La ragazza che saltava nel tempo

di lilydreaming
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1°Capitolo ***
Capitolo 2: *** 2°Capitolo ***
Capitolo 3: *** 3°Capitolo ***
Capitolo 4: *** 4°Capitolo ***
Capitolo 5: *** 5°Capitolo ***
Capitolo 6: *** 6°Capitolo ***
Capitolo 7: *** 7°Capitolo ***
Capitolo 8: *** 8°Capitolo ***
Capitolo 9: *** 9°Capitolo ***



Capitolo 1
*** 1°Capitolo ***


Rieccomi con una nuova fanfiction. Il capitolo è breve, ma giusto per sapere se la storia vi possa interessare o no.

Spero che commentiate in tanti.
xoxo Lilydreaming 

 

 

1° Capitolo


Era una  serata piovosa a Liverpool, i residenti di casa Anubis si erano ormai rassegnati a passare il loro weekend al chiuso.
Jerome guardò fuori dalla finestra del soggiorno.”Mercer, mi sa che stasera rimaniamo in casa.” Disse alla sua ragazza, guardando la pioggia che scorreva a flotte.
La ragazza che era seduta sul divano, a sfogliare una rivista mugugnò.” Avevamo programmata questa serata da settimane!”
“Lo so, ma fuori diluvia.” Affermò Jerome, intento a guardare la pioggia che cadeva.
All’improvviso si sentì un forte boato, seguito  da un black out.
“Che cosa è successo?”Chiese Joy cercando di alzarsi dal divano.
“State tutti bene?” Urlò Trudy preoccupata dalla cucina.
“Si Trudy!” Rispose Jerome.
Si sentì inaspettatamente un tonfo. Joy fece luce con il suo cellulare per vedere cosa era successo. Trovò Alfie disteso per terra.
“Alfie che ci fai per terra?”Gli domandò Joy.
“Lo vedi il divano?”Le chiese a sua volta Alfie.
Joy Annuì.
“Beh io non l’ho visto.” Ribatté Alfie.
“Alfie sai che devi stare fermo dove sei durante un blackout.” Lo rimproverò Jerome.
“Stavo entrando in salotto quando è mancata la luce, e poi ho sentito l’odore di biscotti appena sfornati. mmm Trudy dove sono i biscotti?”Chiese Alfie in piena crisi isterica
“Sii paziente Alfie, i biscotti sono per domani.”Gli rispose Trudy
“Domani? Trudy perché mi  vuoi far aspettare così tanto?”Si lamentò Alfie
“Sono per la nuova ragazza, arriverà a momenti.”Disse Trudy.
Joy corrucciò il viso.“Nuova ragazza?”Domandò
“Si, dovrebbe arrivare a momenti.” Affermò Trudy
 
“Yacker perché non..” Eddie si bloccò, davanti a lui c’era una ragazza bagnata fradicia dalla testa ai piedi, che non aveva mai visto, ma per qualche strano motivo le sembrava familiare.”Chi sei tu?”
La ragazza aprì la bocca per parlare, ma poi la richiuse,come se fosse stata beccata a fare qualcosa che non doveva. Con sfida guardò Eddie, e con arroganza gli rispose”Fai una foto, durerà di più.” Disse con un forte accento americano.
“Americana?Ancora?”Si lamentò Patricia.
Eddie si voltò verso la sua ragazza, che si trovava dietro di lui sulle scale, e poi verso la ragazza sconosciuta, e poi di nuovo verso Patricia. Quella ragazza aveva qualcosa di Patricia, quasi come se fosse una sua parente, o addirittura una sua terza gemella. Eddie però escluse questa ipotesi, perché uno la ragazza parlava con un forte accento americano, quasi finto. Per il resto era identica a Patricia, ad eccezione di alcuni particolari: i suoi occhi. Erano di un bel nocciola caldo, a tratti cambiavano colore, diventando dorati.
“Voi inglesi avete l’abitudine di fissare gli stranieri? È al quanto inquietante.”Proferì la ragazza.
Eddie rinsavì.“Mi dispiace, io stavo solo.. Sei americana? Da dove vieni?”
“Da non sono Affarituoilandia.”Rispose la ragazza.
Patricia iniziò a ridacchiare, e Eddie  ebbe la sensazione di dèjà vu.
Il siparietto fu ben presto interrotto da Trudy.” Oh tu devi essere la nuova ragazza. Io sono Trudy la “mamma” di casa Anubis.
“Salve.” Disse la ragazza.
“Cara ma sei tutta bagnata!Vai in bagno ad asciugarti, pensiamo noi ai tuoi bagagli”dichiarò Trudy apprensiva.
Il mattino dopo i residenti di casa Anubis si sedettero come consuetudine a tavola, per fare colazione. La normale routine fu disturbata dall’arrivo della nuova ragazza, che in tutta tranquillità si sedette, prese una ciotola, la riempi di cereali, ci versò del latte, e poi iniziò a mangiare come se niente fosse.
Gli altri la guardarono confusi.
“Che c’è?” Domandò la ragazza.”Non avete mai visto nessuno mangiare dei cereali?”
“Presentati prima, invece di mangiare la nostra colazione.” Inveì Patricia contro la nuova.
La ragazza fece un mezzo sorrisetto.”Il mio nome  è Peyton Louise.”Disse.

Allora vi ho incuriositi? 
Chi è la misteriosa ragazza?
Che dite la continuo? ;) 

 

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Capitolo 2
*** 2°Capitolo ***


"Secondo capitolo"



I residenti di casa Anubis guardarono la nuova arrivata, era strano avere un nuovo coinquilino a metà anno scolastico. Nessuno aveva loro avvertito loro del suo arrivo, beh certo Trudy l’aveva fatto, ma solo cinque o dieci minuti del suo arrivo. Quella ragazza era arrivata come un temperale estivo in pieno agosto, all’improvviso e senza un perché
Fu Joy a rompere il ghiaccio.“Allora Peyton di dove sei?”Le chiese gentilmente
“America”Rispose la ragazza annoiata.
“ma non mi dire!”Disse Patricia sarcasticamente.
La nuova ragazza rivolse un finto sorriso a Patricia.”Sono per metà inglese da parte di madre.” Disse.
“forte! Come mai ti sei trasferita in una scuola in Inghilterra?”La interrogò KT, era felice che un’altra americana avrebbe occupato casa Anubis.
“Già, in America non ci sono scuole?”Domandò acida Patricia. A qualcuno  non piaceva la nuova arrivata.
“Patricia!” Qualcuno l’ammonì.
“Sono  in Inghilterra per via di uno scambio culturale, niente di eccezionale.”Dichiarò la nuova arrivata.
“Allora.. Pey.” Patricia  rivolse uno sguardo di morte al suo ragazzo.” Da dove hai detto che vieni?”Le chiese Eddie dopo lo sguardo alla “Ti ammazzo se fai di nuovo una cosa del genere” della sua ragazza.
“New Jersey.”Mormorò la giovane.
Eddie quasi si affogò con il latte, sentendo il nome del luogo di provenienza della nuova arrivata.“Che coincidenza! Sono anche io del New Jersey! Ecco perché hai un volto familiare, ti avrò vista nella mia vecchia scuola.”
“Non nei tuoi sogni Weasel?”Disse aspra Patricia.Aspra come un frutto non ancora maturo, eh Peyton non le piaceva proprio.
“Ancora con quella storia Tricia?”La prese in girò KT, ricordandole come lei e Eddie si erano incontrati.
“Mi sembra improbabile che tu mi abbia vista a scuola, prima studiavo da casa.”Asserì la ragazza. Era come se volesse cambiare argomento.
“Oh, magari ti avrò vista in giro.”Sostenne Eddie.Il suo era un volto familiare, era sicurissimo di averlo già visto.
“Perché tutte queste domande?”Si irritò la nuova arrivata.
L’americano si scusò.“Scusa non volevo farti innervosire o che.”
“Devo andare.”Disse Peyton alzandosi dalla sedia, lasciando ammutoliti tutti.
“Alzi la mano chi pensa che quella ragazza sia strana.”Disse Alfie mettendo d’accordo tutti.
 
 A scuola le ragazze si avvicinarono ai loro armadietti per riporre i loro libri.
“Che ne pensi della nuova arrivata Patricia?”Le chiese Joy.
“ugh perché lo chiedi a me?”Si lamentò Patricia.Era già chiaro che quella nuova arrivata aveva attirato la sua attenzione, e non in positivo.
“Perché so già che non nutri una grande simpatia per lei.”Affermò Joy.
La rossa sbuffò. Odiava quando qualcuno le chiedeva qualcosa di cui  già sanno la risposta.“Allora perché me lo chiedi se stai già come la penso?”
“Solo per una conferma”Ammise Joy.Conosceva Patricia da anni, e sapeva che aveva una immotivata gelosia per i nuovi arrivati.
“A me sembra apposto.”Dichiarò Mara.
“Ha qualcosa che non va.”Asserì Patricia.La sua immotivata gelosia iniziò a farsi sentire di nuovo. Sapeva che Eddie l’amava, e pure c’era qualcosa in quella ragazza che attirava guai, guai belli grossi.
“Patricia devi smetterla di trovare qualcosa che non va nei nuovi arrivati.”Sostenne Joy.
“Già, rilassati, nessuna vuole portarti via Eddie.”Disse KT
Patricia cercò di sviare il discorso. Non era affatto preoccupata che la nuova arrivata potesse portarle via Eddie,ok forse lo era.“Cosa? Non si tratta di Eddie!Solo io trovo strano che qualcuno arrivi a metà anno scolastico?”
“Avrà avuto dei problemi burocratici.”Proferì Mara.
“Io non mi fido di quella Peyton.”Disse Patricia mentre fissava ardentemente Peyton, ancora un po’ e l’avrebbe bruciata viva. La gelosia fa fare spiacevoli pensieri.
 
