On the edge of the abyss

di Bishoujo Tensai Madoushi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Incubi - Amelia ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


“Gourry!”
 
Corsi verso lo spadaccino, corsi come se avessi potuto frenare la sua caduta rovinosa, corsi come se avessi potuto salvarlo dal fendente vigliacco che lo aveva colpito al petto. Nonostante i miei piedi volassero sul terreno, Gourry sembrava sempre troppo lontano mentre la rosa di sangue sulla sua maglia si allargava a vista d’occhio. Non sapevo quanto fosse grave ma una cosa era drammaticamente certa: non ero in grado di curare una ferita simile.
 
 
Quando fui al suo fianco mi inginocchiai e, strappandomi il mantello di dosso, lo piegai e glielo premetti con forza sul torace.
 
 
“Recovery!”
 
 
In quel momento lo spadaccino allungò una mano, appoggiandola sopra alle mie. I miei guanti erano inzuppati del suo sangue e adesso alcune macchioline sporcavano anche la sua mano. Piccole gocce scarlatte, così vivide in contrasto al pallore della sua pelle. Una parte di me sapeva che questa immagine si sarebbe fissata per sempre nella mia memoria.
 
 
“Lina…” la voce sofferente di Gourry mi fece alzare lo sguardo dalla ferita e mi distolse da stupidi pensieri. Concentrazione. Ci voleva concentrazione. Ceiphied! Lo spadaccino deglutì, strizzando gli occhi. “Lina… non devi… non devi fare quello che vuole.”
 
 
Il tono e il dolore di Gourry mi fecero stringere il cuore in una morsa. Non avevo molta scelta: se non avessi obbedito a Xelloss, Gourry sarebbe morto.
 
 
Sorrisi allo spadaccino. “Shhhhh, Gourry. Non parlare.” Scesi a baciargli la fronte poi rialzai il volto. “Ti fidi di me?” Gli strizzai l’occhio. Non volevo mentire a Gourry ma lo avrei fatto. Avrei fatto qualunque cosa purchè avesse salva la vita. Qualunque cosa.
 
 
Lo spadaccino annuì debolmente. “Non so se faccio bene… ti cacci sempre in dei guai disastrosi… ma… mi fido.” Rispose con tono scherzoso ma affaticato. Oh, Gourry…
 
 
Voltai la testa verso Xelloss. “Chiama il guaritore!” Strillai.
 
 
Lo vidi sorridere. Sapeva che stavo cedendo.
 
 
Lo odiavo immensamente.
 
 
“Allora il nostro patto è concluso? Io faccio una cosa per te e tu ne fai una per me?”
 
 
Strinsi i denti. “Sì… SI’!”
 
 
Gourry spalancò gli occhi. “No… Lina!” Fece per alzarsi sollevandosi sul gomito. Emise un suono gorgogliante e poi sputò sangue. Non andava bene!
 
 
In quell’istante Xelloss schioccò le dita e al suo fianco apparve Sylphiel con un grido.
 
 
Entrambe spalancammo gli occhi per lo stupore ma quando feci per chiamare il suo nome, la sacerdotessa scosse con veemenza il capo. Non… non dovevo mostrare di conoscerla? Ma Xelloss sapeva che ci conoscevamo! Per precauzione tacqui. Mi chinai invece verso Gourry, che avevo spinto nuovamente a terra.
 
 
Gli baciai una tempia, sussurrandogli nell’orecchio.“Gourry ascolta… c’è Sylphiel.”
 
 
Lo spadaccino sussultò. “Lei ti aiuterà ma tu devi rimanere calmo. Sei in buone mani.”
 
 
Deglutii dolorosamente. “Andrà tutto bene, non pensare a me, capito?”
 
 
Alzai gli occhi e vidi il suo sguardo farsi appannato. Mi si torse lo stomaco dalla paura. “Capito?”
 
 
Gourry rispose con un debole cenno d’assenso.
 
 
“Ti amo.”
 
 
Mentre Sylphiel si avvicinava, lo spadaccino bisbigliò qualcosa. Mi ci vollero un paio di tentativi per capire quello che stava dicendo.
 
 
“Mi dispiace… Lina.” Chiuse gli occhi.  “Mi dispiace,” ripetè, con voce rotta. Poi ancora. E ancora.
 
