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di italiandreamer
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Speranza ***
Capitolo 2: *** Sei reale ? ***
Capitolo 3: *** resta con me ***



Capitolo 1
*** Speranza ***


"Spoiler !!! I personaggi non mi appartengono.La storia contiene parti del telefilm Person of interest !
E quindi non  ho intenzione di usare questo racconto a fini di lucro.

                                                                            SPERANZA (primo capitolo )


Shaw odiava quella macchina infernale e voleva solo strapparsi con forza tutti quei fili e quella maschera maledetta che da mesi proittava le immagini della sua mente.
Poi puntualmente si svegliava in quel maledetto lettino sola e devastata.
Dove diavolo era Root ?
Cosa aspettava ad andarla a liberare?
E se fosse morta?
Se in quell' ospedale le avevano aperto la testa uccidendola o rendendola un vegetale per toglierle l'impianto.

Forse era questo il motivo per cui non era ancora andata li a spaccare tutto…..e liberarla?
Ma li dov’è?
Dove si trovava l’inferno  in cui Shaw era reclusa da nove mesi?
Come potevano trovarla senza l’aiuto della macchina che sicuramente era fuori uso ?
Domande e dubbi che le permettevano di non cedere alle torture psicologiche di Samaritan.
Finchè un giorno mentre era legata in quel letto udì una gran confusione,rumori di spari..e porte infrante poi d’un tratto il silenzio…

Un’altra simulazione?
Realtà?
Era troppo confusa per capire ma quando sentì morbide mani di donna accarezzarle il volto con tenerezza , per un’attimo le sembrò tutto così reale ma tremava all’idea di sbagliarsi…
o svegliarsi.
Se era un sogno non voleva più svegliarsi a costo di morire in quella maledetta stanza
. Ma c'era quel profumo che sembrava le fosse rimasto nelle narici per mesi.
Il “suo “ profumo,quello di Root.
-Root-
Sospirò.
Non le importava più se fosse reale o meno.
Ma nelle altre simulazioni il profumo di Root non lo aveva mai sentito,c’era qualcosa di diverso in questa situazione…
Speranza !!!
-Sono qui tesoro,ti porto via.-
Le mormorò vicinissima all’orecchio dove nelle simulazioni le impiantavano il chip.
Il caldo respiro della donna accarezzava la sua pelle e un brivido le scese lungo la schiena.
Non era mai accaduto nelle simulazioni nonostante ogni volta, in ogni simulazione lei con Root erano finite nude in un letto dopo intensi minuti di Amore…
Amore?
No,era disperazione,
lei non amava,
lei era sociopatica non poteva amare.
Eppure le porole che le aveva detto dell’ultima simulazione giravano senza sosta nella sua mente.
“noi ci  apparteniamo" .

Mentre pensava a tutto ciò sentì calde labbra sulla sua fronte e qualcuno che letoglieva gli occhialetti delle simulazioni.
Poi ancora rumori,voci concitate.

-Dobbiamo sbrigarci  .Prendila e portala al sicuro-
Sentì la voce di Root che si rivolgeva a John.
-E tu?-
L’uomo chiese allarmato capendo le intenzioni di Root.
Shaw sentì forti braccia sollevarla senza fatica poi con una mano cercò il polso della donna che era accanto a loro.
-Root…no… vieni con me…per favore…non posso farcela senza di te-
La voce era più bassa e più rauca del solito ma Root la sentì chiaramente e il suo cuore esplose di emozione.
-Sameen..loro ti hanno fatto del male.-
Si innervosì l’hacher lasciando scivolare la sua mano in quella della piccola persiana che le aveva rubato il cuore.
-Sam …Portami…via…da qui…-
furono le ultime parole che disse Sameen prima di crollare di nuovo in un sonno profondo fra le braccia del suo gigante buono.
Non l’aveva ami chiamata con il suo nome di battesimo e questo riempì il cuore di Root che le strinse la mano.
-Portiamola a casa !! –
disse rivolta a John prima di andare via.



Nota dell'autore : fatemi sapere cosa ne paensate se vi piace continuo !!! Sono gradiuti i vostri commenti o consigli !!! Grazie !

