The Reunion Turbulence

di siriawho
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Sheldon Lee Cooper guardò la ragazza con la quale stava ormai da tre anni. Non riusciva a credere che stavano per laurearsi. Stavano per andare in college differenti e non sapevano come far fronte alla faccenda. Tutti continuavano a dirgli che, pur frequentando lo stesso college, non sarebbe durata ugualmente. Non potevano continuare così. Eppure, Sheldon aveva in tasca un anello, comprato allo scopo di tenerli in qualche modo uniti. Egli fece cenno ad Amy con una gomitata e le porse la scatoletta contenente l'anello. Aprendo la scatola vide un piccolo anello d'argento con sopra una perla bianca. Era una proposta? No, certo che no. Avevano dei piani, avevano deciso di intraprendere strade diverse. Sapeva che Sheldon cercava di convincerla ad unirsi alla Cal Tech con lui e di abbandonare Harvard. Tuttavia Amy non cambiò idea. Per quanto amasse Sheldon non poteva rinunciare al suo sogno per lui.
"Che cos'è?" sussurrò Amy mentre si sporgeva verso di lui.
"È un anello di promessa" disse egli.
"Ovviamente".
Amy annuì e sorrise. Una volta messo l'anello al dito si chinò e lo baciò. Erano entrambi nervosi per la loro imminente separazione ma si convinsero di farcela. Avevano già predisposto dei piani di comunicazione tra di loro. Doveva funzionare. Doveva. Sheldon era l'amore della sua vita. È stato il primo ragazzo che ha baciato. È stato il ragazzo con cui ha fatto l'amore per la prima volta. Era suo. Sua madre le diceva di lasciare perdere queste sciocchezze da liceo perché alla fine erano destinate a cadere a pezzi. Amy non riusciva a crederci. Faceva troppo male. Sheldon e Amy si scambiarono dei discorsi prima di lasciarsi, sorridendo a vicenda. Amy non riusciva a distogliere lo sguardo dall'anello. Sarebbero rimasti in contatto. Questo li rassicurava. 
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Le cose stavano andando bene in un primo momento, i piani di comunicazione funzionavano alla grande. Fino a quando spuntarono i primi problemi. Erano soliti avere le loro chiamate Skype il giovedì, lo stesso giorno che si riuniva il club di neurobiologia di Amy. La prima grande scoperta di Sheldon lo tenne occupato tutto il mese di aprile e maggio. Vi furono, inoltre, diverse attività supplementari e progetti che li separarono. Divenne più difficile rimanere in contatto conducendo una vita separata da l'un l'altro. Con il loro secondo anno entrambi sapevano che ormai era finita. Era troppo difficile vivere una vita semi-collegata da tremila miglia di distanza. Hanno fatto uno sforzo di tornare a casa per Natale, concludendosi in lacrime e piccoli baci. Entrambi i loro cuori erano in frantumi. Era difficile da ammettere ma dovevano piantarsi definitivamente. 
"Lo rivuoi indietro?" chiese Amy tirando l'anello dal dito.
"No. Voglio che tu lo tenga. Puoi ricordarti di me in questo modo." le disse Sheldon.
"Non potrò mai dimenticarti Sheldon. Ti ringrazio." disse Amy. Rimise l'anello nel dito indice. Forse quando egli diventerà famoso in tutto il mondo, avrebbe potuto mostrare alle persone l'anello del suo primo amore, l'illustre Dottor Sheldon Cooper. Non che fosse già un dottore. Era ancora il suo trasandato, troppo magro, genio preferito. Nel corso degli anni Amy pensò a Sheldon regolarmente. Avrebbe potuto pedinarlo sui social network un paio di volte ma, ripensandoci, soffriva al solo fatto di una semplice richiesta di amicizia su Facebook. Avevano rotto. Era una decisione giusta per entrambi. Viveva ancora a Boston e lui in California. 
