Passato e futuro

di MarieAntoinetteR
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1: Conan ***
Capitolo 2: *** Un bambino ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1: Conan ***


 
Aveva da poco fatto ritorno a casa dopo una dura giornata di lavoro, seguendo le orme materne, Ran Mouri, era diventata da pochi anni, un'eccellente avvocato.
Con aria stanca, indossando una leggera vestaglia di seta viola, si era avvicinata allo specchio della camera da letto, sciogliendo con sollievo i suoi lunghi capelli castani che quella mattina aveva elegantemente raccolto in uno chignon.
Con un sospiro si sedette sul letto matrimoniale, osservando sporadicamente, con un’espressione imprecisa una fotografia che la ritraeva da bambina in compagnia di un suo caro amico d’infanzia. Shinichi Kudo.
Erano ormai anni che non si vedevano, le loro strade si erano definitivamente separata quando entrambi avevano terminato il liceo.
Aveva provato più volte a scrivergli lettere, telefonarlo ma dopo il diploma, Shinichi sembrava essere sparito nel nulla.
Ran sorrise tristemente.
Si era alzata e senza realmente rendersene conto, si era ritrovata a stringere tra le mani quella fotografia.
Perché a distanza di tanto tempo continuava ancora a pensare a lui?
Aveva ormai ventotto anni, era una donna in carriera ed era felicemente sposata con un uomo che amava.
Shinichi era stato il suo primo amore.
Lo aveva amato per anni in silenzio, senza mai trovare il coraggio di confessarglielo, facendosi bastare la sua amicizia. Lui all’amore non aveva mai badato, era sempre stato circondato da molte ragazze, tutte attratte maggiormente dalla sua popolarità di giovane detective, ma per lui, fanatico dei gialli, contavano unicamente i casi da risolvere.
Alcune lacrime scesero dai suoi occhi, Ran le asciugò prontamente, vergognandosi quasi di quel momento di debolezza.
Malgrado tutto il ricordo di Shinichi era ancora presente e caro nel suo cuore.

Dove sei Shinichi?
Vorrei tanto rincontrarti
Anche solo per una volta
Un’ultima volta…
Anche se temo terribilmente la reazione del mio cuore.
Incontrollato, ritornerebbe a battere come un tempo? Affamato di un amore che tu non hai mai visto?
Perché ogni volta che penso a te, il mio respiro si ferma?
Dopo tutto questo tempo, perché i brividi corrono ancora lungo la mia schiena?
Oh Shinichi
Ti prego ritorna da me…
 
 
 
“Ran amore, ti sei addormentata? Ho preparato la cena… e ho portato un ospite!”

Una voce gentile sussurrò contro il suo orecchio.
Ran riaprì gli occhi, lanciando uno sguardo all’orologio sul comodino.
Erano ormai le nove di sera.
Incontrò lo sguardo dolce di suo marito.
Si alzò nel letto di scatto, emettendo un piccolo urlo imbarazzato.

“AHHH scusami Koichi, non mi ero resa conto dell’ora!”

Si scusò, arrossendo leggermente.
Si mosse e la vestaglia mise il risalto la sua generosa scollatura e le sue gambe. Fece per alzarsi ma Koichi la strinse in un abbraccio.

“Tranquilla, ho pensato a tutto io… sei bellissima quando dormi lo sai?”

Le sussurrò con tono calmo, baciandola poi con dolcezza e passione.

“Chi… chi hai portato con te?”

Chiese Ran, sfuggendo dal bacio, imbarazzata dall’idea di essere sorpresa in quelle condizioni dall’ospite che a quando sembrava li attendeva pazientemente in soggiorno.

“Un amico… starà da noi per un po’…”

Suo marito le strizzò l’occhio, sorridendole.
Rubandole un ultimo bacio lasciò la stanza, dandole il tempo di sistemarsi.
Dopo aver spazzolato i lunghi capelli, Ran indossò un semplice camicia bianca e un pantalone a vita alta nero. Con un sorriso gentile e leggermente imbarazzato, raggiunse i due, seduti sul divano.
Fu con un sorriso e un leggero tremolio al cuore che i suoi occhi incontrarono quelli di un bambino dai capelli castani.

