Alice Academy Story !

di Timy21
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Rumore di catene... ***
Capitolo 2: *** Ritorno a scuola ***
Capitolo 3: *** Tensone per gli esami? ***
Capitolo 4: *** Quante emozioni alla festa! ***
Capitolo 5: *** Confusione Totale! ***
Capitolo 6: *** Il compleanno e....il primo appuntamento? ***
Capitolo 7: *** Uno o due baci. ***
Capitolo 8: *** In Attesa dell'Ora di Partenza. ***
Capitolo 9: *** La fatidica lotta ***
Capitolo 10: *** 'Spero sia un incubo' ***
Capitolo 11: *** "Finalmente ero vicino a lei" ***
Capitolo 12: *** "Quando si tratta di Mikan il mio cuore diventa tenero" ***
Capitolo 13: *** Occhi Smeraldo VS Occhi delle Tenebre ***
Capitolo 14: *** "Ci sono io, piccola, ci sono io" ***
Capitolo 15: *** “Mi stavo innamorando” ***
Capitolo 16: *** "Il tuo sorriso fa invidia alle stelle" ***
Capitolo 17: *** Non è vero il detto "Lontano dagli occhi, lontano dal cuore". ***
Capitolo 18: *** "Ecco la verità" THE END ***



Capitolo 1
*** Rumore di catene... ***


Capitolo 1
 
Rumore di catene..

 
Il giorno in cui appoggiai il mio piede oltre il cancello dell'Alice Academy,quello fu il giorno in cui la mia vita cambiò,il giorno in cui capii di avere un alice,ovvero un potere soprannaturale. Allora non avevo la minima idea di quale fosse il mio,ma l'attesa durò poco.Scoprii il mio potere quando il ragazzo più tenebroso,arrogante e maligno di tutta l'accademia,Natsume, voleva fare del male a me,Hotaru e Yuu.Quel giorno lo fermai,buttandomi addosso a lui e annullando il suo attacco di fuoco(quello è il suo alice).Fu in quel preciso istante che capii di avere il raro "Alice dell'Annullamento". Certo,non era utile come quello di Hotaru per costruire marchingegni speciali,o come quello di Yuu che gli permette di creare illusioni,ma il mio Alice può essere utilizzato contro gli attacchi,quindi per salvare la vita.
Fu un colpo quando scoprii,invece,il segreto di Natsume.Un ragazzino di 10 anni che doveva compiere azioni violente e pericolose solo per i capricci dell’Alice Academy?Non potevo crederci,non volevo capire.Perchè? Perché Natsume doveva sopportare quei soprusi e rischiare la vita?Potevo solo immaginare il suo rifiuto verso il suo alice.Capii solo allora il motivo della tristezza e arroganza del mio amico.Decisi quindi di prendermi cura di lui,perché l’unica cosa che desideravo in quell’istante era vedere il sorriso di Natsume.Infatti,per questo motivo,un giorno lo trascinai a Central Town per fare acquisti,anche se io ricevevo una paga un po’ misera a causa della mia sola stella.Natsume continuava a ripetermi che dovevo stargli lontana,ma io non ci ho mai dato peso poiché sapevo che infondo anche lui voleva avere una vita serena e piena d’allegria,ed io ero lì proprio per questo.
Camminando tra la folla ,io,Hotaru,Ruka,Yuu e Natsume rallentavamo sempre di più a causa degli spintoni della gente.Purtroppo quel posto è sempre affollato nei week.end,anche tuttora.
Ad un tratto sentii qualcuno correre dietro di me e non feci neanche tempo a girarmi che ero caduta a terra per colpa di quello scontro con il ragazzo che correva.Natsume,vedendomi a terra tutta dolorante,mi raggiunse e mi prese la mano per aiutarmi.Una volta in piedi mi accorsi che io e lui eravamo rimasti da soli,senza gli altri compagni.Iniziammo a camminare velocemente verso il negozio di FluffaPuffa senza parlare,ma la folla ci spinse verso un vialetto che non avevo mai visto prima.Quando finalmente la folla si era placata cercammo di capire dove eravamo finiti.In quel luogo era percettibile un profumo di pane appena sfornato,quindi ci dovevamo trovare vicino al nostro panificio preferito.Non ebbi neanche il tempo per fare un passo quando sentii un angoscioso rumore,un rumore di catene.
 
-Natsume,senti anche tu questo rumore- gli chiesi.
-Si,lo sento anch’io.Cosa potrebbe essere?-mi domandò.
 
Non fui in grado di rispondere a quella domanda,quindi tacqui.Il rumore,intanto,si era fatto ancora più percettibile.Per la paura mi nascosi dietro Natsume che,inaspettatamente,non mi disse di spostarmi.Ormai eravamo sotto un cielo arancione che si scuriva sempre di più. I lampioni si accendevano e se non ci fossimo sbrigati a ritrovare la strada per la fermata del pullman saremmo dovuti rimanere lì per tutta la notte.
Sul muro del vialetto apparve improvvisamente l’ombra di un’uomo con delle catene in mano che strisciavano a terra.Indietreggiammo, ma non potei urlare perché Natsume mi teneva la bocca chiusa con una mano.L’uomo stava girando l’angolo e si ritrovò davanti a noi.Sembrava che ci volesse fare del male,infatti Natsume alzò la mano e fece apparire del fuoco su essa,come se volesse minacciare quell’individuo.Sentimmo una specie di risatina che però non durò molto.
 
-Il Gatto Nero,piacere di rivederti.Sai,sono qui per la vendetta che ti avevo promesso,ricordi?-
Natsume emise un sospiro di irritazione e disse :-Sì,ora ricordo.Che cosa ci vuoi fare? Pensi che ti lascerò attaccare così facilmente?-
 
Non riuscivo a capire moltissimo,ma quello che sapevo di certo era che quell’uomo era un nemico dell’Alice Academy ,e quindi di Natsume.Il mio amico stava per lanciare un attacco quando io,stupidamente lo abbracciai da dietro per utilizzare il mio alice,e infatti funzionò.Lui rimase fermo incredulo e ,approfittando del momento,il nemico ci attaccò,colpendoci con le catene.In quel momento mi si annebbiò la vista e sentìì solo la mano di Natsume prendere dolcemente la mia ma non riusciì a capire ciò che mi stava mormorando.Quando riaprii gli occhi ero all’ospedale,tutta bendata sul braccio e sulla testa,ma non sentivo dolore.Preoccupata,chiamai un’infermiera che mi informò della situazione di Natsume.Scoppiai a piangere e scesi dal letto ancora frastornata.Mi diressi verso la stanza di Natsume.Una volta entrata incontrai Narumi,Hotaru,Yuu e Ruka,il quale piangeva come me.Mi avvicinai al letto dove riposava il mio compagno,sotto i ferri.Mi fecero sedere affianco al mio amico ferito e non ci rivolgemmo la parola per ore,fino a quando non si fecero le sette e mezza di sera e tutti dovettero tornare all’accademia.Io rimasi lì,immobile,tenendo la mano di Natsume e pregando.Dopo circa mezz’ora l’infermiera mi venne a chiamare per la cena e,proprio mentre parlavamo,sentii come un brivido alla schiena e mi girai.Natsume si era svegliato e mi stringeva la mano! Non riuscii a trattenere il mio sorriso e lo mostrai a lui che mi disse
 
–Scusami,non volevo cacciarti nei guai!-
 
Io scossi la testa e lo supplicai di perdonarmi per aver annullato il suo attacco pensando che potevamo risolvere la situazione senza la violenza.Gli dissi inoltre che un altro motivo per cui non volevo che usasse il suo alice era perché dopo averlo utilizzato non si sarebbe sentito bene date le sue condizioni dopo l’incidente con Reo.Intanto l’infermiera era andata a chiamare il dottore.
Era incredibile!Vidi per la prima volta il viso di Natsume rigato da una lacrima.

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Capitolo 2
*** Ritorno a scuola ***


  Capitolo 2
 
Ritorno a scuola

 
Una volta guarito Natsume,dopo alcuni giorni,tornammo all'accademia.Durante il viaggio di ritorno ci tenevamo per mano,ma notai che lui non voleva incrociare il mio sguardo,quindi guardava oltre il finestrino.Per non sembrare invadente lo imitai.
Appena scesi dall'auto mi lascio' la mano.Forse stava sudando oppure,la motivazione più probabile,perchè stavano arrivando i nostri amici.Sentii la mia pelle prendere fuoco e strinsi la mano toccata da Natsume sul mio petto e abbassai lo sguardo per non far notare a nessuno il rossore apparso sul mio viso.<
> pensai ,intanto che cercavo di restare tranquilla e far smettere di battere il mio cuore all'impazzata.Quando rialzai lo sguardo,vidi Hotaru che mi fissava con i suoi occhi ghiaccianti.Avrei giurato che stesse aspettando che io mi buttassi tra sue braccia in lacrime,ma mi sbagliavo.
 
-Stupida,mi hai fatto preoccupare.E lo sai che non voglio essere disturbata nel mio studio con inutili pensieri- mi riprese.
-Sei sempre la solita inopportuna.Non sei felice di rivedermi?-ribbatei.
-Certo,ma non cacciarti mai più nei guai-.
 
Io annui come irritata.Guardai infine Ruka che piangeva come un bambino tra le braccia di Natsume che sembrava avere sensi di colpa.Quando finalmente smise di far sgorgare dagli occhi quei grossi lacrimoni si staccò da Natsume e ci avviammo verso la nostra classe. Notai un'atmosfera imbarazzante provocata da Ruka che era diventato tutto rosso in viso.Non riuscivo a capire,c'eravamo solo io,Natsume e Hotaru oltre a lui.Forse si vergognava per aver pianto,cosa che non succedeva mai.Ma eravamo suoi amici,non ce n'era alcun bisogno.
Non mi accorsi che eravamo già arrivati di fronte alla nostra classe,da dove proveniva un'inquietante e assurdo silenzio.Misi la mia mano sulla maniglia e lentamente la spinsi verso il basso.Aprendo la porta rimasi scioccata.
 
-Sorpresa! Bentornati!- gridarono tutti i nostri compagni di classe.
-Grazie a tutti !Non è magnifico Natsume?-dissi.
-Si,certo- rispose lui con un'aria cosi indifferente tanto da non far comprendere se quella era un'affermazione o una presa in giro.
 
Natsume si era recato al nostro banco accompagnato da Ruka con un'aria preoccupata e tenebrosa,che mi fece venire la pelle d'oca.Io invece rimasi ancora un po' sull'uscio della porta con Hotaru e You,che mi abbracciava e piangeva borbottando -Bentornata! Sono cosi felice!-.
Per tutte le ore di lezione Natsume rimase assolto nei suoi pensieri, quindi decisi di fargli visita nel pomeriggio.
Ero certa che si trovasse sotto il ciliegio,ma mi dovetti ricredere.Mentre ritornavo dal cortile,sconsolata,incontrai Ruka.
 
-Ciao,Ruka! Hai per caso visto Natsume?-
-Sì,dovrebbe essere nella sua stanza!-
-Ok,grazie!Senti ma perchè oggi mentre andavamo in classe eri cosi imbarazzato?-
-N-no n-niente...è c-che mi vergognavo per aver pianto.Tutto quì.-
-Ah ok.Ma sappi che non mi convinci,Ciaoo !-. Mi allontanai lentamente da Ruka che aveva il viso ancora più rosso di stamattina.
Poi pensai a Natsume: << E ora? devo andare in camera sua?>>.Decisi infine di raggiungere la sua stanza nel dormitorio maschile. Mentre passavo per il corridoio degli alloggi dei ragazzi tutti mi fissavano e mormoravano -Ma lei che ci fa qui?-
 
Mi sentivo a disagio ma non mi scoraggiai.Continuai a camminare contando le stanze.
 
-321.322.323.Ah eccola,la 324!- Con un po' di incertezza bussai alla porta,ma nessuno rispose.
-Ehm..Natsume sono Mikan! Posso entrare? Io entro è !-Lo avvisai.
 
Aprii la porta e vidi una stanza ordinata e pulita,contrariamente alla mia.Poi vidi Natsume disteso sul letto ,con il solito fumetto tra le mani, che mi fissava.
Dalla sua espressione capii che era sicuro che io sarei andata a trovarlo.Cosi mi avvicinai.
 
-Ciao Natsume! Stai meglio?-
-Che vuoi dire?- mi chiese velocemente mettendomi a disagio.
-E' che oggi in classe eri sovrappensiero cosi pensavo che non ti sentivi molto in forma e volevo controllare.-
-Sto bene.. è solo che..-
Si mise seduto sul letto di fronte a me e distolse il suo sguardo dai miei occhi rivolgendolo verso il pavimento.Vidi le sue braccia alzarsi e cingermi la vita,tirandomi verso di lui.In un secondo il suo capo era appoggiato sulla mia pancia e le sue dita mi stropicciavano la maglia della divisa sulla schiena .
 
-E' solo che avevo paura per ciò che è successo,avevo paura di perderti quando eravamo distesi su quel lurido pavimento nel vialetto e quando ti vidi svenire.Una sola volta ho avuto paura nella mia vita,quella volta incendiai la mia città e tutti i suoi abitanti.Ma a causa tua ora i ricordi paurosi sono diventati due.Sei davvero crudele!-
Quelle parole mi fecero rimanere spiazzata,mi provocarono un buco nello stomaco,come urcera.
-Io e-ero p-preoccupata per t-te in classe,Natsume.Pensavo che non stessi b-bene.-gli dissi con voce strozzata mentre guardavo fuori dalla finesta di fronte a me ma come se guardassi il buio.Potevo ancora sentire il calore del corpo di Natsume attraversare i miei abiti fino ad arrivare sulla mia pelle.
-Forse è meglio che vai.Ricordati che domani ci sono gli esami.Devi studiare.-E così dicendo mi lasciò andare ,ma non distogliendo lo sguardo dal pavimento.
-Sì,ora vado.Buonanotte,Amico mio.Riposa bene.-Gli risposi imbarazzata uscendo dalla stanza e chiudendo la porta alle mie spalle.
  

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Capitolo 3
*** Tensone per gli esami? ***


Capitolo 3

Tensione per gli esami?



Il giorno dopo mi svegliai di buon mattino per ripassare qualcosa che ancora non mi era chiara per gli esami.Si fecero le 7 e mezza ,mi cambiai velocemente e uscii dalla mia stanza per andare a chiamare Hotaru.Mentre raggiungevo la sua camera pensavo costantemente agli accaduti del giorno passato,alle parole di Natsume e al suo caloroso abbraccio.<>.Chiamai Hotaru che era pronta da un pezzo e ci avviammo verso la classe.
 
-Non che mi interessi Mikan,ma cos'hai questa mattina?- mi chiese.Come poterla biasimare..avevo il viso rosso dalla scorsa sera.
-Non..non ho niente.-le mentii.
-Ah,ho capito.E' per gli esami.Hai ragione ad essere agitata,non ce la farai mai a superarli.- Oh,no! Mi ero completamente dimenticata degli esami.Con tutta la storia di Natsume era ovvio che mi era passato di mente.
-Ss..si è per gli esami.Ma non essere così scortese.Ho studiato ieri sera e stamattina.Ce la farò vedrai,ti stupirò.-le dissi.
 
Senza rispondere continuò a camminare velocemente verso la nostra classe.Aperta la porta vedemmo una scena molto insolita.Tutti i nostri compagni di classe erano seduti e tranquilli,mentre ripassavamo per gli imminenti esami!Notai che Hotaru sgranò leggermente gli occhi alla vista di Ruka che ci salutò con un energico e incoraggiante -Buongiorno!-.
 
-Ei,Hotaru,non è che Ruka ti provoca quanche "strana" sensazione?- le sussurrai maliziosa.
-Non dire stupidaggini.Sai che io devo solo pensare allo studio.Non ho tempo per le scemenze-.Mi rispose a voce un po' più alta del solito quindi pensai che quella fosse una vera e propria cavolata.
-Ciao Natsume,dormito bene?-gli chiesi.Poi,però,ricordai della sera passata e arrossii violentemente.
-Come al solito.Muoviti a prendere posto,sta entrando il signor Jinno!-mi rispose in modo freddo e maligno.
-Allora ragazzi,prendete una penna e togliete tutti i libri dal banco-.Tutti i professori ce lo dicevano in quella lunga mattinata.
 
Non trovai gli esami estremamente difficili solo quelli del professor Jinno che erano molto duri da affrontare.
 
-Allora,Hotaru,You,Ruka e..Natsume,come sono stati per voi gli esami?-
-Ovviamente avrò preso il massimo dei voti!-si vantò Hotaru come per prendersi gioco di me.
-Io li ho trovati abbastanza facili!-mi disse You.
-A noi sono andati bene,non è vero Natsume?-chiese al suo amico Ruka.
-Si' certo,al contrario di Mikan,che sicuramente avrà avuto parecchie difficoltà-disse pungente il mio "caro" amico Natsume.
-Non è vero,non ho trovato alcuna difficoltà,e smettila di prendermi in giro per la mia didattica scolastica!- gli urlai in faccia.Non rispose e si distese comodamente sulla sedia con le gambe appoggiate sul banco.Così cambiammo discorso.
-Mikan,tra pochi giorni sarà il tuo compleanno vero?-mi chiese You per rompere il silenzio.
-Sì,tra precisamente 2 giorni.Compirò 11 anni!-
-Dovresti crescere anche con la testa e non solo di età- brontolò Hotaru.
Non ribattei solo perchè ero sovrappensiero.<>
 
-Mikan! Ci sei?- Ruka mi stava tirando un pizzicotto sulla guancia,ma in modo affettuoso,quindi non mi arrabbiai.
 
-Sisi,ci sono.Stavo pensando a...-mi interruppi !<>
 
-Scusatemi ragazzi,non ho fame,quindi io vado in camera.Sono molto stanca.Scusate!-
Nessuno mi fermò capendo che non ero in piena forma e che avevo bisogno di riposare.Quando mi trovai però per il corridoio sentii dei passi raggiungermi da dietro.
 
Una mano mi prese il polso trasmettendomi la voglia di non scappare più.Senza voltarmi compresi l’identità della persona dietro di me.
 
-Natsume!-sussurai.
-Mikan,perché te ne sei andata via con lo sguardo basso?-mi chiese.
-L’ho già spiegato.A causa degli esami questa notte non ho dormito abbastanza e ora sento il bisogno di riposare.Tutto qui.-
 
Capii immediatamente che Natsume non aveva creduto a nessuna delle mie parole.
 
-Scusa per la scorsa sera,forse ciò che è successo ti ha un po’scosso.Non era mia intenzione.-mi mormorò all’orecchio.
 
Santo cielo!Il cuore mi cominciò a battere come la notte passata.Rimasi senza parole sentendo il discorso del ragazzo.
 
-N-no..non è p-per quello…d-davvero.-gli mentii.
-Ok.Ma io ti accompagno in camera.-mi disse.
-Nono non c-ce n’è alcun bisogno,g-grazie.-
-Si ma io ti accompagno lo stesso.Devo assicurarmi che non ti perdi a causa della tua stanchezza.-
-O-ok.Come vuoi.-
 
Iniziammo a camminare ma senza dire neanche una parola.Arrivati in camera mi accompagnò fino a dentro la stanza.
 
-Va bene allora.Io vado.Spero che ora riuscirai a dormire.Ci vediamo questa sera alla festa per la fine degli esami.-
 
<>
 
Senza pensarci mi precipitai da lui,lo presi per un braccio e lo feci rientrare nella mia camera,sbattendo la porta.
 
-Hai ragione,è proprio per quello che è accaduto che ora sto così.E’ stato strano.Non mi aspettavo che tu mi potessi far battere il cuore in quel modo.Non avevo mai provato niente del genere.Che cos’è Natsume?! Tu sai spiegarmelo?-
 
-Questo è ciò che sento io ogni volta che sono vicino a te,Mikan- mi disse con una voce stranamente dolce.
 
Rimasi molto scossa da quelle sue parole.Si girò e mi disse:
 
-Mikan,io so come si chiama questa sensazione di calore che mi brucia lo stomaco quando ti parlo,che mi infiamma le guance quando ti abbraccio o sfioro anche semplicemente la tua pelle:questo è…- Ma una voce lo bloccò.
 
-Ei ragazzi,non vi trovavo cosi mi sono preoccupato.State bene?- ci domandò Ruka.

 
-Si,Ruka.Stavo per tornare.Ciao Mikan,ci vediamo questa sera.-mi salutò Natsume irritato per essere stato interrotto.
 
-Ciao Mikan!-mi disse Ruka mentre io ero ancora rossa in viso per l’imbarazzo provato poco prima a causa di Natsume.Ero curiosa di sapere cosa volesse dirmi.Glielo avrei chiesto la sera stessa alla festa.

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Capitolo 4
*** Quante emozioni alla festa! ***


Capitolo 4 

Quante emozioni alla festa!


Nota:In questo capitolo si accenna il compleanno di Mikan.Non ho tenuto conto della sua data di nascita nel manga.(1 gennaio)

Appena uscirono dalla camera Natsume e Ruka,sentii come un vuoto trapassarmi il cuore.
Mi distesi sul letto e mi addormentai,tormentata dai pensieri su quelle parole che aveva pronunciato Natsume.In un istante mi ritrovai in un meraviglioso campo fiorito.C’erano alberi da frutto e un profumo che mi era vagamente familiare.Era l’acqua di colonia che usava Natsume! Mi guardai attorno e poi notai il mio vestito.Era un abito formato da un corpetto che mi arrivava fino alla vita e una gonna fatta di veli sovrapposti,era color indaco.Mentre guardavo stupita il mio vestito vidi una figura che correva verso di me su un cavallo.Piu’ si avvicinava e più era riconoscibile.Era Natsume!Mamma mia quanto era bello! Portava un vestito da principe,ma come al solito aveva il viso imbronciato.
 
-Natsume,che ci fai qui?-
-E io che ne so,questo e’ il tuo sogno!-
 
Cosa?Un sogno?Ah si,quello doveva essere un sogno.
Di colpo udii la sveglia suonare e mi alzai dal letto di scatto.Mi stropicciai gli occhi e sbadigliai.
Oh no! Mi ero addormentata e mi ero completamente dimenticata della festa! Guardai la sveglia.Ci mancava solo mezz’ora e Hotaru mi avrebbe portato il mio vestito tra solo 10 minuti!
Mi alzai velocemente e mi andai a lavare. Non avevo né voglia né tempo per rifarmi i codini così lasciai i miei capelli mossi liberi,senza alcuna acconciatura. Sentii qualcuno che bussava alla porta.
 
