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di afe
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** capitolo 7 ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***


TITOLO:  FOTO
CAPITOLO:   Long fiction
GRUPPO/ARTISTI:   KAT-TUN
COPPIA:    Junda,TaNaka, Akame
GENERE:   misterioso,romantico
RATING:  G
AVVERTIMENTI:  yaoi
DISCLAIMER:    i personaggi non mi appartengono
RINGRAZIAMENTI:
MissMurder e il suo x sfondo del suo lj che mi hanno dato lo spunto per la storia

sarà capitato anche a voi di scattare una foto con i vostri amici...ma se in quella foto uno di loro svanisse all'improvviso...cosa accadrebbe? 
la foto in questione è questa ----->
Photobucket

 


 

“Kame-chan!” urlò Ueda attraversando il corridoio della Johnny’s University.

“Oh! Ueda-senpai!” lo salutò il ragazzo fermandosi.

“Piantala Kame-chan!” lo rimproverò il ragazzo, raggiungendolo e tirandogli un leggero colpo sulla nuca.

 “Anche se sono più grande di te siamo pur sempre compagni di corso!”

“Ahahahah scusami,” rise il ragazzo, “Allora, Ueda-s… Ueda-kun… mi cercavi?”

Tatsuya guardò circospetto i ragazzi in corridoio e si avvicinò all’orecchio del compagno di corso.

“Senti… per questo finesettimana …  posso invitare Taguchi?” chiese arrossendo ed evitando gli occhi. dell’amico.

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“Ma certo! Certo che può venire! Ahahahah.”

Il ragazzo alzò il viso, tutto sorridente, “Bene!”

La campanella suonò per indicare l’inizio della lezione successiva.

“Vado ad invitarlo!”

In realtà Kame lo sapeva benissimo che ad Ueda piaceva il cugino di Koki, perciò diciamo che si aspettava una conversazione del genere con il compagno,anche se ne era rimasto comunque sorpreso.

Con lui allora sarebbero stati in 5: lui, Koki, il suo ragazzo Nakamaru, Ueda e l’ultimo invitato,Taguchi Junnosuke, che sicuramente avrebbe accettato.

Chi non avrebbe accettato di passare un finesettimana lontano dall’università?

 

Qualche giorno prima, a pranzo, si era lasciato sfuggire di aver ereditato dal nonno una piccola baita sulle montagne e così Koki e Maru  si erano subito autoinvitati all’ipotetica vacanza che loro stessi stavano ipotizzando, mettendo in mezzo anche Ueda.

Forse entrare in quell’università non era stata una buona idea…

 

“Certo che tuo nonno era proprio un tipo strano,” disse Ueda camminando sulla piccola stradina che portava alla cima della montagna. 

 “Vivere su una montagna, lontano da tutto e da tutti…”

Erano ormai ore che camminavano, ma quel ragazzo sembrava non sentire la stanchezza,  forse grazie a tutti gli allenamenti di boxe che faceva…

“Era il suo nascondiglio d’amore, quando da giovane scappò con il ragazzo che amava,” rispose affannato e sudato l’altro.

“Cosa?!” urlarono tutti scioccati.

“Scusa, ma tuo nonno era gay?”

“Sì.”

“Ma allora come fai ad essere qui?” chiese Junno in modo quasi ingenuo.

“Si vede che poi ha cambiato sponda, no?!” gli urlò il cugino, dandogli un coppino.

Certe volte faticava a pensare di essere imparentato con un deficiente simile.

“Mio nonno, a quanto mi ha raccontato, da bambino aveva conosciuto mia nonna ed erano diventati amici, così, vedendo il legame che li univa, i genitori decisero di farli sposare un giorno, in un matrimonio combinato. Crescendo, però, mio nonno capì i suoi… “interessi” sessuali, diciamo, e così incontrò il ragazzo; la nonna sapeva tutto di loro e li aiutò a scappare quando i genitori lo scoprirono. Vennero a vivere qui,” disse, indicando la grande casa in stile giapponese ben nascosta tra 2 rupi e contornata da un immenso giardino verde e rigoglioso.

“La costruirono loro 2 insieme.”

