L'amore è l'unica risposta....

di Mapi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione ***
Capitolo 2: *** Isola Esme. ***
Capitolo 3: *** 3.Si ricomincia ***
Capitolo 4: *** Pomeriggio a casa Cullen ***
Capitolo 5: *** Giorni... ***
Capitolo 6: *** Visioni ***
Capitolo 7: *** Pensieri e sogni... ***
Capitolo 8: *** Incontri ***
Capitolo 9: *** Messaggio... ***
Capitolo 10: *** Partenza... ***
Capitolo 11: *** ...e arrivi..... ***
Capitolo 12: *** L'ora della verità! ***
Capitolo 13: *** di nuovo una famiglia... ***
Capitolo 14: *** piccola conclusione...L'amore è l'unica risposta ***



Capitolo 1
*** Introduzione ***


Era un pomeriggio sereno a Fork, da tempo non si vedeva un sole così caldo.
Un sole che risplendeva in alto nel cielo, che colorava con i suoi raggi ogni cosa sul quale questi si posavano. Tutto risplendeva e io non potevo fare a meno di ammirare la sua bellezza sotto quei caldi raggi. Non potevo fare a meno di restare abbagliata dal mio sole personale, il mio universo, il mio nord, il mio sud, la mia stella polare, l’amore della mia esistenza, il padre di mia figlia, Mio marito: il mio Edward. Anche lui mi guardava, con uno sguardo pieno d’amore e di ammirazione, come se dovesse essere lui a dover dire grazie. Ma ero io, ero io a dover ringraziare chi sa chi per avermi regalato un uomo così. E una bimba così. Bellissima e forte ma allo stesso tempo delicata, con i suoi lineamenti perfetti, di mio marito e gli occhi profondi color cioccolato, i miei occhi umani.
La nostra Reneesme.Nostra, si nostra. Erano passati due anni da quando l’avevo messa al mondo, ma non sembrava affatto una bambina di due anni, ma almeno una bimba di cinque.
Lei, tranquilla, giocava rincorrendo una farfalla e come questa danzava in aria nella nostra radura, per poterla toccare.
Io ed Edward distogliemmo il nostro sguardo l’uno d’all’altro, distratti dalle risate della nostra piccola.
<< Quanto è bella ,Edward! >>dissi non lasciandola con gli occhi.
<< si è bellissima!Sono stato molto fortunato ad avere due donne così stupende. >>disse <<  E siete entrambe mie! >>aggiunse.
Lo guardai sorridendo e mi beai del suo sguardo di nuovo su di me.
<< Sai cosa pensavo? >>continuai.
E lui < No, purtroppo ancora non mi permetti di ascoltarti >>.
<< dai… .>>lo apostrofai.
<< continua >>mi suggerì ridendo.
<< Vorrei fare un viaggio, prima di iniziare la nostra nuova esistenza!  >>.
<<  Dove vorresti andare, amore mio? >>
<<  Ecco, mi piacerebbe portare Reneesme nell’isola D’ESME >>.
Edward si illuminò di più, come se fosse possibile. Ma veramente sembrava iridescente, pieno di entusiasmo.
<< SI mi piacerebbe molto. La nostra piccola deve vedere quel paradiso terrestre dove siamo stati veramente felici e dove, ma questo lei non lo saprà mai, promettimelo, l’abbiamo concepita! >>disse sussurrando l’ultima parte del discorso per non lasciarle intuire niente.
Ma lei aveva sentito<< dove andiamo ? >>ci interruppe.
Vedendo noi stupiti aggiunse<< Dove siete stati felici? >>Per fortuna non aveva sentito tutto. Edward aprì le braccia per farle segno di raggiungerlo ed accoccolarsi con lui.
<< Andremo in un posto magico, vedrai Reneesme. >>.
<< Ma vengono anche gli zii e i nonni ? >> domandò lei.
<< Se vogliono si .>>rispose lui.

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Capitolo 2
*** Isola Esme. ***


2isola esme Tornammo a casa Cullen per annunciare il nostro viaggio ed invitare la nostra famiglia a passare due settimane sull’isola. Tutti erano nel salone impegnati nelle loro attività. Alice ci aspettava.
Senza lasciarci avanzare una nostra ufficiale proposta disse<< Quando partiamo?Bella idea cognatina. >>.

Tutti mi guardarono senza capire, visto che non avevamo pronunciato parola. Io ed Edward ridemmo di gusto per il suo entusiasmo.
Presi la parola e iniziai<< Vorremmo fare un viaggio!Ci piacerebbe portare Reneesme sull’isola d’Esme >>Nel dirlo guardai la mia bellissima e dolcissima suocera come per chiederle il permesso, visto che lei ne era la proprietaria. Ovviamente lei ricambiò il mio sguardo con un’espressione materna e accondiscendente. Non credo avrebbe detto mai di no a un nostro qualsiasi desiderio. Ci amava troppo.
Emmett, Jasper e Rosalie furono contagiati dall’entusiasmo di Alice. E subito fecero un cenno positivo con la testa. Rosalie ed Alice salirono nelle loro camere ed iniziarono convulsivamente la preparazione delle valigie che sicuramente sarebbero state due a testa, visto che per regola il cambio d’abito era obbligatorio almeno due volte al giorno. Ovviamente fecero le valigie anche per i loro compagni e quindi arrivammo a un totale di quattro valigie a coppia.
<< Bella, poi vengo a casa tua e tranquilla aiuto anche te >>Mi disse con un’aria furbetta alice. Tranquilla, come sarei potuta restare tranquilla se quasi sicuramente mi avrebbe obbligato a mettere in valigia le cose più assurde. Comunque non mi sarei azzardata a contraddirla. Edward accortosi della mia espressione si mise a ridere.
Alice che si era accorta di tutto si rivolse al suo fratello preferito dicendo<< Edward, aiuto anche a te non ti preoccupare >>.

E lì il mio splendido marito si pietrificò. Ma ero troppo divertita dalla sua faccia sconsolata per correre a confortarlo. Ben gli stava, di sicuro non mi avrebbe più presa in giro, o per lo meno non davanti ad Alice.
I preparativi per la partenza procedevano senza problemi. Avevamo deciso di partire alla fine della settimana e quindi mancavano tre giorni alla data prevista. Tutto era stato fatto, avevamo preparato le valigie, prenotato i voli per Rio de Janeiro, e inoltre pregato un conoscente di Edward di preparare l’yacht che ci avrebbe portato sull’’isola. Carlaisle aveva chiesto un periodo di ferie dall’ospedale e quindi era veramente tutto pronto.
Reneesme saltando sul nostro letto la mattina di sabato ci annunciò che era l’ora di vestirci, raggiungere il resto della nostra famiglia e partire. E così facemmo.
Lì trovammo tutti pronti che ci aspettavano sulla scalinata di casa, sicuramente avvertiti da Alice che aveva previsto il nostro arrivo.
Emmett più contento di Reneesme, appena la vide la fece saltare dalle braccia di Edward alle sue cominciando a descriverle quanto sarebbe stato bello nuotare con lui che l’avrebbe fatta andare sott’acqua quando io ed Edward saremmo stati distratti. Partimmo.

Dopo ore di viaggio, e qualche sonnellino di Reneesme prima in braccio a me e poi in braccio a zia Rose arrivammo all’yacht. Non nascondo che lì il mio entusiasmo si palesò e se fossi stata capace di arrossire lo avrei fatto. Mi ricordo, anche se un po’sforzatamente, visto che la memoria umana non si conserva bene come quella vampiresca, tutto quello passato su quell’isola. Edward si girò verso di me e mi fissò.
A quel punto sarei voluta saltargli addosso e cominciare a baciarlo, ma non potevo, quindi gli permisi di leggermi nella mente. << quanti ricordi amore mio. Ti amo tesoro e ti amerò fino alla fine della mia esistenza >>
Lui che guidava l’yacht mi fu in un attimo accanto, mi baciò solo come lui sa fare e poi ritornò al suo posto sussurrandomi un verissimo<< anche io >>.
Reneesme ci guardò, avvicinò la sua manina al mio viso e mi proietto il replay di ciò che aveva visto aggiungendo anche un mio bacio a lei. La guardai amabilmente e la baciai sulla fronte, sulle guance: Sorrise contenta anche perché le feci un leggero solletico nel viso con i miei capelli. Edward ci guardò entrambe innamorato.


E poi eccola: isola Esme.
Era proprio come l’avevamo lasciata. Le palme, il calore, la brezza marina, la sabbia fina e chiara. Anche la casa era come l’avevamo lasciata. Tutto era uguale. Io ero cambiata ero mamma e soprattutto una Vampira. Ci dividemmo le stanze, sistemammo le valigie e quindi restava solo divertirci. Reneesme non volle sentire ragioni, e neanche Emmett e quindi in un baleno furono fuori a nuotare, come lo zio aveva promesso. Tutti infine andarono in spiaggia ma io ed Edward subito capito le intenzioni l’un del’altro decidemmo che la spiaggia poteva aspettare e visto che la piccola sarebbe rimasta impegnata con gli zii ci buttammo nel letto e cominciammo e finimmo quello che sarebbe dovuto iniziare e finire sull’yatch.Com’era bello stare di nuovo lì con Edward.
A un certo punto non potei fare a meno di ridere e subito lui mi chiese il perché<< Mancano solo le piume >>gli risposi<< e i lividi >> aggiunse lui.
<< ancora con questa storia!te l’ho pure mostrato quanto mi sentivo in estasi quella mattina e cosa provai quella notte e ancora tu non mi credi? > < Bella ti ho fatto male! >>.
<< il male lo vedi solo tu, io ero strafelice e poi penso che tu abbia recuperato alla grande dopo!o no? >>aggiunsi con uno sguardo malizioso.
<< si questo è vero… >>attaccò lui divertito.
Poi mi guardo strano e mi disse<< dobbiamo andare, Reneesme ci reclama. >>Ci alzammo, e subito raggiungemmo gli altri.

La straordinaria connessione fra le loro menti faceva si che lui la sentisse anche a molta distanza. Appena arrivammo lei fece un gran sorriso e corse ad abbracciarci. Era tutta piena di sabbia e girandoci capimmo il perché. Insieme a Rose, Emmett ed Alice aveva costruito un castello di sabbia. Che poteva essere benissimo una reggia per la grandezza. Contenta ci fece avvicinare e vidi Esme tirar fuori una macchina fotografica. Ci mettemmo in posa e scattammo la prima di una lunga serie di foto. Una per ogni occasione nei giorni a seguire. Reneesme e i delfini. Reneesme e le foche. Reneesme contenta di aver sotterrato lo zio Jasper sotto la sabbia. In questo però l’aiutò Alice.
Tutte le sere crollava e lasciava a noi grandi l’occasione di goderci un po’ l’isola. Fare il bagno con il mio Edward di notte con la luce lunare che ci baciava entrambi è uno dei ricordi più belli che mi porterò dentro per il resto della mia esistenza. I giorni passarono ed inesorabilmente si avvicinava la data del nostro rientro.
<< Mamma io voglio restare qui ancora un po’. >>Mi disse Reneesme. Tentai di convincerla in tutti i modi ma lei era troppo ostinata. Alla fine cedetti e gli dissi l’unica cosa che mi costava un po’ dire, non perché non approvassi ma perché ero molto gelosa di lei e del suo amore. Forse con il tempo mi sarei abituata, ma era nata solo da due anni.

<< Ma piccola non vuoi rivedere Jacob! >>Si convinse. Bastò solo pronunciare il nome del mio migliore amico. Che strano scherzo del destino. Che strana cosa l’imprinting. Jacob e Reneesme. Ma mi chiedo, mi sarei mai abituata, meglio non pensarci. E così, convinta la mia brontolona, abbandonammo l’isola conservando il sorriso e la gioia di quei giorni passati lì insieme.




angolo autrice:
Prima di scrivere l'avvenimento fatidico mi piaceva l'idea di mostrare la felicità e la routine della famiglia Cullen. Grazie in anticipo...Spero commentiate..Bacini Mapi

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Capitolo 3
*** 3.Si ricomincia ***


