The guide of Pridelanders

di WikiGabry
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Attimi di panico ***
Capitolo 3: *** Benvenuto Gari! ***
Capitolo 4: *** Nascite ***
Capitolo 5: *** Cerchio della Vita e Terre della Morte ***
Capitolo 6: *** Dead or Alive? ***
Capitolo 7: *** Hakuna Matata ***
Capitolo 8: *** Decisioni ***
Capitolo 9: *** Il Ritorno del Re ***
Capitolo 10: *** Incontri Pericolosi ***
Capitolo 11: *** Caccia Infuocata ***
Capitolo 12: *** Legami di sangue ***
Capitolo 13: *** We Are One ***
Capitolo 14: *** The Pup King (only for one day...) ***
Capitolo 15: *** L'incubo ritorna ***
Capitolo 16: *** La Caduta ***
Capitolo 17: *** Goodbye, Pridelanders! ***
Capitolo 18: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Tutto iniziò un giorno di gennaio, uno di quei giorni in cui capisci che l'inverno è lì, pronto a spogliare gli alberi e ad imbiancare la terra.
 
Io ero appena tornato da scuola e, dopo aver salutato i miei genitori, ero crollato a peso morto sul divano, arraffando il mio iPad, alla ricerca di nuovi video su YouTube o nuove ispirazioni per il sito "EFP" a cui mi ero iscritto (non avevo ancora scritto nessuna storia e non sapevo quale argomento scegliere).
Mamma e papà mi osservavano sconsolati:-I ragazzi di oggi sono tutti schiavi della tecnologia...-sospirò mia madre.
Mio padre stava per aggiungere qualcosa, ma un trillo del suo telefono lo interruppe.
Egli estrasse il suo Huawei dalla tasca della giacca, e controllò WhatsApp: sorrise e disse alla mamma:-Aspettavo questa soffiata da tempo!
Lei capì e sorrise a sua volta:-Serengeti?-chiese 
-Serengeti-confermò papà.
Ah già, i miei sono naturalisti, ed ogni tanto partono per studiare animali ai quattro angoli del pianeta.
-Bene-feci io sollevando lo sguardo dal tablet-Sono contento per voi. Quando partite?
-Partite?-ripeté mio padre-Oh no, figliolo! Verrai anche tu con noi.
-WTF?-strillai io
-Verrai con noi-asserì mamma sorridendo
Avrei voluto chiedere di più sul viaggio a sorpresa, ma i miei sono molto testardi, e non mi avrebbero lasciato neanche parlare.
Alla fin fine, però questo viaggio mi avrebbe dato qualche spunto per le mie FF...
Per quanto riguarda la scuola, avrei avuto collegamenti in videochat con i prof e i miei compagni, in modo da non perdermi nulla del programma.
Era quindi deciso, sarei partito per l'Africa...
 
Alle 5:00 del mattino del giorno seguente, salii sull'aereo che dall'Italia mi avrebbe portato a Copenaghen, per poi scendere fino al Kilimanjaro, lo scalo aeroportuale più vicino alla pianura del Serengeti.
Non dormii durante il viaggio: a Copenaghen faceva un freddo cane, ma per fortuna lo scalo durò solo mezz'ora, mentre le 10 ore di viaggio tra la Danimarca ed il Kenya le passai osservando i meravigliosi panorami africani dal finestrino dell'aeromobile.
 
Atterrammo e ci trasferimmo in un lodge nel bel mezzo della savana keniota, a pochi chilometri dalla Tanzania.
L'appartamento riservatoci era molto accogliente e, dopo aver scaricato i bagagli e aver riposato un po', chiesi ai miei genitori il permesso di esplorare la savana da solo durante il pomeriggio, e loro acconsentirono, poiché sapevano che in casi disperati avrei avuto a disposizione il mio machete e mi sarei potuto difendere.
Uscii quindi di "casa" armato e con una piccola scorta di acqua e cibo.
Ancora non sapevo cosa sarebbe successo...
 
TO BE CONTINUED...
 
 

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Capitolo 2
*** Attimi di panico ***


Dunque, come dicevo, mi avventurai nella savana.
Non c'era una nuvola, e la terra (così come la mia testa) era bruciata dal rovente sole del Kenya.
Mi sedetti sotto un albero e mi riparai dalla calura per qualche minuto, per poi rialzarmi e rimettermi in cammino.
 
Piccolo avviso: prima che io inizi a narravi ciò che successe dopo, tenete presente che all'epoca dei fatti io avevo undici anni e mezzo.
I miei genitori mi descrivevano come un ragazzino molto maturo per la mia età (e penso che avessero ragione), ma ero pur sempre un bambino.
Ma non divaghiamo...
 
Dopo un altro quarto d'ora di trekking, mi accorsi che probabilmente avevo esagerato poiché, secondo il mio GPS, il lodge distava quasi 1 km dal punto in cui mi trovavo.
Per cui girai i tacchi e feci per tornare indietro, ma dietro di me sentii un ruggito sommesso.
Lentamente girai la testa, sperando con tutto il cuore che non fosse ciò che credevo.
Purtroppo le mie preoccupazioni trovarono fondamento, visto che si trattava di una grossa leonessa: aveva il pelo brunastro, delle zampe grandi il doppio delle mie mani (almeno) e due meravigliosi occhi, uno verde e uno azzurro.
La felina mi mostrò i denti, ringhiandomi:-Cosa ci fai qui, straniero?
Come era possibile? Sembrava che mi stesse parlando come se fosse umana, anche se era una leonessa.
Io terrorizzato indietreggiai e balbettai:-Ch...che cosa v...vuoi da m...me?
Lei rispose:-Come puoi comprendere la mia lingua? Sei un umano, e per di più sei anche giovane...
Io ribattei esitante:-N...non lo so, si...gnora. È nuovo anche p...per me.
Lei stava per aggiungere qualcosa, ma una voce la fermò:-Jua, che diavolo stai facendo?!
 
A parlare era stata una leonessa abbastanza simile a quella che mi teneva all'angolo, con l'unica differenza degli occhi, che erano ambrati e non bicolore.
Dato che la sua pancia era gonfia, ne dedussi che aspettasse un figlio.
La leonessa dagli occhi bicolore rispose:-Regina Sarabi, questo straniero è entrato nelle Terre del Branco, e sostiene anche di riuscire a comprendere la nostra lingua.
L'altra si avvicinò, e mi chiese dolcemente:-Cosa ti ha detto Jua?
Io le ripetei per filo e per segno il nostro dialogo.
La mia interlocutrice sorrise:-Hai un dono, lo sai?
-Ora ne sono consapevole, mia Regina-risposi io,  rassicurato dal tono della governatrice di quelle terre.
Lei mantenne il sorriso dolce:-Chiamami pure Sarabi-
Poi accennò all'altra leonessa:-Lei invece è Jua.
Anche l'altra mostrò un timido sorriso:-Piacere...
-Piacere, Jua e Sarabi.-feci io-Per quanto riguarda il mio nome, lo potete scegliere voi.
Sarabi mi osservò:-Sembri un ragazzino molto intelligente e maturo...-
-Ti piace "Gari"?-chiese quindi Jua.
"Gari" in swahili sobrio vuol dire "guida", mentre "Sarabi" e "Jua" vogliono dire "miraggio" e "sole".
-Sì, mi piace-approvai io.
-Bene-disse Jua-Ora dobbiamo portarti dal Re per vedere se approverà la tua permanenza nelle Terre del Branco.
 
Quindi ci incamminammo, e Sarabi mi raccontò che le Terre del Branco che lei governava erano costituite da tutto il territorio illuminato dal Sole, mentre il regno opposto (le cosiddette Terre di Nessuno) si estendeva su tutte le terre non illuminate dalla suddetta fonte di calore.
Dopo una decina di minuti di cammino, giungemmo ad uno sperone di roccia a strapiombo sulla savana.
-Questa è la sede centrale del regno-spiegò Sarabi-La Rupe dei Re!
 
TO BE CONTINUED....

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Capitolo 3
*** Benvenuto Gari! ***


Come dicevo, arrivammo alla Rupe dei Re.
Sarabi e Jua si diressero un sentiero che si arrampicava verso la cima dello spuntone di roccia, invitandomi a seguirle.
Io acconsentii.
La scalata fu parecchio faticosa per me, mentre le leonesse danzavano sulle pietre con disinvoltura.
Alla fine, però, riuscii a raggiungere la cima: davanti a me si trovava l'ingresso di una gigantesca grotta.
-Su, entra!-mi incoraggiarono le due leonesse
Io ubbidii, entrando nell'anfratto.
 
La caverna brulicava di leonesse, che mi osservavano incuriosite.
Molte erano incinte, e io notai subito gli splendidi occhi azzurri di una di loro.
Sarabi se ne accorse e mi disse:-Lei è Sarafina, la mia migliore amica.
-Ha degli occhi meravigliosi-le risposi io, ammirato
Sarafina mi sentii, e mi rivolse un sorriso molto dolce: solo da quell'espressione si capiva che sarebbe stata un'ottima mamma.
Attraversammo la grotta, e Jua mi invitò a sedermi su una roccia, in attesa che la Regina chiamasse suo marito.
-Va bene-feci io, ascoltandola
Sarabi sorrise e uscì dalla grotta, in cerca del Re
 
Dopo pochi minuti, ella rientrò.
La seguiva un meraviglioso e gigantesco leone: l'animale aveva la pelliccia ocra, una folta criniera vermiglia, due occhi ambrati ed un espressione saggia.
Si vedeva che aveva i numeri per essere re!
Accanto a lui camminava un altro leone, decisamente più magro: aveva la pelliccia bruna, una criniera nera non molto estesa, due penetranti occhi verdi e un'inquietante cicatrice sull'occhio sinistro.
D'istinto mi inchinai alla loro vista.
Il Re si sedette di fronte a me e mi chiese:-Come ti chiami?-
-Gari, Sire-risposi io, ricordandomi il nome che mi avevano affibbiato Sarabi e Jua.
-Cosa ti porta qui?-continuò lui, autoritario ma dolce
-I miei genitori sono qui per studiare la fauna locale, ed io mi sono avventurato nella savana, dove ho incontrato sua moglie e Jua-spiegai io-Loro due mi hanno portato qui, al suo cospetto.
-La mia compagna mi ha detto che avevi una richiesta da farmi...-disse il Governatore
-Effettivamente è così, Sire-ammisi io-Mi piacerebbe restare qua nelle Terre del Branco, con il suo permesso, ovvio...
-Inammissibile!-esclamò stizzito l'altro leone, che fino a quel momento non aveva fatto altri che guardarmi infastidito-Riusciamo a malapena a sfamarci noi, figuriamoci se si aggiunge un altra bocca da sfamare!
 
Ah, già: mi ero dimenticato di dire che qualsiasi abitante delle Terre diventa automaticamente membro del Branco che le governa.
Lo dico per giustificare la risposta del leone con la cicatrice.
 
-Taci, Scar!-gli rispose di rimando il Re, per poi scusarsi:-Mi dispiace, a volte mio fratello è troppo diretto e impulsivo...
-Nessun problema-risposi io
-A questo punto direi di metterla ai voti-fece il leone ocra-Chi è contrario all'entrata di Gari nel branco alzi la coda!
La coda del solo Scar si alzò.
-Chi invece è favorevole?-
Le restanti code, compresa quella del re, scattarono in alto
-Perfetto-annuncio il governatore-Da oggi le Terre del Branco hanno un nuovo abitante ed il Branco ha un nuovo membro!
 
Io sorrisi, mentre tutte le leonesse si avvicinarono a me.
Raccontai loro di me, mentre esse mi raccontarono le loro vite.
Imparai anche i loro nomi: oltre a Sarafina, c'erano anche Kula, Vizuri, Nyota, Shentani e le gemelle Kima e Kora.
Il Re mi "strappò" dalla morsa affettuosa delle cacciatrici e mi disse, fissandomi negli occhi:-Dopo quello che mi ha detto Sarabi, sono convinto tu sarai un ottimo membro del branco...
-Sono infinitamente contento di questo giudizio, Vostra Maestà-risposi io, fiero
Lui sorrise e mi rispose:-Se tu vuoi rendermi infinitamente felice, d'ora in poi dovrai chiamarmi con il mio nome, ossia Mufasa...
"Mufasa" in lingua manazoto significa "Re"
-Va bene, Sire-risposi io
Lui mi guardò con finto risentimento.
-Oh, giusto!-mi ricordai io-Va bene, Mufasa!
Mufasa sorrise e, notando il cielo che imbruniva, mi suggerì saggiamente:-Forse è meglio che tu ritorni dai tuoi genitori...
-Uff, hai ragione-sbuffai io
-Ci vediamo domani-rispose lui-Buonanotte!
Io risposi al saluto, e mi avviai verso il lodge.
Mufasa mi osservò fino a che non sparii, poi ritornò nella grotta.
 
TO BE CONTINUED...

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Capitolo 4
*** Nascite ***


Passavano i giorni, e la mia vita in Africa aveva cominciato ad assumere una fisionomia ben delineata: la mattina avevo lezioni scolastiche e conversazioni con i miei amici  tramite Skype, mentre il pomeriggio mi spostavo verso la Rupe dei Re, per stare in compagnia di Mufasa, Sarabi, Sarafina e di tutte le altre leonesse.
In poco tempo ero diventato un membro del branco a tutti gli effetti, e le leonesse ed il Re mi rispettavano.
Solo Scar mi sembrava avverso: ogni volta che raggiungevo la Rupe e Mufasa mi accoglieva, il leone magro ci squadrava infastidito, e ogni volta che mi guardava avevo  l'impressione che i suoi occhi verdi mi perforassero da parte a parte.
A parte questo, la mia nuova vita proseguiva normalmente e tranquillamente...
 
Una sera, Mufasa mi propose di restare a dormire alla Rupe.
Era un sabato, quindi il giorno dopo non avrei avuto scuola.
Io corsi subito al lodge per chiedere il permesso ai miei genitori, che acconsentirono.
Quindi preparai sacco a pelo, torcia, machete, insetticida e cibo (avevo deciso non ero abbastanza "leone" da mangiare carne cruda di antilope o gnu) e mi incamminai verso la casa del Branco, dove il Re, Sarabi e Sarafina mi attendevano insieme alle altre leonesse.
Come prevedibile, i leoni mangiarono un cucciolo di gnu per cena, che io ovviamente rifiutai, preferendo una più comune pizzetta che mi ero portato da casa (lo spirito patriottico regna anche all'estero).
Sarabi mi si avvicinò:-Gari, sento dei dolori al ventre...Dici che è normale?
Io ci riflettei un po' su e le risposi:-Beh, direi che nella tua situazione lo è...
La regina mi confessò:-Sono molto nervosa per la nascita di mio figlio...Secondo te quanto manca al parto?
-Secondo me ci siamo vicini-commentai io-Potrebbe nascere già nei prossimi giorni, e sono sicuro che sarai un'ottima madre, così come lo sarà Sarafina, che è nella tua stessa situazione.
Sarabi, rassicurata, mi sorrise e tornammo dal branco.
Poi, dopo un paio d'ore, Mufasa decise che l'ora di dormire: io stesi il mio sacco a pelo, mi ci infilai dentro e, protetto dalle leonesse, mi addormentai in fretta.
Non sapevo ancora cosa sarebbe successo quella notte...
 
