Una storia tra passato e futuro

di AlexBoss1997
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Come dare spettacolo ***
Capitolo 3: *** Pericolosi a dir poco ***
Capitolo 4: *** Una strana coppia ***
Capitolo 5: *** Serate diverse ***
Capitolo 6: *** Qualcosa da nascondere ***
Capitolo 7: *** Occhio ai sentimenti ***
Capitolo 8: *** Agli ordini ***
Capitolo 9: *** Sempre i soliti ***
Capitolo 10: *** Perché un demone non bastava ***
Capitolo 11: *** Oscillando tra bene e male ***
Capitolo 12: *** La verità dei dannati ***
Capitolo 13: *** La vera magia di Fairy Tail ***
Capitolo 14: *** Di soldi e sfide ***
Capitolo 15: *** Una promessa firmata Fairy Tail ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


"Ahhhh, dannazione... Che male" fievoli lamentele provenivano dal mezzo della boscaglia, ma da chi? 
Un giovane ragazzo accasciato a terra aprì gli occhi, mostrandoli di quel colore azzurro così chiaro da fare invidia al cielo, i capelli, corti appuntiti erano di un color nero quasi come la pece, vestiva scuro, abiti sgualciti come se fosse appena uscito da una tempesta o qualcosa del genere, il viso era stanco, provato.
"Awwwww" sedendosi a gambe incrociate sbadigliò così forte da far fuggire qualsiasi piccolo abitante della foresta in preda al terrore "ma dove sono finito? Awwww, che stanchezza, qui ci vuole un bel pisolino" e così dicendo si accasciò li dove era e chiuse gli occhi, quasi come fosse normale e non si fosse appena svegliato; pensava a quello che gli era accaduto, i ricordi erano sfocati, ma con un minimo di sforzo riaffiorarono uno per uno: Ricordava di una battaglia contro un potente mago, la situazione non era delle migliori, l'avversario lanciare un incantesimo, lui rispondere "Ah ecco!" Si alzò di scatto spalancando gli occhi "Stavo aiutando Lu, come al solito... A proposito, dove è finita?" Si chiese ad alta voce mentre si guardava attorno, non vedeva nessuno, solo alberi e tanto, tantissimo verde, forse in quel preciso istante si rese conto che qualcosa non quadrava, molte cose in verità, ma con una calma quasi spaventosa si alzò togliendosi la terra dalle vesti e prese a passeggiare per quel luogo a lui sconosciuto.

Chissà quanto camminò, sicuramente più di venti minuti che girava intorno senza meta, alche si stancò e tornò a sedere a gambe incrociate ed occhi chiusi.
"Mi devo concentrare sul potere magico" così pensando entrò in uno stato di profonda meditazione, onde magiche vorticavano attorno al suo corpo come in una strana danza, una spirale di energia come una brezza estiva che muoveva le fronde degli alberi "Trovata" aprì gli occhi sorridente, aveva individuato un'enorme fonte di energia magica poco lontano dalla sua posizione, non poteva sbagliarsi, doveva per forza essere la ragazza che cercava, così si alzò per l'ennesima volta e tornò sui suoi passi, stavolta con una destinazione ben impressa nella sua mente; piano piano la vegetazione iniziò a essere più rada, segno che stava uscendo dalla foresta, non si era nemmeno accorto di essere su una specie di altura, pensò subito che più fosse salito più avrebbe avuto le idee chiare sulla sua posizione. Terminò la sua marcia in cima a una collina, posto perfetto per scrutare l'orizzonte, così notò una città guardando verso il basso, una cittadina luminosa che dava sul mare, sembrava un bel posticino, ma a lui sconosciuto, forse era quel sole così splendente e alto nel cielo a confonderlo, non vi era abituato "Beh, non mi resta che fare un giro a questo punto" pensò mentre sbadatamente cercava di scendere senza rotolare giù.

Gente vestita in strano modo, locali dove le persone entravano e ne uscivano con buste piene di chissà cosa, strani macchinari, questo è ciò che si era ritrovato davanti una volta varcata la soglia di quella città, che a quanto pare si chiamava "Magnolia", questo nome lo lasciava ancora più perplesso, non era proprio una cima in geografia, ma non ne aveva mai sentito parlare nemmeno nei suoi viaggi, per qualche secondo tenne alta la guardia, aveva il sospetto di essere in una specie di illusione creata dal mago contro la quale stava battendosi "È plausibile dopotutto" pensò titubante continuando a guardarsi attorno "però mi sarei accorto di una magia illusoria... No no, questo posto ha qualcosa di strano... Le persone sono strane... Sembra tutto di un'altra epoca" continuò con uno strano sorriso ebete stampato in faccia, i passanti lo guardavano confusi, che avesse da sorridere poi. Continuando a seguire la traccia magica si ritrovò davanti a un'enorme struttura dove all'entrata vi era un grosso cancello con sopra la scritta "Fairy Tail".
"Che sia una gilda? Ops, forse mi sono sbagliato eheheh" pensò iniziando a credere che tutto il flusso di magia non fosse la persona da lui cercata, bensì quel luogo dove il radunarsi di un gran numero di maghi faceva confluire tutto quel potere magico "Beh, tanto vale ormai" e così facendo varcò la soglia.


Angolo dell'autore:
Ciao a tutti, ed eccomi di nuovo qui con una nuova storia, so di essere mancato per diverso tempo, però mi serviva una pausa per ricominciare a carburare. E che dire sulla storia, è un prologo, perciò abbastanza corto, i prossimi saranno più lunghi; come potere notare ho pensato di aggiungere due nuovi personaggi, chi più caparbio starà già immaginando quanto potenti possano essere, ma non vi anticiperò nulla. Alla prossima.

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Capitolo 2
*** Come dare spettacolo ***


"NATSU, GRAY, LA VOLETE SMETTERE?!" Era la voce di una esasperata Lucy che cercava di placare una delle consuete liti dei due amici, battaglia persa in partenza, poi quando ai due si univa quell'altro imbecille di Gajill era davvero la fine.
"NATSU, GRAY, GAJILL, POTETE  SMETTERLA PER FAVORE?" Lucy ormai piangeva come una fontana stringendo il povero Happy come fosse un gatto di peluche, che ovviamente stava soffocando, Erza infine dovette prendere le redini della situazione e stendere i tre litiganti ponendo fine a quella solita diatriba.
"Non è da veri uomini prenderle da una donna" fu l'osservazione attenta e ovviamente senza senso di Elfman, che prontamente fu fulminato dallo sguardo della rossa, stava facendo letteralmente una strage.
"Che c'è Elfman? Erza ti ha, uhm... Pietrificato con lo sguardo?" Sogghignò Evergreen come solo lei sapeva fare ironizzando sulla sua stessa battuta, che oltretutto in verità non colpì molto, anzi, fu proprio quella a "Lasciare di sasso" tutti quanti.
"Sono sempre i soliti" si lamentò Cana, che stava facendo ciò che meglio le riusciva: Vuotare bottiglie di vino.
"Ma almeno ci fanno sorridere tutti quanti" rispose Mira sorridente guardando l'amica e lucidando un calice. Fu in quel momento di normale abitudine che qualcuno fece la sua comparsa, il grande portone si aprì lentamente e scricchiolando e tra i raggi del sole un'ombra si fece avanti, per tutti fu come se il tempo si fosse fermato e presero a fissare il figuro che, con passo lento si muoveva all'interno della gilda sotto l'occhio attento di tutti, puntando sornione verso il bancone, dove sedette con assoluta tranquillità.
"Chiedo scusa" disse educatamente dopo qualche secondo di silenzio lo strano ragazzo osservando Mira "posso chiedere un'informazione?" disse semplicemente e con un sorriso, non capitava spesso che qualcuno entrasse a chiedere informazioni, ma era una cosa normale dopotutto, eppure tutti puntavano lo strano ragazzo, forse per il suo abbigliamento: Vestiva scuro, una maglietta bianco sporco coperta da un gilet nero e dei pantaloni anch'essi neri, il tutto stracciato, somigliava molto al modo di vestire di Gajill.
"Chieda pure" Mira sorrise rispondendo educatamente.
"Sto cercando una persona, una ragazza, non troppo alta, dai lunghi capelli rossi e gli occhi chiari, non passa inosservata, ha un carattere molto particolare... Per caso voi l'avete vista?" Chiese infine molto cortese ed educato, l'intera gilda lo osservò, poi tutti portarono lo sguardo su Erza indispettiti, capelli rossi, occhi chiari e carattere particolare, che voleva dire caratteraccio, la sua perfetta descrizione "Ce... Cercavi me?" Chiese Erza a quel punto, sentendosi osservata da tutti tranne che dall'uomo, sicura di non averlo mai visto in vita sua, il suddetto subito spostò lo sguardo verso la sua interlocutrice scrutandola "Oh no no, chiedo scusa"  si affrettò subito "le assomigli davvero molto, non lo nego, ma per quanto mi farebbe piacere fare la tua conoscenza non sei tu la ragazza che cerco" così dicendo sorrise ancora più forte di prima, quel sorriso aveva un qualcosa di rassicurante e quasi infantile, la cosa fece arrossire la ragazza, anche se quasi impercettibilmente.
"No no, non c'è nessun problema, però mi dispiace, non mi sembra di aver visto questa ragazza che cerchi" così dicendo osservò i suoi compagni di gilda, notò che erano tutti pensierosi, cercavano di ricordare una ragazza come quella descritta dall'uomo, ma a tutti veniva in mente Erza, prova lampante che nessuno aveva visto la suddetta.
"Capisco..." Ruppe il silenzio con un tono un po' malinconico "chiedo ancora scusa per essermi intromesso tra voi, tolgo il disturbo, è stato un piacere conoscervi" terminò alzandosi e dirigendosi così come era arrivato verso il portone, silenzioso come fosse un fantasma.
"Ehy, un secondo" urlò Gray attirando l'attenzione a se "per caso vuoi una mano a cercare la tua amica?" Chiese infine, i compagni sembravano entusiasti, aiutarlo non gli costava nulla, lo sconosciuto si girò a guardarlo e sorrise ancora "Molto gentile da parte vostra"
 li guardò negli occhi uno per uno sorridendo "ma non voglio disturbare ancora, e poi se io non trovo lei di sicuro lei troverà me, è fatta così, ha fiuto per queste cose" terminò avviandosi verso l'uscita, quando però il portone verso il quale si stava dirigendo venne letteralmente sfondato e ridotto in pezzi, un'altra sagoma era comparsa.
"Quando si parla del diavolo..."
"NIROH!" Un urlo che quasi spaccò i timpani a ogni persona in quella stanza, una ragazza dalla folta chioma rossa apparve, non come quelli di Erza, un rosso più acceso, grandi occhi color marrone chiarissimo splendevano, quasi gialli, era una ragazza bellissima, seppur stesse ringhiando con denti più appuntiti del normale, portava degli orecchini a pendente, rossi come gli stessi capelli e una collana di perle bianche cadeva dal collo al prosperoso seno, esso coperto da un abito grigio scuro e una gonna blu, quasi nera, terminando col calzare delle scarpe col tacco di colore nero "Ho sentito il tuo fetido puzzo dall'istante in cui hai messo piede in città" continuò a urlare la ragazza, in quanto a buone maniere lo sconosciuto aveva ragione, era anche peggio della rossa amica.
"Ma ciao Lucilla, vedo che mi hai trovato subito" rispose lui voltandosi e alzando le braccia come a voler imitare l'abbraccio.
"Subito? Subito dici?! Sono dieci giorni che ti cerco brutto idiota, dove diavolo sei stato?" Chiese lei furente.
"Dieci giorni? Pensare che io mi sono svegliato poche ore fa" rispose lui, quasi ironico posandosi le mani sulla testa esattamente come i bambini.
Dal canto suo la ragazza digrignò i denti, stavolta iraconda "Ah si? Forse tu non ti rendi conto della gravità della situazione" disse lei lasciando un po' perplesso il ragazzo.
Frattanto i membri della gilda passavano da uno all'altra, come fosse una partita di tennis, ogni scambio di battute equivaleva a uno spostamento generale dei loro capi.
"Quale situazione?" Chiese allora lui leggermente confuso.
"Non hai notato nulla di strano? Questa città, i suoi abitanti, persino questa gilda" chiese la ragazza ironica e con ancora quel tono alterato.
"Ora che mi ci fai pensare è tutto strano, ci sono cose che non ho mai visto in questa città, sembra di essere in un'epoca diversa" sorrise come un ebete, e questo si che mandò su tutte le furie la ragazza.
"QUESTO PERCHÉ SIAMO IN UN'ALTRA EPOCA DEFICIENTE!" Sbraitò lei, Lluvia giurò di aver visto del fumo uscirle dal naso.
"Ohh, e, ehmmmm..." Continuò grattandosi la fronte con un dito, come se stesse ragionando "Questo dovrebbe turbarmi?" I presenti caddero letteralmente al suolo, la ragazza si pietrificò, ora Lluvia giurava di aver visto del fuoco uscirle dalla bocca, una fervida immaginazione senza dubbio.
"Noooo, assolutamente no" iniziò lei, quasi con un tic nevrotico e un falsissimo sorriso maligno "siamo in un'epoca che non ci appartiene, non sappiamo dove siamo, come ci siamo arrivati e perché... E la colpa sai di chi è?" Terminò nervosa.
"Uhm, direi dello stregone Melis, ricordo che ci ha lanciato un incantesimo e poi mi sono risvegliato in quella foresta" rispose grattandosi  ancora la testa pensieroso, sembrava la stesse prendendo in giro, ma era più che serio, e questo era preoccupante, ad acume assomigliava molto a Natsu.
"No! La colpa è solo tua, se non fossi intervenuto nel mio scontro allora io...".
"Se non fossi intervenuto tu saresti stata sconfitta, questa è la verità" venne interrotta dall'uomo proprio nel bel mezzo della frase.
"Tze, deve ancora nascere colui che può sconfiggermi" rispose a tono lei, scocciata, incrociando le braccia, chiaro segno che la discussione era finita "ora cosa pensi di fare piuttosto?" Chiese infine.
"Beh, potremmo rimanere qui, questa epoca non mi sembra male, di sicuro la compagnia è allettante" disse guardando Mira sorridendo, facendola visibilmente arrossire; prima il fumo dal naso, poi il fuoco dalla bocca, ma stavolta tutti videro qualcosa che li sconvolse, non che quella lite fosse normale, ma per quanto violenta pareva innocua, fino a quell'attimo: Gli occhi della ragazza passarono da quel magnifico color nocciola a un rosso maledetto, più rosso dei suoi capelli, più rosso del sangue, ma cosa ancora più sconvolgente fu che tutti i presenti avvertirono l'incrementarsi vertiginoso del suo potere magico, era spaventosa l'energia che emanava, il Master non era presente in quanto uscito per andare a una riunione dei dieci maghi sacri, ma se fosse stato li anche lui avrebbe sentito un brivido freddo lungo la schiena.
"Dai Lu per favore, non scaldarti" le disse lui puntando le braccia in avanti e gesticolando, la ragazza continuava a guardarlo fisso con sguardo austero, tutti gli altri avevano facce spaventate e si tenevano sulla difensiva, a un certo punto la rossa distolse lo sguardo puntando prima su Elfman, poi su Gajill e terminando con Gray, dopodiché tornò sorridente su Niroh, ma un sorriso sadico "Hai ragione dopotutto, questo posto non è male, è pieno di bei ragazzi..." terminò fissandolo.
L'aria in un attimo diventò gelida, il sorriso che tanto caratterizzava il ragazzo sparì, lasciando posto a un ringhio tenebroso, arricciava il naso freneticamente, segno che si stava alterando "Lucilla... Per favore... Sai che non posso..." terminò il ragazzo guardandola storto.
"Ho solo detto la verità Niroh, ti da molto fastidio?" lo stuzzicò lei, a quel punto il ragazzo non resistette più, come se avesse preso un pugno in pancia si chinò con una smorfia, lentamente si portò la mano sinistra sulla faccia per poi tirarsi su nuovamente, l'occhio destro era chiuso e la mano sinistra copriva interamente metà della sua faccia, quasi immediatamente aprì l'occhio scoperto e quel che tutti videro fece venire loro la pelle d'oca: Anche il suo era cambiato, era completamente nero con un anello rosso al centro, probabilmente il contorno dell'iride, tutto il resto buio, era davvero uno spettacolo inquietante, oltretutto dopo ciò anche il suo potere magico si incrementò mostruosamente, tutta quella magia era quasi toccabile con mano, Erza era forse la più sbigottita, da soli entrambi superavano il potere del master Makarov, ma insieme raggiungevano persino l'Etherion, e forse potevano fare ancora di più, iniziò a domandarsi chi fossero quei due maghi arrivati da chissà dove e con un destino in comune.
"Bravo Niroh, veramente bravo" accennò un applauso lei "scaldarti per una sciocchezza del genere, vuoi scatenare il finimondo per caso?" Chiese con un'energia che le turbinava attorno e si convogliava nelle mani, che aveva staccato dai fianchi e allontanate come se stesse caricando il colpo, e ciò non era rassicurante, anzi.
"E anche se fosse Lucilla?" La sua voce era cambiata, adesso era cupa e distaccata, persino il tono, era come se fosse un'altra persona, un cambio di personalità diretto, teneva sempre la mano sull'occhio sinistro come a voler coprire qualcosa, l'aria era tesa, ma nessuno osava frapporsi a quei due talmente erano potenti, tutti erano come congelati e stava accadendo tutto in un attimo.
"Per me va anche bene, ma non vedo perché debbano rimetterci anche questi ragazzi, questa è la loro casa e non voglio raderla al suolo... Sai come trovarmi" detto questo gli lanciò un'ultimo sguardo minaccioso e si dileguò nel nulla, solo una folata di vento uscì dalla stanza per poi svanire.
I presenti erano turbati, chi era consapevole del pericolo scampato e tirava un sospiro di sollievo, e chi invece non capiva, come Natsu, ma tutti erano ora puntati sul ragazzo che aveva lo sguardo basso, egli chiuse l'occhio per poi riportare la mano al fianco, e riaprendoli quello destro era tornato azzurro come quando aveva varcato la soglia della gilda.
"Vi chiedo scusa, a tutti quanti, per il comportamento di Lucilla e sopratutto per il mio, a volte non riesco a controllarmi... Vi chiedo ancora perdono" così dicendo se ne andò senza guardarsi indietro e senza nemmeno dare spiegazioni.

Ci furono minuti di silenzio quasi estenuanti, tutti a occhi spalancati e preoccupati per quello che era appena successo, nessuno osava proferire parola.
"Non... Non dovremmo seguirli?" Fu Lucy a parlare, con voce bassa e timida, probabilmente ancora scossa, come tutti.
"Credo tu abbia ragione, quei due sono pericolosi" Gray si era già tolto la camicia ed era pronto a partire, Lluvia stava quasi per svenire.
"Io non ho nemmeno capito cosa sia successo... QUESTO MI FA ARRABBIARE!" Natsu urlò furente mentre veniva interamente ricoperto dalle sue fiamme, la solita testa calda, e non si fa per dire; Elfman si affrettò a dire una frase sui veri uomini, ovviamente insensata, mentre gli altri discutevano sul da farsi abbastanza frettolosamente.
"Io vado" Erza zittì tutti "non so quale sia la faida tra quei due, ma questa è la nostra gilda e la nostra città, è nostro dovere difenderla" disse con tono autoritario, cosa che infuse fiducia e alzò il morale nei suoi compagni entusiasti e pronti a tutto.
"Fermi un attimo" la compagnia formata da Erza, Lucy, Gray, Natsu, Lluvia e Gajill venne fermata dalla voce di Levy "ho fatto alcune ricerche, i loro nomi, Niroh e Lucilla non mi suonavano nuovi e allora ho cercato qualche informazione mentre voi eravate presi a decidere sul da farsi, e guardate cosa ho trovato" tutti le si erano messi attorno come api sul miele mentre lei spiegava, era come una piccola enciclopedia vivente, qualsiasi cosa le si chiedesse avrebbe trovato la risposta in pochi minuti "secondo quanto scritto qui quei due sono maghi vissuti più di 600 anni fa, dall'indicibile potere magico, definiti leggendari... Le fonti dicono che entrambi facessero parte della gilda di Altes Veritas, che ora non esiste più... Dice anche che i due sparirono in circostanze misteriose e... Oh santo cielo" Levy si bloccò e spalancò gli occhi, gli altri erano curiosi come non mai, volevano sapere il resto, ma nessuno sapeva leggere quei caratteri antichi, nessuno tranne Levy.
"Quei due... Sono sposati!"


Angolo dell'autore:
E rieccomi nel vivo della storia con questo nuovo capitolo, colpo di scena finale, anche se probabilmente l'avevate già capito.
Spero che questi due nuovi personaggi vi piacciano, per ora sono ancora un mistero, tra poteri e tutto il resto, ma piano piano imparerete a conoscerli meglio, e che dire, alla prossima.

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Capitolo 3
*** Pericolosi a dir poco ***


"Come sposati? Che significa che sono sposati?" Gajill, che fu il primo a riunire la mascella al resto del corpo, chiese con stupore.
"Significa che hanno una relazione, che sono una coppia" spiegò Levy facendo spallucce.
"Lo so anche io cosa voglia dire, mi hai preso per stupido gamberetto?" Rispose a tono alla piccola ragazza, che lo guardò irritata.
"Il fatto che siano una coppia non credo sia la cosa più rilevante, mi interessa sapere se sono pericolosi" disse Erza tutto d'un fiato abbastanza preoccupata.
"Uhm... Qui non c'è scritto molto a riguardo, nulla sui loro poteri o sulla loro persona, perciò non so che dirti" le rispose Levy dispiaciuta mentre si apprestava ad aprire altri polverosi libri.
"Sono tutto un fuoco, voglio trovarli e sconfiggerli entrambi" Natsu entrò in scena distruggendo un tavolo e due sedie, per poi terminare la sua follia svenuto in terra sotto i pugni della rossa.
"Fate attenzione" Freed si intromise nella discussione "da quel che ho visto i loro poteri si basano sugli occhi, circa come me e il mio team, ma non posso dirlo con certezza... Non c'è bisogno che vi dica che sono estremamente potenti" cercò di spiegare, effettivamente col cambiare dei loro occhi è cambiato anche il loro comportamento, e sopratutto la loro potenza è aumentata.
"Grazie Freed, staremo attenti... Ragazzi, in marcia, dobbiamo trovarli!" Così dicendo lo sgangherato gruppetto si incamminò, insieme a Gajill che portava sulle spalle il corpo senza sensi del povero Salamander.

"Ma guarda un po' cosa mi tocca fare" qualcuno si stava lamentando a quanto pare "lei arriva, si arrabbia e poi il cattivo sono io, incredibile!" Si, quel qualcuno aveva appena dato spettacolo ed era alquanto seccato; sapeva dove trovarla, cioè, non sapeva dove precisamente sarebbe andata, ma ora era riuscito a separare il potere presente alla gilda da quello di Lucilla, perciò si stava dirigendo verso quello che nella sua mente era un puntino su un foglio bianco, come se avesse una specie di radar.
Si allontanò molto dalla città, forse stavolta l'aveva fatta davvero arrabbiare, anche se in realtà non era sua intenzione "Beh, almeno ha buon senso, se vuole farmi la pelle meglio farlo dove non c'è nessuno" pensava con sguardo innocente.
"Eccoti finalmente" Lucilla gli comparve di fronte a pochi metri di distanza, si trovavano in un verde e calmo prato, attorno niente per decine di metri, solo un bellissimo campo di erba e alcuni fiorellini qua e la, per alcuni poteva essere un fantastico luogo per fare un pic-nic o prendere il sole, per altri un rocambolesco campo di battaglia.
"Senti Lu, mi spiace per..."
"No, fermo, tu devi smetterla" lei bloccò la discussione sul nascere.
"Di fare cosa?" Chiese lui agitando le braccia.
"Di intrometterti nelle mie battaglie... Lo avevo in pugno prima del tuo arrivo" gli rispose alterata, il ragazzo collegò i puntini e capì, ma non era arrabbiata per quanto accaduto poco fa?
"Ti riferisci a Melis? Io volevo solo aiutarti, mi sembravi in difficoltà, sai come sono fatto" le rispose innocente e con tono leggermente malinconico.
"Prima di tutto io non avevo bisogno del tuo aiuto, me la stavo cavando alla grande, e seconda cosa, hai visto a cosa ha portato la tua iniziativa?" Disse, accusatoria e arrogante, oltre che piena di se.
"Quindi credi che tutto questo sia colpa mia?" Alzò il tono della voce, mantenendo comunque il controllo.
"Se tu non fossi intervenuto di sicuro tutto questo non sarebbe successo!" Anche lei si alterò visibilmente.
"Odi così tanto questo luogo?" Chiese lui, magari voleva solo cambiare discorso.
"E questo cosa c'entra?" 
"Parli di questo posto come fosse l'inferno, guardati bene attorno" disse muovendo le braccia verso l'orizzonte "è un nuovo mondo, qualcosa che non abbiamo mai visto, tutto da scoprire, io lo trovo affascinante" terminò; a contrario lei non era radiosa in viso tanto quanto lui.
"O forse questa epoca ti piace per altro, ti ho visto in sintonia con quella ragazza" si riferiva a Mira e ai sorrisi che poco prima le aveva regalato, lo sguardo basso nascondeva gli occhi, forse tristi, forse rossi.
"Oh Lucilla, non vorrai mica farmi storie perché ho sorriso a una bella ragazza" rispose di getto lui, sincero.
"..." Silenzio.
"Lu?..."
"ABYSS BREAK!"