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Dieci anni dopo Amy ricevette un'offerta di lavoro alla Cal Tech. Ha pensato di non accettare per un momento, pur essendo una opportunità irripetibile. Era abbastanza sicura che Sheldon lavorasse ancora lì e non aveva voglia di rivederlo. Eppure, è passato un decennio. Le cose erano finite bene tra di loro. Non c'era un vero motivo per avere paura di essere vicina al Dr. Sheldon Cooper. Era un vero dottore adesso. Proprio come lei. Si sentiva sciocca. Lei, una donna sulla trentina, che confronta gli uomini con la quale è uscita da grande e con uno del liceo. Anche se il suo attuale fidanzato Dave era disposto a fare una mossa con lei, non era così intelligente o divertente come Sheldon. Forse nemmeno Sheldon era più così intelligente o divertente come il vecchio Sheldon. Dieci anni erano sufficienti per cambiare una persona. Alla fine, Amy accettò il posto di lavoro. Era troppo bello per essere vero. Inoltre, Sheldon lavora nel dipartimento di fisica presso l'università. Probabilmente non si potrebbero nemmeno scontrare tra di loro. Amy era più che pronta per scappare dal gelo di Boston. Amy e Dave trovarono un appartamento, mentre egli trovò un posto da insegnante di matematica in un liceo piuttosto vicino. Il tutto avvenne in modo molto rapido e semplice per i gusti di Amy. Festeggiarono la notte prima del primo giorno di lavoro alla Cal Tech andando a cena. Avevano appena ricevuto il loro mangiare quando Dave iniziò a guardare dietro Amy. 
"Amy, non guardare, ma penso che il noto fisico, il Dottor Sheldon Cooper, è appena entrato." egli sussurrò. La California era sempre piena di "celebrità". Egli stette lì meno di due settimane e già individuo un importante personaggio. Amy si girò intorno per trovarsi davanti i suoi bellissimi occhi azzurri. Anche dopo essere passati anni lo riconobbe. Era diventato più alto, sembrava più un vero uomo adesso che ai tempi del liceo, ma quegli occhi erano altrettanto penetranti come allora. Amy si voltò verso Dave e cercò di nascondersi nella sedia, ma era troppo tardi. Ne era certa perché Sheldon l'ammirò dritta negli occhi. Eppure, sperava di non essere riconosciuta o scambiata per qualcun'altra. Qualsiasi cosa per evitare di nuovo quello sguardo. 
"Amy, sei tu? Ho letto in giro che sei stata assunta presso la Cal Tech. Stavo per venirti a trovare nel tuo ufficio domani." disse avvicinandosi a lei. 
"Conosci Sheldon Cooper?" domandò Dave. 
Amy fece cenno di sì ad entrambe le domande. Poi mise le mani sotto il tavolo per togliersi l'anello dal dito indice. Fu un po' difficile rimuoverlo, dopo aver trascorso un decennio al dito, ma non poteva lasciar vedere a Sheldon che lo portava ancora tutti i giorni. Disse a se stessa di portarselo sempre con se come accessorio, non perché le ricordava il suo vecchio amore. Anche se lei non ne era più tanto sicura. 
"Ciao, sono Dave Gibbs, il ragazzo di Amy." Dave si alzò per stringere la mano di Sheldon. 
"Ciao." rispose con un breve cenno del capo, gli occhi puntati su di Amy. Sembrava togliersi un anello dal dito. Era il suo anello di promessa? Non poteva essere quello, giusto? Non aveva amato più nessuno dopo la rottura con Amy. No. Forse si stava togliendo l'anello che le aveva dato Dave. Sheldon tenne la gelosia che provava in quel momento per se. Aveva preso quella scelta dieci anni fa. Amy fu la sua ragazza per cinque anni. Adesso non lo era più.
"Vorresti unirti a noi?" Dave si riferì a Sheldon, cercando intorno per aggiungere un posto a tavola. 
"No grazie. Sto soltanto prendendo del cibo d'asporto per me e i miei amici. Mi aspettano in macchina." continuò facendo cenno verso l'esterno. "Forse ci rivediamo a lavoro qualche volta Amy." concluse prima di allontanarsi. 
"Non posso credere che Sheldon Cooper ti conosca. Ero a conoscenza del fatto che saresti andata a lavorare nella sua stessa università ma..wow. Come l'hai conosciuto?" Dov'è il tuo anello?" Dave iniziò a farle il terzo grado. 
"Quale anello?" squittì leggermente con l'anello coperto ermeticamente nella sua mano sinistra. 
Sheldon era abbastanza vicino da poter sentire la conversazione. Si chiese perché Amy non lo accennò di questo nuovo ragazzo. 
"Il piccolo anello color argento con la perla. Non ti ho mai vista senza." rispose Dave. 
