Lasciarti per tornare a sorridere

di Marlowe
(/viewuser.php?uid=111855)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


CAPITOLO 1


In una calda giornata estiva io, Lucy Heartphilia, mi stavo annoiando. Ero appena tornata da una missione con Levy e per il momento non avevo nessuna intenzione di ripartire tanto presto.
Vi starete chiedendo “ ma non sei una compagna di team di Natsu, Lucy? Come mai hai svolto una missione con Levy?”, semplice il mio fantomatico compagno da un po’ di tempo non faceva altro che snobbarmi. Passava le suo giornate litigando con Gray o Gajil, oppure chiacchierando amabilmente con Lisanna. Si era completamente dimenticato della mia esistenza, mi salutava distrattamente quando arrivava o andava via, ma durante il giorno non c’erano altri scambi di parole.
Era persino andato in missione con tutta la squadra al completo ma quei disgraziati mi avevano sostituito con Lisanna.
Dire che ero infuriata era un eufemismo, insomma, se non mi volevano più nel gruppo che lo dicessero chiaramente! Me ne sarei fatta una ragione prima o poi (conoscendomi molto poi), trovavo ingiusto il loro comportamento.
Per fortuna Levy passava le sue giornate con me e mi faceva sentire meno sola.
Strano quanto la presenza di Natsu mi mancasse, persino le sue imboscate notturne nel mio letto iniziavo a rimpiangere.
Sbuffai infastidita da tutte le risate allegre presenti nella gilda, tra cui quelle loro ( ho deciso che non li chiamerò più con i loro nomi ).
Feci un cenno di saluto a Levy e mi diressi verso l’uscita.
Una passeggiata era quello che ci voleva e Magnolia era splendida in questa stagione, dopo la nostra vittoria ai giochi di magia sembrava ancora più bella. Il prestigio della gilda l’aveva fatta rifiorire e le persone erano più cordiali verso noi maghi.
Per passare il tempo guardavo fra le bancarelle del mercato, poteva sempre esserci qualcosa di interessante da comprare, a volte si potevano trovare persino le chiavi degli spiriti stellari, non quelle d’oro ovviamente.
Camminavo senza attenzione finchè non mi scontrai con qualcuno, stavo cadendo per terra quando una mano mi evitò l’impatto con il suolo.
- Sono davvero desol…
Ero partita subito a scusarmi quando riconobbi il mio salvatore, Sting Eucliffe, nuovo Master di Sabertooth.
- Sting?
Il ragazzo mi sorrise.
- Ciao Lucy che piacere incontrarti.
- Scusa se te lo chiedo, cosa ci fai qui?
Il ragazzo si scompigliò i capelli in evidente imbarazzo.
Mi fece segno di avvicinarmi come se dovesse confidarmi un segreto.
- Non dirlo a nessuno … sono scappato da Rouge.
Inarcai un sopracciglio interdetta, perché mai stava scappando da quel poveretto?
- E perché scusa?
- Bè essendo il nuovo Master ho tanti doveri, cartacce inutili da riempire, un sacco di burocrazia … una noia! Rouge controlla sempre che io porti a termine tutti i miei doveri, stava diventando assillante. Così io e Lector siamo sgattaiolati via dalla gilda e ci siamo presi una meritata vacanza, vero amico?
- Certo! Lontani da Rouge e Frosch.
Solo in quel momento mi accorsi dell’exceed del ragazzo, era così differente da Happy, non solo fisicamente ma anche caratterialmente, molto più sfrontato … esattamente come il suo padrone.
- Allora ti lascio alla tua vacanza.
Ma era davvero così assillante Rouge da spingere il suo amico alla fuga? Tralasciando la sua naturale predisposizione al male ( non per puntualizzare ma ha ucciso la me del futuro) non pensavo potesse raggiungere i livelli di Erza … cavolo l’ho chiamata con il suo nome!
- Aspetta Lucy!
- Mm?
- Ti andrebbe di farci da guida turistica?
Bè tanto non avevo niente da fare, potevo sprecare qualche ora della mia vita.
- Va bene.
Inaspettatamente il pomeriggio fu piacevole. Sting era un ragazzo divertente, sotto la sua spavalderia si nascondeva un carattere allegro e solare, gli piaceva scherzare e mi ritrovai spesso a ridere per le sue battute.
Alla fin fine non era stato male scontrarsi con lui.
Il tempo sembrò volare via e senza nemmeno rendermene conto arrivò la sera.
- Si è fatto tardi Sting, è meglio per me rientrare a casa.
- Si in effetti è già buio, ti accompagno, non si lascia passeggiare una bella ragazza sola di notte.
Ma tu guarda, pure galante! Gli sorrisi riconoscente e mi lasciai accompagnare fino a casa. Era bello per una volta passeggiare con qualcuno di normale. Una persona che non urlava o si comportava come un pazzo, che evitava di farti fare figuracce in pubblico.
Il tragitto purtroppo si rivelò più corto del previsto, mi dispiaceva salutarlo già, mi ero sentita apprezzata dopo tanto tempo.
- Allora ti auguro una buona notte Sting, grazie per la bella giornata.
- Figurati, anzi sono io a doverti ringraziare.
Gli diedi le spalle per aprire la porta ma lui mi afferrò il braccio facendomi di nuovo voltare.
- Senti Lucy … so che forse ti sembrerà strano ma ecco … ti piacerebbe uscire a cena con me domani sera?
- Vuoi dire come un appuntamento?
- Esattamente, sempre se non è troppo inopportuno da parte mia chiedertelo.
Cosa dovevo rispondergli? Lo guardai attentamente, Sting era indubbiamente bello, fisico scolpito, capelli biondi e quel sorriso bellissimo. Ripensai all’ultima volta che qualcuno mi aveva invitato ad uscire, in quell’occasione avevo rinunciato per andare in missione con Natsu. Niente e nessuno mi impediva di uscire con un bel ragazzo, non dovevo dare conto a nessuno, soprattutto a qualcuno che mi ignorava bellamente e si era già dimenticato di me. Se il pomeriggio era stato piacevole perché non potevo andarci a cena?
- Accetto molto volentieri il tuo invito.
Sting mi sorrise contento, era ancora più carino.
- Perfetto, passo a prenderti domani sera alle otto.
Prima di andarsene mi diede un bacio sulla guancia e con un ultimo sorriso si incamminò via con Lector.
Ero arrossita di sicuro, sentivo le guance andare a fuoco, dopotutto era la prima volta che qualcuno mi trattava come una donna e non come un semplice compagno.
Dopo tanto tempo finalmente andai a dormire felice.
 

