Capitolo
2; Uno strano incontro
-Per
una volta siamo arrivati in orario.-
Dissero
i gemelli, tirando un sospiro di sollievo.
-Già.-
La
loro amica arrivò di soppiatto alle loro spalle.
-Oh, Miku, sei tu, ci hai spaventati!-
Dissero
i due biondini, irritati.
-Scusate,
eheh, non avrei mai dovuto spuntarvi alle spalle.-
Si
scusò la ragazzina dai codini verdi-blu.
-Già.-
Dissero
in coro i due gemelli.
-Specialmente
con l’incubo ricorrente che facciamo.-
Aggiunse
Len.
-Ah!
QUELL’incubo.-
Disse Miku, che cominciava già ad essere stufa di quell’orrendo
sogno.
-Esatto.-
Disse
il biondino.
-E’ un
miracolo che mio fratello si sia alzato così presto! Stanotte si è alzato anche
peggio di ieri, è davvero sfinito.-
Raccontò
Rin, preoccupata.
-Ci
credo, anche la mia versione del sogno è diventata più cruenta.-
Disse
la ragazzina dalla chioma verde acqua.
-Pistaaaaaaaa!!!!!! Ahia!-
Una
ragazzina dai capelli castani e occhi verde smeraldo si andò a schiantare
proprio contro il povero Len.
-Ohi, ohi…-
Il
biondino lasciò uscir fuori un lieve lamento di dolore.
-Scu-Scusami, mi dispiace, ti ho fatto
male?-
Chiese
la ragazzina misteriosa.
-No,
per fortuna, ma…tu
chi sei?-
Chiese
poi il ragazzino. La ragazzina si rialzò e si presentò.
-Sono
Lucy Kiromoto, e…tu sei?-
Chiese
la ragazzina al biondino.
-Len Kagamine…e loro sono mia
sorella Rin e la sua migliore amica Miku Hatsune.-
Lui si
presentò, nominando anche i suoi amici.
-Piacere
di conoscerti.-
Dissero
Rin e Miku.
-Piacere
mio…aspetta
un momento…non
ditemi che siete…-
Chiese
sospettosa Lucy.
-Esatto…Len, Rin e Miku meglio conosciuti come
Vocaloid.-
Rispose
Len.
-Ma
dai, siete davvero voi?!-
Chiese
la mora, stupita.
-Certo.-
Risposero
in coro i tre amici.
-Non
ci credo!-
Esclamò
la mora, sul punto di urlare.
-Ma Neru dov’è?-
Chiese
poi.
-Eccomi.-
La
ragazzina dai capelli color oro saltò fuori all’improvviso, strappando un urlo
ai tre amici.
-Oddio,
Neru, avvisa la prossima volta che ci piombi alle
spalle!-
Esclamarono
in coro, furiosi.
-Vi
vedo tesi, ragazzi … è per
via di quell’incubo?-
Chiese
Neru.
-Si, Len non ha chiuso occhio stanotte, spero non si addormenti
in classe.-
Disse Rin, visibilmente preoccupata per il fratello.
-Ma
dai, Rin, non essere ridicola.-
Le
disse il biondino per tranquillizzarla.
-Dico
sul serio Len, potresti anche avere un mancamento!-
Esclamò
la biondina. Sembra non volerne sapere di tranquillizzarsi.
-Scusate, ragazzi, potete spiegarmi di
cosa state parlando?-
Chiese Lucy, incuriosità.
-Devi sapere che tutti e quattro abbiamo
fatto lo stesso sogno, chi più leggero, chi cruento da…morire.-
Cominciò a spiegare il biondino,
impallidendo per la centesima volta.
-Wow! Continua, racconta il sogno.-
Disse la mora, emozionata.
