One year in between

di onetrueklaine
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Prima settimana ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 - Un altro fine settimana ***
Capitolo 5: *** 5 capitolo – Conseguenze ***
Capitolo 6: *** capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 – Troppe informazioni ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 - Informazioni ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 – Guai ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 – Cooper ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 – Aspetta… Cosa? ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 - Nuovi inizi ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***


Note autrice:
 
Prima di tutto.. salve a tutti!

Sono un po’ nervosa di postare questa nuova storia , perché molte persone hanno amato la prima parte della serie e sono anche preoccupata di non riuscire ad accontentare tutti perché naturalmente ognuno ha le sue preferenze.

D’altra parte sono anche molto emozionata  di vedere cosa direte su questa seconda parta perché per la prima volta scoprirete cosa succede nella testa di Kurt  quando si comporta da completo stronzo.

Qualche nota sulla storia:

I capitoli ( non il prologo) saranno un po’ più lunghi rispetto alla prima parte della serie.

La storia seguirà i pensieri di Blaine e di Kurt durante un anno .
 
 


“Ed il primo posto va ai… Warblers della Dalton Academy”.

Quando sentì questa sentenza , seppe che era tutto finito.

A dire il vero era una bugia.

Seppe che era finita quando era stato annunciato che gli Hipsters erano arrivati al secondo posto; perché non c’era assolutamente nessuna possibilità che le New Directions potessero aver battuto i Warblers.

Il gruppo era stato mozzafiato mentre loro erano stati.. Beh buoni forse per il secondo posti..

A quanto pare nemmeno per quello.

Avevano perso.

Le New Directions , il suo gruppo, aveva perso.

Ed ora lui aveva perso tutto, perché aveva fallito.

Kurt Hummel aveva fallito.

E Kurt Hummel non falliva.

Questo non era lui.

Tutto aveva iniziato a precipitare quando quel ragazzo , Blaine, aveva deciso che era meglio per lui lasciare la scuola un po’ di tempo fa e gli altri, capeggiati da Rachel ( che aveva segretamente sempre voluto essere il leader del glee club, Kurt lo sapeva) avevano pensato che fosse stata tutta colpa sua.

Oh, okay, sapeva che era stata colpa sua… o per lo meno parzialmente , perché non è che gli altri erano stati più amichevoli con perdente.

Era solo che nessuno di loro poteva rischiare di farsi vedere deboli .

Nessuno di loro.

Da quel momento tutto iniziò a precipitare .

I suoi amici smisero di ascoltarlo.

Quinn iniziò a comportarsi  come una stronza ed aveva cominciato a dire a tutti li a scuola che Kurt era un cretino e che le prove del glee si erano trasformate in un inferno per colpa sua perché tutto quello che succedeva durante le prova erano solo liti tra loro.

Avevano dovuto preparare uno show completamente nuovo perché il piano originale non avrebbe più funzionato ora che Blaine se n’era andato.

Ma a chi importava?

Perché preparare una nuova canzone se puoi incolpare ancora una volta Kurt?

Perché provare la canzone scelta da Kurt se poi te ne lamenti?

E Kurt non riusciva più a tenerli a freno ora, non più perché non lo rispettavano più.

Ogni volta che diceva loro di stare zitti, loro gli rispondevano male.

“Perché non ti stai zitto te , Kurt?”

E il professor Schuester?

Non era nemmeno mai li con loro.

Odiava tutto questo.

Odiava i litigi, davvero.

Era stato circondato dalle liti per tutta la sua vita.

La cosa peggiore era che lui non sapeva come gestirle.

Il glee club era stato meraviglioso dal giorno in cui iniziarono.

Quando Kurt aveva raccolto intorno a se alcuni amici ed alcuni perdenti qualche anno fa, per cantare e parlare di Devon.. nessuno di loro era popolare.

Il glee club era stato quello di cui tutti loro avevano bisogno.

Erano tutti dalla stessa parte e nessuno di loro avrebbe danneggiato quel piccolo e sicuro paradiso che avevano creato a posta per loro… che Kurt aveva creato per loro.

Ma poi il professor Schuester aveva avuto l’idea di partecipare alle Provinciali ed avevano vinto.. e tutti gli atleti e i bulli della scuola si resero conto della loro esistenza ed avevano iniziato a tormentarli.

Erano stati finalmente notati, ma nel modo sbagliato.

Quindi Kurt doveva fare qualcosa, giusto?

Parlò con l’unica persona del gruppo ad avere contatti con la maggior parte delle persone più popolari della scuola, Brittany S. Pierce e , per sua fortuna, scoprì che tra lei e Santana Lopez stava succedendo qualcosa .

Scoprì anche che lei era spaventata che scoprissero la sua omosessualità in ogni momento, così  con poche parole (okay, erano state minacce) aveva un nuovo membro per proteggere il glee club.

Poi fece un accordo con uno dei giocatori di football , Mike Chang; se si fosse unito al glee club , Kurt si sarebbe assicurato un appuntamento per lui con Tina.

Mike non era così ottuso come pensava Kurt, ed era anche un ballerino davvero talentuoso.

Con Mike, arrivò anche Noah Puckerman.

Per la sorpresa di Kurt, il ragazzo amava davvero cantare e desiderava un posto a cui appartenere.

Non fu una spiacevole sorpresa comunque perché nessuno se la prese più con lui ed i suoi amici.

Dopo aver vinto le Regionali Quinn Fabray si unì al loro piccolo gruppo e ..si .. c’erano stati molti più drammi così, ma erano ancora al sicuro.

Dopo Quinn Fabray arrivò anche il suo fidanzato part-time, Finn Hudson e con lui anche altri atleti.

Con grande sorpresa di Kurt, tutti lo avevano accettato come loro leader.. facevano tutto quello che lui diceva.

Fu invitato a feste di compleanno e ad altre feste; trovò addirittura qualche lettera d’amore nel suo armadietto… la maggior parte da parte di alcune ragazze, ma anche qualcuna di qualche ragazzo.

Quindi Kurt aveva un posto privilegiato al McKinley, una reputazione.

Era diventato popolare e c’erano liti intorno a lui solo se lui le permetteva.

Con la popolarità era arrivato anche il rispetto.

Non c’erano state più parole cattive, nessuno si permetteva più di chiamarlo frocio, o qualsiasi altra cosa simile.

I suoi compagni di glee club lo ascoltavano perché avevano paura di essere sbattuti fuori.

Lui non voleva incutere paura, non veramente, ma doveva ammetterlo era piacevole il senso di sicurezza che gli dava.

Quindi aveva continuato a fare quello che faceva .. cantare, parlare di quanto sexy fosse Devon con i suoi amici, e tenere alta la sua reputazione.

Oh e naturalmente continuare ad essere il leader del club più popolare della scuola.

Ma ora, tutto quello che aveva costruito intorno a lui stava crollando per colpa di questa sconfitta.

Tutto quello per cui aveva combattuto così duramente.

Quello che gli permetteva di essere rispettato era vincere.

Vincere ed avere i suoi amici.

Ma adesso sembra che tutti lo odino.

Non sapeva cosa fosse successo nelle ultime settime, ma qualcosa che lui non aveva notato doveva essere accaduto…

Perché si sentiva di nuovo solo.

Solo e spaventato.

Terzo posto.

Questo non significa vincere.

Significa perdere.

Nessuno seguirebbe un perdente.

E nessuno vorrebbe essere amico di un perdente.

Questo significa che la gente non lo rispetterà più e lui non piacerà più a nessuno;questo significa che il glee club non sarà mai più popolare.

E con tutti i suoi amici così arrabbiati con lui, non sa cosa questo significherà per il suo futuro.

Ma sapeva che tutto era finito.

 
Sorridendo , Blaine si sedette al suo posto sul divano.

Erano tutti riuniti nella stanza del coro dei Warblers e si.. Blaine aveva il suo posto sul divano.

Era la prima riunione ufficiale dei Warblers dopo la vittoria, quindi l’umore era alle stelle e tutto era caotico.

Vicino a Blaine sedeva Nick, un ragazzo bruno che era allo stesso suo anno.

Condividevano alcune lezioni, e si divertivano tanto insieme ogni volta che si vedevano.

A parte Johnny , era diventato il migliore amico di Blaine alla Dalton.

“Okay Warblers” disse Kevin ad alta voce, e tutti si zittirono.

“Prima di tutto, avete fatto tutti un ottimo lavoro! Sembra che non riesca a dirlo abbastanza”.

Un applauso riempì la stanza ed alcuni vestiti di blu si alzarono addirittura in piedi .

Blaine sorrise ai suoi amici, aspettando che Kevin continuasse.

“Allora.. ci restano poche settimane per poter fare quello che vogliamo prima di iniziare a prepararci per le Nazionali.
La domanda è cosa faremo durante questo periodo”

Dopo qualche secondo di silenzio, Johnny alzò la mano.

“Se posso dire una cosa… Penso che Blaine dovrebbe scegliere la nostra canzone per le Nazionali”.

“Io? Perché dovrei scegliere la canzone? Non voglio un trattamento speciale, voglio essere come tutti gli altri!”

“Si. Ottima idea”. Concordò Jeff.

“Um.. perché io?”

Nick lo colpì su una spalla .

“Non lo so , forse perché hai praticamente vinto per noi le Regionali?”

Blaine ruotò gli occhi.

“Oh ma dai! Siamo una squadra. Nessuno ha vinto qualcosa da solo.”

Si guardò intorno, aspettando che qualcuno dicesse qualcosa.

Era appena entrato grazie all’aiuto dei suoi famosi amici ( più o meno)  e non voleva che qualcuno fosse seccato con lui perché aveva dovuto scegliere una canzone.

“Voglio dire, Kevin è la voce del gruppo! E.. cioè io e Jeff abbiamo fatto l’assolo, quindi non ho fatto nulla di speciale, giusto?”

“Posso sceglierne una io se lui non vuole..” disse Brian sghignazzando.

Kevin continuò a sorridere.

“ Potrai scegliere le ultime due. Blaine, è normale. Ogni membro può scegliere una canzone che gli piacerebbe cantare. Non preoccuparti, nessuno di sta facendo un trattamento speciale”.

Disse tutto ciò con una tale determinazione nella voce che fu chiaro che l’argomento per lui era chiuso.

“Allora, qualche idea?”

Dopo averci pensato per qualche attimo, Blaine sorrise.

“ Possiamo fare qualcosa della Disney?”

Decise per “I Just Can't Wait To Be King” alla fine.

Avrebbero provato la canzone la settimana prossima e l’avrebbero presentata come una performance improvvisata a scuola.

Perché a quanto pareva non vedevano l’ora di ascoltare il nuovo membro in azione.

Blaine adesso era considerato cool.

Per se stesso, non come Devon.

Dopo le prove, Nick, Jeff e Trent decisero di andarsi a prendere un caffè prima di mettersi a fare i compiti e portarono Blaine con loro.

Gli mostrarono un posto chiamato “Lima Bean”  dove sembrava che l’intera scuola andasse per prendere li il caffè .

No, davvero.. Blaine vide anche uno dei suoi insegnanti!

Mentre erano in fila aspettando il loro caffè , Blaine vide Nick e Jeff guardarsi l’un l’altro , ancora ed ancora.

Era davvero carino vedere come entrambi avessero una cotta l’uno per l’altro.

“Mi chiedo quanto ci metteranno a capirlo..”

“Ecco” disse Trent mettendo in mano una tazza di caffè, “Ti ho preso un medium trip, tutti lo amano”.

“Oh, grazie”, sorrise.

E già non vedeva l’ora che arrivasse domani.



NOTE: e si ricomincia con la serie di onetrueklaine..

I Warblers hanno vinto ( tiè mi verrebbe da dire a questa "New DIrections" antipatiche.. )

Cosa succederà dopo questa sconfitta alle ns ND?...

Cosa succederà a Kurt?

Conserveranno comunque il loro "status"... o no?

Ed i Warblers?...

Ma soprattutto.. e Blaine??..finalmente il mio "raggio di sole" sembra felice..

Come con la prima parte , pubblicherò due volte a settimana... il solito martedì ed il giovedì.. se dovesse esserci qualche problema ve lo comunicherò prima...

Onetrueklaine sta ancora pubblicando la 3 ed ultima parte.. speriamo finisca presto..
 

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Capitolo 2
*** Prima settimana ***


Martedì

Martedì fu il primo giorno di scuola dopo le Regionali e fu anche la prima volta da molto tempo che Kurt quasi pianse a scuola.

Di solito, si incontravano tutti nell’aula canto del glee club durante la terza ora.

Oggi era nell’aula da solo.

Dopo circa venti minuti, girovagò per la scuola alla ricerca di qualcuno degli altri, ma senza successo.

Quello che invece trovò fu lo sguardo degli altri studenti , qualcuno lo fissava beffardo, qualcuno con odio e tutto era sbagliato.

Quando guardava gli altri ha sempre ricevuto sorrisi e saluti e non questi sguardi freddi e carichi di disprezzo.

Sapeva che a volte ne riceveva dietro le spalle, ma nessun studente lo avrebbe mai fatto arrabbiare.

Almeno era così che funzionavano le cose.

Il motivo per cui alla sesta ora si trovava nel bagno delle ragazze, gli occhi pieni di lacrime, era David Karofsky.

Voleva solo pranzare come al solito, quando realizzò che avrebbe dovuto pranzare da solo, perché nessuno dei suoi amici era disposto a sedersi con lui.

Ma quando decise di provare a sedersi accanto a Brittany, visto che alla ragazza bionda lui piaceva veramente, il neantherdal si alzò dal suo tavolo e si avvicinò a lui.

Karofsky si era sempre preso gioco di lui prima del glee club.

Gli affibbiava nomignoli e faceva sempre in modo di assicurarsi che Kurt sapesse quello che pensava di lui e della sua sessualità.

Quando Kurt era diventato popolare le cose erano cambiate per il meglio e l’altro ragazzo si teneva a distanza quando Kurt era nei paraggi.

Entrambi si tolleravano fino ad un certo punto, ma Kurt non aveva mai dimenticato i suoi commenti pieni di odio.

Sembrava che nemmeno Karofsky li avesse dimenticati, perché prese il cibo di Kurt dalle sue mani senza dire una parola e lo rovesciò tutto sui suoi stivali sussurrando, così che solo Kurt potesse sentirlo, “Bentornata, fatina”.

 
Mercoledì

“Ciao ragazzi! Spero stiate tutti bene!” disse Devon verso la telecamera del suo cellulare, un gran sorriso sul volto.

“Spero che possiate perdonarmi per la mia capigliatura, ma mi sono letteralmente appena alzato!”

Non era proprio una bugia.

Si era svegliato prima che la sveglia suonasse così aveva deciso di registrare un video da postare sul suo blog.

Amava il modo in cui si fosse evoluto.. chattava con i suoi fans regolarmente adesso e si sentiva molto vicino a loro.

I suoi capelli erano davvero un disastro, ma non se ne preoccupò più di tanto, così mise le sue lentine e prese il cellulare.

“Comunque, sapete quanto io ami fare ogni tanto musica in strada? Farò un piccolo concerto, questa settimana , MA non vi dirò esattamente dove o quando!

Sarà una sorpresa così potete tutti uscire di casa e venire a cercarmi. E chi riesce a trovarmi potrà chiedermi una canzone!

Adesso devo davvero alzarmi così auguro a tutti una bella giornata, e dirvi che ci sarà un nuovo video anche domani! Love you all!

Fece un cenno di saluto con la mano e fermo la registrazione.

Non appena pronto per la scuola, uscì per incontrarsi con Brian fuori dalla sua stanza.

Il warbler  aveva un anno meno di Blaine ma era davvero bello parlarci.

Mentre camminavano verso la caffetteria, Blaine realizzò che Brian praticamente stava saltellando.

“Tutto ok?” chiese mentre manteneva la porta della caffetteria aperta.

“Si.. sono soltanto veramente eccitato”.

“Posso vederlo” rispose Blaine sorridendo.

Stava quasi per chiedergli perché fosse così eccitato quando decise di non farlo.

Forse era qualcosa di privato che non voleva condividere con lui.

Forse aveva un appuntamento più tardi, o sua madre era incinta.

Quando si sedettero al loro solito tavolo con alcuni altri Warblers, Johnny , Nick e Brian ridacchiavano costantemente tra loro così Blaine non potette più trattenersi.

“Ok, cosa sta succedendo? Ho qualcosa tra i capelli? Perché voi tre vi state comportando come bimbi la mattina di Natale?”

Logan alzò la testa dai suoi cereali.

“Aspetta, non hai sentito?”

Blaine lo guardò alzando le spalle.

“Devon…lo conosci Devon il youtubers?”

“Si” annuì. “ Cosa ho fatto? C’è qualche pettegolezzo in giro”.

“Ha postato un video stamattina!” disse Nick animatamente, mentre Jeff ruotava gli occhi. “ Sarà in giro questo weekend e canterà a chi lo troverà una canzone richiesta.!”

“Si” concordò Jeff, “ E questi tre vogliono uscire per cercare di trovarlo”.

Johnny sbuffò “ Sbagliato. Noi Lo troveremo”

Nick e Brian annuirono solo , mentre masticavano la loro colazione.

“Ahhhh… Adesso capisco, wow.. è stato veloce”.

“E.. uh.. cosa vorreste fargli una volta trovato?” disse Blaine ridacchiando , ascoltando poi i suoi amici raccontare del loro piano di parlare a Devon dei Warblers e della loro amicizia con Wesley e David.

Si era divertito molto oggi.

Poteva quasi immaginare Brian chiedergli di poter toccare i suoi capelli, e Johnny implorarlo di fargli l’imitazione di Rihanna.


Giovedì:

Camminare in giro per la scuola da solo non era divertente nemmeno la metà di farlo con gli altri.

Kurt era di nuovo spaventato.

Spaventato di girare gli angoli, spaventato di entrare nel bagno degli uomini, spaventato di venire a scuola.. era anche spaventato di indossare i suoi vestiti preferiti perché ieri aveva visto Rachel coperta di granita.

L’aveva aiutata a lavarsi i capelli dopo, ma lei non lo aveva nemmeno ringraziato.

A Kurt sembra che tutti siano tornati alla loro vecchia vita… Le Cheerios sono tornate dalle Cheerios, Finn, Sam, Puck e Mike sono tornati nelle squadra di football ed i ragazzi meno popolari tipo Rachel e Rory hanno formato un loro gruppo.

Non saranno popolare, ma almeno hanno l’un l’altro.

Solo lui era solo.

Beh, aveva Devon.

Ma .. non era la stessa cosa parlargli dei suoi problemi sul suo blog in un commento senza nemmeno sapere se lo leggerà, o se gli interessa .. ed avere una persona reale con cui parlarne.

Certo, Devon è una persona reale, ma.. non era li . Non realmente.

Dopo scuola, Kurt tornò a casa, felice di essere almeno li al sicuro e di poter passare il resto del giorno a riguardare i video di Devon e, hey, non dovrebbe esserci anche un nuovo video di Wezzy&Dave oggi?

Perfetto.

Questo era il modo preferito di passare la sera di Kurt.

Quando arrivò a casa, cercò di fare del suo meglio per andare in camera sua silenziosamente.

Davvero non voleva che suo padre scoprisse che era a casa.

Era riuscito a scendere le scale, aveva già la mano sulla maniglia, senza dover parlare con suo…

“Hey Kurt. Aspetta un minuti, vorrei parlare con te”

“Oh dio, non posso sopportare anche questo oggi..”

Si voltò sbuffando e guardò suo padre.

“Cosa?” chiese sentendo uno sgradevole peso allo stomaco.

Deve essere sembrato più stronzo di quanto avrebbe voluto. Ma comunque non è che importasse.

“Vieni in salotto con me per favore?” chiese suo padre, facendo del suo meglio per sembrare calmo.

“Perché?”

Il vecchio uomo scrollò le spalle.

“Vorrei solo parlare con mio figlio. Non posso farlo senza avere uno specifico scopo?”

“No” disse Kurt voltandosi ed aprendo la porta, “ TU non puoi”.


Venerdì:
Venerdì pomeriggio Blaine era in giro con i suoi amici, ridacchiando come un pazzo.

Gli altri avevano deciso che potesse unirsi nella loro missione “ troviamo Devon” e non poteva immaginare che gli potesse capitare qualcosa di meglio.

Erano tutti seduti in cerchio sul pavimento con al centro una marea di fogli i carta sparsi come anche delle mappe.

Blaine si sentì parte di una specie di cospirazione segreta. Il cerchio era formato da Brian, Nick, Jeff ( Blaine era certo al 100% che fosse li solo per Nick), Logan , il suo compagno di stanza Samuel , che però non era un Warblers, Trent e Johnny.

E naturalmente Blaine.

Brian iniziò il loro “incontro” mostrando loro una lista di nomi di città e strade in cui era stato visto Devon, e .. Blaine ne fu impressionato.

Non sapeva che ci fossero così tante informazione su di lui.. e non poté fare a meno di sentirsi lusingato, visto che sembrava che i ragazzi amassero davvero Devon  e che lo vedessero come una specie di idolo.

Trascorsero il resto del giorno pianificando il loro percorso e formando le squadre, perché “ sarà più facile trovarlo se ci dividiamo!”

Quando poi Blaine disse di non potersi unire a loro solo perché aveva delle cose da fare in famiglia , furono tutti leggermente delusi, ma gli promisero di fare delle foto e dei video per lui  e naturalmente di farsi fare un autografo per lui.

Il piano alla fine prevedeva che avrebbero cercato a Lima sabato, visto che Devon aveva già incontrato dei fans li e forse voleva incontrarli di nuovo?

Bene, sarebbe andato a Lima , si, ma più perché sua madre voleva vedere la sua performance e per le New Directions.

Non poté fare a meno di sorridere per tutta la serata.


Sabato

“E’ tutto così stupido..” pensò Kurt, mentre passeggiava tra le strade di Lima, “ Non capisco ancora come possono essere tutti stupidi e pensare che Devon verrebbe a Lima di nuovo dopo tutto quello che è successo.”.

Kurt era molto più che eccitato quando aveva sentito che lo youtuber di cui era innamorato da molti mesi ormai, sarebbe stato in giro per la città aspettando che qualcuno lo trovi.. fino a quando realizzò che probabilmente l’altro ragazzo non sarebbe stato felice di vederlo.

Per niente.

Perché era amico di Blaine che di sicuro gli aveva già raccontato di .. bel del passato.

O forse lo avevano fatto Wezzy e Dave perché avevano reso molto chiaro quello che pensavano di lui.

Ma, ricordò a se stesso, mentre camminava attorno ad un parco giochi , che non era stato l’unico.

Anche gli altri erano stati molto cattivi con Blaine e nessuno di loro aveva detto nulla sul comportamento sbagliato di Kurt.

Naturalmente, gli altri non erano d’accordo su tutto questo con Kurt.

Stavano tutti lì nel parcheggio del McKinley ad aspettare , sicuri che Devon sarebbe venuto a trovarli perché “erano tutti grandi amici” e “davvero Kurt, l’unico ad aver fatto una brutta impressione sei tu”.

Kurt sbuffò.

Come se..

Comunque non pensava che Devon sarebbe venuto a Lima dopo tutto.

“E allora perché sto ancora girovagando in tondo come un’idiota?”

A quanto pareva però il suo girovagare come un’idiota si rivelò essere una buona idea.

Quando ebbe fame decise di andare al piccolo centro commerciale di Lima perché lì c’era un McDonalds e Kurt aveva voglia di mangiare schifezze per poi piangerci su più tardi.

Poco prima di entrare , sentì una voce familiare.

Era.. No non poteva essere Devon, vero?

Forse era solo Blaine, le loro voci sembrano quasi simili, giusto?

Ma poi.. di nuovo.. perché Blaine dovrebbe cantare per strada?

Non ha senso..

Ma quando girò l’angolo, vide Devon seduto su una panchina vicino la seconda entrata del centro commerciale, mentre cantava con i suoi meravigliosi ricci sugli occhi, sembrando molto felice ; ma lo stare li fece sentire male Kurt, perché si chiese cosa sarebbe successo se Devon avesse alzato lo sguardo e lo avesse visto.

“Oh dio, cosa ci fa Devon qui comunque? Si supponeva che non sarebbe mai tornato, cioè..

Aspetta, non è che ha fatto amicizia con gli altri , giusto?

O forse si?

Forse vuole solo vedere Blaine?

Forse gli altri hanno dato a me tutta la colpa per apparire migliori?

Kurt lasciò andare il respiro che aveva trattenuto.

Di sicuro lo farebbero.

Ieri, aveva sentito Sam parlare con un tizio muscoloso che aveva fatto un commento sui suoi capelli tanto biondi da farlo sembrare gay.

Sam lo aveva convinto che tingersi i capelli fosse stata tutta un’idea di Kurt e che lui lo avesse fatto solo perché non voleva essere sbattuto fuori dal glee club.

Kurt abbassò lo sguardo sulle sue scarpe.

Devon iniziò a cantare una canzone che non conosceva, ma che era molto triste e piena di rimpianti e Kurt sbuffò per l’ironia di tutto ciò.

Era li in piedi a guardare il suo idolo, il ragazzo di cui era sicuro di essere innamorato da molto tempo.

Il suo Devon.

Beh non il suo Devon.

Ma l’unico da cui vorrebbe farsi stringere forte e che gli dicesse che non è una cattiva persona.

Che forse lo baciasse.

Con cui vorrebbe ridere e sorridere .

Ma Kurt era ancora li in piedi all’angolo, mentre lo guardava interagire con altre persone.

Sorridere loro.

Con nessuna possibilità di avvicinarglisi, perché troppo spaventato che lui possa odiarlo.

“Non è giusto”, pensò quando sentì i suoi occhi riempirsi di lacrime “ o forse si?”.

Kurt se ne andò quaranta minuti dopo, quando Devon prese tutte le sue cose e se ne andò con due ragazze sue fans che sembravano conoscere un posto migliore per suonare.