La compagnia che si era formata era sulle tracce di Niroh e Lucilla, per le strade fermavano chiunque chiedendo se li avessero visti, a quanto pare però erano entrambi come invisibili, per quanto fossero appariscenti passavano inosservati.
"Ma che stiamo facendo?" Chiese Natsu annoiato, che nel frattempo si era ripreso, lui voleva combattere.
"Lluvia crede che cercare in città sia inutile" diceva tenendosi estremamente vicina a Gray, che poco se ne curava.
"Ha ragione Lluvia, e poi se ci fossero stati scontri ce ne saremmo accorti" disse Gajill, anche lui scocciato; quasi l'avesse fatto apposta non appena finì la frase la terra tremò e il rumore di una grossa esplosione rimbombò nell'aria "Happy, guarda dall'alto da dove proviene quel boato"  Erza urlò, così l'alato gatto blu, che non si sarebbe mai e poi mai staccato da Natsu salì in cielo e osservò l'orizzonte, tornò giù quasi subito e puntò a nord dicendo che stava accadendo qualcosa da quelle parti, così tutti iniziarono a correre più in fretta che potevano; al loro arrivo si trovavano davanti un campo di battaglia vero e proprio: Lucilla stava levitando a qualche metro da terra e lanciava delle palle di energia a Niroh, che le schivava spostandosi a velocità della luce quasi impercettibilmente mantenendo però il suo corpo immobile "Bella ragazza? BELLA RAGAZZA?!" Lucilla urlava disperata e sicuramente su tutte le furie mentre prendeva la mira e lanciava, mancando però sempre il bersaglio.
"Ma tesoro, ti prego, non significa nulla" le rispose continuando a schivare le sue sfere di energia e muovendo le braccia freneticamente.
"Tesoro ci chiami la tua amichetta, non me!" Continuava imperterrita a delirare sul povero ragazzo, frattanto i membri di Fairy Tail osservavano la scena sbigottiti.
"Maaa... Secondo voi parla di Erza?"  Chiese Lucy con sguardo fisso scatenando il rossore dell'amica.
"Lluvia non è sicura" rispose la ragazza dai capelli blu anche lei continuando a osservare la tragicomica scena, volevano intervenire, ma non sapevano come, avevano paura di scatenare ancor più le ire della giovane, e fu in quel momento, in un attimo di distrazione, che la ragazza per sbaglio lanciò uno dei suoi colpi verso il gruppetto, fu un secondo, nessuno di loro si accorse del pericolo e furono colpiti in pieno.
"No..." Lucilla, i cui occhi tornarono del colore originale immediatamente, si portò le mani davanti alla bocca sconvolta per l'accaduto "No no no, che cosa ho fatto..." con queste parole tornò a terra e cadde in ginocchio, per quanto fosse arrabbiata sapeva che Niroh poteva benissimo resistere a uno di quei colpi, non voleva eliminarlo, ma su quei ragazzi, bensì non li conoscesse aveva forti dubbi potessero sopravvivere a un attacco del genere, e temeva il peggio, disperata.
"Io... Io non volevo..." una lacrima le solcò il viso, e presto si sarebbe trasformata in un pianto, non appena il fumo causato dall'esplosione si fosse dissipato, e fu in quel momento che vide l'uomo che tanto cercava di colpire, girato di spalle con le braccia spalancate e una bruciatura sulla schiena, dietro di lui, anzi, più correttamente di fronte i membri della gilda, sani e salvi, un po' coperti di cenere e con la tosse, ma al sicuro, Niroh aveva parato il colpo salvandoli da una tragica fine "Devi stare più attenta Lu" Si girò verso la compagna, non era arrabbiato, ma sicuramente non felice dell'accaduto, ma non voleva farglielo pesare; la ragazza si asciugò velocemente le lacrime, come non volesse dare nell'occhio e senza dire nulla si avviò lentamente verso i nostri amici, prima fra tutti si pose davanti ad Erza, che la guardava criptica, ma si sorprese non appena la ragazza la strinse in un abbraccio, sentiva i suoi singhiozzi e la spalla bagnarsi.
"Io... Io ti chiedo scusa" le disse Lucilla tra le lacrime, Erza ne rimase sconvolta, non si aspettava una cosa del genere, l'aveva conosciuta come una ragazza scontrosa e ora se la ritrovava aggrovigliata a chiedere perdono, senza sapere perché ricambiò l'abbraccio, la strinse più forte che poteva, come a volerle dire che la perdonava.
Dopo almeno un minuto si staccò da Erza, e senza dire nulla passò a Lucy, fece lo stesso con tutti, li abbracciò dal primo all'ultimo, persino quando arrivò a Gray la ragazza della pioggia non disse nulla, in quanto commossa da quel gesto così amorevole nei confronti di tutti.
"Scusa, e a me niente?" Non appena si staccò anche dall'ultimo membro di gilda, che fu un quasi schifato Gajill, Niroh le rivolse la parola.
"Tu stai zitto, è tutta colpa tua" la ragazza tornò severa e austera nei confronti della sua vittima preferita.
"Colpa mia?! E che ho fatto stavolta?" Chiese esasperato.
"Zitto! Non mi parlare, è sempre colpa tua" la ragazza era in vena di ricominciare a litigare, ma qualcun altro no "POTETE SMETTERLA UNA BUONA VOLTA?!" Erza fece un bel respiro e poi urlò con tutto il fiato che aveva in corpo, non ne poteva davvero più.
"Ehm, Erza per favore, cerchiamo di non farli arrabbiare..." Lucy sottovoce le accennò all'orecchio queste parole, cercando di ricordarle l'accaduto di pochi minuti prima "e voi due, credo ci dobbiate alcune spiegazioni, magari potremmo tornare alla gilda, che ne dite?" Terminò con questa proposta.
Lucilla la guardò un attimo, poi fece cenno con la testa che accettava, mentre Niroh invece si era accasciato a terra, forse il colpo ricevuto lo aveva ferito, Gray si apprestò a soccorrerlo "Dobbiamo portarlo in gilda, ha bisogno di cure mediche" disse guardando i compagni.
"Ma quali cure mediche" gli urlò contro Lucilla "l'idiota si è solo addormentato" terminò facendo cadere tutti a terra, non potevano crederci, ma nel silenzio di quella affermazione lo sentirono russare, dormiva davvero!
"Ah quando russa così nemmeno io riesco a svegliarlo, inutile dormiglione" terminò lei, lasciando intendere di conoscerlo molto bene, dopotutto stando alle parole di Levy quei due avevano una relazione; carico in spalla, ossia il bel addormentato, si diressero tutti alla gilda, forse una nuova strana avventura era appena iniziata.

Angolo dell'autore:
Scusate il ritardo, è stata dura, lo ammetto, comunque eccomi ancora qui, nuovo capitolo, beh che dire, dovreste già aver inquadrato gli elementi, folli quasi quanto i nostri amici, se non di più.
Ringrazio tutti coloro che seguono questa storia e recensite in tanti, mi raccomando. Alla prossima.

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Capitolo 4
*** Una strana coppia ***


Che strana giornata, iniziata con la solita routine, ossia una lite fra Natsu e Gray con l'aggiunta di Gajill, e proseguita con la comparsa di due sconosciuti venuti da un'era passata, che dire, una delle tante bizzarre vicende che roteavano attorno a quella fantomatica gilda.
Mentre si dirigevano verso l'edificio che era a tutti gli effetti la loro seconda casa vennero fatte le dovute presentazioni, ma solo nei confronti di Lucilla, in quanto Niroh stava bellamente ronfando, presentazioni molto formali, la ragazza era giusto curiosa di sapere i nomi di quei ragazzi che aveva rischiato di fare a pezzi, d'altro canto loro avevano mille domande per la testa, ma in comune accordo decisero che sarebbe stato meglio lasciare questo compito a Levy.
Arrivati a destinazione varcarono la soglia, dove gli sguardi di ogni singolo membro di gilda gli si posarono addosso, curiosi e preoccupati, notarono tutti la ragazza al seguito e Gajill portare sulle spalle lo stesso ragazzo che aveva fatto irruzione poco prima.
"Che gli è successo? Non mi sembra in forma" chiese Elfman un po' preoccupato.
"In verità sta benissimo, sta solo dormendo" gli rispose Gajill scocciato buttando il giovane su un tavolo della gilda, si chiedeva perché dovesse sempre portare lui i pesi.
I compagni guardarono prima lui, poi Niroh nel suo sonno profondo, erano abituati a cose folli, ma qui si cadeva nel ridicolo a dir poco.
"Ragazzi" Lucy, che si era messa in piedi su un altro tavolo richiamò l'attenzione a se "lei si chiama Lucilla e... Ehm, beh, se avete delle domande da farle è a vostra disposizione" forse fu troppo frettolosa e finì col non saper cosa dire, la solita.
"Cosa? Io n..." Prima che potesse ribattere venne letteralmente assalita da una mandria di bufali pieni di domande.
"Quali sono i tuoi poteri?"
"Come è vivere nel passato?"
"Cosa è successo quando siete andati via?"
Tutte quelle domande la mandavano in confusione, iniziò a vedere le stelline rotearle sopra la testa.
"ADESSO BASTA" come al solito fu una ragazza dai capelli rossi e l'atteggiamento da comandante a porre fine a quell'insensato teatrino, alche tutti quanti si allontanarono da Lucilla, lasciandola finalmente respirare: con un cenno della testa ringraziò Erza per poi dirigersi verso il giaciglio di fortuna del compagno, un'aura maligna l'accompagnava e una vena pronta a esplodere le pulsava in fronte, brutto brutto segno.
"MA TI VUOI SVEGLIARE BRUTTO DORMIGLIONE?!!" Detto questo gli tirò un pugno in testa così forte da sfondare il tavolo dove questi giaceva.
"Ho sentito male io per lui" sussurrò Macao all'amico Wakaba.
"Ohi... Awwwww, che succede? Oh buongiorno cara" si svegliò, e come non capirlo, quel colpo poteva o ammazzarlo o svegliarlo, ma naturalmente quei due non erano molto normali, gli occhi socchiusi venivano stropicciati vigorosamente.
"Oh, ma buongiorno, dormito bene?" Chiese lei, dolce, ma estremamente ironica.
"Non mi lamento dai, però mi fa male la testa... Ahia" rispose seriamente mentre si massaggiava il capo, no, quei due erano decisamente fuori dal comune "Ehi, ma perché qui è tutto distrutto?" Disse infine muovendo la testa a destra e sinistra riferendosi ai resti quasi sbriciolati del tavolo, per tutta risposta Lucilla fece capolino con gli occhi, esasperata.

Ci vollero dieci minuti buoni prima che Niroh si svegliasse del tutto, mentre una nervosissima Lucilla picchiettava le dita su un'altro tavolo alla quale aveva preso posto, occhi chiusi in attesa, a volte la si vedeva arricciare il naso, segno probabile che si stava spazientendo.
"Ahhhhh che bello, mi ci voleva proprio una bella dormita" così dicendo si mise in piedi e si scroccò le ossa del collo facendo accapponare la pelle a più di una ragazza presente.
"Sei consapevole di aver dormito circa dieci giorni vero?" Gli chiese la ragazza sempre tenendo gli occhi chiusi.
"Questo è vero, ma ti ricordo che non ho dormito per non so quanti secoli, dovevo recuperare" disse, ma ciò non sembrava molto logico a chi lo stava ascoltando, anzi, non aveva senso.
"Sei secoli per l'esattezza" Levy si era posta a qualche metro dai due che discutevano, attirando l'attenzione "oh, ehm... Scusate, mi chiamo Levy e sono una studiosa e... Vorrei farvi qualche domanda se non vi dispiace" disse infine un po timida, il ragazzo la guardò sorridente e la rossa addirittura aprì un occhio per osservarla.
"Wow! Addirittura 600 anni, è tantissimo" disse estasiato "comunque puoi farci qualsiasi domanda ti passi per la testa" rispose con quel suo modo di fare che tranquillizzava e dava un senso di calma, doveva essere la sua firma.
"Sempre a fare il cascamorto, idiota" lo rimbeccò la ragazza, alcuni iniziarono a pensare che ci trovasse gusto a rimproverarlo di continuo.
"Sono solo educato, e dovresti esserlo anche tu, questi ragazzi si stanno comportando molto bene con noi" fu la sua argomentazione, che a quanto pare non piacque molto alla ragazza, dato che emise un leggero ringhio.
"Ehm, comunque... Su questo libro c'è scritto che..."
"LIBRO?  HAI SENTITO LUCILLA? SIAMO IN UN LIBRO!" Urlò entusiasta travolgendo la ragazza e rubandole il raro manoscritto per poi sedersi a leggere, sotto l'occhio curioso di Lucilla che sembrava assai interessata, senza però darlo a vedere.
"Ma... Io non riesco a capirci nulla, che lingua è?" Alzò lo sguardo verso la turchina, visibilmente confuso.
"È una lingua antichissima professata da alcuni maghi monaci che ancora esistono, fu trascritto nella loro lingua qualche secolo fa, ma non possiedo l'originale... Però posso tradurre per voi" spiegò gongolando come volesse mostrare le sue capacità, ma senza apparire altezzosa.
"Oh non c'è bisogno, grazie comunque... Lucilla, mi faresti la cortesia?" Chiese guardando la compagna, che non disse nulla, alzò la mano e schioccò le dita; magicamente le lettere di quel libro presero forma materiale e iniziarono a volteggiare sopra di esso come fossero in festa per poi riporsi nelle pagine dalla quale erano uscite, ma con una posizione diversa, ora era completamente leggibile; Levy la guardava con occhi carichi di luce, estasiata da quella magia e sopratutto dalla velocità di esecuzione, lei per tradurlo ci aveva messo alcune ore, invece ora in pochi secondi non solo era comprensibile, ma persino nella loro lingua, Lucilla vedendola così emozionata sorrise per la prima volta, un sorriso leggero, ma pur sempre magnifico.
"Grazie cara... Allora vediamo" iniziò così la sua lettura "Niroh Breakheart e Lucilla Vandrake, celebre coppia di maghi della gilda di Altes Veritas, di grande potenza magica; sui due non si sa molto, si dice che la signorina Vandrake non fosse una ragazza socievole, tutt'altro, da quel che si racconta era scorbutica e irascibile"
"MA QUESTO NON È ASSOLUTAMENTE VERO!" Urlò la ragazza in preda a isterismo, prova lampante di ciò che era appena stato letto.
"No no, tranquilla... Comunque stavo dicendo... Invece su Breakheart non si sa molto, si dice che passasse gran parte delle giornate dormendo"
"Almeno qualcosa di vero c'è" la ragazza lo interruppe per l'ennesima volta.
"Dormire fa bene alla salute, ma potresti lasciarmi finire? Grazie, dicevo... Dei due non si seppe più niente, sparirono nel nulla insieme. Fine... Tutto qui? Speravo in qualcosa di meglio dopotutto" terminò affranto e un po' amareggiato.
"Che ti aspettavi, lodi sulle nostre gesta?" Disse ironica la ragazza, ma fulminandolo con la coda dell'occhio.
"No, però qualcosa in più" disse incrociando le braccia al petto e con una smorfia classica dei bambini in viso.
"Beh, ho fatto altre ricerche su di voi... Sapete, avevo paura poteste essere pericolosi e..." Levy arrossì, forse per l'imbarazzo di quella affermazione, non è bello dire a qualcuno che sono state fatte ricerche sul loro conto.
"E...?" Dissero quasi all'unisono, stranamente seri, molto seri.
"Beh... Ho letto che voi due... Siete, ehm... sposati..." Il silenzio calò nella stanza, un'imbarazzate silenzio, la differenza tra quei due era lampante: Una era diventata rossa più dei suoi stessi capelli e con occhi spalancati fissi nel vuoto, l'altro invece col sorriso più grande che si fosse mai visto.
"Ah, ma allora è di dominio pubblico, e io che pensavo fosse un segreto" sorrise più forte che poteva guardando la compagna, o forse è meglio chiamarla moglie, e dandole dei leggeri colpetti col gomito.
"... L'errore più grande della mia vita..." Disse sottovoce la ragazza ancora estremamente rossa in volto.
"Oh suvvia, alla fine mi hai sposato perché mi..."
"NON... OSARE... Stai... Zitto" gli intimò la rossa guardandolo in cagnesco, nessuno osava più dire nulla, alcuni fecero finta di niente, tipo Gajill, che cercava di trattenere il suo classico ghigno onde evitare di essere picchiato non da una, ma bensì due pericolose rosse arrabbiate.

Dopo quella simpatica vicenda le cose iniziarono pian piano a tornare alla normalità, tutti facevano le solite cose come fosse una normale giornata, alcuni fecero amicizia con Niroh, la cosa interessante è che era proprio lui ad andare dagli altri, chiedeva i loro nomi, chiacchierava, faceva battute più o meno divertenti, in sostanza si mostrava come la persona solare che era, Lucilla invece era più chiusa in se stessa, non si mosse da dove era nemmeno per un secondo e stava in silenzio, d'ogni tanto qualcuno, come Lucy o Levy, le andavano a parlare, scoprirono che seppur sembrasse fredda e distaccata rispondeva educatamente a qualsiasi domanda le venisse posta, in un certo senso anche lei stava facendo amicizia, ma a modo suo, ossia l'esatto contrario dell'uomo.

La sera arrivò presto e piano piano tutti iniziarono ad andare a casa, in gilda restarono poche persone, tra cui il gruppetto più celebre fra tutti, che cercava di sedare una rivolta tra Natsu e Gajill; a un certo punto Lucilla si alzò, attraendo gli sguardi dei presenti.
"Ehi... Niroh, dobbiamo andare anche noi, è tardi" disse guardandolo, lui non disse nulla, si affiancò a lei e insieme si diressero verso il fantomatico portone della gilda, quando Lucy si parò loro davanti.
"Scusatemi, ma voi due... Cioè, dove passerete la notte?" Chiese spostando lo sguardo prima su uno e poi sull'altra.
"Me la sono cavata dieci giorni, me la caverò ancora" rispose la ragazza.
"Ah per me nessun problema, io dormo anche sotto la bufera" rispose invece il ragazzo con sguardo buffo.
"Ma non è giusto, cioè, mi dispiace" rispose la bionda, nel suo cervello degli ingranaggi stavano girando cercando di elaborare una soluzione più comoda.
"Ho un'idea" Erza comparve come per magia "dormirete da Lucy" terminò.
"COSAAAA? Ma... Io..." Poteva benissimo ospitare due persone, il suo appartamento non era così piccolo, però l'idea che fossero proprio due sposini non la allettava molto, sopratutto quei due, potevano distruggerle l'appartamento, e Lucilla se ne accorse immediatamente.
"Facciamo così, se a te va bene passerò la notte a casa tua, mentre Niroh dormirà sotto le stelle" spiegò la rossa.
"Ma... Mi sembra un po' crudele... Non credi?" Chiese innocente Lucy.
"No tranquilla, per me dormire fuori non è un problema" rispose lui, in effetti avevano notato che dormire era la cosa che meglio gli riusciva.
"Ma non è giusto, perciò, uhm..." A Erza ciò non piaceva, quindi iniziò a ingranare anche lei pensando a qualcosa "Gajill, il tuo appartamento è bello spazioso, potresti ospitare tu Niroh" rispose puntando verso l'amico, che però la guardava sbigottito.
"Prima di tutto chi ti dice che io voglia ospitare qualcuno? E poi Lluvia vive con me, non mi va che qualcuno mi giri per casa" secco e diretto, un classico, pensava che con quella scusa il pericolo sarebbe scampato, ma Erza aveva già predetto tutto "Non c'è problema, Lluvia andrà a dormire da Lucy, e forse anche io... In  quanto a te scommetto che la voglia ti verrà" così dicendo lo guardò maligna, mai mettersi contro Erza.
"E va bene va bene, può dormire a casa mia" rispose sospirando.
"Perfetto, allora faremo così: Io, Lucy, Lluvia e Lucilla staremo a casa di Lucy, mentre, Niroh, Natsu e Gray nell'appartamento di Gajill" terminò così facendo svenire Lucy e mandando su tutte le furie Gajill "No adesso spiegami, mi va bene tutto, ma perché anche il fiammifero e il nudista devono stare da me?" Chiese ringhiando verso la rossa.
"Scusa chi hai chiamato fiammifero?"
"E chi sarebbe il nudista?"
"Ti spiego" iniziò, alzando un dito come una maestra delle elementari e fregandosene altamente delle lamentele dei due compagni "Natsu ha la malsana abitudine di intrufolarsi nell'appartamento di Lucy, stando da te potrete tenerlo d'occhio ed evitare questo, in quanto a Gray... Beh, non credi sia maleducato dare una festa e non invitarlo? So che vi divertirete" terminò sorridendo e ironica.
"Ma quale festa, io quei due non li voglio in casa mia" disse di getto, ma cambiò subito idea non appena incrociò lo sguardo della ragazza.
"Ma scusami Erza, io capisco Lucilla e Lluvia... Ma tu?" Lucy riaffiorò come per magia.
"Una serata fra ragazze ovviamente! Credo sia un'ottima idea, anzi... Levy, che ne dici di venire anche tu?" Disse guardando la turchina, inutile dire che Lucy svenne di nuovo.
"Non vorrei disturbare, ma se a Lucy va bene sarei felice di approfondire la conoscenza con Lucilla" disse cercando di trattenere una strana euforia, e l'amica, ripresasi nuovamente, non poté rifiutare sotto l'influsso degli occhi dolci della ragazza.
Tutti d'accordo sul da farsi decisero di andare, volenti o nolenti Erza aveva parlato, si salutarono e i due gruppetti si separarono.

Angolo dell'autore:
E rieccomi al vostro cospetto miei cari lettori, altro capitolo sudato e infatti mi scuso per l'ora. Beh, che dire, questi due non hanno nulla di normale, ormai dovreste averlo capito, ma di sorprese ce ne saranno a bizzeffe. Alla prossima.