-Beh, te lo riassumo in poche parole…Dei
nostri sosia volevano farci fuori col loro canto “ipnotizzante-massacrante”…poi io e mia sorella abbiamo cominciato a
cantare e abbiamo scoperto di avere i loro stessi poteri…purtroppo la
nostra voce non è riuscita a superare quella terrificante della sosia di Miku, così ci siamo ritrovati tutti e quattro feriti.-
Il ragazzino, ormai totalmente bianco,
raccontò il sogno per filo e per segno.
-E poi? Succede qualcos’altro?-
Chiese Lucy, curiosa come non mai.
-Ehm…non so se sia il caso di raccontare…-
Consigliò il poveretto, che al sol
pensiero si sentiva lo stomaco sottosopra.
-Perché? Su, dai!-
Lo “stuzzicò” la mora.
-Va bene…l’ultima cosa che
mi resta da raccontarti è che una volta che io e le ragazze ci fummo ripresi i
nostri sosia mi ricattarono…”La tua vita al posto della loro”, mi dissero…e io come uno
stupido accettai.-
Raccontò il ragazzino con voce
leggermente tremolante.
-Oh…Immagino che tortura fare ogni notte un’incubo del genere…brrr, mi vengono i
brividi soltanto a pensarci.-
Commentò la ragazzina.
-Spero solo che…aspetta un momento…Len,
dammi la mano un attimo.-
La ragazza fece una richiesta alquanto
insolita.
-Perché, scusa?-
Chiese confuso il biondino.
-Fallo e basta.-
Ordinò la mora. Il ragazzino lanciò un
sospiro.
-Va bene. –
Disse, porgendole la mano. In quel
momento la ragazzina ebbe una specie di visione.
-Non…Non posso crederci…-
La ragazza rimase come scioccata da quel
che vide.
-Ehm…ti senti bene Lucy?-
Domandò il biondino.
-Mai stata meglio di così però ho
scoperto una cosa molto cupa sul tuo futuro.-
Disse Lucy, ancora sconvolta.
-Cosa?! Mi prendi in giro?!-
Esclamò il biondo, perplesso.
-No, affatto. Sono una veggente e so
leggere, o meglio vedere il futuro degli altri. L’ho scoperto da poco.-
Disse quasi entusiasta la mora.
-Wow! Beh, allora racconta questa cosa
sul mio futuro.-
Disse Len,
nervoso.
-Ehm…non so se faccio bene a dirtela…per ora ti dirò
solo che riguarda te e…tua
sorella.-
A quanto pare Lucy non ha fatto altro
che incuriosire ancora di più i due gemelli, ma che brava Lu! U.U
-Che c’entro io nel futuro di Len?-
Chiese Rin.
-Altra cosa da dirti…non è un futuro
molto lontano….adesso
scappo in classe, non vorrei che suonasse senza che io me ne accorga.-
E con una scusa perfetta, la mora entra
in classe di spruzzo.
-Cosa mai avrà voluto dire?-
Si domandarono i due biondini.
-Non chiedetelo a noi, ragazzi.-
Risposero Miku
e Neru, più confuse dei gemelli.
-Bah, certo che quella ragazza è un bel
po’ strana.-
Commentò poi il biondino.
-Già.-
Aggiunse la biondina.
-Dai, non pensiamoci, entriamo in
classe, su.-
Li sprono Neru.
-Si.-
Risposero in coro.
In classe…
-Allora, per l’ultima volta, il teorema
di pitagora…-
Mentre l’insegnante spiegava per
l’ennesima volta il teorema di pitagora, Len si accasciò sul banco e si addormentò in 5 secondi. La
sorella lo richiamò tossendo ma senza successo, così gli sussurrò all’orecchio.
-Len, dovresti svegliarti, il professore
spiega.-
Ma nemmeno questo metodo funzionò. A
questo punto la sorella fece per scuoterlo leggermente, ma non appena gli
poggiò la mano sulla spalla, il biondino scattò in piedi. L’insegnante gli
lanciò un’occhiataccia diabolica.