La mattina mi ero svegliata euforica, la giornata era calda e il cielo era limpido. Inutile dire che ero totalmente concentrata sul mio appuntamento e dovevo prepararmi al meglio, solo una persona poteva aiutarmi in questo momento, Levy.
Mi diressi alla gilda molto presto, sicura di trovarla già li. Le piaceva leggere la mattina, senza il solito baccano dei nostri compagni. Non sbagliai, era già seduta a uno dei tavoli concentratissima.
Praticamente la rapii, non le diedi il tempo nemmeno di capire chi l’aveva afferrata che la trascinai fuori diretta verso casa mia.
- Lucy? Ma che ti prende?
- Mi devi aiutare Levy è importante!
- Cosa succede?
- Ho un appuntamento.
- Cosa? Ma è magnifico, chi è il fortunato?
- Ehm … Sting di Sabertooth.
Levy arrestò la sua camminata e mi guardò stralunata.
- E quando l’avresti incontrato scusa?
- Ieri ma non è questo l’importante, mi ha chiesto di uscire ed io ho accettato. Un vero appuntamento! Aiutami per favore.
- Ma certo che ti aiuto, dovrai essere stupenda!
Passai la giornata in balia della mia migliore amica e di Cancer che provava varie acconciature su di me. Ero euforica e nauseata allo stesso tempo.
Mi ero sentita così solo quella volta in cui credevo di avere un appuntamento con Nats … no, con lo stupido, e in realtà voleva solo il mio aiuto per scavare delle buche. Sting invece voleva la mia compagnia senza doppi fini.
Alla fine misi un bel vestito rosso lungo fino alle ginocchia, i capelli lasciati sciolti ma leggermente mossi. Levy mi aveva assicurata più volte di quanto fossi carina ma ero lo stesso molto agitata.
Alle otto in punto sentii bussare alla porta e quando aprii trovai Sting che mi porgeva una rosa.
- Per te.
- Ti ringrazio, sei stato molto carino.
- Per te questo ed altro. Sei davvero bellissima.
- Grazie, anche tu stai molto bene.
Ed era vero, si era messo una camicia bianca con una giacca, sotto dei pantaloni neri che gli stavano divinamente.
- Sei pronta?
-Certo.
Mi prese per mano e non potei evitare di arrossire, mi piaceva stare con lui. Mi chiedevo curiosa dove si sarebbe tenuta la cena e con mia grande sorpresa mi ritrovai al ristorante più lussuoso di Magnolia, il Sakura.
- Wow non ci ero mai venuta qui.
- Davvero? Bè allora sarà la prima volta per entrambi, ho sentito parlare bene di questo locale, dicono che si mangia benissimo. Ti va di sperimentarlo insieme a me?
- Certo che sì!
Il ristorante era arredato con molto gusto, l’ambiente era ampio e luminoso, i camerieri erano vestiti in maniera impeccabile e servivano tutti i piatti con il sorriso sulle labbra. Il nostro tavolo era vicino alla vetrata, leggermente appartato rispetto agli altri, mi domandavo se fosse fatto apposta.
Ero persino indecisa su cosa prendere e non solo io, Sting guardava corrucciato il menù, aveva un’espressione molto buffa e non potei trattenere una risatina.
Lui mi guardò sorpreso.
- Perché ridi?
- Niente, niente, hai solo una faccia molto buffa mentre scegli da mangiare.
- Non ho una faccia buffa! E’ che sono indeciso, alcuni nomi mi sembrano persino strani.
Risi ancora, era vero, molti piatti avevano nomi strani, probabilmente specialità straniere.
- Prendiamo qualcosa che conosciamo allora cosa ne dici?
- Direi che è un buon punto di partenza.
La cena proseguiva tranquillamente, il cibo era ottimo e la compagnia gradevole, avevo fatto bene ad accettare l’invito.
- Senti Sting, ma dove hai lasciato Lector?
- In albergo, non voleva fare il terzo incomodo.
- Poverino, spero non si annoi troppo tutto solo.
- Non ti preoccupare, l’ho lasciato che si stava divorando un piatto enorme di pesce, probabilmente ora starà schiacciando un bel sonnellino.
- Siete molto uniti vero?
- Molto, quando durante il torneo Minerva l’aveva rapito mi sono sentito morire. Per fortuna è tornato sano e salvo.
- Sono felice per voi.
Sting mi guardò un attimo pensieroso.
- Sai Lucy, è da quando ti ho incontrato che volevo chiedertelo. Ho notato che hai un’aria infelice. Qualcosa non va?
Lo guardai stupita, persino un estraneo si era accorto del mio stato d’animo e nessuno alla gilda ci aveva fatto caso.
- Diciamo che ho dei problemi alla gilda.
- Mi spiace, spero non sia niente di grave.
- No, niente di grave, non per gli altri almeno. Ma non stiamo qui a parlare di me, non vorrei annoiarti con i miei problemi.
Sting mi prese una mano accarezzandomi il dorso con il pollice, mi guardava dritto negli occhi.
- Mi interessa ogni cosa che ti riguardi Lucy, non mi annoi mai. Dimmi cosa ti turba.
Gli raccontai tutto, della freddezza dei miei amici, della mia sostituzione, di come fossi rimasta nuovamente sola nonostante intorno a me ci fossero tante persone. Lui mi ascoltava e nel frattempo non aveva mai lasciato la mia mano.
- Non pensavo fosse questo il problema. Al torneo sembravate così uniti, come possono trattarti così?
- Forse si sono resi conto di quanto sia inutile all’interno della gilda.
- Ma che stai dicendo! – lo disse con talmente tanta veemenza che l’intero locale si girò a guardarlo – che avete da guardare, fatevi i fatti vostri!
Risi divertita, era diventato tutto rosso per l’imbarazzo.
- Non sei debole Lucy, la vera forza non è quanti nemici riesci ad abbattere o quanto potenti siano i tuoi incantesimi, uno è forte quando ha qualcuno da proteggere. L’ho capito con Lector ma soprattutto guardandoti. Tu metti il cuore in ogni cosa che fai, ti impegni nonostante i tuoi limiti. Se i tuoi amici ti hanno lasciato per questo non sanno che enorme errore hanno fatto.
Mi misi a piangere come una stupida per quelle parole. Gli altri clienti guardavano male Sting pensando chissà cosa mentre invece io ero riconoscente per quelle belle parole.
- Dai non piangere Lucy, sei più bella quando sorridi!
Mi asciugò le lacrime e gli sorrisi.
Il resto della serata passò normalmente, Sting aveva dirottato la conversazione su aneddoti divertenti per tirarmi su di morale, non sapendo che in realtà aveva già fatto molto per me.
Mi riaccompagnò in casa e prima di salutarci ricevetti una proposta davvero inaspettata.
- Lucy senti, visto che non sei felice a Fairy Tail, che ne diresti di venire a Sabertooth?
 



