The Anbu Pair

di Ryu_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 27 ***
Capitolo 28: *** Capitolo 28 ***
Capitolo 29: *** Capitolo 29 ***
Capitolo 30: *** Capitolo 30 ***
Capitolo 31: *** Capitolo 31 ***



Capitolo 1
*** Introduzione ***


Salve a tutti!
Prima di insierire il vero e proprio primo capitolo, volevo comunicare alcune cose riguardanti la storia in sè. 

1) La cosa più importante di tutte: è una storia tradotta dall'inglese, e che potete trovare qui https://www.fanfiction.net/s/4109731/1/The-Anbu-Pair .
L'autore originale quindi è ChikaMikk10, la quale detiene tutti i diritti sulla trama. 
2) La vicenda si svolge nel modo di Harry Potter, per tanto i personaggi del manga interagiranno con quelli del libro. 
L'autrice ha ambientato la storia all'interno del quinto libro, L'Ordine della Fenice. Noterete che molti dialoghi/fatti torneranno, ma cambieranno, a volte, i personaggi. (Ovviamente ve ne accorgerete se avete letto/visto Harry Potter, altrimenti sarà una sorpreeesa haha). 
3) È una storia Shounen-ai, quindi maschio/maschio, i paring prinicpali saranno: SasuNaru e Saso Dei. Vi saranno poi altri accenni, che scoprirete. 
4) 
È la prima storia che pubblico, quindi non so bene come funzioni, chiedo perdono se sbaglierò qualcosa. 
5) Tradurre tutti i capitoli (che complessivamente saranno 30) è un lavoraccio, ma mi darò dei tempi entro il quale farlo, in modo da pubblicare (pensavo) due volte a settimana. Deciderò e vi comunicherò i giorni magari in seguito.
6)  Non studiando lingue, ma arte, perdonatemi se magari qualcosa non quadrerà nella traduzione. Anche per questo vi lascio il link della storia originale, così chi se ne intende può sempre decidere di abbandonare questa e leggersi quella vera, anche se spero che non faccia così tanto pena a non riuscire a leggerla hahah. Giuro che mi impegnerò al massimo per darvi una storia pari a quella originale! 
7) Credo di aver concluso, perchè non mi viene in mente nient'altro! Scusatemi per queste note d'introduzione, ma mi sembrava più ordinato metterle prima per chiarire meglio alcune cose. 



Detto questo niente. Io vi ringrazio se deciderete di entrare e sbirciare la trama e spero che vi piaccia la storia che ho scelto!
 A presto, Ryu. :) 
 

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Harry si trovava seduto sul suo letto, nella sua stanza al numero 4 di Privet Drive, intento a leggere una lettera che gli era stata mandata dal suo padrino, il quale gli comunicava che sarebbe andato a stare con lui e i suoi amici per tutto il mese di Agosto.

Il ragazzo stava già bramando di tornare in quella che considerava la sua unica vera casa: Hogwarts. In un moto di rabbia, tirò un pugno contro al muro: per tutta l'estate era stato tagliato fuori dal mondo dei maghi. L'unico contatto che aveva ricevuto era stato quello con un dissennatore. In questo modo era stato costretto ad usare la magia, così ora si ritrovava ad essere convocato al Ministero della Magia, per un'udienza.

Aveva immaginato ogni sorta di teoria secondo le quali tutto fosse successo per essere un complotto contro di lui. Cornelious Fudge aveva cambiato idea sul suo conto appena aveva annunciato che Lord Voldemort era tornato.

La visione di due ombre contro la parete della stanza, lo riscosse dai sui profondi pensieri. Provenivano dall'esterno della finestra, accovacciate sull'albero nel suo cortile. Harry, dunque, si girò ad afferrare la sua bacchetta. La velocità con cui compì l'azione gli fece quasi perdere l'equilibrio.

Le due figure sparirono dalla sua vista.

Se ne stavano accovacciate dietro ai cespugli che si trovavano sotto la finestra di Harry, i loro visi nascosti dall'oscurità della notte.

“C'è mancato poco, un”, sussurrò una delle due figure.

“Questo perchè tu dovevi insistere sul vedere questo fottutissimo ragazzino proprio ora.” ringhiò l'altro, ritraendo il pugno per colpire il suo compagno.

“Neh, stai calmo, o ci sentirà, un.”

“Perchè poi sono stato accoppiato con te. Sei tipo il peggior compagno che mi potessero assegnare, bastardo.”

Le nuvole si spostarono lentamente, scoprendo la luna piena, rivelando un giovane ragazzo. La fredda brezza notturna soffiò e mosse delicatamente i suoi lunghi capelli biondi. I suoi lineamenti erano accesi in un diabolico ghigno. Tale espressione fece quasi paura al suo compagno, il quale non l'avrebbe mai ammesso, ma talvolta il giovane Akatsuki lo intimidiva.

“Cos'hai da sorridere adesso?”. Il biondo non rispose, ma scomparì in una nuvola di fumo, lasciandolo solo.

“Idiota”, sussurrò prima di scomparire a sua volta.

Deidara non potè fare a meno che sorridere. Quindi era questo il ragazzo che dovevano portargli. Sembrava piuttosto debole. 'Sarà un gioco da ragazzi' pensò mentre si sedeva su una sedia, nella sua abitazione mezza distrutta, in Godrics Hollow.

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Naruto sbadigliò. Era in missione da pochi giorni e già si annoiava.

Si, andare in missione con Sasuke alla fine era bello. Aveva inizato ad essere più affezionato al ragazzo dai capelli corvini. Non c'era nulla di intimo, ma il pensiero di non vedere il suo migliore amico per un anno l'avrebbe reso piuttosto solo.

Sbadigliò di nuovo, ma venne svegliato immediatamente da qualcuno che lo colpì sulla testa.

“Dobe, non puoi addormentarti in questo momento.” Naruto inclinò la testa indietro per vedere la maschera Anbu da corvo del suo compagno.

“Non mi stavo addormentando, teme.” rispose il biondo, prima di indossare la sua maschera da volpe.

“Certo”. Naruto stava per rispondere, ma si fermò appena notò una nuova presenza nella casa.

Entrambi i ninja scomparvero e riapparvero seduti sulla cornice della finestra. Il soffitto del corridoio era abbastanza alto, in questo modo loro poterono sedersi senza essere visti.

Sotto di loro, tre ragazzi avevano appena attraversato la porta principale. Naruto si concentrò soprattutto sul ragazzo che si trovava nel centro. Aveva capelli spettinati e neri, e portava un paio di occhiali. Sulla fronte aveva una cicatrice che ricordava la forma di un piccolo fulmine.

''Debole''. Questo fu quello che Sasuke borbottò. Naruto annuì concorde. Non era impressionato. Quel ragazzo doveva essere davvero potente, e doveva contenere larghe quantità di chakra. Anzi, lui aveva discrete quantità di chakra dentro di sé, ma in confronto a se stesso e a Sasuke, Potter non era nulla.

Fu solo dopo che i tre si furono scambiati i saluti, che i due amici insieme a Harry iniziarono a guardarsi intorno in modo nervoso. Naruto sogghignò sotto la sua maschera. Loro sapevano che c'era qualcun altro nella stanza.

Harry incominciò a sua volta a guardarsi in giro. Ron ed Hermione gli avevano detto che c'erano due nuove pericolose guardie che dimoravano all'Ordine. Gelò sul posto appena le notò. Due figure sedute sul davanzale della finestra, alcuni metri più in alto. Furono le maschere la prima cosa che notò Harry. Gli ricordavano un po' quelle dei Mangiamorte. Appena la maschera di volpe si girò verso di lui, spostò subito lo sguardo altrove. Non potè vedere gli occhi della guardia, ma riusciva a sentirne lo sguardo penetrante addosso.

Sirius seguì lo sguardo di Harry, puntato sui due Anbu. Lui sapeva che ci sarebbero stati, ma rimase sorpreso lo stesso. La prima volta che aveva incontrato i due ninja, non era rimasto impressionato: sembravano dei semplici ragazzi con qualche asso nella manica. Aveva anche pensato di non dire nulla al riguardo, ma Piton aveva espresso molto chiaramente la sua disapprovazione sui ninja. Di tutto ciò si era immediatamente pentito, quando il ragazzo-volpe aveva tirato indietro la mano per colpirlo. Era stato fortunato che il suo partner l'aveva fermato in tempo.

Sirius fu risvegliato dai suoi pensieri dal rumore dell'atterraggio dei due Anbu sul pavimento di fronte a loro.

“Saluti Mr. Potter”, disse freddamente il corvo. “ Saremo le tue guardie per l'intero anno. Ci puoi chiamare volpe e corvo”, continuò.

Harry sembrava ostile, ma annuì con accettazione lo stesso.

'Non sanno in cosa si sono cacciati', pensò il ragazzo mentre li superava per salire le scale.

Appena le guardie furono lasciate sole, Naruto ridacchiò. “È gentile come lo sei tu, teme”, affermò sarcasticamente. Sasuke sospirò. Sarebbe stato un anno davvero molto lungo.  



NOTE AUTORE. 
Ariciao!
Ho deciso di postare adesso il primo vero capitolo; spero che l'inizio della storia vi incuriosisca, anche se il clou di essa arriverà tra due/tre capitoli!
Detto questo, grazie a chi leggerà. La traduzione del secondo è già pronta, vedrò di aggiornare presto!
Ciao ciao. Ryu_  :3

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Naruto restò sveglio tutta la notte a pensare. Non era nei suoi costumi farlo, ma l'incontro con Silente la notte passata lo aveva indotto a riflettere. La loro missione quel giorno sarebbe stata quella di scortare Potter all'udienza al Ministero. Il biondo non era esperto in materia, ma da quello che aveva letto sui dissennatori, credeva che a quelli in questione fosse stato ordinato di attaccare.

Ma chi avrebbe potuto compiere tale cattiveria?

Il biondo fu svegliato dai suoi pensieri da Sasuke che si stava agitando nel letto a fianco al suo.

“Perchè ti sei svegliato cosi presto?”, chiese il moro, ancora addormentato.

“Oh, nulla, stavo solo pensando all'udienza”, rispose semplicemente Naruto. Sasuke si alzò, come se si fosse d'improvviso svegliato.

“Credi ci sia sotto qualcosa?” chiese freddamente. Naruto non potè fare altro che sorridere, Sasuke lo conosceva troppo bene.

“Si..ma non so il perchè”. La volpe si alzò, sospirò e poi iniziò a vestirsi.

Non riuscì a notare lo sguardo agitato del suo partner.

“Idee?”, chiese Naruto mentre si allacciava le armi alle gambe.

Alzò lo sguardo e vide Sasuke che guardava altrove, perso in pensieri profondi. Entrambi non avevano alcun indizio.

“Daremo un'occhiata all'udienza. I colpevoli saranno probabilmente lì per sentire il suo verdetto” disse alla fine Sasuke, mentre indossavano le maschere.

“Scusatemi, noi stiamo uscendo. Mamma vuole sapere se volete qualcosa da mangiare per colazione.”

Naruto sorrise gentilmente alla piccola Ginny, prima di risponderle che sarebbero scesi al più presto.

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Deidara e Hidan si trovavano in un oscuro corridoio, illuminato solo dalla fioca luce di una candela.

Erano stati avvertiti che un uomo di nome Lucius Malfoy avrebbe voluto incontrarli.

“Quello stupido idiota è in ritardo”. Borbottò sottovoce Hidan. Deidara sospirò. Malfoy era estremamente in ritardo. Fu a questo punto che sentirono una porta aprirsi alle loro spalle.

“E ora chi cazzo sarà?!”, l'uomo che pronunciò queste parole era alto, snello e paurosamente pallido. Aveva uno sguardo compiaciuto come se fosse riuscito a spaventare i due ninja. Deidara stava per dire qualcosa, ma Hidan lo precedette.

“Sei tu il coglione. Hey bastardo, dove sei stato?!” pronunciò duramente il ragazzo. La faccia dell'uomo divenne per un secondo sorpresa, prima di tornare allo sguardo compiaciuto iniziale.

“Riguarderei le mie maniere, se fossi in te”. Battibeccò egli.

“Oooh, sto avendo paura” lo derise Hidan.

Deidara, che era rimasto in disparte per tutto lo scontro, zittì il compagno colpendolo alla testa.

“Perchè ci hai fatti chiamare?”, chiese, mantenendo un profilo distaccato.

Malfoy si astenne dal lanciare un ulteriore insulto verso l'albino, e si voltò nella direzione del ragazzo biondo.

“Seguitemi”. Disse seriamente. Deidara lanciò uno sguardo d'avvertimento verso Hidan, il quale ricambiò, prima di seguire il Mangiamorte.

I tre entrarono in una piccola camera, che consisteva solamente in un tavolo e quattro sedie. I due ragazzi si sedettero e guardarono Malfoy, il quale portò la bacchetta magica alla mano e, pronunciando alcune parole incomprensibili, rivelò una grande stanza, con molti posti a sedere.

Tali posti erano interamente occupati da maghi e streghe di varie età, ognuno dei quali aveva un'espressione cupa in volto. Al centro della stanza si trovavano due giovani uomini e un ragazzo tenuto tra di loro.

L'uomo alla destra del ragazzo, che riuscirono a identificare come Harry Potter, indossava un cappello folgorato, e un lungo mantello verde. L'uomo sulla sinistra, invece, aveva una lunga barba bianca e indossava un paio di occhiali a mezza luna, poggiati sul suo naso storto. Nonostante la cupa atmosfera, costui sembrava divertisi.

Deidara sentì poi una gomitata sul fianco e si girò per vedere Hidan ghignare. Il biondo seguì dunque il suo sguardo che puntava verso il fondo della camera, dove vide due figure mascherate. Riconobbe immediatamente la provenienza di queste, erano ninja Anbu.

“Ora questa merda sta diventando divertente”. Sbuffò Hidan.

Malfoy ignorò i due ninja idioti che stavano ridendo tra di loro e iniziò, invece, a riassumere ai due i loro compiti.

“Vedete quella detestabile signora nell'angolo?”, disse pacatamente. Non fu difficile per i due Akatsuki riconoscere la donna in questione, visto che era completamente vestita di rosa.

“Il suo nome è Dolores Umbridge. Insegnerà ad Hogwarts quest'anno. L'ho informata di voi due, dicendole che opererete come studenti, ma controllerete anche la scuola. Lei non sa nulla della mia vicinanza al Signore Oscuro. Dovete seguire ogni suo ordine”, proseguì il Mangiamorte.

“Non fate nulla per renderla sospettosa”, concluse freddamente.

I due ragazzi ghignarono. “Ma certo.” rispose maliziosamente Deidara.

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Dal retro della stanza Sasuke e Naruto osservarono la odiosa donna in rosa.

'È lei la colpevole'. Pensarono nello stesso momento.

 

 

 

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE.

Ciao! Sono tornata con il nuovo capitolo.

Volevo informarvi che probabilmente aggiornerò 3 volte alla settimana, al posto di 2, perchè ho notato che riesco a farlo senza problemi.

Detto questo, grazie a chi leggerà, spero sia tutto comprensibile e che vi piaccia.

Un bacio, Ryu :).  

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


Premessa: le parti sottolineate dei discorsi, stanno ad intendere quando i personaggi di Naruto parlano nella loro lingua, cioè il giapponese. 


Naruto sospirò senza speranza. Si trovava da Madam Malkin's Robes for All Occasions per provare una divisa per la scuola con Hermione.

'Come ci sono finito qui?' pensò sconsolato.

 

INIZIO FLASHBACK.

 

Loro NON verranno!”, urlò Harry ad un afflitto Sirius Balck.

Harry, non posso farci nulla. Sono le tue guardie dopotutto”.

Non ho bisogno di guardie. Sono quindicenne ormai”, sostenne nuovamente Harry. “Perchè nessuno crede che io possa badare a me stesso da solo?!”

Mio dio, è un idiota.”, sospirò Naruto, che stava osservando la scena in un angolo insieme al suo compagno. Sasuke annuì soltanto, Potter stava diventando veramente irritante.

Harry sorprese poi la Volpe sospirare, così girò la testa verso la sua direzione.

E cosa cos'hai da sospirare tu, invece?”, disse Harry con sguardo furioso, verso Naruto.

Il piccolo idiota qua davanti a me, sta ciecamente rifiutando il nostro aiuto”. Rispose questo freddamente.

Negli ultimi anni Naruto era stato influenzato dai comportamenti schietti di Sasuke, e ora era brillante a indebolire gli altri verbalmente.

Harry, a sua volta, si sentì subito oltraggiato, e si vendicò dicendo: “Ti comporteresti da idiota anche tu, se tutti intorno a te ti trattassero come un bambino.”.

No, non lo farei. E soprattutto non cadrei nell'autocommiserazione come stai facendo tu ora.”.

A giudicare dalla faccia che stava assumendo Harry, Sasuke decise che forse era meglio intervenire: Picchiò gentilmente la spalla di Naruto, gesticolandogli di non proseguire la discussione. Si rivolse quindi ad Harry

Mi scuso per la maleducazione del mio compare, ma è obbligatorio per noi seguirti ovunque tu vada”.

Non girerò insieme a voi in pubblico se vi vestirete così”, annunciò Potter infine, con aria provocatoria.

Ovvio che non usciremo conciati cosi. Saremo camuffati”, disse Sasuke.

Harry finalmente lasciò perdere e uscì dalla casa con Hermione e Ron alle calcagna.

Quando Naruto e Sasuke si ritrovarono soli, il biondo si tolse la maschera e si girò verso il suo compagno con un ghigno.

Secondo me dovremo giocare con lui ancora un po'”, disse, mentre compiva i giusti sigilli con la mano per rimpiazzare i vestiti da Anbu con quelli da mago. Sasuke ridacchiò e fece lo stesso.

Scommetto 5 galeoni che non ci riconoscerà”.

Sasuke ghignò. “D'accordo”. Quell'idiota se lo meritava, in fondo.

 

FINE FLASH BACK.

 

Il piano era completamente fallito quando Naruto, arrivato a Diagon Alley, aveva perso il resto del gruppo.

Aveva chiesto in giro, fino a quando Hermione e Ginny erano andate da lui, e gli avevano offerto il loro aiuto. Questo lo aveva portato ad essere trascinato dalle due ragazze da Madam Malkins prima che potesse protestare qualcosa.

Naruto sospirò di nuovo. Non doveva andare a finire cosi.

“Ed ecco fatto tesoro, abbiamo finito.”. Annunciò la sarta legando l'ultimo filo con un colpo di bacchetta.

“Huh? Oh...Grazie!” disse Naruto fingendo un sorriso.

“Naruto, noi andiamo al book shop per incontrare Harry ora. Puoi venire anche tu!”, urlò Ginny dalla porta. Il biondo annuì e corse fuori dal negozio per raggiungere le due ragazze. Dove si trovava Harry, molto probabilmente, c'era pure Sasuke.

'Stupido dobe, ma dove diavolo ti sei cacciato' pensò Sasuke mentre stava nella libreria guardando Harry e Ron.

Potter intanto aveva notato il ragazzo che se ne stava nell'angolo. Sembrava avere la sua stessa età, e sembrava anche turbato. Così decise di parlargli, visto che pareva uno che avesse bisogno di aiuto.

“Umm...Scusami, va tutto bene?”, chiese al ragazzo cautamente.

“Uh, si, ho perso un amico”. Rispose pensieroso. “Era qui un momento fa”.

“Beh, se vuoi ti aiutiamo a cercarlo”. Propose Harry.

“Cosa?!” farfugliò Ron. Potter gli diede una gomitata. Il rosso gli lanciò uno sguardo furioso, prima che l'amico continuasse: “Noi stiamo aspettando degli amici, appena arrivano ti aiutiamo!”

Sasuke cercò di sembrare grato e sorrise. 'Pensa Naruto, Pensa Naruto' si ripeteva nella sua mente.

Fu allora che un gruppo di ragazzi entrò nel negozio. La faccia del biondo si rallegrò immediatamente quando vide Sasuke. Si fiondò subito da lui, gettando le sue braccia attorno all'amico, ignorando il fatto che la mascella di Ron cadde fino a terra dalla sorpresa appena lo fece.

“È il tuo amico?” Chiese allora il rosso, non riuscendo a chiudere la bocca, ottenendo un'altra gomitata da Hermione.

“Si.” disse, portando la sua attenzione su Naruto. “Dove sei stato?”, chiese poi.

“Aaaw, ti sono mancato Sasu-chan?” lo prese in giro il biondo, abbracciandolo ancora più stretto. L'occhio di Sasuke si contrasse. Naruto sapeva perfettamente come infastidirlo.

“Stai scherzando? Ho amato ogni minuto speso lontano da te”. Rispose ridacchiando Sasuke. Il biondo si staccò dal corvino mettendo il broncio.

“Lo so che in realtà mi ami”. Sogghignò Naruto maliziosamente. Si chinò e baciò il compagno sulla guancia.

Sasuke ebbe una scossa allo stomaco e dovette girarsi in modo che l'amico non lo vedesse arrossire. Perchè poi stava arrossendo?!

“Umm..scusate,” disse Hermione. A quel punto i due ninja si girarono, trovandosi di fronte quattro facce rosse d'imbarazzo. Solo in quel momento Naruto si ricordò della presenza degli altri maghi. Arrossì leggermente, ma vinse velocemente l'imbarazzo. Era stato solo un gioco, no? Non c'era bisogno di vergognarsi. Sorrise ad Hermione e la ringraziò del suo aiuto.

Appena Sasuke e Naruto furono fuori dal negozio, il trio restò ammutolito per alcuni minuti.

“Pensate che loro siano davvero...?” disse ad un certo punto Ron, tagliando il silenzio che si era formato.

“Beh, sarebbe qualcosa”, pronunciò ridendo nervosamente Hermione.

“Formano una bella coppia”, commentò allora Ginny dalle spalle dei tre. Tutto il trio si girò a guardare senza parole la più giovane, che li guardava a sua volta innocentemente.

“Cosa?” brontolò infine.

 

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Dai forza muoviti Deidara!”, ringhiò Hidan. Erano rimasti in piedi tra i resti del negozio di bacchette magiche Olivander. Erano stati lì dentro per un po', visto che ci era voluto del tempo prima che Hidan trovasse la bacchetta che facesse al caso suo. Aveva ottenuto infine una 12 pollici in legno di quercia, con nucleo di ossa di Thestral.

Stavano ora aspettando Deidara, che sembrava avesse problemi peggiori del suo amico.

“Ecco, prova questa”, sospirò Olivander. Allungò la bacchettà a Deidara, ma gliela ritirò immediatamente appena vide che gli scaffali alle sue spalle avevano preso fuoco.

“Credo non sia quella giusta”, mormorò sconfitto.

Il proprietario guardò tutte le mensole e tutte le scatole, fino ad arrivare all'ultima fila.

“Mi chiedo se possa essere questa”, disse tirando fuori una vecchia scatola di cuoio. Si diresse verso il bancone e diede a Deidara una sciupata bacchetta nera. Dopodichè si preparò per difendersi da un ulteriore attacco.

“È meglio per te, vecchio, che sia quella giusta” lo minacciò l'albino da dietro il bancone.

Questa volta, però, appena il biondo afferrò la bacchetta, il suo corpo iniziò a emettere scarlatti fuochi d'artificio. Deidara sorrise, Hidan grugnì e Olivander lo guardò confuso.

“Che cosa è, un?”.

“Giovanotto, non sai di cosa è fatta la bacchetta che tieni in mano?”.

“Non ne ho idea un... di cosa?”.

“È stata prodotta da materiali che furono trovati anni fa da un uomo che viaggiò in Giappone. Dopo aver camminato per alcuni giorni, trovò una grotta. Nessuno ci viveva da anni, ma sembrava una sorta di nascondiglio. Scavò quindi attorno alla grotta e trovò una piccola scatola di metallo. Al suo interno vi erano una piccola quantità di misteriosa argilla esplosiva, e una discreta quantità di pezzi di legno. Ecco di cosa è fatta la bacchetta.”.

La faccia di Deidara si incupì del tutto appena sentì quelle parole.

“Cosa?”, chiese, iniziando ad avvicinarsi pericolosamente al vecchio. Lo stava per colpire quando Hidan lo afferrò dal dietro.

Cosa stai facendo Deidara? Non puoi uccidere questo uomo, ricordati che siamo in missione”.

Non m'importa, un! Quella era la tomba di Sasori! E hanno costruito una bacchetta con il corpo di Sasori!”. Battibeccò Deidara , guardando furioso l'uomo.

Ma lui non lo sapeva! Non è stato lui a scoprire la tomba!”.

Deidara scosse comunque Olivander facendogli perdere i sensi prima di uscire dal negozio, seguito dall'albino. Erano passati anni da quando Sasori era morto, perchè era ancora così scosso da ciò?

Il biondo dal canto suo guardò tristemente la bacchetta che aveva tra le mani, stringendola dolcemente contro il petto.

Mi dispiace, Danna.”.







NOTE DELL'AUTRICE. 
Buongiorno a tutti! 
Ecco il 3^ capitolo. Come sempre spero sia comprensibile ma soprattutto che vi piaccia. 
Direi che a questo punto i giorni in cui aggiornerò saranno il Lunedì, il Mercoledì ed il Venerdì. 
Detto questo io vi saluto, ringraziando ancora chi leggerà. 
Un bacio, alla prossima. Ryu :) 

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


La stanza era scura. L'unica luce arrivava da una candela posizionata sul tavolo.

Seduti intorno ad esso stavano la professoressa McGrannitt e Silente, i quali discutevano della decisione di quest'ultimo. Il Preside aveva infatti deciso di usare un incantesimo Oblivion sul trio di maghi, in modo che non si ricordassero di Volpe e Corvo. In questo modo Naruto e Sasuke avrebbero potuto “giocare” il ruolo di studenti, senza che Harry mettesse loro bastoni nelle ruote.

“Preside, non sono sicura se posso essere d'accordo con questo...”, mormorò affranta la professoressa.

“Credo sia il modo più semplice per loro di proteggerlo. Hai visto quanto il ragazzo è ostile nei loro confronti. Se pensa che siano solo semplici studenti, forse riuscirà ad accertarli più volentieri. Gliel'ho già comunicato. Entrambi sembrano essere d'accordo sul fatto che sia più facile controllarlo se gli stanno vicini.”.

Silente fece una pausa. Aveva avuto lunghi pensamenti su questo e aveva deciso che sarebbe stata la cosa migliore da fare. Volpe gli aveva detto che quando li aveva incontrati a Diagon Alley nei panni di studente, Harry, Hermione e Ron avevano trattato lui e Corvo in modo amichevole.

“Ma Potter lo scoprirà. É più che una coincidenza affidargli due guardie e poi avere due nuovi studenti intorno.” protestò McGrannit.

“Un incantesimo della memoria è stato fatto ad Harry, Ron ed Hermione. Loro non si ricordano delle guardie.”. La professoressa sembrò un po' intimorita dall'incantesimo svolto sui suoi studenti, ma non disse nulla.

“È soltando per una manciata di mesi, arriveranno a Hogwarts domani. Confido che il tutto vada per il meglio”.

“Molto bene, Preside.”.

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Naruto si sedette nello scompartimento sul fondo del treno. Stava guardando fuori dalla finestra, osservando Harry e i suoi amici salutare tutti.

Il biondo si guardò attorno, i suoi occhi poi si posarono sul suo partner. Pure lui stava guardando lo stesso scenario che guardava il biondo.

Dopodichè si appoggiò al morbido sedile rosso, Naruto fece lo stesso.

'Uno, due, tre...'

La porta dello scompartimento si aprì, lasciando vedere Hermione, Ron e Harry nel corridoio.

“Scusateci, possiamo sederci qui? Oh, ma sei tu”. Disse la ragazza rivolgendosi al biondo. Naruto vide Sasuke sollevare un soppracciglio.

Senza finire di parlare, la strega entrò e si sedette vicino a Naruto. I due ragazzi, che erano rimasti alla porta, si guardarono incerti, per poi andarsi a sedere di fianco a Sasuke.

Nessuno parlò fino a quando il treno non partì. A questo punto Hermione si girò verso Naruto intuendo che fosse il più amichevole dei due e disse: “Non credo di aver capito bene i vostri nomi l'ultima volta”.

“Oh, beh, Io sono Naruto,” sorrise il ragazzo, poi indicando il suo compagno “e questo è Sasuke”.

Il corvino si chiese perchè l'amico avesse scelto di usare i propri nomi anziché inventarne degli altri, poi si ricordò che il biondo aveva già usato il suo nome a Diagon Alley, quindi non avrebbe potuto mentire.

“Piacere di conoscervi! Io mi chiamo Hermione, e quelli sono Ron e..”

“Sono Harry Potter”, si presentò fieramente il terzo. Quest'ultimo rimase sorpreso, però, quando ricevette nient'altro che silenzio, a tale affermazione.

“Non sapete chi sia?”

Naruto e Sasuke si comportarono da ignari.

“Um, no”, disse Naruto. Harry sorrise, 'forse è meglio così', pensò.

Ron, che era rimasto seduto in silenzio fino a quel momento, d'improvviso scoppiò.

“Ma quindi voi due siete veramente gay?”. I due ninja inizialmente furono shockati dalla domanda, ma poi Naruto iniziò a ridere. Sasuke, invece, rimase solamente in silenzio.

Dude, ho una ragazza.”, affermò poi Naruto, continuando a sghignazzare.

Sasuke lo guardò sorpreso, non aveva mai sentito di una presunta fidanzata. Ron sembrava invece più rilassato.

“Figo! E lei com'è? Bella?”, chiese il rosso.

“Ronald, non essere rude!”, lo sgridò Hermione, oltraggiata dalla sfacciataggine del compagno.

“Oh, non importa”, rispose Naruto “e comunque, si, è molto sexy e carina”.

“Chi?”. Naruto smise di parlare. Un lampo di senso di colpa passò sul suo volto. Non aveva detto nulla a Sasuke. Lei gli aveva detto di non farlo.

“Sakura”, rispose con un filo di voce il biondo. A tale risposta, il cuore di Sasuke si ruppe definitivamente. Il biondo, notando l'espressione afflitta dell'altro, evitò il suo sguardo penetrante tornando a guardare fuori dal finestrino.

Sasuke inclinò la testa verso il basso lasciando che la frangia cadesse davanti agli occhi coprendoli.

La pesante atmosfera che si era creata all'interno dello scompartimento era palpabile, e il trio iniziò a chiedersi quale fosse la vera verità dietro all'amicizia tra i due ragazzi e questa 'Sakura'.

All'improvviso la porta venne aperta, rivelando un ragazzo alto, magro e biondo, dell'età del trio.

“Guarda, guarda, chi abbiamo qui. Potter.”, disse il nuovo ragazzo.

“Cosa vuoi Malfoy”, sospirò Harry, diventando d'improvviso nervoso.

“Oh, mi dispiace, vostra maestà. Volete che mi inchini di fronte a voi, per caso?”, lo schernì beffardamente Malfoy, mentre Crabbe e Goyle se la ridevano sguaiatamente.

“Noi stavamo cercando uno scompartimento in realtà, ma preferiamo di gran lunga uno di quelli orrendi e sporchi”. Disse poi Goyle con aria disgustata, smettendo di ridere.

“Stai zitto, idiota”. Urlò Harry alzandosi e fronteggiandolo.

“Si, taci.”, gli fece eco Ron, mettendosi alle spalle dell'amico.

“Oh, non preoccuparti Weasley, sei orrendo e sporco pure tu”, lo schernì Malfoy, seguendo le parole dell'amico.

La faccia di Ron prese pericolose sfumature rossastre, e Malfoy iniziò a correre seguito da un furioso Weasley.

Potter chiuse la porta dello scompartimento, iniziando a correre dietro ai due.

Hermione e Sasuke sospirarono alzandosi, dirigendosi verso i loro amici per riportarli indietro.

Naruto guardò il tutto con aria sconcertata, ma prima che potesse seguire il gruppo a sua volta, la porta della cabina venne aperta, mostrando una piccola ragazza bionda. Era vestita in un modo alquanto bizzarro, ma era di per sé molto bella.

“Ciao, posso sedermi qui?”, chiese cortesemente lei.

“Certo”, rispose Naruto, sorridendole. La ragazza entrò, prendendo il posto di Sasuke.

“Sono Naruto, qual è il tuo nome?”

La ragazza lo guardò e gli sorrise cordialmente.

“Sono Luna Lovegood, piacere di conoscerti.”.

 

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Deidara era seduto nel suo scompartimento con Hian che stava cercando di dormire, quando udì dei sonori colpi contro la porta. Decise inizialmente di ignorarli, ma dato che questi persistevano, il biondo si alzò e aprì la porta d'un colpo.

“Potete STARE ZITTI, un!” urlò Deidara alla fonte di tale rumore. Esso proveniva da due ragazzi: uno aveva dei bizzarri capelli rossi e molte lentiggini spruzzate sul volto. Quest'ultimo reggeva per la testa un ragazzo biondo alquanto malandato. Il rosso mollò subito la presa appena venne sorpreso dal ninja.

Malfoy seguì lo sguardo di Weasley, incontrando la figura di Deidara.

A questo punto Ron parlò “Wow, sembra una veela*”, ansimò.

Deidara sembrava confuso dal comportamento dei due maghi.

“Cosa, un?”, disse. Hidan si avvicinò al suo compagno, restando alle sue spalle.

“Che bella Ojou-chan**, non è vero?”, lo schernì l'albino, guadagnandosi un'occhiataccia dall'amico.

Dopodichè il biondo si rivolse ai due maghi, scrocchiandosi le dita.

“Sono un ragazzo, un”, affermò cupamente.

Appena i due maghi realizzarono a pieno la situazione, intuirono che forse era meglio levare le tende velocemente.

“Filatevela”. Suggerì Hidan vedendo l'aria minacciosa che stava comparendo sul volto di Deidara.

Malfoy e Weasley annuirono, prima di scappare come se il diavolo fosse alle loro calcagna.

 

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A Naruto piaceva Luna. Era calma ed era facile parlarci. Avevano chiacchierando un po' della vita della ragazza e della scuola. Erano in silenzio da qualche minuto prima che la biondina lo sorprendesse chiedendogli: “Perchè tu e il tuo amico dai capelli scuri fingete di essere studenti?”.

“Cosa ti fa pensare ciò? Noi SIAMO studenti”. Disse ridendo il biondo, sperando di farle cambiare idea.

“Stai mentendo”, affermò semplicemente Luna.

Naruto sospirò.

“Beh,” disse alzandosi lentamente e fronteggiando la ragazza faccia a faccia, “Mantieni il segreto”.

 

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE.

Eccomi qui, come stipulato.

Scusatemi se non ho aggiornato prima, ma sono appena riemersa da una full-immersion nel mondo della sofistica, e Socrate non riusciva proprio ad entrarmi in testa hahaha.

Detto ciò, come sempre spero che sia tutto chiaro, perdonatemi se non fosse così, e ovviemente spero anche che vi piaccia!

Un bacio, a mercoledì.

Ryu_  

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Note: come nel capitolo precedente, le parti sottolineate, indicano i discrorsi in giapponese.


Oramai tutti ragazzi erano arrivati alla scuola di magia. I nuovi arrivati ora dovevano soltanto aspettare di essere sorteggiati, e avere accesso a una delle quattro case.

Questo era previsto anche per quanto riguardava i ninja. E furono proprio due di loro i primi, infatti un certo biondino di nostra conoscenza, insieme al compagno dai capelli bianchi si trovavano ai piedi di una scala, quando si sentirono chiamare: “Mr. Hidan, Mr. Dediara, voi dovrete essere smistati separatamente, potreste seguirmi?”

I due sopracitati si girarono, incontrando così la figura di uno strano uomo, con un naso adunco, e dei capelli unti e neri. Ogni lineamento del suo volto esprimeva disprezzo, e a nessuno dei due ninja piaceva.

“Chi sei tu?..un”, chiese Deidara.

“Sono il professor Piton, insegno pozioni. Ora potreste seguirmi?”, chiese infastidito. I due ninja fecero spallucce e iniziarono a camminare dietro di lui. Dopo aver percorso un'infinità di scale, sale e corridoi, arrivarono tutti e tre davanti a una statua di drago.

“Sorbetto al limone”, disse il professore.

Sotto lo stupore dei due ninja, la statua iniziò a girare e salire, rivelando una scala a chiocciola. I tre a questo punto salirono i gradini.

In cima alle scale, si trovarono di fronte ad un ufficio. Deidara e Hidan riconobbero subito la disgustosa donna di nome Umbridge, e il vecchio uomo che avevano visto all'udienza.

Tra i due vi stava uno sgabello con un logoro cappello appoggiato sopra.

Umbridge sorrise dolcemente e disse a Hidan di indossare il cappello in questione.

Mentre l'albino compiva tale azione, Silente iniziò a spiegare la storia dello smistamento, delle quattro case e altri ulteriori dettagli.

“...dovete vivere e frequentare le classi con qualunque casa otterrete”, finì poi.

Deidara, che aveva ascoltato attentamente tutto quanto, si girò a vedere l'amico e il cappello.

L'espressione del suo compagno lasciava intendere che non capisse a pieno quello che gli stava succedendo.

Dal canto suo, l'albino si guardava intorno in malo modo. Il cappello aveva riaperto nella sua mentre vecchi ricordi, che lui non voleva assolutamente ricordare. L'unica cosa che rendeva il cappello insicuro sul decidersi era il suo ricordo, Kakuzu.

'Perchè quel ragazzo deve sempre mandare tutto a puttane? Stupido idiota' pensò Hidan.

Il cappello sentì chiaramente questo pensiero.

“Tu sai che non è vero. Anche quanto ti lasciò, sei riuscito a perdonarlo. Ti manca. Penso sia una vera qualità da Grifondoro”, sussurrò il cappello al ragazzo.

“NON MI MANCA CAZZO”.

Questa esclamazione venne sentita da tutti nella stanza. Il sorrisetto di Deidara si trasformò in un cipiglio. Sapeva di chi stava parlando il suo amico. Dopo che Kakuzu aveva lasciato Hidan, lui era diventato il suo partner “in affari”

Il bianco non l'avrebbe mai ammesso, ma il biondo sapeva che questo l'aveva ferito profondamente. Anche adesso che erano tornati amici, i due si evitavano il più possibile.

“Serpeverde!”, gridò il cappello infine.

“Ok, questo è fantastico. Ora toglietemelo di dosso”, ringhiò Hidan.

Umbridge rimosse velocemente il capo dalla testa del ragazzo, per poi girarsi verso Deidara.

“Potresti gentilmente indossarlo?”, chiese insicura, ma continuando a sorridere.

Il biondo finse un sorriso e si sedette sullo sgabello, mentre il cappello veniva agiato sulla sua testa.

Lo odiò nel momento esatto in cui esso iniziò a riportare a galla vecchi ricordi.

'Aaah, un altro ninja. Sembra che tu sia un criminale', sussurrò il cappello, in modo che solo Deidara potesse sentirlo.

'E allora?'

'é utile saperlo. Molte persone hanno perso la vita per colpa tua...e pure i tuoi genitori. Questo è disonorevole'.

Deidara alzò gli occhi al cielo. Non gli importava della sua famiglia.

'Non mi è mai importato di nessuno, un', pensò tristemente.

'Questo non è vero, c'era una persona. Un tuo amico...morto'. Un immagine attraversò la mente del biondo. Un flash di capelli rossi e di un sorriso triste.

Deidara fermò il flusso di ricordi che stava iniziando a farsi spazio nella sua testa, non voleva riportarli alla luce.

'é morto'.

'Ma questo non lo sai, non l'hai visto morire. E non hai trovato nemmeno il suo corpo'.

'é morto, un'. Persistette Deidara. Non voleva altre false speranze. Era vero che non aveva trovato la sua salma, ma se fosse vivo sarebbe tornato, non l'avrebbe lasciato da solo.

'Penso che saresti un brillante Grifondoro, ma anche un perfetto Serpeverde. Sei rude, astuto e intelligente. Quindi, quale sarai?'.

'Non Grifondoro'. Pensò determinato il biondo.

'Non Grifondoro? D'accordo...' “SERPEVERDE”.

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Harry Ron ed Hermione entrarono nella Sala Grande, per proseguire poi verso il tavolo di Grifondoro. Naruto e Sasuke, arrivati all'entrata della Sala, si fermarono, non sapendo a che tavolo sedersi.

“Allora..dove ci sediamo ora, teme?”, chiese Naruto gauradndosi in giro.

“Queste sono le quattro case, dobe, e non lo so”. Replicò rigidamente Sasuke.

Il biondo a questo punto vide una corvonero dai capelli chiari che stava entrando dalla porta.

“Hey, Luna-chan! Dove dobbiamo sederci noi?”

Luna era un po' sovrappensieroin quel momento. Ella, infatti, stava guardando incantata il soffitto della stanza. Venne risvegliata dalle grida di qualcuno che chiamava il suo nome. Si girò per vedere il ragazzo biondo del treno che agitava le braccia verso di lei. Puntò poi gli occhi sul ragazzo corvino assieme a lui, il quale stava osservando sia lei che Naruto con uno sguardo quasi omicida. Una sola occhiata al suddetto ragazzo, e Luna capì immediatamente. Sorrise all'idea che probabilmente Naruto ne era del tutto inconsapevole.

“Beh, dovreste essere sorteggiati e smistati in una delle quattro case. Per ora sedetevi dove preferite”. Rispose lei. “Ma credo che dovreste stare con Harry”, sussurrò infine.

