L'amore è l'unica risposta.... di Mapi (/viewuser.php?uid=69046)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione ***
Capitolo 2: *** Isola Esme. ***
Capitolo 3: *** 3.Si ricomincia ***
Capitolo 4: *** Pomeriggio a casa Cullen ***
Capitolo 5: *** Giorni... ***
Capitolo 6: *** Visioni ***
Capitolo 7: *** Pensieri e sogni... ***
Capitolo 8: *** Incontri ***
Capitolo 9: *** Messaggio... ***
Capitolo 10: *** Partenza... ***
Capitolo 11: *** ...e arrivi..... ***
Capitolo 12: *** L'ora della verità! ***
Capitolo 13: *** di nuovo una famiglia... ***
Capitolo 14: *** piccola conclusione...L'amore è l'unica risposta ***
Capitolo 1 *** Introduzione ***
Era un pomeriggio sereno a Fork, da tempo non si vedeva un sole
così caldo.
Un sole che risplendeva in alto nel cielo, che colorava con i suoi
raggi ogni cosa sul quale questi si posavano. Tutto risplendeva e io
non potevo fare a meno di ammirare la sua bellezza sotto quei caldi
raggi. Non potevo fare a meno di restare abbagliata dal mio sole
personale, il mio universo, il mio nord, il mio sud, la mia stella
polare, l’amore della mia esistenza, il padre di mia figlia,
Mio marito: il mio Edward. Anche lui mi guardava, con uno sguardo pieno
d’amore e di ammirazione, come se dovesse essere lui a dover
dire grazie. Ma ero io, ero io a dover ringraziare chi sa chi per
avermi regalato un uomo così. E una bimba così.
Bellissima e forte ma allo stesso tempo delicata, con i suoi lineamenti
perfetti, di mio marito e gli occhi profondi color cioccolato, i miei
occhi umani.
La nostra Reneesme.Nostra, si nostra. Erano passati due anni da quando
l’avevo messa al mondo, ma non sembrava affatto una bambina
di due anni, ma almeno una bimba di cinque.
Lei, tranquilla, giocava rincorrendo una farfalla e come questa danzava
in aria nella nostra radura, per poterla toccare.
Io ed Edward distogliemmo il nostro sguardo l’uno
d’all’altro, distratti dalle risate della nostra
piccola.
<< Quanto è bella ,Edward!
>>dissi non lasciandola con gli occhi.
<< si è bellissima!Sono stato molto fortunato
ad avere due donne così stupende. >>disse
<< E siete entrambe mie!
>>aggiunse.
Lo guardai sorridendo e mi beai del suo sguardo di nuovo su di me.
<< Sai cosa pensavo? >>continuai.
E lui < No, purtroppo ancora non mi permetti di ascoltarti
>>.
<< dai… .>>lo apostrofai.
<< continua >>mi suggerì ridendo.
<< Vorrei fare un viaggio, prima di iniziare la nostra
nuova esistenza! >>.
<< Dove vorresti andare, amore mio?
>>
<< Ecco, mi piacerebbe portare Reneesme
nell’isola D’ESME >>.
Edward si illuminò di più, come se fosse
possibile. Ma veramente sembrava iridescente, pieno di entusiasmo.
<< SI mi piacerebbe molto. La nostra piccola deve vedere
quel paradiso terrestre dove siamo stati veramente felici e dove, ma
questo lei non lo saprà mai, promettimelo,
l’abbiamo concepita! >>disse sussurrando
l’ultima parte del discorso per non lasciarle intuire niente.
Ma lei aveva sentito<< dove andiamo ? >>ci
interruppe.
Vedendo noi stupiti aggiunse<< Dove siete stati felici?
>>Per fortuna non aveva sentito tutto. Edward
aprì le braccia per farle segno di raggiungerlo ed
accoccolarsi con lui.
<< Andremo in un posto magico, vedrai Reneesme.
>>.
<< Ma vengono anche gli zii e i nonni ? >>
domandò lei.
<< Se vogliono si .>>rispose lui.
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Capitolo 2 *** Isola Esme. ***
2isola esme
Tornammo a casa Cullen per annunciare il nostro viaggio ed invitare la
nostra famiglia a passare due settimane sull’isola. Tutti
erano nel salone impegnati nelle loro attività. Alice ci
aspettava.
Senza lasciarci avanzare una nostra ufficiale proposta
disse<< Quando partiamo?Bella idea cognatina.
>>.
Tutti mi guardarono senza capire, visto che non avevamo pronunciato
parola. Io ed Edward ridemmo di gusto per il suo entusiasmo.
Presi la
parola e iniziai<< Vorremmo fare un viaggio!Ci piacerebbe
portare Reneesme sull’isola d’Esme
>>Nel dirlo guardai la mia bellissima e dolcissima
suocera come per chiederle il permesso, visto che lei ne era la
proprietaria. Ovviamente lei ricambiò il mio sguardo con
un’espressione materna e accondiscendente. Non credo avrebbe
detto mai di no a un nostro qualsiasi desiderio. Ci amava troppo.
Emmett, Jasper e Rosalie furono contagiati dall’entusiasmo di
Alice. E subito fecero un cenno positivo con la testa. Rosalie ed Alice
salirono nelle loro camere ed iniziarono convulsivamente la
preparazione delle valigie che sicuramente sarebbero state due a testa,
visto che per regola il cambio d’abito era obbligatorio
almeno due volte al giorno. Ovviamente fecero le valigie anche per i
loro compagni e quindi arrivammo a un totale di quattro valigie a
coppia.
<< Bella, poi vengo a casa tua e tranquilla aiuto
anche te >>Mi disse con un’aria furbetta alice.
Tranquilla, come sarei potuta restare tranquilla se quasi sicuramente
mi avrebbe obbligato a mettere in valigia le cose più
assurde. Comunque non mi sarei azzardata a contraddirla. Edward
accortosi della mia espressione si mise a ridere.
Alice che si era
accorta di tutto si rivolse al suo fratello preferito
dicendo<< Edward, aiuto anche a te non ti preoccupare
>>.
E lì il mio splendido marito si pietrificò. Ma
ero troppo divertita dalla sua faccia sconsolata per correre a
confortarlo. Ben gli stava, di sicuro non mi avrebbe più
presa in giro, o per lo meno non davanti ad Alice.
I preparativi per la partenza procedevano senza problemi. Avevamo
deciso di partire alla fine della settimana e quindi mancavano tre
giorni alla data prevista. Tutto era stato fatto, avevamo preparato le
valigie, prenotato i voli per Rio de Janeiro, e inoltre pregato un
conoscente di Edward di preparare l’yacht che ci avrebbe
portato sull’’isola. Carlaisle aveva chiesto un
periodo di ferie dall’ospedale e quindi era veramente tutto
pronto.
Reneesme saltando sul nostro letto la mattina di sabato ci
annunciò che era l’ora di vestirci, raggiungere il
resto della nostra famiglia e partire. E così facemmo.
Lì trovammo tutti pronti che ci aspettavano sulla scalinata
di casa, sicuramente avvertiti da Alice che aveva previsto il nostro
arrivo.
Emmett più contento di Reneesme, appena la vide la
fece saltare dalle braccia di Edward alle sue cominciando a descriverle
quanto sarebbe stato bello nuotare con lui che l’avrebbe
fatta andare sott’acqua quando io ed Edward saremmo stati
distratti. Partimmo.
Dopo ore di viaggio, e qualche sonnellino di Reneesme prima in braccio
a me e poi in braccio a zia Rose arrivammo all’yacht. Non
nascondo che lì il mio entusiasmo si palesò e se
fossi stata capace di arrossire lo avrei fatto. Mi ricordo, anche se un
po’sforzatamente, visto che la memoria umana non si conserva
bene come quella vampiresca, tutto quello passato su
quell’isola. Edward si girò verso di me e mi
fissò.
A quel punto sarei voluta saltargli addosso e
cominciare a baciarlo, ma non potevo, quindi gli permisi di leggermi
nella mente. << quanti ricordi amore mio. Ti amo tesoro e
ti amerò fino alla fine della mia esistenza
>>
Lui che guidava l’yacht mi fu in un attimo
accanto, mi baciò solo come lui sa fare e poi
ritornò al suo posto sussurrandomi un
verissimo<< anche io >>.
Reneesme ci
guardò, avvicinò la sua manina al mio viso e mi
proietto il replay di ciò che aveva visto aggiungendo anche
un mio bacio a lei. La guardai amabilmente e la baciai sulla fronte,
sulle guance: Sorrise contenta anche perché le feci un
leggero solletico nel viso con i miei capelli. Edward ci
guardò entrambe innamorato.
E poi eccola: isola Esme.
Era proprio come l’avevamo lasciata.
Le palme, il calore, la brezza marina, la sabbia fina e chiara. Anche
la casa era come l’avevamo lasciata. Tutto era uguale. Io ero
cambiata ero mamma e soprattutto una Vampira. Ci dividemmo le stanze,
sistemammo le valigie e quindi restava solo divertirci. Reneesme non
volle sentire ragioni, e neanche Emmett e quindi in un baleno furono
fuori a nuotare, come lo zio aveva promesso. Tutti infine andarono in
spiaggia ma io ed Edward subito capito le intenzioni l’un
del’altro decidemmo che la spiaggia poteva aspettare e visto
che la piccola sarebbe rimasta impegnata con gli zii ci buttammo nel
letto e cominciammo e finimmo quello che sarebbe dovuto iniziare e
finire sull’yatch.Com’era bello stare di nuovo
lì con Edward.
A un certo punto non potei fare a meno di
ridere e subito lui mi chiese il perché<<
Mancano solo le piume >>gli risposi<< e i
lividi >> aggiunse lui.
<< ancora con
questa storia!te l’ho pure mostrato quanto mi sentivo in
estasi quella mattina e cosa provai quella notte e ancora tu non mi
credi? > < Bella ti ho fatto male! >>.
<< il male lo vedi solo tu, io ero
strafelice e poi penso che tu abbia recuperato alla grande dopo!o no?
>>aggiunsi con uno sguardo malizioso.
<< si
questo è vero… >>attaccò
lui divertito.
Poi mi guardo strano e mi disse<< dobbiamo
andare, Reneesme ci reclama. >>Ci alzammo, e subito
raggiungemmo gli altri.
La straordinaria connessione fra le loro menti faceva si che lui la
sentisse anche a molta distanza. Appena arrivammo lei fece un gran
sorriso e corse ad abbracciarci. Era tutta piena di sabbia e girandoci
capimmo il perché. Insieme a Rose, Emmett ed Alice aveva
costruito un castello di sabbia. Che poteva essere benissimo una reggia
per la grandezza. Contenta ci fece avvicinare e vidi Esme tirar fuori
una macchina fotografica. Ci mettemmo in posa e scattammo la prima di
una lunga serie di foto. Una per ogni occasione nei giorni a seguire.
Reneesme e i delfini. Reneesme e le foche. Reneesme contenta di aver
sotterrato lo zio Jasper sotto la sabbia. In questo però
l’aiutò Alice.
Tutte le sere crollava e lasciava a noi grandi l’occasione di
goderci un po’ l’isola. Fare il bagno con il mio
Edward di notte con la luce lunare che ci baciava entrambi è
uno dei ricordi più belli che mi porterò dentro
per il resto della mia esistenza. I giorni passarono ed inesorabilmente
si avvicinava la data del nostro rientro.
<< Mamma io
voglio restare qui ancora un po’. >>Mi disse
Reneesme. Tentai di convincerla in tutti i modi ma lei era
troppo ostinata. Alla fine cedetti e gli dissi l’unica cosa
che mi costava un po’ dire, non perché non
approvassi ma perché ero molto gelosa di lei e del suo
amore. Forse con il tempo mi sarei abituata, ma era nata solo da due
anni.
<< Ma piccola non vuoi rivedere Jacob! >>Si
convinse. Bastò solo pronunciare il nome del mio migliore
amico. Che strano scherzo del destino. Che strana cosa
l’imprinting. Jacob e Reneesme. Ma mi chiedo, mi sarei mai
abituata, meglio non pensarci. E così, convinta la
mia brontolona, abbandonammo l’isola conservando il sorriso e
la gioia di quei giorni passati lì insieme.
angolo autrice:
Prima di scrivere l'avvenimento fatidico mi piaceva l'idea di mostrare
la felicità e la routine della famiglia Cullen. Grazie in
anticipo...Spero commentiate..Bacini Mapi
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Capitolo 3 *** 3.Si ricomincia ***
3 si ricomincia
Avevamo deciso di ricominciare le superiori ad Olimpia, una cittadina
vicina e altrettanto piovosa vista la nostra luminescenza al sole, nel
quale però non ci conosceva nessuno. Così avremmo ancora potuto abitare
in casa cullen, a forks. Carlisle non avrebbe dovuto lasciare il lavoro
all’ospedale e Esme poteva tenere Reneesme nelle mattine in cui mi
sarei assentata per frequentare le lezioni e inoltre restare vicino a
Charlie, Jacob, Seth e tutti i nostri amici.
Certo di nuovo le superiori era un po’ noioso e inoltre avrei dovuto
più o meno studiare perché la mia memoria era un po’ sfocata. Ma alla
fine pensai che anche io prima o poi avrei cominciato a collezionare i
cappelli dei diplomi, magari frequentando con Reneesme, e quindi tanto
vale cominciare subito.
Dopo aver passato un’altra notte elettrizzante con il mio Edward, ci
decidemmo ad alzarci e a malincuore staccarci l’uno dalle braccia
dell’altro.
<< Dobbiamo proprio? >>mi chiese Edward
sconsolato visto che non restare abbracciati era un dolore fisico.
Capii subito. Ma sì, dovevamo proprio perché chi avrebbe sentito Rose
ringhiare che era tardi e che quindi avremmo dovuto spingere
sull’acceleratore, come se le dispiacesse. Lo baciai appassionatamente
e lo convinsi. Se però non avessi trovato la forza di staccarmi da quel
bacio avrebbe dovuto convincermi lui ad andare.
Reneesme ancora
dormiva. La presi in braccio e la portammo da Esme che la mise nel suo
lettino di casa Cullen.La baciammo sia io che Edward; sbadatamente
toccai la sua manina e la vidi ridere fortemente guardando la faccia
arrabbiata della zia Rose piena di sabbia. Un ricordo dell’isola
Esme.Non potemmo far a meno di ridere, io ed Edward, che aveva letto
nei suoi pensieri. Avevamo proprio fatto bene a fare quel viaggio.