Quando arrivò a casa andò nella sua stanza ignorando il padre quando tornò qualche ora più tardi, tenendo il broncio per tutta la notte.


Domenica

Blaine era molto eccitato quando lasciò la Dalton Accademy quella domenica mattina presto.

Non aveva ingellato i suoi capelli ed aveva i vestiti di Devon in una borsa che aveva sulle spalle.

Normalmente nessuno si svegliava prima delle 8 la domenica , visto che non c’era nemmeno la colazione prima di quell’ora ed anche i suoi amici, che volevano uscire a cercarlo oggi, non avevano intenzione di alzarsi presto visto che presumevano che Devon volesse dormire un po’ di più la domenica.

Per fortuna non aveva incontrato nessuno del glee ieri, specialmente Kurt.

C’erano stati alcuni fans del McKinley ed alcuni avevano chiamato altri amici ma nessuno di loro aveva comunque nominato il glee club.

Oggi avrebbe seguito di sicuro il piano che avevano progettato i suoi amici per trovarlo.

Aveva fatto una foto della mappa dettagliata di tutte le fermate che avevano pianificato, così che dovevano solo presentarsi allo stesso posto.

Guidò per un po’ con la sua macchina e dopo circa un’ora decise di fare una sosta in una grande città in cui non era mai stato prima.

Sapeva che c’era un grande parco, che era poi la prima voce della lista , così doveva solo aspettare.

Dopo tutto non aveva realmente un piano.

Voleva solo vedere qualche città e qualche persona nuova e cantare tanto.

Si era già cambiato gli abiti in un bagno di un autogrill , così prese solo la sua chitarra dal sedile di dietro e si incamminò verso il parco.

C’erano solo dei piccoli negozio che erano già aperti che , pur sorprendendolo molto, lo resero felice.

Trovò subito una panchina sotto un grande albero.

Era semplicemente perfetto ed era anche abbastanza vicino all’ingresso così chiunque sarebbe venuto al parco lo avrebbe subito notato.

Suonò alcune melodie a casa sulla sua chitarra per poi suonare “ Lost in stereo” dei “ All time low .

Non era qualcosa che cantava di solito, ma Johnny era un grande fans della band e non aveva mai smesso di cantare questa canzone per tutta la settimana.

Dopo il primo ritornello, vide due giovani ragazze all’entrata seguite da alcuni ragazzi nell’uniforme della Dalton.

Blaine sorrise facendo loro un segno.



Note

Allora come promesso ecco il secondo capitolo.. volevo solo avvisare però che probabilmente dalla settimana prossima pubblicherò solo una volta a settimana..

Onetrueklaine sta andando un pò a rilento con la terza parte e non vorrei poi dovervi far aspettare troppo per averla..

A Martedì... xoxo  

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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***




Lunedi


Lunedi mattina, mentre si stava preparando per la scuola, Blaine era anche un po’ preoccupato.

Il giorno prima aveva incontrato i suoi amici come Devon ed era stato grande.

Ma se oggi che lo vedevano come Blaine e avrebbero iniziato a notare le somiglianze?

Era in piedi davanti al suo specchio cercando di appiattire quanto più possibile i suoi capelli quando lo sentì.

Knock Knock Knock Knock Knock Knock

“Blaine!”

Blaine sorrise ed andò ad aprire la porta.

Doveva essere Brian.

Ieri era stato preoccupato che il Warblers potesse svenire quando lo aveva visto suonare la sua chitarra, cantare le sue canzoni preferite, ma aveva fatto tutto benissimo

Anche se il suo viso era stato molto ma molto più rosso del solito e se non riusciva a smettere di sorridere, non era stato su di giri come aveva pensato Blaine.

“Si?”

Non appena aprì la porta, Brian si precipitò nella sua stanza.

Blaine lo lasciò entrare non pensando alla sua regola per cui “nessuno poteva entrare nella mia stanza perché conoscono come è fatta quella di Devon” .

Adesso, c’era un Brian su di giri”, pensò Blaine mentre il ragazzo sbottava in qualcosa di incomprensibile.

Blaine continuò la sua routine mattutina , indossò il blazer, si allacciò il suo papillon e lasciò per tutto il tempo che il ragazzo più giovane facesse uscire tutto.

Aveva imparato abbastanza in fretta che quando Brian era eccitato faceva sempre così.

Stava parlando animatamente , ma così velocemente che era quasi impossibile riuscire a capire una singola parola.

Le uniche parole che Blaine riuscì a capire erano dei nomi a casaccio , quelli dei suoi amici, e naturalmente quello di Devon ripetutamente.

Quando Blaine finì di prepararsi per andare a colazione, prese la sua borsa e si voltò verso il ragazzo chiacchierone che lo aveva seguito per tutta la stanza negli ultimi minuti e lo guardò le sopracciglia alzate.

“Woah, woah, hey!”

“Hey” Brian sorrise ancora più forte, ondeggiando sui talloni.

“Le fangirls uomini non esistono? Ahahaha”

“Puoi ridire tutto di nuovo? Lentamente? In inglese?” sorrise Blaine.

“Questo era inglese!” esclamò Brian “ e ti stavo raccontando di questo weekend! E di cosa ti sei perso. , Voglio dire che sul serio lo abbiamo davvero incontrato!”

“Devon?” chiese Blaine mentre spingeva Brian fuori dalla porta così da porte fare in tempo per fare colazione.

“ Si! E Blaine è stato.. magico! Voglio dire.. lui è così amichevole ed ha cantato tutte la nostre canzoni preferite ed è stato cooooosììì grande!  E poi sono arrivate alcune ragazze più tardi e ci hanno fatto una foto insieme, e…”

“Ok! Raccontami tutto, ma dobbiamo camminare, ok? E forse dovresti prendere il tuo zaino visto che sembra che tu lo abbia dimenticato.”

“Oh! “ sospirò Brian .

Sembrava uno che avesse terminato la scuola.

E fortunatamente per Blaine, Brian era così concentrato ad essere eccitato da non essersi accorto di essere proprio nella stanza del suo più grande idolo.

Prese velocemente lo zaino dalla sua stanza ed iniziò a camminare con Blaine per andare a fare colazione.

Continuò però a parlare fin quando arrivarono alla caffetteria e si sedettero al loro solito tavolo insieme agli altri amici e qui Nick prese il sopravvento.

“SI, ma la cosa più bella è che ha cantato per noi! Cioè ha cantato anche gli All time low .. non avrei mai pensato però che li conoscesse! Questo è stato sorprendente e…”
Jeff, seduto accanto a Blaine, emise un sospiro esagerato e Blaine ridacchiò.. il tutto senza essere notato dai ragazzi ancora in estasi.

“Tutto ciò va avanti da quando abbiamo lasciato la città dove lo abbiamo incontrato” Jeff sussurrò all’orecchio di Blaine “ Cioè ne ha parlato anche in sogno”

“Awww… credo che sia una cosa carina” sorrise Blaine.

Non stava parlando nemmeno di Nick, perché aveva imparato la sua lezione sull’amore dei fans, e nemmeno sull’assoluta sua mancanza di interesse romantico nei confronti di un suo qualunque amico , ma parlava di Jeff.

Era geloso, era così evidente per Blaine.

Naturalmente non lo disse ad alta voce , però.

Il ragazzo biondo sembrava annoiato.

“Potresti pensare che sono gay. Non in modo offensivo, ma.. sai no?”

“Lo so”

“TU.. gli assomigli comunque”

Blaine abbassò lo sguardo sulla sua colazione, senza dire nulla.

“Lo so”.

 
Martedì

 
Martedì fu il primo giorno che Kurt decise di portarsi, di nuovo, qualche abito in più a scuola fin dall’inizio del liceo.

Aveva perso questa abitudine quando il Glee Club aveva vinto la sua prima competizione perché semplicemente non era stato più necessario farlo.

Non doveva più aver paura di essere preso a granitate perché a) nessuno ne avrebbe avuto il coraggio e b) se qualcuno lo avesse fatto lui si sarebbe assicurato di rendere a questa persona la vita un inferno e avrebbe girato a scuola con gli abiti bagnati fiero di mostrare a tutti quello che era stato capace di fare.

Kurt Hummel non doveva indossare vestiti puliti per mostrare a tutti la sua autostima.

Nessuno poteva toccarlo.

Ora aveva la certezza e la consapevolezza di dover sempre avere abiti puliti nel suo armadietto e che se qualcosa dovesse accadere doveva fare in modo che nessuno lo venisse a sapere.

Ma portarseli dietro lo aveva ripagato.

Dopo la lezione di inglese , stava camminando in corridoio quando due giocatori di football lo bloccarono in un angolo.

 "Cosa volete?" chiese Kurt con voce gelida, "Toglietevi dalla mia strada" .

"Dovresti davvero essere un pò più rispettoso nei nostri confronti , frocio", disse il ragazzo moro con voce vellutata.

Kurt era quasi sicuro che il suo nome fosse Alex.

"Visto che ora sei tutto solo" aggiunse l'altro.

 Dopo aver preso un profondo respiro, Kurt disse lentamente

"Ok voi due , vi dirò cosa esattamente succederà adesso, così non dovrete provare a pensarci da soli , perché sappiamo tutti come andrebbe a finire.

Ve ne andrete fuori dalle palle o io dirò al preside cosa è realmente successo  la settimana scorsa in auditorium perché io so che è stata la squadra di football a farlo. E poi dopo che avrà cancellato gli allenamenti di football per una settimana, dirò a tutti che è colpa vostra".

I due ragazzi lo fissarono confusi per qualche secondo, prima che Alex dicesse qualcosa.

Kurt lo ammetteva Alex non era brutto, ma era troppo stupido per essere il suo tipo.

"Non lo farebbe mai. Non può cancellare gli allenamenti di football"

"No?" chiese Kurt sorridendo dentro di se.

 "No.." mormorò Alex, sembrando già incerto.

Guardò il suo grosso amico al suo fianco che si strinse nelle spalle.

"Bene" disse Kurt con voce annoiata, "Sono quasi sicuro che il preside Figgins la penserà diversamente ".

 " Stai dicendo cazzate, Hummel" disse Alex.

Sembrava arrabbiato ora e Kurt sapeva quanto fosse pericoloso.

 " Bene, cosa ne dite di andare a chiederglielo? Dirgli che siete stati voi e poi gli proponiamo di cancellare il football ".

Alzò il mento guardando il ragazzo alto negli occhi con sfida.

"Non puoi minacciarci tu piccolo frocio. Non hai più nulla da dire" disse l'amico di Alex.

"Oh non posso? Sono quasi sicuro di averlo appena fatto. E posso minacciare il preside Figgins anche di più, e voi due dovrete andarvene per cercare una nuova scuola perché sono sicuro che sappiamo tutti cosa dirà la coach quando verrà a sapere che.."

 " Va bene, va bene" si arrese Alex, " Vaffanculo!"

Kurt lasciò il corridoio a testa alta.

Ce l’aveva fatta.

Kurt Hummel era tornato e nessuno lo avrebbe fermato.

Ma proprio quando svoltò in un altro corridoio, uno pieno di gente, ed una matricola scivolò su qualcosa ed accidentalmente gettò la sua granita sulla sua maglietta, in un silenzio tombale, Kurt si rese conto di quanto si fosse sbagliato.

Perché la ragazza invece di sembrare spaventata o dispiaciuta o entrambe , cominciò a ridere.

E con lei rise il resto della scuola.

Quando tornò a casa presto quel giorno, perché comunque non c’era più alcuno glee club, suo padre era in cucina a mangiare un’insalata.

Lo aveva fatto spesso nell’ultimo periodo, probabilmente nella speranza che Kurt dicesse qualcosa di carino e che lo assicurasse su quanto fosse felice che Burt si prendesse cura dalla sua salute, o che gli proponesse di insegnargli a cucinare qualcosa di salutare oltre all’insalata , come aveva fatto in passato.

Ma lui non lo faceva.


Mercoledi:
 

La prima brutta esperienza alla Dalton Accademy accadde un lunedì del terzo trimestre.

Successe durante la lezione di francese.

Blaine aveva sempre amato il francese, anche se era la materia che doveva studiare di più.

Quando riebbero il test che avevano compilato il primo giorno di scuola, Blaine sentì una senso di colpa stringergli lo stomaco.

“Ho preso.. No”.. mormorò .

Johnny , che era accanto a lui, voltò la testa.

“Che succede?”

Blaine ebbe bisogno di un momento per rispondere.

“Ho preso una C. E’ solo due punti in meno di una D”.

“ Oh, beh. Studia di più la prossima volta, huh?”

Blaine scosse la testa in risposta.

“Questo voto non sono io, Johnny.. io no.. voglio dire.. non prendo mai una C o una D.

Questo non sono io. Ho sempre preso una A.

Mia madre ne sarà delusa..”

“Va bene, calmati. Non è la fine del mondo. Non è un brutto voto”

Quando Blaine lo guardò, continuò ruotando gli occhi , “ Ok, forse lo è per te. Ma non c’è nessun motivo per andare in panico.. cioè…”

“Il y a un problème?"** chiese l’insegnate.

“Non, Madame…”

Dopo la lezione, Blaine aspettò Johnny fuori dalla classe.

“Ho bisogno che tu mi aiuti” lo supplicò.

“Col francese?”

“Si, lo giuro , non sono male in questa materia! E’ solo che la Dalton e il McKinley sono .. due mondi a parte”.

Il suo amico annuì e si schiarì la gola.

“Lo capisco perfettamente e capisco che tu voglia migliorare i tuoi voti, ma ho a malapena preso la mia C così..”

Blaine si lasciò sfuggire un sospiro esagerato.

“Okay, okay. Sai cosa?” Chiese Johnny mentre si incamminavano verso la prossima lezione, “ Ho questo amico. E’ molto bravo col francese e scommetto che gli piacerebbe aiutarti. E’ la ragione per cui non prendo più delle F adesso, così se qualcuno può aiutarti questo è lui. Glielo chiederò oggi”.

“Sarebbe fantastico. Ho bisogno di tenere il passo con la scuola. E’ uno studente della Dalton anche lui?”

“Uhm.. no. E Blaine non ti illudere troppo ancora ok? Ha passato un .. brutto periodo. Voglio dire, è una specie di regina del dramma, quindi forse.. Ma mi è sembrato parecchio giù l’ultima volta che abbiamo parlato, così.. Ma glielo chiederò”.

“Grazie”.


Giovedì


“Cosa c’è fatina? Sei così tranquilla”.

Kurt guardò David Karovsky, morsicandosi la lingua con tutta la forza possibile senza farsi uscire il sangue.

“Hum? Non ti senti bene? Sei diventato tutto rosso all’improvviso”.

Kurt rimase di spalle al suo tormentatore e ad alcuni suoi amici, che si stavano divertendo.

Normalmente non si sarebbe trattenuto e gli avrebbe risposto a tono… ma era di nuovo solo e loro erano in cinque e.. Kurt sperò davvero che quel ragazzo sulla destra volesse berla quella granita.

Sentì un brivido correre lungo la schiena quando Karovsky gli si avvicinò e si fermò giusto dietro di lui.

“Allontanati da me , David” disse.

Beh voleva dirlo, ma quello che gli uscì fu più un sussurro stiracchiato.

“Sai, Hummel. Forse avresti solo bisogno di qualcuno che ti fotta solo per ricordarti qual è il tuo posto a scuola”, disse il ragazzo più grande, con calma , al suo orecchio, “ Scommetto che ti piacerebbe . Guardati , come stai arrossendo. Scommetto vorresti che a farlo sia io.. Sei disgustoso.”

Kurt sentì di stare per vomitare.

Ma che cazzo?

Prima che Kurt potesse dirgli di andare a farsi fottere, fu spinto con la faccia nell’armadietto, per poi ritrovarsi solo nel corridoio mentre cercava di fare del suo meglio per respirare con un normale essere umano fa.


Venerdì

“Allora” disse Blaine quando venerdì incontrò Johnny dopo la lezione.

Erano seduti su una panchina di fronte al Lima Bean.

Blaine aveva preso un medium drip ( sapeva di paradiso, se lo chiedevi a Blaine, e non c’era giorno nelle ultime due settimane che non se ne prendesse uno).. “ a proposito del tuo amico francese..”

“Si.. Prima di tutto non è francese, è solo molto bravo in questa materia. Gli ho parlato ieri e ha detto che visto che sta passando un brutto periodo, sarebbe felice di darti una mano. Ha detto che ha bisogno di distrarsi dalla scuola ed altre cose.”

“Se non si sente bene adesso, o qualunque sia il suo problema, non deve farlo, lo sa vero?  Voglio dire è un mio problema”.

Blaine davvero non voleva disturbare, volevo solo prendere un buon voto in francese di nuovo.

“ No, no. Era.. davvero entusiasta di aiutarti, davvero, quindi non preoccuparti”.

“Oh?”

“Si, um.. Forse è solo felice di allontanarsi da qualcosa o qualcosa del genere”.
“Okay?”  beh, se questo poteva aiutare anche l’altro ragazzo a distrarsi da qualsiasi cosa gli stia dando fastidio , era perfetto , giusto?

Johnny abbassò lo sguardo sul suo caffè.

“ C’è solo qualche altra cose che devo dirti .. di Lui”.

Dopo qualche secondo di silenzio, Blaine cominciò ad agitarsi.

“Si?” disse.

“Quando.. beh può essere una specie di …stronzo. E’ sempre stato questo ragazzo popolare a scuola e non è niente male, così.. Tende ad essere un po’ prepotente e un po’ strano a volte.

Ma lo giuro è un bravo ragazzo , di cuore.

Volevo solo farti sapere che se si comporta come un coglione, devi solo ignorarlo”.

Se questo era tutto.. Blaine era molto più che capace di trattare con un coglione.

La sua vecchia scuola ne era piena.

Quando lo disse al suo amico, Johnny sorrise ed annuì.

“E comunque, si tratta solo di studio. Non è che voglio diventargli amico o altro” disse Blaine.

Johnny abbassò lo sguardo sulla sue mani di nuovi e sospirò.

Blaine ruotò gli occhi.

“ Okay, cosa altro c’è?”

“Nulla, solo. E’ gay”.

“E?”

“Beh… potrebbe provarci”

“Posso viverci. E comunque, scommetto che non sarà interessato a …me”

A questo , Johnny sorrise.

“Aspetta il weekend”.




NOTE

* Il y a un problème.. significa "c’è un problema" in francese .. ho preferito lasciarlo non tradotto nella storia perché siamo in una classe di francese.. così come col “non Madame”.

Allora cosa dire del capitolo...

Qualcuno ha notato la "somiglianza" di Blaine con Devon...

Cosa succederà?? Lo beccheranno?..

Kurt continua ad avere problemi a scuola , soprattutto con David e con suo padre..

Oddio .. Blaine che prende un brutto voto.. è impossibile... eppure...

Chi sarà il suo "insegnante" di francese.. l'amico gay di Brian?...

Tutte o quasi le risposte nel prossimo capitolo.. che come vi avevo avvisato la settimana scorsa arriverà martedi prossimo.. purtroppo onetrueklaine sta andando a rilento con la pubblicazione per degli esami..

Spero che il capitolo vi piaccia.. xoxo... ^_^

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 - Un altro fine settimana ***




Sabato:

Kurt passò tutto l’intero Sabato da solo nella sua camera.

La lasciava solo per andare a prendersi qualcosa ed ogni volte se ne pentiva, perché andare in cucina significava dover parlare con suo padre.

La loro relazione era strana anche nelle giornate migliori.

Quando era più giovane e realizzò che non gli piacevano le ragazze così come avrebbero dovuto, cominciò a preoccuparsi.

Tanto.

In quel periodo era stato depresso.

La gente a scuola non lo apprezzava, aveva davvero pochissimi amici.. e questo non lo aveva mai preoccupato.

Aveva sempre suo padre, qualcuno che lui sapeva che lo avrebbe sempre amato nonostante tutto. E poi , all’improvviso, lui non era più li.

O così aveva immaginato Kurt.

All’improvviso era spaventato perché cosa sarebbe successo se lo avesse raccontato a suo padre?

E se l’essere gay era qualcosa di troppo strano da sopportare per suo padre?

E se lo avesse cacciato?

O se gli avesse detto di non essere mai più gay?

E se lo avesse preso a parolacce?

Così Kurt aveva solo deciso di ignorare la cosa.

Ma poi, aveva cambiato scuola ed aveva notato come crescevano i ragazzi e di quanto diventassero … attraenti.

Quando poi ebbe la sua prima vera cotta per un ragazzo di cui non conosceva il nome ma che prendeva l’autobus con lui per andare a scuola, seppe che non c’era più modo di poter ignorare la cosa perché era ormai l’unico suo pensiero fisso.

Così aveva cercato di nascondere la sue sessualità.

Aveva provato a giocare a football e fu anche accettato, ma realizzò presto che non era ben voluto in squadra, nonostante il suo talento.

Il suo piano successivo fu quello di nascondersi da tutti.. se nessuno notava Kurt chi poteva capire che era gay?

Aveva smesso di parlare con le persone a scuola, con solo pochissime eccezioni, e smise di parlare con suo padre.

Non era entrato in nessun club a scuola ed aveva smesso di vestirsi come amava.

Quando suo padre cercava di parlargli, lui sorrideva soltanto assicurandolo di stare bene e questo era abbastanza per ora.

Non era giusto , non per Kurt e per nessuno, a dire il vero;  stette davvero male in quel periodo.

Per esempio quando Kurt vide la parola suicidio su un opuscolo non riuscì a distogliere lo sguardo.

Sentì come se all’improvviso ci fosse una migliore soluzione al nascondersi e ..fu allora che capì di essersi spinto troppo oltre.

Apparentemente lo aveva pensato anche una sua insegnante, perché quella sera ebbe una spiacevole chiacchierata col padre sul vivere la propria vita e di amare ed anche se aveva avuto voglia di piangere ed abbracciare il padre, non lo aveva fatto.

Tutto quello che voleva era dirgli finalmente come si sentiva , quanto fosse spaventato e che lo amava…

Ma non poteva.

Era come se una mano gli stringesse la gola e ogni volta che provava a dire qualcosa sembrava che quella mano glielo impedisse.

Così fece quello che aveva funzionato bene in passato.

Annuì e sorrise e gli disse che andava tutto bene.

E gli promise di entrare in qualche club a scuola.

E poi è arrivato il glee club, che aveva fornito protezione ed amici.

Ed era diventato popolare.

E non aveva dovuto più nascondersi a scuola.

Aveva indossato gli abiti che voleva e diceva quello che voleva.

Aveva imparato ad ignorare le persone e a non importarsene delle loro opinioni.

Così aveva pensato, perché continuare a nascondermi da mio padre?

“Se alla gente qui a scuola non piaccio, non mi importa. Ed è bellissimo poter essere chi sono senza pensare a quello che gli altri pensano. Perché sono spaventato di essere me stesso davanti a mio padre?”

Due giorni dopo disse al padre che voleva parlargli, si sedettero sul divano e fu difficile per lui non iniziare a piangere all’istante.

Lo sguardo di Burt era così aperto e così pieno di amore ed accettazione.. Così prese un profondo respiro e gli disse:

“ Sono gay papà. Lo so da un pò e per favore, ti prego non odiarmi adesso…”

Tutto fu tranquillo per qualche secondo ed ancora poteva ricordarsi di come furono terribili quei secondi quando non sapeva cosa l’uomo gli avrebbe detto.

Kurt pensò che ne sarebbe stato scioccato.

O che avrebbe avuto bisogno di qualche secondo perché di sicuro sei scioccato quando all’improvviso tuo figlio ti dice che è gay, giusto?

Burt non lo fu.

Cercò di abbracciare suo figlio e mormorò:

“Lo so Kurt. E di certo non..”

Ma qualsiasi cosa stesse cercando di dire, Kurt fu più veloce.

“Cosa significa che lo sai?” sibillò.

Burt sorrise “ Kurt siamo una famiglia. Ho comprato io il tuo primo paio di scarpe col tacco. Certo che io..”

“Cosa?”

Tutti questi anni era stato spaventato per niente?

Si era preoccupato, si era nascosto e… tutto questo per nulla?

Suo padre avrebbe dovuto capirlo quanto si fosse sentito infelice!

“E non hai detto nulla?”

“Cosa?” Stava quasi ridendo, “Vuoi che sia io a fare coming out per te? Kurt è qualcosa che devi decidere tu. Avevi bisogno di prendere da solo la tua decisione. Ed ora lo hai fatto ed è meraviglioso…”

“No!” disse Kurt ad alta voce , arrabbiato, “ No , no è qualcosa di cui avevo bisogno. Avevo bisogno di mio padre.

Avevo bisogno che tu lo venissi a sapere lo scorso anno! Pensavo mi odiassi!”

Si alzò in piedi e fece qualche passo lontano dal divano da dove il padre cercava di calmarlo e di abbracciarlo.

“Hai idea di quanto sia stato brutto questo periodo per me? Dubitare costantemente di me stesso? E pensare se fossi stato abbastanza per te?”

“ Kurt..” suo padre riprovò , ma Kurt era già scappato in camera sua e rimase li per il resto della serata, non importava quanto duramente suo padre avesse cercato di farsi aprire la porta.

Aveva distrutto la sua fiducia.

Era la ragione per cui Kurt aveva sofferto così tanto durante gli ultimi anni.

Non meritava il suo perdono.

La mattina successiva fu la prima volta che Kurt non preparò il pranzo al padre.

Anche se era passato quasi un anno da quella sera, Kurt non aveva mai perdonato suo padre.

Anche se si augurava di poter essere di nuovo vicini per la maggior parte del tempo, non sapevo come aggiustare le cose.

Gli mancava suo padre, gli mancava davvero, davvero tanto.

Ma non sapeva come tornare indietro a come erano abituati .

Cosa si supponeva che facesse?

Solo tornare a casa un giorno e dire, “ Hey papà. Sai quanto ti ho odiato per questi mesi? Beh, non lo faccio più. Andiamo a cenare”.

