E se?

di ForeverDream2015
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una domanda ***
Capitolo 2: *** Mamoru Chiba ***
Capitolo 3: *** Ami Mizuno ***
Capitolo 4: *** Rei Hino ***
Capitolo 5: *** Makoto Kino ***
Capitolo 6: *** Minako Aino ***
Capitolo 7: *** Haruka Tenou ***
Capitolo 8: *** Michiru Kaiou ***
Capitolo 9: *** Una mattina di Agosto... ***
Capitolo 10: *** 39.6 ***
Capitolo 11: *** The day after tomorrow ***
Capitolo 12: *** Piano piano ***
Capitolo 13: *** Amicizia ***
Capitolo 14: *** Il primo appuntamento ***
Capitolo 15: *** 5 giorni ***
Capitolo 16: *** Affari ***
Capitolo 17: *** L'ultimo giorno ***
Capitolo 18: *** Questione...di dimensioni ***
Capitolo 19: *** Questione..di numeri ***
Capitolo 20: *** Questione...di luoghi ***
Capitolo 21: *** Un sì ***



Capitolo 1
*** Una domanda ***


“Luna?”
“Che c’è Usagi? Non riesci a dormire?”
Lei si sedette sul letto, scuotendo la testa.
“Che succede?Qualcosa ti preoccupa?”
Usagi sospirò.
“Luna…ami Artemis?”
Luna stupita dalla domanda arrossì violentemente
“Ma…ma…ma…ma che domande sono Usagi?”
“Non puoi solo rispondere?”
La gatta sospirò.
“Benedetta ragazza”
“Luna ti prego!”
“Io e Artemis ci vogliamo bene ecco. Sono convinta che quando ci sarà un po’ di pace per entrambi potremmo…innamorarci. Siamo gatti.”
“Ma avete una figlia nel futuro. Diana. Se voi non vi amerete lei sparirà giusto?”
Luna annuì e guardò preoccupata la sua protetta.
“Usagi, per favore. Dimmi cosa succede.”
Lei si portò le gambe al petto, nascondendo il viso tra le ginocchia.
“Mamoru. Non l’ho cercato. Non ci siamo corteggiati. Non abbiamo avuto più di un appuntamento per decidere di stare insieme. Non ci siamo innamorati piano piano. Non siamo una coppia normale. Ci siamo imposti a vicenda. Per via di Serenity ed Endymion, per via di Chibiusa, per via di tutto quello che saremo. Ma se tutto questo non ci fosse successo, lui, sarebbe lo stesso innamorato di me?”
“Usagi..”
Lei tirò su la testa guardando la sua gatta negli occhi.
“Guardami Luna. Sono una ragazza come tante altre. Non sono bella come Rei, non sono intelligente come Ami, non sono brava a cucinare come Makoto e non sono coraggiosa come Minako. Non sono aggraziata come Michiru e nemmeno forte come Haruka. Sono ben lontana dall’essere responsabile come Setsuna. Lui non mi amerebbe se non fossi Sailor Moon.”
“Usagi. Perché questi dubbi? Tu e Mamoru state per…”
“Sposarci lo so. Per questo ho questi dubbi”
“E cosa vorresti fare? Tornare indietro nel tempo e vivere senza essere Sailor Moon? E poi tornare qui, ricordarti cos’hai vissuto e vedere se sposare o meno Mamoru?”
Usagi sorrise lievemente. Due grandi lacrime scesero dai suoi occhi.
“Mamoru lo sposerò comunque. Vorrei solo sapere. Se io non fossi stata Sailor Moon, e lui non fosse stato Tuxedo Mask, ci saremo comunque innamorati l’uno dell’altro?”
“Usagi dormici su. Domani non avrai più questi dubbi.”
Lei annuì sconsolata, appoggiò la testa sul cuscino avvolgendosi nelle coperte.
“Già. Domani non avrò più questo dubbi.”

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Capitolo 2
*** Mamoru Chiba ***


Usagi Tsukino – 14 anni
Mamoru Chiba – 17 anni
 
E’ una splendida giornata di sole in quel di Juban. Il cielo è azzurro, senza nemmeno una nuvola all’orizzonte. Il sole è alto ed abbastanza caldo da poter permettere a tutti di girare senza giacca: un tempo fatto apposta per far sorridere tutti. Tranne una.
 
Due ragazzine sono sedute su una panchina di fronte alla loro sala giochi preferita: il Crow.
Due ragazzine: una castana quasi rossa, capelli mossi fino alle spalle, occhi azzurri ,sorridente ed allegra.
“E dai Usagi, tirati su. Non puoi restare tutto il giorno depressa in questa modo!”
L’altra bionda con capelli lunghissimi legati in due chichon sopra la testa, con le code libere, occhi azzurri, triste ed inconsolabile.
“Naru. 30. Ti rendi conto? 30! Mia madre mi ucciderà!”
Usagi cerca di trattenere il pianto. Ma è più forte di lei.
“Uheeeeeee!Non torno a casa!”
“Usagi ti prego! Sembri un neonato se piangi così!”
Entrambe con la stessa divisa: gonna a piegoline blu, camicia bianca, fiocco rosso sul petto.
“Deprimerti non serve” disse Naru alzandosi dalla panchina “Vai a casa e studia. Io vado, ho un appuntamento con mamma! Ciao Usa-chan. A domani!”
Usagi sospirò alzandosi anche lei dalla panchina. Fa un paio di passi e si ferma, riguardando il compito.
“Ahhh basta!” Stropiccia il foglietto fino a farlo diventare una pallina “Non voglio più vedere questo pezzo di carta!”
Dopo averlo lanciato dietro di lei si sentiva meglio. Altri due passi verso casa.
“Hey tu! Lo sai che non si lanciano le palline di carta in testa alla gente?”
Lei si volta e lo vede. Un ragazzo. Un semplice ragazzo.
Capelli neri corvino, talmente folti da far pensare a come perdersi odorandoli ed accarezzandoli.
Si alza gli occhiali da sole. Occhi blu, profondi come il mare, talmente belli da far pensare a come perdersi guardandoci dentro.
“Trenta? Faresti meglio a studiare di più Odango!”
Usagi corre verso di lui e recupera prontamente il compito.
“Non sono affari tuoi, brutto antipatico! E non mi chiamo Odango, mi chiamo Usagi!”
E gli fa anche la linguaccia.
Gira i tacchi e se va.
Occhi blu come il mare…i più belli che io abbia mai visto. Ahhhh ma a cosa pensi Usagi? E’ solo un brutto antipatico! E ora cammina verso la tua fine. Mamma Ikuko ti attende!”
 
“Occhi azzurri come il cielo…. i più belli che io abbia mai visto. Ahhhh ma a cosa pensi Mamoru?E’ solo una bambina viziata! E ora cammina verso i libri. Lo studio ti attende!”

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Capitolo 3
*** Ami Mizuno ***


Usagi Tsukino – 14 anni – Scuola Media Juban
Ami Mizuno – 14 anni – Scuola Media Juban
 
“Ahhhh”
Usagi sospira vistosamente nei corridoi della scuola. Accanto a lei Naru, sua amica da sempre.
“Alla fine, dopo aver urlato e pianto per più di un’ora, mamma mi ha fatto rientrare in casa”
L’amica ridacchia.
“Io, se fossi stata tua mamma, ti avrei fatto dormire fuori”
“Grazie Naru, sei un’amica!”
“E dai Usagi-chan! Ammettilo. Un 30 è un voto veramente brutto!”
“Vorrei essere come lei!”
Naru la guarda cercando di leggere nella mente di Usagi.
“Lei chi?”
“Ami Mizuno, la ragazza genio. Hai visto i tabelloni all’entrata? E’ prima in tutte le materie!”
“Ah sì, la conosco. Eccola è lì!”
Usagi si volta e la vede. Capelli a caschetto blu, occhi azzurri, un viso dolce ed accomodante. Sta guardando fuori dalla finestra.
“Mi sembra…triste”
“Sai Usa è sempre da sola! Nessuno vuole esserle amica. Tutti la ritengono strana!”
“Che stupidata! Io vado da lei!”
“Aspetta Usagi!”
Lei non la ascolta e si avvicina a quella ragazza.
“Hey ti disturbo?”
Ami si volta guardandola. Le sorride dolcemente.
“No, assolutamente no! In cosa posso aiutarti?”
Di cosa aveva bisogno? Non aveva nemmeno pensato a cosa dirle. Prese fiato e parlò con il cuore.
“Lascia perdere tutti quelli che ti dicono che sei strana, parlano solo per invidia!”
Ami spalanca la bocca, stupita da quella affermazione. Poi le sorride, arrossendo violentemente.
“Gr…grazie davvero.”
Usagi scoppia in una risata rilassata.
“Figurati Ami! Ci vediamo presto!”
“Hey aspetta!”
“Hm?”
“Io…non so come ti chiami!”
“Ah ops! Hai ragione. Mi chiamo Tsukino. Usagi Tsukino. Ehy ma perché non ci ho pensato prima! Che ne dici se dopo la scuola andiamo al Crow a prenderci un bel gelato insieme?”
“Ma io veramente….”
“Dai su non dirmi di no!”
Ami la guarda mortificata.
“Studiare. Devo studiare. Tra una settimana ho il compito di matematica e non sono pronta.Ma un gelato. Dai Ami. Un gelato. Vuole esserti amica. Un’ ora di svago non ti farà male”
“Dai su non dirmi di no!”
“Ok. Accetto! Ci vediamo all’uscita allora Usagi!”
“Evviva! Sì, ci vediamo all’uscita. Ciao Ami-chan”
“Ami- chan. Nessuno mi ha mai chiamato Ami-chan”
 
Usagi Tsukino – 14 anni – Crow
Ami Mizuno – 14 anni – Crow
Mamoru Chiba – 17 anni - Crow
 
“Oh mio Dio Ami-Chan! Ma sei…sei bravissima a questo videogioco!”
“Grazie Usagi. Ma la tecnica è la stessa in tutti i videogiochi”
Usagi alza un dito muovendolo da destra verso sinistra.
“Eh no eh. Questo non è tutti i videogiochi. Questo è il videogioco di Sailor V!”
Ami ride di gusto. Per la prima volta, dopo tanto tempo, si sente apprezzata e felice.
Usagi sente le porte scorrevoli del Crow aprirsi. Per istinto segue con lo sguardo chi sta entrando.
“Oddio ancora tu??”
“Hey testa di Odango! E’ un luogo pubblico e posso entrare quando voglio! E invece tu che ci fai qui? Dovresti essere a casa a studiare per rimediare a quel 30 di ieri!”
Ami alza il viso dallo schermo, fermando il suo sguardo su Usagi.
“30?”
Usagi, visibilmente in imbarazzo, cerca di minimizzare ridendo.
“Ahahah sì in inglese. Ma niente di che, un voto recuperabilissimo!” Si volta verso Mamoru, lo prende per un polso e lo trascina a qualche metro da Ami.
“Senti, brutto antipatico! Non c’è bisogno che spifferi a tutta la città che ho preso 30 chiaro?”
“30 è un voto storico!Ammettilo Odango!”
“Smettila è chiaro? E non mi chiamo Odango! Mi chiamo Usagi. U. SA. GI. Ok?”
Lui la guarda. Prima serio. Poi stranito. Poi si porta una mano per coprirsi il viso. E poi scoppia in una risata fragorosa.
“Hey! La smetti di prendermi in giro!”
Usagi sente una mano appoggiarsi sulla sua spalla.
“Non è possibile!”
“Ciao Motoki!”
“Mamoru Chiba che ride? Eppure oggi non hanno messo neve!”
“Lo conosci?”
Motoki annuisce sorridendole. Usagi si scioglie.
“Sì, siamo compagni di università!”
“Bene allora vi lascio soli, torno dalla mia amica! Ah un consiglio Motoki: dovresti scegliere meglio le tue amicizie. Lascialo perdere quello. E’ solo un brutto antipatico!”
Ami la vede tornare verso di lei. Di sfuggita guarda l’orologio.
“O no, è tardissimo! Devo tornare a casa a studiare!”
“Di già? Dove abiti? Io voglio andare al tempio, se abiti da quella parte ti accompagno!”
“Al tempio?”
Usagi annuisce vistosamente.
“Voglio un talismano!”
“Un talismano?”
“Sì. Un talismano è un…”
Ami ride dolcemente.
“So cosa sono i talismani Usagi. Non capisco perché lo vuoi.”
“Hai visto quel ragazzo brutto ed antipatico di prima? Voglio un talismano che me lo tenga lontano ecco!”
“A me non sembra tanto antipatico!”
“Solo perché non lo conosci Ami-chan!”
Improvvisamente Ami arrossisce.
“Posso…posso venire con te?”
“Vuoi venire con me? Davvero?”
“Se vuoi sì. Mia mamma ha il turno di notte stasera. Potrò ripassare per il compito in classe di matematica della prossima settimana stasera!”
“Stai già studiando per il compito in classe della prossima settimana?”
Ami scuote la testa.
“Ma sei pazza?Non sto studiando.Sto ripassando!”
 

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Capitolo 4
*** Rei Hino ***


Ecco a voi l'ultimo aggiornamento di oggi. 
Mancano Makoto (e so già cosa scrivere) e Minako (che non ho idee!)
Dopo di che...sarà tutto in salita! Attendo qualche recensione anche solo per dirmi "Hey fa schifo!"


