Gemelle per caso

di Aky
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo ***
Capitolo 2: *** Secondo ***
Capitolo 3: *** Terzo ***
Capitolo 4: *** Quarto ***
Capitolo 5: *** Quinto ***
Capitolo 6: *** Sesto ***
Capitolo 7: *** Settimo ***
Capitolo 8: *** Ottavo ***
Capitolo 9: *** Nono ***
Capitolo 10: *** Decimo ***
Capitolo 11: *** Undicesimo ***
Capitolo 12: *** Dodicesimo ***
Capitolo 13: *** Tredicesimo ***
Capitolo 14: *** Quattordicesimo ***
Capitolo 15: *** Quindici ***
Capitolo 16: *** Sedici ***



Capitolo 1
*** Primo ***


Conoscete Green Park ? Che si trova nelle verdi foreste Canadesi ? No ? Davvero ? Allora non potete sapere che Green Park non è altro che una casa di vacanze estive per bambine . Peccato . Ma non ha importanza . Poiché in fin dei conti tutte le case vacanza estive , sia per bambine che per bambini , si assomiglino talmente tanto che se ne vedi una ne vedi tutte . E se qualcuno si trova a passarvi davanti si trova a pensare che assomiglia a un grande alveare ; poiché il rumore dei sussurri , dalle grida e dalle risate allegre o soffocate prodotti dalle sue allegre abitanti è paragonabile solo al ronzino che producono dalle api . Queste case di vacanza possono anche essere paragonate a grandi fabbriche di allegria e felicita infantile dove i bambini possono trovare quell’antico piacere che si prova nel fare quei giochi ormai antichi che nelle grandi città sono ormai stati sostituiti dai videogiochi . Purtroppo a volte quando è ormai buio e le piccole ospiti sono ormai nei loro lettini abbandonate nelle braccia di Orfeo arriva la fatina della nostalgia che posandosi sui graziosi nasini delle bambine estrae dalla tasca del suo grazioso vestitino un squadernino blu dalle decorazioni d’argento dove annota quante lacrime hanno versato o devono ancora versare quei piccoli angeli che riposano nei loro giacigli . Ma allo sorgere del sole ella scopare portandosi dietro tutta la malinconia . E quando il sole risplende ormai alto nel cielo  si iniziano a sentire candide risate e allegre chiacchierate mischiate al rumore delle posate e delle tazze ; poi come ogni mattina le piccole ospite si dirigono verso le dolci e trasparenti acque del lago dove si tuffano , si spruzzano , strillano , scherzano , giocano e nuotano o almeno fanno finta di nuotare . Questo è quello che accade a Green Park il luogo dove si svolge la nostra storia che ai nostri occhi può apparire quanto surreale e bizzarra quanto ingarbugliata .

Come al solito le bambine stavano facendo il bagno in quel lago dalle acque cossi trasparenti da farlo sembrare un immenso specchio di cristallo e fra tutte si contraddistingue  una bambina vivace e iperattiva dai boccolosi e corti capelli color rame e dai grandi occhi azzurro ghiaccio di nome Halinor che è losangelese . Dalla casa iniziava ad arrivare il suono di una campana , che annunciava l’arrivo delle nuove ospiti , così tutte le bambine e le accompagnatrici si affettarono ad uscire dalle acqua .

-       Il richiamo vale per tutte ! – urlava  la signorina Jane – Anche per te Hali

-       Arrivo subito ! – urlava in risposa la piccola Halinor – sono una bambina non un motoscafo ! – urla di nuovo uscendo dall’acqua e iniziando a correre verso il piazzale d’entrata della grande casa vacanza . Nel grande piazzale tutte le bambine si chiedevano come sarebbero state le “ nuove “ arrivate : se smorfiose e antipatiche , se timide ma simpatiche o se ci fossero state ragazzine più grandi o ancora se avessero portato con loro nuovi bei giocattoli che sarebbero serviti ai loro giochi serali . L’unica cosa certa era che sarebbero state ventuno e che nessuna era mai stata in una casa vacanza al contrario di loro .  E così si sentivano gli allegri chiacchiericci dei vari gruppetti che si erano formati con il passare del tempo ; in uno di questo si trovava la piccola Halinor , non che fosse la più piccola fra tutte per età ma per il semplice motivo che era molto più piccola di una normale ragazzina dei nove anni , che veniva chiamata da molti Hali . Era circondata da tre bambine che si chiamavano Brin , che aveva capelli color del carbone e occhi marroni come le cortecce degli alberi , Ilary , dai capelli color paglia e dai grandi occhi blu , e da Vanny , che aveva i capelli e gli occhi color castano chiaro . Tutte e quattro aspettavano ansiose l’arrivo dell’autobus che era andato a prendere le novizie , così amavano chiamarle tutte le bambine più anziane , e con questo non si intendeva per grandezza di età ma solo la quantità di tempo trascorso a Green Park . E all’improvviso dalla strada si sentì il suono del clacson e in un sol istante il rumore del chiacchiericcio si spense e gli sguardi delle bambine si spostarono eccitati sul cancello d’entrata che presto fu oltrepassato da un grazioso pulmino giallo pulcino decorato da fiori e da scritte multicolori che si fermò propri davanti a loro . Il conducente agilmente scese dal posto di comando aprendo la graziosa parta per permettere alle nuove venute di scendere . Le bimbe cominciarono a scendere una dopo l’altra insieme alle loro valigie , ai loro pupazzi di pezza , alle loro bambole , ai loro ombrellini , ai loro libretti illustrati , alle loro copertine piegate con cura e affetto dalle loro dolci madri e a tante altre cose essenziali per la loro permanenza . Alla fine comparve la ventunesima e ultima bambina che aveva un faccino triste triste come se stesse andando al patibolo , seria e tutta composta e che sembrava un cucciolo spaurito che si trovava in terra straniera . Nel momento in cui l’autista cordialmente le perse la mano per farla scendere gli disse cordialmente con voce bassa - No grazie – scuotendo il capo e facendo ondeggiare le lunghe trecce ramate che adornavano il suo candido visino cosparso sulle gote di piccole efedini e lentamente scese tranquilla e sicura . Quando tocco il terreno si guardo intorno con un timido sorriso dipinto in viso e quando i suoi occhi di ghiaccio si posarono su Hali sgrano gli occhi stupita e anche l’altra sgrano gli occhi che esprimevano un misto di sorpresa e paura guardando la novizia . Le altre e la signorina Jane le guardano stupite , l’autista si tolse perplesso il berretto e incomincio a grattarsi perplesso la nuca senza riuscire a chiudere la bocca contornata da una folta barba . Halinor e la nuova arrivata si assomigliavano a tal punto che si rischiava di confonderle se non fosse stato che la prima aveva i capelli corti e boccolosi e che invece la seconda aveva lunghi capelli legati in due trecce ma questa è la sola differenza . Hali spaventata si giro e inizio a correre quanto più poteva verso il giardino cercando di mettere quanto più distanza poteva fra lei e quella misteriosa bambina che tanto le somigliava .

-       Hlinor – urlo con tutto il fiato che aveva la signorina Jane – Halinor – ma poi si rassegno e con una alzata di spalle guido le nuove arrivate all’interno della casa in modo che la potessero visitare .

Hali era seduta sul con le sue amiche sul muretto del giardino e il suo visino era solcato da una ruga di preoccupazione proprio sulla fronte .

-       Io se fossi nella tua situazione non potrei soffrire una cosa simile – disse Brin che oltre a essere una sua compagna di dormitorio era anche una sua compagna di classe nella sua scuola a Los Angeles – A propri una bella facci tosta a presentarsi qui con la tua faccia !

-       Scusa ma io cosa dovrei fare ? – chiese irritata da quell’affermazione Hali .

-       Sarebbe fantastico se le spaccassi la faccia con un bel pugno dei tuoi o che le staccassi il naso a morsi – consigliò energicamente Vanny .

-       O se vuoi essere più elegante puoi graffiarle la faccia – propose tranquillamente Ilary – Perlomeno sbolliresti la rabbia – cosi dicendo riprese a ciondolare le belle gambe ambrate.

-       No non posso … mi rovinerei solo le vacanze e poi mio padre mi metterebbe in punizione a vita – sbotto Halinor sinceramente amareggiata.

-       E poi quella poveraccia non ne ha colpa se ha la tua stessa faccia – disse Lene una bambina paffuta dagli occhi verde smeraldo

-       Non so cosa farei se arrivasse una bambina tale e qua…

Brin rise sinceramente divertita da quella affermazione – Non crederai mica che al mondo esista un altra bambina stupida che vada in giro con la tua faccia !

Lene mise il bronci suscitando le risate delle altre a cui si uni anche Hali anche se fece solo una piccola smorfia . In quello stesso momento si propago per tutto il giardino e per tutta la casa il suono di una campana che annunciava il pasto imminente .

-       La cena dei lupi ! – grido eccitata Vanny e tutte , nessuna esclusa , saltarono giù dal muretto e iniziarono a correre verso la mensa .

  Pochi attimi prima del suono della campana la direttrice aveva detto alla signorina Jane  - D’ora in poi Halinor e la bambina che le somigli sederanno vicine a i pasti e saranno vicine di letto . Forse la loro vicinanza avrà un effetto positivo su entrambe .

In quel preciso istante fecero la loro entrata nella sala mensa tutte le bambine che a piccoli gruppi presero posto ai lunghi tavoli inbanditi

 di ogni bendiddio . Allora la signorina Jane si diresse verso Hali che si era seduta accanto a Brin e posando una mano sulla piccola spalla di quest’ ultima disse – Brin d’ora in poi per tutta l’estate ti sederai e dormirai vicino a Irida – la bimba interpellata si volto per rispondere – Ma..

-Niente obiezioni , siamo intesi ?- disse la signorina Jane con tono autoritario . Brin a malincuore si alzo e salutando l’amica si incammina verso il posto che le era stato assegnato attirando tutti gli sguardi sul posto vuoto che si era creato accanto a Halinor ma presto si spostarono verso la porta che era appena spata sorpassata dalla bambina che assomigliava tanto ad Hali . La signorina Jane le rivolse un cordiale sorriso e spostandosi di lato le permise di occupare il posto vuoto che si era creato e poi le disse – Cassidy d’ora in poi ti siederai qui – poi se ne andò lasciando le bambine da sole . Tutti gli sguardi delle bambine presenti alla mensa erano rivolti su quella strana coppia di cloni che si era appena creata . Infastidita dagli sguardi che le venivano lanciati Halinor tiro un calcio sugli stinchi di Cassidy con tale forza che la povera bimba trasalendo si lascio sfuggire un gemito per il dolore procurato dal calcio .

Nel fra tempo al tavolo dei grandi la signora Brigida disse scuotendo la testa – E’ assolutamente incredibile ! Voglio dire come può esserci una simile somiglianza fra due persone totalmente estranee fra loro ?

-       Che siano due gemelle astrologiche ? – propose la signorina Jane .

-       Scusa ? – chiese incuriosita la signora Brigida .

-       Esistono uomini , che non hanno una minima parentela , estremamente identici fra loro ma che sono nati nello stesso istant !

-       Ah !- fece in risposta alla spiegazione la signora Brigida.

 A Green Park era notte e tutte le bambine dormivano nei loro lettini . Tutte tranne due che si erano voltate la schiena una contro l’altra e che facevano finta di dormire ma invece giacevano nei loro lettini con occhi sbarrati . Hali mentre guardava perfida la luna piena sentì un pianto convulso soffocato e sommesso che proveniva dal letto dove si trovava Cassidy . La bambina si premeva le mani sulla bocca nell’intento di non fare rumore e cercava di ricordare le parole che le aveva detto la sua cara mamma prima che partisse :  Sono felice che passerai un po’ di tempo in compagnia di tante allegre bimbe ! Così magari sarai meno seria al tuo rientro … sei troppo seria per la tua età ! Ed’è tutta colpa mia e del mio dannato lavoro . Per colpa mia tu non giochi mai con le tue compagne perché mi hai aiutato con le faccende di casa . Voglio vederti tornare con il sorriso mia piccola donnina di casa …. “ Poi improvvisamente una piccola mano si poso sui suoi capelli iniziando ad’ accarezzare il suo bel viso di bimba . Cassidy inizialmente si irrigidì per lo spavento ma poi realizzando che la mano apparteneva alla piccola Hali si rilasso automaticamente e a tastoni cerco la piccola mano dell’altra e quando la trovo la stinse tra la sua e in fine le due si addormentarono una accanto all’altra come se fossero state grandi amiche o ancora meglio sorelle .

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Capitolo 2
*** Secondo ***


Il mattino dopo Hali e Cassidy non osarono guardarsi né quando si svegliarono e corsero a lavarsi , né quando si vestirono ogn

Il mattino dopo Hali e Cassidy non osarono guardarsi né quando si svegliarono e corsero a lavarsi , né quando si vestirono ognuna davanti al proprio armadio , né quando presero posto l’una accanto all’altra in mensa e nemmeno quando si diressero tutte insieme a giocare in giardino o nuotare nel lago . Solo un’unica volta i loro sguardi si incrociarono , per un solo istante , ma spaventate li distolsero immediatamente .

Nei prati Hali giocava a palla prigioniera con le sue amiche o per lo meno ci provava poiché spesso il suo sguardo si perdeva nei vasti prati e nel vasto lago alla ricerca di qualcosa o di qualcuno .

-       Hali mi puoi dire quando sfigurerai la tua sosia ! …. Sai voglio essere in prima fila quando lo farai ! – le chiese ridendo Brin

-       BRIN ! Non essere così cattiva ! – la rimprovero bruscamente Hali

-       Ma cosa dici Hali ! _- grido confusa Vanny – Non eri tu che ce l’avevi a morte con lei !

-       Non posso mica sfigurare la faccia a tutti quelli con cui sono arrabbiata ! – preciso con innaturale freddezza l’interpellata per poi dire ancora – E poi non sono più arrabbiata con lei … in fondo non è colpa sua se si ha il mio stesso volto .

-       Cosa è tutta questa saggezza ! E poi ieri non eri di questo parere ! – insiste Lene – Guarda che l’abbiamo visto tutti che ieri a cena le hai mollato un calcio talmente forte che quasi si metteva a piangere !

-       Smettetela immediatamente ! O sarete in guai grossi ! – gridò Hali irritata da simili discorsi per poi girarsi e iniziare a correre ver so un luogo indefinito lasciando li le sue amiche stupite da un simile comportamento e con un unic domanda per la testa : “ cosa era accaduto per cambiarla così tanto .

Cassidy era seduta da sola su un prato pieno di fiori colorati ; le morbide trecce erano ornate da una candida ghirlanda composta da graziose margheritine e esperta ne stava intrecciando un’altra . Ad un tratto un’ombra si andò a posare sulla sua gonnellina a righe rosse e nere e alzando gli occhi incontrò quelli di Halinor che curiosa e incerta la stava osservando intrecciare tutti quei fiori . Allora timidamente accennò un piccolo sorriso che fu suscitato anche nell’altra che lentamente si sedette di fronte a lei con le gambe incrociate ; poi timidamente alzo la ghirlanda che teneva in mano e la porse alla sua interlocutrice chiedendo esitante

– La vuoi ? L’ho fatta io in questo momento !  

Il sorriso di Hali si allargò ancora di più e allegramente rispose

-       Si grazie … ma solo a un patto !

-       Che tipo di patto ? – chiese spaventata la piccola Cassidy

-       Me la devi mettere tu in testa perché io non so mettermela – disse con una risata argentina Halinor

-       Ok ! – rispose sorridente la bambina posando delicatamente la coroncina di fiori sui capelli di Hali e sempre con molta cura gliela sistemo per bene ; infine esitante chiese

-       Non sei più arrabbiata con me … vero ?

-       No , non lo sono più – rispose con un timido sorriso Halinor per poi aggiungere – scusa per ieri ma è stato tutto cosi improvviso che mi sono presa un grande spavento !

-       Si , è vero anch’io ho avuto paura … ma ora è scomparsa – rispose l’altra mentre le sue guance si infiammarono per un motivo che le era sconosciuto .

-       Però bisogna ammettere che è terribilmente divertente ! – esclamo divertita Hali al solo pensiero di quanti schersi avrebbe potuto fare insieme alla sua nuova amica .

-       Divertente ? – chiese confusa Cassidy per poi terminare la domanda – In che senso se posso esserne informata ?

Halinor sorrise e poi con un scatto felino si alzo in piedi e aiutando la bambina a rialzarsi rispose ridendo

-       Lo scoprirai presto ! Vieni con me che dobbiamo fare una cosa !

-       Cosa dobbiamo fare ? – chiese Cassi mentre seguiva correndo l’amica

-       Anche questo lo scoprirai presto ! – e cossi dicendo le prese la mano è accelero la sua corsa sfrenata verso un luogo che entrambe conoscevano abbastanza bene .

Alcuni minuti dopo le bambine si trovarono nella sala da bagno adiacente al dormitorio dove tutte le ospiti della casa vacanza erano alloggiate ; Hali trascino Cassi davanti a uno dei tanti specchi , che erano appesi sui muri del grande bagno , prese una sedia e ve la fece sedere su .

-       Cosa vuoi fare ? – chiese esitante la sua amica .

-       Sai sarebbe divertente se i nostri capelli fossero lunghi uguali ! – esclamo allegra Halinor non rispondendo alla sua interlocutrice .

-       Cosa intendi ? – chiese sempre più preoccupata Cassidy .

-       Voglio dire che ora ti taglio i capelli così saremo uguali come due gocce d’acqua ! – rispose energicamente l’altra per poi aggiungere – E non tollero discussioni su questa cosa … perché se dico che si fa una cosa quella si fa !

-       Ma sono miei i capelli ! – disse esasperata la bimba cercando di far ragionare l’alta .

-       Niente ma ! E ora lasciami lavorare ! – la rimbecco secca Hali iniziando a sciogliere i capelli dell’amica e a pettinarli .

-       Scusa … scusa ma sai sono miei i capelli che vuoi tagliare – rispose con tono Cassy per poi continuare – Ma la tua mamma non ti ha mai detto che è sbagliato tagliare i capelli delle tue amiche se queste non vogliono !

-       No , anche perché io non ho la mamma – rispose tutta seria Hali mentre con in mano un pettine e nell’altra un paio di forbici iniziava a tagliarle i capelli .

-       Oh , scusa io non lo sapevo – disse con tono pentito e triste .

-       Non fa niente … e poi ci sono abituata – con questa frase pose fine al discorso e tra loro cadde un pesante rotto soltanto dal rumore delle forbici mosse dalle abili mani della piccola Hali che duro solo fino a quando lei non poso le forbici su uno dei ripiani e fiera proclamo

-       Finito ! Ora siamo davvero uguali ! – sorrise poggiando le mani sopra le spalle dell’amica e accostando il suo viso a quello di lei

-       Incredibile ! – fu l’unica risposta che Cassi seppe dare guardando i loro visi riflessi nello specchio poi aggiunse – così nessuno ci riconoscerà più !

-       Esatto ! – rispose felice l’altra per poi aggiungere con voce entusiasta – E ora testiamo la nostra somiglianza !

-       Cosa vuoi dire ? – chiese divertita l’altra

-       Voglio dire che vedremo se gli altri ci sapranno riconoscere – rispose sempre più allegra Hali

-       In che senso ?  - chiese sempre più curiosa e divertita Cassi .

-       Nel senso che tu andrai a sederti al mio posto a mensa poi arriverò io e poi vedremo il da farsi li sul momento – rispose sempre più eccitata Hali per poi aggiungere con sguardo supplichevole – Ci stai ?

L’altra parve pensarci su ma poi rispose con un sorriso a trentaquattro denti – Ci sto …. Ma prima vediamo di sistemarci un po’ !

-       In che senso ? – chiese sbalordita Hali .

-       Nel senso … - incomincio a dirle Cassi trascinandola all’interno del grande dormitorio e portandola davanti al proprio armadio e aprendolo per poi continuare a spiegare – che dobbiamo vestirci nello stesso modo se vogliamo sembrare più credibili … non trovi ?

-       Si , non hai tutti i torti … ma dimmi un po’ ma tuo padre non ti ha insegnato che non è carino trascinare le amiche da una stanza all’altra ? – chiese divertita Halinor .

-       No , anche perché come tu non hai più la mamma io non ho più il papà – rispose candidamente l’altra .

-       Scusa mi dispiace – rispose realmente dispiaciuta Hali .

-       Non fa niente e poi siamo pari non trovi … io non ho il papà e tu non hai la mamma … e poi non siamo mica le uniche al mondo a non avere i genitori … pensa a quelli che li hanno persi entrambi al loro confronto noi siamo molto fortunate … tieni mettiti questi ! –  le disse porgendogli u paio di Salopet di velluto blu , una maglietta a manche corte bianca con i bordini azzurri e una felpa blu scuro e iniziando a vestirsi con dei vestiti identici a quelli che le aveva dato tranne che per i colori , la salopet era bordo  la maglietta bianca con i bordi arancioni e la felpa rosso scuro .

-       Grazie ! Come mai hai così tanti vestiti simili ? – chiese curiosa Hali .

-       Vedi la mia mamma lavora molto perché è assistente del redattore della Poise e quindi cerca di scusarsi per tutto il tempo che passa a lavoro regalandomi molte cose spesso simili … ma a me non importa perché so che mi vuole bene anche senza che mi faccia tutti questi regali e che lavora per rendermi la vita il più serena possibile – rispose lei finendo di prepararsi e aiutando l’altra a fare lo stesso . Nell’istante in cui finirono di prepararsi e di mettere a posto le loro cose nella stanza si udì il suono della campana che annunciava l’ora del pranzo e così prendendosi per mano iniziarono a correre verso la mansa ridendo e scherzando.

Nella mensa tutte le bambine erano gia sedute ai loro soliti posti , ma forse è meglio dire quasi tutte visto che i posti di Halinor e Cassidy erano ancora vuoti . Ad un tratto si apri la porta della stanza e appare Hali che allegramente occupò il suo posto .

-       Sbollita la rab… - Vanny non riuscì a finire la frase poiché nella grande stanza era entrata un’altra Hali che si andò a sedere

nell’unico posto rimasto libero , proprio accanto all’alte se stessa . Tutte le ragazze che erano al loro tavolo le guardavano sbalordite con gli occhi sgranati e a bocca aperta ; anche le bambine dei tavoli vicini le guardavano allo stesso modo mentre si alzavano e si accalcavano intorno alle due Hali che divertite dalla situazione alquanto buffa che avevano creato scoppiarono a ridere divertite seguite subito dopo da tutte le altre . Ad un tratto si senti la voce della direttrice che si stava facendo largo tra la folla che circondava il tavolo

-       Cos’è tutto questo baccano ? – poi però notò il motivo di tutto quel chiasso e allora chiese divertita a Hali e a Cassi – Allora mi potete dire per cortesia chi di voi due e Halinor e chi è Cassidy ?

Le due bambine interpellate si lanciarono uno sguardo complice per poi rispondere tra una risata e l’altra

-       Questo lo dovete scoprire voi !

-       Ho capito – rispose con comica disperazione la direttrice per poi aggiungere – Che cosa dobbiamo fare , a questo punto ?

-       Forse – propose divertita una delle due Hali – Forse qui c’è qualcuno in grado di risolvere il dilemma !

In quel momento Ilary alzo la mano e rivolgendosi alla direttrice disse

-       Io so come fare ! Brin è in classe con Hali ! Lei può risolvere l’enigma !

Allora la bambina che era stata chiamata in causa si avvicinò alle due sosia guardandole attentamente una alla volta poi dopo pochi minuti si avvicinò alla Hali con i vestiti colorati di tutte le sfumature di rosso e le tirò una ciocca di capelli … come risposta le arrivò subito un ceffone sulla guancia e che la fece urlare tutta eccitata

-       E’ lei Halinor non ho dubbi !

A quella affermazione l’allegria generale raggiunse l’apice con un fragoroso scoppio di risate .

Per quel pomeriggio Halinor e Cassidy avevano avuto un permesso speciale per andare in paese per essere fotografate in modo che le loro fotografie fossero mandate alle loro rispettive famiglie . Il fotografo , dopo aver superato il suo sbalordimento iniziale , iniziò a eseguire il lavoro che gli era stato assegnato facendo sei foto , in formato cartolina , che furono pronte in breve . quando le ragazze andarono via disse alla moglie

-       Voglio mandare un paio di copie a una rivista ! Dopo tutto sono cose che possono interessare !

Intanto appena fuori dal negozio Hali invitò Cassi a bere una spremuta d’arancia al bar più vicino ma con suo grande rammarico l’altra non volle allora ribatte con grande energia

-       Devi venire ! Mio padre mi ha mandato l’altro ieri un po’ di soldi per le piccole spese ,! Su andiamo

E non aspettando alcuna risposta prese per mano Cassi è la trascinò energicamente al bar che si trovava in fondo alla via ; li si sederono a un tavolino e ordinarono due aranciate fresche e iniziarono a chiacchierare

-       Tuo padre è morto da tanto ? – chiese Hali

-       Non lo so – rispose Cassi per poi aggiungere – La mia mami non parla mai di lui e io non voglio farle domande per non darle un dispiacere .

Hali annuisce capendo la situazione per poi dire

-       Io non mi ricordo niente di mia madre pur troppo . Una volta sul suo pianoforte c’era un enorme quadro che la ritraeva ma un  

    giorno mio padre mi sorprese a guardarlo e il giorno dopo era scomparso …. Probabilmente è da qualche parte chiuso in soffitta.

-       La tua mamma suonava il piano ? – chiese sorpresa e allo stesso tempo curiosa Cassi .

-       Si , il piano era suo o per lo meno è quello che mi ha detto mio padre quando gli ho chiesto perché non lo suonava mai – rispose

 l’altra per poi domandare – Perché me lo chiedi ?

-       Perché anche la mia mami suona il piano – rispose pensosa Cassidy per poi chiedere – Quanti anni hai ?

-       Nove – rispose con non curanza Halinor – E tu ?

-       Anch’io ho nove anni – disse sempre più sbalordita Cassi per aggiungere di nuovo – Per la precisione ne compio dieci il trenta ottobre .

-       Cosa ? – domandò sbalordita Hali – Anch’io compio gli anni il trenta ottobre .

Cassidy sbiancò in volto per poi chiedere all’altra

-       Dove sei nata ?

-       A San Fransisco – fu la risposta che ricevette allora con un sussurro quasi impercettibile ma che l’altra colse disse

-       Anch’io – poi aggiunse – Nell’armadio ho una foto in cui è ritratta la Mami .

Udendo quelle parole Hali si alzò in piedi e le disse

-       Fammela vedere ! – poi tirò fuori dal suo porta monete i soldi che bastavano a saldare le due bevande e prendendola per mano la trascinò fuori dal bar per poi dirigersi verso la casa vacanze .

Arrivate nel grande dormitori Cassi frugò velocemente nel suo armadio per poi tirarne fuori da sotto una pila di mogliettine pulite una foto che porse immediatamente all’amica .

Hali la guardò con sguardo timoroso che si fece subito raggiante nel guardare la bella donna sui ventinove anni ritratta nella foto ; non riusciva a staccare lo sguardo dal bel volto della donna e in tanto studiava ogni suo più piccolo dettaglio : dai bei capelli ramati legati in una morbida e lunga coda che ricadeva sulla spalla destra ai grandi occhi a mandorla color cioccolato , dalla candida pelle color del latte alle belle mani dalle lunghe dita affusolate e dal dolce sorriso formato dalle graziose labbra carnose al semplice vestito sbracciato rosa chiaro . Cassi la guardava impaziente di avere una risposta che ricevette quando Hali alzo il suo viso dalla foto e si mise a saltare per tutta la stanza con la foto in mano e un gran sorriso stampato in faccia per poi dirle eccitata

    - Mia madre !

Allora Cassi le saltò al collo in lacrime e la corresse

-       Nostra mamma !

Le bimbe si strinsero ancora di più in lacrime non sapendo che davanti a loro si apriva una nuova strada piena di misteri e di domande ancora da risolvere e da rispondere . Una campana risuonò per tutta la casa facendo correre le bambine verso la mensa ridendo e piangendo come mai avevano fatto in vita loro e intanto in un momento di lucidità Hali si rivolse a Cassi

-       La foto ! Dobbiamo rimetterla al suo posto !

