Ogni mio istante

di marikasbrengo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap.1 ***
Capitolo 2: *** Cap.2 ***
Capitolo 3: *** Cap.3 ***
Capitolo 4: *** Cap.4 ***
Capitolo 5: *** cap.5 ***
Capitolo 6: *** cap.6 ***
Capitolo 7: *** cap.7 ***
Capitolo 8: *** cap.8 ***
Capitolo 9: *** cap.9 ***
Capitolo 10: *** Cap.10 ***
Capitolo 11: *** cap.11 ***
Capitolo 12: *** cap.12 ***
Capitolo 13: *** cap.13 ***
Capitolo 14: *** cap.14 ***
Capitolo 15: *** cap.15 ***
Capitolo 16: *** cap.16 ***



Capitolo 1
*** Cap.1 ***


Arizona fece un ultimo respiro prima di inziare a svuotare lo zaino nel suo armadietto, sembrava essere passato solo un giorno
dall’inizio delle vacanze estive, ed ora si ritrovava di nuovo in quel posto a ricominciare la noiosa routine di ogni giorno, non che
le dispiacesse studiare anzi, non si vergognava nel dire di avere ottimi voti in tutte le materie o che preferiva passare un sabato
sera a casa nel suo letto con un bel libro fra le mani piuttosto che uscire, era semplicemente la noiosa classica giornata scolastica
che non le piaceva. Arizona non era una di quelle ragazze “popolari” ma ciò non significava che non avesse amici, lei era una di
quelle a cui piceva pensare “meglio pochi ma buoni” e lei era felice cosi, era felice della persona che era e questo lo doveva
soprattutto ai suoi genitori che l’avevano educata per essere un bravo marinaio nella tempesta. Arizona sospirò ancora una volta,
chiudendo il suo armadietto prima di sentire dei gridolini alle sue spalle, si voltò e non potè fare a meno di sorridere
“Ehi” urlò Meredith stringendola letteralmente tra le sue braccia “mi sei mancata tantissimo”
“Anche tu” riuscì a dire a malapena a causa della forte stretta della sua amica
“Oh scusami”
“Ariiii” le raggiunse subito cristina
“Ciao ragazze” urlarono all’uniscono le due bionde
“Allora biondina, com’è andata quest’anno al campeggio?” disse cristina rivolgendo un sorriso malizioso ad Arizona
“Non sei cambiata per niente eh? Comunque si, ho conosciuto una ragazza, si chiamava Lauren ma, diciamo che è durata il
tempo del campeggio”
“Poi sarei io quella che non cambia mai” sbuffò
“Ari è ora che ti trovi qualcuno con cui stare per più di una settimana e che ti eviti di fare da quinto incomodo nelle nostre uscite”
aggiunse Meredith
“Oh grazie, non pensavo di essere addirittura un incomodo” ribattè la bionda con un finto tono arrabbiato
“Hai capito cosa volevo dire, perché non esci con qualcuna della scuola?”
“Forse perché a parte me non ci sono altre lesbiche?”
“Oh andiamo, che ne dici di quella ragazza con cui sei uscita l’anno scorso?”
“Erica? No, non esco con chi non si è ancora dichiarato”
“Si lo sappiamo, sto cercando solo di dirti che meriti qualcuno che ti faccia felice” aggiunse cristina
“Cazzo” urlò qualcuno facendo voltare le tre ragazze
Arizona notò, poco più lontana da loro una ragazza dai lunghi capelli neri, che non le sembrava di aver mai visto
“Wow, non pensavo ritornasse qui in città” esclamò Meredith
“Chi?” chiese la bionda incuriosita mentre continuava a fissare la ragazza sconosciuta raccogliere i suoi libri da terra
“Callie” rispose
“Torres?” aggiunse Cristina
“Già”
“Non capisco, perché siete così sorprese nel vedere una ragazza a scuola?” chiese Arizona
“Sei seria? Davvero non conosci la sua storia?” domandò stupita Meredith
“No, quale storia?” “Si trasferì con la sua famiglia dopo che l-“
“Cazzo” urlò nuovamente la ragazza interrompendo Cristina, le erano caduti nuovamente i libri e il solito cretino di turno ne
spinse uno più lontano con un calcio, arrivando sotto i piedi di Arizona che non prestando più attenzione al discorso, si piegò per
raccoglierlo e si diresse verso la ragazza
“Ehi” la salutò “questo deve essere t-“
Le parole le morirono in gola non appena la ragazza si volto, incrociarono i loro sguardi e Arizona potè giurare di aver visto il
mare in quei profondi occhi neri
“Ehm, si grazie”
“Comunque io sono Arizona”
“Callie” rispose velocemente, maledicendosi internamente per essere stata cosi fredda, però cavolo quella ragazza aveva due
occhi stupendi
“BIONDAA” urlarono le due ragazze che erano rimaste ad osservare la scena
“Beh io vado, ci vediamo in giro..spero” la salutò Arizona sorridendo
“Ciao, e grazie” cavolo il suo sorriso, calma Callie, calma
“Hai fatto colpo eh” la stuzzicò Cristina
“Macchè, io vado in classe ci vediamo a pranzo”
Si allontanò dalle sue amiche, diede uno sguarda al suo orario e si diresse verso la classe, una volta dentro si sedette al suo solito
posto vicino alla finestra infondo alla classe, alzò lo sguardo e notò quegli occhi, gli avrebbe riconosciuti ovunque anche fra
milioni di persone, la vide scherzare con un’altra ragazza, sarà la classica ragazze popolare pensò, prima che i loro sguardi si
incrociassero per qualche secondo prima che il professore di inglese iniziasse la sua lezione, per essere il primo giorno la lezione
era già abbastanza pesante e noiosa, quando notò un pezzo di carta arrivare sul suo banco, ecco ricominciamo con i soliti insulti
pensò fra se e se
“so di essermi comportata male prima e non è da me, perciò se non hai da fare vorresti pranzare con me? Sai per farmi
perdonare”
Il suo cuore iniziò ad aumentare la velocità dei suoi battiti, si guardò intorno e notò Callie che le sorrideva
“Sono a pranzo con le due ragazze che erano con me stamattina, ma se vuoi puoi unirti a noi, cosi magari te le presento”
Prese la mira e lanciò il bigliettino in direzione della mora, che dopo averlo letto, si voltò verso di lei e fece cenno di si con la
testa, quando finalmente la campanella suonò la perse di vista
“So che non è ancora l’ora di pranzo ma il senso di colpa mi uccide e avevo bisogno di scusarmi” disse sorridendo Callie facendo
sobalzare Arizona per la sorpresa
“Oh semplicemente non riuscivi a resistermi” la provocò la bionda facendola arrossire “oh no ti prego non imbarazzarti, ora
scappo che ho matematica e il prof è in fissa con la puntualità, spero che l’invito a pranzo sia ancora valido, in tal caso ci
incontriamo allo stesso posto di stamattima e per il tuo senso di colpa, sei perdonata, a dopo…spero”
Arizona urlò l’ultima parte mentre camminava a passo svelto lungo il corridoio lasciando la mora li immobile
“No, ok? È solo una ragazza, con degli occhi stupendi e un sorriso magico, non puoi farla soffrire, tu distruggi tutto ciò che ami” si
disse da sola Callie

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Capitolo 2
*** Cap.2 ***


Ciao a tutti, questo è un piccolo capitolo di passaggio che ho deciso di aggiungere perché devo ancora riprendermi dal finale di stagione e soprattutto da quell'abbraccio fra jcap e sara, dicevo i primi capitoli andranno su questa linea d'onda, saranno abbastanza semplici, prima di iniziare anche qui con il dramma. grazie a tutti


Era arrivata l’ora del pranzo e Arizona aveva iniziato a dirigersi verso gli armadietti dove forse, avrebbe dovuto incontrare Callie,
aveva passato le scorse due ore di lezione a pensarla, aveva avuto abbastanza donne in passato ma mai nessuna l’aveva fatta
sentire, come riusciva a farla sentire lei con un solo sguardo.
“Arizona, che ci fai ancora qui? Pensavo dovessimo pranzare insieme” la voce di Meredith la riportò alla realtà
“Oh ehi si, ehm aspettavo Callie in realtà, l’ho invitata a pranzare con noi, sai non conosce nessuno”
“Ehi, calmati..mi chiedo come tu faccia a parlare cosi veloce”
“Si scusa, solo aspettavo lei”
“Ti piace?”
“Come? No, che ti passa per la testa la conosco appena”
“E’ solo perché lei ha una storia alle spalle”
“Che?”
“Lei ha una storia da raccontare, una di quelle che molte persone in questa scuola non capirebbero sicuramente, ma tu si, sei
fatta cosi, solo perché hai una storia da raccontare anche tu. Sei presa da lei solo perché vuoi sapere come ci si sente a sapere
che anche qualcun altro oltre te ha una storia dolorosa alle spalle”
“Meredith ti ripeto, la conosco appena, so solo il suo nome e non conosco la sua storia, è da sola, so che significa non avere
nessuno e se è vero che ha una storia dolorosa alle spalle, che ripeto non conosco e che tanto meno mi interessa sapere ora da
te, ha bisogno di qualcuno accanto a lei, e saremo noi quelle persone se lo vorrete anche voi, sennò sarò io da sola”
Arizona sentì qualcuno chiamarla in lontananza, era lei, salutò Meredith dandole appuntamento in sala pranzo e si avvicinò verso
la mora
“Ehi” le sorrise Arizona
“Ehi, scusa il ritardo ma questa scuola è cosi grande che perdersi risulta la cosa più semplice al mondo”
“Oh si certo”
“Come scusa?” sorrise Callie
“E’ solo una pessima scusa che hai appena inventato per evitare di dire che in realtà sono così irresistibile che hai passato tutto
questo tempo nascosta dietro a qualche armadietto a spiarmi” la provocò la bionda
La mora scoppiò a ridere “tu e la modestia mi hanno detto che siete migliori amiche”
“Mmmh può essere, ma in realtà il mio vero migliore amico è il cibo, perciò che ne dici se andiamo a mangiare?”
Si diressero in sala pranzo e dopo aver riempito il loro vassoio, Arizona cercò di trovare le sue due amiche in mezzo alla folla,
quando finalmente le vide sedute al tavolo infondo alla stanza, si recarono da loro
“Ehi ragazze, lei è Callie” la presentò la bionda
“Io ti conosco” urlò Cristina “eravamo insieme a biologia”
La mora si limitò a sorridere e ad annuire, si sentiva un po’ in imbarazzo
“Beh comunque, io sono Meredith e lei è Cristina, ma puoi benissimamente chiamarci le gemelle siamesi”
“Gemelle siamesi?” domandò confusa Callie
“Vivono praticamente in simbiosi, come se fossero realmente gemelle” si intromise Arizona
Passarono il tempo del pranzo a parlare di loro, di ciò che avevano fatto durante le vacanze estive e di ciò che vorrebbero per il
loro futuro, fino a quando non furono interrotte dal suono della campanella
“Callie, mi ha fatto piacere conoscerti, ed è per questo che volevo invitarti questo pomeriggio a casa mia al nostro barbecue” le
sorrise Meredith
“Oh, cioè non lo so” rispose insicura la mora
“E’ come un rituale, lo facciamo ogni anno” si intromise Cristina
“Porta bene” aggiunse speranzosa Arizona
“Oh, allora se è per questo motivo, si accetto grazie” rispose sorridendo
“Oh perfetto, io e Cristina andiamo, lasciail tuo numero ad Arizona cosi ti avvisa lei per l’orario e il posto” disse Meredith con un
sorriso malizioso, e scappò via prima che la bionda le lanciasse qualcosa addosso
Le due si scambiarono i numeri e si diressero nelle rispettive aule, Callie era nel bel mezzo di una noiosissima lezione di
Matematica quandò senti il cellulare vibrare. Arizona.
“Ehi, spero di non disturbare, dobbiamo andare da Mer al 18:00”
“Come ci arrivo se non mi dici dove abita?”
“Semplice, ti ci porto io”
“Sempre la solita, ti aspetto all’angolo vicino al bar in piazza allora”
“Certo, ci vediamo dopo ”
Il cuore di Callie iniziò a battere velocemente, cosa aveva di così speciale quella ragazza da farla sentire cosi, ma una cosa era
certa, dopo essersi informata da una sua compagna, aveva una fila di donne per lei e di certo non avrebbe perso tempo con una
me, non mi definisco lesbica, sono una sognatrice, sono del parere che l’amore arriva, che sia una ragazza o un ragazzo, non
cambia nulla, è semplicemente amore. La giornata passò fin troppo infretta, erano già le 17:23 e Callie iniziò a dirigersi verso il
luogo di incontro che avevano prefissato
“Eccoti” sentì la sua voce alle sue spalle, si volto e la vide appoggiata al motorino
“Ciao Arizona” Dio i suoi occhi al sole erano ancora più belli
“Andiamo?” disse ponendole il casco
“Andiamo.”