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Capitolo 2
*** Sei reale ? ***


Quando Shaw si risvegliò il mattino dopo Il sole che filtrava attraverso le tende delle finestre la infastidì e si portò la mano sugli occhi per proteggersi ,dopo mesi di buio i suoi occhi non erano abituati alla luce del giorno. Erano arrossati,devastati da mesi di realtà virtuale. Appena si accorse di essere nella casa di Harold e non nella stazione della metropolitana cercò di alzarsi dal letto ma qualcuno la spinse con dolcezza. -No tesoro.Devi riposare.Ordine del medico- Root le aveva messo una mano sul petto per spingerla indietro e l’altra sulla spalla. La voce di Root attraversò la sua mente donandole la pace come il suono di un ruscello che scorre lento nel bosco ma quella di serenità durò ben poco. Si ricordò infatti che quello era il luogo dove si risvegliava all’inizio delle simulazioni. -No…non di nuovo ! – Urlò dimenandosi nel tentativo di liberarsi. Spinse via la mano di Root che era ancora sul suo petto e cercò di spingere indietro la donna ma non ne aveva la forza e si lasciò andare sul letto. Aprì gli occhi e incontrò lo sguardo confuso e carico di preoccupazione dell’amica. -Sameen ? Che succede?- Succede che sei l’ennesima fottuta simulazione ma questa volta mi ammazzo subito.Non ce la faccio più …- Si passò le mani sul volto sudato,poi fra i capelli e sospirò. L’altra le accarezzò il viso con la tenerezza che solo una donna che ama può avere e le sorrise. -E’ la realtà,mia cara. Siamo reali,io te… Sei al sicuro con noi. Coma faccio a dimostrartelo?- Shaw la guardò poco convinta poi scosse la testa. -Tu non capisci qui non siamo al sicuro.Loro sanno di questo posto… Loro sanno tutto… Mi hanno impiantato un maledetto chip se tutto ciò è reale vi uccideranno,vi uccideranno tutti o obbligheranno me a farlo..- Continuò a parlare sempre più nervosa. -Sapevo che non dovevamo portarla qui..E’ una di loro ormai…- La voce di John le arrivò forte e chiara nonostante fosse abbastanza lontano da loro. -Sta zitto o ti ammazzo di nuovo- Gli urlò sedendosi sul letto aiutata dalla sua infermiera preferita. L’uomo si avvicinò e la fisso negli occhi. -Scusa ma quante volte mi hai ucciso in quelle cavolo di simulazioni? – Domandò non certo di voler sentire la risposta. -6741…. 6742 se non la smetti di darmi della traditrice.- John rimase sconvolto dalla dichiarazione della donna mentre Root cominciò a ridere divertita dall’espressione stravolta dell’amico. -Cosa?? Prima di tutto questa non è una simulazione…- Poi riflettè un attimo e continuò. -aspetta un fottuto attimo….Tu mi hai ucciso ogni volta?? E poi dovrei fidarmi di te??? Non sei solo sociopatica,sei proprio pazza da legare.- Inveì' avvicinandosi pericolosamente finchè la mano di Root non le fece segno di fermarsi. -Lasciala in pace.Vai a prenderle qualcosa da mangiare,resto io con lei.- avvisò senza togliere gli occhi da dosso a Sameen. L’uomo prese la giacca e si avviò verso la porta d’uscita. -Sicura che vuoi restare sola con lei ? Potrebbe ammazzarti.- L’hacker sorrise maliziosa. -Non mi ucciderà..tiene troppo a me.Vero Sameen ?- L’altra la sguardò con aria di sfida e la freddò come sempre. -Ti piacerebbe vero?- Root alzò gli occhi al cielo nel tipico gesto di Shaw quando fingeva di non importarle. -Certe cose non cambiano mai- Rispose con un sorriso amaro mentre Reese usciva. Rimasero in silenzio per qualche momento mentre Root si sedeva su una poltrona posta ai piedi del letto e chiuse gli occhi stanchi. -Anche tu dovresti riposare.