Tre giorni erano passati da quando Peyton era arrivata a casa Anubis, e più il tempo passava, e più Eddie aveva una strana sensazione, non sapevo spiegarselo ma, sentiva di dover avvicinarsi a quella ragazza. Il suo non era un interesse amoroso, amava Patricia, e non l’avrebbe di certo lasciata per una appena arrivata,  che per giunta era un suo perfetto clone, la cosa sarebbe stata alquanto insensata. Ad ogni modo Eddie iniziò a notare un piccolo particolare di Peyton,ovvero che lo fissava, non una roba tipo stalker, probabilmente aveva una cotta per lui, ma per uno strano motivo Eddie bocciò questa possibilità, non conosceva bene Peyton, anzi non la conosceva affatto, ma di certo non le sembrava il tipo che si struggeva per una cotta. Ed ora eccola li, intenta a fissarlo. Cosa aveva da fissare? Eddie decise di prendere la palla in balzo e affrontare la ragazza.
“Ho qualcosa sul viso?”Le chiese.
Peyton era sovrappensiero, e non si accorse che Eddie le stava parlando.“eh?”Disse quando rinsavì
“Perché mi fissi?Lo fai spesso.”Le chiese nuovamente il ragazzo.
“Io non ti sto fissando.”Mentì la giovane.
Eddie sapeva che stava mentendo, era come un libro aperto per lui, anzi come un libro che aveva riletto e riletto, strano visto che non la conosceva.“Si che lo fai, è alquanto inquietante lo sai?”Le fece notare abbozzando un mezzo sorriso.
“Non sono una stalker, se è questo che pensi.” Rispose Peyton mettendosi sulla difensiva.
“Non ho mai pensato che tu fossi una stalker.”Chiarì Eddie. Per quanto la cosa gli sembrava piuttosto inquietante non si sentiva affatto arrabbiato con la sua concittadina.
“Ma credi che io lo sia.”Obiettò l’americana, anche se Eddie più l’ascoltava, e più il suo le sembrava un finto accento americano, o magari era stato troppo tempo in Inghilterra , che aveva dimenticato come parlavano i suoi conterranei. Scosse la testa in segno negativo, era un pensiero senza senso il suo. Tornò di nuovo alla ragazza e con sincerità le disse.“Nemmeno”
“Allora dovrei pensarlo io di te.”Affermò Peyton quasi prendendolo in giro.
“E perché dovresti?”Reclamò Eddie.
“Perché anche tu mi fissi.”Sostenne la bruna.
“Se sai che ti fisso allora vuol dire che mi fissi anche tu.”Ribatte Eddie.
“Assomigli ad una persona che conosco, mio padre.”Affermò la nuova arrivata.
Eddie unì le labbra in un “Oh” Sapeva già la risposta che avrebbe ricevuto.”Lui è.?”
Peyton abbassò lo sguardo. Doveva essere ancora doloroso per lei parlare di suo padre.“Morto, tempo fa.”
“Mi dispiace, io non volevo..” Si scusò Eddie.
“Perché mi chiedi scusa?”Le chiese Peyton.
Eddie si strinse nelle spalle. Non aveva idea del perché, ma sapeva che doveva farlo.“Non lo so, so che devo”
“Mi stai chiedendo scusa per avermi fissata?”Lo canzonò Peyton. Quasi si divertiva a prenderlo in giro.
Eddie ridacchiò.“Ti viene cosi facile?” Domandò
“Mi viene cosi facile cosa?”Domandò a sua volta facendo la finta tonta.
“Far si che le persone facciano quello che vuoi.”Asserì Eddie, era divertente parlare con lei.
“Non ti ho costretto a chiedermi scusa.”Disse la ragazza.
Eddie non riusciva ad essere serio, cosi rise.“Ok, io accetterò le tue scuse per avermi fissato, e tu accetterai le mie.”
“D’accordo.”Pronunciò Peyton ridendo anche lei.
“Ad una condizione.”Disse Serio Eddie.
“Cosa vuoi?”Chiese Peyton
Eddie sospirò, non sapeva nemmeno lui perché stava dicendo quello che avrebbe detto.“Che tu mi dica perché mi sento attratto da te, e non attratto  in quel senso, amo la mia ragazza”
“Lo so, sono una buona osservatrice.”Sostenne la ragazza.
“Non hai altro da dirmi?”La sollecitò Eddie. Quella ragazza era come uno di quei capelli a cilindro dei maghi, non sapevi mai quanti conigli avrebbe tirato fuori.
“Questo non è ne il momento ne il luogo adatto  per dirtelo.”Disse coscienziosa la giovane.
“Cosa c’è di sbagliato nel salotto?”Domandò Eddie, non le aveva chiesto chissà che.
“Vuoi sapere la verità?”Gli chiese Peyton.
Annui Eddie.
“Vediamoci alla cripta dopo il coprifuoco.”Gli ordinò.
Eddie strabuzzò gli occhi.“Come fai a sapere della cripta?”Chiese.
Eddie non ebbe risposta, visto che Peyton era già sparita dal suo campo visivo.
 
 
All’ora stabilita Eddie si recò sul luogo dell’appuntamento, era aprile, ma l’aria era fredda e pungente come in inverno. Due anni che viveva in Inghilterra, e ancora doveva abituarsi al suo clima. Appoggiata ad un tronco vide Peyton, che guardava con trepidazione l’orologio sul polso, le sembrava Patricia mentre lo aspettava per qualche appuntamento, aveva persino paura di essere sgridato.
“Sei ritardo, lo sai?”Lo rimproverò la ragazza.
“Non è facile sgattaiolare fuori da casa Anubis, lo sai?”Disse Eddie. Quella ragazza era decisamente troppo simile a Patricia.
Peyton si staccò dall’albero da cui era appoggiata.“Io ci sono riuscita, vuoi sapere come?” Gli chiese stuzzicandolo.
Eddie rimase inflessibile, e non permise alla ragazza di prenderlo in giro.“C’è molto che devi dirmi, per esempio come fai a sapere della cripta.”
“Ho le mie conoscenze.”Ammise la ragazza senza nessuna esitazione. Aveva una grande autostima.
“Basta misteri, chi sei tu?E cosa ci fai a casa Anubis?”Le chiese impaziente l’americano.
“So quello che vuoi  veramente sapere. Vuoi sapere perché assomiglio tanto a Patricia, beh ci somigliamo perché siamo collegate.”Rispose la giovane.
“Collegate? Sei sua..a?”Domandò Eddie.
Peyton lo interruppe.“No, non sono sua sorella, Piper è l’unica sorella che ha.”
Eddie rimase sbigottito. Patricia non parlava quasi mai di Piper, come poteva una sconosciuta sapere della gemella della sua ragazza.“Come fai a conoscere Piper?”Le chiese.
“So molte cose.”Affermò Peyton.
“Senti vai al sodo.”Le ordinò Eddie, ormai era stanco dei giochetti della ragazza.
“Forse è meglio se prima ti mostro una cosa.” La ragazza tirò fuori un medaglione, l’ho sbottonò, e  glielo diede.
“Perché mi da questo?”Le domandò Eddie.
“Aprilo.”Gli ordinò la bruna.
Eddie lo aprì. Al suo interno c’era una foto di lui e Patricia, ma c’era qualcosa di strano..non ricordava di questa foto, e poi sembravano diversi, maturi, e poi notò una terza persona nella foto, una bambina.”Che significa questo?”Le chiese sconcertato.
“Sono i miei genitori.” Rispose semplicemente Peyton
“Che cosa?”Domandò a sua volta Eddie.
“Sono tua figlia.”Affermò Peyton.

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Capitolo 3
*** 3°Capitolo ***