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Capitolo 3
*** Cap.3 ***


Una volta arrivate Meredith le accolse calorosamente in casa sua invitandole a seguirla nel giardino dove aveva preparato tutto
ciò che sarebbe servito, certo preparato era un parolone, aveva semplicemente steso una coperta a terra e messo sopra un paio
di cuscini
“Giuro Meredith se un giorno dovessi sposarmi, vorrei che tu organizzassi il mio matrimonio” ironizzò Arizona
“Aspetta cosa? Ti sposerai? E io che pensavo volessi continuare a vivere la tua vita da una diversa ogni sera”
Non appena Callie sentì quella frase, sentì come se le avessero tirato un pugno allo stomaco, sapeva che il dialogo fra le due era
puramente ironico, ma forse sotto sotto nascondeva del vero, ‘una diversa ogni sera’ impossibile pensò, poi osservò la ragazza
accanto a lei, era così perfetta che non era più sicura se quell’impossibile fosse vero.
“Ehi Callie” la chiamò Arizona “ci sei?”
“Oh si scusami”
“Vieni andiamo a sederci di la che Cristina sta preparando da mangiare”
Le due si sedettero vicine e non appena arrivarono anche le altre due iniziarono a scherzare tutte insieme
“Allora Callie, parlaci un po’ di te, sei fidanzata” chiese Cristina guardando maliziosamente la bionda
“No, io non ho mai avuto una relazione”
“Mai?” quasi urlò Meredith
“No, mai. Non è una cosa che mi fa piacere ricordare ma diciamo che c’è qualcosa del mio passato che mi ha portata ad avere
altre priorità nella mia vita”
“Capisco, sai puoi fidarti di noi, so che ancora troppo presto per dirlo, ma sento che c’è qualcosa di forte che ci unisce, percò se
hai bisogno di qualcosa, noi siamo qui” disse Meredith mentre Cristina faceva cenno di si con la testa
“Oh si grazie, è la prima volta dopo, ehm…è la prima volta dopo tanto tempo che trovo qualcuno che mi vuole bene” rispose
incerta Callie
Arizona era rimasta in silenzio per tutto il tempo della conversazione, c’era qualcosa che la turbava, qualcosa che si teneva
dentro ma che non era riuscita a condividere con le sue amiche, non perché non si fidasse, ma percè sapeva che se loro avessero
saputo sarebbe successo un casino e lei non poteva permettersene altri nella sua vita, non appena finirono di mangiare Callie,
Meredith e Cistina iniziarono a riordinare il macello che avevano fatto in giardino, una volta finito decisero di andare a giocare a
Just Dance, appena andarono ad avvisare Arizona, notarono che si era addormentata.
“La sveglio?” domandò Callie
“No, lasciala riposare, non dorme molto e credo che ne abbia bisogno” rispose Meredith
“Perché non dorme?” chiese la mora
“Credo, che se vorrà un giorno sarà lei a parlartene” si intromise Cristina prima che l’altra raccontasse a Callie tutta la storia “E’ la
sua storia, ed è giusto che sia lei a raccontarla a chi e quando vorrà”
Meredith annui e si diressero in casa a giocare lasciando la bionda la a dormire, dopo quella conversazione Callie non potè fare a
meno di pensare ad Arizona, a quella che potesse essere la sua storia, sentiva come un senso di protezione nei suoi confronti, in
cuor suo sapeva che infondo dietro a quella corazza da ragazza dura e sfacciata si nascondeva un cuore dolce, è sempre cosi, i
duri sono quelli che hanno sofferto di più, raramente ci si rende conto di questo, ma lei sapeva cosa significasse soffrire e Arizona
aveva gli occhi più sinceri del mondo, non servivano parole, bastava guardarle gli occhi ed entravi nel suo mondo.
“Si sta facendo tardi, credo che dovremmo svegl-“ un urlo interruppe le parole di Meredith, tutte e tre le ragazze si guardarono e
in meno di due secondi erano fuori
“NO, MAMMA, NO TI PREGO” urlava Arizona
“Ari, siamo qui, svegliati ti prego” la chiamava Meredith con le lacrime agli occhi
“VI PREGO, AIUTO, TIM”
“Svegliati, ti prego svegliati” la bionda si avvicinò ancora di più all’amica accarezzandole il volto, era completamente bagnato
“Arizona, sono io, è tutto ok, ma ora svegliati”
La ragazza aprì improvvisamente gli occhi, aveva il respiro affannato, si guardò intorno, quell’incubo, sempre lo stesso, si voltò
verso Meredith abbracciandola improvvisamente prima di cadere in un pianto liberatorio, la bionda la aiutò ad alzarsi per
accompagnarla in bagno per farle lavare il viso, Callie rimase immobile, vederla in quello stato l’aveva letteralmente uccisa,
avrebbe voluto fare qualcosa ma si sentì comlpetamente impotente, si voltò verso Cristina per cercare spiegazioni
“Te ne parlerà lei se vorrà, io posso solo dirti che la conosco a tal punto di poterti dire che le piaci Callie, le piaci davvero, lo si
capisce da come ti guarda, da come parla di te, perciò ti prego, se devi farla soffrire, se devi illuderla, lasciala stare ed esci
completamente dalla sua vita, non merita di soffrire ancora”
Quelle parole colpirono Callie nel profondo, annuì e andò via da sola, aveva bisogno di riflettere, Arizona, quella ragazza era
entrata nella sua vita cosi, dal nulla e gliela aveva sconvolta completamente, le piaceva, le piaceva tanto, voleva convincersi del
contrario ma era impossibile negare quel senso di agitazione piacevole che provava quando era con lei, quella sensazione allo
stomaco, le famose farfalle, erano cose che provava ed erano reali, ma aveva ragione Cristina, lei non era la persona adatta per
lei, Arizona aveva un passato alle spalle che ancora oggi la tormentava e lei non era da meno, distruggeva tutte le cose che
amava, ma Arizona era una cosa bella e non meritava del male, doveva uscire dalla sua vita, anche se le faceva male farlo, ma
glielo doveva, per il suo bene..stava per addormentarsi quando le vibrò il telefono, il suo cuore perse un battito quando lesse il
suo nome
“Scusa per oggi pomeriggio, non pensavo di addormentarmi e tanto meno di fare beh, sai cosa è successo. Mi aspettavo di
trovarti li quando sono uscita per tornare a casa insieme, mi avrebbe fatto davvero piacere, ma Cristina mi ha detto che avevi
preferito tornare a casa da sola perciò…nulla, grazie di tutto e buonanotte Callie”
Sorrise istintivamente non appena lesse il messaggio, dopo tutto quello che aveva passato quel pomeriggio aveva comunque
avuto un pensiero rivolto a lei, stava per risponderle quando si ricordò di ciò che aveva pensato fino a pochi minuti fa, cosi
spense il telefono e provò a dormire. La mattina seguente Arizona arrivò a scuola con l’intento di chiedere a Callie se andasse
tutto bene visto che aveva completamente ignorato il suo messaggio, non appena arrivò vicino agli armadietti dove era solito che
si incontrassero vide l’ultima cosa che avrebbe voluto vedere, Erica che parlava e scherzava con la sua Callie, quando la mora si
voltò e noto lo sguardo triste di Arizona, l’unica cosa che avrebbe voluto fare era spingere via la ragazza che parlava con lei ed
andare a stringere a se quella che invece le osservava e soffriva a causa sua, ma non lo fece, anzi salutò Erica con un bacio sulla
guancia ed andò via. Arizona si diresse in classe e siccome la fortuna l’accompagna sempre si ritrovò Callie proprio di fronte a lei,
cosi chiese di andare in bagno perché non riusciva più a reggere la tensione, non doveva realmente andarci,ma siccome la lezione
era quasi finita decise di rimanere ancora li, tanto non avrebbe fatto male a nessuno, era poggiata al lavandino quando sentì due
mani afferrarla e sbatterla contro il muro.
“Ciao, stronzetta”
Quella voce, non poteva crederci, non poteva essere vero
“Erica cosa vuoi?”
“Dirti alcune cose, per chiarirle già da adesso”
“Lasciami, mi fai male”
“Punto primo, tu mi hai rifiutata e non hai idea di quanto io abbia sofferto per questo” le tirò uno schiaffo in pieno viso
facendola tremare per il dolore “Punto secondo, devi smetterla di fissare Callie, sai ti ho visto oggi” continuò tirandogliene un
altro facendole sanguinare il labbro inferiore “Hai provato con lei, ma a quanto pare non vuole te, dimmi come ci si sente ad
essere rifiutati” la strattonò nuovamente contro il muro facendole sbattere la testa
“Io non ho provato niente con nessuno” queste parole le uscirono quasi come se fosse un sussurro
“Non contraddirmi” urlò Erica buttandola violentemente a terra “Devi pagare per tutto il dolore che ho provato a causa tua”
“Puoi fare ciò che vuoi, ma una cosa è certa, non avrai mai Callie, lei è troppo per una donna, se cosi ti posso definire, come te”
Nel sentire quelle parole le se avventò contro prendendola a calci ripetutamente, fino a lasciarla la a terra priva di sensi ed uscire
dal bagno, nel frattempo Callie notando che Arizona non era più tornata, decise di andare in bagno a controllare che fosse tutto
apposto, l’idea di sapere che soffriva cosi a causa sua non l’aiutava affatto
“Arizona?” disse entrando nel bagno, quando la vide li a terra con il viso pieno di sangue “OH MIO DIO, ARIZONA..AIUTO,
QUALCUNO MI AIUTI”

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Capitolo 4
*** Cap.4 ***


“ARIZONA, TI PREGO SVEGLIATI”
Callie tremava, la ragazza davanti a se era stesa a terra inerme, chiuse gli occhi, milioni di flashback e di ricordi iniziarono a
passarle per la testa, il panico e l’agitazione avevano iniziato a prendere il sopravvento su di lei, ma non poteva permettersi di
avere un attacco d’ansia proprio adesso, doveva aiutare Arizona, ma non riusciva a muoversi, iniziò a prendere dei respiri
profondi e ricordò le parole del suo terapista “urla, urla più forte che puoi, urla e fai uscire tutto fuori” e cosi fece, iniziò ad urlare
“Cosa sta succ-“ Cristina aprì la porta del bagno e si bloccò “ARIZONA, CHE LE HAI FATTO? CHE CAZZO LE HAI FATTO” iniziò ad
urlare contro Callie che si accasciò in un angolo a terra e scoppiò a piangere, Cristina prese il telefono e chiamò Meredith, che
sentendo la voce preoccupata dell’amica corse subito in bagno
“Che succede? Oh mio dio” Meredith si piegò subito per soccorrere Arizona che lentamente aveva ricominciato ad aprire gli
occhi, alzò lo sguardo e notò Callie nell’angolo “Cristina mi spieghi cosa è successo?”
“Non lo so, ho sentito delle urla, sono entrata per vedere cosa fosse e ho visto lei urlare e Arizona a terra inerme”
“Dobbiamo portarla subito a casa, chiamo mia madre lei saprà cosa fare”
“Bisogna portarla in ospedale, non a casa” sussurrò Callie che lentamente si era avvicinata alle due ragazze
“Non possiamo portarla in ospedale” rispose Cristina “ora la portiamo a casa, la madre di Meredith è un chirurgo lei saprà cosa
fare”
Callie la guardò confusa “ok, come volete”
“Io e te dobbiamo parlare” le rispose secca
“Vengo con voi”
Una volta arrivate a casa di Arizona, Meredith e la madre la portarono in quella che doveva essere la sua stanza per medicarla e
capire se avesse bisogno di qualcosa di più, nel frattempo Cristina e Callie scesero al piano inferiore, quest’ultima si guardò
attorno, ma la sua attenzione fu colpita da una serie di fotografie, una in particolare, ritraeva Arizona con quella che doveva
essere la sua famiglia, ma non riusciva a capire perché non fosse qui e perché non poteva essere portata in ospedale, i suoi
pensieri furono interrotti da Cristina
“Cosa le hai fatto?” disse secca
“Non le ho fatto nulla, lo giuro” rispose con voce tremante
“Callie, conosco la tua storia o almeno quello che si dice, certo non mi sono mai fidata delle voci di paese e conoscendoti me ne
sono convinta sempre di più, anzi sono sicura che dietro tutta quella storia c’è dell’altro e la verità puoi saperla solo tu, ma non è
di questo che voglio parlare adesso, perciò ti prego dimmi cosa ci facevi in quel bagno, perché urlavi e perché Arizona è ridotta in
questo stato”
“Io non ho fatto nulla, se non pensare alle parole che mi avevi detto tu ieri, Arizona mi piace, ma da quanto ho capito ha una
storia difficile alle spalle, tu mi hai detto di uscire dalla sua vita se avessi potuto farla soffrire, anche io ho una storia alle spalle e
non so se sono all’altezza di una persona come lei” iniziò a raccontare
“Continua”
“Questa mattina, una ragazza, una certa Erica mi si è avvicinata e ha iniziato a filtrare con me, quando ho alzato lo sguardo ho
notato Arizona che ci guardava con aria triste, mi si è spezzato il cuore nel vederla cosi, ma dovevo farmi odiare se volevo che si
dimenticasse di me, cosi sono stata al gioco di Erica, in classe poi l’ho vista entrare e dopo un po’ ha chiesto di uscire e non è
rientrata più, ero preoccupata, sono andata in bagno a vedere se fosse tutto apposto e l’ho trovata a terra”
“Hai detto Erica?” domandò sbalordita Cristina
“Si lei, perché?”
“Era una con cui Arizona si frequentava, forse era la prima con cui iniziava qualcosa di serio, ma Erica non si era ancora
dichiarata, ed Ari non sta con chi non è convinto di se stesso, odiava avere segreti , nascondersi o evitare di prenderle la mano in
pubblico, cosi la lasciò prima della fine della scuola l’anno scorso ed Erica non la prese bene per niente”
“Pensi sia stata lei?” chiese Callie ancora scossa
“C’è solo un modo per poterlo sapere”
Le due si guardarono un ultima volta e andarono da Arizona
“Ehi biondina, come stai?” chiese cristina
“Sono stata meglio” scherzò prima di notare la donna accanto a lei “Ehi, non pensavo fossi qui”
“Ci sono, devo chiederti una cosa” disse Callie
“Cosa?”
“E’ stata Erica?”
Arizona non rispose, si limitò semplicemente ad abbassare lo sguardo, Meredith e Cristina si guardarono per un secondo prima
che la bionda iniziasse a parlare
“Callie, io e Cristina dobbiamo sbrigare una faccienda, mia madre ha detto che fortunatamente Arizona non ha nulla di grave, se
l’è cavata con qualche graffio, ma ha bisogno di qualcuno che rimanga qui con lei, quindi se non ti dispiace potresti restare tu? Se
non vuoi o non te la senti non fa nulla, chiameremo qualcuno o faremmo a turno io e lei”
“No, tranquille nessun problema…però ragazze, non mettetevi nei guai”
Le due ragazze annuirono e si diressero fuori, mentre Callie rientrò nella stanza di Arizona
“Siamo rimaste sole” esclamò la mora
“Sono molto delusa da me in questo momento” disse la bionda abbozzando un sorriso
Callie la guardò confusa “Per quale motivo?”
“Perché solitamente, quando sono sola a casa, nella mia camera, con una bella ragazza, sai..” la guardò maliziosamente “e invece
in questo momento non riesco quasi a muovermi”
La donna di fronte a lei abbassò lo sguardo imbarazzata “Non perdi mai occasione di scherzare tu vero?”
“Chi ti dice che io stia scherzando?” ribattè “comunque, visto che in questo momento sono molto sofferente e non posso fare
quello che vorrei da sola, che ne dici se vieni qua e ti stendi accanto a me?”
Callie arrossì “Io non credo che sia una buona idea”
“Dai non mordo mica, poi da quanto ho capito devi rimanere a dormire qua e in questo letto c’è abbastanza posto per due
persone”
La mora dopo un po’ di esitazione decise di assecondare il volere della bionda e con molto imbarazzo si stese accanto a lei,
restarono in silenzio in quella posizione per un bel po’ di tempo, tanto che Callie pensava che la donna accanto a se si fosse
addormentata, ma non riusciva a trovare il coraggio di voltarsi
“Sei bella quando ti mordi il labbro, mia madre diceva sempre che quando lo si fa significa che si è pensierosi, che si è indecisi se
fare o meno qualcosa”
Callie quasi saltò dal letto quando sentì Arizona parlare
“Scusami non volevo spaventarti, solo che mia madre diceva anche che bisogna dire subito ciò che si pensa, perché si rischia di
vivere con il rimpianto di non averlo fatto e io penso che tu sia bellissima”
“G-grazie” la mora era visibilmente imbarazzata e aveva il cuore che le batteva a duemila “Arizona?”
“Si?”
“Perché parli di tua madre usando il passato?”
Ci fu un lungo momento di silenzio, l’unico rumore in quella stanza era il loro respiro irregolare, dopo un indefinito periodo di
tempo Arizona iniziò a parlare
“L’anno scorso, una mattina di Dicembre, io e la mia famiglia stavamo andando insieme al centro commerciale per comprare gli
ultimi addobbi per Natale, era la nostra festa preferita…dopo aver preso tutto, a mio fratello Tim venne l’idea di andare a
prendere una cioccolata calda al bar che c’era dall’altra parte della strada, io ero leggermente più indetro rispetto a loro perché ero al telefono con Cristina in quanto dovevamo finire organizzare una festa di Natale a casa sua quando d’improvviso…” La
bionda si bloccò, aveva le lacrime agli occhi, Callie che nel frattempo si era voltata verso di lei le asciugò qualche lacrima
“Non c’è bisogno che tu finisca se non te la senti” la rassicurò
“Quando d’improvviso un maledetto stronzo ubriaco, non si fermò allo stop con il suo camion e li travolse tutti e tre…mio padre
morì sul colpo, mia madre riuscì a dirmi solo ‘prenditi cura di Tim’ andai da lui, respirava appena ma lo faceva, perdeva sangue
dalla testa mi tolsi la giacca per tamponargli la ferita, feci del mio meglio, ma quando arrivarono i soccorsi non c’era più niente da
fare, mi affidarono ai nonni, ma loro erano troppo anziani e sconvolti per prendersi cura di me, cosi decisi di venire a vivere qui
da sola, ho ancora 17 anni perciò per legge non potrei ma…”
“E’ per questo che non puoi andare in ospedale?” domandò la mora completamente sconvolta da tutta la storia
“Si, la chiederebbero troppe cose e metterei nei guai i miei nonni e io verrei immediatamente chiusa in qualche istituto, le uniche
persone che mi hanno realmente capita sono state Meredith e Cristina con la loro famiglia, devo tutto a loro, non sarei qui
altrimenti”
Callie la guardò intensamente negli occhi, le parole non sarebbero serivite a nulla in quel momento, così spinta dalla voglia di
protezione che aveva nei confronti di quella ragazza, si avvicinò e la strinse a se, cercando di racchiudere in quell’abbraccio tutte
le parole che avrebbe voluto dirle
“Arizona?” le sussurrò all’orecchio
“Mhh?”
“Io penso che tu sia bellissima”
Un sorriso si formò sul volto della bionda prima che si addormentassero insieme ed abbracciate