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Capitolo 5
*** Serate diverse ***


"Ed eccoci arrivate" Lucy aprì la porta e fece gli onori di casa "l'appartamento è tutto qui, è piccolo, ma a suo modo accogliente, se avete fame la dispensa è li, fate come se foste a casa vostra" spiegò, frattanto Erza si era già messa comoda e Levy era alla scrivania a leggere quel poco che c'era di interessante, Lluvia e Lucilla invece osservavano l'appartamento, per entrambe era la prima volta che vi entravano.
"Che bella casa la tua Lucy, la casa di Lluvia e Gajill non è così vivace" disse dopo attimi di silenzio e di sgomento la ragazza, trovava tutto molto solare e colorato, più volte aveva cercato di rendere allegro l'appartamento di Gajill, ma senza ottenere grandi risultati.
"Allora Lucilla" Erza si girò verso la ragazza che si era messa a sedere sul letto "raccontaci un po' di te" finì curiosa.
"Cosa vuoi sapere?" Rispose con una domanda l'altra rossa osservandola con un mezzo sorriso, c'era qualcosa in Erza che le piaceva, forse il fatto che si assomigliassero o il suo modo molto autoritario e da vero comandante.
"Qualcosa c'è effettivamente" rispose lei "mi chiedevo che tipo di magia fosse la tua".
"Il tipo di magia che possiedo eh? Beh, ho poteri elementali, i quattro primari e tutti gli altri secondari, come ghiaccio e fulmine, il controllo di luce e oscurità e qualche altro potere, come quello che mi ha permesso di tradurre il libro di oggi" spiegò semplicemente, le altre la guardavano e si chiedevano come potesse un corpo così piccolo contenere così tanta magia "e invece quali sono i vostri poteri?" chiese curiosa.
"Io sono una maga del cambio stock"
"Io posso invocare gli spiriti stellari"
"Io invece sono una maga del Solid Script"
"Lluvia utilizza la magia elementale dell'acqua, proprio come Lucilla"
Le quattro ragazze spiegarono i loro rispettivi poteri, Lluvia non ne aveva realmente motivo in quanto utilizzavano la stessa magia, ma non voleva essere la voce fuori dal coro, Lucilla affermò che i maghi degli spiriti stellari esistevano già ai suoi tempi, mentre il cambio stock e il Solid Script le suonavano nuove.
"Sapete, la magia si è sempre evoluta col tempo, all'inizio era qualcosa di grezzo, poi migliorò, si mischiò ad altra magia, per esempio io non ho poteri che mi permettano di controllare le piante, ma unendo terra e acqua posso dare vita a foreste intere, e chiunque usi una magia del genere in un certo senso ha ereditato questa capacità" spiegò molto accuratamente, Levy a quelle parole pensò all'amico Droy, aveva fatto senza volerlo l'esatta descrizione del compagno di team, Lucy invece era rimasta affascinata dal fatto che la sua magia esistesse già più di 600 anni fa, mentre Lluvia ed Erza invece la ascoltavano con assoluto interesse, come fosse la prima volta che qualcuno insegnasse loro la magia.
"E scusami Lucilla, invece il potere secondario che hai negli occhi?" Chiese Levy che era abbastanza informata a riguardo.
"E tu come fai a sapere del mio potere oculare?" Chiese molto sorpresa la rossa, sapeva che tutti l'avevano vista quello stesso giorno, ma la sua era una domanda precisa, come se già sapesse.
"Vedi, nella gilda ci sono tre nostri amici che possiedono queste capacità magiche, ognuno con abilità diverse" spiegò Levy, la ragazza si sorprese ancora di più a quella affermazione.
"Sorprendente, tutti voi dovete possedere un potenziale magico molto più grande di quel che sembra..." Rispose sbalordita "Dovete sapere che ai miei tempi io ero l'unica persona al mondo a possedere un potere oculare, è qualcosa che si scatena quando mi arrabbio, col tempo imparai a controllarmi, ma a volte è difficile anche per me, sopratutto quando in giro c'è quell'idiota" terminò sbuffando, riferendosi chiaramente a Niroh.
"Lluvia chiede scusa, ma perché lo tratti così? A Lluvia sembra molto gentile" Chiese, al culmine dell'innocenza, Lucilla la guardò per qualche secondo "Nulla in particolare, semplicemente mi irrita" rispose infine stringendo i denti.
"Ma... Scusa per l'impertinenza, ma devo chiedertelo: Se provi tutto questo per lui perché l'hai sposato?" Levy si fece coraggio e pose la domanda, aveva paura di una brutta reazione della ragazza, ma non fu così "Me lo chiedo anche io... Almeno una dozzina di volte al giorno" scherzò lei facendo scoppiare a ridere tutte le altre e ridendo a sua volta, una risata genuina, come fosse la prima dopo anni di smarrimento.
"Ma scusa" Erza fu la prima a smettere di ridere "poco fa hai detto che eri l'unica a possedere una magia che c'entra con gli occhi, ma oggi tutti abbiamo visto che anche Niroh possiede qualcosa del genere" disse la rossa, le altre tre la guardarono, ci pensarono un po' su e concordarono che avesse ragione, così tutte e quattro si ritrovarono a fissare Lucilla in attesa di una risposta.
"Vedete, è diverso, a contrario di Niroh io ci sono nata così e ho scoperto in seguito questa abilità latente in me, lui invece ha acquisito quei poteri... Diciamo così, quegli occhi non gli appartengono" forse non sapeva bene come definirlo, e infatti quell'ultima frase non aveva molto senso.
"Come quegli occhi non gli appartengono? Non capisco" Lucy era timorosa, quella frase sapeva di macabro.
"Come spiegarvelo... Oggi l'avete visto cambiare sguardo, no? Questo perché il suo occhio destro appartiene a un demone, o meglio apparteneva, un demone dell'ira, e quando si arrabbia quella sua parte esce fuori, così come me, nulla di diverso" spiegò.
"E allora perché tiene coperto l'occhio sinistro?" Chiese Levy curiosa mentre prendeva appunti su un taccuino.
"Perché quell'occhio appartiene a un secondo demone, un demone che faceva dell'odio il suo nutrimento e la sua arma più letale... Quando si arrabbia entrambi gli occhi si attivano, l'ira riesce bene o male a controllarla, e infatti incrementa il suo potere senza perdere il controllo, ma con l'odio è diverso, se per un qualche motivo aprisse anche il sinistro sarebbe la fine, perderebbe se stesso e nessuno sarebbe in grado di fermarlo, se la prenderebbe con chiunque senza eccezioni..." Terminò un po' scura in volto e con uno sguardo malinconico, qualcosa era accaduto, forse in quegli attimi la sua mente stava tornando indietro ad avvenimenti passati, e sicuramente non erano bei ricordi.
"Ehi... Lucilla" Lucy la destò dai suoi pensieri "tutto bene?"
"Si si, stavo solo pensando" rispose lei tornando solare, o perlomeno quel che per lei poteva definirsi normale, ossia uno sguardo serio.
"Chissà come se la stanno cavando i ragazzi" disse Erza sfiorandosi il mento cercando di cambiare discorso, in verità era ancora curiosa, la storia dei demoni le suscitava grande interesse, ma preferì non infierire.
"Il testa vuota si sarà già addormentato" disse Lucilla muovendo la testa in segno di disapprovazione.
"Non credo, con quei tre casinisti nemmeno lui riuscirà a prender sonno" sospirò Lucy.
"Lluvia si chiede come stia il suo Gray" esclamò arrossendo e gongolando in uno dei suoi sogni ad occhi aperti, Lucilla la osservò con un sopracciglio alzato.
"Non farci caso, è fatta così" terminò Levy facendo nuovamente scoppiare tutte in una risata.

"Cercate di non fare danni idioti" Gajill, che non aveva nulla contro Niroh, era invece riluttante all'idea di ospitare Gray e Natsu.
"Chi sarebbe l'idiota ruggine?" Natsu gli ringhiò contro non appena entrati in casa.
"Tu e il ghiacciolo brutto stupido" Gajill gli diede una testata di tutta risposta.
"Sei un idiota Natsu, prenderle da Gajill è da assoluti idioti" azzardò Gray che si era già sdraiato sul letto.
"E tu rimettiti i vestiti addosso nudista da strapazzo" gli urlarono in coro, tranne Niroh, che osservava la scena sorridendo allegro.
"Dannazione... Ehi a chi avete dato del nudista?" E così iniziarono a litigare, inutile dire che tutto sfociò in una rissa che non lasciò scampo al mobilio.
"VISTO COSA AVETE FATTO?! MI AVETE DISTRUTTO CASA MALEDIZIONE!" Sbraitò furente Gajill osservando il campo di battaglia "nooo dannazione, quel vaso era di Lluvia... Spero vi affoghi entrambi" terminò posandosi le mani sulla testa in segno di disperazione; Gray e Natsu si sentivano leggermente in colpa per averle distrutto qualcosa di suo senza volerlo, non avevano assolutamente nulla contro la ragazza.
"Ragazzi non disperate, ci penso io, un attimo e sarà tutto risolto" sorridente come suo solito Niroh alzò le braccia e iniziò a muoverle come un maestro d'orchestra, tutto nella stanza iniziò a levitare e volteggiare, quel che era stato distrutto cercava di ricomporsi come tessere di un puzzle e dopo pochi secondi era tornato tutto alla normalità, anche il vaso tanto caro a Lluvia.
"Ma che razza di magia è questa?" Chiese Gajill ancora esterrefatto per l'accaduto.
"Questa magia si chiama Arco del Tempo, e mi permette di mandare avanti o indietro nel tempo determinati oggetti, in questo caso ho riportato tutta la stanza a prima che voi iniziaste a litigare" spiegò con leggerezza tra una risatina e l'altra.
"Arco del Tempo... Ma certo" Gray si tirò un pugno sulla mano, come quando usa la sua magia della creazione "è una Lost Magic" terminò.
"Una Lost che?" Chiese con sguardo stupito.
"Una Lost Magic, è una magia che è andata perduta nel corso dei tempi... Ah, ma forse 600 anni fa non era così" spiegò Gray cercando anch'egli spiegazioni.
"No infatti, cioè, non era una magia che tutti sapevano usare, ma era abbastanza conosciuta, non pensavo sarebbe andata perduta nel corso dei secoli" disse mettendosi comodo.
"Quindi è questa la tua magia" esclamò Gajill osservandolo e sgranocchiando dei chiodi.
"Ehi, anche io ho fame, che hai da mangiare?" esclamò Natsu con la bava alla bocca.
"Guarda, in cucina è pieno di chiodi e padelle, serviti da solo e stai zitto che stiamo parlando" gli rispose ironico Gajill, Natsu dal canto suo andò in cucina e si mise a mangiare il fuoco che fuoriusciva dai fornelli.
"Diciamo di si, questa è solo una parte, in sostanza posso controllare parte del tempo, come avete visto, lo spazio, la gravità e anche la materia" spiegò semplicemente.
"La gravità e la materia?" Chiese Natsu che era stato fermato da Gray prima che facesse esplodere la casa e che sembrava confuso, forse erano termini troppo complicati per lui.
"Se vuoi ti do una piccola dimostrazione" così dicendo mosse due dita verso il ragazzo dai capelli rosa "Heavy Rize" pronunciò, tutto a un tratto Natsu si ritrovò per terra, schiacciato al suolo.
"Ma che... Mi sento... Pesantissimo..." Salamander ansimava cercando a fatica di rialzarsi, senza però riuscirci.
"Per forza, ho appena aumentato l'influsso che la gravità del pianeta ha sul tuo corpo" disse, notando però gli sguardi assai confusi degli altri due "in pratica è come se ti avessi messo 150 kg di peso sulla schiena" terminò sospirando, dalle loro facce avevano capito, con lo stesso gesto annullò l'incantesimo permettendo alla povera cavia di tornare in piedi.
"Ma è fantastico!" Urlò Gray affascinato come non mai.
"Dovevi essere un mago temibile ai tuoi tempi" disse Gajill leggermente timoroso, aveva già capito che quel ragazzo era una belva, ma non immaginava che potesse fare cose del genere.
"Oh suvvia, sono esattamente come ognuno di voi, c'è sempre qualcuno più forte di te da qualche parte" disse lui, per niente altezzoso, anzi "a proposito, voi usate magie elementali vero? Anche Lucilla usa quel tipo di magia" terminò.
"COSAAA?? Lucilla conosce la magia del fuoco?" Chiese urlando e poco delicatamente Natsu.
"Si" rispose guardandolo stupefatto.
"Conosce anche la magia del ghiaccio?" Chiese invece moderato Gray.
"Certo" rispose ancora.
"E anche la magia del metallo?" Chiese infine il Dragon Slayer del ferro.
"Ehm... Non credo quello sia un elemento" rispose con faccia da pesce lesso, i quattro di fecero una sonora risata "Quindi anche lei è molto forte" esclamò Gray appena finito di ridere.
"Oh si, Lucilla è la ragazza più forte che abbia mai conosciuto" rispose sorridendo con occhi persi, forse le stava pensando, chissà.
"Tra voi due chi é più forte?" Chiese subito Natsu estremamente curioso.
"In verità non so risponderti, lei è la combattiva, io cerco sempre di mantenere la calma... A volte abbiamo combattuto per decretare chi fosse il più forte, ma diciamo che siamo alla pari" rispose abbastanza esaustivo, tra i due effettivamente la ragazza era quella alla quale prudevano perennemente le mani, invece Niroh era più sornione, il classico buono che quando si arrabbia diventa una furia.
"Ma ci puoi spiegare perché ha tentato di farti a pezzi oggi?" Chiese Gajill riferendosi a quella specie di battaglia che hanno senza fare nulla sventato.
"Ma nulla, ho detto una cosa sbagliata e se l'è presa, è fatta così" rispose facendo spallucce.
"Però ci stavamo per rimettere le penne, non ti abbiamo ancora ringraziato" si intromise Gray ripensando al rischio corso.
"Ma figurati, non l'avrei mai permesso, e lei non voleva assolutamente fare del male a nessuno" si mise un po' più comodo sdraiandosi sul letto "dovete sapere che Lucilla, per quanto appaia scontrosa e irascibile in realtà ha un cuore buono e un'incredibile rispetto per la vita, che lei ritiene essere il dono più grande di tutti, quando deve combattere contro qualcuno piuttosto preferisce dargli una bella lezione, magari anche fargli davvero male, ma mai e poi mai toglierebbe una vita, che essa sia umana o animale o persino vegetale... Per questo oggi ha reagito così abbracciandovi tutti dispiaciuta, il solo pensiero di avervi fatto del male l'ha distrutta" spiegò mentre chi più chi meno l'ascoltava "Ora capisco il perché di quel comportamento, è bizzarro" annuì Gray iniziando a capire.
"Che ragazza strana, non sembra davvero essere come l'hai descritta" borbottò Gajill pensieroso.
"È fortissima, voglio sfidarla e sconfiggerla, sono tutto un fuoco!" Il solito Natsu, sempre pronto a mettersi in mostra "Ma se non sei nemmeno in grado di sconfiggere me fiammella" lo punzecchiò come suo solito Gray.
"Vuoi vedere come ti concio ghiacciolo?" Gli rispose di getto "Se volete picchiarvi uscite fuori che non voglio che distruggiate di nuovo la casa" li rimproverò nuovamente Gajill.
"Tanto anche se fosse c'è Niroh che rimette tutto a posto" esclamò il rosato.
"Non credo, guardalo" gli rispose puntandolo col dito, i due litiganti si girarono e lo videro spanciato a dormire beatamente "si è addormentato appena finito di raccontarci" terminò, gli altri due guardavano ancora quella specie di cadavere.
"Ma siamo sicuri sia davvero un temibile mago?" esclamarono i due esasperati, un dormiglione simile non poteva essere così forte, come se quei tre compreso Gajill fossero dei tipi normali, tutt'altro.
Due serate diverse, proseguite in modo diverso, chi chiacchierando allegramente e chi alzandosi le mani, ma terminate nello stesso modo, ossia addormentati, chi seduto e chi sdraiato, tutti erano cullati dalle braccia di Morfeo, era stata una lunga giornata e finalmente era finita.


Angolo dell'autore:
Ed ecco un'altro capitolo, ormai è un'abitudine pubblicare tardi, ma che posso farci. Comunque ho voluto mostrarvi un po' le capacità di questi due, anche se in modo poco esaustivo, li ho voluti creare potentissimi, spero vi piaccia. Alla prossima.

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Capitolo 6
*** Qualcosa da nascondere ***


"Sveglia ragazze, è mattina" una raggiante Erza era pronta a una nuova giornata, forse l'unica nella stanza.
"Ohhhh, dolce Gray, è troppo presto, Lluvia è così..." parlava nel sonno, probabilmente faceva un bel sogno.
"Ancora cinque minuti per favore" Lucy preferì girarsi dall'altra parte del letto, non aveva voglia di alzarsi, come chiunque del resto, quella sera erano rimaste sveglie fino a tardi a parlare del più e del meno, e una dopo l'altra tutte si erano addormentate. 
"Che ore sono?" Chiese Lucilla alzandosi pigramente dal letto stropicciandosi gli occhi, Erza si girò verso di lei intenta a risponderle, ma l'unica cosa che riuscì a fare fu tirare un urlo che fece scattare le altre tre ragazze ancora addormentate "Ma... Lucilla... Hai dormito così?" Erza arrossì visibilmente, e anche le altre guardandola, Lluvia si coprì persino gli occhi dall'imbarazzo, dal canto suo Lucilla si guardò, ma non notò nulla di strano.
"Che ho che non va? Ho qualcosa in faccia?" Prese a toccarsi convulsamente.
"No no, è che..." Erza divenne quasi più rossa dei suoi capelli "sei mezza nuda" disse distogliendo lo sguardo imbarazzata, effettivamente la ragazza portava solo l'intimo inferiore.
"Quindi? Io dormo sempre così, siete voi che dormite vestite" si tranquillizzò la ragazza.
"Ma questi sono pigiami" le rispose Lucy "sono fatti apposta per dormire" spiegò lei ancora un po' rossa.
"Vestiti per dormire, che strano il futuro" disse mentre con un lenzuolo si copriva, non voleva far vergognare ancora le altre; non appena la ragazza si voltò Erza vide un tatuaggio rosso acceso sulla sua schiena, semi coperto dai capelli, poteva ben notare un simbolo simile a una spirale con due punti al centro, probabilmente era lo stemma della sua gilda. Lucy nel frattempo aprì il suo armadio e iniziò a tirar fuori diversi capi d'abbigliamento "Vediamo, questo no... Quest'altro nemmeno... No... Ecco, questo è perfetto... Poi lo abbiniamo con... Fatto, tieni Lucilla" Lucy le passò una matassa di abiti "credo che la taglia sia la stessa" le sorrise.
"Ma io, non penso che..."
"Non c'è problema, ho tanti vestiti e tu non puoi presentarti in gilda vestita come ieri" la fermò prima che potesse terminare.
"Io... Ti ringrazio Lucy" sorrise a quella che poteva adesso definire una nuova amica, lei come tutte le altre in quella stanza.
Mentre Levy e Lluvia facevano colazione Lucy stava davanti allo specchio a pettinarsi ed Erza attendeva che fossero tutte pronte per avviarsi, quando Lucilla uscì dal bagno: Addosso portava una camicetta bianca semitrasparente che lasciava intravedere un reggiseno scuro, sotto una gonna blu scura che copriva poco più sopra del ginocchio e ai piedi le stesse scarpe che portava in origine, mentre i capelli erano legati da un'alta coda di cavallo; le ragazze spalancarono gli occhi e rimasero imbambolate a fissarla, era davvero bellissima.
"Come sto?" Chiese timidamente, non era abituata a cose del genere.
"Wow, sei così bella"
"Magnifica"
"A Lluvia viene quasi da piangere"
Questi furono i commenti delle quattro ragazze alla vista dell'amica che notarono arrossire leggermente.

Appena ebbero finito di prepararsi uscirono di casa per dirigersi verso la gilda tutte assieme, allegre e solari, ogni ragazzo per strada si girava a osservarle, ognuna reagiva in maniera diversa, per esempio Levy e Lluvia si facevano piccole piccole, Lucy invece si sentiva come una modella che sfilava, ma le più sorprendenti erano Erza e Lucilla, che fulminavano con lo sguardo chiunque, una più inquietante dell'altra, in fin dei conti quelle due non avevano in comune solo il colore dei capelli.
Una volta arrivate in gilda trovarono tutti i loro compagni a poltrire come loro solito, Cana che vuotava barili pieni di alcool, Macao e Wakaba che chiacchieravano allegramente e chi più ne ha più ne metta, c'erano anche Natsu, Gray e Gajill che come loro solito litigavano.
"Ehi ma... Niroh dov'è?" Chiese Lucy guardandosi attorno.
"Lasciamo perdere" ringhiò Gajill nervoso, questo preoccupò le ragazze, tranne Lucilla, che era impassibile "Abbiamo provato in ogni modo, con l'acqua gelata, prendendolo a pugni, nulla, non siamo riusciti a svegliarlo" esplicò Gray, che ovviamente era a petto nudo.
"Sempre il solito idiota... Ho capito, ci penso io" Lucilla diede le spalle al gruppo e si avviò verso l'uscita.
"Lucilla ferma, non sai nemmeno dove abita Gajill" le urlò Levy.
"Non preoccuparti" le rispose senza nemmeno girarsi "non avrò problemi, ho fiuto per queste cose" e così uscì dalla gilda senza voltarsi indietro; effettivamente aveva davvero fiuto dato che in meno di cinque minuti si ritrovò davanti alla porta di casa di Gajill, che ovviamente era spalancata, col buon senso i ragazzi non andavano a braccetto, così entrò notando il disordine, l'appartamento era più grande di quello di Lucy, ma si vedeva che ci abitava un uomo, solo piccoli tocchi femminili abbellivano il tutto, probabilmente merito di Lluvia; senza girovagare troppo trovò il ragazzo ancora dormiente steso nel letto con braccia e gambe spalancate.
"Che buono a nulla" pensò sedendosi sulla sponda del letto, lentamente gli si avvicinò al viso "Niroh, è ora di svegliarsi" gli accennò sottovoce vicino a un orecchio, come per magia il ragazzo aprì lentamente gli occhi.
"Buongiorno dormiglione" gli disse guardandolo negli occhi ancora socchiusi.
"Aww, buongiorno cara" le rispose sorridendo come suo solito aprendo meglio gli occhi.
'Sai che odio quando mi chiami così" stava già alzandosi quando Niroh la prese per un braccio, la ragazza lo guardò.
"Non è vero, ti è sempre piaciuto...Ti ho mai detto quanto tu sia bella?" Le chiese retoricamente accarezzandole il viso col dorso della mano, la ragazza arrossì e si alzò di scatto dal letto "È ora di andare,ti aspetto in gilda, e vedi di non addormentarti di nuovo" gli disse dandogli le spalle e uscendo con passo svelto, in realtà voleva parlargli ora che erano soli, ma sul momento era troppo imbarazzata.
"Sempre la solita, dura fuori e dolce dentro" sorrise, e non era l'unico, mentre tornava alla gilda anche Lucilla aveva un sorriso malizioso in volto, e il rossore si era solo leggermente attenuato, alche rientrando nell'edificio era ancora rossa, cosa che diede da pensare molto alle curiose amiche, che iniziarono a tempestarla di domande, senza però ottenere risposta; dopo poco anche Niroh arrivò.
"Ah ti sei svegliato allora dormiglione" Gajill gli posò una mano sulla spalla in segno di amicizia, cosa mai accaduta, stava a significare che il ragazzo gli stava simpatico, Niroh annuì per poi sedersi vicino all'amata.
"Sai, ti donano i capelli così" le disse guardando di fronte a se gli amici che iniziavano a litigare, la ragazza arrossì nuovamente e sorrise leggermente "Grazie... Come hai passato la serata?" Chiese lei cercando di cambiare discorso.
"Molto bene, sono davvero bravi ragazzi, e tu?" Rispose lui.
"Bene bene, mi sono divertita con le ragazze, mi ci voleva" terminò lei.
"Tu che ti diverti suona quasi irreale" ironizzò meritandosi un'occhiataccia da parte della ragazza; nel frattempo una folla si era radunata al bancone del bar, dalla quale sbucò una Lucy tutta spettinata "Lucilla, Niroh, venite qui, c'è qualcuno che dovete conoscere" disse ai due la ragazza gesticolando, entrambi si alzarono e si diressero verso il gruppo, con qualche spintone Lucilla si fece largo, seguita dal più cortese Niroh, che almeno chiedeva permesso, davanti a loro seduto direttamente sul bancone un uomo anziano, probabilmente con più di 80 anni e bassissimo, forse sul mezzo metro.
"Questo signore è il Master Makarov" Mira, col suo solito sorriso raggiante presentò ai due il Master.
"È un piacere conoscervi, i ragazzi mi hanno parlato molto di voi" disse Makarov, anch'egli sorridendo e muovendo le braccia come un forsennato, Niroh si prestò subito a stringergli la mano "È un piacere conoscerla Master Makarov, io sono Niroh e lei si chiama Lucilla" si presentò così, ma la compagna guardava l'anziano in cagnesco.
"Tze" sbuffò rabbiosamente per poi andarsene via dalla gilda senza proferire parola, tutti ci rimasero un po' male, Erza le corse addirittura dietro.
"Su, che fate ancora qui? Andate a trovarvi un impiego, forza" e così Makarov ordinò, e tutti ripresero la normale routine, tranne Niroh, che aveva capito volesse parlargli.
"Chiedo scusa per il comportamento di Lucilla, a lei i Master di gilda non vanno a genio" cercò di giustificarla così.
"Non fa niente ragazzo, ognuno ha la sua storia... Invece la tua qual'è? Dimmi, come siete giunti qui?" Chiese a braccia incrociate e occhi chiusi.
"Non saprei, stavamo combattendo contro un potente mago quando questi ci ha lanciato un incantesimo, che fosse potente non lo metto in dubbio, ma non credevo fino a questo punto" esclamò lui amareggiato.
"Infatti è strano, se vi avesse mandati nel passato l'avrei anche capito, ma nel futuro mi sembra quasi impossibile... Speriamo che questo Melis non sia arrivato anche lui qui" rifletteva Makarov, conosceva una Lost Magic in grado di mandare le persone indietro nel tempo, ormai andata perduta per sempre, ma con rigidissime regole da seguire, per esempio non cambiare nulla di quello che accadrà, ma una magia in grado di portare le persone avanti nel futuro non l'aveva mai sentita nominare.
"Ne dubito, era allo stremo delle forze, e poi ve ne sareste accorti subito, non passa inosservato... Lei cosa ne pensa di ciò?" Chiese il ragazzo osservando con rispetto l'anziano, sentiva un grande potere dentro di lui, inferiore al suo, ma degno di nota "Non saprei davvero, so solo che ora siete qui e che siete dei bravi ragazzi, e vi aiuteremo volentieri a tornare nella vostra epoca" rispose raggiante come solo lui sapeva essere, Niroh però guardava fisso nel vuoto.
"Gentile da parte vostra, ma non datevi pena, tornare indietro ormai è impossibile, ci abitueremo a questo nuovo mondo, faremo si che diventi la nostra casa" rispose, poteva sembrare un discorso sensato, ma il suo tono di voce era alquanto strano, oltretutto nessuno rinuncerebbe alla propria casa così facilmente, a meno che non si abbia nulla da nascondere.
"Come desideri, non è un problema, anzi, siamo tutti molto felici di conoscervi, ma dimmi un po' di te e della tua gilda" chiese il Master aprendo gli occhi e osservando il ragazzo.
"Beh, non c'è molto da dire, facevo parte della gilda di Altes Veritas insieme a Lucilla, erano molti i membri, ma i due più degni di nota eravamo noi, era una bella gilda, il Master si chiamava Velstat" spiegò brevemente.
"Velstat? Quel Velstat?" Chiese Makarov sbalordito, ma notò lo sguardo di Niroh turbato, curioso "tra noi dell'ordine 
si dice che Velstat fu uno dei maghi più potenti mai esistiti, il primo a entrar a far parte dell'ordine dei dieci maghi sacri dopo la sua fondazione, si racconta fosse un buon uomo che però sparì in circostanze misteriose" gli spiegò, ma osservando il giovane notò che era scuro in viso, il volto basso.
"Già, un buon uomo..." così dicendo se ne andò a sedere senza parlare con nessuno, Makarov lo osservò per qualche secondo, aveva il presentimento che nascondesse qualcosa, ma non volle indagare ancora, alla fine tutti i nodi vengono al pettine.

