Il calore della neve

di cola23
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1) Appuntamento ***
Capitolo 2: *** 2 ) Cuscino ***
Capitolo 3: *** 3) Sciarpa ***
Capitolo 4: *** Neve ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 : Freddo ***
Capitolo 6: *** 6 : Abito da sposa ***



Capitolo 1
*** 1) Appuntamento ***


Salve! vorrei solo fare un un paio di precisazioni su questa raccolta: Il rating è arancione per i capitoli più avanti, e l'avvertimento AU è perchè la maggir parte sopratutti i primi capitoli che possono essere presi anche singolarmente ma sono scritti in modo da essere collegati fra loro, ma non è escluso che alcuni non lo siano, il prossimo capitolo verrà postato mercoledì, per quelli dopo non so dire quando posterò perchè anche li sto ancora scrivendo,ma cercherò di non far passare troppo tempo.
Principalmente saranno loro due,ma l'avvertimento altro personaggio è riferito per l'eventuale apparizione sporadica o solo la nomina di altri personaggi.
Infine prima di lasciarvi alla lettura un ennessimo ma mai sufficente ringraziamente alla mia straordianaria Beta di fiducia
magicaemy, che non solo mi supporta,consiglia,e corregge magnificamente le mie storie,che senza di lei non vedrebbero mai la luce,ma che soprattutto porta avanti con me il sostegno di questa coppia ancora vista con scetticismo da molti ma che secondo me ha molto potenziale e ormai io amo alla follia.
Se riuscirò a farli apprezzare almeno un pochino anche a chi odia Doframingo,fosse solo una persona sarei più che soddisfatta.


APPUNTAMENTO


Era stupidamente nervoso quella sera e non avrebbe dovuto esserlo, ma il cuore che gli martellava nervosamente nel petto non migliorava di certo la situazione.

Non capiva perché si sentisse così agitato.Stava solo aspettando Law, perché dopo tanti tentativi era finalmente riuscito ad avvicinarsi a lui,nonostante non fosse stata affatto un’ impresa facile. Non era un tipo facile da avvicinare, schivo e diffidente come un animale selvatico e altrettanto permaloso e introverso ma anche una delle persone più interessanti che avesse mai incontrato.

Troppo interessante per lasciarsela sfuggire.

Alla fine la sua tenacia si era dimostrata più forte della sua freddezza ed era riuscito ad entrare abbastanza in confidenza da chiedergli chiaramente di uscire in quello che, anche se nessuno dei due aveva osato definirlo esplicitamente tale, era a tutti gli effetti il loro primo appuntamento.

Così ora si trovava lì ad aspettarlo perché gli aveva promesso di portarlo in un posto speciale quella sera, il più bello di tutta la città, assicurandogli che gli sarebbe sicuramente piaciuto.

Tutto qui.

Non aveva motivo di essere nervoso.

Era anche sicuro che il posto gli sarebbe piaciuto. Law non era un tipo di molte parole soprattutto quando si trattava di se stesso,ma una delle poche informazioni che era riuscito a tirargli fuori era che non gli piaceva il caldo. Adorava il freddo e l'inverno era la sua stagione preferita. Perciò lo avrebbe portato a pattinare su una pista di pattinaggio ghiacciato.

Un classico per un appuntamento invernale.

Quando glielo aveva proposto era stato colto,per primo, alla sprovvista per la nota di speranza e il tremito d'insicurezza inaspettati che aveva sentito nella sua voce.

Un tono decisamente insolito per lui.

Era stato un attimo, ed erano stati talmente sottili che chiunque altro non se ne sarebbe accorto.

Ma lui lo aveva notato eccome ed era sicuro che non fosse sfuggito nemmeno alle orecchie attente dell’ altro.

Quel ragazzino era troppo sveglio e quel comportamento troppo strano per lui perché potesse sfuggire a qualcuno che lo conosceva bene.

E Law forse non conosceva ancora tutto il suo passato, tutto quello che aveva fatto,e che ancora faceva,ma di sicuro conosceva bene lui.

Il suo cuore si era fermato nell’ attendere un ormai sicuro rifiuto,seguito da qualche battutina tagliente pronunciata con derisione, su quel suo imbarazzante momento di debolezza.

Invece Law non solo non ne aveva fatto alcun cenno, ma aveva anche dato subito una risposta affermativa alla sua proposta,senza nessuna scusa,battuta tagliente o un secco no come si era aspettato.

Persino quando glielo aveva detto, il suo cuore aveva preso a battere così forte che avrebbe potuto tranquillamente uscire dal petto.

Se ci ripensava ancora adesso non riusciva a capire la sua reazione, né perché anche allora continuasse a sentirsi agitato.

Non era certo la prima volta che usciva con qualcuno. Anche se le sue “uscite” consistevano più che altro nel rimorchiare qualcuno -spesso in un bar- e ritrovarsi dopo mezz'ora in luoghi bui e appartati.

A conti fatti forse quello era davvero il suo primo appuntamento. E c'era il piccolo dettaglio che Law oltre a essere più giovane dei suoi partner abituali, non era uno sconosciuto qualunque che a rapporto finito avrebbe già scordato nome e perfino il viso dopo 5 minuti e sarebbe rimasto tale.

Era un ragazzo che conosceva fin da bambino e, in un certo senso, aveva visto crescere poiché suo padre Vergo era uno suo dipendente, nonché migliore amico da anni , e frequentava spesso la sua casa.

Ecco,era una situazione nuova per lui sicuramente era per quello che si sentiva così.

O forse perchè Tragalgar Law era semplicemente diverso.Diverso da tutti quelli che frequentava di solito,diverso da qualsiasi persona avesse incontrato fin ora, una diversità che stuzzicava il suo interesse e lo rendeva speciale ai suoi occhi,in un modo che non riusciva ancora a spiegare.

Scosse la testa velocemente e cambiò posizione cercando di apparire rilassato e naturale per darsi un contegno.

Insomma,che diamine,era un uomo di 30 anni, non uno stupido ragazzino alle prese con la sua prima cotta e non doveva comportarsi come tale.

Il problema era che Law sembrava avere uno strano potere su di lui.

Da tempo ormai aveva imparato a celare a chiunque i suoi pensieri e le emozioni, mascherando tutto dietro un perenne ghigno strafottente,e a distogliere l'attenzione da queste con le sue azioni

all’apparenza folli e i suoi gesti eclatanti, ma tutto quello sembrava non riuscire a ingannare lui.

