Il dolore dell’amore- AoKise version

di valechan91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1- Happen ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2- Gioco ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3- Dolcezza di sangue ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4- Un aiuto dai Miracoli ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5- Storie intrecciate ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1- Happen ***


Salve sono valechan91. Ho iniziato a scrivere questa storia da un po’ prendendo ispirazione da alcune fanart, su una coppia che mmi piace, sebbene non sia tra quelle che preferisco.
Buona lettura!

 


Il dolore dell’amore- AoKise version

Capitolo 1-  Happen



Aomine Daiki e Kise Ryouta stanno insieme. L’Asso della Generazione dei Miracoli e il celebre modello copycat, dopo la disfatta alla Winter Cup, decisero di parlare.  La prima mossa fu di Aomine, sebbene tra loro, ironicamente, il più “vecchio” fosse proprio il biondino.  I due parlarono dopo che la Kaijou guadagnò il quarto posto alla Winter Cup, battuta dal Tiratore della Generazione dei Miracoli, Midorima Shintaro, e dal suo partner Kazunari Takao.
Aomine aveva tutto chiaro, dopo aver passato la notte senza dormire, dopo aver picchiato Haizaki. Cosa gli era preso? Aveva deciso di parlargli in un campetto, magari dopo uno dei soliti one-on-one che erano da sempre il loro modo di comunicare.
Ormai, Aomine non era più l’uomo del “ l’unico che può battermi sono io”, grazie al suo amico Tetsu.
Il basket era lo sport che li aveva uniti, e Aomine era consapevole dell’ammirazione che Kise nutriva verso di lui, sebbene il biondino avesse deciso di metterla da parte. Ma il bruno ne andava orgoglioso, dentro di sé.
Era destino, un campo ed un pallone e si sarebbero capiti. Aveva capito, Aomine, di essersi innamorato. Proprio lui, il fissato con le donne! Ci aveva messo un po’ ad accettare la cosa, ma era arrivato il momento di non negare più come stavano davvero le cose.
Kise rimase spiazzato, con gli occhi lucidi. Non poteva credere che il suo sogno stesse diventando realtà. Segretamente, non era solo ammirazione, ma molto di più, quello che provava per il ragazzo che gli aveva fatto scoprire il basket. Quel ragazzo che era sempre un passo avanti a lui, che aveva acceso in lui la scintilla della passione, non soltanto sportiva.  Si sentiva così inferiore. E invece…



Ormai era passato un mese, e tra vari tira e molla e il lato infantile di Kise ( a cui Aomine, quasi sempre, cedeva volentieri), i due si stavano costruendo insieme molti ricordi felici. Aomine era orgoglioso, e Kise metteva a dura prova la sua pazienza, ma in fondo, non gli dispiaceva cedere qualche volta ai capricci infantili del modello.
Ci fu anche la prima volta, che li rese più che felici. Aomine, soprattutto, rimase anche stupito…
Ma non sapevano che una tempesta era in arrivo.
Quel giorno, Aomine chiamò Kise, ricordandogli il loro appuntamento del pomeriggio. Il modello era stato euforico tutto il tempo, come ogni volta che si vedevano.
“ Alle 15 al solito campetto” disse il moro. Kise rispose entusiasta.
“ Si. Ci vediamo alle 15, Aominecchi. Adesso ho gli allenamenti e poi una sessione fotografica”  rispose il modello.



L’ora dell’appuntamento arrivò. Aomine era stranamente teso ed arrivò puntuale, cosa rara per uno come lui. Kise, però , tardava. Quando il ritardo si fece preoccupante,  Aomine decise di chiamarlo.
Nel momento in cui prese il cellulare, questi vibrò. Una mail da Kise.
Leggendola, però, Aomine capi che c’era qualcosa che non andava.
“ Ciao Daiki”.

 



Cosa sarà successo a Kise? Alla prossima!

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Capitolo 2
*** Capitolo 2- Gioco ***


Salve ragazzi, sono valechan91. Eccoci di nuovo qui. Cosa succederà?