-Mikan,aprimi.Sono Hotaru!- mi disse con la sua voce indifferente.
-Eccomi!-gridai.
Quando aprii la porta vidi la mia migliore amica indossare uno splendido abito con le spalline,un corpetto e una gonna che le arrivava fino alle ginocchia,il tutto di uno splendido color perlato.
 
-Sei bellissima Hotaru!-le feci notare quasi con le lacrime agli occhi.-Non è che vuoi fare colpo su qualcuno in particolare?-continuai maliziosamente.
 
-Ma sei pazza?Muoviti e mettiti questo.Siamo già in ritardo-mi disse imbarazza e porgendomi un vestito color indaco.
Aspetta un’attimo.Era identico a quello del sogno. Lo presi e mi andai a vestire con un’espressione perplessa.
Quando uscii Hotaru mi disse:-Sei molto carina Mikan.Ora andiamo.-
 
Mi prese per un braccio e mi trascino’ fino al salone dove si teneva la festa per la fine degli esami.
Quando entrammo tutti si girarono e,senza fare commenti su di noi,continuavano a parlare tra loro.
In fondo alla sala vidi Sumire e le nostre amiche.Anche loro erano molto eleganti,come tutti d’altronde.
 
-Oh finalmente!Narumi sta per annunciare l’inizio delle vacanze estive!-ci disse Sumire.
-Che bello,le vacanze!- esclamai emozionata.
 
D’un tratto tutti si zittirono .Era entrato Narumi con il professor Jinno e gli altri professori.
Naru prese il microfono e iniziò a parlare.
 
-Benvenuti a tutti.Per cominciare volevo annunciarvi che le vacanze estive inizieranno domani.I risultati degli esami verranno esposti sulla bacheca dei dormitori,sia per quanto riguarda le elementari,sia per le medie che per le scuole superiori.
Quest’estate andremmo in vacanza al mare.Ma questo avverrà verso agosto,quindi per ora potrete riposarvi.Questo è tutto.Godetevi la festa!
 
Si sentii un boato di applausi e di urla e fischi,ma in 2 minuti la folla si placò.
 
Però alcune ragazze erano ancora in fibrillazione nella parte opposta della sala.Natsume e Ruka erano seduti e tutte le ragazze si ammassavano intorno a loro.
 
-Hotaru andiamo a liberarli!- le dissi. Lei annuì e ci dirigemmo verso di loro.
 
-Ciao ragazzi.Vi state divertendo?- disse loro Hotaru, con tono ironico mentre cercavamo di farci spazio in quel branco di ragazzine impazzite.
 
Appena Ruka vide Hotaru sgrano’ gli occhi e rimase a fissarla per circa 30 secondi.
Natsume invece alzò le sopracciglia guardandomi ma spostò subito lo sguardo su Ruka imbambolato.
 
-Ah ah spiritosa Hotaru.Che siete venute a fare?-disse Ruka.
 
-Niente.Mi sembrava molto divertente la vostra situazione. Allora,venite con noi oppure rimanete qui?- disse Hotaru quasi gridando.
Ruka era indeciso e guardò Natsume,che intanto fissava me.Ero violentemente rossa,sia per il caldo che per gli sguardi di quel ragazzino.
 
-Ok,veniamo!-disse Natsume.Si alzarono e tutte le ragazze che erano riunite attorno a loro gli aprirono un passaggio.
 
-Ragazzi!Inizia la cena!Sediamo tutti insieme- ci gridò felice You correndo verso di noi.
-Si,che bello si mangiaaa!- dissi io dato che ero affamatissima.
Trovammo un tavolo libero e ci accomodammo.Io ero seduta accanto a Natsume e Hotaru.Ruka era seduto di fianco alla mia amica e You invece vicino a Sumire,che si era velocemente presa il posto libero accanto a Natsume.
Io e lui non riuscivamo a parlarci,ma a volte ci guardavamo e io sentivo il cuore che mi usciva dal petto.
La cena fu a dir poco deliziosa.Una volta finito di mangiare iniziarono le danze.Cì’erano balli di gruppi e lenti. Mi divertivo un sacco a ballare con Hotaru ,Sumire e le altre.Appena arrivò il primo lento vidi Ruka agitarsi.Non riuscivo ancora a capire il perché,ma anche Hotaru era impaziente.
Ruka si alzò di scatto dalla sedia e si diresse verso Hotaru.
 
-Vuoi ballare?Ti devo dire una cosa!- gli sentii dire.
-Va bene.- disse Hotaru con indifferenza.Si alzò dal tavolo e,assieme a Ruka,si diresse verso la “zona ballo” dove altre coppie ballavano.
Mentre raggiungevano il centro della pista le ragazze guardavano Hotaru con un’aria minacciosa e omicida.Inizarono a ballare.Wow,erano così carini assieme.Erano a dir poco favolosi.Rimasi incantata.
Intanto Natsume si alzò e si diresse verso l’uscita della sala.Senza pensarci due volte lo raggiunsi.
 
-Natsume c’è qualcosa che non va?-gli chiesi un po’ imbarazza.
-Si,Mikan.C’è qualcosa che mi turba,e molto.-
Non riuscivo a crederci.Anche Natsume era imbarazzato in quel momento.
 
-Se vuoi parlarne io sono qui,Natsume!-
-Questo è il punto.Con te non poso parlarne,dato che sei tu che mi fai agitare,Mikan.-
-P-perché? H-ho fatto qualcosa d-di s-sbagliato?-balbettai.
-Si.Diventi ogni giorno più bella e questo mi dà fastidio.-
Non sapevo cosa rispondere.Rimasi allibita da quelle parole.
-Senti,Mikan,vuoi ballare?-mi sussurrò.
-S-si,ok..-gli risposi rossa in volto.
 
Mi strinse la vita con le mani e io misi le mie attorno al suo collo.Non mi sentivo più cosi imbarazzata.Era come se fossi al momento giusto,nel posto giusto e con la persona giusta.
 
Mentre tutti ballavano al centro della sala io e Natsume danzavamo sotto il chiaro di luna.
 
-Mikan,quello che cercavo di dirti ieri sera e’ che ciò che tu non sai spiegarti è Amore,Mikan!-mi sussurrò in un orecchio.
 
Iniziai a sentire la pelle infuocarsi e il cuore agitarsi un’altra volta.
 
-B-bhe..io…non..lo so..-dissi a bassa voce.Appoggiai sulla sua spalla il mio viso,rivolto verso la luna.Sentii le sue braccia stringermi sempre di più la vita.La musica si stoppò ma noi non ci allontanammo l’uno dall’altro. Rimanemmo abbracciati per circa 10 minuti,fino a quando…
 
-Mikan,stavo pensando al tuo compleanno e….-si interruppe  Anna.
-Oh,scusate..Non..volevo disturbarvi!-disse dispiaciuta e maliziosa.
 
Guardai Natsume e mi staccai da lui di scatto,capendo il perché della reazione di Anna.
 
-Oh,n-no,Anna.D-dimmi.-mormorai timida.
Intanto Natsume si avviò con lo sguardo basso da Ruka,ma tendendo l’orecchio su me e Anna.
-S-si,ti volevo dire se volevamo andare a Central Town ,magari a mangiarci qualcosa tutti insieme.Che ne dici?-
-Mi sembra un’idea fantastica,Anna.Il mio compleanno è Venerdì. Andremo verso le 10 di mattina.O-ora vado da Hotaru a chiederle se vuole restare ancora.A dopo.-e mi allontanai.
 
-Hotaru,vogliamo andare?-
-No,Mikan.Io torno più tardi con Ruka.Tu sei vuoi vai a letto!- vidi,stupita,Ruka e la mia migliore amica tenersi per mano.
-Oh,si,scusate.Allora a domattina Hotaru.Ciao You,Sumire,Nonoko,Anna e ..Natsume.-
Dopo aver salutato mi avviai velocemente verso la porta.
-Aspetta Mikan,ti accompagno.-Mi disse Natsume.
-O-ok- dissi in imbarazzo.
Quando eravamo da soli per i corridoi mi prese la mano ma senza guardarmi.Ero a disagio,ma ricambiai e strinsi la sua mano.
Quella notte ripensai a tutte le cose accadute la sera prima e ai miei sentimenti per Natsume. Non riuscivo a dormire e mi rigiravo nel letto confusa.

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Capitolo 5
*** Confusione Totale! ***


Capitolo 5 
 
Confusione totale!!
 
La mattina seguente ero stanca morta e quindi dormii fino alle 10,cosa che non accadeva molto spesso.E non mi svegliai perchè non avevo più sonno,ma perchè qualcuno bussò alla porta.Saltai giu' dal letto e gridai - Un attimo, arrivo.- Mi misi un vestito velocemente,mi pettinai i capelli e aprii la porta.
 
-N-Natsume.Che ci fai qui?-gli chiesi incuriosita.
-Hotaru non ti ha vista a colazione e si era preoccupata.Mi ha mandato a vedere se stai bene.- mi disse.
-Si sto bene.Mi sono addormentata tardi ieri sera. Perchè non è venuta Hotaru?- gli chiesi.
-Perchè voleva stare ancora un po' in giardino con Ruka.-
-Perchè con Ruka?-gli domandai perplessa.
-Stupida.Sei proprio stupida.Comunque se non te lo dice lei io non faccio il chiacchierone.Lo sai che non mi piace parlare dei fatti degli altri.-mi rispose acidamente.
-Okok ho capito.Hotaru e Ruka ieri sera si tenevano la mano,quindi sono buoni amici.Tutto qui!-dissi,aprendo un sorriso sul mio volto,mentre Natsume mi fissava attentamente.
-Quanto sei ingenua.-mormorò dandomi una leggera pacca sulla spalla.
 
Rimasi colpita da quella frase,e non riuscivo a comprendere il motivo per cui l'aveva pronunciata, ma sorvolai sulla questione. Mentre scendevamo le scale il mio stomaco borbottò.Io mi fermai di colpo mantenendomi la pancia con una mano.Natsume se ne accorse e mi disse:- Hai fame?Aspettami qui un attimo-. Risalì le scale che avevamo appena persorso e sparì dietro l'ultima rampa. 
Non riuscivo a immaginare il motivo del suo gesto. Dieci minuti più tardi Natsume tornò e mi spinse una busta di patatine sulla fronte.
-Ho una scorta di queste in camera.Non sono una vera e propria colazione ma credo che ti possano bastare- mi disse trovando più interessante osservare il muro che guardare me.
-Grazie Natsume!!- gli dissi molto riconoscente mentre aprivo il pacchetto.
-Ora muoviamoci.Dobbiamo andare in giardino-. Io annuii e ci avviammo mentre sgranocchiavo le patatine.
 
-Ei ragazzi,finalmente.Vi eravate persi?- ci chiese Ruka che stava seduto insieme ad Hotaru sotto l'ombra di un'albero.
-No,lei aveva fame-disse Natsume indicandomi.
-Ei,io ho un nome- ribbattei,ma lui non mi rispose.
-Allora,che facciamo oggi?-chiesi.
-Noi in realtà....dovremmo andare in un posto- disse Hotaru parlando anche per Ruka.
-Ah capisco.Ok,allora significa che chiederò agli altri- dissi un po' abbattuta per non poter passare la giornata con Hotaru.
 
Mi incamminai verso la scuola in cerca di Nonoko, Anna e You; intanto Natsume mi seguiva.
-Non devi seguirmi per forza se non vuoi-gli dissi.
-Ti dà fastidio?-mi chiese avvicinandosi a me.
-N-no.Non mi dà fastidio,per niente. Anzi...- gli mormorai spostando lo sguardo verso il basso.
-Bene,allora andiamo-.
-Natsume...Riguardo a quel giorno a Central Town,chi era quell'uomo? Puoi spiegarmelo?- gli chiesi a bassa voce.
-Affari della scuola.Posso dirti che quell'uomo è pericoloso e che prima o poi lo dovro' riaffrontare,ma finchè ci sarò io tu sei al sicuro,Mikan-.
Rimasi stupita di quella frase e ancora con la testa abbassata lo fermai afferrandolo per un braccio e gli dissi:-Voglio aiutarti.Voglio starti vicino quando lo riaffronterai- 
-Ma sei pazza? Se dovesse succederti qualcosa non me lo perdonerei mai- mi disse toccandomi i capelli.
Io alzai lo sguardo e i suoi occhi si spalancarono alla vista delle mie lacrime.
-Non puoi affrontare tutto questo da solo.Non te lo permetterò.Io...io...ho paura,Natsume.Ho paura ogni volta che vai in missione di non poterti più rivedere,ho paura di non poterti più abbracciare o prendere la tua mano,ho paura di non sentire più il tuo respiro su di me.Ti prego,non farmi più avere paura!- gli dissi alzando un po' la voce e buttandomi sul suo petto.
Lui, ancora con gli occhi spalancati e mettendomi un braccio sulla schiena e uno sul capo, mi disse: -Mikan,non accadrà mai.Non morirò mai senza averti salutata,senza averti detto addio- .
Mi strinsi ancora di più a lui finchè non ebbi più lacrime.Quando mi staccai da Natsume gli dissi :-Posso venire in camera tua? Non voglio più andare dagli altri-. 
-Va bene- mi disse dolcemente e stringendomi la mano ,portandomi in camera sua.
 
Una volta entrati mi sedetti su una sedia e lui si allungò sul letto. Erano appena le 12 e io avevo già fame,ma non lo dissi e rimasi in silenzio per 10 minuti.Poi mi spostai sul letto di Natsume che non staccò gli occhi dal fumetto. Mi distesi vicino a lui, appoggiai la mia testa sulla sua spalla e gli chiesi :-Posso stare così?-
Lui, spostando il suo sguardo su di me mi rispose :-Si,se va bene per te...-. 
Rimasi così per circa un'ora, fino a quando Natsume mi disse :-Dobbiamo andare a mangiare-. Mi alzai intimidita e aspettai sulla porta il ragazzo.
 
 Arrivati a mensa mi sedetti vicino a Hotaru con un sorriso un po' forzato.
Lei, capendo immediatamente il mio stato d'animo, mi chiese :-Dove siete stati tu e Natsume tutto questo tempo?-
Io arrossendo dissi :- Da nessuna parte.In giro.Siamo solo stati in giro per l'accademia-. Non sembrava convinta quindi cambiai argomento.
-Ho visto che tu e Ruka state quasi sempre insieme- gli dissi con la speranza di scoprire qualcosa.
-Si,ci frequentiamo-mi rispose indifferente come al solito.
-Che coooosa? E me lo dici così?- gli urlai quasi strozzandomi con gli spaghetti.
-E come te lo dovrei dire scusa? Piuttosto,che cosa mi nascondi?Che combini con Natsume?-mi chiese prontamente.
-B-bhe niente. Hotaru, non sò cosa mi sta succedendo, ma quando sono con lui è come se sò di essere al sicuro,ma allo stesso tempo mi batte forte il cuore e credo di scoppiare- le confessai sottovoce.
-Lo avevo capito che ti piaceva- 
-M-mi piacee? Ma no, ti sbagli. Io non ho mai provato queste sensazioni, m-ma non può essere amore-.
-Si che lo è.Mikan,devi dirglielo.Lui impazzisce per te,si vede.Prima di conoscerti era temuto in tutta la scuola.Certamente non è come Ruka,però si può paragonare alle patatine.Prima era un limone,ora le patatine e Ruka invece è la vaniglia.Capisci?-
-All'incirca.Il limone è difficile da mangiare,invece le patatine sono buone anche se non sono dolci come il cioccolato!Ma certo,ho capito..- urlai emozionata.
-Mikan,ti dispiacerebbe abbassare la voce?-mi sussurrò Nonoko all'orecchio. Le feci un cenno per confermare e continuai a mangiare, alzando gli occhi su Natsume ogni tanto.
 
Il pomeriggio lo passai sola in camera leggendo dei libri che ci aveva assegnato il signor Jinno per le vacanze estive.Arrivate le 5 decisi di fare una passeggiata per il parco.
Mentre camminavo vidi una persona seduta sotto un ciliegio.
-Signor Narumi,che ci fà lei qui?- gli chiesi.
-Oh, Mikan. Niente,guardavo il cielo.Mi piace stare in mezzo alla natura.Tu?-mi rispose.
-Volevo prendere un po' d'aria fresca.Signor Narumi, lei si è mai innamorato?-
-Sì,io mi ero innamorato di una donna stupenda quando studiavo qui nella divisione delle superiori.Lei era di quella delle medie ed aveva un carattere simile al tuo.Era vivace e simpatica,solare e un po' buffa.Perchè me lo chiedi? Ti sei innamorata?-
-Mh..Si,forse.Come si fà a capire quando si è innamorati?-
-Ci si sente bene quando si sta con quella persona,si pensa costantemente a lei e a volte non dormi per fantasticare.Vorresti sempre abbracciarla e sei felice quando ti chiama o si interessa a te. Questi sono diciamo "i sintomi"-
-Beh,allora sono davvero innamorata- confessai arrossendo.
-E' Natsume vero? Ho notato che state molto tempo insieme ultimamente-
-O-ora d-devo p-proprio scappare.Buona giornata,Signor Narumi!- lo salutai camminando il più velocemente possibile.
 
Arrivata la cena raccontai la mia conversazione con il professore.
-Finalmente lo hai capito. Era ora. Secondo me devi fare in modo che Natsume si dichiari.Vabbè,questi sono solo consigli.Per ogni consiglio 10 conigli-
-Sei solo una donna d'affari!Tieni- brontolai dandole il denaro.
 
Prima di andare a dormire ci riunimmo per accordarci sul giorno seguente.
-Domani alle 10 tutti alla fermata!- annunciai a gran voce e piena di energia.
-Ok!- risposero tutti in coro.
Tornai in stanza con la convizione che il giorno dopo sarebbe stato fantastico,ma comunque preoccupata per la situazione di Natsume.

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Capitolo 6
*** Il compleanno e....il primo appuntamento? ***


Capitolo 6
 
Il compleanno e...il primo appuntamento

 
 
Mi svegliai verso le 23.30 forse perchè sentivo il bisogno di dissetarmi,o forse perchè dopo solo 30 minuti avrei compiuto 11 anni. Restai sveglia nel letto dopo aver bevuto, a guardare il soffitto e osservare la sveglia ogni 30 secondi. Arrivate le 23.59 cominciai a contare :60....59...58...57... fino ad arrivare a 5...4...3...2..1...
-Buon 11esimo compleanno,Mikan- sussurrai a me stessa. Era incredibile,finalmente avevo 11 anni.Mi giravo e rigiravo nel letto per trovare una posizione comoda e mi addormentai come un ghiro.
Sognai di essere a Central Town con tutti i miei amici e di gustarmi tutti i FluffaPuffa che mi avevano regalato,ma quello splendido sogno fu interrotto bruscamente dal suono della mia sveglia,che avevo programmato per le 9.30.
-Uffa- brontolai.
 
-Mikan,Mikan.Svegliati!- una voce molto familiare mi vece sussultare.
-Hotaru,come hai fatto ad entrare?- le chiesi scossa.
-Perchè tu,stupida,ieri sera non hai chiuso la porta a chiave.Sarebbe potuto entrare chiunque sai?- mi rimproverò.
-Davvero?Non me n'ero accorta-
-Ok,va bene.Ora muoviti!- mi disse mentre mi spingeva verso il bagno.
-Ah,scusa se me ne sono dimenticata. Buon Compleanno,amica mia!- mi disse ancora Hotaru con un leggero sorriso.
Io,con le lacrime agli occhi per la commozione le dissi :- Hotaruu! Grazie!-
Mi stavo dirigendo verso di lei per abbracciarla ma mi fermò con un martelletto di gomma e disse :-Non esagerare ora.Vai in bagno!-.
Per niente stupita e con un segno sulla fronte a causa di quella "martellata" andai a cambiarmi. Per quest'occasione indossai un vestito rosso,senza spalline e che mi arrivava fino a metà coscia. Era davvero carinissimo. Quando uscii Hotaru mi chiese :-Ti sei fatta bella per qualcuno in particolare?- con tono di chi sà già la risposta.
-M-ma No! C-cosa dici- le feci notare balbettando.
 
Mentre discutevamo notai che sulla mia scrivania c'era qualcosa di insolito.Poi vidi una lettera che era posta vicino ai libri.Mi avvicinai allo studio e presi la lettera.Hotaru anche era stupita.
 
-Di chi è secondo te?-le chiesi.
-Un'idea ce l'avrei- e indicò la foto che avevo sulla scrivania dove eravamo immortalati io,Hotaru,Ruka,You,Sumire,Natsume,Anna e Nonoko.
-Si,ma che c'entra la foto? Che intendi dire?-le domandai confusa.
-Ma sei proprio tonta.Intendevo Natsume- mi spiegò.
A quell'affermazione il cuore mi iniziò a battere forte e guardai la lettera. La aprii piano piano e presi il contenuto.
 
Mikan,
Volevo essere il primo a darti gli auguri.
Ho trovato la porta aperta :non farlo mai più.Te l'ho già detto mi pare che se ti accadesse qualcosa non lo sopporterei.
Comunque ti volevo solo dire "Buon Compleanno".
                                                                                     Natsume
 
P.S.--> Se bellissima quando dormi!
 
 
Sentii il mio cuore palpitare così forte che poteva udirlo anche Hotaru.Ero diventata dello stesso colore del vestito ma allo stesso tempo ero felicissima.
 
-Te lo avevo detto che era lui! – mi fece notare con aria distaccata.
 
Io tacqui e posai la lettera sul letto. Presi la mia borsetta e uscimmo, e questa volta mi ricordai di chiudere la porta.
 
Arrivate alla fermata incontrammo Anna,Nonoko e Sumire che agitavano le mani verso di noi come cenno di saluto.
 
-Mikan! Buon compleanno !- mi dissero tutte sorridendo.
Solo dopo gli auguri mi accorsi che Natsume e Ruka ancora non arrivavano…
 
E appena notai la loro assenza…
 
-Ragazze! Ciao! Oh..Mikan…Auguri!- urlava Ruka da 5 metri di distanza.
 
Dietro di lui c’era Natsume,che camminava guardandomi non diversamente dal solito.Si avvicino a me e,con timidezza,mi sussurrò :-Buon Compleanno!-
 
-G-grazie Natsume.. Grazie a tutti! Sono davvero felice di poter passare un’intera giornata con voi a Central Town!- annunciai con un sorriso.
 
Arrivò l’autobus alle 10 in punto e salimmo. Percorsi il viaggio molto emozionata.
 
Una volta arrivati girammo tutta la mattina per negozi e poi entrammo in una pizzeria. Ordinammo e ,dopo mangiato, uscimmo un’altra volta.
 