3 si ricomincia Avevamo deciso di ricominciare le superiori ad Olimpia, una cittadina vicina e altrettanto piovosa vista la nostra luminescenza al sole, nel quale però non ci conosceva nessuno. Così avremmo ancora potuto abitare in casa cullen, a forks. Carlisle non avrebbe dovuto lasciare il lavoro all’ospedale e Esme poteva tenere Reneesme nelle mattine in cui mi sarei assentata per frequentare le lezioni e inoltre restare vicino a Charlie, Jacob, Seth e tutti i nostri amici.
Certo di nuovo le superiori era un po’ noioso e inoltre avrei dovuto più o meno studiare perché la mia memoria era un po’ sfocata. Ma alla fine pensai che anche io prima o poi avrei cominciato a collezionare i cappelli dei diplomi, magari frequentando con Reneesme, e quindi tanto vale cominciare subito. Dopo aver passato un’altra notte elettrizzante con il mio Edward, ci decidemmo ad alzarci e a malincuore staccarci l’uno dalle braccia dell’altro.
<< Dobbiamo proprio? >>mi chiese Edward sconsolato visto che non restare abbracciati era un dolore fisico. Capii subito. Ma sì, dovevamo proprio perché chi avrebbe sentito Rose ringhiare che era tardi e che quindi avremmo dovuto spingere sull’acceleratore, come se le dispiacesse. Lo baciai appassionatamente e lo convinsi. Se però non avessi trovato la forza di staccarmi da quel bacio avrebbe dovuto convincermi lui ad andare.
Reneesme ancora dormiva. La presi in braccio e la portammo da Esme che la mise nel suo lettino di casa Cullen.La baciammo sia io che Edward; sbadatamente toccai la sua manina e la vidi ridere fortemente guardando la faccia arrabbiata della zia Rose piena di sabbia. Un ricordo dell’isola Esme.Non potemmo far a meno di ridere, io ed Edward, che aveva letto nei suoi pensieri. Avevamo proprio fatto bene a fare quel viaggio.
Divertiti raggiungemmo gli altri che ci aspettavano pronti ad andare.
<< E se non riesco a trattenermi? >>dissi preoccupata.
Tutti i miei fratelli e mio marito si girarono verso di me.
<< Ma Bella hai così poca fiducia in me? >>mi apostrofò Alice.
<< No Alice, è di me che non mi fido >> puntualizzai.
<< Amore io sarò con te, hai solo una lezione da sola, lo spagnolo vero? >> mi chiese, ma io subito << Sì ma Edward ho paura! >>.
Jasper sentendo la mia preoccuparne subito allentò la mia tensione e mi sentii meglio.<< Grazie Jasper >>.
<< Di niente Bella. >>
<< Tranquilla Bella, non permetterò che accada niente >>disse Edward.
<< Neanche noi lo permetteremo >>aggiunse Rosalie. Sì, i rapporti con mia cognata erano proprio migliorati, adesso mi stimava e grazie a Reneesme credo mi volesse anche un po’ bene.
Il campus era grande più o meno come quello di Fork, circondato da una boscaglia fitta. L’edificio di un acceso giallo diviso in due parti, nel lato est gli uffici, nel lato ovest le aule dove si svolgevano le lezioni.
Scendemmo dall’auto, ovviamente tutti gli sguardi furono su di noi nuovi arrivati. Mi resi conto che magari una volta mi sarei sentita a disagio sotto tutti questi occhi curiosi, ma ora stranamente no, magari perché ero veramente cambiata o forse perché la mia mano era stretta da quella di Edward. Guardavo tutti e non guardavo nessuno, di sicuro noi eravamo osservati da molti.
Ma ero curiosa di cosa pensassero, lo chiesi all’angelo accanto a me e lui rispose<< Sono affascinati da noi, tutti i ragazzi guardano voi, invece le ragazze noi, ma anche voi te lo assicuro. Molte sono invidiose di te! >>a quelle parole mi voltai
<< di me? >>.
Edward sorrise<< certo perché sei mano nella mano con me! >>.
<< Spaccone! >>gli ringhiai.
Mi si avvicinò, mi toccò la punta del mio naso con un dito, mi scompigliò i capelli e aggiunge<< Stai tranquilla, a te guardano con invidia a me con perfidia >>.
<< Cosa? >>non capivo il significato di quelle parole.
Perfidia, a lui
.<< Certo, amore mio. Anche io ho una creatura stupenda al mio fianco! >>Sfoderò il suo sorriso sghembo e io esplosi in una risata.
<< Già, mi sottovaluto vero?Ma dai non ti credo… >>.
<< Non ritornerò più su questo argomento. Non ti devo convincere e non lo voglio fare, perché se tu ti accorgerai mai di quanto sei fantastica userai la tua seduzione per ottenere quello che vuoi e poi povero me…E se inizierai a sfruttare il tuo “potere” con gli altri umani mi toccherà terrorizzare tutti per farteli stare alla larga, per il loro bene, altrimenti non so se mi riuscirei a controllare per la gelosia! >>
Nell’ultima parola gli si incupì lo sguardo:<< No, no per favore non mi convincere. E poi tranquillo non ti liberi di me!Ti amo. >>.Si tranquillizzò e continuammo a camminare diretti verso la nostra prima lezione, Matematica, Storia, e poi francese, di nuovo matematica, e poi finalmente pausa, pranzo, almeno per gli umani.
Ci incontrammo con gli altri e ci limitammo a prendere qualcosa da mangiare, visto la regola fondamentale cioè: riservatezza. Ci sedemmo in un tavolo anonimo, in un angolo lontano dalle vetrate e discutemmo delle prime ore passate in quella nuova esistenza.
<< Al solito, tutti fissano ma nessuno mi si avvicina >>Rose comunque non si sentiva emarginata, togliere il respiro a chiunque l’ammirasse non le dispiaceva.
<< Rose, ma dai sai che ti contemplano! >>La prese in giro Alice.
<< Sì, ma almeno un ciao! Ok dai vedremo per il resto della giornata >>rispose Rose.
Mi accorsi che Jasper non respirava, cosa aveva sentito?quale odore mi ero persa? Tutti gli odori umani mi graffiavano la gola ma non ne avevo individuato uno che mi infastidisse più degli altri.
Lo chiamai<< Jasper?! >>lui mi guardo
<< Tranquilla bella, non è odore ma puzza! >>.
< di cosa? >gli chiesi.
<< Di aglio! >>Tutti ridacchiammo.
<< Forse ci hanno scoperto? >>disse Emmett ancora ridendo.
<< Dai non dite sciocchezze non può niente l’aglio contro di noi! >lo riprese Rose.
<< Ma loro non lo sanno! >>continuò Emmett<< Forse il loro istinto di sopravvivenza funziona meglio del loro buon senso! >>.
<< Ehi, cosa insinui che io non avevo buon senso? >>lo apostrofai e la mia fossetta del nervosismo si evidenziò.
<< Bella, si voglio dire questo! >>Rise più forte.
<< Tu non hai visto Edward quando è scappato da te il primo giorno. Tu con il tuo profumo vicino non lo aiutavi. Il fatto è che si è innamorato come una pera cotta. >>Edward lo fulminò.
<< Questo è vero, Emmett. Ma due calamite non si allontanano. Per quanto vuoi imporle la tua forza la loro attrazione è troppo potente. >>disse Alice.
Mi sentivo un po’ tradita, ma so a cosa si riferissero. Sia da umana che da vampira stare lontana dalla mia calamita mi uccideva e se Edward non avesse sfoderato il suo autocontrollo io forse sarei morta davvero.
<< Ehi fratellone, io però sono più forte di te! >> lo presi in giro.
<< Ancora per poco… >>mi puntualizzò lui.
<< Comunque non sono stupidi, io so cosa si prova a guardarvi estasiata. Non riuscivo a staccare il mio sguardo da voi la prima volta che vi ho visto. E soprattutto da te! >> e mi voltai verso Edward.
<< mi ipnotizzavate, avrei potuto passare ore a fissarvi se le mie guance non si fossero incendiate di vergogna. >>Risi. Qualche anno prima ero come quei poveri prigionieri. Desideravo conoscerli toccarli, ammirarli. Ma qualcosa mi frenava, tranne che con Edward. Risi di nuovo. Edward mi abbracciò forte e io sentii il suo odore che mi avvolse e mi coccolò.
<< Edward, chiamiamo Esme?Vorrei sapere che fa la piccola. >>Sussurrai con un po’ di sconforto. Capito il mio stato, prese subito il cellulare che mi passò subito dopo aver spiegato ad Esme quando saremmo tornati dalle lezioni.
<< Esme, che fa la mia piccola? >>le chiesi.
<< Sta decidendo di quale colore dobbiamo dipingere la sua stanza qui a casa mia!Vuole cambiare, adesso le piace il blu del mare. E vuole anche che le disegni un paesaggio marino sulla parete. Insomma vuole rivivere la magia dell’isola! >>. Mi immaginavo che di certo non avrebbe voluto solo colorare su un foglio visto che non era una bambina come le altre ma addirittura una stanza. E soprattutto non credo che una nonna come le altre glielo avrebbe lasciato fare.
<< Esme, grazie di stare con lei mentre noi non possiamo >>.
<< Bella, è mia nipote le farei rifare la casa se me lo chiedesse >>.
<< Esme ti prego no! >>
< Tranquilla Bella, scherzo. Ma è un piacere fare la nonna! >> Ridemmo tutte e due. A un certo punto sentii un passaggio di telefono.
<< Mamma quando torni?Papà perché non mi ha sentito?La nonna mi ha detto che siete un po’ troppo distanti, che siete a scuola e che poi tra qualche anno verrò con voi! >>La franai. << Amore, torneremo tra qualche ora, fai la brava con la nonna. Mi ha raccontato cosa state facendo, poi quando vengo me lo mostri!ok? >>. << Sì, mamma!Mamma ti voglio bene >>
<< Ti vogliamo bene pure noi. Ciao Amore >>
<< Ciao Mamma, dai un bacio a papà . >> Chiusi la conversazione mi girai verso Edward e lo baciai.
<< Questo te lo manda Reneesme. >>
Poi mi rivolsi ad Alice.<< Alice, Reneesme sta obbligando, direi,Esme a ridipingere la sua stanza in casa vostra con paesaggi tipici dell’isola, sicuramente ispirata dal suo sogno. Sarai contenta di sapere che tua nipote ha un alto senso artistico. >>
<< Sì, di certo questo lo ha ereditato da me. >>
<< Cosa fanno? >>disse Edward.
<< Hai capito bene, dipinge la sua camera con Esme, mi ha chiesto quando torniamo e mi ha detto che ci vuole bene! >> lui e il resto dei miei famigliari risero di gusto contenti che la nostra piccola sia così creativa e amorevole. Ovviamente avevano sentito ogni singola parola da Reneesme ma lo stupore era tanto. Dovevamo proprio ritornare in classe e ricominciare le lezioni. Quindi ci alzammo dal tavolo e ci dirigemmo verso le nostre aule. Il professore di inglese era già alla cattedra , pronto per iniziare la lezione,quindi io ed Edward ci dirigemmo nell’unico banco vuoto e ci accomodammo. Ecco che iniziavano le ultime tre ore di lezione. Dopo 2 ore di inglese mi separai da mio marito per l’ora di spagnolo, mentre lui avrebbe seguito geografia. Distrattamente ascoltavo il professore, l’ora che mi aveva terrorizzata più di tutte stava passando anche se lentamente. Così per essere sicura del mio autocontrollo inspirai quanta più aria possibile. Non sentii nulla che mi potesse far vacillare o mi infastidisse. Rifeci lo stesso gesto, ma questa volta annusai qualcosa di strano, un odore che non riconoscevo, non un odore umano. Mi guardai intorno ma non riuscii a vedere nessuno al quale potesse appartenere l’odore. Ma... Non capivo. Chi sarebbe potuto essere? Non un umano? Rimisi aria nei miei polmoni, ma niente. Questa volta niente. Non sentivo niente, forse me lo ero immaginato?No sicuramente no, ma ormai non lo sentivo più. A un certo punto, mentre ero immersa nei miei pensieri suonò la campanella. Dolce suono che mi avrebbe permesso di ritornare dal mio amore, che appena mi vide mi abbracciò sotto lo sguardo di curiosi. Ero sul punto di raccontargli tutto quello successo a spagnolo. Ma cosa gi avrei raccontato? non ero neanche sicura di ciò che avevo sentito, quindi decisi di tacere, forse me lo ero immaginato veramente. Aspettammo per poco tempo gli altri e insieme ci dirigemmo verso l’auto.




Angolo scrittrice: Ecco un altro capitolo dolcino dolcino....è la mia prima ff quindi fatemi sapere se vi piace almeno sarò incentivata a continuare... Grazie per aver aggiunto questa ff tra i preferiti... Spero che commenterete....Bacini Mapi...

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Capitolo 4
*** Pomeriggio a casa Cullen ***


