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Conoscete Green Park ? Che si trova nelle verdi foreste
Canadesi ? No ? Davvero ? Allora non potete sapere che Green Park non è altro
che una casa di vacanze estive per bambine . Peccato . Ma non ha importanza .
Poiché in fin dei conti tutte le case vacanza estive , sia per bambine che per
bambini , si assomiglino talmente tanto che se ne vedi una ne vedi tutte . E se
qualcuno si trova a passarvi davanti si trova a pensare che assomiglia a un
grande alveare ; poiché il rumore dei sussurri , dalle grida e dalle risate
allegre o soffocate prodotti dalle sue allegre abitanti è paragonabile solo al
ronzino che producono dalle api . Queste case di vacanza possono anche essere
paragonate a grandi fabbriche di allegria e felicita infantile dove i bambini
possono trovare quell’antico piacere che si prova nel fare quei giochi ormai
antichi che nelle grandi città sono ormai stati sostituiti dai videogiochi .
Purtroppo a volte quando è ormai buio e le piccole ospiti sono ormai nei loro
lettini abbandonate nelle braccia di Orfeo arriva la fatina della nostalgia che
posandosi sui graziosi nasini delle bambine estrae dalla tasca del suo grazioso
vestitino un squadernino blu dalle decorazioni d’argento dove annota quante
lacrime hanno versato o devono ancora versare quei piccoli angeli che riposano
nei loro giacigli . Ma allo sorgere del sole ella scopare portandosi dietro
tutta la malinconia . E quando il sole risplende ormai alto nel cielosi iniziano a sentire candide risate e allegre
chiacchierate mischiate al rumore delle posate e delle tazze ; poi come ogni
mattina le piccole ospite si dirigono verso le dolci e trasparenti acque del
lago dove si tuffano , si spruzzano , strillano , scherzano , giocano e nuotano
o almeno fanno finta di nuotare . Questo è quello che accade a Green Park il
luogo dove si svolge la nostra storia che ai nostri occhi può apparire quanto
surreale e bizzarra quanto ingarbugliata .
Come
al solito le bambine stavano facendo il bagno in quel lago dalle acque cossi
trasparenti da farlo sembrare un immenso specchio di cristallo e fra tutte si
contraddistingueuna bambina vivace e
iperattiva dai boccolosi e corti capelli color rame e dai grandi occhi azzurro
ghiaccio di nome Halinor che è losangelese . Dalla casa iniziava ad arrivare il
suono di una campana , che annunciava l’arrivo delle nuove ospiti , così tutte
le bambine e le accompagnatrici si affettarono ad uscire dalle acqua .
-Il
richiamo vale per tutte ! – urlavala
signorina Jane – Anche per te Hali
-Arrivo
subito ! – urlava in risposa la piccola Halinor – sono una bambina non un
motoscafo ! – urla di nuovo uscendo dall’acqua e iniziando a correre verso il
piazzale d’entrata della grande casa vacanza . Nel grande piazzale tutte le
bambine si chiedevano come sarebbero state le “ nuove “ arrivate : se smorfiose
e antipatiche , se timide ma simpatiche o se ci fossero state ragazzine più
grandi o ancora se avessero portato con loro nuovi bei giocattoli che sarebbero
serviti ai loro giochi serali . L’unica cosa certa era che sarebbero state
ventuno e che nessuna era mai stata in una casa vacanza al contrario di loro
.E così si sentivano gli allegri
chiacchiericci dei vari gruppetti che si erano formati con il passare del tempo
; in uno di questo si trovava la piccola Halinor , non che fosse la più piccola
fra tutte per età ma per il semplice motivo che era molto più piccola di una
normale ragazzina dei nove anni , che veniva chiamata da molti Hali . Era
circondata da tre bambine che si chiamavano Brin , che aveva capelli color del
carbone e occhi marroni come le cortecce degli alberi , Ilary , dai capelli
color paglia e dai grandi occhi blu , e da Vanny , che aveva i capelli e gli
occhi color castano chiaro . Tutte e quattro aspettavano ansiose l’arrivo
dell’autobus che era andato a prendere le novizie , così amavano chiamarle
tutte le bambine più anziane , e con questo non si intendeva per grandezza di
età ma solo la quantità di tempo trascorso a Green Park . E all’improvviso
dalla strada si sentì il suono del clacson e in un sol istante il rumore del
chiacchiericcio si spense e gli sguardi delle bambine si spostarono eccitati
sul cancello d’entrata che presto fu oltrepassato da un grazioso pulmino giallo
pulcino decorato da fiori e da scritte multicolori che si fermò propri davanti
a loro . Il conducente agilmente scese dal posto di comando aprendo la graziosa
parta per permettere alle nuove venute di scendere . Le bimbe cominciarono a
scendere una dopo l’altra insieme alle loro valigie , ai loro pupazzi di pezza
, alle loro bambole , ai loro ombrellini , ai loro libretti illustrati , alle
loro copertine piegate con cura e affetto dalle loro dolci madri e a tante
altre cose essenziali per la loro permanenza . Alla fine comparve la
ventunesima e ultima bambina che aveva un faccino triste triste come se stesse
andando al patibolo , seria e tutta composta e che sembrava un cucciolo
spaurito che si trovava in terra straniera . Nel momento in cui l’autista
cordialmente le perse la mano per farla scendere gli disse cordialmente con
voce bassa - No grazie – scuotendo il capo e facendo ondeggiare le lunghe
trecce ramate che adornavano il suo candido visino cosparso sulle gote di
piccole efedini e lentamente scese tranquilla e sicura . Quando tocco il
terreno si guardo intorno con un timido sorriso dipinto in viso e quando i suoi
occhi di ghiaccio si posarono su Hali sgrano gli occhi stupita e anche l’altra
sgrano gli occhi che esprimevano un misto di sorpresa e paura guardando la
novizia . Le altre e la signorina Jane le guardano stupite , l’autista si tolse
perplesso il berretto e incomincio a grattarsi perplesso la nuca senza riuscire
a chiudere la bocca contornata da una folta barba . Halinor e la nuova arrivata
si assomigliavano a tal punto che si rischiava di confonderle se non fosse
stato che la prima aveva i capelli corti e boccolosi e che invece la seconda
aveva lunghi capelli legati in due trecce ma questa è la sola differenza . Hali
spaventata si giro e inizio a correre quanto più poteva verso il giardino
cercando di mettere quanto più distanza poteva fra lei e quella misteriosa
bambina che tanto le somigliava .
-Hlinor
– urlo con tutto il fiato che aveva la signorina Jane – Halinor – ma poi si
rassegno e con una alzata di spalle guido le nuove arrivate all’interno della
casa in modo che la potessero visitare .
Hali era seduta sul con le sue amiche sul muretto
del giardino e il suo visino era solcato da una ruga di preoccupazione proprio
sulla fronte .
-Io
se fossi nella tua situazione non potrei soffrire una cosa simile – disse Brin
che oltre a essere una sua compagna di dormitorio era anche una sua compagna di
classe nella sua scuola a Los Angeles – A propri una bella facci tosta a
presentarsi qui con la tua faccia !
-Scusa
ma io cosa dovrei fare ? – chiese irritata da quell’affermazione Hali .
-Sarebbe
fantastico se le spaccassi la faccia con un bel pugno dei tuoi o che le
staccassi il naso a morsi – consigliò energicamente Vanny .
-O
se vuoi essere più elegante puoi graffiarle la faccia – propose tranquillamente
Ilary – Perlomeno sbolliresti la rabbia – cosi dicendo riprese a ciondolare le
belle gambe ambrate.
-No
non posso … mi rovinerei solo le vacanze e poi mio padre mi metterebbe in
punizione a vita – sbotto Halinor sinceramente amareggiata.
-E
poi quella poveraccia non ne ha colpa se ha la tua stessa faccia – disse Lene
una bambina paffuta dagli occhi verde smeraldo
-Non
so cosa farei se arrivasse una bambina tale e qua…
Brin rise sinceramente divertita da quella
affermazione – Non crederai mica che al mondo esista un altra bambina stupida
che vada in giro con la tua faccia !
Lene mise il bronci suscitando le risate delle altre
a cui si uni anche Hali anche se fece solo una piccola smorfia . In quello
stesso momento si propago per tutto il giardino e per tutta la casa il suono di
una campana che annunciava il pasto imminente .
-La
cena dei lupi ! – grido eccitata Vanny e tutte , nessuna esclusa , saltarono
giù dal muretto e iniziarono a correre verso la mensa .
Pochi attimi prima del suono della campana la
direttrice aveva detto alla signorina Jane - D’ora in poi Halinor e la bambina che le somigli sederanno vicine
a i pasti e saranno vicine di letto . Forse la loro vicinanza avrà un effetto positivo
su entrambe .
In quel
preciso istante fecero la loro entrata nella sala mensa tutte le bambine che a piccoli
gruppi presero posto ai lunghi tavoli inbanditi
di ogni bendiddio . Allora la signorina Jane si
diresse verso Hali che si era seduta accanto a Brin e posando una mano sulla piccola
spalla di quest’ ultima disse – Brin d’ora in poi per tutta l’estate ti sederai
e dormirai vicino a Irida – la bimba interpellata si volto per rispondere – Ma..
-Niente
obiezioni , siamo intesi ?- disse la signorina Jane con tono autoritario . Brin
a malincuore si alzo e salutando l’amica si incammina verso il posto che le era
stato assegnato attirando tutti gli sguardi sul posto vuoto che si era creato accanto
a Halinor ma presto si spostarono verso la porta che era appena spata sorpassata
dalla bambina che assomigliava tanto ad Hali . La signorina Jane le rivolse un cordiale
sorriso e spostandosi di lato le permise di occupare il posto vuoto che si era creato
e poi le disse – Cassidy d’ora in poi ti siederai qui – poi se ne andò lasciando
le bambine da sole . Tutti gli sguardi delle bambine presenti alla mensa erano rivolti
su quella strana coppia di cloni che si era appena creata . Infastidita dagli sguardi
che le venivano lanciati Halinor tiro un calcio sugli stinchi di Cassidy con tale
forza che la povera bimba trasalendo si lascio sfuggire un gemito per il dolore
procurato dal calcio .
Nel
fra tempo al tavolo dei grandi la signora Brigida disse scuotendo la testa – E’
assolutamente incredibile ! Voglio dire come può esserci una simile somiglianza
fra due persone totalmente estranee fra loro ?
-Che
siano due gemelle astrologiche ? – propose la signorina Jane .
-Scusa
? – chiese incuriosita la signora Brigida .
-Esistono
uomini , che non hanno una minima parentela , estremamente identici fra loro ma
che sono nati nello stesso istant !
-Ah
!- fece in risposta alla spiegazione la signora Brigida.
A Green Park era notte e tutte le bambine dormivano
nei loro lettini . Tutte tranne due che si erano voltate la schiena una contro l’altra
e che facevano finta di dormire ma invece giacevano nei loro lettini con occhi sbarrati
. Hali mentre guardava perfida la luna piena sentì un pianto convulso soffocato
e sommesso che proveniva dal letto dove si trovava Cassidy . La bambina si premeva
le mani sulla bocca nell’intento di non fare rumore e cercava di ricordare le parole
che le aveva detto la sua cara mamma prima che partisse : “
Sono felice che passerai un po’ di tempo
in compagnia di tante allegre bimbe ! Così magari sarai meno seria al tuo rientro
… sei troppo seria per la tua età ! Ed’è tutta colpa mia e del mio dannato lavoro
. Per colpa mia tu non giochi mai con le tue compagne perché mi hai aiutato con
le faccende di casa . Voglio vederti tornare con il sorriso mia piccola donnina
di casa …. “ Poi
improvvisamente una piccola mano si poso sui suoi capelli iniziando ad’ accarezzare
il suo bel viso di bimba . Cassidy inizialmente si irrigidì per lo spavento ma poi
realizzando che la mano apparteneva alla piccola Hali si rilasso automaticamente
e a tastoni cerco la piccola mano dell’altra e quando la trovo la stinse tra la
sua e in fine le due si addormentarono una accanto all’altra come se fossero state
grandi amiche o ancora meglio sorelle .
Il mattino dopo Hali e Cassidy non osarono guardarsi né quando si
svegliarono e corsero a lavarsi , né quando si vestirono ogn
Il mattino dopo Hali e Cassidy non osarono guardarsi né
quando si svegliarono e corsero a lavarsi , né quando si vestirono ognuna
davanti al proprio armadio , né quando presero posto l’una accanto all’altra in
mensa e nemmeno quando si diressero tutte insieme a giocare in giardino o
nuotare nel lago . Solo un’unica volta i loro sguardi si incrociarono , per un
solo istante , ma spaventate li distolsero immediatamente .
Nei
prati Hali giocava a palla prigioniera con le sue amiche o per lo meno ci
provava poiché spesso il suo sguardo si perdeva nei vasti prati e nel vasto
lago alla ricerca di qualcosa o di qualcuno .
-Hali
mi puoi dire quando sfigurerai la tua sosia ! …. Sai voglio essere in prima
fila quando lo farai ! – le chiese ridendo Brin
-BRIN
! Non essere così cattiva ! – la rimprovero bruscamente Hali
-Ma
cosa dici Hali ! _- grido confusa Vanny – Non eri tu che ce l’avevi a morte con
lei !
-Non
posso mica sfigurare la faccia a tutti quelli con cui sono arrabbiata ! –
preciso con innaturale freddezza l’interpellata per poi dire ancora – E poi non
sono più arrabbiata con lei … in fondo non è colpa sua se si ha il mio stesso
volto .
-Cosa
è tutta questa saggezza ! E poi ieri non eri di questo parere ! – insiste Lene
– Guarda che l’abbiamo visto tutti che ieri a cena le hai mollato un calcio
talmente forte che quasi si metteva a piangere !
-Smettetela
immediatamente ! O sarete in guai grossi ! – gridò Hali irritata da simili
discorsi per poi girarsi e iniziare a correre ver so un luogo indefinito
lasciando li le sue amiche stupite da un simile comportamento e con un unic
domanda per la testa : “ cosa era accaduto per cambiarla così tanto .
Cassidy
era seduta da sola su un prato pieno di fiori colorati ; le morbide trecce
erano ornate da una candida ghirlanda composta da graziose margheritine e
esperta ne stava intrecciando un’altra . Ad un tratto un’ombra si andò a posare
sulla sua gonnellina a righe rosse e nere e alzando gli occhi incontrò quelli
di Halinor che curiosa e incerta la stava osservando intrecciare tutti quei
fiori . Allora timidamente accennò un piccolo sorriso che fu suscitato anche
nell’altra che lentamente si sedette di fronte a lei con le gambe incrociate ;
poi timidamente alzo la ghirlanda che teneva in mano e la porse alla sua
interlocutrice chiedendo esitante
–
La vuoi ? L’ho fatta io in questo momento !
Il
sorriso di Hali si allargò ancora di più e allegramente rispose
-Si
grazie … ma solo a un patto !
-Che
tipo di patto ? – chiese spaventata la piccola Cassidy
-Me
la devi mettere tu in testa perché io non so mettermela – disse con una risata
argentina Halinor
-Ok
! – rispose sorridente la bambina posando delicatamente la coroncina di fiori
sui capelli di Hali e sempre con molta cura gliela sistemo per bene ; infine
esitante chiese
-Non
sei più arrabbiata con me … vero ?
-No
, non lo sono più – rispose con un timido sorriso Halinor per poi aggiungere –
scusa per ieri ma è stato tutto cosi improvviso che mi sono presa un grande
spavento !
-Si
, è vero anch’io ho avuto paura … ma ora è scomparsa – rispose l’altra mentre
le sue guance si infiammarono per un motivo che le era sconosciuto .
-Però
bisogna ammettere che è terribilmente divertente ! – esclamo divertita Hali al
solo pensiero di quanti schersi avrebbe potuto fare insieme alla sua nuova amica
.
-Divertente
? – chiese confusa Cassidy per poi terminare la domanda – In che senso se posso
esserne informata ?
Halinor
sorrise e poi con un scatto felino si alzo in piedi e aiutando la bambina a
rialzarsi rispose ridendo
-Lo
scoprirai presto ! Vieni con me che dobbiamo fare una cosa !
-Cosa
dobbiamo fare ? – chiese Cassi mentre seguiva correndo l’amica
-Anche
questo lo scoprirai presto ! – e cossi dicendo le prese la mano è accelero la
sua corsa sfrenata verso un luogo che entrambe conoscevano abbastanza bene .
Alcuni
minuti dopo le bambine si trovarono nella sala da bagno adiacente al dormitorio
dove tutte le ospiti della casa vacanza erano alloggiate ; Hali trascino Cassi
davanti a uno dei tanti specchi , che erano appesi sui muri del grande bagno ,
prese una sedia e ve la fece sedere su .
-Cosa
vuoi fare ? – chiese esitante la sua amica .
-Sai
sarebbe divertente se i nostri capelli fossero lunghi uguali ! – esclamo
allegra Halinor non rispondendo alla sua interlocutrice .
-Cosa
intendi ? – chiese sempre più preoccupata Cassidy .
-Voglio
dire che ora ti taglio i capelli così saremo uguali come due gocce d’acqua ! –
rispose energicamente l’altra per poi aggiungere – E non tollero discussioni su
questa cosa … perché se dico che si fa una cosa quella si fa !
-Ma
sono miei i capelli ! – disse esasperata la bimba cercando di far ragionare
l’alta .
-Niente
ma ! E ora lasciami lavorare ! – la rimbecco secca Hali iniziando a sciogliere
i capelli dell’amica e a pettinarli .
-Scusa
… scusa ma sai sono miei i capelli che vuoi tagliare – rispose con tono Cassy
per poi continuare – Ma la tua mamma non ti ha mai detto che è sbagliato
tagliare i capelli delle tue amiche se queste non vogliono !
-No
, anche perché io non ho la mamma – rispose tutta seria Hali mentre con in mano
un pettine e nell’altra un paio di forbici iniziava a tagliarle i capelli .
-Oh
, scusa io non lo sapevo – disse con tono pentito e triste .
-Non
fa niente … e poi ci sono abituata – con questa frase pose fine al discorso e
tra loro cadde un pesante rotto soltanto dal rumore delle forbici mosse dalle
abili mani della piccola Hali che duro solo fino a quando lei non poso le
forbici su uno dei ripiani e fiera proclamo
-Finito
! Ora siamo davvero uguali ! – sorrise poggiando le mani sopra le spalle
dell’amica e accostando il suo viso a quello di lei
-Incredibile
! – fu l’unica risposta che Cassi seppe dare guardando i loro visi riflessi
nello specchio poi aggiunse – così nessuno ci riconoscerà più !
-Esatto
! – rispose felice l’altra per poi aggiungere con voce entusiasta – E ora
testiamo la nostra somiglianza !
-Cosa
vuoi dire ? – chiese divertita l’altra
-Voglio
dire che vedremo se gli altri ci sapranno riconoscere – rispose sempre più
allegra Hali
-In
che senso ?- chiese sempre più curiosa
e divertita Cassi .
-Nel
senso che tu andrai a sederti al mio posto a mensa poi arriverò io e poi
vedremo il da farsi li sul momento – rispose sempre più eccitata Hali per poi
aggiungere con sguardo supplichevole – Ci stai ?
L’altra parve pensarci su ma poi rispose con un
sorriso a trentaquattro denti – Ci sto …. Ma prima vediamo di sistemarci un po’
!
-In
che senso ? – chiese sbalordita Hali .
-Nel
senso … - incomincio a dirle Cassi trascinandola all’interno del grande
dormitorio e portandola davanti al proprio armadio e aprendolo per poi
continuare a spiegare – che dobbiamo vestirci nello stesso modo se vogliamo
sembrare più credibili … non trovi ?
-Si
, non hai tutti i torti … ma dimmi un po’ ma tuo padre non ti ha insegnato che
non è carino trascinare le amiche da una stanza all’altra ? – chiese divertita
Halinor .
-No
, anche perché come tu non hai più la mamma io non ho più il papà – rispose
candidamente l’altra .
-Scusa
mi dispiace – rispose realmente dispiaciuta Hali .
-Non
fa niente e poi siamo pari non trovi … io non ho il papà e tu non hai la mamma
… e poi non siamo mica le uniche al mondo a non avere i genitori … pensa a
quelli che li hanno persi entrambi al loro confronto noi siamo molto fortunate
… tieni mettiti questi ! –le disse porgendogli
u paio di Salopet di velluto blu , una maglietta a manche corte bianca con i
bordini azzurri e una felpa blu scuro e iniziando a vestirsi con dei vestiti
identici a quelli che le aveva dato tranne che per i colori , la salopet era
bordola maglietta bianca con i bordi
arancioni e la felpa rosso scuro .
-Grazie
! Come mai hai così tanti vestiti simili ? – chiese curiosa Hali .
-Vedi
la mia mamma lavora molto perché è assistente del redattore della Poise e
quindi cerca di scusarsi per tutto il tempo che passa a lavoro regalandomi
molte cose spesso simili … ma a me non importa perché so che mi vuole bene
anche senza che mi faccia tutti questi regali e che lavora per rendermi la vita
il più serena possibile – rispose lei finendo di prepararsi e aiutando l’altra
a fare lo stesso . Nell’istante in cui finirono di prepararsi e di mettere a
posto le loro cose nella stanza si udì il suono della campana che annunciava
l’ora del pranzo e così prendendosi per mano iniziarono a correre verso la
mansa ridendo e scherzando.
Nella
mensa tutte le bambine erano gia sedute ai loro soliti posti , ma forse è
meglio dire quasi tutte visto che i posti di Halinor e Cassidy erano ancora
vuoti . Ad un tratto si apri la porta della stanza e appare Hali che
allegramente occupò il suo posto .
-Sbollita
la rab… - Vanny non riuscì a finire la frase poiché nella grande stanza era
entrata un’altra Hali che si andò a sedere
nell’unico
posto rimasto libero , proprio accanto all’alte se stessa . Tutte le ragazze
che erano al loro tavolo le guardavano sbalordite con gli occhi sgranati e a
bocca aperta ; anche le bambine dei tavoli vicini le guardavano allo stesso
modo mentre si alzavano e si accalcavano intorno alle due Hali che divertite
dalla situazione alquanto buffa che avevano creato scoppiarono a ridere
divertite seguite subito dopo da tutte le altre . Ad un tratto si senti la voce
della direttrice che si stava facendo largo tra la folla che circondava il
tavolo
-Cos’è
tutto questo baccano ? – poi però notò il motivo di tutto quel chiasso e allora
chiese divertita a Hali e a Cassi – Allora mi potete dire per cortesia chi di
voi due e Halinor e chi è Cassidy ?
Le
due bambine interpellate si lanciarono uno sguardo complice per poi rispondere
tra una risata e l’altra
-Questo
lo dovete scoprire voi !
-Ho
capito – rispose con comica disperazione la direttrice per poi aggiungere – Che
cosa dobbiamo fare , a questo punto ?
-Forse
– propose divertita una delle due Hali – Forse qui c’è qualcuno in grado di
risolvere il dilemma !
In quel
momento Ilary alzo la mano e rivolgendosi alla direttrice disse
-Io
so come fare ! Brin è in classe con Hali ! Lei può risolvere l’enigma !
Allora
la bambina che era stata chiamata in causa si avvicinò alle due sosia
guardandole attentamente una alla volta poi dopo pochi minuti si avvicinò alla
Hali con i vestiti colorati di tutte le sfumature di rosso e le tirò una ciocca
di capelli … come risposta le arrivò subito un ceffone sulla guancia e che la
fece urlare tutta eccitata
-E’
lei Halinor non ho dubbi !
A
quella affermazione l’allegria generale raggiunse l’apice con un fragoroso
scoppio di risate .
Per
quel pomeriggio Halinor e Cassidy avevano avuto un permesso speciale per andare
in paese per essere fotografate in modo che le loro fotografie fossero mandate
alle loro rispettive famiglie . Il fotografo , dopo aver superato il suo
sbalordimento iniziale , iniziò a eseguire il lavoro che gli era stato
assegnato facendo sei foto , in formato cartolina , che furono pronte in breve
. quando le ragazze andarono via disse alla moglie
-Voglio
mandare un paio di copie a una rivista ! Dopo tutto sono cose che possono
interessare !
Intanto
appena fuori dal negozio Hali invitò Cassi a bere una spremuta d’arancia al bar
più vicino ma con suo grande rammarico l’altra non volle allora ribatte con
grande energia
-Devi
venire ! Mio padre mi ha mandato l’altro ieri un po’ di soldi per le piccole
spese ,! Su andiamo
E
non aspettando alcuna risposta prese per mano Cassi è la trascinò energicamente
al bar che si trovava in fondo alla via ; li si sederono a un tavolino e
ordinarono due aranciate fresche e iniziarono a chiacchierare
-Tuo
padre è morto da tanto ? – chiese Hali
-Non
lo so – rispose Cassi per poi aggiungere – La mia mami non parla mai di lui e
io non voglio farle domande per non darle un dispiacere .
Hali
annuisce capendo la situazione per poi dire
-Io
non mi ricordo niente di mia madre pur troppo . Una volta sul suo pianoforte
c’era un enorme quadro che la ritraeva ma un
giorno
mio padre mi sorprese a guardarlo e il giorno dopo era scomparso ….
Probabilmente è da qualche parte chiuso in soffitta.
-La
tua mamma suonava il piano ? – chiese sorpresa e allo stesso tempo curiosa
Cassi .
-Si
, il piano era suo o per lo meno è quello che mi ha detto mio padre quando gli
ho chiesto perché non lo suonava mai – rispose
l’altra per poi domandare – Perché me lo
chiedi ?
-Perché
anche la mia mami suona il piano – rispose pensosa Cassidy per poi chiedere –
Quanti anni hai ?
-Nove
– rispose con non curanza Halinor – E tu ?
-Anch’io
ho nove anni – disse sempre più sbalordita Cassi per aggiungere di nuovo – Per
la precisione ne compio dieci il trenta ottobre .
-Cosa
? – domandò sbalordita Hali – Anch’io compio gli anni il trenta ottobre .
Cassidy
sbiancò in volto per poi chiedere all’altra
-Dove
sei nata ?
-A
San Fransisco – fu la risposta che ricevette allora con un sussurro quasi
impercettibile ma che l’altra colse disse
-Anch’io
– poi aggiunse – Nell’armadio ho una foto in cui è ritratta la Mami .
Udendo
quelle parole Hali si alzò in piedi e le disse
-Fammela
vedere ! – poi tirò fuori dal suo porta monete i soldi che bastavano a saldare
le due bevande e prendendola per mano la trascinò fuori dal bar per poi
dirigersi verso la casa vacanze .
Arrivate
nel grande dormitori Cassi frugò velocemente nel suo armadio per poi tirarne
fuori da sotto una pila di mogliettine pulite una foto che porse immediatamente
all’amica .
Hali
la guardò con sguardo timoroso che si fece subito raggiante nel guardare la
bella donna sui ventinove anni ritratta nella foto ; non riusciva a staccare lo
sguardo dal bel volto della donna e in tanto studiava ogni suo più piccolo
dettaglio : dai bei capelli ramati legati in una morbida e lunga coda che
ricadeva sulla spalla destra ai grandi occhi a mandorla color cioccolato ,
dalla candida pelle color del latte alle belle mani dalle lunghe dita
affusolate e dal dolce sorriso formato dalle graziose labbra carnose al semplice
vestito sbracciato rosa chiaro . Cassi la guardava impaziente di avere una
risposta che ricevette quando Hali alzo il suo viso dalla foto e si mise a
saltare per tutta la stanza con la foto in mano e un gran sorriso stampato in
faccia per poi dirle eccitata
- Mia madre !
Allora
Cassi le saltò al collo in lacrime e la corresse
-Nostra
mamma !
Le
bimbe si strinsero ancora di più in lacrime non sapendo che davanti a loro si
apriva una nuova strada piena di misteri e di domande ancora da risolvere e da
rispondere . Una campana risuonò per tutta la casa facendo correre le bambine
verso la mensa ridendo e piangendo come mai avevano fatto in vita loro e
intanto in un momento di lucidità Hali si rivolse a Cassi
-La
foto ! Dobbiamo rimetterla al suo posto !
-No
, ora e tua te la regalo – rispose serena l’altra e così ripresero a correre
verso la mensa .
Intanto
la signorina Jane si trovava in un’altra stanza che aveva l’aria di essere un
ufficio proprio davanti alla direttrice , che era seduta in una comoda poltrona
davanti a una scrivania in mogano , e con le guance arrossate per l’emozione le
diceva eccitata
-Non
ce la faccio più !