Usagi Tsukino – 14 anni – Tempio scintoista
Ami Mizuno – 14 anni – Tempio scintoista
Rei Hino – 14 anni – Tempio scintoista
 
Ami e Usagi stanno salendo lentamente le scale del Tempio.
“Lo sai che qui c’è una Miko bellissima? Si chiama Rei Hino…”
“Hai detto Hino Ami? Come il politico?”
“Sì è sua figlia! Ma lei abita con il nonno. Il padre…ecco è troppo occupato per prendersi cura di lei.”
Usagi si ferma un attimo e fissa Ami.
“Allora….anche a te piacciono i pettegolezzi eh?”
“Ehm…no…voci di corridoio!”
Usagi scoppia a ridere, Ami con lei.
Ancora qualche scalino e finalmente arrivano.
“Oh no il chioschetto è ancora chiuso!”
“Tranquilla Usagi starà aprendo!”
Nemmeno il tempo di finire la frase e le due ragazze sentono un urlo alle loro spalle.
“Buongiorno bellezze!”
Entrambe saltano per lo spavento. Si voltano e lo vedono. Un vecchietto vestito con la tipica divisa da sacerdote. Le guarda.
“Posso aiutarvi bellezze?Volete lavorare qui per noi?Dai bellissime non dite no!”
“Noi veramente…”
“Nonno! Smettila di importunare le ragazze!”
Usagi resta a bocca aperta appena la vede. Stupenda con la sua tunica bianca, lo Hakama rosso.
I capelli lunghissimi neri e perfettamente pettinati, gli occhi viola che nascondono forza e determinazione.
“Nonno forza torna dentro ci penso io a loro!”
Lei si inchina.
“Scusatemi ragazze, posso aiutarvi”
Usagi ancora a bocca aperta viene come risvegliata da un sogno.
“Ah eh sì, scusami vorremmo dei talismani.”
“Certamente seguitemi!”
Usagi continua a fissare quella ragazza. Ami la spinge facendola di nuovo tornare alla realtà.
“Di che tipo di protezione avete bisogno?”
“Ecco. Io incontro sempre un ragazzo e..”
“Ah! Ho capito. Vuoi un enmusubi giusto? Quello per trovare la propria anima gemella? Ti consiglio questo a coppia, fai avere a lui uno dei due e vedrai…cadrà ai tuoi piedi!”
“No no! Io e Mamoru Chiba anime gemelle? Ne ora , ne tra mille anni!”
“Eppure ti ricordi perfettamente nome e cognome!”
“Ami-Chan tu devi stare dalla mia parte!” Usagi si volta verso Rei “Io voglio che mi stia lontano! E’ brutto ed antipatico, non lo sopporto,lo odio! Non fa altro che prendermi in giro. Io lo detesto!”
“Mmm…capisco. Ho io quello che ti serve. Eccolo! Ti serve un Yakuyoke: serve per tenere lontano il male!”
“Perfetto! Ami tu cosa vuoi?”
Ami la guarda arrossendo subito.
“Io veramente..”
“Dai te lo regalo io!”
“Usagi…”
“Un regalo da un’amica non si può rifiutare!”
“Amica…ha detto amica…”
“Per lo studio.”
“Oh Ami- Chan pensi sempre a quello”
“Lo studio è importanti Usa…”
“Anche divertirsi Ami-Chan”
Rei scuote la testa divertita dalla scena.
“Ecco qui un gakugyo-joju: : hanno lo scopo di aiutare sia nello studio che nel superare gli esami.”
Ami allunga la mano per prenderlo e ringrazia.
“Oggi offre il tempio. Per il disturbo che vi ha arreccato mio nonno. Sperando che torniate!”
Ami le sorride dolcemente.
“Nessun disturbo! Come possiamo sdebitarci?”
“Io ho un’idea” interviene subito Usagi “Perché non vieni a prenderti un buon gelato con noi!”
Rei guarda Usagi stupita di quella proposta.
“Dai non dire di no! Domani verso quest’ora ti passiamo a prendere!”
“Tu…tu me lo chiedi solo perché non mi conosci. Lo sai la gente cosa dice di me? Che sono strana. Non credo che vuoi farti vedere in giro con me!”
“Lascia perdere tutti quelli che ti dicono che sei strana, parlano solo per invidia!”
Gli occhi di Rei si spalancano. Felici.
“Allora ci vediamo domani Rei-chan! E grazie!”
“Rei-chan…. Nessuno mi ha mai chiamato Rei- Chan”
 

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Capitolo 5
*** Makoto Kino ***


sagi Tsukino – 14 anni – Crow
Ami Mizuno – 14 anni – Crow
Rei Hino – 14 anni – Crow
Makoto Kino – 14 anni – Crow
Mamoru Chiba – 17 anni – Crow
 
 
“Questo gelato è ottimo!”
La voce di Rei distrae per un attimo Usagi che sta assalendo la sua coppa come se non mangiasse da un mese.
“Te l’avevo detto io! E comunque fattelo dire Rei: la tua divisa scolastica è meravigliosa!”
Rei, quasi in imbarazzo, risponde con un timido “grazie”
“Cioè guarda la tua gonna. E’ meravigliosa!”
“Già concordo!”
Una voce fuori campo fa voltare contemporaneamente le tre ragazze verso il tavolo alle loro spalle per capire chi avesse parlato.
E la vedono: una ragazza visibilmente alta, capelli castani raccolti in una coda alta, occhi verdi, un viso da dura che nasconde tanta dolcezza. Arrossisce.
“Io…cioè ecco…non…volevo origliare. Scusatemi” Prende fiato e prosegue nel parlare “E’ che oggi è stato il mio primo giorno nella nuova scuola e guardate che divisa ho dovuto mettere?!? Non ho trovato una divisa per la mia taglia…è assurdo! Solo perché sono alta. Poi vedo le vostre divise e sono invidiosa ecco. Scusatemi ancora. Potete proseguire” e riaffonda il viso nella sua coppa di gelato.
“Beh, anche la tua divisa è bellissima. E i tuoi orecchini poi…sono splendidi.”
“Dici a me?”
“Sì sì! Mi chiamo Usagi e tu?”
A quelle parole la ragazza si addolcisce.
“Io…Makoto”
“Hai anche un bellissimo nome! Perché non ti siedi qui con noi a mangiare il gelato invece di farlo da sola?”
Lei spalanca la bocca, scuotendo la testa.
“Lo sai la gente cosa dice di me? Che sono strana. E ha paura di me. Ti assicuro che non vuoi avermi vicino!”
“Lascia perdere tutti quelli che ti dicono che sei strana, parlano solo per invidia!”
Gli occhi di Makoto si spalancano. Felici.
“Dai Mako-chan vieni qui!”                                    
“Mako-chan…. Nessuno mi ha mai chiamato Mako- Chan”
Lei si alza ed orgogliosa si siede accanto ad Usagi.
“Grazie”
“E di cosa?”
Tutte si presentano, qualche chiacchiera e qualche risata. E Makoto si sente accettata. Come mai in vita sua. Usagi è felice: anche oggi ha fatto la sua buona azione.
“Ah ma allora è un vizio! Dovresti essere a casa a studiare e non qui Odango!”
Usagi sospira pesantemente prendendosi la fronte fra le mani. Prima si volta verso Rei
“Rei, il tuo talismano non funziona!” E poi si rivolge a lui “Usagi. Non è difficile. Mi chiamo Usagi!”
“Sì sì certo Odango. Oggi non voglio litigare”
Usagi si volta nuovamente verso Rei.
“Forse un po’ funziona”
“Ascoltate tutte. Sabato sera Motoki organizzerà un torneo di videogiochi. Servono persone. Perché non partecipate anche voi? Parliamo di Sailor V”
“Io passo non sono brava con i videogiochi” La prima a parlare è stata Rei.
“Io dovrei…studiare” disse Ami arrossendo.
“Io lascio il posto a qualcun altro” Stavolta a parlare è stata Makoto.
“Io ci sono! Voi però verrete a fare il tifo per me vero?”
“Odango non avevo dubbi che mi avresti detto di sì!”
“Senti tu, brutto antipatico! Se vengo è solo per Motoki…non di certo per te!”
“E chi te lo dice che Motoki sia felice di questa cosa?”
Usagi diventa rossa di rabbia, i suoi piedi iniziano a scalciare senza controllo. E poi lo fa.
Gli fa la linguaccia.
“Sei un rompiscatole antipatico!”
Lui la saluta voltandogli le spalle per non scoppiare a riderle in faccia.
“Beh…però è carino!”
“Oh Rei ma che stai dicendo! E’ solo un brutto antipatico!”
“Carino lui? Né ora, né tra mille anni!”
 

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Capitolo 6
*** Minako Aino ***


Usagi Tsukino – 14 anni – Crow
Ami Mizuno – 14 anni – Crow
Rei Hino – 14 anni – Crow
Makoto Kino – 14 anni – Crow
Minako Aino – 14 anni – Crow
Mamoru Chiba – 17 anni – Crow
 
“Usagi ricordati. L’elemento importante è stancare il nemico il più possibile per poi…” fece il gesto di dare un pugno con la mano sfiorando il viso di Usagi “Sferri l’attacco finale è chIaro?”
Usagi la fissa stranita
“Mako-chan…è solo un videogioco!”
“Non è solo un videogioco! E’Sailor V!”
Usagi respira, chiude entrambe le mani a pugno.
“Hai ragione! Forza! Vincerò questa finale contro…hey chi è il mio avversario?”
Rei gliela indica. E Usagi esclama solo una parola “WOW”
Lunghissimi capelli biondi tenuti legati solo in parte da uno splendido fiocco rosso. Occhi azzurri. Sguardo combattivo. Si stringono la mano. Una presa forte e decisa. Che la battaglia abbia inizio.
Battaglia che termina dopo pochi minuti con la vittoria non di Usagi che, piangente, si fa consolare da Makoto.
“Dai Usa-chan. E’ solo un videogioco”
“Non è solo un videogioco. E’ Sailor V!”
Una mano si appoggia sulla sua spalla. Usagi si volta.
“Hey sei stata una bravissima avversaria!”
“Io…ehm…grazie!”
“Mi chiamo Minako e tu?”
“Io Usagi. E loro sono Makoto, Ami e Rei”
“Piacere ragazze!”
“Ascolta posso farti una domanda Minako?”
Lei gonfia fiera il petto.
“Vuoi sapere come faccio ad essere così brava?”
“Veramente volevo sapere come fai a tenere sciolti i capelli così lunghi. Sono splendidi!”
Minako gonfia ancora di più il petto.
“Segreti di bellezza che non vanno mai svelati!” Ride sguaiatamente.
“Forza ragazze, venite con me. Vi offro un gelato!” e urlando “Motokiiiii prepara 5 gelati forza!”
Usagi abbassa lo sguardo quasi vergognandosi.
“Lo sai che sei strana Mina-chan?”
“Lascia perdere tutti quelli che mi dicono che sei strana, parlano solo per invidia!”
Usagi sorride. E tutte si avviano verso il bancone. Ma Usagi viene trattenuta per un polso da qualcuno. Si volta. Ed è lui. Solo e sempre lui
“Tu che dici strana a qualcuno?Ma ti sei vista Odango?”
“Mmm….hai ragione! E’ come se tu dicessi a qualcuno che è una persona triste, antipatica e senza il benché minimo senso dell’educazione vero?”
“Hey non vale così! Di solito sono io che..”
“Che ti diverti a punzecchiarmi? Ammettilo Mamoru! Tu non vedi l’ora di vedermi solo perché la tua vita è talmente vuota che provi gusto solo a farmi del male vero?” Usagi strattona il polso che lui le sta ancora stringendo.
“E ora lasciami! Vado da chi sa apprezzarmi per come sono.”
Si volta e se ne va. E lui resta lì a bocca aperta. Di stucco.
“Ammettilo Mamoru! Tu non vedi l’ora di vedermi solo perché la tua vita è talmente vuota che provi gusto solo a fare del male alle persone vero? Si Usagi. Hai ragione questa volta. La mia vita è vuota.”
 
 
Ciao a tutti! Sono io, l’autrice. Il gruppo delle ragazze è di nuovo formato. Ora arriverà il bello.
Usagi odia dal profondo del suo cuore Mamoru, non lo sopporta.
Mamoru considera Usagi solo una ragazzina e, questa volta, gli ha fatto male davvero.
E ora che succederà? Non sono Sailor Moon e Tuxedo Mask, nemmeno Serenity ed Endymion…
Stay Tuned…
A presto
Forever Dream 

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Capitolo 7
*** Haruka Tenou ***


Usagi Tsukino – 15 anni appena compiuti – Casa Tsukino
Shingo Tsukino – 11 anni ancora per poco – Casa Tsukino
Kenji e Ikuko Tsukino – età non precisata – Casa Tsukino
 
 
“Mamma come sto?”
Usagi si presenta in cucina mentre sua mamma Ikuko sta finendo di lavare i piatti. Lentamente si asciuga le mani e si volta verso la figlia. Deve appoggiarsi al piano della cucina per non svenire.
“Oh…oh mio Dio!”
“Mamma che succede?”
“Oh…oh mio Dio!”
“Mamma! Papà corri mamma non sta bene!”
Kenji corre subito verso la moglie, ancora appoggiata al piano della cucina, occhi sgranati e visibilmente sbiancata. Il marito la prende per mano.
“Iku –chan che succede?”
Tremante Ikuko alza un braccio e punta il dito verso la figlia. Kenji segue con lo sguardo l’indice della moglie fino a che riesce a comprendere che sta segnando Usagi.
“Oh…oh mio Dio!”
Anche lui deve tenersi al piano. Lentamente prende una sedia e si siede. Si toglie gli occhiali, si strofina gli occhi. Usagi si avvicina ad entrambi.
“Papà, anche tu stai male?”
Kenji guarda la figlia con occhi lucidi. Scuote la testa e guarda nuovamente la moglie.
“Io…no per me è troppo!”
“Ma che succede si può sapere?”
Dalla sua camera scende anche Shingo. Appena vede la sorella si ferma.
“Fiuu fiuu…che sventola!”
“Hey chi ti ha insegnato a parlare così?”
“Hey Usagi! E’ un complimento il mio!”
“Ahhh stai zitto! Dobbiamo aiutare mamma e papà. Guardali!”
Ancora bianchi, entrambi non hanno cambiato la loro espressione. Kenji si alza dalla sedia, si avvicina alla figlia e l’abbraccia.
“Sapevo che sarebbe successo”
“Cosa papà!”
Lui si stacca dall’abbraccio.
“Che saresti cresciuta”
Ad Usagi cade a terra la mascella.
“No spiegatemi. Vi siete sentiti male solo per come sono vestita?”
Ikuko riesce finalmente a riprendersi.
“I capelli…li hai sciolti. E quel kimono rosa e bianco..sei…” sua mamma si interrompe iniziando a piangere.
“Mamma?”
“Be….bellissima!”
“Usagi” interviene Kenji “Devi promettermi una cosa stasera. Qualsiasi ragazzo si avvicinerà a te dovrai dire di no è chiaro?”
“Papà…”
Qualcuno suona alla porta.
“E’ Rei! Io vado! Ciao a tutti!”