Quando Law sollevava lo sguardo su di lui e lo inchiodava puntandogli addosso quelle due pozze grigie come un mare in tempesta, fissandolo con quegli occhi così profondi e magnetici, quasi come un buco nero che ti risucchia e attrae inesorabilmente a sé, non riusciva a mantenere il solito auto controllo.

Sotto quello sguardo imperscrutabile e indecifrabile, che lo fissava con una tale intensità che più di una volta gli provocava una serie di brividi lungo la schiena; Doframingo non riusciva a mentire ne a nascondersi, si sentiva nudo,esposto e senza difese.

Law era l'unico che riusciva a farlo sentire fastidiosamente vulnerabile solo con uno sguardo e questo non era di certo un bene.

Lui era Donquijote Doflamingo e Donquijote Doflamingo non provava sentimenti.

Non ne aveva mai sentito parlare e, se mai ne aveva provati, era stato in un tempo ormai troppo lontano per averne memoria.

Soltanto il suono accostato al suo nome lo offendeva.

Poteva provare divertimento, una sorta di gioia e ilarità perversa quando sottometteva gli altri, irritazione quando non otteneva subito quello che voleva, e una punta di rabbia quando qualcuno lo sfidava,lo tradiva o osava sottovalutarlo.

Ma la sua gamma emotiva finiva li. Lui non si faceva dominare dai sentimenti.

Derideva i deboli che ne erano schiavi ed era grato di non esserne afflitto.

Si passò un mano fra i capelli, sospirando pesantemente.

Una risatina bassa ma ben famigliare, che ormai aveva imparato a conoscere troppo bene per non sentirla, lo fece sobbalzare portandolo ad alzare di scatto lo sguardo.

Il sedicenne oggetto dei suoi pensieri, Trafalgar Law stava con una spalla poggiato contro un albero,con le braccia incrociate davanti a sé , a pochi metri, fermo davanti a lui , con aria apparentemente rilassata e un ghigno stampato in faccia.

Lo osservava con aria divertita e vagamente derisoria.

Doflamigo gli sorrise debolmente ritrovando sicurezza, mentre con le mani in tasca gli si avvicinò e arrivato a un passo da lui le sfilò, chinandosi leggermente in avanti, porgendogli una mano.

-Siamo ansiosi Donquijote-ya ?-, domandò l'altro con un’ evidente nota divertita dietro il tono fintamente noncurante, un ghigno provocatorio e un ‘espressione sfrontata negli occhi.

-Fufufu,per niente ragazzino-, rispose lui, ricambiando il ghigno, mentre l'altro alzava un sopracciglio guardandolo con aria scettica, accettando tuttavia la mano davanti a sé.

Nel farlo permise all'uomo biondo di accorgersi che la mano dell’ altro tremava leggermente.

Doflamingo, superato il primo momento di stupore, allargò ancora di più il suo ghigno : era nervoso anche lui.

-Siamo ansiosi?-, lo rimbeccò con una espressione vittoriosa sul viso.

Law che, orgoglioso com'era, detestava forse anche più di lui che qualcuno cogliesse i suoi momenti di debolezza, con aria infastidita si imbronciò in modo infantile,arricciando le labbra e gonfiando le guance facendogli una linguaccia.

Nel guardarlo Doflamingo ridacchiò scuotendo la testa con un sorriso.

Non avrebbero dimenticato facilmente quella appuntamento speciale.

Per quanto continuasse a ripetersi che quel uscita come tutto quello che faceva e il tempo che passava con il ragazzo non era che una recita,uno stratagemma come un altro per conquistare sempre di più la sua fiducia, fino a fargli abbassare completamente le sue difese per portarselo finalmente a letto che era soltanto un gioco, il cui scopo era quello di ingannare il ragazzo.

Nonostante si ripetesse questo, Law con il broncio, che gli faceva la linguaccia era un’ immagine che gli sarebbe rimasta impressa anche a distanza di anni.

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Capitolo 2
*** 2 ) Cuscino ***


Come preannunciato ecco il 2 capitolo della raccolta,visto che di questo pacchetto non ho altri pronti passerà un pò prima del prossimo aggiornamento,gli altri bene o male gli ho quasi tutti  pronti quindi questo ritardo indeterminato dopo questo pacchetto non dovrebbe più ripetersi,
Ci vediamo domenica con il 3 aggiornamento del altra mia raccolta 
C'era una volta...favole e One piece!


CUSCINO

 

-Aaaaarrrrgggghhh! Non è possibile!!!-

Tragalgar Law, ormai ventiduenne studente di medicina e aspirante chirurgo, aveva passato quasi due ore a rigirarsi continuamente nel letto, cambiando continuamente verso alla ricerca di una posizione comoda che gli permettesse di prendere sonno.

Ed era riuscito finalmente riuscito ad addormentarsi da appena due minuti quando la voce, già normalmente squillante di Doflamingo,lanciò un urlo ancora più assordante del solito, che risuonò in tutto il palazzo, strappandolo bruscamente dal suo sonno tanto faticosamente conquistato.

Facendolo anche sobbalzare per lo spavento così tanto, che ruzzolò dall’ enorme letto matrimoniale, sul quale si era addormentato dopo un’ estenuante giornata passata sui libri e un turno sfiancante in ospedale.

A causa della botta in testa, contro lo spigolo del comodino nella caduta, e per il risveglio non proprio delicato per un attimo rimase ancora mezzo intontito dal sonno.

Era riuscito a capire solo due cose: Doflamingo e cucina e ricordando l'urlo di poco prima riacquistò la consueta lucidità all’ istante e si allarmò.

Che avesse ancora dato fuoco alla cucina cercando di cucinare? Aveva fatto saltare di nuovo la lavatrice allagando il bagno? O aveva rischiato di nuovo di mozzarsi il dito sbucciando una mela?

Eppure glielo aveva detto di non toccare niente quando non c'era lui!

Che il suo compagno fosse un completo incapace nelle faccende domestiche,come nella maggior parte delle semplici azioni che la gente comune compiva ogni giorno con facilità, lo aveva sempre saputo ancora prima che iniziassero a frequentarsi come coppia. Del resto a differenza dei precedenti partner di entrambi,relazioni basate puramente sul sesso con quasi semisconosciuti , loro si conoscevano da un pezzo prima di finire a letto insieme la prima volta. Doflamingo aveva sempre fatto parte della sua vita da quando Law era un bambino.

