Cuore di donna

di eco89 sasuxsaku
(/viewuser.php?uid=924486)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tsunade Senju ***
Capitolo 2: *** Karin ***
Capitolo 3: *** Ino Yamanaka ***
Capitolo 4: *** Temari ***
Capitolo 5: *** Sakura Haruno ***
Capitolo 6: *** Tenten ***
Capitolo 7: *** Capitolo extra su Tsunade ***



Capitolo 1
*** Tsunade Senju ***


Tsunade Senju

Tsunade camminava tranquilla per le vie di Konoha, guardando con moto di affetto la gente passeggiare serena tra chiacchiere e schiamazzi: il villaggio era finalmente in pace.
“Dan, Nawaki, avete visto? Alla fine sono riuscita a realizzare il vostro sogno, il nostro sogno” pensò svoltando in una via accompagnata dai bambini che correvano “Ho vinto anche la scommessa più importante di sempre: credere nelle nuove generazioni come hanno fatto mio nonno e il mio maestro. Tutti ora sono felici e loro sono cresciuti così in fretta…”
Si fermò guardando l’entrata di un locale più rumoroso di altri, vi entrò e vi vide quello che era rimasto del team Gai dopo la guerra: il team dieci si era fuso con il sette, Sai e Ino si erano sposati ed ora attendevano il loro primo figlio, così come Shikamaru e Temari e anche tutte le ragazze dei team.
“Quest’anno la cicogna si fermerà più del solito qui” sorrise a quel pensiero.
Lo sguardo le cadde sui ragazzi, intenti a litigare per le solite scemenze, si in stranì un poco nel guardare l’Uchiha ridere e scherzare con tutti, e soprattutto un dolce calore le si insinuò nel petto nel vedere il ragazzo posare una mano gentile sulla pancia appena pronunciata della moglie.
“Mia piccola Sakura, come sei cresciuta in questi anni insieme ai tuoi amici”
Quasi rise nel vedere quei due litigare come fratelli, le venne nostalgia nel ripensare ai litigi di quando erano solo dei mocciosi “Ah! I giovani d’oggi”
Si voltò con l’intenzione di abbandonare il locale, quello era il momento dei giovani, ma una mano le afferrò il braccio trattenendola dall’andare via.
<< Lady Tsunade, rimanga qui con noi a festeggiare >> le chiese Sakura sorridendole per poi girarsi verso i suoi amici << Che ne dite ragazzi? >>
Gli interpellati alzarono i bicchieri al cielo << Rimanga a festeggiare! Ora abbiamo l’età per bere tutti insieme! >>
A quel punto, trascinata dalla ragazza si sedette insieme a loro, per festeggiare un giorno diverso da tutti gli altri.
“Dan, Nawaki, forse un pizzico di felicità me la merito anch’io. Grazie di tutto, ragazzi miei”

 
 
 
 
 
 
Angolo di eco89

Per la festa delle Donne vorrei dedicare alle ragazze e donne di 'Naruto' una piccola avventura felice in questo giorno di festa.
Sì, lo so che alcuni si aspettavano un aggiornamento della mia long, ma avevo questa idea già da un po' e l'ho buttata giù. Ringrazio la mia beta MaryLinely per avermi corretto il capitolo.
Avviso che ci saranno diversi capitoli più avanti anche con le altre ragazze.
Spero possa piacervi!
Un saluto da eco89
Spero a presto! :3

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Karin ***


Karin

Karin si ritrovò a camminare tranquilla per la foresta, vicino al covo di Orochimaru: era andata a rifugiarsi lì dopo la guerra dato che era l’unico posto in cui poteva stare, soprattutto da quando la sua cotta da ragazzina sedicenne per Sasuke le era passata.
I motivi erano vari: lo vedeva apprestarsi a guardare sempre quella ragazza dai capelli dal colore insolito, ma pur sempre belli ai suoi occhi; durante il viaggio che avevano affrontato per cercare suo fratello lo aveva sentito più volte durante il proprio turno di guardia pronunciare nel sonno il nome di Sakura, di quel ragazzo biondo e di Itachi, certo ci era rimasta un po’ male, ma ormai si era abituata; e quando il loro team era arrivato sul campo di battaglia, i suoi occhi si erano subito posati su di lei, su Sakura, l’aveva addirittura chiamata subito tanto era preoccupato.
Solo quando la guerra finalmente finì osò parlarle, ma solo per poterla salutare come avrebbe fatto a una semplice amica o sorella. Sicuramente per Karin era meglio di niente dato che quasi mai Sasuke si lasciava andare a parole, ma poi era successo…
 