ANGOLINO DI MARLOWE

Salve gente! Questa è la prima volta che mi cimento nel fandom di Fairy Tail, mi sono riscoperta innamorata della coppia NatsuxLucy o più comunemente detta Nalu. Inizialmente doveva essere un unico capitolo ma mi è venuta leggermente lunghetta così è divisa in due capitoli. Sono la prima ad ammettere che il primo capitolo è un pò noioso, la situazione è più movimentata nel secondo. Spero vi possa piacere. 
Kiss
Mar

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2

Non avevo chiuso occhio per tutta la notte. La domanda di Sting continuava a risuonarmi nella testa. Potevo davvero lasciare Fairy Tail per trasferirmi in una nuova gilda? Ero affezionata ai miei compagni, anche se loro non mi consideravano più di tanto, per molto tempo mi ero sentita parte di una grande famiglia.
Ora però tutto era cambiato, senza un motivo o una spiegazione. Cosa dovevo fare?
Mi alzai decisa a mettere chiarezza nel mio mondo, dovevo valutare tutti i pro e i contro.
I pro: a Sabertooth c’erano Sting, Yukino e Rouge, potevo iniziare tutto da capo e farmi nuovi amici, trasferirmi in una nuova città molto grande, potevo trovare nuovi spunti per il mio libro, non vedere tutti i giorni i miei ex amici avrebbe aiutato il mio stato d’animo
I contro: avrei dovuto lasciare la mia prima casa, abbandonare Fairy Tail, Levy e soprattutto anche se a lui non importava più niente di me, non avrei più visto Natsu.
Non sapevo proprio che pesci pigliare.
Mi diressi verso la gilda, forse parlarne con la mia amica mi avrebbe aiutato a decidere.
Quando entrai c’era il solito casino, Levy mi venne incontro appena mi vide, sicuramente voleva i dettagli della serata. Le feci cenno di uscire, non volevo che chi avesse il fine udito di un dragon slayer potesse sentire quello che avevo da dirle, erano fatti miei dopotutto.
Andammo al parco, per strada iniziai a raccontarle tutta la serata fino ad arrivare alla proposta di Sting.
Dire che rimase a bocca aperta fu poco.
- Vuoi davvero lasciare Fairy Tail Lucy?
- Non lo so davvero. Ho bisogno di un tuo consiglio Levy, sono indecisa. Da una parte mi lusinga la proposta di Sting, sono stava davvero bene con lui. Mi tratta come una donna e non come un semplice compagno di squadra.
- Però?
- Però ci sei tu e gli altri, anche se loro non mi parlano più io continuo a voler loro bene. Sono patetica vero?
- No che non lo sei. Non capisco davvero il loro comportamento, non hai fatto niente per meritare nulla di simile. Per quanto mi dispiaccia dirlo, forse trasferirti a Sabertooth è davvero la cosa migliore per te, anche se mi mancherai tantissimo.
Alla fine Levy aveva confermato tutte le mie idee … avrei lasciato Fairy Tail.
 
 