 
Mi veniva da vomitare.
 
 
Sylphiel, ora al nostro fianco, si dispose a richiamare il Resurrection. Era sporca e scarmigliata, magra come non l’avevo mai vista.
 
 
“Sei pronta, Lina-san?” mi richiamò l’odiosa voce di Xelloss.
 
 
Non mi voltai neanche. “Prima voglio essere sicura che lui stia bene… e anche il guaritore. Voglio che siano portati sani e salvi lontano da te.”
 
 
“Come vuoi, Lina-san. Come vuoi tu.” Sapevo perché era così condiscendente. In quel momento non mi importava; se avesse fatto un altro passo, se avesse azzardato un’altra mossa, l’avrei ucciso. Avrei richiamato il Giga Slave e avrei ucciso TUTTI forse. Di sicuro avrei ucciso lui.
 
 
Mentre Sylphiel invocava il Resurrection, io rimasi vicino a Gourry, per trasmettergli la mia forza.
 
 
Ad un certo punto Gourry spalancò gli occhi e mi afferrò una mano.
 
 
“Gourry…”
 
 
Lo spadaccino cercava ancora di parlare. “Shhhhh Gourry,” gli dissi dolcemente, “riposa un momento. Andrà tutto bene.” Accarezzai la sua fronte sudata, spostandogli la frangia dagli occhi. Lo baciai e poi recitai l’incantesimo del sonno. Non potevo permettere che una volta guarito cercasse di inseguirmi.
 
 
I lineamenti contratti di Gourry si rilassarono mentre cadeva in un sonno profondo e le sue ferite venivano sanate.
 
 
Gourry sarebbe stato bene. Mi sarebbe sopravvissuto, sarebbe invecchiato, avrebbe avuto una vita lunga e felice anche senza di me.
 
 
Mi voltai trattenendo le lacrime.
 
 
Adesso dovevo solo onorare il patto col diavolo.
 

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Capitolo 2
*** Incubi - Amelia ***


Alzo una mano, indolentemente.
Ne osservo le dita, pallide e affusolate.
 
I capelli fluttuano leggeri attorno al mio viso.
Non provo dolore, né paura.
Socchiudo gli occhi e mi lascio sprofondare.
Mi sento così in pace.
 
Poi un filo dorato si alza dal mio corpo.
Un nastro che sale e sale, disegnando delicate spirali.
 
Improvvisamente tutto intorno a me è vischioso, caldo, pulsante.
 
I miei occhi sono sbarrati mentre sento il mio corpo che si spezza.
 
 E, rovente, si dilania.
 
 
 
Amelia aprì gli occhi di colpo, terrorizzata. Era ancora sdraiata nelle sue coperte, vicino al basso fuoco ed era madida di sudore, il fiato mozzo.
 
Aveva appena fatto un sogno (ma era un sogno, vero?)orribile in cui lei era Lina-san e succedeva qualcosa che non riusciva ad afferrare bene ma che l’aveva lasciata terribilmente angosciata.
 
Sangue…tutto quel sangue…
 
Girò la testa sulla destra e vide Zelgadiss-san appoggiato ad un albero, che russava piano, con il mento appoggiato al petto e il libro aperto sulle gambe. Sorrise, davvero appena un accenno, uno stiracchiare di labbra, e arrossì.
 
Alla sua sinistra scorgeva una massa di capelli biondi che sbucava da una coperta.
 
Si mise a sedere, rabbrividendo. Staccò alcuni sassolini ed un legnetto che le si erano incastonati nelle braccia e si spolverò la terra di dosso. Dormire all’addiaccio non era bello nè comodo, alla faccia di quelli che esaltavano l’idea romantica di una notte sotto le stelle ma…Amelia alzò lo sguardo e a dispetto del tumulto che sentiva dentro, il cielo era così luminoso e pacifico, le costellazioni brillavano sopra alla sua testa. L’aria frizzante della notte e la quiete intorno a lei, nonostante l’angoscia che ancora le pesava sulla bocca dello stomaco, la fecero sentire un po’ meglio.
 