Sasuke alzò gli occhi al cielo, come se fosse la cosa più ovvia del mondo. Naruto invece le sorrise e la ringraziò dell'aiuto. Dopodichè il biondo si incamminò e andò a sedersi a fianco a Ron, lasciando Luna e Sasuke da soli.

“Non sono una minaccia, tranquillo”. Disse Luna con un sorriso asciutto sulle labbra. Il corvino parve sorpreso per un secondo, prima di sogghignare e seguire il suo dobe.

Luna sorrise di nuovo, prima di correre verso il suo tavolo.

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“I signori Mr. Uchiha e Mr. Uzumaki sono pregati di venire per essere sorteggiati”.

Silente aveva già annunciato agli alunni di alcuni nuovi studenti che sarebbero arrivati quell'anno, così molti di essi non furono sorpresi di vedere facce nuove.

Appena arrivati vicino al Preside, si prepararono per lo smistamento. Entrambi i ragazzi sapevano già che sarebbero capitati in Grifondoro, in questo modo avrebbero potuto stare vicini a Harry.

“GRIFONDORO!” urlò infatti il cappello, appena fu agiato sulla testa di Sasuke.

Era ora il turno di Naruto. Il ragazzo prese il posto del corvino, e il cappello gli fu messo sulla testa.

'Hai una mente interessante, ragazzo', sussurrò il cappello.

'Si, si va bene, come vuoi tu, ma mettimi con Potter'.

'Come deisderi'.

“GRIFONDORO!”

Naruto ghignò e tornò poi al suo posto in mezzo a Ron e Sasuke.

“Chi avrebbe mai detto che avremmo ottenuto entrambi i nuovi studenti?”, strillò Hermione estasiata.

“Strano, vero?” rispose Naruto sarcasticamente.

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Deidara e Hidan stavano camminando nel corridoio, quando la porta della Sala Grande venne aperta d'improvviso, lasciando uscire centinaia di ragazzi. I due Akatsuki si fermarono un attimo, guardando gli studenti andarsene.

Fu allora che videro due facce conosciute. Harry e i suoi amici stavano camminando fuori dalla sala, seguiti da Sasuke e Naruto. Deidara ghignò.

Aah, è il Jinchuuriki”, commentò il biondo.

La testa di Naruto si girò d'improvviso, appena sentì. Non c'erano più molte persone che lo chiamavano ancora così ormai.

Appena il ninja riconobbe i due Akatsuki, il suo sguardo divenne cupo.

Uzumaki afferrò immediatamente Deidara dal colletto della camicia, e lo spinse contro il muro.

Cosa cazzo ci fate voi qui?!”, ringhiò furioso. I suoi occhi iniziarono pericolosamente a diventare un misto tra il rosso sangue e l'azzurro cielo.

Woah, calmati Kyuubi”, disse Hidan.

Si...” disse Deidara inclinandosi in avanti per sussurrare nell'orecchio di Naruto. “Non vogliamo rovinarti la copertura così presto.”.

Naruto smise di ringhiare e guardò indietro. Harry e i suoi amici erano ancora tutti lì. Hermione e Ron sembravano davvero confusi, ma Potter sembrava davvero sospettare qualcosa.

Naruto sospirò e lasciò andare Deidara, mentre i suoi occhi tornavano ad essere azzurri.

Comunque non siamo veramente nemici ora, tu ed io, un”. Aggiunse il biondo compiaciuto.

Cosa intendi?”, chiese Naruto, tornando a gardare male Deidara.

“Intendo che se tu starai lontano dai miei affari, io farò lo stesso con i tuoi, cosa ne dici?”, propose l'altro, porgendo la mano a Naruto, così che la scuotesse.

Il ninja la afferrò per confermare il patto, sapendo che era l'unica cosa che poteva fare.

Se provi a fare qualcosa...” sussurrò all'Akatsuki.

Sicuro, un.”, rispose questo freddamente.

Hidan e Deidara girarono i tacchi e se ne andarono, e così fecero Sasuke e Naruto.

Il trio si scambiò occhiate preoccupate e confuse, prima di correre dietro ai due ninja di Konoha.

“Hey, chi erano?”, chiese Harry, cercando di sembrare meno curioso di quanto fosse in realtà.

“Oh, nessuno”, constatò Sasuke.

“Già, solo alcuni vecchi amici”, aggiunse amaramente Naruto.





NOTE AUTRICE. 

Scusate il tempo che ci ho messo per aggiornare, ma la mia carissima professoressa di scultura, ha avuto la splendida idea di darci 5 pagine di progetto e la realizzazione di una fantastica caffettiera in creta per domani. 
Sono riuscita a fare una piccola pausa, e così eccomi qui(?). 
Grazie a chi leggerà, spero che sia tutto corretto, e soprattutto che vi piaccia. Chiedo perdono se alcuni passaggi del testo non saranno chiari, ma ho avuto anche io difficoltà nel capire cosa intendesse la vera autrice, quindi so che la traduzione non è proprio perfetta. 
Detto questo, ritorno ai miei doveri, un bacione. 
Ryu :)

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


“Ehm, Luna, pensi che potresti aiutare me e Sasuke a fare qualche ricerca in biblioteca?”

Luna Lovegood si trovava di fronte ad un allegro biondino che la guardava speranzoso.

Dietro di lui stavano Harry Potter e i suoi amici, insieme a Sasuke, il quale, nuovamente, fissava i due ragazzi (ma soprattutto Luna) con sguardo truce e minaccioso.

Luna conosceva il segreto dei due ninja, beh, non tutto quanto. Aveva capito che non erano studenti, e aveva offerto loro tutto l'aiuto possibile. Vedendo poi che stava diventando pian piano amica anche di Potter, voleva aiutare pure lui.

“Ma certo! Ci possiamo incontrare alle 4 in punto alla biblioteca. Sai dove si trova, vero?”

“Si, lo so. Ci vediamo là allora, grazie mille!”, disse Naruto sorridendole, prima di voltarsi e raggiungere il suo partner e il trio di maghi.

“Okay, l'incontro è alle 4.” disse il biondo, rivolgendosi a Sasuke.

“Per cosa vi incontrare?”, chiese sospettoso Harry.

“Beh, sai, siamo nuovi qui e non abbiamo mai studiato la storia di questo paese, quindi volevamo un aiuto per ambientarci”, rispose Sasuke. Stava mentendo, ovviamente, ma nessuno lo conosceva cosi bene da capirlo.

“Oh, vi posso aiutare anche io se volete”, si offrì Hermione.

“No grazie. Credo che l'aiuto di Lovegood sia sufficiente.”. Disse Sasuke.

“Ma sono sicura che saprei aiutarvi meglio. Ho i voti più alti in..”

“Hermione, non credo sia necessario. Luna è molto intelligente, lo sai anche tu”. La interruppe Harry.

Sasuke e Naruto non dissero più nulla, e si incamminarono verso la loro ultima lezione della giornata, condivisa con i Serpeverde: Difesa contro le Arti Oscure.

 

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Una volta nella classe, Ron, Hermione ed Harry si sedettero nel tavolo davanti. I due ninja invece, presero posto nei tavoli in fondo alla stanza, in modo da poter vedere l'intera aula.

Harry si guardò intorno notando i due Serpeverde della scorsa notte, seduti sul fondo della classe.

Vide Naruto guardare il biondo e ottenere un occhiolino di rimando.

“Ascoltate”, sussurrò Harry controllando con la coda dell'occhio i due ninja.

“Voglio chiedere a quei due Serpeverde il motivo del dibattito di ieri sera”. Hermione e Ron guardarono Harry con disapprovazione.

“Harry, sono Serpeverde, davvero ti aspetti di riuscire a tenere una conversazione decente con loro?”, disse Ron, forse alzando un po' troppo la voce.

“Ron stai zitto”. Sibilò Harry, guardando frettolosamente Naruto e Sasuke.

“Perchè?”. Hermione alzò gli occhi al cielo e gli diede una gomitata nel fianco, ricevendo un occhiataccia dal rosso.

Quest'ultimo aprì la bocca per replicare, ma venne interrotto da qualcuno che lo picchiò sulla testa.

Il trio si girò, trovandosi davanti un orrendo rospo rosa che stava sorridendo loro.

“Potreste cortesemente smettere di parlare, e prestare attenzione alla lezione? Non mi piacerebbe dovervi punire già il primo giorno”, disse la donna amorevolmente.

“Ci dispiace professoressa, non succederà di nuovo”. Mormorarono Harry e Ron.

 

Naruto e Sasuke stavano osservando la Umbridge parlare ai tre ragazzi.

“Non è la donna che abbiamo visto all'udienza? Cosa ci fa qui?”, chiese Naruto al suo partner.

Il corvino guardò incredulo il biondo.

“Dobe, l'hai vista pure al tavolo dei professori nella Sala Grande il giorno dello smistamento, come hai fatto a non accorgertene?” chiese esasperato l'Uchiha.

“Aah, scusami, non ho prestato molta attenzione ai professori, solo al Preside”. Rispose Naruto grattandosi la nuca.

Sasuke sospirò sconsolato, ma all'interno stava sorridendo. 'Lo stesso Dobe di sempre', pensò.

La voce della Umbridge risuonò in tutta la stanza.

“Ora potete mettere via le vostre bacchette e prendere la penna”. Tutti la guardarono come se fosse matta.

“Um, professoressa... non impareremo nessuna magia?”, chiese timidamente Hermione.

“Oh cielo, no!”, La Umbridge sorrise ancora. “Non vogliamo mica che qualcuno rimanga ferito, vero?”.

“Beh, e allora quel è il senso delle lezioni? Noi dobbiamo essere istruiti su come difenderci”, disse amaramente Harry, senza degnarsi di alzare la mano.

“Ma caro, da cosa vorresti difenderti? Sei al sicuro qui.”, disse la professoressa. La sua risposta suonava più come una minaccia, ma Harry non ci fece caso.

“Oh, non lo so, Voldemort, per esempio”. Appena Harry pronunciò ciò, la classe sussultò.

“Caro, Voldemort non è tornato. Non devi preoccuparti”. Il mago scattò a tale affermazione.

“Lui è tornato. L'ho visto con i miei occhi. Chi pensa abbia ucciso Cedric Diggory altrimenti?”. L'intera classe cadde nel silenzio.

La Umbridge stava per intervenire di nuovo, ma Sasuke pensò che fosse meglio porre fine alla discussione.

“Professoressa, credo che Potter sia libero di credere ciò che vuole, e lei non ha il diritto di dirgli cosa pensare o cosa dire.”.

La Umbridge, capendo che non avrebbe potuto ribattere a tale affermazione, decise di continuare la lezione.

Deidara fece un versetto d'ammirazione, catturando l'attenzione dei due ninja di Konoha.

“Molto bravo Sasu-chan”. Sussurrò ai due ragazzi, le quali facce diventarono subito cupe. Hidan iniziò a ridacchiare.

'C'è sicuramente qualcosa di strano in loro' pensò Harry osservandoli.

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Erano le 4 in punto, Deidara e Hidan si trovavano ancora nell'aula di Difesa contro le Arti Oscure, nonostante la lezione fosse appena finita. La Umbridge si era dileguata da qualche parte per degli 'affari del Ministero'.

Hidan aveva notato da un po' che il trio di maghi li osservava di sottecchi. Lo fece notare pure a Deidara, il quale, ovviamente, prese l'iniziativa.

Appena il Kyuubi e l'Uchiha se ne furono andati, e appena si furono ritrovati da soli con i tre ragazzi, si diressero verso di loro.

“Okay, cosa volete?”, chiese annoiato Hidan.

“Come...?”, chiese Ron, sorpreso.

“Oh, si, un. Perchè voi ragazzi non ci state palesemente guardando da tutta l'ora, no. Un.”, sbuffò sarcasticamente Deidara, facendo arrossire i tre.

“Okay, quindi? Cosa volete, un?”.

“Umm....”.

“Potreste muovervi? Non voglio stare qui per il resto della giornata, cazzo”. Disse Hidan irritato.

Hermione sussultò e Ron sbuffò.

La faccia di Deidara si illuminò d'improvviso, aveva trovato il modo per fare arrabbiare Potter.

Senza permettere ai tre di dire alcun che, iniziò a sbeffeggiare il ragazzo.

“Aspetta, io so chi sei. Tu sei il piccolo idiota che è stato truffato l'anno scorso al Torneo Tre Maghi!”

Hidan ghignò, intuendo il gioco del compagno proseguì: “Stai ancora piangendo la morte di quel coglione, o hai già trovato un altro fidanzato?”

Il commento ebbe molti più effetti di quelli aspettati dai due ninja. Harry divenne livido. La sua faccia divenne cupa, come se stesse sperando nella morte improvvisa dei due. I due Akatsuki, comunque, erano abituati ad avere a che fare con persone più reattive, così continuarono.

“Aspetta un, ho sentito anche che ha perso entrambi i genitori”. Ghignò diabolicamente Deidara, causando un brivido a Ron.

“Hai avuto una dura vita, vero, un?”, chiese sarcasticamente.

“Come puoi dirlo?!”, urlò Harry. Tutta la sua frustazione era venuta fuori, sconcertando i due Serpeverde. “Non hai idea di cosa vuol dire essere soli, e tanto meno cosa voglia dire affrontare e superare certe tragedie. Non hai idea di cosa significhi vivere una vita così difficile. ”.

Deidara inclinò la faccia verso il basso, nella sua testa risuonavano vari echi.

 

Non hai idea di cosa voglia dire essere soli, Deidara. Sto perdendo la mia umanità. In meno di un mese sarò solo una marionetta”, i lineamenti rattristati del rosso.

Immagina questo, non saprò più provare nulla, Deidara. Non sarò in grado di importarmi”.

Perchè lo fai, un”.

Non riesco a capire....”.

 

Deidara ce l'aveva messa tutta per non piangere quella volta, anche dopo ciò aveva continuato ad amare il suo compagno più di tutti gli altri. Era pronto ad amare Sasori, anche se non sarebbe più stato lo stesso.

Ma Sasori era morto la notte stessa in cui aveva confessato ciò a Deidara.

“Si, so cosa significa”. Sussurrò debolmente.

Harry smise di urlare per guardare il ragazzo biondo. La sua espressione facciale era completamente diversa. Lo aveva shockato il modo in cui aveva cambiato atteggiamento, diventando d'un tratto quasi fragile. Ma poi, improvvisamente, il biondo tornò ad essere lo stesso di prima.

“Come puoi parlare così?!”, Deidara strinse i denti. Sapeva di starsi comportando da immaturo, ma non gli importava. “Nessuno di voi sa qualcosa di noi due”.

“Hey Deidara, sono stanco di questi tre coglioni. Inoltre ho fame, quindi andiamocene.”, disse Hidan d'un tratto.

“Un.”, approvò Deidara, incamminandosi con l'amico verso la porta.

Il trio li guardò andarsene, completamente scossi.

“Beh, devo dire che fa paura”, disse poi Ron, riferendosi a Deidara.

“Ti rendi conto, Harry, che non avremo mai una risposta?”, disse Hermione all'amico.

 

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Naruto e Sasuke restarono in biblioteca fino quasi le 10. A quest'ora tutti gli alunni se n'erano andati, lasciandoli da soli. Erano rimasti a leggere in silenzio. Cosa piuttosto rara per loro.

Sasuke guardò il suo partner. Era seduto al tavolo, e l'unica cosa che gli illuminava il volto era la fioca luce di una candela. Naruto, sentendosi osservato, alzò lo sguardo sul compagno.

Ma quello che gli occhi di Sasuke incontrarono, non furono gli occhi azzurro cielo del suo dobe, ma occhi rosso sangue.

La persona ghignò, rivelando una sfilza di canini aguzzi.

Da quanto tempo che non ci vediamo, Uchiha”.

 

 

 

 

 

NOTE AUTRICE.

Tadaaaan! Eh ssi, ecco a voi il nostro Kyuubi!

D'ora in poi, tutti i discorsi che troverete in grassetto, si riferiranno a quando parla Kurama!

Come sempre (sono ripetitiva, perdonatemi cwc) spero che il capitolo vi sia piaciuto e che si capisca tutto quanto.

Grazie a chi leggerà! A lunedì, buon fine settimana :3

Un bacione, Ryu. :)

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Come sempre:

> sottolineato = dialoghi in giapponese.

> grassetto = discorsi del Kyuubi.

 

 

Kyuubi, che cosa ci fai qui?”

Come sei cattivo, sono qui da quasi un'ora ormai”, lo derise il demone. Era rimasto sorpreso che l'Uchiha non avesse notato il cambio del chakra.

Ti ha chiamato Naruto?”, chiese cautamente il corvino. Non vedeva nessuna ragione per la quale Naruto avesse dovuto farlo, ma sembrava essere l'unica motivazione.

No, mi sono risvegliato da solo, ho forzato Naruto e l'ho mandato via”.

Sasuke rimase shockato da ciò. Non era mai successo prima.

Da quando puoi farlo?

Oh...solo recentemente....”.

Perchè....questo non ha senso.”.

Sei tu, sai”.

Cosa?”.

È colpa tua. Da quando sei tornato, Naruto è diventato più debole.”.

Il corvino aggrottò le sopracciglia, e nei suoi occhi vi era segno di preoccupazione.

Era sempre determinato a volerti indietro, e quando l'hai fatto, lui ha perso la volontà di controllare me. Era già forte abbastanza per diventare un Anbu”, spiegò. “Sta perdendo la forza, così io ne approfitto. Non ho la minima intenzione di stare nel suo corpo a guardarlo mandare all'aria la sua vita.” concluse freddamente il demone.

Sasuke a tali parole esplose.

NON PUOI FARLO!”. Il Kyuubi sogghignò.

A questo punto il demone si alzò, avvicinandosi al furioso corvino. Lo forzò a sedersi e gli mise una mano sulla guancia.

E perchè no?” sghignazzò quello, facendo passare gli artigli sul volto dell'Uchiha, lasciando quattro piccoli segni.

Sasuke non sussultò neanche. Si rifiutò di mostrare un minimo di paura al Kyuubi.

È mio amico, non te lo lascerò fare.”, dichiarò il corvino, mentre una striscia di rosso si faceva spazio sulle sue guance.

Oh, ma davvero.....”.

Kyuubi avvicinò ancora di più la sua faccia, mettendo la sua mano sul petto del ragazzo.

O forse è per qualche altro motivo?”, disse facendo scorrere la sua mano sul suo petto, proseguendo fino a fermarsi sulla sua cintura, decidendo di averlo preso in giro abbastanza.

Fece un passo indietro agitando la sua mano con non chalance.

Non importa più, oramai. Lui sta scomparendo”.

D'improvviso il Kyuubi perse i sensi, crollando a terra. Sasuke fece uno scatto per afferrare il corpo dell'amico prima che ricevesse il colpo.

Guadò il volto di Naruto. Le zanne erano scomparse, e ora stava solamente dormendo.

Un lampo di disperazione attraversò lo sguardo del corvino. Tenne l'amico vicino a sé, disperatamente attaccato al corpo dormiente.

Merda”, sussurrò duramente a se stesso.

 

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“Harry, non possiamo andare avanti cosi”.

Potter sospirò. Lui, Hermione e Ron si trovavano nella sala comune dei Grifondoro, aspettando il ritorno di Sasuke e Naruto.

“Harry, cosa succederebbe se Voldemort ci attaccasse veramente? Nessuno sarebbe preparato”.

“Beh, cosa ti aspetti che faccia, Hermione?”, scattò Harry. La ragazza aveva ripetuto la stessa cosa per ore.

“Penso che dovremmo creare una nostra classe, qualcuno potrebbe insegnarci come difendere noi stessi”, suggerì Hermione.

“Si, ma chi ci insegnerebbe?”

“Lo farai tu”, disse fieramente la ragazza.

“Cosa?! Non posso insegnare Difesa contro le Arti Oscure”.

“Ma tu conosci il Patronus, amico”. Le diede man forte Ron, seduto tranquillamente sul divanetto.

“Va bene, lo farò”, disse sconsolato Harry alla fine.

La porta d'improvviso si aprì.

“Cosa è successo?” chiesero preoccupati i tre maghi. Sasuke era, infatti, entrato nella stanza, portando un Naruto addormentato sulla schiena.

“Niente, sta solo dormendo”, rispose qusi in un sussurro.

Harry aggrottò le sopracciglia quando il corvino pronunciò la frase.

“Forse lo studio è un po' troppo per lui”, disse Ron ridendo.

Hermione lo guardo con aria da rimporvero. “Come se tu potessi permetterti di parlare di ciò”, commentò lei, rendendo Ron rosso dall'imbarazzo.

Sasuke sorrise tristemente e sospirò.

“Si....forse”. Tutti e tre i maghi restarono in silenzio a guardare il ninja portare il biondo su per le scale, nei dormitori.

“Sapete.... a me non sembrava solo addormentato”. Mormorò Harry sottovoce. Entrambi li altri ragazzi annuirono.

Harry rabbrividì. Cosa gli stavano nascondendo i nuovi arrivati?

 

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Erano passati pochi minuti da quando Sasuke aveva portato il compagno nel dormitoio, quando Naruto aprì gli occhi e si mise a sedere ancora mezzo addormentato. Quando si guardò in giro vide che si trovava nel suo letto, e nella cuccetta accanto alla sua stava sonnecchiando Sasuke.

Neh...Sasuke...”. Stuzzicò un po' l'amico, il quale dopo poco si stiracchiò. Il corvino fu grato che quelli che incontrò, quando aprì gli occhi, furono due pozzi azzurri che amava, e non rosso sangue di prima.

Hey dobe, sei tornato. Come stai?”. Naruto lo guardò in modo confuso.

Sto bene, ma......ero andato da qualche parte?” chiese il biondo confuso. Sasuke aprì del tutto gli occhi, completamente spaventato.

'Non se ne ricorda..' pensò il corvo, prima di usare la scusa che si era addormentato in biblioteca.

Naruto sollevò le sopracciglia sorpreso, ma credette alla scusa.

Vado a letto ora, ci vediamo domani mattina dobe”.

Non chiamarmi così teme”, disse imbronciato.

'Non si ricorda veramente....sta veramente perdendo contro il Kyuubi?', pensò prima di cadere tra le braccia di Morfeo.

Non importa più oramai....Lui sta scomparendo”, furono le ultime parole che risuonarono nella sua testa prima di addormentarsi completamente.

 

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Le giornate passarono lentamente dopo quella notte.

Naruto, comunque, si domandava perchè Sasuke non gli rivolgesse quasi più la parola da allora. Hermione ed Harry gli avevano anche chiesto se avessero litigato, ma da quello che sapevano, non era successo niente.

Come se non bastasse, l'Uchiha non lo guardava mai.

Perso nei suoi pensieri, Naruto quasi si spaventò quando sentì una mano sulla sua spalla.

Giù le mani, Hidan”, pronunciò nervosamente.

Oooh, perchè di così cattivo umore Kyuubi?”, lo derise l'albino.

Non capisco perchè dovrei essere felice quando ci sei tu”, rispose il biondo.

Stava camminando per il corridoio da solo. La sua lezione successiva era Cura delle Creature Magiche, alla quale partecipavano molti Serpeverde.

Non essere cattivo Naru”, rise Deidara mentre camminava di fianco a Hidan.

Magari ti manca il tuo piccolo Uchiha?”, ghignò Hidan.

Da quando sarebbe mio? E comunque, cosa volete?

Calmati Naru, non vogliamo farti niente”, sghignazzò Deidara.

Beh, ci si vede Kyuubi”, salutò Hidan, prima di proseguire con il biondo verso la foresta, dove si sarebbe tenuta la lezione.

 

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“D'accordo ragazzi, oggi studieremo le misteriose creature chiamate Thestral. Quanti sanno cosa sono?”

Hagrid sembrava stranamente eccitato, ma si sconsolò quando nessuno nella classe alzò la mano per rispondere.

“Beh, state per scoprirlo”. Ghignò lui.

Il professore afferrò un pezzo di carne e lo lanciò sul fogliame del sottobosco.

Naruto quasi svenne, quando vide alcuni cavalli-scheletro avvicinarsi per mangiare.

“Possono essere visti solo da chi ha visto la morte. Ora, quanti di voi possono vederli?”.

Tutti e quattro i ninja alzarono la mano, insieme a loro altri ragazzi, tra cui Harry e Neville.

“Wow, siete in tanti....beh, mi dispiace ragazzi”, disse tristemente il professore.

 

Alla fine della lezione Naruto corse verso Sasuke, che stava camminando attraverso il campo per tornare al castello.

Hey Sasuke, potremmo andare in biblioteca insieme oggi pomeriggio, non ci andiamo da un bel po'!”, propose il biondo.

Sasuke continuò a camminare.

Um.. Non credo di averne bisogno. Perchè non ci vai con Lovegood?”.

Ma io voglio andarci con te”, persistette Naruto.

No, mi dispiace”, disse il corvino prima di superare l'amico, proseguendo la sua camminata.

Naruto seguì il compagno con lo sguardo, avvilito.

Oooh, qualcuno qui è stato piantato, un!”, sogghignò Deidara, passando un braccio attorno alle spalle del biondo.

Lasciami in pace, Deidara”, disse Naruto, scrollando il braccio di dosso e proseguendo la strada tristemente.

 

 

 

NOTE AUTORE.

Buongiorno a tuttii!!
Ecco il settimo capitolo, spero che sia di vostro gradimento!

Spero sia del tutto comprensibile, ma se ci fossero dubbi o incertezze, o anche errori, fatemelo sapere, provvederò a sistemare il tutto.

Detto questo io mi ritiro (devo studiare un sacco di cose di fisica çwç)

Grazie a chi leggerà!

Un bacio, a mercoledì.

Ryu_

 

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Come sempre:

>“Kyuubi

>“Giapponese

 

 

Sasuke stava camminando attraverso il cortile, per dirigersi verso la Sala Comune per il pranzo.

Ultimamente stava facendo sempre più freddo, e questo irritava il corvino. Molti studenti avevano imparato a stargli alla larga in giorni del genere.

Il suo umore si fece ancora più nero quando vide un gruppo di ragazze fissarlo e ridacchiare tra di loro eccitate.

Col passare dei mesi, infatti, Sasuke era diventato piuttosto popolare Tutti affermavano che lui e il suo compagno biondo erano così affascinanti da poter eguagliare l'eterna bellezza del noto Draco Malfoy. Era comunque un fatto conosciuto che nessuno dei due ninja fosse interessato alle ragazze.

Deidara e Hidan erano diventati a loro volta dei conosciuti piantagrane. Avevano anche loro una manciata di fan. Deidara era molto popolare tra i ragazzi, che non volevano proprio saperne di accettare il fatto che non fosse una fanciulla.

Sasuke si risegliò dai suoi pensieri, quando qualcuno lo chiamò. Temendo il peggio, si girò vedendo il suo partner corrergli incontro.

Sasuke, dove sei stato? Non eri a pozioni oggi.”, disse Naruto con sguardo preoccupato.

Oh, già. Non me la sentivo molto di vedere l'orrenda faccia del professore”, disse velocemente, prima di tornare a camminare frettolosamente verso la sua direzione.

'Devo stargli lontano', pensò infelice Sasuke.

Erano passati due mesi da quando il corvino aveva incontrato il Kyuubi nella biblioteca.

“Non importa più oramai...Lui sta scomparendo”.

Queste parole stavano perseguitando Sasuke da allora. Stava perdendo il suo partner, il suo migliore amico, il suo amore. E lui non poteva farci nulla.

La sua unica speranza era di stargli lontano, cercando di dimenticarlo.

 

Naruto guardò il suo amico andarsene.

'Cosa ho fatto?....perchè non mi parla più?', pensò, prima di sospirare profondamente dirigendosi a sua volta alla Sala Comune, unendosi a Hermione, Harry e Ron.

 

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Hey Hidan, vado a guardarmi un po' attorno, un”.

Era quasi mezzanotte e Deidara e Hidan se ne stavano seduti nella sala comune dei Serpeverde.

Come vuoi”.

Deidara sospirò appena il portale si chiuse dietro di lui.

Erano passati tre mesi da quando i due Akatsuki avevano parlato con Lucius Malfoy, e nessuno dei due aveva ancora ricevuto ordini. Stavano perdendo la pazienza.

'Per quanto ancora dovremo stare qua in giro?', pensò sconfortato, prima di dirigersi in una direzione a caso.

Camminò per alcuni minuti, prima di fermarsi fuori da una larga porta.

'Non l'avevo mai notata...', pensò prima di superare la soglia. Quando fu del tutto dentro, notò che la stanza era completamente vuota, eccetto per un largo specchio al centro.

La curiosità ebbe la meglio sul ragazzo, che camminò verso lo specchio e guardò la sua immagine riflessa. Quello che vide, però, non fu solo se stesso, ma anche un'altra figura dai capelli rossi. Il suo vecchio amico morto.

“Danna?”, mormorò confuso. Il biondo guardò al suo fianco, ma non c'era nessuno, ma quando tornò a fissare lo specchio, Sasori era lì. Non stava sorridendo, non era da lui, ma era felice, Deidara lo poteva dire dagli occhi.

Il ragazzo si sedette davanti allo specchio, osservando l'immagine davanti a sé, ipnotizzato da essa.

Dopo un po' notò la presenza di un'altra persona nella stanza. Sospirò.

“Non dovresti essere a letto, Potter?”, disse freddamente. Si girò per vederne la figura nell'ombra.

“Vuoi dirmi cos'è questo affare, un?”

Harry uscì allo scoperto e si mise alle spalle di Deidara.

“È lo Specchio dei Desideri.....ma perchè è qui? Chi l'ha riportato indietro?”.

Il biondo tornò ad avere la sua espressione annoiata.

“È uno specchio che mostra la cosa che brami di più al mondo, ma era stato portato via anni fa....perchè è tornato?”, spiegò meglio Potter.

Harry notò che Deidara era arrossito leggermente quando aveva pronunciato la frase. Il mago sorrise beffardamente.

“Cosa vedi?”, lo canzonò.

“Non sono affari tuoi”, disse imbronciato l'altro.

“Oh, eddai, puoi dirmelo”, cercò di persuaderlo Harry.

“Tu cosa vedi?”, chiese allora Deidara con modo provocatorio.

“Oh, è semplice. Vedo i miei genitori, l'ho sempre fatto, sono morti quando ero molto piccolo, non ci sono stati per tutta la mia vita”.

“Già, beh, anche lui è morto”. Sussurrò Deidara a se stesso, ma Harry sentì ugualmente.

“Chi è morto?”, chiese.

“Ah”, il biondo arrossì di nuovo. 'Dannazione' pensò imbarazzato. “Ti ho detto che non sono affari tuoi”.

Harry sospirò e si sedette di fianco a Deidara. Ci fu un attimo di silenzio, prima che Harry parlasse di nuovo. Non sapeva perchè, ma aveva bisogno di confidarsi (e fidarsi) di questo ragazzo. Forse il motivo era che entrambi avevano perso le persone che amavano e questo lo spingeva a volersi aprire con lui.

“Non hai idea di che schifezza è stato ultimamente”.

“Ha ha, lo stai dicendo a me....cosa è successo?”.

“I miei amici si ignorano e si evitano”.

“Oh, intendi Naru-chan e il suo amico idiota”.

“Già.”

“Ha ha Naru è stato piantato”.

“Sono veramente preoccupato per loro”.

“Non esserlo. Sasuke è solo un idiota. Probabilmente ha le sue ragioni, contando che hanno passato di peggio”.

“Come lo sai?”

“È una lunga storia”. Rise amaro Deidara, prima di guardare ancora nello specchio.

“Sai, non gliel'ho mai detto....è morto prima che potessi farlo”. Sussurrò perso nei suoi pensieri il ninja. La sua faccia divenne triste. Harry lo guardò ma non disse nulla.

“A volte credo che sia ancora vivo, ma è impossibile”, parlò ancora.

“Perchè?”, sussurrò Harry confuso.

“Sarebbe tornato indietro. Danna non mi avrebbe lasciato”.

A questo punto Deidara realizzò quello che stava dicendo, e si zittì immediatamente. Lanciò un piccolo sguardo a Harry.

“Non osare dirlo a qualcuno!”, lo minacciò, ma non c'era cattiveria dietro quelle parole.

Il biondo sapeva di star iniziando a piacere al moro, quindi era convinto che non lo avrebbe detto a nessuno.

“Non ne avevo l'intenzione”, ridacchiò Harry prima di chiedere: “Quindi chi era questo ragazzo?”

Deidara sorrise amaramente. “Il suo nome era Sasori”.

Dopodichè i due ragazzi stettero per qualche ora davanti allo specchio a parlare. Nessuno dei due lanciò più un'occhiata ad esso, conversarono solamente.

 

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Nella sala comune dei Grifondoro, più tardi, Harry, Ron, Hermione, Naruto e Sasuke erano seduti davanti al fuoco.

“TU COSA HAI FATTO?!”, urlarono Ron, Hermione e Sasuke insieme.

“Gli ho detto il nostro piano di iniziare delle lezioni segrete di Difesa”, rispose tranquillamente il mago.

“Sei matto?”, urlò Sasuke ad Harry.

“Già amico, lui è Serpeverde!”, gli diede man forte Ron.

“Ma non è cattivo! Credo che possiamo fidarci”, pronunciò convinto il moro.

“Certo, come no”, battibeccò Sasuke.

“Perchè lo odi cosi tanto?”, urlò Harry in sua difesa.

“....” Sasuke non poteva rispondere a tale domanda.

Restarono tutti in silenzio, prima che Naruto parlasse.

“Penso che dovremmo farli entrare nella classe, pure Hidan”. Disse calmamente.

“COSA!?”, urlarono tutti contemporaneamente.

Harry sorrise al biondo, almeno qualcuno aveva capito.

“Pensavo li odiassi”, proferì Hermione.

Sasuke, che era rimasto un po' in silenzio, parlò.

Naruto che stai facendo?”, chiese.

Penso solo che dovremmo dargli una chance, non sono qui per far male a qualcuno. Perchè dovremmo trattarli diversamente?”, disputò il biondo.

È Deidara quello di cui stiamo parlando, proviene dall'Akatsuki! Ha cercato di ucciderti, ricordi?”, urlò Sasuke.

Ron ed Harry si guardarono e notarono che Hermione stava guardando i due ninja, concentrandosi duramente.

Perchè ti importa comunque?”, urlò Naruto a sua volta. “Dove eri allora? Cosa stai facendo ORA? Se mi attaccassero, a te non fregherebbe lo stesso”.

Tutti sussultarono vedendo l'espressione di odio che Naruto aveva in volto. Sasuke lo guardava shockato, la sua faccia prese una nota addolorata.

Ma certo che mi importerebbe..”.

Naruto rise profondamente.

Oh, ora ti importa? E allora perchè mi stai ignorando? Perchè non mi guardi nemmeno?

Sasuke guardò altrove, si sentiva così in colpa.

Questo non ha nulla a che vedere con quello che sta succedendo ora”.

Oh, già, per te è irrilevante. Come vuoi, solo lasciami in pace!

Naruto corse fuori dalla stanza, verso i dormitori. Sasuke si lasciò andare sulla sedia. Sospirò a malincuore prima di alzarsi e dirigersi verso l'uscita, intenzionato ad andare a fare un giro.

“Non vi sembrava una litigata tra amanti?”, commentò Ron, una volta che i due furono andati via.

“Ron, sai sempre quando fare il commento peggiore”, sospirò Harry.

“Hermione che stai facendo?” chiese poi, cambiando argomento. La ragazza, infatti, era corsa al tavolo prendendo un pezzo di carta. Iniziò a scrivere alcune note, tenendo una mano all'orecchio.

Quando finì di scrivere alzò lo sguardo sui due amici, con aria fiera.

“Ho tradotto la loro conversazione”, disse con orgoglio.

“Oh miseriaccia”, sussurrò Ron a se stesso.

“Come hai fatto?”, chiese Harry.

Hermione tolse la mano dall'orecchio, rivelando un piccolo auricolare.

“Ho fatto un incantesimo su questo, così che possa tradurre il giapponese”, sorrise.

“Vediamo cosa hanno detto allora”, disse Ron.

I loro sorrisi scomparvero quando lessero la traduzione.

“Cos'è l'Akatsuki?”, bisbigliò Ron.

“Ma che importa! Deidara ha cercato di uccidere Naruto!”, esclamò Hermione.

“Hermione zitta! Guarda che è al piano di sopra!”, sussurrò Harry.

Alzò lo sguardo alle scale. 'Ma che diavolo stava succedendo?'.

 

 

NOTE AUTRICE.

Rieccomi!!

Ciao a tutti! Spero che il capitolo vi piaccia, e che sia comprensibile!

Oggi sono un po' di fretta, quindi non aggiungo altro!

Un mega bacione a tutti, grazie a chi leggerà!

Ryu_

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


NB: Giapponese

 

Harry stava attraversando il cortile assorto nei suoi pensieri, quando vide un grande gruppo di ragazzi di fronte alla porta principale.

Si fermò confuso, notando poi una conosciuta testa bionda che cercava di vedere cosa stesse succedendo. Camminò verso di lei e chiese.

“Hey Luna, cosa succede?”, lei girò la testa rapidamente. Aveva un'espressione preoccupata.

“È la professoressa Cooman”, rispose con tono sognante. Harry portò l'attenzione al centro della folla.

La professoressa di divinazione se ne stava docile di fronte ad una nauseabonda Umbridge.

Il custode della scuola, Gazza, arrivò dietro di lei portando alcune valige ai piedi della Cooman.

“T...tu non puoi farlo...sono stata qui da quando ne ho memoria..”, disse con voce rotta Sibilla; “Hogwarts è la mia casa”, tentò ancora.

La Umbridge sorrise, “Ooh, ma temo che io possa”. Disse l'odiosa donna srotolando una pergamena. “Lo dice il Ministro”, rise lievemente, prima di tornare nel castello.

Proprio mentre stava per attraversare la porta principale, apparve il preside.

“Gazza, saresti cosi gentile da riportare le valige della signorina Cooman nel castello?”

Il sorriso della Umbridge scomparve appena si girò verso Silente.

“Professor Silente, io, l'inquisitore ufficiale di Hogwarts, ho detto che la professoressa Cooman deve essere sospesa dall'insegnamento”.

“Umbridge, tu hai il permesso di licenziare i miei dipendenti, ma non hai diritto a cacciarli da Hogwarts. Quel compito rimane a me”.

La Umbridge sorrise di nuovo.

“Si...per ora”. Rise, prima di rientrare nella scuola.

Appena se ne fu andata, Silente si girò per tornare nel suo ufficio. Harry tentò di raggiungerlo, quando lo sentì parlare con un'altra figura. Il ragazzo subito si nascose con un incantesimo, sapendo che quella era una conversazione che non avrebbe dovuto ascoltare.

“Silente, signore, non credo sia saggio tenere la Umbridge ancora qui, potrebbe diventare una minaccia per la scuola”.

Harry ascoltò attentamente. La voce suonava famigliare.

“Temo non ci sia nulla che io possa fare, Volpe.”, sentì Silente sospirare. “Se lo faccio allora Fudge penserebbe il peggio.”

Un'altra voce parlò. “Il Ministero non ha prove per le sue teorie. Non possono accusarla, se non hanno prove”.

“Ma lui fa credere agli altri tali teorie. A quel punto non avrà importanza se avrà o meno le prove”.

“Cosa preferisce che facciamo, signore?”

“Per ora controllatela e basta”.

“D'accordo”.

Harry sentì come una piccola esplosione di fumo, e poi dei passi che si allontanavano.

Il ragazzo sciolse l'incantesimo. 'Chi erano?', pensò.

 

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Naruto e Sasuke guardarono Silente andarsene. Il preside si comportava da stolto. La Umbridge era una minaccia per lui e la sua carriera, ma loro non dovevano fare ancora nulla.

Naruto guardò nella sua direzione, notando sorpreso che il corvino stava ricambiando lo sguardo. Si voltò e scomparve.

Sasuke sospirò. Improvvisamente sentì la presenza di qualcuno dietro di sé. Saltò su una trave del soffitto e osservò Harry smascherarsi dall'incantesimo e andare via.

Sasuke imprecò sottovoce. Perchè non l'aveva notato prima? Doveva assolutamente dirlo a Naruto.

 

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“Hey Harry, che stai facendo?”. Il ragazzo citato si spaventò udendo il suo nome. Si guardò in giro per vedere chi avesse parlato, trovando un alquanto curioso Naruto dietro si lui.

“Oh, nulla, stavo cercando Silente...credo di averlo perso...”. Naruto alzò un sopracciglio.

“Perchè lo stavi cercando?”

“Nessuna ragione in realtà”, si affrettò a rispondere il moro. Si pentì subito. La riposta era venuta troppo di fretta, e Naruto l'aveva notato.

Il biondo aprì la bocca per ribattere, ma venne interrotto da una voce dietro di lui.

Naruto, possiamo parlare?” era stato Uchiha a parlare. Il ninja lo guardò male.

Cosa vuoi?”, chiese malamente.

Credo che il ragazzo abbia ascoltato la conversazione con Silente”, disse velocemente, non volendo far sentire ad Harry alcun nome.

Gli occhi di Naruto si spalancarono quando sentì ciò.

Merda” imprecò, guardando il mago.

Potter aggrottò le sopracciglia mentre la discussione tra i due ninja proseguiva.

