You don't know that with you smile, I breath

di AmorJortini
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un nuovo arrivato ***
Capitolo 2: *** Misteri.. ***
Capitolo 3: *** Problemi in vista! ***
Capitolo 4: *** ❌ Amore ***
Capitolo 5: *** Pensare o amare? ***
Capitolo 6: *** Ho bisogno di te ***
Capitolo 7: *** Il compleanno di Lodovica ***
Capitolo 8: *** Verità nascoste ***
Capitolo 9: *** La partenza di Diego? ***
Capitolo 10: *** E' finita? ***
Capitolo 11: *** Il segreto di Jorge ***
Capitolo 12: *** Vendetta ***



Capitolo 1
*** Un nuovo arrivato ***


“UN NUOVO ARRIVATO”

Sono seduta sul mio letto, con la chitarra sulle gambe, quando mi arriva un messaggio: "Sei pronta?". È la mia migliore amica, Lodovica Comello. Ci conosciamo da una vita, eravamo legate fin da piccole, ora siamo inseparabili. È italiana, precisamente friulana, di San Daniele. Sì, proprio dove si fa il prosciutto. Vi chiedete a cosa si riferisce con 'Sei pronta?'. Oggi è l'ultimo giorno delle vacanze estive, quindi significa che a quest'ora, proprio domani, sarò seduta davanti ad un banco ad annoiarmi con una lezione del professor Galindo. L'unica nota buona della scuola che frequento sono i miei amici e mia zia Clara, nonché insegnante di storia dell'arte. Mi ha sempre aiutato, sia personalmente che a livello scolastico. È veramente una di quelle persone che ognuno sogna d'incontrare nella sua vita. Sa darti quell'energia, quella carica che serve per iniziare al meglio la giornata. Tutto il contrario è mio padre, Alejandro. Noi condividiamo pochissimo tempo insieme, è sempre impegnato con il lavoro, in viaggio per i posti più sconosciuti del mondo. È un ingegnere, sostenitore di alcune costruzioni per famiglie povere in Africa, ciò che mi fa molto piacere. E poi diciamocelo, non avere i genitori fra i piedi per un po' non fa male a nessuno, anche se certe volte avrei proprio bisogno di un suo abbraccio. Ed ora mi accorgo che è fortemente contraddittorio quello che sto dicendo.. Mia madre? Per me è pressoché sconosciuta. All'età di quattro anni, ha abbandonato me e papà per risposarsi con un uomo più ricco. Per me è morta, anche se so che papà è ancora perdutamente innamorato di lei. Cosa fa l'amore! Beh, a me proprio niente, o quasi.. Tempo fa mi ero innamorata. Si chiamava Damien, ci siamo lasciati quasi subito poiché a lui dava fastidio ogni cosa che facevo e mi criticava per tutto. La prima cosa per me è la fiducia, sempre. È quel tassello facile ma al contempo complicato da sostenere che deve persistere in una relazione salda, soprattutto in una coppia. Dopo un po' di tempo mi sono stufata e gl'ho detto che era meglio finirla lì. Lui non l'ha accettata ancora, certe volte trovo biglietti anonimi nel mio armadietto.. Ah, non mi sono ancora presentata! Mi chiamo Martina Stoessel, per gli amici Tini. Ho 17 anni, conduco una vita semplice, anche se mio padre vuole sempre darmi il meglio e non farmi mancare niente. Decido di rispondere al messaggio arrivatomi dalla mia amica: "Non sarò mai pronta". La risposta arriva subito: "Beh, almeno rivedrai il tuo Damien! 😂" - "O forse lo rivedrai tu?". Vi spiego, a Lodo piace moltissimo Damien, per questo mi diverto a farle battutine. La risposta non è immediata: "Ora cambiamo argomento!" . 'Perché ti conviene..', questo pensiero decido di tenermelo per me. "Stasera torno da San Daniele, a te va di fare qualcosa insieme?" mi chiede. "Scusa Lodo, ancora devo organizzare tutto.." - " Tranquilla Tini, ci vediamo domani! ❤". Come mi capisce! "Grazie Lodo, ti voglio bene! A domani!". Mi era mancata tantissimo, non l'ho vista per quasi tutta l'estate, solo gl'inizi di giugno, quando l'ho aiutata a preparare l'occorrente per il suo viaggio. Io sono rimasta a casa, a comporre. Due anni fa ho smesso di prendere lezioni di musica e solfeggio. Ora vado avanti da sola. Mi piace cantare e comporre per le persone speciali, ma è da un po' che mi sono bloccata. Sicuramente durante la settimana non avrò mai tempo per costruire nemmeno una strofa, così dovrò aspettare il fine settimana. 'TOCK! TOCK!'. Bussano alla porta: << Avanti! >>. Colei che entra è mia zia Clara. << Ed ecco la mia nipotina preferita! >> esclama sfoderando il suo candido sorriso. << Ma zia, hai solo me! >> replico facendo finta di offendermi. << Proprio per questo! >> ride lei, trascinando anche me. << Che facevi?  >> mi chiede. << Componevo..o almeno, ci provavo.. >>, << Ti sei bloccata? >> domanda. << Abbastanza. Comunque ho altro da pensare.. Domani inizia la scuola.. >> sbuffo. << Sei pronta? >> rido per la stessa domanda fattami prima da Lodo. << Diciamo di si, tu? Sei pronta a rivedere..? >> sorrido maliziosa. << È tardi! Prepara la tua roba e fra un paio d'ore scendi che si cena! >> scappa lei. << Zia? >> interrompo il suo passo. << Si? >> << Ti voglio bene >> lei mi sorride ed esce.


LA MATTINA DOPO
<< Martina! >> . << MARTINA! >> . << Mmh? >> rispondo aprendo di poco gl'occhi e mettendo a fuoco la figura che ho davanti: mia zia Clara. << È tardi, ma non hai impostato la sveglia? >> mi chiede leggermente alterata. << Scusa, mi sono dimenticata.. >> mi alzo su con la schiena. << Devi essere un lampo, se no farai tardi già il primo giorno! >> mi rimprovera uscendo. Per quanto riguarda la scuola, mia zia è abbastanza severa. Quando non c'è mio papà, mi fa da genitore. In verità lo è sempre, è come la mamma che non ho mai avuto. Tasto il pavimento con i piedi cercando di trovare le pantofole. Mi dirigo in bagno, facendomi una doccia supersonica. Di fretta mi asciugo corpo e capelli, poi mi vesto molto semplicemente, come al solito. In un battibaleno sono giù, pronta a mangiare. L'orologio posto sulla parete della cucina segna le 7:45. Finita la colazione, mia zia mi accompagna a scuola con la sua macchina. Mi fiondo davanti alla mia classe, bussando. << Avanti! >> udisco la voce del professor Casál.. Ci mancava solo lui! Apro timidamente la porta. << Scusi per il ritardo, non accadrà più. >> dico. << Lo spero! >> mi risponde/rimprovera. << Sempre così simpatico! >> sussurro in modo da non farmi sentire. Mi dirigo in mezzo alle file di banchi cercando un banco libero. Noto che Lodovica mi ha tenuto il posto, così mi accomodo vicino a lei. << Ciao Tini! >> sussurra lei entusiasta, in modo da non farsi sentire dal professore intento a tenere una lezione. << Ciao Lodo, mi sei mancata tantissimo! >> l'abbraccio, accorgendomi che questa volta non ho abbassato poi così tanto la voce. << SILENZIO! Allora, voi due? >> ci guarda minacciosamente il prof. << Ci scusi.. >> dice Lodo. << Stoessel, si sposti vicino a Blanco! >> . E chi è? Uno nuovo? << Ehm.. >> dico confusa guardando Lodovica, che mi indica un ragazzo sulla fila laterale. Mi sposto vicino a lui, che sta con il capo contro la parete. Non mi sembra un ragazzo poi così socievole, ma magari mi sbaglio.


Finita la lezione, provo ad avvicinarmi (innocentemente!) al ragazzo nuovo. << Ciao! >> gli dico più allegramente possibile. Non risponde. Non mostra nemmeno il suo volto, completamente nascosto dal cappuccio nero della felpa che porta sul capo. << Ciao.. >> replico, questa volta più tristemente, 'offesa' da non aver sentito una sua risposta. << Hai voglia di rompere ancora? >> domanda sgarbato lui. << Scusa.. >> provo a difendermi. Avevo proprio ragione: è il massimo della simpatia!


Alla terza ora abbiamo cambiato materia, così è arrivata mia zia a farci lezione. Mi sposto vicino a Lodo, cosa che non avrei fatto se almeno Blanco, o come si chiama, fosse stato gentile con me, come d'altronde lo sono stata io con lui. << Lodo, che ha? >> le chiedo. << Che ha chi? >> mi domanda confusa. << Lui! Il ragazzo nuovo! >> esclamo indicandolo di nascosto. << Non lo so, non c'ho nemmeno parlato! Non è simpatico? >> mi chiede. << Gl'ho detto 'ciao' e mi ha risposto che dovevo smettere di rompergli, trai le tue conclusioni. >> rispondo. << Oh.. >> . << Buongiornooooo! >> entra allegra zia Clara. << Buongiorno! >> rispondono tutti felici di vederla. Nessuno in questa scuola non l'adora, è in assoluto la più buona di tutti i professori, per questo da parte mia è la zia migliore del mondo! << Oh, ma chi vediamo! >> esclama sorridente guardando il nuovo arrivato, ancora chiuso nel suo angolo. << Come ti chiami? >> gli domanda, lui non risponde. Il sorriso di Clara si spegne. Apre il registro, inziandolo a scrutare. << Ah, Jorge Blanco.. Beh, benvenuto Jorge! >> sorride di nuovo, anche se dal diretto interessato non arriva né uno sguardo, tanto meno una replica. Io e mia zia ci lanciamo uno sguardo dolce, poi inizia la sua lezione. ||||| All'intervallo, mi avvicino ai miei amici. << Ragazzi! >> esclamo. << Tini! >> risponde Ruggero abbracciandomi. È in assoluto uno dei miei migliori amici! Viene dall'Italia, precisamente dalla provincia di Napoli. Si avvicinano a noi Candelaria e Facundo. La prima, alta e magra, innamorata dei suoi capelli rossi e di Rugg da poco tempo, poiché l'italiano si è aggiunto a noi solo l'aprile passato. Facu invece raggiunge Alba. Lui è argentino come me e Cande, è il più divertente di tutto il gruppo, sempre con il sorriso stampato in faccia, di buon umore. Una persona impossibile da non amare. La sua ragazza è Alba, spagnola, proveniente da Madrid. Successivamente arrivano anche Lodovica e Diego. Quest'ultimo, anche lui spagnolo, di Saragozza, innamorato follemente di Lodovica, ma lei non lo sa. Lui si è confessato solo con me, siamo assolutamente buonissimi amici! Infine Mercedes, argentina, alta e snella, bionda, un fisico perfetto; insieme a lei il suo ragazzo Xabiani, l'unico tra noi ad essere messicano, di Città del Messico. << Ciao! >> ci saluta l'argentina. << Hey, biondina, come va? >> le chiedo scherzosamente, poiché lei odia essere chiamata così.. << Attenta Marty! >> mi minaccia. Io rido per il soprannome (che in realtà mi fa abbastanza innervosire)! << Ragazzi, cosa ne pensate di Jorge? >> chiede Alba. << È il massimo della simpatia! >> rispondo ironica. << Beh, Tini, capiscilo per lo meno! È il suo primo giorno, si sente un po' solo! >> interviene la rossa. << Cande, ci ho già parlato, vi assicuro ch'è proprio antipatico di suo! >> << Non sarà che ti piace? >> s'intromette lo spagnolo, Diego, sempre 'molto pertinente'. Lo fulmino con lo sguardo. << Dicevo solo che magari parli male di lui perché ti piace, ma era solo un'ipotesi! >> si difende immediatamente. << Bravo! >> rispondo. << Io voglio parlarci comunque.. >> dice Alba. << Anche io.. >> seguono Candelaria e Lodovica. << Voi parlateci, ma non contate su di me.. >> dico. << Tini, non ti sembra di esagerare? Accompagnaci e basta oppure crederemo a Diego! >> mi 'rimprovera' Mercedes, il moro ride. << Va bene! >> mi arrendo seguendole. Spero solo che abbiano ragione! Ci incamminiamo verso di lui quando lo vediamo parlare con mia zia Clara. Noto com'è vestito: indossa un paio di tennis bianche, pantaloni scuri e una felpa del medesimo colore. Ha i capelli castani, le altre caratteristiche fisiche non le riesco a vedere poiché è di spalle, ma non sembra affatto un brutto ragazzo, anzi.. << Grazie.. >> udisco uscire dalla sua voce calda. << Jorge? >> lo chiama Alba senza vergogna. Lui si gira verso di lei. Adesso posso vedere le sue labbra perfette, sul cui quello inferiore c'è un piercing ad anello, i suoi occhi, verdi smeraldo, il suo viso perfetto. Incontro il suo sguardo e subito rimango incantata dalla bellezza di quel ragazzo, non ne avevo mai vista così tanta tutta insieme. Alba si avvicina cauta a lui, noi rimaniamo indietro. << Jorge ti..? >> non riesco a sentire quello che si dicono, ma lui esce dalla classe e se ne va. << Alba, cosa gl'hai detto? >> chiede Cande. << N-Niente.. Tini, avevi ragione, è parecchio strano.. >> risponde la spagnola, ma io sto ancora viaggiando nella mia mente. Quel tenebroso di Jorge mi aveva stregato. << Tini! >> mi richiama Lodo. << C-Che? >> rispondo ritornando sulla terra. << Martina, scendi dal mondo 'Jorge' >> scherza Candelaria. << C-COSA? Io.. >> mi giustifico guardando in basso. << È seriamente bello! >> esclama Mercedes. << Si, ma tu sei  fidanzata, quindi è mio! >> controbatte Lodovica. Non so perché, ma la gelosia dentro di me stava crescendo smisuratamente. << Martina! >> mi richiama Cande. << Che c'è? >> chiedo alterata. << Ti piace così tanto? >> continua. << No, ma.. >> << A Tini piace Jorge, e da morire.. >> ride Lodovica. << Mica hai appena detto che era tuo! >> sorrido anch'io rivolgendomi all'italiana. << Sì, ma.. >> << Lodovica Comello, non dirmi che ti piace ancora Damien! >> la rimprovero. Le voglio bene e l'ultima cosa che voglio è vederla con quello lì! << NO! A me Damien non piace più! >> controbatte. << E allora, chi ti piace? >> chiede sorridendo maliziosa Alba. Vedo mia zia uscire dalla classe, prontamente la chiamo: << ZIA! >> lei rientra, avvicinandosi a noi. << Che cosa ti ha detto Jorge? >> chiedo. << E tutto questo interessamento a lui..? >> sorride. << A Martina piace! >> esclama ridendo Cande. << Non. È. Vero. >> la guardo male io. << Comunque non ve lo dirò, ragazze.. >> ci dice. << Perché? >> chiedo immediatamente. << Perché sono cose private! Ci vediamo a casa, CIAO! >> saluta me, poi le ragazze. Cosa gl'avrà detto? Ma..perché m'interessa così tanto? Ho altro da pensare! Allora se è così perché ora ho solo Jorge nella mia testa? Sto impazzendo.