Era seduta sul suo divano, dopo una giornata intera passata presso tutti i lavori che le aveva dato quello schiavista di Orochimaru. Si chiese come faceva Kabuto con lui, proprio non riusciva a capirlo.
In quel momento le passò davanti quel pesce lesso, le venne in mente che neanche lui aveva un posto in cui tornare, pure Jugo ora che ci pensava.
“Siamo proprio degli sfigati” si disse sospirando, tentata dallo spiaccicarsi la mano sulla fronte.
Quel pesce lesso di Suigetsu la guardò con quel suo sorriso da deficiente che lei non sopportava proprio, dopo di che prese ad avvicinarsi a Karen con uno sguardo odioso.
<< Ehi, che ci fai da sola quattr’occhi? >> le chiese guardandola quasi derisorio portandosi le mani ai fianchi.
<< Fatti gli affari tuoi, pesce lesso >>
<< Oh! Ma come siamo acidine oggi! >> esclamò lui << Eppure io volevo solo parlarti e magari farti anche gli auguri, ma sembra che oggi non hai mantenuto un briciolo di femminilità, vero racchia? >>
Karin lo guardò torvo << Senti, se non vuoi ritrovarti con un pugno sul naso e qualcosa di rotto, lasciami in pace, sardina >> rispose secca.
Suigetsu sbuffò << Come vuoi, a dopo, carota >>
Con uno scatto fulmineo, Karin prese un vaso vuoto posato vicino a lei e lo lanciò in testa al ragazzo, il quale con i riflessi pronti lo prese al volo facendole la linguaccia. Lei ricambiò con un gestaccio, mentre lui uscì dalla stanza.
Karin, una volta essersi assicurata che fosse davvero uscito, si addormentò dalla noia, solo dopo lunghe ore di dormita si svegliò provando fame.
A quel punto si alzò dirigendosi in cucina.
Non potè evitare di rimaner a dir poco sorpresa nel vederla riempita completamente di fiori di campo dai mille colori, con il vaso al centro del tavolo. Fu inevitabile rimaner sommersa dal forte profumo dolce, ma non troppo di quelle bellissime piante.
Saigetsu, invece, si trovava seduto tranquillamente su una sedia, davanti a lui il tavolo apparecchiato imbandito di cibo.
Karen non riusciva a credere ai suoi occhi.
<< Ma che hai fatto qui? >> riuscì a chiedere dopo esser riuscita a recuperare un po’ di saliva per bagnare la gola totalmente secca per lo stupore.
Il ragazzo si grattò il collo << Per caso non ti piace? >>
<< Certo che mi piace! Ma perché? >>
Lui sbuffò << Prima mangiamo, poi te lo dico >>
Entrambi si misero a mangiare in assoluto silenzio, cosa strana per loro, ma era altrettanto era mangiare assieme senza Jugo e Orochimaru, però a lei non importava: per una volta era lei quella al centro dell’attenzione, di Suigetsu oltretutto, cosa che non avrebbe mai potuto immaginare potesse accadere.
Una volta finito, lo vide alzarsi e sparecchiare la tavola, lavò i piatti finché una volta finito non si appoggiò al lavabo. Subito dopo si spostò per potersi avvicinare a lei, allungò una mano mettendola sulla sua guancia mentre con l’altra l’avvicinò a sé con delicatezza.
Karin non sapeva più cosa pensare, non aveva la più pallida idea del perché quei gesti, del perché il cuore le battesse così forte come non mai, del perché lui provava ad avvicinarsi a lei, nemmeno il perché di quel contatto così delicato e allo stesso tempo strano di labbra contro labbra.
Ne rimase incantata.
Suigetsu la strinse a sé, con la lingua le chiese il permesso di accedere e senza neanche pensarci due volte Karin cedette, facendo divenire quel bacio da dolce e casto a irruente, passionale, bisognoso di qualcosa di più.
La prese in braccio prendendola per i glutei, lei d’istinto gli si aggrappò mettendogli le gambe attorno al bacino stringendolo tra scatti di eccitazione, che con rapidi brividi lungo la schiena li spinse a osare di più.
Aprì con un calcio la porta della camera più vicina, dopo di che la stese rapidamente sul letto e, velocemente le tolse la maglietta assaporando di lei le sue forme e quella pelle candida e morbida accarezzandola con le sue mani, con le sue labbra, con la sua lingua.
Lei gli afferrò i capelli gemendo nel sentirlo stuzzicarla lì e impastarle i seni con una voracia che la fece rabbrividire di piacere.
Si spogliarono del resto dei loro abiti, si toccarono guidati dalle scariche elettriche che senza sosta attraversavano le loro schiene, non vi era vergogna o imbarazzo, solo una travolgente passione dettata da un’attrazione che solo in quel momento si accorsero di avere l’uno per l’altra.
Secco entrò in lei facendola urlare di sorpresa, tanto era il piacere che la invase a quella prima e poderosa spinta di bacino, e dopo che si fu abituata a quella strana e bisognosa intrusione, si mosse contro di lui facendogli intendere che ne voleva ancora e che avrebbero continuato fino allo sfinimento.
Entrò e uscì, entrò e uscì, in un lungo e lento gioco che mano a mano che andava avanti diveniva sempre più veloce accorciando loro il fiato.
Si baciarono ancora e ancora tra risa e gemiti, ringhi e occhiate liquide, in una passione travolgente e instancabile, mentre un calore sempre più forte si accentuava nei loro petti senza lasciar scampo.
E l’amore si accese facendoli sconquassare fin nelle viscere quando l’orgasmo li raggiunse facendoli crollare, i fiati rimasero accesi, rumorosi nella stanza, mentre le loro gambe si attorcigliarono e le loro mani si unirono strette, sapendo che da quella notte i loro prossimi litigi li avrebbero portati nuovamente fra quelle lenzuola.
Dopotutto l’amore non è bello se non litigarello, no?
Il mattino giacerono abbracciati sotto le coperte, con lui che la teneva stretta a sé come se fosse il fiore più prezioso al mondo e che avrebbe protetto a costo della vita.
 