Era da qualche minuto ormai che Lucilla era uscita dalla gilda e che Erza le era corsa dietro, doveva aver usato uno dei suoi poteri in quanto l'aveva persa quasi subito, anche se alla fine la ritrovò in una piazza della città molto affollata seduta su una panchina, pensierosa e con lo sguardo fisso nel vuoto.
"Ti ho cercata dappertutto, perché sei andata via così?" Le chiese Erza un po' arrabbiata.
"Dovevo pensare" Lucilla la guardò con occhi spenti, pensierosi.
"Ti va di parlare?" Chiese ancora Titania sedendosi accanto, l'altra rossa la guardò premurosa.
"Parlami del tuo Master" le disse dopo qualche secondo di silenzio.
"Il Master Makarov? Beh, non c'è molto da dire, è uno degli uomini migliori che abbia mai conosciuto, mi ha allevata come una figlia, ci vede tutti come suoi figli, ogni singolo membro della gilda è per lui una parte di se è darebbe tutto per noi, e questo è reciproco" le rispose la rossa tutta d'un fiato, la ragazza fu sorpresa e leggermente commossa da quelle parole, ma in cuor suo non cessava di essere dubbiosa.
"Sei assolutamente sicura di ciò che dici?" Le chiese ancora.
"Certo che si, darei la mia vita per il Master, senza pensarci due volte, gli devo tutto" rispose pienamente convinta di ciò che diceva "ma perché me lo chiedi?" Domandò infine.
"No niente, era solo per sapere" rispose lei tornando a scrutare il vuoto.
"Ascolta Lucilla, anche se ci conosciamo solo da ieri io ormai ti ritengo una mia amica, e spero vivamente di esserlo anche io per te, se è così dimmi cosa ti turba, so che c'è qualcosa" le disse seria poggiando le sue mani su quelle della rossa che subito la guardò negli occhi, poteva scrutare la sua anima in quelle scure iridi, non si era mai sentita così, lei la riteneva un'amica, quando invece lei un'amica non l'ha mai avuta.
"Fidati di me Erza, non ti nascondo nulla, stavo solo pensando, quando gli uomini hanno potere vogliono usarlo, e non sempre nel modo giusto, avevo solo paura che il vostro Master potesse distruggere la vostra felicità" terminò triste la rossa, Erza era sbalordita, si preoccupava così tanto conoscendoli così poco, il giorno prima aveva pianto per loro e adesso questo "Non devi preoccuparti, il Master Makarov non è così, fidati di me" la rassicurò l'amica.
"Però devo chiederti di non farmi altre domande su questa storia, io ti definisco una mia amica, ma non mi va di parlarne più, e per favore, non dire a nessuno di questa discussione, me lo puoi promettere?" Chiese guardandola fissa negli occhi.
"Certo, stai tranquilla, non ne farò parola con nessuno, te lo prometto... Ora che ne dici di tornare in gilda?" Le sorrise alzandosi e sgranchendosi le gambe.
"Hai ragione, andiamo" così dicendo entrambe si diressero nuovamente verso la gilda.

"Erza, Lucilla, finalmente, dove siete state?" era la voce di Lucy che subito accolse entrambe non appena misero piede in gilda.
"Uhm, siamo andate a fare una passeggiata, e una così bella giornata" le rispose Erza facendo di nascosto l'occhiolino a Lucilla che annuì silenziosa per poi avviarsi verso il Master "Le devo delle scuse per come mi sono comportata prima, non so cosa mi sia preso" gli disse guardandolo, chiedere scusa non era nel suo stile, ma in quella circostanza pareva accettabile.
"Ma figurati, tutti abbiamo i nostri scheletri nell'armadio" rispose lui gentile, che però si meritò uno sguardo indagatore dalla ragazza che poi corse verso la sua vittima preferita prendendo posto accanto a lui.
"Hai deciso di cambiare idea nei suoi confronti? Come mai questa decisione?" Chiese curioso il ragazzo e serio continuando a guardarsi attorno come se nulla fosse.
"E tu hai deciso di farti gli affari miei?" Rispose arrogante la ragazza "comunque non ho cambiato opinione... Tu che hai scoperto?" Chiese infine.
"Che il nome di Velstat ancora oggi viene pronunciato dai maghi sacri, della quale Makarov fa parte" rispose lui freddo, non sembrava più il solito allegro ragazzo, Lucilla invece a quell'affermazione lo guardò stranamente spaventata.
"Anche lui fa parte dei dieci maghi sacri? Ancora peggio" disse iniziando a dubitare della fiducia che l'amica riponeva nel proprio Master.
"Guarda che non sono tutti uguali, ci sono anche persone buone al mondo... Perché non provi a fidarti?" Terminò il ragazzo.
"Per ora mi fiderò di ciò che vedo, fino a quando si comporterà bene non avrò da ridire, poi vedremo... Dici che sospetta qualcosa?" Chiese infine guardando Niroh attendendo con ansia una risposta.
"Uhm, di sicuro è un uomo scaltro, qualcosa sospetta, ma dubito possa arrivare alla verità" disse guardandola, la ragazza non sembrava convinta "ehi, non preoccuparti, non scopriranno nulla, fidati di me" le posò le mani sulle guance e la guardò dritta negli occhi con un sorriso, cercò di tranquillizzarla e probabilmente ci riuscì.
Quei due nascondevano un segreto, un'oscuro segreto, qualcosa che si sarebbero tenuti dentro ad ogni costo, qualcosa che avrebbe fatto cambiare l'opinione di loro a tutti quanti.


Angolo dell'autore.
Ed ecco che sbucano le prime magagne, c'è sempre la fregatura dopotutto, e chissà cosa nascondono quei due, lo scoprirete. Alla prossima.

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Capitolo 7
*** Occhio ai sentimenti ***


Era da poco passata l'ora di pranzo, le ragazze avevano proposto a Lucilla di andare a mangiare fuori, ovviamente anche Niroh fu invitato, che però preferì declinare l'offerta per essere poi "Rapito" da quei tre scalmanati che in fin dei conti l'avevano preso in simpatia e lo portarono ad abbuffarsi per poi dare inizio a una consueta rissa, inutile dire che col ragazzo non era nemmeno divertente, stendeva tutti e tre usando solo una mano, il che lo rendeva più pericoloso di Erza, ma almeno aveva il buonsenso di non far loro del male, a contrario della rossa.
Si trovavano tutti in gilda quando Lucy comparve di fronte a Lucilla con in mano il manifesto di una missione.
"Lucilla, che ne dici di venire con me? Immagino tu abbia bisogno di soldi" le disse sventolandole il foglio di carta davanti al naso.
"Non è una brutta idea, fa vedere" la ragazza strappò di mano il manifesto alla bionda iniziando a leggere a bassa voce, in sostanza un paese li vicino era assalito da alcuni banditi che l'esercito non riusciva a prendere, più in basso lesse che la ricompensa era di addirittura cento mila jewels.
"Credo sia un'ottima offerta, oltretutto in questo periodo i soldi non mi servono, perciò puoi tenerti tutta la ricompensa" le disse lei.
"Non credo sia corretto dato il fatto che mi stai ospitando a casa tua, è giusto dividere" le rispose contrariata.
"Non c'è nessun problema, sei una mia ospite!" Le sorrise prendendola per mano e tirandola verso l'uscita già pronta per intraprendere quella missione.
"LUCYYYYY!" L'urlo di Natsu risuonò per tutta la stanza "posso venire con voi? Ti prego" la implorò il rosato con le mani unite in segno di preghiera assieme al gatto blu, nella stessa posizione.
"Ma Natsu, io voglio aiutare Lucilla ad ambientarsi e guadagnare qualcosa e..."
"Non preoccuparti Lucy, io voglio solo vedere se sono più forti le mie fiamme o le sue, non mi interessa della ricompensa" rispose interrompendola mentre Lucilla lo osservava perplessa, senza dubbio un ragazzo focoso, letteralmente.
"Beh, se la metti così, per te va bene?" Chiese infine guardando l'amica "Si si, nessun problema" rispose, a lei non interessava sinceramente, era contenta che Lucy le avesse chiesto di fare qualcosa assieme, non poteva passare le sue giornate a poltrire in gilda e approfittarsi del buon cuore altrui; Lucy lasciò le sue chiavi di casa a Lluvia in quanto sapeva che la ragazza sarebbe andata a dormire li dato che Gajill avrebbe ospitato ancora Niroh, ma non sapendo quando sarebbero tornati non voleva rischiare di doverla far aspettare, dopodiché tutti e quattro lasciarono la gilda per partire. 

"Gajill, smettila" 
"Gajill, piantala"
"Lasciami leggere in pace Gajill" la povera Levy era esasperata, anche se abituata ai continui scherzi del compagno, che a volte sapeva essere perfido nei suoi confronti, quando lui era nei dintorni lei non riusciva mai a leggere tranquilla, provava un gusto sfrenato a disturbarla e stuzzicarla.
"Ghihihi dai ammettilo che ti stai divertendo" ghignò il Dragon Slayer mentre con una mano picchiettava la testa della piccola Levy.
"Per nulla... E basta che mi fai deconcentrare" gli rispose lei spazientita.
"Che leggi gamberetto?" Le chiese fingendo di essere interessato.
"Smettila di chiamarmi così... Comunque un libro di storia" terminò lei senza distogliere lo sguardo dalla lettura, il compagno la osservava con sguardo indagatore "Uhm... Sai che è maleducazione farsi gli affari degli altri?" Le disse infine con un sorrisetto sarcastico.
"Di cosa stai parlando?" Chiese lei confusa.
"Oh so benissimo che stai rovistando nella vita dei due nuovi arrivati, non sono mica stupido" la rimbeccò lui, Levy arrossì, effettivamente era quello che stava facendo, a quelle parole si sentì leggermente in colpa "Non è che mi sto facendo gli affari loro, solo che è un'occasione più unica che rara questa e sto solo cercando di scoprire qualcosa in più" cercò di giustificarsi la corvina.
"Perché invece non chiedi ai diretti interessati anziché leggere di loro sui libri? Credo sarebbe più proficuo" le rispose di getto, l'idea era buona.
"Hai ragione, però non so, quando parlo con loro di alcune cose sul passato è come se... Se..."
"Come se stessero nascondendo qualcosa, vero?" Finì la frase per lei consapevole di quel che volesse dire, per tutta risposta la ragazza lo guardò sorpresa "Anche tu hai avuto la stessa sensazione?" Chiese infine.
"Si, a volte Niroh cambia sguardo quando si toccano certi argomenti, e il suo modo per chiudere la discussione è addormentarsi, anche se dubito lo faccia apposta" spiegò guardando l'amico che ovviamente stava facendo quel che meglio gli riusciva.
"Stessa cosa Lucilla, a volte si incupisce senza un apparente motivo" gli rispose la ragazza con un dito sotto il labbro, come se stesse pensando.
"Qualcosa c'è e non so tu, ma io ho intenzione di scoprirlo" col tempo aveva imparato a non fidarsi, in Niroh non vedeva nulla di male, e nemmeno in Lucilla, ma perché nascondere qualcosa? Anche se in fretta oramai erano diventati amici con tutti, secondo lui era qualcosa di oscuro, in realtà non gli interessava granché, ma in cuor suo temeva che ciò potesse danneggiare la gilda e i suoi compagni, e non poteva permetterlo.
"Si anche io sono curiosa, però Gajill non tirare troppo la corda, magari è qualcosa di personale che ancora non sono pronti a rivelarci, oppure è tutto frutto della nostra immaginazione" argomentò lei guardando il compagno che però non le stava dando retta confabulando tra se e se "Proverò ad agire stasera a casa, senza Lucilla nei dintorni non sono in grado di svegliarlo" niente, ormai era partito e non ascoltava più niente e nessuno, Levy sbuffò facendo spallucce, il solito Gajill.

"Beh dai, é stato facile" la sera era arrivata presto, il gruppo formato da Lucy, Natsu, Lucilla e il piccolo Happy era appena tornato a Magnolia "Beh Lucy, tu e Natsu non avete fatto granché, Lucilla ha steso subito quei banditi" Happy li stuzzicò come suo solito, non che avesse fatto chissà cosa.
"Non è colpa mia... Avevo ancora mal di pancia dal viaggio in treno" disse Natsu che al sol pensiero tornava ad essere bianco come un lenzuolo, la sua chinetosi non perdona.
"Tze, non credevo che un duro come te soffrisse così tanto per un po' di movimento" lo stuzzicò Lucilla, probabilmente in assenza di Niroh doveva prendersela con qualcuno.
"Comunque anche io avrei potuto metterli al tappeto con un colpo solo" cercò subito di darsi delle arie "Certo, come no" ironici all'unisono Lucy ed Happy scambiandosi uno sguardo di intesa.
Arrivati all'appartamento di Lucy le loro strade si divisero, la bionda si assicurò che il ragazzo non provasse come suo solito a intrufolarsi in casa sua e attese fino a quando non lo vide sparire in lontananza; una volta entrate trovarono Lluvia seduta sul divano in uno stato di dormiveglia mentre confabulava qualcosa "Ohh dolce Gray, sei così..."
"SVEGLIA LLUVIA, siamo tornate" le urlò a un centimetro dall'orecchio Lucy, facendola saltare quasi fino al soffitto.
"Lucy, Lucilla, bentornate, Lluvia ha cucinato anche per voi" disse loro la ragazza ripresasi dallo spavento.
"Che gentile che sei stata Lluvia, ma abbiamo già mangiato fuori, e Lucilla ha offerto tutto, spendendo metà della ricompensa" Lucy la guardò con sguardo accusatorio, non erano soldi suoi, ma doveva risparmiare qualcosa dopotutto "Che vuoi che ti dica, ti sono riconoscente per tutto quello che hai fatto per me" le rispose con una gentilezza quasi fuori dal comune trattandosi della violenta e irascibile Lucilla "ma dimmi un po' Lluvia: Gray è il ragazzo che ti piace?" Le chiese infine sedendosi accanto alla corvina, che a quella inaspettata domanda arrossì vigorosamente, chiaro segno che la rossa aveva colto nel segno.
"Ma che dici... Lluvia... Lluvia..." 
"Eddai Lluvia, lo sappiamo tutti che ti piace Gray, persino Natsu se ne è accorto" la bionda, che le si era seduta accanto sul divano, le stava dando delle pacchette col gomito, Lucilla invece la stava guardando con occhi socchiusi.
"Come se a te non interessasse Natsu" colpita e affondata, Lucy divenne un peperone "Cosa? Chi? A chi piace Natsu? A me? Ma che ti viene in mente eheheh" rise la ragazza, ma in modo convulsivo con tanto di tic all'occhio, come chi nasconde qualcosa.
"Oh suvvia, pensavi che non me ne accorgessi? Ho visto le occhiatine che gli lanci, e poi come ti preoccupi per lui" sorrise la rossa fiera di se e delle sue capacità, per tutta risposta Lucy iniziò a evaporare "sapete, quei due non mi sembrano proprio degli scienziati, dovreste farvi avanti voi" terminò, facendo aumentare il rossore sulla gote di entrambe.
"Ma Lluvia è troppo timida per queste cose"
"Io non so nemmeno come fare... Cioè non sono abituata..." Le risposero entrambe imbarazzate.
"Il segreto è essere se stesse, dovete solo fare un bel respiro e dichiararvi, è facile, e due belle ragazze come voi sicuramente non riceveranno un no" le tranquillizzò sicura di se, le due principessine innamorate si guardarono un attimo negli occhi, forse l'amica aveva ragione, ma a un tratto un lampo balenò nella testa di entrambe, una piccola vendetta "E dicci un po'" iniziò la bionda "come è stato con Niroh?" ecco, adesso era Lucilla quella in difficoltà, che subito spalancò gli occhi e arrossì, in quel momento avrebbe voluto sparire, ma le due ragazze l'avevano previsto, perciò la presero e la gettarono in mezzo a loro sul divano, non aveva più via di scampo "Volete sapere come mi chiese di sposarlo?" Sospirò la ragazza cedendo.
"SI!" Fu la risposta all'unisono entusiasta.
"Allora, vediamo un po'... Era un giorno come tanti altri, quell'idiota mi lasciò una lettera sotto la porta di casa, diceva di incontrarci a ridosso di un castello abbandonato nei pressi della nostra città, all'inizio ero titubante, poi però decisi di andare, una volta li lui mi sfidò a duello per dimostrare chi fosse il più forte della gilda... Inutile dirvi che lo massacrai, e mi divertì pure, e poi..." Arrossì ancora di più "E poi? Dai continua" la implorarono le due ragazze al limite della curiosità, Lucy stava persino sgranocchiando dei pop corn, nessuno ancora sa da dove fossero sbucati "E poi, mentre era ancora steso a terra mi disse che aveva vinto lui, allora io arrabbiata stavo già per dargliene di santa ragione, quando lui si inginocchiò davanti a me porgendomi una scatolina con dentro questo anello e facendomi la proposta" terminò portando la mano in avanti e mostrando un piccolo anellino all'anulare sinistro, nessuna si era accorta lo portasse, forse perché era una sottilissima fede in oro rosa che si mimetizzava perfettamente col colore della sua pelle.
"E cosa hai fatto tu?" Le chiese sempre più curiosa Lucy.
"Beh, se siamo sposati puoi dedurre che io abbia accettato... Chiariamoci, mi faceva pena e non volevo dirgli di no, altrimenti avrei rifiutato" si apprestò a chiarire la rossa, ma nessuna delle due ormai la stava ascoltando, entrambe avevano gli occhi lucidi e vedevano il tutto rose e fiori, per quanto fosse una proposta fuori dal comune era assai romantica.
"Che teneri!" Urlarono le due ragazze con vocina tenera, Lucilla era quasi disgustata.
"Però ammettilo dai, lui ti piace" le disse Lucy gongolando, ma la rossa preferì fuggire dalla morsa delle due amiche, probabilmente usando la magia "Credo sia ora di andare a dormire" disse divincolandosi lasciandole con un sorrisetto di approvazione, ma prima Lucy le ricordò di mettersi il pigiama, non voleva ritrovarsi anche il giorno dopo come quella mattina.

"Ma tu mangi solo pezzi di ferro?" Gajill e Niroh erano tornati a casa da diverso tempo, e quest'ultimo osservava il Dragon Slayer masticare chiodi e attrezzi vari.
"Mi piage" rispose a bocca piena e sbiascicando "C'è qualcosa che vorrei chiederti Niroh" disse non appena terminò la sua pesante cena.
"Ho già capito... Essia, ti dirò tutto" Niroh si sedette e prese a narrare "ti racconterò di quando chiesi a Lucilla di sposarmi" terminò, Gajill invece era confuso e sbalordito.
"Ma... In verità io volevo..."
"Era una giornata come tante altre" iniziò fermando l'amico con una solita frase da favola "e avevo deciso di farle la proposta, ma non sapevo come e temevo la sua reazione maligna, sopratutto se l'avessi fatto in pubblico... In quei giorni si discuteva su chi fosse il mago più forte della gilda, e i due maghi in cima alla classica eravamo io e Lucilla, così ebbi il lampo di genio" spiegò.
"E che facesti?" Chiese Gajill per nulla interessato, ma ormai tanto valeva farlo parlare, non avrebbe ottenuto nulla comunque.
"Allora le lasciai una lettera sotto la porta di casa dicendole di vederci in un luogo isolato di nostra conoscenza, sappi che la aspettai diverse ore e stavo sudando freddo oltre che essere timoroso, fino a quando lei non arrivò, a quel punto la sfidai a duello"
"E?" L'immagine di quei due combattere stuzzicò Gajill, si chiedeva chi fosse il più forte "E allora iniziammo a combattere, non durò molto, da gentiluomo che sono mi feci sconfiggere abbastanza in fretta, non potevo chiederle di sposarmi dopo averla sconfitta, e poi mi inginocchiai e le feci la proposta... Ricordo che scoppiò a piangere, ma questo non dirglielo, potrebbe arrabbiarsi" terminò ridendo di gusto.
"Bella storia, ma in verità non era questo che volevo chiederti" gli rispose esterrefatto Gajill, alla fine anche se non lo aveva chiesto era contento che gli avesse raccontato quella storia, forse si era sbagliato sul suo conto, ma ormai.
"Come no? Ah scusami, devo aver capito male, pensavo che volessi una specie di consiglio per dichiararti a Levy" rispose, inutile dirvi come era la faccia di Gajill, indescrivibile "Ma che diavolo? Di cosa cavolo stai parlando?" Urlò lui.
"Ma dai Gajill, si vede lontano un miglio che quella ragazza ti piace, passi sempre il tuo tempo con lei, la stuzzichi, a te piace e non puoi negarlo" effettivamente aveva ragione, non poteva negarlo, e invece lo fece, per nulla al mondo Gajill avrebbe ammesso una cosa del genere.
"Questo non è assolutamente vero, anzi, io... Io..." L'impassibile drago era rimasto senza parole, non era pronto a delle accuse del genere "ho sonno, vado a dormire" disse divincolandosi.
"Ma non dovevi chiedermi qualcosa?" Gli chiese, ma non ricevette risposta tanto Gajill era immerso nei suoi pensieri e nella vergogna, non gli ci volle molto per addormentarsi, anzi, crollò quasi immediatamente, e anche quella sera la scampò, ma sarebbe sempre andata così?


Angolo dell'autore:
Ed eccoci di nuovo qui, questo capitolo l'ho scritto cercando di inquadrare queste coppiette di Fairy Tail, dico subito che la coppia Natsu/Lucy non mi piace granché, però per rendere la storia più scorrevole ho preferito, le altre invece le adoro e anche se la storia non è incentrata su loro danno quel pizzico in più che non guasta. Alla prossima.

