Il caso del mio cuore

di SatoSerelover
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Progetti notturni ***
Capitolo 2: *** Sorpresa ***
Capitolo 3: *** Divertimento interrotto ***
Capitolo 4: *** Lacrime vissute ***
Capitolo 5: *** Ostaggio ***
Capitolo 6: *** Shinichi 1 - Sherlock 0 ***
Capitolo 7: *** Dipinto di orgogli e delusioni ***
Capitolo 8: *** Prima che il sogno si avveri ***
Capitolo 9: *** Gli ultimi istanti ***
Capitolo 10: *** Accompagnandoti per sempre ***
Capitolo 11: *** Chiudi e apri ***



Capitolo 1
*** Progetti notturni ***


Spazio d'autrice: ciao a tutti! Sono tornata e con una nuova storia! Si può considerare una specie di "Prequel" di "Niente di meglio". Sto ancora lavorando a "Meitantei Conan Kudo", ma inizierò anche questa.


Capitolo 1: Progetti notturni


Si girò e rigirò nel letto un bel po’ di volte. Sentiva una paura terribile, ma non una di quelle per qualcosa di preoccupante. Aveva paura per qualcosa di bello. Voleva solo che quella notte passasse e dimenticare ogni preoccupazione e agitazione.

Guardò la luna, che si vedeva dalla finestra di camera sua. Se fosse andato tutto come voleva, ben presto non avrebbe più dormito lì. Gli venne in mente subito quando Ran si addormentò a casa sua, la settimana precedente.
Doveva dire che stava stretto in quella stanza, ogni volta che i due dormivano a casa di Shinichi. Per questo e per altro aveva già chiamato suo padre e sua madre, per chiedere loro una cosa importante. Per sua fortuna i genitori aveva aderito alla sua richiesta, con anche molta felicità.

Ora doveva solo mettere in pratica il suo piano. Aveva organizzato tutto nei minimi dettagli, considerando ogni singola opportunità. Aveva anche chiamato Heiji. Si, aveva bisogno di lui. Non l’avrebbe mai ammesso, ovviamente. Lui, il più grande detective al mondo che chiede aiuto per una cosa del genere ad un suo amico, per lo più rivale? Certo che no.

“Niente, non riesco a prendere sonno” Shinichi si alzò dal letto e andò in cucina, prese un tegamino e accese il gas. Lo riempì di latte e lo lasciò a scaldare “forse un po’ di latte caldo mi farà prendere sonno”.

Per quanto fosse sicuro che sarebbe andato tutto per il meglio, era anche abbastanza irrequieto. Non era certo una cosa da nulla, avrebbe cambiato la sua vita. E se avesse avuto successo, sarebbe cambiata in meglio.
Aveva aspettato per anni, aveva affrontato terribili assassini, sconfitto l’organizzazione… eppure dentro al suo cuore sentiva che ciò che stava per fare era più difficile di ogni altro caso e più temibile di ogni uomo in nero.

Si perse sei suoi pensieri e dimenticò il latte, che ormai era bello che andato. Shinichi sbuffò e mise il tegamino nel lavabo, per poi dirigersi di nuovo in camera da letto.

Prese in mano il cellulare e guardò il display “4.12…. troppo presto per chiamare Ran, non vorrei disturbarla, non proprio la notte prima del suo compleanno” Shinichi però continuò a fissare il cellulare “Ma mi manca tanto” pensò arrossendo.
Non riuscì a resistere e con il broncio compose il numero di Ran, per poi far partire la chiamata.

Passarono un po’ di squilli, ma poi finalmente si sentì una voce “Pronto?” la voce era abbastanza assonnata.

“Hey Ran, sono io, come va?” Shinichi chiese dolcemente.

Ran era metà sveglia e metà addormentata, si alzò e si sedette sul bordo del letto “Come mai chiami a quest’ora, amore?” Ran era felice, ad ogni orario di sentire la sua voce. Dopotutto era il suo fidanzato.

Shinichi si grattò la guancia “Beh, non riesco a dormire.. e volevo sentire la tua voce” sorrise, cercando di non sembrare troppo mieloso.

“Ahhh ecco che si spiega tutto” Ran lo prese in giro “Beh, come mai non dormi?”

“Forse sono solo felice per domani”

“Già, vorrei esserlo anch’io, ma per ora l’unica cosa di cui so di essere felice, è che staremo insieme tutto il giorno. Non mi vuoi proprio dire che cosa stai pianificando?” La ragazza chiese con una vocina da bambina adorabile.

Shinichi fece un ghigno “Eh no! È una sorpresa! A parte che domani è il tuo compleanno, quindi ti voglio fare una sorpresa di quelle speciali!”

Ran ridacchiò “Ahaha, lo so che tu sei bravo quando devi fare sorprese” ci fu qualche secondo di pausa, poi però la ragazza riprese “Sai, mi manchi tanto” disse con un tono di amore e malinconia nello stesso tempo.

“Anche a me” Shinichi rispose subito senza farla attendere “Sai, ho parlato con i miei genitori a proposito di quella cosa..” Shinichi cercò di cambiare argomento.

“A proposito del fatto che vorremmo vivere assieme?”

“Esattamente. Mi hanno detto che non c’è problema e che possiamo benissimo vivere qui in casa loro. Beh, praticamente casa mia ora!” anche Shinichi si sedette a bordo del letto. “Mi pare sia una buona notizia!” continuò lui.

Ran si alzò e a si avvicinò alla finestra “Si, sono felice davvero. Vorrei tanto però trovare un modo per dirlo a mio padre e mia madre. Non la prenderanno molto bene” rivolse lo sguardo alla luna “Sai, per loro sono ancora la loro bambina anche se non lo sono più”

“Si, li conosco bene i tuoi” commentò lui “Ma sono sicuro che andrà tutto per il meglio”

“Si hai ragione… sai non vedo l’ora che arrivi domani. Chissà che sorpresa mi hai preparato”

“Già.. chissà” Shinichi ridacchiò “Ti assicuro che sarà l’ultima cosa che ti aspetti” pensò poi. Non rimase troppo tempo a pensare, non voleva che Ran si addormentasse ancora al telefono “Vedrai, sarà l’appuntamento migliore di tutta la tua vita! Ci scommetto la mia fama da detective!”

“Allora ne sono certa” Ran si lasciò scappare una risata, per poi sbadigliare.

Shinichi venne come contagiato dallo sbadiglio “Awww* forse è meglio se torni a letto, non voglio che ti svegli come uno straccio domani mattina. Inoltre forse mi è venuto sonno” Shinichi sbadigliò di nuovo.

“Ok, allora torno a letto anche io, prima che i miei sappiano che sono sveglia a quest’ora”

“Ricorda di non vestirti troppo elegante. Nel posto in cui andremo, ci divertiremo un sacco! Passo a prenderti alle sette del mattino!” Shinichi si rimise sotto le coperte “Grazie mille, mi ha fatto bene sentirti!”

Ran fece lo stesso “Anche a me, buonanotte!”

“Notte............ Ti amo”

“Anch’io”

La chiamata si chiuse. Shinichi appoggiò il telefono sul comodino e chiuse gli occhi. Sentire la voce di Ran era bellissimo, non poteva dargli più tranquillità di nient’altro. In pochi secondi, senza nemmeno accorgersene, si addormentò profondamente, con il pensiero di Ran dentro alla mente e al cuore.


Nota d'autrice: come detto, è un capitolo breve. Spero vi sia piaciuto! Alla prossima!!!

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Capitolo 2
*** Sorpresa ***


Spazio d'autrice: Ciao di nuovo! allora, io avrei finito la storia, ma devo ancora postare tutti i capitolo... sarebbero 11, compreso questo e il precedente


Capitolo 2: Sorpresa


Un paio di ore più tardi si sentì la sveglia suonare nella stanza di Ran. La ragazza si alzò dal letto, ancora un po’ stanca. La sveglia non smetteva di risuonare, faceva davvero fastidio. Poteva spegnerla oppure distruggerla con un colpo di karate.. oppure buttarla nella stanza di suo padre che così si sarebbe svegliato.

L’ultima opzione ormai non la usava più, perché ora che sua madre era tornata a vivere con loro, dormivano assieme e non voleva disturbarla. I giorni in cui era di cattivo umore, abbastanza raro, andava per la seconda opzione. Mentre invece di norma preferiva spegnarla normalmente.

Gli occhi le si chiudevano da soli, talmente aveva sonno che la sveglia continuava a suonare, senza infastidirla più di tanto. Dopo qualche minuto si era ormai abituata. Fu proprio quando allungò il braccio per spegnarla che la porta si aprì. Sua madre entrò ancora in pigiama.

“Ma insomma Ran, sono le 6.00 del mattino ed è domenica. Perché punti la sveglia a quest’ora, senza neppure spegnerla?” La madre si avvicinò alla figlia e l’abbracciò “Auguri tesoro!”

Ran mise la mano davanti alla bocca e sbadigliò “awwww* Grazie mamma! Comunque ho puntato la sveglia presto perché io e Shinichi….” Ran sbatté le palpebre un paio di volte, prima di svegliarsi completamente. In quel momento si alzò di scatto dal letto “È vero! Mi devo preparare!”

Sua madre finalmente aveva capito “Ahhh, adesso è chiaro. Hai un appuntamento con Shinichi, vero? Ma non è comunque presto? Anche quando andate in posti lontani, ti svegli più tardi”

“Oh si, ma Shinichi viene a prendermi alle 7.00… e io vorrei prepararmi al meglio! A parte che non so perché partiamo così presto. Sta di fatto che è una sorpresa per il mio compleanno!”

“Beh, spero per te che sia lontano da qui! Come al solito dopotutto! Lo sai che tuo padre non è contentissimo quando esci con Shinichi!”

Ran smise di cambiarsi e girò la testa verso sua madre, con uno sguardo seccato “Papà deve solo imparare che io sono cresciuta! So benissimo con chi sto bene e lo sa pure lui. Io amo Shinichi e lui mi ama, stiamo insieme e non sarà papà a separarci! È già bello che gli do corda, andando ad appuntamenti con Shinichi fuori città, per evitare discussioni”. Ran riprese a cambiarsi, senza lasciarsi prendere dalla rabbia.

“Oh Ran…” La madre si avvicinò alla figlia e le posò le mani sulle spalle “Lo sai che per noi sei ancora la nostra bambina….”

Ran aggrottò la fronte “Per voi. Mamma guardiamo in faccia alla realtà. Vi voglio bene, ma ormai sono una donna. Oggi compio 25 anni e sto con Shinichi da 7 anni ormai. Ci amiamo molto e sto bene con lui. Anche se per voi sono la vostra bambina, prima o poi mi dovrete lasciar andare… so che papà in cuor suo non è contrario che io stia con Shinichi. So anche che lo considera un bravo ragazzo.. ma per una volta potrebbe anche dimenticare il suo orgoglio e ammetterlo, per rendermi felice!” Ran era seccata. “Questa storia va avanti da sette anni. Se papà se la prende così solo per la mia relazione, figuriamoci se scopre che sto pianificando di andare a stare da Shinichi. Inoltre prima o poi… beh… lui…. Shinichi…. Potremmo anche sposarci se me lo chiede tra qualche anno….” Ran pensò tra sé e sé. Il solo pensiero di matrimonio la fece arrossire.

“So a cosa pensi. Vuoi andare a stare da Shinichi, non è vero?” L’avvocato chiese, facendo improvvisamente irrigidire Ran.

“E tu come lo sai??”

“Sono tua madre dopotutto. Inoltre prima o poi sarebbe successo” Eri alzò le spalle.

Le due uscirono dalla stanza e andarono in cucina. Ran tirò fuori delle uova dal frigorifero e le ruppe in una pentola “Vuoi anche tu fare colazione?”

Eri scosse la testa “No, mangerò più tardi con tuo padre”

“Ok” Ran cercò di sembrare il più naturale possibile. Voleva fare i salti alti fino al soffitto, perché non vedeva l’ora di uscire con il suo detective. Allo stesso tempo però era anche arrabbiata, ma non voleva sembrarlo troppo davanti a sua madre.

Prese la pentola e mise le uova su un piatto, le mangiò piano e senza fretta. Né lei né sua madre dissero nulla, non sembrava il caso di continuare la discussione. Vedendo che sua figlia aveva finito di mangiare guardò l’orologio. “Sono le 6.50.. Ormai Shinichi arriverà” Eri si alzò “Torno a dormire, divertiti Ran!”

“Grazie mamma!” Ran sorrise alla madre.

…intanto da qualche parte a Beika….

“Allora? Tutto pronto?” Shinichi chiese all’interlocutore dall’altra parte del telefono, camminando verso l’agenzia di Kogoro.

“Certo, vi aspetteremo addirittura là, ormai siamo quasi arrivati a Tokyo!”

Shinichi deglutì “Eh…. Ti sei ricordato di quella cosa… vero?” Shinichi sembrava alquanto nervoso “Ricordi il piano, vero Heiji?”

“Quante volte te lo devo dire!? SI! MI RICORDO IL PIANO! ME LO AVRAI CHIESTO 10 VOLTE SOLO TRA IERI ED OGGI!”

Shinichi staccò l’orecchio dal cellulare, poi lo riavvicinò “Si, scusa. Però sai che è una cosa importante… è seccante ammetterlo, ma sono nervoso…”

Heiji ridacchiò “ahaha, ma certo. Stai per affrontare una grande sfida mio caro!”

“Si, per l’appunto” Shinichi si fermò. Ormai era arrivato all’agenzia.

“Vedrai che andrà tutto bene, perché mai dovrebbe rifiutare la tua proposta?”

“P-Perché….. M-Ma che ne so!” Shinichi alzò la voce. Non volendo attirare l’attenzione di Ran sulla sua chiamata, abbassò la voce “Scolta, ci vediamo allora. Devo andare, non vorrei che Ran scoprisse qualcosa” Shinichi chiuse la chiamata ed infilò il telefono nella tasca della felpa. Arrivò davanti alla porta e suonò il campanello.

“Arrivo!” Si sentì la voce di Ran provenire da dietro alla porta. Finalmente la porta si aprì e gli sguardi dei due ragazzi si incrociarono. Shinichi aprì le braccia, come per aspettarsi un abbraccio da parte della sua fidanzata, abbraccio che non tardò ad arrivare. Subito Ran si avvicinò e avvolse le braccia intorno al collo del detective, per poi stampargli un bacio sulle labbra, ovviamente ricambiato.

Shinichi la prese per mano “Allora, sei pronta?”

“Certo!” Ran chiuse la porta, facendo attenzione a non fare rumore. Sempre mano nella mano con Shinichi, scesero le scale e andarono verso la casa del ragazzo, dove avrebbero preso l’auto. Eh si, Shinichi aveva pensato bene di comprarsi un’auto, visto che doveva sempre andare fuori Tokyo, per avere un appuntamento con Ran.. o almeno.. quasi sempre.

“E quindi Shin? Non me lo dici proprio dove stiamo andando e cosa faremo?"

“Eh no, mia carissima Ran. Ti posso solo dire che saremo sempre nella prefettura di Tokyo, quindi non ci metteremo molto!” Shinichi la guardò ridacchiando.

Ran sbuffò, sapendo che Shinichi non le avrebbe detto nulla, fino all’arrivo.. “Grazie mille per le tue dritte, caro detective!”

“Di nulla!” Shinichi borbottò ridendo sotto i baffi.

I due ragazzi camminarono fino all’auto di Shinichi. Il detective pensò bene di coprire gli occhi di Ran con una benda, per non farle capire dove andavano. Il tragitto le avrebbe permesso di capire subito il luogo in cui voleva portare Ran per il suo compleanno.

Ci volle circa mezz’ora di auto. Non c’era traffico, quindi fu facile arrivare sul luogo prestabilito. Shinichi parcheggiò l’auto e andò ad aprire la portiera a Ran, la aiutò ad alzarsi e la guidò fino all’entrata, dove vide due persone familiari che lo aspettavano. Shinichi sorrise e si fermò.

“Hey Shin, perché ci siamo fermati? Siamo arrivati?” Ran chiese senza alzare la benda dagli occhi. “Ho aspettato per ore, posso anche aspettare qualche minuto ora come ora” Pensò lei.

…”Ciao Ran!”…

Si sentì una voce provenire da davanti alla karateka. Sapeva di chi era. Shinichi le slegò la benda e la prima cosa che Ran vide fu l’amica Kazuha, in piedi davanti a lei assieme ad Heiji.

“Kazuha!” Ran corse dall’amica e l’abbracciò forte “Cosa ci fai qui?”

“Beh, ovvio! Ci ha invitati Shinichi! Per festeggiare tutti assieme, qui a Tropical Land!”

Ran si guardò attorno. Era stata talmente presa dal saluto con l’amica, che non aveva nemmeno notato il luogo in cui erano. Sentì il cuore battere forte. Non veniva lì da almeno 8 anni… il ricordo di quel posto le fece venire in mente quel giorno fatidico in cui Shinichi diventò Conan Edogawa. Quel giorno in cui iniziò tutto, in cui arrivò il suo fratellino e sparì Shinichi. Un giorno bellissimo, che si concluse drammaticamente.

Ma perché portarla qui? Ci pensò su un attimo… chissà cosa aveva spinto Shin a portarla lì, avrebbe potuto scegliere un altro posto.. eppure non l’aveva fatto. Scosse la testa, come per eliminare per un momento i suoi dubbi. Aveva altro da fare, tipo andare a ringraziare quel detective che la sorprendeva sempre!

“Contenta della sorpresa??!!” Shinichi le fece un grosso sorriso, di quelli che solo Shinichi sapeva fare. Uno di quei sorrisi che piaceva tanto a Ran.

La ragazza corse verso il ragazzo e gli diede un bacio sulla guancia “Si! Grazie mille!”

Shinichi arrossì e girò lo sguardo su Heiji e Kazuha. Beh ora lui e Ran stavano assieme, come i loro amici, ma cercava sempre di tenere un “basso profilo” davanti a loro. Perché? Semplice, Heiji lo prendeva spesso in giro. Ma dopotutto, chi glielo poteva portare via un bacio da Ran?? Quando era un diciassettenne sognò parecchie volte di poter aver anche solo un bacino piccolissimo da Ran.. Ma ora che stavano assieme e poteva benissimo darle tutti i baci che voleva, non si sarebbe mica tirato indietro. Insomma, mica lui andava ad infastidire Heiji quando pomiciava con Kazuha…

Ran lo svegliò dai suoi pensieri, prendendolo per mano “Su entriamo! Non vedo l’ora di passare un po’ di tempo tutti assieme!”

“Già! Abbiamo tutta la giornata davanti a noi!” Shinichi si grattò la testa.



Nota d'autrice: beh, non posterò tyroppi capitoli, preferisco farlo pian piano!!! comunque spero vi sia piaciuto!!!em>

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Capitolo 3
*** Divertimento interrotto ***


Spazio d'autrice: eccomi tornata!!! e con un nuovo capitolo!! stasera maratona!!!


Capitolo 3: Divertimento interrotto


Una volta entrati, Ran si avvicinò a Kazuha e cominciarono a chiacchierare. Shinichi ed Heiji ne approfittarono e rallentarono il passo, per poter discutere in privato.

Heiji cercò di non farsi sentire dalle ragazze. Kazuha sapeva del progetto di Shinichi e aveva il compito di aiutarli ad intrattenere Ran “Come promesso lo sappiamo solo io e Kazuha, Kudo. Spero vivamente che non cambierai idea… Dopo tutta la fatica che sto facen…..”

“Zitto e stai calmo Hattori, ho capito. Non mi tirerò indietro, ormai so cosa voglio fare e a costo di pentirmene, lo farò” Shinichi continuò a fissare Ran, con uno sguardo come perso.

“L’amour…” Heiji appoggiò il braccio sulla spalla di Shinichi, burlandosi di lui “Allora come programmato? Ci divertiamo tutto il giorno. Poi poco prima del tramonto vado dal tipo della ruota panoramica e….”

Shinichi annuì “Si, tutto come programmato. Spero le piacerà come regalo…” Shinichi arrossì, abbassando la testa.

Heiji alzò il sopracciglio “Ma insomma! Ti rendi conto di cosa stai per fare??? È ovvio che le piacerà! Non devi nemmeno farti questi dubbi! Da un detective maniaco e pervertito come te, non mi aspettavo tanta esitazione! Mi deludi!”

“Eh.. eh.. eh.. grazie per i complimenti” la testa di Shinichi fumava sia per la rabbia, sia per la vergogna. Quanta mai aveva chiesto ad Heiji di dargli una mano.

