It stinks of hatred and love perfume.

di 1_D
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Da dove inizia tutto. ***
Capitolo 2: *** Bieber,I'm back. ***
Capitolo 3: *** Sorry family. ***
Capitolo 4: *** Dopo tutto,sei sempre tu. ***
Capitolo 5: *** I need you,Lea. ***
Capitolo 6: *** I can't believe. ***



Capitolo 1
*** Da dove inizia tutto. ***


Avete presente la gioia di un bambino in piena estate?
Quella gioia che si prova quando dopo ore,provi a creare e cercare di mantenere ben saldo un semplice castello di sabbia?
Quando riesci a terminare il lavoro,sei talmente fiero di te che niente può renderti triste.
Per lo meno,è questa la felicità di un bambino,la semplicità delle cose, capace di procreare grandi progetti da grandi fantasie.
Ma se lo stesso giorno di quella grande felicità,e di quel tanto orgoglio di se stessi, venisse distrutto da un semplice temporale?
Un temporale capace di distruggere quel castello,quel grande sforzo, quel gran progetto derivato dalla mente di un bambino.
Perché si,quello ero,ero solamente una bambina. E se proprio quel giorno,proprio a quel bambino venisse tolta quella grande e semplice gioia?
Come si sentirebbe quel bambino? Scoraggiato dal destino o più voglioso di avere una prospettiva migliore? Io penso che nelle brutte cose,ci siano sempre dei risvolti positivi,ma non per me, quindi io direi proprio di essere scoraggiata da me stessa, perché posso garantirvi che tutti gli sforzi che farete,non verranno apprezzati mai da nessuno, e in questo caso,neanche dalla madre patria di tutti gli elementi.
O per lo meno,questo è proprio ciò che è accaduto a me,scoraggiata dalla vita,distrutta dal destino, o da ciò che mi ha riservato se cosi vogliamo intenderla,ma la cosa che mi da ancora un barlume di speranza,è che non so ancora quale sia il finale della mia storia.
Ma posso garantirvi,che lui,non riuscirà mai più a ferirmi. Chi è lui?
Il peggiore dei miei incubi,mandatomi proprio dagli inferi,sono senza una via d’uscita.
Avevo solo 12 anni quando stava per abusare di me,un uomo rude,violento,senza pietà e pudore, un uomo dall’anima grigia e vuota,ma il suo destino era segnato, questa volta sono riusciti a dare la giusta fine ad una persona come lui,dando lui il dono della morte.
E bene si,lui morì solamente 3 anni dopo,ricevendo il castigo forse più dolce,la morte.
Ma lui,lui viveva ancora,la persona che più avevo amato,ora è la persona che più disprezzo in questa vita.
La persona che mi era stata accanto,e che mi aveva amata più di tutte,se n’era andata,lasciandomi cadere nell’oblio più profondo,senza fine.
Ma quello che lui non sa,è che prima di cadere in quell’oblio, mi sono aggrappata a un qualcosa che è stato più forte di lui,me stessa.
Ora lui è nella mia stessa scuola,dicono che abbia oppresso oramai i suoi sentimenti,che abbia messo da parte le emozioni,che si sia spento,che abbia smesso di sorridere alla vita,ma è la vita che sorride a lui.
Ma quello che lui non sa,è che sono tornata,ma io a differenza sua,sorrido alla vita,ma farò in modo che la vita non gli sorrida ancora per molto.
Il mio nome è Lea,Lea Johnson Mendes e il demone della mia storia è proprio Justin Drew Bieber,l’angelo dalle ali nere.

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Capitolo 2
*** Bieber,I'm back. ***


A 12 anni,un uomo cercò di abusare di me,ma riuscì a cavarmela mordendogli il collo e scappai.
Ma come si può definirlo uomo?Semplicemente non si può,è soltanto un codardo,un peccato della vita.
Dopo quell’accaduto,nel corso di tre anni,lui si distaccò sempre di più da me,
era cambiato nei miei confronti,chi con me era paziente,dolce,comprensivo e pieno d’amore,
si era convertito in una persona superficiale,presuntuosa e arrogante.
Si,sto parlando proprio di Justin,è scappato,è scomparso magicamente dalla mia vita,
mi aggrappavo a lui e alla sue protezioni,insomma ero solo una bambina,
oltre una bella famiglia e un amico,cosa potevo desiderare di più?Non questo.
Ma con il tempo sono cresciuta,sono diventata più consapevole.
Non volevo rimanere a casa a piangermi addosso,cercando dei difetti in me,
trovando una risposta alla sua scomparsa,
cercare di capire cos’avevo di cosi tanto sbagliato da farlo scappare da me.
Volevo sapere perché aveva scelto la strada più semplice,perché?
Una domanda,a cui non ho mai dato una risposta,o per lo meno,non l’ho mai trovata.
Ma non volevo questo per me,non volevo una vita semplice come tutte,come quelle persone che si accontentano di vivere giorno dopo giorno superando il giorno e dormendo la notte,
volevo molto di più,aspiravo a qualcosa che per la prima volta mi avrebbe reso veramente felice.
Cosi mi trasferì per un po’ di tempo nella grande città del Messico da mio fratello Max,proveniamo da una famiglia di origini latino-americane.
Mio fratello è nato in Messico,mentre io sono nata in Canada proprio come l’altro mio fratello Shawn,mio padre è americano,si chiama John,mentre mia madre messicana,si chiama Julia,amo la mia famiglia,ma per un po’ dovevo lasciarmi alle spalle il passato e ripartire da zero,cosi decisi di andare in Messico da mio fratello e sua moglie Maria,che mi hanno accolto nella loro famiglia.
Ritornai in Canada qualche anno dopo,vi starete chiedendo se ero pronta a riprendere in mano le redini della mia vecchia vita?Credo proprio di si,per lo meno,ci speravo,ma sta volta niente e nessuno mi avrebbe abbattuto.
Con mia grande sfortuna non lo vidi per un bel po’ da quando ero tornata li,per carità,certamente che era meglio cosi,ma lui avrebbe dovuto vedermi,avrebbe dovuto sapere del mio ritorno,avrebbe dovuto soffrire proprio come ho sofferto io.
Sono cambiata,oltre caratterialmente anche fisicamente,ora sono chi volevo essere,nessuno mi avrebbe fermato adesso,non più.
Andrò alla stessa accademia di Justin,questo non faceva parte dei miei piani,ma mamma volevo che continuassi gli studi,non che in Messico non li abbia continuati,ma voleva li terminassi,e cosi avrei fatto,aspiravo a molto di più,ricordate?
Vi ho detto che oggi è il primo giorno di scuola?Beh se non lo sapevate,ora lo sapete,devo prepararmi e non ho la minima idea di cosa mi aspetta.
Scopriamolo no?

Santa e dannata sveglia.

Ed eccomi di nuovo nella mia vecchia vita,non aspettavo altro.
Ci credete?Beh neanche io.

Mi alzo,e il contatto dei miei piedi scalzi con il pavimento freddo mi prova dei brividi su tutto il corpo.

Mi dirigo in bagno e la prima cosa che faccio e sciacquarmi la faccia per svegliarmi,per rendermi conto che tutto sta per tornare,come se tutto questo tempo avessi dormito e mi avessero risvegliato con un secchio d’acqua ghiacciata,ma non è cosi,è solamente la cruda realtà,da cui oggi di nuovo tutto avrà inizio.

Dopo essermi fatto una doccia fredda,per risvegliarmi dai miei pensieri,prendo dei pantaloni a vita alta neri e una maglietta bianca da infilare dentro,coprendomi le braccia con una giacchetta di pelle,con un paio di adidas bianche basse.
Un po’ di mascara,un filo di matita e rossetto rosso,amo spezzare il tutto con un po’ di colore.

Io:Ciao mamma,ciao papà. –mi dirigo verso entrambi per salutarli velocemente,non vorrei fare tardi proprio oggi.

Mamma:Ciao tesoro mio,e buona giornata. –dice mamma lasciandomi un bacio in fronte e volgermi un bel sorriso.

Papà:Ciao amore,divertiti e comportati bene. -dice lasciandomi un bacio sulla guancia.

Io:Certo pa,ci vediamo oggi. –dico uscendo velocemente di casa.

Saluto i miei genitori con un bacio veloce ed esco,dirigendomi in quello che sarebbe stato il luogo d’inizio,l’accademia.

Justin,sto tornando.

Sono appena arrivata,la prima cosa che faccio è dirigermi verso il mio armadietto perché odio avere degli intralci durante la giornata,e questi libri sono proprio pesanti,voglio liberarmene e prendere solamente il minimo necessario per la prima lezione,cioè algebra.

Mentre vado in classe sbatto contro qualcuno,idiota.

Io:Dannazione,vuoi guardare dove vai?-dico toccandomi la spalla indolenzita per via della botta.

X:Ah io?Quella che non guarda dove va sei proprio tu,razza di s..-non mi aveva ancora guardata,stava raccogliendo il suo zaino,appena alza il capo,si blocca al vedermi,e Dio solo sa quanto ho aspettato questo momento,a quanto pare la fortuna sta mattina è dalla mia parte.

Io:Oh ma guarda chi c’è qui,proprio la persona che mi auguravo di incontrare.–dico ridendo,incrociando le braccia al petto avvolte sui libri.

Justin:Lilo…-dice ancora scioccato,mentre io lo fulmino con lo sguardo,tanto che a momenti avrebbe preso fuoco.