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Capitolo 5
*** cap.5 ***


Quando le due donne si svegliarono erano ancora nella stessa posizione della sera precedente
“Buongiorno” sussurrò appena Arizona
“Buongiorno a te”
“Ma che ore sono? Non dormivo cosi bene da mesi ormai, grazie”
“Grazie? Non ho fatto nulla” sorrise la mora incontrando lo sguardo di Arizona, allungò la mano sul comodino per prendere il
cellulare, notò 3 messaggi di Meredith e dopo averli letti li scrisse che era tutto apposto per rassicurarla “Comunque sono le 14”
“Che? Oddio, ehm ti va di rimanere a vedere un film e magari ordiniamo una pizza?”
Callie era cosi presa dagli occhi della ragazza accanto a lei, che si scordò completamente di rispondere, Arizona prese il silenzio
della mora come un rifiuto e dopo aver sussurrato un semplice “Ho capito” si sposto per alzarsi, quando all’improvviso sentì una
stretta sul suo polso
“Ehi, non era un no..amo mangiare pizza mentre guardo un film e poi è un modo per conoscerci meglio no?” le disse sorridendo
Si alzarono insieme e mentre Callie era andata in bagno a fare una doccia Arizona aveva ordinato le loro pizze
“Questo film è noioso” sussurrò la mora
“Pff, non sai che grande stupidaggine è appena uscita dalla tua bocca”
“Cosa c’è di bello in un vampiro troppo bianco che si innamora di un essere umano?”
“Non credi che l’amore sia bello in tutte le sue forme?”
“Si certo che lo penso ma non penso che la frase ‘in tutte le sue forme’ comprendesse anche i vampiri” disse Callie ridendo
“No non sai e basta ci rinuncio” Arizona scoppiò a ridere per poi poggiare la testa sulla spalla della donna di fronte a lei “avevi
detto che questo sarebbe stato un bel modo per conoscerci giusto?”
“Si giusto”
“Allora che ne dici se giochiamo al gioco delle 5 domande?”
“Non credo che esista questo gioco” disse per poi essere fulminata con lo sguardo dalla bionda “Però sembra divertente perciò si
giochiamo, comincio io” aggiunse facendo ridere Arizona “Allora mmh nome completo?”
“Arizona Robbins” disse soddisfatta
“Che? Non hai un secondo nome?”
“No hahah ho solo un nome strano, il tuo nome completo invece?”
“Promettimi di non ridere” Arizona annuì “Calliope Iphigenia Torres”
“Calliope” disse la bionda con voce profonda facendo venire i brividi alla mora “mi piace”
“Cibo preferito?”
“PIZZAAA” urlò facendo saltare la latina “oddio scusa, ma non riesco a trattenermi con certe cose” disse scoppiando a ridere “il
tuo?”
“Beh la pizza, penso che debba diventare l’ottava meraviglia del mondo” rispose Callie con voce sognante “Libro preferito?”
“Cercando Alaska, so che sicuramente ci sono dei libri migliori o qualsiasi cosa, ma penso che quel libro abbia qualcosa in più,
almeno per me ha quel qualcosa in più, il tuo?” “Cime tempestose prima di tutti, ma amo in generale tutti i grandi classici, “Poi mmh primo bacio?”
“Uuh iniziamo con le cose calde” disse maliziosamente Arizona facendo arrossire l’altra donna “comunque lo dato a 14 anni, si
chiamava Joanne ed eravamo nell’infermeria della nostra scuola” disse le ultime parole con un tono soddisfatto “il tuo invece?”
“Oh ehm, io…non ho ancora dato il mio primo bacio” rispose abbassando lo sguardo
“Che? Nemmeno un bacio a stampo alle elementari?”
“No, io si insomma, sono uscita con un paio di persone ma nessuna di queste diciamo era all’altezza di prendersi il mio primo
bacio”
Mentre Callie parlava lo sguardo di Arizona si era soffermato sulle sue labbra, aveva un desiderio irrefrenabile di baciarle, la mora
se ne accorse e smise di parlare, ma lo sguardo dell’altra donna non si era spostato per niente, lentamente i loro visi si
avvicinarono, i loro nasi quasi si sfiorarono
“RAGAZZE SIAMO QUI” urlò una voce che assomigliava tanto a quella di Meredith
“Merda” disse la bionda silenziosamente, regalò un ultimo sguardo alla latina e poi si allontanò da lei “Siamo qui Mer”
“Oh eccovi, abbiamo interrotto qualcosa?” scherzò subito Cristina
“Prima o poi ti ucciderò sappilo, comunque no non avete interrotto nulla”
“Innanzi tutto come stai?” chiese Meredith
“Molto bene, dopo mesi sono riuscita finalmente a dormire per più di 10 ore consecutive senza avere degli incubi”
“Oh mio dio ma è magnifico, Callie dovresti rimanere più spesso qui allora”
“Si certo, molto volentieri” rispose imbarazzata alla latina “comunque io ora devo andare, non torno a casa da ieri e penso siano
preoccupati a questo punto”
Arizona la guardò con aria triste, non voleva andasse via, ma non era nessuno per lei, almeno non ancora perciò non aveva alcun
diritto di chiederle di rimanere
“Va bene Callie, allora stasera rimango qui io giusto per sicurezza, tu puoi farti dare un passaggio da Cristina” disse Meredith
“Oh no tranquilla, non ce n’è bisogno” rispose la mora
“Sono d’accordo con Mer, non è sicuro camminare da soli a quest’ora” aggiunse Arizona
Alla fine la latina si fece convincere e dopo aver salutato tutti andò via con Cristina, non appena furono sole Meredith si lanciò
sulla bionda e l’abbracciò
“Da quanto tempo non stiamo sole io e te ah”
“Già” sorrise “allora fa come se fossi a casa tua io vado a fare una doccia”
Dopo aver finito si diresse nella sua camera dove trovò la sua amica già stesa sotto le coperte
“Allora, vieni qua che parliamo un pò”
Arizona fece ciò che gli è stato detto e si stese nel letto
“Beh, in realtà una cosa c’è”
“Cosaaa” quasi urlò meredith
“Non so se sia il caso, non vorrei creare casini”
“Ok, adesso inizio a preoccuparmi, dimmi tutto” “Credo che…mi piace una persona, ma non come le altre volte, mi piace davvero” disse sussurrando pianissimo
“Oh..” Meredith la guardò sorridendo, “mi hai fatto prendere un colpo e dimmi chi è la fortunata?”
“Il problema è che non so cosa sento per lei, cioè infondo lo so ma ho paura di dirlo a me stessa, ho paura di non essere
ricambiata, si insomma ci siamo ritrovate in una situazione dove, stavamo per baciarci e lei non si è spostata, ma ho paura
appunto che lo abbia fatto per non volermi far soffrire”
“Se davvero non avrebbe voluto baciarti si sarebbe spostata, siamo donne alla fine, facciamo le cose solo se ne siamo davvero
convinte”
“Ma se anche fosse vero che ricambiasse, non saprei cosa fare, ho paura Mer, ho paura di farla entrare nella mia vita che non è
altro che un insieme di malinconia, cosa potrei offrire a parte incubi e tristezza?”
“Tu non sei solo questo Arizona, tu sei una persona che ha visto al peggio e al peggio è sopravvissuta, hai cosi tanto da offrire che
credimi non puoi neanche immaginarlo, prendi me ad esempio, mi basta guardarti per farmi forza, per trovare il coraggio, perché
quando mi capita qualcosa di brutto penso a te e capisco che infondo se ci sei riuscita tu ad andare avanti, nel bene o nel male ce
la posso fare anche io”
La bionda guardò l’amica con lacrime agli occhi e si avvicinò per abbracciarla “Ti voglio bene”
“Anche io Ari…adesso me lo dici chi è questa ragazza?”
“È Callie”
“SI, lo sapevo” sorrise Meredith “Se vuoi qualcosa vai e prendila, non vivere con la paura del ‘ma se non va bene’, vivi la tua vita,
rischia, soffri, cadi, ama, fai tutto ciò che ti senti di fare ed ogni volta che non andrà come vuoi rialzati e cammina a testa alta,
perché è a quel punto che potrai dire di essere fiera di te stessa per averci almeno provato”
Arizona strinse di nuovo la sua amica prima di voltarsi, prese il telefono e scrisse un messaggio a Callie
“ehi scusa l’orario, siccome domani è domenica mi chiedevo se ti andrebbe di venire con me in un posto”
La risposta non tardò ad arrivare
“Certo ti aspettoal solito angolo intornoalle 11”
La bionda posò il telefono sul comodino e per la seconda volta in si addormentò con il sorriso stampato in faccia.

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Capitolo 6
*** cap.6 ***


Arizona raggiunse il luogo del loro appuntamento in perfetto orario meravigliandosi di trovare Callie già la
“Ehi, ed io che pensavo fossi una di quelle ritardatarie” scherzò subito la bionda
“Ciao, per la cronaca sono ritardataria solo con chi non ho voglia di vedere”
“Allora non posso far altro che sentirmi onorata” le sorrise “avanti sali”
Il viaggio in motorino durò meno di mezz’ora, arrivarono vicino ad un piccolo sentiero, lasciarono il motorino vicino ad un albero
e proseguirono a piedi il loro percorso, fino a quando non arrivarono in riva ad un piccolo laghetto dove vi era una grande
coperta stesa a terra, con dei cuscini sopra e un cesto pieno di cose da mangiare
“Tu, hai fatto tutto questo per me?” chiese Callie rimanendo a bocca aperta
“Faccio queste cose solo alle persone con cui ho voglia di passare del tempo” rispose maliziosa
“Allora chissà quante ne hai portate qui prima di me” la provocò la latina
“In realtà sei la prima, venivo qui con la mia famiglia quasi tutte le domeniche d’estate, era un po’ il nostro posto”
“E come mai hai deciso di condividere questo posto magico proprio con me?”
“Te l’ho detto un minuto fa, perchà alcune cose le faccio solo con chi mi fa stare bene”
Le due si guardarono e poi decisero di mangiare qualcosa, era una meravigliosa giornata, il sole era caldo e c’era un leggero
venticello che riusciva a farti rilassare completamente
“Allora, hai sentito della festa che hanno organizzato questa sera?” chiese curiosa la latina
“Si ho sentito”
“Ci andrai?”
“Non lo so sinceramente, non amo molto le feste”
“Cosa?? Tu vuoi dirmi che Arizona Robbins, la seduttrice della scuola, non ama le feste?”
“Sembrerà anche strano ma si, è cosi” le rispose regalandole un sorriso “vieni?” la bionda la invitò a stendersi accanto a lei e
Callie fece come le era stato detto, le due si ritrovarono abbracciate ed iniziarono ad osservare come il cielo stesse cambiando
colore
“Vorrei che fosse cosi per sempre” si lasciò sfuggire la mora
“Cosi come?”
“Cosi, mi sento bene quando sono con te, mi sembra di dimenticare tutto quello che ho passato ed è assurdo visto che ti conosco
da meno di due mesi”
“Che cosa ti è successo Calliope?”
La latina provò un brivido quando l’altra la chiamò con il suo nome per intero, non lo permetteva a nessuno perché odiava il suo
nome, ma lei, lei era cosi dolce che riusciva a farglielo piacere “È succeso che un pomeriggio ero al parco con…” si interruppe
alzandosi di scatto “perdonami ma non ce la faccio” le disse prima di scappare via senza neanche guardarla
Arizona iniziò ad inseguirla, ma si bloccò a metà strada, non si era ancora ripresa a pieno dall’aggressione di alcuni giorni prima,
provò a chiamare e mandare qualche messaggio a Callie ma in entrambi i casi non ricevette risposta, non capiva cosa fosse
appena successo, cosi decise di tornare a casa, quando arrivò notò che Meredith era ancora li, la sua voce continuava a risuonare
nella sua testa, non voleva piangere, aveva promesso a se stessa che non avrebbe pianto più per nessuno eppure era sicura che
stava per infrangere quella promessa
“Ehi stai bene?” chiese Meredith preoccupata “Che ti importa?” rispose fredda, la ragazza abbassò lo sguardo ferita “Scusami Mer, non è un buon momento”
Prima che l’altra potesse parlare, vibrò il telefono della bionda, era Callie
“Scusa se ti ho lasciata li da sola, non voglio illudere nessuno perciò semplicemente dimenticami”
Fù in quel momento che Arizona scoppiò a piangere, Meredith continuava a non capirci nulla cosi le strappò il telefono dalle
mani e una volta letto il messaggio si avvicinò e la strinse a se
“Lascia perdere Ari, se non ha avuto il coraggio di stare con te vuol dire che non ti merita”
“Sentivo finalmente di star facendo la cosa giusta”
“Lo era, ma a volte non tutte le cose vanno come vogliamo, perciò sai che ti dico? Vai a fare una doccia, indossa il tuo vestito più
sexy e andiamo a quella dannata festa, fai vedere a tutti quanto sei perfetta, soprattutto a lei cosi capirà cosa si è lasciato
scappare”
“Io non so se voglio questo, non ho mai avuto, in tutta la mia vita, un secondo di qualcosa che fosse reale”
“Arizona..”
“Anzi no” la interruppe “Sai che ti dico? Andiamo alla festa, ho intenzione di ubriacarmi e di divertirmi in tutti i sensi,
ultimamente mi sono addolcita troppo, devo ritornare quella di un tempo”
Meredith le sorrise anche se non era esattamente quella la risposta che si aspettava, dopo circa due ore arrivarono al luogo della
festa, aspettarono Cristina all’ingresso ed entrarono tutte insieme, e chiamatelo destino o come volete la prima persona che si
ritrovarono davanti fu Callie in compagnia di un ragazzo
“Vado al bar” esordì Arizona allontanandosi dalle sue amiche e avvicinandosi al bancone “una tequila perfavore”
“Non posso crederci” una voce familiare risuonò alle sue spalle
La bionda si voltò e notò la donna davanti a lei con un sorriso malizioso stampato in faccia “Lauren?”
“Oh, vedo che ancora ti ricordi di me” si avvicinò lasciandole un bacio a fior di labbra “ora ragioniamo”
Arizona la guardò per un secondo “Lauren non credo che noi insomma” spostò lo sguardo sulla pista da ballo e vide Callie ballare
e divertirsi sempre con lo stesso ragazzo che era con lei all’ingresso, spostò il suo sguardo sulla rossa davanti a lei per poi voltarsi
verso il barista “due tequile perfavore”
La donna accanto a lei ricambiò il sorriso avvicinandosi al suo collo, il suo cuore cominciò a battere più velocemente quando senti
la lingua di questa che lentamente si muoveva verso il lobo del suo orecchio per poi scendere di nuovo sul collo
“Tu sarai mia questa sera, non mi importa quanto cercherai di resistermi, cederai” disse seria la rossa
“Non cederò” controbattè convita Arizona
“Tu dici?”
Callie ballava in pista con il suo migliore amico quando sulla sua destra, vide una scena che la fece quasi scoppiare a piangere
davanti a tutti, Arizona aveva appena preso in braccio una rossa sostenendola dai glutei mentre la ragazza strinse le sue gambe
intorno alla vita della bionda iniziando a vagare con le mani lungo il suo corpo per poi baciarla, notò la tranquillità con cui Arizona
le permetteva di fare tutto ciò e questo la fece impazzire, forse si era illusa di piacerle, forse l’unica cosa che in realtà lei voleva
era portarla a letto, pensieri che si interruppero quando Mark la riportò nel mondo reale
“Torres, vieni usciamo di qua” le cinse una mano dietro la schiena accompagnandola fuori “tutto ok?”
“No Mark, non è tutto ok, un minuto prima sembra che viva solo per me e poi quello dopo va a divertirsi con la prima che le
capita davanti” li rispose abbracciandolo “io non ce la faccio”
“Ma che carini” disse una voce alle loro spalle