Divertiti raggiungemmo gli altri che ci aspettavano pronti ad andare.
<< E se non riesco a trattenermi? >>dissi preoccupata.
Tutti i miei fratelli e mio marito si girarono verso di me.
<< Ma
Bella hai così poca fiducia in me? >>mi apostrofò Alice.
<<
No Alice, è di me che non mi fido >> puntualizzai.
<< Amore
io sarò con te, hai solo una lezione da sola, lo spagnolo vero?
>> mi chiese, ma io subito << Sì ma Edward ho paura!
>>.
Jasper sentendo la mia preoccuparne subito allentò la mia
tensione e mi sentii meglio.<< Grazie Jasper >>.
<< Di
niente Bella. >>
<< Tranquilla Bella, non permetterò che accada niente
>>disse Edward.
<< Neanche noi lo permetteremo
>>aggiunse Rosalie. Sì, i rapporti con mia cognata erano proprio
migliorati, adesso mi stimava e grazie a Reneesme credo mi volesse
anche un po’ bene.
Il campus era grande più o meno come quello di Fork, circondato da una
boscaglia fitta. L’edificio di un acceso giallo diviso in due parti,
nel lato est gli uffici, nel lato ovest le aule dove si svolgevano le
lezioni.
Scendemmo dall’auto, ovviamente tutti gli sguardi furono su di
noi nuovi arrivati.
Mi resi conto che magari una volta mi sarei sentita a disagio sotto
tutti questi occhi curiosi, ma ora stranamente no, magari perché ero
veramente cambiata o forse perché la mia mano era stretta da quella di
Edward. Guardavo tutti e non guardavo nessuno, di sicuro noi eravamo
osservati da molti.
Ma ero curiosa di cosa pensassero, lo chiesi
all’angelo accanto a me e lui rispose<< Sono affascinati da noi,
tutti i ragazzi guardano voi, invece le ragazze noi, ma anche voi te lo
assicuro. Molte sono invidiose di te! >>a quelle parole mi
voltai
<< di me? >>.
Edward sorrise<< certo perché sei
mano nella mano con me! >>.
<< Spaccone! >>gli ringhiai.
Mi si avvicinò, mi toccò la
punta del mio naso con un dito, mi scompigliò i capelli e
aggiunge<< Stai tranquilla, a te guardano con invidia a me con
perfidia >>.
<< Cosa? >>non capivo il significato di quelle parole.
Perfidia, a lui
.<< Certo, amore mio. Anche io ho una creatura
stupenda al mio fianco! >>Sfoderò il suo sorriso sghembo e io
esplosi in una risata.
<< Già, mi sottovaluto vero?Ma dai non ti credo… >>.
<< Non ritornerò più su questo argomento. Non ti devo convincere
e non lo voglio fare, perché se tu ti accorgerai mai di quanto sei
fantastica userai la tua seduzione per ottenere quello che vuoi e poi
povero me…E se inizierai a sfruttare il tuo “potere” con gli altri
umani mi toccherà terrorizzare tutti per farteli stare alla larga, per
il loro bene, altrimenti non so se mi riuscirei a controllare per la
gelosia! >>
Nell’ultima parola gli si incupì lo sguardo:<<
No, no per favore non mi convincere. E poi tranquillo non ti liberi di
me!Ti amo. >>.Si tranquillizzò e continuammo a camminare diretti
verso la nostra prima lezione, Matematica, Storia, e poi francese, di
nuovo matematica, e poi finalmente pausa, pranzo, almeno per gli umani.
Ci incontrammo con gli altri e ci limitammo a prendere qualcosa da
mangiare, visto la regola fondamentale cioè: riservatezza. Ci sedemmo
in un tavolo anonimo, in un angolo lontano dalle vetrate e discutemmo
delle prime ore passate in quella nuova esistenza.
<< Al solito, tutti fissano ma nessuno mi si avvicina
>>Rose comunque non si sentiva emarginata, togliere il respiro a
chiunque l’ammirasse non le dispiaceva.
<< Rose, ma dai sai che ti contemplano! >>La prese in giro
Alice.
<< Sì, ma almeno un ciao! Ok dai vedremo per il resto della
giornata >>rispose Rose.
Mi accorsi che Jasper non respirava, cosa aveva sentito?quale odore mi
ero persa? Tutti gli odori umani mi graffiavano la gola ma non ne avevo
individuato uno che mi infastidisse più degli altri.
Lo chiamai<< Jasper?! >>lui mi guardo
<< Tranquilla
bella, non è odore ma puzza! >>.
< di cosa? >gli chiesi.
<< Di aglio!
>>Tutti ridacchiammo.
<< Forse ci hanno scoperto? >>disse Emmett ancora
ridendo.
<< Dai non dite sciocchezze non può niente l’aglio contro
di noi! >lo riprese Rose.
<< Ma loro non lo sanno!
>>continuò Emmett<< Forse il loro istinto di sopravvivenza
funziona meglio del loro buon senso! >>.
<< Ehi, cosa insinui che io non avevo buon senso? >>lo
apostrofai e la mia fossetta del nervosismo si evidenziò.
<< Bella, si voglio dire questo! >>Rise più forte.
<<
Tu non hai visto Edward quando è scappato da te il primo giorno. Tu con
il tuo profumo vicino non lo aiutavi. Il fatto è che si è innamorato
come una pera cotta. >>Edward lo fulminò.
<< Questo è vero, Emmett. Ma due calamite non si allontanano. Per
quanto vuoi imporle la tua forza la loro attrazione è troppo potente.
>>disse Alice.
Mi sentivo un po’ tradita, ma so a cosa si
riferissero. Sia da umana che da vampira stare lontana dalla mia
calamita mi uccideva e se Edward non avesse sfoderato il suo
autocontrollo io forse sarei morta davvero.
<< Ehi fratellone, io però sono più forte di te! >> lo
presi in giro.
<< Ancora per poco… >>mi puntualizzò lui.
<< Comunque non sono stupidi, io so cosa si prova a guardarvi
estasiata. Non riuscivo a staccare il mio sguardo da voi la prima volta
che vi ho visto. E soprattutto da te! >> e mi voltai verso
Edward.
<< mi ipnotizzavate, avrei potuto passare ore a fissarvi se le
mie guance non si fossero incendiate di vergogna. >>Risi. Qualche
anno prima ero come quei poveri prigionieri. Desideravo conoscerli
toccarli, ammirarli. Ma qualcosa mi frenava, tranne che con Edward.
Risi di nuovo. Edward mi abbracciò forte e io sentii il suo odore che
mi avvolse e mi coccolò.
<< Edward, chiamiamo Esme?Vorrei sapere che fa la piccola.
>>Sussurrai con un po’ di sconforto.
Capito il mio stato, prese subito il cellulare che mi passò subito dopo
aver spiegato ad Esme quando saremmo tornati dalle lezioni.
<< Esme, che fa la mia piccola? >>le chiesi.
<< Sta decidendo di quale colore dobbiamo dipingere la sua stanza
qui a casa mia!Vuole cambiare, adesso le piace il blu del mare. E vuole
anche che le disegni un paesaggio marino sulla parete. Insomma vuole
rivivere la magia dell’isola! >>.
Mi immaginavo che di certo non avrebbe voluto solo colorare su un
foglio visto che non era una bambina come le altre ma addirittura una
stanza. E soprattutto non credo che una nonna come le altre glielo
avrebbe lasciato fare.
<< Esme, grazie di stare con lei mentre noi non possiamo
>>.
<< Bella, è mia nipote le farei rifare la casa se me lo chiedesse
>>.
<< Esme ti prego no! >>
< Tranquilla Bella, scherzo. Ma è un piacere fare la nonna!
>>
Ridemmo tutte e due. A un certo punto sentii un passaggio di telefono.
<< Mamma quando torni?Papà perché non mi ha sentito?La nonna mi
ha detto che siete un po’ troppo distanti, che siete a scuola e che poi
tra qualche anno verrò con voi! >>La franai.
<< Amore, torneremo tra qualche ora, fai la brava con la nonna.
Mi ha raccontato cosa state facendo, poi quando vengo me lo mostri!ok?
>>.
<< Sì, mamma!Mamma ti voglio bene >>
<< Ti vogliamo bene pure noi. Ciao Amore >>
<< Ciao Mamma, dai un bacio a papà . >>
Chiusi la conversazione mi girai verso Edward e lo baciai.
<<
Questo te lo manda Reneesme. >>
Poi mi rivolsi ad Alice.<< Alice, Reneesme sta obbligando,
direi,Esme a ridipingere la sua stanza in casa vostra con paesaggi
tipici dell’isola, sicuramente ispirata dal suo sogno. Sarai contenta
di sapere che tua nipote ha un alto senso artistico. >>
<< Sì, di certo questo lo ha ereditato da me. >>
<< Cosa fanno? >>disse Edward.
<< Hai capito bene, dipinge la sua camera con Esme, mi ha chiesto
quando torniamo e mi ha detto che ci vuole bene! >> lui e il
resto dei miei famigliari risero di gusto contenti che la nostra
piccola sia così creativa e amorevole. Ovviamente avevano sentito ogni
singola parola da Reneesme ma lo stupore era tanto.
Dovevamo proprio ritornare in classe e ricominciare le lezioni. Quindi
ci alzammo dal tavolo e ci dirigemmo verso le nostre aule.
Il professore di inglese era già alla cattedra , pronto per iniziare la
lezione,quindi io ed Edward ci dirigemmo nell’unico banco vuoto e ci
accomodammo. Ecco che iniziavano le ultime tre ore di lezione. Dopo 2
ore di inglese mi separai da mio marito per l’ora di spagnolo, mentre
lui avrebbe seguito geografia.
Distrattamente ascoltavo il professore, l’ora che mi aveva terrorizzata
più di tutte stava passando anche se lentamente.
Così per essere sicura del mio autocontrollo inspirai quanta più aria
possibile. Non sentii nulla che mi potesse far vacillare o mi
infastidisse. Rifeci lo stesso gesto, ma questa volta annusai qualcosa
di strano, un odore che non riconoscevo, non un odore umano. Mi guardai
intorno ma non riuscii a vedere nessuno al quale potesse appartenere
l’odore. Ma... Non capivo. Chi sarebbe potuto essere?
Non un umano? Rimisi aria nei miei polmoni, ma niente. Questa volta
niente. Non sentivo niente, forse me lo ero immaginato?No sicuramente
no, ma ormai non lo sentivo più. A un certo punto, mentre ero immersa
nei miei pensieri suonò la campanella. Dolce suono che mi avrebbe
permesso di ritornare dal mio amore, che appena mi vide mi abbracciò
sotto lo sguardo di curiosi.
Ero sul punto di raccontargli tutto quello successo a spagnolo. Ma cosa
gi avrei raccontato? non ero neanche sicura di ciò che avevo sentito,
quindi decisi di tacere, forse me lo ero immaginato veramente.
Aspettammo per poco tempo gli altri e insieme ci dirigemmo verso
l’auto.
Angolo
scrittrice:
Ecco un altro capitolo dolcino dolcino....è la mia prima ff quindi
fatemi sapere se vi piace almeno sarò incentivata a continuare...
Grazie per aver aggiunto questa ff tra i preferiti...
Spero che commenterete....Bacini Mapi...
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Capitolo 4 *** Pomeriggio a casa Cullen ***
4 pommerigio a casa cullen
La mia piccolina appena ci vide ci saltò letteralmente addosso. Prima
baciò me poi Edward e poi gli zii. Contenta, ci portò e ci mostrò la
sua nuova stanza, non era ancora finita ma era già molto carina. Tutta
azzurro molto chiaro, con una parete che mostrava un paesaggio tipico
dell’isola.
Delle palme, la spiaggia e il mare che si increspava su
questa. Esme era proprio brava a disegnare ed arredare, e la nostra
cuccioletta aveva preso da lei.
<< Mamma, Papà vi piace? >>ci chiese con gli occhi
luccicanti dalla gioia.
<< E’ stupenda! >>esclamammo in coro io ed Edward.
Mi rivolsi verso lui ed ironica gli dissi << Ehi che fai mi leggi
nel pensiero? >>Mi fissò e sfoderò il suo sorriso sghembo.
<< Amore hai fame?Andiamo a caccia con papà? >>.
<< Sì, per favore ho fame! >>
Io non tanta in verità ma forse era meglio che mi nutrissi visto che
sarei stata più a contatto con gli umani. Edward la prese in braccio e
uscimmo. Lei, al solito, contenta di correre tra le braccia del padre.
Non spostammo di tanto, restammo nel bosco vicino casa. Mentre finivo
il mio cervo sentii di nuovo quell’odore sentito nell’aula. Ma questa
volta a seconda inspirata già non c’era più.
Ma cosa gli prendeva al mio naso? Non avrei dovuto avere sensi
impareggiabili? Edward mi guardò e mi chiese cosa avevo. Alzò gli occhi al cielo.
<< Cosa succede? >>
<< Arriva
Jacob! >>
Reneesme scattò e appena lo vide gli saltò addosso.
<< Ciao,
piccola >>
<< Ehi ragazzi! >>
<< Ciao, Jacob >>rispondemmo.
<< Allora, Bella
>>.
<< Attento Jacob! >>lo intimò Edward.
Ma lui
continuò<< Quanti ne hai fatti fuori oggi>>finendo la frase
mi guardò astuto.
<< Sai Jacob, saresti il primo di oggi! >>Uno a zero per
me.
<< Dai scherzavo, non ti arrabbiare >>.
Lo guardai risi e
aggiunsi<< Io no. >>
Edward non ce la smetteva di ridere. Reneesme aveva ancora fame, così
continuammo a cacciare con Jacob e poi tornammo a casa Cullen con lui.
<< Reneesme, bagnetto! >> Momento preferito di Rose, Alice
ed Esme.
<< Ma mamma! >> Allora Edward mi aiutò.<< Dai amore
vai con la mamma dopo torni pulita e giochi con Jacob >>Si
convinse di nuovo. Ma infondo anche a lei piaceva, un momento di pure
coccole.