“Perchè mi nascondete sempre così tante cose?”. I due giapponesi si voltarono sorpresi verso Harry.

“Noi non ti nascondiamo niente”, disse Naruto.

“Si che lo fate. Parlate sempre in giapponese quando discutete. Lo fate perchè non vi fidate? Pensavo fossimo amici, smettetela di nascondermi le cose!” urlò Harry.

Naruto a quel punto rinunciò.

“Te lo diremo, ma non ora”. Sasuke lo guardò incredulo.

“Stanotte”, bisbigliò il biondo. Il moro annuì, per poi dirigersi verso la Sala Comune.

“Naruto, a cosa stai pensando?”, chiese il corvino al compagno, appena il mago se ne fu andato.

Il biondo lo guardò male. “Nulla, non gli dirò che siamo guardie, stai tranquillo”.

E allora cosa gli dirai?”

Che t'importa?”, disse scansandolo dalla strada, seguendo Potter.

 

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Quella notte Harry, Hermione e Ron stavano seduti nella sala comune, aspettando i due ninja.

Oh almeno, li stavano aspettando fino a quando non sentirono una voce famigliare provenire dal fuoco.

Harry si diresse immediatamente in quella direzione, urlando.

“Sirius! Sirius, sei tu?”

“Harry! Ascolta attentamente, non ho molto tempo”, sussurrò il padrino.

“Cosa ci fai qui? Perchè non hai risposto alle mie lettere?”

“La Umbridge controlla tutte le lettere che arrivano e se ne vanno dalla scuola. Non posso spedirti niente senza che lei non lo sappia”.

“Perchè cazzo lo sta facendo?”, sussurrò Harry incredulo.

“Non si fida di nessuno di voi”, replicò Sirius.

“Cosa crede che facciamo? Cospirazioni o altro?”, bisbigliò Ron da dietro Harry.

“È esattamente per questo Ron”, disse Hermione alzando gli occhi al cielo.

“Beh, cosa dovremmo fare?”, sollecitò allora Harry.

“Non lo so, ma tutto quello che posso dirvi è che siete in pericolo. Voldemort è alla ricerca di qualcosa. Qualcosa che non ha mai avuto prima”.

“Cosa?” chiese Harry. “Cosa sta cercando?”

“Devo andare, sta arrivando qualcuno! Ma Harry, sii prudente”, dopodichè la sua faccia scomparve.

Il trio si allontanò dal fuoco, cercando di non destare sospetti. La porta principale si aprì, rivelando Naruto.

“Hey,”, disse dirigendosi verso di loro e sedendosi su una sedia. “Che bello il trucchetto del fuoco”.

“T...tu l'hai visto!”, balbettò Ron.

“Oh, ho visto un sacco di cose.” si voltò verso Hermione “come tu che hai tradotto ciò che ci siamo detti io e Sasuke la scorsa notte”.

La ragazza arrossi, e guardò altrove.

D'improvviso Sasuke fece la sua comparsa dai dormitori maschili. Lanciò uno sguardo a Naruto, il quale si rifiutò di ricambiare.

“Okay, cosa volete sapere?”

Rimasero tutti e tre in silenzio, prima che Harry domandasse.

“È vero che Deidara ha cercato di ucciderti?”

“Si”

Hermione sussultò.

“Perchè?”

“È stato forzato a farlo...i suoi genitori sono mangiamorte, o io o lui”, mentì l'interessato.

Il trio annuì comprensivo. Sasuke alzò gli occhi al cielo. Quindi era questo quello a cui pensava.

“Dove era Sasuke?”, sussurrò Hermione.

“Era via. Stava da un amico e non poteva andarsene”.

Il corvino si trattenne dal ridere. Orochimaru....un amico?!

“Ma...” cercò di continuare Hermione, ma venne interrotta dall'Uchiha.

“Vorrei chiedervi una cosa io ora, chi era l'uomo nel fuoco?”

“L'hai notato?”, chiese Ron con la bocca spalancata.

“Ovviamente.”

Harry sospirò. “Era Sirius Balck. Il famoso criminale”.

“Non lo conosciamo”, parlò Sasuke.

Il trio quindi iniziò a raccontare loro la storia del padrino e le avventure del terzo anno. Successivamente dissero loro la conversazione che avevano avuto poco fa con lui.

“Ma cosa potrebbe star cercando Voldemort?”, chiese confusa Hermione.

“Non lo so, forse un arma, o una sorta”. Rispose Harry.

“Penso che se vogliamo fare delle lezioni di Difesa, dobbiamo iniziare a cercare un posto”, disse Naruto seriamente.

“Ma nessuno di noi sa dove”, rispose esasperata Hermione.

“Ma forse qualcuno si”, sussurrò Harry. Tutti guardarono nella sua direzione.

“Chi?”

“Dobby”.

Nel momento stesso in cui Harry pronunciò il nome, un forte rumore attraversò la stanza, e un elfo domestico apparve.

“Harry Potter, signore, cosa può fare Dobby per lei?”

“Dobby, vorrei sapere se conosci qualche stanza dove noi possiamo praticar magia senza essere trovati”.

L'elfo domestico ci pensò un momento, per poi battere le mani insieme.

“Hai bisogno della Stanza delle Necessità, Harry Potter”. Tutti si scambiarono degli sguardi.

“La cosa?”

Dobby ghignò.

“Gliela mostrerò signore”, disse prima di schioccare le dita. Quando tutti aprirono gli occhi, si trovavano di fronte a un muro vuoto, in quello che sembrava essere il settimo piano.

“Dovete passare per di qua tre volte, pensando a qualcosa di cui avete veramente bisogno”. Dobby fece una pausa prima di continuare. “Devo andare ora. Buona fortuna, Harry Potter”.

 

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Appena l'elfo scomparve, il gruppo restò in silenzio per un po'.

Poi Harry sospirò, facendo quello che l'elfo aveva detto. Al terzo passaggio, una porta comparve sul muro. Harry sorrise ai suoi amici, posando una mano sulla maniglia.

“Dovremmo?”. Tutti annuirono e entrarono dentro alla misteriosa camera. Una volta dentro, versi di sorpresa echeggiarono.

“È perfetta”., sussurrò Potter.

Harry aveva ragione. La stanza era equipaggiata con ogni sorta di arma e utensile, per praticare Difesa contro le Arti Oscure. Si guardarono ancora tutti intorno, fino a quando Ron non notò un grande baule sul retro della stanza.

“Hey, che cos'è?”, chiese, ricevendo tutta l'attenzione.

“Credo siano altri oggetti”, disse Harry, afferrando la maniglia. Fu fermato da Ron, che gli aveva preso il braccio.

“Hey amico, ho abbastanza esperienza per dire che aprire quel baule non è sicuro”. Naruto sorrise amaramente guardando i due.

“Ron va tutto bene, fammi solo vedere”, disse togliendo la presa dell'amico dal braccio, ma Ron persistette. Andarono avanti così fino a quando Harry perse la pazienza.

“Ron, dannazione, lasciami!”, urlò.

“No.” disse, ma a sua mano scivolò, andando ad aprire il baule.

Improvvisamente sembrò che la temperatura nella stanza fosse scesa di molto gradi. Tutti quanti rabbrividirono alla vista della figura che uscì dal contenitore.

“Cosa cazzo ci fa un dissennatore qui?”, urlò Ron.

“Non è un dissennatore. È un molliccio. Harry, per dio, fai qualcosa!”, urlò Hermione all'amico. Harry annuì.

“Ridiculus!” urlò.

Il molliccio cedette, ma non venne sconfitto. Si girò infatti nella direzione di Sasuke e iniziò a modellare una forma. Il corvino rabbrividì. Cosa era? La creatura si fermò e prese la sua forma.

Dietro di sé, Sasuke sentì Naruto sussultare. Davanti al ninja infatti si trovava Naruto, con zanne e artigli, e con occhi rosso sangue.

Kyuubi” bisbigliarono entrambi i ninja di Konoha.

 

 

 

NOTE AUTRICE

Rieccomi!

Spero che il capitolo sia di vostro gradimento, grazie a chi leggerà.

Non ho nulla da dirvi oltre a questo......quindi beh, ci si vede lunedì!!

(se ci fosse qualche errore/incomprensione, fatemelo sapere).

Un bacione, Ryu_

 

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Come sempre: giapponese ; Kyuubi. 




Naruto non poteva sopportare la vita del suo partner scosso dal terrore, mentre stringeva i pugni irrequieto, guardando il demone-volpe.

Il corvino d'improvviso si girò verso il biondo, ignorando per un attimo la creatura che aveva davanti a sé.

“Naru....”. Uzumaki non voleva sentirlo finire la frase. Prima che potesse concluderla, infatti, scappò fuori dalla porta. Sasuke non perse tempo. Gli corse subito dietro, chiamandolo a gran voce.

Il trio si guardò per qualche minuto, per poi di incamminarsi per seguirli, ovviamente non prima che Harry avesse sconfitto e rinchiuso il molliccio nel vecchio baule.

Appena, però, i tre ragazzi si voltarono, per andarsene, rimasero sorpresi (e spaventati) nel trovarsi Hidan e Deidara davanti agli occhi. Il biondo ghignò sporgendosi in avanti e passando un braccio sulle spalle di Harry.

“Date loro un'opportunità di chiarirsi, un”, disse. Il mago lo guardò sconvolto, ma poi i suoi lineamenti si rilassarono in un sorriso.

 

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Sasuke aveva perso Naruto. Aveva corso disperatamente attraverso i corridoi, cercando il biondo.

'Cazzo, perchè è così veloce?', imprecò prima di rallentare. Aveva guardato ovunque, il balcone era l'ultimo posto che era rimasto incontrollato.

'Ti conviene essere qui, dobe', lo minacciò mentalmente, afferrando la maniglia della porta.

Quando l'aprì, fu sollevato dal trovarsi Naruto davanti. Era seduto sul cornicione a guardare le stelle. Non ruotò la testa, ma avvertì lo stesso la presenza dell'amico.

Sai, avrei dovuto capirlo”, disse tristemente, “perchè altrimenti mi avresti ignorato?”. Sasuke guardò per terra vergognandosi di se stesso. “Non è per questo Naruto”, sussurrò. Il biondo saltò giù dal cornicione. “E allora per cosa è?”, chiese avvicinandosi all'Uchina.

Il corvino rispose arretrando di alcuni passi. La sua schiena colpì la fredda parete del muro.

Perchè mi staresti ignorando, altrimenti?”, lo incalzò ancora Naruto. “Ti dico io il perchè”, disse abbassando il capo, così che non si vedesse il volto. Sasuke si morse il labbro inferiore.

È perchè sono un mostro”, disse tristemente.

Naru...”.

Non importa. Non devi essere obbligato a stare con me”. Concluse Naruto, afferrando la maniglia della porta, per andarsene. Prima che potesse girarla, però, il corvino lo afferrò per le spalle, sbattendolo contro il muro. Piazzò le sue braccia ai lati del volto del biondo, in modo che non potesse scappare.

Non mi sento obbligato. Non sei un mostro Naruto”, disse dolcemente Sasuke.

Stai mentendo”, disse guardandolo storto il biondo. “Perchè continui? Lo vedo. Hai paura del Kyuubi”, lo accusò Naruto.

Non è vero”, alzò la voce il corvino.

Smettila di mentirmi!”, urlò Naruto. “Perchè non ammetti che mi odi?”, aggiunse poi. A questa affermazione Sasuke scoppiò.

TI STA PORTANDO VIA DA ME!”. Naruto rimase in silenzio, troppo sorpreso per parlare.

Ogni notte appare! E tu non te ne ricordi mai! Sta prendendo il possesso di te, ed è tutta colpa mia.” ammise amaramente il corvino.

Un piccolo sorriso apparve sul volto del biondo. Si liberò dalla presa di Sasuke e lo abbracciò.

Te lo ha detto lui?”, chiese Naruto, riefendosi al Kyuubi. Il suo compagno guardò altrove, non volendo incontrare il suo sguardo. Ancora una volta Naruto portò le braccia attorno al corvino.

Sei un idiota...”, bisbigliò sorridendo, appoggiando la testa nell'incavo del collo dell'altro strofinando il pollice in modo rassicurante vicino alle clavicole.

Non vado da nessuna parte”, gli assicurò infine.

Per una volta, le voci di disapprovazione che giravano nella testa di Sasuke si zittirono. Abbracciò a sua volta il suo amico disperatamente, seppellendo il volto nei capelli dorati che tanto amava, avvolgendo la vita di Naruto con le braccia, pensando che forse, se lo avesse stretto forte, non se ne sarebbe mai andato. Che non sarebbe mai scomparso.

 

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Deidara, Hidan e il trio guardarono i due ninja attraverso una finestra parallela del castello. Hermione e Ron stavano a bocca aperta, accanto ad Harry, che confuso, non sapeva se sorridere o essere stupito come gli amici. Optò per sorridere.

Hidan ridacchiò. “Non sono carini?”, chiese sarcastico.

Deidara sorrise insieme al suo partner. Si girò verso Harry e ghignò “Te lo avevo detto di non preoccuparti, un”.

“Come facevi a saperlo?”, chiese Harry distogliendo lo sguardo dalla finestra.

“Beh...” iniziò Deidara, ma fu interrotto.

“Ti ricordano te e Sasori, vero?”, pronunciò reciso Hidan. Il biondo e il moro lo guardarono sbalorditi.

“Un....”

“Oh, Sasori era il tuo ragazzo? Pensavo fosse tuo fratello o cose simili”, disse allegramente Harry.

“No un....era solo una amico”, ammise Deidara.

“Chi vuoi prendere in giro Deidara? Tu amavi quel ragazzo fino ad arrivare a distruggerti per lui!”, commentò Hidan.

“Ma siete tutti gay o qualcosa di simile?!”, scoppiò improvvisamente Ron. Tutti lo guardarono sconvolti, ma la frustrazione del rosso, che era rimasta a cuccia per tutto il tempo, si stava manifestando nel peggiore dei modi.

“Si, finalmente qualcuno che glielo dice!”, ghignò l'albino.

“Ma cosa parli tu Hidan? Kakuzu era un ragazzo, un!”

“Non amavo Kakuzu”, replicò il ninja. “E poi Jashin dice che le etichette sono stupide”.

“Oh certo che no...ci sei solo andato a letto, un”, fece di rimando Deidara. Ron sussultò e Hermione decise che non poteva sopportare oltre. Si alzò e se ne andò.

“Che le succede?”, chiese senza chalance Hidan, ma la sua risposta fu interrotta dalla ragazza che urlò a Ron di seguirla. Il ragazzo diventò rosso, ma s'incamminò verso di lei lo stesso. Harry semplicemente rise.

“Diciamo che Hermione è molto vecchio stile”, spiegò il mago. I due ninja si guardarono un attimo, prima di crollare a terra dalle risate.

“Cosa c'è di così divertente?”, disse una voce dietro di loro. Harry si girò sorridendo. Naruto e Sasuke stavano uno accanto all'altro.

“Hey”, salutò il biondo.

“Hey ragazzi. Avete risolto?”, chiese il mago, anche se non aveva bisogno di una risposta per saperlo. Si divertì soltanto a guardare il biondo arrossire.

“Si, credo”, rispose.

“Fantastico! Ascoltate ho una domanda. Da quando siete qui voglio chiedervi riguardo alle lezioni segrete”, disse tornando serio Potter.

Deidara e Hidan smisero di ridere e ascoltarono attentamente.

“Credo ancora che dovremmo invitare anche loro”, disse allegramente Harry, indicando i due Akatsuki. Si girò poi verso Sasuke, aspettando che parlasse.

Questo sospirò e chiuse gli occhi. Naruto sorrise. “Il teme è d'accordo”.

Il corvino gli diede una pacca dietro alla testa. “OW! Hey teme per cosa era questa?”, chiese imbronciato Naruto.

“Non chimarmi teme, dobe!”

“Come mai così felice di averci alle lezioni segrete? Pensavo non ti piacessimo, Naru”, sorrise beffardo Deidara.

“Ma cosa te lo ha mai fatto pensare”, ribatté sarcasticamente Naruto, mentre sorrideva dolcemente.

“Harry Potter!”, il ragazzo sbuffò, riconoscendo l'odiosa voce che lo aveva chiamato.

“Puoi gentilmente spiegarmi cosa ci fai in giro a quest'ora della notte?”, chiese stridula la Umbridge, mentre si avvicinava al gruppo. I suoi occhi si mossero sui due Akatsuki, guardandoli shockata.

“Mr. Hidan e Mr. Deidara, sono delusa da voi. Me lo sarei aspettata da loro”,disse indicando i due ninja di Konoha. “Ma non da voi”, concluse incredula.

I due “colpevoli” alzarono gli occhi al cielo, mentre Sasuke e Naruto sollevarono le sopracciglia.

Mr. Deidara. Mr. Hidan?”, chiese il corvino divertito.

Beh, non potevamo dirgli i nostri cognomi, no?”, spiegò Deidara acidamente. “Pensa a Hidan, quale cazzo è il suo cognome?!”. Naruto semplicemente schioccò la lingua.

“Silenzio!”, urlò la professoressa.

“Starete in punizione con me domani notte. Ora tornate nei dormitori, subito”, concluse acida.

I ragazzi scrollarono le spalle, prima di girarsi e dirigersi verso le stanze.

 

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La stessa notte, appena i tre Grifondoro furono tornati nei dormitori, il Kyuubi prese ancora il sopravvento su Naruto, e parlò con Sasuke.

Sai Uchiha, gli hai dato ancora la forza”, disse. Il Jinchuuriki era seduto sul letto del moro, guardandolo cambiarsi. Sasuke lo guardò brevemente prima di rispondere.

“Pensavo fosse un male, per te”.

Lo è, ma un po' mi piace. Ho mai detto di volere il controllo totale?”, disse alzandosi e avvicinandosi a Sasuke. “Non ti sta lasciando. Non ancora”, concluse.

Il Kyuubi ghignò, portando le braccia intorno al collo dell'Uchiha. Prima che il moro potesse reagire, il suo naso era premuto lievemente su quello dell'altro, mentre i respiri si fondevano insieme.

Ottimo lavoro, Uchiha”. Con questo il demone si chinò, posando le sue labbra su quelle di Sasuke. Non c'era nulla di casto in tutto ciò. Gli occhi del ninja si spalancarono dallo shock quando realizzò quello che stava realmente succedendo, ma tutte le sue forze per resistergli crollarono quando il Kyuubi iniziò a succhiare e mordicchiare il suo labbro inferiore. Era una sfida, e il demone fece un punto quando avvicinò i loro bacini. Sasuke sussultò, lasciando così al Kyuubi la possibilità di farsi più spazio su di lui. Niente aveva senso per lui. Stava baciando Naruto, che non era realmente Naruto. E fu questo convincerlo a sbattere l'altro contro il muro e ricambiare il bacio. Ma l'aria era necessaria, e i due ninja ne ebbero bisogno. Appena Sasuke aprì gli occhi, incontrò quelli dell'altro, notando con terrore che non erano più rosso sangue, ma blu cristallino.

A un certo punto, infatti, durante il bacio, il Kyuubi era tornato all'interno, lasciando libero Naruto. E questa volta il ragazzo avrebbe ricordato tutto. Quanto odiava quella volpe.

 

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“Hey ragazzi, non ditemi che avete litigato di nuovo”, disse esasperato Harry, rivolgendosi ai due ninja.

Era pranzo e il trio, Naruto e Sasuke si trovavano nella Sala Comune.

Il biondo arrossì e scosse la testa, “No, non esattamente”. I due ragazzi si guardarono, per poi distogliere lo sguardo arrossendo ulteriormente.

Harry alzò le sopracciglia, ma distolse l'attenzione quando vide Ron e alcuni maschi nella stanza osservare in una direzione. Seguì il loro sguardo, appoggiandolo su una splendida ragazza che aveva appena attraversato l'atrio.

Aveva dei strani capelli rosa. La ragazza guardò tra la folla, e si illuminò quando vide Harry e i suoi amici. Iniziò a correre verso di loro, rivolgendo l'attenzione su Naruto.

Appena la vide, però, il biondo rimase shockato.

Sakura”, riuscì solamente a dire.

 

 

NOTE AUTRICE.

Bonjour!

Rieccomi con l'undicesimo capitolo!

Forse questo è un po' più confusionario, forse non capirete alcune cose, mi scuso in anticipo, ma è stato un po' difficile anche per me tradurlo e adattarlo!

In qualunque caso, se avete problemi di comprensione, sono disponibile ad aiutarvi!

Detto questo io ringrazio immensamente chi leggerà, spero che vi piaccia.

Ci vediamo Mercoledì, un bacio.

Ryu_  

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


N.B: Giapponese


Sakura portò le braccia attorno al collo del biondo, ancora sconvolto.

Sakura, perchè sei qui?”chiese esitante. Il tempismo della ragazza non poteva essere peggiore.

Lei lo guardò intensamente negli occhi.

Mi mancavi, ecco il perchè”, disse sorridendo dolcemente, abbracciando di nuovo il ninja.

Naruto guardò il suo partner da sopra la spalla della sua ragazza. Sprofondò nello sconforto quando vide che si rifiutava di ricambiare l'occhiata.

Harry sospirò. Aveva dimenticato che Naruto aveva la fidanzata. Era sicuro che il suo arrivo avrebbe causato svariati problemi.

Hermione sembrava l'unica del gruppo ad essere entusiasta dell'arrivo della rosa, infatti battè le mani insieme felicemente. “Quindi è questa la tua fidanzata! È molto carina!”, disse allegramente. Il biondo sospirò e Sakura si alzò, iniziando a conversare subito con la strega.

Fu allora che i due Akatsuki comparvero da dietro Sasuke. Hidan scompligliò i capelli del corvino, guadagnandosi un'occhiataccia dal ragazzo.

Hidan ghignò. “Come mai quella faccia Uchiha?”. Sasuke lo guardò con aria passiva, prima di puntare il dito verso Deidara.

Perchè non lo chiedi a lui?”, rispose. Hidan rabbrividì quando vide la cupa aurea che proveniva dal biondo. Seguì lo sguardo del suo compagno e sussultò quando vide la ragazza ninja. Non era un segreto, infatti, che Deidara la odiasse per quanto aveva fatto a Sasori.

“Oh, merda”, imprecò ad alta voce. “Che cazzo ci fa qui?”, chiese girandosi verso Naruto.

Gli occhi del biondo si spalancarono quando si ricordò, ma era già troppo tardi. Prima che potesse reagire, Deidara aveva preso Sakura e l'aveva buttata a terra. Hermione urlò di terrore, come le altre persone che stavano guardando.

Che cazzo ci fai tu qui?” ringhiò con un tono pieno di ripugnanza.

Sakura lo guardò shockata. Non ricevendo risposta, il ragazzo la prese per il colletto avvicinando la sua faccia a quella della ragazza. “Rispondi alla mia domanda”.

Naruto si alzò per soccorrere Sakura, ma fu fermato da un orrendo strillo che echeggiò per tutto il corridoio.

“DEIDARA COSA PENSI DI FARE?”

La Umbridge stava in piedi di fronte a loro, con aria oltraggiata.

“Come osi attaccare una innocente ragazza?”

“Innocente? Bene, vede, è piuttosto semplice da fare, un”, rispose lui. “Così, un”, concluse, portando indietro il piede per tirarle un calcio.

Sakura trasalì aspettandosi il colpo, ma questo non arrivò mai. Naruto e Sasuke si erano messi in mezzo, proteggendola.

'Come hanno fatto a muoversi così velocemente?', si chiese Harry.

È abbastanza Deidara”, disse impassibile Sasuke.

Questo sta a me dirlo, un”, rispose di rimando il biondo.

So che è colpa sua, ma pensa alla tua copertura!”, disse esasperato Naruto.

Non me ne frega un cazzo della mia copertura. LEI HA UCCISO SASORI! Perchè dovrei trattarla gentilemente, un?!”, sputò lui.

Harry guardò i suoi amici. Tutti avevano capito una sola parola di tutto il discorso. Sasori. A quanto pare il misterioso ragazzo centrava con la situazione che si era creata. Il mago guardò poi Hidan e si sorprese di vederlo ghignare. 'Si sta davvero divertendo'', pensò.

La Umbridge finalmente si ricompose. “Punizione, Mr. Deidara”, disse acidamente.

Il biondo alzò gli occhi al cielo. Hidan all'improvviso scoppiò in una fragorosa risata. “Questo è davvero sfortuna, Deidara”.

“Pure lei, Mr. Hidan”. L'albino smise di ridere e guardò incredulo la professoressa.

“Cosa?! Perchè io?”.

“Mr. Hidan, potrai anche non aver partecipato a tutto ciò, ma non hai mosso un dito per fermare il tuo amico”.

“Si fidi, non l'avrebbe fermato neanche lei, se avesse saputo cosa ha fatto questa stupida stronza”, disse puntando il dito verso Sakura, che si era finalmente alzata e posizionata tra le braccia di Naruto.

“Mr. Hidan, riguarderei il mio linguaggio se fossi in lei, a meno che non voglia altre punizioni”, disse la Umbridge.

“Se pensa veramente che mi presenti veramente per lasciarla incidere un'altra volta la mia fottutissima mano, si aspetti una vendetta, troia”, la minacciò l'albino.

Tutti sussultarono, la professoressa sorrise di nuovo.

“Questo è un altro giorno di punizione. Spero di rivederti settimana prossima, o dovrai subire altri castighi”. Dopodichè girò i tacchi e se ne andò.

Deidara sospirò e poi si girò verso Sasuke e Naruto.

“Farete meglio a prendervi cura di lei”, disse con tono falsamente dolce. Hidan ridacchiò. “Non volete che si faccia male un'altra volta, vero?”, disse sarcasticamente.

Entrambi sorrisero diabolicamente. Un lampo di crudeltà attraversò i loro occhi per un secondo, prima che questi lasciassero il corridoio.

 

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Una settimana era passata, e le cose fortunatamente si erano calmate.

Naruto sospirò. Nonostante non fosse successo nulla, si sentiva irrequieto. Lui e Sasuke non si parlavano da quasi tutta la settimana, e non per questioni personali, ma per interferenza.

Sakura, infatti, sembrava essere ovunque. Sembrava quasi un falco che osservava costantemente il suo fidanzato, intervenendo ogni volta che Sasuke si avvicinava.

Naruto si fermò improvvisamente, quando vide il suo partner camminare davanti a lui.

Ohi, Sasu...”, cercò di dire.

Naruto! Vuoi venire a pranzo con me?”, lo interruppe Sakura, avvicinandosi e circondandolo in un abbraccio.

Naruto la guardò sorpreso, ma sorrise lo stesso. “Certo”.

 

Harry, Ron ed Hermione guardarono la scena nascosti dai due ninja.

 

“Sono solo io, o Sakura sta cercando di dividere Naruto e Sasuke?”, chiese Hermione confusa.

“Non sei solo tu, lo sta facendo veramente”, rispose Harry disprezzante. Non le piaceva molto la rosa.

“Ma perchè dovrebbe farlo?”, chiese ancora la ragazza.

“Ah...forse è colpa mia....”, mormorò Ron. I due amici subito si girarono a guardarlo.

“Ronald”. Disse minacciosamente Hermione.

“Cosa hai fatto?”, finì Harry per lei.

Ron guardò altrove e rispose.

“Forse mi sono lasciato scappare qualche dettaglio riguardo all'incidente del molliccio e dell'.......abbraccio....mentre parlavo con lei.....”

“RON!”, urlarono di rimprovero gli altri due.

“Cosa?”, chiese ingenuamente il rosso.

 

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Deidara e Hidan sogghignarono. Stavano seduti su uno dei muretti del cortile e avevano, ovviamente, sentito ogni parola pronunciata dal trio.

Sono così infantili”, disse Hidan, assorto dai pensieri.

Come se tu potessi giudicarli su questo campo, un”. L'albino alzò gli occhi al cielo e tirò un pugno sul braccio di Deidara.

Non importa più oramai”, affermò seriamente Hidan.

Chi stai cercando di prendere in giro, un?

Sono serio”.

Come vuoi. Hey, ma guarda che c'è, un”. Hidan alzò gli occhi per vedere una ragazza dai capelli rosa, che correva attraverso il cortile. Stava ancora cercando Naruto. Il ragazzo sospirò quando vide Deidara saltare dal muretto e piazzarsi di fronte a lei.

La guardò in faccia, con pieno disprezzo. Tutti attorno a loro sussultarono quando li videro insieme, ricordando lo scontro precedente.

Deidara ghignò. “Non giochi pulito, stronza”.

 

 

 

 

 

NOTE AUTRICE.

Eccovi il 12esimo capitolo, spero vi piaccia!

Mi auguro che la lettura sia piacevole e che non ci siano intoppi causati da incomprensioni. In qualunque caso, ormai lo sapete, sono disponibile a aiutarvi.

Grazie di cuori a chi leggerà, me ne vado presto perchè devo studiare tipo 20 pagine di chimica (anche se non ne ho ancora capito l'utilità, visto che faccio l'artistico, ma vabbè, sempre cultura personale è hahah).

Un bacione.

Ryu_

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***



(Giapponese ; Kyuubi



Sakura borbottava sottovoce, mentre risaliva una scala del castello.

'Come si permette?', pensò furibonda, riferendosi a Deidara. Cosa intendeva con 'non giochi pulito'? Era la fidanzata di Naruto! Non aveva bisogno di lottare per averlo, ma lo stava facendo!

La ragazza si fermò improvvisamente aggrottando le sopracciglia. Lei non avrebbe dovuto lottare, ma quale cavolo era il piano di Sasuke? Era ovvia l'attrazione che il corvino riservava al suo fidanzato.

Sospirò, prima di proseguire nella stessa direzione, con i pensieri ancora offuscati dal biondo e il suo partner.

 

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Naruto e Sasuke erano ancora una volta seduti nella sala comune dei Grifondoro. Tutti gli altri erano ancora nella Stanza delle Necessità per esercitarsi. Loro avevano semplicemente saltato la lezione, usando la scusa che il biondo non si sentiva bene.

Naruto era rimasto silenzioso per quasi tutto il tempo e Sasuke sospirò: questa volta aveva notato qualcosa.

Hey, Kyuubi”, salutò senza chalance.

Stai migliorando in questo, Uchiha”, disse divertito il demone.

Già, beh, sta succedendo molto spesso. Che vuoi?”, chiese scontroso il ninja.

Ero annoiato...”. Il Jinchuuriki sorrise beffardo, mentre camminava verso la poltrona su cui era seduto Sasuke. Si inclinò su di lui, posando le mani sui braccioli. “Fammi divertire, Uchiha”.

Mi dispiace ma no. Ricordo l'ultima volta che è successo”, rispose il corvino, guardando minacciosamente la volpe, riportando alla mente la situazione imbarazzante che si era creata.

Aw...ti è piaciuto”. Un sorrisetto divertito si fece spazio sulla faccia di Naruto. “Posso dirlo con certezza”.

Le guance di Sasuke arrossirono lievemente, mentre ci ripensava. Frettolosamente guardò altrove: avere qualcuno che potesse vederlo arrossire avrebbe urtato il suo orgoglio personale.

Sfortunatamente il Jinchuuriki non restò buono. Si inclinò ulteriormente, così che le loro facce fossero a pochi centimetri di distanza, poi si mise a cavalcioni su di lui, così da provocare contatto tra i loro bacini e i loro petti.

Ne vuoi un altro?”, chiese sensuale, riferendosi, ovviamente, al bacio.

Sasuke non fece in tempo a rispondere, perchè qualcuno, dall'angolo della stanza, sussultò. Gli occhi dell'Uchiha si allargarono quando vide di chi si trattava: Sakura se ne stava nell'entrata del portale, impossibilitata dal distogliere lo sguardo da loro.

Il corvino improvvisamente si rese conto di ciò che stava succedendo. Cercò di muoversi ma il Kyuubi lo bloccava contro la sedia.

Saku...”, cominciò ma non fu capace di finire la frase.

Non vedi che siamo occupati qui?”, chiese infastidito il Kyuubi. Sakura boccheggiò.

Naruto?”, cercò di parlare incredula, ma realizzò poco dopo. “No..”.

Sbagliato”, la interruppe il Jinchuurinki ringhiandole. “Ora lasciaci o ti uccido”.

Sasuke notò le lacrime crearsi negli occhi di Sakura, prima che si girasse e scappasse via. Poi si girò, vedendo un piccolo ghigno sul volto di Naruto.

Sei un bastardo”, gli urlò. L'attenzione del demone ritornò su Sasuke, e uno sguardo divertito tornò sul suo volto.

Immagino che lo sia”, ammiccò quello. Quando però il Kyuubi alzò lo sguardo, i suoi occhi erano tornati azzurri. Il corvino imprecò sottovoce.

'È davvero sadico', pensò, prima di notare quando fosse rossa la faccia del compagno.

Naruto saltò giù dal corpo di Sasuke e slittò attraverso la stanza. La sua faccia continuò ad essere rossa.

M...mi dispiace, teme

Perchè ti scusi? Non eri in te”, sospirò il corvino. Tutto ciò stava diventando troppo per lui da sopportare.

Si ma...non ti dà fastidio? Avere il kyuubi che ti fa tutte quelle cose”, disse arrossendo ancora. Lo sguardo di Sasuke si fece distante, mentre guardava fuori dalla finestra.

Non m'infastidisce...mi confonde”, mormorò.

Huh...perchè ti confonde?”, Naruto capì che non c'era alcuna ragione di chiederlo. Sasuke era completamente perso nei suoi pensieri.

A che pensi?”, chiese.

Avete la stessa faccia...”. Lo sguardo di Naruto si posò sul compagno, appena udì le parole.

C..cosa?”, balbettò.

Non credi che sia difficile per me? Quello che mi bacia è il Kyuubi, ma ha la tua faccia. È il tuo corpo, ma continuo a ripetere a me stesso che non sei tu”. Naruto arrossì.

I...immagino sia piuttosto confusionario...”, sussurrò il biondo. Notò poi quanto il compagno gli fosse vicino. Quando alzò lo sguardo, incontrò gli occhi di Sasuke. La sua espressione era illeggibile, così spostò lo sguardo al suo fianco.

Naruto sentì una mano posarsi sulla sua guancia. Arrossì e ancora una volta guardò il corvino.

È perchè sei tu..”, sussurrò lievemente.

Naruto gelò sul posto quando il compagno iniziò a restringere la distanza tra di loro.

La mente del biondo era in tumulto. Non poteva pensare ad altro se non alle labbra che stavano per toccare le sue, ma poi una faccia apparì nella sua testa. Ne riconobbe il sorriso e la risata.

Alzò una mano, premendo un dito sulla bocca di Sasuke, si guardò i piedi tristemente.

Ho Sakura...”, sussurrò abbattuto. Il corvino arretrò di qualche passo e sospirò.

Lo capisco”, disse guardando altrove, con la faccia coperta dalla frangia. “Sakura è entrata mentre eri il Kyuubi. Faresti meglio ad andare a chiarire con lei”, disse amaramente.

Naruto fece un passo in avanti. “Sasuke....”, ma fu interrotto.

Vai!”, ribadì l'altro, con voce determinata. Il biondo si girò, lasciando la stanza.

Il corvino si lasciò cadere sulla poltrona, imprecando apertamente.

 

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Naruto corse lungo il corridoio cercando Sakura.

'Ma che cazzo....ma che cazzo, ma che cazzo?!', si ripetè. Sasuke aveva cercato di baciarlo. Perchè non era impazzito? Perchè non l'aveva fermato prima? Perchè Sakura aveva a mala pena attraversato i suoi pensieri? Non l'amava? Ma certo che l'amava...giusto?

Il ragazzo rallentò, sospirando, chiedendosi la cosa più importante.

Ma pechè non volevo fermarlo?”, bisbigliò a se stesso.

 

 

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Tutto questo si sta facendo molto più complicato, un”. Disse Deidara con non-chalance da uno dei davanzali, su cui era riuscito a sentire tutto il discorso dei due ragazzi.

Hidan rise. “Forse dovresti semplicemente uccidere quella stronza di Sakura e andare avanti”. Deidara sogghignò. “Farei un favore all'Uchiha”.

Hidan rise ancora, “Questo è sicuro”.

L'albino smise di ridacchiare quando notò l'espressione sulla faccia del compagno. Era passata dal divertito al serio, e capì poco dopo perchè.

Ghignarono sadici entrambi.

Lo senti, un?”, chiese il bombarolo.

Già”, rise l'altro. Entrambi percepivano una presenza. Qualcun altro era nella struttura....qualcuno che non apparteneva ad essa.

Momento di giocare, un”.

I due Akatsuki saltarono dal davanzale e atterrarono sul pavimento. Si guardarono prima di girarsi e correre verso la direzione dell'intruso.

 

 

 

NOTE AUTRICE.

Buongioorno!

Spero che il capitolo sia di vostro gradimento :3

Vi lascio pure nel dubbio hahaha, chi sarà mai l'intruso percepito dai due ninja? Ehehe.

Inoltre qui non c'è nemmeno l'ombra dei tre maghetti, chissà come mai (?).

Detto ciò io vi lascio, augurandovi un buon fine settimana:3

A lunedì, un bacione.

Ryu_

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


(Giapponese)

 

 

C'erano esattamente 12 intrusi ad Hogwarts quella notte. Prima ancora di averli visti, Naruto era riuscito a percepirli. Appena lo ebbe comunicato a Sasuke, i due non persero tempo. Abbandonarono il loro travestimento da studenti, e corsero immediatamente verso l'ala sinistra del castello, in pieno stile Anbu.

Sono 12”, sussurrò sottovoce Sasuke. Naruto annuì.

Naruto!”, si sentì poi. Il ragazzo in questione girò la testa per vedere Sakura che correva nella sua direzione.

Sakura? Che ci fai qui?

La ragazza sorrise. “Non ti lascerò combattere senza di me, non c'è divertimento altrimenti”. Naruto le sorrise, prima di fermarsi improvvisamente appena fu arrivato in cima alla torre occidentale, seguito dagli altri due. Si guardarono tutti e tre per poi entrare nella stanza, nascondendosi nell'ombra, senza farsi notare.

 

(tutti i nomi “sconosciuti” che troverete da qui in avanti, sono tutti di Mangiamorte)

“Qual è il nostro piano?”, chiese sussurrando Avery, da un angolo della stanza.

“Dobbiamo entrare nell'ufficio di Silente”, rispose Rudolphus, “prima che qualcuno si accorga di noi”, concluse infine.

In risposta, le figure si guardarono ghignando. “Non sanno che siamo qui, non dobbiamo preoccuparci di nulla”, sussurrò Macnair, con uno sguardo compiaciuto sul volto.

“Oh, mi permetto di dissentire”.

La voce di Naruto si fece spazio come un eco, dall'ombra, agghiacciando tutti i presenti.

I suoi occhi si erano nuovamente colorati quasi completamente di rosso.

Il ragazzo si trovava ora dietro a due Mangiamorte, puntando dei kunai sul loro collo scoperto.

“Buonasera”, disse ghignando.

Uno dei Mangiamorte presenti fece un passo in avanti, esitante. La bacchetta stretta saldamente nella mano.

“Chi sei?”, chiese.

“Questo è irrilevante”, disse Naruto, prima di lasciar scorrere la lama del kunai sui colli dei due ostaggi, uccidendoli sul colpo.

L'azione lasciò tutti sconcertati per qualche secondo, prima che la stanza iniziasse a riempirsi di scie di luce, lasciate dagli incantesimi lanciati con rabbia da ogni Mangiamorte.

Rosier entrò nel panico, dettato principalmente dalla sete di vendetta che nutriva verso Naruto per aver ucciso due suoi compagni.

“Crucio!” urlò, puntando la sua bacchetta contro Sasuke, il quale, grazie ai suoi ottimi riflessi, riuscì a schivare la maledizione, saltando diversi metri più in là. Compiendo tale azione, però, lanciò il suo kunai, che andò a conficcarsi esattamente al centro della fronte della Mangiamorte, uccidendola.

Alla vista di un'altra compagna morta, fu Bellatrix, questa volta, a iniziare a lanciare incantesimi.

Uno di essi fu lanciato direttamente verso la Volpe.

“Avada Kedavra!”, strillò allora.

NARUTO!

Un urlo squarciò la stanza. Poi solo silenzio.

 

 

 

Deidara e Hidan stavano camminando per i corridoi, cercando gli intrusi che avevano sentito poco prima. Una volta trovati, però, notarono i tre ninja già nella battaglia, così decisero di lasciar perdere e tornare indietro nel corridoio.

Dannazione, sono arrivati prima di noi quei bastardi”, sbraitò Hidan.

Si, ma gli intrusi erano Mangiamorte. Teoricamente sono dalla nostra parte, non li avremmo dovuti attaccare in qualunque caso, un”, rispose Deidara sospirando. Era vero effettivamente. I due stavano lavorando proprio per i Mangiamorte.

Chissene fotte di chi sono, io mi annoio”, urlò esasperato Hidan.

D'un tratto i due sentirono il rimbombo di alcuni passi.

“Ragazzi, dovreste essere a letto, un”, disse Deidara senza neanche voltarsi per vedere i trasgressori.

Harry, Ron e Hermione si fermarono immediatamente, rimanendo fermi per alcuni minuti, sperando che Deidara non parlasse con loro.

“Si, stiamo parlando con voi”, affermò l'albino. Harry sospirò e si arrese.