Il problema era che Kurt sapeva che fosse tutta colpa sua.

Suo padre non aveva fatto nulla di sbagliato.

Kurt lo sapeva.

E sapeva di aver reagito esageratamente.

Ma si era sentito… ferito e non poteva trattare con una persona che aveva tradito la sua fiducia.

Aveva avuto già abbastanza da fare per trattenersi dal rispondere ogni volta che Quinn e/o Santana erano vicine a lui.

Ma questo non era stato facile col padre, così aveva continuato a mormorargli contro.

Ma almeno avevano ripreso a parlare.

Lo aveva chiamato un progresso.

Dopo otto ore passate a guardare video di alcune persone che avevano filmato Devon, si sentì depresso.

Questo non poteva essere il modo in cui passare i suoi giorni da oggi in poi!

Aveva provato a telefonare ad alcune persone che avevano sempre voluto organizzare qualcosa con lui quando era ancora popolare, ma nessuno di loro fu davvero.. amichevole.

Molti di loro lo incolpavano della perdita del club di maggior successo della scuola e altri ( cancella) avevano riattaccato.

Aveva provato a chiamare Rachel e poi Tina, e poi persino Santana e Puck, ma fu tutto uguale.

Alle 7pm , dopo che suo padre era passato in camera sua per chiedergli se stesse bene e se forse voleva vedere un dottore, decise di scrivere un messaggio a Devon.

“Ciao Devon. Spero tu abbia passato una bella giornata, perché io sicuramente non l’ho avuta.

Sento che tutti i miei amici mi hanno abbandonato ed io ora non so cosa fare..

Potrei aver commesso un errore, ma può essere questo il solo motivo per tagliarmi fuori?

Perché io non lo penso.

Ed ora no so cosa fare.

Così passo tutta la giornata su internet .

Ma ogni volta che vedo un tuo video mi sento come se fosse tutto di nuovo okay, quindi, va bene.

Perché so che un giorno saremo insieme

J

“Forse dovrei cancellarla la fine.. non voglio sembrare raccapricciante”.

“Comunque. Ho sentito che stai organizzando.. una Con* con Wezzy&Dave?! E’ vero? Perché sarebbe davvero meraviglioso!  Ho davvero bisogno che questo sia vero… Ti prego dimmi che lo è?.. Ti preeeeeeeeego!.. E”

Aveva firmato con una E da quando aveva lasciato il glee club, così nessuno poteva capire che era lui a mandare i messaggi,  e nessuno poteva sgridarlo su questo.

Kurt cliccò sul “chiedi a Devon!”  una nuova funzione del sito che lui usava molto più spesso di quanto avrebbe voluto ammettere con se stesso.

Non aveva ricevuto nessuna risposta per ora, ma questo non lo aveva fermato dal provarci.

Girovago su alcuni blogs per un po’ e poi decise di andare a letto.

Non c’era nulla per cui restare svegli comunque.

Ma dormire , come scoprì presto, non fu una buona decisione..

“Cosa c’é , Hummel? Huh?” una voce sussurrò nel suo orecchio.

Kurt non poteva vedere la persona, ma sapeva che era Karovsky.

Cercò di liberarsi dalle mani che lo stringevano, scacciarle via, ma non poteva muovere le sue mani.

Muovere la testa era impossibile, così scalciò sperando di mandar via la persona che lo stringeva, ma non servì a nulla.

All’improvviso sentì molte più mani vagare sul suo corpo che si avvicinavano terribilmente a quella parte del suo corpo che non voleva che nessuno toccasse .

“Sei proprio una puttana! Guardati, stai godendo di questo”.

“Ma non è vero! Ti prego , fallo smettere!”

Cercò di scappare , di correre via e urlare per chiedere aiuto, ma non poteva .

Non c’era il pavimento sotto di lui.

L’unica cosa che sentiva erano la mani.

Non poteva muoversi, non poteva vedere nulla, c’era solo buio attorno a lui e le mani.

“Lo vuoi , frocio? Lo ami, vero?”

La voce si era avvicinata, continuando a mormorare, respirando nel suo orecchio.

“Sei così bello a scuola solo per provocarmi, vero? Ti vesti per me? Lo so che vuoi la mia attenzione”

Scosse la testa , ed anche se non poteva sentirle sapeva che c’erano lacrime che scorrevano sulle sue guance.

“ Ma non  preoccuparti , fatina, ti ho preso adesso. Ti darò quello che vuoi!”  disse la voce in tono compiaciuto.

Kurt non poteva più respirare.

Non poteva scappare, non poteva più respirare normalmente, non c’era nessuna fuga dal suo aggressore…

Kurt si svegliò piangendo, ed accese immediatamente la luce.

Non appena di rese conto di cosa fosse successo, cosa aveva appena sognato, il suo pianto peggiorò.

Provo a fermarsi, ma non poteva.

Perché lo aveva sognato? Non aveva già abbastanza ricordi di Karovsky nella sua testa?

Kurt chiuse gli occhi, sperando che il giorno dopo andasse meglio.

“Domani andrà meglio.

Andrà tutto per il meglio.”


 
Sabato:

Quando Blaine entrò al Lima Bean, dove il suo primo appuntamento col ragazzo di francese doveva avvenire, realizzò subito una cosa: non aveva idea con chi si dovesse incontrare.

Johnny non gli aveva dato nessun nome così da poter chiedere, o una foto da poter mostrare.

Sapeva solo che si sarebbero incontrati al Lima Bean alle 15:30 sabato.

Rimase fermo nel bel mezzo della caffetteria per un minuto, cercando di guardare in faccia tutti i ragazzi, sperando di capire se qualcuno di loro parla francese.

“Bella idea, Blaine. Perché lo puoi vedere. Brillante”.

Quando ormai decise di andarsi a sedere ad un tavolo vuoto, sentì una mano sulla spalla.

“hey, scusa. Credo di poterti aiutare. Sembri un pò perso”, disse una voce.

Blaine si voltò e vide un volto sconosciuto, anche se doveva ammettere un volto davvero molto bello.

Il ragazzo era vestito molto bene, Blaine era sicuro che sia la sua giacca che le sue scarpe fossero sull’ultima edizione di Vogue, quindi probabilmente il ragazzo era ricco.

E visto il sorrisetto sul suo viso probabilmente sapeva quanto fosse attraente.

Era così attraente , in effetti, che Blaine dimenticò che si supponeva che dicesse qualcosa.

Il ragazzo tolse la mano dalla spalla di Blaine e se la mise nella tasca dei pantaloni, il suo sorriso ancora più grande.

“Sei Blaine, giusto?”

“Aspetta come mai conosce il mio nome? Chi é?

Sembra… familiare. Ma forse lo sto solo associando ad ogni ragazzo attraente che ho incontrato.

Voglio dire, potrebbe essere facilmente un modello.

Anche se il suo aspetto è più marcato di quello di Kurt.

D’altra parte sono sicuro che Kurt…”

Blaine era così preso dai suoi pensieri che non si accorse che il sorriso del ragazzo era cambiato.

“Uhm.. scusa, ti avevo scambiato per un altro”.

“Aspetta, cosa?”

Il ragazzo sexy stava congedandosi.

“Prenderei il tuo numero, comunque. Come ti chiami?”

“Oh, no, no… scusa.. Sono Blaine” Allungò una mano mettendo su il suo miglior sorrise.

Cosa gli stava succedendo?

“Ciao. Immagino che sei qui per aiutarmi col francese, giusto?”

Il ragazzo sexy alzò le sopracciglia e prese la sua mano.

“Sebastian. E’ un piacere incontrarti, Blaine. E ti aiuterò col francese ogni volta e in ogni modo tu voglia”:

Qualcosa nel modo in cui lo disse fece arrossire Blaine e far battere il suo cuore più velocemente..

Del tipo.. molto velocemente.

“Andiamo, Blaine. Sediamoci prima che tu possa svenire” prese la borsa di Blaine dalla sua spalla e poggiò una mano sulla sua schiena e… Cosa cazzo sta succedendo?

La gente non faceva così con Blaine.

Perché era alquanto sicuro che Sebastian stesse flirtando con lui e… questo non accadeva a lui.

La gente non era interessata a Blaine.

Erano interessati a Devon.

Quando arrivarono al tavolo verso cui Sebastian lo aveva condotto, mise la borsa sulla terza sedia e ne avvicinò un’altra per far sedere Blaine.

Lo fece , anche se non si sentiva alquanto bene.

Rimase tranquillo mentre Sebastian andò a prendere dei caffè e mormorò solo un grazie quando gli portò un qualche tipo di caffè che non aveva mai assaggiato.

Era rimasto tranquillo mentre Sebastian si sedeva, tranquillo mentre Sebastian lo guardava come se volesse mangiarselo o coccolarlo fino alla morte.

Poi Blaine decise che era stato tranquillo per troppo ormai.

Si schiarì la gola.

“Allora.. um.. “.

Cosa devo dire? Come devo parlare con un ragazzo così attraente che sta FLIRTANDO con me?

Si schiarì di nuovo la gola.

“Come facevi a sapere che ero io? Voglio dire che ero.. me?”

Sebastian stava ridacchiando come un matto, e si lasciò sfuggire una piccola risata che Blaine pensò fosse davvero piacevole.

“Ho chiesto a Johnny di mandarmi una foto di te prima di accettare di aiutarti a studiare. Dovevo sapere con avrei avuto a che fare, no?”

Normalmente Blaine avrebbe disapprovato questo.

Giudicare le persone dal loro aspetto? Per niente bello.

Ma Sebastian aveva fatto praticamente capire che Blaine era bello e .. Blaine non poteva disapprovarlo.

“Si, um. Io non l’ho fatto, quindi.. scusa se non ti ho riconosciuto”

“No, va tutto bene. Allora, Blaine stai avendo problemi col francese?”

“Si. Cioè normalmente vado bene in francese, ma ho cambiato scuola da poco e gli standards sono molto più alti alla Dalton di quanto lo fossero al McKinley”.

“Okay, allora occupiamoci di questo”


NOTE

Allora eccoci col 4 capitolo..

Non proprio un bel fine settimana per Kurt..

Chi si aspettava la comparsa di Sebastian???... io di certo no.. anzi quando ho letto la prima volta la storia.. beh .. era super convintissima... che l'insegnante di francese... fosse Kurt... peccato..

Va beh.. come al solito sono negata nelle note.. quindi lascio perdere...

Alla prossima settimana...

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Capitolo 5
*** 5 capitolo – Conseguenze ***


Lunedì:

Blaine aveva , per il suo imbarazzo, passato il resto della domenica con Sebastian.

Era tutto vero quello che Johnny gli aveva detto su di lui.

Era decisamente un cascamorto.

E non aveva esattamente nascosto il suo interesse nei confronti di Blaine.

E Blaine.. beh, era stato un po’ imbarazzato ogni volta che Sebastian diceva qualcosa su di lui e non sapeva come rispondere perché non era mai stato in una situazione del genere prima, ma gli era comunque piaciuta.

Avevano parlato molto di.. Beh, okay, Blaine non riusciva proprio a ricordare di cosa avessero parlato, ma sapeva che gli era piaciuto comunque.

Così quando il Lima Bean chiuse passarono altro tempo insieme nel parcheggio continuando a parlare.

Quando si fece davvero molto tardi si scambiarono i numeri e Blaine guidò verso la Dalton con una bella sensazione allo stomaco e un sorriso sulle labbra.


 Questa mattina Brian non aveva avuto la possibilità di bussare alla sua porta.. Blaine fu più veloce di lui.

Aspettò qualche minuto in corridoio e quando Brian uscì dalla sua stanza , si incamminarono verso la caffetteria insieme.

Presero la loro colazione e si sedettero e .. “ Oh no, ti prego.. non dire nulla, ti prego non farlo.. sarebbe così imbarazzante..”

“Allooooooraa” disse Johnny, sghignazzando come il cattivo di un film..” Com’è andato il tuo appuntamento?”

Blaine chiuse gli occhi e prese un profondo respiro.. “ Okay.. prima di tutto…”

“Appuntamento?”

“Hai avuto un appuntamento e non mi hai detto nulla?”

“Con chi?”

“Com’è andata?”

“Aspetta, viene a scuola con noi?”

Blaine si lasciò sfuggire un lamento mentre tutti intorno al tavolo parlavano eccitati e Johnny rideva apertamente.

Non era questo il modo in cui voleva passare la sua mattina!

Guardava supplichevolmente il suo biondo amico. “Johnny , perché?”

Dopo alcuni secondi si calmò ed alzò le mani.

“Calmatevi, tutti, stavo scherzando. Beh, quasi per lo meno”.

“NO!” disse Blaine in fretta, “ Sta scherzando! Ho incontrato un ragazzo che mi aiuterà col francese”.

Johnny calcò la mano.

 “ Si è incontrato con Sebastian”.

Nick alzò le sopracciglia “ Smythe?”

Johnny e Blaine annuirono entrambi.

“Allora..” disse Jeff, “ Ti sei incontrato con un altro ragazzo gay, della tua età, Sebastian Smythe , e tu studi.. francese? Tipo i .. baci alla francese?”

Blaine si lamentò di nuovo, “No, non è questo quello che è successo!”.

“Cosa vuoi dire? Non avete parlato di scuola dopotutto?” intervenne Brian.

“NO!" Okay , cosa stava succedendo qui? Pensò Blaine “ Voglio dire si. DI scuola. Abbiamo parlato della scuola. Niente di più”

“ Hmh” mormorò Johnny “ Si come no.

 Lo conosco.

Ti ho sistemato dopo tutto”

“Non lo hai fatto!.. Non era un appuntamento”.

“Ti ho sistemato!”

Blaine scosse la testa e gli venne da ridere.

Dopo un po’, disse , serio stavolta, “ Okay. Allora si, Sebastian, il mio tutore di francese, è gay. E lo sono anche io. E sembra che lui pensi che.. io sia attraente ma questo non significa nulla”.

Continuò a mangiare la sua colazione , ma quando nessuno disse più nulla, posò il suo cucchiaio.

“Okay, quindi lui è sexy e ci siamo accordati di rivederci Mercoledì quando torno dal mio appuntamento con mia madre.”

Tutti continuarono a ridere e a prendersi gioco di lui, ma , in realtà, a lui non dispiacque. Si era anche… divertito un po’.. Appena un pochino.
 

Martedì:

Dopo aver passato così tanti giorni da solo a scuola, Kurt era stufo di tutto questo.

Lo odiava, essere da solo, non poteva sopportarlo.

E non c’era stato nessun nuovo video di Devon il lunedì per consolarlo.

Così il Martedì entrò a scuola a testa alta ed infuriato si diresse verso l’armadietto di Mercedes.

Lei e Rachel si incontravano sempre là la mattina prima della prima ora, ed oggi ci sarebbe stato anche lui.

Kurt Hummel non permetteva alle persone di ignorarlo.

“Okay” disse , forse era stato un po’ troppo stronzo, “ Ancora non sono sicuro di sapere cosa ho esattamente fatto tanto da meritare di essere ignorato in questo modo, ma non me ne importa veramente e non lo accetterò più.

Pensate che tutta la storia del “ Abbiamo perso le Regionali e Blaine ha lasciato il McKinley” sia solo tutta colpa mia, ma lo sappiamo tutti che questa non è la verità.

Eravamo tutti nella stessa barca e non lascerò permettervi di dare tutta la colpa a me per questo.

Tutti voi lo avete trattate da merda come me.

Questo deve finire qui ed ora.”

Quando smise di parlare e guardò le ragazze in volto, realizzò che forse si era comportato di nuovo come uno stronzo.

“Okay, okay. Mi dispiace. Lo so che a volte mi comporto troppo un po’ da prepotente, e so che tendo a perdere il controllo con la gente.

Ma si presume che fossimo amici e che saremmo stati uniti qualsiasi cosa fosse successa.

Rachel, sei una stronza ed una diva tanto quanto me. Ed a volte sei così noiosa che avrei voluto solo cacciarti dal glee club,… ma non l’ho fatto.

Mercedes, lo stesso vale per te.

Ma non vi ho mandate via, vi voglio ancora bene, senza importarmi di quanto siate noiose e di quale dramma iniziate.

Perché eravamo amici.

Non mi importa che la maggior parte delle persone in questa scuola vi odi, e probabilmente odia anche me, ma mi importa della vostra opinione su di me.

Mi importa di voi ragazze e .. Davvero non voglio che mi odiate” si leccò le labbra guardando il pavimento.

“ E’… è dannatamente dura essere soli. Ed ho davvero bisogno di qualche amico adesso.

Non so per quanto tempo ancora posso sopportarlo, e so che anche voi state passando un brutto periodo in questo momento.

Quello che dobbiamo fare è  che voi perdoniate me e condurremo di nuovo questa scuola!”

Kurt si lasciò sfuggire un respiro pesante , sperando che le espressioni di Rachel e Mercedes stiano cambiando perché il suo discorso gli è piaciuto.

A lui era davvero piaciuto.

Ma prima che una delle due concordasse ( o meno , ma Kurt non voleva pensare a questa eventualità) con lui, la voce di Quinn si sentì da dietro di lui.

“Condurre di nuovo la scuola? Sai a chi appartiene questa scuola? A chi lo merita. Pensi di averla ereditata o cosa? Pah” disse agitando la coda di cavallo. “ No. Solo no. . Voglio dire… Cosa pensi? Che quando tu e Ie tue amiche perdenti avrete un piccolo incontro..”

“I miei amici perdenti includono anche te , Quinn. Spero che tu ne sia consapevole. Sei stata anche tu una parte del glee come loro due”.

“Oh, no, Kurt. Ci sono stata quando dovevo esserci”, disse inclinando la testa, “ Sai perché io sono ancora popolare mentre voi venite ancora granitati? Perché io lavoro proprio per questo.

Il Glee club era popolare quindi ci sono entrata.

Voi , d’altra parte , siete stati fortunati.

Ma adesso è tutto finito. Quindi fatevi un favore.. “ Kurt strizzò gli occhi quando Quinn si avvicinò. ” e state zitti.”

Con un sorriso dolce, si allontanò di qualche passo e se ne andò voltandosi.

Di profilo , Kurt poteva vedere  la sua faccia soddisfatta.

Cosa c’è che non va in lei? E cosa in me? Oh Dio, è così che sembravo quando parlavo agli altri, vero?

Prima che potesse dire qualcosa alle due ragazze scioccate vicino a lui o veramente pensare a cosa gli avesse appena detto la Cheerios, qualcuno gli gettò una granita in faccia.

Scioccato, urlò e scappò verso il bagno quasi accecato.

Con ancora la granita sul viso e gli occhi chiusi cercò di aprire la porta, che però non si muoveva.

Quando sentì una forte risata, si strofinò gli occhi con la mano e, malgrado il bruciore, li aprì.

Quinn era davanti la porta tenendola chiusa.

Strinse i denti per usare più forza, ma gli allenamenti da cheerleader l’avevano resa molto forte.

“Non dimenticarlo Hummel.  Questo è il posto a cui appartieni e qui è dove resterai.

E’ solo naturale.. sei in fondo alla catena alimentare. Se tenti di alzare il capo contro questo, la natura ti ci riporterà brutalmente.”

Detto questo, lo lasciò entrare in bagno, dove restò per circa un’ora.

Per il resto della settimana, Kurt ebbe molta difficoltà a riparlare con le sue vecchie amiche, ma sembrò che il suo discorso aveva scosso qualcosa in Rachel ed in Mercedes.

Gli parlavano di nuovo, almeno un po’, e non dovette più sedersi da solo.

Era ancora ovvio per lui che le ragazze non pensassero che meritasse il loro perdono.

Ma almeno parlavano, e a volte quando non menzionavano la scuola ma parlavano di Devon ( un argomento tranquillo, come capì Kurt il Giovedì) era quasi come se fossero di nuovo amici.

Peccato che Rachel e Mercedes non erano le uniche persone a scuola.

Gli altri vecchi membri del glee lo ignoravano o lo insultavano. E Sam e Finn sembrava che lo umiliassero solo per dimostrare agli altri giocatori di football quanto loro fossero cool o altro.

Cercò di ignorarli meglio che poteva, ma era molto dura.

Sembrò anche che fosse entrato nella lista nera degli insegnanti.

Era sempre piaciuto loro ed erano stati abbastanza indulgenti con lui.

Nelle ultime settimane tutto era cambiato.

Quando era in leggero ritardo per la lezione o non sapeva rispondere a qualche loro domanda sembrava che fosse la fine del mondo per loro.

Aveva anche avuto una punizione per “ aver parlato durante la lezione”, quando lui aveva solo detto ad una ragazza che no, non era il figlio segreto di Osama Bin Laden.

Ma da dove era venuto questa diceria.


 
La settimana di Blaine d’altra parte era stata magnifica.

Mercoledì lasciò sua madre quasi un’ora prima perché.. potrebbe essere un tantino impaziente di incontrare Sebastian.

Forse un po’ troppo.

Così tanto, in effetti, che durante l’intero tragitto ascoltò solo canzoni in francese con la speranza di imparare qualche nuova parola per impressionare Sebastian.

Quando entrò al Lime Bean ( con 50 minuti di anticipo , ma chi se ne importa) andò al loro tavolo.

O, beh, quello che avevano usato il Sabato.

Proprio mentre stava per sedersi, pensando a cosa fare nell’attesa che Sebastian si facesse vedere, qualcuno lo chiamò.

Si guardò intorno e trovò… Sebastian.

Lo stava osservando dall’altra parte della caffetteria.

Blaine sorrise e prese la sua giacca e si diresse verso l’altro ragazzo.

“Hey , Sebastian”

“Ciao a te, sexy”.

Blaine arrossì e si sedette vicino a lui.

Entrambi rimasero seduti per qualche minuto, Blaine sorridente e un Sebastian shignazzante.

“Allora, uh.. Spero di non averti fatto aspettare troppo” disse Blaine all’improvviso.

“ Manca ancora quasi un’ora al nostro appuntamento.

Di sicuro non mi hai fatto aspettare.

Come mai sei già qui, comunque?” il suo “insegnante” lo guardò divertito.

“Poteri chiederti la stessa cosa” mormorò Blaine.

Non voleva davvero dirgli quanto non vedesse l’ora di incontrarlo.

“Ho appena finito di dare ripetizioni. Aiuto anche un ragazzo davvero molto carino con la matematica.”

“Oh, questo fa male più di quanto pensassi”

Annuì con un sorriso tirato.

Sperando che l’altro ragazzo gli disse quanto fosse stupido.

O che gli piacesse allo stesso modo in cui a Blaine aveva iniziato a piacere.

“Hey, non c’è nessun motivo per essere geloso, Blaine. E’ in quarta elementare” disse Sebastian poggiandogli una mano sulla spalla, “ e sono davvero felice che sei in anticipo , così posso averti per me per un’ora in più”.


Note...
Eccoci col 5 capitolo della storia...

Cosa dire...

I giorni per Kurt si fanno sempre più difficili.. anche se sta ritrovando e ricostruendo l'amicizia con Rachel e Mercedes...

Che bastardina la ns Quinn!!...

Quelli di Blaine , a quanto pare, migliorano sempre di più..

Cottarella di Blaine per Sebastian?...

Come finirà?......

Alla prossima settimana....

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Capitolo 6
*** capitolo 6 ***


Lunedì:

“Hey, Hummel. Come lo sapevi?” chiese Mercedes a Kurt, non appena arrivò a scuola il lunedì mattina.

Il giorno prima Devon aveva annunciato he avrebbe fatto un Live Stream per quel martedì, anche se Kurt , chi sa come , lo sapeva già il giorno prima.

Per lo meno, aveva detto che ce ne sarebbe stato presto uno.

Kurt alzò semplicemente le spalle, con un sorriso misterioso sulle labbra.

“Oh, dai!” piagnucolò la ragazza , “non è giusto!”

Kurt ruotò gli occhi.

“Beh credo che alcune persone siano solo..”

Prima di dire “ meglio delle altre” si fermò.. dire cose come questa era esattamente quello che lo aveva reso uno stronzo nel passato.

“Uh.. non importa.

Ho solo visto la sua chitarra blu sul suo letto nel video che ha caricato sabato; il che significa che l’aveva usata prima, forse l’aveva accordata, e di solito la usa per i Live Stream.

Così ho immaginato che ne avrebbe fatto uno presto.

Ed avevo ragione”.

Mercedes sembrò allo stesso tempo impressionata ma anche un po’ sconvolta.

“Oookay. Quante volte lo hai visto?”

In quel momento, Brittany voltò l’angolo del corridoio ed iniziò a parlare.

“Oh Dio, Mercedes. Hai visto il video? All’inizio non ci credevo quanto Lord Tubbington me l’aveva detto ma… Oh… Ciao Kurt.”

La bionda, che a quanto pare non si era accorta che Kurt era li da prima,  si morse il labbro.

“Devo andare, mi spiace Mercedes. Ne parliamo dopo”.

Kurt aggrottò le sopracciglia.

Non aveva parlato con Brittany da settimane e gli era mancata davvero tanto.

Era sempre così spensierata e felice, ed anche se a volte questo era noioso, voleva essere di nuovo suo amico.

“Aspetta Brittany. Stai parlando del Live Stream di Devon?”

Non appena lei fece un cenno e si voltò, Mercede ebbe pietà di Kurt.

“Hey, non andare via. Perché non mi racconti di cosa ti ha reso così eccitata?” sorride Mercedes.

“Uhh.. non dovremmo parlare quando Kurt è vicino a noi, scusa” sussurrò.

Mercedes e Kurt si scambiarono un’occhiata.

“Perché no?” chiese Mercedes.

“Santana mi ha detto che quando parlo con Kurt gli angeli piangono e che pioverà e gli allenamenti delle Cheerios saranno annullati perché dobbiamo allenarci fuori in questi giorni, e che sarà tutta colpa mia e che la Coach Sylvester non ..”