 
 
 
 
 
Angolo di eco89
E anche questo capitolo è finito! Spero vi piaccia! Anche perché devo ringraziare MaryLinely per avermi betato il capitolo aiutandomi anche con la scena erotica!
Spero davvero vi sia piaciuto!
A presto :3

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Ino Yamanaka ***


Ino Yamanaka

Se ne stava seduta indaffarata dietro al bancone del negozio di fiori gestito dalla sua famiglia dato che quel giorno il negozio era particolarmente pieno: tutta la popolazione maschile di Konoha se ne stava in fila per comprare degli omaggi floreali per le loro compagne, dopotutto quello era la festa della Donna no?
Cliente dopo cliente, notò due uomini incappucciati che si guardavano attorno con aria sospetta. Sorrise.
Quando uno di loro finalmente si decise, questo prese cinquanta rose rosse e si avvicinò al bancone per poterle andare a pagare, ma non fece in tempo a farlo che Ino gli parlò.
<< È inutile che ti nascondi sotto il mantello >> disse incrociando le braccia al petto sorridendo << Ti si riconosce sai? >> gli domandò facendolo raggelare sul posto, ma riprese quasi subito senza aspettare una risposta, sospirò << È incredibile averti nel mio negozio, Sasuke >> si appoggiò al bancone ridendo per potersi sporgere verso di lui << Dai, non vergognarti, tanto lo so che quelle rose servono per farti perdonare da Sakura per il tuo ritardo >>
Sasuke rimase fermo immobile, quasi paralizzato, come se fosse pietra, ma un buon Uchiha non lo dava a vedere.
<< Mai a farti gli affari tuoi una volta tanto >> le rispose pagando per poi uscire taciturno.
Ino sorrise per poi guardarsi nuovamente attorno, ma dell’altro uomo incappucciato non vi era rimasta la benché minima traccia.
Si sedette sospirando, pronta per tornare al lavoro, sapendo, guardando la lunga fila che l’aspettava, che sarebbe rimasta impegnata per tutta la giornata finché i fiori non sarebbero finiti.
A giornata finita, tornò a casa.
Stranamente non c’era nessuno: suo figlio Inojin era con la nonna e suo marito non sarebbe tornato tanto presto dato che era rimasto impegnato in una missione molto importante da concludere, perciò in casa rimaneva solo lei.
Si diresse in salotto notando la luce accesa e rimase piacevolmente sorpresa nel notare la stanza piena di candele profumate e il piccolo tavolino imbandito di cibo. Sai apparì subito dopo dalla cucina con in mano un vassoio apparecchiato per loro due.
Si sentì il cuore inondare di gioia.
Si sedettero entrambi e mangiarono chiacchierando, discutendo di come la giornata fosse andata al negozio, dei pettegolezzi del villaggio e dell’incontro di Sasuke. Su quest’ultimo notò lo strano comportamento del marito, che non faceva altro che sorriderle a modo suo quando gli raccontava di lui.
Dopo cena quasi corsero in camera da letto, dove travolti dal loro amore si lasciarono andare tra baci e carezze. Si spogliarono ritrovandosi sul letto, l’uno sopra l’altra a dedicarsi in gesti focosi e passionali, quasi nostalgici dato il lungo periodo di gravidanza passato a limitarsi a solo umidi baci e niente più.
Le accarezzò il viso con dolcezza, e dopo esser sceso piano piano con la mano, entrò in lei con entrambe le dita cominciando a muoverle dentro Ino bagnandosi del suo piacere. La baciò bagnando con le sue labbra ogni centimetro della pelle della donna che amava battezzando ancora una volta quella stanza dei gemiti e dei sospiri di lei.
Le aprì le gambe mettendovi il proprio bacino tra di esse accarezzandole quella parte sensibile con la sua pronunciata erezione facendola gemere ancora più forte.
Subito dopo entrò in lei dolcemente, con una lentezza studiata e gentile. Dopo la prima spinta attese che sua moglie si riabituasse a quell’intrusione tanto piacevole quanto dolorosa dato il lungo periodo passato in astinenza di amore.
Quando la sentì spingere verso di lui, con sospiri tremanti cominciò a muoversi in lei, da piano sempre più veloce tra baci passionali e sconvolgenti, danze di lingue, scambio di salive e il battito dei loro cuori a dare ritmo a quei movimenti sempre più insistenti.
<< Sai… così… più veloce! >> esclamò lei avvolgendo con le gambe il bacino del marito, inarcando la schiena e affondando la testa tra le morbide e fresche lenzuola << Ancora >> gemette prima di riprendere a baciarsi << Ti amo Sai >> esclamò poi.
Tornarono a baciarsi con passione, sorridendo labbra contro labbra, urlando il suo nome per le poderose e piacevoli spinte, si amarono per tutta la notte, come non lo facevano da tempo.
<< Ti amo anch’io >> le disse scivolandole accanto ricevendo un sorriso da lei. La fece appoggiare sul suo petto e dopo averle dato un dolce bacio fra i capelli la strinse tra le braccia << Auguri amore mio >>


 
 
 
 
 
 
Angolo di eco89

Spero vi sia piaciuta! Questa è la prima storia che scrivo con una scena erotica scritta completamente da me! :3 ditemi se magari è troppo spinta che nel caso provvederò ad alzare il raiting c:
Vorrei inoltre ringraziare 
MaryLinely per avermi betato il capitolo!
A presto e un bacio a tutti quanti!