-In
che senso ? – le chiese l’altra
-Nel
senso che secondo me quelle due bambine non sono gemelle astrologiche ma… - non
riuscì a finire la frase che la direttrice la interruppe precedendola
-Si
lo so
-Lo
sapete , allora sapete che sono nate nello stesso giorno e nella stessa clinica
di San Fransisco ? – chiese sbalordita la donna
più
giovane che ricevette subito la risposta che tanto agognava dall’altra
-Certo ! Il giorno in cui è arrivata Cassidy le
ho subito chiesto le generalità e le sono andata a confrontare con quelle di Halinor
. Abbastanza simili non trovi ?
-Si
, ma adesso che si fa ? – chiese curiosa la signorina Jane
-Niente
, visto che le bambine non sospettano nulla . E poi si sono fatte appena fotografare
e presto le loro foto arriveranno a casa. Saranno il loro genitori a decidere il
datarsi . Comunque la ringrazio per la sua intuizione ma ora vada che è ora di pranzo
– rispose seriamente la direttrice chiudendo sul nascere il discorso .
Il tempo passa e per le due gemelle non sarebbe potuto
passare meglio ; la signorina Jane gli aveva chiesto se erano andate a ritirare
le foto dal fotografo e se le avevano già spedite e loro avevano risposto di si
coscienti del fatto che stavano mentendo visto che si era vero che le avevano
ritirate ma non avevano detto che subito dopo esse erano state fatte in mille
pezzettini che ora come ora si trovavano sul fondo del lago . Il motivo di
questa piccola bugia era il fatto che le bambine volevano tenersi il segreto
tutto per loro senza rivelarlo a nessuno tanto meno ai loro genitori . Bisogna
dire che le due da un po’ di tempo erano diventate inseparabili così tanto che
le altre bambine erano arrabbiate Con Hali e invidiose di Cassi .
In
quel momento le bambine si trovavano nel dormitori stese una accanto all’altra
a parlare del più e del meno informandosi a vicenda delle loro abitudini , dei
loro compagni di scuola e dei loro insegnanti . Tutto ciò che riguardava una era
di grande importanza pel l’altra e viceversa ; Hali voleva sapere tutto ciò che
riguardava la sua mamma e Cassi voleva sapere il più possibile riguardo al suo
papà . Parlavano di questo per ore sia di giorno che di notte e se non
parlavano di questo tentavano di scoprire il motivo per cui il loro genitori
avevano deciso di divorziare e così facendo di separarle .
-Allora
prima si sono sposati – stava spiegando Hali alla sorella – e poi hanno avuto
noi e siccome la mamma si chiama Ichigo e la
nonna si chiama Sakura papà ha decisi di
chiamare me Halinor Ichigo e te Cassidy Satura . Molto bello non trovi ? A quel
tempo
dovevano
amarsi ancora molto non trovi ?
- Si , e vero – rispose pensierosa Cassi – E poi
sicuramente hanno litigato e si sono separati dividendoci proprio come la mami
con la
nonna quando lei è venuta dal Giappone a
vivere qui in America con il papi .
-Secondo me avrebbero dovuto chiederci se potevano
dividerci a metà ! Non trovi ? – aggiunse Hali .
-E
come potevano ! Allora non sapevamo mica parlare – la rimproverò l’altra .
Sorridendo
dubbiose si alzarono dal letto in cui si erano sdraiate e si diressero a braccetto
in giardino per giocare con le altre bambine .
Quel
giorno era arrivata la posta e dappertutto si potevano scorgere bambine che
leggevano le proprie lettere ricevute . Cassi reggeva in mano una foto che
ritraeva un uomo sui trentadue anni dagli occhi di ghiaccio e dai disordinati
capelli biondo oro , il suo papà , e intanto Hali leggeva la lettera che era
arrivata con la foto
-“ Mia cara piccola unica figlia , “bugiardo , sa benissimo che ha un’altra figlia – aggiunse la
piccola e poi riprese a leggere –“ non mi sono
dimenticato che volevi assolutamente una mia foto nuova per non scordarti come
sono per questo sono andato dal fotografo per farmene fare una . Spero che tu
non sia così esigente con le signorine della casa come lo sei con me , buone
vacanze tuo padre .”
-E’
molto bello – disse felicemente Cassi – Ma non capisco perché è così serio .
-Be’
lui è sempre così con tutti , soprattutto con chi non conosce , tranne con me
ovviamente … e difficile che rida – rispose con
non
curanza l’alta .
-Chissà
se come era con la mami ? – si chiese Cassi .
-Certamente
– rispose sorridendo la sorella – Secondo te perché me la sono fatta mandare ?
-Grazie
– così dicendo Cassi si avvicinò alla sorella e abbracciandola le baciò una
guancia e le sussurro a un orecchio – ti voglio un mondo di bene .
-Anch’io
– fu la semplice risposta di Hali .
Intanto
Lene era seduta su una delle tante panchine che si trovavano in giardino in
lacrime e con in mano una lettera ; Brin le girò intorno osservandola poi le si
sedette accanto aspettando così fece anche Vanny che era appena arriva e subito
dopo arrivarono anche Hali e Cassi .
-Perché
piangi ? E’ forse successo qualcosa ai tuoi ? – chiese innocentemente la prima
delle due gemelle e intanto Lene piangeva
fino
a quando tra i singhiozzi disse .
-I
miei stanno divorziando .
-Che
vigliacchi ! Prima ti mandano in vacanza e poi si separano ! – intervenne aspramente
Brin
-Mio
padre dice di voler bene a un’altra donna – aggiunse Lene per poi ricominciare
a piangere ; a quelle parole Hali e Cassi
scapparono
via come fulmini scosse nel profondo da ciò che avevano appena udito .
-Papà
non ha mica un’altra donna vero ? – chiese ansiosa Cassi .
-No
, che io sappia … sai lui ha tanti amici e tante amiche ma non ha un’altra
donna – rispose angosciata Hali – E la mamma , lei per caso ha un altro … amico
?
-No
, lei dice sempre che le basto io e il suo lavoro e non vuole altro – rispose più
serena l’altra .
-E
allora perché hanno divorziato ? – continuò Hali .
-Non
ne ho la più pallida idea – confesso Cassi – ma forse non hanno divorziato in
tribunale come stanno facendo i genitori di Lene.
-Può
essere … ma allora non si capisce il perché ci abbiano separato non dicendoci
nulla sull’esistenza di una gemella e anche il motivo per cui la mamma vive a
New York e papà a Los Angeles non trovi ?
-Hai
ragione – disse rassegnata Hali – Comunque che bei genitori che abbiamo … gli
faremo sentire la nostra opinione !
-E
come ? – chiese curiosa la sorella – Ti ricordo che abbiamo ancora nove anni !
E quindi siamo solo delle bambine !
-Solo ? – chiese Hali buttando indietro la
testa .
Per la fine delle vacanze la direttrice aveva organizzato un’enorme
festa di addio per le sue piccole ospiti inoltre il papà d
Per la fine delle vacanze la direttrice aveva organizzato
un’enorme festa di addio per le sue piccole ospiti inoltre il papà di una bambina
essendo proprietario di una merceria aveva inviato un’enorme pacco pieno di
palloncini ,striscioni , ghirlande e altre cose e le bambine aiutate dalle
varie signorine si davano un gran da fare per abbellire l’enorme giardino in
cui si sarebbe tenuta la festa .Alcune
bambine avevano convinto le cuoche ad aiutarle ad’ appendere le lanterne ,
preparare ghirlande da annodare ai rami degli alberi e a sistemare i tavoli per
la tombola .
-Ma
dove si saranno cacciate quelle due piccole sosia ? – si chiese fra se e se la
signorina Jane riferendosi ad Hali e a Cassi .
-Ah
quelle due ! – esclamò con una nota di gelosia Brin – saranno di sicuro sedute
da qualche parte sul prato tenendosi per mano in modo che il vento non le
separi !
Le gemelle non si trovavano sedute su un prato tenendosi
per mano ma erano sedute ad’ uno dei tanti tavolini del bar del paese e Hali
era intenta a scrivere su un piccolo squadernino ciò che la sorella le dettava
-La
mami adora più di tutto il budino con le fragole e la panna . Il budino e la
panna li compri nel negozio a due isolati da casa mentre le fragole le devi
comprare dalla signora Catrina che è la fruttivendola … ok !
-Ok
, ho annotato tutto! – esclama orgogliosa
del suo operato Hali per poi chiudere il squadernino – se ho capito bene il
libro di cucina si trova sul leggio che è sul ripiano della cucina adibito alla
preparazione delle varie pietanze .
-Esatto
! – esclama felice l’altra per poi aggiungere – Se qualcosa non va ci scriviamo
via internet o ci telefoniamo .
-Ok
, ricordati di rimpinzarti al caffè di torta all’amarena ! Papà è sempre contento
quando mangio con gusto ! – aggiunse più eccitata Hali .
-Peccato
che io detesto le amarene … ma farò uno sforzo gigantesco per non destare sospetti
– brontolò con disappunto l’altra .
-Bè
se il primo giorno ne mangi subito tre o quattro fette puoi sempre dire che ne hai
fatto il pieno e che per un po’ ne farai a meno così non desterai troppi sospetti
! – propose Halinor con un gran sorriso -
-Si
, è una buona idea … credo proprio che farò così – disse Cassi rispondendo al sorriso
della sorella con uno altrettanto grande
poi entrambe chinarono
la testa sui loro quaderni e iniziarono a ripassare tutto quello che riguardava
la scuola .
-Per
andare a scuola hai una strada più facile – disse improvvisamente Hali alla sorella
– Basta che il primo giorno chieda a Brin di venirti a prendere , tanto lo fa quasi
sempre , e che poi tu prenda nota del percorso da fare durante il tragitto che fate
!
-Ok
! Però tu non ti dimenticare di dare il bacio della buonanotte ! – esclamò Cassi
.
-Sta
tranquilla , questo non me lo scorderò mai manco cascasse il cielo !
Il fatidico piano dettato dalla nostalgia e dal gusto dell’avventura
prevedeva che le due bambine si scambiassero le vite , in modo che Hali diventasse
Cassi e viceversa , per risolvere l’enigma sul motivo per cui i loro genitori si
erano separati .
Usarono la festa di addio come prova delle loro nuove esistenze
: Casi si comportava come Hali e viceversa riuscendo a ingannare tutti inclusa Brin
, la compagna di classe di Hali . I lampioncini multicolori illuminavano la serata
dando alla festa un’aria vivace , alla tombola vennero distribuiti alle varie bimbe
. Alla fine della festa le sorelle andarono a dormire , fedeli ai loro ruoli , nei
lettini scambiati e dall’eccitazione sognarono cose strane .
Il giorno dopo , di buon ora , all’aeroporto di Toronto dozzine
di bambine schiamazzanti si salutavano e si dirigevano ai loro imbarchi . Le due
gemelle si salutarono per poi separarsi e dirigersi ognuna al proprio imbarco :
Hali a New York e Cassi a Los Angeles
Nel fiume di visitatori che si stava formando all’uscita
del gaget 16 dell’aeroporto di New York si iniziarono a formarsi le isole di
quelli che si salutavano in cui le bambine gettavano le braccia al collo dei
genitori e iniziavano a raccontargli dell’estate passata dimenticandosi di non
stare a casa ma in aeroporto . Però a poco a poco l’aeroporto inizio a
svuotarsi fino a che rimase solo un bambina con i capelli legati in un paio di
corte trecce ramate che fino al giorno prima erano lasciati sciolti sulle sue
piccole spalle e che ancora fino al giorno prima si chiamava Halinor . La bimba
era seduta su una grossa valigia rosso porpora e stringeva i denti pensando che
stare tutta sola ad’ un uscita di un aeroporto di una città straniera ad’
aspettare una mamma che si conosceva solo in foto non era una gran bella cosa.
Intanto
la signora Ichigo Momomiya, che era
assistente del capo redattore di una famosa rivista di moda , era stata trattenuta
a lungo dal suo capo per parlare del materiale fotografico per la copertina del
nuovo numero e in quel momento stava uscendo di corsa dal Taxi , che l’ aveva
portata in aeroporto , e di corsa si diresse all’uscita del gaget numero 16 .
In mezzo all’uscita vide una bambina , con i capelli ramati legati in due corte
trecce , seduta su una grossa valigia e a quella vista accelero la corsa in
direzione della sua bambina , la stessa a cui in quel momento tremavano le
gambe per l’emozione , con le lacrime agli occhi per quanto era felice di
vedere sua madre correrle incontro e che le si getto al collo sussurrando
dolcemente un'unica parola
-Mamma
!
-La
mia piccola donnina di casa ! – mormorò la donna tra le lacrime – Finalmente
sei di nuovo con me ! Dio solo sa quanto mi sei mancata ! sei proprio cresciuta
, sai ? E hai tagliato anche i capelli ! Ti stanno bene tesoro !
-Grazie
mami – rispose tra i singhiozzi Hali , scusate , Cassi – Mi sei mancata un
mondo anche tu !
La
bimba baciò con ardore la morbida guancia della madre , i grandi occhi a
mandorla , i morbidi capelli ramati e le eleganti mani .
In
tanto a Los Angeles precisamente al Caffè Mew Mew sia nelle sale che nelle
cucine regnava una simpatica atmosfera allegra infatti da poco era ritornata al
locale la beniamina dei clienti e del personale nonché figlia del proprietario
. Hali o per meglio dire Cassi era seduta come d’ abitudine sulla sua sedia
sopra due grossi e graziosi cuscini color panna ed era intenta a mangiare la
sua fetta di crostata all’amarena . I clienti del caffè ad uno a ad uno , come
in processione , venivano in visita al tavolo della bambina : accarezzandole i
morbidi boccoli ramati , dandole piccoli colpetti amorevoli sulle spalle ,
chiedendole come aveva passato le vacanze e postandole piccoli doni come ad
esempio matite colorate , album da colorare e caramelle poi facendo un segno
col capo al proprietario si congedavano ritornando ai propri tavoli. Oggi il pranzo sarebbe piaciuto a tutti
quei zii solitari ma sopratutto alproprietario
del caffè . Si proprio a lui che da sempre vantava la sua amata solitudine da “
scienziato imprenditore “ e che da sempre riteneva un errore borghese il suo
passato matrimonio , a lui in quel momento gli si era scaldato il suo cuore di
ghiaccio lasciandolo apparire un po’ più umano . Ad un tratto arrivò di nuovo
al tavolo lo zio Kyle , che era il cuoco del caffè non che grande amico del
padre , con in mano un’altra fetta di torta alle amarene ma stranamente ai suoi
occhi Cassi scosse la testa dicendo
-Non
ne posso più di torta alle amarene zio Kyle !
-Ma
Hali – gli rispose sbalordito l’uomo con finta aria di rimprovero – E’ appena
la sesta !
Kyle
dopo aver ritirato il piatto in cui prima si trovava la quinta porzione della
torta alle amarene se ne tornò in cucina alquanto preoccupato per lo strano
comportamento della bambina .
-Sai
papà da oggi mangerò anch’io i dolci che mangi tu !b – esclamò contenta Cassi
rivolta al padre che le era seduto di fronte .
-Davvero
! – esclamò stupito il padre – Allora se vorrò mangiare il gelato al caffè , che
tu tanto detesti , lo mangerai anche te ?
-No
, in tal caso prenderò di nuovo la torta alle amarene ! – rispose tranquillamente
la bambina pensando nel suo piccolo che era veramente difficile essere la
gemella di Hali .
Cassi
insieme a suo padre arrivarono finalmente alla villa di famiglia , che si
trovava in Medison Street , carichi dei regali dei vari clienti, della grossa
valigia e della borsa da spiaggia ; Cassidy era rimasta stupita dalla bellezza
della sua nuova casa , osservava meravigliata : la moltitudine di aiuole ben
potate che ritrovavano in giardino , il vialetto bianco che portava all’entrata
della villa , il bel porticato bianco , il grande terrazzo che si trovava al
piano di sopra e tutte le altre cose che rendevano la villa maestosa e
raffinata . Quando entrarono rimase ancora più stupita dalla raffinata sobrietà
con cui era stata arredata l’intera villa ma non si sorprese affatto quando
Miss Pertynsoon , la governante , l’accolse prendendola in un abbraccio
talmente stretto che le sembrò di morire soffocata e che dopo diede l’impressione
di non trattenersi più dalla gioia per quanto fosse contenta del suo ritorno . Ma
Cassi sapeva che stava solo fingendo poiché Hali l’aveva avvertita del fatto
che tutte le smancerie di quella donna erano tutta scena . Al contrari suo
padre non parve accorgersene ma si sa pure che gli uomini non si accorgono
quasi mai , per non dire mai , di niente . L’uomo prese dalla tasca della sua
giacca un piccolo biglietto bianco e lo porse alla bambina dicendole
- Domani sera terrò una conferenza e mi
piacerebbe che tu venissi ! Miss Pertynsoon ti accompagnerà e ti vessa a
riprendere quando
sarà conclusa .
-Oh
! – esclamò raggiante Cassi – Riuscirò a vederti dal mio posto ?
-Certamente
tesoro – rispose dolcemente il padre .
-E
potrò salutarti ? – chiese di nuovo la bambina .
-Si
, e io ricambierò il tuo saluto – rispose di nuovo con dolcezza il padre .
-Sul
serio ? – chiese sbalordita Cassi
-Certo
tesoro mio – disse l’uomo guardando la figlia con estrema dolcezza e affetto .
In quel
momento suonò il cellulare dell’uomo che dopo aver visto sul display chi lo
cercava si allontanò dalla figlia e rispose e iniziò una fitta conversazione
con la misteriosa persona che lo aveva chiamato . Dopo che ebbe terminato la
telefonata si rivolse alla figlia sinceramente dispiaciuto
-Mi
dispiace piccola ma devo andare in laboratorio a controllare alcuni miei appunti
per la conferenza di domani .
-Non
fa niente papà – rispose Cassi – vai pure , so quanto è impostante il tuo
lavoro !
-Grazie
piccola – disse l’uomo bacandole la fronte – Ci vediamo domani sera .
Detto
questo l’uomo uscì di corsa di casa , salì in macchina mettendola in moto e si
diresse così al suo laboratorio ; Cassi si avvicinò pensierosa alla finestra
pensando a come erano diversi i suoi genitori per il semplice fatto che alla
sua mamma non era permesso lavorare a casa mentre il suo papà , che poteva ,
non vi riusciva a lavorare . Ma siccome dopo tutto lei era una bambina pratica
e decisa , soprattutto grazie all’educazione materna che gli era stata imposta
, mise da parte i suoi pensieri e , munita del suo squadernino , inizio a
svolgere i compiti che le aveva assegnato la sorella . Per prima cosa si mise a
ispezionare tutte le stanze della grande villa notando che in tutte prevalevano
sulle pareti , sui pavimenti e sui mobili colori chiari dalle tonalità pastello
; quando finì il suo giro di ispezione era quasi ora di cena quindi si diresse
nell’enorme sala da pranzo e si sedette al suo posto incominciando a consumare
il suo pasto . Dopo cena , con gran sorpresa dei domestici , andò in cucina e
seduta al tavolo si mise a consultare la lista della spesa che ogni giorno era
aggiornata da miss Pertynsoon che oltre a fare da balia alla bambina si
occupava della gestione della casa . La prima cosa che notò con suo grande stupore
era che tutti i calcoli erano tutti sbagliati e la seconda era che gli errori erano
tutti a vantaggio della governante .
-Che
cosa significa tutto questo ? – chiese la governante quando vide la bambina con
il squadernino di conti .
-Stavo
controllando i tuoi calcoli sulle spese effettuate – annuncio Cassi – Perché ho
deciso che dora in poi li controllerò io tutti i giorni .
-E
cos’è questa novità – disse inacidita la donna – i calcoli tu li devi fare a
scuola .
-La
maestra dice sempre che i calcoli non vanno fatti solo a scuola ma anche a casa
– e detto questo Cassi uscì dalla cucina tutta
impettita
lasciando miss Pertynsoon sconcertata .
Ora
credo propri che sia venuto il momento di parlare , per chiarire meglio le idee
sulla situazione , della storia della signora Ichigo Momomiya e del signor Ryan
Shirogane . Tanto per cominciare i due si erano conosciuti in circostanze
alquanto anormali nella capitale giapponese e all’inizio lei aveva provato un
moto di antipatia tanto che si era auto convinta che la cosa fosse reciproca ma
non lo era visto che il ragazzo era come dire innamorato ma non lo dava a veder
. Dopo molto tempo e varie avventure per qualche strano sconosciuto anche lei
iniziò a ricambiare il sentimento del ragazzo tanto che decise di seguirlo in
America , dove lui era nato , e di sposarlo , all’ epoca avevano
rispettivamente diciotto e ventuno anni . Fu lei stessa a progettare e arredare
la villa dove andarono
ad’
abitare ; faccio presente che il signor Shirogane oltre ad’ essere un
importante uomo d’ affari era anche un altrettanto importante scienziata e che
per questo aveva un laboratori piuttosto lontano dalla villa , per non avere
distrazioni . All’inizio la signora Ichigo lo aiutava nel suo lavoro ma quando nacquero
le due gemelle la cosa si fece seria . Il signore passava molto tempo lontano
da casa trascurando la moglie e le due figlie ma un giorno la donna non
sopportando più quella situazione litigò con il marito e alla fine decisero di divorziare
dividendo le due bambine . Insieme alla signora Ichigo e alla piccola Cassidy
se ne andò dalla villa l’anziana governante di casa , miss Parker , che aveva
dato ragione alla donna e aveva deciso di prendersi cura di lei e della bambina
. Allora il signore aveva deciso di ingaggiare una nuova governante che si
sarebbe presa cura della bimba rimasta e della grande villa , che comunque non
voleva vendere anche se lo legava ancor di più all’ex moglie . Da quel momento
divenne ogni anno che passava diventava sempre più famoso e più importante ma
sentiva , anche , sempre di più la mancanza di qualcosa ; intanto la signora
Ichigo si era trasferita a New York e aveva fatto carriera diventando
assistente del capo redattore di una famosa rivista americana ma ogni volta che
sui i vari giornali che abitualmente leggeva trovava notizie sul suo ex marito
le ritagliava e le riponeva con molta cura in un grosso album .
Ok !
La storia sta diventando incasinata allo stato puro … ma che ci voglio fare anch’io
sono così quindi le conseguenze si vedono anche nei lavori che faccio .
Ringraziamenti
:
Shana
: grazie mille per le tue recensioni … come vedi sei stata accontentata …
Felice ? Lo spero …. Mega saluti Aky
Super
Gaia : lo so la storia si fa sempre più interessante ma anche caotica … per le
ispirazione per questa storia si o preso un po’ dai loro film ma sopratutta dal
film preferito di mia sorella “ Genitori in trappola “ che è della disney … ricambio il bacio Aky
Kia91
: Sono contenta che ti piaccia … salutini Aky
Quando Ichigo portò Cassi , o forse bisogna dire Hali ,
nel suo appartamento nel quartiere artistico di New York “ SoHo e TriBeCa “
dovette subito a malincuore ritornare a lavoro lasciando la bimba da sola in
casa dicendole che sarebbe tornata il prima possibile e che per eventuali
problemi di chiamare l’anziana signora Karter . Dopo una rapida occhiata al
grazioso appartamento constatando : che era composto da due piani e che al
primo piano si trovavano il soggiorno , la cucina e una sala da pranzo e che al
secondo vi erano due camere da letto comunicanti , un bagno e un piccolo studio
e che tutte le stanze erano arredate in modo sobrio ma con gusto ; Hali prese
una corsettina e vi mise dentro il portamonete , le chiavi e il squadernino
uscì di casa chiudendo per bene l’appartamento con le chiavi . E così andò a
fare la spesa comprando la carne per il brodo dal macellaio alla fine della
strada e dopo esservi uscita inizio a consultare il suo squadernino nel
tentativo di capire dove si trovava la bottega della Signora Riber per comprare
il brodo , gli odori , la pastina e il sale . Ad un tratto sentì una mano
posarsi sulla sua spalla e d’istinto sobbalzò spaventata girandosi a guardare
la proprietaria di quella mano trovandosi di fronte una bambina della sua età
bionda e con gli occhi blu scuro che guardandola sconcertata le chiese
-Ma
sei pazza a fare i compiti per strada ? e poi oggi e vacanza !
Hali
la guardò altrettanto sconcertata cercando di capire quale compagna di classe fosse
perché di quello si doveva trattare ma poi le balenò per la mente un’ idea
geniale e prendendola a braccetto le disse
-Ciao
! Devo fare alcune commissioni dalla signora Riber , mi accompagni ?
-Ok
! – rispose l’altra con grande sollievo di Halinor che si fece pilotare ,
naturalmente senza che l’altra se ne rese minimamente
conto , alla bottega tanto agonizzata . La
proprietaria del negozio era molto contenta che Cassi fosse ritornata , ignara
che chi era entrata nel suo negozio era Hali , le chiese gentilmente come aveva
passato le vacanze e finita la spesa regalò alle due bambine un lecca lecca
ciascuno mandando i saluti alle loro mamme . Sentendo il cognome della madre
della bambina Hali si senti toglire un peso dallo stomaco e all’improvviso si
ricordò che la bimba si chiamava Dana e che Cassi le aveva detto che si era
arrabbiata con lei tre volte perché trattava sempre male le bambine più piccole
specialmente la piccola Hanny . Allora al momento dei saluti prendendo il
coraggio a quattro mani annunciò tutta impettita alla bambina
-Prima
che me ne dimentichi , cara Dana , devi sapere che mi sono arrabbiata con te
ben tre volte perché tratti male sempre le nostre compagne più piccole ,
specialmente la piccola Hanny , quindi se lo rifarai in mia presenza be non mi
arrabbierò soltanto ma… - e così dicendo fece il segno di uno schiaffo e senza
aspettare alcuna risposta si rigirò sui tacchi e se ne andò verso casa .
-Lo
vedremo Cassidy ! – gli urlò Dana , infuriata , con tutto il fiato che aveva
nei polmoni .
Hali
cucinava , con il grembiulino della mamma stretto in vita , correndo dai
fornelli a gas dove si trovavano le pentole al ripiano dove si trovava il
leggio con sopra il libro di cucina aperto alla pagina dove si trovava la
ricetta del brodo di carne . Alzando i coperchi controllava ciò che stava
cucinando e quando l’acqua iniziò a bollire traboccando dalla pentola si chiese
quant’ era una presa di sale e poi ancora si chiese dov’ era il formaggio
quando arrivò il momento di grattugiarlo e intanto alzava i coperchi , saliva
sulla sedia , controllava l’orologio e si chiedeva quando sarebbe stata pronta
la carne . Poi vide gli odori ancora sul tavolo quindi li prese e iniziò a
pulirli e a metterli nel brodo e iniziò a raschiare la carota con la matta paura
di tagliarsi le dita e tanti altri problemi che le fecero pensare che era
davvero difficile essere la sorella di Cassi . E quando Ichigo tornò a casa ,
tanca per il lavoro , non trovò la sua donnina di casa tutta sorridente ma una
creatura esausta con gli occhi e le guance arrossate nel pieno di una crisi di
piantoche appena fu entrata la invocò
disperata
-Mami
non mi sgridare !
-Perché
ti dovrei sgridare tesoro mio ? – chiese la donna sinceramente preoccupata dopo
essersi precipitata dalla bimba
asciugandogli
delicatamente le guance bagnate di lacrime sincere .
-Perché
credo di non saper più cucinare – disse quella disperata .
-Ma
piccola mia non si disimpara mica a cucinate – la rassicurò dolcemente la donna
.
Allora
prese la bimba in braccio e la fece sedere su una delle graziose sedie azzurre
che circondavano il tavolo da pranzo ben apparecchiato e si precipitò in cucina
a finire il lavoro della sua piccola figlia . Quando si sedette a tavola e
incominciarono a mangiare nel tentativo di consolare la figlia le disse
sorridendo dolcemente
-Sai
, in fin dei conti è buono !
-Davvero
! – esclamò la bambina stupita .
-Si
, perché lo hai fatto tu mettendoci tutto il tuo amore – disse la donna .
-Scusa
mami , ma non ho capito bene quello che vuoi dire – disse la bambina
sinceramente dispiaciuta .
-Vedi
amore mio – disse lei allungando la sua bella mano e accarezzando quella
piccola della bimba – Quando una persona a cui vuoi molto bene fa una cosa per
te mettendoci tutto l’amore che prova per te questa cosa come dire assume un
sapore e un’ aspetto diverso … bello , buono ma soprattutto speciale … hai
capito tesoro mio ?
-Si
mami , credo propri di aver capito – disse sorridendo la bambina .
-Comunque
non ti devi preoccupare tesoro – disse la donna serenamente .