 
Lasciai Lucy al parco a riflettere, cercavo di trattenere le lacrime. Era giusto per lei cambiare aria ma a me dispiaceva che la mia migliore amica se ne andasse lontano.
Tutto questo per colpa di quell’idiota di Natsu Dragneel e compagnia bella. Che accidenti avevano che non andava? Perché si erano comportati così male con la sua Lu-chan?
Per via di Lisanna? Capivo che alla poverina erano mancati i suoi amici ma non mi sembrava un comportamento da tenere nei confronti di Lucy, non poteva far parte anche lei del gruppo? Che poi a pensarci bene, lei faceva parte della squadra di sua sorella Mirajane quindi perché continuavano a portarsela dietro?
Entrai furibonda alla gilda attirando l’attenzione di Gajil, non gli conveniva prendermi in giro, oggi non era davvero giornata.
- Che hai gamberetto?
Lo ignorai e mi sedetti a un tavolo arrabbiata nera.
Il dragon slayer di ferro mi guardò stupefatto, di solito rispondevo sempre a tono alle sue battute. Sentivo ridere il gruppo di Natsu e la voglia di compiere un omicidio saliva prepotentemente in me.
Cosa c’era da ridere? La mia migliore amica se ne andavano e loro sghignazzavano come dei poveri idioti. Volevo dare tante botte in testa al dragon slayer di fuoco per fargli entrare un po’ di sale in quella zucca vuota che si ritrovava.
Gajil si sedette di fianco a me.
- Si può sapere cos’hai? Non ti ho mai visto così infuriata, non negarlo, te lo leggo chiaramente negli occhi.
- Com’è che di solito non noti mai nulla mentre oggi sei così attento?
- Che vuoi farci? Sarà un talento sporadico.
Sospirai affranta.
- Lucy lascia la gilda e andrà a Sabertooth.
- Che cosa????????
- Già, la mia migliore amica se ne va. Sting le ha chiesto di unirsi a loro ieri sera.
- E dove cavolo ha incontrato quel biondino da strapazzo?
- E’ qui in città, strano che tu non abbia sentito il suo odore. Che fai perdi colpi?
Mi guardò malissimo, come era suscettibile!
- Che fai nanerottola sfotti? Continua a raccontare che è meglio.
- Si sono incontrati al mercato due giorni fa, hanno passato il pomeriggio insieme e ieri sera lui l’ha portata fuori per un appuntamento. Avrai notato anche tu che Lucy è stata esclusa dal suo gruppo.
- Davvero?
- E’ proprio sporadico questo tuo talento eh?
Ennesima occhiataccia.
- Guarda tu stesso, l’hanno rimpiazzata senza nessuna spiegazione. Nemmeno un mi dispiace! Non le rivolgono nemmeno più la parola. Sting le ha chiesto di entrare a far parte della sua gilda e oggi lei accetterà. Fine della storia.
- Come sarebbe a dire che Lucy lascia Fairy Tail?
Mi girai verso chi aveva parlato ritrovandomi Natsu dietro alle mie spalle che probabilmente aveva ascoltato tutta la conversazione. Ma non era al suo tavolo a farsi i fatti suoi con i suoi amici del cuore?
- Eh Levy? Ripeti un po’ quello che hai detto?
Ora mi stava davvero stufando, lui e quel suo caratteraccio, stupido udito dei dragon slayer, dovrebbe essere illegale!
- Non vedo perché dovrei ripetere a te quello che ho detto, era una conversazione privata fra me e Gajil, non capisco perché ora siano fatti tuoi.
- Lo sono da quando hai detto che Lucy si trasferirà a Sabertooth.
- Ribadisco … non sono fatti tuoi!
- Lei è una mia compagna.
Gli risi in faccia, non potei evitarlo, mai sentita una stupidaggine del genere.
- Ma davvero? E te lo sei ricordato giusto un minuto fa? Perché non mi sembra che nelle ultime settimane ti sia venuto in mente no?! L’hai completamente ignorata, tutti voi – e indicai Erza, Gray, Wendy, Happy e Charle – l’avete ignorata. Perché mai ora dovrebbe rendervi conto di quello che fa?
- Non dire stupidaggini, non ci siamo dimenticati di lei.
- Ah no? Bislacco da parte tua affermare ciò, dato che quasi nemmeno la saluti, non una parola. L’avete esclusa come se fosse un’appestata, cosa vi ha fatto per meritarsi questo?
- Adesso basta Levy!
- Sta zitta tu Erza! – l’intera gilda trattenne il fiato, mai nessuno osava rispondere in questo modo a Titania, Gajil presagendo aria di guai si alzò per mettersi al mio fianco, averlo come alleato mi dava la forza per continuare la mia sfuriata.
- Ho tutto il diritto di parlare. E’ la mia migliore amica che sta partendo, siete voi che non dovete intromettervi. Fate un favore a tutti quanti, scendete dal piedistallo su cui vi siete posti da soli. Vi definite il team più forte, ma per me ora come ora valete meno di zero.
Sostenni lo sguardo di Erza, la rabbia mi rendeva spavalda, sono sicura che in un’altra occasione mi sarei rintana sotto un tavolo pur di evitare una situazione del genere.
Mi voltai per andarmene quando Natsu mi afferrò per il braccio, Gajil gli fece mollare subito la presa guardandolo male.
- Dov’è ora Lucy?
Ancora insisteva?
- Non sono affari tuoi su dove sia ora. Torna a fare quello che stavi facendo prima.
- Levy sto perdendo la pazienza.
- Sapessi io! L’ho persa appena ho visto la tua faccia! Sai una cosa? Sting vale mille volte più di te, almeno lui sa rendere felice la mia amica. Non l’ho mai vista così contenta dopo l’appuntamento di ieri sera.
- Appuntamento? Nel senso che sono usciti insieme?
- No ma dai?! Cavolo quando vuoi sei proprio un genio.
- E lei ha accettato di uscire con lui?
- Perché non dovrebbe? Sting è un bellissimo ragazzo, gentile, educato e soprattutto sembra che Lucy gli piaccia tantissimo, sono una coppia splendida.
Natsu si mise a ringhiare, cos’è, si era accorto di cosa stava perdendo? Troppo tardi bello mio! Ormai avevi perso.
 