Sheldon si rianimò a questa dichiarazione. Si trattava del suo anello. Perché non voleva che lo vedesse col suo anello addosso? D'un tratto non poté fare a meno di sorridere. Portava ancora il suo anello dopo tutto questo tempo. Forse c'era ancora una speranza. 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Amy era in piedi nella sua stanza cercando di trovare l'abito perfetto per il suo primo giorno alla Cal Tech. Andrebbe bene questa maglia con questa camicetta? Sembrava abbinarsi bene. I colori luminosi catturarono i suoi occhi. Ora bisognava trovare una buona combinazione tra la gonna e i collant. Ne prese un paio e lo distese sul suo letto per ispezionare il tutto ancora una volta. Sembrava tutto apposto.
"Nervosa oggi?" chiese Dave mentre si dirigeva verso la camera da letto. Non era da Amy prendersi tanta cura di ciò che indossava. Sin da quando iniziarono ad uscire insieme non l'aveva mai vista perdersi così tanto tempo per vestirsi. Nemmeno quando la portò all'opera per il suo compleanno.
"Un po'. È un lavoro fantastico. Voglio fare una buona prima impressione." rispose Amy. 
"Li stupirai." dichiarò Dave vivacemente, baciando Amy sulla guancia e raddrizzandosi la cravatta prima di lasciarla sola a prepararsi per il lavoro.
Amy fissò il suo anello. Lei se lo rimise dopo che Sheldon uscì dal ristorante la sera prima, con la scusa di esserselo levato a causa di un po' di prurito. Avrebbe dovuto indossarlo a lavoro? Alla fine decise di lasciarselo al dito. Era solo un vecchio gingillo. Solo perché avrebbe potuto incontrare Sheldon non significava che si sarebbe sentita a disagio indossando il suo anello davanti a lui. Probabilmente non l'avrebbe nemmeno notato. Il suo Sheldon era attratto sulla natura dell'universo, mica da gioielli o abiti. Non avrebbe notato a lavoro che Amy si era acconciata deliziosamente solo per lui. 
Una volta vestita, Amy si recò a lavoro. Non era molto lontano, perciò arrivò in circa dieci minuti. Ci voleva ancora un po' di tempo prima di incontrare il presidente Siebert, così si sedette nella piccola sala d'attesa e si ispezionò le unghie mentre aspettava. 
"Ciao Amy." sentì qualcuno dire. Pur avendola risentita solo ieri dopo anni, quella voce le era indimenticabile. Ha sentito quella voce nei suoi sogni più di quanto lei volesse ammettere. Era quella voce che le faceva battere il cuore ogni volta. 
No. Hai un fantastico ragazzo che ti ama e che si è appena trasferito in un altro paese con te. Sheldon non è più lo stesso di prima. Rimani sotto controllo Amy, si rimproverò  mentalmente. 
"Ciao Sheldon." rispose Amy ammirandolo. Un ciuffo ribelle le cadde negli occhi e così soffiò leggermente per toglierselo. Poi la sua attenzione si posò sull'anello, allentandolo piano piano. Sperava che Sheldon fosse all'oscuro di questo ma probabilmente non lo era. 
"Oh bene, puoi parlarmi." Sheldon la prese in giro. Non aveva detto una parola la sera prima, ma era troppo agitato per accorgersene fino a quando entrò in macchina con Leonard e Penny. Gli spiegò la situazione, la quale causò una valanga di domande per lui. Rispose a tutte  loro, compresa quella di come potrebbe benissimo essere sposato con lei in questo momento se solo non si fossero separati dopo l'università. Aveva pensato diverse volte a questa possibilità. Amy fu l'unica ragazza della quale si innamorò. Anche allora sperava di rimanere con lei per tutta la vita. Per questo le diede l'anello che ancora oggi portava al dito. 
"Sheldon il nostro incontro sui finanziamenti è appena finito." disse un uomo basso con i capelli ondulati color marrone e con degli occhiali neri mente indicava un lungo corridoio.
"Lo so. Sto solamente salutando qualcuno." rispose Sheldon con un sorriso, facendo l'occhiolino ad Amy. No, non poteva esserlo. Sheldon non fa mai l'occhiolino. Lo ha appena fatto? Era la sua immaginazione?  
"Chi? A te non piace nessuno." l'uomo più basso chiese mentre si avvicinava. 
"Leonard, questa è la mia-ehm- la mia amica, Amy Farrah Fowler. Amy, questo è il mio compagno di stanza, Leonard Hofstadter." concluse Sheldon. 