Essendo il migliore amico di suo padre Vergo, nonché suo datore di lavoro, entrava e usciva spesso da casa loro e viceversa ed in quelle occasioni in tutti quegli anni aveva avuto modo di osservarlo bene. Poteva dire di conoscere tutti i suoi difetti e, dopo quattro anni di convivenza, aveva ormai accettato da tempol'idea che fosse un caso irrecuperabile e si era rassegnato a mantenere la casa pulita da solo, meglio un po' di fatica che ritrovarsi tutti i giorni qualcosa di rotto.

Ricordando bene cosa era in grado di combinare si alzò di corsa, in fretta rischiando quasi di rompersi l'osso del collo inciampando nelle lenzuola, diretto verso la cucina. Spalancò la porta di colpo.

-Cos'è successo? Che hai combinato?- chiese ansioso, per una volta senza tentare di nascondere la preoccupazione ancora confuso a causa del sonno com'era, irrompendo nella stanza.

La scena che si ritrovò davanti però lo ammutolì.

Doflamingo era seduto, o meglio spaparanzato, sul divano con una vaschetta di gelato al gusto di fragola e vaniglia fra le mani e aveva lo sguardo fisso sullo schermo della tv al plasma.

-Perchè hanno sospeso Dexter?* E che diavolo é questa schifezza con cui l'hanno sostituito? È noiosa!-

esclamò indignato , indicando la televisione con il cucchiaio stretto nella mano destra, puntato come fosse un coltello,per poi prendere un altro boccone di gelato dalla vaschetta.

-E ora abbiamo pure finito il gusto alla fragola!- piagnucolando con fare capriccioso.

Superato lo sconcerto iniziale,Law riacquistò la sua solita compostezza. Si limitò a guardare il suo ragazzo con una calma letale, la stessa calma con cui un assassino assetato di sangue osserva la sua vittima, riflettendo sul modo più doloroso per ucciderla.

Doflamingo , sentendo quello sguardo su di sé, alzò lentamente gli occhi fino a incrociare i suoi. Sbatté le ciglia un paio di volte, allontanando il cucchiaio dalle labbra con un'espressione dubbiosa dipinta sul viso.
-Stavi dormendo?- domandò con un leggero timore.

-No, perché avrei dovuto, sono solo le due di notte , nessuna persona normale che domani deve alzarsi presto dorme a quest'ora. E' notte, ero in camera da letto, steso sotto le coperte, la luce spenta e con gli occhi chiusi,cosa ti ha fatto pensare che stessi dormendo ?-

domandò il ragazzo con ironia, mantenendo tuttavia un tono basso e pacato, come se la loro fosse una tranquilla conversazione,ma i suoi occhi assottigliati e lo sguardo glaciale rivelavano la volgia di saltargli alla gola.
-Mi dispiace -borbottò lui distogliendo lo sguardo e grattandosi distrattamente la nuca. Il solito ghigno, per una volta assente sulle labbra, era segno di quanto fosse seriamente dispiaciuto.

-Starò buono, torna a dormire -
A quel punto Law si voltò con tutta calma dirigendosi verso la camera da letto.
Doflamingo l'osservò per tutto il tempo senza dire una parola, chiedendosi se fosse andato a prendere un bisturi per pugnalarlo ,come l'ultima volta, e sperando che non volesse ucciderlo .

Fin dai primi giorni della loro convivenca una delle prime cose che aveva imparato su Law, era che il suo ragazzo aveva molte difficoltà a prendere sonno e odiava essere svegliato proprio quelle rare volte quando finalmente riusciva a cadere in un sonno profondo,soprattutto se senza una buona ragione e nel modo in cui lo aveva appena fatto lui.

Quando però tornò, dopo un paio di minuti e senza nessun’ arma in vista, solo con un innocuo cuscino e con aria apparentemente tranquilla, tirò mentalmente un sospiro di sollievo pensando di averla scampata.

SBAM!

Illusione che durò il tempo di prendersi un cuscino in faccia senza pietà.

Doflamingo non ebbe nemmeno il tempo a lamentarsi né a dire una parola che Law caricò un altro colpo e iniziò a prenderlo ripetutamente a cuscinate.

-Piccolo non fare così! Ti ho detto che mi dispiac-och!- tentò di scusarsi,mentreil moro continuava ostinatamente a percuotere il povero biondo che, ora,protestava cercando di fermarlo bloccandogli i polsi senza successo.

-Ahi!- si lamentò Doflamingo,tentando di proteggersi con le braccia dai ripetuti attacchi di Law.

-Oh, Law, smettila!- Il moro non gli prestò attenzione, continuando a picchiarlo a caso senza nemmeno vedere dove colpiva, mentre Doflamingo semplicemente continuò a cercare di proteggersi parando i colpi usando le braccia come scudi, iniziando a ridacchiare, tutto sommato divertito da quella reazione così esagerata e infantile per gli standard di Law.

Almeno finché non lo colpì sul naso.

“Ahia! Va bene, ho capito -Och, Law,basta è sufficiente!Ohi,il mio naso Law...!” prima di essere colpito da un ennesimo colpo, Doflamingo nel tentativo di schivarlo cercò di allontanarsi salendo in piedi sul divano e facendo un salto , finendo così per sbilanciarsi e cadere all'indietro trascinando con sé il divano. Si ritrovò così a gambe all’ aria sul pavimento, il divano sotto di sé e lo sguardo impassibile di Law che lo guardava dall’ alto a braccia conserte .

-Stanotte dormi lì- stabilì con tono fermo indicando il divano.
-Cosa?- gemette Doflaming,quasi strozzandosi.
-Hai capito bene-confermò Law prima di voltarsi di nuovo.

-Oh andiamo Law non fare così! Ti ho già detto che mi dispiace! -piagnucolò Doflamingo rialzando il divano e rimettendosi in piedi, facendo per raggiungerlo,ma Law glielo impedì voltandosi e lanciandogli nuovamente il cuscino dritto in faccia, mettendoci molta più forza di prima,abbastanzza da sbilanciarlo all’ indietro e farlo ricadere sul divano.

-E se ti azzardi anche solo a pensare di entrare in camera prima di domani mattina o emettere solo ancora un fiato puoi stare sicuro che non ti ci farò entrare a tempo indeterminato,dormirai lì anche domani e dopodomani fino al resto del mese sono stato chiaro? – aggiunse glaciale, ignorando la sua espressione sconvolta.

-Tieni pure il cuscino, perché stasera è con lui che dormirai -.
Law ghignò soddisfatto, riuscendo a udire un chiaro uno sbuffo ed un gemito di frustrazione che usciva dalla bocca del suo ragazzo, mentre con un sorriso compiaciuto chiudeva la porta alle sue spalle tornando tranquillamente a dormire





*Dexter è una serie televisiva, ho pensato che visto il protagonista,un assassino sicopatico e che la serie tratta di sangue,omicidi e di come nasconde la sua natura fosse un genere che Doframingo avrebbe apprezzato.