Capitolo 2- Gioco


“Daiki?” si domandò Aomine. Rispose velocemente. “ Chi diavolo sei tu? Come fai ad avere il cellulare di Kise?”
La risposta non tardò. “ Non hai capito chi sono? Bene. Sappi solo che il tuo Kise in ottime mani”
“Cosa gli hai fatto?” fu la pronta risposta del moro
“Kise sta bene. Mi sto solo divertendo a vedere il suo volto che supplica aiuto…” a quella risposta, Aomine quasi non ci vide più. Ma aveva capito, quello era un ricatto.
Solo che qualcosa non gli era chiaro. Kise era un modello famoso, già alle medie ( lo sapevano solo lui e Tetsu, però) aveva rischiato di essere vittima di fan un po’ troppo affettuosi, quasi allo stalking. Ma cosa c’entrava lui? Chi poteva sapere di loro due? Chi era il ricattatore?
“Cosa vuoi in cambio?” rispose digitando velocemente sul cellulare
“ Facciamo un gioco, Daiki. Se vincerai, riavrai il tuo Kise. Sei pronto?”



Aomine era sconcertato. “ Questo è pazzo”
“Ringrazia che c’è Kise con te altrimenti ti avrei preso a pugni così tante volte da spappolarti il cervello, bastardo” rispose, furioso
“ Più tardi ti invio le regole del gioco. Addio” fu la veloce risposta che il ragazzo ricevette.

 

 



Aomine lo cercò ovunque, persino nell’agenzia in cui Kise faceva il modello, ma non era da nessuna parte. Era così allarmato che non avvisò nessuno della squadra né i suoi vecchi compagni della Teiko.
Un’ora dopo. Un Aomine che fremeva e teneva a bada il leggero panico che gli stava salendo addosso ricevette notizie dal sequestratore.
“ Sei pronto per il gioco, Daiki?”
“  Spara, avanti, maledetto stronzo!”
“ Le regole prima. Non devi dire a nessuno di questa storia.  Avrai cinque  prove da superare e ad ognuna di essere, se ce la farai, avrai una prova che il tuo caro Kise stia bene.  Se vieni meno alle regole, sarà lui a farne le spese”
Ora Aomine non era solo preoccupato, ma gli stava nascendo una furia omicida dentro. Doveva tenerla a bada, però, per il bene di Kise.
Arrivò un altro messaggio , e leggendolo Aomine ebbe un fremito.
“ Se non terminerai una delle prove… diciamo che ne pagherà le conseguenze nel peggiore dei modi e potrei anche prendermi qualcosa da lui… so già che hai capito cosa intendo…  passerai alla prova successiva quando avrai completato la precedente, ovviamente”
“ Muoviti, bastardo!”
“ Eccoti il primo gioco” diceva il messaggio.
Aomine lesse il successivo. “ Non posso fare una cosa simile!” pensò
Il messaggio diceva: “ brucia tutto quello che ti lega a Kise”.
Come poteva fare una cosa del genere?
“Sei pazzo!” rispose al messaggio, Aomine, stringendo i denti
“Ricordati le regole, Daiki”
Fu la sola risposta che il ragazzo ebbe.
“Maledizione!” imprecò, andando velocemente verso casa. Cosa avrebbe dovuto fare? Qual’era la scelta migliore per salvare Kise?
Aomine strinse i pugni….

 




“Dai-chan, sai per caso dov’è finito Aomine?” Momoi  chiamò il suo amico d’infanzia per organizzare qualcosa
“ Non lo so, Satsuki, è in viaggio di lavoro. Ora scusami, ma non sono in vena di parlare” il ragazzo riattaccò.
“Dai-chan!?” replicò la ragazza, ormai sola in linea. Qualcosa non andava…
“Midorima, qual è il mio luky item? Come ne trovo uno che mi aiuti a cercare una persona?”
Aomine mandò un messaggio a Midorima, cercando di non farsi scoprire.
“ Che intendi, nanodayo? Puoi usare un GPS. E comunque, il lucky item di oggi della Vergine è un cellulare…”
Midorima, però, aveva avvertito che c’era qualcosa di strano. Non era da Aomine Daiki una domanda simile…



Aomine fu almeno un po’ grato all’amico, ma dentro di sé era inquieto… pensò e ripensò. Anche a quello che aveva vissuto con il suo Kise, da quando lo conosceva. Ai tempi della Teiko.
Prese una decisione.
“ Kise…”




Cosa farà Aomine? Alla prossima!