"Oh, quella Amy, giusto." disse Leonard in realizzazione. Questa è la ragazza della quale Sheldon aveva parlato la sera prima. "Ho sentito molto parlare di te." 
Amy si alzò per stringere la mano di Leonard. "Piacere di conoscerti." mormorò. 
"Dovresti unirti a noi a pranzo. Di solito restiamo in mensa a mangiare, ma sei invitata a far parte del nostro tavolo. Conosco gente che teme di non trovare posto per pranzare il primo giorno." offrì Leonard. 
"Oh. Beh, non so.." disse Amy.
"Ha ragione, dovresti unirti a noi." cercò di convincerla Sheldon. 
"Va bene." Amy accettò. Doveva abituarsi alla sua presenza prima o poi. Questo campus era più piccolo delle sue aspettative. La città era a sua volta molto piccola, anche se molto più grande di Boston. Chi avrebbe immaginato di incontrarlo così tante volte in così poco tempo? Il destino cercava di dirle qualcosa? 
"Fantastico, ci vediamo più tardi." disse Leonard prima di tornare al suo lavoro. 
"Ci vediamo." rispose Amy tranquillamente. Sheldon annuì e se ne andò. 
"Amo Dave." sussurrò a se stessa quando entrambi se ne andarono. Lei non amava più Sheldon. Egli non era l'uomo-no-il ragazzo del quale si innamorò tanti anni fa. Potrebbero diventare amici. L'unica maniera per stargli vicino senza combinare guai. 
"Dottoressa Fowler." chiamò l'assistente del presidente Siebert. 
Amy si alzò cercando di nascondere la sua agitazione. Una volta incontrato il presidente Siebert, venne espulsa e mandata nel suo nuovo laboratorio a iniziare il lavoro. Sembra tutto piuttosto semplice. 
A mezzogiorno sentì bussare alla porta del suo laboratorio. Bussarono tre volte ripetendo in contemporanea il suo nome. Poi altri tre colpi e infine altri tre. Sembravano dei colpi familiari. Era come se lo aspettasse nel suo salotto a studiarlo tutto da capo. 
"Sheldon?" domandò Amy mentre apriva la porta. "Pensavo che avessi smesso di farlo." lo prese in giro. 
"Bussare alla porta? Perché dovrei smettere di farlo?" chiese Sheldon. 
"Intendevo...lascia stare." si rassegnò. Si chiese perché si trovasse lì, ma lui le sorrise invece di spiegare. 
"Come va?" chiese Amy dopo un momento di silenzio.
"Sono venuto per accompagnarti a pranzo. Ho detto a Leonard che una donna intelligente come te non ha bisogno di aiuto per trovare la mensa, ma ha detto che sarebbe stato carino da parte mia se ti avessi mostrato la via in ogni modo." spiegò Sheldon.
Amy arrossì alla lode di Sheldon. Forse era più libero di complimenti in questi giorni, ma lo Sheldon che conosceva pensava di essere superiore a tutti, perfino di lei. Lui non era il tipo da fare complimenti. Quelle parole significarono molto per lei, così afferrò la borsetta e seguì Sheldon a pranzo. 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Sheldon si voltò verso di Amy. Non aveva voglia di 'fare due chiacchiere' mentre si dirigevano a pranzo insieme, preferiva restare in silenzio. La tranquillità non lo preoccupava mai. Inoltre avrebbe preferito non conoscere tutti i dettagli sul suo fidanzato. Sembrava abbastanza bello ed evidentemente sembrava aver sentito parlare bene del suo lavoro. Eppure non era facile non ricordarsi di questo ragazzo come 'l'alto britannico che aveva rubato il cuore di Amy'. Forse Amy era uscita con altri ragazzi dopo di lui. Sheldon non ne era sicuro, ma non aveva molta voglia di chiedere. Beh, avrebbe potuto farlo, ma non era sicuro di voler sentire la risposta.
"Allora, che mi racconti? Sei rimasto in California per tutto questo tempo?" Amy chiese piano.
"Più o meno. Ho passato un anno in Germania come professore. Tuttavia non mi piace insegnare." risposte Sheldon.
"Quindi non insegni più?" continuò Amy. Era preoccupata per la sua invadenza. Aveva letto tutta la sua biografia ma non voleva che lui lo scoprisse. Nè lui né altri. 
