato che non volessi sapere altro mi sembra" dice fissando il governatore.
"Me lo ricordo" dice l'uomo fissandola, ma ora ha la sensazione che quelle parole hanno comunque insinuato il tarlo del dubbio grazie ad Elizabeth, probabilmente se non fosse scappata avrebbe già proveduto a farla impiccare come era successo con Charles Vane, un pirata che aveva solo avuto la sfortuna di far arrabbiare Eleanor Guthrie.
E di amarla.
L'enorme sfortuna di chiunque tra l'altro.
Prima Charles, poi Max ed ora il governatore, che spera di non venire tradito come era successo agli altri due.
"Quindi non devi preoccuparti" dice Eleanor avvicinandosi "il passato è passato e di certo non ci tengo a ripeterlo"
Lo so sono in ritardo e chiedo perdono!.
So che il capitolo è corto ma oltre ad essere un capitolo di passaggio era anche un modo per dire che sono viva e non abbondono di certo questa storia.
Ma passiamo alla storia, come avete notato alcune cose sono un pò diverse per esigenza di storia, tanto che la parte del flashback è pre Black Sails, quindi vuol dire che è prima dell'inizio Eleanor e Elizabeth si sono già incontrate.

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Capitolo 6
*** Atto VI - Nessun posto è come casa propria ***


Cronache di una fuggitiva
Atto VI - Nessun posto è come casa propria.


Il brillante piano di Billy, faceva acqua da tutte le parti.
Soprattutto per quel che ne sarebbe derivato, sapeva sulla sua pelle che crearsi una fama, poi voleva dire anche mantenerla.
Nonostante la sua giovane età sapeva che voleva dire avere una fama costruita da altri.
Aveva cercato per anni di scrollarsi di dosso l'epiteto di sorella di Anne Bonny, ma quando c'era riuscita si era ritrovata addosso con un altro.
La furia dei mari, perchè dove passava non faceva superstiti.
Quindi anche se a distanza di anni la cosa, era piu una scocciatura che altro, e poi con il carattere tutt'altro che tranquillo che aveva la cosa si alimentava ogni volta che si scatenava una rissa, anche se lei non era presente, ma la sua nave era ormeggiata nel porto di quella o di quell'altra città.
Tanto che aveva deciso di tenersene fuori, non voleva finirci in mezzo visto che aveva già abbastanza problemi di suo.
Ed in quel momento il suo problema maggiore ha un nome e se lo trova davanti.
"Dimmi che non sei stata tanto stronza da dire alla Guthrie di Anne" dice Elizabeth mentre punta la sua spada alla gola di Max.
"Se non glielo dicevo saremo morti tutti" dice Max deglutendo a fatica, Elizabeth alza gli occhi al cielo.
"Dio quanto sei stupida" dice assottigliando lo sguardo, come se non sarebbero morti prima o poi.
"Volevo salvare tua sorella" ammette alla fine.
"Certo come se Anne non rischia la forca ogni giorno, per noi pirati ci sono solo due strade" dice senza spostare la spada "amnistia o la forca, se Anne prende in considerazione l'amnistia vuol dire che sta finendo il mondo e poi dici di amarla" Elizabeth continua a chiedersi cosa ci abbia visto la sorella in lei.
E' normale che si comporti così, è stata per talmente tanto una puttana, che il fatto che sia così volubile non la stupisce.
"Oh certo parli tu di amore" dice Max seria "tu non sai amare lo dimostra il fatto che tu e Billy..." ma Elizabeth non gli lascia finire la frase che conficca la spada nel muro.
Ma non dice altro che si riprende la spada sente Max urlare "la verità fa male" ma se ha detto altro non la sentita.
In quel momento Elizabeth avrebbe tanto voluto uccidere Max, ma non lo faceva solo perchè è già ricercata, non vuole aggiungere omicidio alla lista, non per il momento almeno.
Si morde la lingua a sangue, per evitare di dire o fare cose stupide.
Pur sapendo di dover farsi vedere in giro il meno possibile, sa anche che c'è una persona da cui deve andare.
Fissa la porta qualche secondo prima di entrare, per quanto ne sa Elizabeth potrebbe anche essere scappata ma se ce una persona che non scappa quella è lei.
"Mama?" domanda guardandosi attorno, quel posto sembra che non veda uno straccio da mesi, è costretta a smettere di respirare trattenendo il fiato quando sente una puzza tremenda provenire da una delle camere.
Ma a differenza di quello che pensa non trova nessuno se non un enorme pozza di sangue che pur essendo secco, manda ancora un tanfo tremendo.
Ricorda ancora la prima volta che ha messo piede li dentro.