“E’ veramente fantastica!”

“Già.”

“Ma non hai ancora risposto alla mia domanda, Kamenashi…” si intromise ancora Junnosuke, spostandosi per motivi di sicurezza vicino a Tatsuya, “Se loro 2 si amavano, come mai tu sei qui ora?”

La domanda questa volta venne accolta dal silenzio generale.

Tutti, ormai, se lo stavano chiedendo.

“Il ragazzo è morto.”




 

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***




“Morto?” chiese Ueda avvicinandosi involontariamente a Junno.
“Sì, è morto scalando una di quelle rupi,” disse indicando le rupi vicino alla casa e poi facendo strada all’interno della baita.
L’interno, anch’esso in puro stile giapponese, era semplicemente meraviglioso, ogni cosa in quella casa era stata fatta in modo impeccabile. Nessuno avrebbe mai creduto che ad eseguirla fossero stati solo 2 ragazzi.
“Venite, venite,” li incoraggiò Kazuya,facendoli accomodare.
“Senti… Kame-chan… da quanto non lavi qui?” chiese Koki.
Era vero che la casa era splendida, ma era anche piena di polvere!
“Umm… in realtà non metto più piede qui da almeno 7 anni…” rispose l’altro con un sorriso cordiale stampato sul viso, che fece accapponare la pelle a tutti i presenti.
Avevano un brutto presentimento.
“Oh beh… vorrà dire che oggi ci daremo alle pulizie,” disse ancora sorridendo, “dopotutto siete stati voi ad invitarvi qui…”
Un unico pensiero attraversò la mente dei 4 ragazzi: Kazuya era il diavolo.
La mattinata passò così, tra polvere e ragnatele.
In realtà le pulizie furono molto, molto più lunghe del previsto… Maru continuava ad urlare ogni volta che incrociava lo sguardo con un insetto, chiamando chiunque in suo soccorso, soprattutto Junno, con gran rabbia da parte di Koki, che continuava ad urlare: “Guarda che non è che l’insetto si intimorisce e scappa se vede un ragazzo alto… per lui siamo tutti alti… piantala di attaccarti a lui Maru!”
Ueda, invece, era stato eletto addetto al lavaggio dei futon e delle coperte e la cosa non era molto facile, dato che disponeva soltanto di una grande bacinella d’acqua.
Almeno allenerò un po’ di più i muscoli delle braccia, aveva pensato il ragazzo per farsi forza.
Dall’altra parte della casa, infine, c’era Kame che riempiva la dispensa delle cibarie che, all’insaputa di tutti, aveva nascosto negli zaini di tutti i ragazzi.
Verso l’ora di pranzo tutto era stato fatto… la casa era pulita e ben spolverata, il pavimento lavato, i panni stesi e la dispensa piena. Così decisero quasi all’unanimità (Ueda era stato dato per disperso) di fare una bella grigliata fuori, all’aperto.
“Kamenashi… hai per caso visto Ueda-senpai?” chiese Junno, guardandosi intorno, “Mi aveva detto di chiamarlo appena il pranzo fosse stato pronto, ma non lo trovo da nessuna parte…”
Ormai era un po’ che lo cercava, si stava preoccupando.
“Prova a vedere se è ancora in casa,” gli disse il ragazzo, intento a tagliare le verdure, “Forse si è attardato a ritirare i futon stesi,” aveva ipotizzato.
Il ragazzo ringraziò e corse immediatamente verso la casa.
“Credete che ci metterà ancora tanto a capire cosa prova per Tatsuya?” aveva chiesto Yuichi, preparando la tavola.
“Sì,” risposero insieme gli altri 2, facendo ridere il terzo.
“Mio cugino è un po’ ritardato su questo tipo di argomento, come anche in tutti gli altri argomenti, d’altronde…” aveva risposto Koki sventolando, con un piccolo ventaglietto, la carne sulla griglia e tentando in tutti i modi di non piangere per il fumo che gli pizzicava gli occhi.