-Mikan,ti abbiamo fatto un regalo.Tieni- dicendo cosi Ruka mi porse 2 scatole medie di FluffaPuffa.
-Ragazzi,grazie mille.Sapete benissimo che le adoro-
-Si ma non è tutto-
-Davvero?Dai sono troppo curiosa!-
-Io ho pensato di doverti regalare qualcosa in più,dato che sono la tua migliore amica- disse Hotaru porgendomi una scatolina.
Con le lacrime agli occhi la aprii.Al suo interno trovai dei nuovi nastrini per capelli. Ringraziai commossa la mia amica che mi fece cadere spostandosi quando cercai di abbracciarla.
 
-Ehm…Hotaru andiamo in quel negozio,vendono delle belle cose-disse Ruka indicando un negozietto di souvenir.
-Io,Nonoko e Sumire invece dobbiamo comprarci delle scarpe.Andiamo!- e cosi dicendo anche Anna e le altre se ne andarono.
Così rimasi sola ed imbarazzata con Natsume. Stavo per proporre di andare in un negozio di dolci quando sentii le sue braccia cingermi il collo e posarmi su esso una collanina. Abbassai il viso e vidi che il ciondolo era a forma di cuore con una “N” incisa sopra. Mi girai e,senza riflettere,lo abbracciai, e lui ricambiò mettendomi le sue mani sulla vita.
 
-Grazie Natsume,è…un regalo bellissimo.La terrò sempre con me- gli mormorai all’orecchio.
-Lo sapevo che ti sarebbe piaciuto.Ora andiamo- dicendo così mi prese per mano e girammo per le strade di Central Town.
Mantenevo la mano di Natsume in imbarazzo.La giornata continuò tra un negozio e l’altro in compagnia del mio amico. Arrivate le 6 andammo alla fermata e incontrammo tutti gli altri.Natsume mi prese la mano e,senza alcun disturbo per le occhiate incredule dei nostri amici, si fermò proprio in mezzo a loro.
Io invece non ero così indisturbata…ero piuttosto turbata e agitata.
Tornati in accademia…
 
-Ragazzi ci vediamo a cena- disse Ruka e tutti annuitono.
-Mikan,ti accompagno nella tua stanza- mi disse Natsume.
-Non devi sempre accompagnarmi se non vuoi- gli risposi.
-Non fare la stupida,dai-
Una volta arrivati sulla porta della mia camera Natsume mi informò :- Domani mattina fatti trovare sveglia alle 9..Ho una sorpresa-
-Di che si tratta?-gli chiesi incuriosita
-Lo scoprirai domattina.A dopo- e così dicendo si avviò verso il corridoio maschile,ma..
-Natsume!Aspetta!-gli urlai correndogli incontro. Ero decisa a ringraziarlo per tutto quello che aveva fatto per me e per essermi sempre accanto,così gli diedi un leggero bacio sulla sua morbida guancia sinistra,che dopo quel gesto divento quasi color vinaccia.
Sorridendo lo salutai e tornai in camera,notando che lui non mi staccò gli occhi di dosso neanche per un istante durante il tragitto.
La sera passò tranquillamente,tra scherzi e risate.Ero curiosa di sapere cosa mi aspettava il giorno seguente
Quindi andai a dormire presto per far passare più velocemente la notte. E infatti fu così,passò molto velocemente. Alle 8.30 suonò la sveglia e io mi alzai velocemente emozionantissima,mi cambiai e mi aggiustai i capelli lasciandoli sciolti,ma passandomi la piastra.Alle 9 ero pronta già davanti alla porta che aprii appena sentii bussare.
-Ah,sei sveglia-
-Certo,allora? Qual è questa sorpresa?-
-Vieni con me-
Lo seguii ma arrivati all’ingresso mi mise una benda agli occhi.
-Ma..che fai?-
Non rispose ma mi prese per mano e cominciò a camminare.Si fermò dopo pochi minuti.
-Ok,ora dobbiamo aspettare-
-Che cosa?- gli chiesi.
-L’autobus.Oh eccolo!-
Mi fece salire e per tutto il viaggio fui confusa e bendata.
Dopo tre fermate finalmente scendemmo dal mezzo.
-Ok..ora puoi guardare- e così dicendo mi tolse la benda e io aprii lentamente gli occhi.
Ancora confusa mi ritrovai in un parco divertimenti.
-Natsume,ma questo è…l’Alice Park!-dissi aprendo lentamente un sorriso verso Natsume.
-Ti piace la sorpresa?Ho già avvisato tutti…Ho preso due biglietti che durano due giorni con pernottamento al Place Hotel-
-M-ma è fantastico! Grazie Natsume! Davvero…sei un mito!- mi buttai su di lui e lo abbracciai più forte che potevo,dandogli,come la sera precedente,un bacio sulla guancia.
-Posso considerarlo come un appuntamento?- gli sussurrai all’orecchio
-Questo è un appuntamento,Mikan!-
Lo lasciai e lo presi sotto braccio, discutendo sul da farsi in quei due giorni che, ero sicura, sarebbero stati i più belli della mia adolescenza.


NB. Le ultime strutture citate (Alice Park e Place Hotel) sono frutto della mia fantasia. :)

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Capitolo 7
*** Uno o due baci. ***


Capitolo 7
 
Uno o due baci!

 
 
Dopo averlo abbracciato e ringraziato lo convinsi ad andare a fare colazione e poi a provare qualche intrattenimento nel parco dedicato agli studenti in vacanza e a tutti coloro che possedevano degli Alice. Lui accettò e così facemmo. Dopo un buon latte caldo e un cornetto ci dirigemmo verso la casa stregata, che non era molto differente da quella del Festival scolastico dell'anno precedente. Non sono mai stata molto coraggiosa ma con me c'era Natsume, quindi mi decisi ad entrare, ma rimanendo costantemente attaccata al braccio di Natsume.
Quando uscimmo io ero ancora terrorizzata così per farmi riprendere il buon umore il mio "amico" mi portò all'acquario del parco. Era stupendo. Non solo per le creature marine che si trovavano il quel posto, ma perchè lì con me c'era il mio amato Natsume, sotto la luce cristallina dell'acqua che si rifletteva sul suo viso attraverso i vetri. Sotto quella luce era ancora più bello. Mi lasciai travolgere da questi pensieri, portandomi a chiedere a me stessa il perchè Natsume era così romantico con me. Tutti mi continuavano a ripetere "Ma sei stupida?Solo tu non lo hai capito!" , ma mai nessuno mi aveva spiegato il vero motivo del suo comportamento. La voce di Natsume mi riportò alla realtà.
 
-Sono le 12.00. Vogliamo pranzare oppure vogliamo provare qualche giostra?-
-Per quelle c'è tempo.Ora mangiamo. Ho una fame da lupi- gli risposi.
 
Lo presi per un braccio e lo portai al ristorante. Il pranzo era ottimo anche se ci misero un po' di tempo per portarci il cibo, quindi si erano fatte le 15.00.
 
-Ok,ora ti porto lì- e così dicendo indicò il tunnel dell'amore.
 
Allora ci sedemmo sulla gondola e quella inizio' a muoversi sull'acqua, e ci portò all'interno della galleria. Lì era tutto così romantico. Pieno di cuori rosa e rossi che pendevano dal soffitto, e sotto di noi c'era acqua cristallina. Rimasi affascinata dal nostro riflesso su essa e pensai immediatamente "Però .. Formiamo proprio una bella coppia". A quel pensiero mi agitai, guardai Natsume e scorrendo lo sguardo verso le nostre mani notai che erano ancora intrecciate.
 
-Non farti molti film, Mikan! Ti ho portato quì dentro solo .. solo perchè ..- . Natsume si fermò e si voltò verso di me. Sentii il mio cuore uscire dal petto e la gola annodarsi. Avrei voluto avvicinarmi a lui e poggiare le mie labbra sulle sue, ma non lo feci. Restammo a fissarci per tutto il giro del tunnel, e, arrivati fuori dalla galleria illuminata di rosso, entrambi cambiammo la direzione dello sguardo.
Non parlammo più per tutta la giornata di quell'episodio, ma ci godemmo gli altri intrattenimenti, come le montagne russe, l'autoscontro o il piccolo zoo. Dopo tutte queste tappe eravamo esausti e ci dirigemmo all'albergo degli studenti per riposarci.Giunti lì la mia bocca si spalancò per lo stupore! Era un’albergo bellissimo,elegante e raffinato,ma che non metteva a disagio persone un po’ “povere” come me.
 
-Scusi vorremmo le chiavi delle nostre camere, che abbiamo prenotato ieri con il nome Hyuuga-
-Sì, le camere sono la 123 e la 125-
-Grazie-
 
-Ei Natsume,siamo vicini di stanza!- gli sussurrai felice.
-Già.Così se non ti sentirai bene puoi venire da me-
-B-bhe credo di si-
 
Arrivati alle nostre stanze gli dissi :-Natsume, non voglio stare sola per un'ora, dato che alle 19.30 c'è la cena.P-potrei venire in camera tua appena ho finito di farmi la doccia?-
-Certo- mi disse indifferente mentre entrava in camera sua e sbatteva la porta.
 
"Non riesco a capire,prima è così romantico e dolce e poco dopo diventa acido e distante.Quando fa così non lo sopporto" dissi tra me e me.
Ma nonostante questi pensieri andai comunque in camera sua dopo la mia rinfrescante doccia.
-Chi è?- chiese Natsume da dentro la stanza dopo che io bussai.
-E chi dovrebbe essere?Sono io,Mikan!- gli dissi ironica.
Vidi la porta che si spalancava e Natsume che mi dava l’autorizzazione di entrare.
-Che bella la tua stanza! E’ simile alla mia solo che a me è un po’ più piccola- gli mormorai un po’ a disagio.
 
 “Sono sola con lui in una camera da letto.Beh…è già capitato la scorsa volta” pensai.
-Non ti preoccupare.Non ti farò niente.E poi sei stata tu a voler entrare in camera mia-
-E’ incredibile! Ma sai leggermi nel pensiero?-
-No.Ma ti conosco troppo bene-
-Ah…-
Restammo in silenzio per almeno 10 minuti.Che fare? Non avevo la minima idea di come rompere il ghiaccio e iniziare a parlare di qualche argomento.Così cercai di azzardare.
-N-natsume, c-che ne dici di andare a fare una passeggiata?-
-Sono stanco,quindi voglio rimanere disteso sul letto- mi disse con tono aspro.
-Va bene.Allora posso mettermi vicino a te?- gli chiesi un po’ più a bassa voce.
-Va bene.E stai tranquilla. Ti ricordo che anche l’altra volta ti sei distesa con me sul letto.Mi pare che sei ancora viva e vegeta-
-S-si, ricordo- e dicendo questo mi misi di fianco a lui.Forse fu in quel momento che persi la ragione.Standogli così vicino non riuscii più a trattenermi.
 
-Natsume,Tu mi piaci!- gli urlai mettendomi seduta, con le lacrime che scendevano dai miei occhi un po’ per felicità e sollievo e un po’ per paura della sua reazione-Mi piaci davvero!-
Quando riaprìì gli occhi vidi quelli di Natsume diversi dal solito.Era sorpreso di sentire quella dichiarazione.
Poi tornò come sempre e mi asciugò le lacrime mettendosi anche lui a sedere. Continuai a guardarlo e a sperare in una sua risposta, positiva o negativa che fosse.
-Tu sei pazza!- mi disse avvicinandosi al mio orecchio.
-P-perché?- gli chiesi convinta che la sua reazione fossero due parole che mi avrebbero trafitto il cuore: Tu no!
-Perché sei stupida e ingenua.Perchè piangi?- mi chiese lui dolcemente.
-Non lo so.Ho p-paura che ora il nostro rapporto non sarà più come prima!-
-E infatti non sarà più come prima!- a quell’affermazione sentii una stretta al cuore e una tristezza sommergermi come un’onda anomala –Sarà ancora meglio!-
Così dicendo si avvicinò al mio viso e io chiusi gli occhi automaticamente,con la speranza che quello che avrei voluto succedesse nel pomeriggio trascorso stesse per accadere proprio in quel momento.
Sentii il suo respiro diventare sempre più intenso e più caldo sulla mia pelle. Da allora ricordo solo la soffice bocca di Natsume poggiarsi sulla mia.Fu il mio primo bacio ed ero felicissima di averlo ricevuto da lui,Natsume.
Proprio nel momento in cui ci allontanammo l’uno dall’altra notai l’orario.Erano già del 19 e 30. Il tempo con Natsume era passato cosi veloce tanto che non me ne ero neanche accorta. Ancora rossa in viso e con lui che mi fissava soddisfatto mormorai :- B-bhe.E’ meglio andare.E’ tardi e dobbiamo cenare-
Lo presi per mano e la tenei stretta alla mia per capire se quello era un sogno oppure se era accaduto davvero.
La cena passò in fretta e tornammo nelle nostre camere.
-Allora,buonanotte Natsume!- gli dissi un po’ triste poiché dovevamo separarci.
-Aspetta!-
Si avvicinò a me e mi bacio ancora una volta.
-Buonanotte- mi sussurrò all’orecchio.
Rimasi immobile fino a quando non sbattè la porta.Dopo aver indossato il pigiama mi allungai sul letto, dove pensai agli avvenimenti accaduti durante il giorno.
 
Erano le 8 quando mi svegliai.
-Santo cielo.E’ tardi! Tra solo 15 minuti inizierà la colazione!-
Mi preparai per un’altra fantastica giornata in compagnia del mio Natsume e uscii dalla mia stanza. Lo chiamai salutandolo con un leggero bacio sulla guancia. Ci sbrigammo a fare colazione ed uscimmo per tornare all’Alice Park.
Anche quella giornata fu a dir poco meravigliosa! Fino a quando arrivarono le 18 e il parco dovette chiudere.
Io e Natsume andammo a prendere le nostre cose nel Place Hotel e ci dirigemmo verso la stazione del bus per tornare ai dormitori.
 
Ovviamente fu una grande sorpresa per tutti quando io e il mio ragazzo(che bello poterlo dire) tornammo con le nostre mani unite.Ci sommersero di domande del genere “E’ successo qualcosa?” oppure “Ragazzi ma vi sentite bene?”. Forse tutti erano molto stupiti,ma mai quanto me. Essere lì con Natsume che mi manteneva calda la mano sinistra era quasi impossibile da credere, tutte quelle cose che mi aveva detto , quei baci e quei momenti io non li avrei dimenticati per niente al mondo. Natsume e’ stato il mio primo e forse unico amore.
 
Mentre la mia mente volava sopra il cielo una voce familiare e lontana disturbava i miei sogni.
-Che bello!Finalmente posso conoscerti Mikan! - . Un ragazzo più grande di me stava attraversando il cortile lentamente. Mi resi subito conto dallo sguardo di Natsume che già a pelle non gli piaceva affatto.
 
-Ciao!Piacere di conoscerti !-.Sono sempre stata molto socievole,ma forse questa volta non dovevo presentarmi,perché quel ragazzo mi portò un sacco di problemi.

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Spazio Autrice:
Ciao a tutti! Sono tornata con un nuovo capitolo ! 
Lo so sono in ritardo... ho avuto l'influenza e non sono riuscita a scrivere,ma ora l'attesa è finita.
Scusatemi ancora per il ritardo! :\
Recensite Please! :D Ringrazio chi segue costantemente le mie storie! Recensite,recensite! :D 
Ciaooo e alla prossimaa! 

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Capitolo 8
*** In Attesa dell'Ora di Partenza. ***


Capitolo 8
 
In Attesa dell’Ora di Partenza.

 
-Ciao!Piacere di conoscerti !-.Sono sempre stata molto socievole,ma forse questa volta non dovevo presentarmi,perché quel ragazzo mi portò un sacco di problemi. [Ripresa dal capitolo precedente]
 
-Mi presento, sono Kei, della divisione delle medie, Classe I°A. Tu sei M           ikan vero? Tu Hotaru, tu Yuu ,tu Ruka e tu..- disse in tono più freddo di prima – Natsume giusto?-
 
-Tutto esatto! Come fai a sapere i nostri nomi?- gli chiesi meravigliata.
-Ho fatto alcune ricerche..E devo parlare con te- aggiunse rivolgendosi a Natsume – andiamo in un posto più appartato-, e li vidi andare dietro la struttura dei dormitori.
 
La loro conversazione non la sentii ma Natsume mi raccontò che quel misterioso ragazzo era a conoscenza dell’avventura che avevamo vissuto quel giorno a Central Town con “l’uomo con le catene”.In più quel ragazzo sapeva anche che Natsume era un “servitore della scuola”, e non è tutto! Infatti Kei sostiene di conoscere il nascondiglio dell’uomo che ci ha aggrediti.
-Quel “Kei” sa troppe cose!- mi disse alterato.
-Eddai.. guarda che ci ha aiutati. Cambiando argomento, tu vuoi andare a cercare quel tizio?-
-Beh è ovvio. Non la passerà liscia! Stava per farti del male!- affermò arrabbiato più di quanto lo era prima.
-Sì, ma.. non voglio che tu ti metta in pericolo..Se quel pazzo mi cercherà me la caverò, ma non rincorrere i guai, per favore!- gli risposi preoccupata.
Intanto lui riflesse e poi..
-No, io ci andrò-.
Mi sentii mancare il fiato.E se si sarebbe fatto male durante lo scontro? Allora decisi..
-Vengo anch’io con ..-
-NO!- rispose deciso voltandosi verso di me che mi trovavo vicino alla porta della sua camera.
-Non…non voglio seccature tra i piedi.. Mi saresti d’intralcio, e questo perché mi faresti preoccupare e non mi concentrerei-
-Non ti dovrai affatto preoccupare per me.. con il professor Narumi ho studiato il modo di ergere una barriera d’annullamento in caso d’attacco. Io starò bene, ma solo se sono con te- gli dissi facendo gli occhi da cucciolo.
-Ok..ma se non riesco a proteggerti ricorda che lo hai voluto tu!-
-Certo!-
-Ora vai a dormire che è tardi.. Domani sarà una giornata dura. Dovremo scalare la montagna che si trova vicino a Central Town-
-Bene.. Buonanotte Natsume- e baciandolo freddamente su una guancia andai in camera mia.
 
Nel corridoio maschile incontrai Kei.
-Ciao! Stai andando a letto?- gli chiesi
-Si! Sei stata con Natsume fin’ora?-
-Già! Domani vengo anch’io insieme a voi-
-Ok.. Ma.. voi due siete fidanzati?-
-C-come mai questa domanda? Comunque sì.. non da molto, però…- mormorai imbarazzata.
-Capisco.. No te l’ho chiesto per curiosità. Va bene.. Domani mattina ci incontriamo per curare i dettagli della missione. Allora buonanotte, Mikan!-
-B-buonanotte!- gli dissi ancora un po’ imbarazzata.
 
Mi addormentai velocemente quella sera con il pensiero che se non lo avessi fatto avrei dato problemi a Natsume e Kei.
 
La mattina dopo ci incontrammo tutti e tre in cortile segretamente verso le 7.00, ora in cui, d’estate, non c’era nessuno in giro.Iniziò a parlare Kei.
 
-La montagna è molto pericolosa, ragazzi! Sei ancora sicura di voler venire,Mikan?-
-Certo! Non mi tiro indietro!-
-Ok.. Natsume.. io vi accompagno sulla montagna solo perché c’è Mikan.. altrimenti non arrivavo fino alla vetta!-
-Se non vuoi venire non fa niente.. La proteggo io LA MIA RAGAZZA!- disse facendo percepire un “pizzico” di irritazione.
-Sei sicuro? Quando tu sarai occupato a combattere non riuscirai di certo a pensare a quest’adorabile fanciulla!-
-So’ badare a me stessa!- dissi loro dividendo i due che si erano avvicinati come se dovesse scoppiare una rissa da un momento all’altro.
- Ok.. Ma io vengo lo stesso. Si è più sicuri in tre.Andate a riposarvi e a prepararvi, oggi sarà una lunga giornata- e così dicendo Kei se ne andò.
-Ei, Natsume.. Andiamo?- gli chiesi deviando il suo sguardo dalla figura di Kei che si allontanava a me.
-Vengo in camera tua- mi disse.
-Ok.. ma dopo ti devi preparare.. quindi non tutta la mattinata. Chiaro?-
Senza aspettare una risposta da Natsume cominciai a camminare verso la mia stanza.
Durante tutto il tempo che stavamo in camera mia Natsume mi fissava. Sentivo come delle freccette che non mi permettevano di muovermi liberamente.
Lui era disteso sul mio letto (come al solito) mentre io stavo preparando lo zainetto con acqua,asciugamani,medicine,cibo e un cellulare che mi aveva costruito Hotaru un mese prima.
 
Alle 11.00 Natsume andò in camera sua per prepararsi, dato che alle 14.00 dovevamo stare alla fermata del pullman.
Erano le 13.00 quando andai dal mio ragazzo per controllare che fosse pronto.
-Natsume sono io- urlai da fuori camera sua.
-Entra-
-Ciao! Allora? Sei pronto? Tra un’ora dobbiamo trovarci in cortile-
-Si, sono pronto-
-Senti, ma perché non ti va a genio Kei? Infondo ci sta a..-
-Non m’importa di lui. Sono solo me stesso e lo sai-
-Si ma..-
-Basta! Ora vai che voglio dormire almeno una mezz’ora- e così dicendo mi indicò la porta.
Ero furibonda! Non si trattava così la propria ragazza! Infondo non avevo detto niente di male, ero solo curiosa di sapere il motivo del suo comportamento verso il nostro nuovo amico. Come per destino incontrai ancora una volta Kei quel giorno.
-Ciao Mikan! Che hai? Sembri molto arrabbiata! E’ successo qualcosa con quell’antipatico di Natsume?-
-Lui non è antipatico, è solo… maschilista,ostinato,testardo e permaloso. Sorvoliamo. A dopo Kei!-.
E così mi allontanai da lui molto velocemente,ma feci in tempo a notare l’ espressione maliziosa sul suo
volto.
 