 

NOTA AUTORE:
Buongiornoooo, benvenuti alla mia nuova FF! Che stai pensando? Che Tini è già innamorata? Beh, per ora lei è molto attratta da lui. Per l'immaginazione, ognuno li vede come vuole, io li ho immaginati come in "Tini, la nuova vita di Violetta", ovviamente la fantasia al lettore! Su questo primo capitolo non c'è da dire molto, comunque aspetto le vostre recensioni! ❤ Un bacio e al prossimo capitolo! -AmorJortini 🔜 se vi va, passate a leggere la mia ultima OS, "Blanco, light my heart" 🔙

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Capitolo 2
*** Misteri.. ***


“MISTERI..”


Sono passate due settimane, ma Jorge continua a comportarsi come il primo giorno. È sempre distaccato con tutti, fatica a parlare persino nelle interrogazioni. Certe volte Ruggero o Diego si siedono affianco a lui, ma a Jorge non gliene importa niente e continua a stare per i fatti suoi. A me, sinceramente, dispiace. È bruttissimo vedere alcune persone che si chiudono in loro stesse, che non riescono a fare amicizia facilmente come altri, ma sembra proprio che questo non sia il problema di Jorge. Lui nemmeno li vuole avere gli amici.. Le uniche a scambiare due parole con lui siamo state io, il primo giorno di scuola, e mia zia Clari, quando gli avevo addirittura sentito pronunciare un "Grazie".


Oggi mio padre torna dall'Uganda, dove ha pernottato per tre settimane. Mi suona il telefono, è la mia migliore amica: "Pronto.." - "Hey, Tini! Come stai?" mi chiede. "Bene Lodo, tu?" - "Mai stata meglio!". Mi sorprendo dalla sua infinita allegria, così le chiedo: "Tutta questa felicità a cosa è dovuta?" - "Diego mi.." nel contempo bussano alla porta della mia camera. 'TOCK! TOCK!'. "Ci sei?" mi domanda. "Scusa, hanno bussato.. Ti richiamo più tardi.." termino la chiamata, andando ad aprire. << Papà! >> esclamo saltandogli in braccio. Dietro di lui intravedo mia zia Clara. << Tini, come mi sei mancata! >> dice lui accarezzandomi i capelli. Mi rimetto in piedi. << Non mi avevi avvertito tornassi a quest'ora.. >>, << Ah, si, scusa.. Avevo così tante cose da fare che me ne sono completamente dimenticato! >> << È pronta la cena.. >> interviene Clara. Scendiamo a mangiare.


“Tanto tiempo caminando junto a ti. Aún recuerdo el día en que te conocí. El amor en mi nació...”


<< Che belle parole.. >> applaude mia zia sulla porta, io smetto di suonare la chitarra e la guardo dolcemente. << Una canzone d'amore, eh? >> sorride, sedendosi davanti a me sul letto. << N-No..è una canzone così, tanto per.. >> rispondo. << Per chi è? >> domanda ancora. << Zia, non è per nessuno! Piuttosto..tu e Galindo? >> sorrido maliziosa. << Io e Pablo niente! >> << Ah, che confidenze! Lo chiami addirittura per nome! >> rido. << Con te non si può proprio parlare.. >> si alza e se ne va. << No, zia! >> la richiamo, lei rientra sorridente. << Ora dormi.. >>, mi da un bacio tra i capelli, << ..e smettila di pensare a Jorge.. >> << CHE? No, ma io.. >> lei mi lascia sola. Io avevo composto per lui? Sì, di cosa avrei parlato? Della volta in cui mi ha detto di non rompergli più? Ma per favore..


<< E Lodovica? >> chiedo a Candelaria. << È malata.. >> risponde. << Va bene.. >> << Entriamo? >> << Si. >> rispondiamo in coro Alba ed io.


Oggi Lodo non c'è, così dovrò sedermi vicino a Jorge, poiché non voglio stare sola e.. << Ciao.. >> lo saluto. << Ciao.. >> risponde. Non. Ci. Credo. Mi ha salutato, RECORD! << Come va? >> << Ora fatti i cazzi tuoi.. >> dice. Okay, per un attimo mi sono illusa. << Buongiorno! >> entra il professor Benvenuto. È molto simpatico, anche se abbastanza esigente. Insegna italiano. << Come state? Siete carichi? >> ci chiede appoggiando la sua borsa tracolla sulla cattedra. << No.. >> commenta Damien. Eh sì, non ve l'avevo ancora detto, frequenta la mia stessa scuola, per di più siamo in classe insieme.. << Beh, vi toccherà lavorare sodo! Questo è il penultimo anno che passerete qui, quindi dovete dare il meglio di voi stessi! Allora, organizzeremo dei gruppi formati da quattro componenti.. >> dice estraendo un quaderno dalla cartella. Mi giro per un attimo verso Damien e mi sorride con quel suo fare arrogante. Roteo gl'occhi e riporto lo sguardo sul professore. << Bene, inizierò ad elencare i gruppi.. >>, << Allora: Dominguez, Stoessel, Comello e Blanco; Molfese, Gambandé, Pasquarelli, Rico Navarro e Lambre; Lauretta, Miguel, Garnier, Nascimento e Ponce de León. Come notate, gl'ultimi due gruppi sono formati da cinque componenti. Dovrete riunirvi almeno due volte a settimana, presenterete fra un mese un quesito con domande e risposte sui vostri compagni, quindi sarà un lavoro di psicologia, non di gossip! >> Tutti scoppiano in una risata fragorosa. Per il resto della lezione ci dà indicazioni sulle ricerche. Eh si, dovrò lavorare anche con Jorge, ma almeno c'è Lodovica! << Allora? >> mi chiede Cande mentre stiamo uscendo di scuola. << Allora cosa? >> le domando confusa. << Lavorerai con il tuo Jorge.. >>, << Basta con questa storia! >> la interrompo bruscamente, << A me non piace.. >> replico per essere incisiva. << Va bene, ma non ti arrabbiare.. >>, << Non sono arrabbiata.. >> le sorrido. << Hey! >> mi giro incontrando gl'occhi scuri di Damien. << Beh, allora vi lascio soli.. >> dice la rossa uscendo di scena. << Cosa vuoi? >> gli domando dura. << Cos'è piccola, ti piaccio ancora? >> chiede sicuro. CHE? << Smettila, lasciami in pace..non sei più importante per me, abbiamo chiuso Damien, quindi basta insistere! >>, << Allora ti piace sul serio? >> chiede ad un certo punto. << Chi mi dovrebbe piacere? >> .. << Quello nuovo, Blanco.. >>, << Basta! Perché tutti dite che mi piace, non siamo nemmeno amici! Smettetela! >> me ne vado furiosa. Perché tutti con questa fissa che a me piace Jorge? Ammetto che è carino, ma da lì a piacermi!


Percorro il parco, il più vicino alla scuola, per rilassarmi un po'.


“...Tu sonrisa me enseñó, tras las nubes siempre va a estar el sol...”


Vedo un ragazzo seduto su una panchina. Che bella canzone. Mi avvicino per sentirla meglio e vedo.. Jorge. Non ci posso credere! Ha una bellissima voce, suona meravigliosamente e per di più sorride mentre canta. Il suo sorriso, la prima volta che lo vedo, candido, perfetto.. << Jorge? >>, << Cosa ci fai qui? >> chiede ritornando serio e appoggiando la chitarra sulla panchina. << Scusa, ti ho sentito cantare e.. >> .. << E? >> m'incoraggia a parlare. << ..e niente, mi sono fermata.. >> abbasso lo sguardo imbarazzata. Non so perché, ma stare vicino a lui mi fa questo effetto. << La canzone che hai suonato prima è tua? >> domando sedendomi accanto a lui. << Si, e di chi se no? >> risponde sgarbato, beh, è pur sempre Jorge.. << Scusa.. >>, << Perché insisti? >> interroga tutto d'un tratto. << A cosa ti riferisci? >>, << Cosa vuoi sapere su di me? >> .. << Niente, non capisco.. >> . Sto veramente iniziando a non capire, cosa volevo sapere da lui? Niente. Volevo solo facesse amicizia con qualcuno e non stesse solo.. << Mi stai accanto, fai di tutto pur di farmi fare conoscenza..perché? >>, << Non voglio che tu stia solo, tutto qui.. >> d'un tratto si alza bruscamente dalla panchina, afferrando il suo strumento. << Io non voglio la pietà di nessuno.. >> abbandona il parco. << No, ma.. >>


Non capisco perché Jorge si è comportato così, non gli ho detto nulla di male, volevo solo aiutarlo..


POV ALEJANDRO
Non posso dire a Martina che l'ho vista, che ora ha bisogno del mio aiuto, non lo accetterebbe mai.. << Alejandro? >> mi chiama Clara. << Stai bene? >> domanda preoccupata. << Si, sto bene..ho un problema >> mi confesso. << Ne vuoi parlare? >>, << Preferirei di no.. >>


POV MARTINA
<< Lodo, stai bene? >> le chiedo. << Si, sono come nuova! >> esclama felice.. << Tini? >> domanda ad un certo punto. << Si? >>, << Jorge e Damien sono amici? >> .. << Sai che lui non va d'accordo con nessuno, ma perché me lo chiedi? >> sono confusa, << Stanno parlando.. >> afferma facendomi voltare verso i due.. << Lodo, ma quei due stanno litigando! >> mi allarmo, notando che Jorge gesticola nervosamente. Li raggiungo immediatamente con l'idea di fermare la discussione. << Ragazzi! Che succede? >>, intervengo prontamente. << Niente, stanne fuori! >> esclama Jorge. << Ti ho avvertito! >> punta il dito contro il francese per poi girarsi ed andarsene. << Cosa gl'hai fatto? >> accuso subito Damien. << Niente, è lui.. >> risponde. << Niente? Allora perché litigavate? >>, << Ti stai intromettendo troppo, Martina.. >> mi rimprovera. << Non m'intrometto per niente, mi sto solo preoccupando per.. >>, << Per lui..è per lui che ti preoccupi? >> mi prende alla sprovvista. Io mi preoccupavo per Jorge? Perché? << N-no.. >>, << Cazzate.. >> se ne va anche lui. << Tini, cos'è successo? >> mi chiede Lodovica arrivando alle mie spalle. << Litigavano.. >>, << Questo l'ho visto, ma perché tu sei triste? >> .. << Lodo, mi sono innamorata di Jorge.. >>

 

NOTA AUTORE:
Buongiornoooo, come va? In questo capitolo succedono un sacco di cose! Jorge continua a comportarsi come se non gli importasse di nessuno. Perché? Poi c'è il ritorno di Alejandro, il padre di Martina, che con quel POV lascia a riflettere.. Dopo scopriamo che Jorge ha la passione per il canto e la musica, proprio come Tini. L'assegnazione del lavoro di gruppo, che porterà molte sorprese.. Poi tutti che pensano che a Martina piaccia Jorge (!!!!), ciò che la fa portare all'ultima frase del capitolo. Infine la litigata, che contribuisce anche lei al << Sono innamorata di Jorge.. >> Ed ora cosa succederà? Scoprilo nel prossimo capitolo, vi aspetto! [Per chi avesse Twitter, io mi chiamo @MartinaItaly_]

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Capitolo 3
*** Problemi in vista! ***


ATTENZIONE! Da questo capitolo vengono trattate tematiche di violenza, quindi se ti impressioni facilmente, NON leggere! Non ho voluto usare il rating rosso per la lettura aperta a più persone!






<< Sono innamorata di Jorge..cioè, credo.. >> penso che gli occhi verdi di Lodo possano uscire dalle orbite da un momento all'altro.
<< V-VERAMENTE? C-Cioè, t-tu.. >>
<< Non lo so! >> esclamo.
<< ..sono confusa.. >> aggiungo poi.
<< MA. È. STUPENDO. >> mi abbraccia all'improvviso lei, continuando a saltellare. << Ma che fai? >> le chiedo ridendo.
<< Tini, formate una bellissima coppia: il tenebroso e privato Jorge e la dolce Martina.. >>
<< Non sei simpatica! >> la rimprovero.




<< Jorge? >> lo richiamo, lui si volta verso di me. Per un attimo mi perdo nei suoi occhi verdi.
<< Per il lavoro, c-cosa facciamo? >> perché balbetto? Boh..
<< Hai veramente pensato che io lo avrei fatto? >> mi domanda ridendo. << Beh.. >>, << Martina, puoi usare altre scuse per parlare con me.. >> arrossisco terribilmente, << C-Che? >> guardo in basso..
<< Ti ho sentito parlare con la tua amica.. >>.
<< Ah, ora spii pure? >> rido. << No! >> si gira andandosene. << Jorge aspetta! >> lo richiamo, si volta serio.
<< Dimmi perché ti comporti così.. >>.
<< Sono cazzi miei, Martina, te l'ho già detto, fatti la tua.. >> il suo telefono squilla, sbianca a vedere il nome.
<< Non. Intrometterti. >> mi punta il dito contro per poi andarsene definitivamente.