Aveva rubato un arma ad un pirata, aveva deciso che ne voleva una ed aveva adocchiato quella di un pirata ma pensava che fosse troppo bella per un ubriacone e senza farsi notare gliel'aveva soffiata, anche se ancora non sapeva che quel pirata fosse proprio Barbanera e che gliel'aveva lasciata prendere perchè era da un po che la teneva d'occhio, quindi entrò nella prima casa senza prestare molta attenzione.
"Che ci fai qui ragazzina?" domanda una voce femminile facendola voltare di scatto.
"Non sono una ragazzina" sbotta indignata "e stavo scappando da un pirata..." ma la voce le muore in gola, quando nota una donna di origine ispanica con dei lunghi capelli neri raccolti in una treccia che ha le mani appoggiate sui fianchi e lo sguardo e l'aspetto di qualcuno che è stato interrotto mentre faceva qualcosa che Elizabeth ha interrotto, in più si nota che sotto la vestaglia non ha nient'altro e la ragazzina arrossisce.
"Vieni che forse è meglio che non ti fai vedere con una spada rubata in giro va" ha avuto pietà di lei, perchè sa cosa fanno i pirati a qualcuno che ruba qualcosa di loro mentre fa cenno ad Elizabeth di seguirla e la porta in cucina "perchè proprio una spada?".
"Voglio diventare un pirata come mia sorella e sarà orgogliosa di me" dice gonfiando il petto orgogliosa.
"La vità del pirata è difficile, specialmente per una donna, deve essere davvero coraggiosa tua sorella" dice la donna versandogli del latte in un boccale ed Elizabeth afferra il boccale ed inizia a bere "come ti chiami?" .
"Elizabeth, Elizabeth Bonny" dice per poi fissare la donna curiosa.
"Buon sangue non mente" dice tra se divertita sentendo il cognome della ragazzina.
"tu chi sei?" domanda Elizabeth curiosa.
"Io mi chiamo Morgan"

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Capitolo 7
*** Atto VII - Alleanza con compromessi ***


Dopo quasi un anno torno con questa storia, un pò per problemi personali ed un pò per mancanza di tempo.
Sperando che ci sia ancora qualcuno a seguire la storia.
Buona lettura ;)

Cronache di una fuggitiva
Atto VII- Alleanza con compromessi


Anne Bonny ha tanti difetti, ma non si può certo dire che non sia una brava sorella maggiore.
Anche a discapito della sua fama da dura senza cuore che si è creata, perchè diciamolo l'unica che riesce a tirare fuori quel lato è solo Elizabeth.
"Porca puttana!!" sbotta rivolta alla sorella "ti sei bevuta il cervello?!"
A volte.
"Oh andiamo sicuramente ci aiuterà" dice Elizabeth incrociando le braccia al petto.
Si trovano sulla nave di Flint, Elizabeth ha raggiunto la sorella e Jack non appena aveva saputo dove erano.
Non ha detto nulla al riguardo di ciò che sta combinando Billy, ha solo raccontato il resto.
Inclusa la morte di Charles Vane.
Nessuno dei tre ha detto nulla per una buona mezz'ora, quando ha dato la notizia.
"Non è una cattiva idea" azzarda Jack ricevendo un occhiataccia da parte di Anne seguito da un che cazzo stai dicendo da parte della Bonny maggiore "siamo in inferiorità numerica e ci serve aiuto"
"Non da lui" sbotta Anne inviperita fissando entrambi "se ha ragione Elizabeth, e Morgan è morta e siamo noi a dirglielo come pensi possa reagire?"
"Se glielo dirò io non mi ucciderà" dice Elizabeth convinta "e poi l'avete visto anche voi, ha delle navi in più rispetto a noi"
"Non sono per niente d'accordo, ma vengo con te lo stesso" dice Anne irremovibile.
"No" dice Elizabeth fissando la sorella "verrà Jack".
"Cosa?" domandano Jack ed Anne all'unisono, il primo sorpreso per quella scelta e la seconda perplessa.
"Perchè sei un pò impulsiva, sorellona, se dovesse dire qualcosa di sbagliato, rischiamo di mandare tutto a puttane" dice tranquilla e quasi con ovvietà.
E Jack si ritrova a dover dare ragione a Elizabeth, di nuovo.
"Ma poi non venite da me, quando Barbanera vi farà il culo" dice andando sottocoperta tutt'altro che calma.
"Le passerà" dice Jack fissando il punto in cui è scomparsa Anne per poi allontanarsi per andare a preparare una scialuppa.
Elizabeth non dice nulla limitandosi a stringere la presa sull'elsa della sua spada, spada che aveva rubato quando era ragazzina proprio a Barbanera.