- La voce di Sameen la fece trasalire talmente era concentrata nei suoi pensieri e quando aprì gli occhi due incontrò quelli scuri e intensi dell’amica. Il respiro le si fermò in gola davanti alla bellezza di quella donna che nonostante i capelli in disordine,gli occhi arrossati e i segni di stanchezza sul volto era sempre bellissima. Istintivamente allungò la mano per accarezzarle il volto e prontamente Sameen si spostò evitando il contatto. Per l’ennesima volta il cuore di Root di spezzò ma per orgoglio non poteva darlo a vedere e si alzò in fretta fingendo di andare a controllare fuori dalla finesta. -Come posso dimostrarti che sono reale? Farò qualunque cosa…dimmi come devo fare?- Le lascrime erano pronte ad uscire ma le rimandò indietro. Non era quello il momento per le debolezze,la donna alle sue spalle era devastata e lei doveva essere forte per entrambe. Dimostrandosi fredda e forte ma tutte le sue certezze vennero a cadere quando forti braccia le cinsero i fianchi e Sameen la attirò a se stringendola forte. Root si abbandonò a quell’abbraccio sentendo le testa di Shaw posarsi dietro la sua spalla,prese le mani dell’altra e le strinse nelle sue. -Perdonami…- Le mormorò Shaw raggiungendo il suo orecchio e facendola tremare. -Lo sai che lo faccio sempre- Mormorò Root voltandosi e abbracciando la piccola persiana che non si muoveva ma ora la fissava con uno sguardo che non aveva mai apertamente dedicato a Root. -C’è un modo per dimostrarmi che mi sbaglio e sei reale.- Root deglutì completamente in balia di quegli occhi scuri che la fissavano e quelle mani che ore le accarezzavano dolcemente la schiena. I loro volti erano così vicini da sentire una il respiro dell’altra sulla pelle e sulle labbra. -…Co…come ? – -Portami dalla macchina. Loro non sanno dove sia e in ogni simulazione la cercano ma io non gli ho mai detto dove si trova. Dimostrami che ti fidi di me.- -Deve essere stato un ‘inferno doverci uccidere tutti tante volte.- Mormorò Root. -A te non ti ho mai uccisa …..- La guardò sollevando il sopracciglio… -No?... e cosa hai fatto con me tutte le volte?- Sameen arrosì rendendosi conto che stava parlando troppo e troppo si stava aprendo. Ma ormai era tardi,il gioco con Root stava andando fuori dal suo controllo e la paura le attanagliava il cuore. Lei che non temeva nulla ora era terrorizzata dai sentimenti che provava per la donna che era fra le sue braccia. Lei non provava sentimenti e allora perché per 6741 volte era accaduto sempre che fossero finite in un letto? La calda e sensuale voce di Root la riportò alla realtà. -…allora? Mi hai torturata ?- Mormorò accarezzando il volto di Shaw che questa volta non schivò la carezza e neanche cercò di evitare le labbra sempre più vicine alle sue. Proprio in quel momento la porta si aprì e le due si staccarono in fretta rosse in viso e imbarazzate per come Harold le aveva trovate. L’uomo era visibilmente a disagio,sapeva di aver interrotto qualcosa. -..Io ..mi dispiace..se volete vi lascio sole..- Sameen era seduta sul letto e Root sul tavolo entrambe sorrisero all’amico. -No . Abbiamo da lavorare.- Rispose fredda la giovane persiana evitando accuratamente di guardare Root e soprattutto Root seduta su quel tavolo che da mesi nelle simulazioni aveva visto di tutto….. L'hacker ancora una volta cercò di nascondere il velo di tristezza nei suoi occhi......