<< Perché parlavi con Jorge prima? >> mi domanda maliziosa Lodo. << Niente..non farà il compito con noi.. >> dico un po' dispiaciuta.
<< Ed è per questo che sei triste? >>.
<< No, lui ha la sua vita e ne fa quello che vuole.. >>



POV ALEJANDRO
*INIZIO FLASHBACK [3 giorni fa..]
<< A-Alejandro? >> mi giro incontrando gl'occhi nocciola di Mariana. Identici a quelli di Martina. Il mio cuore perde un battito, non ci posso credere di ritrovarmela davanti.
<< M-Mariana? >> sul suo dolce viso si estende un sorriso. Corre ad abbracciarmi, io non posso far altro che stringerla. Dieci anni, dieci maledettissimi anni che non la vedo. I suoi occhi, lucidi, luminosi..
<< Che piacere rivederti.. >> torno serio, mi ha abbandonato, ci ha abbandonati, a me e a Martina.
<< Matias? >> gli domando rigido. Matias è il suo nuovo compagno, quello per cui ci ha lasciati.
<< Non c'è più, è morto.. >> i suoi occhi, tristi. Sta male per un altro uomo.
<< ..e tu, c-che fai qui? >> non la guardo negli occhi, ho paura di non potergli resistere.
<< Sono ritornata a trovare la mia cara famiglia.. >> sorride.
<< Non siamo bottiglie riciclabili noi, abbiamo dei sentimenti.. >> sono furioso.
<< Mi disp.. >>.
<< Non dire cazzate, non cercarci più! >> la interrompo bruscamente e l'abbandono, proprio come lei ha fatto con noi.
FINE FLASHBACK*
 



POV JORGE

--- "Quiero mirarte, quiero soñarte, vivir contigo cada instante. Quiero abrazarte, quiero besarte, quiero tenerte junto a mi.." ---

La sua voce rimbomba nelle mie orecchie, nella mia testa. Ormai quella era anche la sua panchina..
<< Cazzo fai qui? >> le chiedo arrivandole alle spalle con la chitarra in mano. Sobbalza al sentire la mia voce.
<< S-Scusa.. >>.
<< Mi hai fregato il posto.. >> dico freddamente sedendomi accanto a lei.
<< Allora? >> la invito ad andarsene con la mano. Lei si alza, ma non ci mette tanto a tornare indietro.
<< Jorge.. >> sbuffo.
<< ..sai che sei un coglione? >> mi alzo di scatto furioso.
<< Si, lo sei eccome..cosa cazzo vuoi ottenere facendo il duro con tutti? >> mi fronteggia senza paura.
<< Martina, non bruciarti con il fuoco.. >>.
<< Te abbagli ma non mordi! >> mi ride in faccia.
<< Non mi conosci, non sai niente su di me! >> alzo di poco la voce.
<< So quanto basta per reputarti un emerito coglione.. >> non la faccio finire di parlare, con una spinta le faccio toccare il tronco di un albero con la schiena. La bacio con foga, non con amore.




POV MARTINA
Che cosa sta succedendo? Jorge mi sta baciando? Ed io? Sto ricambiando.. Le sue labbra calde, il suo sapore, ferroso a causa del piercing, unici.. Nessuno mi aveva mai baciato con così tanta prepotenza, non l'avevo mai permesso.. Vorrei poterlo respingere, ma il mio cervello e le mie forze non lo permettono. Si stacca bruscamente, rimane comunque a pochi centimetri dal mio viso.
<< Ti avevo avvertito che ti saresti bruciata.. >> ride sghembo, raccogliendo la sua chitarra e andandosene. Sentivo ancora il suo aroma. Ero partita, ma lui, lui cosa aveva provato?




POV DAMIEN
Come ha potuto farmi questo? Si stavano baciando, ormai ho perso Martina per sempre, o forse no..dicendo che non è innamorata di Jorge, ha solo peggiorato le cose. Gliela farò pagare, sia a lui, sia a lei. Si è permesso di sfiorarla, di toccarla come nessuno aveva mai fatto, a me non l'avrebbe mai concesso, ed è proprio questo che mi fa male..
<< Damien? >> mi richiama Stephie.
<< Proprio te cercavo.. >> le dico.
<< Mi hanno stancato.. >> continuo.
<< Noi stiamo insieme, ma li voglio dividere, voglio farli soffrire come loro hanno fatto soffrire me.. >>
<< Jorge cosa ti ha fatto se nemmeno lo conosci? >> mi domanda.
<< Non m'importa! Per danneggiare lei, devo colpire lui.. >>
<< Cosa vuoi fare? >> mi chiede un po' preoccupata.
<< Voglio mettere le cose apposto.. >> sorrido.




POV STEPHIE
Damien? Damien comportandosi così mi stava dimostrando che non teneva a me, che per lui conta solo Martina. Ormai è diventata anche il mio obiettivo, mi ha stancata! Non posso pensare che lui parli sempre di lei, anche in mia presenza. Non lo voglio lasciare, lo amo, mi farebbe troppo male e non ne ho il coraggio, ma questa situazione sta iniziando a stressarmi..




POV CLARA
Vado in salotto e vedo Alejandro triste, con le mani tra i capelli.
<< Alejandro.. >> provo a sorridergli, ma il mio tentativo fallisce quando noto i suoi occhi lucidi.
<< Cosa è successo? >> mi siedo sul divano accanto a lui.
<< C-Clara, io.. >> non riesce a terminare la frase a causa del telefono che suona nella stanza. È il mio.
"Pronto?" rispondo.
"Clara, dove sei?"
NO! L'appuntamento con Pablo!
"Perdonami Pablo, arrivo subito, un bacio.." riattacco.
<< Io dovrei.. >> lui mi sorride.
<< Non ti preoccupare >>.
<< Sei sicuro che vada tutto bene? >> annuisce.
Esco di casa.




POV JORGE
Ho provato una strana emozione quando le mie labbra hanno sfiorato quelle di Martina. Comunque..sapeva di non dover scherzare con me.. Arrivo a casa. Le solite urla richiamano la mia attenzione, ormai è un classico.. Li supero ed avanzo nella mia stanza sbattendo la porta. I miei genitori litigano da sempre.. Le grida di mia madre si fanno più acute del solito, pieno di rabbia mi scaravento fuori dalla porta.
<< LASCIALA STARE, COGLIONE! >> esclamo buttandomi a dosso a mio padre.
<< COGLIONE A CHI? >> la voce di Rodrigo..ubriaco marcio..
In un secondo, mi sferra un pugno forte in pieno viso. Il mio labbro inferiore è del tutto spaccato, il naso perde sangue in continuazione.
<< IL MIO BAMBINO, NO! >> urla mia madre correndo ad abbracciarmi.
<< SEI UNO SPORCO BASTARDO! >> grida sempre lei. Lui esce di casa, mentre mia madre si accoccola a me. Le accarezzo delicatamente i capelli.
<< Finché ci sarò io non ti accadrà nulla.. >> le sussurro dolce.





POV MARTINA
Entra in classe. Ancora con quel cappuccio nero che lo copre completamente, non lasciandomi vedere il suo viso perfetto, i suoi occhi, le sue labbra..



Nell'intervallo mi avvicino a lui.
<< Jorge, stai bene? >> per un micro-secondo alza lo sguardo. Le sue labbra rovinate, gli occhi rossi.
<< C-Cosa è successo? >> gli chiedo preoccupata. Con uno slancio lo abbraccio, i miei occhi si inumidiscono mentre sento le sue mani legarsi alla mia vita.

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Capitolo 4
*** ❌ Amore ***


Continua a stringermi, poi di colpo si stacca bruscamente.
<< Mollami.. >> dice duro.
<< Jorge ma.. >> subito mi interrompe, << Ma niente, ti avevo detto di starmi lontano! >> se ne va ed io rimango sola, con gli occhi umidi.





POV CLARA
<< Scusa per il ritardo! >> sospiro affannata avvicinandomi a lui.
<< Clara, con chi eri? >> mi chiede duro.
<< Perché questa domanda? >> sul mio volto si estende un ampio sorriso.
<< Ti ho fatto una domanda, rispondimi.. >> si fa sempre più rigido.
<< Che ti prende, Pablo? >> il mio sorriso precedente si spegne.
<< Vuoi sapere cosa mi prende? ..Stai sempre con quell'uomo.. >> incrocia le braccia alzandosi.
<< Smettila, ti ho già spiegato che fra noi due non c'è niente, è mio cognato, il marito di mia sorella, come posso amarlo? >>
<< Ah, dici così perché se non lo fosse, lo ameresti? >> faccio cadere le mie mani lungo il corpo.
<< Pablo, mi hai deluso.. >> mi volto e me ne vado triste, triste di aver perso la sua fiducia..





POV RUGGERO
<< Rugg, mi devi aiutare.. >> arriva davanti a me Diego.
<< Cosa c'è? >> gli domando confuso.
<< Come cosa c'è? Fra tre giorni è il compleanno di Lodovica.. >>
<< Ah, ma te i regali glieli fai già ogni sera.. >> rido malizioso.
<< La pianti? Voglio solo farle una sorpresa.. >>
<< Conta su di me! >> esclama subito.
<< Grazie! >>





POV LODOVICA
<< Ciao.. >> arrivo alle spalle di Diego, intento a tenere una conversazione con Ruggero. Noto che quando arrivo, smettono di parlare.
<< Amore.. >> mi saluta Diego lasciandomi un casto bacio sulle labbra.
<< Di cosa parlavate? >> gli chiedo confusa.
<< Di..diglielo tu.. >> inizia Rugg lasciando la parola a Diego.  
<< NIENTE! Parlavamo di..cioè..di macchine! >> lancia un'occhiata di consenso all'italiano, ma io me ne accorgo.
<< Ah, di macchine? >> credo l'abbiano capito che non credo ad una parola.
<< Si, di automobili.. >> annuisce Ruggero.
<< Va be', vi lascio a parlare di "macchine" >> faccio le virgolette con le mani per poi andarmene.





POV CANDELARIA
<< Mi nascondono qualcosa.. >> arriva pensierosa Lodovica.
<< Hey, Lodo! >> le sorrido.
<< Cande, come va con Ruggero? >> mi chiede.
<< B-Bene ma..perché di questa domanda? >>, << ..L'HAI VISTO CON UN'ALTRA.. >> esclamo triste e nervosa.
<< NONO! >>, mi tranquillizzo.
<< Che colpo! >> porto una mano al cuore.
<< Allora? Perché me lo chiedi? >>
<< Lui e Diego mi nascondono qualcosa..poco fa li ho visti parlare, gli sono andata vicino ed hanno smesso di discutere..ovviamente, ho sentito che non era una casualità.. >> dice.
<< Dai, non ti preoccupare, sarà una tua impressione.. >> alzo le spalle.
<< No, qualcosa mi dice che non è così.. >>





POV ALBA
<< Amore, ci vediamo dopo.. >> dice lasciandomi un bacio sulle labbra ed uscendo. Sempre lo stesso orario. Sempre lo stesso giorno. Giovedì. Devo seguirlo, devo sapere cosa succedeva. Esce da casa mia, ma io gli resto alle costole. Dopo qualche metro, capisco che la sua intenzione è quella di raggiungere il parco..il cuore mi arriva in gola, ho paura, una paura tremenda. Ed ecco che lo vedo raggiungere una ragazza e lasciarle un tenero bacio sulla guancia. Quello sguardo, che fino ad ora solo a me aveva dedicato. Quattro anni di relazione buttati all'aria. Ben presto, il mio viso viene rigato da acqua salata. Mi ha tradito. Corro via, in questo momento non voglio vedere nessuno.





POV ALEJANDRO
Bussano alla porta. Sicuramente è Martina, che come sempre si dimentica le chiavi. Apro e mi ritrovo Mariana davanti.
<< C-Cosa ci fai qui? >> balbetto terribilmente.
<< Devo parlarti, ma ci deve essere anche Martina! >> dice decisa.





POV JORGE

--- Podemos volar, sin tener alas. Ser la letra en mi canción, y tallarme en tu voz. ---

Queste sono le parole che mi girano in testa da un po' di tempo. Non capisco quanto sia diventato mieloso, i miei testi sono sempre stati destinati alla mia passione per la musica e basta..ma ora qualcosa dentro di me stava cambiando, purtroppo non so cosa..
<< Proprio te cercavo.. >> sento quella voce odiosa. Mi giro.
<< Cazzo vuoi, Damien? >> chiedo senza timore.
<< Cosa pensi, scassarmi la faccia di nuovo ti servirà a conquistare Martina? >> mi ride in faccia.
<< Io non muoio mai.. >> aggiunge.
<< Io non l'ho fatto per Martina, ma per me stesso! >> esclamo arrabbiato.
<< Tutti hanno capito che a lei piaci, ma sembra che tu.. >>
<< Martina lo sa che io non sono interessato a lei! >> lo interrompo.
<< Dillo a lei che non lo ha capito >> e continua a ridermi in faccia.
<< MARTINA SI IMMISCHIA IN FATTI CHE NON LA RIGUARDANO, NON DEVE INTROMETTERSI NELLA MIA VITA, LO SA! COS'È, SEI IL SUO PORTAVOCE? >> ride, ancora..
<< Proprio questo volevo sentire.. >> guarda alle mie spalle.
Giro il volto e la vedo, coperta di lacrime. Non mi sono mai sentito così schifoso.

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Capitolo 5
*** Pensare o amare? ***


 
"PENSARE O AMARE?"
 

POV JORGE

<< Hai visto che cazzo hai fatto? >> urlo nervoso sentendo la fronte pulsare. 

<< Era proprio quello che volevo fare.. >> lui è tranquillo, soddisfatto. 

<< VAFFANCULO! >> grido sferrandogli un pugno sull'occhio destro usando tutta la forza che in questo momento ho in corpo. 

Me ne vado lasciandolo lì, sanguinante, schiacciato sull'erba. 
Appena mi muovo, Martina se ne va, decido di raggiungerla. 










POV MARTINA

Scappo da quella situazione. Mi vedeva come un peso, come una che si vuole fare solo i fatti degli altri, ma non è così. Voglio solo aiutarlo e forse migliorargli un po' la vita, ma se non vuole bene, se la caverà da solo perché a quel punto io non ci sarò più. 

<< Martina, ti prego.. >> mi rincorre. 

Si posiziona davanti a me bloccandomi i polsi in modo da non farmi più avanzare. 

<< Jorge, lasciami.. >> dico triste sentendo gl'occhi pizzicare sempre di più. 

<< Io non volevo, non lo penso veramente.. >> lascia le mie braccia. 

<< No, tu sei così: acido, scontroso, menefreghista! Non t'importa se fai soffrire qualcuno, vai per la tua strade senza badare ai sentimenti degl'altri! >> scoppio letteralmente, quando vedo il suo dolce viso farsi sempre più rosso. 

<< Sai che ti dico? HAI RAGIONE! A me non interessa nessuno, perché tanto tu lo sai come sono fatto io, mi conosci da..un mese, vero? >> mi guarda profondamente, penso che in questo momento potrei piantarmi sotto terra. 

<< Lo sapevo, sei come tutti gl'altri, dai importanza solo a quello che vedi esternamente, ma tu non sai quello che ho passato io..pensa prima di parlare.. >> se ne va lasciandomi sola, più triste e lacrimante di prima. 










POV ALBA

<< A-Alba, quindi tu stai dicendo c-che.. >> balbetta Cande. 

<< Si Candelaria, dopo quattro lunghi ed intensi anni di relazione mi ha tradito.. >>

<< IO LO AMMAZZO! >> lo minaccia mentalmente diventando tutta rossa in viso. 

<< No, ci parlerò io >> mi ferma. 

<< Starai bene? >> mi chiede accarezzandomi dolcemente il braccio. 

<< Si >> le sorrido flebilmente. 