Verso le 4:30 del mattino, sentii una lingua umida bagnarmi il viso.
Mi svegliai di soprassalto e d'istinto puntai la torcia in faccia a colei che mi aveva svegliato.
-Ah!-si lamentò Jua, colpita agli occhi dal fascio di luce-Ma perché l'hai fatto?!
-Ops, scusa Jua!-mi scusai io, per poi guardare fuori da una fessura della Rupe.
Notai che il cielo si stava schiarendo, ed in cielo rimanevano solo la Stella del Mattino e poche altre.
-Come mai mi hai svegliato così presto?-le chiesi io
-Il Re Mufasa desidera vederti-comunicò la leonessa dagli occhi bicolore-Dice che è urgentissimo!
Io corsi subito dal Re, con una mezza idea su quale fosse il motivo della convocazione.
I miei pensieri vennero confermati:-Sarabi è entrata in travaglio-mi disse Mufasa, agitatissimo-Ha chiesto espressamente la tua presenza, perché vuole che la aiuti a partorire...
Non avevo mai fatto nascere un cucciolo di leone, ma acconsentii immediatamente:-Va bene, Mufasa, farò come dici!
Detto questo corsi nella grotta/sala parto della Rupe, dove trovai Sarabi che ansimava affannosamente.
Appena mi vide, la Regina sorrise e sospiro:-Sapevo che saresti arrivato, Gari!
-Quando hai bisogno di me, ci sono sempre!-le risposi io
-Cosa devo fare?-mi chiese lei, agitatissima
-Innanzitutto, calmati-le suggerii io-Poi respira più lentamente e spingi...
-Ok, farò come dici tu...-acconsentii la Regina
Dopo un'ora di travaglio, anche grazie ai miei aiuti, Sarabi partorì suo figlio.
Lo presi in braccio: si trattava di un bellissimo maschietto, con la pelliccia ocra come il padre.
In quel momento, il sole si decise ad uscire, e il leoncino, colpito sul muso dalla luce, aprì gli occhi: erano ambrati, esattamente come quelli dei genitori.
Mi avvicinai a Sarabi:-Complimenti, hai partorito un cucciolo meraviglioso!
-Grazie, Gari-sospirò lei, stanca ma felice
Corsi ad avvertire Mufasa, che ci raggiunse all'interno della grotta per salutare suo figlio.
-Per caso avete pensato a dei nomi per lui?-chiesi ai neo-genitori
-In realtà, no-disse Sarabi
-Ti piacerebbe scegliere il suo nome?-mi chiese Mufasa
Io ci pensai un po', osservai il cucciolo che giocherellava divertito con il mio dito e poi decisi:-Si chiamerà Simba, che in swahili vuol dire "leone"!
Il Re e la Regina si guardarono:-È un bellissimo nome-commentò Mufasa
-Sapevo che non ci avresti deluso!-esclamò Sarabi.
 
Mufasa poi fece segno ad un piccolo bucero:-Zazu, vai a chiamare Rafiki, così possiamo fare la presentazione!
-Subito, Sire!-obbedì il pennuto, volando via
-Di cosa si tratta?-chiesi io alludendo alla "presentazione"
-Tra poco vedrai...-disse Sarabi, misteriosa
Dopo poco tempo Zazu tornò, accompagnato da un babbuino con il viso pieno di colori vivaci
-Ti presento Rafiki, Gari-annunciò Mufasa
Il babbuino allungò la mano, e io gliela strinsi.
Rafiki prese poi Simba, portandolo all'esterno, sullo spuntone di roccia.
Io e i due reali lo seguimmo, e io rimasi senza fiato: sotto la Rupe, nella frizzante aria dell'alba africana, ogni specie animale della savana conosciuta attendeva impazientemente il battesimo del principe.
Rafiki li accontentò subito: spaccò una zucca, battezzò Simba e lo prese in braccio, mostrandolo a tutte le creature, che si inchinarono.
Erano tutti felici, perfino gli animali (zebre, antilopi, bufali, gnu) che prima o poi il leoncino avrebbe dovuto cacciare.
 
Qualche ora dopo, mentre Simba dormiva in braccio a me, mi arrivò l'avviso che anche Sarafina era entrata in travaglio.
Aiutai anche lei, dandole i medesimi consigli che avevo dato a Sarabi quella notte.
Anche Sarafina in un'ora partorì: questa volta si trattava di una femmina, pressoché uguale alla madre, occhi azzurri compresi.
Sarafina, a differenza di Sarabi, aveva già pensato ad un nome: Nala, ossia "dono".
Dopo averle fatto i complimenti per la scelta, avvicinai la leoncina a Simba, che si svegliò e la osservò incuriosito.
Da quel giorno il branco aveva due nuovi membri.
 
Con il permesso di Mufasa, tornai al lodge, ma non prima di aver sentito una sola frase di una discussione tra il Re e Scar:-Quel micio spelacchiato è mio figlio, ed il tuo futuro re!-detta da Mufasa
Da questa frase capii che prima o poi, per il cucciolo, sarebbero stati guai seri
 
TO BE CONTINUED...
 
 
 
 

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Capitolo 5
*** Cerchio della Vita e Terre della Morte ***


I mesi passavano, e Simba cresceva sempre di più: in poco tempo era diventato un giovane cucciolo di leone, egocentrico ma dolce
Anche Nala cresceva: i suoi occhi azzurri illuminavano le Terre del Branco ogni giorno di più, ma lei sembrava non accorgersene, vista la sua umiltà 
I due leoncini erano diventati migliori amici in brevissimo tempo, anche se avevano caratteri molto diversi: Simba era decisamente impulsivo, mentre Nala era molto più giudiziosa.
Avevano però una cosa in comune: mi volevano un bene dell'anima, ed erano sempre alla mia ricerca.
Avevo aiutato le loro madri a farli nascere, e il primo essere vivente che avevano visto ero io, quindi era comprensibile questo attaccamento quasi morboso.
Io, ovviamente, ricambiavo il loro affetto: li coccolavo, li facevo giocare, mi intrattenevo nella grotta fino a tardi per aiutarli ad addormentarsi quando proprio non ce n'era, ecc.
La mia vita in Africa, dall'arrivo di Simba e Nala, aveva preso una piega più divertente...
 
Una mattina, Mufasa mi portò con Simba in cima alla Rupe, a vedere il sole sorgere: fu un meraviglioso spettacolo.
Poi disse a Simba:-Tutto ciò che è illuminato dal sole è il nostro regno. Un giorno, il sole tramonterà su di me e sorgerà su di te come nuovo re!
-Tutto ciò che è illuminato dal sole sarà mio?-chiese il leoncino-E i posti all'ombra, allora?
-Quelli sono i nostri confini, le Terre di Nessuno-spiegò Mufasa, severo-Non ci devi mai andare, Simba, è vietato!
Lui annuì, ed io lo accarezzai.
Dopodiché scendemmo dalla Rupe, ed il Re ricominciò a spiegare:-Simba, tutto ciò che vedi coesiste grazie ad un delicato equilibrio. Quando sarai Re, dovrai rispettare tutte le creature, perché siamo tutti collegati nel grande Cerchio della Vita!
Era decisamente interessante per me, ma Simba preferiva rincorrere le cavallette piuttosto che ascoltare il saggio padre.
In quel momento arrivò Zazu, che informò il Re di un avvistamento di iene nelle Terre.
Mufasa capì e, dopo aver lasciato Simba nelle mani (ops, ali) di Zazu, si allontanò.
 
Giocai un po' con il cucciolo, poi mi avviai verso un gruppo di rocce per stare un po' in compagnia di Sarafina, Nala e Sarabi.
Dopo una mezz'oretta, mentre Sarafina faceva il bagno a sua figlia, anche Simba ci raggiunse.
Sorrideva in maniera strana: quando faceva così, sapevo che voleva ottenere qualcosa.
Infatti disse a Nala:-Vieni, ho appena saputo di un posto fantastico! È davvero uno sballo!
Poi si rivolse alla madre:-Mamma, possiamo andarci?
Per tutta risposta la Regina lo prese e cominciò a lavarlo.
Ridacchiai: sapevo che il bagnetto gli dava fastidio.
Mentre lo lavava, Sarabi chiese al figlio:-È dove sarebbe questo posto da sballo?
-Ehm...Vicino alla pozza d'acqua-fece lui, un po' esitante
Io non ero molto convinto dal tono del mio amico, ma le due leonesse acconsentirono.
Io volevo seguirli per sorvegliarli, ma Sarafina mi trattenne:-Resta qui con noi. Hai già fatto tanto per quei due...
-E poi Zazu, dall'alto, ha una visuale migliore...-aggiunse Sarabi, guardando verso l'uccello.
Il bucero capì, e si mise in volo sopra i due amici, che cominciarono ad allontanarsi.
Mi sembrò (per un momento) di scorgere un lampo di disappunto in faccia a Simba, ma decisi di non farci caso e di proseguire il mio momento relax in compagnia delle due leonesse e di Mufasa, che arrivò qualche minuto dopo la partenza dei cuccioli.
 
Un'ora e mezza dopo, quando il cielo cominciava ad imbrunire, non c'era traccia di Simba, Nala o Zazu.
-Strano...-pensai io soprappensiero-Non si vede ancora nessuno.
Le leonesse e Mufasa si guardarono, preoccupati 
-Non pensi anche tu che...-fece Sarafina, impaurita
Sarabi capì, e le rispose:-No! Non può essere...
-Temete che siano andati nelle Terre di Nessuno?-chiesi io
Le due leonesse annuirono.
-Vado subito a cercarli!-esclamò Mufasa-Gari, vieni con me!
-Subito!-esclamai io, seguendolo
 
Dopo una mezz'ora di cammino, raggiungemmo il confine.
-Come può avermi disubbidito?-si chiedeva continuamente Mufasa, tesissimo
-Non è il momento per pensarci!-esclamai io, riportandolo alla realtà-Dobbiamo trovare  Simba e Nala, ricordi?
-Giusto, giusto...-si concentrò lui
Intanto avevamo superato il confine tra le Terre del Branco e quelle di Nessuno: ci trovavamo in un labirinto di ossa enormi.
Era davvero inquietante...
-Wow, cos'è questo posto?-chiesi io, in apprensione
-È il Cimitero degli Elefanti-rispose Mufasa-Uno dei luoghi più pericolosi della savana...
Intanto avevamo raggiunto una piccola collinetta.
In quel momento, sentimmo delle risate, le voci dei due cuccioli e quella del bucero.
Mi sporsi leggermente: vidi tre iene, che avevano circondato Simba e Nala e catturato Zazu.
Io e Mufasa concordammo in fretta un piano:-Io scaccerò le iene, mentre tu porterai in salvo mio figlio e Nala, ok?
-Ok!-annuii io, pronto all'azione
Mufasa allora scattò in avanti, e diede una potente zampata sul muso di una di loro.
Mentre le altre subivano la stessa sorte, io presi i due leoncini e li riportai correndo nelle Terre del Branco, appena al di qua del confine.
Nala tremava tutta e piangeva, e anche Simba era piuttosto spaventato.
Mi saltarono entrambi addosso e mi leccarono la faccia, ed io li abbracciai, felice che per questa volta fosse andato tutto bene.
Mufasa fu più duro: ordinò a Zazu di riportare Nala a casa, e poi invitò me e Simba a seguirlo.
Era abbastanza arrabbiato: avrebbe fatto una bella ramanzina al principino...
 
Ormai era giunta la sera, e milioni di stelle ricamavamo il cielo scuro.
Mufasa portò me e Simba in mezzo alla savana, poi sgridò il figlio:-Mi hai molto deluso!
-Cercavo solo di essere coraggioso come te!-provò a giustificarsi il leoncino
-Io sono coraggioso solo quando devo esserlo-replicò il padre
Poi il cucciolo guardò il Re:-Staremo sempre insieme, vero?
Mufasa sorrise, osservando il cielo:-I grandi re del passato ci guardano da quelle stelle. Loro saranno sempre lì per guidarti....E un giorno ci sarò anch'io...
Era molto poetica come conversazione ed io la ascoltai tutta, attentamente e con piacere.
Si era fatta una certa ora, quindi salutai Mufasa e Simba e ritornai al lodge.
Ero convinto che Scar avesse proposto al leoncino di andare nelle Terre di Nessuno, sperando che le iene lo uccidessero, ma non avevo prove.
Da quel momento in poi, decisi che avrei tenuto d'occhio ancora più da vicino il fratello del Re...
 
TO BE CONTINUED...
 
ANGOLO AUTORE:
Scusate il ritardo, ma ieri ho avuto un impegno...
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto (mi raccomando recensite) :D
Detto questo, vi saluto (rima involontaria) :)
Arrileggerci
WikiGabry

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Capitolo 6
*** Dead or Alive? ***


La disavventura nel Cimitero degli Elefanti era alle spalle: Simba sembrava essersi finalmente responsabilizzato.
Anche Nala si era ripresa dal grande shock vissuto poche settimane prima, e lei e Simba ora si dedicavano alla loro più grande passione: giocare con me.
Mufasa mi aveva assegnato il compito di proteggerli da qualsiasi forma di pericolo, e io ne ero ben lieto, così potevo passare più tempo con loro.
I due leoncini mi sembravano finalmente al sicuro da ogni turbamento, ma ancora non sapevo cosa sarebbe successo da lì a poco...
 
Un pomeriggio, io, Simba e Nala ci trovavamo alla pozza d'acqua: io mi rilassavo sdraiato sull'erba gialla, osservando i due cuccioli si sfidavano in varie gare di corsa con tuffo finale nel laghetto.
Simba vinse la maggior parte di queste competizioni, ma Nala si vendicò nella lotta: il principe non era davvero capace di atterrare l'amica, e finiva sempre al tappeto, mentre io ridacchiavo e lo osservavo divertito.
Si stancarono in fretta e si addormentarono entrambi: lui con la testa appoggiata sul mio cuore, lei dall'altro lato del mio petto.
Il momento rilassante non durò a lungo: dopo neanche un quarto d'ora, Simba si ricordò del fatto che il padre lo attendeva alla Rupe, quindi ci salutò, e io rimasi solo con Nala.
-Nala...-cominciai io, dopo alcuni minuti di sonno 
-Sì, Gari?-chiese lei
-Penso che un giorno tu sarai Regina delle Terre del Branco-commentai io
-Vuoi dire che...-fece Nala poi, dopo una breve pausa, continuò-Nooooo! Io e Simba siamo migliori amici, non possiamo sposarci!
-Davvero?-chiesi io, malizioso-E allora perché Zazu mi ha detto che vi guardavate sognanti, quando siete andati nelle Terre di Nessuno?
-Finiscila!-ridacchiò la leoncina, leggermente imbarazzata-Torniamo alla Rupe dei Re, dai!
-Va bene-decisi io-Andiamo a vedere cosa sta combinando Simba!
 