-In
che senso non mi devo preoccupare ? – chiese curiosa la bimba .
-Nel
senso che dora in poi tornerò un po’ prima per insegnarti a cucinare – rispose
sorridendo la mamma .
-Davvero
? – chiese sorpresa ma allo stesso tempo Hali
-Si
, amor mio – disse la donna – E ritornerai brava come prima e forse anche di
più !
Dopo
cena sparecchiarono e misero i piatti nella lavastoviglie e dopo si misero
comode su uno dei due divani del soggiorno e Hali iniziò a raccontare alla
madre della vacanza passata omettendo i particolari che riguardavano la bambina
tanto uguale a lei .
Nel
fra tempo Cassi , che era stata vestita con uno dei più bei vestiti di Cassi ,
era seduta su una delle comode poltrone che ritrovavano nella sala conferenze
dell’istituto scientifico di Los Angeles e guardava ammirata suo padre mentre
era intento a illustrare le sue nuove ricerche ; anche se era ancora piccola
Cassi aveva compreso , anche se in una piccola parte , il discorso del padre e
ne era rimasta affascinata . In quel momento la porta della sala si aprì e fece
la sua entrata una bella signora sui ventitre anni con lunghi capelli biondo argento
e sottili occhi verdi che si andò a sedere proprio nella poltrona accanto a
quella di Cassi catturando l’attenzione della bambina .
Facendole
un cenno affettuoso cominciò a estrarre dalla sua borsa : un porta cipria , una
scatola di cioccolatini e tante altre cose che andò a posare sul tavolino che
si trovava fra le due poltrone ; quando la prima parte del discorso terminò e la
sala risuonò di fragorosi applausi il padre di Cassi si girò verso di lei e
fece un cenno con la mano sorridendo affettuosamente e allora la bimba ricambiò
il cenno salutando con la manina per poi accorgersi che anche la signora
accanto a lei stava facendo la stessa cosa a suo padre con sguardo altrettanto affettuoso
. Allora nella testa della bimba iniziarono un milione di domande del tipo : il
gesto del papà a chi era rivolto ? A lei o alla signorina ? Perché Hali non le
aveva detto niente al riguardo della donna ? Chi era ? Come mai gli dava tanta
confidenza ? Queste erano tutte domande a cui Cassi non sapeva rispondere tanto
che decise che il giorno dopo avrebbe mandato un messaggio alla sorella via mail
. In tanto la conferenza aveva ripreso a procedere e lei era così distratta dai
suoi pensieri che non se ne era accorta e avrebbe continuato così fino alla
fine se una voce mielosa non avesse attirato la sua attenzione spaventandola
-Vuoi
dei cioccolatini piccola ?
Ad’
attirare la sua attenzione era stata la signorina che pochi minuti prima aveva salutato
il suo papà , Cassi impaurita fece uno scomposto gesto di rifiuto scuotendo la
testa e involontariamente fece cascare la scatola di cioccolatini , che la
signorina le stava porgendo , sul pavimento .
-Scusi
, io non volevo .. non l’ho fatto apposta – balbettò sinceramente dispiaciuta e
tutta rossa in viso la bimba – Mi perdoni .
-Non
fa niente – la rassicurò la donna – E’ stata colpa mia che ti ho spaventato – e
detto questo spostò di nuovo l’attenzione verso il
Palco
dove il padre della bambina stava tenendo il discorso . Cassi rimase totalmente
sconcertata dal comportamento della signora e per tutta la serata se ne stette
sulle sue pensando e ripensando .
Intanto
nella casa di New York Hali chiacchierava allegramente con la madre accucciata
nell’ abbraccio materno su uno dei due divani bianchi ; la bambina non si era
mai sentita così bene come in quel momento , neanche con il suo papà , e la
mamma era stupita da quanto fosse diventata più estroversa la sua bambina
-Sai
piccola mia , sono veramente felice che tu ti sia trovata bene li a Green Park
! – gli disse realmente contenta la donna .
-Ne
sono felice mami ! – rispose tutta contenta la bambina poi notò una cosa che
prima , durante il suo giro d’ispezione , non aveva
notato
: nella stanza a canto , collegata a quella dove si trovavano in quel momento
da una semplice posta a vetri , si trovava accostato al muro uno splendido
pianoforte a muro di legno di ciliegio ; allora chiese alla sua mamma con
sguardo supplichevole
-Mami
! Suoni qualcosa al piano ?
-Va
bene amore mio – rispose dolcemente la donna accarezzando il viso della bimba
poi si alzarono e entrarono nella stanza accanto
dove
la donna si sedette al piano e la bimba si accomodò su un cuscino proprio
accanto allo strumento musicale . Una dolce melodia si diffuse per tutta la
casa accompagnata dalla dolce e chiara voce della donna che stava suonando il
piano forte ; l’aria era invasa dal suono candido delle note musicali e dalle
dolci e tristi parole della canzone :
“Stessa
storia , stesso posto , stesso bar
stessa
gente che vien dentro consuma e poi va
non
lo so che facci qui
esco
un po’
e
vedo i fari delle auto che mi
guardano
e sembrano chiedermi chi cerchiamo noi
Gli
anni d’ oro del grande Real
gli
anni di Happy days e di Ralph Malph
gli
anni delle immense compagnie
gli
anni in motorino sempre in due
gli
anni di che belli erano i film
gli
anni dei Roy Rogers come jeans
gli
anni di qualsiasi cosa fai
gli
anni del tranquillo siam qui noi
siam
qui noi
Stessa
storia , stesso posto , stesso bar
una
coppia che conosco che avrà la mia età
salutano
così
io
vedo
le fedi alle dita di due
che
porco giuda potrei essere io qualche anno fa
Gli
anni d’ oro del grande Real
gli
anni di Happy days e di Ralph Malph
gli
anni delle immense compagnie
gli
anni in motorino sempre in due
gli
anni di che belli erano i film
gli
anni dei Roy Rogers come jeans
gli
anni di qualsiasi cosa fai
gli
anni del tranquillo siam qui noi
siam
qui noi
siam
qui noi
Stessa
storia , stesso posto , stesso bar
stan
quasi chiudendo
poi
me ne andrò a casa mia
solo
lei
davanti
a me
cosa
vuoi
il
tempo passa per tutti lo sai
nessuno
in dietro lo riporterà neppure noi
Gli
anni d’ oro del grande Real
gli
anni di Happy days e di Ralph Malph
gli
anni delle immense compagnie
gli
anni in motorino sempre in due
gli
anni di che belli erano i film
gli
anni dei Roy Rogers come jeans
gli
anni di qualsiasi cosa fai
gli
anni del siam qui noi
siam
qui noi
siam
qui noi ……..”
Alla fine della musica Hali batteva energicamente le mani
una contro l’altra saltellando entusiasta prima su un piede e poi sull’altro
sul grande cuscino dove prima era seduta sotto lo sguardo divertito della madre
per poi dirle tutta eccitata
-Mami
sei stata fantastica !
-Grazie
amore – rispose dolcemente la madre prendendola in braccio sulle sue gambe –
Sai questa canzone è stata composta dal mio gruppo preferito tanto tempo fa
quando ero ancora piccola .
-Davvero
! – esclamo la piccola – E davvero bella !
-Hai
ragione piccola mia ! Infatti è la mia preferita ! – disse la madre
accarezzando affettuosamente i capelli della figlia .
-Mami
! Mi insegni a suonare il piano ? – chiese la piccola buttando le braccia
intorno al collo della mare e poggiando il suo visino
fra
i capelli della donna sentendo il profumo dolce di pesche appartenente alla
donna .
-Ma
tesoro ! – esclamò sconcertata la donna – Tu sai già suonare il piano !
Allora
la bambina sussultò per l’errore commesso ricordandosi che Cassi le aveva detto
che aveva imparato a suonare il piano dalla madre fin da piccola allora con
voce dispiaciuta tentò di recuperare l’errore dicendo alla donna
-Scusa
mami … ma credo di non saper più suonare .
-Oh
bambina mia non fa niente te lo insegnerò – disse accarezzando i capelli della
figlia per poi guardare l’ora e dirle dolcemente – Ma non oggi , che è tardi ,
domani inizieremo le nostre lezioni , d’accordo ?
-D’accordo
! – disse tutta eccitata la bambina .
-Bene
, e ora a letto che è tardi e domani inizia la scuola – Disse la mamma
alzandosi con in braccio Hali e dirigendosi verso le scale
che
conducevano alle camere da letto .
-Mami
? – la chiamò la bambina quando erano già sull’entrata della camera da letto .
-Si
? – chiese la donna fermandosi in prossimità della porta .
-Posso
dormire con te nel lettone ? – chiese speranzosa la piccola .
-Ok
– rispose dolcemente la donna girandosi e dirigendosi , sempre con la figli in
braccio , verso la sua camera da letto ; dopo aver adagiato la figlia nel
grande lettone e averle rimboccato le coperte le si sedette accanto e accarezzandole
una guancia le disse
-Ora
dormi e fa sogni d’ora .. io arrivo più tardi che devo finire di lavorare .. ok
?
-Ok
mami – detto questo Hali si tirò su con il busto e inizio a baciare la madre
poi si ridiscese e osservò la madre uscire dalla stanza accostando la porta e
andare a lavorare nel piccolo studio d’avanti alla stanza . Prima di addormentarsi la bimba osservò
attentamente la camera della madre studiando ogni suo più piccolo particolare :
le pareti rosa pesca , la grande finestra coperta dalle tendine color panna di
lino su cui erano cuciti con un filo rosso , all’estremità , strani simboli posta
davanti al lato in cui stava dormendo , l’ armadio a muro , con le ante scorrevoli
di vetro opaco , posto al lato opposto , la trapunta panna del letto sopra alle
lenzuola color pesca e quadretti posti sopra al comò in legno bianco posto
davanti al letto . Tutto in quella camera era così accogliente e immerso del
buon profumo materno che si addormentò subito tranquilla e ubriaca di sonno .
In
tanto a Los Angeles Cassi veniva messa a letto per la prima volta dalla burbera
miss Pertynsoon e quando la donna se ne fu andata si alzò furtiva dal grande
letto a baldacchino con le lenzuola celesti e la trapunta panna si diresse allo
scrittoio di legno color panna e accendendo il computer scrisse una mail alla
sorella che spedì subito . Quando tornò al letto osservo ben bene la stanza :
le pareti azzurrine con sopra i fregi stilizzati tratti dalle favole più famose
, la libreria a muro con sopra innumerevoli pupazzi e bambole di tutti i generi
posto davanti al lato destro del letto , la grande finestra con le graziose tende
panna e i ricami , che riprendevano i temi delle pareti , blu dal lato opposto
del letto , le mensole di legno panna con sopra ogni sorta di libri appese
sopra scrivania posta davanti al letto . Si ritrovò a pensare che in fondo
quella stanza stranamente assomigliava a quella sua a casa della mamma , e con
sua grande sorpresa iniziò a provare il desideri di trovarsi li in mezzo alle
sue cose con la porta accostata e i rumori soffocati provenienti dal piccolo
studio dove la madre ancora lavorava . Con questi pensieri si addormentò
sognando la sua mamma seduta al pianoforte mentre suonava una dolce melodia in
onore suo e della sorella .
Ed’
anche questo è andato ! Allora preciso una cosa : la storia è ispirata
lievemente e se dico lievemente è lievemente al film della disney “ Genitori in
trappola “ di cui ho visto solo degli spezzoni e forse ho preso qualcosina dai
film delle gemelle Olsen punto poi tutto il resto e di saccoccia mia .
E dopo questa sfuriata vi prego di scusarmi ma sapete al mondo ci sono persone
che prima ti fanno un complimento e poi ti accusano di plagio e di conseguenza di
poca fantasia per non dire nulla .
Risposte
:
Shana
: sto iniziando ad’ adorarti … spero che tu sia contenta visto che il capitolo
è più lungo dei precedenti … mi fa sempre piacere
leggere le tue recensioni le trovo
davvero simpatiche e ti dico anche che se la governante assomiglia al tuo prof
di mate be per
me assomiglia al mio prof di
filosofia ! ( solo che qui è una donna ma nella realtà è un’ uomo ) … augurosi iper
ritardati
Kiss Kiss Aky
Kashia
: pensa e rifletti prima di giudicare … comunque grazi per il complimento .
Da
quel giorno e da quella notte passati fra gente sconosciuta e soprattutto in un
luogo sconosciuto erano passate settimane ; settimane in cui in ogni attimo ,
in ogni incontro , ad ogni coincidenza le bambine correvano il rischio di
essere scoperte ma per loro grande fortuna così non fu . Tutto era andato bene
: Hali aveva imparato “ di nuovo “ a cucinare e a suonare il pianoforte grazie
alle lezioni di recupero impartite dalla mamma , le sue insegnanti di New York
l’avevano trovata , dal suo ritorno dalle vacanze , meno diligente , meno
ordinata e meno attenta ma comunque sempre molto intelligente e in compenso più
vivace e più “ pronta “ . Le colleghe di Los Angeles non erano affatto
contrariate del fatto che la figlia del signor Shirogane era diventata più
attenta e ordinata oltre che meno scalmanata . Effettivamente anche miss
Pertinsoon era diventata un’ altra : era forse disonesta , pigra e disordinata
perché nella villa mancava l’ occhio sempre vigile e attento che tutto vede e
tutto sa ? Questa domanda ronzava spesso per le menti dei domestici di Villa
Shirogane che da quando era tornata a casa la figlia del padrone avevano notato
un grande cambiamento nella burbera governante . Cassidy infatti aveva convinto
il padre ad’ affidare a lei i soldi per la cura della casa e non più alla
signora Pertynsson e ogni volta i domestici trovavano abbastanza buffo vedere
l’ anziana governante bussare alla porta della camera della bambina ed entrarvi
per farsi dare i soldi per le varie spese riferendo a cosa servivano mentre la
bimba faceva un breve calcolo dei soldi necessari per poi estrarli da un
cofanetto , che teneva sempre sul suo scrittoio , e porgerle i soldi alla donna
per poi annotare il tutto su un squadernino che portava sempre con sé . Persino
il padre era rimasto sbalordito dal calo delle spese e specialmente che anche
dando meno soldi si potevano trovare fiori freschi su tutti i vari tavoli e
tavolini della villa rendendola ai suoi occhi più accogliente e dandogli
l’impressione che in casa ci fosse di nuovo una donna , non una bambina , a
occuparsi della gestione di essa . Da un po’ di tempo l’uomo passava più tempo
nella sua grande villa con la sua bambina e se ne erano accorti tutti persino
la signorina Clarissa , quella dei cioccolatini , che quel giorno era andata al
laboratorio dell’ uomo e aveva chiesto spiegazioni
-Sai
– rispose lui tranquillamente – Ultimamente mi fa piacere tornare a casaHalinor quando ritorno è sempre molto felice
e mi
chiede sempre del mio lavoro , cosa che prima
non faceva mai .
-Non
capisco cosa tu voglia dire – aveva dichiarato inarcando un sopracciglio .
-Adesso
le do lezioni di chimica e biologia e in un certo senso mi diverto – aveva
risposto l’uomo sorridendo al solo pensiero .
-Credevo
che fossi un’ imprenditore e uno scienziata – aveva detto sprezzante la donna –
Non un’ insegnante per bambine .
Un
tempo nessuno si sarebbe mai permesso di rivolgersi così a quell’ uomo per la
troppa paura delle conseguenze ma ora quello stesso uomo rideva di gusto
esclamando
-Non
lavoravo così bene da diverso tempo ormai !
-E
se mi è lecito sapere – chiese interessata la donna – A cosa stai lavorando ?
-A
un vecchio progetto – disse l’uomo smettendo improvvisamente di ridere e
diventando di colpo triste .
Come
a Los Angeles le cose erano cambiate anche a New York era successa la stessa
cosa tanto che in quel momento la madre di Hali ne stava discutendo con due sue
amiche in un dei tanti caffè di classe che si trovavano a Lower Manhattan
-E
da un po’ di tempo che te lo volevo chiedere Ichigo-chan – aveva iniziato a
dire una giovane donna dai capelli corvino e gli occhi
neri
vestita con vestiti costosi all’altrettanto giovane madre – Come sta
Cassidy-chan ?
-Mina
devi sapere che Cassi è cambiata molto durante quest’ estate – aveva dichiarato
la donna .
-In
che senso ? – questa volta a parlare , precedendo l’altra , era stata una donna
con lunghi capelli corvini dai riflessi viola e sottili
occhi
neri sfumati , anch’essi , di viola .
-Nel senso , Pam , che da quando è tornata ho l’ impressione che sia
un’altra – aveva iniziato a spiegare l’ interpellata – All’inizio non sapeva
più ne cucinare ne suonareil piano ma
in compenso è tornata più vivace .
-E
allora dove è il problema – chiese Mina esasperata dalle preoccupazioni dell’
amica .
-Non
è questo il problema ! –aveva affermato la donna .
-E
allora dove diamine vedi il problema ! – aveva chiesto , di nuovo , esasperata
Mina .
-Oggi
sono dovuta andare a parlare con la sua insegnante – aveva risposto Ichigo .
-E
allora ? – questa volta fu Pam a chiedere , con voce neutrale , il motivo di
tanta agitazione .
-Mi
ha convocata ! – aveva detto quasi in un sussurro la donna .
-COSA
? – chiesero strabiliate e all’ unisono le due .
-Avete
capito bene – incominciò a dire la donna – Mi ha detto che è preoccupata per
Cassi perché non è più attenta e ordinata come prima .
-E
allora non vedo dove è il problema – aveva annunciato perplessa Mina .
-Anch’io
gli e lo detto – incominciò a dire Ichigo – Anzi gli ho proprio detto che
preferisco come è ora mia figlia a come era prima ma poi lei se ne uscita con
il fatto che era già la tersa volta che la metteva in punizione per aver preso
a ceffoni una compagna di classe che tra l’ al…
-Scusa
un momento – intervenne realmente sconcertata Pam esprimendo anche il pensiero
dell’ altra – Ha preso a schiaffi una compagna di classe ?
-Proprio così , ma la bambina se lo meritava –
aveva detto la donna per poi sorseggiare dalla sua tazzina un sorso di te ai
lamponi .
-In
che senso ? – chiese sgomenta Mina .
-Nel
senso che se lo meritava – aveva ribattuto la donna .
-Si
abbiamo capito – aveva detto Pam – ma non capiamo il motivo per cui se lo
meritava .
-Quella
bambina è una vipera isoportabile – aveva iniziato a spiegare Ichigo – Da
quello che mi ha raccontato mia figlia martorizza sempre le compagne più
piccole per il puro piacere di farlo .
-Allora
ha fatto bene – aveva dichiarato altezzosa Mina .
-Lo
hai fatto presente all’ insegnante ? – chiese curiosa Pam .
-Certo
– aveva risposto la donna – E lei si è scusata dicendomi che non lo sapeva e
che Cassi non gli è lo aveva mai detto ogni volta che l’aveva messa in
punizione .
-Tipico
– aveva detto Mina – Tutta sua madre !
-Comunque
non vedo quale è il motivo delle tue preoccupazioni – aveva detto
tranquillamente Pam .
-Non
è che io sono preoccupata anzi ne sono sollevata perché finalmente vedo davanti
a me una bambina e non una donna in
miniatura
ma… - aveva incominciato a spiegare Ichigo quando la mano di Pam le si posò
sulla sua interrompendola per poi rassicurarla con un dolce sorriso che non le
si addiceva e dirle dolcemente
-Ichigo
rilassati ! Non ti preoccupare è tutto a posto , vedi devi essere soltanto
felice che tua figli sia riuscita a essere finalmente una bambina spensierata ,
per essere e comportarsi da donna avrà tutto il tempo che vuole ma ora lascia
che si comporti da bambina perché in fondo lo è ancora e non lo sarà ancora a
lungo .
-Ha
ragione Pam ! Vedrai che le cose si sistemeranno e poi ce ancora molto tempo
perché cresca – aveva detto dolcemente Mina .
-Avete
ragione – disse sorridendo Ichigo –Diamo il tempo al tempo e poi sarà Dio a
decidere il nostro e il suo futuro .
Quando
quella domenica mattina Hali si svegliò sentì rumori soffocati di pentole e
piatti in movimento insieme a un delizioso profumino provenire dalla cucina al
piano di sotto allo scendendo dal letto a piedi nudi si diresse nel luogo da
cui provenivano quei rumori . Con sua gran sorpresa trovò la madre a trafficare
con i fornelli che appena la vide esclamò contenta
-Buongiorno
amore mio ! Dormito bene ?
-Si
mami .- rispose la bimba con voce impastata dal sonno stropicciandosi i grandi
occhi color del ghiaccio .
-Su
sbrigati a fare colazione e po’ vai a prepararti che oggi si esce ! – esclamò tutta
contenta la madre .
-Usciamo
! – esclamò eccitata la bambina – E dove andiamo ?
-Sai
mi sono accorta che conosciamo davvero poco della nostra città e quindi perché non
approfittare di una bella giornata di sole come questa e uscire a visitarla ?
Non trovi sia un ottima idea ?
-Si
mami , non vedo l’ora – disse la bambina e così dicendo inizio a divorare la
sua colazione e dopo corse a vestirsi mentre la
madre
metteva a posto la cucina ; alle undici erano già fuori passeggiando per i caratteristici
viali etnici del Lower East Side passando da un negozio all’altro dove
pranzarono in un allettante ristorantino italiano . Il pomeriggio lo passarono
passeggiando per i viali alberati di Central Park dove la bambina seppe dalla
madre che era stato creato nel 1858 da Frederik Law e da Calvert Vaux e che all’inizio
era composto principalmente da cave , allevamenti di maiali , paludi e baracche
abusive ma ora era diventato uno splendido ambiente naturale composto da
colline , prati piantumati con oltre 500.000 alberi e arbusti . Seppe che nel
corso degli anni si era arricchito di aree di gioco e zone destinate a ogni
sorta di passatempo ; e alla fine della giornata la madre condusse la figlia a
Ellis Island e le disse con estrema dolcezza
-Sai
bambina mia che più della metà della popolazione americana può far risalire le
sue origini da questo posto ?
-Davvero
mammina ? – chiese tutta curiosa la bimba .
-Si
, sai tra il 1892 e il 1954 questo posto fu il maggior punto di sbarco ,
accoglienza e smistamento degli immigrati provenienti da tutto il pianeta e attraverso
questi cancelli passarono più di 12 milioni di persone , fu la più grande
ondata di immigrati del mondo . Oggi è un museo nazionale dove , come puoi
vedere con i tuoi occhi , la storia è trattata con l’ ausilio di fotografie d’epoca
, dalla voce dei protagonisti e attraverso uno speciale database elettronico si
possono rintracciare i propri antenati .
-Che
bello ! ma tu come fai a sapere tutte queste cose ?
-Una
volta ci sono venuta con tuo padre e fu lui a dirmi queste cose – disse tristemente
la donna facendo cadere il discorso sul nascere . Dopo che ebbero cenato in un
ristorantino vicino casa rientrarono nel loro appartamento e stanche andarono
subito a letto dove caddero in un sonno profondo .
Quella
domenica mattina Cassidy si era svegliata piuttosto tardi rispetto alle sue
abitudini e con in dosso una semplice camicia da notte di lino bianca ricamata
in fondo con un filo azzurro che disegnava piccoli coniglietti e vagava senza
meta per la villa . Dopo aver vagato per una buona mezzora lungo il piano terra
si trovò in un corridoio dove non era mai stata ; un po’ per curiosità un po’
perché sentiva di doverlo fare iniziò a percorrerlo e osservandosi intorno fu
colpita dalla maestosità e dalla ricchezzadi particolari che risaltavano in quel corridoi rendendolo unico e
magico : le pareti erano inesistenti poiché in entrambi i lati si estendevano
fino al soffitto splendide vetrate trasparenti che permettevano di vedere lo
splendido giardino all’esterno inframmezzate da bellissime colonne di marmo
bianco i cui capitelli erano decorati con gigli e rose , il soffitto era
composto da tante volte a crociera su cui vi erano scolpite ninfe , fate e
tante altre creature magiche in marmo bianco che risaltava sullo sfondo azzurro
celo , il pavimento era in marmo bianca forse di Carrara si disse mentalmente
la bambina , in mezzo al pavimento passava un lungo e morbido tappeto bianco
come la neve ai cui lati vi erano disegnati simboli celtici in oro giallo , rosso
e bianco . Quando arrivò alla fine del corridoio notò che non esisteva nessuna
porta ma solo un’ unico immenso arco in marmo bianco i cui capitelli
riprendevano la fantasia dei precedenti ; esso introduceva a un immenso
solarium circolare pieno dei più svariati tipi di fiori e al centro vi era un
maestoso albero della vita di cui una parte di rami in un modo ignoto uscivano
all’ esterno , al centro si trovava una candida fontana decorati di statue di
serene nella vasca basse e di belle ninfe in quella superiore , ma una cosa
catturò l’attenzione della bimba : un ‘insenatura era percorsa da un muretto
basso di marmo , con su scolpite figure di fate e ninfe in festa , adibito a
divano con sopra enormi cuscini bianchi ricamati con colori pastello , davanti
a esso vi era un tavolino la cui base era anch’essa in marmo bianco scolpito in
modo da assumere le sembianze di una splendida quercia spoglia e sopra i rami
superiori era posata un’ unica lastra di cristallo . Cassi si guardava intorno
stupefatta da quel grande splendore chiedendosi chi era quella mente illuminata
che aveva progettato una simile meraviglia ; poi la bimba sentì qualcosa
sfiorarle le gambe e per lo spavento sobbalzò e abbasso lo sguardo per vedere
cosa era stato e con sua grande meraviglia vide un gatto , dalla razza
sconosciuta , con il pelo totalmente nero e due grandi occhi color dello
smeraldo
-E
tu chi sei ? – chiese la bambina al gatto abbassandosi per accarezzarlo ; nel
fare quel gesto notò che il micio portava al collo un
nastro
rosso che sul davanti aveva un campanellino d’ oro rosso poi notò anche che
all’estremità del nastro vi era ricamato un nome
-Tinka
! – esclamò la bambina leggendo il nome – Che bel nome ! Ma chi sa chi è il tuo
padrone .
Ad
un tratto con scatto felino la gattina scappò dalle sue sparendo dietro
all’insenatura dove era posto il divano
-Aspetta
! dove stai andando ? – la richiamò Cassidy iniziando a seguirla ma quando
arrivo dietro l’insenatura rimase sbalordita : infatti la gattina l’aveva
condotta in un ulteriore insenatura dove al cento si trovava uno splendido
pianoforte bianco legno bianco con le incisioni in oro circondato da mucchi di
cuscini uguali a quelli che si trovavano sul divano e su uno di essi si era
acciambellata la micina. La bambina si avvicinò al pianoforte sfiorando i
candidi tasti in avorio poi il suo sguardo cadde su una piccola incisione al
lato inferiore quindi vi si inginocchiò davanti e avvicinò il viso ad ‘essa per
leggere meglio
-I.M.
! Ma allora questo è il piano forte della mamma !
Allora
si alzò e si sedette sulla morbida seggiola , rivestita di morbido tessuto
bianco , davanti al piano e con un po’ di esitazione iniziò a suonare una dolce
melodia che ben presto fu accompagnata dalla sua dolce voce :
“Ascolta
il rumoredelle onde del mare
ed
il canto notturno
dei
mille pensieri dell’ umanità
che
riposa dopo il traffico di questo giorno
e
di sera s’ incanta davanti al tramonto
che
il sole le dà .
Respira
e da un soffio di vento raccogli
Il
profumo dei fiori che hanno chiesto
Che
un po’ di umiltà .
E
se vuoi puoi cantare e cantare che hai voglia di dare ,
e
cantare che ancora nascosta può esistere la felicità .
Perché
la vuoi , perché tu puoi
Riconquistare
un sorriso ,
e
puoi giocare e puoi sperare che ti hanno detto bugie
se
han raccontato che l’ hanno uccisa ,
che
han calpestato la gioia ,
perché
la gioia , perché la gioia ,
perché
la gioia è con me !
E
magari fosse un attimo vivila , ti prego , e magari a
Denti
stretti non farla morire ,
anche
immersa nel frastuono tu falla sentire ,
hai
bisogno di gioia come me ! la la la la la …
Ancora
, è già tardi ma rimane ancora
per
poter gustare ancora per poco
quest’
aria scoperta stasera ,
e
domani ritorna tra la gente che corre e dispera ,
tu
saprai che nascosta nel cuore può esistere la felicità …”
Le
ultime note si dispersero nell’aria e insieme ad’ esse la bimba udì il suono di
battiti di mani che la fece voltare verso il punto da cui proveniva quell’
applauso trovandosi a fissare un uomo sui trentotto anni dai lunghi capelli
castani legati in una coda bassa .