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Capitolo 3
*** resta con me ***


Una pistola puntata sul volto di Root.



Il suo sguardo stravolto.



Disperato ma non spaventato.

No.

Lei non aveva paura di Sameen,

Si appartenevano,non le avrebbe mai fatto del male,

 un filo invisibile ma forte e resistente le univa e la donna di fronte a lei si sarebbe fatta uccidere pur di proteggerla.

 

 



Shaw lo sapeva.

Lo sentiva eppure questa volta premette il  grilletto e il momento in cui vide il corpo di Root  cadere in terra senza vita con il sangue che usciva dal petto credette di impazzire dal dolore.

 



Un colpo al cuore...

 

Letale...



 

Inesorabile..



 e lo sguardo che illuminava le sue notti si era spento per sempre.

 

 

-Nooo…Root…

 

 Noooo…ti prego no…-

 

 

Si precipitò accanto al corpo senza vita della sua amica e prendendone la testa in grembo cominciò a cullarla mentre le lacrime le inondarono gli occhi.

 

-Che cosa ho fatto... che cosa ho fatto???-

 

Continuava a ripetersi con il viso fra i capelli di Root ormai priva di vita.

 

Cominciò a tremare e a sudare poi improvvisamente si rese conto che non aveva più senso vivere e portò la pistola alla tempia in un attimo tutto sarebbe finito e quando il proiettile le trapasso la testa.



Il suo corpo cadde e rimase abbracciato con quello di colei che le aveva ridato la forza di amare

 di vivere...



 di essere!

 

 

Un urlo straziante nella notte scosse la tranquillità dell’appartamento di Harold poi mani delicate presero il suo volto e una voce dolce le mormorava parole di conforto…

 

 

_Sameen svegliati..tesoro è solo un brutto sogno..-

 

Root cercò di tranquillizzarla avvicinando la sua testa al suo petto e carezzando dolcemente i lunghi capelli  neri della piccola persiana.

 

Shaw sbarrò gli occhi e si guardò intorno terrorizzata,

gocce di sudore e lacrime le annebbiavano la vista,

 

tremava e non riusciva a calmarsi ma ancora una volta qualcuno le stava accarezzando i capelli baciando la sua fronte e tenendola stretta.

 

Alzò lo sguardo e lei era li…viva e al sicuro.

 

I suoi occhi scuri si persero in quelle enormi pozze marroni che la guardavano preoccupati e rassicuranti.

 

-Root…sei viva !!! –

 

Mormorò prima di sollevarsi e abbracciare la donna che ne rimase sconvolta ma subito la strinse a se.

 

-Sto bene tesoro…ora cerca di tornare a dormire…ci sono io a custodire i tuoi sogni.

 

Non ti accadrà nulla finche io sarò con te…lo sai.-

 

 

 

 

Sameen si strinse a lei  come se fosse l’unico modo per non precipitare in un baratro dal quale non sarebbe uscita ,

e lo era.

 

Root era il suo sostegno ,la sua colonna.

 

Lo aveva compreso durante i lunghi mesi di prigionia durante i quali la sua unica forza era stata il pensiero di ritornare da lei.

 

Il suo posto sicuro come la definiva in ogni simulazione.

 

-…resta con me..-

 

 le mormorò staccandosi e spostandosi per farle posto nel letto.

 

L’altra donna non se lo fece ripetere due volte e dopo aver tolto la giacca e i pantaloni scivolò nel letto accanto alla donna che amava.

 

-Ehy…Stai cercando di sedurmi? –

 

Sorrise Shaw maliziosa guardandola mentre entrava nel letto con addosso solo una canotta nera e un paio di slip di pizzo nero che coprivano ben poco.

 

_...Come sempre…-

 

Rispose Root alzando il sopracciglio e guardandola con desiderio confermando ciò che Shaw aveva detto.



Un attimo dopo perse tutta la sua sicurezza,

 il suo respirò si fermò  mentre il braccio di Shaw le si posava sulla pancia e l’altra mano dietro il suo collo.

 

Ci vollero pochi attimi per sentire il caldo respiro addormentato dell’altra donna sul suo petto.

 

 

 

 

Con il cuore in tumulto lasciò scivolare le sue mani lungo i fianchi di Shaw e circondò il suo corpo in un abbraccio che parlava di pace…

di serenità...

 

Altre notti insonni ci sarebbero state altri momento difficili sarebbero seguiti ,

stavano combattendo una guerra in fondo e non sarebbe stato semplice,

ma Sameen sapeva che ci sarebbe stata sempre Root a riportarla a casa,

con questa consapevolezza quella notte si era addormentata serena dopo tante notti insonni popolate da incubi.

 

 

 

 

 

Nota dell’autrice : Spero vi piaccia.Preparatevi che tutto questo miele presto diminuirà..ora diamo il tempo a Shaw di riprendersi… poi…. ;)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



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