4 pommerigio a casa cullen La mia piccolina appena ci vide ci saltò letteralmente addosso. Prima baciò me poi Edward e poi gli zii. Contenta, ci portò e ci mostrò la sua nuova stanza, non era ancora finita ma era già molto carina. Tutta azzurro molto chiaro, con una parete che mostrava un paesaggio tipico dell’isola.
Delle palme, la spiaggia e il mare che si increspava su questa. Esme era proprio brava a disegnare ed arredare, e la nostra cuccioletta aveva preso da lei.
<< Mamma, Papà vi piace? >>ci chiese con gli occhi luccicanti dalla gioia.
<< E’ stupenda! >>esclamammo in coro io ed Edward.
Mi rivolsi verso lui ed ironica gli dissi << Ehi che fai mi leggi nel pensiero? >>Mi fissò e sfoderò il suo sorriso sghembo.
<< Amore hai fame?Andiamo a caccia con papà? >>.
<< Sì, per favore ho fame! >> Io non tanta in verità ma forse era meglio che mi nutrissi visto che sarei stata più a contatto con gli umani. Edward la prese in braccio e uscimmo. Lei, al solito, contenta di correre tra le braccia del padre. Non spostammo di tanto, restammo nel bosco vicino casa. Mentre finivo il mio cervo sentii di nuovo quell’odore sentito nell’aula. Ma questa volta a seconda inspirata già non c’era più. Ma cosa gli prendeva al mio naso? Non avrei dovuto avere sensi impareggiabili? Edward mi guardò e mi chiese cosa avevo. Alzò gli occhi al cielo.
<< Cosa succede? >>
<< Arriva Jacob! >> Reneesme scattò e appena lo vide gli saltò addosso.
<< Ciao, piccola >>
<< Ehi ragazzi! >>
<< Ciao, Jacob >>rispondemmo.
<< Allora, Bella >>.
<< Attento Jacob! >>lo intimò Edward.
Ma lui continuò<< Quanti ne hai fatti fuori oggi>>finendo la frase mi guardò astuto.
<< Sai Jacob, saresti il primo di oggi! >>Uno a zero per me.
<< Dai scherzavo, non ti arrabbiare >>.
Lo guardai risi e aggiunsi<< Io no. >>
Edward non ce la smetteva di ridere. Reneesme aveva ancora fame, così continuammo a cacciare con Jacob e poi tornammo a casa Cullen con lui.
<< Reneesme, bagnetto! >> Momento preferito di Rose, Alice ed Esme.
<< Ma mamma! >> Allora Edward mi aiutò.<< Dai amore vai con la mamma dopo torni pulita e giochi con Jacob >>Si convinse di nuovo. Ma infondo anche a lei piaceva, un momento di pure coccole. Esme preparò il bagno, Alice e Rose litigavano su cosa avrebbe indossato dopo la piccola e io la spogliavo delicatamente. Un due, tre e dentro la vasca. Alice e Rose la schizzavano, Reneesme si difendeva, Esme e io cercavamo di insaponarla. Alla fine saremmo state tutte bagnate quindi sembrava che il bagno lo avessimo fatto noi. Dopo la lotta la tirai fuori dalla vasca la avvolsi nell’asciugamano e la cullai. Io e Rose la vestimmo e Alice le sistemava i capelli asciugando e pettinando i suoi boccoli. Bagnetto finito, fatica conclusa.
Scese pronta a sporcarsi. << Jacob ti prego giocate in casa. Ogni bagno mi leva 10 anni, anche perché combatto pure con le zie >> che insieme mi fecero una linguaccia.
<< Sì, Bella tranquilla. >> Alice raggiunse Jasper nel salone, Rose si sedette con Emmett davanti la tv e io ed Edward ci dirigemmo al pianoforte. Mi beavo della sua musica. E a lui piaceva suonare per me. Dopo più o meno un’ora Jacob porto Reneesme in braccio, si era addormentata mentre giocava.
<< Edward portiamola a casa nostra >>
<< Certo amore è stanchissima >> Così facemmo, presi la nostra bella addormentata dalle braccia del mio migliore amico, salutammo tutti e in un attimo fummo a casa e Reneesme nel lettino. Io ed Edward ci sedemmo sul divano di fronte al caminetto che scoppiettava. Ovviamente né io né lui avevamo bisogno di quel calore. Ma l’idea di stare accoccolati davanti al caminetto era molto romantico. Restammo abbracciati per molto tempo. Lui non faceva altro che baciarmi. Gli occhi, le guance, i polsi. Poi trovò la mia bocca e non la lasciò più. Il nostro contatto era sempre elettrizzante. Due destini che si uniscono, stretti dentro di loro. Lui sentiva me e io sentivo lui. Liberi di amarci e unirci. Felici di donarci l’uno all’altro. Mi prese in braccio e mi portò in camera da letto, mi posò delicato sul letto e mi sfilò la camicetta lasciandomi in reggiseno. In un attimo anche la sua camicia non c’era più e con il suo corpo caldo e marmoreo si adagiò sul mio continuando a baciarmi tutta. Eravamo INSIEME, mi accarezzava il ventre e la faccia. In un attimo eravamo entrambi nudi. Le sue carezze erano dolci. I suoi occhi mi guardavamo innamorato e io non potevo fare nient‘ altro che ricambiare il suo sguardo. Non c’erano bisogno di parole. Eravamo famelici dei nostri corpi. Quella notte facemmo l’amore come non mai. Ma in un baleno fu giorno. Soddisfatti ma non appagati, visto che avremmo continuato all’infinito, ci alzammo e ci vestimmo per il secondo giorno di scuola. Seguendo la stessa routine del giorno prima ci incontrammo a casa Cullen con gli altri ci dirigemmo verso scuola.


4.2.edward:


Bella mi aspettava davanti al camino sul divano. Sembrava un sogno. Stupenda, rilassata aspettava me. Io quella sera non avrei fatto a meno di lei, anche se questo valeva non solo per quella sera ma per il resto della mia esistenza. Mi sedetti con lei, e in un attimo si strinse a me. Restammo abbracciati. Ma non potevo far a meno di baciare quel viso angelico. Unicamente lei. Il mio amore era troppo da contenere e questa sera glielo avrei dimostrato più che mai. Anche se lei mi apparteneva come io le appartenevo, le volevo mostrare tutta la mia adorazione. Lo meritava. Aveva sofferto, ne aveva passate troppe per me: James, la nostra separazione, i Volturi, Victoria, per sino Reneesme, il mio secondo amore era stato un pericolo per la sua fragile vita. Ma l’ama troppo e per lei avrebbe sfidato la morte, come aveva fatto, ben due volte. Lei si che era coraggiosa. Io pur di non farle correre rischi avrei negato a entrambi la gioia di essere genitori. Ma lei no, testarda e coraggiosa aveva rinunciato a tutto anche alla sua vita umana per diventare mamma e vampira. E adesso io non potevo fare altro che proteggerla ed amarla con infinita gratitudine. Posso restare tanto senza respirare, ma senza inspirare il suo odore e profumo che per me ormai non era più un problema, non erano più lame incandescenti nella mia gola, neanche un attimo. Sono stregato da lei e dal suo amore per lei. Appena sfiorai le sue labbra capii che non avrei potuto fare più a meno. La presi e la portai in camera, ci spogliammo. Era perfetta e bellissima. Mi misi sopra di lei e dopo innumerevoli carezze e baci mi unii a lei. Bella mi accarezzava e mi abbracciava, mi baciava. Non so se lei avvertiva l’energia elettrica pura che emanavamo. Come quando seduti nell’aula di Biologia, al buio per il video proiettato del prof. mi costrinsi a non toccarla. La sentivo senza sfiorarla l’elettricità, figuriamoci facendo l’amore. Sì, la sentiva anche lei. Era troppo forte e travolgente. I nostri movimenti erano sinuosi, ci apparteniamo. Siamo l’uno la metà del cuore dell’altro. Ti amo , ti amo. ti amo.




Angolo autrice: Questo è il capitolo che mi sono divertita di più a scrivere, perchè nonostante siano vampiri si comportano molto normarlmente e poi per....Scusate se non l'ho descritta nei minimi particolari ma sono più brava con le ensazioni che a descrivere l'atto pratico....non posso svelarvi di chi sia l'odore misterioso quindi seguitemi. IL PROSSIMO CAPITOLO è LA SVOLTA.Grazie a tutti...commentate per favore...:-(

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Capitolo 5
*** Giorni... ***


5giorni I giorni passavano, la scuola continuava…. In quel trantran giornaliero, stabilii un pomeriggio per portare Reneesme da mio padre con Jacob.
<< Edward, oggi vorrei portare la piccola da Charlie. Vieni con Noi? >>gli dissi.
<< Sì, certo. Ah Aspetta sarei dovuto andare a caccia con Emmett! Ok, fa niente gli dico che andremo più tardi. >>
<< Ma no, amore vai tranquillo >>.
<< Sei sola? >>mi chiese lui.
<< No, mi accompagna Jacob . >> Lo tranquillizzai. Ormai ero una vampira ma lui ancora temeva per me.
<< Mi dispiace non stare con te e dirti che non posso. >> si rattristii.
<< No Edward per favore non ti preoccupare. Ti farai perdonare più tardi >>risi in modo più malizioso possibile.
<< Ok, se la metti così allora stasera ti preparo una sorpresa . >> Mi avvicinai a lui e lo baciai piena di passione. Il mio era un sì.
Allora era deciso, chiamai Jacob preparai Reneesme con uno squisito vestitino blu.
Corse da suo padre << Papà, ti piaccio? >> e fece una piroetta su se stessa per farsi ammirare.
Quanto era vanitosa! L’influenza di Zia Rose si faceva sentire.
<< Sei stupenda principessina mia. Allora vai a trovare il nonno? >>
<< Sì, papà >>Rispose con aria furbetta.
<< Promettimi di tornare subito da me >>
<< Si papà te lo prometto >>
.Scese le scale e tutta impaziente si catapultò alla finestra per aspettare il mio migliore amico. Alice mi venne incontro preoccupata, mentre sistemavo un po’.
<< Alice che c’è? >>
<< Bella dimmelo te, sei scomparsa dalle mie visioni>> Risi e lei mi guardò male.< vado a trovare mio padre con Jacob e la piccola >
<< Però lui avrà deciso di fare qualcosa anche dopo la visita perché non ti vedo tornare. >>mi disse lei.
<< Non so Alice, non abbiamo parlato molto, ma tranquilla sicuramente sarà così. >>
<< Io starò attenta, Bella, ma per favore fallo anche tu. >>
<< Si sorellina non preoccuparti. >> Jacob arrivò, presi la mia bimba e la sistemai nel seggiolino della Volvo, baciai mio marito, salimmo in macchina e ci avviammo. Mio padre appena ci vide fece un grande sorriso, ci stava aspettando e ci salutò con un caloroso abbraccio. Che strano effetto gi avrebbe fatto il contatto con i nostri corpi. Io ghiacciata, Reneesme calda e Jacob incandescente. Nonostante ciò non fece una piega. Entrammo in casa e ci accomodammo sul divano. Reneesme tranquilla giocava con lui e Jacob con un nuovo gioco che mio padre le aveva comprato per l’occasione della nostra visita.
<< Papà, così me la vizzi! >>
<< Dai Bella, in fondo è il mio compito. Se non lo faccio io che sono il nonno… >>mi disse lui quasi rimproverandomi.
<< Già hai ragione. Ti ci sei abituato alla fine. >>lo beffeggiai. Ma già non mi ascoltava più visto che la piccola voleva la sua attenzione. Dopo aver passato tutto il pomeriggio a giocare, giocare e giocare la serata si concluse. Presi Reneesme in braccio salutammo mio padre ci sedemmo in macchina seguite da Jacob e ci congedammo.
La strada era sgombra, non era molto tardi ma forse la pioggia aveva relegato tutti in casa. Poco lontano da noi, nel mezzo dalla strada vidi un uomo, o almeno credevo che fosse un uomo, sdraiato a terra.
Subito mi fermai.<< Bella, cosa sono? >>
<< Non lo capisco. Non lo percepisco. >>gli risposi
<< Tu lo distingui? >> gli chiesi.
<< No la pioggia è troppo insistente, l’odore è alterato. >> Io e Jacob scendemmo credendo avesse bisogno di aiuto, forse era stato attaccato e ferito da qualche animale. Ma poi molte cose successero contemporaneamente, notai gli occhi dell’uomo che erano di un rosso sovraumano, percepii l’odore sconosciuto e mi accorsi che ero stata circondata da altri due Vampiri. Jacob giaceva a terra un po’ stordito forse lo avevano sorpreso alle spalle e colpito. Bene questo era un segno che non gli avrebbero fatto del male, almeno per il momento, non erano interessati a lui. Il mio unico pensiero fu per la mia Bambina che capendo tutto quello che gli si era mostrato davanti usci dalla macchina e si avvicinò a Jacob tentando di aiutarlo.
<< Jacob alzati, prendila e scappa! Jacob riprendi i sensi, alzati e scappa con Reneesme! >>
<< Mamma, mamma no! >>l’urlo di mia figlia mi fece sobbalzare.
<< Si amore mio vai con lui, vai da papà >>.
<< Ma Bella, non posso, scappa con noi… >> Sapevo che Jacob non si sarebbe arreso tanto facilmente. In un balzo lo raggiunsi gli misi la bambina tra le braccia, la bacia in un istante e lo lanciai, praticamente, convinta che non si sarebbe fatto niente. Meno male che ero ancora abbastanza forte e che Jacob non si oppose.
Prima di lasciarlo andare gli sussurrai<< Proteggila, portala da Edward e digli cosa è successo. >>
I Vampiri restati imbambolati perla mia velocità cercarono di reagire, forse credevano che sarei scappata, ma non avrei permesso loro di seguirli e quindi restai e mi chinai in posizione difensiva, resistetti fino a che non fui sicura che Jacob si fosse allontanato abbastanza. Dopo un po’ però mi arresi i tre mi immobilizzarono, erano forti non avrei potuto far altro. Attesi il mio destino. Edward Ti amo, pensa alla nostra piccola…



JACOB:



Ma che voleva fare Bella, erano in tre le serviva il mio aiuto. Ma non feci in tempo a finire di pensare a come poterla aiutare che mi mise Reneesme tra le braccia e mi lanciò sussurrandomi
<< Proteggila, portala da Edward e digli cosa è successo. >> Vidi la strada ricomparire, pronto all’impatto con il terreno strinsi la piccola e cercai di atterrare come meglio che potevo. Poggiai a terra i piedi e ripresi l’equilibrio. Corsi più veloce potevo.
Appena fui vicino alla casa iniziai a pensare più intensamente possibile << Edward, ascoltami! Edward, Bella è nei guai. Edward ci sei!? Sto arrivando con Reneesme. >> Arrivai davanti a casa Cullen e vidi sette vampiri venirmi incontro.

Edward:
Distrattamente suonavo il mio pianoforte, lasciando che le note mi cullassero e riducessero il tempo che mi separava da Bella e dalla mia cuccioletta. Ma all’improvviso sprofondai nel vuoto. << Edward, ascoltami! Edward, Bella è nei guai. Edward ci sei!? Sto arrivando con Reneesme. >>
Istintivamente urlai un << No, NO, No >> Gli altri che erano tutti in salotto fortunatamente, visto che non sarei andato a cercarli uno a uno non potevo perdere tempo, restarono sbalorditi. Ma Alice perché non aveva visto niente? Mi fiondai fuori e tutti mi seguirono. Eccoli, il mio tesoro tra le sue braccia che tremava. Appena mi vide si lanciò nelle mie braccia piangendo.
<< Papà la mamma, la mamma è lì con qui brutti >>. Era piccola e fragile. Lei non conosceva il dolore. Era piccina quando eravamo sul punto di lasciarla e ormai era solo un pallido ricordo per lei.
<< Calma amore mio, tranquilla, non piangere la mamma tornerà con noi. >>Glielo giurai. Tentai di rassicurarla, la baciai e la abbracciai più forte che potevo senza farle del male. Jacob, disse a tutti ciò che io già sapevo avendolo letto nella sua mente. Bella, la mia bella si era messa tra loro e Jacob per nostra figlia e adesso non sapevo che cosa le fosse successo visto che i suoi ricordi non andavano oltre.
<< Ma perché? Cosa vogliono da Noi? Forse Reneesme? >> Disse Jasper
<< La domanda più importante è chi? Solo così scopriremo cosa vogliono >> Aggiunse Carlisle.
Ma una svolta. Ad Alice venne lo sguardo vitro. Bella in una stanza/ prigione a prova di fuga bendata, ma almeno viva, con un Vampiro di spalle che la osservava nascosto. Non ringhiai per non spaventare ulteriormente la bambina.
Alice ritornò e spiegò a tutti ciò che aveva appena visto.
<< Quando, Alice? >> Le chiesi.
<< Non ti saprei dire. Di sicuro è già lì però. >>Mi rispose lei affranta dal dolore. Io sapevo perché non aveva previsto tutto.
<< Alice , non ti sentire in colpa. Non è colpa di nessuno. Non la vedevi perché era con Jacob. E tu Jacob non ti sentire in colpa perché senza di te magari avrei perso anche nostra figlia. Sapevano come eludere Alice e hanno atteso il giusto momento. >>
Ma entrambi non sembrarono rincuorati. << BASTA >> Urlai, questa volta. << Se mi volete aiutare cercate una soluzione e non commiseratevi per favore. >>
<< Dammela Edward non si calmerà altrimenti. >> Jasper prese Reneesme che non accennava a calmarsi per infonderle più calma possibile. Reneesme si fece cullare dalle braccia di suo zio e così almeno calmò i singhiozzi. Rientrammo in casa e cercammo finalmente di ragionare sperando che Alice ci potesse aiutare.