“Come avete fatto...?”, iniziò a chiedere, togliendosi il mantello dell'invisibilità, scoprendo lui e i due maghi, suoi amici.

“Non importa, non dovreste essere fuori, un.....non stanotte”.

Hermione alzò le sopracciglia sospettosa. “Cosa intendi per 'stanotte'?”, chiese.

I due ninja si guardarono un momento, prima di proseguire.

“Ci sono dei Mangiamorte nel castello, un”.

Deidara si pentì di averlo detto, quando vide brillare negli occhi dei tre maghi emozione e vigilanza.

“Davvero? E dove si trovano?”, chiese frettolosamente Harry.

Hidan sospirò. 'Ma perchè sono così fastidiosi?', si chiese.

“Non credo che voi dovreste immischiarvi, un”, disse il biondo, fingendosi interessato. Era il suo compito, essendo prefetto, far vedere che gli importava degli studenti.

“Noi dobbiamo! Voglio lottare!”, urlò Harry.

“Non è molto intelligente buttarsi sempre nelle lotte ragazzino. Dovresti pensare di più. Ora stai zitto, sta arrivando qualcuno”, lo ammonì Hidan.

Il trio fece appena in tempo a rimettersi addosso il mantello dell'invisibilità, prima che un Mangiamorte girasse l'angolo, correndo.

Una volta che li ebbe superati, i tre maghi notarono l'assenza dei due Serpeverde. 'Proabilmente saranno scappati, prima che potesse scoprirli', pensarono simultaneamente.

 

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Deidara e il suo partner, in realtà erano corsi dietro al Mangiamorte in questione, seguendolo nell'ombra.

È Malfoy, un”, mormorò il biondo.

Si sta dirigendo verso la Camera delle Necessità”, sussurrò di rimando Hidan.

Lucius Malfoy, infatti, si trovava ora di fronte al muro bianco, aspettando la rivelazione della porta.

Quando essa apparve, Deidara aspettò che il Mangiamorte fosse entrato, per poi seguirlo all'interno.

Hidan s'incamminò a sua volta, ma venne fermato dal compagno, che gli disse di aspettare l'arrivo di Potter.

Nonostante volesse protestare, l'albino rimase zitto, appoggiandosi semplicemente alla parete dietro di sé, obbedendo a ciò che gli era stato detto da Deidara.

 

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Otto mangiamorte giacevano senza vita a terra.

Vicino ad essi vi stava Bellatrix, che reggeva tra le braccia il corpo esanime di Rudolphus, suo marito.

“Ti arrendi?”.

La voce di Sasuke arrivò chiara e concisa alle orecchie della strega. Con le lacrime agli occhi, ella alzò lo sguardo, incontrando lo sharingan del ragazzo, che la guardava. Un brivido percosse tutto il suo corpo.

“Ti pentirai di aver sfidato il Signore Oscuro”, sbraitò d'improvviso.

“Beh, allora riporta al Signore Oscuro questo”, disse Sasuke, abbassandosi al livello della donna. “Se Naruto è ferito gravemente, lo andrò a cercare e lo ucciderò senza alcuna pietà”, concluse con tono minaccioso e omicida.

Lastrange si alzò di scatto, reggendo la bacchetta. “È già troppo tardi per lui”, ghignò ella, prima di scomparire nel nulla.

 

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Come intuito da Deidara, Harry e i suoi amici si diressero veramente alla Camera delle Necessità. I tre, appena girato l'angolo del corridoio, videro subito la figura di Hidan appoggiata al muro.

“Hey, dov'è il tuo amico?”, chiese Hermione. L'albino la guardò senza interesse, indicando semplicemente la parete davanti a sé, dove di solito appariva la porta.

Il trio lo guardò sconvolto. “Con il Mangiamorte?”, chiesero.

“Già, è lì dentro con un fottutissimo Mangiamorte e non posso farvi entrare, okay? Ora andatevene”.

“Hidan ma tu sei matto! Non puoi lasciarlo lì dentro da solo con un assassino!” urlò Harry. Hidan lo guardò malamente. “Può farcela benissimo da solo”, commentò infine.

“Non gli lascerò correre questo rischio”, dichiarò Harry, senza ammettere repliche.

La sorpresa di Hidan si trasformò presto in uno sguardo divertito. Deidara lo avrebbe ucciso per quello che stava per fare.

“Beh, allora vai pure. Buon divertimento, Potter”.

Senza perdere tempo, Harry entrò nella stanza, appena la porta gli apparì.

Hermione e Ron fecero per seguirlo, ma Hidan li bloccò.

“Solo Potter”, disse conciso.

 

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Era tutto buio nella stanza. Harry non riusciva a vedere dove andava, ma gelò sul posto, appena sentì una bacchetta premere sulla sua gola.

“Ma ciao Potter”, disse con voce calda Lucius Malfoy.

Il ragazzo cercò di fuggire dalla presa, ma invano. Il Mangiamorte lo teneva saldamente.

Si guardò disperatamente in giro. Dove era Deidara?

Fu allora che i suoi occhi caddero sulla figura del biondo, appoggiato al muro, pochi metri più avanti. Un ghigno malefico si faceva largo sul suo viso.

“Questo non è buono, Potter”, disse. Le sue parole piene di divertimento.

“Deidara? Cosa intendi dire?”, chiese Harry.

Il biondo si staccò dal muro, cominciando a camminare nella direzione dei due maghi.

Qualcosa scattò nella mente del moro.

“Non dirmi che tu sei uno di loro! Hidan pure?!”, esclamò in shock. Deidara semplicemente fece spallucce, continuando ad avanzare.

“In realtà sono sorpreso che tu non te ne sia accorto prima. C'erano molte cose che lo lasciavano intendere...ma credo che voi ragazzi siate stati troppo ciechi da notarlo”. Il biondo si trovava ora di fronte al mago e al Mangiamorte, con un ghigno sulla sua faccia.

“Questo potrebbe comportare la tua morte”, disse, tirando fuori un kunai, e iniziando a giocherellarci.

Harry capì quello che stava per succedere e si pietrificò sul posto. Il sorrisetto di Deidara si trasformò in un'espressione annoiata, prima che afferrasse il kunai, scagliandolo.

Esso andò a segno, ovviamente, e un grido di agonia squarciò l'aria. Ma non era uscito dalla bocca di Potter. Lucius Malfoy, infatti, cadde a terra, il sangue che usciva copioso dalla sua gola.

Il biondo guardò prima il corpo morto del Mangiamorte, poi Harry, il quale si era lasciato cadere in shock, mentre guardava sconcertato il sangue che creava una pozza sul pavimento, man mano sempre più larga.

Comprese infine, che qualsiasi cosa fosse Deidara, era pericoloso, e aveva bisogno di uscire da quella stanza il più in fretta possibile.

 

 

Tuttavia successe una cosa alquanto strana e confusa. La Stanza delle Necessità, fedele al suo nome, lesse i desideri di Deidara, e proseguì nell'esaudirli.

D'un tratto la stanza si fece ancora più buia, ma comparvero diverse porte lungo le pareti. Sul fondo della stanza, però, si trovava una enorme, colossale differenza, che fece per un attimo scordare a Deidara tutto quello che stava succedendo.

Una fioca luce nell'angolo illuminava un corpo, agiato su una sedia. Aveva una pelle molto pallida, era vestito con abiti scuri, e aveva dei soffici capelli color rosso sangue. Davanti a Deidara ci stava il suo vecchio partner, ma questa volta non era un dipinto o un riflesso. Lui era reale....era veramente lì.

“S....Sasori?”, balbettò in ninja, incredulo.

 

 

 

 

NOTE AUTRICE.

Ta-daan. Ebbene si, Sasori è tra di noi. Ma sarà veramente reale? Eheheh.

Spero che il capitolo vi piaccia, e che sia comprensibile.

Ammetto che Bellatrix qui è un po' OCC. Cioè, parliamone, quando mai Lastrange piangerebbe per la morte di qualche compagno? Hahaha.

Beh, io vi lascio, scusatemi se ho aggiornato solo ora, ma sono appena tornata da scuola cwc.

Un bacione, a mercoledì.

Ryu_

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


(Giapponese)

 

 

“Danna!”, esclamò Deidara, correndo verso il corpo che giaceva sulla sedia. Appena gli fu accanto, si attaccò a lui in un abbraccio pieno di disperazione. Il biondo non poteva credere ai suoi occhi, ma la persona che aveva davanti era Sasori. Il suo Sasori.

Aveva soltanto una cosa diversa....pelle vera. Non era più fatto di legno, nessun segno della marionetta che aveva lasciato.

Nel frattempo la mente di Harry era in tumulto. Come faceva Sasori ad essere qui? Deidara gli aveva chiaramente detto che era morto!

'Magari è un'altra persona..', pensò il mago, ma non poteva essere così. Lo aveva capito vedendo l'espressione del biondo. Anche lui sembrava sconcertato e confuso quanto il moro. Tutti lo sarebbero stati, al suo posto, se si fossero ritrovati la persona più importante della loro vita, che pensavano fosse morta, viva davanti a loro.

Decise di non pensarci più e, sorridendo lievemente, si avvicinò ai due ninja.

Deidara stava leggermente tremando, mentre teneva strettamente il rosso tra le sue braccia.

'È reale', si disse mentalmente il ragazzo.

“Deidara”. Sentendo il suo nome, il biondo portò il suo sguardo su Harry, il quale gli stava sorridendo dolcemente. “Portiamolo all'infermeria, eh?”, propose il mago, cercando di essere d'aiuto. Il ninja acconsentì semplicemente.

 

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Hidan era ancora appoggiato al muro. Accanto a lui stavano Hermione e Ron, che stavano urlando insulti verso l'albino, il quale semplicemente faceva finta di nulla.

Improvvisamente la porta della Stanza delle Necessità si aprì, lasciando uscire le tre persone, che stavano all'interno. I due maghi gelarono sul posto, vedendo il “nuovo arrivato”, sorretto da Deidara.

Ron fu il primo a parlare: “Chi è lui?”. Hidan alzò lo sguardo. Quando i suoi occhi incontrarono la figura di Sasori, quasi cadde dallo sconcerto. Scansò immediatamente i due maghi, correndo ad aiutare il compagno a sorreggere il rosso.

Che cazzo ci fa qui?”. Deidara lo guardò, ovviamente era confuso quanto lui.

Io...non lo so, un”, sospirò, appoggiandosi al muro per riprendere fiato, lasciando cadere la sua testa sulla spalla di Hidan. Gli occhi viola dell'albino si spalancarono dalla sorpresa quando sentì il capo del suo amico poggiarsi su di sé, ma poi sospirò solamente, sorridendogli.

Immagino che tu sia felice, ora”, disse lievemente. Era vero. Gli importava veramente del biondo, era comunque il suo migliore amico, no?

Il trio guardò prima Hidan poi Deidara. Cosa stava succedendo? Hidan si stava comportando in un modo strano. Che si sentisse rimpiazzato?

Il biondo alzò lo sguardo verso l'albino e gli sorrise. I loro volti erano a soli pochi centimetri di distanza. Hidan continuava a guardarlo e sorridergli, prima di tornare a puntare lo sguardo sui tre maghi che aveva di fronte.

“Dov'è l'infermeria?, chiese poi.

“A Nord del castello, proprio in cima”, rispose Hermione.

“Bhe, allora ci vediamo più tardi, un”, salutò Deidara, prima di incamminarsi con i due compagni nella direzione che gli era stata indicata.

“Ah, giusto. Potter, tu vieni con noi”, disse Hidan, fermandosi e girandosi verso il mago in questione. Senza replicare, Harry li seguì.

Ron ed Hermione rimasero fermi per un momento nel corridoio, prima di correre in modo da raggiungere i loro amici.

 

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Oh, Uchiha”, gridò Hidan entrando dalla porta dell'infermeria.

Ciò che ricevette in risposta a tale esclamazione, fu un'occhiataccia da parte di Madame Pomfrey e Sasuke.

Che c'è?”, chiese ingenuamente, senza capire il motivo di tali sguardi.

La faccia di Sasuke divenne cupa. “Naruto è stato attaccato...”. A questa notizia, l'espressione dell'albino si fece preoccupata, così come pure quella di Deidara, che era entrato dalla porta in tempo per sentirla.

Non ci credo! É ferito?!”, chiese il biondo, con occhi spaventati.

No....ma....dovrebbe essere morto.” disse debolmente Sasuke. I due Akatsuki alzarono le sopracciglia. Fu a questo punto che Naruto, tutt'altro che contuso, entrò correndo nella stanza.

Oi Sasuke, io voglio del ramen! Nutrimi adesso o mangerò....!”, iniziò a protestare Naruto, prima di fermarsi, notando la persona che Deidara portava sulla schiena.

Non ci credo”, disse.

Hidan ghignò. “Dovresti, invece”, ribattè.

Deidara intanto aveva agiato il corpo dell'amato su un lettino, guardando l'infermiera portare alcune bottiglie di medicinali.

“Questo dovrebbe aiutarlo a riprendersi”, informò allegramente.

Madame Pomfrey diede un boccettino di liquido strano a Deidara, il quale lo accostò alle labbra di Sasori, facendoglielo bere.

Tutta la stanza cadde nel silenzio, prima che questo venisse rotto da un colpo di tosse del rosso.

Quest'ultimo, infatti, si stiracchiò, aprendo piano gli occhi color nocciola, che tanto amava Deidara.

D....Deidara..?”, pronunciò, sedendosi con difficoltà sul letto.

Il nominato lo guardò inquieto. “Hogwarts ti dice qualcosa?”, chiese cauto.

Si! Ho stipulato alcuni accordi per potermi nascondere qui”, rispose semplicemente Sasori.

Cosa, un?

Essere partner di Orochimaru mi ha aiutato, alla fine”, disse ancora lo Scorpione, sorridendo.

Ciò era alquanto strano, visto che tutti sapevano quanto odiasse quella specie di Serpente ninja.

Cosa intendi dire, un?”. Lo sguardo di Sasori si fece distante.

Perchè non sei tornato, un?!”, chiese ancora Deidara con voce ormai rotta dal pianto. Non riusciva a capire.

 

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Harry, Hermione, Ron, Sasuke, Naruto, e pure Hidan, che erano stati cacciati fuori dall'infermeria nel momento esatto in cui Sasori aveva ripreso conoscenza, stavano con le orecchie attaccate alla porta, cercando di sentire qualcosa.

Hermione era riuscita a fare un incantesimo su di lei e i due maghi, grazie al quale riuscivano a capire il Giapponese. In questo modo anche loro poterono capire quello che stava succedendo al di là della porta.

Ero morto, Deidara”. Sentirono pronunciare da Sasori.

 

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Ero morto, Deidara

Cosa intendi, un?”, chiese il biondo.

La faccia del rosso si incupì. “Sai cosa sono gli Hocrux?”, sussurrò debolmente.

Un, si! È quello che ha fatto Voldemort”, rispose il biondo. “ti dà la possibilità di avere un'altra vita, o qualcosa del genere”.

Beh, non stai sbagliando. Ero morto in quella lotta contro la Nonna. Ma non potevo permettermi di morire, non senza aver completato il mio lavoro riguardante la creazione della mio marionetta: la più perfetta, la più bella forma d'arte eterna. Quindi creai un Horcrux......due, per essere precisi. Feci molte ricerche al riguardo, chiedendo aiuto anche a Orochimaru, poi ci riuscii. Creai i due Horcrux, prima di usare il jetsu delle marionette. Quando morii, la mia anima si trasferì in questo corpo, che era ancora vivo”, spiegò Sasori.

Ma perchè non sei tornato?! Perchè non mi hai cercato, un?! Come hai potuto stare qui per tutto questo tempo?!”, esplose Deidara, sconcertato e arrabbiato allo stesso tempo. “Pensavo fossi morto....”, continuò quasi in un sussurro. “Non sono nemmeno mai riuscito a dirti...

Sasori guardò il biondo con sguardo interrogativo. “Dirmi che cosa?

Dediara si rese conto di ciò che stava per dire e immediatamente si bloccò. Arrossì e abbassò lo sguardo imbarazzato. Il rosso non era stupido, però. Infatti si ridestò immediatamente, sentendo un brivido di emozione corrergli nel corpo.

Poggiò la mano sulla guancia del biondo.

Deidara”. Questo alzò la testa, trovandosi una paio di morbide labbra appoggiate sulle sue. Sasori si soffermò su quel bacio per pochi secondi, prima di staccarsi.

“Un?”, fu tutto quello che Deidara riuscì a pronunciare.

Ti amo”, sussurrò il rosso. Al biondo servirono alcuni secondi per riprendersi dallo shock, ma quando lo fece, sorrise allegramente.

Ti amo anche io, Danna”, rispose.

 

Hidan non riuscì a sopportare oltre. Spalancò la porta dell'infermeria, facendo precipitare a terra tutti i compagni che, come lui, stavano origliando la conversazione.

Superò i caduti, e si diresse quasi correndo dai due, come una furia.

Appena fu davanti a loro, li divise con forza, facendoli cadere a terra.

Deidara rimase sorpreso, non capendo il comportamento dell'albino. Quest'ultimo, dal canto suo, fronteggiava Sasori con un ghigno sul viso.

Come va, testa rossa?”, chiese arruffando i capelli a Sasori. “Assomigli a una donna, come sempre, eh?”.

Questo a sua volta si accigliò. “Hidan, che cazzo stai facendo?”. L'albino rise di gusto, prima di allacciare le braccia attorno al collo del biondo.

Sono il suo partner, ormai”, lo provocò facendogli la linguaccia. Deidara lo guardò incredulo, mentre l'espressione di Sasori si fece sempre più minacciosa.

A quel punto, i due ninja si resero conto che nella stanza erano entrati anche tutti gli altri, e che li stavano guardando confusi.

Avete ascoltato tutto, vero, un?”, chiese scocciato Dediara.

Naruto sghignazzò, guardando poi Sasuke.

Beh, si”.

“Sono felice per voi”, aggiunse Harry, facendo arrossire Deidara, e pietrificando Sasori.

“Comunque io sono Harry, e questi sono Hermione e Ron”, si presentò al nuovo arrivato, indicando anche i due amici.

 

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La notizia della battaglia contro i Mangiamorte si diffuse rapidamente nel castello.

Hidan, Deidara e Sasori stavano, quella mattina, camminando attraverso il corridoio che li avrebbe portati nella Sala Grande per la colazione.

La vittoria della battaglia, fu affidata, ovviamente, agli insegnanti, per non destare sospetti. C'era soltanto un unico mistero, che nessuno sapeva spiegarsi: il corpo morto di Lucius Malfoy, ritrovato nella Stanza delle Necessità. Era stato ovviamente ucciso, ma non da un mago. Era stato ucciso da un babbano.

Deidara sospirò, prima di sedersi al tavolo dei Grifondoro, ignorando le occhiate di disapprovazione che gli rivolgevano i Serpeverde.

Delle voci erano circolate anche, per quanto riguardava l'apparizione di Sasori, che ritraevano Deidara come gay. Ovviamente questo fece accrescere la sua popolarità tra i maschi della scuola, e molti di essi andavano al suo tavolo, anche solo per vederlo.

Tutto questo però infastidiva un certo rosso di nostra conoscenza, che non perse tempo e piazzò il suo braccio intorno alla vita del biondo, lanciando sguardi minacciosi a chiunque cercasse di avvicinarsi al ragazzo. Deidara dal canto suo, divertito dalla gelosia del compagno, gli schioccò un bacio sulla guancia, per poi scendere e baciarlo sulla bocca.

 

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Nel tardo pomeriggio Deidara portò Harry nell'ufficio di Silente. Il mago aveva bisogno di un incantesimo della memoria, perchè se avesse continuato a ricordare, sarebbe stato rischioso.

“Silente, dobbiamo fargli l'incantesimo Oblivion. Deve dimenticare”.

Gli occhi di Harry si spalancarono dalla sorpresa.

“Co...Cosa?! Perchè?!”, chiese spaventato.

Il ninja si girò, sorridendogli dolcemente.

“Scusa, ma non possiamo permetterti di ricordare, un”.

Queste furono le ultime parole che il mago sentì, prima di risvegliarsi nel dormitorio dei Grifondoro.

'Che cazzo è successo?', si chiese confuso.

 

 

 

NOTE AUTRICE.

Eccovi il 15esimo capitolo! Spero vi piaccia e che sia comprensibile!

Scappo subito, perchè devo andare via!

Ci vediamo Venerdi!

Grazie a chi leggerà, un bacio.

Ryu_

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


 

GIAPPONESE ; KYUUBI

 

 

C'era sempre un corridoio, che si disperdeva nelle tenebre, come se non portasse a nessun posto, e Harry era da solo, in esso. Se ne stava nell'oscurità disperato, fino a quando non vide una luce in fondo al corridoio. Una porta era aperta. Harry iniziò a correre, sapeva che doveva arrivare alla porta, non importava come.

Voldemort potrebbe star cercando qualcosa, qualcosa che non ha mai avuto prima”.

E poi eccolo, il Signore Oscuro, di fronte a Harry, che cercava di raggiungerlo. A questo punto il ragazzo urlò scappando.

 

 

Harry si svegliò di soprassalto. Respirava a fatica, madido di sudore. Aveva avuto un altro incubo, e qualcosa gli diceva che questa volta era reale.

Indossò gli occhiali, e si mise davanti alla finestra, osservando l'esterno, notando sorpreso che stava nevicando.

Questo lo fece sorridere e dimenticare per un momento il brutto sogno appena fatto. 'Non manca ormai molto prima Natale' pensò. Tutti sarebbero stati più sollevati. Erano successe un sacco di cose in quel periodo, e pure Harry era felice all'idea di lasciarsi i problemi alle spalle.

 

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Naruto starnutì. Perchè nessuno aveva pensato di rendere la Stanza delle Necessità più calda? Tutti erano felici del manto bianco che aveva ricoperto il castello e dintorni. Tutti, tranne i ninja.

Naruto! Presta attenzione!”. Il biondo fu svegliato dai suoi pensieri da un incantesimo Stupeficium, che lo fece schiantare dall'altro lato della stanza.

Appena ripreso dall'urto, guardò il suo aggressore.

Questo ha fatto male, teme!”, urlò diretto al suo partner, che lo stava guardando ghignando.

Allora stai attento, dobe”, ribattè Sasuke.

Naruto si alzò in piedi, correndo rapidamente verso il corvino, saltandogli addosso. Dopo alcuni pugni, furono duramente divisi da Hidan, che poi li lanciò sulla parete opposta della stanza.

Potete starvene fottutamente zitti?!”, urlò loro.

Intanto il trio si era voltato a guardare la scena, con sguardi confusi.

“Sasuke, che incantesimo hai lanciato a Naruto prima?”, chiese Hermione.

Il corvino la guardò annoiato, facendo spallucce.

“Stupeficium”, rispose.

“Allora perchè...”, iniziò a chiedere, girandosi a guardare il biondo, con sguardo interrogativo. Harry capiì quello che la ragazza voleva intendere, e finì per lei la domanda.

“Perchè non è svenuto?”. Sasuke si girò verso i due maghi.

“Beh, in realtà non sono molto sicuro...”, mentì, spostando poi gli occhi sul biondo, il quale lo stava osservando a sua volta. Per un secondo Sasuke avrebbe giurato di aver visto un sorrisetto famigliare sul volto del biondo. Quando poi il suo partner gli voltò le spalle, il corvino alzò un sopracciglio sospettoso.

Kyuubi?”, sussurrò sottovoce.

“Penso che tu sappia il perchè, Sasuke”. Il nominato si girò, incontrando la figura di Luna che lo guardava.

“Non dirmi che sai pure questo...”. La ragazza sorrise.

“Non so di che parli”, disse semplicemente poi. Sasuke le sorrise.

“Sei sorprendente, lo sai, vero?”. Luna spalancò gli occhi.

“Grazie”, rispose timidamente, per poi andarsene.

Il corvino sospirò. Era davvero una ragazza misteriosa, ma aveva ragione. Sasuke sapeva il perchè.

Il calore di una mano che gli accarezzava il braccio, lo riportò alla realtà.

Neh Sasuke, mi sto annoiando”. Il ninja si voltò lentamente. I suoi occhi neri, incontrarono quelli rosso sangue del Jinchuuriki. “Non ora!” gli sibilò, guardandosi in giro. Che cosa stava facendo ora il Kyuubi? La guance di Sasuke si tinsero di rosso, quando sentì la mano del demone accarezzargli il petto.

Uffaaaaaa........sono annoiato”, insistette il Jinchuuriki. Il corvino scansò malamente la sua mano dal suo petto, e si allontanò di qualche passo.

Allora cambiati e fai uscire il vero Naruto. Cosa ci fai fuori, comunque?”. Il Kyuubi sogghignò, quando gli fece questa domanda.

Non succederà Uchiha. Tanto per cominciare è stato Naruto a farmi uscire”, rispose.

Cosa? Perchè?”, chiese confuso il corvino.

Credo volesse che tu mi ringraziassi**”, rispose la Volpe, avvicinandosi e portando la bocca vicino all'orecchio del ninja.

Non credi che me lo meriti? Sa...su...ke”. Prima che questo potesse rispondere, un rumore sordo fece eco nella stanza. Il ninja ruppe il contatto visivo col demone, per girarsi e incontrare gli occhi di Sakura, che guardava entrambi con occhi spalancati. Sasuke sospirò amareggiato, ci era abituato ormai.

'Perchè deve sempre andare a finire in questo modo?'

 

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Sakura non era stata l'unica ad aver notato il cambiamento di comportamento di Naruto. Harry aveva silenziosamente guardato tutta la scena dal fondo della stanza.

Anche se non era riuscito a sentire quello che i due si stavano dicendo, poteva dire con certezza che c'era qualcosa di diverso nel biondo.

Ancora una volta il mago si chiese cosa stessero nascondendo i due nuovi studenti.

 

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Neh, Danna, Hidan, sbrigatevi!”, urlò Deidara dal mezzo del corridoio. Si erano accordati per incontrarsi con il trio di maghi e i ninja di Konoha, nella sala comune dei Grifondoro, quella notte.

Sasori e Hidan lo seguivano lentamente, restando indietro. Ancora una volta stavano discutendo su un problema di poco conto. Deidara stava quasi per intervenire a fermarli, quando, girato l'angolo, si schiantò contro la Umbridge.

“Oh, Deidara, ti stavo cercando”, disse tranquillamente la donna. Tutti e tre gli Akatsuki alzarono le sopracciglia.

“Davvero un? Per cosa?”, chiese il biondo.

“Ho solo alcune domande da farti....niente di cui preoccuparsi”, disse voltandosi. “Ora, se tu mi potessi seguire..”, concluse. Deidara si girò verso i due amici.

Potete andare senza di me, un”.

Entrambi annuirono e, appena restarono soli, Hidan aprì la bocca per parlare.

Penso sia davvero bello che tu sia tornato”. Sasori si voltò a guardarlo. Hidan era diverso. C'era un tono strano nella sua voce.

Avresti dovuto tornare prima però....era completamente distrutto quando te ne sei andato”, concluse.

Cosa intendi?”, chiese il rosso. Hidan lo fissò negli occhi, severamente.

Si isolò per otto mesi. Non voleva parlare con nessuno, o lasciare la sua stanza. Andava solo in missione”, spiegò l'albino.

Sasori sembrava in shock, quando apprese quanto detto.

Non lo sapevo...”, disse solamente.

Certo che non lo sapevi, cazzo”, lo accusò rabbiosamente Hidan, “come avresti potuto?”, concluse, prima di superarlo, continuando a camminare.

Non ho intenzione di lasciarlo di nuovo”, borbottò il rosso.

Hidan si fermò. “Faresti meglio a non farlo, non si può mai dire, rosso”, disse amaramente. “Potrebbe non esserci più quando sarai tornato”, disse con disprezzo, prima di ricominciare a camminare. Sasori sapeva che la conversazione era conclusa, ma qualcosa lo continuava a tormentare.

Potrebbe non esserci più, quando sarai tornato

Poteva davvero significare che Hidan.....davvero?*

 

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“Deidara, vorrei sapere se per caso tu sapessi dirmi se esiste un.....gruppo segreto di magia..”.

Il biondo sentiva lo sguardo penetrante della donna su di sé. Sapeva che sarebbe stato più facile dirle la verità, ma sarebbe stato tradimento. A discapito delle sue azioni passate, era sempre stato onesto con i suoi amici.

“E io le dico un'altra volta di no, un”, sospirò.

La donna sospirò a sua volta amareggiata. Si avvicinò a un armadio che stava addossato alla parete del suo ufficio, aprendolo e afferrando una boccettina trasparente, contenente un liquido, anch'esso incolore.

“Sai cosa è questa, Deidara?”, chiese dolcemente.

“È la pozione Veritaserum”, rispose, “è proibito usarla sugli studenti, un”.

La professoressa sorrise di nuovo. “Sono sicura che sarei in grado di fare un eccezione per te, Deidara. Ma non ho intenzione di usarla ora.”, disse, rimettendo la boccettina al suo posto.

“Quindi confido che penserai a una risposta adeguata, la prossima volta”, lo minacciò.

“Ma certo, un”, disse sarcasticamente il biondo.

Il ninja lasciò la stanza, con uno sguardo amareggiato. Quella donna era un problema per gli studenti, ed era anche fottutamente fastidiosa. Ma poi si fermò di colpo.

La sua missione era distruggere Hogwarts....doveva rispettarla.

 

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Deidara, Sasori e Hidan furono “accolti” dagli urli della Signora Grassa, il quadro che supervisionava l'entrata alla sala comune dei Grifondoro.

“Neh, Signora, può farci entrare, un?”, chiese gentilmente Deidara. La donna abbassò lo sguardo, notando i tre ragazzi, ma soprattutto lo stemma che portavano sul petto.

“Siete Serpeverde”, disse brevemente.

“Si, ma ci hai fatti entrare lo stesso la scorsa settimana”, constatò freddamente Hidan.

La donna grassa sbuffò.

“Questo perchè era Potter a darvi il permesso di entrare. I tre magi, vostri amici, non sono qui in questo momento”.

“E dove sono andati, un?”, chiese Deidara.
“Sono andati dal preside”.

 

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Harry, Ron ed Hermione stavano, infatti, davanti alle scale che portavano all'ufficio di Silente.

Appena furono all'entrata di esso, il Preside alzò gli occhi per incontrare i loro.

“Hermione, Ron, Harry....cosa posso fare per voi?”, chiese.

La ragazza fece qualche passo avanti. “Signore, noi volevamo discutere con lei di un sogno che Harry sta avendo da qualche notte”, disse.

Silente spostò quindi il suo sguardo su Harry. “Cosa sogni, Harry?”, chiese.

“Di un corridoio...e di Voledemort.....credo sia alla ricerca di qualche sorta di arma”, rispose preoccupato.

Dopo poco silenzio, Silente parlò ancora. “Vedi la scena dal punto di vista di Voldemort?”. Harry annuì.

“A volte...ma non questa volta”, rispose poi.

“È cambiato qualcosa recentemente?”, chiese il Preside, rovistando tra alcuni pezzi di pergamene, posate sulla sua cattedra.

“No...non credo..”, rispose il ragazzo.

Tutti rimasero in silenzio, rotto solamente dal rumore dei movimenti di Silente, che continuava a cercare tra le pergamene.

Hermione poi parlò.

“Signore, crediamo che qualcuno abbia fatto un incantesimo sulla memoria di Harry”, disse.

Silente la guardò shockato, per poi ricomporsi. “È molto difficile da credere, signorina Granger. Cosa te lo fa pensare?”, chiese.

“Prima di tutto Harry non ricorda niente della notte in cui ci hanno attaccato i Mangiamorte. I suoi sogni sono cambiati da quel momento, e poi continua a dire di avere una sensazione, come se stesse dimenticando qualcosa”, rispose.

“Mi dispiace signorina Granger, ma non credo che questo sia possibile”, rispose cordialmente il Preside.

Dopo un altro attimo di silenzio, Hermione parlò ancora, questa volta la sua voce assunse un tono accusatorio.

“Come mai ha modificato la memoria di Harry, Signore?”. I due maghi, suoi amici, la guardarono increduli.

“Sei certamente una ragazza brillante, Miss Granger, ma temo di non potertelo dire”. Il trio si scambiò alcune occhiate.

“Ricorderai tutto al momento giusto”, disse ancora l'anziano, rivolto a Harry. “Ma non posso dirti niente, prima di allora”, concluse, facendo uscire i ragazzi dall'ufficio e chiudendo la porta.

I tre si guardarono intensamente negli occhi. Qualcosa era stato fatto dimenticare a Harry, e avrebbero scoperto a tutti i costi il motivo di tale gesto.

 

 

 

 

NOTE AUTRICE.

Rieccomi!!

*intende (per chi non capisse) che Hidan è geloso. Avverte Sasori, che se dovesse lasciare Didara, potrebbe non ritrovarlo più, perchè molto probabilmente l'albino “se lo porterebbe via”, nel senso che si metterebbe assieme a lui.

**Sasuke dovrebbe ringraziare il Kyuubi, per aver “salvato” Naruto dall'incantesimo Avada Kedavra, respingendolo.

Spiegato questo (ho preferito, perchè effettivamente non si capisce bene dal testo), spero che il capitolo sia di vostro gradimento, se avete altri dubbi, potete chiedermi tutto quanto!

Io vi lascio, vi auguro un buon fine settimana, grazie chi leggerà, un bacione!

Ryu_

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


Un applauso risuonò tra le mura della Stanza delle Necessità. Dopo molte settimane di duro lavoro, finalmente i ragazzi si potevano concedere una pausa.

L'intero castello era coperto da una soffice coltre bianca. Natale era arrivato anche lì, e sembrava che avesse portato serenità e riposo a tutti quanti.

Il trio, insieme ai ninja, avevano deciso di rimanere lì per le vacanze, per celebrare la festività insieme. Sakura aveva deciso di tornare per una settimana in Giappone, ma sarebbe rientrata presto.

Mentre tutti gli altri studenti stavano uscendo dalla Stanza allegramente, i ninja notarono una Corvonero che indugiava sul da farsi. Notarono poi che scambiò alcune occhiate e dei sorrisi con Potter, prima di andarsene.

Ginny portò lo sguardo a terra. Un moto di gelosia e tristezza si fece largo tra i suoi occhi, ma sentì poi una mano posarsi sulla sua spalla. Si voltò, incontrando i visi di Sasuke e Luna che le sorridevano gentilmente.

“Ti noterà,” la incoraggiò la ragazza. “Te lo prometto”, concluse poi.

Sasuke sospirò “Dagli tempo”, la rassicurò, superando le due ragazze e andandosene.

 

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I ninja ora si trovavano tutti radunati nella sala comune dei Grifondoro, discutendo di baci, specialmente di quello che Harry aveva scambiato con Cho, la ragazza Corvonero che avevano visto nella Stanza delle Necessità.

“Beh...era un po' bagnato..”, commentò Potter, posando il suo mento sulla sua mano, perso nei suoi pensieri.

Ron lo guardò disgustato, mentre Hidan rise. “Scommetto che non hai mai baciato nessuno, eh Ron?”, lo provocò.

Il rosso protestò immediatamente. “Beh, tu si?!”, chiese.

“Certo che si!”, rispose, prima di indicare tutti i ninja presenti nella stanza. “Tutti noi l'abbiamo fatto”, disse.

Gli occhi di Ron si spalancarono dalla sorpresa, mentre Hermione, incuriosita pose una domanda.

“Davvero? Quando?”.

“Non me lo ricordo, un”, rispose Deidara. Era seduto sulle gambe di Sasori, il quale lo reggeva saldamente, anche grazie al braccio che gli aveva posto intorno alla vita.

“Pensavo fosse stato con me”, lo guardò confuso il rosso, prendendo il mento del biondo, costringendolo a guardarlo negli occhi.

“Non essere egocentrico Sasori, ho avuto altri prima di te, un”, rispose. Le sopracciglia di Sasori si alzarono.

“Scommetto che non erano così belli come i miei, però”, disse scherzosamente, prima di impegnare il biondo in un altro bacio.

Appena si staccarono, Deidara guardò Naruto.

“Pensateci. Naru ha baciato Uchina quando aveva praticamente 12 anni”. Naruto arrossì paurosamente, quando sentì tutti gli occhi su di lui. Sasuke trasalì. Come faceva Deidara a saperlo? “È stato un incidente!!”, rispose furioso e pieno di imbarazzo Naruto.

 

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Si trovava ancora nello stesso oscuro corridoio, ma questa volta, a differenza delle altre, si stava muovendo. Strisciava verso la stessa identica porta che ogni volta cercava di raggiungere, ma poi qualcosa bloccò il suo cammino, una figura con una lampada. Dei brividi corsero lungo la spina dorsale di Harry, mentre si scagliava violentemente contro l'uomo, colpendolo ripetutamente. Un urlo di dolore fece eco tra le mura di quel corridoio.

Harry si svegliò di soprassalto. Ci mise un attimo a capire dove si trovasse. Ma poi si ricordò del sogno. Questa volta era stato impersonificato in un serpente.......lui era Nagini, la serpe di Voldemort.

Il terrore prese largo nei suoi occhi, quando il nome della vittima che aveva colpito iniziò a danzare sulle sue labbra.

“Signor Weasley”.

 

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Silente fu subito avvertito del sogno di Potter. Il ragazzo, infatti, era corso immediatamente da lui.

“Signore, credo che sia ferito”, disse preoccupato Harry, parlando del Signor Weasley.

Il Preside rimase in silenzio, senza neanche prendersi la briga di guardare il mago negli occhi.

Proprio per questo la frustrazione di Potter crebbe al massimo.

“MI GUARDI!”, urlò, squarciando il silenzio.

“Perchè sta succedendo? Perchè a me?”, chiese disperatamente.

“Harry, ho mandato delle persone a controllare il signor Wasley, ma ora tu devi rimanere qui”, disse, prima che il Professor Piton entrasse nell'ufficio.

“E per ora, avrai dei colloqui con il professor Piton”, concluse calmamente.

Appena il mago fu uscito dalla stanza, sentì il Preside chiamare due persone.

“Volpe, Covo”. Qualcosa si sbloccò nella mente di Harry. Quei nomi.....li aveva già sentiti...ma a chi appartenevano?

 

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Quella notte altre persone scomparvero dal castello. I tre Akatsuki si trovavano a Godrics Hollow.

Appena entrarono nella casa nella quale erano diretti, Deidara urlò. “Siamo qui, un!”.

Una porta alla cima delle scale si aprì, appena sentì la voce del ragazzo. I tre la raggiunsero ed entrarono. La stanza era buia e sporca, l'unica fonte di luce proveniva da una piccola lanterna appesa al soffitto. Su una sedia di legno, proprio sotto questa luce, si trovava Voldemort.

“Volevi vederci”, disse Hidan.

“Si, visto che qualcuno ha ucciso il mio messaggero”, disse in tono accusatorio, rivolto verso Deidara, il quale, dal canto suo restò indifferente.

“Malfoy mi scocciava. Allora, che vuoi?”, pronunciò quasi infastidito.

“Credo che sia ora di cominciare”, li informò Voldemort, mentre un diabolico sorriso prendeva spazio sul suo volto.

“Finalmente, un”, esultò il biondo.

Ma dietro a quella eccitazione, si nascondeva qualche nota di tristezza.

Deidara, tuttavia, sapeva che non poteva essere amareggiato da ciò. Quella era la sua missione, e doveva portarla a termine.

 

 

 

NOTE AUTRICE.

Rieccomiii!

Credo di avervi lasciato ancora più confusi hahaha.

Spero che il capitolo vi piaccia e che si capisca, pian piano le cose diventeranno chiare, lo prometto.

Per ora un bacione, grazie per leggere!

Ryu_

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


Deidara entrò nella disgustosa stanza rosa con i suoi “colleghi” al suo fianco.

Sasori sospirò infastidito. “Perchè siamo ancora qua? Non potremmo semplicemente lasciare la missione e tornare a casa?”, chiese stizzito.

Tu puoi farlo Danna, ma noi no”, rispose aspro Deidara.

Sto rimpiangendo il fatto di aver accettato questo lavoro, è da un bel po' che non tengo dei sacrifici. Jashin-sama sarà arrabbiato”, ringhiò Hidan, ignorando le occhiate di astio che gli stavano lanciando i due amici.

“Signori”, pronunciò la Umbridge, una volta entrata nell'ufficio. “Credo che voi abbiate passato del tempo con alcuni Grifondoro ultimamente”, tutti e tre i ninja annuirono annoiati. “Mi piacerebbe sapere qualcosa sui due nuovi Grifondoro, e vorrei partire da Naruto”, concluse la donna.

Sasori si portò una mano al volto. “Cosa ci sta proponendo Umbridge?”, chiese pacato.

Un sorriso crudele si disegnò sul volto rugoso della professoressa. “Credo che voi l'abbiate già capito”, rispose, quasi divertita. Camminò poi verso una mensola della stanza, afferrando un piccolo libro. Lo aprì su una pagina, per poi metterlo davanti ai visi dei ninja. Il suo sorriso si allargò ulteriormente, quando i tre si inclinarono in avanti per leggere meglio.

In cima alla pagina, scritta in lettere dorate, vi stava un'unica parola: Legilimanzia. Anche senza conoscere il mondo magico, i tre capirono immediatamente quello che significava. Quell'incantesimo consisteva nell'invadere e manipolare la mente di un individuo. In poche parole l'odiosa donna stava chiedendo loro di condurla dai due ninja, per permetterle di scagliare l'incantesimo, partendo, come aveva specificato precedentemente, da Naruto.