“Ueda… Ueda-senpai?” lo chiamò Junno per tutta la casa, guardando stanza per stanza.
La casa, anche se fatta per 2 persone, era molto grande e ciò non rendeva facile la ricerca del senpai.
“S… Senpai?”
Ueda era a terra, con un piumone sotto la testa ed il cesto con i panni asciutti e piegati vicino ai piedi. Si era addormentato; forse tutti quei panni da lavare lo avevano stancato troppo…
Junno si avvicinò, cercando di non svegliarlo, era venuto lì per chiamarlo, ma non ci riusciva, era troppo rapito dal volto dormiente del più grande.
“Kawaii,” sussurrò, guardando il piccolo ciuffo di capelli bronzei legati da un piccolo elastico azzurro, che gli ricadeva verso gli occhi.
Aveva sempre pensato che il suo senpai fosse molto carino e che assomigliasse vagamente ad una ragazza, ma non glielo aveva mai detto.
“ ...no… Junno,” lo chiamò il ragazzo nel sonno, sorridendo.
Nello stesso momento fuori, vicino a Kame, Koki e Maru successe una cosa alquanto inaspettata.
Un forte boato fece vibrare l’aria alle loro spalle.
“Che cosa è stato?!”
“Non lo so.”
“Hey, guardate! C’è qualcuno lì!”
A pochi metri da loro un ragazzo giaceva sull’erba alta,vicino alla rupe.

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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***





“Oddio! È caduto dalla rupe?!”
“Kame … è vivo?”
Kazuya fu il primo ad avvicinarsi al ragazzo e a controllargli il battito e la respirazione
“C’è battito, ma non respira”disse
Gli fece posizionare la testa all’indietro,in iper estensione,gli tappò il naso ed eseguì la respirazione artificiale, bocca a bocca, per poi poggiare le mani sui suoi polmoni e comprimendolo per 10 volte, per poi ricontrollare la respirazione e rieseguire la tecnica da capo
Alla 3° volta,finalmente, il ragazzo si svegliò
“Ehi … mi senti?” lo chiamò Kame,strattonandolo leggermente,doveva assicurarsi che fosse cosciente
Per fortuna aveva preso delle lezioni di pronto soccorso
Il ragazzo annuì piano, per poi svenire
“Kame … come sta?”
“Respira, ma è svenuto” rispose il ragazzo guardando i 2 amici “Per favore,andate a chiamare Ueda e Taguchi,dobbiamo portarlo in casa” aggiunse dopo aver costatato che non avesse nessun tipo di trauma cranico … visibile,almeno …
I due ragazzi corsero subito dagli altri 2
“Ueda!Junno! … abbiamo bisogno d’aiuto!” li chiamarono
Ueda si svegliò di soprassalto,alzando di colpo la testa ed aprendo gli occhi
Li sbarrò, appena si rese conto di avere davanti quelli castani di Junno
Erano così vicini da riuscire a baciarsi, e forse lo avrebbero anche fatto, se non fosse stato per Koki che entrò proprio in quel momento nella stanza
“Basta sbaciucchiarsi” urlò “abbiamo un problema! Venite!”
Non fu molto difficile trasportare lo sconosciuto in casa … la cosa più problematica fu calmare Koki quando si rese conto che tutta la carne che aveva cotto,con tanta fatica, si era bruciata.
Solo Maru riuscì ad avvicinarsi al ragazzo per i primi 20 minuti
Kame per tutto il tempo rimase al fianco del ragazzo … aveva paura che smettesse di respirare da un momento all’altro …
“D … Dove sono?”
Era ormai notte fonda; Kame si era appisolato sul ragazzo, ma appena lo sentì muovere si alzò
“Dove sono?” ripeté il ragazzo, guardandolo negli occhi
“Sei al sicuro … Come ti chiami?” gli chiese
“Jin” disse ancora il ragazzo, per poi riaddormentarsi
Il giorno dopo Jin si svegliò ancora con quel ragazzo addosso e con 4 paia di occhi di varie sfumature di marrone che lo fissavano
“Ben svegliato bell’addormentato!” gli urlò uno dei ragazzi con i capelli mossi e neri
“Come ti chiami?” chiese uno,che assomigliava vagamente ad una ragazza
Stava per rispondere, quando il ragazzo sdraiato sul suo petto si svegliò,rispondendo per lui
“Si chiama Jin”
Lo guardò a lungo … non sapeva perché, ma quel ragazzo … credeva di conoscerlo …
Uno di quei ragazzi lo fece riscuotere dai suoi pensieri “Dovresti essere grato a Kame-chan … ti ha soccorso ieri e ti è rimasto vicino per tutto il tempo”
“A proposito” lo interruppe un altro “cosa ci fai qui? Come hai fatto a cadere da quella rupe?”
“Non me lo ricordo”
“Come, non te lo ricordi?!” gli urlò uno
“Deve aver sbattuto troppo forte la testa”
Intanto che gli altri continuarono a discutere su ciò che era successo il ragazzo di nome “Kame-chan”gli si avvicinò
“Scusali … non vogliono essere dei ficcanaso, ma sono preoccupati per te” gli disse avvicinando le mani al suo volto,per cambiargli i piccoli cerotti che il giorno prima gli aveva visto mettere
Le sue dita erano piccole e tiepide
Il suo corpo al minimo contatto con quello dell’altro sembrava aumentare di temperatura
“C … Come ti chiami? “
“Kamenashi Kazuya”
Kamenashi? Come mai sentiva di conoscerlo?
“Ti ricordi come ti chiami? Intendo il tuo nome completo …”
“Jin” rispose subito l’altro,provando a ricordare il resto “Aka … Akanishi”
Jin Akanishi? - Pensò Kame - Dove aveva già sentito quel nome?!
“Jin non ti ricordi nient’altro a parte il tuo nome?” gli chiese
Il ragazzo sembrò pensarci un po’
“ No”