Angolo scrittrice:
Allora , spero che questo capitolo vi piaccia.... un pò di azione non fa male...Mi scuso se è scritto così ma HTML nel mio pc non ne vuole sapere di funzionare,accetto suggerimenti. Scrivete in tanti. Grazie sempre di tutto e Auguri di una serena Pasqua.

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Capitolo 6
*** Visioni ***


6 visioni Edward:
Eravamo tutti in salotto, Rosalie con Emmett seduti sul divano abbracciati, come Carlisle ed Esme, Jaspar seduto sulla poltrona con Reneesme in braccio e Alice seduta sul tappeto alla ricerca di visioni. Io non riuscivo a stare fermo, camminavo, mi muovevo nervosamente nella stanza cercando di pensare a chi era il responsabile di tutto quel dolore. Sentii i pensieri di Jacob avvicinarsi.
<< Sta arrivano Jacob! >>esclamai.
Esme si alzò e lo accolse in casa.
<< Ho avvertito il branco, nessuno di loro ha avvistato niente di strano in questi giorni, quindi sono stati lontani dal nostro territorio >>ci spiegò.
<< Forse ne hanno avvertito la puzza >>Rosalie sempre lei… Ma sicuramente aveva ragione ma non dissi niente.
Guardavo tutti e non mi davo pace. Mio padre avvertito il mio stato d’animo mi si avvicinò posò una mano sulla mia spalla<< Edward, figlio mio, concentrati non ti fare invadere dalla rabbia, non ti aiuta e poi la piccola si preoccupa il doppio se ti vede così! >>.
Già, la mia Reneesme. Finalmente si era addormenta in braccio a Jaspar.
<< Rosalie per favore la porti a letto nella sua cameretta >>le chiesi.
Lei contenta della mia richiesta la prese e risalì le scale.
<< Aspetta >>la fermai. Adagiai un bacio sulla fronte di quello scricciolo e la lasciai andare. Ad un tratto Alice ebbe una visione. Bella che vedeva tre figure incappucciate davanti a lei. Mi girai verso mia sorella e la mia domanda fu sempre la stessa<< quando? >>.
<< Edward, a breve prima dell’‘incontro lo sconosciuto, ma tranquillo non vogliono farle del male. >>
Mentre Alice spiegava la sua visione a tutti gli altri compresa Rosalie che nel frattempo era ritornata dalla stanza di Reneesme, io analizzavo tutto bene con la mia mente per evitare che qualche particolare sfuggisse. No, non può essere, le mantelle, i Volturi. Un ringhio mi partì dal petto. Le urla di Reneesme invasero la stanza, tutti ci precipitammo da lei. Il mio scricciolo era in piedi sul letto e appena mi vide mi saltò tra le braccia.
<< Papà, mi sono spaventata >>Mi toccò la faccia con la sua manina paffuta e l’immagine di Bella mi invase la mente. Se avessi potuto piangere quello sarebbe stato il momento giusto. << Amore mio la mamma tornerà presto da noi e non ci lascerà più, te lo prometto >>la rassicurai.
Nessuno dei presenti proferì parola, ma i loro pensieri erano pieni di angoscia per ciò che era appena successo. Esme, la mia cara mamma, era la più addolorata di tutti. Uscirono dalla stanza e mi lasciarono solo con mia figlia. Dopo averla cullata per circa mezzora si riaddormentò e la adagiai sul lettino.
Raggiunsi gli altri in salotto e dissi << Jacob stai con lei non voglio che si spaventi più così, vegliala mentre dorme. >>Si diresse subito da lei.
Rosalie in un momento di gelosia mi apostrofò<< Edward vado io ! >>
La fermai << Rosalie ti prego resta dobbiamo parlare della visione, aiutami a trovare mia moglie, e poi ad Alice sarà tutto più nitido se Jacob sta un po’ lontano da lei. >>
Lei si risedette e mi guardò<< Si resto. Bella è anche mia sorella >>
Contento di quelle parole, contento del fatto che Rosalie finalmente voleva bene a Bella, cominciammo a discutere della visione.
<< Edward, perché quel ringhio? >>mi domandò mio padre.
<< Le figure incappucciate sono i Volturi ho riconosciuto le mantelle >>risposi.
<< Edward, però non ho visto nessun ordine da parte dei tre volturi anziani, né Aro né gli altri hanno comandato questo rapimento, lo avrei visto >>Disse Alice.
<< Alice, forse non è stato un ordine esplicito? >>Domandò Esme.
<< No, no. So quel che dico. Non è loro desiderio disturbarci ancora, hanno cambiato tecnica cercheranno di convincerci con le buone, l’ultima volta non hanno fatto una grande figura. E poi si attirano più mosche con il miele che con l’aceto. Loro misurano tutto con il Potere, più una persona è rispettata più è contenta, quindi ci vorrebbero attirare così. Ma loro non possono capire l’amore che ci unisce quindi sono convinti che offrendoci qualche incarico di potere ci prostreremo ai loro piedi abbandonandoci. Illusi. >>
Io ascoltai mia sorella con attenzione,era molto convinta di quello che diceva quindi non osai dubitare.
Rosalie poi continuò<< Allora vi è un altro mandante che non tenevi d’occhio, uno sconosciuto di cui non ci siamo curati nell’ultimo incontro. >>
Emmett si irrigidì<< Bene, possiamo staccargli la testa senza problemi perché se è autonomo loro non ce lo impediranno. >>
<< Jasper che ne pensi? >> gli chiesi visto che era il più esperto nei combattimenti.
<< Edward , dobbiamo aspettare che Alice riesca a riconoscere il vampiro di spalle, appena Bella conoscerà la sua identità sicuramente prenderà una decisione e così potremo aiutarla e farci guidare da lei. >>
L’unica cosa sensata e che non mi volevo sentire dire. Aspettare.
<< Giusto, aspetteremo allora >>E così Carlisle chiuse il discorso.
Ma mi stavano chiedendo una cosa impossibile. Come potevo aspettare ? come sarei riuscito a stare senza Bella. E poi non sapevo neanche quanto tempo avrei dovuto aspettare. Come potevo lasciare la Mia Bella da sola con quelli?
<< Edward, non possiamo fare altrimenti, non possiamo cercarla senza avere idea da dove poter cominciare. Dobbiamo pensare alla piccola! >>mio fratello ,Jasper ,aveva sentito il mio rammarico e le mie paure.
Sì, aveva ragione dovevamo aspettare. Dovevo pensare a Reneesme. Non potevo sparire così anche io anche se lo facevo per cercare Bella. Il mio tesoro ha bisogno di me e della sua mamma, gliela avrei riportata.



angolo scrittrice:


Tanti auguri a tutti! Mi fa piacere che siate così numerosi a leggere la mia ff! Si avevate ragione l'odore misterioso è un vampiro, ma adesso dovrete scoprire chi è...ihih vediamo se indovinate! Comunque grazie per chi ha letto, grazie a chi commenta e chi ha inserito la mia storia tra i preferiti...bacini...Aspetto vostre notizie! CIAO CIAO

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Capitolo 7
*** Pensieri e sogni... ***


7 pensieri e sogni Bella:

Anche se ero bendata sapevo che avevamo cambiato luogo. Non eravamo dove mi avevano rapita, ma in un luogo abbastanza buoi e umido, in una casa nuova, almeno profumava di nuovo, sicuramente posizionata vicino ad un bosco perché l’odore di quercia e legno bagnato era molto forte. Mi tolsi la benda. Chi poteva essere stato a prendermi? A strapparmi dalla mia famiglia, dal mio amore? Un odore lo riconoscevo, lo stesso sentito nell’aula di spagnolo, lo stesso sentito quando mi avevano rapita, lo stesso sentito quando ero a caccia con Reneesme ed Edward. Oh, Edward, Ti amo, mi manchi ed ho paura di non rivederti più. A che serve essere immortali se ti senti vuota e privata dall’unica cosa importante nella mia esistenza. Ma chi mi poteva infliggere questa tortura? E perché?I Volturi? Ma ormai ero vampira, a Reneesme avevano rinunciato, almeno per ora, avevamo promesso di lasciarci in pace. No, forse non erano loro. Jane senza alcun ordine preciso? Solo perché mi odiava? In effetti, sono il suo unico fallimento.
Io sola posso guardarla negli occhi senza che mi accasci a terra per il dolore. Il suo limite. Cominciai a prendere seriamene in considerazione questa opzione. Ma non ne ero sicura. Niente, dovevo aspettare.
All’improvviso i miei sensi super sviluppati sentirono nella stanza al piano di sopra delle voci. Non avevano un accento inglese perfetto, quindi forse italiani? Erano molto attenti, non pronunciavano nomi e rivolgevano tutti una sola persona.
Sentivo solo tre persone e l’interlocutore muto. Non so dire quanto tempo restai lì prima che qualcuno mi venisse a spiegare che diavolo succedeva. Poi li sentii uscire dalla stanza e scendere delle scale e aprire una porta. Percepii gli odori; riconobbi quelli di prima. I tre vampiri entrarono nella stanza. Tre guardie dei Volturi si rivelarono in bella mostra con le loro mantelle. Ma io non li conoscevo. Chi erano? E poi ero sicura che non vi fossero lì né Aro e Caius.
Quindi tre guardie autonome o con ordini precisi dall’Italia. No, stavo affrettando le cose, mancava l’odore sconosciuto da collegare a un volto. Tutti e tre pallidi, belli e maledetti aggiungerei.
<< Ciao Bella! >> Mi disse il più alto di loro.
Con voce tranquilla, quanto più potevo dissi << Ci conosciamo? >>
<< Noi conosciamo te. >> concluse.
<< Il problema non varia! >>aggiunsi stizzita.
<< Che ci faccio qui? >> Risero, ma di cosa non so.
<< Pazienza, splendida Bella, ti verrà spiegato tutto. Non Adesso. >>Si guardarono.
Un ringhio mi partì dal petto. Ma mi dovetti calmare. Ok per adesso. Tanto non mi avrebbero trattenuta a lungo, sarei ritornata dal mio amore, da mia figlia e dalla mia famiglia. Edward sarò presto con te.


PERSONAGGIO MISTERIOSO:

Eccoci, adesso lei è qui; è dove la volevo. L’ho strappata alla sua famiglia, al suo Edward, ma non posso farne a meno. Non posso stare lontano da lei. Ma cos’è questa forza che mi attrae?Cos’è questa forza che non mi permette di vivere da quando l’ho incontrata? E poi l’ho vista solo due volte, ed entrambe non erano situazioni piacevoli. La prima quando ancora era una fragile umana, piena di paura con un profumo meraviglioso, ma coraggiosa fino al midollo, abbracciata a lui. Quegli occhi color cioccolato mi sono entrati dentro, hanno scrutato dentro di me, il mio essere e lo hanno destabilizzato, non credevo di essere io il più fragile dei due. La seconda pronta ad affrontare la sua sorte per salvare sua figlia. Sì, sicuramente coraggiosa e molto testarda. Mi dovrò preparare a contrastarla ma non minacciandola, non servirebbe a nulla, è troppo sicura dei suoi sentimenti e obbligandola a fare ciò che non vuole sicuramente la perderei. Anche la sua famiglia sarà un problema, ma non sono stupido, non cercherò uno scontro diretto. Non sarebbe a mio vantaggio, sono forti e molto motivati. Ripiegherò sulla fuga. Blefferò un po’. La convincerò, capirà che è meglio per lei, se tiene alla loro esistenza. La porterò via da qui, il tempo le sarà amico e presto cederà, imparerà, le farò cambiare idea. Ma non la lascerò andare, non le permetterò di allontanarsi, di abbandonarmi, ormai lei è mia. La amo. Piuttosto la morte mia e sua, non la lascerò a nessuno. La voglio vedere ma non mi dovrò far notare altrimenti reagirà male. O no, mi ha sentito.



RENEESME:


Mi trovavo con la mia mamma e il mio papà nella loro radura. Io giocavo con una farfalla e loro mi guardavano contenti. Poi tre brutti uomini prendono la mia mamma e la portano via e io resto sola con papà. Urlo più che posso, papà li rincorre e io sono sola. SOLA. Sento solo un ringhio e mi sveglio gridando. La mia mamma, dov’era la mia mamma? Che volevano quei brutti da noi ?Papà arrivò subito in stanza con i miei zii e i nonni e c’era pure Jacob. Ma io volevo papà. Mi buttai tra le sue braccia. << Papà, mi sono spaventata >> Lui mi strinse per rassicurarmi. Gli poggiai la mano sulla faccia e gli inviai l’immagine della mamma. Con un’espressione triste mi disse << Amore mio la mamma tornerà presto da noi e non ci lascerà più, te lo prometto >>. Cercò di rassicurarmi. Tutti uscirono dalla stanza e mi lasciarono con il mio papà. Dovevo credere in lui, lui amava me e la mamma e non ci avrebbe mai lasciato. Tranquilla nelle sue braccia dopo un po’ di pianti mi addormentai, cullata dal mio papà. Mi sentii poggiare sul lettino ma non riaprii gli occhi avevo troppo sonno ed ero stanca per tutte le lacrime versate. Questa volta sognai che eravamo felici e di nuovo insieme. Papà che abbracciava me e la mamma e i nonni e gli zii che ci guardavano contenti.