Mi avvicino a lui, il ragazzo che mi ha rubato il cuore tanto tempo fa, a cui ho dato tutto il mio amore ed il mio tempo. Era questo il suo ringraziamento. 

<< Facu? >> si volta verso di me interrompendo la conversazione con Nicolás. 

<< Amore ma..hai pianto? >> nota subito carezzandomi delicatamente il viso, io mi scosto immediatamente da lui ed interrompo il suo tocco infuocato. Quello è l'effetto che ha sulla mia pelle. 

<< Ma.. >>

<< Non dire niente.. >> lo ammutolisco. 

<< Ti ho visto Facundo.. >> aggiungo. 

Sento le lacrime bagnarmi piano piano il viso. 

<< Alba ma..cosa stai dicendo? >> chiede confuso. Il brutto è che lo sembra veramente. 

<< Non fare il finto tonto, so tutto! >> inizio ad alzare la voce esasperata, attirando l'attenzione di non pochi. 

<< Alba, calmati e spiegami con calma.. >> 

<< Ti ho visto, non mentire! >> urlo di più, sempre di più. 

<< È finita, per sempre.. >> termino andandomene. 

Il cuore, il mio povero cuore a brandelli.










POV LODOVICA

<< Lodovica, calmati! >> sbraita la mia amica rossa seduta comodamente sul letto. 

Io continuo a fare avanti ed indietro nervosa. 

<< Non posso calmarmi, devo saperlo! >> mi fermo alla sua esclamazione, poi continuo la marcia. 

<< Ma perché vedi tutto così negativo, magari Diego vuole farti una sorpresa e ne ha parlato con Rugg, ma te staresti per rovinare tutto se fosse così! >>

<< Oh, forse hai ragione ma..se non fosse così? >> chiedo preoccupata sedendomi accanto a lei sul letto. 

<< Diego ti ama più di qualsiasi altra cosa al mondo, di questo ne puoi stare tranquilla.. >> mi rassicura accennandomi poi un tenero sorriso. 

<< Hai ragione..grazie! >> la abbraccio. 










POV ALEJANDRO

<< Tu non starai un secondo in questa casa, tanto meno con Martina e me.. >> sbotto. 

<< Non puoi proibirmi di vedere mia figlia! >> inizia a scaldarsi. 

<< Da quando è tua figlia? Da quando ti sei ricordata della nostra esistenza, eh? >> sono furioso. 

<< Dieci anni, Mariana..otto passati ad aspettare un tuo possibile ritorno, ma tutto ciò non è successo, ti sei presa gioco di me, del nostro amore.. >> dico più tranquillo. 

<< Non te lo permetto..no, questo no! Io ti ho sempre amato, non ho mai smesso di pensare a te! >> sbotta. 










POV JORGE

Ancora quella canzone, quella voce nella testa. 

 
"Podemos volar, 
sin tener alas. 
Ser la letra en mi canción, 
y tallarme en tu voz" 


Canto dolcemente, tanto che da un momento all'altro potrei vomitare. Ma io pensavo a.. Oddio, a chi stavo pensando? Perché le stavo dedicando una canzone? E poi perché d'amore? Questa panchina era nostra, non la sentivo più solo mia. Perché? In un momento la vedo sedersi vicino a me, nessuno fiata. 

<< Canta.. >> mi incita lei. 

<< Non posso farlo.. >>

<< Ti prego, fallo.. >> continua. 

Ammiriamo per qualche secondo la distesa verde, riprendo la mia chitarra e inizio a cantare quella canzone. Tra tutte, quella. 

 
"Podemos pintar, 
colores al alma. 
Podemos gritar, 
yeeeeeh. 
Podemos volar, 
sin tener alas. 
Ser la letra en mi canción, 
y tallarme en tu voz. 
No soy el sol que se pone en el mar, 
no soy nada que este por pasar. 
No soy un principe azul, 
tan solo soy. 
Pero hay cosas que si sé, 
ven aqui y te mostraré. 
En tus ojos puedo ver, 
lo puedes lograr, 
prueba imaginar.." 


Non l'avevo terminata, ma mi ero bloccato da qualcosa, anzi, da lei. Dal suo tocco. Ha posato la sua morbida mano sulla mia spalla, mai avevo sentito una sensazione così piacevole. Notando che ho smesso di cantare, toglie immediatamente la mano e arrossendo pronuncia un flebile:

<< Scusa.. >>. 

Qualcosa mi dice che lo devo fare. 

Le alzo il suo viso con la mano, mentre con l'altra appoggio la chitarra a terra. È nervosa lo vedo, lo provo. Mi avvicino a lei, al suo tenero viso. In un secondo poggio le mie labbra sulle sue, dolci e affamate. Non si potrebbe pensare a me come una persona dolce, anzi...

Non avevo mai baciato nessuno così, con tanta premura. Ricambia, sento le sue labbra muoversi sulle mie. Le accarezzo dolcemente il viso, ancora, mentre le sue mani si infilano nei miei capelli. Forse provavo qualcosa? Non potevo permettermi di farla soffrire.

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Capitolo 6
*** Ho bisogno di te ***


• HO BISOGNO DI TE •


POV MARTINA

Tutto in un secondo. 
Non mi sarei mai aspettata una cosa del genere. 

Torno a casa velocemente, apro la porta e mi ritrovo l'impossibile, l'inimmaginabile. 
Cosa stavo vedendo? 
Mio papà abbracciato ad una donna..quale donna? 

<< Ciao.. >> chiudo la porta alle mie spalle. 

<< M-Martina, come mai sei tornata così presto oggi? >> chiede nervoso mio padre. 

<< Volevo passare un po' di tempo con te ma..lei chi è? >> la indico sorridente. 

Il mio cuore cessa di battere quando la donna si gira a guardarmi. 

Gl'occhi nocciola identici ai miei, le labbra rosee. Quella donna. Mia mamma. 

<< C-C-Cosa? >> tremo schifosamente. 

Con che coraggio si ripresentava dopo dieci anni?
Perché mio padre le aveva permesso di ritornare in casa nostra?
Perché la stava abbracciando?

Mille domande, mille pensieri. 

L'espressione di mio padre è preoccupata, nervosa, triste. 

Mia madre è scioccata, ma sembra anche felice di rivedermi.
Il sentimento non è reciproco. 

<< Martina, io te lo volevo dire.. >> dice mio padre.

<< Infatti, dovevi.. >> le lacrime copiose offuscano la mia vista. 

Avevo bisogno solo di una persona. 
Avevo bisogno di lui










POV ALBA

Ogni minuto che passava mi ritrovavo almeno tre chiamate di Facundo. 
Come aveva potuto tradirmi. 
Mi arriva anche un messaggio, il colmo. 
Decido di spegnere il cellulare e riportare l'attenzione su Lena, la mia sorellina. 

<< Hai capito? >> mi domanda. 

<< Eh? >> la guardo confusa. 

<< Alba, ma mi stavi ascoltando? >>

<< S-Scusa, mi dispiace..è che.. >> inizio. 

<< ..non smetti di pensare a lui >> termina al posto mio. 

<< E tu come lo sai? >> le domando. 

<< Ti ho sentito parlare con Candelaria >> scrolla le spalle. 

<< Furbona! >> esclamo abbracciandola. 

<< Ti voglio tanto bene, lo sai? >> le sussurro, poi sciolgo l'abbraccio. 

<< Quindi, che cosa mi dicevi? >> la guardo curiosa. 

<< Scordatelo, ora non ti dico più un bel niente! >> mi rimprovera mentre si avvicina alla porta della mia camera. 

<< Stammi bene >> mi fa l'occhiolino per poi uscire definitivamente. 

Stare bene. Ormai non sapevo neanche più cosa significasse.. 










POV CANDELARIA

<< Ruggero? >> lo chiamo. 

<< Aiutami..Lodovica mi sta tartassando, quindi sputa il rospo e dimmi cosa state architettando tu e Diego! >> lo minaccio. 

<< Non posso dirtelo.. >> ride. 

<< Come? Non ti fidi? >> chiedo nervosa. 

<< No, amore, di te mi fido, è che è una sorpresa e sappiamo che te l'andresti a cantare subito.. >> continua a ridere. 

<< RUGG, SMETTILA! >> lo rimprovero. 

<< Lodo pensa che Diego la stia tradendo, è molto preoccupata! >> confesso, lui sbarra gl'occhi. 

<< NO! Come tradire? Diego è assolutamente andato per lei.. >> si fa più serio. 

<< E cosa le dico? Se gli dico che non è vero lei mi chiederà chi me l'abbia detto e ne uscirebbe fuori una discussione.. >>

<< Devono risolverlo Diego e lei >> aggiunge poi l'italiano. 

<< Lodo è arrabbiata con lui, non gli risponde nemmeno al telefono >> affermo. 

<< CHE CASINO! >> esclama. 










POV LODOVICA

<< Diego, cosa mi nascondi? >> arrivo alle sue spalle posizionando le mani sui fianchi. 

<< Lodo, lasciami stare.. >> sbuffa lui. 

<< Continuiamo a litigare per niente! >> esclama alterato. 

<< Non è per niente, sei troppo misterioso! >>

<< Non ti sto tradendo, tanto meno facendoti qualcosa di male, lo sai che TI AMO! >> e bastano quelle due parole a farmi riflettere sul quanto io sia scema a perdermi questo ragazzo ed immaginandomi solo delle sciocchezze. 

<< Scusa..non so cosa mi sta succedendo, amore >> porto una mano sulla fronte. 

<< Non ti preoccupare, ma ricordati che sei tutto per me.. >> si avvicina a me per poi lasciarmi un dolce bacio sulle labbra. 

<< Ti amo anch'io >> e come sempre finiamo per perderci uno negl'occhi dell'altro.









POV DIEGO

Mando un messaggio per ritrovarci tutti al parco. Ovviamente tutti tranne Lodovica. 
Alle 15:00 ci siamo riuniti al parco comunale. 
Mancano solo Martina e Jorge. 

<< Ragazzi, e Tini? >> si allarma Candelaria. 

<< Ci ho parlato io, non verrà, ma non ti preoccupare.. >> le sorrido. 

<< Allora, vi ho fatto venire qui per parlare del compleanno di Lodo, è domani e ho deciso di farle una sorpresa! >> sorrido. 

<< Bello! >> esclama Alba per poi tornare seria e abbassare lo sguardo quando incontra gl'occhi castani di Facundo. 

<< Quindi, che le vorresti fare? >> domanda poi quest'ultimo. 

<< Una festa abbastanza intima, con solo noi amici, ho già parlato con i genitori di Lodovica..ho bisogno di voi, ragazzi! >> esclamo. 

Tutti annuiscono contenti. 










POV MARTINA

Rifugiata nella mia camera. 
Sento la porta bussare ma decido di non rispondere, non sono dell'umore. 
Continuano, così scocciata e lacrimante vado ad aprire la porta. Mio padre. 

<< Papà, vattene! >> urlo mentre lui avanza nella stanza. 

<< Martina, parliamo.. >> mi invita a tranquillizzarmi, ma io mi altero ancora di più. 

<< Lo capisci che non vi voglio vedere? Mi avete mentito, vi odio! >> piango sempre più forte. 

<< MARTINA, BASTA! >> si alza arrabbiato. 

<< Hey, cos'è tutta questa confusione? >> sento la voce angelica di Clara raggiungere le nostre urla. 

<< Clara, fammi parlare con mia figlia! >> la sgrida lui. 

<< Si può sapere cosa succede? >> questa invece è mia madre. 

<< Mariana, vattene! >> grido io. 

Non l'avrei più chiamata 'mamma'. 

<< Porta rispetto Martina, è sempre tua madre! >> grida mio padre. 

Troppa gente, troppe urla. 

<< Andatevene e lasciatemi con zia Clari! >> indico la porta con il braccio disteso. 

<< ANDATEVENE! >> ripeto più forte, singhiozzante e furiosa. 

Mio papà esce dalla camera mentre mia madre si limita a seguirla poiché era sempre stata sul filo della porta. 

<< Martina.. >> sospira mia zia, io corro ad abbracciarla. 

<< Hai visto cosa mi hanno fatto? >> le chiedo piangendo. 

<< Si, ma ora non piangere più.. >> mi accarezza dolcemente i capelli. 










POV JORGE

<< MI AVETE STANCATO, BASTA! >> urlo ai miei genitori prendendo la giacca e uscendo di casa.

Sentivo di aver bisogno di lei, del nostro posto magico. 

La vedo camminare al parco insieme ad una donna giovane. 
Mi avvicino frettolosamente alle due. 

<< Jorge.. >> sospira Martina, "probabilmente" notando il mio labbro spaccato. 

<< Ah, è lui Jorge? >> la donna lancia un sorriso malizioso a Tini. 

<< Va bene, la tensione sale ed io vi lascio, ciao! >> sorride teneramente. 

<< ..e tu stammi bene.. >> sussurra a lei lasciandole un bacio fra i capelli. 

Ci lascia soli, ai nostri sguardi. 

<< C-Cosa hai fatto? >> chiede preoccupata avvicinandosi a me e guardandomi il labbro inferiore. 

<< Sono caduto, non ti preoccupare..ma tu? >> le chiedo io assumendo il suo stato d'animo: preoccupato. 

<< M-Mia mamma.. >>

<< Cos'ha tua mamma? >> domando confuso. 

<< Io non la conosco, oggi dopo dieci anni l'ho rivista.. >> i suoi occhi si riempono di lacrime amare. 

<< E tu? Non ci credo neanche un po' che tu sia caduto.. >>

<< Cosa te lo fa credere? >> non esito a domandarle. 

<< È come se ti conoscessi da una vita intera, Jorge >> mi guarda imbarazzata. 

Le afferro i fianchi prepotentemente avvicinandola al mio corpo. 
In un secondo la bacio con foga, non più con dolcezza. La cura alle mie ferite più grandi era lei.

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Capitolo 7
*** Il compleanno di Lodovica ***


~ IL COMPLEANNO DI LODOVICA ~


POV LODOVICA

<< Ragazzi, toglietemi 'sta benda dagl'occhi e ditemi dove mi state portando! >> esclamo nervosa. 

<< Amore, un attimo e lo vedrai.. >> mi tranquillizza Diego continuando a farmi camminare. 

Non ci capivo niente. 

<< Eccoci, siamo arrivati e.. >> mi scopre gl'occhi e io vedo il paradiso. 

C'è una grande insegna su cui è scritto: 
"Tanti auguri Lodovica". 

Entriamo dentro il locale. 
Luci soffuse, musica dolce, tutto perfetto. 

Ecco perché mi hanno fatto indossare un vestito così elegante: rosso con un fiore sulla spallina del medesimo colore, solo ricoperto di brillantini. 