“Woah, woah, woah.. Lo sai che non è vero , giusto?” la interruppe Mercedes.

“Credo in Santana. E’ la mia ragazza e mi ama”.

Mercedes poggiò una mano sul suo braccio.

“ Si, ma guarda, gli stai praticamente parlando in questo momento, eppure non sta piovendo”.

“Ma Santana..”

Kurt ruotò gli occhi.

“Beh.. forse l’hai solo fraintesa?”

“Hm.. Forse. Mi capita spesso di capire male. O di mischiare le cose, tipo come quando ho accidentalmente..”

Mentre Brittany parlava allegramente di tutto e niente, Kurt sorrise.

Sembrava che lei si fosse dimenticata di tutte le cose brutte che erano capitate e risero insieme su video stupidi e parlarono di quale canzone avrebbero voluto sentire durante il Live Stream.


Martedì:


Blaine amava i Live Stream.

Purtroppo non ne riusciva a fare molti.

Ne organizzava uno ogni tanto, però, ed oggi era una di quelle volte.

Fortunatamente, si era rotto un tubo del gas nell’edificio scolastico, e non avevano il permesso di tornare fino al Mercoledì.

Così oggi Blaine aveva una giornata libera.

Si era organizzato con alcuni Warblers per la mattine e il pomeriggio, ma aveva detto loro di dover andar via presto per fare i compiti.

Naturalmente li aveva già finiti ma aveva bisogno di una scusa.

Brian, Johnny e i Niff ( chiamava così , mentalmente, Nick e Jeff) gli avevano chiesto se volesse vedere il Live Stream con loro.

Anche se era molto lusingato che volessero prendersi del tempo per guardarlo, o meglio per guardare Devon, lui naturalmente non poteva.

Così verso le 5 del pomeriggio si diresse verso la sua stanza, e si “trasformò” in Devon.

Era anche molto felice che la sua stanza fosse insonorizzata per la maggior parte così che nessuno degli altri studenti potessero sentirlo riscaldarsi la voce.

Alla 6pm si sedette di fronte la telecamera , prese un respiro profondo ed iniziò il Live Stream.

“Ciao a tutti!” disse sorridendo alla telecamera, “Come va ragazzi? C’è davvero ancora qualcuno in giro? Se ci siete , fatemi sapere come va nella sezione dei commenti”.

Guardò in basso velocemente solo per trovare di già un centinaio di commenti.

“Vedo che ci siete. In effetti risponderò ad un paio subito, quindi se avete delle domande , postatele adesso.

Kara, sto andando alla grande, grazie.”

Scrollò ulteriormente la pagina, fino a quando trovò un nome che sapeva appartenesse a Nick.

“Sweet-Nicks, mi dispiace ma non posso dirti dove vivo.”

Passò un paio di minuti a rispondere ai fans e si divertì su alcuni commenti scritti male, e poi andò verso il letto dove era appoggiata la chitarra.

La prese e di risedette di fronte la telecamera.

“Ok. Farò la prima delle due canzoni che avevo previsto per oggi, e poi accetterò qualche richiesta, almeno di quelle che so come fare. Ok. La prima sarà di Katy Perry, perché ammettiamolo… è perfetta.

E ci …” si fermò, probabilmente con una espressione scioccata in viso, perché… questo non era mai successo prima!

Il suo telefono gli aveva appena notificato la ricezione di un nuovo messaggio, in maniera rumorosa e pesantemente presente nel suo Live Stream… Oh dio.

“M..mi dispiace, fatemici dare un’occhiata!”

Mise la mano in tasca e tirò fuori il cellulare.

“Adesso lo spengo , mi spiace”.

Quando guardò lo schermo, però, arrossì un po’ e dovette sorridere.

Il messaggio era di Brian.

“Non è tardi ancora! Sta per iniziare a cantare, dai vieni. E Sebastian ha chiamato Johnny , non fa che dire quanto sia sexy Dev.. è troppo divertente.

Devon sta andando alla grande xD

Poi ne arrivò un altro da parte di Nick.

“OMFFFFGGG Blaine devi venire , ha appena ricevuto un messaggio e dal modo in cui sta arrossendo scommetto che è il suo fidanzato, cazzò è così bello!”

Blaine mise velocemente il suo cellulare in silenzioso e lo posò.

Era sicuro che non solo i suoi amici erano arrivati a questa conclusione, così disse rapidamente “Scusate era mia madre…” solo per chiudere gli occhi di nuovo.

“Grande. Ora penseranno davvero che sia il mio fidanzato o qualcosa di simile.. Cioè, davvero? Mia madre? Ugh”

“OK, comunque la prima canzone…”


Mercoledì:


“Oh Dai!”  Kurt potè sentire la voce di Sam dalla cafeteria.

Il ragazzo biondo era seduto con i suoi vecchi amici , sorprendentemente, e sembrava leggermente arrabbiato.

Kurt rosicchiò il tappo della sua bottiglia, sperando di potersi sedere li come i giorni passati, seduto con Mercedes, ma visto che oggi lei era seduta con altre persone, non osava di chiederle di sedersi con lui.

Era bello che lei fosse tornata sua amica di nuovo..

Probabilmente avrebbe fatto qualcosa di male se si fosse avvicinato a lei..

Qualche minuto dopo però, la ragazza gli stava facendo segno , dando un colpetto alla sedia accanto a lei.

Sorrise e si diresse verso il tavolo il più velocemente che poté e a testa alta.

“Hey, Mercedes” disse e poi fece vagare lo sguardo sugli altri, quasi tutto l’intero gruppo delle vecchie New Directions, con l’eccezione di Quinn, Mike e Finn.

E naturalmente tutte le Cheerios e i giocatori di football che li avevano seguiti.

“Hey, ragazzi” ebbe qualche cenno di saluto ed anche Santana gli disse “ciao”.

“Allora, di cosa state parlando?”

“ E’ per questo che ho voluto che venissi qui..” sorrise Mercedes, “ stiamo parlando di Devon e tu sei un esperto, quindi..”

“Non che io non sappia tutto su di lui bene come..” mormorò Rachel

Kurt sollevò le sopracciglia.

“Oh , ha a che fare con il Live Stream?”

Sam annuì, e rispose un troppo ad alta voce, “ Si. E tutti siamo convinti che il messaggio cha ha ricevuto sia del suo fidanzato. Cioè dai, è arrossito, allora cosa?”

Rachel sbuffò.

“Oh, dai! E’ quello che sto cercando di dirvi E’ arrossito! Non arrossisce facilmente. Di solito non è mai timido o altro”

“No, era sua madre, Rachel” la interruppe Brittany, “lo ha detto lui. Forse gli ha detto che aveva appena lavato le sue mutande preferite ed è per questo che è arrossito”

Ora fu Tina a ruotare gli occhi.

“Non vive più con sua madre, Britt. Si è trasferito. Dubito che sua madre lavi ancora i suoi vestiti.”

La bionda scrollò semplicemente le spalle.

“Gli credo. Non ci ha mai mentito. Cosa ne pensi Kurt?”

Ignorando il sospiro di Santana, che comunque non riusciva a capire, Kurt rispose.

“Mentre sono completamente d’accordo con te che normalmente non ci abbia mai mentito , visto che ci ama tanto, non..”

“Oh, sta zitto! Ma ti rendi conto di cosa stai facendo, huh?” gli urlò la Latina.

Kurt non sapeva esattamente avesse fatto di sbagliato ora, ma cercò comunque di restare calmo.

Era stato appena riaccettato al vecchio tavolo delle New Directions e gli altri avevano ripreso a parlargli, a chiedere la sua opinione.

Non voleva mandare tutto a puttane.

“Hey, io non..”

“Zitto!” cominciò a strillare e corse fuori dalla caffetteria, apparentemente imprecando in spagnolo.

Kurt trattenne il fiato qualche secondo per poi lasciarlo uscire tutto in una volta.

“Ma , per cosa era?”

“Ignorala soltanto” gli disse Artie, “E tutto il giorno che è fuori di testa”.

“Ok, allora, umm.. per quel che riguarda Devon.. credo che sia stato sempre onesto con noi per quanto abbia potuto, ma non sono sicuro sia stato sincero stavolta.

Potrebbe esserci ..qualcuno di speciale nella sua vita , ma forse non vuole che lo sappiamo ancora.

E per quanto non mi piaccia l’idea di non essere il suo unico fidanzato prima che ci sposiamo e adottiamo un bambino, lo accetto perché penso che sembrasse.. non saprei.. Come se fosse stato veramente felice, dopo.

E non perché stava esibendosi.

Avete capito cosa intendo?

E quando qualcuno lo fa sentire bene adesso, io lo posso accettare”.

Gli altri concordarono con lui, ed ebbero davvero una bella conversazione durante il pranzo.

Ridendo, scherzando tra di loro, Kurt cercava sempre di non comportarsi da stronzo e fece davvero un ottimo lavoro.

Almeno fino a quando alcuni giocatori non si avvicinarono al tavolo e sentirono Tina dire qualcosa sui diritti dei gay.

“Non ci posso credere” disse qualcuno verso Kurt, “ Stai diffondendo questa malattia più in fretta di quanto pensassi. Forse è ora di..”

“Non è tempo di niente, Daniel” disse Tina e Kurt non poteva crederci.. lo stava difendendo “ Stiamo parlando solo di Devon . Lo conosci no?”

Daniel, che era un caro amico di David Karovsky , come ricordò ora Kurt, incrociò le braccia, “ E cosa ha a che fare lui con la vostra frociaggine?”

Kurt aggrottò le sopracciglia.

“Uh.. Non lo so.. Forse il fatto che è anche lui gay? E dichiaratamente?”

Il giocatore fece una strana risata.

“Oh dai. Solo perché tu sei così frocio da non poter soddisfare una donna , non vuol..”

“Ma sei stupido? Prima di tutto, se fossi interessato ad una donna, scommetto che troverei una ragazza ancora prima che tu possa anche solo sillabare una parola, cosa che mi darebbe comunque parecchio tempo, e secondo, ci sono una marea di video di Devon che parla delle sue preferenze sessuali.

Non è qualcosa che mi sono inventato e di sicuro non posso costringere la gente a diventarlo”.

Daniel si avvicinò velocemente a lui, mentre stava parlando ma Kurt fu veloce ad alzarsi e fare dei passi indietro fino a trovarsi con le spalle contro il muro.

Aveva affrontato questi stronzi prima, poteva farlo anche adesso.

Tra poco sarebbe arrivato un’insegnante e li avrebbe separati..

“Ascolta frocio..”

“Sono frocio tanto quanto lo è Devon e sembra che a te lui piaccia molto, Daniel”.

“TU…”

“Hey” disse una voce da qualche parte dietro il volto di Daniel.

“Finalmente un’insegnante.”

“Mollalo!”

Entrambi sentirono l’insegnante ma nessuno dei due si mosse.

Si guardavano e quando Kurt vide l’insegnante con la coda dell’occhio sorrise dolcemente all’altro ragazzo.

 
Giovedi


Blaine, seduto in classe durante l’ora di matematica, cercava di non addormentarsi , visto che aveva già imparato l’argomento al McKinley tempo fa, quando sentì il suo cellulare vibrare nei pantaloni.

“Chi potrebbe essere? Le uniche persone che hanno questo numero sono Wes, Dave e mia madre. E alcuni Warblers, ma nessuno di loro mi messaggerebbe mentre sono in classe.

E.. Sebastian?

Alzò lo sguardo per vedere l’insegnante rispiegare la formula, così aprì il messaggio che era appunto di Sebastian.

“Hey sexy. Cosa stai facendo?”

“Uhm.. sono a scuola”

“Sei in una scuola privata sei sempre a scuola.. xD”

“Beh, sto facendo matematica, quindi forse non dovremmo messaggiarci.. Non voglio avere problemi:/ “

“Aww… Ma dai! Non essere noioso”

Blaine si prese un attimo per pensarci.

Era un bravo studente e, normalmente, non fa cose del genere.

Messaggiarsi durante le lezioni?

Non lo aveva mai fatto prima.

E’ scortese mandarsi dei messaggi mentre l’insegnante sta cercando di spiegargli delle cose che potrebbe aver bisogno per diplomarsi.

Ma…

Già conosceva l’argomento.

Ed aveva preso una A sul compito quando lo aveva svolto al McKinley.

Ma dall’altro lato… e se la sua insegnante lo vede e lo mette in punizione o altro?

“Non essere noioso”.

Non voleva essere noioso.

Così, gli rispose.

“Okay”

“Cosa stai facendo?”

“Sono in classe, di solito sono attento..”

“E allora perché hai bisogno del mio aiuto col francese? O è solo una scusa per passare del tempo con me?”

Blaine ridacchiò.

Nelle ultime settimane, Sebastian aveva iniziato a piacergli davvero, compresi i suoi tentativi di flirt.

Prima che potesse avere la possibilità di rispondere, ricevette un nuovo messaggio.

“Allora, Blaine. Sei mai stato in un bar gay?”

“No. Non che non .. volessi andarci ..ma sono minorenne.”

“Vuoi venirci con me questo fine settimana?”

“Non lo so.. non è illegale?”

“Nessuno dirò nulla, te lo prometto. Ti procurerò una falsa carta d’identità”.

“beh, c’è sempre una prima volta”.

“Non accadrà nulla. Non ti preoccupare così tanto! Devi divertirti un pò, permettimi di portarti fuori.. e poi voglio davvero vederti ballare ;) “

Vuole.. portarmi fuori?

Tipo un appuntamento?

E se Sebastian fosse davvero interessato a lui?

In questo caso.. non voleva davvero rovinarsi l’occasione facendo il noioso.

Voleva impressionare Sebastian, mostrargli che sapeva essere divertente…

Perché, si, avevano avuto delle belle conversazioni, ma Blaine non era uno stupido.

Sapeva che l’altro ragazzo probabilmente voleva qualcosa di più che parlare con.. un potenziale fidanzato.

Così mando un veloce “Va bene” e poi posò di nuovo il suo cellulare nella tasca, mettendolo in silenzioso stavolta.


NOTE

Ed eccoci col 6 capitolo .. alla prossima...

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Capitolo 7
*** capitolo 7 ***


Venerdi:

“Non ci posso credere..”

Mormorò Burt sottovoce, ma abbastanza forte che Kurt poté sentirlo.

Erano in macchina di Burt e nessuno dei due aveva detto una sola parola da quando avevano lasciato il McKilney.

“Non ci posso credere..” disse di nuovo , ad alta voce stavolta. “ Sono stato chiamato dal preside per venire a prendere mio figlio , per una rissa!”

Kurt chiuse gli occhi e si massaggiò con le mani le tempie doloranti .

“Non è andata così” disse con voce forte. Non lo era.

“Oh no? Allora ti prego, Kurt. Sentiti libero di spiegarmi come sono andate davvero le cose”.

Gli occhi di Kurt si strinsero involontariamente.

“Puoi per favore smetterla di giudicarmi per qualcosa che non è vera? Non hai ancora ascoltato la mia versione della storia e nemmeno Figgins lo ha fatto!

La voce di Kurt diventava sempre più alta, altissima alla fine.

“Sei cattivo quanto lui!”

Burt accostò la macchina e spense il motore.

Poi si voltò per guardare il figlio, che si strinse tra le braccia  mentre guardava fuori dal finestrino addolorato.

“Kurt” , nessuna reazione, “ ti prego guardami”.

Kurt lo guardò attraverso il finestrino.

Sufficiente per lui.

“Ti ho appena chiesto di dirmi le cose dal tuo punto di vista, giusto? E non ti sto giudicando. Ma tu ti rifiuti di parlarmi e naturalmente è un tantino scioccante sentirsi chiamare del preside e sentirsi dire che tuo figlio ha colpito una ragazza di fronte tutta la scuola. Cioè mio figlio. Ha colpito una ragazza?”

“Te l’ho detto” disse Kurt a denti stretti, “ non è così”

Burt non disse nulla, continuò solo a guardare Kurt, fin quando finalmente non si voltò ed iniziò a parlare.

“Prima di tutto, non ho colpito una ragazza”.

“Anche se può non piacerti in questo momento, lei è sempre una ragazza”

“Questo non .. Non l’ho colpita, okay? Potrei averla spinta solo un pò ma non l’ho colpita”:

“Okay” disse Burt con voce calma, “ Ti credo. Perché l’hai spinta allora?”

“Mi ha provocato. E’ venuta da me nell’intervallo ed ha cominciato ad urlarmi contro perché Brittany l’ha lasciata e Santana pensa che sia colpa mia.

E apparentemente Brittany lo ha fatto per la storia degli angeli.. ma Santana le aveva mentito per non farla parlare con …”

“Kurt, figliolo, è bellissimo il fatto che tu stia parlando con me.. ma puoi partire dall’inizio? Perché sembra che mi sia perso qualcosa”.

Kurt prese un profondo respiro.

“Va bene.. Allora.. Sai del glee club e che ora sia praticamente…inesistente”.

Burt sollevò le sopracciglia.

“ E che tutti sono arrabbiati con me o qualcosa del genere e .. Santana ha detto a Brittany che non le era permesso parlarmi perché altrimenti avrebbe piovuto o qualcosa di simile. Per gli Angeli.. Non ho capito questa cosa, ma non importa adesso.

Era una cosa stupida.

E poi Brittany venne a parlare con Mercedes ed ero anche io li e noi le abbiamo detto che quello che aveva detto Santana non era vero perché non stava piovendo.

E forse lei ne ha avuto abbastanza che la sua ragazza la tratti come se lei fosse una stupida, o  si è sentita tradita perché normalmente lei non lo aveva mai fatto. Così l’ha lasciata”.

“Ok, quindi Santana ha urlato con te per questo?”

“Si, ed ha minacciato di rovinare la mia reputazione.. come se ci fosse ancora qualcosa da rovinare… e non smetteva di insultarmi.

Naturalmente le ho urlato anche io e ammetto di averle detto delle cose cattive anche io, e poi le ho detto che capivo perché Brittany l’avesse lasciata e ...mi ha spinto un paio di volte e rideva perché io non reagivo.

Ha detto di essere più uomo di me e che ero troppo debole per reagire.”

“E volevi provarle di avere torto”.

Kurt annuì

“Probabilmente non avrei dovuto perché proprio in quel momento è arrivato il professo Shue e naturalmente ha pensato che la stessi molestando.”

Per un attimo ci fu solo silenzio.

Poi Burt poggiò una mano sulla spalla di suo figlio.

“Va bene. Non ti dirò di essere fiero di te per averla spinta , ma sono felice che non le hai fatto altro.

So che però può essere un po’… provocatrice.

Ti credo e chiamerò Figgins più tardi e gli dirò come sono andare le cose.

E gli chiederò di toglierti la nota dal registro scolastico perché non meriti di avere qualche svantaggio più in la nella vita perché una ragazza non è capace di trattenersi”.

Kurt guardò suo padre, lo guardò per davvero, e sospirò.

“Grazie, papà”.


 
Sabato:

“Sono le 21.37 , dove sarà? Abbiamo detto che ci saremo incontrati qui alle 21.30!”

Blaine scrisse un altro messaggio a Sebastian seduto , ansiosamente, nella sua macchina, nel parcheggio sporco dello Scandals.

“Sono già qui, tu dove sei?”

Dopo circa tre minuti non ricevette ancora nessuna risposta da Sebastian, con cui aveva finalmente accettato di uscire per un appuntamento.. o almeno era quasi sicuro che fosse un appuntamento.. considerò seriamente l’idea di andarsene.

Questo non era divertente per nulla.

Il posto sembrava anche più squallido di quanto immaginasse.

A dire il vero, non lo aveva immaginato per nulla sporco.

Nella sue mente, il posto sarebbe stato romantico, probabilmente con un ottima cucina e musica Kitch e … Beh qualcosa più di un bar karaoke… come questo!

O qualsiasi cosa sia.

E le persone nel parcheggio?

Erano spaventosi.

Indossavano berretti di pelle o da baseball e la maggior parte sembrava avere l’età di suo padre.

L’uomo più giovane che aveva visto entrare nel club doveva avere 28 anni.. Per lo meno..

Inoltre , Blaine ancora non era proprio a suo agio coll’infrangere la legge.

E’..

Beh era la legge.

Serviva a proteggere le persone.

E Blaine era così..

Aveva sempre fatto i suoi compiti, non aveva mai risposto male alle persone e non aveva nemmeno mai bevuto alcolici prima.

Nemmeno una volta.

Qualche secondo prima che Blaine chiamasse la madre per dirle che sarebbe tornato presto quella sera, il suo cellulare vibrò per un messaggio di Sebastian.

“Oh Dio, finalmente.”

“Ci vediamo li tra 10 minuti”

Anche se Blaine era un po’ arrabbiato con lui per averlo fatto aspettare così tanto, restò ed aspettò.

Sarebbe andata bene.

Sebastian sarebbe arrivato tra pochi minuti e , sperava, gli avrebbe detto che c’era un altro bar nascosto oltre lo Scandals, dall’altro lato della strada o qualcosa di simile, e avrebbero trascorso una meravigliosa serata, ballando, cantando e .. parlando.

Si.

Tutto sarebbe andato bene.

Quindici minuti più tardi, Blaine realizzò di aver fatto un grosso errore.

Non qualcosa tipo “ho comprato questa maglietta della taglia sbagliata” ma più un errore tipo “ Oh, cazzo io sono minorenne e mi sto per intrufolare illegalmente in un bar gay con una falsa carta d’identità e tutti mi stanno guardando come se volessero mangiarmi vivo”.

Quando arrivò Sebastian e lo portò dentro con il documento falso su cui era scritto che aveva 34 anni .. ma dai.. Blaine sperò che la serata, nonostante le pessime condizioni del bar e gli altri clienti, poteva comunque andare bene.

Ma non lo fu.

Sebastian lo aveva lasciato solo al tavolo che avevano preso, dopo un paio di minuti per prendere da bere.

Duranti i cinque minuti che ci impiegò, quattro uomini adulti si avvicinarono a Blaine e gli fecero ogni sorta di strana offerta, dal “ vieni con me al bagno, dolcezza” al “ So di cosa hai bisogno , vieni a casa mia , ho una grande cella a casa”**

Li aveva rifiutati tutti gentilmente, ma sentiva ancora i loro occhi su di lui, dall’altra parte della sala.

Sebastian tornò con i loro drink e disse qualcosa che però non riuscì a sentire a causa della brutta ed alta musica.

“Cosa?” urlò.

Sebastian si avvicinò di più e portò un drink, dall’odore strano, sotto il suo naso.

“Ecco, bevi!”

Blaine arricciò il naso.

Non aveva un buon odore ed era certo che fosse troppo forte per lui.

“Grazie ma non bevo”.

“Non ti preoccupare” urlò l’altro ragazzo nel suo orecchio , avvicinandosi ancora di più.

Puzzava già di alcol.

“Non è alcolico. Lo puoi bere!”

Blaine aggrottò la fronte.

“Perché mi sta mentendo? Questo è sicuramente alcol”

“No grazie” disse di nuovo.

Rimasero seduti per un po’ in silenzio, Sebastian bevve il suo ..drink e poi quello di Blaine, e Blaine cercò di non piangere perché davvero.. questa era la peggior serata di sempre.

Quando finì entrambi i drink, Sebastian prese il braccio di Blaine e cercò di tirarlo su.

“Andiamo a ballare” sorrise.

“Uh.. okay” .

Blaine cercò di sembrare entusiasta.

“Almeno posso cercare di trarre il meglio”.

Andarono sulla pista , che sembrava a malapena usata, e Sebastian cominciò a muoversi selvaggiamente al ritmo della musica.

Blaine cercò di imitare i suoi movimenti, ma non si sentì a proprio agio.

Quando partì la successiva canzone, Blaine si rese conto che la pista era più che piena.

Non sapeva da dove venissero tutti questi uomini , ma c’erano corpi che lo pressavano da tutte la parti e davvero non gli piaceva.

Ma non poteva semplicemente andarsene, giusto?

Non erano stati lì nemmeno mezz’ora..

Sebastian prese la sua mano e lo tirò più vicino , fin quando i loro petti non si toccarono e Blaine cercò di fare del suo meglio affinché i loro…beh il resto dei loro corpi non si toccassero.

“Okaay?”

Blaine lo assecondò , perché beh.. Perché no? Era un ragazzo. Doveva fare le sue esperienza, giusto?

E gli avrebbe semplicemente detto, dopo, che non fosse un tipo da bar e che preferirebbe che si incontrassero in una caffetteria, dove Sebastian era carino e flirtuoso e completamente cosciente.

Dopo un po’, poté sentire il ragazzo più alto avvicinarsi ancora di più, così alzò lo sguardo e , okay, aveva visto più che abbastanza film romantici da sapere come fosse l’attimo prima di ricevere un bacio e sentì lo stomaco contrarsi.

Ecco.

Stava finalmente per avere il suo primo bacio!

In uno sporco bar gay, okay, ma Sebastian era sexy.

E gentile, il più delle volte.

Chiuse gli occhi in attesa di sentire le labbra di Sebastian sulle sue ed i fuochi d’artificio e una musica romantica…

E poi sentì una mano afferrargli il culo..

Scioccato, tolse la mani di Sebastian dal suo sedere.. non era.. non voleva questo, era troppo per lui e forse..

“Cosa?” disse Sebastian, non capendo il motivo per cui Blaine aveva smesso di ballare.

Blaine deglutì.

“ Ti prego non farlo”.

“Cosa? Baciarti? Perché sono sicuro che mi hai lanciato dei segnali che..”

“NO! Non il baciare. Voglio dire.. non così.. non toccarmi o altro soprattutto in pubblico..” cercò di spiegarsi , ma il suo “appuntamento” lo stava fissando con aria assente.

“Cosa?” chiese di nuovo.

“Anzi..” Blaine lasciò andare un sospiro, “Possiamo andarcene? “

Sebastian sembrò annoiato , e , si, questa non era la reazione che Blaine sperava..