Angolo scrittrice:



Eccoci di ritorno da questi due giorni di festa. Per questo il capitolo è un pò piccolo . qui si svela il motivo del rapimento ma non il mandante… Ancora non posso dirvelo:nel prossimo magari ok? Spero che questa ff vi stia piacendo e che mi incoraggiate con le vostre recensioni. Ringrazio i miei lettori. E ringrazio infinitamente chi mi ha inserito tra i preferiti e chi mi ha recensito sin dal primo capitolo. So per certo che qualcuno di voi mi legge nel pensiero… shhhhhhhhh….Bacini Mapi….

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Capitolo 8
*** Incontri ***


8 incontri BELLA:

Mi sentivo spiata. Sapevo per certo di essere spiata visto che percepivo quello strano odore misterioso. Ma cosa credeva che non mi sarei accorta di niente?non sa che grazie alla mia condizione di neonata percepivo molto di più rispetto a qualsiasi altro vampiro. O forse voleva che mi sentissi così, che lo aspettassi?
Bene allora meglio farla finita:<< So che sei vicino e che mi stai spiando, lo sento, se ti fai vedere finiremo questo stupido gioco. >>dissi senza gridare visto che ero sicura di averlo vicino.
Sentii dei passi leggeri che raggiungevano la porta, la maniglia si abbassò ed eccolo. Non ci posso credere non me l’aspettavonon lui. Proprio lui, vedere sua sorella sarebbe stato più prevedibile, ma lui. Lo guardai stranita e perplessa, ma cosa vuole da me Alec.
Da sua sorella me lo potevo aspettare, ansi pensavo fosse lei ad avermi rapito, quella strega mi odia, ma Alec? Cercai di ripercorrere velocemente i miei ricordi, Volterra, la radura, ma non riuscivo a trovare un motivo valido per giustificare la mia presenza in quel posto. Forse per via del mio scudo, forse mi vedeva come il suo primo fallimento e mi odiava per questo?
Non trovavo nessun contatto con lui, ecco perché non mi ricordavo il suo odore, sicuramente ogni volta che lo avevo incontrato ero troppo occupata a preservare la mia vita, quelle dei miei cari e a tenere alto lo scudo. No, non potevo ricordarmi del suo odore.
Si accorse dei miei occhi persi e cominciò:<< Ciao Bella. Come va? >>
Ma che domanda è? Secondo lui stavo bene?Ma questi volturi che prima ti fanno del male e poi con finto interesse ti chiedono “come va?”, forse vizio di famiglia visto che per Aro era un’abitudine.
<< Ma non saprei Alec, mi hai portato via dalla mia famiglia e mi hai rapito secondo te come va? >>
Si congelò ma poi con fare tranquillo continuò<< Tranquilla, Bella starai benissimo >>.
<< Alec non capisco perché sono qui >>
<< Lo capirai Bella, con il tempo lo capirai >>.
Adesso mi iniziano a saltare i nervi, feci un ringhio<< Basta Alec esigo di sapere il motivo! >>urlai.
<< E va bene, non ti spaventare, lo faccio per te >>con aria sicura quasi dolce direi mi si avvicinò si inginocchiò davanti a me e inizio<< Isabella ti amo, dalla prima volta che ti ho vista, quando eri una delicata umana, ed adesso che sei una bellissima vampira. Ti voglio per il resto della mia esistenza e non ti permetterò di lasciarmi. Verrai con me. Tu sei mia. >>
Cosa?Chi lo aveva mai calcolato. Questo è caduto dalla culla quando era piccolo e si è fatto male alla testa. Lo stupore mi si disegnò sul viso, come poteva solo immaginare che avrei abbandonato la mia famiglia per seguirlo, mio marito era l’unico che amavo, ho dato tutto per lui e lui tutto per me. Ma dovevo capire fin dove arrivava la sua pazzia.
<< Alec, ma la tua è una proposta o è un’imposizione? Sai perché amare significa anche saper lasciare l’altra persona scegliere! >> gli chiesi. I suoi occhi si socchiusero.
<< No Bella non mi incastri, tu verrai con me e basta. Altrimenti tutti i tuoi soccomberanno. >> Bene si è ufficialmente pazzo.
<< E credi che da un giorno all’altro io ricambi il tuo “amore”? >>
<< Certo che no ma imparerai, stanne certa >>.
<< Che intendi dire con “i tuoi soccomberanno”? >> Chiesi spaventata.
<< Hai capito che non sono solo e che i Volturi mi hanno aiutato a portarti qui, Aro è a conoscenza di tutto e ti vuole con se. Non risparmierà nessuno se quest’ordine non sarà assecondato. >>
<< Vattene e lasciami sola. Tu sei pazzo! >> Devo pensare, devo pensare.
Lui, quasi desolato della mia risposta, ma che si aspettava che gli saltassi addosso e che lo baciassi contenta, si rialzò e si diresse verso la porta, si voltò e aggiunse << Non provare a scappare! >>
Gli ringhiai contro e finalmente se ne andò. Ma come mi amava?Non sa minimamente cosa è l’amore. No, non è amore. E’ solo smania di possesso , l’ ho intuito dalle sue parole, guardando i suoi occhi infuocati di brama. Ancora persa nel riesaminare le sue parole mi venne un sussulto. Ma certo mentiva. Si era tradito, Alice avrebbe saputo tutto se Aro avesse mandato qualcuno quindi oltre a quelli visti di Volturi non ve ne erano altri. Aro non si sarebbe privato della sua guardia. Almeno speriamo. Ma non posso rischiare la mia famiglia. Rischierò solo io. Andrò con lui e mi presenterò ai Volturi e reclamerò la loro legge, se le mie intuizioni sono giuste non potranno fare altro che lasciarmi libera. Se mi sbagliassi Edward mi potrebbe reclamare in quanto sua legittima moglie, in questo modo le loro leggi gli saranno di nuovo contro. Carliste e il suo dono della dialettica sicuramente sarebbero dalla nostra parte. Sì, dovevo tentare. Mancava solo una cosa. Avvertirli. Ma come? Pensa Bella, pensa. Ma certo, avrei mandato messaggi ad Alice pensando alle mie decisioni o scrivendole. Si tenterò. Mi guardai intorno, scrutai la stanza che prima non avevo considerato. Era abbastanza spaziosa, non aveva molti mobili anzi solo un letto una scrivania con una sedia, bene. Cercai un foglio e una penna nel cassetto sottostante la scrivania, eccoli. Pensai a cosa scrivere. Pensai che dovevo far saper loro chi mi aveva rapita almeno Alice lo avrebbe tenuto d’occhio e poi dovevo palesare le mie intenzioni. Inspirai forte in cerca di odori per accertarmi di essere sola e scrissi. “Alec innamorato, Volturi ignari, leggi violate. Andrò in Italia con lui e farò appello alle loro leggi. State pronti ma aspettate un mio segnale per intervenire. No agli scontri, le loro leggi sono il nostro punto di forza. Edward confida in me, ti amo e sarò sempre tua.” Subito dopo strappai il foglio in mille pezzi illeggibili e lo riposi nella scrivania. Rimisi apposto la sedia come se nessuno l’avesse toccata e mi sdraiai sul letto ad aspettare e ad affinare il mio piano. Tornerò da voi amore mio. Abbi fiducia in me, sai che ti amo. La nostra RENEESME è la prova del nostro amore. La mia piccola. Speriamo stia bene e che non sia troppo spaventata.


Angolo scrittrice:

Allora contenti? Come qualcuno aveva intuito è proprio Alec ed è pure innamorato della nostra Bella. Se non fosse che adoro EDWARD, Alec sarebbe un buon pretendente per Bella, mi sta simpatico. Ma EDWARD è sempre Edward e non si cambia. Giusto? Magari con Reneesme? Che ne pensate? Dopo tutto è Jacob che ha avuto l’imprinting mica lei. Grazie a chi legge, commenta e mi segue. Rispondete alle mie domande almeno mi invento qualche continuo a questa ff… Ok? Baciniiiiii….

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Capitolo 9
*** Messaggio... ***


9 messaggio ALICE:


Mi si consumerà il cervello se continuo così. Ma devo per Bella, per Edward e per il resto della mia famiglia. Aspettavo con ansia una visione che sapevo sarebbe arrivata da un momento all’altro. Bella sa come scatenarmi le visioni e ora lei mi stava pensando. Lo sentivo, il mio legame con lei è molto profondo veramente come due sorelle. Ecco ci siamo quasi. Tutti mi fissavano, sapevano anche loro.
<< Jaspar prendi carta e penna subito. >> Sconvolto lui fece ciò che gli avevo chiesto.
<< Edward sta pronto >> Mi rivolsi a mio fratello per metterlo in guardia. Presi la penna nelle mani la adagiai sul foglio e come se Bella mi stesse dettando scrissi il suo messaggio: “Alec innamorato, Volturi ignari, leggi violate. Andrò in Italia con lui e farò appello alle loro leggi. State pronti ma aspettate un mio segnale per intervenire. No agli scontri ,le loro leggi sono il nostro punto di forza. Edward confida in me, ti amo e sarò sempre tua.”
La vidi strappare il foglio e sdraiarsi sul letto. Edward a quel punto era incontrollabile uscì fuori come un fulmine e iniziò a frantumare tutto ciò che gli capitava a tiro.
Tutti si stavano per dirigere verso di lui ma li dovetti bloccare << Aspettate ora torna! >>
Non lo avevo previsto sapevo bene che il desiderio di salvare Bella era più forte di qualsiasi rabbia contro chiunque altro.
<< Esme va tu! vuole solo un abbraccio di conforto e chi meglio di te mamma. >>
Non se lo fece ripetere due volte, non era più intimorita dal doverlo fermare . Uscì e appena Edward la vide si paralizzò. Così lei gli si avvicinò lo guardò fisso negli occhi e gli accarezzò la guancia, subito lui gli si buttò tra le braccia come un bimbo piccolo che ha bisogno di sostegno. Non ci furono parole, non erano necessarie. Restarono in quella posizione finché Edward non si calmò, gli schioccò un bacio sulla guancia per ringraziarla del suo appoggio e rientrarono.
<< Allora Alice, come ci muoviamo? >> era di nuovo padrone di se stesso.
Analizzammo la visione e il messaggio.
<< Sicuramente non sa dove si trova altrimenti ce lo avrebbe scritto. >>
<< Giusta intuizione Emmett! >> disse Carlisle e poi continuò << Non possiamo intervenire dobbiamo solo stare pronti a partire per Volterra, come ci ha chiesto, e poi attendere che ci dia il via >>
<< Ma papà e se non potesse più mandarci messaggi? >>
<< Edward, hai letto l’ultima frase del messaggio,devi aver fiducia in lei figlio mio. So che hai paura ma se ha deciso così deve esserci un motivo, avrà intuito qualcosa. E secondo me questa intuizione sta nella frase “I VOLTURI IGRARI”. >>
Rosalie si intromise
<< cercherà di convincerli da sola e poi in caso non ci riuscisse, chiederà il nostro aiuto. Anzi il tuo Edward, vorrà che la reclami come moglie che ti è stata rapita. I volturi non possono non far caso alle loro leggi, il matrimonio è sacro anche per loro. Anche se vogliono parte della famiglia Cullen non possono sovvertire le loro leggi, ne abbiamo discusso prima. >>
Si aveva ragione.
<< Come fai a esserne certa? >> chiese Edward preoccupato.
Mia sorella molto sinceramente gli rispose << è quello che farei io. Inizialmente tenterei da sola per tenervi in salvo. Solo se fossi con le spalle al muro, vi coinvolgerei. E poi non dimenticare “niente scontri” . >>
Convinti della tesi ci preparammo per quel maledetto viaggio in Italia.