“A parte gli scherzi” Heiji riprese “In bocca al lupo”

Shinichi inizialmente rimase sorpreso, ma poi sorrise. “Grazie” annuì.

“Hey voi due, cosa confabulate??” Kazuha disse loro, fermandosi con Ran per aspettarli “Non si lascia da sola la festeggiata!”. Sebbene Kazuha sapesse di tutto, doveva comportarsi naturalmente e quindi anche far finta di sospettare.

Shinichi era perplesso “Ma non è da sola, ci sei tu”

“Touché, ma lei vorrà stare anche con il suo fidanzato.. e visto che anche Heiji è qui, potrebbe deliziarci della sua presenza!”

“Hai ragione” Shinichi appoggiò la mano sulla spalla di Heiji “Hattori è davvero un maleducato” si lasciò scappare una risatina. Si, anche lui adorava prendere in giro l’amico.

“Senti chi parla! Sei tu il suo fidanzato!” Heiji tuttavia sembrava scocciato.

Shinichi si staccò dall’amico e si diresse da Ran, per poi prenderla per mano “Andiamo! Ci aspetta una giornata di divertimento!”

“Sempre e sperando che non ci scappi il morto… come ogni santissima volta” Kazuha commentò.

“Non dipende da me” Shinichi borbottò con esitazione. Ma chi voleva prendere in giro? Ovunque andava c’era un delitto o un crimine!

Ran sorrise divertita “Allora facciamo semplicemente che ti sforzerai di non lasciarmi da sola! Anche se probabilmente lo farai!”

“Ah si??? Pensi questo di me??” Shinichi sembrava come offeso dalla richiesta di Ran, ma non poteva nemmeno biasimarla.

Ran ridacchiò “Si, esattamente, al primo caso te ne andresti a divertirti con le tue indagini! Nonostante un giorno come questo!” Ran cominciava a divertirsi nel prenderlo in giro. In cuor suo sapeva che fare il detective era il lavoro di Shinichi e il suo sogno, non sarebbe riuscita a frenarlo. Per quanto lei lo voleva con sé, amava vederlo soddisfatto dopo un caso o vederlo risolverlo. Fare il detective era parte di lui e lei amava soprattutto questo lato del suo amato.

Shinichi capì che Ran si burlava di lui, così la prese e la mise sulla spalla a modi “sacco di patate”.

“Mettimi giù!!!” urlò ridacchiando la ragazza.

Shinichi portò una mano sotto il mento “Uhmmm, fammi pensare….. no!”

“Hey voi due, avete intenzione di muovervi o dobbiamo andare da soli sul tunnel del terrore.. o come si chiama?” Heiji si girò verso di loro.

I due non si erano accorti che Heiji e Kazuha li avevano sorpassati. Shinichi mise giù Ran e insieme li raggiunsero “Si, scusate”

Heiji incrociò le braccia “Pff.. dopo avrete tutto il tempo per sbaciucchiarvi quando…” Sentì una gomitata colpirlo in pieno nello stomaco. Alzò lo sguardo e vide Shinichi con uno sguardo furioso a dir poco.

Ran piegò la testa confusa “uhm? Che intendevi Heiji?” Ran girò lo sguardo anche su Kazuha, che alzò le spalle confusa.

“Ehhhhmmmm” Heiji girò lo sguardo di nuovo su Shinichi che ora lo guardava con uno sguardo omicida.

“Ti conviene trovare una buona scusa Hattori… altrimenti non vedrai più la luce del sole…” Shinichi gli inviò come un messaggio con la mente. Non c’era bisogno di parlare direttamente.

“Siiiii…… Intendevo che quando tornerete a casa.. avrete tutto il tempo per coccolarvi… no????” Heiji fece qualche risata, che non era per divertimento, ma era più per disperazione. Se non se la bevevano Shinichi l’avrebbe ucciso per aver rivelato i suoi piani.

“Ah ok” Ran annuì, accontentata da quella spiegazione.

Heiji sospirò, lasciando andare avanti le ragazze, mentre Shinichi si avvicinò a lui, abbastanza seccato “Per questa volta ti lascio andare. Rovina tutto e ti sparerò una uno dei miei anestetici dall’orologio…”

Heiji deglutì “Ahhhh, tranquillo, farò attenzione. Però.. tu hai ancora quell’aggeggio??”

Shinichi annuì. In verità tutti i suoi gadjet erano in una scatola dal Dottor Agasa, quindi non era vero. Ma una piccola bugia poteva anche servire qualche volta.

“Muovetevi ragazzi! C’è poca coda!” Kazuha e Ran li incitarono a raggiungerle, mettendosi in fila.

I due ragazzi le raggiunsero. Una volta in fila, Shinichi si guardò attorno. Si, erano passati 8 anni da quel giorno, per quanto si ricordava, ma se lo ricordava come se fosse accaduto solo un mese prima.

“Hey Ran, non ti riporta alla mente vecchi ricordi?”

“Si, tantissimi. Belli e brutti” Lanciò uno sguardo a Shinichi che sostituì le parole che voleva dire Ran. Del tipo “Si, bei ricordi di quella meravigliosa giornata… e brutti perché mi abbandonasti per circa un anno intero!”

Shinichi sospirò e le prese la mano “Si, ma ora sono qui con te.. e come ho detto, non permetterò mai che qualcosa di simile accada di nuovo!” Ran gli rivolse uno sguardo dolce, fu in quel momento che Shinichi continuò “Sbaglio o è da un po’ che non ti parlo di Sherlock Holmes?”

Ran chiuse gli occhi, fece un sospiro e poi sorrise con sconforto “Oh santo cielo…”

La giornata passò, fu molto divertente stare tutti assieme. Passeggiarono per tutto il parco, dalla fontana dei ricordi di Shinichi e Ran, alle giostre di ogni tipo. Ci furono giusto un paio di intoppi, ovvero Heiji che ebbe paura delle montagne russe e sempre Heiji che vomitò per le montagne russe. Scartando poi questi fatti, i quattro ragazzi si erano divertiti molto. Shinichi notò che mancava più o meno un’ora al tramonto, quindi un’ora all’arrivo del grande passo. Non sapeva se ridere o piangere, per l’emozione e la paura.

Heiji che notò lo sconforto di Shinichi si avvicinò a lui “Tranquillo Kudo, ce la farai!”

Shinichi annuì “Ok. Comunque credo sia meglio prepararci ora. Tieni.”

Shinichi passò dietro la schiena, qualcosa ad Heiji. Poi gli diede delle banconote. “Agisci come previsto…”

Heiji infilò i soldi e l’altra cosa nella tasca della felpa, poi girò il capello con la visiera all’indietro e portò l amano davanti alla testa “Si signore!”. In seguito il ragazzo scappò via.

“Hey Shinichi dov’è Heiji?” Kazuha chiese al ragazzo.

“Hattori?” Shinichi si grattò la testa “O-Oh beh… è-è andato… in….i-in….in bagno! Ma ha detto che torna in fretta!” Shinichi ridacchiò nervoso.

Le ragazze alzarono le spalle. Ran e Kazuha si avvicinarono e sussurrarono tra loro “Qui qualcosa mi puzza…” Kazuha rivolse uno sguardo a Shinichi, che se ne stava in piedi dietro di loro con uno sguardo confuso. Per la ragazza era dura fingere in quel modo di sospettare, senza dire nulla.

“Non dirlo a me” Ran sospirò. “Da qualche ora si comportano in modo strano…”

“Già” Kazuha annuì.

Shinichi si avvicinò a loro “Ehmm.. cosa ne dite se mentre aspettiamo Hattori, ci prendiamo un bel gelato? Tanto mi ha detto che non lo vuole!”

“Ok va bene! Tano oggi a pranzo abbiamo mangiato un bel po’, quindi per cena può andar bene anche solo quello. Tu che ne dici Kazuha?”

“Certo! Va benissimo a me!”

Shinichi annuì “allora andiamo!” Prese per mano Ran e fece per allontanarsi, ma ad un certo punto si sentì un urlo.
I tre guardarono in alto e videro un corpo cadere dalle montagne russe, per poi atterrare sul tettuccio del carrettino dello zucchero filato. Era una donna, che cadendo, finì per infilzarsi su una riproduzione gigante di ferro, che rappresentava la bacchetta per sostenere lo zucchero filato. All’impatto, il sangue schizzò da tutte le parti, spaventando tutti i presenti.

AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH

Il panico si scatenò. Chi urlava, chi portava via i bambini da lì….

Ognuno era in stato completo di shock. La gente curiosa si avvicinò al corpo, ma Shinichi corse verso il cadavere e fece allontanare i presenti “Indietro! Che nessuno si muova!!” Poi si rivolse al proprietario del carretto “Lei chiami un’ambulanza e la polizia per favore!”

Il tizio annuì “Si, subito”, prese il cellulare e chiamò.

“Ran, mi porteresti una delle sedie di quel bar? Devo controllare se la donna è viva o morta!” Shinichi si rivolse alla fidanzata. Ran annuì senza fiatare e corse verso il bar.

Dopo mezzo minuto, Ran tornò con la sedia “Ecco Shinichi”

“Grazie!” Shinichi la prese, la mise sotto il carretto e poi ci salì in piedi.

Appoggiò due dita sul collo della vittima e constatò che ormai non c’era più nulla da fare. Era morta ovviamente.

Ran che si teneva a debita distanza dal luogo del delitto, come avrebbe voluto Shinichi, guardò la donna “È morta?”

Shinichi si girò verso Ran “Si, purtroppo”

Tra la folla, si fece largo un ragazzo con il berretto in testa. “Hey Kudo, che è successo?”

“Eccoti Hattori. Una donna è caduta dal veicolo delle montagne russe ed è morta” Shinichi tornò a guardare il cadavere.

Heiji scosse la testa ridacchiando “Wow Kudo, non mi posso allontanare cinque minuti, che tu già provochi il primo omicidio della giornata?”

“Zitto tu” Shinichi lo zittì. Nemmeno a lui andava di risolvere un omicidio, di nuovo, proprio quel giorno e in quel luogo. Per quanto non fosse colpa sua, si sentiva male a lasciare Ran di nuovo. Per di più avrebbe dovuto risolvere il caso in 50 minuti, un tempo relativamente breve, contando che doveva aspettare l’arrivo della polizia, che la scientifica arrivasse, analizzare la scena del crimine e tutto il resto.. se non si sbrigava, avrebbe perso l’occasione che aspettava da una vita.

Ran guardò Shinichi con uno sguardo triste sul volto. Riusciva a vedere quanto fosse scocciato in quel momento. Non le interessava nulla di se stessa in quel momento, ma le dispiaceva vedere il suo fidanzato così arrabbiato, per una causa a lei sconosciuta.

“Shinichi, tutto bene?” Ran azzardò a chiedere.

Shinichi le rivolse uno sguardo gentile “Si, tranquilla. Sono solo scocciato che qualcuno abbia avuto il tempismo di provocare proprio oggi un omicidio.”

“Come fai a sapere che è un omicidio?”

Shinichi alzò le spalle “Istinto da detective. Comunque perché tu e Kazuha non andate davvero a mangiarvi quel gelato? Ci pensiamo io e Hattori all’omicidio. Faremo in fretta!”

“..O-Ok..” Ran annuì “Andiamo Kazuha”




Nota d'autrice: figuriamoci se.. dove va Shinichi.. non c'è un omicidio!

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Capitolo 4
*** Lacrime vissute ***


Spazio d'autrice: Questo capitolo sarà un pò più triste..


Capitolo 4: Lacrime vissute


Le due ragazze si allontanarono. Shinichi sorrise per non far vedere quanto fosse frustrato in quel momento. Avrebbe scoperto chi si era permesso di rovinare i suoi piani per quella giornata.. e una volta fatto, l’avrebbe preso a calci nel sedere. Sapeva solo, che doveva fare il più veloce possibile, che stava per arrivare il tramonto.

Kazuha e Ran intanto presero il gelato e si allontanarono sempre più dalla scena del delitto “Tu cosa ne pensi Kazuha?”

“Uhm?” L’amica alzò il sopracciglio “Cosa ne penso a proposito di cosa?”

“Di Shinichi, lo trovo strano, troppo strano. Vedi… aveva in viso un’espressione di quelle arrabbiate, di quelle furiose, quelle che fa quando uno dei suoi piani va storto”

Kazuha cominciò a sudare freddo “Tranquilla, sarà che non voleva che oggi accadesse qualcosa. Te l’ha detto prima, no? Oggi siamo venuti qui a divertirci e accade comunque qualcosa. Forse non voleva complicazioni!”

“Sarà…” Ran abbassò lo sguardo sul suo cono gelato “Ma credo ci sia qualcosa di più…”

“Beh, lo conosci meglio tu, è il tuo ragazzo!”

Ran sorrise “Si.. e so che farà il possibile per risolvere il caso il prima possibile!”

Kazuha decise di cambiare argomento e corse davanti a Ran “Cosa ne dici se intanto non torniamo alla fontana di prima e poi andiamo a vedere se hanno risolto il caso?”

“Certo! A me va bene!”

E così, Ran e Kazuha, finiti i gelati, andarono alla fontana e si sedettero “Allora Ran? Come va la tua relazione con Shinichi?” Kazuha ruppe il silenzio.

“Oh, bene! Molto bene! Litighiamo di rado e ci vediamo spesso nel weekend. Sai, lui non fa l’università con il suo lavoro di detective. Io invece si, vorrei fare l’insegnante per i bambini!”

“Già, tu adori i bambini! Ma perché vi vedete solo nel weekend?”

“Beh, non sempre solo nei weekend. A volte anche durante la settimana se non siamo impegnati. Però ogni volta dobbiamo vederci in luoghi fuori città o cose del genere, perché mio padre odia quando esco con lui. Mi tratta come una bambina”

“Ma quello è caratteristico di tutti i padri!” ridacchiò Kazuha.

“Tu hai gli stessi problemi?” Ran domandò.

Kazuha imbarazzata passò la mano dietro la testa “A dire il vero…. No”

“Ecco appunto. Per fortuna io Shinichi stiamo pianificando di vivere assieme!”

“DAVVERO??!!” Urlò Kazuha alzandosi dalla panchina su cui erano sedute.

“Shhhhh… non urlare.” Ran ridacchiò “Non c’è bisogno di fare sapere a tutti!”

“Oh si, scusa” Kazuha rise sedendosi “Beh comunque ormai avete 25 anni e state insieme da 7, quindi mi pare giusto che viviate assieme! E poi non dovreste avere problemi economici con Kudo e il suo lavoro! Per non parlare dei suoi genitori!”

“Quello è l’ultimo dei miei problemi! Il problema è se mio papà mi lascerà andare così facilmente!”

“Dovrà! E se non ti lascia, prendilo a colpi di karate, allora vedrai come pregherà che tu vada a vivere con Shinichi!” Kazuha alzò un pugno.

“Eheheh…..”Ran sorrise perplessa.

Kazuha poi girò la testa verso la fontana “E cosa mi dici di…..Conan?”

Ran si irrigidì, non parlava di Conan da.. anni. Nessuno aveva più toccato l’argomento, a parte lei e Shinichi. Solo lei, Shin e tutti coloro che sapevano della sua identità, avevano discusso di lei a tale proposito. Per quanto ne sapeva, Kazuha, Kogoro, Eri, Sonoko, i Detective Boys e gli altri, davano per morto il piccolo Conan.

“Beh, non ti manca?” Kazuha le chiese dolcemente.

Ran cercò di reggere il gioco “Beh… si… lui… era speciale…” La ragazza cominciò a lasciarsi andare, come se fosse tutto vero.

Quando quel giorno terribile, 7 anni prima, lo vide. Il corpo del suo fratellino a terra su una giacca. Era pieno di ferite, senza gli occhiali, con il sangue su gran parte dei vestiti malconci e sul viso. Lo vedeva respirare a fatica.

Le venne un colpo al cuore. Come se fosse accaduto solo il giorno prima, si ricordava tutto. Lei che cercava di raggiungerlo, facendosi largo tra le persone tutto attorno a lui, Kogoro, Camel, Jodie e Amuro. Camel, Okiya e Amuro cercarono di tenerla lontana, ma riuscì comunque ad arrivare vicino al corpo del bambino, purtroppo senza raggiungerlo.

Vide suo padre che cercava di tenerlo sveglio ed incoraggiarlo, mentre cercava di bloccare il sangue dalle sue ferite. Sentiva ancora il suono dell’ambulanza avvicinarsi, mentre pregava il cielo che Conan si salvasse. Sentiva ancora la gente che diceva “oh no”, che si avvicinava per guardare, sentiva il fuoco bruciare. Continuava ad urlare al fratellino di non andarsene, di resistere, che presto si sarebbe risolto tutto..

Fu quando vide che Conan cominciava ad indebolirsi sempre più e gli occhi gli si chiudevano, che si abbassò e lo raggiunse. Gli mise la mani sotto la testa, reggendolo e cercando di incoraggiarlo. Cominciò a piangere disperatamente, vedendo che Conan non reagiva a nessuna delle sue azioni o parole, vedendolo mentre la vita se ne andava dal suo corpo. “Ti prego fratellino, non lasciarmi” ripeteva senza sosta, stringendolo sempre più a se. Proprio mentre aveva quasi chiuso gli occhi, vide Conan annuire. Non poteva sapere che stava annuendo a Jodie, dando via alla fase della lotta finale contro l’organizzazione.

Lui svenne, mentre lei invece lo credeva morto. Si lasciò andare e la gente cominciò a sussultare. Tutti che sbarravano gli occhi, o almeno lei lo credeva. Era troppo scioccata, disperata, per accorgersi che gli unici a non essere sorpresi erano Okiya, Amuro, Camel e Jodie.

Amuro prese Ran per le braccia e la fece allontanare, come se davvero Conan fosse morto. La teneva forte per non farla tornare verso il bambino, come per non farle passare tutto quel dolore che già sentiva e che la distruggeva. Le lacrime scendevano ininterrottamente sul viso della ragazza che non aveva il coraggio di parlare.

Jodie si avvicinò a Conan, gli mise la mano sul collo provandogli il battito e scosse la testa. Non disse nulla, bastava quello per far partire le urla di Ran. Urla disperate della ragazza che aveva appena perso una delle persone più care a lei. Cercò di liberarsi dalla presa d Amuro, che cercava di calmarla o per lo meno di tenerla ferma.

Voleva correre da Conan, che intanto veniva coperto completamente da Jodie con un’altra giacca, dando inizio a giorni di incubo e sofferenza della ragazza. Ran, che dal canto suo, non sapeva che da lì a poco avrebbe scoperto che Conan era vivo e che collaborava con l’FBI, la polizia segreta giapponese e la CIA su un’organizzazione criminale. Nonostante ciò, non fu quello il giorno in cui Ran scoprì dell’identità di Shinichi.

Come se stesse rivivendo la “morte” di Conan, una lacrima solcò il viso di Ran, che era assorta nei suoi pensieri.

Kazuha appoggiò una mano sulla spalla di Ran, come preoccupata o sorpresa da quella rezione “Ran! Scusami non dovevo chiedertelo!”

Ran, accortasi che si era troppo immaginata quel momento, che aveva troppo dato la corda, si asciugò la lacrima “No, no, tranquilla”

“No invece, ho sbagliato, so quanto hai sofferto in quel periodo, era molto caro a te quel bambino..”

“Si, lo era” Ran annuì “Ma so che lui… è sempre con me” Ran si lasciò scappare quella frase, mista tra bugia e realtà. In effetti Shinichi era sempre lì con lei e per sempre lo sarebbe stato.

“Hai ragione…” Kazuha guardò l’orologio “Oh mamma! Non ci siamo accorte e sono passati 40 minuti! Andiamo a vedere se hanno risolto il caso quei due!

“Si!” Ran annuì e le due si alzarono, correndo verso la scena del delitto.


Nota d'autrice: Ho pensato che Ran sentisse comunque la mancanza di Conan, anche se sa che Shinichi e Conan sono la stessa persona! Forse scriverò una oneshot su quel momento, in cui avviene la falsa morte di Conan.

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Capitolo 5
*** Ostaggio ***


Spazio d'autrice: Ehh non sarà un capitolo lungo.. ma spero vi piaccia


Capitolo 5: Ostaggio


Intanto sulla scena del delitto….

“Bravi Kudo e Hattori! Avete risolto il caso brillantemente!” Takagi si complimentò con i due detective.

“Grazie!” Heiji annuì.

Shinichi si avvicinò e appoggiò le mani sulle spalle dell’agente “Come va con l’agente Sato? La sua gravidanza a che punto è?”

Takagi si grattò la testa “Ehehe, dovrebbe partorire settimana prossima!”