Esme preparò il bagno, Alice e Rose litigavano su cosa avrebbe
indossato dopo la piccola e io la spogliavo delicatamente. Un due, tre
e dentro la vasca. Alice e Rose la schizzavano, Reneesme si difendeva,
Esme e io cercavamo di insaponarla. Alla fine saremmo state tutte
bagnate quindi sembrava che il bagno lo avessimo fatto noi. Dopo la
lotta la tirai fuori dalla vasca la avvolsi nell’asciugamano e la
cullai. Io e Rose la vestimmo e Alice le sistemava i capelli asciugando
e pettinando i suoi boccoli. Bagnetto finito, fatica conclusa.
Scese pronta a sporcarsi. << Jacob ti prego giocate in casa. Ogni
bagno mi leva 10 anni, anche perché combatto pure con le zie >>
che insieme mi fecero una linguaccia.
<< Sì, Bella tranquilla.
>> Alice raggiunse Jasper nel salone, Rose si sedette con Emmett
davanti la tv e io ed Edward ci dirigemmo al pianoforte. Mi beavo della
sua musica. E a lui piaceva suonare per me.
Dopo più o meno un’ora Jacob porto Reneesme in braccio, si era
addormentata mentre giocava.
<< Edward portiamola a casa nostra >>
<< Certo amore è stanchissima >>
Così facemmo, presi la nostra bella addormentata dalle braccia del mio
migliore amico, salutammo tutti e in un attimo fummo a casa e Reneesme
nel lettino.
Io ed Edward ci sedemmo sul divano di fronte al caminetto che
scoppiettava. Ovviamente né io né lui avevamo bisogno di quel calore.
Ma l’idea di stare accoccolati davanti al caminetto era molto
romantico.
Restammo abbracciati per molto tempo. Lui non faceva altro che
baciarmi. Gli occhi, le guance, i polsi. Poi trovò la mia bocca e non
la lasciò più. Il nostro contatto era sempre elettrizzante. Due destini
che si uniscono, stretti dentro di loro. Lui sentiva me e io sentivo
lui. Liberi di amarci e unirci. Felici di donarci l’uno all’altro.
Mi prese in braccio e mi portò in camera da letto, mi posò delicato sul
letto e mi sfilò la camicetta lasciandomi in reggiseno. In un attimo
anche la sua camicia non c’era più e con il suo corpo caldo e marmoreo
si adagiò sul mio continuando a baciarmi tutta. Eravamo INSIEME, mi
accarezzava il ventre e la faccia. In un attimo eravamo entrambi nudi.
Le sue carezze erano dolci. I suoi occhi mi guardavamo innamorato e io
non potevo fare nient‘ altro che ricambiare il suo sguardo. Non c’erano
bisogno di parole. Eravamo famelici dei nostri corpi. Quella notte
facemmo l’amore come non mai. Ma in un baleno fu giorno. Soddisfatti ma
non appagati, visto che avremmo continuato all’infinito, ci alzammo e
ci vestimmo per il secondo giorno di scuola.
Seguendo la stessa routine del giorno prima ci incontrammo a casa
Cullen con gli altri ci dirigemmo verso scuola.
4.2.edward:
Bella mi aspettava davanti al camino sul divano. Sembrava un sogno.
Stupenda, rilassata aspettava me.
Io quella sera non avrei fatto a meno di lei, anche se questo valeva
non solo per quella sera ma per il resto della mia esistenza.
Mi sedetti con lei, e in un attimo si strinse a me. Restammo
abbracciati. Ma non potevo far a meno di baciare quel viso angelico.
Unicamente lei. Il mio amore era troppo da contenere e questa sera
glielo avrei dimostrato più che mai. Anche se lei mi apparteneva come
io le appartenevo, le volevo mostrare tutta la mia adorazione. Lo
meritava. Aveva sofferto, ne aveva passate troppe per me: James, la
nostra separazione, i Volturi, Victoria, per sino Reneesme, il mio
secondo amore era stato un pericolo per la sua fragile vita. Ma l’ama
troppo e per lei avrebbe sfidato la morte, come aveva fatto, ben due
volte. Lei si che era coraggiosa. Io pur di non farle correre rischi
avrei negato a entrambi la gioia di essere genitori. Ma lei no,
testarda e coraggiosa aveva rinunciato a tutto anche alla sua vita
umana per diventare mamma e vampira. E adesso io non potevo fare altro
che proteggerla ed amarla con infinita gratitudine. Posso restare tanto
senza respirare, ma senza inspirare il suo odore e profumo che per me
ormai non era più un problema, non erano più lame incandescenti nella
mia gola, neanche un attimo. Sono stregato da lei e dal suo amore per
lei.
Appena sfiorai le sue labbra capii che non avrei potuto fare più a
meno. La presi e la portai in camera, ci spogliammo. Era perfetta e
bellissima.
Mi misi sopra di lei e dopo innumerevoli carezze e baci mi unii a lei.
Bella mi accarezzava e mi abbracciava, mi baciava. Non so se lei
avvertiva l’energia elettrica pura che emanavamo. Come quando seduti
nell’aula di Biologia, al buio per il video proiettato del prof. mi
costrinsi a non toccarla. La sentivo senza sfiorarla l’elettricità,
figuriamoci facendo l’amore.
Sì, la sentiva anche lei. Era troppo forte e travolgente. I nostri
movimenti erano sinuosi, ci apparteniamo. Siamo l’uno la metà del cuore
dell’altro. Ti amo , ti amo. ti
amo.
Angolo
autrice:
Questo è il capitolo che mi sono divertita di più a scrivere, perchè
nonostante siano vampiri si comportano molto normarlmente e poi
per....Scusate se non l'ho descritta nei minimi particolari ma sono più
brava con le ensazioni che a descrivere l'atto pratico....non posso
svelarvi di chi sia l'odore misterioso quindi seguitemi. IL PROSSIMO
CAPITOLO è LA SVOLTA.Grazie a tutti...commentate per favore...:-(
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Capitolo 5 *** Giorni... ***
5giorni
I giorni passavano, la scuola continuava….
In quel trantran giornaliero, stabilii un pomeriggio per portare
Reneesme da mio padre con Jacob.
<< Edward, oggi vorrei portare la piccola da Charlie. Vieni con
Noi? >>gli dissi.
<< Sì, certo. Ah Aspetta sarei dovuto andare a caccia con Emmett!
Ok, fa niente gli dico che andremo più tardi. >>
<< Ma no,
amore vai tranquillo >>.
<< Sei sola? >>mi chiese lui.
<< No, mi accompagna Jacob . >> Lo tranquillizzai. Ormai
ero una vampira ma lui ancora temeva per me.
<< Mi dispiace non stare con te e dirti che non posso. >>
si rattristii.
<< No Edward per favore non ti preoccupare. Ti farai perdonare
più tardi >>risi in modo più malizioso possibile.
<< Ok, se
la metti così allora stasera ti preparo una sorpresa . >> Mi
avvicinai a lui e lo baciai piena di passione. Il mio era un sì.
Allora
era deciso, chiamai Jacob preparai Reneesme con uno squisito vestitino
blu.
Corse da suo padre << Papà, ti piaccio? >> e fece una
piroetta su se stessa per farsi ammirare.
Quanto era vanitosa!
L’influenza di Zia Rose si faceva sentire.
<< Sei stupenda
principessina mia. Allora vai a trovare il nonno? >>
<< Sì,
papà >>Rispose con aria furbetta.
<< Promettimi di tornare subito da me >>
<< Si papà
te lo prometto >>
.Scese le scale e tutta impaziente si catapultò
alla finestra per aspettare il mio migliore amico.
Alice mi venne incontro preoccupata, mentre sistemavo un po’.
<< Alice che c’è? >>
<< Bella dimmelo te, sei scomparsa dalle mie visioni>>
Risi e lei mi guardò male.< vado a trovare mio padre con Jacob e la piccola >
<< Però lui avrà deciso di fare qualcosa anche dopo la visita
perché non ti vedo tornare. >>mi disse lei.
<< Non so Alice, non abbiamo parlato molto, ma tranquilla
sicuramente sarà così. >>
<< Io starò attenta, Bella, ma per favore fallo anche tu.
>>
<< Si sorellina non preoccuparti. >>
Jacob arrivò, presi la mia bimba e la sistemai nel seggiolino della
Volvo, baciai mio marito, salimmo in macchina e ci avviammo. Mio padre
appena ci vide fece un grande sorriso, ci stava aspettando e ci salutò
con un caloroso abbraccio. Che strano effetto gi avrebbe fatto il
contatto con i nostri corpi. Io ghiacciata, Reneesme calda e Jacob
incandescente. Nonostante ciò non fece una piega. Entrammo in casa e ci
accomodammo sul divano. Reneesme tranquilla giocava con lui e Jacob con
un nuovo gioco che mio padre le aveva comprato per l’occasione della
nostra visita.
<< Papà, così me la vizzi! >>
<< Dai Bella, in fondo è il mio compito. Se non lo faccio io che
sono il nonno… >>mi disse lui quasi rimproverandomi.
<< Già hai ragione. Ti ci sei abituato alla fine. >>lo
beffeggiai.
Ma già non mi ascoltava più visto che la piccola voleva la sua
attenzione.
Dopo aver passato tutto il pomeriggio a giocare, giocare e giocare la
serata si concluse. Presi Reneesme in braccio salutammo mio padre ci
sedemmo in macchina seguite da Jacob e ci congedammo.
La strada era
sgombra, non era molto tardi ma forse la pioggia aveva relegato tutti
in casa. Poco lontano da noi, nel mezzo dalla strada vidi un uomo, o
almeno credevo che fosse un uomo, sdraiato a terra.
Subito mi
fermai.<< Bella, cosa sono? >>
<< Non lo capisco. Non lo percepisco. >>gli risposi
<< Tu lo distingui? >> gli chiesi.
<< No la pioggia è troppo insistente, l’odore è alterato.
>> Io e Jacob scendemmo credendo avesse bisogno di aiuto, forse
era stato attaccato e ferito da qualche animale. Ma poi molte cose
successero contemporaneamente, notai gli occhi dell’uomo che erano di
un rosso sovraumano, percepii l’odore sconosciuto e mi accorsi che ero
stata circondata da altri due Vampiri. Jacob giaceva a terra un po’
stordito forse lo avevano sorpreso alle spalle e colpito. Bene questo
era un segno che non gli avrebbero fatto del male, almeno per il
momento, non erano interessati a lui. Il mio unico pensiero fu per la
mia Bambina che capendo tutto quello che gli si era mostrato davanti
usci dalla macchina e si avvicinò a Jacob tentando di aiutarlo.
<< Jacob alzati, prendila e scappa! Jacob riprendi i sensi,
alzati e scappa con Reneesme! >>
<< Mamma, mamma no! >>l’urlo di mia figlia mi fece
sobbalzare.
<< Si amore mio vai con lui, vai da papà >>.
<< Ma Bella, non posso, scappa con noi… >> Sapevo che Jacob
non si sarebbe arreso tanto facilmente.
In un balzo lo raggiunsi gli misi la bambina tra le braccia, la bacia
in un istante e lo lanciai, praticamente, convinta che non si sarebbe
fatto niente. Meno male che ero ancora abbastanza forte e che Jacob non
si oppose.
Prima di lasciarlo andare gli sussurrai<< Proteggila,
portala da Edward e digli cosa è successo. >>
I Vampiri restati imbambolati perla mia velocità cercarono di reagire,
forse credevano che sarei scappata, ma non avrei permesso loro di
seguirli e quindi restai e mi chinai in posizione difensiva, resistetti
fino a che non fui sicura che Jacob si fosse allontanato abbastanza.
Dopo un po’ però mi arresi i tre mi immobilizzarono, erano forti non
avrei potuto far altro. Attesi il mio destino. Edward Ti amo, pensa
alla nostra piccola…
JACOB:
Ma che voleva fare Bella, erano in tre le serviva il mio aiuto. Ma non
feci in tempo a finire di pensare a come poterla aiutare che mi mise
Reneesme tra le braccia e mi lanciò sussurrandomi
<< Proteggila,
portala da Edward e digli cosa è successo. >> Vidi la strada
ricomparire, pronto all’impatto con il terreno strinsi la piccola e
cercai di atterrare come meglio che potevo. Poggiai a terra i piedi e
ripresi l’equilibrio. Corsi più veloce potevo.
Appena fui vicino alla
casa iniziai a pensare più intensamente possibile << Edward,
ascoltami! Edward, Bella è nei guai. Edward ci sei!? Sto arrivando con
Reneesme. >>
Arrivai davanti a casa Cullen e vidi sette vampiri venirmi incontro.
Edward:
Distrattamente suonavo il mio pianoforte, lasciando che le note mi
cullassero e riducessero il tempo che mi separava da Bella e dalla mia
cuccioletta.
Ma all’improvviso sprofondai nel vuoto. << Edward, ascoltami!
Edward, Bella è nei guai. Edward ci sei!? Sto arrivando con Reneesme.
>>
Istintivamente urlai un << No, NO, No >> Gli altri che
erano tutti in salotto fortunatamente, visto che non sarei andato a
cercarli uno a uno non potevo perdere tempo, restarono sbalorditi. Ma
Alice perché non aveva visto niente?
Mi fiondai fuori e tutti mi seguirono. Eccoli, il mio tesoro tra le sue
braccia che tremava. Appena mi vide si lanciò nelle mie braccia
piangendo.
<< Papà la mamma, la mamma è lì con qui brutti
>>.
Era piccola e fragile. Lei non conosceva il dolore. Era piccina quando
eravamo sul punto di lasciarla e ormai era solo un pallido ricordo per
lei.
<< Calma amore mio, tranquilla, non piangere la mamma tornerà con
noi. >>Glielo giurai. Tentai di rassicurarla, la baciai e la
abbracciai più forte che potevo senza farle del male.
Jacob, disse a tutti ciò che io già sapevo avendolo letto nella sua
mente. Bella, la mia bella si era messa tra loro e Jacob per nostra
figlia e adesso non sapevo che cosa le fosse successo visto che i suoi
ricordi non andavano oltre.
<< Ma perché? Cosa vogliono da Noi?
Forse Reneesme? >> Disse Jasper
<< La domanda più
importante è chi? Solo così scopriremo cosa vogliono >> Aggiunse
Carlisle.