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Capitolo 3
*** 3) Sciarpa ***


Lo so,non me lo dite è passato quasi un mese dal capitolo precedente sono imperdonabile! ma l'ispirazione è una cosa strana,ogni volta che mi mettevo a scrivere sul pacchetto bianco,mi veniva idee per gli altri! spero di riuscire a farvi aspettare di meno per il prossimo,la cosa positiva però è che gli altri sono quasi tutti completati quindi dopo questo i prossimi saranno molto più veloci.
Ora vi lascio alla lettura che visto il periodo o scritto in modo che fosse anche una storia a tema Natalizio 
Spero che vi piaccia e anche se in anticipo Buon Natale a tutti!


SCIARPA


Con l’arrivo dell' inverno aveva cominciato a fare davvero freddo e Law, ancora una volta, si era dimenticato di comprare una nuova stufa -una decente,magari anche due- all’ inizio del mese. Il riscaldamento sarebbe potuto bastare ma, sfortunatamente,aveva deciso di rompersi proprio quell'anno e proprio in quel momento, a pochi giorni dalNatale, quando era praticamente un’ impresa impossibile trovare un tecnico disponibile o un negozio aperto. Quindi non aveva potuto usarlo affatto e si era dovuto accontentare di usare delle stufe. Disgraziatamente, quando non faceva freddo , si dimenticava che le due che aveva, erano dei rottami vecchi che non scaldavano per niente ed ora era troppo tardi per comprarne una nuova.

Si strinse di più la sciarpa intorno al collo.

Tuttavia, contrariamente ai suoi timori di rischiare una polmonite o di morire assiderato prima, nonostante fosse ormai Dicembre e in quel momento stesse anche nevicando, con quella al collo non aveva per niente freddo.

La morbida lana di cui era fatta gli trasmetteva abbastanza calore , stanamente pur essendo sempre stato un tipo particolarmente sensibile al freddo, quell' unico indumento sembrava bastargli. Era stato un regalo di Doflamingo ,prima che partisse per un viaggio d'affari non previsto che non era proprio riuscito a rimandare e l’avrebbe costretto a stare via per un bel po'. Non aveva saputo dirgli per quanto ma, sicuramente, non sarebbe riuscito a tornare prima della fine del mese.

Era partito il 1 ed era già il 23 e sarebbe stata la prima volta, da quando convivevano, che non avrebbero passato il Natale insieme, né avrebbero potuto scambiarsi i regali la notte del 25,una loro piccola tradizione, nata dopo il primo anno di convinza. A lui non importava granché, i regali non erano poi così importanti, non era mai stato un tipo troppo materialista e, quel poco che gli serviva, poteva comprarlo durante il resto dell’ anno. Non era un problema per lui,ma poteva scommettere che lo fosse per Doflamingo. Il suo ragazzo, al contrario, adorava fare shopping -più di una donna- e a differenza di molti ricchi, non era avaro ne attaccato al denaro, nonostante fosse tendenzialmente egoista di natura con le persone a cui teneva sapevaessere molto generoso e non spendeva solo per se stesso.Amava fare a loro regali quasi quanto comprarne per sè. Soprattutto con Law si inventava sempre un pretesto,ogni scusa era buona per fargli un regalo. Natale,Capodanno, Pasqua,Carnevale, Halloween,mesiversario, persino ogni volta che passava un esame difficile. Ed ogni volta lo guardava con un ghigno più largo del solito e un’ espressione gongolante e soddisfatta,appariva sempre lui quello più felice. Perciò Law immaginava che gli dispiacesse molto più che a lui di non potergli fare un regalo, forse proprio per questo prima di partire gli aveva lasciato,come simbolo di scusa, una sua vecchia sciarpa,la stessa che ora teneva saldamente stretta intorno al collo.Quel regalo lo avevaspiazzato parecchio perché il suo ragazzo di solito non conosceva il senso delle misura ed esagerava sempre regalandogli cose troppo grandi e costose. E a nulla servivano i suoi rimproveri e le sue lamentele sul non aver bisogno di quelle cose e che si sarebbe accontentato anche di qualcosa di semplice, che era il pensiero che contava. Doflamingo come sempre non lo ascoltava e faceva di testa sua. Non che non si sentisse lusingato.All’ inizio aveva pensato, che fargli dei regali costosi, fosse un modo per ostentare la sua ricchezza o per comprarlo ed era andato su tutte le furie,umiliato e ferito nell’ orgoglio. Solo col tempo aveva capito che essere esagerato e appariscente in ogni cosa, anche nei regali, era parte del suo carattere e che quello era solo il suo modo di dimostrargli il suo affetto. Ma lo metteva ancora a disagio accettare regali che lui non avrebbe mai potuto ricambiare,gli sembrava di approfittarsi di lui.Perciò era davvero sorpreso che per una volta l'avesse ascoltato facendogli un regalo normale.

Be,almeno le sarebbe stato se non fosse stata una delle sue.Normalmente non avrebbe avuto problemi ad indossare qualcosa di usato, peccato che il suo fidanzato avesse gusti orrendi nel vestire e lui non si sarebbe mai mostrato in pubblico con una roba del genere, una sciarpa rosa skoing ,sgargiante,con brillantini, e un po' troppo larga e lunga.Troppo lunga,così tanto che avrebbe potuto avvolgersi completamente, come una mummia.

Però anche se era indubbiamente il trionfo del cattivo gusto e che non avrebbe mai avuto il coraggio di indossarla fuori casa, in un certo senso gli piaceva. Gli pareva quasi di sentire un profumo dolce, quello del suo dopobarba e di colonia maschile. Il suo odore.Gli sembrava di sentire persino la sua voce, quella voce perennemente sarcastica e ridacchiante, il rumore dei suoi passi calmi,rilassati, ma decisi.
Sembrava quasi che lui fosse lì.
Che Doflamingo fosse lì con lui.

Pungeva un po’, ma questo non gli dava fastidio. Quel leggero pizzicore somigliava quasi a quello che provava allo stomaco quando Doflamingo lo stuzzicava con i suoi discorsetti ironici o lo provocava con le sue battutine maliziose . Era un po’ ingrigita dal tempo, sicuramente per via delle manie egocentriche del precedente possessore che era capacissimo di portarla sempre addosso anche in estate solo per attirare l'attenzione,ma non aveva perso il suo colore rosa sgargiante.