EDWARD:

Si, mio padre e Rosalie avevano ragione. Avrei avuto FIDUCIA in lei, io la amo e non avrei messo mai in dubbio le sue parole. Dovevo pensare alla nostra piccola ora. Lei non si sarebbe dovuta avvicinare all’ Italia. L’unica alternativa e lasciarla qui. Ma con chi? Rosalie ed Emmett sarebbero rimasti se glielo avessi chiesto ma so anche che ci saremmo dovuti mostrare un'altra volta come un fronte unito se volevamo avere chance. L’unica alternativa era il branco.
Jacob l’avrebbe protetta come io o Bella avremmo fatto. Le voleva bene di questo non dovevo dubitare. Si ,l’avrei affidata a lui e a suo nonno Charlie. Avrebbe avuto tutto l’amore e la protezione possibile anche se non fossimo tornati. Si avrei chiesto a Jacob di tenerla con se.
Lo raggiunsi nella stanza della piccola e iniziai il mio discorso: << Jacob abbiamo deciso di partire aspettiamo che Bella ci dia il segnale. >>
<< Bene, lasciami avvertire il branco e organizzeremo un piano. >>mi interruppe.
<< No Jacob, non verrete con noi. >>
<< Cosa? >>
<< Hai capito bene,Jacob. La smania di possesso dei Volturi verso di voi è troppa e non lascerò che vi condanniate in schiavitù e poi… >>
<< Ma cosa dici? Sappiamo badare a noi stessi >> interrotto di nuovo.
<< E poi ti devo chiedere un favore che solo tu puoi farmi.>> A quelle mie parole si placò un attimo.
<< Dovrai vegliare su Reneesme, non la porteremo con noi. Non voglio che si avvicini all’ Italia. Ci devono essere continenti a separarli. Andrei con lei da Charlie?Baderai e proteggerai nostra figlia in nostra assenza qualsiasi cosa succeda? >>
<< Come fai a chiedermi questo? Mi stai chiedendo di scegliere tra lei e Bella? >> aggiunse con lo sguardo triste.
<< No Jacob. Non devi scegliere non verrete comunque voi lupi in Italia. Ti chiedo solo di pensare a lei. So che le vuoi bene, e che la proteggerai. >>
Quasi sconfitto mi disse << Ok Edward lo farò, proteggerò Nessie te lo giuro >>
<< Grazie Jacob. Andrete a stare da Charlie >>
<< Ma Edward come faremo a spiegargli di come si nutre? >>
<< No, non gli diremo niente. Chiederemo a lei di mangiare cibi umani, quanto basta per non farlo insospettire, magari poi con la scusa di qualche passeggiata tu l’accompagnerai nel bosco e caccerà qualche animale. Ogni tre giorni almeno altrimenti si sentirà senza forze. È una brava bimba capirà cosa gli chiediamo, e poi sa come comportarsi con il nonno, Bella l’ha educata bene. >>
Al pensiero di mia moglie mi turbai abbassai lo sguardo fissando il pavimento, ma dovevo essere forte per lei.
<< Ho capito farò come mi chiedi, sta tranquillo >>.
Jacob, intuito il mio stato d’animo mi posò una mano sulla spalla. So quanto gli costava questo contatto.
Alzai gli occhi e sinceramente dissi << Grazie. >>
<< Quando la porterò via? >> bella domanda Jacob.
<< Appena bella ci darà un indizio,sperando che ci conceda qualche ora per organizzarci, anche se la velocità lo sai,non è un problema per noi. Appena si sveglia le spiegheremo tutto. >>
Uscii dalla stanza lasciando Jacob accovacciato sul tappeto ai piedi del letto di Reneesme. Scesi con l’intenzione di chiamare Charlie.
Presi il telefono: << Charlie sono Edward. >>
<< Edward, dimmi >>
<< Charlie c’è un problema. Potresti tenere Reneesme con te per qualche giorno? >>
<< Edward che succede? La mia risposta è si ma cosa c’è dietro questa richiesta? >>
<< non so se dirtelo >>
<< è successo qualcosa a Bella? Ho il diritto di sapere sono suo padre. >>
<< Si, è stata rapita. Ma siamo stati già in grado di trovarla e adesso sto andando a riprenderla. Per questo ho bisogno del tuo aiuto con la piccola >> Non sentii più niente. Nemmeno un pensiero.
<< Charlie, ci sei? Per favore rispondi! Abbi fiducia in me, la amo e la riporterò a casa te lo giuro. >>
<< Si Edward, ti credo. Ti aspetto con Reneesme. >>
<< Grazie . >> ed interrompemmo la comunicazione.



Angolo scrittrice:


Nuovo capitolo. Spero vi piaccia. A me è piaciuto molto scriverlo, Esme è uno dei miei personaggi preferiti. è così anche per voi? Lei, per me li tiene tutti insieme con il suo amore.... Si fiorella te l'ho detto mi leggi nella mente e hai indovinato....Bravissima... Non mi stanca di scriverlo commentate, commentate commentate... Grazie a chi mi segue con costanza. bacini Mapi.

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Capitolo 10
*** Partenza... ***


partenza << Bella tieniti pronta partiremo tra due giorni >> il mio carceriere si era fatto rivedere dopo tre giorni di silenzio.
<< Alec ma dove andiamo? >>chiesi
. << Mia Bella andremo a Volterra >>
<< Per favore, Alec, se mi ami lasciami tornare a casa, mi manca mia figlia. >> Dovevo tentare di far leva su quei sentimenti che diceva di provare per me. Dovevo provare. Ma lui mi rispose dicendomi l’unica cosa che non mi sarei voluta sentire dire.
<< Se vuoi la porteremo con noi? >> No.
<< no levatelo dalla testa, non se ne parla, preferisco abbandonarla per il resto della mia esistenza che condannarla ad una vita schiava dei Volturi. >>
Lei doveva stare al sicuro con suo padre e con il resto della mia famiglia umana e non. Lei sarebbe cresciuta, avrebbe scelto il compagno della sua vita e avrebbe avuto un futuro perfetto e roseo.
<< Ma Bella noi saremo liberi di andarcene quando vogliamo >>.
Come se fosse vero. Non avrei mai creduto che Loro ci avrebbero ci avrebbero lasciati andare, perdendo il loro gioiello, la loro arma migliore. E poi c’ero io, ma come faceva Alec a non rendersi conto che ci stava condannando a schiavitù. Come faceva lui a vivere così. Forse non conosceva la libertà vera. A quella affermazione non risposi. Meno mi esponevo meglio sarebbe stato. Non si doveva accorgere che non credevo che i Volturi fossero al corrente del mio rapimento e del loro coinvolgimento per uccidere la mia famiglia nel caso non lo avessi seguito dove lui voleva.
Ma chiarii la mia posizione nei confronti della mia piccola. << Reneesme resterà con suo padre! >> enfatizzai l’ultima parola perché gli entrasse bene in testa che lui non sarebbe mai stato al posto del mio Edward, né come padre né come marito.
Con uno sguardo sconsolato uscii lasciandomi sola. Quando mi resi conto di essere veramente sola mi diressi di nuovo alla scrivania e scrissi di nuovo un altro messaggio: Partenza tra due giorni. Partite un giorno dopo di noi e aspettate nei pressi di Volterra. Vi manderò un altro messaggio e vi dirò quando raggiungermi. Organizzatevi voi su come intervenire ma vi prego niente guerre. Edward pensa alla nostra piccola. Ti amo. Rifacendo tutto il procedimento dell’ultima volta mi ristesi sul letto.

EDWARD:

Reneesme si era svegliata adesso avrei dovuto spiegarle tutto. La presi in braccio, era ancora assonnata e si stropicciava gli occhietti marroni cioccolattosi uguali a quelli di Bella da umana. Scesi nel salone dove c’era solo Esme. Bene di sicuro mi avrebbe aiutato a farle capire che quel distacco sarebbe stato necessario. Esme intuii subito cosa volevo fare e mi suggerii<< Chiamiamo Jazz, ti favorirà >>. Annuii e lo chiamai.
Lui si presentò subito e così cercai il contatto visivo con gli occhi della mia piccola.
<< Amore mio, papà e gli altri devono partire per andare a prendere la mamma >> pronunciai quelle parole con un grande dolore nel cuore.
Mi immaginai di dover trattenerla, che sarebbe scappata da me in lacrime. Ma niente, continuava a guardarmi negli occhi fino a quando mi domandò.
<< Posso venire anche io? >>
<< Amore, sai che papà ti accontenterebbe ma è pericoloso e poi la mamma starebbe in pensiero. >> sperando di averla convinta attesi le sue parole.
<< Va bene papà. Farò come volete tu e mamma. Vi voglio Bene. Ma promettimi che tornerete a prendermi >>
Mia Piccola avrei dato la vita umana e non se fosse stato necessario per proteggere te la tua mamma. Via amo infinitamente.
<< Certo tesoro mio, appena la mamma sarà con me torneremo da te. Te lo giuro. Io e la mamma ti amiamo e non possiamo stare senza di te. >>La rassicurai.
<< Papà ma dove vado? >>
<< Starai con Jacob da nonno Charlie. Mi raccomando te sai come comportarti con il nonno vero? >>.
<< Sì, papà! >>
<< Brava la mia piccola. Fai cosa ti dice Jacob e obbedisci al nonno. >> e la abbracciai con tutto l’amore che potevo darle.
<< Amore, ti va di fare un viaggio con mamma e papà quando torniamo? Dove vuoi andare? >>
<< Davvero papà ? >>
<< Certo tesoro >>
<< Allora andiamo… >> Ecco la mia fossetta preferita, nel suo faccino pensieroso.
<< Vorrei vedere Parigi. Sì, c’è anche Disneyland! Sì, si papà! >> che bella mia figlia.
<< Allora deciso ! >>Non volevo più lasciarla, il suo odore mi tranquillizzava. Ma Alice ebbe una visione. La affidai ad Esme ed io e mio fratello scattammo da lei nella sua stanza. Alice aveva scritto un altro messaggio di Bella. Partenza tra due giorni. Partite un giorno dopo di noi e aspettate nei pressi di Volterra. Vi manderò un altro messaggio e vi dirò quando raggiungermi. Organizzatevi voi su come intervenire ma vi prego niente guerre. Edward pensa alla nostra piccola. Ti amo. Nonostante fosse prigioniera la sua preoccupazione era per noi. Lo so, ci voleva rassicurare ma io non potevo fare a meno di stare in pena per lei. Se Alec l’avesse toccata gli avrei fatto pentire di essere nato, morto e rinato. Avvertimmo gli altri, chiesi a Rosalie di preparare le cose di Reneesme, prenotammo i biglietti e ancora non avremmo dovuto far altro che aspettare.
<< Jasper, grazie per aver tenuto calma Reneesme prima. >> dissi a mio fratello.
<< Edward io non ho fatto niente. Ha fatto tutto sola. Non c’è stato bisogno di usare il mio potere. Tua figlia è molto responsabile, non fa capricci anche se ancora una bambina. Ha preso da Bella. >> Ridemmo tutte e due di gusto.
Scesi le scale e corsi da lei. La sbaciucchiai tutta e le feci il solletico. Sentirla ridere mi riempiva di gioia.




Angolo scrittrice:



Capitolo di transizione...lo so non è bellissimo ma mi serviva per collegare gli episodi.... Fatemi sapere Bacini.....

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Capitolo 11
*** ...e arrivi..... ***


e arrivi 11 Il viaggio non fu stancante come l’ultima volta che lo avevo fatto. Questa volta ero un vampiro, il mio corpo non si poteva stancare. Ma la mia angoscia , quella si che la stavo rivivendo. La paura che qualcosa sarebbe andato male, che qualcuno dei miei familiari si sarebbe fatto del male. Dovevo impedirlo a tutti i costi. Arrivammo a Volterra di notte. Alec mi condusse in una stanza con la promessa che se la giornata successiva non fosse stata soleggiata mi avrebbe portata a caccia. Anche se non ero proprio assetata mi dovevo nutrire per essere più in forze possibile.
<< Dopo la caccia andremo dagli anziani! >>
Ecco la mia occasione, nel frattempo sarebbe arrivata la mia famiglia. La stanza era molto lussuosa, un grande letto a baldacchino con dei drappi rossi era posizionato al centro della stanza. Un lampadario in cristallo faceva bella mostra di se emanando una luce abbagliante che risplendeva in tutta la stanza. Un armadio enorme era posizionato al lato destro del letto. E poi eccola la mia ancora di salvezza. Una scrivania in stile antico era posizionata al lato sinistro del letto. Mi fiondai su di essa e cercando nel cassetto un foglio e una penna e trovandoli iniziai a scrivere il mio messaggio per i miei cari: siamo arrivati.
Domani mattina dopo che mi avranno condotto a caccia mi faranno incontrare gli anziani. Quindi state pronti. Confido in Alice per farvi capire il momento giusto per intervenire. Amore mio ti amo e non vedo l’ora di Abbracciarti. Una volta scritto lo distrussi. Passai la notte ad attendere il mio destino. Speravo con tutta me stessa di riuscire a convincere quei tre che Alec mi aveva rapita e che quindi era mio diritto tornare a casa mia. Non c’era niente di volontario nell’abbandonare la mia famiglia. Forse se facessi leggere i miei pensieri ad Aro? No , meglio di no non potevo. Altrimenti avrebbe visto ogni mio pensiero formulato fino a ora, compreso il mio piano. E poi era meglio che lui non sapesse che il mio scudo potesse essere rimosso a mio piacimento. Già gli bastava sapere che potevo proteggere chi volevo, non avrei dovuto dare un altro motivo per volermi con loro , non avrei dovuto dare un altro motivo per desiderarmi ancora di più. Trascinata dalla flusso dei miei pensieri sorse il sole, anche se per poco perché subito di nascose dietro i nuvoloni, e con lui anche la mia fiducia che tutto sarebbe andato per l meglio. Sentii bussare alla porta. Ma che bussava a fare se alla fine sarebbe entrato comunque?
<< Entra >> dissi con una voce vuota.
<< Buon giorno mia Bella >> Forse ancora non gli era chiaro il concetto che se anche mi avesse costretta a stare con lui per il resto della mia esistenza non sarei stata mai sua.
Comunque << Possiamo andare a caccia? >>
<< Si , il sole si è nascosto >>
<< Bene andiamo allora ho sete >> questo non era vero ma i miei occhi non mi avrebbero tradito perché erano lo stesso neri ma di rabbia. Uscimmo dal palazzo, lo spettacolo della foresta che si trovava a pochi chilometri da Volterra era fantastico. Non era come a Forks. Er a autunno e le foglie degli alberi erano tutte gialle o della tonalità del giallo . I tronchi erano marroni e molto alti. La vegetazione era molto fitta. Sembrava un paesaggio fiabesco. Se non fosse stato che ero li con il mio carceriere e non con il mio Edward mi sarei goduta a pieno quella meraviglia. Ma la sua voce mi riportò alla realtà.
<< Adesso puoi cacciare. Non fare scherzi non sono solo. Qui a Volterra i vampiri sono sempre all’erta. Non ti conviene scappare. >>
<< Credi che scapperei proprio ora . Ma sappi che resto solo per la mia famiglia. Non voglio gli sia fatto del male. >> mi voltai e mi abbandonai ai sensi per nutrirmi.
Dopo qualche cervo, mi ripresentai al suo fianco.
<< Sazia? >>
<< Si, per momento si. >>
<< Torniamo >> e cominciò a correre per raggiungere il palazzo. Non potei far altro che seguirlo. Mi ricondusse nella stanza e mi chiese di prepararmi perché mi avrebbe presentato ai volturi come la sua compagna e che quindi sarei dovuta essere adatta alla situazione; quando sarei stata pronta non avrei dovuto far altro che chiamarlo. Nonostante il mio disgusto nel prepararmi per un uomo che non era il mio dovetti obbedire perché non potevo perdere tempo l’incontro sarebbe dovuto avvenire in mattinata altrimenti il piano sarebbe saltato. Mi feci una doccia e scelsi tra i vestiti che vi erano nell’armadio un vestito blu notte allacciato al collo. Lungo fino al ginocchio. Lo indossai con il pensiero che appena Edward mi avesse vista, anche in questa brutta circostanza , avrebbe apprezzato. Si lo scelsi solo per lui perché sapevo che a lui piaceva quel colore e come si sposava con la mia pelle. Ai piedi dei sandali, anche quelli trovati nell’armadio e pronta .
Chiamai << Alec >> Subito si presentò alla mia porta anche questa volta bussando. Non lo lasciai entrare. Mi precipitai alla porta e dopo il giro di chiave, che mi liberava, abbassai la maniglia. Rimase imbambolato dovetti scuoterlo con le parole << Andiamo ? >>
<< Sei bellissima. Si andiamo >> Si voltò e lo seguii di nuovo. Ero pronta per riprendere la mia esistenza in mano.