"Mary" dice Barbanera sorpreso di vedere la ragazza sulla sua nave "non mi aspettavo che ci fossi anche tu"
"Mary?" domanda Jack sussurrando rivolto ad Elizabeth.
"Anne non ti ha mai detto il mio nome completo?" domanda a bassa voce "è Mary Elizabeth Bonny, quando ero mozzo su questa nave mi facevo chiamare così" anche se poi torna a fissare il pirata che hanno davanti, anche se Jack pare colpito dal fatto che è stata il mozzo di Barbanera "ho diverse notizie da darti"
"Se si tratta di Charles, lo so" dice l'uomo serio.
"Si tratta di Morgan" dice la ragazza un pò più cauta "lei è..."
"Lei sta bene" dice prontamente interrompendola "lo trovata in una pozza di sangue ma è viva, ucciderò chiunque abbia fatto ciò"
Elizabeth è sollevata di sentire che è viva.
"Abbiamo bisogno del tuo aiuto" dice Elizabeth dopo un pò "gli inglesi vogliono impossesarsi di ciò che rimane del tesoro della Urca, Flint a quest'ora li starà già combattendo, ma da solo non può fare molto"
"Se vi aiuto, voglio una parte del bottino" dice l'uomo pensieroso.
"Non credo che..." "Credo che sia giusto"
Jack ed Elizabeth si guardano sentendo una la frase dell'altro.
"Jack, l'hai detto tu che siamo in inferiorità numerica" dice la ragazza scettica.
"Flint se scopre che ne hai promesso una parte anche a lui, la cosa prenderà una brutta piega" dice Jack a sua volta scettico "il tesoro da dividere rimane sempre uguale, mentre le persone continuano ad aumentare"
Ha saputo del duello che c'è stato tra Flint e Barbanera, ma non pensava che la cosa avrebbe scatenato tutte queste diatribe.
"Non ho paura di Flint, Jack" dice lanciandogli un occhiata che all'uomo ha ricordato tanto Anne.
Di Flint non ha paura, ma ha timore di Barbanera quello si.
"C'è qualcosa di cui tu non ne abbia?" domanda l'uomo perplesso.
"Non credo" dice divertita.
"Ah un ultima cosa" dice Barbanera rivolta ai due interrompendoli "hai ancora un debito da saldare, ragazzina"
"Lo so" fa per sfoderare la spada ma Barbanera la blocca con un gesto della mano.
"Era solo per ricordatelo" dice prima di allontanarsi dai due.
"Che debito?" domanda Jack sospettoso, sa benissimo che fare i patti con un diavolo incarnato come Barbanera equivale ad un suicidio.
"Anni fa, gli ho rubato questa spada" dice stringendo la presa sull'elsa "non sapevo chi fosse all'epoca, finchè una prostituta non ha riconosciuto la spada e mi ha spiegato che avevo preso l'arma a Barbanera in persona, che se lui se le fatta rubare, vuol dire che ha visto qualcosa in me"
. "Sei andata a cercarlo" dice Jack con fare ovvio, e quando la vede annuire capisce di aver visto giusto.
"L'ho anche sfidato a duello" dice sarcastica "ed ho perso miseramente, rischiando anche di morire"
"Certo che siete proprio uguali voi due" dice Jack abbastanza scettico "più la sfida è difficile e più vi divertite vero?"
"Gli ho promesso che la prossima volta che ci saremo incontrati sarei diventata un grande pirata e più forte di lui" dice alla fine Elizabeth "credo che mi ha lasciato vivere solo per questo" Ne è fin troppo convinta di questo, come sa che se non morirà per questa guerra, lo farà per mano di Barbanera.