Un giorno, anzi si ritrovò inaspettatamente a pensare, sarebbero arrivati fin lassù e avrebbero portato la giustizia a tutte le persone del creato. La giovane principessa sentì il calore degli ideali che la incendiavano e si produsse in un sorriso tremulo. Aveva avuto un tremendo incubo (incubo, vero?) ma tutto andava bene. Le persone che amava erano intorno a lei, erano abili, furbe (bè, Gourry-san non è esattamente furbo…)ad Amelia scese un gocciolone, poi riprese il pensiero positivo; dunque, le persone che aveva intorno erano abili e forti, non poteva succedere loro nulla di male.
 
Basta dolore e ansia, avevano già dato, avevano già sofferto abbastanza, tutti loro.
 
Guardò infine in direzione di Lina-san, sicura di trovarla al suo posto, di guardia insieme a Zelgadiss-san, e vide semplicemente il bosco. Fronde. Alberi. Verde scuro.
 
Niente Lina-san.
 
La principessa sentì di nuovo il panico salirle dallo stomaco ed infiammarle il volto. La pace interiore di pochi secondi prima era svanita di colpo. Aveva individuato subito Zelgadiss-san e Gourry-san ma nonostante l’incubo non aveva subito cercato con lo sguardo Lina-san. Forse il suo era un sogno premonitore e Lina-san era in pericolo mortale! Dopotutto aveva studiato le nobili arti della magia bianca! Era assolutamente possibile che avesse delle visioni! Balzò in piedi. Poi si rimise seduta. Tecnicamente era possibile ma non le aveva mai avute. Forse lo stufato di peperoni della sera prima? In effetti aveva ancora un certo peso sullo stomaco… Ad Amelia scese un nuovo gocciolone. E poi.. poi non aveva sentito rumori sospetti e Gourry-san dormiva ancora. Se Lina-san fosse stata in pericolo, Gourry-san sarebbe stato il primo ad accorgersene! Guardò Zelgadiss che continuava a russare, beato. Che strano però… Zelgadiss-san era una persona molto seria e affidabile, Zelgadiss-san NON si addormentava durante i turni di guardia!
 
Amelia si rialzò e si avvicinò all’amico, per guardarlo da vicino. Un nuovo enorme gocciolone scese sulla fronte della principessa. Dormiva proprio, invece, e pure della grossa.
 
In effetti era stata una giornata stancante, avevano attraversato una foresta piena di briganti per chilometri e chilometri; Lina-san aveva assaltato qualche accampamento e aveva preso i tesori dei briganti e lei, Amelia Wil Tesla Saillune, aveva tenuto molti discorsi sulla giustizia (e si era ripromessa di dire due paroline anche a Lina-san sull’ingiustizia di sottrarre roba ai predoni. “Seriamente, Lina-san, è il caso?” anche se quello che era avvenuto poco dopo le aveva fatto letteralmente morire il resto della filippica in gola). Nel suo cuore sapeva che la redenzione era possibile per tutti e che le sue parole avrebbero riportato sulla retta via quegli uomini (e, forse, anche Lina-san. Prima o poi.)
 
 Durante il cammino, dopo l’ultimo assalto di una lunga serie, Lina-san e Zelgadiss-san avevano discusso animatamente leggendo un libro che Lina-san aveva trovato in mezzo ai tesori e Gourry-san era stato ferito mentre si parava loro davanti per proteggerli da un attacco a sorpresa. Lina-san si era infuriata in maniera esagerata e aveva lanciato un Burst Rondo così “carico” da far volare lo stolto brigante che aveva osato sfidarli. Le pareva di vederlo ancora brillare lontano, nel cielo.
 
Il fatto è che erano ancora traumatizzati, per davvero. Dopo Fibrizo e Sairaag Lina-san aveva indossato la maschera dell’indifferenza, simulando una normalità che non c’era più, ma le sue azioni la tradivano. Amelia aveva notato le occhiate di sottecchi nei confronti di Gourry-san e a volte l’aveva sorpresa mentre fissava pensosa Zelgadiss-san o anche lei. Spesso irrigidiva per nulla, come se avesse paura di essere attaccata alle spalle o si accarezzava le braccia, in un gesto quasi di conforto. Qualche volta le tremavano persino le mani. Era possibile che avesse anche pianto, qualche volta, come d’altra parte era capitato a lei, tenendosi la mano sulla bocca per non far rumore. Gli occhi rossi non erano un optional in quei tempi.
 