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Capitolo 8
*** Agli ordini ***


Quel giorno le ragazze si svegliarono più tardi del solito, Lucy e Lucilla erano stanche dalla missione del giorno prima e Lluvia non era la classica ragazza che puntava la sveglia all'alba, dopotutto abitava con Gajill.
Le tre si alzarono con calma, per poi non appena notata l'ora prepararsi di fretta e furia e uscire di casa correndo: arrivarono in gilda col fiatone, prima di varcare la soglia si ricomposero un po', Lucilla entrò per prima, con sguardo austero, come suo solito, mentre Lucy e Lluvia la seguivano guardandosi attorno visibilmente provate, come se stessero cercando qualcuno.
Gajill e Niroh erano già arrivati, il che era strano, o aveva trovato un modo per svegliarlo o aveva fatto da se; quel giorno anche Niroh si era cambiato: Portava una veste bianca con una giacchetta senza maniche nera, i pantaloni erano molto semplici e di color caffè, il tutto gli donava molto, era casual, ma comunque elegante. Sul braccio si poteva vedere quello che sembrava essere lo stesso tatuaggio che Lucilla portava sulla schiena, sembrava essere di color nero, ma sbiadito, come se il tempo gli avesse portato via il colore.
"Sei andato a rubare in un negozio da quattro soldi?" Lo stuzzicò la rossa, in realtà stava molto bene.
"Oh ciao Lu... No in realtà sono vestiti di Gajill, ha detto che glieli ha regalati Lluvia, ma non li ha mai indossati non essendo il suo genere" spiegò sorridente, la ragazza guardò l'amica dai lunghi capelli blu con un sorriso "Già, sono davvero brave persone" pensò.
"Lucyyyyy, andiamo in missione?" Natsu comparì alle spalle della bionda come un fantasma, ciò fece quasi svenire la ragazza che oltre a essere spaventata si sentiva terribilmente a disagio per la discussione avuta la sera prima con Lucilla, e non era l'unica.
"Già Lucy, la testa calda ha avuto una buona idea" Gray comparve anch'egli dal nulla, facendo andare in iper ventilazione Lluvia che lo guardava con occhi a cuore.
"Come mi hai chiamato ghiacciolo?" Ed ecco che ricominciarono a litigare, un ottimo momento per fuggire via, se non fosse che Lucilla le bloccò quasi subito "Eh no ragazze, non scapperete" disse lei bloccandole entrambe per le braccia, era un'ottima occasione "voi due, venite qua" disse tenendo a braccetto le ragazze mentre i due litiganti discutevano "allora, farete così: voi quattro adesso guardate in bacheca e cercate una bella missioncina, magari qualcosa di lungo, intesi?" Terminò, dagli sguardi che le lanciavano i ragazzi parevano confusi, ma approvavano, non ci vedevano nulla di male, invece le ragazze si stavano dimenando come pazze, più volte erano andate in missione insieme ai ragazzi, ma dopo quella sera le cose erano cambiate, erano tremendamente imbarazzate.
"Lucilla, Lluvia non crede sia una buona idea"
"Non se ne parla... Poi ho da fare, non posso andare in missione" cercavano in ogni modo di uscire da quella brutta situazione, Lucilla invece era tranquillissima.
"Voi due farete come vi dico" disse loro sottovoce ad occhi chiusi "altrimenti vi farò vedere come sono quando mi arrabbio sul serio" terminò con un ghigno malefico mostrando un solo occhio di un sanguigno color rosso, le ragazze ora erano a un bivio, andare in missione coi due ragazzi per la quale provavano qualcosa o stare li a farsi torturare con chissà quale magia; la scelta non si fece attendere molto, a malincuore si diressero verso la bacheca degli annunci.
"Che stai cercando di fare?" Chiese Niroh alla ragazza che aveva le braccia incrociate e pareva soddisfatta "Quelle due sono cotte dei loro compagni, ma quelli sono quasi più tonti di te e non l'hanno ancora notato, gli serviva una spinta" rispose continuando a guardare il gruppetto di amici.
"Ah, giochi a fare Cupido... Pensa un po', anche Gajill prova qualcosa per Levy" le rispose lui scatenando la curiosità della rossa "Davvero? Quando si parla di destino, il diavolo e l'acqua santa proprio" ironizzò, aveva notato una certa attrazione di Levy nei confronti dell'oscuro Gajill, ma non pensava fosse reciproco, per questo preferì non dirle nulla, meglio rimanere nel dubbio che avere il cuore spezzato, ne fu sollevata.
"Un po' come noi due" Niroh si pose alle spalle della ragazza cingendole i fianchi con le mani, a Lucilla piacque essere stretta, anche se leggermente, era un contatto che non aveva più da diverso tempo, se vogliamo essere pignoli circa 600 anni, ma erano ancora in gilda ed effusioni simili in pubblico non erano contemplate, per questo si staccò in fretta senza dire nulla, controvoglia però, niente insulti e ramanzine nei confronti del ragazzo.
"Abbiamo trovato un incarico!" Una raggiante Lucy comparve, forse si era arresa all'evidenza e cercava di accettarlo, ma non Lluvia, che tra svenimenti e sogni ad occhi aperti sembrava stregata "se partiamo adesso dovremmo essere di ritorno nel pomeriggio di domani... Pensi che vada bene?" Chiese timida all'amica lasciando intendere.
"Domani eh? Beh quindi che state aspettando? Su su forza, in marcia" e con tanto di dito puntato ordinò alla banda di partire, era quasi divertita da tutto ciò.
"Agli ordini!" Tutti e quattro si misero nella classica posa del saluto militare per poi partire, dal fondo della sala lo sguardo di Erza era perplesso e sorpreso, Niroh rideva di quella buffa situazione, sopratutto perché sapeva il motivo di quella messa in scena.
"Ed anche questa è andata... Tu che pensi di fare per Levy e il burbero?" Chiese assicurandosi che nessuno potesse sentirli.
"Assolutamente nulla, non voglio forzare le cose, se deve accadere accadrà" rispose saggio.
"Stai per caso dicendo che dovrei farmi gli affari miei" ringhiò la ragazza.
"Non dico questo, tu hai i tuoi metodi e io i miei" spiegò cercando di calmarla, Lucilla stette in silenzio per qualche secondo, come se fosse in una specie di mondo a se stante "Perché facciamo tutto questo?" Chiese malinconica con sguardo fisso e voce bassa "non è semplice gratitudine, quando sono con loro sento qualcosa dentro di me che non ho mai provato prima" terminò.
"La verità è che non lo so nemmeno io, sento di potermi fidare, per la prima volta credo di essermi fatto degli amici" rispose poggiando un braccio sulla spalla della rossa, che si girò a guardarlo, estremamente scura in volto.
"E se non fosse così Niroh? E se in verità tutto ciò fosse una farsa, se stessimo solo cercando in qualche modo di dimenticare, se fosse tutto una mera illusione?" Disse d'un fiato con una lacrima che le solcava il viso "io non voglio far loro del male, non voglio Niroh" terminò cascandogli al collo in lacrime, lacrime che tentava di contenere, non voleva mostrarsi debole, ma non ci riusciva, lui era l'unico a sapere e l'unico con la quale poteva aprirsi completamente.
"Lu, andava fatto, non abbiamo avuto scelta" cercò di risollevarla.
"Non abbiamo avuto scelta... Continuiamo a ripeterci queste parole come a voler giustificare le nostre azioni... È stata tutta colpa mia e sei stato tu quello a rimetterci..." Terminò malinconica.
"No, se abbiamo commesso un crimine l'abbiamo fatto in due... Ma ormai piangersi addosso non serve, quel che è stato è stato... Forse tutto questo, viaggiare avanti nel tempo e ritrovarci qui è una chance, un nuovo inizio... Il passato è passato Lu, e dovremmo lasciarcelo alle spalle" terminò con un sorriso avvicinandosi al volto della ragazza, che a sua volta non indietreggiò, anzi, avanzò anche lei, ormai le loro labbra si sfioravano.
"ODDIO ADESSO SI BACIANO!" La voce di Cana fece ridestare i due, che girandosi si ritrovarono una ventina di occhi addosso, tutti li a pochi metri da loro ad aspettare, tra cui quelli di Erza e Mirajane "Brava Cana, hai rovinato il momento" la rimproverò Macao, Lucilla era rossa e poggiandosi le mani sul viso come a volerlo rinfrescare dal pianto di prima fuggì via di fretta e furia, imprecando sottovoce contro il povero Niroh, che però sorrideva beato.
"E niente" sospirò ridendo guardando gli amici, mentre il Master non si era perso nemmeno un attimo di quella vignetta.
"C'è qualcosa che non va" pensò.


Angolo dell'autore:
Ed eccomi qui, capitolo un po' corto a confronto degli altri, ma è venuto così e non sono riuscito a modificarlo, a fantasia oggi sono messo male, comunque spero possa piacervi. Alla prossima.

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Capitolo 9
*** Sempre i soliti ***


"Dannazione Natsu smettila di sbavare dovunque" Gray urlava contro il compagno, si trovavano sul treno assieme a Lucy e Lluvia, sedevano ognuna di fronte al proprio amato, e se Lucy aveva superato il suo momento di imbarazzo usando pensieri positivi per Lluvia non era così, ma Gray era troppo preso dal compagno sofferente per accorgersene.
"Non mi sgento beme" il rosato con la bava alla bocca cercava di formulare parole di senso compiuto, con scarsi risultati.
"Dai Gray non prendertela con lui, si vede che sta male" Lucy sedò la lite difendendo il suo amatissimo Natsu, che cercò di sorriderle a suo modo, facendole perdere un battito, mentre invece Lluvia la guardava maligna, contrariata per l'aver sgridato il suo dolce Gray "A proposito Lucy, qual'è la nostra missione?" Chiese il ragazzo che si era già tolto la camicia, Lluvia stava iniziando a bollire.
"Ah già, allora... Dobbiamo intrattenere dei bambini per una festa di compleanno" disse lei, notando lo sguardo sorpreso e contrariato dell'amico, persino Natsu si riprese dalla sua nausea "Come? Niente combattimenti?" Chiese un po' dispiaciuto.
"Perché dovrei rendermi ridicolo davanti a dei mocciosi?" Chiese grintoso Gray pentito per aver intrapreso quell'incarico.
"Ve lo spiegò subito, il cliente paga 300 mila jewels" a quelle parole persino Lluvia prese a guardarla sorpresa, era una somma incredibile per una missione del genere che non dovrebbe comportare rischi, pensò che probabilmente dovevano essere dei ricconi.
"Beh, per una ricompensa così generosa ne varrà la pena, grazie al cielo abbiamo Happy" esclamò Gray guardandosi attorno, il buffo gattino blu sarebbe stato un perfetto passatempo per dei bambini "un attimo... Dov'è Happy?" Chiese infine non vedendolo. 
"È rimasto in città, ha scoperto che Charle è tornata e ha deciso di portarle del pesce" rispose Lucy facendo spallucce, povero gattino innamorato, anche se alla fine la sua situazione non era diversa.
"Guindi anghe Wendy è dornata" sbraitò Natsu ancora in preda a conati di vomito.
"Lluvia l'ha vista pochi giorni fa, ha detto che si sarebbe riposata prima di tornare in gilda" spiegò la ragazza, arrossendo ogni qual volta incrociava lo sguardo con Gray "Beh, è pur sempre una bambina" concluse quest'ultimo.

Una volta scesi dal treno diedero il tempo a Natsu per riprendersi, dopodiché si diressero verso la meta, che era un'enorme villa immersa nel verde, prova lampante che i proprietari fossero pieni di soldi; i quattro bussarono e attesero qualche secondo, dopodiché la porta si aprì "Benvenuti, voi dovete essere i maghi di Fairy Tail" un signore anziano, sui settant'anni aprì la porta della sontuosa reggia "sono il mittente del vostro incarico, e questi sono i miei due nipotini" facendosi da parte scoprì dietro di lui due bambini, un maschio e una femmina, circa dell'età di Wendy, entrambi biondissimi e con gli occhi azzurri, le ragazze li salutavano con la mano proprio come si fa coi bimbi,  mentre Natsu e Gray erano come al solito indifferenti; la casa era veramente enorme, con decine di stanze, a Lucy sembrava di esser tornata nell'abitazione di famiglia, nel salone venne allestito una specie di palcoscenico dove i nostri amici si sarebbero dovuti esibire.
"Qui fanno le cose in grande eh?" Ironizzò Gray.
"Sono tutto un fuoco, non vedo l'ora di iniziare" commentò Natsu euforico, quella missione si stava rivelando più divertente del previsto.
"Ecco a voi un piccolo copione di quel che dovrete recitare, è una favola per bambini" l'anziano comparve donando alcuni fogli di carta ai quattro che presero a leggere, era una storiella semplice con una trama quasi banale, nulla poteva andare storto.
Già, nulla poteva andare storto...

I preparativi per lo spettacolo erano terminati, tutti gli amici e amiche dei due festeggiati si erano radunati, dietro le quinte i maghi indossavano già i costumi di scena, Natsu era vestito da forno, non aveva capito il perché non avendo letto il copione, era tutto pronto, il sipario si aprì.
"Ohhh fratello mio, perché siamo in questa foresta oscura?" Lucy si era immedesimata perfettamente nella parte.
"Non so sorella, proviamo a chiedere informazioni in quella capanna fatta di dolci" Gray invece non aveva capito nulla, recitava davvero male, per questo si meritò un'occhiataccia da Lucy.
"Venite bambini venite nella mia casetta fatta da pan di zenzero" Lluvia se la cavava benino, meglio del freddo Gray.
"Siete per caso una strega?" E ancora stava sbagliando le battute.
"Io... Io sono... Oh dolce Gray" ecco, ora anche Lluvia aveva perso il senno pensando a quanto Gray fosse bello vestito in quel modo.
"E io sono un forno cattivissimo che vi vuole mangiare tutti!" Comparve anche Natsu sputando fiamme dalla bocca, ovviamente il peggiore fra tutti, i bambini erano perplessi e Lucy invece stava per avere una crisi isterica.
"Oh no il forno cattivo, qui ci vuole del ghiaccio" disse Gray mettendosi in posizione.
"No dolce Gray, contro il fuoco ci vuole l'acqua" urlò Lluvia ponendosi davanti all'amato.
"E contro tre idioti invece ci vuole Tauros" esclamò Lucy invocando lo spirito stellare che subito comparve "dai una sistemata a quei cattivoni" disse cercando di sistemare quel pasticcio.
"Agli ordini Lucy" rispose l'enorme toro armato di ascia avventandosi sul disgraziato Natsu, che rispose all'attacco, colpendo però Gray, che a sua volta contrattaccò sotto l'occhio vigile e incantato di Lluvia che si preoccupava per lui; alla fine della fiera il palcoscenico era distrutto, Lucy aveva una ciocca di capelli in fiamme e Natsu e Gray continuarono a litigare e insultarsi anche dopo la chiusura del sipario, ma almeno i bambini sembravano felici, applaudivano e ridevano rumorosamente.

"Beh, tutto è bene quel che finisce bene, no Lucy?" Esclamò Natsu, si stavano dirigendo al treno per tornare a casa, alla fine il ricco proprietario, benché gli avessero distrutto mezza, casa decise di pagarli comunque in quanto i due nipotini erano al settimo cielo e nessuno si era fatto male.
"Si, ma... La prossima volta potreste fare le cose fatte bene?" Piagnucolò Lucy.
"Tutta colpa di quella testa calda, non sa recitare" disse Gray.
"Parli proprio tu nudista da strapazzo" gli tirò una testata Natsu.
"Oh povero dolce Gray" disse Lluvia.
"Oh povera dolce Lucy" ribattè frignando la bionda, però alla fine senza un motivo scoppiò a ridere, una risata contagiosa dato che tutti la seguirono a ruota, bisognava ammettere che sapevano divertirsi, quella vicenda aveva fatto tornare tutto alla normalità, sentiva anche di essersi avvicinata a Natsu, anche se per lui le cose non sembravano esser cambiate, invece Lluvia e Gray sembravano più uniti di prima, chiacchieravano allegramente, anche se ancora nulla di romantico o che andasse oltre la semplice amicizia, ma era un inizio.
Una volta saliti sul treno presero posto, questa volta Lluvia e Gray si misero fianco a fianco, Lucy sorrise per poi arrossire al pensiero di stare affianco a Natsu, che però era troppo preso a vomitare; a un certo punto un lampo di luce proprio di fianco alla bionda accecò i presenti, ne comparve un ragazzo che tutti conoscevano, in giacca e cravatta e dai lunghi capelli arancioni.
"Leo! Che ci fai qui? È successo qualcosa?" Chiese Lucy sorpresa di vedere lo spirito stellare.
"No no, non è successo nulla, ma devo parlarvi" rispose serio.
"Parlarci di cosa Lo... Ehm, Leo?" Chiese Gray, ancora non si era abituato.
"Devo parlarvi di quei due ragazzi del passato, Niroh e Lucilla" spiegò "da quando sono arrivati ho deciso di fare alcune ricerche su di loro, sapete, per sicurezza" disse.
"E cosa hai scoperto?" Chiese Lucy leggermente preoccupata, aveva paura che l'amico stesse per dar loro una brutta notizia "Niente, assolutamente nulla" rispose con calma snervante.
"E sei venuto fin qui per dirci questo?" Chiese Gray leggermente spazientito, non aveva senso scomodarsi.
"È proprio questo il punto, oltre a quello che già sapete di loro non c'è nulla, spezzoni di vita privata fino al loro matrimonio e poi la scomparsa... La cosa strana è che c'è un buco di alcuni anni da quando si sono sposati a quando sono spariti per poi riapparire qui" terminò preoccupato.
"Non può essere semplicemente un periodo di tempo in cui hanno deciso di prendersi del tempo libero?" Chiese innocente Lluvia, molto interessata a quella discussione.
"Si, potrebbe essere, ma due maghi così potenti, forse i più forti di quell'epoca non possono semplicemente esser spariti per anni per poi ricomparire e sparire subito dopo, non ha senso, nemmeno Crux ha memoria di quegli anni" cercò di far capire agli amici, che stavano iniziando a ragionare, effettivamente non aveva senso, qualcosa non quadrava.
"Cosa pensi?" Chiese Lucy all'amico.
"Non so cosa pensare, li ho osservati in questi giorni, non mi sembrano malintenzionati, ma nascondono qualcosa... E deve essere qualcosa di estremamente importante per aver cancellato un'intera pagina della storia" terminò.
"Cercheremo di fare luce su questa faccenda allora" disse Gray entusiasta.
"Già, Levy magari saprà aiutarci"
"Ne dubito Lucy, ma potete provare, però fate attenzione, avete visto quanto quei due siano straordinariamente potenti, potrebbero mettere a ferro e fuoco lo zodiaco intero volendo" se persino gli immortali spiriti stellari li temevano non c'era da star tranquilli, ma cosa potevano nascondere di così importante? Così dicendo Leo si dileguò così come era arrivato, lasciando i quattro nel dubbio "Lluvia non capisce, Lucilla è sempre così gentile" disse con voce malinconica.
"Non preoccuparti Lluvia, il fatto che abbiano un segreto non significa che siano cattivi" la rassicurò Gray stringendole una mano, la ragazza avvampò, forse le cose stavano davvero cambiando.
"Avere un segreto non significa esser cattivi... Sarà vero?" Pensò Lucy che cercava sempre il buono nelle persone, ma aveva un brutto presentimento.


Angolo dell'autore:
E rieccoci qui, nuovo capitolo incentrato su protagonisti principali di Fairy Tail, un capitolo che spero vi faccia sorridere, qualcosa di buffo tanto per cambiare, ricordando però il fulcro della storia, ossia quel qualcosa di losco che i due nuovi amici nascondono. Alla prossima.

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Capitolo 10
*** Perché un demone non bastava ***


La gilda pareva silenziosa senza quei due casinisti di Natsu e Gray, e anche se Gajill non era in missione mancava la sua presenza, era comparso quella mattina e non appena arrivò Levy scomparve nel nulla, a volte tornava, faceva avanti e indietro e poi spariva di nuovo, nessuno ci fece caso più di tanto, era sempre stato un tipo di poche parole e solitario, però una certa ragazza era stranita da quel comportamento insolito, forse perché abituata a vederselo ronzare attorno di continuo "Chissà che ha" pensò Levy osservando Gajill che non si fermava neanche un secondo "non mi ha ancora rivolto parola e mi sta alla larga da tutto il giorno... Ma cosa gli ho fatto di male?" Si sentiva triste anche se non lo dava a vedere, lei si divertiva quando lui la stuzzicava, per quanto le piacesse leggere preferiva passare il tempo assieme al Dragon Slayer, anche se litigavano sempre era solo un modo per stare insieme, non lo negava a se stessa, Gajill le piaceva, e molto, e quella giornata si stava rivelando una delle più brutte della sua vita, temeva di aver fatto qualcosa di male, o peggio, che lui avesse mangiato la foglia e la stesse evitando proprio perché non interessato a lei, questo le avrebbe fatto ancora più male; dal canto suo il drago invece era su di giri, ancora stava pensando a quello che Niroh gli disse la sera prima, aveva mille pensieri per la testa "diavolo diavolo diavolo, devo fare qualcosa... No, devo starle alla larga... Respira Gajill, va tutto bene" pensava mentre non si fermava un secondo, poco prima aveva incrociato lo sguardo di Levy e per poco non gli venne un attacco di panico "devo solo stare calmo, magari vado in missione, si, una bella missione che mi porti lontano da qui per alcuni giorni, è perfetto... Oh no dannazione, non riesco nemmeno a ragionare e voglio andare in missione? Diamine!" Imprecò senza nemmeno rendersene conto ad alta voce.
"Ehm... Gajill, ti senti bene?" Lily, che stava volteggiando con molti punti interrogativi sulla testa chiese leggermente preoccupato all'amico che nemmeno si era reso conto della sua presenza e lo fissò per qualche secondo sbigottito "Certo che sto bene, non ho nulla, ti sembra abbia qualcosa? Beh ti sbagli" rispose nervoso e sudando per poi andarsene di fretta e furia lasciando il povero gattino con un sopracciglio alzato.

Niroh stava come al solito schiacciando un pisolino quando venne svegliato da una come al solito furente Lucilla "Svegliati idiota" urlò la ragazza, dal giorno prima si era ripresa, le bastava non parlarne più per tornare alla normalità, magari fare qualcosa "io devo uscire per delle commissioni... E tu dovresti trovarti un lavoro" lo rimbeccò coi suoi soliti modi di fare poco garbati.
"Vorrei assumere un incarico Lu, ma non facendo parte della gilda non posso accettare delle missioni personalmente" spiegò ancora assonnato il povero ragazzo, effettivamente poteva partecipare a missioni prese da altri, ma nessuno glielo chiedeva, o forse lo facevano, ma lui era troppo preso a dormire.
"Ed è per questo che voglio farvi una proposta" il Master comparì quasi dal nulla, data la sua statura è comprensibile "che ne direste di entrare a far parte della gilda di Fairy Tail?" Chiese infine, l'intero salone, dapprima rumoroso cadde tutto a un tratto nel silenzio, ogni presente lo fissava, e i più sorpresi erano Niroh e Lucilla, che furono letteralmente colti alla sprovvista.
"E... Entrare a far parte della gilda?" Chiese balbettando la rossa.
"Esattamente, credo che qui tutti ne sarebbero felici, ormai fate parte della famiglia, bisogna solo ufficializzarlo" terminò sorridente come suo solito, i ragazzi erano ancora scossi.
"La famiglia" iniziò con voce tremolante Lucilla "io... Non ho mai avuto una famiglia" disse inespressiva.
"Master noi apprezziamo la sua offerta... Ma vorremmo pensarci un po' su... Sa, per noi è ancora tutto nuovo" spiegò Niroh, quella situazione lo metteva leggermente a disagio, non si aspettava certo una simile proposta.
"Prendetevi tutto il tempo che volete" rispose il Master tornando comodo a sedere, Lucilla era ancora pensierosa e anche Niroh.
"Io esco, torno fra un po', tu... Tu fai come ti pare" disse ancora leggermente scossa "Ehi Lucilla, ti dispiace se ti accompagno?" Era la voce di Erza che la fermò subito, Lucilla sospettava che la proposta del Master e la richiesta di Erza fossero collegate, ma non rifiutò, fra tutte Erza era quella con la quale aveva legato di più, sentiva con lei un legame profondo, come quello tra sorelle, in verità non sapeva bene cosa si provasse a stringere amicizie così profonde da somigliare ai legami di parentela, ma Erza le infondeva fiducia, era come una parte di lei separata dal suo corpo, una metà mancante.