Terzo capitolo




Eddie guardò per un attimo la ragazza, e poi scoppiò a ridere, proprio in faccia la ragazza. Non proprio un comportamento carino, ma non poteva farne a meno.”Dai seriamente dimmi la verità”
Peyton quasi si offese alla reazione del ragazzo.“Ti sembro il tipo che  dice bugie?”
Il ragazzo non smise di ridere.”dico sul serio.”
“La mamma aveva detto che saresti stato più stupido del solito, parole sue.”Affermò la bruna convinta della sua rivelazione.
Eddie  guardò  nuovamente la ragazza, non era venuto li solo per essere preso in giro.“Ti aspetti che ti creda? Dai chi è  l’ideatore dello scherzo? Jerry? Alfie?”
“ugh ti ho mostrato il ciondolo! Che altra prova vuoi?”Gli chiese la giovane arrabbiata, per il fatto di non essere creduta.
“Esistono i fotomontaggi.”Sostenne Eddie.
“E a quanto pare anche i padri che non credono alle proprie figlie!”Ribatte Peyton.
Eddie si trattene dal ridere.“Mi stai rimproverando?” le domandò.
“Sii! Cosa ci guadagno io a mentirti? Avrei scelto una celebrità come padre altrimenti.” Disse senza peli sulla lingua la brunetta.
Il ragazzo volle credere alla sua coetanea.“Ok, perché sei qui? Ammesso che sei realmente mia figlia.”
“Nel futuro eri più intelligente. Ecco tieni.”Gli porse un foglio.
“Cos’è?”Le chiese Eddie.
“È una fetta di torta, che vuoi che sia?è una lettera!”Rispose Sarcastica Peyton.
“Vedo che hai preso il sarcasmo di tua madre.” Notò Eddie, una volta che prese la lettera.
“Non ti ho detto chi è mia madre.” Precisò Peyton, dando ad Eddie un sorrisino.
“Non ci vuole un genio a capirlo.”Asserì Eddie. Tra le due c’era una inevitabile somiglianza.
“Allora mi credi?”Quasi le brillarono gli occhi.
“Beh visto che te la stai prendendo molto..”
Il cuore della ragazza quasi si spezzò.“Tu non mi credi..è cosi?”
“I io..”Disse titubante Eddie.
Peyton chiuse gli occhi per un attimo, cercando di trattenere le lacrime.“Per favore leggi quello che c’è scritto.”Lo pregò.
Eddie sospirò e aprì la lettera:
Caro Weasel,
sei stai leggendo questa lettera vuol dire che la nostra Peyton è arrivata a destinazione, si ho scritto “nostra” io e te abbiamo/avremmo una bambina ( tranquillo non resterò incinta al liceo, quindi puoi tirare un sospiro di sollievo).Ad ogni modo non ti scrivo per dirti che fra 7 anni e questa parte sarai costretto a cambiare i pannolini, ( li ho cambiati più io) ma dirti che la nostra unica figlia è arrivata nel passato solo esclusivamente per salvarti, tu le manchi molto, manchi tanto anche a me. Lei ha un dono, e grazie a questo è riuscita a raggiungerti, per me è impossibile poterti rivedere. C’è un’ultima cosa che volevo dirti, e non roba tipo:la nostra prima volta è stata notte migliore della mia vita, sappiamo entrambi che non è cosi, ti chiedo scusa per essere scappata quella notte, avevo paura,paura di provare e di provare tutt’ora quello che provo per te.
Con amore la tua Yacker.
Rilesse la lettera riga per riga,il modo di scrivere, il suo prenderlo in giro,  quella era la scrittura di Patricia, era lei.”è tutto vero..avrò una bambina con la mia Yacker.”
“Proprio cosi.”Gli confermò Peyton
Eddie si sentì in colpa, un nodo gli si stava formando nella gola, si sentiva in colpa per qualcosa che non aveva  ancora fatto.“e le lascerò sole..”
La ragazza si asciugò le lacrime, lacrime che aveva cercato invano di trattenere.“Già”
“Cosa mi è successo? cioè cosa mi succederà?”Domandò Eddie.
“Morirai.”Disse schietta la giovane.
“Morto..quando morirò?”Chiese Eddie, una volta ripreso dallo shock.
“Questo non posso dirtelo papà.”Sostenne Peyton.
Eddie abbozzò un sorriso.”Papà, è strano sentirselo dire.”
“a me è mancato dirlo.”Ammise l’ormai dichiarata figlia.
Eddie sorrise, anche se tutta la situazione gli sembrava assurda e priva di ogni logica, il sapere che in un futuro, non molto lontano , avrebbe avuto una bambina con la ragazza che amava lo riempiva di gioia, ma c’era ancora un quesito da risolvere. Cosa ci faceva qui nel presente, e come ci era arrivata? “Perché sei qui?la lettera dice per salvarmi, ma io non capisco come o cosa mi salverà.”
“C’è un antidoto, gli ingredienti si trovano solo in questo tempo.”Dichiarò Peyton. Eddie l’osservò, più la guardava e più non gli sembrava vero. Stava iniziando a credere di star solo sognando.
L’americano ebbe quasi un colpo, era sempre stato di ottima salute.“Antidoto?Vuol dire che morirò per una malattia?”
La figlia annuì.“Aneurisma, i medici non hanno potuto fare niente per salvarti, era già troppo tardi.”
“Come può un intruglio salvarmi da questo.” All’osiriano questo gli era inconcepibile.
“Le tue visioni, non erano semplici visioni, ognuna di esse erano un attacco,  se non fosse stato per l’osiriano, tu dovresti essere morto già da tempo. Essere l’osiriano è una bomba ad orologeria.”Gli spiegò la giovane donna.
 Ci riflesse su.“Tutte le mie visioni.. ma se Osiride mi ha protetto fino ad oggi, cosa è andato storto nel futuro?Almeno che io avrò più la sua protezione, è cosi, vero?”
Peyton continuò la sua spiegazione.“Proprio cosi, il nonno voleva l’elisir di lunga vita non per se, ma per poterti salvare. Purtroppo c’è una cosa che il nonno non sapeva, l’osiriano non può bere l’elisir, se lo facesse il suo animo diventerebbe malvagio.”
“Cosa devo fare allora?”Chiese disperato Eddie, il quale  non vedeva via di uscita.
Ma lo primogenita lo tranquillizzò, mettendolo al corrente di una possibilità di salvezza.“In casa Anubis c’è nascosta la ricetta per l’antidoto, trovala prima del diploma, è necessario che tu la trovi primo di quel giorno.”
“Lo farò!” Disse deciso.”Peyton?”
La ragazza gli sorrise.“Si papà?”
L’americano allungo le braccia.“Abbraccio?”
“Speravo che tu me lo chiedessi.”Peyton si strinse al suo adorato papà. Aveva ancora lo stesso odore che ricordava, quello di pastella. Quanto le mancava il suo profumo e i suoi abbracci.”Ti dispiace se restiamo cosi ancora un po’?”
“Prenditi tutto il tempo che vuoi.”Le disse abbracciandola stretta.
 
Quando i due arrivarono a casa Anubis, si ritrovarono faccia a faccia con un Victor  furioso.
“Signor Miller, signorina Jones cosa ci facevate fuori a quest’ora?”Tuonò Victor.
“Passeggiatina notturna?”Cercò di giustificarsi  Eddie, ma senza risultato.
Peyton a quanto pareva aveva la stessa indole del padre a cacciarsi nei guai, e la stessa nel inventare bugie credibili. “Insonnia, sa..il fuso orario ecc ecc?”
“Andate immediatamente nelle vostre camere, penserò domani alla vostra lunghissima e spiacevole punizione.”Inveì Victor, non facendosi abbindolare dalle loro scuse.
“Non possiamo solo..”Iniziò la giovane.
“A letto!”Gridò il custode.
I due sospirarono rassegnati.
“Notte Peyton.”Mormorò Eddie.
“Notte papà” sussurrò la ragazza per non farsi sentire.
 
“Dove sei stato?”Domandò un Fabian assonnato sotto le coperte.
“Fuori,mamma.”Rispose ironico Eddie.
L’inglese ignorò il commento del compagno di stanza.“ho capito  che sei stato fuori, ma perché?”
“Avevo una situazione da risolvere.”Ammise Eddie.
“Con Peyton?”Lo interrogò un Fabian mezzo addormentato.
“Si.”Rispose l’americano
Fabian cercò di elaborare la risposta ricevuta.“Ma..”
“Ti racconterò tutto domani, ok?”Disse esausta Eddie.
“Se lo dici tu.” Rispose poco convinto Fabian
All’indomani..
“Signor Miller proprio lei cercavo, non creda che non ricordi la sua trasgressione di ieri notte con la signorina Jones.”Trillò Victor quasi divertito.
“Ci speravo Victor.”Confessò il ragazzo senza peli sulla lingua.
“Per sua sfortuna non ho la memoria corta signor Miller.”Ribatte il custode.
“Allora qual è la punizione? A domiciliari? Per quanto una settimana un mese?”Chiese Peyton, non conoscendo le punizioni di Victor.
Victor tirò dal suo taschino del suo impermeabile il suo solito logoro spazzolino da denti.”Voglio che i bagni brillino, tutti i bagni.”
Eddie gemette.”Davvero? Non può trovare qualche punizione più originale?”
“Mai cambiare il vecchio per il nuovo.”Affermò Victor.
Peyton gemette.“Lo spazzolino lo posso avere elettrico?Sa cosi faccio prima.”
“La sofferenza e il duro lavoro fa parte della punizione, niente eccezioni, e ricordi signorina Jones io la tengo d’occhio.”Dichiarò Victor.
 
Durante l’ora di pranzo, Patricia osservò furiosa  il suo ragazzo e la nuova ragazza chiacchierare allegramente, come se fossero vecchi amici.
Fabian le si avvicinò, e vedendola in quello stato si preoccupò.“Patricia stai bene?”
“Si, perché non dovrei esserlo?” Domandò a sua volta la rossa.
“Beh perché stai torturando il tuo pranzo.”Affermò Fabian abbozzando un mezzo sorrisino.
Patricia lasciò cadere nell’apposita confezione il poverino tramezzino da lei trucidato.”Stupido di un Weasel.”
“Avete litigato? Chiese Fabian
“Non ancora, ma lo faremo.”Dichiarò la giovane.
“E perché?” Fabian si voltò verso Eddie, che conversava piacevolmente con Peyton.”Oh”
“Che hanno tanto da parlare?”Si interrogò l’adolescente.
“Forse non dovrei dirtelo, ma ieri notte Eddie è uscito fuori dopo il coprifuoco con Peyton.”Le rivelò un Fabian incerto.
“Cosa? Sto per ucciderli.”Patricia si alzò, e partì dritta verso il nemico da abbattere.
Il bruno cercò di fermare la possibile e inevitabile carneficina, o in questo caso lo spargimento di liquidi.“Patricia noo! Niente spargimenti di sangue o di qualsiasi altro liquido.”
Ma la ragazza non lo sentì, era già di fronte alla sua nemica.”Stai lontana dal mio ragazzo!”
“Yacker non è come pensi!”Si difese immediatamente Eddie.
“Hai avuto un appuntamento segreto con lei, è come penso!”Gridò la rossa.
“è vietato parlare con un ragazzo impegnato?”Obiettò Peyton. Quasi si divertiva a prendere in giro la madre, se l’avesse fatto nel suo tempo si sarebbe ritrovata inzuppata dalla testa ai piedi, ma conoscendo sua madre il rischio di una doccia c’era anche in questo anno.
“Con il mio si”Ribatte Patricia.
“Yacker  ne possiamo parlare?”Ad Eddie gli era stato più facile scacciare via uno spirito maligno, e salvare il mondo, per due volte, piuttosto che far ragionare la sua ragazza in piena crisi di gelosia.
Patricia inveì contro di lui.“Non voglio parlare con te!”
Eddie la prese per un polso, e la trascinò qualche metro più distante.
“Lasciami slimeball!”Urlò la testa rossa.
L’osiriano roteò gli occhi al cielo.“Patricia vuoi chiudere il becco per un attimo?”
“Mi hai tradito, ho tutto il diritto di essere arrabbiata con te.”Dichiarò la ragazza.
Eddie ormai non sapeva più cosa fare per farsi credere.“Io non ti ho tradito, ok?”
“Vallo a raccontare a qualcun altro.”Disse Patricia non credendo ad una sola parola.
“Non è come pensi, lo giuro, fammi spiegare.”La pregò
“Bene!”Gridò la ragazza.
Eddie deglutì, quella che le stava per rivelare era pazzesco e fuori da ogni logica.“Peyton lei è..” 