ARRIVO 2:

<< Papà quando torni? >>
<< Amore mio non so dirtelo. Ma tu fai la brava con il nonno. >>
Era arrivato il momento di salutarla e lasciarla alle cure di Charlie . Non avrei voluto separarmi, ma non potevamo portarla con noi, troppi pericoli e poi non sapevo come sarebbe andata a finire tutta questa storia.
<< Tesoro mio ti amo, piccola mia non dimenticarlo >> .
<< Si papà anche io ti voglio tanto bene . Dai un bacio alla mamma. >> Che dolce .
Ogni giorno che passa il suo animo è sempre più simile a quello di Bella. La strinsi forte a me, la baciai e inspirai forte il suo odore. Volevo imprimere un potente ricordo nella mia mente. E così fu. La posai nella braccia di suo nonno. Mi stupii che non versò neanche una lacrima, era proprio coraggiosa e determinata proprio come sua mamma. La mia esistenza sarebbe stata vuota senza di loro. Vuotissima e persa.
<< Ciao Charlie, ti prego prenditi cura di lei >>
<< Certo Edward, riporta mia figlia a casa >>
Non risposi, non volevo fare promesse che non avrei potuto mantenere. Mi limitai ad annuire, mi incamminai verso la macchina.
<< Papà ! >> mi chiamò e mi voltai
<< Aspetta. >>
Scese dalle braccia di Charlie entrò in casa e ritornò da me con un pupazzetto in mano.
<< Lo porti con te e poi lo dai alla mamma ? >> tesoro mio, la riabbracciai e la ricoprii di baci.
<< Certo. Vai dal nonno ora .>>
Misi il pupazzetto in tasca al giubbotto, salii in macchina e mi allontanai dalla casa con la malinconia nel cuore. Arrivato a casa dei miei trovai Alice sui gradini, mi fece segno di sedermi e mi strinse. Tra mia sorella a me non c’erano bisogno di parole ,sapeva quanto stessi soffrendo per Reneesme, Bella. Nonostante fossi più grosso di lei, sembravo un bambino tra le sue braccia. Dopo un po’ arrivò nostro padre e ci ricordò che era arrivata l’ora di partire.
<< Edward, figlio mio ! Abbi fiducia in tua moglie. Bella è molto intelligente sa come muoversi e poi adesso e più forte e sa difendersi. Nel frattempo arrivò Esme . Mi ricordai del pupazzetto e lo mostrai ai miei famigliari.
<< Me lo ha dato affinché avessi qualcosa di lei e lo dessi alla sua mamma >>
<< Che dolce! >> Gli occhi di Esme erano quasi gonfi di lacrime se solo sarebbe potuto accadere. Mio padre la baciò e alla fine ripeté << è ora .>>
Quando arrivammo in Italia il mio cuore ormai fermo da tempo per poco non esplose. Vidi attraverso il filtro della mente di Alice la mia Bella vestita di blu davanti a Loro con Alec che le teneva un braccio sulle spalle. Se non fossi stato in un aeroporto circondato da non so quante persone avrei distrutto tutte le cose che mi fossero capitate a tiro. Gli altri interpretando male la mia rabbia che vi fossero altri vampiri. Alice spiegò tutto. La mia solita domanda questa volta restò inespressa perché Alice mi chiarì il dubbio
<< Alle 12 dovremo presentarci dai Volturi>>
Sapere finalmente il preciso momento in cui avrei rivisto Bella e non sentirmi dire il solito “dobbiamo aspettare” mi restituii la mia fiducia in me. Speravo solo di arrivare in tempo e che sarei riuscito a portarla via con me. Dall’aeroporto di Firenze noleggiammo due macchine e dritti a Volterra.


Angolo scrittrice:

allora ecco un altro capitolo...La storia sta volgendo al termine....ci siamo quasi ,qualche altro capitolo..Grazie a tutti......A presto Mapi

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Capitolo 12
*** L'ora della verità! ***


12 QUESTO è la prima parte del gran finale..... -
Bella:
Mi condusse per i corridoi di quel grande palazzo fino a quando ci fermammo di fronte una porta alta quasi fino al soffitto. Una porta dorata, antica che celava esseri antichi quanto lei. Alec mi fece segno di fermarmi.
Bussò e attese risposta . << Avanti! >>
La voce di Aro risuonò forte. Alec aprì la porta e entrammo nella stanza. Eccomi, finalmente davanti a Loro. Nella stanza, oltre ai tre, erano presenti Demitri, Felix, Gianna ( alla fine l’avevano trasformata e lei aveva, quindi accettato di far parti di quella schiera di crudeli; chissà se possedeva qualche dono!) e poi vi era Jane che mi guardava con sguardo truce. Minimamente cambiati dal nostro ultimo incontro, mi fissarono.
<< Bella, mia cara, sei sempre splendida, ma cosa ti porta qui nella lontana Italia? >> Mi chiese Aro sempre con quella finta cortesia e tranquillità.
<< Aro chiedilo al tuo ALEC! >> risposi stizzita.
Alec mi guardò, quasi fulminandomi. Ed iniziò: << Aro, ti presento la mia compagna. L’ho scelta e voglio che stia con me. Vorremmo la vostra benedizione. >> Diverse reazioni vi furono nella stanza, Aro sorrise insieme a Caius, sicuramente intravedevano il guadagno in quella unione, Marcus e Demitri indifferenti, l’espressione di Gianna indecifrabile e Jane ringhiò e da quel suono manifestò ancora di più il suo disprezzo per me.
<< Alec sembri molto deciso… Ma non pensi che la sua famiglia la reclamerà? Potremmo avere problemi. >> Sempre furbo Aro aveva previsto ciò in cui confidavo senza che Alec lo prevedesse accecato dalla smania di possesso com’era.
<< Si Aro lo sono e se non accetterete la mia compagna me ne andrò con lei>> Jane ringhiò di nuovo.
<< No, Alec non è questo ciò che io e i miei fratelli vogliamo. Ma capisci il suo Edward la rivorrà. A meno che… >> disse Aro.
<< A meno che cosa? >> Chiedemmo quasi in coro io e Alec.
<< Certo, sicuramente sei venuta qua di tua spontanea volontà, altrimenti perché non hai opposto resistenza? >> Era come credevo Aro ci stava provando. Stava provando a trattenermi e a trattenere Alec, non lo avrebbe mai lasciato andare come credeva lui. E per questo faceva leva sui miei sentimenti, perché sapeva che proteggere la mia famiglia era troppo importante per me. In effetti, era stato attento a non sfiorare Alec, sicuro che la sua visione avrebbe rivelato la verità del rapimento. Ma sai Aro ti sei perso un tassello, non sono più la fragile umana come credi. Conoscevo bene il loro mondo e adesso era il mio turno di parlare.
<< Qui si parla si parla. Ma il mio parere non conta? >>
Tutti si voltarono verso di me. << Alec io non ti amo e non voglio essere la tua compagna. Sono sposata ed amo mio marito, la mia famiglia e la mia non vita >> lui mi guardò con uno sguardo carico di tormento e dispiacere per le mie parole
<< E poi Aro lo ribadisco sono sposata ed esigo tornare a casa mia. Sbaglio o non violare le sacre leggi e farle rispettare è il vostro compito. Sbaglio o non rubare la compagna ad un “fratello”è una delle vostre leggi! >> Ecco, colpito e affondato.
Avevo ragione io, i loro occhi mi davano ragione, forse non mi credevano così esperta delle loro leggi, fatto sta che non si potevano tirare indietro. Erano le loro leggi non le mie, create per governare il mondo dei vampiri. E loro paladini della giustizia non potevano tirarsi indietro.
<< Mia cara Isabella. Non ti credevo così esperta in materia… >> mi canzonò Caius divertito.
<< Sai quando sei abituata a guardarti le spalle! >> risposi altezzosa. Il suo divertimento svanì di colpo e quasi mi folgorò con lo sguardo.
<< Calma, calmo fratello >> Il solito diplomatico di Aro.
<< Bella ma come? non sei qui di tua spontanea volontà ? >> anche finto ingenuo.
<< No Aro, sono stata rapita e voglio tornare a casa. Se non mi credi tocca il tuo servo – indicai Alec – altrimenti chiedi a Marcus di decifrare il mio legame con Alec scoprirai che è inesistente. >>
Alec mi faceva quasi pena perché vedevo che ogni mia parola era come una pugnalata. Ma io non lo amavo, mi rattristii per lui ma al cuore non si comanda e di sicuro non sarebbe riuscito a convincermi né ora né mai. Nel frattempo vidi Aro quasi obbedirmi, toccando Alec e chiedendo a Marcus che ovviamente non vide nulla. Ma si sarebbe arreso così? Non credo … e quindi aspettai che mi svelasse attraverso le sue domande il suo piano. Che non tardarono ad arrivare.
<< Mia cara isabella tu hai ragione. Non sei venuta di tua spontanea volontà. Ma di tua spontanea volontà potresti restare. >>
Ma dove voleva andare a parare << A si Aro? >> Lo incitai.
<< Certo mia Cara, io e i miei fratelli saremmo felici di accoglierti e se poi il nostro Alec ti convincerà potreste anche innamorarvi. >> Un ringhio salì dal mio petto e da quello di Jane. Mi stupii comunque di quanto odio quella stupida ragazzina provasse per me, un odio che superava il bene che provava per il fratello e per la sua felicità.
Aro non ci fece caso e continuò << Dopo di tutto nessuno della tua famiglia ti è venuta a reclamare, forse il tuo Edward non ti ama come dici! >> certo perché non ci ho pensato prima, voleva farmi credere di essere stata abbandonata. Ma in quel momento un odore arrivò prepotente al mio naso, Edward.
<< Aro, eccomi mi hai chiamato. Sono venuto a riprendermi mia moglie. >> Mi voltai e lo vidi. Bello come il Sole. Subito mi fiondai verso di lui ma mi sentii trattenere era Alec che mi aveva afferrata per un braccio.
Il ringhio di Edward risuonò nella stanza forte e assordante. << Lasciami! >> chiesi ad Alec
.<< No ! >> rispose.
<< Lasciala immediatamente! >> ordinò Edward.
I due si fissavano pronti a scattare l’uno contro l’altro. Mi accorsi che il resto della mia famiglia era lì presente, Emmett e Jasper di fianco a Edward ma davanti a Rosalie e Alice ed Esme. Carlisle poco distante Emmett. Ma io non dovevo permettere lo scontro, dovevo proteggerli. Ero l’unica che poteva convincere Alec che non mi amava. Mi voltai verso Edward e lo guardai per rassicurarlo.
Mi voltai verso Alec e iniziai a parlare << Alec, guardami >> lui non toglieva gli occhi da quelli di mio marito << Alec, guardami >> riprovai con un tono più severo.
E lui si voltò.
<< Alec leggi nel tuo cuore. Tu neanche mi ami, la tua è solo smania ti possessione. Tu non sei innamorato di me. Perché per la persona che ami saresti pronto a fere tutto mettendo il suo bene al di sopra del tuo. Io lo vedo tu non mi ami tu mi vuoi solo, ma se ti accontenti di questo non troverai mai la donna da amare, la tua compagna. NON ti accontentare, cercala, e quando la troverai la riconoscerai subito. >>
Come folgorato da quelle parole sentii la presa sul mio braccio allentarsi lentamente fino a lasciarmi completamente. Finalmente liberà mi strinsi a Edward e lui mi iniziò a baciare. Pianissimo mi sussurrò al’orecchio
<< Mi sei mancata tanto amore mio >>
<< anche tu >>.
Carlisle prese la parola. << Aro, vecchio amico, come vedi ogni dubbio è stato fugato. Bella e mio figlio si amano e non si sarebbero mai lasciati di loro volontà quindi siamo liberi di andare? >>
Lui si consultò con i sui fratelli si voltò verso di noi e << Ma certo mio caro amico, siete liberi. Ma ormai che siete qui perché non prolungare la vostra permanenza, la vostra visita? >>
<< Mi dispiace Aro ma le mie ferie sono contate e voglio riportare tutta la mia famiglia a casa prima di riprendere il mio lavoro. >>
Aro rise e aggiunse << Certo che un vampiro con il tempo contato non si è mai visto. Comunque allora saremo lieti di ospitarvi un’altra volta. Felix accompagnali. >> Carlisle annuii con cortesia e ci fece cenno di uscire dalla stanza. Felix aprì la porta. Ma Alec mi rivolse la parola << Bella grazie e scusa. Farò come dici tu. Cercherò la mia compagna e lo chiedo davanti a voi tutti. Aro ho il permesso di andare? Ti giuro che tornerò ma ti prego fammi andare. Ora lo so l’amore è l’unica cosa importante, cos’è l’intera esistenza se non hai nessuno con cui condividerla? >> Aro forse per compassione, forse per dare prova davanti a noi della sua bontà, e non sfigurare davanti all’essere più buono che esistesse, mio suocero, annui. In quel momento tante cose accaddero velocemente…

ANGOLO SCRITTRICE:


Ecco il nuovo capitolo...spero vi piaccia questo quasi finale....Vi lascio con punto interrogativo......Bacini...fatemi sapere.......