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Capitolo 7
*** cap.7 ***


Quella voce, la riconoscerei fra mille, dico a Mark di continuare a camminare, lui inizialmente fa come chiedo ma poi è costretto a
bloccarsi quando qualcuno mi bloccò il polso, mi voltai ed era lei, aveva lo sguardo arrabbiato ma non ne capisco il motivo visto
che fino a 5 minuti fa sembrava stare da Dio, qua fra le due quella che dovrebbe avere il diritto di essere arrabbiata sono io
“Che vuoi?” Le dico fredda
“Volevo fare gli auguri alla nuova coppia qui davanti a me”
Mi fa salire i nervi, mi rendo conto che forse ha bevuto qualche bicchiere di più, però non è ubriaca anzi guardando la rabbia nei
suoi occhi in questo momento direi che l’alcool lo regge bene, inizia ad avvicinarsi a me ma io indietreggio
“Stammi lontana”
“Perché?” urla “fino a questa mattina sembrava che non ti dispiacesse stare nelle mie braccia, cos’è cambiato ora?”
“Ho pensato, per un momento, che tu volessi davvero me, l’ho pensato davvero”
“È cosi infatti” rispose innervosita
“Mi prendi in giro?”
“Perché non lo vuoi capire?”
“Cosa Arizona? Cosa?” rispondo ormai stanca di questa discussione
“Io-“
Il suono di un clacson la interrompe, era la rossa di prima, mi guarda dritta negli occhi prima di andare verso l’auto
“NON AVVICINARTI MAI PIÙ A ME E NO, NON È UNA RICHIESTA, TE LO STO VIETANDO LETTERALMENTE” le urlo mentre è ancora
di spalle, mi volto verso Mark “Che c’è?” chiedo notando lo sguardo con cui mi fissava
“Nulla, andiamo ti porto a casa” quando arrivammo a casa ci fu un lungo periodo di silenzio prima che lui ricominciasse a parlare
nuovamente “se continui così finirà che ti innamorerai di lei”
“Non succederà” risposi scendendo dall’auto
Quando finì le rampe di scale che portavano alla porta del mio appartamento mi ritrovai davanti proprio l’ultima persona che
pensavo di trovare, Arizona, avevo passato tutto il viaggio in macchina ad immaginarla nelle braccia di quella donna e invece ora
me la ritrovo qui, davanti casa mia
“Va via” le dico nonostante quel piccolo gesto che aveva fatto nei mie confronti
“No, devi ascoltarmi” dice secca
“Come tu hai ascoltato me?” lei abbassa lo sguardo “VA VIA”
“Basta ti prego, mi fai stare solo peggio cosi” dice a voce bassa
“Mi fa piacere” mi guarda con uno sguardo ferito
“Davvero non ti importa di come sto?”
“Ti ripeto, mi prendi in giro? Ma dico tu hai la minima idea di come mi senta io? Dopo quello che hai fatto stasera?” esplodo
“Mi dispiace, ma tu sta mattina sei scappata via, senza un motivo, mi hai lasciata li, mi hai chiesto di uscire dalla tua vita, io
cercavo solo di andare avanti..ma ho capito vado via”
Aveva ragione infondo, tutto quello che è successo è stato anche per colpa mia
“No aspetta, vieni con me”
La trascino dentro casa e la porto verso quella stanza, lei tenta di liberarsi dalla mia presa senza riuscirci, la spingo dentro e poi
chiudo la porta dietro di noi
“Volevi delle spiegazioni? Eccole” le dico indicando la parete alle sue spalle
Quando si volta noto la sua espressione di stupore, quel muro era pieno di fotografie che ritraevano me e la mia migliore amica,
Eve, era una ragazza che le somigliava tantissimo, avevano lo stesso colore di capelli, lo stesso colore degli occhi, avevano
entrambe un sorriso che esprimeva tranquillità
“Cosa dovrei capire? Che hai una ragazza? Chiese confusa
Mi prendo del tempo per trovare le parole giuste, si era parlato tanto di questa storia in città e ognuno ne parlava a modo suo
aggiungendo ogni volta sempre più particolari, ma la vera versione della storia la sapevo solo io, non ne avevo mai parlato con
nessuno
“Lei è Eve, è la mia migliore amica o per meglio dire era la mia migliore amica” dico piano
“Era?”
Annuisco “È morta 5 anni fa”
Le si riempiono gli occhi di lacrime “m-mi dispiace, posso capirti lo sai e so che sicuramente anche per te sarà stato difficile
ma…non capisco cosa c’entri tutto questo con me”
“Ti assomiglia, in tutti i sensi, sia fisicamente che internamente, era sfacciata, quando si arrabbiava sembrava un treno in corsa
che nessuno riusciva a fermare, ma dietro tutta quella corazza si nascondeva una persona debole che aveva un bisogno costante
di qualcuno che l’amasse accanto, proprio come te”
“Continuo a non capire” sussurra
“È morta a causa mia, era disposta a tutto per me, facevamo di tutto, un giorno mi venne la felice idea di legare una fune tra due
alberi per camminarci sopra, l’avevo visto in tv, solo che avevo paura nel farlo cosi ho chiesto a lei, le ho detto ‘se mi vuoi
davvero bene come dici vai e fallo’, lei mi voleva bene davvero, la corda si staccò dalla cima e le cadde giù, morì sul colpo…ecco
perché non voglio che tu ti affezzioni a me, ne hai già passate tante e io sarei solo un’altra delusione nella tua vita, distruggo ciò
che amo”
Lei si avvicinò a me e mi abbracciò, la strinsi per poi continuare a parlare
“Non voglio perderti tutto qui, per questo vederti con quella donna mi ha fatto reagire cosi, non mi è mai successa una cosa
simile, mai”
“Pensi queste cose di me solo perché le assomiglio?”
“All’inizio forse l’ho pensato una volta, ma dopo, mi piaci Arizona, anche lei mi piaceva ma non in quel modo..ma ora stai con
quella donna, non credo ti importi”
“Mi importa eccome, tu non sei come lei, non sei come le altre, tu..tu sei diversa, tu sei, semplicemente te e voglio credere in
noi, voglio provarci davvero, sono stanca di questa mia vita piena di forse e di ma, voglio certezze e in questo momento tu sei
l’unica certezza che ho”
Si avvicina a me, posa una mano sul mio viso e inizia ad accarezzarmi, è cosi bella, si avvicina ancora di più, sento le sue labbra
che sfiorano le mie
“Chiedimelo Calliope” mi sussurra
“Baciami Arizona”
Non faccio in tempo a finire di parlare che le sue labbra sono sulle mie, si muove lentamente come se volesse fissare nella sua
mente tutto ciò che sta facendo, si stacca, mi guarda dritta negli occhi e stavolta sono io ad avvicinarmi a lei, mi morde
lievemente il labbro inferiore per chiedermi l’accesso e glielo concedo, le nostre lingue cominciano a scontrarsi, ha un sapore buonissimo, la sento gemere lievemente ed inizio ad accarezzarle la schiena ed il collo, mi stacco dal bacio, ma non per molto,
ricominciamo a baciarci, questa volta è un bacio lento e dolce, ci stacchiamo dopo qualche minuto per riprendere fiato
“Wow” sussurrò appena e lei sorride “Ho fatto bene ad aspettare se poi sarebbe stato questo il mio primo bacio”
“Queste” dice passando il suo dito indice sulle mie labbra “Da questo momento in poi sono mie, solo mie.”
“Ed io? Posso considerare mie anche le tue labbra?”
“Certo” dice guardandomi dritta negli occhi
Mi avvicino e la stringo forte a me, non mi è mai successa una cosa simile, non ho mai cercato il contatto fisico persone che non
eramo Eve, il suono della sua voce interruppe i miei pensieri
“Dormi con me”
La guardai negli occhi e poi continuò a parlare
“Stai con me e stringimi..solo stringimi.”

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Capitolo 8
*** cap.8 ***


Quando Arizona aprì gli occhi notò che la persona che aveva dormito al suo fianco tutta la notte non era più li, aveva ancora un
leggero mal di testa a causa dell’alcool che aveva bevuto eccessivamente la sera prima, un rumore improvviso la distolse dai suoi
pensieri, si alzò dal letto e andò a vedere cosa succedeva al piano di sotto
“Callie?”
Una volta arrivata vide il tavolo completamente sommerso dalla farina e la mora che tentava di non bruciare quelli che dovevano
essere dei pancake, quando la latina sentì la voce di Arizona si voltò di scatto con un espressione sorpresa
“No ok? Non doveva andare proprio così, perciò perfavore torna su, mettiti a letto e fai finta di dormire”
La bionda la guardò confusa ma decise comunque di assecondarla cosi torno su e si rimise a letto, nel frattempo prese il telefono
e notò 20 chiamate perse e 6 messaggi da Meredith e tanti altri da parte di Cristina, sicuramente una persona che non le
conosceva bene come lei le avrebbe prese per pazze, ma loro erano solo preoccupate per lei, cosi decise di mandare lo stesso
messaggio ad entrambe dove raccontava brevemente cosa era successo e dove si trovava, non appena sentì dei passi per le scale
posò il telefono sul comodino e chiuse gli occhi, non appena sentì la porta aprirsi si aspettava che da un momento all’altro Callie
la raggiungesse nel letto, ma non successe, incuriosita aprì un solo occhio e la vide ferma vicino al letto che la guardava
“Sei stupenda” sussurrò la mora che dopo essersi resa conto che aveva pensato ad alta voce diventò subito rossa, Arizona
sorrise, amava la sua timidezza “Questa è per te” continuò “doveva essere una sorpresa ma…”
“Nessuno aveva mai fatto una cosa così per me” la interruppe la bionda “nessuno, in generale, ha mai fatto qualcosa per me,
perciò è tutta una sorpresa” disse queste ultime parole mentre si alzava dal letto, per poi avvicinarsi alla latina e lasciarle un
dolce bacio “Buongiorno” sussurrò sulle sue labbra
“Buongiorno a te” sorrise di rimando l’altra “che vuoi fare oggi?”
“Mmmh ti porto in un posto” rispose
“Dove?” domandò curiosa la mora
“Chi lo sa” disse sorridendo Arizona “preparati, io vado a casa a fare una doccia, passo a prenderti fra un’ora” le lasciò un altro
bacio e poi andò via
Dopo un’ora esatta Callie sentì il suono del campanello, corse giù ad aprire la porta e rimase a bocca aperta, la donna davanti a
lei aveva sempre la capacità di lasciarla senza fiato, aveva un paio di jeans stretti e una felpa che sarà stata due taglie più grandi
della sua misura, aveva lasciato i capelli ricci e questo la faceva impazzire
“Hai intenzione di continuare a fissarmi come se avvessi visto Angelina Jolie o esci?” disse ridendo Arizona
Callie si riprese dallo stato di trance, chiuse la porta alle sue spalle e raggiunse subito il motorino della bionda, non appena si
avvicinò le lasciò un casto bacio sulle labbra
“E per la cronaca, sei più bella tu della Jolie”
Arizona scoppiò a ridere e scosse la testa come per dire tu sei pazza, le diede il casco e mise a moto, guidò per una decina di
minuti prima di arrivare a destinazione
“Eccoci” sorrise la bionda
“Non ci credo, tu mi hai portata al luna park?” urlò Callie
Arizona annuì e sorrise, la ragazza davanti a lei aveva gli occhi che le brillavano, si diressero verso l’entrata e iniziarono a fare
diversi giochi
“Callie andiamo sulle montagne russe ti prego” esclamò la bionda
“CHE? NO.”
“Perché?”
“Se hai programmato tutto questo perché volevi farmi salire la sopra e uccidermi sappi che non ce la farai, non ci salirò mai la
sopra”
“Uff, va bene e allora facciamo una sfida”
“Che sfida?” rispose sorridendo la latina, adorava quel lato bambino di Arizona
“Andiamo là” disse indicando la giostra delli spari “chi butta a terra più birilli vince e decide dove andare”
“Ci sto” confermò subito la mora convinta di vincere
“Io non sarei cosi felice al posto tuo” sorrise maliziosamente Arizona
Ovviamente la sfida fu vinta dalla bionda, che prendendo Callie per mano iniziò a correre verso le montagne russe per poi
mettersi in fila
“Questa giuro che me la paghi” esclamò la mora con gli occhi pieni di paura
Arizona rise nel vederla cosi “devi imparare a non fare delle tue paure dei limiti”
Quelle parole colpirono Callie, aldilà del gioco e dello scherzo, la ragazza davanti a lei aveva centrato in pieno ciò che faceva
ormai negli ultimi 5 anni a causa della paura
“Ehi tutto ok?” domandò la bionda vedendola cosi pensierosa
“Si certo, pensavo che, hai buttato giù tutti i birilli ed era letteralmente impossibile”
“Beh essere figlia del colonello dei marine ha il suo prezzo” rispose con un velo di tristezza negli occhi mentre ricordava suo
padre
“Ehi ma cosi non vale, io non ci salgo”
“Ormai è troppo tardi”
Nel giro di due minuti si ritrovarono legate ai loro posti
“Ricordami, se esco viva da qui, di ucciderti” urlò Callie per sovrastare la musica
Arizona scoppiò a ridere
“TI odio”
“Si si”
La mora non fece a tempo a rendersi conto che la giostra era partita che già si ritrovò al punto di partenza
“Hai visto? Alla fine non era così male” esclamò Arizona “ora vieni, si sta facendo buio e c’è una giostra che bisogna fare per
forza”
“Si ma prima devo andare un secondo in bagno”
La bionda annuì accompagnandola, mentre la aspettava notò una bancarella li vicino si avvicinò e comprò qualcosa, per poi
tornare vicino dove aveva lasciato Callie
“Ecco fatto, possiamo andare”
Arizona la prese per mano e la portò verso la ruota panoramica, la mora sbiancò
“Non dirmi che hai paura anche di questa”
“Cosa? No andiamo” mentì perché sembrava che la ragazza ci tenesse davvero a salire
Una volta arrivate in alto la giostra si fermò, si poteva vedere tutta Seattle dall’alto e non c’era visuale migliore
“È stupendo” esclamò la latina
“Calliope” sussurò Arizona avvicinandosi a lei “Io voglio farti vivere, voglio farti stare bene, voglio farti ridere, perché quando ridi,
io penso che questa vita, alla fine, non è poi cosi male. Quando tu mi sei vicina mi sento diversa, mi sento migliore, come se
meritassi anche io un po’ di felicità, ed è davvero cosi perché..” smise di parlare ma non di guardarla negli occhi, estrasse una
bustina dalla tasca, all’interno vi erano due ciondoli uguali a forma di cuore, si avvicinò ancora di più a lei e con dolcezza glielo
mise al collo per poi continuare a parlare sussurrandole nell’orecchio “ed è davvero cosi perché quando sei con me, anche se
solo per poco tempo, io sono felice”
Callie aveva i brividi ovunque e le lacrime agli occhi, prese il ciondolo che aveva al collo e lo strinse fra le mani
“Sai, sei la prima persona a cui permetto di chiamarmi con il mio nome per intero, non mi piaceva finchè non lo hai pronunciato
tu, da quando ti ho incontrata sapevo che c’era qualcosa di diverso in te, ti mostri come una persona forte e convinta di se stessa
ma è tutto il contrario, non sei una che si affeziona facilmente, ma quando lo fai beh, faresti di tutto per quella persona, sei una
persona che quando sa ciò che vuole resta, resta anche quando non c’è più niente per cui lottare, resti fino alla fine anche a
costo di perdere te stessa, ed è vero, ed io sono una che le persone le fa scappare, le fa soffrire, potrei andarmene anche adesso,
voltarti le spalle, ma non posso, non posso farlo perché ormai mi sei entrata dentro”
Le due ragazze si guardarono intensamente, entrambe stavano piangendo, si avvicinarono lentamente e si baciarono fino a
quando non arrivò il momento di scendere dalla giostra.