"Nessuno viene oramai alle mie lezioni, non posso insegnare a chiunque ne abbia voglia." spiegò Sheldon. 
"È solo una formalità per arrotondare il mio stipendio. Comunque la mia classe è una volta l'anno, se ti interessa farne parte." Pur essendo una semplice biologa poteva assistere alle sue lezioni di fisica. 
"Sei rimasta a Boston per tutto questo tempo." egli cambiò discorso. Non era una domanda, ne era a conoscenza. Anche lui aveva letto la sua biografia personale una volta aggiornata la lista della facoltà. Però a differenza di Amy non gli importava se lo venisse a sapere. 
"Si, non ho mai avuto un vero motivo per tornare in California. Beh, non dopo questo." disse Amy tranquillamente, quasi sussurrando.
"Se fossi tornata prima avremmo potuto riprendere da dove avevamo lasciato." rispose Sheldon. Non pensava che fosse una cosa strana da dire, ma Amy lo guardò come se avesse due teste.
"Oh. Ehm, non mi riferivo al nostro rapporto attuale." egli concluse per farle comprendere. Non poteva credere di essere stato sostituito da quel Dave. Non poteva essere meglio di lui. Stupide illogiche emozioni. Avrebbe dovuto essere in grado di trovare una ragazza migliore di Amy Farrah Fowler. Ci sono sette miliardi di persone sul pianeta, e una ragazza che aveva conosciuto all'età di quattordici anni non poteva essere il suo partner ideale. Non era logico. Il mondo della fisica era sicuramente meglio, totalmente concentrato sul lavoro. 
Una volta averle mostrato la strada per la sala mensa, Sheldon presentò ad Amy i suoi amici, Rajesh e Howard. Amy sorrise loro e li salutò prima di sedersi. Era felice di stare in compagnia. Era sicuramente meglio di mangiare da sola nel proprio laboratorio. 
"Allora, come fate voi due a conoscervi?" chiese Rajesh.
"Eravamo compagni di scuola." iniziò Amy.
"Uscivamo insieme." concluse Sheldon per lei. 
"Uhuu" Rajesh rispose, interessato al pettegolezzo. Nessuno aveva mai visto Sheldon uscire con una donna. Era una nuova scoperta per i suoi amici. 
"Questo significa che hai effettivamente baciato una ragazza?" Rajesh chiese scherzosamente.
"Si." rispose Sheldon con un rossore alle guance.
"Perché dai l'impressione di essere un fallimento con le donne? Sei un bello scienziato molto intelligente." domandò Amy. 
"Io non esco molto." ammette egli.
"Molto?" Leonard si mise a ridere alle sue parole. "Riformula la frase."
"Già. C'è una ragione per cui lo chiamiamo 'il trentaseienne vergine'" rise Howard. "Da quando lo conosciamo non è mai andato in un appuntamento." 
"Ma lui non è ver---" Amy iniziò a parlare, ma venne fermata da Sheldon che si schiarì la gola dandole uno sguardo tagliente. Smise immediatamente di parlare. Lei arrossì profondamente per l'ammissione di un tale segreto intimo. 
"CHE COSA?" Howard chiese in stato di shock. Era chiaro che Amy smise di parlare troppo tardi. 
"Mi dispiace." disse, rivolgendogli un sorriso morbido. 
Sheldon non poteva essere arrabbiato con lei. Non sapeva di aver mandato all'aria tutto all'età di venticinque anni. Le donne non facevano per lui. Nemmeno quella che stava accanto a lui in questo momento. Ricorda: sta con Dave. Meno tentazione in questo modo. 
"Allora...Sheldon ha avuto rapporti sessuali da giovane? Hai altri segreti che puoi versare su di lui?" domandò Leonard. 
"Era il ragazzo più intelligente della nostra classe." iniziò Amy.
"Noioso." rispose Howard.
"Tuttavia sono ancora convinta che abbia barato su una verifica che l'abbia portato ad avere un voto più alto del mio." 
"Non ho mai barato." disse Sheldon con un piccolo sorriso sul volto. Non poteva lasciarla vincere. Sheldon non aveva barato al test, aveva solamente avuto fortuna. Amy era altrettanto intelligente come lui. Tutti in classe lo sapevano.
"Un imbroglione!" Rajesh esclamò in stato di shock. È stata una sorpresa per tutti. 
"Non ho imbrogliato." ripeté egli infastidito cercando di cambiare soggetto. 