Quel colore era identico a quello del cappotto di Doflamingo,dei suoi occhiali,rosa come glia appariva ogni cosa quando era con lui. Doflamingo aveva la rara capacità di avere la meglio sul suo pessimismo cronico facendo in modo che tutto intorno a lui diventasse rosa .Rosa come il cielo al tramonto,come le rose che gli regalava al loro anniversario,la primavera, come la passione che li infiammava,come il sentimento che c'era fra loro due. Law si accucciò ancor più stretto e ricordò di quando il suo zio acquisito Kora san, gli aveva detto che le persone che amiamo si portano sempre dentro di sé, anche quando non ci sono fisicamente. Per la prima volta si rese conto di quanto avesse ragione, perché poteva davvero sentire la sua presenza. All' improvviso realizzò una cosa: rosa, caldo, morbido ma pungente. Erano le prime caratteristiche che gli venivano in mente per descrivere Doflamingo.Capì come mai quell'indumento lo facesse sentire in quello strano modo, agitato e sereno, protetto e in trappola allo stesso tempo. Era così che si sentiva quando era con lui, ecco perché quelle sensazioni gli sembravano così familiari. Capì perché gliela aveva regalata: voleva avesse qualcosa che gli facesse pensare a lui e lo facesse sentire vicino, stringendola forte a sé, per quando lui era lontano per farlo.

Aveva voluto donargli una parte di sé da stringere forte quando la restante parte sarebbe stata lontana,perchè sentisse meno la sa mancanza.

Doflamingo stesso era in quella sciarpa.

E questo pensiero fece nascere in lui uno strano calore all’ altezza del cuore,un calore che non aveva mai sentito se non quando erano insieme. Sul suo viso affiorò un sorriso sghembo, raro quanto bello,prima di chiudere gli occhi cadendo nelle braccia di Morfeo.

Non avrebbe saputo dire il momento esatto o quanto avesse dormito, ma era così comodo e rilassato da essere caduto in un sonno profondo e rigenerante ,come raramente gli capitava. Quando suonò il telefono ci mise troppo a sentirlo e quando finalmente si alzò, aveva già smesso di suonare. Si mise a sedere sul divano con uno sbadiglio guardandosi intorno alla ricerca del cellulare che doveva essere lì in giro.Niente, salotto non c'era probabilmente era in camera.
Visto che non aveva voglia di alzarsi e che stava anche troppo bene senza cellulare dopo che nei giorni precedenti era stato una continua fonte d’ansia e impazienza,nella segreta attesa di ricevere un messaggio o una chiamata,decise di lasciar perdere,dicendosi che non importava,lo avrebbe recuperato più tardi Si stiracchiò piazzandosi seduto sul divano, e mentre stava per leggere le prime pagine di un libro che gli pareva interessante, mangiando biscotti,sentì qualcuno suonare il campanello. Sbuffò. E che palle, nemmeno con quel casinista del suo fidanzato fuori dai piedi poteva stare in santa pace!
Si alzò imprecando, già pronto a mandare a quel paese i cantori di Natale , gli unici scocciatori abbastanza pazzi da uscire con quel tempo.

Invece si ritrovò davanti l'ultima persona che pensava di vedere.

-Doframingo...- mormorò sulla soglia, subito conscio di non essere al meglio con gli occhiali da lettura,il corpo sudato,le occhiaie,e in pigiama,sporco di macchie di caffè.Altro che accoglierlo in modo sexy.

Lui invece,con dei vestiti invernali,era ancora più bello di come se lo ricordava.
Non si aspettava proprio di trovarselo di fronte prima di Gennaio, forse per quello non gli veniva niente da dire e non riusciva a fare a meno di rimanere lì,immobile,con gli occhi sgranati e la bocca semi spalancata imbambolato a guardarlo.Il biondo che si aspettava di vedere uno sguardo fintamente infastidito, accompagnato da una battuta sarcastica sul suo ritorno sgradito,o in caso di maggior fortuna un’ accoglienza con finta indifferenza e noncuranza, era sorpreso quanto lui e altrettanto incapace di fare altro che rimare immobile a fissarlo.

Evento raro per un uomo che non stava mai zitto e fermo ed era sempre fin troppo spavaldo e sicuro di sé . Lo guardó con aria interrogativa,grattandosi distrattamente la nuca, incerto.Che lo avesse interrotto mentre studiava e fosse talmente furioso da aver perso addirittura la voce?

Deglutì,piegò la testa di lato e fece un sorriso forzato, cercando di mostrarsi rilassato e sicuro come al solito ma intimamente ansioso, pregando che almeno non gli sbattesse la porta in faccia.

-So che non mi aspettavi ma spero che non ti dispiac...-

Recuperando improvvisamente le capacità motorie, Law gli afferrò il viso e lo baciò con forza, salendogli immediatamente in grembo, avvolgendogli saldamente le gambe intorno ai fianchi in una morsa ferrea. Doflamingo sussultò sorpreso, ma si riprese subito, rispondendo con altrettanto impeto, portando una mano a sorreggerlo stringendogli il sedere, mentre con l' altra chiudeva la porta dietro di sé prima di portare quella stessa mano alla nuca di Law. Avanzò all’ interno, come poté.Il moro continuò a baciarlo, praticamente divorandogli la bocca e Doflamingo aspettò di raggiungere il divano, prima di separarsi il necessario per dire: -Immagino significhi che ti sono manca…- ?

Law lo interruppe baciandolo di nuovo, sciolse la presa delle gambe e si mise in piedi di fronte a lui. Lo spinse disteso sul divano,subito le sue mani cominciarono a scendere sul suo petto, senza praticamente fermarsi fino a che raggiunsero i suoi pantaloni, rompendo la cintura e la zip nella fretta con cui li aprì, buttandoli via. Si allontanò di nuovo cominciando velocemente a togliersi anche i suoi vestiti , mentre Doflamingo finiva di spogliarsi. Quando rimase completamente nudo si accorse in quel momento di aver lasciato la sciarpa per ultima. Fece per togliersi anche quella stoffa di lana che lo aveva accompagnato per giorni, ma Doflamingo lo fermò.

-Vedo che hai usato il mio regalo- constatò, rivolgendogli un ghigno soddisfatto. -Immagino ti abbia,.. scaldato -

aggiunse, con un tono ironico che gli diede l'impressione che sapesse il vero motivo per cui l'aveva indossata. All’ idea che lo avesse capito Law arrossì e sebbene sentì l'impulso di nascondersi si sforzò di non abbassare lo sguardo.