Niroh, che dopo il brusco risveglio a suon di cazzotti di Lucilla e la proposta inaspettata del Master era troppo pensieroso per dormire decise  di bere qualcosa.
"Mira, mi daresti un boccale di birra per favore?" Chiese poco formale, ma estremamente gentile e cortese, la sorridente barista riempì un bicchiere fino all'orlo e lo porse educatamente al ragazzo "Grazie mille... Mira, posso chiederti una cosa?" Chiese dopo un bel sorso.
"Certo che si, chiedi pure" sorrise la ragazza.
"Tu sei una maga di questa gilda, eppure non ti ho ancora vista prendere incarichi, c'è un motivo in particolare o preferisci servire qui?" Chiese infine.
"Ho capito... Vedi, io utilizzo la magia del Trick Over, possiedo il Satan Soul che è una trasformazione molto potente, ma a volte non riesco a controllarmi e potrei diventare pericolosa... Un po' come te e il tuo potere negli occhi... E poi si, preferisco stare qui e servire gli altri" spiegò la ragazza cercando quella similitudine e sorridendo.
"Capisco, beh, è un po' diverso, ma ho capito" rispose continuando a sorseggiare la sua bevanda.
"A proposito di questo, ti va di parlarmi di quel tuo potere?" Chiese un po' timida lei, era da tempo che voleva chiederglielo, sia perché curiosa e sia perché spinta dal Master, era difficile nascondere qualcosa ai dolci occhi di Mira.
"È una storia un po' lunga, sicura di volerla sentire?" Chiese lui già pronto a una risposta affermativa.
"Certo, sono molto curiosa" rispose lei poggiandosi al bancone smettendo di pulire.
"Allora, tutto iniziò 600 anni fa, ai miei tempi, io possiedo una magia che già li veniva definita antica e quasi perduta, questa magia si chiama Soul Chain e mi permette di intrappolare lo spirito di qualsiasi creatura tramite gli occhi, che qualcuno ha giustamente definito lo specchio dell'anima, però posso utilizzarla solo un numero di volte pari agli occhi che possiedo, e nel mio caso sono ovviamente due" spiegò, Mira lo guardava affascinata e anche il Master seguiva con attenzione senza però farsi notare "anche se questa magia mi appartiene la conoscevo poco, non sapevo realmente come funzionasse, e non mi piaceva l'idea di intrappolare per sempre l'anima di qualcuno, così non la usai mai... Fino a quando non mi venne affidata una missione, una specie di battesimo del fuoco, ero ancora un novellino e mi venne richiesto di sconfiggere un potentissimo demone dell'ira, un po' come quello del tuo Satan Soul immagino, ma era dannatamente potente e così decisi di intrappolare l'anima di quel mostro nel mio occhio destro in modo che non fosse più un problema per nessuno, ma anche quando si trovava dentro di me lui continuava a combattere bramando di poter uscire, e a volte ci riusciva, ed era inarrestabile... Tempo dopo andai da uno stregone molto saggio per trovare una soluzione al mio problema, con tutto quel potere ero pericoloso per me e gli altri, e non volevo fare del male a nessuno, questi mi disse di trovare un altro demone, ancora più potente, ne trovai uno, forse il più tremendo fra tutti, lo chiamavano il demone dell'odio apatico, ma per quanto fosse mostruosamente forte niente poteva resistere al mio incantesimo, così lo intrappolai... I vantaggi furono che imparai a controllare il demone dell'ira sfruttando il potere del demone dell'odio, ma lo svantaggio è che non posso controllare quest'ultimo, anche se è più tranquillo e gestibile, non gli interessa essere libero, ma se perdessi il controllo i risultati sarebbero catastrofici" terminò il suo racconto.
"Ed è per questo che devi tenere una mano sull'occhio quando cambi sguardo?" Chiese Mira.
"Esatto, quando mi arrabbio il demone dell'ira nell'occhio destro si scatena, ma questo non è un problema, potrei richiamarlo anche ora senza essere un reale pericolo, ora riesco a controllarmi quasi perfettamente e sfruttare la sua potenza, il punto è che svegliato uno si ridesta anche l'altro, e lui non posso controllarlo" spiegò, si vedeva dal suo sguardo che dietro tutta la sua gentilezza si nascondeva la malvagità di non uno, ma ben due mostri che dimoravano nel suo corpo, aveva smesso di combattere i suoi demoni interiori preferendo accettare quel che era dovuto diventare, la strada più semplice per una volta sembrava essersi rivelata quella giusta, o perlomeno aveva scelto il male minore.
"E dimmi figliolo" il Master si intromise "questo tuo lato oscuro del demone dell'odio ha mai preso il sopravvento?" chiese infine, Niroh lo guardò per un attimo, scrutandolo in ogni minimo dettaglio "No, non è mai accaduto" rispose, ma per quanto fosse bravo a rigirare le frittate non era bravo a mentire, il Master lo sapeva, ma non disse nulla, come se facesse finta di credergli, ora aveva una mezza idea di cosa potesse essere quel qualcosa che si sentiva.
"Niroh!" L'urlo di Natsu risuonò per l'intera stanza "tu ci devi delle spiegazioni" urlò arrivando proprio di fronte all'amico che lo guardava perplesso.
"Bentornati ragazzi"
"Sai Natsu, con indagare non intendevamo proprio questo" lo rimbeccò disperata Lucy.
"Tu ci nascondi qualcosa, cosa?" Chiese Natsu prepotente come suo solito, ci fosse stata Lucilla sarebbe esplosa, ma Niroh sorrideva calmissimo.
"Hai ragione Natsu, nascondo qualcosa" iniziò cupo e scuro, tutte le orecchie si drizzarono "e quel qualcosa è che..." Silenzio.
"Che?!" Un coro si levò.
"LUCY È INNAMORATA DI TE!" Urlò a squarciagola, all'improvviso accadde qualcosa di magico, al Master cadde letteralmente la mascella, Gray era in terra a rotolarsi dalla risate mentre Lluvia lo guardava con occhi a cuoricino, Mira era perplessa, quasi quanto lo stesso Natsu, ma la migliore era Lucy, bianca come un lenzuolo, un cadavere avrebbe avuto più vitalità.
"Tu... Tu... Brutto..." Non appena si riprese divenne una furia, quella reazione fece cadere dalla sedia Niroh, che adesso faceva compagnia a Gray in una risata isterica.
"Lucy... Ma che significa che sei innamorata di me?" Chiese l'ingenuo Natsu guardando l'amica che arrossì vigorosamente "Io... Io..." Non sapeva che dire, tutto ciò era assurdo, in preda al panico decise che l'unica cosa da fare era fuggire via, Natsu senza pensarci troppo decise di seguirla.
"Che ridere, ti sei superato Niroh" disse Gray una volta ripresosi e asciugandosi una fugace lacrima.
"Ho solo detto la verità, non ci sarebbe mai arrivato da solo altrimenti" rispose, in verità l'aveva scampata bella, ormai quella strategia era appurato fosse più che valida.
"Natsu è un imbranato, chiunque se ne sarebbe accorto" disse, Niroh lo guardò un attimo per poi posare lo sguardo su Lluvia e trattenere una risata.
"Da che pulpito" terminò osservandoli, criticava Natsu, però non si era mai accorto di Lluvia.
"Ma che" Gray era perplesso, aveva notato lo sguardo dell'amico verso la ragazza "Lluvia, devi dirmi qualcosa?" Chiese girandosi a fissare la compagna.
"Oh dolce Gray" gongolò la ragazza.
"Awwww, sono proprio pazzi in questa gilda" pensò Niroh chiudendo gli occhi e addormentandosi.


Angolo dell'autore:
Scusate se ho tardato a pubblicare, ci ho messo più del previsto, avevo il capitolo in testa eppure continuavo a cambiare e correggere, spero possa piacervi, siamo in dirittura di arrivo per la fine del mistero, la verità verrà presto a galla. Alla prossima.

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Capitolo 11
*** Oscillando tra bene e male ***


Era una bellissima giornata a Magnolia, il sole splendeva alto nel cielo e a ogni angolo delle strade si sentiva un dolce profumo di fiori, Lucilla ne era affascinata ogni volta di più, quel luogo era così sereno, non come nel suo vecchio mondo, che di bello non aveva nulla, o forse qualcosa c'era, sparito però nel fuoco e nel sadismo.
"Lucilla, cosa devi comprare?" Chiese Erza all'amica, la stava accompagnando per negozi.
"Uhm, Lucy e Lluvia sono partite e mi hanno lasciato le chiavi di casa, pensavo in qualche modo di ringraziarle con un regalo " spiegò la ragazza, Erza pareva entusiasta "Che bel pensiero, hai già in mente qualcosa?" Chiese sorridente.
"In verità no... Infatti sono contenta tu ti sia offerta per accompagnarmi" le rispose, sicuramente Erza le conosceva meglio di lei, avrebbe saputo aiutarla, é da qui che si poteva notare il cambiamento di Lucilla, sorrideva molto più spesso ed era anche meno scontrosa e chiusa in se stessa, solo in alcuni momenti sembrava pensierosa.
"Ti aiuterò ben volentieri, iniziamo a fare un giro e vediamo" disse sprizzante la ragazza, anche lei aveva preso a sorridere di più, sopratutto quando era insieme alla nuova amica. Le due iniziarono il loro giro di shopping, si fermavano davanti a vetrine di ogni genere per poi cambiare, la ragazza del passato guardava tutto come fosse la prima volta, ed effettivamente per molte cose era così.
"Posso farti una domanda?" Chiese Erza osservando l'amica incantata davanti una vetrina di vestiti.
"Dimmi pure" rispose.
"Com'è il tuo mondo? Cioè, il tempo dalla quale provieni" chiese curiosa, lo sguardo della ragazza si oscurò leggermente.
"Vuoi proprio saperlo? La verità è che è l'esatto opposto di questo luogo" rispose lei tornando a fissare la vetrina.
"Che vuoi dire?" Chiese ancora più curiosa, la rossa sospirò "Guardati attorno Erza, cosa vedi? Io vedo una città luminosa, la gente sorride ed è senza pensieri, nessuno ha paura" rispose un po' malinconica.
"E invece non era così secoli fa?" Chiese sospettosa.
"No... Erano tempi bui, i fuorilegge regnavano, guerre, carestie, tutto assieme, nessuno aveva motivo di sorridere" spiegò affranta.
"Da come lo descrivi non era davvero un bel posto, non avevo idea, ti chiedo scusa" rispose Erza dispiaciuta per aver fatto riaffiorare quei brutti ricordi.
"Non c'è problema, quel che è stato è stato" rispose accennando uno scarno sorriso.
"Se può sollevarti neanche qui le cose sono rose e fiori, le persone malvagie ci sono sempre" argomentò Erza.
"Si, ma sono solo una piccola macchia su un foglio bianco" cercò di metaforizzare "mentre li era l'esatto contrario, le forze del bene erano ben poche e i motivi per andare avanti ancora meno, ci voleva coraggio" terminò con una smorfia.
"Ma tu il tuo motivo per andare avanti l'hai trovato" le sorrise Erza "Di cosa stai parlando?" Chiese curiosa Lucilla.
"Di Niroh" terminò sorridendo ancora di più, la rossa come suo solitò arrossì quando si parlava di Niroh in campo romantico "Tze, quello è solo un idiota" rispose tornando al suo colorito naturale e con voce quasi riluttante.
"Puoi mentire agli altri, ma non a me Lucilla, di la verità sulla vostra storia, di me puoi fidarti, non lo dirò a nessuno" le disse guardandola negli occhi, Lucilla sentì uno strano calore salire, sentiva di potersi liberare con l'amica, o almeno su quell'argomento.
"E va bene, ti dirò la verità... Niroh comparve dal nulla, con quel suo sorriso ebete e il vizio di addormentarsi sempre, all'inizio provavo qualcosa per lui... Qualcosa paragonabile al disprezzo, ero arrabbiata, vederlo così felice senza un motivo mi mandava in bestia, e litigavamo spesso, anzi, io litigavo, lui preferiva sorridere... E dannazione sorrideva sempre, ogni cosa capitasse, ma a volte lo vedevi diventare serio, arrabbiarsi davanti alle ingiustizie e scatenare tutto il suo reale potere, quel suo lato oscuro mi affascinava, lo ammetto, ma se devo essere sincera alla fine mi innamorai del suo lato buono e generoso, quella sua parte che si addormentava anche durante le battaglie, che cercava sempre di farmi sorridere quando ero triste o arrabbiata..." terminò con un sorriso dolce, senza nemmeno rendersene conto le parole uscirono come un fiume in piena, tutti i suoi reali sentimenti, Erza era a dir poco commossa, emozioni del genere anche lei le aveva provate e le provava ancora, pensò a un certo ragazzo con un tatuaggio su mezza faccia, ne avevano passate tante insieme, prima amici e poi nemici per tornare poi insieme, e ora lui era chissà dove, ma in cuor suo Erza sapeva che stava bene.
"Siete davvero una bella coppia sai?" Le disse asciugandosi una lacrima.
"Ma promettimi di non farne parola con nessuno, altrimenti mi toccherà farti del male" rise guardandola, le avrebbe davvero spaccato le ossa, ma si fidava ciecamente.
"Te lo prometto, il tuo segreto è al sicuro con me" rispose sincera Erza con la mano sul cuore, Lucilla a quelle parole si sentì in colpa, per un attimo pensò di dirle la verità, ma non poteva, quel segreto sarebbe dovuto morire insieme a lei, e non perché non si fidasse o altro, ma perché di tutti i crimini possibili lei e Niroh si erano macchiati del peggiore in assoluto.
A ridestare la ragazza dai suoi pensieri fu una saetta dalla chioma bionda che le sfrecciò accanto.
"Lucy... Ehi Lucy!" Urlò Erza verso l'amica che si girò "sei tornata, dove sono gli altri?" Chiese, la ragazza aveva il fiatone ed era rossa come non mai, forse per la corsa, o forse no.
"Erza, Lucilla... Io... LUCILLA!" Urlò osservando meglio e iniziando a collegare le cose "tu! Niroh! Io! Oh no Natsu" iniziò a urlare frasi scollegate e senza senso, fino a che balbettante e terrorizzata si nascose dietro Erza.
"Lucy, perché sei fuggita via?" Chiese il rosato non appena raggiunta la ragazza, anche lui col fiatone e con uno sguardo confuso.
"Lucy, quel mascalzone ti ha fatto qualcosa?" Chiese Erza all'amica sfoderando una delle sue spade, ma Lucy subito si apprestò a fermare l'amica prima che facesse a pezzi il ragazzo "No Erza, è stato... Niroh..." terminò ancora sconvolta e rossa in viso.
"Oh santo cielo... Che ha combinato quell'idiota stavolta?" Chiese coprendosi gli occhi con una mano, esasperata.
"Lucy, cosa significa che sei innamorata di me?" Natsu non usava sicuramente mezzi termini, quella frase spiazzò le presenti, sopratutto Erza, che si stava chiedendo cosa stesse accadendo, invece Lucilla prestava attenzione.
"Io... Vedi Natsu..." 
"Lucy è innamorata di Natsu?"
"Lucy ti prego rispondimi"
Queste furono le frasi confuse, quella situazione lo era altrettanto.
"Natsu... Essere innamorati di qualcuno significa volergli tanto tanto bene, capisci?" Cercò di spiegare Lucy estremamente imbarazzata.
"Volergli tanto bene... Ma allora anche io sono innamorato di te Lucy"'sorrise il rosato, a quell'affermazione Lucy perse un battito "Non è quello che intendevo Natsu, è un po' di più" continuò ancora "essere innamorati significa cercare una persona e voler stare sempre con lei, è la prima persona alla quale pensi quando ti svegli e l'ultima prima di andare a dormire, capisci Natsu?" Terminò.
"Voler stare sempre con lei... Ma è quello che io provo per te" disse a sorpresa di tutti, sopratutto Lucy, che lo guardò spalancando gli occhi.
"Co... Cosa?"
"COSA?!"
"Ah io lo sapevo"
Lucy ed Erza erano paralizzate, invece Lucilla faceva spallucce, se lo sentiva che il sentimento era reciproco.
"Quando sono con te mi sento bene Lucy, mi piace tantissimo andare in missione insieme e mi piace anche quando sorridi" disse il ragazzo che arrossì egli stesso, Lucy non credeva alle sue orecchie, Erza idem, Lucilla invece, che era tornata fredda come suo solito, stava per vomitare a tutta quella dolcezza, ma dopotutto non era tanto diversa.
"Io... Io... Natsu" la ragazza non sapeva cosa dire, ma non ci fu bisogno di parole, subito corse dal ragazzo per abbracciarlo, senza andare oltre, avrebbero fatto le cose con calma, come due bambini, entrambi erano inesperti, ma col tempo avrebbero imparato, non si potevano ancora definire una vera coppia, ma erano diventati qualcosa più di semplici amici, Erza era ancora sconvolta "Io non credevo che una cosa del genere potesse capitare" disse lei a occhi spalancati, Lucy staccò la presa dal suo amato "Lucilla, anche se ero arrabbiata ora devo ringraziarti, se non fosse stato per te questo non sarebbe mai successo" le disse emozionata.
"Non devi ringraziarmi, io non ho fatto nulla" rispose soddisfatta "ma aspetta... Perché eri arrabbiata con me?" Chiese infine sospettosa.
"Perché hai detto a Niroh che mi piace Natsu, e lui l'ha spadellato a tutta la gilda" rispose la bionda che solo ripensando a quel momento iniziava a bollire, ci fu poi il silenzio, Lucilla stava ringhiando ed era furiosa.
"IO LO AMMAZZO" urlò per poi partire come una furia verso la gilda scordandosi completamente del perché fosse uscita, gli altri non poterono fare altro che seguirla onde evitare la distruzione completa della città.

Quando arrivò si guardò attorno, tutti la guardavano con paura, sembrava indemoniata, e forse lo era; Erza, Natsu e Lucy arrivarono poco dopo, ma forse era troppo tardi: Niroh stava dormendo tranquillamente su un tavolo della gilda e Lucilla era li, affianco al ragazzo con sguardo omicida, aura oscura attorno e una gamba sollevata ad almeno un metro dalla testa del ragazzo.
"SVEGLIATI BUONO A NULLA" così urlando fece ricadere la gamba sul cranio del compagno, un colpo forse ancora più forte della prima volta, inutile dire che sfondò ancora una volta un tavolo e il ragazzo si svegliò con un grosso bernoccolo in testa.
"Ahiaaaa... Dannazione Lu, che ho fatto stavolta?" Chiese poi massaggiandosi la testa dolorante.
"Cosa hai fatto? E lo chiedi anche idiota? Ti sembra normale dire a tutti quello che Lucy prova per Natsu?" Gli urlò contro furiosa, di tutta risposta il ragazzo guardò verso i due.
"Beh, non mi sembra si stiano lamentando... Persino Gray e Lluvia sembrano felici e contenti" rispose lui, tutti passarono dal fissare Natsu e Lucy a Gray e Lluvia, si stavano tenendo per mano, cosa diavolo stava accadendo quel giorno? E le sorprese non erano finite.
"Non è possibile, voi due... Io... No, non posso farmi battere in amore da due idioti come voi, non posso accettarlo" Gajill irruppe fra tutti, quasi paranoico, per poi dirigersi da Levy, che continuava a evitare.
"Levy... Ehm... Che ne diresti... Uno di questi giorni... Magari... Di uscire con me?" Chiese alla corvina estremamente imbarazzato.
"COSA?!" Fu l'urlo collettivo di una gilda intera, persino Laxus che se ne fregava altamente di tutti si unì al coro, gli unici che non dissero nulla furono Jet e Droy, ma solo perché erano svenuti.
"I... Intendi per... Un appuntamento?" Chiese rossa come un peperone la ragazza.
"S... Si..." Rispose balbettando il Dragon Slayer, che cercava di non guardarla negli occhi, la ragazza arrossì ancora di più se umanamente possibile, poi accettò l'invito del ragazzo, cosa che sorprese ancora di più i membri della gilda, tranne Niroh e Lucilla, che sapevano tutto.
"Vedi Lucilla? Le cose si sono sistemate per il meglio" disse ancora assonnato e seduto a gambe incrociate nei resti del tavolo, tutto stava accadendo così all'improvviso, tre coppie sulla quale nessuno avrebbe puntato un soldo bucato si stavano formando, nulla di solido ancora, ma erano solo agli inizi.
"Credo che voi due dobbiate spiegarci un paio di cose" disse Erza guardando in modo strano i due "Ah beh, mettetevi comodi allora, sarà una lunga storia" rispose Lucilla, tutti quanti iniziarono a ridere rumorosamente, nessuno escluso, quella si che era stata una strana giornata, la gilda intera sembrava in festa... Ma un evento imprevisto stava per cambiare le cose, tutta quella felicità stava per trasformarsi in orrore, e forse per sempre.
"Ehi, ciao Wendy"


Angolo dell'autore:
Ed eccoci qui, l'enigma sta per essere svelato, chissà cosa la mia malata mente ha in serbo per voi. Comunque mi scuso per il ritardo, ma ho avuto diversi impegni. Alla prossima.

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Capitolo 12
*** La verità dei dannati ***


Tutti erano come pervasi da una strana allegria, tutto quello che stava accadendo pareva surreale, eppure vero, Lucy aveva dichiarato i suoi sentimenti per Natsu, che sembrava ricambiare, Gray si era finalmente accorto di Lluvia e persino Gajill era riuscito a fare il primo passo con Levy, non capirono subito che il merito era di quei due ragazzi comparsi dal nulla e che erano entrati così in fretta nei loro cuori.
"Come sono dolci" gongolava sorridendo Mira, persino il Master rideva di gusto, sembrava che tutti avessero dimenticato i sospetti che nutrivano nei loro confronti, era un momento di pace, ma come tutto ha un inizio tutto ha una fine, quell'attimo di gioia sarebbe finito per aprire le porte del silenzio e dell'angoscia, l'inizio della fine di un segreto.
"Ehi, ciao Wendy" Lucy fu la prima ad accorgersi della comparsa della giovane ragazza "che bello rivederti" disse correndo a salutare la piccola.
"Ciao Lucy, come stai?" Chiese dolcemente e timida come solo lei poteva essere.
"Benissimo direi, sei arrivata proprio al momento giusto, ci sono due persone che dobbiamo presentarti... Lucilla!" rispose per poi chiamare l'amica ad alta voce per presentarle la piccola Dragon Slayer, lei non poteva sapere; la rossa, che era di spalle rispetto alle due ragazze si girò, ma non appena vide la ragazzina il suo sorriso dapprima solare si spense per poi diventare una smorfia incomprensibile, mentre le pupille le si allargavano come dal terrore.
"Ni... Niroh..." Pronunciò a voce così bassa che nessuno poté sentirla, tranne il ragazzo che non si sa come sapeva sempre quando la ragazza lo chiamava, e girandosi anche lui notò la piccola Wendy, impallidendo terrorizzato. 
"Ehi ragazzi, che avete?" Chiese Natsu ai due, Lucilla stava tremando e respirava affannosamente, a un tratto tirò un urlo assordante e disperato per poi cadere in ginocchio piangendo, Niroh subito si inginocchiò verso di lei.
"Non... Non può star succedendo... Non di nuovo" disse in preda al panico e col respiro affannato, strozzata dalla sua stessa saliva.
"Lu, Lu! Calmati adesso" il ragazzo le aveva poggiato le mani sulle spalle e la stava percuotendo vigorosamente come a volerla far tornare in se.
"L'hai guardata Niroh? L'hai guardata?!" Urlò lei, gli occhi erano pieni di lacrime e vuoti, come se non avesse più l'anima.
"Ho visto Lu... Le assomiglia incredibilmente" rispose posando di nuovo il suo sguardo sulla piccola Wendy, che li guardava spaventata, e non era l'unica "È una maledizione Niroh... È il passato che torna a tormentarci, non è una nuova vita questa... È una punizione!" continuò sempre più impaurita, non l'avevano mai vista così, nemmeno quando aveva rischiato di eliminare Erza e compagnia.
"Di cosa stai parlando Lucilla? Calmati" Chiese la suddetta urlando preoccupata.
"Adesso andiamo via, va bene Lu?" Disse il ragazzo sollevandola di peso e dirigendosi verso l'uscita, ma il suo cammino venne interrotto da un'altra rossa che si pose a braccia spalancate di fronte a loro.
"Non potete andarvene, ora ci dovete spiegare tutto quanto" urlò.
"Ti prego Erza, fatti da parte" chiese lui guardandola e tenendo sollevata Lucilla che ormai pareva essere senza vita "Non possiamo lasciarvi andare senza sapere la verità" disse Gajill avanzando verso l'amico "tutti noi avevamo il presentimento che voi nascondeste qualcosa, ora non potete tirarvi indietro" terminò guardando i compagni della gilda, dai loro sguardi capì di non essere l'unico a nutrire dei sospetti, confermando la sua teoria.
"Per favore, non costringetemi..." Così dicendo alzò una mano verso i suoi amici facendo confluire l'energia nelle dita, non voleva colpirli, solo spaventarli, ma a quel gesto il Master si pose tra lui e i ragazzi, se avesse attaccato era l'unico che poteva incassare il colpo, sapeva che non li avrebbe colpiti, glielo leggeva negli occhi, ma la prudenza non era mai troppa.
"Niroh... Hanno ragione, dobbiamo dir loro la verità" Lucilla si riprese sollevando la testa, tra lacrime e singhiozzi e staccandosi dal ragazzo "Lu, non sei costretta..." Niroh la guardò premuroso e con un qualcosa di nostalgico.
"Ma non possiamo nemmeno continuare a mentire... Loro si fidano e noi li ringraziamo in questo modo" urlò scontrosa, avrebbe preferito non trovarsi in quella situazione, ma ormai era fatta e non poteva più tirarsi indietro "Accadde tutto quando..." Così Lucilla iniziò a raccontare.

Inizio flashback:
Lucilla stava tornando alla gilda dopo una lunga e dura missione, la strada non era per nulla sicura, ma per lei non era un problema, coi suoi poteri poteva difendersi benissimo da chiunque; sulla via del ritorno sapeva sarebbe passata da un villaggio che poco distava dalla gilda, lo visitò già all'andata, alla rossa era parso un bel posto, la gente viveva dei frutti della terra e ognuno dava una mano al vicino, forse quel luogo era un pizzico di bontà nel suo mondo devastato, ma quando vi arrivò quel che vide le fece accapponare la pelle: L'intero villaggio raso al suolo, il fumo si alzava alto e nero nel cielo e c'era odore di bruciato e morte.
"Cosa diavolo è successo qui?" Urlò la ragazza iniziando a cercare dei sopravvissuti fra i corpi senza vita dei poveri abitanti, era uno spettacolo mostruoso.
Dopo alcune ricerche vide qualcuno muoversi a terra, subito accorse verso quella figura, che si rivelò essere una bambina dai lunghi capelli blu, era gravemente ferita e respirava a malapena.
"Ehi piccola, ferma" disse sollevandole la testa "cosa é accaduto?" Le chiese, la bambina era ridotta male, senza immediate cure non ce l'avrebbe fatta.
"Sono stati... La gilda..." Disse con voce debole e tossendo, con le poche forze che aveva ancora in corpo provò ad alzare la mano e puntare il dito verso la ragazza che la stava sorreggendo.
"La gilda? La mia gilda?!" Chiese ancora confusa, non poteva credere a ciò che aveva appena sentito.
"La gilda... È stato...Velstat..." Continuò a dire tossendo vigorosamente.
"Adesso ferma, ti porto da qualcuno che ti curi le ferite" in quel momento la sua testa era piena di pensieri, si chiedeva perché la sua gilda avesse fatto tutto ciò, ma doveva subito aiutare quella bimba "Io... Io... Sento freddo" così dicendo chiuse lentamente gli occhi.
"No, no! Non ti addormentare, aprì gli occhi... Ti prego" iniziò a percuoterla con forza...  Nulla, nessuna risposta, Lucilla stette immobile per alcuni secondi a fissarla, sembrava così serena, la sua anima era in pace, aveva trovato l'eterno riposo, ma anche il pensiero che fosse partita per un posto migliore non poteva risanare lo spirito della ragazza, una bambina così piccola e graziosa non avrebbe dovuto provare sulla sua stessa pelle il dolore che quel triste e malsano mondo riservava a chiunque volesse solo vivere in modo sereno. 
"VELSTAT!" Un urlò disperato si levò, Lucilla ringhiava così forte che si potevano sentire i suoi denti stridere, i pugni erano serrati; subito prese a correre, ogni secondo più arrabbiata.