[Dalla Parte di Natsume]
 
Ero disteso sul mio letto sfogliando un giornalino ma pensando a Mikan e ai pericoli che stava per correre a causa mia, quando bussarono di nuovo alla mia porta. Ma insomma! Non si poteva stare tranquilli neanche per un momento?
-Chi è?- chiesi bruscamente, ma nessuno rispose.
Poco dopo la porta si spalancò e ai miei occhi apparve la figura della persona che meno desideravo vedere in quel momento.
-Kei, che vuoi?-
-Niente, ma ho incontrato Mikan poco fa. Era molto triste e mi ha detto delle cose su di te…-
-Senti, vai al punto perché non ho tempo-
-Ti ha descritto come un maschilista,ostinato, permaloso e testardo.Cosa le hai fatto?-
Davvero Mikan aveva detto quelle cose? Non era da lei! Rimasi esterrefatto dalle parole pronunciate da quel ragazzo, ma non lo diedi a vedere.
-Questi non sono affari tuoi-
-Ok, ma ti volevo solo dire che l’ho consolata con un dolce abbraccio- mi disse soddisfatto.
Non riuscivo più a rispondere delle mie azioni, ma il viso di Mikan mi apparve nella mente proprio quando stavo per sferrare un pugno a quel buffone. Capii in quell’istante che l’avrei fatta solo stare male picchiando Kei.
-Vai via dalla mia camera!- gli urlai ancora leggermente fuori controllo.
-Ciao e a dopo!- disse con spiritosaggine.
Per la rabbia, una volta che se ne andò, il pugno destinato a lui lo subì il muro, e la mia mano iniziò a far male e a diventare piena di lividi. Non mi interessava affatto il mio dolore, ma ero preoccupato per Mikan.
Presi una benda e me la avvolsi attorno alle nocche. Poi presi il mio zaino e mi diressi verso il cortile in anticipo.
Arrivato lì dovetti aspettare seduto sotto il solito ciliegio almeno 20 minuti prima di vedere Mikan. La fissai e lei mi guardò, poi, soffermando il suo sguardo sulla mia mano, mi chiese agitata: - Ei, che hai fatto alla mano?-
Io non volevo di certo raccontarle l’accaduto, così mentii.
-Niente, sono solo caduto-
Arrivato anche Kei stavo per perdere di nuovo il controllo, dato che prese la mano della mia ragazza per dirigersi verso la fermata dell’autobus, ma mi ripresi quando vidi consolato che lei ritirò il braccio e lo mise, col suo fare così dolce, lungo i fianchi. Nessuno parlò e sinceramente non era una cosa che mi dava molto fastidio, anzi..
Alle 14.15 arrivò l’autobus e noi salimmo.

 
 
--->Spazio Autrice ß <----
 
Saaalve a tutti! Scusate davvero per il ritardo ma ho moltissimo da fare e sono anche stata malata, ma eccoci finalmente con un nuovo capitolo di Alice Academy Story! Bene.. allora Grazie per aver letto ;)

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Capitolo 9
*** La fatidica lotta ***


Capitolo 9
 
La fatidica lotta
 

[Dalla Parte di Mikan]

 
Salita sull'autobus mi sedetti da sola, per non ricominciare a litigare con Natsume. Per tutto il viaggio non feci che pensare a noi e a Kei. Non Sriuscivo a comprendere la sua ira verso il nuovo amico. Una volta scesi dal mezzo ci dirigemmo ai piedi della montagna, sempre in silenzio. Arrivati lì ruppe il ghiaccio Kei.
-Bene. Ora saliamo. Mikan, mi raccomando stammi vicino- e dicendo in questo modo guardò soddisfatto Natsume che aveva il viso violaceo per la rabbia.
Inizialmente la salita era abbastanza semplice, ma a circa metà strada diventò complicato proseguire. Ovunque mettessi i piedi c’erano pozzanghere o fossi, trochi di alberi o radici, così inciampavo e cadevo, ma non mi lamentavo dato che ormai me n’ero fatta una ragione.
Ciò che accadde dopo mi fece capire il perché Kei era preoccupato per me, come d’altronde anche Natsume: stavamo camminando e io cominciai a sbuffare, dato che erano oramai due ore che camminavamo e non si vedeva neanche l’ombra della casa di quel maledetto uomo. Mentre facevo grandi passi ad un tratto qualcosa mi morse e io urlai ‘ Ahii’, provocando panico nei miei compagni.
-Che è successo Mikan!?- chiese velocemente Natsume.
-Qualcosa mi ha morso!- dissi mentre mi tenevo la caviglia sanguinante.
-Credo sia stata una vipera- annunciò Kei con un tono di voce abbastanza basso, infliggendo una nuova preoccupazione nell’animo del mio ragazzo.
-Mi posso rialzare- dissi cercando di non far trasparire il mio dolore dalla voce.
-Non se ne parla! Kei prendi un fazzoletto nello zaino di Mikan e dell’acqua-  ordinò Natsume.
Una volta bagnato il fazzoletto Natsume me lo avvolse alla caviglia e lo strinse.
-Così dovrebbe fermare l’emorragia, ma cosa si fa per il veleno?- disse Kei.
Nessuno parlò ma io, cercando di non far tremare la mia voce, risposi:
-Non vi preoccupate, non sto malissimo quindi credo che non sia stata una vipera, forse un serpente non velenoso- mentii.
-Vieni sulle mie spalle- continuò Kei.
-NO! La porto io!- disse Natsume con lo sguardo che si spostava da me a Kei.
Il resto del viaggio fu molto doloroso per me, ma non era questo che mi preoccupava: Natsume non poteva continuare a reggere 30 Kg sulle sue spalle dopo già 30 minuti.
-Natsume facciamo una pausa.Mi è venuta fame- gli mormorai, facendogli credere che volevo fermare il viaggio per un po’ solo perché ero affamata e non perché ero preoccupata per lui, che vedevo affaticato e stanco.
-Va bene. Ne approfittiamo per mangiare, però ripartiamo appena concluso il pranzo- .
Ci sistemammo sotto un albero e divorammo affamati metà delle provviste portate con noi nel viaggio. Ripartimmo, anche se Natsume sembrava ancora abbastanza affaticato.
Ad un tratto, finalmente, vedemmo in lontananza una casa che metteva i brividi.
-Forza, siamo arrivati- disse Kei.
Dopo altri 30 minuti ci ritrovammo molto vicini alla casa. Natsume continuava a camminare ancora con il mio peso sulle spalle,mentre Kei si fermò.
-Fermi! C’è una barriera- ci urlò da dietro, ma era troppo tardi: eravamo stati scaraventati contro un’albero dopo il contatto avuto con questa.
-Natsume, stai bene?- urlai preoccupata al mio ragazzo che si trovava davanti a me disteso sul terreno senza ombra di fiori e completamente ‘oscuro’.
Senza rispondere il mio ragazzo si alzò, e mentre mi stavo per alzare anch’io mi fece segno di non muovermi.
-Proverò con il mio Alice- disse, facendo apparire una fiamma sul palmo della mano. Non lo fermai come l’ultima volta e ,dopo uno sguardo dato sia a me che a Kei, lanciò un’enorme linea di fuoco su confine della barriera che circondava la casa, ma niente.
-Natsume, provo io- disse Kei. A quel punto chiesi a me stessa , ma poco dopo ricevetti la risposta.
Kei mise le mani quasi attaccate alla barriera e da esse uscì un’ondata di vento, che si schiantava violentemente sulla barriera. pensai, ma anche questa volta non accadde nulla.
-Basta, io ho l’alice dell’Annullamento, voglio provare!- dissi mettendomi in piedi.
-Sei sicura di potercela fare?-  mi chiesero insieme Kei e Natsume.
Risposi con un cenno affermativo e mi avvicinai zoppicante alla barriera.
Mi concentrai più che potevo, anche se le fitte alla caviglia a tratti me lo impedivano. Ad un certo punto sentii la voce di Natsume incoraggiarmi, seguita da quella di Kei.
pensai.
In un istante fasci di luce uscirono dal mio corpo e attraversarono la barriera, formando un enorme foro in essa, che però cercava di richiudersi. Mi concentrai ancora di più e intorno a me si alzò la stessa luce, però ora molto più spessa e potente, che circondò la barriera e la distrusse.
Completata la mia azione mi lasciai cadere seduta sul terriccio e Natsume mi raggiunse in un attimo.
-Sei stata bravissima, Mikan! Ora però non stai be-
Lo interruppi: -Ricordi? Mi avevi detto di non intralciarti, quindi ora mi rialzo-
Mi guardava come stupito dalla mia forza d’animo e dalla mia resistenza al dolore, perché lui sapeva infondo che soffrivo per la ferita.
Ci avvicinammo alla casa e Natsume urlò.
-Se sei qui dentro fatti vedere, vigliacco!-
Dall’interno provenivano rumori di catene abbinati a passi e poi…
-Kei, li hai portati qui? Bravo!- disse una stana voce.
-Cosa?Kei che significa?- gli chiesi con lo sguardo interrogativo.
-Maledetto, sei un suo alleato vero?- chiese convinto Natsume e con tono molto arrabbiato.
-N-no, non so di cosa parlate!- disse Kei vigliaccamente.
-Sei un coniglio Kei! Ora assaggerai la mia ira!- urlò Natsume.
-No!Fermo! Lo so che sei arrabbiato ma ascoltiamolo!- lo supplicai trattenendolo dalle caviglie.
-Mikan!Lo stai difendendo per caso?- disse furibondo il mio ragazzo.
-No! Ma voglio andare infondo a questa faccenda!- gli urlai.
-Non è come pensate!Mi ha minacciato!- confessò finalmente Kei.
-E quindi ci hai traditi? Ti avevamo dato fiducia,Kei!- gli dissi delusa e con le lacrime agli occhi.
Kei sembrava stupito dalle mie lacrime e continuò: Mikan,tu mi piaci davvero però, non ho mentito su questo!-. Quel ragazzo stava sfidando Natsume per caso?
-Stai zitto! Non hai il diritto neanche di guardarla LA MIA RAGAZZA!- gridò Natsume, che ormai era sfuggito dalle mie braccia e che aveva sferrato un pugno a Kei, facendolo cadere a terra.
-Ora basta con questa stupida lite tra ragazzini! Natsume, battiti con me!- disse la voce proveniente dalla casa. Natsume parve dimenticarsi di Kei e si volse verso di me.
-Mikan, rimani qui e se succede qualcosa crea una barriera e sarai al sicuro-
-Ma io voglio aiutarti- gli dissi
-Mi aiuti solo se non ti intrometti- disse correndo via.
La lotta che proseguì fu dura sia per Natsume che per quell’uomo.
-Allora, che vuoi?- chiese Natsume.
-Non ti ricordi di me? Sono Fujio, signore delle Catene!-
-Mi ricordo di te- disse con calma Natsume.
Fujio alzò il braccio verso Natsume e urlò: - Andate e colpite!- .
Le sue catene che si trovavano attorno al braccio sfrecciarono contro Natsume, che si scostò e si avvicinò di più all’uomo.
-Mancato!- disse soddisfatto.
-Non volevo colpire te!- replicò Fujio.
Le catene infatti si dirigevano verso di me ad una velocità che cancellò ogni mio pensiero. L’unica cosa che capii era che mi dovevo spostare di lì al più presto. Rotolai fino a Kei che era ancora sconvolto dal pugno di Natsume e sentii le catene scontrarsi sull’albero.
-Mikaan! Non rimanere vicino a lui!- disse Natsume che correva verso di me.
-Tu non mi disturberai!- disse l’uomo incatenando il mio ragazzo vicino ad un albero.
Fujio si avvicinava sempre di più a me.
-Se vieni tu non ti farò del male. Voglio solo parlarti!- continuava a ripetermi.
-Kei, aiutami! Davvero non te ne importa niente?- chiesi spaventata al ragazzo affianco a me.
-Fermo Fujio, non mi avevi detto che volevi fare del male a Mikan. Lasciala stare!- cercò di convincere l’uomo.
-Mi deludi Kei! Pensavo fossi dalla mia parte- l’uomo era ormai vicino a me e mi prese per il collo, stringendo sempre di più la presa. –Allora,ragazzina, dammi la collana che tieni al collo!- mi disse.
La mia collanina? Era l’unica cosa che mi era rimasta di mia madre, che non avevo mai conosciuto.
-Lasciala stare!- sentii Natsume urlare mentre la vista mi si offuscava sia per il veleno in circolazione nel mio corpo sia perché quell’uomo stava tentando di soffocarmi.
In quella situazione di pericolo la mia energia voleva liberarsi, quindi la liberai.
Una forte luce bianca avvolgeva il mio corpo e scaraventò Fujio sul terreno.
Mi accasciai per terra, libera ora di chiudere gli occhi.
 
[Dalla parte di Natsume]
 
Vidi la mia Mikan distesa per terra, e allora non contenei più la mia rabbia. Sciolsi le catene con il mio fuoco e mi scagliai contro l’uomo, che mi fermò con un calcio sullo stomaco.
-Perché vuoi la collana della mia ragazza?- gli chiesi dolorante.
-Perché custodisce un segreto, un segreto che io so come svelare- mi rispose.
Ero confuso, ma ciò non mi avrebbe fermato. Mi avvicinai a Mikan vidi sul suo viso pallido gli occhi chiusi. Le accarezzai le guance e presi il cellulare nello zaino della mia ragazza.
-Kei, come hai potuto? Ti piace Mikan,vero? Perché le hai fatto tutto questo?-
-Te lo giuro, lui mi aveva detto di volere la collana ma non pensavo fosse così crudele da cercare di ucciderla! Io sono dalla vostra parte, mi aveva minacciato!- cercò di scusarsi.
-Non ti ho perdonato, ma ora non ho tempo di arrabbiarmi. Prendi questo e chiama Hotaru se davvero ci vuoi aiutare, io intanto lo distraggo- dissi dandogli il cellulare e rialzandomi. Iniziò la battaglia corpo a corpo tra me e Fujio, ma non era di certo un’impresa semplice. Intanto Kei chiamava Hotaru. Sentii il ragazzo dire – Hotaru, sono Kei [..] E’ una lunga storia, ma chiama i professori e falli venire sulla vetta della montagna […] Si, lo so che non dovremmo essere qui ma fate in fretta, siamo nei guai […] Ci siamo io,Natsume e Mikan. Presto-
-Natsume, ho fatto!- mi urlò ingenuamente.
-Cosa?- chiese l’uomo.
-Niente e concentrati su di me- gli dissi sferrandogli per la prima volta un pugno nello stomaco e facendolo accasciare per terra. Si rialzò in fretta e mi buttò addosso delle catene, facendomi andare a sbattere contro Kei. Ero pieno di lividi e un dolore atroce attraversava la mia gamba destra.
-Kei, non riesco più ad alzarmi- gli dissi. Lui non rispose, ma il silenzio fu interrotto da Fujio che ci scagliava contro le catene. Mi lanciai sul corpo di Mikan per proteggerla e,proprio quando pensai che eravamo ormai spacciati, la collana di Mikan si illuminò ed emanò una luce che ci avvolse completamente, respingendo le catene e facendole ritorcere contro Fujio, che si sbaragliò a terra.
-M-mikan- sospirai ormai quasi svenuto per il dolore proveniente dal mio corpo. Feci solo in tempo a sentire le voci dei professori che ci chiamavano.
 
--> Spazio Autrice ß <--

C
iaaao a tutti.. Mamma mia! E’ da troppo tempo che non aggiorno, mi dispiace per l’attesa.Per farmi perdonare questo capitolo l'ho fatto un po' più lungo degli altri ;)

Volevo ringraziare chi ha commentato le mie storie:

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Volevo ringraziare anche chi ha solo letto questa storia. Ciao a tutti e al prossimo capitolo :D          Timy21

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Capitolo 10
*** 'Spero sia un incubo' ***


Capitolo 10

'Spero sia un incubo'

[Dalla Parte di Mikan]

-Professor Narumi, che cosa è successo?-

-Secondo ciò che ci ha raccontato Kei, Natsume lui e Mikan si trovavano lì perchè il vostro amico Natsume voleva battersi contro l'uomo che abbiamo fatto arrestare: Fujio.

Sentivo delle voci,ma non riuscivo a vedere nient'altro che l'oscurità. Mi chiedevo "Forse sono morta e questi che sento sono angeli". Le parole che udivo avevano un suono sfocato, poco preciso. "Di cosa stanno parlando?" mi domandavo. Quelle voci, però, io le avevo già sentite da qualche parte. La testa pareva spaccarsi in due parti per il dolore. Chi ero? Non riuscivo proprio a ricordare.

-Si risveglierà, non è vero professore?-

-Il dottore ha detto che il veleno è entrato in circolazione e ha viaggiato nel suo sangue per molto tempo. Dobbiamo essere speranzosi-

Veleno? Avevo sentito bene, si. Quell'uomo aveva detto chiaramente veleno! Stavano parlando di me? Dottore? Ma allora mi trovavo in ospedale! Non ero ancora morta! Mi sentii molto meglio dopo quelle parole. Però capii perfettamente che non era il caso di sollevarsi. Dovevo assolutamente risvegliarmi e capire cosa stava succedendo.

Le uniche immagini che passavo nella mia mente erano di un ragazzo molto giovane, che combatteva con tutte le sue forze, per proteggere qualcuno credo, perchè il suo viso era molto preoccupato e pensieroso. Si gira, ma chi puo essere? E' magro, non molto alto, penso di circa 10 anni, con un viso triste e cupo.

Poi vedevo una luce, una luce bianca che accecava gli occhi e poi niente, solo buio.Ma comunque ricordavo le parole che stava dicendo una ragazza: "Mikan, Mikan combatti siamo qui per te!". Era la stessa voce che sentivo vicina a me su quel letto di ospedale.

Qualcosa bagnò la mia pelle, qualcosa di caldo, che mi fece muovere la mano.

-Mikan! Sei viva?- la voce spezzata e tremante di un ragazzino che sicuramente stava piangendo. Non doveva piangere! Non mi piace quando una persona piange per me o è triste per qualsiasi altro motivo. Quindi decisi di aprire gli occhi per dire a quel bambino di smetterla di piangere.

Man mano che le mie palpebre si sollevavano una luce illuminava il buio che fino ad allora mi aveva avvolta.

-Guardate, si è svegliata!- . Quel bambino piangeva ancora, però ora di felicità.

-S si, ma tu non piangere- dissi con voce debole.

-Si Mikan, hai ragione-

Mikan, quello doveva essere il mio nome. Feci finta di conoscerli, un uomo una ragazza e due ragazzini, uno il quale quello che stava piagnucolando..

Non volevo parlare per non destare sospetti, quindi mi guardai attorno. Che brutta stanza, tutta bianca e triste. Anche se è un posto dove si devono curare i malati, l'ospedale non li dovrebbe deprimere, anzi dovrebbe mettere allegria.

Vidi sul letto dov'ero distesa, bianco anche quello, la mia caviglia sinistra fasciata.

-Cosa mi è successo?- chiesi ormai non più in grado di rimanere in silenzio.

Prima che qualcuno potesse rispondere entrò un uomo con una camicia lunga e color panna nella mia camera.

-E' terribile, ragazzi! Dalla tac risulta che Mikan,prima di svenire, ha battuto la testa e ora non ricorda niente-

Nessuno rispose, tutti rimasero in silenzio scioccati. Decisi di non farli preoccupare oltre, chiunque fossero nella mia vita.

-Non vi preoccupate, io sto bene anche se non ricordo nulla- finsi un sorriso. Al contraro l'altro ragazzino, che fin'ora non aveva nè parlato nè pianto, scoppiò il lacrime.

-Smettila Ruka!- disse la ragazza molto fredda.

-Hotaru, ma non capisci? Ora non ricorda neanche il bene che ti voleva, che ci voleva. Natsume come la prenderà?-

Nell'udire quel nome la mia testa iniziò a farmi male, cosi tanto da portarmi le mani nei capelli.

-Cosa ti succede? Mikan! Ti ricordi di Natsu-

-BASTA!NON NOMINATELO!- urlai disperata.

-Scusate, ragazzi. Forse è meglio se Mikan riposi, non credete?-

-Si, si ha ragione! Allora noi togliamo il disturbo.Ciao Mikan-

Tutti uscirono e io rimasi da sola con il dottore.

-Mi vorrei scusare con loro per come mi sono comportata- dissi in quel momento senza alcun dolore al cranio.

-Domani.Ora dormi,Mikan- disse gentilmente in dottore.

Mi misi a riposare con la speranza che,al mio risveglio, tutto quello fosse stato solo un incubo.

[Dalla parte di Natsume]

Raffioravano i pensieri nel mio sogno, di quella lotta, di Mikan che, a causa della mia irresponsabilità, aveva perso conoscienza.

Mi svegliai di soprassalto e vidi, affianco al mio letto d'ospedale, Ruka e Hotaru.

-Natsume, finalmente di sei svegliato!-

-Ma cosa..- non riuscii a completare la frase che una specie di scossa attraversò la mia gamba destra.

-Hanno trovato un frattura nella tua gamba, dovrai tenere il gesso per circa 30 giorni o forse anche di meno, non è grave-

-Capisco- sospirai. Poi mi accorsi che la mia ragazza non era con i miei amici.

-Dov'è Mikan?-

Nessuno rispose per una manciata di secondi.

-Lei sta bene, non preoccuparti.Presto potrai rivederla- disse Hotaru.

-Voglio vederla ora!- urlai dopo aver compreso che Hotaru stava mentendo.

-Calmati Natsume.Mikan sta riposando, non può ricevere visite al momento-

-Ditemi, lei non si è fatta niente vero?Cioè, non ha subito alcun danno fisico?- chiesi speranzoso.

-Non ti preoccupare, ti abbiamo già detto che è sana come un pesce, eccetto la caviglia che è fasciata, ma non è nulla di grave-

-Sicuri?-

-Si, assolutamente. Ora dormi e non ti alzare per nessun motivo!- mi disse Ruka per cambiare ovviamente argomento.

Uscirono dalla stanza, ma non ero minimamente intenzionato a rimanerci io. Mi alzai lentamente anche se avevo ancora qualche capogiro. Uscii dalla mia camera e mi avviai ai distributori per comprare un po d'acqua. Ci trovai però Ruka e Hotaru che parlavano tenendosi per mano.

-Non sarà facile per Natsume!-

Mi nascosi a quella frase dietro l'angolo, perchè sicuramente se li avessi raggiunti si sarebbero giustificati e avrebbero cambiato argomento.

-Penso che se ora lo venisse a sapere cercherebbe di forzare Mikan a ricordare-

Ricordare? Ma di che diamine parlavano?

-Mikan non riesce neanche a sentire il suo nome, figurati cosa accadrebbe se lo incontrasse di persona!-

La mia Mikan. La mia Mikan non poteva essere arrabbiata. Lei non è mai stata una persona così rancorosa.

-Ha perduto la memoria. Ruka, non so se riesco a superarlo. Faccio vedere che sono molto forte, ma in realtà...-

Perso la memoria? Cosa? M-mikan.. aveva.. perso la memoria... a causa mia!?! Uscii dal mio nascondiglio zoppicando.

-Ha.. perso la memoria?Non ricorda più.. niente?- chiesi terrorizzato.

Non risposero. Rimasero allibiti.Ma poi..