Sebastian lo tirò per un braccio e lo portò fuori dal bar.

Si fermò nel parcheggio, vicini all’ingresso, e solo allora Blaine si rese conto di quanto pesante fosse l’aria all’interno.

Prese un profondo respiro, ma prima che potesse dire qualcosa, Sebastian cominciò a parlare.

“ Qual è il problema? Non dirmi che sei solo un provocatore, perché lo odio”, disse portandosi le mani ai fianchi e a Blaine mancò davvero il ragazzo gentile ed educato che aveva incontrato all’inizio.

“Non sono un provocatore! Io solo.. non mi piace quando tu.. non voglio che il mio primo bacio sia in un bar con te ubriaco e che mi tocchi mentre altra gente ubriaca ci guarda”

Sbottò Blaine e si sentì, improvvisamente , molto piccolo ed infantile.

Sebastian ruotò gli occhi.

“Oh Dio! Voglio solo divertirmi.  Torniamo dentro, ti prenderò un drink e ti prometto…”

Sebastian prese la sua mano di nuovo, ma Blaine la tirò via.

“No! Ti ho detto che non voglio bere”.

“Ma se è perché devi guidare.. non ti preoccupare.. avevo comunque pensato di accompagnarti”, scoppiando in una risata ubriaca e Blaine si sentì leggermente disgustato.

“Tu.. cosa? No. Prima di tutto , non è perché devo guidare, potrei comunque prendere un taxi per andare da mia madre e secondo.. nemmeno tu dovresti guidare ubriaco”.

Sebastian si lamentò. “ Non ho mai dormito con qualcuno così nervoso prima. Ma è anche sexy ..quindi se fortunato. Adesso torniamo dentro”.

“Io..io.. Cosa? Cos’è per te questo? I preliminari per una botta e via?” Chiese Blaine , sperando disperatamente che Sebastian dicesse di no, e che si scusasse e che lo portasse a mangiare una pizza o un caffè o.. Qualsiasi cosa in effetti.

Ma Sebastian alzò solo le sopracciglia.

“Cosa pensavi che fosse?”

Blaine si morse il labbro, forte, per non mettersi a piangere li adesso e scosse solo la testa.

Era sicuro che se avesse detto anche solo una parola sarebbe scoppiato a piangere.

Così si voltò velocemente, salì in macchina e guidò fino a casa di sua madre.

Passò il resto della serata con sua madre sul divano, facendosi coccolare e confessandole tutto e piangendo per un qualcosa che ovviamente non esisteva.

Non oltre la sua testa.

E visto che lei era la sua perfetta e amorevole madre, lo aveva abbracciato, sfamato con un bel gelato e gli aveva detto che la mattina dopo tutto sarebbe andato bene.



Domenica:

Le cose non andarono meglio la mattina dopo.

Davvero non lo furono, perché Blaine , in quel momento, stava scappando attraverso Lima, inseguito dai suoi stessi fans..

Era.. imbarazzante..

Quella mattina , quando si era svegliato, aveva trovato un biglietto su cui c’era scritto che la colazione era pronta in cucina e che sua madre era dovuta andare al lavoro presto per qualcosa di importante.

Così era sceso ed aveva mangiato un pancake ai mirtilli , che amava.

Era ancora ferito e arrabbiato con Sebastian, ma avrebbe ignorato le sue chiamate per qualche giorno e poi lo avrebbe affrontato poi.

Quando finì di fare colazione, si rese conto di essersi dimenticato una cosa importante.. non aveva più gel.

Niente di niente.

Sapeva che ne aveva una a casa di sua madre, ma era vuota.

E doveva tornare alla Dalton oggi e non troppo tardi perché aveva le prove con i Warblers quella sera..

Così indossò alcuni abiti di Devon che aveva lasciato a casa ( o meglio qualcosa che suo fratello aveva lasciato a casa) ed uscì per comprarlo.

Ma prima di avere la possibilità di tornare a casa, una bottiglia di gel nella sua sacca, venne riconosciuto.. un gruppo di ragazzi del secondo anno con le maglie del McKinley lo chiamò , due dei quali conoscevano Blaine per il club di scacchi.

“Devon!” urlarono, avvicinandosi già a lui.

Ma sfortunatamente, non aveva le lenti a contatto e nemmeno un paio di occhiali da sole con lui.

Quindi quando lo avrebbero raggiunto , era sicuro che avrebbero potuto realizzare che lui era Blaine.

Così scappò, sperando che lo lasciassero da solo.. ma non ebbe tanta fortuna.

Lo stavano inseguendo, urlavano e lo pregavano.

“Cosa dovrei fare adesso? Non posso andare a casa, ma non posso correre più veloce.. e non posso farmi vedere! Oh Dio..”

Dopo circa tre minuti , Blaine fu certo che sarebbe collassato.

Faceva molto sport, tra la boxe, le lezioni di educazione fisica alla Dalton ed ogni tanto andava a correre con Johnny.

Ma non aveva dormito molto, ed il ritmo che stava tenendo.. beh era veloce e sfiancante.

Così quando una porta alla sua sinistra si aprì e Kurt Hummel gli gridò di entrare e gli promise di vedersela lui con i fans e che li avrebbe mandati via, non pensò ad altro che non fosse un “ finalmente posso fermarmi”.

Ma quando fu in casa e prese un profondo respiro, non poté crederci.

Era in casa di Kurt. La casa di Kurt Hummel.

Il ragazzo per cui aveva avuto una cotte senza speranze da sempre.

Che aveva ancora adesso a dire il vero.

E che conosceva sia Blaine che Devon e lui non aveva gli occhiali da sole per nascondere i suoi occhi nocciola, che non erano per nulla blu e .. dietro di lui le urla si fermarono e sentì il rumore della porta che si chiudeva.

“Cazzo, cazzo, cazzo, cazzo, cazzo,”

“Devon?” disse Kurt, sembrando… Non come il solito Kurt.

Sembrava.. timido? E insicuro?

Prese un respiro profondo e si voltò a testa bassa sperando che i ricci coprissero i suoi occhi .

“Hey” rispose , insicuro su cosa fare adesso.

Forse..

 “ Hai per caso un paio di occhiali da sole che non ti servono?”

“Oh, grande Blaine. Chiedergli un paio di occhiali da sole. Si, questa si che è una grande idea... per nulla sospetto..

Ma Kurt lo guardò sorpreso ed iniziò immediatamente a farneticare.

Oh si , giusto.

Quando era Devon aveva tutta la situazione in pugno.

“Si certo, solo, uh. Non so dove ma ce ne dovrebbero essere un paio, aspetta solo che vado in camera mia.. tu puoi , uh, stare qui se .. o ti puoi sedere sul divano forse? Li andrò a prendere.

Blaine fu costretto a sorridere, anche in questa situazione Kurt era curiosamente tenero.

Si sedette sul comodo divano ed aspettò che Kurt tornasse.

Avrebbe potuto semplicemente andarsene e tentare la fortuna, ma sarebbe stato davvero scortese da parte sua.

Kurt gli aveva appena salvato la vita.. in un certo senso.

Prima che potesse pensare a questa eventualità ancora a lungo, Kurt tornò con un vassoio ( ?) in mano.

Lo poggiò sul tavolino davanti al divano e si sedette sulla poltrone li vicino.

Poi, come se si fosse ricordato di loro, prese gli occhiali dal vassoio pieno, c’erano acqua, succhi , snacks e patatine, e li porse a Blaine.

Blaine li prese e li indossò e, finalmente, guardò Kurt  che non stava guardando lui, ma i suoi piedi.

Non sembrava sospettoso.

“Grazie Kurt “.

Kurt arrossì un po’ .

“ Ricordi il mio nome?”

“Direi di si”.

“Allora.. uhm.. non sapevo se .. forse.. volessi mangiare o bere qualcosa. Ho solo.. Cioè non so se Bl...cioè..”

“Berrò solo qualcosa, grazie” lo interruppe Blaine.

Non voleva che questo fosse imbarazzante , voleva solo godersi il bel Kurt per almeno un momento.

Lui… beh gli era tipo mancato tanto, anche se sapeva quanto questo fosse strano.

E dopo la notte scorsa..

Ugh!

Così rimasero seduti in silenzio per un po’, entrambi mangiarono piccoli pezzi di frutta e qualche snacks di tanto in tanto, guardandosi l’un l’altro con curiosità.

“Posso chiederti il perché volessi degli occhiali da sole?” chiese Kurt , “Voglio dire, non devi parlarmene se è qualcosa.. di personale e..” smise di parlare.

“E’ okay” rispose Blaine, “io.. ci sono dei momenti in cui i miei occhi sono davvero sensibili”.

“Oh” disse Kurt, “ Allora se vuoi , puoi portarteli via. Per tornare a casa”:

Blaine annuì.

“Grazie”.

Dopo un po’, Kurt parlò di nuovo.

“Blaine.. o Wes e Dave.. ti hanno detto cosa è successo.. quando..”

Blaine prese un respiro profondo.

Era davvero pronto a parlare di questo con lui?

Si sentiva.. in colpa.

Per Kurt , lui era qualcuno altro adesso, un idolo anche.

Se gli avesse dato la sua opinione come Devon, non sarebbe stata manipolata? In qualche modo?

“Non credo che ne dovremmo parlare” disse guardando Kurt , che lo fissava implorante, “Forse dovrei andare”.

“Cosa?” disse l’altro ragazzo; ma Blaine si era già alzato e si stava dirigendo verso la porta.

“Perché vai via? Te lo ha detto vero?”

Blaine si voltò di nuovo.

“ Lo ha fatto , e lo hanno fatto anche Wezzy&Dave. Ma .. io.. Non sono affari miei , qualunque problema abbiate avuto”.

Velocemente Kurt lo interruppe.

“No.. Non ho nessun problema con lui. Sono stato solo uno stronzo lo so, ma ora non lo sono più. E mi dispiace per come mi sono comportato, davvero.”

Blaine si fermò all’ingresso e pensò a quello che aveva appena sentito.

Si morse il labbro. “Ok, Kurt. Ti credo. E’ bello da parte tua scusarti, non sono io che devo perdonarti perché non hai fatto nulla a me personalmente.”

Kurt annuì.

“Ok, ben fatto , Blaine. Stai andando alla grande.

“Allora, prima che me ne vada, vuoi… ti dico cosa fare.

Dammi il tuo numero e lo darò a Blaine e forse ti farà una telefonata e così puoi scusarti e smetterla di sentirti così male.”

Kurt lo guardò a bocca aperta.

“Ma.. sono sicuro che è arrabbiato con me! Ha perfino cambiato scuola!”

“Ti perdonerà. Lo conosco, non è un che resta arrabbiato per molto.

Andrà tutto bene, te lo prometto.”

Gli diede il suo cellulare e Kurt registrò il suo numero velocemente.

“Grazie. Davvero tanto!”

Blaine  sorrise , lo salutò con la mano e se ne andò.

“Cosa ci facevi a Lima, comunque” gli urlò poi Kurt.

“Solo una visita alla mia famiglia” disse Blaine, e poi si voltò per andare a casa sperando senza ulteriori problemi .”



NOTE 
  • È una speciale cella per praticare il sadomaso
Eccoci col 7 capitolo..

Finalmente un piccolo riavvicinamento tra Burt e Kurt..

Abbiamo detto quasi addio a questo Sebastian ... molto ..."molesto"...
E un piccolo incontro tra Kurt e "Devon/Blaine"....che ora ha il numero di Kurt... cosa farà??

Lo chiamerà o no?....

A Martedi prossimo...

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 – Troppe informazioni ***



Lunedi:


Blaine era steso sul suo letto nella sua stanza al dormitorio, guardando il suo cellulare che lo fissava di rimando.

Era poggiato sulla sua scrivania, e Blaine avrebbe voluto lanciarlo fuori dalla finestra.

Naturalmente non lo stava  veramente fissando, ma era una comunque una strana presenza, era li che aspettava che lui aprisse i messaggi anche non letti o che facesse una telefonata ad un certo ragazzo che gli aveva dato il suo numero.

Beh non a lui, ma.. non era questo il punto.

Il punto era che Blaine odiava il suo cellulare.

Lo odiava e il suo telefono lo sapeva.

Era sicuro che anche lui lo odiasse quanto lui.

Era andato direttamente a letto dopo le prove con i Warblers, la sera prima, ancora stanco dopo la sua serata allo Scandals, e tutto quello che voleva fare era andare a dormire.

Ma solo.. non riusciva a dormire.

Perché la sua mente non voleva tacere.

Era solo troppo.. confuso, c’erano troppi pensieri nella sua testa e così tanti problemi e non poteva semplicemente ignorarli e pensarci il mattino dopo.

Ed era tutta colpa del suo telefono.

C’erano circa trenta messaggi da parte di Sebastian, e Blaine non ne aveva letto nemmeno uno.

Non ne aveva bisogno, perché era quasi certo di conoscerne il contenuto.

“Oh Blaine , no era quello che volevo dire quando ti ho detto che sono uscito con te solo per scoparti, ti prego perdonami e lasciami continuare a mentirti”

Così non li aveva letti, perché non era completamente sicuro di non fare quello che gli chiedeva Sebastian.

Gli era piaciuto davvero, dopo tutto e forse..

Il suo cellulare si illuminò per un attimo e Blaine sapeva che era per un suo nuovo messaggio.

Ed il suo cellulare sapeva che lui lo sapeva e continuava a fissarlo sfidandolo ad aprilo.

Ma non lo fece e si voltò dall’altro lato, col viso rivolto al muro.

Oltre ai messaggi, c’era anche un nuovo numero sul suo cellulare.

Blaine era quasi sicuro che chiedere a Kurt di dargli il suo numero fosse stata l’idea peggiore che avesse mai avuto.

Cosa doveva farci ora che lo aveva? Non poteva solo ignorarlo perché sarebbe stato lui lo stronzo col numero e che, nonostante lo avesse promesso, non avrebbe mai chiamato.

Cioè , tecnicamente io non ho promesso nulla, giusto?

O l’ho fatto?

E’ stato Devon!”

E poi lui non potrebbe mai avere una chance con Kurt.. che non era ancora sicuro di volere..

“Oh.. chi sto prendendo in giro? Ho ancora una cotta per lui..”

Gemette nel cuscino, un profondo suono di frustrazione leggermente ovattato dal cuscino.

Perché glielo aveva chiesto?

“Per darlo a Blaine” pensò con voce beffarda, “ Grande idea, Devon. Dai tutta la responsabilità a Blaine, a qualcuno che non voleva nemmeno il suo numero.

Aspetta, io sono Devon. E Blaine.

Ugh, è troppo tardi per questo!”

Anche se avesse chiamato, cosa avrebbe potuto dire?

“Hey, allora Devon mi ha dato il tuo numero e dice che adesso non sei male e che vuoi chiedermi scusa? Ti prego fallo così posso dimenticarmi di quello che è successo prima e credere che hai cambiato idea e poi, hey, che ne dici di uscire per un appuntamento”.

Non poteva farlo.

Era incapace nelle relazioni umane.

Chi lo ha lasciato uscire dell’asilo?

Non era pronto per questo…

Pensò all’eventualità di chiedere su internet, l’ultima volta che lo aveva fatto si era sentito meglio.

Ma poi.. Kurt avrebbe letto il post di Devon ed era intelligente, quindi avrebbe capito che si riferiva a lui.

No pessima idea.

E Sebastian.. okay, si, a Blaine piaceva.

E pensava che fosse davvero sexy.

Ma apparentemente l’affascinante e flirtuoso ragazzo era solo una facciata, un personaggio che lui recitava per portarselo a letto.

Ed in questo momento Blaine volava solo non vederlo ancora.

Mai.

“Sono troppo drammatico?

Forse no..

I ragazzi fanno schifo.”

E cazzo, era stanco..

Voleva dormire, voleva che tutti i pensieri sparissero!

Aveva bisogno di dormire.

Erano le 3 del mattino, per l’amore del cielo, doveva dormire, o avrebbe fallito il test di geografia domani.. o meglio.. oggi.

E questo non poteva succedere!

E quando avrebbe dovuto mandare un messaggio a Kurt?

Avrebbe davvero dovuto farlo?

O poteva fargli una telefonata per dirgli che aveva bisogno di più tempo..

Si sentiva ancora ferito da lui, ma poi.. era stato così gentile con Devon!

E così affascinante e .. non come Sebastian.

Sebastian era sveglio e un po’ pressante..

Blaine si era sempre sentito come se non potesse respirare bene quando era con lui come se ci fosse una pressione sul suo petto, che gli rendeva difficile prendere abbastanza aria.

Con Kurt era come se l’aria fosse più sottile e come se ce ne fosse troppa in lui, ma comunque non abbastanza.

Era come se ci fosse un secondo cuore che aveva bisogno di ossigeno, un secondo battito nel suo petto attivato da Kurt, ed ha bisogno di molta più aria, di molto più Kurt e questo era di sicuro patetico.

A Kurt lui non piaceva.

Gli piaceva Devon.

“Allora.. aspetta, gli piaccio si o no?”

Erano la stessa persona no?

Quindi Kurt doveva amare anche Blaine giusto?

Si.

No.

O si?

Ugh, è tutto troppo complicato!”

Blaine colpì il cuscino con un pugno.

Era tutto così frustrante.

Più cercava una soluzione, più diventava difficile trovarla.

Si alzò, prese il suo cellulare, lo attaccò al carica batterie e si sedette di nuovo sul suo letto, guardando arrabbiato il piccolo demone nella sua mano.

Era tutta colpa del suo dannato cellulare.

No non lo era.

Era tutta colpa sua.

Tutta colpa dei suoi fottuti sentimenti.

Se non avesse provato tutti questi confusi e irrazionali sentimenti, tutto sarebbe andato bene e avrebbe potuto avere una buona nottata di sonno.

E non avrebbe dovuto pensare a cosa fare alle maledette 3 di notte.

O più alle 4 ormai.

Fottutamente brillante.

Oh, e stava anche bestemmiando!

Da quant’è che bestemmiava?

Di solito non lo faceva mai.. Oh Dio..

Forse se leggeva qualcuno dei messaggi che Sebastian gli aveva mandato si sarebbe sentito meglio?

Forse si stava scusando?

Si, e forse no.

Forse è arrabbiato con me per non esserci stato..”

Così anche questa era una pessima idea.

E se scriveva a Kurt?

Cosa sarebbe potuto succedere?

Si sarebbe potuto comportare come uno stronzo e dirmi che l’unica ragione per cui aveva dato a Devon il suo numero era perché così  anche Devon avrebbe avuto il suo numero.

O potrebbe essere davvero dispiaciuto di avermi trattato da stronzo.

Davvero non aveva un bell’aspetto..”

Ma no.

Probabilmente non era lo stesso una buona idea.

Poteva comunque aspettare un paio di giorni prima di messaggiarlo , giusto?

O era meglio chiamarlo?

Scalciò per la frustrazione, e si rialzò, lanciando il suo cellulare con attenzione sulla scrivania, e cominciò a camminare avanti e indietro per la sua stanza per qualche minuto.

Quando tutti i suoi pensieri non si erano ancora fermati, decise di provare a leggere un libro, Harry Potter, perché lo aveva sempre aiutato e quando non riuscì a concentrarsi col libro , prese l’ultima edizione di Vogue e fissò i vestiti sulla copertina.

Aveva iniziato a leggere Vogue perché lo faceva Kurt.

Lo aveva visto leggerne una copia a scuola e ne comprò una copia lo stesso giorno per curiosità.

Aveva sempre amato vestirsi bene, e si era divertito a leggere Vogue, e scoprire di avere in comune l’amore per la moda con Kurt.

Mentre sfogliava le pagine, si immaginava di parlare con Kurt degli outfits, domandargli se approvasse quel cappello o se gli piacevano questi pantaloni.

Aveva sperato di impressionare Kurt con la sua conoscenza degli ultimi trends e delle migliori collezioni; aveva sperato un giorno di poter discutere con lui delle recensioni e nella realizzazione da parte del ragazzo popolare di quanto fossero perfetti l’un l’altro.

Non era mai accaduto invece, ma ogni volta che leggeva il giornale, poteva almeno immaginare…

E fin quando si addormentò, questo fu abbastanza.


 
Martedi:

Kurt si era sentito spregevole per tutto il weekend.

Non aveva detto a nessuno del suo incontro con Devon, nemmeno a Mercedes, e questo significava qualcosa, perché la notizie che Devon era stato beccato a Lima era l’unico argomento di cui tutta la scuola parlava.

Ed i ragazzi che lo avevano seguito?

Erano diventati , più o meno grazie a Quinn, gli eroi della scuola.

Se la bionda cheerleader non ricordasse costantemente al resto della scuola che lei aveva personalmente parlato con lo youtubers , loro sarebbero ancora più popolari di lei.

C’erano stati alcuni video di Devon che scappava per Lima su Internet, la maggior parte sfocati, registrati con i cellulari di dozzine di persone.

C’erano molte più persone a seguirlo di quante ne pensasse Kurt, ma in nessuno si vedeva Devon entrare in casa di Kurt.

Che era una fortuna, perché “lo youtubers sbronzo sulla via del peccato” sarebbe stato su tutti i telegiornali il Lunedì mattina.

Nei giorni successivi tutti quelli che erano fans di Devon a Lima, erano permanentemente in giro nella speranza di incontrarlo.

Kurt lo sapeva bene.. Devon non amava essere inseguito dai fans.

Ed ora c’erano anche dei paparazzi qui, delle telecamere pronte per filmare qualsiasi persona che sembrasse anche lontanamente simile a Devon .

E lui, in effetti, era sembrato.. in preda al panico?

Che era stato qualcosa buono in un certo senso, perché così Kurt aveva avuto la possibilità di aiutarlo e forse ricostruire un po’ la sua immagine ai suoi occhi.

Ma dall’altra parte … provava qualcosa per lui e si era sentito male a vederlo così spaventato e frenetico.

Così Kurt avrebbe fatto qualsiasi cosa per aiutarlo a stare meglio.

Anche se questo significava non parlare di lui per un po’, o raccontare a tutti che era stato a casa sua.

Questo probabilmente avrebbe scatenato nuovi pettegolezzi, ed anche se a Kurt non importava se gli altri pensavano che fossero qualcosa, era sicuro che  a Devon importasse.

Così restò tranquillo e lasciò gli altri parlare di quanto fosse ingiusta la vita perché non avevano visto Devon e ringraziava silenziosamente Gaga perché lui lo aveva fatto.

 

Mercoledi:

“Ciao , mamma”

“Ciao tesoro, tutto ok?”

“Si..” Blaine correva per i corridoi della Dalton , perché in ritardo per un incontro di emergenza con i Warblers , di cui non conosceva il motivo.

Oh, e il mondo pensava che lui fosse stato ad una specie di droga party selvaggio a Lima, che lo aveva fatto poi correre attraverso la città dopo l’avventura di una notte.

Oh e che aveva messo incinta una ragazza ed era per questo che indossava così spesso gli occhiali da sole e nascondeva la sua identità..

“Abbastanza bene, ma non credo di farcela oggi . Ho un incontro d’emergenza con i Warblers . mi dispiace…”

“Oh.. non preoccuparti. 

Va bene.

Hai tempo di parlare ora o vai di fretta?”

Per fortuna sua madre non disse nulla su tutto quello che si diceva su internet.

“Sto andando adesso, quindi non ho tempo .

Mi dispiace di nuovo, mamma , ma ce lo hanno detto solo pochi minuti fa, e …”

“Non ti preoccupare .

Ci vedremo questo weekend allora, giusto?”

Blaine rimase in silenzio.

Era davvero dispiaciuto di dover cancellare i piani con sua madre.

Da quando aveva divorziato da suo padre , al tempo aveva 12 anni, e Cooper si era trasferito ad Hollywood quando ne aveva 13, gli dispiaceva lasciarla sola per più di qualche giorno.

Gli sembrava che lei fosse così sola; anche se sapeva che il divorzio era stata l’unica soluzione ed aveva solo migliorato la loro situazione, e che era una donna forte ed aveva abbastanza amici.. si sentiva ancora come se dovesse proteggerla.

“OK, ci vediamo nel weekend, promesso”

“E’ tutto ok Blaine, davvero”

“Okay.. ti voglio bene!”

“Ti voglio bene anche io. Divertiti”.

“Lo farò”.

La salutò riluttante e poi vide Dean entrare di corse nella sala del coro; questo era un brutto segno perché il ragazzo di colore era sempre l’ultimo ad arrivare.

Scivolando nella sala vide che tutti gli altri Warblers erano già arrivati.

“Beh , almeno non hanno ancora iniziato” pensò Blaine, mormorò una scusa e si sedette.

Kevin si schiarì la gola e si alzò.

“Bene. Ora che tutti sono qui.. “colpo di tosse” Blaine “ colpo di tosse”, “possiamo cominciare la nostra riunione”

“Riunione?” chiese Brian, “ mi era stato detto che c’era una prova extra”.

“No. Io, Logan e Tobias abbiamo avuto , finalmente, la lista dei nomi”.

“Perché una lista di nomi?

Il leader dei Warblers aveva una lista di nomi?

Con i loro nomi?

Il leader che era uno dei suoi fans?

Ha una lista con il mio nome completo?

E lo leggerà tra poco ad alta voce così che tutti conosceranno che il mio nome completo è Blaine Devon Anderson?

Questo… questo deve essere uno scherzo. Sono morto.”

Chiuse gli occhi e prese un profondo respiro.

“Ok stai calmo. Questa non è la fine del mondo. Forse gli insegnanti si sono ricordati che non voglio essere chiamato col mio nome completo e gli hanno dato una lista con scritto solo Blaine Anderson?

Perché i leaders sono anche studenti?

Ed anche se scoprono che il mio secondo nome è Devon, non è detto che scoprono che sono io giusto?

Oh Dio.

Ma chi voglio prendere in giro, è sicuro che lo capiscono…

E’ già un miracolo che non lo hanno ancora scoperto…Ma..”