Io:Come mi hai chiamato,razza di codardo?Non chiamarmi più cosi,detto da te sembra una bestemmia!–dico serrando la mascella,avevo paura di perdere il controllo,non posso permetterlo di rovinare tutto,devo andare con calma.

Ma dio,come poteva chiamarmi cosi dopo avermi lasciato da sola?Lilo..
Quando eravamo più piccoli,il nostro film preferito era quello di Lilo e Stich,diceva che ero la sua Lilo,perché non sarebbe mai riuscito a fare a meno di me,Dio quante cazzate sono uscite dalla sua bocca,ne ho perso il conto.

Justin:Mi sa tanto che il tempo che sei stata lontana da me ti abbia fatto male. –mi chiede con vanità,mentre io per poco non lo mando in coma con una semplice librata in testa,ma fa sul serio?

Io:Posso garantirti che tutto questo tempo lontano da te mi ha fatto più che bene,tanto che rivedere la tua faccia mi fa tremendamente schifo,rimani sempre il codardo di anni fa,mio caro e dolce Stich.-dico sottolineando quel nome che fino a qualche hanno prima,era il soprannome più bello e dolce della terra,mentre ora è stato detto con odio e sarcasmo.

Lo vedo intristirsi e serrare la mascella.

Io:Che c’è tesoro?Perso qualcos’altro oltre la dignità? –dico sussurrandogli all’orecchio parole dette con malizia e ironia,e dopo ciò posso solamente allontanarmi e ridere,ridere fino allo sfinimento,dopo averlo umiliato.

Justin:Non finisce qui,lo sai vero?-dice bloccandomi un polso,guardandomi innervosito.

Io:Oh dolcezza,certo che non finisce qui,questo è soltanto l’inizio,perché sono tornata e non ti renderò le cose tanto facili. –dico avvicinandomi a lui,togliendo il braccio dalla sua presa con violenza.

Justin:Non sono più quello di una volta tesorino,sono cambiato,ora sono..-dice con arroganza,ma non termina la frase che lo blocco.

Io:Non disturbarti,so come sei,ho avuto modo di conoscere questi tuoi lati molti anni fa.
Lascia che ora termini io la tua descrizione,ora sei un cinico,un meschino,arrogante,stronzo,e per ultima cosa ma non meno importante,sei un codardo.-dico sputando ogni parola con odio,come se fossero veleno.

Justin:Stupida ragazzina,chi ti credi di essere eh?E pensare che prima eri una bambina cosi codarda e debole,ora non so neanche cosa sei diventata,posso sola immaginarmi,anche solo con quello sguardo che fa trasparire solo odio e rancore. –dice fissandomi negli occhi,parlando come se avesse letto tutto quello che sento,stringendo la presa sul mio braccio,e credo che se non lo mollerà subito ne uscirà un bel livido.

Io:Chi mi credo di essere?Una ragazza che ora sta cacciando le palle che non avevi tu un tempo,e credo proprio che ti manchino tutt’ora. Cosa vuoi fare adesso stringendomi quel braccio eh?Vuoi fare proprio come quel verme che cercò di abusare di me anni fa?Codardo eri e codardo rimani!-non dico di star urlando,perché non voglio attirare l’attenzione di tutti,ma gli sto parlando con tanto odio,che neanche mi riconosco più.

Lui lascia subito la presa,stupito delle mie parole,mai avrebbe pensato che sarei stata cosi schietta,ricordando un accaduto cosi oscuro del mio passato.

Io:Che c’è?Non te l’aspettavi?Si tesoro mio, riesco a parlarne,quell’atto cosi meschino mi ha aperto gli occhi. Sono riuscita a scoprire lo schifo che avevo attorno,e preparati,perché ti farò pentire di avermi rivolto di nuovo la parola.-dico fissandolo un’ultima volta con la mascella serrata ma prima di andarmene mi avvicino a lui in modo sensuale,troppo vicino alle sue labbra per i miei gusti,ma sono sforzi che bisogna fare nella vita.

Io:Brucia all’infermo amore mio.-mi fissa le labbra rosse per via del rossetto,che sfiorano le sue labbra tanto da lasciargli un segno rosso sul labbro inferiore,e lo vedo fissarmi debolmente,eccitato dalla situazione.
Detto questo,lo lascio li,solo,confuso dalla situazione,ed io sono talmente soddisfatta,che quasi mi diverte.

Entro in classe,sono ore interminabili,ma alla fine mi trovo bene qui,oltre lui.
Abbiamo avuto qualche ora in comune, e non mi toglieva gli occhi di dosso,e io gli sorridevo di ricambio in modo malizioso,lui in risposta?Serrava la mascella irritato,e non capisco da cosa.
Sarà felice di vedermi,no?
Dico ridendo dentro di me,sto impazzando,ma è cosi divertente.

Mentre esco dall’accademia,lo vedo con il suo gruppo di amici,non sono i soliti ragazzi della squadra di football o robe cosi,sono i classici ragazzi con il proprio gruppo in una scuola con qualche ragazza,nulla di speciale,e mentre sento il suo sguardo fisso su di me,vado a sbattere contro qualcuno.

Ma che diamine!Ora però non fateci l’abitudine.

Io:Dio,pare che sia un’abitudine adesso dare il benvenuto alle persone sbattendogli contro.-dico alzandomi da terra dolorante.

X:Perdonami non ti avevo vista,colpa mia,anche se sono stato abbastanza fortunato. –dice raccogliendo la sua roba per poi sorridermi.

Io mi tocca ancora la gamba dolente e lo guardo confusa,ma che hanno tutti qui?

Io:Sei stato fortunato a ritrovarti con il culo a terra? –dico guardandolo confusa,raccogliendo i miei due libri per terra.

X:Ahahaha,no intendo che sono stato fortunato a scontrarmi con te perché sei bellissima.-mi dice sorridendo e io gli sorrido di rimando sorpresa dalla frase appena detta dal moro.

E’ carino ricevere un complimento ogni tanto,l’unico ad avermeli mai fatto in passato era lui.
A proposito,mi stava guardando,troppo per i miei gusti,ma meglio cosi,mi sarà tutto molto più facile.

Io:Ti ringrazio.-dico sorridendogli.

Alla fine sembra un tipo carino e simpatico.
Oltre Justin,per adesso ora è l’unico che conosco.

X:Comunque piacere,sono Mike Manning.-si presenta gentilmente porgendomi la mano,che accetto volentieri.

Era un bel ragazzo,moro,occhi azzurri,alto e con un bel fisico,ma non il classico ragazzo pompato.

Io:Piacere di conoscerti,io sono Lea Mendes.-dico,per poi lasciargli la mano.

Mike:Sei per caso la sorella di Shawn? –dice meravigliato.

Io:Certo,lo conosci? –dico meravigliata a mia volta,hai capito il mio fratellino conosciuto all’accademia.

Mike:Si,stavo giusto per andare a casa sua per pranzo,siamo molto uniti.-dice indicandomi il cancello da cui stavamo per uscire.

Io:Oh,anche io sto tornando a casa,anche perché abitiamo sotto lo stesso tetto. –dico divertita dalla situazione

Mike:Andiamo insieme?-dice porgendomi il braccio in modo scherzoso,che io accetto molto volentieri.

Io:Certamente.-dico ridendo e incamminandomi con lui verso casa.

Mi giro per dare un’ultima occhiata a Justin che mi guarda con la mascella serrata in cagnesco.
E l’unica cosa che posso fare per divertirmi ancora di più e provocarlo,è sorridergli maliziosamente e fargli l’occhiolino.
In risposta,mi guarda male esattamente come prima,fissando le braccia mie e di Mike unite.

Dio,mi sta rendendo le cose troppo semplici.

Mi volto e me ne vado ridendo con Mike,che sembra davvero dolce e divertente.

Non poteva andarmi meglio.

Bieber,non sai quello che ti aspetta.

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Capitolo 3
*** Sorry family. ***


La giornata con Mike era passata in fretta,ho scoperto che abbiamo molte cose in comunque,è un ragazzo davvero straordinario,penso proprio che andremo molto d’accordo.

Sta mattina Justin non si è presentato alle lezioni,il che significa che ho passato una giornata in totale tranquillità,con nessun tipo di sguardo puntato addosso.

Ho pranzato con mio fratello Shawn,passiamo poco tempo insieme andando in college diversi e avendo orari diversi e mi spiace per questo,è mio fratello e lo vorrei più presente,quando è a casa o esce con gli amici o dorme perché è stanco.

Pensando ad altro.

Sono le 16,ho iniziato i compiti circa verso le 15:00 e già mi sta andando in fumo il cervello.

Oramai sono le 18 e decido di chiudere tutto,non sono mentalmente stabile per continuare a studiare,ho studiato tre ore,sono sufficienti no?

Dopo essermi fatta un bel bagno,ed essermi messa qualcosa di più comodo per casa,apro i cassetti della mia stanza cercando un passatempo per la noia,e dal comò cade una scatola di legno,decorata con adesivi,e il mio cuore perse un battito a leggere ciò che era inciso su quell’oggetto.

“Amici per sempre”.

Feci la grandissima cazzata di aprire quella scatola,e Dio solo sa quanti ricordi mi hanno invaso la mente.

Erano foto mie e di Justin,foto di quando eravamo piccoli e foto di prima che lui si allontanasse da me.

Mi accorgo solo ora di star piangendo.