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Capitolo 8
*** Atto VIII - Sorelle nonostante tutto ***


Ebbene si sono tornata anche con questa storia.
Sperando che ci sia ancora qualcuno a seguirla :)
Ci sarà un salto temporale, quindi si passerà ad una scena precisa che per motivi di trama sarà un pò diversa ;)
 
Cronache di una fuggitiva
 
Atto VIII- Sorelle nonostante tutto

"Che cazzo ti dice il cervello?!" sbotta Anne rivolta alla sorella.
"Potrei dirti la stessa cosa!" sbotta Elizabeth guardandola male
"Ragazze..." dice Jack cercando di calmarle ma ricevendo in cambio solo un stai zitto tu da parte di entrambe.
"Non possiamo fare una cosa simile" dice Elizabeth fissando Anne seccata "e tu lo sai"
"Quel cazzo di governatore vuole chiedere aiuto agli Spagnoli, Liz" dice Anne inviperita "gli spagnoli!" sbotta seccata "te li ricordi vero?"
A quelle parole Elizabeth si zittisce lanciando uno sguardo duro alla sorella.
"Come se non lo sapessi" dice prima di allontanarsi da quella stanza, sbattendo la porta.
"Che è successo con gli spagnoli?" domanda Jack, anche se Anne non risponde fissa la porta dove è uscita la sorella.


"Lasciami!" sbotta Elizabeth dimenandosi tra le braccia di un soldato spagnolo, è stato più veloce di lei e la bloccata con le braccia mentre tentava di fuggire.
"Oh guarda qua Miguel" dice una voce divertita "la famosa Elizabeth Bonny"

"Dicono che sia una furia con la spada" dice Miguel all'altro soldato.
"Come se una ragazza possa essere così temibile" dice l'altro soldato "sono solo voci"
"Le ragazze sono utili solo ad una cosa" dice Miguel con sguardo provocatorio "se è così temibile magari non è neanche una donna, dopotutto è vestita da uomo" Elizabeth gli sputa in un occhio a quelle parole e vedendolo avvicinarsi.
"Appena mi libero vi sventro come pesci" dice Elizabeth ringhiando mentre l'uomo gli strappa la camicia sul davanti mettendo in mostra il seno prosperoso.
"Chissà se è una furia anche sotto le coperte" dice Miguel guardando l'altro soldato, mentre Elizabeth si dimena tra le sue braccia, da una testa sul naso all'altro per liberarsi ma questo stringe ancora di più la presa, costringendola in una morsa d'acciaio.
Anne era passata di lì, quasi per caso volendo evitare gli Spagnoli che aveva sentito stessero settacciando la zona in cerca di una ricercata, sa solo che la sorella è tornata ma non sa dove sia finita, avevano appuntamento al porto ma si è vista quindi spera che non sia Elizabeth.
Ma quando vede due soldati spagnoli, che stanno violentando a turno una ragazza con i capelli rossi, il suo sguardo diventa di ghiaccio.
Anche se vista di spalle, riconoscerebbe quel colore ovunque.
Il suo stesso colore di capelli.
Prende il pugnale che nasconde negli stivali e lo tira dritta sul collo, dell'unico in piedi ed estraendo la propria spada trapassa quello che è ancora sulla sorella.
Elizabeth fissa il vuoto.
"Liz, guardami" dice prendendo il volto della sorella tra le mani "non ti capiterà mai più, te lo prometto" ma pur non ricevendo risposta abbraccia la sorella, giurando a se stessa che l'avrebbe protetta sempre.