Ma una svolta. Ad Alice venne lo sguardo vitro. Bella in una
stanza/ prigione a prova di fuga bendata, ma almeno viva, con un
Vampiro di spalle che la osservava nascosto.
Non ringhiai per non spaventare ulteriormente la bambina.
Alice ritornò
e spiegò a tutti ciò che aveva appena visto.
<< Quando, Alice? >> Le chiesi.
<< Non ti saprei dire. Di sicuro è già lì però. >>Mi
rispose lei affranta dal dolore. Io sapevo perché non aveva previsto
tutto.
<< Alice , non ti sentire in colpa. Non è colpa di nessuno. Non
la vedevi perché era con Jacob. E tu Jacob non ti sentire in colpa
perché senza di te magari avrei perso anche nostra figlia. Sapevano
come eludere Alice e hanno atteso il giusto momento. >>
Ma
entrambi non sembrarono rincuorati. << BASTA >> Urlai,
questa volta. << Se mi volete aiutare cercate una soluzione e non
commiseratevi per favore. >>
<< Dammela Edward non si calmerà altrimenti. >> Jasper
prese Reneesme che non accennava a calmarsi per infonderle più calma
possibile. Reneesme si fece cullare dalle braccia di suo zio e così
almeno calmò i singhiozzi.
Rientrammo in casa e cercammo finalmente di ragionare sperando che
Alice ci potesse aiutare.
Angolo
scrittrice:
Allora , spero che questo capitolo vi piaccia.... un pò di azione non
fa male...Mi scuso se è scritto così ma HTML nel mio pc non ne vuole
sapere di funzionare,accetto suggerimenti.
Scrivete in tanti. Grazie sempre di tutto e Auguri di una serena Pasqua.
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Capitolo 6 *** Visioni ***
6 visioni
Edward:
Eravamo tutti in salotto, Rosalie con Emmett seduti sul divano
abbracciati, come Carlisle ed Esme, Jaspar seduto sulla poltrona con
Reneesme in braccio e Alice seduta sul tappeto alla ricerca di visioni.
Io non riuscivo a stare fermo, camminavo, mi muovevo nervosamente nella
stanza cercando di pensare a chi era il responsabile di tutto quel
dolore. Sentii i pensieri di Jacob avvicinarsi.
<< Sta arrivano Jacob! >>esclamai.
Esme si alzò e lo accolse in casa.
<< Ho avvertito il branco, nessuno di loro ha avvistato niente di
strano in questi giorni, quindi sono stati lontani dal nostro
territorio >>ci spiegò.
<< Forse ne hanno avvertito la puzza >>Rosalie sempre lei…
Ma sicuramente aveva ragione ma non dissi niente.
Guardavo tutti e non
mi davo pace. Mio padre avvertito il mio stato d’animo mi si avvicinò
posò una mano sulla mia spalla<< Edward, figlio mio, concentrati
non ti fare invadere dalla rabbia, non ti aiuta e poi la piccola si
preoccupa il doppio se ti vede così! >>.
Già, la mia Reneesme. Finalmente si era addormenta in braccio a Jaspar.
<< Rosalie per favore la porti a letto nella sua cameretta
>>le chiesi.
Lei contenta della mia richiesta la prese e risalì le scale.
<< Aspetta >>la fermai. Adagiai un bacio sulla fronte di
quello scricciolo e la lasciai andare.
Ad un tratto Alice ebbe una visione. Bella che vedeva tre figure
incappucciate davanti a lei. Mi girai verso mia sorella e la mia
domanda fu sempre la stessa<< quando? >>.
<< Edward, a breve prima dell’‘incontro lo sconosciuto, ma
tranquillo non vogliono farle del male. >>
Mentre Alice spiegava la sua visione a tutti gli altri compresa Rosalie
che nel frattempo era ritornata dalla stanza di Reneesme, io analizzavo
tutto bene con la mia mente per evitare che qualche particolare
sfuggisse.
No, non può essere, le mantelle, i Volturi. Un ringhio mi partì dal
petto.
Le urla di Reneesme invasero la stanza, tutti ci precipitammo da lei.
Il mio scricciolo era in piedi sul letto e appena mi vide mi saltò tra
le braccia.
<< Papà, mi sono spaventata >>Mi toccò la faccia con la sua
manina paffuta e l’immagine di Bella mi invase la mente.
Se avessi potuto piangere quello sarebbe stato il momento giusto.
<< Amore mio la mamma tornerà presto da noi e non ci lascerà più,
te lo prometto >>la rassicurai.
Nessuno dei presenti proferì
parola, ma i loro pensieri erano pieni di angoscia per ciò che era
appena successo. Esme, la mia cara mamma, era la più addolorata di
tutti. Uscirono dalla stanza e mi lasciarono solo con mia figlia. Dopo
averla cullata per circa mezzora si riaddormentò e la adagiai sul
lettino.
Raggiunsi gli altri in salotto e dissi << Jacob stai con lei non
voglio che si spaventi più così, vegliala mentre dorme. >>Si
diresse subito da lei.
Rosalie in un momento di gelosia mi
apostrofò<< Edward vado io ! >>
La fermai << Rosalie
ti prego resta dobbiamo parlare della visione, aiutami a trovare mia
moglie, e poi ad Alice sarà tutto più nitido se Jacob sta un po’
lontano da lei. >>
Lei si risedette e mi guardò<< Si resto. Bella è anche mia
sorella >>
Contento di quelle parole, contento del fatto che Rosalie finalmente
voleva bene a Bella, cominciammo a discutere della visione.
<< Edward, perché quel ringhio? >>mi domandò mio padre.
<< Le figure incappucciate sono i Volturi ho riconosciuto le
mantelle >>risposi.
<< Edward, però non ho visto nessun ordine da parte dei tre
volturi anziani, né Aro né gli altri hanno comandato questo rapimento,
lo avrei visto >>Disse Alice.
<< Alice, forse non è stato un ordine esplicito? >>Domandò
Esme.
<< No, no. So quel che dico. Non è loro desiderio disturbarci
ancora, hanno cambiato tecnica cercheranno di convincerci con le buone,
l’ultima volta non hanno fatto una grande figura. E poi si attirano più
mosche con il miele che con l’aceto. Loro misurano tutto con il Potere,
più una persona è rispettata più è contenta, quindi ci vorrebbero
attirare così. Ma loro non possono capire l’amore che ci unisce quindi
sono convinti che offrendoci qualche incarico di potere ci prostreremo
ai loro piedi abbandonandoci. Illusi. >>
Io ascoltai mia sorella con attenzione,era molto convinta di quello che
diceva quindi non osai dubitare.
Rosalie poi continuò<< Allora vi è un altro mandante che non
tenevi d’occhio, uno sconosciuto di cui non ci siamo curati nell’ultimo
incontro. >>
Emmett si irrigidì<< Bene, possiamo staccargli la testa senza
problemi perché se è autonomo loro non ce lo impediranno. >>
<< Jasper che ne pensi? >> gli chiesi visto che era il più
esperto nei combattimenti.
<< Edward , dobbiamo aspettare che Alice riesca a riconoscere il
vampiro di spalle, appena Bella conoscerà la sua identità sicuramente
prenderà una decisione e così potremo aiutarla e farci guidare da lei.
>>
L’unica cosa sensata e che non mi volevo sentire dire. Aspettare.
<< Giusto, aspetteremo allora >>E così Carlisle chiuse il
discorso.
Ma mi stavano chiedendo una cosa impossibile. Come potevo aspettare ?
come sarei riuscito a stare senza Bella. E poi non sapevo neanche
quanto tempo avrei dovuto aspettare. Come potevo lasciare la Mia Bella
da sola con quelli?
<< Edward, non possiamo fare altrimenti, non
possiamo cercarla senza avere idea da dove poter cominciare. Dobbiamo
pensare alla piccola! >>mio fratello ,Jasper ,aveva sentito il
mio rammarico e le mie paure.
Sì, aveva ragione dovevamo aspettare. Dovevo pensare a Reneesme. Non
potevo sparire così anche io anche se lo facevo per cercare Bella. Il
mio tesoro ha bisogno di me e della sua mamma, gliela avrei riportata.
angolo scrittrice:
Tanti auguri a tutti!
Mi fa piacere che siate così numerosi a leggere la mia ff!
Si avevate ragione l'odore misterioso è un vampiro, ma adesso dovrete
scoprire chi è...ihih vediamo se indovinate! Comunque grazie per chi ha
letto, grazie a chi commenta e chi ha inserito la mia storia tra i
preferiti...bacini...Aspetto vostre notizie! CIAO CIAO
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Capitolo 7 *** Pensieri e sogni... ***
7 pensieri e sogni
Bella:
Anche se ero bendata sapevo che avevamo cambiato luogo. Non
eravamo dove mi avevano rapita, ma in un luogo abbastanza buoi e umido,
in una casa nuova, almeno profumava di nuovo, sicuramente posizionata
vicino ad un bosco perché l’odore di quercia e legno bagnato era molto
forte. Mi tolsi la benda.
Chi poteva essere stato a prendermi? A strapparmi dalla mia famiglia,
dal mio amore? Un odore lo riconoscevo, lo stesso sentito nell’aula di
spagnolo, lo stesso sentito quando mi avevano rapita, lo stesso sentito
quando ero a caccia con Reneesme ed Edward. Oh, Edward, Ti amo, mi
manchi ed ho paura di non rivederti più. A che serve essere immortali
se ti senti vuota e privata dall’unica cosa importante nella mia
esistenza.
Ma chi mi poteva infliggere questa tortura? E perché?I Volturi? Ma
ormai ero vampira, a Reneesme avevano rinunciato, almeno per ora,
avevamo promesso di lasciarci in pace. No, forse non erano loro. Jane
senza alcun ordine preciso? Solo perché mi odiava? In effetti, sono il
suo unico fallimento.
Io sola posso guardarla negli occhi senza che mi
accasci a terra per il dolore. Il suo limite. Cominciai a prendere
seriamene in considerazione questa opzione. Ma non ne ero sicura.
Niente, dovevo aspettare.
All’improvviso i miei sensi super sviluppati
sentirono nella stanza al piano di sopra delle voci.
Non avevano un accento inglese perfetto, quindi forse italiani?
Erano molto attenti, non pronunciavano nomi e rivolgevano tutti una
sola persona.
Sentivo solo tre persone e l’interlocutore muto. Non so
dire quanto tempo restai lì prima che qualcuno mi venisse a spiegare
che diavolo succedeva. Poi li sentii uscire dalla stanza e scendere
delle scale e aprire una porta.
Percepii gli odori; riconobbi quelli di prima. I tre vampiri entrarono
nella stanza. Tre guardie dei Volturi si rivelarono in bella mostra con
le loro mantelle. Ma io non li conoscevo. Chi erano? E poi ero sicura
che non vi fossero lì né Aro e Caius.
Quindi tre guardie autonome o con
ordini precisi dall’Italia. No, stavo affrettando le cose, mancava
l’odore sconosciuto da collegare a un volto. Tutti e tre pallidi, belli
e maledetti aggiungerei.
<< Ciao Bella! >> Mi disse il più alto di loro.
Con voce tranquilla, quanto più potevo dissi << Ci conosciamo?
>>
<< Noi conosciamo te. >> concluse.
<< Il problema non varia! >>aggiunsi stizzita.
<< Che
ci faccio qui? >>
Risero, ma di cosa non so.
<< Pazienza, splendida Bella, ti verrà
spiegato tutto. Non Adesso. >>Si guardarono.
Un ringhio mi partì
dal petto. Ma mi dovetti calmare. Ok per adesso. Tanto non mi avrebbero
trattenuta a lungo, sarei ritornata dal mio amore, da mia figlia e
dalla mia famiglia. Edward sarò presto con te.
PERSONAGGIO MISTERIOSO:
Eccoci, adesso lei è qui; è dove la volevo. L’ho strappata alla sua
famiglia, al suo Edward, ma non posso farne a meno. Non posso stare
lontano da lei.
Ma cos’è questa forza che mi attrae?Cos’è questa forza che non mi
permette di vivere da quando l’ho incontrata? E poi l’ho vista solo due
volte, ed entrambe non erano situazioni piacevoli. La prima quando
ancora era una fragile umana, piena di paura con un profumo
meraviglioso, ma coraggiosa fino al midollo, abbracciata a lui. Quegli
occhi color cioccolato mi sono entrati dentro, hanno scrutato dentro di
me, il mio essere e lo hanno destabilizzato, non credevo di essere io
il più fragile dei due. La seconda pronta ad affrontare la sua sorte
per salvare sua figlia. Sì, sicuramente coraggiosa e molto testarda. Mi
dovrò preparare a contrastarla ma non minacciandola, non servirebbe a
nulla, è troppo sicura dei suoi sentimenti e obbligandola a fare ciò
che non vuole sicuramente la perderei. Anche la sua famiglia sarà un
problema, ma non sono stupido, non cercherò uno scontro diretto. Non
sarebbe a mio vantaggio, sono forti e molto motivati. Ripiegherò sulla
fuga. Blefferò un po’. La convincerò, capirà che è meglio per lei, se
tiene alla loro esistenza. La porterò via da qui, il tempo le sarà
amico e presto cederà, imparerà, le farò cambiare idea. Ma non la
lascerò andare, non le permetterò di allontanarsi, di abbandonarmi,
ormai lei è mia. La amo. Piuttosto la morte mia e sua, non la lascerò a
nessuno.
La voglio vedere ma non mi dovrò far notare altrimenti reagirà male. O
no, mi ha sentito.
RENEESME:
Mi trovavo con la mia mamma e il mio papà nella loro radura. Io giocavo
con una farfalla e loro mi guardavano contenti. Poi tre brutti uomini
prendono la mia mamma e la portano via e io resto sola con papà. Urlo
più che posso, papà li rincorre e io sono sola. SOLA. Sento solo un
ringhio e mi sveglio gridando. La mia mamma, dov’era la mia mamma? Che
volevano quei brutti da noi ?Papà arrivò subito in stanza con i miei
zii e i nonni e c’era pure Jacob. Ma io volevo papà. Mi buttai tra le
sue braccia.