-       No , ora e tua te la regalo – rispose serena l’altra e così ripresero a correre verso la mensa .

Intanto la signorina Jane si trovava in un’altra stanza che aveva l’aria di essere un ufficio proprio davanti alla direttrice , che era seduta in una comoda poltrona davanti a una scrivania in mogano , e con le guance arrossate per l’emozione le diceva eccitata

-       Non ce la faccio più !

-       In che senso ? – le chiese l’altra

-       Nel senso che secondo me quelle due bambine non sono gemelle astrologiche ma… - non riuscì a finire la frase che la direttrice la interruppe precedendola

-       Si lo so

-       Lo sapete , allora sapete che sono nate nello stesso giorno e nella stessa clinica di San Fransisco ? – chiese sbalordita la donna

più giovane che ricevette subito la risposta che tanto agognava dall’altra

     -Certo ! Il giorno in cui è arrivata Cassidy le ho subito chiesto le generalità e le sono andata a confrontare con quelle di Halinor . Abbastanza simili non trovi ?

-       Si , ma adesso che si fa ? – chiese curiosa la signorina Jane

-       Niente , visto che le bambine non sospettano nulla . E poi si sono fatte appena fotografare e presto le loro foto arriveranno a casa. Saranno il loro genitori a decidere il datarsi . Comunque la ringrazio per la sua intuizione ma ora vada che è ora di pranzo – rispose seriamente la direttrice chiudendo sul nascere il discorso .

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** Terzo ***


Il tempo passa e per le due gemelle non sarebbe potuto passare meglio ; la signorina Jane gli aveva chiesto se erano andate a ritirare le foto dal fotografo e se le avevano già spedite e loro avevano risposto di si coscienti del fatto che stavano mentendo visto che si era vero che le avevano ritirate ma non avevano detto che subito dopo esse erano state fatte in mille pezzettini che ora come ora si trovavano sul fondo del lago . Il motivo di questa piccola bugia era il fatto che le bambine volevano tenersi il segreto tutto per loro senza rivelarlo a nessuno tanto meno ai loro genitori . Bisogna dire che le due da un po’ di tempo erano diventate inseparabili così tanto che le altre bambine erano arrabbiate Con Hali e invidiose di Cassi .

In quel momento le bambine si trovavano nel dormitori stese una accanto all’altra a parlare del più e del meno informandosi a vicenda delle loro abitudini , dei loro compagni di scuola e dei loro insegnanti . Tutto ciò che riguardava una era di grande importanza pel l’altra e viceversa ; Hali voleva sapere tutto ciò che riguardava la sua mamma e Cassi voleva sapere il più possibile riguardo al suo papà . Parlavano di questo per ore sia di giorno che di notte e se non parlavano di questo tentavano di scoprire il motivo per cui il loro genitori avevano deciso di divorziare e così facendo di separarle .

-       Allora prima si sono sposati – stava spiegando Hali alla sorella – e poi hanno avuto noi e siccome la mamma si chiama Ichigo e la

    nonna si chiama Sakura papà ha decisi di chiamare me Halinor Ichigo e te Cassidy Satura . Molto bello non trovi ? A quel tempo

    dovevano amarsi ancora molto non trovi ?

- Si , e vero – rispose pensierosa Cassi – E poi sicuramente hanno litigato e si sono separati dividendoci proprio come la mami con la

  nonna quando lei è venuta dal Giappone a vivere qui in America con il papi .

-Secondo me avrebbero dovuto chiederci se potevano dividerci a metà ! Non trovi ? – aggiunse Hali .

-       E come potevano ! Allora non sapevamo mica parlare – la rimproverò l’altra .

Sorridendo dubbiose si alzarono dal letto in cui si erano sdraiate e si diressero a braccetto in giardino per giocare con le altre bambine .

Quel giorno era arrivata la posta e dappertutto si potevano scorgere bambine che leggevano le proprie lettere ricevute . Cassi reggeva in mano una foto che ritraeva un uomo sui trentadue anni dagli occhi di ghiaccio e dai disordinati capelli biondo oro , il suo papà , e intanto Hali leggeva la lettera che era arrivata con la foto

-       “ Mia cara piccola unica figlia , “  bugiardo , sa benissimo che ha un’altra figlia – aggiunse la piccola e poi riprese a leggere –“ non mi sono dimenticato che volevi assolutamente una mia foto nuova per non scordarti come sono per questo sono andato dal fotografo per farmene fare una . Spero che tu non sia così esigente con le signorine della casa come lo sei con me , buone vacanze tuo padre .”

-       E’ molto bello – disse felicemente Cassi – Ma non capisco perché è così serio .

-       Be’ lui è sempre così con tutti , soprattutto con chi non conosce , tranne con me ovviamente … e difficile che rida – rispose con

non curanza l’alta .

-       Chissà se come era con la mami ? – si chiese Cassi .

-       Già bella domanda – le diede ragione l’altra .

-       Posso davvero tenerla ? – domandò timorosa Cassidy .

-       Certamente – rispose sorridendo la sorella – Secondo te perché me la sono fatta mandare ?

-       Grazie – così dicendo Cassi si avvicinò alla sorella e abbracciandola le baciò una guancia e le sussurro a un orecchio – ti voglio un mondo di bene .

-       Anch’io – fu la semplice risposta di Hali .

Intanto Lene era seduta su una delle tante panchine che si trovavano in giardino in lacrime e con in mano una lettera ; Brin le girò intorno osservandola poi le si sedette accanto aspettando così fece anche Vanny che era appena arriva e subito dopo arrivarono anche Hali e Cassi .

-       Perché piangi ? E’ forse successo qualcosa ai tuoi ? – chiese innocentemente la prima delle due gemelle e intanto Lene piangeva

fino a quando tra i singhiozzi disse .

-       I miei stanno divorziando .

-       Che vigliacchi ! Prima ti mandano in vacanza e poi si separano ! – intervenne aspramente Brin

-       Mio padre dice di voler bene a un’altra donna – aggiunse Lene per poi ricominciare a piangere ; a quelle parole Hali e Cassi

scapparono via come fulmini scosse nel profondo da ciò che avevano appena udito .

-       Papà non ha mica un’altra donna vero ? – chiese ansiosa Cassi .

-       No , che io sappia … sai lui ha tanti amici e tante amiche ma non ha un’altra donna – rispose angosciata Hali – E la mamma , lei per caso ha un altro … amico ?

-       No , lei dice sempre che le basto io e il suo lavoro e non vuole altro – rispose più serena l’altra .

-       E allora perché hanno divorziato ? – continuò Hali .

-       Non ne ho la più pallida idea – confesso Cassi – ma forse non hanno divorziato in tribunale come stanno facendo i genitori di Lene.

-       Può essere … ma allora non si capisce il perché ci abbiano separato non dicendoci nulla sull’esistenza di una gemella e anche il motivo per cui la mamma vive a New York e papà a Los Angeles non trovi ?

-       Hai ragione – disse rassegnata Hali – Comunque che bei genitori che abbiamo … gli faremo sentire la nostra opinione !

-       E come ? – chiese curiosa la sorella – Ti ricordo che abbiamo ancora nove anni ! E quindi siamo solo delle bambine !

-        Solo ? – chiese Hali buttando indietro la testa .

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** Quarto ***


Per la fine delle vacanze la direttrice aveva organizzato un’enorme festa di addio per le sue piccole ospiti inoltre il papà d

Per la fine delle vacanze la direttrice aveva organizzato un’enorme festa di addio per le sue piccole ospiti inoltre il papà di una bambina essendo proprietario di una merceria aveva inviato un’enorme pacco pieno di palloncini ,striscioni , ghirlande e altre cose e le bambine aiutate dalle varie signorine si davano un gran da fare per abbellire l’enorme giardino in cui si sarebbe tenuta la festa .  Alcune bambine avevano convinto le cuoche ad aiutarle ad’ appendere le lanterne , preparare ghirlande da annodare ai rami degli alberi e a sistemare i tavoli per la tombola .

-       Ma dove si saranno cacciate quelle due piccole sosia ? – si chiese fra se e se la signorina Jane riferendosi ad Hali e a Cassi .

-       Ah quelle due ! – esclamò con una nota di gelosia Brin – saranno di sicuro sedute da qualche parte sul prato tenendosi per mano in modo che il vento non le separi !

Le gemelle non si trovavano sedute su un prato tenendosi per mano ma erano sedute ad’ uno dei tanti tavolini del bar del paese e Hali era intenta a scrivere su un piccolo squadernino ciò che la sorella le dettava

-       La mami adora più di tutto il budino con le fragole e la panna . Il budino e la panna li compri nel negozio a due isolati da casa mentre le fragole le devi comprare dalla signora Catrina che è la fruttivendola … ok !

-       Ok , ho annotato tutto  ! – esclama orgogliosa del suo operato Hali per poi chiudere il squadernino – se ho capito bene il libro di cucina si trova sul leggio che è sul ripiano della cucina adibito alla preparazione delle varie pietanze .

-       Esatto ! – esclama felice l’altra per poi aggiungere – Se qualcosa non va ci scriviamo via internet o ci telefoniamo .

-       Ok , ricordati di rimpinzarti al caffè di torta all’amarena ! Papà è sempre contento quando mangio con gusto ! – aggiunse più eccitata Hali .

-       Peccato che io detesto le amarene … ma farò uno sforzo gigantesco per non destare sospetti – brontolò con disappunto l’altra .

-       Bè se il primo giorno ne mangi subito tre o quattro fette puoi sempre dire che ne hai fatto il pieno e che per un po’ ne farai a meno così non desterai troppi sospetti ! – propose Halinor con un gran sorriso -

-       Si , è una buona idea … credo proprio che farò così – disse Cassi rispondendo al sorriso della sorella con uno altrettanto grande

 poi entrambe chinarono la testa sui loro quaderni e iniziarono a ripassare tutto quello che riguardava la scuola .

-       Per andare a scuola hai una strada più facile – disse improvvisamente Hali alla sorella – Basta che il primo giorno chieda a Brin di venirti a prendere , tanto lo fa quasi sempre , e che poi tu prenda nota del percorso da fare durante il tragitto che fate !

-       Ok ! Però tu non ti dimenticare di dare il bacio della buonanotte ! – esclamò Cassi .

-       Sta tranquilla , questo non me lo scorderò mai manco cascasse il cielo !

Il fatidico piano dettato dalla nostalgia e dal gusto dell’avventura prevedeva che le due bambine si scambiassero le vite , in modo che Hali diventasse Cassi e viceversa , per risolvere l’enigma sul motivo per cui i loro genitori si erano separati .

Usarono la festa di addio come prova delle loro nuove esistenze : Casi si comportava come Hali e viceversa riuscendo a ingannare tutti inclusa Brin , la compagna di classe di Hali . I lampioncini multicolori illuminavano la serata dando alla festa un’aria vivace , alla tombola vennero distribuiti alle varie bimbe . Alla fine della festa le sorelle andarono a dormire , fedeli ai loro ruoli , nei lettini scambiati e dall’eccitazione sognarono cose strane .

Il giorno dopo , di buon ora , all’aeroporto di Toronto dozzine di bambine schiamazzanti si salutavano e si dirigevano ai loro imbarchi . Le due gemelle si salutarono per poi separarsi e dirigersi ognuna al proprio imbarco : Hali a New York e Cassi a Los Angeles

 

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Capitolo 5
*** Quinto ***


Nel fiume di visitatori che si stava formando all’uscita del gaget 16 dell’aeroporto di New York si iniziarono a formarsi le isole di quelli che si salutavano in cui le bambine gettavano le braccia al collo dei genitori e iniziavano a raccontargli dell’estate passata dimenticandosi di non stare a casa ma in aeroporto . Però a poco a poco l’aeroporto inizio a svuotarsi fino a che rimase solo un bambina con i capelli legati in un paio di corte trecce ramate che fino al giorno prima erano lasciati sciolti sulle sue piccole spalle e che ancora fino al giorno prima si chiamava Halinor . La bimba era seduta su una grossa valigia rosso porpora e stringeva i denti pensando che stare tutta sola ad’ un uscita di un aeroporto di una città straniera ad’ aspettare una mamma che si conosceva solo in foto non era una gran bella cosa.

Intanto la signora Ichigo Momomiya  , che era assistente del capo redattore di una famosa rivista di moda , era stata trattenuta a lungo dal suo capo per parlare del materiale fotografico per la copertina del nuovo numero e in quel momento stava uscendo di corsa dal Taxi , che l’ aveva portata in aeroporto , e di corsa si diresse all’uscita del gaget numero 16 . In mezzo all’uscita vide una bambina , con i capelli ramati legati in due corte trecce , seduta su una grossa valigia e a quella vista accelero la corsa in direzione della sua bambina , la stessa a cui in quel momento tremavano le gambe per l’emozione , con le lacrime agli occhi per quanto era felice di vedere sua madre correrle incontro e che le si getto al collo sussurrando dolcemente un'unica parola

-       Mamma !   

-       La mia piccola donnina di casa ! – mormorò la donna tra le lacrime – Finalmente sei di nuovo con me ! Dio solo sa quanto mi sei mancata ! sei proprio cresciuta , sai ? E hai tagliato anche i capelli ! Ti stanno bene tesoro !

-       Grazie mami – rispose tra i singhiozzi Hali , scusate , Cassi – Mi sei mancata un mondo anche tu !

La bimba baciò con ardore la morbida guancia della madre , i grandi occhi a mandorla , i morbidi capelli ramati e le eleganti mani .

In tanto a Los Angeles precisamente al Caffè Mew Mew sia nelle sale che nelle cucine regnava una simpatica atmosfera allegra infatti da poco era ritornata al locale la beniamina dei clienti e del personale nonché figlia del proprietario . Hali o per meglio dire Cassi era seduta come d’ abitudine sulla sua sedia sopra due grossi e graziosi cuscini color panna ed era intenta a mangiare la sua fetta di crostata all’amarena . I clienti del caffè ad uno a ad uno , come in processione , venivano in visita al tavolo della bambina : accarezzandole i morbidi boccoli ramati , dandole piccoli colpetti amorevoli sulle spalle , chiedendole come aveva passato le vacanze e postandole piccoli doni come ad esempio matite colorate , album da colorare e caramelle poi facendo un segno col capo al proprietario si congedavano ritornando ai propri tavoli  . Oggi il pranzo sarebbe piaciuto a tutti quei zii solitari ma sopratutto al  proprietario del caffè . Si proprio a lui che da sempre vantava la sua amata solitudine da “ scienziato imprenditore “ e che da sempre riteneva un errore borghese il suo passato matrimonio , a lui in quel momento gli si era scaldato il suo cuore di ghiaccio lasciandolo apparire un po’ più umano . Ad un tratto arrivò di nuovo al tavolo lo zio Kyle , che era il cuoco del caffè non che grande amico del padre , con in mano un’altra fetta di torta alle amarene ma stranamente ai suoi occhi Cassi scosse la testa dicendo

-       Non ne posso più di torta alle amarene zio Kyle !

-       Ma Hali – gli rispose sbalordito l’uomo con finta aria di rimprovero – E’ appena la sesta !

Kyle dopo aver ritirato il piatto in cui prima si trovava la quinta porzione della torta alle amarene se ne tornò in cucina alquanto preoccupato per lo strano comportamento della bambina .

-       Sai papà da oggi mangerò anch’io i dolci che mangi tu !b – esclamò contenta Cassi rivolta al padre che le era seduto di fronte .

-       Davvero ! – esclamò stupito il padre – Allora se vorrò mangiare il gelato al caffè , che tu tanto detesti , lo mangerai anche te ?

-       No , in tal caso prenderò di nuovo la torta alle amarene ! – rispose tranquillamente la bambina pensando nel suo piccolo che era veramente difficile essere la gemella di Hali .

Cassi insieme a suo padre arrivarono finalmente alla villa di famiglia , che si trovava in Medison Street , carichi dei regali dei vari clienti, della grossa valigia e della borsa da spiaggia ; Cassidy era rimasta stupita dalla bellezza della sua nuova casa , osservava meravigliata : la moltitudine di aiuole ben potate che ritrovavano in giardino , il vialetto bianco che portava all’entrata della villa , il bel porticato bianco , il grande terrazzo che si trovava al piano di sopra e tutte le altre cose che rendevano la villa maestosa e raffinata . Quando entrarono rimase ancora più stupita dalla raffinata sobrietà con cui era stata arredata l’intera villa ma non si sorprese affatto quando Miss Pertynsoon , la governante , l’accolse prendendola in un abbraccio talmente stretto che le sembrò di morire soffocata e che dopo diede l’impressione di non trattenersi più dalla gioia per quanto fosse contenta del suo ritorno . Ma Cassi sapeva che stava solo fingendo poiché Hali l’aveva avvertita del fatto che tutte le smancerie di quella donna erano tutta scena . Al contrari suo padre non parve accorgersene ma si sa pure che gli uomini non si accorgono quasi mai , per non dire mai , di niente . L’uomo prese dalla tasca della sua giacca un piccolo biglietto bianco e lo porse alla bambina dicendole

   - Domani sera terrò una conferenza e mi piacerebbe che tu venissi ! Miss Pertynsoon ti accompagnerà e ti vessa a riprendere quando

     sarà conclusa .

-       Oh ! – esclamò raggiante Cassi – Riuscirò a vederti dal mio posto ?

-       Certamente tesoro – rispose dolcemente il padre .

-       E potrò salutarti ? – chiese di nuovo la bambina .

-       Si , e io ricambierò il tuo saluto – rispose di nuovo con dolcezza il padre .

-       Sul serio ? – chiese sbalordita Cassi

-       Certo tesoro mio – disse l’uomo guardando la figlia con estrema dolcezza e affetto .

In quel momento suonò il cellulare dell’uomo che dopo aver visto sul display chi lo cercava si allontanò dalla figlia e rispose e iniziò una fitta conversazione con la misteriosa persona che lo aveva chiamato . Dopo che ebbe terminato la telefonata si rivolse alla figlia sinceramente dispiaciuto

-       Mi dispiace piccola ma devo andare in laboratorio a controllare alcuni miei appunti per la conferenza di domani .

-       Non fa niente papà – rispose Cassi – vai pure , so quanto è impostante il tuo lavoro !

-       Grazie piccola – disse l’uomo bacandole la fronte – Ci vediamo domani sera .

Detto questo l’uomo uscì di corsa di casa , salì in macchina mettendola in moto e si diresse così al suo laboratorio ; Cassi si avvicinò pensierosa alla finestra pensando a come erano diversi i suoi genitori per il semplice fatto che alla sua mamma non era permesso lavorare a casa mentre il suo papà , che poteva , non vi riusciva a lavorare . Ma siccome dopo tutto lei era una bambina pratica e decisa , soprattutto grazie all’educazione materna che gli era stata imposta , mise da parte i suoi pensieri e , munita del suo squadernino , inizio a svolgere i compiti che le aveva assegnato la sorella . Per prima cosa si mise a ispezionare tutte le stanze della grande villa notando che in tutte prevalevano sulle pareti , sui pavimenti e sui mobili colori chiari dalle tonalità pastello ; quando finì il suo giro di ispezione era quasi ora di cena quindi si diresse nell’enorme sala da pranzo e si sedette al suo posto incominciando a consumare il suo pasto . Dopo cena , con gran sorpresa dei domestici , andò in cucina e seduta al tavolo si mise a consultare la lista della spesa che ogni giorno era aggiornata da miss Pertynsoon che oltre a fare da balia alla bambina si occupava della gestione della casa . La prima cosa che notò con suo grande stupore era che tutti i calcoli erano tutti sbagliati e la seconda era che gli errori erano tutti a vantaggio della governante .

-       Che cosa significa tutto questo ? – chiese la governante quando vide la bambina con il squadernino di conti .

-       Stavo controllando i tuoi calcoli sulle spese effettuate – annuncio Cassi – Perché ho deciso che dora in poi li controllerò io tutti i giorni .

-       E cos’è questa novità – disse inacidita la donna – i calcoli tu li devi fare a scuola .

-       La maestra dice sempre che i calcoli non vanno fatti solo a scuola ma anche a casa – e detto questo Cassi uscì dalla cucina tutta

impettita lasciando miss Pertynsoon sconcertata .

  

Ora credo propri che sia venuto il momento di parlare , per chiarire meglio le idee sulla situazione , della storia della signora Ichigo Momomiya e del signor Ryan Shirogane . Tanto per cominciare i due si erano conosciuti in circostanze alquanto anormali nella capitale giapponese e all’inizio lei aveva provato un moto di antipatia tanto che si era auto convinta che la cosa fosse reciproca ma non lo era visto che il ragazzo era come dire innamorato ma non lo dava a veder . Dopo molto tempo e varie avventure per qualche strano sconosciuto anche lei iniziò a ricambiare il sentimento del ragazzo tanto che decise di seguirlo in America , dove lui era nato , e di sposarlo , all’ epoca avevano rispettivamente diciotto e ventuno anni . Fu lei stessa a progettare e arredare la villa dove andarono

ad’ abitare ; faccio presente che il signor Shirogane oltre ad’ essere un importante uomo d’ affari era anche un altrettanto importante scienziata e che per questo aveva un laboratori piuttosto lontano dalla villa , per non avere distrazioni . All’inizio la signora Ichigo lo aiutava nel suo lavoro ma quando nacquero le due gemelle la cosa si fece seria . Il signore passava molto tempo lontano da casa trascurando la moglie e le due figlie ma un giorno la donna non sopportando più quella situazione litigò con il marito e alla fine decisero di divorziare dividendo le due bambine . Insieme alla signora Ichigo e alla piccola Cassidy se ne andò dalla villa l’anziana governante di casa , miss Parker , che aveva dato ragione alla donna e aveva deciso di prendersi cura di lei e della bambina . Allora il signore aveva deciso di ingaggiare una nuova governante che si sarebbe presa cura della bimba rimasta e della grande villa , che comunque non voleva vendere anche se lo legava ancor di più all’ex moglie . Da quel momento divenne ogni anno che passava diventava sempre più famoso e più importante ma sentiva , anche , sempre di più la mancanza di qualcosa ; intanto la signora Ichigo si era trasferita a New York e aveva fatto carriera diventando assistente del capo redattore di una famosa rivista americana ma ogni volta che sui i vari giornali che abitualmente leggeva trovava notizie sul suo ex marito le ritagliava e le riponeva con molta cura in un grosso album .

 

 

Ok ! La storia sta diventando incasinata allo stato puro … ma che ci voglio fare anch’io sono così quindi le conseguenze si vedono anche nei lavori che faccio .

 

Ringraziamenti :

 

Shana : grazie mille per le tue recensioni … come vedi sei stata accontentata … Felice ? Lo spero …. Mega saluti Aky

 

Super Gaia : lo so la storia si fa sempre più interessante ma anche caotica … per le ispirazione per questa storia si o preso un po’ dai loro film ma sopratutta dal film preferito di mia sorella “ Genitori in trappola “ che è della disney …  ricambio il bacio Aky

 

Kia91 : Sono contenta che ti piaccia … salutini Aky

 

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Capitolo 6
*** Sesto ***


Quando Ichigo portò Cassi , o forse bisogna dire Hali , nel suo appartamento nel quartiere artistico di New York “ SoHo e TriBeCa “ dovette subito a malincuore ritornare a lavoro lasciando la bimba da sola in casa dicendole che sarebbe tornata il prima possibile e che per eventuali problemi di chiamare l’anziana signora Karter . Dopo una rapida occhiata al grazioso appartamento constatando : che era composto da due piani e che al primo piano si trovavano il soggiorno , la cucina e una sala da pranzo e che al secondo vi erano due camere da letto comunicanti , un bagno e un piccolo studio e che tutte le stanze erano arredate in modo sobrio ma con gusto ; Hali prese una corsettina e vi mise dentro il portamonete , le chiavi e il squadernino uscì di casa chiudendo per bene l’appartamento con le chiavi . E così andò a fare la spesa comprando la carne per il brodo dal macellaio alla fine della strada e dopo esservi uscita inizio a consultare il suo squadernino nel tentativo di capire dove si trovava la bottega della Signora Riber per comprare il brodo , gli odori , la pastina e il sale . Ad un tratto sentì una mano posarsi sulla sua spalla e d’istinto sobbalzò spaventata girandosi a guardare la proprietaria di quella mano trovandosi di fronte una bambina della sua età bionda e con gli occhi blu scuro che guardandola sconcertata le chiese

-       Ma sei pazza a fare i compiti per strada ? e poi oggi e vacanza !

Hali la guardò altrettanto sconcertata cercando di capire quale compagna di classe fosse perché di quello si doveva trattare ma poi le balenò per la mente un’ idea geniale e prendendola a braccetto le disse

-       Ciao ! Devo fare alcune commissioni dalla signora Riber , mi accompagni ?

-       Ok ! – rispose l’altra con grande sollievo di Halinor che si fece pilotare , naturalmente senza che l’altra se ne rese minimamente

 conto , alla bottega tanto agonizzata . La proprietaria del negozio era molto contenta che Cassi fosse ritornata , ignara che chi era entrata nel suo negozio era Hali , le chiese gentilmente come aveva passato le vacanze e finita la spesa regalò alle due bambine un lecca lecca ciascuno mandando i saluti alle loro mamme . Sentendo il cognome della madre della bambina Hali si senti toglire un peso dallo stomaco e all’improvviso si ricordò che la bimba si chiamava Dana e che Cassi le aveva detto che si era arrabbiata con lei tre volte perché trattava sempre male le bambine più piccole specialmente la piccola Hanny . Allora al momento dei saluti prendendo il coraggio a quattro mani annunciò tutta impettita alla bambina

-       Prima che me ne dimentichi , cara Dana , devi sapere che mi sono arrabbiata con te ben tre volte perché tratti male sempre le nostre compagne più piccole , specialmente la piccola Hanny , quindi se lo rifarai in mia presenza be non mi arrabbierò soltanto ma… - e così dicendo fece il segno di uno schiaffo e senza aspettare alcuna risposta si rigirò sui tacchi e se ne andò verso casa .

-       Lo vedremo Cassidy ! – gli urlò Dana , infuriata , con tutto il fiato che aveva nei polmoni .

Hali cucinava , con il grembiulino della mamma stretto in vita , correndo dai fornelli a gas dove si trovavano le pentole al ripiano dove si trovava il leggio con sopra il libro di cucina aperto alla pagina dove si trovava la ricetta del brodo di carne . Alzando i coperchi controllava ciò che stava cucinando e quando l’acqua iniziò a bollire traboccando dalla pentola si chiese quant’ era una presa di sale e poi ancora si chiese dov’ era il formaggio quando arrivò il momento di grattugiarlo e intanto alzava i coperchi , saliva sulla sedia , controllava l’orologio e si chiedeva quando sarebbe stata pronta la carne . Poi vide gli odori ancora sul tavolo quindi li prese e iniziò a pulirli e a metterli nel brodo e iniziò a raschiare la carota con la matta paura di tagliarsi le dita e tanti altri problemi che le fecero pensare che era davvero difficile essere la sorella di Cassi . E quando Ichigo tornò a casa , tanca per il lavoro , non trovò la sua donnina di casa tutta sorridente ma una creatura esausta con gli occhi e le guance arrossate nel pieno di una crisi di pianto  che appena fu entrata la invocò disperata

-       Mami non mi sgridare !

-       Perché ti dovrei sgridare tesoro mio ? – chiese la donna sinceramente preoccupata dopo essersi precipitata dalla bimba

asciugandogli delicatamente le guance bagnate di lacrime sincere .

-       Perché credo di non saper più cucinare – disse quella disperata .

-       Ma piccola mia non si disimpara mica a cucinate – la rassicurò dolcemente la donna .

Allora prese la bimba in braccio e la fece sedere su una delle graziose sedie azzurre che circondavano il tavolo da pranzo ben apparecchiato e si precipitò in cucina a finire il lavoro della sua piccola figlia . Quando si sedette a tavola e incominciarono a mangiare nel tentativo di consolare la figlia le disse sorridendo dolcemente

-       Sai , in fin dei conti è buono !

-       Davvero ! – esclamò la bambina stupita .

-       Si , perché lo hai fatto tu mettendoci tutto il tuo amore – disse la donna .

-       Scusa mami , ma non ho capito bene quello che vuoi dire – disse la bambina sinceramente dispiaciuta .