Quando arrivammo alla Rupe, non trovammo Simba.
Chiedemmo a Mufasa se ne sapeva qualcosa, ma lui rispose:-Non so nulla! Lo aspetto da un po', ma ancora non si vede...
-Strano-commentai io, pensieroso-Dovrebbe essere già qui da almeno 15 minuti...
-Vado a cercarlo!-disse Mufasa, deciso
-Vengo anch'io-mi proposi 
-No, Gari-ordinò Mufasa-Le leonesse sono a caccia, devi restare qui a badare a Nala!
-OK, Mufasa-acconsentii
Il Re della Savana corse via, ed io rimasi nuovamente da solo con Nala.
-Tornerà fra poco, vero?-chiese la figlia di Sarafina, speranzosa
-Certamente...-confermai io
Non volevo dirlo a Nala, ma avevo un presagio funesto nella mia mente.
Sentivo che stava accadendo qualcosa di grosso, grave e brutto a Simba e a suo padre ma, se lo avessi detto alla leoncina, lei si sarebbe sicuramente spaventata a morte.
Quindi mi limitai all'affermazione sopracitata, tenendomi per me i miei pensieri oscuri.
 
Nel frattempo scese la sera, e di Mufasa e Simba nessuna traccia.
Le leonesse, che erano tornate dalla caccia, mi ponevano tutte la stessa domanda:-Dove sono finiti il Re e Simba?
Io rispondevo sempre allo stesso modo:-Questo pomeriggio, Simba non era ancora tornato alla Rupe dei Re, quindi Mufasa è andato a cercarlo, ma ancora non si vede nessuno...
Nel momento in cui la luna sorse, io e le leonesse ci trovavamo al di sotto della Rupe, e io notai un movimento in cima allo sperone: speravo con tutto il cuore che si trattasse di Mufasa, con al suo fianco Simba, ma la figura che avevo notato, altri non era che Scar.
Il leone che mi era sempre stato ostile, che intanto aveva raggiunto la punta dello sperone di roccia, annunciò in tono drammatico:-È con immenso dolore che annuncio la morte di Mufasa e di Simba!
No! Non era possibile...
Nala mi guardò, i suoi occhioni azzurri divennero lucidi, si gettò tra le mie braccia e incominciò a piangere, disperata.
Io e sua madre provammo a consolarla, ma lei continuava a piagnucolare: se le sue lacrime fossero state gocce di pioggia, le Terre non avrebbero avuto problemi idrici per almeno un anno.
Quelle parole avevano lasciato in depressione anche me: i miei oscuri presagi erano fondati, e i due reali erano morti.
Purtroppo ciò implicava una sola cosa: la salita al trono di Scar, il più vicino parente del Re.
Mentre il leone dagli occhi verdi annunciava questa novità, mi sembrò per un attimo di scorgere un espressione trionfante nelle sue pupille, ed un ghigno malefico sulla sua bocca.
Forse Scar era responsabile della morte di Mufasa e di Simba ma, come per la questione del Cimitero degli Elefanti, non avevo prove.
Congedai le disperate leonesse e l'inconsolabile Nala, per poi ritornare a casa.
 
Qualche minuto dopo, mi rigiravo nel letto: non riuscivo a dormire, poiché nella mia testa risuonavano, come una triste melodia, le parole "Simba e Mufasa sono morti".
Dopo ben un'ora, presi sonno: sognai Simba che stava per essere travolto da una mandria di gnu e il padre che lo salvava. Poi Mufasa tentava di mettersi al sicuro, ma Scar lo spingeva giù, sussurrandogli "Lunga vita al Re!".
L'incubo si concludeva con un disperato Simba che rinveniva il corpo del padre, per poi scappare, sotto consiglio dello zio.
Mi svegliai di soprassalto: forse era un segno, e Simba poteva essere ancora vivo.
Uscii dalle coperte, mi cambiai, lasciai un biglietto ai miei genitori (in cui li informavo che sarei tornato per la tarda mattinata) e mi misi in cammino.
Secondo il sogno, Simba era vivo, ed io ero pronto a tutto per ritrovarlo.
Il punto successivo sarebbe stato la vendetta su quell'assassino di Scar...
 
TO BE CONTINUED...
 
 

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Capitolo 7
*** Hakuna Matata ***


PICCOLA PREMESSA:
Ho cambiato un po' la scena narrata in questo capitolo per renderla più adatta alla mia storia.
Spero che vi piaccia ugualmente.
Mi raccomando, mi aspetto qualche recensione :D
Arrileggerci 
WikiGabry
 
Camminai per svariati chilometri durante quella notte, con la torcia in una mano e il mio fidato machete nell'altra.
Non avevo intenzione di fermarmi: il mio sogno aveva parlato e Simba era sicuramente vivo...Ma dove poteva trovarsi?
Questa domanda mi lacerava il cervello, mentre percorrevo a piedi la savana, stando attento a non incappare in qualche leopardo o, peggio, in qualche leone straniero, non affiliato al Branco.
Speravo che il mio sforzo venisse ripagato...
 
All'alba, mentre la Stella del Mattino svaniva, giunsi in un area desertica.
Rimisi la torcia in tasca: sarebbe stata la luce solare a guidarmi...
In quel momento, notai delle orme sul suolo salino e spoglio: piccole impronte di leone, probabilmente lasciate da un felino che stava correndo, data la loro piccola profondità.
Pareva un ulteriore indizio del passaggio di Simba in quel luogo, quindi cominciai a seguirle...
 
Marciai per qualche altra mezz'ora: la calura si alzò, gli scorpioni tornarono sotto le rocce e gli avvoltoi iniziarono a librarsi in volo sopra il deserto.
Intanto le orme di leone stavano iniziando a diventare più profonde, segno che l'animale aveva rallentato il passo.
Tutto d'un tratto, sentii un respiro affannoso e notai una piccola macchia giallo-ocra che si confondeva con il suolo desertico a circa un centinaio di metri da me.
Mi avvicinai: si trattava di un piccolo leoncino sdraiato a terra con gli occhi chiusi o, in altre parole, di Simba.
Non si muoveva, quindi lo tastai: respirava ancora, ed il suo cuore batteva velocemente, segno della lunga corsa che aveva fatto.
Ero felicissimo: avevo ritrovato Simba, ed era anche vivo, ma ora dovevo preoccuparmi di trovagli viveri e di portarlo al sicuro, visto che gli avvoltoi stavano aspettando la sua dipartita, volando in circolo sopra di me...
 
In quel momento, da un arbusto uscirono due animali, che io identificai come una mangusta e un facocero.
Temendo che potessero fare del male al principe, sguainai il machete e lo puntai contro di loro.
-Hey, stai calmo con quel coso!-esclamò la mangusta, spaventata.
Non mi stupii più di tanto del fatto che anche quell'animale mi parlasse: evidentemente, non potevo comprendere solo il linguaggio dei leoni..
-Già, non vogliamo fare del male al piccoletto!-aggiunse il facocero
-Chi me lo dice?-chiesi io
-Mia mamma mi ha insegnato che non si toccano gli animali che possono mangiarti...-mi rispose la mangusta
Ero indeciso se fidarmi o meno, ma mi sembrarono inoffensivi, quindi decisi di credergli.
-OK, mi fido-feci io, più addolcito-Basta che mi diciate chi siete...
-Io mi chiamo Timon-si presentò la mangusta, rassicurata dal mio comportamento
-E io sono Pumbaa-completò il facocero
-Piacere ragazzi, io sono Gari-dissi io
-Pare che tu abbia bisogno di qualcosa...-intuii Timon
-Beh-ammisi io-In effetti ho bisogno di cibo, di acqua e di un posto sicuro: tutto questo per il mio leoncino!
-Oh, perfetto!-esclamò Pumbaa-Sappiamo noi dove trovare tutto questo, vieni!
-OK!-accettai io, seguendoli.
 
Mi condussero in una giungla ricca di ruscelli, da cui ricavammo facilmente l'acqua per dissetare Simba.
Poi mi portarono in una radura nella medesima foresta, dove io cominciai ad inumidire la bocca del leoncino, con l'intento di svegliarlo.
Il liquido sortì gli effetti sperati: il principe aprì gli occhi e mi vide.
-Gari, sei tu?-chiese a bassa voce il leoncino, decisamente spaesato
-Ciao, Simba!-dissi io, prendendolo in braccio-Come stai?
Per tutta risposta, lui mi diede una lappata sulla faccia
-Cosa ti è successo?-domandai io
Mi raccontò tutto ciò che aveva passato: era esattamente uguale a ciò che avevo sognato quella notte.
Sapevo che era un incubo postmonitore!
Il leoncino, poi, notò Timon e Pumbaa, e mi chiese:-E loro chi sono?
I due amici si presentarono, poi io li presi un attimo in disparte, spiegandogli che Simba era rimasto orfano di padre, e che la madre, spesso a caccia, non sarebbe riuscita ad occuparsi del figlio da sola: proposi quindi a Timon e Pumbaa di allevarlo fino all'età adulta, quando sarebbe potuto tornare nelle Terre del Branco.
I due, inizialmente, erano molto dubbiosi, ma poi, sotto la mia delicata pressione, accettarono l'affidamento.
Tornammo quindi da Simba, che chiese a Timon e Pumbaa come si viveva lì.
Loro glielo spiegarono con una meravigliosa canzone, che ancora oggi mi porto nel cuore e di cui ricordo ancora i versi del ritornello:
 
"Senza pensieri, la tua vita sarà!
Chi vorrà vivrà, in libertà!
Hakuna Matata!"
 
"Hakuna Matata", ossia "senza pensieri": la miglior filosofia di vita che si possa immaginare.
Solo da quella canzone, capii che avevo lasciato Simba in ottime mani (anzi, in ottime zampe)...
 
Strappai una promessa a Timon e Pumbaa: una volta ogni due giorni, sarei tornato lì a vedere come andava.
Loro accettarono, quindi tornai alle Terre del Branco.
Non raccontai ciò che avevo scoperto, perché sapevo che, se Scar avesse scoperto che l'erede era ancora vivo, lo avrebbe ucciso per preservare il suo trono.
Per il bene di tutti, decisi quindi di mantenere il segreto, anche se sapevo che, prima o poi, tutto quanto sarebbe venuto fuori...
 
TO BE CONTINUED...
 

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Capitolo 8
*** Decisioni ***


Il tempo passava velocemente, e Simba era diventato un leone adulto: era molto simile al padre, e la sua criniera rossa brillava alla luce del sole keniota.
Anche Nala era cresciuta: praticamente era diventata la fotocopia della madre.
Ogni settimana, io transitavo attraverso mondi opposti, ma incredibilmente vicini: se la giungla in cui vivevano Simba, Timon e Pumbaa pareva il paradiso in terra, ciò non si poteva dire delle Terre del Branco, governate dalla dittatura di Scar, che aveva permesso a numerose iene (che rubavano da sempre le prede delle leonesse) di vivere nelle Terre del Branco.
Inoltre, tutte le leonesse erano state sfruttate sessualmente da Scar, che ne aveva abusato quotidianamente.
Nonostante tutti questi problemi, fino a quel momento ero riuscito a mantenere il mio segreto al sicuro...
 
Un giorno, sotto il bruciante sole della savana, Nala mi si avvicinò:-Gari...
-Dimmi, Nala!-risposi io
-Ho notato che resti qui alle Terre del Branco un giorno sì e uno no...-cominciò lei
-Sì, quindi?-chiesi io, non capendo dove volesse andare a parare
-Come mai?-chiese finalmente la leonessa 
Non avevo intenzione di dirle di Simba, quindi ribattei, evasivo:-Ho tanti compiti in questo periodo...
-Non è vero!-dichiarò Nala-Tu mi nascondi qualcosa...
-Perchè dovrei tenerti nascosto qualcosa?-le domandai io, iniziando a intrecciare le dita delle mani, cosa che faccio sempre in momenti in cui mi trovo in difficoltà.
Purtroppo per me, la leonessa mi conosceva da sempre, e sapeva le mie reazioni, quindi ribattè:-Ti conosco, Gari! Quando intrecci le dita vuol dire che sei in una situazione di difficoltà...
Capii che mi aveva scoperto, quindi le chiesi:-Che informazioni vuoi?
-Voglio sapere dove vai quando non sei nelle Terre del Branco!-esclamò Nala, decisa
-Va bene-mi rassegnai-Domani ti ci porto...
 
Il giorno dopo, dunque, percorsi con Nala la savana e il deserto, per poi raggiungere la giungla, dove le ordinai:-Sta ferma qui!
Lei annuì, quindi mi dileguai, e andai a cercare Simba.
Quando mi vide, il leone mi sorrise:-Ciao, Gari!
-Ciao Simba, ho una sorpresa per te!-annunciai io, misterioso
-Oh! Di che si tratta?-chiese lui, eccitato. Sotto questo aspetto, era rimasto un cucciolo.
-Vieni con me-dissi io-Così te la faccio ved...
Non feci in tempo a finire la frase, che fui interrotto da delle urla di aiuto: riconoscemmo le voci di Timon e Pumbaa, quindi Simba si precipitò di corsa nella loro direzione.
Quando ci arrivò, il leone saltò addosso alla causa del terrore della mangusta e del facocero, ossia Nala.
I due amici, per un momento, combatterono, ma poi Simba si accorse di un qualcosa di insolito, e chiese:-Nala, sei proprio tu?
-Simba?-fece lei, di rimando
I due leoni si riconobbero, e Simba corse da me, che avevo assistito alla scena, per dirmi:-Ho ritrovato Nala!
-In teoria, la mia sorpresa era questa!-risposi io, ridacchiando
La leonessa gli raccontò di come tutti lo credessero morto, del fatto che era il vero Re e delle assurde leggi che Scar stava imponendo alle Terre del Branco.
Mentre Nala parlava, notai che gli sguardi che i due si scambiavano erano più dolci rispetto a quando erano cuccioli: capii che la loro amicizia si stava tramutando in un nuovo sentimento, quindi io, Timon e Pumbaa li lasciammo soli...
 
Quando scese la sera, trovai Nala da sola, e le chiesi dove si trovasse il suo "amico", e lei mi rispose:-Gli ho chiesto di tornare a casa, ma lui si è rifiutato ed è scappato via!
Corsi quindi a cercarlo, e lo trovai seduto su una roccia, mentre osservava il cielo stellato:-Ehi, che ti succede?-gli chiesi, sedendomi vicino a lui
-Nala ti ha spiegato cosa è successo, vero?-rispose Simba
-No, mi ha solo detto che sei scappato...-mentii io, con l'obiettivo di sentire da lui tutto ciò che era successo.
-Lei mi ha chiesto di tornare, ma non posso! Il passato non si può cambiare. Mio padre aveva detto che mi sarebbe stato sempre vicino, ma a quanto pare non è così...-disse il leone tutto d'un fiato, per poi fare un gran respiro.
Stavo per aggiungere qualcosa, ma udii una cantilena nell'aria, che faceva:-Asantesana cocco banana...
La riconobbi al volo, visto che c'era un solo animale che cantava quella nenia: Rafiki.
Sapevo che se c'era qualcuno che poteva trovare le parole giuste per convincere Simba a tornare, quello era il suo battezzatore.
Il leone si girò, e notò il mandrillo:-Chi sei?-gli chiese
-La domanda è: "Chi sei tu?"-replicò il babbuino
-Credevo di saperlo, ma non ne sono più tanto sicuro...-sospirò Simba
-Conosco tuo padre-dichiarò Rafiki
-Ma lui è morto!-ribattè il leone
-No! È vivo, e ora te lo farò vedere...-gli disse Rafiki, conducendolo verso un laghetto, per poi ordinargli-Vieni qui a guardare!
Simba vide solo la sua immagine riflessa, ma il babbuino ribadì:-Guarda con più attenzione...
Un alito di vento increspò l'acqua e, quando essa tornò immobile, Simba ci vide il volto di suo padre.
-Vedi?-annunciò Rafiki-Lui vive in te!
Sentimmo una voce che chiamava Simba, alzammo gli occhi al cielo e notammo l'immagine di Mufasa tra le stelle.
Io ero letteralmente scioccato, ma di sicuro non quanto il mio amico leone.
-Guarda dentro te stesso, Simba-consigliò Mufasa-Devi prendere il tuo posto nel cerchio della vita!
-Come posso tornare?-chiese lui-Non sono più quello che ero!
-Ricordati chi sei-disse Mufasa-Tu sei mio figlio, e l'unico vero re!
Dopodiché, la visione svanì: io ero quasi commosso, e Simba anche.
Chiesi al mio amico:-Sai cosa fare, adesso?
-Sì!-esclamò lui-Ora lo sò!
Feci un occhiolino a Rafiki che, come previsto, aveva saputo trovare la formula magica per convincere Simba.
Simba stava tornando: Scar doveva cominciare a tremare!
 