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Capitolo 4
*** capitolo 4 ***


 

 La giornata passò molto allegramente … andarono a pescare,e i ragazzi scoprirono che la compagnia del giovane senza ricordi non era tanto male,anzi, quel ragazzo era decisamente simpatico! Scherzava con Ueda e Nakamaru,picchiava Junnosuke con Koki,aiutava Kame … con quest’ultimo,in particolare,era molto affettuoso; lo prendeva per mano sulle stradine più pericolose, lo proteggeva dal sole quando il ragazzo decideva di riposare, gli accarezzava i capelli per farlo dormire … sembrava molto un incrocio tra un fidanzato,una bambinaia ed un cane fedele …
Kame,dal canto suo,era felice di tutte quelle attenzioni ;si era accorto,all’inizio della vacanza,di essere l’unico senza qualcuno da invitare o da amare e ne era rimasto un pochino rattristato ….
Forse l’arrivo di Jin era stato un segno del destino …
“Ehi ragazzi!”li chiamò Maru,tutto accoccolato a Koki,che giocava con la macchina fotografica
“Che ne dite di una foto?”
Era ormai quasi l’ora di tornare alla baita,il cielo si stava colorando delle sfumature rosee che preannunciavano il tramonto
“Ok”esclamò Kazuya contento
Si misero tutti sdraiati l’uno accanto all’altro
“Koki” lo riprese Maru “non ci stai … mettiti sopra tuo cugino” gli ordinò
“Ah” aggiunse “non ci stai neanche tu Jin”esclamò,dando le stesse indicazioni che aveva dato qualche secondo prima al suo ragazzo
Jin si posizionò seduto a cavalcioni tra le gambe di Kame
“Bene!” urlò Ueda “ E ora dite tutti : <>” ordinò
I ragazzi si misero tutti a ridere,felici, era da tanto che non si sentivano più così bene
Jin arruffò i capelli di Tatsuya e … CLICK … la foto venne scattata
Quella sera fecero una grande festa … cibo,fuochi d’artificio,birre, musica,risate … non mancò niente
Il giorno dopo sarebbero dovuti tornare a casa,dovevano dire addio a quei momenti di gioia
I primi ad andare a letto furono Koki e Maru,che si erano dati alla pazza gioia ed avevano esagerato con l’alcool,i secondi furono Ueda e Junno,un po’ per aiutare i 2 ubriachi,un po’ per la stanchezza accumulata nella giornata; così fuori, alla luce delle stelle, rimasero solo Kame e Jin
“Cosa guardi?” gli chiese Jin, abbracciandolo da dietro
“Le stelle” rispose il ragazzo, seduto sulla panca e accarezzando leggermente le mani dell’altro
“Sono così belle”
“Kame … ti posso baciare?” gli chiese il ragazzo, mettendosi di fronte all’altro
Kazuya arrossì visibilmente,guardando negli occhi il ragazzo
Annuì
Quando le labbra dei 2 si toccarono qualcosa si sciolse nel loro cuore,entrambi si sentivano felici,come se fino ad allora non lo fossero mai stati, si amavano e si sentivano amati
Il bacio,da prima solo un tocco fugace,divenne sempre più appassionato e caldo
Jin leccò le labbra dell’altro, chiedendogli il permesso di intensificare il bacio e Kame socchiuse piano le labbra,tenendosi alla maglietta dell’altro,dandogli il suo consenso
Si ritrovarono stesi sul tavolo,l’uno sopra l’altro
I vestiti erano stati già da un pezzo messi da parte, troppo stretti per contenere il loro amore
I gemiti dei 2 si fecero pian piano sempre più intensi … desideravano ardentemente essere una cosa sola
Kame piegò un po’ di più le gambe,come per chiedere al compagno di proseguire, e così arrivò il dolore … ed il piacere
Un piacere forte,intenso,come una droga li assuefava
I colpi da prima lenti divennero sempre più veloci e scoordinati
Sembravano fatti a posta per essere uniti in quel modo
Quando il loro piacere arrivò al culmine unirono ancora le loro labbra,in un ultimo intenso bacio