 
Usagi Tsukino – 15 anni – Parco cittadino
Ami Mizuno – 14 anni – Parco cittadino
Rei Hino – 15 anni – Parco cittadino
Makoto Kino – 14 anni – Parco cittadino
Minako Aino – 14 anni – Parco cittadino
Haruka Tenou – 17 anni – Parco cittadino
 
 
“Wow non mi aspettavo tutta questa gente!”
A parlare è Makoto fasciata nel suo stupendo kimono Verde.
“Quando vi dicevo che Michiru Kaiou è famosa non mi credevate!”
“Ami, ok che sei bellissima stasera con questo kimono azzurro, ma davvero..io non la conoscevo!”
“Rei tu a parte i fumetti cosa conosci?”
“Usagi scappa!”
Rei nel cercare di colpire Usagi inciampa nel suo kimono rosso, salvata all’ultimo secondo, da Minako in kimono giallo.
“Su ragazze fare le brave! Ci sono dei posti laggiù venite!”
Appena riescono ad avvicinarsi ai pochi posti a sedere liberi notano che sono solo 4. Dopo qualche battuta e i “no non ti lasciamo sola” Usagi decide di sedersi più in alto, nella tranquillità dell’erba.
“Ci vediamo tra poco”
Pochi minuti prima del concerto Usa non ce la fa più. Dalla sua borsetta tira fuori qualche forcina e lega nuovamente i capelli nei suoi Odango.
“Ahhh ora mi sento meglio!”
Le prime note partono. E già Usagi si sente travolgere da quel violino. Ogni nota le entra nel petto. Ne resta incantata.
“E’ brava vero?”
Qualcuno le si è seduto accanto. Capelli biondi corti, occhi azzurri tendenti al verde. Un viso bellissimo.
“Già. Mi sento quasi rapire da questa melodia”
“Chiudi gli occhi e lasciati rapire no?”
Usagi segue il consiglio chiudendo gli occhi. La musica va in crescendo. E la sua mente vaga fra mari calmi e spiagge deserte. Il sole che le scalda la pelle.
“Così va meglio, vero Odango?”
Quell’unico termine la fa sobbalzare. Spalanca gli occhi, il cuore a mille. Come può una sola parola renderla così indifesa?
La melodia termina. E con essa anche i pensieri di Usagi. Ma due occhi continuano a fissarla. Insistentemente.
“Che peccato. Davvero un peccato.”
“Cosa scusami?”
“Che ho già una fidanzata. Ci vediamo Odango!”
“Hey aspetta!”
Troppo tardi.
 
 
 
 
Ultimo aggiornamento per oggi 12/05. A domani (speriamo!)
Baci
Forever Dream

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Capitolo 8
*** Michiru Kaiou ***


Usagi Tsukino – 15 anni – Parco cittadino
Minako Aino – 14 anni – Parco cittadino
Haruka Tenou – 17 anni – Parco cittadino
Michiru Kaiou – 17 anni – Parco cittadino
 
“Hey Mina-Chan se c’è scritto vietato l’ingresso ai non addetti ci sarà un motivo no?”
“Usagi io voglio vederla da vicino!Sul palco sembrava una Dea. Voglio carpire tutti i suoi segreti.Un giorno saremo rivali quindi devo capire fin da subito contro chi combattere!”
“Rivali?”
Minako annuisce visibilmente convinta.
“Quando un giorno anche io sarò famosa…sarà mia nemica!”
Usagi scuote la testa.
“Tu famosa?”
“Diventerò la più brava cantante dell’intero Giappone” fa una giravolta su se stessa “Diventerò attrice e modella” pone entrambe le mani sui fianchi “E diventerò famosa in tutto il mondo!”
“Mina-cah…”
“Shhh….abbassa la voce! Se no ci scopriranno! Ecco, dietro quella porta c’è il camerino di Michiru Kaiou! Come sono emozionata!”
“Ma se sei tu che stai urlando!”
“Uh…ciao bellezze!”
Le due amiche saltano sul posto per lo spavento e si voltano contemporaneamente.
“Ciao Biondina, Odango ci si rivede eh?”
Usagi arrossisce violentemente.
“Su. Seguitemi.Vi porto io da Michiru!”
Le ragazze seguono Haruka in silenzio, ancora imbarazzate per essere state scoperte.
“Hey sono io apri?”
La porta di fronte a loro si apre. Una ragazza con lunghi capelli mossi che ricordano le onde del mare , occhi  azzurri dolci, un sorriso da far sciogliere chiunque.
“Haru loro chi sono?”
“Ti presento…come vi chiamate scusate?”
Michiru ride. Anche mentre ride è sempre contenuta ed elegante.
“Io sono Minako. Piacere di conoscerti. Sei bellissima e bravissima!Ma sappi che tra poco saremo nemiche. Sai io….”
Usagi la interrompe tappandogli la bocca con una mano.
“Io sono Usagi!Complimenti davvero!”
“Grazie ragazze. Sono felice che la mia musica sia arrivata a voi.”
“Io mi sono davvero emozionata.  Scusaci se ti abbiamo disturbato. Ora andiamo le altre ci staranno sicuramente cercando.”
Michiru sempre sorridente passa un lucidalabbra ad Haruka.
“Le accompagni tu vero? E grazie per avermelo prestato”
Usagi a quel gesto capisce che quello che lei pensava essere un ragazzo in realtà non lo è.
Haruka annuisce. Accompagna le ragazze fuori dal camerino verso l’uscita.
“Odango? L’uomo che ti ha accanto è davvero fortunato sai?”
Usagi si volta verso di lei.
“Anche tu sei una donna molto fortunata ad avere Michiru vicino”
Haruka le sorride ed annuisce.
“Hai ragione. A presto Odango”
 

E ora siete pronti? Iniziano i giochi!
Baci

Forever Dream

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Capitolo 9
*** Una mattina di Agosto... ***


Usagi Tsukino – 15 anni
Mamoru Chiba – 18 anni proprio oggi
 
Usagi è seduta fra l’erba. I pantaloncini corti e una canottiera leggera le permettono di non sentire troppo caldo in quella giornata che, si prospetta, rovente. E’ Agosto e la città inizia a svuotarsi. Il parco, nonostante siano già le nove del mattino, è deserto.
Usagi ascolta una canzone dal suo lettore mp3. Le gambe portate al petto e il volto rivolto verso il lago. Questa mattina si sente strana. Inquieta e malinconica. Nonostante il sole, nonostante l’aria fra i capelli, nonostante la scuola sia finita. Sospira, chiude gli occhi e cerca di immagazzinare le parole di quella melodia che le cuffie le trasmettono.
 
Ad ogni respiro del mattino capisco che grande dono la vita mi abbia dato
ad ogni tristezza che nego sento una possibilità dentro di me morire
dammi un sapore di qualcosa di nuovo che mi tocchi, mi stringa, che mi metta in sesto
mandami una luce guida che splende attorno a questa mia vita buia
 
Qualcosa le manca. Ma cosa?
 
Dammi un sapore di qualcosa di nuovo che mi tocchi, mi stringa, che mi metta in sesto
mandami una luce guida che splende attorno a questa mia vita buia

Ad uno ad uno inizia a pensare a tutto quello che ha.
Mi mancano le amiche? No, loro le vedo domani.
Mi manca la mia famiglia? No, li ho visti tutti questi mattina.
Mi manca l’amore? No, non si può sentire la mancanza di qualcosa che non si è mai provato.
 
Respira l'anima in me respira il regalo del tuo amore per me
respira la vita che hai coperto prima di me respira per farmi respirare


La testa le scoppia. Decide di sciogliersi gli Odango per lasciare il capo più libero da costrizioni.
La canzone le ricorda di respirare. E lei lo fa.Lentamente.

Respira l'anima in me respira il regalo del tuo amore per me respira la vita che hai coperto prima di me respira per farmi respirare
respira la tua onestà respira la tua innocenza nei miei confronti respira le tue parole e liberami respira per farmi respirare.
 
“Ahhh è inutile non riesco a capire!”
Si alza di scatto e si volta senza guardare. Colpisce qualcosa. Anzi qualcuno. Tocca meglio quello a cui è andato addosso. Pettorali scolpiti. Morbidi, ma allo stesso tempo definiti e robusti.
“Oh mi scusi non l’avevo….” Usagi alza lo sguardo. “Che diavolo!”
Usagi fa un passo indietro arrossendo violentemente.
“Che diavolo ci fai qui? Ancora!”
“Ti è piaciuto quello che hai toccato?”
Lei arrossisce ancora di più.
“Ohhhh brutto antipatico! Non ci si mette dietro le persone a spiarle!”
“Non ti stavo spiando! Sei stata tu a venirmi addosso e vuoi ragione Odango?”
“E’ così complicato per te chiamarmi Usagi eh??”
Lui fa finta di pensarci.
“Mmm…no. Ma Odango è più divertente! E comunque ero dietro di te solo perché volevo salutarti”
 Lei resta stupita di quella affermazione.
“Salutarmi?”
Lui annuisce sorridendo.
“Ti senti bene Mamoru?”
“Io sì. E dopo averti salutato avrei detto che finalmente senza quegli Odango sembri quasi una persona normale!”
Usagi respira. Uno, due tre volte. Stringe i pungi.
“Possibile che sai solo offendermi?Corri via, lontano da me. Se ti prendo…”
Lui scoppia a riderle in faccia. Lei allunga un braccio per cercare di colpirlo. A vuoto.
Mamoru inizia a correre, lei dietro di lui. Lui la distanzia subito, lei accelera. 5 metri li separano l’uno dall’altra. La distanza diminuisce. Due metri. Manca pochissimo ed Usagi cerca di aumentare la velocità.Allunga la mano.
“Ti ho pres..”
E avviene l’unica cosa che lei non avrebbe voluto. Il suo piede destro si aggancia a qualcosa. Prima sente il ginocchio colpire il terreno. Poi la testa. Ed infine, dopo una capriola, si ritrova a pancia sopra.
“Oddio che botta!”
Mamoru si avvicina subito a lei accarezzandole la fronte.
“Stai bene?”
Lei annuisce lentamente.
“Dammi la mano ti aiuto ad alzarti”
Lei riesce a sedersi. Appena vede il ginocchio sbucciato scoppia in un pianto isterico
“Uaaaaaa il mio ginocchio!”
Lui tira fuori dal suo marsupio una bottiglia d’acqua e gliela rovescia sul ginocchio.
“Te lo sei solo sbucciato!”
“Fa maaaaale”
“Smettila di urlare!”
“E’ solo colpa tua!”
“Non è colpa mia se non sei capace di correre!”
“La smetti di prendermi in giro?”
“Su in piedi!”
Lui la tira su di peso. Lei si aggrappa alle sue braccia.
“Ce la fai a camminare? Vuoi che chiamo un’ambulanza?”
Lei lo guarda. Lui trattiene una risata.
“Non ci posso credere stai ancora ridendo! Basta io me ne vado!”
Non ce la fa più: scoppia a ridere. E questa volta con le lacrime.
“Giuro che un volo così…non l’ho mai visto fare a nessuno!”
“Sei….Mamoru Chiba ti odio!”
E zoppicando…torna verso casa.
E la cosa che la rende più nervosa non è il ginocchio dolorante, non è il caldo e nemmeno la caduta da poco fatta. E’ il fatto che la sensazione di inquietudine e malinconia, dopo averlo incontrato, è sparita.
Lei si ferma un istante. Sospira a quel pensiero. E riprende la sua strada.
 
 
 
Note: la canzone che Usagi ascolta è “Breathe” di Midge Ure…

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Capitolo 10
*** 39.6 ***


Usagi Tsukino – 15 anni – Crow
Mamoru Chiba – 18 anni appena compiuti – Crow
 
Le porte scorrevoli del Crow si spalancano. Usagi trascina i piedi dentro il locale ancora in parte addormentata. Si siede su uno sgabello appoggiando rumorosamente il suo borsone per terra. Guarda l’orologio nella parete di fronte a lei: segna le 7.45. E’ in anticipo. Di mezzora.
“Ahhhhhh non ce la faccio ho sonno!”
Incrocia le braccia sul bancone appoggiando la testa nel mezzo.
“Hey!”
Qualcuno le bussa sui suoi chignon. Usagi alza lo sguardo.
“Che….che diavolo ci fai tu qui?”
“Motoki mi ha chiesto di venire al suo posto questa mattina. Aveva alcune cose da fare urgenti”
“Il 7 di agosto?”
“Il 7 di agosto Odango!”
Lei annuisce riappoggiandosi al bancone.
“Hey che succede?Non reagisci nemmeno!”
“Mamma e papà sono partiti stamattina alle 6.00 insieme a mio fratello. Staranno via tre-quattro giorni. Mi hanno svegliata. E non sono più riuscita a dormire!”
“Ti preparo un caffè ok?”
Usagi annuisce.
“Per fortuna mi aspetta una bellissima giornata con le ragazze. Andremo in piscina tuuuutto il giorno. Acqua, sole, relax, ragazzi…”
Mamoru scoppia a riderle in faccia.
“Ragazzi? E pensi che guarderanno te?”
“Guarda che c’è chi mi trova carina sai?”
“E chi sentiamo!”
“Beh…Motoki!”
Mamoru si piega in due per continuare a ridere.
“Guarda l’unico che potrebbe trovarti carina è tuo papà. E solo perché non vuole offenderti dicendo che non lo sei!”
Usagi lo fissa. Lo sguardo cambia. Da addormentato a pienamente sveglio. Da pienamente sveglio a pieno di rabbia. I suoi occhi cambiano. Da rossi fuoco a lucidi. Le labbra le tremano. E la mano si muove da sola. Verso il viso di Mamoru. Prendendolo in pieno. Lui stupito si tocca la guancia dolorante. Lei si alza dallo sgabello e, senza parlare, prende il suo borsone ed esce dal Crow.
Mamoru è ancora stupito di quella reazione e riguarda le immagini nella sua mente.
Il suo sguardo dolce e addormentato si era trasformato in attento. Ok lei lo aveva sentito
Il suo sguardo da attento si era trasformato in…arrabbiato? Ok lei aveva compreso la battuta.
Il suo sguardo da arrabbiato si era trasformato in…sofferente? Ok lei si era offesa.
Il suo sguardo da sofferente si era trasformato in…disdegnante.
“Oh no”
E invece sì. Questa volta aveva esagerato.
 
Usagi Tsukino – 15 anni – Crow
Mamoru Chiba – 18 anni appena compiuti – Crow
Ami Mizuno – 14 anni – Crow
Rei Hino – 15 anni – Crow
Makoto Kino – 14 anni – Crow
Minako Aino – 14 anni – Crow
Haruka Tenou – 17 anni – Crow
Michiru Kaiou – 17 anni – Crow
 
 
 
“Mamoru prendimi l’ultimo ordine e poi puoi andare. Sono già le 18.00”
“Ok che tavolo?”
Motoki allunga il braccio segnalando il tavolo delle ragazze. Le vede.
Rei perfettamente abbronzata e leggermente arrossata.
Minako bruciata in viso, ma uniforme nel resto del corpo.
Ami ancora bianca. Probabilmente, essendo responsabile, avrà usato la protezione totale.
Lei? Ah è la violinista! Michiru. Da quando sono amiche? E quel ragazzo seduto accanto ad Usagi?
A proposito di Usagi. Come al solito ha esagerato. Sembra un gamberetto.
Prende fiato e si avvicina al tavolo. E le sente parlare.
“Sto bene Rei. Ora un bel succo di frutta e mi riprendo!”
“Tu?Un succo di frutta? Ti senti bene Usagi?”
“Uffff…smettila Rei!”
“Che vi porto ragazze?”
Usagi si volta incrociando lo sguardo di Mamoru.
“Allora io una coppa panna e fragola!”
“Rei panna e fragola. Minako?”
“Mmm….crema e cioccolato!”
“Anche io!”
“Ok Makoto. Ami?”
“Un bel frullato alla frutta, grazie Mamoru”
“E voi?”
“Per noi due caffè!”
“Manchi solo tu Usagi”
Lei si alza in piedi senza guardarlo in faccia.
“Dite a Mamoru che vorrei un succo di frutta alla pesca. Vado in bagno”
E se ne va.
“Ok vi porto subito tutto.”
“Hey tu!”
Haruka richiama la sua attenzione.
“Che le hai fatto?”
“Io nulla!”
“Avanti Mamoru. Non ti è suonata strana la frase dite a Mamoru che?”
“No Rei. Assolutamente no!”
“Mamoru!”
Lui sospira grattandosi la fronte.
“Abbiamo avuto un battibecco stamattina.”
“Ma quelli li avete sempre!”
“Eh ma..” lui arrossisce imbarazzato “Stamattina forse ho esagerato. Le ho detto che l’unico che potrebbe trovarla carina è il suo papà.”
“Ma…Mamoru! Vai subito a chiederle scusa!”
“Ma Rei è in bagno!”
“Vai immediatamente!”
Mamoru non ribatte, sbuffa e si avvia verso il bagno.
 