-Sei
proprio brava a suonare il piano ! – disse l’uomo avvicinandosi alla bambina .
-Davvero
zio Kyle ? – aveva chiesto timidamente e con te guance tutte rosse Cassi .
-Si
, ma posso sapere chi ti ha insegnato a suonarlo ? – chiese curioso l’uomo .
-Me
lo ha insegnato una mia amica alla casa vacanze – mentì spudoratamente la bimba
.
-Allora
fagli i miei complimenti se la senti perché è stata un’ ottima insegnante
-Lo
farò ! – esclamò contenta Cassi per averla scampata – Ti posso fare una domanda
zio ?
-Certo
piccola – disse l’uomo sorridendole dolcemente .
-Chi
ha progettato questo posto meraviglioso ? – chiese innocentemente la bimba .
-Forse
è meglio se facciamo una passeggiata all’esterno – disse l’uomo con una calma
innaturale – Ti va ?
-Va
bene !
Era
da un po’ che stavano passeggiando per il giardino della grande villa ma
nessuno osava parlare fino a quando l’uomo ruppe il silenzio
-Hali
, tuo padre ti ha mai detto chi ha progettato e arredato la villa ?
-No
– rispose dubbiosa la bimba – Perché è la stessa persona che ha progettato quel
posto da favola ?
-Proprio
Così ! – rispose tristemente l’ uomo – E …
-Si
zio ? – chiese la bambina più curiosa – Chi è stato ?
-E’
stata tua madre – fu la triste risposta dell’ uomo .
-La
mia mamma , è stata lei a concepire tutto questo – chiese meravigliata la
bambina .
-Si
– rispose l’uomo – E fu proprio il tuo papà a incaricarla .
-Davvero
? – esclamò sempre più sorpresa Cassi – Allora si dovevano amare ancora molto !
-Si
– disse l’uomo sorridendo dolcemente – Lui l’adorava e credo che …
-Si
zio – chiese la bimba .
-Oh
niente … ero sovra pensiero – disse in fretta l’uomo .
Cassi
non si fece convincere dalle parole dell’ uomo ma decise di non insistere
quindi continuò a camminare a fianco dell’uomo fino a quando la sua attenzione
fu catturata da una graziosa casetta nascosta fra gli alberi del giardino
allora chiese esitante allo zio indicando l’abitazione
-Zio
Kyle ma cosa c’ è li ?
-Ah
quella ! – esclamò l’ uomo – Un tempo tuo padre la usava come laboratorio ma
poi quando sei nata tu a deciso di trasferirlo da un‘ altra parte .
-Davvero
? – chiese curiosa la bimba .
-Si
, sai quando era ancora quella la sua funzione tua madre lo aiutava nelle
ricerche .
-Ma
come mai lo ha trasferito da un’ altra parte ?
-Vedi
quando era piccolo i suoi genitori morirono in un incidente che era avvenuto
nel laboratorio che si trovava nei sotterranei della casa – aveva incominciato
a raccontare esitante l’uomo – Quindi quando sei nata a deciso di spostarlo per
il tuo bene .
-Ma
può ancora funzionare ? – chiese indagatrice la bimba .
-Se
messo apposto si – rispose l’uomo pensoso – Perché me lo chiedi ?
-No
, niente era solo curiosità – e così detto fu chiuso il discorso .
Intanto
il signor Shirogane era nel suo studio e aveva ricevuto visite precisamente una
visita femminile infatti la signorina Clarissa doveva “ per caso “ fare delle
commissioni in quella zona e aveva pensato di fare un salto da Ryan ; l’uomo
scocciato aveva messo da parte i dati che stava studiandoe si era messo a chiacchierare con Clarissa
trovando presto la compagnia di quella piacevole . La signorina Clarissa sapeva
quello che voleva e lei voleva a tutti i costi sposare Ryan perché lui era
ricco , famoso , potente e le piaceva ; anche se l’uomo in quel momento non
voleva risposarsi lei gli e lo avrebbe detto a suo tempo e alla fine lui
avrebbe creduto che l’idea era sua . L’unico ostacolo che le si presentava
davanti era quella piccola timida birbante della figlia ma lei sapeva già che
dopo aver dato all’uomo uno o due figli le cose si sarebbero aggiustate a suo
favore ma i suoi pensieri furono interrotti dal suono del campanello così vide
Rayan alzarsi e andare ad’ aprire la porta e come per magia pochi minuti dopo
apparve Cassi , seguita dal padre , con un grosso mazzo di rose gialle in
mano
-Papi
ho portato dei fiori freschi – dicendo questo la bimba si diresse verso la
cucina e l’uomo ritorno a occupare il proprio posto
davanti
alla donna che gli si rivolse con voce ironica
-Sai
quando sei con tua figlia sembri quasi un bambino troppo cresciuto .
A
quell’ affermazione l’ uomo rise di cuore poi tra una risata e l’altra disse
alla donna
-Sai
ultimamente è diventata così ordinata e precisa che tutto quello che fa lo fa
bene quindi non le si può rimproverare proprio nulla!
In
quel momento la bambina entrò nella stanza reggendo saldamente con le mani uno
splendido vaso cinese con all’ interno le rose che aveva portato e muovendosi
molto lentamente arrivò al tavolo dove si trovavano suo padre e la signorina e
con molta delicatezza lo posò al centro poi rivolgendosi al padre annunciò
-Preparo
subito il caffè ! Dobbiamo offrire qualcosa alla tua ospite .
La
signorina Clarissa lanciò un occhiata basita a Rayan pensando che era stata una
sciocca a ritenere quella piccola birbante timida anzi era tutt’ altro ; dopo
poco Cassi riapparve con il caffè , lo zucchero e il latte e dava padroncina di
casa chiese a entrambi quanto zucchero volessero nel loro caffè e se ci
volevano anche un goccio di latte poi dichiarò
-In
onore della tua ospite prenderò anch’io un sorso di caffè .
-Quanto
latte signorina ? – chiese il padre versando da buon cavaliere un po’ di caffè
nella tazzina della bimba .
-Meta
e meta , signore ?
-Agli
ordini signorina ! – disse scherzosamente il padre porgendo la tazzina alla
bambina – Prego !
-Grazie
, signore !
Nella
stanza cadde un sonoro silenzio che fu rotto solo quando Cassi decise di aprire
la conversazione
-Sai
papà , oggi è venuto a trovarmi lo zio Kyle .
-Davvero
? – chiese sinceramente interessato l’uomo – E cosa avete fatto ?
-Abbiamo
fatto una passeggiata in giardino e parlato –
-E
di cosa ?
-Della
mamma – disse tranquillamente la bambina .
-Cosa
? – chiese l’uomo cercando di non strozzarsi .
-Mi
ha detto che è stata la mamma ha progettare e arredare l’ intera villa e poi mi
ha mostrato il tuo ex laboratorio .
-Come
mai ti ha mostrato il mio ex laboratorio ? – chiese l’uomo sempre più serio .
-Stavamo
passeggiando e io lo ho notato e gli ho chiesto cosa era – disse con non
curanza la bambina facendo cadere li il discorso ;
intanto
la signorina Clarissa aveva ascoltato attentamente la conversazione e l’ aveva
interpretata come una sfida nei suoi confronti da parte della bambina che lei
accettò .
-Papà
! – chiese timidamente come se la domanda che stava per formulare gli era
venuta lì sul momento .
-Si
tesoro
-Senti
ma non sarebbe la stessa cosa se spostassi lo studio nella sua ex sede ?
-Cosa
? – chiese esterrefatta l’uomo alla figlia .
-Be
sai , se il tuo laboratorio fossili saresti più vicino a me ma saresti anche
solo come vuoi tu e potresti pranzare e cenare con me , nessuno ti
disturberebbe e poi se ti sentirai solo ti basterà attraversare il giardino ed
entrare dentro la villa – disse speranzosa Cassi facendo gli occhi languidi .
-Oh
! Ma come si è fatto tardi devo proprio andare ! – esclamò all’improvviso la
signorina Clarissa alzandosi e facendosi accompagnare alla porta dall’uomo
mentre la bambina andava in cucina a lavare le tazzine poi sull’ uscio si
rivolse ironicamente all’uomo
-Allora
stasera ci vediamo ?
-Perché
me lo chiedi se sai già la risposta – chiese l’uomo .
-Perché
non so se avrai tempo visto che forse starai traslocando .
L’uomo
rise
-Ride
bene chi ride ultimo mio caro – disse con tono di chi la sa lunga la donna –
Conoscendo tua figlia avrà già organizzato il
trasloco – detto questo se ne andò senza aspettare
alcuna risposta ; l’uomo dopo aver chiuso la porta si girò e notò la figli con
il
cappottino
di camoscio chiaro già in dosso che porgendogli la mano in segno di saluto e
sorridendo dolcemente gli disse
-Ciao
papà !
-Ciao
.
-Vieni
a casa per cena .
-No
– disse serio l’uomo senza stringere la manina della bimba – ascolta Hali , a
me non piacciono le persone che si rompono il capo per me specialmente se si
tratta della mia unica figlia , capito ?
-Si
papà – rispose quieta e sommessa la bambina continuando a porgergli la mano che
il padre strinse e nel fare quel gesto si accorse che la sua piccola aveva gli
occhi pieni di pianto ma non disse nulla e la lasciò uscire poi passandosi la
mano sui capelli pensò che era riuscito a far piangere ancora una persona a cui
teneva di più al mondo ma si diresse comunque al suo computer e comunque lo
accese e quando servì la password la inserì : Mew Berry .
Erano
passate settimane da quell’incontro e la signorina Clarissa non aveva scordato
la scena che si era svolta davanti ai suoi occhi nel laboratorio del signor
Shirogame e da allora aveva iniziato a lanciare piccole e invisibili , ma
indelebili , sfrecciatine al cuore dell’uomo con ottimi risultati a suo parere
visto che una mattina l’uomo le aveva detto bruscamente
-Voglio
che tu diventi mia moglie .
-Allora
stasera mi vestirò bene e andrò in villa da tua figlia a chiederle il permesso
di sposarti – aveva detto la donna in tono
canzonatorio
colpendo l’uomo con un’altra freccia al cuore ma questa volta era la punta
avvelenata .
Come
ogni pomeriggio da un po’ di tempo Cassi , con in braccio la gattina che oramai
la considerava una sua temporanea nuova padrona , e lo zio Kyle stavano
passeggiando in giardino ma quel giorno la bimba era imbronciata come non mai
allora l’uomo le chiese
-Cosai
oggi piccolina ?
-No
, sto bene zio ! – esclamò la bimba cercando di sorridere .
-Ne
sei sicura ? – insistette l’uomo .
-Si
zio ne sono sicura .
-Ok
, ma se ne hai bisogno sappi che puoi contare su di me – disse dolcemente
l’uomo dandole un bacio sulla guancia andandosene
e
lasciando sola la bambina con i suoi pensieri .
Quella
sera quando Rayan entrò nella stanza della figlia si stupì a vedere la figlia
giocare allegramente con una piccola gattina nera che conosceva bene , fin
troppo bene per i suoi gusti , che crede scomparsa da innumerevoli anni o
almeno a lui non si mostrava mai come se avesse un senso di ripudio verso di
lui assoluto soprattutto da quando lei se ne era andata . Vedendo quella scena
gli tornò alla mente un vecchio ricordo che credeva sotterrato nei meandri del
suo animo ormai da tempo rivide come in un flash una ragazza di poco più di
diciannove anni dai lunghi capelli ramati e un morbido vestito di lino bianco
giocare affettuosamente con una piccolissima pallina di pelo nero con al collo
un nastro rosso . poi si riscosse e bussando leggermente alla porta attiro
l’attenzione della bambina e della gatta su di se e come di consueto la gatta
gli soffiò e poi corse a nascondersi sotto il letto mentre la bimba gli correva
in contro esclamando al settimo celo
-Papà
! Sei tornato !
-Ciao
tesoro .
-Sei
venuto per cenare con me ? – chiese speranzosa la bimba .
-No
, tesoro – cominciò a dire l’uomo –sono venuto perché ti devo parlare .
-Di
cosa papà ? – chiese curiosa Cassi .
-Vedi
piccola mia , ormai sono sette anni che sono solo .
-Non
è vero tu hai me – intervenne eroicamente la bimba .
-Ma
a me non basta quindi o deciso che mi risposerò con Clarissa – annunciò l’uomo
seriamente .
-No
! Non puoi ! – disse disperata Cassi .
-Invece
si che posso , vedrai che starai bene con lei come madre .
-Ma
io non voglio un’altra mamma mi basta già la mia ! – gridò la bambina inferendo
un duro colpo all’uomo .
-Ma
lei non è qui quindi sposerò Clarissa che ti piaccia o no – detto questo uscì
dalla stanza incurante delle grida della figlia .
Quando
Cassidy fu totalmente ripresa dallo stordimento iniziale dimostrò che anche
nella disperazione riusciva a conservare e dimostrare il senso pratico di cui
era da sempre dotata ; di corsa scese dalle scale e andò in cucina dove chiese
gentilmente all’autista di preparare la macchina perché doveva uscire e gli
diede anche l’indirizzo del posto ringraziando mentalmente il padre per averle
detto dove abitava la signorina Clarissa .
Una
cameriera entrò nella bella camera da letto di Clarissa e sorridendo le annunciò
-Signorina
una bambina chiede di lei .
La
donna aveva appena finito di dare la lacca alle sue unghie e sventolando le mani
in aria per permettere allo smalto di asciugarsi il più in fretta possibile
domandò alla domestica
-Una
bambina ?
-Si
dice di chiamarsi Halinor !
-Ah
! – esclamò sorpresa la donna – Falla entrare .
La
cameriera ubbidiente sparì permettendo alla donna di alzarsi e rimirarsi allo
specchio sorridendo diabolicamente per poi celarlo quando la bimba fu entrata
nella stanza e con voce falsamente dolce disse alla domestica
-Prepara
subito della cioccolata e poi portaci dei biscotti – poi rivolgendosi Hali le
disse ancora più smeliata – E’ stato davvero carino da parte tua venirmi a
trovare ! Oh ma guarda come sono distratta ! Avrei dovuto invitarti qui da
molto tempo ! vuoi toglierti il capotto?
-No
, grazie comunque ma non mi devo fermare a lungo – disse la bimba con un
innaturale voce fredda lanciando taglienti sguardi
alla
donna che ne fu stupita ma non ci badò più di tanto .
-Ah
ma spero che avrai almeno il tempo di sederti – disse la donna acidamente
togliendosi la maschera da donna dolce e benevola .
La
bimba si sedette sull’orlo della sedia continuando a guardare la donna che
iniziava a credere che la situazione stava diventando surreale ma doveva
resistere perché stavano giocando a un gioco che lei voleva assolutamente
vincere .
-Passavi
qui per caso ?
-No
, sono venuta qui per parlarti .
-E
di cosa ? Su parla sono tutta orecchi !
-Mio
padre a detto che vi sposerete .
-Ah
! Come girano in fretta le notizie non trovi ? Ebbene ben presto io diverrò la
tua nuova madre , non sei contenta ? – disse quella
falsamente
entusiasta .
-Tu
non sposerai mai mio padre ! E non sarai mai mia madre ! – disse la bambina con
voce bassa e tagliente .
-Ah
, davvero e chi me lo impedirà ? Tu per caso ? Ma non farmi ridere ! – disse la
donna acidamente .
-Si
!
-Questo
è troppo ! Sai cosa farò appena sarò sposata con tuo padre ? Ristrutturerò la
villa che la tua adorata madre a amorevolmente concepite così da far sparire
ogni singola traccia del passaggio di quella sgualdrina ! – inveì infuriata la
donna .
-NON
PARLI COSI’ DI MIA MADRE ! – urlò la piccola per poi uscire sgarbatamente dalla
stanza .
Quella
sera il padrone di casa non sarebbe tornato in villa perché doveva riguardare
alcuni suoi appunti quindi Cassi cenò da sola ma non tocco casi nulla di quelle
squisite pietanze che si trovavano nel suo piatto allora sinceramente
preoccupata miss Pertynsoon le chiese
-Piccola
cosa hai ? Tutto bene ?
-Si
, non ti preoccupare sono un po … - ma la frase non la finì mai perché in quel
preciso momento svenne cadendo sul pavimento
allora
l’anziana governante le si avvicinò posandole una mano in fronte per poi
esclamare preoccupata
-Oh
santo celo ma tu hai la febbre ! Presto chiamate un medico ! – poi con molta
cura la portò nella sua camera da letto adagiandola
sul
letto la coprì con le candide coperte poi corse subito a chiamare il padrone
-Pronto
! – la voce del padrone di casa si sentì al ricevitore del telefono .
-Signore
sono miss Pertynsoon ! – disse agitata la donna – Venga subito che la bambina
sta male !
-Cosa
? – alle orecchie della donna arrivo la voce preoccupata dell’uomo .
-Si
ha la febbre alta , ora sta venendo il medico ma lei si sbrighi a venire !
-Arrivo subito ! – e con quella frase la
telefonata si chiuse ; intanto l’uomo era tornato al telefono e composto il
numero attivò la
chiamata
per poi sentire una voce smielata che lo salutava
-Ciao
tesoro ! Come mai questa telefonata ?
-Clarissa
stasera non ci possiamo vedere .
-Perché
?
-Hali
sta male ha la febbre alta .
-Oh
povero tesoro , ma ha avuto già il morbillo ?
-No
!
-Allora
speriamo che non sia niente .
-Si
hai ragione , a domani ! – così dicendo chiuse la telefonata che era già
entrato in casa e percorse di corsa la distanza che lo
separava
dalla camera della figlia trovando la servitù al completo fuori alla porta ad
aspettare il responso del medico poi con esitazione entrò nella camera
avvicinandosi al medico
-Buona
sera sono il padre della bambina , mi dica come sta mia figlia ? – chiese con
preoccupazione crescente .
-Non
bene temo , purtroppo ha una febbre nervosa dovuta al troppo stress con un po’
di riposo dovrebbe rimettersi in sesto , ora io non servo a niente quindi
arrivederci ,- detto questo l’uomo strinse la mano del padre della bimba e
accompagnato da una domestica uscì dalla villa .
-Chiedo
scusa , ma se può esserle utile oggi la bambina si è fatta accompagnare in
questo posto – disse l’autista porgendo al
padrone un pezzo di carta tutto spiegazzato che
quando l’uomo lo lesse lo fece sbiancare e ringraziare l’autista con un
semplice grazie per poi prendere il cellulare e comporre il numero della
chiamata precedente per sentire in risposta la stessa voce irritante
-Tesoro
, come sta la bambina ?
-Male
ha una febbre nervosa .
-Oh
poverina , ma come mai mi hai chiamato ?
-Ti
devo chiedere se oggi Hali è stata da te .
-Si
, perché ?
-Cosa
voleva – chiese ansioso l’uomo non badando alla domanda della donna .
-Mi
ha ordinato di non sposarti – fu la secca risposta della donna .
-Ok
, grazie – con questa frase chiuse la telefonata e si andò a sedere vicino alla
bambina accarezzandole il viso , no non avrebbe sopportato il dolore di perdere
anche lei si disse mentalmente .
Super Gaia : grazie mille per il complimento … salutini
Aky
Kia91 : i tuoi complimenti mi mettono in imbarazzo …
grazie mille … bacioni Aky
Shana : ti adoro lo sai … grazie per le tue
recensioni … Kiss Kiss Aky
Ichigo quella mattina si trovava nell’ufficio del suo capo seduta
proprio di fronte a egli che andava proclamò adirato
Ichigo quella mattina si trovava nell’ufficio del suo capo
seduta proprio di fronte a egli che andava proclamò adirato
-Mia
cara Ichigo questo è un periodo morto per le novità , non è ammissibile essere
uguali alle altre rivistole da quattro soldi !
bisogna
trovare immediatamente qualcosa di interessante per la copertina ! Se no
perderemo tutti i lettori !
-Signore
sta mattina sono arrivate le foto che ritraggono quella ballerina ceca di cui
si è sentito tanto parlare ultimamente – rispose la
donna
dall’altra parte della scrivania .
-Come è ? – chiese interessato l’uomo .
-Niente
di che , può piacere come non – ammise Ichigo .
-Allora
non va bene , dobbiamo trovare qualcosa che interessi i lettori , non trovi che
io abbia ragione ?
-Si
perfettamente – disse la donna – Ma il problema e cosa può attirare i lettori ?
-Lo
so io mia cara – annunciò compiaciuto l’uomo estraendo delle foto dal cassetto
della scrivania – Proprio sta mane mi sono arrivate delle foto da uno studio
fotografico di qualche paesino sperduto canadese , vi sono ritratte due gemelle
talmente uguali da far paura , queste cose in genere interessano i lettori
quindi sarà una di queste foto a finire in copertina con sotto una bella
didascalia – detto questo porse le foto alla donna che appena vide i soggetti
delle foto impallidì : due bambine dai boccolosi capelli
ramati
e i grandi occhi di ghiaccio erano ritratte nella foto una davanti all’altra
che aveva il visino poggiato sulla spalla di quella e entrambe si stringevano
ambedue le mani .
-Ichigo
! – esclamò l’uomo facendola sobbalzare – Cosa ti succede ? Stai forse male ?
-No
non si preoccupi e solo che ho un po’ di mal di testa – si giustificò quella
con un filo di voce .
-Fattelo
passare ! Voglio vedere la composizione sul mio tavolo domattina prima che vada
in stampa ! – disse serio l’uomo .
-Ci
conti – disse monotonamente la donna uscendo dallo studio e dirigendosi verso
il proprio dove si lasciò cadere pesantemente su
una
poltrona prendendosi la testa fra le mani nel vano tentativo di riordinare le idee
. Mille domandale ronzavano in testa : le sue due bambine insieme ! certamente
centrava la casa vacanze ! Certo li si erano sicuramente incontrate scoprendo
la verità ! Allora perché non avevano detto nulla ne a lei ne a Rayan ? Perché Cassidy
non le aveva mostrato le foto ? Certamente avevano deciso di tenere la cosa per
loro ! Come si assomigliano ! E con questi pensieri per la testa Ichigo si ritrovò
tra le lacrime e singhiozzi in poco tempo poi inconsciamente disse sussurrando
- Piccole mie ! Tesori miei !
Non
si accorse neanche che il capo si era affacciato alla porta dello studio per controllare
la situazione ma fortunatamente lei dava la schiena alla porta quindi non aveva
notato le lacrime che scorrevano copiose sul bel viso della giovane donna . Ichigo
non seppe mai quanto tempo rimase in quello stato ma quando si riscosse decise che
doveva parlare immediatamente con Cassi e in quel momento una domanda le balenò
alla mente che le fece ghiacciare il sangue nelle vene : era per caso Cassi quella
con cui avrebbe dovuto parlare ?
In quel
preciso istante Ichigo si trovava nell’appartamento dell’insegnante di Cassi e le
aveva appena chiesto se era sicura che la bambina che aveva in classe era proprio
la sua adorata bambina
-Signora
non riesco a capire il senso di questa sua domanda – aveva affermato sbalordita
la donna .
-Non
mi giudichi male , non sono pazza – e dicendo questo le passo una foto che la donna
guardò sbalordita – Deve sapere che io ho avuto due figli gemelle e che l’altra
vive a Los Angeles con il padre , quando abbiamo divorziato le abbiamo divise .
-E
loro sapevano di essere gemelle – chiese esterrefatta la donna .
-No
, io e il mio ex marito avevamo deciso di non dirglielo ma credo che durante quest’estate
si siano incontrate in una casa vacanza scoprendo di essere gemelle e in qualche
modo abbiano deciso di scambiarsi – disse angosciata la donna .
-Be
è probabile se si pensa al cambiamento avvenuto in Cassidy – ammise la donna – Ma
lei ha mai avuto notizie della bambina e del suo ex marito ?
-No
mai , non so niente se si è risposato o altro – rispose lei sempre più disperata
.
-Scusi
la mia schiettezza – iniziò a dire la donna seriamente – Lo so io non sono mai stata
sposata e tanto meno ho avuto figli , ma non crede avreste dovuto pensare prima
al bene delle bambine che al vostro ?
-Secondo
lei le bambine sarebbero state meglio insieme ma con i genitori infelici ?
-No
, no le rimprovero niente infondo all’epoca era ancora molto giovane e da quello
che ho capito era poco più di una bambina quando si era sposata – rispose dolcemente
l’insegnante mentre la sua visitatrice si alzava per andarsene – E ora cosa farà
?
-Non
ne ho la più pallida idea .
Quando
Ichigo rientrò in casa il suo animo bruciava dalla curiosità di scoprire le verità
nascoste dalle figlie mischiata a una fredda ansia su quello che le prospettava
davanti mozzandole il fiato . notò che la bambina stava trafficando in cucina coi
piatti mentre il tegame fumava producendo un ottimo odore
-Che
buon odorino ! Che cosa c’è oggi di buono ? – esclamò falsamente allegra la donna
.
-Mamma
sei già a casa ! – esclamò contenta la bambina per poi rispondere alla domanda della
madre – Stasera si cena con patate bollite e braciole di maiale !
-Sai
che sei diventata proprio brava a cucinare ? – disse la madre con aria apparentemente
innocente .
-Non
è vero ? Ho solo avuto un’ottima insegnante – esclamò fomentata la bimba non accorgendosi
che la donna si era appoggiata
pallida
al muro e che a fatica riuscì a dire
-Halinor
!
Un piatto
cadde per terra rompendosi mentre la piccola guardava sbalordita la donna che in
lacrime si ripeté
-Halinor
!
-Mamma
! – disse la bambina in cominciando anche lei a piangere e gettandosi fra le braccia
della madre e aggrappandosi al suo
collo
come se stava per affogare e facendola cadere in ginocchio
-Bambina
mia ! Come mi sei mancata ! – disse la donna in lacrime abbracciando morbosamente
sua figlia scordandosi di tutto : dell’acqua che usciva dal tegame , delle braciole
che si stavano bruciando e di tutto il resto come se fossero state fuori dal mondo
.
Erano
passate ormai ore da quando Hali era stata smascherata , ore in cui la bambina aveva
confessato tutto omettendo tutto ciò che riguardava la signorina Clarissa e ora
si sentiva molto meglio come se si fosse tolta un grosso peso dalla coscienza anche
perché la madre l’aveva perdonata solo con un occhiata , un’ affettuoso abbraccio
e un baci sulla guancia . La bambina era accucciata nell’abbraccio materno ascoltando
attentamente ciò che le diceva la madre
-Siete
due bambine proprio furbe ! – la bambina si gonfiò il petto e rise a quell’affermazione
della madre – Ora però bisogna pensare al datarsi ! Non possiamo mica comportarci
come se non fosse accaduto niente , No Hali ?
-Hai
ragione mami – disse la bambina – E poi dobbiamo scoprire perché Cassi non risponde
più alle mie mail ! E poi lei ha una grande nostalgia di lei e anche tu vero ?
Cassidy giaceva nel grande letto a baldacchino dormendo e
accanto era seduta su una sedia in legno bianco Ryan che la guardava il suo
pallido e smunto viso ; ormai erano giorni che non usciva da quella stanza ,
non andava al laboratorio , non sentiva la signorina Clarissa e per lui nella
stanza stato sistemato un giaciglio che comunque era rimasto inutilizzato . Da
qualche parte nell’enorme villa era squillato il telefono e puntuale miss
Pertynsoon era entrata in punta di piedi , cercando di fare il meno rumore
possibile , nella camera e rivolgendosi al padrone gli comunicò in un sussurro
quasi in percettibile ma che lui colse perfettamente
-Signore , c’è per lei un’interurbana da New York !
L’uomo
facendo segno alla donna di rimanere al capezzale della figlia fino al suo
ritorno si alzò e si diresse verso il telefono più vicino chiedendosi chi
poteva essere a chiamare da una città così lontana e soprattutto per quale
motivo poi prendendo la cornetta del telefono rispose con voce spenta
-Pronto
, qui Ryan Shirogane .
-Ciao
Rayan sono io , Ichigo – rispose una voce dolce e cristallina solcata da un’
unica vena di preoccupazione che provocò
nell’uomo
un tuffo al cuore rendendolo inspiegabilmente un moto di gioia mista ad
agitazione .
-Ichigo
? Sei davvero tu ?
-Si
, perché non posso neanche più chiamarti per sapere come te la passi ? – chiese
scherzosamente la donna .
-No
, e che è da molto che non ci sentiamo precisamente dal giorno in cui te ne sei
andata – disse lui agitato .