Non fu solo Deidara, questa volta, a sentirsi divorato di sensi di colpa.

 

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“Allora, come stanno tutti?”, chiese Naruto alla sua ragazza dai capelli rosa.

Sasuke se n'era andato a fare una passeggiata il momento stesso che aveva visto Sakura varcare la stanza, attraverso il ritratto. La ragazza era infatti tornata dal Giappone e non era minimamente cambiata. La rosa sorrise, prima di abbracciare fortemente Naruto. Il biondo sentì di nuovo l'orgoglio che lo attraversava. Stava infatti pensando, ancora una volta, a come un tempo guardava con invidia la ragazza abbracciare amorevolmente Sasuke, ignorando lui. Ma poi il suo umore cambiò. Era veramente orgoglio quello che provava...? Era veramente solo quello ciò che provava per Sakura? Alla fine sospirò amaramente, scuotendo la testa. No...lui amava Sakura....

Il biondo fu svegliato dai suoi pensieri quando notò che la rosa stava lentamente eliminando la distanza tra di loro, avvicinando il suo volto a quello del ragazzo.

Il suo respiro si fece più veloce, portò la sua mano al volto della ragazza, ma esitò ugualmente sul da farsi. Questa piccola pausa diede comunque fastidio Sakura, la quale si staccò dal ragazzo guardandolo male.

“Non ti va?”, chiese imbronciata.

“I...io....”, balbettò Naruto, non sapendo cosa dire. La ragazza sospirò scocciata.

“Sai, non capisco perchè io debba fare questa cosa..”, disse lei.

“Fare cosa?”, chiese confuso il biondo.

“Perchè devo lottare per te? Non sei già mio? Non hai detto di amarmi?”, disse lei.

“Sakura.....io ti amo”, le rispose Naruto.

Un rumore sordo colpì il silenzio della stanza, quando il pugno di Sakura colpì violentemente il tavolo lì vicino.

“Allora stai lontano da lui, dannazione!”, insistette testardamente lei.

Naruto aggrottò le sopracciglia. “Non posso Sakura! È il mio compagno!”, rispose.

“Beh, cambia partner. L'hai notato anche tu no?! Il modo in cui ti guarda! E vedo anche il modo in cui TU lo guardi!” strillò lei. Questa volta il biondo restò fermo in shock, ma prima che potesse ribattere, la ragazza se n'era già andata dalla stanza, verso i dormitori.

Il biondo sospirò. Cosa intendeva? Il modo in cui guardava Sasuke....ma non era vero...no?

 

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Saint Mungo era veramente un ospedale enorme. Il trio stava camminando dietro a Remus Lupin e la famiglia Weasley. Erano appena andati a trovare il signor Weasley, per assicurarsi che stesse meglio. I maghi si fermarono immediatamente quando videro davanti a loro i tre ninja di Konoha.

Harry li guardò confuso. Capì subito che qualcosa non andava: Sakura era girata di spalle, rivolta verso un alquanto stressato Sasuke, che la guardava annoiato, senza dire niente. Era ovvio che la ragazza lo stava rimproverando per qualcosa, o che comunque stava bisticciando con lui. Non fece in tempo a chiamarli per salutarli, che un urlo di dolore si fece eco nel corridoio. Gli occhi del mago si spalancarono dal terrore quando capì che l'urlo proveniva da Naruto, che ora giaceva svenuto tra le braccia del suo partner. Harry corse immediatamente verso di lui, poggiandogli una mano sulla spalla. “Cosa è successo?!”, chiese allarmato.

Il corvino alzò lo sguardo, pieno di preoccupazione.

“Lui....è stato colpito. Ma da chi? E perchè non l'ha notato?”

Lupin si fece vicino ai ragazzi, parlando a Sasuke. “Hey, pensi di riuscire a portarlo in....”.

Il mago non riuscì nemmeno a finire la frase, che i due ninja avevano già preso Naruto per le braccia e le gambe, dirigendosi verso una stanza dell'ospedale.

 

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Hidan giocò ancora un po' con la sua bacchetta, tenendola tra le mani.

I tre Akatsuki erano riusciti a far deviare l'incantesimo che la Umbridge aveva cercato di lanciare a Naruto, facendo colpire il biondo di striscio, ma senza fargli raggiungere la testa. In questo modo l'incantesimo di Legilimanzia avrebbe solamente stordito la memoria del ragazzo, senza danneggiarla del tutto.

Deidara e Sasori si avvicinarono alla ringhiera del piano superiore, osservando Sasuke e Sakura correre sorreggendo il corpo dell'amico.

Sasori sorrise. “Questa “corsa ai soccorsi” avrà bisogno di qualche spiegazone”, disse divertito, riferendosi, ovviamente, al comportamento di Sasuke.

Deidara rise. “Potremmo definirla come il “potere dell'amore”, un”.

Pure Hidan iniziò a ridacchiare a tale affermazione.

“Povero Naru”, concluse poi il biondo.

 

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“Non posso aiutarlo, ma.....”, disse il dottore, mentre un lampo di incertezza gli attraversò il volto.

“Ma..?”, lo incitò Sakura.

“Ma l'unico modo è lasciare che l'incantesimo faccia il suo effetto. Lasciate che i suoi ricordi giochino un po' nella sua mente, e poi starà bene”, concluse lui.

I due ninja si scambiarono un'occhiata perplessa, per poi annuire lievemente.

 

 

 

NOTE AUTRICE.

Scusatemi immensamente per averci messo così tanto e aggiornare, e anche per l'orario spropositato, ma ho passato tutto il giorno a finire un dipinto su tela che mi hanno commissionato >//<.

in qualunque caso, spero che il capitolo vi piaccia. Io mi scuso anche perchè probabilmente alcune situazioni non sono ben comprensibili, ma ho fatto fatica pure io a capirle nella storia originale, quindi traducendo, questo è quello che è riportato.

Cercherò comunque di risolvere ogni vstro dubbio, se ne avrete.

Grazie a chi leggerà.

Un bacione,

Ryu_

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


Harry se ne stava in piedi, dietro alla sedia dove sedeva Sasuke, il quale stava osservando Naruto, che giaceva sul lettino, semi-addormentato. Nonostante la stanchezza, il corvino non ne voleva sapere di andarsene e lasciare solo il compagno.

Il ninja biondo era stato messo in una stanza al terzo piano del Saint Mungo. Il reparto era interamente bianco, e nella stanza si trovavano solo altri due letti. Su di essi vi stavano due persone. Potter non le aveva riconosciute, in un primo momento, ma lo capì quando un suo amico entrò nella stanza: erano i genitori di Neville Longbottom, i quali erano stati maledetti dall'incantesimo Crucio, scagliato da Bellatrix, e questo aveva provocato loro un problema mentale. Harry poteva capire pienamente lo stato del ragazzo, perchè era come se fosse cresciuto senza genitori pure lui. Osservando la scena, vide la madre di lui allungare un pacchetto al figlio, il quale le sorrise debolmente. Dopo pochi minuti che erano lì, Neville e sua nonna girarono i tacchi, diretti verso l porta. Prima di uscire dalla stanza, il mago lanciò un'occhiata confusa ad Harry, gesticolandogli di incontrarsi nel corridoio del reparto.

Potter annuì, per poi seguirlo fuori. Una volta chiusa la porta alle sue spalle, e ritrovatosi nel corridoio, notò che oltre a Neville, accanto a una finestra si trovavano anche Lupin e Sirius, che stavano parlando tra di loro.

“Harry, che è successo?”, chiese Longbottom, facendo riportare l'attenzione del mago all'amico.

“Naruto è stato colpito da un incantesimo che lo ha colpito mentalmente”, mormorò tristemente. Neville sussultò.

“Harry, quello è l'incantesimo di Legilimanzia. Permette al mago che lo scaglia di avere libera entrata al cervello della vittima, proprio per questo è stato bandito da secoli. Nessun mago ha il potere di riuscire a farlo”, spiegò calmamente Lupin, che stava ascoltando la conversazione dei due ragazzi.

“Questo vuol dire che neanche Voldemort riuscirebbe a usarlo”, concluse Sirius per l'amico.

“Ma quindi....chi è stato?”, chiese preoccupata Hermione, anch'ella nel corridoio.

Harry scosse la testa. Aveva come la sensazione di sapere la risposta a tale domanda, ma era

impossibile.

Ricorderai quando sarà il momento giusto, Harry. Non posso dirti niente prima d'allora”.

Le parole di Silente rimbombarono nella sua mente.

Harry iniziò a pensare più profondamente, fino a quando qualcosa si illuminò tra i suoi ricordi.

Silente aveva parlato con due persone, qualche giorno prima...Volpe e Corvo. Nessuno sapeva qualcosa di loro. E se fossero abbastanza potenti per compiere un incantesimo del genere? Forse erano contro di loro per qualche strano motivo!

Harry sussultò. “Penso di saperlo!”, affermò.

 

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Sasuke sentì un moto di rabbia crescere dentro di sé. Naruto era stato torturato e preso in giro per tutta la sua infanzia. Le persone lo avevano odiato ed erano disgustate dal ragazzo, il quale cercava solo amore, attenzione e qualcuno che non sarebbe corso via da lui.

Pure Sasuke si rifiutava di parlargli, al tempo.

Il corvino notò che altre lacrime salate stavano cadendo sulle guance di Sakura, e in quel momento si ricordò del Team 7 e della ragazza. Di come lei al tempo era fastidiosa e ossessiva nei suoi confronti, e di quanto ora fosse cambiata. Guardandola ora poteva dire con certezza che lei amava veramente Naruto.

Sasuke le prese la mano e le sorrise tristemente.

Starà bene. Lui ha te”, disse con dolore, ma sapendo che era vero. Sasuke aveva lasciato Naruto, lo aveva abbandonato per anni. Sakura no, c'era sempre stata.

La ragazza gli sorrise dolcemente, per ringraziarlo, poi si girò, notando che la porta era stata aperta, e sull'uscio di essa stavano Harry, Hermione, Sirius e Lupin, che li guardavano teneramente.

D'improvviso Naruto parlò, nel sonno, sussurrò qualcosa.

I due ninja, più vicini al ragazzo, si abbassarono per sentire meglio ciò che farfugliava il malato.

“Sa....Sasuke...”, continuava a mormorare questo.

Il corvino ignorò lo sguardo shockato e amareggiato di Sakura, e gentilmente prese la mano del biondo con la sua, unendole.

“Sono qui”, gli sussurrò amorevolmente.

Gli occhi di Sakura si spostarono da un Anbu all'altro, per poi girarsi e andarsene, senza dire una parola.

I maghi, ancora alla porta, sorpresi dall'accaduto, la guardarono tristemente.

Una lacrima scivolò sulla guancia della rosa. Naruto non aveva pronunciato il suo nome. Il biondo era una persona normale, anche lui necessitava di una persona che lo amasse e che gli stesse accanto. Già, lui aveva bisogno di questa persona....ma non era lei quella in questione.

 

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Gli occhi di Naruto si aprirono, andando ad incontrare la figura di Sasuke che stava dormendo sulla sedia accanto al suo letto, stringendo ancora la sua mano. Il biondo sorrise notando ciò.

Il corvino era stato al suo fianco sin da quando era ritornato al villaggio. A Naruto non importava più, ormai, dove fosse stato tutti quegli anni, a condizione che promettesse di rimanere per sempre con lui. Il ninja non potè far altro che ridere pensando di aver fatto promettere al corvino una cosa del genere, senza provare niente.

Beh, allora cambia partner! Tu lo noti, non è vero?! Il modo in cui ti guada! E vedo anche il modo in cui TU lo guardi!”.

Le parole di Sakura tornarono vive nella sua mente.

'Forse', pensò Naruto, 'Solo forse l'ho amato per tutto questo tempo'.

Si abbassò lentamente sull'amico, lasciandogli un bacio sulla fronte. Poi si sdraiò di nuovo, chiudendo gli occhi.

 

 

 

NOTE AUTRICE.

Rieccomi!

Un po' di fluff in questo capitolo, eh? Hahaha.

Notare, per chi ha visto/letto HP, che la scena di Naruto, Sasuke e Sakura, è uguale alla scena di Ron, Hermione e Lavanda: Ron è sul letto d'ospedale, e al posto di dire il nome della fidanzata (Lavanda), pronuncia quello di Hermione.

Comunque, come sempre, spero che il capitolo vi piaccia e che sia tutto comprensibile, per qualsiasi dubbio chiedete senza problemi, e se volete fare della critiche fate pure, le accetto volentieri!

Grazie a chi leggerà, io vi auguro anche Buona Pasqua!

Ci rivediamo Lunedì!

Un bacione.

Ryu_

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


Giapponese

 

 

 

Due figure se ne stavano sedute sul davanzale della finestra, alcuni metri più in alto. Furono le maschere la prima cosa che notò Harry. Gli ricordavano un po' quelle dei Mangiamorte. Appena la maschera di volpe si girò verso di lui, spostò subito lo sguardo altrove. Non potè vedere gli occhi della guardia, ma riusciva a sentirne lo sguardo penetrante addosso.

'Non sanno in cosa si sono cacciati'.

 

Harry si svegliò di soprassalto. Stava sudando freddo, tutto per l'immagine di quelle due maschere di Volpe e di Corvo. Cosa era quella sensazione? Paura?

Era spaventato perchè sapeva che quelle due figure, chiunque esse fossero....erano pericolose.

Quando il respiro di Harry si fu regolarizzato, il ragazzo spostò la tenda che isolava il letto dagli altri, spaventandosi a morte, notando Naruto e Sasuke seduti di fronte a lui. I due ninja si svegliavano sempre presto, ma non restavano mai nel dormitorio.

“C...cosa ci fate qua?”, chiese balbettando.

Naruto finse uno sguardo preoccupato. “Stavamo per andarcene, ma poi tu hai urlato. Eravamo preoccupati”. Era ovviamente una bugia, Harry non aveva detto alcuna parola durante il sonno. I due erano semplicemente consapevoli del fatto che qualcosa non stava andando bene.

“H...ho solo avuto un incubo”, spiegò il mago.

A questa affermazione entrambi i ninja sussultarono.

“Dovresti andare da Silente”, suggerì Sasuke.

“No!”, esclamò Potter.

“Harry, ti ricordo che l'ultima volta che hai avuto un incubo era reale e hai salvato la vita di una persona. Almeno vai a dirgli cosa riguardava”. Disse calmamente Naruto.

Harry sospirò. “Si ma...questo era diverso dagli altri”.

Sasuke lo guardò confuso. “E com'era?”, chiese.

“Beh, Voldemort non c'era. C'erano solo due persone con delle maschere. Erano all'Ordine”, spiegò il ragazzo, senza notare le occhiate che si lanciavano i due ninja.

Li guardò poi speranzoso. “Pensate che dovrei dirlo al Preside?”, chiese.

La faccia di Sasuke assunse una nota perplessa. Naruto non potè fare a meno di ghignare.

Ti sei dato la mazza sul piede da solo, teme”, lo derise.

Il biondo sussultò quando il compagno gli tirò una sberla sulla testa.

Dobe, pensaci. Ha chiaramente sognato di noi!”, lo rimproverò.

“Uh, sono ancora qui”, cantilenò Harry. I due ninja sapevano che odiava quando iniziavano a parlare in Giapponese in sua presenza. Sasuke sospirò.

“Si, credo che tu dovresti”, rispose fermamente, ignorando lo sguardo sconcertato di Naruto. Harry annuì, per poi alzarsi e camminare verso la porta del dormitorio. “Verreste con me?”, chiese prima di andarsene.

“Mi dispiace, ma abbiamo alcune cose da fare”, rispose Naruto. Il mago annuì e se ne andò.

Quando i due furono sicuri che se ne fosse andato, il biondo sorrise a Sasuke.

“Quuiiiindi, a cosa stavi pensando?”, chiese curioso. Sasuke alzò gli occhi al cielo.

“Biblioteca”. Rispose semplicemente, prima di sparire in una nuvola di fumo. Naruto ghignò prima di copiare il gesto delle mani, scomparendo anche lui.

 

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Deidara sospirò, sprofondando ancora di più nella poltrona rossa, nella camera comune dei Serpeverde. Erano rimasti solo i tre Akatsuki nella stanza, dal momento che tutti i compagni della casa li evitavano, chiamandoli Mezzosangue.

“Perchè siamo NOI ad avere sempre le punizioni? Non staremmo lavorando per lei?!”, esclamò arrabbiato Deidara.

“Perchè quella stronza è pazza”, rispose Hidan ridacchiando, scambiando uno sguardo divertito col compagno.

“È perchè eravamo nei corridoi la scorsa notte”, mormorò annoiato Sasori. Il ragazzo stava leggendo un libro sull'arte, seduto su una sedia della stanza.

“Ma noi siamo prefetti! DOBBIAMO stare nei corridoi la notte!”, rispose ancora più furioso Deidara.

Dopodichè nessuno disse altro. Il silenzio regnò sovrano per alcuni minuti, prima che il biondo lo rompesse nuovamente.

“Neh, Danna...che stai leggendo?”, chiese.

“È un libro figurato. Volevo studiare un po' l'arte del mondo dei maghi”, rispose il rosso. Gli occhi di Deidara si illuminarono appena sentì la parola “arte”, e subito il ragazzo si alzò, spostandosi vicino a Sasori.

“Fammi vedere, un”. Sasori sorrise dolcemente, prima di mostrare la pagina che stava guardando al biondo.

“È così....”, iniziarono a parlare entrambi.

“Bello”, mormorò Sasori.

“Brutto”, sussurrò Deidara.

Entrambi si bloccarono, sentendo le parole dell'altro. Si voltarono a guardarsi.

“È bellissimo”, ripetè Sasori.

“Brutto”, insistette Deidara.

La faccia di Hidan si trasformò in uno sguardo di terrore, sapendo quello che sarebbe seguito.

“Oh, sparatemi, vi prego”.

 

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Harry cercò per tutta la mattina Hermione e Ron, per convincerli ad accompagnarlo nell'ufficio di Silente. I due si dimostrarono molto volenterosi alla proposta, così iniziarono ad incamminarsi nella direzione dell'ufficio. Una volta arrivati ai piedi delle sue scale, però, sentirono delle grida da esso.

Harry ascoltò per pochi minuti, riconoscendo immediatamente la voce stridula della Umbridge. Temendo il peggio, spinse la porta, senza farsi problemi. Il trio fece irruzione nella stanza, trovandosi davanti la professoressa e il ministro della magia Cornelius Fudge. I due stavano davanti alla scrivania, dietro alla quale sedeva Silente.

Quando il preside notò i tre maghi, sorrise serenamente, ignorando le proteste della Umbridge.

Notando, però, che Fudge li guardava stizzito, prese parola.

“È okay Fudge, possono restare”, gli disse.

“Silente, non credo che tu sia nella posizione per deciderlo”, rispose aspra la donna.

Harry storse il naso. “Perchè non possiamo stare?! Che sta succedendo?!”, gridò.

“I due qua presenti sospettano che io abbia costruito un esercito per sopraffare il Ministero”, disse.

I presenti nella stanza lo guardarono incredulo.
“Allora lo ammetti!”, disse sorridendo diabolicamente la Umbridge. Silente le sorrise.

“Ovviamente no”, rispose.

“Devi provare la tua innocenza Preside. Il Ministero non può più fidarsi di te”, gli spiegò Fudge.

Hermione e Ron dovettero trattenere Harry a tale affermazione. Il ragazzo infatti si stava infuriando nel vedere il modo in cui stavano trattando Silente.

“Vedo che stai cercando di convincermi a venire al Ministero”, rispose il Preside divertito.

Fanny intanto si era alzata in volo dalla sua postazione, volando verso Silente.

“Mi dispiace ma non farò mai una cosa del genere”, concluse lui.

Silente pronunciò velocemente un incantesimo, e in mezzo secondo scomparve tra le fiamme, insieme alla sua fenice.

Il trio si scambiò delle occhiate perplesse, prima di correre fuori dall'ufficio. Fudge aveva detto che sospettavano di un esercito. I ragazzi potevano pensare solo a uno. La Umbridge lo sapeva, e loro dovevano avvertire pure gli altri.

 

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Sasuke e Naruto correvano silenziosamente tra i corridoi, verso la Stanza delle Necessità. Avevano parlato con il trio, e sapevano tutto quello che era accaduto, pure della scomparsa di Silente.

Naruto era pero nei suoi pensieri.

Neh Sasuke....come credi che l'abbia scoperto la Umbridge?”, chiese.

Qualcuno gliel'ha detto, ovviamente”, rispose l'amico. Dopo un attimo di silenzio il biondo parlò ancora.

Credi che sia....” iniziò. Sasuke sospirò amaramente.

Spero proprio di no, dobe”, mormorò.

 

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Il trio irruppe nella stanza delle Necessità, trovando tutto l'esercito di Silente già riunito. Un sentimento di panico attraverso tutte le loro facce. Sapevano già tutto.

“Dobbiamo andarcene velocemente”, urlò Harry. Si fermò quando sentì un piccolo colpo di tosse dal mezzo della folla. La Umbridge apparve davanti a loro, con il suo solito disgustoso sorriso sulle labbra.

“Scusatemi se interrompo”, pronunciò.

 

 

NOTE AUTRICE.

Rieccomi!

Spero che il capitolo vi piaccia e che sia comprensibile. Per chi non lo sapesse Fanny è la fenice di Silente, che tiene nel suo ufficio. La scena descritta (la sua scomparsa per mano dell'animale) è presa dal film (L'Ordine della Fenice, ovviamente), quindi se non ne sapete nulla e siete curiosi, guardatevi il film hahahah.

Detto questo io scappo che devo finire una mini scultura!

Un bacione, grazie a chi leggerà.

Ryu_

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Capitolo 21
*** Capitolo 21 ***


GIAPPONESE

 

Harry digrignò i denti, cercando di sopportare il dolore. La ferita alla mano, provocata, come punizione, dalla Umbridge, continuava a farsi sempre più profonda e evidente. La stessa pena era stata inflitta a ogni partecipante delle lezioni segrete. L'intero esercito ora sedeva, abbandonato, fuori dalla Sala Comune. Potter si guardò intorno tristemente, posando poi il suo sguardo su Sasuke e Naruto, i quali stavano parlando rapidamente in giapponese. Entrambi avevano un espressione torva sul volto, ma non sembrava dettata dal dolore.

Non l'avevano detto anche loro?

....comunque, hanno passato di peggio”.

No, non glielo avevano detto loro, si corresse mentalmente il mago. Era stato Deidara a dirglielo. Deidara...nessuno aveva più visto lui, Hidan e Sasori da quando il Signor Weasley era finito in ospedale. Dove erano stati? Poi un pensiero attraversò la mente di Harry. E se fossero stati loro a dirlo alla professoressa?

Il ragazzo continuò a guardare i due ninja, per poi decidere di alzarsi e andare da loro, anche se non avrebbe capito nulla di quello che si stavano dicendo, visto che proseguivano a discutere in giapponese.

Non sono stati loro”, persistette testardo Naruto, cupo in volto. Sasuke sospirò sconsolato.

Naruto, sono stati gli unici a non venire all'incontro il giorno della nostra scoperta, dove credi che fossero?”, ragionò il corvino, cercando di mantenere un tono di voce calmo.

“Ma perchè avrebbero dovuto farlo? Non ne avevano ragione. Ci deve essere stato qualcun altro per forza....”, Naruto non finì mai la frase, ma portò invece gli occhi al pavimento, con un'espressione delusa e triste. Seguì un lungo silenzio, nel quale Harry si sentì estremamente fuori posto. Nonostante non avesse capito nulla, aveva la sensazione di sapere ciò di cui stavano discutendo. Il mago aprì la bocca per rompere il disagio che si era creato, quando una voce conosciuta lo precedette.

“Naruto”, tutti e tre i ragazzi si voltarono, incontrando la figura di Sakura di fronte a loro. Naruto si alzò immediatamente appena la vide, si diresse verso di lei e portò una mano al suo volto. Gli occhi di Sakura erano rossi e gonfi, molto probabilmente dal pianto e dalla stanchezza. Il ragazzo non potè fare a meno di sentirsi in colpa.

“Sakura....”, iniziò incerto.

“Possiamo parlare?”, chiese lei senza guardarlo negli occhi. Naruto restò un attimo paralizzato, non sapendo cosa fare. Lanciò anche un'occhiata a Sasuke, il quale stava ricambiando lo sguardo. Il biondo gli lanciò un timido sorriso, prima di tornare con l'attenzione a Sakura.

“Certo che possiamo”, le rispose. L'avrebbe ascoltata e poi avrebbe messo fine alla storia. Non poteva continuare così.

Sasuke e Harry, intanto, osservavano i due amici che, camminando, avevano appena svoltato l'angolo del corridoio. Potter si girò verso il ninja, chiedendo.

“Sei preoccupato?”.

“Riguardo a cosa?”, replicò impassibile Sasuke. Harry sospirò, oramai aveva capito che tirare fuori emozioni o confessioni al corvino era quasi impossibile, così rinunciò.

Rimase seduto in silenzio, ripensando ai suoi amici Serpeverde. Decise che sarebbe andato a trovarli proprio in quel momento, avrebbe chiesto loro spiegazioni. Proprio mentre si alzava, George iniziò a parlare.

“Sai Fred, ho sempre creduto che fossimo destinanti a qualcosa di migliore del lavoro scolastico”, disse. Un sorriso malefico gli si disegnò sulla faccia, imitato immediatamente dal gemello.

“Non potrei essere più d'accordo, George”, rispose.

Harry sghignazzò, dirigendosi verso di loro, e attirando la loro attenzione. Ghignò diabolico.

“Lasciate che vi aiuti”, disse.

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Un silenzio pesante premeva sopra Naruto e Sakura. Avevano deciso di andare a parlare in biblioteca, sperando che nessuno venisse a disturbarli.

Il silenzio venne interrotto da Sakura.

Sai, non credo che stessi giocando pulito, in fin dei conti”, disse tristemente. “Non lo lasciavo nemmeno parlare con te. Ero diventata gelosa, e cercavo di allontanarlo”, ammise.

Sakur...

Ma sai cosa ho notato ultimamente?”, continuò la ragazza, guardando Naruto dritto negli occhi. “Lui ha bisogno di te”, concluse.

Naruto arrossì leggermente quando lei disse ciò.

Sasuke ha bisogno di te, ma ancora più importante di questo, Naruto, è che penso che anche tu abbia bisogno di lui”.

Questa volta il ragazzo arrossì vistosamente. Evitò lo sguardo della ragazza, portando il suo fuori dalla finestra.

No...non è vero...”, cercò di convincerla.

La rosa ci accigliò. “Quando eri in ospedale, la persona che chiamasti nel sonno, fu Sasuke”, ribattè lei tristemente, guardando altrove. “Non me”, concluse.

Sakura, non sarei mai uscito con te, se non mi fossi piaciuta veramente”, le disse dolcemente Naruto. La ragazza sorrise amaramente.

Lo so”, gli rispose, prendendo una mano del biondo tra le sue, stringendola debolmente.

Ma voglio finirla qua. Merito di meglio”, con questa affermazione lasciò la mano del ragazzo, e lo guardò negli occhi con determinazione.

Voglio lasciarti, Naruto”, disse.

 

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Ad ogni persona normale sarebbe sembrato che nella stanza comune dei Serpeverde regnasse un silenzio tombale, ma questo pensiero non era condiviso dai tre Akatsuki che la occupavano in quel momento.

Sasori se ne stava, ancora una volta, con la testa persa tra delle pagine di un libro. Accanto a lui ci stava un Hidan, stravaccato sulla poltrona, in una perfetta posa da annoiato. Didara era seduto sulla poltrona opposta alla sua, lavorando manualmente un pezzo di argilla......normale argilla.

Il biondo sospirò. Il fatto che le sue mani fossero coperte da guanti non aiutava a rendere tale lavoro semplice. Molte persone gli avevano domandato il motivo per il quale portasse dei guanti, ovviamente in ninja mentiva dicendo che pensava fossero cool. Ovviamente, la vera ragione, era che doveva nascondere le bocche che aveva sui palmi.

Improvvisamente il bombarolo ruppe il silenzio, parlando a Sasori.

Neh, Danna, non credi che dovresti procurarti una bacchetta?”, chiese. Il rosso alzò lo sguardo dal libro, guardandolo inespressivo.

Perchè dovrei aver bisogno di quella cosa?”, chiese.

Beh, perchè dovresti rassegnarti all'idea di 'giocare allo studente', qui”, rispose il biondo.

Sono ancora qui, perchè preferisco stare con te, che tornare da quei bastardi”, rispose, ovviamente riferendosi al resto dell'organizzazione Alba. Deidara ghignò.

Dai, non sono tutti così male, un”, commentò il biondo. Ma chi voleva prendere in giro? Certo che lo erano!

Si che lo sono, tutti dei fottutissimi bastardi”, mormorò Hidan velenoso.

Sasorì lo guardò divertito. “Pure Kakuzu?”, lo derise. L'albino lo guardò in malo modo.

Ti uccido, stronzo”, lo minacciò Hidan, alzandosi e afferrando la gola di Sasori.

Deidara li osservò discutere un attimo e stava per intervenire a fermarli, quando si fermò. Aveva notato la porta aperta, ma non c'era vento che avesse potuto spostarla. Qualcuno era ovviamente entrato. Ne ebbe la conferma quando sentì dei passi. Sospirò. Sapeva benissimo a chi appartenevano.

Afferrò la candela poggiata sul tavolo che aveva di fronte, puntandola sui due compagni.

State zitti, un”, intimò loro. Tirò poi uno schiaffo sul retro della testa a Hidan.

Per cosa cazzo era questo?”, protestò arrabbiato l'albino.

Per farvi stare zitti, un”, rispose Deidara.

Beh, allora tirane uno anche a lui, cazzo!”, continuò Hidan, riferendosi a Sasori.

Il biondo lo ignorò, tornando a occuparsi dell'intruso.

“Faresti meglio a uscire allo scoperto, sappiamo che sei qui”, disse minaccioso. Ci fu silenzio per pochi istanti, prima che qualcuno parlò.

“Ragazzi, non riesco ancora a capire come facciate a scoprirmi sempre”, confessò Harry, uscendo allo scoperto da sotto il mantello dell'invisibilità.

Deidara ghignò. “Chiamalo intuito, un”, disse divertito.

Hidan lo guardò sorridendo beffardo.

“L'intuito femminile è dalla tua parte, Dei-chan”, lo derise. Il citato lanciò un altro colpo all'albino, questa volta dritto alla fronte.

Sasori li ignorò, proseguendo la conversazione.

“Come sei entrato qui, Potter?”, chiese, guardandolo serio.

“Mi sono intrufolato qua dentro al secondo anno. È stato semplice come lo fu allora”, rispose il mago pieno di orgoglio. Sasori alzò un sopracciglio.

“Beh, allora che cosa vuoi?”, chiese acido.

“Parlare con voi”, rispose serio il moro.

“Riguardo a cosa?”, gli chiese Hidan.

“Sapete come la Umbridge è venuta a conoscenza dell'esercito di Silente?”, un sospirò collettivo echeggiò nella stanza, Harry continuò. “Beh, noi non lo sappiamo, ma voi ragazzi eravate gli unici a mancare la sera in cui siamo stati scoperti, e ora tutti quanti sospettano di voi, ma non è così, vero? Non l'avete detto voi a quel mostro, no?”, chiese speranzoso il mago.

“Tu pensi che siamo stati noi?”, chiese Sasori.

“No! Certo che non lo penso!”, rispose quasi oltraggiato il moro.

“Ma potremmo essere stati noi veramente”, continuò il rosso. Harry ebbe improvvisamente una bruttissima sensazione. Perchè non stavano negando?

“Mi fido di voi...”, mormorò.

“Beh, hai ragione, non siamo stati noi, un”, rispose allegramente Deidara. Il volto di Harry si illuminò di gioia.

“Davvero?”, chiese speranzoso.

“Certo. Pensi veramente che saremmo andati a dire tutto a quella stronza?”, chiese Hidan.

“Ma allora chi potrebbe essere stato?”, chiese perso nei suoi pensieri il mago.

“Hai provato a chiedere alla tua fidanzata?”, chiese beffardamente Sasori. Harry lo guardò incredulo.

“Chi? Cho? Non può essere”, cercò di difenderla. Deidara e Hidan lo guardarono ghignando.

“Invece si. E ora fuori, Malfoy sta tornando”, ordinò l'albino, prima di rimettere il mantello dell'invisibilità addosso a Potter.

Come preannunciato dai ninja, Malfoy entrò dalla porta poco dopo, guardando i presenti con astio e disgusto. Harry intanto uscì dalla stanza sorridendo. Almeno ora sapeva che non erano stati loro.

La sua felicità svanì, quando un pensiero attraversò la sua mente.

'Già, non sono stati loro, ma succedono cose strane lo stesso. Potrebbero star giocando una parte, in tutto questo?', si chiese.

Ancora una volta però, il mago rise, cacciando via la preoccupazione.

'Impossibile', si disse.

 

 

NOTE AUTRICE.

Buongioorno!

Eccovi il ventesimo capitolo, spero vi piaccia!

Per qualsiasi critica/dubbio/constatazione etc, sono disponibile.

Vi lascio, un bacione e grazie a chi leggerà.

Ryu_

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Capitolo 22
*** Capitolo 22 ***


Gli studenti si stavano pian piano raccogliendo tutti nella Sala Grande. Era il momento di svolgere i temibili esami GUFO per Difesa contro le Arti Oscure. Il trio sospirò quando entrò nella sala. Questa era stata adibita per l'occasione, collocando diversi banchi, posizionati su file distanti, con una penna su ognuno di essi. In cima alla stanza, a controllare tutto, ci stava la Umbridge, con un ampio sorriso sulla faccia.

Harry sorrise leggermente, quando sentì Ron mormorargli all'orecchio.

“Quella donna è psicopatica”.

Il mago si sedette in un banco sul fondo della stanza, e iniziò a scrutare la classe. Con sorpresa si accorse dell'assenza di un certo biondino e del suo amico silenzioso. Si girò a guardare a porta, ma dove erano?

Potter non fu sorpreso, invece, di notare che Hidan, Deidara e Sasori non c'erano. Quei ragazzi sembravano proprio i tipi che causavano guai. Harry ridacchiò: la scuola che que tre frequentavano, prima di arrivare a Hogwarts, doveva aver passato momenti terribili.

 

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Con un colpo di bacchetta, tutti i fogli che la Umbridge teneva tra le mani, volarono a ciascun studente. Quando ella notò i cinque posti vuoti, appartenenti ai ninja, si mostrò alquanto infastidita. Ordinò, quindi, ai ragazzi di procedere con il test, mentre lei, intanto, si dirigeva verso la porta principale.

Tra le travi del soffitto stavano accovacciate due figure, aspettando di fare una mossa. Naruto ghignò, quando vide l'odiosa donna camminare verso l'uscita.

Dopo pochi minuti, un sonoro 'bang' risuonò nella stanza. Tutti gli studenti si paralizzarono. Alcuni iniziarono a guardarsi intorno, domandandosi, confusi, cosa fosse stato. Improvvisamente il rumore ritornò, per tre volte.

Harry sghignazzò quando sentì i colpi. “Knock, knock”, mormorò divertito. Aveva già capito chi ci fosse dietro a tutto questo. Dal posto accanto al suo, Ron lo guardava ghignando. “Chi è?”, rispose anch'egli ridendo.

Appena il rosso pronunciò quelle parole, l'enorme porta della stanza si spalancò e una rovente ondata di vento si estese nella stanza. Tutti i fogli dell'esame volarono in aria, infuocandosi. Alcuni studenti si alzarono e iniziarono a correre presi dal panico, altri, invece, si fermarono a guardare.

All'improvviso tre bellissimi (e grandissimi) uccelli, volarono all'interno della stanza. Quello al centro planò, e in un secondo, afferrò la professoressa, tenendola con il becco.

“Aaaaaah LASCIAMI ANDARE! LASCIAMI ANDARE ALL'ISTANTE!” strillò completamente spaventata.

Gli uccelli volarono fuori dalla stanza, seguiti dai ragazzi. Degli “evviva” eruppero, quando due di questi animali, si schiantarono contro la parete dei Decreti Disciplinari, creata dalla Umbridge, esplodendo in centinaia di fuochi d'artificio. Tutte le cornici, con le regole, crollarono a terra.

La Sala Grande era ormai vuota, erano tutti andati a seguire gli uccelli, per poi proseguire nel cortile. A quel punto, i due ninja poterono saltare giù dalle travi.

Naruto battè le due mani insieme, per formare il sigillo.

Kuchiyose no jutsu!”, urlò. Improvvisamente, sotto le gambe del ragazzo, spuntò un enorme rospo. Il biondo ghignò.

Da quanto che non ci vediamo, eh, Gamabunta?”, disse. “Ti va di scatenarti un po'?”.

Il rospo alzò gli occhi sul ragazzo, con disdegno.

Hey! Non apprezzo di essere convocato per questo tipo di sciocchezze”, disse astioso, ma Naruto semplicemente sorrise.

Si, si, lo so che è indegno per te, ma ora VAI!”, con questo il rospo si precipitò fuori dalla stanza, arrivando in cortile, lasciando tutti gli studenti che si trovavano lì di marmo. Sasuke sorrise li seguì. Usò lo stesso jetsu e questa volta numerosi serpenti spuntarono dal nulla, strisciando tra i ragazzi.

Gamabunta d'un tratto sparì in una enorme nuvola di fumo, dalla quale spuntarono due ragazzi che volavano sulle loro scope. Fred e George reggevano, nelle loro mani, degli sfrigolanti fuochi d'artificio. Si guardarono sghignazzando, vedendo che tutti urlavano e esultavano allegri. I due ragazzi lanciarono i fuochi in aria, lasciandoli esplodere in un turbine di luci rosse e oro.

Il terzo uccello, che ancora reggeva la professoressa nel becco, la lasciò andare, prima di scoppiare in mille scintille colorate.

I due gemelli volarono lontano dal castello soddisfatti del loro lavoro. Tutti gli studenti iniziarono ad applaudire entusiasti, guardando i due maghi andare via, pensando che lo spettacolo fosse finito, ma si sbagliavano.

Da dietro la folla, infatti, Hidan, Sasori e Deidara, appoggiati al muro, ghignarono diabolicamente.

L'albino alzò le sue mani e bisbigliò.

Katsu”.

Un'assordante colpo arrivò dall'interno dell'ingresso principale del castello, i presenti si guardarono intorno in shock, prima di tornare dentro alla scuola e vedere quello che stava succedendo.

Inciso su quello che rimaneva della parete dei Decreti Disciplinari, stava una scritta.

Harry corse davanti alla folla, e lesse ad alta voce.

“Abbiamo vinto – da Kyuu, Corvo, Art is a Bang, All Hail Jashin-sama e Akasuna”, il trio sorrise, leggendo i nomi.

“Abbastanza ovvio, no?”, rise Ron. Si voltò immediatamente, quando udì alcune persone ridere ancora più forte. I tre maghi si voltarono insieme, incontrando gli sguardi dei ninja che li osservavano ghignando.

“Non sappiamo di cosa stiate parlando”, rispose Naruto. Harry, Ron ed Hermione sospirarono e sorrisero. Era proprio vero. I nuovi arrivati erano veramente persone strane.

 

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L'esercito di Silente era, ancora una volta, nella camera delle Necessità. I ragazzi stavano festeggiando la sconfitta della Umbridge, ma a dirla tutta, stavano anche nascondendo i ninja. Ignorando le loro proteste, li avevano trasportati con loro, dicendo che la Umbridge avrebbe scoperto presto i colpevoli.

I ninja ghignarono vedendo i maghi esultare allegri la loro vittoria, ma allo stesso tempo sospirarono amareggiati. Un anno era troppo per una missione. Stavano veramente iniziando ad affezionarsi ai nuovi amici e all'ambiente.

Neh, Naru”, Naruto si guardò intorno, incontrando la figura di Deidara. Al biondo non dava nemmeno più fastidio quando l'Akatsuki usava quel soprannome. Sembrava andare tutto bene ora, quasi come se fossero diventati amici.

Naruto rimase sorpreso dei suoi stessi pensieri. Guardò quello che un tempo era suo nemico. Erano veramente diventati amici?

Si? Che vuoi?”, rispose.

Dov'è andata la stronza?”, chiese. Per un momento Naruto assunse un'espressione ricolma di senso di colpa, ma la nascose presto con un sospiro.

Preferirei che tu non la chiamassi così, Dedara”, rispose.

Scusami, ma questo non succederà. Puoi capire il perchè, vero?”. Naruto sorrise debolmente.

Si, capisco....Se n'è andata ieri notte”, rispose. Quest'affermazione attirò l'attenzione di tutti gli altri ninja. Tutti quanti, infatti, si voltarono verso i due biondi, prendendo parte alla conversazione.

Perchè lo ha fatto?”, chiese Hidan. Naruto ormai non sapeva più dove guardare, visto che era circondato da facce che lo guardavano curiosamente. Così optò per osservare i suoi piedi.

Beh...noi..um, io...”, cercò di spiegare.

Hidan e Deidara ghignarono. “Avete finalmente messo la parola FINE alla vostra relazione, un?”, chiese Deidara. Quando Naruto annuì, Hidan sorrise sadico.