 

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Capitolo 4
*** 4°Capitolo ***


4°Capitolo

Di corsa arrivò Peyton, che strattonò il ragazzo per un braccio."Eddie è ora di andare a fare quella cosa, ricordi?"

"Ti dirò tutto Yacker, promesso."Proferì Eddie.

La ragazza lo ignorò lasciando la stanza.

"Patricia.."

Ma ormai la rossa aveva già uscita. Perché Peyton l'aveva fermato? Se Patricia avrebbe saputo la verità su di lei, le cose sarebbero state più facili, almeno per Eddie.

"Perché mi hai fermato?" Le chiese

"Non devi dire chi sono alla mamma." Rispose

"E perché? L'hai detto a me." Eddie era sbigottito, perché a lui si?

"Con te è diverso, la mamma non potrebbe capire, ed io potrei anche non nascere." Spiegò la ragazza.

Il giovane americano non ci vedeva nulla di male se Patricia sapeva della verità, anzi."Di cosa ti preoccupi?"

"Del fatto che tu e la mamma potreste non fare più sesso e concepirmi." Disse Peyton senza mezzi termini

Il futuro padre le mise una mano sulla spalla, quasi a consolarla."Va tutto bene fra me e la mamma, tranquilla."

Peyton roteò gli occhi, un gesto che aveva certamente ereditato da sua madre."Papà ti ha appena mandato al diavolo, definisci il tuo tutto bene."

"Le passerà."Sostenne Eddie.

La ragazza ridacchiò."Dicevi così anche nel mio tempo, prima di passare un paio di notti sul divano."

"Ok, ho capito le parlerò." Si arrese Eddie.

I membri di sibuna erano tutti radunati in soffitta per una delle loro tipiche riunioni, il loro leader Eddie aveva precedentemente chiesto al suo vice, ovvero Fabian di avvertire gli altri di un incontro di emergenza.

"Allora.."Iniziò Eddie sfregandosi le mani."Abbiamo un problema."

"Un altro?è tanto chiedere di passare un trimestre senza doversi cacciare nei guai?" Si lamentò Alfie.

"Ti cacceresti comunque nei guai Alfie." Gli fece notare Patricia, mentre si sedeva su una vecchia poltrona.

"Cosa sta per accadere questa volta?"Domandò Fabian non nonchalance, non aspettandosi il peggio, beh niente fini del mondo per intenderci.

"Ho avuto una visione"Mentì Eddie, non voleva farlo, ma di certo non poteva dire chi era la fonte della sua informazione."Io morirò."

I quattro sibuna si alzarono di scatto avvicinandosi al loro amico e leader."Che cosa vuol dire che morirai?"

"Proprio quello che ho detto, morirò, e a breve." Fu la risposta dell'americano. Ancora non aveva digerito la notizia, e il solo parlane con gli altri era un duro colpo. Era come se avesse accettato la sua morte prima del tempo, in realtà non è la sua morte che lo spaventava, ma il fatto che nel futuro avrebbe lasciato Patricia e Peyton da sole.

KT iniziò ad intristirsi. Eddie era il suo migliore amico, e sapere che sarebbe morto le fece spezzare il cuore prima del dovuto."Come a breve? Quando?"

Eddie cercò di non far preoccupare più del dovuto i suoi amici"Non a breve a breve.. sentite non mi resta molto tempo."

Patricia"Questo vuol dire che succederà presto..perché non me l'hai detto?"

"Te lo sto dicendo adesso."Affermò

Patricia alzò di poco il tono della sua voce, quasi come se fosse stata arrabbiata."Dovevi dirmelo prima."

"Stavo cercando di elaborare la cosa Yacker." Con quella farse cercò per lo più di consolare se stesso, e forse un giorno sarebbe stato in grado di consolare la sua Patricia.

"Ma ci deve essere una soluzione, altrimenti perché staremmo qui?"Domandò Fabian. Stava cercando di essere razionale e di non essere sopraffatto dai sentimenti. La sua mente iniziò velocemente ad elaborare una soluzione, il suo migliore amico non poteva morire cosi, no, non poteva.

"è proprio a questo che voglio arrivare."Disse Eddie

"Parla."Gli ordinò Patricia. Era già stufa di tutta questa attesa, la metteva in ansia, e odiava esserlo.

Eddie iniziò a raccontare."C'è un antidoto, la ricetta deve essere da qualche parte qui a casa Anubis."

"Conosci il nome di questa ricetta?"Gli chiese KT, ripresasi dallo shock.

"No, ma so che dobbiamo sbrigarci."Rispose l'americano non alquanto nervoso.

Fabian guardò con sospetto Eddie, stava omettendo qualche dettaglio, quale o perché non riusciva a capirlo."Perché tutta questa fretta?"

"Ho tempo fino al diploma, ecco perché." Dichiarò il ragazzo.

Patricia si avvicinò a lui, a pochi centimetri l'una dall'altro. Era preoccupata, e se il suo ragazzo sarebbe morto a breve?Questo non poteva sopportarlo."Eddie dimmi che non morirai il giorno del diploma."

Eddie le prese la mano, intuendo la sua angoscia."Non morirò il giorno del diploma, in realtà non so quando sarà il giorno della mia fine."

"Qualunque sia, stare qui ci farà solo perdere tempo, andiamo giù nello studio segreto." Asserì Fabian. Stare con le mani in mano non avrebbe di certo salvato Eddie, e la sua visione sarebbe stata del tutto inutile.

"Dici che li troveremmo l'antidoto?"Gli chiese Alfie, aveva rovistato mille volte in quella camera segreta, ma non aveva mai sentito di un elisir miracoloso,beh a parte l'elisir di lunga vita, ma di quello ne aveva sentito solo a voce. Auto convintosi che la sua memoria faceva cilecca, anzi lo sapeva di certo, visto che non ricordava mai quale fosse la capitale della Bulgaria, iniziò a pensare che tra quei vecchi libri impolverati ci fosse la salvezza per uno dei suoi migliori amici.

"Non ho idea, ma da qualcosa dobbiamo pure partire."Affermò Fabian.

Nel corridoio Eddie fermò Patricia, intanto il resto del gruppo si era già recato al piano sottostante."Patricia aspetta.."

"Cosa c'è?"Si girò lentamente.

"Dovevo parlarti, ricordi?" Le rammentò. Un altro giorno, e Patricia sarebbe saltata a delle conclusioni troppo affrettate se non le avesse parlato.

" È di Peyton che vuoi parlarmi, giusto?" Gli domandò la ragazza.

"Si."mormorò

Patricia come volevasi dimostrare iniziò a fare mille congetture."Chi è lei, e perché passate molto tempo insieme?"

"Non posso dirti chi è, l'ho promesso a Peyton." Disse Eddie, cercando di calmarla.

"Che oscuro segreto nasconde da non potermi rivelare, dimmelo!" Gli gridò contro.

"Non posso!"Le gridò contro a sua volta.

"Perché?Che ha lei di tanto speciale?"Gli chiese urlandogli contro, non c'era rabbia nella sua voce, ma solo un filo di disperazione.

"È una persona importante per me." Rispose Eddie.

Patricia distolse lo sguardo, quasi per paura della risposta che non voleva sentire. "importante più di me?"

"Nulla è più importante di quello che provo per te Yacker." Le assicurò il ragazzo.

Patricia sorrise, felice che i suoi sentimenti per lei non si erano affievoliti."Allora perché non vuoi dirmi niente?"

"Lo faccio soprattutto per te, e per noi." Dichiarò Eddie .

"Giurami che tra lei e te non c'è niente." Aveva bisogno di un ulteriore conferma.

Sapendo della insicurezza di Patricia, Eddie le disse l'unica cosa che sapeva avrebbe funzionato."Niente di quello che pensi tu, io ti amo.

Sorrise."ti amo anche io."

Si chinò verso di lei, e le stampò un rapido bacio sulle labbra."ci sei solo tu Yacker."

Patricia ricambiò il bacio."ti credo."

Una volta staccatosi, Eddie le fece cenno di andare a raggiungere gli altri."Adesso andiamo, non vorrei far fare tutto il lavoro agli altri?"

"a te piacerebbe Weasel."Gli disse Patricia.

"Si, forse."Rispose il ragazzo.

Due minuti dopo i due raggiunsero gli altri in cantina.

"Dove eravate finiti? Vi davamo per dispersi per la casa."Li prese in giro Fabian.
"abbiamo avuto un piccolo contrattempo."Risposero entrambi.

KT ridacchiò."Certo.."

"è cosi!" Disse imbarazzato Eddie. I suoi amici fino a poco tempo fa erano angosciati alla notizia della sua morte, ed ora lo prendevano in giro, ma era proprio per questo che erano i suoi migliori amici

"D'accordo."Si arrese mentre sorrideva Fabian. Era divertente prendere in giro Patricia e Eddie per le loro effusioni nascoste

"Trovato qualcosa?"Chiese Patricia rompendo l'imbarazzo e le risatine.

KT appoggiò le mani sui fianchi."No, anche perché non sappiamo dove cercare."

" E se cercassimo nei libri che parlano di medicina nell'antico Egitto?" Sbottò improvvisamente Alfie. Un colpo di genio arrivato dal cielo, o chissà, per avere frequentato una che di colpi di genio se ne intende.

"Alfie sei un genio!"Gridò euforico Eddie.

"Pensate che il mio bisnonno abbia qualcosa al riguardo?"Domandò KT-

"Robert era..è un grande fan dell'antico Egitto, lui documentava e collezionava qualunque cosa dell'antico Egitto, dubito che non abbia qualche prova sulle usanze mediche."Le spiegò Fabian.