TO BE CONTINUED...
 

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Capitolo 9
*** Il Ritorno del Re ***


Il giorno dopo, io e Simba ci incamminavamo nel deserto, in direzione delle Terre del Branco.
Ero sicuro che quello sarebbe stato un giorno trionfale: Simba aveva capito che doveva tornare a casa per battere Scar e prendere il suo posto nel cerchio della vita.
Provai anche a conversare un po' con il mio grande amico, ma lui stava in silenzio: ciò era un bene, perché voleva dire che era in corso una progettazione del colpo di stato a Scar...
Arrivammo nelle Terre, e Simba vide con i suoi occhi ciò che avrebbe distrutto: rovine, devastazioni, cadaveri di animali morti e un cielo nuvoloso che altro non faceva che giustificare l'atmosfera.
Fummo anche raggiunti da Timon, Pumbaa e Nala, che proseguirono con noi: evidentemente Rafiki li aveva avvisati...
Scorgemmo la Rupe dei Re, ma ci accorgemmo anche di alcune iene:-Ce la fate a tenerle occupate per un po'?-chiesi io, rivolto a Timon e Pumbaa
-Sì, mon capitaine!-annuì Timon, seguito da Pumbaa
Intanto, Nala corse a cercare le leonesse, ed io e Simba ci avvicinammo alla Rupe dei Re...
 
Quando arrivammo, intercettammo una conversazione tra Scar e Sarabi:-Dov'è la tua squadra di cacciatrici?-urlò il tiranno
-Non c'è più cibo-replicò la Regina-Non abbiamo altra scelta: dobbiamo lasciare la Rupe dei Re!
-Non andremo da nessuna parte!-ringhiò Scar
-Così ci stai condannando a morte!-ribattè lei
-Che sia!-rispose il tiranno-Sono il Re, e posso fare ciò che voglio!
-Se valessi solo la metà di quanto valeva Mufasa...-cominciò Sarabi, ma venne interrotta da Scar, che la scaraventò a terra, furente.
Se c'è una cosa che a Simba non bisogna toccare, quella è sua madre: infatti io non opposi resistenza, il leone uscì allo scoperto e ruggì.
Scar si voltò e lo vide:-Mufasa?!-chiese, in preda al panico-No! Sei morto!
Anche Sarabi scorse il figlio:-Mufasa?-domandò a sua volta
-No, sono Simba-annunciò il Re perduto
-Simba! Sei vivo? Ma come è possibile?-chiese sua madre tutto d'un fiato
-Non ha importanza...-dichiarò Simba-Sono a casa, ora!
A questo punto io pensai "Scar, preparati a morire!"
 
-Simba!-esclamò Scar, per poi rivolgere uno sguardo odioso alle iene, colpevoli di non aver ucciso il nipote come richiesto
-Fatti da parte, Scar!-intimò Simba a quello che una volta avrebbe chiamato "zio"
-Beh, lo farei...-rise lui-C'è solo un piccolo problema...
Poi fece un cenno alle iene, che subito spinsero Simba sul ciglio della Rupe: il leone perse l'equilibrio e si aggrappò al bordo dello spuntone con gli artigli.
Ero incredulo: non poteva finire così!
Scar si avvicinò al nipote e sghignazzò:-Dove ho già visto questa scena? Oh sì, ora ricordo! Tuo padre aveva la stessa espressione quando è morto.
Aveva ragione: la scena era incredibilmente simile a quella che avevo sognato diverse notti prima...
-Ho ucciso io Mufasa!-annunciò poi Scar, perfido
Probabilmente, il dittatore non aveva capito che con quella frase si sarebbe sputt****o da solo ma, purtroppo per lui, Simba ricorse alle ultime energie e si lanciò su di lui.
Scar ordinò quindi alle iene di correre in suo aiuto.
 
Sembrava non ci fosse più speranza, quando arrivò Nala, accompagnata dalle leonesse, da Timon, da Pumbaa e da Rafiki: erano arrivati i nostri!
Si scatenò quindi una furiosa battaglia: i rinforzi appena arrivati combattevano contro le iene, mentre Simba lottava con suo zio.
Anch'io davo il mio contributo, ferendo diverse iene con il mio fidato machete.
Nel frattempo si scatenò un temporale: i fulmini incendiarono l'erba, mentre un vento impetuoso alimentava le fiamme.
Simba, dopo molto tempo, mise finalmente all'angolo lo zio, intrappolandolo sul ciglio della Rupe:-Sono state le iene!-mentì Scar, terrorizzato
Simba decise di risparmiarlo, ma gli disse duramente:-Vattene, e non tornare mai più!
Scar fece per andarsene, ma poi si voltò e si scagliò contro Simba: questi se ne accorse e, con una zampata, lo scaraventò giù dallo spuntone.
Scar sopravvisse alla caduta, ma le iene, offese dal fatto che il tiranno le avesse colpevolizzate, raggiunsero il dittatore e lo sbranarono.
Finalmente, dopo molta siccità, arrivò un forte diluvio.
Simba, sotto la pioggia, raggiunse lo spuntone di roccia e arrivò in cima, per poi ruggire trionfante: le Terre del Branco avevano finalmente ritrovato il legittimo Re.
Io lo raggiunsi e lo abbracciai: avevamo vinto, perché i giusti vincono sempre...
 
Tre mesi dopo, le Terre del Branco erano rifiorite ed il cibo era tornato abbondante: il saggio governo di Simba diede i frutti sperati.
Nala, nel frattempo diventata Regina, era anche rimasta incinta, e non sembrava mancare molto al parto: Simba birichino...
Una notte, in cui ero rimasto a dormire alla Rupe (come ormai spesso facevo), Simba mi diede una lappata sulla faccia e, agitatissimo, mi annunciò che Nala era entrata in travaglio.
Io corsi nella famosa grotta e, ricordandomi degli insegnamenti che avevo dato a Sarabi e Sarafina tempo prima, aiutai Nala a partorire.
La sofferenza fu più lunga, perché la Regina aveva ben tre cuccioli in grembo, ma tutto filò liscio:
-Il primo cucciolo ad uscire, una femminuccia, era molto simile alla madre, ma aveva gli occhi ambrati di Simba
-Il secondo, un maschio, assomigliava abbastanza al padre, solo che aveva un ciuffetto di criniera rossa in testa e un marchio nero a forma di leone sulla spalla
-L'ultimo, un maschietto anch'esso, era molto simile al padre, solo che aveva il pelo leggermente più scuro e un ciuffetto di criniera marrone in testa
Feci i complimenti a Nala, che aveva partorito dei cuccioli meravigliosi, poi le chiesi se avesse in mente dei nomi: lei rispose di no e Simba, che ci aveva raggiunto nella grotta, mi diede ancora una volta l'onore di sceglierli.
Per la femmina, che sarebbe stata la futura Regina in quanto era uscita per prima, scelsi Kiara (che significa tipo "cosa oscura" in swahili), mentre per i due maschi scelsi, in ordine, Kion e Kopa (che non avevano un significato preciso, però mi piacevano come nomi).
 
Zazu corse a chiamare Rafiki, che eseguì la consueta cerimonia di battesimo ai tre principi: era l'inizio di una nuova era per le Terre del Branco...
 
TO BE CONTINUED...
 

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Capitolo 10
*** Incontri Pericolosi ***


PICCOLA PREMESSA:
La parte scritta in corsivo è un piccolo rifacimento di una scena di "Son...We Need to Talk" di TTB Kun (non è un plagio, perché ho modificato un po' la scena incriminata, così come il modo in cui è stata scritta).
Dopo questo avvertimento, vi lascio alla storia ;).
Arrileggerci 
WikiGabry
 
I mesi passavano in fretta, e i tre principini crescevano sotto lo sguardo vigile e amorevole di Simba e di Nala.
Avevano lo stesso identico carattere del padre: dolcezza, vivacità, lieve egocentrismo e un'incredibile curiosità che, ero convinto, gli avrebbe causato tanti guai.
I tratti caratteriali non erano l'unica cosa che i cuccioli avevano in comune con il padre e la madre: modestamente, anche loro mi adoravano.
Ero molto felice di questo, e ovviamente li ricambiavo, ma stavo facendo molta più fatica rispetto a quando i genitori erano piccoli: tra il gestire due cuccioli di cui una giudiziosa e l'altro propenso ai guai e il gestirne tre tutti propensi ai guai c'era qualche differenza...
Ma a me non importava della fatica, lo facevo con molto piacere.
Si stava benissimo nella savana, in quei tempi sembrava non ci fosse nessun pericolo alle porte...
 
Un giorno, Kiara e Kopa chiesero a Simba se potevano fare un giro per le Terre del Branco: lui accettò, ma ordinò a Timon e Pumbaa di seguirli, per assicurarsi che non andassero nelle Terre di Nessuno.
Io rimasi alle Terre del Branco a giocare un po' con Kion.
Dieci minuti dopo, mentre facevo divertire Kion alla pozza d'acqua, Simba ci raggiunse:-Gari, vieni con me!-esclamò il Re
-Perché?-chiesi io 
-Non mi fido ciecamente di Timon e Pumbaa-disse lui-Per quanto ne sò, potrebbero aver perso Kiara e Kopa...
-OK, arrivo!-decisi io
-Posso venire anch'io?-chiese Kion che, uscito dalla pozza, aveva udito la nostra conversazione
Io avrei detto di sì, ma Simba lo stroncò, perentorio:-No! È troppo pericoloso! Vai dalla mamma.
-OK!-disse il cucciolo, allontanandosi in direzione della Rupe
 
Io e Simba ci mettemmo in cammino, alla ricerca dei due cuccioli.
Superammo il confine, ed entrammo nelle Terre di Nessuno.
Simba era decisamente in apprensione, esattamente come lo era il padre quando lui era andato al Cimitero degli Elefanti.
D'un tratto, sentimmo delle voci provenire da una radura nelle vicinanze: ci nascondemmo quindi dietro un arbusto per osservare la situazione.
Si trattava di Kopa e di Kiara, e stavano giocando con due cuccioli sconosciuti.
Simba spalancò gli occhi:-No, non è possibile! Sono dei Rinnegati!
-Rinnegati?-chiesi io, perplesso
-Sono leoni e leonesse rimasti/e fedeli a Scar anche dopo la sua sconfitta-spiegò Simba
Non feci in tempo a dire altro, che il Re uscì dal cespuglio, ruggendo ai due leoncini sconosciuti.
I due si spaventarono a morte e si scansarono insieme a Kiara e Kopa.
Mi avvicinai a loro: il primo, un maschio, aveva un pelo marrone, due occhi verdissimi e un ciuffo di criniera nera in testa, mentre la seconda, una femmina, aveva il pelo ocra, gli occhi blu è una frangia di pelo che le ricadeva in testa, coprendo parzialmente gli occhi.
-Ciao!-feci io con dolcezza, per non spaventarli ulteriormente
I due, dopo un po' di esitazione, risposero, più rassicurati:-Ciao anche a te!
-Come vi chiamate?-domandai io
-Io sono Kovu-disse il maschietto, per poi indicare l'altra cucciola-Mentre questa è mia sorella Vitani!
"Kovu" e "Vitani", ossia "cicatrice" e "battaglia" in swahili: nomi che evocavano la guerra...
Stavo per presentarmi a mia volta, ma Kiara e Kopa mi precedettero:-Lui è Gari!
-Piacere, ragazzi-feci io, dando una carezza ai due cuccioli.
Erano molto dolci: non capivo proprio perché Simba li considerasse pericolosi...
Mentre facevo conoscenza con Kovu e Vitani, da un altro arbusto sbucò una leonessa: aveva il pelo di color giallo fumoso, due occhi rossi e una costituzione magrissima.
-Ma chi si vede! Simba!-esclamò la nuova arrivata, in tono perfido-Che ci fai fuori dal tuo regno, e per di più tutto solo?
Mi girai verso Kovu e Vitani, e chiesi loro:-È quella chi è?
-È nostra madre, Zira-disse Vitani
Wow! Una madre amorevole...
-Riprenditi i cuccioli e vattene via! Non abbiamo nient'altro da dirci!-disse Simba, nervoso
-Oh, no Simba! Abbiamo tante cose da dirci...-disse Zira, fissando me, Kiara e Kopa con uno sguardo minaccioso.
Era davvero inquietante, quindi distolsi lo sguardo.
Decisi di chiacchierare un po' con Kovu e Vitani, mentre Simba e Zira discutevano.
Riuscii a captare qualcosa del discorso: Zira disse che quelle Terre appartenevano a Scar, e che Kovu era stato scelto per diventarne l'erede.
Ad un certo punto, Simba decise di porre fine alla discussione, e invitò me, Kopa e Kiara a seguirlo nelle Terre del Branco.
Salutai di nascosto i due cuccioli Rinnegati, con la convinzione che non li avrei mai più rivisti...
 
Tornati nelle Terre del Branco, Simba fece una lunga ramanzina a Kopa e Kiara riguardo ai pericoli portati dai Rinnegati e, chissà, anche da Kovu e da Vitani.
I due cuccioli ci rimasero male, ma capirono la lezione.
Era quasi calata la sera, e Kiara si era diretta verso la mamma Nala, mentre io, Kopa e Kion, sdraiati su una roccia nei pressi della pozza d'acqua, contemplavamo il meraviglioso panorama keniota alla luce del tramonto.
Kopa, abbattuto per il rimprovero del padre, non parlava con nessuno e fissava malinconicamente la savana.
Anche Kion osservava il panorama e, ad un certo punto, notò due zebre che si accoppiavano:-Gari, cosa stanno facendo quelle due zebre?-mi chiese il leoncino
Io osservai e, dopo aver pensato un po' al modo in cui replicare, risposi:-Stanno facendo un cucciolo...
-Come si fa a fare un cucciolo?-chiese Kopa, che mi aveva sentito
-Allora-cominciai a spiegare, capendo che era arrivato il momento di svelare la verità ai miei due amici-I maschi, sotto la coda, sono diversi dalle femmine, giusto?
-Giusto!-fecero Kion e Kopa guardandosi, leggermente imbarazzanti
Io, allora, unii l'indice ed il medio della mano destra e formai un piccolo cerchio con la sinistra:-Capite cosa rappresentano le mie mani?
I due cuccioli annuirono, e io infilai le due dita della mano destra nel cerchio che avevo fatto con l'altra mano.
Kion e Kopa si guardarono di nuovo, e Kopa commentò:-Sembra divertente!
-Possiamo provarci con nostra sorella?-chiese Kion, curioso 
-Noooooo!-scoppiai a ridere io
-Perché no?-domandò Kopa
-Uno: perché qui l'incesto è vietato-ridacchiai io-Due: perché siete troppo piccoli per avere un figlio.
-Che barba essere piccoli!-commentò Kion, un po' deluso
-Un giorno rimpiangerete questi tempi, ragazzi...-commentai io
Da quel momento nessuno proferì più parola: io e i due leoncini rimanemmo in silenzio a vedere il tramonto e ad ammirare le stelle che cominciavano a ricamare il cielo.
Quando mi accorsi che si stava facendo tardi, riportai i due a casa, salutai la famiglia e mi diressi al lodge.
Quella giornata tesa si era conclusa con un sorriso, ma sapevo che non sarebbe stato così per sempre...
 