-M-Mi scusi prof.-
Si scusò il ragazzino. Appena si sedette
portò una mano al cuore.
-Come stai?-
Gli sussurra preoccupata la sorella.
-Male, come vuoi che stia! Di questo
passo prima o poi il fiatone si trasformerà in asma.-
Rispose, lanciando un sospiro.
- “Oh, Len…”-
Nella mente della biondina, la
preoccupazione per il fratello si trasformò in un dolce e tenero richiamo.
Finita la lezione…
-Sono così stanco che potrei crollare
all’istante.-
Disse il biondino, sbadigliando.
-Ci credo, non hai dormito per tutta la
notte.-
Commentò la sorella.
-Sei completamente esausto.-
Osservò Miku.
-Già.-
Rispose il ragazzino. A un tratto una figura familiare avanza verso
di lui e i suoi amici.
-Ehi, ragazziiii!!!!-
-Oh, Lucy, sei tu.-
Disse il biondino, per niente felice di
vederla.
-Si, volevo informarvi di una cosa…da
domani saremo nella stessa classe.-
La mora non poteva dare notizia migliore,
vero? (certo, come no XD)
-COOOSAAA??!!-
I quattro amici rimangono sconvolti.
-Non siete contenti?! Finalmente potremo
conoscerci per bene! Ciao, a domani!-
La ragazzina se ne va entusiasta
correndo verso casa.
-Oh, no, questa non ci voleva! Quella lì
nella nostra classe?! Combinerà un casino!-
Il povero Len
potrebbe portarsi le mani alla testa per la notizia, o meglio per la
disperazione.
-Già, ci mancava solo questa per
completare il quadro.-
Commentò la ragazzina dagli occhi verde
acqua.
-Già le ammiratrici che gli scrivono non
gli danno pace, figuriamoci lei.-
Aggiunse Rin.
Il biondino lanciò un sospiro.
-Sono spacciato.-
Disse.
-Oh, oh, il Caos in persona è di
ritorno!-
Avvisò Neru,
felice quanto gli altri (cioè per niente XD). La mora frenò di botto.
-Quasi dimenticavo…Len, non è che
potresti autografare il mio CD Album?-
Domandò la ragazzina. Il biondino lanciò
un lieve sospiro.
-D’accordo.-
Rispose. Poi prese il disco e il pennarello
che la mora teneva in mano e firmò.
-Ecco a te.-
Le torno il tutto.
-Grazie mille!-
Ringraziò la ragazzina.
-E di che?-
Rispose Len,
sorridendo. Lucy arrossì di colpo: non
si aspettava un sorriso così…ammaliante.
-Andiamo ragazzi, se no rischio di
crollare qui.-
Disse il ragazzino. I quattro amici
cominciarono a camminare e il biondinò salutò la
strana ragazzina mora.
-Ci vediamo domani!-
-A domani!-
La strana ragazzina ricambiò il saluto.
Poi se ne andò via saltellando, dando libero sfogo ai suoi pensieri da…fan.
(certo, come no. Occhio a te, bella! XD)
-“Mi ha
sorriso! Non posso crederci! E il suo autografo è un’autentica perla!”-
Pensò arrossendo.
AAAAHHH!!! Mi sembra un sogno! Non vedo
l’ora che arrivi domani!
Esclamò, agitandosi come una fossennata.
Camminando…
-Che tipa quella Lucy.-
Disse la biondina.
-Già, è fin troppo solare.-
Commentò la ragazzina dai codini verdi.
-Giuro che fan così sfegatate non ne ho
mai avute fin’ora. Brrr,
spero solo che le sue amiche non siano mie fan o se si che non siano sfegatate
come lei.-
Disse il biondino, rabbrividendo.
-Ma se rabbrividisci al sol sentire il
suo nome, perché le hai sorriso e l’hai salutata?-
Osservò la ragazzina dai capelli d’oro.