<< Papà, mi sono spaventata >> Lui mi strinse per
rassicurarmi. Gli poggiai la mano sulla faccia e gli inviai l’immagine
della mamma. Con un’espressione triste mi disse << Amore mio la
mamma tornerà presto da noi e non ci lascerà più, te lo prometto
>>. Cercò di rassicurarmi. Tutti uscirono dalla stanza e mi
lasciarono con il mio papà. Dovevo credere in lui, lui amava me e la
mamma e non ci avrebbe mai lasciato. Tranquilla nelle sue braccia dopo
un po’ di pianti mi addormentai, cullata dal mio papà. Mi sentii
poggiare sul lettino ma non riaprii gli occhi avevo troppo sonno ed ero
stanca per tutte le lacrime versate. Questa volta sognai che eravamo
felici e di nuovo insieme. Papà che abbracciava me e la mamma e i nonni
e gli zii che ci guardavano contenti.
Angolo scrittrice:
Eccoci di ritorno da questi due giorni di festa. Per questo il capitolo
è un pò piccolo .
qui si svela il motivo del rapimento ma non il mandante…
Ancora non posso dirvelo:nel prossimo magari ok?
Spero che questa ff vi stia piacendo e che mi incoraggiate con le
vostre recensioni.
Ringrazio i miei lettori. E ringrazio infinitamente chi mi ha inserito
tra i preferiti e chi mi ha recensito sin dal primo capitolo. So per
certo che qualcuno di voi mi legge nel pensiero…
shhhhhhhhh….Bacini Mapi….
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Capitolo 8 *** Incontri ***
8 incontri
BELLA:
Mi sentivo spiata. Sapevo per certo di essere spiata visto che
percepivo quello strano odore misterioso. Ma cosa credeva che non mi
sarei accorta di niente?non sa che grazie alla mia condizione di
neonata percepivo molto di più rispetto a qualsiasi altro vampiro. O
forse voleva che mi sentissi così, che lo aspettassi?
Bene allora meglio
farla finita:<< So che sei vicino e che mi stai spiando, lo
sento, se ti fai vedere finiremo questo stupido gioco. >>dissi
senza gridare visto che ero sicura di averlo vicino.
Sentii dei passi leggeri che raggiungevano la porta, la maniglia si
abbassò ed eccolo. Non ci posso credere non me l’aspettavonon lui.
Proprio lui, vedere sua sorella sarebbe stato più prevedibile, ma lui.
Lo guardai stranita e perplessa, ma cosa vuole da me Alec.
Da sua
sorella me lo potevo aspettare, ansi pensavo fosse lei ad avermi
rapito, quella strega mi odia, ma Alec?
Cercai di ripercorrere velocemente i miei ricordi, Volterra, la radura,
ma non riuscivo a trovare un motivo valido per giustificare la mia
presenza in quel posto. Forse per via del mio scudo, forse mi vedeva
come il suo primo fallimento e mi odiava per questo?
Non trovavo nessun
contatto con lui, ecco perché non mi ricordavo il suo odore,
sicuramente ogni volta che lo avevo incontrato ero troppo occupata a
preservare la mia vita, quelle dei miei cari e a tenere alto lo scudo.
No, non potevo ricordarmi del suo odore.
Si accorse dei miei occhi
persi e cominciò:<< Ciao Bella. Come va? >>
Ma che domanda
è? Secondo lui stavo bene?Ma questi volturi che prima ti fanno del male
e poi con finto interesse ti chiedono “come va?”, forse vizio di
famiglia visto che per Aro era un’abitudine.
<< Ma non saprei Alec, mi hai portato via dalla mia famiglia e mi
hai rapito secondo te come va? >>
Si congelò ma poi con fare tranquillo continuò<< Tranquilla,
Bella starai benissimo >>.
<< Alec non capisco perché sono qui >>
<< Lo capirai Bella, con il tempo lo capirai >>.
Adesso mi iniziano a saltare i nervi, feci un ringhio<< Basta
Alec esigo di sapere il motivo! >>urlai.
<< E va bene, non ti spaventare, lo faccio per te >>con
aria sicura quasi dolce direi mi si avvicinò si inginocchiò davanti a
me e inizio<< Isabella ti amo, dalla prima volta che ti ho vista,
quando eri una delicata umana, ed adesso che sei una bellissima
vampira. Ti voglio per il resto della mia esistenza e non ti permetterò
di lasciarmi. Verrai con me. Tu sei mia. >>
Cosa?Chi lo aveva mai calcolato. Questo è caduto dalla culla quando era
piccolo e si è fatto male alla testa. Lo stupore mi si disegnò sul
viso, come poteva solo immaginare che avrei abbandonato la mia famiglia
per seguirlo, mio marito era l’unico che amavo, ho dato tutto per lui e
lui tutto per me. Ma dovevo capire fin dove arrivava la sua pazzia.
<< Alec, ma la tua è una proposta o è un’imposizione? Sai perché
amare significa anche saper lasciare l’altra persona scegliere!
>> gli chiesi.
I suoi occhi si socchiusero.
<< No Bella non mi incastri, tu
verrai con me e basta. Altrimenti tutti i tuoi soccomberanno. >>
Bene si è ufficialmente pazzo.
<< E credi che da un giorno all’altro io ricambi il tuo “amore”?
>>
<< Certo che no ma imparerai, stanne certa >>.
<< Che intendi dire con “i tuoi soccomberanno”? >> Chiesi
spaventata.
<< Hai capito che non sono solo e che i Volturi mi hanno aiutato
a portarti qui, Aro è a conoscenza di tutto e ti vuole con se. Non
risparmierà nessuno se quest’ordine non sarà assecondato. >>
<< Vattene e lasciami sola. Tu sei pazzo! >> Devo pensare,
devo pensare.
Lui, quasi desolato della mia risposta, ma che si aspettava che gli
saltassi addosso e che lo baciassi contenta, si rialzò e si diresse
verso la porta, si voltò e aggiunse << Non provare a scappare!
>>
Gli ringhiai contro e finalmente se ne andò. Ma come mi
amava?Non sa minimamente cosa è l’amore. No, non è amore. E’ solo
smania di possesso , l’ ho intuito dalle sue parole, guardando i suoi
occhi infuocati di brama.
Ancora persa nel riesaminare le sue parole mi venne un sussulto. Ma
certo mentiva. Si era tradito, Alice avrebbe saputo tutto se Aro avesse
mandato qualcuno quindi oltre a quelli visti di Volturi non ve ne erano
altri. Aro non si sarebbe privato della sua guardia. Almeno speriamo.
Ma non posso rischiare la mia famiglia. Rischierò solo io. Andrò con
lui e mi presenterò ai Volturi e reclamerò la loro legge, se le mie
intuizioni sono giuste non potranno fare altro che lasciarmi libera. Se
mi sbagliassi Edward mi potrebbe reclamare in quanto sua legittima
moglie, in questo modo le loro leggi gli saranno di nuovo contro.
Carliste e il suo dono della dialettica sicuramente sarebbero dalla
nostra parte. Sì, dovevo tentare. Mancava solo una cosa. Avvertirli. Ma
come? Pensa Bella, pensa. Ma certo, avrei mandato messaggi ad Alice
pensando alle mie decisioni o scrivendole. Si tenterò. Mi guardai
intorno, scrutai la stanza che prima non avevo considerato. Era
abbastanza spaziosa, non aveva molti mobili anzi solo un letto una
scrivania con una sedia, bene. Cercai un foglio e una penna nel
cassetto sottostante la scrivania, eccoli. Pensai a cosa scrivere.
Pensai che dovevo far saper loro chi mi aveva rapita almeno Alice lo
avrebbe tenuto d’occhio e poi dovevo palesare le mie intenzioni.
Inspirai forte in cerca di odori per accertarmi di essere sola e
scrissi.
“Alec innamorato, Volturi ignari, leggi violate. Andrò in Italia con
lui e farò appello alle loro leggi. State pronti ma aspettate un mio
segnale per intervenire. No agli scontri, le loro leggi sono il nostro
punto di forza. Edward confida in me, ti amo e sarò sempre tua.”
Subito dopo strappai il foglio in mille pezzi illeggibili e lo riposi
nella scrivania.
Rimisi apposto la sedia come se nessuno l’avesse toccata e mi sdraiai
sul letto ad aspettare e ad affinare il mio piano. Tornerò da voi amore
mio.
Abbi fiducia in me, sai che ti amo. La nostra RENEESME è la prova del
nostro amore. La mia piccola. Speriamo stia bene e che non sia troppo
spaventata.
Angolo scrittrice:
Allora contenti?
Come qualcuno aveva intuito è proprio Alec ed è pure innamorato della
nostra Bella. Se non fosse che adoro EDWARD, Alec sarebbe un buon
pretendente per Bella, mi sta simpatico. Ma EDWARD è sempre Edward e
non si cambia. Giusto? Magari con Reneesme? Che ne pensate? Dopo tutto
è Jacob che ha avuto l’imprinting mica lei. Grazie a chi legge,
commenta e mi segue. Rispondete alle mie domande almeno mi invento
qualche continuo a questa ff… Ok? Baciniiiiii….
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Capitolo 9 *** Messaggio... ***
9 messaggio
ALICE:
Mi si consumerà il cervello se continuo così. Ma devo per Bella,
per Edward e per il resto della mia famiglia.
Aspettavo con ansia una visione che sapevo sarebbe arrivata da un
momento all’altro. Bella sa come scatenarmi le visioni e ora lei mi
stava pensando. Lo sentivo, il mio legame con lei è molto profondo
veramente come due sorelle.
Ecco ci siamo quasi. Tutti mi fissavano, sapevano anche loro.
<<
Jaspar prendi carta e penna subito. >> Sconvolto lui fece ciò che
gli avevo chiesto.
<< Edward sta pronto >> Mi rivolsi a mio fratello per
metterlo in guardia.
Presi la penna nelle mani la adagiai sul foglio e come se Bella mi
stesse dettando scrissi il suo messaggio:
“Alec innamorato, Volturi ignari, leggi violate. Andrò in Italia con
lui e farò appello alle loro leggi. State pronti ma aspettate un mio
segnale per intervenire. No agli scontri ,le loro leggi sono il nostro
punto di forza. Edward confida in me, ti amo e sarò sempre tua.”
La vidi strappare il foglio e sdraiarsi sul letto.
Edward a quel punto era incontrollabile uscì fuori come un fulmine e
iniziò a frantumare tutto ciò che gli capitava a tiro.
Tutti si stavano
per dirigere verso di lui ma li dovetti bloccare << Aspettate ora
torna! >>
Non lo avevo previsto sapevo bene che il desiderio di salvare Bella era
più forte di qualsiasi rabbia contro chiunque altro.
<< Esme va tu! vuole solo un abbraccio di conforto e chi meglio
di te mamma. >>
Non se lo fece ripetere due volte, non era più intimorita dal doverlo
fermare . Uscì e appena Edward la vide si paralizzò.
Così lei gli si avvicinò lo guardò fisso negli occhi e gli accarezzò la
guancia, subito lui gli si buttò tra le braccia come un bimbo piccolo
che ha bisogno di sostegno. Non ci furono parole, non erano necessarie.
Restarono in quella posizione finché Edward non si calmò, gli schioccò
un bacio sulla guancia per ringraziarla del suo appoggio e rientrarono.
<< Allora Alice, come ci muoviamo? >> era di nuovo padrone
di se stesso.
Analizzammo la visione e il messaggio.
<< Sicuramente non sa dove si trova altrimenti ce lo avrebbe
scritto. >>
<< Giusta intuizione Emmett! >> disse Carlisle e poi
continuò << Non possiamo intervenire dobbiamo solo stare pronti a
partire per Volterra, come ci ha chiesto, e poi attendere che ci dia il
via >>
<< Ma papà e se non potesse più mandarci messaggi? >>
<< Edward, hai letto l’ultima frase del messaggio,devi aver
fiducia in lei figlio mio. So che hai paura ma se ha deciso così deve
esserci un motivo, avrà intuito qualcosa. E secondo me questa
intuizione sta nella frase “I VOLTURI IGRARI”. >>
Rosalie si intromise
<< cercherà di convincerli da sola e poi in
caso non ci riuscisse, chiederà il nostro aiuto. Anzi il tuo Edward,
vorrà che la reclami come moglie che ti è stata rapita. I volturi non
possono non far caso alle loro leggi, il matrimonio è sacro anche per
loro. Anche se vogliono parte della famiglia Cullen non possono
sovvertire le loro leggi, ne abbiamo discusso prima. >>
Si aveva
ragione.
<< Come fai a esserne certa? >> chiese Edward preoccupato.
Mia sorella molto sinceramente gli rispose << è quello che farei
io. Inizialmente tenterei da sola per tenervi in salvo. Solo se fossi
con le spalle al muro, vi coinvolgerei. E poi non dimenticare “niente
scontri” . >>
Convinti della tesi ci preparammo per quel maledetto viaggio in Italia.
EDWARD:
Si, mio padre e Rosalie avevano ragione. Avrei avuto FIDUCIA in
lei, io la amo e non avrei messo mai in dubbio le sue parole.
Dovevo pensare alla nostra piccola ora. Lei non si sarebbe dovuta
avvicinare all’ Italia. L’unica alternativa e lasciarla qui. Ma con
chi?
Rosalie ed Emmett sarebbero rimasti se glielo avessi chiesto ma so
anche che ci saremmo dovuti mostrare un'altra volta come un fronte
unito se volevamo avere chance.
L’unica alternativa era il branco.
Jacob l’avrebbe protetta come io o
Bella avremmo fatto. Le voleva bene di questo non dovevo dubitare. Si
,l’avrei affidata a lui e a suo nonno Charlie. Avrebbe avuto tutto
l’amore e la protezione possibile anche se non fossimo tornati.
Si avrei chiesto a Jacob di tenerla con se.
Lo raggiunsi nella stanza della piccola e iniziai il mio discorso:
<< Jacob abbiamo deciso di partire aspettiamo che Bella ci dia il
segnale. >>
<< Bene, lasciami avvertire il branco e organizzeremo un piano.
>>mi interruppe.
<< No Jacob, non verrete con noi. >>
<< Cosa? >>
<< Hai capito bene,Jacob. La smania di possesso dei Volturi verso
di voi è troppa e non lascerò che vi condanniate in schiavitù e poi…
>>
<< Ma cosa dici? Sappiamo badare a noi stessi >> interrotto
di nuovo.
<< E poi ti devo chiedere un favore che solo tu puoi
farmi.>>
A quelle mie parole si placò un attimo.