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Temari ***


temari 

Temari era sempre stata una ragazza, e ora una donna, indipendente e autonoma nonostante si fosse sposata da circa due anni con quel pigrone di Shikamaru, Si amavano a modo loro.


Come sempre, dopo essere ritornata dalla sua missione diplomatica a Suna, il suo villaggio natale, si era diretta verso il bagno per farsi una doccia. Tuttavia aveva notato che suo figlio Shikadai non c'era, dunque di sicuro la nonna lo aveva portato in giro per vantarsi che a due anni cominciava a parlare bene, dato il quoziente di intelligenza dei genitori.



Dopo essersi fatta il bagno, si era diretta verso la cucina, ma notò una luce accesa dal soggiorno che prima non c'era. Si avvicinò cautamente e, quando aprì la porta scorrevole, trovò quel pigrone del marito sdraiato sul divano con accanto i suoi fiori preferiti al centro del tavolino. Lui la invitò a sedersi e a mangiare insieme, così cenarono con tranquillità.


Una volta finito il pasto, la prese per mano e la fece stendere sul divano sotto di lui. Iniziò a baciare con calma ogni centimetro della pelle della sua adorata moglie e pian piano cominciò a spogliarla, partendo dalla parte superiore del kimono. Ogni centimetro di pelle esposta veniva catturata dalle sue labbra e lei cominciò a essere eccitata da quello che il marito le stava facendo. Con una mano accarezzò il viso del compagno e con l'altra gli tolse la sua giacca. Non avevano mai smesso di guardarsi negli occhi con amore o lussuria. Lui lentamente scese a baciarle la pancia, mentre lei rideva per il solletico che le procurava il codino di lui sul suo seno. Poi lui si alzò per togliere quello che gli rimaneva addosso, lasciando solo i boxer con la sua evidente erezione che sembrava stretta lì dentro. Con un solo gesto lei lo liberò da quell'ultimo indumenti e, con un'espressione di malizia in viso, allungò la mano verso il membro del marito iniziando a massaggiare prima con calma e poi con più ardore. Lui si era chinato verso di lei per dare lo stesso piacere alla sua femminilità, prima con un dito, poi con un altro .


La stanza era piena dei gemiti di entrambi e del calore che i loro corpi emanavano grazie alla passione che ricevevano l'uno dall'altra. Dopo che entrambi arrivarono al loro primo orgasmo, lui si posizionò in mezzo alle gambe di lei e aspettò il suo permesso per entrare. Lei lo avvicinò e iniziarono con una serie di baci che di casti avevano ben poco. Lui lo prese come un sì ed entrò con calma. Dopo che lei si era abituata, cominciò a muoversi. Era una sensazione bellissima fare l'amore con la persona amata. Continuarono finché non furono stanchi, tanto da crollare sul pavimento.


« Sei la migliore seccatura che potessi chiedere. Ti amo... e buona festa della donna amore mio. » mormorò Shikamaru.


« E tu sei il mio pigrone che amo tanto. Grazie di tutto. Ma ora sarà meglio andare in camera, non si sa mai chi può entrare. » suggerì la bionda.


Lui concordò « Sì, hai ragione. Che seccatura, andiamo! ».




Ed eccomi qua con un capitolo di cuore di donna. So che dovevo aggiornare la settimana scorsa, mi scuso tanto. Per questo l'ho fatto un po' più lungo forse, boh.
A presto spero, che la connessione mi aiuti. Un bacio da eco 89 e grazie di tutto .

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Sakura Haruno ***


Stavano rientrando da una festa che era finita tardi, così lui propose di riaccompagnarla a casa, dato che poteva essere pericoloso per lei.

Dopo quello che era successo, ovvero una rissa per uno sguardo di troppo e una mano sul sedere di lei, era volato un pugno al malcapitato che era finito in ospedale.

Questo era il guaio che aveva combinato Sasuke per proteggere la moglie durante la festa di compleanno di lei.

Dopo essere entrati in casa, lui la guardò con desiderio, non riuscendo più a controllarsi nel vedere il corpo di lei fasciato da quel vestito ormai a pezzi. Si avvicinò prendendola per i fianchi per baciarla con passione.

Le invase la bocca con dolcezza. Lei dapprima oppose resistenza, ancora arrabbiata per il disastro compiuto quella sera, ma presto cedette, mordendogli le labbra con i denti. Il bacio divenne più passionale e Sasuke le lo strappò di dosso con frenesia il vestito blu da sera, già malridotto, lasciandola in intimo.

La strinse contro il proprio petto, ormai denudato dalla camicia fatta a brandelli durante la rissa al ristorante con quel tizio.