-Se
non sapessi che fosse impossibile direi propri che sei agitato nel sentirmi –
disse lei beffarda .
-Scordalo
non potrei mai e poi mai essere agitato per una come te – disse lui con voce
falsamente gelida .
-Come
ti permetti ! – disse lei leggermente alterata .
-Mi
permetto e come , comunque perché hai chiamato ? – chiese lui tornando serio .
-Vedi
ero in pensiero per la bambina , spero che non sia ammalata ? – chiese tornando
improvvisamente seria .
-Si
, è ammalata – disse lui tornando triste – Il medico dice che ha una febbre
nervosa .
-Oh
! – la voce della donna suonava spaventata , terribilmente spaventata .
-Comunque
non comprendo come mai tu ….
-Avevamo
un presentimento , io …. E Hali ! – disse con esitazione la donna .
-Scusa
? Cosa hai detto ? Tu è Hali ? – chiese sconcertato l’uomo ; poi ascoltando la
donna divenne sempre più confuso e qualche
volta
scuoteva freneticamente la testa o si passava la mano fra i capelli sentendo il
racconto rapido di lei fino a quando una voce indefinibile chiese
-Volete
continuare ?
-Si
, per tutti i diavoli ! – sbraitò sempre più nervoso l’uomo lasciando trapelare
la confusione che regnava in lui poi la voce
femminile
a lui tanto familiare lo raggiunse acquietandolo
-Ryan
?
-Si
, sono in linea .
-Come
sta ora Cassi ? – chiese sempre con voce preoccupata la donna .
-Il
medico ha detto che la crisi e superata ma che ha subito ed ha un grande
esaurimento fisico e nervoso .
-E’
un bravo medico ?
-Si
, anche se non lo conosco personalmente … - non riuscì a finire la frase che la
voce della donna lo assalì ansioso .
-Cosa
? Tu hai affidato la nostra bambina a un medico che neanche conosci ?
-Guarda
che conosce Hali da quando te ne sei andata ! – intervenne l’uomo infastidito
dall’affermazione della donna poi
accorgendosi
del grave errore commesso si corresse con voce dispiaciuta – Scusa , e vero lui
non conosce Cassidy .
Tra
i due cadde un profondo silenzio che fu rotto da una vocina squillante di
bambina
-Papà
! Caro , caro papà !
-Halinor
! Sei proprio tu ? – chiese sbalordito l’uomo .
-Si
, sono proprio io ! La tua Hali ! Cosa dobbiamo fare ? Dobbiamo venire a Los
Angeles ? – chiese ansiosa la bimba .
-Certo
, è un ottima idea !
-Allora
prenoterò due biglietti sul primo aereo per Los Angeles – disse la voce dolce
della donna .
-Ok
! Allora a domani ! – disse l’uomo
-A
domani ! – risposero in coro le due poi la telefonata si interruppe e l’uomo
tornò nella camera della bimba e appena vi entrò e
comunicò
alla governante
-Domani
viene mia moglie !
-Sua
cosa ? – chiese sbalordita l’anziana signora .
-Sst
. non alzi così la voce che la bambina dorme ! – bisbigliò freddamente l’uomo .
-Scusi
, ma credo di non aver compreso bene quello che mi ha detto .
-Ha
sentito bene , domani arrivano la mia ex moglie che è anche la madre di Cassidy
.
-Di Cassidy ? – chiese la donna sempre più
confusa .
-Con
lei viene anche Halinor .
-Scusi
? credo di non aver compreso ! Quella nel letto non è forse Halinor ?
-No
, è Cassidy la gemella , quest’estate si sono incontrate e scambiate a nostra
insaputa .
-Oh
mamma … - disse la governante sempre più confusa .
-Badi
che ci sia da mangiare per tutti – disse l’uomo poi esitante continuò – Fa
preparare la mia vecchia stanza e anche la stanza qui accanto , le chiavi la
trovi nel cofanetto sopra la scrivania che si trova nel mio studio .
-Si
, sarà fatto – e detto questo la governante uscì dalla stanza lasciando l’uomo
da solo a riflettere guardando il volto di quel piccolo
angelo
che era la sua altra figlia , la sua Cassidy la bambina che da tanto tempo
ormai desiderava rivedere era li accanto a lui che dormiva respirando a fatica
. In un attimo ripensò alla telefonata intrapresa qualche attimo primo con la
sua ex moglie , ripensò alla valanga di sentimenti e sensazioni che aveva
provato nel solo sentire la dolce voce di quelle che un tempo era stata la sua
dolce Ichigo si chiese cosa sarebbe successo l’indomani quando l’avrebbe
rivista di certo non poteva rimanere indifferente ai sentimenti che stavano
nascendo in lui .
Ichigo
si era fatta dare dal suo capo un permesso per urgenti motivi di famiglia ,
aveva chiamato l’aeroporto ed era riuscita a fissare due posti sull’aereo che
sarebbe partito la mattina del giorno dopo e aveva preparato con cura le due
valigie per il viaggio . Quando si mise a letto non riuscì a chiudere occhio
tanto era agitata per ciò che sarebbe avvenuto l’indomani , ma come tutte le
notti anche quella era destinata a finire .
Il
mattino dopo davanti alla villa più bella e lussuosa di Madison Street si fermò
un taxi da dove usci una graziosa bambina dai boccolosi capelli ramati e gli
occhi di ghiaccio e una bella donna dai lunghi e lisci capelli color del rame e
dai grandi occhi color del cioccolato più puro . Entrambe , dopo aver pagato la
corsa al taxista , percorsero la breve distanza che le separava dal grande
portone d’entrata e con di ansia mista a emozione la donna suonò il campanello
. Alla porta venne ad’ aprire miss Pertynsoon che fu salutata da una piccola
vocina gioviale
-Ciao
tata ! – e detto questo la bimba si catapultò su per le scale in direzione
della propria camera da letto .
-La
scusi oggi è molto agitata – disse la donna attirando l’attenzione della
governante .
-Oh
! Lei deve essere l’ ex moglie del signore ! – esclamò la donna meravigliata dalla
bellezza della sua interlocutrice per poi
giustificarsi
– Mi scusi ma il suo nome mi sfugge .
-Mi
perdoni lei , sono io che mi sarei dovuta presentare per prima , io sono Ichigo
Momomiya – rispose la donna – E lei deve essere miss Pertynsoon la governante ,
Halinor mi ha parlato molto di lei .
-Si
signora sono io – disse arrossendo la governante .
-Come
sta Cassidy ? – chiese diventando improvvisamente ansiosa la donna .
-Un
po’ meglio da quello che ho potuto constatare – disse la governante – vuole
darmi le valige così le faccio mandare subito in camera ?
-Si
, grazie – e detto questo la giovane donna si diresse a passo spedito verso la
camera dove si trovavano le sue due bimbe .
Intanto
nella camera dove si trovava Cassi fece irruzione Hali che senza un minimo di
preavviso le saltò al collo quasi urlano
-Cassi
!Sai che ci ai fatto stare in pensiero ? Come stai ?
-Hali
! – disse sbigottita la bimba – Sto bene grazie , ma la mamma .
-Sono
qui amore – disse la donna attirando l’attenzione della figlia che appena la
vide entrare nella stanza e dirigersi verso il letto non riuscì a trattenere le
lacrime dalla gioia e con scatto felino le saltò al collo quasi urlando
-Mammina
! Sei proprio tu ?
-Si
bambina mia sono io – rispose la donna sistemandosi sul grande lettone a
baldacchino mentre Hali lanciava furtiva un occhiata al
padre
che si trovava semi nascosto all’ombra della grande finestra e poi da brava
donnina di casa iniziò a sistemare le belle coperte e i cuscini del letto .
Intanto Ryan con occhiata furtiva osservava le tre figure che si trovavano nel
letto e si trovò a pensare quasi inconsciamente che li davanti ai suoi occhi si
trovavano una madre con le sue bambine che del resto erano anche sue come un
tempo anche quella giovane mamma era stata un tempo la sua giovane moglie e con
quei pensieri affiorarono vecchi ricordi che credeva di aver sotterrato nei
meandri della sua mente .
-Mami
? – iniziò timida Cassi .
-Si
amore – chiese con estrema dolcezza la donna .
-Non
sei mica arrabbiata con me ? – chiese tutto d’ un fiato la bimba .
-No
piccola mia .
-Non
ci separeremo più è vero ?
-Si
piccola mia .
-E
io allora ! – esclamò Hali preoccupata – Neanche io mi voglio separare da voi !
-La
stessa cosa vale per noi – disse la sorella liberandosi dall’abbraccio materno
e abbracciando affettuosamente la gemella ; allora la donna si allontanò dal
letto e con un tenero sorriso e andatura lenta si avvicinò all’ uomo
salutandolo dolcemente
-Ciao
Ryan , scusa se non ti ho salutato prima ma vedi la bambina .
-Si
la bambina – disse l’uomo con una nota quasi impercettibile di delusione perché
lui a quelle parole si era stranamente sentito
morire
– Ti ringrazio di essere venuta subito .
-Era
mio dovere sono o non sono sua madre ? E poi sono io che ti devo ringraziare
per il semplice fatto che ci stai ospitando .
-Nessun
problema ! Rimarrete qui fino a quando Cassi non sarà guarita poi si vedrà il
da farsi .
-Si
e vero dobbiamo trovare una soluzione perché di certo non si può andare avanti
così , giusto ?
-Si
hai ragione .
La sera
era ormai calata sulla grande metropoli , Ichigo e Ryan avevano passato la
giornata a parlare del più e del meno , a scambiarsi informazioni sulla loro
vita e sui loro progetti ma avvolte omettendo alcune informazioni più o meno
importanti ; le bambine si erano appena addormentate ognuna nella propria
stanza : Cassi aveva ridato la stanza a Hali ed era andata a dormire nella
stanza adiacente che neanche a dirlo era identica a quella della sorella solo
che tendente alle varie sfumature di blu . In quel momento sia Ryan e Ichigo si
trovavano davanti alla porta e il primo si rivolse alla sua interlocutrice
-Be
ora e meglio che vada !
-Ne
sei sicuro ? Puoi benissimo dormire nella tua stanza mentre io dormo in quella
degli ospiti ? – disse la donna .
-Si
, ne sono sicuro , e poi lo sai che e meglio così – la rassicurò l’uomo .
-Va
bene , allora ciao – e così detto lasciò uscire il giovane uomo dalla porta d’ entrata
e mentre se ne andava esitante lo richiamò
all’
attenzione
-Ryan
!
-Si
– chiese lui voltandosi .
-Domani
fai colazione con noi ? – chiese lei speranzosa con un lieve rossore che le
imporporava le candide guance .
-Si
, ci puoi contare – rispose lui dolcemente per poi salire in macchina e
dirigersi alla sua meta sotto gli occhi color cioccolato di
quella
che un tempo era stata la sua ex moglie .
Era
ormai notte fonda quando la signorina Clarissa irruppe nel laboratorio imbestialita
del suo futuro sposo assalendolo come mai aveva fatto con una persona in vita
sua
-Mi
vuoi dire per quale motivo non vuoi rispondermi al telefono ?
-Per
il semplice fatto che non mi andava e poi mia figlia Cassidy stava e sta male –
disse infuriato l’uomo dalla presenza della donna.
-Chi
scusa ? Tua figlia non si chiama Halinor ?
-Si
ma quella che hai conosciuto è la gemella ! Si sono conosciute è hanno voluto
scambiarsi , oggi mia moglie è arrivata con Hali , contenta ? – urlò infuriato
l’uomo .
-Ingegnoso
da parte di tua moglie ! E ora dove è di grazia ? – disse sarcasticamente e con
una punta di cattiveria la donna .
-Non
insinuare cose che non sono vere ! – l’avverti l’uomo sempre più accecato dall’ira
– Lo ha scoperto anche lei ieri e ora si trova in villa e sicuramente se lo
vuoi sapere , e di sicuro tu lo vuoi sapere , ora starà dormendo nel mio letto
.
-Ah
! Mi vuoi dire che nella tua casa e per giunta nel tuo letto si trova una donna
con cui sei stato sposato e invece in un’ altra si trova la donna con cui ti
devi sposare , cioè io ! – urlò infuriata la donna .
-Se
per questo in tutte le case del mondo si trovano donne che non ho ancora
sposato ! E poi vedi di ridimensionare i tuoi canoni di egocentrismo se no te
lo scordi che ti sposo anzi scordatelo proprio – disse lui buttandola fuori dal
laboratorio – Vedi di sparire definitivamente dalla mia vita e da quella delle
persone a me care se no neanche Dio ti potrà salvare dalla mia ira !
Quando quella mattina Ryan giunse alla villa fu accolto
dal dolce suono di un pianoforte accompagnato da un altrettanto dolce voce che
invadeva l’intera proprietà e i suoi abitanti dando un senso di pace e di
tranquillità assoluto . Quando miss Pertynsoon gli aprì la porta gli disse
estremamente mortificata e preoccupata delle conseguenze
-Ho
provato a dissuadere la signora dall’andare nella zona proibita ma si è messe a
ridere divertita e ha mi ha chiesto cosa le era
preso per
proibire quella zona e poi ha continuato a dire che se voleva suonare il piano
doveva per forza andare li e che se lei si
fosse
arrabbiato era un problema vostro .
-Non
fa niente miss Pertynsoon – la rassicurò l’uomo – Le bambine si sono svegliate
?
-Si
, si trovano nel solarium con vostra moglie , o mi scusi la vostra ex moglie –
rispose la governante .
-Non
fa niente , anch’io a volte sbaglio su questo punto di vista – confesso l’uomo
– Ma hanno già fatto colazione ?
-No
, volevano aspettarla signore .
-Allora
falla preparare e poi mandala nel solarium .
-Si
signore ! Cosa desidera ? – chiese la donna che non aveva la più minima idea
dei gusti ne dell’uomo ne della donna .
-Il
cuoco sa già cosa deve preparare – rispose l’uomo per poi dirigersi verso il
luogo dove si trovavano le gemelle e quella donna che con il suo arrivo aveva
iniziato inconsapevolmente a scombussolargli la vita .
Nel
percorrere il lungo corridoio dalle alte finestre si ritrovò a pensare a quante
volte era passato accompagnato dalle più vaste e improbabili melodie , come in
quel momento , o da quella ragazza dai lunghi capelli ramati ; in un certo
senso gli erano mancate quelle piccole cose : come la colazione nel solarium ,
le passeggiate nel grande parco , le chiacchierate , le risate , le dolci
melodie suonate da quell’ angelo scarlatto . Quando entrò nel grande e maestoso
solarium fu per lui come aver ritrovato qualcosa di indefinito e prezioso e a
ogni passo che faceva la dolce voce della donna si faceva più vicina e quando
arrivò davanti all’insenatura la visione che ebbe gli riscaldò il cuore :
Ichigo indossava un candido maglione di cotone , un paio di jeans chiari
interrotti qua e la da del morbido tessuto di san gallo , ai piedi portava un
grazioso paio di All Star azzurrine e i lunghi capelli ramati erano sistemati
in una dolce treccia , tenuta da un nastro azzurro , che ricadeva sulla spalla
destra della donna che era intenta a suonare il piano forte accompagnandolo con
la sua voce . Cassidy e Halinor si trovavano entrambe su due grandi cuscini ,
che si trovavano vicino al piano , intente a coccolare la bella gatta nera ;
entrambe indossavano una semplice camicia da notte di lino biancae se no fosse stato che la prima aveva
legato i capelli in due semplici trecce basse tenute con due nastrini di lino
bianco e che la seconda aveva i capelli legati in due bassi codini tenuti con i
medesimi nastri della sorella non avrebbe saputo distinguerle . Ryan rimase
totalmente spiazzato da quella visione che unita al meraviglioso paesaggio gli
appariva magica , surreale , incantevole , indescrivibile ai suoi occhi di
ghiaccio ; nel momento che la melodia finì iniziò a battere le mani attirando
l’attenzione su di se sia della donna che delle due piccole e sorridendo
dolcemente si rivolse alla prima
-Sei
stata brava ! Come al solito del resto .
-Grazie
– disse lei arrossendo leggermente – Hai dormito bene ?
-Non
proprio – ammise lui .
-Come
mai ? – chiese lei fin troppo curiosa .
-Ah
, niente di che – la rassicurò lui – Solo che una scocciatrice è passata da me
ieri sera facendomi una scenata .
-Perché
?
-No
comment – rispose lui mentre due piccole pesti continuavano a osservarli
bisbigliandosi frasi scarmigliate
-Che
carini , vero Cassi ?
-Si
sono proprio carini insieme ! E poi ora che papà a mollato la vecchia megera ci
sono più possibilità che tornino insieme !
-Si
hai perfettamente ragione .
-Ei
che vi state dicendo di cosi interessante voi due – chiese il padre chinandosi
davanti a loro e facendole sobbalzare dallo spavento.
-Niente
di importante papà – risposero in coro le due bimbearrossendo vistosamente per l’imbarazzo.
-Va
bene se lo dite voi – disse poco convinto l’uomo – Cassidy come ti senti oggi ?
-Molto
meglio papà – rispose la bimba interpellata mentre un dolce sorriso le si
formava in viso .
-Ne
sono contento .
-Papà
! – chiamò lo chiamò allegramente Hali .
-Si
piccola !
-Quando
è che si fa colazione che io ho fame ?
-Presto
, la stanno preparando – disse l’uomo tra una risata e l’altra .
-Meno
male perché ho talmente tanta fame che mi sembra di sentire l’ odore di briosc
appena sfornate , di crostata di fragole, di caffè caldo , cioccolata calda e tante altre pietanze – disse con
sguardo sognante Hali .
-Non
sei la sola Hali , anch’io ho le allucinazioni olfattive – disse trasognata
l’altra .
-Non
sono allucinazioni piccole mie – disse dolcemente la donna attirando
l’attenzione su di se .
-Scusa
la nostra ignoranza ma non riusciamo a capire cosa intendi – disse con fare
beffardo Ryan parlando anche a nome delle sue
piccole figlie .
-Non
fare il bambino Ryan – gli rispose a tono lei per poi rivolgersi di nuovo alle
bimbe – Volevo solo dire che hanno appena portato
la
colazione e che se volete possiamo anche accomodarci .
-Evviva
! Si mangia ! – gridarono in coro le due gemelle fondandosi subito sul divano e
aspettando impazienti i loro genitori che le
raggiunsero immediatamente sedendosi anche loro su
quel particolare divano e incominciando silenziosamente a consumare la propria
colazione fino a quando Ichigo non decise di rompere
il silenzio che si era creato rivolgendosi alle figlie
-Allora
cosa volete fare oggi ?
-Tanto
per cominciare dopo colazione una bella passeggiata nel parco ! – comunicò
eccitata Halinor .
-Tutti
e quattro insieme – precisò la sorella con una strana luce negli occhi .
-E
poi ? – chiese l’uomo non capendo a pieno l’intento delle bambine .
-E
poi un bel pranzo tutti insieme ! – continuò Cassi .
-Preparato
dalla mamma ! – aggiunse per l’altra Hali .
-Ok
! Cucino io – disse dolcemente la donna – Ma nel pomeriggio cosa volete fare ?
-Ancora
non ne siamo sicure ! – annunciò con tono pomposo Halinor .
-Ma
troveremo qualcosa da fare – assicurò con una strana luce negli occhi Cassidy .
-Non
so se preoccuparmi o cosa – disse Ryan ridendo nervosamente .
Dopo colazione tutti e quattro uscirono nel
meraviglioso giardino della villa iniziando a passeggiare pacificamente : le
bambine camminavano tenendosi per mano dietro i genitori che avevano intrapreso
una conversazione pacifica
-Mi
stanno cominciando a spaventare quelle due – disse l’uomo a bassa voce per non
farsi sentire dalle figlie suscitando una risata
argentina della giovane donna che camminava al suo
fianco .
-Non
avrei mai creduto che il grande Ryan Shirogane un giorno avesse potuto provare paura
! – esclamò tra una risata e l’altra lei – E soprattutto nei riguardi di due
indifese bimbe di nove anni !
-Molto
spiritosa ! – esclamò lui ridendo nervosamente – Poi definire quelle due
indifese è un vero e proprio reato ! Voglio dire hai visto quanto sono sveglie
, no ? Ormai da loro possiamo aspettarci qualunque cosa !
-Esagerato
! – esclamò la donna trattenendo a stento le risate .
-Non
sono esagerato ! – disse lui offeso .
-Allora
cosa sei ? – chiese lei curiosa .
-Sono
obbiettivo ! – rispose lui provocando un eccesso di risa da parte dell’altra –
Voglio dire , quelle due sono tanto sveglie quanto furbe ! E poi non dirmi che
quello che hanno combinato nell’arco di questi ultimi mesi è normale ?
-No
, hai ragione - ammise Ichigo .
-Be
almeno su questo siamo d’accordo – disse sconsolato lui .
-E’
già un traguardo non trovi ?
-Cosa
è già un traguardo – chiese lui .
-Che
andiamo d’accordo su questo punto di vista – rispose lei divertita .
-E’
vero , non ci avevo fatto caso – ammise lui tornando improvvisamente serio –
Era da un po’ di tempo che non andavamo così d’accordo non trovi ?
-Si
, e sai cosa ti dico ? – disse allegramente lei arrossendo lievemente – In
questi anni mi sono mancati questi momenti !
-Anche
a me dopo tutto .
Intanto poco lontano da loro le bambine li
guardavano ammirate bisbigliandosi eccitate
-Quanto
sono carini insieme ! – esclamò con fare sognante Cassidy .
-Si
, hai perfettamente ragione ecco perché dobbiamo fare il più possibile perché
tornino a stare insieme o i nostri sforzi saranno stati vani ! E noi ci
riusciremo ! – esclamò convinta Halinor .
-Si
ma se non stanno mai soli non vedo un futuro molto roseo per la nostra famiglia
– ammise sconsolata Cassi .
-Allora
lasciamoli soli ! – esclamò risoluta Hali .
-E
come facciamo ? – chiese curiosa la sorella .
-Io
ho un idea – annunciò orgogliosa l’altra .
-E
quale sarebbe ? – chiese sempre più curiosa Cassidy .
-Be
ora credo che sia il momento giusto per lasciarli un po’ da soli – cominciò a
spiegare Hali – quindi che ne dici se ci mettiamo a correre per un po’ per poi
scomparire alla loro visuale così saranno soli soletti !
-Geniale
! – esclamò entusiasta la sorella lasciando la mano dell’altra e iniziando a
correre verso i genitori e gridando all’altra – Ora
prova
a prendermi !
-Se
è una sfida io la vincerò ! – annunciò Hali iniziando a rincorrere la gemella e
tra le risate raggiunsero i loro genitori che furono
subito sorpassati da Cassi e poi da Hali che prima di
raggiungere la sorella fece incontrare le loro mani unendole poi entrambe
veloci come fulmini scomparvero dalla visuale degli adulti . Nel momento in cui
le loro mani si sfiorarono un tumulto di sensazioni nostalgiche li invase poi
timidamente si guardarono negli occhi e allora Ichigo disse titubante
-Credo
proprio che tu hai ragione !
-Be
era ora ! – esclamò lui divertito .
-Certo
che quelle due sono proprio furbe ! – ammise lei .
-E’
normale sono figlie mie ! – disse lui beffardo .
-Cosa
vuoi dire con questa frase ? – chiese lei leggermente infastidita
dall’affermazione dell’uomo .
-Che
anche se ti assomigliano molto in aspetto il cervello lo hanno preso da me –
disse lui con fare beffardo .
-Come
osi ! Stai insinuando che non ho cervello ! – gridò lei infuriata causando le
risate dell’altro .
-Stavo
scherzando ! – disse lui tra una risata e l’altra – Lo sai che sei proprio
carina quando ti arrabbi ?
-Cretino
– disse lei con fare offeso e la faccia ustionata dal troppo imbarazzo – Certo
che tu non cambi mica !
-Guarda
che neanche tu sei cambiata mica tanto ! – disse lui sorridendo dolcemente .
-Lo
devo prendere come complimento o cosa ? – disse lei ridendo nervosamente .
-Non
so fai tu – disse lui alzando le spalle .
-Comunque
neanche qui è cambiato poi molto – disse lei compiaciuta guardandosi intorno .
-Come
avrei potuto cambiare qualcosa qui – disse a bassa voce lui più a se stesso .
-Cosa
? Scusa ma non ho sentito quello che hai detto ! – chiese lei curiosa .
-No
, niente stavo parlando tra me e me – disse lui leggermente agitato .
-Sicuro
? – chiese lei insistentemente .
-Si
– disse lui annuendo con il capo cercando di apparire il più convincente
possibile .
-Se
ne sei convinto tu a me va bene – disse lei poco convinta alzando le spalle .
-Comunque
sei sempre più brava al piano ! – disse lui cambiando argomento .
-Grazie
– rispose lei orgogliosa arrossendo in faccia – Scusa , ti posso chiederti una
cosa ?
-Ok
, basta che non sia qualcosa di imbarazzante – disse lui dando il suo consenso
.
-Perché
tutta la zona che circonda il solarium è vietata a tutti tranne agli addetti
alla sua manutenzione ? – chiese lei con molta
cautela sperando in una reazione ragionevole
nell’uomo .
-Sai
me la aspettavo questa domanda – ammise lui tristemente – Vedi io non volevo
ricordare e quindi o preferito non .. scusa ma
non
trovo le parole giuste per descrivere quello che ho provato in quel momento
tanto che non riesco a capire più perché lo ho
fatto
!
-Non
fa niente – lo rassicurò lei sorridendo dolcemente – So cosa intendi .
-Mi
mancano quei momenti – ammise lui guardando dolcemente la donna al suo fianco .
-Anche
a me – concordo sospirando lei .
-Purtroppo
sono momenti che non possiamo più riavere – disse lui sconsolato – Abbiamo
fatto le nostre scelte e non si può più tornare in dietro .
-Ne
sei sicuro ? – chiese lei timorosa .
-Non
lo so – ammise lui – A pensarci bene non so neanche cosa sto dicendo .
-Sai
un po’ le invidio ! – disse accennando un piccolo sorriso Ichigo .
-Chi
? – chiese Ryan .
-Cassidy
e Halinor – precisò allora lei – Sono così spensierate e innocenti tanto che se
facessero qualche casino glielo perdonerei subito e credo che sia la stessa
cosa per te , vero ?
-Si
hai ragione – ammise lui sorridendo – Si vede che sono tue figlie !
-Be
se per questo si nota anche che sono tue visto che a me non sarebbe mai passata
lontanamente per la testa di fare quello che hanno fatto loro ! – disse ridendo
lei .
-Lo
devo prendere come un complimento ? – chiese lui divertito per poi essere
contagiato dalle risate della donna .
-Proprio
così ! – disse lei riprendendo poi a ridere spensierata .
-Sto
iniziando a compatire quei poveri diavoli che le sposeranno ! – annunciò
divertito lui .
-Ryan
! Ma che dici hanno solo nove anni ! – lo riprese lei trattenendo le risate al
solo pensiero .
-Ma
dai stavo scherzando ! – disse lui fintamente offeso .
-Però
pensandoci hai ragione ! – ammise lei sorridendo – Quei due dovranno essere
dotati di un enorme pazienza se no il loro matrimonio non andrà molto lontano !
Pensa a quante gliene potranno combinare !
-Ma
non solo ai mariti – osservò lui – Ma anche a tutti quelli o quelle che
incroceranno la loro strada !
-Poveri
– disse lei asciugandosi con la mano libera gli occhi che avevano iniziato a
lacrimare per il troppo pianto .
-Concordo
– disse lui annuendo con la testa .
-Sai
cosa ti dico ? – gli chiese lei fingendosi seria .
-No ,
illuminami ! – esclamò lui divertito .
-Sto
cominciando ad averne paura , intendo verso quelle due piccole pesti – detto
questo si scambiarono un solo sguardo per poi
scoppiare a ridere all’unisono spensierati come se
fossero tornati indietro nel tempo agli anni in cui erano ancora sposati . Il
resto della mattinata la passarono continuando a passeggiare per il grande
parco della villa , scherzando del più e del meno e tenendosi inconsciamente
ancora per mano ; quando tornarono all’interno della residenza trovarono le
bimbe pacificamente addormentate sul letto di Hali allora Ichigo si diresse
verso la cucina e sapientemente iniziò a cucinare per le sue figlie e anche per
quell’uomo che un tempo era stato suo marito e che in quel momento la osservava
districarsi tra i fornelli e i ripiani mentre preparava un delizioso pranzetto
.
Verso l’una insieme andarono a chiamare le bambine
per il pranzo ma quando entrarono nella camera da letto dalle sfumature rosse e
rosa le trovarono ancora beatamente addormentate allora Ichigo si rivolse a
voce bassa all’uomo
-Ryan
, non sembrano degli angioletti discesi dal celo quando dormono .