TO BE CONTINUED...

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Capitolo 11
*** Caccia Infuocata ***


ANGOLO AUTORE:
Scusate il ritardo, ma ieri ho avuto degli impegni :/
Vi auguro buona Pasqua (anche se in ritardo) e vi lascio al capitolo :D
Arrileggerci
WikiGabry
 
Passarono alcuni mesi, e Kopa, Kion e Kiara continuavano a crescere.
Erano ormai diventati degli adulti, ed ai maschi era anche cresciuta la criniera: una criniera color cioccolato per Kopa, una vermiglia (come quella del padre) per Kion.
Kiara, invece, era praticamente la copia di sua madre, con l'unica differenza degli occhi, ambrati come quelli di Simba: stava imparando a cacciare, ed era quasi pronta alla prima uscita in solitaria.
Nonostante il radicale cambiamento di aspetto, il loro rapporto con me era rimasto invariato: era come se fossimo stati ancora ai tempi in cui spiegavo il sesso a Kopa e a Kion.
Avevo quasi dimenticato Kovu e Vitani: da quel fatidico giorno nelle Terre di Nessuno, non li avevo più visti.
Non avevo idea di cosa sarebbe successo da lì a poco...
 
Un giorno, mentre il sole picchiava sulla savana, Kiara raggiunse Simba, e gli chiese:-Papà, posso uscire da sola a cacciare?
Il padre ci pensò un po', e poi replicò:-Va bene, ma...
-Ma?-ripetè Kiara
-Devi farti accompagnare da qualcuno...-dichiarò Simba
La leonessa sbuffò:-Devo proprio?
-Sì!-ribattè Simba, perentorio
-Mi offro io!-esclamai, per poi chiamare-Kopa, vieni un attimo!
Il leone arrivò di corsa:-Che c'è?
-Cosa ne dici se accompagnamo Kiara a caccia?-proposi io
-OK, va bene-acconsentì lui
Lasciai andare avanti Kopa e Kiara, e sussurrai a Simba:-Non pensi di esagerare un po'? Kiara è grande, ormai...
-Ma lei è la mia bambina!-fece il Re, con tono quasi lamentoso
Alzai gli occhi al cielo, e dissi:-Lasciamo perdere...A dopo!
-Ciao!-mi salutò Simba
 
Io e i due principi camminammo per un po' di tempo, in cerca di qualche preda appetibile per Kiara.
Non si trovava nulla: sembrava che bufali, zebre e gazzelle di fossero presi un giorno di vacanza, preferendo riposare piuttosto che uscire all'aperto
Scoprii inoltre che anche Timon e Pumbaa ci stavano seguendo, ma Kiara li rimandò indietro: Simba era l'ansia fatta a leone...
Raggiungemmo un'ampia prateria, e stavo per proporre di ritornare a casa, visti gli infruttuosi tentativi di cercare una preda, quando notai un leone su una roccia: aveva il pelo marrone fumoso, una criniera dello stesso colore e una costituzione magrissima.
Zoommando meglio con gli occhi, notai che teneva qualcosa in bocca, anche se non capivo di cosa si trattasse.
Il leone sconosciuto appoggiò l'oggetto che teneva in bocca sull'erba alta, che si incendiò all'istante: in quel momento capii che si trattava di una torcia infuocata.
-Ragazzi, è ora di tornare a...-cominciai io, intuendo il pericolo
In quel momento, un gruppo di kudu, che Kiara aveva notato poco prima, probabilmente spaventato dal fuoco, venne verso di noi e, involontariamente, ci mise in trappola: eravamo circondati dal fuoco.
Per fortuna, Kopa scorse uno sperone di roccia lì vicino e lui, io e Kiara vi ci si arrampicammo.
I due leoni ebbero sorprendentemente molte più difficoltà di me e, una volta raggiunta una zona sicura, stramazzarono a terra.
Non sapevo cosa fare: per la prima volta da quando ero in Africa, ero totalmente nel pallone.
In quel momento, notai due figure che si avvicinavano a noi: una aveva gli occhi verdi, l'altra ce li aveva blu.
Una volta che le sagome furono abbastanza vicine, le riconobbi: Kovu e Vitani
-Kovu! Vitani!-esclamai-Vi ricordate di noi?
-Certo!-rispose Vitani-Kopa, Kiara e Gari, giusto?
-Già!-confermai io
-A quanto vedo, vi serve aiuto!-commentò Kovu
-Voi potete darcelo?-domandai io
Kovu non rispose: si limitò a mettersi Kiara sulla schiena, mentre Vitani (aiutata da me) fece lo stesso con Kopa.
Il fuoco ci stava raggiungendo, quindi corremmo velocemente giù dallo sperone, per poi raggiungere una scarpata, da cui ci lanciammo in un lago.
Kiara e Kopa, svenuti, stavano per affondare, ma io e gli altri due leoni li trascinammo sulla terraferma, portandoli in salvo.
I due principi si ripresero, ed in quel momento arrivò Simba, accompagnato da Nala: era stato evidentemente allertato dal fumo dell'incendio ed era furioso.
Lui, Kovu e Vitani si confrontarono ma, pressati da Kiara, Kopa e Nala, la finirono presto.
Simba, però, non era molto contento: come segno di gratitudine e riconoscenza, fu costretto ad accettare i figli di Zira nelle Terre del Branco.
 
La mattina dopo, all'alba, i due fratelli stavano osservando in modo strano Simba mentre si abbeverava, quando sopraggiunsero Kopa e Kiara, e li invitarono a seguirli, con la scusa di dare lezioni di caccia a Kiara.
Quelli là erano solo dichiaratamente amici: sentivo che stava nascendo qualcosa tra loro...
Kovu si preparò molto scrupolosamente: sguainò gli artigli, osservò gli uccelli e si diresse a tutta velocità nella direzione in cui essi volavano.
Tutto perfetto, se non fosse che la preda fu uno spaventatissimo Timon che, credendo che Kovu volesse ucciderlo, balbettò:-Non ho mai conosciuto il tuo tiranno...ehm...Volevo dire Scar. Che simpatico! Un po' ombroso, ma...
Inutile dire che ero piegato in due dal ridere.
Timon capì che Kovu era inoffensivo, e si rifugiò sulla schiena di Pumbaa.
Proposi loro di accompagnare me, Kovu, Kiara, Vitani e Kopa a caccia di rinoceronti, e i due accettarono.
Raggiungemmo il branco di bicornuti, ma lo facemmo con troppa foga, visto che gli animali ci puntarono le corna addosso, costringendoci a fuggire.
Ci rifugiammo in una stretta cavità rocciosa, ed io ero pressato tra i quattro leoni.
-Volete che mi sposti?-chiesi io, provocatore-Così potete sbaciucchiarvi...
Ricevetti in risposta quattro zampate scherzose in faccia.
Per fortuna i rinoceronti ci lasciarono in pace: per quel giorno, basta caccia...
 
In serata, Rafiki si presentò da noi, e ci invitò a seguirli nella giungla.
Qui decise di introdurre a Kopa, Vitani, Kiara e Kion una cosa chiamata "upendi": l'amore. 
Come? In un commovente scenario ricco di animali che si baciavano, Rafiki trasportò i quattro leoni su una gigantesca foglia, che faceva da barca, e inscenò una melodia sull'argomento.
Dagli sguardi dei due principi e dei corrispondenti Rinnegati si comprendeva una sola cosa: avevano afferrato il concetto, e la loro amicizia si era tramutata in amore.
Entrambe le coppie si baciarono, felici per quanto avevano capito.
In quel momento capii che era meglio lasciarli da soli, quindi li salutai e mi allontanai, in direzione del lodge.
Ero incredibilmente felice per loro, ma sapevo che Simba non avrebbe apprezzato questa doppia relazione...
 
TO BE CONTINUED...
 
 

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Capitolo 12
*** Legami di sangue ***


La mattina dopo, all'alba, mi stavo rilassando alla Rupe dei Re in compagnia di Kiara, Kopa e Kion, quando fummo raggiunti da Kovu e da Vitani.
I due Rinnegati osservavano affettuosamente le loro metà negli occhi, ricordando quanto era successo la sera prima.
Kion, visto che non aveva idea del perché i suoi fratelli stessero osservando negli occhi i due figli di Zira,  mi sussurrò nell'orecchio:-Cosa è successo?
Io ridacchiai e risposi:-I tuoi fratelli hanno scoperto l'amore...
-Quindi tra poco faranno...-insnuò il leone
-Non ti fare strane idee...-risi io-E soprattutto non parlarne con tuo padre, ok?
-Ok-acconsentì Kion, capendo il perché della mia ultima affermazione
-Bravo!-mi complimentai io
Tornai quindi ad osservare i miei quattro amici insieme a Kion: ero incredibilmente felice per loro, e speravo che Simba la prendesse bene, come l'avevano presa noi...
 
Kovu si era allontanato un secondo da noi, e stava osservando il panorama ripetendo qualcosa: Vitani lo osservò e lo raggiunse
In quel momento, arrivò Simba, che disse ai due Rinnegati:-Venite con me!
Kovu e Vitani mi osservarono, chiedendomi, anche se non verbalmente, come dovessero rispondere al Re.
Io annuii, quindi loro risposero:-Ok!
Sapevo dove Simba voleva portare i figli di Zira, ma decisi di non comunicarglielo subito.
I miei pronostici vennero esauditi: il Re, con me al seguito, accompagnò Kovu e Vitani in giro per il regno, raccontando loro la storia di Scar nella versione che loro non conoscevano: quella vera.
Mentre camminavamo in una zona distrutta dall'incendio che il leone sconosciuto aveva provocato pochissimi giorni prima, Simba concluse la sua storia con la seguente frase:-Scar non riuscì mai a liberarsi del suo odio e, alla fine, esso è stato la sua rovina...
I due Rinnegati erano sbalorditi:-Non avevo mai sentito la storia di Scar raccontata così...-commentò Kovu
-Era davvero un assassino?-chiese Vitani
-Il fuoco è assassino-dichiarò Simba, osservando una piantina che stava per germogliare-Ma a volte da ciò che resta della generazione precedente può scaturire linfa nuova, se si presenta l'occasione...
I due leoni capirono che, con quella frase, il Re si stava riferendo proprio a loro, ed io capii una cosa ancora più importante: Simba stava cominciando a fidarsi di loro...
 
In quel momento, dalla polvere di quel luogo sbucarono delle figure: si trattava della madre di Kovu e di Vitani, accompagnata da alcune leonesse e dal leone che aveva tentato di ucciderci due giorni prima.
Vista la grande somiglianza con Zira, intuii che quest'ultimo fosse suo figlio.
-Bene, bene-commentò Zira-Chi si rivede: Simba!
Simba lanciò un occhiata di fuoco a Kovu e Vitani, che assunsero in fretta una espressione a metà tra il colpevole ed il terrorizzato, e cominciò a ringhiare sordamente ai Rinnegati.
Questi ultimi gli si lanciarono addosso, con l'intenzione di ucciderlo.
Simba rispondeva colpo su colpo, ed anch'io davo il mio contributo, colpendo e ferendo le leonesse nemiche con il mio machete.
Kovu e Vitani, dal canto loro, si presero delle sonore zampate e crollarono in fretta.
Zira costrinse Simba a rifugiarsi in una gola, dove poi venne attaccato da suo figlio e dalle sue leonesse.
Io, che l'avevo seguito nel canyon, avevo perso di vista Kovu e Vitani e cercavo con gli occhi una via d'uscita.
Per fortuna, Simba ne intravide una: una grossa e alta catasta di tronchi.
Mentre io cercavo una via di fuga alternativa, il Re cominciò ad arrampicarsi, tallonato dal figlio di Zira che, dall'alto, diceva alla madre:-Mamma, mi stai guardando? Lo sto facendo per te, e anche per me!
Afferrò una zampa di Simba, dicendo:-Sì! Questo è il mio momento di gloria!
Purtroppo per lui, il Re si liberò e fece cadere diversi tronchi, che finirono addosso al leone.
Zira lo raggiunse e gli sussurrò:-Nuka...
-Mi dispiace, mamma-si scusò quest'ultimo-Ci ho provato...
-Shh...-lo zittì Zira
La testa di Nuka si appoggiò contro i tronchi: era morto:-Scar, occupati del mio povero Nuka-sussurrò Zira, tristissima
Mentre sua mamma e le sue leonesse piangevano, arrivò Kovu: Zira, per la rabbia, lo graffiò sull'occhio, lasciandogli una cicatrice simile a quella che aveva Scar:-Tu! Ti rendi conto di che cosa hai fatto!?-gli urlò
-Io non volevo...non è stata colpa mia...io non ho fatto niente-balbettò Kovu
-Esattamente!-affermò Zira-In questo modo hai tradito anche il tuo branco...Hai tradito Scar!
-Non voglio più avere niente a che fare con lui!-dichiarò suo figlio
-Tu non puoi sottrarti...Nuka è morto per causa tua!-accusò Zira
-No...-fece Kovu
-HAI UCCISO TUO FRATELLO!-strillò la leonessa
-NO!-urlò a sua volta Kovu
A questo punto mi allontanai e, vedendo che la conversazione stava prendendo una brutta piega, mi arrampicai sui tronchi e tornai alla Rupe.
 
Una volta tornato da Simba, Nala, Kopa e Kiara, Vitani raggiunse la Rupe, accompagnata dal fratello.
-Perché siete tornati?-chiese loro Simba, stizzito
-Noi non avevamo nulla a che fare con...-cominciò Vitani
-Non vi vogliamo qui!-ribadì il Re
-Ti preghiamo, chiediamo il tuo perdono-insistette Kovu
-Papà, per favore, devi ascoltarli-consigliò Kiara
-SILENZIO!-urlò Simba, per poi rivolgersi a Kovu e Vitani-Al vostro arrivo, mi chiedeste di essere giudicati. Quel giorno è arrivato!
Sotto i nostri sguardi sconvolti, Simba dichiarò:-ESILIO!
-NO!-urlarono in coro Kiara e Kopa
I due figli di Zira, tristi e sconvolti, si allontanarono di corsa 
-Tu non li conosci!-disse Kiara a Simba, con le lacrime agli occhi
-Ho fatto solo quello che avrebbe fatto mio padre!-ribattè Simba
-Tu non sarai mai come Mufasa, ricordatelo!-lo apostrofò Kopa, per poi correre via, seguito dalla sorella
Simba rimase interdetto, e poi mi guardò:-Ho fatto la cosa giusta, vero?
Io scossi la testa:-Questa volta hai esagerato, mi dispiace...
Detto questo, corsi via a mia volta, seguendo il percorso di Kiara e Kopa.
Dovevo riportare le due coppie alla Rupe, e far sì che Simba le accettasse: sapevo però che non sarebbe stato per nulla facile...
 