"Da quel giorno, non si è più fatta toccare da un uomo" dice Anne senza guardarlo, fissando ancora la porta chiusa "per quello penso che sia una pessima idea" Rackham dal canto suo evita di farle notare che è stata un idea della stessa Elizabeth l'idea di voler attaccare la nave spagnola, anche se probabilmente ora capisce che la sua vuole essere una vendetta e basta.
"Ma se ha ragione e vanno a Nassau?" domanda Rackham rivolto ad Anne.
"Che vada a fanculo Nassau!" sbotta Anne guardandolo male.
"Anne" dice fermandola per le spalle "so che vuoi bene ad Elizabeth, che annegheresti tutti nel sangue per lei" mandaresti al diavolo anche me per lei."ma dopotutto quello abbiamo passato vuoi davvero rinuciare a tutto?"
Anne a quelle parole lo fissa truce, odia quando usa quei trucchetti psicologici con lei, perchè riesce sempre a farla ragionare e farle capire che sta sbagliando senza dirgli che lo sta facendo, non direttamente almeno.
"Ma se succede qualcosa, giuro che questa volta ti uccido" dice Anne guardandolo negli occhi, per poi stampargli un bacio dritto sulle labbra.


"Io ti uccido" sussurra Anne acida.
"L'hai già detto" dice Rackham picato.
La nave che stavano seguendo si era rivelata inglese, non spagnola come ha detto Elizabeth, senza volerlo si sono ritrovati in un agguato.
Ed era ai loro danni, tanto che l'equipaggio della nave è stato costretto ad arrendersi, non senza combattere.
Anne ed Elizabeth assieme sono due furie, tanto che l'equipaggo le ha sopranominate le Sorelle della morte, perchè chiunque passi sotto la loro spada muore all'istante, non che Jack non sia da meno. ma l'equipaggio teme più loro due di lui.
Senza contare che dopo quel fatto, la loro stima verso di lui è scesa.
Terribilmente.
Che razza di capitano si arrende?.
Ma a sua discolpa, Anne stava per essere ammazzata, e si sa che quando si tratta di lei, non ragiona più.
"Lo sanno anche i pesci" dice Elizabeth a sua volta "ed ora zitti che sto pensando"
Anne non fa in tempo a chiedere a cosa, che un omone vestito da ufficiale arriva sotto coperta, si ferma proprio di fronte a loro tre.
"Chi è il capitano?" domanda l'omone.
"Io" rispondono in contemporanea Elizabeth, Jack ed Anne.
I tre si guardano.
"Sono loro" dice un membro della ciurma indicando Anne ed Elizabeth "i capitani"
"Due donne?" domanda con verso di scherno "ed ora mi direte che bevete te e pasticcini?"
"Oh non le conosci?" domanda una voce alle spalle dell'omone "sono le sorelle Bonny" si sentono dei passi scendere le scale "si dice che su di loro ci sia una taglia enorme, soprattutto sulla più giovane" l'omone si mette sull'attenti, segno che chi sta scendendo è un suo superiore.
"Colonello" dice l'omone senza guardarlo "ho sentito parlare di loro, le descrivono come dei demoni assetati di sangue"
"Non credere a tutto quello che dicono" dice l'uomo ma fissi le due sorelle "siete famose" anche se poi inizia a camminare lungo la linea invisibile che separa i pirati incatenati a terra da lui "sono qui su ordine del Governatore Rogers" dice senza fermarsi "lui crede che voi pirati conoscete solo una lingua, la violenza e che dovrei parlavi usando solo quella" anche se non si ferma e torna indietro "dovrei uccidervi uno ad uno finchè i vostri capitani, non si arrendono ma conosco la loro fama è sono certo che non lo faranno" ed i suoi occhi si fissano su entrambe.
"Allora perchè siamo qui?" domanda Anne fissando il Colonello "fa prima ad ucciderci tutti"
"E' vero" dice il colonello serio fermandosi davanti a loro due "ma poi mi sono detto, chissà chi sopravivrebbe se le famose sorelle Bonny si batterebbero tra loro" dice con uno sguardo leggermente sadico "dopottutto voi avete ucciso un sacco di inglesi, di miei connazionali, e sarebbe una giustizia divina vedervi uccidere tra di voi"
"E se ci rifiutiamo?" domanda Elizabeth parlando in quel momento, ed uno sparo echeggia nell'aria seguito da un tonfo.
Chiaro ci uccide uno ad uno. pensa tra se la giovane.
Anne ed Elizabeth si guardano senza dire nulla, entrambe sanno che non hanno molta scelta.
"Non potete farlo" dice Jack sussurrando "è un suicidio" sicuramente per una delle due.
"Dubito che tu voglia morire" dice Anne a denti stretti.
"Accettiamo" dice Elizabeth zittendo le rimostranze di Jack.
Mentre Jack le guarda cupo mentre un soldato si avvicina a togliere le manette ad entrambe.
Si alzano ad entrambe viene data una spada, si ritrovano una di fronte all'altra.
"Anne" inizia a dire Elizabeth ma viene bloccata dalla sorella.
"Lo so" dice solamente stringendo con forza l'elsa della spada, da un bacio alla sorella sulle labbra "anche io" prima di allontanarsi e spostarsi dall'altro lato della stanza con la spada in mano.
Elizabeth fissa la schiena di Anne, non si azzarda mai a fare gesti affettuosi nei suoi confronti, un pò perchè non è nel suo carattere, ed un pò perchè sa che è sottinteso sono sorelle si vogliono bene nonostante tutto, ma quel gesto, le fa capire che Anne è incerta sul risultato.
Sa che è impossibile da prevedere chi vincerà, ed è il suo modo per dirle addio.