“Che bella notizia! Si sa già il sesso?” Shinichi chiese.

“Si, è un maschio. Abbiamo deciso di chiamarlo Fuyuki” Takagi sorrise.

Heiji si infilò le mani in tasca “Siete preparati!"

“Beh si noi…” Takagi non fece a tempo di finire. L’ispettore lo chiamò. “Scusate, l’ispettore mi chiama!”

“Si, vada pure!” Heiji disse subito, notando che Shinichi cominciava ad avere attacchi di panico. “Che succede?” Chiese all’amico.

Shinichi indicò il cielo. Il sole aveva appena cominciato a tramontare. Era riuscito a risolvere il caso, ma ora doveva trovare Ran. “Hattori, mi serve una mano, forse troviamo in tempo Ran e Kazuha. Allora io con un diversivo la trattengo e tu porti via Kazuha. Andate alla ruota panoramica e fate come ti ho detto.. ok?”

“Si, ok, va bene, capito…” Heiji sbuffò.

“Hey ragazzi!” si sentì gridare.

I due detective girarono lo sguardo e videro Ran e Kazuha farsi strada tra la folla. I due sorrisero, a quanto pare non ci sarebbe stato bisogno di cercarle, visto che si erano fatte vive da sole. Una volta superato il gruppo di curiosi, cominciarono ad avvicinarsi ai fidanzati.

Megure decise di lasciarli soli e si avvicinò al colpevole, prendendo le manette“Signore lei è in arresto per omicidio di primo grado”. L’ispettore fece per avvicinare le manette alle mani del colpevole, che si comportava in modo stranamente tranquillo.

Improvvisamente però, l’uomo reagì, colpendo il commissario e rubandogli la pistola “STATE INDIETRO!”.

La sorpresa, portò Ran e Kazuha a fermarsi, senza raggiungere i fidanzati. La gente era spaventata e lo shock era generale. Gli agenti di polizia tirarono fuori le pistole e le puntarono sul criminale, pronti a sparare.

L’agente Shiratori fu il primo a parlare “GIU’ LA PISTOLA! NON VOGLIAMO FARLE DEL MALE! NON RENDA LE COSE PIU’ DIFFICILI! SE NON FA COME LE DICIAMO, SAREMO COSTRETTI AD APRIRE IL FUOCO!”

“TSK!” L’uomo si guardò attorno, fino a focalizzare lo sguardo sulle due ragazze in piedi: Kazuha e Ran. Sorprendendo tutti, corse verso la seconda e la tirò a sé. Le avvolse il braccio sinistro intorno alle braccia per poi bloccare il braccio destro di Ran. Con la mano sinistra invece puntò la pistola alla tempia della karateka, che però non poteva reagire.

Shinichi rimase pietrificato “RAN!” Fece per avvicinarsi, ma l’uomo caricò la pistola.

“STAI INDIETRO TU E TUTTI GLI ALTRI!” Guardò Shinichi con gli occhi pieni di rabbia e follia “OPPURE L’AMMAZZO!”

Shinichi si fermò di colpo, con gli occhi pieni di terrore. Anche Ran era terrorizzata. Non poteva dimenarsi più di tanto. Non poteva dare calci al criminale o pestargli i piedi, nemmeno dargli una gomitata perché il criminale le aveva bloccato il braccio. Le avrebbe sparato in ogni caso. La sorpresa le rendeva impossibile pensare, poteva solo provare paura e pregare che Shinichi la salvasse. Questo Shinichi lo poteva capire solo guardandola negli occhi, capiva che gli pregava di fare qualcosa, di aiutarla.

“ORA FATEMI ARRIVARE FINO AD UN’AUTO DELLA POLIZIA E LASCIATEMI ALLONTANARE!” il criminale ordinò alla polizia.

Megure deglutì e si rivolse ai poliziotti “Fate come ha detto..”

“..Ma ispettore” Shiratori cominciò.

L’ispettore lo interruppe “Niente storie, altrimenti la ucciderà!”

Il criminale rilasciò una risata maniacale “AHAHAHAH! MA COSA CREDETE? LEI MI SERVE SOLO PER ARRIVARE FINO AL CONFINE DI KANTO! UNA VOLTA ARRIVATO ALLA DESTINAZIONE LA FARO’ FUORI IN OGNI CASO!”. Disse così e strinse sempre di più la presa a Ran, che era ancora più spaventata di prima.

Quando Shinichi sentì quelle parole, una furia enorme lo pervase, una rabbia indescrivibile lo inondò. Nessuno poteva permettersi di far del male alla sua Ran, non avrebbe permesso a quel maledetto di portagliela via.

“PORTATEMI UN’ALTRA PISTOLA PRIMA! NON VORREI FINIRE SENZA MUNIZIONI! E NON PROVATE A NEGARMI LA RICHIESTA! RICORDATE CHE HO UN OSTAGGIO!” il criminale stringeva sempre più la presa a Ran, cominciando a farle male.

Heiji e Kazuha non riuscivano a fare né a dire nulla. Kazuha era troppo spaventata per l’amica, mentre Heiji cercava una soluzione.

Chiba prese la pistola e cercò di avvicinarsi al criminale per dargliela, ma questi lo fermò “NO! DATELA AL DETECTIVE SHINICHI KUDO!”

Shinichi provò a non dare di matto. Voleva che gli desse l’arma con cui avrebbe ucciso la sua ragazza?

Megure guardò Shinichi “Ascolta Shinichi puoi…”

“Si, lo farò ispettore.” Shinichi prese la pistola in mano e aspettò un ordine dal criminale. Poi rivolse lo sguardo a Ran bloccata. La guardo negli occhi pieni di terrore. Il solo sguardo fece calmare Ran. Shinichi la osservava con i suoi occhi blu, in uno sguardo che le chiedeva di mantenere la calma, di fidarsi, che presto sarebbe tutto finito. Che non avrebbe permesso a nulla di accadere, che l’avrebbe salvata.

Il criminale sorrise “BENE! ORA APPOGGIALA A TERRA E POI DALLE UN CALCIO, SPINGENDOLA VERSO DI ME!”

Shinichi, che nella sua testa aveva già pensato a tutto, si abbassò, per appoggiare la pistola. Ciò che però non sapeva nessuno lì è che il professore gli aveva dato un gadjet speciale. Aveva costruito delle scarpe uguali a quelle che indossava come Conan, ma della sua misura. La parte speciale? Che avrebbe potuto tirare dei tiri fenomenali, La potenza delle scarpe, più quella di Shinichi avrebbero risolto la situazione.

Portò la mano destra sulla scarpa, azionando la rotella, mentre con la sinistra appoggiò la pistola, poi si rialzò.

“BENE! ORA CALCIALA VERSO DI ME!” il criminale sorrise malignamente.

Shinichi fece un ghigno che sorprese tutti “Certo tranquillo, lo farò”. Shinichi fece qualche passo all’indietro “Ma prima un’ultima cosa….”


Nota d'autrice: Quindi un pazzo, sta tenendo Ran in ostaggio... ma chi conosce Shinichi, sa che è meglio non farlo arrabbiare.... Spero siate curiosi!

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Capitolo 6
*** Shinichi 1 - Sherlock 0 ***


Spazio d'autrice: E finalmente! Un capitolo estremamente sdolcinato!


Capitolo 6: Shinichi 1 - Sherlock 0


Il criminale sbarrò gli occhi sorpreso, come i poliziotti e Ran. Heiji invece, come Shinichi, fece un ghigno, capendo cosa voleva fare. Kazuha lo guardò preoccupata e confusa.

“VA DRITTO ALL’INFERNO!!” Shinichi corse verso la pistola e la calciò con tutta la sua forza, rilasciando scariche elettriche e luce.

L’arma volò verso il criminale e lo colpì in pieno nelle parti basse, liberando Ran dalla sua presa, che cadde a terra. Questo diede il tempo ai poliziotti di sparare. Shiratori fu colui che sparò, colpendolo alla gamba e facendolo cadere.

Una volta che il criminale fu a terra, Shinichi corse verso Ran e si inginocchiò dove lei era seduta. La ragazza, vedendolo, gli avvolse subito le braccia intorno al collo, singhiozzando spaventata e allo stesso tempo felice, che l’avesse salvata.

Shinichi pure la strinse forte a sé “Tranquilla, è tutto finito!” Poi le mise una delle mani sulla testa, accarezzandola dolcemente “Non avrei mai permesso che ti facesse del male!”

“Lo so…” Ran disse, senza mollare la presa.

Rimasero così per circa altri 30 secondi. Poi Shinichi le diede una mano ad alzarsi. Kazuha corse dall’amica e l’abbraccio “Oh Ran, sono così felice che tu stia bene!”

“Grazie Kazuha!” Ran ricambiò l’abbraccio.

“Tutto è bene ciò che finisce bene!” Disse Heiji. Poi però un colpo di fulmine gli arrivò al cervello. Corse verso Kudo, lo portò via da Ran e gli sussurrò preoccupato “Kudooo!! La sorpresa!!! Presto prima che il sole finisca di tramontare!!!”

Shinichi ebbe uno shock. Si era dimenticato di tutto! Heiji corse verso Kazuha e le annuì.

Kazuha rispose di conseguenza annuendo anche lei “Ran, scusami me io e Heiji dovremmo fare una cosa! Ci incontriamo più tardi!” e corse via con Heiji senza dare tempo a Ran di rispondere.

“Ma che?” Ran si chiese confusa.

Shinichi invece ne approfittò e si avvicinò a Ran e le prese la mano “Ran, so che adesso vorrai tornare a casa, dopo quello che è successo…

” “A dire il vero, ora sto bene” Ran gli sorrise.

Shinichi la guardò sorpreso “Ah. Beh allora vorrei farti un ultimo regalo di compleanno, se non ti dispiace!”

Ran girò la testa confusa “Un.. ultimo regalo?”

“Si! E spero ti piaccia! Andiamo!” Shinichi la tirò verso di se e cominciò a correre “Lo spero con tutto il cuore…” pensò.

I due non si fermarono, fino a quando non arrivarono alla ruota panoramica.
“La ruota panoramica?” Ran chiese divertita.

“Si! Non ci abbiamo ancora fatto un giro! Poi vedrai!” il detective proseguì e arrivò in fila. Come si fermò, il manovratore della ruota, guardò una foto e poi si diresse verso di lui.

“Mi scusi” Il tipo gli chiese “Per voi è pronta la cabina numero 1!”

Shinichi sorrise, mentre Ran rimase un po’ confusa. Aveva prenotato davvero una cabina? Non fece a tempo di finire di pensare, che Shinichi la tirò, sorpassando tutta la fila, con l’addetto. I due entrarono nell’enorme vettura, che era stata cambiata da quando ci era stata l’ultima volta. La ruota era più grande e così anche le cabine. Vi erano dei posti a sedere al centro della vettura. Erano larghi e permettevano la vista sulla distesa di acqua, sulle cabine che stavano dietro (la ruota si muoveva in senso orario e ci sono 10 cabine, quindi quella prima di loro è la 10, non visibile. Quella visibile invece è la 2 ecc..) e sul parco. Lo schienale era rivolto dalla parte in cui vi era invece la cabina precedente (la 10). Ran e Shinichi si sedettero vicini, con il sole che cominciava a nascondersi dietro alla distesa d’acqua, alla loro destra.

Il conducente aveva aspettato solo loro, le altre cabine erano già occupate. Ora che tutti erano a bordo, la ruota partì. Shinichi avvolse il braccio intorno a Ran, che si appoggiò al suo petto, cercando di tranquillizzarsi ancora per quello che era successo. E funzionava, nulla la calmava di più che stare tra le braccia del suo detective, che fino a qualche minuto prima, l’aveva salvata da morte certa, come tante altre volte.

“Sicura che ora va tutto bene?” Shinichi chiese con un tono di comprensione. Ran aveva già avuto quasi un attacco di cuore con quella vicenda, figuriamoci ora che Shinichi stava per farle venire un successivo colpo.

Ran girò la testa verso il detective e lo guardò dolcemente “Si, tutto bene, ora che sono con te”

Shinichi la guardò sia divertito che addolcito dal suo commento. La ruota fece circa tre giri. I due ragazzi rimasero accoccolati per qualche minuto. Ran che per lì per sé, pensava che il regalo fosse il giro sulla ruota panoramica, davanti al tramonto, era contenta. Mentre invece il detective di fianco a lei, aveva un pensiero differente, poiché il regalo invece stava per arrivare.

La ruota improvvisamente si fermò. La loro cabina era in mezzo alla 2 e la 10 (in senso orario quindi: 2-1-10), nel punto più alto della ruota panoramica. Ran guardò confusa il fidanzato, senza capire cosa fosse successo.

“Tranquilla, c’è il mio zampino da detective!” Shinichi ridacchiò divertito. All’affermazione Ran non poté che ridere “Tu sei matto”

“Si, effettivamente!” Shinichi sorrise divertito.

“Questo tramonto è proprio bello!” Ran disse, girando la testa a destra. “Già” Ammise Shinichi.

Ran aveva il riflesso del tramonto sull’acqua negli occhi, come meravigliata “Non ne ho mai visto uno così meraviglioso”

“Credimi” Shinichi le rivolse di nuovo lo sguardo “Io ne vedo uno tutti i giorni”

Ran girò la testa confusa.

“Tu sei più meravigliosa di mille tramonti” Shinichi confessò arrossendo. Ciò fece arrossire anche Ran, come un pomodoro.

Shinichi deglutì, ecco che il momento stava arrivando. Il cuore batteva velocissimo “Sai perché ti ho portata qui?”

“A dire il vero me lo sono chiesta…” Ran sorrise, portandosi il dito indice sotto il mento. Se non glielo avesse detto lui, prima o poi lo avrebbe chiesto lei.

“Qui è dove è cominciato tutto. Tutto quel brutto casino che mi ha tenuto vicino e lontano da te. Ammetto che per quanto orribile sia stato, in alcuni momenti l’ho apprezzato e mi ha aiutato sotto una certa luce.”

“Uh?” Ran ora cominciava ad essere confusa, dove portava tutto questo ragionamento?

“Mi ha aiutato a capire ciò che provavo per te. Capire che la mia non era una semplice cotta, nata a prima vista all’asilo”

“Tu sei innamorato di me dall’asilo?” Ran arrossì.

Shinichi si grattò la guancia “Si, cotto perso dall’asilo..” Poi arrossì pure lui “Ma comunque, alla fine non penso era solo una cotta. Tutta l’esperienza che abbiamo passato, mi ha fatto capire che quello che provavo per te era puro amore, diventato sempre più grande e forte.”

“Shinichi…” Ran mormorò.

“E ti assicuro che ora sto davvero rompendo un muro di orgoglio, per dirti queste cose! Sai come sono fatto!” Shinichi si grattò il capo.

Ran arrossì sempre di più “Lo so, sciocchino!”

Shinichi le prese la mano “Ascolta Ran. Io credo di aver battuto Holmes… Perché… ho dedotto una cosa che nemmeno lui ha saputo dedurre: l’amore. So che tempo fa non ci sono riuscito e non ho dedotto i tuoi sentimenti e forse nemmeno ora ci riesco a pieno, ma ho dedotto i sentimenti che io provo per te. Per la donna che amo con tutto il cuore da quando l’ho incontrata che eravamo solo due bambini.”

Ran gli strinse la mano “Oh Shin, sai che anche io ti amo infinitamente, vero?”

“Certo” Ridacchiò lui “Ma ti dirò di più”

Ran ora era di nuovo confusa.

“Tu sei l’unica stata, sei tuttora e sarai, che mi ha permesso di risolvere il caso più difficile e complicato della mia vita. Il caso del mio cuore. Sei la deduzione stessa… e io ora voglio darti la prova inconfutabile del mio amore per te!”

Shinichi si inginocchiò sempre mano nella mano. Ran lo guardò ora con gli occhi lucidi, aveva il presentimento di quello che stava per fare

Shinichi le fece uno di quegli sguardi che la facevano impazzire “Watson, hai capito, anzi, dedotto cosa sto per fare?”

Ran ora non sapeva cosa fare, le brillavano gli occhi. Shinichi abbassò il braccio e, ad insaputa di Ran, afferrò una scatolina da una mano che era uscita, sempre ad insaputa della ragazza, da sotto il sedile su cui era seduta.
Shinichi l’aprì e dentro vi era un anello “Ran, unico e grande amore della mia vita, vuoi sposare questo detective, fanatico del giallo? Vuoi diventare mia moglie?

E così, davanti al tramonto sull’acqua, che faceva da sfondo, Shinichi le stava chiedendo la mano.

Una tempesta, un fulmine pervase la ragazza. Era esterrefatta, commossa, al settimo cielo. Non ci credeva, stava succedendo davvero? Quello sciocchino di un detective aveva programmato tutto… Il cuore le batteva all’impazzata. Stava tremando. Un sogno che si realizzava.. le lacrime ora si erano formate nei suoi occhi. Lo guardava senza sapere come reagire, l’unica cosa che fece era portare le mani alla bocca. Stava scoppiando, impazzendo.

Shinichi che però non vedeva grande reazione da parte di Ran, ora si era preoccupato che non volesse accettare “A-Allora? N-Non vuoi? ”

In quel momento Ran ritornò con la testa sulla terra e saltò letteralmente addosso al detective, stringendolo come un cuscino “SI! SI! SI! Sciocco! Certo che lo voglio!”

Shinichi sbarrò gli occhi, il sorriso si formò sul suo volto, grande ed enorme. Ran, dopo averlo stretto per bene, staccò la testa, mise le mani sulle guancie del fidanzato, ora futuro marito.. e lo guardò “Si, ti voglio sposare, mio detective” e lo baciò.

E improvvisamente si sentì un rumore, un colpo al sedile su cui, fino a pochi secondi prima, era seduta Ran. La ragazza, con uno sguardo confuso si abbassò, per vedere Heiji e Kazuha nascosti al di sotto del sedile.

“Eh voi che ci fate lì sotto????” Ran disse a dir poco sorpresa.

I due uscirono da lì sotto e guardarono Ran imbarazzati. Kazuha andò verso l’amica e le mise la mano sulla spalla “Scusaci, ma abbiamo aiutato Kudo”

“Voi sapevate tutto??” Ran rimase a bocca aperta per lo stupore.

“Si, Io dovevo tenerti occupata per non farti capire nulla, Heiji doveva passare l’anello a Kudo nel momento giusto e in caso, aiutarlo se ci fosse stato un omicidio, così avrebbe potuto lasciare tutto nelle sue mani e farti la proposta comunque. Kudo inoltre ha dato ad Heiji la mancia da dare al manovratore della ruota, per farvi salire su quella in cui noi eravamo nascosti e poi farla fermare al momento giusto nel punto giusto! Scusami ma non ho potuto fare altro che esultare, ho sbattuto contro Heiji e poi lui ha picchiato la testa sotto il sedile” Kazuha si fermò a ridacchiare.

“Si e ho un bernoccolo per confermarlo!” Heiji si massaggiò la testa. “Però.. come vedi Shinichi ha pensato a tutto per te.” Heiji continuò facendo cenno con il capo all’amico.

Ran si girò verso Shinichi lo abbracciò di nuovo “Grazie amore”

“Di nulla” Ricambiò l’abbracciò. Ora che aveva il cuore in pace, finalmente poteva sospirare di sollievo. “Però quando torniamo avremo un bel problemino da risolvere” ridacchiò con nervosismo lui.

“Ah si?” Chiese confusa Ran “Quale?”

Heiji e Kazuha annuirono “Si, quale?”

“Tuo padre Ran, Kogoro mi ucciderà quando saprà che ci sposeremo” Shinichi la guardò con sconforto, come per dire “aiuto”.

Ran divenne bianca in viso “Oh. Hai ragione.”

Heiji e Kazuha sorrisero un po’ divertiti e dispiaciuti per loro. Con i loro genitori di grandi problemi non ne avrebbero avuti, quando si sarebbero sposati.

“Ti daremo una mano Shinichi” Kazuha alzò la mano come per proporre qualcosa “Io ed Heiji tratterremo Kogoro, mentre tu e Ran ve la filate dopo aver dato l’annuncio. L’idea vi piace?”

“Può funzionare” annuì Ran.

Anche Shinichi fece un cenno d’approvazione con il capo “Si, ci sto. Meglio che finire ucciso dall’ira di tuo padre”.

“Ora direi di tornare! Abbiamo avuto abbastanza emozioni per una giornata! E poi voi due avete bisogno di rimanere un po’ da soli, no?” Heiji aggiunse, notando che la ruota era ripartita.