"Beh a questo punto mettiamoci all'opera."Disse Eddie cercando di spronare i suoi amici a cercare la sua unica possibilità di salvezza, visto che la sua adorata futura figlia non gli aveva fornito nessuna informazione sul dove potesse essere la ricetta dell'antidoto. Una cosa che aveva di certo preso da Patricia, ovvero omettere qualche particolare alle informazioni date. Oppure come lui non ascoltava tutto quello che le dicevano.

Dopo circa trenta minuti di ricerche..

"Niente, trovo più informazioni su internet!"Si lamentò Fabian. Un buco nell'acqua.

Patricia si innervosì, ore e ore di ricerche e non avevano trovato nulla, ok non stavano cercando da ore, ma per una come Patricia, essere costretta a cercare in vecchi libri qualcosa, di cui nemmeno lo stesso Fabian sapeva cosa cercare esattamente, fece aumentare il tempo li in modo esponenziale."Per una volta le tue visioni potrebbero essere precise?"

"Sai che non ho le mie visioni a comando." Sostenne Eddie.

"Questo non è vero.."Gli ricordò KT, riferendosi a quella volta in cui appunto aveva avuto una visione a comando grazie alla sua chiave.

"Ok, forse le ho a comando. Potreste continuare a cercare di salvarmi la vita, grazie." KT aveva ragione, le aveva a comando, ma Eddie sapeva che in questo caso non avrebbe funzionato, poiché in verità non aveva le sue visioni da mesi.

"Come al solito fai fare il lavoro pesante agli altri."Affermò la testa rossa.

"Sono pur sempre il leader."Dichiarò Eddie abbozzando un sorriso presuntuoso.

"Ok, o questa è una ricetta per una salsa, o è quella per l'antidoto."Li interruppe improvvisamente Alfie.

"Già trovata? È stato facile." Si sorprese Patricia. Per lo più era felice, ma ciò nonostante in fondo al suo cuore sapeva che ci sarebbe stata una fregatura, tre anni in sibuna erano serviti a qualcosa:non cantare vittoria troppo presto.

E proprio come i pensieri di Patricia avevano dedotto, Fabian fece crollare le speranze che si erano create da poco."Io non canterei vittoria se fossi in te."

"Perché? L'abbiamo trovata,no?"Domandò KT ancora speranzosa, la poco esperienza in sibuna non le aveva ancora sviluppato il suo fiuto speciale nello scovare le trappole nascoste.

"Dobbiamo capire cosa c'è scritto prima."Dichiarò Fabian.

"E che sarà mai? Mica ci saranno ingredienti tipo dente di un vampiro." Scherzò Alfie, ma nella sua testa iniziò a pensare che potesse essere vero, ma scrollò questa folle ipotesi immediatamente.

"Ho l'impressione che non sarà facile trovare gli ingredienti."Asserì KT. Il suo radar cerca fregature sibuna stava iniziando ad attivarsi.

"Torniamo di sopra, penseremo domani a cosa fare."Ordinò Eddie.

"Voi andate, io resterò qui a tradurre questi geroglifici." Disse Fabian non staccando un attimo gli occhi dal quel vecchio pezzo di carta ingiallito.

 

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Capitolo 5
*** 5°Capitolo ***


 

5°Capitolo

 

Tarda notte a casa Anubis. Peyton stava scendendo le scale, e vide di sottocchio sua madre che usciva di soppiatto dalla camera di suo padre. Sapeva cosa era appena successo. Poco dopo uscì anche Eddie, che si recò in cucina per uno dei suoi spuntini notturni.

"So cosa hai fatto papà."Disse la ragazza appoggiandosi con le spalle al muro.

Eddie quasi sobbalzò. Era solito non farsi scoprire durante gli incontri notturni con Patricia, e rimase alquanto imbarazzato nel sapere che la sua futura figlia lo aveva in qualche modo beccato "Peyton mi hai fatto prendere un colpo!Ma tu spunti sempre all'improvviso?"

"Sono brava a spaventare."

"Lo vedo,comunque che ci fai qui? Non dovresti essere a letto a quest'ora?"Domandò Eddie.

"Potrei farti la stessa domanda."Replicò la viaggiatrice del tempo.

"Spuntino notturno, tu?"

"Ho mio padre e mia madre che fanno sesso e non mi fanno dormire." Ribatté la giovane ragazza.

Eddie quasi si strozzò."Come fai a saperlo?"

 

La ragazza roteò gli occhi, guardando poi verso il cielo. Una caratteristica che aveva preso da sua madre. "Ho appena visto la mamma uscire da camera tua ed ho fatto 2+2".

"Questo è imbarazzante.."

"È imbarazzante per me, vi prego evitate di concepirmi prima del tempo

"Hey abbiamo usato una protezione.."

"Lo dissero anche i genitori di Masie."

"Chi è Masie?"

"Una mia amica.."

"Intendi?" Chiese Eddie sgranando gli occhi.

"Sì i genitori di Masie sono qui."

Il ragazzo ridacchiò divertito. Wow, e chi sono?" Anche se era uno grande spoiler, era fantastico sapere che Peyton non era l'unica della prossima generazione di casa Anubis.

"Shh, non posso dirlo papà" Rispose la giovane rossa, rimproverando il padre.

"Va bene, puoi almeno dirmi quando quella foto è stata scattata o sarà scattata?"Chiese indicando il ciondolo che Peyton aveva al collo.

"Avevo tre anni, eravamo a Disneyland."

"Sono riuscita a portare Yacker a Disneyland?" Domandò Eddie sorpreso. Tutte le volte che aveva pregato Patricia ad andare in un parco di divertimenti, lei aveva sempre declinato l'invito.

"Era il mio compleanno, e noi l'abbiamo quasi pregata, alla fine venne perché non volle sentire i tuoi lamenti."

"Perché solo i miei e non anche i tuoi?"

"Perché tu eri quello più stressante, parole di mamma."

L'americano abbozzò un sorriso. "Sì, sono parole che solo Patricia può dire.. allora, il tuo compleanno a quanti sono mancato?"

Il viso di Peyton s'incupì. Era cosi difficile per lei ricordare, parlare poi era un colpo troppo forte."Papà non c'è bisogno che tu lo sappia."

"Che sia solo uno o due o più, devo rimediare alla mia assenza."

"Che cosa vorresti fare?"

"Ti piacciono i pancake? Oh si certo che ti piacciono, sei mia figlia." Disse Eddie come se la cosa fosse più che ovvia.

"Pancake? Che vuoi fare con i pancake a quest'ora?"

"Beh volevo fare uno spuntino notturno con una pila di pancake, ma adesso festeggeremo il tuo compleanno."

"Ora?"

"Sì, buon compleanno Peyton."

La giovane rossa sorrise."grazie papà. "

"Mi dispiace aver mancato i tuoi compleanni."

"Tu ci sei sempre stato, in qualsiasi forma ci sei sempre stato."

"Ok, stiamo stati sentimentali fin troppo per oggi."

"Non si è mai troppo sentimentali."

"Chi l'ha detto questo?"Domandò il biondo.

Peyton inclinò la testa da un lato."Tu."

"Questa me la segno tra le cose che ho detto che non dirò mai."

"È un controsenso, lo sai questo?"

"lo so, ma sto ancora cercando di assimilare il fatto che tu sia mia figlia, non è che la cosa mi dispiaccia, ma.."

"Ti confonde, e so che non è facile per te sapere di avere me prima del tempo, è difficile anche per me vederti cosi, da adolescente."

Eddie sorrise." Già, ma credo che mi sarebbe venuto un colpo anche se avessi avuto trenta o cinquanta anni."

"Se mai ci arrivi." Proferì tristemente la ragazza abbassando poi il capo. Non amava farsi vedere in lacrime. La credevano una ragazza forte, ma in realtà era solo una normale ragazza con le sue piccole, grandi debolezze.

Eddie le accarezzò un braccio per consolarla "Vedrai che si sistemerà tutto, e nel tuo futuro ci sarò ancora."

"Come procedono le ricerche?"Chiese Peyton tirando su con il naso.

"Lente, ma procedono."

"Devi assolutamente trovare l'antidoto prima del diploma papà, è davvero necessario che tu lo faccia prima di allora."

"Pey, cosa accadrà il giorno del diploma?"

La ragazza del futuro dopo pochi minuti di silenzio gli rispose. "l'inizio della tua fine."

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** 6°Capitolo ***


 

6°Capitolo 

 

 

Eddie guardò la ragazza davanti a se, sembrava cosi fragile, cosi bisognosa di protezione. Ed era lui la causa della sua sofferenza. Chi sapeva che c'erano cosi tanti modi per far soffrire una persona."Possibile che non ci sia altro modo per impedire tutto questo? Non voglio che tu e Yacker soffriate per colpa mia."

"Lo vorrei anch'io papà, ma so che non c'è nessun'altra via."

Il biondo sospirò. Nessun'altra strada da percorrere. E se fosse proprio il suo destino? Morire senza veder crescere la sua bambina. Quella che aveva davanti agli occhi in quel momento, era un regalo che la sorte gli aveva concesso, anche se nel tempo sbagliato. "Andrà tutto bene." Disse, cercando di rincuorare più se stesso in realtà.

"Grazie papà."

A un tratto i due udirono dei passi avvicinarsi nel buio. Questo qualcuno con molta naturalezza si avvicinò ai due.

"Fabian! Mi hai fatto prendere un colpo? Che ci fai qui?"

Il bruno però ignorò l'amico. "Ti ha appena chiamato papà."

"Che cosa? Dai è assurdo! Sicuro di sentirci bene?"

"So quello che ho sentito, e so che nascondete qualcosa."

Padre e figlia si guardarono per qualche secondo per decidere sul da farsi. Doveva rivelare a Fabian la vera identità di Peyton.