-Si
hai ragione – ammise l’uomo guardando dolcemente le figlie – Ma sono dell’idea
che sia così solo quando dormono .
-Credo
che sia meglio lasciarle dormire tranquillamente – disse lei sistemando una
copertina di lana sulle due bambine .
-Lo
credo anch’io – disse l’uomo a bassa voce – E sarà anche meglio che gli
lasciamo qualcosa da mangiare per quando si sveglieranno .
-Questo
è logico – disse Ichigo trascinando Ryan fuori dalla stanza fino alla sala da
pranzo dove disse a una cameriera di tenere da
parte qualcosa da mangiare per le figlie . Poi si
misero a tavola per consumare il pasto iniziando anche a chiacchierare
-Sei
sempre brava a cucinare – disse Ryan complimentandosi con Ichigo .
-Grazie
– rispose lei arrossendo vistosamente – Sai anche Cassidy e Halinor sanno
cucinare .
-Davvero
? – chiese lui stupito .
-Si ,
glielo ho insegnato io – rispose lei sorridendo .
-Allora
speriamo bene ! – esclamò con voce sarcastica l’ uomo .
-Cosa
vuoi dire ? – chiese lei irritata – Non mi hai forse detto tu cinque minuti fa
che sono brava a cucinare ?
-Si è
vero ! – ammise lui sarcastico – Ma non credo che tu sia tanto brava a
insegnare !
-Cosa
? secondo te io non sarei brava a insegnare ? – gli sbraitò contro Ichigo .
-Si ,
proprio così !
-Be
per tua sacrosanta informazione loro sanno cucinare molto bene !
-Lo
vedremo ! – disse lui per poi incrociare i suoi occhi con quelli delle donno e
scoppiare a ridere .
-Cosa
ridi ora ? – chiese lei fintamente offesa cercando di non ridere .
-Sei troppo
buffa quando ti arrabbi ! – esclamò lui tra una risata e l’altra .
-Scemo
! – gli disse lei per poi unirsi alle risate .
-Sai era
tanto tempo che non ridevo così ! – ammise lui calmandosi un pochino .
-Be ci
credo ! – disse questa volta lei beffarda – Sei sempre stato un tantino freddo !
-Cosa ?
– chiese lui sbalordito .
-Hai sentito
bene invece -, sei gelido !
-Ah è così
! – disse lui alzandosi lentamente imitato dalla ragazza che divertita aveva iniziato
a indietreggiare a ogni passo che
l’uomo faceva nella sua direzione per poi annunciarle
divertito
-Ma
ora me la paghi ! – annunciò lui avvicinandosi pericolosamente a lei .
-E come
di grazia ? – chiese lei fintamente spaventata .
-Lo scoprirai
presto – gli rispose lui con una punta di maligna iniziando a rincorrerla per tutta
la sala da pranzo , nel salone e in fine
la raggiunse in uno dei tanti salotti prendendola per
i polsi però nel tentativo di schivare un suo calcio si sbilanciò cadendo sopra
di lei ; in quell’istante i loro sguardi si incrociarono , lei diventò rossa dall’imbarazzo
e il suo profumo invase i sensi dell’uomo poi però con voce tremante gli chiese
timidamente
-Scusa
non è che puoi spostarti ?
-Eh ! Ah
scusa ! – disse lui rialzandosi e aiutandola a fare la stessa cosa .
-Non fa
niente – gli rispose lei sorridendo dolcemente – Comunque grazie
-Prego
.
Sono tornata ! In ritardo ma sono tornata ! Non me ne
volete ma ho dovuto interrompermi a questo punto se no cera il rischio che andassi
avanti all’infinito ! Be spero che vi piaccia quindi commentate mi raccomando …
Kiss Kiss Aky
Super Gaia : Grazie per i complimenti ma
credo che la cara brutta racchia non se ne sia andata completamente .. ma non anticipo
niente quindi devi aspettare un pochino … saluti Aky
Isabella :Grazie mille ma come ho avuto
il dispiacere di annunciare prima lei non se né andata definitamene … By By Aky
Quella
mattina davanti all’immensa villa degli Shirogame si fermò una lussuosa
Mercedes grigio metallizzato da cui ne uscì un’elegante donna : dai lunghi
capelli biondo platino legati una stretta crocchia , i sottili occhi verde
chiaro coperti da dei costosissimi occhiali di Gucci , un vestito nero
sbracciato dotato di una scollatura che non lasciava nulla all’immaginazione e
un paio di costosissime scarpe nere dotate di un tacco vertiginoso . Quando la
donna suonò alla porta ad’ accoglierla trovò due bimbe dai corti capelli ramati
legati in due codini che appena la videro sbiancarono gridando all’unisono
-Tu
!
-Salve
mocciose – salutò lei acidamente .
-Che
ci fai qui ? Nostro padre ti aveva detto di sparire ! – disse infastidita
Cassidy .
-Si
è vero ma vostro padre non mi sembra che si trovi qui al momento – rispose lei
sorridendo perfidamente .
-Motivo
in più per non trovarti qui – si intromise freddamente Hali .
-Oh
, ma tu devi essere Halinor – continuò la donna senza badare alle parole della bimba
– Vostra madre è in casa ?
-Perché
lo vuoi sapere ? – chiese sospettosa Cassi .
-Fatti
miei mostriciattoli – le rispose acida la donna per poi continuare – Vedete voi
credete di aver vinto ma non è così , io voglio avere vostro padre a qualunque
costo è nessuno mi fermerà!
-Lo
vedremo – sibilò Hali poi a un tratto una voce cristallina richiamò
l’attenzione della donna e delle bambine che si
voltarono
all’unisono per vedere comparire sulle scale una donna : dai lunghi capelli
ramati tenti all’indietro da un fermaglio argentato raffigurante un giglio ,
con in dosso un candido vestito smaniato dalle sfumature grigio perla che le
arrivava fino ai piedi e con in dosso un paio di scarpette da danza dello
stesso colore del vestito .
-Cassidy
, Halinor chi è alla porta ?
-Buon
giorno ! Io sono Clarissa Mair un amica di Ryan ! – disse la donna precedendo
le bambine – Lei invece deve essere la sua ex mogli ! Ichigo Momomiya dico bene
?
-Si
, sono io – le rispose gentilmente lei raggiungendola e stringendole la manco
che le stava porgendo – Ma non capisco il motivo della sua visita , visto che
lui oggi non verrà qui prima dell’ora di pranzo per via del lavoro .
-Si
, lo so me lo hanno appena detto le sue graziose figlie – disse con tono
smielato accarezzando le teste delle bambine che subito si divincolarono – Ma
non sono venuto qui per lui .
-E
allora per chi ? – chiese lei sospettosa ma non lasciandolo vedere .
-Ma
ovviamente per conoscere lei ! – disse falsamente entusiasta – Appena ho saputo
che la moglie di Ryan era qui in città ho avuto subito un grande desideri di
conoscerla ! Quindi eccomi qui e chissà perché tu sei proprio come ti
immaginavo ! posso darti del tu?
-Si
, va bene – concesse Ichigo leggermente confusa dal comportamento della donna .
-E
se vuoi anche tu puoi darmi del tu !
-Grazie
– ringraziò educamene lei – Oh ma che sbadata ! Entra pure in casa .
-Non
fa niente – la rassicurò lei per poi chiedere spudoratamente – Potrei avere del
tè ?
-Certamente
– rispose Ichigo infastidita dal comportamento della donna per poi rivolgersi
alle figlie – Potete andare in cucina a chiedere di portare del caffè con dei
biscotti nel salotto vicino alla sala da pranzo ?
-Si
mammina ! – risposero in coro le due per poi correre e sparire in uno dei
numerosi corridoi che si aprivano nella sala d’entrata .
-Se
mi vuole seguire le faccio strada .
-Oh
, grazie – disse Clarissa iniziando a seguire la donna che la condusse in un
grazioso salotto dai
colori
pastello per poi accomodarsi su uno dei due divani imitando la padrona di casa
.
-Come
ha conosciuto Ryan ? – chiese Ichigo curiosa .
-Sai
frequentiamo lo stesso giro di amicizie – mentì spudoratamente la donna – E tu
come lo hai conosciuto ?
-Lavoravo
al suo Caffè a Tokio e inoltre ho collaborato a uno dei suoi progetti iniziali –
rispose con noncuranza lei .
-A
quale ? Se non sono troppo curiosa – chiese lei incuriosita dalla risposta
della sua interlocutrice .
-Mi
dispiace ma non posso parlarne ad’ estranei – disse Ichigo infastidita dalla
curiosità della donna .
-Ma
io non sono un’estranea ! Sono la futura moglie di Ryan ! – mentì lei
osservando compiaciuta la reazione della donna che nel
frattempo
aveva fatto cadere una tazzina da te , per sua fortuna vuota .
-Come
scusi ? – chiese lei bianca in volto non badando minimamente ai cocci sparsi
sul pavimento .
-Come
Ryan non te lo ha detto ? Io e lui ci sposeremo tra pochi mesi ! – disse continuando
a mentire la donna .
-Non
è vero ! – disse lei cercando di darsi un minimo di contegno – Me lo avrebbe
detto !
-Ne
sei sicura ? – chiese sarcastica Clarissa – Infondo tu lo hai abbandonato !
-Esca
subito fuori ! – le urlò Ichigo infuriata più con se stessa per la sua
ingenuità che con la donna – ESCA SUBITO DA CASA MIA !
-Si
come vuoi – le rispose compiaciuta la donna alzandosi e dirigendosi verso l’uscita
per poi aggiungere prima di scomparire – Ma sappi che questa non è più casa tua
, perché presto sarà mia come il tuo care Ryan e le tue adorate figlie !
Maledetta
! – bisbigliò Ichigo fra i singhiozzi per poi alzarsi e dirigersi verso la sua
camera da letto .
Capitolo
un po’ corto ma perdonatemi perché ultimamente ho rischiato il blocco dello
scrittore e ne approfitto per ringraziare tutti quelli che mi hanno commentato
.
Quella sera quando Ryan tornò
alla villa trovò all’ingresso una preoccupata miss Pertynsoon che appena lo
vide gli disse con voce tremante
-Signore
, oggi è venuta qui la signorina Clarissa …
-Cosa
? – chiese lui non dandole la possibilità di finire la frase per poi aggiungere
– Cosa voleva ?
-Si
, ha capito bene – continuò lei – Voleva parlare con la signora ….
-Spero
che non ci sia riuscita – la interruppe di nuovo lui con voce alterata .
-Invece
si – disse lei con voce sempre più preoccupata - E quando se ne andata la
signora era talmente sconvolta che si è chiusa in camera e da li non è ancora
uscita , non ha ne pranzato e ne cenato .
-Cassidy
e Halinor dove sono ? – domandò lui mentre imperterrito si dirigeva verso il
telefono più vicino .
-Stanno
dormendo .
-Bene
– fu l’unica cosa che disse mentre componeva freneticamente un numero di
telefono e per poi aspettare sempre più
impaziente che qualcuno rispondesse al telefono cosa
che non tardò ad’ avvenire
-Ciao
Ryan , vedo che ti sei deciso a chiamarmi – rispose la voce mielosa di Clarissa
.
-Che
diamine speri di ottenere piombando a casa mia e mettendo al corrente mia
moglie della nostra passata relazione ! – l’assalì lui con voce rabbiosa per
poi continuare sempre più deciso – E poi posso sapere cosa diamine le hai
raccontato !
-Niente
di che – disse lei con non curanza – Le ho solo detto che presto ci sposeremo
tutto qui .
-Cosa
? – le urlò contro lui – Cosa ti è saltato in mente ? Sbaglio o ti avevo detto
che tra noi è tutto chiuso !
-Si
ma lei non lo sa – disse lei acidamente – E poi se non fosse tornata ci saremmo
davvero sposati !
-Ma
noi non ci dobbiamo sposare – precisò lui con voce glaciale – Cosa credi di
fare ? di stravolgere la mia vita per un tuo capriccio ? Credi che se lei se ne
andasse io torni da te ? Allora sappi che ti sbagli !
-Niente
di tutto questo – gli rispose lei ridendo – Sai all’inizio volevo solo vedere
come era la tua fantomatica ex mogliee
devo ammettere che è proprio bella , degna di te , e sai allora ho pensato che
non è giusto che io debba soffrire mentre tu debba essere felice e allora ho
inventato questa grande balla in modo da distruggere il tuo piccolo felice
mondo .
-Mi
fai pena e sai perché ? Be te lo di io per il semplice motivo che sei una
povera pazza ! – gli disse lui schifato – Fammi un favore sparisci dalla mia
vita per sempre !
-Sta
tranquillo non ti darò più fastidio – rispose lei ridendo – Sparirò dalla scena
, by by Ryan caro – e detto questo chiuse la telefonata
causando
nell’uomo un improvviso attacco d’ ira che gli fece scaraventare sul suolo
l’intero apparecchio del telefono poi , dopo essersi calmato , si diresse in
direzione di una camera che conosceva fin troppo bene e in cui non entrava
ormai da troppo tempo . Quando arrivò in prossimità dell’entrata della camera
da letto vi si fermò davanti e osservando distrattamente la porta in legno
scuro passo alcuni minuti a pensare alle parole che avrebbe dovuto dire alla
donna al di là della porta poi esitante busso e in un sussurro chiese
-Ichigo , sono io..Ryan , posso entrare ? – ma quella domanda non ricevette mai risposta
allora dopo qualche minuto di
esitazione decise di entrare nella camera da letto ;
quando vi fu dentro un senso di nostalgia gli entrò dentro il corpo arrivando a
toccargli l’anima e guardandosi in torno in cerca della sua gattina si accorse
che niente era cambiato : la stanza era una delle poche stanze , della villa ,
a essere arredata con mobili scuri , davanti alla porta si trovavano tre scalini
, in legno scuro , che portavano a un ampio spazio interamente coperto da
tappeti persiani , a destra si trovavano un paio di divani antichi , in tessuto
rosso , con davanti un tavolino in legno di ciliegio , a sinistra invece due
scrivanie molto belle fatte dello stesso materiale del tavolino , le pareti
laterali e la parete dove era posta la porta d’entrata erano interamente
ricoperte da li immense librerie in legno di quercia poi dall’altra parte della
posta si trovavano altri gradini che portavano a un’altra zona dove si trovava
un grande letto a baldacchino dalle tende porpora , a destra di esso il muro
era composto da immense vetrate in stile ottocentesco coperte da pesanti tende
del medesimo colore di quelle del letto mentre a sinistra vi si trovava un arco
in legno di ciliegio che portava al guardaroba e una porta del medesimo
materiale di esso che conduceva al bagno . Ogni più piccolo oggetto in quella
stanza , come in tutta la villa , era stato creato con la massima cura e
lasciava trasparire chiaramente l’anima pura e dolce del suo fautore che in
quel momento si trovava rannicchiato sopra il letto con la testa immersa nel
candido cuscino e i morbidi capelli ramati sparsi sulle coperte color della
stoffa dei re . Ryan dopo averla individuata si diresse cercando di fare il
meno rumore possibile verso il baldacchino poi quando vi fu arrivato si sdraio
accanto a lei iniziando a osservarla tristemente attentamente accarezzandogli
distrattamente con una mano i bei capelli . Era bellissima ai suoi occhi anche
dopo aver pianto manteneva la sua eterea bellezza quasi angelica : i suoi
capelli ramati , sparsi sulle coperte , si erano arricciati formando morbidi
boccoli , le guance , lievemente arrossate , erano ancora bagnate per il troppo
pianto , la sua piccola bocca carnosa era lievemente dischiusa , le braccia
stringevano convulsamente il candido cuscino , indossava una felpa più grande
di due taglie rossa con incisa sul davanti un immensa H in bianco e un paio di
pantaloncini jeans schiariti , ai piedi portava dei semplici calzini bianchi e
le gambe erano rannicchiate accanto alla pancia .Ryan si ritrovò a pensare che in quel momento assomigliava a un
tenero gattino innocente tanto era dolce e bellae in quel momento si accorse che in fondo ci teneva ancora molto
a lei e quindi si ripromise che avrebbe fatto di tutto per non perderla di
nuovo .Non seppe mai quanto restò li
disteso su un fianco sul grande letto a baldacchino ad’ osservarla e ad
accarezzargli teneramente i morbidi capelli color del rame ma si fermo solo
quando i dolci occhi di Ichigo si aprirono facendoli incontrare con quelli di
lui poi lui gli chiese dolcemente
-Ciao gattina , stai meglio ?
-Ryan ! Che ci fai qui ? – chiese lei sbalordita .
-Quando sono arrivato miss Pertynsoon mi ha detto cosa è
successo questa mattina – gli rispose lui amareggiato .
-Non fa niente – disse lei tristemente mentre gli tornava alla
mente il ricordo della mattina appena passata – Infondo è la tua vita e io non
ho il diritto di interferirvi .
-Ti sbagli – gli disse lui dolcemente .
-Co..cosa ? – chiese lei non comprendendo bene il
significato delle parole di lui .
-Non devi credere a quello che ti ha detto quella donna
– continuò lui imperterrito non prestando la minima attenzione alla domanda di
lei .
-Scusa , cosa vuoi dire con queste parole ? – chiese lei
confusa .
-Vedi Ichigo lei ti ha mentito – gli rispose lui
dolcemente – Io e lei non ci sposeremo ne ora e ne in futuro .
-Ryan , cosa stai dicendo ? Mi stai confondendo sempre
di più ! – gli chiese lei sempre più confusa- E poi perché mi avrebbe dovuto mentire se tra voi non c’è niente ?
-Si chiama gelosia – gli disse lui attraendola a se per
poi abbracciandola e iniziando a guardarla negli occhi – Sai fino a poco tempo
fa la dovevo sposare ma poi ho deciso di lasciarla , e sai perché ?
-N..no – gli rispose lei guardandolo confusa .
-Perché sei arrivata te e ho capito che in realtà la
persona con cui voglio passare l’eternità e un’altra – gli disse lui dolcemente
.
-Chi ? – chiese lei esitante .
-Sei tu piccolina – gli sussurrò lui a un’ orecchio
facendola diventare rossa per l’imbarazzo – Senti io non ti chiedo di sposarmi
ma soltanto di provare a ricominciare da capo , ti và ?
-Sarai sempre sincero con me ? – gli chiese dubbiosa .
-Si te lo prometto .
-Allora va bene – disse lei sorridendogli dolcemente
accoccolandosi meglio fra le braccia di lui e aggiungendo con voce impastata
dal sonno – Pero facciamo con calma !
-Ok piccola – gli disse lui bacandole la fronte – Ora fa
sogni doro tesoro mio – e detto questo entrambi si addormentarono serenamente
abbracciati .
Ok ! sono tornata quindi il blocco dello scrittore mi è
finalmente passato !
Ringraziamenti :
Kia91 : grazie per il consiglio mi è stato
di grande aiuto …. Comunque la cara carissima ( si come no ! ) Clarissa se ne
andata e quei due gran testardi si sono messi insieme … Kiss Kiss Aky
Super Gaia : come vedi sei stata
accontentata …. Baci baci Aky
Hi : allora Clarissa è sparita come volevi …
ti ho fatto felice ? …. Saluti Aky
Chelsa : ti ringrazio per i complimenti … anch’io
come del resto tutti qui la pensiamo come te sul fattore Clarissa … A presto
Aky
Shana : sei perdonata … anche se a dire la
verità mi sei mancata con i tuoi commenti … Ciao ciao Aky
Isabella : mi dispiace ma ti sei sbagliata …
anche se non era male la tua idea … By By Aky
-Cric- : mi hai commosso con i tuoi
complimenti .. non avrei mai creduto che fossi così brava … Hello Aky
Quella
mattina una dolce
melodia suonata al piano forte
si sentiva in
tutta la villa accompagnata da
un’ altrettanto dolce voce ; la fonte di quella meravigliosa musica si trovava
nel solarium ; seduta su una comoda seggiola di legno bianco si trovava intenta
a sonare il piano forte una giovane donna dai lunghi capelli ramati lasciati
ricadere liberi sulla schiena e con alcune cicche tenute indietro da un
fermaglio , in argento , dalla forma di un sole stilizzato ; le indossava un
semplice vestito di sangallo panna con le maniche a sbuffo che le lasciavano
interamente scoperte le spalle e che le arrivava fin sopra alle ginocchia , ai
piedi portava un paio di ballerine dello stesso colore del vestito , dei
braccialetti in oro bianco le ornavano i bei polsi , un nastro sempre panna le
girava intorno al collo e a esso pendeva un sole , sempre in oro bianco ,
uguale a quello del fermaglio . Poco più distante dalla donna erano sedute su morbidi cuscini
due bambine identiche con i capelli legati in due graziose trecce , tenute
ferme da dei morbidi nastri bianchi , dello stesso colore dei capelli della
donna e vestite con due semplici vestitini sbracciati candidi come la neve ;
davanti a loro due si trovava un tavolino di cristallo su cui erano posizionate
due magnifiche torte alla frutta con sopra nove candeline ciascuna , in un
angolo erano posizionati tanti pacchi e pacchettini dai colori , dall’altro
lato , su un morbido cuscino , una gatta color della pece guardava incuriosita
la scena mentre un giovane uomo dai capelli color dell’oro si trovava in piedi
accanto allo strumento musicale e con sguardo assorto osservava la bella donna
che ai suoi occhi appariva come un angelo disceso dal celo . Quando la musica
terminò le bimba iniziarono a battere energicamente le mani guardando ammirate
la propria madre che lentamente si era alzata e le aveva raggiunte con un dolce
sorriso sulle labbra per poi baciale ognuna sulla fronte e bisbigliargli dolcemente
:
-Auguri
di buon compleanno bimbe mie !
-Grazie
mami ! – la ringrazio Hali aggrappandosi al collo della donna e strofinando la
suo guancia contro quella della madre per poi baciargliela affettuosamente .
-Sei
sempre più brava mammina ! – intervenne questa volta Cassi per poi rivolgersi
al padre – Non è vero papà ?
-Si
è vero – ammise l’uomo dirigendosi verso di loro e mantenendo costantemente lo
sguardo fisso sulla donna – Ogni giorno che passa diventi sempre più brava al
piano .
-No
, non dire così Ryan – disse lei imbarazzata arrossendo vistosamente .
-Perché
non dovrei dirtelo se è la realtà ? – chiese lui curioso mentre si sedeva
proprio accanto a lei .
-Perché
così mi imbarazzo ! – gli rispose lei .
-Ma
a me piace quando ti imbarazzi ! – gli disse lui con un piccolo ghigno causato
dalla reazione di lei .
-Hali
, Cassi ! Forse perché non soffiate le candeline così che possiamo gustarci la
torta ? – chiese lei , con il volto congestionato dall’imbarazzo , alle due bambine
nel vano tentativo di cambiare discorso per poi aggiungere – Così dopo potete
aprire i regali e poi io e il papà vi dobbiamo dire una cosa .
-Cosa
mamma ? – chiesero all’unisono le due bimbe speranzose .
-Lo
scoprirete dopo aver scartato tutti i regali – gli rispose l’uomo per poi
chiedere l’assenso alla donna – Vero Ichigo ?
-Si
proprio così ! – rispose lei sorridendo dolcemente alle figlie .
-Va
bene se proprio dobbiamo – disse sconsolata Hali .
-Brave
le mie bambine – trillo allegra la donna .
-Le
tue ? – le chiese , guardandola malamente , l’uomo che le sedeva accanto .
-Ok
.. le nostre bambine – gli rispose lei arrossendo leggermente .
-Così
va bene – e detto questo l’uomo posizionò le due torte davanti alle figlie
incitandole a spegnere le candeline così da poterle
mangiare
; dopo aver soffiato sulle candeline le bimbe iniziarono , con l’aiuto della
madre , a tagliare le due grandi torte per poi servirle su candidi piatti di
porcellana decorati con figure magiche rosse e blu.
-Buone
le torte ! – esclamò Ichigo dopo aver finito le due fette di torta ,
rispettivamente alle fragole e ai frutti di bosco- Io adoro le fragole ma mi piacciono molto anche i frutti di
bosco!
-A
te piace tutto , basta che sia commestibile – le disse divertito l’uomo che le
sedeva accanto .
-Cosa
? Stai forse insinuando che sono ingorda ? – gli chiese lei fintamente irritata
.
-Non
ce ne è bisogno visto che lo ammetti – gli rispose lui con un piccolo ghigno
sul volto .
-Ma
come ti premettia dirmi certe cose
davanti alle nostre figlie – gli chiese lei irritata per poi mettere il broncio
causando l’ilarità collettiva .
-Ma
dai , stavo scherzando – gli disse lui tra una risata e l’altra per poi
scompigliarle i capelli con la mano destra .
-Sei
perfido ! – gli rispose lei fintamente imbronciata per poi rivolgersi alle
figlie usando un tono eccessivamente melodrammatico – E voi due carne della mia
carne , sangue del mio sangue come potete ridere di me ? vostra madre ! colei
che vi ha dato alla luce fra atroci sofferenze !
-Scusa mai … ma siete talmente buffi ! – gli
disse tra l’intervallo di una risata e l’altra Cassi mentre con una mano si
reggeva la
pancia
e con l’alta si asciugava le lacrime che le si erano create per l’eccessivo
moto di risate .
-Cassi
ha ragione ! è impossibile non ridere ai vostri bisticci ! –aggiunse Hali , dando man forte alla sorella
, mentre cercava di
riprendere
il controllo di se .
-Ah
, davvero ! Quindi ridete anche di me che sono vostro padre ? – chiese l’uomo
guardando storto le due figlie causando le
risate
delle due e della donna seduta al propri fianco – E tu cosa hai da ridere ?
-Sai
una cosa Ryan? – gli chiese lei
ridendo allegramente .
-Cosa
?
-Hanno
proprio ragione ! Siamo a dir poco ridicoli ! – gli rispose lei guardandolo
negli occhi per poi ristoppiare a ridere entrambi .
-Si
, è proprio vero – ammise lui dopo pochi minuti nel vano tentativo di darsi un
contegno degno di un uomo del suo calibro –Comunque devo ammettere che le torte
sono davvero buone !
-Sai
papi , le ha fatte la mami insieme allo zio Kyle – gli disse allegramente Cassi
.
-Hanno
lavorato tutto ieri per preparare tutto ! Dalla mattina presto alla sera ! –
aggiunse Hali allargando le braccia per dare l’idea
del
tempo impiegato alla preparazione delle varie prelibatezze presenti alla tavola
.
-Be
forse è meglio dire che il vero lavoro lo ha fatto lui e che io gli ho
semplicemente dato una mano ! – precisò lei mettendo un
braccio dietro il collo e arrossendo furiosamente in volo
.
-Non
è vero ! – protestò indignata Hali – Avete lavorato alla pari !
-E’
vero ! – aggiunse indispettita Cassi – E poi si può dire che il lavoro più
grande lo hai fatto tu !
-Già
! – rincarò l’altra infervorata dall’argomento -Hai messo a disposizione la cucina , gli ingredienti e tant’altro
.. hai pure pulito tu la cucina !
-Ma
è normale tutto questo tesori miei – disse dolcemente la donna alle bambine
sfoggiando un ancor più dolce sorriso – Ed’è anche normale che lo zio Kyle
abbia fatto più di me nella preparazione dei dolci perché lui è più esperto di
me in queste cose visto che è un pasticcere professionista da molto tempo prima
di quando lo ho conosciuto , non è vero Ryan ?
-Immagino
di si – rispose lui sfoggiando un bel sorriso .
-Mamma
, quindi lo zio lavora al caffè da molto tempo ? – chiesero in coro le bambine
che si erano molto incuriosite .
-Non
proprio – a rispondere era stato l’uomo .
-E
allora perché mamma ha detto che lo zio lo era da prima che lo conoscesse ? –
chiese sempre più curiosa Cassi .
-Si
, perché ? – le fece eco la sorella .
-Vedete
piccole mie – iniziò a dire la madre sorridendogli – Lo zio ha iniziato a fare
il pasticcere a Tokio , precisamente nel locale di vostro padre , poco prima
che iniziassi a lavorare li .
-Davvero
? Quindi tu ai lavorato per papà ? – chiese sorpresa Hali .
-Si
, proprio così ! – le rispose annuendo con la testa la donna – E con me
lavoravano anche la zia Mina , che al tempo era una ballerina ancora alle sue
prime formazioni , e la zia Pam , che era già un’attrice parecchio famosa ,
inoltre con loi c’erano altre due ragazze molto simpatiche che si chiamavano
rispettivamente Paddi , che era una bambina cinese molto esperta nelle arti
marziali acrobatiche , e Lory , credo anzi sono sicura che nutrisse un profondo
affetto per vostro padre .