“Si, esattamente!” Shinichi prese per Ran e le sorrise. D’ora in poi non avrebbero più dovuto preoccuparsi di non vedersi tutti i giorni, perché li avrebbero passati insieme per l’eternità.


Nota d'autrice: Non dico molto, solo spero vi sia piaciuto! Perché la confessione è stata dura da scrivere XD

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Capitolo 7
*** Dipinto di orgogli e delusioni ***


Spazio d'autrice: pronti? Questo capitolo sarà un pò più triste


Capitolo 7: Dipinto di orgogli e delusioni


I 4 ragazzi salirono sull’auto di Shinichi e partirono verso la casa di Ran, dove di sicuro avrebbero avuto guai. Come per l’andata, non ci fu una coda lunga al ritorno e quindi ci misero si e no, una mezzoretta. Una volta arrivati sotto casa di Ran, scesero dall’auto e rimasero un attimo in piedi.

Shinichi deglutì spaventato, sapeva che Kogoro si sarebbe arrabbiato moltissimo e l’avrebbe ucciso. Forse era il più spaventato dei quattro. Ran era preoccupata per Shinichi, più che per suo padre, non voleva uccidesse il suo futuro marito. Heiji e Kazuha erano più preoccupati per la fatica che avrebbero dovuto fare nel trattenere quella furia da lì a poco che si sarebbe scatenata.

Shinichi e Ran si diedero la mano e salirono le scale. In ufficio non c’era più nessuno, ormai era sera. Così andarono al piano superiore, e suonarono il campanello.

Non ci volle molto, arrivò subito la madre di Ran che aprì loro “Oh eccoti Ran, sei tornata! Ciao anche a te Shinichi”

“B-Buongiorno!” Shinichi balbettò.

Ben presto la madre di Ran notò che c’erano pure Heiji e Kazuha alla porta, questo la sorprese. Non sapeva perché dovessero essere lì. Al massimo si aspettava Shinichi che era il ragazzo di Ran, ma i loro amici no. Li fece accomodare e li guardò per qualche secondo, cercando di capire cosa le sfuggiva. Li percorse da capo a piedi e solo quando arrivò alle mani di Shinichi e Ran che si stavano stringendo, ebbe un colpo. Vide che alla mano di Ran c’era un anello di fidanzamento e questo, aveva chiarito tutto.

Eri portò le mani alla bocca e poi guardò entrambi un paio di volte “Ditemi, è quello che penso io?”

Né Ran, né Shinichi erano sorpresi del fatto che Eri se ne fosse accorta. Era una buona osservatrice e quindi era arrivata in fretta al nocciolo della questione. I due fidanzati annuirono. La madre di Ran si avvicinò alla figlia e l’abbracciò, beh, sua madre non era un problema. Ran all’inizio rimase sorpresa, ma poi ricambiò l’abbraccio, mentre Shinichi sorrideva soddisfatto, insieme a Kazuha ed Heiji.

Eri poi rivolse lo sguardo a Shinichi “Ascolta Shinichi, so che sei un bravo ragazzo e so che ti prenderai cura di mia figlia…. Ma te lo dico comunque… vedi di trattarla bene e prenderti cura di lei come si deve!”

Shinichi, che non aveva perso quella reazione involontaria, mista tra la paura e l’obbedienza, alla madre di Ran.. annuì con un brivido in corpo “Si, stia tranquilla, non c’è bisogno neanche di dirlo!”

“Bene” Eri lanciò un’ultima occhiataccia al detective. Poi guardò tutti e quattro “Allora Heiji e Kazuha sono qui perché devono trattenere tuo padre, suppongo.”

“Esattamente” Ran la guardò un po’ nervosa.

“Tuo padre è in camera nostra, lo vado a chiamare! Voi due tenevi pronti a trattenerlo!” Indico Heiji e Kazuha” Poi guardò Shinichi e Ran “E voi due preparatevi solo a una bella sfuriata!”

Detto ciò, la madre di Ran lasciò la stanza. Aspettarono qualche secondo e poi videro spuntare Eri e Kogoro. Subito Kogoro capì che qualcosa non andava. Non tanto il fatto che Shinichi fosse lì, ormai si era abituato alla sua presenza e non poteva farci nulla se usciva con Ran. Per quanto all’apparenza facesse vedere rabbia, gli stava bene che Ran fosse assieme a quello lì. Almeno era un bravo ragazzo. Inoltre ora che Kogoro stava pianificando di tornare in polizia, non avrebbe più dovuto preoccuparsi del lavoro che gli “portava via” quel “detective in fasce”.

“Uhmm ciao Heiji, Kazuha e Shinichi… cosa ci fate qui?” Kogoro non si era accorto dell’anello di sua figlia, quindi non aveva idea di quello che volevano dirgli.

Ran si avvicinò a Shinichi e gli prese la mano. “Ehmm.. ecco… papà….” Ran cominciò, ma probabilmente troppo nervosa.

“Avanti Ran, non ho tutta la serata, sono stanco ed è tardi… Oh a proposito, io e tua madre abbiamo delle novità” Kogoro disse sbadigliando.

“Novità?” chiese curiosa Ran.

Eri annuì “Si, vedi tuo padre ha intenzione di tornare in polizia”

“Davvero papà?” Ran chiese felice. Per lei era meglio se lo faceva. Ormai da 7 anni il lavoro era tornato a diventare poco, quindi per forza di cose era meglio tornare in polizia, dove lo stipendio era fisso. Inoltre visto che Conan era in verità la mente dietro a Kogoro… beh… tutto era molto più semplice.

“Si” Kogoro tornò a sbadigliare “Inoltre per essere più vicini sia alla stazione di polizia, sia all’ufficio di tua madre, penso che cambieremo casa.”

Ran rimase sorpresa, anche se non era problema suo, visto che andava a vivere con Shinichi, la cosa era interessante.

“Quindi dovremo prepararci per il trasloco.. e dovrai organizzarti diversamente, visto che è più lontano dalla casa del tuo ragazzo lì.” Kogoro indicò Shinichi.

Il ragazzo fece cenno a Ran di parlare e così fece “A-A dire il vero papà…”

Ran continuò “A t-tal p-proposito, farò i bagagli e cambierò p-progetti, m-ma credo che i ruoli tra v-voi due e Shinichi, s-saranno i-invertiti..”

Kogoro era più confuso di prima “Ehhh?? Che intendi dire?”

“I-intendo che non dovrò o-organizzarmi per vederlo. F-Farò i bagagli per andare a s-stare da l-lui…” Ran era più nervosa prima.

Kogoro sbarrò gli occhi ancora confuso. Insomma che voleva dire che la SUA bambina andava a vivere con quello lì?? E poi perché Eri non diceva sulla? Non era sorpresa? Che cavolo ci facevano Heiji e Kazuha lì? E perché non aveva ancora strangolato quello Shinichi che a quanto pare voleva portare via Ran, per vivere con lui? E perché non diceva nulla? La testa di Kogoro era piena di interrogativi.

Ran, non riusciva a pronunciare le fatidiche parole, così Shinichi le strinse la mano per darle conforto. Ran gli rivolse lo sguardo e si sorrisero a vicenda “Shinichi mi ha chiesto di sposarlo”

Kogoro cominciò a sbarrare sempre di più gli occhi e ad aprire la bocca.

“E io ho accetto..” Concluse Ran con timore “Ci sposeremo”

Una specie di scossa elettrica pervase Kogoro, una scossa che accese un fuoco, un ardore di rabbia. Stava per saltare addosso al detective, come previsto, ma Heiji e Kazuha subito lo afferrarono, sempre come previsto.

Kogoro sembrava arrabbiato, ma non come si aspettavano Shinichi e Ran.. era una specie di rabbia, contenuta. “TU BRUTTO…..!!! COME OSI CHIEDERE LA MANO DI MIA FIGLIA, PER PORTARLA VIA CON TE????”

Shinichi fece qualche passo indietro, un po’ spaventato. Kogoro poi rivolse lo sguardo a sua figlia “E TU PERCHE’ HAI ACCETTATO!? NON DOVEVI ACCETTARE!! NON SPOSARLO RAN!”

“Mi spiace papà, ma io voglio sposarlo e lo farò. Ormai ho deciso” Disse convinta Ran, con decisione.

“Raaaaaan….” Kogoro di nuovo supplicò la ragazza.

Ran scosse la testa “Rassegnati, non cambierò idea.”

Kogoro si calmò e abbassò la testa sconfortato. Heiji e Kazuha lo lasciarono andare. Il padre guardò di nuovo la figlia “Devi per forza sposare questo qui?”

Ran annuì fermamente, reazione a cui Kogoro sospirò un po’ seccato. Nel suo sospiro si sentiva però una specie di piccola nota di felicità o orgoglio per la figlia. Così almeno pareva a Ran ed Eri.

“Ho bisogno di andare a letto, notte..” Kogoro si grattò la testa e andò in direzione della stanza da letto.

Ah papà, se non ti dispiace io dormo da Shinichi stasera!” Ran aggiunse.

Ormai Kogoro aveva superato persino l’annuncio del matrimonio della figlia, quindi cosa poteva dire? “Fa come vuoi” e sbadigliò.

“Kogoro?” si sentì Shinichi mormorare. Kogoro si fermò, senza dire nulla, né girare la testa. Shinichi però lo guardò comunque con convinzione “Darei la mia vita per Ran, mi prenderò cura di lei e la renderò felice. Puoi fidarti”

Ci fu un attimo di silenzio. Kogoro fece una smorfia, poi si girò verso Shinichi con un mezzo sorrisetto “ti conviene” disse con un tono strano. Era un misto di fiducia, intesa, minaccia e intesa. “Lo so” pensò Kogoro, mentre sparì dietro al muro del corridoio.

“Shinichi, mentre io preparo la mia roba per stasera, perché non porti in aeroporto Heiji e Kazuha?” Ran chiese al ragazzo.

“Si, mi va bene, a voi?” si rivolse verso i due ragazzi che annuirono. Kazuha si avvicinò a Ran e l’abbracciò “Ci vediamo presto! Chiamami, ok? Voglio sapere tutto riguardante il matrimonio, così potrò venire!”

“Certo, ti farò sapere!” annuì con un sorriso Ran.

“Allora ciao Ran” salutò con la mano “Arrivederci Eri!”

“Ciao ragazzi, a dopo Shinichi!”

Shinichi rispose con un cenno col capo, per salutare, dopodiché i tre ragazzi se ne andarono. Nella stanza calò il silenzio più profondo, sebbene sia Ran che Eri, erano ancora presenti.

Eri, con le braccia incrociate, si girò verso la figlia “Pensavo di averti consigliato di stare alla larga dai detective e gli amici d’infanzia..”

“Parla colei che è tornata insieme a Kogoro Mouri, nonostante tutto!” Ran sorrise, cercando di far scomparire un po’ di tensione che si era creata.

Eri si scrollò le spalle e si diresse verso la camera di Ran, insieme alla ragazza, per darle una mano. La karateka tirò fuori una borsa, in cui infilò il pigiama, lo spazzolino da denti, una spazzola e altri indumenti. Non voleva parlare più di tanto, il fatto era che presto avrebbe lasciato i suoi genitori e sentiva ancora un piccolo presentimento. Come se sua madre e suo padre fossero seccati. Forse avrebbe dovuto prima parlarne con loro e poi accettare la proposta di Shinichi? Ma come poteva? Dopotutto era il suo destino, ora era una donna adulta e si amavano a vicenda. La fiducia non mancava e ne avevano parecchie prove, inoltre Shinichi era colui che amava da una vita. Passare la vita con lui, realizzava un sogno.

Chissà quando lo avrebbe detto a Sonoko, adesso lei era in viaggio di nozze con Makoto. Nozze che sarebbero durate un bel po’, sei mesi, per la precisione. Ran non sapeva ancora quando si sarebbe sposata, ma sperava che sarebbe successo presto.

Immaginava anche quando lo avrebbe detto a tutti gli altri, chissà la loro reazione.. Una voce però le permise di smettere di sognare ad occhi aperti.

“Ran???” Sua mamma ripeté.

“Uhm?” Ran si girò verso di lei.

Eri alzò il sopracciglio “Uhm??? Insomma Ran, ti stavo parlando!”

“Scusa mamma, sono con la testa altrove”

“Questo l’ho notato. Comunque, sei sicura di essere pronta? Insomma tu…”

Ran la interruppe “Si, ho solo 25 anni, lo so. Ma tu ti sei sposata molto prima e sei rimasta in cinta di me altrettanto prima. Stessa questione per la madre di Shinichi.”

“Infatti si vede il risultato, io e tuo padre ci eravamo separati…” Suo madre continuò.

Ran cominciò ad essere seccata “Lo so, ma molti anni dopo, inoltre per una sciocchezza che avreste potuto evitare. Ora siete di nuovo assieme no? Inoltre io e Shinichi abbiamo una relazione diversa… dopo tutto quello che abbiamo passato insieme e superato, non ci potrà mai fermare nulla. Se Shinichi mi ha chiesto di sposarlo è perché lui si sente pronto e perché mi vuole con sé. Io ho accettato per le stesse ragioni."

“Ran…”

“Dovreste essere felici per me, sia tu che papà. Invece c’è lui, cerca di dissuadermi.. e tu invece che non ti fidi delle mie scelte. Non mi incoraggiate, né siete eccitati o felici per me. È un grande passo, una delle cose più belle che può accadere ad una persona nella vita, soprattutto se succede con chi si ama davvero con tutto il cuore. Mi sarei immaginata reazioni diverse sia da te che da papà, persino lui ha reagito meglio di te. Si è sforzato di mantenere l’istinto omicida e ha persino fatto un complimento a Shinichi.” Ran prese la borsa con la tracolla e la mise addosso “Mi consolerò parlandone a Sonoko e gli altri”

Finitò di dire ciò, Ran corse fuori dalla sua stanza. Non guardando bene dove andava, finì a sbattere contro suo padre, ma ciò non le importava più di tanto al momento. Non lo guardò nemmeno in faccia, riprese a camminare, mentre Kogoro rimase in piedi un po’ stordito. Nessuno disse nulla fino a che non si sentì sbattere la porta di casa, segno che Ran se ne era andata.

Kogoro ed Eri si guardarono un attimo sconcertati. Persino lui aveva sentito il discorso di Ran, non potendo che rimanere deluso di se stesso. Eri ebbe la stessa reazione. Si scambiarono uno sguardo triste e poi se ne andarono in camera loro.

Ran intanto se ne stava sui gradini delle scale, otto alla cassetta della posta, aspettando l’arrivo di Shinichi. Prese il cellulare e compose il numero del fidanzato, per fargli sapere che lo aspettava pronta.

Fece partire la chiamata, dopo un paio di squilli, finalmente rispose “Pronto?”

“Hey Shinichi”

“Hey Ran, sto arrivando, cinque minuti e sono lì!”

“Si, va bene, io sono già qui sotto ad aspettare!”

“Credevo avresti parlato un po’ con i tuoi” disse lui confuso.

Ran scosse la testa “Ho parlato fin troppo con loro.”

“Uhm, capisco… quando arrivo mi spieghi meglio!”

“Certo, a dopo!”

“A dopo!”

Ran spense il cellulare e lo infilò in borsa, aspettando pazientemente di vedere Shinichi in auto. Cercò di dimenticar e quello che era successo, ma provava dentro a sé una profonda delusione. Scosse la testa e focalizzò i suoi pensieri su quello che avrebbe fatto una volta che si sarebbero sposati, ai suoi progetti per il futuro. Non poté che sorridere. Una luce improvvisamente la illuminò e sentì un clacson. Alzò lo sguardo e vide i fari dell’auto di Shinichi illuminarla. Si alzò e corse verso la vettura, mise la borsa sui posta posteriori e poi si sedette di fianco al suo fidanzato. Lo salutò con un bacio e poi partirono in direzione casa Kudo.


Nota d'autrice: E questo era l'ultimo capitolo della maratona di stasera! Domani ne posterò altri! Spero vi sia piaciuto! beh, tutti si aspettano che Kogoro uccida Shinichi... io ho pensato di includere quello e di metterci anche qualcosa di nuovo, che mai ho letto in altre fanfiction sul matrimonio di Shinichi e Ran. Una Eri dubbiosa, senza fiducia e dall'apparenza non molto orgogliosa. La situazione migliorerà? Beh, lo scopriremo più avanti!Al prossimo capitolo!

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Capitolo 8
*** Prima che il sogno si avveri ***


Spazio d'autrice: Shinichi e Ran hanno giusto qualche cosina di cui discutere prima del matrimonio!


Capitolo 8: Prima che il sogno si avveri


L’auto procedeva velocemente, sfrecciando sulla strada poco trafficata, nel buio della sera.

“Allora, cosa è successo con tua madre e tuo padre?” Chiese Shinichi un po’ titubante.

Ran abbassò lo sguardo “Diciamo speravo in un po’ più di soddisfazione da parte dei miei genitori, o perlomeno orgoglio” Ran rivolse lo sguardo su Shinichi “Ma a quanto pare non è così”

“Mi spiace, ma sono sicuro che sono felici per te, è solo che hanno difficoltà a mostrarlo!”

“Magari fosse così..”

“Beh, pensa ad altro. Per esempio al fatto che a breve saremo marito e moglie!” Sorrise verso Ran, che ricambiò il sorriso “A meno che tu non cambi idea..”

Ran gli diede un pugno sulla spalla “Scemo! Non cambierei mai idea! Per nulla al mondo!”

Shinichi ridacchiò “Beh, preparati anche a dare la notizia a Sonoko, ci prenderà in giro tutta la serata!”

“Oh di sicuro! Però prima di dirlo a lei, potremmo dirlo al professor Agasa e Ai!”

“Mi pare giusto!” Shinichi però non era molto eccitato di dare la notizia ad Ai, che l’avrebbe di sicuro preso in giro. “Quella vipera…” Shinichi pensò.

“Tutto a posto amore?”

Shinichi sbatté le palpebre “Si, tutto a posto!”

I due ragazzi fecero come era programmato. Si fermarono prima a dare la notizia ad Agasa e Ai. Inizialmente non ci credevano, ma quando Ran mostrò loro l’anello, si dovettero ricredere. Ai, fece i complimenti a Ran, mentre a Shinichi, come previsto, rifilò delle prese in giro. Classico di Ai, che però mostrò sincera felicità per la coppia. Non rimasero troppo tempo in casa del professore, visto che erano le 23.00… salutarono e se ne andarono.

Una volta entrati a casa, Ran appoggiò la borsa e si sedette insieme a Shinichi sul divano. Rimasero lì seduti per qualche secondo e poi si abbracciarono. Forse avevano bisogno di un attimo per godersi il momento, si sarebbero sposati una volta. Per una volta volevano solo gioire di ciò che stava per accadere e non pensare ad altro. Avrebbero avvertito tutti gli altri amici, del matrimonio, il giorno seguente e si sarebbero occupati delle preparazioni, sempre il giorno dopo.

“Sai, non vedo l’ora che sia il gran giorno, da allora la nostra vita cambierà!” Ran si accoccolò sul petto di Shinichi. Stare con lui la faceva sentire meglio, al sicuro.

Shinichi sorrise, in quel momento riusciva bene a trattenere l’emozione. Quel giorno ovviamente, dopo che Ran aveva accettato la sua proposta, aveva sentito un grosso peso andare via dal suo corpo. Il suo umore poi era passato a livelli di gioia infinita. Già quando si erano messi assieme, non riusciva a crederci. Da anni riusciva solo a sognare un momento del genere, sperando che i suoi sogni si sarebbero avverati e che Ran l’avesse amato fino ad allora. Per quanto si fidava di Ran e se ne sarebbe sempre preso cura, non poteva avere la sicurezza che l’avrebbe amato fino alla fine. E si era sbagliato, Ran lo amava sempre più, proprio come lui amava lei.

Gli sembrava ieri che lui veniva preso in giro dai suoi compagni, figuriamoci quando si scoprì che si era messo davvero con Ran. La voce ci mise neanche mezza giornata a trapelare. Gli sembrava sempre ieri, quando era Conan e sentiva i discorsi di Ran con altre ragazze o ragazzi, che arrossiva immaginando loro due insieme in futuro, oppure che si ingelosiva se Ran veniva corteggiata. Beh, lui se la prendeva anche adesso se qualcuno osava corteggiarla, soprattutto ora che era la SUA Ran.

Ran guardò Shinichi un po’ perplessa, per la mancata risposta. Sembrava che Shinichi fosse di nuovo con la testa tra le nuvole, come quando indaga e non ascolta nessuno, mentre riflette. Aspettò qualche secondo, guardandosi attorno, come per dare tempo a Shinichi di accorgersi che gli aveva parlato. Rimase seduta ferma nella stessa posizione per un paio di minuti, non riuscendo a capire a cosa pensasse.