"Il nostro primo bacio è avvenuto dopo che la nostra squadra ha vinto il concorso di matematica, baciandomi sul palco." Amy sorrise al ricordo. Aveva appena compiuto quindici anni e aveva segretamente voluto baciarlo per quasi un anno. Fu uno shock quando lui la afferrò, si chinò e le diede un bacio sulle labbra dopo aver dato la risposta vincente. 
"Noioso." disse ancora una volta Howard.
"No amico, questo è romantico." disse in difesa Rajesh. 
A Sheldon non piaceva sentirsi prendere in giro dai suoi amici, tantomeno davanti ad Amy. Se lo avesse saputo non l'avrebbe invitata a pranzo. Sapeva un sacco di segreti su di lui, non solo della sua adolescenza. 
"Ti ricordi quando abbiamo fatto quel doppio appuntamento con tua sorella? Oh cielo, come stanno i tuoi fratelli? E tua madre?" iniziò a fargli domande sulla sua famiglia. 
"Mia sorella si è sposata e adesso ha un figlio. Mio fratello sta uscendo con una donna, ma a mia madre non piace molto. È ben oltre disgustata dal suo gusto per le donne." Sheldon la informò. 
Si ritrovarono a parlare di una conversazione tutta loro, escludendo gli altri tre uomini. Non era esattamente rivivere i vecchi tempi, ma fu ugualmente un bel momento di chiacchiere tra vecchi amici. Potrebbero tornare ad esserlo di nuovo, no? Solo amici. 
"È stato davvero bello conoscervi." disse Amy agli uomini seduti al tavolo prima di allontanarsi. 
"Anche conoscere te lo è stato." rispose Leonard.
"Sembra strana." concluse Howard. 
Lo sguardo che gli porse Sheldon era decisamente meno cordiale. 
"Okaay...Parliamo del fatto che Sheldon non sia vergine e che sia un imbroglione." Leonard tentò di cambiare argomento. Anch'egli pensava che Amy fosse un po' strana, ma per lo più dolce. Ha anche pensato di presentarla a sua moglie. 
"Non ho imbrogliato e non c'è niente di male ad aver avuto un coito." borbottò Sheldon.
"Non c'è niente di male ad avere rapporti sessuali per una persona normale, ma qui si parla di Sheldon Cooper."

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Sembrò essere stato un buon primo giorno di lavoro per Amy. Una volta che si lasciò andare non le costò così tanto passare del tempo con Sheldon. Era ancora spiritoso e geniale, ma risultava ovvio che non fosse interessato ad avere una relazione con lei. All'inizio divenne sospettosa quando egli iniziò a fare qualche commento riguardo il suo ritorno in California, così da poter stare ancora insieme. Tuttavia scoprendo che egli non fosse più interessato in qualsiasi genere di relazione placò i suoi sospetti. Amy non pensava più a Sheldon come il suo futuro marito e padre di quattro figli, possibilmente gemelli. No. Dave era il suo futuro. 
"Com'è andata a lavoro?" Dave le chiese una volta che entrò a casa. Si trovava in cucina a preparare la cena per loro due. Dave odiava la cucina da quando venne a sapere che la sua ex moglie lo tradiva con un pasticcere francese. Col tempo se ne fece una ragione. 
"Tutto bene. Ho fatto un sacco di cose considerando che era solo il primo giorno." Amy gli rispose mentre si sfilava le scarpe. Casa dolce casa. Dopodiché si avvicinò a Dave mettendogli una mano sulla schiena, ed egli si chinò a baciarla in segno di saluto. 
"Mi fa piacere. Hai visto il Dottor Cooper? Non riesco ancora a credere che tu uscissi con lui." disse Dave. 
La sua ragazza usciva con una delle menti più geniali del secolo! 
"Si...in realtà abbiamo pranzato insieme,ehm intendo con i suoi amici. Eravamo riuniti nella mensa a mangiare, a te va bene vero?" gli domandò Amy. E se fosse stato geloso dato passava tempo col suo ex fidanzato a lavoro? Forse non dovevano frequentarsi così spesso...
"Ovviamente. Perché non dovrei? Raccontami tutto." rispose Dave mentre posizionava il cibo nel tavolino intento a mangiare. Ascoltando le parole di Amy si rallegrò vedendola così energica. Era raro quando la vedeva socializzare con altre persone. La sua felicità era fondamentale per lui. 