<< Ragazzi, voi avete fatto tutto questo? >> chiedo emozionata continuando a guardarmi in giro. 

<< Beh, l'idea è stata di Diego.. >> vedo lui imbarazzarsi. 

<< Ecco perché eri così strano! >> sorrido. 

<< Scusami per aver dubitato del tuo amore.. >>

<< Lodo, divertiti e non pensare ad altro.. >> mi dice Facu. 

<< Ma le parole dolci ora toccavano a me! >> esclama Diego. << Scusa.. >> tutti scoppiano a ridere. 

Vedo tutti, ma non vedo Martina e Jorge, aveva detto che avrebbe portato anche lui. 










POV MARTINA

<< Smettila, non verrò a quella cazzo di festa e tanto meno mi metterò quegl'abitini da 'so tutto io' >> sbuffa. 

<< Jorge, mi accompagni e se vuoi poi te ne vai, okay? >> lo prego. 

<< Ho detto di no! >> continua. 

<< Sei un rompi coglioni! >> lo rimprovero, lui mi guarda male. 

<< Martina, ti ricordi l'ultima volta che me lo hai detto cosa è successo? >> ripenso all'accaduto. 

Mi aveva baciato per la prima volta. 

<< Si, è per questo che lo ripeto! >> sorrido, lui mi guarda malizioso. 

Si avvicina a me e mi bacia, un bacio non troppo dolce, ma non ci faccio troppo caso. 

A me basta perdermi in lui, nei suoi occhi e assaporarlo. 

<< ..e ora ti metterai quei vestiti.. >> gli sussurro all'orecchio, lui sbuffa. 

<< Sei furba, Stoessel.. >> si stacca da me. 










POV ALBA

<< Alba, possiamo..? >> la voce di Facundo, non capisce che così mi fa solo del male? 

<< NO! >> lo faccio tacere. 

<< Fammi spiegare, non è andata come pensi.. >> sospira. 

<< Smettila, basta! Non capisci che così mi fai solo del male, non ti entra in quella testa di cazzo che ti ritrovi? >> manca poco e urlo. 

<< Facundo, tu mi hai mentito..la nostra storia non esiste più, l'ho superata, ora tocca a te dimenticarmi per sempre.. >> me ne vado via quando sento una lacrima correre sul mio viso. 

<< ALBA! >> esclama la mia migliore amica raggiungendomi. 

<< Tesoro, perché piangi? >> capisce al volo il motivo e mi abbraccia. 

Tutto ciò che avevo, ormai l'ho perso. Perché era Facundo il mio tutto. 










POV JORGE

Mi ha fatto indossare questi vestiti da babbuino. 

È un completo nero con una camicia bianca, le scarpe le ho scelte io e mi sono rifiutato di mettermi la cravatta. 

<< Sei bellissimo! >> esclama battendo le mani. 

<< Se non ti muovi faremo tardi! >> la rimprovero. 

<< Okay, tu girati ed io mi cambio.. >> le sorrido. 

<< E perché dovrei perdermi uno spettacolo del genere? >>

<< JORGE! GIRATI O VAI FUORI! >> mi fulmina con lo sguardo. 

<< Okay, vado fuori.. >> mi avvicino alla porta ma lei mi blocca. 

<< NO! Se ti vede mio padre è la fine! GIRATI e chiudi la bocca! >>

<< Certo mamma! >> mi giro ridendo. S'inizia a spogliare ma io non sbircio, non voglio farla arrabbiare. 

<< Fatto.. >> mi rigiro incontrando Venere scesa in cielo. 

<< C-Come sto? >> chiede preoccupata. 

<< Vuoi veramente sapere cosa ne penso? >> mi bagno il labbro inferiore. 

<< No, meglio di no.. >> rido. 

Sgattaioliamo fuori di casa, arrivando alla festa. 










POV MARTINA

Non c'è molta gente, solo i nostri amici più stretti. 

<< Jorge, stai bene? >> gli chiedo.

<< Si, certo è che..mi sento un po'.. >> s'imbarazza. 

<< ..a disagio? >> annuisce. 

<< È da segnare sul calendario! Jorge Blanco a disagio! >> rido rumorosamente. 

<< Vieni e non ti preoccupare >> gli sorrido trascinandolo con me verso la festeggiata. 

<< AUGURI! >> le salto addosso. 

<< Hey, piccioncini, finalmente siete arrivati! >> ride, io credo – anzi, ne sono sicura – di essere diventata tutta rossa. 
Jorge con la sua risatina impertinente me ne dà la conferma. 

<< Auguri.. >> le dice Jorge. 

<< Grazie ragazzi, ora divertitevi! >> ci sorride tornando da Diego. 










POV CANDELARIA

<< Rugg, sei sempre il solito.. >> rido vedendo che ha rovesciato tutto il contenente del suo bicchiere. 

<< Non l'ho fatto apposta! >> si difende. Io continuo a ridere per la sua faccia colpevolizzata e l'imminente disastro. 

<< Ragazzi, e tutto questo casino? >> arriva alle mie spalle Facundo, io non gli rivolgo la parola, non è giusto quello che sta facendo ad Alba. 

<< Colpa mia.. >> dice Rugg. 

<< Cande, possiamo parlare? >> mi chiede il mio ex migliore amico. 

<< Non ho niente da dirti.. >>

<< Ragá, vi lascio soli >> se ne va l'italiano. 

<< Non è giusto, Cande >> mi guarda. 

<< Perché le hai fatto questo? >> gli domando. 

<< Io non le ho fatto niente.. >> ride amaramente, 

<< ..è lei che non mi fa spiegare! >> torna serio. 

<< Cosa intendi? >>

<< Non è come credete.. >> 

Confusione. Ecco cosa provavo. 










POV MARTINA

<< Tini, ti va di cantare qualcosa? >> mi chiede Lodo. 

<< Con te? >>

<< Non ti va? >> mi domanda preoccupata. 

<< CERTO! >> sorride. 

Saliamo sul palco improvvisato e cantiamo "Siempre Brillarás", una canzone che ho composto un po' di tempo fa. 

 
•      •      •


Finito di cantare, scendiamo e subito incontro Jorge e Diego parlare. 

Li vedo sorridere, ma ora che mi avvicino un po' di più anche barcollare. 

<< Martina.. >> mi si avvicina Jorge, ora posso sentire l'odore non troppo pesante di alcool. 

Lodovica corre subito dallo spagnolo. 

<< Cazzoni, quanto avete bevuto? >> chiede lei furiosa. 

<< Piccola, chi te le ha insegnate queste brutte parole? >> 

Diego è più andato di Jorge. 

<< Avevo detto niente alcool alla festa! >> intervengo io. 

<< Sei sexy anche quando sei arrabbiata.. >> mi guarda Jorge. 

<< Lodo, è meglio farli sedere.. >>

<< Stronzi, mi state rovinando il compleanno! >> è sempre più furiosa lei. 

<< Calmati Lodovica, ora si riprendono.. >> corro al banco prendendo due brocche d'acqua.
Una la do all'italiana, l'altra la tengo io. 

Non ci mettiamo troppo a tirargliele tutte addosso. 

<< CHE CAZZO FATE? >> urla Diego. 

<< Così imparate! >>

Si avvicina a noi Rugg che inizia a ridere, noi due lo seguiamo. 

<< Non c'è niente da ridere! >> esclama Jorge, ma poi anche loro si uniscono alla risata. 

<< Ragazzi, è l'ora della torta! >> si avvicina a noi Mercedes con il suo bellissimo vestito verde acqua. 

Andiamo verso il tavolo, cantiamo la famosa canzoncina a Lodo e dopo i regali si conclude la festa. 

<< Jorge, sei sicuro di stare bene? >> gli chiedo. 

<< Si, ho solo bevuto un po' troppo, ma dopo la doccia sto meglio.. >> ride. 

<< Grazie per avermi accompagnato >>

<< Di nulla.. >>

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Capitolo 8
*** Verità nascoste ***


POV CANDELARIA: Dopo quello che mi ha detto Facundo la penso diversamente. Come abbiamo potuto giudicarlo senza prima sapere niente. << Alba, finalmente ti ho trovata! >> esclamo vedendola di spalle. << Cande, cosa è successo? >> chiede preoccupata. << Vieni con me.. >>, << Ma dove andiamo? >> domanda. << Da Facundo >> si blocca. << Scordatelo! Io non ci parlo con quello lì, non lo voglio nemmeno vedere! >> sbotta. << Ti prego, ascoltami! >> controbatto. << No Cande! Lo sai cosa mi ha fatto, ti pare che io lo possa perdonare? >> è sempre più arrabbiata. << Solo un minuto, ti prego! >> la imploro, ma sembra proprio non volerne sapere niente. << Da che parte stai? >>, << Dalla tua, è ovvio.. >>, << Allora proteggi me e non lui! >> se ne va furiosa. Cosa devo fare? | POV JORGE: << Mamma.. >> sospiro entrando in casa e vedendola accasciata al suolo. << Mamma! Cosa ti ha fatto? >> mi allarmo. Sento il sangue ribollere nelle vene quando lo vedo entrare dalla porta. Mi avvicino furioso abbandonando mia madre per un attimo. Aveva superato ogni limite. << BASTARDO! COSA LE HAI FATTO? >> urlo come mai avevo fatto. Lui tiene in mano una bottiglia vuota di rhum, che con forza sbatte contro il pavimento, facendola rompere in mille pezzi. Si avvicina a me, afferrandomi per il colletto della giacca. << CHE CAZZO STAI DICENDO, EH? >> non ci mette molto a tirarmi un pugno dritto sul naso, che mi fa sbattere la schiena sul suolo. Mi rialzo e di fretta e furia esco di casa. Non sarei più ritornato. | POV MARTINA: -- "Hay un sueño que late, dentro de ti, dentro de ti. No te deja dormir, se hace oír, se hace oír. -- canto, quando sento un ticchettio provenire dalla finestra della mia stanza. È lui. << Jorge, sei impazzito? >> è tutto bagnato, sicuramente a causa della pioggia. << Scusa per l'orario.. >> non si volta verso di me. Sono le 23:30. Si gira ed io mi sento crollare. Una macchia di sangue gli copre il viso. << JORGE! >> urlo avvicinandomi a lui e fregandomene di mio papà che potrebbe sentirmi. << Cosa hai fatto? >> gli accarezzo quella parte coperta dal sangue. Dolore. << Non importa, avevo solo bisogno di te.. >> e in un secondo afferra il mio viso e mi bacia con foga. Sento l'odore del suo sangue che continua a scorrere dal suo naso. Credo che stia sporcando anche me, ma io decido di non smettere. << J-Jorge.. >> sospiro, ma lui continua a baciarmi. Le sue mani arrivano ai lembi della mia magliettina, quando un rumore ci raggiunge. << Martina? Sei tu? >> mia madre. Stacco velocemente il viso di Jorge da me. << Nasconditi! >> gli sussurro. << Sei per caso impazzita? >>, << Jorge, se mi trovano con un ragazzo in camera, per di più sanguinante, mi uccidono! >> esclamo spingendolo dentro l'armadio contro la sua volontà. << Si? >> mi avvicino alla porta e la apro. << Martina, cos'era tutto quel rumore? >> chiede sospettosa avanzando nella mia stanza. << N-Nessuno..c-cosa sei venuta a fare? >> ritorno dura. << Volevo parlarti.. >> sospira. << ..ma io non ti voglio ascoltare! >> sbotto. << Martina, ti prego.. >>, << MARTINA NIENTE! MI HAI ABBANDONATA, NON HO MAI AVUTO UNA MAMMA ED ORA RITORNI, NON PUOI RIENTRARE QUANDO CAZZO VUOI NELLA VITA DEGL'ALTRI! >> inizio a piangere. << Mi dispiace.. >>, << ..se ti dispiacesse non saresti di nuovo qui a rovinarmi la vita! >> e queste parole l'hanno ferita, ma non me ne pento. Sospira alzandosi ed abbandonando la stanza, io mi siedo sul letto continuando a piangere. Sento il rumore fastidioso dell'anta, è Jorge che cerca di uscire dall'armadio. << Posso uscire adesso? >> mi chiede, io annuisco. << Non devi piangere.. >> mi consola sedendosi accanto a me. Io mi fiondo tra le sue braccia, appoggiando la testa sul suo petto coperto dalla sottile maglietta fradicia e continuando a singhiozzare. Dopo essermi tranquillizzata, ritorno al suo viso rovinato. << Cos'hai fatto? >>, << N-Niente.. >> scrolla le spalle. << Jorge, dimmi che cazzo hai fatto! >> urlo. << Martina, NO! Non t'immischiare nel mio mondo di merda! >> sbotta alzandosi. << Pensavo di fare parte anch'io del tuo mondo.. >> dico triste. << Si, ma non ti voglio rovinare la vita.. >> si tranquillizza anche lui. << Dimmi che cos'hai fatto.. >> lo imploro. << Non ora.. >> lo capisco, non ci conosciamo da troppo tempo. Annuisco e lo abbraccio, tutto ciò di cui avevo bisogno era lui e non l'avrei perso così facilmente. || IL GIORNO DOPO.. || POV FACUNDO: << Cande? >> la richiamo. << Hai parlato con Alba? >> mi raggiunge. << Facu, non ti vuole più vedere.. >> abbasso il viso triste. << Okay, lo capisco.. >>, << NO FACU! Tu non ti devi arrendere, la devi riconquistare! >> esclamo. << Traditrice >> si avvicina a noi Alba. << Alba, cosa stai dicendo? >> le chiede la rossa. << Sto dicendo che invece di consolare la tua migliore amica, spingi lui a continuare a lottare per me benché mi abbia tradito! >> mi guarda con disprezzo. << ALBA BASTA! LA COLPA È MIA, NON SUA! >> sbotto io. << Almeno lo ammetti! >> è furiosa. << Non ti pensavo così meschina! >> la offendo, sono sbalordito dal suo comportamento. << Fanculo >> se ne va via. << Dalle tempo.. >> mi suggerisce la mia migliore amica. Io annuisco. | POV CLARA: << Pablo! >> lo richiamo, lui si rifugia nella sala professori. << Clara, basta! >> esclama scocciato. << Ascoltami per lo meno! >>, << NO! Vai da Alejandro, almeno lì sei felice, no? >>, << SMETTILA! Fra me e quell'uomo non c'è assolutamente niente! Non capisci che io amo solo te? >> sbotto. Lui sospira, poi inizia a parlare. << S-Si, perdonami amore, perdonami.. >> mi viene incontro e mi abbraccia. << Mi dispiace.. >>, << È tutto passato, non ti preoccupare.. >> ci diamo un lungo bacio. << Clara? >> sento la sua voce, la donna che ha fatto soffrire tutta la mia famiglia e me. << Mariana..che ci fai qui? >> le chiedo. << Io vado.. >> esce Pablo lasciandomi sola con lei, che piano avanza nella stanza. << Io e te dobbiamo parlare.. >> annuisco. Forse avrei affrontato la conversazione più difficile della mia vita. | POV DIEGO: << Lodovica, dobbiamo parlare.. >> la richiamo triste. L'avrei persa per sempre. << Amore, mi stai spaventando >> il suo dolce sorriso si spegne. << Amore, parto..torno in Spagna.. >>

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Capitolo 9
*** La partenza di Diego? ***


LA PARTENZA DI DIEGO?