Il loro rapporto era molto buono, ma anche se erano fidanzati, non voleva dire che non si facevano più scherzi come i vecchi tempi, o che non si burlavano l’uno dell’altra. Quello l’avevano continuato a fare e sempre lo avrebbero fatto. Quindi perché no?
Alzò il braccio e lo avvicinò all’orecchio di Shinichi, lo afferrò e poi si avvicinò velocemente con la testa. Shinichi non ebbe il tempo nemmeno di reagire, che subito sentì il timpano spaccarsi in mille pezzi.

“SVEGLIAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!” Ran urlò, senza alzare troppo il tono di voce. Ci teneva che il suo fidanzato avesse ancora l’orecchio utilizzabile.

“AHHHHHHH!!!!!!!!” Shinichi si tappò l’orecchio con le mani.“RAN!!! MA CHE FAI?!” chiese un po’ seccato.

Ran fece un ghigno “Così impari a non ascoltarmi quando ti parlo. Ho aspettato per più di tre minuti una risposta, mentre sognavi ad occhi aperti! Ritieniti fortunato che non abbia usato un colpo di karate!”

Shinichi fece un musetto da cane bastonato, mischiato ad un broncio. “Scusa, ma comunque ho sentito quello che hai detto! Ero impegnato a pensare a quanto ho aspettato questo momento!”.

Il broncio di Shinichi era adorabile, o almeno così pensava Ran, che aveva capito le intenzioni del detective: farla addolcire un po’, distrarla e poi giocarle qualche scherzetto. “Seeee, come no!”

“…???” Shinichi rimase un attimo fermo immobile, irrigidendo le dita delle mani, non sapendo che fare. In effetti la risposta lo aveva sorpreso.

“Tranquillo, scherzavo! Ora andiamo a dormire, che domani abbiamo un bel po’ di lavoro da fare! Dobbiamo avvisare amici e parenti, decidere una data e preparare tutto!” Ran gli fece l’occhiolino, alzando il dito indice.

Shinichi annuì “Si, in effetti ho un po’ sonno”. Sbadigliò, portandosi la mano davanti alla bocca, completamente spalancata. “Andiamo a letto!”

Ran si avvicinò al borsone, lo prese e insieme a Shinichi, scomparve salendo le scale, dirigendosi verso la camera dei genitori di Shinichi, ormai non più esattamente la loro camera.


Il giorno dopo, i due si svegliarono molto presto, volevano organizzare tutto al meglio. Ran preparò la colazione e poi iniziarono a dare la notizia ad amici e parenti.

“Uff, quante altre persone dobbiamo informare?” Shinichi chiese sospirando stancamente.

Ran ridacchiò “Beh, al momento solo Sonoko. L’ho tenuta per ultima perché non vedo l’ora di vedere la sua reazione!”

Shinichi non era gran felice all’idea, Sonoko era una tipa abbastanza eccentrica.. e anche se gli anni passavano, non cambiava di una virgola.. o quasi. “Tolto il dente, tolto il dolore…” si scrollò le spalle Shinichi.

“Lo sai che poi dovremo richiamare tutti per avvisarli del giorno del matrimonio e tutto il resto, vero?”

Il detective sbatté il palmo della mano sulla fronte un paio di volte “Hai ragione….”

“Beh, come hai detto.. tolto il dente, tolto il dolore. Adesso chiamo Sonoko, così ci togliamo il pensiero!” Ran compose il numero di Sonoko e aspettò.

Aspettò una decina di secondi, col rumore degli squilli in sottofondo, che provenivano dal telefono. Stava per mettere giù, quando finalmente la cornetta venne alzata “Pronto?” una voce assonnata rispose dall’altra parte del telefono.

“Hey Sonoko sono io! Ran!” Ran rispose allegramente, come se nulla fosse. “Aspetta, accendo la video chiamata!”. Ran cliccò un tasto e l’immagine di Sonoko comparve sullo schermo, viceversa per la ricca ragazza.

Sonoko sbadigliò “awwww* … Ran, lo sai che mi fa piacere sentirti... ma forse ti sei dimenticata qualche cosetta: che oggi è domenica, sono le 7.00 del mattino e io sono in viaggio di nozze! Non potevi chiamarmi in un altro momento?”

“Si lo so, scusa.. ma io so che certe notizie tu le vuoi sapere subito e io ti ho chiamata il prima possibile. Sono sicura che appena lo saprai, sarà difficile per te riaddormentarti..”

Sonoko fece una smorfia divertita “Mia cara, migliore amica Ran.. nulla mi può sorprendere granché. Insomma, cosa puoi dirmi di tanto sorprendente e importante, da farmi alzare alle 7.00 del mattino? Insomma, quando toccherà a te andare in luna di miele, tu capirai come mi sento….!” Sonoko si stropicciò gli occhi. “Ah vero, dovrai aspettare ancora tanto tempo, visto che Shinichi è un tonno totale!”

Shinichi, che non si era fatto vedere, ma era presente ad ascoltare ed era un po’ seccato. Sonoko, come già sapeva, non era cambiata di una virgola ed era sempre la soluta sarcastica. Cercò di sembrare il più composto e maturo possibile, da dimostrare che non era così infantile da arrabbiarsi e fare scenate. Si avvicinò a Ran, che faceva una faccia disperata ed entrò nell’inquadratura della telecamera interna del telefono.

“Mia cara Sonoko, io sarò pure un tonno, ma questa volta sei tu quella nel torto!” Shinichi si morse il labbro, per non esplodere. Quella rompiscatole lo aveva preso in giro, dicendo che mai avrebbe chiesto a Ran di sposarlo…. Quando invece lo aveva appena fatto! “Qui il vero tonno non sono io! Adesso vediamo chi lo è davvero!”

Sonoko sembrava seccata, ma sorrise, come segno di sfida “Brutto detective…”. I due cominciarono a ringhiare uno contro all’altra.

Ran cominciò a perdere la pazienza, così spinse via Shinichi, mettendogli la mano in faccia e poi urlò “ORA BASTA!”

I due si zittirono, entrambi spaventati. Shinichi, perché era in presenza di Ran e quindi poteva benissimo essere colpito con uno dei suoi calci o pugni.. e Ran poteva benissimo farlo anche se poi si sarebbero sposati. Sonoko, anche se solo al telefono, aveva paura di alcune reazioni di Ran, come gran parte delle persone, quando la vedevano davvero arrabbiata.

“Allora… Shinichi perché non vai a fare un giro al campo da calcio e ti fai un paio di tiri? Almeno scarichi la rabbia!” Ran fece gli occhi dolci, riuscendo così a convincere Shinichi, che lasciò la casa borbottando.

Dopo un minuto di silenzio, Ran tornò al telefono “Scusami, ma a quanto pare il vostro rapporto non è cambiato!”

“Ma certo che no! Figuriamoci se cambia il mio rapporto con quella sottospecie di detective da strapazzo! E pensare che l’ho sopportato dall’asilo e non mi ci sono abituata!” Sonoko piegò la schiena e appoggiò la mano sotto il mento, appoggiando così anche il gomito sul lenzuolo. “Allora? Cosa volevi dirmi di importante?”

“Prima tu parlavi del fatto che niente ti avrebbe sorpresa..”

“Beh si esattamente! A meno che non sia come ti ho già menzionato! Ovvero di qualcosa tra te e Shinichi, ma lui è troppo ingenuo per fare il grande passo!”

“A dire il vero è qui te ti sbagli…” Ran rilasciò qualche risatina soffocata.

Sonoko sbarrò gli occhi “Intendi che vai a vivere con lui? Però di certo non ti ha chiesto di sposarlo, figuriamoci!”

Ran deglutì “Sai, invece è proprio così. Lui….”

………. Il silenziò sprofondò. Fuori da casa Kudo, non si sentì assolutamente nulla.. o almeno per circa due minuti, durante i quali, Ran spiegò tutto all’amica. Gli uccelli cinguettavano, la pace regnava nel quartiere..

“COOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOSAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA?????????????!!!!!!!!” una voce, o meglio urlo, lungo per parecchi secondi, ruppe la calma e la pace che aveva regnato fino a qualche minuto prima. Durante l’urlo, gli uccellini volarono via spaventati, i bambini smisero di correre e giocare, i cani iniziarono ad abbaiare, Agasa si svegliò di colpo, Ai continuò a scrivere al computer impassibile, come se non fosse successo nulla, con il massimo del menefreghismo…….

All’interno della casa, Ran teneva le orecchie tappate, cercando di evitare di ascoltare quella specie di urlo di sorpresa della ricca ereditiera. Dall’altra parte del telefono, da qualche parte su una nave privata da crociera, Makoto si alzò di scatto dal letto, come pronto a colpire qualcuno.

Si guardò intorno confuso “Sonoko tutto bene?” la guardò un po’ imbarazzato.

“Oh si, solo una notizia scioccante! Tu torna pure a dormire!” Disse la moglie con molta facilità.

Makoto la guardò ancora per qualche secondo, con un po’ di confusione, poi portò la coperta sopra alla testa e si sdraiò. Sonoko infilò i piedi nelle pantofole e poi si alzò, uscì dalla stanza e andò nella sala ristorante, tutta per sé.

“Così il tonno ha fatto la sua mossa, perspicace!” Disse ambiguamente la ragazza.

Ran ridacchiò “In effetti, ha sorpreso anche me!”

Sonoko ricambiò la risata per qualche secondo, poi dopo un secondo di silenzio, sbatté le mani sul tavolo, rovesciando il cappuccino “Insomma Ran! Dovevi chiamarmi subito ieri per dirmelo! Cosa aspettavi??”

“Scusa è che ieri io e Shin abbiamo avuto già abbastanza problemi con i miei genitori..”

“Problemi? Non dirmi che i tuoi non sono d’accordo?”

“Più o meno. Mio padre all’inizio stava per perdere il controllo, ma poi si è calmato. Mia madre invece ha reagito peggio. Non ha dimostrato felicità, anzi, dubitava della mia scelta. Ci sono rimasta molto male..”

“Che strano. Eppure tutti sanno che tu e Shinichi siete fatti l’uno per l’altra, non è una novità! Insomma, ti ho presa in giro per anni e speravo in un miglioramento tra voi due! Perché mai i tuoi non dovrebbero essere felici? È un grande passo per te, una delle cose più belle della vita!”

“Per l’appunto…”

“Persino i miei genitori erano felici quando Makoto mi ha chiesto la mano!”

“Lo so Sonoko..” Ran cominciò a sentirsi depressa. Tutti erano felici per lei, tranne per l’appunto i suoi genitori, dai quali avrebbe voluto avere un gran supporto.

Sonoko si accorse della tristezza dell’amica, così cambiò argomento “Allora…. Quando e dove vi sposerete? Il vestito? La luna di miele? Voglio sapere tutto!” Disse la donna con grande eccitazione.

Ran sorrise, sentendosi meglio, vedendo l’esuberanza di Sonoko “Tranquilla, appena Shinichi torna decideremo tutto. Vorremmo sposarci il prima possibile, però così…”

Sonoko sorrise dispiaciuta “Si, ho capito, vuol dire che non potrò esserci. Il mio viaggio di nozze durerà ancora qualche mese e quindi io dovrò perdermi il matrimonio della mia migliore amica, mentre me ne sto alle Maldive! Che situazione!”

Ran annuì. Avrebbe voluto Sonoko e Kazuha come testimoni, ma a quanto pare solo Kazuha le avrebbe fatto da testimone.

“Però prendi il lato positivo! Chiederò a qualcuno di filmare il tutto con un tablet! Guarderò tutto in diretta con una videochiamata! E poi voglio foto e video! E voglio che mi chiami prima di sposarti! Voglio vedere la faccia di Shinichi, quando ti vedrà con un abito super sexy da sposa! Devi farlo sbavare!!!”

Ran arrossì e le sue guancie si tinsero di una tonalità rosso/rosa, gonfiandosi “Diciamo che spero di trovarne uno che mi piaccia!”

“Ma no! Non devi trovarlo! Te lo farò confezionare appositamente da una stilista di abiti da sposa! Quella che ha confezionato il mio! Consideralo il mio regalo di nozze, un super vestito offerto da me!”

“Ma Sonoko… io…”

“Niente ma! Non puoi rifiutare!” Sonoko alzò un pugno.

Ran annuì sconfitta “Va bene, però il vestito lo facciamo come lo voglio io, ok? Perché tu hai gusti diversi!”

“Si, si, ok” Disse annoiata Sonoko.

“Ora io però devo andare. Devo organizzare il tutto con Shinichi!”

“Ok, ci sentiamo più tardi, che mi dici come procede?”

“Certo! A dopo!”

Ran chiuse la chiamata e infilò il telefono in tasca.

….intanto al campo da calcio…

“Sonoko, quella pettegola…” Shinichi cominciò a palleggiare “Oh ma le farò vedere io che bel matrimonio ci sarà! E poi capirà con chi si è scontrata!!!” Shinichi palleggiava sempre più in fretta. “Ma si! E poi….. e poi….” Fermò il pallone e mentre era a mezz’aria, lo calciò, facendolo finire in porta.

“Nervosetto?”

Shinichi si girò, trovando Ran, vestita in tuta e con una bottiglietta di acqua in mano. Il ragazzo sorrise e si avvicinò alla fidanzata.

“Si, nervoso, ma mi passerà!” Shinichi prese la bottiglietta “Cos’è mi fai da aiutante, come ai tempi della scuola??” fece un sorrisetto.

“Si, ci vuole qualcuno che ti tenga d’occhio, visto i disastri che combini! E poi maggior ragione ora che stiamo per sposarci! Vorrei che fossi intatto per un po’ di tempo e arrivare al nostro matrimonio!” ridacchiò lei.

“Ahaha… spiritosa!” Shinichi le scompigliò i capelli. “Che ne dici, se ci sediamo a pensare un po’? potremmo cominciare ad organizzarci per il matrimonio, no?”

Ran annuì “Si! Ottima idea!” Lo afferrò per mano e lo portò verso una panchina. Lì si sedettero vicini, guardando gli alberi, con i boccioli che stavano per sbocciare. “Sai, forse dovremmo sposarci in un luogo con tanti ciliegi! Potremmo farlo nel periodo dello sboccio! Sono sicura che sarebbe uno spettacolo meraviglioso!”

“L’idea mi piace! Magari, vicino a quel fiume che si trova vicino ai monti! Conosco una chiesina molto bella, che si trova vicino al campeggio dove andavo con il Dottor Agasa e gli altri bambini! È un grande spiazzo, che da sul fiume, con delle colline ed si trova ad una quota abbastanza alta. Ci sono parecchi alberi e i ciliegi sono bellissimi in quel periodo! Non sarà difficile organizzare tutto là! Potremmo fare una festicciola all’aperto e poi partire in viaggio di nozze!”

“Sai, penso che sarebbe perfetto! E dove pensi di andare in luna di miele?”

Shinichi portò la mano sotto il mento, come facendo finta di pensare, quando in verità Ran sapeva già la risposta.

La karateka scosse la testa, ridendo esasperata “Vuoi andare a Londra?”

“Magari…” Shinichi alzò le spalle “Che ci posso fare?”

“Beh, nulla, essendo te stesso!”

“Allora.. potremmo fare che Londra sia una delle tappe!” Shinichi sorrise.

Ran lo guardò confusa “Tappe?”

“Potremmo fare un tour d’Europa. Tipo… Grecia, Italia, Spagna, Francia, Svizzera, Romania, Germania, Olanda e Regno Unito! Potremmo fare così: In Grecia ci fermiamo ad Atene. In Italia ci fermeremo a Messina, Napoli, Roma, Milano, Venezia e le Dolomiti. In Spagna invece potremmo fermarci a Madrid e sui Pirenei. Poi in Francia potremmo fermarci a Parigi e alle Camargue. Di seguito faremo un giro sulle alpi svizzere. Poi ci fermeremo al castello di Vladimir Dracula… e….”

Shinichi si fermò vedendo che il sorriso di Ran era sparito “Tutto ok?”

Ran annuì, ovviamente non convincendo il detective. Shinichi ci pensò su un attimo, fino a che un fulmine non gli attraversò la mente. Cominciò a ridere come un matto, mentre Ran lo guardava intimidita e imbarazzata, consapevole che il suo ragazzo aveva capito tutto.

Shinichi faceva difficoltà a trattenersi “Non dirmi che hai ancora quel problemino con i mostri, in particolare i vampiri?”

Ran non rispose a parole. Gli fece un cenno d’intesa e lì Shinichi rise ancora più forte “AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA!!!! Credevo di averti insegnato che i vampiri non esistono! E poi il Conte Dracula è solo una figura fantastica, basata su un personaggio reale che non aveva poteri soprannaturali!”

“Ridi pure….” Ran sbuffò sempre più imbarazzata.

“Vuoi che tralasciamo la Transylvavia?” Chiese Shinichi con uno sguardo dolce.

Ran scosse la testa “No, no, va bene così! Tanto anche se ci fosse qualche vampiro, ci saresti tu a proteggermi!”

Shinichi alzò il sopracciglio e le avvolse il braccio attorno alle spalle “Non c’è nemmeno bisogno di ricordarmelo!”

“Quindi dopo la Transylvania?” Chiese Ran.

“Dopo la Transylvania ci sarà la Germania. Potremmo fermarci a Francoforte e Berlino. Poi a Rotterdam e Amsterdam in Olanda. Infine ci fermeremo a Cardiff, il Lago di Lockness e infine, ultima ma non per importanza…. La mia adoratissima Londra!”

“Buon programmino! E per gli invitati?”

“Abbiamo una vasta scelta! Potremmo invitare… i nostri amici, i detective e ispettori che conosciamo, chi ci ha aiutati a combattere l’organizzazione, gli agenti che conosciamo dell’FBI, della CIA e la polizia segreta giapponese! Abbastanza?”

Ran ci riflesse un attimo e poi concordò. Shinichi si sdraiò meglio contro lo schienale della panchina “Per il catering, i fiori, gli addobbi e il resto.. ha già detto che ci vuole pensare mia madre, lei ha buon gusto e vuole farci una sorpresa! “

“A me va benissimo, non c’è nessun problema, anzi, sono sicura che sarà tutto perfetto!”

“E che mi dici dell’abito da sposa?”

“Eh no, quello è un segreto! Sonoko ha detto che chiamerà la sua stilista e che me lo farà fare su misura, come piace a me! Dovrai attendere!”

“Pff…. Noiosetta!” Shinichi incrociò le braccia.

Ran gli diede un bacio sulla guancia, facendolo arrossire “Meglio così, ti piacerà ancora di più quando sarà il momento!”

“Non ne dubito!” fu poi il turno di Shinichi per dalre un bacio.

“Sai, sono proprio felice, non vedo l’ora” Disse dolcemente Ran abbracciandolo.

Il ragazzo sorrise e ricambiò l’abbraccio “Anche io, Ran, anche io!”



Nota d'autrice: Nel prossimo capitolo ci sarà il matrimonio!!

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Capitolo 9
*** Gli ultimi istanti ***


Spazio d'autrice: E finalmente inizia!


Capitolo 9: gli ultimi istanti


Passarono circa due mesi e il gran giorno era arrivato. Tutti erano emozionati, in particolare la coppia di sposi. Il mattino, Shinichi non riuscì a svegliarsi, talmente era nervoso. Ran dovette chiedere ad Heiji e Kazuha di arrivare prima, per aiutarla a tirare giù dal letto il futuro marito. Yukiko era arrivata due giorni prima, visto che era colei che doveva organizzare tutto e con lei c’era pure Yusaku.

Kazuha era sempre stata vicina a Ran, in tutti i momenti. Era quasi più eccitata della stessa Ran. Anche altri ospiti che venivano da lontano, erano in viaggio e sarebbero arrivati presto.

Shinichi era in preda al panico, aveva smarrito i vestiti da mettere, si era smarrito parecchie volte durante la strada e aveva fatto sbattere la testa ad Heiji 17 volte, ad ogni dosso, visto che li affrontava a grande velocità.

Per fortuna, Ran era in auto con Kazuha e Yukiko, altrimenti, come Heiji, si sarebbe procurata dei bei bernoccoli. Heiji stava per uccidere Shinichi, ma non poteva, visto che era il suo testimone e visto che così Kazuha lo avrebbe a sua volta ucciso, per aver rovinato il matrimonio all’amica.