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Capitolo 9
*** cap.9 ***


Quella mattina Callie si svegliò con lo stesso sorriso con cui era andata a dormire la sera prima, era stata una giornata stupenda e
quel giro sulla ruota panoramica aveva solo contribuito a renderla perfetta, con Arizona provava sensazioni che non aveva mai
provato, forse è questo che bisogna sentire quando si ama, amore, forse è troppo presto per parlare già d’amore o forse no, il
suono del telefono la distolse dai suoi pensieri, era Arizona
“Buongiorno dormigliona”
“Buongiorno a te occhi belli”
“Allora, questa mattina mi sono praticamente ritrovata Meredith e Cristina nel letto che hanno minacciato di uccidermi” disse
ridendo la bionda
“Cosa? Pechè? Chiese incuriosita Callie, amava il rapporto che c’era fra loro tre
“Perché siamo in vacanza da 4 giorni e non ci siamo viste per niente, cosi hanno detto che per punizione oggi usciamo tutte
insieme e devo pagare tutto io” aggiunse l’ultima frase con un tono come per dire ‘convinte loro’
“Oh beh, allora conoscendole ti conviene portare con te un po’ di soldi” esclamò divertita la mora
“Li scorderò accidentalmente, comunque preparati che fra meno di un ora ti passo a prendere”
“E dove andiamo?”
“Non ne ho la minima idea, a fra poco piccola”
Non appena la conversazione finì Callie si buttò sul letto con un sorriso stampato in faccia, l’aveva chiamata piccola, rimase così
per un po’ di tempo prima di alzarsi improvvisamente e correre sotto la doccia, se c’è una donna che mantiene sempre la parola
data, quella era Arizona, mai una volta che arrivasse con ritardo e come al solito la mora non era mai pronta, quando finalmente
uscì di casa la trovò in compagnia di Meredith e Cristina che le elencavano un sacco di cose che avrebbe dovuto comprargli per
farsi perdonare, si avvicinò e salutò con un abbraccio le due e con un bacio veloce Arizona
“Come scusa?” disse Cristina vedendo quella scena
“Arizona? Hai dimenticato di dirci qualcosa?” domandò Meredith
“Oh..ehm io, cioè noi” la bionda non sapeva cosa dire
“Oddio non lo sapevano?” le domandò la latina
“Sapere cosa?” dissero all’uniscono le due amiche
“Ehm…io e Callie ci frequentiamo”
Meredith e Cristina si scambiarono un’occhiata soddisfatta prima di abbracciare e congratularsi con le loro amiche, subito dopo
si misero sui loro scooter e si diressero verso la destinazione che avevano scelto, dopo circa dieci minuti arrivarono
“Ci avete portato a giocare a mini golf?” domandò stupita Arizona
“Sssh non lamentarti, andiamo” la zittì Cristina
Una volta dentro iniziarono a giocare a coppia in due campi differenti
“Ari, io non so giocare, cioè sono davvero negata” aggiunse Callie imbarazzata
Infatti dopo circa venti minuti erano ancora bloccate alla prima buca per causa sua
“Dai! Invece di continuare a ridere vieni qui ed insegnami” disse ridendo la mora
Arizona si avvicinò e si posizionò dietro di lei, sembrava quasi che la stesse abbracciando, allungò le mani e le mise su quelle della
latina per impugnare la mazza “Ora devi solo caricare in questo modo” aggiunse spostando la mazza indietro “e poi colpire la pallina”
Il corpo di Callie era ricoperto dai brividi, non riusciva a capire perché il solo averla cosi vicina la rendeva cosi vulnerabile, il suo
cuore iniziò a batterle fortissimo quando sentiva il respiro dell’altra sul suo collo, sensazioni che sparirono quando la bionda si
staccò da lei per permetterle di tirare, dopo vari tentativi riuscirono a finire il loro percorso.
“Ce ne avete messo di tempo eh” disse Cristina visibilmente stanca di aspettare
“Piccoli incidenti di percorso” rispose Arizona facendo l’occhiolino a Callie
“Si ok, ora però andiamo al bar a prendere qualcosa da bere, che con molta casualità e soprattutto di sua volontà la bionda qui di
fronte a me ci offrirà” aggiunse ridendo Meredith
Le quattro si diressero verso il bar che aveva scelto Cristina, una volta entrate, riuscirono a trovare subito posto
“Allora cosa volete da bere?” domandò Arizona
Dopo che le sue amiche le dissero cosa volevano si diresse verso il bancone per fare l’ordinazione
“Ehi” una voce sconosciuta alle sue spalle la fece voltare
“Si?” domandò Arizona quando si ritrovò una ragazza dai capelli corti neri e gli occhi di un azzurro acceso
“Puoi dire a me cosa ti serve, te lo porterò io stessa al tavolo” le rispose la ragazza facendole l’occhiolino
Dopo averle detto cosa volevano tornò al tavolo dalle sue amiche e ricominciarono a parlare, dopo circa 5 minuti la ragazza di
prima arrivò con le ordinazioni
“Questa te la offro io” disse rivolgendosi ad Arizona “è il minimo per una bella ragazza come te”
Callie non appena sentì quelle parole, rivolse uno sguardo che se avesse potuto uccidere a quest’ora quella ragazza sarebbe già
morta, Meredith e Cristina scoppiarono a ridere vedendo quella reazione e la bionda imbarazzata ringraziò la cameriera
“Eh la nostra biondina colpisce ancora” escalmò la sua amica
“Smettila!”
Poi Cristina si rivolse alla mora “Preparati Callie, ogni volta che andavamo da qualche parte succedeva questo e da tre che
eravamo in partenza tornavamo sempre a casa in due”
La latina spalancò gli occhi nel sentire quelle parole, allora era vero quello che dicevano sulla lunga lista di persone con cui è stata
Arizona
“Cristina smettila, quello era prima, ora è diverso” disse la bionda prendendo la mano di Callie per tranquillizzarla “ora si è fatto
tardi e noi abbiamo una cosa da fare”
Si alzarono dal tavolo e non appena si avvicinarono all’uscita qualcuno le fermò mettendo una mano sulla spalla di Arizona
“Comunque io sono Jennifer” disse sorridendo la ragazza di prima “tieni qui c’è il mio numero, spero di rivederti presto”
“Io invece spero proprio di no” aggiunse Callie prendendo il bigliettino con il numero per poi strapparlo
“Come prego?”
“Ho detto io spero proprio di no”
“E tu chi saresti?”
“La sua ragazza”
Jennifer abbassò lo sguardo per l’imbarazzo e dopo essersi scusata ritornò dentro velocemente “Era gelosia quella?” chiese Arizona divertita da quella situazione
“Che? No, ti stava importunando e mi sembrava giusto aiutarti, ma se ti faceva piacere conoscerla, beh vai”
La bionda scoppiò a ridere “andiamo dai”
Risalirono sullo scooter e dopo circa cinque minuti arrivarono in spiaggia, era buio e il mare e la sabbia erano illuminati solo dalla
luce della luna piena, c’era un silenzio meraviglioso, l’unico rumore che si sentiva era quello delle onde che sbattevano sugli
scolgi, si sedettero sulla sabbia e Arizona iniziò a fissare le stelle
“Sai riconoscere le costellazioni?” domandò la mora
“Si e tu?”
“No, ma mi piacerebbe tanto saperne qualcosa”
Arizona le sorrise e si avvicinò posizionandosi dietro di lei
“Le vedi quel insieme di stelle raggruppate la?” disse indicando un punto preciso del cielo
“Si, è stupendo”
“Quello è il grande carro, se unisci con una linea immaginaria tutte quelle stelle vedrai che si formerà proprio quella figura, poi
guarda là, la vedi quella stella?” aggiunse indicando un altro punto del cielo
“Quale? Non la vedo”
Arizona si avvicinò ancora di più alla mora, le posizionò una mano su un fianco e con l’altra le prese la mano e la portò in alto per
indicarle il punto
“Oh si, ora la vedo” disse Callie arrossendo
“Quella è la stella più luminosa di tutte, fu la prima stella che notai, quando dopo il funerale dei miei genitori e di mio fratello
venni qua, mi piace pensare che siano loro che mi guardano dall’alto, mi aiuta a sentirli più vicini” mentre parlava spostò il
braccio dal fianco lungo la pancia di Callie, ora la stava abbracciando
“È bellissima” sussurrò la latina voltandosi lentamente verso di lei, iniziò a lasciare qualche bacio lungo il collo di Arizona fino ad
arrivare alle sue labbra “E questa invece, che costellazione è?”
“La più bella” rispose la bionda prima di far incontrare le loro labbra.
Una volta arrivate vicino all’appartamento della mora, Arizona decise di chiederle una cosa che le aveva tormentato la mente
durante tutta la strada di ritorno
“Calliope?”
“Si?”
“Prima no? Quando parlavi con Jennifer mi hai definita la tua ragazza”
“Si.”
“Perciò, lo devo sapere, sono la tua fidanzata?”
“Si” disse Callie sorridendo per poi stringerla forte a se “A domani principessa”
“A domani piccola”