“Sarà divertente” sussurrò Nick, “ Lo sai che i genitori di Tobias lo hanno chiamato Tobias Tiffany? Diventò tutto rosso in viso la prima volta che è stato letto durante l’ora di Educazione Fisica!”

Blaine gli sorrise appena ed aspettò la sua morte, mentre Logan prendeva dalla sua borse la lista.

Una volta tirato fuori, lo passò a Kevin che iniziò a leggere i nomi.

“Oh Dio… eccoci..”

“Nicholas Robert Duvall”

Blaine alzò lo sguardo.

Duvall?
Hanno iniziato con Duvall?

Guardò Johnny sussurrando, “ Non vanno in ordine alfabetico?”

“Lo fanno, ma i nuovi membri vengono aggiunti a mano nella lista dell’anno precedente ed i vecchi devono solo essere smarcati.

Poi viene fatta una nuova lista, così sarai il primo, non preoccuparti Blaine”

Annuì soltanto, non ascoltando il nome che stava leggendo e facendo del suo meglio per sembrare allegra quando gli altri ridevano.

“Ok adesso passiamo ai nuovi membri” disse Kevin e poi guardò la lista per lungo tempo.

Mosse il foglio in modo che Logan e Tobias potessero vederlo meglio e dal modo in cui lo stava guardando dritto negli occhi, capì che stava mostrandogli il suo nome.

Poi Kevin alzò lo sguardo di nuovo e con espressione assente disse:

“Davvero?” guardò Blaine, “ Nessun secondo nome imbarazzante? Blaine Anderson.. i tuoi genitori devono davvero amarti.:”

Fece ancora qualche battuta sul nome noioso di Blaine e poi continuò con gli altri prima di fare un discorso su quanto fossero felici di vedere tutte queste nuove facce e nuove voci nei Warblers, ma Blaine non stava davvero ascoltando..

“Sono salvo..”

Quando Kevin finì il suo discorso, tutti applaudirono per poi decidere di passare l’ora che restava prima che fosse pronta la cena a cantare per un po’.

Così provarono Stereo Hearts e Blaine cercò di calmarsi e divertirsi.

Quando finirono e lui desiderava solo andarsene.. una mano sulla sua spalla lo trattenne

“Blaine?” disse Kevin con voca calma, “ Puoi restare giusto in attimo? Vorremmo parlarti”

“Uhm.. “ deglutì,  lo sapevano.. Oh Dio , lo sapevano, ” Si, certo”

Sorrise e seguì Kevin al tavolo dove erano seduti gli altri leaders e restarono tutti in silenzio per un po’.

Poi Kevin si schiarì la gola e Blaine non si sentì più le gambe..

C’erano ancora le sue gambe?

Se ne sarebbero accorti se avesse dato un’occhiata veloce sotto al tavolo per controllare?...


NOTE..

eccoci al capitolo nuovo... alla settimana prossima.. scusate ma oggi vado di fretta...

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 - Informazioni ***


Piccola nota dell’autrice:

Questo capitolo è davvero cortissimo.. e probabilmente non conta nemmeno come capitolo. E’ comunque solo un modo per farvi sapere che in questo periodo sono impegnatissima così aggiornerò più raramente..

Ho messo la nota solo per farvi capire come mai questo capitolo è così corto…

 
 
“Blaine?” disse Kevin con voca calma, “ Puoi restare giusto in attimo? Vorremmo parlarti”

“Uhm.. “ deglutì,  lo sapevano.. Oh Dio , lo sapevano, ” Si, certo”

Sorrise e seguì Kevin al tavolo dove erano seduti gli altri leaders e restarono tutti in silenzio per un po’.

Poi Kevin si schiarì la gola e Blaine non si sentì più le gambe..

C’erano ancora le sue gambe?

Se ne sarebbero accorti se avesse dato un’occhiata veloce sotto al tavolo per controllare?...

“Allora, noi non lo abbiamo detto ad alta voce, ma il tuo nome sulla lista non è Blaine Anderson.

E’ un po’ più lungo, in effetti.. Il tuo nome è Blaine Devon Anderson..

E così ci stavamo chiedendo, a dire il vero io mi stavo chiedendo, se c’era qualcosa che ci stai tenendo segreto..

Kevin, Logan e Tobias lo guardarono , immobili.



Note

Allora che dire... a quanto pare i "capi" dei Warblers hanno capito qualcosa...

Blaine confermerà o no?

Visto che questo capitolo... è super cortissimo... giovedì pubblicherò il capitolo 10..

Quindi buona "piccolissima" lettura... e a giovedì ( solo per questa volta.. poi tornerò a pubblicare una volta a settimana...)

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 – Guai ***


Blaine era …leggermente scioccato.

Chiuse gli occhi , le parole dei suoi amici risuonarono nella sua mente..

“..se c’era qualcosa che ci stai tenendo segreto.. noi non lo abbiamo detto ad alta voce, ma il tuo nome sulla lista non è Blaine Anderson.

E’ un po’ più lungo, in effetti.. Il tuo nome è Blaine Devon Anderson..

E così ci stavamo chiedendo, a dire il vero io mi stavo chiedendo, se c’era qualcosa che ci stai tenendo segreto..

Era tutto finito ora, giusto?

Lo avevano scoperto.

Non era stato abbastanza attento.

Avrebbero detto che aveva tradito la loro fiducia, che aveva mentito loro.. cosa che aveva fatto.

Non avevano torto.. era una persona orribile.

Li aveva offesi.

Erano stati tutti così gentili con lui e lui aveva preso a calci la loro fiducia e la loro amicizia .

Avevano ragione ad essere arrabbiati.. e cosa sarebbe successo a sua madre?

Quando i media avrebbero scoperto la notizia, avrebbero di sicuro cercato la sua famiglia.

L’avrebbero importunata?

Avrebbero iniziato a raccontare bugie su di lei?

Ne sarebbe stata tanto imbarazzata.

Ed i suoi fans, cosa avrebbero pensato? Lo avrebbero abbandonato?

“Blaine?” disse Kevin con calma, e Blaine alzò lo sguardo brevemente.

Poi abbassò lo sguardo sui suoi piedi ( erano li dopo tutto) aggrottando le sopracciglia.

Aprì la bocca, cercando di dire qualcosa, qualsiasi cosa, ma nulla venne fuori.

E poi all’improvviso , successe.

“Io… io lo faccio.. ho un.. segreto. E mi dispiace davvero tanto”.

Kevin chiuse le labbra ed annuì rapidamente

“ E quale sarebbe esattamente?”

“.. Io sono Devon.. Cioè lo youtuber..”

Avrebbe voluto dire di più, spiegarsi, solo che non poteva.

Non sapeva come.. cosa dire.. come scusarsi.

“Okay” disse Tobias “ credo che ormai lo abbiamo capito tutti adesso.

Ma quello che voleva in realtà sapere era cosa significa tutto questo?

Cioè nella vita vera sei completamente diverso da come appari nei video.

Ed il tuo look… non avevamo la più pallida idea!

Non parli o ti vesti come lui, è come se foste due persone completamente diverse..

E’.. solo un tuo modo di esprimerti?

O è solo una parte differente di te stesso?

Una personalità diversa?”

Blaine deglutì.

Non aveva nessuna risposta per questo.

Non si era mai permesso di pensarci.

Ogni volta che la domanda veniva fuori, lui chiudeva il discorso.

Si impose di non pensarci troppo.

Perché chi era lui veramente?

Blaine o Devon?

Entrambi?

Nessuno dei due?

“Sinceramente non lo so.

Tutto questo è solo accaduto.

So che questo deve sembrare strano, ma non so come spiegarlo.

Mi dispiace.

Ma non è solo un personaggio che recito o altro.

Non lo so..”

Si sentì stupido. E vulnerabile, cosa che non gli piacque affatto.

“Cosa farete adesso” chiese con calma.

Potevano praticamente distruggere la sua vita, sapendolo.

Ma forse.. forse c’era una piccola possibilità che non lo odiassero?

Forse avrebbero taciuto per un po’?

Non sembravano arrabbiati.

I tre ragazzi si guardarono l’un l’altro.

“Faremo tutto ciò che vuoi” disse Kevin, e Logan e Tobias confermarono con un sorriso, annuendo.

“E’ il tuo segreto e non è compito nostro dirlo agli altri”

Blaine sentì una scarica d’adrenalina percorrergli il corpo.

“Oh Dio, grazie davvero! Ero così spaventato che potevate.. odiarmi o altro! E’ davvero bello che non lo raccontiate in giro ed io prometto mai più segreti. Sono così..”

Blaine farneticava ormai e Logan rise alzando le mani.

Poi fece un passo verso di lui e posò le mani sulle spalle del più giovane.

“Amico, dovresti davvero imparare a fidarti delle persone.

Cioè noi conosciamo Wes e David, il fatto che siano così famosi qui non è un problema.

Voglio dire, si sono ovviamente pieni di talento e io sono un loro grande fans, ma.. non è una gran cosa , sai?

Almeno per noi.

Non ne faremo mai un polverone o altro”

Blaine lo guardò negli occhi ed annuì.

Aveva ragione.

“Mi dispiace. Ma io mi fido di voi, e voi ragazzi siete degli ottimi amici.

Ho dovuto essere sempre attento .
Nella mia vecchia scuola non ho mai avuto qualcuno di cui mi fidassi al punto da dirgli qualcosa di così grosso.

Non mi era proprio passato per la mente che mi avreste solo accettato”

Tobia annuì.

“Capiamo”

Dopo qualche minuto di confortevole silenzio, Logan parlò di nuovo.

“Io ho una domanda per te però. E per favore , solo non perdere la testa, ok?..

Puoi farmi un autografo?”


Giovedì:

“Kurt?” disse il padre dall’altra parte della porta. “Ti sei alzato? La scuola inizia tra un mezz’ora, di solito a quest’ora sei già in macchina”.

“Lo so.” Pensò mentre si sedeva sul letto, lamentandosi .

“Kurt? Sto entrando” la porta si aprì lentamente, e suo padre si affacciò non osando invadere lo spazio privato di suoi figlio.

Avevano instaurato un’atmosfera pacifica nelle ultime settimane, e Burt non voleva tornare indietro.

Guardò Kurt per qualche secondo, che era seduto silenziosamente sul letto guardando le coperte.

“Kurt, che succede?

Come mai non sei ancora vestito?

Persino io ho sentito la tua sveglia, non mi puoi dire che hai dormito troppo.”

Kurt prese un respiro profondo.

“Non l’ho fatto”

“Allora come mai sei ancora a letto?”

“Non mi sento davvero bene, papà”, disse portandosi la mano allo stomaco e sorridendo debolmente a suo padre.

“ Posso restare a casa , oggi? Mi sento come se dovessi vomitare “

Burt alzò le sopracciglia.

Suo figlio normalmente non si ammalava mai, il ragazzo mangiava sempre in maniera sana e l’ultima volta che era stato malato era stato anni fa.

Ma doveva ammettere che suo figlio sembrava davvero stare male.

Il ragazzo si mosse lentamente come se provasse dolore, sembrava debole e un po’ nasale e la sua pelle aveva una sfumatura di giallo che non appariva buona. Del tutto.

“Mhm..” disse, “ Va bene, stenditi allora , si nota che non stai bene. Io chiamerò la scuola e tu chiamerai me se hai bisogno di qualcosa , okay?”

Kurt annuì vacillante e si ristese, sorridendogli.

“Grazie , papino”

Le sopracciglia di Burt si alzarono ancora di più.

Se lo chiamava papino era una cosa seria.

“Non c’è problema Kurt” fece qualche passo verso suo figlio, sentendo la necessità di essergli vicino.

Si ricordava di quando Kurt era malato da piccolo e Burt lo teneva stretto tra le braccia fino a quando non si addormentava con il sottofondo della sua musica da musical preferita.

“Hai bisogno che resti a casa? O che ti cucini una zuppa o altro?”

“No papà, va bene. Puoi andare al lavoro”.

“Non posso lasciarti da solo a casa.

Si vede che stai male.. senza offesa.

O forse potrei fare una corsa al supermercato e prenderti qualcosa?” guardò l’orologio, “ Ti farò una zuppa in pochi minuti , si?”

“Posso stare da solo, lo prometto.

Ti chiamerò se dovessi sentirmi peggio e.. poi, sono sicuro che mangiare la tua zuppa mi farebbe stare peggio”.

Burt rise ed annuì.

Per lo meno , non aveva perso il suo senso dell’umorismo.

“Okay. Ma puoi chiamare quando vuoi, okay?

Porterò il telefono con me”.

“Grazie”.
 

Venerdì:

Venerdì fu.. abbastanza normale.

Blaine aveva cominciato a preoccuparsi di nuovo giovedì, non sapendo come comportarsi di fronte ai suoi amici e non sapendo come si sarebbero comportati loro.

Ma tutto fu piacevolmente ..normale.

Fece una lunga chiacchierata con Wezzy&Dave sulla “ cosa a cielo aperto” , come la chiamava David.

Stavano organizzando un tour in giro per l’America, per due mesi , per fare concerti in giro.

Allo stesso tempo volevano incontrarsi con altri youtubers con cui erano amici per fare qualche video insieme, e chiesero a Blaine se avesse voglia di andare con loro una volta finita la scuola.

Ma lui li ringraziò per l’offerta promettendo di pensarci.

Era steso sul letto, sfogliando alcuni spartiti, quando squillò il telefono.

“Sarà di nuovo David” pensò così rispose senza guardare il numero.

“Pronto?”

“Hey Blaine. Sono Sebastian”.

“Cazzo.. “ , ancora non aveva letto nessuno dei messaggi dell’altro ragazzo, e , francamente, non ne sentiva il bisogno.

Sebastian lo aveva ferito deliberatamente e non voleva ricascarci , non voleva perdonare.

Per una volta voleva essere lui lo stronzo e solo ignorare qualcuno.

Ma ora che sentiva la sua voce..

“Oh, uhm.. Si”

“Perché non hai risposto ai miei messaggi?”

Blaine si alzò dal letto e cominciò a girovagare per la stanza.

“A dire il vero non ne ho letto nemmeno uno”.

Si fermò davanti la sua finestra e guardò un ragazzo ed una ragazza che si abbracciavano e baciavano vicino ad una macchina.

Erano di sicuro una coppia, e Blaine si augurò di poter anche lui avere qualcosa di simile.

“Beh avresti dovuto, perché c’erano almeno tre scuse perfette “ disse Sebastian e Blaine sbuffò.

“Non voglio delle scuse, Sebastian. Cioè è bello che tu sia dispiaciuto perché non è stato per nulla bello..”

“Beh, non è stato bello il fatto che tu te ne sia andato. Sono dovuto tornare dentro per rimorchiare un uomo di mezza età che ha figli, Blaine.

Figli.”

Blaine sentì una piccola fitta al petto.

Come poteva Sebastian essere così disinvolto sul sesso?

E Blaine?

Significava davvero così poco per lui?

Era uscito con Blaine e dopo che avevano litigato aveva dormito con un altro ragazzo che nemmeno conosceva?

“Come può questo essere colpa mia?” Blaine lo voleva sapere, “ Non è che dovevi per forza fare sesso l’altra sera”.

“Oh , dai Blaine. Non essere così femminuccia. Volevo divertirmi e tu sei più un ragazzo da appuntamento. Così sono tornato per cercare qualcun altro. E allora?”

“E allora?” Blaine non poteva crederci.

Come poteva Sebastian essere così privo di tatto?

“Si sono proprio un ragazzo da appuntamento! E sono sicuro che tu lo sapevi, ed hai comunque cercato di ingannarmi per portarmi a letto !

Non lo avevo capito all’inizio ed ho pensato che non sapevi cosa stavi facendo, ma hai cercato di farmi ubriacare quando io ti avevo chiaramente detto che non volessi .

Mi hai mentito dicendomi che il drink non fosse alcolico.. hai almeno pensato che se avessi dormito con me sarebbe stato uno stupro?”

“Oh calmati. Sei proprio una reginetta del dramma, baby”

“B.. Baby? Ma sei fuori di testa?”

“Okay, è chiaro che sei di pessimo umore, B. Che ne dici se ti calmi e poi mi chiami quando..”

“Non chiamarmi B! Chi ti credi di essere?”

“Uh, Blaine. Cerca di calmarti, okay?”

Ormai , Blaine stava urlando al telefono.

“No che non mi calmo! Prima di tutto non sono una femminuccia se mi arrabbio per quello che hai fatto e secondo..”

“Ad essere onesti, sarai anche sexy, ma sei alquanto noioso. Devi scioglierti un po’, Blaine, hai davvero bisogno di imparare cosa significa divertirsi. Ma questo è..”

“NO! Non devo. Mi diverto tantissimo con i miei amici. Sei uno psicopatico , Sebastian. Non chiamarmi mai più”.

Chiuse la telefonata e si gettò sul letto.

Sebastian era incredibile.

Perché aveva telefonato comunque?

Mica aveva pensato che Blaine fosse pronto per il secondo round?

Prese di nuovo il cellulare e chiamò David.

“Pronto? Blaine.. è tutto okay?”

“Si.. uh.. a dire il vero no.” disse portandosi una mano sugli occhi.

“Possiamo parlare? Sebastian mi ha appena telefonato”

“Oh no. Ma certo. Ho almeno venti minuti prima di dover uscire. Ho un appuntamento stasera”

“Grazie amico”.

 
Sabato

“ Entra, papà”.

“Come ti senti oggi?  Perché giuro che se non ti senti meglio ti porto direttamente in ospedale”.

Kurt era steso sul letto ed era triste.

Sfortunatamente stare male riguardava non solo i giorni di scuola ma anche i weekends.

Ma.. non poteva andare in ospedale.

Non poteva.

Si morse il labbro.

“Non devi papà, davvero”

“Io credo di si “ disse il padre triste, incrociando le braccia. “ sono tre giorni e il tuo volto è ancora più pallido di ieri, figliolo. Non è normale”.

La voce del padre era piena di preoccupazione e Kurt dovette distogliere lo sguardo.

Il fatto era che Burt era preoccupato per nulla.

Non era malato.

Era un bravo attore e i suoi esercizi vocali lo avevano aiutato a fingere stanchezza e una brutta tosse.

Con l’aiuto del suo kit di trucchi , aggiungendo un po’ di ombra gialla sulla sue guance, tutto era perfetto.

Ma nonostante le sue ottime doti di attore, non avrebbe mai convinto un vero dottore che era malato.

“A dire il vero mi sento meglio. Non credo che vomiterò ancora” cosa che non aveva fatto prima , almeno non da mercoledì.

“Si. Forse perché non hai mangiato nulla negli ultimi tre giorni?” disse il padre inespressivo.

“Ho mangiato. Tanto a dire il vero” .

Ma suo padre non doveva saperlo.

E doveva convincerlo che sarebbe migliorato, perché non voleva avere problemi se suo padre avesse scoperto che gli aveva mentito.

“ Cosa ne dici se mi porti qualcosa e se non vomito , posso stare a casa? E.. tornare a scuola lunedì?”

Burt sospirò.

“ Se il tuo stomaco regge un toast e più tardi una zuppa, vedremo” e si voltò per andare in cucina.

“Grazie , papà” gli urlò.

Quando la porta si chiuse di nuovo, Kurt si lasciò scappare un sospiro frustrato.

Non gli piaceva mentire al padre.

Avevano appena ricostruito il loro rapporto e non voleva rompere la loro ritrovata fiducia.

Ma doveva farlo.

Non poteva tornare a scuola.. non dopo quello che era successo mercoledì.

Kurt correva per i deprimenti corridoi del McKinley, tenendo stretta la sua giacca rovinata al petto.

Alcune cheerleader avevano “ accidentalmente” rovesciato le loro granite su di lui.

E per rendere la cosa ancora peggio , tutti l’avevano viste.

Aveva fatto del suo meglio per fare credere che tutto fosse come una volta, rimanendo a testa alta e al top della catena alimentare.
Ma qualcosa come questa.. era stato messo in imbarazzo ed umiliato davanti a tutta la scuola e la gente aveva riso di lui.

La sua autorità era ormai inesistente.

“Hey fatina!” una bassa e beffarda voce lo chiamò.

Kurt non si girò, anzi continuò a camminare più velocemente.

Non voleva reagire ai soprannomi che gli atleti gli affibbiavano, ed era troppo mortificato in questo momento per affrontare qualcuno senza piangere.

“Aww.. cosa succede, fatina?”

“Non Karovsky..” pensò Kurt accelerando il passo.. “ Tutti ma non lui..”

“Dai, non scappare!” disse il grosso giocatore di football.

Kurt fece una smorfia e cercò di fare del suo meglio per non iniziare a correre.

“Lasciami in pace” mormorò, ma abbastanza forte perché l’altro potesse sentirlo.

Voltò l’angolo e vide di non essere lontano dalla porta.

Sentì la paura del grosso giocatore di football allentarsi, prese un respiro profondo ed allungò la mano verso la porta quando una mano lo afferrò.

A malapena riuscì a tenere stretta la sua giacca, e si ritrovò faccia a faccia con Karovsky e il suo amico Azimo.

Kurt non era sicuro su cosa fare: stare calmo e aspettare che se ne andassero o fare lo stronzo a sperare di intimorirli?

Un solo sguardo alla faccia da fesso di Azimo scelse per lui.

“Togli le tue mani dalle mie braccia Neanderthal” disse tra i denti.

Il giocatore di football si limitò a guardarlo senza dire o fare nulla, si avvicinò solo di più a Kurt, che non gradì la cosa per nulla.

Tolse la mano dalla sua spalla e fece un passo indietro finendo quasi contro il muro.

“Ti dirò una cosa Hummel. Mi sono stancato di questo giochetto cha fai”.

Kurt sbuffò

“Non sono sicuro di quale gioco tu stia parlando, Karovsky. Ma forse puoi provare ad usare qualche parolone e spiegarmelo?” sorrise al grosso ragazzo per un secondo, prima di realizzare che forse non era proprio una buona idea provocarlo.

Un secondo dopo era pressato al muro, la sua schiena scricchiolò dolorosamente,

Kurt gemette.

“Stai lontano da me!” disse un po’ più forte stavolta.

“Intendo questo! Cosa credi di fare..” Karovsky si sporse ancora di più, il suo volto vicino a quello di Kurt.

Il ragazzo più piccolo sembrava.. nauseato.

Nonostante la sua fama, era vergine.

E molto più di questo.. non aveva nemmeno mai baciato nessuno come si deve.

( si stava conservando per Devon, anche se è una possibilità lontana per ora)

Avere questo grosso e sudaticcio ragazzo pressato contro di lui, lo faceva stare male e semplicemente disgustato.

Lo spinse, ma fu spinto di nuovo contro il muro con molta più forza.

“Sei così dannatamente.. lo sai..” sussurrò Karovsky nel suo orecchio.

“Cosa?”

“Non ho idea di cosa tu stia parlando” si lamentò Kurt.

Non aveva abbastanza aria così, ed era spaventato perché iniziò a pensare a molte strane, orribili e strane idee di cosa il giocatore stesse parlando.

E poi… per un momento le labbra del grosso ragazzo indugiarono sulla sua gola, e Kurt rabbrividì e dovette sforzarsi di non vomitare proprio ora e li.

Azimo sembrava non avesse visto cosa stesse accadendo tra loro, stava controllando il corridoio per essere sicuro che fossero soli.

Quando la grossa, viscida e spiacevole lingua sparì, Kurt sentì altre parole venir mormorate nel suo orecchi, ma non poteva concentrarsi perché .. sbagliato.. e no.. e  questo era così disgustoso!

“Sei così sexy e scommetto che sembreresti ancora più bello sulle tue ginocchia per me, Hummel.

Ed è così che ti avrò, capito?

So che mi vuoi così tanto quanto io ho bisogno di te ed ora che hai perso il posto in cima per Quinn, ti avrò tutto per me”.

“Co..cosa?” balbettò Kurt.

Non poteva credere che qualcuno potesse essere così stupido!

Lui interessato a David Karovsky?

“Cazzo no.. Proprio quando stava per dirgli esattamente questo, Karovsky si sporse in avanti e… pressò le sua labbra su quelle di Kurt, solo per un secondo , prima di allontanarsi e guardarlo con occhi vitrei.

“Oh Dio” sussurrò Kurt scioccato.

“Lo so..” sorrise Karovsky.

Kurt lo spinse via , le lacrime agli occhi per il panico.

“Perché lo hai fatto?”

“Cosa?”

“Baciarmi, stronzo! Non so dove prendi le tue informazioni, ma io non ho assolutamente nessun interesse per te”

Quasi urlava, strofinandosi le labbra nel frattempo.

Azimo si voltò ed iniziò a ridere.

Kurt non era sicuro se stava ridendo di lui o di Karovsky che era stato rifiutato.

“Di cosa parli Hummel? Smettila di negare i tuoi sentimenti”

“Io..” disse indicandosi Kurt, “ non ho nessun sentimento per te eccetto il disgusto”, strinse la giacca ancora più forte e poi si voltò per andarsene.

“Spero di essere stato abbastanza chiaro con te” disse tremante.

Karovsky si lasciò sfuggire qualcosa tra un lamento ed un urlo prima di afferrare di nuovo e tirare tra le sue braccia Kurt.

Kurt era di nuovo, contro la proprio volontà , pressato contro qualcuno e si sentì singhiozzare.

Era ancora scosso per prima ed era certo che il danno emotivo lo avrebbe perseguitato per sempre.

“Sarai mio. Anche se fosse l’ultima cosa avrò, ti avrò” , sussurrò con voce profonda al suo orecchio e Kurt si lasciò sfuggire un altro singhiozzo.

Cos’ha Karovsky che non va?

Cosa sta succedendo?

E dove erano gli altri?

Perché nessuno era venuto a salvarlo?

Non ebbe risposta.

Kurt stava ormai piangendo nella giacca sporca che Karovsky gli aveva pressato sulla bocca per soffocare qualsiasi rumore potesse fare.