« Ti amo da morire quando fai il geloso. » ammise Sakura, mentre lui scendeva a baciarle il collo, per poi affondare i denti nella spalla. Una scossa di adrenalina la percosse facendola aggrappare al compagno. Da quanto tempo non provava l'estasi di essere amata così da Sasuke? Troppo.

« Adoro quando me lo dici. » disse lui, sorridendole e allontanandosi dalla bocca di Sakura .

Lo baciò di nuovo, stringendosi a lui e allacciandogli le gambe magre attorno alla vita. Sasuke la sollevò, sbattendola contro il muro e facendola gemere sia per piacere che per dolore. « Sono anni che aspetto questo momento. » ringhiò lui fra i suoi seni .

La portò in camera sua e la depositò con dolcezza sul suo letto.

Percorse il suo corpo con una lenta e bagnata scia di baci, partendo dal collo per scendere ad accarezzarle i seni con le labbra, facendola rabbrividire dal piacere. Era percossa da un mix di eccitazione e tormento per quella piacevole tortura che lui prolungò imperterrito fino ad arrivare alla sua intimità.

La baciò prendendo possesso della sua bocca, mentre entrava in lei con premura, alla ricerca di un contatto più profondo e iniziando a muoversi con ardore.

Ogni suo movimento la mandava in estasi e adorava quando lui la faceva sentire in quel modo: una vera donna, la sua.

« Tu sei sempre più magnifica ogni giorno che passa. Ti amo e non lo dico sempre, ma te lo dimostro come posso. Per sempre con te... ». A quelle parole lei rimase stupita ed emozionata.

« Ti amo anche io, più di tutto. Voglio un altro bimbo amore. Tu e io sempre e per sempre. » lui sorrise e annuì con la testa. Ricominciarono ad amarsi più di prima e per tutta la notte. Dopotutto ci voleva tempo e pratica, ma la restaurazione del clan Uchiha era iniziata da tempo.




Ed eccomi qua dopo tanto tempo. Questo capitolo dovevo matterlo per il compleanno di Sakura, ma non ci sono riuscita. Scusate il ritardo e gli errori. Un bacio da eco 89 .

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Tenten ***


Tenten e Neji avevano appena finito di allenarsi e stavano seduti sotto un albero a riprendere fiato, quando Neji si accorse che qualcuno si stava avvicinando al luogo dove loro erano seduti. Grazie al byakugan notò che erano i loro amici, i quali venivano a loro volta per allenarsi. Dopo i quotidiani esercizi dei compagni, si avvicinarono e riunirono per fare un pic nik tutti insieme. Dunque si misero seduti.

Tutti quanti sedevano su una grande tovaglia con molti tipi di cibi per tutti i gusti. Le risate non mancavano dato che i visi di alcuni ragazzi erano segnati ancora dalla rissa che qualche giorno prima era successa al compleanno di Sakura. Quelli messi peggio erano Sasuke e Naruto in quanto si erano sentiti tirati in mezzo: Sasuke perché avevano mancato di rispetto alla sua fidanzata e la gelosia gli aveva fatto attivare lo sharingan contro i civili ubriachi che infastidivano le ragazze, mentre Naruto era intervenuto sia in difesa della sua ragazza, Hinata, che per la sua sorellina adottiva, da vero fratello e fidanzato iper geloso.

Grazie all'intervento dei loro amici erano riusciti a non distruggere del tutto il locale, ma erano dovuti uscire prima dalla festa, la quale si era conclusa non proprio bene, con qualcuno che era finito all'ospedale. Almeno erano stati gli altri a finirci. Dopo aver passato la loro giornata insieme agli amici, era giunta l'ora di rincasare tutti prima che facesse buio.

Neji a casa aveva preparato un tavolo con sopra i piatti preferiti di lei e di lui. Aveva disposto fiori in tutta la stanza, tra cui girasoli sparsi qua e là. Si sedettero e cenarono tranquillamente. Poi si misero sul divano a guardare un film romantico con i popcorn, finito il quale si dedicarono a ben altre attività. Lui le bendò gli occhi e la prese in braccio per portarla in camera. Giunti nella stanza le sciolse il nodo e l'adagiò sul letto, dove sopra c'erano petali di rosa e di girasole. Lei si girò e gli sorrise. Si buttò tra le sue braccia e si baciarono.

Era una bella notte. Si sdraiarono sul letto e lui iniziò a baciarla in un modo che a lei piaceva molto. Con passione la tirò su, stringendola forte per i fianchi. Continuando a baciarla poi la spogliò, e lei fece altrettanto con lui. Si chinò e con la mano raggiunse il suo centro in mezzo alle gambe, stimolando piano il clitoride. Lei gemette e piegò la testa all'indietro, allargando ancora di più le gambe.
La penetrò con un dito. « Oh, sì » gemette. Ne aggiunse un secondo. All'inizio pompava piano dentro di lei e ogni tanto le baciava il petto o succhiava i capezzoli rosei. Lei portò la mano verso il suo membro che sentiva duro contro la sua coscia e iniziò a massaggiarlo. La tirò a sé, mettendosela seduta sulle gambe. Lei sorrise, si lasciò scivolare lungo la sua erezione e avvolse le braccia attorno al suo collo.
E cambiarono posizione, lui le era sopra. Lei strinse le gambe attorno alla sua vita. « Oddio, più forte... Neji, ti prego... >> ricominciò a spingere dentro la sua femminilità e lei urlò. Lui ubbidì e aumentò la forza delle sue spinte. Lei gli mise le gambe intorno al bacino in modo che lui potesse mettersi meglio. Venne dentro di lei e avvertì il suo liberarsi in lei e il suo seme scorrere dentro il proprio corpo.