POV Lodovica:
Il mondo mi stava cadendo addosso proprio in quel preciso momento. Doveva partire? << D-Diego..stai scherzando..si, proprio un bellissimo scherzo! >> risi nervosamente. Qualcosa dentro di me mi diceva che non era così. << No, è la verità..mio padre vuole tornare a Saragozza, ed io non posso farci assolutamente niente.. >>. Il suo viso spento, potevo leggere la tristezza nei suoi occhi. Avevo imparato a conoscerlo, per me era come un libro aperto. << Come non puoi fare niente? Tu puoi impedire tutto questo! >> mi alzai decisa. << Amore, non rendere le cose più complicate di quello che già sono.. >>, << Allora tu vuoi partire? >>. Le lacrime scesero copiose a bagnarmi completamente il viso. << In Spagna c'è mia madre, mio padre vuole rivederla e anche io.. >> lo interruppi, << ..e qui ci sono io, Diego! >> esclamai. << Lo so, è che.. >> si grattò nervosamente il viso. Lo stavo mettendo in difficoltà. << Se ragioni così significa che non ti interessa niente di me! >> urlai innervosita. << LODOVICA, NON DIRE CAZZATE! >>. Si alzò di scatto, furioso come mai l'avevo visto prima d'ora. << COME FAI A DIRE UNA COSA DEL GENERE DOPO TUTTO QUELLO CHE ABBIAMO PASSATO INSIEME, EH? >>. Era sempre più arrabbiato, ed io piano piano mi accorsi che aveva ragione. << Scusa.. >> parlai quasi in un sussurro. << Io dovrò partire, niente farà cambiare idea a mio padre.. >> se ne andò. Potei sembrare insistente e impicciona, ma dovevo assolutamente impedire questo viaggio. A tutti i costi.

POV Clara:
<< Perché sei ritornata? >> le chiesi dura. << Ti prego, Clara, non mi trattare così.. >> mi supplicò. Ero così furiosa, ma mi trattenni in modo che le sue parole non mi muovessero di un millimetro. << Come ti dovrei trattare, eh? Sono dieci anni che non ti fai sentire, né una chiamata, né un banale messaggio..sei un'egoista, pensi solo a te stessa! >> << Lo so, è tutto così complicato..e mi dispiace, ma ho bisogno che mi diate un'altra possibilità per rimediare a tutto questo casino! >>. Forse sarà stata veramente pentita, forse no, ma ero sicura di non poterla perdonare per tutto il dolore che aveva recato a me e alla mia famiglia, sia ad Alejandro che a Martina. << Mariana, vattene! >> esclamai. Ci guardammo per qualche secondo, lei supplicante, io gelidamente, quando decise di lasciare la stanza. Ma tutto questo mi fece ancora più male, dopotutto restava comunque mia sorella.

POV Jorge:
<< Martina.. >> sospirai vedendola avvicinarsi a me, coperta solo dalla sottile maglietta bianca e da un paio di shorts azzurrini. Ancheggiava. Dio, quella donna mi voleva morto. << Jorgito, sei così facile da incantare? >> mi sussurrò Ruggero, ma io non distolsi nemmeno per un attimo lo sguardo da quella semi-dea. Rugg aveva provato ad avvicinarsi a me, ed io glielo ebbi concesso. Infondo non era un cattivo ragazzo, soprattutto non era un impiccione. << Ciao.. >> mi salutò. Per un breve periodo di tempo, rimase ferma ad osservare il mio labbro ancora rovinato. << Ho una sorpresa per te >> le sussurrai in modo da toglierle la preoccupazione dalla mente. Non doveva torturarsi per me, non potevo sopportarlo. << Ah si? >> domandò sorridendo. << Se vuoi la verità, ne avrei più di una, però.. >> sorrisi sghembo vedendola sbiancare e arrossire di poco in poco. << Scherzavo..andiamo? >> per una frazione di secondo la vidi sospirare, probabilmente ancora scioccata da quello che le avevo detto, ma subito dopo ridiventò pallida e spaventata. << Jorge, ora abbiamo lezione! >> la guardai allibito. << Cosa? Io ti dico che ho una sorpresa per te e tu vuoi rimanere a scuola? >>, << Se lo scopre mio padre mi uccide, ci tiene al fatto che io abbia una buona media scolastica! >> si lamentò. << Certamente secchiona, ma non lo scoprirà, quindi smettila di sbuffare e vieni! >> le presi la mano, portandola fuori dall'edificio. Ci avvicinammo alla mia moto blu. << Tieni.. >> le porsi il casco, lei posò lo sguardo su di esso, per poi guardare me spaventata mentre mi infilavo il mio. << Cosa c'è? >> le chiesi confuso. << Non ho mai fatto una cosa del genere, ho paura.. >>. Non capii se si riferiva al fatto di saltare la scuola o di salire sulla moto, ma decisi ugualmente di risponderle. << Ti fidi di me? >> le domandai alzandole di poco il viso, fino a specchiarmi nei suoi occhi trasparenti. Annuì. Rubai il casco rosso dalle sue mani e glielo infilai. Salii sulla moto, lei, riluttante, decise di seguirmi. << Vai piano.. >> mi raccomandò. Risi. Si strinse a me e partimmo.

POV Alba:
<< ALBA, FERMATI! >> mi rincorse Candelaria. << Cande, basta! >> mi girai verso di lei. << Fammi spiegare, ti scongiuro! >> urlò esasperata. Forse avrei dovuto ascoltarla? Cosa mi avrebbe fatto cambiare idea? Niente. Come niente poteva curare il dolore inferto dal suo migliore amico. << A tutto c'è una ragione, fidati per favore, non è la sua ragazza quella! >> esclamò. No, non poteva essere vero, avevo visto come Facundo la guardava. Uno sguardo d'amore. << Non convincermi di una cosa che non è vera se veramente mi vuoi bene.. >> la rimproverai. << Alba, siamo amiche da una vita, come mai non ti fidi di me? >> sbuffai, voltandomi e andandomene. Due lacrime colarono sul mio viso. Dovevo crederle? Era vero, noi due eravamo amiche da sempre, c'eravamo promesse di volerci bene e fidarci l'un l'altra per tutta la vita. Ma in questi giorni ero veramente confusa. Provavo dolore sia per il tradimento di Facundo, sia per l'allontanamento netto tra me e la mia migliore amica. Qualcosa mi diceva che avrei dovuto crederle e sapevo che non avrebbe fatto mai niente per danneggiarmi. E per Facu? Beh..lui aveva promesso di amare me, esclusivamente me.

POV Ruggero:
<< C-Cosa? >> deglutii scioccato. << Ti prego, non dirlo a nessuno, lo sa solo Lodovica.. >> mi pregò, io immediatamente annuii. << Diego, devi fare assolutamente qualcosa, devi impedire a tuo padre di allontanarti dai tuoi amici, da lei, da tutto ciò che ti sei costruito in tutto questo tempo! >> esclamai deciso. << No, Rugg, la verità è che me l'ha detto anche Lodo, ma io non posso! Quando mio padre, tre anni fa, si è separato da mia madre, io mi sono opposto all'idea di venire qui a Buenos Aires, ma poi l'ho seguito. Qui ho conosciuto voi, Lodovica e un sacco di persone fantastiche, soprattutto ho potuto coltivare la mia passione per la musica. Ora mio padre ha ristabilito i rapporti con mia madre, vuole ritornare a Saragozza per ricostruire una famiglia più unita, ed io non posso né voglio impedirglielo.. >> concluse. << Mi mancherai, Dieguito.. >> lo abbracciai. << Anche tu, Rugg >>.

POV Martina:
<< Finalmente! >> sospirai soddisfatta scendendo dal burascoso mezzo. Lui rise. << Mi vuoi spiegare cos'hai da ridere? Viaggiare su sto coso è un vero inferno! >> esclamai. << Calmati..almeno siamo arrivati.. >> mi prese per mano, ancora. Mille brividi percorsero la mia spina dorsale, espandendosi ben presto per tutto il corpo. Mi portò sulla spiaggia. Già la conoscevo, ma non volevo affatto rovinare il momento, e poi senza di lui non era la stessa cosa. << Dove mi porti? >> << In spiaggia, non lo vedi >> rise. Ero completamente innamorata della sua risata. << Ah-ah, perspicace Jorge, veramente.. >> mi unii anch'io alla risata. << Eccoci.. >> rimasi incantata a fissare quella meraviglia così semplice. << Non ti piace? >> domandò preoccupato, vedendomi persa. Aveva semplicemente steso un telo con una chitarra e qualcosa da mangiare. << Jorge tutto questo è.. >> rimasi senza parole. << ..banale lo so, è solo che.. >> immediatamente lo interruppi, posando l'indice in corrispondenza delle sue labbra. << ..bellissimo! >> << Chi, io o la sorpresa? >> ritornò lo sbruffone di prima. << Chi lo sa >> risi. Mi prese la mano per la terza volta e mi portò sul telo, invitandomi a sedermi accanto a lui. << Posso farti una domanda? >> chiesi tutto d'un tratto. << Ne hai già fatta una, ma ti do la possibilità di farne un'altra. Avanti, spara.. >> << Quando hai organizzato tutto questo? >> domandai curiosa. << Stanotte >> << Stanotte? >> << Esatto, stanotte >>. Rimasi allibita dalla sua affermazione. << M-Ma..? >> << Smettila di domandare e goditi la tua sorpresa.. >> evitò il discorso. << Canti? >> << D'accordo >>. Impugnò la sua chitarra, strimpellando qualche accordo.
"Por tu amor perdì el camino,
no encuentro el camino.
Colgada de tus besos vivo,
soy un suspiro.
Te lloré de amor y lagrimas,
y a mi corazòn le falta la mitad.
Por tu amor perdì el camino,
no encuentro el camino."
Bastarono quei pochi versi a farmi domandare 'Ma questo è veramente Jorge Blanco o un sosia?'. Rimasi ferma a guardarlo negli occhi non so per quanto tempo, lui scoppiò a ridere. << Possibile che tu rida sempre? >> mi risvegliai da quello stato di trance. << Non è colpa mia se sei buffa.. >> << ..e non è colpa mia se ogni giorno che passa ti ami sempre di più >> sorrisi dolcemente. Il suo volto si scurì. << No Martina, non ti devi innamorare di me.. >> sbiancai, << Allora tutto questo non ha senso, perché mi hai portata qui? >> chiesi quando sentii gli occhi velarsi di lacrime. << Anche io me lo chiedo Martina, cosa ci fai qui? >>

Nota Autore:
Buongiorno! Se sei arrivata/o fin qui significa che hai letto il capitolo, per questo ti ringrazio! Il titolo, innanzitutto, è dedicato, come avete scoperto, alla partenza di Diego che, insieme a suo padre, è costretto a tornare a Saragozza, in Spagna. Così Lodovica si impone che farà di tutto purchè lui non se ne vada. Dopo avviene la discussione tra sorelle, Clara e Mariana, dove la prima decide di non perdonare la sorella poichè pensa che tutto il dolore che lei ha recato alla sua famiglia è imperdonabile. In effetti. Voi da che parte state? Poi il POV Jorge che è assolutamente il mio preferito! L'effetto che gli fa Tini aaaah! u.u Despues la discussione tra Alba e Cande. Secondo voi qual è la verità di Facundo? Infine la chiacchierata tra Rugg e Dieguito, dove si scopre la vera motivazione per cui lo spagnolo se ne deve andare e la scena Jortini (la canzone che canta Jorge è "Yo te amo a ti")..chi sarà la persona dell'ultima frase? Spero che il capitolo vi sia piaciuto e vi abbia messo un po' di ansia XD
Se volete esprimere la vostra opinione, è ben accetta nelle recensioni :*
Un bacio e alla prossima! :3
-AmorJortini (Michela)

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Capitolo 10
*** E' finita? ***


“E' FINITA?”

<< Papà.. >> sospirai alzandomi, preparandomi mentalmente alla sfuriata. Forse una delle peggiori della mia vita, forse no, ma sicuramente non era contento. Ma per quale delle due cose era arrabbiato? Per il fatto che stessi con un ragazzo o perché non fossi andata a scuola?
<< Martina, cosa fai qui? >> chiese duro guardandomi negli occhi. Abbassai lo sguardo colpevolizzata, perché l'unica colpevole qui ero proprio io. Non avrei dovuto accettare l'invito di Jorge (poi dopo quello che mi aveva detto..) e, soprattutto, non avrei dovuto saltare la scuola, cosa (forse l'unica) di cui rendevo molto fiero mio padre. E amavo renderlo orgoglioso di me.
<< Papà, io ti posso spiegare.. >> rialzai velocemente gli occhi su di lui, incontrando i suoi infuocati dalla rabbia.
<< CHI E' QUESTO RAGAZZO? >> sbottò. Sapevo che il vero problema era lui. Era Jorge.
<< Lui è..Jorge >> sospirai, mentre sentii il viso lubrificarsi dal sudore. Ero estremamente nervosa.
<< E chi è? Come mai lo conosci? >>. 'Dio papà, ho anche amici maschi!'. Ma veramente? Era un rimprovero o un interrogatorio?
<< E' un mio compagno di classe! >> esclamai alzando di poco il tono. La situazione, ma soprattutto mio padre, stavano iniziando a stancarmi.
<< Ah, e da quando i compagni di classe fanno i picnic romantici, per di più in orario scolastico? >>. Ora iniziava pure la scenetta ironica? Ci mancava solo questa.
<< Basta, mi dispiace! >>. Il suo sguardo si fece più gelido, lanciandomi un'occhiata truce.
<< Vai subito in macchina! >> mi ordinò, ma io non mi mossi di un centimetro.
<< HAI CAPITO, MARTINA? HO DETTO CHE DEVI ANDARE IN MACCHINA, ORA! >> urlò arrabbiato. Tremendamente arrabbiato. Sinceramente, poche volte nella mia vita l'avevo visto così furioso. Lo vidi scagliare un'occhiataccia a Jorge, io mi diressi verso l'auto nero lucido di mio padre senza fiatare. Mi seguii ed insieme ce ne andammo.
Jorge? Beh, dopo quello che mi aveva detto non sapevo più che cosa pensare, né fare. Per tutto questo tempo mi ero illusa che le cose tra di noi fossero migliorate, ed apparentemente sembrava così. Non sapevo che cosa nascondesse quel ragazzo, e se non me lo avrebbe voluto dire, io lo avrei accettato e basta. Avevo provato a lasciargli i suoi spazi, ma sembrava proprio non fosse servito a nulla. Maledetta boccaccia, non potevo stare zitta? Maledetto cuore, perché mi ero innamorata?