“Mmm”continuò l'altro guardandolo,leccandosi le labbra.
-Sai Law-chan,ci sono modi molto più fantasiosi di usare il mio regalo. Ti va di scoprirli ?- disse con voce bassa,sensuale,guardandolo con un sorriso malizioso che Law gli restituì prontamente. Si lasciò stendere sul divano mentre Doflamingo lo bendava con quella sciarpa,impaziente di farsi riscaldare da lui, in un modo decisamente più piacevole

Di certo quello sarebbe stato un caldo Natale.

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Capitolo 4
*** Neve ***


Angolo Autrice : E passato un tempo imbarazzante dal ultimi aggiornamenti ,non so se qualcuno  leggerà ancora questa storia , ma in caso qualcuno lo faccia lo ringrazio e mi scuso per avervi fatto aspettato tanto. In parte è perchè ho iniziato a lavorare e il tempo per scrivere si è ridotto, ma la verità e che principalmente sono stata colpita da un grosso brocco dello scrittore, ho riscritto questo promit e fatto  così tante versioni che ormai ho perso il conto, nemmeno questa mi convince del tutto a dire il vero ma ormai ho capito che se aspetto di scrivere qualcosa che mi convinca al 100 per cento non lo finirò mai .
La cosa positiva e che almeno mi sono portata avanti con gli altri e non dovrei più lasciarle in sospeso così a lungo. Fatemi sapere , e aguri di Buona Pasqua a tutti .

 

Lui e Law per certi aspetti si somigliavano, mentre per altri erano praticamente opposti.
Per esempio lui amava il caldo e l'estate , Law invece l'odiava preferendo il freddo e l'inverno, lui era solare, sempre allegro, ed espansivo , dal temperamento caldo e i modi appariscenti .
Law invece era introverso, apatico, spesso gelido e impetrabile.

Se Doframingo avesse dovuto paragonarlo a qualcosa che rispecchiasse il suo carattere senza dubbio a Law avrebbe associato la neve.

Per questo nonostante a prima vista apparissero troppo diversi per stare insieme , non potevano fare a meno l'uno del altro.

Perchè se Law è l’inverno, gelido ed impenetrabile come la neve che caratterizza entrambi , allora Doframingo non può che essere l’estate, caldo ed abbacinante come un raggio di sole – e la neve si sa, ha sempre bisogno del calore per sciogliersi

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 : Freddo ***


Angolo autrice: Salve ,purtroppo anche questo capitolo è arrivato più tardi di quanto avrei voluto, ma almeno prima del precedente! non so quando riuscirò a postare l'ultimo capitolo di questo pacchetto ,ma una volta finito penso di poter garantire che almeno per un pò gli aggiornamenti saranno settimanali visto che ho qualche capitolo pronto .
Nel frattempo spero che qualcuno mi segua ancora e che questa raccolta  continui a piacervi.
Io personalmente sono molto soddsfatta del risultato finale.


5) FREDDO

A Doframingo l'inverno non piace, non gli è mai piaciuto , detesta tutto quello che lo caratterizza e porta con se. La trova una stagione triste e deprimente che induce a uno stato d'animo malinconico e nostalgico che ben poco si adatta al suo carattere.
Ma la cosa che odia di più di quel periodo e senza dubbio il freddo.
Oh, il freddo.
Appuntito, invadente , e maleducato, che ti entra nelle orecchie e nel colletto della camicia nonostante il bavero sollevato, e fa arrossare le nocche delle mani anche se le tieni in tasca o nei guanti . Il freddo che punge e fa gocciolare il naso ,che arrossa le guance, che si materializza in bolle di vapore davanti alla tua bocca, e che ti congela le piante dei piedi anche attraverso le spesse suole di gomma. Il freddo pieno di rumori metropolitani –uno starnuto, un fischio, lo stridore di una frenata, le urla di qualcuno che scivola sul ghiaccio - .
Lo stesso freddo che ogni anno da un giorno all’altro lo costringe a rinunciare ai suoi adorati vestiti colorati e leggeri , obbligandolo a ricoprirsi di abiti lunghi,dai colori tristi e di lana pizzicante, abiti orribili che mai avrebbe pensato di indossato spontaneamente.
Preferiva di gran lunga il clima afoso e torrido del estate. Ha bisogno di caldo, di afa e siccità. Amava il sole, l’umidità al 100% che si appiccicava alla pelle, il sudore, i raggi del sole che bruciavano e l'asfissiante afa estiva.
L'unica nota positiva è che almeno il biondo ha una resistenza e una sopportazione maggiore della media al freddo. Per qualche motivo la sua temperatura interna è sempre elevata e genera costantemente calore . Grazie a questo sebbene non ne sia comunque immune, lo avverte molto meno e ha una salute di ferro .
Non ha mai preso l'influenza o un raffreddore , e mai gli è capitato di starnutire con il naso gocciolante , mai nei suoi 38 anni di vita, per quanti inverni abbia vissuto .
Per il suo fidanzato però la storia era un bel po' diversa. A differenza sua il moro ama l'inverno e tutto quello che lo caratterizza, clima schifoso compreso . Ma in contrasto con il suo corpo che sembra una stufa con i piedi, Law è terribilmente freddoloso e tende a soffrire facilmente il freddo sempre, non solo in inverno .
Ogni anno ai primi di Settembre persino nelle giornate più soleggiate si ritrova a battere i denti .
Dopo il tramonto, ha sempre freddo. Per quanto la sera possa essere mite, non esce senza portarsi dietro guanti sciarpa e un maglione che finisce inevitabilmente per indossare; e se restano a casa, un pigiama di pile, pantofole , calzini , e una borsa del acqua calda in mano sono d’obbligo .
Ma anche così non riusciva a smettere completamente di tremare . Allora Indossava anche una vestaglia, e si avvolgeva persino in una coperta. Ma il più delle volte non serviva a niente .Era come se le sue ossa fossero di ghiaccio . A nulla servivano le decine di strati con cui si ricopriva , almeno una volta su due si beccava l'influenza .
Ora sebbene Law odi quando capita- era una specie di vergogna: aspirava a diventare un medico e non riusciva a prendersi cura di se stesso – intimamente Doframingo trova che l'influenza gli doni . Di solito le persone quando si ammalano diventano orribili, su di lui invece pareva avere l'effetto contrario: Con i capelli più scarmigliati del solito, il respiro affannoso per la difficoltà a respirare, il nasino tutto rosso, le guance arrossate e gli occhi grigio azzurri resi lucidi per la febbre sembravano ancora più grandi e brillanti . Era bellissimo così .
Ma ovviamente si guardava bene dal dirglielo, in primis perchè non gli avrebbe creduto , secondo perchè prenderlo in giro era molto più gratificante e divertente.
Così ad ogni inverno quando lo vede tutto infagottato con enormi pigiami con gli orsetti , pantofole a forma di animali, guanti , e una un numero incredibile di coperte e sciarpe puntualmente non si lascia scappare l'occasione per sfotterlo dicendogli che nemmeno sua zia Jora, famosa per il suo cattivo gusto, si concerebbe mai in quel barbaro modo.
A quel punto di solito Law si limita a fulminarlo con un occhiataccia, talvolta accompagnata da un dito medio, oppure a intimargli con tono secco « sta’ zitto Fenicottero». Altre volte invece si limita semplicemente ad alzare le spalle e ignorarlo.
Consapevole che tanto, fra poche ore, avrà la sua vendetta .
Perché, in un modo o l’altro, ogni sera Law riesce sempre a rubargli le coperte; il che sarebbe anche tollerabile, se non fosse che poi decida anche di usarlo come cuscino e gli si butti addosso. Anche questo non sarebbe un problema , anzi , normalmente ritrovarsi con il corpo di Law appiccicato addosso sarebbe un esperienza tutt'altro che spiacevole.
Sopratutto con il suo culo a pochi centimetri di distanza.
Se non fosse per il non trascurabile dettaglio che in quel momento il corpo di Trafalgar Law è assolutamente, insopportabilmente, dannatamente freddo.
Se anche Doframingo lo dimenticasse se lo ricorda, quando gli piazza addosso quei piedini che sembrano brocchi di ghiaccio, quanto sente il respiro fresco del bamboccio rimbalzargli contro il collo giusto un istante prima che due mani dispettose iniziano a percorrergli le spalle e e il petto provocandogli brividi lungo la spina dorsale. Seguite da un paio di labbra altrettanto piccole e gelide si posino rapide e fugaci sulla sua guancia arricciandosi in un sorrisetto irriverente e dispettoso che gli ispira un sacco di schiaffi. Lo pensa ogni volta , quando il moccioso alla fine gli si accoccola silenziosamente contro col suo corpicino esile che definire “gelato” sarebbe un eufemismo, mandando totalmente al diavolo il significato di “calore corporeo”, rannicchiandosi contro il suo petto e congelandolo sul posto.
- Fufufu, giurerei di essere fidanzato con la Regina dei Ghiacci !, - commenta a quel punto lui con un ghigno, guardandosi bene dal lamentarsi per non dargli soddisfazione .