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Capitolo 5
*** capitolo 5 ***


   

Intanto nella baita Koki e Maru finalmente si erano addormentati e Ueda e Junno erano in cucina,esausti.
Avevano passato un brutto quarto d’ora … chi se lo sarebbe mai aspettato che Maru diventasse così audace da ubriaco?!
Infatti,il ragazzo,appena entrato nella stanza si era subito gettato addosso e Ueda,che cadde a terra,ed aveva incominciato a sbottonargli la maglietta,lasciandogli dei piccoli baci lungo il percorso.
Sia Ueda che Taguchi rimasero scioccati da quel comportamento …
Quando,però,le mani del ragazzo incominciarono a giocare con la patta dell’amico,i 2 meno ubriachi reagirono …
Junno scaraventò a terra il corpo del cugino,che sembrava senza vita, e cingendo i fianchi dello pseudo violentato lo sollevò,lasciando il Maru violentatore senza la sua vittima
Tatsuya,invece,aveva chiuso gli occhi e nel momento in cui venne sollevato si aggrappò istintivamente al ragazzo
Taguchi sembrava realmente arrabbiato e con ancora il senpai in braccio aveva lasciato la stanza
“Scusami per prima”disse posando il ragazzo su una delle sedie della cucina
Il più grande lo lasciò fare,guardandolo con insistenza
“Vuoi qualcosa da bere?” gli chiese aprendo il piccolo frigorifero
“Voglio te” sussurrò il ragazzo
“Come scusa?”
“Voglio te” ripeté il ragazzo,alzando la voce
“Mi frullo?”
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Ueda sospirò,affranto, si era innamorato di un idiota
“Mi piaci” si chiarì “mi piaci veramente tanto Junno,ma tu non riesci a capirlo …”
Taguchi sembrò bloccarsi,quasi spaesato
“Ti piaccio?”
“Si”
“Anche se sono scemo?”
“… si”
“Ti posso baciare?”
“Si … eh?!”
Ueda aveva risposto d’istinto, non ascoltando realmente ciò che stava dicendo l’altro, ma quest’ultima domanda lo aveva un attimo spaesato
Junno, però, non gli diede il tempo di rielaborare la situazione,legando i loro corpi in una stretta morsa e unendo le sue labbra con quelle dell’altro