...IL GIORNO DOPO...


POV Alba:
Non riuscivo a reggermi in piedi. Avevo passato una notte insonne con la testa nella scatola dei nostri ricordi. Foto, lettere, canzoni.. Mi ero imposta di doverlo dimenticare, ma non era poi così facile. All'entrata vidi Candelaria parlare con il suo ragazzo, Ruggero. Non sapevo più che fare nemmeno con lei. Ci eravamo dimenticate l'un l'altre, o almeno, io avevo nettamente tagliato i rapporti con Cande. La verità era che mi mancava, come amica, come confidatrice. Era l'unica che poteva ascoltarmi in un momento di grande difficoltà come questo. Mi avvicinai al mio armadietto, lo aprii e, non essendomi resa conto prima, c'erano ancora tutte le nostre foto appese sulla porticina. Subito una ne attirò la mia attenzione, noi con alle spalle l'arco di trionfo della magica Barcellona, vacanza estiva regalatoci da lui per il nostro terzo anniversario, un anno fa. Le lacrime scesero copiose a bagnarmi il viso. Presa dalla rabbia e dalla nostalgia, iniziai a staccare tutte le foto, strappandole una ad una, per poi buttarle nel cestino. Mi voltai per ritornare all'armadietto, quando lo vidi, appoggiato a quello accanto, con le braccia incrociate sul petto. Mi bloccai, il respiro iniziò a farsi pesante. Vederlo mi faceva male, ma ora che qui eravamo soli ancora di più.
<< Non ha senso, lo sai? >> disse lui, scrutandomi con un'espressione mista tra il dolore e la rabbia. Non avevo nemmeno la forza di controbattere, così lasciai lo zaino nell'armadietto prendendo i libri e tutti i materiali che mi occorrevano per quell'ora, lo chiusi e a passo svelto lo superai. Ma non fu così facile, poiché lui mi afferrò il polso destro, facendomi girare e ritrovarmi a pochi centimetri dal suo viso.
<< Non potrai più scapparmi.. >>. In un attimo, premette le sue labbra sulle mie ed io, che volevo dimenticarlo, non feci niente per impedirlo. Sapevo di non poter reprimere i miei sentimenti troppo a lungo.


POV Lodovica:
<< Ruggero! >> esclamai vedendolo da lontano. Di fretta, mi avvicinai a lui.
<< Lodo, che entusiasmo! >> rise rumorosamente.
<< Aiutami! Chiama i ragazzi, fa' qualcosa perché Diego non si muoverà di qui! >> mi feci più seria, quando vidi l'italiano irrigidirsi. Mi voltai, incontrando la persona del mio ragazzo. Ora i miei piani erano completamente rovinati. Mi aveva beccato.
<< Rugg, ci lasci soli? >> chiese duro lui. Era arrabbiato, si vedeva. Ben presto il moro se ne andò, obbedendo alle richieste dello spagnolo.
<< Diego..perdonami.. >> dissi immediatamente portando lo sguardo sul pavimento. Mi vergognavo di aver fatto una cosa del genere, anche se l'avevo solo pensata. Ma Diego doveva anche capire che io lo facevo solo perché lo amo, non per cattiveria.
<< Ne avevamo già parlato Lodovica, ma sembra che non t'importi niente, non è così? >>. La sua espressione parlava da sola. 'Delusione'.
<< Non è assolutamente vero! ..è che non voglio tu te ne vada da me! >> scoppiai in un pianto liberatorio. Finalmente mi stavo sfogando, anche se con la persona sbagliata. Non volevo Diego soffrisse la nostra distanza, anche io volevo riformasse una famiglia e fosse felice.
<< Lo sai che così mi fai solo del male, vero? >> mi guardò intensamente non appena io rialzai lo sguardo verso di lui. Lentamente mi avvolse tra le sue braccia, stringendomi sempre di più contro il suo petto. Posai il viso nell'incavo del suo collo, godendomi il fresco profumo e la dolcezza di quel caldo abbraccio. Forse uno degli ultimi abbracci.


POV Alejandro:
<< E..? >> la invitai a continuare.
<< Voleva solo parlarmi..è pentita, credo sia sincera.. >>
<< Lei non è mai stata sincera con me, mi ha sempre mentito.. >>
<< Io credo che quello che provava per te esista ancora.. >> commentò.
<< No, non penso.. >> risposi.
<< Scoprilo.. >> controbatté lei.
<< Non entrerà più nelle nostre vite! E' finita..per sempre >>


POV Jorge:
“Martina? Finalmente..” sospirai felice che mi avesse risposto. Per tutta la sera avevo provato a contattarla, ma niente..
“Cosa vuoi Jorge?” rispose gelidamente.
“Che ti prende?”
“Me lo chiedi pure? ..non vorrei tu avessi detto quello che veramente hai detto..”. Ecco, ora ero confuso.
“Mi dispiace per tuo padre..”
“Cazzo Jorge, non ci arrivi? Il problema sei tu! M'inviti ad uscire, e quando confesso i miei sentimenti nei tuoi confronti, dici che non posso innamorarmi di te!”. Era veramente fuori di senno.
“M-Martina..non è così facile..”
“Si che è facile, sei tu che rendi tutto più difficile”
“Vediamoci. Vediamoci e ti racconterò tutto.”
Metto giù e tiro un sospiro. Non sarà facile.


NOTA AUTORE:
Perdonatemi, perdonatemi, perdonatemi! Lo so che il capitolo è orrendo! Inizialmente, c'è la discussione tra Martina e suo padre Alejandro, con le riflessioni su ciò che veramente provi Jorge per lei e sui segreti che nascondi. La mia parte preferita? Il 'POV Alba', lo amoooo!! E poi il bacio, AAAAH! <3
Ecco, ora arriva la schifezza del capitolo, il 'POV Diego' che non s0 se mi è venuto benissimo, quindi ditemi cosa ne pensate ;) Infine Alejandro che parla con..avete capito chi è? Jorge racconterà tutto quello che nasconde a Martina?
Niente, aspetto con ansia le vostre recensioni!
Grazie mille per aver letto il capitolo!
UN BACIO e ALLA PROSSIMA!
-AmorJortini (Michelaaaaa :3)

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Capitolo 11
*** Il segreto di Jorge ***


IL SEGRETO DI JORGE 


POV JORGE
« Jorge, ti ascolto.. » disse lei, legando violentemente le braccia sotto il seno. 
E quel movimento mi fece perdere per qualche secondo, ma non ero di certo qui per immaginarmela nuda nel mio letto. 
Non che l'avessi già fatto, eh..
« Martina, è complicato.. » mi sudavano le mani. Veramente le stavo per raccontare tutto? 
E dopo, cosa sarebbe successo? 
Mi avrebbe giudicato, e così facendo abbandonato? 
Era giusta la decisione che avevo preso? 
Mi sarei giustificato in qualche modo?
« Parla, te ne prego.. ».
Tirai un sospiro ed iniziai a raccontare.
« Ecco..fin da piccolo, ho sempre vissuto solo con mia madre, il mio vero padre morì quando io avevo appena tre anni, così lei decise di ricomporre una famiglia, di trovare un uomo che mi facesse da padre. Così conobbe Rodrigo. All'inizio lui si comportava bene con me, ma poi.. » m'interruppi, tirando un sospiro. 
Mi faceva male raccontare questa storia, cosa che non avevo mai fatto con nessuno. 
Il mio passato e la mia situazione recente la conoscevamo solo io e mia madre.
« Jorge, basta così.. ».
Rialzai il viso e la vidi con gli occhi lacrimanti e colmi di dolore.
« Mi dispiace, per tutto quanto.. ».
« Tu non hai nulla da farti perdonare, sono io la sciocca qui. È solo che..Jorge, tu mi piaci moltissimo, in tutti i sensi possibili e l'idea di  perderti mi ha dato alla testa, perdonami.. » si giustificò lei. 
La mia testa rivagò sulla frase '..in tutti i sensi possibili..' e..dio, che depravato! Jorge, concentrati! 
« ..e quindi? » continuò lei con una nota di paura.
Non volevo farla soffrire, assolutamente. 
Lei mi aveva sempre dato fiducia, sin dall'inizio, e farle del male era l'ultima cosa che mi passava per la testa. 
Anzi, non era nemmeno presente nei miei pensieri. 
Ma ora, cosa dovevo fare?
« Martina, io.. » mi grattai la nuca nervoso più che mai.
« Jorge, non fa niente, non ti devi giustificare.. » disse flebilmente. 
Si avvicinò a me, lasciandomi un tenero bacio sulla guancia. 
Cazzo, quanto ero egoista! 
Alla fine l'avevo fatta soffrire comunque. 
All'improvviso mi squillò il cellulare.
"Pronto?"
"Buongiorno, parlo con il signor Blanco?"
"Esattamente, ma chi parla?"
"La signora Güereña è ricoverata in terapia intensiva presso l'ospedale centrale".
Il cellulare mi cadde dalle mani, mentre Martina restava lì a fissarmi preoccupata. 
Una lacrima solcò il mio viso, poche volte nella mia vita avevo pianto. 
Neanche da bambino piangevo molto.
« S-Stai bene? » chiese spaventata.
« Mia madre è.. ». 
Il respiro mi venne a mancare, non riuscivo più a respirare. 
Qualcosa me lo impediva.
« Jorge, guardami.. » si avvicinò a me lei, portando le mani sulle mie guance. 
Tutti i suoni erano ovattati, non capivo più niente.
« Respira.. » disse con le lacrime agli angoli degli occhi, mancava poco bagnassero il suo dolce viso. 
Inspirava dal naso ed espirava dalla bocca, in modo da mostrarmi come dovevo fare. 
Stavo iniziando a calmarmi, mentre sentivo il suo fiato infrangersi sulle mie labbra. 
Tornai a respirare regolarmente. 
Quanto avevo bisogno di lei. 
« Bravo.. » mi fece una carezza, quasi fossi un bambino. 
Mai nessuno era stato così buono nei miei confronti, tranne mia madre, naturalmente.
« Ora, tranquillamente, vuoi spiegarmi cosa è successo? »
« Mia madre è ricoverata in ospedale.. » deglutii spaventato. 
Lei si portò una mano alla bocca, facendosi scappare una lacrima.
Io scoppiai a piangere, come se non mi importasse di sfogarmi davanti ad altre persone (e con 'altre' intesi tutti tranne mia madre. Anzi, negli ultimi tempi non parlavamo nemmeno tanto, sfogarmi davanti a lei l'avrebbe solo fatta soffrire, più di quanto già faceva..), perché sapevo che di lei mi potevo fidare. 
Non se ne sarebbe andata. 
Si limitò a stringermi tra le sue magre e fragili braccia, accarezzandomi i capelli.
« Vuoi che venga con te? » mi chiese sciogliendo l'abbraccio. Annuii.



POV DIEGO
« Andiamo? » mi chiese mio padre, poggiandomi una mano sulla spalla. 
« Si ». 
Abbandonò la stanza, mentre io continuai a riempire la valigia sul letto. 
Uno squillo distolse i miei pensieri.
"Ruggero"
"Diego, come va?"
"Ti avevo già detto di non chiamarmi, sai che.."
"Lo so, lo so..dovresti dirle che parti.."
"Pensi sia facile? E poi non voglio feste o cose del genere, non è un addio, ma un arrivederci"
"Si, come no, dicono tutti così.."
"Comunque non posso!"
"Diego..gliel'abbiamo detto già noi, non potevamo lasciarla all'oscuro di tutto.." si confessa.
"CHE? RUGGERO, SEI PER CASO IMPAZZITO?"
"No, tu eri impazzito perché non la volevi avvertire, non io.."
« Diego, c'è una tua amica! » m'informò mio padre da dietro la porta.
« Arrivo subito! »
"Devo andare..ti odio, lo sai?"
"Anch'io..".
Terminai la chiamata, attendendo l'amica.
Sbarrai gli occhi quando la vidi avanzare nella mia stanza, vestita di un abitino svolazzante azzurrino chiaro, con i capelli corvini legati in una coda alta e ordinata. 
« Perché non volevi dirmi niente? » chiese seria.
« Non voglio addii, anche per me è difficile.. »
« Infatti, ma dovevi avvisarmi Diego! Perché non pensi prima di agire, eh? E se tu fossi partito senza salutarmi? Pensi che non mi avresti fatto male comunque? Anzi, forse di più! » mi rimproverò. Quanto aveva ragione!
« Non me la sarei mai aspettata una cosa del genere da te! »
« LODOVICA, NON CAPISCI CHE SE PARTO, NON CI RIVEDREMO PER MOLTO TEMPO? VORRESTI PORTARE AVANTI QUESTA RELAZIONE NONOSTANTE LA DISTANZA? » scoppiai.
Non sarei mai riuscito a mantenere una relazione a distanza, non ha né capo né coda. 
« C-Cosa vuoi dire? » mi guardò profondamente negli occhi, mentre le lacrime iniziavano a coprire il suo viso.
« Che è finita.. ».



POV FACUNDO
L'avevo baciata. 
Finalmente ero riuscito. 
Dopo non so quanto tempo, ci staccammo sfiatati, rimanendo comunque vicini, fronte contro fronte. 
« Sono qui per spiegarti tutto.. » le sussurrai.
« È solo la mia migliore amica quella, non sapevo fosse innamorata di me e.. ».
All'improvviso m'interruppe, poggiando delicatamente il dito indice sulle mie labbra. 
« Non roviniamo questo momento.. » parlò quasi in un sussurro.
Io le sorrisi, scostando un ricciolo corvino dalla fronte.
« Ti amo » le dissi, per poi sfoderare uno dei miei migliori sorrisi, quelli sinceri.
« Anch'io » rispose.
« Mi prometti che non ci separeremo più, qualunque cosa succeda? »
« Te lo prometto ».