Ma non si sposta.

Mai .

E non perchè non ci abbia pensato.

Ma se da un lato il suo primo istinto è quello di buttarlo giù dal letto invitandolo poco cortesemente ad un contatto approfondito col pavimento, dall’altro c’è un qualche istinto irrazionale scellerato che ogni volta invece di allontanarlo lo spinge invece semplicemente a stringerlo stretto tra le braccia e a premerselo silenziosamente contro, ancora più vicino .
E no, non lo fa perchè fra le sue braccia Law si addormenta sempre in pochi minuti cadendo in un sonno profondo come gli succede raramente vista la sua insonnia cronica .
Non lo fa perchè sa che al di del indispettirlo, Law gli si stringe addosso anche alla ricerca del calore del suo corpo che sembra essere l'unica cosa capace di riscaldarlo davvero visto che è uno dei pochi momenti in cui non lo vede tremare.
Non è il senso di colpa che lo frena ,ovvio che no.
E non è nemmeno perchè quando dorme Law perde del tutto il suo solito cipiglio imbronciato e apatico tanto da sembrare quasi un altra persona. E non c'entra niente che con quel espressione quasi sorridente, il suo viso così rilassato e sereno lo faccia apparire così dannatamente adorabile e innocente che preferisce passare la notte a guardarlo imbambolato.
Non è tenerezza quella che sente quando lo guarda , e non lo trova affatto carino, certo che no .
Se se lo preme contro è semplicemente perchè freddo o meno quello rimaneva pur sempre l'ammaliante e invitante corpo di Trafalgar Law, il ragazzo più sensuale e affascinante - dopo di lui- che avesse mai incontrato.
Semplicemente irresistibile.
Ci voleva molto più di un po' di freddo per fargli smettere di desiderarlo.
E poi , tra le sue braccia non lo restava mai a lungo .Conosceva modi molto divertenti per riscaldarlo...

Dopotutto, il freddo non è poi così male.



 

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Capitolo 6
*** 6 : Abito da sposa ***


Finalmente l'ultimo del primo pacchetto. Mi dispiace averci messo tanto ma era una parola piuttosto difficile da abinare a loro. Avevo anche un altra versione ma alla fine ho optato per questa.
D'ora in avanti penso che aggiornerò una volta a settimana.
Come sempre vi invito a commnetare

ABITO DA SPOSA

 