« Ti amo Neji, non sai quanto... e grazie mille per tutto quanto. » mormorò lei. « Anche io Tenten, grazie di essere sempre così allegra e temeraria. Adesso dormiamo che domani ci si allena di nuovo. » e le lanciò uno sguardo malizioso. Lei si mise a ridere capendo quello che intendeva.


  Perdonate l'immenso ritardo, ma ce l'ho fatta dopo tutto questo tempo. A voi la tanto sognata TenxNeji, spero che vi piaccia. Un bacio a tutti voi da eco 89, a presto.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Capitolo extra su Tsunade ***


Capitolo extra su Tsunade NDA: dato che ho scommesso con una amica e ho perso, ma non mi dispiace affatto perché chi arrivava a più di !1000! visite, doveva fare dei capitoli extra o speciali e la prima è lei, così farò anche per altri capitolo delle mie storie. (Spero che vi piaccia questa mia idea) quindi recensite ok ;) kiss kiss da eco 89. ^_^ Tsu/Oro ma voi immaginatevi chi volete ok e anche ( accenni del MistSara e SasuSaku le mie coppie adorate U_O <3 )Avviso ci sono scene un po' spinte come al solito nelle mie spero che non diano fastidio avertite.

Era un giorno normale a Konoha. Tsunade stava andando a lavoro, ma non nell'39;ufficio dell'Hokage, dato che erano passati anni da quando aveva lasciato l'incarico. Prima era stato Kakashi a sostituirla; per un paio di anni c'era stato lui a insegnare come si dovevano compilare i moduli del Villaggio e cose di burocrazia al suo allievo, e adesso c'era Naruto. Era riuscito a diventare Hokage e così lei aveva davvero perso la scommessa. Ma a buon favore era da qualche anno che lei si era presa la responsabilità di gestire, insieme a Shizune e Sakura, il reparto medico del Villaggio della Foglia e andare ad aiutare e insegnare agli altri villaggi, i quali richiedevano le loro capacità dato che erano le migliori su quel campo. Nessuno le poteva battere in fatto di medicina.
Mentre si dirigeva verso l'ospedale come ogni mattina, intravide delle persone che conosceva bene. << Buongiorno maestra Tsunade, che bello incontrarla a quest'ora della mattina. >> Sempre educata era la sua allieva << Sì, voi che ci fate qui davanti all'ospedale? >> Chiese curiosa Tsunade, vedendo che con Sakura c'erano sia suo marito Sasuke che la loro primogenita Sarada di dieci anni. << Hanno insistito che venissi in ospedale per controllare lo stato del feto. Ho detto loro che va tutto bene, ma sono dei testardi. Ed eccomi qui. >> Il marito si mise al suo fianco e fece un cenno con la testa come saluto << Salve Tsunade. Dato che è qui può controllare lei Sakura, per favore? Non mi fido di nessuna al di fuori di lei e la sua assistente Shizune. >> E la moglie lo guardò con il broncio di una bimba. << Mamma, papà ha ragione. Noi con lo Sharingan abbiamo visto che c' è qualcosa di strano, tutto qui. Vediamo di cosa si tratta e poi staremo più tranquilli. >> No, anche la figlia non si fidava di lei. Ma che stava succedendo? << Va bene, venite con me, così state tutti quanti più tranquilli, ok? >> Mentre si dirigevano nel suo ufficio, non smetteva di guardare i volti di quei giovani che ora erano diventati genitori di una ragazza che assomigliava a entrambi.
<< Sappiamo che stai bene, ma sono molto bravi a prendersi cura di te. Tuttavia non pensavo che ti portassero addirittura qui insieme. >> La maestra scherzava con lei, sapeva che poteva dirle tutto tranquillamente.

Era quella figlia che il destino non le aveva mai dato. << Salve, è un po' che non ci si vede. è da molto tempo, vero Tsunade? Sempre in compagnia della tua allieva, oltre che del mio ex allievo e della piccola figlia prodigio. Come vedo, sempre in buona compagnia. >> Disse l'uomo alludendo alla pancia di Sakura, che era abbastanza evidente. << Ciao Orochimaru, strano vederti qui. Come mai da queste parti? >> Intanto anche gli allievi di entrambi si voltarono verso di lui, che non era da solo: con lui c'era suo figlio Mistuki, proprio al suo fianco << Salve Tsunade-sama. Buongiorno anche a voi, Sakura-sama e Sasuke-sama. Ehi come va Sarada-chan? >> La sua educazione era incredibile, e la somigliaza pure. << Niente, solo semplici controlli di routine. Poi è anche ora che ci abituiamo a vivere nel villaggio, dato che Mitsuki frequenta regolarmente l'Accademia ninja. Ormai non ho più niente da fare al covo, ho lasciato tutto in mano ai ragazzi. Ogni tanto vado per controllare, ma ho deciso di rimanere qui con lui. >> Erano tutti nella sala di attesa dell' ospedale, solo Sakura era seduta su una sedia, dato la sua gravidanza. << Salve Orochimaru-sama. E anche a te, ciao Mistuki. Sei cresciuto parecchio e siamo felici che abbiate preso questa decisione di rimanere qui al villaggio. >> Sakura guardò prima la figlia e poi Mistuki, e riconobbe dallo sguardo di lei che aveva una cotta per il figlio di Orochimaru. Tale madre, tale figlia, no? Diede un colpetto con il gomito al marito, il quale a sua volta seguiva quella scena.