POV ALEJANDRO
« A-Alejandro? » quella voce. 
No, basta!
« Mariana, esci immediatamente da questa casa! » le urlai voltandomi di scatto. 
Le lacrime le bagnarono il viso.
« Ti prego, fammi spiegare! »
« NO! Non farti più vedere! Non sei un bene né per me, né per Martina! »
« Per favore, ascoltami! »
« Vattene! »
« Alejandro, ti prego! »
« Mariana, va' via! »
Non sapevo dove avevo trovato la forza di pronunciare anche solo il suo nome.
Mi ero promesso di non doverla perdonare, perché tutto il male che ci aveva recato era imperdonabile! 
Non capivo con che coraggio si ripresentasse qui.
Non c'erano spiegazioni valide a ciò che aveva fatto. 
Martina non doveva più soffrire, e per questo nemmeno io. 
Mariana è sempre stata come un punto di riferimento per me, non potevo separarmene o permettermi di perderla.
Ma lei quel giorno fu chiara come l'acqua, aveva deciso di lasciarmi perché innamorata di un altro.
Fu estremamente irresponsabile, come poté lasciare me e una bambina soli?



POV CLARA
Tremai. 
Non poteva essere. 
« Amore, stai bene? » mi chiese Pablo dall'altra parte della porta. 
Stetti in silenzio per diversi minuti, fino a che mi sistemai e prendendo un po' di coraggio, uscii dal bagno.
« Hey, mi hai fatto spaventare.. » si avvicinò a me cauto.
« Cosa c'è che non va, tesoro? » domandò dolce, come sempre.
« N-Niente..uno sbalzo di umore.. » sorrisi, il sorriso più finto possibile.
No! Dovevo dirgli la verità, e se l'avrebbe scoperto? 
Madonna, che casino!
« Tranquilla, non piangere.. » mi abbracciò teneramente.
Gli stavo nascondendo un'amara verità, perché? Forse non mi sentivo pronta a dirglielo? 
Doveva saperlo.






NOTA AUTORE:
Ciao! Innanzitutto, come sempre, ringrazio tutti coloro che leggono la mia storia e la recensiscono (non ho mai avuto così tante recensioni in così pochi capitoli! :*). 
In questo capitolo, per alcuni ci sono miglioramenti, per altri no e per altri ancora non si sa cosa succede. 
Per miglioramenti abbiamo i Falba che finalmente, dopo una lunga separazione, tornano insieme felici e contenti! Chi sarà la migliore amica di Facu che al contempo è innamorata di lui?; poi i Jortini, dopo una piccola discussione dove Martina vuole sapere cosa prende a Jorge e perché è così strano. 
Jorgito le racconta una parte del suo passato, la più importante, ma subito dopo arriva un'inaspettata telefonata: la madre di Jorge è in ospedale. 
Secondo voi, cosa sarà successo? 
Perché Cecilia sta così male? 
Per peggioramenti? Diego e Lodovica si devono separare poiché il primo parte per la Spagna. 
Lui inizialmente non le vuole dire niente per non soffrire ulteriormente, ma ci sono i suoi amici ad avvertirla e farla imbestialire. 
E ora che si sono lasciati, come finirà?; 
e Alejandro riuscirà a perdonare Mariana? 
Ma, soprattutto, qual è il segreto che Clara non vuole svelare a Pablo? 
Madonna quante domande (mi intrigo da sola u.u). Tutto nei prossimi capitoli!

Un bacio e alla prossima!

(Aspetto con ansia le vostre recensioni!)

-AmorJortini (Michela ;)

[Se volete contattarmi su twitter, scrivete a @MartinaItaly_]

 

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Capitolo 12
*** Vendetta ***


"VENDETTA"

"Sua madre si riprenderà presto".
Queste furono le parole che il dottore comunicò a Jorge quella mattina. 
Ora ci trovavamo lì, seduti sulle poltroncine davanti alla stanza dentro cui era ricoverata la povera donna, Jorge con le mani fra i capelli, io con una sulla sua schiena. Mi faceva male vederlo così.
Dopo tre ore di attesa, finalmente il dottore uscì lentamente dalla porta della camera d'ospedale, richiudendosela alle spalle. 
I movimenti di Jorge furono assai scontati: si alzò di scatto, avvicinandosi all'uomo di mezza età, dai capelli brizzolati.

« Allora, dottore, come sta mia madre? » domandò preoccupato.

Io, ormai, gli ero accanto dapprima. Non potevo permettermi di lasciarlo solo nemmeno un secondo, volevo essere presente per un suo eventuale problema.
Fissai il suo profilo, soffermandomi sugli occhi, iniettati di paura dalla possibile risposta del medico, scendendo fino al pomo d'adamo, che per un secondo si ritrasse in dentro, per poi ritornare come prima, segno di aver deglutito.
Non l'avevo mai visto così.
Il dottore sospirò, togliendosi gli occhiali che prima si trovavano sulla punta del suo naso.

« Sua madre ha avuto uno shock, emotivo e fisico, danni su tutto il corpo. »

Le mani di Jorge si chiusero in un pugno, talmente forte che per un attimo avetti paura che i nervi dei suoi polsi potessero spezzarsi.

« È stato lui.. » sibilò, con i denti quasi in un digrigno.

Chi era quel 'lui' di cui parlava? Il probabile attentatore di sua madre?
Di fretta, si girò, forse volendo uscire dall'ospedale.

« Grazie mille, dottore. »

Salutai, prima di correre dietro alla figura di Jorge. 
Quel ragazzo, che un momento prima era così debole su quella sedia, ora era inferocito. Cosa gli prendeva?

« Jorge! » urlai, fuori dall'ospedale, mentre lui continuava a camminare svelto.

Finalmente riuscii a raggiungerlo, posizionandomi davanti a lui.

« Spostati! » ringhiò senza degnarmi di un minimo sguardo.

« Mi vuoi spiegare cosa ti prende? » alzai il tono, non troppo.

« Martina, ti ho detto di levarti ed andartene a casa! »

Il suoi occhi s'incatenarono ai miei per qualche minuto, forse secondo..non so. 
I miei già pizzicavano, quasi potessi scoppiare in lacrime da un momento all'altro. Ed era quella la reazione che mi aspettavo da me stessa, ma qualcosa mi bloccò.

« Perché? Io voglio restare con te! »

« Non capisci che lo faccio per te? »

Subitaneamente, mi deviò, defilandosi dietro di me. Dove stava andando?

« Ti prego.. » parlai quasi in un sussurro, quando vidi le sue gambe fermarsi.

Si voltò verso di me, anche se io lo intravidi solamente, visto che avevo lo sguardo posato sull'asfalto.

« Devo fare una cosa, tu resterai qui.. »

Il suo tono era più calmo di quello che aveva sfoderato minuti prima. Annuii debolmente, girandomi nella sua posizione.

« Per favore.. »

« Va bene, ma tu dimmi dove stai andando. »

Tornai decisa. Cosa stava combinando?

« Devo fare una cosa, ma tu non puoi assolutamente venire. »

« Perché? »

« Perché no. Allora, resterai qui? »

Annuii più volte, prima di pronunciare un flebile "Si", sempre con gli occhi per terra.

« Grazie. »









POV LODOVICA

Finita? Come poteva essere?

« C-C-Come? » 
Le lacrime scorsero frettolosamente sulle mie guance.

« È inutile, Lodo. Credo non ci rivedremmo per molto tempo e.. »

« Per questo rinunci al nostro rapporto così facilemente? E tutto quello che abbiamo condiviso? »

« Quello è passato, io non voglio che tu soffra, per niente al mondo.. »

« Sto comunque soffrendo, Diego » puntualizzai.

« ..mi dispiace, ma è la scelta migliore che potessi prendere.. » infilò i panni piegati sul letto nella valigia, dandomi le spalle.

Lo sentii sospirare pesantemente.
« Non è facile neppure per me.. »

« Te non hai lottato per rimanere qui! » esclamai.

Di colpo, si voltò verso di me.

« Non mi metterei mai contro la mia famiglia, e credo che nemmeno te lo faresti! »

Deglutii. Aveva ragione.

« Non posso perderti, Diego. »

Mi buttai tra le sue braccia, quando sentii anche le sue avvolgermi in un caldo abbraccio.
Inalai il suo profumo dalla giacca, delizioso e forte, troppo per i miei gusti. Ma lo amavo comunque.

« Mi mancherai. »

Alzai il viso, incastrando i miei occhi nei suoi, lucidi e disperati.

« Anche tu. »

Tornai sul suo corpo.
Un tossicchio ci pergiunse. Voltammo il capo quasi contemporaneamente, scovando quei due furbacchioni di Ruggero e Candelaria. 
Quanto li ammiravo. Loro, che sono sempre stati una coppia felice, senza nessun problema grave, che non ha mai dovuto affrontare una separazione come quella che stavo già soffrendo io. Quasi li invidiavo per il bellissimo rapporto che erano riusciti a costruirsi nel tempo, tra amore e sì, qualche difficoltà c'è stata, ma nemmeno tanto problematica. 
Gli rivolsi un sorriso, ma la rossa subito scovò la punta di amarezza che esso nascondeva, così mi sorrise debolmente.

« Diego! » una leggera curva si formò sul viso dell'italiano, che si avvicinò al mio ex-ragazzo a braccia aperte.

« Scemo! » lo abbracciò forte.

« Me la paghi, stronzo.. » gli sussurrò, ma io udii tutto, facendo finta di non aver sentito nulla.

Diego non voleva sapessi che sarebbe partito l'indomani. Esattamente, proprio il giorno dopo lo avrei perso. Più a pezzi di così non potevo stare.
Cande mi strattonò un braccio, tirandomi verso un angolo della stanza. Rivolse un'occhiata veloce ai due ragazzi, intrattenuti in una vivace chiacchierata, in modo da essere sicura che non ci sentissero.

« Allora? » mi domandò sottovoce.

« Ci siamo..lasciati.. » guardai il pavimento.

Era una sorta di reazione, ero così triste e non potevo piangere. Anzi, non volevo e basta.

« Per.. »

Era una domanda o un'affermazione?

« Perché? »

Ah.

« Perché non vuole affrontare una relazione a distanza, tutto qui.. » rialzai lo sguardo, puntandolo nei suoi occhi castani.

« Tutto qui? »

« S-Si.. »

« Avanti Lodovica, non fare la dura con me e sfogati per una volta! » esclamò.

« Sto male, ma devo accettarlo Cande... »

Di slancio mi abbracciò, mentre io torturavo il mio labbro inferiore per non piangere.

« E gli altri? » udimmo la domanda appena posta da Diego, così decidemmo di unirci alla conversazione.

« Alba e Facundo verranno domani.. » rispose Candelaria.

« Si, anche Jorge e Martina, hanno avuto un problema, credo.. » aggiunsi io.

« Bene. »










POV CLARA

« Amore, mi stai facendo preoccupare, e non poco... »

« P-Pablo i-i-io.. »

Ero bloccata, come facevo a dirglielo?

« Tu? »

« ... »

« PER L'AMOR DEL CIELO, CLARA PARLA! »

« Sono incinta! » confessai tutto d'un fiato, vedendo gli occhi scuri del mio amato spalancarsi inesorabilmente.

« Ma.. »

« Lo so da oggi, te lo giuro! » mi difesi subito io.

« Clara è la notizia più bella che tu mi potessi dare, non ci posso assolutamente credere! »

Mi sollevò di peso, abbracciandomi forte e facendomi volteggiare un paio di volte.

« Piano! » risi, felice dalla sua reazione positiva.
Si vedeva mi amava, ed io ricambiavo senza alcun'ombra di dubbio.

« Ma dimmi, è maschio o femmina? »

Scoppiai immediatamente in una risata.

« Che fai, mi prendi in giro? » si offese lui.

« Ma tesoro, ho solo fatto i test! »

« Ah...beh, sono contento ugualmente! »

« E sarà il bambino più bello del mondo.. » allacciai le mie braccia intorno al suo collo.

« E se fosse una bambina? » scherzò lui.

« Riesci ad essere serio almeno un secondo? »

« Non credo proprio. »

« Nemmeno io.. » risi.

All'improvviso mi squillò il cellulare.

« Scusa.. »

Lo afferrai, rispondendo immediatamente alla vista del nome.

"Martina"

"C-Ciao zia"

"Ma Tini, stai piangendo?" le domandai preoccupata.

"Sono in ospedale"

"Oddio, cosa ti è successo?"

"No, la madre di Jorge"

"E perché piangi?"

"Jorge se n'è andato, ho bisogno di te. Sono sicura stia facendo qualcosa di sbagliato, lo sento."









POV JORGE

Come si era permesso di farle del male?
Lui non doveva sfiorarla con un dito, non più. Non era nessuno per trattarla così, una creatura talmente dolce e premurosa non si poteva toccare.
Non ci vedevo più dalla rabbia, mentre aprii velocemente il cancelletto nero, sbattendolo alle mie spalle. Stessa cosa feci con la porta d'ingresso alla casa.

« Dove sei? »

Perlustrai tutta l'abitazione, da cima a fondo, ma di lui non ce n'era traccia. Nemmeno in salotto, la sua stanza preferita. Chissà perché...
Ma lui non c'era. 
Ora sapevo esattamente dove trovarlo, non mi sarebbe più scappato. Avrei rischiato la pelle, è vero, ma volevo vendetta. Una vendetta che mi scaldava dall'infanzia. Litigate, troppa violenza per un bambino così piccolo.
Continuavo a camminare, freneticamente. Non sapevo cosa sarebbe successo, ma doveva pagarla per tutto. Non meritava di stare al mondo, non c'era posto per un individuo così crudele e spietato.
Ecco che mi ritrovai davanti al 'pub' che frequentava quell'uomo.
Sospirai, facendomi coraggio e varcai la soglia del locale. Girava fumo, alcol a badilate e donne svestite. Che razza di 'pub' era? 
E lì lo vidi, accomodato su di una sedia davanti a un tavolino, circondato da altre tre persone e una di quelle donne in piedi dietro la sua figura.
Ne ero sicuro, dovevo avere giustizia.














NOTA AUTORE

CIAO! Allora, come va?

Hey, ma le recensioni diminuiscono sempre di più?

Fatemi sapere il vostro parere, che mi fa sempre moltissimo piacere! ;)

In questo capitolo sono tantissime le cose che succedono:

In primo luogo il ricovero della madre di Jorge, Cecilia. Qui vediamo Jorge e Martina: il primo, venendo a conoscenza dal dottore della presunta violenza rinvenuta sul corpo della madre, si altera immediatamente, collegando tutto a una persona, che si può per certo intuire con la parte finale del capitolo, dove il ragazzo raggiunge un locale. Cosa succederà?

Per quanto riguarda Diego e Lodo, è sempre la stessa storia, ovvero la partenza dello spagnolo verso la patria. Come andrà a finire? Tutto nel prossimo capitolo!

E la gravidanza di Clara vi piace?

Bene, aspetto le vostre recensioni! 
Grazie mille per aver letto il capitolo, un baciooooo!

P.S. Se vi va, passate a leggere la mia ultima OS <3




-AmorJortini






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