Tutte le porte sono chiuse tranne una. Sicuramente Usagi sarà lì. Lui prende fiato.
“Senti Usa…scusami davvero. Stamattina sono stato davvero pesante…e non lo penso davvero. L’altra sera al concerto con i capelli sciolti e in Kimono eri…splendida. Davvero. Non sto mentendo. Solo che ogni volta che ti vedo tu mi fai sentire…come posso dire. Vivo. E non sono abituato a questo tipo di emozione. E l’affronto cercando un modo per far credere a me stesso che non mi piace. E non è così. Mi piace come mi fai sentire.”
Si ferma un istante. E decide di continuare nonostante la mancata risposta da parte di lei.
“Lo so che sei arrabbiata. E lo capisco. Ma sappi che in mezzo alle persone che ti apprezzano per quello che sei…ci sono anche io. E ti invidio. Ti invidio perché riesci ad avere un sorriso per tutti. Anche per me che non me lo merito.”
Usagi ancora non risponde.
“Mi perdoni?”
Nessuna risposta dall’altra parte della porta.
“Però sei una testona eh! Ti ho chiesto scusa!Cosa vuoi di più?”
Un tonfo. Un rumore che fa preoccupare Mamoru. Guarda sotto la porta e la vede.
“O merda…”
Corre fuori dal bagno dove trova immediatamente Motoki.
“Dimmi che hai la chiave per aprire i bagni!”
“Sì ma che..”
“Usagi è svenuta!”
La prima ad alzarsi è Haruka che corre subito verso Mamoru per aiutarlo. Motoki prende le chiavi e apre la porta. E la vedono a terra, visibilmente pallida, con il respiro affannato. Mamoru la porta fuori dal Crow in braccio. La fa sedere su una panchina appoggiandole la testa sulle sue gambe. Le ragazze guardano la scena preoccupate.
“Usako…Usako”
Le tasta il polso.
“Le pulsazioni sono molto veloci e respira a fatica”
Le tocca la fronte.
“E’ bollente! Ha la febbre alta”
Usagi apre lentamente gli occhi.
“Ma…Mamoru?!?!?”
Lei si alza di botto, ma si riaccascia immediatamente.
“Sta giù!”
“Sto bene!”
“Non stai bene!” Mamoru si rivolge alle ragazze “Qualcuno ha un’auto?”
Haruka alza la mano.
“Bene accompagnamola a casa”
“Mamoru” Interviene Ami “I suoi genitori non sono a casa. Sarà il caso di lasciarla a casa da sola?”
“Hai ragione. Accompagnaci nel mio appartamento”
“Che cooosa?” Usagi scatta nuovamente in piedi, ma le forze le vengono a meno.
“Usagi per favore niente polemiche”
Mamoru la prende in braccio.
“Se avete bisogno chiedete il mio numero a Motoki e chiamatemi ok?”
“Tu Michiru aspettami qui, torno subito!” La voce sicura di Haruka fa tranquillizzare subito le ragazze.
Appena salgono in macchina Usagi si riappoggia a Mamoru. Lui d’istinto le accarezza i capelli.
“Sarà sicuramente un’insolazione”
“E’ stata tutto il giorno al sole”
“Potevate anche dirle qualcosa”
“La conosci no?Fa quello che vuole!”
“Sì lo so. Ma magari ti avrebbe ascolto se glielo avessi tu. Sei un ragazzo.”
Haruka cerca di trattenere una risata.
“Perché ridi adesso?”
“Preferisco lasciarti con il dubbio piuttosto che risponderti. Dalle indicazione che mi hai dato, il tuo palazzo è quello laggiù corretto?”
“Sì”
La macchina si ferma. Mamoru aiuta Usagi a scendere dall’auto e la riprende in braccio.
“Haruka”
“Dimmi Odango”
“Grazie”
Haruka si avvicina, le accarezza i capelli e le sfiora una guancia con le labbra.
“Riposati. Non vedo l’ora di rivederti”
Usagi annuisce stanca. Mamoru, senza salutare, si avvia verso il portone.
Lei prende in mano il cellulare ed effettua una chiamata.
“Haru problemi?”
“No Michiru. Volevo solo dirti che sto per ripartire. Fatti trovare pronta. Ho bisogno di correre un po’”
“Nervosa?”
Una risata isterica inonda le orecchie di Michiru.
“Possibile che mi confondano sempre per un ragazzo?”
“Se mettessi la gonna…..”
“No. Né ora né tra mille anni!”
Haruka riattacca.
Michiru dall’altra parte sorride.
“Beh ragazze ci si vede allora.”
“Ferma! Era Haruka al telefono?”
“Si Minako perché?”
“Perché hai detto di mettere la gonna?”
“Cosa deve mettersi una ragazza scusami!”
“Ra…ra….ragazza?!”
Michiru sorride con la sua solita eleganza. E scompare dietro le porte del Crow.
 
Usagi Tsukino – 15 anni – Appartamento di Chiba
Mamoru Chiba – 18 anni appena compiuti – Appartamento di Chiba
 
 
“Hai freddo?”
Usagi è sotto le coperte nel letto di Mamoru. Trema.
“Ok hai freddo. Ti prendo un’altra coperta e un antipiretico”
“Un che?”
Lui sospira scuotendo la testa.
“Apri la bocca! E tienilo stretto. Non troppo che si rompe. Devo capire a quanto hai la febbre”
“Non sono una bambina! So come funziona un termometro!”
“Non sei una bambina Usagi? Sei sicura? Non sono io quello sdraiato nel letto di uno sconosciuto bollente e tremante!”

“Non shei ugno shonosiuto”
“Non parlare! Vado in cucina arrivo.”
Usagi aspetta che il termometro faccia il suo dovere. Nell’attesa chiude gli occhi.
“Non dormire adesso. Devi prima bere questo.”
Mamoru le sfila dalla bocca il termometri, mentre lei, a piccoli sorsi, beve.
“39.6 Usagi. Ti rendi conto vero? Stare tutto il giorno al sole può provocare seri danni lo sai? Possono comparire eritemi, andare incontro a disidratazione e una lunga esposizione ai raggi ultravioletti senza un’adeguata protezione può portare a melanomi e carcinomi”
“Mamoru…”
“Davvero a volte mi sembri una bambina! Io alla tua età vivevo già da solo lo sai?”
“Mamo…ti prego basta.”

Lui la guarda attentamente. Due lacrime le rigano il viso.
“Usagi non mi sembra il caso di piangere”
“E’ la febbre ok?”
“Io sono qui alla scrivania se hai bisogno chiama ok?”
“Uh uh”
Lui scuote la testa e comincia a leggere un libro di microchirurgia. Pochi istanti e sente come se qualcuno stesse sfregando le lenzuola. Si volta verso Usagi che trema visibilmente.
“Mamo?”
“Non ho altre coperte Usagi”
“Verresti a letto con me?”
Lui spalanca gli occhi e arrossisce. Lei lo guarda ancora più imbarazzata di lui.
“No aspetta…intendevo dire….verresti qui nel letto con me almeno fino a quando non smetto di tremare per favore?”
“Usa…”
“Te ne prego. Farò tutto quello che vuoi dopo!”
Lui sospira, si avvicina al letto e si infila sotto le coperte. Lei si gira verso di lui approfittandone. Mamoru la abbraccia e inizia ad accarezzarle lentamente la schiena nella speranza di farla rilassare e farla addormentare.
“Non c’era un film?”
“Mh?”
“Ma sì Mamo…c’era un film che si intitolava a letto con il nemico!”
Lui ride. Lei alza lo sguardo e avvicina il suo viso a quello di lui. Mamoru resta totalmente paralizzato. Lei si avvicina ancora. Si da una piccola spinta con le gambe. Le loro labbra si fondono. Pochi secondi e lei riappoggia la testa sul cuscino chiudendo gli occhi.
“Grazie di tutto Mamo-chan. Anche per quello che hai detto prima”
Lui non si muove. Gli occhi sbarrati, stupito. Ripercorre con la mente le immagini.
Lei che si avvicina.
Lei che stende le gambe per avvicinarsi ancora di più.
Lei che lo bacia.
Ok il primo bacio era andato.
Ma la cosa che lo sconvolge non è tanto il fatto di averlo dato ad Usagi Tsukino, ma il fatto che sarebbe pronto a dargliene altri 100.

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Capitolo 11
*** The day after tomorrow ***


Usagi Tsukino – 15 anni – Parco cittadino
Mamoru Chiba – 18 anni appena compiuti – Parco cittadino
Ami Mizuno – 14 anni – Parco cittadino
Rei Hino – 15 anni – Parco cittadino
Makoto Kino – 14 anni – Parco cittadino
Minako Aino – 14 anni – Parco cittadino
Haruka Tenou – 17 anni – Parco cittadino
Michiru Kaiou – 17 anni – Parco cittadino
 
“Ti sei ripresa egregiamente Usagi!”
“Eh sì! Sono forte io Mina-chan!”
“Merito di Mamoru altro che! Ti rendi conto che se lui non ti fosse venuta a cercare in bagno tu saresti ancora sdraiata in bagno?”
“Ah sei sempre esagerata Rei! In effetti Mamoru è stato un bravo infermiere. Mi ha messo a letto e mi ha dato un anti…anti qualcosa”
Ami sospira alzando gli occhi dal libro di chimica. “Antipiretico?”
“Sì esatto. Quella cosa lì!”
Michiru ride, Haruka anche.
Minako improvvisamente allunga il collo.
“Hey guardate quel bell’imbusto che sta arrivando correndo!”
“Ehm…io vedo solo due braccia e due gambe Mina…come fai a dire che è bello?”
“Ohh Makoto. Lo si vede subito”
Usagi guarda nella stessa direzione di Minako. Tuta scura, maglia grigia. Ma quella maglia…
“Oh no!”
Salta in piedi sulla panchina per poi nascondersi dietro.
“Ciao ragazze come state?”
“Ah sei tu! Ciao Mamoru!”
“Minako…voi tutto bene? Usagi?”
“Usagi…era qui” Rei si volta per cercarla. “Che diavolo ci fai la dietro?”
“Scusate mi era caduta una cosa….ah ciao Mamoru!”
“Odango ti sei ripresa!”
“Ci stava proprio raccontando dell’ottimo lavoro che hai fatto!”
“Oh Ami non ho fatto nulla…le ho solo dato un antipiretico e…” arrosisce di colpo “Nulla di più”
“Già già già” Usagi annuisce vistosamente “Nulla di più!”
Minako osserva entrambi attentamente senza proferir parola.
“Bene io ora vado a casa ho delle cose da fare! Ciao”

Usagi corre via. Le ragazze sono stupite di quel comportamento. A rompere il silenzio è Haruka.
“In effetti ieri pomeriggio ci è mancata molto!”
Mamoru la guarda e le fa segno con il dito di seguirlo. Lei di tutta risposta segna se stessa. Lui annuisce. Si alza e lo segue.
“No cavolo sono troppo lontani non sento nulla.”
“Mina-chan lasciali parlare” Michiru le fa l’occhiolino “Vi dirò io più tardi cosa si sono detti”
“Ah c’è amore nell’aria!”
“Tra Mamoru e Haruka?”
Minako ride sguaiatamente “Tra Mamoru ed Usagi!”
“Secondo voi” le interrompe Rei “Come mai Usagi è scappata così?”
“Io lo so!” Minako si alza in piedi e si schiarisce la voce “Non avete visto l’imbarazzo di entrambi nel parlare di ieri? Secondo me è successo qualcosa. Non le ha dato solo l’anti…qualcosa.”
Ami sbatte il libro in maniera molto rumorosa.
“Antipiretico! Non è complicato. Anti…piretico!”
Haruka interrompe l’inizio del battibecco tra Ami e Minako.
“Mamoru vi saluta”
“Che ti ha detto?”
“Curiosa eh biondina? Nulla. Mi ha solo chiesto che intenzioni avevo con Usagi.”
“Cos’hai risposto?”
“Che una ragazza così la si trova solo una volta nella vita.”
Michiru la guarda soddisfatta.
“Come sei brava!”
“Se non fossi brava non mi ameresti così no?”
Minako si alza di scatto dalla panchina.
“Io me ne vado a casa…c’è troppo amore nell’aria oggi!”
 