-Zia
Mina e zia Pam lavoravano con te ? – chiese sconcertata Cassi , che non
riusciva a credere a quello che aveva sentito .
-Be
sarebbe più corretto dire che la cara zia Mina bevevo solo e sempre il te e
impartiva ordini , oltre a riprendermi – cominciò a
spiegare
la donna che fu interrotta dall’uomo che divertito le disse sprezzante
-Grazie
tu eri saltuariamente in ritardo o perché ti svegliavi tardi o perché passavi
il tempo con il tuo caro Marck !
-Chi
era questo Marck ? – chiesero stranite le due gemelle .
-Il
ragazzo per cui vostra madre aveva una cotta al tempo delle medie – rispose lui
serafico .
-Cosa
? Ma non vi siete messi insieme fin da subito ? – chiese sconcertata Hali .
-No
, solo alle superiori si è decisa a mollarlo e a mettersi con me – disse lui
con un piccolo ghigno sul volto – Mi ricordo come fosse gl’ieri quando quel
povero pazzo si è presentato al caffè furente e ha tentato di picchiarmi , da
quel giorno non si è più visto in giro .
-Poveraccio
, quella volta lo hai proprio massacrato – lo riprese falsamente arrabbiata lei
– Sai che per lo spavento che gli hai fatto prendere non mi ha neanche salutato
più quando ci incontravamo a scuola o per le strade di Tokio ?
-E
allora ! Era proprio quello che volevo ! – gli rispose lui .
-Ma
mi spieghi perché sei sempre stato così possessivo e iper protettivo nei miei
confronti – chiese lei curiosa .
-Perché
non mi è mai piaciuto che si toccassero le mie cose o semplicemente la persona
amavo – rispose lui .
-Davvero
? – chiese lei sorpresa .
-Si
, ma ora chiudiamo il discorso – disse lui bruscamente mettendo il muso .
-Oh
, sai che sei carino quando metti su il broncio ? – gli chiese lei
abbracciandogli il collo da dietro e posando il suo volto sulla
testa
di lui iniziando a strofinarlo contro ad essa per poi rivolgendosi alle sue
figlie con un grande sorriso allegro – Non è verro
piccole
mie che il vostro papà è tento tenero e carino quando fa così ?
-Si
mami hai proprio ragione ! – esclamarono in coro le due annuendo con il volto .
-Anche
voi due iniziate a dare retta a questa pazza cronica ! Andiamo bene ! – disse
alle due figlie l’uomo passandosi una mano
fra i capelli color dell’oro mentre la scuoteva sconsolato
guadagnandosi però un sonoro scappellotto dalla donna che sorridendo
ambiguamente si rivolse alle due
-Non
dategli rette ! Ma ora è meglio se iniziata ad aprire i vostri regali visto che
ne avete ricevuti parecchi !
-E’
vero ! Anche perché dopo ci dovete comunicare qualcosa di molto importante ! –
ammise Hali battendosi una manina sulla
fronte
come per rimproverarsi del mancamento poi prese un grande pacca blu dal grande
mucchi di pacchi regalo e attese che la sorella ne prendesse uno molto simile
ma in rosso per poi incominciare a scartare ; le piccole erano rimaste sorprese
da quanti regali avevamo ricevuto e soprattutto erano sorprese dal fatto che
erano da parte di persone che conoscevano anche solo di vista o per sentito
dire . Tra i molti regali i loro preferiti furono senza dubbio : i due ciondoli
, in oro bianco , a forma di stella , tenuti rispettivamente da un cordino rosa
e uno azzurro ,che gli aveva regalato la zia Pam , i due completino composti da
una gonna a piaghe e da una maglietta felpata con sopra disegnato Tigro ,
rispettivamente uno in blu e bianco e uno in rosso e bianco , da parte dello
zio Kyle , i due braccialetti in oro bianco in cui erano infilate diverse
perline rotonde svaroschi , rispettivamente in celeste e rosa chiaro , da parte
della zia Mina e i due chimoni , bianchi con i ricami dorati , da parte dei
loro nonni materni .
Dopo
aver scartato e ammirato tutti i regali che avevano ricevuto guardarono i loro
genitori e chiesero speranzose all’unisolo
-Allora
casa ci dovete dire ?
-Ehi
, un momento ! Non avete mica finito di scartare i regali ! – le riprese
divertita la madre .
-Cosa
? – chiese sconcertata Hali .
-Ma
i regali sono finiti ! – aggiunse l’altra .
-Non
proprio – annunciò Ryan alzandosi e dirigendosi verso l’uscita – Manca quello
da parte nostra !
-Si
e poi si può anche dire che c’entri molto con quello che vi dobbiamo comunicare
! – aggiunse allegramente Ichigo .
-Davvero
? – chiesero curiose le due .
-Si
, proprio così ! – rispose sorridendo sorniona la donna .
-Allora
non è che ci potresti anticipare qualcosina al riguardo ? – chiese speranzosa
Cassi .
-No
, è una sorpresa ! – gli comunicò la donna per poi ridere allegramente .
-E
dai ! Solo qualcosina ! – tentò inutilmente Hali .
-No
e poi no ! – insistette la donna scuotendo la testa divertita per poi
aggiungere – E poi dovete aspettare solo qualche minuto , No ? vedrete che
vostro padre arriva presto con i due pacchi regali e così dopo saprete tutto !
-Uffa
! E va bene ! – dissero all’ unisolo le due bimbe ormai rassegnate ; dopo poco
l’uomo tornò con tra le braccia due enormi
pacchi
rettangolari neri legati da due spessi nastri di seta , uno rosso e uno blu ,
che posò uno alla volta sul tavolo davanti alle due gemelle e poi disse a
entrambe mentre si risedeva accanto alla bella donna dai capelli ramati
-Buon
compleanno piccole !
-Si
buon compleanno tesori miei ! – disse subito dopo Ichigo ponendo sulla fronte
delle due un piccolo bacio carico d’affetto per
poi
incitarle nello scartare gli ultimi due pacchi regalo– Su cartate il vostro regalo !
Allora
le bambine fecero come gli era stato chiesto e molto accuratamente scartarono
il regalo che gli avevano fatto i due genitori e quando sollevarono i coperchi
delle scatole rimasero sorprese da ciò che vi trovarono all’interno ; all’interno
di ognuna era adagiata quella che aveva tutta l’aria di essere la divisa del Saint
Nicolas College la famosa scuola di New York : essa era composta da una camicia
, bianca , di cotone grezzo a mezze maniche , un nastro nero che passava
intorno al collo della camicia , un gilè , nero , sbracciato con la scollatura
a v , una gonnellina piaghe nera , un paio di francesine bianche e un paio di
mocassini di vernice nera lucida. Le bimbe erano rimaste sorprese da un simile
regalo e soprattutto non riuscivano a comprendere il motivo di tale dono quindi
lo continuarono a fissare confuse , come se si aspettassero da lui una qualche
risposta , fino a quando la donna non gli chiese curiosa
-Allora
cosa ne pensate ? Forse non vi piace ?
-No
mamma cosa dici ! – rispose nervosamente Cassi alla madre per poi chiedere
aiuto alla sorella – Ci piace molto ! Vero Hali !
-Si
mamma !
-Ah
meno male per un attimo o temuto il contrario – disse sollevata la donna alle
due figlie .
-Mami
, Papi … vi possiamo fare una domanda ? – chiese timorosa Cassi .
-Si
, fate pure piccole – gli rispose dolcemente l’uomo .
-Perché
? – allora chiese diretta Hali .
-Perché
cosa ? – chiese in risposta la donna che si era confusa alla domanda della
piccola figlia .
-Hali
intende perché ci avete fatto questo regalo ? – spiegò Cassi con calma .
-Si
, perché ci avete regalato la divisa del Saint Nicolas ? – aggiunse infervorata
dalla situazione l’altra .
-Vedete
piccole mie – incominciò dolcemente la donna facendo apparire sul suo volto un
magnifico sorriso – Pochi giorni fa noi due abbiamo preso una decisione che ci
riguarda un po’ tutti e quattro …
-Abbiamo
deciso di riprovare a stare insieme – intervenne Ryan più sbrigativo – E siccome
vostra madre vuole continuare a lavorare di comune accordo di trasferirci tutti
e quattro a New York .
-Davvero
? – chiesero eccitate le due bimbe .
-Si
! – rispose con un sorriso sornione la donna .
-Davvero
… davvero ? – chiesero di nuovo per sicurezza le due .
-Si
, davvero .. davvero – rispose allegramente di nuovo la donna per poi
aggiungere tutta eccitata – Sapete che vostro padre ha ricevuto una proposta per
la cattedra di genetica dalla Columbias e che ha accettato ?
-Sul
serio papà ? – chiese sbalordita Cassi guardando il padre con sguardo di
completa venerazione .
-Si
– rispose sbrigativo il padre .
-Un
momento – si intromise bruscamente Hali – Come farai con la scietà e il
laboratorio ?
-Be
per il laboratorio a New York potò usare quello della Columbias e per quanto
riguarda quello che si trova qua se ne occuperà Kyle e per la società mene
occuperò io direttamente da New York con l’aiuto di Kyle – rispose dolcemente l’uomo
alla piccola
peste
dai capelli ramati – Perché non vi và bene ?
-Si
, anzi ne siamo super contente ! – risposero all’unisolo le due gettandosi al
collo dei genitori per abbracciarli .
E
finalmente il tanto agoniato quattordicesimo capitolo è finito ! Sapete quante
volte l’ho riscritto ? BEN 6 Volte ! E si perché io volevo scrivere un evento
ma poi mi sono accorta che comunque si creava un valico tra questo capitolo e
il precedente e quindi l’ho dovuto riscrivere diverse volte perché non mi
andava a genio nessuna versione ….
Risposte
hai commenti :
-Cri-
: scusa
per il clamoroso ritardo ma spero che questo capitolo ti renda talmente felice
da perdonarmi per le mie mancanze ; sono
molto felice che la mia ff ti piaccia
così tanto .. By By Aky
Shana
: Hai
presente la frase “ la tua felicità è la mia felicità “ ? be riassume tutto ciò
che provo quando leggo le tue recensioni .. mega
saluti Aky
Hi
: grazie
mille per il tuo sostegno e spero tanto che continuerai a sostenermi ; i tuoi complimenti
mi imbarazzano un mondo perché
non
credo proprio di essere così brava a scrivere ma se lo dici tu ci credo .. Kiss
Kiss Aky
-Chelsa-
: spero
che tu abbia capito il motivo del mio ritardo inoltre per la fine della ff be
come dire non è mica tanto vicina ma
neanche tanto lontana .. Ciao
Ciao Aky
Isabella
: tesoro
non so se per il mio consiglio è troppo tardi ma credo che dovresti farci una
bella chiacchierata del genere “ ora
mettiamo in chiaro le cose “ per il semplice
motivo che nessun ragazzo può permettersi di trattare così la ragazza con cui
sta
perché così gioca con i sentimenti di lei e
dell’”amante” quindi la trovo una persona piuttosto spregevole e poi ricorda
che
nessuno può permettersi di trattarti così
come un oggetto , una bambola che si può usare a proprio piacimento per poi
buttare in un angolo come se non fosse
successo niente .. Spero di esserti stata utile .. Buona fortuna .. Sono con te
.. Aky
Quella mattina un’elegante macchina nera sfrecciava per le larghe ed
eleganti strade che circondavano il Central Park ; al suo
Quella mattina un’elegante macchina nera sfrecciava per le
larghe ed eleganti strade che circondavano il Central Park ; al suo interno una
giovane donna sedeva composta su uno dei due sedili anteriori , in pelle besh ,
guardando distrattamente il paesaggio che le si parava davanti agli occhi
composto dagli eleganti palazzi del ricco quartiere della grande mela . Dopo
pochi minuti l’auto si fermò di fronte l’entrata di un colossale palazzo , che
in passato era stato il punto di ritrovo più in vista della mondanità
newyorkese.
Un
omino basso , dai radi capelli grigi coperti da un cappellino porpora e dagli
occhi acquosi , vestito con degli eleganti pantaloni neri e una giacca color porpora
, dalle rifiniture dorate , aprì gentilmente la portiera posteriore del veicolo
rivolgendole un cordiale saluto
-Bentornata
al Plaza signorina Momomiya ! Spero che abbia passato un ottimo soggiorno a Los
Angeles !
-Grazie
per l’interesse Arold – rispose lei con voce cordiale per poi aggiungere –
Comunque mi sono trovata , come al solito , molto bene .
Poi
dopo essere scesa dal veicolo si diresse verso l’enorme porta di cristallo ,
dalle maniglie dorate , situata in cima a una scalinata di candido marmo bianco
, con qualche venatura nera , e preceduta da un morbido tappeto di velluto ,
color porpora , sormontato da un elegante tettoia , dalla volta a crociera , su
cui all’estremità visibile ai passanti si poteva leggere la grande scritta
dorata , che contrastava con il color porpora , che diceva “ Plaza “
.
Quando
arrivò in cima alla scalinata due uomini : che erano alti uguali ma uno aveva i
capelli color cenere e gli occhi scuri mentre l’altro aveva i capelli biondo
scuro e gli occhi verde bottiglia , le aprirono la porta dicendo all’unisono
-Buongiorno
signorina Momomiya !
-Buongiorno
anche a voi – rispose lei con lo stesso tono garbato e lo stesso dolce sorriso
che prima aveva rivolto all’uomo che tanto gentilmente le aveva
aperto
la portiera della macchina permettendogli di uscire .Quando fu entrata nel palazzo diede una fugace occhiata al grande
salone d’entrata , dai numerosi colori chiari che elegantemente si univano in
sfarzose decorazioni ; dalla sua posizione si poteva vedere chiaramente : l’ultra
lussuoso caffè situato nel luogo dove un tempo si poteva trovare l’enorme
salone in cui era solito tenere le feste più mondane , i vari negozi che
portavano i nomi delle più grandi case stilistiche di tutto il mondo e
l’immensa galleria che conduceva al più rinomato e costoso ristorante di tutta
New York .
Dopo
qualche minuto passato ad osservare quel luogo , così ricco di storia , che da
sempre veniva considerato la perla della grande mela , si diresse con spedito
verso gli eleganti ascensori , che all’interno erano rivestiti con pannelli in
mogano finemente lavorati in oro e da grandi specchi . Decisa premette
delicatamente il pulsante d’avorio per prenotare l’ascensore che dopo pochi
minuti si aprì mostrandole un’ omino , basso e mingherlino , tutto impettito
nella sua uniforme , ritto in piedi immobile come se volesse imitare una statua
modellata con i marmi più pregiati e gli occhi scuri fissavano impassibili il
vuoto ; quando la donna fu entrata nell’ascensore gli sorrise affabilmente e
con voce tranquilla lo salutò con una disarmante naturalezza :
-Buongiorno
Jakob .
-Buongiorno
signorina Momomiyo – rispose lui con voce atona quasi metallizzata per poi
aggiungere premendo il pulsante che li
avrebbe
condotti all’ultimo piano -Fra pochi
minuti arriveremo all’attico .
-Calmati
Jakob ! Frena i tuoi bollenti spiriti visto che sono già impegnata ! – lo
sgrido scherzosamente lei per poi ridere allegramente ma appena si accorse che
il suo interlocutore era rimasto impassibile al suo tentativo di farlo sembrare
un minimo
umano
aggiunse con una finta aria scocciata che mal nascondeva il divertimento che la
donna provava nello stuzzicarlo – Certo che tu
sei proprio impassibile , eh ! Sei un
ghiacciolo quasi come il mio ex , solo che lui almeno reagisce quando lo
stuzzico per bene !
Visto
che l’uomo non si decideva a risponderle opto per la seconda opzione di
distrazione , decise che poteva approfittare di quel momento di assoluta
tranquillità per fermarsi un attimo a pensare agli avvenimenti degli ultimi
mesi che le avevano sconvolto radicalmente la sua vita : pensò che se sei mesi
prima qualcuno le avesse detto che mandando a sua piccola donnina di casa alla
casa di vacanze per bambine , situata tra i boschi canadesi , avrebbe incontra
quell’atro suo tesoro della sua piccola Hali e che insieme avrebbero di sicuro
scoperto di essere gemelle e avrebbero creato un piano a dir poco geniale
quanto contorto per far rimettere lei e il suo ex marito insieme riuscendoci
alla perfezione , gli avrebbe sicuramente riso in faccia , senza vergogna ,
dandogli del pazzo . Fatto sta che i suoi due piccoli tesori c’erano riuscite
alla perfezione e che tra poco meno di una settimana tutti e quattro avrebbero
vissuto insieme nell’appartamento di New York di Ryan , situato all’ultimo
piano dell’ex prestigioso Plaza Hotel ; la cosa le faceva piacere proprio come
la spaventava , aveva troppa paura di rimanere ferita un’ennesima volta
dall’uomo che in fin dei conti non aveva mai smesso di amare ma soprattutto
temeva che le sue stelline fossero ferite , ma in fin dei conti non occorreva
fasciarsi la testa prima del previsto l’importante ora come ora , sia per lei
che sicuramente per Ryan , era rendere felici le due bimbe . Quel turbinino di
pensieri che l’aveva avvolta fu bruscamente interrotta dal suono della voce
senza emozioni dell’addetto all’ascensore
-Attico
, arrivederci miss Momomiya .
-Arrivederci
Jakob ! Buon lavoro ! – rispose lei cordialmente , un po’ scossa per lo
spavento preso , mentre usciva dall’ascensore
; quando le ante dorate le si chiusero di scatto dietro le
spalle si appoggiò a esse e mentre posava una mano sul cuore per calmarsi
osservò di sfuggita il corridoio : le pareti presentavano gli stessi colori e
decorazioni dell’entrata con la sola differenza che a intervalli regolari sul
lungo corridoio si affacciavano candide porte di quercia che al centro in alto
avevano attaccate delle targhette dorate che indicavano il numero
dell’appartamento , il pavimento non era di marmo di bianco come all’entrata ma
di un parquet scuro , ben tenuto , su cui correva un morbido tappeto persiano ,
più stretto che lungo . Dopo essersi ripresa si incamminò verso la fine del
corridoio e quando vi fu arrivata si fermò proprio davanti l’unica porta che si
trovava sul muro che determinava la fine del corridoio , a differenza delle
altre erra composta d due ante che erano leggermente più alte e più grandi
delle altre , la cui targhetta indicava che si trovava davanti all’appartamento
numero 13 . Mentre estraeva dalla sua borsetta blu , che faceva da completo con
la lunga scamiciata di velluto blu che indossava sopra una deliziosa camicetta
di cotone bianca come la neve , un porta chiavi a forma di micio stilizzato ,
che teneva attaccate a se tre chiavi di metallo e di diverse misure non potè
che pensare che li dentro suo padre non ci avrebbe potuto mai mettere piede
superstizioso come era . Dopo aver inserito la chiave più lunga nella poppa e ,
con un paio di giri , aver fatto scattare la serratura entrò il più
silenziosamente possibile nell’appartamento nel disperato tentativo di non
destare il sonno della sua coinquilina che adorava paragonare ad un ancora di
salvezza . Dopo aver richiuso la porta dietro di se iniziò a guardarsi in giro
nel tentativo di orientarsi un pochino , era sorprendente come riuscisse a
perdersi in quell’appartamento dopo due settimane che ci abitava , dando una
fugace occhiata dappertutto : non c’era che dire l’appartamento era gigantesco
e lo si notava già dall’ampia sala d’ingresso dalle pareti di un giallo chiaro
, con decorazioni ottocentesche di una sfumatura di giallo poco più scura , che
contrastava con il pavimento di un candido marmo , dal soffitto pendeva uno
splendido lampadario di vetro di murano , tre enormi archi , ben elaborati in
un marmo bianco dalle venature nere , si aprivano sulle tre pareti rimanenti e
conducevano rispettivamente : a una cucia coni ripiani in marmo nero e legno di
mogano , le pareti erano color carta da zucchero senza decorazioni ma con
appese al muro preziose forme di rame un altro arco uguale agli altri tre era
situato sulla parete accanto a quella del primo e conduceva allagrande sala da pranzo e il pavimento era
interamente di cotto ; a una stanza su cui davano quattro porte che conducevano
alle camere da letto , di cui due comunicanti , fornite ognuna di un proprio
bagno , le pareti erano pana con decorazioni , simili a quelle dell’entrata
,avorio , dal soffitto pendeva un
lampadario molto simile a quello della sala di ingresso e il pavimento era
composto dello stesso marmo che si trovava nella sala precedente e nell’immenso
salone . Il salone era a dir poco magnifico : sia lo sfondo che le decorazioni
delle pareti erano composte da sfumature di giallo più scure di quelle
dell’entrata , sul pavimento di candido marmo si erano poggiati elegantemente
pregati tappeti persiani , alla parete all’estrema sinistra della si stagliava
in tutta la sua bellezza un camino , dalle decorazioni floreali , di marmo di
carrara e di fronte a esso si trovavano , a debita distanza , tre meravigliosi
divani ottocenteschi di legno di ciliegio , lavorati nei minimi particolari , e
dall’imbottitura di morbida stoffa color avorio , che ricopriva parte degli
schienali e dei sedili , e un bel tavolino , che si trovava tra i tre divani e
il camino , lavorato nello stesso stile dei divani ; al centro della sala dal
soffitto si calava un maestoso lampadario di cristallo , formato da gocce
ghiaccioli ; sulla parete destra della sala si apriva un’altro arco , che
conduceva alla sala da pranzo , ai due lati di esso erano poste due magnifiche
librerie , lavorate in legno di ciliegio e in cristallo , su cui erano posti
numerosi classici della letteratura europea , spartiti musicali dei più
svariati compositori e fotografie che ritraevano le bambine , lei , Ryan e l’ex
squadra mew . Le finestre erano coperte da una serie di magnifiche tende , che
dal modo in cui erano disposte ricordavano quelle che si potevano trovare nelle
case dei nobili nei tempi passati , che erano composte dalle più svariate
sfumature di arancio ; un elegante pianoforte a coda , finemente lavorato in
legno di mogano , si trovava all’estrema destra della grande stanza , davanti a
una delle due librerie e sotto a un grandissimo tappeto persiano dai colori
scuri che contrastavano fortemente con quelli presenti nel resto dell’immenso
salone . Al cento della stanza due comodi divani , simili e agli altri tre solo
in dimensione più piccola , dai morbidi tessuti color pesca e un elegante
poltrona erano posizionati in torno a un tavolino rotondo , della loro stessa
fattura , su cui era posato un vaso di cristallo che conteneva circa due
dozzine di rise rosse e il tutto si trovava di fronte a un mobiletto basso ,
che conteneva numerosi DVD e un lettore ultimo modello , su cui era posato un
elegante televisore di ultima generazione . Sulle pareti si potevano trovare
numerose stampe antiche e numerosi quadri , a olio o a tempera , che ritraevano
paesaggi di campagna e in fine su ogni divano si trovavano graziosi candidi
cuscini che portavano ricamati sopra , con i più svariati fili colorati ,
numerosissime decorazioni floreali ; dopo quella breve perlustrazione visiva si
tolse ballerine blu che portava ai piedi e cercando di fare il minimo rumore
possibile si diresse pian piano verso la porta della camera da letto che era
situata sulla parete centrale e dopo averla aperta ed essere entrata nella sua
stanza trasse un sospiro di sollievo per essere riuscita a non svegliare dal
suo sonnellino pomeridiano la vecchia governante che la aiutava a prendersi cura
della casa . La camera da letto aveva le pareti di un pesca quasi rosato che in
alto si univa a delle sfumature più scure che creavano magnifiche decorazioni
di gigli e di rose , il pavimento era composta da morbida moquet gialla chiara
su cui in vari punti si poggiavano graziosi tappeti persiani dai colori
pastello . Alla parete destra della stanza poggiava un enorme baldacchino dalle
tende che variavano dalle più svariate sfumature di rosa , come quelle che
coprivano le due finestre presenti nella camera divise da un unico cassettone
su cui erano poggiate numerose foto , i cui candidi cuscini , che riprendevano
il colore dai ricami del morbido piumone rosa pallido che copriva il materasso
fino al pavimento , erano decorati con fili color rosa confetto e rosa
maglialino ; ai due lati del letto si trovavano due eleganti comodini ,
lavorati in legno di ciliegio proprio come il baldacchino , su cui posavano due
graziose lampade di vetro di murano . Un lampadario lavorato in fogli di papiro
, rosato con agli angoli quattro nastri rosa scuro chiusi in un grazioso fiocco
, scendeva elegantemente dal soffitto ; alla parete sinistra si aprivano due
enormi archi , in legno di ciliegio , che conducevano all’immenso guardaroba
che divideva con Ryan e all’estrema destra dei due archi si trovava una
graziosa porta in mogano che conduceva al sontuoso bagno . Con passo spedito si
diresse al guardaroba e dopo essersi spogliata e indossato un comodo
accappatoiodi spugna , color panna con
su incise le sue iniziali con lettere dorate , ripose con cura i suoi vestiti
nella cesta di vinimi adibita allo sporco e in fine si diresse in bagno per
godersi un lungo bagno rilassante caldo nella lussuosa vasca idromassaggio che
avrebbe riempito di numerose essenze e sali da bagno . Dopo aver trascorso un
bel po’ di tempo nella sala da bagno uscì da essa rinfrescata e rilassata per
poi , con molta calma , indossare la sua biancheria intima , una salopet , con
vari risvolti verso la fine , chiara , una maglietta a maniche corte tra il rosa
scuro e il rosso porpora e un paio di fantasmini a righe rosse e viola . In
fine legò i lunghi capelli ramati ancora bagnati in una treccia ben fatta e
fermò le ciocche ribelli con alcuni fermacapelli poi si diresse tranquillamente
verso la porta della camera da letto e appena l’aprì la stanza fu invasa dal
delizioso odore di tè alla cannella e alla arancia che la fece sorridere
spontaneamente e dirigersi saltellando verso il salone . Quando entrò nella
grande stanza la prima cosa che vide fu una donna anziana dai corti capelli
bianchi e dai vivaci occhi neri , con in dosso un vestito rosa a fiorellini
bianchi e un candido golfino di lana , che versando abilmente il tè in due
tazze di porcellana ben lavorata la salutò cordialmente :
-Bentornata
signorina Ichigo ! Spero che li a Los Angeles stiano tutti bene ! – poi alzando
gli occhi verso di lei e facendo
incrociare i loro sguardi sorrise allegramente aggiungendo
– Appena l’ho sentita arrivare ho preparato del tè con dei biscotti ! Quante
zollette
di zucchero vuole ?
-Grazie
Agata , sia i miei piccoli tesori che Ryan stanno bene ! – rispose la ragazza
allegramente per poi aggiungere mentre si
accomodava sulla morbida poltrona– Due zollette per favore .
-Ne
sono lieta che stiano tutti bene – disse l’anziana signora porgendo la tazza
fumante di caldo tè alla cannella e all’ arancia alla
donna che le sedeva di fronte per poi accomodarsi a sua
volta sul morbido divano che si trovava di fronte alla sua interlocutrice e
aggiungere porgendo alla ragazza un piattino pieno di biscotti da tè – Vuole
dei biscotti ? li ho comprati stamattina alla pasticceria della
signora
Smith .
-Si
, molto volentieri – rispose lei mentre afferrava tre lingue di gatto per poi
aggiungere curiosamente – Per caso è quella che si trova tra l’incrocio della
trentesima e la diciottesima ?
-Si
, proprio quella – rispose l’anziana signora per poi aggiungere con aria sicura
– Trovo che i dolci che fanno li siano molto buoni , non trovi ?
-Si
, hai proprio ragione ! – rispose la rossa annuendo – Ma comunque quelli che fa
Kyle sono insuperabili !
-E’
vero – concordò la donna – E’ un vero peccato che lui rimanga a Los Angeles
visto che qui riscuoterebbe un notevole successo quasi più grande di quello che
sta riscuotendo ora !
-Si
, lo dico anch’io ; ma purtroppo a Ryan serve qualcuno a Los Angeles per
controllare da vicino l’andamento dei suoi beni –
ammise tristemente la ragazza – Quindi non potrà che
venire a trovarci qualche volta al mese .
-Le
bambine ne saranno dispiaciute ? Visto che da quello che mi hai detto gli sono
molto affezionate – chiese un po’ preoccupata la donna anziana .
-Si
, gli vogliono molto bene … ma in fondo non c’è da stupirsene molto visto che
lui ormai da molto tempo è uno di famiglia – disse la ragazza rattristandosi al
pensiero della tristezza delle sue figlie nel non poter più vedere il loro
tanto adorato zietto .