 
 

Non potevo crederci, come poteva Lucy abbandonare la gilda? Avevamo vissuto avventure incredibili insieme, possibile che fosse così infantile da andarsene per un piccolo screzio? L’avevo considerata poco è vero, lo sapevo benissimo anche io, non l’avevo fatto apposta. Un po’ tra l’euforia della vittoria ai giochi di magia, un po’ per festeggiare il ritorno di Lisanna, mi ero completamente dimenticato di lei.
Però non ero stato l’unico, anche gli altri non la chiamavano più. Effettivamente vista così sembrava quasi che avessimo litigato quando invece non era successo niente di tutto ciò.
Perché mi ero comportato così? Prima passavo molto tempo con lei, tutto il giorno e la notte la trascorrevo a casa sua dormendo nel suo letto. A volte, mentre lei dormiva già profondamente, l’abbracciavo. Mi piaceva tenerla fra le braccia, era così fragile e piccola, un aspetto che cercava di non mostrare mai da sveglia.
Sospirai, in realtà sapevo perché mi ero allontanato da lei. Vederla morire, anche se in realtà non si trattava della mia Lucy, ma di una sua versione dal futuro, mi aveva distrutto. Stupidamente avevo pensato che rallentando i rapporti avrei sofferto meno. Avevo coinvolto di nuovo Lisanna nel gruppo cercando di ricreare il legame di amicizia che avevamo un tempo, ma mi ero accorto benissimo che niente era più come prima. Anche se non le parlavo osservavo spesso la maga degli spiriti stellari. Lo sguardo triste che ci rivolgeva mi aveva spesso fatto sentire in colpa. Mi mancava, molto, ma ogni volta che cercavo di rivolgerle la parola, rivedevo il suo corpo privo di vita e allora indossavo una maschera comportandomi freddamente. Ora per colpa mia lei se ne sarebbe andata con Sting … con Sting per la miseria! Un mio rivale, uno che mi aveva preso in giro vantandosi, si stava portando via la mia Lucy.
Dovrei ucciderlo solamente per averle chiesto un appuntamento, ma come si era permesso? E lei era stata bene, secondo Levy formavano una coppia perfetta … bè sul mio cadavere!
Non avrei permesso a Lucy di andarsene, dovessi incatenarla a un albero, non avrebbe lasciato Magnolia mai e poi mai per andarsene con quel damerino. Lei era mia e di nessun altro. Al diavolo i dubbi e i timori, se se ne andava chi l’avrebbe protetta? Quel novellino? Poi andare a convivere a stretto contatto con Rouge? Ma anche no! Era compito mio proteggerla, me la sarei ripresa con le buone o con le cattive!
Mi diressi al suo appartamento e iniziai a bussare alla sua porta chiamandola a gran voce, non rispondeva nessuno e non sentivo nemmeno la sua presenza. Dove poteva essere? Con il biondino? Ringhiai per la rabbia, non pensavo di essere così geloso. La sola idea di lui che la sfiorava mi faceva infuriare.
Annusai l’aria in cerca dell’odore del mio rivale. Ci misi un po’ a rintracciarlo ma seguendone la scia arrivai alla piazza di Magnolia, ed eccolo lì! Tutto allegro e contento mentre mangiava un gelato con la mia Lucy.
Lei sembrava radiosa, come non lo era da tempo. Quando rideva pareva brillare di luce propria, una vera stella. Spesso mi imbambolavo a guardarla quando accadeva. Questi giorni passati senza di lei erano stati difficili, alcune notti mi intrufolavo di nascosto in casa sua per guardarla dormire. In quei momenti potevo osservarla quanto volevo, imprimendomi nella mia mente il suo profumo e i suoi lineamenti. Ma perché ero stato così stupido? Guarda a che punto ero arrivato? L’avevo spinta io fra le braccia di quel bell’imbusto!