<< Dovrai vegliare su Reneesme, non la porteremo con noi. Non
voglio che si avvicini all’ Italia. Ci devono essere continenti a
separarli. Andrei con lei da Charlie?Baderai e proteggerai nostra
figlia in nostra assenza qualsiasi cosa succeda? >>
<< Come fai a chiedermi questo? Mi stai chiedendo di scegliere
tra lei e Bella? >> aggiunse con lo sguardo triste.
<< No Jacob. Non devi scegliere non verrete comunque voi lupi in
Italia.
Ti chiedo solo di pensare a lei. So che le vuoi bene, e che la
proteggerai. >>
Quasi sconfitto mi disse << Ok Edward lo farò, proteggerò Nessie
te lo giuro >>
<< Grazie Jacob. Andrete a stare da Charlie >>
<< Ma Edward come faremo a spiegargli di come si nutre? >>
<< No, non gli diremo niente. Chiederemo a lei di mangiare cibi
umani, quanto basta per non farlo insospettire, magari poi con la scusa
di qualche passeggiata tu l’accompagnerai nel bosco e caccerà qualche
animale. Ogni tre giorni almeno altrimenti si sentirà senza forze. È
una brava bimba capirà cosa gli chiediamo, e poi sa come comportarsi
con il nonno, Bella l’ha educata bene. >>
Al pensiero di mia
moglie mi turbai abbassai lo sguardo fissando il pavimento, ma dovevo
essere forte per lei.
<< Ho capito farò come mi chiedi, sta tranquillo >>.
Jacob,
intuito il mio stato d’animo mi posò una mano sulla spalla. So quanto
gli costava questo contatto.
Alzai gli occhi e sinceramente dissi << Grazie. >>
<< Quando la porterò via? >> bella domanda Jacob.
<< Appena bella ci darà un indizio,sperando che ci conceda
qualche ora per organizzarci, anche se la velocità lo sai,non è un
problema per noi. Appena si sveglia le spiegheremo tutto. >>
Uscii dalla stanza lasciando Jacob accovacciato sul tappeto ai piedi
del letto di Reneesme.
Scesi con l’intenzione di chiamare Charlie.
Presi il telefono:
<< Charlie sono Edward. >>
<< Edward, dimmi >>
<< Charlie c’è un problema. Potresti tenere Reneesme con te per
qualche giorno? >>
<< Edward che succede? La mia risposta è si ma cosa c’è dietro
questa richiesta? >>
<< non so se dirtelo >>
<< è successo qualcosa a Bella? Ho il diritto di sapere sono suo
padre. >>
<< Si, è stata rapita. Ma siamo stati già in grado di trovarla e
adesso sto andando a riprenderla. Per questo ho bisogno del tuo aiuto
con la piccola >>
Non sentii più niente. Nemmeno un pensiero.
<< Charlie, ci sei? Per favore rispondi! Abbi fiducia in me, la
amo e la riporterò a casa te lo giuro. >>
<< Si Edward, ti credo. Ti aspetto con Reneesme. >>
<< Grazie . >> ed interrompemmo la comunicazione.
Angolo scrittrice:
Nuovo capitolo. Spero vi piaccia. A me è piaciuto molto scriverlo, Esme
è uno dei miei personaggi preferiti.
è così anche per voi?
Lei, per me li tiene tutti insieme con il suo amore....
Si fiorella te l'ho detto mi leggi nella mente e hai
indovinato....Bravissima...
Non mi stanca di scriverlo commentate, commentate commentate... Grazie
a chi mi segue con costanza.
bacini Mapi.
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Capitolo 10 *** Partenza... ***
partenza
<< Bella tieniti pronta partiremo tra due giorni >> il mio
carceriere si era fatto rivedere dopo tre giorni di silenzio.
<< Alec ma dove andiamo? >>chiesi
.
<< Mia Bella andremo a Volterra >>
<< Per favore, Alec, se mi ami lasciami tornare a casa, mi manca
mia figlia. >>
Dovevo tentare di far leva su quei sentimenti che diceva di provare per
me. Dovevo provare. Ma lui mi rispose dicendomi l’unica cosa che non mi
sarei voluta sentire dire.
<< Se vuoi la porteremo con noi? >> No.
<< no
levatelo dalla testa, non se ne parla, preferisco abbandonarla per il
resto della mia esistenza che condannarla ad una vita schiava dei
Volturi. >>
Lei doveva stare al sicuro con suo padre e con il
resto della mia famiglia umana e non. Lei sarebbe cresciuta, avrebbe
scelto il compagno della sua vita e avrebbe avuto un futuro perfetto e
roseo.
<< Ma Bella noi saremo liberi di andarcene quando vogliamo
>>.
Come se fosse vero. Non avrei mai creduto che Loro ci avrebbero ci
avrebbero lasciati andare, perdendo il loro gioiello, la loro arma
migliore.
E poi c’ero io, ma come faceva Alec a non rendersi conto che ci stava
condannando a schiavitù. Come faceva lui a vivere così. Forse non
conosceva la libertà vera. A quella affermazione non risposi. Meno mi
esponevo meglio sarebbe stato. Non si doveva accorgere che non credevo
che i Volturi fossero al corrente del mio rapimento e del loro
coinvolgimento per uccidere la mia famiglia nel caso non lo avessi
seguito dove lui voleva.
Ma chiarii la mia posizione nei confronti della mia piccola.
<< Reneesme resterà con suo padre! >> enfatizzai l’ultima
parola perché gli entrasse bene in testa che lui non sarebbe mai stato
al posto del mio Edward, né come padre né come marito.
Con uno sguardo
sconsolato uscii lasciandomi sola. Quando mi resi conto di essere
veramente sola mi diressi di nuovo alla scrivania e scrissi di nuovo un
altro messaggio:
Partenza tra due giorni. Partite un giorno dopo di noi e aspettate nei
pressi di Volterra. Vi manderò un altro messaggio e vi dirò quando
raggiungermi. Organizzatevi voi su come intervenire ma vi prego niente
guerre. Edward pensa alla nostra piccola. Ti amo.
Rifacendo tutto il procedimento dell’ultima volta mi ristesi sul letto.
EDWARD:
Reneesme si era svegliata adesso avrei dovuto spiegarle tutto. La presi
in braccio, era ancora assonnata e si stropicciava gli occhietti
marroni cioccolattosi uguali a quelli di Bella da umana. Scesi nel
salone dove c’era solo Esme. Bene di sicuro mi avrebbe aiutato a farle
capire che quel distacco sarebbe stato necessario.
Esme intuii subito cosa volevo fare e mi suggerii<< Chiamiamo
Jazz, ti favorirà >>. Annuii e lo chiamai.
Lui si presentò subito
e così cercai il contatto visivo con gli occhi della mia piccola.
<< Amore mio, papà e gli altri devono partire per andare a
prendere la mamma >> pronunciai quelle parole con un grande
dolore nel cuore.
Mi immaginai di dover trattenerla, che sarebbe scappata da me in
lacrime. Ma niente, continuava a guardarmi negli occhi fino a quando mi
domandò.
<< Posso venire anche io? >>
<< Amore, sai che papà ti accontenterebbe ma è pericoloso e poi
la mamma starebbe in pensiero. >> sperando di averla convinta
attesi le sue parole.
<< Va bene papà. Farò come volete tu e mamma. Vi voglio Bene. Ma
promettimi che tornerete a prendermi >>
Mia Piccola avrei dato la vita umana e non se fosse stato necessario
per proteggere te la tua mamma. Via amo infinitamente.
<< Certo tesoro mio, appena la mamma sarà con me torneremo da te.
Te lo giuro. Io e la mamma ti amiamo e non possiamo stare senza di te.
>>La rassicurai.
<< Papà ma dove vado? >>
<< Starai con Jacob da nonno Charlie. Mi raccomando te sai come
comportarti con il nonno vero? >>.
<< Sì, papà! >>
<< Brava la mia piccola. Fai cosa ti dice Jacob e obbedisci al
nonno. >> e la abbracciai con tutto l’amore che potevo darle.
<< Amore, ti va di fare un viaggio con mamma e papà quando
torniamo? Dove vuoi andare? >>
<< Davvero papà ? >>
<< Certo tesoro >>
<< Allora andiamo… >> Ecco la mia fossetta preferita, nel
suo faccino pensieroso.
<< Vorrei vedere Parigi. Sì, c’è anche Disneyland! Sì, si papà!
>> che bella mia figlia.
<< Allora deciso ! >>Non
volevo più lasciarla, il suo odore mi tranquillizzava. Ma Alice ebbe
una visione. La affidai ad Esme ed io e mio fratello scattammo da lei
nella sua stanza.
Alice aveva scritto un altro messaggio di Bella. Partenza tra due
giorni. Partite un giorno dopo di noi e aspettate nei pressi di
Volterra. Vi manderò un altro messaggio e vi dirò quando raggiungermi.
Organizzatevi voi su come intervenire ma vi prego niente guerre. Edward
pensa alla nostra piccola. Ti amo.
Nonostante fosse prigioniera la sua preoccupazione era per noi. Lo so,
ci voleva rassicurare ma io non potevo fare a meno di stare in pena per
lei. Se Alec l’avesse toccata gli avrei fatto pentire di essere nato,
morto e rinato.
Avvertimmo gli altri, chiesi a Rosalie di preparare le cose di
Reneesme, prenotammo i biglietti e ancora non avremmo dovuto far altro
che aspettare.
<< Jasper, grazie per aver tenuto calma Reneesme prima. >>
dissi a mio fratello.
<< Edward io non ho fatto niente. Ha fatto tutto sola. Non c’è
stato bisogno di usare il mio potere. Tua figlia è molto responsabile, non fa capricci anche se
ancora una bambina. Ha preso da Bella. >>
Ridemmo tutte e due di gusto.
Scesi le scale e corsi da lei. La
sbaciucchiai tutta e le feci il solletico. Sentirla ridere mi riempiva
di gioia.
Angolo scrittrice:
Capitolo di transizione...lo so non è bellissimo ma mi serviva per
collegare gli episodi....
Fatemi sapere Bacini.....
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Capitolo 11 *** ...e arrivi..... ***
e arrivi 11
Il viaggio non fu stancante come l’ultima volta che lo avevo fatto.
Questa volta ero un vampiro, il mio corpo non si poteva stancare. Ma la
mia angoscia , quella si che la stavo rivivendo. La paura che qualcosa
sarebbe andato male, che qualcuno dei miei familiari si sarebbe fatto
del male. Dovevo impedirlo a tutti i costi.
Arrivammo a Volterra di notte. Alec mi condusse in una stanza con la
promessa che se la giornata successiva non fosse stata soleggiata mi
avrebbe portata a caccia. Anche se non ero proprio assetata mi dovevo
nutrire per essere più in forze possibile.
<< Dopo la caccia
andremo dagli anziani! >>
Ecco la mia occasione, nel frattempo sarebbe arrivata la mia famiglia.
La stanza era molto lussuosa, un grande letto a baldacchino con dei
drappi rossi era posizionato al centro della stanza. Un lampadario in
cristallo faceva bella mostra di se emanando una luce abbagliante che
risplendeva in tutta la stanza. Un armadio enorme era posizionato al
lato destro del letto.
E poi eccola la mia ancora di salvezza. Una scrivania in stile antico
era posizionata al lato sinistro del letto. Mi fiondai su di essa e
cercando nel cassetto un foglio e una penna e trovandoli iniziai a
scrivere il mio messaggio per i miei cari:
siamo arrivati.
Domani mattina dopo che mi avranno condotto a caccia mi
faranno incontrare gli anziani. Quindi state pronti. Confido in Alice
per farvi capire il momento giusto per intervenire. Amore mio ti amo e
non vedo l’ora di Abbracciarti.
Una volta scritto lo distrussi. Passai la notte ad attendere il mio
destino. Speravo con tutta me stessa di riuscire a convincere quei tre
che Alec mi aveva rapita e che quindi era mio diritto tornare a casa
mia. Non c’era niente di volontario nell’abbandonare la mia famiglia.
Forse se facessi leggere i miei pensieri ad Aro? No , meglio di no non
potevo. Altrimenti avrebbe visto ogni mio pensiero formulato fino a
ora, compreso il mio piano. E poi era meglio che lui non sapesse che il
mio scudo potesse essere rimosso a mio piacimento. Già gli bastava
sapere che potevo proteggere chi volevo, non avrei dovuto dare un altro
motivo per volermi con loro , non avrei dovuto dare un altro motivo per
desiderarmi ancora di più. Trascinata dalla flusso dei miei pensieri
sorse il sole, anche se per poco perché subito di nascose dietro i
nuvoloni, e con lui anche la mia fiducia che tutto sarebbe andato per l
meglio.
Sentii bussare alla porta. Ma che bussava a fare se alla fine sarebbe
entrato comunque?
<< Entra >> dissi con una voce vuota.
<< Buon giorno mia Bella >>
Forse ancora non gli era chiaro il concetto che se anche mi avesse
costretta a stare con lui per il resto della mia esistenza non sarei
stata mai sua.
Comunque << Possiamo andare a caccia? >>
<< Si , il
sole si è nascosto >>
<< Bene andiamo allora ho sete >> questo non era vero ma i
miei occhi non mi avrebbero tradito perché erano lo stesso neri ma di
rabbia.
Uscimmo dal palazzo, lo spettacolo della foresta che si trovava a pochi
chilometri da Volterra era fantastico. Non era come a Forks. Er a
autunno e le foglie degli alberi erano tutte gialle o della tonalità
del giallo . I tronchi erano marroni e molto alti. La vegetazione era
molto fitta. Sembrava un paesaggio fiabesco. Se non fosse stato che ero
li con il mio carceriere e non con il mio Edward mi sarei goduta a
pieno quella meraviglia. Ma la sua voce mi riportò alla realtà.
<< Adesso puoi cacciare. Non fare scherzi non sono solo. Qui a
Volterra i vampiri sono sempre all’erta. Non ti conviene scappare.
>>
<< Credi che scapperei proprio ora . Ma sappi che resto solo per
la mia famiglia. Non voglio gli sia fatto del male. >> mi voltai
e mi abbandonai ai sensi per nutrirmi.
Dopo qualche cervo, mi
ripresentai al suo fianco.