 


Se siete arrivati fin qui, vuol dire che avete letto il capitolo, sperando anche che sia piaciuto.
Capitolo che parte con un salto temporale direttamente dalla quarta serie, ed ho deciso di partire da questa determinata scena per un motivo.
Che spiegherò meglio nel prossimo capitolo e no, Barbanera non è ancora morto per chi se lo stesse chiedendo.
Mi sono concentrata sul rapporto tra Elizabeth ed Anne.
Anne farebbe di tutto per lei, entro certo limiti ovviamente, forse.
Detto questo alla prossima!

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Capitolo 9
*** Atto IX - Decisioni da prendere ***


Cronache di una fuggitiva
 
Atto IX - Decisioni da prendere


Nessuna delle due si era risparmiata per quello scontro, avevano fatto vedere che l'appellativo di Sorelle della morte, non era solo un nome, certo il fatto che avessero dovuto scontrarsi una contro l'altra non era esattamente quello che volevano, ma alla fine è anche un modo per vedere quanto è migliorata l'altra.
Anne ha faticato a tenere testa ad Elizabeth, la sua sorellina è sicuramente diventata più forte di quello che pensava, ma sorella o no, non è di certo una che si tira indietro se si tratta di un duello.
Specialmente, se in gioco c'è la propria vita.
Elizabeth dal canto suo, non vedeva l'ora di fare quel duello da sempre, essere la sorella minore di Anne Bonny, anche se può considerarsi fortunata ad averla come sorella, è anche uno svantaggio.
Faranno sempre il paragono tra le due sorelle, non importa se sono piratesse e la maggior parte delle persone hanno paura di loro, ma finiscono sempre per fare il paragone.
"Liz" sussurra Anne alla sorella, quando si ritrovano faccia a faccia, con le sole spade a separarle "dobbiamo trovare il modo di uscire da questa situazione"
"Ho un piano" sussurra Elizabeth, spingendo via la sorella, dandole una testata proprio sull'occhio, Anne fa una smorfia, serrando leggermente le labbra, non vuole far capire che è stata colta di sorpresa.
E magari che le ha fatto male.
"Spero che sia un buon piano" dice Anne, più che altro a se stessa.
Jack e gli altri pirati se ne stanno in silenzio ad osservare lo scontro, anche se più il tempo passa e più si rende conto che gli inglesi, non si fermeranno finchè una delle due non sarà morta.
O entrambe, visto che così facendo, si liberebbero delle due piratesse con la fama peggiore di sempre.
Elizabeth sa che i suoi piani, possono definirsi tutt'altro che buoni, anzi di solito sono decisamente pessimi però sa anche che ora come ora, non ha tempo per pensarne ad uno migliore.
Anne ha notato lo sguardo della sorella, spostarsi da lei all'omone, e le scappa un verso frustrato.
E' uno dei suoi piani suicidi, fantastico pensa irritata, rendendosi conto che ora deve anche stare attenta al possibile piano della sorella, qualunque esso sia.
Anche se il piano risulta fin troppo chiaro, quando Elizabeth lancia un pugnale, che a quanto pare aveva nascosto non si capisce bene dove, dritto nella gola dell'omone, che cade a terra in una pozza di sangue.
"Ah è sempre la solita" sbotta Anne, che si avvicina ai pirati legati, e con due colpi secchi di spada spezza le catene, anche se lo sparo che segue, le fa temere il peggio.
Si volta giusto in tempo per vedere il Colonello che crolla a terra, con ancora la pistola puntata verso di  lei, mentre Elizabeth ha usato quella dell'omone per freddarlo.
"Mai mettersi contro le sorelle Bonny" dice Elizabeth, sparando un colpo in testa al Colonello, per essere sicura che sia morto.