Non riuscendo più a trattenersi iniziò a tempestarla di domande su Sheldon, ed Amy, se pur imbarazzata, rispose ad alcune di loro con poca attenzione. Il suo ragazzo era sicuramente un suo grande fan.
Nel corso delle prossime settimane, Amy e Sheldon (ed i suoi amici) mangiavano insieme quasi tutti i giorni. Stavano diventando sempre più legati fra di loro, così decise di  invitare lei e il suo ragazzo una notte a cena nel suo appartamento. Inizialmente non voleva andarci con Dave ma egli insistette così tanto da non poter più fare niente per evitarlo. Inoltre non voleva far pensare di avere dei problemi a casa e, in questo modo, di inviare dei 'messaggi subliminali' sbagliati. Tutto il contrario. Voleva dimostrare di avere una relazione forte col suo ragazzo, facendo apparire i suoi flirt con Sheldon insignificanti. 
"WOW! Non so che dire, cioè...WOW. Sono stato invitato a cena a casa del Dr. Sheldon Cooper!" Dave disse eccitato all'idea di rivederlo. 
"Tesoro devi rilassati. Non sono delle celebrità, sono semplicemente i miei amici." Amy cercò di calmarlo. 
"Hai ragione." rispose. 
Amy bussò alla porta e venne accolta da una donna bionda. L'aveva già vista in foto ma mai di presenza. 
"Ciao. Tu sei Penny giusto?" chiese Amy.
"Si! E tu devi essere Amy." Penny fece cenno con la mano per farla entrare. 
"Ho sentito molto parlare su di te." 
"Ti presento il mio fidanzato, Dave. Oh, spero che siano delle buone voci." disse Amy entrando nell'appartamento.
"Si, per lo più ho sentito dire storie incredibili. Come il fatto che Sheldon abbia avuto una fidanzata in passato o l'avventura della fuga delle scimmie dal tuo laboratorio." rispose con un risolino. Amy rimase affascinata da Penny, sia fisicamente che interiormente. Amy rise e si voltò con un sorriso a guardare Dave, il quale puntava gli occhi su Sheldon e Leonard. 
"Tesoro?" lo chiamò Amy. Si pentì subito di esserselo portato dappresso. La modalità 'fan-stalker' iniziava a sentirsi.  
"Tu sei Leonard Hofstadter." Dave lo ammirò in soggezione. Gli strinse la mano inciampando sopra il tavolino. 
"Si, sono io" rispose Leonard aggrottando le sopracciglia. Guardò in direzione di Amy in cerca di qualche chiarimento. 
"Mi dispiace, è solamente un po' emozionato di incontrarvi" lo giustificò Amy. "Tesoro ho detto di calmarti, sono solo i miei amici." le ricordò. Era al di là dell'imbarazzo per il comportamento del suo ragazzo. 
"È sempre bello incontrare qualcuno che apprezzi il nostro lavoro." Leonard cercò di rassicurarla. Era un po' inquietato da questo ragazzo ma si fidava di Amy. Non temeva mica che entro stanotte li avrebbe clonati tutti. Almeno si sperava che non l'avrebbe fatto.
Dave riuscì a calmarsi un po' mentre mangiava il suo cibo, se pur continuando a tempestarli di domande interrottamente. Amy voleva tornare al più presto a casa.
"Sei stata soddisfatta del cibo?" Sheldon sussurrò all'orecchio di Amy mentre Leonard spiegava a Dave la progettazione del superfluido dell'universo. 
"Si." rispose Amy. Si stava comportando da un vero gentiluomo, mentre il suo ragazzo la stava ignorando. I due sembravano flirtare tutto il tempo, ma questo non la preoccupava dato che Sheldon non aveva più interesse nelle donne. Gli piaceva stare da solo. Amy pensava che il flirt fosse innocuo tra i due. 
"Ho cucinato i tuoi biscotti preferiti." Sheldon le disse muovendo suggestivamente le sopracciglia. Si trovavano al di sopra di un semplice flirt tra conoscenti, ma Amy era già eccitata. Sheldon era bravo ai fornelli. Egli si alzò e poggiò sulla tavola una teglia di biscotti al burro di arachidi. Dave ne assaggiò un paio mentre lo adulava per le sue capacità culinarie. Col passare della serata egli si andò calmando, ma questo non toglieva il fatto che fosse il fan numero uno di Sheldon Cooper. 