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Capitolo 13
*** di nuovo una famiglia... ***


13 Ecco il gran finale annunciato

Se non fossi stata un vampiro non sarei riuscita a capire cosa fosse accaduto. Jane dopo le parole di Aro che accordavano il permesso ad Alec di allontanarsi dai volturi per un periodo di tempo, mi si avventò al collo costringendo tutti i miei famigliari a terra con il suo potere, ma Alec si gettò tra noi quindi l’unica cosa che morse Jane fu la spalla di Alec che sanguinò di un sangue non suo, al contatto con i denti di sua sorella. Io per istinto espansi il mio scudo alla mia famiglia, che si riprese subito. Edward mi fu subito accanto e mi fece scudo con il suo corpo. Gianna alla vista di Alec a terra fece una faccia ancora indecifrabile. Lei si ritrasse, sconvolta guardò suo fratello e lo strinse tra le braccia.
<< Bella è colpa tua. Tu me lo hai portato via. Tu lo hai allontanato da me. Prima che ti conoscesse non guardava altro che me, non si preoccupava di nessun altro, solo di me. Tu mi hai portato via il suo amore e le sue attenzioni. Ti odio, ti odio. >> Mi accusava.
<< Grazie a te adesso se ne andrà e tornerà con un'altra. Non bastavi tu. >>
Di questo passo mi avrebbe dato la colpa di tutti i mali del mondo. Mi colpii di come non era preoccupata dello stargli lontana ma del fatto che qualcun’altra la avrebbe rimpiazzata. Questa era pazza.
<< Jane, guarda tuo fratello, non lo vedi che non è felice! >> dissi. Ma lei non ne voleva sapere Ringhiò ancora.
<< Jane, smettila. Non è colpa sua. Io ti vorrò sempre bene, ma sei mia sorella, io voglio una compagna. Una donna da Amare e che mi ami. >> Alec la rimproverò << So che mi vuoi bene, a modo tuo, ma mi vuoi bene! Ma come ha detto lei, se mi vuoi bene devi lasciarmi andare.
Ti giurò che tornerò e sarai sempre mia sorella. >> sorrisero entrambi E si abbracciarono di nuovo.
Lei sembrava una bambina piccola. << Va bene Alec, vai ma ti prego non ti dimenticare di me! >>
<< Come potrei sorellina >> Alec ormai ripresosi dal morso si alzò aiutato da sua sorella mi fissò e io dissi.
<< Addio >> e lui dolce mi rispose
<< Addio >>.
Ripresi Edward per mano ed uscimmo. Lui mi strinse i fianchi ed insieme ci incammino per quei corridoi che ci avrebbero condotto fuori da quel palazzo. Ma come l’ultima volta dovemmo aspettare nella saletta dove non c’era più Gianna ma un’altra donna, visto che lei era ormai una vampira mi annotai mentalmente di chiedere ad Edward cosa pensasse. Quando restammo soli nella stanza Edward mi abbracciò. E io mi persi nel suo abbraccio.
<< O Alice, va bene. >>
Edward si spostò ma non si allontanò dal mio fianco. Io inizialmente non capii ma poi…
Alice ed Rosalie mi abbracciarono quasi soffocandomi, Emmett ci prese tutte e tre in braccio stringendoci nel suo abbraccio orso. A quel punto anche Jasper ed Edward si unirono a quell’abbraccio.
Dopo che mi lasciarono tutti si avvicinarono Carlisle e Esme che mi strinsero come una figlia ritrovata e io non potei far a meno di ricambiare il loro sguardo pieno d’amore << Mamma, papà ! >> li chiamai.
Ci abbracciammo e poi ritrovai le braccia di mio marito.
<< Amore mio, amore mio. Non ti allontanare, ti prego. >>
<< Non ne ho intenzione >> mi rispose.
<< Edward la nostra piccola ? >> Lui mi strinse ancora di più.
<< è a casa con tuo padre e Jacob, non potevo portarla troppo pericoloso. >>
<< Sì, si immaginavo. Come sta? Tu hai il suo odore addosso? Come mai? >>
Allora lui tirò fuori un piccolo pupazzetto dalla tasca e me lo porse.
<< Ecco questo me lo ha dato la nostra cucciola. Lo dovevo portare con me per avere qualcosa di lei e poi lo dovevo dare a te. >>
Se avessi potuto piangere lo avrei fatto. La mia Reneesme, dolce, carina e affettuosa.
<< Amore, è stata molto agitata, ma ora sta bene. Jasper l’ha dovuta cullare molto, non si calmava, ma ora che ti riabbraccerà starà ancora meglio. >> Mi girai verso la mia famiglia.
<< Grazie, a tutti per esservi presi cura di nostra figlia, di essere corsi qui per me. Grazie Alice per aver visto e per la tua precisione. Grazie di essere stati accanto a mio marito. E grazie a te amore per esserti fidato di me. >>
<< Bella, figlia mia, non lo devi dire. Non devi ringraziarci. >> Esme, dolce Esme.
<< Saremmo stati pronti anche allo scontro per salvaguardare la nostra famiglia. >>dichiarò Carlisle.
Ci accomodammo sulle sedie di quella sala d’attesa e abbracciata al mio Edward mi abbandonai alle sue coccole e alle sue carezze. In un momento di lucidità, cioè in un istante in cui Edward non mi stava baciando mi venne in mente Gianna.
<< Edward >> lo chiamai.
<< Dimmi amore. >>
<< di tutte le persone presenti in quella stanza non riesco ancora a capire cosa ci faceva lì Gianna! Ha qualche potere speciale? >>
<< Non te ne sei accorta Bella ? >> mi chiese. Di cosa mi sarei dovuta accorgere, le sue espressioni erano incomprensibili senza considerare che non ha proferito parola.
<< Di cosa Edward ? >>
<< Gianna è innamorata di Alec. Lei lo ama ma non riesce a palesare i suoi sentimenti. Sa che adesso Alec non la ricambierebbe quindi preferisce aspettare. Aspettare che lui si accorga di Lei. >> Restai sconvolta, non mi ero realmente accorta di niente.
<< è per questo che si è fatta trasformare ? >> Disse Rosalie.
Certo lei meno che mai poteva condividere quella scelta, rinunciare alla sua mortalità. Sono convinta che se non vi fosse stata Reneesme i rapporti tra me e lei non sarebbero così fraterni.
<< Si! Peccato però che lui adesso non la ricambi. Ma ha giurato a se stessa di aspettarlo. >> Dopo quelle parole cadde il silenzio. Finalmente Felix ci venne a chiamare ridonandoci la libertà. Il nostro aereo sarebbe stato tra due ore e quindi avevamo giusto il tempo di dirigerci all’aeroporto. Anche nelle comode poltrone della prima classe io ed Edward non potevamo far altro che aspettare.
Tra uno scalo e l’altro chiamai Charlie.
<< Papà, sono Bella >>
<< Bella tesoro mio, stai bene? >>
<< Si papà, stiamo tornando a casa, non vedo l’ora di riabbracciarvi… >>.
<< anche noi Bella, anche io…. Mi sono preoccupato >>
<< Papà non parliamone più, ti prego. Reneesme è lì ? >>
<< No Bella è fuori con Jacob. >>
<< Ok allora non dirle niente le faremo una sorpresa. >> Finalmente dopo vari voli, e ore di macchina arrivammo a Forks, e a casa di Charlie. Volevo solo abbracciare la mia piccola. Quando entrai in casa la vidi. Era bellissima, bellissima. Seduta sul tappeto intenta a giocare.
La chiamai << Reneesme >>
<< MAMMA, PAPA ’ >> ci corse incontro abbracciandoci. Scoppiavo di gioia. Quanto mi era mancata. Il mio vuoto era finalmente stato colmato. Adesso con Edward e il mio scricciolo al mio fianco tutto mi sembrava perfetto. Ovunque fossi stata se ci fossero stati loro quella era casa, piena d’amore e di felicità.
<< Mamma papà, siete tornati. Non mi avete lasciata. >>
<< Ma amore nostro come hai fatto a credere che non saremmo tornati… Noi ti amiamo >> disse Edward scompigliandole i capelli. Io ancora non riuscivo a toglierle gli occhi di dosso e coccolarla. << Lo so papà ma mi siete mancati >>
<< Anche tu piccolina, anche tu >> Le dissi stringendola ancora più forte.
<< Guarda chi c’è con noi… >> lei si sporse dalle mie braccia e tutto il resto della mia famiglia si fece vedere.
<< Zii, zie, Nonni mi siete mancati pure voi >> e si lanciò tra le braccia di Emmett. Tutti a turno la strinsero e la coccolarono. In tutto quel trambusto di urla e risate mi avvicinai a mio padre. << Papà, Jacob grazie di esservi presi cura di lei. >>
Jacob disse << Bella so che avvolte mi staccheresti la testa, ma per me lei è tutto. >>
Si gli avrei staccato la testa ma non ora. Magari quando proverà a baciarla. Mio padre invece di parlare, mi strinse a se, senza fare una piega per il contatto con la mia pelle ghiacciata. Lui come me non era bravo con le parole. Appena la mia piccola si addormentò tra le braccia di Jasper, avevano legato parecchio con mio cognato, decidemmo di andare a casa. La nostra casetta. Bella come sempre ed accogliente, il nostro rifugio. Posai Reneesme nel suo lettino e mi diressi nella camera da letto dove Edward mi aspettava. Entrambi eravamo ansiosi di bearci della nostra solitudine, di fare l’amore e di sentirlo di nuovo vicino a me.
<< Ti amo Bella e ho temuto il peggio, mi sembra un sogno … >>
<< Edward, basta è tutto passato adesso baciami e fammi tua >>
<< Mai stato più lieto di accontentarti. >>


Angolo scrittrice:



Non è proprio finito perchè manca l'ultimo capitolo... Spero che questo vi sia piaciuto...Fatemi sapere..... A me si....ma io non faccio testo lo so....Vi prego scrivetemi...Grazie grazie grazie...Bacini...

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Capitolo 14
*** piccola conclusione...L'amore è l'unica risposta ***


14 Mentre io ed Edward eravamo ancora abbracciati Reneesme saltò sul nostro letto. Saltava e saltava, contenta ridendo ci chiamò: << Papà, mamma! >>
<< Amorino >> la chiamò Edward.
<< Vieni sdraiati con noi! >> e la avvicinai. Bellissima e tenera si sistemò tra me e mio marito. Io ero messa di fianco, Edward voltato verso di me e Reneesme si beava dell’abbraccio di entrambi i genitori. Alternava un bacio sulla mia guancia e su quella di Edward.
<< Papà, quando partiamo ? >> Quella domanda mi lasciò interdetta
<< Dove dovremmo andare ? >> chiesi.
Padre e figlia si guardarono furbetti.
<< Allora? >> lì ripresi.
<< Papà mi ha promesso di fare un viaggio insieme a Parigi, a Disneyland. >>
<< sono un po’ confusa! >>
<< Scusa amore se non te l’ho detto prima ma mi è completamente sfuggito. Si è vero le ho promesso di fare un viaggio tutti e tre e lei mi ha proposto Parigi. Anzi Disneyland. >> Risi di gusto per la pretesa di mia figlia e poi mi rivolsi ad Edward << Allora papà quando partiamo? >>
<< A bene, adesso le mie due bimbe sono impazienti. >> Reneesme rise, e quella risata mi riempì il cuore di gioia.
<< E tu che ti ridi? >> La guardai di sottecchi e cominciai a farle il solletico.
<< Mamma, mamma basta per favore. Papà aiuto >>
<< Cosa?chiedi aiuto al tuo papà? >> disse Edward.
E anche lui cominciò a farle il solletico.
<< No, no basta per favore >>
<< E tu cosa ci dai in cambio? >> le dissi.
<< Un bacio >>
<< Cosa uno solo? >> Edward sei un po’ cattivo.
<< No, ok, ok quanti ne volete voi >>
<< Bene adesso si ragiona... >> sia io che mio marito la lasciammo respirare.
<< Mamma, papà >>
<< Dicci tesoro >>
<< voglio stare sempre così... >>
La stringevo ancora a me ed Edward stringeva entrambe. Era un momento idilliaco, sentivo che non mi mancava niente. Tutto quello che mi serviva per poter affrontare la mia esistenza era li.
L’amore che provavo per loro era immenso, sconfinato, interminabile, infinito. Ogni aggettivo non è in grado di definirlo e descriverlo. L’amore è l’unica risposta. Cosa se non l’amore muove il mondo?Cosa ci spinge a sacrificarci, scontrarci? Cosa ci rende completi ed appagati se non l’amore?Amore profondo, tra un genitore e un figlio. Amore tra moglie e marito. Amore tra fratello e sorella. Amore non corrisposto. Amore ricercato, ritrovato, perso o mai trovato,possessivo, intimo che si trasforma in fisico. Quale più profonda verità. L’amore è l’unica risposta.





FINE

Angolo scrittrice:


così si coclude la mia ff. Credo realmente che sia l'amore a farci compiere le nostre scelte. Dedico la mia ff alle mie cugine Lella e Pia alle quali voglio un infinito bene... Ringrazio tutti i miei lettori,coloro che mi hanno recensito e coloro che mi hanno seguita. GRAZIE di cuore.

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