Essere tornata forse non è stata la scelta migliore,perché adesso che l’ho qui vicino mi manca ancora di più.
Averlo qui vicino e non poterlo abbracciare,coccolare,non poter rivedere il nostro film preferito insieme,non potergli più tirare le guance o scompigliargli i capelli,cosa che odiava ma lo lasciava fare solamente a me,non poter più piangere insieme o sorridere insieme,non potrò più ridere ad una sua battuta stupida e senza un senso,ma ridevo solamente per il gusto di vederlo ridere insieme a me.
Mi manca,quasi come mi manca l’aria quando lo penso o quando ricordo i momenti passati insieme.
Mi manca da morire.
Perché era andato via?Per quale motivo assurdo ha dovuto lasciarmi andare?Io l’amavo cosi tanto,io l’amavo davvero.
Forse è per questo che me la sono presa tanto no?Perché lo amo cosi tanto, tanto che non riesco ad accettare che lui mi abbia lasciata cadere,che mi abbia lasciata morire,quando più avevo bisogno di lui,quando più avevo bisogno di stringerlo a me e sentirmi amata di nuovo dopo il tocco grezzo e schifoso di quel lurido bastardo,avevo bisogno di nuovo di vere carezze,di sorrisi veri e dolci e non maliziosi e cattivi,avevo bisogno di lui in quel momento,e lui è stato capace solamente di abbandonarmi,proprio come un giorno fece mio fratello Max.

Solo ora  mi rendo conto di star singhiozzando.

Che delusione Lea,perché stai piangendo per quello stronzo,quando ti eri ripromessa di essere forte e di sorridere alla tua peggior paura?Ricorda Lea,avrai vinto solo quando guarderai negli occhi la persona che ti ha fatta crollare,ma mia cara,avrai vinto solo quando non proverai più alcun dolore.

Reagisci Lea!Questa è la tua vita,puoi fare ciò che vuoi,sei tu che decidi per chi piangere o meno,e oggi non è giornata,non è arrivato ancora il momento.

Io:Basta,non ti permetterò più di prenderti gioco di me,non più Jus,è finita,basta piangere e basta disperarsi,l’amore che provavo per te si è dissolto nel tempo,non c’è più posto per te nella mia vita.-dico a me stessa asciugando il più possibile le lacrime.

Un messaggio.

Chi sarà mai?

Mi asciugo le lacrime velocemente e afferro il telefono il più velocemente possibile,doveva essere sicuramente Mike.

A Lea:”So che adesso tra di noi è come se ci fosse in corso una guerra,ma per me rimarrai sempre la mia Lilo.”

Un colpo al cuore.

Lea non crollare proprio adesso,respira e combatti,tutto l’amore che provavi non buttarlo via,devi semplicemente cambiare la quantità dei tuoi sentimenti,l’odio deve sovrastare tutto l’amore che hai provato per lui.

A Justin:”Lilo non c’è più,se l’è mangiata Stich,coincidenze?.”

Non ricevetti risposta,forse era meglio cosi,no?
Oggi ho lasciato troppa libertà ai miei sentimenti,li ho esposti troppo anche essendo sola in casa e non va bene,cazzo no,non va per niente bene!

Io:Ti amo Justin,ma tutto questo è troppo persino per te..-dico guardando un ultima volta le foto,rimetterle nella scatola e nasconderlo in un posto sicuro,sono pur sempre i ricordi più belli della mia infanzia e l’inizio della mia adolescenza,non riuscirei a bruciargli neanche volendo.

Shawn:Lea,è pronto,scendi! –dice mio fratello al piano di sotto,sbuffando cerco le mie pantofole,e scendo giù di malavoglia.

Mi siedo a tavola mangiando in silenzio,sono abbastanza pensierosa.

Mamma:Allora tesoro,com’è andato il primo giorno di scuola?Hai incontrato Justin?Sai viene nella tua stessa accademia,magari potreste ridiventare uniti come lo eravate un tempo,eravate inseparabili.-dice mia madre sorridendo,mentre vedo Shawn serrare la mascella.

Io:Hai detto bene mamma,lo eravamo,un tempo,ora non più,ora meno riesco a vederlo,meglio sto. –dico continuando a mangiare e guardando il piatto.

Mamma:C’è qualcosa che non ci hai detto,tesoro? –dice prendendomi la mano,non riuscirei a trattarla male neanche se volessi.

Io:Non si è comportato molto bene nei miei confronti,e ho deciso di non volerlo più nella mia vita,ecco perché per un periodo ho preferito accettare la proposta di Max e stare un po’ di tempo in Messico con lui,anche per me e per il rapporto con mio fratello sia chiaro,ma anche per cambiare aria e riflettere,mi ha fatto bene per entrambi i casi,sono contenta alla fine del risultato. –dico guardando mamma negli occhi.

Papà mi guardava,si limitava a guardarmi in silenzio,senza muovere neanche un muscolo,a distogliere i miei pensieri fu la voce di mio fratello,sa che odio parlare di questo argomento,quindi spero riesca a deviare il discorso e parlare d’altro,non mi piace ricordare,per lo meno,non mi piace ricordare lui.

Shawn:Dopo che è successo quel tremendo episodio con quel depravato,Justin si è lasciato intimorire e preso dal panico si è allontanato da lei,quando Lea ne aveva più bisogno e…-disse Shawn iniziando a parlare e gesticolare in modo nervoso,ma qui ora,l’unica incazzata ero io.

Io:Si può sapere cosa diavolo ti prende?Ma cosa ne sai tu?Spetta a me parlarne se proprio mi va di condividere cose del mio passato,non spetta di certo a te. –dico cercando di mantenere la calma,in modo da non farlo sembrare come una mancanza di rispetto nei confronti dei miei genitori.

Shawn:Cosa c’è?Non credi che debbano sapere la verità?- dice guardandomi seriamente,e deduco che non stia scherzando.

Io:Shawn,non farlo. –dico supplicandolo con gli occhi.

Papà:Shawn,esigo che tu finisca il tuo discorso,cosa ha fatto?-dice mio padre facendo cadere un silenzio tombale in tutta la stanza,mentre mia mamma mi guarda con dolcezza e tristezza,sta provando a capire il mio stato d’animo.

Shawn:Dopo quell’accaduto,lui è cambiato,ha iniziato a trattarla in modo diverso,ha iniziato ad insultarla di volta in volta,ad urlargli contro,umiliarla,insultarla,una volta vidi che stava per metterle le mani addosso,e l’unica cosa che feci fu tirargli un pugno,ecco perche l’avete visto con il naso rotto nei giorni a seguire,ero stato io,ha iniziato a fregarsene,ad abusare dei suoi sentimenti e dell’amore che provava una povera ragazzina,lei ora mi starà odiando ma era ora che venisse fuori questa storia ed era anche ora che sappiate la verità,perché solamente io so cosa si prova a sentir piangere la tua sorellina notti intere,vedere i suoi occhi spenti e privi di allegria,solo io posso capire quanto è stata dura sapere che lei ha preferito scappare e andare da Max,piuttosto che fidarsi di me e superarlo insieme,perché solamente io so cos’hai provato veramente,e posso giurarti che ogni volta che ti sentivo piangere era come un colpo dritto in faccia,perché per quanti nasi io possa rompere per te,non riuscirò mai ad alleviare il tuo dolore,ed è questo ciò che fa più male. –dice infine guardandomi,e solo ora mi rendo conto che ha gli occhi lucidi,come mi rendo conto solo adesso,che ho il fratello migliore del mondo.

Papà:Quel grandissimo stronzo,cosa ha fatto alla mia bambina?Nessuno deve osare farle del male,dio mio,quando passa per strada non deve neanche guardarmi più in facc..-lo interrompo subito,sapendo che avrebbe detto cose di cui si sarebbe pentito.

Io:Papà per favore,sono cambiata,non lascerò che Justin mi prende in giro,non un’altra volta,sta volta è il mio momento,e non permetterò a nessuno di farmi star male nuovamente,sono una persona nuova,e sono pronta ad una  nuova vita senza di lui. –dico afferrandogli la mano e guardandolo negli occhi,sorridendogli il più dolcemente possibile.

Io:Non dirgli nulla,non metterti in mezzo,riuscirò a cavarmela e risolvere le cose,ma per favore,stammi solo vicino e abbracciami,non ho bisogno d’altro in questo momento.-dico con gli occhi lucidi.

Ti accorgi solo in momenti come questi,quanto una persona posso diventare vulnerabile davanti alla propria famiglia,l’amore è più forte di tutto il resto,e con la mia famiglia avrei sempre mostrato amore e rispetto.

Papà:Vieni qui,bambina mia..-di stringe a sé,e per la prima volta,dopo tanto,mi sono sentita di nuovo capita e protetta,in braccia che non siano le sue,ma un abbraccio del mio papà,vale molto di più,perché lui si che non ti volterà mai le spalle.

Mamma:Oh bambina mia,quanto mi dispiace,se solo ce ne avessi parlato prima noi magari avrem..-dice in preda al panico venendomi ad abbracciare.

Io:Mamma,è tutto apposto,sto bene. –dico abbracciandola.

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Finito di cenare,mi dirigo verso la stanza di Shawn.

Entro senza bussare e vedo che è seduto e mi da le spalle,cosi salgo sul letto e l’abbraccio da dietro.

Shawn quando si accorge della mia presenza,mi stringe le mani contro al suo petto sorridendomi.

Shawn:Hei…-dice sussurrando,quasi stesse parlando con sé stesso.

Shawn:Volevo chiederti scus..-non gli lascio il tempo di finire di parlare che mi fiondo su di lui,stringendolo a me.

Io:Ti voglio bene Shawn,tanto. –dico stringendolo a me,come se avessi paura di perderlo.