Anche i genitori di Ran, erano in verità pronti al matrimonio e si erano preparati. Kogoro ovviamente aveva fatto ritardare entrambi, ma non volontariamente. Kogoro non era esattamente al settimo cielo, visto che sua figlia da quel giorno, sarebbe “appartenuta” ad un altro uomo, ma era comunque fiero della sua bambina, quindi non poteva che sorridere, sapendo che in verità Shinichi era l’ideale per lei e non era così male.

Eri sembrava felice per il matrimonio, anche entusiasta, ma era turbata per la discussione avuta qualche mese prima. Non aveva più sentito o visto Ran, tranne quando le aveva lasciato nella cassetta della posta, l’invito al matrimonio. Sperava solo che il matrimonio sarebbe andato bene.

Un’ora dopo, le auto si fermarono. Non c’erano ancora gli ospiti, visto che era presto, ma una volta finito di prepararsi, di sicuro sarebbero arrivati.

“Allora… ci vediamo dopo!” Disse Shinichi grattandosi la testa.

Ran portò le mani dietro alla schiena “Si, a dopo!”

Kazuha ridacchiò un po’, vedendo quanto i due fossero agitati “Avanti, datevi un ultimo bacio come fidanzati, visto che poi sarete marito e moglie!”

La coppia iniziò a ridere e annuì. Shinichi tirò Ran verso di sé e la baciò sulla bocca, poi la lasciò andare “A dopo, amore”

“A dopo!” Ran salutò con la manina, poi interrotta, quando Kazuha la afferrò al braccio e la tirò via.

L’amica la trascinò, per andare a prepararsi “Su, Ran! O non faremo mai a tempo!”

“Si, ok!” Ran cominciò a correre, cercando di tenere il passo della sua testimone.

“Su rimbecillito! Anche tu ti devi preparare!!” Heiji indicò l’oratorio della chiesa, dove vi erano le stanze per prepararsi. Shinichi annuì e seguì il suo amico, senza nemmeno protestare per il “rimbecillito”

Shinichi aveva ragione, l’atmosfera era meravigliosa. Il posto in cui si sarebbero sposati era davvero meraviglioso. I ciliegi erano in fiore e tutte le strade erano poco asfaltate, ricoperte da petali rosa. Gli alberi erano dello stesso colore e profumati. Di fianco allo spiazzo, tutto addobbato, vicino alla chiesa, c’era un torrente con la corrente davvero lenta. Yukiko aveva svolto un ottimo lavoro, magistrale, come si vantava lei. C’erano palloncini e fiori ovunque, di qualunque varietà, adornati da bellissimi fiocchi. C’erano tavoli, sedie, casse per la musica e moltissimi altri addobbi.

La mamma di Shinichi, si prese una pausa e andò nella stanza della sposa, per aiutare la sua, ben presto, nuora. Adoratissima nuora, visto che da sempre aveva sognato questo momento per Shinichi e non poteva chiedere sposa migliore per suo figlio. Prima di poter entrare nell’edificio dell’oratorio, sentì una mano toccarle la spalla. Si girò e vide Eri e Kogoro.

“Eri! Eccoti! Come va?” disse contenta Yukiko.

Eri abbracciò l’amica “Bene, non c’è male. Tu invece?”

“Oh beh, benissimo! Ho organizzato io i preparativi per il rinfresco! Sai, ho un certo talento in queste cose!”

“Oh si, lo so bene!”

“Allora? Eccitata per Ran?”

Eri annuì non troppo contenta “Si, moltissimo, ma ho avuto una litigata con lei tempo fa e da allora il nostro rapporto è un po’ teso.”

Yukiko sembrava dispiaciuta, ma nemmeno troppo sorpresa “Purtroppo sono venuta a saperlo e mi spiace molto! Vi conviene sistemare questo problemino, prima del matrimonio!”

“Si, ma come?”

“Perché non vieni a trovarla nella stanza della sposa più tardi? Io ci vado adesso, per controllare che sia tutto pronto. Ran e Shinichi sono andati a prepararsi almeno un’ora fa e come vedi, gli invitati stanno arrivando!”

Eri si guardò intorno. In effetti erano già arrivati parecchi invitati. Poteva riconoscere il Dottor Agasa, con Genta, Mitsuiko, Ayumi e Ai. Poi poteva anche vedere Takagi e Sato, che teneva in braccio un bambino. Poi c’erano anche l’ispettore Megure, Shiratori, Kobayashi e altri che non conosceva. “Va bene, in effetti è un buon metodo per scusarmi!”

“Benissimo! Ora io però vado! A dopo!”

Yukiko corse via e andò alla stanza della sposa. Si immaginava già come sarebbe stata carina. Bussò un paio di volte e poi entrò.

“Hey Ran, come va tesoro?” Chiese Yukiko, rivolgendo lo sguardo sulla ragazza, che veniva aiutata da Kazuha a sistemare il vestito.

Chiunque fosse entrato sarebbe rimasto a bocca aperta, da quanto era bella Ran. Il suo vestito era lungo, che si apriva, come un fiore il cui interno era largo, fatto di seta e stoffa di sicuro pregiata, visto che Sonoko aveva occhio per queste cose.

La gonna era larga e a balze. Tutto il vestito era di un bianco candido e sui bordi delle balze vi erano dei pizzetti color rosa, come sui bordi del corsetto. Su tutto il vestito vi erano dei nastri azzurri e color crema e sul fianco destro, c’erano un paio di rose azzurre, una più piccola e una più grande.
Le scarpe erano molto graziose, con il tacco non troppo alto, con dei fiocchetti sulle punte. Il velo arrivava massimo al busto, era ornato di fiorellini finti ai lati.
Ran aveva i capelli sciolti e lisci come al solito, ma alle punte diventavano leggermente mossi. Non era truccata particolarmente, aveva solo un po’ di ombretto azzurro.

“Wow Ran! Sei un incanto!!! Shinichi rimarrà di sasso quando ti vedrà! Tutti rimarranno di sasso!” Yukiko giunse le mani, sorridendo felice.

Ran arrossì “Grazie Yukiko, sai, sono un po’ agitata…” La ragazza sentiva il cuore battere a mille, più veloce di un treno in corsa. Non ci poteva credere, che il giorno più bello della sua vita era giunto. Per quanti anni aveva sognato quel momento, con Shinichi… il suo unico e grande amore.

“Non devi!” Yukiko le appoggiò la mano sulla spalla “Sebbene è normalissimo, ricorda che tu e Shinichi vi amate! Andrà tutto benissimo!”

“Ha ragione, Ran!” Kazuha prese le mani dell’amica “Tu stai per coronare il tuo sogno di una vita! Niente e nessuno ti potrà fermare!”

Ran, commossa, sorrise. Era contentissima di avere un sostegno così grande, ringraziava di avere lì con sé la sua migliore amica. Aveva le lacrime agli occhi e avrebbe di sicuro pianto, se non fosse stato per Kazuha, che portò il dito sotto l’occhio e le asciugò le lacrime.

Kazuha scosse la testa, commossa quasi più di Ran “Non devi piangere! Oggi è un giorno felice!”

“Grazie, sei davvero la migliore!” Ran abbracciò Kazuha “Spero di riuscire ad aiutarti altrettanto quando toccherà a te!” Le fece l’occhiolino.

Kazuha arrossì “Se pensi che Heiji mi chiederà mai di sposarlo, credo che ti sbagli. Lui è una testa di rapa!”

“Pensavamo tutti lo stesso di Shinichi, eppure lo ha fatto!”

Kazuha si zittì, capendo che era inutile discutere di quell’argomento in quel momento. Si sentì improvvisamente bussare alla porta. “Avanti!”

La porta si aprì ed entrarono due ragazzine di circa 14 anni: Ayumi e Ai, con dei vestitini davvero carini. Erano state scelte per essere le damigelle. Nessuno sapeva come avesse fatto Ran, a convincere Ai, cosa che sempre rimarrà un mistero. Quando tutti chiedevano loro qualcosa a tale proposito, le due rispondevano che era un segreto tra loro. Forse Ai, vedendo Ran come una sorella, aveva pensato di renderla felice.

“Hey ragazze, come siete carine!” esclamò Ran.

Le due ragazzine ringraziarono ricambiando il sorriso “Grazie!”

Ayumi si avvicinò a Ran “Ran, sei bellissima! Spero di essere bella come te quando mi sposerò!”

“Beh, per ora è presto, ma sono sicura che anche tu sarai fantastica!” Ran si inginocchiò all’altezza della ragazzina.

Ai pure decise di avvicinarsi “Spero davvero che il tuo maritino non causi qualche omicidio durante il matrimonio! Sappiamo quanto sia ideale il suo tempismo!”

Ran si grattò la guancia “Beh, in effetti… però cerchiamo di essere ottimisti!”

“Si, proviamoci!” Ai smorzò un sorriso.

“A proposito, posso chiedervi un favore? Potete dire al professore che ho invitato una persona speciale? È una sorpresa per lui! Conan mi aveva raccontato che Agasa non vedeva una certa persona da tanto tempo e io oggi ho pensato di invitarla!”

“Glielo diremo noi. Ora andiamo Ayumi, dobbiamo aiutare a tenere lontani i curiosi, in modo che non vedano la sposa prima del tempo!”

“Sono già arrivati tutti?” chiese Ran.

“Suppongo di si, ci sono tantissime persone!” Ayumi commentò.

Ran cominciò a sudare freddo, impaurita nel sapere che c’era tanta gente.

“Tranquilla” Disse Ai, rompendo il silenzio “Andrà tutto bene” alzò lo sguardo.

Ran si stupì del commento, ma poi con un viso sereno annuì, ringraziando la ragazzina. Le due damigelle si avvicinarono all’uscita, pronte ad andarsene, ma prima di farlo, Ayumi si fermò.

“Ran?” Ayumi mormorò.

“Si?” Ran si girò verso la bambina.

Ayumi inizialmente era dubbiosa se dire o no, ciò che voleva, ma poi lo fece comunque. Alzò lo sguardo e sorrise “Conan sarebbe orgoglioso di te…” nel suo tono di voce, c’era un misto di malinconia, tristezza e anche dolcezza. Le mancava molto il suo amico, nonostante fossero passati 7 anni.

Ran rimase sbigottita da quel commento, sebbene sapesse che Conan era Shinichi, sentiva malinconia in ciò che aveva detto Ayumi, come se in quel momento, davvero Conan fosse morto. Kazuha si avvicinò all’amica e la guardò consolandola, mentre Yukiko non disse nulla. Pensava solo che era un momento carino, visto che lei sapeva la verità, mentre Ayumi non poteva.

Ran si rialzò e diede un’ultima sistemata al vestito. Yukiko si avvicinò alla futura nuora e l’abbracciò “Io ora vado, suppongo che qualcuno voglia vederti!”

“Anche io, Ran, buona fortuna! Ti aspetto, vedrai che andrà tutto benissimo! Non fare tardi! Tra poco si va!” Kazuha le diede un ultimo abbraccio, prima di andarsene e scomparire dietro alla porta.

….Nel frattempo… in corridoio…

“Non ce la farò mai….” Shinichi continuava a mormorare, mentre cercava di sistemarsi il papillon, fallendo per la ventesima volta.

Heiji cominciava a stufarsi, non tanto del fatto che Shinichi fosse agitato, ma più nel vedere un grande detective come lui, comportarsi da pappamolle “Ora basta!”

Shinichi si fermò e rimase a fissarlo “Ma non capisci proprio nulla! Guardati! Questo non è il Kudo che conosco! Kudo è un tipo egocentrico, con grande autostima, sarcastico, coraggioso, sempre pronto ad affrontare le difficoltà! Che siano buoni o cattivi punti della tua personalità, non interessa a nessuno, perché tu vai bene così come sei e Ran ti ama proprio così! Dimentichi quante difficoltà avete passato voi due? Proprio ora, ti fai tanti problemi e ti caghi addosso, davanti ad una cosa così???? Capisco che la ami e hai paura che qualcosa vada storto, ma cosa vuoi che succeda?”

“Hattori…” Shinichi rimase stupido dalle parole dell’amico, che aveva un modo tutto suo per incoraggiarlo.

Heiji sbuffò “Quindi smettila di lagnarti, sistemati una volta per tutte quell’insopportabile papillon e vai dalla tua sposa! Prendilo come un caso difficilissimo! Tu sei il solo detective incaricato a risolverlo, fatti avanti!”

Shinichi sorrise all’amico, che anche se gli dava sui nervi a volte, in quel momento era davvero l’unico che poteva aiutarlo. “Grazie Hattori”

“Di nulla!” rispose Heiji con un sorrisetto.

…….fuori dalla stanza della sposa…..

Kazuha, una volta chiusa la porta, vide arrivare lo sposo, accompagnato da Heiji. I due la salutarono e lei, per tutta risposta, alzò il pollice all’insù a Shinichi, segno che Ran era davvero perfetta. Shinichi arrossì, cercando di preparsi psicologicamente a tutto ciò che doveva accadere. Si limitò a fare dei respiri profondi, mentre avvicinava la mano alla maniglia.

Kazuha gli impedì di aprire la porta “Non ancora, prima devono entrare altre persone..”

Shinichi non capì subito, fino a che Kazuha non fece cenno con la testa ad Eri e Kogoro, che si stavano avvicinando. Shinichi rilasciò solo un “oh” e poi si scansò.

…..all’interno….

Ran stava guardando Bouquet di fiori sul comodino, davanti allo specchio. Il suo battito era molto veloce, come se stesse per scoppiare. Sentì improvvisamente la porta aprirsi, si girò e vide suo padre e sua madre che la guardavano. Li guardò un attimo con esitazione e tensione. I loro sguardi invece erano sereni, un po’ sorpresi e dolci, cosa che non si aspettava.

“Sei meravigliosa” disse sua madre.

Ran non rispose, non disse nulla, sentendosi confusa e perplessa.

“Tra poco sarà un grande momento per te..” il padre aggiunse.

“Cosa c’è?” Cominciò la ragazza “Siete venuti a chiedermi se sono sicura di voler sposare Shinichi? Siete venuti ad esprimere disapprovazione e mancanza di fiducia, proprio prima del matrimonio?”

I due genitori sentirono il peso di quelle parole, molto pesanti e dolorose. La loro figlia stava per avere il momento più felice della sua vita, stava per compiere un grande passo…

Eri si avvicinò alla figlia. Ran non reagì, rimase ferma, mentre sentiva la madre abbracciarla. Non capiva nulla, prima la madre aveva mostrato esitazione e scarsa felicità per il suo matrimonio, come il padre, ora invece erano lì, contenti.

“No, siamo venuti per dirti che siamo orgogliosi di te.”

Uno shock. Per Ran fu uno shock, sentire quelle parole, proprio ora.

“Mi spiace se ti ho trasmesso i sentimenti sbagliati. Io, anzi, noi, siamo estremamente orgogliosi di te. Fino a ieri ci sembravi solo una bambina, mi ricordo esattamente il giorno in cui sei nata…. E adesso stai per costruirti una nuova famiglia, una nuova vita…”

“M-Mamma…”

Eri si staccò dall’abbraccio “Scusami, non volevo affatto esprimere dubbio nei tuoi confronti o poca felicità. Ti assicuro che sono la madre più eccitata e felice che ci sia al mondo. Io e tuo padre abbiamo sbagliato, perché ti abbiamo sempre e solo considerata la nostra bambina e probabilmente questo pensiero ci ha accecati. Non ci ha nemmeno permesso di capire quanto sia importante quello che sta accadendo e di quanto sia stupendo.”

L’avvocato appoggiò le mani sulle spalle della figlia “E ti assicuro che ci pentiamo molto, di non averti supportata e accompagnata in questo viaggio, fino ad oggi”

Ran voleva scoppiare a piangere, ma invece abbracciò la madre fortemente, sentendo poi unirsi all’abbraccio anche il padre.

“Ora vado da Yukiko, Yusaku e gli altri, in bocca al lupo, tesoro” Eri salutò con la mano ed uscì.

“Papà, tu non vai?” Ran chiese dolcemente.

Kogoro, con le mani in tasca, fece un sorriso, il meno sborone che conosceva “Sei bellissima figliola. Nessuna sposa, competerebbe con te.”

Le guance di Ran si colorarono di rosso “Grazie papà”

“Ascolta” Kogoro si avvicinò “Lo so, che tu ora sei grande e che Shinichi è un bravo ragazzo e si prenderà cura di te. Meglio lui, tutto sommato, di altri ragazzacci, almeno so che vi amate. Però sappi, che se quel brutto detective in fasce, ti fa qualcosa, lo pesterò e se la vedrà con me.. ok?”

Ran ridacchiò, portando la mano davanti alla bocca “Tranquillo, non ce ne sarà bisogno!”

Kogoro annuì, mentre si allontanava verso l’uscita “Sono fiero di te.Ti voglio bene!”

“Anche io, grazie.” Ran si sistemò i capelli dagli occhi e aspettò di sentire la porta chiudersi. Tuttavia sentì due voci familiari.

“AVANTI ENTRA! NON FARE IL BAMBINO!” sembrava la voce di Heiji.

Tutto d’un tratto, la porta si spalancò e Shinichi cadde a terra, mentre Heiji gli cadde sopra. Ran cercò di trattenere le risate. Il detective dell’ovest alzò lo sguardo e rimase molto colpito da quanto fosse carina Ran. Beh, per lui mai quanto Kazuha, ma di sicuro non era niente male.

Aiutò Shinichi ad alzarsi, che imbarazzato, si girò verso la ragazza. Come i suoi occhi caddero su di lei, non riuscì più a muoversi. Sentiva pulsare il cuore nel petto, che a poco sarebbe uscito dal suo petto. Un brivido, un calore molto forte. Era semplicemente perfetta, meravigliosa e splendida. La guardò nei suoi occhi azzurri/lilla, che brillavano. Il suo sorriso dolce di Ran lo stava letteralmente facendo sciogliere. Con quel vestito da sposa, la sua fidanzata era proprio bella, meglio di come l’aveva sempre sognata. Ancora più bello era che non si stava sognando tutto, stava accadendo davvero! Fece di tutto per non sanguinare dal naso, mentre arrossiva come un pomodoro.

“S-Sei uno spettacolo…!!” balbettò Shinichi, avvicinandosi alla futura moglie.

“Grazie! Anche tu stai benissimo!” disse Ran.

Shinichi in effetti era vestito elegante. Tutto di bianco, con un papillon blu, che si intonava agli occhi del ragazzo.

“Sai.. forse dovresti cambiare papillon!” aggiunse Ran esitante.

Shinichi la guardò confuso “uhm?”

La ragazza andò vicina alla sua borsa e tirò fuori una cosa che fece brillare gli occhi a Shinichi. Non lo vedeva da anni.. il suo modulatore vocale. Ran sistemò il papillon rosso al collo di Shinichi, rimuovendo quello blu. Poi prese una delle due rose che aveva sul vestito e la posizionò sul taschino, sopra il petto dello sposo.

“Ora si, che sei perfetto!”

Il silenzio calò nella stanza, Shinichi e Ran rimasero a guardarsi per un po’, sorridendosi. Heiji sentì come la sensazione di essere di troppo, quindi prese e se ne andò silenziosamente.

“R-Ran… non so cosa dire, in un momento come questo.. dovrei fare un discorsone, di quelli lunghi e romantici… Ma riesco solo a dirti che…. Ti amo.. ti amo infinitamente!”

Ran e Shinichi si abbracciarono forte, perché anche se sarebbero rimasti per sempre amici, grandi amici d’infanzia inseparabili, era il loro ultimo vero momento in quel rapporto. Da lì in poi sarebbero diventati marito e moglie.

“Ti amo anch’io all’infinito!” Ran rispose.

“Ora io devo andare… mi raggiungi in chiesa?”

“Certo! Ovvio!”

Shinichi sorrise “Sono orgoglioso di te..” mormorò mentre usciva.

Ran allora ricordò ciò che gli aveva detto una persona “Ayumi aveva ragione…”

“Hai detto qualcosa?” Chiese Shinichi.

“No, no! Pensavo ad alta voce!”

“ooook!” Shinichi uscì.

“Conan, Shinichi.. sono orgogliosi di me…. E io sono orgogliosa di loro” Pensò fra sé e sé.

…Dopo qualche minuto, tutti i presenti cominciarono a radunarsi. I piani erano un po’ diversi, visto che alla fine si decise di svolgere il tutto non dentro, bensì fuori dalla chiesa. Yukiko aveva preparato all’ultimo momento un palco, sotto un gruppo di ciliegi. Le sedie erano moltissime, così come gli ospiti.

“Bene ragazzi, cerchiamo i nostri posti e sediamoci!” il dottor Agasa si fece strada tra gli invitati, cercando le loro sedie.

“Si, Professor Agasa!” Genta e Mitsuiko esclamarono.