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Capitolo 3
*** Capitolo 3- Dolcezza di sangue ***


Capitolo 3- Dolcezza di sangue
 

“Disfarmi di ognuno dei ricordi che ci uniscono è molto difficile per me, però so che potrai capirmi e che nessuno meglio di te può capire quanto io sia felice con te “. Questi erano i pensieri di Aomine mentre si accingeva a fare a pezzi le foto che aveva fatto con la persona che per lui contava più di tutte. Ognuna di quelle gli faceva tornare alla mente i momenti passati con Kise.  Mentre si prendevano in giro, mentre erano al mare…
“Kise: Aominecchi, facciamo una foto!
Kise: sei noioso, Kise, non mi piace quell’uniforme
Kise: non essere cattivo, mi sta bene e lo sai, scatta la foto!
Aomine: va bene, solo per non sentirti più parlare
Kise: è venuta bene, non credi?
Aomine: tu vieni sempre bene, idiota”
 

“Aomine: Kise smettila di ridere
Kise: il mio sorriso è per te
Aomine: non capisco perché stiamo insieme
KIse: perché io e te siamo una cosa sola,  se ricordi il mio viso non ho bisogno di una foto
Aomine: sei il ricordo migliore che ho”
 

Aomine strinse i pugni, gli facevano male i ricordi in quel momento. Ma non avrebbe perso anche quelli.
 


“Kise: Aominecchi, mettiti in posa. È la nostra prima foto insieme!
Aomine:  sbrigati Kise, Tetsu  aspetta
Kise: Kurokocchi, facci la foto
Aomine: che scocciatura”

 

“Tutti i nostri ricordi rimarranno nella nostra memoria, ti prego non giudicarmi quando vedrai che ho bruciato tutto quello che ci lega” . Aomine versò una singola lacrima. E dire che non piangeva da quando si era reso conto che il Guardiano era il suo amico Tetsu…  avrebbe salvato Kise e dato una bella lezione a chi stava giocando con loro in quel modo. Gettò i resti delle foto nel caminetto di casa, inviò le prove al colpevole e si rinchiuse nella sua stanza.



Il giorno successivo gli arrivò un messaggio.
“ Non credevo che avresti davvero bruciato quelle foto. Ma bravo, Daiki”
Aomine sgranò gli occhi. Come faceva a saperlo? Non aveva mandato foto che lo lasciassero intendere…
“ Giuro che appena ti trovo me la pagherai!”
“ Non vedo l’ora, Daiki…”
“ Allora qual è il secondo gioco?”
“ Così si parla. Per il secondo gioco, vai alla Kaijou e distruggi ciò che hai regalato a Kise per il vostro primo anniversario. Quello stupido lo considera come la sua stessa vita”
“ Non pensarci neanche!” Aomine stava per esplodere di rabbia. Non poteva distruggere…
“ Prendilo, distruggilo e mandami una foto con un piccolo commento. Non ho mai provato nulla per te, Kise. Firmato ovviamente”
“ Sei un bastardo!” Quello era davvero troppo, come poteva…
“ Hai capito, Aomine Daiki?”
“Ho capito” fu la risposta lapidaria che l’Asso dei Miracoli si ritrovò a digitare, fremendo di rabbia.
Il loro primo anniversario… non era stato nulla di diverso dal solito, ma per loro era speciale. Solita partita in un campetto, cena in un fast food simile al Maji…e lui che regalava a Kise un braccialetto maschile, scuro e in cuoio, con un piccolissimo e quasi invisibile ciondolo con un pallone da basket. Quello stesso sport che li aveva uniti. Kise era un modello e non poteva portare qualcosa di vistoso, e quel regalo gli era sembrato l’ideale. Ricordava ancora le lacrime del biondo quando vide il braccialetto… come poteva distruggerlo?

 

Aomine si fermò davanti il liceo Kaijou, ma non riuscì ad entrare. Stava per andarsene quando il cellulare vibrò.
“Sembra che tu non sia riuscito nel secondo gioco, Daiki.  È un vero peccato”
Aomine fissò il messaggio con rabbia crescente. Ora lo sfotteva?
“ Non posso distruggere qualcosa che è prezioso per Kise”
“ Ti avevo parlato delle conseguenze nel caso non ci fossi riuscito, vero?”
“ Prova solo a sfiorarlo e ti uccido!” rispose Aomine, capendo dove voleva arrivare quella persona
“ Mi diverto, posso sentirti urlare, caro Daiki”
“Bastardo!”
“ Adesso ti invierò una foto del tuo caro Kise e poi passiamo al terzo gioco”
Aomine si interrogò, un po’ preoccupato, sul significato del messaggio. Una foto di Kise?
 