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Capitolo 12
*** Piano piano ***


Usagi Tsukino – 15 anni – In giro verso il santuario di Rei
Mamoru Chiba – 18 anni – In giro verso la libreria
 
Sguardo basso e aria tesa. Usagi non sa bene come si sente. Al pensiero di incontrare per errore Mamoru rabbrividisce. E’ passata una settimana da quel pomeriggio con la febbre a casa sua. Una settimana esatta da quel bacio. Che ancora non sa come giustificare a se stessa. Lei lo odia. Punto. Lo detesta. Punto. Eppure…lo ha baciato. Per tre volte l’ha incrociato e, per tre volte, ha evitato di parlargli. Si blocca in mezzo alla strada.
“Ohhhh Usagi! E’ solo un ragazzo! Adesso basta! La prossima volta che lo vedrai gli dovrai parlare!”
Uno sconosciuto fermo dall’altra parte della strada la guarda prendendola per pazza.
“Ah non si preoccupi! Sto ripassando una parte teatrale!”
Corre girando l’angolo. E se lo trova davanti.
“Oh troppo presto!”
“Cosa Usagi?”
Lei scuote la testa.
“Nulla nulla. Ciao Mamoru!”
“Ciao Usagi”
Lei prende fiato.
“Ascolta. A proposito di quello che è successo una settimana fa..ecco”
“Forse dovremmo parlarne”
“Concordo. Ecco io…avevo la febbre eh..”
“Mi vuoi dire che mi hai baciato solo perché avevi la febbre”
“No no…cioè sì…cioè”
“Sì o no?”
“A te cosa cambia scusami! Tanto non mi trovi carina. L’hai detto anche l’altra volta”
“Usagi”
Lei non lo lascia parlare.
“E in effetti hai ragione sai? Tu…tu sei...” lei arrossisce e riprende fiato nuovamente “bello, intelligente e a volte gentile. Io sono una ragazza come tante altre. Non sono bella come Rei, non sono intelligente come Ami, non sono brava a cucinare come Makoto e non sono coraggiosa come Minako. Non sono aggraziata come Michiru e nemmeno forte come Haruka. Sono ben lontana dall’essere una ragazza responsabile. E’ giusto che tu cerchi qualcuna che sia più adatta a te.”
“Quel bacio allora non è stato nulla per te?”
“E’ stato…bello. E non sai quanto vorrei dartene un altr…ops! Dimmi…dimmi che non l’ho detto!”
Usagi si prende il viso tra le mani per coprirsi. Lui le prende le mani.
“Se vuoi ti dico che non te l’ho detto. Ma è la stessa cosa che voglio io.”
Lei si lascia guardare negl’occhi.
“Tu meriti di meglio Mamo”
“Io voglio solo te”
A quelle parole Usagi trema.
“Io e te ci odiamo”
“Oh eccome se ci odiamo!”
“Io non sono alla tua altezza”
“E nemmeno io alla tua”
“E allora?”
“Potremmo provare andandoci molto piano che ne dici?”
Per un istante il suo cuore perde un battito. Le manca quasi il fiato. Se avesse provato a parlare sarebbe svenuta. Annuisce.
“Molto piano ok?”
Lei annuisce di nuovo. Lui le lascia le mani. La guarda ancora negl’occhi.
“Devi dirmi tu quando ti sentirai pronta ok?”
Lei muove nuovamente la testa.
“Usa…se non respiri ti sentirai male”
Lei immagazzina aria nei polmoni.
“Io…non lo so”
“Piano piano!”
“Hai ragione piano piano. Oggi alle tre al parco dove c’è l’orologio?”
Lui la guarda e sorride.
“Direi che mancano 5 ore. Può andare.”
Lei annuisce di nuovo senza parole. Lui la saluta. Lei ricambia il saluto. E corre veloce verso il santuario di Rei.
 
Usagi Tsukino – 15 anni –Santuario di Rei
Ami Mizuno – 14 anni – Santuario di Rei
Rei Hino – 15 anni – Santuario di Rei
Makoto Kino – 14 anni – Santuario di Rei
Minako Aino – 14 anni – Santuario di Rei
 
“Usagi cavolo! Sei in ritardo anche questa volta! Avevamo detto alle 10.00 no? Sono le 10.30! Si può sapere come fai ad essere sempre e comunque in ritardo?”
“Hai ragione Rei. Scusami”
Lei corre verso l’amica. Le tocca la fronte.
“Usagi hai di nuovo la febbre?”
“No Rei perché?”
“Mi…mi hai chiesto scusa!”
Usagi scuote la testa.
“Sono in ritardo ed hai ragione. Dammi una scopa che ti aiuto a pulire”
Rei gliela passa. Ed Usagi silenziosamente inizia a spazzare.
Makoto ed Ami continuano imperterrite nelle pulizie. Minako fissa Rei che fa spallucce.
“Usagi?”
“Dimmi Mina”
“Tutto…tutto bene?”
Tutte si fermano aspettando la risposta.
“Ragazze il fatto che io non stia facendo polemiche non vuol dire che io non stia bene.” Gli occhi iniziano a pizzicarle “Sono in ritardo di mezz’ora” tira su con il naso “Ed è solo colpa mia ok?”
Il mento inizia a tremarle. E scoppia a piangere.
“Usagi!”
“Ho paura! Uffi ho taaaanta paura Makoto!”
“Vuoi parlarne?”
“Oh sì! Davanti ad un thè…e magari due pasticcini!”
“Eccola tornata!”
 
 
 
E per oggi basta così.
Devo immagazzinare idee e metterle in ordine.
Il prossimo aggiornamento avverrà nella giornata di giovedì 19 maggio!
Un bacio a tutti

A presto
FD  

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Capitolo 13
*** Amicizia ***


Usagi Tsukino – 15 anni – Tempio di Rei
Ami Mizuno – 14 anni – Tempio di Rei
Rei Hino – 15 anni – Tempio di Rei
Makoto Kino – 14 anni – Tempio di Rei
Minako Aino – 14 anni – Tempio di Rei Usagi agguanta tre pasticcini mettendoli tutti insieme in bocca.

  “Dha ove inissio…”
Rei scuote la testa
“Inizia con l’ingoiare se no non capiamo nulla”
Usagi manda giù e beve due sorsi di the.
“Dicevo da dove inizio?”
Ami la guarda e decide di intervenire.
“Quando si vuole raccontare o scrivere qualcosa Usa-chan devi ricordarti poche regole fondamentali. Prima di tutto bisogna stendere una piccola scaletta degli argomenti che si vogliono affrontare. Poi devi pensare a cosa dire. E ricordarti che quello che scrivi o racconti deve rispondere alle cinque domande fondamentali: chi, dove, cosa, quando e perché.”
Tutti la guardano sbigottiti, quasi terrorizzati.
“Ok ok scusate. Usagi. Inizia da quello che vuoi”
“Inizierei da chi: Io e…ecco…” Usagi si prende il viso tra le mani.
“Non fare la bambina Usagi. Lo sappiamo che ci parlerai di Mamoru!”
Usagi alza immediatamente lo sguardo verso Minako.
“Come…”
“Segreti del mestiere. Prosegui con il dove”
“A…casa sua”
“Omiodioavetefattosesso!”
“Minako no!
“Fiu….mi ero spaventata!”
“Ci siamo…ecco baciati!”
Usagi diventa viola. Minako annuisce come se quella notizia fosse una cosa normale. Makoto resta con il pasticcino in bocca senza riuscire più a masticare. Rei quasi cade dalla sedia. Ed Ami arrossisce con Usagi.
“Quando?!?!?!”
“L’altro pomeriggio Rei!”
“Dove?!?!?!”
Usagi la guarda cercando di non ridere.
“ L’ho detto prima! Io e Mamoru ci siamo baciati a casa sua l’altro pomeriggio. Cosa manca Ami?”
“Il come”
“Ecco il come…”
“Lui si è avvicinato a te con estrema dolcezze e ha appoggiato le sue labbra sulle tue?” chiede Makoto con occhi sognanti. Usagi scuote la testa.
“Lui ti ha messo una mano dietro il collo e ti ha baciato con tanta passione?” chiede Rei con occhi vibranti. Usagi scuote la testa.
“Lui si è avvicinato a te, ti ha detto –seiladonnadellamiavita- e ti ha baciato?” chiede Minako con occhi a cuore. Usagi scuote la testa.
“Ti ha preso per le spalle e senza pensarci ci ha baciato?” chiede Ami con occhio determinato. Usagi scuote la testa.
“Ero a letto, lui si è sdraiato accanto a me e…mi sono allungata verso di lui e l’ho baciato.”
Le ragazze non fiatano. Usagi le guarda ad una ad una cercando di cogliere le loro emozioni.
“E di cosa hai paura adesso?”
“Mina-chan…del dopo”
“Del dopo? Dopo ci saranno altri baci, poi carezze, poi sesso..”
“Poi altro sesso, poi il matrimonio, poi altro sesso…”
“Esatto Makoto. Poi un figlio. Poi un po’ meno sesso…”
Usagi strabuzza gli occhi sconvolta dall’argomento.
“Credo che voi due siate andate troppo dopo!”
“Quindi” a parlare è Makoto “Se tu ti frequenterai con Mamoru, noi possiamo tranquillamente buttarci su Motoki no?”
Minako si avvicina a lei appoggiandole una mano sulla spalla annuendo.
“Io e te insieme. Potremmo fare graaandi cose”
“Qualcuno vi ha detto che è fidanzato?”
“Ami lo sappiamo. Ma in amore e in guerra non si piange sulle bistecche!”
“In amore e in guerra tutto è permesso al massimo Mina!”
“Sì sì quella cosa lì!”
Mentre Minako, Makoto e Ami discutono su cosa fare con Motoki, Rei prende per mano Usagi.
“Qui non ne caviamo un ragno dal buco. Forza vieni con me”
Rei trascina Usagi nella sua camera chiudendo alle sue spalle lo shoji.
“Qui saremo tranquille. Spiegami di cosa hai paura Usagi. Ho capito solo il dopo. Ma quale dopo?”
“Se…”Usagi abbassa lo sguardo, tremando leggermente “Se non dovesse funzionare? Parliamoci chiaro Rei. Mamoru è perfetto. Intelligente, altruista, gentile e bello. Se mi dovessi innamorare e poi tra di noi finisse …io…come faccio a trovarne uno come lui?”
Rei la guarda dolcemente, accarezzandole il viso.
“Oh Usa…non puoi sapere come andrà se non provi. Non è semplice non aver paura, lo capisco, ma devi goderti quello che la vita ti offre.
“Rei-chan io non ho mai avuto un fidanzato. Lui ha 18 anni…ha più esperienze avrà avuto altre..donne. Io non sono alla sua altezza.”
“Tu? Tu hai un sorriso per tutti, sei dolcissima, altruista, ci fai morire dal ridere e se non fosse stato per te io sarei ancora qui da sola, Ami a casa a studiare, Makoto a picchiare qualcuno e Minako si sarebbe fatta picchiare da qualcuno.”
Usagi ride dolcemente.
“E poi Usagi. Hai due occhi stupendi. E sei bellissima. Cosa ti manca? Goditi questo momento”
Rei si lascia abbracciare da Usagi.
“Sei un’ amica. Ti voglio bene Rei”
“Oh anche io Usagi. Ma devi promettermi una cosa. Tutto quello che ti ho detto, non deve uscire da questa camera è chiaro? Ho ancora una dignità”
Usagi scoppia a ridere. E Rei con lei.

  Mamoru Chiba – 18 anni – Crow
Motoki Furuhata – 19 anni – Crow
 
“Ah eccoti finalmente! Caffè?”
Mamoru annuisce appena a Motoki.
“Mmm…sei più silenzioso del solito Mamoru”
Lui alza lo sguardo verso l’amico.
“Posso…posso farti una domanda senza che tu mi faccia domande?”
Motoki scoppia a ridere. Poi annuisce.
“Quando hai deciso di uscire con Reika…come hai deciso?”
“Beh. L’ho vista e le ho chiesto di uscire. Punto.”
“Sì ma come stai gestendo la situazione?”
“Non c’è nulla da gestire Mamoru. Viviamo giorno per giorno quello che ci capita. Oggi c’è il sole? Ok andiamo a fare una bella passeggiata. Oggi piove? Ok stiamo a casa a guardare un bel film. Oggi fa freddo? Allora andiamo a prendere una bella cioccolata calda insieme. Fa caldo? Un gelato!”
“Ma non hai paura del dopo?”
“Io non vedo l’ora che arrivi il dopo!”
Mamoru si strozza con il caffè. Tossisce violentemente arrossendo.
“Non intendevo quel dopo! Intendevo il dopo dopo.  Se mai dovesse finire tra di voi!”
“Ah quel dopo…perché devo preoccuparmi di questo scusa? Stiamo ancora insieme noi!”
Mamoru sospira prendendosi la fronte con le mani.
“E’ troppo piccola”
“Ma se Reika ha la mia età!”
“Non parlo di lei!”
“Guarda che ha solo tre anni in meno di te!”
“Appunto è piccola!”
“Non è Usagi che è piccola Mamoru. Sei tu che sei cresciuto troppo”
“Come…”
“Come faccio a sapere che parli di lei? Avanti lo sappiamo tutti! Siete pazzi l’uno dell’altro.”
Mamoru sorride leggermente.
“Lo sai come sono fatto. Non so esprimere i miei sentimenti. Sono scontroso. Sono chiuso. Lei è il sole e io la pioggia. Non sono alla sua altezza capisci? E se dovessi farle del male?”
Motoki si ferma.
“Vedila così Mamoru. Anche con il sole può piovere. E se mai le farai dal male troverai sicuramente il modo per curarle le ferite”
Mamoru non sa più cosa dire. Saluta con la mano il suo amico uscendo dal Crow. Motoki ride scuotendo la testa
“Ah…l’amore!”



Soooooopresa!
Ebbene sì, un altro piiiiccccolo capitolo per voi.
Lo so che non ve l’aspettavate. Ma in 285 avete iniziato a leggere questa storiella. E sono così felice che ho deciso di farvi un omaggio.
A presto
 
FD

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Capitolo 14
*** Il primo appuntamento ***


Usagi Tsukino – 15 anni – Casa


Usagi apre il suo armadio. Sa cosa vuole indossare. Un vestito. Il problema era: quale? Sbuffa. Si guarda allo specchio.
Quello che vede è una ragazza magra, con gambe snelle e affusolate, un seno non troppo grande e un lievissimo filo di pancia.
“La devo piantare di mangiare dolci!”
Un ciuffo di capelli esce da uno dei suoi Odango.
“O vi prego almeno voi capelli collaborate!”
Usagi si sistema per la terza volta i chignon. Guarda l’orologio. Le 14.50
“Oh devi sbrigarti Usagi! Non puoi far tardi al tuo primo appuntamento!” Inizia a tirarsi le code “Pensa pensa!”
Guarda i vestiti.
“Rosa no! Troppo bambina. Bianco no! Troppo serio. Nero no! Troppo elegante…”
Guarda nuovamente l’orologio. Le 14.56
“Ok ok pensa….niente tacchi. Devi correre. Che scarpe ho già pronte all’entrata?”
Ci pensa e finalmente trova la soluzione.
“Vestito di Jeans e scarpe da ginnastica quelle azzurre a fiori!”
Si veste e corre giù per le scale sfiorando la caduta.
“CiaomammaescovadodaReitornodopocena!”
Chiude la porta alle sue spalle senza aspettare la risposta di Ikuko.
“Ma era Usagi quella che uscita?”
Shingo sbuffa dalla sala
“Era Usagi che ha detto qualcosa su tornare dopo cena e Rei”
Sua mamma sospira.
“Ah non cambierà mai vero?”
 
Usagi Tsukino – 15 anni – Parco
Mamoru Chiba – 18 anni –Parco


“Oddio scusami! Lo so, sono in ritardo!!!”
Usagi si siede sulla panchina ancora ansimante. La corsa da casa sua al parco è durata 10 minuti. Ma sono stati i dieci minuti più lunghi della sua vita. Mamoru la guarda trattenendo una risata.
“Avevo programmato questo tuo ritardo. Prendi fiato.”
“Lo sto facendo!Dammi un minuto!”
Non ce la fa e scoppia a ridere. La abbraccia.
“Scusami Usa…sei troppo divertente!”
“Grazie eh!”
Lui si alza dalla panchina, prende il casco accanto a lui e allunga una mano.
“Andiamo!”
Usagi lo guarda turbata.
“Sorpresa Usa. Andiamo!”
Lei appoggia la mano in quella di lui. E un sorriso sereno compare sul suo viso.