“Ran lui è il piccolo Conan…”
 
“Shinichi…”

Sussurrò con le labbra e il cuore, sbiancando all’improvviso. 

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Capitolo 2
*** Un bambino ***


Quegli occhi, quel viso, quell’espressione dolce, intelligente, erano così dannatamente simili a quelle di lui…

“Shinichi…”  

Un brivido violento, scosse il suo cuore.
Le sue labbra tremarono.

“Ran amore, non ti senti bene?”

Ran guardò suo marito smarrita.

“E’ il nipote di un mio amico, i suoi genitori sono all’estero… ci prenderemo noi cura di lui, vero campione?”

Koichi sorrise in direzione del bambino, che annuì con un sorriso imbarazzato, continuando ad osservare Ran.

“Bene…”

La ragazza seppur a fatica, sembrò riacquistare la calma.
Sorridendo dolcemente, si avvicinò al piccolo. Si chinò verso di lui, accarezzandogli amorevolmente il viso, in parte coperto dagli occhiali.

“Conan… sei bellissimo… Sai che mi ricordi tanto una persona?”

“Davvero?!”

Domandò il bambino, fingendosi incredulo e curioso.
 
Shinichi…
Shinichi dove sei?
Questo bambino è così incredibilmente somigliante a te…
Per un attimo mi è sembrato di rivederti…
Mi è sembrato di averti di nuovo vicino
Ho avvertito il cuore fermarsi…
 
Shinichi ci rincontreremo mai?
Tornerai mai da me?
 



 
“Pensi ancora a lui dopo tutti questi anni?”

Dopo aver cenato e aver imboccato amorevolmente le coperte a Conan, Ran era ritornata in camera da letto, aveva indossato la sua camicia da notte, cominciando assorta, a spazzolarsi i lunghi capelli.
La voce di suo marito, seduto sul letto, la riportò alle realtà.
Si voltò, osservandolo per alcuni istanti senza proferir parole.
Il cuore mancò un battito.
Koichi la guardava accigliato, con le braccia incrociate e il volto leggermente contratto.
Era sempre stato molto geloso di lei, in particolar modo quando si trattava di Shinichi. Anche se Ran gli aveva accennato poco su di lui, il suo giovane marito aveva ben intuito l’affetto e l’amore che da sempre lei nutriva per l’amico d’infanzia.  
“Conan gli somiglia molto…”
Sospirò e sforzandosi di non assumere un’espressione triste, riprese a spazzolarsi i capelli.

“Quindi pensi ancora a lui vero? Non lo hai mai dimenticato?”

Suo marito si era alzato e con aria infastidita e nervosa l’aveva raggiunta.
Stringendo le labbra, l’aveva afferrata per un polso, costringendola a voltarsi.

“Ma cosa fai?”

 Il cuore di Ran tremò confuso e infastidito.

“Abbiamo un bambino che dorme nell’altra stanza, ti sembra il caso di alzare la voce e di comportarti in questo modo con me?”

Koichi mollò la presa, sospirando.
Si passò esasperato una mano tra i capelli biondi.
Ran posò la spazzola sul comodino, scuotendo il capo e guardandolo irritata. Gli occhi le si appannarono di lacrime.

“Se non ti amassi non ti avrei mai sposato, stupido!”

Gridò appena, stringendo i pugni verso di lui, fece per uscire dalla stanza quando lui la fermò, stringendole dolcemente le spalle.

“Perdonami Ran…”
Gli sussurrò contro l’orecchio, baciandole leggermente il collo e sfiorandole leggermente il seno attraverso la camicia da notte.

“Ti amo, ti amo più della mia vita Ran, ti prego rendimi felici, desidero avere un figlio con te… lo desidero tanto…”

Il cuore di Ran si fermò di nuovo quel giorno.
 

 

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