Arrivò alla gilda in poco tempo, un'enorme castello che visto da fuori aveva un'aria tetra e spettrale, o forse era solo quella notte buia a dargli un'aspetto del genere.
"VELSTAT!" Urlò sfondando la porta, davanti a lei di spalle un uomo con la mani dietro la schiena "Lucilla, vedo che sei tornata, hai portato a termine la tua missione?" Disse girandosi verso la ragazza, era un uomo alto e di mezza età dai lunghi capelli argentati, indossava un lungo abito bianco con mantello orlato da abbellimenti in oro, il viso era tranquillo e senza preoccupazioni, freddo.
"Tu, maledetto" disse gettandosi con tutta la grinta che aveva contro il Master della sua gilda, che non si spostò di un millimetro, invece Lucilla si bloccò di colpo "Che succede? Come mai tutta questa rabbia nei miei confronti?" Sorrise, un ghigno malefico, Lucilla era ora in ginocchio spingendosi una mano contro il petto, il cuore le faceva male, era il potere di Velstat.
"Tu... Dimmi perché?" Chiese lei alzando la testa anche se dolorante, l'uomo la guardava in modo strano "Ti riferisci a quel villaggio vero?" Iniziò a ridere, le sue parole avevano un che di ironico "avrei preferito tu venissi a saperlo poco per volta, ma ormai è fatta... Sai Lucilla, i deboli non meritano di vivere, e in quel villaggio erano tutti deboli" disse sadico, a Lucilla stava bollendo il sangue "Erano innocenti! Non facevano nulla di male" urlò alzandosi a fatica.
"Oh cara Lucilla, così bella e pura, ancora non capisci" prese a spiegare camminando avanti e indietro "l'unica cosa che conta è il potere, il dominio... Quei contadini erano inutili, un peso, solo carne da macello, un sacrificio accettabile per il progresso" terminò, quello era il vero volto del Master Velstat, non un uomo, solo un mostro, la rossa nonostante il dolore si rimise in piedi, furiosa.
"Il potere... Hai ucciso quelle persone per il potere... Tu... Tu sei un mostro!" Con uno scatto cercò di raggiungerlo per colpirlo, ma l'uomo fu ancora più veloce di lei, solo con la forza del pensiero la sollevò alcuni metri da terra, ora sentiva la gola stringere, la stava pian piano soffocando "Mi dispiace che tu la pensi così, avevo grandi aspettative su di te, peccato" iniziò a ridere, una risata mostruosa, Lucilla era ormai cianotica, la vita stava per abbandonarla, quando all'improvviso il suo corpo cadde a terra, un colpo, il Master volare contro un muro, tutto accadde in meno di un secondo, ma riuscì a vedere il suo salvatore.
"Niroh..." Cercò di dire riempiendosi i polmoni di aria, il ragazzo era li, davanti a lei, aveva steso Velstalt con un colpo solo ed aveva uno sguardo più che serio "Piano Lu, stai giù, non é ancora finita" ed era così, nel fumo causato dall'esplosione un'ombra si ergeva impassibile.
"Niroh, mio caro, sei venuto ad aiutare la tua sposina?" Disse quasi ironico Velstat togliendosi la polvere dalle vesti, non sembrava ferito, eppure quel colpo era forte.
"Posso accettare tu abbia sete di potere, ma non la distruzione di un intero villaggio, l'uccisione di tutti i suoi abitanti, e sopratutto non posso sopportare che tu tocca Lucilla" gli disse ringhiando, era quasi più arrabbiato della ragazza, portò subito una mano davanti l'occhio sinistro mostrando il demone che risiedeva nel destro, conosceva bene il potere del suo Master, doveva iniziare subito al massimo.
"Allora è così: I due migliori maghi della mia gilda mi si ritorcono contro... Bene, fammi vedere quello che sai fare" sorrise ancora sicuro di se stesso, Niroh ringhiò "Fascio..." Pronunciò portando la mano destra davanti a se in direzione del nemico "Antimateria" terminò, un raggio di luce ne fuoriuscì sbriciolando tutto quel che toccava; non appena la polvere causata dal colpo si posò in terra osservò gli effetti devastanti della sua magia, tutto quello che venne a contatto con l'onda fu spazzato via, ma sentiva che non bastava, infatti vide subito il suo nemico appeso al soffitto come un ragno che si faceva beffe di lui "Addirittura il Fascio Antimateria, la magia che tutto quel con la quale viene a contatto si smonta a livello molecolare... Credevo di averti insegnato meglio" così dicendo si materializzò dietro il giovane, attaccandolo, ma lui parò con l'unico braccio che poteva utilizzare, i due iniziarono a colpirsi a vicenda alla velocità della luce, per quanto Lucilla fosse abile non riusciva a stargli dietro, ma per quel poco che vedeva Niroh era in difficoltà.
"Niroh Niroh Niroh, è difficile combattere a distanza ravvicinata con un braccio fuori uso, vero?" Disse fermandosi a pochi metri dall'avversario, Niroh non riusciva a dare il meglio nel corpo a corpo con una mano sull'occhio, e sulla distanza era inutile attaccare, Velstat era in grado di schivare qualsiasi colpo, stava pensando a cosa fare.
"Dimmi perché maledetto, ho visto la distruzione che hai portato in quel villaggio, c'erano bambini, bambini innocenti!" Gli urlò con quanta grinta aveva in corpo.
"Si tratta solo di affari Niroh... Sono tempi bui e tu lo sai meglio di chiunque altro, quel misero villaggio non è stato il primo e non sarà l'ultimo, ci saranno altre vittime, la prossima sarai tu... E poi mi divertirò un po' con la tua Lucilla" gli sorrise sadico, Niroh sentiva una voce dentro di se, una voce che non gli apparteneva, ma che conosceva bene, e che gli diceva di spezzare le catene "Tu... TI UCCIDERÒ BASTARDO!" Così dicendo fece quello che avrebbe preferito non dover mai fare, ma l'odio che provava era esploso come una bomba: Si tolse la mano dall'occhio sinistro, mostrandolo, era completamente nero, come l'altro, con alcune venature rosse e l'iride di un rosso pieno, alcune piccole vene nere sovrastavano per tutto il contorno dell'occhio, ora i suoi due demoni erano liberi e il suo enorme potere poteva liberarsi.
"Niroh... Cosa hai fatto..." Pronunciò Lucilla con un filo di voce, ancora non si era ripresa, nel frattempo il giovane stava cambiando, il suo corpo stava assumendo la vera forma di un mostro: La pelle diventava nera, le unghie si allungavano trasformandosi in artigli e persino un paio di corna presero a uscire dalla sua testa, tutto questo sotto le urla della sua dolorosa trasformazione e l'influsso del potere demoniaco che entrava in lui, Velstat per la prima volta parve impaurito "Pensi che questo basti a sconfiggere l'uomo più potente del mondo?" Urlò con rabbia nascondendo il timore che provava sferrando un pugno che venne fermato con una sola mano dal giovane, che alzando lo sguardo sorrideva maligno, questo lasciò di stucco Velstat, che però non ebbe neanche il tempo di rendersene conto che venne scaraventato contro un altro muro, poi un pugno, un calcio, Niroh non gli dava tregua, ogni colpo faceva volare il mago a metri di distanza per poi schiantarsi contro muri o colonne che venivano distrutte come fossero fatte di pasta frolla, l'aveva appena lanciato contro una parete, il suo avversario sembrava allo stremo, ma Niroh non poteva fermarsi, un demone gli diceva di distruggere tutto e l'altro di eliminare l'odiato nemico, lo prese per il collo e lo sollevò, oramai era alla sua mercé, non riusciva nemmeno a tentare di liberarsi, il mezzo demone lo guardava soffrire mentre piano piano stringeva sempre più, ora era lui ad avere un ghigno sadico.
"Niroh fermati ti prego" all'improvviso Lucilla urlò con tutta la voce che aveva in corpo, lei era contro l'omicidio, non voleva che lo uccidesse anche se quel che aveva fatto era imperdonabile, ma il ragazzo non voleva fermarsi, non poteva, era completamente assuefatto dai due demoni "Ti prego... Basta" disse con voce più bassa iniziando a piangere, quella vista la distruggeva; all'improvviso Niroh si fermò per guardare la compagna, la vide piangere e qualcosa dentro di lui si accese, la guardava fisso, lasciò cadere lo sfinito avversario e inginocchiandosi davanti all'amata le asciugò una lacrima, Lucilla lo guardò negli occhi, quei due occhi così diversi e mostruosi.
"Scusa" pronunciò poi il ragazzo con voce profonda tornando piano alla normalità, continuava a guardarla negli occhi, nei suoi profondi occhi color nocciola, l'amore per quella ragazza fece riaffiorare il suo lato umano, come se i due demoni potessero sentire i sentimenti che Niroh provava per la ragazza.
"Oh Niroh" Lucilla era felice che fosse tornato alla normalità, forse lei era l'unica in grado di aiutarlo... Ma non era ancora finita "NIROHHH" urlò Vestalt che si era rimesso in piedi colpendolo con una magia proibita e sconosciuta, il giovane volò a diversi metri di distanza e rimase a terra, senza muovere un muscolo, Lucilla sembrava frastornata, guardava il corpo immobile del suo amato.
"Mai abbassare la guardia Niroh" urlò con una risata sadica, era sicuramente conciato male, ma ancora si reggeva in piedi; Lucilla era immobile mentre Velstat le si avvicinava minaccioso, continuava a fissarlo, non si muoveva, nella sua mente un turbinio di pensieri, prima il villaggio e quella bambina, ora Niroh, era furiosa, sentiva una rabbia mai provata crescere dentro di se, l'odio la pervase, quando si superano certi limiti è impossibile tornare indietro.
"AHHHHHHHHHH" urlò a squarciagola così forte da far tremare la terra e infrangendo ogni finestra nella stanza, un'energia mostruosa fuoriusciva da ogni parte del suo corpo, non sapeva nemmeno lei cosa le stesse succedendo, ma i suoi occhi cambiarono colore, era la prima volta che accadeva, un potere nascosto e maledetto si era appena risvegliato in lei.
La ragazza con passo lento si diresse verso il nemico, che spaventato da tutto quel potere continuava a lanciarle magie di ogni genere, che però non le facevano il minimo danno e non fermavano la sua marcia; non appena lo ebbe faccia a faccia lo colpì facendolo cadere nuovamente a terra per poi mettersi sopra di lui posandogli le mani sul viso.
"Purificatio..." Iniziò, Velstat mugugnava qualcosa di incomprensibile, ma ormai era troppo tardi "MAXIMA" urlò infine, un lampo di luce ricoprì l'intera stanza, la magia più potente mai vista era stata appena usata, con effetti devastanti; non appena tutto tornò alla normalità Lucilla era ancora per terra nella stessa posizione di prima, ma sotto di lei c'era solo un caldo mucchietto di cenere, di Velstat non vi era più traccia.
All'improvviso la ragazza si riprese, i suoi occhi tornarono alla normalità, sapeva cosa aveva fatto, ma in quel momento non le interessava, solo di una cosa le importava; corse subito verso Niroh, era fermo, immobile e con gli occhi chiusi.
"Niroh! Niroh! Svegliati, ti prego!" Continuava a urlargli disperata, non poteva morire, lei lo amava "Ti prego Niroh, non puoi lasciarmi da sola" così dicendo gli tiro un sonoro schiaffo bagnato dalle sue lacrime che scendevano inesorabili, e come per miracolo il ragazzo aprì gli occhi.
"Ahia Lu, stavo riposando" sospirò affaticato, ma con quel suo classico modo di fare, come se non fosse quasi morto.
"Dannazione mi hai fatta spaventare" disse Lucilla tra le lacrime abbracciandolo.
"Ho la pelle dura io" furono le sue ultime parole ricambiando l'abbraccio.

Fine flashback:
"Ora sapete la verità" terminò Lucilla con le lacrime agli occhi "io ho ucciso il Master della mia gilda!"


Angolo dell'autore:
Ed ecco a voi la verità, finalmente, questo è quello che Niroh e Lucilla nascondevano, chissà come la prenderanno i compagni di Fairy Tail. Alla prossima.

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Capitolo 13
*** La vera magia di Fairy Tail ***


Silenzio, l'unica cosa che rimase fu il silenzio, un'ombra si era posata sui presenti, sguardi demoralizzati e animi perplessi, gli unici rumori provenivano da Lucilla, che piangeva a dirotto.
"Perché... Perché non ce lo avete detto?" Erza ruppe il silenzio.
"Come potevamo? Credi sia stato facile per noi nascondervelo, imparare a conoscervi e tradire così la vostra fiducia?" Continuava a piangere, non l'avevano mai vista così, liberarsi di quel peso l'aveva distrutta, Niroh invece era silenzioso, lo sguardo perso nei suoi pensieri.
"Non avete tradito la nostra fiducia... Voi... Voi non avevate altra scelta" esclamò Lucy con voce tremolante.
"Ha ragione Lucy" urlò Natsu "avete fatto la cosa giusta"
"Togliere la vita altrui non è mai giusto... Quello che ho fatto è imperdonabile, ma... Ma quella bambina... Io" continuava a piangere, le lacrime scendevano copiose, Niroh stringeva i denti come a voler trattenere quel pianto che però era inesorabile, anche lui aveva visto i corpi senza vita quella notte e quel ricordo gli faceva male.
"Hai ragione, togliere la vita non è mai giusto" iniziò severo e autoritario il Master "ma anche Velstat ha spezzato delle vite, e se voi due non foste intervenuti quante altre sarebbero andate perdute? Non avete mai pensato a questo? A quante persone avete salvato?" Chiese con voce sempre più alta, non giustificava l'averlo tenuto nascosto a tutti, ma li capiva, comprendeva il perché di quel gesto e quasi si sentiva in colpa per averglielo fatto raccontare così, per loro era una ferita ancora aperta che mai si sarebbe rimarginata.
"Non sempre la scelta migliore è quella giusta" rispose Niroh senza voler giustificare le proprie azioni, anzi, la colpa che si portava sulle spalle lo lacerava, lui non era della stessa idea di Lucilla, lei rimpiangeva il suo delitto, lui invece di esser stato così cieco, di aver fatto parte di una gilda comandata da una creatura ripugnante come Velstat, si sentiva complice, lui non aveva fatto nulla per nuocere quelle persone, ma non aveva neanche fatto nulla per salvarle, e il fatto che fosse all'oscuro di tutto era per lui solo una scusa, e Lucilla vi fu coinvolta, credeva che in qualche modo la colpa fosse sua, lei si era macchiata di quel crimine a causa della sua debolezza, se fosse stato più forte avrebbe potuto sconfiggere l'avversario, magari senza ricorrere ai suoi demoni interiori.
"E cosa avreste dovuto fare allora? Morire per mano sua? E poi cosa sarebbe cambiato, Velstat avrebbe continuato imperterrito nelle sue malefatte" Lucy sputò fuori tutto con quanta voce aveva in corpo, tutti hanno i propri segreti, alcuni piccoli e alcuni grandi, e non riusciva ad accettare che loro si sentissero in colpa per aver fatto l'unica cosa plausibile.
"Oh Lucy" Lucilla la fissò con gli occhi lucidi "non è così facile, non ci si può giustificare dicendo che andava fatto" terminò esausta, voleva sparire, sentiva tutti gli occhi su di lei, non credeva nelle parole dei suoi amici, pensava che la stessero solo rassicurando mentre in verità la vedevano come un mostro assassino.
"E poi... Poi cosa è successo?" Chiese Gajill guardandoli, Niroh fece un respiro profondo "Tornammo al villaggio e scavammo tutta notte, quelle persone meritavano una degna sepoltura... Quella bambina ti assomigliava così tanto..." Rispose posandosi una mano sul viso piangendo guardando la piccola Wendy, che al sentire quella storia non riuscì a trattenere le lacrime, anche Mira e Lluvia piangevano, sentivano il loro dolore entrarle dentro fino al cuore.
"Prima di tornare alla gilda Niroh prese una decisione" continuò Lucilla "mi disse che sarebbe scappato e che io avrei dovuto dare a lui la colpa di tutto, della morte del Master e della distruzione del villaggio" terminò.
"Cosa? Per quale motivo?" Chiese Gray che non riusciva a capire, Niroh si asciugò le lacrime "Velstat era troppo influente, oltretutto non era l'unico con fini malvagi, l'intero ordine dei maghi sacri era corrotto" spiegò, Makarov lo ascoltò per poi posare lo sguardo su Lucilla, capì perché la ragazza era così diffidente nei suoi confronti "prendermi tutta la responsabilità per l'accaduto era l'unico modo per salvare Lucilla, io dovevo difenderla!" Terminò.
"E così facemmo, io tornai alla gilda e lui sparì, dissi che il Master era sparito e Niroh scappato chissà dove, la storia del villaggio distrutto uscì fuori da sola poco dopo... Tutti iniziarono a dargli la caccia per qualche tempo, era il ricercato numero uno su scala mondiale" spiegò Lucilla affranta, non avrebbe mai voluto separarsi da Niroh, e sopratutto affibbiargli colpe che non aveva.
"E quindi vi siete divisi?" Chiese Lucy amareggiata, erano una coppia, eppure uno si era sacrificato per salvare l'altra prendendo una strada differente.
"Io ho continuato a vegliare su Lucilla, non ho mai smesso di starle accanto, anche se lei non poteva vedermi" rispose Niroh "E io sapevo che lui era li, dovunque io andassi" terminò Lucilla guardandolo con un mezzo sorriso molto debole.
"E diteci" iniziò il Master "anche la storia del mago che vi ha spediti qui era una bugia?" Chiese infine, doveva avere il quadro completo della situazione.
"No, assolutamente no! Non abbiamo mentito su nient'altro, lo scontro col mago Melis c'è stato davvero, Lucilla prese quell'incarico e non appena l'ho vista in difficoltà sono accorso ad aiutarla, poi mi sono svegliato qui, è tutto vero, lo giuro" rispose a voce alta Niroh, non stava mentendo, non ne aveva motivo a quel punto.
"Ma perché una storia così incredibile non è mai stata trascritta su alcun testo?" Chiese Levy che aveva letto qualsiasi libro riguardante quell'epoca, senza però trovare alcun riferimento a tutto ciò.
"A questa domanda posso rispondere io" prese a parlare Lucilla "dopo diversi giorni dall'accaduto gli alti vertici del consiglio dei maghi si riunirono per decidere sul da farsi, quello che dissero fu che il Master Velstat era stato eliminato da Niroh che poi aveva raso al suolo un villaggio intero sopraffatto dal potere dei demoni, ma la verità è che loro sapevano tutto dei piani malvagi di Velstat, eppure non hanno mai fatto nulla per fermarlo, anzi, approvavano i suoi modi di fare, e una notizia del genere non poteva trapelare in alcun modo, così decisero di usare un'immensa magia di occultamento" spiegò esaustiva la rossa.
"Una magia di occultamento? Cosa volevano nascondere?" Chiese Natsu che era stranamente serio.
"Qualunque cosa" rispose Niroh freddo "hanno occultato il villaggio, la morte del Master, me e Lucilla, hanno rimosso persino i ricordi delle persone, che essi fossero membri della gilda o cittadini... Per questo pur cercando all'infinito non troverete mai informazioni su di noi o su quello che vi abbiamo appena raccontato, noi due siamo immuni a quel tipo di magia grazie ai nostri occhi, per questo ricordiamo tutto... Con il passare del tempo l'incantesimo deve essersi spezzato autonomamente, così poco per volta coloro che erano stati soggiogati da quel sortilegio hanno piano piano riacquistato i loro ricordi, ma lasciando un vuoto incolmabile dalle cronache di quegli anni" terminò serio, ora tutto si spiegava, il tatuaggio scolorito di Niroh, l'avversità verso il Master Makarov, la mancanza di fonti riguardo quegli anni e il viaggio nel tempo.
"Solo una cosa non capisco" Erza era a testa bassa, il suo tono di voce era cupo e sinistro "perché non ce ne avete parlato subito?" Terminò, come a voler rigirare il coltello nella piaga.
"Perché parlarne era doloroso, volevamo solo ricominciare una nuova vita, insieme, farci degli amici... Non vi chiediamo di perdonarci, ma di capirci" rispose Niroh a testa bassa, non riusciva a guardarli negli occhi, lui, che aveva passato anni a fuggire e scappare, lui che non aveva mai avuto un vero amico, ma solo una persona che gli stesse davvero a cuore, ora si sentiva dannatamente in colpa, aveva tutto ciò di cui aveva bisogno, una casa, nuovi amici, Lucilla... E tutto stava andando in fumo sotto i suoi occhi, di nuovo.
"Lucilla, guardami" Erza era di fronte alla ragazza che subito alzò lo sguardò, gli occhi della rossa erano così strani, uno sguardo duro, e poi come un fulmine uno schiaffo, Erza l'aveva colpita in pieno volto, Lucilla pensò di meritarselo, dopo tutto quello che aveva fatto era il minimo "Questo è per averci mentito" le disse, secca.
"Erza..." La voce di Lucy era affranta, lei non provava disprezzo nei confronti di quei due, anzi, voleva loro bene e li avrebbe perdonati subito, così come tutti gli altri membri di Fairy Tail, pensava che invece Erza fosse arrabbiata, ma si sbagliava: Non appena finita la frase la rossa abbracciò più forte che poteva la viaggiatrice del tempo, che subito spalancò gli occhi sorpresa e confusa "Io vi capisco e vi perdono... So di non essere nessuno per farlo, ma io vi perdono, per tutto" Erza stava piangendo, le parti si erano invertite, il primo giorno era Lucilla a piangere sulla sua spalla, e invece ora era l'esatto opposto, lei la perdonava, sentì qualcosa dentro di se, qualcosa di magico, come se il suo cuore fosse guarito, se le tenebre che lo attanagliavano si fossero dissipate, ricambiò l'abbraccio più forte che poteva, anche lei piangendo, poi insieme caddero in ginocchio ancora abbracciate, e non accennavano a staccarsi; Niroh era immobile, alzò subito lo sguardo verso gli altri, che lo guardavano radiosi.
"Anche io vi perdono"
"Ovviamente vi perdono"
"Non so nemmeno per cosa, ma vi perdono" 
Tutti quanti alzarono le mani al cielo urlando che li perdonavano, si era sbagliato, nessuno provava rancore o odio nei suoi confronti, anzi, in pochi secondi si ritrovò i tre pazzi scalmanati addosso, inutile dire che caddero tutti a terra, idioti erano idioti, senza ombra di dubbio, ma come potevano dopo quello che avevano sentito continuare a fidarsi di una persona? A essergli ancora amico?
Niroh e Lucilla non lo avevano capito, ma il saper perdonare, l'andare avanti, e sopratutto che l'amicizia era la cosa più importante fra tutti, quella era la vera magia di Fairy Tail.


Angolo dell'autore:
Prima di tutto mi scuso per il ritardo, ho avuto un fine settimana molto movimentato e non ho avuto tempo per pubblicare, però eccoci qui, beh credo che fosse scontato il perdono da parte di tutti, alla fine della fiera è questo che rende così caratteristica Fairy Tail. Alla prossima.

