Black Rose

di Lily_LunaPotter
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Quando l'aveva vista per la prima volta, era una calda giornata di fine aprile.
Indossava un vestito leggero che il vento sollevava per gioco mentre volava sull'altalena, ed i capelli rossi che si agitavano al sole e sembravano infuocati erano raccolti in una treccia ribelle, ma a colpirlo era stata la risata.
Così spensierata ed innocente, tanto da poter appartenere ad una fata, come una dolce melodia.
Lui invece, era l'opposto.
Con i vestiti scuri e pesanti di suo padre, la camicia bucata sui polsi e le scarpe troppo grandi, era la caricatura di un fantasma, i capelli neri lucenti nella primavera e lo sguardo malinconico.
Si era fermato ad osservarla nascosto dietro un cespuglio di rose, rigirandosi tra le dita un fiore spinoso, intimidito da tanta innocenza e purezza.
Lui non era mai stato così spensierato, ne era certo, e la colpa era dei suoi genitori.
Riusciva a sentire le loro urla risuonare nelle orecchie nonostante il frastuono del parco e le grida gioiose degli altri bambini.
Quella minuscola fatina babbana lo affascinava ed intimoriva contemporaneamente, perciò faceva molta attenzione a non essere scoperto, per paura di essere scoperto e perderla.
Era cresciuto troppo in fretta, il dolore ingoiato come una medicina amara nella notte, tanti lividi che copriva con un'espressione gelida.
Non sapeva neppure il suo nome.
Ma il desiderio di conoscerla era una delle cose più belle che avesse mai provato.
Era rimasto ad osservarla per ore, fino a quando una bambina più grande di loro non aveva raggiunto la fatina.
"Lily dobbiamo tornare a casa, la mamma ci aspetta!" aveva detto la nuova arrivata.
Lily. Era un bel nome.
Somigliava ad un piccolo giglio, delicato, intoccabile ed infuocato.
Quella sera le urla dei suoi genitori non l'avevano quasi sfiorato, come se quella bambina ed il suo ricordo lo proteggessero.

-Angolino-
Ho già scritto tutti i capitoli, poiché inizialmente credevo di fare una fanfiction unica, poi ho cambiato idea.
Spero vi sia piaciuta, lasciate un commento.
Alla prossima.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Quando le aveva rivolto parola per la prima volta, era luglio.
Il suo compleanno era arrivato ma, nonostante tutti i desideri espressi, suo padre non c'era.
Severus non piangeva da anni, ma quel giorno così afoso d'estate, senza nuvole in cielo, le lacrime pungevano gli occhi come spilli, mentre usciva di casa.
Sua madre non gli aveva fatto gli auguri, ma ultimamente non gli rivolgeva neppure la parola, perciò quando si sentì chiamare si voltò con un'espressione confusa ed il cuore che batteva forte.
-Auguri Severus!- Gli disse mentre gli consegnava una banconota. Stupito, ringrazió e fece per andarsene, poi le vide.
Erano li, appoggiate alla staccionata, ed avevano visto tutta la scena.
Non lo sfiorò neppure l'espressione della maggiore, infatti i suoi occhi cercarono subito Lily. Sostenne il suo sguardo a lungo, finché non le fu di fronte. A nulla servirono le occhiatacce della sorella, poiché il suo giglio infuocato gli si avvicinò e gli sussurrò -Auguri- per poi raggiungere "Tunia" sulla porta di casa, e Severus rimase li a guardarle per un po', con il cuore che batteva all'impazzata.
Gli aveva rivolto la parola dopo mesi di studi reciproci, di sorrisi repressi, di silenzi rumorosi, di spine nelle dita, ed era come un sogno, uno di quelli da cui non vuoi svegliarti.
Severus non era quel tipo di persona a cui piace raccontare tutto di sé, ma non era neppure timido, Lily lo sapeva bene, l'aveva capito negli anni, e l'aveva accettato, come lui aveva accettato lei quel giorno di fine aprile.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


La prima volta che si erano abbracciati, era novembre.
Il grigio autunnale, con le foglie gelide perse in un turbinio di colori chiari, avvolgeva i rami degli alberi, così fragili e delicati da sembrare di carta velina, ed il sole riscaldava le nuvole dipingendo d'oro bianco il profilo delle loro orme.
Severus si cullava avanti ed indietro sull'altalena, il cigolio della vecchia struttura e gli spifferi nel legno lo rilassavano, mentre l'atmosfera diveniva sempre più azzurra e grigia, quasi argentea come la luna, in attesa della sua nuova amica.
Ormai quella scena accadeva tutti i giorni da mesi, ma stavolta era diverso.
Piccoli cristalli lucenti, diamanti in cui si rifletteva il mondo, scendevano sulle guance pallide del giovane, in contrasto con l'inchiostro dei capelli lunghi fino al mento, tracciando strani disegni luminosi sulla loro superficie, e neppure il mondo riusciva a coprire i singhiozzi che uscivano strozzati dalle labbra salate.
Lo aveva trovato così, Lily.
Si era seduta sul prato, verde nel nero, le mani strette tra loro e la voce sussurrata che riusciva sempre a calmarlo, in attesa della spiegazione che Severus le avrebbe propinato, ma lei non era una stupida perciò l'aveva preceduto.
-Non dirmi che non hai niente o che non posso capirti Sev, perché non ti credo. Se tu non mi spieghi, come faccio a sapere se ti capirei? Non sono una stupida, le ho sentite anch'io le voci che corrono sai? Sui tuoi genitori...-
Lo guardò dritto negli occhi mentre parlava, poi tacque.
Ascoltò i racconti di Severus in silenzio, senza interromperlo, in cerca delle parole giuste : era felice che si fosse finalmente aperto con lei, raccontandole le sue paure, i suoi problemi, i suoi sogni, ma era anche triste per lui, per tutto ciò che doveva vivere.
Aveva solo dieci anni, e sembrava portare sulle spalle il peso del mondo.
A volte, le dava l'impressione che non fosse più un bambino, bensì un adulto cresciuto troppo presto ed inacidito dalla vita, ma era il suo migliore amico -o colui che più gli si avvicinava-.
Lily si alzò in piedi, pulendosi i palmi delle mani sporchi di terriccio sul vestito rosa antico che indossava, e gli si avvicinò lentamente, passo dopo passo, respiro di fata dopo respiro di fata, il sorriso sulle labbra.
Quando furono uno davanti all'altra, il giglio rosso davanti alla rosa nera, la piccola lo strinse forte a sé, aprendo le braccia e sollevandosi sulle punte, il mento sulla spalla e l'odore nelle narici.
Sapeva di buono.