Lo spinse a terra e poi se ne andò.

In nessun modo sarebbe tornato in quella scuola. Da lui.
 
“Kurt! “ sentì suo padre chiamarlo dalla cucina, “ Vuoi qualcosa di speciale da mangiare?

“No , grazie” gli urlò di rimando.

Guardò in basso sulle sue mani e si rese conto di quanto rovinate fossero le sue unghie.

Di solito le ha sempre ben curate, ma negli ultimi giorni aveva iniziato a mangiarsi le unghie.

Doveva tornare a scuola.

Lo sapeva..

Per suo padre ed il loro rapporto.

E perché non c’era la possibilità che lui potesse dire a qualcuno quello che era successo.

Era troppo spaventato.



NOTE

Ok ..prima di tutto scusate per ieri.. ma è stata una giornataccia... 3 ore dal dentista..SIGH!!!

Ma come promesso ecco il 10 capitolo..

Allora Kevin , Tobias e Logan hanno scoperto il "segreto" di Blaine.. e Blaine è riuscito finalmente a dirlo a qualcuno della sua nuova scuola.. come saranno adesso le cose tra i Warblers??..

Cambierà qualcosa??

Nel bene o nel male?

E Kurt???...

Troverà il coraggio di tornare a scuola dopo... il "bacio" rubato di Dave?

Per quanto io abbia apprezzato molto la "crescita" di Dave nel TF... ( da bullo ad orsetto... ahahaha )... questo Dave mi mette i brividi....

Alla prossima settimana....

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 – Cooper ***




“Ciao .. qui è Cooper Anderson.. Si quel Cooper Anderson. Probabilmente mi conosci per show televisivi come “Susan’s secret”* o “The Mysterious Man”*. O mi hai visto in qualche pubblicità per il nuovo “Sport Studio” di Malibù. Non sono in casa in questo momento, quindi chiamami più tardi o lasciami un messaggio dopo il beep che seguirà, immediatamente, la mia voce. Dovresti sentirlo ora”.

Beeep…

“Cooper sono mamma. Per favore richiamami”

Beeeep.

“Ciao .. qui è Cooper Anderson.. Si quel Cooper Anderson. Probabilmente mi conosci per show televisivi come “Susan’s secret”* o “The Mysterious Man”*. O mi hai visto in qualche pubblicità per il nuovo “Sport Studio” di Malibù. Non sono in casa in questo momento, quindi chiamami più tardi o lasciami un messaggio dopo il beep che seguirà, immediatamente, la mia voce. Dovresti sentirlo ora”.

Beeeep.

“Cooper . Sono passate tre ore. Hai detto che era importante. Ti prego, chiamami!”
 
“Ciao .. qui è Cooper Anderson.. Si quel Cooper Anderson. Probabilmente mi conosci per show televisivi come “Susan’s secret”* o “The Mysterious Man”*. O mi hai visto in qualche pubblicità per il nuovo “Sport Studio” di Malibù. Non sono in casa in questo momento, quindi chiamami più tardi o lasciami un messaggio dopo il beep che seguirà, immediatamente, la mia voce. Dovresti sentirlo ora”.

Beeep…

“Sto iniziando a preoccuparmi. Per favore chiamami. Tutto ok?”

“Ciao .. qui è Cooper Anderson.. Si quel Cooper Anderson. Probabilmente mi conosci per show televisivi come “Susan’s secret”* o “The Mysterious Man”*. O mi hai visto in qualche pubblicità per il nuovo “Sport Studio” di Malibù. Non sono in casa in questo momento, quindi chiamami più tardi o lasciami un messaggio dopo il beep che seguirà, immediatamente, la mia voce. Dovresti sentirlo ora”.

Beeep…

“Sono di nuovo mamma; Cooper sto andando a letto ora, ma sentirò il telefono se chiami, okay?

 
“Pronto? Pamela Anderson? Hey sono Cooper”

“Oh Dio, va tutto bene?”

“ Si, si non preoccuparti”.

“ Perché chiami solo ora?”

“Perché avrei dovuto chiamare prima? Sono stato tutta la giornata sul set ieri e non volevo svegliarti”

“Cooper Anderson!! , non puoi mandarmi solo un’email in cui mi chiedi di chiamarti per qualche tipo di emergenza e poi non richiamarmi. Ho cercato di rintracciarti per tutta la giornata. Ero preoccupata, tesoro”.

“Ugh..mamma.. Posso dire due cose prima? Nessuno sta morendo. Te lo prometto. Allora come va? Sono passati tre mesi dall’ultima volt ache abbiamo parlato”.

“.. Beh , non certo per colpa mia. Ho provato a chiamarti almeno una volta al mese”.

“Beh, nemmeno per colpa mia. Sono impegnato. Non ho tempo. Comunque , come va mamma?”

“Tutto bene. Hai ricevuto il messaggio di Blaine in cui ti diceva di aver cambiato scuola? Mi ha detto che non hai risposto”.

“Si, l’ho ricevuto ma non ho avuto tempo di rispondergli.

Sai con il documentario sulla protezione solare ed altre cose.. Non vuoi chiedermi come sta andando?”

“Seriamente Cooper, perché dovrei? So come sei, “il lavoro è duro ma così ne vale la pensa”; ti guardo in Tv ogni tanto e so che chiami solo se hai bisogno di qualcosa o se sei malato”.

“Stai bene mamma? Sei piuttosto brusca ad essere onesti.

Sai non andresti lontano ad Hollywood con questo atteggiamento”

“Non devo andare da nessuna parte ad Hollywood, Cooper. Guadagno soldi più che a sufficienza”.

“Quindi credo che questo sia un no? Non me lo chiederai?”

“Cooper..”

“Allora ho io una domanda per te. E’ questo il motivo per cui ti ho scritto quella email”.

“Ti ascolto”.

“Mi sono imbattuto in qualcosa su youtube ieri e mi stavo chiedendo cosa Blaine pensasse di fare indossando i miei abiti”

“Questo è.. Cooper..”

“Non so come mai non me ne sono accorto. Voglio dire .. è una specie di star ormai, giusto?”

“Ascolta.. tu..”

“I miei amici mi hanno parlato di questo magnifico cantante di nome Devon, e ammetto di aver pensato a Blaine per un secondo, di quanto tu sia appassionata della sua voce, ma non avevo prove! Il mio piccolo fratellino ..su youtube!

E’ cresciuto adesso ed ha già un’ottima reputazione.

Sta cercando di mettersi in pari col fratello , huh?”

“ Cooper Anderson, se smetti di parlare per un minuto.. io..”

“Comunque , sta proprio bene, mi piacciono I capelli.

E devo dire di esserne lusingato.. non ho mai saputo di aver avuto così tanta influenza su di lui!

Anche se potrebbe avere qualche aiuto se me lo chiedesse…

Potrei aiutarlo a migliorare la sua immagine pubblica, credimi.

E’ un’ottima idea quella di tenere segreta la sua vera identità, tiene i suoi fans ad una certa distanza, sai?

Certamente col mio aiuto non ne avrebbe  nemmeno più bisogno.

Voglio dire, mamma, non puoi immaginarti quanto impazzirebbero i suoi fans!

Blaine Anderson e Cooper Anderson sono effettivamente fratelli?

Potremmo diventare più famosi di Dylan e Cole Sprouse.

E perché ancora non mi ha chiamato?

Sai cosa potremmo realizzare insieme?

Potremmo avere una nostra emittente.. cioè con la mia popolarità e la sua bellezza.. che non è pari alla mia.. ma condividiamo gli stessi geni , sai?”

“Cooper lui non vuole nulla di questo!”

“Di cosa stai parlando?”

“Blaine non si è svelato”.

“Cosa intendi? Non ti ricordi di tutto il casino sulla sua sessualità? Certamente è..”

“Non vuole che la gente sappia chi è. Devon è un segreto okay?”

“Oh, mai dai.. quanti anni ha? Sedici? Non sa ancora quel che vuole ed una volta che gli avrò parlato..”

“Oh no .. caro mio! Non gli dirai proprio nulla.

Ha realizzato tutto questo da solo, e può gestirlo.

Non è stupido e tu devi finalmente capire che non sei l’unico essere umano intelligente su questo pianeta”

“Mamma!.. Non..”

“Non dirmi mamma.. Nessuno sa della sua identità, e tutto deve restare così.

Se tuo fratello decidesse un giorno  di essere pronto a rivelare il suo vero nome.. allora sarà così.

Ma non devi pressarlo, sono stata chiara?”

“Si .. devo andare adesso.. così..”

“Cooper, te lo prometto.. se lo dirai a qualcuno , porrò fine alla tua carriera.”

“Scusa?”

“So come sei fatto e come ragioni, Coop, sei mio figlio.

E so che stai vedendo un’ottima opportunità per te nella fama di Devon.

Ma rovina questo a Blaine e stanne certo che farò di tutto per fartela pagare.

Blaine si sta godendo tutto questo ma vuole tener segreta la sua identità.

E resterà segreta, ci siamo capiti?

Devi rispettare la sua decisione”.

“..Okay. Ma una volta che finisco di registrare qui a Los Angeles torno a casa. E voglio parlarne con lui.”



Note

Prima di tutto scusate il piccolissimo ritardo .. ma oggi al lavoro è una giornataccia...

Niente le note non le so proprio fare.. ahaha... non so mai cosa dire..

Abbiamo conosciuto Cooper .... il solito egocentrico

Scopre che Blaine è il famoso youtuber Devon.. e vorrebbe... afferrare al volo questa opportunità per diventare più "famoso"..

Ma la mamma è sempre la mamma e difende la voglia di "privacy" di Blaine...

Cosa dirà Cooper a Blaine?

Gli farà cambiare idea?

A martedi prossimo

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 – Aspetta… Cosa? ***




Domenica:

Blaine tornò a casa per il weekend, un pò ansioso di raccontare alla madre che qualcuno aveva scoperto il suo segreto.

Ma conoscendola, probabilmente, le sarebbe andato bene.

Scese dalla macchina ed entrò in casa.

“Mamma?” la chiamò dal salotto.

“Sono in cucina , tesoro" gli rispose e Blaine si voltò, si diresse nella loro grande cucina.

“Perché ti cerco sempre da qualsiasi altra parte?” le chiese mentre l’abbracciava da dietro.

Si sciolse dall’abbraccio e si voltò sorridendo a suo figlio.

“Uno potrebbe pensare che dovresti averla imparata la lezione ormai.”

Baciò le sue guance e poi si sedette su una delle sedie, facendolo sedere su di un’altra.

“Com’è andato la settimana, tesoro?”

“Perfetta. Solo.. alcuni Warblers hanno scoperto.. la cosa di Devon”

Lei annuì con espressione seria sul viso.

“Cosa è successo?”

Le raccontò tutto e si sentì meglio immediatamente.

“Ma è tutto okay. Non hanno fatto nessun commento o riso di me. E’ stato tutto normale.

A dire il vero, ora che ci penso, è bello che sia venuto fuori. Ieri Tobias mi ha detto che gli piacciono davvero i miei video e… di certo è bello quando la gente su internet me lo dice, ma sentirselo dire da qualcuno faccia a faccia.. è bellissimo.”

Annuì di nuovo e sorrise, felice di sapere che Blaine ha amici che lo sostengono.

Blaine aspettò che sua madre dicesse qualcosa, e poi si sporse oltre il tavolo per stringerle la mano.

“E’ tutto okay mamma? Sei così silenziosa oggi. E’ successo qualcosa?”

Pamela guardò in basso sulle loro mani intrecciate e accarezzò il dorso della mano di Blaine col pollice.

Poi prese un respiro profondo.. “ Ha chiamato tuo fratello”…

Pamela sentì la mano di suo figlio irrigidirsi attorno alla sua.

“Cooper? Co…cosa ha detto?.. Mi ha nominato?”

“A dire il vero la chiamata era tutta su di te. Beh, quasi.

Lo ha capito, Blaine.

Ha visto uno dei tuoi video ed ha riconosciuto alcuni suoi vestiti o qualcosa di simile.

E’ molto impressionato da te, tesoro”, disse calorosamente, stringendo la sua mano, ma Blaine voltò la testa.

Niente era su di lui quando era Cooper a dirla e suo fratello non era mai orgoglioso di nessuno se non di se stesso.

“Vuoi dire che vuole usare la mia popolarità per se stesso”.

Sua madre si lasciò sfuggire un sospiro.

“Credo di averlo dissuaso. Per lo meno per ora.

Non dirà nulla a nessuno su chi sei.  

Anche se avrebbe voluto.”

“Non ha detto altro?”

“Vuole che ti dica che verrà presto a trovarci”.

Blaine tolse la mano dalla sua.

Certo che il fratello vuole vederlo, dopo anni di silenzio.. l’attimo in cui ha realizzato che lui potrebbe aiutarlo con la sua carriera vuole riprendere i contatti.

“Hmh.. No grazie.”

“Tesoro..” provò sua madre, ma Blaine non la lasciò indorargli la pillola.

“Va bene, mamma.

Comunque, cosa stai cucinando? ”


 
Lunedì:


Quando Kurt tornò a scuola , lo fece indossando il vestito più brutto che ci fosse nel suo armadio.. Jeans blue sformati e un pullover che suo padre gli aveva regalato per il suo quattordicesimo compleanno.

Indossò anche le sue vecchie scarpe da ginnastica, giusto così..

Era ovvio che Karovsky pensasse che lui si vestisse in un certo modo solo per impressionarlo, quindi oggi non lo fece.

Incoraggiare il grosso ragazzo era l’ultima cosa che volesse fare.

Lasciò che i suoi capelli gli cadessero sul viso , invece di farsi il solito ciuffo ed andò a scuola molto presto dopo aver salutato suo padre.

Burt lo guardò come se fosse impazzito, e provò anche a parlargli prima che andasse a scuola.

“Uhm.. figliolo. Sei sicuro di stare bene per poter tornare a scuola? Non prenderla sul personale, ma non sembri.. il solito ..”

“Sto bene, papà” disse Kurt con decisione, “ ma grazie”.

“Kurt”, sospirò l’uomo e poggiò una mano sulla spalla del figlio.

“Ti ho comprato questo pullover anni fa e non lo hai indossato nemmeno una volta.

E cosa dire di questi jeans? Li odi, giusto? Credevo fossero per le persone che..”

“Apprezzo il tuo rinnovato interesse per i miei vestiti e ti prometto che potremmo parlare di moda un altro giorno, ma vado davvero di corsa, papà.

Non voglio fare tardi!”

Si scusò Kurt e uscì velocemente dalla porta.

Quando arrivò a scuola, prese un profondo respiro per calmarsi.

Doveva solo stare in mezza ad altre persone.

Karovsky non avrebbe mai fatto nulla in mezzo ad altre persone.

Anche se era forte e popolare, Karovsky era un codardo ed amava la sua reputazione da “ re degli etero a scuola” più di qualsiasi cosa.

Così Kurt si affrettò ad entrare in classe e si sedette, felice che ci fossero altre due persone arrivate prima di lui.

Lo derisero solo nel tentativo di intimidirlo, ma lui li ignorò.

Sei migliore di loro. Migliore di tutto questo” ricordava a se stesso, mentre si sedeva, schiena dritta e testa alta, nonostante i suoi vestiti squallidi ed i suoi capelli.

Kurt riuscì a rimanere tra la gente per le prime lezioni, incluso l’intervallo quando si sedette in caffetteria con Rachel , Mercedes e Artie.

Ma quando tornò al suo armadietto un’altra volta per prendere un libro che aveva dimenticato prima, era tutto solo.

Beh tecnicamente non lo era, la scuola non era grande e c’erano studenti dovunque, ma nessuno di loro lo avrebbe protetto da nulla.

Kurt trattenne il fiato e cercò di girare intorno ad un gruppo di cinque giocatori di football, tra cui Karovsky, ma per fortuna non era dal suo lato.

“Hey frocio, dove hai trovato quei vestiti? Sembri quasi normale”.. commentò uno e Kurt ricordò che il grosso ragazzo dalla pelle scura aveva indossato lo stesso pullover.

Kurt si strinse il naso.. come poteva un normale essere umano preferire robaccia come questa a McQueen?

In normali circostanze, gli avrebbe urlato per la sua ignoranza sulla moda, ma non lo fece.

Era circondato da atleti, e notò, per il suo terrore, che Karovsky si stava avvicinando a lui, fino a quando non fu a solo pochi centimetri dal braccio di Kurt.

Mentre aspettò che il Neanderthal lo insultasse per i suoi abiti, il suo bullo si avvicinò ancora di più ed iniziò a parlargli sottovoce.

“Come mai questo stile diverso?”

Kurt sbuffò ma non rispose.

Cercò di non far vedere la paura che queste parole gli avevano evocato ma i muscoli del suo collo e della sue mascella si irrigidirono involontariamente.

Karovsky si avvicinò ulteriormente allo spazio personale di Kurt e gli ringhiò.

“Ti ho fatto una domanda. Non essere scortese e rispondimi.

Non vuoi farmi arrabbiare , vero?”

Kurt sentì il panico crescere nel suo petto, perché no.. non lo voleva.

Mentre gli altri ragazzi si stavano calmando, Kurt si voltò e guardo Karovsky.

“Puoi ripetere la domanda , allora? “ chiese innocentemente , “ solo per essere sicuro di non aver capito male”.

“Ti prego lasciami solo”.

Karovsky guardò i suoi amici mentre calcolava quale potesse essere la loro reazione se avessero scoperto i suoi sentimenti.

Ovviamente decise che non ne valesse la pena, perché afferrò Kurt per le spalle e lo spinse attraverso il corridoio, così Kurt sbatté contro gli armadietti, per poi, perdendo i sensi per un secondo, cadere a terra.

“Fanculo, Hummel! Non voglio prendermi la tua frociaggine” urlò e si voltò per andarsene.

Dopo qualche minuto , quando tutti i giocatori di football erano spariti, Kurt si rialzò.

Si tenne la testa con una mano mentre con l’altra stringeva la sua borsa.

“E quello cos’era?”

Kurt alzò la testa di scatto e vide Rachel Berry in corridoio, le mani sui fianchi , in piena posa da diva.

Kurt scosse la testa e mormorò:

“Lasciami in pace Rachel”

Si voltò , pronto ad andarsene , quando Rachel lo superò sbarrandogli la strada.

“Huh.. Kurt? Ti ho fatto una domanda”.

Il controtenore sussultò alle sue parole, il volto di Karovsky apparve nella sue testa.

“Non era nulla , okay? Adesso lasciami andare, non voglio fare tardi”.

“Dimmi perché lo ha fatto , Kurt. Questo è bullismo e non è giusto che alcuni studenti se la prendano con altri! E’…”

“Non è giusto prendersela con altri?”  disse guardando la piccola ragazza .

Rachel delirava?

“Questo è quello che abbiamo fatto per anni, Rachel. E tutti se la sono presa con me, nello stesso modo in cui se la prendono con te ora che il Glee non esiste più.”

“Oh dai. Non eravamo così cattivi.”

“Abbiamo molti ragazzi che hanno lasciato la scuola per colpa nostra”

Sia Kurt che Rachel incrociarono le braccia simultaneamente.

Entrambi dovettero sorridere e la voce della ragazza divenne più dolce.

“Solo.. non è giusto. A dire il vero sembra piuttosto doloroso.

Dimmi se c’è qualcosa che posso fare per aiutarti?”

Kurt scosse la testa.

Perché…cosa poteva Rachel Berry, così noiosa ed ostinata com’era, fare contro qualcuno come David Karovsky?

Nulla.

Era come se una mosca gli avesse detto che lo avrebbe protetto da un elefante.


 
Martedì


Quando Brian e Blaine erano caduti nella routine di andare a fare colazione insieme, si erano accordati per incontrarsi fuori la stanza di Blaine prima.

Ma negli ultimi giorni, Brian aveva cominciato a presentarsi fuori la sua stanza presto, sempre più presto.. ed ogni volta cercava , insistentemente, di entrare nella stanza del suo amico.

Così oggi Blaine aveva finito la sua routine mattutina con mezz’ora di anticipo ed aveva aspettato fuori il suo compagno di scuola.

In modo che non avrebbe avuto nessun motivo per entrare nella sua stanza mentre aspettava che Blaine si preparasse.

E vedere la sua stanza.

E ricordarsi della sua stanza nei video di Devon.

Cosa che non poteva succedere, perché sapeva che Brian era un grandissimo fans di Devon.

Aveva anche una lista completa di tutti i libri che erano sulle mensole di Blaine, che voleva leggere.

Dopo due minuti, ventotto minuti prima che iniziassero le lezioni, Brian arrivò davanti la sua stanza e guardò Blaine.

“Sei in anticipo” disse seccamente.

Blaine sollevò le sopracciglia.

“Uhm… si.. anche tu”

Brian annuì ed incrociò le braccia.

Guardò Blaine, che tutt’ad un tratto si sentì a disagio.

Davvero molto a disagio.

“Cosa?” chiese con calma.

“Perché non vuoi mostrarmi la tua stanza?”

Blaine, scioccato dal fatto che Brian avesse affrontato , beh, l’elefante davanti la sua stanza, sorrise senza entusiasmo.

“Scusa, cosa?”

“Non vuoi che io veda la tua stanza. Ecco perché sei qui fuori così presto, non è vero? In modo che io non possa vedere cosa nascondi li dentro”.

“Cosa? No, no. Mi sono solo svegliato un pò più presto, questo è tutto”.

I due ragazzi si guardarono l’un l’altro per un momento, prima che Brian si voltasse e prendesse un profondo respiro, le braccia incrociate tese.

“Io..” iniziò il giovane, ma non continuò.

“Oh dio, mi sento come se stessi prendendo a calci un cucciolo…”

“Ascolta Brian. La mia stanza è privata e solo che non mi piace avere gente girovagare tra le mie cose” disse Blaine cercando di fare del suo meglio per sembrare rassicurante.

Brian restò in silenzio, sembrava stesse pensando a cosa fare ora.

“Non sono stupido , Blaine” disse andandosene infuriato, lasciano Blaine da solo nel corridoio.

“Oh Dio” mormorò, “ che disastro”.

Si appoggiò al muro e guardò il suo cellulare.

Potrebbe chiamare David o Wes e parlarne con loro, ma vorrebbe affrontare la situazione da solo.

Ma.. Qual è la cosa giusta da fare in questa situazione?

E cosa sapeva già Brian?

Aveva mostrato un grande interesse per la sua stanza, quindi forse ha scoperto che sono Devon?

Forse ha capito che hanno la stessa voce e lo stesso volto e.. beh.. che fossero la stessa persona?

O forse voleva solo vedere la sue stanza ed era stato insultato da Blaine?

Irritato da non riuscire ad affrontare questa situazione da solo, Blaine diede un pugno al muro dietro di lui, imprecando interiormente quando la sua mano cominciò immediatamente a fargli male.

“Sono così stupido..” mormorò, ed andò a fare colazione.

Quando arrivò in caffetteria, c’erano solo pochi ragazzi e Brian era l’unico seduto al loro solito tavolo.

Blaine si fermò davanti ad esso, il vassoio in mano , non sicuro di essere il benvenuto a sedersi.

“Ti dispiace se mi siedo?” chiese , rabbrividendo .

“ Come se all’improvviso fossimo diventati estranei”

Il giovane annuì , sembrando sconfitto.

Blaine represse un sospiro e poggiò il suo vassoio proprio vicino al suo amico.

“Ascolta, Brian. Non so cosa ti spinge a voler vedere la mia stanza così tanto, ma non è una cosa importante, okay?

Voglio dire, non sono ancora mai stato nella stanza di Kevin eppure siamo ancora ottimi amici”

Non ebbe risposta.

“Dai, non fare così” disse cercando di risollevargli il morale

Quando Brian alzò la testa e lo guardo dritto negli occhi, Blaine ridacchiò.

“E daaaaaaaaiii… lo sai che non puoi restare arrabbiato con me per molto”.

“okay” disse , con un leggero sorriso per il suo amico più grande, “ Hai ragione, non posso”.

“Ok? E’ tutto okay di nuovo?” Blaine ne voleva essere sicuro.

“Si. Credo di essermi costruito tutto nella mia testa” spiegò Brian, “Devo solo accettare il fatto che tu non vuoi gente in camera. Mi dispiace di essere stato così stronzo”.

Blaine sobbalzò.

“No. no, non sei stato uno stronzo, non dirlo nemmeno”

L’altro ragazzo scrollò le spalle.

“Lo sono stato, vero?”
La loro conversazione finì immediatamente quando Nick e Jeff arrivarono ed iniziarono una discussione sugli Iphones.

Blaine sorrise loro, e decise di dimenticarsi tutta la faccenda di Brian per un momento e godersi la compagnia dei due piccioncini.

Anche se non avevano mai flirtato tanto palesemente e Jeff non aveva ancora mai ammesso di essere gay, Blaine era certo che fossero innamorati.

E destinati a stare insieme.. la loro dinamica era straordinaria e non avevamo mai sorriso così tanto come facevano tra di loro.

Avrebbe pensato a Brian più tardi..


 
Mercoledì


Kurt camminò lentamente dalla caffetteria al suo armadietto, di tanto intanto qualcuno lo spintonavano.

Stava a testa bassa, col viso nascosto.

Le spalle incurvate, sentendosi assolutamente infelice.

Non dormiva bene da giorni, e non riusciva a prestare attenzione alle lezioni.

Tutto quello che voleva davvero era che la scuola finisse, trasferirsi a New York o da qualsiasi altra parte.

Solo lontano, quanto più lontano possibile da questo posto.

Aprì l’armadietto e trovò un piccolo foglio stropicciato nel suo libro di matematica.

Lo prese, con mano tremante, lo aprì e si voltò in modo che nessuno potesse leggerlo da dietro le spalle.

“Sei bellissimo. Voglio sempre toccarti, sentire il tuo profumo e non smettere mai” c’era scritto in una pessima calligrafia .