<< Sazia? >>
<< Si, per momento si. >>
<< Torniamo >> e cominciò a correre per raggiungere il
palazzo. Non potei far altro che seguirlo. Mi ricondusse nella stanza e
mi chiese di prepararmi perché mi avrebbe presentato ai volturi come la
sua compagna e che quindi sarei dovuta essere adatta
alla situazione; quando sarei stata pronta non avrei dovuto far altro
che chiamarlo.
Nonostante il mio disgusto nel prepararmi per un uomo che non era il
mio dovetti obbedire perché non potevo perdere tempo l’incontro sarebbe
dovuto avvenire in mattinata altrimenti il piano sarebbe saltato.
Mi feci una doccia e scelsi tra i vestiti che vi erano nell’armadio un
vestito blu notte allacciato al collo. Lungo fino al ginocchio.
Lo indossai con il pensiero che appena Edward mi avesse vista, anche in
questa brutta circostanza , avrebbe apprezzato. Si lo scelsi solo per
lui perché sapevo che a lui piaceva quel colore e come si sposava con
la mia pelle. Ai piedi dei sandali, anche quelli trovati nell’armadio e
pronta .
Chiamai << Alec >>
Subito si presentò alla mia porta anche questa volta bussando. Non lo
lasciai entrare. Mi precipitai alla porta e dopo il giro di chiave, che
mi liberava, abbassai la maniglia.
Rimase imbambolato dovetti scuoterlo con le parole << Andiamo ?
>>
<< Sei bellissima. Si andiamo >> Si voltò e lo seguii di
nuovo.
Ero pronta per riprendere la mia esistenza in mano.
ARRIVO 2:
<< Papà quando torni? >>
<< Amore mio non so dirtelo. Ma tu fai la brava con il nonno.
>>
Era arrivato il momento di salutarla e lasciarla alle cure di Charlie .
Non avrei voluto separarmi, ma non potevamo portarla con noi, troppi
pericoli e poi non sapevo come sarebbe andata a finire tutta questa
storia.
<< Tesoro mio ti amo, piccola mia non dimenticarlo >> .
<< Si papà anche io ti voglio tanto bene . Dai un bacio alla
mamma. >> Che dolce .
Ogni giorno che passa il suo animo è sempre
più simile a quello di Bella. La strinsi forte a me, la baciai e
inspirai forte il suo odore. Volevo imprimere un potente ricordo nella
mia mente. E così fu.
La posai nella braccia di suo nonno. Mi stupii che non versò neanche
una lacrima, era proprio coraggiosa e determinata proprio come sua
mamma.
La mia esistenza sarebbe stata vuota senza di loro. Vuotissima e persa.
<< Ciao Charlie, ti prego prenditi cura di lei >>
<<
Certo Edward, riporta mia figlia a casa >>
Non risposi, non
volevo fare promesse che non avrei potuto mantenere. Mi limitai ad
annuire, mi incamminai verso la macchina.
<< Papà ! >> mi
chiamò e mi voltai
<< Aspetta. >>
Scese dalle braccia di
Charlie entrò in casa e ritornò da me con un pupazzetto in mano.
<< Lo porti con te e poi lo dai alla mamma ? >> tesoro mio,
la riabbracciai e la ricoprii di baci.
<< Certo. Vai dal nonno
ora .>>
Misi il pupazzetto in tasca al giubbotto, salii in
macchina e mi allontanai dalla casa con la malinconia nel cuore.
Arrivato a casa dei miei trovai Alice sui gradini, mi fece segno di
sedermi e mi strinse. Tra mia sorella a me non c’erano bisogno di
parole ,sapeva quanto stessi soffrendo per Reneesme, Bella. Nonostante
fossi più grosso di lei, sembravo un bambino tra le sue braccia. Dopo
un po’ arrivò nostro padre e ci ricordò che era arrivata l’ora di
partire.
<< Edward, figlio mio ! Abbi fiducia in tua moglie.
Bella è molto intelligente sa come muoversi e poi adesso e più forte e
sa difendersi. Nel frattempo arrivò Esme . Mi ricordai del pupazzetto e
lo mostrai ai miei famigliari.
<< Me lo ha dato affinché avessi
qualcosa di lei e lo dessi alla sua mamma >>
<< Che dolce!
>> Gli occhi di Esme erano quasi gonfi di lacrime se solo sarebbe
potuto accadere. Mio padre la baciò e alla fine ripeté << è ora
.>>
Quando arrivammo in Italia il mio cuore ormai fermo da tempo
per poco non esplose. Vidi attraverso il filtro della mente di Alice la
mia Bella vestita di blu davanti a Loro con Alec che le teneva un
braccio sulle spalle. Se non fossi stato in un aeroporto circondato da
non so quante persone avrei distrutto tutte le cose che mi fossero
capitate a tiro. Gli altri interpretando male la mia rabbia che vi
fossero altri vampiri. Alice spiegò tutto. La mia solita domanda questa
volta restò inespressa perché Alice mi chiarì il dubbio
<< Alle
12 dovremo presentarci dai Volturi>>
Sapere finalmente il preciso momento in cui avrei rivisto Bella e non
sentirmi dire il solito “dobbiamo aspettare” mi restituii la mia
fiducia in me. Speravo solo di arrivare in tempo e che sarei riuscito a
portarla via con me. Dall’aeroporto di Firenze noleggiammo due macchine
e dritti a Volterra.
Angolo scrittrice:
allora ecco un altro capitolo...La storia sta volgendo al termine....ci
siamo quasi ,qualche altro capitolo..Grazie a tutti......A presto Mapi
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Capitolo 12 *** L'ora della verità! ***
12
QUESTO è la prima parte del gran finale..... -
Bella:
Mi condusse per i corridoi di quel grande palazzo fino a quando
ci fermammo di fronte una porta alta quasi fino al soffitto. Una porta
dorata, antica che celava esseri antichi quanto lei. Alec mi fece segno
di fermarmi.
Bussò e attese risposta . << Avanti! >>
La
voce di Aro risuonò forte. Alec aprì la porta e entrammo nella stanza.
Eccomi, finalmente davanti a Loro. Nella stanza, oltre ai tre, erano
presenti Demitri, Felix, Gianna ( alla fine l’avevano trasformata e lei
aveva, quindi accettato di far parti di quella schiera di crudeli;
chissà se possedeva qualche dono!) e poi vi era Jane che mi guardava
con sguardo truce.
Minimamente cambiati dal nostro ultimo incontro, mi fissarono.
<< Bella, mia cara, sei sempre splendida, ma cosa ti porta qui
nella lontana Italia? >> Mi chiese Aro sempre con quella finta
cortesia e tranquillità.
<< Aro chiedilo al tuo ALEC! >> risposi stizzita.
Alec mi
guardò, quasi fulminandomi. Ed iniziò:
<< Aro, ti presento la mia compagna. L’ho scelta e voglio che
stia con me. Vorremmo la vostra benedizione. >>
Diverse reazioni vi furono nella stanza, Aro sorrise insieme a Caius,
sicuramente intravedevano il guadagno in quella unione, Marcus e
Demitri indifferenti, l’espressione di Gianna indecifrabile e Jane
ringhiò e da quel suono manifestò ancora di più il suo disprezzo per
me.
<< Alec sembri molto deciso… Ma non pensi che la sua famiglia la
reclamerà? Potremmo avere problemi. >> Sempre furbo Aro aveva
previsto ciò in cui confidavo senza che Alec lo prevedesse accecato
dalla smania di possesso com’era.
<< Si Aro lo sono e se non accetterete la mia compagna me ne
andrò con lei>> Jane ringhiò di nuovo.
<< No, Alec non è
questo ciò che io e i miei fratelli vogliamo. Ma capisci il suo Edward
la rivorrà. A meno che… >> disse Aro.
<< A meno che cosa? >> Chiedemmo quasi in coro io e Alec.
<< Certo, sicuramente sei venuta qua di tua spontanea volontà,
altrimenti perché non hai opposto resistenza? >> Era come credevo
Aro ci stava provando. Stava provando a trattenermi e a trattenere
Alec, non lo avrebbe mai lasciato andare come credeva lui. E per questo
faceva leva sui miei sentimenti, perché sapeva che proteggere la mia
famiglia era troppo importante per me. In effetti, era stato attento a
non sfiorare Alec, sicuro che la sua visione avrebbe rivelato la verità
del rapimento.
Ma sai Aro ti sei perso un tassello, non sono più la fragile umana come
credi. Conoscevo bene il loro mondo e adesso era il mio turno di
parlare.
<< Qui si parla si parla. Ma il mio parere non conta? >>
Tutti si voltarono verso di me. << Alec io non ti amo e non
voglio essere la tua compagna. Sono sposata ed amo mio marito, la mia
famiglia e la mia non vita >> lui mi guardò con uno sguardo
carico di tormento e dispiacere per le mie parole
<< E poi Aro lo
ribadisco sono sposata ed esigo tornare a casa mia. Sbaglio o non
violare le sacre leggi e farle rispettare è il vostro compito.
Sbaglio o non rubare la compagna ad un “fratello”è una delle vostre
leggi! >>
Ecco, colpito e affondato.
Avevo ragione io, i loro occhi mi davano ragione, forse non mi
credevano così esperta delle loro leggi, fatto sta che non si potevano
tirare indietro. Erano le loro leggi non le mie, create per governare
il mondo dei vampiri. E loro paladini della giustizia non potevano
tirarsi indietro.
<< Mia cara Isabella. Non ti credevo così esperta in materia…
>> mi canzonò Caius divertito.
<< Sai quando sei abituata a guardarti le spalle! >>
risposi altezzosa.
Il suo divertimento svanì di colpo e quasi mi folgorò con lo sguardo.
<< Calma, calmo fratello >> Il solito diplomatico di Aro.
<< Bella ma come? non sei qui di tua spontanea volontà ? >>
anche finto ingenuo.
<< No Aro, sono stata rapita e voglio tornare a casa. Se non mi
credi tocca il tuo servo – indicai Alec – altrimenti chiedi a Marcus di
decifrare il mio legame con Alec scoprirai che è inesistente. >>
Alec mi faceva quasi pena perché vedevo che ogni mia parola era come
una pugnalata. Ma io non lo amavo, mi rattristii per lui ma al cuore
non si comanda e di sicuro non sarebbe riuscito a convincermi né ora né
mai. Nel frattempo vidi Aro quasi obbedirmi, toccando Alec e chiedendo
a Marcus che ovviamente non vide nulla. Ma si sarebbe arreso così? Non
credo … e quindi aspettai che mi svelasse attraverso le sue domande il
suo piano.
Che non tardarono ad arrivare.
<< Mia cara isabella tu hai
ragione. Non sei venuta di tua spontanea volontà. Ma di tua spontanea
volontà potresti restare. >>
Ma dove voleva andare a parare << A si Aro? >> Lo incitai.
<< Certo mia Cara, io e i miei fratelli saremmo felici di
accoglierti e se poi il nostro Alec ti convincerà potreste anche
innamorarvi. >> Un ringhio salì dal mio petto e da quello di
Jane. Mi stupii comunque di quanto odio quella stupida ragazzina
provasse per me, un odio che superava il bene che provava per il
fratello e per la sua felicità.
Aro non ci fece caso e continuò << Dopo di tutto nessuno della
tua famiglia ti è venuta a reclamare, forse il tuo Edward non ti ama
come dici! >> certo perché non ci ho pensato prima, voleva farmi
credere di essere stata abbandonata. Ma in quel momento un odore arrivò
prepotente al mio naso, Edward.
<< Aro, eccomi mi hai chiamato.
Sono venuto a riprendermi mia moglie. >> Mi voltai e lo vidi.
Bello come il Sole. Subito mi fiondai verso di lui ma mi sentii
trattenere era Alec che mi aveva afferrata per un braccio.
Il ringhio
di Edward risuonò nella stanza forte e assordante.
<< Lasciami! >> chiesi ad Alec
.<< No ! >>
rispose.
<< Lasciala immediatamente! >> ordinò Edward.
I
due si fissavano pronti a scattare l’uno contro l’altro. Mi accorsi che
il resto della mia famiglia era lì presente, Emmett e Jasper di fianco
a Edward ma davanti a Rosalie e Alice ed Esme. Carlisle poco distante
Emmett. Ma io non dovevo permettere lo scontro, dovevo proteggerli. Ero
l’unica che poteva convincere Alec che non mi amava. Mi voltai verso
Edward e lo guardai per rassicurarlo.
Mi voltai verso Alec e iniziai a
parlare << Alec, guardami >> lui non toglieva gli occhi da
quelli di mio marito << Alec, guardami >> riprovai con un
tono più severo.
E lui si voltò.
<< Alec leggi nel tuo cuore. Tu
neanche mi ami, la tua è solo smania ti possessione. Tu non sei
innamorato di me. Perché per la persona che ami saresti pronto a fere
tutto mettendo il suo bene al di sopra del tuo. Io lo vedo tu non mi
ami tu mi vuoi solo, ma se ti accontenti di questo non troverai mai la
donna da amare, la tua compagna. NON ti accontentare, cercala, e quando
la troverai la riconoscerai subito. >>
Come folgorato da quelle parole sentii la presa sul mio braccio
allentarsi lentamente fino a lasciarmi completamente.
Finalmente liberà mi strinsi a Edward e lui mi iniziò a baciare.
Pianissimo mi sussurrò al’orecchio
<< Mi sei mancata tanto amore
mio >>
<< anche tu >>.
Carlisle prese la parola.
<< Aro, vecchio amico, come vedi ogni dubbio è stato fugato.
Bella e mio figlio si amano e non si sarebbero mai lasciati di loro
volontà quindi siamo liberi di andare? >>
Lui si consultò con i
sui fratelli si voltò verso di noi e << Ma certo mio caro amico,
siete liberi. Ma ormai che siete qui perché non prolungare la vostra
permanenza, la vostra visita? >>
<< Mi dispiace Aro ma le
mie ferie sono contate e voglio riportare tutta la mia famiglia a casa
prima di riprendere il mio lavoro. >>
Aro rise e aggiunse
<< Certo che un vampiro con il tempo contato non si è mai visto.
Comunque allora saremo lieti di ospitarvi un’altra volta. Felix
accompagnali. >> Carlisle annuii con cortesia e ci fece cenno di
uscire dalla stanza. Felix aprì la porta.