TO BE CONTINUED...
 

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Capitolo 13
*** We Are One ***


ANGOLO AUTORE:
Scusate per il ritardo, ma avevo alcune cose da studiare :/
Vi avviso inoltre che il prossimo capitolo sarà più easy rispetto agli altri, e che i prossimi aggiornamenti potrebbero essere più brevi rispetto a quelli postati fino ad adesso :)
Detto questo, vi auguro una buona lettura del capitolo :D
Arrileggerci 
WikiGabry
 
Correvo all'impazzata da diverso tempo.
Avevo perso di vista Kiara e Kopa, e quindi non avevo idea della strada che dovevo prendere.
Sapevo che era vitale riportarli alla Rupe, perché altrimenti Simba sarebbe diventato ancora più nervoso di quanto non fosse già, ma non sapevo più che pesci pigliare.
In più, era scesa la sera, e sapevo che sarebbe stato ancora più difficile trovare i figli di Simba: noi umani non abbiamo una vista notturna acuta quanto quella dei leoni.
Ma avevo una missione, quindi proseguii il mio cammino...
 
Per fortuna, all'improvviso, trovai i due figli del Re: erano, ovviamente, in compagnia di Kovu e Vitani, e si stavano strusciando dolcemente addosso alle loro metà.
L'atmosfera notturna, con le migliaia di miliardi di stelle che ricamavano il cielo africano, rendeva il tutto ancora più romantico.
Mi avvicinai a loro:-Ragazzi?-mormorai
I quattro leoni si voltarono, e le loro bocche si aprirono in un grande sorriso:-Ciao, Gari...-mi risposero soltanto, con tono dolce
Mi avvicinai a loro e li abbracciai: avevo compiuto il mio dovere.
-Mi dispiace per...-cominciai io, alludendo al comportamento di Simba
-Nah, non ti preoccupare...-rispose Kovu, intuendo quello che stavo per dire
-Invece mi preoccupo!-esclamai io-Simba deve capire che non siete diversi dai suoi sudditi...
-Credo che ora sia una battaglia quasi persa...-fece Vitani, triste-Simba non ci permetterà mai di stare insieme, dopo quello che è successo...
Intanto ci eravamo avvicinati a uno specchio d'acqua: giuro che, riflessi sull'acqua, i musi dei due figli di Simba sembravano mescolarsi con quello delle loro metà, creandone uno nuovo.
-Dovete tornare alle Terre del Branco, tutti e quattro...-comunicai io, sapendo quel'era la soluzione migliore
Kiara e Kopa erano abbastanza scettici ma, sotto la nostra (mia e dei due Rinnegati) pressione, decisero di tornare a casa, per chiarirsi con loro padre.
 
Camminammo per molto tempo e, all'alba, le stelle avevano lasciato il posto a delle nuvole, che ci stavano inondando di pioggia.
Eravamo ai confini tra le Terre del Branco e quelle di Nessuno, quando notammo una zuffa in corso, a poca distanza da dove ci trovavamo.
Kovu spalancò gli occhi:-No! Non può essere...
-Cosa sta succedendo?-gli domandai io
-Guarda bene...-mi consigliò Vitani
Io aguzzai la vista, e notai che si trattava di alcune leonesse Rinnegate contro alcune femmine delle Terre del Branco.
-Oh no! Ora ho capito...-sussurrai io
-Cosa hai capito?-chiese Kopa
-Testone, le leonesse di Zira ci hanno attaccato!-lo informò Kiara
Io annuii, poi urlai:-Diamoci una mossa, se vogliamo salvare le Terre del Branco!
Corremmo a tutta velocità e, quando arrivammo, Zira e Simba di stavano osservando e avevano sguainato gli artigli, pronti a saltarsi addosso a vicend.
I quattro leoni si lanciarono in mezzo e separarono i due combattenti, chiedendo loro di farla finita con le ostilità.
Simba provò ad opporsi, dichiarando:-Ma, loro...
-Loro?-ripetè Kopa
-Padre, guardali...Sono come noi!-fece notare Kiara al Re
Simba ci pensò su per un po', poi lui e i due figli si avvicinarono, riappacificandosi.
Il sole appena sorto, che aveva bucato le nubi, faceva da sfondo perfetto per questo ricongiungimento.
Le leonesse di Zira, cogliendo il significato profondo di queste parole, si spostarono dalla parte di Simba.
Zira capì che aveva perso, ma provò comunque a lanciarsi in un ultimo attacco verso Simba, al grido di:-Questo è per te, Scar!
Kiara, però, la respinse, e le due leonesse rotolarono giù da un crepaccio: corsi subito giù, preoccupato per la sorte della futura regina.
Quando giunsi in un punto sottostante, ma abbastanza sicuro per osservare ciò che accadeva, trovai Zira che era aggrappata a delle rocce a strapiombo su un fiume in piena, alimentato dalla pioggia: sopra di lei, si trovava Kiara, oramai al sicuro.
La figlia di Simba offrì la sua zampa a Zira, per aiutarla a risalire, ma lei rifiutò, cadendo in acqua e sparendo tra i flutti: era sicuramente annegata.
Simba raggiunse il punto dove mi trovavo io, e tese la zampa a Kiara, che la prese e tornò in cima al burrone, con me al seguito.
Era tutto finito, finalmente...
Qualche ora dopo, con il suo bastone, Rafiki sposò Kiara con Kovu e Kopa con Vitani: si trattava dell'inizio di una nuova pagina di storia delle Terre del Branco.
Quando Simba e Nala salirono in cima alla Rupe, in compagnia delle due coppie reali e del sottoscritto, per presentare i nuovi sposi, una dolce brezza carezzò la testa di Simba: sicuramente si trattava di Mufasa, perché sentì ciò che disse al Re:-Ben fatto, figliolo: siamo un'unica realtà!
Un concetto che, a mio parere, andrebbe applicato anche al mondo odierno...
 
Tre mesi dopo, durante un pomeriggio di sole, Kovu venne di corsa da me: era agitatissimo, e mi annunciò che Kiara era entrata in travaglio.
Sapevo quanto tempo era passato dall'annuncio della gravidanza sua e di Vitani (il giorno dopo il matrimonio) e quindi non mi sorpresi più di tanto della comunicazione
Volai nella grotta/sala parto, e assistii la futura regina come feci tempo prima con sua madre e sua nonna.
Non ci furono complicazioni, e la leonessa partorì tre leoncini, così come fece Nala: si trattava di due maschi, che erano molto simili al padre (con la sola differenza degli occhi, che erano ambrati come quelli della madre), e di una femmina, molto simile alla nonna (occhi azzurri inclusi): tre cuccioli meravigliosi
Come da tradizione, Kiara e Kovu lasciarono a me l'onore di scegliere i nomi dei principi.
Dopo averci pensato un po', decisi che i due leoncini si sarebbero chiamati "Riku" (il primogenito e futuro Re) e "Sora" (il secondogenito), mentre la leoncina avrebbe avuto il nome di "Vitani" (come la zia, perché mi piaceva quel nome).
Neanche il tempo di ricevere i complimenti di Kovu e Kiara per i nomi, che Vitani entrò in "sala parto": secondo travaglio in un giorno per il dott. Gari!
Neanche la compagna di Kopa ebbe problemi durante il parto, e mise alla luce tre cuccioli (così come Kiara): due maschi, simili al padre, ed una femmina, che aveva però una particolarità: il suo pelo era bianco e i suoi occhi verdi (come quelli dello zio Kovu).
Altri tre splendidi leoncini, per cui la madre aveva già scelto dei nomi: Bahari, Haki e Naima.
Vitani volle spiegarmi il motivo delle sue scelte:-"Bahari" vuol dire "immenso", come l'amore che provo per Kopa, mentre "Haki" e "Naima" vogliono dire "giustizia" e "tranquillità": due parole che rappresentano il periodo che stiamo per vivere...
Concordai in pieno su tutto ciò che aveva detto e, dopo aver fatto i complimenti ai quattro neogenitori, corsi personalmente a chiamare Rafiki per annunciargli le nascite appena avvenute.
Il giorno dopo, il babbuino alzò al cielo i sei cuccioli reali: non avevo mai avuto così tanti leoncini da accudire, ma sapevo che sarebbe stato molto faticoso e, allo stesso tempo, meraviglioso...
 

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Capitolo 14
*** The Pup King (only for one day...) ***


ANGOLO AUTORE:
Scusate il ritardo, ma avevo tanti impegni :/
Come avevo anticipato nello scorso aggiornamento, questo capitolo è più easy rispetto agli altri.
Enjoy it!
Arrileggerci
WikiGabry
 
I leoncini della mia terza generazione crescevano mese dopo mese.
Dato che erano ben sei cuccioli, vi farò un elenco puntato per descrivervi i loro caratteri:
-Riku: giudizioso quando serviva, ma con un'incredibile voglia di divertirsi nei momenti liberi
-Sora: esplosivo più di una bomba atomica, con un carattere molto simile a quello del nonno Simba 
-"Vitì" (soprannome di Vitani): dolcissima e tranquillissima: praticamente l'opposto dei fratelli 
-Bahari: avete presente il classico clown del gruppo? Ecco, lui era così...
-Haki: timido e spesso impacciato, ma molto intelligente
-Naima: la controparte bianca della terzogenita di Kovu e Kiara
Come avevo previsto quando i leoncini erano nati, occuparsi di così tanti cuccioli era complicato, ma i loro sorrisi quando mi vedevano mi ripagavano di tutte le mie fatiche.
Con la sicurezza dell'assenza di pericoli esterni, si poteva finalmente godere della splendida vita della savana...
 
Un pomeriggio d'estate, durante il quale faceva un caldo boia, io ed i cuccioli eravamo nei pressi della pozza d'acqua nel tentativo (vano) di ammazzare l'afa.
-Ragazzi...-sospirai io, mettendomi un fazzoletto bagnato sulla fronte-Da quando sono qui, penso che il tremometro non abbia mai toccato questi livelli...
Riku e Bahari non ribatterono: avevano la lingua infilata nella pozza d'acqua, e ormai stavano lappando da un tempo immemorabile.
Le due femminucce dormivano sono l'albero di acacia sotto cui ero seduto, Sora mi si era addormentato in braccio e la lingua di Haki stava per toccare terra da quanto era fuori.
Mi rivolsi proprio a quest'ultimo:-Vuoi vedere una cosa divertente?
Lui annuì, sorridendo divertito.
Mi spostai verso la riva della pozza, e spinsi Riku in acqua.
Il principe riemerse, spruzzando acqua dalla bocca come una fontanella:-Sora! Questa me la paghi!-urlò (scherzosamente arrabbiato), pensando che fosse stato il fratello l'autore dello scherzo.
-Ma che vuoi da me?-fece Sora, svegliandosi-Non è colpa mia!
Così dicendo, dalle mie braccia, il secondogenito saltò in acqua, buttandosi sopra Riku.
Poi riemerse, e disse:-Questo invece lo è!
Haki si stava rotolando per terra dal ridere, e Bahari commentò:-Dai Riku, ti ha comunque fatto un favore: fa caldissimo...
Così dicendo, il primogenito di Kopa e Vitani raggiunse i due principi in acqua.
Anche Naima e Vitì si erano svegliate e, avvicinandosi alla pozza, la seconda aveva commentato:-Non mi va tanto di fare il bagno, oggi...
-Già, neanche a...-cominciò Naima, ma non fece in tempo a finire la frase: Haki, nel tentativo di raggiungere gli amici ed il fratello in acqua, travolse inavvertitamente lei e Vitì, facendole finire in acqua insieme a lui.
-Ops, scusate...-mormorò Haki, imbarazzato, appena mise la testa fuori dall'acqua.
Le due cucciole uscirono e, leggermente stizzite, tornarono sotto l'acacia a riposare.
I quattro maschi, invece, giocarono un po' tra di loro, poi si sdraiarono a pancia in su sull'acqua, per riposare (quello che noi chiamiamo "fare il morto").
-Io amo questa vita senza fatiche...-commentò Bahari
-Anch'io-gli fece eco il fratello
-Essere cuccioli è bellissimo!-concordò Sora 
Stettero un po' in silenzio, guardando il cielo azzurro
-Secondo me, neanche regnare dev'essere faticoso-fece all'improvviso Riku-Il nonno dorme praticamente tutto il giorno...
-Allora perché non gli chiedi se può lasciarti il trono per un giorno?-dissi io, scherzosamente-Così puoi avere un'anteprima di quello che ti aspetta...
Riku mi sorrise e chiuse gli occhi, addormentandosi sull'acqua insieme al fratello e agli amici.
 
Quella notte, rimasi a dormire alla Rupe: per fare addormentare i cuccioli, emozionati dal fatto che avrebbero condiviso il loro sonno con me, cantai loro "Heal the World" di Michael Jackson e, sorprendentemente, funzionò.
La mattina dopo, una piccola lingua mi bagnò la faccia, facendomi aprire gli occhi: si trattava di Riku.
-Gari...-mi sussurrò
-Sì?-feci io, mezzo addormentato
-Vado a chiedere al nonno se posso essere Re, solo per oggi-disse il principe-Mi accompagni?
Spalancai gli occhi: non credevo che mi avesse preso sul serio, il giorno prima...
-Sei proprio sicuro?-gli domandai
-Sì!-rispose lui, convinto
-Allora andiamo...-acconsentii io
Simba era già sveglio, e alla domanda del nipote prima mi guardò, poi sorrise a Riku e disse:-Certamente!
-Sì!-esclamò il principe, trionfante
Ero proprio curioso di vedere come se la sarebbe cavata...
 