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Capitolo 10
*** Cap.10 ***


Quella mattina Callie, Arizona, Meredith e Cristina si sarebbero dovute incontrare, come tutte le mattine durante queste
vacanze, al bar in piazza per fare colazione, erano già tutte li tranne la bionda
“E se le fosse successo qualcosa?” esclamò preoccupata la mora
“Tranquilla, avrà avuto sicuramente un contrattempo” rispose poco convinta Meredith, sapendo dove in realtà fosse Arizona
visto il periodo dell’anno in cui si trovavano
“Non ne sembri così sicura”
“Oh eccola qui” esclamò Cristina
La bionda entrò nel bar, aveva lo sguardo triste ma non appena si rese conto che Callie la stava fissando, finse un sorriso, non
voleva che la sua ragazza capisse qualcosa e soprattutto non voleva vederla star male a causa sua
“Buongiorno ragazze, scusate il ritardo ma ho avuto un imprevisto alla strada” mentì mentre prendeva posto accanto alla latina
“Tranquilla Ari, escluso il fatto che Callie stava per chiamare la FBI”
Tutte e quattro le ragazze scoppiarono a ridere e dopo aver fatto l’ordinazione iniziarono ad organizzare le loro prossime
giornate
“Come sapete io devo partire questa settimana, devo andare come ogni anno per il Natale dai nonni, perciò domani non vi dico
ma vi obbligo a venire alla festa che ha organizzato Alex” esclamò con tono autoritario Cristina
Arizona sbuffò “Cri sai che odio le feste, andate voi”
“Non si discute” rispose subito Meredith “tu verrai alla festa e anche tu Callie”
Dopo vari botta e risposta esasperata la bionda, anche se controvoglia, accettò l’invito sapeva che le sue amiche avevano insistito
più del solito per un motivo preciso, ma questo sarebbe stato il primo Natale senza la sua famiglia, il primo anno passato da quel
giorno maledetto, dopo essersi salutate con le altre Callie e Arizona si incamminarono verso casa della mora
“Rimani e mangiamo qualcosa insieme?”
“Certo”
Arizona era seduta sul divano a casa della mora e il suo sguardo era completamente perso nel vuoto, Callie accese lo stereo e si
diresse verso la cucina per mettere le pizze, che avevano comprato lungo il traggitto, nel forno, la bionda rimase nel salone ad
aspettarla in silenzio mentre ascoltava le note di quella che era una delle sue canzoni preferite
“No I can’t take one more step towards you, cuz all that’s waiting is regret, and don’t you know I’m not your ghost anymore, you
lost the love I loved the most”
“LA CONOSCOO” urlò dalla cucina Callie mentre correva verso il divano
“Balliamo” disse Arizona ponendole la mano
L’unica luce che c’era nella stanza, era quella lieve che entrava dalla finestra,fuori aveva iniziato a piovere, sembrava come se
stessero in uno di quei film d’amore, cominciarono a muoversi lentamente insieme, la mora alzò lo sguardo e davanti a se vide
quella che era la ragazza più bella del mondo che lentamente si stringeva sempre di più a lei, la mora sorrise e avvicinandosi
all’orecchio della donna fra le sue braccia iniziò a cantare quella canzone
“I’ve learned to live half alive and now you want me one more time” Arizona la strinse ancora più forte “and who do you thimk
you are, running round leaving scars, collecting your jar of hearts, and tearing love apart”
Si muovevano insieme, le loro mani erano ancora intrecciate l’una all’altra, sembravano una sola persona e nonostante la
canzone fosse finita già da qualche minuto, loro rimasero ancora abbracciate come se quello fosse il loro posto sicuro, fu il suono
del timer a riportarle alla realtà “Sono pronte le pizze” Callie si staccò controvoglia da quell’abbraccio per poi dirigersi in cucina
“Vuoi una mano?”
“No tranquilla, tu intanto collega il pc alla tv e scegli un film”
Arizona annui sorridendo e la osservò mentre si dirigeva in cucina, tutto andava per il meglio e quel ballo le aveva fatto capire
una cosa importate, era felice e in questo momento ne aveva davvero bisogno
“Ecco le pizze, allora hai scelto il film?”
“Si, imagine me and you, lo avrò visto milioni di volte ma lo adoro”
“Bene allora, sono curiosa”
La bionda passava il tempo ad osservare il viso concentrato di Callie, le piaceva osservare l’espressione che assumeva ad ogni
scena, riusciva a cogliere tanti meravigliosi dettagli di lei
“So che mi stai fissando” esclamò di colpo la mora voltandosi
“È noioso questo film” sorrise Arizona consapevole di aver detto meno di mezz’ora fa quanto lo adorasse
“Noioso?”
“Eh si”
Callie scoppiò a ridere e si lanciò di peso sulla ragazza di fronte a lei iniziando a farle il solletico
“Ah..Calliope bast- sei pesante fermati ti prego”
La mora scoppiò a ridere ma non si fermò “Solo se ti rimangi ciò che hai appena detto, compreso il sei pesante”
“Non è noioso” la latina smise di farle il solletico ma non si era ancora alzata da sopra la bionda “N-non sei pesante” fu in quel
momento che la liberò dal peso del suo corpo “non sei pesante perché, pesante è dire poco” disse Arizona ridendo alzandosi di
scatto dal divano e iniziando a correre per la stanza
“Dove credi di andare” urlò Callie iniziando ad inseguirla
Dopo essersi rincorse per qualche minuto Arizona le corse in contro e la strinse a se, iniziò a lasciarle dei morbidi baci sul collo e
lentamente spinse la mora verso il divano facendola stendere per poi posizionarsi su di lei, riprese a baciarle il collo spostandosi
verso le sue labbra, le loro lingue danzavano dolcemente, i loro corpi erano uniti e le mani della bionda si muovevano lungo tutto
il corpo di Callie, il bacio diventava sempre più passionale, Arizona iniziò a muovere il suo corpo provocando dei gemiti dall’altra
ragazza
“Ari-“
“Cosa?”
“È la mia prima volta”
Arizona la guardò e sorrise, sapeva che era un passo importante e non voleva affrettare le cose, spostò le sue mani e iniziò ad
accarezzare il viso della latina
“Quanto sei bella, Calliope” disse lasciandole un leggero bacio prima di alzarsi

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Capitolo 11
*** cap.11 ***


Erano abbracciate sul divano e mentre passavano il tempo a scambiarsi sguardi e sorrisi ad Arizona passò per la mente qualcosa
“Callie?” domandò insicura
“Si?”
“Tu hai detto che vivi qui perché il palazzo è di tua zia, ma i tuoi genitori?”
La mora abbassò lo sguardo per cercare le parole giuste
“Dopo ciò che successe, i miei decisero di trasferirsi dall’altra parte del paese perché non riuscivano più a sostenere gli sguardi e i
giudizi della gente, io stavo troppo male per oppormi cosi, lasciai i miei amici, la mia vita e ci trasferimmo, mentre crescevo però
mi sentivo incompleta, sentivo che non era quello il mio posto, così dopo aver parlato con i miei e con mia zia sono tornata qui”
“Deve volerti davvero bene tua zia per prendersi una responsabilità cosi grande” esclamò con un sorriso la bionda
“È come se fosse una seconda mamma, lei sa tutto di me e si, se te lo stai chiedendo sa anche di te, dovresti conoscerla, ti
piacerebbe e poi c’è Sofi, mia cugina, è un amore” rispose entusiasta “anzi sa cosa? Ora la chiamo e rimani a mangiare con noi”
“Callie, io non credo che sia, cioè è ancora presto”
La mora ignorò completamente l’insicurezza che mostrava la ragazza e corse subito a chiamare la zia per avvisarla. Quando arrivò
l’ora di cena si diressero nell’appartamento al piano inferiore
“Ehi, sta tranquilla è solo mia zia” disse la latina vedendo quanto l’altra donna fosse agitata
“Si, una cosa da niente insomma”
“Dai, non hai mai conosciuto i genitori di nessuno?”
“Ehm no..solitamente mi limitavo a fermarmi in una stanza”
Entrambe scoppiarono a ridere non appena si resero conto della risposta che Arizona aveva appena dato, ma Callie, in cuor suo
era felice di sapere che lei sarebbe stata la prima per la quale faceva un passo cosi grande, arrivarono vicino alla porta, si presero
per mano e poi bussarono
“CALLIEE” la voce di una bambina spezzò il silenzio di quel posto, in meno di un secondo la mora si ritrovò travolta da sofi che le
saltò addosso
“Piccola mia” la strinse a se poi notando che la bimba continuava ad osservare la ragazza accanto a lei decise di fare le prime
presentazioni “Sofi lei è Arizona”
“Ciao bellissima” sorrise la bionda
La bambina la osservò per qualche secondo per poi avvicinarsi e lasciarle un piccolo bacio sulla guancia, gesto che lasciò sorprese
entrambe le ragazze “vieni con me che ti presento alle mie bambole”
“Oh si certo ne sarei onorata”
Una volta entrate in casa e fatte tutte le presentazioni si ritrovarono sedute intorno ad un tavolo
“Posso chiederti una cosa?” domandò Bette, la zia di Callie, alla bionda
“Si mi dica”
“Innanzi tutto dammi del tu, volevo sapere, il significato del tuo nome, perché suppongo che non ti hanno dato un nome cosi
particolare solo per lo stato”
“Sai Bette sei la prima che lo definisce particolare, solitamente usano termini come ad esempio strano, comunque no, non è per
lo stato, ma per la nave da guerra, la U.S.S ARIZONA”
“Lo sapevo” esclamò soddisfatta la zia “Si conosco alcune storie su quella guerra, ma come mai proprio Arizona?”
“Beh i miei genitori mi hanno cresciuta per essere un bravo marinaio nelle tempeste, educata ad amare il mio paese, la mia
famiglia e soprattutto a proteggere le cose che amo, insomma diciamo che quella nave racchiude un po’ tutto ciò. E loro erano
orgogliosi di ciò che stavo diventando, erano felici del fatto che avessi capito a pieno quali fossero i loro insegnamenti e io sono
felice di aver fatto tesore dei loro consigli a loro andavo bene così, anche quando dissi loro delle mie preferenze, non mi vennero
contro anzi, furono ben felici di conoscere quella che in quel periodo era la mia ragazza”
“Perché parli di loro usando il passato?” Bette fece la domanda spontaneamente, per poi avvicinare la mano alla bocca
ricordando ciò che Callie le aveva detto
“Loro sono morti” sussurrò
“Zia non credi di esserti impicciata abbastanza?” esclamò con tono severo Callie
“Si, mi dispiace non volevo” si scusò visibilemente dispiaciuta
“È tutto ok Bette” le sorrise per rassicurarla
“Sai sono felice che la mia nipotina stia con una ragazza per tre motivi” disse per allentare un po’ l’aria tesa che si era venuta a
creare
“Ok adesso si che sono curiosa” esclamò la mora
“Allora, per prima cosa perché si vede da come vi guardate di quanto avete bisogno l’una dell’altra e se questo legame, riesce a
rendere Callie felice beh, rende anche me la persona più felice del mondo”
“Poi?” chiese curiosa la latina
“Numero due, non è vegetariana” scoppiarono tutte a ridere “E terzo, non ha il pene perciò non devo preoccuparmi di ritrovarmi
della mini Callie che corrono dentro casa”
Arizona tossì rischiando di affogare con l’acqua dopo aver sentito quelle parole
Callie diventò rossa “ZIA!!” urlò “C’è Sofi”
“E che problema c’è? Non ha capito sicuramente e anche se fosse prima o poi lo avrei dovuto affrontare anche con lei questo
discorso”
“Non ci credo, non può averlo detto davvero”
Passarono il resto della cena a ridere e scherzare, fino a quando non arrivò l’ora di tornare a casa
“Resti qui stanotte?” domandò Callie
“No, torno a casa, non ci metto piede da due giorni e ci sarà sicuramente un macello”
“Oh, okay” rispose dispiaciuta
“Dai non fare cosi, nel pomeriggio passerò da te e sceglieremo cosa mettere alla festa di Alex ok?”
La mora annuì e salutò la sua ragazza con un bacio prima che andasse via, Arizona in realtà avrebbe voluto rimanere ma troppi
pensieri viaggiavano per la sua testa, aveva preferito rimanere sola per sfogarsi in tutti i modi che avrebbe voluto senza dover
dare alcuna spiegazione

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Capitolo 12
*** cap.12 ***


E proprio come le aveva promesso, una volta arrivato il pomeriggio Arizona arrivò a casa di Callie, quest’ultima notò però quanto
fosse spento lo sguardo della sua ragazza, non capiva a pieno il motivo ma pensava che sicuramente fosse per il fatto che non
amasse tanto le feste e che fosse stata praticamente costretta dalle sue amiche a partecipare a questa, cosi decise di non farci
caso e la salutò semplicemente con un veloce bacio a stampo
“Allora hai deciso cosa mettere?” domandò curiosa Callie
“Si, tu?” rispose freddamente la bionda
La latina decise di ignorare anche questo particolare e si convinse sempre di più che fosse proprio il fatto che odiasse le feste il
motivo
“Si certo” le sorrise “facciamo così allora, io vado nel bagno mentre tu rimani qui e ci vestiamo separatamente cosi poi quando ci
rivedremo possiamo esprimere i nostri giudizi, che, vista la tua bellezza saranno sicuramente positivi”
Arizona sbuffò nell’ascoltare quelle parole, non capiva perché Callie fosse cosi felice ma nonostante ciò decise di assecondarla
“Se è prorpio necessario questo ‘esperimento’ allora va bene”
La mora rimase colpita dalla freddezza delle parole della ragazza davanti a lei “ok, si può sapere che ti prende?”
“Nulla, vuoi fare questa cosa? Ok, facciamola” rispose la bionda mentre si voltò verso il letto iniziando a prendere i suoi vestiti dal
borsone
Callie la guardò per un paio di secondi prima di prendere i suoi vestiti e andare in bagno, non capiva cosa avesse la sua ragazza,
fino alla sera prima erano cosi felici e spensierate, era addirittura arrivata a pensare che stesse cosi perché forse quando stavano
per avere un momento d’intimità l’aveva fermata e lei non era una abituata a sentirsi dire no e mentre era immersa nei suoi
pensieri cercando di darsi delle risposte aveva finito di sistemarsi, aveva scelto un vestito abbastanza corto di pizzo che risaltava
a pieno tutte le sue forme, non era mai stata così sfacciata nel vestirsi, ma lo fece solo per Arizona perché in cuor suo sperava
che quella sarebbe stata la loro sera.
“Hermosa, sei pronta?” urlò la mora dal bagno in modo da farsi sentire
Un semplice si fu la risposta che ricevette, Callie prese un respiro prima di aprire la porta e non appena lo fece tutte le parole che
aveva le morirono in bocca, aveva un vestito rosso che sembrava essere stato fatto apposta per lei e i suoi occhi, i suoi occhi
azzurri risaltavano ancora di più, erano troppo belli per essere veri, troppo veri per essere cosi belli
“Sei semplicemente stupenda” sussurrò mentre si avvicinava a lei per lasciarle un bacio, gesto che però non avvenne perché
Arizona si spostò poco prima che le loro labbra si scontrassero
“Vuoi davvero venire vestita così Callie?”
“Cosa? Io l’ho fatto per te, cioè pensavo ti piacesse?”
“Cosa pensavi che mi piacesse? Che tutti potessero vederti? Che tutte le persone presenti a quella festa ti sbavino dietro?”
“Ok Arizona, penso che tu stia esagerando adesso, mi spieghi che cavolo ti prende?”
La bionda incrociò lo sguardo della latina ma non disse nulla, prese le chiavi della macchina e facendo un semplice cenno con la
mano iniziò a dirigersi verso la sua auto, il tragitto non era molto lungo, ma vista la tensione che c’era fra le due sembrò infinito,
una volta arrivate furono subito raggiunte da Cristina e Meredith che notarono subito che qualcosa non andava
“Allora” esclamò la coreana “pronte a divertirci?”
“Io vado a bere” disse Arizona prima di superarle e dirigersi verso il bancone
Una volta che la bionda era abbastanza lontana, Meredith si rivolse a Callie con uno sguardo abbastanza preoccupato
“Cosa è successo?”
“Non lo so, fino a ieri sera tutto andava per il meglio, le avevo chiesto di rimanere con me ma mi ha detto che doveva tornare a
casa, e quando è arrivata questo pomeriggio era cosi, fredda e..”
Cristina e Meredith si scambiarono uno sguardo di comprensione, loro sapevano cosa avesse Arizona, sapevano cosa significava
questa giornata per lei, ma sapevano anche quanto odiasse quando qualcuno faceva o diceva qualcosa che in realtà spettava a
lei, cosi decisero semplicemente di dire a Callie che andava tutto bene, che sicuramente era solo una giornata no e dopo averla in
parte tranquillizzata decisero di raggiungere la bionda per bere qualcosa insieme a lei, una volta arrivate, notorano di come
stesse sorridendo e parlando animatamente con una rossa, si voltarono verso la mora e notarono come la sua espressione
cambiò alla vista di quella scena, si avvicinarono lentamente senza farsi vedere per ascoltare quello che si dicevano
“Come mai una bella ragazza come te è qui tutta sola?” domandò la rossa
“Non sono sola, ci sono delle mie amiche di là” le rispose sorridendo
Callie si sentì come se le avessero tirato un pugno in pieno stomaco non appena la sua ragazza, davanti ad una bella donna che ci
stava spudoratamente provando con lei, l’aveva definita “amica”, Meredith le posò una mano sulla spalla in segno di
comprensione, come per dirle che lei era la, si scambiarono uno sguardo veloce e ricominciarono ad ascoltare quella
conversaziome
“Sai, hai davvero degli occhi stupendi ma credo che tu sia abituata già a questo complimento”
“Si, me lo dicono in molte”
“Molte eh?” la guardò maliziosa la rossa “io sono Joanne comunque”
“Arizona”
“Arizona” ripetè “bello mi piace, che ne dici Arizona, ti andrebbe di venire con me a fare un giro in posto meno affollato?”
Ancor prima che la bionda potesse rispondere una voce risuonò alle loro spalle
“Arizona che cazzo fai?” urlò Callie
“E tu chi saresti scusa?” domandò incuriosita Joanne con un sorriso beffardo sul volto
“Quella che fra poco ti spacca il culo se non ti allontani immediatamente dalla SUA ragazza” si intromise Cristina
La rossa spalancò gli occhi dopo quell’affermazione e dopo aver fatto un occhiolino ad Arizona ed averle sussurrato qualcosa
all’orecchio si allontanò da loro, la bionda guardò dritta negli occhi Callie e poi scappò fuori, seguita immediatamente da
quest’ultima
“Che avevi intenzione di fare?” le urlò contro la latina
“Nulla” rispose semplicemente
“Nulla Arizona? Nulla?” urlò nuovamente
“Callie, lasciami spiegare, è solo che og-“
“No” urlò nuovamente la mora “non voglio ascoltarti, tu..tu stavi per andare con quella rossa, tu mi hai trattata malissimo tutto il
giorno facendomi sentire uno schifo ed ora dovrei darti la possibilità di spiegarmi? No.”
Arizona la fissò dritta negli occhi, aveva bisogno di parlare con lei e spiegarle perché oggi si fosse comportata in questo modo ma
Callie non glielo permise, cosi la rabbia prese il sopravvento sulla ragione “Sai che c’è? Esci, esci dalla mia vita, non ti sopporto
più” e con quelle parole si voltò di spalle e si diresse verso la sua auto