Sorrise comprendendo cosa volesse digli la moglie, si capivano anche con un solo sguardo ormai. Sasuke salutò il proprio maestro << Salve Orochimaru. >> E fece un cenno a Mistuki. Sarada salutò con un cenno anche lei << Buongiorno, Orochimaru. Ciao Mistuki, se vuoi dopo possiamo fare una passeggiata... >> Lei lo disse arrossendo un po' quando lui le sorrise e le fece cenno di sì con la testa. << Allora perché non ci incontriamo, dopo che ognuno ha finito le visite, per un caffè o un gelato? Così chiacchieriamo un po' >> propose Sakura volendo aiutare la figlia, che aveva preso dal padre: sempre un tantino impacciata con i sentimenti, ma che di sicuro, quando era presa dalla passione, non aveva eguali. I due Uchiha li dimostravano quando serviva e lo facevano bene. << Andiamo ragazzi, su entriamo in sala visita. A dopo Orochimaru. >> Così seguirono Tsunade nella stanza. Sakura si tolse la maglia con l' aiuto di Sasuke e si mise seduta sul lettino.
Si sdraiò, per poi scoprire il suo ventre gonfio dalla gravidanza molto avanzata. << Allora ora applico la crema, così controlliamo. Poi starete più tranquilli, va bene? >> Guardò i due accompagnatori molto curiosi. Prese l'ecografo e lo passò sulla pancia << Ecco qui, lo vedi Sarada? Questo è il tuo fratellino. Eh sì, è un bel maschietto ragazzi: Ed è sano. Ha solo due tipi di chakra, ecco cosa avevate percepito con lo shiaringan. >> Sakura guardò prima la figlia e poi con un sorriso suo marito, che era rimasto sconvolto pensando che fosse un'altra femmina. La avrebbe amata ugualmente, ma ora sapeva che era maschio e ne era felice. Guardò la moglie pieno di gioia e una lacrima scese dall'occhio destro. Presto sarebbe diventato di nuovo padre, di un maschetto questa volta. Quindi come lo avrebbero chiamato? Scrutò intensamente la moglie. Lei gli prese la mano, la appoggia sulla pancia e sentirono un colpetto in quel punto: anche il piccolo era contento.

Poi la loro figla prese la parola << Mamma e papà, lo possiamo chiamare come lo zio? Per piacere. >> I due in questione si guardarono e poi si voltarono verso la loro piccolina, che ormai in realtà era cresciuta. Annuirono contenti di quella richiesta. Tsunade, davanti a quella scena, sorrise anche lei capendo quanto il futuro nascituro fosse già portatore di un' eredità molto pesate. Chissà se sarebbe riuscito a conviverci... Solo il futuro poteva svelarlo. << Abbiamo finito. Ci vediamo il mese prossimo, così lo tiriamo fuori. Ormai sono otto mesi che è lì, si sarà anche stufato il piccolino. >> Accarezzò anche lei la pancia della sua allieva/figlia. Per lei era la sua famiglia e l' arrivo di un piccolo "nipotino " la rendeva felice.

Sakura si rivestì e esci con gli altri dalla sala. Si diressero verso la caffetteria e lì incontrarono Orochimaru e Mitsuki che erano seduti a chiacchierare. << Avete fatto presto. Sembra che al mio ex allievo sia capitato qualcosa di bello. Ha trovato qualcosa di interessante eh? >> Il sottoscritto ghignò a quell' affermazione e si avvicinò per cingere i fianchi di Sakura con un braccio. << Sì, posso ritenermi fortunato ad avere una donna come lei che mi ha regalato un altro erede e per giunta maschio. Così ho una figlia e presto anche un figlio. Non desidero niente, solo la felicità per loro. >> Detto questo la baciò davanti a tutti, fregandosene degli sguardi delle infermiere invidiose e dei dottori, che bisbigliarono a quella scena. << Ora ho capito! Bene per te, so che ci tenevi molto a questa cosa. >> A quel punto sia Sakura che Sasuke volevano andare via. << Senti Sarada, tua madre è stanca. Inoltre dobbiamo andare a fare la spesa e devo prendere i pomodori che mancano a casa. Quindi se vuoi puoi rimanere in giro, sei grande adesso, ok? >> Sakura guardò contenta il marito. Si vedeva che rimaneva il genio del team 7 e della famigla: una splendida idea per lasciare carta bianca alla figlia. La piccola Uchiha fece di sì con la testa.