 

Kise si risvegliò intorpidito, in una stanza buia dove la luce veniva solo da una piccola finestra.  Ma più che una stanza, gli sembrava una sorta di stanzino. Come una stanza segreta.
Non sapeva cosa gli fosse successo e si guardava intorno con fare interrogativo. Sembrava fossero tutti mobili vecchi, in quella camera. Era uscito come al solito da scuola, quando si era sentito bloccare da dietro, poi un colpo alla nuca , senza che potesse reagire, e il buio.
“Ben svegliato…  Kise Ryouta”
Kise vide che c’era un’altra persona con lui, anzi no, due persone. La stanza era al buio e poteva distinguerne solo le sagome. Ma una dei due, più massiccia, fece un gesto che Kise riconobbe.
“ Tu sei…” non potè dire altro che una terza persona, che gli era arrivata alle spalle sul letto malridotto su cui si trovava,  lo addormentò facendogli inalare qualcosa con un panno.
“ è ancora presto. Fatti un sonnellino… Miracolo”


 

“ Le promesse si mantengono, Daiki”
Aomine ricevette improvvisamente un altro messaggio”
“ Chi diavolo sei?!”
“ lo saprai quando sarà il momento”
“ Te la fai sotto dalla paura, eh?” rispose Aomine, sfogando appena la propria rabbia
“  Paura non è la parola che userei, ma lo capirai presto. Ecco a te la foto, Daiki”
Dopo pochi secondi, Aomine, come dall’inizio di quell’avventura, desiderò si trattasse di un incubo. La foto ritraeva Kise addormentato, completamente nudo e in una posa altamente erotica.
“ Ora che hai visto la foto, possiamo passare al prossimo gioco” fu il messaggio successivo
“ Maledetto, me la pagherai cara!” fu il pensiero di Aomine in quel momento.
Doveva salvare Kise, e anche in fretta.
Non sapeva, però, che ben presto avrebbe avuto qualcuno ad aiutarlo..

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Capitolo 4
*** Capitolo 4- Un aiuto dai Miracoli ***


Capitolo 4-  Un aiuto dai Miracoli

 

“Ahaahah ti aspetto,  Daiki!” recitava il messaggio che Aomine ricevette in risposta
“ Spero che tu non abbia toccato Kise!”
“ Non ti preoccupare… non l’ho sfiorato. Se è quello a cui ti riferisci ahahahahaha!  Ma passiamo al gioco successivo: devi andare nel locale in cui vi incontravate nelle vostre uscite insieme, al vostro solito tavolo. Troverai una ragazza. Avvicinati e fai una foto insieme a lei! Non è difficile, vero?”
Aomine osservò sconcertato il messaggio.
“ Tu sei fuori di testa! Non lo farò mai!”
“Devo ricordarti cosa accadrà a Kise?”
“ E va bene! Farò questa dannata foto!”
“ Alla prossima, Daiki!”
Mentre si accingeva a malincuore a fare un’azione che avrebbe ferito la persona che amava, Aomine, in fondo, sperava di riuscire a salvarlo in qualche modo.  La ragazza in questione, nel locale, era Momoi. 
Senza dire nulla alla ragazza, fece una foto di nascosto…
“ Non posso crederci!” fu il messaggio che inviò in seguito
“ E dire che eri tanto un cagnolino fedele a quel biondino…”
“ Taci e non parlare di Kise in questo modo!”
“Passiamo al prossimo gioco. Ma intanto, come promesso…”



 

Kise, intanto, era ancora svenuto. Dormiva profondamente ed era alla mercè di chi lo aveva catturato…

 

La foto che arrivò ad Aomine sul cellulare mostrava un Kise addormentato, nudo… con un gioco erotico tra le gambe.
“ Ti avevo detto di non toccarlo, maledetto!” rispose in preda alla rabbia
“ Non l’ho toccato. Sta toccando un giocattolo. Per il prossimo gioco, dovrai bruciare tutto quello che hai di Kise, compresi gli abiti rimasti a casa tua, e avvisare la Generazione dei Miracoli che non state più insieme”
“Ma che… non posso fare una cosa simile!”
“ O tu o Kise. Decidi.”
“Maledizione, lo farò!”
“ A presto, Daiki!”
 