Continuai a guardarli, Sting le accarezzava una mano, le spostava una ciocca di capelli, le puliva un angolo della bocca sporca di gelato. Ma per la miseria vuoi tenere al loro posto quelle maledette manacce? È chiedere troppo?
Adesso capisco cosa vuol dire morire d’invidia. Lucy si alzò lasciando momentaneamente solo il dragon slayer. Approfittai di quel momento per avvicinarmi a lui.
Quando mi vide non fece una faccia sorpresa, probabilmente aveva già sentito il mio odore.
- Natsu, che cosa ti porta qui?
- Sono venuto per Lucy
- Mi spiace ma è occupata con me ora.
Mi morsi la lingua per non ringhiargli contro, calmati Natsu, sii diplomatico … come no!
- Sentimi bene lampadina spenta, stai lontano da lei hai capito?Il disgraziato ebbe pure l’ardire di sorridermi.
- Perché dovrei? Lei è libera, non è fidanzata con nessuno. Non l’ho costretta ad uscire quindi non vedo dove sia il problema.
- Ti stai immischiando dove non dovresti.
- Fammi capire, adesso che stiamo insieme ti sei ricordato di lei? Dopo che l’hai fatta soffrire trattandola alla stregua di un moscerino?
- State … insieme?
- Quasi … non ho ancora approfondito l’argomento con lei ma vedrò di arrivarci in breve.Sospirai di sollievo, ero ancora in tempo.
- Non sono affari tuoi il modo in cui tratto Lucy.
- Lo sono quando lei scoppia in lacrime convinta che voi la odiate tutti.
- Nessuno la odia
- Allora perché l’avete abbandonata?
- È complicato e comunque non sono affari tuoi
- Lo sono invece
- Lei è la mia compagna.
- Ti sbagli bello ormai è un membro di Sabertooth
- LEI E’ LA MIA COMPAGNA!
Lo urlai talmente forte che tutti si girarono a guardarci, solo allora mi resi conto, e Sting con me, cosa realmente intendessi con quella frase. Non una compagna di team, ma una di vita.
- Non vedo nessun marchio su di lei Natsu, è libera come l’aria. Ma non preoccuparti, quando diventerà la mia ragazza non sarò così stupido da farmela sfuggire fra le mani.
Ero pronto a colpirlo quando Lucy ci venne incontro.
- Scusa Sting ci ho messo tanto … Natsu? Cosa ci fai qui?
Avevo tentato la diplomazia, non aveva funzionato. Era ora di passare al piano B. Senza dare tempo ai due di reagire mi caricai Lucy in spalla e partii verso il bosco. Lì nessuno ci avrebbe disturbato.
La mia compagna continuava a urlare di metterla giù, mi colpiva la schiena con forza, chi l’avrebbe mai detto che in quei pugnetti potessero fare così male.
Mi fermai in una radura e la prima cosa che fece una volta che la misi a terra fu tirarmi una sberla fortissima, probabilmente mi aveva lasciato anche il segno delle sue dita.
- Che accidenti ti passa in mente stupido?
- Ti sto impedendo di compiere il più grande sbaglio della tua vita.
Cercò di andarsene ma la bloccai facilmente.
- Piantala Natsu, lasciami in pace. Ti è venuto tanto facile ignorarmi ultimamente, torna a farlo.
- Ascoltami Lucy …
- Non mi interessa quello che hai da dire. Devo preparare i bagagli. Domani parto insieme a Sting.
- È proprio questo il problema, non voglio che tu te ne vada.
- Perché? Non mi sembra ti sia importato molto di me.
Cercai di prenderle una mano ma lei sfuggiva a ogni contatto con me, era frustante non poterla toccare.
- Ascoltami ti prego, ho sbagliato a trattarti con freddezza.
- Perché Natsu? Cosa ti ho fatto?
- Nulla
- Non è vero! Da un giorno all’altro hai cambiato atteggiamento. Mi odi forse? Cosa ti ho fatto? - Dimmelo! Almeno mi metterò l’anima in pace una volta nella nuova gilda e riuscirò ad andare avanti.
- Lucy …
- Dimmelo!
- Sei morta! Questo è il mio problema, sei morta!