"È Fabian di cui stiamo parlando, lo avrebbe scoperto comunque."

Peyton prese un lungo respiro." Se tu ti fidi mi fido anche io."

"Allora?"Chiese impaziente Fabian.

"Beh per farla breve lei è mia figlia, la mia futura figlia. Boom mega spoiler." Dichiarò Eddie tutto di un fiato, lasciando un Fabian visibilmente scioccato.

"Abbiamo rotto Fabian. Perfetto!" Affermò Peyton agitando le braccia in preda al panico.

"Diamogli il tempo di metabolizzare la notizia."

"Lei cosa?"Farfugliò Fabian, una volta ripreso dallo shock. Peyton era la futura figlia di Eddie? No, era assurdo, impossibile, illogico. Aveva visto e sentito cose fuori dal normale in casa Anubis, ma questa le batteva tutte.

"Ti racconto tutto domani." Disse Eddie.

L'indomani Fabian si svegliò di buon mattino come di suo consueto, ma c'era altro che lo aveva fatto saltare dal letto.L'informazione che aveva ricevuto ieri lo aveva fatto dormire poco. Aveva passato la notte a pensare e ripensare quanto fosse assurda questa storia, e di quanto più ci pensava, più non ne veniva mai a capo.

"Se ti può consolare nemmeno io ci capisco qualcosa."Dichiarò Eddie seduto sul suo letto.

"Puoi spiegarmi che cosa è successo ieri?"

"Beh, te l'ho detto, Peyton è mia figlia, mia di Patricia."Affermò il biondo con tutta la naturalezza del mondo.

"Patricia? Oh ecco perché le somiglia cosi tanto."

"Già , ma lasciamo perdere questi discorsi. È stata lei ad avvertirmi del imminente pericolo."

"Peyton?"

Eddie annuì.

"Quindi tutta la storia della visione è tutta una farsa?" Domandò Fabian. Ecco finalmente rivelate le molte cose che non riusciva a spiegarsi

"Sì, e mi dispiace, ma dovevo trovare un modo per far si che sibuna si mettesse in moto per le ricerche."

"Perché non ci hai detto semplicemente chi era Peyton."

"Non potevo, e non posso dirlo. Peyton mi ha chiesto di non dire niente, specialmente a Patricia."

"Capisco, ha paura che possa cambiare in qualche modo il suo presente".

"Sì, una cosa del genere, è stato un rischio anche rivelarlo a te, ma non potevamo fare altrimenti."

"Nessun problema. Capisco perfettamente perché avete nascosto la cosa. Però pensandosi, Peyton non ha corso un rischio venendo nel passato."

"È quello che mi ha detto lei, ma ha dovuto farlo."

Patricia guardò in cagnesco il terzetto davanti a lei, si proprio terzetto, poiché al gruppo del fan club di quella li si era unito pure Fabian. Razza di traditore. Che cosa avevano da confabulare cosi tanto? E con qual pretese quella li pretendeva di stare cosi attaccata al suo ragazzo. Oh come avrebbe voluto inzupparla dalla testa ai piedi, ma la caraffa di latte non era sufficientemente piena per il suo intento, accidenti a lei e alla sua dipendenza dai cereali.

Vide il terzetto alzarsi da tavola. Ora si recavano anche a scuola insieme? Quello aspettava a lei, erano loro due che percorrevano il viale insieme, che saltavano le lezioni per poter pomiciare nel retro della scuola.

"Sai rischi di farti scoppiare una vena o un embolo se continui cosi." Affermò la sua amica Joy, mentre spalmava della confettura sopra una fetta di pane.

"Eh?"

"Smettila di essere cosi gelosa Patricia."

"Non sono gelosa ."

"Ah no? Trixie stai lanciando occhiate di  fuoco da quando Peyton è arrivata. Rilassati, Eddie ti ha già detto che non c'è niente tra loro due, perché non hai un po' di fiducia in lui?"

"Inizierò a fidarmi quando mi dirà a cosa nasconde." Dichiarò la rossa prima di alzarsi e andare via.

Joy sospirò. "Dramma in arrivo."

Riunione sibuna.

"Fabian dimmi che sei riuscito a decifrare l'indizio."

"Ho una notizia buona e una cattiva." Proferì Fabian, guardando i quattro presenti nella camera.

"Inizia da quella cattiva." Disse Eddie.

"No, da quella buona. Non mi sono mai piaciute le cattive notizie. "Dichiarò Alfie.

"Parla e basta!"

Il bruno prese un lungo respiro. " La notizia buona è che ora so quali sono gli ingredienti per l'antidoto."

"E quella cattiva?"

"C'è un ingrediente particolare."

"Che genere di particolarità?" Chiese KT.

"Da una scala da uno a dieci? Direi 100, se non di più. Ci serve una lacrima d'oro."

"Perfetto!Sono spacciato!" Affermò l'americano alzandosi di scatto in piedi. Perché le cose non erano mai facili?

"Praticamente è come se ci avessero chiesto un uovo di drago!" Sbraitò Alfie, usando il suo solito tono di quando erano nel panico.

KT corrucciò il viso. Di che cosa stavano parlando. "Ragazzi che cos'è una lacrima d'oro?"

"È la mia unica possibilità di salvarmi da un destino certo."

" È davvero cosi rara? Insomma non si può trovare da nessuna parte?".

"Oh no KT, il supermercato ne è pieno!Si trova accanto al che cosa non capisci della parola rara?"

"Stavo solo chiedendo Patricia."

"Ragazze per favore non è il momento di litigare."

"Per te non è mai il momento, non è cosi Eddie?"Asserì la rossa fredda, quasi glaciale.

"Yacker che cosa vorresti dire?"

"Ah non lo so, perché non lo chiedi alla tua nuova inseparabile amichetta?Mi sorprende che non sia qui, non le hai ancora detto di sibuna?"

"Patricia non ti pare di esagerare adesso?"

"Stanne fuori Fabian!" Urlò la rossa. "

"Ora tu ed io parliamo." Detto questo Eddie, trascinò Patricia in un luogo in cui potessero parlare da soli.

"Lasciami Weasel!" Sbraitò la ragazza.

Il biondo lasciò la presa. "Mi vuoi spiegare che cosa diavolo ti succede?" Gridò alla ragazza.

"Nulla! Ecco quello che succede! E quello che so! Un bel niente!" Urlò la giovane.

"Patricia senti..." Iniziò Eddie abbassando il tono della voce.

La giovane lo guardò dritto negli occhi, e decisa gli disse. "No, non voglio sapere più niente, mai più."

"Che cosa vuoi dire?"

"Che da oggi non devi più preoccuparti di me."

Eddie spalancò gli occhi sconvolto. Era solo un piccolo litigio, non pensava che si sarebbe spinta fino a questo punto. "Stai rompendo con me?" Andiamo Yacker."

"Sì, lo sto facendo."

Patricia lasciò Eddie lì impalato in quel corridoio, non sapendo che quell'azione avrebbe avuto conseguenze devastanti.

 

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Capitolo 7
*** 7°Capitolo ***


 

7°Capitolo

 

 

Quel mattino sembrava essere cominciato come il solito, tra gente che saliva e scendeva le scale, bussate alle porte del bagno, e di chiacchierate a colazione. Qualcuno scese di corsa le scale, e si diresse in cucina.

"Trudy, Peyton sta male." Disse Mara a corto di fiato per via della corsa che aveva appena fatto.

"Che cosa ha?"

"Non lo so, è sotto le coperte tremante."

"Oh cielo!"Dichiarò Trudy preoccupato.

Eddie si alzò di scatto sentendo la notizia, facendo poi un cenno a Fabian. Doveva essere successo qualcosa di grave. "Vado a vedere come sta" ma quello che ottenne, fu un'occhiata di Patricia. E poi lui diceva che non c'era niente tra di loro. Per quanto ancora poteva fingere? Quando avrebbe finalmente ammesso la verità?

La ragazza del futuro tremava come una foglia, aveva dei capogiri, e si sentiva come se tutto il suo corpo stesse pian piano scomparendo.

Eddie si sedette vicino al suo capezzale."Pey, che cosa hai?"

"Non lo so."rispose debole la ragazza. Non si era mai sentita così. Non era il tipo che si ammalava spesso, anzi era sempre stata forte.

"Fatti vedere."

La ragazza si girò lentamente, rivelando un volto pallido come un lenzuolo.

"Tesoro, tu hai bisogno di andare in ospedale."

"No no, assolutamente."

"Perché no? Stai male!"

"Non posso andare in ospedale, io ancora non esisto." Avrebbero fatto analisi, fatto domande, o peggio avrebbero chiesto dei suoi genitori. Come poteva spiegare che lei tecnicamente non era ancora nata. No, doveva stare li, uscire era escluso.

"Devi pur farti visitare prima o poi."

"Meglio poi."

Eddie rise lievemente. "In questo somigli a tua madre."

"Mi dispiace."

"Ti dispiace? E per cosa?" Domandò il biondo curioso.

"Se non fosse stato per me, tu e la mamma sareste ancora insieme." Dichiarò Peyton sentendosi in colpa per il litigio avvenuto qualche giorno prima.

"Se non fosse stato per te, io sarei già morto."Sostenne Eddie accarezzando la guancia di Peyton.

"Ho solo incasinato le cose. Pensavo di poterti salvare, invece ho perso tutta la mia famiglia. Tra un po' non esisterò nemmeno." Mormorò la ragazza.

"Non dire assurdità, certo che esisterai."

"Ne sei davvero sicuro?" Peyton spostò di poco le coperte, rivelando un corpo che stava man mano scomparendo.

Il ragazzo spalancò gli occhi per lo shock. "Com'è potuto succedere?"

"Evidentemente il litigio con la mamma ha avuto conseguenze più gravi del dovuto."

"Ma manca ancora tanto alla tua nascita, giusto?"

"Si"

"Allora perché sei in questo stato?"

La ragazza alzò le spalle. "Non lo so, non faccio io le regole papà"

"Risolverò questo problema, te lo prometto."