Non è una bella notizia, Uchiha?”, chiese divertito. Sasuke si ingozzò con il Firewiskey che stava bevendo, iniziando a tossicchiare, cercando di riprendersi. Naruto, dal canto suo, diventò rosso paonazzo, e guardò Hidan imbarazzato.

Perchè sei SEMPRE così?!”, gli urlò il biondo, con ancora la faccia rossa.

È perchè uno stronzo sadico”, rispose per lui Sasori.

Non c'è nulla di male in questo, Danna. È il nostro lavoro, un”, lo difese Deidara. Il ragazzo non potè vedere lo sguardo derisorio che danzava sul viso dell'albino in quel momento, visto che gli dava le spalle. Sasori guardò ancora per un attimo Hidan, prima di spostarlo sul suo ragazzo replicando.

È il suo lavoro intrufularsi dentro alla vita amorosa di qualcuno?”, chiese aspro.

No, ma quella è la parte divertente, ragazzina”, rispose Hidan, picchiettando con la sua mano la testa del rosso. Uno sguardo omicida attraversò la faccia del ragazzo.

Ricordami chi è la femminuccia qui, Hidan*”, gli rispose minaccioso. Deidara scoppiò in una fragorosa risata. Naruto e Sasuke li guardarono per qualche minuto, prima di tornare a parlare tra loro.

Sasuke, cosa pensi che farà la Umbridge appena si sveglierà? Capirà subito che siamo stati noi”, chiese.

Non può fare molto”, lo rassicurò il corvino.

Ci può sottoporre a una sessione di incisione delle mani, un”, si aggiunse Deidara.

Magari Hidan può sacrificarla in uno di quei suoi strani rituali”, propose Sasori, continuando a guardare l'albino.

Sfortunatamente no, rossino. Umbridge è troppo feccia anche per Jashin-sama”, disse con voce profonda il ragazzo. Si guardarono tutti e cinque per un attimo, prima di scoppiare a ridere.

 

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Harry guardò attentamente i ninja mentre ridevano. Sembrava quasi che andassero tutti d'amore e d'accordo, ma non era affatto così, specialmente Hidan e Sasori. Potter non aveva dubbi sul fatto che il rosso non avrebbe esitato un secondo a strangolare l'albino.

“Harry”. Il ragazzo si girò, incontrando una famigliare ragazza bionda, che lo guardava dolcemente.

“Ciao Luna, che succede?”, sorrise il moro. Luna scrollò le spalle. “Volevo solo parlarti. Stavi osservando i tuoi amici, non è così?”, gli rispose la ragazza, spostando il suo sguardo sugli interessati. “Sono strani”, spiegò lui .

“No, sono solo diversi. Credo di riuscire a capirli meglio ora, e tu sei quello che sembra capirli più di tutti”.

La bionda puntò lo sguardo su Naruto, il quale aveva iniziato a farle cenni di saluto con la testa.

“Da tanto che non ci vediamo, eh, Luna-chan?”, la salutò il biondo.

“Già, da un po'. Come va?”, rispose lei. Il ragazzo aprì la bocca per rispondere, ma fu interrotto da Deidara, il quale lo abbracciò dal dietro, ghignando.

“Naru ha avuto un problema di cuore”, rispose ridendo. Questo, però, gli fece perdere l'equilibrio, facendolo cadere sul povero Hidan, trascinando Naruto con lui. Il ninja di Konoha chiuse gli occhi, aspettandosi di sentire il colpo della caduta, ma li riaprì quando non sentì altro che qualcuno che lo afferrava per la vita, impedendogli di arrivare a terra.

Sasuke, infatti, era riuscito a sostenerlo appena in tempo. Il biondo alzò lo sguardo, incontrando quello divertito del corvino.

“Sei sempre il solito, usuratokatchi”, lo derise.

“Grazie teme”, rispose con un sorriso. Appena rimessosi in piedi e toltosi, quindi, dalla presa ferrea dell'Uchiha, Naruto si girò, incontrando tre facce che li guardavano fieri e divertiti. Il ragazzo diventò subito rosso dall'imbarazzo, facendo ridere Harry, e sorridere Luna.

“Voi siete proprio fuori”, disse il mago, continuando a ridere, rivolgendosi a Deidara e Hidan. I due lo guardarono confusi, per poi scoppiare a ridere incontrollabilmente.

Il biondo, che non si era ancora rialzato, stava ancora mezzo-sdraiato su Hidan, il quale non faceva nulla per toglierselo di dosso.

L'albino guardò il compagno ghignando.

“Dei, c'è qualcosa che vorresti dirmi?”, chiese suggestivamente. Deidara continuò a ridere e gli diede un leggero pugno sul petto.

“E tu?”, lo provocò quello, ammiccando alla mano dell'albino, che lo teneva per la vita. Hidan sghignazzò.

“Non essere cattivo, Deidara”, rispose.

Harry rise, se possibile, ancora di più. “Voi ragazzi siete del tutto ubriachi”. Sasori sospirò infastidito.

“No Potter, sono così sempre”, rispose esasperato. Harry gli sorrise, prima di notare qualcosa sul pavimento.

Una fiala di vetro era caduta ai piedi del rosso. Al suo interno vi era un liquido color lilla, che gli sembrava famigliare. Confuso, il mago la raccolse da terra, e iniziò a esaminarla.

Sasori, notandolo, gliela rubò immediatamente dalle mani, e la rimise nella sua tasca.

“Cosa era?”, chiese perplesso Harry.

“Non sono affari tuoi, Potter”, rispose acido il ninja, guardando il ragazzo minacciosamente.

“Ma l'ho già vista”, insistette il moro.

“No, non lo hai fatto”, lo stoppò ancora Sasori.

Deidara e Hidan, che avevano smesso di ridere, si alzarono, affiancando il compagno.

È veleno, un?”, chiese il biondo. Sasori annuì, provocando un sorriso sul volto del fidanzato.

Hai ricominciato a creare marionette, un. Mi fa piacere!”, disse contento.

“Uh, ciao a tutti, sono ancora qui”, li richiamò il mago. Ancora una volta lo stavano ignorando. Deidara si rivolse a lui, sorridendogli.

“Scusaci Harry, ma potresti...um..lasciarci soli per un po'?”. Il ragazzo in questione ci rimase male, ma annuì lo stesso. Doveva scoprire cosa conteneva la fialetta, era sicuro di aver già visto quel liquido, ma dove?

 

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Il silenzio regnò sovrano nel dormitorio maschile quella notte. Tutti dormivano profondamente, tranne i due ninja. I ragazzi erano svegli a causa di alcuni gemiti di dolore che provenivano dal letto di Harry. Naruto, esausto, decise di voler capire cosa stesse succedendo. Quando si avvicinò al letto del mago, notò che tremava. Preoccupato tastò subito la sua fronte, constatando quanto bruciasse. Potter aveva la febbre, e probabilmente stava delirando nel sonno.

“No...non farlo...Deida..” mormorò Harry nel sonno. I due Anbu si guardarono confusi. Ma cosa stava sognando?

 

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Credo che voi ragazzi siate troppo ottusi. Questo potrebbe uccidervi proprio ora, sapete”. La figura che parlò, si mosse, tirando fuori da una tasca un coltello, e facendoselo passare tra le dita.

Improvvisamente lo alzò, lanciandolo. L'arma andò a segno, e un urlo di agonia risuonò nella stanza.

Credo, però, che non ucciderà te, questa volta, Potter”.

 

Harry si svegliò sudato, respirando affannosamente. Era da solo, probabilmente erano già tutti andati a fare colazione.

Ricordò immediatamente il sogno: una figura aveva ucciso una persona, che non ricordava, proprio davanti a lui.

Un nome si fece largo tra i suoi pensieri, arrivando alle labbra.

“Deidara”, sussurrò.

Cosa stava succendendo?

 

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A colazione, quel giorno, c'era aria di festa. Tutti stavano ancora parlando degli eventi del giorno precedente, e della scritta misteriosa sul muro ordinato dalla Umbridge.

I ninja non fecero in tempo a mettere piede nella Sala Grande, che una voce risuonò in tutta la scuola. Tutti quanti si guardarono disgustati. Poteva essere la voce di una sola persona.

Si è già rimessa?”, mormorò Naruto, quando la udì

“Tutti gli studenti che hanno relazioni o conoscono qualcosa riguardo a Kyuu, Corvo, Art is a Bang, Akasuna e All Hail Jashin, sono pregati di riportare tutto quanto alla professoressa Umbridge, nel suo ufficio di consulenza. Chi si rifiuterà di parlare verrà punito con un castigo di tre settimane, insieme a un cattivo voto al loro esame finale. Spero che tutti facciate del vostro meglio per trovare questi cinque errori”.

I ninja si guardarono con espressioni assenti e vuote.

Ci ha chiamati errori, un”, disse poi Deidara.

Abbiamo sentito”, rispose acido Sasuke.

Beh, dovremmo andare a fare testimonianza”, scherzò Hidan. Naruto rise.

Pensavo che l'Akatsuki fosse fatta per essere codarda”, li derise.

I tre akatsuki ghignarono. “Non siamo codardi, siamo subdoli”, lo corressero.

 

 

Harry, che intanto si era ripreso (anche dalla brutta febbre della notte passata), aveva osservato i ninja all'ingesso della Sala.

Una volta che ebbero finito di parlare, il ragazzo si girò verso Hermione, iniziando a parlare.

“Hermione, voglio sapere di più su di loro”, disse.

“Perchè?”, chiese Ron, con la bocca piena di cibo.

“Beh, non posso dire con certezza, ma credo che nascondano qualcosa”, rispose il moro.

A questo la streghetta gli prestò più attenzione. “Stai avendo ancora quei sogni?”, chiese. Harry annuì. “Devono significare qualcosa Harry, li stai avendo troppo spesso”, affermò la ragazza.

Lui la guardò supplichevole. “Okay, cosa vuoi sapere?” si arrese Hermione.

Harry ci pensò un attimo.

 

Sai cosa sono gli Hocrux?”

Un, si! È quello che ha fatto Voldemort, ti dà la possibilità di avere un'altra vita, o qualcosa del genere”.

Quindi creai un Horcrux......due, per essere precisi. Creai i due Horcrux, prima di usare il jetsu delle marionette. Quando morii, la mia anima si trasferì in questo corpo, che era ancora vivo”

 

“Prima di tutto: cosa è un Horcrux?”

 

 

NOTE AUTRICE.

Heylàà.

*il nostro amato Sasori ci ricorda quanto sia uke Hidan (ovviamente riferendosi alla relazione, ormai finita, con Kakuzu).

Beh, eccovi il capitolo, spero vi piaccia, come sempre, se avete dubbi/incomprensioni, non esitate a chiedere.

Ah, annuncio: lunedì ho un concerto e, data la mia mania di voler avere i posti davanti nel par terre, partirò subito dopo scuola, ergo non riuscirò a postare il capitolo, MA anticiperò l'aggiornamento a domenica, così evito il ritardo!

Scappo perchè devo studiare un0'infinità di aritsti in Storia dell'Arte >/<.

Grazie a chi leggerà, un bacione.

Ryu.

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Capitolo 23
*** Capitolo 23 ***


Ron e Harry saltarono dallo spavento, quando un enorme libro venne sbattuto sul tavolo davanti a loro, provocando un grande frastuono. I due alzarono lo sguardo, trovandosi davanti Hermione, la quale reggeva con fatica molti libri tra le braccia. Appena fu abbastanza vicina al tavolo, li lasciò cadere senza molta cura.

“Non riesco a trovarlo da nessuna parte!”, esclamò demoralizzata. “Ho cercato in ogni sezione della libreria, e non ho trovato niente”, concluse.

I due maghi si scambiarono un'occhiata, prima di poggiare sul tavolo i libri che stavano leggendo.

“Hai cercato nella sezione “Creature Magiche”?”, chiese Harry.

“Si”, rispose la ragazza.

“Trasporti e viaggi?”, propose ancora.

“Si”.

“Trasfigurazione?”, riprovò.

“Si”.

“Pozioni?”.

“Si”.

“Divinazione?”, chiese questa volta Ron. Hermione gli lanciò uno sguardo che lo zittì immediatamente. Harry sospirò.

“Non lo capisci Harry?”, chiese poi la ragazza. “Non riesco a trovarlo da nessuna parte!”, concluse stizzita. Era incredibile come la ragazza, da calma qual'era, si fosse trasformata in una belva, solo perchè non conosceva qualcosa.

“Hai provato a cercare nel reparto Proibito?”, mormorò Ron, evitando contatti visivi con gli amici.

Harry e Hermione lo guardarono.

“No, non l'ho fatto...”, rispose lentamente la ragazza. “Non ci avevo pensato”.

“Beh, allora ecco dove si trovano le informazioni che stiamo cercando”, disse ancora il rosso.

Harry iniziò a sentirsi agitato. Se le informazioni si trovavano veramente nel Reparto Proibito, significava che non erano niente di positivo.

“Ci andrò stanotte”, pronunciò convinto il moro. I due amici annuirono.

“Non farti scoprire, eh?”, gli sorrise Ron.

“Ci proverò”, rispose Harry.

 

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Il trio entrò nella Sala Grande per la cena, trovando i ninja già seduti al tavolo.

“Hey”, salutò Harry, sedendosi, insieme ai due maghi, vicino a Naruto. In risposta ottenne semplicemente dei cenni con la testa. Solo Sasori non si degnò di salutarli. Il ragazzo infilzava il cibo che aveva nel piatto con la forchetta, per poi farlo ricadere su di esso. Harry lo osservò confuso.

“Sasori, come mai non mangi mai niente?”, chiese cautamente. Per un attimo nessuno parlò, poi Hidan e Deidara scoppiarono a ridere.

“Certo che mangia, Potter. Tutti lo fanno”, lo derise Hidan.

“Tu e Deidara mangiate poco, ma Sasori non ha mai mangiato nulla davanti a noi”, insistette il mago. “Perchè?”, chiese infine.

“Un...Etichette?”, provò Deidara. Hidan rise e il biondo gli lanciò una gomitata nel fianco.

“In qualunque caso non ci credo”, li sfidò Hermione, di fianco a Harry.

“Magari non gli piace mangiare davanti ad altre persone”, suggerì Naruto, entrando nella conversazione.

“Si ma...”.

“Le vecchie abitudini sono dure a morire, Potter”, mormorò Sasori zittendo il ragazzo.

“Ascolta Harry, Danna mangia sempre da solo, nemmeno io ho mai mangiato con lui”, disse Deidara. Harry alzò un sopracciglio, cosa era 'danna'?

“Convinto ora?”, disse Hidan. “E comunque neanche Uchiha mangia molto”, continuò.

“Vi prego di lasciarmi fuori da tutto questo”, sospirò Sasuke. Harry lo guardò divertito, ma non disse nient'altro.

“Ah, um, Harry ed io abbiamo dei compiti extra da fare in libreria, quindi....”, parlò Hermione, lanciando a Harry un'occhiata di intesa. Il ragazzo annuì e si alzò. Guardò Naruto e Sasuke.

“Beh, noi ci vediamo dopo nella sala comune”. Poi guardò i Serpeverde. “Invece voi ragazzi, ci vediamo domani”, salutò.

I tre Akatsuki annuirono, per poi guardare il trio alzarsi e andarsene.

Quando furono lontani da loro, i ninja tirarono un sospiro di sollievo.

Ti controllano molto, Sasori”, disse Naruto.

Ma Danna mangia veramente da solo, un”, lo difese Deidara.

Si, si, come vuoi, ma già sospettano di te per via della fialetta di veleno che ti era caduta dalla tasca”, continuò il biondo.

Non sanno ancora cosa sia”, rispose calmo Sasori.

Ma Harry verrà a saperlo. Se ne accorgerà. Insomma, ci ha combattuto contro il Basilisco!”, rispose Naruto.

Se capiscono chi sei veramente, capiranno che noi siamo connessi a te in qualche modo”, lo avvertì Sasuke.

Tranquillo Uchiha, siamo tutti sulla stessa barca. E comunque non ci scopriranno”, lo tranquillizzò Hidan.

Beh, non ne sarei così sicuro. L'Horcrux può anche appartenere al mondo dei maghi, ma è molto lontano dalla capacità di un mago di 15 anni”, ribattè il corvino.

Non abbiamo quindici anni, un”.

Ma loro questo non lo sanno”. La conversazione stava progressivamente diventando un litigio. Deidara stava per ribattere a Sasuke, ma Naruto lo interruppe.

Dobbiamo solo stare attenti. Non fate trapelare nulla che possa metterci nei guai. Deidara, tu per esempio, potresti smettere di chiamare Sasori 'danna' quando c'è intorno Harry”, propose il biondo.

No”, ripose deciso Deidara.

Come vuoi, ma Harry ha fatto un sogno su di te la scorsa notte”. I tre Akatsuki si guardarono confusi, prima che Hidan e Deidara iniziassero a ridere. Sauke alzò gli occhi al cielo, tamburellando le dita sul tavolo.

Non quel genere di sogno, idioti”, disse. Fu comunque ignorato dai due, che continuarono la loro risata.

Era probabilmente a riguardo di quella notte”, disse perso nei suoi pensieri Sasori.

Naruto e Sasuke annuirono.

La notte a cui si riferiva era quella in cui il biondo aveva ucciso Malfoy davanti agli occhi del mago.

Saremo più prudenti d'ora in poi”, sospirò il rosso.

Naruto sospirò. “Potrebbe già essere troppo tardi”.

Deidara circondò il ninja con le braccia. “Non devi preoccuparti Naru. Non rovinerà il nostro lavoro se verrà a sapere ciò che siamo. Vorrà dire che dovremo finirlo più in fretta”.

Non avevamo un incontro con la Umbridge oggi?”, rimembrò Sasuke. Tutti guardarono l'enorme orologio nella sala, sbuffando. “Non potremmo saltarlo Sasuke? Per favore”, pregò Naruto. Il corvino restò indeciso per un momento, ma poi annuì.

Va bene, che ti va di fare allora?”. La faccia di Naruto si illuminò.

Andiamo nella Foresta Proibita!”, esclamò eccitato, prendendo il braccio di Sasuke e correndo fuori dalla stanza. Sasori, Hidan e Deidara li guardarono uscire con espressioni vuote, per poi tornare a guardarsi.

Volete saltare anche voi?”, chiese Hidan. I due amici ghignarono. “Certo”, dissero, prima di uscire anche loro dalla Sala.

 

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Harry si tolse il mantello dell'invisibilità, facendo scorrere le sue dita lungo le copertine dei libri, impilati tra gli scaffali. Il ragazzo non sapeva dove iniziare a guardare, erano davvero una montagna di volumi.

Continuò a scorrere le copertine, per poi fermarsi su una. Il libro era molto vecchio, e il titolo non si leggeva quasi più. Tutto ciò incuriosì il mago, che decise di prenderlo e aprirlo.

“Segreti della Arti Oscure”, citava il frontespizio del libro. Il ragazzo cominciò a svogliare le pagine, osservandone il contenuto.

Parlava per lo più degli Incantesimi Imperdonabili. Harry stava quasi per chiudere il volume, quando una pagina catturò la sua attenzione.

Lì sopra, davanti ai suoi occhi, stava proprio quello che stava cercando.

“Un Horcrux è un oggetto di estrema Arte Oscura. È definita come un elemento nel quale un mago o una strega nascondono un frammento della loro anima, con l'obiettivo di ottenere l'immortalità. Herpo the Foul è stato il primo inventore di Horcrux.

La creazione di tale oggetto ha bisogno di un incantesimo e di un orribile gesto. Per spezzare una parte di anima, la persona deve anche commettere il più diabolico atto, l'omicidio, e poi racchiudere una porzione d'anima in un oggetto scelto da loro. Talvolta quest'ultimo è solitamente qualcosa di significativo o importante.

Il processo viola le leggi naturali e i diritti morali dell'uomo: quest'ultimo non deve praticare tale atto su qualcun'altro, e la sua anima deve rimanere intatta e intera. Per queste ragioni, L'Horcrux è il più innaturale e immorale oggetto magico esistente.”

 

Harry lasciò cadere il libro, i suoi occhi spalancati dal terrore. Non poteva essere. Sasori aveva creato un Horcrux. Aveva diviso la sua anima, era un assassino. Il ragazzo si portò velocemente la mano alla bocca, come se stesse per vomitare. Voldemort aveva creato un Horcrux.

Il diario doveva essere per forza uno.

Improvvisamente qualcos'altro riaffiorò alla mente del mago. La fiala che era caduta a Sasori conteneva del liquido viola. Come il veleno del Basilisco.

“Oh mio dio”, sussurrò, prima di rimettersi il mantello addosso. Doveva trovare Harmione e Ron al più presto.

 

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Naruto e il suo partner erano seduti sul ramo di un grosso albero, nel cuore della Foresta.

Cosa cazzo era quella cosa?”, piagnucolò Naruto. I due avevano infatti incontrato Grawp, il gigante adottato da Hagrid. Non era successo nulla di pericoloso, ma erano entrambi rimasti scossi all'idea che vivessero tali creature lì dentro, tra gli alberi.

Credo fosse un gigante”, mormorò Sasuke. Naruto lo guardò incredulo.

Dovrebbero essere più grandi, probabilmente questo era solo un 'bambino'”, continuò il corvino.

Il biondo chiuse gli occhi e sospirò. 'Ecco a voi Mr-So-Tutto-Io', pensò.

In qualunque caso, perchè hai voluto venire qui?”, chiese curioso al biondo.

Naruto sorrise. “Perchè volevo divertirmi”, rispose.

Sasuke alzò un sopracciglio. “Davvero?”, replicò malizioso. Naruto si lasciò scappare una piccola risata, prima di tirare fuori un kunai.

Non intendevo in quel modo, pervertito”, rispose.

Sasuke rise.

Se vuoi lottare possiamo farlo, ma posso usare soltanto i Taijutsu”.

Naruto mise il broncio, ma tirò comunque un pugno in direzione di Sasuke, il quale lo schivò, saltando giù dal ramo, atterrando a terra. Naruto lo seguì, unendo le due mani.

Kage Bushin no Jutsu!”.

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“Harry aspetta!”, urlò Hermione. Harry stava correndo per il corridoio, guardando la Mappa dei Malandrini.

“Non posso aspettare! Non hai sentito quello che ho letto? Se è tutto vero, dobbiamo cercare aiuto al più presto!”, le rispose, continuando a correre.

“Esatto! Non sappiamo se tutto ciò sia vero!”, insistette la ragazza. Il mago si fermò.

“Era nella libreria, DEVE essere vero. Sasori è pericoloso, Hermione”.

“Beh, cosa dovremmo fare allora? A chi vuoi chiedere aiuto? Non puoi chiedere a Silente”, si intromise Ron. Harry imprecò sottovoce.

“Lo so che non posso chiedere a Silente. Chiederemo a Naruto e Sauke”, replicò, girandosi e riprendendo a correre.

“E se fossero dalla loro parte?”, chiese Ron.

“Dobbiamo fidarci, non abbiamo altra scelta”, rispose Harry. I due amici annuirono.

“Okay, dove sono i due?”. Harry guardò la mappa che teneva tra le mani.

“Nella Foresta Proibita”.

 

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Sasuke calciò l'ultima copia di Naruto, mentre il ragazzo vero approfittò del momento per tirare un calcio nel collo del corvino. Quest'ultimo, ovviamente, riuscì a schivarlo, saltando alcuni metri indietro, tirando fuori tre kunai e lanciandoli verso Naruto. Il ragazzo, per schivarli, saltò in alto e Sauke lo seguì, attaccandosi alla schiena del compagno.

Gli occhi del biondo si spalancarono. 'Merda', pensò. Iniziò a agitarsi, cercando di togliersi dalla presa dell'amico, inutilmente. Fu maggiormente sorpreso quando Sasuke, lo spinse dietro su un albero. I due stettero seduti calmi su un ramo. Sasuke aveva ancor le sue braccia attorno al corpo di Naruto, ma aveva allentato la presa.

Cosa stai facendo teme?”, chiese il biondo guardando il compagno, ma la mano di questo andò a coprirgli la bocca.

“Shhh.” lo intimò. Naruto arrossì vistosamente, prima di sentire alcune voci sotto di loro.

“Dovrebbero essere qui da qualche parte”, disse la voce incerta. Naruto alzò le sopracciglia riconoscendola. 'Harry?'.

“Sei sicuro? Non vedo nessuno”, disse Ron guardandosi intorno.

“La mappa dice così”, rispose Harry.

Sasuke imprecò sottovoce, maledicendo quella stupida mappa.

“Hey Naruto, Sasuke, uscite, sappiamo che siete qui”, urlò Hermione.

Sasuke sospirò. Avrebbero dovuto uscire. Senza guardare Naruto, saltò giù dal ramo, restando, però nell'ombra. Dopo pochi secondi, sentì che anche Naruto era sceso. Il corvino avvertì un cambiamento, ma non capendo cosa fosse, non ci fece troppo caso.

“Cosa volete?”, chiese Uchiha, spaventano i tre maghi.

“Abbiamo bisogno del vostro aiuto, abbiamo scoperto qualcosa”, rispose Harry.

Naruto piegò la testa da un lato.

“Hai riavuto la tua memoria indietro?”, chiese curiosamente il biondo. Harry scosse la testa.

“No ma...come fai a sapere che ho perso la memoria?”, chiese confuso.

Sasuke si girò verso il suo partner con sguardo di rimprovero.

Dobe, che stai facendo?”, chiese, non riuscendo però a vedere l'amico, visto che era ancora nascosto nell'ombra. Poi sentì un brivido percorrergli la schiena.

“Naruto...cosa hanno i tuoi occhi?”, chiese cautamente Ron. Sasuke sobbalzò. 'Oh no'. Si girò verso il trio.

“Non è niente, è solo....”, disse velocemente, ma fu interrotto.

Sono stanco di questo Uchiha”. Questa volta il trio rabbrividì. Ogni lembo della loro pelle urlava loro di correre.

“Chi..chi sei tu?”, chiese Harry. La persona uscì dall'ombra e ghignò.

Il mio nome è Kyuubi”.

 

 

 

NOTE AUTRICE

Come detto nello scorso capitolo, eccovi il ventitreesimo in anticipo hahah!

Spero vi piaccia, ormai siamo quasi alla fine della storia!

Se avete dubbi/incomprensioni, lo sapete, scrivetemi pure.

Io vi ringrazio per leggere, un bacione, a mercoledì!

Ryu_  

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Capitolo 24
*** Capitolo 24 ***


“Kyuubi?”, sussurrò insicuro Harry. Il ragazzo di fronte a lui annuì. “Ma tu sei Naruto”, continuò il mago. Uno sguardo sconcertato attraversò la sua faccia quando il Jinchuuriki avanzò di un passo.

I suoi occhi rossi si fecero più sottili, minacciosi.

Questo è il suo corpo, la sua mente”, disse, guardando dritto Harry negli occhi. “Ma anche il mio”, concluse. Sasuke si avvicinò al demone e lo afferrò per un braccio.

Kyuubi non puoi dirgli tutto questo. Naruto non ti perdonerà mai!”, gli sibilò, guardandolo freddamente. Kyuubi sciolse bruscamente la presa del corvino.

Naruto deve vivere con me ancora per molto tempo, potrà perdonarmi per quello che sto facendo”, disse, per poi tornare a guardare i tre maghi. “Abbiamo notato svariate volte che voi tre ci spiavate, sapete? Volpe e Corvo? Chi pensavate che fossero?”. Il trio sussultò.

“Loro hanno manipolato la memoria di Harry, vero? Sono spie che lavorano per Silente”, disse Hermione. Il biondo rise senza allegria, piazzando i suoi occhi sanguinolenti su di lei. Harry rabbrividì.

No....”, bisbigliò.

Improvvisamente i ricordi riaffiorarono nella mente del moro.

 

Non poteva vedere gli occhi della figura, ma poteva sentirne lo sguardo penetrante sulla schiena, e quel ghigno maniacale piazzato sulle sue labbra, nascoste dalla maschera.

 

“Volpe...”, mormorò. Il respiro di Sasuke accelerò, come il suo battito cardiaco. 'Perfavore non farlo', pregò mentalmente.

“Eri tu!”, urlò Harry. “Tu sei Volpe!”. Il mago si girò poi verso Sasuke. “E tu sei Corvo”, disse, abbassando il tono di voce. “Perchè?”, chiese.

Kyuubi ghignò, per poi avanzare di alcuni passi verso il ragazzo, il quale arretrò. “Hai paura di me, Potter?”. Harry si fece insicuro, ma poi urlò.

“Non ti conosco! Tu non sei Naruto!”. Kyuubi non replicò, e in un battito di ciglia si spostò dietro a Harry, piazzando un braccio intorno al suo collo e un kunai tenuto contro la sua spalla sinistra. Il demone ghignò ancora.

Vero”, sussurrò piano nell'orecchio della vittima. Ancora una volta il mago rabbrividì. Si accigliò, poi, quando sentì una malefica risata provenire dal Jinchuuriki.

Kyuubi fermati”, ordinò Sasuke, sorprendendo il demone. Il corvino si trovava davanti a lui, tenendo Hermione e Ron dietro di lui, per proteggerli.

Si?”.

“Perchè stai facendo tutto questo?”, chiese Sasuke, parlando in inglese, pensando di poter essere d'aiuto a Harry in qualche modo.

Forse me la sento di farlo e basta”, ribattè. “Sono il nove code, ricordi? Io uccido”.

“Non avevi fatto qualche sorta di accordo con Naruto? Perchè dovresti uccidere Harry?”, continuò Sasuke.

Gli accordi possono essere trasgrediti, ho le mie ragioni”, disse. Il demone sghignazzò, portando lentamente il kunai al petto del mago, all'altezza del cuore. Harry iniziò a piangere appena il sangue cominciò a sgorgare attraverso i vestiti.

“Cosa ci ricavi da tutto ciò?”, ringhiò Sasuke.

Niente”, sogghignò il Kyuubi. “Ma loro qualcosa”. Tutti gelarono sul posto, appena tre figure comparvero dall'ombra. Il corvino sentì degli urli, quando si girò, vide che anche gli altri due maghi erano stati catturati. Ringhiò, appena riconobbe le tre persone. Perchè non le aveva percepite prima?

Deidara ghignò.

“Ciao Sasuke”.

 

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I corridoi erano silenziosi a quell'ora della notte. Eccetto per il trio, nessuno studente si avventurava fuori dai dormitori così tardi. Ma quella notte era diverso. Luna, Neville e Ginny stavano percorrendo il corridoio principale, diretti alla capanna di Hagrid.

Appena Luna spinse il portone del castello, i tre uscirono correndo attraversando il cortile, senza notare che qualcuno li stava seguendo di nascosto.

Una volta arrivati a destinazione, Ginny bussò piano alla porta della capanna, la quale si aprì presto, facendoli entrare. Solo Luna tentennò a farlo, girandosi verso la foresta e guardandola sospetta.

Ginny, vedendo l'esitazione della compagna le picchiettò la testa.

“Luna, qualcosa non va?”, chiese.

La bionda la guardò sorridendo.

“No,”, sussurrò serena. “Le cose stanno iniziando a muoversi”.

 

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“Voi!”, maledì Sasuke. “Cosa avete fatto a Naruto?!”, urlò.

“Divertente, vero? Che tu non l'abbia mai notato”, lo canzonò Hidan. L'albino era proprio dietro all'Uchina, tenendo i due maghi tra le braccia.

“Notato cosa?”, chiese disprezzante Sasuke.

Sasori si avvicinò.

“Hai mai sentito parlare di Legilimanzia?”. Sauske rabbrividì e un sussultò scappò dalle bocche di Harry e Hermione.

“Legilimanzia”, bisbigliò Hermione. “Anche conosciuta come.....”

“Controllo della mente, un”. Gli occhi dei maghi si spalancarono dell'incredulità. Tutta la confusione delle loro teste scomparve, e qualcosa si sbloccò nella mente di Sasuke.

“Kyuubi...voi controllate Kyuubi”.

“Giusto”.

“Sai Uchiha, se usata correttamente la Legilimanzia permette di avere accesso alla mente di un individuo”, elaborò Sasori.

“Ma questo è impossibile. La Legilimanzia fu bandita anni fa. Nessuno può più praticarla, si può solo guardare la mente di qualcuno, non controllarla”, urlò Hermione in protesta. “Ed è comunque impossibile praticarla per dei maghi di quindici anni, anche se siete in tre”.

Hidan rafforzò la presa sulla ragazza. “Stai zitta stronza. Noi siamo tutti al di sopra dei quindici anni”, disse duro.

Harry liberò il suo braccio, portandolo su quello che il Kyuubi teneva al suo collo. Sussultò appena il demone rafforzò la stretta. Alzò lo sguardo, per vedere il sorriso diabolico del Kyuubi.

“Siamo riusciti a riportare a galla il vecchio incantesimo, e ne abbiamo fatto pratica per esercitarci”, spiegò Deidara.

La mente di Harry era in tumulto. Horcrux, Volpe, Corvo, Legilimazia, omicidi. Tutto stava succedendo troppo velocemente.

“Chi sei esattamente Deidara”, chiese debolmente. L'attenzione del biondo passò al Kyuubi e Harry, mentre lui, Sasori e Hidan venivano improvvisamente avvolti in una nube di fumo. Quando questo si dissolse, i tre erano ancora lì, ma i loro vestiti erano cambiati.

Sasuke si accigliò appena vide i mantelli apparire sui corpi dei tre ninja. Erano lo stesso mantello che aveva visto addosso a suo fratello una volta. Neri, con delle nuvolette rosse.

Deidara ghignò.

“Siamo dell'Akatsuki, yoroshiku*”.

 

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Luna sospirò mentre, seduta su una sedia nella capanna, guardava fuori dalla finestra, verso le ombre della foresta. Stavano davvero tutti bene?

Ginny si guardò intorno appena sentì il sospiro, e presto ne fece uno pure lei. Perchè Luna non condivideva quello che stava pensando? I ragazzi stavano cercando nella capanna qualcosa che Grawp potesse considerare una minaccia. Ginny era così occupata nella ricerca, che non sentì la porta aprirsi. Alzò lo sguardo solo quando sentì qualcuno parlare.

“Oooh, sono Lunatica, Svitato e Weasley”. Neville e Ginny alzarono gli occhi al cielo appena riconobbero la voce. Sulla soglia della casa stava Malfoy, con le braccia incrociate al petto e un ghigno sul volto. Dietro di lui stavano Crabbe e Goyle.

“Che cosa ci fai qui Malfoy?”, chiese disgustata Ginny.

“Sono venuto come scorta”, disse ghignando.

“Oi, Lunatica, guardami”, disse, notando che la bionda non lo aveva minimamente calcolato da quando era lì. Stava continuando, infatti, a guardare fuori dalla finestra, con sguardo perso. Malfoy imprecò quando vide che la ragazza continuava a ignorarlo. Si diresse quindi verso di lei, battendo una mano sul vetro della finestra.

“Cosa c'è di così interessante qui fuori? Hai visto un Nargillo?” la derise. Luna, finalmente, lo guardò severamente.

“Le cose hanno iniziato a muoversi”, disse semplicemente. Malfoy aggrottò le sopracciglia.

“Cosa?”, chiese confuso.

Luna tornò a guardare la foresta.

“È l'inizio della fine e tu stai dalla sua* parte”, lo accusò.

Malfoy ghignò.

“Sei davvero pazza”, disse.

“Rimarresti sorpreso, Mr. Malfoy”, pronunciò una voce acuta dal fondo della stanza. Tutti rabbrividirono. “Miss Lovegood ha delle abilità che sorpassano quelle di tutte le persone che ho incontrato fin ora”, disse la Umbridge sorridendo e entrando nella capanna. “E sono sicura che ha ragione”, continuò la donna. “Quindi sono sicura che potrà dirmi, Miss Lovegood, dove sono i ninja?”.

 

 

 

 

NOTE AUTRICE

Buongioorno!

Rieccomi con il ventiquattresimo capitolo, spero vi piaccia!

*termine giapponese che sta a significare tipo 'trattami con rispetto', anche se cmunque il significato cambia a seconda della frase.

**'sua parte', ovviamente è la parte di Voldemort

Se avete dubbi/incomprensioni io sono sempre disponibile a chiarirvi tutto.

Grazie e chi leggerà, un bacione.

Ryu_

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Capitolo 25
*** Capitolo 25 ***


Luna si ritrovò a camminare faticosamente attraverso la Foresta Proibita, dopo che la Umbridge aveva scoperto lei e gli altri studenti nella capanna di Hagrid.

Dietro di lei la seguivano i tre Serpeverde, i quali stavano pian pano perdendo la loro sicurezza, in quanto non abituati a addentrarsi in quel luogo così tetro. I tre, infatti, non potevano sapere cosa si trovava nascosto tra le ombre degli alberi e dei cespugli e proprio per questo aveva alzato la loro guardia.

La bionda si sentiva comunque inquieta sapendo di avere gli occhi della disgustosa professoressa piantati nella sua schiena. La stava ingannando, e la donna-in-rosa lo sapeva benissimo, ma Luna non poteva portarli già dai ninja....era troppo presto. Ma cosa avrebbe potuto fare?

La ragazza sospirò e si girò, guardando la Umbridge negli occhi. Puntò con il dito verso una direzione che, nonostante fosse nell'ombra, in alcuni momenti si accendeva con alcune luci deboli.

“Da questa parte”, disse, per poi girarsi nella direzione indicata. 'Mi dispiace Naruto', pensò.

 

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Harry deglutì. 'Akatsuki'...lo aveva già sentito. Si, una notte. La prima in cui avevano tradotto il discorso tra Sasuke e Naruto. Harry alzò lo sguardo sul biondo.

“Avevi detto che la sua famiglia era composta da mangiamorte!”, lo accusò il mago, riferendosi a ciò che aveva detto su Deidara. “Avevi detto che era per questo che Deidara aveva cercato di ucciderti...”, continuò.

Ci fu silenzio per un istante. Kyuubi ovviamente non aveva intenzione di rispondergli, lui non era Naruto, quindi perchè avrebbe dovuto parlare per lui? Harry, comunque, continuò a guardarlo intensamente, come se cercasse di trovare Naruto dentro di sé. Voleva che fosse il Kyuubi a rispondere, ma, al contrario, lo fece Sasuke.

“Akatsuki non sono Mangiamorte, Harry. Sono criminali e assassini”, spiegò. Il trio guardò prima Sasori, poi Deidara e infine Hidan.

Assassini? Erano questo le persone con cui avevano condiviso l'amicizia per quasi un anno?

“Ragazzi, adesso è disgustato, un”, disse Deidara quando vide l'espressione sul volto di Harry.

“No, non lo sono”, replicò il mago. Dietro di lui sentì due grugniti. Si voltò, guardando da sopra la spalla del Kyuubi, vedendo che Hidan aveva lasciato la presa sui due amici, i quali adesso se ne stavano inginocchiati a terra, giacendo senza forze.

“Hermione! Ron!”, urlò. Ancora una volta incominciò a agitarsi, per togliersi dalla presa del demone. Kyuubi lanciò uno sguardo a Deidara il quale annuì. A questo punto il Jinchuuriki lasciò libero il mago, il quale, immediatamente corse dai due compagni. Hidan scavalcò i tre ragazzi, per raggiungere i suoi alleati.

“Beh, ti sveleremo un segreto, Potter”, sghignazzò l'albino. Harry guardò i ninja, tirando fuori la sua bacchetta. “Stiamo lavorando per un tuo vecchio amico”, concluse. Sasuke e Harry spalancarono gli occhi dalla sorpresa.

Improvvisamente un vento violento colpì i ragazzi. Tutti quanti alzarono gli occhi, incontrando la figura di un uccello gigante, simile a quelli creati da George e Fred. L'animale atterrò vicino al gruppo e Kyuubi, Deidara, Sasori e Hidan saltarono sulla sua schiena.

“Beh, ci si vede in giro, un!”, rise Deidara, prima che l'uccello si alzasse in volo, andandosene. Sasuke non si mosse, guardò semplicemente l'enorme animale diventare più piccolo.

“Ironico, uh”, mormorò tra sé e sé.

“Cosa hai detto?”. Sasuke si voltò, vedendo Harry guardarlo. Uchiha fece una smorfia.

“Ho detto ironico”, ripetè. Il mago aggrottò le sopracciglia.

“In che senso?”, chiese.

“Ironico che dopo tutto questo tempo sia stato lui a lasciarmi”, mormorò più a se stesso che altro, riferendosi a Naruto/Kyuubi. Harry lo ignorò, decidendo di non chiedere altro.

“Cosa ha fatto a loro?”, chiese, riferendosi a ciò che Hidan aveva fatto a Hermione e Ron.

Sasuke si inginocchiò a esaminare i due maghi.

“Li ha colpiti sul retro del collo. Li terrà svenuti per almeno due ore”, disse.

“Non posso credere che l'abbia fatto veramente! Erano nostri amici!”, mormorò furioso, con la sua voce, che man mano saliva di tono.

“Non puoi dire che tu non abbia mai sospettato di nulla”, disse incredulo il corvino. Potter lo guardò confuso.

“Tipo?”.

“Il puro sadismo di Hidan, la piromania di Deidara, le tendenze inumane di Sasori? Nessuno di questo ti sembrava strano?”, chiese in un perfetto tono di so-tutto-io. Il mago scosse la testa.