-Si, ha perso la memoria. Ma non pensare a questo. Non si sa quanto è grave. Dovranno farle altre analisi, ma sta bene- disse convincente Hotaru.

-Ma è tutta colpa mia! Se non l'avessi portata con me..- i capogiri si fecero più intensi e io iniziai a barcollare.

-Basta torturarti,Natsume! Vieni-

Contro la mia volontà mi riportarono in camera.

-Domattina la vedrai. Promesso. Ora riposa come sta facendo lei!-

Non ebbi altra scelta, perchè non riuscivo a tenere gli occhi aperti dato che la testa mi gira come non mai e poi Hotaru e Ruka rimasero lì vicino a me finchè non mi addormentai, lasciandomi travolgere dai ricordi dei momenti passati con Mikan che lei non ricordava.

---> Spazio Autrice <----

 

Ciaooo Lettori! :) Come va? Ecco un'altro capitolo di Alice Academy Story. Credetemi, sono scioccata quanto voi u.u

 

Volevo ringraziare chi ha commentato le mie storie:

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Volevo ringraziare anche chi ha solo letto questa storia. Ciao a tutti e al prossimo capitolo :D Timy21

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Capitolo 11
*** "Finalmente ero vicino a lei" ***


Capitolo 11

"Finalmente ero vicino a lei"

 
[Dalla parte di Mikan]

 
Ero stanca, stanca di quell’oscurità, stanca di quell’orribile senso di solitudine. Non mi ero mai sentita così abbandonata nella mia vita, o forse si? Era come se fossi appena nata, già grande, chissà a quale età. Cosa era accaduto in quegli anni, persi nei miei ricordi? Come quando ci si trova a un’età adolescenziale o adulta e non riesci a ricordare i momenti passati da piccola. Cioè, le cose più importanti le ricordi, ma quelle superficiali no. Ecco, io mi sentivo peggio, perché non riuscivo neanche a ricordare le cose fondamentali per crearmi un’identità, un passato.

Avevo moltissime domande che appesantivano l’aria in quella monotona stanza d’ospedale fino a renderla “inquinata”, piena di incertezze e sospetti, impregnata di mistero. Il silenzio nella camera rappresentava perfettamente il mio stato d’animo. L’unica cosa che mi faceva compagnia era il rumore dell’orologio a pendolo appeso alla parete di fronte al mio letto. Non facevo altro che contare il tempo passato dal mio risveglio: un giorno, cinque ore e 15 minuti circa. Non avevo altro da fare. Però poi la mia attenzione si scostò dall’orologio e si soffermò sul rumore proveniente dalla porta.
-Chi è?- stentai a rispondere al “toc toc”.
- Sono Hotaru, posso entrare?- Quel nome mi era familiare, quindi risposi con un tenue “sì” e la porta si aprì.Sull’uscio della porta apparve una ragazzina bassa, con i capelli scuri e circa della mia misteriosa età, credo. Poi mi concentrai e ricordai che quella ragazza era vicino a me quando mi svegliai.
-Tu sei la ragazzina fredda di ieri?- chiesi.
-Sei strana- mi rispose. Mi stava facendo saltare i nervi, ma poi continuò.
-So’ che non ti ricordi di me, quindi credo che siano opportune le presentazioni. Piacere, Hotaru.Prima del tuo incidente ero la tua migliore amica, ma se ora non ricordi tanto meglio, dato che eri anche troppo appiccicosa. Speriamo che tutto ciò che ti è successo ti abbia calmata un po’-.
Io? Appiccicosa? Ma che ragazza insensibile. Decisi di non replicare, perché ciò che più mi importava in quel momento erano i fatti accaduti.
-La mia migliore amica? Dovevo volerti bene, allora. Senti, ma.. cosa mi è successo?-
-Non sono io la persona che ti deve delle spiegazioni.Posso solo dirti che ti sei cacciata nei guai, come sempre, per proteggere una persona importante. Perciò mi sento costretta a dirti.. brava, Mikan, sei stata molto coraggiosa- dicendo questo la ragazza mi accarezzò la testa.Infondo non poteva essere così cattiva.
-Grazie, ma.. non puoi dirmi niente di più?-
-Kei, un ragazzo che era con te e quell’altra persona, ci ha detto che siete sopravvissuti solo grazie alla collanina che avevi al collo e alla misteriosa luce che ha emanato nel momento del bisogno- e Hotaru indicò la catenina con un ciondolo a cuore che si trovava sul comodino, vicino ad un bicchiere d’acqua. La presi e la esaminai.
-E.. dove l’ho presa io questa collanina?-
- Te l’ha regalata tua madre, sparita appena tu sei nata. Non si sa niente di lei da molto tempo.Ti ha messo questa collanina al collo e ti ha lasciata a tuo nonno. A proposito, lo devi chiamare. E’ molto preoccupato. Per il resto ti racconterà tutto il professor Narumi-
Davvero? Non avevo una madre? E un padre? Non avevo neanche quello? Hotaru sembrava molto tesa, forse perché non voleva rispondere ad altre domande, quindi non ne feci.
Però volevo chiederle scusa, per il giorno precedente.
-Scusami Hotaru, sai per ieri. Vi ho risposto male- dissi molto dispiaciuta.
- Non ti preoccupare. Sei ancora scioccata, ti capisco-
Non era cosi. Non ero scioccata. L’unico problema era sentire quel nome. Chissà il perché.
-Tra un po’ arriverà quella persona. Non agitarti, però. Buona giornata Mikan- . Uscì dalla stanza e mi lasciò a pensare.
 

[Dalla parte di Natsume]
 
Ero ancora un po’ confuso. Mikan, la mia Mikan non si ricordava di me.
Alla porta però qualcuno bussò, interrompendo momentaneamente la mia confusione.
-Ciao, Natsume-
Era lui, colui che ci aveva incastrato, che aveva fatto perdere la memoria alla mia ragazza.
-Kei, che vuoi?- non avevo neanche la forza di fare un tono minaccioso.
-Scusarmi. Non avevo queste intenzioni. Quell’uomo, quel dannato uomo mi aveva giurato di non voler fare del male alla nostra Mikan-
-Come ti permetti?- dissi in tono così debole che non sembrava che mi importasse poi così tanto.
-Scusa. Beh, dopo andrai a trovare Mikan?-
-No, ci andrò adesso- risposi spingendomi verso il bordo del letto.
-Sei sicuro? Vuoi che ti accompagni?-
-No! Voglio stare SOLO con lei-
Anche se gli risposi male mi prese e mi accompagnò fino alla porta delle stanza di Mikan, nonostante tutte le volte che,durante il tragitto, gli dissi di non toccarmi. Ma si accorse che non avevo la forza di reagire e di tenermi in piedi, così mi aiutò. Pensavo che sarebbe entrato anche lui, ma..
-Ti lascio qui. Entra e parla con Mikan. Quando hai finito esci ed aspettami. Ti riaccompagnerò in stanza. Tornerò presto, vado alle macchinette. Se arrivo prima della fine della vostra chiacchierata aspetterò qui fuori. Ora vai- e così se ne andò. Era il senso di colpa che provava o la pena verso di me a farlo comportare così?
Finalmente, però, ero vicino a lei. Bussai e nessuno mi rispose.Aprii la porta e entrai ugualmente.
 

[Dalla parte di Mikan]
 
Mi stavo quasi per addormentare, quando sentii il bisogno di andare in bagno a sciacquarmi il viso.
Mi alzai lentamente e mi accorsi che potevo camminare benissimo, quindi andai in bagno e aprii il rubinetto, mi sciacquai la faccia e mi guardai allo specchio. Chi ero? Il mio viso, non mi era familiare. Sbuffai. e tornai vicino al letto, ma non avevo intenzione di dormire. Quindi pensai di andare a chiedere all’infermiera un libro da leggere. Uscii dalla stanza e attraversai il corridoio. In lontananza vidi due ragazzi, uno che portava l’altro, arrivare verso di me. Entrai nella stanza dell’infermiere velocemente e chiesi ad una ragazza con la camicia bianca di prestarmi qualcosa da leggere. Uscii dalla stanzina e vidi uno di quei ragazzi dirigersi al distributore. Quando era abbastanza lontano andai verso la mia stanza, tenendo forte le riviste e un libro romantico tra le mie braccia. Girai la maniglia della mia porta ed entrai.
Un urlo fuoriuscì dalla mia bocca. –CHI SEI? ESCI DALLA MIA STANZA!-
Uno di quei due ragazzi era nella mia camera! Non lo avevo visto bene in viso, ma non volevo avere problemi.
-No, non urlare, Mikan! Riesco a capire che non mi riconosci. Sono Natsume!-
Quel nome, era il nome che il giorno precedente mi provocò un dolore acuto alla testa. Ed anche in quel momento un lieve male attraversò le mie tempie.
-Na-Natsume?-
-Si, non ti ricordi?-
-No, non ricordo- sospirai guardando in basso ed evitando la vista di quel ragazzo.
-Puoi.. guardarmi?- mi chiese. Sembrava gentile, non volevo deluderlo. Pensai subito alle parole che mi disse Hotaru: “Tra un po’ arriverà quella persona. Non agitarti, però”.
-Mi hanno parlato di te, Natsume. Poco, però. Non sono riuscita a sentire neanche il tuo nome completo ieri. Oggi però va meglio- Mentre parlavo alzavo lo sguardo cautamente. Arrivata alla vista del busto non riuscii più a trattenermi e posai velocemente il mio sguardo sul suo viso. Rimasi ammaliata. Era un bellissimo ragazzo, con gli occhi scuri e profondi e i capelli neri. Il suo sguardo mi immobilizzò. Ero davvero paralizzata dalla sua bellezza. Senza volerlo mi avvicinai a lui lentamente e mi sembrò che fosse abbastanza teso.
-Mikan, ricordi il nostro rapporto, o qualunque altra cosa?- mi chiese.
Continuavo involontariamente ad avvicinarmi, ma poi mi accorsi, ad una minima distanza, che non conoscevo nulla di quel ragazzo.
-Nulla, proprio nulla- dissi fermandomi.
-Ok, bene. Non fa niente. Mi hanno spiegato, va tutto bene. Non preoccuparti di questo, ma ricorda che comunque ti sono vicino.Per qualunque cosa io ci sono, come tutti gli altri tuoi amici. Penso che li conoscerai in questi giorni. Bene, io vado- . Era più che evidente la tristezza nei suoi occhi. Non avevo nulla in contrario se se ne voleva andare, ma qualcosa mi prese allo stomaco, come una specie di nostalgia. Di cosa avevo bisogno in quel momento?
Stava passando affianco a me, zoppicando. La mia mano afferrò la sua, fuori dal mio controllo.
-Oh, nono! Scusami, io non volevo. Non l’ho fatta apposta. Perdonami- dissi agitata.
Lui mi guardava e aveva notato che il mio corpo non rispondeva pienamente al mio volere, ma di più al mio cuore.
-Mikan non ti devi scusare. Per l’amor del cielo,Mikan. In realtà io ti devo ringraziare. Solo grazie a te ora siamo vivi-
-Sei tu, la persona importante, della quale mi ha parlato Hotaru. Cos’eri tu per me?- chiesi.
-Ero… il tuo ragazzo, Mikan. Ma non importa. Spero che potrai recuperare la memoria. Non preoccuparti per ora di recuperare il nostro rapporto. Concentrati sull’amicizia-
-Il mio ragazzo? Ora capisco. Non credevo di avere un ragazzo cosi carino. Oh, no, scusa, niente-
Era strano. Sembrava indifferente, come se avesse consumato tutte le energie, ma a quella frase spropositata arrossì. Comunque sentivo ancora quella nostalgia, nostalgia di qualcosa. Capii che forse era nostalgia di lui, quindi gli chiesi:
-Posso abbracciarti? Non credere che lo voglia io ora, ma sento una specie di “attrazione” che non riesco a frenare-. Ero davvero imbarazzata! Non se lo fece chiedere due volte. Mi prese alla vita e mi tirò a se. Capii, capii che ciò che provavo era nostalgia e voglia del suo calore, del calore del suo corpo.Le mie mani strinsero il suo pigiama e appoggiai la mia testa sulla sua spalla. Era un’emozione troppo grande per descriverla. Pian piano mi staccai da lui.
-Scusami ancora. Per me è davvero strano provare questo sentimento verso un ragazzo che non conosco-
-Non preoccuparti ti ho detto. Sei sempre la solita. Ora ti lascio alle tue letture- prese il libro e le riviste che avevo fatto cadere quando mi abbracciò, li mise sul comodino e mi prese la mano.
-Ciao,Mikan- mi strinse la mano e me la lasciò. Era sull'uscio quando girai lo sguardo e vidi che anche lui mi guardava, con lo sguardo spento,prima di chiudere la porta.
 

 
--->Spazio Autrice ß<---
 
Ragazzi! Ciao a tutti! :D In questo capitolo, un po più lungo del solito, Mikan e Natsume si incontrano all’ospedale. Non vedo l’ora di sapere cosa ne pensate. Spero di riuscire a scrivere il prossimo capitolo velocemente ;) Ringrazio ancora chi ha commentato le mie storie:

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Volevo ringraziare anche chi ha solo letto questa storia.   Ci sentiamo al prossimo capitolo :D Timy21

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Capitolo 12
*** "Quando si tratta di Mikan il mio cuore diventa tenero" ***


Capitolo 12

"Quando si tratta di Mikan il mio cuore diventa tenero"

 

[Dalla parte di Mikan]
 
Era l'orario delle visite. Il dottore sarebbe dovuto arrivare a momenti.
Mi avrebbe detto sarei potuta uscire, se ero guarita, oppure se c'erano ancora problemi e se dovevo restare ancora qualche giorno fra quelle mura. Non volevo. I miei unici desideri erano quelli di uscire da lì, recuperare il rapporto con Hotaru e con gli altri, scoprire di più sulla mia vita, ma soprattutto conoscere meglio Natsume.

Ed ecco che la porta bussò. Incitai il dottore ad entrare e mi misi seduta sul letto. Il controllo non durò molto.
-Bene Mikan,puoi tornare a casa!- disse entusiasta il dottore.
-Si!.. Che bel...- la mia voce si fermò.
-Ma, dove vivo io?- chiesi imbarazzata.
-Non preoccuparti. Tra un po' ti verrà a prendere il tuo professore: Narumi-
-Oh...va bene. Dottore, per curiosità, verrà dimesso anche quello strano ragazzo di nome Natsume?- chiesi, per qualche strana ragione, speranzosa che la risposta fosse affermativa.
-Certo, Mikan. Lui terrà il gesso però per circa altri 15 giorni. La tua caviglia come va? Brucia la ferita?- chiese cambiando argomento.
-Va molto bene, non si preoccupi dottore- risposi con un leggero sorriso che inarcò le mie labbra.
-Beh, ne sono felice-

Il dottore uscì dalla stanza, salutandomi con un cenno della mano. Io ricambiai e, una volta che chiuse la porta, mi andai a preparare per uscire. Aspettai pazientemente 30 minuti.

Poi qualcuno bussò alla porta.
-Chi è?-
- Sono Narumi- rispose una voce da fuori dalla porta.
-Sì, entri-
Vidi un giovane uomo apparire sull'uscio della porta ormai spalancata, con i capelli biondi e dei bellissimi occhi color cioccolato.
-Lei mi riporterà a casa oggi?- chiesi con un filo di voce.
-Non mi dare del lei. Sì, sono un tuo professore dell'Alice Academy : Narumi-. Ciò lo disse tutto d’un fiato sorridendo. Mi sembrò molto onesto e gentile, quindi decisi di fidarmi.
-L'Alice Academy?  E' la mia scuola?- chiesi, iniziando ad indagare.
Mi disse che l'Alice Academy non comprendeva solo la scuola, ma molte altre strutture. Io lo ascoltai, molto curiosa. Poi però...
-Questa non è un'accademia per semplici ragazzi, Mikan. Tutti i ragazzi che la frequentano sono "speciali". Ognuno di voi possiede un Alice, cioè un potere sovrannaturale- mi diss, sempre mantenendo quel sorriso che mi aveva fatta tranquillizzare.
-Ah ah ah, bella questa. No, sul serio..- dissi sarcastica.
-Non ci credi è? Vedrai. Sappi che il tuo alice è quello dell'annullamento, cioè quello che ti protegge. Quello di Hotaru è quello dell'invenzione: crea certe cose impressionanti Mikan!...- e così continuò, fino a dire - Natume... ne ha uno molto pericoloso, o almeno lo era, prima di conoscere te-
Rimasi in silenzio. Poi ...
-Il fuoco- dissi d'istinto.
-Mikan!Come fai a saperlo???-
-Beh, non so.. mi è venuto in mente. Ricordo qualche immagine, confusa. Natsume sta lottando contro un uomo, e gli lancia delle palle di fuoco-
-Capisco- rispose il professore perplesso ma stranamente contento di quel commento da parte mia. Purtroppo non aggiunse altro se non un “Ora possiamo andare”
 
Dopo 10 minuti ero finalmente fuori da quel malinconico ospedale, sotto la calda luce del sole.
-Mikan, vado a prendere Natsume. RESTA QUI UN ATTIMO, MI RACCOMANDO- disse con un fare abbastanza severo.
Aspettai. Ero molto nervosa. Stavo per rincontrarlo. Probabilmente il mio cuore non aveva dimenticato.. ciò che c'era stato tra me e Natsume, ma non riuscivo a comprendere ancora bene i miei sentimenti.
 
Fremevo, il mio cuore palpitava più che mai. Da quanto mi ero svegliata l’unica emozione che davvero mi aveva fatto perdere le testa era stata provocata dallo splendido e caloroso abbraccio di Natsume. Continuavo ad essere incostante, sulle mie emozioni, sui miei pensieri.
 
Continuavo a pensare quando qualcuno mi toccò la spalla e mi fece sobbalzare.
- Ei stai bene?- mi chiese Narumi. Ma io non lo ascoltavo.
 
Una volta che mi girai per vedere il colpevole di quel gesto avventato rimasi incantata. Natsume era il ragazzo che mi sfiorò la spalla, e mentre guardavo i suoi meravigliosi e lucidi occhi neri dalla spalla mi partì un brivido, che scese fino alla schiena.
 
- M-ma insomma! Mi hai spaventata!- gli urlai cercando di essere il più naturale possibile.
 
Lui sogghignò e io mi misi a braccia conserte, per fargli credere che fossi offesa. Cercavo le sue scuse, ma era evidente che non mi ricordavo di quel suo fastidioso carattere scontroso. E infatti neanche una parola uscì da quelle sue perfette labbra.
 
-Su, ragazzi, non litigate! Ora andiamo! Dobbiamo tornare a casa” disse con voce divertita Narumi.
 
Ci dirigemmo al cancello dell’ospedale, dove attendeva il nostro arrivo una macchina nera abbastanza spaziosa.
Entrammo e partimmo per i dormitori. Non ci volle molto; circa 10 minuti e fummo arrivati. Appena scesa dalla macchina mi avvolse un immenso stupore, tanto che dalla mia bocca uscì un rumoroso “Wooow!”. Mentre Narumi sorrideva per la mia reazione, ci invitò ad entrare, ma capì che era meglio lasciarci da soli, probabilmente, perché ci precedette.
 
Natsume disse invece: “ Sei sempre la solita esagerata!” .
Io mi girai, intenta a dirgliene quattro, ma lui continuò a camminare (o meglio zoppicare).
 
Di colpo sentii qualcosa che si muoveva sul mio collo, e mi accorsi di avere un’altra collana oltre a quella di mia madre.
 
-E questa?- chiesi incuriosita a Natsume .
-Te l’ho regalata io il giorno del tuo compleanno- rispose velocemente abbassando lo sguardo, fermandosi, come se gli avessi rievocato qualche ricordo. Poi notai che il ciondolo era a forma di “N” (n.d.a. vedi capitolo 7 xD) e lì capii, e mi uscì spontaneamente un sorriso.
 
-Natsume?-
Lui si voltò..
 -Grazie mille- gli dissi con occhi pieni di lacrime e gratitudine. Poi continuai.
-E’ davvero stupenda. La terrò sempre, sperando che un giorno io mi possa ricordare tutto: di ciò che provavo e di tutto ciò che abbiamo passato insieme, o sperare anche solo che un giorno io mi rinnamori di te- . Io ero stupita, ma lui non aveva parole. Mi fissò incantato, si avvicinò a me, si inginocchiò e mi prese le gambe, abbracciandole.
 
Qualcosa di caldo le bagnava. Natsume piangeva. Lo sentii singhiozzare, proprio come quando ad un bambino di 4 anni vola il palloncino che gli aveva regalato la mamma con tanto affetto.
 
Continuai a sorridere, mi abbassai e gli misi una mano sulla testa, accarezzandogli quegli splendidi capelli neri.
 
-Non piangere, si risolverà tutto. Questo tuo gesto mi ha fatto capire che tu mi ami davvero. Riuscirò a ricordare. Vedrai-
 

[Dalla parte di Natsume]
 
E così dicendo mi alzò il viso. Era assolutamente bellissima, e quel suo atteggiamento mi rassicurò. Sapete come sono fatto, non piango quasi mai, ma quando si tratta di Mikan il mio cuore diventa tenero, e si scioglie al tocco di quella ragazza che mi ha cambiato così tanto.
 
Mi prese la mano e mi alzai. Continuavo a stringergliela, e lei, con l’altra mano mi asciugò le lacrime.
 
-Sei davvero bellissimo lo sai?- . Mi spiazzò. Non me lo aveva mai detto. Continuavo a singhiozzare, ma mi ripromisi di non piangere. Mi ripromisi di crescere e affrontare quella situazione che mi angosciava, che mi tingeva il cuore di grigio.
 
Mi prese la mano e mi condusse con lei dentro il dormitorio. Appena entrati, vidi il suo viso felice e mi tranquillizzai.
 
-Natsume, ma davvero questa è la nostra casa?- mi chiese sorridendo. Ogni volta che le sue labbra si inarcavano in un sorriso il mio cuore scoppiava, i miei occhi brillavano e la mia mente si fermava.
 
-Si, siamo a casa Mikan- le dissi calmo.
-Eccovi!-
-Ruka,Hotaru, che bello vedervi!- disse Mikan andando ad abbracciare i suoi “nuovi” amici.
-Mikaaan!-.
-Sumire,Anna,Nonoko,You- dissi.
 
-Ciao Mikan, forse non ti ricordi di noi, quindi ci presentiamo! Io sono Anna, lei è Nonoko e lei Sumire!-
-Oh, piacere!! You, che bello rivederti. Spero non piangerai ancora xD! – rispose Mikan con il suo solito fare amichevole.
 