Ma Alec mi rivolse la parola << Bella grazie e scusa. Farò come
dici tu. Cercherò la mia compagna e lo chiedo davanti a voi tutti. Aro
ho il permesso di andare? Ti giuro che tornerò ma ti prego fammi
andare. Ora lo so l’amore è l’unica cosa importante, cos’è l’intera
esistenza se non hai nessuno con cui condividerla? >> Aro forse
per compassione, forse per dare prova davanti a noi della sua bontà, e
non sfigurare davanti all’essere più buono che esistesse, mio suocero,
annui. In quel momento tante cose accaddero velocemente…
ANGOLO
SCRITTRICE:
Ecco il nuovo capitolo...spero vi piaccia questo quasi finale....Vi
lascio con punto interrogativo......Bacini...fatemi sapere.......
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Capitolo 13 *** di nuovo una famiglia... ***
13
Ecco il gran finale
annunciato
Se non fossi stata un vampiro non sarei riuscita a capire cosa fosse
accaduto.
Jane dopo le parole di Aro che accordavano il permesso ad Alec di
allontanarsi dai volturi per un periodo di tempo, mi si avventò al
collo costringendo tutti i miei famigliari a terra con il suo potere,
ma Alec si gettò tra noi quindi l’unica cosa che morse Jane fu la
spalla di Alec che sanguinò di un sangue non suo, al contatto con i
denti di sua sorella. Io per istinto espansi il mio scudo alla mia
famiglia, che si riprese subito. Edward mi fu subito accanto e mi fece
scudo con il suo corpo. Gianna alla vista di Alec a terra fece una
faccia ancora indecifrabile. Lei si ritrasse, sconvolta guardò suo
fratello e lo strinse tra le braccia.
<< Bella è colpa tua. Tu me lo hai portato via. Tu lo hai
allontanato da me. Prima che ti conoscesse non guardava altro che me,
non si preoccupava di nessun altro, solo di me. Tu mi hai portato via
il suo amore e le sue attenzioni. Ti odio, ti odio. >> Mi
accusava.
<< Grazie a te adesso se ne andrà e tornerà con
un'altra. Non bastavi tu. >>
Di questo passo mi avrebbe dato la
colpa di tutti i mali del mondo. Mi colpii di come non era preoccupata
dello stargli lontana ma del fatto che qualcun’altra la avrebbe
rimpiazzata. Questa era pazza.
<< Jane, guarda tuo fratello, non
lo vedi che non è felice! >> dissi. Ma lei non ne voleva sapere
Ringhiò ancora.
<< Jane, smettila. Non è colpa sua. Io ti vorrò sempre bene, ma
sei mia sorella, io voglio una compagna. Una donna da Amare e che mi
ami. >>
Alec la rimproverò << So che mi vuoi bene, a modo tuo, ma mi vuoi
bene! Ma come ha detto lei, se mi vuoi bene devi lasciarmi andare.
Ti
giurò che tornerò e sarai sempre mia sorella. >> sorrisero
entrambi E si abbracciarono di nuovo.
Lei sembrava una bambina piccola.
<< Va bene Alec, vai ma ti prego non ti dimenticare di me!
>>
<< Come potrei sorellina >>
Alec ormai ripresosi dal morso si alzò aiutato da sua sorella mi fissò
e io dissi.
<< Addio >> e lui dolce mi rispose
<< Addio >>.
Ripresi Edward per mano ed uscimmo. Lui mi strinse i fianchi ed insieme
ci incammino per quei corridoi che ci avrebbero condotto fuori da quel
palazzo. Ma come l’ultima volta dovemmo aspettare nella saletta dove
non c’era più Gianna ma un’altra donna, visto che lei era ormai una
vampira mi annotai mentalmente di chiedere ad Edward cosa pensasse.
Quando restammo soli nella stanza Edward mi abbracciò. E io mi persi
nel suo abbraccio.
<< O Alice, va bene. >>
Edward si spostò ma non si
allontanò dal mio fianco. Io inizialmente non capii ma poi…
Alice ed
Rosalie mi abbracciarono quasi soffocandomi, Emmett ci prese tutte e
tre in braccio stringendoci nel suo abbraccio orso. A quel punto anche
Jasper ed Edward si unirono a quell’abbraccio.
Dopo che mi lasciarono
tutti si avvicinarono Carlisle e Esme che mi strinsero come una figlia
ritrovata e io non potei far a meno di ricambiare il loro sguardo pieno
d’amore << Mamma, papà ! >> li chiamai.
Ci abbracciammo e poi ritrovai le braccia di mio marito.
<< Amore mio, amore mio. Non ti allontanare, ti prego. >>
<< Non ne ho intenzione >> mi rispose.
<< Edward la nostra piccola ? >> Lui mi strinse ancora di
più.
<< è a casa con tuo padre e Jacob, non potevo portarla
troppo pericoloso. >>
<< Sì, si immaginavo. Come sta? Tu
hai il suo odore addosso? Come mai? >>
Allora lui tirò fuori un piccolo pupazzetto dalla tasca e me lo porse.
<< Ecco questo me lo ha dato la nostra cucciola. Lo dovevo
portare con me per avere qualcosa di lei e poi lo dovevo dare a te.
>>
Se avessi potuto piangere lo avrei fatto. La mia Reneesme, dolce,
carina e affettuosa.
<< Amore, è stata molto agitata, ma ora sta
bene. Jasper l’ha dovuta cullare molto, non si calmava, ma ora che ti
riabbraccerà starà ancora meglio. >> Mi girai
verso la mia famiglia.
<< Grazie, a tutti per esservi presi cura di nostra figlia, di
essere corsi qui per me. Grazie Alice per aver visto e per la tua
precisione. Grazie di essere stati accanto a mio marito. E grazie a te
amore per esserti fidato di me. >>
<< Bella, figlia mia, non lo devi dire. Non devi ringraziarci.
>> Esme, dolce Esme.
<< Saremmo stati pronti anche allo
scontro per salvaguardare la nostra famiglia. >>dichiarò
Carlisle.
Ci accomodammo sulle sedie di quella sala d’attesa e
abbracciata al mio Edward mi abbandonai alle sue coccole e alle sue
carezze.
In un momento di lucidità, cioè in un istante in cui Edward non mi
stava baciando mi venne in mente Gianna.
<< Edward >> lo chiamai.
<< Dimmi amore. >>
<< di tutte le persone presenti in quella stanza non riesco
ancora a capire cosa ci faceva lì Gianna! Ha qualche potere speciale?
>>
<< Non te ne sei accorta Bella ? >> mi chiese. Di cosa mi
sarei dovuta accorgere, le sue espressioni erano incomprensibili senza
considerare che non ha proferito parola.
<< Di cosa Edward ?
>>
<< Gianna è innamorata di Alec. Lei lo ama ma non riesce
a palesare i suoi sentimenti. Sa che adesso Alec non la ricambierebbe
quindi preferisce aspettare. Aspettare che lui si accorga di Lei.
>> Restai sconvolta, non mi ero realmente accorta di niente.
<< è per questo che si è fatta trasformare ? >> Disse
Rosalie.
Certo lei meno che mai poteva condividere quella scelta,
rinunciare alla sua mortalità. Sono convinta che se non vi fosse stata
Reneesme i rapporti tra me e lei non sarebbero così fraterni.
<< Si! Peccato però che lui adesso non la ricambi. Ma ha giurato
a se stessa di aspettarlo. >> Dopo quelle parole cadde il
silenzio. Finalmente Felix ci venne a chiamare ridonandoci la libertà.
Il nostro aereo sarebbe stato tra due ore e quindi avevamo giusto il
tempo di dirigerci all’aeroporto. Anche nelle comode poltrone della
prima classe io ed Edward non potevamo far altro che aspettare.
Tra uno
scalo e l’altro chiamai Charlie.
<< Papà, sono Bella >>
<< Bella tesoro mio, stai bene? >>
<< Si papà, stiamo tornando a casa, non vedo l’ora di
riabbracciarvi… >>.
<< anche noi Bella, anche io…. Mi sono
preoccupato >>
<< Papà non parliamone più, ti prego. Reneesme è lì ? >>
<< No Bella è fuori con Jacob. >>
<< Ok allora non
dirle niente le faremo una sorpresa. >>
Finalmente dopo vari voli, e ore di macchina arrivammo a Forks, e a
casa di Charlie. Volevo solo abbracciare la mia piccola.
Quando entrai in casa la vidi. Era bellissima, bellissima. Seduta sul
tappeto intenta a giocare.
La chiamai << Reneesme >>
<< MAMMA, PAPA ’ >> ci corse incontro abbracciandoci.
Scoppiavo di gioia. Quanto mi era mancata. Il mio vuoto era finalmente
stato colmato. Adesso con Edward e il mio scricciolo al mio fianco
tutto mi sembrava perfetto. Ovunque fossi stata se ci fossero stati
loro quella era casa, piena d’amore e di felicità.
<< Mamma papà,
siete tornati. Non mi avete lasciata. >>
<< Ma amore nostro come hai fatto a credere che non saremmo
tornati… Noi ti amiamo >> disse Edward scompigliandole i capelli.
Io ancora non riuscivo a toglierle gli occhi di dosso e coccolarla.
<< Lo so papà ma mi siete mancati >>
<< Anche tu piccolina, anche tu >> Le dissi stringendola
ancora più forte.
<< Guarda chi c’è con noi… >> lei si sporse dalle mie
braccia e tutto il resto della mia famiglia si fece vedere.
<<
Zii, zie, Nonni mi siete mancati pure voi >> e si lanciò tra le
braccia di Emmett. Tutti a turno la strinsero e la coccolarono. In
tutto quel trambusto di urla e risate mi avvicinai a mio padre.
<< Papà, Jacob grazie di esservi presi cura di lei. >>
Jacob disse << Bella so che avvolte mi staccheresti la testa, ma
per me lei è tutto. >>
Si gli avrei staccato la testa ma non ora.
Magari quando proverà a baciarla.
Mio padre invece di parlare, mi strinse a se, senza fare una piega per
il contatto con la mia pelle ghiacciata. Lui come me non era bravo con
le parole.
Appena la mia piccola si addormentò tra le braccia di Jasper, avevano
legato parecchio con mio cognato, decidemmo di andare a casa. La nostra
casetta. Bella come sempre ed accogliente, il nostro rifugio. Posai
Reneesme nel suo lettino e mi diressi nella camera da letto dove Edward
mi aspettava. Entrambi eravamo ansiosi di bearci della nostra
solitudine, di fare l’amore e di sentirlo di nuovo vicino a me.
<< Ti amo Bella e ho temuto il peggio, mi sembra un sogno …
>>
<< Edward, basta è tutto passato adesso baciami e fammi
tua >>
<< Mai stato più lieto di accontentarti. >>
Angolo scrittrice:
Non è proprio finito perchè manca l'ultimo capitolo...
Spero che questo vi sia piaciuto...Fatemi sapere.....
A me si....ma io non faccio testo lo so....Vi prego scrivetemi...Grazie
grazie grazie...Bacini...
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Capitolo 14 *** piccola conclusione...L'amore è l'unica risposta ***
14
Mentre io ed Edward eravamo ancora abbracciati Reneesme saltò sul
nostro letto. Saltava e saltava, contenta ridendo ci chiamò:
<< Papà, mamma! >>
<< Amorino >> la chiamò
Edward.
<< Vieni sdraiati con noi! >> e la avvicinai.
Bellissima e tenera si sistemò tra me e mio marito. Io ero messa di
fianco, Edward voltato verso di me e Reneesme si beava dell’abbraccio
di entrambi i genitori. Alternava un bacio sulla mia guancia e su
quella di Edward.
<< Papà, quando partiamo ? >>
Quella domanda mi lasciò interdetta
<< Dove dovremmo andare ?
>> chiesi.
Padre e figlia si guardarono furbetti.
<< Allora? >> lì
ripresi.
<< Papà mi ha promesso di fare un viaggio insieme a
Parigi, a Disneyland. >>
<< sono un po’ confusa! >>
<< Scusa amore se non te l’ho detto prima ma mi è completamente
sfuggito. Si è vero le ho promesso di fare un viaggio tutti e tre e lei
mi ha proposto Parigi. Anzi Disneyland. >> Risi di gusto per la
pretesa di mia figlia e poi mi rivolsi ad Edward << Allora papà
quando partiamo? >>
<< A bene, adesso le mie due bimbe sono impazienti. >>
Reneesme rise, e quella risata mi riempì il cuore di gioia.
<< E tu che ti ridi? >> La guardai di sottecchi e cominciai
a farle il solletico.
<< Mamma, mamma basta per favore. Papà
aiuto >>
<< Cosa?chiedi aiuto al tuo papà? >> disse Edward.
E anche
lui cominciò a farle il solletico.
<< No, no basta per favore
>>
<< E tu cosa ci dai in cambio? >> le dissi.
<< Un bacio >>
<< Cosa uno solo? >> Edward sei un po’ cattivo.
<<
No, ok, ok quanti ne volete voi >>
<< Bene adesso si ragiona... >> sia io che mio marito la
lasciammo respirare.
<< Mamma, papà >>
<< Dicci
tesoro >>
<< voglio stare sempre così... >>
La stringevo ancora a me ed Edward stringeva entrambe. Era un momento
idilliaco, sentivo che non mi mancava niente. Tutto quello che mi
serviva per poter affrontare la mia esistenza era li.
L’amore che
provavo per loro era immenso, sconfinato, interminabile, infinito. Ogni
aggettivo non è in grado di definirlo e descriverlo. L’amore è l’unica
risposta. Cosa se non l’amore muove il mondo?Cosa ci spinge a
sacrificarci, scontrarci? Cosa ci rende completi ed appagati se non
l’amore?Amore profondo, tra un genitore e un figlio. Amore tra moglie e
marito. Amore tra fratello e sorella. Amore non corrisposto. Amore
ricercato, ritrovato, perso o mai trovato,possessivo, intimo che si
trasforma in fisico. Quale più profonda verità. L’amore è l’unica
risposta.
FINE
Angolo scrittrice:
così si coclude la mia ff. Credo realmente che sia l'amore a farci
compiere le nostre scelte. Dedico la mia ff alle mie cugine Lella e Pia
alle quali voglio un infinito bene...
Ringrazio tutti i miei lettori,coloro che mi hanno recensito e coloro
che mi hanno seguita. GRAZIE di cuore.
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