-Per
fortuna che qui abitano le tue due amiche che loro adorano tanto – ammise un
po’ rincuorata la donna .
-Be
non saprei dire con esattezza casa pensino di loro due Cassy e Hali – disse
pensierosa Ichigo – Fatto sta che anche quando io e Ryan abbiamo divorziato
nessuno dei due ha perso i contatti sia che con Pam che con Mina … anche se io
ho avuto più possibilità di tenere saldi i rapporti visto che abitiamo tutte e
tre qui a New York … ma comunque quelle due piccole pesti anno avuto in eguale
modo la possibilità di affezionarsene .
-Concordo
perfettamente – rispose la donna per poi aggiungere un po’ dubbiosa – E poi
anche se sono un po’ strane sono comunque delle brave persone .. almeno credo
visto che non le conosco così bene da poter avere un opinione precisa sul loro
conto .
-In
fondo nessuno di noi che abbiamo lavorato al caffè MewMew è tanto normale –
ammise tra una risata e l’atra la rossa .
-In
che senso ? – chiese sbalordita l’altra – Mi scusi ma non riesco proprio a
capire cosa sta dicendo .
-Vedi
è un po’ difficile da spigare – ammise Ichigo poi aggiunse – Ed’ è anche una
storia un po’ lunga .
-Su
, provami a raccontare – la incitò l’altra – E poi sai che mi piacciono le
storie lunghe .
-Va
bene – disse rassegnata la ragazza – Sai se non fosse stato per Ryan e Kyle non
ci saremo mai conosciute …
-In
che senso ? – la interruppe sbalordita la donna .
-Be
devi sapere che noi tutte abbiamo lavorato per un lungo periodo al caffè che
Ryan aveva a Tokyo e che fu proprio li che ci conoscemmo realmente per la prima
volta e diventammo amiche …
-Scusa
ma non riesco proprio a capire … - la interruppe nuovamente la donna che non
potè finire la frase poi la ragazza la
interruppe di nuovo per
spiegarle meglio la loro storia
-Vedi
la prima volta che ci siamo incontrate fu per caso nel giardino di un muse per
difendere Lory dalle angherie delle sue precedenti … che non so francamente
come definirle … amiche – Ichigo fece una pausa per dare alla donna il tempo di
assimilare il tutto – Poco tempo
dopo io iniziai a lavorare al caffè e poi si unirono a me in ordine Mina , Lory
, Paddy e in fine Pam ;
sono stati i giorni più belli della mia vita e mi sono
divertita molto anche se non passava giorno che io non litigassi con Mina o
con Ryan.
-Come
mai ? – la interruppe per l’ennesima volta l’anziana signora – Ho sempre
pensato che foste sempre andati d’accordo !
-No
, non proprio – ammise tra una risata e l’altra la ragazza – Vedi a quel tempo
il locale era molto conosciuto per due motivi : il primo era l’ottima cucina e
il secondo era per la stranezza di noi cameriere … vedi io arrivavo sempre in
ritardo e mi beccavo quotidianamente le sgridate di Mina e Ryan , che si
arrabbiava con me anche perché a quel tempo mi frequentavo con un altro ragazzo
che lui detestava con tutto il cuore , Mina in’ oltre non faceva che stare
tutto il tempo seduta a un tavolino appartato a bere il tè e a dare ordini ,
Lory non faceva che inciampare a dosso a clienti a chissà cos’altro rompendo
interi servizi e stoviglie , Paddi passava il tempo a fare acrobazie con qualsiasi
cosa avesse per mano e c’era Pam che le rare volte che veniva a lavorare si
comportava in modo talmente scontroso che faceva scappare i clienti . Poi però
ho fatto un viaggio studio in Inghilterra e al posto mio entrò Berry che in
confronto a me era migliore e io non so perché sono tornata dopo quattro mesi
per alcuni problemi che c’erano al caffè e che non mi dovevano più riguardare
.. con il tempo poi mi sono accorta che il vero motivo per cui ero tornata era
Ryan e quando sono stata costretta a tornare a Londra mi ripromisi di lasciare
il mio ragazzo , che nel frattempo era rimasto a studiare li , e al mio ritorno
di confessare i miei sentimenti a Ryan … - in quel momento il suo sguardo si rattristò
e con voce talmente triste che non pareva sua continuò – Quando ritornai a
Tokyo scoprii che Ryan e Lory si erano messi insieme … ne rimasi talmente
ferita che quando mi fu proposto di andare a finire gli anni di studio a Boston
, perché a parere sia della preside dell’associazioni di studio sia di quella
della scuola dove andavo avevo più possibilità di frequentare prestigiose
università americane studiando direttamente li che in Giappone , io accettai
credendo fosse la cosa più giusta per me che non ce la facevo più a stare li a
vedere il ragazzo che amavo e amo più della mia stessa vita nelle braccia di un’altra
, anche se si tratava di una delle mie migliori amiche . Quando partii solo Pam
, Mina ; Paddy e forse anche Kyle sapevano il vero motivo della mia scelta …
loro se ne erano accorti prima di me dei reali sentimenti che nutrivo verso di
lui e non so perché non mi hanno mai giudicato male … comunque un giorno la
famiglia che mi ospitava ormai da un anno mi invitò a passare con loro la festa
del dodici Luglio a San Fransisco e li al ricevimento incontrai dopo tanto
tempo Ryan . In quel momento fui pervasa da un’immensa felicità come un
altrettanto grande tristezza per il fatto che io sapevo che non sarei mai
potuta essere per lui qualcosa di più di una semplice amica e qui mi sbagliavo
di grosso … quel giorno lo passammo a parlare di quello che avevamo fatto fino
a quel momento e dei nostri progetti futuri , fu la prima volta che tenevamo
una conversazione civile senza litigare neanche una volta , poi quando gli
dissi che per l’estate non sarei tornata a Tokyo dai miei mi disse che per vari
motivi sarebbe dovuto andare a Boston per il periodo estivo e se ci volevamo
vedere qualche volta ed io accettai . Qualche giorno dopo seppi tramite una
telefonata a Paddy che lui e Lory si erano lasciati poco dopo che io ero
partita e quando lo rividi mi rilassai per la prima volta perché sapevo che
anche se non era mio non era di nessun altra e questo mi rassicurava e mi dava
speranza . Abbiamo iniziato a frequentarci anche dopo le vacanze , lui veniva a
trovarmi un fine settimana si e uno no , e dopo un anno , precisamente a alla
vigilia di Natale , mi chiese se volevo diventare la sua ragazza e io accettai …
poi la storia la sai .. no ?
-Si
, il resto della storia lo conosco – rispose la donna esterrefatta – Ma di
quello che è successo prima non ne sapevo proprio niente .
-E’
normale – gli disse sorridendo dolcemente Ichigo – In realtà nessuno a parte io
le ragazze Kyle e Ryan sa tutta la verità .
-Neanche
Cassy e Hali ?
-No
, neanche Cassy e Hali .
O////////////////////////////////////////////////////////////////////O
come dire … sono immensamente desolata per questo spaventoso ritardo … i motivi
ce li ho ma in questo istante mi appaiono talmente banali che non ho la minima
idea di come scusarmi … tutto è cominciato con il fatto che stava finendo la
scuola e che io dovevo studiare molto .. poi c’è stato il problema che non
riuscivo a entrare nel mio acount… poi mi hanno sequestrato internet e quando
me lo hanno ridato mia madre mi ha buttato i fogli su cui avevo scritto ben 2
CAPITOLI un vero disastro
Q______Q ….. per vostra e mia immensa fortuna io ho un ottima memoria e quindi
ho potuto riscrivere almeno questo capitolo , decisamente migliorandolo … Aky
Risposte ai commenti :
Isabella : Sono
contenta per te … davvero hai fatto la cosa migliore … a proposito ti faccio i
complimenti per la tua ff mi è molto
piaciuta , davvero bella … Kiss Kiss Aky
Chelsea : scuse
accettate .. ti ringrazio come al solito per i complimenti .. per quanto
riguarda futuri lavori non ne ho la più pallida idea
visto che il
traguardo di questa ff mi è oscuro visto che dal punto in cui sono ora non lo
intravedo neanche a pagarlo oro
poi devo
anche pensare all’altra ff che ho in cantiere che ha avuto la sfortuna di farmi
venire il blocco dello scrittore …
quindi che
sarà sarà l’importante è scrivere sempre meglio migliorando per avvicinarsi
alla perfezione che da me è tanto
agognata …
Mega saluti Aky
Kia91 : Quando ho
letto il tuo commento ho pianto per la commozione … sono ancora al settimo celo
perché per me sapere che riesco
a trasmettere emozioni , immagini e quanto altro mi
rende felice … per il resto be sai com’è io amo le cose parecchio contorte
quindi come dire facciamoci una bella risata di gruppo … By By Aky
hi : O//////////////////////////////////O
come al solito sei molto carina a farmi questi complimenti tanto che arrossisco
sempre , purtroppo
sono una vera e propria frana quando si parla di contenere le
emozioni … ora però ti devo spiegare perché ho detto che le gemelle
frequenteranno un colleg : vedi nella mia
mente malata questa scuola a più succursali sparse in tutto il mondo ed’è
frequentata dai
bambini dell’asilo
nido a quelli del liceo che possono alloggiare anche all’interno del dormitorio
… comunque capirai più avanti
quando ne parlerò
nella ff per il resto intendevo solo che ammetto chiaramente che la storia mi è
sfuggita di mano visto che
all’inizio i capitoli dovevano essere circa sette però poi
aggiungi un particolare di quà e uno di là e magicamente mi ritrovo a non
avere la più pallida idea di quando e come finirla … Baci e
Abracci Aky
Lisa Lawer : Non
ti preoccupare prima o poi quei due li faccio sposare , più poi che prima , e
per la fine be vale la stessa cosa che ho
Quella mattina , di metà novembre , un raggio si era fatto
spazio tra le spesse tende di seta , delle più svariate sfumature di pesca ,
tirate e andava a illuminare , come un intruso , un punto imprecisato del
cuscino dove era poggiato il volto di una ragazza che giaceva in uno stato di
dormiveglia ammezzo a un enorme letto a baldacchino . Appena il fastidioso
raggio di sole andò a posarsi proprio sul volto della malcapitata illuminandole
il bel volto , dall’incarnato latteo , cosparso di deliziose lentiggini e
incorniciato da boccolosi capelli ramati , sparsi su entrambi gli enormi
cuscini del baldacchino , che appena si rese conto del intruso mugugnando
qualcosa di incomprensibile , quasi impercettibile a orecchio umano , si voltò
dall’atra parte andando ad abbracciare uno dei due cuscini . Ad un tratto la
porta semi accostata della camera da letto cigolo leggermente nel aprirsi quel
tanto che bastava per permettere a un bellissimo gatto nero , con al collo un
delizioso nastro rosso che teneva legato un campanellino che emetteva un dolce
suono a ogni movimento del suo padrone , di entrare nella camera e a passi
felpati dirigersi verso il grande letto per poi saltarvi sopra e iniziare a
fare le fusa sul volto della sua adorata padrona . La ragazza infastidita aprì
pian piano gli occhi color delle nocciola , nel tentativo di abituarli alla
penombra , e quando li andò a incrociare con quelli smeraldo della gatta li
spalancò per la sorpresa e con uno scatto felino si sedette sul letto
balbettando sconcertata :
-Tinka
! Ma cosa …
Purtroppo
non potè mai finire la frase poiché la porta si spalancò lasciando entrare due
fulmini si fondarono in camera e in mezza a essa si divisero uno si andò a
buttare al collo della donna gridando al settimo celi strofinando il volto
sulla povera malcapitata :
-Ben
svegliata mammina !
Mentre
l’altra spalancava le tende , apriva le finestre inondando di luce l’intera
stanza e in fine correva ad’ abbracciare in vita la madre urlando gioiosa
-Quanto
ci sei mancata cara mamma !
Dal
canto suo la donna era rimasta sbalordita e sconcertata osservava le due
piccole pesti che la stavano abbracciando stringendole sempre più a se quasi
incoscientemente : indossavano entrambe una scamiciata di lana , dalla fantasia
scozzese , una camicetta di cotone pesante , bianca , con le maniche lunghe e
il collo tondo di pizzo , ai piedi calzavano un paio di candidi calzini
merlettati e a i loro capelli erano legati alla francese da due nastri di seta
che si intrecciavano delicatamente tra i capelli ramati ; la prima bambina che
le si era buttata al collo era vestita nelle varie sfumature del rosso mentre
la seconda in quelle del blu ; dall’improvvisa sorpresa la donna riscì si e no
a pronunciare qualche parala sconnessa per descrivere l’immenso e piacevole stupore
che stava provando :
-Hali
… Cassi ! ma .. cosa significa ? non dovevate arrivare sta sera ?
-Si
, mami … – incominciò a dire la piccola Hali mentre strofinava il volto sul
grembo della madre .
-…
ma poi con papà abbiamo deciso di partire prima … - aggiunse per l’altra
staccando il volto dal collo della madre e iniziando a fissarla negli occhi .
-…
così da poter passare la giornata insieme – concluse per le figlie l’uomo , dai
capelli color dell’oro e gli occhi di ghiaccio , che
era
comparso sulla porta , magnifico nei suoi jeanz chiari leggermente strappati e
nella sua candida camicia tenuta fuori dai pantaloni leggermente sbottonata di
un paio di bottoni , con entrambe le mani occupate a sorreggere un vasoglio ,
di legno chiaro , stracolmo di cornetti e quant’altro possibile . La donna
sorrise nel vedere l’uomo che si avvicinava lentamente al letto e molto
delicatamente posava sul comodino il vasoglio imbandito di deliziose cibarie e
in fine le chiese sorridendo :
-Piaciuta
la sorpresa ?
-Si
molto – rispose lei ricambiando il sorriso del ragazzo con uno ancora più dolce
, mentre sentiva le due figlie staccarsi di dosso
e
si sedevano comodatamene sul materasso dell’enorme baldacchino , poi il biondo
in tanto spostò la sua attenzione sulle due figlie e con un ghigno gli disse
con finta aria minacciosa :
-Allora
.. ditemi cosa vi avevo detto prima ?
-A
proposito di cosa ? – chiesero in coro le due birbanti iniziando a fare gli
occhini dolci all’uomo .
-A
proposito del risveglio della mamma – le informo mentre pian piano gli si
avvicinavano .
-Che
doveva svegliarsi dolcemente ? – chiese Hali mentre indietreggiava verso la
spalliera del letto insieme alla sorella .
-E
quello di questa mattina come lo definite ? – chiese lui sapendo di averle in
pugno .
-Un
dolcissimo risveglio ? – chiese indubbiamente Cassi preoccupata del fatto che
in quel momento sia lei che la sorella erano
arrivate
ad aderire perfettamente alla spalliera e che quindi non avevano più via di
scampo .
-Che
bella faccia tosta che avete … ma ora ve la faccio vedere ! – esclamò lui
mentre con un movimento fulmineo di entrambe le
braccia
acciuffava le due bambine dando inizio a una battaglia davanti agli occhi della
donna che rideva spensierata e a cui presto si aggiunsero le risate degli altri
tre . Ad un tratto quell’allegra battaglia si interruppe di colpo nel momento
in cui sentirono il suono insistente del campanello che annunciava un
inaspettato visitatore , il ragazzo biondo si divincolò dalle due gemelle e poi
con un sorriso di puro divertimento si rivolse alle figlie :
-Dovete
ringraziare chi ha suonato alla porta se siete ancora vive .
-Oh
ma che paura – gli rispose sprezzante Hali .
-Ah
è così allora dopo vi sistemo io , d’accordo ?
-Solo
se ci offri un pranzo fuori se ti battiamo – gli disse convinta Cassi .
-Allora
l’affare è fatto – concluse lui spettinando le due testoline ramate per poi
rivolgersi alla donna che li aveva osservati
divertita
per tutto il tempo – Vado e torno ok !
-Non
vai mica in guerra ! – gli fece notare lei divertita dalla situazione che ai
suoi occhi non poteva che apparirle comica .
-Non
si sa mai chi bussa alla porta – gli rispose lui prima di darle con un
movimento fulmineo un bacio a fior di labbra e poi
dirigersi
a grandi passi verso l’entrata ignaro che pochi minuti dopo sia la donna che le
due bimbe lo seguirono silenziosamente per poi nascondersi dietro le due
colonne , dell’arco che divideva la sala d’entrata dalla saletta a cui davano
le porte delle stanze da letto , per vedere chi era lo sconosciuto visitatore .
Appena
Ryan aprì la porta si ritrovò tra le braccia una ragazza , poco più piccola ti
lui , dai lunghi capelli verdi tenuti indietro da una grossa fascia nera e dai
grandi occhi color della terra coperti da un paio di occhiali dalle piccole
lenti tonde , vestita : con una lunga gonna di tessuto pesantee un golfino di lana pesante , molto
scollato , rigorosamente neri come i mocassini che calzava ai piedi ; sconcertato
si divincolò da quell’abbraccio e sempre più confuso le chiese titubante :
-Mi
scusi ma lei chi è ?
-Come
Ryan non mi riconosci ‘ – chiese sorpresa la ragazza – Sono io Lory !
-Lory
.. –ripeté sconcertato per poi
domandarle– Ma cosa ci fai qui ?
-Ci
abito – rispose con non curanza – O meglio non risiedo proprio qui a in un
altro distretto .
-Non
intendevo quello – la informò bruscamente lui – Volevo dire perché sei qui a
casa mia e come hai fatto ad avere il mio indirizzo .
-Oh
.. be sai io studio alla Columbias e quando ho saputo che tu saresti stato il
nuovo docente di fisica mi sono documentata .. poi mi è bastato fare un paio di
ricerche per scoprire il tuo indirizzo e il fatto che tu ti saresti arrivato
qui stamattina ..- fece una
pausa
di qualche minuto per far digerire la notizia al ragazzo che le stava di fronte
per poi riprendere il discorso dal punto da dove aveva lasciato – Poi il motivo
per cui sono qui è semplice non trovi ?
-Continuo
a non capire .
-Oh
non essere ingenuo Ryan che lo so perfettamente che non lo sei – gli disse lei
con aria falsamente ingenua .
-Mi
dispiace ma non riesco proprio a capire quello che stai farneticando – gli
disse lui con tono tagliente come lame di ghiaccio
mentre
la scrutava freddamente nel tentativo di comprendere cosa voleva da lui .
-Sai
in tutti questi anni mi sei mancato e quindi o pensato di proporti di
ricominciare la nostra relazione dal momento in cui ci siamo lasciati – gli
rispose lei maliziosamente .
-Ma
che cosa ca… - ma quella frase Ryan non la poté finire poiché nella sala
d’ingresso fece la sua comparsa Ichigo vestita
solamente
con la sua lunga camicia da notte di lino bianca coperta parzialmente da
un’altrettanto lunga vestaglia rosa pallido e con i lunghi e boccolosi capelli
ramati sparsi per la schiena e le spalle che accentuavano la visione angelica
che traspariva da lei in quel momento . Con la sua voce cristallina aveva
attirato l’attenzione dei due mentre si avvicinava sempre di più all’uomo :
-Ryan
, cosa sta succedendo ?
-Niente
amore – gli rispose lui mentre accorciava la distanza rimanente che c’era tra i
due e le prendeva le sue piccole e sottili
mani
fra le sue – Non ti preoccupare .. dammi cinque minuti che poi torno da te e le
bambine di la .. ok gattina ?
-No
non è niente ok – rispose per lei la ragazza dai capelli verdi – chi è questa ?
-Sono
sua moglie – rispose serafica l’interpellata – E’ da molto tempo che non ci
vediamo Lory .
-Cosa
? tu come .. – provò a chiedere sbalordita la ragazza prima di accorgersi di
chi le stava dinanzi – Ichigo è impossibile !
-Possibilissimo
invece – gli rispose lei guardandola di storto per poi aggiungere – Forse è
meglio se te ne vai .
La
donna guardò con odio la ragazza dai capelli ramati poi girò sui tacci e uscì
dall’appartamento sbattendo la porta che fece cadere nel silenzio l’intera
stanza che fu interrotto solo quando ripresasi dallo shok Ichigo si disse
tristemente più a se stessa che al ragazzo che la teneva per mano :
-Com’è
cambiata Lory … un po’ sono preoccupata…
-Non
ti devi preoccupare piccolina – la interruppe lui per poi baciarle dolcemente
le mani – Non può farci niente quella li … e lo sai perché ?
-Perché
io ti amo – rispose lui per lei per poi unire le loro labbra in un dolce bacio
che fu interrotto dalla dolce vocina
-Tutto
bene ? – a parlare era stata Cassi che li guardava preoccupata , da sotto
l’arco , insieme alla sorella .
-Si
va tutto bene – gli rispose con un dolce sorriso la donna che nel frattempo si
era avvicinata a loro e gli si era inginocchiata di
fronte
per poi stringere entrambe le bimbe in un tenero abbraccio .
-Chi
era quella ? – chiese curiosamente Hali ricambiando insieme alla sorella
l’abbraccio .
-Una
nostra vecchia conoscenza – questa volta a rispondere fu il padre che intuendo
la domanda che gli avrebbero voluto porre le
due
gemelle continuò – Che voleva farmi una proposta totalmente campata in aria che
io naturalmente ho rifiutato .
-Ah
… be allora è tutto a posto ? – chiese un po’ rincuorata Hali .
-Proprio
così piccole mie – gli rispose dolcemente la madre .
-Mami
, Papi … io e Hali siamo un po’ stanche non è che possiamo andare in camera
nostra a riposarci ?
-Certo
tesorini miei … non dovete neanche chiedercelo – gli rispose lei sorridendo
dolcemente alle due figlie .
-Grazie
mami ! – la ringraziarono in coro le piccole per poi baciarle le guance e
correre in camera loro ridendo allegramente
lasciando
li immobili i genitori a guardarsi sbalorditi in silenzio fino a quando Ryan
non formulò la domanda sorta spontanea nelle loro menti :
-Quelle
due sarebbero stanche ?
-Francamente
non ne ho la più pallida idea – rispose ancora sconcertate .
-Una
cosa è certa … le tue figlie sono diaboliche – gli disse lui con la massima
convinzione .
-Cosa
vuoi dire con “ Le tue figlie “ – gli chiese con voce alterata la rossa mentre
si alzava di scatto e lo guardava con uno
sguardo
che in quel momento avrebbe potuto incenerire qualsiasi cosa ma che riuscì
soltanto a far sorridere il biondo che le si avvicino e le poggio una mano sul
capo iniziando a scompigliarle i capelli :
-Dai
sai che sto scherzando !
-Si
come no ! – gli rispose lei mettendo su un tenero broncio che lo fece sorridere
.
-Su
dai mi perdoni ? – gli chiese lui abbassandosi all’altezza del volto della
ragazza e iniziando a farle gli occhi dolci .
-Mai
– gli disse lei poco convinta iniziando a scuotere la testa per liberarsi dalla
mano che il ragazzo teneva sulla sua testa .
-Be
io so come farmi perdonare – gli disse lui facendo comparire sul suo volto un
sorriso malizioso , spostando la mano con cui
aveva
scompigliato i capelli alla donna sul collo di lei e con l’altro braccio le
cinse la vita per poi iniziarle a baciare dapprima il volto e lentamente scese
al colo , allora la ragazza iniziò a fargli resistenza con poca convinzione
iniziando a lamentarsi con voce scocciata :
-Dai
Ryan smettila .
-Mai
– rispose lui tra un bacio e l’altro .
-Ma
… no..non mi a … av … evi pro … messo che saremo an ...dati con calma in questa
re … lazione – gli chiese tra un ansimo e l’altro .
-Si
e infatti stiamo andando piano ma si può sempre fare un eccezione – gli disse
lui tra un bacio e l’atro mentre la prendeva in
braccio
e si dirigeva verso la camera da letto che condividevano per poi sentirsi
sussurrare all’orecchio prima di entrarvi :
-Solo
per questa volta .
In
una stanza : inondata di luce , dalle pareti bianche decorate con disegni
stilizzati di fate , elfi e sirene dai mille colori , dal pavimento in morbida
moquet lilla , dalle candide tende delle finestre ricamate con mille fili colorati
, al centro della stanza si trovava un grande letta a baldacchino , in legno
dipinto in color panna , i cui capitelli delle lunghe e sottili colonnine , che
tenevano assi che reggevano le tende che erano uguali a quelle attaccate alle
finestre , raffiguravano graziosi gigli ,sulla parete sinistra della stanza ,
ai due lati della porta del bagno , si trovavano due eleganti armadi color
panna con accanto a ciascuno una specchiera dello stesso colore di quest’ultimi
. Accanto ai due lati del letto ritrovavano due graziosi comodini , dello
stesso colore di quest’ultimo , con sopra poggiato un lampadario ciascuno dalla
cappa a fiori rosa , gialli e blu , delle morbide e candide pufquadrate erano situate al centro della
camera sopra a un enorme tappeto persiano dai colori pastello ; sulla parete
sinistra si apriva un enorme arco , sulle cui colonne comparivano scolpite le
più svariate specie di creature fantastiche , che conduceva un’altra ampia
scala che conservava sia le pareti , che le tende , che il pavimento del tutto
uguali a quella precedenti . Sulla parete opposta a quella dell’arco era
occupata interamente da una gigantesca libreria , scavata all’interno del muro
, color panna in cui erano poggiati libri di favole , pupazzi di pezza e non ,
bambole che sembravano bambine vere , al centro un grande televisore e in basso
negli armadietti erano contenuti sia un lettore DVD che uno di cassette
circondati dalla più grande collezione che un bambino potesse mai desiderare .
Delle morbide puf dai colori pastello gli si trovavano di fronte , un tavolino
circolare , azzurro , era piazzato in mezzo alla camera circondato da piccole
sedie color panna , due scrivanie , dello stesso colore delle seggiole , si
trovavano ognuna a un lato dall’arco con appoggiato sopra a ciascuno un
computer portatile , dei porta penne , astucci di pastelli e pennarelli e sopra
ad esso si trovavano tante graziose mensole che contenevano i libri che le
piccole gemelle avrebbero dovuto usare durante i loro anni di studio .
In
quel preciso istante le due bambine erano comodamente sdraiate a pancia in sotto
tutte intente a confabulare tra di loro mentre coccolavano il loro adorabile
gatto nero :
-Secondo
te cosa stanno facendo ora quei due ? – chiese Hali alla sorella .
-Secondo
te ? – gli rispose con un'altra domanda l’atra alzando un sopracciglio e
guardandola con biasimo .
-Già
che domanda sciocca … scusa – si scusò con imbarazzo .
-Non
ti devi scusare … non è colpa tua se sei ingenua – gli disse Cassi con non
curanza .
-Io
non sono ingenua – le rispose a tono Hali incrociando lo sguardo con la gemella
e scoppiando a ridere insieme .
-Che
sceme – disse fra una risata e l’altra Cassi .
-E’
vero sembriamo proprio loro – continuò per lei Hali poi tornando improvvisamente
seria chiese alla sorella – Secondo te quella chi era ?
-Non
ne ho la più pallida idea … ma il suo volto non mi è nuovo – gli rispose
pensierosa l’altra .ù
-Già
anche a me mi sembra di averla già vista da qualche parte – gli comunicò l’altra
per poi aggiungere dispiaciuta – Ma non mi ricordo dove .
-Oh
non è un problema – gli comunicò Cassi , nei suoi occhi si poteva vedere una
strana luce .
-In
che senso – gli chiese un po’ preoccupata l’altra .
-Nel
senso che scoprirò chi è e cosa vuole realmente da nostro padre .
-E
come intendi fare – gli chiese Hali che ore si stava iniziando a preoccupare –
Non hai neanche un indizio .
-Ti
sbagli .. so il suo nome e poi a me piacciono le sfide – gli rispose lei con un
sorriso enigmatico e poi le chiese porgendole la mano – Allora mi dai una mano
o no .
-Anche
due sorella – gli rispose sorridendo anche lei e stringendole la mano .
Sono
tornata …. Il mio cervello e la mia fantasia sono al lavoro e credo che sto
diventando un po’ sadica … mi dispiace per i fan di Lory ma qui non farà per
niente una bella figura anche perché se no non saprei proprio come far sposare
quei due …. Per piacere commentate … Aky
Risposta
ai commenti :
Sikki
: sei
subito accontentata … spero che ti piaccia …. Baci Baci Aky
Straberry
: ciao
! come va ? … vedo che hai risolto i tuoi problemi con l’acount … ti posso
chiedere una cosa ? quando riposti l’altra
tua ff su Tokyo MewMew ? mi
è piaciuta molto come l’altra … Mega saluti Aky