Kurt chiuse gli occhi e strappò il biglietto a metà, ficcandola nella tasca posteriore dei suoi jeans.

“Questo deve finire! Non è comunque normale, è solo terrificante” pensò affrettandosi  verso il bagno.

Prima di poter entrare, sentì la voce di Mr. Schuester urlare il suo nome.

“Stai calmo. Va tutto bene..”

Kurt si voltò con un sorrise stampato sul viso.

“Ciao Kurt” lo salutò l’insegnante , “ Come stai?”

“Sto bene” lo rassicurò Kurt, “Sto solo per vomitare”

“Hmh.. Te lo sto chiedendo perché Rachel, così come altri del Glee sono venuti da me e mi hanno detto che sembri un po’ spento da quando il club è stato chiuso”

“Beh, credo che quello che indosso o no siano affari mei, giusto?”

Schuester sollevò le sopracciglia.

“Non sto parlando dei tuoi vestiti, anche se devo ammettere che sembrano molto.. normali per i tuoi gusti”

“Oh, così adesso sta criticando le mie scelte in fatto di moda?” Kurt fece del suo meglio per cambiare argomento, ma Schuester non  mollò.

“Io.. no Kurt , per favore puoi solo ascoltarmi?”

Il ragazzo non disse nulla battendo un ritmo a caso contro le braccia.

Voleva ascoltare l’uomo, perché lo rispettava come insegnante.

Nulla di più.

“Okay” disse con calma Schuester, “ allora Rachel mi ha detto che sembra ci siano delle piccole contrasti tra te e Karovsky, vero?”

Una risata si formò nella gola di Kurt.

E’ così che la chiamavano? Piccoli contrasti?

Karovsky era un viscido ed uno stalker, e per qualche ragione esprimeva i suoi sentimenti per Kurt con violenza.

Ma prima che Kurt potesse parlare al Sig. Schuester del colpo ricevuto dal ragazzo più grande, dei lividi blu e nero sulla sua schiena per colpa delle spinte negli armadietti, della minaccia di morte che gli aveva sbattuto in faccia, realizzò che non importava.

Rachel era tante cose, ma non era una che addolcisca le cose.

Okay , forse sulle cose che la riguardano, ma aveva detto lei stessa che quello che stava facendo Karovsky era bullismo.

D’altra parte il professo Schuester odiava le liti di qualsiasi tipo, preferiva nasconderle piuttosto che affrontarle.

E negli anni al McKinley, Kurt aveva imparato una cosa.. se qualcosa può essere ignorata, sarà ignorata.

L’insegnante non poteva comunque fare nulla.

Tutti gli studenti in quella scuola lo odiavano, quindi non c’era nessuno dalla sua parte, nessuno si sarebbe mosso per difenderlo.. a parte forse Rachel e Mercedes.,

Così guardò il prof. Schuester e con calma lo rassicurò che andasse tutto bene, che non c’era nessun problema e che si sentiva bene solo un po’ stanco.

L’insegnante annuì e poggiò una mano sulla spalla dolorante di Kurt, senza sentire il forte sospiro di dolore di Kurt.

“Per favore , Kurt. Se c’è qualsiasi cosa in cui ti posso aiutare , tutto quello che pensi che io possa fare per migliorare le cose , fammelo sapere”

“Aiuto. Io ho bisogno di aiuto. Non posso farcela da solo…”

“Far lasciare la scuola a Karovsky?” sussurrò , e immediatamente si sentì di nuovo un bimbo ferito e indifeso.

“Cosa hai detto?” chiese gentilmente il professor Schuester, la sua mano stretta sulla spalla ferita del suo studente.

“David Karovsky” fu la sua timida risposta..” Mi fa del male e a dire il vero mi spaventa.

“Gli fate lasciare la scuola?”

La mano dalla sua spalla sparì.

“Non posso semplicemente far lasciare la scuola ad un ragazzo , Kurt. Qual è il problema con lui?”

Kurt lo guardò negli occhi, e fece un passo indietro.

Lo sapeva..

Non appena voleva qualcosa, aveva bisogno di aiuto, non c’è era modo di averla.

“Nulla. Lasciamo perdere.

Girò i tacchi e piombò nel bagno, passando la successiva mezz’ora a piangere silenziosamente nel bagno.


Giovedì:


Per giovedì, Blaine prese una decisione.

Girovagava nella sua stanza , fermandosi davanti allo scaffale dei libri e leggendo i vari titoli, o fermandosi alla sua scrivania per controllare di aver messo tutti i libri di cui aveva bisogno nella sua borsa.

Erano le 7 del mattino, ed aveva appena mandato un messaggio a Johnny e a Brian.

Emergenza. Per favore vieni in camera mia.

Dopo qualche secondo , ci fu un forte bussare alla porta, e sentì la voce del suo giovane amico attraverso il sottile legno.

“Blaine? Blaine sono Brian. Per favore , posso entrare?”

Prese un respiro profondo e si sedette sulla sedia davanti alla sua scrivania.

“Si”, strillò, sentendosi più ansioso che mai, “Entra”.

Quando la porta si aprì ed emerse un Brian ancora in pigiama, il tempo sembrò fermarsi.

“Perché cazzo lo sto facendo? Oh guarda, sto imprecando di nuovo…” si chiese Blaine.

Aveva deciso che, visto che sia Johnny che Brian erano ormai i suoi migliori amici e non avevano fatto nulla per tradire la sua fiducia, poteva condividere con loro il suo segreto.

Quindi eccoci.

La porta della sua, della stanza di Devon, del tutto aperta, i suoi capelli liberi e completamente privi di gel, negli stessi abiti che aveva usato la sera prima per fare un piccolo nuovo video.

“Per favore, chiudi la porta?” chiese con voce calma, ma Brian non si mosse.

Guardava il suo piuttosto famoso amico, a bocca aperta e senza muoversi di un millimetro.

Poi nella sua visuale apparve Johnny, capelli spettinati e con dei boxer corti, una camicia stropicciata gettata sulle spalle disordinatamente con le mani che trafficavano con i bottoni.

“Blaine, cosa…” iniziò, per poi fermarsi non appena vide la familiare stanza, e la ancora più familiare persona davanti a lui.

“Oh mio dio” sospirò.

Blaine fece del suo meglio per non scoppiare a ridere, invece sorrise e ripeté le parole di prima.

“Ragazzi, potete entrare e chiudere la porta?”

Brian non si mosse per nulla, non fino a quando Johnny non lo spinse nella stanza, chiudendo la porta dietro di lui.

Poi, come se qualcuno avesse premuto un interruttore nel ragazzo bruno, quest’ultimo cominciò ad urlare e si gettò tra le braccia di Blaine.

Se il ragazzo più grande non avesse reagito prontamente come aveva fatto, alzandosi e prendendo il suo amico, Brian sarebbe felicemente caduto col culo per terra.

Il suo fan lo abbracciava senza smettere di strillare, mentre Johnny scuoteva la testa,

“Blaine. Ma che cazzo, amico?”

“Quindi…si.. Sono Devon” sorrise.

Il suo biondo amico scosse la testa di nuovo.

“Cosa?” chiese incredulo, “cioè come?.. tu sei.. cosa?”

Brian lasciò andare un urlo particolarmente forte e Blaine rise cercando di calmare un pò i suoi amici.

“Hey Brian, dai, non vogliamo mica che si sveglino tutti , vero?”

Brian lasciò andare Blaine e scosse la testa.

“Avevo ragione! Sei Devon! Oh mio dio, sono amico di Devon!” si voltò per guardare Johnny, “ Siamo amici di Devon!”

Il ragazzo era ancora davanti alla porta sorridente, “Suppongo di si…”

Dopo i primi minuti di shock , con un Johnny che a malapena diceva qualcosa e un Brian che non riusciva a smetterla di parlare, Blaine fece sedere i suoi amici sul suo letto “ Quindi.. suppongo che voi due avete un sacco di domande da farmi?..”

“Sono seduto sul letto di Devon.. “ iniziò Brian, “non credo di poter pensare ad una qualsiasi domanda in questo momento”.

Johnny, che a quanto pare si era ripreso, apparentemente poteva.

“ Come riesci a gestire tutto questo? Voglio dire, non ho mai avuto nessun sospetto”:

Con una mano tra i ricci, Blaine alzò le spalle.

“Beh… io..”

“Io si” lo interruppe Brian, “ Lo sapevo. O almeno ne ero quasi certo. Sono stato nella sua stanza una volta, te lo ricordi Blaine?”

“Si.. ero così spaventato che tu scoprissi qualcosa qui e li..”

“Ero troppo eccitato per notare qualsiasi cosa..

Ma me lo sono ricordato.. e solo.. Beh , era la tua stanza.

Così o eri il più grande fans di Devon, più di me, e eri Devon”.

Blaine annuì.

Brian sembrava un cucciolo, ma uno molto sveglio.

Passarono la maggior parte della loro mattinata a parlare di tutto, ed entrambi giurarono di mantenere  il segreto.

Quando alla fine lasciarono la stanza di Blaine per poter essere pronti per le loro lezioni, Blaine si sentì più leggero.

Aveva parlato del suo segreto a qualcuno personalmente e questo era stato magnifico.

Forse ora poteva finalmente iniziare ad essere se stesso.

Ed ora che qualcuno conosceva la sua doppia vita.. forse  poteva far sapere chi era.



Note

Ok prima di tutto scusate il ritardo... è venuta a trovarmi la mia "nipotina" americana e sono stata un pò impegnata...starà qui circa un mese.. ma prometto di pubblicare quanto + puntuale possibile..

Cosa dire del capitolo?...

Blaine finalmente capisce che può fidarsi di Brian e gli spiattella tutto.. e si sente finalmente più sollevato..

Le cose non potrebbero andargli meglio insomma...

E per Kurt?

Lo stalkeraggio di Dave continua e lui ormai è sull'orlo del "precipizio"...

Rachel comincia ad accorgersi di qualcosa e chiede aiuto a Schuester... che però non può davvero aiutare Kurt...

La settimana pubblicherò l'ultimo capitolo di questa seconda parte e prenderò le mie solite due settimane per iniziare la terza e ultima parte.. che purtroppo non è ancora finita.. ma onetrueklaine ha promesso che avrebbe ripreso presto a pubblicare... speriamo bene... altrimenti forse invece di due mi prendo qualche settimana in più ...

Vedremo.. come al solito spero il capitolo vi piaccia e che qualcuno lasci un commentino...

Bye...!!!

Ultima cosina... Mi manchi Cory.... !!

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 - Nuovi inizi ***




Il resto dell’anno scolastico… fu tutto ciò che Blaine aveva sperato.

Blaine riuscì a trovare un equilibrio tra la scuola, i video di Devon, il suo blog, i Warblers , fare boxe e andare a trovare sua madre.

Devon aveva molti più fans del solito.

Blaine aveva accettato di partecipare al tour di Wezzy&Dave, per lo meno durante le vacanze estive tra il suo anno da junior e quello senior..

Quando annunciò la novità sul suo blog, la gente andò in estasi.

Il numero dei suoi fans aumentava di giorno in giorno, e all’improvviso Devon era ovunque: gli altri youtubers che incontrò durante il tour parlavano di lui, tumblr praticamente stava esplodendo, e non c’era nemmeno un tabloid che non avesse il suo volto in copertina.. il misterioso youtuber sarebbe finalmente uscito dall’ombra.

Sarebbe stato difficile essere in tour e mantenere segreta la sua identità segreta, ma ce l’avrebbe fatta.

Wes e David avevano ricevuto molto inviti per qualsiasi tipo di trasmissione tv per tutto il paese e il numero di youtubers che avevano iniziato a pregarli di fare dei video insieme cresceva ogni giorno.

Finalmente, la gente poteva avere l’occasione di vedere Devon nella vita reale.

Blaine non era sicuro se doveva essere più spaventato o eccitato per il recente sviluppo degli eventi.

Oltre a tutte le interviste, i M&G ed i video, avevano organizzato anche il concerto stile show.

Un’altra cosa per cui Blaine era impaziente, era la possibilità di passare molto più tempo con Wes e David.

Blaine non partecipava a tutto il tour, ed i due ragazzi sarebbero già stati in giro per qualche settimana.

Il loro programma era pieno di impegni, e così avevano davvero poco tempo per parlare.

Questo lo faceva sentire impaziente, per quanto potesse esserlo.

Di solito poteva smettere di essere Devon in qualsiasi momento voleva.. nessuna grande responsabilità (o impegno?) con nessuno.

Però durante il tour, i suoi programmi sarebbero  stati pianificati e avrebbe potuto stare con persone che contavano su di lui, per tutto il giorno.

Blaine ebbe comunque poco tempo per preoccuparsene.

La scuole fu pesante, ed anche se era un ottimo studente, ci furono molte cose da imparare e studiare per poter essere promosso.

Ma Blaine era riuscito a restare tra i primi in quasi tutte le sue lezioni, ed era molto orgoglioso dei suoi risultati.

Voleva dimostrare che la sua voce non era  il suo unico talento.

Non voleva diventare una di quelle star che nella loro vita avevano solo la fama e voleva poter avere la certezza di essere in grado di andare al college e poter fare altro.

L’unica materia in cui non era andato bene fu il francese.

Blaine cercò di non pensarci.

Non aveva più sentito Sebastian dopo la serata allo Scandals, e comunque non aveva nemmeno tentato di trovare un altro insegnanti privato, spaventato che potesse ripetersi la stessa situazione.

I ragazzi erano un taboo per Blaine al momento.. sentimenti e relazioni significavano solo problemi , e lo aveva imparato grazie alla sua breve esperienza.

Non avevano nemmeno ancora chiamato Kurt., e non stava nemmeno pianificandolo.

La sua vita stava andato bene, per la maggior parte del tempo, e voleva che durasse.

A volte steso sul suo letto, i suoi pensieri vagavano nella profondità dei suoi ricordi finendo , inevitabilmente, per pensare all’aula del coro del McKinley con Kurt.

Anche se , e non lo avrebbe mai ammesso con nessuno, alcuni volte quando tornava a casa da sua madre prendeva, volontariamente, la strada più lunga; e finiva per passare davanti casa di Kurt.

Ed ogni volta , la sua macchina andava più piano, sempre più piano; doveva lottare con se stesso per non fermarla e bussare alla sua porta solo per salutarlo.

Non lo aveva mai fatto.

I Warblers , e la sua identità segreta Devon, erano le migliori persone della sua vita.

I suoi compagni , membri dei Warblers, erano eccezionali e alla fine dell’anno scolastico, quasi la metà di loro conosceva la sua identità segreta.

Era ancora un segreto, solo un piccolo gruppo di ragazzi alla Dalton e sua madre conoscevano l’altra sua identità.

( E poi c’era suo fratello.. Cooper conosceva bene la sua identità ed era il jolly del mazzo.. l’unica persona che Blaine non sapeva cosa avrebbe fatto col suo segreto.

Blaine sapeva che sua madre poteva trattenere Cooper solo per un altro po’.

Ma tra Kurt, Sebastian e suo padre , Blaine era diventato bravo nell’ignorare stupidi ragazzi che ferivano i suoi sentimenti.. Cooper non era nulla di più)

Anche se la maggior parte dei Warblers conosceva la sua identità di Devon sul web, nulla era cambiato molto.

Beh, la sua posizione nei Warbler si.

Era uno dei solisti leader adesso, e gli altri Warblers.. anche quelli che non avevano nessuno idea del fatto che lui fosse già molto famoso per la sua voce.. lo ascoltavano.

Quando Blaine espresse il desiderio di fare un medley della Disney, fu proprio ciò che cantarono la settimana successiva.

Cercavano di imparare da lui.

Ma non era qualcosa di forzato, non era come se lui avesse una posizione speciale nel gruppo ( anche se poi l’aveva senza dubbio).

Si sentiva coinvolto, importante ed amato.

Ed era meraviglioso.

Di conseguenza ,Blaine dovette gestire la linea sottile tra le sue due.. personalità.

Aveva ottenuto anche più popolarità alla Dalton durante l’anno e smise di essere quello che “si da delle arie” tutto il tempo, e di conseguenza questa reputazione  sparì.

I suoi vestiti ed il modo in cui acconciava i suoi capelli restarono gli stessi, ma si ritrovò a scherzare con gli altri studenti più di quando avesse mai osato fare nei giorni del McKinley.

Grazie alla sua reputazione di cantante leader, imparò anche tante cose sull’organizzazione, e sia David che Wes furono impressionati dalle sue abilità quando li aiutò addirittura ad pianificare lo show poche settimane prima che partissero per il tour.

Mentre la scuola stava voltando al termine velocemente, divenne evidente come I Warblers avessero bisogno di un nuovo consiglio.. Logan, Tobias e Kevin erano tutti senior ed avrebbero lasciato la Dalton alla fine dell’anno scolastico.

Erano stati dei grandi leader durante questo anno scolastico e tutti erano riluttanti a dir loro addio.

Pensando al futuro, Blaine fu il primo ad essere proposto per il consiglio dei Warblers e alcuni ragazzi avevano anche cercato di fare di Blaine l'unico membro del consiglio.

Ma Blaine voleva seguire le regole e con un piccolo sorriso constatò che una delle regole era che uno studente doveva essere membro dei Warblers da almeno due anni prima di poter entrare nel consiglio.

Dopo un lungo sabato di discussioni, urla e lamentele, Johnny, Jeff e Trent furono eletti come i nuovi membri del consiglio per il prossimo anno.

Quando arrivò l'estate, Blaine partì per il tour , era esausto a causa della scuola e fu felice di prendersi una pausa.

Quasi immediatamente, imparò che essere famoso era più faticoso di quanto avesse immaginato, ma fu comunque anche appagante.

Il tour fu un grande successo e con l'aiuto dei suoi amici più esperti, riuscì a gestire le interviste senza dare troppe informazioni sulla sua vita privata.

Si fece tanti nuovi amici tra gli youtubers e fu certo che questo fosse quello che voleva fare per vivere un giorno... cantare e rendere la gente felice.

Blaine tornò alla Dalton sentendosi più sicuro di se. sapeva chi era e cosa voleva fare della sua vita.

Nulla lo avrebbe fermato.

“Questo sarà il mio anno” pensò , iniziando ad intonare “Everybody wants to rule the world” .

Uscì dalla sua macchina e guardò il grande edificio ricoperto di edera di fronte a lui, che era diventata la sua seconda casa.

Aveva passato gli ultimi tre giorni di vacanze estive con sua madre e le aveva chiesto notizie di Cooper.

A quanto sembrava suo fratello maggiore non lo aveva più menzionato da quando aveva scoperto che Blaine e Devon fossero la stessa persona, e non era sicuro se  fosse felice o meno di questo sviluppo.

“Beh, fino a quando non mi crea problemi, posso farcela”.

Entrando nel grande edificio, che era diventata la sua seconda casa nell’ultimo anno, pensò a Kurt per qualche minuto.

Aveva un anno in più di Blaine  e si chiese cosa stesse facendo nella sua vita ora.

Aveva grandi piani, Blaine lo sapeva.. Broadway, Fashion , trasferirsi a New York.

I suoi piani non finivano mai.

Blaine strinse la sua valigia più forte e si proibì di pensare alla sua cotta ancora a lungo.

Non aveva bisogno di lui.

Perso nei suoi pensieri , si avviò verso la sua stanza.

Attraversando il dormitorio della scuola, fu salutato da tutti, sia studenti che insegnanti, che gli diedero il bentornato.

Si fermò più di una volta per aggiornarsi con gli insegnanti o con i compagni.

Quando vide Brian, Nick e Jeff insieme in un gruppo vicino alla caffetteria, li salutò con la mano avvicinandosi.

“Blaine!” disse Brian mentre lo abbracciava.

“Hey, fa piacere anche me rivederti” Blaine non aveva realizzato durante l’estate, ma adesso che lo rivedere di nuovo, capì quanto gli fosse mancato il suo amico.

“Come stai?”

“Perfettamente!” esclamò Brian, “ Ho visto tutti i tuoi show, B! Sono stati così meravigliosi!”

Jeff e Nick, che non sapevano che lui era Devon, li guardarono interrogativamente

“Che show?”

Brian lasciò andare il suo vecchio amico , pallido in volto, ma Blaine ormai era abituato a risolvere situazioni simili.

Aveva trattato con paparazzi e fans che cercavano di scoprire qualche dettagli sulla sua vita per gli ultimi mesi, dopo tutto.

“Oh, ho organizzato degli show per i Warblers durante l’estate, la maggior parte coreografie a canzoni che avevamo già fatto.. per provare alcune cose, per vedere cosa possiamo fare prossimamente.”

“Si” disse Brian, nervoso mentre si massaggiava il collo, “ Era di questo che stavo parlando”.

Blaine gli lanciò uno sguardo rassicurante.

Blaine restò tranquillo per qualche minuto mentre ascoltava le chiacchiere dei suoi amici .

All’improvviso, l’espressione del volto di Brian, cambiò..

“Oh mio dio, Blaine! Non puoi immaginare cosa sia successo! Ho una ragazza adesso!”

“Oh, raccontami”.

“Si, “ rispose Nick al posto di Brian, “ si chiama Helen, ed i suoi capelli sono biondi e Brian la ama coooosì tanto..”, disse facendo un cerchio con le mani.. e Brian lo colpì su un fianco.

“Hey! Non parlo così! Mica ho cinque anni”.

“Niente violenza al campus!” urlò un insegnante  dall’altra parte e Brian alzò la mani come ad indicare “ sono innocente”.

“Ma è davvero coooosì bella , Blaine” la sua voce era sognante e Nick e Jeff , simultaneamente, ruotarono gli occhi.

“Mi sono davvero mancati”.

Blaine spostò il peso della borsa per essere più comodo con tutti i bagagli.

“Come l’hai incontrata?”

“”Ci siamo incontrati in California quando sono stato li per le vacanze” iniziò Brian, e avrebbe voluto , ovviamente, raccontare molto di più su di lei, ma Nick lo interruppe.

“Aspetta. Sei stato in California?”

Brian alzò le spalle.

“Ve l’avevo detto che stavo andando a casa per l’estate”.

“Si.. ma non sapevamo che eri della California” esclamò Nick, “ Perché non mi hai portato conte? Ho sempre voluto vedere la California!”

“Anche io!” si unì Jeff.

Gli fecero altre domande, sulla sua famiglia, sulla sua ragazza Helen, ma le borse sulla spalla di Blaine diventarono sempre più pesanti ogni minuto.

“Ragazzi, possiamo aggiornarci dopo?” indicò le borse appese alle sue spalle.

Per quando gli siano mancati davvero tanto i suoi amici durante la pausa estiva, la schiena e le braccia iniziarono a fargli male e voleva davvero tanto posare le valigie.

“Queste sono pesanti e vorrei portarle nella mia stanza”

“Certo” disse Jeff, “ non fare tardi, okay?”

Pensando che si riferisse al pranzo, Blaine annuì.

“Mai”.

Gli sorrise un’altra volta da sopra le spalle e si avviò verso la sua stanza.

Quando Blaine voltò l’angolo del suo dormitorio, Johnny gli si avvicinò di corsa.

“Hey!” lo salutò Blaine, “ Come stai?”

Blaine posò le borse per abbracciare il suo amico , ma Johnny sembrava veramente distratto.

“Blaine, perché non stai indossando la giacca della Dalton?”

“Che vuoi dire?”

Johnny gli lanciò il suo famoso sguardo ” spero tu stia scherzando”.

“Abbiamo un’improvvisazione in ..” guardò il suo orologio, “ quattro minuti con i Warblers!?”

Blaine spalancò gli occhi..

“Cosa?”

“Fai presto!” Johnny disse , stringendogli le spalle.

“Perché.. Cosa canteremo?” chiese al suo amico, “ e perché non sono stato informato? C’è per caso qualche gruppo segreto su facebook che dovrei conoscere?”

Johnny sorrise per scusarsi.

“Mi dispiace.  Abbiamo deciso di farla circa un’ora fa perché molte persone ci hanno chiesto se avevamo qualcosa in programma.

Così abbiamo pensato di fare una performance improvvisata.

Qualcosa che abbiamo già provato. Tipo “Teenage dream”?”

“Okay” questo non spiegava come mai non fosse stato informato prima , ma poteva lavorarci.

Era la prima cosa che Johnny e gli altri capi del consiglio avevano pianificato, così Blaine lasciò perdere.

“Sarò li in cinque minuti?”

“Meglio se fai tre, amico. Non possiamo iniziare senza il nostro leader solista , giusto?”

Annuì al ragazzo biondo, che scappò nella sala del coro ed entrò nella sua stanza.

Aprì di botto il suo armadio ed indossò velocemente la giacca della Dalton.

Riuscì ad uscire dal dormitorio in meno di un minuto e corse per i primi metri verso la sala dal coro.

Stava anche armeggiando con i bottoni dei polsini quando raggiunse la familiare scala.

Avrebbe preso una scorciatoia sperando di arrivare in tempo.

Non avrebbero cominciato senza di lui, e la maggior parte degli studenti si stava ancora dirigendo verso la sala comune, se il numero di persone che aveva incontrato  strada facendo era un segnale.

Prima che Blaine potesse arrivare alla fine della scala, sentì una mano battere sulla sua spalla, e sentì da dietro le spalle una voce, alta ed affannata .

“Um.. scusa... scusami. Posso farti una domanda? Sono nuovo qui.”



Note

Ecco l'ultimo capitolo della seconda parte di questa storia...

“Um.. scusa... scusami. Posso farti una domanda? Sono nuovo qui.”

... Vi ricorda qualcosa???..

Non ho molto da dire .. sono contentissima che finalmente le cose per Blaine vanno a meraviglia...

Vi lascio perchè sono di frettissima...

Con questa storia ci si rivede tra circa un mesetto..scusate ma onetrueklaine deve fare degli esami ed è molto impegnata quindi ha un pò trascurato la storia ... ma ha promesso che appena finirà continuerà... BYE

Buone Vacanze a tutti.....

 

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