Usagi Tsukino – 15 anni – Prefettura di Yokohama
Mamoru Chiba – 18 anni – Prefettura di Yokohama


“Siamo al mare!”
Lui sorride felice di essere riuscito a sorprenderla. Fanno una passeggiata senza parlare. A rompere il silenzio è Usagi.
“Parlami di te”
“Di me?”
“Sì. Vuoi che inizio io? Mi chiamo Usagi e ho compiuto 15 anni il 30 giugno!”
Lui scoppia a ridere, lei sorride arrossendo e prosegue.
“Sono come mi vedi. Dormigliona, piagnucolona, poco adatta allo studio. Ma sono anche dolce e romantica e soprattutto buona. Almeno dicono. Poi…vediamo…ah sì. Il mio colore preferito è il rosa. Ho un fratello. Ora tocca a te!”
“Ok. Allora. Mi chiamo Mamoru e ho compiuto 18 anni il 3 agosto”
“Come fai già ad essere all’università?”
“Sono sempre stato molto bravo a scuola. Mi hanno permesso di saltare un anno.”
Lei annuisce. Lui riprende a parlare.
“Il mio colore preferito? Non ci ho mai pensato. Forse il rosso. Sono figlio unico”
“Come mai sei andato via di casa così giovane?”
Lui sospira. Il suo sguardo si spegne.
“Non sono andato via di casa di mia spontanea volontà. Io non ho i genitori”
Usagi si ferma.
“Quanti….quanti anni avevi quando hai perso i tuoi genitori?”
“Avevo 6 anni. Ho qualche ricordo vago.”
Lei di istinto lo abbraccia.
“Mi dispiace. Posso solo immaginare il dolore che hai provato”
“Sto bene Usagi. Tranquilla.”
Lei scioglie l’abbraccio guardandolo negl’occhi.
“Davvero?”
Lui annuisce. Avrebbe voluto aggiungere “Con te sì!”, ma lo tenne per sé.
“Da grande voglio fare il medico. E tu?”
“Io…non lo so. Non ci ho mai pensato seriamente. Da piccola, ricordo, che dicevo sempre che avrei fatto l’astronauta e sarei andata a vivere sulla Luna. Che stupido vero?”
“I sogni non sono stupidi Usa”
Lei sospira . Si è intristita
“Io ogni tanto guardo la Luna e sono convinta che voglia parlarmi. Mi rilassa. Ma so che è solo un’illusione.”
Lei si ferma. Gli occhi lucidi. Lui lo nota.
“Usa che succede?”
“Io…non sono come te. Ho mille sogni stupidi, non vado bene a scuola e penso solo a divertirmi. Tu…sai già cosa farai da grande, vai all’università e hai sogni concreti. Io…” due lacrime scendono dal suo viso. Inizia a far fatica a respirare. Cerca una panchina sulla quale sedersi.
“Usagi che stai dicendo?”
“Io…Portami da Rei per favore”
Lui la guarda quasi spaventato.
“Calmati”
“Non dirmi quello che devo fare!”
“E’ solo un consiglio!”
“Beh…non voglio consigli!”
“Mi sono perso un passaggio Usagi!”
“Non ti sei perso nulla. Portami da Rei ti prego!”
“Usagi..”
“Ti prego Mamoru!”
Lui sospira sconfitto. La aiuta ad alzarsi e tornano verso la moto. Lei lo abbraccia per tenersi stretta. Mamoru sente il cuore di lei sbatterle veloce e disperato. Parte. 
Trenta minuti e sono davanti alle scale del tempio di Rei. Usagi si toglie il casco. Mamoru appoggia la moto sul cavalletto. Si toglie il casco.
“Usagi aspetta.”
Lei è già rivolta verso scale.
“Ti prego non farmi girare verso di te.”
“Voglio guardarti negli occhi per favore.”
Lei si volta. Gli occhi rossi come quelli di chi ha appena terminato di piangere. Lui si avvicina a lei prendendole il viso fra le mani. La bacia. Timidamente lui cerca un varco fra le labbra di lei. Lo trova. Le loro lingue danzano e si incontrano come se non stessero aspettando altro.
“Usa…ti lascio tutto il tempo che vuoi.”
“Mamo..”
“No stai zitta. Fammi finire di parlare. Ti lascio il tuo tempo. Ma questo non vuol dire che sparisco dalla tua vita è chiaro?”
Mamoru apre il sellino della sua moto. Si volta verso di lei con una rosa rossa tra le mani.
“Questa è per te. Per ricordarti sempre di me. Ti voglio nella mia vita Usako, come tu mi vuoi nella tua.  Hai solo paura. E forse la colpa è mia e del mio carattere.”
Lei non sa cosa rispondere.
“Bene una cosa positiva in tutto questo c’è: ho trovato il modo di non farti parlare. A presto Usako”
Lui si rimette il casco partendo. Usagi si siede sul primo scalino del tempio ammirando la rosa appena ricevuta.
“Usako….”
Si prende la testa fra le mani.
“Sei solo una stupida!”
E corre verso le sue amiche.

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Capitolo 15
*** 5 giorni ***


Oggi potrò fare un solo aggiornamento ed è quello che trovate sotto.
Lunedì arriverà il prossimo...
Baci e davvero grazie infinite per il vostro sostegno
A presto
FD


Usagi Tsukino – 15 anni – Juban
 
Lunedì
Il cielo non promette nulla di buono.
Grandi nuvoloni neri corrono in cielo. Un vento fresco ha spazzato via il calore di Agosto.
Usagi cammina lentamente verso scuola. Dal giorno di quell’appuntamento andato male non ha più incrociato Mamoru. Sospira triste per aver rovinato la cosa più bella che la vita le stava regalando.
Sale le scale cercando la sua aula.
Un nuovo anno scolastico stava iniziando per tutti. E Naru la sta aspettando a braccia aperte.
“Amica mia! Potevi dirmelo! E’ stata una bella estate eh??”
“Cosa Naru?”
“Che avevi un fidanzato no?”
“Io? Non ho un fidanzato cosa stai dicendo?”
“E allora spiegami questo!”
La prende per mano e la porta in aula. La cartella le cade dalla mano destra alla vista della rosa rossa sul banco dove è sempre stata seduta. La vista le si annebbia per un solo istante. Per l’emozione le mani le tremano. Prende il fogliettino accanto al fiore e legge.
 
“Giorno 1.
Abbiamo tutti le nostre macchine del tempo. Alcune ci riportano indietro, e si chiamano ricordi.
Alcune ci portano avanti, e si chiamano sogni. Portami avanti con te Usako. 
Mamoru.”
 
Si porta la mano alla bocca per lo stupore. Con il cuore in gola vorrebbe piangere.
“E allora ?”
“E’….solo un amico!”
“Usagi. Non sei mai stata brava con le bugie sai?”
Usagi sorride dolcemente abbracciando Naru.
“Per ora davvero…è solo un amico.”


 
Usagi Tsukino – 15 anni – Casa
 
Martedì
“Mamma sono tornata!”
Usagi si toglie le ballerine e nel corridoio vede Ikuko con le mani sui fianchi. Si avvicina lentamente a lei. Usagi è quasi terrorizzata. Cerca di fare mente locale. Ma la scuola è iniziata da soli 2 giorni. Quindi non si tratta di un brutto voto. Sua mamma l’ha raggiunta. E l’abbraccia.
“Hai un fidanzato!”
“Mamma hai la febbre? Io non ho un fidanzato!”
“Dai smettila di mentire alla tua mamma! Almeno è un bravo ragazzo?E’ bello?”
“Mamma ma di cosa stai parlando!”
“Corri in camera tua prima che arrivi tuo padre”
Usagi sale le scale a perdifiato. Spalanca la porta della stanza. Sul suo letto due rose rosse.
 
“Giorno 2.
Bisognerebbe scegliere due occhi davvero importanti e alla sera, prima d’andare a dormire, prendere a leggerli. Come il più bello dei libri.. E vale la pena vivere solo per i tuoi. 
Mamoru.”
 
Usagi cade sulle ginocchia senza fiato. Sorride. Felice.
 
 
Usagi Tsukino – 15 anni – Tempio di Rei
Rei Hino – 15 anni – Tempio di Rei
 
Mercoledì
“Usagi! Corri forza!”
“Rei per una volta che sono puntuale non voglio correre! Sono ancora le 14.45! Avevamo appuntamento alle 15 no?”
Lei la prende per mano trascinandola verso gli ultimi scalini prima di arrivare al tempio.
“E poi siamo qui per studiare non vale la pena correre!”
“Usagi piantala di lamentarti per favore e corri!”
“Cosa ci sarà poi da corr…oh mio Dio!”
Usagi si porta entrambi le mani alla bocca. Proprio sull’ultimo scalino tre rose rosse.
“Mamoru!”
“Non so chi le ha portate. Le ho viste solo qualche minuto fa Usagi. Stamattina non c’erano e nemmeno quando sono rientrata da scuola.”
“Il bigliettino. Manca il bigliettino!”
Rei glielo mostra fra le sue mani.
“Io te lo consegno ad un patto. Mi devi raccontare tutto. Anzi ci. Anche le altre vorranno sapere tutto!”
 
“Giorno 3.
Se potessi rivederti tra un anno farei tanti gomitoli di mesi. Se l’attesa fosse di secoli li conterei sulla mano. E se sapessi che finita questa vita, la mia e la tua proseguiranno insieme , getterei la mia come inutile scorza e sceglierei con te l’eternità.
Mamoru”
 
“Promesso!Appena capirò qualcosa vi racconterò tutto.”
 
 
Usagi Tsukino – 15 anni – Crow
 
Giovedì
“Usa-chan finalmente! Ieri non ti ho visto ero quasi preoccupato!”
“Scusami Motoki, io e le ragazze abbiamo studiato tutto il pomeriggio. Come va?”
“Io benissimo e tu?”
“Fammi un bel frullato al cioccolato!”
“Ah! Qualcosa non va è?”
Usagi scuote la testa cercando di sorridere.
“Nulla di insuperabile!”
“Mi fa piacere. E mentre ti preparo il frullato devo consegnarti una cosa. E’ passato di qua un ragazzo che ti ha lasciato questa!”
Motoki tira fuori dal sotto il bancone un mazzo con quattro rose rosse. Usagi scatta in piedi.
“Chi! Chi te l’ha data?”
“Non lo conosco era un ragazzino mai visto prima!”
Usagi apre il biglietto attaccato ad una foglia.
 
“Giorno 4.
Troppi di noi non vivono i loro sogni perché stanno vivendo le loro paure.
Basta aver paura.
Mamoru”
 
“Ti sembra facile non aver paura vero?”
“Parli con me Usagi? Ma se ti sto preparando il frullato!”


 
Usagi Tsukino – 15 anni – Scuola media Juban
Minako Aino– 14 anni – Scuola media Juban
Makoto Kino – 14 anni – Scuola media Juban
Ami Mizuno – 15 anni – Scuola media Juban
Rei Hino– 15 anni – Di corsa alla scuola media Juban
 
Venerdì.
“Quindi ti sta mandando ancora le rose?”
“Shi ogli onno!”
Usagi risponde a Makoto mentre ingoia una pallina di riso.
“Sono 4 giorni che le ricevo. Oggi è il primo giorno che ancora non ho avuto la sorpresa!”
“Ammettilo Usagi. Ti piace!”
“Oh lo sai che io e le cose romantiche andiamo a braccetto no?”
Entrambe ridono. Ami sospira sognante
“Usaaaaaagi!!”
“Mina-Chan che succede?”
“Allora? La rosa?”
Usagi scuote la testa.
“Oggi è il quinto giorno. Dovrei riceverne 5. Ma ancora nulla. Magari si è stancato!”
“Usaaaaaagi!!”
Usagi si volta dietro di lei. Rei corre a perdifiato verso di loro.
“Ma Rei!”
“Allora?”
“Che…che ci fai qui?”
“Lascia stare voglio sapere!”
“Non ho ancora ricevuto nulla!”
“Io ho corso come una pazza e lui non ha mandato nulla? Appena lo vedo lo strozzo!”
Usagi scoppia a ridere. Rei le si siede accanto.
“Come stai?”
“Confusa. Sono felice di queste rose, ma alla fine ho ancora paura. Avanti Rei guardami!”
“Sì in effetti!”
Usagi le da un pugno lieve sul braccio.
“Grazie amica mia!”
Rei si rialza. “Quando vuoi ucciderti chiamami che ti do la spinta!” E le fa l’occhiolino.
“Bene ragazze torno a scuola. Ci vediamo dopo a casa di Mako-chan!”
 
Usagi Tsukino – 15 anni – Casa di Makoto
Minako Aino– 14 anni – Casa di Makoto
Makoto Kino – 14 anni – Casa di Makoto
Ami Mizuno – 15 anni – Casa di Makoto
Rei Hino– 15 anni – Casa di Makoto
Haruka Tenou – 17 anni – Casa di Makoto
Michiru Kaiou – 17 anni – Casa di Makoto


“Io…non ho voglia di studiaaaaare!”
Usagi piagnucola sul suo libro di inglese.
“Dai Odango. Quest’anno non voglio vederti prendere delle insufficienze chiaro?”
“Haruka le prenderò comunque. Basta vado in bagno!”
Usagi si alza di scatto dalla sedia e si dirige verso la porta bianca. Rei la segue con lo sguardo e, appena sente la serratura della porta scattare, si rivolge  alle altre.
“Su avanti confessate! Chi sta dando le informazioni a Mamoru su dove si trova?”
Tutte la guardano, colpite da quella domanda. La prima a parlare è Ami.
“Che lunedì mattina Usagi vada a scuola lo sapeva”
“Sa anche dove abita” aggiunge Makoto “Quindi fino a martedì non serviva nessuno di noi”
“Beh anche le rose al Crow. Usagi ci passa tutti i giorni” sottolinea Rei.
“Sì, ma le rose al tempio? Deve averglielo detto qualcuno di noi!” conclude Minako
“Ah non guardare noi biondina. Siamo rientrate solo ieri da New York.”
“Smettetela di parlare quando io non ci sono!”
Usagi era appena rientrata nel salone.
“Anche io sospetto di una di voi. Proprio per questo non dirò a nessuno cosa farò sabato”
“Sì ma oggi non ti ha ancora fatto avere nulla Odango”
“Sono straconvinta che ora che aprirò la porta di ingresso di Makoto troverò 5 rose rosse”
“Ne sei certa?”
“Vuoi vedere Michiru?”
Usagi si avvia verso la porta spalancandola. Si sposta per mostrare a tutti cosa si trova sul tappeto.
“Che vi dicevo?”
Lei si abbassa, raccoglie il piccolo mazzo di fiori e apre il bigliettino. Si schiarisce la voce e inizia a leggere ad alta voce.
 