-       Vedi amore mio – disse lei allungando la sua bella mano e accarezzando quella piccola della bimba – Quando una persona a cui vuoi molto bene fa una cosa per te mettendoci tutto l’amore che prova per te questa cosa come dire assume un sapore e un’ aspetto diverso … bello , buono ma soprattutto speciale … hai capito tesoro mio ?

-       Si mami , credo propri di aver capito – disse sorridendo la bambina .

-       Comunque non ti devi preoccupare tesoro – disse la donna serenamente .

-       In che senso non mi devo preoccupare ? – chiese curiosa la bimba .

-       Nel senso che dora in poi tornerò un po’ prima per insegnarti a cucinare – rispose sorridendo la mamma .

-       Davvero ? – chiese sorpresa ma allo stesso tempo Hali

-       Si , amor mio – disse la donna – E ritornerai brava come prima e forse anche di più !

Dopo cena sparecchiarono e misero i piatti nella lavastoviglie e dopo si misero comode su uno dei due divani del soggiorno e Hali iniziò a raccontare alla madre della vacanza passata omettendo i particolari che riguardavano la bambina tanto uguale a lei .

Nel fra tempo Cassi , che era stata vestita con uno dei più bei vestiti di Cassi , era seduta su una delle comode poltrone che ritrovavano nella sala conferenze dell’istituto scientifico di Los Angeles e guardava ammirata suo padre mentre era intento a illustrare le sue nuove ricerche ; anche se era ancora piccola Cassi aveva compreso , anche se in una piccola parte , il discorso del padre e ne era rimasta affascinata . In quel momento la porta della sala si aprì e fece la sua entrata una bella signora sui ventitre anni con lunghi capelli biondo argento e sottili occhi verdi che si andò a sedere proprio nella poltrona accanto a quella di Cassi catturando l’attenzione della bambina .

Facendole un cenno affettuoso cominciò a estrarre dalla sua borsa : un porta cipria , una scatola di cioccolatini e tante altre cose che andò a posare sul tavolino che si trovava fra le due poltrone ; quando la prima parte del discorso terminò e la sala risuonò di fragorosi applausi il padre di Cassi si girò verso di lei e fece un cenno con la mano sorridendo affettuosamente e allora la bimba ricambiò il cenno salutando con la manina per poi accorgersi che anche la signora accanto a lei stava facendo la stessa cosa a suo padre con sguardo altrettanto affettuoso . Allora nella testa della bimba iniziarono un milione di domande del tipo : il gesto del papà a chi era rivolto ? A lei o alla signorina ? Perché Hali non le aveva detto niente al riguardo della donna ? Chi era ? Come mai gli dava tanta confidenza ? Queste erano tutte domande a cui Cassi non sapeva rispondere tanto che decise che il giorno dopo avrebbe mandato un messaggio alla sorella via mail . In tanto la conferenza aveva ripreso a procedere e lei era così distratta dai suoi pensieri che non se ne era accorta e avrebbe continuato così fino alla fine se una voce mielosa non avesse attirato la sua attenzione spaventandola

-       Vuoi dei cioccolatini piccola ?

Ad’ attirare la sua attenzione era stata la signorina che pochi minuti prima aveva salutato il suo papà , Cassi impaurita fece uno scomposto gesto di rifiuto scuotendo la testa e involontariamente fece cascare la scatola di cioccolatini , che la signorina le stava porgendo , sul pavimento .

-       Scusi , io non volevo .. non l’ho fatto apposta – balbettò sinceramente dispiaciuta e tutta rossa in viso la bimba – Mi perdoni .

-       Non fa niente – la rassicurò la donna – E’ stata colpa mia che ti ho spaventato – e detto questo spostò di nuovo l’attenzione verso il

Palco dove il padre della bambina stava tenendo il discorso . Cassi rimase totalmente sconcertata dal comportamento della signora e per tutta la serata se ne stette sulle sue pensando e ripensando .

Intanto nella casa di New York Hali chiacchierava allegramente con la madre accucciata nell’ abbraccio materno su uno dei due divani bianchi ; la bambina non si era mai sentita così bene come in quel momento , neanche con il suo papà , e la mamma era stupita da quanto fosse diventata più estroversa la sua bambina

-       Sai piccola mia , sono veramente felice che tu ti sia trovata bene li a Green Park ! – gli disse realmente contenta la donna .

-       Ne sono felice mami ! – rispose tutta contenta la bambina poi notò una cosa che prima , durante il suo giro d’ispezione , non aveva

notato : nella stanza a canto , collegata a quella dove si trovavano in quel momento da una semplice posta a vetri , si trovava accostato al muro uno splendido pianoforte a muro di legno di ciliegio ; allora chiese alla sua mamma con sguardo supplichevole

-       Mami ! Suoni qualcosa al piano ?

-       Va bene amore mio – rispose dolcemente la donna accarezzando il viso della bimba poi si alzarono e entrarono nella stanza accanto

dove la donna si sedette al piano e la bimba si accomodò su un cuscino proprio accanto allo strumento musicale . Una dolce melodia si diffuse per tutta la casa accompagnata dalla dolce e chiara voce della donna che stava suonando il piano forte ; l’aria era invasa dal suono candido delle note musicali e dalle dolci e tristi parole della canzone :

“Stessa storia , stesso posto , stesso bar

stessa gente che vien dentro consuma e poi va

non lo so che facci qui

esco un po’

e vedo i fari delle auto che mi

guardano e sembrano chiedermi chi cerchiamo noi

Gli anni d’ oro del grande Real

gli anni di Happy days e di Ralph Malph

gli anni delle immense compagnie

gli anni in motorino sempre in due

gli anni di che belli erano i film

gli anni dei Roy Rogers come jeans

gli anni di qualsiasi cosa fai

gli anni del tranquillo siam qui noi

siam qui noi

Stessa storia , stesso posto , stesso bar

una coppia che conosco che avrà la mia età

salutano

così io

vedo le fedi alle dita di due

che porco giuda potrei essere io qualche anno fa

Gli anni d’ oro del grande Real

gli anni di Happy days e di Ralph Malph

gli anni delle immense compagnie

gli anni in motorino sempre in due

gli anni di che belli erano i film

gli anni dei Roy Rogers come jeans

gli anni di qualsiasi cosa fai

gli anni del tranquillo siam qui noi

siam qui noi

siam qui noi

Stessa storia , stesso posto , stesso bar

stan quasi chiudendo

poi me ne andrò a casa mia

solo lei

davanti a me

cosa vuoi

il tempo passa per tutti lo sai

nessuno in dietro lo riporterà neppure noi

Gli anni d’ oro del grande Real

gli anni di Happy days e di Ralph Malph

gli anni delle immense compagnie

gli anni in motorino sempre in due

gli anni di che belli erano i film

gli anni dei Roy Rogers come jeans

gli anni di qualsiasi cosa fai

gli anni del siam qui noi

siam qui noi

siam qui noi ……..”

Alla fine della musica Hali batteva energicamente le mani una contro l’altra saltellando entusiasta prima su un piede e poi sull’altro sul grande cuscino dove prima era seduta sotto lo sguardo divertito della madre per poi dirle tutta eccitata

-       Mami sei stata fantastica !

-       Grazie amore – rispose dolcemente la madre prendendola in braccio sulle sue gambe – Sai questa canzone è stata composta dal mio gruppo preferito tanto tempo fa quando ero ancora piccola .

-       Davvero ! – esclamo la piccola – E davvero bella !

-       Hai ragione piccola mia ! Infatti è la mia preferita ! – disse la madre accarezzando affettuosamente i capelli della figlia .

-       Mami ! Mi insegni a suonare il piano ? – chiese la piccola buttando le braccia intorno al collo della mare e poggiando il suo visino

fra i capelli della donna sentendo il profumo dolce di pesche appartenente alla donna .

-       Ma tesoro ! – esclamò sconcertata la donna – Tu sai già suonare il piano !

Allora la bambina sussultò per l’errore commesso ricordandosi che Cassi le aveva detto che aveva imparato a suonare il piano dalla madre fin da piccola allora con voce dispiaciuta tentò di recuperare l’errore dicendo alla donna

-       Scusa mami … ma credo di non saper più suonare .

-       Oh bambina mia non fa niente te lo insegnerò – disse accarezzando i capelli della figlia per poi guardare l’ora e dirle dolcemente – Ma non oggi , che è tardi , domani inizieremo le nostre lezioni , d’accordo ?

-       D’accordo ! – disse tutta eccitata la bambina .

-       Bene , e ora a letto che è tardi e domani inizia la scuola – Disse la mamma alzandosi con in braccio Hali e dirigendosi verso le scale

che conducevano alle camere da letto .

-       Mami ? – la chiamò la bambina quando erano già sull’entrata della camera da letto .

-       Si ? – chiese la donna fermandosi in prossimità della porta .

-       Posso dormire con te nel lettone ? – chiese speranzosa la piccola .

-       Ok – rispose dolcemente la donna girandosi e dirigendosi , sempre con la figli in braccio , verso la sua camera da letto ; dopo aver adagiato la figlia nel grande lettone e averle rimboccato le coperte le si sedette accanto e accarezzandole una guancia le disse

-       Ora dormi e fa sogni d’ora .. io arrivo più tardi che devo finire di lavorare .. ok ?

-       Ok mami – detto questo Hali si tirò su con il busto e inizio a baciare la madre poi si ridiscese e osservò la madre uscire dalla stanza accostando la porta e andare a lavorare nel piccolo studio d’avanti alla stanza .  Prima di addormentarsi la bimba osservò attentamente la camera della madre studiando ogni suo più piccolo particolare : le pareti rosa pesca , la grande finestra coperta dalle tendine color panna di lino su cui erano cuciti con un filo rosso , all’estremità , strani simboli posta davanti al lato in cui stava dormendo , l’ armadio a muro , con le ante scorrevoli di vetro opaco , posto al lato opposto , la trapunta panna del letto sopra alle lenzuola color pesca e quadretti posti sopra al comò in legno bianco posto davanti al letto . Tutto in quella camera era così accogliente e immerso del buon profumo materno che si addormentò subito tranquilla e ubriaca di sonno .

In tanto a Los Angeles Cassi veniva messa a letto per la prima volta dalla burbera miss Pertynsoon e quando la donna se ne fu andata si alzò furtiva dal grande letto a baldacchino con le lenzuola celesti e la trapunta panna si diresse allo scrittoio di legno color panna e accendendo il computer scrisse una mail alla sorella che spedì subito . Quando tornò al letto osservo ben bene la stanza : le pareti azzurrine con sopra i fregi stilizzati tratti dalle favole più famose , la libreria a muro con sopra innumerevoli pupazzi e bambole di tutti i generi posto davanti al lato destro del letto , la grande finestra con le graziose tende panna e i ricami , che riprendevano i temi delle pareti , blu dal lato opposto del letto , le mensole di legno panna con sopra ogni sorta di libri appese sopra scrivania posta davanti al letto . Si ritrovò a pensare che in fondo quella stanza stranamente assomigliava a quella sua a casa della mamma , e con sua grande sorpresa iniziò a provare il desideri di trovarsi li in mezzo alle sue cose con la porta accostata e i rumori soffocati provenienti dal piccolo studio dove la madre ancora lavorava . Con questi pensieri si addormentò sognando la sua mamma seduta al pianoforte mentre suonava una dolce melodia in onore suo e della sorella .

 

 

Ed’ anche questo è andato ! Allora preciso una cosa : la storia è ispirata lievemente e se dico lievemente è lievemente al film della disney “ Genitori in trappola “ di cui ho visto solo degli spezzoni e forse ho preso qualcosina dai film delle gemelle Olsen punto poi tutto il resto e di saccoccia mia . E dopo questa sfuriata vi prego di scusarmi ma sapete al mondo ci sono persone che prima ti fanno un complimento e poi ti accusano di plagio e di conseguenza di poca fantasia per non dire nulla .

 

Risposte :

 

Shana : sto iniziando ad’ adorarti … spero che tu sia contenta visto che il capitolo è più lungo dei precedenti … mi fa sempre piacere

           leggere le tue recensioni le trovo davvero simpatiche e ti dico anche che se la governante assomiglia al tuo prof di mate be per

           me assomiglia al mio prof di filosofia ! ( solo che qui è una donna ma nella realtà è un’ uomo ) … augurosi iper ritardati

           Kiss Kiss Aky

 

Kashia : pensa e rifletti prima di giudicare … comunque grazi per il complimento .

 

   

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Capitolo 7
*** Settimo ***


Da quel giorno e da quella notte passati fra gente sconosciuta e soprattutto in un luogo sconosciuto erano passate settimane ; settimane in cui in ogni attimo , in ogni incontro , ad ogni coincidenza le bambine correvano il rischio di essere scoperte ma per loro grande fortuna così non fu . Tutto era andato bene : Hali aveva imparato “ di nuovo “ a cucinare e a suonare il pianoforte grazie alle lezioni di recupero impartite dalla mamma , le sue insegnanti di New York l’avevano trovata , dal suo ritorno dalle vacanze , meno diligente , meno ordinata e meno attenta ma comunque sempre molto intelligente e in compenso più vivace e più “ pronta “ . Le colleghe di Los Angeles non erano affatto contrariate del fatto che la figlia del signor Shirogane era diventata più attenta e ordinata oltre che meno scalmanata . Effettivamente anche miss Pertinsoon era diventata un’ altra : era forse disonesta , pigra e disordinata perché nella villa mancava l’ occhio sempre vigile e attento che tutto vede e tutto sa ? Questa domanda ronzava spesso per le menti dei domestici di Villa Shirogane che da quando era tornata a casa la figlia del padrone avevano notato un grande cambiamento nella burbera governante . Cassidy infatti aveva convinto il padre ad’ affidare a lei i soldi per la cura della casa e non più alla signora Pertynsson e ogni volta i domestici trovavano abbastanza buffo vedere l’ anziana governante bussare alla porta della camera della bambina ed entrarvi per farsi dare i soldi per le varie spese riferendo a cosa servivano mentre la bimba faceva un breve calcolo dei soldi necessari per poi estrarli da un cofanetto , che teneva sempre sul suo scrittoio , e porgerle i soldi alla donna per poi annotare il tutto su un squadernino che portava sempre con sé . Persino il padre era rimasto sbalordito dal calo delle spese e specialmente che anche dando meno soldi si potevano trovare fiori freschi su tutti i vari tavoli e tavolini della villa rendendola ai suoi occhi più accogliente e dandogli l’impressione che in casa ci fosse di nuovo una donna , non una bambina , a occuparsi della gestione di essa . Da un po’ di tempo l’uomo passava più tempo nella sua grande villa con la sua bambina e se ne erano accorti tutti persino la signorina Clarissa , quella dei cioccolatini , che quel giorno era andata al laboratorio dell’ uomo e aveva chiesto spiegazioni

-       Sai – rispose lui tranquillamente – Ultimamente mi fa piacere tornare a casa  Halinor quando ritorno è sempre molto felice e mi  

     chiede sempre del mio lavoro , cosa che prima non faceva mai .

-       Non capisco cosa tu voglia dire – aveva dichiarato inarcando un sopracciglio .

-       Adesso le do lezioni di chimica e biologia e in un certo senso mi diverto – aveva risposto l’uomo sorridendo al solo pensiero .

-       Credevo che fossi un’ imprenditore e uno scienziata – aveva detto sprezzante la donna – Non un’ insegnante per bambine .

Un tempo nessuno si sarebbe mai permesso di rivolgersi così a quell’ uomo per la troppa paura delle conseguenze ma ora quello stesso uomo rideva di gusto esclamando

-       Non lavoravo così bene da diverso tempo ormai !

-       E se mi è lecito sapere – chiese interessata la donna – A cosa stai lavorando ?

-       A un vecchio progetto – disse l’uomo smettendo improvvisamente di ridere e diventando di colpo triste .

Come a Los Angeles le cose erano cambiate anche a New York era successa la stessa cosa tanto che in quel momento la madre di Hali ne stava discutendo con due sue amiche in un dei tanti caffè di classe che si trovavano a Lower Manhattan

-       E da un po’ di tempo che te lo volevo chiedere Ichigo-chan – aveva iniziato a dire una giovane donna dai capelli corvino e gli occhi

neri vestita con vestiti costosi all’altrettanto giovane madre – Come sta Cassidy-chan ?

-       Mina devi sapere che Cassi è cambiata molto durante quest’ estate – aveva dichiarato la donna .

-       In che senso ? – questa volta a parlare , precedendo l’altra , era stata una donna con lunghi capelli corvini dai riflessi viola e sottili

occhi neri sfumati , anch’essi , di viola . 

 -   Nel senso , Pam , che da quando è tornata ho l’ impressione che sia un’altra – aveva iniziato a spiegare l’ interpellata – All’inizio non sapeva più ne cucinare ne suonare  il piano ma in compenso è tornata più vivace .

-       E allora dove è il problema – chiese Mina esasperata dalle preoccupazioni dell’ amica .

-       Non è questo il problema ! –aveva affermato la donna .

-       E allora dove diamine vedi il problema ! – aveva chiesto , di nuovo , esasperata Mina .

-       Oggi sono dovuta andare a parlare con la sua insegnante – aveva risposto Ichigo .

-       E allora ? – questa volta fu Pam a chiedere , con voce neutrale , il motivo di tanta agitazione .

-       Mi ha convocata ! – aveva detto quasi in un sussurro la donna .

-       COSA ? – chiesero strabiliate e all’ unisono le due .

-       Avete capito bene – incominciò a dire la donna – Mi ha detto che è preoccupata per Cassi perché non è più attenta e ordinata come prima .

-       E allora non vedo dove è il problema – aveva annunciato perplessa Mina .

-       Anch’io gli e lo detto – incominciò a dire Ichigo – Anzi gli ho proprio detto che preferisco come è ora mia figlia a come era prima ma poi lei se ne uscita con il fatto che era già la tersa volta che la metteva in punizione per aver preso a ceffoni una compagna di classe che tra l’ al…

-       Scusa un momento – intervenne realmente sconcertata Pam esprimendo anche il pensiero dell’ altra – Ha preso a schiaffi una compagna di classe ?

-        Proprio così , ma la bambina se lo meritava – aveva detto la donna per poi sorseggiare dalla sua tazzina un sorso di te ai lamponi .

-       In che senso ? – chiese sgomenta Mina .

-       Nel senso che se lo meritava – aveva ribattuto la donna .

-       Si abbiamo capito – aveva detto Pam – ma non capiamo il motivo per cui se lo meritava .

-       Quella bambina è una vipera isoportabile – aveva iniziato a spiegare Ichigo – Da quello che mi ha raccontato mia figlia martorizza sempre le compagne più piccole per il puro piacere di farlo .

-       Allora ha fatto bene – aveva dichiarato altezzosa Mina .

-       Lo hai fatto presente all’ insegnante ? – chiese curiosa Pam .

-       Certo – aveva risposto la donna – E lei si è scusata dicendomi che non lo sapeva e che Cassi non gli è lo aveva mai detto ogni volta che l’aveva messa in punizione .

-       Tipico – aveva detto Mina – Tutta sua madre !

-       Comunque non vedo quale è il motivo delle tue preoccupazioni – aveva detto tranquillamente Pam .

-       Non è che io sono preoccupata anzi ne sono sollevata perché finalmente vedo davanti a me una bambina e non una donna in

miniatura ma… - aveva incominciato a spiegare Ichigo quando la mano di Pam le si posò sulla sua interrompendola per poi rassicurarla con un dolce sorriso che non le si addiceva e dirle dolcemente

-       Ichigo rilassati ! Non ti preoccupare è tutto a posto , vedi devi essere soltanto felice che tua figli sia riuscita a essere finalmente una bambina spensierata , per essere e comportarsi da donna avrà tutto il tempo che vuole ma ora lascia che si comporti da bambina perché in fondo lo è ancora e non lo sarà ancora a lungo .

-       Ha ragione Pam ! Vedrai che le cose si sistemeranno e poi ce ancora molto tempo perché cresca – aveva detto dolcemente Mina .

-       Avete ragione – disse sorridendo Ichigo –Diamo il tempo al tempo e poi sarà Dio a decidere il nostro e il suo futuro .

Quando quella domenica mattina Hali si svegliò sentì rumori soffocati di pentole e piatti in movimento insieme a un delizioso profumino provenire dalla cucina al piano di sotto allo scendendo dal letto a piedi nudi si diresse nel luogo da cui provenivano quei rumori . Con sua gran sorpresa trovò la madre a trafficare con i fornelli che appena la vide esclamò contenta

-       Buongiorno amore mio ! Dormito bene ?

-       Si mami .- rispose la bimba con voce impastata dal sonno stropicciandosi i grandi occhi color del ghiaccio .

-       Su sbrigati a fare colazione e po’ vai a prepararti che oggi si esce ! – esclamò tutta contenta la madre .

-       Usciamo ! – esclamò eccitata la bambina – E dove andiamo ?

-       Sai mi sono accorta che conosciamo davvero poco della nostra città e quindi perché non approfittare di una bella giornata di sole come questa e uscire a visitarla ? Non trovi sia un ottima idea ?

-       Si mami , non vedo l’ora – disse la bambina e così dicendo inizio a divorare la sua colazione e dopo corse a vestirsi mentre la

madre metteva a posto la cucina ; alle undici erano già fuori passeggiando per i caratteristici viali etnici del Lower East Side passando da un negozio all’altro dove pranzarono in un allettante ristorantino italiano . Il pomeriggio lo passarono passeggiando per i viali alberati di Central Park dove la bambina seppe dalla madre che era stato creato nel 1858 da Frederik Law e da Calvert Vaux e che all’inizio era composto principalmente da cave , allevamenti di maiali , paludi e baracche abusive ma ora era diventato uno splendido ambiente naturale composto da colline , prati piantumati con oltre 500.000 alberi e arbusti . Seppe che nel corso degli anni si era arricchito di aree di gioco e zone destinate a ogni sorta di passatempo ; e alla fine della giornata la madre condusse la figlia a Ellis Island e le disse con estrema dolcezza

-       Sai bambina mia che più della metà della popolazione americana può far risalire le sue origini da questo posto ?

-       Davvero mammina ? – chiese tutta curiosa la bimba .

-       Si , sai tra il 1892 e il 1954 questo posto fu il maggior punto di sbarco , accoglienza e smistamento degli immigrati provenienti da tutto il pianeta e attraverso questi cancelli passarono più di 12 milioni di persone , fu la più grande ondata di immigrati del mondo . Oggi è un museo nazionale dove , come puoi vedere con i tuoi occhi , la storia è trattata con l’ ausilio di fotografie d’epoca , dalla voce dei protagonisti e attraverso uno speciale database elettronico si possono rintracciare i propri antenati .

-       Che bello ! ma tu come fai a sapere tutte queste cose ?

-       Una volta ci sono venuta con tuo padre e fu lui a dirmi queste cose – disse tristemente la donna facendo cadere il discorso sul nascere . Dopo che ebbero cenato in un ristorantino vicino casa rientrarono nel loro appartamento e stanche andarono subito a letto dove caddero in un sonno profondo .   

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Capitolo 8
*** Ottavo ***


Quella domenica mattina Cassidy si era svegliata piuttosto tardi rispetto alle sue abitudini e con in dosso una semplice camicia da notte di lino bianca ricamata in fondo con un filo azzurro che disegnava piccoli coniglietti e vagava senza meta per la villa . Dopo aver vagato per una buona mezzora lungo il piano terra si trovò in un corridoio dove non era mai stata ; un po’ per curiosità un po’ perché sentiva di doverlo fare iniziò a percorrerlo e osservandosi intorno fu colpita dalla maestosità e dalla ricchezza  di particolari che risaltavano in quel corridoi rendendolo unico e magico : le pareti erano inesistenti poiché in entrambi i lati si estendevano fino al soffitto splendide vetrate trasparenti che permettevano di vedere lo splendido giardino all’esterno inframmezzate da bellissime colonne di marmo bianco i cui capitelli erano decorati con gigli e rose , il soffitto era composto da tante volte a crociera su cui vi erano scolpite ninfe , fate e tante altre creature magiche in marmo bianco che risaltava sullo sfondo azzurro celo , il pavimento era in marmo bianca forse di Carrara si disse mentalmente la bambina , in mezzo al pavimento passava un lungo e morbido tappeto bianco come la neve ai cui lati vi erano disegnati simboli celtici in oro giallo , rosso e bianco . Quando arrivò alla fine del corridoio notò che non esisteva nessuna porta ma solo un’ unico immenso arco in marmo bianco i cui capitelli riprendevano la fantasia dei precedenti ; esso introduceva a un immenso solarium circolare pieno dei più svariati tipi di fiori e al centro vi era un maestoso albero della vita di cui una parte di rami in un modo ignoto uscivano all’ esterno , al centro si trovava una candida fontana decorati di statue di serene nella vasca basse e di belle ninfe in quella superiore , ma una cosa catturò l’attenzione della bimba : un ‘insenatura era percorsa da un muretto basso di marmo , con su scolpite figure di fate e ninfe in festa , adibito a divano con sopra enormi cuscini bianchi ricamati con colori pastello , davanti a esso vi era un tavolino la cui base era anch’essa in marmo bianco scolpito in modo da assumere le sembianze di una splendida quercia spoglia e sopra i rami superiori era posata un’ unica lastra di cristallo . Cassi si guardava intorno stupefatta da quel grande splendore chiedendosi chi era quella mente illuminata che aveva progettato una simile meraviglia ; poi la bimba sentì qualcosa sfiorarle le gambe e per lo spavento sobbalzò e abbasso lo sguardo per vedere cosa era stato e con sua grande meraviglia vide un gatto , dalla razza sconosciuta , con il pelo totalmente nero e due grandi occhi color dello smeraldo

-       E tu chi sei ? – chiese la bambina al gatto abbassandosi per accarezzarlo ; nel fare quel gesto notò che il micio portava al collo un

nastro rosso che sul davanti aveva un campanellino d’ oro rosso poi notò anche che all’estremità del nastro vi era ricamato un nome

-       Tinka ! – esclamò la bambina leggendo il nome – Che bel nome ! Ma chi sa chi è il tuo padrone .

Ad un tratto con scatto felino la gattina scappò dalle sue sparendo dietro all’insenatura dove era posto il divano

-       Aspetta ! dove stai andando ? – la richiamò Cassidy iniziando a seguirla ma quando arrivo dietro l’insenatura rimase sbalordita : infatti la gattina l’aveva condotta in un ulteriore insenatura dove al cento si trovava uno splendido pianoforte bianco legno bianco con le incisioni in oro circondato da mucchi di cuscini uguali a quelli che si trovavano sul divano e su uno di essi si era acciambellata la micina. La bambina si avvicinò al pianoforte sfiorando i candidi tasti in avorio poi il suo sguardo cadde su una piccola incisione al lato inferiore quindi vi si inginocchiò davanti e avvicinò il viso ad ‘essa per leggere meglio

-       I.M. ! Ma allora questo è il piano forte della mamma !

Allora si alzò e si sedette sulla morbida seggiola , rivestita di morbido tessuto bianco , davanti al piano e con un po’ di esitazione iniziò a suonare una dolce melodia che ben presto fu accompagnata dalla sua dolce voce :

“Ascolta il rumore  delle onde del mare

ed il canto notturno

dei mille pensieri dell’ umanità

che riposa dopo il traffico di questo giorno

e di sera s’ incanta davanti al tramonto

che il sole le dà .

Respira e da un soffio di vento raccogli

Il profumo dei fiori che hanno chiesto

Che un po’ di umiltà .

E se vuoi puoi cantare e cantare che hai voglia di dare ,

e cantare che ancora nascosta può esistere la felicità .

Perché la vuoi , perché tu puoi

Riconquistare un sorriso ,

e puoi giocare e puoi sperare che ti hanno detto bugie

se han raccontato che l’ hanno uccisa ,

che han calpestato la gioia ,

perché la gioia , perché la gioia ,

perché la gioia è con me !

E magari fosse un attimo vivila , ti prego , e magari a

Denti stretti non farla morire ,

anche immersa nel frastuono tu falla sentire ,

hai bisogno di gioia come me ! la la la la la …

Ancora , è già tardi ma rimane ancora

per poter gustare ancora per poco

quest’ aria scoperta stasera ,

e domani ritorna tra la gente che corre e dispera ,

tu saprai che nascosta nel cuore può esistere la felicità …”

Le ultime note si dispersero nell’aria e insieme ad’ esse la bimba udì il suono di battiti di mani che la fece voltare verso il punto da cui proveniva quell’ applauso trovandosi a fissare un uomo sui trentotto anni dai lunghi capelli castani legati in una coda bassa .