Per prima cosa, il principino andò in cima alla Rupe per scrutare la "sua" savana:-Tutto a posto!-constatò soddisfatto
Io non ero molto convinto della decisione che Riku aveva preso, quindi decisi di "fargliela pagare" rendendo la sua giornata molto più faticosa di quanto lui pensasse.
Per prima cosa, andai da Vitani e le dissi cosa sarebbe successo quel giorno:-Ok, cosa devo fare?-mi chiese lei
-Allora...-cominciai io, sussurrandole all'orecchio ciò che avevo architettato
Lei sorrise sadicamente, e si diresse da Riku, che proprio in quel momento si stava per appisolare, dicendogli:-Vostra maestà, oggi non ho voglia di andare a caccia...
-Zia, se tu non te la senti, puoi mandare le altre leonesse a caccia...-le rispose il "Re"
-Anche loro hanno deciso di scioperare...-ribatté Vitani
-Cosa?!-urlò Riku, correndo nella grotta delle leonesse-Ma è assurdo!
Feci l'occhiolino a Vitani e mi misi a cercare coloro che avrebbero dovuto mettere in atto la seconda parte del mio piano.
Durante la ricerca, incrociai Sora, che si era appena svegliato:-Ciao, Gari!-mi salutò-Hai visto Riku? Noi stiamo per andare a giocare alla pozza...
-Sì, l'ho visto-risposi io-Ma non credo che possa venire con voi...
-Perché?-domandò il leoncino
-Per oggi, lui sarà il Re...-comunicai io
Sora rimase per un attimo interdetto, poi esclamò:-Ma che potenza di deficienza è?! È molto meglio che giochi, finché può...
-Non ti preoccupare, cederà presto...-feci io, enigmatico
-Ne dubito-commentò Sora-Mio fratello è molto testardo...
-Scommettiamo che cederà prima di stasera?-proposi io
-OK, cosa scommettiamo?-chiese il leoncino
-Se vinco, voi cuccioli farete un bagno alla pozza domani mattina all'alba-dissi io (l'acqua è fredda all'alba, perché ha passato dieci ore senza calore)-Se perdo, lo farò io...
-Sfida accettata! Comincia a preparare il costume...-esclamò Sora, per poi dirigersi dagli amici
Piazzata la scommessa, mi diressi da Simba, Kovu e Kopa, e spiegai loro cosa avrebbero dovuto fare:-OK!-risposero loro
Ricevuta la conferma, corsi nella grotta delle leonesse, dove Riku stava urlando, esasperato:-Ma perché non volete cacciare?! È il vostro lavoro!
-I lavoratori hanno diritto ai tempi di riposo...-disse Nala
-Ma, nonna-fece Riku-Se voi vi prendete della pause, qui si muore di fame...
La discussione si propagò molto a lungo, ma finalmente, alle 13:30 (il dibattito era partito alle 10:45 del mattino), Riku riuscì a mandare le leonesse a caccia.
-Bene-commentò il leoncino-Ora posso finalmente riposarmi...
Fece per sdraiarsi e chiudere gli occhi, ma un vocione lo ridestò:-Mio Re...-fece Simba, sdraiandosi a pancia in su vicino a lui-Vorrei giocare con te...
-Nonno?!-esclamò Riku, per poi notare anche Kovu e Kopa-Papà?! Zio?!
-Ci fai giocare?-fecero gli altri due in coro, muovendo la coda
Riku sembrava infastidito, ma sbuffò:-Uff...Va bene, andiamo!
-Yeeee!-esclamarono in coro i tre leoni
Trattenevo a stento le risate per la prova attoriale degli adulti, e seguii i quattro fuori nella savana.
Riku fece correre moltissimo il nonno, il padre e lo zio, ma ogni volta che il principe dava segno di voler smettere, i tre lo incitavano:-Ancora! Ancora!
Solo dopo due ore di estenuante gioco, i tre si arresero: avevano resistito più di quanto avevo ordinato loro di continuare...
-Ora, posso finalmente...-cominciò Riku
-Eh no, cocco bello!-feci io, prendendolo per la collottola-Devi fare il giro di perlustrazione...
-Ma ho sonno!-provò a protestare Riku
-I re non devono mai avere sonno...-replicai io
Il principe si arrese e, accompagnato da me, cominciò a pattugliare il regno.
Io gli spiegai il percorso, e lo feci in modo da farlo passare più volte nei pressi della pozza d'acqua (dove c'erano i suoi amici), per fargli capire cosa si stesse perdendo.
Terminammo il giro alle 17:00, dopo ben un'ora e mezzo.
Chiamai Sora, e dissi a Riku:-La tua giornata è finita: come ti è sembrata?
-Beh...-iniziò il principe-Per nulla faticosa...
Lo osservai come a dire "non ci provare", e lui vuotò il sacco:-OK! È stato decisamente stancante...fare il Re è difficilissimo!
-Sentito Sora?-feci io, trionfante-Punta la sveglia alle 6:00 di domani!
-Perché?-fece Riku
-Ho scommesso con Gari che avresti resistito come Re almeno fino all'ora di cena-spiegò Sora-Invece sei caduto tre ore prima...
-Qual'è la penitenza?-chiese Riku, preoccupato
-Io, te, Vitì e gli altri dobbiamo fare un bagno all'alba di domani-rispose Sora
-Nooooo!-urlò Riku-Moriremo di freddo! Perché hai fatto questa stupida scommessa?!
-Speravo che la tua testa più dura del marmo avrebbe avuto la meglio sulla fatica...-disse il fratello, tirandogli una leggera zampata in testa.
Trattenni le risate, e consigliai:-Andate a dormire, così domattina non sarete troppo stanchi...
-Va bene...-ubbidirono i due, dirigendosi a letto (non prima di aver informato anche gli altri sulla penitenza).
 
La mattina dopo, svegliai Sora e gli dissi:-È il momento...
-OK, vado a svegliare gli altri...-mormorò Sora, rassegnato
In pochi minuti, io e la banda dei leoncini arrivammo alla pozza, e io dissi:-Chi vuole essere la prima vittima?
-Prima le signore...-tentò di scostarsi Sora
-OK, quindi vai prima tu-disse Vitì, ridacchiando con Naima
-Lasciamo perdere, tanto ho già capito-disse il leoncino-Chi ha perso va per primo...
Sora mi salì in braccio, e io lo buttai in acqua, per poi lanciarci (in ordine) anche Riku, Bahari, Haki, Vitì e Naima 
-Brr...-commentò Sora, uscendo subito-È gelida...
-È tutta colpa tua!-gli rispose Riku, scrollandosi
Per "riscaldare" (è il caso di dirlo) gli animi, Bahari si cimentò in una perfetta imitazione di Conte (che gli avevo fatto sentire una volta), dicendo:-Agghiacciante quello che dicono!
Non potete dire che non era in tema...
Haki scoppiò a ridere, mentre Naima commentò:-Vorrei davvero qualcosa con cui riscaldarmi...
-A quello ci penso io...-dissi, tirando fuori un grosso asciugamano con cui asciugai perfettamente i sei leoncini
Dopodiché, tutti e sette tornammo alla Rupe, osservammo per un po' l'alba, e poi i cuccioli si sdraiarono accanto a me e si riaddormentarono.
Io li imitai, pensando a quanto sarebbe stato bello se tutte le giornate fossero state così.
Purtroppo per noi, ciò non avvenne...
 
TO BE CONTINUED... 
 

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Capitolo 15
*** L'incubo ritorna ***


Passavano i giorni, e la vita alla Rupe sembrava migliorare sempre di più.
Spendevo le mie giornate giocando con i cuccioli alla pozza e riposandomi con loro sotto gli alberi, senza avvertire una minima presenza di pericoli nelle vicinanze.
Il giorno del combattimento con le leonesse di Zira era ormai finito nei libri di storia nera della savana, ed un'aggressione straniera pareva davvero improbabile.
Purtroppo, presto ci saremmo dovuti ricredere...
 
Un pomeriggio, io ed i cuccioli stavamo tornando a casa dopo il solito gioco alla pozza, quando il cielo cominciò improvvisamente ad annuvolarsi.
Haki notò il repentino cambiamento metereologico, e commentò:-Tutto ciò non è normale...
-Cosa?-domandò suo fratello
-Un secondo fa c'era il sole, e ora sembra che stia arrivando il diluvio universale...-spiegò Haki
-Beh, si sta avvicinando la stagione delle piogge-fece notare Vitì-Magari è un anticipo...
Non ero molto convinto della tesi della principessa: quelle nuvolacce temporalesche parevano quasi una premonizione...
Sora notò la mia situazione e mi chiese:-Gari, c'è qualcosa che non va? Hai una faccia...
-No, no...-risposi io, cercando di essere convincente-Va tutto bene...
Di colpo un tuono scosse il cielo, i leoncini si strinsero intorno a me e, contemporaneamente, udimmo una voce familiare:-Ne sei proprio sicuro?
Davanti a noi si parò davanti una leonessa perfettamente identica a Zira: com'era possibile? La madre di Kovu e Vitani era morta, e l'avevano visto tutti...
-Chi...chi sei tu?-mormorò Naima, terrorizzata
-Io?-fece la leonessa-Io sono la vostra nonnina...
Non volevo credere alle mie orecchie:-Zira?!
-Ciao, Gari-disse lei, sottolineando con disprezzo il mio nome
-No!-urlai io, quasi terrorizzato-Tu sei morta affogata! Siamo stati tutti testimoni della tua caduta nel fiume...
-Diciamo che in questi mesi mi sono riposata, e la zampa che mi ero rotta si è sanata...-replicó Zira
Riku, a questo punto, domandò:-Davvero sei nostra nonna? I nostri genitori non ci hanno mai parlato di te...
-Non hanno mai fatto riferimento a me perché mi credevano morta-disse la leonessa-Così come il vostro amico qui...
Nonostante fossi ancora sotto shock, domandai a Zira:-Per quale diavolo di motivo sei tornata qui?
-Oh, Gari-sogghignò lei-Sai benissimo perché sono qui...Voglio vendetta!
-Beh, non l'avrai!-replicai risoluto, cercando il mio machete per colpirla.
Improvvisamente, mi ricordai che quella volta avevo lasciato il mio grosso coltello alla Rupe, per non avere impicci mentre giocavo con i cuccioli.
-Che c'è? Non trovi il tuo giocattolino?-mi apostrofò Zira-Perfetto! Mi permetterai di agire facilmente...
Così dicendo, la leonessa sollevò dalla collottola Riku e Bahari e se li mise sulla schiena, dicendo loro freddamente:-Non una mossa, o saranno guai...
Poi si rivolse ai cuccioli rimanenti:-Voi quattro, adesso, andrete a casa e riferirete al Re il seguente messaggio: "Se volete indietro i piccoli vivi, tu, i miei due figli ed il tuo amico umano dovrete farvi trovare al vecchio confine entro il calar del sole"
Senza aggiungere altro, Zira corse via insieme ai due leoncini:-Ragazzi! Vi prometto che noi vi salveremo!-urlai io, tentando invano di rincorrere la leonessa.
I due mi sorrisero, per poi sparire dalla mia vista.
Tornai, ansimante e sconsolato, dagli altri leoncini, che avevano praticamente le lacrime agli occhi, e dissi loro:-Non c'è tempo per piangere, dobbiamo darci una mossa e correre alla Rupe!
Avevo il cuore in gola: la vita di Riku e Bahari era in pericolo...
 
Raggiungemmo la Rupe a tutta velocità e, quando Kovu ci vide arrivare, domandò:-Perché tutta questa fretta?
-Dove sono Riku e Bahari?-chiesero Vitani e Kiara, spaventate, notando l'assenza dei due cuccioli
-Una leonessa li ha portati via!-piagnucolò Haki
-Ha detto di essere la nostra nonna...-informò Naima
-No! Non è possibile!-esclamò Kopa-Zira è annegata mesi fa!
-Te lo giuro, Kopa!-ribattei io-Era lì, in carne ed ossa!
-Cosa vuole da noi?-chiese Kovu, preoccupatissimo
-Vuole che tu, il nonno, la zia e Gari andiate al vecchio confine entro il calar del sole...-comunicò Sora, piangendo
-Altrimenti quella lì ucciderà Riku e Bahari!-completò Vitì, sempre con le lacrime agli occhi
Kopa comprese subito la gravità della situazione, e corse da Simba, che lanciò un potente ruggito per radunare tutto il branco e decidere sul da farsi.
Quando tutti i leoni giunsero alla Rupe, Simba esordì, perentorio-Dobbiamo assolutamente andare al confine e riprenderci i miei nipoti!
-No, Simba!-lo trattenne Nala-Si tratta quasi sicuramente di una trappola...
-Già!-gli fece eco Kopa-Zira avrà sicuramente assoldato un folto gruppo di leonesse per combattere contro di voi e uccidervi...
-Sono disposto a correre il rischio!-disse Kovu-C'è in gioco la vita di mio figlio!
-E anche quella del mio!-aggiunse Vitani
-Ma...-provò ad obiettare Kiara
-Discorso chiuso!-urlai io, con autorevolezza-Noi ci andremo, e batteremo chiunque ci si parerà davanti!
Il mio tono fu sufficiente a zittire qualsiasi replica da parte delle leonesse e di Kopa.
-E ora andiamo!-ordinò Simba-Manca poco al tramonto...
Io, Kovu e Vitani ci accodammo a lui, e iniziammo a correre in direzione di quelle che, una volta, erano le Terre di Nessuno...
Zira avrebbe anche potuto metterci di fronte quaranta leoni maschi, ma io ero convinto che avremmo sconfitto qualsiasi avversario: dovevamo assolutamente riportare Bahari e Riku a casa...
 
TO BE CONTINUED...

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Capitolo 16
*** La Caduta ***


Come stavo dicendo, io ed i miei compagni ci mettemmo in cammino per raggiungere le ex Terre di Nessuno.
Il cielo pareva ancora più rabbioso rispetto a quando io e i cuccioli avevamo incrociato per caso la madre di Kovu e Vitani.
Un solo pensiero trovava ricovero nelle nostre menti: bisognava assolutamente salvare i due cuccioli che Zira aveva rapito.
Ed eravamo disposti a tutto pur di farlo...

Arrivammo nel luogo indicato da Zira, e la leonessa uscì da dietro un cespuglio:-Bene, bene-esordì-Vedo che non avete contravvenuto al mio ordine...
-Contenta di vederci?-le domandai io, ironicamente
-Certamente-ghignò lei-Vi aspettavo...
-Arrenditi, Zira-disse Kovu a quella che una volta avrebbe chiamato "madre"-Tu sei sola, e non hai possibilità contro noi quattro...
-Quindi consegnati e ridacci indietro i nostri figli-intimò Vitani
Zira scoppiò in una risata maligna:-Ahahahahah! Molto divertente...Avete ragione, io da sola non posso farcela contro di voi, infatti...
Pronunciata l'ultima parola, la leonessa fece un cenno con il capo, e da dietro cespugli, alberi e rocce vicino a noi sbucarono diverse leonesse, paragonabili per dimensioni e possenza a Sarabi, quand'era ancora in vita...
-Dannazione...-mormorò Simba-Kopa aveva ragione...
-Dicevate, figlioli?-ridacchiò Zira
Poi ordinò alle leonesse, indicando me, Kovu e Vitani:-Attaccate quei tre infami, all'altro ci penso io...
Proprio in quel momento cominciò a piovere violentemente: lo scenario perfetto per una battaglia all'ultimo sangue...
Era tutto pronto: la sfida decisiva stava per cominciare...