“Li ho trovati!” chiamò Genta, indicando i posti con le targhette dei loro nomi.

Mitsuiko lo raggiunse insieme al professore “Peccato che Ai e Ayumi non si siedano con noi!”

“Si, ma ricordate che loro sono le damigelle. Quindi avranno un ruolo importante! Si divertiranno anche più di noi!”

“Già..” iniziò Mitsuiko. Il ragazzino guardò Genta un po’ rattristato “Sarebbe bello se anche Conan fosse qui.. le cose non sono più le stesse senza di lui.”

Genta ricambiò, con un espressione triste. Il dottor Agasa sorrise tristemente, rimanendo un po’ dispiaciuto nel dover mentire ai ragazzini. Conan in verità era al matrimonio, che a dire la verità era proprio il suo di matrimonio. Non fu facile gestire i bambini, dopo la sua presunta morte. Era stata dura, visto quanto si erano depressi. Quando avevano sentito la notizia alla televisione, anche con Ai, tutti avevano avuto un terribile colpo al cuore. Loro che credevano che il loro migliore amico fosse morto, cosa che li stravolse terribilmente. Ai e il dottore invece, che credevano fosse morto Shinichi, avevano avuto davvero un periodo difficile.

Ai aveva paura ad uscire di casa e altre cose simili, mentre Agasa era molto rattristato, visto quanto era affezionato al ragazzo. O almeno fino a che Ai non aveva scoperto che qualcuno si era introdotto nel laboratorio e aveva sottratto uno degli antidoti temporanei dell’APTX. Un mese dopo, scoprirono che Shinichi stava bene ed era vivo, cosa per cui si procurò parecchie sgridate.

Certo, purtroppo i bambini dovettero credere al fatto che Conan fosse davvero morto, perché Shinichi non se la sentiva di dire loro la verità. Li avrebbe sconvolti. I primi mesi, i ragazzini piansero molto, non volevano andare in campeggio o risolvere casi. Piano, piano, riuscirono a superare il trauma e a ricominciare a vedere il mondo con spensieratezza. Ai, che preferiva stare con loro, come bambina, riuscì ad integrarsi di nuovo nel gruppo, come una volta. Poi decisero di continuare la loro attività, ma con moderazione ed evitando i casi di omicidi, visto che ora che non c’era Conan, potevano anche cacciarsi in guai seri.

“Ragazzi, sono sicuro che Conan ne sarebbe felice, ma ricordate che non vorrebbe che siate tristi. Lui è comunque sempre qui con voi.”

“Lo sappiamo!” I due ragazzini sorrisero.

Il dottore si sedette sulla sua sedia “Ora sedetevi, che a breve incomincerà il matrimon… oh!” Agasa vide per terra un fazzolettino di stoffa. Lo afferrò e si rivolse alla donna, seduta vicino a lui “Mi scusi, è suo questo fazzoletto?”

La donna si girò, sorridendo. Proprio quando i loro sguardi si incrociarono, i due rimasero di stucco. Agasa davanti a sé aveva proprio lei, la ragazzina che aveva conosciuto da piccolo, il suo primo amore: Fusae.

“Ah si! Ayumi e Ai, ci hanno detto che Ran aveva una sorpresa per lei Professore!” dissero Genta e Mitsuiko, senza capire che in effetti qualcosa di sorprendente stava accadendo.

“L-L’ho notato..” Il professore balbettò. Ran aveva pianificato quell’incontro, gli aveva proprio giocato un bello scherzetto. Quella ragazza… ne aveva approfittato. Un gesto molto dolce.

“La ringrazio, il fazzoletto è mio” La donna prese il fazzoletto e lo mise in borsa. “Sono i suoi nipotini?”

Agasa abbassò lo sguardo sui due ragazzini e poi tornò a guardare la donna “Ah no! Vede sono amici del ragazzino di cui si occupava Ran, di cui io ero lo zio. Li porto spesso in gita e me ne occupo, visto che sono anche amici della mia figlia adottiva, nonostante ora Conan non ci sia più. Io non ho avuto mai una relazione e non ne ho una nemmeno ora”

Fusae rimase un attimo sconcertata, quando lo aveva rincontrato dopo anni, sotto gli alberi di Ginko, lei credeva fossero i suoi nipotini, invece no.

Agasa, nonostante ritenesse la domanda inadatta, chiese lo stesso “Suo marito non è venuto?”

“Mio marito? Oh, lei intende l’uomo che era con me l’ultima volta? Lui era solo un amico che mi aveva accompagnata quel giorno, in verità io non sono sposata, né fidanzata.”

Fu ora il turno di Agasa, a rimanere sconcertato. Forse, la speranza non era veramente persa. “Sarebbe un piacere, chiaccherare un po’, dopo il matrimonio”

Fusae arrossì “Si, mi farebbe piacere”

Tutto d’un tratto, si accorsero che gli ospiti intorno a loro erano ormai seduti e il silenzio era calato.



Nota d'autrice: Andrà tutto bene? Chi lo sa!

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Capitolo 10
*** Accompagnandoti per sempre ***


Spazio d'autrice:


Capitolo 10: Accompagnandoti per sempre


Shinichi era già salito sul palco/altare. Heiji era dietro allo sposo, mentre Kazuha era sull’altare, più meno nella stessa posizione di Heiji, ma dal lato opposto. Stavano aspettando tutti Ran.

Shinichi aveva il cuore in gola. Non era mai stato così felice ed emozionato, in tutta la sua vita. Tutti lo stavano guardando. Volgendo uno sguardo sul pubblico, riusciva a riconoscere tutti gli ospiti.

C’erano il dottore, Fusae e i ragazzi. Quanto gli era dispiaciuto mentire loro, soprattutto quando aveva saputo della loro depressione nel sapere che Conan era morto. Ma cosa poteva fare? Li avrebbe sconvolti, traumatizzati, dicendo loro che in verità, il loro migliore amico, era un liceale. Nonostante ciò, a lui mancavano un po’. Erano gli unici e veri amici, che aveva mai avuto, a parte Ran, Sonoko e tutti coloro conosciuti mentre era nelle spoglie di Conan. La loro infantilità lo avevano stressato e poi contagiato. Si era divertito comunque e aveva fatto cose, che non aveva mai provato a fare. Era riuscito ad aprirsi di più, a fare amicizia e ad essere coinvolto nelle gioie bambinesche. Si era affezionato a quei bambini e nonostante tutto, spesso chiedeva ad Ai o al professore come stavano. Rimanevano comunque suoi amici.

C’erano anche L’ispettore Megure, con sua moglie. Il poliziotto non ci credeva ancora che era presente al matrimonio di Shinichi. Gli sembrava ieri, che lui era ancora un diciassettenne.

C’erano l’agente Takagi e Sato, con il loro figlio, Fuyuki. Ma non solo, anche l’ispettore Shiratori e Kobayashi, che era in dolce attesa. In quel momento, gli venne in mente quanto sarebbe stato bello, poi, costruire una famiglia con Ran.

E fin dall’America erano arrivati anche gli agenti dell’FBI: Jodie, Shuichi, Camel e James. Anche Eisuke e Hidemi Hondo erano presenti, come anche Amuro e Azusa. Anche Sera era presente, che alzò il pollice a Shinichi, mostrando il suo sorriso con il canino che sporgeva dalla bocca. Teneva in mano un tablet, nella quale c’era l’immagine di Sonoko. Probabilmente non voleva perdersi il matrimonio, le sarebbe bastata la sua presenza in videochiamata.

C’erano praticamente tutti i poliziotti di quasi ogni distretto, cosa che non stupiva più di tanto, viste le conoscenze di Ran e Shinichi e le loro esperienze. Alcuni esempi erano quell’imbranato di Yamamura, poi l’ispettore Yokomizo. Anche Chiba, Naeko, Yumi e il suo fidanzato erano presenti. Non si sarebbero mai persi il matrimonio di Shinichi e Ran.

Vista l’assenza di Sonoko, c’erano i suoi familiari. C’erano anche Kaito, Aoko, Natsue e Takeshi Hatamoto, il dottor Araide, Asami Uchida e molti altri. Amichi di Ran, conosciuti durante gli incarichi di Kogoro, oppure detective o amici conosciuti da Shinichi, durante le sue indagini. Pure da Londra erano arrivati degli amici: Minerva Glass, con il suo fidanzato e istruttore e anche suo fratello Apollo.

Per grande sorpresa dello sposo, dietro ad un albero, nascosta da tutti, c’era una donna misteriosa. Chissà, forse amica di Ran. Non riusciva a vederle il volto, perché i capelli coprivano la sua faccia. Era biona, con i capelli appena mossi e lunghi. Però, ora aveva altro da pensare.

Ayumi e Ai erano ad aspettare Ran, quindi sarebbero arrivate a breve. Poi c’erano Eri e Kogoro, che sembravano commossi, ancor prima che iniziasse la cerimonia. Ciò confermò a Shinichi che Ran e i suoi genitori si erano chiariti, cosa molto positiva. Shinichi di norma avrebbe avuto paura di Kogoro, che in effetti lo guardava un po’ male, ma invece questa volta, sentiva come se non ce ne fosse bisogno. Forse Kogoro era pasticcione, imbranato, imbarazzante, pigro e molto altro… ma non era il peggiore dei suoceri, dopotutto era padre di Ran. Anche Eri sembrava abbastanza tranquilla.

Poi c’erano i suoi genitori, che lo guardavano sorridendo e incoraggiandolo. Yukiko sembrava sul punto di piangere, vista la sua contentezza e fierezza. Il suo figliolo si stava per sposare, ormai era cresciuto.

Si asciugò le lacrime e si alzò di scatto “Vai Figliolo!! Shin, fai vedere chi sei!!!!” Poi però si accorse che erano scoppiate delle risatine, così si sedette un po’ imbarazzata. Più imbarazzato di lei era il figlio che non riusciva più a guardare gli invitati per la vergogna.

Heiji, non era di grande aiuto, visto che era scoppiato a ridere. Risate fragorose che facevano innervosire un bel po’ il detective. “Dopo te la faccio pagare Hattori……..”

Tutte le maledizioni che stava lanciando sul suo testimone, furono interrotte quando si sentì cominciare la marcia nuziale. Era il momento. Finalmente la donna che amava più della sua vita, sarebbe diventata sua moglie. Gli tremavano le mani dall’emozione.

Intanto.. dietro al cancello, da cui doveva uscire la sposa…

Ai si sporse guardando la situazione“Tocca a noi” disse Ai, ritraendo la testa “Sei pronta?” sorrise la ragazzina.

“Non credo…” La ragazza aveva la testa bassa, non riuscendo a capire cosa le stesse succedendo.

Ai la guardò sconcertata “Cosa?”

Ayumi spalancò occhi e bocca “Aspetta, non dirmi che non vuoi più…”

“No! Certo che voglio sposare Shinichi… ma…. Ho paura…” Ran si inginocchiò, con le lacrime agli occhi.

Ai e Ayumi si avvicinarono a Ran. Ai le posò la mano sulla spalla “Hey…”

Ran cominciò a singhiozzare “E-E se io non f-fossi adatta ad essere sua m-moglie? E se l-li poi trovasse qualcun’altra o-o smettesse di a-amarmi… e se sono i-io la sciocca a f-farmi queste i-idee….. i-io… i-io…”

“Ran, smettila” Ai la guardò severamente. Ran alzò lo sguardo sulla quattordicenne “Tu conosci bene Shinichi, meglio di chiunque altro. Ti ha dimostrato più di una volta che ti ama più di chiunque altro. Dopo tutto ciò che avete passato, non c’è prova migliore di questa, del fatto che ti ama. Lui è là pronto, che probabilmente si sta cagando addosso dalla paura, ma è là.”

Ran ridacchiò un pochino, asciugandosi le lacrime.

Ai annuì sorridendo “Visto che lo ami, è normale che tu abbia questi dubbi. L’amore è fatto di fiducia e dubbi. Proprio perché tieni a lui, ti fai dubbi e ti preoccupi, perché non vuoi perderlo. Pensi che nessuna sposa sarebbe agitata, al tuo posto? Tua madre lo sarà stata, anche la madre di Kudo. E come te, lo sarà Ayumi e forse, dico forse, anche io.”

Ran ora sembrava stare decisamente meglio.

“Anche Shinichi si sarà fatto questi dubbi e probabilmente lui ora ha un sacco di fifa, che tu non ti presenti. Anche perché dovremmo già essere là!” Ai aiutò Ran ad alzarsi.

“E ora vai a realizzare il sogno di una vita!” Ai non sapeva come mai era così.. gentile e dolce, più del solito.

Si, aveva fatto progressi da quando l’organizzazione era stata sconfitta. Aveva dei veri amici e poteva ricominciare la sua vita da capo. Ora aveva cominciato a vedere in Ran, una sorella maggiore. Non era esattamente il suo tipo, ovvero era sempre solare e amorevole con tutti, ma proprio per questo assomigliava ad Akemi.

Inoltre da quando il dottor Agasa le aveva chiesto se voleva essere adottata ufficialmente da lui, era riuscita a tornare a sorridere. L’aveva soccorsa e ospitata, fin dai tempi dell’organizzazione.. e anche se era intrattabile a volte, era comunque come un padre per lei. Ricordava ancora come aveva pianto, quando gliel’aveva proposto. Accadde il giorno stesso in cui Conan tornò Shinichi, quindi era ancora bambino quando successe. Le aveva detto che la Polizia Segreta Giapponese, doveva un favore a Conan, quindi aveva richiesto ad Amuro di sistemare un paio di questioni a livello legale, visto che Ai Haibara, per lo stato, non esisteva. Problema risolto molto in fretta.

Ayumi la scosse un po’, per avvertirla che dovevano andare a spargere i petali di rosa. Ai annuì e le due, insieme a Ran, proseguirono verso il palco.

….sul palco…

“Ma dove sarà?” sussurrò Heiji a Shinichi.

Shinichi era davvero agitato “Non lo so….”

Come finì di parlare, vide spuntare Ayumi e Ai, dal cancello. E dietro a loro, la sua meravigliosa sposa. Gli occhi di Shinichi brillarono. Il detective deglutì e si irrigidì, mentre Heiji gli diede una gomitata con un sorrisetto.

Ran avanzava piano, piano, sotto lo sguardo di tutti i presenti, affascinati da quanto fosse carina. Le damigelle lasciavano cadere i petali rossi, sopra a quelli dei ciliegi rosa, riempiendo di sfumature il paesaggio. Era come l’aveva sempre desiderato e sognato, la ragazza ora aveva un sorriso sulle labbra enorme, di quelli che esprimono sincera gioia. Le sembrava di essere ancora in un sogno, uno di quelli che faceva spesso quando Shinichi era diventato Conan. Invece era tutto reale.

Nelle menti di due, cominciarono a riaffiorare i ricordi. Sin da quando si erano conosciuti all’asilo.

Shinichi poteva vedere lui stesso che andava dalla piccola e piagnucolante Ran, per farsi fare la targhetta. Poi lui che si innamorava a prima vista del suo magnifico e dolcissimo sorriso, il momento in cui era iniziato tutto. Lui che la proteggeva dai bulli, si ingelosiva se altri maschi le stavano attorno, che andava ad investigare nel bel mezzo della notte con Ran, mentre si prendeva cura di tagli e ferite fatti nei loro giochi, mentre giocavano d’inverno a palle di neve, mentre la buttava nella piscina della scuola…..

Ran poteva invece vedere arrivare il bambino presuntuoso ma dal cuore d’oro, chiedendole di farle una targhetta per lui. Poteva vedere Shinichi che la proteggeva dai bulli, la prendeva in giro, momenti in cui si facevano scherzi a vicenda, in cui giocavano assieme, Shinichi e lei che andavano all’avventura, che poi venivano sgridati dai genitori, in cui lui litigava con Sonoko…..

Il detective poteva poi vedere ancora Ran che lo assisteva nei suoi allenamenti, mentre l’accompagnava a karate, mentre correvano per arrivare a scuola, loro due da soli sull’aereo diretto a Los Angeles…

Mentre lei invece vedeva ancora lui che si imbarazzava quando vedeva le sue mutandine, mentre le mostrava lo scoiattolo a New York, mentre la salvava dal serial killer.. quando si era innamorata di lui.

E lì iniziarono i flashback di quando Shinichi si era rimpicciolito. Il momento più significativo e importante della vita di entrambi, che non avrebbero mai dimenticato. Vedevano quando erano a Tropical Land insieme, quando Gin aveva colpito e fatto ingerire l’APTX a Shinichi. Potevano vedere l’arrivo del piccolo Conan, quando si era inventato il nome e aveva trovato gli occhiali, quando addormentava Kogoro o Sonoko e usava il papillon, quando Conan vedeva Ran piangere, quando la chiamava per consolarla, quando tornò Shinichi momentaneamente, soprattutto durante il caso del cavaliere nero, quando si trovavano al porto e si scontravano con Vermouth, quando conobbero Heiji, Kazuha, Ai e molti altri amici e nemici, quando Shinichi si era dichiarato sotto il Big Ben, quando Conan scoprì che Ran aveva già interagito con i membri dell’organizzazione, quando Conan lavorava con l’FBI e quando Conan aveva finto la sua morte. Poi videro quando Ran aveva scoperto che Conan era vivo, quando aveva scoperto dei Mib, quando ci fu lo scontro finale, quando Conan si era beccato quella pallottola che lo aveva quasi ucciso, quando le aveva rivelato della sua identità... quando le aveva spiegato tutto… quando lei si era dichiarata.. e il loro primo bacio. Furono i flashback più lunghi. Poi arrivarono pure quelli dei momenti passati assieme come fidanzati… e poi alla proposta di matrimonio.

Ran guardò al suo fianco, non c’era nulla, nessuno, ma lei vedeva ben altro. C’era il piccolo Conan, vestito elegante, con il suo papillon rosso, che camminava di fianco a lei, sorridendole. Il sorriso incoraggiante che le faceva sempre, l’unico e solo sorriso che sapeva fare solo il suo fratellino. Ma lui, sebbene sembrasse una persona differente, era comunque parte di Shinichi, era sempre stato dentro di lui e mai quindi se ne sarebbe andato.
Entrambi erano sempre stati con lei. Conan continuava a camminare, sempre al fianco di Ran, con quello sguardo adorabile sul volto, vide che corse avanti a lei e salì per gli scalini dell’altare. Si girò verso di lei, prima di affrontare l’ultimo scalino e le lanciò un ultimo sorriso dolcissimo e allo stesso tempo incoraggiante. Fino a che non arrivò in cima all’altare e come un fantasma, si posizionò nello stesso punto di Shinichi, per poi girarsi verso di lei sorridendo e scomparire, sovrapponendosi all’immagine dello sposo.

Si, ora Ran lo sapeva. Anche se lei comunque sapeva che erano la stessa persona, Conan sarebbe per sempre rimasto il suo fratellino e l’avrebbe accompagnata per sempre. Sarebbe stato sia Shinichi, che Conan, sia il suo fratellino che suo marito, perché era tutto parte del detective. E per sempre l’avrebbero accompagnata.

Finalmente Ran arrivò sul palchetto, Shinichi le porse la mano, per aiutarla a salire e lei gliela diede. La cerimonia si svolse nella norma, fino a che non arrivò il momento fatidico, dello scambio degli anelli.

Una volta svolto anche questo passo, il prete annuì “E ora… Shinichi e Ran, promettete di sostenervi e di amarvi nella buona e nella cattiva sorte, finché morte non vi separi?”

I due annuirono, sempre più vicini al tanto atteso momento.

Il prete allora, chiese le fatidiche domane “Shinichi, vuoi tu prendere Ran come tua unica e legittima moglie?”

Shinichi, sembrava ancora incredulo di ciò che stava accadendo, come poteva? Erano anni e anni che era innamorato di Ran e non immaginava che sarebbe stato più bello che nei suoi sogni. Non sapeva cosa sarebbe successo da adesso in poi, ma una cosa la sapeva, ovvero che lei l’amava “Lo voglio” rispose Shinichi perso negli occhi della sua sposa, mentre erano mani nelle mani.

Yukiko, si asciugava le lacrime dagli occhi, mentre si teneva ben stretta a Yusaku, che annuiva soddisfatto al figlio. Heiji pure annuì con soddisfazione, con le mani nelle tasche.

“E Ran, vuoi tu prendere Shinichi, come tuo unico e legittimo marito?”