 

Intanto, nella penombra del luogo in cui si trovava Kise, qualcuno che i Miracoli conoscevano bene ghignava malefico. Kise lo aveva riconosciuto, ma non aveva potuto avvertire nessuno.  Così, il suo piano sarebbe continuato ancora…




La prima persona che Aomine avvisò fu la sua precedente Ombra, Kuroko Tetsuya. Doveva molto a quel minuto ragazzino.  Contattò uno dopo l’altro i suoi vecchi compagni della Teiko e rimase sorpreso quando persino Murasakibara, il loro Gigante, si stupì delle sue parole.
Kagami gli parlò direttamente, poiché aveva saputo tutto da Kuroko. Era il più scettico tra loro e cercò di convincerlo che un modo per sistemare le cose dovesse esserci.
“ Non dire sciocchezze, Ahomine” commentò l’ Asso della Seirin “ Lui ha bisogno di te, come tu ne hai di lui” … e senza accorgersene, a quelle parole guardò per qualche secondo Kuroko, intento a sorseggiare come al solito un vanilla shake.

 


Akashi fu quello più difficile.
“ Voi due, così inseparabili?” commentò a metà tra il sorpreso e il sarcastico il Capitano della Generazione dei Miracoli “ Lascerò che tu sia a risolvere tutto, Aomine. Ma farò comunque qualcosa a riguardo.
E così, Akashi fece la sua mossa..

 


Kise si risvegliò  intontito, ed improvvisamente ricordò cosa fosse successo e dove fosse. E anche chi lo avesse catturato. Aveva sempre sospettato un lato malvagio di quella persona, ma non credeva che sarebbe mai arrivata a tanto.
“Aominecchi, non venire a salvarmi. Me la caverò” pensava il ragazzo, facendo finta di essere ancora svenuto “ sei il solo che possa farmi uscire da questa oscurità,  ma se venissi qui saresti in pericolo…”

 


Akashi chiamò ognuno dei suoi compagni della Teiko.
“ Ho scoperto chi si nasconde dietro il rapimento di Kise e so dove lo tengono. Ve lo dirò a tempo debito. Incontriamoci al campetto dell’ultima volta. Sto arrivando con l’ultimo treno. Vi racconterò tutto lì”

 

 

 


Cosa succederà? Salveranno Kise?
Il prossimo capitolo sarà quello conclusivo!

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Capitolo 5
*** Capitolo 5- Storie intrecciate ***


Capitolo 5- Storie intrecciate 

 

Akashi aveva contattato tutti i suoi vecchi compagni.
“ Ho bisogno che tutti partecipino al salvataggio di Kise, siamo d’accordo?” aveva detto telefonicamente, preparando il piano d’azione dalla cabina del treno
“ Lo sapevo che non saresti rimasto fermo, Akashi-kun” commentò Kuroko, sollevato
“ Oha Hasa aveva ragione” commentò Midorima
“ Perché hai messo  anche me, Kuroko?!” commentò Kagami
“ Perché ci puoi aiutare, Kagami-kun” rispose l’Ombra della Seirin
 


Quando Akashi arrivò, tutti i ragazzi si diressero da Aomine.
“ Murasakibara, bloccalo!” ordinò Akashi, e il Gigante obbedì.
“Ohi! Akashi! Che diavolo significa?!” rispose arrabbiato l’Asso dei Miracoli
“ Scusami, Aomine” rispose, prendendo il cellulare del ragazzo dal giubbino” per un po’ questo lo terrò io. Sappiamo cosa sta succedendo e ho anche scoperto molte cose a riguardo. Vogliamo aiutarti. Lasciaci fare o rischi di perdere Kise, dico sul serio”
Aomine si calmò.
L’ex capitano dei Miracoli li trascinò in un garage abbandonato  alla periferia di Tokyo. Si misero a distanza, parlando sottovoce.
“ Presto saprete cosa è successo” dichiarò Akashi, lasciando che il suo lato Imperatore prendesse il sopravvento “Daiki, tu pensa a Ryouta e lascia a noi il resto”
Concluse le parole dell’Imperatore, il cellulare di Aomine vibrò, con un nuovo messaggio appena arrivato.
Akashi era preparato e così lo lesse.
“Daiki, sei pronto al tuo quinto gioco?”
Sogghignando mefistofelico, l’Imperatore rispose.
“ Mi spiace dirti che Daiki non compirà questo quinto gioco”
“ Che succede? Dov’è Daiki?”
La persona all’interno del garage rimase sorpresa  e si innervosì.
“ Smettila di fare il bambino. Dovrò punirti più severamente questa volta”
“Cosa?”
Akashi ordinò a Murasakibara di sollevare la saracinesca del garage e contemporaneamente inviò. “ Guarda alle tue spalle”

 

 