Una volta tornati a casa Amy si sentì subito meglio. Voleva portare il più presto possibile Dave a letto. Era passato parecchio tempo dall'ultima volta che aveva fatto sesso col suo ragazzo. Aveva bisogno di lui. Così iniziò a baciarlo e a spogliarlo non appena chiusero la porta d'ingresso. 
"Non ho avuto da parecchio tempo una serata stimolate come questa."  Dave disse una volta che si tolse la giacca. 
"Tesoro, con tutto il mio amore, sta zitto." Amy lo zittì mentre lo spogliava. Non voleva sentire nessun'altra parola su Sheldon, aveva già sentito abbastanza. Poteva evitare di pensare a lui almeno per un po', giusto?
"Va bene." rispose Dave mentre entrarono nella camera da letto. Una volta sdraiati, egli iniziò a baciare Amy dappertutto. 
"OHH, SHELDON." Amy urlò di piacere mentre stavano facendo l'amore. 
"Come hai detto?" Dave chiese fermandosi.
"Eh?" disse non capendo.
"Mi hai chiamato Sheldon?" Dave la informò. 
"Non è vero." si difese Amy. Il suo viso era rosso come un pomodoro. Che imbarazzo. No, non era questa la parola giusta. Era mortificata, mentre cercò di coprirsi il volto con le mani, incapace di guardarlo. Sperava che non si fosse arrabbiato con lei. Aveva fatto una cosa orribile senza nemmeno accorgersene. 
"Oh ti assicuro che l'hai fatto." controbatté Dave. 
"Mi dispiace tanto." non sapeva cosa altro dire. Non c'entra niente tra di lei e Sheldon. Beh, flirt a parte, non c'era niente. Si trattava di un flirt innocuo, nulla di romantico. Mentre Amy aprì la bocca cercando di spiegare Dave mise uno strano sorriso sul volto. 
"Pensi che assomigli a lui?" chiese Dave. "In questo caso è da prendere come un complimento." aggiunse.
"Non sei arrabbiato?" chiese Amy. Era un po' a disagio dalla sua rivelazione. E se avesse cominciato ad indossare delle magliette di The Flash a letto imitando un familiare accento texano? Oh santo cielo...
"Non sono effettivamente contento che tu abbia urlato il nome di un altro uomo mentre facevamo sesso, ma poteva succedere di peggio. Ad esempio se avessi urlato il nome del pasticcere francese con cui sei stata a letto." disse Dave. 
"Forse dovremmo smettere." concluse Amy mentre cercava di liberarsi del peso del fidanzato. Dopo essersi liberata si rinchiuse in bagno. Era l'unico posto della casa dove poteva avere tutta la privacy che voleva quando ne aveva bisogno. Afferrando il suo telefono inviò un messaggio a Sheldon. 
"Non potrò più vederti." -A
"Ma ci siamo lasciati dieci anni fa." -S
"Lo so ma non possiamo più vederci a lavoro." -A
"Non capisco." -S
Amy non sapeva come spiegargli la faccenda, così decise di chiamarlo. Doveva rimanere sotto controllo.
"Cosa sta succedendo?" egli disse invece di salutare.
"Ho urlato il tuo nome mentre stavo facendo sesso." rispose Amy tranquillamente nel suo telefono. Forse non doveva spifferarlo a tutti, ma lui meritava di saperlo. Era probabilmente il suo migliore amico. Doveva parlarne con qualcuno. 
"Perché?" domandò Sheldon. Lui rabbrividì al pensiero della sua Amy fare sesso con qualcun altro, ma non era più sua. Sapeva che adesso aveva una relazione con un altro uomo. Poteva succedere. Solo perché lei era l'unica donna con la quale avesse mai dormito in vita sua non significava che Amy vivesse nella sua stessa 'mentalità'. 
"Non lo so. Non stavo per niente pensando a te. O forse si. Ad ogni modo non posso rivederti per un po' di tempo." Amy lo informò.
"È a causa sua? Ti sta vietando di vedermi?" quasi urlò al telefono. Per la prima volta fece uscire il disprezzo che provava per Dave attraverso la sua voce. Non voleva instaurare un rapporto romantico con lei. Non aveva bisogno di una donna. 
"No. È perché...ho bisogno di tempo." concluse Amy prima di riagganciare il telefono. Si stava quasi facendo sfuggire il fatto che avesse ancora dei sentimenti per lui. 

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