Ran guardò Shinichi nei suoi occhi blu come l’oceano. Adesso tutto dipendeva dalla sua ultima risposta. Il suo matrimonio dipendeva da quelle due parole. Si, si, dopo anni e anni, era pronta a trascorrere la sua vita con lui. Nemmeno lei forse sapeva cosa sarebbe successo da ora in poi, ma sapeva che lo amava “Lo voglio”

Eri con un fazzolettino, singhiozzava commossa. Kogoro sembrò calmo e sereno, invece, improvvisamente scoppiò in un pianto disperato “……L-La m-mia b-bambina!!!! È-è diventata grandeeee……!!!”

Eri cominciò a consolarlo dandogli un fazzolettino di stoffa, mentre gli invitati seduti intorno a loro, guardarono un po’ divertiti la scena. Kazuha cominciò a piangere sorridendo, mentre Sonoko scoppiò in lacrime.

“Bene, allora sono felice di dichiararvi ufficialmente, marito e moglie! Shinichi, puoi baciare la sposa!”

Shinichi si avvicinò a Ran e le appoggiò una mano sul fianco e una sulla guancia “Grazie, ti amo” sussurrò il ragazzo.

Ran appoggiò le mani sulle spalle del marito “grazie a te.. ti amo anche io” rispose a sua volta sussurrando.

Poi i due unirono le loro labbra, dandosi il loro primo bacio da marito e moglie. In quel momento scoppiarono gli applausi, gli invitati si alzarono in piedi e cominciarono ad esultare. I due si staccarono. Kazuha abbracciò fortemente Ran, mentre Heiji andò da Shinichi e gli diede delle pacche sulla schiena. Anche la donna misteriosa dietro all’albero applaudì.

Amici e parenti, andarono ad abbracciare e a congratularsi con i due sposi. Ai e Ayumi portarono il bouquet a Ran. Nel mazzo di fiori c’erano rose, magnolie, orchidee, fiori di ciliegio, pesco, primule e altri fiori colorati. La ragazza si girò, mentre tutte le donne del pubblico si radunarono sotto al palco. Ran fece un respiro profondo, perché in effetti non doveva semplicemente lanciare quel mazzo di fiori. Doveva evitare di colpire Shinichi, come già successo in un occasione… e realizzare un piano, organizzato con Heiji. La ragazza infatti guardò prima il nativo di Osaka, che la guardava con sguardo speranzoso. Ran deglutì, sudando freddo e lanciò all’indietro il mazzo di fiori, chiudendo gli occhi. Il bouquet volò in aria per qualche secondo, per poi lasciarsi trasportare dal vento e cadere in mano alla fortunata ragazza: Kazuha. Ran sorrise soddisfatta e alzò il pollice in su ad Heiji, cosa che fece anche Shinichi.

“L’ho preso!” Esultò felicemente la ragazza, mentre Ran ridacchiò. “Ah, ma alla fine, non credo servirà a molto!” Disse Kazuha un po’ dispiaciuta, ma con il sorriso sulle labbra.

Improvvisamente vide che Ran e Shinichi erano arrossiti e ridacchiavano come matti. Kazuha si sentì osservata, così si guardò attorno e notò che la guardavano tutti, anche loro ridevano.

“Kazuha?” Ran la chiamò “Faresti meglio a girarti!” indicò dietro di lei, un po’ arrossita, mentre si copriva la bocca con la mano.

Kazuha si girò un po’ confusa e dietro di sé, trovò Heiji, inginocchiato, che teneva in mano una scatolina, con dentro un anello. La ragazza sbarrò occhi e bocca.

Lui aveva uno sguardo determinato e imbarazzato, anche un po’ arrossito. In verità, aveva fatto delle prove con Ran, in merito alla questione…

FLASHBACK

Ran lanciò un mazzo di fiori dietro a sé, ma invece di lanciarlo nella giusta direzione, colpì Shinichi in testa, coprendolo di polline, foglie e petali.

“Oh, scusa amore!” Ran corse da lui, pulendolo.

Shinichi rise un po’ esasperato “Ran, è l’ottava volta che becchi me. Hai già anche rotto 2 vasi, colpito Heiji 5 volte e sbagliato il bersaglio per un totale di……. 33 volte! Lo sai che ti amo, ma di questo passo, mi sarà impossibile levarmi tutto il… p-poll….Achooooo….!!!!!”

“Ehehe… eheh..” Ran sorrise dispiaciuta.

Heiji si avvicinò ai due “Avanti, un po’ più di impegno! Se no il mio piano andrà in fumo! Io e Kazuha abbiamo aiutato voi.. ora voi aiutate noi, per favore!”

“Non ci credo ancora che tu abbia deciso di farlo Hattori!” Lo prese in giro Shinichi.

“E cosa c’è di strano?” Disse il detective abbronzato “L’hai fatto pure tu, perché non io?”

“Già… ma tu che lo fai proprio dopo di me? Coincidenza?” Shinichi continuò, appoggiandosi alla spalla di Heiji.

Ran pure cominciò ad intrufolarsi nella discussione “Non dimentichiamo che subito dopo che Shinichi si è dichiarato a Londra a me, tu hai deciso di dichiararti a Kazuha! Anche questa è una coincidenza?”

Heiji si levò dal braccio del detective dell’est “L’unica coincidenza che vedo.. è che tu riesci sempre a giocare d’anticipo!”

Ran e Shinichi scoppiarono in una fragorosa risata, con Heiji che li guardava imbarazzato.

“Va bene, va bene, continuiamo! E questa volta prova a centrare il bersaglio, ok Ran?” Heiji raccomandò.

Ran si grattò la guancia “C-ci p-proverò??”

FINE FLASHBACK

“A-ascolta… Non sono bravo con i discorsi.. e questo lo sai….” Heiji non la guardava in faccia, per l’imbarazzo “Ma credo tu abbia capito ormai….” La ragazza lo guardò commossa, con la mano sul cuore, che le batteva a mille.

Heiji deglutì e la guardò negli occhi “Dimmi solo si, -o-o-o n-no..” concluse lui.

“s-si…” Mormorò lei.

Heiji non sembrava aver sentito bene “Eh?? Non puoi parlare più ad alta voce?”

Kazuha lo guardò con un broncio sul viso “Stupido! Ho detto di si!!!”

“Si? Hai detto di si?” chiese di nuovo il ragazzo, molto frenetico, sia per l’emozione che perché non riusciva a crederci.

“SI! VOGLIO SPOSARTI! NON FARMELO RIPETERE ANCORA!” disse lei, ora con le lacrime agli occhi.

Heiji, vedendola così, si alzò subito e l’abbracciò, mentre lei piangeva come una fontana. Chiunque avrebbe pensato che lei era arrabbiata con lui, op che la scena era un po’ strana. Ma Ran e Shinichi, che li conoscevano bene, invece sapevano che era una scena molto dolce. Loro erano cocciuti, testardi e il loro rapporto era pieno di questi sentimenti, ma allo stesso tempo si prendevano cura l’uno dell’altra e si amavano tanto, quindi la reazione di entrambi era normalissima.

Kazuha o abbracciò, stringendolo forte “Ti amo, brutto scemo!”

Heiji sorrise “Anche io….. ma ora stringi con meno forza! Non respiro!”

Kazuha si staccò ed Heiji le asciugò le lacrime. Poi anche Ran arrivò e Kazuha l’abbracciò, sia per quello che le era appena successo.. sia per il matrimonio di Ran ovviamente.

La sposa andò dalla madre e le altre femmine, che si congratularono con lei nuovamente. Eri abbracciò la figlia piangendo emozionata e a stento tratteneva le lacrime “Oh Ran, non sai quanto io sia fiera di te, in questo momento…. S-sono… così felice…”

“Mamma… avanti…” Disse Ran un po’ imbarazzata. Ad aumentare l’imbarazzo, fu il Kogoro, che si avvicinò alla sposa e l’abbracciò con dei lacrimoni agli occhi. Tutti scoppiarono a ridere, ma in una risata calorosa e di affetto.

Shinichi si sentì dare altre pacche sulla schiena dal padre, da Megure e altri invitati, probabilmente tornato a casa, avrebbe scoperto una schiena tutta rossa.

Shinichi raggiunse Ran e la baciò “Contenta?”

“Non esattamente” Cominciò lei. Poi vedendo la faccia di Shinichi un po’ perplessa, ridacchiò “Sono al settimo cielo! Sciocco fanatico del giallo! Ovvero mio marito!”

Shinichi sospirò di sollievo “Ahhhhhh… ecco… mi ero quasi preoccupato!”

“Quasi?” scherzò lei. “Perché il grande detective Shinichi Kudo, non si preoccupa mai vero?”

“Quasi mai” disse fieramente il ragazzo.

Ran roteò gli occhi. Shinichi si avvicinò a lei e le prese la mano “Andiamo, che cominciano i festeggiamenti? C’è il pranzo, poi la torta e tutto il resto. Se non vogliamo far aspettare i nostri ospiti, è meglio andare!”

Ran annuì “A proposito, non te l’avevo ancora chiesto… Anche tu sei felice, no?”

Shinichi la sollevò, passando le braccia sotto le gambe e dietro la schiena “Cosa ne pensi?”

“Penso, che non mi metterai mai giù, fino a che non troverò la risposta da sola!”

“Esattamente! Allora?”

“Direi che sei più che felice?”

“Fuochino! Ma visto che sono infinitamente felice e tu non riusciresti mai ad indovinare a pieno, ti lascerò andare quando saremo arrivati dagli altri!”.

Entrambi ridacchiarono, fino a che, alzando lo sguardo, non videro una donna da i capelli biondi che li guardava. Non si vedeva bene il volto, ma poi il vento le scostò i capelli. Entrambi fecero una faccia sbigottita e spalancarono la bocca, capendo chi fosse. Era Vermouth, ovvero Chris Vineyard.

“Come hai fatto a contattarla? Ci ho provato io, ma non ce l’ho fatta..” Ran sussurrò.

Shinichi rispose sempre a bassa voce “Volevo, ma non ho trovato il modo..”

Ran alzò il sopracciglio “Ma come? L’hai invitata tu, no?”

“Credevo l’avessi fatto tu!” Shinichi chiese confuso.

L’ex membro dell’organizzazione sorrise e cominciò ad allontanarsi. I due rimasero in silenzio a guardarla, fino a che non la videro saltare in sella alla sua moto nera e partire, verso meta ignota. Era inutile chiedersi come aveva fatto a trovarli, a sapere del matrimonio, perché era lì, perché non si fermava o perché non aveva nemmeno salutato. Non lo avrebbero mai saputo, meglio non farsi domande.

“A-Andiamo…..?” Chiese Ran un po’ incerta.

“Si, meglio” Shinichi approvò, andandosene verso la festa, con Ran ancora in braccio.



Nota d'autrice: L'ultimo capitolo sarà postato in pochi minuti!!!

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Capitolo 11
*** Chiudi e apri ***


Spazio d'autrice: Ecco qui l'ultimo capitoloooo!!!!


Capitolo 11: Chiudi e apri


Qualche ora dopo, cominciarono i festeggiamenti. Si mangiò la torta nuziale, ci furono balli, abbuffamenti, si scartarono i regali di nozze, ci fu un karaoke, a cui Shinichi si rifiutò di partecipare ovviamente… e altri divertimenti.

Shinichi decise stare un po’ per conto suo, per godersi la felicità di quel giorno. Si avvicinò al fiume, sopra il quale splendeva la luna piena, lasciando il suo riflesso sullo specchio d’acqua.

Il tempo era volato, ma si era goduto ogni singolo momento della sua vita.

Fin da bambino si era innamorato di Ran e si era goduto i suoi momenti di amicizia con lei, fino a diventare momenti romantici. Era un detective famoso, aveva risolto ogni singolo caso, persino sconfitto un’organizzazione.. aveva vissuto qualcosa che nessuno avrebbe mai potuto vivere.

Si era rimpicciolito, aveva nascosto la sua identità, risolvendo casi ovunque andava, sotto le spoglie di un bambino. Aveva collaborato con grandi agenzie di polizia segrete, rischiato la vita, vissuto grandi brividi e sconfitto i corvi. Solo ripensando a quei tempi, faceva sorridere il detective, che nonostante avrebbe voluto anche risparmiarsi quell’avventura, doveva ringraziare di aver potuto avere tali esperienze magnifiche. Aveva così assicurato alla giustizia tantissimi criminali e conosciuto persone meravigliose, si era divertito in un certo senso, era riuscito a scoprire i sentimenti di Ran e ad esprimere i propri alla ragazza, aveva scoperto cosa voleva dire avere amici veri, scoperto cosa vuol dire vivere il vero pericolo, aveva saputo aprirsi di più ai suoi sentimenti e a quelli degli altri…

Si, c’erano stato momenti di tristezza, vera tristezza.. e rimpiangeva ancora di aver fatto soffrire tanto Ran. Inoltre certo, non era bello rischiare di morire o veder morire tanta gente, ma ormai era fatta… e lui sentiva che aveva vissuto un periodo unico della sua vita. E poi c’erano stati anche momenti felici della sua vita..

Sorrideva, pensando a ciò, pensando al piccolo Conan, parte nascosta di lui. Chissà se un giorno ci sarebbe stato di nuovo il grande “Detective Conan”. Forse si.. o forse in fondo, era sempre lui.

Improvvisamente sentì qualche passo, si girò e vide che di fianco a lui c’era Kogoro.

“Beh, ti stai godendo la festa?” disse il poliziotto.

Shinichi, non sapeva perché Kogoro fosse lì con lui. Da quando non era più Conan, non interagiva tanto con quell’uomo. “Si, volevo solo un attimo per riflettere”

“Ti capisco, questo luogo sembra l’ideale” Kogoro disse, senza esprimere le sue emozioni. “Ascolta… ti chiederai perché…”

“In effetti…”

“Beh, immaginerai che sono qui per farti la ramanzina… e in effetti è così…”

“Ah ecco..”

“Però, non ho molta voglia di farlo. In fondo oggi è un giorno felice per Ran.. e anche per te. Quindi, ti dirò, non sei… così male.”

Shinichi sbarrò gli occhi incredulo, anzi proprio come se avesse scoperto che Sherlock Holmes era in verità un maniaco o cose del genere.

“Si, non è che proprio ti adoro, ma comunque sei meglio di tanti altri ragazzacci, anzi, sei anche accettabile.. e di sicuro il meglio per Ran…”

Shinichi continuò ad ascoltare, in catalessi.

Kogoro si grattò la testa “Beh, sei comunque il figlio di amici, sei un bravo ragazzo e ami Ran… quindi… non posso far altro che accettarti.” Kogoro si infilò le mani in tasca. “Però ti avverto….”

Il poliziotto si girò verso Shinichi alzando un pungo, con aria minacciosa “Guai a te se farai qualcosa di male alla mia bambina… altrimenti…”

“Tranquillo….” Shinichi gli abbassò il pugno “Non solo ti dico che non le farò mai del male….. io mi prenderò cura di Ran, in ogni modo possibile. Farò di tutto per renderla sempre felice, in modo che possa sempre mostrare il suo meraviglioso sorriso. Se soffrirà, le sarò sempre di conforto, dandole una spalla su cui piangere. Le starò sempre accanto e mai la lascerò. Non permetterò a nessuno o niente di sfiorarla con un solo dito, proteggendola da ogni guaio. Niente la ferirà sia nel corpo che nell’animo. Le starò accanto in ogni momento, anche se il mondo intero vorrebbe separarmi da lei. Farò in modo che Ran possa sempre sentirsi al meglio e farò tutto ciò che assicura il suo benessere e che è meglio per lei. Cercherò di capire sempre ciò che prova e di capire i suoi sentimenti. Mai la tradirò. Farò in modo che nessuno mai distrugga il suo onore e dignità. La amerò con tutto il mio cuore, per ogni istante della mia vita, visto che l’ho fatto e lo faccio tutt’ora. Darò la mia vita pur di proteggerla se serve….”

Kogoro rimase di stucco.

“Solo lei mi può rendere felice. Lei è stato il mio primo e unico amore, lo è.. e sempre sarà. Nessun’altra potrebbe occupare il posto nel mio cuore che ha Ran, né tantomeno provarci. Lei è in ottime mani..”

Kogoro sorrise “Lo so”. Annuì e cominciò ad allontanarsi “Comunque rimane il fatto che se le succede qualcosa… giuro che te la faccio vedere io! E ti conviene non farti vedere per un po’, perché è già tanto che me l’hai portata via!”

Kogoro comunque, rimaneva sempre lo stesso e questo Shinichi lo sapeva. Sorrise senza fiatare.

“So che è in buone mani… l’affido a te” alzò la mano, senza fermarsi o voltarsi e tornò da sua moglie e gli altri.

Shinichi era felice, non credeva che Kogoro avrebbe mai detto qualcosa di simile. Credeva che l’avrebbe colpito in testa con uno dei suoi famosissimi pugni, invece no. Meglio così! Si girò credendo di non ricevere altre visite, invece…

“Shin?”

Shinichi si girò e vide Ran, che lo raggiunse. Il ragazzo sorrise, sapendo che in quel momento, non poteva chiedere la compagnia di nessun’altro. “Hey Ran”

“Ho visto che mio marito era scomparso, così ho pensato che fosse qui!”

Shinichi la guardò, innamorandosi della sua immagine. Al chiaro di luna, sotto i ciliegi, davanti al fiume, sotto il cielo stellato.. era bellissima.

“Beh, mancavi solo tu, ora si che posso dire che il panorama è magnifico!” Shinichi la prese per mano.

Ran arrossì “Grazie! Sai che però non ti si addice, questo lato troppo amorevole?” ridacchiò la ragazza.

“Ah si?” Shinichi ridacchiò imbarazzato.

Ran alzò lo sguardo al cielo “Però… sono felice che da oggi, inizia una nuova vita, per noi due..”

“Insieme.. ti sei dimenticata di dire che saremo insieme!”

“Vero, non potrei chiedere di meglio. Non trovo le parole per descrivere, quanto sono felice… quello che provo”

“Idem, non saprei proprio come farlo…”

“Sai, c’è un modo forse!” Ran lo guardò con uno sguardo beffardo. Shinichi la guardò confusissimo “Come?”

Prima che potesse sentire una risposta, sentì una spinta e poi il suo corpo cominciò a cadere verso il fiume. Involontariamente, si aggrappò a Ran, che così finì nel fiume insieme a lui. Caddero in acqua, una tra le braccia dell’altro. L’acqua era bassissima, ma entrambi si bagnarono come pulcini, da capo a piedi.

“Ma insomma! Non posso farti uno scherzo, senza finirne coinvolta?” Disse un po’ seccata e divertita nello stesso tempo la ragazza.

Shinichi invece era ancora esterrefatto, dopo l’azione della moglie “Ma è sera tarda e siamo in un fiume, tutti bagnati, con gli abiti del matrimonio!”

“Dopo tutti gli scherzi che mi hai fatto da anni, te lo meritavi! La guerra è ancora aperta!”

“Mpf, ma pensa te!”

Ran cercò di alzarsi, ma il suo piede si appoggiò su un sasso scivoloso e la ragazza scivolò, cadendo di nuovo verso la superficie dell’acqua. Shinichi però l’afferrò, cadendo di nuovo con lei, facendole però d’appoggio, visto che Ran cadde sopra di lui.

“Scusa!” Pregò lei. Era una situazione abbastanza bagnata. Non sapeva che il letto del fiume fosse così scivoloso.

Shinichi però, cercò di vedere il lato positivo della situazione “Beh, io direi che possiamo trovarlo romantico, sotto una certa luce!”

Ran sorrise, in effetti era romantico, molto romantico.. fin troppo “Beh, siamo bagnati e in un fiume, ma ciò non impedisce di baciarci, no? Chiudiamo al meglio questa giornata?”

“Affatto! Chiudiamo al meglio questa giornata!” Shinichi la tirò verso di sé, nonostante fossero praticamente sdraiati nel fiume.

Ran si aggrappò al ragazzo, avvolgendo le braccia intorno alla sua testa. Shinichi invece la tenne stretta, nella stessa posizione in cui l’aveva afferrata. Si avvicinarono sempre di più, fino a che non si baciarono.

Sarà un nuovo inizio per loro, un inizio che sarà allo stesso tempo la continuazione di una grande avventura. Ma nulla li separerà, perché il loro amore sarà sempre come un filo rosso, che li legherà fino alla fine del tempo.



FINE



Nota d'autrice: Ed è così che la storia finisce!!!! Certo che quando Kogoro vuole, sa essere sapiente!!! Comunque ho parecchie idee e storie in produzione. Ho ancora da finire "Meitantei Conan Kudo" poi ho avuto un'idea per una storia, ho alcune idee per "Le prove del cuore" e ho in mente di cominciare una nuova serie di one-shot. Quindi di lavoro ne ho a sufficienza! Alla prossima!!

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