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Capitolo 14
*** Di soldi e sfide ***


Come quella giornata si fosse magicamente sistemata rimane ancora un mistero, Niroh e Lucilla ora non avevano più segreti, pensavano che la loro storia avrebbe terrorizzato i membri della gilda, ma non fu così, all'inizio erano spaventati e confusi, ma poi tutto si risolse per il meglio, l'importanza che quei ragazzi davano all'amicizia andava oltre ogni immaginazione, ed era qualcosa di fantastico.
La giornata finì in fretta, Erza decise che voleva di nuovo fare una serata fra donne a casa di Lucy, stavolta però invitando anche Mira, Cana e Wendy, inutile dirvi che Lucy svenne, l'unica cosa che la consolò furono le voci delle ragazze che le dissero che stavolta sarebbero tornate a dormire nelle proprie case, almeno quello; Gajill vedendo tutta quell'euforia per una serata fra donne pensò che era il caso di invitare Gray e Natsu a casa sua, poi però guardando uno che era a petto nudo e l'altro che esplorava i meandri più nascosti del suo naso cambiò subito idea, un pazzo per casa gli bastava, e non si riferiva a se stesso.
Quando Gajill e Niroh arrivarono all'appartamento erano entrambi abbastanza stanchi, Niroh aveva ripreso col suo solito modo di fare, ossia sorridere come un ebete e addormentarsi nei momenti più assurdi.
"Ascolta Gajill, posso chiederti un favore?" Chiese il ragazzo sedendosi su una sedia osservando l'amico che a mani dietro la nuca guardava il soffitto sdraiato sul letto "Dimmi" rispose distaccato come suo solito.
"Vorrei chiederti sei puoi... Ehm... Prestarmi dei soldi" chiese infine leggermente imbarazzato, non gli piaceva chiedere soldi, avrebbe preferito guadagnarseli, ma era abbastanza urgente e non poteva aspettare.
"E posso sapere a cosa ti servono?" Chiese Gajill osservandolo stupito "Ehm, vedi... Devo comprare una cosa" rispose girandoci attorno.
"Altri segreti?" Chiese il drago con sguardo indagatore.
"No no, non preoccuparti, domani capirai tutto, e ti prometto che te li ridarò, anche con gli interessi se vorrai" urlò il ragazzo sorridente, Gajill si chiedeva a cosa gli servissero, ma alla fine cedette "E va bene, e di quanto avresti bisogno?" Domandò infine.
"Ah, non tanto... Solo 200 mila jewels" rispose con un sorriso a 32 denti, Gajill sbiancò "SOLO 200 MILA JEWELS?! COSA DEVI COMPRARE, UNA CASA?" Gli urlò contro al limite dell'esasperazione.
"Eheheh non preoccuparti, lo vedrai" gli fece l'occhiolino per poi cascare addormentato, Gajill era diventato isterico "Credo che dovrò spaccare il salvadanaio" pensò prima di andare a letto.

L'indomani arrivò presto, sembrava essere una bella giornata di sole fuori, come al solito dopotutto, Gajill si alzò dal letto coi suoi soliti modi di fare poco garbati per poi dirigersi verso il bagno; una volta uscito e vestito si accorse che Niroh non era nel letto, e sopratutto che i soldi che aveva lasciato sul tavolo erano spariti.
"Ma che diamine, quanto presto si è alzato... E cosa dovrà mai farci con tutti quei soldi?" Pensò leggermente irritato, ma non ci fece caso più di tanto e si incamminò verso la gilda, dove al suo arrivo trovò una sfilza di cadaveri ambulanti dalle fattezze femminili, subito si diresse verso Levy "Ehi, che accade? Sembrate appena tornate da un campo di battaglia ghihihi" ghignò stuzzicandola, per tutta risposta la corvina alzò la pesante testa dal tavolo guardandolo assonnata per poi sbattercela nuovamente.
"Lasciala riposare Gajill" Erza arrivò con Lucilla al seguito "stanotte ci siamo messe a parlare del più e del meno facendo mattina, nessuna di noi ha dormito... Oltretutto Cana e Lucilla si sono messe a fare una gara a chi beveva di più, puoi immaginarti" concluse la rossa sbadigliando.
"E tra l'altro ho vinto io" urlò da qualche tavolo più in fondo una ancora sbronza Cana.
"Si, ti piacerebbe" fu la risposta di Lucilla a gran voce, era anche una gran bevitrice a quanto pare, tenere testa a Cana non è da tutti.
"Tu mi sembri alquanto riposata invece" le disse Gajill tranquillo.
"Ne ho viste di peggiori, una notte di sonno in meno non mi ucciderà di sicuro" rispose facendo spallucce "a proposito di sonno, l'idiota dov'è?" Chiese guardandosi attorno.
"Non è ancora arrivato? Non so allora, stamattina si è alzato prima di me ed è uscito senza dire nulla" le rispose annoiato andando a sedersi.
"Che strano, dove si sarà cacciato?" Confabulò tra se e se la ragazza, quando il consueto portone si aprì, vi entrò un più che raggiante Niroh, ovviamente sorridente.
"BUONGIORNO A TUTTI CARI RAGAZZI, CHE MERAVIGLIOSA GIORNATA" urlò a squarcia gola felice come un bambino.
"Oh santo cielo, è impazzito del tutto... Erza, tu bloccalo, io lo pesto a sangue" disse sottovoce la rossa mettendosi una mano davanti alla bocca, come se non volesse farsi sentire da nessuno "Dai Lucilla, non dire così" rise sotto i baffi, incredibile come il giorno  prima la situazione fosse tragica e ora si ridesse e scherzasse, e stava per accadere qualcosa che nessuno si sarebbe mai aspettato.
"Lucilla, noi dobbiamo parlare" Niroh si incupì tutto a un tratto, tutti presero a osservarlo abbastanza preoccupati "io ti sfido a duello, e questa volta decreteremo definitivamente chi è il più forte tra i due" esclamò puntando un dito verso la rossa, che lo guardava sbigottita, così come tutti gli altri, cosa diavolo gli sarà passato per la testa?
"Tu mi sfidi?" Gli chiese Lucilla con uno sguardo confuso.  
"Esattamente, qua fuori, non voglio fare troppo casino, sarà una cosa veloce e ti metterò al tappeto in men che non si dica" le rispose presuntuoso mentre lentamente usciva dalla gilda, la ragazza a quelle parole si sentì ribollire il sangue "Stavolta lo ammazzo per davvero" disse furente uscendo anche lei seguita da tutti gli altri.

"Mi raccomando, cercate di non farvi male" Mira era l'unica che sorrideva, si trovavano tutti fuori sulla parte posteriore della gilda, oltre i due sfidanti, che erano uno di fronte all'altro, solo una sconfinata distesa d'acqua "Cercate di non farvi male? Io mi preoccupo di più per la città" disse Lucy che era abbastanza preoccupata, come i suoi compagni non capiva il perché di tutto ciò.
"Allora, sei pronta?" Chiese il ragazzo alla rossa, che lo guardava in cagnesco, ma dopotutto ci era abituato "Io sono sempre pronta" neanche il tempo di finire la frase che come un fulmine si fiondò contro il suo avversario, che a quanto pare non accennava a reagire, restava immobile come fosse finto, fino a che la rossa non fu a pochi centimetri da lui "Mi arrendo" disse poi sorridente, la ragazza si bloccò di scatto mostrando di avere dei riflessi prontissimi, gli altri caddero a terra immediatamente.
"Ma che..." Gajill era più che confuso, amareggiato perché già pregustava quello scontro e allo stesso tempo sollevato in quanto non avrebbe rischiato come l'ultima volta.
"Che significa che ti arrendi, ancora non abbiamo neanche iniziato... Se stai cercando di farmi arrabbiare ci stai riuscendo Niroh" esclamò la rossa abbastanza scocciata, a cosa voleva arrivare?
"Vedi Lu, vorrei parlarti" iniziò il ragazzo sforzandosi di guardarla negli occhi "ci sono accadute tante cose, il destino crudele che ci ha separati, e ora siamo qui invece, una nuova vita con nuovi amici, e siamo insieme, ancora una volta... E ci sono persone al mondo che non riescono a coronare i loro sogni, altre che riescono a farlo una volta sola in una vita intera... Poi ci siamo noi che ci siamo riusciti, una volta basta per una vita intera, ma dopo 600 anni, beh..." Fece un sorriso un po' imbarazzato, lo si capiva dal leggero rossore sulle sue guance mentre con una mano si grattava la testa, Lucilla era sconvolta e confusa, non capiva di cosa stesse parlando "Lucilla, vuoi risposarmi?" Così dicendo si inginocchiò davanti alla ragazza e tirò fuori una scatolina che aprì mostrando un piccolo anellino in oro con sopra un diamante che alla luce del sole luccicava di tutti i colori dell'arcobaleno.
"Io... Io... Tu... Non so cosa dire" era stata colta alla sprovvista, eppure una cosa simile era già capitata, la prima volta che le fece la proposta, ma non ci aveva minimamente pensato, non si aspettava che quel pazzo le proponesse una seconda volta di sposarlo; gli altri erano senza parole, Mira già piangeva, Erza si teneva le mani davanti alla bocca dalla commozione, mentre i ragazzi confabulavano tra loro ridacchiando.
"Beh, di solo di si" le rispose Niroh alzandosi e infilandole l'anello al dito, la ragazza lo osservò meravigliata, stava quasi per piangere dall'emozione, non si sentiva in imbarazzo benché osservata da tutti, era come se in quel momento ci fossero solo lei e Niroh.
"Dai dai, rispondigli" urlò Levy battendo leggermente le mani ansiosa.
"Si Niroh si, voglio risposarti" disse ridendo muovendo la testa su e giù, in men che non si dica entrambi furono travolti da tutti i loro amici, Erza era subito corsa ad abbracciare l'amica emozionatissima mentre i ragazzi come al solito avevano steso il ragazzo "Così si comporta un vero uomo" ecco anche la voce fuori dal coro, con un commento oltretutto inutile, era tutto perfetto, ma...
"Ora capisco a cosa ti servissero quei soldi" esclamò Gajill dando una pacca sulla spalla all'amico, che però lo guardò sbigottito.
"Soldi? Quali sol... Oh no, dimmi che non è vero" Lucilla tornò subito nella parte della cattiva arrabbiata, Niroh era sbiancato e sudava pesantemente "Ehm, tesoro, non è come pensi..." Disse indietreggiando lentamente.
"Niroh..." 
"Posso spiegarti" continuava a indietreggiare.
"... Niroh..." La sua voce era alquanto cupa, tetra.
"Ti giuro che domani troverò un lavoro e poi... E poi..." Balbettava, ma continuava a indietreggiare, oramai era a diverse decine di metri dal gruppo "E poi ridarò i soldi a Gajill!" Urlò infine iniziando a correre più forte che poteva, era uno strano comportamento, sopratutto per lui, ma data l'ombra oscura che ricopriva la ragazza era più che comprensibile
"IO TI FACCIO A PEZZI NIROH!" Urlò furiosa la rossa seguendolo a ruota e con uno sguardo omicida, che dire, proposta di matrimonio con omicidio annesso, una delle tante vicende che ruotavano attorno a quella fantomatica gilda.


Angolo dell'autore:
Prima di tutto chiedo scusa per l'enorme ritardo, non è da me, ma non ho potuto proprio potuto scrivere per mancanza di tempo, ma ora sono tornato, dopotutto la storia va finita
E che dire, spero vi piaccia, siamo ormai giunti alla fine, il prossimo credo sarà l'ultimo capitolo. Alla prossima.

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Capitolo 15
*** Una promessa firmata Fairy Tail ***


Era passata una settimana da quando Niroh aveva proposto a Lucilla di sposarlo e lei aveva accettato, anche se poi quest'ultima cercò di ucciderlo non appena il ragazzo vuotò il sacco sulla storia del prestito di Gajill, e dopo avergliene date di santa ragione gli disse una cosa come "Fino a quando non avrai saldato il tuo debito non ti sposerò, dovesse cascare il mondo" e così fece, lo costrinse ogni giorno ad andare in missione, chi partiva era costretto a portarselo dietro, Lucilla minacciava lui ed Erza tutti gli altri, oramai quelle due erano una coppia di furie rosse; alla fine di quella dolorosa settimana Niroh aveva racimolato abbastanza denaro da potersi tenere qualcosa per ogni evenienza, mentre gli altri organizzavano un matrimonio in grande stile: Avevano allestito tutto all'interno della gilda, che già di suo somigliava a una sottospecie di chiesa, spostarono tutti i tavoli mettendoli fuori e posero le sedie in modo da formare due colonnati ognuno composto da file di cinque sedie, in modo da avere uno spazio centrale per far passare gli sposi, il resto venne da se, fiori di qua, decorazioni di la e il gioco è fatto, ovviamente tutto sotto l'occhio vigile di Erza che aveva preso le redini della situazione, anzi, in pratica fu lei a organizzare ogni cosa, dai posti a sedere del ricevimento alla torta, potete immaginare a che gusto, l'unica cosa per la quale non ebbe voce in capitolo fu il vestito, anche se aveva accompagnato l'amica in un grande negozio che vedeva sempre passeggiando per la città, ovviamente non vi era mai entrata, per poi restare affascinata dal numero di vestiti al suo interno, modelli di ogni tipo e di firme varie, invece Lucilla era abbastanza indifferente, ne avrà provati una dozzina prima di trovare quello adatto, fu amore a prima vista: Su più di cento vestiti tutti erano bianchi mentre uno solo completamente nero, chissà quale scelse...
"Lucilla, allora, come ti senti?" Erza era appena entrata nella stanza adibita a camerino dove l'amica si stava preparando, la rossa era davanti a un grosso specchio intenta a sistemarsi l'ampia gonna del vestito "Come una che sta per sposare un cretino, ecco come mi sento... Ma perché gli ho detto di si?" Si lamentava la ragazza, non voleva ammetterlo, ma era ansiosa, la prima volta le cose non vennero fatte così in grande, anzi, i presenti erano davvero pochi e fu una cerimonia molto semplice, invece stavolta si era resa davvero conto di cosa fosse un matrimonio vero e proprio, ed era abbastanza nervosa.
"E chi lo sa" le rispose Erza ironica, era incredibile come Lucilla continuasse anche in quella situazione a negare i suoi sentimenti, ma lei era fatta così e non sarebbe mai dovuta cambiare, per nulla al mondo "stai proprio bene vestita così, e anche i capelli, scommetto che è stata Lucy" le disse ammirandola "Diciamo più Cancer che Lucy" sorrise all'amica, che non solo l'avrebbe accompagnata all'altare, ma le avrebbe anche fatto da damigella d'onore, insieme a Lucy, Lluvia, Levy e tutte le altre ragazze della gilda.
"Ragazze siete pronte? Manca poco" la testolina di Levy sbucò dalla porta socchiusa avvisandole, le due ragazze finirono di prepararsi e si incoraggiarono a vicenda "Speriamo che l'idiota non combini casini" pensò Lucilla.

Nel frattempo in un altro camerino lo sposo stava litigando, e si stava anche innervosendo, combatteva da più di venti minuti con un nemico a lui sconosciuto e secondo il suo parere imbattibile: Una cravatta.
"Ma cosa stai aspettando? È quasi ora" Gajill entrò nel camerino di fretta e furia, si, lui è il testimone di nozze, assieme agli altri due deficienti, quindi Lucilla aveva più che un buon motivo per preoccuparsi, dava dell'idiota al suo, ma sapeva bene che pure gli altri tre erano dei pericoli ambulanti, sopratutto se presi assieme "Gajill dammi una mano, non capisco come legare sto coso" gli rispose voltandosi mentre con le mani tirava e stringeva quella povera cravatta, Gajill era esausto, nemmeno quello era in grado di fare "Prima di tutto si chiama cravatta, e non devi legarla, bensì annodarla" prese a girare e attorcigliare il tessuto e infine... Nulla, ancora non era come dovrebbe essere.
"Ohh, grazie mille Gajill, non so cosa farei senza di te" gli disse ironico guardando il pasticcio che aveva combinato, dal canto suo il drago sbuffò incrociando le braccia.
"Ragazzi dai, vi stanno aspettando tutti, che state combinando?" Natsu entrò nella stanza senza nemmeno chiedere permesso, si era vestito bene, come tutti gli altri, giacca e cravatta, però non rinunciava alla sua amata sciarpa "Niroh non riesce a sistemarsi la cravatta" gli rispose Gajill ancora offeso, il rosato osservò un attimo la situazione per poi fiondarsi dall'amico "Ma è così facile, guarda qua" in meno di un secondo prese la cravatta e la attorcigliò al collo del giovane.
"Ma quanto puoi essere stupido fiammifero? É una cravatta, non una sciarpa!" Lo rimproverò l'ormai esasperato Dragon Slayer "Non mi pare che tu sia stato molto più bravo... E poi come mi hai chiamato ferraglia?" Ecco, stavano per iniziare a litigare, ma l'intervento di Gray fece raffreddare i bollenti spiriti "Ma allora, vi volete dare una mossa dannazione? Tutto questo casino per una cravatta" così dicendo si diresse verso lo sposo, lo attorcigliò, stritolò, continuò così per diverso tempo, poi si arrese "Ok, Gajill, attaccagliela coi chiodi" gli disse infine esasperato.
All'improvviso un lampo di luce ricoprì l'intera stanza e comparve lo spirito stellare più famoso di Fairy Tail "Leo, che ci fai qui?" Gli chiese Natsu innocente, ma non ricevette risposta, solo uno sguardo deluso dal ragazzo che muoveva la testa a destra e sinistra in segno di disapprovazione, avvicinandosi a Niroh gli mise a posto la cravatta in un battibaleno per poi girarsi e sparire senza proferire parola, ancora con quello sguardo amareggiato.

"Che caratteraccio però" esclamò Gray.
"Perfetto, l'ha sistemato lui, ora andiamo... Niroh?" Il ragazzo non rispondeva, nessuno si era accorto che mentre loro armeggiavano con la sua cravatta lui si era addormentato... In piedi!
"E ora come lo svegliamo?" Si chiedeva Gray preoccupato, non hanno mai avuto molto successo in quel campo.
"Forse ho un'idea" disse Gajill avvicinandosi alla statuina dormiente "NIROH SVEGLIA, LUCILLA STA ARRIVANDO ED È FURIOSA!" Gli urlò vicinissimo all'orecchio, il ragazzo non appena pronunciato il nome della ragazza si svegliò di scatto "No Lucilla, non ho fatto nulla stavolta" urlò, i ragazzi trattennero una risata.
"Tranquillo, ma devi muoverti altrimenti Lucilla si arrabbierà davvero" gli disse Gray, per l'amico la fidanzata era come per loro Erza, ossia una minaccia costante; i quattro uscirono e si misero in posizione, era tutto pronto, la marcia nuziale partì e con essa comparirono sia Lucilla che Erza, entrambe radiose, tutti erano in piedi ad osservare la sposa che percorreva la strada che l'avrebbe portata al fianco di Niroh, il suo più o meno adorato sposo. Una volta giunta a destinazione il Master, che ovviamente avrebbe presenziato essendo la massima autorità all'interno della gilda prese a parlare, non aveva mai fatto una cosa del genere, ma aveva visto molti matrimoni e bene o male sapeva come fare, al massimo avrebbe improvvisato.

"Dunque Lucilla, vuoi prendere il qui presente Niroh come tuo legittimo sposo?" chiese dopo mezz'ora buona a parlare del più e del meno.
"Se devo" rispose lei meritandosi un pizzicotto dall'amica Erza che la stava guardando male "E va bene, si, lo voglio" terminò con un sorriso, era abbastanza imbarazzata ed era anche arrossita vigorosamente.
"E tu Niroh, vuoi prendere la qui presente Lucilla come tua legittima sposa?" chiese poi al giovane che aveva la testa china e ondeggiava avanti e indietro "Niroh, ti senti bene?" gli chiese ancora il Master senza pero ottenere risposta, alcuni avevano già capito ed erano imbarazzati al suo posto; Lucilla cercò di trattenere un attacco isterico, poi allungò la mano verso il viso del compagno tenendo l'indice col pollice per poi farlo scattare colpendo il naso del ragazzo che di colpo si svegliò dal suo sonno profondo "SI! Lo voglio" urlò subito come se avesse ascoltato tutto il discorso.
"Io non capisco se tu ti diverta a mettermi in imbarazzo o che altro" gli disse sottovoce la ragazza, Niroh sorrise a quell'esclamazione "In realtà mi piace farti arrabbiare... Sei più bella quando te la prendi con me" sorrise ancora più che poteva, il suo tratto più caratteristico, la ragazza a quella affermazione perse un battito, per fortuna nessuno lo aveva sentito, ma si sentiva in vena di far contento il ragazzo anziché massacrarlo, dopotutto era un giorno speciale "Tipo quando sono così?" Chiese guardandolo negli occhi facendo cambiare i suoi nello stesso rosso dei suoi capelli; il ragazzo non rispose, ma per ringraziarla le fece il sorriso più grande e solare del suo repertorio.
"Adesso dovreste scambiarvi le fedi" continuò il Master chiamando Erza, non era usuale che la damigella tenesse le fedi, ma contando chi erano i testimoni, almeno lei non fece danni; non appena ricevuti i piccoli anelli in oro i due ragazzi se li scambiarono, persino Lucilla che cercava sempre di mantenere la calma parve nervosa, infatti tremava  dall'emozione.
"Molto bene, allora adesso... Ehm... Ah già, con i poteri a me conferiti in quanto Master di Fairy Tail io vi dichiaro marito e moglie, ora puoi baciare la sposa" terminò, i due ragazzi erano imbarazzati, non c'è dubbio, dalla "Platea" partirono cori maschili alquanto inopportuni, sedati subito dalle ragazze offese, e meno male che Erza non si era mossa.
I due ragazzi si guardarono negli occhi, due azzurri e due rossi, così diversi eppure simili, Niroh fu il primo dei due ad accennare di avvicinarsi al viso della ragazza, forse perché spinto dai suoi demoni interiori, che a volte sapevano anche dare buoni consigli, ma la cosa che più sorprese tutti fu Lucilla, che a contrario di ogni pronostico, di qualsiasi cosa avesse detto in quei giorni al ragazzo e tutto il resto gli saltò addosso non appena lo vide avvicinarsi al suo viso, non lo avrebbe mai ammesso, ma quando era troppo era troppo, e suo marito le mancava, a quella scena fu impossibile trattenere le lacrime e gli applausi.
"E niente" disse Niroh non appena staccatosi dalla sua dolce metà.

I successivi festeggiamenti durarono per il resto della giornata e buona parte della nottata, non sto a dirvi che accadde di tutto, da Natsu picchiato selvaggiamente da Erza per aver fatto cadere la sua fetta di torta a Gajill cascare come un sacco di patate mentre tentava di ballare con Levy per terminare con uno spettacolo di fuochi d'artificio, non c'è dubbio, quella fu una delle giornate più belle che Magnolia avesse mai visto.
Il giorno dopo qualcuno stava ancora festeggiando mentre altri sistemavano tutto il casino combinato, fino a quando non comparvero in gilda i due sposini, si erano dileguati nel cuore della notte, Niroh dormiva quasi in piedi. 
Senza parlare salutarono tutti, Lucilla abbracciava le amiche e Niroh passava uno per uno i ragazzi dando loro colpi sulle spalle, ma senza proferire parola, molti li osservavano perplessi, altri invece sospettavano qualcosa, come Erza e Freed, infine i due ragazzi si diressero verso il Master "Abbiamo preso una decisione... È arrivato il momento di andarcene per la nostra strada, vogliamo scoprire questo nuovo mondo, almeno ora che possiamo" disse Niroh all'anziano che lo guardò un po' pensieroso, gli altri membri si erano radunati tutti attorno ed erano abbastanza amareggiati.
"Se questa è la vostra decisione io non vi fermerò, ma ricordate che la mia offerta è ancora valida, e sarà sempre così" rispose loro Makarov riferendosi alla proposta di entrare a far parte della gilda, sentiva che non sarebbero rimasti, ma in cuor suo ci sperava, così come tutti gli altri.
"Lo sappiamo bene, grazie Master, ma per ora preferiamo così, abbiamo ancora tanto da imparare... E chissà, forse un giorno ci rivedremo" rispose Lucilla guardando l'anziano, ora anche lei si fidava ciecamente di quell'uomo, era felice di essersi sbagliata sul suo conto, diceva sempre che il potere corrompe, così come aveva corrotto lei aveva corrotto Niroh e Velstat, ma si sbagliava, il potere da solo un'opportunità, sta a chi lo possiede decidere come usarlo; i due ragazzi ringraziarono di tutto e poi si incamminarono verso l'uscita seguiti da tutti, qualcuno cercava di far cambiare loro idea, ma invano, avevano preso la loro decisione e nulla li avrebbe fatti tornare sui loro passi "Grazie di tutto ragazzi, non vi dimenticheremo... E se mai aveste bisogno di noi sappiate che basterà chiamarci e noi arriveremo, in ogni caso" disse loro Lucilla prima di voltarsi e allontanarsi dalla gilda insieme al suo amato.
"Lucilla! Niroh" Erza urlò e i due si fermarono, girarono la testa senza voltarsi per far capire che la stavano ascoltando "Ci rivedremo un giorno?" Chiese poi, i due sorrisero, ma non risposero, continuarono a camminare, poi all'improvviso entrambi alzarono all'unisono il braccio destro portando pollice e indice verso l'alto, quel gesto valeva più di mille parole, non era solo un saluto, era una promessa, tutti quanti seguirono il loro esempio alzando la mano al cielo, si, si sarebbero rivisti, ma questa è un'altra storia.


Angolo dell'autore:
Ed ecco che siamo giunti alla fine, spero sia stata per tutti i lettori un bella avventura. Voglio ringraziare tutti coloro che hanno seguito e recensito questa storia, grazie davvero di cuore, un grazie a EragonForever e a Millinamilletta, e sopratutto un saluto speciale a Lord Maverik che ha seguito ogni mia storia su Fairy Tail. Alla prossima.

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