Trattenne il fiato. L’avevo detto, finalmente mi stavo togliendo un peso dal cuore.
- Cosa stai dicendo? Io sono qui.
- Lo so, lo so – sospirai, non sapevo nemmeno da che parte iniziare per spiegarle quello che provavo – quando ho visto l’altra te morire, mi sono sentito distrutto. Ho pensato “ e se succedesse anche alla mia Lucy?”, ne morirei sicuramente. Così ho pensato che tenendoti alla larga avrei stroncato sul nascere il dolore per una tua eventuale perdita. È stupido come ragionamento ma è il motivo per cui non volevo starti accanto. Ogni volta che ti guardavo ti vedevo a terra, morta e il dolore era troppo forte.
- Perché non me lo hai detto Natsu? Mi hai fatto pensare al peggio.
- Non volevo ammettere nemmeno a me stesso quanto in realtà sono legato a te. Molto più di qualsiasi altro membro della gilda.
- Però mi sei sembrato così felice senza di me, mentre io rimanevo sempre più sola.
- Era tutta finzione. Ti osservavo spesso. Venivo a controllare la notte che stessi bene. Ogni momento che passavo lontano da te era doloroso ma necessario.
- Non hai pensato invece che potessi morire non avendo nessuno al mio fianco?
Sgranai gli occhi, no che non ci avevo pensato. Davo per scontato che senza di me fosse al sicuro. Io attiravo i guai, ma se lei in qualche missione fosse rimasta ferita? Non c’ero io a proteggerla, avevo sbagliato davvero tutto con lei.
- Mi dispiace Lucy, voglio solo che torniamo come prima ti prego.
Scosse la testa in segno di rifiuto.
- Perché no?
- Ho detto a Sting che mi sarei unita alla sua gilda, ormai ho dato la mia parola.
- Per Sting? È per lui che mi dici di no? Ti piace talmente tanto quel biondino da strapazzo che non puoi restare insieme a me?
Vederla arrossire fu la goccia che fece traboccare il vaso. I draghi sono creature territoriali, che hanno una sola compagna per la vita. Vedere la mia compagna arrossire per un altro drago mi mandò in bestia. Le avrei fatto capire a chi apparteneva veramente. Lei era solo mia, lo era stata fino ad ora e non avrei permesso a nessuno di portarmela via.
Senza darle il tempo di fermarmi la bloccai contro un albero, portai una mano sul suo viso e mi chinai per baciarla. Mia, solamente mia, questo mi ripetevo nella mia mente. La mia compagna di vita, la mia bellissima stella che ricambiava il mio bacio con pari ardore.
Ci staccammo giusto il tempo di riprendere fiato e poi assaggiai di nuovo quelle labbra, erano come una droga di cui non potevo fare a meno.
- Resta con me Lucy.
- Natsu … io …
A tradimento la morsi sulla spalla imprimendole il mio marchio, non aveva detto di sì ma non potevo più aspettare di rivendicarla, così il biondino non si sarebbe più azzardato a mettere le sue zampacce su di lei.
- Che accidenti ti prende così all’improvviso? Mi hai fatto male!
La baciai ancora, e ancora.
- Ti ho reclamato come mia compagna Lucy.
Lei inarcò un sopracciglio scettica.
- Ma ho già il marchio della gilda.
Risi, per una volta quello tonto non ero io.
- Questo è il marchio che un drago fa per dichiarare che la femmina è la sua compagna di vita. È una cosa che percepiamo dal primo momento che incontriamo la nostra metà. Io l’ho sentito dalla prima volta che ti ho visto. Lo sai però, in certe cose sono tardo e non ho dato la giusta importanza alla cosa. Ma non permetterò a Sting o a chiunque altro di portarti via da me. Resta con me Lucy!
- Però tu mi hai fatto soffrire molto …
- Farò di tutto per farmi perdonare, tutto! Solo, resta con me, io ti amo.Con le lacrime agli occhi mi sorrise.
-Ti amo anche io stupido. 
 