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Capitolo 13
*** cap.13 ***


Callie rimase li immobile, la vedeva andare via e non aveva neanche il coraggio di muoversi per cercare di fermarla, forse avrebbe
dovuto dargli la possibilità di spiegare, ma spiegare cosa poi? Alla fine tutto quello che le aveva detto era la pura verità e come al
solito, Arizona ha preferito scappare invece che affrontare la situazione
“Callie, cos’è successo?” la voce di Meredith risuonò alla sue spalle
La mora si voltò con le lacrime agli occhi “è finita..”
“Cosa?” urlò Cristina spalancando gli occhi
“Mi ha detto di uscire dalla sua vita guardandomi dritta negli occhi”
Meredith si avvicinò e l’abbracciò “Callie, non è così, è solo che lei oggi..”
“No Mer” la interruppe la mora “vuole che io esca dalla sua vita? Lo farò.”
E dopo aver detto ciò si voltò di spalle e iniziò a camminare verso casa sua. Arizona era consapevole di aver esagerato con le
parole, ma Callie non faceva altro che continuare ad andarle contro, non le dava neanche il tempo di aprire bocca per cercare di
spiegarle come stessero realmente le cose e adesso si ritrovava sola nel suo letto a pensare a tutte le orribili parole che le aveva
urlato contro duarante tutta la giornata, non le pensava quelle cose, anzi in realtà pensa tutto il contrario, avrebbe voluto
spiegarle, se solo glielo avesse permesso, che non era colpa sua, ma quel giorno, quel giorno se avesse potuto lo avrebbe
cancellato per sempre, era passato un anno esatto da quando la sua famiglia l’aveva lasciata e lentamente era riuscita ad andare
avanti, anche grazie a Callie, soprattutto grazie a lei, gli aveva completamente rubato il cuore, era riuscita a rompere quel muro
che aveva alzato di fronte a lei, c’era riuscita essendo semplicemente se stessa e non meritava tutte quelle parole, cosi senza
pensarci due volte si alzò dal letto, indossò la prima cosa che le capitò davanti e corse da lei. Non appeno arrivò vicino al suo
appartamento la vide ferma davanti alla sua porta e non appena vide che stava per entrare, senza pensarci due volte la spinse
con il suo corpo in casa facendole sbattere la schiena contro il muro freddo, spostò le mani lungo i suoi fianchi e senza darle
neanche il tempo di parlare, unì le loro labbra in un bacio
“No, vat..vattene” urlò Callie spingendola via con la mano, in quel momento le faceva paura
“No” urlò
Arizona ricominciò a baciarla, questa volta più dolcemente, la mora iniziò a tirarle pugni sulle braccia, a morderle le labbra con
forza, ma nulla, la bionda continuava a fare quello che aveva iniziato poco prima
“Ari…lasc-iami”
La latina iniziò a piangere, Arizona le prese i polsi e li bloccò sopra la sua testa, entrambe avevano il respiro pesante
“Ho detto di no” sussurrò dolcemente questa volta
Intorno a loro regnava il silenzio, l’unico rumore erano i singhiozzi di Callie, che alzò il viso per incontrare lo sguardo della ragazza
di fronte a lei
“Hai detto che non mi sopporti, mi hai detto di uscire dalla tua vita” riuscì a malappena a dire la mora
“Lo so”
“Ti odio” rispose ricominciando a piangere
“Lo so” ripetè Arizona con voce triste consapevole delle parole che aveva detto
“E se lo sai perché ti ostini ancora a venirmi dietro? Dimmelo, perché credimi non ne posso più”
Callie si accasciò a terra, seguita subito dalla bionda che si inginocchiò davanti a lei
“Perché ti amo”
La mora alzò di colpo lo sguardo, notò i suoi occhi rossi per le lacrime e le sue labbra gonfie a causa dei morsi di poco prima “Tu cosa?”
“Ti amo” ripetè di nuovo Arizona
Callie non rispose, si limitò a guardarla per qualche minuto “Arizona io…”
“No aspetta, ti prego, dammi solo la possibilità di spiegarti e poi deciderai comecomportarti di conseguenza”
“Va bene, parla” nonostante tutte le parole che le aveva urlato contro non riusciva a vederla cosi
“Ricordi tempo fa? Quando ti raccontai della mia famiglia e ti dissi che tutto successe la settimana di Natale?”
“Si, lo ricordo”
“Bene, quel giorno era oggi, avrei dovuto dirtelo invece di comportarmi cosi, lo so…non so che mi è preso, è solo che mi
mancano, mi mancano ogni giorno di più, ogni giorno vedo quelle ragazze felici insieme alla propria famiglia ed io…io non ho
nessuno, non avrò nessuno il giorno del mio diploma, non avrò un padre che mi accompagnerà all’altare il giorno del mio
matrimonio o un fratello che mi faccia da testimone, non avrò mia madre accanto il giorno in cui anche io proverò quella gioia di
diventare mamma, non avrò tutte questo solo perché, quel giorno, quell’uomo decise di ubriacarsi e poi mettersi alla guida” il
volto delle due donne era completamente ricoperto di lacrime “poi ti dissi, che in mezzo a tutto questo, c’era una cosa che mi
rendeva davvero felice, ed eri tu, ed è ancora cosi, ho capito di essermi innamorata di te su quella ruota panoramica e avevo
paura, paura perché non ho mai avuto niente di reale nella mia vita, ma tu eri li, ed eri reale..poi ho capito che è colpa mia se non
riesco ad avere nulla, è colpa del mio carattere, avrei potuto fare di più quel giorno per salvare con mio fratello e non ce l’ho
fatta, avrei potuto fare di più con te ma non l’ho fatto e ti ho persa”
“Non mi hai persa Arizona” aggiunse subito Callie
“Non voglio che tu mi dica questo solo perché ti dispiace vedermi cosi, per questo ti chiedo, scegli da che parte stare, resta con
me oppure lasciami andare”
“Non mi hai persa, ho sbagliato anche io non è solo colpa tua, tu avevi i tuoi problemi io…io avevo solo la mia solita paura ad
impegnarmi, odio vederti piangere e quando stai cosi male a causa mia mi sento uno schifo, perché io amo vederti ridere, amo
vederti felice, amo scherzare con te, amo i tuoi abbracci e perdonami se ci ho messo cosi tanto tempo per capirlo, non a capire
che ti amavo perché quello beh, l’ho sempre saputo, ma a capire che meritavi di più di qualcuno pronto a scappare perché aveva
paura, ma grazie a te ho capito che non bisogna fare della paura un limite, ricordi questa frase? Ma nonostante questo non è
facile vivere con la costante paura che un giorno tu possa trovare qualcuno migliore di me, nessuno sceglie di chi innamorarsi e
tu ti sei innamorata di una come me, con mille problemi e mille paranoie, che forse non risolverò mai, ma non mi importa se ho
te al mio fianco perché ti amo”
“Mi ami?” disse Arizona con un lieve sorriso
“Si, ti amo, e sono pronta ad urlarlo al mondo intero, però oggi, mi hai fatto male, davvero, quindi ho bisogno di stare sola per
capire se sono davvero pronta ad affrontare tutto questo perciò ti prego, prendi le tue cose che hai lasciato qui, perché sennò mi
distrarrebbero troppo e va via”
Arizona alzò lo sguardo puntandolo dritto negli occhi della mora, si alzò in piedi ma invece di andare via si piegò e la prese in
braccio modi sposa
“Che stai facendo? Chiese confusa la latina
“Mi hai detto di prendere ciò che è mio ed è quello che sto facendo”
Iniziarono a baciarsi con passione e si diressero subito verso la camera da letto, Arizona spostò le sue mani sotto la maglia di
Callie sfiorandole la schiena nuda
“Ti voglio” le sussurrò all’orecchio la latina
“Sei sicura? È la tua prima vol-“ La bionda venne interrotta dalle labbra della sua ragazza che si posarono violentemente sulle sue
Arizona le sfilò la maglietta e lentamente scese verso il basso passando con la punta della lingua lungo tutto il corpo di Callie fino
a raggiungere l’ombellico, quest’ultima si lasciò scappare un gemito quando si rese conto che quel contatto terminò, si scambiarono uno sguardo prima che la bionda le sfilasse via i pantaloni lasciando la ragazza davanti a lei solo in intimo, la osservò
per qualche secondo
“Sei stupenda”
la spogliò completamente e con dolcezza iniziò a massaggiarle i seni e a torturarli a turno lasciando piccoli morsi, risalendo
lentamente verso il collo per poi raggiungere le labbra della mora che oramai era immersa nel piacere, Arizona cominciò a
ripercorrere lo stesso tragitto ma sta volta senza fermarsi, scese ancora più giù, ispirò l’odore della latina prima di iniziare ad
assaggiare la sua intimità
“sei cosi buona Calliope”
quest’ultima gemette in risposta, prima che la bionda inserisse dentro di lei un dito, seguito dopo un po’ da un altro, iniziò a
muoversi lentamente dentro di lei,era la sua prima volta e aveva paura di falre male, continuò i suoi movimenti aumentando
gradualmente la velocità fino a quando Callie non raggiunse il massimo del piacere dopo alcune spinte, non appena Arizona si
spostò per pulire la sua mano dagli umori della mora si ritrovò con la schiena contro il materasso e la latina su di lei
“Devo ricambiare il favore..” le disse sorridendo maliziosamente

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Capitolo 14
*** cap.14 ***


Le vacanze Natalizie erano ormai giunte al termine e oggi le ragazze avrebbero dovuto ricominciare la scuola, decisero di dormire tutte insieme a casa di Arizona in modo da finire in bellezza quelle giornate che aveno portato un sacco di sorprese, la storia fra Callie e la bionda procedeva a gonfie vele, ed è proprio vero quando si dice che a volte i litigi uniscono ancora di più e questo è ciò che è successo a loro, eppure c'era qualcosa che continuava a turbare la mora, un segreto che più volte avrebbe voluto dire ad Arizona ma mai è riuscita ad andare fino in fondo. La giornata scolastica trascorse molto lentamente e risultò anche abbastanza noiosa in quanto tutte e quattro le ragazze avevano orari differenti, riuscirono ad incontrarsi solo all'uscita.

"Ciao ragazze" salutò Meredith

"Oggi è stata una giornata davvero...non so se esista un termine per descriverla" esclamò con un sorriso Arizona

"Hai ragione, vorrei ritornare tanto a tre giorni fa" rispose maliziosamente Callie

"Ehi tu latina focosa" si intromise Cristina "sappi che l'era del 'A Natale puoi, farti Arizona quando vuoi' è finita"

Meredith scoppiò a ridere e fu subito seguita dalle altre due ragazze quando una voce sconosciuta alle loro spalle le fece sussultare

"Calliope?"

Un ragazzo dai capelli neri e gli occhi verdi si avvicinò silenziosamente al gruppo senza staccare mai il suo sguardo dagli occhi della mora

"Cosa fai? Sei rimasta così sorpresa che non riesci neanche a muoverti per venire a salutare il tuo ragazzo?" Aggiunse sorridendo

Arizona spalancò gli occhi, mentre Cristina e Meredith si scambiarono uno sguardo confuso

"Il suo cosa?" Domandò insicura la bionda

"Oh si scusate, pensavo che Callie vi avesse parlato di me, sono Paul"

Arizona spostò il suo sguardo verso la mora in cerca di spiegazioni che quest'ultima però sembrava non voler dare

"Paul che ci fai qui?" Sussurrò la latina

"E me lo chiedi? L'ultima volta che ci siamo visti mi hai detto testuali parole 'promettimi che non mi dimenticherai, sei l'unica persona che io abbia mai amato' e io non ti ho dimenticata, non ho dimenticato nulla di tutto quello che c'è stato fra di noi perciò eccomi qui"

Arizona dopo aver sentito quelle parole iniziò ad allontanarsi lentamente dalla mora, non poteva credere che tutta la sua storia con Callie sia stata costruita su una lunga lista di bugie, pensava che con lei avesse trovato finalmente qualcuno con cui poter mettere la testa a posto e cercare di costruire qualcosa di serio e di concreto ma a quanto pare la parola felicità non esiste nel suo vocabolario, così senza dire niente si voltò e iniziò a correre verso un posto che neanche lei sapeva

"Ari aspetta ti prego posso spiegarti" le urlò la mora iniziando ad inseguirla

Quando finalmente la raggiunse, riuscì a bloccarla e si appartarono in un vicoletto di quella che sembrava essere una casa abbandonata ormai da anni

"Posso spiegarti tutto amore, giuro che posso spiegare" disse la latina con la lacrime agli occhi

"Non chiamarmi amore"

"Ti prego"

"Cosa Callie? Cosa vorresti spiegare? Di come ti sei presa gioco di me per tutto questo tempo? Vorresti spiegarmi la tua frase 'aspettare per cosi tanto tempo il primo bacio ne valsa la pena' oppure il tuo 'ho paura è la mia prima volta'?. Hai un cazzo di ragazzo a cui dicevi di amarlo fino a pochi mesi fa, cosa c'è altro da spiegare"

"Hai ragione, hai pienamente ragione su tutto ma ti prego dammi solo la possibilità di spiegarti"

"No. Non voglio ascoltarti, ti ho dato tutto, tutta me stessa, tu...tu eri dappertutto, sia dentro che fuori di me, eri l'unica persona in grado di farmi vivere la gioia, quella più pura, avevi il potere di farmi dimenticare tutto il dolore che provavo solo standomi accanto, eri il mio sorriso, quello che scoppia all'improvviso solo perché il pensiero di te mi passava per la testa, eri perché ora non so più cosa provo, hai distrutto tutto, hai distrutto me, per questo non voglio ascoltarti perciò ti prego non farti più ne vedere ne sentire, esci dalla mia vita." Arizona urlò quelle parole con tutta la forza che aveva in corpo prima di voltare le spalle alla mora e camminare via, quest'ultima non ebbe neanche la forza di muoversi, tutte quelle parole, le erano arrivate dritte come se fossero pugnali, non aveva alcun diritto di far nulla in questo momento, Arizona aveva ragione aveva distrutto tutto, come sempre, il suono del telefono la distrasse dai suoi pensieri, erano due messaggi simili "dobbiamo parlare" ma che arrivavano da due persone differenti.