-       Sei proprio brava a suonare il piano ! – disse l’uomo avvicinandosi alla bambina .

-       Davvero zio Kyle ? – aveva chiesto timidamente e con te guance tutte rosse Cassi .

-       Si , ma posso sapere chi ti ha insegnato a suonarlo ? – chiese curioso l’uomo .

-       Me lo ha insegnato una mia amica alla casa vacanze – mentì spudoratamente la bimba .

-       Allora fagli i miei complimenti se la senti perché è stata un’ ottima insegnante

-       Lo farò ! – esclamò contenta Cassi per averla scampata – Ti posso fare una domanda zio ?

-       Certo piccola – disse l’uomo sorridendole dolcemente .

-       Chi ha progettato questo posto meraviglioso ? – chiese innocentemente la bimba .

-       Forse è meglio se facciamo una passeggiata all’esterno – disse l’uomo con una calma innaturale – Ti va ?

-       Va bene !

Era da un po’ che stavano passeggiando per il giardino della grande villa ma nessuno osava parlare fino a quando l’uomo ruppe il silenzio

-       Hali , tuo padre ti ha mai detto chi ha progettato e arredato la villa ?

-       No – rispose dubbiosa la bimba – Perché è la stessa persona che ha progettato quel posto da favola ?

-       Proprio Così ! – rispose tristemente l’ uomo – E …

-       Si zio ? – chiese la bambina più curiosa – Chi è stato ?

-       E’ stata tua madre – fu la triste risposta dell’ uomo .

-       La mia mamma , è stata lei a concepire tutto questo – chiese meravigliata la bambina .

-       Si – rispose l’uomo – E fu proprio il tuo papà a incaricarla .

-       Davvero ? – esclamò sempre più sorpresa Cassi – Allora si dovevano amare ancora molto !

-       Si – disse l’uomo sorridendo dolcemente – Lui l’adorava e credo che …

-       Si zio – chiese la bimba .

-       Oh niente … ero sovra pensiero – disse in fretta l’uomo .

Cassi non si fece convincere dalle parole dell’ uomo ma decise di non insistere quindi continuò a camminare a fianco dell’uomo fino a quando la sua attenzione fu catturata da una graziosa casetta nascosta fra gli alberi del giardino allora chiese esitante allo zio indicando l’abitazione

-       Zio Kyle ma cosa c’ è li ?

-       Ah quella ! – esclamò l’ uomo – Un tempo tuo padre la usava come laboratorio ma poi quando sei nata tu a deciso di trasferirlo da un‘ altra parte .

-       Davvero ? – chiese curiosa la bimba .

-       Si , sai quando era ancora quella la sua funzione tua madre lo aiutava nelle ricerche .

-       Ma come mai lo ha trasferito da un’ altra parte ?

-       Vedi quando era piccolo i suoi genitori morirono in un incidente che era avvenuto nel laboratorio che si trovava nei sotterranei della casa – aveva incominciato a raccontare esitante l’uomo – Quindi quando sei nata a deciso di spostarlo per il tuo bene .

-       Ma può ancora funzionare ? – chiese indagatrice la bimba .

-       Se messo apposto si – rispose l’uomo pensoso – Perché me lo chiedi ?

-       No , niente era solo curiosità – e così detto fu chiuso il discorso .

Intanto il signor Shirogane era nel suo studio e aveva ricevuto visite precisamente una visita femminile infatti la signorina Clarissa doveva “ per caso “ fare delle commissioni in quella zona e aveva pensato di fare un salto da Ryan ; l’uomo scocciato aveva messo da parte i dati che stava studiando  e si era messo a chiacchierare con Clarissa trovando presto la compagnia di quella piacevole . La signorina Clarissa sapeva quello che voleva e lei voleva a tutti i costi sposare Ryan perché lui era ricco , famoso , potente e le piaceva ; anche se l’uomo in quel momento non voleva risposarsi lei gli e lo avrebbe detto a suo tempo e alla fine lui avrebbe creduto che l’idea era sua . L’unico ostacolo che le si presentava davanti era quella piccola timida birbante della figlia ma lei sapeva già che dopo aver dato all’uomo uno o due figli le cose si sarebbero aggiustate a suo favore ma i suoi pensieri furono interrotti dal suono del campanello così vide Rayan alzarsi e andare ad’ aprire la porta e come per magia pochi minuti dopo apparve Cassi , seguita dal padre , con un grosso mazzo di rose gialle in mano 

-       Papi ho portato dei fiori freschi – dicendo questo la bimba si diresse verso la cucina e l’uomo ritorno a occupare il proprio posto

davanti alla donna che gli si rivolse con voce ironica

-       Sai quando sei con tua figlia sembri quasi un bambino troppo cresciuto .

A quell’ affermazione l’ uomo rise di cuore poi tra una risata e l’altra disse alla donna

-       Sai ultimamente è diventata così ordinata e precisa che tutto quello che fa lo fa bene quindi non le si può rimproverare proprio nulla!

In quel momento la bambina entrò nella stanza reggendo saldamente con le mani uno splendido vaso cinese con all’ interno le rose che aveva portato e muovendosi molto lentamente arrivò al tavolo dove si trovavano suo padre e la signorina e con molta delicatezza lo posò al centro poi rivolgendosi al padre annunciò

-       Preparo subito il caffè ! Dobbiamo offrire qualcosa alla tua ospite .

La signorina Clarissa lanciò un occhiata basita a Rayan pensando che era stata una sciocca a ritenere quella piccola birbante timida anzi era tutt’ altro ; dopo poco Cassi riapparve con il caffè , lo zucchero e il latte e dava padroncina di casa chiese a entrambi quanto zucchero volessero nel loro caffè e se ci volevano anche un goccio di latte poi dichiarò

-       In onore della tua ospite prenderò anch’io un sorso di caffè .

-       Quanto latte signorina ? – chiese il padre versando da buon cavaliere un po’ di caffè nella tazzina della bimba .

-       Meta e meta , signore ?

-       Agli ordini signorina ! – disse scherzosamente il padre porgendo la tazzina alla bambina – Prego !

-       Grazie , signore !

Nella stanza cadde un sonoro silenzio che fu rotto solo quando Cassi decise di aprire la conversazione

-       Sai papà , oggi è venuto a trovarmi lo zio Kyle .

-       Davvero ? – chiese sinceramente interessato l’uomo – E cosa avete fatto ?

-       Abbiamo fatto una passeggiata in giardino e parlato –

-       E di cosa ?

-       Della mamma – disse tranquillamente la bambina .

-       Cosa ? – chiese l’uomo cercando di non strozzarsi .

-       Mi ha detto che è stata la mamma ha progettare e arredare l’ intera villa e poi mi ha mostrato il tuo ex laboratorio .

-       Come mai ti ha mostrato il mio ex laboratorio ? – chiese l’uomo sempre più serio .

-       Stavamo passeggiando e io lo ho notato e gli ho chiesto cosa era – disse con non curanza la bambina facendo cadere li il discorso ;

intanto la signorina Clarissa aveva ascoltato attentamente la conversazione e l’ aveva interpretata come una sfida nei suoi confronti da parte della bambina che lei accettò .

-       Papà ! – chiese timidamente come se la domanda che stava per formulare gli era venuta lì sul momento .

-       Si tesoro

-       Senti ma non sarebbe la stessa cosa se spostassi lo studio nella sua ex sede ?

-       Cosa ? – chiese esterrefatta l’uomo alla figlia .

-       Be sai , se il tuo laboratorio fossili saresti più vicino a me ma saresti anche solo come vuoi tu e potresti pranzare e cenare con me , nessuno ti disturberebbe e poi se ti sentirai solo ti basterà attraversare il giardino ed entrare dentro la villa – disse speranzosa Cassi facendo gli occhi languidi .

-       Oh ! Ma come si è fatto tardi devo proprio andare ! – esclamò all’improvviso la signorina Clarissa alzandosi e facendosi accompagnare alla porta dall’uomo mentre la bambina andava in cucina a lavare le tazzine poi sull’ uscio si rivolse ironicamente all’uomo

-       Allora stasera ci vediamo ?

-       Perché me lo chiedi se sai già la risposta – chiese l’uomo .

-       Perché non so se avrai tempo visto che forse starai traslocando .

L’uomo rise

-       Ride bene chi ride ultimo mio caro – disse con tono di chi la sa lunga la donna – Conoscendo tua figlia avrà già organizzato il

trasloco – detto questo se ne andò senza aspettare alcuna risposta ; l’uomo dopo aver chiuso la porta si girò e notò la figli con il

cappottino di camoscio chiaro già in dosso che porgendogli la mano in segno di saluto e sorridendo dolcemente gli disse

-       Ciao papà !

-       Ciao .

-       Vieni a casa per cena .

-       No – disse serio l’uomo senza stringere la manina della bimba – ascolta Hali , a me non piacciono le persone che si rompono il capo per me specialmente se si tratta della mia unica figlia , capito ?

-       Si papà – rispose quieta e sommessa la bambina continuando a porgergli la mano che il padre strinse e nel fare quel gesto si accorse che la sua piccola aveva gli occhi pieni di pianto ma non disse nulla e la lasciò uscire poi passandosi la mano sui capelli pensò che era riuscito a far piangere ancora una persona a cui teneva di più al mondo ma si diresse comunque al suo computer e comunque lo accese e quando servì la password la inserì : Mew Berry .

Erano passate settimane da quell’incontro e la signorina Clarissa non aveva scordato la scena che si era svolta davanti ai suoi occhi nel laboratorio del signor Shirogame e da allora aveva iniziato a lanciare piccole e invisibili , ma indelebili , sfrecciatine al cuore dell’uomo con ottimi risultati a suo parere visto che una mattina l’uomo le aveva detto bruscamente

-       Voglio che tu diventi mia moglie .

-       Allora stasera mi vestirò bene e andrò in villa da tua figlia a chiederle il permesso di sposarti – aveva detto la donna in tono

canzonatorio colpendo l’uomo con un’altra freccia al cuore ma questa volta era la punta avvelenata .

Come ogni pomeriggio da un po’ di tempo Cassi , con in braccio la gattina che oramai la considerava una sua temporanea nuova padrona , e lo zio Kyle stavano passeggiando in giardino ma quel giorno la bimba era imbronciata come non mai allora l’uomo le chiese

-       Cosai oggi piccolina ?

-       No , sto bene zio ! – esclamò la bimba cercando di sorridere .

-       Ne sei sicura ? – insistette l’uomo .

-       Si zio ne sono sicura .

-       Ok , ma se ne hai bisogno sappi che puoi contare su di me – disse dolcemente l’uomo dandole un bacio sulla guancia andandosene

e lasciando sola la bambina con i suoi pensieri .

Quella sera quando Rayan entrò nella stanza della figlia si stupì a vedere la figlia giocare allegramente con una piccola gattina nera che conosceva bene , fin troppo bene per i suoi gusti , che crede scomparsa da innumerevoli anni o almeno a lui non si mostrava mai come se avesse un senso di ripudio verso di lui assoluto soprattutto da quando lei se ne era andata . Vedendo quella scena gli tornò alla mente un vecchio ricordo che credeva sotterrato nei meandri del suo animo ormai da tempo rivide come in un flash una ragazza di poco più di diciannove anni dai lunghi capelli ramati e un morbido vestito di lino bianco giocare affettuosamente con una piccolissima pallina di pelo nero con al collo un nastro rosso . poi si riscosse e bussando leggermente alla porta attiro l’attenzione della bambina e della gatta su di se e come di consueto la gatta gli soffiò e poi corse a nascondersi sotto il letto mentre la bimba gli correva in contro esclamando al settimo celo

-       Papà ! Sei tornato !

-       Ciao tesoro .

-       Sei venuto per cenare con me ? – chiese speranzosa la bimba .

-       No , tesoro – cominciò a dire l’uomo –sono venuto perché ti devo parlare .

-       Di cosa papà ? – chiese curiosa Cassi .

-       Vedi piccola mia , ormai sono sette anni che sono solo .

-       Non è vero tu hai me – intervenne eroicamente la bimba .

-       Ma a me non basta quindi o deciso che mi risposerò con Clarissa – annunciò l’uomo seriamente .

-       No ! Non puoi ! – disse disperata Cassi .

-       Invece si che posso , vedrai che starai bene con lei come madre .

-       Ma io non voglio un’altra mamma mi basta già la mia ! – gridò la bambina inferendo un duro colpo all’uomo .

-       Ma lei non è qui quindi sposerò Clarissa che ti piaccia o no – detto questo uscì dalla stanza incurante delle grida della figlia .

Quando Cassidy fu totalmente ripresa dallo stordimento iniziale dimostrò che anche nella disperazione riusciva a conservare e dimostrare il senso pratico di cui era da sempre dotata ; di corsa scese dalle scale e andò in cucina dove chiese gentilmente all’autista di preparare la macchina perché doveva uscire e gli diede anche l’indirizzo del posto ringraziando mentalmente il padre per averle detto dove abitava la signorina Clarissa .

Una cameriera entrò nella bella camera da letto di Clarissa e sorridendo le annunciò

-       Signorina una bambina chiede di lei .

La donna aveva appena finito di dare la lacca alle sue unghie e sventolando le mani in aria per permettere allo smalto di asciugarsi il più in fretta possibile domandò alla domestica

-       Una bambina ?

-       Si dice di chiamarsi Halinor !

-       Ah ! – esclamò sorpresa la donna – Falla entrare .

La cameriera ubbidiente sparì permettendo alla donna di alzarsi e rimirarsi allo specchio sorridendo diabolicamente per poi celarlo quando la bimba fu entrata nella stanza e con voce falsamente dolce disse alla domestica

-       Prepara subito della cioccolata e poi portaci dei biscotti – poi rivolgendosi Hali le disse ancora più smeliata – E’ stato davvero carino da parte tua venirmi a trovare ! Oh ma guarda come sono distratta ! Avrei dovuto invitarti qui da molto tempo ! vuoi toglierti il capotto?

-       No , grazie comunque ma non mi devo fermare a lungo – disse la bimba con un innaturale voce fredda lanciando taglienti sguardi

alla donna che ne fu stupita ma non ci badò più di tanto .

-       Ah ma spero che avrai almeno il tempo di sederti – disse la donna acidamente togliendosi la maschera da donna dolce e benevola .

La bimba si sedette sull’orlo della sedia continuando a guardare la donna che iniziava a credere che la situazione stava diventando surreale ma doveva resistere perché stavano giocando a un gioco che lei voleva assolutamente vincere .

-       Passavi qui per caso ?

-       No , sono venuta qui per parlarti .

-       E di cosa ? Su parla sono tutta orecchi !

-       Mio padre a detto che vi sposerete .

-       Ah ! Come girano in fretta le notizie non trovi ? Ebbene ben presto io diverrò la tua nuova madre , non sei contenta ? – disse quella

falsamente entusiasta .

-       Tu non sposerai mai mio padre ! E non sarai mai mia madre ! – disse la bambina con voce bassa e tagliente .

-       Ah , davvero e chi me lo impedirà ? Tu per caso ? Ma non farmi ridere ! – disse la donna acidamente .

-       Si !

-       Questo è troppo ! Sai cosa farò appena sarò sposata con tuo padre ? Ristrutturerò la villa che la tua adorata madre a amorevolmente concepite così da far sparire ogni singola traccia del passaggio di quella sgualdrina ! – inveì infuriata la donna .

-       NON PARLI COSI’ DI MIA MADRE ! – urlò la piccola per poi uscire sgarbatamente dalla stanza .

Quella sera il padrone di casa non sarebbe tornato in villa perché doveva riguardare alcuni suoi appunti quindi Cassi cenò da sola ma non tocco casi nulla di quelle squisite pietanze che si trovavano nel suo piatto allora sinceramente preoccupata miss Pertynsoon le chiese

-       Piccola cosa hai ? Tutto bene ?

-       Si , non ti preoccupare sono un po … - ma la frase non la finì mai perché in quel preciso momento svenne cadendo sul pavimento

allora l’anziana governante le si avvicinò posandole una mano in fronte per poi esclamare preoccupata

-       Oh santo celo ma tu hai la febbre ! Presto chiamate un medico ! – poi con molta cura la portò nella sua camera da letto adagiandola

sul letto la coprì con le candide coperte poi corse subito a chiamare il padrone

-       Pronto ! – la voce del padrone di casa si sentì al ricevitore del telefono .

-       Signore sono miss Pertynsoon ! – disse agitata la donna – Venga subito che la bambina sta male !

-       Cosa ? – alle orecchie della donna arrivo la voce preoccupata dell’uomo .

-       Si ha la febbre alta , ora sta venendo il medico ma lei si sbrighi a venire !

-        Arrivo subito ! – e con quella frase la telefonata si chiuse ; intanto l’uomo era tornato al telefono e composto il numero attivò la

chiamata per poi sentire una voce smielata che lo salutava

-       Ciao tesoro ! Come mai questa telefonata ?

-       Clarissa stasera non ci possiamo vedere .

-       Perché ?

-       Hali sta male ha la febbre alta .

-       Oh povero tesoro , ma ha avuto già il morbillo ?

-       No !

-       Allora speriamo che non sia niente .

-       Si hai ragione , a domani ! – così dicendo chiuse la telefonata che era già entrato in casa e percorse di corsa la distanza che lo

separava dalla camera della figlia trovando la servitù al completo fuori alla porta ad aspettare il responso del medico poi con esitazione entrò nella camera avvicinandosi al medico

-       Buona sera sono il padre della bambina , mi dica come sta mia figlia ? – chiese con preoccupazione crescente .

-       Non bene temo , purtroppo ha una febbre nervosa dovuta al troppo stress con un po’ di riposo dovrebbe rimettersi in sesto , ora io non servo a niente quindi arrivederci ,- detto questo l’uomo strinse la mano del padre della bimba e accompagnato da una domestica uscì dalla villa .

-       Chiedo scusa , ma se può esserle utile oggi la bambina si è fatta accompagnare in questo posto – disse l’autista porgendo al

 padrone un pezzo di carta tutto spiegazzato che quando l’uomo lo lesse lo fece sbiancare e ringraziare l’autista con un semplice grazie per poi prendere il cellulare e comporre il numero della chiamata precedente per sentire in risposta la stessa voce irritante

-       Tesoro , come sta la bambina ?

-       Male ha una febbre nervosa .

-       Oh poverina , ma come mai mi hai chiamato ?

-       Ti devo chiedere se oggi Hali è stata da te .

-       Si , perché ?

-       Cosa voleva – chiese ansioso l’uomo non badando alla domanda della donna .

-       Mi ha ordinato di non sposarti – fu la secca risposta della donna .

-       Ok , grazie – con questa frase chiuse la telefonata e si andò a sedere vicino alla bambina accarezzandole il viso , no non avrebbe sopportato il dolore di perdere anche lei si disse mentalmente .

 

 

Super Gaia : grazie mille per il complimento … salutini Aky

 

Kia91 : i tuoi complimenti mi mettono in imbarazzo … grazie mille … bacioni Aky

 

Shana : ti adoro lo sai … grazie per le tue recensioni … Kiss Kiss Aky

 

Purin chan : grazie … Aky

 

 

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Capitolo 9
*** Nono ***


Ichigo quella mattina si trovava nell’ufficio del suo capo seduta proprio di fronte a egli che andava proclamò adirato

Ichigo quella mattina si trovava nell’ufficio del suo capo seduta proprio di fronte a egli che andava proclamò adirato

-       Mia cara Ichigo questo è un periodo morto per le novità , non è ammissibile essere uguali alle altre rivistole da quattro soldi !

     bisogna trovare immediatamente qualcosa di interessante per la copertina ! Se no perderemo tutti i lettori !

-       Signore sta mattina sono arrivate le foto che ritraggono quella ballerina ceca di cui si è sentito tanto parlare ultimamente – rispose la

donna dall’altra parte della scrivania .

-        Come è ? – chiese interessato l’uomo .

-       Niente di che , può piacere come non – ammise Ichigo .

-       Allora non va bene , dobbiamo trovare qualcosa che interessi i lettori , non trovi che io abbia ragione ?

-       Si perfettamente – disse la donna – Ma il problema e cosa può attirare i lettori ?

-       Lo so io mia cara – annunciò compiaciuto l’uomo estraendo delle foto dal cassetto della scrivania – Proprio sta mane mi sono arrivate delle foto da uno studio fotografico di qualche paesino sperduto canadese , vi sono ritratte due gemelle talmente uguali da far paura , queste cose in genere interessano i lettori quindi sarà una di queste foto a finire in copertina con sotto una bella didascalia – detto questo porse le foto alla donna che appena vide i soggetti delle foto impallidì : due bambine dai boccolosi capelli

ramati e i grandi occhi di ghiaccio erano ritratte nella foto una davanti all’altra che aveva il visino poggiato sulla spalla di quella e entrambe si stringevano ambedue le mani .

-       Ichigo ! – esclamò l’uomo facendola sobbalzare – Cosa ti succede ? Stai forse male ?

-       No non si preoccupi e solo che ho un po’ di mal di testa – si giustificò quella con un filo di voce .

-       Fattelo passare ! Voglio vedere la composizione sul mio tavolo domattina prima che vada in stampa ! – disse serio l’uomo .

-       Ci conti – disse monotonamente la donna uscendo dallo studio e dirigendosi verso il proprio dove si lasciò cadere pesantemente su

una poltrona prendendosi la testa fra le mani nel vano tentativo di riordinare le idee . Mille domandale ronzavano in testa : le sue due bambine insieme ! certamente centrava la casa vacanze ! Certo li si erano sicuramente incontrate scoprendo la verità ! Allora perché non avevano detto nulla ne a lei ne a Rayan ? Perché Cassidy non le aveva mostrato le foto ? Certamente avevano deciso di tenere la cosa per loro ! Come si assomigliano ! E con questi pensieri per la testa Ichigo si ritrovò tra le lacrime e singhiozzi in poco tempo poi inconsciamente disse sussurrando

 -   Piccole mie ! Tesori miei !

Non si accorse neanche che il capo si era affacciato alla porta dello studio per controllare la situazione ma fortunatamente lei dava la schiena alla porta quindi non aveva notato le lacrime che scorrevano copiose sul bel viso della giovane donna . Ichigo non seppe mai quanto tempo rimase in quello stato ma quando si riscosse decise che doveva parlare immediatamente con Cassi e in quel momento una domanda le balenò alla mente che le fece ghiacciare il sangue nelle vene : era per caso Cassi quella con cui avrebbe dovuto parlare ?

In quel preciso istante Ichigo si trovava nell’appartamento dell’insegnante di Cassi e le aveva appena chiesto se era sicura che la bambina che aveva in classe era proprio la sua adorata bambina

-       Signora non riesco a capire il senso di questa sua domanda – aveva affermato sbalordita la donna .

-       Non mi giudichi male , non sono pazza – e dicendo questo le passo una foto che la donna guardò sbalordita – Deve sapere che io ho avuto due figli gemelle e che l’altra vive a Los Angeles con il padre , quando abbiamo divorziato le abbiamo divise .

-       E loro sapevano di essere gemelle – chiese esterrefatta la donna .

-       No , io e il mio ex marito avevamo deciso di non dirglielo ma credo che durante quest’estate si siano incontrate in una casa vacanza scoprendo di essere gemelle e in qualche modo abbiano deciso di scambiarsi – disse angosciata la donna .

-       Be è probabile se si pensa al cambiamento avvenuto in Cassidy – ammise la donna – Ma lei ha mai avuto notizie della bambina e del suo ex marito ?

-       No mai , non so niente se si è risposato o altro – rispose lei sempre più disperata .

-       Scusi la mia schiettezza – iniziò a dire la donna seriamente – Lo so io non sono mai stata sposata e tanto meno ho avuto figli , ma non crede avreste dovuto pensare prima al bene delle bambine che al vostro ?

-       Secondo lei le bambine sarebbero state meglio insieme ma con i genitori infelici ?

-       No , no le rimprovero niente infondo all’epoca era ancora molto giovane e da quello che ho capito era poco più di una bambina quando si era sposata – rispose dolcemente l’insegnante mentre la sua visitatrice si alzava per andarsene – E ora cosa farà ?

-       Non ne ho la più pallida idea .

Quando Ichigo rientrò in casa il suo animo bruciava dalla curiosità di scoprire le verità nascoste dalle figlie mischiata a una fredda ansia su quello che le prospettava davanti mozzandole il fiato . notò che la bambina stava trafficando in cucina coi piatti mentre il tegame fumava producendo un ottimo odore

-       Che buon odorino ! Che cosa c’è oggi di buono ? – esclamò falsamente allegra la donna .

-       Mamma sei già a casa ! – esclamò contenta la bambina per poi rispondere alla domanda della madre – Stasera si cena con patate bollite e braciole di maiale !

-       Sai che sei diventata proprio brava a cucinare ? – disse la madre con aria apparentemente innocente .

-       Non è vero ? Ho solo avuto un’ottima insegnante – esclamò fomentata la bimba non accorgendosi che la donna si era appoggiata

pallida al muro e che a fatica riuscì a dire

-       Halinor !

Un piatto cadde per terra rompendosi mentre la piccola guardava sbalordita la donna che in lacrime si ripeté

-       Halinor !

-       Mamma ! – disse la bambina in cominciando anche lei a piangere e gettandosi fra le braccia della madre e aggrappandosi al suo

collo come se stava per affogare e facendola cadere in ginocchio

-       Bambina mia ! Come mi sei mancata ! – disse la donna in lacrime abbracciando morbosamente sua figlia scordandosi di tutto : dell’acqua che usciva dal tegame , delle braciole che si stavano bruciando e di tutto il resto come se fossero state fuori dal mondo .

Erano passate ormai ore da quando Hali era stata smascherata , ore in cui la bambina aveva confessato tutto omettendo tutto ciò che riguardava la signorina Clarissa e ora si sentiva molto meglio come se si fosse tolta un grosso peso dalla coscienza anche perché la madre l’aveva perdonata solo con un occhiata , un’ affettuoso abbraccio e un baci sulla guancia . La bambina era accucciata nell’abbraccio materno ascoltando attentamente ciò che le diceva la madre

-       Siete due bambine proprio furbe ! – la bambina si gonfiò il petto e rise a quell’affermazione della madre – Ora però bisogna pensare al datarsi ! Non possiamo mica comportarci come se non fosse accaduto niente , No Hali ?

-       Hai ragione mami – disse la bambina – E poi dobbiamo scoprire perché Cassi non risponde più alle mie mail ! E poi lei ha una grande nostalgia di lei e anche tu vero ?

-       Si – disse dolcemente la donna .

-       E poi anch’io ho nostalgia di lei e …

-       E del tuo papà – finì per lei Ichigo .

-       Si , mamma anche del papà .

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Capitolo 10
*** Decimo ***


Cassidy giaceva nel grande letto a baldacchino dormendo e accanto era seduta su una sedia in legno bianco Ryan che la guardava il suo pallido e smunto viso ; ormai erano giorni che non usciva da quella stanza , non andava al laboratorio , non sentiva la signorina Clarissa e per lui nella stanza stato sistemato un giaciglio che comunque era rimasto inutilizzato . Da qualche parte nell’enorme villa era squillato il telefono e puntuale miss Pertynsoon era entrata in punta di piedi , cercando di fare il meno rumore possibile , nella camera e rivolgendosi al padrone gli comunicò in un sussurro quasi in percettibile ma che lui colse perfettamente

 -   Signore , c’è per lei un’interurbana da New York !

L’uomo facendo segno alla donna di rimanere al capezzale della figlia fino al suo ritorno si alzò e si diresse verso il telefono più vicino chiedendosi chi poteva essere a chiamare da una città così lontana e soprattutto per quale motivo poi prendendo la cornetta del telefono rispose con voce spenta

-       Pronto , qui Ryan Shirogane .

-       Ciao Rayan sono io , Ichigo – rispose una voce dolce e cristallina solcata da un’ unica vena di preoccupazione che provocò

nell’uomo un tuffo al cuore rendendolo inspiegabilmente un moto di gioia mista ad agitazione .