Shawn:Anche io scricciolo.. –dice stringendomi a sé,baciandomi la fronte.
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Eccomi qui,la prima settimana di scuola  andata,Sabato e Domenica a casa,c’è qualcosa di più bello?Non credo.
Sono sola in casa,i miei genitori torneranno sta sera,e mio fratello e da Mike,bello no?
Direi proprio di si,ho casa libera.

Un messaggio.

A Lea:Devo parlarti,vieni al parco alle 15;30.

A Justin:Non verrò mai,non sei nessuno per dirmi se devo venire o no,quindi evapora e cancella il mio numero,ti conviene.

A Lea:Mi presenterò a casa tua se sarà necessario,dobbiamo parlare.

A Justin:Scordatelo.

A Lea:Ti conviene venire,dobbiamo risolvere alcune cose.

A Justin:I nemici non risolvono,combattono.

A Lea:E se io non volessi battermi?

A Justin:Avrei vinto in partenza.

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Al parco.

Stavo per perdere la pazienza,erano più di 10 minuti che aspettavo.
Stavo per andarmene,quando una voce proveniente dalle mie spalle urla il mio nome.

Justin:Lea! –urla correndo verso la mia direzione.

Io:Bieber. –dico guardandolo con indifferenza a braccia conserte,mentre farei di tutto pur di riabbracciarlo anche solo per un istante,ma non accadrà mai,non posso permetterlo.

Justin:Ho bisogno di parlarti. –dice avvicinandosi a me.

Io indietreggio,non voglio nessun tipo di contatto con lui,non più oramai.
Mi guarda dispiaciuto,mi si stringe il cuore,ma devo odiarlo,quello che mi ha fatto non ha scusanti.

Io:Ti ascolto. –dico molto freddamente,avevo quasi paura di congelarlo.

Justin:Perché indietreggi?Hai paura per caso? –dice alzando un sopraciglio.

Oh tesoro,l’unico che deve aver paura tra i due sei tu.

Io:No amore mio,il fatto è che non voglio nessun tipo di contatto con te,non voglio che mi sfiori neanche con un dito,mi hai capito bene? –dico serrando la mascella,guardandolo con aria seria e cupa.

Non devo far trasparire alcuna emozione.

Justin:E se volessi toccarti?O baciarti?Baciarti adesso,proprio qui,in questo preciso istante?Cosa faresti?-dice afferrandomi entrambe le braccia,costringendomi ad avvicinarmi a lui.

Avevo il fiato mozzato,il battito accelerato e lo stomaco in subbuglio.
Ma non devo far trasparire alcuna emozione,solo odio,solamente rancore.

Io:Non devi neanche azzardarti ad avvicinarti a me,ne per toccarmi e ne per parlarmi,sono stata chiara?Mi fai solamente schifo,non è rimasto nulla della persona che eri un tempo,ora sei un mostro. –dico tirandogli una serie di pugni sul petto,non vedendo nessuna differenza o spostamento dalla situazione iniziale,decido di tirargli un calcio nelle palle,la scelta migliore per mettere K.O. un maschio.

Detto fatto,cade accasciandosi a terra.

Justin:Sarei io il mostro?Ma ti sei per caso vista?Hai visto cosa sei diventata? –dice guardandomi da terra accasciato dal dolore.

Io:Si tesoro,sono diventata esattamente ciò che volevo essere,una ragazza con carattere,che percepisce gli stronzi a chilometri di distanza,e tu puzzi forte,quindi ti sarei pregata di non avvicinarti mai più a me,sono stata abbastanza chiara?-dico abbassandomi alla sua altezza,una volta vicina al suo viso,gli stringo il mento e lo costringo a guardarmi.

Gli porgo la mano per aiutarlo ad alzarsi e mi guarda stranito.

Io:Combatto alla pari,con stesse armi e stessa forza,e tu cosi non sei in condizione,dimmi quello che volevi dirmi e vattene via,sparisci una volta per tutte dalla mia vita. –dico una volta averlo aiutato ad alzarsi.

Queste parole fanno più male a me che a lui,è un dolore che ti consuma poco a poco,ma è l’unica via d’uscita.

Justin:Non scomparirò dalla tua vita,ci sono dentro fino al collo,quando lo capirai eh? –dice guardandomi con dolcezza,quasi sembra sia pentito di tutto.

Ma cosi è troppo facile,non mi sciolgo per quattro paroline dolci,io non lo perdonerò mai.

Io:Tu,io ne sono uscita in tempo. –dico guardandolo un ultima volta,per poi dirigermi verso casa,forse questa è davvero una guerra,e non so chi ne uscirà intero.

JUSTIN POV’S.

L’ho persa,è andata via,sta volta per sempre.

Perdonami amore mio,perdonami.

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Capitolo 4
*** Dopo tutto,sei sempre tu. ***


Justin Pov’s.

L’ho persa,solo ed esclusivamente per causa mia.

In giro si dice che sono uno stronzo,ed è vero,dicono anche che non me ne frega di niente e di nessuno,anche questo è vero.
Ma Dio mio,lei era tutto per me,anche io sono umano e vederla all’accademia e dirmi quelle cose mi ha distrutto,sono stato colto alla sprovvista,sapevo che era tornata in città,ed infatti ho cercato in tutti i modi di evitarla o non farmi vedere,perché sapevo che sarebbe accaduto tutto ciò,ma non credevo minimamente che lei fosse diventata questo,non potevo credere che mi odiasse cosi tanto,e non potevo credere che mi facesse cosi male.

Le cose sono andate nel verso sbagliato,non doveva finire cosi,non doveva cazzo.

Quando sono venuto a sapere di quello schifoso,sono andato su tutte le furie.
Non potevo credere che le avesse messo le mani addosso,che l’avesse accarezzata o toccata contro la sua volontà,andai su tutte le furie.

Io l’amavo.

Essendo stato un evento traumatico per lei,mi era stato consigliato di starle lontano per un po’,ma era la mia piccolina,passavamo tutto il tempo insieme,ma sapevo in partenza che sarebbe stato difficile abituarmi alla sua assenza,era sotto cura da medici e psichiatri,perché scappando aveva riportato alcune ferite e una brutta cicatrice sul ventre.
Mentre stava scappando cadde a terra su una serie di vetri rotti,ma si rialzò con quel poco di forza che aveva in corpo,aveva perso molto sangue,cosi decisero di andare sul sicuro,volevano fare tutti gli accertamenti,essere sicuri che quel bastardo non fosse andato oltre.

Verso i 15 anni ho iniziato a cambiare.
Ho iniziato a fare le mie prime esperienze con il fumo,le ragazze,i miei sbalzi d’umore,il mio essere freddo con la gente,la diffidenza,le cattive compagnie.
Un giorno l’andai a trovare,avevamo discusso per la prima volta,perché ero andato da lei fatto,mi ero appena fumato una canna,ho iniziato a straparlare e non ragionavo,stavo per metterle le mani addosso ma entrò Shawn,che mi ruppe il naso con un pugno,ma non mi meritavo solo quello,meritavo di peggio,facevo schifo,mi facevo schifo da solo.

A volte a scuola,la guardavo,e provavo tanto dolore nel vedere il suo sguardo,quello sguardo deluso,era delusa da me,e provavo una rabbia incredibile con me stesso,ho iniziato delle volte a deriderla quando qualcuno faceva una battuta su di lei,le poche volte che ci sentivamo era per chiederle il numero di qualche sua amica per farla stare male,o per darle semplicemente fastidio,ma ero fatto ogni giorno,non ho mai pensato davvero quelle cose,non ero neanche in me.

L’allontanamento da Lea mi aveva fatto male e non poco,ma quando mi diedero la notizia che voleva rivedermi,anche con il consenso della famiglia,io rifiutai,o per lo meno rimandavo sempre dicendo di avere da fare,non ero pronto per rivederla,iniziai a non fregarmene e definirla solamente un’amica d’infanzia e sottovalutai quelle volte che iniziavo a pensarla e ricordare i nostri bei momenti passati insieme.

Una volta essermi reso conto che per me non era solo una semplice un’amica d’infanzia,ma molto di più,tornai da lei,bussai alla sua porta,mi vide dalla finestra,non scorderò mai il suo sguardo deluso con cui mi guardava,venne ad aprirmi la madre,mi disse che aveva da fare,ma sapevo con certezza che non voleva vedermi,e lì sentii una stretta al cuore,faceva male,proprio come io feci con lei d’altronde.

Poi venni a sapere che sarebbe dovuta partire,mia madre era rimasta in  contatto con la sua famiglia e mi dava sempre sue notizie,quel giorno mi disse che sarebbe andata a vivere da suo fratello in Messico per un bel po’ di tempo,e li mi crollò il mondo addosso.

Ma anche li,non andai a salutarla,non sono riuscito neanche li a mettere da parte il mio orgoglio e mostrai verso di lei,un altro gesto di indifferenza,mentre a casa morivo dalla voglia di rivederla.

Dopo quel giorno,dalla sua partenza decisi di mettere la testa a posto,allontanai la persone sbagliate dalla mia vita,iniziai ad uscire con gente con la testa sulle spalle,niente erba,niente puttane,una vita normale e tranquilla,cosi incontrai Chaz e Ryan,i migliori amici che abbia mai avuto,facciamo parte di un gruppo più ampio,ma con loro ho un rapporto particolare,solamente loro sanno di Lea.

Non sono il classico puttaniere,però ho iniziato semplicemente a fregarmene di meno delle persone,se avrei dovuto soffrire come sto soffrendo adesso per persone come me,preferivo spegnermi,ma da quando l’ho vista non so cosa mi sia preso.