Trafalgar Law non sapeva di preciso cosa avesse fatto di male . Ciò di cui era sicuro è che il destino o il karma pensava meritasse di scontare la sua colpa avendo a che fare con un pazzo, psicopatico, idiota ,maniaco, e tanta , tantissima demenza a circondarlo per il resto dei suoi miseri giorni .
Anche se forse visto il soggetto non avrebbe dovuto essere sorpreso , del resto l'aveva capito subito che in Doframingo c'era qualcosa che non andava. Non che fosse difficile accorgersene, il suo andarsene in giro con un capotto di piume, rosa, anche in piena estate per giunta , rendeva era un segno più che palese del suo evidente squilibrio mentale .
Se avesse avuto ancora dei dubbi, la definitiva conferma era arrivata quando l'idiota aveva pensato di tingersi anche i capelli di rosa, perchè secondo la sua contorta idea di bellezza lo avrebbero reso ancora più fico.
E questo paragonato al resto era l'esempio più normale.
Pensava si fosse toccato il picco massimo di idiozia quando se n'era uscito con quella teoria assurda sul perchè comprare dei fenicotteri come animali domestici fosse meglio di un cane, con una ragionamento che non aveva neanche provato a capire .
Si sbagliava, il massimo della follia era quello .
Perchè, non poteva fare a meno di chiedersi in momenti simili , perchè stava da anni con un demente del genere ? Ah, sì. Era bravo a letto!
Ma iniziava a nutrire seri dubbi che qualche scopata decente -Okay , più che decenti, probabilmente il miglior sesso della sua vita- fosse un risarcimento sufficiente per sopportare questo genere di cose.
Law non è sicuro, ma spera con tutto se stesso che questo sia solo l'ennesima trovata del altro per farsi notare. Sarebbe plausibile. Se c'è una cosa che Doframingo detesta è essere ignorato, ed è talmente egocentrico ed esibizionista che pur di attirare l'attenzione su di sé non esiterebbe anche a mettersi in ridicolo. O un sogno erotico trasformatosi in un incubo , sarebbe ancora accettabile.
Ecco questa ipotesi già lo fa sentire meglio.
Tutto pur di dare una spiegazione per quell'insano interesse per...gli abiti femminili .
Chiariamo, Law dopo tanti anni ormai Perchè chiariamo,ormai si è rassegnato alla presenza di quell’uomo nella sua vita , inclusa la pazzia che si porta dietro, e ormai ai suoi soliti comportamenti folli e infantili si è abituato , e può gestirli.
Adesso però la cosa rischia di assumere caratteristiche grottesche e anche un po' inquietanti, e stavolta il povero medico teme seriamente per la sua salute mentale.
Perché trovarsi davanti agli occhi Doframingo che guarda, una sfilata di abiti da sposa , - vestiti da donna - , facendo commenti , e senza il benchè minimo senso di vergogna o imbarazzo , mostrandosi assolutamente -mio dio-entusiasta come una ragazzina adolescente che fantastica sul suo futuro matrimonio è qualcosa che ha seriamente attentato alla sua vita facendogli quasi venire un colpo e mandando in pappa la gran parte delle sue funzioni neuro cognitive.
Per la prima volta l'altro si ritrovava confuso e spaesato, insicuro su come dovrebbe reagire o comportarsi .
Dopo un lungo momento di sconcerto opta per fare finta di niente limitandosi a ignorarlo.
Quella sceneggiata potrebbe essere l'ennesima trovata del uomo per provocarlo, il biondo ama è sconvolgere la gente , portarli al limite con i suoi comportamenti bizzarri , al apparenza folli. e se gli mostrasse quando la cosa lo abbia spiazzato farebbe esattamente il suo gioco.

“ Quel vestito è orribile! sembra un uovo di Pasqua”

ghigna in quel momento il biondo , lo sguardo per una volta non celato dagli occhiali , completamente catturato dalle immagini di abiti da sposa che scorrono alla tv. Law seduto sul divano insieme a lui come quasi ogni pomeriggio , alza finalmente gli occhi dal suo libro di medicina.
"Uhm, hai ragione le sta malissimo"
commenta apparentemente interessato, in realtà dando voce alla prima frase di circostanza che gli è passata per il cervello , giusto per far sentire Doframingo un minimo considerato, sperando che basti perchè lo lasci in pace. Per fortuna, il fesso se la beve.
"Fufufu, l'hai detto"
concorda, annuendo energicamente con la testa...prima di abbandonarsi ad un sorrisetto impertinente :
"starebbe decisamente meglio a te , non trovi?"
Law rialza lo sguardo inarcando un sopracciglio, confuso, quando il biondo si volta a guardarlo, una strana espressione dipinta sul viso, e quel sorrisetto malizioso ancora fastidiosamente presente .
" Non indosserò un abito da sposa quando ci sposeremo, te lo assicuro " taglia corto brusco, prima che il suo compagno possa dire alcunché.
Seguono attimi di silenzio imbarazzato -molto,imbarazzato- e quando Law realizza quello che ha appena detto gela sul posto , i lineamenti pacati sconvolti dalla consapevolezza della gaffe appena fatta.
E per le inevitabili conseguenze.
Perchè è ovvio che Doframingo non si lascerà sfuggire l'occasione per male interpretare – volontariamente – le sue parole, come sempre del resto.
Dopotutto, non poteva certo aspettarsi diversamente da un cretino del genere qual era il suo ragazzo.
Infatti poco dopo Doframingo contrattacca : "Quindi vuoi sposarmi ?"
Se Law potesse arrossire, ora le sue guance avrebbe assunto la tonalità dei pomodori maturi.
Non lo fa però, perchè 'imbarazzo iniziale viene subito sostituito dalla rabbia. Di cosa diavolo parlava? Cos'era ? L'ennesimo modo per prendersi gioco di lui? Cosa voleva ottenere ? Gongolare del suo imbarazzo ? Beh, non gli avrebbe dato una simile soddisfazione. Avrebbe cercato di mantenersi il più distaccata possibile .Con questa intenzione Law alza nuovamente lo sguardo dal libro con l'intenzione di rispondere con una battuta tagliente ma appena incrocia i suoi occhi si brocca di colpo, le parole gli muoiono in bocca e e la lingua diventa improvvisamente secca. Perchè Doframingo non ha l'aria di derisione che si aspettava , non c'è traccia del sorriso strafottente di prima .Niente ghigni, niente battute provocatorie, . Nulla di nulla. Il suo caratteristico ghigno è sparito , sostituito da un espressione seria che raramente gli ha visto, e lo fissa intensamente negli occhi . A prima vista sembra tranquillo , ma guardando attentamente , notando la rigidità delle spalle , i muscoli tesi e come sbatteva ritmicamente il piede sembrava nervoso. Law lo nota e gli occhi grigi si sgrano meravigliati, senza fiato, il cuore prende a martellare furioso, al pensiero che si, Doframingo gli sta suggerendo proprio quello che pensa.

-Cos'è, una proposta di matrimonio forse?-

tenta di nascondere il nervosismo con la solita ironia , accennando un sorriso sarcastico per smorzare la tensione , però Doframingo non muta espressione e non pare intenzionato ad assecondarlo ,lentamente, portandogli una mano dietro la nuova avvicina i loro visi e senza mai distogliere lo sguardo quando è a un centimetro dalla sua bocca il suo sguardo muta ancora radicalmente in un’espressione amabile, delicata, di una bellezza spaventosamente dolce prima di soffiargli:
– Chissà … e se lo fosse ?-

Allora Law non dice niente , si limita a ricambiare lo sguardo accennando un sorriso , e tirandolo per la camicia avvicina ancora di più i loro visi finchè le loro labbra non si uniscono in quel contatto ormai conosciuto e famigliare ma di cui non si sarebbero mai stancati .

Dopotutto, chi tace acconsente.

Ma Law non sarebbe Law se non avesse l'ultima parola :

« Però il vestito da sposa lo indossi tu ».






 

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