 
Da quella giornata nel bosco le cose tornarono pian piano alla normalità. Natsu aveva dovuto sopportare un periodo di prova. Per prima cosa gli avevo ordinato di chiedermi scusa davanti a tutta la gilda, e lui l’aveva fatto, aggiungendo a gran voce, e di testa sua, che chiunque si fosse permesso di guardarmi o di toccarmi in una maniera non appropriata l’avrebbe ridotto in cenere … immaginavo che questo fosse il metodo dei dragon slayer per marcare il territorio. Mi dovevo ancora abituare a questo nuovo rapporto tra me e Natsu. Avevo perso il conto dei baci che ci eravamo già scambiati, spesso ero in imbarazzo, non immaginavo che potesse essere così intenso baciare qualcuno o forse era solo per merito del mio ragazzo. Sì gente avete capito bene, il mio ragazzo! Se lui poteva marcare il territorio non capivo perché non potessi farlo anche io. Avevo avuto anche una chiacchierata chiarificatrice con Lisanna, che mi aveva assicurato che ormai non provava più niente per lui. Ero rientrata a far parte del mio vecchio gruppo ed Erza si era scusata più volte per il modo ignobile in cui si erano comportati, notavo che spesso guardava con soggezione Levy, cosa mi ero persa?
D’altra parte la mia amica era felice per la mia mancata partenza e non perdeva mai l’occasione di minacciare Natsu di morte nel caso mi facesse soffrire.
Fu difficile salutare Sting, era un ragazzo gentile, così dolce e comprensivo, non fece storie, né scenate, ci scambiammo un abbraccio prima della sua partenza, con il disappunto del mio ragazzo, con la promessa di mantenerci in contatto.
Ora finalmente potevo dirmi felice mente dormivo abbracciata al mio dragon slayer, certa che le avventure per noi non sarebbero mai finite come l’amore che ci univa.


ANGOLINO DI MARLOWE

Fine! Giudizi? Pareri? Io ho adorato scrivere la parte di Levy, mi sono divertita un sacco (soprattutto per gli insulti verso Natsu). Alla fine Lucy non ha avuto bisogno di partire per tornare a sorridere, bastava che il nostro caro ragazzo si svegliasse finalmente ( spero che accada anche nel manga o lo uccido). Kiss
 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3435469