-       Ichigo ? Sei davvero tu ?

-       Si , perché non posso neanche più chiamarti per sapere come te la passi ? – chiese scherzosamente la donna .

-       No , e che è da molto che non ci sentiamo precisamente dal giorno in cui te ne sei andata – disse lui agitato .

-       Se non sapessi che fosse impossibile direi propri che sei agitato nel sentirmi – disse lei beffarda .

-       Scordalo non potrei mai e poi mai essere agitato per una come te – disse lui con voce falsamente gelida .

-       Come ti permetti ! – disse lei leggermente alterata .

-       Mi permetto e come , comunque perché hai chiamato ? – chiese lui tornando serio .

-       Vedi ero in pensiero per la bambina , spero che non sia ammalata ? – chiese tornando improvvisamente seria .

-       Si , è ammalata – disse lui tornando triste – Il medico dice che ha una febbre nervosa .

-       Oh ! – la voce della donna suonava spaventata , terribilmente spaventata .

-       Comunque non comprendo come mai tu ….

-       Avevamo un presentimento , io …. E Hali ! – disse con esitazione la donna .

-       Scusa ? Cosa hai detto ? Tu è Hali ? – chiese sconcertato l’uomo ; poi ascoltando la donna divenne sempre più confuso e qualche

volta scuoteva freneticamente la testa o si passava la mano fra i capelli sentendo il racconto rapido di lei fino a quando una voce indefinibile chiese

-       Volete continuare ?

-       Si , per tutti i diavoli ! – sbraitò sempre più nervoso l’uomo lasciando trapelare la confusione che regnava in lui poi la voce

femminile a lui tanto familiare lo raggiunse acquietandolo

-       Ryan ?

-       Si , sono in linea .

-       Come sta ora Cassi ? – chiese sempre con voce preoccupata la donna .

-       Il medico ha detto che la crisi e superata ma che ha subito ed ha un grande esaurimento fisico e nervoso .

-       E’ un bravo medico ?

-       Si , anche se non lo conosco personalmente … - non riuscì a finire la frase che la voce della donna lo assalì ansioso .

-       Cosa ? Tu hai affidato la nostra bambina a un medico che neanche conosci ?

-       Guarda che conosce Hali da quando te ne sei andata ! – intervenne l’uomo infastidito dall’affermazione della donna poi

accorgendosi del grave errore commesso si corresse con voce dispiaciuta – Scusa , e vero lui non conosce Cassidy .

Tra i due cadde un profondo silenzio che fu rotto da una vocina squillante di bambina

-       Papà ! Caro , caro papà !

-       Halinor ! Sei proprio tu ? – chiese sbalordito l’uomo .

-       Si , sono proprio io ! La tua Hali ! Cosa dobbiamo fare ? Dobbiamo venire a Los Angeles ? – chiese ansiosa la bimba .

-       Certo , è un ottima idea !

-       Allora prenoterò due biglietti sul primo aereo per Los Angeles – disse la voce dolce della donna .

-       Ok ! Allora a domani ! – disse l’uomo

-       A domani ! – risposero in coro le due poi la telefonata si interruppe e l’uomo tornò nella camera della bimba e appena vi entrò e

comunicò alla governante

-       Domani viene mia moglie !

-       Sua cosa ? – chiese sbalordita l’anziana signora .

-       Sst . non alzi così la voce che la bambina dorme ! – bisbigliò freddamente l’uomo .

-       Scusi , ma credo di non aver compreso bene quello che mi ha detto .

-       Ha sentito bene , domani arrivano la mia ex moglie che è anche la madre di Cassidy .

-        Di Cassidy ? – chiese la donna sempre più confusa .

-       Con lei viene anche Halinor .

-       Scusi ? credo di non aver compreso ! Quella nel letto non è forse Halinor ?

-       No , è Cassidy la gemella , quest’estate si sono incontrate e scambiate a nostra insaputa .

-       Oh mamma … - disse la governante sempre più confusa .

-       Badi che ci sia da mangiare per tutti – disse l’uomo poi esitante continuò – Fa preparare la mia vecchia stanza e anche la stanza qui accanto , le chiavi la trovi nel cofanetto sopra la scrivania che si trova nel mio studio .

-       Si , sarà fatto – e detto questo la governante uscì dalla stanza lasciando l’uomo da solo a riflettere guardando il volto di quel piccolo

angelo che era la sua altra figlia , la sua Cassidy la bambina che da tanto tempo ormai desiderava rivedere era li accanto a lui che dormiva respirando a fatica . In un attimo ripensò alla telefonata intrapresa qualche attimo primo con la sua ex moglie , ripensò alla valanga di sentimenti e sensazioni che aveva provato nel solo sentire la dolce voce di quelle che un tempo era stata la sua dolce Ichigo si chiese cosa sarebbe successo l’indomani quando l’avrebbe rivista di certo non poteva rimanere indifferente ai sentimenti che stavano nascendo in lui .

Ichigo si era fatta dare dal suo capo un permesso per urgenti motivi di famiglia , aveva chiamato l’aeroporto ed era riuscita a fissare due posti sull’aereo che sarebbe partito la mattina del giorno dopo e aveva preparato con cura le due valigie per il viaggio . Quando si mise a letto non riuscì a chiudere occhio tanto era agitata per ciò che sarebbe avvenuto l’indomani , ma come tutte le notti anche quella era destinata a finire .

Il mattino dopo davanti alla villa più bella e lussuosa di Madison Street si fermò un taxi da dove usci una graziosa bambina dai boccolosi capelli ramati e gli occhi di ghiaccio e una bella donna dai lunghi e lisci capelli color del rame e dai grandi occhi color del cioccolato più puro . Entrambe , dopo aver pagato la corsa al taxista , percorsero la breve distanza che le separava dal grande portone d’entrata e con di ansia mista a emozione la donna suonò il campanello . Alla porta venne ad’ aprire miss Pertynsoon che fu salutata da una piccola vocina gioviale

-       Ciao tata ! – e detto questo la bimba si catapultò su per le scale in direzione della propria camera da letto .

-       La scusi oggi è molto agitata – disse la donna attirando l’attenzione della governante .

-       Oh ! Lei deve essere l’ ex moglie del signore ! – esclamò la donna meravigliata dalla bellezza della sua interlocutrice per poi

giustificarsi – Mi scusi ma il suo nome mi sfugge .

-       Mi perdoni lei , sono io che mi sarei dovuta presentare per prima , io sono Ichigo Momomiya – rispose la donna – E lei deve essere miss Pertynsoon la governante , Halinor mi ha parlato molto di lei .

-       Si signora sono io – disse arrossendo la governante .

-       Come sta Cassidy ? – chiese diventando improvvisamente ansiosa la donna .

-       Un po’ meglio da quello che ho potuto constatare – disse la governante – vuole darmi le valige così le faccio mandare subito in camera ?

-       Si , grazie – e detto questo la giovane donna si diresse a passo spedito verso la camera dove si trovavano le sue due bimbe .

Intanto nella camera dove si trovava Cassi fece irruzione Hali che senza un minimo di preavviso le saltò al collo quasi urlano

-       Cassi !Sai che ci ai fatto stare in pensiero ? Come stai ?

-       Hali ! – disse sbigottita la bimba – Sto bene grazie , ma la mamma .

-       Sono qui amore – disse la donna attirando l’attenzione della figlia che appena la vide entrare nella stanza e dirigersi verso il letto non riuscì a trattenere le lacrime dalla gioia e con scatto felino le saltò al collo quasi urlando

-       Mammina ! Sei proprio tu ?

-       Si bambina mia sono io – rispose la donna sistemandosi sul grande lettone a baldacchino mentre Hali lanciava furtiva un occhiata al

padre che si trovava semi nascosto all’ombra della grande finestra e poi da brava donnina di casa iniziò a sistemare le belle coperte e i cuscini del letto . Intanto Ryan con occhiata furtiva osservava le tre figure che si trovavano nel letto e si trovò a pensare quasi inconsciamente che li davanti ai suoi occhi si trovavano una madre con le sue bambine che del resto erano anche sue come un tempo anche quella giovane mamma era stata un tempo la sua giovane moglie e con quei pensieri affiorarono vecchi ricordi che credeva di aver sotterrato nei meandri della sua mente .

-       Mami ? – iniziò timida Cassi .

-       Si amore – chiese con estrema dolcezza la donna .

-       Non sei mica arrabbiata con me ? – chiese tutto d’ un fiato la bimba .

-       No piccola mia .

-       Non ci separeremo più è vero ?

-       Si piccola mia .

-       E io allora ! – esclamò Hali preoccupata – Neanche io mi voglio separare da voi !

-       La stessa cosa vale per noi – disse la sorella liberandosi dall’abbraccio materno e abbracciando affettuosamente la gemella ; allora la donna si allontanò dal letto e con un tenero sorriso e andatura lenta si avvicinò all’ uomo salutandolo dolcemente

-       Ciao Ryan , scusa se non ti ho salutato prima ma vedi la bambina .

-       Si la bambina – disse l’uomo con una nota quasi impercettibile di delusione perché lui a quelle parole si era stranamente sentito

morire – Ti ringrazio di essere venuta subito .

-       Era mio dovere sono o non sono sua madre ? E poi sono io che ti devo ringraziare per il semplice fatto che ci stai ospitando .

-       Nessun problema ! Rimarrete qui fino a quando Cassi non sarà guarita poi si vedrà il da farsi .

-       Si e vero dobbiamo trovare una soluzione perché di certo non si può andare avanti così , giusto ?

-       Si hai ragione . 

La sera era ormai calata sulla grande metropoli , Ichigo e Ryan avevano passato la giornata a parlare del più e del meno , a scambiarsi informazioni sulla loro vita e sui loro progetti ma avvolte omettendo alcune informazioni più o meno importanti ; le bambine si erano appena addormentate ognuna nella propria stanza : Cassi aveva ridato la stanza a Hali ed era andata a dormire nella stanza adiacente che neanche a dirlo era identica a quella della sorella solo che tendente alle varie sfumature di blu . In quel momento sia Ryan e Ichigo si trovavano davanti alla porta e il primo si rivolse alla sua interlocutrice

-       Be ora e meglio che vada !

-       Ne sei sicuro ? Puoi benissimo dormire nella tua stanza mentre io dormo in quella degli ospiti ? – disse la donna .

-       Si , ne sono sicuro , e poi lo sai che e meglio così – la rassicurò l’uomo .

-       Va bene , allora ciao – e così detto lasciò uscire il giovane uomo dalla porta d’ entrata e mentre se ne andava esitante lo richiamò

all’ attenzione

-       Ryan !

-       Si – chiese lui voltandosi .

-       Domani fai colazione con noi ? – chiese lei speranzosa con un lieve rossore che le imporporava le candide guance .

-       Si , ci puoi contare – rispose lui dolcemente per poi salire in macchina e dirigersi alla sua meta sotto gli occhi color cioccolato di

quella che un tempo era stata la sua ex moglie .

Era ormai notte fonda quando la signorina Clarissa irruppe nel laboratorio imbestialita del suo futuro sposo assalendolo come mai aveva fatto con una persona in vita sua

-       Mi vuoi dire per quale motivo non vuoi rispondermi al telefono ?

-       Per il semplice fatto che non mi andava e poi mia figlia Cassidy stava e sta male – disse infuriato l’uomo dalla presenza della donna.

-       Chi scusa ? Tua figlia non si chiama Halinor ?

-       Si ma quella che hai conosciuto è la gemella ! Si sono conosciute è hanno voluto scambiarsi , oggi mia moglie è arrivata con Hali , contenta ? – urlò infuriato l’uomo .

-       Ingegnoso da parte di tua moglie ! E ora dove è di grazia ? – disse sarcasticamente e con una punta di cattiveria la donna .

-       Non insinuare cose che non sono vere ! – l’avverti l’uomo sempre più accecato dall’ira – Lo ha scoperto anche lei ieri e ora si trova in villa e sicuramente se lo vuoi sapere , e di sicuro tu lo vuoi sapere , ora starà dormendo nel mio letto .

-       Ah ! Mi vuoi dire che nella tua casa e per giunta nel tuo letto si trova una donna con cui sei stato sposato e invece in un’ altra si trova la donna con cui ti devi sposare , cioè io ! – urlò infuriata la donna .

-       Se per questo in tutte le case del mondo si trovano donne che non ho ancora sposato ! E poi vedi di ridimensionare i tuoi canoni di egocentrismo se no te lo scordi che ti sposo anzi scordatelo proprio – disse lui buttandola fuori dal laboratorio – Vedi di sparire definitivamente dalla mia vita e da quella delle persone a me care se no neanche Dio ti potrà salvare dalla mia ira !

 

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Capitolo 11
*** Undicesimo ***


Quando quella mattina Ryan giunse alla villa fu accolto dal dolce suono di un pianoforte accompagnato da un altrettanto dolce voce che invadeva l’intera proprietà e i suoi abitanti dando un senso di pace e di tranquillità assoluto . Quando miss Pertynsoon gli aprì la porta gli disse estremamente mortificata e preoccupata delle conseguenze

-       Ho provato a dissuadere la signora dall’andare nella zona proibita ma si è messe a ridere divertita e ha mi ha chiesto cosa le era

    preso per proibire quella zona e poi ha continuato a dire che se voleva suonare il piano doveva per forza andare li e che se lei si

    fosse arrabbiato era un problema vostro .

-       Non fa niente miss Pertynsoon – la rassicurò l’uomo – Le bambine si sono svegliate ?

-       Si , si trovano nel solarium con vostra moglie , o mi scusi la vostra ex moglie – rispose la governante .

-       Non fa niente , anch’io a volte sbaglio su questo punto di vista – confesso l’uomo – Ma hanno già fatto colazione ?

-       No , volevano aspettarla signore .

-       Allora falla preparare e poi mandala nel solarium .

-       Si signore ! Cosa desidera ? – chiese la donna che non aveva la più minima idea dei gusti ne dell’uomo ne della donna .

-       Il cuoco sa già cosa deve preparare – rispose l’uomo per poi dirigersi verso il luogo dove si trovavano le gemelle e quella donna che con il suo arrivo aveva iniziato inconsapevolmente a scombussolargli la vita .

Nel percorrere il lungo corridoio dalle alte finestre si ritrovò a pensare a quante volte era passato accompagnato dalle più vaste e improbabili melodie , come in quel momento , o da quella ragazza dai lunghi capelli ramati ; in un certo senso gli erano mancate quelle piccole cose : come la colazione nel solarium , le passeggiate nel grande parco , le chiacchierate , le risate , le dolci melodie suonate da quell’ angelo scarlatto . Quando entrò nel grande e maestoso solarium fu per lui come aver ritrovato qualcosa di indefinito e prezioso e a ogni passo che faceva la dolce voce della donna si faceva più vicina e quando arrivò davanti all’insenatura la visione che ebbe gli riscaldò il cuore : Ichigo indossava un candido maglione di cotone , un paio di jeans chiari interrotti qua e la da del morbido tessuto di san gallo , ai piedi portava un grazioso paio di All Star azzurrine e i lunghi capelli ramati erano sistemati in una dolce treccia , tenuta da un nastro azzurro , che ricadeva sulla spalla destra della donna che era intenta a suonare il piano forte accompagnandolo con la sua voce . Cassidy e Halinor si trovavano entrambe su due grandi cuscini , che si trovavano vicino al piano , intente a coccolare la bella gatta nera ; entrambe indossavano una semplice camicia da notte di lino bianca  e se no fosse stato che la prima aveva legato i capelli in due semplici trecce basse tenute con due nastrini di lino bianco e che la seconda aveva i capelli legati in due bassi codini tenuti con i medesimi nastri della sorella non avrebbe saputo distinguerle . Ryan rimase totalmente spiazzato da quella visione che unita al meraviglioso paesaggio gli appariva magica , surreale , incantevole , indescrivibile ai suoi occhi di ghiaccio ; nel momento che la melodia finì iniziò a battere le mani attirando l’attenzione su di se sia della donna che delle due piccole e sorridendo dolcemente si rivolse alla prima

-       Sei stata brava ! Come al solito del resto .

-       Grazie – disse lei arrossendo leggermente – Hai dormito bene ?

-       Non proprio – ammise lui .

-       Come mai ? – chiese lei fin troppo curiosa .

-       Ah , niente di che – la rassicurò lui – Solo che una scocciatrice è passata da me ieri sera facendomi una scenata .

-       Perché ?

-       No comment – rispose lui mentre due piccole pesti continuavano a osservarli bisbigliandosi frasi scarmigliate

-       Che carini , vero Cassi ?

-       Si sono proprio carini insieme ! E poi ora che papà a mollato la vecchia megera ci sono più possibilità che tornino insieme !

-       Si hai perfettamente ragione .

-       Ei che vi state dicendo di cosi interessante voi due – chiese il padre chinandosi davanti a loro e facendole sobbalzare dallo spavento.

-       Niente di importante papà – risposero in coro le due bimbe  arrossendo vistosamente per l’imbarazzo  .

-       Va bene se lo dite voi – disse poco convinto l’uomo – Cassidy come ti senti oggi ?

-       Molto meglio papà – rispose la bimba interpellata mentre un dolce sorriso le si formava in viso .

-       Ne sono contento .

-       Papà ! – chiamò lo chiamò allegramente Hali .

-       Si piccola !

-       Quando è che si fa colazione che io ho fame ?

-       Presto , la stanno preparando – disse l’uomo tra una risata e l’altra .

-       Meno male perché ho talmente tanta fame che mi sembra di sentire l’ odore di briosc appena sfornate , di crostata di fragole  , di caffè caldo , cioccolata calda e tante altre pietanze – disse con sguardo sognante Hali .

-       Non sei la sola Hali , anch’io ho le allucinazioni olfattive – disse trasognata l’altra .

-       Non sono allucinazioni piccole mie – disse dolcemente la donna attirando l’attenzione su di se .

-       Scusa la nostra ignoranza ma non riusciamo a capire cosa intendi – disse con fare beffardo Ryan parlando anche a nome delle sue

piccole figlie .

-       Non fare il bambino Ryan – gli rispose a tono lei per poi rivolgersi di nuovo alle bimbe – Volevo solo dire che hanno appena portato

    la colazione e che se volete possiamo anche accomodarci .

-       Evviva ! Si mangia ! – gridarono in coro le due gemelle fondandosi subito sul divano e aspettando impazienti i loro genitori che le

raggiunsero immediatamente sedendosi anche loro su quel particolare divano e incominciando silenziosamente a consumare la propria

colazione fino a quando Ichigo non decise di rompere il silenzio che si era creato rivolgendosi alle figlie

-       Allora cosa volete fare oggi ?

-       Tanto per cominciare dopo colazione una bella passeggiata nel parco ! – comunicò eccitata Halinor .

-       Tutti e quattro insieme – precisò la sorella con una strana luce negli occhi .

-       E poi ? – chiese l’uomo non capendo a pieno l’intento delle bambine .

-       E poi un bel pranzo tutti insieme ! – continuò Cassi .

-       Preparato dalla mamma ! – aggiunse per l’altra Hali .

-       Ok ! Cucino io – disse dolcemente la donna – Ma nel pomeriggio cosa volete fare ?

-       Ancora non ne siamo sicure ! – annunciò con tono pomposo Halinor .

-       Ma troveremo qualcosa da fare – assicurò con una strana luce negli occhi Cassidy .

-       Non so se preoccuparmi o cosa – disse Ryan ridendo nervosamente .

Dopo colazione tutti e quattro uscirono nel meraviglioso giardino della villa iniziando a passeggiare pacificamente : le bambine camminavano tenendosi per mano dietro i genitori che avevano intrapreso una conversazione pacifica

-       Mi stanno cominciando a spaventare quelle due – disse l’uomo a bassa voce per non farsi sentire dalle figlie suscitando una risata

argentina della giovane donna che camminava al suo fianco .

-       Non avrei mai creduto che il grande Ryan Shirogane un giorno avesse potuto provare paura ! – esclamò tra una risata e l’altra lei – E soprattutto nei riguardi di due indifese bimbe di nove anni !

-       Molto spiritosa ! – esclamò lui ridendo nervosamente – Poi definire quelle due indifese è un vero e proprio reato ! Voglio dire hai visto quanto sono sveglie , no ? Ormai da loro possiamo aspettarci qualunque cosa !

-       Esagerato ! – esclamò la donna trattenendo a stento le risate .

-       Non sono esagerato ! – disse lui offeso .

-       Allora cosa sei ? – chiese lei curiosa .

-       Sono obbiettivo ! – rispose lui provocando un eccesso di risa da parte dell’altra – Voglio dire , quelle due sono tanto sveglie quanto furbe ! E poi non dirmi che quello che hanno combinato nell’arco di questi ultimi mesi è normale ?

-       No , hai ragione - ammise Ichigo .

-       Be almeno su questo siamo d’accordo – disse sconsolato lui .

-       E’ già un traguardo non trovi ?

-       Cosa è già un traguardo – chiese lui .

-       Che andiamo d’accordo su questo punto di vista – rispose lei divertita .

-       E’ vero , non ci avevo fatto caso – ammise lui tornando improvvisamente serio – Era da un po’ di tempo che non andavamo così d’accordo non trovi ?

-       Si , e sai cosa ti dico ? – disse allegramente lei arrossendo lievemente – In questi anni mi sono mancati questi momenti !

-       Anche a me dopo tutto .

Intanto poco lontano da loro le bambine li guardavano ammirate bisbigliandosi eccitate

-       Quanto sono carini insieme ! – esclamò con fare sognante Cassidy .

-       Si , hai perfettamente ragione ecco perché dobbiamo fare il più possibile perché tornino a stare insieme o i nostri sforzi saranno stati vani ! E noi ci riusciremo ! – esclamò convinta Halinor .

-       Si ma se non stanno mai soli non vedo un futuro molto roseo per la nostra famiglia – ammise sconsolata Cassi .

-       Allora lasciamoli soli ! – esclamò risoluta Hali .

-       E come facciamo ? – chiese curiosa la sorella .

-       Io ho un idea – annunciò orgogliosa l’altra .

-       E quale sarebbe ? – chiese sempre più curiosa Cassidy .

-       Be ora credo che sia il momento giusto per lasciarli un po’ da soli – cominciò a spiegare Hali – quindi che ne dici se ci mettiamo a correre per un po’ per poi scomparire alla loro visuale così saranno soli soletti !

-       Geniale ! – esclamò entusiasta la sorella lasciando la mano dell’altra e iniziando a correre verso i genitori e gridando all’altra – Ora

       prova a prendermi !

-       Se è una sfida io la vincerò ! – annunciò Hali iniziando a rincorrere la gemella e tra le risate raggiunsero i loro genitori che furono

subito sorpassati da Cassi e poi da Hali che prima di raggiungere la sorella fece incontrare le loro mani unendole poi entrambe veloci come fulmini scomparvero dalla visuale degli adulti . Nel momento in cui le loro mani si sfiorarono un tumulto di sensazioni nostalgiche li invase poi timidamente si guardarono negli occhi e allora Ichigo disse titubante

-       Credo proprio che tu hai ragione !

-       Be era ora ! – esclamò lui divertito .

-       Certo che quelle due sono proprio furbe ! – ammise lei .

-       E’ normale sono figlie mie ! – disse lui beffardo .

-       Cosa vuoi dire con questa frase ? – chiese lei leggermente infastidita dall’affermazione dell’uomo .

-       Che anche se ti assomigliano molto in aspetto il cervello lo hanno preso da me – disse lui con fare beffardo .

-       Come osi ! Stai insinuando che non ho cervello ! – gridò lei infuriata causando le risate dell’altro .

-       Stavo scherzando ! – disse lui tra una risata e l’altra – Lo sai che sei proprio carina quando ti arrabbi ?

-       Cretino – disse lei con fare offeso e la faccia ustionata dal troppo imbarazzo – Certo che tu non cambi mica !

-       Guarda che neanche tu sei cambiata mica tanto ! – disse lui sorridendo dolcemente .

-       Lo devo prendere come complimento o cosa ? – disse lei ridendo nervosamente .

-       Non so fai tu – disse lui alzando le spalle .

-       Comunque neanche qui è cambiato poi molto – disse lei compiaciuta guardandosi intorno .

-       Come avrei potuto cambiare qualcosa qui – disse a bassa voce lui più a se stesso .

-       Cosa ? Scusa ma non ho sentito quello che hai detto ! – chiese lei curiosa .

-       No , niente stavo parlando tra me e me – disse lui leggermente agitato .

-       Sicuro ? – chiese lei insistentemente .

-       Si – disse lui annuendo con il capo cercando di apparire il più convincente possibile .

-       Se ne sei convinto tu a me va bene – disse lei poco convinta alzando le spalle .

-       Comunque sei sempre più brava al piano ! – disse lui cambiando argomento .

-       Grazie – rispose lei orgogliosa arrossendo in faccia – Scusa , ti posso chiederti una cosa ?

-       Ok , basta che non sia qualcosa di imbarazzante – disse lui dando il suo consenso .

-       Perché tutta la zona che circonda il solarium è vietata a tutti tranne agli addetti alla sua manutenzione ? – chiese lei con molta

cautela sperando in una reazione ragionevole nell’uomo .

-       Sai me la aspettavo questa domanda – ammise lui tristemente – Vedi io non volevo ricordare e quindi o preferito non .. scusa ma

       non trovo le parole giuste per descrivere quello che ho provato in quel momento tanto che non riesco a capire più perché lo ho

       fatto !

-       Non fa niente – lo rassicurò lei sorridendo dolcemente – So cosa intendi .

-       Mi mancano quei momenti – ammise lui guardando dolcemente la donna al suo fianco .

-       Anche a me – concordo sospirando lei .

-       Purtroppo sono momenti che non possiamo più riavere – disse lui sconsolato – Abbiamo fatto le nostre scelte e non si può più tornare in dietro .

-       Ne sei sicuro ? – chiese lei timorosa .

-       Non lo so – ammise lui – A pensarci bene non so neanche cosa sto dicendo .

-       Sai un po’ le invidio ! – disse accennando un piccolo sorriso Ichigo .

-       Chi ? – chiese Ryan .

-       Cassidy e Halinor – precisò allora lei – Sono così spensierate e innocenti tanto che se facessero qualche casino glielo perdonerei subito e credo che sia la stessa cosa per te , vero ?

-       Si hai ragione – ammise lui sorridendo – Si vede che sono tue figlie !

-       Be se per questo si nota anche che sono tue visto che a me non sarebbe mai passata lontanamente per la testa di fare quello che hanno fatto loro ! – disse ridendo lei .

-       Lo devo prendere come un complimento ? – chiese lui divertito per poi essere contagiato dalle risate della donna .

-       Proprio così ! – disse lei riprendendo poi a ridere spensierata .

-       Sto iniziando a compatire quei poveri diavoli che le sposeranno ! – annunciò divertito lui .

-       Ryan ! Ma che dici hanno solo nove anni ! – lo riprese lei trattenendo le risate al solo pensiero .

-       Ma dai stavo scherzando ! – disse lui fintamente offeso .

-       Però pensandoci hai ragione ! – ammise lei sorridendo – Quei due dovranno essere dotati di un enorme pazienza se no il loro matrimonio non andrà molto lontano ! Pensa a quante gliene potranno combinare !

-       Ma non solo ai mariti – osservò lui – Ma anche a tutti quelli o quelle che incroceranno la loro strada !

-       Poveri – disse lei asciugandosi con la mano libera gli occhi che avevano iniziato a lacrimare per il troppo pianto .

-       Concordo – disse lui annuendo con la testa .

-       Sai cosa ti dico ? – gli chiese lei fingendosi seria .

-       No , illuminami ! – esclamò lui divertito .

-       Sto cominciando ad averne paura , intendo verso quelle due piccole pesti – detto questo si scambiarono un solo sguardo per poi

scoppiare a ridere all’unisono spensierati come se fossero tornati indietro nel tempo agli anni in cui erano ancora sposati . Il resto della mattinata la passarono continuando a passeggiare per il grande parco della villa , scherzando del più e del meno e tenendosi inconsciamente ancora per mano ; quando tornarono all’interno della residenza trovarono le bimbe pacificamente addormentate sul letto di Hali allora Ichigo si diresse verso la cucina e sapientemente iniziò a cucinare per le sue figlie e anche per quell’uomo che un tempo era stato suo marito e che in quel momento la osservava districarsi tra i fornelli e i ripiani mentre preparava un delizioso pranzetto .