Giorno 5.
“La mancanza. Un vuoto dalle dimensioni esatte. Inutile riempirlo di altra roba: si colma solo con quel pezzo che s’incastra a perfezione. E mi manchi da morire. Domani sarà l’ultimo.
Mamoru”
 
Makoto guarda sognante il bigliettino.
“Ti invidio che cosa romantica!”
Usagi sospira.
“Già. Credo che con il biglietto di domani mi metterà con le spalle al muro”
Minako ridacchia.
“I veri uomini lo fanno!”
 

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Capitolo 16
*** Affari ***


sagi Tsukino – 15 anni – Casa
Ikuko Tsukino – Età non definita-Casa
Shingo Tsukino – 12 anni - Casa


“Mamma vado!”
“Usagi aspetta! Cosa fai dopo scuola?”
Lei la guarda sospettosa.
“E…perché lo vuoi sapere?”
Ikuko cambia espressione. Da mamma amorevole e serena si trasforma in un piccolo mostro.
“Come ti permetti di rispondere così signorina! In questa casa ci sono delle regole è chiaro? E fino a quando tu vivrai sotto questo tetto dovrai rispettarle!!!!”
“Mamma io…”
“Non provarci nemmeno ad intenerirmi è chiaro?”
Usagi, da sospettosa si trasforma in un piccolo…piccolo! Scoppia a piangere.
“Uaaaaaa mamma non trattarmi così!”
“Usagi hai 15 anni smettila di piangere!”
“Mi trattate sempre male!Tutti!”
Usagi tira su con il naso, sua madre si avvicina abbracciandola.
“Oh piccola. Dai parla con la tua mamma. Io volevo solo sapere dove vai perché non vogliamo preoccuparci per te! C’è qualcosa che non va?”
“Mamma avrà il ciclo!” urla Shingo dal corridoio.
Usagi si stacca dall’abbraccio di sua madre.
“Scappa! Se ti prendo sei morto!”
Usagi cerca di rincorrere il fratello. Lui apre e richiude la porta d’ingresso con una velocità impressionante. Ed Usagi non fa in tempo a frenare sbattendoci il naso.
“Shingo!! Giuro che quando torno a casa te la faccio pagare!”
Usagi guarda l’orologio!
“Oh no farò tardi anche stamattina!”
Si infila le scarpe al volo e apre la porta.
“Mammavadoalparcodoposcuola!”
Chiude la porta sbattendola.
Ikuko sospira. E ricomincia a pulire.
 
Shingo Tsukino – 12 anni – Juban
 
“Hey Shingo!”
Lui si volta.
“Chioko ciao!”
“Dove stai correndo così veloce?”
“Mi serve una cabina telefonica!”
Chioko si guarda in giro.
“Eccola!”
“Ok. Aspettami qui, faccio una telefonata al volo e poi andiamo a scuola!”
Shingo attraversa la strada. Arrivato alla cabina compone il numero che ormai ha imparato a memoria.
“Sono io. Oggi dopo scuola al parco.” Pausa. “No sarà da sola. Ami,come ho capito, resta a casa a studiare. Makoto ha un corso di cucina, Minako la febbre e Rei deve restare al tempio con il nonno. Le due bellezze sono fuori per una gara di automobili.”
Shingo annuisce ascoltando il suo interlocutore.
“Perfetto. A proposito la mia ricompensa? Ah è già sul mio banco? Ottimo. Sei sicuro di aver preso il videogioco corretto?”
Qualche secondo di silenzio.
“No tranquillo. Sospetta di tutti tranne che di suo fratello! Ora vado. E’ stato un piacere fare affari con te Mamoru!”

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Capitolo 17
*** L'ultimo giorno ***


Usagi Tsukino – 15 anni – Parco cittadino.


Usagi si addossa alla ringhiera che divide il parco dal lago. Appoggia la cartella fra le sue gambe. Stiracchia le braccia, sbadigliando visibilmente.
La giornata è ventosa e il sole fa spesso capolino dalle nuvole che corrono veloci nel cielo. Lei sospira persa nei suoi pensieri.
Mamoru. Un ragazzo speciale, ben diverso dal suo ultimo fan: Umino. Le differenze sono sostanziali.
Uno ha 15 anni, basso,con occhiali spessi come fondi di bottiglia, intelligente (o studioso),troppo appiccicoso, a volte inquietante e imbarazzante e non proprio bello. Semplicemente un ragazzo di 15 anni.
L’altro di 18 anni, che vive da solo, che va all’università, maturo ed indipendente, dolce ed antipatico insieme, bello…e sexy. A quest’ultimo pensiero Usagi arrossisce. Troppo bello per lei.
“Non sono alla sua altezza”
Ancora convinta di non essere adatta a lui, sospira inquieta. Sente dei rumori dietro di lei. Bambini che ridono, coppie che parlano, passi di persone che corrono. La musica di un’arpa le arriva all’orecchio. Si volta alla sua destra per guardare meglio la ragazza che sta suonando quella dolce melodia. Usagi chiude gli occhi. Le note le smuovono lo stomaco. Lei cerca di respirare a bocca aperta per prendere aria. Gli occhi iniziano a bruciarle. Due lacrime scendono sul suo viso. Le manca. Le manca Mamoru. Le mancano le sue frecciatine, il suo sorriso, i suoi occhi. Le mancano i suoi baci e le sue braccia.
 
Qualcuno le tira una coda. Usagi si asciuga in fretta il viso e si volta. Non vede nessuno alla sua altezza. Abbassa lo sguardo. Una bambina con lunghi capelli rossi legati in due codine le sorride dolcemente. Lei si inginocchia di fronte a lei.
“E tu chi sei?”
“Io mi chiamo Tokoai. Tu sei Usagi Tsukino?”
“Sì…”
La piccola allunga le braccia verso di lei consegnandole 6 rose rosse.
“Chi…chi te le ha date!”
“Un ragazzo aaaalto aaaaalto e beeeello bello! Ma è il tuo fidanzato?”
Usagi sorride alla domanda.
“Ancora no”
“Beh…se fossi in te mi ci fidanzerei. Ora vado se no la mamma si preoccupa”
Usagi guarda ancora le rose. Prende il bigliettino e lo apre.
Giorno 6.
Non si è mai troppo distanti per ritrovarsi. Ti sto guardando.
Mamoru
Lei alza lo sguardo guardandosi intorno. Poi si ferma guardando dritta di fronte a lei. Pochi metri la separano da lui. Sorride. E corre. Corre verso di lui.
Mamoru apre le braccia accogliendola. Lei si lascia abbracciare. E con le lacrime agli occhi si alza in punta di piedi per farsi baciare. Lui si abbassa verso di lei.
“Usagi…non scappare più per favore”
“Mamo…io…ho solo paura di perderti. Lo capisci?”
“Usako proviamoci almeno. Non puoi già partire con l’idea che finirà. Come sei stata tutto questo tempo senza vedermi?”
“Malissimo”
“Anche io.”
La bacia. Con dolcezza.         Con tutta la dolcezza che può. Cerca attraverso quel bacio di farle capire quanto le sia mancata. L’abbraccia e la coccola.
“Devo parlarti Mamo…”
Lui annuisce, la prende per mano e la porta verso la prima panchina libera.
Lei prende fiato.
“Non interrompermi. Fammi dire tutto quello che devo dire prima che il mio coraggio se ne vada. Dunque. Punto uno:non ho mai avuto un ragazzo. Il mio primo bacio l’ho dato a te. Quando…quando eravamo a casa tua ed io avevo la febbre. Quindi per quanto riguarda…” Usagi arrossisce di colpo. Chiude gli occhi e prosegue “Il….si dai…quella cosa la….sesso….ci vorrà un po’ Un bel pò.”
Lei si ferma e guarda Mamoru.
“Se vuoi dire qualcosa su questo punto?”
Mamoru si schiarisce la voce.
“Dunque. Non ho mai avuto un ragazza prima di te. Il mio primo bacio l’ho dato e ricevuto quando eravamo a casa tua ed tu avevi la febbre alta. Quindi per quanto riguarda il sesso….ci vorrà un po’ Un bel pò.Io non ti metterò fretta. E la stessa cosa non dovrai fare tu con me.”
Lui le sorride dolcemente stringendole la mano.
“Davvero non hai mai…?”
“No Usako”
“Ma tu sei…”
“Sono?”
“Grande e sei bello e sei…ok mi fermo”
“Sono uscito con qualche ragazza. Ma non è mai successo nulla. Nessuna mi ha mai sentire come mi fai sentire tu. Io con te…non so come spiegartelo.. vorrei non doverti mai lasciare andare via. ”
Lei abbassa lo sguardo in imbarazzo, arrossendo.
“Ok passiamo al punto due: se ci sarà qualcosa che ti darà fastidio di me io lo vorrò sapere. Io sono il tuo opposto. Sono la ragazza che fino a ieri prendevi in giro. Non sono come te…”
“E’ per questo che ti amo. Perché non sei come me”
Usagi spalanca gli occhi e poi si porta una mano alla bocca.
“Cos…cos’hai detto?”
“L’hai sentito benissimo Usako.”
Lei lo abbraccia senza rispondere. E gli occhi le si riempiono di lacrime…di felicità.

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Capitolo 18
*** Questione...di dimensioni ***


Un piccolo capitolo nella speranza di farci divertire.
Ormai siamo alla fine anche se sono molto dispiaciuta.
Ho deciso di scrivere altri 4 capitoli, corrispondenti ai 4 anni di fidanzamento tra Usagi e Mamoru. Dopodichè il finale.
Questo è il primo. 
Spero vi piaccia proprio come è piaciuto a me scriverlo!
 
Usagi Tsukino – 16 anni – Crow
Minako Aino– 15 anni – Crow
Makoto Kino – 15 anni – Crow
Ami Mizuno – 16 anni – Crow
Rei Hino– 16 anni – Crow
Haruka Tenou – 18 anni – Crow
Michiru Kaiou – 18 anni – Crow
Mamoru Chiba – 19 anni – Al telefono
 
“Non posso crederci. La conosciamo da un anno. E in un anno non è mai arrivata puntuale. Come si fa! Io non posso credere che sia sempre e comunque in ritardo”
“Rei stai tranquilla! Rilassati!”
“Mako-chan come si fa a essere sempre in ritardo? Pensavo che Mamoru in un anno la cambiasse e invece…no! Persino Mina-chan è riuscita ad essere puntuale oggi pomeriggio!”
“Solo perché la biondina era già in giro…se no sarebbe in ritardo anche lei!”
“Verissimo Haruka. Ma Mina è più puntuale di Usa!”
Ami alza lo sguardo. “L’altro giorno ho letto un articolo sul Wall Street Journal. Sapete che essere sempre in ritardo ha una spiegazione scientifica?”
Tutte osservano Ami che si schiarisce la voce proseguendo nella sua illustrazione.
“Una delle spiegazioni più ovvie e comuni è l'errore di pianificazione. Gran parte dei ritardatari ha una forte e radicata tendenza a sottostimare il tempo necessario a portare a termine un compito. In media, ogni essere umano con questa peculiarità , sottostima il tempo necessario per completare un'azione del 40%.
Un’altra spiegazione è l’errata percezione del tempo. In un esperimento in cui si chiedeva di dire quando scoccava il minuto di tempo, gli individui di tipo A, ovvero quelli sempre puntuali, hanno dato lo stop dopo 58 secondi quelli di tipo B,ovvero i ritardatari cronici, dopo 77 secondi. Un distacco che, di minuto in minuto, si accumula trasformandosi in un ritardo considerevole.
Un’ultima spiegazione è il rinviare continuamente i propri compiti, così da accumularli, farli tutti insieme e, logicamente, finirli nel doppio del tempo che sarebbe servito nel farli singolarmente. Tutto questo per la paura di fallire.”
“Io credo che sia solo pigra Ami-chan”
Ami fa spallucce verso Rei, riabbassa lo sguardo verso il suo libro.
“Ma è così bello quel testo?”
Ami si illumina “Oh non hai idea. E’ veramente interessante, vivace, a tratti anche divertente!”
“Di cosa parla?”
“Ora sto leggendo i Polinomi. E’ avvincente come mononomi non simili, se accorpati, possano formare un polinomio. Ma è ancora più affascinante riconoscere i gradi un polinomio. Se è omogeneo, ordinato rispetto alla lettera o completo rispetto alla lettera” Ami sospira “Spettacolare davvero ragazze!”
Rei scuote la testa.
 
Le porte del Crow si aprono. Le ragazze vedono Usagi entrare. Sta parlando al cellulare.
“Da quando ha un cellulare?” chiede sorpresa Haruka.
“Da una settimana circa. Gliel’ha regalato Mamoru”
“Davvero? Hai il suo numero biondina?”
Una gomitata verso lo stomaco di Haruka viene data elegantemente da Michiru.
Le ragazze sentono sbuffare Usagi che lentamente si avvicina a loro.
“Mamo te l’ho già detto! Non entra e non so cosa farci!” Una piccola pausa “Colpa mia se il tuo è così grande?”
Minako spalanca gli occhi e la bocca. Makoto non sa se ridere. Rei è sconvolta. Ami stacca gli occhi dal libro di Algebra per guardare Usagi. Michiru e Haruka sembrano scandalizzate.
“Senti possiamo parlarne stasera a casa tua? Sono già al Crow dalle ragazze. Non preoccuparti ci riproviamo ok? Tranquillo, riusciremo a farlo entrare.”
Lei riattacca e sorride guardando il piccolo schermo del suo cellulare. Alza lo sguardo e guarda le sue amiche ad uno ad uno.
“Cosa mi sono persa? Perché quelle facce? Sì lo so, sono in ritardo!”
La prima a parlare è Minako.
“Cos’è che non entra ed è troppo grande Usagi?”
“Guarda lascia perdere” Usagi si siede accanto a Makoto “Ieri sera ero a casa di Mamo-chan. L’ha tirato fuori e abbiamo provato a metterlo dentro. Ma niente. Nonostante il suo sia di una misura standard non entra. Stasera ci riproviamo. Secondo me non l’ha aperta bene tutta.”
A Rei va di traverso il succo di frutta.
“Rei ma che succede?”
“Usa…ma sono cose da raccontare in questo modo?”
Ami interviene.
“Secondo uno studio medico i giapponesi sono sotto la media mondiale”
Usagi annuisce.
“Già confermo. Anche se dipende molto da quello che hai. Io ne ho visti da 5, da 7, da 10. Ma ne ho visti anche da 20!”
Minako fa un urletto.
“Da 20? O mio Dio! Dove? Come?”
Usagi risponde serenamente nonostante le facce tese delle amiche.
“Al centro commerciale. Ce ne sono di tutte le dimensioni!”
“Al….centro commerciale?”
“Mina-chan sì. Lì c’è una scelta ampia sai? Vendono anche i copri…non so come si chiamano!”
Rei non ce la fa più e decide di intervenire.
“Usa io capisco che vi amate…ma non sei troppo piccola?”
“Ma se Ami lo usa da almeno 2 anni!”
Tutte si voltano verso Ami che arrossisce, apre la bocca per parlare, ma Rei la interrompe nell’immediato.
“Da te, Ami, non me lo sarei mai aspettato sai?”
“Ma scusami Rei cosa cambia da quello ad un videogioco? Ok, il videogioco è più grande, ma il principio credo sia lo stesso, vero Ami?”
“Usagi io…”
Haruka si schiarisce la voce.
“Usa-chan. Sei sicura di quello che vuoi fare vero?”
Usagi la guarda, stordita.
“Sì Haruka”
“Sicura davvero?”
“Michiru sì!”
“Allora hai l’età giusta!”
Usagi riguarda le facce delle compagne ad una ad una.
Ami: ancora rossa in viso, visibilmente in imbarazzo, assetata.
Rei: sconvolta, con la fronte appoggiata alla mani.
Makoto: interessata. Molto interessata.
Minako: occhi lucidi, sognanti.
Michiru e Haruka: stesso sguardo, fiere e orgogliose.
Usagi sorride a tutte, si alza dal suo posto.
“Sono sicura. Stasera riuscirò a far entrare il nuovo computer di Mamoru nella sua cartella! Vado a prendermi una coppa di gelato”