"Fabian abbiamo un problema."

"Un altro? Bene aggiungiamolo alla lista."

"È una cosa seria, Peyton sta scomparendo."

"Come sta scomparendo?"Domandò Fabian.

Il biondo annuì. "Sì, è per questo che sta male."

"Credo che sia più grave del previsto."

"So che è grave, la mia futura figlia sta per svanire nel nulla." Peyton rischiava di morire, svanire nel nulla, e lui aveva le mani legate. Che cosa poteva fare per non perderla?

"Non si tratta solo di questo, se Peyton smette di esistere, tutto il lavoro fatto finora andrebbe in fumo."

"Spiegati.."

"In poche parole, niente Peyton nessuno avviso di pericolo per te."Spiegò Fabian. Un solo piccolo passo falso, e il futuro sarebbe stato cambiato per sempre.

"È una specie di circolo insomma. "

"Dovresti dire a Patricia la verità. "

"Che cosa? No, non posso."

"È l'unica soluzione, se vuoi salva la vita. "

"Volevo rivelarle la verità già da qualche tempo ma Pey me l'ha impedito."

"A questo punto credo che non hai scelta.

Il suo corpo stava lentamente scomparendo, a malapena si intraveda la sua ombra, ma doveva fare un ultimo sforzo. Debole e stanca si trascinò nella stanza di Patricia, sua madre, beh per ora. Se non avesse trovato un modo per far ritornare insieme i suoi genitori, non ci sarebbe stata nessuna madre, né tanto meno lei stessa.

Peyton iniziò a trafugare nei cassetti in cerca di un oggetto, sapeva che si trovava li. Ed eccolo proprio dove sapeva di trovarlo. Lo prese, e lo nascose tra le mani.

"Che diavolo ci fai tu in camera mia?" Gridò Patricia entrando nella stanza.

"Nulla, stavo solo.."

"Frugando tra la mia roba, ecco cosa stavi facendo!"

"Avevo bisogno di una cosa." Disse debole Peyton.

"Ah si? Può cercartela altrove. Non sono la tua dispensa personale!"

"Mamma per favore!" Gridò la ragazza senza rendersene conto. Stavano discutendo proprio com'erano solite fare nel suo tempo, così familiare, che la stupì la reazione confusa di sua madre.

"Come mi hai chiamato?" Domandò la rossa. Non era arrabbiata o chissà che, solo perplessa e tanto confusa. Con tanti modi e insulti in cui poteva chiamarla aveva scelto proprio mamma, perché mai?

"Mamma" Ripeté semplicemente l'altra ragazza, perdendo poi l'equilibrio.

Patricia la prese al volo, impedendole di cadere. "Non ti reggi in piedi, e viene a curiosare tra la mia roba?"

"È una caratteristica che ho preso da te."

La rossa decise di ignorare la ragazza, Peyton stava delirando. Era bianca come un lenzuolo, tremante, probabilmente non avrebbe notato la differenza fra un cane da un gatto. "Certo certo"

"Può anche non credermi, non serve che tu lo faccia. Quando me ne sarò andata probabilmente non ricorderai nulla di me, e di questa conversazione." La viaggiatrice non aveva nulla da perdere, non le importava se la sua identità fosse scoperta, né tanto meno di sparire nel nulla.

Patricia stava iniziando a non ne poterne più di tutti questi misteri."Non so chi tu sei, o che cosa vuoi, ma smettila con tutto questo mistero. " fece per andarsene, ma la mano tremante di Peyton la fermò.

"Stai lontana da me" Sbottò la ragazza, una volta liberatasi dalla presa dell'altra.

La giovane non si perse d'animo, e con le poche forze rimaste infilò nelle mani della sua futura madre un ciondolo, per poi accasciarsi al suolo.

Fabian si precipitò nella sua stanza. Voleva riferire al suo compagno di stanza, e non che amico, i suoi progressi nella ricerca. "Credo di aver trovato una soluzione"

"Sai come curare Pey?"

"No, parlavo di te.l'antidoto"

Eddie abbassò lo sguardo.

"Eddie?C'è qualcosa che non va?"

"E se fosse il mio destino, morire è quello che mi aspetta."Espresse Eddie. Da quando aveva visto la sua bambina stare male in quel modo, aveva iniziato a pensare che forse la sua morte era inevitabile, un sacrificio necessario.

Fabian cercò di dissuadere Eddie dal compiere un gesto troppo affrettato."Non dirlo nemmeno per scherzo, riusciremmo a cambiare il tuo futuro. Non vorrai che gli sforzi di Peyton vadano in fumo."

"È proprio per lei il motivo per cui ci sto pensando. Sta svenendo per causa mia, non voglio perderla prima di averla avuta."

"L'unico modo per poterla salvare è salvare te."

Patricia fissò per ore il contenuto del ciondolo. Era impossibile, totalmente illogico, non poteva essere di certo vero. Si diede un attimo una calmata, dopotutto esistevano i fotomontaggi e i ritocchi, chiunque avrebbe potuto realizzare questo ritocco. Doveva però ammettere che nonostante fosse falsa, nella foto sembrava felice, con Eddie e a quella bambina.

Bambina, lei e quel weasel con una prole al seguito. Non aveva mai pensato alla cosa, non avevano mai parlato di progetti a lungo termine, non sapeva nemmeno se sarebbero stati insieme al college. Una famiglia era al di fuori delle aspettative. Mille pensieri cominciarono a bombardare la sua testa, perché stava iniziando a pensare che in un futuro lontano, lei e Eddie avrebbero avuto una perfetta famiglia felice? Perché nonostante la sua testa le dicesse che tutto questo era irrazionale, privo di ogni fondamenta, una sua parte credeva a quello che vedeva.

 

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Capitolo 8
*** 8°Capitolo ***


 

Capitolo 8

 

Quando lo vide, camminare tra le mura di casa Anubis, il suo primo istinto fu di prenderlo, e rinchiuderlo in un luogo in cui potessero parlare. Aveva bisogno di risposte, e il rapimento fulmineo era la scelta più ovvia in quel momento. Cosi senza dargli il tempo di replicare Patricia afferrò Eddie per la manica della sua camicia. "Tu vieni con me" Gli disse, trascinando Eddie confuso nella cabina armadio. Aveva bisogno di una spiegazione. Doveva sapere che cosa realmente stava succedendo. Doveva dare un significato a tutto questo.

"Yac. Patricia che diavolo ti prende?"

"Stai zitto, faccio io le domande."

Eddie guardò la ragazza. Fino a poco tempo fa non voleva più saper niente di lui, e ora quasi lo minacciava per avere delle risposte. "Che cosa c'è?"

La rossa gli piazzò davanti agli occhi un ciondolo, lo stesso che Peyton indossava praticamente tutti i giorni senza mai separarsene.

"Dove l'hai preso? Patricia non dirmi che l'hai rubato" Proferì l'americano con tono di rimprovero.

"Grazie per la fiducia Weasel"

"Come puoi darmi torto? Frugare tra la roba degli altri è una tua specialità!"Replicò Eddie.

"Mi stai dando della ladra?" Inveì Patricia contro di lui. Perché doveva aggredirla in quel modo, senza darle neanche il tempo di spiegarsi.

Eddie prese un lungo respiro, calmandosi."Certo che no. Hai visto l'interno, vero?" Se conosceva bene Patricia, sapeva che aveva visto sicuramente l'interno del ciondolo.

"Sì. Che cosa significa? Perché io non so davvero che cosa pensare."

"È così difficile immaginarlo?"

"Non rispondermi con un'altra domanda, detesto quando lo fai. Perché non puoi semplicemente dirmi la ver." Patricia fu fermata dalle labbra morbide del biondo, che si scontrarono contro le sue. "Verità.. è tutto vero?

Eddie annuì, per poi riprendere a baciarla come se nulla fosse.

Si baciarono per qualche secondo, prima di riprendere, o meglio iniziare quell'assurda conversazione.

"Lei è davvero?"

"Sì."

La rossa storse il naso"Peyton? Con un nome così snob?"

Eddie ridacchiò "certo, P-A-T-R-I-C-I-A" replicò, insinuando che il suo fosse un nome snob.

"Non spingermi Edison." Ribatté la ragazza, marcando sul nome.

I due stettero in silenzio per un po', assaporando il momento. Concentrandosi su quella piccola fotografia. Minuscola, ma che portava con sé grandi emozioni. Mai avrebbero immaginato una cosa simile. Una loro bambina,felice e sorridente,e cosi adorabilmente sfacciata. C'era altro di cosi perfetto?

"Che cosa le sta succedendo?" Domandò Patricia cercando di contenere l'emozione.

"Sta sparendo."

Il voltò della rossa si incupì. Si sentiva terribilmente in colpa, se solo avesse capito prima cosa stava succedendo. Perché doveva sempre arrivare a conclusioni troppe affrettate, le era già costata cara una volta. "Sparendo?Lei morirà? È colpa mia, non è vero?"

"No, assolutamente. Come puoi pensare a una cosa simile."Proferì Eddie prendendole una mano, stringendola forte nella sua. Rassicurandola.

"Non essere stupido, se non fosse stata per la mia irrimediabile gelosia lei non sarebbe in quello stato. Sono una persona orribile, Peyton avrà sicuramente un brutto ricordo di me."

"Niente affatto."

"Come fai a dirlo?"

"Perché me l'ha detto lei, mi ha riferito che si diverte a prenderti in giro."

"Quella stronza" Disse Patricia, ma non con cattiveria. C'era dell'affetto nelle sue parole.

L'americano ridacchiò per qualche secondo, per poi tornare immediatamente serio. "Senti ho intenzione di dare l'antidoto a Peyton."

"Eddie.."

"Lei ne ha più bisogno di me."

"Se è testarda, anche solo la metà di quanto lo sono io, non te lo permetterà mai."

"Lo è, per questo la terremo all'oscuro di tutto."