-Perché è buona educazione…e poi non voglio
che le persone mi credano freddo e senza cuore, specialmente i miei fan.-
Spiegò il ragazzino.
-Ma dai, lo sai che nessuno avrebbe il
coraggio di pensare una cosa simile nei tuoi confronti.-
Disse la sorella.
-Ti sei dimenticata della squadra di
baseball?-
-Oh…già.-
Disse la biondina, rammentando.
-Non provano neanche a dirmi una parola,
gli sto antipatico. Pensano che se si avvicinassero e provassero a parlarmi li
caccerei in malo modo.-
Disse il biondino.
-Ma noi sappiamo che non lo faresti
mai.-
Gli disse la sorella.
-Lo so.-
Rispose.
-Comunque una curiosità…hai mai provato ad
attaccare tu discorso con loro.-
Chiese Miku.
-Certo, più di una volta, e sai l’unica
cosa che gli sentivo uscire ogni santa volta dalla bocca? “Oh, no, ecco il re degli apatici,
andiamocene!”-
Rispose prontamente il ragazzino.
-Ma dai, se fossi veramente apatico non
vorresti attaccare discorso con nessuno e peggio…non rideresti di
niente. U_U-
Osservò saggiamente la giovane diva dai
capelli verdi.
-Appunto. Non so di preciso che idea si
siano fatti di me, ma so che non vogliono assolutamente rivalutare la
sentenza.-
Disse il ragazzino, leggermente
sconfortato.
-Ma che ti importa di loro, tanto hai
noi, i tuoi amici di sempre. Giusto?!-
-Giusto!-
Il ragazzo non poté fare a meno di
sorridere. Poi si portò una mano alla testa.
-Cosa c’è?-
Gli chiese la sorella, peroccupata.
-Credo di…non stare…molto…bene…-
Il poveretto svenne in men che non si dica.
La sorella lo afferrò con velocità supersonica.
-Oh, no, Len!-
-Sbrighiamoci, ti aiuto a reggerlo.-
-Grazie Miku.-
Arrivati…
-Caspita, non credevo che quel sogno lo
tormentasse ogni notte.-
Osservò la signora Kagamine.
-Lei sa del sogno?-
Chiese Miku.
-Si, Len e Rin me l’hanno raccontato tutto, non hanno saltato un
punto. Mi hanno detto anche che tu e Neru avete fatto
il loro stesso sogno.-
-Infatti.-
Rispose Neru.
Il povero biondino, che stava “tranquillo” nel suo letto, comincia ad agitarsi.
-Che succede?!-
Chiese la madre, preoccupata.
-E’ quel sogno, non vuole dargli tregua.
Sarà meglio arretrare.
Fanno tutti un passo indietro. Len si risveglia con un fiatone da paura.
-Tutto bene, tesoro?-
Chiese la madre, preoccupata.
-No, al contrario. Quel maledetto sogno
sembra sempre più reale e ogni volta mi sveglio peggio di prima, non so che
fare.-
Il ragazzo si lascia scendere una
lacrima giù per la guancia.
-Ehi, ehi… andrà tutto bene,
vedrai.-
La sorella gli lanciò un sorriso dolcissimo.
Il ragazzo si asciugò in fretta le lacrime e sorrise anche lui.
-Si.-
Rispose poi.
-Caspita, ti sei ripreso subito, eh?-
Osservò la madre.
-Già, Rin è
l’unica che riesce a farlo calmare così in fretta.-
Disse Miku.
-Su, non esagerare.-
Rispose la biondina.
-No no, è vero.-
Disse ridendo il fratello.
-Rifletti, chi mi ha tranquillizzato
quando ho fatto quella brutta caduta dalla bici da piccolo?-
Chiese poi.
-Beh…io.-
Rispose la biondina, leggermente sorpresa
dal fatto che se lo ricordasse ancora.
-E quando sono caduto da un albero
rompendomi un braccio?-
Continuò a chiedere il ragazzo.