-Che bello Mikan! Stai bene!- disse You, cercando di non piangere.
 
-Ora basta. Mikan deve rimanere a riposo per un po’- dissi io cercando di placare la folla che si stava venendo a creare. Poi continuai. -Ti fa male la caviglia?- chiesi voltandomi verso Mikan.
-Oh, no, non tanto, ma preferirei sedermi- mi rispose dolcemente.
-Bene. Hotaru, portala in camera-
Hotaru la prese per mano e tutte le altre ragazze le seguirono, e io le vidi allontanarsi verso il corridoio femminile.
 
Una volta viste scomparire dietro l’angolo le ragazze, io You e Ruka ce ne andammo, mentre quei due mi facevano domande sull’accaduto.
 

[Dalla parte di Mikan]
 
Entrata in camera iniziai ad ispezionarla, sotto gli occhi vigili delle mie amiche. Trovai una lettera sulla scrivania, con una foto vicino.
 
-Che cos’è questa lettera?- chiesi ad Hotaru e alle altre.
-Quella lettera te l’ha scritta Natsume per il tuo compleanno!- mi rispose la mia migliore amica.
 
La presi e la aprii.
 
  
Mikan,
Volevo essere il primo a darti gli auguri.
Ho trovato la porta aperta :non farlo mai più.Te l'ho già detto mi pare che se ti accadesse qualcosa non lo sopporterei.
Comunque ti volevo solo dire "Buon Compleanno".
                                                                                     Natsume
 
P.S.--> Sei bellissima quando dormi!

 
 
Sorrisi, presi la lettera e la riposi sulla scrivania. Poi guardai la foto. C’eravamo tutti. Io vicino a Hotaru e Natsume, con le loro solite facce indifferenti. Dietro di me c’erano Anna,Nonoko e Sumire che sorridevano, esattamente come me; poi affianco a loro c’erano Ruka e You, anche loro allegri come noi.
 
-Che bella foto!- esclamai.
-Bene, Mikan, forse è meglio che noi andiamo. Ti vengo a prendere tra 45 minuti, così andiamo a pranzare- mi disse la mia migliore amica.
-Perfetto!- risposi.
 
Una volta che tutte se ne andarono mi distesi sul letto e continuai a esplorare la stanza con lo sguardo, che poi spostai sul mio collo, fissando la collanina con la N come ciondolo. Non ero ancora riuscita a comprendere bene il perché, ma ogni volta che si trattava di Natsume mi usciva spontaneo sorridere.
 
In quel momento volevo solo recuperare la memoria, e riuscire a ricordare tutti i miei amici, il nonno, Natsume e la scuola… E con questi pensieri dolcemente mi addormentai.

 
 
--> Spazio autrice ß <--
 
WOW, da quanto non aggiorno?
Prima cosa.. il titolo del capitolo... Beh, non sapevo cosa scrivere così ho preso una frase detta da Natsume nel capitolo o.o
Eh, l’ho cambiato troppo secondo voi questo ragazzino? U.u Vabbè. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Ho avuto IL BLOCCO DELLO SCRITTORE D:  
Beh, spero che non ricapiti u.u Bene, passiamo ai ringraziamenti :D
 

Grazie a:
 
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Volevo ringraziare anche chi ha solo letto questa storia.   Beh, che dire? Al prossimo capitolo lettorii :D
 

 
*Timy21*

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Capitolo 13
*** Occhi Smeraldo VS Occhi delle Tenebre ***


Capitolo 13

Occhi Smeraldo VS Occhi delle Tenebre



[Dalla parte di Mikan]


"Mikan.. Mikan.. ricordati che ci sono quì io, sempre"...

Mi svegliai di soprassalto dopo che sentii queste parole, dopo aver parlato con quella donna dai folti capelli marroni ma con gli occhi coperti, e con le guance bagnate dalle lacrime.
Mi appoggiai al muro dietro al letto, ancora seduta.
Chi era? Chi poteva essere quella donna? Che dovevo fare?
La cosa più strana era che non vedevo l'ora di risentire la sua calda voce, che ancora rieccheggiava nella mia mente, riscaldandomi l'animo e facendomi sentire protetta.

Guardai la sveglia, ancora sovrappensiero e mi accorsi che dopo 10 minuti la mia amica Hotaru sarebbe venuta a chiamarmi per andare a pranzo.

Mi preparai:mi misi le collanine che erano poggiate vicino la sveglia; mi infilai un top e una semplice gonna che trovai nell'armadio; mi feci le codine; mi lavai la faccia e aspettai la mia amica, che non mi fece attendere poi cosi tanto.

-Entra Hotaru!-

-Sei pronta Mikan?-

-Certo!- le risposi sorridendo.

Cercai di essere il più disinvolta possibile, nonostante il mio strano sogno, ma fu subito evidente che Hotaru non ci cascò.

-Che hai?- mi chiese non distogliendo il suo freddo sguardo dal corridoio davanti a noi.

-Niente, è che poco fà mi sono addormentata e ho sognato una donna che mi diceva "sono quì", o qualcosa del genere-

-Capisco. Beh, per ora non dirlo a nessuno, magari era solo un sogno, niente di importante.Forza, pensa piuttosto che stai per mangiare decentemente dopo tutti quei pasti per i ricoverati!- mi disse un po' ironica.

-Hai ragione!- le risposi tranquilla.

Arrivate in sala pranzo notai che c'erano tutti i nostri amici seduti ad un tavolo.

-Ciaoo!-. Tutti ci salutarono allegramente e agitando le mani, eccetto Natsume, che a malapena si girò. Forse era ancora scosso per quello che era successo un paio d'ore prima??

-Ciao ragazzi!!!- ricambiai io, sedendomi vicino a Hotaru e Natsume.

Appena seduta mi schiarii la voce.

-Sei di malumore Natsume?- gli chiesi come per prenderlo in giro.

-No, per niente-

-Oh, almeno potresti salutare- gli risposi facendo la finta offesa.

-E perchè dovrei? Ci siamo visti poco più di un'ora fà!-

-Mah, vabbè, ti perdono!- gli dissi, ovviamente, ancora scherzando.

Mangiammo allegramente e scherzando.

Durante il secondo piatto però accadde una cosa a dir poco incredibile.

Come seconda portata c'era la cotoletta con l'insalata non condita.

Siccome io adoro il condimento, feci per prendere il sale, e proprio mentre appoggiai la mia mano sulla saliera Natsume appoggiò la sua sulla mia. Ci fissammo per qualche secondo...

Poi ricordai un giorno al luna park, credo, con Natsume, che mi portò nel tunnel dell'amore e mi tenne la mano tutto il tempo durante il giro della caverna sulla gondola.

-Il luna park!- esclamai senza rendermene conto.

-Cosa?- mi chiese Natsume mentre tutti mi guardarono stupiti.

-Ma sì, certo, il luna park! Per il mio compleanno mi hai fatto una sorpresa e siamo andati al luna park! Durante il tunnel dell'amore mi tenni la mano tutto il tempo, si, lo ricordo, e ricordo anche il nostro riflesso sull'acqua molto chiaramente, sì, perchè in quel momento pensai "Ei, ma siamo proprio una bella coppia!"- dissi fissando Natsume in un primo momento e poi il vuoto.

Lui era arrossito vistosamente, forse perchè non voleva mostrare a nessuno questo suo lato tenero, e quindi le mie rivelazioni furono scioccanti per tutti!!
Ma era contento che me ne fossi ricordata.

-Mikan, tu ricordi!- mi disse stringendomi la mano che era sulla saliera.

-Ricordi qualcos'altro??- mi chiese Anna.

-No, purtroppo no...- risposi tornando un po' cupa.

-Non preoccuparti Mikan! E' stupendo il fatto che stai riacquistando la memoria!!- mi dissero You e Sumire.

Solo dopo tutti questi commenti dei miei amici che ridevano e scherzavano vivacemente e felici per l'accaduto mi accorsi che infondo al tavolo da pranzo c'era un altro ragazzo, che ancora non avevo conosciuto. Mi alzai lasciando la presa della mano di Natsume,che mi guardava mentre fissavo il ragazzo che mangiava silenzio e triste le verdure. Mi avviai per andare da lui quando Natsume mi fermò.

-Dove vai?- mi chiese preoccupato.

-Volevo andare da quel ragazzo. Tu sai chi è?- chiesi curiosa.

-Si, è la causa della tua perdita di memoria-. Rimasi scioccata. Quel ragazzo non sembrava affatto pericoloso. Decisi di proseguire comunque... volevo saperne di più.

Mi avvicinai a lui e gli dissi ironica:-Lo so che non sono buone le verdure, ma non essere triste... poi arriva il dolce sai?-.
Alzò la testa e mi guardò con gli occhi lucidi... come se non avesse ascoltato ciò che gli dissi.
Si mise entrambe le mani sul volto, nascondendo i suoi bellissimi occhi color verde smeraldo.Evidentemente piangeva. Lo si poteva capire dal suo interminabile singhiozzare.

Mi avvicinai di più. Nonostante ciò che mi aveva detto Natsume questo misterioso ragazzo non doveva essere poi tanto crudele.

Gli accarezzai i capelli castani,lucidi e morbidi cercando di consolarlo.

-Ehi,stai tranquillo,va tutto bene- gli sussurrai abbassandomi all'altezza del suo viso.

-No- rispose a stento -No, non va affatto bene. Per colpa mia i tuoi ricordi sono svaniti, e con essi il tuo sguardo e il tuo sorriso sempre felice e innamorato ogni giorno di più. E' vero, mi sentivo minacciato da Natsume perchè lui è bello, forte e intelligente... mentre io sono un semplice ragazzo delle medie. Volevo conquistarti, perchè mi piacevi e mi piaci tutt'ora, ma non volevo farti del male... volevo conquistarti lealmente, e non facendoti perdere la memoria. Quel tizio mi ha minacciato. Non sapevo cosa fare... Io- lo zittii con un dito. Lo sapevo. Non era affatto cattivo... era solo pentito.

- Io non so bene cosa sia successo quel giorno- dissi - ma i tuoi splendidi occhi e il tuo viso bagnato dalle lacrime mi fanno capire che sei sincero. Sono certa che è stato tutto un incidente. Sei perdonato, non preoccuparti- dissi con un sorriso incoraggiante, che effettivamente funzionò.

- Sei troppo buona!- disse acido Natsume.

- Non interromperci!- gli risposi posando un attimo il mio sguardo su lui ma tornando subito a guardare il ragazzo.

- Ancora non mi hai detto il tuo nome- gli dissi porgendogli una mano.

- Mi chiamo Kei- disse, dopo avermi guardata per pochi secondi, stringendomi la mano.

- Kei? E' un nome familiare... e poi quegli occhi color verde smeraldo... già li ho visti-dissi, accarezzando le sue guance rosee ancora umide a causa delle lacrime.

- Davvero??- chiese entusiasta, mentre tutti i miei amici si girarono verso di me.

- Beh... si... comunque ora sei dei nostri. Non preoccuparti- risposi, facendogli l'occhiolino.


[Dalla parte di Natsume]

Il sorriso compiaciuto di Kei mi dava sui nervi. Dopo tutto quello che aveva combinato era stato anche perdonato! Non lo trovavo affatto giusto. E mentre io davo fuoco alla forchetta dalla rabbia Mikan tornò al suo posto come se non fosse successo niente.
Finito il pranzo riaccompagno Mikan in camera.

- Mikan. Vuoi che ti racconti com'è andata quel giorno??- le chiesi sperando in una risposta positiva.

- No. No grazie Natsume, ma vorrei ricordare da sola- mi rispose con un lieve sorriso. Poi continuò. -Natsume... prima di venire a pranzo mi sono addormentata e ho sognato una donna che mi diceva "Ci sono io qui... sempre". Non so chi sia, però.-

-Sarà stato solo un sogno Mikan. Se riaccade dimmelo.- le dissi incoraggiante.

-Va bene. Grazie Natsume. Quando vuoi sei un vero tesoro- rispose dandomi un bacio sulla guancia e sparendo dietro la porta della sua camera.

Rimasi un po' lì fuori ad accarezzarmi la guancia baciata da Mikan... Che si fosse davvero ricordata anche ciò che provava per me?

Mi diressi nella mia stanza e mi distesi sul letto, con l'intento di dormire, quando qualcuno bussò alla mia porta.

-Chi è?- chiesi un po' brusco.

Sull'uscio della porta apparve Kei, il ragazzo con "gli splendidi occhi smeraldo", o almeno così la pensava Mikan, che fissavano i miei.

-Che vuoi tu?-
-Scusarmi. Dopo tutto ciò che ho fatto sono stato perdonato, ma solo da Mikan. Spero un giorno di essere perdonato anche da te. Sò che sarà un'impresa quasi impossibile, ma ci riuscirò. Non volevo farle del male- disse convinto.

Una lieve risata mi uscì spontanea. -Quindi sei venuto quì per chiedermi scusa. Non posso perdonarti. Mikan è la mia ragazza e le hai fatto del male. Non perdono chi le provoca dolore. Lei credeva in te. Lei ci credeva davvero che fossi un suo amico. Glielo dicevo che sbagliava, ma non mi dava ascolto.-

-Non rispondo. Quello che volevo dire l'ho detto.- rispose.

-Capisco. Bene. Allora non importunarmi oltre- dissi rimettendomi disteso sul letto girato verso la finestra. Capii che se ne era andato quando sentii la porta sbattere, e allora mi addormentai pensando a Mikan e a come aiutarla.


[Dalla parte di Mikan]

Beh, che dire... quel bacio se lo meritava. Infondo si preoccupava per me. Ma cosa potevo fare? Io ancora non riuscivo a ricordare ciò che c'era stato tra noi, eccetto alcuni momenti.
La giornata passò e arrivò l'ora di andare a letto. Mi addormentai velocemente.
 

................................................................

"Mikan, sai che ti proteggo anche se non sono con te fisicamente vero? Piccola mia... mi manchi... sei cresciuta!"

"Chi sei tu?" chiesi spaventata cercando di correre verso quella donna.

"Infondo al tuo cuore sai chi sono".

Aprii gli occhi.

-Ancora?? Quella donna... chi può mai essere???? -




----> Spazio Autrice <-----

Ciao a tutti. Scusate ancora per questo mostruoso ritardo, ma tra vacanze, delusioni d'amore (scusate se vi angoscio u.u), feste del paese... sono stata talmente occupata!!! Ok, ma sorvoliamo x)

Ecco un altro capitolo della mia fanfic. In questo capitolo ci aggiungo, oltre alla storia d'amore tra quei due piccioncini XD, anche il ritorno di Kei e un po' di mistero. E' ora di svelare il "mistero della collanina di Mikan" xD Nel prossimo capitolo credo che svelerò qualcosa, quindi non perdetevelo xD

Voglio ringraziare davvero tutti coloro che
mettono la storia delle preferite, nelle seguite e quelli che la recensiscono! Grazie, voi siete il mio motore! :D Senza voi non riuscirei a continuare i capitoli x) Ovviamente ringrazio anche tutti quelli che solo leggono questa storia, incluse mia sorella e la mia migliore amica, che non sono iscritte ma la seguono comunque xDD   Grazie lettori, VI AMO!  

Al prossimo capitoloo! :D                                         
*Timy-chan*

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Capitolo 14
*** "Ci sono io, piccola, ci sono io" ***


Capitolo 14

“Ci sono io, piccola, ci sono io”


ATTENZIONE:In questo capitolo ci sono spoiler sul manga!
 
[Dalla parte di Mikan]

"Mikan, sai che ti proteggo anche se non sono con te fisicamente vero? Piccola mia... mi manchi... sei cresciuta!"

"Chi sei tu?" chiesi spaventata cercando di correre verso quella donna.

"Infondo al tuo cuore sai chi sono".

Aprii gli occhi.


-Ancora?? Quella donna... chi può mai essere????
 
 
Ogni volta che la sognai in quel mese trascorso così velocemente mi prendeva una forte fitta al cuore. Non riuscivo ancora a capire chi fosse, ma volevo confidarmi con qualcuno.
 
 
-Professore, le devo chiedere una cosa-. Il professor Narumi si voltò sorridendo.

-Dimmi Mikan-.
-Beh, vede... da quando ho perso la memoria mi appare sempre nei sogni una donna... che mi dice "Ti voglio bene" oppure "Mi manchi". Chi può essere?- chiesi spaventata, ripensando a tutto quello che mi stava accadendo.

-Mikan, mi puoi descrivere questa persona?- mi chiese un po' più seriamente il professore.

-Mh, non la ricordo bene. Ha i capelli lunghi e castano chiaro, una voce profonda e calda, ma anche molto triste-.

-Mikan, credo sia giunta l'ora di raccontarti del tuo passato, e dei tuoi genitori-.
 
Ero curiosa, certo, volevo sapere chi erano i miei genitori, ma avevo paura. Comunque non esitai nel farmi raccontare tutta la storia.
 

[Dalla parte di Natsume]

Guardai la sveglia. Erano le 19 e 15. Mi alzai e mi lavai il viso, in modo da svegliarmi un po' e da riprendermi dall'orrendo sogno che quel pomeriggio soffocò la mia mente.

"Perchè anche nei sogni mi deve apparire Kei?". Beh, era ovvio, tutti sarebbero rimasti allibiti dopo aver sognato la propria ragazza baciare un altro. Ok, non era più la mia ragazza ufficialmente, ma  non mi sarei mai arreso.

Mi allontanai da questi pensieri quando qualcuno entrò nella mia stanza senza bussare.

-Natsume, Natsume!-. Un Ruka disperato attraversò la mia camera e arrivò sulla soglia della porta del bagno.

-Cosa c'è?- chiesi il più in fretta possibile, sperando in una risposta altrettanto veloce.

-Mikan...-
-Che le è successo?- chiesi iniziando a preoccuparmi seriamente sia di Mikan e sia del fatto che io iniziavo a preoccuparmi per qualcuno.

-Hotaru mi ha detto che ora è in camera sua, in un fiume di lacrime. Le uniche parole che dice sono "mamma" oppure "collana"-. Sgranai gli occhi. Evidentemente qualcuno le aveva raccontato del suo passato, che solo io tra i suoi amici sapevo. Sì, un giorno me lo aveva raccontato Persona, quel maledetto.


Corsi nella sua camera, sperando di riuscire a consolarla, sperando che il suo fragile cuore riuscisse a passare quel momento senza creare buchi neri nella vita di Mikan. Non volevo che cambiasse, volevo che restasse la Mikan di sempre, quella dolce, tenera, soffice e bella ragazzina che sprizza felicità da tutti i pori.

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Ero davanti alla sua porta. Forse dentro c'era Hotaru, quindi magari era inutile. Forse ero di troppo in quella situazione. Ma io ero l'unico che poteva capirla. Anch'io infondo persi i miei genitori quand'ero molto piccolo. So' come ci si sente, e lei molto probabilmente stava anche peggio, già, perchè si doveva sentire molto sola, persa. 

"Se, ma, probabilmente... al diavolo, io entro!!"

Entrai, sbattendo la porta dietro le mie spalle. La vidi, distesa su quel letto. Il movimento del suo corpo distrutto dal dolore mentre singhiozzava era frustrante per me. Non riuscivo a vederla ridotta in quello stato. 

Capì che ero io e disse: -Natsume, cosa vuoi?- mettendosi a sedere di fronte a me sul letto e, con una mano, strofinandosi gli occhi gonfi e zuppi di lacrime, che, nonostante erano ridotti in quelle condizioni, erano sempre bellissimi, perchè su di lei tutto era stupendo, anche quella collanina che aveva al collo con la N, o quella che teneva stretta con l'altra mano.

-Mikan, so già tutto- dissi senza mezzi termini.

-Come sai la mia storia?- chiese con la voce strozzata dal pianto e ancora guardando verso le sue gambe.

-Me l'ha raccontata Persona- risposi con un po' più di titubanza
 
-Capisco. Posso sfogarmi con te?- mi chiese ancora più a bassa voce. Io risposi con un semplice "sempre" sedendomi accanto a lei e cingendole le spalle con un braccio, mentre il suo viso era posato sul mio petto.

-Riesco a sentire i tuoi battiti veloci- disse, provocando un leggero rossore sulle mie guance. Possibile che io stessi mutando così tanto il mio atteggiamento da quando stavo con Mikan? Comunque non risposi, ma la strinsi ancora di più a me.

-Perchè? Perchè mi ha abbandonata ad un uomo che neanche conosceva?? Pensavo che ogni madre volesse bene alla propria figlia. E mio padre.. lui morì per mano di Persona. Non riesco a spiegarmelo. Perchè una fine così cruenta? Cosa aveva fatto per meritarsi questo? E mia madre.. dov'è ora?? Se è lei che mi appare nei sogni allora è morta. Sono sola, capisci? Tutto quello che ho è questa collanina che mia madre mi mise al collo prima di lasciarmi. Ma ci pensi? Io... non ho nessun parente, nessuno che mi può accudire- disse piangendo.

 La sua storia l'ho sempre trovata meno triste della mia, ma mi sbagliavo. Ogni passato ha un suo orrendo ricordo. 

-Mikan, lei ti ha abbandonata perchè non aveva altra scelta. Tuo padre è stato assassinato dall'Alice di Persona. Lo so che può sembrare incredibile, ma molte persone hanno concluso la loro vita tingendosi di macchie nere. Ti voglio dire solo che non sei sola. Ci sono io, piccola, ci sono io-. 

Piccola, si, l'avevo chiamata così. Perchè in quel momento mi sentivo come un fratello maggiore innamorato di sua sorella. Mi sentivo il suo nido, la sua armatura. Io sapevo di essere il ragazzo che doveva proteggere quella piccola ragazza indifesa.



[Dalla parte di Mikan]
 

Ormai il mio letto era completamente fradicio delle mie lacrime, come il mio viso. Non potevo pensare che non avevo nessuno, che ero sola. Sì, c'era mio nonno, ma scoprire che non era neanche un mio parente biologico mi faceva soffrire. Hotaru mi aveva parlato molto di lui. Mi diceva sempre che ero la luce dei suoi occhi, che mi amava anche di più di come un nonno amava sua nipote normalmente.  


Ora grazie a Natsume stavo riacquistando energia. Si, aveva ragione, c'era Hotaru, e c'erano anche tutti i miei amici. Non ero sola, ma sopratutto c'era lui, che vegliava su di me, che mi aveva chiamata piccola, facendomi sentire protetta, importante.

-Grazie Natsume. Non sai quanto mi stai aiutando- dissi alzando la testa e incrociando i suoi occhi neri,pieni di confusione, di nostalgia. Scostai leggermente il viso e avvicinai le mie labbra alla sua guancia, che mi accolse calda e leggermente rossa.