"Ci deve essere un'altra soluzione, io non voglio perderti." Disse Patricia trattenendo a stento le lacrime. Non voleva perderlo. Lo amava cosi tanto, per quale motivo le doveva spezzare il cuore in un modo cosi atroce.

"E non lo farai, avremmo tutto il tempo per crearci dei ricordi. Non posso permettere che lei muoia."

"Farò in modo che Peyton non torni indietro, le impedirò di farlo. Eddie ti prego." Lo scongiurò la rossa. Quasi trattenendo a stento le lacrime, non voleva piangere. Non voleva mostrarsi debole

Eddie scosse la testa. "Lei deve farlo, e sarei tu dirle cosa deve fare. Non cambiare una virgola di Peyton, è perfetta cosi come è."

"Potrei non ricordare più nulla"

"Con questa ricorderai tutto" le disse porgendole una lettera, la stessa che la loro figlia gli aveva dato.

Patricia prese titubante la lettera. " Ti odio, lo sai? Mi costringi a mentire"

"Mi dispiace Yacker."

 

 

 

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Capitolo 9
*** 9°Capitolo ***


9°Capitolo

 

Quello stesso pomeriggio, Jerome fu praticamente braccato da Fabian e KT, i quali non lasciarono al biondo nessuna via di uscita.

"Che cosa è che volete?" Domandò Jerome confuso.

"Ci serve una lacrima di Joy." Affermò deciso Fabian.

"Voi avete bisogno di un altro hobby" Rispose sbuffando, per poi divincolarsi.

KT però gli bloccò il passaggio."È una questione di vita o di morte."

"Non deve essere difficile per te far piangere una ragazza."

"Anche per te, non è vero Fabian?" Ribatté il biondo.

KT lanciò un'occhiata al bruno, il quale rispose corrucciando il viso.

Jerome vide l'espressione preoccupata nel volto dei due. In che guaio si erano cacciati questa volta?"Siete di nuovo nei guai, è così?"

"Sì tratta solo di una precauzione per il futuro."

"Ditemi che cosa devo fare?"Domandò Jerome.

"Allora ci aiuterai?"

Jerome sospirò."Sembrate disperati, più del solito aggiungerei".

"Grazie."

"Credi che funzionerà?" Chiese KT turbata.

"Dobbiamo solo sperarci, non possiamo lasciare che Eddie muoia senza aver fatto nulla per impedirlo. "

"Perché ho la sensazione che tu sappia più di quanto dici?"

Fabian mandò uno sguardo mesto all'amica."KT non posso parlarne."

"Peyton è coinvolta, non è così?"

"Come fai a saperlo?"

"So che tu,lei, e Eddie nascondete qualcosa."

"Non volevamo tenerti all'oscuro, ma io e Eddie abbiamo fatto una promessa.

"Fabian che cosa sta succedendo?"

"Nulla di insolito. È quello che accade di solito in casa anubis. "

Quel mattino la luce odierna sembrava molto più calda e vivida, un raggio di sole illuminava la pila di libri e scartoffie varie, che si trovavano sopra a una vecchia scrivania di legno. Dentro a un suo cassetto vi era posto un piccola bottiglietta, conteneva pressa poco 20ml di una sostanza misteriosa a lungo cercata e desiderata,li in mezzo a vecchie foto sgualcite e pile dalla batteria probabilmente scarica. Lì in quel cassetto scricchiolante, ignaro che due occhi dorati lo stessero fissando da un letto.

Eddie si era alzato presto, quasi all'alba. Al dire il vero non aveva chiuso occhio quella notte, quello che sarebbe potuto accadere il mattino seguente lo impensieriva e lo angosciava, aveva davvero passato una nottata orribile.

"È il momento" lo distrasse Fabian, mentre entrava nella camera. Non avvertito per nulla il rumore della maniglia che si piegava.

"Sei sicuro di quello che vuoi fare?"

L'americano annuì.

"Non saltare a conclusioni troppo affrettate, possiamo ancora trovare un'altra soluzione."

"E quando?Abbiamo passato mesi a rovistare tra la roba di Victor, nei tunnel, ovunque in questa casa, e quello che abbiamo ottenuto è solo una miseria bottiglietta!Non sappiamo nemmeno se il contenuto è sufficiente per salvare Peyton."

"Capisco la tua preoccupazione Eddie, ma devi avere fiducia."

"Vuoi piantarla di lamentarti Eddie?" Disse Patricia mentre entrava nella stanza.

"Patricia ma tu non bussi mai?"Si lamentò Fabian.

"Non ho tempo per le buone maniere"

"Perché accidenti vuoi dare l'antidoto a me?"

"Pey, Patricia ti avevo detto di tenerla d'occhio!"

"Non è colpa mia se mi ha seguita!"

"Ragazzi calma. Peyton tuo padre, Eddie vuole che sia tu a prendere l'antidoto, così che sia tu a salvarti."

"Gli hai detto che questa storia non sta in piedi? Non mi sono fatta un viaggio temporale, solo per potermi fare un drink!"

"È per il tuo bene tesoro"

"Al diavolo il mio bene! Fabian dove è l'antidoto?"

"È nel cassetto" Rispose il bruno.

"Bene." La giovane aprì il cassetto incriminante, ma le sue mani furono precedute da altre.

"Patricia che cosa hai intenzione di fare?" Eddie guardò la sua ragazza stringere in mano la boccetta contenente l'antidoto. Che cosa voleva fare?

La rossa lo guardò per una frazione di secondo, prima di aprire la boccetta e berne il contenuto. Non tutto però, la piccola bottiglietta conteneva ancora quel liquido giallastro che oscillava su e giù tra le mani tremanti della ragazza. Deglutì il sapore nauseante, lentamente scese nella sua gola, era orribile.

"Patricia che cosa hai fatto?"

"Mamma.."

"Qualcuno di voi due prenda questa robaccia, prima che lo prenda a calci!" Urlò Patricia.

"Prendilo tu!" Gridarono all'unisono padre e figlia.

"Ho intrapreso questo viaggio per salvarti, non manderò tutto all'aria. Non importa di cosa mi succederà." Proferì Peyton. Non voleva, e non poteva lasciare che le cose andassero diversamente.

"Vuoi capire che non posso salvarmi a discapito della tua vita!"Replicò Eddie.

La giovane scosse la testa. "Non posso farlo"

"Non lo farò neanche io, accetterò il mio destino, la morte è stata la strada che mi è stata prefissata."

"Papà per favore" Disse Peyton ormai tra le lacrime."

"Eddie credo che debba prenderlo tu."Sostenne Fabian, interrompendo i due. Se ci aveva visto giusto, allora in qualche modo avrebbe salvato entrambi.

"Fabian mi dispiace, ma qualunque cosa tu dica, non mi farai cambiare idea."

"Eddie no, non capisci? L'ha preso Patricia"

"So quello che ho visto, non c'è bisogno di ricordarmelo."

"Mamma tu.papà fai come ti dicono!"

"Pey.."

"Devi salvare il tuo presente se vuoi avere un futuro." Cercò di convincerlo Fabian, se solo Eddie ci fosse arrivato.

"Vuol dire che.."

Patricia con l'enorme tatto che aveva, gli urlò in sostanza in faccia quello a cui tutti, escluso Eddie erano arrivati."Vuoi prendere l'antidoto razza di stupido? Non riesco ancora a crederci che tu non ci sia ancora arrivato."

"Yacker tu.."

"Sì Weasel che non sei altro."

"Che cosa ti succederà se prenderò l'antidoto?"

Peyton si strinse nelle spalle. "Forse sparirò, non lo so, oppure tornerò nel mio tempo."

"Come farò a sapere che starei bene?"

"Io non sono ancora nata, ci vorranno circa dieci anni prima che io spunti, beh sempre che voi due non vi date da fare prima."Scherzò la giovane viaggiatrice temporale.

Patricia borbottò un"Non se ne parla"

"Stavo scherzando, però un fratellino o una sorellina potete farmelo."

"Tu cerca di non sparire per sempre, ok?"

"Mi dispiace averti causato dei problemi mamma, ma non potevo dirti chi ero."

"Non fa nulla, non ha importanza ora."Patricia si era ormai affezionata a quella strana ragazza combina guai chiamata sua figlia.

"Papà qualunque cosa accada non fartene una colpa, per me va benissimo così, è andata esattamente come speravo che fosse, anzi ancora meglio di quanto mi aspettassi. E sai perché? Ho potuto trascorrere del tempo con te. Perciò prendi l'antidoto, salva il tuo presente per avere un futuro.

Eddie bevve tutto di un sorso il liquido giallognolo, facendo poi cadere la bottiglietta che si ruppe in mille pezzi. Poi più nulla, la ragazza che fino a pochi secondi era li, davanti a suoi occhi era scomparsa.

"Eddie? "Chiese Patricia avvicinandosi lentamente a lui, era scosso lo sapeva, lo percepiva, ma ora tutto quello che poteva fare, che potevano fare insieme era sperare di poterla rivedere un giorno. Peyton era sparita proprio com'era apparsa, improvvisamente, lasciando un vuoto in tutti loro.

Molti anni dopo..

"Weasel vuoi muoverti accidenti!" Gridò una molto incinta Patricia."

"Sto arrivando! Volevo solo prendere la borsa"

"Hai preso tutto? "

"Sisi, le chiavi, dove ho messo le chiavi dell'auto?"Domandò Eddie nel panico, rovistando poi tra le sue tasche.

"Ugh! Rischio di farlo qui questo bambino, se non ci sbrighiamo!" sbraitò la donna, toccandosi il ventre ormai pronto ad esplodere, a sua detta.

"Trovate!"

Sua moglie fece un lamento. "Ugh finalmente!"

I due coniugi si prepararono per uscire quando.

"Fai la brava Peyton con gli zii." Disse Eddie a un'adorabile bambina di quattro anni. La stessa Peyton che avevano conosciuto tempo addietro.

 fine 

 

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