Era cosi bella,era sempre stata bella,ma adesso è perfetta,cazzo se lo era,e Dio se l’amavo.

Anche quando era cosi lontana,non ho mai smesso un solo istante di amarla,mai,se solo potesse sentire il dolore che provo ogni volta che mi fissa con il suo sguardo deluso,ogni volta che mi dice parole piene di odio,ogni parola e ogni sguardo,sono una pugnalata al petto,e cazzo se fa male,troppo.

Mi pento di tutto ciò che le ho fatto,perché se fosse stata proprio lei a farlo a me,io sarei già morto dentro.
Proprio come sta accadendo adesso,mi sta uccidendo,e io con la mia arroganza sto peggiorando le cose.

Ma sapere che mi odia mi blocca,non voglio mostrarmi debole,ma credo che con lei non riuscirò a trattenermi ancora per molto,mi sono messo in ridicolo già abbastanza,ma facendo cosi,la perderò per sempre,anche se credo di averla già persa.

Me ne sono andato,non me lo perdonerà mai.

E non me lo perdonerò mai neanche io.

Riuscirà ad amarmi un giorno?
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Lea Pov’s.

Un altro giorno di scuola,che palle Dio mio!

Riguardo la vendetta di Justin,dopo averne parlato con mamma,ho preso una decisione.

Flashback**

Mamma:Tesoro,io penso che questa vendetta non ti porterà a nulla,ti farà solamente soffrire,e poi tu sei una persona cosi dolce e pura,vuoi credere di essere cambiata ma sei ancora quella bambina dolce e altruista di un tempo,solo che adesso hai le idee più chiare,finirai per farti del male figlia mia.-dice mia mamma accarezzandomi la testa.

Siamo allungate sul mio letto,ho la testa appoggiata sul suo petto e mentre parla,mi accarezza i capelli,amo mia madre,è sempre pronta a passare del tempo con me e coccolarmi,anche avendo 17 anni.

Io:Forse hai ragione mamma..-dico abbracciandola,alzando la testa per osservarla,e lei mi guarda di rimando scioccata.

Mamma:Dici sul serio? –dice sollevandosi per poi sorridermi incredula.

Io:Si mamma,ho 17 anni,e voi non mi avete cresciuta cosi,non devo vivere con questo desiderio di vendetta che mi sta consumando,magari provo odio e rancore verso di lui,ma questa vendetta finirà con l’uccidermi mentalmente e cosi avrebbe vinto lui,hai ragione mamma,io non sono cosi,posso essere meglio di cosi. –dico sorridendo dolcemente.

Mamma:Sono cosi orgogliosa di te,tesoro mio.-dice abbracciandomi e lasciandomi un bacio in fronte.

Fine Flashback**

Ha ragione,io non sono cosi,sono dolce e rispettosa,ma nei suoi confronti non credo che lo sarò,non mi vendicherò,ma non posso guardarlo con la stessa purezza di un tempo,mi ha fatto troppo male.

Un messaggio.

A Lea:”Cos’è tesoro?Hai smarrito la tua bussola?Se hai bisogno ci sono. ;)”

Sbuffo.
Lo odio,è possibile che debba essere sempre ovunque?
Stavo fissando il vuoto da quando avevo aperto il mio armadietto,beh non il vuoto,ma un punto indefinito se vogliamo metterla cosi.

A Justin:”Non ti avevo chiesto gentilmente di cancellare il mio numero?”

A Lea:”Gentilmente non direi proprio,dato che me lo hai quasi imposto tesoro,ma sapevi già che non l’avrei mai fatto,poi oggi sei cosi bella..”

Il mio cuore perde qualche battito.
Ha detto che sono bella,dio Jus,anche tu lo sei.

A Justin:”Sei cosi bella?Dio Justin da quando sei diventato cosi banale?Non scrivermi più,sono seria.”

Una volta inviato spengo il telefono per non sentirlo più e sbatto l’armadietto.
Scrivo sempre l’opposto di ciò che sento,dopo tutto quello che mi ha fatto è il minimo.

Justin:Non prendertela con quel povero armadietto,è innocente,ma sai per lo meno che non rispondere ai messaggi quando io vengo nella tua stessa accademia non ti aiuterà molto vero? –dice camminando dietro di me mentre io a passo svelto mi dirigo verso l’uscita.

Justin:Sai anche che dare le spalle ad una persona mentre ti sta parlando è da maleducati? –dice fermandosi,allargando le braccia con una faccia ovvia.

Sto per andare su tutte le furie,penso di stare per strangolarlo,quindi qualcuno mi fermi.

Io:Sai che dopo 10 anni di amicizia,cercare di picchiare una ragazza e poi sparire per non so quanti anni,è da codardi? –dico urlandogli in faccia lanciandogli la borsa con i pochi libri ma pesanti che avevo dentro di essa.

Justin impreca,devo avergli fatto veramente male,dopo un po’ mi guarda contraendo la mascella,segno che non ha più nulla da dire.

Io:Bene,come pensavo. –dico raccogliendo la mia borsa voltandomi,e lasciarlo solo.

O meglio,cosi credevo avrei fatto.
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Justin Pov’s.

Dio mio.
Per rincorrerla mi sono slogato la caviglia,non solo mi ha tirato la sua borsa con libri che pesano tonnellate,ora mi rompo addirittura un piede per rincorrerla,questo è il colmo.
Proprio mentre pensavo che se ne fosse andata,la vedo aiutarmi ad alzarmi,la fissa incredulo,pensavo mi lasciasse morire lì.

io:Cosa stai facendo?-lo guardo,mentre lei prende un mio braccio per avvolgerlo sul suo collo.

Lea:Ti aiuto,non lo vedi idiota?-dice guardandomi con fare ovvio,mentre io sono troppo turbato e incredulo per darle una risposta di senso cpmpiuto.

Lea:Dov’è la tua auto?Ti riaccompagno a casa.-dice guardandomi negli occhi intrecciando la sua mano con la mia per tenermi in equilibrio.

Una serie di brividi mi percorrono la schiena vedendo la sua mano intrecciata alla mia,è cosi bello stringerla a me.

Una volta spiegato dove si trovava l’auto,la raggiungiamo,mi aiuta a salire e si dirigere verso casa mia.
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Io:Come fai a sapere dove abito?-la guardo stranita

E’ cosi sexy vederla guidare,mentre osserva la strada,mi metto ad osservare ogni movimento del suo corpo,dai lineamenti del suo viso,alle sue mani che girano il volante con eleganza,lo fa sembrare quasi una passione,con le sue unghia lunghe dipinte di rosso rende tutto troppo difficile per me.
Mi soffermo su un tatuaggio sul dito medio,un rosario,ma non mi pare il momento di chiedergli il significato che ha per lei.

Lea:I tuoi sono in contatto con i miei e venivo di tanto in tanto a trovarli,come se tu non lo sapessi.-dice fulminandomi con lo sguardo.

Beh,direi che aveva centrato in pieno.

Lea:Come va il piede?-mi chiedo senza degnarmi di uno sguardo,sta cercando di fare la dura,ma con me non può farla ancora per molto,so che gli importa ancora di me.

Io:Ti preoccupi per me dopo che mi hai tirato una borsa con il piombo dentro?Stai scherzando spero?-dico cercando di sdrammatizzare un po’,per un attimo mi è parso di vederla sorridere.

Lea:Siamo arrivati.-dice scendendo dal posto del guidatore per venirmi ad aprire la portiera e aiutarmi.

Io:Posso fare anche da solo,ti ringrazio.-dico cercando di non essere un peso per lei,infondo so che mi odia,le farei solo un piacere.

Lea:Perfetto,scendi da solo,ti aspetto dentro.-dice con un sorrisetto sghembo,mentre io la guardo confusa.

Mentre sto per scendere,poggio il piede e un dolore lancinante si sofferma sulla caviglia,quasi mi manca il fiato.
Ora mi toccherà chiamarla,non che mi dispiaccia,ma è alquanto imbarazzante.

Io:Dio mio ma chi me l’ha fatto fare?..-dico guardando per aria.

Io:Lea!Potresti aiutarmi per favore?-le chiedo guardandola supplicante,e lei con un sorriso soddisfatto mi tira su,con un corpicino cosi gracile mi sorprende che abbia tutta questa forza.
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Lea:Dove tieni il Kit del pronto soccorso?-dice guardandomi impaziente.

Io:Nello sportello del bagno. –dico sedendomi sul divano e poggiando il piede sul tavolino del salotto.

Mentre aspetto Lea con il Kit,penso a quanto sia assurda questa situazione,lei che mi odia,ma appena vede che sono in difficoltà mi aiuta,dio se la amo.

Lea:Eccomi,c’era anche una pomata per le infiammazioni e ho pensato che sarebbe stato l’ideale per il tuo piede. –dice sedendosi sul divano e mettendo il mio piede sulle sue gambe nude,per via dei pantaloncini a vita alta,e io mi limito ad annuire non avendo lucidità nel momento in cui inizia a massaggiarmi il piede con la pomata.

Mi sono incantato a guardarla mentre si prendeva cura di me,è cosi bella,ma che dico!?E’ bellissima,è sempre stata una ragazzina intelligente e altruista,sapevo che non sarebbe potuta cambiare da un momento all’altro,è rimasta la mia Lilo.

Io:Perché lo fai?-dico di punto in bianco interrompendo il silenzio che si era creato.

