Alle donne piace essere l'ultimo amore

Cap. 1 – Ruba per me

Il piccolo cuore batteva furioso in preda alla paura; le lunghe dita erano artigliate alla seduta mentre le gambe corte stavano addossate al corpicino tremante. Le orecchie sbattevano insistenti sulle palpebre serrate mentre, al di sotto, la pupilla vagava impazzita. La logora veste ondeggiava ad ogni scossa dell'esserino spaventato; nella sua parlata incerta asseriva di essere orgogliosa di servire il suo padrone. Non si sarebbe mossa per nessun motivo, sebbene le altezze e la folla rumorosa l'atterrissero.

L'aria scintillò e ripiegò su di lei sussurrando: — Ruba la bacchetta al ragazzo con gli occhiali, fallo per me.

E Winky lo fece.

Note autrice: mi ha sempre incuriosità la forza e la dedizione di questa piccola elfa non che l'evidente amore che prova verso il suo padrone, seppur gli riconosca un pessimo carattere. Secondo il contatore in uso: 101 parole.

Alle donne piace essere l'ultimo amore

Cap. 2 – Il Sapere è il silenzio del Mondo

Aprendo le pesanti porte, veniva investita dall'odore pungente del cuoio, il gusto polveroso del sapere, il fruscio croccante della carta ingiallita dal tempo, il dolce peso della conoscenza e i toni pastello della luce soffusa delle candele.

Dalla sua scrivania, sapeva riconoscere il ronzio delle menti intente nella lettura e distinguere l'abbaiare festoso delle chiacchiere sommesse. A fine giornata, soleva scivolare leggera tra le scansie accarezzando premurosa antichi tomi come fossero suoi figli, castigando il disordine e l'incuria.

Vigilava attenta e rigorosa prestando fede a un aforisma letto da fanciulla: — Il Sapere è il silenzio del Mondo, fallo perdurare.

Note autrice: l'aforisma non esiste, mi è servito per spiegare la severità e la devozione della bibliotecaria. Secondo il contatore in uso: 100 parole.

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Cap. 3 – Un perfetto Inquisitore Supremo

— Non si preoccupi, Signor Ministro.

Una voce stridula e ingannevole riempì la stanza. Le labbra della donna si strinsero stizzite; bastò un colpo di bacchetta per raddrizzare i quadri e sistemare in modo adeguato la libreria.

— Le giovani menti verranno istruite...

Quel giallo paglierino era snervante, pensò, sulle pareti sarebbe stato meglio un tenue rosa.

— Se lo riterrò opportuno applicherò delle ferree... —, — La disciplina è alla base dell'ordine. — Disse, l'avrebbe fatto notare con la dovuta persuasione.

— Sarò un perfetto Inquisitore Supremo, equo e imparziale. — Concluse, accarezzando piano il gatto accovacciato sulle ginocchia.

Note autrice: spero sia evidente l'ironia con cui ho trattato questo personaggio e le sue fobie. Secondo il contatore in uso: 100 parole.

 

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Cap. 4 – Con occhi incantati

Spirava una brezza autunnale che scuoteva debolmente l'intrico dei rami; Luna, con gli occhi incantati, seguiva la danza dei petali nel vento. I piedini scalzi della bambina affondavano nel muschio mentre si distraeva osservando il volo di alcune fatine che si rincorrevano tra i tronchi dalle radici prominenti. Rovistando nei cespugli, in cerca di nuove meraviglie, spuntarono i dispettosi Nargilli coi visi sporchi di succo di mora.

— Mamma, mamma, guarda come sono belli! — Disse porgendo le manine vuote.

— Sono meravigliosi. — Rispose la donna con voce dolce scompigliando i capelli biondi per allontanare un nugolo di Gorgosprizzi.

 

Note autrice: amo Luna, non aggiungo altro. Secondo il contatore in uso: 100 parole.

 

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Cap. 5 – Sciocca creatura

Provava gelosia verso la madre, così profonda da farla fuggire come una ladra; nascosto nella bisaccia teneva quello che credeva fosse alla base del suo successo. Non aveva capito, sciocca creatura, che il Diadema non donava ciò che non si possedeva. Fu per questo che lo nascose, nell'incavo di un albero, per celare la propria vergogna. Per vendetta, umiliò l'uomo mandato a salvarla chiamandolo schiavo.

Il Barone le afferrò la mascella obbligandola a tacere. — Chiudi quella bocca. — Soffiò cattivo, premendo forte la mano; l'urlo di dolore soffocò in gola mentre la punta della lama si incrinava urtando la costola.

 

Note autrice: ho voluto affrontare questo personaggio da una nuova angolatura, spero l'apprezziate. Secondo il contatore in uso: 101 parole.

Questa drabble partecipa alla challenge "It's time for Tombola! Challenge" indetta da tatsuei sul forum.

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Cap. 6 – Ti amo

Dalle persiane socchiuse lo spiava cavalcare, bello e fiero, lungo il pendio dietro casa. Nascosta nell'ombra lo bramava ignorando, di proposito, le risate sarcastiche del fratello, gli avvertimenti e le parole cattive del padre. Soprassedeva agli sguardi sprezzanti dei suoi amici mentre lo aspettava al bivio del sentiero per porgergli una brocca di acqua fresca; ogni giorno, senza un cenno, senza un saluto. In gran segreto, aveva raccolto erbe magiche e le aveva lavorate secondo una elaborata ricetta, in preda all'euforia sostituì “un gesto divenuto abituale” con il decotto appena preparato.

— Ti amo, — le disse.

Il suo mondo s'illuminò.

 

Note autrice: l'ossessione di Merope e la sua caparbietà a raggiungere l'obiettivo. Secondo il contatore in uso: 101 parole.

Questa drabble partecipa alla challenge "It's time for Tombola! Challenge" indetta da tatsuei sul forum.

 

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Cap. 7 – Divinazione, l'arte del predire

Il corpo solido sopra di lei premeva sgradevole mentre si muoveva avido; i lunghi denti affondavano ingordi nella tenera carne facendola sussultare. Immobile, gli occhi vitrei di chi guarda in faccia la morte, non riusciva a provare dolore; tutto in lei era abbandono, nonostante il feroce assalto.

Immersa in una bolla grigia, ricordò gli amici e le futili chiacchiere infinite, il tempo trascorso ad inseguire l'amore e la ricerca del futuro sul fondo di una tazza di caffè.

Sdraiata sul freddo pavimento, il viso nascosto dai folti capelli, si chiese, inutilmente, se la Cooman sarebbe stata in grado di profetizzarlo.

 

Note autrice: ha una lieve vena ironica che, a mio avviso, non stona. Secondo il contatore in uso: 100 parole.