<< Senti Sarada, dato che hai il permesso, ti va di fare una passeggiata e magari prendere un gelato? >> E si girò verso il padre per chiedere conferma. Lui fece cenno con la testa e sorrise. Così sia Sasuke che Sakura andarono via. Anche Mistsuki e Sarada fecero lo stesso, andando in giro tranquilli. Lui le comprò il gelato con i suoi gusti preferiti e si sedettero sotto a un albero a mangiarlo insieme. Lui durante la passeggiata la prese anche per mano. Lei era così contenta che si sentiva imbarazzata. E poi, a fine serata, la riaccompagnò a casa e sotto il portico le diede un bacio a stampo sulle labbra. Erano entrambi imbarazzati. Subito dopo scappò via, ma dalla finestra i genitori di lei avevano visto la scena ed erano felici di quello che era appena successo. Dunque tornarono a letto, ad amarsi come sempre. Ma anche la sua maestra non era da meno quel giorno.

Dopo il caffè era andata al solito locale a bere e mangiare con Orochimaru, ma anche a ricordare i bei vecchi tempi. Lei era un po' brilla finito il pasto, ma abbastanza lucida. Per questo venne accompagnata da lui a casa. Arrivati davanti all'abitazione, lui continuò a reggerla e aiutarla a entrare in casa << Dimmi Tsunade, dove è la camera così ti ci porto? >> Lei si mise in piedi e avanzò un po' traballante sui tacchi. Lo guardò in faccia: dopo tutti quegli anni erano rimasti uguali entrambi.
Lei portò le mani sul viso di lui, si avvicinò e posò le labbra su quelle di Orochimaru, che in un primo momento non se lo era aspettato. Poi cominciò a cercare un contatto più profondo con lei e quel casto bacio diventò passionale ed esigente. Lei portò le braccia attorno al collo di lui, che la prese di forza per le natiche. Portò le gambe a cingergli il bacino e la appoggiò al muro. Ogni tanto si staccavano per riprendere fiato e guardarsi. << La camera è al piano di sopra. Sei sicuro di avere la forza e la resistenza di portami in camera? Non è che ruzzoliamo giù per le scale come due vecchietti? ahah >> Lui la guardò con un ghigno sadico. A lei venne in mente che lui e il suo allievo si somigliavano molto, come lei e la sua. Chissà se...
Ma non ebbe il tempo di finire il pensiero perché Orochimaru era appena salito su per le scale senza che lei se ne accorgesse. Una volta nella stanza, la sdraiò e piano piano la spogliò, togliendo tutto. Non l'aveva mai vista senza vestiti, era meravigliosa: i capelli sparsi sul cuscino, il suo viso arrosato sia per alcol sia per quello che si apprestavano a fare, il seno grande e morbido con i capezzoli già turgidi. Li toccava con la mano e lei gemeva sotto alle sue carezze. Lui si abbassò a baciare le labbra gonfie e portò una mano alla sua femminilità, ma lei con un colpo di reni ribaltò le posizioni e lui rimase sopreso e divertito. << Pensavi che ti avrei fatto fare tutto quello che volevi, eh? Ma hai capito male. >> E prese la veste di lui e gliela tolse. Slacciò il nodo che fermava i pantaloni, sentendo che era molto eccitato, e una volta tolti i pantaloni si vide proprio bene la sua virilità in tutta la sua forma e lunghezza. Con la mano iniziò a stimolare su e giù il membro. Ma lui non rimase fermo e portò la mano alla sua femminilità.
Dopo essere venuti entrambi, si unirono, cominciando con lei sopra. Lo cavalcò e lui portò la mani sui fianchi, ma stufo di quella posizione con un colpo di reni invertì ancora, cominciando con spinte più vigorose e profonde. Lei gemette sotto a quei colpi e gli mise le gambe intorno la bacino. A quelle spinte il seno di lei rimbalzava e sfiorava in petto di lui, cosa che lo fece eccitare ancora di più. Continuò a spingere fino a che l'orgasmo li colpì insieme. Lui si stese al fianco di lei esausto. << Hai ragione, non abbiamo più l'età per combattere, ma per altri tipi di movimenti siamo ancora pieni di energia. Sei una forza della natura, eh Senju ahah. Chi se lo sarebbe immaginato che ti sapessi difendere così anche qui eh eh. >> Detto questo si fiondò a baciare il collo di lei << E chi se lo immaginava che anche tu ci sapessi fare in queste cose... A saperlo ci avrei pensato molto tempo fa ahah. >> Lui alzò la testa e si avvicinò a lei per baciarla << Beh si fa ancora in tempo. Adesso non abbimo altri impegni e poi a Mistsuki farebbe molto piacere avere una madre che è così forte, intelligente e stupenda come te. >> Lei rimase stupita da quelle parole e prese a baciarlo con passione e trasporto, e così cominciarono di nuovo a fare l' amore con molta più passione di prima. In fondo anche le persone più diverse possono amarsi in qualche modo, no?

* Lasciate i pomodori e le uova da parte, e tirare altre cose ma *_* schiva una padella ma perdonatemi la fantasia su questa storia faceva molta fatica. E schivando*_* un mestolo, l'ho fatta lunga per scusarmi e a presto, spero che vi piaccia e kiss kiss da eco 89, che mette a posto altri oggetti che le tirano. ok, la prima volta che arrivo a ( 2.352) solo per voi ;)

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3401669