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Capitolo 19
*** Questione..di numeri ***


Usagi Tsukino – 17 anni – Casa di Mamoru
Mamoru Chiba – 20 anni – Casa sua
 
Usagi sospira guardando negli occhi Mamoru. Non sa come dirglielo. Non vuole fargli del male.
“Non possiamo continuare così Mamo.”
Lui si blocca.
“Usagi ascolta non…”
“No Mamo. E’ finita”
Usagi si alza dalla sedia ed esce sul balcone. Respira affannosamente, ha bisogno di prendere aria. Mamoru la segue.
“Usako, ti prego, pensaci”
“No.  Stiamo insieme da due anni Mamo e lo sai che se dico che è finita è finita!”
“E tutti i sacrifici fatti per arrivare fino a qui? Il tempo che abbiamo usato? Le nostre serate? Vuoi buttare tutto all’aria?”
Usagi sospira appoggiandosi alla ringhiera del terrazzo. Tira su con il naso.
“Mamo-chan lo sai quanto sono importanti per me le emozioni vero? All’inizio tutto questo era…bello! Interessante…a tratti anche divertente. Ma ora. Non provo più nulla!”
Usagi cerca di trattenere le lacrime.
“Non piangere ti prego!”
Lei lo abbraccia dolcemente.
“Cosa pensi che a me non faccia male? Sto male anche io Mamo-chan. Sai cosa vuol dire per me? E’ l’ennesimo fallimento della mia vita!”
“Usako è da qui che devi ricominciare. Se lo senti come un fallimento perché non continuare, per trasformare questo fallimento, in vittoria?”
“Mamoru no!”
Lei si stacca dall’abbraccio.
“Non puoi lasciarmi solo. Lo capisci questo? Come farò senza te?”
“Come hai fatto prima di conoscermi!”
Lui cerca di sorriderle dolcemente.
“Ma ora che ho provato questa emozione con te…non potrò mai più farlo con nessun altro!”
“E’ stato bellissimo davvero, ma è finita”
Lui sospira, sconsolato e rassegnato.
“Ti prego Mamo… Ti prego, capisci vero?”
“Forse…forse ci abbiamo sperato troppo vero?”
“Ci siamo illusi che ci saremo riusciti nonostante tutto. Era un progetto troppo grande per noi Mamo”
Lui le prende le mani. Le bacia le nocche lentamente.
“Sei sicura?”
Lei annuisce visibilmente triste.
“Ok. Usako. Faremo come vuoi tu.”
“Mamo-chan dai. Domani ne compriamo un altro. Ma non puoi pretendere, dopo anni senza aver fatto nulla, di iniziare con un puzzle da 5000 pezzi eh!”


 
Ciao a tutti!
Ultimo aggiornamento della giornata!
Lunedì conto di scrivere altri due capitoletti per poi arrivare alla conclusione (sigh!) tra martedì e mercoledì.
Vorrei continuare con tante altre piccole storie, magari le integrerò man mano…

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Capitolo 20
*** Questione...di luoghi ***


Spiaggia e sole.
Usagi è sdraiata sul suo asciugamano rosa,a pancia in su, ascolta la musica sul suo mp3 lasciandosi baciare dai raggi del sole.
Mamoru è sotto l’ombrellone,seduto su una sedia sdraio coperta dal suo asciugamano rosso, legge un libro lasciandosi accarezzare dalla brezza del mare.
Rei e Minako si stanno crogiolando al sole a riva, con le gambe nell’acqua e le onde che le accarezzano, insieme a Michiru.
Makoto e Haruka stanno nuotando cercando di battersi l’un l’altra.
Ami, l’unica coscienziosa, è al bar, all’ombra, con una bella bibita fresca e un bel libro di fisica quantistica.
Mamoru cerca di chiamare Usagi.
“Usako!”
Lei non si muove, la musica è più alta.
Mamotu sbuffa ed appoggia il suo libro. Si alza in piedi e tira una coda ad Usagi. Lei apre gli occhi.
“Hm?”
“Hm?? Lo sai che è sconsigliato mettersi al sole nelle ore più calde della giornata? E non so se hai notato che sono le 14.00”
“Perché lo dici solo a me e non anche alle ragazze che sono spaparanzate a riva?”
Lui si abbassa verso di lei e le accarezza con un dito le labbra.
“Perché tu sei la cosa più importante per me. E devo proteggerti. Ad ogni costo. ”
Usagi storce la bocca.
“Stai tentando di corrompermi Mamo-chan?”
“Sì”
Lei si siede a gambe incrociate sull’asciugamano.
“Ci sei quasi riuscito sai?”
“Vorrei ricordarti che l’ultima volta che sei stata molto al sole hai preso un’insolazione”
Lei si alza di scatto in piedi.
“Parliamo di tre anni fa!”
Lui scuote la testa e si siede sulla sua sedia sdraio.
“E se non avessi preso quell’insolazione io e te non staremo insieme adesso”
“Certo. Non è grazie alle rose che ti ho mandato per quasi una settimana vero?”
Usagi scuote la testa. Poi sorride. Furbamente.
“Ok. Allora ho una proposta. Io mi metto all’ombra solo se farai una cosa con me”
Usagi sposta l’asciugamano all’ombra e si riavvicina a Mamoru, sedendosi sulle sue gambe. Lui la accoglie volentieri, accarezzandogli dolcemente la gamba. Usagi si avvicina al suo orecchio sussurandogli la sua idea.
“Usako. No!”
Lei si alza in piedi incrociando le braccia e imbronciandosi.
“E perché no?”
“Perché siamo in pubblico!”
“E allora?”
“E allora no!”
Lei si sposta dietro le spalle di Mamoru che si lascia massaggiare da lei.
“Dai anche tu ne hai bisogno e voglia vero? Cosa vuoi che succeda?”
“Usa…”
“Guardati intorno Mamo-chan. La spiaggia è praticamente deserta”
Lei gli accarezza con la punta delle dita la schiena.
“Ci sono anche le tue amiche!”
“E allora?”
“No! Ripeto siamo in pubblico!”
“Ti prego…ci mettiamo solo mezzora!”
“Se vuoi lo facciamo stasera, con calma, nel mio letto.”
“Oh…il tuo letto! Lo sai che faccio fatica a farlo nel tuo letto!”
“Ma se ieri eravamo in macchina e non hai avuto problemi!”
“Già. In macchina sono le migliori. Dai Mamoru!”
Usagi si mette nuovamente di fronte a lui.
“Devi lasciarti andare e scioglierti. Ti farà bene te lo assicuro. Dopo saremo più rilassati. Entrambi.”
“Usa… Ripeto siamo in pubblico.”
Lei si inginocchia di fronte a lui.
“Ti prego. Sarà emozionante vedrai. E chi ci vedrà capirà che siamo solo due ragazzi che si amano”
Lui sbuffa. Guarda negl’occhi Usagi.
“Lo sai che quando mi guardi così…”
“…lo so, ottengo tutto.”
Lui sorride e scuote la testa.
“Ok!”
“Sìììì!” Lei si alza in piedi e da un bacio a schiocco a Mamoru. Lui si sdraia a pancia sopra sull’asciugamano di Usagi. Lei si accoccola accanto a lui, appoggia la testa sul suo petto e lo abbraccia.
“Vedrai che questo sonnellino pomeridiano abbracciati ti farà solo bene”
Mentre Usagi parla, Mamoru chiude gli occhi. E in pochi minuti è già fra le braccia di Morfeo.

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Capitolo 21
*** Un sì ***


Usagi si sveglia di soprassalto. Si siede nel letto e si guarda intorno. E’ nella sua cameretta, quella che per anni è stato il suo rifugio. Guarda verso il fondo del letto. Accoccolata e ancora dormiente c’è Luna. Luna, la sua gatta, più che gatta, un’amica. Quella che l’ha fatta diventare Sailor Moon dandole fiducia. Quella che le ha permesso di farle conoscere Ami, Rei, Makoto, Minako, Michiru, Haruka, Hotaru e Setsuna. Quella che ha fatto entrare Mamoru nella sua vita.
Guarda la sveglia sul suo comodino. Segna le 6.30. Sorride. Lentamente si alza cercando di non svegliarla. Percorre le scale fino alla cucina. Sente dei rumori e un profumino invitante di frittelle e caffè.
“Mamma che ci fai già in piedi?”
Ikuko si volta verso la figlia.
“Usa…stai bene?”
“Sì perché?”
Sua mamma scuote la testa e prosegue. “Io mi alzo tutti i giorni a quest’ora. Preparo la colazione a tuo padre, a te e Shingo. Poi vi preparo il pranzo.”
“Vuoi una mano?”
“Sì.Vai a svegliare tuo papà e tuo fratello”
“Ma sono solo le 6.30!”
“Lo so, ma oggi è un giorno speciale Usagi e dobbiamo tutti prepararci!”
“Mamma, mancano 3 ore e mezza al matrimonio!”
“Oddio solo 3 ore e mezza???”
Usagi scuote la testa sorridendo. Sente dei passi. Si volta e alle sue spalle Chibiusa, ancora addormentata, si strofina gli occhi.
“Buongiorno”
Usagi si abbassa verso di lei e la abbraccia.
“Buongiorno piccola mia”
Chibiusa inizialmente non ricambia l’abbraccio, stupita di tanto affetto. Poi si lascia coccolare, contraccambiando.
“Quanto affetto stamattina!”
Usagi allunga il braccio prendendo Shingo.
“Voglio bene anche a te gelosone!”
“Io anche. Ma solo perché finalmente lasci questa casa!”
Usagi ride. E al gruppo si unisce anche suo papà che abbraccia tutti commuovendosi. Ikuko sente che qualcosa si sta strusciando fra le sue gambe.
“Oh sì Luna. C’è una bella scodella di latte anche per te!”
Il telefono di casa squilla. Usagi si precipita a prendere il cordless per rispondere. Appena sente chi è si dirige subito in camera chiudendo la porta alle sue spalle.
“Rei!”
“Me lo sentivo che fossi già sveglia! Agitata?”
“Un po’. E tu che ci fai sveglia?”
“Mi sono svegliata stamattina alle 6.00. Troppa emozione. Sono uscita per prendere un po’ d’aria e sulle scale ho trovato Makoto sveglia dalle 5.00 per l’agitazione. Minako ha telefonato alle 6.15 chiedendo di poter venire. Ami è arrivata 5 minuti fa, in ansia anche lei. Setsuna si è appena alzata e Michiru, Haruka e Hotaru stanno già arrivando. Com’è la situazione da te?”
“Qui mia mamma è sveglia dalle 6.00. Alle 6.30 mi sono svegliata io e 10 minuti dopo Shingo e Chibiusa.”
“Hai sentito Mamoru?”
“No. Ma so che è già sveglio”
“Dai fatti una bella doccia. Tra un’oretta verremo lì per trucco e capelli!”
“Rei…dillo anche alle altre. Vi voglio bene!”
Per un secondo Usagi non riceve risposta.
“Anche noi. Al di là di Sailor Moon e Serenity”
Usagi sorride tra sé e sé.
“Già. A dopo.”
Appena riaggancia il telefono prende il comunicatore Sailor. Un paio di squilli e dall’altra parte vede due occhi rossi e una grande massa di capelli neri con i riflessi verdi.
“Setsuna!”
“Usagi cosa succede?”
“Volevo solo dirti grazie”
“Grazie? Di cosa?”
“Per quello che hai fatto stanotte”
Setsuna sorride con una dolcezza materna che solo lei ha.
“Io sono stata solo un tramite. Insieme ad Helios. Mi ha detto la Neo Queen Serenity di dirti che quello era il suo regalo di nozze”
Usagi socchiude gli occhi per non piangere.
“Ringraziala te ne prego”
“Lo farò principessa. A dopo”
Usagi chiude il comunicatore e lo porta al suo cuore. Due lacrime di felicità scendono dal suo viso.
Se non fosse stata Sailor Moon avrebbe comunque conosciuto Ami, Rei, Minako, Makoto, Haruka, Michiru e Mamoru.  Ma si rende conto che non ci sarebbero state Luna, Artemis, Setsuna, Hotaru, Chibiusa. E no. Non vale la pena. La sua vita è perfetta così.
Con Ami che le dice continuamente di studiare.
Con Rei che la prende sempre in giro, ma le vuole un bene dell’anima.
Con Minako che ha sempre creduto in lei nonostante siano tanto simili.
Con Makoto che la vizia continuamente con i suoi dolci.
Con Haruka, tanto dura quanto dolce.
Con Michiru, capace di farla sognare e sentire protetta.
Con Setsuna, materna ma rispettosa.
Con Hotaru, dolce e unica in confronto a tutte.
Con Luna e Artemis sempre presenti per lei.
Con Chibiusa, la sua Chibiusa. La sua dolcissima peste.
E con Mamoru.

Un ragazzo vestito con camicia bianca e completo blu, con una Rosa rossa nel taschino, sta aspettando all’altare la sua futura moglie, agitato e visibilmente emozionato.
Una ragazza con lunghi capelli biondi vestita di bianco, con al collo un ciondolo a forma di stella con le punte arrotondate e alle orecchie un paio di orecchini a forma di quarto di Luna, si guarda per l’ultima volta nello specchietto di un auto prima di entrare in chiesa verso il suo futuro marito.
 
Perché è iniziato tutto così, con una Rosa rossa, una Luna e un carillon a forma di stella con le punte arrotondate…o, se preferite, è iniziato tutto con un 30….e la risposta alla domanda iniziale è sempre la stessa: sì.


E la mia storia termina qui, tra le mie lacrime...
grazie a tutti quelli che mi hanno seguito e commentato.
E non smettete mai e poi mai di sognare
A presto 
F.D.

 

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