"Perchè?" domanda Anne non capendo, quando una volta arrivate nella cella dove si trova Barbanera, Elizabeth gli punta una pistola alla testa.
"Preferisci lasciarlo vivere e poi venga a riscuotere il suo debito?" domanda Elizabeth scocciata.
"E' solo una spada, Liz" dice Anne seccata, dando le spalle a Barbanera.
Non è solo per la spada, lo sanno entrambi.
Barbanera, ha sempre visto in lei qualcosa di diverso, qualcosa che gli ha ricordato se stesso da giovane, ed ha anche pensato che un giorno avrebbe potuto fare grandi cose, che un giorno le sarebbe stata data una scelta.
E quel giorno è arrivato a quanto pare.
"Non hai il coraggio di farlo, Mary" dice Barbanera beffardo "ti conosco, tu non sei..." ma non finirà la frase perchè Elizabeth gli spara dritto in fronte, anche per non sentire quelle parole che stava per dire.
"Tu non mi conosci affatto" dice ringhiando contro il corpo senza vita di Barbanera.
Anne fissa la sorella che si allontana e scuote la testa.
"Questa decisione le si rivolterà contro" dice assorta, ma sa che probabilmente daranno la colpa agli inglesi, giusto perchè tanto ormai la colpa è sempre degli inglesi.
O degli spagnoli.
"Che è successo?" domanda Jack vedendo arrivare entrambe, Elizabeth con sguardo serio, ed Anne che scuote la testa.
"Niente" dice Elizabeth, andando a raggiungere il timoniere, per decidere la rotta da tracciare.
Gli inglesi, si  erano arresi in pochi, quelli che si erano rifiutati erano morti combattendo, per loro fortuna il timoniere si era arreso, quindi hanno una persona che conosce la nave come le sue tasche.
"Dovreste riposarvi, invece di andarvene in giro a dare ordini" dice Jack picato.
"Riposerò quando sarò morta" dice Anne scoccandogli un occhiataccia "ora pensiamo a quello stronzo"
"Flint?" domanda perplesso Jack, facendo alzare gli occhi al cielo ad Anne.
"No" dice Anne incrociando le braccia con aria agguerrita "parlo del Governatore"
Ed ora sicuramente arriverà la parte difficile, perchè con tutto quello che è successo, il Governatore si aspetta sicuramente una rappresaglia, anche se di nemici ne ha parecchi, quindi c'è da chiedersi.
Chi lo colpirà per primo, aprendo la strada a tutti gli altri?.
Chi sarà tanto pazzo da andare nella tana del lupo?.
"Anne" la riporta alla realtà Jack "tua sorella attira la tua attenzione, o vuole uccidere qualcuno" il che potrebbe essere entrambe le cose dopottutto, Anne si volta notando lo sguardo agguerrito della sorella.
"Preferisco morire ora, che sentire un altro piano dei suoi" e nello stesso momento la vedetta urla "tempesta a babordo!"
Ed è Jack per una volta, che guarda male Anne, come se fosse colpa sua che la tempesta sia arrivata proprio in quel preciso momento.
"Ammainate le vele!" urla Elizabeth dal timone, spingendo via il timoniere, mettendosi al suo posto, iniziando a girare il timone velocemente per allontanarsi dalla tempesta.
"Bisogna legare i cannoni!" urla Anne a sua volta, quando le onde iniziano a farsi sentire, mentre tutti si rendono conto che una tempesta in quel preciso momento, non promette nulla di buono.

 

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