Lei alza la testa una volta finito di fasciare la mia caviglia.
Ma non parla,si limita a sedersi sul bordo del divano di fronte a me e avvicinare il suo viso al mio.
Sento il mio cuore accelerare,quasi come se volesse uscirmi dal petto,avevo il respiro affannoso,ero agitato,tutta questa vicinanza mi stava facendo impazzire,e non poco.

Io:C-cosa s-stai facendo Lea?-dico quando noto che mi mette una mano sul viso per tenermi fermo.

Lea:Ti sto mettendo la pomata sullo zigomo,si che vorrei ucciderti,ma non volevo farlo con la mia borsa.-mi dice sussurrando sul mio viso,ho le sue labbra cosi vicine che credo di impazzire,è bellissima.
Ma la guardo confuso mentre mette la pomata sul mio zigomo sinistro,e incomincia a metterlo uniforme a modo suo,non sono per niente lucido,credo di averlo detto tipo 5 volte,ma ha un effetto incredibile su di me.

Lea:Ti è spuntato un livido per via della botta,davvero pesavano cosi tanto?-dice strabuzzando gli occhi incredula per il peso eccessivo dei suoi libri.

Una volta che si allontana dal mio viso e non sento più nessun contatto con lei,una sensazione di vuoto mi riempie.

Io:Non hai risposto alla mia domanda.-le dico mentre la vedo prendere il suo zaino dirigendosi verso la porta.

Lea:Se ti stai riferendo al perché l’ho fatto,non lo so,per il semplice motivo che anche se il rancore verso di te è troppo,non vorrei mai vederti a terra,forse perché non sono come te,o forse perché sono una brava persona non lo so,ma nonostante tutto non ti avrei lasciato li,anche se tu probabilmente l’avresti fatto.-dice fissandomi e dirigersi nuovamente verso la porta.

In quel momento,ho il cuore che scoppia di gioia quando sento che non mi avrebbe mai lasciato li,ma dall’altra parte mi distrugge sapere che crede davvero che io l’avrei lasciato sola,sapendo anche che mi ha appena definito come una persona orribile,e forse lo sono,anche se purtroppo non posso biasimarla,dato che l’ho fatto già una volta,e dio se me ne pento.

Io:Lea!-dico prima che esca definitivamente da casa mia,si volta per guardarmi,prima di uscire.

Io:Ti ringrazio,molto probabilmente non mi merito neanche il tuo aiuto,ma voglio che tu sappia che non ti avrei mai lasciato sola li.-dico guardandola con dolcezza,e nel mio cuore,sento che c’è ancora un barlume di speranza.

Lea:Lo hai già fatto Justin.-dice guardandomi un’ultima volta,lasciandomi solo,chiudendosi la porta alle spalle.

Una piccola frase,capace di uccidermi.

E fa male,fa male vederla andare via di nuovo,ma fino a che c’è vita,c’è speranza,la rivoglio con me,voglia che sia mia,perché senza di lei è una tortura,e tutta questa freddezza da parte sua mi uccide ogni giorno.

Perdonami amore mio,ma non posso lasciarti scappare di nuovo.

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Capitolo 5
*** I need you,Lea. ***


 

Lea Pov’s

Sono giorni che a scuola non vedo Justin,forse per via della caviglia,ed è meglio cosi sinceramente.
Sono stata cosi stupida ad aiutarlo,ma era in difficoltà e non lo avrei mai lasciato li da solo come un cane,anche se lui l’ha gia fatto con me.
Ma c’è un particolare,io non sono come lui.

Come ogni mattina da quando l’ho conosciuto,vado a scuola con Mike che viene sempre a prendermi facendosi trovare alle 07:50 sotto casa mia,è davvero un ragazzo puntuale,non posso lamentarmi.

Siamo arrivati a scuola,il giorno dopo sarebbe stato Mercoledì,non saremo andati per uno sciopero,non che i professori nelle accademie aderiscano,ma io e Mike faremo un eccezione.

Mike:Lea,come mai quel tipo ti fissa?Lo conosci? –dice Mike fissando il tipo dietro di me

Io:Quale tipo?Di che parl..-non appena mi volto,noto Justin appoggiato al muro dell’istituto fumando una sigaretta,che ci fissa serrando la mascella.

Io:Si Mike,lui è Justin,credo che mio fratello te ne abbia gia parlato,no? –Mike mi guarda con uno sguardo colpevole,perché sapeva che è una storia che mi ha fatto stare non male,ma di più.

Io:Beh,resta di fatto che non voglio continuare a stare qui,entriamo? –dico per ritornare con lo sguardo su Mike,ci trovavamo in cortile e non avevo nessuna voglia di continuare o dargli opportunità di fissarmi ancora.

Mike:certo,andiamo-dice mettendomi una mano dietro la schiena,dando un ultima occhiata a Jus.

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Finito anche questa mattinata,mi stavo agitando.
Mike è più di mezz’ora che si tortura le mani,e mi sto innervosendo,so che vuole sapere di più.

Io:Sai,è stato il ragazzo più importante della mia vita.-dico incominciando a parlare,guardando il vuoto.

Lui mi fissa interessato,non dice una parola,ma smette di torturarsi,segno che si stava tranquillizzando,o per lo meno era concentrato ad ascoltare ciò che stavo per dirgli.

Io:Mi ha fatto molto male,mi ha abbandonato e mi ha spesso deriso,non ti dico i dettagli perché solo mio fratello lo sa,e ora grazie a lui,anche i miei,non mi sento ancora pronta per parlarne di nuovo. –dico serrando la mascella e guardando un punto indefinito davanti a me.

Solamente perché ho promesso a mia mamma di non vendicarmi,non significa che io abbia messo da parte il mio caratteraccio.

Mike:Lea,quando ti sentirai pronta,io sarò qui per ascoltarti,ma se ti vedo piangere per lui,sappi che se lo vedrai con qualche arto rotto,sarà merito mio. –dice sorridendomi con il suo sguardo rassicurante.

Sorrido forzatamente.

Non riesco a credergli,dopo tutto,anche Justin mi aveva fatto tutte queste promesse,non riuscivo a credere più a nessuno oramai.

Io:Scusami Mike,ma per me è difficile tutta questa situazione,sei meraviglioso,ma non per questo significa che voglia farmi male di nuovo credendo in qualcuno,per lo meno solo perché è bravo a parlare. –dico guardandolo negli occhi,quasi ghiacciandolo con lo sguardo se cosi posso dire.

Ma con quegli occhi che si ritrova,penso sia più lui quello che mi ghiaccia.

Mike:Ti darò tutte le dimostrazioni che vorrai,ora sono qui,e ci sarò anche domani e i giorni a seguire,e te ne darò la dimostrazione. –dice dandomi un bacio in fronte

L’unica cosa che riesco a fare è abbracciarlo,sperando che anche lui  non se ne vada.

Io:Scusami,ma solo lui mi proteggeva in questo modo,e sentirmi dire questo cose da te,abbracciarti è stato un gesto istintivo. –dico staccandomi lentamente.

Mike:Puoi abbracciarmi tutte le volte che sentirai di volerlo fare,e per quanto mi riguarda,nessuno ti farà del male. –dice sorridendomi mostrandomi il suo bellissimo sorriso.

Un messaggio.

Io:Scusami,un secondo..-dico prendendo il cellulare dalla borsa.

A Lea:Allontanati da lui,adesso.

Ma che vuole?Ora vuole togliermi anche l’unico amico sincero che ho?Poi chi diavolo si crede di essere?Nessuno mi da ordini o mi vieta qualcosa.

A Justin:Te lo ripeto un ultima volta,cancella il mio cazzo di numero dal tuo cellulare e non darmi mai più ordini,perché tu non sei nessuno,e non hai più alcun diritto di proferire parola riguardo la mia vita,sono stata chiara?

Io:scusami Mike,devo andare a casa,devo studiare almeno domani ho la mattinata libera per dormire,poi magari il pomeriggio o la sera stiamo insieme,ti va?-dico con il cellulare tra le mani,aspettando il mio fatidico ritorno a casa.

Mike:Certo,a domani.-dice sorridendomi e lasciandomi due baci sulla guancia.

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A Lea:Finiscila di fare la dura,non voglio vederti vicino a lui,dovrei esserci io al posto suo.
           Pensi che non abbia sentito ciò che gli hai detto?Io dovrei essere al suo posto.

Cosa scusami?Ho letto bene?Certo che ha una gran faccia da culo,e ha anche il coraggio di dirmi queste cose?

A Justin:E pensi che a me me ne fotta qualcosa?Hai detto bene,dovresti esserci tu,ma dovresti,non ci sei per il semplice fatto che lo hai voluto tu,tu hai creato tutto questo,quindi per favore,non venirmi a dire queste cose,perché peggiori le cose,esci dalla mia vita una volta per tutte.

Invio….

Scrivere questo è ciò che mi ha fatto più male.

‘’Esci dalla mia vita una volta per tutte.’’

Mi distruggo da sola,poco a poco.

A Lea:Esci,sto arrivando.

Cosa?Scherza vero?Arriva dove?Sull’isola che non c’è?I miei non ci sono,ma se lo vede mio fratello lo concia per le feste.
A Justin:Finiscila,non finirà bene questa situazione,smettila.

A Lea:Esci.

A Justin:No,basta.

A Lea:Non me ne vado finché non esci,quindi scegli.
           O i tuoi mi vedono o aspetto tuo fratello,o scendi e parliamo.

A Justin:Ma chi ti credi di essere tu scusa?Batman?Non mi da ordini neanche mio padre come lo fai tu.

A Lea:Allora?

A Justin:Arrivo.

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Io:Perche sei qui?