-…Io.-
Rispose la sorella, ancora più sorpresa.
-Il primo giorno di scuole medie?-
-Io.-
La ragazza è sempre più stupita.
-E adesso?-
-Io, ma…-
-Esatto, tu.-
Replicò il biondino.
-Solo tu riesci a tranquillizzarmi così.
Hai qualcosa di speciale.-
Continuò.
-Beh, grazie, ma non credo proprio di
essere così speciale.-
Disse amaramente la biondina. Le squilla
il cellulare e con velocità supersonica risponde.
-Pronto.-
-Ehi, Rin,
quanto tempo!-
Dall’altro lato del telefono si sente la
voce di una vecchia conoscenza dei nostri cari gemelli.
-Katrina?-
Domendo la biondina, sorpresa.
- “Katrina?”-
Il biondino, appena senti quel nome, per
poco non andò nel panico. (tra poco capirete perché ; ) )
-Proprio così.-
Rispose la ragazza.
-Non ci credo! Sei davvero tu?! Non ci
sentivamo da 2 anni!-
Disse Rin.
-Già. Come stai?-
Chiese Katrina.
-Bene. Tu?-
-Idem. La scuola?-
-Benino, diciamo che ho buoni voti.-
Rispose ridacchiando la biondina.
-Ritieniti fortunata, io sono una
schiappa in questo periodo. Spero di migliorare un bel po’ prima degli esami.-
Disse la ragazza.
-Anch’io.-
Rispose la biondina.
-…Senti…-
La ragazza dall’altra parte comincia a
parlare con un tono cupo.
-Si?-
Rispose la biondina.
-…L-Len è lì con te?-
Domandò la ragazza con tono leggermente
cupo e triste.
- Si, è qui,vuoi che te lo passi?-
-Cosa?! No no,
non è il caso, davvero!-
Rispose nervosa la ragazza.
-Kat, so che muori dalla voglia di
parlargli.-
Disse la biondina, ridacchiando.
-…..Io…E va bene, mi hai
scoperta, ma sei sicura che lui voglia parlare con me?-
Chiese preoccupata la ragazza.
-Si, al cento per cento.-
Le assicurò la biondina.
-A…Allora va bene.-
Disse timidamente la ragazza. La biondina
fa per passare il cellulare al fratello, ma le arriva un’inaspettata “sberla” alla mano. Il tonfo che fece quel povero telefono
riecheggiò per una decina di secondi.
_Len, sei impazzito!-
La sorella lo “rimprovera” sonoramente.
-No, sei tu che sei impazzita! Lo sai
che non voglio parlarle!-
-Ma perché? Che diavolo ti ha fatto?-
Chiese la biondina, ribollente di rabbia
come il fratello.
-Lo sai perché! E’ soltanto una
traditrice, ecco perchè!-
-Len!-
Rin si accorse di aver messo per sbaglio il
cellulare in vivavoce…e
di conseguenza che Katrina NON SI PERSE UNA PAROLA di
tutto quell’ambaradan. ….Si sentì un lieve pianto.
-“Oh, no!
Maledizione a quel dannato vivavoce!” ….Kat…io….-
Il ragazzo sentì un incommensurabile
senso di colpa salire su per il corpo.
-Sei….Sei un idiota, Len!
Io chiamo per scusarmi, oso dire anche finalmente, e l’unica cosa che sento è il
tonfo del cellulare e…..la
tua voce che mi ferisce!-
-Io…non….non volevo, giuro!-
-RISPARMIA IL FIATO!-
La ragazza chiude la chiamata
sbattendogli il telefono in faccia.
-Oh, no, cosa ho fatto?!-
-Qualcosa di grosso, onii-chan
U_U-
A un tratto si sente di nuovo squillare
il cellulare.
Continua…
Spero di avervi lasciato col fiato
sospeso XD Mi raccomando, recensite e commentate ^_^