Dovevo continuare, dovevo ricostruire la mia vita con i miei amici e con Natsume. Era la cosa migliore per me, e anche per loro.
 

[Dalla parte di Natsume]
 
Restammo così per circa 10 minuti, poi alzò la testa e mi scostò un ciuffo ribelle dal viso.
-Andiamo? Saranno tutti preoccupati- disse, abbozzando un sorriso.

-Sì, andiamo- risposi, non ricambiando il sorriso. Per quanto stessi cambiando, e per quanto io tenessi a Mikan c’era sempre una parte di me che non riusciva a dimenticare il passato, le fiamme, la gente disperata a causa mia. Tutta la storia di Mikan mi riportò in mente il mio gesto involontario di quando avevo solo 7 anni.

Mikan lo notò. Non so come fece ma capì subito il motivo del mio temporaneo malessere interiore.

-Ehi, non pensarci. Non è stata colpa tua. Tu non volevi-. Aveva ragione, ma comunque a causa mia molte persone morirono, e da allora non fui più in grado di ridere.

----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
 
Non c’è niente di meglio di una doccia per sciacquare via le preoccupazioni. L’ho sempre pensato.

Mi passai una spugna imbevuta di acqua e sapone su tutto il corpo, sperando che anche il malessere andasse via.
Vedere Mikan in quelle condizioni mi fece riflettere. Non volevo più vederla così. Volevo che sorridesse. Ma cosa potevo fare per aiutarla?

D’un tratto… colpo di genio! Dopo qualche giorno ci sarebbe stata la gita al mare, come ci aveva detto il professor Narumi. Sicuramente sarebbe stata felice Mikan di vedere il mare.
 
Uscii dalla doccia e mi asciugai pensando al da farsi.
Prima di tutto dovevo avvertire gli altri. Poi dovevo andare a parlare con Narumi, nonostante fosse la cosa che meno volevo fare in quel momento.
 
  --------------------------------------------------------------------------------------------------------
 
 
-Ruka!- chiamai il mio amico da lontano.

-Cosa c’è Natsume?- chiese con il suo solito sorriso innamorato di quei giorni.

-Ho pensato che Mikan deve svagarsi, quindi dobbiamo assolutamente rendere la gita al mare indimenticabile-

-Che pensiero carino, Natsume! Non è da te!- disse Ruka, con un leggero sorriso malizioso sulle labbra.

-Si, si, lo so, ma Mikan sta male, anche se ora non vuole darlo a vedere, e io devo aiutarla- replicai convinto.

-Perfetto, lo dico agli altri. Ci sentiamo più tardi-. Ruka mi ha sempre sostenuto, anche quando ero il bambino più temuto in tutta la scuola lui è sempre stato vicino a me, e non mi ha mai tradito, eccetto quando ha conosciuto Mikan e l’ha aiutata nella Foresta. Ma quello è stato un mio errore, lo ammetto.
 
 
 
-Narumi- dissi con il mio solito fare da duro.
 
-Natsume! Cosa c’è? E’ strano che vieni a parlare proprio con me!- disse, con un sorriso meravigliato. Mi disgustava.
 
-Volevo solo chiederle le date della gita. Non si faccia illusioni-
 
-Ma certo. Allora, si partirà tra 3 giorni, e staremo lì per 1 settimana. Non vedo l’ora che vediate il posto. E’ una spiaggia privata e non ci sarà nessun altro, certo,ma ci sono le terme e soprattutto l’ultimo giorno di vacanza ci saranno i fuochi d’artificio. Sarà stupendo!- era così emozionato che sembrava un bambino di 10 anni, come noi.
 
-Capisco, bene, è meglio che sarà così- dissi dandogli le spalle. Non sapevo neanche perché mi stava così antipatico, ma restava il fatto che non lo sopportavo, quindi non riuscivo ad essere con lui come ero con i miei amici.
 
Andai ad avvisare gli altri, compresa Mikan, sulle informazioni che mi aveva dato Narumi.
 
-Che bello!!! Non ricordo neanche com’è il mare! Non vedo l’ora!- esclamò Mikan con un certo luccichio negli occhi e sbattendo le palpebre più volte.
 
Guardai gli altri con uno sguardo come “Ve lo avevo detto” e poi tornai a guardare Mikan, che essendo così felice, tranquillizzava anche me.
 

 
 
 
--> Spazio Autrice ß <--

 
 

Ciao a tuttiiii!  Beh, oddio, mi meriterei tanti di quegli schiaffi che mi si dovrebbe spostare la mascella! Sono 2 mesi che non aggiorno la storia, e questa volta niente scusanti!
 
Beh, in questo capitolo ho rivelato un po’ di cose. U.u ci sono alcuni spoiler, ma altre cose non le ho prese dal manga. Natsume, ma come stai cambiando! Credetemi, sono così sconvolta dal suo cambiamento più io di voi!!! D= Scusate per eventuali errori, ma non ho riletto D: Passiamo ai ringraziamenti.

 
Ringrazio chi recensisce! Grazieee! La storia è arrivata a 50 recensioni!! Non so davvero come farei senza di voi :’)
 
Ringrazio le 15 persone che hanno inserito la mia storia tra i preferiti!!!
 

1- Ciel_daydreamer90
2 - damn_emo_angel
3 - deliventor0989
4 - Erica97
5 - fiorediciliegio
6 - giadinacullen
7 - jess chan
8 - lily luna 96  
9 -
LucyDragneel
10 - MangaKa98
11 - Oba109
12 - ONLY ME KLY
13 - serena4
14 - SunshineInTheDarkness
15 - verdiana500
 
Ringrazio le 19 che l’hanno inserita tra le seguite!!!
 
1 - AkA GirL
2 - angteen
3 - ChibiRoby
4 - danika85
5 - DarkAngel_oF_DarkNess
6 - Enjio
7 - FM107 3 RADIOCAOS
8 - kariri97
9 - Lallina33
10 - liyen
11 - LucyDragneel
12 - MangaKa98
13 - micia95
14 - Olivier_hiwatari
15 - Peacegirl
16 - prettyvitto
17 - reinNyaa
18 - serena4
19 - Tessa_94
 
 

Ringrazio le 3 che l’hanno inserita tra le ricordate!!!
 
1 -
AkA GirL
2 - MangaKa98
3 - MikanPileta4
 
 

Ringrazio le mie 2 muse ispiratrici: mia sorella e la mia migliore amica!!!
 
E infine
ringrazio chi legge LA MIA STORIA! Grazie mille a tutti. :D
 
Spero in molte recensioni. Dai, recensite recensite. :D
 

Dalla vostra Timy-chaaaan :D

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Capitolo 15
*** “Mi stavo innamorando” ***


Capitolo 15
 
“Mi stavo innamorando”

 
 

Mikan’s POV

Fu la mia prima gita, o forse no, ma sicuramente la prima che io ricordi. Chissà come sarebbe stato toccare la sabbia, bagnarsi con l'acqua del mare, esporsi sotto i raggi del sole, divertirsi con tutti gli amici...

La porta bussò, facendomi sobbalzare dopo quei pensieri. Sicuramente era Hotaru che, pensando che non mi sarei svegliata in tempo mi era venuta a chiamare. E infatti avevo ragione.
-Allora sei sveglia! Muoviti!- .
Presi la valigia e mi diressi con Hotaru alla fermata dell'autobus, dove già alcuni alunni stavano aspettando impazientemente chiacchierando sul da farsi nei 7 giorni successivi.

Scorsi Ruka e Natsume, che come al solito parlavano, per così dire; dato che Ruka parlava e Natsume mi fissava, provocando un leggero rossore sulle mie guance.
-HOTARUU!-... Eccolo, Ruka che correva tra le braccia di Hotaru, che però si scostò leggermente. Nonostante gli piacesse davvero molto Ruka, non poteva cambiare da un momento all'altro.
E mentre Ruka e Hotaru erano alle prese con il loro animato discorso sul perchè Hotaru era così acida io mi avvicinai lentamente a Natsume, fissando i suoi occhi color cioccolato luccicanti.

-Natsume! Allora? Dormito bene?- chiesi.
-Diciamo- rispose freddo, girando lo sguardo.

Forse aveva ancora qualche pensiero di quel giorno sconvolgente della sua infanzia. Così non me ne curai di quella risposta così indifferente e andai dagli altri.

 
 
 
Eravamo sul pullman. Io e Hotaru eravamo vicine, Natsume e Ruka erano dietro di noi, Anna e Nonoko erano davanti a noi. C’era chi mangiava, chi ascoltava musica, chi parlava, chi dormiva, chi invece, come me, rifletteva guardando il paesaggio scorrere fuori dal finestrino.
 
Mi sento chiamare. E’ Hotaru.
 
-Mikan ti conviene dormire! Arriveremo tra 3 ore-. Ancora? Aveva proprio ragione. Dovevo dormire.

 
 

Natsume’s POV

 
Guardai Mikan appoggiata al finestrino. Dormiva. Era stupenda. Era come un piccolo essere indifeso che cercava protezione. E quello che la doveva proteggere ero io, specialmente in quel periodo.
 
Ruka mi chiamò,  distogliendomi dai miei importantissimi pensieri.
 
-Che vuoi?- risposi acido.
-Calmo amico! Vuoi una carota?-. Incredibile. Si era portato quel coniglio dietro anche in gita, e anche una ventina di carote!
-No, Ruka. Preferirei delle patatine- dissi ironico, dato che non avevo affatto fame.
-Ehi, pensi a Mikan?- chiese bisbigliando.
-Si. Cosa possiamo fare per renderle questa settimana indimenticabile? Lei non ricorda niente del mare. Per lei sarà la prima volta- risposi non curandomi del tono della voce. E infatti Mikan si svegliò.
 
                                                                      ****
 
-Ragazzi, siamo arrivati!-. Il professor Narumi era cosi emozionato che aveva un sorriso a 32 denti, per non parlare del tono della voce, che era squillante e alto, e che, infatti, fece svegliare chiunque dormiva sul pullman.
 
Guardai Mikan che osservava fuori dal finestrino il mare. I suoi occhi erano luminosi,e il sorriso avrebbe fatto sciogliere anche un blocco di ghiaccio come me.
 
Tutti spingevano per scendere dal pullman che da poco si era fermato. In poco tempo eravamo scesi, con già le valige in mano, pronti per quella vacanza.
 
 

Mikan’s POV
 
Non avevo mai visto niente del genere. La sabbia illuminata dai raggi caldi del sole, le onde che s’infrangevano sulla riva. La spiaggia era deserta, silenziosa, ma non c’era silenzio più bello di quello a mio parere: solo il rumore dell’acqua e di qualche gabbiano appoggiato sugli scogli, niente più.
 
Ma poi scesero tutti gli altri dal pullman, e il silenzio venne coperto da voci, grida, risate. Non posso dire comunque che svanì anche la mia felicità.
 
                                                               ***
 
Dopo aver sistemato le valigie nel bungalow stile rustico, uscimmo per andare a fare una passeggiata veloce prima di pranzo.
Incontrammo i ragazzi, che si unirono a noi. Cercai di riavvicinarmi a Natsume. Forse era rimasto deluso dal fatto che ancora non riuscivo a ricordarmi bene di lui, ma comunque ne avevo bisogno; avevo bisogno di altri abbracci come quello datomi all’ospedale, o di quegli sguardi che solo lui poteva darmi, combattendo con la sua freddezza.
 
-Allora? Com’è il vostro bungalow?- chiesi per rompere il ghiaccio.
-Come il vostro- disse girandosi verso di me ma continuando a camminare con le mani nelle tasche del bermuda.
-Già, che stupida-. Abbassai la testa sorridendo, ma non per felicità. Più un sorriso imbarazzato. Forse lui davvero non voleva continuare in questo modo. Si era davvero stancato di aspettarmi?
 
-Ehi, Mikan, tutto bene?- mi chiese alzandomi il mento con un dito e piegandosi un po’ in avanti per guardarmi in viso.
Il mio cuore accelerò mentre i suoi occhi scrutavano i miei, fino ad arrivare a leggermi nel profondo, nell’anima.
 
-Si si, non preoccuparti. Ho solo mal di testa- Bugia. Non poteva essere. Mi stavo innamorando del ragazzo più dolce che io abbia mai conosciuto, ma che allo stesso tempo mi feriva senza accorgersene.

 
Natsume’s POV

 
Non capivo cosa poteva avere. Sembrava di essere tornati quelli di qualche mese prima, quando ancora tra di noi non c’era altro che un’amicizia alla quale solo noi credevamo.
 
D’istinto le presi la mano, cercando di capire se quel suo atteggiamento era per la mia mancanza di dolcezza, di comprensione. Con tutto ciò che era successo le dovevo stare vicino, ma non lo feci.
 
Guardò le nostre mani, e poi tornò con i suoi occhi fissi sui miei, come se si parlassero, come se lei mi stesse ringraziando.
 
Sorrisi, senza accorgermene, osservando quella stupenda creatura mentre  l’acqua del mare ci accarezzava i piedi.
Ora sapevo cosa fare per render quella vacanza indimenticabile.
 
Continuammo a camminare mano nella mano, fino a quando il professore non ci chiamò tutti per andare a pranzo.
 
                                                                    ***
 
Il pomeriggio tutti in spiaggia. I professori avevano organizzato dei giochi, ma io preferivo guardare gli altri sudare sotto il sole cocente stando seduto sotto l’ombrellone a mangiare ghiaccioli.
Più di tutti guardavo Mikan, e come era felice. Se lei sorrideva come potevo io tenerle il broncio? E poi per cosa?
 
La vidi avvicinarsi a me.
 
-Natsume perché non vieni? Ci stiamo divertendo un sacco!- disse euforica cercando di convincermi.
-No no. Odio queste cose- risposi.
-Capisco. Beh, ti dà fastidio se resto qui un po’ per tenerti compagnia?- mi chiese sorridendo.
-Certo che no- ricambiai il sorriso.
Si sdraiò sul lettino e si mise a leggere una rivista per ragazze.
 
-Allora ti stai divertendo qui?- le chiesi, non distogliendo lo sguardo da Ruka che correva come un pazzo per la spiaggia.
-Tantissimo! Dai che l’ultimo giorno ci saranno i fuochi d’artificio?- mi chiese.
-Si, me lo ha accennato il professore-
-E’ la prima volta che li vedo, credo- disse, tornando un po’ più seria.
-Non sono questo granché, solo tanti colori che esplodono nel cielo- dissi un po’ ironico.
La sentii ridere.
-L’importante è che sono con te. Li vedremo insieme, vero?-
-Mi sembra il minimo- le risposi.
Lei non sapeva cosa l’aspettava il giorno dopo. Ero certo che sarebbe stata contenta, e molto.
 
 
 

Simona’s POV
 
Saaaaaalve lettori :) Da quanto tempo (?). Beh, diciamo che ci ho messo un po’ per scrivere questo capitolo. Il punto è che sto lavorando a una storia, ed è difficile portare avanti entrambe, ma ci provo. Il primo capitolo è arrivato a 2.800 visualizzazioni. GRAZIE :D
 
Questo capitolo è molto descrittivo. Volevo far capire cosa provassero i due protagonisti. Insomma, chiarire un po’ le idee.
 
Beh, spero vi sia piaciuto. Ah, mi scuso per eventuali errori di battitura.
 
Ho scritto una One Shot su Enrico Nadai, il cantante di Io Canto.
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=867946&i=1 Mi piacerebbe molto se la leggeste e commentaste, anche se magari non conoscete il personaggio. E’ una storia ‘Originale’ che comunque può essere bella per tutti coloro che amano il genere romantico.
 
Ringrazio chi ha recensito
 
Chi ha inserito la storia tra le preferite (18):
 

1 - babe_ruthless
2 - Bis
3 - Ciel_daydreamer90
4 - damn_emo_angel
5 - deliventor0989
6 - Erica97
7 - fiorediciliegio
8 - giadinacullen
9 - jess chan
10 - lily luna 96
11 - MangaKa98
12 - Oba109  
13 -
ONLY ME KLY
14 - serena4
15 - Sixtina
16 - SunshineInTheDarkness
17 - verdiana500  
18 -
XxDUBHExX
 
Chi ha inserito la storia tra le seguite (21):
 

1 - AkA GirL
2 - angteen
3 - Bis
4 - DarkAngel_oF_DarkNess
5 - Enjio  
6 -
FM107 3 RADIOCAOS
7 - kariri97
8 - Lallina33
9 - liyen
10 - Maka416
11 - MangaKa98
12 - micia95
13 - mikan98
14 - Olivier_hiwatari
15 - Peacegirl
16 - prettyvitto
17 - rafxsulfusxsempre
18 - reinNyaa
19 - serena4
20 - Tessa_94
21 - XxDUBHExX  
 
 
E chi l’ha inserita nelle ricordate (4):
 

1 - AkA GirL
2 - MangaKa98
3 - MikanPileta4  
4 -
XxDUBHExX  
 
E anche chi solo la legge. VI AMO!
 
Ah, e mia sorella, che mi ha tartassata con i suoi “Devi scrivere il capitolo, MUOVITI.” Ahahahah.
:)
 
 
Al prossimo capitolo (spero al più presto).
 

Simo-chan
 
@KyAhStorm_BIEBS
on twitter

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Capitolo 16
*** "Il tuo sorriso fa invidia alle stelle" ***


Capitolo 16
 
“Il tuo sorriso fa invidia alle stelle”

 
 
Natsume’s POV

 
-Insomma, è questa la sorpresa che le hai preparato!- esclamò sorpreso Ruka.
-Non è niente di che, ma mi serve l’aiuto di Hotaru-
-E’ un pensiero bellissimo. Parlerò io con Hotaru-
-Grazie amico-. Dopo averlo ringraziato mi incamminai verso il mare, che, nonostante il mio cuore freddo, devo dirlo, di primo mattino è uno spettacolo davvero sorprendente. Le onde fanno un preciso percorso: si formano nei fondali marini grazie alle correnti, che spingono l’onda sulla superficie verso la riva; si scagliano contro le rocce, bagnando i gabbiani che si poggiano sugli scogli,che intanto aspettano che le loro prede saltino fuori dall’acqua; poi le onde proseguono il loro percorso, fino a quando non arrivano vicino alla riva, dove iniziano a creare la schiuma, e poi si infrangono sulla spiaggia. Sì, uno spettacolo stupendo.
 
Mi girai e vidi arrivare Hotaru. Mi avvicinai anch’io.
-Hotaru!- la chiamai, ma era troppo occupata a parlare con Ruka.
Mi avvicinai ancora di più.
-EHI, ora mi senti? Mi devi fare un favore- le urlai da vicino.
-Non urlare e ti aiuterò. Ma già so' di cosa si tratta: Ruka già me lo ha detto. Quindi hai bisogno del mio Alice?- 
-Sì- risposi secco.
-E cosa ci guadagno io?- eccola, la solita donna d’affari.
-Quanto vuoi?-
-50 conigli- rispose sorridendo.
-Ladra- dissi prendendo i soldi dalla tasca.
Bene, ora dovevo pensare alla mia opera d’arte.
 
                                                                 ***
 
-Secondo te può andare bene?- chiesi a Ruka giocando con un bastoncino di legno che avevo in mano.
-Ma è stupendo! Incredibile cosa riesci a fare per amore!- rispose lui, ricevendo come risposta un’occhiataccia da parte mia.
-Ma Mikan dov’è?-  non poteva ancora vedere ciò che avevo fatto.
-Hotaru la sta trattenendo. A proposito, ha detto che lei ha finito con l’altro lavoro-
-Perfetto, ora vado a prendere Mikan. Speriamo che le piaccia- 
Mi avviai al bungalow delle ragazze.
Entrai e vidi Mikan che parlava con Hotaru. Presi un bel respiro e mi intromisi.
 
-Mikan, voglio farti vedere una cosa-. La presi per un polso e la trascinai via, mentre lei si dimenava.
La portai sulla spiaggia, la girai verso di me e mi spostai. L’espressione che fece mi sollevò il morale: i suoi occhi brillavano, grandi come non mai, il suo sorriso andava da un orecchio all’altro, le mani le portò sul collo, come in segno i preghiera.
 

  
Mikan’s POV
 

Entusiasta. Sorpresa. Incredula. Felice. Non ci sono altre parole che possano descrivere come mi sentivo in quel momento.
Natsume fece tutto quello per me. Doveva tenerci tanto!
 
“Il tuo sorriso fa invidia alle stelle”. Un’enorme scritta sulla riva della spiaggia. Che romantico.
Una lacrima, due, tre rigarono il mio volto, impregnando le mie ciglia.
 
-Non so' se ti piace. Non è un granchè- esclamò.
-Ma, ma, è stupendo Natsu-. Lo abbracciai, cingendo il suo collo con le mie braccia.
Ricambiò l’abbraccio.
-Grazie mille- gli sussurrai in un orecchio.
-Di niente, ma non è finita qui-. Che cosa? Cos’altro poteva esserci?
Mi prese per mano e mi accompagnò in una delle tante cabine della spiaggia.
Entrammo. Tutto buio.
 
-VAI- urlò Natsume.
Davanti a me vennero trasmessi degli ologrammi di alcune fotografie che ritraevano me, Natsume, Hotaru, Ruka e gli altri. Molto probabilmente erano state scattate prima della mia amnesia.
 
-Belli ma…-
-Prova a ricordare Mikan!- esclamò Natsume, mettendomi le mani sulle spalle, come per incoraggiarmi.
Guardai attentamente quegli ologrammi. In uno stavamo ad un Festival, in un altro c’eravamo io e Natsume. Mentre io sorridevo e l’abbracciavo, lui guardava, con le braccia conserte, da un’altra parte.
 
-Ma certo! Ricordo! Questa è la nostra prima foto insieme!- esclamai ricordando tutti i particolari.
-Si, si Mikan!- esclamò felice Ruka.
-Uh, e invece in questa siamo io e Hotaru nel suo laboratorio, sì,ricordo. Tu non volevi abbracciarmi, e mi sono messa a frignare come una bambina- esplosi in una fragorosa risata, e gli altri con me.
-Qui siamo io e Ruka con il suo coniglietto al falò. Quella sera ho ballato con te. Ricordo anche questo!-.
Riuscivo a ricordare le cose facilmente ora. Ma ancora non ricordavo tutto.
Gli ologrammi finirono e io abbracciai tutti, mentre mi elogiavano per ciò che avevo ricordato.
 