Verso l’una insieme andarono a chiamare le bambine per il pranzo ma quando entrarono nella camera da letto dalle sfumature rosse e rosa le trovarono ancora beatamente addormentate allora Ichigo si rivolse a voce bassa all’uomo

-       Ryan , non sembrano degli angioletti discesi dal celo quando dormono .

-       Si hai ragione – ammise l’uomo guardando dolcemente le figlie – Ma sono dell’idea che sia così solo quando dormono .

-       Credo che sia meglio lasciarle dormire tranquillamente – disse lei sistemando una copertina di lana sulle due bambine .

-       Lo credo anch’io – disse l’uomo a bassa voce – E sarà anche meglio che gli lasciamo qualcosa da mangiare per quando si sveglieranno .

-       Questo è logico – disse Ichigo trascinando Ryan fuori dalla stanza fino alla sala da pranzo dove disse a una cameriera di tenere da

parte qualcosa da mangiare per le figlie . Poi si misero a tavola per consumare il pasto iniziando anche a chiacchierare

-       Sei sempre brava a cucinare – disse Ryan complimentandosi con Ichigo .

-       Grazie – rispose lei arrossendo vistosamente – Sai anche Cassidy e Halinor sanno cucinare .

-       Davvero ? – chiese lui stupito .

-       Si , glielo ho insegnato io – rispose lei sorridendo .

-       Allora speriamo bene ! – esclamò con voce sarcastica l’ uomo .

-       Cosa vuoi dire ? – chiese lei irritata – Non mi hai forse detto tu cinque minuti fa che sono brava a cucinare ?

-       Si è vero ! – ammise lui sarcastico – Ma non credo che tu sia tanto brava a insegnare !

-       Cosa ? secondo te io non sarei brava a insegnare ? – gli sbraitò contro Ichigo .

-       Si , proprio così !

-       Be per tua sacrosanta informazione loro sanno cucinare molto bene !

-       Lo vedremo ! – disse lui per poi incrociare i suoi occhi con quelli delle donno e scoppiare a ridere .

-       Cosa ridi ora ? – chiese lei fintamente offesa cercando di non ridere .

-       Sei troppo buffa quando ti arrabbi ! – esclamò lui tra una risata e l’altra .

-       Scemo ! – gli disse lei per poi unirsi alle risate .

-       Sai era tanto tempo che non ridevo così ! – ammise lui calmandosi un pochino .

-       Be ci credo ! – disse questa volta lei beffarda – Sei sempre stato un tantino freddo !

-       Cosa ? – chiese lui sbalordito .

-       Hai sentito bene invece -, sei gelido !

-       Ah è così ! – disse lui alzandosi lentamente imitato dalla ragazza che divertita aveva iniziato a indietreggiare a ogni passo che

l’uomo faceva nella sua direzione per poi annunciarle divertito

-       Ma ora me la paghi ! – annunciò lui avvicinandosi pericolosamente a lei .

-       E come di grazia ? – chiese lei fintamente spaventata .

-       Lo scoprirai presto – gli rispose lui con una punta di maligna iniziando a rincorrerla per tutta la sala da pranzo , nel salone e in fine

la raggiunse in uno dei tanti salotti prendendola per i polsi però nel tentativo di schivare un suo calcio si sbilanciò cadendo sopra di lei ; in quell’istante i loro sguardi si incrociarono , lei diventò rossa dall’imbarazzo e il suo profumo invase i sensi dell’uomo poi però con voce tremante gli chiese timidamente

-       Scusa non è che puoi spostarti ?

-       Eh ! Ah scusa ! – disse lui rialzandosi e aiutandola a fare la stessa cosa .

-       Non fa niente – gli rispose lei sorridendo dolcemente – Comunque grazie

-       Prego .

 

 

 

Sono tornata ! In ritardo ma sono tornata ! Non me ne volete ma ho dovuto interrompermi a questo punto se no cera il rischio che andassi avanti all’infinito ! Be spero che vi piaccia quindi commentate mi raccomando … Kiss Kiss Aky

 

Super Gaia : Grazie per i complimenti ma credo che la cara brutta racchia non se ne sia andata completamente .. ma non anticipo

                    niente quindi devi aspettare un pochino … saluti Aky

 

Isabella :Grazie mille ma come ho avuto il dispiacere di annunciare prima lei non se né andata definitamene … By By Aky

 

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Capitolo 12
*** Dodicesimo ***


Quella mattina davanti all’immensa villa degli Shirogame si fermò una lussuosa Mercedes grigio metallizzato da cui ne uscì un’elegante donna : dai lunghi capelli biondo platino legati una stretta crocchia , i sottili occhi verde chiaro coperti da dei costosissimi occhiali di Gucci , un vestito nero sbracciato dotato di una scollatura che non lasciava nulla all’immaginazione e un paio di costosissime scarpe nere dotate di un tacco vertiginoso . Quando la donna suonò alla porta ad’ accoglierla trovò due bimbe dai corti capelli ramati legati in due codini che appena la videro sbiancarono gridando all’unisono

-       Tu !

-       Salve mocciose – salutò lei acidamente .

-       Che ci fai qui ? Nostro padre ti aveva detto di sparire ! – disse infastidita Cassidy .

-       Si è vero ma vostro padre non mi sembra che si trovi qui al momento – rispose lei sorridendo perfidamente .

-       Motivo in più per non trovarti qui – si intromise freddamente Hali .

-       Oh , ma tu devi essere Halinor – continuò la donna senza badare alle parole della bimba – Vostra madre è in casa ?

-       Perché lo vuoi sapere ? – chiese sospettosa Cassi .

-       Fatti miei mostriciattoli – le rispose acida la donna per poi continuare – Vedete voi credete di aver vinto ma non è così , io voglio avere vostro padre a qualunque costo è nessuno mi fermerà!

-       Lo vedremo – sibilò Hali poi a un tratto una voce cristallina richiamò l’attenzione della donna e delle bambine che si

voltarono all’unisono per vedere comparire sulle scale una donna : dai lunghi capelli ramati tenti all’indietro da un fermaglio argentato raffigurante un giglio , con in dosso un candido vestito smaniato dalle sfumature grigio perla che le arrivava fino ai piedi e con in dosso un paio di scarpette da danza dello stesso colore del vestito .

-       Cassidy , Halinor chi è alla porta ?

-       Buon giorno ! Io sono Clarissa Mair un amica di Ryan ! – disse la donna precedendo le bambine – Lei invece deve essere la sua ex mogli ! Ichigo Momomiya dico bene ?

-       Si , sono io – le rispose gentilmente lei raggiungendola e stringendole la manco che le stava porgendo – Ma non capisco il motivo della sua visita , visto che lui oggi non verrà qui prima dell’ora di pranzo per via del lavoro .

-       Si , lo so me lo hanno appena detto le sue graziose figlie – disse con tono smielato accarezzando le teste delle bambine che subito si divincolarono – Ma non sono venuto qui per lui .

-       E allora per chi ? – chiese lei sospettosa ma non lasciandolo vedere .

-       Ma ovviamente per conoscere lei ! – disse falsamente entusiasta – Appena ho saputo che la moglie di Ryan era qui in città ho avuto subito un grande desideri di conoscerla ! Quindi eccomi qui e chissà perché tu sei proprio come ti immaginavo ! posso darti del tu?

-       Si , va bene – concesse Ichigo leggermente confusa dal comportamento della donna .

-       E se vuoi anche tu puoi darmi del tu !

-       Grazie – ringraziò educamene lei – Oh ma che sbadata ! Entra pure in casa .

-       Non fa niente – la rassicurò lei per poi chiedere spudoratamente – Potrei avere del tè ?

-       Certamente – rispose Ichigo infastidita dal comportamento della donna per poi rivolgersi alle figlie – Potete andare in cucina a chiedere di portare del caffè con dei biscotti nel salotto vicino alla sala da pranzo ?

-       Si mammina ! – risposero in coro le due per poi correre e sparire in uno dei numerosi corridoi che si aprivano nella sala d’entrata .

-       Se mi vuole seguire le faccio strada .

-       Oh , grazie – disse Clarissa iniziando a seguire la donna che la condusse in un grazioso salotto dai

colori pastello per poi accomodarsi su uno dei due divani imitando la padrona di casa .

-       Come ha conosciuto Ryan ? – chiese Ichigo curiosa .

-       Sai frequentiamo lo stesso giro di amicizie – mentì spudoratamente la donna – E tu come lo hai conosciuto ?

-       Lavoravo al suo Caffè a Tokio e inoltre ho collaborato a uno dei suoi progetti iniziali – rispose con noncuranza lei .

-       A quale ? Se non sono troppo curiosa – chiese lei incuriosita dalla risposta della sua interlocutrice .

-       Mi dispiace ma non posso parlarne ad’ estranei – disse Ichigo infastidita dalla curiosità della donna .

-       Ma io non sono un’estranea ! Sono la futura moglie di Ryan ! – mentì lei osservando compiaciuta la reazione della donna che nel

frattempo aveva fatto cadere una tazzina da te , per sua fortuna vuota .

-       Come scusi ? – chiese lei bianca in volto non badando minimamente ai cocci sparsi sul pavimento .

-       Come Ryan non te lo ha detto ? Io e lui ci sposeremo tra pochi mesi ! – disse continuando a mentire la donna .

-       Non è vero ! – disse lei cercando di darsi un minimo di contegno – Me lo avrebbe detto !

-       Ne sei sicura ? – chiese sarcastica Clarissa – Infondo tu lo hai abbandonato !

-       Esca subito fuori ! – le urlò Ichigo infuriata più con se stessa per la sua ingenuità che con la donna – ESCA SUBITO DA CASA MIA !

-       Si come vuoi – le rispose compiaciuta la donna alzandosi e dirigendosi verso l’uscita per poi aggiungere prima di scomparire – Ma sappi che questa non è più casa tua , perché presto sarà mia come il tuo care Ryan e le tue adorate figlie !

Maledetta ! – bisbigliò Ichigo fra i singhiozzi per poi alzarsi e dirigersi verso la sua camera da letto .

 

 

Capitolo un po’ corto ma perdonatemi perché ultimamente ho rischiato il blocco dello scrittore e ne approfitto per ringraziare tutti quelli che mi hanno commentato .

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Capitolo 13
*** Tredicesimo ***


Quella sera quando Ryan tornò alla villa trovò all’ingresso una preoccupata miss Pertynsoon che appena lo vide gli disse con voce tremante

-          Signore , oggi è venuta qui la signorina Clarissa …

-          Cosa ? – chiese lui non dandole la possibilità di finire la frase per poi aggiungere – Cosa voleva ?

-          Si , ha capito bene – continuò lei – Voleva parlare con la signora ….

-          Spero che non ci sia riuscita – la interruppe di nuovo lui con voce alterata .

-          Invece si – disse lei con voce sempre più preoccupata - E quando se ne andata la signora era talmente sconvolta che si è chiusa in camera e da li non è ancora uscita , non ha ne pranzato e ne cenato .

-          Cassidy e Halinor dove sono ? – domandò lui mentre imperterrito si dirigeva verso il telefono più vicino .

-          Stanno dormendo .

-          Bene – fu l’unica cosa che disse mentre componeva freneticamente un numero di telefono e per poi aspettare sempre più

impaziente che qualcuno rispondesse al telefono cosa che non tardò ad’ avvenire

-          Ciao Ryan , vedo che ti sei deciso a chiamarmi – rispose la voce mielosa di Clarissa .

-          Che diamine speri di ottenere piombando a casa mia e mettendo al corrente mia moglie della nostra passata relazione ! – l’assalì lui con voce rabbiosa per poi continuare sempre più deciso – E poi posso sapere cosa diamine le hai raccontato !

-          Niente di che – disse lei con non curanza – Le ho solo detto che presto ci sposeremo tutto qui .

-          Cosa ? – le urlò contro lui – Cosa ti è saltato in mente ? Sbaglio o ti avevo detto che tra noi è tutto chiuso !

-          Si ma lei non lo sa – disse lei acidamente – E poi se non fosse tornata ci saremmo davvero sposati !

-          Ma noi non ci dobbiamo sposare – precisò lui con voce glaciale – Cosa credi di fare ? di stravolgere la mia vita per un tuo capriccio ? Credi che se lei se ne andasse io torni da te ? Allora sappi che ti sbagli !

-          Niente di tutto questo – gli rispose lei ridendo – Sai all’inizio volevo solo vedere come era la tua fantomatica ex moglie  e devo ammettere che è proprio bella , degna di te , e sai allora ho pensato che non è giusto che io debba soffrire mentre tu debba essere felice e allora ho inventato questa grande balla in modo da distruggere il tuo piccolo felice mondo .

-          Mi fai pena e sai perché ? Be te lo di io per il semplice motivo che sei una povera pazza ! – gli disse lui schifato – Fammi un favore sparisci dalla mia vita per sempre !

-          Sta tranquillo non ti darò più fastidio – rispose lei ridendo – Sparirò dalla scena , by by Ryan caro – e detto questo chiuse la telefonata

causando nell’uomo un improvviso attacco d’ ira che gli fece scaraventare sul suolo l’intero apparecchio del telefono poi , dopo essersi calmato , si diresse in direzione di una camera che conosceva fin troppo bene e in cui non entrava ormai da troppo tempo . Quando arrivò in prossimità dell’entrata della camera da letto vi si fermò davanti e osservando distrattamente la porta in legno scuro passo alcuni minuti a pensare alle parole che avrebbe dovuto dire alla donna al di là della porta poi esitante busso e in un sussurro chiese

-          Ichigo , sono io..  Ryan , posso entrare ? – ma quella domanda non ricevette mai risposta allora dopo qualche minuto di

esitazione decise di entrare nella camera da letto ; quando vi fu dentro un senso di nostalgia gli entrò dentro il corpo arrivando a toccargli l’anima e guardandosi in torno in cerca della sua gattina si accorse che niente era cambiato : la stanza era una delle poche stanze , della villa , a essere arredata con mobili scuri , davanti alla porta si trovavano tre scalini , in legno scuro , che portavano a un ampio spazio interamente coperto da tappeti persiani , a destra si trovavano un paio di divani antichi , in tessuto rosso , con davanti un tavolino in legno di ciliegio , a sinistra invece due scrivanie molto belle fatte dello stesso materiale del tavolino , le pareti laterali e la parete dove era posta la porta d’entrata erano interamente ricoperte da li immense librerie in legno di quercia poi dall’altra parte della posta si trovavano altri gradini che portavano a un’altra zona dove si trovava un grande letto a baldacchino dalle tende porpora , a destra di esso il muro era composto da immense vetrate in stile ottocentesco coperte da pesanti tende del medesimo colore di quelle del letto mentre a sinistra vi si trovava un arco in legno di ciliegio che portava al guardaroba e una porta del medesimo materiale di esso che conduceva al bagno . Ogni più piccolo oggetto in quella stanza , come in tutta la villa , era stato creato con la massima cura e lasciava trasparire chiaramente l’anima pura e dolce del suo fautore che in quel momento si trovava rannicchiato sopra il letto con la testa immersa nel candido cuscino e i morbidi capelli ramati sparsi sulle coperte color della stoffa dei re . Ryan dopo averla individuata si diresse cercando di fare il meno rumore possibile verso il baldacchino poi quando vi fu arrivato si sdraio accanto a lei iniziando a osservarla tristemente attentamente accarezzandogli distrattamente con una mano i bei capelli . Era bellissima ai suoi occhi anche dopo aver pianto manteneva la sua eterea bellezza quasi angelica : i suoi capelli ramati , sparsi sulle coperte , si erano arricciati formando morbidi boccoli , le guance , lievemente arrossate , erano ancora bagnate per il troppo pianto , la sua piccola bocca carnosa era lievemente dischiusa , le braccia stringevano convulsamente il candido cuscino , indossava una felpa più grande di due taglie rossa con incisa sul davanti un immensa H in bianco e un paio di pantaloncini jeans schiariti , ai piedi portava dei semplici calzini bianchi e le gambe erano rannicchiate accanto alla pancia .  Ryan si ritrovò a pensare che in quel momento assomigliava a un tenero gattino innocente tanto era dolce e bella  e in quel momento si accorse che in fondo ci teneva ancora molto a lei e quindi si ripromise che avrebbe fatto di tutto per non perderla di nuovo .  Non seppe mai quanto restò li disteso su un fianco sul grande letto a baldacchino ad’ osservarla e ad accarezzargli teneramente i morbidi capelli color del rame ma si fermo solo quando i dolci occhi di Ichigo si aprirono facendoli incontrare con quelli di lui poi lui gli chiese dolcemente

-          Ciao gattina , stai meglio ?

-          Ryan ! Che ci fai qui ? – chiese lei sbalordita .

-          Quando sono arrivato miss Pertynsoon mi ha detto cosa è successo questa mattina – gli rispose lui amareggiato .

-          Non fa niente – disse lei tristemente mentre gli tornava alla mente il ricordo della mattina appena passata – Infondo è la tua vita e io non ho il diritto di interferirvi .

-          Ti sbagli – gli disse lui dolcemente .

-         Co..cosa ? – chiese lei non comprendendo bene il significato delle parole di lui .

-         Non devi credere a quello che ti ha detto quella donna – continuò lui imperterrito non prestando la minima attenzione alla domanda di lei .

-         Scusa , cosa vuoi dire con queste parole ? – chiese lei confusa .

-         Vedi Ichigo lei ti ha mentito – gli rispose lui dolcemente – Io e lei non ci sposeremo ne ora e ne in futuro .

-         Ryan , cosa stai dicendo ? Mi stai confondendo sempre di più ! – gli chiese lei sempre più confusa  - E poi perché mi avrebbe dovuto mentire se tra voi non c’è niente ?

-         Si chiama gelosia – gli disse lui attraendola a se per poi abbracciandola e iniziando a guardarla negli occhi – Sai fino a poco tempo fa la dovevo sposare ma poi ho deciso di lasciarla , e sai perché ?

-         N..no – gli rispose lei guardandolo confusa .

-         Perché sei arrivata te e ho capito che in realtà la persona con cui voglio passare l’eternità e un’altra – gli disse lui dolcemente .

-         Chi ? – chiese lei esitante .

-         Sei tu piccolina – gli sussurrò lui a un’ orecchio facendola diventare rossa per l’imbarazzo – Senti io non ti chiedo di sposarmi ma soltanto di provare a ricominciare da capo , ti và ?

-         Sarai sempre sincero con me ? – gli chiese dubbiosa .

-         Si te lo prometto .

-         Allora va bene – disse lei sorridendogli dolcemente accoccolandosi meglio fra le braccia di lui e aggiungendo con voce impastata dal sonno – Pero facciamo con calma !

-         Ok piccola – gli disse lui bacandole la fronte – Ora fa sogni doro tesoro mio – e detto questo entrambi si addormentarono serenamente abbracciati .

 

 

Ok ! sono tornata quindi il blocco dello scrittore mi è finalmente passato !

 

Ringraziamenti :

 

Kia91 : grazie per il consiglio mi è stato di grande aiuto …. Comunque la cara carissima ( si come no ! ) Clarissa se ne andata e quei due gran testardi si sono messi insieme … Kiss Kiss Aky

 

Super Gaia : come vedi sei stata accontentata …. Baci baci Aky

 

Hi : allora Clarissa è sparita come volevi … ti ho fatto felice ? …. Saluti Aky

 

Chelsa : ti ringrazio per i complimenti … anch’io come del resto tutti qui la pensiamo come te sul fattore Clarissa … A presto Aky

 

Shana : sei perdonata … anche se a dire la verità mi sei mancata con i tuoi commenti … Ciao ciao Aky

 

Isabella : mi dispiace ma ti sei sbagliata … anche se non era male la tua idea … By By Aky

 

-Cric- : mi hai commosso con i tuoi complimenti .. non avrei mai creduto che fossi così brava … Hello Aky

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Capitolo 14
*** Quattordicesimo ***


Quella mattina una dolce melodia suonata al piano forte si sentiva in tutta la villa accompagnata da un’ altrettanto dolce voce ; la fonte di quella meravigliosa musica si trovava nel solarium ; seduta su una comoda seggiola di legno bianco si trovava intenta a sonare il piano forte una giovane donna dai lunghi capelli ramati lasciati ricadere liberi sulla schiena e con alcune cicche tenute indietro da un fermaglio , in argento , dalla forma di un sole stilizzato ; le indossava un semplice vestito di sangallo panna con le maniche a sbuffo che le lasciavano interamente scoperte le spalle e che le arrivava fin sopra alle ginocchia , ai piedi portava un paio di ballerine dello stesso colore del vestito , dei braccialetti in oro bianco le ornavano i bei polsi , un nastro sempre panna le girava intorno al collo e a esso pendeva un sole , sempre in oro bianco , uguale a quello del fermaglio . Poco più distante dalla donna erano sedute su morbidi cuscini due bambine identiche con i capelli legati in due graziose trecce , tenute ferme da dei morbidi nastri bianchi , dello stesso colore dei capelli della donna e vestite con due semplici vestitini sbracciati candidi come la neve ; davanti a loro due si trovava un tavolino di cristallo su cui erano posizionate due magnifiche torte alla frutta con sopra nove candeline ciascuna , in un angolo erano posizionati tanti pacchi e pacchettini dai colori , dall’altro lato , su un morbido cuscino , una gatta color della pece guardava incuriosita la scena mentre un giovane uomo dai capelli color dell’oro si trovava in piedi accanto allo strumento musicale e con sguardo assorto osservava la bella donna che ai suoi occhi appariva come un angelo disceso dal celo . Quando la musica terminò le bimba iniziarono a battere energicamente le mani guardando ammirate la propria madre che lentamente si era alzata e le aveva raggiunte con un dolce sorriso sulle labbra per poi baciale ognuna sulla fronte e bisbigliargli dolcemente :

-       Auguri di buon compleanno bimbe mie !

-       Grazie mami ! – la ringrazio Hali aggrappandosi al collo della donna e strofinando la suo guancia contro quella della madre per poi baciargliela affettuosamente . 

-       Sei sempre più brava mammina ! – intervenne questa volta Cassi per poi rivolgersi al padre – Non è vero papà ?

-       Si è vero – ammise l’uomo dirigendosi verso di loro e mantenendo costantemente lo sguardo fisso sulla donna – Ogni giorno che passa diventi sempre più brava al piano .

-       No , non dire così Ryan – disse lei imbarazzata arrossendo vistosamente .

-       Perché non dovrei dirtelo se è la realtà ? – chiese lui curioso mentre si sedeva proprio accanto a lei .

-       Perché così mi imbarazzo ! – gli rispose lei .

-       Ma a me piace quando ti imbarazzi ! – gli disse lui con un piccolo ghigno causato dalla reazione di lei .

-       Hali , Cassi ! Forse perché non soffiate le candeline così che possiamo gustarci la torta ? – chiese lei , con il volto congestionato dall’imbarazzo , alle due bambine nel vano tentativo di cambiare discorso per poi aggiungere – Così dopo potete aprire i regali e poi io e il papà vi dobbiamo dire una cosa .

-       Cosa mamma ? – chiesero all’unisono le due bimbe speranzose .

-       Lo scoprirete dopo aver scartato tutti i regali – gli rispose l’uomo per poi chiedere l’assenso alla donna – Vero Ichigo ?

-       Si proprio così ! – rispose lei sorridendo dolcemente alle figlie .

-       Va bene se proprio dobbiamo – disse sconsolata Hali .

-       Brave le mie bambine – trillo allegra la donna .

-       Le tue ? – le chiese , guardandola malamente , l’uomo che le sedeva accanto .

-       Ok .. le nostre bambine – gli rispose lei arrossendo leggermente .

-       Così va bene – e detto questo l’uomo posizionò le due torte davanti alle figlie incitandole a spegnere le candeline così da poterle

mangiare ; dopo aver soffiato sulle candeline le bimbe iniziarono , con l’aiuto della madre , a tagliare le due grandi torte per poi servirle su candidi piatti di porcellana decorati con figure magiche rosse e blu.

-       Buone le torte ! – esclamò Ichigo dopo aver finito le due fette di torta , rispettivamente alle fragole e ai frutti di bosco  - Io adoro le fragole ma mi piacciono molto anche i frutti di bosco!

-       A te piace tutto , basta che sia commestibile – le disse divertito l’uomo che le sedeva accanto .

-       Cosa ? Stai forse insinuando che sono ingorda ? – gli chiese lei fintamente irritata .

-       Non ce ne è bisogno visto che lo ammetti – gli rispose lui con un piccolo ghigno sul volto .

-       Ma come ti premetti  a dirmi certe cose davanti alle nostre figlie – gli chiese lei irritata per poi mettere il broncio causando l’ilarità collettiva .

-       Ma dai , stavo scherzando – gli disse lui tra una risata e l’altra per poi scompigliarle i capelli con la mano destra .

-       Sei perfido ! – gli rispose lei fintamente imbronciata per poi rivolgersi alle figlie usando un tono eccessivamente melodrammatico – E voi due carne della mia carne , sangue del mio sangue come potete ridere di me ? vostra madre ! colei che vi ha dato alla luce fra atroci sofferenze !

-        Scusa mai … ma siete talmente buffi ! – gli disse tra l’intervallo di una risata e l’altra Cassi mentre con una mano si reggeva la

pancia e con l’alta si asciugava le lacrime che le si erano create per l’eccessivo moto di risate .

-       Cassi ha ragione ! è impossibile non ridere ai vostri bisticci ! –  aggiunse Hali , dando man forte alla sorella , mentre cercava di

riprendere il controllo di se .

-       Ah , davvero ! Quindi ridete anche di me che sono vostro padre ? – chiese l’uomo guardando storto le due figlie causando le

risate delle due e della donna seduta al propri fianco – E tu cosa hai da ridere ?

-       Sai una cosa Ryan  ? – gli chiese lei ridendo allegramente .

-       Cosa ?

-       Hanno proprio ragione ! Siamo a dir poco ridicoli ! – gli rispose lei guardandolo negli occhi per poi ristoppiare a ridere entrambi .

-       Si , è proprio vero – ammise lui dopo pochi minuti nel vano tentativo di darsi un contegno degno di un uomo del suo calibro –Comunque devo ammettere che le torte sono davvero buone !

-       Sai papi , le ha fatte la mami insieme allo zio Kyle – gli disse allegramente Cassi .

-       Hanno lavorato tutto ieri per preparare tutto ! Dalla mattina presto alla sera ! – aggiunse Hali allargando le braccia per dare l’idea

del tempo impiegato alla preparazione delle varie prelibatezze presenti alla tavola .

-       Be forse è meglio dire che il vero lavoro lo ha fatto lui e che io gli ho semplicemente dato una mano ! – precisò lei mettendo un

braccio dietro il collo e arrossendo furiosamente in volo .

-       Non è vero ! – protestò indignata Hali – Avete lavorato alla pari !

-       E’ vero ! – aggiunse indispettita Cassi – E poi si può dire che il lavoro più grande lo hai fatto tu !

-       Già ! – rincarò l’altra infervorata dall’argomento -  Hai messo a disposizione la cucina , gli ingredienti e tant’altro .. hai pure pulito tu la cucina !

-       Ma è normale tutto questo tesori miei – disse dolcemente la donna alle bambine sfoggiando un ancor più dolce sorriso – Ed’è anche normale che lo zio Kyle abbia fatto più di me nella preparazione dei dolci perché lui è più esperto di me in queste cose visto che è un pasticcere professionista da molto tempo prima di quando lo ho conosciuto , non è vero Ryan ?

-       Immagino di si – rispose lui sfoggiando un bel sorriso .

-       Mamma , quindi lo zio lavora al caffè da molto tempo ? – chiesero in coro le bambine che si erano molto incuriosite .

-       Non proprio – a rispondere era stato l’uomo .

-       E allora perché mamma ha detto che lo zio lo era da prima che lo conoscesse ? – chiese sempre più curiosa Cassi .

-       Si , perché ? – le fece eco la sorella .

-       Vedete piccole mie – iniziò a dire la madre sorridendogli – Lo zio ha iniziato a fare il pasticcere a Tokio , precisamente nel locale di vostro padre , poco prima che iniziassi a lavorare li .

-       Davvero ? Quindi tu ai lavorato per papà ? – chiese sorpresa Hali .