Gourry-san non si era fatto che un graffio ma Lina-san non aveva voluto per nessuna ragione che montasse la guardia e alla fine, visto che lo spadaccino insisteva di non essersi fatto nulla, aveva minacciato di suonargliele, prendendolo per il bavero e strillandogli in faccia. Le contraddizioni di Lina-san! Gourry-san si era arreso e, sospirando, si era avvolto nelle coperte mentre Zelgadiss-san si proponeva di fare il turno con Lina-san. E così li aveva lasciati prima di addormentarsi: mentre confabulavano leggendo quel misterioso testo scritto con delle rune che lei non riconosceva.
 
Poi aveva avuto l’incubo e al suo risveglio Lina-san mancava.
 
Poteva alzarsi e andarla a cercare ma avrebbe dovuto svegliare Zelgadiss-san oppure andare da Gourry-san e lui sarebbe andato in panico. Garantito. Per quanto Lina-san si disturbasse a negare l’evidenza, si capiva lontano chilometri che quei due si amavano! E l’amore e la giustizia trionfavano sempre! Amelia sollevò il pugno e poi lo riabbassò con un sospiro. Basta perdersi in chiacchiere! Doveva prendere una decisione! E se Lina-san si fosse solo allontanata per necessità fisiologiche? Se fosse andata a cercarla e l’avesse sorpresa con i pantaloni abbassati, la sua amica non l’avrebbe presa molto bene. Giusto. Allora, avrebbe aspettato un po’. Dopo, se fosse stato il caso, e Amelia in cuor suo si augurava che non fosse così, avrebbe svegliato Zelgadiss-san e Gourry-san.  
 
La principessa prese un respiro profondo, e scosse la testa…cosa voleva darsi a bere? Sapeva perfettamente che la questione non era né l’incubo e neanche l’assenza di Lina-san. Se non avessero vissuto nulla di quanto era accaduto a Sairaag con Fibrizo, non si sarebbe preoccupata così tanto. Quanti campi avevano fatto, tutti insieme? Quando vagavano nelle foreste anche Amelia, se poteva, preferiva aspettare il calar delle tenebre per andare a fare i suoi bisogni. Un gocciolone scese sulla fronte della ragazza immaginando Lina-san tornare a minuti, vederla sveglia, sentire la sua storia e darle una strigliata perché si era preoccupata per niente perché la grande Lina Inverse avrebbe arrostito il didietro a chiunque l’avesse infastidita.
 
Amelia non è da te fare certe scene per un brutto sogno!
 
Il fatto è che stavano tutti male, ancora. Ognuno di loro lo dimostrava alla sua maniera ma Lina-san più di tutti (come puoi dimenticare gli occhi freddi di L.o.N. che ti fissano dal viso della tua amica?) Non erano ancora “guariti” e non era facile prevedere quando sarebbe successo. Se ripensava al ferimento di Gourry-san di quel pomeriggio… tanto sangue, c’era da ammetterlo, ma le ferite alla testa sanguinavano molto anche se erano piccole, lo sapevano tutti e Lina-san sicuramente aveva già potuto sperimentare una cosa del genere sulla sua stessa pelle…eppure la maga era sbiancata, sembrava quasi sul punto di svenire e per tutto il resto del viaggio il suo colorito era rimasto di una brutta sfumatura cerea. Da quel momento aveva parlato poco, rispondendo a monosillabi, nonostante Gourry-san avesse cercato di fare conversazione quasi con insistenza, fino a quando si erano accampati e Lina-san, per il suo standard, aveva pure mangiato poco. Amelia soffriva al pensiero del dolore che la sua amica cercava di trattenere e un po’ la faceva anche arrabbiare. Avrebbe voluto che si aprisse, che parlassero. Voleva aiutare.
 
Più di tutto avevano bisogno di calma, di spensieratezza, di sorridere ancora, anche se era difficile potevano riuscire. Amelia lo sapeva bene, glielo aveva insegnato la vita tanti anni prima. Persa in tali pensieri, la principessa si accomodò bene vicino al fuoco, lo riattizzò e si dispose ad aspettare l’amica.

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