La sorpresa  fu grande per tutti, tranne che per Akashi. Di fronte a loro, Kise, legato, e segni chiarissimi che ci fossero state altre persone lì dentro.
Ma insieme al modello biondo, c’era una loro vecchia conoscenza. Haizaki Shougo.
“ Haizaki-kun…” commentò Kuroko, un misto tra malinconia e rabbia
“ Zaki-chin” Murasakibara lo fissò arrabbiato
Midorima scosse la testa, senza commentare.
“ Haizaki! Maledetto! Perché hai fatto una cosa simile?!” urlò Aomine
“ Te lo dirò io il perché, Daiki” intervenne Akashi “ Shougo ha sempre provato risentimento verso Kise, aumentato ancor di più dopo la sconfitta alla Winter Cup. Con te non è mai andato d’accordo, e mi risulta che tu in quella stessa occasione gli assestasti un bel pugno sul viso…”
Aomine si zittì, fissando allibito il proprio ex capitano.
“ Non devi farlo più, Daiki. Non sarai solo tu a pagarne le conseguenze” concluse Akashi
“Tch,,, e allora? “ intervenne Haizaki “ Akashi, maledetto, indovini sempre tutto tu! Però stavolta non ci riuscirai a fermarmi!”
Mentre tutti cercavano di fermalo e Murasakibara gli si parò davanti in due falcate, Kuroko andò a liberare Kise.

 



Era tutto finito. Vedeva i suoi amici. La droga era ancora forte. Si era consumata una tragedia. Non riusciva a muoversi come voleva.  Kise si guarda intorno in cerca di Aomine, il solo che volesse vedere. Ma non era lì. O almeno, non riusciva a vederlo, era  troppo scosso. Si sentì abbracciare dagli altri. “grazie per tutto” disse grato abbracciandoli

Sentì poi, all’improvviso,un abbraccio diverso dagli altri, lo riconobbe, la persona che più amava al mondo.
“Aominecchi” sussurrò con un filo di voce. Aveva urlato così volte ribattendo a chi diceva che non lo amava. Si ritrovò tra le sue braccia
“Kise ti amo” disse sostenendo, tutto pieno di percosse
Lanciò uno sguardo di odio all’indirizzo di Haizaki, ancora bloccato dall’imponente mole di Atsushi.
Quando Kise si calmò… lo lasciò per qualche secondo, per  potersi togliere lo sfizio di dare un secondo pugno a quello che era stato un compagno di squadra, per quanto sgradito.
Si diresse poi nuovamente verso il compagno, mentre Akashi faceva segno di lasciar perdere Haizaki, che fuggiva con la coda tra le gambe.
Voleva baciarlo, da morire, ma c’erano gli altri. Kise sorrise e gli altri guardavano la coppia, contenti che tutto si fosse risolto.




Aomine, quella sera, mandò un messaggio di ringraziamento ad Akashi.  Non aveva lasciato Kise nemmeno un secondo.
“ Come ti senti?” chiese al ragazzo biondo
“ sto molto meglio, Aominecchi!” rispose Kise
“ quindi ti stai rimettendo?” chiese di nuovo il moro, sollevato
“Si” Kise si incupì” non posso ancora credere che Shougo abbia fatto tutto questo… non immaginavo mi odiasse così tanto…”
“ Dovunque sia, spero che soffra” commentò acido Aomine
“ Non dire certe cose, non è bello!” esclamò Kise
“ Se lo merita” concluse il discorso l’Asso dei Miracoli
A Kise vennero i brividi al solo ricordo dell’accaduto, così si fece più vicino al fidanzato e poggiò la testa sulla sua spalla. “ Vorrei riposare un po’”
“ Allora riposa. Ricorda sempre che ti amo” rispose semplicemente l’altro
“ Grazie per aver fatto tutto questo per me e per avermi salvato. Ti amo, Aominecchi” disse Kise con un sorriso.
Vedendo il volto addormentato e felice del compagno, Aomine formulò un pensiero che riassumeva quella brutta esperienza.
“ Sei tutto ciò di cui ho bisogno per essere felice, perché la mia felicità dipende dal tuo sorriso”.

 





E siamo arrivati alla fine di questa storia!
Spero vi sia piaciuta.
Ringrazio chi l’ha letta ed è arrivato fin qui. Se volete, recensite, positivamente o negativamente!
A presto con una storia che ricorderà questa, ma sulla coppia che preferisco, Kise e Kasamatsu!

 

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