Le leonesse si lanciarono addosso a noi, ruggendo all'unisono.
Io estrassi immediatamente il mio machete (che avevo recuperato prima della battaglia) e cominciai a colpire a caso tutto ciò che era in movimento.
Purtroppo, le coltellate che raggiungevano le nostre avversarie erano assai poche, e non creavano particolari danni alle leonesse, se non ferite superficiali.
Anche Kovu e Vitani faticavano parecchio a contrastare lo strapotere fisico delle alleate di Zira, e spesso venivano morsi o graffiati.
L'unico che sembrava quasi in vantaggio era Simba, che respingeva quasi tutti gli attacchi della mamma di Kovu e Vitani, seppur rimediando diverse ferite.
La situazione si stava mettendo parecchio male, quindi mi giocai l'asso: la via diplomatica.
Ad una leonessa che mi stava attaccando, urlai:-Perché sei così ottusa? Non capisci che Zira sta sfruttando te e le tue compagne?
Lei ringhio sordamente:-Come osi dire questo della mia padrona?
La leonessa provò a tirarmi una zampata in testa, ma io la schivai magistralmente e continuai:-Appena avrà ottenuto ciò che vuole, vi abbandonerà a voi stesse, senza darvi qualsiasi cosa vi abbia promesso...
Mi parve di scorgere un lampo di paura ed insicurezza nei suoi occhi, ma poi lei disse risolutamente:-Ora basta con queste eresie...
La leonessa mi tirò una seconda zampata, che questa volta mi centrò la guancia sinistra.
Stramazzai al suolo, con lo zigomo sanguinante per via degli artigli della leonessa.
Chiusi gli occhi: non avevo quasi più forze, e la battaglia si stava avviando ad una conclusione indegna per noi.
Riaprii le palpebre, e notai un fiore, che spuntava dal terreno arido.
Quella visione mi aprii gli occhi: se quel fiore era riuscito a crescere in quelle terre così povere d'acqua, noi potevamo vincere contro Zira ed il suo esercito...
Alzai la testa, e vidi Kovu e Vitani:-Gari, stai bene?-mi domandarono
Io sorrisi:-Sì, e ora andiamo a vincere!
Mi rimisi in piedi, corsi nei pressi di una leonessa nemica e le trafissi la schiena con il mio machete.
Inflissi ferite profonde anche ad altre alleate di Zira, e Kovu e Vitani mi imitarono: le sorti della battaglia si erano improvvisamente rovesciate a nostro favore...
In un'ora, mettemmo fuori gioco (ferendo gravemente) la maggior parte delle leonesse di Zira, uccidendone anche un paio (oltre a quella ammazzata da me).
Lasciai a Kovu e Vitani il compito di combattere con le poche nemiche rimaste, e mi spostai sul luogo del combattimento tra Zira e Simba.
I due erano praticamente morti di stanchezza: dopo due ore di combattimento, come biasimarli?
Zira, ad un certo punto, si alzò con fatica e fece per lasciarsi su Simba.
Per fortuna, io mi lanciai su di lei, e le bloccai la testa:-Non muoverti, o ti decapito-le ordinai, duro
Lei ringhiò:-Cosa vuoi da me?
-Dimmi immediatamente dove sono Riku e Bahari!-le intimai
-Perché dovrei dirtelo?-sogghignò lei
-Beh, se ci tieni alla testa...-feci io, appoggiandole la lama sul collo
-Ok, ok-fece lei, stranamente spaventata, per poi indicare una caverna-Sono in quella grotta laggiù...
-Grazie mille...-la ringraziai, colpendola al ventre con la lama del machete e rendendola quindi praticamente inoffensiva-Ora non ti ucciderò, ma solo perché non voglio diventare come te...
-Alleate, aiutatemi!-ordinò Zira alle sue leonesse, pur sapendo che oramai aveva perso.
-Se ti aiutiamo, ci darai cibo per i prossimi quattro anni, come ci avevi promesso?-domandò la leonessa con cui avevo parlato prima
-Certo che no!-ghignò lei-Le promesse sono fatte per essere infrante, no?
La leonessa di prima mi guardò, mi sorrise e mi disse:-Grazie per avermi avvisato: ora so esattamente cosa fare...
Fece un cenno alle compagne, che si lanciarono su Zira.
-Noooooooooooo!-urlò la madre di Kovu e Vitani, che venne sbranata in poco tempo dalle sue ex alleate
Corsi nella grotta che Zira mi aveva indicato, e trovai i due cuccioli:-Gari!-esclamarono Riku e Bahari, al massimo della felicità 
Li presi in braccio, e loro incominciarono a piangere di gioia:-Abbiamo vinto...-mormorai loro
Nel frattempo il temporale era passato, ed aveva lasciato spazio ad un meraviglioso tramonto infuocato.
Simba, come segno di gratitudine, permise alle leonesse rimaste di vivere alle Terre del Branco.
Era un lieto fine per tutti noi...

Kovu e Vitani riabbracciarono piangendo i rispettivi figli, e lo stesso fecero Kopa, Kiara ed i cuccioli restanti.
-Grazie, Gari-mi ringraziarono i quattro genitori
-Ma...-mormorai io, con i sei leoncini in braccio-Io non ho fatto nulla...
-Invece sì-disse Kovu-Se non fosse stato per il tuo risveglio improvviso, probabilmente la battaglia avrebbe visto la vittoria di Zira.
-Già, è tutto merito tuo-mi disse Riku, leccandomi la guancia, per poi venire imitato dagli altri cuccioli.
Non avrei mai immaginato che un giorno un gruppo di leoni mi avrebbe ringraziato per aver fatto vincere loro una guerra: quella giornata non avrebbe potuto avere un epilogo migliore...

TO BE CONTINUED...

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Capitolo 17
*** Goodbye, Pridelanders! ***


Passavano i mesi, e la durissima lotta contro Zira e le sue leonesse era oramai un ricordo: l'ex alleate della madre di Kovu e Vitani avevano chiesto ed ottenuto il perdono di Simba, che le aveva fatte entrare nel Branco.
I cuccioli erano cresciuti, ed i primi accenni di criniera cominciavano a spuntare sulle teste dei maschi: per ora si trattava solo di ciuffi simili a toupet, ma presto essi si sarebbero moltiplicati ed infoltiti.
La vita alla Rupe dei Re andava alla grande, e speravo che quei momenti non finissero mai: purtroppo fui presto smentito...

Una sera, tornai al lodge dopo la solita giornata alla Rupe, e mi misi a tavola con i miei genitori.
Ad un certo punto della cena, mio padre mi disse:-Dopo vai in camera tua a preparare la valigia...
-Che valigia?-chiesi io, prendendo un sambusa (fagottino ripieno di carne e verdure, tipico del Kenya) dal mio piatto
-Ah, già...-disse mia madre, dandosi una pacca sulla fronte-Ci siamo dimenticati di dirti che domani torniamo in Italia, visto che il nostro mandato qui in Africa è terminato.
Il cibo mi andò di traverso, facendomi tossire:-Cosa?!-feci io, quando le convulsioni si placarono.
-Domani sera alle 22:00 abbiamo l'aereo che, dopo il solito scalo in Danimarca, ci riporterà a casa-spiegò mio padre
Ero scioccato: la mia vita stava per subire una nuova e brusca svolta...

La mattina dopo, di buon ora, mi diressi per l'ultima volta alla Rupe, e fui accolto, come al solito, dai sei leoni adolescenti, che mi saltarono addosso, stendendomi al suolo.
-Ciao, ragazzi!-li salutai, cercando di mascherare la tristezza che regnava dentro di me.
-Ciao, Gari!-esclamò Sora, per poi scansarsi, insieme agli altri "cuccioli", per permettermi di rialzarmi.
-Cosa facciamo oggi?-domandò Bahari, eccitato
-Per prima cosa, saliamo in cima alla Rupe...-decisi io, dirigendomi verso il punto più alto delle Terre.
Avevo intenzione di svelar loro la brutta notizia, ma volevo farlo con uno sfondo meraviglioso...
-Ok!-accettarono i sei, seguendomi a ruota.
Quando fummo arrivati, restammo un po' in silenzio, osservando il sole ancora basso nel cielo azzurro, poi Riku domandò:-Perché hai voluto portarci qui, stamattina?
-Perché devo comunicarvi una cosa...-risposi io
-Di che si tratta?-chiese Vitì, incuriosita
Feci un profondo respiro, e dissi:-Questa potrebbe essere l'ultima volta che mi vedete...
-Perché?-fece Haki, un po' preoccupato
-Stasera farò ritorno in Italia-sparai io-Oggi è l'ultimo giorno che passo con voi...
Dopo la mia rivelazione, sullo spuntone calò un silenzio tombale.
-P...per quale motivo ci vuoi lasciare?-balbettò Naima, con le lacrime agli occhi 
-Io non voglio andarmene-mormorai io-Ma il fato ha deciso così...
I miei sei amici cominciarono a piagnucolare, poi scapparono di colpo:-Aspettate, ragazzi!-provai a fermarli io-Dove andate?
Ricevetti la riposta pochi minuti dopo, quando Kovu, Kiara, Kopa e Vitani mi raggiunsero sul ciglio della Rupe.
-Tu sei parte della nostra famiglia...-disse Kopa-Non possiamo lasciarti andare via così...
-Kopa ha ragione-concordò Kovu-Ma cosa facciamo?
-Io un idea ce l'avrei...-disse Kiara, misteriosamente, per poi confabulare per un attimo con Vitani.
Finita la mini-riunione a due, la sorella di Kovu disse:-Non possiamo impedire la tua partenza, ma possiamo rendere indimenticabile questo tuo ultimo giorno...
-Come?-chiesi io
-Aspetta e vedrai...-dissero le due leonesse, correndo via a loro volta, accompagnate dai mariti
Quel giorno avevano tutti la sindrome della fuga...

La giornata trascorse normalmente, ma i giochi con la banda dei leoni adolescenti furono decisamente più mosci del solito, e non era difficile intuire il perché...
Pochissime decine di minuti prima del tramonto, Kiara venne da me e mi disse:-Chiudi gli occhi e salimi in groppa...
-Perché?-domandai io
-Chiudi gli occhi e salimi in groppa-ripetè lei, decisa
Io ubbidii, e Kiara cominciò a correre velocemente:-Ma dove mi stai portando?!-le urlai nelle orecchie io, tenendomi stretto per non cadere
Lei non rispose, ma dopo pochi minuti sì fermò, invitandomi a scendere, e poi ad aprire gli occhi.
Quando spalancai le palpebre, lo spettacolo che mi trovai davanti era irreale: tutti i membri del Branco erano disposti su due file, ed attendevano il mio passaggio.
Rimasi per un attimo senza fiato, poi Kiara mi incoraggiò a incominciare il mio "giro d'onore"
Le prime membre che incontrai furono le ex leonesse di Zira, che salutai così:-Buona fortuna, e state attente agli sfruttatori...
-Sarà fatto!-rispose quella che mi aveva graffiato.
Poi c'erano quasi tutte le leonesse cacciatrici del branco, alle quali augurai ogni bene per la loro caccia.
Poi fu la volta di Kion, che si era preso un giorno di pausa dalla Guardia del Leone per venire a salutarmi:-Ricordati quello che ti ho spiegato quando eri piccolo...-ridacchiai io, abbracciandolo
A seguire, toccò ai sei adolescenti, che si raccomandarono:-Non dimenticarti mai di noi...
-Non lo farò, ve lo prometto!-dissi io, abbracciandoli uno ad uno
Gli ultimi leoni che incontrai nel corridoio furono Kovu, Kiara, Kopa e Vitani, che mi ringraziarono per tutto quello che avevo fatto per loro in quegli anni, dall'impegno per farli accettare da Simba a tutti i giochi con i loro figli.
-No, sono io che devo ringraziare voi-feci io, emozionato-Avete un cuore più vasto della savana...
Mancavano solo Simba e Nala, che mi attendevano sul ciglio della Rupe:-Guarda giù!-mi invitò Nala
Osservai sotto di me, e rimasi sbalordito: si trattava di una folla di animali così numerosa che avrebbe potuto competere con quella del battesimo di Simba.
-Tutto ciò è per dimostrarti l'importanza che hai avuto in questo pezzo di storia delle Terre del Branco-disse solennemente Simba-Grazie di tutto, davvero...
-Anche voi meritate dei ringraziamenti-ribattei io-Siete stati voi i primi a colorare le mie altrimenti grigie giornate, appena ero arrivato qui...
Abbracciai affettuosamente anche loro, per poi salutare con la mano gli animali acclamanti che mi osservavano da sotto la Rupe.
Addirittura, nel cielo rosso (a causa del meraviglioso tramonto del sole), scorsi le sagome di Mufasa e di Sarabi, che mi dissero:-Sei stato un amico fantastico, ed è anche un po' per merito tuo se le Terre del Branco adesso sono così floride e meravigliose...
Ringraziai di cuore i due vecchi sovrani, poi salutai di nuovo tutto il Branco e corsi via, per evitare di commuovermi ulteriormente.
Neanche nei miei sogni più belli avrei potuto immaginare un addio del genere: non mi ero mai sentito così triste, ed allo stesso tempo così felice, in vita mia...

TO BE CONCLUDED...

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Capitolo 18
*** Epilogo ***


Giunsi all'aeroporto con i miei genitori all'ora prestabilita, pensando ancora al meraviglioso addio che i membri del Branco mi avevano riservato.
Milioni di stelle ricamavano il cielo, ma io non potevo fare a meno di essere triste: quando mai avrei potuto rivivere un esperienza del genere?
E c'era una cosa che mi rendeva ancora più depresso: non avevo nessun ricordo del meraviglioso tempo passato alla Rupe dei Re, poiché l'obiettivo del viaggio era farmi stare lontano da ogni forma di tecnologia (macchine fotografiche incluse).
Notando il mio stato, mia madre mi fece una domanda che mi sconvolse:-Che c'è? Ti manca Simba?
Mi girai di scatto, pensando di aver capito male:-Cosa?
-Ti manca Simba, vero?-ripetè mamma
-Come fai a sapere di Simba?-domandai io, esterrefatto
-Da quando siamo arrivati in Africa, ti abbiamo seguito in ogni momento-spiegò mio padre-Quindi sappiamo tutto delle tue giornate con i leoni...
-Ma come facevate a sapere il nome di Simba?-chiesi io, ancora sorpreso
-Pensi di essere l'unico a saper comunicare con gli animali?-ridacchiò papà-Povero illuso: hai preso tutto da noi...
-Davvero?-
-Sì-annuì mia madre, per poi passarmi la macchina fotografica.
Io la accesi ed osservai le foto che conteneva: in pochi minuti ripercorsi tutto il periodo passato alle Terre del Branco, poiché i miei avevano davvero immortalato tutto, dal mio primo incontro con Sarabi e Jua all'addio di quella sera.
I miei si godevano la mia sorpresa: ero infinitamente felice di avere tra le mani il film completo della mia avventura in Kenya.
In quel momento, l'altoparlante gracchiò:-I passeggeri del volo 6437 Nairobi-Copenaghen sono desiderati al Gate 7
-È il nostro, andiamo...-disse mio padre.
Mezz'ora dopo, salutai dal finestrino dell'aereo in volo la meravigliosa Africa che si allontanava sempre di più...

Dopo il solito scalo a Copenaghen, rimisi dopo tanto tempo piede sull'italico stivale.
Appena tornato a casa, mi ricordai di EFP, e mi resi conto che una storia interessante ce l'avevo già per le mani.
Mi misi quindi al lavoro e, con l'aiuto dell'album delle fotografie dei miei genitori che avevo creato, scrissi una storia sulla mia vita in Africa, che poi cominciai a pubblicare settimanalmente.
E adesso voi vi chiederete: ma che fine ha fatto questo diario di bordo?
Eccolo qui, avete appena terminato di leggerlo

                                                                                THE END

ANGOLO AUTORE:
Siamo purtroppo arrivati alla fine di questa mia prima FF sul Re Leone :/
Ringrazio infinitamente tutti coloro che l'hanno seguita e apprezzata :D
Arrileggerci 
WikiGabry

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