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Capitolo 15
*** cap.15 ***


Callie si diresse verso il primo dei due suoi incontri, questo sarebbe stato quello più pesante da sopportare fra i due, perché aveva fatto una promessa, aveva promesso che si sarebbe presa cura di Arizona, che non l'avrebbe fatta soffrire e nessuna di queste promesse però è stata mantenuta

"Finalmente sei arrivata, ora mi spieghi un pò tutta questa cazzo di situazione" Cristina sussurrò queste parole ma aveva gli occhi pieni di delusione

"Innanzitutto voglio dirti che mi dispiace tantissimo, avrei dovuto parlarvi di Paul già da tempo, lui era..è il mio ragazzo, lo conobbi qualche anno dopo essermi trasferita, fu il primo che fu disposto ad ascoltare la mia storia senza giudicare, mi aveva accettata cosi com'ero e credimi pensavo davvero di aver trovato l'amore della mia vita, lo pensavo ma non ne ero sicura perché vivevo ogni giorno con il costante presentimento che mi mancasse qualcosa, cosi quando decisi di trasferirmi scelsi di non dirgli nulla, ma non ebbi il coraggio di lasciarlo perché comunque fu il mio primo bacio, la mia prima volta.."

"Continua" aggiunse freddamente la coreana

"Quando arrivai qui e incrociai per la prima volta gli occhi di Arizona ho capito cos'era quella sensazione di incompletezza che provavo, so di aver sbagliato a non aver detto niente, ma sono venuta qui con la speranza di poter cancellare il mio passato e ricominciare una vita nuova che andasse bene con la persona che ero diventata e in cuor mio speravo che Paul si dimenticasse di me e si rifacesse una vita con qualcuna che lo amava davvero e che avrebbe potuto dargli tutto quello che io non avrei mai potuto dare"

"Quando ti ho conosciuta, Arizona era già abbastanza presa da te e fidati per una come lei, abitutata ad avere tutte ai suoi piedi, è una cosa non facile da poter capire, un giorno venne da me e mi disse di essersi innamorata di te, ed io ero così fiera di lei, ero cosi orgogliosa di te, che con poco sei riuscita a farla ritornare a ridere. Ti avevo chiesto solo una cosa, di allontanarti da lei se dovevi farla soffrire, hai detto di amarla ma fidati questo non è amore."

"Io la amo Cristina, la amo con tutta me stessa, io so già cosa voglio, non ho bisogno di tempo per pensare ad una possibile scelta fra Paul e lei, io voglio lei e ti prego aiutami, aiutami a riaverla"

"Non posso aiutarti...ma se vorrai parlare con lei posso fare in modo di farvi incontrare, aspettala alle 6 al pozzo vicino al parco, ma non ti assicuro nulla"

POVS ARIZONA
Ero profondamente ferita, avrei preferito sapere da lei tutta la verità non da Paul, voleva darmi delle spiegazioni, ma che senso aveva? Ha distrutto tutto, pensavo fosse diversa da tutte quelle con cui sono stata, la vedevo più pura, la sentivo mia al cento per cento e invece, il suo non aver ancora dato il primo bacio, la sua prima volta, tutte le insicurezze che mostrava anche solo quando doveva darmi un semplice abbraccio erano tutta una finzione, perché quel Paul prima di me si era già preso tutto, in un'altra situazione non mi sarebbe neanche importato, in quanto ognuno di noi ha un passato sentimentale ed è giusto sia cosi, ma è stata la presa in giro che mi ha completamente distrutta, presa dai pensieri finalmente arrivò dove il cuore le aveva suggerito di andare, la lapide di sua madre era posta nel luogo più appartato del cimitero, posò un piccolo mazzo di fiori su di essa e sfiorò con le dita la foto gesto che la fece scoppiare a piangere

"Ciao mamma, è da un pò che non vengo a trovarti e spero tu possa perdonarmi ma sono successe tante di quelle cose che non so nemmeno io da dove cominciare. Meredith e Cristina stanno bene, avevi ragione quando mi dicevi che sembrava come se fossimo sorelle, ci sono sempre per me e sopportano tutti i miei sbalzi d'umore, non saprei cosa fare senza di loro, sai c'è un nome mamma, un nome che da mesi mi occupa i pensieri, ma che adesso mi ha distrutta completamente. Calliope, ringrazio ogni giorno chiunque sia stato la persona che me l'ha fatta incontrare perché mi ha stravolto completamente la vita, io la amo mamma, amo il suo sorriso, il modo in cui mi guarda come se fossi l'unica cosa bella in questo mondo, il modo in cui le sue mani siano perfette per essere strette nelle mie, potrei continuare all'infinito ad elencarti tutto quello che amo di lei, ma come ti ho già detto mi ha distrutta, mi ha mentito proprio su quelle piccole cose che come sai io odio di più e nonostante la amassi cosi tanto non ho la forza di volerla sentire ancora vicino a me" concluse appoggiando la testa sulla foto della madre

"Se la ami cosi tanto, cerca di trovarla allora" una voce echeggiò alle sue spalle

"Meredith? Da quanto sei qui?"

"Da abbastanza tempo per dirti che quella ragazza oltre ad avertelo distrutto, te lo ha rubato il cuore, e se credi che per lei ne valga la pena allora non arrenderti, lotta per lei" disse sorridendo

"Cosa dovrei fare? Ha un ragazzo e a quanto pare lo ama ancora, cosa sono stata io per lei?"

Meredith scosse la testa "sai cosa ti direbbe tua madre se fosse qui? Di seguire il tuo cuore perché lui farà sicuramente la scelta giusta, non pensare alle conseguenze, goditi il momento"

Arizona le sorrise "non so come ringraziarti"

"Non c'è bisogno, so di essere la migliore, ora va da lei ti aspetta al parco"

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Capitolo 16
*** cap.16 ***


Arizona camminava lentamente all'interno del parco, quando finalmente una figura a lei famigliare le si presentò davanti

"Calliope" sussurró

La mora si voltò di scatto accennando un sorriso "sei venuta"

"Sono qui, cosa volevi dirmi?"

"Ho fatto scelte che facevano paura anche a me stessa in quanto non erano altro che un enorme punto interrogativo e per farlo bisogna imparare a scegliere anche a costo di sbagliare, io ho scelto te e se questa scelta è uno sbaglio allora è lo sbaglio più bello della mia vita e lo rifarei altre mille volte, siamo noi a decidere per chi vale la pena lottare e io per te lotterò sempre anche se tu mi allontanerai da te e non vorrai più vedermi, perché io oramai dipendo da te, dai tuoi sorrisi, dai tuoi sguardi, dalle tue parole, dai tuoi abbracci, io non riesco più a chiudere gli occhi, immaginare il mio futuro e non vederti al mio fianco"

"Smettila" disse Arizona cin le lacrime agli occhi "ti prego smettila di farlo"

"Di fare cosa?" Chiese confusa Callie

"Di dire cose che mi fanno venire voglia di baciarti"

La mora sentendo quelle parole non riuscì a trattenersi e la strinse a se

"Dammi tempo, ti chiedo solo un pò di tempo" le disse la bionda all'orecchio

"Voglio te. E se per averti dovessi aspettare anche tutta la vita lo farei"

Si guardarono negli occhi e con quello sguardo che in quel momento valeva più di qualsiasi altra parola decisero di ritornare ognuna a casa propria.

CALLIE POVS
Ero felice che Arizona mi avesse dato la possibilità di spiegarle quello che sento, mi aveva chiesto del tempo e ne aveva tutto il diritto ma l'avrei riconquistata pian piano, una volta arrivata vicino casa trovai l'ultima persona con la quale avrei dovuto parlare oggi

"Paul, come hai fatto a sapere che abitassi qui?"

"Sei sparita, completamente sparita, ho aspettato per più di una settimana che tu ti facessi sentire, ma quando questo non successe decisi di andare a parlare con i tuoi genitori e mi hanno detto tutto"

"Io credo che dovremmo parlare"

"Si lo credo anche io, vorrei capire perché quelle ragazze oggi non sapevano chi fossi e soprattutto quella bionda vicino a te, vorrei capire cosa le ho fatto per meritarmi uno sguardo del genere"

"Si chiama Arizona e lei è...la mia fidanzata"

"COSA?" urlò Paul "ma è una donna e tu stai con me"

"Stavo con te..ma amo lei"

L'uomo la guardò dritta negli occhi "mi prendi in giro non puoi aver dimenticato tutto in cosi pochi mesi, non puoi avermi sostituito per di più con una donna"

"Paul è cosi perciò ti preg-" Callie non fece in tempo a finire di parlare che le labbra dell'uomo erano sulle sue, inizialmente non ricambió cosa che poi fece solo per alcuni secondi quando si staccò il mondo le crollò addosso

"Arizona.." sussurró la latina

La bionda era alle sue spalle e aveva assistito a tutta la scena "mi fai schifo" disse prima di voltarsi e andare via.

ARIZONA POVS
In questo momento non sapevo se ero più disgustata da quel bacio o dalle bugie che aveva ancora continuato a dirmi, mi aveva detto che voleva me e io volevo darle una possibilità, volevo darci una possibilità infondo il perdono è una cosa potentissima, non solo fa star bene l'altro ma riesce a rendere orgogliosi anche di se stessi e io avevo trovato dentro di me la forza di perdonarla perché pensavo che noi fossimo più forti di un singolo errore, ma quel bacio, dopo le parole che le aveva detto al parco non ha fatto altro che distruggere tutte le mie speranze

"Arizona aspetta non è come credi" Callie cercava di bloccarmi in modo da potermi parlare ma non avevo voglia di ascoltarla, non volevo più vederla "ti prego aspetta"

"Cosa vuoi?" Le dissi freddamente

"Avere la possibilità di spiegare"

"No, hai già avuto la possibilità di spiegarti ed io ero venuta qui perché pensavo che noi meritassimo di più, pensavo che avrei potuto perdonare questo tuo singolo sbaglio, avrei voluto averti stanotte ma non per fare l'amore, avrei voluto avere la mia mano sul tuo petto, la tua mano sul mio fianco che mi stringeva cosi forte da sfiorarmi l'anima, ma soprattutto avrei voluto avere il mio viso sul tuo cuore, mentre mi addormentavo ascoltando il suono più dolce che esista. Ma non sarà cosi perché hai distrutto tutto, di nuovo."

"Arizona.." Callie aveva il viso pieno di lacrime

"No. È finita."

Detto ciò mi voltai e andai via da li, avevo un disperato bisogno di bere, non mi importava del fatto che la mattina dopo sarei dovuta andare a scuola, infatti mi recai verso il primo pub che trovai lungo la strada, la musica era alta, c'era gente che ballava, altra che invece era talmente ubriaca da non capire neanche dove si trovasse ed era quello che volevo fare io, avevo iniziato a bere fino a quando una voce sconosciuta alle mie spalle attirò la mia attenzione.

"Brutta giornata?" Disse una ragazza con gli occhi verdi più belli del mondo

"Brutta vita" risposi con un sorriso

"Dev'essere proprio brutta se già cosi giovane ti spinge a bere cosi tanto"

"Già"

"Comunque io sono Camila"

"Arizona"

"Sai Arizona, hai lo sguardo triste e volevo solo dirti che invece di annegare i tuoi dispiaceri nell'alcool potresti parlare anche con me, a volte è più facile aprirsi con le persone che non si conoscono"

"Avevo una ragazza, credevo di aver finalmente trovato l'amore della mia vita, sai il mio posto felice, ieri ho scoperto che era fidanzata da anni con un ragazzo, mi ha presa in giro dal primo momento mi ha praticamente mentito su tutto e quando finalmente ho capito che forse il nostro amore era più forte di un solo errore sono andata da lei e l'ho trovata a baciarsi con lui"

"Oh, ho vissuto praticamente un esperienza simile e fidati se ti dico che è meglio perderla gente cosi"

"Ma io la amo"

"Ma già parli di lei usando il passato, sai le persone arrivano, lasciano il segno e poi vanno via è cosi che funziona"

Mentre parlavano decisero di uscire dal pub e di camminare un pò a piedi lungo le vie isolate della città

"Però se davvero le cose vanno come dici tu siamo tutti destinati a rimanere da soli"

"Non è detto, io sono del parere che anche l'avventura di una notte possa diventare l'amore della vita di qualcuno"

"Credi nel destino quindi?"

"Credo che non bisogna abbattersi già ai primi ostacoli, sai io sono una sognatrice, mi piace credere nelle seconde, terze, quarte possibilità"

"Ti conosco da meno di un'ora e già credo di adorarti"

Senza rendersene conto arrivarono sotto casa di Camila che accennò un sorriso e dopo vari tentativi riuscì a convincere Arizona a rimanere da lei in quanto anche se la sbronza era diminuita non era nelle condizioni di tornare a casa da sola, la bionda aveva accettato con la premessa che il giorno dopo avrebbe dovuto accompagnarla a scuola in macchina. Il mattino seguente Camila come d'accordo la accompagnò fino all'ingresso

"Sai c'è una cosa che avrei voluto fare già ieri sera ma non volevo sembrare troppo invadente"

"Cosa?" Chiese curiosa Arizona

Camila senza dire nient'altro si avvicinò e la strinse a se, la bionda ricambió subito l'abbraccio iniziando a provare sensazioni contrastanti, quando si staccarono passarono alcuni secondi a fissarsi negli occhi fino a quando il suono della campanella le riportò nel mondo reale

"Hai degli occhi stupendi Arizona, c'è un mondo tutto da scoprire all'interno e io non vedo l'ora di farlo"

Dopo aver detto ciò Camila le si avvicinò lasciandole un bacio all'angolo della bocca e un foglietto con scritto il suo numero.

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