Era seduto sul muretto di casa mia,stava fumando,per lo meno,fumava quel che resta della sigaretta.

Justin si alza dal muretto,buttando a terra la sigaretta oramai consumata,e mi guarda dritto negli occhi.

Justin:Ora voglio che tu mi dica guardandomi negli occhi,le stesse parole che mi ha scritto. –dice impassibile guardandomi negli occhi.

Con chi si crede di parlare?Crede che non abbia il coraggio di parlare o esprimermi come un tempo?

Io:Esci una volta per tutte dalle mia vita,quale parte non ti è chiara?Mi sembra che si una frase abbastanza semplice da capire ed è anche molto fluida.

Justin:Non ci credo,non puoi volerlo veramente. –dice guardandomi disperato.

Justin:Non lo farò mai,hai capito bene?Non sparirò dalla tua vita!-dice urlando e puntandomi il dito contro.

Io:Non urlare con me e non puntarmi il dito contro,non con me Justin!Ma hai una vaga idea di tutto quello che mi hai fatto?Io non credo.-dico guardandolo con freddezza

Justin:Mi dispiace,io..-dice cercando di formulare una frase di senso compiuto,ma l’unica cosa che fa è mettersi le mani ai capelli come segno di frustrazione.

Io:No,a te non importa niente!Hai idea di ciò che mi hai fatto o devo rinfrescarti la memoria?Mi hai abbandonata Justin,quando avevo chiesto di vederti era perchè avevo bisogno di te,e tu cosa?Avevi da fare!?Sei serio?Sono partita e tu non mi hai neanche degnato della tua presenza,non sapendo neanche se sarebbe stata l’ultima volta che ci saremo visti. Mi hai deriso davanti a tutti,ridevi di me Justin,ti sei preso gioco di me come mai nessuno aveva fatto,e poi come se non bastasse vieni a casa mia a ricordarmi quanto poco contessi io nella tua vita e mi picchi?Con qualche faccia tosta ti presenti qui per dirmi che tu dovresti essere al posto di Mike eh?Beh sappi che tu quel posto l’hai perso gia da tempo! –dico urlando con le lacrime agli occhi,sento le vene del collo gonfiarsi,sono esplosa,e non va bene.

Vedo Justin che mi guarda con le lacrime agli occhi,per un momento il modo mi sembra crollato,vederlo piangere è la cosa che ho sempre odiato di più,ma questo è troppo.

Justin:Mi dispiace okay?Sono stato una merda con te,non te lo meritavi,meritavi tutto il mio appoggio lo so,ma quando quel verme ha provato a violentarti non so che mi è preso,ero cosi arrabbiato che mi sono tirato indietro e allontanarmi da te mi ha distrutto,non sono riuscito a proteggerti,non ti sono rimasto accanto,si so anche questo!Perdonami cazzo,scusami!Non c’è giorno che non ti penso,che non penso a tutto il male che ti ho causato,mi sento morire ogni giorno Lea,voglio riprovarci,voglio starti accanto,voglio che tu sia ancora la mia Lilo,voglio piangere per degli stupidi film con te,voglio farti addormentare canticchiandoti le tue canzoni preferite,voglio che tu rida alle mie battute,voglio abbracciarti ogni volta che ne sentirò il bisogno,ovvero ogni giorno,perché io ho bisogno di te ogni fottuto giorno,ho bisogno di te Lea,e questo non posso cambiarlo,non voglio cambiarlo,perché sei la cosa più bella della mia vita cazzo! –dice urlando e avvicinarsi a me,infine mettendomi le mani sul viso per avvicinarmi a lui.

Il mio cuore per un attimo smette di battere e le lacrime cedono al mio volere,ogni suo parola mi ha trafitto come una lama,guardarlo negli occhi con questa vicinanza,e sentendo le parole che ho aspettato per cosi tanti anni,mi stringe il cuore,ma sul mio viso spunta un sorriso amaro,l’unica cosa che riesco a fare e togliere le sue mani dal mio viso e fare una risata isterica.

Io:Ti ricordi quel giorno a scuola? –dico guardandolo con amarezza,mentre lui mi guarda confuso con gli occhi rossi.

Davvero pensava che sarebbe finita cosi?Due paroline e lo avrei perdonato?Oh no tesoro.
Non funziona cosi nella vita reale.

Io:Ma come?Quando mi hai detto che mi eri stato accanto perche avevo delle belle amichette,che ero inutile,oppure quando mi prendevano in giro,quando mi dicevano che mio fratello mi aveva lasciato perché ero un peso,proprio come hai fatto tu,e tu l’unica cosa che sei stato in grado di fare mh?Cosa hai fatto Justin? –dico guardandolo con cattiveria,e qualche lacrima che ancora rigava le mie guance.

Lui ha abbassato lo sguardo,asciugandosi le lacrime e tirando su col naso.

Io:Cosa hai fatto Justin,rispondi cazzo! –dico urlando forzandolo a parlare.

Justin:Ho riso di te cazzo,si lo so,e mi odio!Ti giuro che mi odio per questo,se tu l’avessi fatto a me,io sarei gia morto dentro!So che ti ho fatto del male,come mai nessuno te ne ha fatto,per questo ti chiedo scusa,perdonami,cazzo scusa okay?Io non ce la faccio più a vederti felice con lui,sapere che sta prendendo il mio posto,non ci riesco,sapere che per colpa della mia testa di cazzo adesso mi hai sostituito,ne muoio solo al pensiero,ti prego Lea,sono una persona migliore,solamente grazie a te,per favore..-dice accarezzandomi la guancia,con varie lacrime che rigano i visi di entrambi.

Io:Non l’ho voluto io,mi spiace Justin..-dico guardandomi il basso,e togliendo definitivamente la mano dal mio viso.

Io:ti guardo,e mi tornano in mente le scene di quando ridevi di me,di quando stavi per picchiarmi,di quando mi ha detto di essere inutile,soprattutto,di quando mi hai fatto capire che mi avevi solo usata per uno scopo ben preciso,io non posso perdonare una persona cosi,neanche volendo. –dico guardandolo come se fosse l’ultima volta.

Justin:No Lea,io ho bisogno di te!Lo vuoi capire?Ho bisogno di esserti accanto per tornare a respirare,ti prego Lea..-dice guardandomi supplicante

Io:Anche io avevo bisogno di te Justin,ma dov’eri?A drogarti! –dico urlando

Justin:Basta,per favore..ho sbagliato,sbaglio in continuazione e molto probabilmente continuerò a sbagliare,ma sono umano,l’essere umano sbaglia in continuazione,ma merita di poter difendersi,merita di poter dimostrare quel che è,merita una seconda occasione,perdonami per favore Lea..-dice avvicinandosi di più a me

Io:Non sono Dio Justin,posso credere nella reincarnazione,nel perdono,ma non in te,non più. –dico guardandolo negli occhi per asciugargli le lacrime che scendono lungo il suo viso.

Lo guardo un ultima volta,mi volto per tornare dentro casa,ma prima di varcare la soglia della porta,si decide ad avere l’ultima parola.

Justin:Non ho intenzione di rinunciare a te,non ora che sei qui con me di nuovo.

Chiudo la porta.

Per quanto tempo ancora dovrò chiudergli porte in faccia?Spero ancora per poco,perché non riuscirei a resistergli a lungo.
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Justin Pov’s

Mi sento vuoto,privo di sentimenti.

Tutto quello che mi ha detto ha solo peggiorato il mio stato d’animo.

Non è riuscita a vedere in me il pentimento e il mio amore per lei.

Mi rende cosi debole,quando ha detto quelle cose mi sono morte le parole in gola,e con quelle anche io con loro.

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Capitolo 6
*** I can't believe. ***


Lea pov’s

Ci sono giorni che mi chiedo, ‘’e se ci riprovassi?’’

Sembrava cosi sincero,che dentro di me sentivo che avrei potuto ricominciare,magari con lui.

Ma sono i momenti,ovvero i momenti quando divento vulnerabile,quando ripenso ai ricordi che ho vissuto con lui e con la mia famiglia,ai problemi che avevo e che ho tutt’ora,speravo di non averne più,ma sbagliavo.

L’abbandono di Max,il comportamento di Justin,in seguito ovviamente il suo abbandono,il ‘’trasloco’’ e la mia nuova vita in Messico,il mio ritorno in Canada,il rincontro con Justin,come se non bastasse adesso ci si mette anche mio fratello Shawn.

Gli avevo raccontato di come fossero andate le cose con Justin,avevo deciso di dirglielo e di non aver nessun tipo di segreto con mio fratello.

Giorni fa,era rientrato tardi a casa,ma ero gia a dormire e non l’ho visto,l’ho sentito solo rientrare,dedussi fosse Shawn dato che mancava solamente lui in casa,quindi per quella notte non abbiamo chiuso a chiave casa,sapendo del suo ritorno.

Ma il mattino seguente ho discusso con lui mentre andavamo a scuola,mi ero accorta che era in condizioni a dir poco pessime.


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*Flashback*

Shaw:Lea muoviti o farai tardi! –Ed ecco che Shawn che interrompe i miei pensieri dal piano di sotto,di nuovo.

Io:Ecco,arrivo.-prendo la borsa e mi avvio da mio fratello.

Sono in macchina con Shawn,con sottofondo i miei adorati Maroon 5.
Amo quel gruppo,la voce di Adam mi trasmette una serenità incredibile.

Io:Sai Shawn,ho parlato con Justin..-dico tenendo lo sguardo abbassato per paura di una sua reazione.