-       Si , proprio così ! – le rispose annuendo con la testa la donna – E con me lavoravano anche la zia Mina , che al tempo era una ballerina ancora alle sue prime formazioni , e la zia Pam , che era già un’attrice parecchio famosa , inoltre con loi c’erano altre due ragazze molto simpatiche che si chiamavano rispettivamente Paddi , che era una bambina cinese molto esperta nelle arti marziali acrobatiche , e Lory , credo anzi sono sicura che nutrisse un profondo affetto per vostro padre .

-       Zia Mina e zia Pam lavoravano con te ? – chiese sconcertata Cassi , che non riusciva a credere a quello che aveva sentito .

-       Be sarebbe più corretto dire che la cara zia Mina bevevo solo e sempre il te e impartiva ordini , oltre a riprendermi – cominciò a

spiegare la donna che fu interrotta dall’uomo che divertito le disse sprezzante

-       Grazie tu eri saltuariamente in ritardo o perché ti svegliavi tardi o perché passavi il tempo con il tuo caro Marck !

-       Chi era questo Marck ? – chiesero stranite le due gemelle .

-       Il ragazzo per cui vostra madre aveva una cotta al tempo delle medie – rispose lui serafico .

-       Cosa ? Ma non vi siete messi insieme fin da subito ? – chiese sconcertata Hali .

-       No , solo alle superiori si è decisa a mollarlo e a mettersi con me – disse lui con un piccolo ghigno sul volto – Mi ricordo come fosse gl’ieri quando quel povero pazzo si è presentato al caffè furente e ha tentato di picchiarmi , da quel giorno non si è più visto in giro .

-       Poveraccio , quella volta lo hai proprio massacrato – lo riprese falsamente arrabbiata lei – Sai che per lo spavento che gli hai fatto prendere non mi ha neanche salutato più quando ci incontravamo a scuola o per le strade di Tokio ?

-       E allora ! Era proprio quello che volevo ! – gli rispose lui . 

-       Ma mi spieghi perché sei sempre stato così possessivo e iper protettivo nei miei confronti – chiese lei curiosa .

-       Perché non mi è mai piaciuto che si toccassero le mie cose o semplicemente la persona amavo – rispose lui .

-       Davvero ? – chiese lei sorpresa .

-       Si , ma ora chiudiamo il discorso – disse lui bruscamente mettendo il muso .

-       Oh , sai che sei carino quando metti su il broncio ? – gli chiese lei abbracciandogli il collo da dietro e posando il suo volto sulla

testa di lui iniziando a strofinarlo contro ad essa per poi rivolgendosi alle sue figlie con un grande sorriso allegro – Non è verro

     piccole mie che il vostro papà è tento tenero e carino quando fa così ?

-       Si mami hai proprio ragione ! – esclamarono in coro le due annuendo con il volto .

-       Anche voi due iniziate a dare retta a questa pazza cronica ! Andiamo bene ! – disse alle due figlie l’uomo passandosi una mano

fra i capelli color dell’oro mentre la scuoteva sconsolato guadagnandosi però un sonoro scappellotto dalla donna che sorridendo ambiguamente si rivolse alle due

-       Non dategli rette ! Ma ora è meglio se iniziata ad aprire i vostri regali visto che ne avete ricevuti parecchi !

-       E’ vero ! Anche perché dopo ci dovete comunicare qualcosa di molto importante ! – ammise Hali battendosi una manina sulla

fronte come per rimproverarsi del mancamento poi prese un grande pacca blu dal grande mucchi di pacchi regalo e attese che la sorella ne prendesse uno molto simile ma in rosso per poi incominciare a scartare ; le piccole erano rimaste sorprese da quanti regali avevamo ricevuto e soprattutto erano sorprese dal fatto che erano da parte di persone che conoscevano anche solo di vista o per sentito dire . Tra i molti regali i loro preferiti furono senza dubbio : i due ciondoli , in oro bianco , a forma di stella , tenuti rispettivamente da un cordino rosa e uno azzurro ,che gli aveva regalato la zia Pam , i due completino composti da una gonna a piaghe e da una maglietta felpata con sopra disegnato Tigro , rispettivamente uno in blu e bianco e uno in rosso e bianco , da parte dello zio Kyle , i due braccialetti in oro bianco in cui erano infilate diverse perline rotonde svaroschi , rispettivamente in celeste e rosa chiaro , da parte della zia Mina e i due chimoni , bianchi con i ricami dorati , da parte dei loro nonni materni .

Dopo aver scartato e ammirato tutti i regali che avevano ricevuto guardarono i loro genitori e chiesero speranzose all’unisolo

-       Allora casa ci dovete dire ?

-       Ehi , un momento ! Non avete mica finito di scartare i regali ! – le riprese divertita la madre .

-       Cosa ? – chiese sconcertata Hali .

-       Ma i regali sono finiti ! – aggiunse l’altra .

-       Non proprio – annunciò Ryan alzandosi e dirigendosi verso l’uscita – Manca quello da parte nostra !

-       Si e poi si può anche dire che c’entri molto con quello che vi dobbiamo comunicare ! – aggiunse allegramente Ichigo .

-       Davvero ? – chiesero curiose le due .

-       Si , proprio così ! – rispose sorridendo sorniona la donna .

-       Allora non è che ci potresti anticipare qualcosina al riguardo ? – chiese speranzosa Cassi .

-       No , è una sorpresa ! – gli comunicò la donna per poi ridere allegramente .

-       E dai ! Solo qualcosina ! – tentò inutilmente Hali .

-       No e poi no ! – insistette la donna scuotendo la testa divertita per poi aggiungere – E poi dovete aspettare solo qualche minuto , No ? vedrete che vostro padre arriva presto con i due pacchi regali e così dopo saprete tutto !

-       Uffa ! E va bene ! – dissero all’ unisolo le due bimbe ormai rassegnate ; dopo poco l’uomo tornò con tra le braccia due enormi

pacchi rettangolari neri legati da due spessi nastri di seta , uno rosso e uno blu , che posò uno alla volta sul tavolo davanti alle due gemelle e poi disse a entrambe mentre si risedeva accanto alla bella donna dai capelli ramati

-       Buon compleanno piccole !

-       Si buon compleanno tesori miei ! – disse subito dopo Ichigo ponendo sulla fronte delle due un piccolo bacio carico d’affetto per

poi incitarle nello scartare gli ultimi due pacchi regalo  – Su cartate il vostro regalo !

Allora le bambine fecero come gli era stato chiesto e molto accuratamente scartarono il regalo che gli avevano fatto i due genitori e quando sollevarono i coperchi delle scatole rimasero sorprese da ciò che vi trovarono all’interno ; all’interno di ognuna era adagiata quella che aveva tutta l’aria di essere la divisa del Saint Nicolas College la famosa scuola di New York : essa era composta da una camicia , bianca , di cotone grezzo a mezze maniche , un nastro nero che passava intorno al collo della camicia , un gilè , nero , sbracciato con la scollatura a v , una gonnellina piaghe nera , un paio di francesine bianche e un paio di mocassini di vernice nera lucida. Le bimbe erano rimaste sorprese da un simile regalo e soprattutto non riuscivano a comprendere il motivo di tale dono quindi lo continuarono a fissare confuse , come se si aspettassero da lui una qualche risposta , fino a quando la donna non gli chiese curiosa

-       Allora cosa ne pensate ? Forse non vi piace ?

-       No mamma cosa dici ! – rispose nervosamente Cassi alla madre per poi chiedere aiuto alla sorella – Ci piace molto ! Vero Hali !

-       Si mamma !

-       Ah meno male per un attimo o temuto il contrario – disse sollevata la donna alle due figlie .

-       Mami , Papi … vi possiamo fare una domanda ? – chiese timorosa Cassi .

-       Si , fate pure piccole – gli rispose dolcemente l’uomo .

-       Perché ? – allora chiese diretta Hali .

-       Perché cosa ? – chiese in risposta la donna che si era confusa alla domanda della piccola figlia .

-       Hali intende perché ci avete fatto questo regalo ? – spiegò Cassi con calma .

-       Si , perché ci avete regalato la divisa del Saint Nicolas ? – aggiunse infervorata dalla situazione l’altra .

-       Vedete piccole mie – incominciò dolcemente la donna facendo apparire sul suo volto un magnifico sorriso – Pochi giorni fa noi due abbiamo preso una decisione che ci riguarda un po’ tutti e quattro …

-       Abbiamo deciso di riprovare a stare insieme – intervenne Ryan più sbrigativo – E siccome vostra madre vuole continuare a lavorare di comune accordo di trasferirci tutti e quattro a New York .

-       Davvero ? – chiesero eccitate le due bimbe .

-       Si ! – rispose con un sorriso sornione la donna .

-       Davvero … davvero ? – chiesero di nuovo per sicurezza le due .

-       Si , davvero .. davvero – rispose allegramente di nuovo la donna per poi aggiungere tutta eccitata – Sapete che vostro padre ha ricevuto una proposta per la cattedra di genetica dalla Columbias e che ha accettato ?

-       Sul serio papà ? – chiese sbalordita Cassi guardando il padre con sguardo di completa venerazione .

-       Si – rispose sbrigativo il padre .

-       Un momento – si intromise bruscamente Hali – Come farai con la scietà e il laboratorio ?

-       Be per il laboratorio a New York potò usare quello della Columbias e per quanto riguarda quello che si trova qua se ne occuperà Kyle e per la società mene occuperò io direttamente da New York con l’aiuto di Kyle – rispose dolcemente l’uomo alla piccola

peste dai capelli ramati – Perché non vi và bene ?

-       Si , anzi ne siamo super contente ! – risposero all’unisolo le due gettandosi al collo dei genitori per abbracciarli .

 

E finalmente il tanto agoniato quattordicesimo capitolo è finito ! Sapete quante volte l’ho riscritto ? BEN 6 Volte ! E si perché io volevo scrivere un evento ma poi mi sono accorta che comunque si creava un valico tra questo capitolo e il precedente e quindi l’ho dovuto riscrivere diverse volte perché non mi andava a genio nessuna versione ….

 

Risposte hai commenti :

 

 

-Cri- : scusa per il clamoroso ritardo ma spero che questo capitolo ti renda talmente felice da perdonarmi per le mie mancanze ; sono

          molto felice che la mia ff ti piaccia così tanto .. By By Aky

 

Shana : Hai presente la frase “ la tua felicità è la mia felicità “ ? be riassume tutto ciò che provo quando leggo le tue recensioni .. mega

            saluti Aky

 

Hi : grazie mille per il tuo sostegno e spero tanto che continuerai a sostenermi ; i tuoi complimenti mi imbarazzano un mondo perché

      non credo proprio di essere così brava a scrivere ma se lo dici tu ci credo .. Kiss Kiss Aky  

 

-Chelsa- : spero che tu abbia capito il motivo del mio ritardo inoltre per la fine della ff be come dire non è mica tanto vicina ma

                neanche tanto lontana .. Ciao Ciao Aky

 

Isabella : tesoro non so se per il mio consiglio è troppo tardi ma credo che dovresti farci una bella chiacchierata del genere “ ora

               mettiamo in chiaro le cose “ per il semplice motivo che nessun ragazzo può permettersi di trattare così la ragazza con cui sta

               perché così gioca con i sentimenti di lei e dell’”amante” quindi la trovo una persona piuttosto spregevole e poi ricorda che

               nessuno può permettersi di trattarti così come un oggetto , una bambola che si può usare a proprio piacimento per poi

               buttare in un angolo come se non fosse successo niente .. Spero di esserti stata utile .. Buona fortuna .. Sono con te .. Aky

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 15
*** Quindici ***


Quella mattina un’elegante macchina nera sfrecciava per le larghe ed eleganti strade che circondavano il Central Park ; al suo

Quella mattina un’elegante macchina nera sfrecciava per le larghe ed eleganti strade che circondavano il Central Park ; al suo interno una giovane donna sedeva composta su uno dei due sedili anteriori , in pelle besh , guardando distrattamente il paesaggio che le si parava davanti agli occhi composto dagli eleganti palazzi del ricco quartiere della grande mela . Dopo pochi minuti l’auto si fermò di fronte l’entrata di un colossale palazzo , che in passato era stato il punto di ritrovo più in vista della mondanità newyorkese  .

Un omino basso , dai radi capelli grigi coperti da un cappellino porpora e dagli occhi acquosi , vestito con degli eleganti pantaloni neri e una giacca color porpora , dalle rifiniture dorate , aprì gentilmente la portiera posteriore del veicolo rivolgendole un cordiale saluto

-       Bentornata al Plaza signorina Momomiya ! Spero che abbia passato un ottimo soggiorno a Los Angeles !

-       Grazie per l’interesse Arold – rispose lei con voce cordiale per poi aggiungere – Comunque mi sono trovata , come al solito , molto bene .

Poi dopo essere scesa dal veicolo si diresse verso l’enorme porta di cristallo , dalle maniglie dorate , situata in cima a una scalinata di candido marmo bianco , con qualche venatura nera , e preceduta da un morbido tappeto di velluto , color porpora , sormontato da un elegante tettoia , dalla volta a crociera , su cui all’estremità visibile ai passanti si poteva leggere la grande scritta dorata , che contrastava con il color porpora , che diceva “ Plaza “ . 

Quando arrivò in cima alla scalinata due uomini : che erano alti uguali ma uno aveva i capelli color cenere e gli occhi scuri mentre l’altro aveva i capelli biondo scuro e gli occhi verde bottiglia , le aprirono la porta dicendo all’unisono

-       Buongiorno signorina Momomiya !

-       Buongiorno anche a voi – rispose lei con lo stesso tono garbato e lo stesso dolce sorriso che prima aveva rivolto all’uomo che tanto gentilmente le aveva

aperto la portiera della macchina permettendogli di uscire .  Quando fu entrata nel palazzo diede una fugace occhiata al grande salone d’entrata , dai numerosi colori chiari che elegantemente si univano in sfarzose decorazioni ; dalla sua posizione si poteva vedere chiaramente : l’ultra lussuoso caffè situato nel luogo dove un tempo si poteva trovare l’enorme salone in cui era solito tenere le feste più mondane , i vari negozi che portavano i nomi delle più grandi case stilistiche di tutto il mondo e l’immensa galleria che conduceva al più rinomato e costoso ristorante di tutta New York .

Dopo qualche minuto passato ad osservare quel luogo , così ricco di storia , che da sempre veniva considerato la perla della grande mela , si diresse con spedito verso gli eleganti ascensori , che all’interno erano rivestiti con pannelli in mogano finemente lavorati in oro e da grandi specchi . Decisa premette delicatamente il pulsante d’avorio per prenotare l’ascensore che dopo pochi minuti si aprì mostrandole un’ omino , basso e mingherlino , tutto impettito nella sua uniforme , ritto in piedi immobile come se volesse imitare una statua modellata con i marmi più pregiati e gli occhi scuri fissavano impassibili il vuoto ; quando la donna fu entrata nell’ascensore gli sorrise affabilmente e con voce tranquilla lo salutò con una disarmante naturalezza :

-       Buongiorno Jakob .

-       Buongiorno signorina Momomiyo – rispose lui con voce atona quasi metallizzata per poi aggiungere premendo il pulsante che li

avrebbe condotti all’ultimo piano -  Fra pochi minuti arriveremo all’attico .

-       Calmati Jakob ! Frena i tuoi bollenti spiriti visto che sono già impegnata ! – lo sgrido scherzosamente lei per poi ridere allegramente ma appena si accorse che il suo interlocutore era rimasto impassibile al suo tentativo di farlo sembrare un minimo

umano aggiunse con una finta aria scocciata che mal nascondeva il divertimento che la donna provava nello stuzzicarlo – Certo che tu

         sei proprio impassibile , eh ! Sei un ghiacciolo quasi come il mio ex , solo che lui almeno reagisce quando lo stuzzico per bene !

Visto che l’uomo non si decideva a risponderle opto per la seconda opzione di distrazione , decise che poteva approfittare di quel momento di assoluta tranquillità per fermarsi un attimo a pensare agli avvenimenti degli ultimi mesi che le avevano sconvolto radicalmente la sua vita : pensò che se sei mesi prima qualcuno le avesse detto che mandando a sua piccola donnina di casa alla casa di vacanze per bambine , situata tra i boschi canadesi , avrebbe incontra quell’atro suo tesoro della sua piccola Hali e che insieme avrebbero di sicuro scoperto di essere gemelle e avrebbero creato un piano a dir poco geniale quanto contorto per far rimettere lei e il suo ex marito insieme riuscendoci alla perfezione , gli avrebbe sicuramente riso in faccia , senza vergogna , dandogli del pazzo . Fatto sta che i suoi due piccoli tesori c’erano riuscite alla perfezione e che tra poco meno di una settimana tutti e quattro avrebbero vissuto insieme nell’appartamento di New York di Ryan , situato all’ultimo piano dell’ex prestigioso Plaza Hotel ; la cosa le faceva piacere proprio come la spaventava , aveva troppa paura di rimanere ferita un’ennesima volta dall’uomo che in fin dei conti non aveva mai smesso di amare ma soprattutto temeva che le sue stelline fossero ferite , ma in fin dei conti non occorreva fasciarsi la testa prima del previsto l’importante ora come ora , sia per lei che sicuramente per Ryan , era rendere felici le due bimbe . Quel turbinino di pensieri che l’aveva avvolta fu bruscamente interrotta dal suono della voce senza emozioni dell’addetto all’ascensore

-       Attico , arrivederci miss Momomiya .

-       Arrivederci Jakob ! Buon lavoro ! – rispose lei cordialmente , un po’ scossa per lo spavento preso , mentre usciva dall’ascensore

; quando le ante dorate le si chiusero di scatto dietro le spalle si appoggiò a esse e mentre posava una mano sul cuore per calmarsi osservò di sfuggita il corridoio : le pareti presentavano gli stessi colori e decorazioni dell’entrata con la sola differenza che a intervalli regolari sul lungo corridoio si affacciavano candide porte di quercia che al centro in alto avevano attaccate delle targhette dorate che indicavano il numero dell’appartamento , il pavimento non era di marmo di bianco come all’entrata ma di un parquet scuro , ben tenuto , su cui correva un morbido tappeto persiano , più stretto che lungo . Dopo essersi ripresa si incamminò verso la fine del corridoio e quando vi fu arrivata si fermò proprio davanti l’unica porta che si trovava sul muro che determinava la fine del corridoio , a differenza delle altre erra composta d due ante che erano leggermente più alte e più grandi delle altre , la cui targhetta indicava che si trovava davanti all’appartamento numero 13 . Mentre estraeva dalla sua borsetta blu , che faceva da completo con la lunga scamiciata di velluto blu che indossava sopra una deliziosa camicetta di cotone bianca come la neve , un porta chiavi a forma di micio stilizzato , che teneva attaccate a se tre chiavi di metallo e di diverse misure non potè che pensare che li dentro suo padre non ci avrebbe potuto mai mettere piede superstizioso come era . Dopo aver inserito la chiave più lunga nella poppa e , con un paio di giri , aver fatto scattare la serratura entrò il più silenziosamente possibile nell’appartamento nel disperato tentativo di non destare il sonno della sua coinquilina che adorava paragonare ad un ancora di salvezza . Dopo aver richiuso la porta dietro di se iniziò a guardarsi in giro nel tentativo di orientarsi un pochino , era sorprendente come riuscisse a perdersi in quell’appartamento dopo due settimane che ci abitava , dando una fugace occhiata dappertutto : non c’era che dire l’appartamento era gigantesco e lo si notava già dall’ampia sala d’ingresso dalle pareti di un giallo chiaro , con decorazioni ottocentesche di una sfumatura di giallo poco più scura , che contrastava con il pavimento di un candido marmo , dal soffitto pendeva uno splendido lampadario di vetro di murano , tre enormi archi , ben elaborati in un marmo bianco dalle venature nere , si aprivano sulle tre pareti rimanenti e conducevano rispettivamente : a una cucia coni ripiani in marmo nero e legno di mogano , le pareti erano color carta da zucchero senza decorazioni ma con appese al muro preziose forme di rame un altro arco uguale agli altri tre era situato sulla parete accanto a quella del primo e conduceva alla  grande sala da pranzo e il pavimento era interamente di cotto ; a una stanza su cui davano quattro porte che conducevano alle camere da letto , di cui due comunicanti , fornite ognuna di un proprio bagno , le pareti erano pana con decorazioni , simili a quelle dell’entrata ,  avorio , dal soffitto pendeva un lampadario molto simile a quello della sala di ingresso e il pavimento era composto dello stesso marmo che si trovava nella sala precedente e nell’immenso salone . Il salone era a dir poco magnifico : sia lo sfondo che le decorazioni delle pareti erano composte da sfumature di giallo più scure di quelle dell’entrata , sul pavimento di candido marmo si erano poggiati elegantemente pregati tappeti persiani , alla parete all’estrema sinistra della si stagliava in tutta la sua bellezza un camino , dalle decorazioni floreali , di marmo di carrara e di fronte a esso si trovavano , a debita distanza , tre meravigliosi divani ottocenteschi di legno di ciliegio , lavorati nei minimi particolari , e dall’imbottitura di morbida stoffa color avorio , che ricopriva parte degli schienali e dei sedili , e un bel tavolino , che si trovava tra i tre divani e il camino , lavorato nello stesso stile dei divani ; al centro della sala dal soffitto si calava un maestoso lampadario di cristallo , formato da gocce ghiaccioli ; sulla parete destra della sala si apriva un’altro arco , che conduceva alla sala da pranzo , ai due lati di esso erano poste due magnifiche librerie , lavorate in legno di ciliegio e in cristallo , su cui erano posti numerosi classici della letteratura europea , spartiti musicali dei più svariati compositori e fotografie che ritraevano le bambine , lei , Ryan e l’ex squadra mew . Le finestre erano coperte da una serie di magnifiche tende , che dal modo in cui erano disposte ricordavano quelle che si potevano trovare nelle case dei nobili nei tempi passati , che erano composte dalle più svariate sfumature di arancio ; un elegante pianoforte a coda , finemente lavorato in legno di mogano , si trovava all’estrema destra della grande stanza , davanti a una delle due librerie e sotto a un grandissimo tappeto persiano dai colori scuri che contrastavano fortemente con quelli presenti nel resto dell’immenso salone . Al cento della stanza due comodi divani , simili e agli altri tre solo in dimensione più piccola , dai morbidi tessuti color pesca e un elegante poltrona erano posizionati in torno a un tavolino rotondo , della loro stessa fattura , su cui era posato un vaso di cristallo che conteneva circa due dozzine di rise rosse e il tutto si trovava di fronte a un mobiletto basso , che conteneva numerosi DVD e un lettore ultimo modello , su cui era posato un elegante televisore di ultima generazione . Sulle pareti si potevano trovare numerose stampe antiche e numerosi quadri , a olio o a tempera , che ritraevano paesaggi di campagna e in fine su ogni divano si trovavano graziosi candidi cuscini che portavano ricamati sopra , con i più svariati fili colorati , numerosissime decorazioni floreali ; dopo quella breve perlustrazione visiva si tolse ballerine blu che portava ai piedi e cercando di fare il minimo rumore possibile si diresse pian piano verso la porta della camera da letto che era situata sulla parete centrale e dopo averla aperta ed essere entrata nella sua stanza trasse un sospiro di sollievo per essere riuscita a non svegliare dal suo sonnellino pomeridiano la vecchia governante che la aiutava a prendersi cura della casa . La camera da letto aveva le pareti di un pesca quasi rosato che in alto si univa a delle sfumature più scure che creavano magnifiche decorazioni di gigli e di rose , il pavimento era composta da morbida moquet gialla chiara su cui in vari punti si poggiavano graziosi tappeti persiani dai colori pastello . Alla parete destra della stanza poggiava un enorme baldacchino dalle tende che variavano dalle più svariate sfumature di rosa , come quelle che coprivano le due finestre presenti nella camera divise da un unico cassettone su cui erano poggiate numerose foto , i cui candidi cuscini , che riprendevano il colore dai ricami del morbido piumone rosa pallido che copriva il materasso fino al pavimento , erano decorati con fili color rosa confetto e rosa maglialino ; ai due lati del letto si trovavano due eleganti comodini , lavorati in legno di ciliegio proprio come il baldacchino , su cui posavano due graziose lampade di vetro di murano . Un lampadario lavorato in fogli di papiro , rosato con agli angoli quattro nastri rosa scuro chiusi in un grazioso fiocco , scendeva elegantemente dal soffitto ; alla parete sinistra si aprivano due enormi archi , in legno di ciliegio , che conducevano all’immenso guardaroba che divideva con Ryan e all’estrema destra dei due archi si trovava una graziosa porta in mogano che conduceva al sontuoso bagno . Con passo spedito si diresse al guardaroba e dopo essersi spogliata e indossato un comodo accappatoio  di spugna , color panna con su incise le sue iniziali con lettere dorate , ripose con cura i suoi vestiti nella cesta di vinimi adibita allo sporco e in fine si diresse in bagno per godersi un lungo bagno rilassante caldo nella lussuosa vasca idromassaggio che avrebbe riempito di numerose essenze e sali da bagno . Dopo aver trascorso un bel po’ di tempo nella sala da bagno uscì da essa rinfrescata e rilassata per poi , con molta calma , indossare la sua biancheria intima , una salopet , con vari risvolti verso la fine , chiara , una maglietta a maniche corte tra il rosa scuro e il rosso porpora e un paio di fantasmini a righe rosse e viola . In fine legò i lunghi capelli ramati ancora bagnati in una treccia ben fatta e fermò le ciocche ribelli con alcuni fermacapelli poi si diresse tranquillamente verso la porta della camera da letto e appena l’aprì la stanza fu invasa dal delizioso odore di tè alla cannella e alla arancia che la fece sorridere spontaneamente e dirigersi saltellando verso il salone . Quando entrò nella grande stanza la prima cosa che vide fu una donna anziana dai corti capelli bianchi e dai vivaci occhi neri , con in dosso un vestito rosa a fiorellini bianchi e un candido golfino di lana , che versando abilmente il tè in due tazze di porcellana ben lavorata la salutò cordialmente :

-       Bentornata signorina Ichigo ! Spero che li a Los Angeles stiano tutti bene ! – poi alzando gli occhi verso di lei e facendo

incrociare i loro sguardi sorrise allegramente aggiungendo – Appena l’ho sentita arrivare ho preparato del tè con dei biscotti ! Quante

         zollette di zucchero vuole ?

-       Grazie Agata , sia i miei piccoli tesori che Ryan stanno bene ! – rispose la ragazza allegramente per poi aggiungere mentre si

accomodava sulla morbida poltrona  – Due zollette per favore .

-       Ne sono lieta che stiano tutti bene – disse l’anziana signora porgendo la tazza fumante di caldo tè alla cannella e all’ arancia alla

donna che le sedeva di fronte per poi accomodarsi a sua volta sul morbido divano che si trovava di fronte alla sua interlocutrice e aggiungere porgendo alla ragazza un piattino pieno di biscotti da tè – Vuole dei biscotti ? li ho comprati stamattina alla pasticceria della

         signora Smith .

-       Si , molto volentieri – rispose lei mentre afferrava tre lingue di gatto per poi aggiungere curiosamente – Per caso è quella che si trova tra l’incrocio della trentesima e la diciottesima ? 

-       Si , proprio quella – rispose l’anziana signora per poi aggiungere con aria sicura – Trovo che i dolci che fanno li siano molto buoni , non trovi ?

-       Si , hai proprio ragione ! – rispose la rossa annuendo – Ma comunque quelli che fa Kyle sono insuperabili !

-       E’ vero – concordò la donna – E’ un vero peccato che lui rimanga a Los Angeles visto che qui riscuoterebbe un notevole successo quasi più grande di quello che sta riscuotendo ora !

-       Si , lo dico anch’io ; ma purtroppo a Ryan serve qualcuno a Los Angeles per controllare da vicino l’andamento dei suoi beni –

ammise tristemente la ragazza – Quindi non potrà che venire a trovarci qualche volta al mese .

-       Le bambine ne saranno dispiaciute ? Visto che da quello che mi hai detto gli sono molto affezionate – chiese un po’ preoccupata la donna anziana .