"Angolino"
SONO TROPPO TENERI.. Al prossimo capitolo, che spero di pubblicare presto ma ora come ora ho dei problemi familiari gravi, ho perso una persona a cui tengo molto, e sembra andare tutto male, quindi spero capirete. Ciaooo

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


La loro prima magia involontaria insieme era avvenuta ad agosto.
Pioveva da giorni, ed il prato era deserto. Un piccolo e timido arcobaleno disegnava un arco in cielo, dipingendo l'erba bagnata di verde, ed i fiori di rosa e giallo ed illuminando di blu il piccolo ruscello vicino al quale erano seduti Lily e Severus.
I capelli rossi su muovevano ipnoticamente come una corona, seguiti dallo sguardo del moro, e le loro risate colmavano il silenzio, ma ciò che avrebbe stupito un babbano qualunque era il fiore bianco che danzava davanti ai loro occhi estasiati.
Ad un tratto Severus sorrise e, tenendo il suo piccolo giglio infuocato per mano, si sollevò di pochi centimetri da terra.
Avrebbe dato tutti i soldi che possedeva per vedere tutti i giorni il sorriso di Lily, soprattutto se era lui a causarlo: amava tutti i particolari della sua risata, le sue labbra e le mani piccole e chiare, le lentiggini sul volto arrossato dal sole e quell'espressione adorabile.
La rossa non fu da meno, e si sollevò a sua volta, dando origine ad un gioco contro il vento e la paura, il vestito che si gonfiava, i rami dell'albero sempre più vicini, la libertà negli occhi.
E, per la prima volta dopo tanto tempo, Severus sorrise, adagiando lo sguardo sulle loro mani intrecciate, le dita che giocavano tra loro, con una sensazione di calore che si irradiava in tutto il corpo.
Sullo sfondo, la loro ultima estate prima della partenza si concludeva all'orizzonte.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


L'ultimo ricordo insieme che Lily e Severus avevano, risaliva al 31 ottobre 1981.
Erano passati anni, loro erano cambiati, ma dentro erano sempre gli stessi, i due amici che giocavano nel parco al tramonto.
Spalancò la porta, la paura ed il gelo nel petto, e corse al piano superiore, inciampando nel suo "nemico", ancora pronto a vivere ma colto alla sprovvista dalla morte, e raggiunse la camera da letto.
Quando la vide a terra, il suo giglio infuocato così bello ed appassito, i capelli rossi come serpenti attorno al volto, lacrime limpide sulle guance, la bocca socchiusa, fu come ricevere un colpo mortale nel cuore. Poi tanti tagli in superficie, cicatrici che credeva chiuse per sempre, persero i sigilli, e le barriere coraggiosamente erette non sostennero più le lacrime che, copiose, scendevano fino al corpo della donna.
In pochissimo tempo, aveva visto la cosa più bella che avesse mai conosciuto essere strappata da lui così bruscamente da lasciare il segno.
Severus piangeva, stringendo Lily a sé, abbracciando quel corpo immobile e freddo, cercando di proteggerlo dal mondo, nonostante fosse troppo tardi.
Fuori, le luci delle case illuminavano la strada, lucciole timide giocavano tra i cespugli, e le risate dei bambini travestiti bussavano alle finestre seguite dalle stelle che in cielo disegnavano sogni e speranze, finite in fumo.
Non aveva mai avuto paura del buio anzi, da piccolo restava per ore a guardare il soffitto nell'oscurità più completa, nel silenzio dei suoi pensieri, avvolto nella quiete notturna, ma quella sera detestava il nero attorno a sé. Era colpa sua, se Lily era morta, e se n'era andata odiandolo, per salvare chi amava.
Era un Serpeverde, Severus.
Ma un po' di Grifondoro risiedeva nel suo cuore, poiché in quel momento decise che no, non sarebbe morta invano, lui avrebbe protetto Harry, suo figlio, per Lily, il suo vero amore.
La loro era una storia scritta a quattro mani, dita intrecciate e sorrisi coraggiosi sul volto, ma Severus aveva permesso che le mani si sciogliessero ed i sorrisi scomparissero, ma avrebbe rimediato al suo errore.
Il loro ultimo ricordo insieme si concludeva così, con una promessa ed un abbraccio in una fredda notte d'ottobre, mentre un piccolo giglio rosso ed una rosa nera si adagiavano dolcemente a terra, appassendo nel buio autunnale.

*Angolino*
Mi dispiace concluderla però spero di aver reso l'idea... DITEMI SE VI SONO PIACIUTE O SE VI HO DELUSI❤️👋🏻

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