Shawn:Ah si?E cosa voleva?L’hai cercato tu?-dice guardandomi di sfuggita con la mascella serrata,rendendomi conto che le sue nocche sono diventate bianche per la forza con cui sta stringendo il volante.

Io:Hei hei fratello,quante domande! –dico ridendo per sdrammatizzare un po’ quella tensione che si era creata poco prima,infatti riesco ad intravedere un piccolo sorriso da parte sua.

Io:E comunque..-inizio abbastanza titubante,ma lo guardo negli occhi solo ora e solo ora mi rendo conto delle sue condizioni.

Ma come una stupida,mi sono resa conto solo ora delle sue nocche,si vede evidentemente che le ha spaccate,attorno sono piene di lividi e ha un livido sulla parte sinistra del viso,che ovviamente non avrò visto essendo lui dalla parte del guidatore.

Io:Mio Dio Shawn! Cosa ti è successo? –dico in preda al panico e lui mi guarda contraendo la mascella,senza dire una parola.

Shawn:Nulla di che,cosa dicevi su Bieber? –dice iniziando a guardare davanti a sé,premendo l’acceleratore.

Io:Lasci da parte Bieber e spiegami cos’è successo,dannazione! –dico urlando e non smettendo di fissarlo scioccata.

Decide di ignorarmi,io però non mi arrendo e decido di riprovarci.

Io:Mio Dio Shawn,ieri non ti ho visto tutto il giorno,sei tornato a casa tardissimo,ti vedo solo ora e posso garantirti che ciò che vedo non mi piace per niente,quindi dimmi una buona volta cosa ti è successo perché non ci metterei nulla a scoprirlo da sol e lo sai bene.-dico alzando di poco la voce.

E’ mio fratello,sapere che ha dei nemici o dei problemi mi preoccupa da morire.
Penso sia normale avere questo tipo di alterazioni se un membro della tua famiglia o una persona che ami è ridotto  cosi.
Voglio sapere cosa gli passa per la testa.

Shawn:Bene Sherlock,allora lo scoprirai da sola. –dice fermando l’auto,segno che siamo arrivati a scuola.

Mi da un’ultima occhiata,fredda e distaccata,apre la portiera e scende dall’auto lasciandomi le chiavi per chiuderla,vedendolo raggiungere Mike,forse per salutarlo.

Mi ha lasciata in macchina sola,immersa nei miei pensieri.

Cosa sta succedendo?

*Fine Flashback*
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Justin non l’ho visto a scuola questi tre giorni e devo dire che la cosa mi puzzava un pochino.

Ma scaccio questi brutti pensieri dalla mente,Shawn dopo quell’accaduto sarebbe capace di tutto se si tratta di Justin,ma di certo questo non mi aiuta.

Da quella discussione sono giorni che non parlo con mio fratello,giorni che mi risponde male,che mi risponde bruscamente,giorni che non so cos’abbia mio fratello.

Fa male,molto male sapere che tuo fratello è diventato questo.

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Mi faccio una doccia veloce e opto per un leggins nero,una maglia bianca con scritte nere particolari,la mia amata giacca di pelle e le mie adidas bianche.

Un velo di terra per risaltare gli zigomi,lucidalabbra e mascara,oggi si va sul naturale.
Scendo al piano di sotto e oggi,come appunto i giorni precedenti,mi tocca andare a scuola a piedi,non che mi dispiaccia,ma devo alzarmi ed uscire di casa 20 minuti prima per riuscire ad arrivare in tempo.

Una volta arrivata in cucina,vedo Shawn fare colazione,faccio finta di niente,bevo un bicchiere d’acqua ed esco subito,ma la sua voce mi stupisce.

Shawn:Ti accompagno io a scuola. –dice con voce dura,continuando a bere il latte nel bicchiere senza neanche guardarmi.

Mi stupisce questo suo gesto,sono 4 giorni che se mi parla e soltanto per trattarmi male,magari gli hanno dato una botta in testa mentre dormiva e mi hanno ridato la copia originale di mio fratello.

Io:No grazie,vado a piedi.-dico prendendo lo zaino vicino la porta e aprirla pronta ad uscire.

Sento che si alza dalla sedia e dirigersi verso di me con fare calmo.

Shawn:Ho detto che ti accompagno io,non era una domanda o un gesto di cortesia.-dice duro e freddo,appoggiandosi allo stipite della porta.

Io:Smettila! Puoi smetterla di comportarti cosi o per lo meno smetterla di fingerti preoccupato di accompagnarmi a scuola? –dico urlando,guardandolo negli occhi dopo tanto,solo ora infatti mi rendo conto di quanto mi manchi mio fratello.

Shawn:Ripeti,prego!? –dice guardandomi scioccata dalla mia reazione improvvisa.

Io: Ho detto che non ho bisogno che mi accompagni,mamma mi ha donato due gambe e fortunatamente so usarle,non si può dire lo stesso del tuo cervello purtroppo. –dico guardandolo con un sorrisetto sghembo,incrociando le braccia  al petto.

Lo vedo avvicinarsi pericolosamente a me,infatti mi afferra un braccio per poi urlarmi contro,posso garantire di non aver mai litigato con Shawn,mai,solo con Max.

Vedo mamma con la coda nell’occhio scendere le scale con gli occhi lucidi e le mani che le coprono la bocca,evidentemente scioccata dalla situazione.
Ma sono troppo arrabbiata e delusa per evitare di ferirla ancora di più.

Shawn:Sono tuo fratello e devi rispettarmi,hai capito ragazzina?Ho un cervello e so usarlo molto bene a differenza tua,mi hai deluso,non pensavo che un giorno non ti avrei neanche più sopportato,e no,non sto fingendomi preoccupat per accompagnarti a scuola,puoi anche girare da sola con questo freddo,sai il cazzo che me ne frega,era per fare un gesto carino e per fare vedere che mi preoccupo per far credere a mamma e papà che va tutto bene,quindi ora ti accompagno a scuola,mi hai sentito bene? –dice guardandomi con rabbia e disgusto.

Solo lì,mi resi conto del male che mi hanno fatto quelle parole,vorrei piangere fino allo sfinimento,chi ho sempre considerato il mio gemello,ha appena finito di dirmi che non valgo nulla per lui,voglio solo piangere,dormire e non svegliarmi più,ma mia madre mi ha insegnato a sorridere davanti le cose brutte della vita e se ti tirano uno schiaffo,di porgergli l’altra guancia.

Non posso piangere,devo ferirlo proprio come lui ha fatto con me.

L’unica cosa che riesco ad intravedere è mia madre guardare Shawn con lo sguardo scioccato e le guance rigate dalle lacrime,ma fortunatamente lui non si è ancora accorto della sua presenza.

A proposito mamma,scusami.

Mi limito a sghignazzare con le lacrime agli occhi.

Io:Ti sbagli,tu non sei mio fratello,non vali niente,assolutamente niente,ma sai,non ho proprio voglia di abbassarmi ai livelli di una persona vuota come te,perché al contrario tuo io ti voglio bene anche dopo aver discusso in auto,ti ho voluto bene in questi giorni quando mi hai trattato come uno straccio,ti ho voluto bene sempre,perché al contrario tuo,non amo le persone a periodi,ma non pensavo che potessi essere una persona cosi finta e tranquillo,non ho bisogno di una persona come te al mio fianco,non ho proprio bisogno di te,specialemente un fratello come te non lo voglio,magari quando poi ti passa il tuo periodo mestruale,almeno a nostra madre spiegaglielo il perché non hai più una sorella,almeno a lei dillo,no?E scusami tanto,ma essendo che non sei nessuno per me,a scuola ci vado da sola.-dico sputando ogni parola come fosse veleno,guardandolo come poco tempo fa mi aveva guardato lui,ovvero con disgusto,mentre noto diverse lacrime che scendono sul viso di Shawn,quasi come se fosse sofferente alle mie parole.

Lo fisso e violentemente stacco il mio braccio stretto ancora nella sua mano.
Io:Se volevi farti odiare da me,ci sei riuscito.-dico guardandolo con delusione.

Volto la testa verso il viso di mia mamma,ormai in lacrime,seduta sulle scale che ci guarda disparata.

Io:Scusami mamma,ma dovevo. –dico facendogli un sorriso triste con gli occhi lucidi,guardo verso Shawn.

Io:Ti guardo,ci provo ma l’unica cosa che sento è un senso di compassione e spero solo che Dio ti perdoni  e perdoni anche la tua cattiveria,che non è poca. –dico guardandolo di nuovo,ma stavolta,con compassione.

Mi fa solo pena.

Guardo mia mamma e rivolgo un ultimo sguardo a Shawn,pieno di delusione e rancore.

Mi volto,apro la porta e una volta per tutte mi dirigo verso scuola.

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Mi sento cosi stanca,in questo momento sento solo un senso di delusione e stanchezza.

Una volta arrivata,in lontananza vedo Justin che mi fissa.

E’ tornato a scuola,perché in questi giorni non è più venuto,infatti sono stata proprio tranquilla.

Mi avvicino all’entrata,ma non mi toglie gli occhi di dosso neanche un momento,cosi lo fisso per qualche secondo,secondi che sembrano interminabili.

Lo osservo bene,noto che ha un labbro spaccato,uguale al sopraciglio e un livido sullo zigomo.

Lo guardo scioccata,vedendo il che condizioni è ridotto.

Ma solo ora riesco a collegare tutto.

Quando è tornato a casa tardi,l’insistenza di sapere di Justin,il trattarmi in modo cosi distaccato,le sue nocche e il suo viso.

E’ stato Justin.

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