“Onestamente voi maghi siete più ingenui di quella testa quadra di un dobe”, mormorò sospirando.

Improvvisamente sentì la presenza di qualcuno dietro di lui, così si girò velocemente.

“Sasuke....”, la voce sognante di Luna lo raggiunse, prima che ella apparisse tra gli alberi.

Il ninja sospirò frustrato.

“Luna, perchè hai portato lei qui?”, disse rabbiosamente. Harry guardò confuso Luna, era l'unica persona presente, a chi si riferiva Sasuke?

“Almeno ho temporeggiato fino a quando non ero certa fosse tutto sicuro”, mormorò la ragazza imbronciandosi.

L'espressione di Sasuke si rilassò, e quasi sorrise.

“Grazie. Credo che tu non sia così stupida come gli altri”. Questo sbloccò qualcosa nella mente di Harry, che puntò un dito sulla ragazza, in segno di accusa.

“Tu lo sapevi!”, la accusò. La bionda annuì timidamente.

“Dio santo Luna! Perchè non me lo hai detto?!”, esclamò.

“Perchè dovevi scoprirlo da solo”, sussurrò la ragazza.

“Sapevi dell'Akatsuki?”, le chiese Sasuke. Luna lo guardò, ma poi distolse lo sguardo.

La ragazza ignorò la domanda. “Dovete salvarli”, disse, rivolgendosi a entrambi i ragazzi.

Entrambi i mori la guardarono straniti. Salvarli? Cosa voleva dire con quel plurale?

“Correttezza Miss Lovegood”. Umbridge comparve dall'ombra, con il resto degli studenti dietro di lei. La donna sorrise trionfante.

“Credo che il Ministero sarà felice di scambiare qualche parola con lei, Mr. Uchiha. La sto arrestando per cospirazione contro di noi, in accordo con Silente”. Questa volta Sasuke non potè fare nulla se non guardare la donna con timore e incredulità. Non poteva dire sul serio.

“Ora, puoi venire senza opporre resistenza, o sarò costretta a usare metodi brutali”, lo minacciò la donna. La testa di Luna si alzò di scatto.

“Cosa intende con 'metodi brutali'?”, chiese intimorita.

“Mi dispiace, ma sarò costretta a usare la maledizione Crucio”, ripose.

Tutti sussultarono.

“Cosa?”, chiese incredulo Harry.

“Non può farlo”, disse ancora il ragazzo. La professoressa lo guardò dolcemente.

“È per il bene del ministero!”, rispose innocentemente. Sasuke sospirò, mettendosi in piedi.

“Non ho tempo da perdere per questo”, mormorò a se stesso. Si voltò e se ne andò. Luna lo raggiunse e lo seguì.

“Sasuke Uchiha fermati immediatamente!”, gli urlò la Umbridge. Il silenzio seguì l'esclamazione. Solo un lieve rumore di passi lo rompeva. Tutti si voltarono in quella direzione.

“Grawps!”, urlarono preoccupati Ginny e Neville, avendo riconosciuto quel rumore.

Come preannunciato, il gigante fece capolino dalla cima degli alberi, con sguardo perso.

“Cerca aiuto”, spiegò Neville.

“Per cosa?”, chiese Ginny. In risposta centinaia di Centauri fecero la loro entrata in scena, iniziando a scagliare frecce al gigante. Tutti i ragazzi corsero al riparo, lontano dalla zona di battaglia. Tutti, eccetto la professoressa, la quale restò fieramente tra il 'mostro' e i Centauri. Si pulì i vestiti, raddrizzandoli.

“Come ambasciatrice ufficiale del Miistero della Magia, e la preside di Hogwarts, vi ordino di fermarvi immediatamente!”, disse autorevole.

Sasuke alzò entrambe le sopracciglia in ammirazione. Quella donna era brillante e....matta. Cosa stava pensando di fare?

Sorprendentemente, le creature la ascoltarono, fermandosi a guardarla.

“Stai attraversando il nostro territorio. Vattene ora.”, le disse un centauro, probabilmente il capo.

“Se non vuoi far arrabbiare il Ministero, ti suggerisco di lasciarci soli, adesso”, continuò la donna.

“La nostra legge ci proibisce di ferire i bambini, ma non avremo pietà di adulti come te. Andatevene!”, li minacciò ancora.

Sasuke decise di allontanarsi ancora di più, per non entrare nei guai, così fece, seguito dagli altri studenti. Ginny lo guardò.

“Che ne sarà della Umbridge?”, chiese, senza preoccupazione nella voce.

“Non è un mio problema”, le rispose il ninja, ghignando diabolicamente.

Brividi scesero lungo la spina dorsale di ogni mago. Guardarono tutti nella direzione ove avevano abbandonato la donna. Pochi minuti dopo sentirono degli urli provenire da lì, e rumore di zoccoli che corrono e battono il terreno.

“E ora non è neanche più nostra”. Disse ghignando Harry.

 

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I ragazzi tornarono al castello in silenzio. Gli unici che parlavano erano Luna e Sasuke, che sussurravano tra di loro. Harry ammirò ancora una volta la forza del corvino. Il ninja, infatti, stava trasportando in spalla sia Ron che Hermione, senza mostrare fatica. Il mago guardava i due amici con curiosità e anche un po' di gelosia. Luna sapeva tutto dall'inizio, ma era come se non avessero considerato abbastanza l'affidabilità di Potter, tenendogli tutto nascosto.

I tre accompagnarono Malfoy, Crabbe e Goyle alla sala comune dei Serpeverde. I tre erano stati zitti per tutto il viaggio. Probabilmente le scene a cui avevano assistito erano troppo anche per loro.

“Avete qualcosa in contrario se vi dico di tenere la bocca chiusa?”, li minacciò Sasuke.

I tre negarono, per poi entrare silenziosi nella stanza. Harry sospirò.

“L'intera scuola lo saprà entro la colazione di domani”, disse.

Gli altri due sospirarono sconsolati, per poi dirigersi verso l'ala dove si trovava l'infermeria.

 

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Fortunatamente l'ospedale era vuoto quando arrivarono. Sasuke posò i corpi incoscienti dei due maghi su dei lettini, per poi sedersi sfinito su una sedia. Si voltò poi verso Luna e Harry, i quali avevano fatto la stessa cosa.

Harry non aspettò neanche un momento, iniziò a bombardare il ninja di domande, alle quali, stranamente, il ragazzo rispose. Beh, tranne a quelle sul Kyuubi, ritenendo che spettasse a Naruto rispondere.

“Ma c'è una cosa che non capisco. Se l'Akatsuki, o qualsiasi cosa quei tre siano, sono stati ingaggiati da Voldemort per uccidermi, significa che potevano farlo in qualsiasi momento volessero, ero sempre intorno a loro. Naruto avrebbe potuto uccidermi seduta stante lì, nella foresta, ma se ne sono semplicemente andati. Perchè?”, chiese il mago confuso.

“Perchè vogliono che tu li segua”, mormorò Sasuke.

“Ma cosa li rende sicuri che io lo faccia?”, chiese ancora il moro.

“Perchè lo sanno”, rispose Luna, girandosi i pollici.

Improvvisamente Harry cadde dalla sedia, sul pavimento. I suoi occhi spalancati in terrore. Sasuke corse immediatamente da lui, cercando di confortarlo.

“Harry, cosa hai visto?”, chiese preoccupato. I suoi occhi incontrarono quelli del mago, devastati dalla paura.

“Sirius”, disse semplicemente.

 

 

 

NOTE AUTRICE.

Buondì!

Eccovi il venticinquesimo capitolo! Spero vi piaccia!

Per qualsiasi incomprensione io sono disponibile.

Detto ciò, grazie a chi leggerà e buon fine settimana, ci sentiamo Lunedì!

Ryu_

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Capitolo 26
*** Capitolo 26 ***


I tre ragazzi si trovavano ancora seduti accanto ai letti dei due malati, nell'infermeria. Il silenzio regnava sovrano nella stanza. Sasuke guardò Harry. Il mago era visibilmente scosso, sembrava avesse realizzato appieno la situazione. Ora che il suo padrino si era scoperto in pericolo, il significato di ciò che stava succedendo aveva iniziato a inghiottire il ragazzo, che ora se ne stava seduto con sguardo perso. Era stato tradito. Deidara e Hidan, loro non erano veramente suoi amici, e nemmeno lo era Sasori.

Già, Sasori. Harry lo conosceva appena, ma aveva pensato che in qualche modo potessero andare d'accordo, ma probabilmente, viste le circostanze, era solo una sua supposizione.

La verità era che non li conosceva affatto, quei ninja. Erano criminali, assassini. Probabilmente avevano indossato una maschera per tutto l'anno. Harry strinse i pugni, iniziando a sentire la rabbia crescere.

Sasuke si appoggiò allo schienale, aspettando la sfuriata del ragazzo, che non tardò ad arrivare.

“Perchè ce ne stiamo seduti qui?! Dobbiamo andare ad aiutare Sirius!”, esclamò, saltando in piedi, facendo cadere la sedia.

“Non possiamo andare ad assalire il Ministero, Harry. Dobbiamo stipulare un piano, non potete andare da solo, avete bisogno di aiuto”, replicò Sasuke, indicando i due maghi, ancora incoscienti sui letti. Come in risposta, i due soggetti mugolarono nel sonno.

“Cosa intendi con 'avete bisogno di aiuto'? Non vieni con noi, Sasuke?”, chiese Harry confuso. Sasuke distolse lo sguardo.

“Perchè?”, continuò il mago. “Sono tutti al Ministero, dobbiamo combattere”, persistette.

“Non è così”, mormorò Luna.

Harry la guardò.

“Cosa?”, chiese.

“Non sono tutti al Ministero”, sussurrò ancora. “Uno di loro è ancora qui”, spiegò. Harry arretrò spaventato, cadendo sul letto di Ron, piombando con tutto il suo peso sulle gambe del rosso.

“Oooowww!”, piagnucolò l'amico in agonia, svegliandosi improvvisamente. Harry si spostò dallo spavento. Sasuke, invece, non prestò loro attenzione.

“Chi c'è ancora qui, Luna?”, chiese.

“N...non lo so”, rispose piano la ragazza. Harry sorrise, vedendo che ora anche Hermione si era ridestata dal suo sonno.

Appena tutto il gruppo si fu ripreso, Luna li guidò, ancora una volta nella Foresta.

Nessuno sapeva cosa avesse in mente, ma, fiduciosi, la seguirono senza obiettare. Dopo poco tempo che stavano camminando, gli alberi iniziarono a scemare, lasciando spazio a una piccola radura.

Luna sorrise soddisfatta, girandosi verso il resto del gruppo.

“Oh”, Hermione rilasciò un piccolo sussulto, quando avvertì qualcosa passarle accanto, sfiorandola. Luna alzò la mano e sussurrò.

“Non puoi vederli, tu”, disse.

“Andremo volando al Ministero”, disse. Poi guardò Sasuke, il quale scosse la testa.

“Se uno di loro è ancora qui devo restare”, disse.

“Percepisco dei capelli dorati”, mormorò Luna. Sasuke la guardò tristemente. Lei sorrise, accarezzandogli il braccio, rassicurante. “Se è Naruto devi restare”, constatò. Il trio annuì acconsentendo.

“Buona fortuna Sasuke”. Haremione e Ron ghignarono. Il corvino si girò verso Harry.

Luna, capendo che i due avevano bisogno di parlare da soli, si propose di aiutare Ron e Hermione a cercare un Thestral, visto che i due non potevano vederli, così, afferrò per le braccia i due malcapitati, portandoli via.

“Sasuke, non ti sto dicendo addio, non ancora. Solo buona fortuna”, sorrise il mago. “Conosci Naruto meglio di chiunque altro”. Sauske annuì.

“Buona fortuna anche a te. Oh, Harry, Deidara combatte con gli esplosivi. Sasori ti avvelena: non permettergli di toccarti con qualsiasi arma usi. Un tocco può costarti la vita”, lo avvertì.

“E cosa mi dici di Hidan?”, chiese ancora il mago.

“Non lo so, ma stai attento”, concluse.

“Certamente!”, ghignò il moro. E per la prima volta da quando lo aveva conosciuto, Sasuke gli sorrise.

“Ci vediamo in giro, Sasuke”, lo salutò, per poi raggiungere gli amici.

 

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Il Ministero non teneva molto conto del riscaldamento. La temperatura nel Dipartimento dei Misteri era sicuramente sotto gli zero gradi. Il trio camminò, insieme a Luna, tra gli scaffali, pieni di sfere di cristallo. Harry, man mano che proseguiva, si ritrovava a riconoscere alcuni nomi che vi erano scritti sotto ogni sfera.

“Cosa sono tutte queste?”, chiese Ron.

“Sono profezie”, mormorò Hermione. “Per questo questo posto si chiama Corridoio delle Profezie”, continuò lei, tenendo un tono da so-tutto-io. Ron la guardò stranito, ma poi il suo sguardo fu catturato da un'altra cosa.

“Dovrebbero essere qui!”, urlò Harry, guardandosi attorno disperato. Ron, però, non gli prestò attenzione. Allungò la mano per afferrare una sfera sopra di lui, ma fu prontamente fermato.

“Non toccarla!”, urlò Hermione. Ron la guardò confuso.

“Solo la persona a cui è riferita la profezia, può toglierla dallo scaffale”, spiegò Luna calma.

“Ma...ha il nome di Harry”, disse Ron.

Potter, sentendosi nominare, si voltò verso l'amico. “Cosa?”, chiese. Il rosso indicò lo scaffale.

 

S.P.T to A.P.W.B.D

 

Signore Oscuro

e (?) Harry Potter.

 

“Maledizione”, mormorò. Harry si avvicinò e tolse la sfera dalla postazione. Immediatamente la profezia cadde dalle sue mani, facendo sussultare i suoi amici e prima che Harry potesse accorgersene, furono circondati da Mangiamorte.

Dal pavimento, la sfera si alzò in aria, arrivando nella mani di Deidara, il quale ghignò.

Harry spalancò gli occhi, realizzando tutto quanto.

“Dov'è Sirius?”, chiese, quando i suoi occhi incontrarono quelli di Deidara.

Il biondo sorrise diabolicamente.

“Non credi che sia strano il fatto che sia stato tu ad avere la visione sul tuo padrino e non Luna?”, chiese il biondo.

Harry ringhiò. “Mi avete ingannato”, constatò.

Deidara rise, prima di passare la profezia a Hidan, il quale la prese al volo.

“Ma certo”.

 

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Sasuke guardò i Thestral alzarsi in volo, e i suoi amici scomparire. I suoi pensieri tornarono sulle parole che Harry gli aveva detto prima di salutarlo.

Conosci Naruto meglio di chiunque altro”.

Sospirò.

Se lo conosco così bene, allora dove potrebbe essere?”, mormorò a se stesso. Harry, una volta, aveva menzionato uno specchio. Ricordava averlo sentito dire che mostrava ciò che si desiderava di più nella vita. Naruto era rimasto incredibilmente meravigliato da ciò.

'Ecco dove potrebbe essere', pensò, prima di voltarsi e tornare al castello.

 

 

Quando Sasuke raggiunse ed entrò nella stanza, questa era vuota. Al centro di essa, però, vi era il famoso specchio. Il ragazzo si incamminò verso quello, chiedendosi perchè avessero usato una stanza così grande per un misero specchio. Ma non era quello il punto. Naruto non era lì, o forse sì?

Sasuke si fermò davanti allo specchio, aspettando di vedere quello che sarebbe comparso. Improvvisamente accanto a lui, nel riflesso, comparve Naruto, che gli sorrideva amorevolmente. Il corvino delineò con le dita i contorni di quel viso che tanto amava.

Poi, semplicemente, scostò la mano. 'Datti un contegno Sasuke', si rimproverò. Non era il momento di diventare smielato.

Dei passi lo fecero risvegliare dai pensieri. Si voltò, vedendo la porta aprirsi, lasciando intravedere dei capelli biondi. Ma era la sbagliata capigliatura.

Oh, sei arrivato prima di me, un”. La voce profonda della figura tagliò il silenzio della stanza.

Che ci fai qui?”, chiese Sasuke freddamente. Dannazione, avevano preso il biondo sbagliato.

Un ghignò prese posto sul volto di Deidara.

Pensavi davvero che ti avremmo lasciato da solo con il Kyuubi, un? Quello con cui ti batterai sono io”, concluse il biondo ridendo.

Prima che il corvino potesse ribattere, il biondo aveva già unito le due mani insieme.

Katsu!”. Dietro di lui ci fu un grande frastuono, e lo specchio si ruppe in mille schegge di vetro, che colpirono irrimediabilmente il ninja, che ancora si stava specchiando.

Con esso, però, si ruppe anche la visione di Sasuke.... e l'immagine di Naruto.

 

 

 

 

NOTE AUTRICE.

Hey!

Probabilmente questo capitolo non è spiegato un granchè, e forse molto cose non sono pienamente comprensibili. Io mi scuso infinitamente, ma è una giornata no, e questo è davvero il meglio che oggi posso offrirvi. Mi rifarò col prossimo, promesso.

Vi saluto, ringraziando comunque chi leggerà.

Un bacio, Ryu_

 

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Capitolo 27
*** Capitolo 27 ***


Appena i pezzi di specchio, che avevano colpito inevitabilmente Sasuke, caddero a terra, il silenzio sovrastò per qualche minuto la stanza. Deidara restò allerto, pronto a scappare, se fosse stato necessario. Sasuke non poteva essere morto a causa di un attacco stupido come quello, pensava il biondo, e aveva ragione: un luccichio della lama della katana sbucò alla schiena del ragazzo, che, per evitare il colpo, slittò alla sua destra.

Sasuke lo guardò, la sua bocca era semi aperta dallo sforzo, ma oltre a questo era completamente illeso. Alzò la spada ancora una volta.

Chi sei?”, chiese con tono di sfida. Deidara alzò un sopracciglio, guardandolo con sguardo confuso e anche.....sorpreso? Un ghigno si fece largo sulla sua faccia.

Siamo delusi, Uchiha?”, sghignazzò. Il corvino ringhiò e prima che Deidara potesse attaccare, fece un balzo in avanti, imprigionando il nemico contro al muro e puntando la sua katana all'altezza della mandibola del biondo.

Ho combattuto con Deidara prima d'ora. Può sempre essere patetico con le sue esplosioni, ma i suoi attacchi sono precisi”, fiatò Sasuke. “Chi stai cercando di prendere in giro, Kyuubi?”, concluse.

La sorpresa sul volto del biondo si trasformò presto in un ghigno. Ci fu poi una piccola esplosione, e quando il fumo svanì, davanti al corvino stava Naruto, i suoi occhi rossi lo scrutavano attentamente.

Sei intelligente, Uchiha”, disse, prima di lanciargli un altro attacco.

 

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Harry guardò senza pietà i tre Akatsuki davanti a lui.

“Dove è lui?”, sussurrò tra i denti il mago. “Dov'è Voldemort?!”, urlò furioso, non ricevendo risposta. Deidara e Hidan si coprirono le orecchie simultaneamente, disturbati dall'esclamazione troppo forte di Harry.

“Non è ancora qui. A voi maghi piace far aspettare le persone, è davvero fastidioso”, rispose Hidan.

Il trio si guardò intorno, nella stanza, cercando disperatamente una via d'uscita.

“Non preoccuparti Hidan, prima dobbiamo occuparci di loro”, disse Deidara, facendo rabbrividire gli interessati. Lentamente il biondo si avvicinò a Harry, il quale, in risposta, arretrò di qualche passo. Si fermò solo quando sentì la sua schiena toccare una mensola posta sul muro. Era in trappola, lo erano tutti, ed era solo colpa sua.

Deidara lo aveva ormai raggiunto; la bocca sulla sua mano si trovava ora parallela al volto del mago. Quest'ultimo sobbalzò dal terrore, quando vide qualcosa uscire dalla manica dei ninja: era un centopiedi. L'insetto d'argilla camminò sino al collo di Harry, dove si fermò. Il mago cercò invano la sua bacchetta, ma ella non era più con lui.

Sasori sospirò piano, osservando la scena davanti a lui. Sapeva che Deidara era bravo, ma si stava davvero superando con questa missione. Il biondo non lasciava trasparire nessuna emozione sul volto, era impassibile. Il ragazzo viveva per l'arte e per Sasori, questo lo sapevano tutti quanti, ma non stava esagerando adesso?

Il rosso spostò il suo sguardo su Hermione e Ron che cercavano disperatamente di aiutare l'amico, senza riuscirci.

Sasori sentì la frustrazione crescere dentro di sé, era così complicato essere umano. Se fosse stato ancora una marionetta non avrebbe sentito niente guardando ciò che gli si parava davanti.

Il centopiedi era ormai arrivato a destinazione, sul collo di Harry. Deidara lasciò la presa sul ragazzo e si allontanò. Sasori spostò lo sguardo dal mago, preparandosi all'esplosione. I suoi occhi si posarono sulla ragazza che teneva ferma tra le braccia.

Luna, infatti, non stava guardando Harry, stava guardando lui con occhi supplichevoli. Beh, cosa avrebbe potuto fare lui?

“Niente di personale Potter, un”, disse il biondo, avvicinando le due mani, per combaciarle. “Ka....”.

“LUMUS MAXIMUM”. La luce illuminò l'intera stanza. Tutti quanti, accecati dall'improvvisa luce, si guardarono intorno, prima di capire che l'artefice di tutto ciò non era altro che Luna.

“Harry prendi la profezia!”, urlò Hermione, prima che tutti i maghi riuscissero a scappare, salvandosi la vita. Quando la luce svanì, Deidara e Hidan si sfregarono gli occhi per cacciare il fastidio, imprecando violentemente.

Testa rossa avresti dovuto tenerla ferma quella biondina!”, lo rimproverò Hidan. Sasori lo ignorò, voltandosi verso il fidanzato, il quale lo stava guardando scettico.

Scusate”, mormorò, prima che insieme iniziassero a correre nella direzione in cui erano scappati i maghi. Sasori guardò ancora Deidara. 'Non posso ingannarlo', pensò tetro.

 

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I lamenti di Potter fecero eco tra i corridori del Ministero, mentre il ragazzo cercava disperatamente di correre più veloce. I tre ninja erano dietro di lui, o meglio, Deidara lo era, e correva davvero troppo veloce per lui. Il mago era spaventato, terrificato, più di ogni altra volta nella sua vita. I ninja erano peggio di qualsiasi Mangiamorte, e Sasuke non era lì ad aiutarli.

La profezia, improvvisamente scivolò dalle mani di Harry, rotolando sul pavimento, fino ad arrivare davanti al piede di qualcuno. Il respiro di Potter morì nella sua gola, quando riconobbe, come prima cosa, la tunica dell'organizzazione Alba. Ma qualunque membro fosse, non si muoveva. Harry alzò lo sguardo, per vedere due incuranti occhi nocciola, che lo fissavano.

“Sasori...”, sussurrò, cercando di raggiungerlo, ma qualcuno lo afferrò dal dietro, spingendolo a terra.

“Questa non è la mia battaglia, Potter”, disse il rosso. “Dovresti stare attento a lui”, lo allarmò. Deidara, che teneva fermo a terra il ragazzo, alzò il piede e con tutta la sua forza, lo fece ricadere sulle dita della mano del mago, rompendole.

Un urlo di dolore risuonò tra le pareti del corridoio. Sasori storse il naso, disgustato. Vedeva chiaramente le lacrime formarsi negli occhi di Harry.

“Tempo di arrendersi, un”, disse poi Deidara, battendo nuovamente il piede sulle dita ferite del ragazzo. Le lacrime di dolore iniziarono a scendere copiose sulle guance del mago, facendo sospirare Sasori.

“Scusami Deidara”, mormorò il rosso. Il biondo guardò il fidanzato senza emozione. “Non sono abituato ad essere umano, come lo sei tu”, disse, per poi colpire lo stomaco di Deidara con un pugno. Il biondo, ricevuto il colpo, andò a sbattere con la schiena contro al muro.

“Che stai facendo, un?”, chiese cupo. Sasori rabbrividì, sentendo il tono della voce della persona che amava, così diversa.

“Ho già detto che non è mio lavoro stare dalla tua parte nella battaglia”, disse, tirando fuori dal suo mantello una pergamena. “E ora come ora, la persona che voglio aiutare....”, proseguì, voltandosi verso Harry. Il ragazzo lo guardava con occhi pieni di ammirazione e sorpresa. Probabilmente non capiva nulla di ciò che si stavano dicendo. “È Potter”, concluse il rosso.

Dopo un lungo silenzio, un piccolo sorriso prese spazio sul volto di Deidara.

“Tu pensi che ti perdonerò”, lo accusò il biondo. Sasori boccheggiò, insicuro di cosa rispondere.

“Non preoccuparti, un, lo farò”, continuò, facendo scomparire il sorrisino. “Dopo averti sconfitto”, concluse.

Sasori ghignò. “Lo vedremo, idiota”, disse il rosso, srotolando la pergamena, facendo comparire Hiroku.

Deidara sorrise: chi era lui per poter perdere a tale sfida.

 

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Kyuubi e Sasuke si allontanarono reciprocamente, respirando affannosamente. Sasuke tossì, facendo cadere dalla bocca alcune goccioline di sangue. Non si era aspettato nessun altro se non il demone, ma forse era un po' troppo forte per lui.

Perchè stai combattendo contro di me, Kyuubi?”, bisbigliò tetro. Temporeggiare era sempre un'ottima strategia. Gli occhi rosso sangue del demone si illuminarono per un momento e guardarono torvo il ninja davanti a lui. Il Jinchuuriki frugò nella sua fondina per le armi, agganciata alla gamba, tirando fuori una piccola sfera argentea.

Sai cosa è questa Uchiha?”, chiese. Gli occhi di Sasuke scrutarono la piccola palla per pochi secondo.

È una profezia fatta da Luna e indovina di chi si tratta?”, continuò il demone. Lo sguardo confuso del corvino si trasformò presto in shock.

Noi”, rispose piano. Kyuubi fece una smorfia di fastidio.

Vedi? Uno di noi deve morire stanotte secondo questa 'visione'”, disse il demone cupamente, mentre il chakra rosso iniziava a formare le code sulla sua schiena. “E non sarò io”, concluse.

 

 

 

 

NOTE AUTRICE.

Rieccomi!

Ormai la storia sta giungendo alla sua fine... ancora pochi capitoli!

Comunque, spero che il capitolo vi piaccia e che sia coprensibile!

Ci risentiamo venerdì!

Un bacio e grazie a chi leggerà.

Ryu_

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Capitolo 28
*** Capitolo 28 ***


Sasuke sussultò dal dolore, quando, ancora un volta, il pugno di Kyuubi colpì il suo stomaco. Uchiha era sempre stato orgogliosamente conosciuto per la sua velocità nell'evitare gli attacchi, ma il Kyuubi superava di certo le sue capacità. La stanza attorno a loro aveva iniziato a cadere a pezzi, avendo incassato fino ad allora la potenza dei loro attacchi e delle loro cadute. Pure il castello iniziava a tremare pericolosamente. Non c'era più tempo. Sasuke sputò del sangue a terra: doveva finire la battaglia al più presto o la profezia dettata da Luna si sarebbe veramente realizzata.

I suoi occhi viaggiarono dall'altro lato della stanza, incontrando la figura che stava opposta al corvino. Sasuke guardò attentamente il compagno negli occhi. Quei pozzi rosso sangue.....il ragazzo sapeva che, da qualche parte, lì dentro, si trovavano ancora quelle macchie azzurre che stava cercando.

Sasuke si piegò in due dal dolore, quando venne colpito un'altra volta. Immediatamente riportò la sua mente alla battaglia. 'Pensa Sasuke, cosa posso fare?', chiese a se stesso.

“CHIDORI”, urlò improvvisamente, portando la mano verso il suo partner. Fu tutto inutile.

 

Hai mai sentito parlare di Legilimanzia, Uchiha?”

 

Prevedendo che anche quest'ultimo attacco sarebbe andato a vuoto, il corvino tentò per un elemento a sorpresa, così tese un calcio alla pancia del demone, mentre egli stava schivando il jutsu.

Il colpo prese il bersaglio, e Sasuke sorrise vittorioso.

 

Legilimanzia, conosciuta anche come.......controllo mentale”.

 

Kyuubi ringhiò, mentre indietreggiava reggendosi la parte offesa con la mano. Un moto di paura attraversò il corpo di Sasuke quando realizzò che il calcio aveva solo fatto arrabbiare ulteriormente il demone. Infatti, il biondo, era tornato presto in carica, avanzando correndo verso l'altro ninja, tirando fuori un enorme shuriken.

Sasuke non avrebbe mai ammesso di aver provato panico nella sua vita, ma dovette ricredersi quando un sentimento simile a quello si fece spazio nella sua mente appena vide l'arma.

La sua mente iniziò a correre, cercando delle soluzioni.

'Legilimanzia, controllo della mente....come si fa a rompere tutto questo?'. La risposta arrivò quasi immediatamente. Aveva sentito Harry dire quella cosa un sacco di volte negli ultimi mesi.

Occlumenzia”, sussurrò a se stesso. Il ragazzo strinse i pugni ancora più forte, facendo diventare la nocche bianche. “O....”, continuò, guardando la punta dello shuriken farsi sempre più vicina. “Uno shock!”, esclamò.

L'arma colpì finalmente il bersaglio, e i pugni del corvino si rilassarono, mentre le prime gocce di sangue cominciarono a cadere sul pavimento.

 

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“Questo non è fottutamente giusto!” piagnucolò Hidan, guardando intorno alla stanza. I tre maghi gelarono sul posto. “Perchè devo sempre avere gli avanzi?”, continuò.

Ron si corrucciò e sbuffò, sentendosi chiamare 'avanzo'. Il rosso afferrò la bacchetta e cercò di sembrare intimidatorio, posizionandosi davanti a Luna e Hermione, per proteggerle. Uno sguardo al mago bastò a far scoppiare dalle risate Hidan.

“Sei serio, Weasley?”, tossicchiò, tra una risata e l'altra.

“T....t-ti....sco...sconfiggerò..”, balbettò il mago. La risata malefica del ninja si restrinse a un ghigno. Non disse nulla, ma il suo sguardo bastò a far rabbrividire Ron.

“Lo vuoi davvero?”, lo derise Hidan. Ron rafforzò la presa sulla sua bacchetta, digrignando il denti.

“Io...”, il ragazzo non riuscì a finire la frase, che qualcosa di duro sbattè contro la sua nuca, facendogli perdere i sensi per la seconda volta.

Il ninja sospirò nervoso. Ora che aveva messo fuori gioco i tre maghetti che doveva fare? L'albino guardò pietosamente i tre corpi stesi a terra. Non li aveva uccisi, non ce n'era bisogno e non avrebbe voluto farlo comunque.

'Cosa?', pensò.

Hidan si fermò a pensare a quello che aveva appena detto a se stesso. Da quando aveva smesso di voler uccidere e di disprezzare? Era il suo obiettivo quello di condividere il suo dolore con gli altri, no? Il ninja si corrucciò per un momento, incrociando le braccia al petto, mentre pensava a tutto ciò.

“....ARGH!”. Il ragazzo si lasciò scappare un verso di frustrazione. Pensare sicuramente non era il suo forte.

Improvvisamente un rumoroso 'bang' giunse alle sue orecchie. L'albino ghignò: dove c'erano esplosioni, c'era Deidara e così, allegramente, seguì il rumore.

 

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Dire che Hidan era sorpreso, quando entrò nella stanza in cui si trovavano i suoi compagni, era forse dire troppo. Certo, era confuso, ma non avrebbe mai ammesso di non esserselo aspettato.

Deidara era con le spalle al muro, sovrastato da una marionetta che somigliava a Sasori. Attorno al ragazzo, sparsi a terra, vi erano i resti, appartenenti, sembrava, alla marionetta preferita del rosso: Hiroku. L'albino ghignò malefico alla scena: quella creazione era davvero brutta e inquietante. Non riusciva davvero a spiegarsi come mai Sasori l'amasse così tanto.

Hidan, poi, guardò proprio l'altro compagno. Il rosso respirava affannosamente. Le punte dei suoi vestiti erano tutte bruciate, ed erano ben visibili vari segni di ustione sul suo corpo. Deidara, ovviamente, non sarebbe morto senza prima aver lottato decentemente. In qualunque caso, un centopiedi era aggrappato alla testa di Sasori, quindi, nel momento in cui uno dei due avrebbe fatto una mossa, sarebbero entrambi morti.

Hidan sospirò, entrando nella stanza. Si fermò solo quando notò il sangue a terra.

Il sangue può salvarli”, mormorò a se stesso. Si guardò attorno. Il pavimento e i muri erano pieni di crepe. Harry se ne stava in piedi, pietrificato dal terrore, con la profezia stretta nelle mani, dietro a Sasori. Entrambi i due akatsuki avevano dei rivoli di sangue che scendevano lenti lungo i loro volti. “E ora chi è?”.

Con un movimento veloce Hidan toccò un poco di quel sangue con le dita e se le leccò, per poi creare il simbolo di Jashin attorno a lui.

Hai perso Danna, un”, sussurrò Deidara verso il suo partner. Il rosso alzò incredulo un sopracciglio.

Dimmi Deidara, sei cieco o c'è un'altra ragione per la quale non hai notato di avere un coltello pericolosamente vicino al tuo stomaco?”, lo sfidò Sasori, ribattendo.

La malefica risata del biondo fece rabbrividire il ninja.

Si, ma tu non lo faresti, no?”, rispose Deidara. “Ti conosco, Danna, mi avresti già ucciso, se lo avessi voluto veramente. Ma non è così..

Non ti voglio uccidere, Daidara, non ne vedo il motivo”. Il biondo sorrise trionfante. L'esitazione sul volto del rosso era troppo palese.

Ma io devo ucciderti, sto facendo il mio lavoro, un!”. Entrambi rimasero in silenzio, durante il quale Deidara credette di aver udito un sospiro. Decise di ignorarlo e di focalizzarsi sul suo partner. Avrebbe perso se avesse mostrato un poco di debolezza, ma comunque non poteva uccidere Danna. Dopo tutti questi anni di sofferenze perchè lui era “morto”, come poteva perderlo di nuovo adesso?

Stai sbagliando Deidara”, disse il rosso, sorprendendo il biondo, quando la marionetta che lo bloccava indietreggiò il coltello, pronto per colpire. Senza pensarci premette le sue mani insieme.

“Katsu!”. L'urlo fu seguito da un sonoro scoppio e fumo. Deidara strinse forte gli occhi, preparandosi a sentire il dolore dato dallo squarcio della lama, ma questo non arrivò mai. Aprì lentamente gli occhi e osservò la stanza per capire cosa stesse succedendo. C'era fumo da tutte le parti e la marionetta era svanita nel nulla.

Il biondo fece cautamente qualche passo avanti, iniziando a cercare il suo avversario. Improvvisamente si fermò, quando sentì una forza misteriosa che non faceva avanzare la sua gamba.

Crack.

Entrambe le sue gambe cedettero, e il ragazzo urlò dal dolore. Il ninja cadde a terra, incapace di muovere gli arti.

Il fumo stava finalmente svanendo, così il ragazzo cominciò a guardarsi attorno per mettere a fuoco la situazione. Un lampo di rabbia lo attraversò, quando i suoi occhi incontrarono quelli di Hidan.

Lo scheletro era tatuato su tutto il suo corpo e lo stronzo stava cercando in tutti i modi di non ridere.

HIDAN, TU, BASTARDO!”, urlò. Gli sforzi di trattenersi dell'albino cedettero, e il ragazzo cominciò a ridere ininterrottamente.

Il biondo sentì poi un lamento provenire dal suo fianco, così si girò vedendo Sasori che stava a terra.

Vi ho presi entrambi”, sghignazzò Hidan.

Stupido idiota, mi hai rotto le gambe!”, ringhiò il rosso.

Idiota? Hey testa rossa, sono secoli più vecchio di te e sicuramente più saggio. Forse ora smetterai di combattere stupide battaglie”.

Questo non fermerà me dal sconfiggerlo”, ribattè Deidara, cercando di rimettersi in piedi aiutandosi con le braccia, ma fallendo miseramente.

Akasuna devi davvero fare schifo come fidanzato, perchè ti vuole uccidere così tanto?”, lo derise Hidan. Era impressionante: ogni scusa era buona per dare fastidio al suo compagno. “Deidara se continui a voler combattere così fortemente, sarò costretto a romperti anche le braccia.”, concluse minaccioso.

Il biondo si zittì: sapeva benissimo che quel pazzo lo avrebbe fatto sul serio.

Ma....”.

“Non lo ami?”. Tutti e tre i ninja si voltarono a guardare Harry, confusi. Il ragazzo aveva capito tutto ciò che stavano dicendo, grazie all'incantesimo che Hermione gli aveva insegnato, con il quale si riuscivano a capire tutte le lingue, inclusa, ovviamente, quella giapponese.

....Cosa, un?”.

“Non ami Sasori? Perchè vuoi ucciderlo?”, chiese il mago cautamente, avanzando di un passo. Era pericoloso, ma per qualche strana ragione il ragazzo non aveva paura.

È il mio lavoro....”, rispose Deidara, aggrottando le sopracciglia, come se avesse appena detto la cosa più stupida del mondo.

Ma hai esitato”, sussurrò Sasori, guardando il suo amante negli occhi. “Non avresti potuto farlo nemmeno tu, non è così?”.

Che cazzo, tu mi hai attaccato, un!”, urlò Deidara.

Il tuo lavoro è più importante di me?”, chiese il rosso, girandosi, dando la schiena al biondo, non intenzionato a volerlo guardare. “Cosa ha fatto l'Akatsuki per te?”, chiese infastidito.

Non mi ha mai abbandonato!”, disse riluttante il biondo. C'era sicuramente una nota di tristezza nelle sue parole. “Non se ne sono mai andati a differenza tua. So che fino a quando farò il mio lavoro, Akatsuki ci sarà sempre per me, un”, continuò.

Gli occhi di Sasori erano spalancati dallo shock. Guardò il vuoto, mentre ripensava alle parole del ragazzo.

Logico”, mormorò Hidan. Harry, sentendo il commento, si voltò con sguardo rimproverante verso l'albino, che, non capendo cosa avesse fatto di sbagliato, gli lanciò un'occhiata confusa.

Il mago ghinò. “Non credo che dovremmo ascoltare quello che si vogliono dire”, disse, rivolgendosi a Hidan.

Il ninja si avvicinò al viso del moro, guardandolo negli occhi.

“Cosa ti fa pensare che io stia dalla tua parte?”, chiese pericolosamente.

“Il modo in cui ti sei comportato e i corpi vivi dei miei amici nella stanza accanto”, disse.

Hidan ghignò. “Touchè”, disse.

 

 

 

Non credevo che ci pensassi ancora”, bisbigliò Sasori.

Certo che lo faccio! Se tu te ne andassi di nuovo, che cosa farei? Cosa succederebbe se un giorno ti succedesse qualcosa e non tornassi più da me?”, esclamò Deidara con la voce rotta dal pianto. “Non posso affrontare di nuovo quel dolore, non di nuovo”.

Sasori si avvicinò, afferrando la mano del biondo.

Ma non lo stai già facendo da solo? Seguire gli ordini dell'organizzazione non ti porterà da nessuna parte. Tu non vuoi dominare il mondo”, sussurrò Sasori. Harry sorrise, gli piaceva come si stavano mutando le cose.

Voglio che tu stia con me....voglio che tu resti vivo”, mormorò Deidara, continuando a evitare lo sguardo del fidanzato.

Sasori sorrise dolcemente, rafforzando la presa sulla mano del ragazzo. Si inclinò e poggiò le labbra sull'altra mano del biondo.

E allora lo farò”, disse, lasciando libera la mano dell'amante e portando la sua sulla sua guancia. “Te lo prometto”, disse, per poi unire le loro labbra in un dolcissimo bacio.

Il momento sarebbe stato molto romantico, se non fosse stato per Hidan.

“HAHAHAHA, Dei-cha, stai arrossendo”, urlò allegro. Harry quasi non cadde dallo sconforto: si voltò a guardare Hidan incredulo.

“Quindi.....questo significa che stiamo dalla sua parte?”, chiese l'albino. Dediara iniziò a sudare freddo, sentendo tre paia di occhi che lo osservavano, aspettando una risposta.

“Beh, non siamo più dei 'bad guys' convincenti, dopo che Harry ha visto tutto ciò”, mormorò, guardando Hidan. Harry deglutì.

“Quindi è un sì?”, chiese il mago speranzoso. Un silenzio pesante seguì tale domanda, poi un ghignò prese largo sul volto del biondo.

“Fino alla fine”, pronunciò convinto.

 

 

 

 

NOTE AUTRICE.

Boom, colpo di scena! I nostri 'bad guys' non sono cattivi ragazzi fino in fondo, no?

Beh che dire, nulla! Io spero che il capitolo vi piaccia.

Venerdì prossimo finirò la storia, perchè mancano solo 3 capitoli!

(Ah, a proposito. Io faccio schifo a scrivere, quindi non inizierei una nuova storia scritta da me, ma posso sempre cercarne in giro e chiedere di poterle tradurre. Chiedo anche a voi, se avete preferenze o se volete leggere qualche tipo particolare di fiction, magari ancora una crossover, magari di un altro anime/manga, fatemelo sapere che io provvedo a cercare!).