                                                                     ***
 
Natsume mi prese per mano e mi riaccompagnò al bungalow la sera.
-Grazie di tutto. E’ stata una giornata incredibile-. Presi il suo viso tra le mani, mi misi in punta di piedi e gli stampai un leggero bacio sulle labbra. Forse non dovevo, ma era l’unico modo per ringraziarlo. Rimase lì, immobile, mentre io fissavo ancora i suoi occhi neri.
-Ehm, buonanotte Natsume-. Senza aspettare una sua risposta rientrai nel bungalow.
 

 
Natsume’s POV
 
 
Rimasi ancora qualche secondo immobile di fronte alla porta del bungalow femminile. Mi toccai le labbra con un dito, pensando a ciò che era appena successo. Forse era solo per ringraziarmi, o forse ciò che avevo fatto era servito a qualcosa? Ma perché mi ero messo in quel macello chiamato amore?
 
Inutile dire che quella notte non dormii quasi per niente, sia in prenda ai sogni, sia in preda ai pensieri.
 
                                                                  ***
 
Quei giorni passarono velocemente, tra giochi di gruppo ai quali non partecipavo, tra falò e tra chiacchiere.
Io e Mikan non parlammo di ciò che accadde la sera della sorpresa, ma tra noi comunque continuò il solito rapporto.
 
Era arrivato il giorno dei fuochi d’artificio. Mikan lo aspettava da tanto quel momento.
 

 
 
Mikan’s POV
 
-Mikan! Andiamo, sei pronta?- urlò Hotaru.
-Sì, sono pronta!- uscii dal bagno e ci avviammo verso la spiaggia, dove c’erano già i nostri amici ad aspettarci.
-Finalmente! Tra un po’ iniziamo a mangiare; carne arrosto, che bontà! Poi siete liberi di fare ciò che volete, e alla fine ci saranno i fuochi!- esclamò Narumi. Non riuscivo ancora a capire perché era così emozionato di vedere quei fuochi.
 
-Mikan, come va?- Natsume si avvicinò a me. Era strano da quella sera. Che il bacio l’avesse stravolto? Mannò, lui era cosi carino, sicuramente ci era abituato a ricevere complimenti e baci.
-Ehi, tutto bene. Ho un po’ di fame in realtà-
Come non detto. La cena fu servita in quel momento. La carne arrosto era ottima, e l’insalata come contorno lo stesso.
La serata passò. Giocai, scherzai e mi divertii, fino alle 11:45, quando Natsume mi prese e mi trascinò, per la seconda volta durante quella vacanza, su una specie di collinetta.
-L’ho scoperto ieri questo posto. Stavo vagando e l’ho trovato-
-Ah, ecco dov’eri quando sei sparito. Wow, è stupendo qui-
Era una collinetta di sabbia che si trovava oltre gli alberi che separavano la spiaggia dal bosco. Da lì vedevamo tutto: i nostri compagni, il mare, l’orizzonte e… i fuochi. In quel momento iniziarono a splendere nel cielo, creando cerchi colorati o fontane.
Mi girai verso Natsume , che non distolse lo sguardo dai fuochi, sempre con quella sua aria fredda. Continuai a guardare i fuochi attraverso i suoi occhi neri e luminosi.
-Natsume, cosa faremo se non riuscirò a ricordare?- gli chiesi.
-Ci riuscirai, e se così non fosse, col tempo ti farò innamorare di me ancora una volta, e se sarà necessario anche una terza volta, o una quarta, una quinta… L’importante è che torniamo insieme-
No, non pensate che mi sorrise dopo aver detto queste cose, ma io lo feci, senza ricevere alcun espressione in cambio, ma mi stava bene. Un giorno avrei ricordato, sicuramente.

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Capitolo 17
*** Non è vero il detto "Lontano dagli occhi, lontano dal cuore". ***


Capitolo 17

 
Non è vero il detto "Lontano dagli occhi, lontano dal cuore".

 
MIKAN'S POV
 
-Mikan! Forza, alzati! E’ tardi- Hotaru mi urlò nell’orecchio. Mormorai qualcosa di incomprensibile che sembrò un ‘Vattene via’, e mi coprii con la coperta fino a sopra la testa, mentre Hotaru apriva le tende della mia camera. Ormai ero diventata un’Alice con 3 stelle, e la mia vita andava alla grande. Avevo un’amica perfetta, una camera che sembrava una suite e ottimo cibo, e in più moltissimi conigli da spendere a Central Town in FluffaPuffa e altre cavolate.
Una cosa però mancava nella mia vita. Mancava la persona per la quale avevo lottato contro la perdita di memoria, mancava la persona alla quale diedi il mio primo bacio, mancava la persona che mi consolava, anche se in modo freddo e distaccato. Mancava Natsume.
 
-MUOVITI!- ancora Hotaru mi chiamò, facendomi sobbalzare. Alla fine cedetti. Mi alzai e mi preparai con la divisa della divisone superiore. Era il mio primo giorno delle superiori. Era passato così tanto tempo.
 
                                                                                ****
 
-Benvenuti nella divisione superiore! Io sono il vostro insegnante, il professor Narumi. Molti mi conoscono già dalle elementari e dalle medie. Spero di essere un buon insegnante per tutti voi!-
 
Dopo questa inutile presentazione il professore prese il registro e fece l’appello, poi buttai a peso morto il mio busto sul banco e mi addormentai.
 
Purtroppo però fui svegliata da Hotaru, ancora una volta, poiché era finita l’ora.
 
-Ma che ti succede? Sembra che la tua voglia di vivere ti stia abbandonando-  Anna venne vicino al mio banco.
-Ma cosa dite?! Sono sempre la stessa di 3 anni fa!- dissi cercando di sorridere e di non fare preoccupare nessuno.
 
Già, 3 anni. Erano passati 3 anni da quando Natsume se ne andò. Ero furiosa. Un giorno mi svegliai e non lo trovai da nessuna parte. Così chiesi in giro, preoccupata. Nessuno, nessuno mi disse dov’era. I professori fecero finta di niente, come se lui non fosse mai esistito.
Iniziai a ricordare, dopo le lacrime che sgorgarono dai miei occhi.
I suoi mancati sorrisi, le sue incredibili facce da duro, ciò che avevamo passato insieme, l’uomo che mi fece perdere la memoria, la loro battaglia, Kei. Tutto, ricordai tutto.
E ciò mi fece stare ancora più male. Ma non ero cambiata, o forse si?
 
Una mano toccò la mia spalla, facendomi sobbalzare.
-Kei! Mi hai fatto spaventare! Buongiorno. Come va?- chiesi sorridendo al mio compagno.
-Bene. Senti, dovrei parlarti dopo- rimasi perplessa.
-Va bene- sorrisi nuovamente, poi tornò nella sua classe.
 
Le ore passarono in fretta, e era già ora di pranzo.
 
-Allora, cosa volevi dirmi?- chiesi guardando il ragazzo in quegli enormi occhi azzurri. Sì, dovevo ammetterlo, era diventato proprio un bel ragazzo: lineamenti perfetti, capelli platino, occhi azzurri e labbra carnose al punto giusto.
 
-Sono passati tre anni, Mikan. Non puoi… dimenticarlo? Lo so che mi hai chiesto del tempo, ma…- lo interruppi.
-Kei, non è solo per lui che ho chiesto del tempo, ma per me stessa. Devo capire ciò che provo davvero no? Lui se n’è andato. Non una traccia, non un saluto… Chissà anche se è ancora vivo- dissi guardandomi i piedi che intanto si muovevano verso il bosco.
-Sì. Lo so, scusa. E’ che… io ti amo Mikan, lo sai vero?- Ti amo.. me lo aveva detto circa un milione di volte. E mi amava davvero. Faceva di tutto per rendermi felice.
Un giorno mi confessò il suo amore, e mi chiese di essere la sua ragazza. Cosa avrei dovuto dirgli?
-Sì, lo so Kei- lo abbracciai. L’unica cosa che potevo fare era quella.
Piano allontanai il mio viso dalla sua spalla e le mie braccia dal suo collo.
-Mikan…- prima che potessi allontanarmi mi mise le mani sul viso e si avvicinò. Ostinato, il ragazzo. Riuscivo a sentire il suo alito alla menta sulle mie labbra.
 
-Ti sei dato da fare vero?- una voce profonda, da uomo, mi giunse alle orecchie. Kei si girò di scatto. La sua espressione si trasformò da stupita a delusa. Mi girai anche io. Una sagoma si avvicinava, facendosi strada tra gli alberi e i cespugli intricati.
Apparve un ragazzo, alto, moro, con gli occhi neri, freddi. No, era impossibile. Era qualcuno che gli somigliava, sicuramente.
I miei occhi iniziarono a pungere, ma nonostante cercassi di non cacciarle eccole lì, quelle lacrime che mi avevano accompagnata per tre anni.
-Chi si rivede! Sei tornato per scappare ancora?- Kei era fuori di sé. Ero sconvolta, non riuscivo a parlar. Quel ragazzo gli somigliava, tanto, solo che era più alto, più muscoloso, ma quello sguardo, lo avrei riconosciuto al buio, sott’acqua, tra la nebbia, tra mille.
Lui non ascoltò Kei, ma guardava me.
-Va via Kei- disse, continuando a guardare me, che intanto cercavo di ritrovare in quegli occhi tenebrosi il bambino di una volta.
-Mikan, vuoi che me ne vada?- non riuscivo a parlare, ma poi Kei mi girò verso di lui, e feci un piccolo cenno affermativo con la testa. Mi diede un bacio sulla guancia sinistra e ci lasciò lì, soli in mezzo agli alberi.
 
-Na-natsume, sei davvero tu?- riuscii solo a mugugnare questa frase, ma lui mi capì benissimo.
-Non sei felice di rivedermi?- fece un passo, due, tre, che ancora adesso, quel rumore di erba calpestata, mi risuona in testa, a volte non facendomi dormire.
-Certo, ma, perché te ne sei andato? Dove sei stato?Cos’hai fatto?- le parole uscirono a sole dalla bocca. Continuai le domande nella mia mente,chiedendomi se si ricordasse ancora di quella sera in spiaggia.
-Calmati, ti spiegherò tutto, ma ora voglio solo stare con te-. Ricordava ciò che era successo.
 Non mi ero neanche accorta che le gambe cedettero appena la sua ombra toccò la mia, e che mi trovavo seduta sull’erba ancora un po’ bagnata per la pioggia del giorno prima.
 
Anche lui si abbassò. Io non lo guardai negli occhi, ma Natsume mi costrinse a farlo; con un dito mi alzò il mento, portando i miei occhi alla stessa altezza dei suoi. Dov’era? Dov’era quel bambino? Non riuscivo a trovarlo. Ora era diventato un ragazzo, aveva fatto nuove esperienze, provato nuove emozioni. Intanto mi vidi piangere nei suoi occhi. In quel momento accennò un sorriso, che mi provocò, come tre anni prima, dei brividi che partivano dal collo e finivano al coccige.
-Mikan, ricordi ora?- mi chiese, non muovendo un muscolo.
-Sì, tutto Natsume- sussurrai. Era troppo vicino. Così vicino che un respiro mi sembrava un movimento esagerato, e così vicino da poter vedere le piegature delle sue palpebre distendersi quando sbatteva gli occhi.
 
Appoggiò la sua mano sinistra sulla mia guancia, accarezzandola sul punto in cui Kei mi baciò.
-Non deve toccarti. Sei mia- Mi accarezzò le labbra con il pollice. Una lacrima finì sulla mia guancia destra, e lui l’asciugò appoggiando le sue labbra su di essa.
Non era mai stato così dolce, mai.
-So che non è da me, ma la nostalgia ha superato ogni limite, Mikan. La tua mancanza ha sopraffatto il mio orgoglio-
Scese con le labbra fino all’angolo della bocca, e lo baciò.
-Natsume, mi sei mancato, tanto- mi limitai a rispondere. Misi la mia mano sulla sua, ancora appoggiata sulla mia guancia.
Mi respirò per qualche secondo sulla pelle, poi unì finalmente le nostre labbra.
 
Mi baciò il labbro inferiore. Socchiusi la bocca per assaporare quel bacio, che man mano diventava sempre più passionale. Un gioco di lingue si mischiò a un tornado di emozioni, che mi lacerarono lo stomaco, e mi strapparono il cuore donandolo a lui.
Era, senza dubbio, l’emozione più intensa che io avessi mai provato.
 
 

NATSUME’S POV
 

Continuai a baciarla, lentamente. O forse io lo ricordo lento quel bacio?
Si dice che quando si è impauriti o shockati si ricordano i minimi dettagli della situazione.
E io amavo quella sensazione, quel calore nello stomaco, che solo lei mi faceva provare sotto il suo tocco indeciso.
Era spaventata, anche lei come me, perché dopo tutto quel tempo, fu difficile avere il coraggio di dire ciò che si provava.
 
Quando la vidi con Kei nel bosco mi affrettai a raggiungerli. Poi quella sua mano sulla sua guancia, le loro bocche così vicine. Impazzii e iniziai a correre, rallentando verso la fine. Nessuno doveva sapere che in quel momento, per la seconda volta nei miei 14 anni, ebbi paura.
La prima fu quando vidi Mikan lì per terra, dopo essere stata aggredita da Fujio.
La seconda fu una paura diversa: quella di perderla e di vederla ogni giorno tra le braccia di un altro.
 
Mikan si staccò dalle mie labbra che ancora pretendevano le sue, e, con gli occhi ancora arrossati, sorrise. Non disse niente, ma si rialzò e iniziò a camminare verso la scuola.
 
-Dove vai?- le chiesi ancora seduto sull’erba.
-In classe! La pausa è finita!- si voltò guardandomi.
-Ah. Io… vado in camera. Ricomincio le lezioni la prossima settimana- mi alzai anch’io, e mi avviai verso il dormitorio.
-Ho bisogno di sapere Natsume. Voglio sapere dove sei stato-
-Appena avremmo tempo Mikan, e quando ne avrai voglia puoi domandarmi quello che vuoi. Risponderò sinceramente. Ma ora va a lezione. Ci vediamo più tardi- e continuammo io per la mia strada e lei per la sua.
Sapevo che appena finite le lezioni sarebbe venuta da me a chiedermi tutto ciò che voleva sapere. E così fece.
 

 
 
SIMONA’S POV
 
Bentornata a meee! (?) No ok, sono una stupida! Ci ho messo una vita, ma ce l’ho fatta! E’ che non sapevo come continuare la storia. D:
 
Ma alla fine ce l’ho fatta!!!! Bene, posso ritenermi soddisfatta di questo capitolo? :3
 
Fatemelo sapere, perché voi siete il mio motore, le mie MUSE (?). No, sul serio.
 
Scusate per gli errori, ma io scrivo la sera… come quello della pubblicità del caffè D:
 
Ringrazio ancora chi legge la storia, chi la commenta, chi la inserisce tra i preferiti, tra le ricordate e tra le seguite.
E come sempre (sono ripetitiva) mia sorella e la mia migliore amica.
 

#peace
#lovenatsume

 
Timy21


@KyAhStorm_BIEBS on twitter

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Capitolo 18
*** "Ecco la verità" THE END ***


 
Spazio Autrice


Parto con le mie più sincere scuse.
Ho lasciato per anni in sospeso questa storia. Mi ero allontanata da efp e ora sono finalmente tornata. Non ho mai smesso di scrivere, ma mi sono dedicata alle storie originali nella speranza, un giorno, di riuscire a pubblicare un romanzo.

Ora sto aggiornando una nuova storia qui su efp, chiamata “Non escludermi”, se volete passate e commentate, ne sarei moolto felice.
Mi sono allontanata molto dagli anime e dai, e sono entrata nel bellissimo mondo delle serie tv ahaha

Ormai ho venti anni e rileggere ciò che ho iniziato a scrivere quando ne avevo 14-15 mi provoca un po’ di nostalgia. L’anno scorso una ragazza ha recensito l’ultimo capitolo che ho scritto di questa storia, e ho davvero capito che dovevo concluderla. Nella mia vita ho sempre lasciato le cose a metà ma questa volta non lo farò. Concluderò la storia con questo nuovo e ultimo capitolo dopo quattro anni circa di assenza.

Non ne vado fiera. In ogni caso mi scuso anche per gli errori presenti nei primi capitoli soprattutto. Il mio stile è abbastanza cambiato, non so se in meglio o in peggio, ma spero comunque di riuscire a scrivere un bel capitolo conclusivo. Detto ciò ringrazio chiunque l’abbia seguita e recensita, davvero.

Se volete continuare a seguirmi nelle altre storie sono anche su wattpad (xkyahstorm) ma in ogni caso le pubblicherò anche qui.
Buona lettura, grazie di tutto.



Simona De Angelis (aka la più ritardataria delle scrittrici)


 
CAPITOLO 18


 
“Ecco la verità”



 

MIKAN’S POV
 
Per tutte le ore di lezione durante il pomeriggio non riuscii a pensare ad altro. Era forse un sogno? Mi ero immaginata tutto? Mi toccai il labbro, per stimolare la mia sensibilità tattile e rendermi conto della mia presenza fisica. Non ero in un sogno, e il bacio di Natsume era ancora fisso sulle mie labbra.

Le ore che mi separavano dal prossimo incontro con lui sembrarono interminabili, quasi come se il tempo si stesse per fermare e i miei pensieri si intrecciavano in quel vortice spazio-tempo in cui ero piombata.
 
Natsume non si presentò a cena quella sera, e io continuavo a mantenere il segreto sul suo ritorno con i miei amici. Non ero più in classe con ognuno di loro, ma amicizie come queste non possono essere eliminate solo dall’assenza durante qualche ora della giornata.

Dopo la cena, durante la quale cercai di essere il più normale possibile, mi fiondai nella sua camera. Davanti ad essa mi vennero in mente tutti i momenti in cui, durante quegli anni, passavo davanti a quella stanza e mi fermavo, sperando che lui sarebbe uscito da un momento all’altro, chiedendomi perché avessi quella faccia da idiota, come mio solito.

E invece non accadde mai. L’unica cosa che succedeva ogni volta davanti a quella stanza era il mio pianto improvviso a causa della sua mancanza, del non sapere dove fosse, se era ancora vivo, se mi amava ancora.
Bussai, scacciando i brutti pensieri dalla mia mente.
-Entra- e sentire quella voce mi risollevò l’anima.

 
NATSUME’S POV
 

Vederla lì, davanti a me, dopo tutto ciò che avevo passato in quei tre anni, era il sogno più bello che io avessi mai fatto. Ma no, non era più un sogno. Era reale, lei era di fronte a me, bellissima, con i capelli sciolti ondulati, occhi lucidi e labbra visibilmente morbide.

-Siediti- le ordinai quasi, mettendomi con la sedia di fronte al mio letto, dove si posizionò lei. Le presi le mani.

-Ricordi quei sogni che facevi, di tua madre?- Mikan sembrò irrigidirsi, e annuì.

-Quella notte, dopo esserci salutati, decisi di andare da Fujio, per chiedergli del segreto di cui ci aveva parlato prima di attaccarci, ricordi? Tu eri visibilmente scossa dai tuoi sogni che volevo solo scoprire di più e farti stare meglio. Chiesi un passaggio ad un ragazzo più grande che serviva la scuola con me. Andai a trovare Fujio in cella, ma non lo trovai. Era scappato qualche ora prima- Mikan sospirò e iniziò a mordersi le labbra. Con il palmo della mano le accarezzai il volto, per tranquillizzarla. Sapevo che avrei ferito i suoi sentimenti con tutta la storia, ma aveva il diritto a delle spiegazioni e io il dovere di spiegare.

-Sentii le guardie dire la direzione del fuggitivo. Vidi delle macchine e delle moto andare da quella parte. Le seguii. Trovai Fujio il giorno dopo, qualche chilometro dopo Tokyo, in un vecchio casolare. Gli chiesi del ciondolo, di tua madre, e che cosa c’entrasse lui con tutta quella faccenda. Non mi disse niente e mi attaccò. C’è stato uno scontro, e sono stato ferito. Dei suoi tirapiedi mi hanno tenuto prigioniero per tre anni-

Mikan portò una mano sulla bocca e iniziò a piangere. Il cuore mi si strinse e immediatamente portai il suo viso sul mio petto. Sentii le sue lacrime bagnarmi la maglia.

-Ora sono qui, sto bene, non devi preoccuparti di nulla- le mie mani, non più da bambino, cingevano la sua testa, accarezzandola delicatamente. Sollevò il viso e sorrise, asciugandosi gli occhi e le guance rigare un po’ di nero per il mascara colato.

-Ecco la verità: non riuscivo ad usare il mio Alice e c’era una sola spiegazione. Qualcuno aveva eretto una barriera attorno all’edificio. Tua madre, Mikan- e di nuovo il suo volto su scurì.

 
MIKAN’S POV
 


Una nuova stretta al cuore mi lacerò il respiro. Non riuscii a parlare e lui continuò, ancora tenendomi le mani.
-Credo che Fujio la minacciasse. Voleva che lo conducesse a te, per avere la tua collana. Tua madre trovò sempre un modo per impedirglielo. La collana contiene un segreto, che io non sono riuscito a scoprire, Mikan. Mi dispiace davvero, tanto-

-Ti dispiace? Per il segreto? A me non frega niente del segreto. Io ti amo Natsume, e l’unica cosa di cui mi importa ora è che tu sia qui- sorrise e mi strinse ancora più forte le mani.

-Mikan, tua madre è riuscita a fuggire, e nel momento in cui lei è fuggita io sono riuscito a liberarmi con il mio Alice, e finalmente ho vendicato tutto il dolore che ci ha inflitto Fujio. E’ morto, cenere- sospirai. Non provavo nessuna pena per quell’uomo, speravo che bruciasse anche all’inferno.

-Tua madre...lei mi ha chiesto di salutarti. Ho provato a farla venire qui ma per qualche ragione che non so mi ha solo detto che stai meglio senza di lei. Ma, Mikan, lei è viva! Non è morta- Natsume mi sorrise e io, non sapendo più cosa pensare, lo baciai, profondamente.

-Dormi con me stanotte- lo vidi stupito. Arrossii perché capii immediatamente che la mia frase potesse essere confusa.

-Intendo davvero solo dormire- esclamai, ancora con il viso bagnato dalle lacrime.

Lui annuì.

Sapere che mia madre era viva, nonostante non l’avessi mai conosciuta, riuscì a placare il mio animo.

Quella notte lo strinsi a me e non riuscimmo a dormire molto.  
Parlavamo, ci baciavamo, sussurravamo. Verso le quattro lui cadde in un sonno profondo, e io ascoltai il cuore sul suo petto battere, il suo odore inebriarmi le narici, il ritmo del suo caldo respiro. Era vivo, era con me, e nessuno sarebbe riuscito a portarmelo via ancora una volta. 

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