-       Si , gli vogliono molto bene … ma in fondo non c’è da stupirsene molto visto che lui ormai da molto tempo è uno di famiglia – disse la ragazza rattristandosi al pensiero della tristezza delle sue figlie nel non poter più vedere il loro tanto adorato zietto .

-       Per fortuna che qui abitano le tue due amiche che loro adorano tanto – ammise un po’ rincuorata la donna .

-       Be non saprei dire con esattezza casa pensino di loro due Cassy e Hali – disse pensierosa Ichigo – Fatto sta che anche quando io e Ryan abbiamo divorziato nessuno dei due ha perso i contatti sia che con Pam che con Mina … anche se io ho avuto più possibilità di tenere saldi i rapporti visto che abitiamo tutte e tre qui a New York … ma comunque quelle due piccole pesti anno avuto in eguale modo la possibilità di affezionarsene .

-       Concordo perfettamente – rispose la donna per poi aggiungere un po’ dubbiosa – E poi anche se sono un po’ strane sono comunque delle brave persone .. almeno credo visto che non le conosco così bene da poter avere un opinione precisa sul loro conto .

-       In fondo nessuno di noi che abbiamo lavorato al caffè MewMew è tanto normale – ammise tra una risata e l’atra la rossa .

-       In che senso ? – chiese sbalordita l’altra – Mi scusi ma non riesco proprio a capire cosa sta dicendo .

-       Vedi è un po’ difficile da spigare – ammise Ichigo poi aggiunse – Ed’ è anche una storia un po’ lunga .

-       Su , provami a raccontare – la incitò l’altra – E poi sai che mi piacciono le storie lunghe .

-       Va bene – disse rassegnata la ragazza – Sai se non fosse stato per Ryan e Kyle non ci saremo mai conosciute …

-       In che senso ? – la interruppe sbalordita la donna .

-       Be devi sapere che noi tutte abbiamo lavorato per un lungo periodo al caffè che Ryan aveva a Tokyo e che fu proprio li che ci conoscemmo realmente per la prima volta e diventammo amiche …

-       Scusa ma non riesco proprio a capire … - la interruppe nuovamente la donna che non potè finire la frase poi la ragazza la

interruppe di nuovo per spiegarle meglio la loro storia

-       Vedi la prima volta che ci siamo incontrate fu per caso nel giardino di un muse per difendere Lory dalle angherie delle sue precedenti … che non so francamente come definirle … amiche – Ichigo fece una pausa per dare alla donna il tempo di

assimilare il tutto – Poco tempo dopo io iniziai a lavorare al caffè e poi si unirono a me in ordine Mina , Lory , Paddy e in fine Pam ;

         sono stati i giorni più belli della mia vita e mi sono divertita molto anche se non passava giorno che io non litigassi con Mina o

         con Ryan.

-       Come mai ? – la interruppe per l’ennesima volta l’anziana signora – Ho sempre pensato che foste sempre andati d’accordo !

-       No , non proprio – ammise tra una risata e l’altra la ragazza – Vedi a quel tempo il locale era molto conosciuto per due motivi : il primo era l’ottima cucina e il secondo era per la stranezza di noi cameriere … vedi io arrivavo sempre in ritardo e mi beccavo quotidianamente le sgridate di Mina e Ryan , che si arrabbiava con me anche perché a quel tempo mi frequentavo con un altro ragazzo che lui detestava con tutto il cuore , Mina in’ oltre non faceva che stare tutto il tempo seduta a un tavolino appartato a bere il tè e a dare ordini , Lory non faceva che inciampare a dosso a clienti a chissà cos’altro rompendo interi servizi e stoviglie , Paddi passava il tempo a fare acrobazie con qualsiasi cosa avesse per mano e c’era Pam che le rare volte che veniva a lavorare si comportava in modo talmente scontroso che faceva scappare i clienti . Poi però ho fatto un viaggio studio in Inghilterra e al posto mio entrò Berry che in confronto a me era migliore e io non so perché sono tornata dopo quattro mesi per alcuni problemi che c’erano al caffè e che non mi dovevano più riguardare .. con il tempo poi mi sono accorta che il vero motivo per cui ero tornata era Ryan e quando sono stata costretta a tornare a Londra mi ripromisi di lasciare il mio ragazzo , che nel frattempo era rimasto a studiare li , e al mio ritorno di confessare i miei sentimenti a Ryan … - in quel momento il suo sguardo si rattristò e con voce talmente triste che non pareva sua continuò – Quando ritornai a Tokyo scoprii che Ryan e Lory si erano messi insieme … ne rimasi talmente ferita che quando mi fu proposto di andare a finire gli anni di studio a Boston , perché a parere sia della preside dell’associazioni di studio sia di quella della scuola dove andavo avevo più possibilità di frequentare prestigiose università americane studiando direttamente li che in Giappone , io accettai credendo fosse la cosa più giusta per me che non ce la facevo più a stare li a vedere il ragazzo che amavo e amo più della mia stessa vita nelle braccia di un’altra , anche se si tratava di una delle mie migliori amiche . Quando partii solo Pam , Mina ; Paddy e forse anche Kyle sapevano il vero motivo della mia scelta … loro se ne erano accorti prima di me dei reali sentimenti che nutrivo verso di lui e non so perché non mi hanno mai giudicato male … comunque un giorno la famiglia che mi ospitava ormai da un anno mi invitò a passare con loro la festa del dodici Luglio a San Fransisco e li al ricevimento incontrai dopo tanto tempo Ryan . In quel momento fui pervasa da un’immensa felicità come un altrettanto grande tristezza per il fatto che io sapevo che non sarei mai potuta essere per lui qualcosa di più di una semplice amica e qui mi sbagliavo di grosso … quel giorno lo passammo a parlare di quello che avevamo fatto fino a quel momento e dei nostri progetti futuri , fu la prima volta che tenevamo una conversazione civile senza litigare neanche una volta , poi quando gli dissi che per l’estate non sarei tornata a Tokyo dai miei mi disse che per vari motivi sarebbe dovuto andare a Boston per il periodo estivo e se ci volevamo vedere qualche volta ed io accettai . Qualche giorno dopo seppi tramite una telefonata a Paddy che lui e Lory si erano lasciati poco dopo che io ero partita e quando lo rividi mi rilassai per la prima volta perché sapevo che anche se non era mio non era di nessun altra e questo mi rassicurava e mi dava speranza . Abbiamo iniziato a frequentarci anche dopo le vacanze , lui veniva a trovarmi un fine settimana si e uno no , e dopo un anno , precisamente a alla vigilia di Natale , mi chiese se volevo diventare la sua ragazza e io accettai … poi la storia la sai .. no ?

-       Si , il resto della storia lo conosco – rispose la donna esterrefatta – Ma di quello che è successo prima non ne sapevo proprio niente .

-       E’ normale – gli disse sorridendo dolcemente Ichigo – In realtà nessuno a parte io le ragazze Kyle e Ryan sa tutta la verità .

-       Neanche Cassy e Hali ?

-       No , neanche Cassy e Hali .

 

 

 

O////////////////////////////////////////////////////////////////////O come dire … sono immensamente desolata per questo spaventoso ritardo … i motivi ce li ho ma in questo istante mi appaiono talmente banali che non ho la minima idea di come scusarmi … tutto è cominciato con il fatto che stava finendo la scuola e che io dovevo studiare molto .. poi c’è stato il problema che non riuscivo a entrare nel mio acount… poi mi hanno sequestrato internet e quando me lo hanno ridato mia madre mi ha buttato i fogli su cui avevo scritto ben 2 CAPITOLI  un vero disastro Q______Q ….. per vostra e mia immensa fortuna io ho un ottima memoria e quindi ho potuto riscrivere almeno questo capitolo , decisamente migliorandolo … Aky

 

Risposte ai commenti :

 

Isabella : Sono contenta per te … davvero hai fatto la cosa migliore … a proposito ti faccio i complimenti per la tua ff mi è molto

               piaciuta , davvero bella … Kiss Kiss Aky

 

Chelsea : scuse accettate .. ti ringrazio come al solito per i complimenti .. per quanto riguarda futuri lavori non ne ho la più pallida idea

                visto che il traguardo di questa ff mi è oscuro visto che dal punto in cui sono ora non lo intravedo neanche a pagarlo oro

                poi devo anche pensare all’altra ff che ho in cantiere che ha avuto la sfortuna di farmi venire il blocco dello scrittore …

                quindi che sarà sarà l’importante è scrivere sempre meglio migliorando per avvicinarsi alla perfezione che da me è tanto

                agognata … Mega saluti Aky

 

Kia91 : Quando ho letto il tuo commento ho pianto per la commozione … sono ancora al settimo celo perché per me sapere che riesco

            a trasmettere emozioni , immagini e quanto altro mi rende felice … per il resto be sai com’è io amo le cose parecchio contorte

            quindi come dire facciamoci una bella risata di gruppo … By By Aky

 

hi : O//////////////////////////////////O come al solito sei molto carina a farmi questi complimenti tanto che arrossisco sempre , purtroppo

      sono una vera e propria frana quando si parla di contenere le emozioni … ora però ti devo spiegare perché ho detto che le gemelle

      frequenteranno un colleg : vedi nella mia mente malata questa scuola a più succursali sparse in tutto il mondo ed’è frequentata dai

      bambini dell’asilo nido a quelli del liceo che possono alloggiare anche all’interno del dormitorio … comunque capirai più avanti

      quando ne parlerò nella ff per il resto intendevo solo che ammetto chiaramente che la storia mi è sfuggita di mano visto che

      all’inizio i capitoli dovevano essere circa sette però poi aggiungi un particolare di quà e uno di là e magicamente mi ritrovo a non

      avere la più pallida idea di quando e come finirla … Baci e Abracci Aky

 

Lisa Lawer : Non ti preoccupare prima o poi quei due li faccio sposare , più poi che prima , e per la fine be vale la stessa cosa che ho

                    detto prima … Hola Aky

 

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Capitolo 16
*** Sedici ***


Quella mattina , di metà novembre , un raggio si era fatto spazio tra le spesse tende di seta , delle più svariate sfumature di pesca , tirate e andava a illuminare , come un intruso , un punto imprecisato del cuscino dove era poggiato il volto di una ragazza che giaceva in uno stato di dormiveglia ammezzo a un enorme letto a baldacchino . Appena il fastidioso raggio di sole andò a posarsi proprio sul volto della malcapitata illuminandole il bel volto , dall’incarnato latteo , cosparso di deliziose lentiggini e incorniciato da boccolosi capelli ramati , sparsi su entrambi gli enormi cuscini del baldacchino , che appena si rese conto del intruso mugugnando qualcosa di incomprensibile , quasi impercettibile a orecchio umano , si voltò dall’atra parte andando ad abbracciare uno dei due cuscini . Ad un tratto la porta semi accostata della camera da letto cigolo leggermente nel aprirsi quel tanto che bastava per permettere a un bellissimo gatto nero , con al collo un delizioso nastro rosso che teneva legato un campanellino che emetteva un dolce suono a ogni movimento del suo padrone , di entrare nella camera e a passi felpati dirigersi verso il grande letto per poi saltarvi sopra e iniziare a fare le fusa sul volto della sua adorata padrona . La ragazza infastidita aprì pian piano gli occhi color delle nocciola , nel tentativo di abituarli alla penombra , e quando li andò a incrociare con quelli smeraldo della gatta li spalancò per la sorpresa e con uno scatto felino si sedette sul letto balbettando sconcertata :

-       Tinka ! Ma cosa …

Purtroppo non potè mai finire la frase poiché la porta si spalancò lasciando entrare due fulmini si fondarono in camera e in mezza a essa si divisero uno si andò a buttare al collo della donna gridando al settimo celi strofinando il volto sulla povera malcapitata :

-       Ben svegliata mammina !

Mentre l’altra spalancava le tende , apriva le finestre inondando di luce l’intera stanza e in fine correva ad’ abbracciare in vita la madre urlando gioiosa 

-       Quanto ci sei mancata cara mamma !

Dal canto suo la donna era rimasta sbalordita e sconcertata osservava le due piccole pesti che la stavano abbracciando stringendole sempre più a se quasi incoscientemente : indossavano entrambe una scamiciata di lana , dalla fantasia scozzese , una camicetta di cotone pesante , bianca , con le maniche lunghe e il collo tondo di pizzo , ai piedi calzavano un paio di candidi calzini merlettati e a i loro capelli erano legati alla francese da due nastri di seta che si intrecciavano delicatamente tra i capelli ramati ; la prima bambina che le si era buttata al collo era vestita nelle varie sfumature del rosso mentre la seconda in quelle del blu ; dall’improvvisa sorpresa la donna riscì si e no a pronunciare qualche parala sconnessa per descrivere l’immenso e piacevole stupore che stava provando :

-       Hali … Cassi ! ma .. cosa significa ? non dovevate arrivare sta sera ?

-       Si , mami … – incominciò a dire la piccola Hali mentre strofinava il volto sul grembo della madre .

-       … ma poi con papà abbiamo deciso di partire prima … - aggiunse per l’altra staccando il volto dal collo della madre e iniziando a fissarla negli occhi .

-       … così da poter passare la giornata insieme – concluse per le figlie l’uomo , dai capelli color dell’oro e gli occhi di ghiaccio , che

era comparso sulla porta , magnifico nei suoi jeanz chiari leggermente strappati e nella sua candida camicia tenuta fuori dai pantaloni leggermente sbottonata di un paio di bottoni , con entrambe le mani occupate a sorreggere un vasoglio , di legno chiaro , stracolmo di cornetti e quant’altro possibile . La donna sorrise nel vedere l’uomo che si avvicinava lentamente al letto e molto delicatamente posava sul comodino il vasoglio imbandito di deliziose cibarie e in fine le chiese sorridendo :

-       Piaciuta la sorpresa ?

-       Si molto – rispose lei ricambiando il sorriso del ragazzo con uno ancora più dolce , mentre sentiva le due figlie staccarsi di dosso

e si sedevano comodatamene sul materasso dell’enorme baldacchino , poi il biondo in tanto spostò la sua attenzione sulle due figlie e con un ghigno gli disse con finta aria minacciosa :

-       Allora .. ditemi cosa vi avevo detto prima ?

-       A proposito di cosa ? – chiesero in coro le due birbanti iniziando a fare gli occhini dolci all’uomo .

-       A proposito del risveglio della mamma – le informo mentre pian piano gli si avvicinavano .

-       Che doveva svegliarsi dolcemente ? – chiese Hali mentre indietreggiava verso la spalliera del letto insieme alla sorella .

-       E quello di questa mattina come lo definite ? – chiese lui sapendo di averle in pugno .

-       Un dolcissimo risveglio ? – chiese indubbiamente Cassi preoccupata del fatto che in quel momento sia lei che la sorella erano

arrivate ad aderire perfettamente alla spalliera e che quindi non avevano più via di scampo .

-       Che bella faccia tosta che avete … ma ora ve la faccio vedere ! – esclamò lui mentre con un movimento fulmineo di entrambe le

braccia acciuffava le due bambine dando inizio a una battaglia davanti agli occhi della donna che rideva spensierata e a cui presto si aggiunsero le risate degli altri tre . Ad un tratto quell’allegra battaglia si interruppe di colpo nel momento in cui sentirono il suono insistente del campanello che annunciava un inaspettato visitatore , il ragazzo biondo si divincolò dalle due gemelle e poi con un sorriso di puro divertimento si rivolse alle figlie :

-       Dovete ringraziare chi ha suonato alla porta se siete ancora vive .

-       Oh ma che paura – gli rispose sprezzante Hali .

-       Ah è così allora dopo vi sistemo io , d’accordo ?

-       Solo se ci offri un pranzo fuori se ti battiamo – gli disse convinta Cassi .

-       Allora l’affare è fatto – concluse lui spettinando le due testoline ramate per poi rivolgersi alla donna che li aveva osservati

divertita per tutto il tempo – Vado e torno ok !

-       Non vai mica in guerra ! – gli fece notare lei divertita dalla situazione che ai suoi occhi non poteva che apparirle comica .

-       Non si sa mai chi bussa alla porta – gli rispose lui prima di darle con un movimento fulmineo un bacio a fior di labbra e poi

dirigersi a grandi passi verso l’entrata ignaro che pochi minuti dopo sia la donna che le due bimbe lo seguirono silenziosamente per poi nascondersi dietro le due colonne , dell’arco che divideva la sala d’entrata dalla saletta a cui davano le porte delle stanze da letto , per vedere chi era lo sconosciuto visitatore .

 

Appena Ryan aprì la porta si ritrovò tra le braccia una ragazza , poco più piccola ti lui , dai lunghi capelli verdi tenuti indietro da una grossa fascia nera e dai grandi occhi color della terra coperti da un paio di occhiali dalle piccole lenti tonde , vestita : con una lunga gonna di tessuto pesante  e un golfino di lana pesante , molto scollato , rigorosamente neri come i mocassini che calzava ai piedi ; sconcertato si divincolò da quell’abbraccio e sempre più confuso le chiese titubante :

-       Mi scusi ma lei chi è ?

-       Come Ryan non mi riconosci ‘ – chiese sorpresa la ragazza – Sono io Lory !

-       Lory .. –  ripeté sconcertato per poi domandarle  – Ma cosa ci fai qui ?

-       Ci abito – rispose con non curanza – O meglio non risiedo proprio qui a in un altro distretto .

-       Non intendevo quello – la informò bruscamente lui – Volevo dire perché sei qui a casa mia e come hai fatto ad avere il mio indirizzo .

-       Oh .. be sai io studio alla Columbias e quando ho saputo che tu saresti stato il nuovo docente di fisica mi sono documentata .. poi mi è bastato fare un paio di ricerche per scoprire il tuo indirizzo e il fatto che tu ti saresti arrivato qui stamattina ..- fece una

pausa di qualche minuto per far digerire la notizia al ragazzo che le stava di fronte per poi riprendere il discorso dal punto da dove aveva lasciato – Poi il motivo per cui sono qui è semplice non trovi ?

-       Continuo a non capire .

-       Oh non essere ingenuo Ryan che lo so perfettamente che non lo sei – gli disse lei con aria falsamente ingenua .

-       Mi dispiace ma non riesco proprio a capire quello che stai farneticando – gli disse lui con tono tagliente come lame di ghiaccio

mentre la scrutava freddamente nel tentativo di comprendere cosa voleva da lui .

-       Sai in tutti questi anni mi sei mancato e quindi o pensato di proporti di ricominciare la nostra relazione dal momento in cui ci siamo lasciati – gli rispose lei maliziosamente .

-       Ma che cosa ca… - ma quella frase Ryan non la poté finire poiché nella sala d’ingresso fece la sua comparsa Ichigo vestita

solamente con la sua lunga camicia da notte di lino bianca coperta parzialmente da un’altrettanto lunga vestaglia rosa pallido e con i lunghi e boccolosi capelli ramati sparsi per la schiena e le spalle che accentuavano la visione angelica che traspariva da lei in quel momento . Con la sua voce cristallina aveva attirato l’attenzione dei due mentre si avvicinava sempre di più all’uomo :

-       Ryan , cosa sta succedendo ?

-       Niente amore – gli rispose lui mentre accorciava la distanza rimanente che c’era tra i due e le prendeva le sue piccole e sottili

mani fra le sue – Non ti preoccupare .. dammi cinque minuti che poi torno da te e le bambine di la .. ok gattina ?

-       No non è niente ok – rispose per lei la ragazza dai capelli verdi – chi è questa ?

-       Sono sua moglie – rispose serafica l’interpellata – E’ da molto tempo che non ci vediamo Lory .

-       Cosa ? tu come .. – provò a chiedere sbalordita la ragazza prima di accorgersi di chi le stava dinanzi – Ichigo è impossibile !

-       Possibilissimo invece – gli rispose lei guardandola di storto per poi aggiungere – Forse è meglio se te ne vai .

La donna guardò con odio la ragazza dai capelli ramati poi girò sui tacci e uscì dall’appartamento sbattendo la porta che fece cadere nel silenzio l’intera stanza che fu interrotto solo quando ripresasi dallo shok Ichigo si disse tristemente più a se stessa che al ragazzo che la teneva per mano :

-       Com’è cambiata Lory … un po’ sono preoccupata 

-       Non ti devi preoccupare piccolina – la interruppe lui per poi baciarle dolcemente le mani – Non può farci niente quella li … e lo sai perché ?

-       Perché io ti amo – rispose lui per lei per poi unire le loro labbra in un dolce bacio che fu interrotto dalla dolce vocina

-       Tutto bene ? – a parlare era stata Cassi che li guardava preoccupata , da sotto l’arco , insieme alla sorella .

-       Si va tutto bene – gli rispose con un dolce sorriso la donna che nel frattempo si era avvicinata a loro e gli si era inginocchiata di

fronte per poi stringere entrambe le bimbe in un tenero abbraccio .  

-       Chi era quella ? – chiese curiosamente Hali ricambiando insieme alla sorella l’abbraccio .

-       Una nostra vecchia conoscenza – questa volta a rispondere fu il padre che intuendo la domanda che gli avrebbero voluto porre le

due gemelle continuò – Che voleva farmi una proposta totalmente campata in aria che io naturalmente ho rifiutato .

-       Ah … be allora è tutto a posto ? – chiese un po’ rincuorata Hali .

-       Proprio così piccole mie – gli rispose dolcemente la madre .

-       Mami , Papi … io e Hali siamo un po’ stanche non è che possiamo andare in camera nostra a riposarci ?

-       Certo tesorini miei … non dovete neanche chiedercelo – gli rispose lei sorridendo dolcemente alle due figlie .

-       Grazie mami ! – la ringraziarono in coro le piccole per poi baciarle le guance e correre in camera loro ridendo allegramente

lasciando li immobili i genitori a guardarsi sbalorditi in silenzio fino a quando Ryan non formulò la domanda sorta spontanea nelle loro menti :

-       Quelle due sarebbero stanche ?

-       Francamente non ne ho la più pallida idea – rispose ancora sconcertate .

-       Una cosa è certa … le tue figlie sono diaboliche – gli disse lui con la massima convinzione .

-       Cosa vuoi dire con “ Le tue figlie “ – gli chiese con voce alterata la rossa mentre si alzava di scatto e lo guardava con uno

sguardo che in quel momento avrebbe potuto incenerire qualsiasi cosa ma che riuscì soltanto a far sorridere il biondo che le si avvicino e le poggio una mano sul capo iniziando a scompigliarle i capelli :

-       Dai sai che sto scherzando !

-       Si come no ! – gli rispose lei mettendo su un tenero broncio che lo fece sorridere .

-       Su dai mi perdoni ? – gli chiese lui abbassandosi all’altezza del volto della ragazza e iniziando a farle gli occhi dolci .

-       Mai – gli disse lei poco convinta iniziando a scuotere la testa per liberarsi dalla mano che il ragazzo teneva sulla sua testa .

-       Be io so come farmi perdonare – gli disse lui facendo comparire sul suo volto un sorriso malizioso , spostando la mano con cui

aveva scompigliato i capelli alla donna sul collo di lei e con l’altro braccio le cinse la vita per poi iniziarle a baciare dapprima il volto e lentamente scese al colo , allora la ragazza iniziò a fargli resistenza con poca convinzione iniziando a lamentarsi con voce scocciata :

-       Dai Ryan smettila .

-       Mai – rispose lui tra un bacio e l’altro .

-       Ma … no..non mi a … av … evi pro … messo che saremo an ...dati con calma in questa re … lazione – gli chiese tra un ansimo e l’altro .

-       Si e infatti stiamo andando piano ma si può sempre fare un eccezione – gli disse lui tra un bacio e l’atro mentre la prendeva in

braccio e si dirigeva verso la camera da letto che condividevano per poi sentirsi sussurrare all’orecchio prima di entrarvi : 

-       Solo per questa volta .

 

In una stanza : inondata di luce , dalle pareti bianche decorate con disegni stilizzati di fate , elfi e sirene dai mille colori , dal pavimento in morbida moquet lilla , dalle candide tende delle finestre ricamate con mille fili colorati , al centro della stanza si trovava un grande letta a baldacchino , in legno dipinto in color panna , i cui capitelli delle lunghe e sottili colonnine , che tenevano assi che reggevano le tende che erano uguali a quelle attaccate alle finestre , raffiguravano graziosi gigli ,sulla parete sinistra della stanza , ai due lati della porta del bagno , si trovavano due eleganti armadi color panna con accanto a ciascuno una specchiera dello stesso colore di quest’ultimi . Accanto ai due lati del letto ritrovavano due graziosi comodini , dello stesso colore di quest’ultimo , con sopra poggiato un lampadario ciascuno dalla cappa a fiori rosa , gialli e blu , delle morbide e candide puf  quadrate erano situate al centro della camera sopra a un enorme tappeto persiano dai colori pastello ; sulla parete sinistra si apriva un enorme arco , sulle cui colonne comparivano scolpite le più svariate specie di creature fantastiche , che conduceva un’altra ampia scala che conservava sia le pareti , che le tende , che il pavimento del tutto uguali a quella precedenti . Sulla parete opposta a quella dell’arco era occupata interamente da una gigantesca libreria , scavata all’interno del muro , color panna in cui erano poggiati libri di favole , pupazzi di pezza e non , bambole che sembravano bambine vere , al centro un grande televisore e in basso negli armadietti erano contenuti sia un lettore DVD che uno di cassette circondati dalla più grande collezione che un bambino potesse mai desiderare . Delle morbide puf dai colori pastello gli si trovavano di fronte , un tavolino circolare , azzurro , era piazzato in mezzo alla camera circondato da piccole sedie color panna , due scrivanie , dello stesso colore delle seggiole , si trovavano ognuna a un lato dall’arco con appoggiato sopra a ciascuno un computer portatile , dei porta penne , astucci di pastelli e pennarelli e sopra ad esso si trovavano tante graziose mensole che contenevano i libri che le piccole gemelle avrebbero dovuto usare durante i loro anni di studio .

In quel preciso istante le due bambine erano comodamente sdraiate a pancia in sotto tutte intente a confabulare tra di loro mentre coccolavano il loro adorabile gatto nero :

-       Secondo te cosa stanno facendo ora quei due ? – chiese Hali alla sorella .

-       Secondo te ? – gli rispose con un'altra domanda l’atra alzando un sopracciglio e guardandola con biasimo .

-       Già che domanda sciocca … scusa – si scusò con imbarazzo .

-       Non ti devi scusare … non è colpa tua se sei ingenua – gli disse Cassi con non curanza .

-       Io non sono ingenua – le rispose a tono Hali incrociando lo sguardo con la gemella e scoppiando a ridere insieme .

-       Che sceme – disse fra una risata e l’altra Cassi .

-       E’ vero sembriamo proprio loro – continuò per lei Hali poi tornando improvvisamente seria chiese alla sorella – Secondo te quella chi era ?

-       Non ne ho la più pallida idea … ma il suo volto non mi è nuovo – gli rispose pensierosa l’altra .ù

-       Già anche a me mi sembra di averla già vista da qualche parte – gli comunicò l’altra per poi aggiungere dispiaciuta – Ma non mi ricordo dove .

-       Oh non è un problema – gli comunicò Cassi , nei suoi occhi si poteva vedere una strana luce .

-       In che senso – gli chiese un po’ preoccupata l’altra .

-       Nel senso che scoprirò chi è e cosa vuole realmente da nostro padre .

-       E come intendi fare – gli chiese Hali che ore si stava iniziando a preoccupare – Non hai neanche un indizio .

-       Ti sbagli .. so il suo nome e poi a me piacciono le sfide – gli rispose lei con un sorriso enigmatico e poi le chiese porgendole la mano – Allora mi dai una mano o no .

-       Anche due sorella – gli rispose sorridendo anche lei e stringendole la mano .

 

 

Sono tornata …. Il mio cervello e la mia fantasia sono al lavoro e credo che sto diventando un po’ sadica … mi dispiace per i fan di Lory ma qui non farà per niente una bella figura anche perché se no non saprei proprio come far sposare quei due …. Per piacere commentate … Aky

 

Risposta ai commenti :

 

Sikki : sei subito accontentata … spero che ti piaccia …. Baci Baci Aky

 

Straberry : ciao ! come va ? … vedo che hai risolto i tuoi problemi con l’acount … ti posso chiedere una cosa ? quando riposti l’altra

                  tua ff su Tokyo MewMew ? mi è piaciuta molto come l’altra … Mega saluti Aky

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