Detto ciò io vi lascio, grazie per chi leggerà e buon weekend!

Un bacione.

Ryu_

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Capitolo 29
*** Capitolo 29 ***


Hogwarts era agitata in quel periodo.

Tuttio intorno al castello si stavano alzando le prime luci del mattino che presto avrebbero infastidito gli occhi degli studenti, ancora addormentati.

Nel silenzio generale che regnava all'interno dell'edificio, si sentivano solo dei piccoli lamenti.

Da qualche parte, nel castello, qualcuno stava piangendo, ma non era un pianto razionale e silenzioso, no, erano urli di disperazione, un profondo dolore era sprigionato da tali rumori, e anche le persone con il cuore più freddo avrebbero provato un minimo di pena nel sentirli.

Neville fu uno dei primi a saltare fuori dal letto. Come poteva dormire in quelle condizioni? Per quello che sapeva qualcuno dei suoi amici poteva essere morto, in quel preciso istante. Harry gli aveva proibito di andare insieme a loro e pure ora Neville rimpiangeva di non aver insistito. Ma quando il ragazzo udì gli urli di disperazione, sentì una morsa allo stomaco.

'Uno di loro è restato qui', pensò, mentre, correndo a perdi fiato, usciva dal dormitorio. Appena raggiunse la saletta comune, si diresse, sempre correndo, verso il portale del quadro, che lo avrebbe fatto uscire dalla stanza della casa.

Improvvisamente Ginny gli fu affianco, correndo, se possibile, anche più veloce. Il ragazzo la guardò interrogativo. Lei ricambiò lo sguardo, aggrottando le sopracciglia.

“Sono solo preoccupata quanto lo sei tu”, disse. I suoi occhi erano cerchiati da occhiaie, dovute al poco sonno avuto quella notte. Sembrava veramente sfinita.

Neville la guardò rispettoso e rispose.

“Speriamo solo che stiano bene”, disse sorridendo.

“Ma....”, Ginny fermò la sua corsa, seguita poi da Neville. I due ascoltarono in silenzio le urla.

“Chi è?”, sussurrò lei.

Il compagno non rispose.

“Andiamo”, mormorò, prima di cominciare a correre, nella direzione dei lamenti.

 

 

Quello che videro Ginny e Neville fu abbastanza per farli trasalire entrambi. La stanza in cui erano entrati e da cui provenivano i rumorosi lamenti era diventata un mucchio di rovine. I muri erano caduti; il pavimento era pieno di crepe e tutt'intorno vi si trovavano i frammenti di quello che un tempo era lo Specchio dei Desideri. Il fetore di sangue imprimeva l'aria, rendendo difficile la respirazione.

Inginocchiato tra i frammenti di vetro dello specchio era inginocchiato un Naruto completamente disperato, che teneva tra le sue braccia un incosciente Sasuke.

Ci volle un momento, prima che i due maghi capissero a chi apparteneva tutto il sangue che aveva sporcato il pavimento. Entrambi sussultarono appena videro la ferita di Sasuke.

Lacrime solcavano senza fine le guance di Naruto, il quale urlava incontrollabilmente con gli occhi spalancati dal terrore e dallo shock. Il biondo non aveva nemmeno notato la presenza dei due ragazzi dietro di lui.

Ginny esitò, prima di camminare verso il ninja e posargli una mano, in segno di conforto, sulla spalla.

“Na......Naruto?”

“....”

Gli urli si fermarono.

La ragazza guardò Neville con sguardo smarrito. Naruto aveva smesso, non si muoveva e respirava faticosamente. L'unica cosa che a volte faceva era ansare o sussultare lievemente. I suoi occhi erano aperti, ma il ragazzo sembrava non vedere.

“Neville...?”, bisbigliò Ginny. “Cosa sta...”, ma poi la ragazza stette zitta, non completando la frase.

“I...io credo stia lottando”, mormorò il mago cautamente. Ginny lo guardò confusa.

“Lottando? Lottando contro chi?” chiese ancora la ragazza. Neville alzò lo sguardo da terra, guardando la rossa negli occhi.

“S....se stesso”, balbettò.

Ginny guardò entrambi i ragazzi interdetta.

“M...ma questo..”, cercò di replicare incredula.

“Ma guarda i suoi occhi Ginny!”, persistette Neville. “Sono di colori differenti!”. Ed era vero: un occhio, infatti, era azzurro pallido, ma l'altro era rosso vive, rosso sangue.

Stava lottando, con una persona contro la quale non avrebbe mai potuto vincere, ma nemmeno perdere.

 

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“Perchè sono ancora qui?”, mormorò Naruto, guardandosi attorno nella famigliare stanza*. C'era solo una differenza: il cancello era aperto e il sigillo era scomparso.

Tu a cosa pensi?”. Il biondo si voltò, aspettandosi di vedere la Volpe. Al contrario, si ritrovò a fronteggiare qualcun'altro. Qualcuno di identico a lui.

“Kyuubi?”.

Esatto”, rispose il demone, puntando gli occhi rossi sul ragazzo.

“Ma tu non dovresti essere qui! Dovresti aiutare Sasuke!” urlò Naruto.

E perchè io?”, chiese testardamente.

Naruto abbassò lo sguardo, sentendosi colpevole. “Perchè io non posso.....è tutta colpa mia”.

Oh?”, Kyuubi sorrise esilemte. “Com'è possibile?”.

“L'ho ferito”, sussurrò Naruto.

Kami, ma allora sei stupido”, ringhiò la il demone. Naruto lo guardò incredulo. “L'ho ferito io per quello stupido incantesimo di Legilimanzia. Tu non hai fatto proprio niente. E comunque, Uchiha ha bisogno di te più di chiunque altro adesso”.

Kyuubi si avvicinò al ninja, premendo gli artigli contro le spalle del ragazzo.

Naruto indietreggiò di alcuni passi, per poi guardare il demone negli occhi.

“Perchè mi stai aiutando Kyuubi?”, lo sfidò. Il demone ghignò.

Ho le mie ragioni”, rise, rilasciando Naruto dalla sua presa.

“Grazie”, sorrise Naruto.

Si stava preparando per andarsene, quando Kyuubi proferì altre parole.

In più Uchiha è davvero bravo a baciare, non posso permettere che muoia di già”, disse sghignazzando e facendo l'occhiolino al biondo, il quale lo guardò shockato, con la mandibola spalancata dalla sorpresa.

Dovresti davvero provarlo qualche volta”, aggiunse il demone, leccandosi sensualmente le labbra.

 

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Gli occhi di Naruto ci misero un po' per mettere a fuoco ciò che gli stava attorno. Appena lo fecero, vide se stesso sdraiato su pavimento e accanto a sé, sentì il respiro di qualcuno. Girò quindi la sua testa lentamente verso la persona.

“Sa....Sasuke..”, gracchiò, prima di sedersi e posizionare il suo partner sul suo petto. “Sasuke svegliati”, lo pregò, togliendo la frangia dell'amico dal volto.

Il biondo esalò un sospiro di sollievo quando il corvino iniziò ad agitarsi tra le sue braccia.

Si inclinò vicino al suo orecchio, sussurrando all'interno, ancora una volta, il suo nome.

“Sasuke”. Questa volta il ninja ottenne la risposta tanto agognata. Infatti, il corvino aprì gli occhi, focalizzandoli su Naruto.

La prima cosa che Sasuke sentì fu il dolore bruciante provenire dalla testa e dal fianco. La seconda fu qualcosa di bagnato cadergli sulla faccia. 'Lacrime' si disse, 'ma di chi'.

La terza e ultima cosa che il suo cervello registrò, fu che qualcuno si trovava inchinato sopra di lui. Era così vicino che poteva sentirne il respiro su tutto il suo volto.

'Naruto', realizò infine. 'La lacrime di Naruto'.

Notò poi, che tutto intorno a loro c'era una folla. Ma non una piccola e insignificante folla, no. Era composta da più o meno centinaia di studenti. Ma i pensieri di Sasuke erano altrove, in quel momento.

Infatti alzò una mano, posizionandola sulla guancia bagnata del biondo.

“I tuoi occhi sono tornati azzurri”, disse sorridendo.

“Sasuke”, pronunciò incredulo il biondo.

“Non te l'ho mai detto? È per questo che stai piangendo?”, continuò il corvino.

“Shhh, non parlare Sasuke”, lo zittì Naruto dolcemente. La sua voce era stranamente calma.

“È colpa mia perchè non te l'ho mai detto”, disse ancora Sasuke, portando il pollice della sua mano ad asciugare le lacrime dell'amico.

“Dirmi che cosa?”, chiese confuso il biondo.

'È così bello', pensò il corvino, lasciando scorrere le sue dita sul volto di Naruto.

“Ti amo, Naruto”, disse il più chiaramente possibile. Poi sorrise, un sorriso sincero, quando vide gli occhi di Naruto aprirsi dalla sorpresa. Senza preoccuparsene, il biondo ricominciò a piangere interrottamente.

“Mi dispiace di averci messo così tanto”, continuò Sasuke.

Gradualmente i suoi occhi cominciarono a farsi pesanti e lentamente iniziò a chiudere gli occhi. Un sentimento di sollievo e di pace lo attraversò.

'Gliel'ho finalmente detto', pensò. Questo fu il suo ultimo pensiero, prima che il sonno lo prese definitivamente.

 

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Il Ministero era silenzioso. Niente si muoveva. Era quel silenzio che ti pesava sulle spalle, senza andarsene. Ti rendeva stanco. Una persona che entrava lì dentro non avrebbe mai detto che ci fosse stata una battaglia, almeno non fino a quando avesse visto le rovine.

“Perchè è così calmo?”, sussurrò Harry.

“Lui sta aspettando”, replicò Sasori senza emozione. Harry lanciò ai tre ninja uno sguardo interrogativo.

Sia Deidara che Sasori erano appoggiati al muro, seduti, senza potersi muovere, grazie al piano di Hidan. Il rosso stringeva la mano del biondo, mentre quest'ultimo poggiava la testa sulla spalla del fidanzato, modellando, con la mano libera, un uccellino d'argilla.

'Si sente vulnerabile', pensò Hidan guardandolo.

“Beh, sta perdendo il suo tempo. I suoi aiutanti saranno tutti morti o inutili ora come ora”, disse Deidara.

Quando disse 'inutili', indicò con un cenno della mano lui e i suoi colleghi.

“Voi non siete inutili”, disse Harry. Fu piacevolmente sorpreso di vedere un piccolo sorriso sulle labbra del biondo.

“Per lui lo siamo, ora”, disse calmamente Deidara. Hidan ghignò per poi avvicinare il suo volto a quello del biondo, portandolo solo a pochi centimetri dal suo.

“Pensaci Dei-cah...”. Il biondo trasalì all'orribile soprannome. “Non hai mai fallito a qualunque missione che ti era stata data”. Il ghignò sul volto dell'albino si trasformò in shock quando sentì la sua faccia venir spinta all'indietro.

“Un po' troppo vicino per i miei gusti, Hidan”, ringhiò Sasori, in tono minaccioso.

Dopo pochi istanti, Hidan tornò sfrontato come sempre.

“La gelosia è una brutta bestia testa rossa”, lo derise.

“Come se mi sentissi minacciato da uno come te”.

“Rimarresti sorpreso”, continuò a provocarlo Hidan.

“Beh, almeno noi non abbiamo mai fallito le nostre missioni, come invece hai fatto tu. Quante erano?”, replicò piccato il rosso.

“Sei sicuro di aver superato la gelosia, testa rossa?”.

Harry sospirò allo scenario. Tutto ciò di cui parlavano questi tre, finiva sempre intorno al sesso e all'amore.....beh, questo era ovviamente normale per dei comuni mortali, ma loro era ninja, per dio! Come potevano parlare di queste sciocchezze in una simile situazione?

Il mago aprì la bocca per dire qualcosa, ma si fermò quando vide i tre irrigidirsi.

Un ghignò attraversò la bocca di Hidan.

“Eccolo”, constatò. Quando Harry si voltò, sentì qualcosa dentro di lui frantumarsi.

Davanti a lui stava Voldemort.

“Sciocchi traditori”, sibilò l'uomo, iniziando ad avvicinarsi, afferrando la bacchetta.

Il ghignò rimase sul volto di Hidan, nonostante la situazione.

“Beh, grazie”, disse.

 

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Naruto si accorse delle persone attorno a lui e Sasuke solo quando qualcuno lo alzò e lo portò fuori dalla folla. A farlo era stata Madame Pomfrey, che stava armeggiando freneticamente, cercando di curare Sasuke.

“Puoi aiutarlo?”, chiese disperato Naruto. Sentì una morsa allo stomaco quando l'infermiera gli lanciò uno sguardo serio. Poi, improvvisamente, la sua espressione si rilassò in un dolce sorriso.

“Puoi scommetterci che posso”, disse la donna, tirando fuori la sua bacchetta.

Dopo aver mormorato parole incomprensibili, un flash di luce uscì dalla stecchetta di legno. Magicamente la ferita di Sasuke si richiuse, e di lei non rimase altro che una misera cicatrice.

“L'attacco ha mancato gli organi vitali”, mormorò la donna, prima di guardare Naruto. “È stato davvero fotunato”, concluse.

Naruto sorrise lievemente. “Già....e così sono stato anche io”.

 

 

Gli occhi di Sasuke si aprirono lentamente. Il ragazzo si era svegliato, disturbato da un vociare generale. Si guardò intorno, notando di essere ancora nella stessa stanza del combattimento e ancor nella stessa comoda posizione di prima: sul petto di Naruto. Alzò lo sguardo per incontrare il volto del biondo.

“Non potevi spostarmi eh, dobe?”, chiese divertito. Si sorprese quando il suo insulto ricevette in risposta solo un sorriso.

“Almeno sei sano abbastanza da insultarmi”, replicò il biondo allegramente.

“Tch”. Sasuke decise di muoversi un po', e fu sorpreso di non provare dolore di nessun tipo nel farlo. Guardò in basso dove, teoricamente, si sarebbe dovuta trovare la ferita, e, incredulo, incontrò soltanto una cicatrice.

'La magia è davvero tutta un'altra cosa', pensò felice.

Il corvino guardò ancora il partner, vedendo che qualcosa non andava.

“Cosa c'è Naruto?”, chiese

“Ti ricordi?”, chiese il biondo cautamente, mentre le sue guance si imporporavano lievemente.

Sasuke sbattè le palpebre in confusione.

“Ricordare cosa?”, chiese. Naruto lo guardò oltraggiato.

“Quello che mi hai detto! Cavolo Sasuke non posso credere che te ne sei dimenticato!”, gli urlò contro. Ma non c'era rabbia nella sua voce, solo tristezza e delusione.

“Fa niente, non importa”, concluse Naruto, alzandosi e girandosi per andarsene.

Il biondo aveva fatto appena un passo, quando il corvino parlò.

“Ti amo”, disse chiaramente Sasuke. Naruto si fermò, girandosi.

“Cosa?”, sussurrò.

Sasuke sia alzò e raggiunse il biondo, prendendogli la mano. “Mi dispiace averci messo così tanto per dirtelo”, concluse il corvino, sorridendo al biondo.

Naruto aveva uno sguardo shockato e incredulo.

“Tu...ti sei ricordato”, bisbigliò, guardando il partner negli occhi.

Sasuke fece spallucce.

“Credo di si”, rispose.

Ora, una situazione del genere normalmente avrebbe richiesto maggiori spiegazioni, Sasuke probabilmente avrebbe deciso di dire qualcosa in più, se non fosse stato per la reazione del biondo.

Prima che il corvino potesse aggiungere qualsiasi cosa, Naruto gli saltò addosso, unendo le loro bocche in un bacio.

Sasuke, preso alla sprovvista, cercò di reggere il biondo, fallendo miseramente e facendo cadere entrambi sul pavimento. Le loro labbra continuavano a essere unite. Quando Naruto si staccò per riprendere aria, Sasuke approfittò per invertire le posizioni, trovandosi sopra a Naruto.

Riprese il bacio, questa volta unendo anche le loro lingue.

Ormai i due ragazzi erano completamente presi dalla situazione e quindi non badarono affatto al sottile vociare che si era creato attorno a loro.

Dopo pochi minuti i due si divisero, cercando aria. Naruto respirava affannosamente a pochi centimetri dal suo volto con un sorriso sulle labbra rosse.

“Aveva ragione*”, mormorò. Sasuke lo guardò confuso.

“Cosa”, chiese. Il biondo scosse la testa, baciando ancora una volta il corvino.

“Ti amo anche io teme”.

Entrambi i ragazzi gelarono, quando finalmente realizzarono quelle non troppo irrilevanti voci intorno a loro. 'Non troppo irrilevanti', perchè quelle voci appartenevano più o meno a tutti gli studenti di Hogwarts.

E 'più o meno tutti gli studenti di Hogwarts', avevano appena assistito all'intero spettacolo.

Fischi e urli di incoraggiamento e di felicità si alzarono immediatamente nell'aria, facendo arrossire vistosamente sia Naruto che Sasuke.

Dean e Seamus riuscirono a scavalcare tutti e arrivare di fronte ai due fidanzati, ghignando nella loro direzione.

“Siete dei pervertiti”, dissero ai due amanti, ridendo.

Naruto si alzò furioso, dirigendosi verso i due maghi.

“E quindi? Se c'è qualcuno di veramente pervertito qui, siete voi che avete guardato tutta la scena!”, urlò.

“Hey, hey, siamo felici per te amico!”, si difesero i due. “E poi era anche ora”, conclusero ridendo.

Questa affermazione fece arrossire ancora di più i due malcapitati. Sasuke fu il primo a riprendersi dall'imbarazzo, avvicinandosi al biondo, prendendogli il braccio.

“Dobe faremmo meglio ad andarcene”, mormorò. Naruto annuì. Appena si furono voltati per andarsene, Seamus parlò ancora.

“Aspettate....cosa facciamo con Voi-Sapete-Chi?”. Improvvisamente tutti si zittirono. I due ninja sospirarono. Non era un segreto quello che stava succedendo oramai.

Dopo qualche minuto, però, Naruto sorrise, facendo il segno della vittoria con le dita.

“Andiamo a distruggerlo, ovviamente”.

 

 

 

 

 

 

NOTE AUTRICE.

Scommetto che oramai non ci speravate più, ma invece, eccovi il bacio hahah! So che non è dei migliori, anche perchè io faccio pena a descrivere momenti del genere e dal testo originale non capivo un granchè, quindi mi scuso!

 

*'stanza' nella quale Naruto incontra di solito la Volpe, credo abbiate capito quale.

*Ovviamente si riferisce a quello che gli aveva detto il Kyuubi, ovvero che il nostro amato Sasuke bacia da dio (?) hahhaa.

 

Annuncio che mancano solo 2 capitoli alla fine di questa storia, e che quindi Venerdì finirò di aggiornare!

Spero che il capitolo vi piaccia, come sempre grazie a chi leggerà.

Un bacione.

Ryu_

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Capitolo 30
*** Capitolo 30 ***


“GAH!”.

L'esclamazione fece eco attraverso la stanza del Dipartimento dei Misteri, prima che il rumore di una roccia che si frantuma lo sovrastasse. Deidara giurò di aver visto alcuni dei suoi amati capelli biondi cadere fluttuando a terra, mentre il muro dietro di lui cadeva a pezzi. I lineamenti del suo volto si trasformarono velocemente in uno sguardo minaccioso e se non fosse stato per le sue gambe rotte, sarebbe corso senza problemi a strozzare il suo compagno, artefice del colpo.

“Scusa, colpa mia Dei”, rise Hidan, grattandosi il retro della testa.

“COLPA TUA?! Che cazzo ne è della tua mira impeccabile?!”, gli urlò dietro il biondo, ancora arrabbiato. Hidan, infatti, non aveva ancora azzeccato un colpo e non andava assolutamente bene, visto quanto fosse importante, per l'albino, raggiungere il sangue di Voldemort, per poter vincere la battaglia.

“Non è colpa della mia mira! È che questo uomo ha una specie di scudo!”, ribattè furioso Hidan, afferrando ancora più saldamente la sua falce.

Harry sospirò sconsolato, vedendo ciò che stavano facendo. Come avevano fatto, questi tre, a sopravvivere un anno intero ad Hogwarts, senza conoscere qualcosa di magia?

Ringhiò in frustrazione quando Voldemort respinse un altro attacco con un incantesimo.

Senza pensare ai ninja, o a se stesso, il mago si spostò in mezzo a Hidan e l'uomo-serpente.

“Perchè non ci uccidi?”, lo sfidò.

Voldemort, infatti, aveva avuto moltissime occasioni in cui avrebbe potuto uccidere il ninja, ma non aveva approfittato di nessuna di esse.

Il Signore Oscuro non rispose, non si mosse. Solo gli angoli della sua bocca si alzarono leggermente, per creare un ghigno malefico.

L'uno dovrà morire per mano dell'altro, perchè nessuno dei due può vivere se l'altro sopravvive”.

Fu ciò, quello che il mago oscuro gracchiò tra i denti. “Tu sei vivo Harry Potter, perchè c'è di più”, sibilò l'uomo. Poi ci fu solo silenzio. Harry se ne stava semplicemente in piedi, davanti al nemico, guardandolo intensamente. C'era di più. Ma cosa poteva essere?

Il ragazzo era così perso a pensare, che non notò che Voldemort aveva afferrato la sua bacchetta, puntandola contro il mago, iniziando poi a sussurrare terribili maledizioni.

“Katsu”, disse Deidara. Le sue parole si sentirono chiaramente nel silenzio della stanza.

Dietro a Voldemort iniziarono a crearsi una serie di esplosioni, che man mano, ovviamente, si facevano più vicine al mago nemico.

Hidan e Harry rimasero per un momento disorientati dall'inaspettata sorpresa, ma furono presto riportati alla realtà da una voce.

“Hidan, Harry, ORA!”, urlò Sasori, sovrastando il rumore degli scoppi. I due ragazzi non persero tempo. Harry strinse la sua presa sulla bacchetta e attaccò allo stesso tempo dell'albino.

“EXPELLIARMUS”, urlò con tutto il fiato che aveva in gola Harry. Anche se non poteva vedere attraverso tutto il fumo che si era creato nella stanza, il mago riuscì a capire, dall'urlo trionfante che riecheggiò tra le pareti, che il colpo di Hidan era andato a segno.

 

Furono tre le cose che la mente di Harry registrò, una volta che il fumo si dissolse.

La prima: Hidan aveva a malapena preso Voldemorto, e quest'ultimo aveva una ferita di poco conto. La seconda cosa fu il drastico cambiamento nell'aspetto del ninja: la pelle lattea, infatti, era stata rimpiazzata dal colore nero, e su tutto il corpo dell'albino era chiaro il disegno di uno scheletro. Un ghigno si fece largo sul volto del ninja, facendo rabbrividire Harry dalla paura.

Si, Sasuke aveva ragione: avrebbe dovuto accorgersi prima del sadismo di Hidan.

In qualunque caso, oltre a questi due particolari, il terzo cambiamento ebbe una reazione ancora migliore. Infatti, nella stanza, c'erano due nuove presenze. Ormai il fumo delle bombe era scomparso del tutto, così il mago riuscì a vedere chiaramente i due individui: uno biondo dagli occhi color del cielo, che lo scrutavano, e l'altro dai capelli e dagli occhi scuri come la pece.

Si, erano decisamente loro.

“Ciao Harry, scusa per l'attesa”, ghignò Naruto. Harry esalò un sospiro di sollievo, sorridendo allegro all'amico.

“Tu....”, iniziò il moro, ma fu subito tagliato da un urlo drammatico, proveniente dagli altri ninja.

“Direi che avete preso abbastanza tempo per le entrate di scena e la 'reunions', un”, urlò Deidara dal muro su cui era appoggiato.

Gli occhi di Naruto slittarono proprio sulla figura del ragazzo e di Sasori..........oh beh, avrebbe chiesto spiegazioni più tardi.

Naruto guardò il suo partner donandogli uno sguardo rassicurante, prima che entrambi iniziassero a incamminarsi verso Voldemort. Ma c'era qualcosa nell'uomo che era diverso. I due stavano per colpire, quando un assordante strillo li investì. Proveniva da dietro di loro. I due Anbu si voltarono preoccupati, vedendo la fonte dell'urlo, ovvero Harry, sdraiato a terra. Il mago si stringeva la gola con le mani e intanto piangeva disperato.

Sasuke a Naruto si girarono ancora una volta verso il Signore Oscuro per assicurarsi che non facesse alcuna mossa, ma l'uomo si era semplicemente fermato.

Hidan fu accanto a Harry in pochi secondi, cercando di aiutarlo.

“Harry...Harry che succede?”, urlò preoccupato.
“Qual è il problema?”, urlò ulteriormente Deidara, curioso di sapere cosa stava succedendo.

“Non lo so. Sta continuando a respirare, non c'è nulla che non vada nella sua gola, ma continua a tenersela”, disse Hidan.

Appena finì di dire ciò, le mani di Harry si afflosciarono, mollando la presa al collo e cadendo ai lati della testa. Tutti lo guardarono confusi. Sasori, però fu il primo ad accorgersi di quello che stava succedendo.

“Hidan stai indietro!”, urlò il rosso.

“Cosa? Perchè?”, chiese questo, ma fu l'unica cosa che riuscì a dire, perchè Harry afferrò velocemente la sua bacchetta urlando un incantesimo.

“Avada Kedavra!”

Hidan non poteva morire, ovviamente, ma poteva comunque ferirsi. Infatti, il suo corpo, incassato il colpo, volò diversi metri più in là, schiantandosi contro il muro di una parete.

Fu a questo punto che tutti capirono cosa stava succedendo: gli occhi di Harry assomigliavano a quelli di un serpente, erano freddi e cattivi. Non c'era più traccia del ragazzo, dentro a quel corpo. Voldemort si era impossessato di tutto.

“Uccidetemi ora, mezzosangue”, li sfidò Harry, puntando contro di loro la sua bacchetta.

“Non ancora il controllo della mente, un!”, mormorò sottovoce Deidara.

Ancora prima di poter reagire, il Signore Oscuro, nelle vesti di Harry Potter, si avviciniò furtivamente ai due ninja contro al muro.

“Ucciderò voi due traditori per primi”, disse, per poi stringere la bacchetta tra le dita, pronto a lanciare la maledizione.

Sasori fu il primo a reagire, portando Deidara ancora più vicino a sé, cercando di proteggerlo.

“Avada Kedavra!”, urlò Voldemort.

“Protego!”.

La famigliare voce arrivò appena in tempo, proteggendo le due vittime. I due ninja si voltarono, vedendo Luna sulla porta, dalla quale aveva lanciato la protezione.

“Ottimo tempismo, Luna-chan”, sospirò sollevato Deidara.

La ragazza sorrise di rimando, per poi posizionare il suo sguardo su Harry.

“Non puoi stare lì, devi andartene”, disse, avanzando di qualche passo.

“E come faresti a farmi 'uscire'?”, la sfidò il nemico minacciosamente.

Un piccolo sorriso sadico si formò sul volto della ragazza, quando ella, con un cenno del capo, indicò qualcosa dietro al mago. “Perchè hai dimenticato che per controllare la mente di qualcun altro il tuo corpo deve essere vivo. Per uccidere la connessione, tu...”.

Gli occhi da serpe di Harry si aprirono in shock, quando vide quello che la ragazza aveva accennato. Le sue ginocchia cedettero e tutto quello che sentì fu un dolore lancinante allo stomaco.

Il corpo di Voldemort, che era rimasto a terra indifeso durante il possedimento, ora si trovava appeso tra Naruto e Sasuke, il quale stava calmamente rimettendo nel fodero la sua katana.

“Uccidi la fonte”, concluse malefico Naruto.

Improvvisamente centinaia di persone entrarono nella stanza, offrendo aiuto alle vittime.

Uno di loro urlò qualcosa che attraversò le orecchie di Harry, e sembrò quasi un suono dolce.

“È morto! Voi-sapete-chi è morto!!”.

Harry sorrise stancamente, prima di lasciarsi andare al sonno.....la battaglia era finalmente finita.

 

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Passarono più o meno tre settimane, prima del risveglio di Harry. La prima cosa che vide quando fu sveglio furono le lenzuola bianche e le tende del medesimo colore: era in infermeria. Dopodichè sentì dei brevi sospiri provenire dal suo fianco.

“Oh Harry, finalmente sei sveglio!”, esclamò Hermione, abbracciandolo. Ron fece lo stesso, donandogli anche un piccolo sorriso.

“Per quanto tempo sono stato qui?”, chiese il moro, afferrando e indossando i suoi occhiali.

“Più o meno tre settimane. Tu, amico mio, sei un eroe”, rispose alla domanda Naruto, con un largo ghigno sul volto. Visto lo sguardo confuso del mago, il biondo gli lanciò una copia della Gazzetta del Profeta, in cui, in prima pagina, stava Harry sorridente.

“Vorrei che la smettessero di fare questo”, disse stancamente guardando il giornale.

I presenti risero allegri, poi Harry tornò serio.

“Dov'è Sasuke?”, chiese con voce preoccupata. Era raro vedere i due ninja separati.

Naruto sorrise, tirando la tenda che divideva il letto accanto a quello di Harry. Il corvino era proprio lì, sdraiato su quel letto.

“Si è addormentato nel momento in cui siamo arrivati noi a farti visita”, sospirò Naruto.

Harry annuì comprensivo, per poi continuare. “E Akatsuki?”.

“Non hai bisogno di preoccuparti, stanno bene”, lo rassicurò Hermione.

“Beh, dopo alcuni giorni a letto, ovviamente”, aggiunse Ron divertito.

“Li vedremo a cena”, continuò il biondo, posando una mano sulla spalla dell'amico.

Fu allora che la porta dell'infermeria si aprì, lasciando entrare tre figure fin troppo conosciute.

“Non c'è bisogno di aspettare così a lungo, Harry, siamo qui”, ghignò Hidan.

“Mi hai chiamato Harry”, sorrise allegro il mago. Hidan lo guardò confuso.

“E quindi? Non ti ho mai chiamato in un altro modo”, disse pensieroso.

Pochi minuti dopo, si sentirono altri piccoli passi entrare nella stanza: erano di Luna.

La ragazza entrò nell'infermeria con sguardo sognante e allegro. Vedendo ciò, Harry si sentì sollevato. Quello sguardo perso lo faceva sempre sentire in pace e beato.

Luna ce l'aveva fatta. Ce l'avevano fatta tutti quanti.

Appena la ragazza fu vicina al letto del mago, questo iniziò a parlare.

“Tu sapevi che sarebbe andato tutto bene alla fine, vero?”, le chiese. Tutti guardarono la bionda curiosi.

“Si, lo sapevo”, disse lei. “Ma il futuro può cambiare e, come tu sai, niente è mai sicuro”, continuò, sedendosi su una sedia accanto al letto. “E c'è di più, perchè tu sei vivo, Harry, ce l'hai fatta”, concluse sognante.

Deidara e Sasori osservarono attentamente i due ragazzi: c'era un significato nascosto nelle parole di Luna...un sentimento, forse. I due ninja si sorrisero allegri, capendo immediatamente quello di cui si trattava.

 

 

NOTE AUTRICE.

Ciao a tutti!

Okay, eccovi il capitolo! Spero vi piaccia!

Sono un po' di fretta perchè devo andare a studiare Platone, quindi perdonatemi se non aggiungo altro!

Grazie a chi leggerà, un bacione.

Ryu_

 

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Capitolo 31
*** Capitolo 31 ***


Era finalmente arrivata la fine del trimestre, e con sé aveva portato la premiazione della casa vincitrice dell'anno, che, dall'aria allegra che si respirava, non era stata di certo Serpeverde.

Tutti erano riuniti attorno ai tavoli della Sala Grande e parlavano tra loro serenamente, condividendo l'ultima cena di gruppo.

Harry, Ron e Hermione erano seduti sul fondo del tavolo dei Grifondoro, ed erano circondati da curiosi compagni, che, oramai sapevano benissimo ciò che era successo settimane fa.

Harry sembrava soffrire particolarmente per tutte quelle attenzioni, che solitamente odiava, mentre Ron sembrava compiaciuto e fiero, anche se lui, durante la battaglia, era rimasto inconscio per la maggioranza del tempo.

Il moro osservava l'amico alzarsi dal posto e raccontare la sua parte di storia, orgoglioso di se stesso.

“...in realtà non dovreste ringraziare nessuno di noi. Se c'è veramente qualcuno con cui dovreste parlare quello è.....”, le parole di Ron si affievolirono appena il portone della sala si aprì, lasciando entrare i ninja, i quali sorridevano trionfanti.

Senza esitazione i cinque ragazzi si diressero verso il trio, sedendosi accanto ai tre maghi.

“Parlando del diavolo...”, ghignò Harry, guardandoli.

“Hey”, risposero in coro mentre si sedevano, iniziando poi a servirsi.

Naruto alzò lo sguardo sorridendo felicemente alla vista del colore della casa vincitrice.

“Quindi Corvonero ha vinto, eh?”, mormorò, appoggiandosi a Sasuke, il quale circondò la vita dal biondo con un braccio.

“Non è difficile scoprire chi ha fatto fare i punti dell'ultimo minuto”, replicò Deidara, guardando Luna, la quale sorrideva timidamente seduta al tavolo della sua casa.

“E se li merita tutti quanti”, continuò Hidan, battendo fiero il pugno sul tavolo. Tutti annuirono.

“Hai ragione”, rise Ron. “Senza di lei i due ragazzi qua davanti”, disse puntando Deidara e Sasori, “si starebbero ancora prendendo a pugni nella stanza del Dipartimento”, concluse.

Tutti stettero in silenzio. Sul volto dei due ninja citati si formò un ghigno derisorio.

“E tu saresti ancora sul pavimento freddo della sala”, constatò Sasori minacciosamente.

Ron arrossì vistosamente, distogliendo lo sguardo dal ninja.

“Noi non abbiamo fatto un granchè alla fine, non è vero?”, sospirò Harry.

“Di che stai parlando Harry? Hai combattuto duramente per tutti quanti”, controbattè Hermione.

“Ma avrei dovuto uccidere io Voldemort. Era il mio nemico”, insistette il moro, abbassando lo sguardo per la vergogna.

Naruto e Sasuke si scambiarono un'occhiata, per poi sospirare sconsolati.

“Ma avresti potuto davvero farlo?”, chiese gentilmente Naruto.

Harry alzò di scatto la testa e i suoi occhi color smeraldo, incontrarono quelli azzurri del biondo.

“Non penso”, rispose per lui il ninja, zittendo Harry.

“Non preoccuparti, è il nostro lavoro uccidere, anche se questo omicidio non è andato esattamente come i piani”, disse Sasori, quasi sorridendo.

“Come pensate di spiegarlo a Pain?”, chiese Sasuke, cambiando argomento.

“Chi è Pain?”, chiese curiosa Hermione.

Deidara e Hidan si guardarono, poi l'albino si grattò la nuca, rispondendo.

“Il nostro capo”, rispose.

“Possiamo preoccuparci dopo di Pain, dobbiamo prima spiegarlo a Kakuzo, un”, constatò Deidara. Sasori annuì. In fondo uccidere il cliente significava niente pagamento.

“Kakuzo viene qui?”, chiese Harry. Il mago aveva sentito quel nome in qualche altra occasione.

Gli bastò guardare l'espressione sul volto di Hidan per capire la risposta.

“Chi altro ci porterebbe a casa altrimenti?”, replicò Deidara.

Un silenzio pesante seguì l'affermazione; nonostante l'anno divertente passato lontano dai compagni, il biondo sapeva che Hidan stava ancora male per la situazione, e che cercava di evitare qualsiasi contatto con l'ex.

Sasuke fu il primo a rompere il silenzio.

“Penso che potrebbe essere qui prima di quanto voi pensiate”. Tutte le teste dei presenti si alzarono, girandosi verso l'entrata della sala.

Naruto e Sasuke risero.

“Non intendeva adesso, abbiamo semplicemente visto una carrozza mentre tornavamo qui”, spiegò il biondo. “Quindi credo sia di fuori”. Sasori e Deidara si voltarono verso Hidan.

L'albino non era il tipo da mostrare le emozioni, come avrebbe detto lui erano solo “segni di debolezza”. Quindi il ragazzo sembrava totalmente calmo e impassibile al commento.

Poi, improvvisamente, iniziò a ingozzarsi di cibo, peggio di Ron.

Deidara sospirò, sollevando la mano e picchiando forte la schiena del ragazzo.

“OOWW! Ma che cazzo fai Deidara?!”, urlò Hidan, attraverso la bocca piena di cibo.

Deidara lo guardò freddamente.

“Vai, un”, gli disse, indicando col pollice la porta.

“Ma col cazzo”, rispose stizzito.

“VAI HO DETTO!”, ripetè il biondo, perdendo la pazienza. L'albino quindi si alzò di malavoglia, non volendo mettersi nei guai con Deidara, e iniziò a camminare lentamente verso l'uscita.

I restanti guardarono l'amico andarsene, per poi tornare alla loro cena.

 

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Quella notte fu sicuramente la più divertente che Harry avesse mai avuto da anni. Fu il primo momento in cui si sentì veramente inglobato in quello strano mondo, in cui ormai facevano parte anche i cinque ninja. Si sentì, quindi, un po' tradito quando la mattina si svegliò, trovando i letti dei compagni vuoti, capendo immediatamente che se n'erano già andati.

Decise comunque di alzarsi dal letto e prepararsi, per poi scendere per la colazione.

Appena passò a fianco al dormitorio dei Serpeverde pensò che sicuramente pure gli akatsuki se n'erano andati.

“Harry”, si sentì chiamare il ragazzo da una voce famigliare.

Il mago si voltò, incontrando Luna. Tra le braccia reggeva un sacco di libri e una scarpa.

Harry le sorrise.

“Buongiorno”, la salutò.

“Se ne sono andati, vero?”, chiese.

“Mi informerai di queste cose prima o poi?”, le chiese disperato il mago.

Quando poi vide che non rispondeva, decise di dire un'altra cosa. “Beh, pensavo che almeno lasciassero un biglietto di saluti. Voglio dire, probabilmente non ci vedremo mai più...”, sussurrò più a se stesso che alla ragazza.

“Magari non sono bravi negli addii”, suggerì la bionda serenamente. “Magari manterranno un contatto con te”, continuò. “O magari non sarà così”, concluse.

Harry la guardò confuso e triste allo stesso momento, poi Luna si avvicinò, mettendo una mano nella tasca della felpa del ragazzo, estraendone un piccolo pezzo di carta.

Harry la afferrò curioso: era una sua foto, scattata a qualche metro dalla capanna di Hagrid. Accanto a sé stavano Naruto e Deidara, con un largo ghignò sui loro visi.

Naruto mostrava il segno della vittoria con le dita, mentre Deidara aveva la mano alzata, dove la bocca teneva la lingua fuori.

Sauske era a fianco a Naruto, tenendo un braccio attorno alle sue spalle. Sasori era ovviamente dietro a Deidara, con espressione seria in volto.

Hidan, Ron ed Hermione erano seduti su un gradino della capanna, mentre guardavano in camera allegri.

Harry non potè fare altro che ridere nel vederla, e così fece Luna. “Girala”, gli disse.

Harry lo fece, trovando, dall'altro lato, una piccola nota.

“Abbiamo guardato nello specchio dei Desideri e...indovina cosa abbiamo visto? P.S: non mostrare questa foto a nessuno, altrimenti potremmo perdere il lavoro (oltre che la dignità)”.

Questo era quello che citava l'appunto, e fece sorridere Harry.

“Andrei a nasconderla ora, se fossi in te”, disse divertita la ragazza, prima di incamminarsi altrove.

“Per quanto riguarda me, devo ancora trovare una scarpa”, gli urlò, già lontana.

Harry lanciò un ultimo sguardo alla foto, prima di rimetterla nella tasca e continuare a camminare.

Dopo tre passi si fermò, girandosi.

“Luna”, chiamò. La ragazza si fermò e si girò. “Grazie”, continuò il mago, correndo da lei e lasciandole un piccolo bacio sulla guancia.

Successivamente si voltò, correndo via.

Harry si perse alcune cose, scappando immediatamente.

Non vide la mano della ragazza poggiarsi sulla guancia baciata, e nemmeno i suoi occhi color zaffiro aperti in shock. Ma cosa più importante: Harry non vide il leggero rossore che aveva imporporato le guance di Luna.

 

Harry si fermò appena svoltato l'angolo del corridoio, e sorrise.

Non c'era nessun motivo per essere triste, dopotutto i ninja non se ne sarebbero mai andati veramente, per lui.

 

The Anbu Pair, la fine.

 

 

 

 

 

NOTE AUTRICE

 

FINEE!

Eccoci giunti all'ultimo capitolo!

Io non so che dire sinceramente, se non GRAZIE a tutti quelli che hanno letto e apprezzato la storia.

Un grazie ancora più grande va però a Marvel, che ha recensito ogni capitolo: grazie per il supporto e per la 'compagnia'!

Spero che questa storia vi sia piaciuta, tanto quanto è piaciuta a me, e che si stata brava abbastanza da farvi capire tutto quanto.

Io ho l'intenzione di 'scrivere' altro, anche se poi tradurrei storie, visto quanto faccio pena nel tirare su una trama hahah!

Quindi, ripeto, se avete richieste sono ben accette!

 

Io me ne andre, ringraziandovi di cuore un'altra volta.

Un bacione.

Ryu_  

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