Quando Jin si svegliò la luce della luna lo accolse
Dolce,lattea,brillante e piena … meravigliosa … proprio come la persona che giaceva insieme a lui su quel vecchio tavolo
Il ragazzo accarezzo piano i capelli di Kame,quasi stesse toccando un oggetto fragilissimo e poi portò quella stessa mano verso il cielo stellato,con il palmo rivolto alla luna
“Ora mi ricordo di te,sai …” gli sussurrò, forse più rivolto alla luna che ad il compagno
“Credo che ormai per me sia ora di andare” disse osservandosi la mano
L’arto contrastando i raggi lunari rivelava la sua vera sostanza, la sua trasparenza ….
Il ragazzo con le lacrime agli occhi si girò, posando il suo sguardo su quello dormiente dell’altro per un lungo istante
“Sayonara” sussurrò e poi,così come era arrivato,sparì




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Capitolo 6
*** capitolo 6 ***


    


“Jin … Jin … aspetta!”
Kame continuava a correre,voleva raggiungerlo, ma non ci riusciva
Tutto intorno a lui era di un bianco surreale
“Jin!” urlò
Il ragazzo si voltò a guardarlo e lo osservò a lungo
“Kazu” gli sussurrò allungando la mano
Kame si fermò
Jin non lo aveva mai chiamato così … quello non era Jin
Il ragazzo sorrise e lo chiamò ancora
Qualcosa uscì da dentro Kazuya … un ragazzo … un ragazzo che gli assomigliava tantissimo che, uscendo dal suo corpo, corse verso l’altro uomo
Kame li guardò … si stavano abbracciando … si guardavano in modo tanto dolce che il ragazzo non poteva fare a meno di essersene felici
“Non ti preoccupare”gli disse il ragazzo che gli somigliava “lui ti renderà felice”
I loro corpi,intanto,sembravano come svanire
“Ciao ciao …. Tartarughina!”
“Nonno!” urlò il ragazzo,svegliandosi
Il sole gli ferì gli occhi
Un incubo?
Si girò alla ricerca del compagno,ma non lo trovò
I ragazzi vennero svegliati dalle grida di Kame
Lo trovarono poco dopo,coperto solo dalla tovaglia del tavolo, che vagava per l’immenso prato vicino alla baita
Piangeva,disperato, vagando senza meta
“Kame … Kame-chan” lo chiamò Koki
“D-Dove sono?”
“Sei svenuto piccolo”
“Jin?”chiese con le lacrime agli occhi
“Non l’abbiamo ancora trovato”
“Devo cercarlo” disse,provando ad alzarsi dal letto
“No … Kame … no” rispose l’altro, cercando di rifarlo distendere
“Ci pensiamo noi …. abbiamo già chiesto alla guardia forestale di aiutarci”
“Koki …”
“Si piccolo?”
“Ho sognato mio nonno ieri notte …”
“…”
“era insieme al suo amante”
“Quello di cui ci hai parlato?”
“Si … lui gli assomiglia veramente tanto”
“Kame ma tu non hai mai visto l’amante di tuo nonno”
“Si,lo so, ma lui ha il suo stesso nome …”gli disse nascondendo il volto sotto le coperte
“Come lo sai?”
“… me lo sono ricordato … forse era il suo fantasma …” aveva sussurrato
“E perché?”chiese l’altro con lo stesso tono di voce
“Io dovevo assomigliare al nonno … forse ai suoi occhi ero lui”
“Piantala Kame” lo ammonì Koki “lo sappiamo entrambi che non era morto … il suo cuore batteva quando è caduto da quella rupe … l’hai sentito, lo so che l’hai sentito”
“Si,l’ho sentito”
“Vedi? … Non ti preoccupare,tornerà”
“Come sta?” gli chiese Maru quando il fidanzato uscì dalla stanza
“Non bene … è molto scosso” rispose massaggiandosi le tempie “crede che Jin sia il fantasma dell’amante di suo nonno …”
“Potrebbe avere ragione”gli disse l’altro,incupendosi
“Cosa?”
Maru tirò fuori dalla tasca la macchina fotografica e la accese
“Prima ho parlato con una guardia forestale e mi ha chiesto una foto di Jin,così io gli ho mostrato la foto che abbiamo fatto ieri,ma …”
“Ma …”
Maru pose la macchina al fidanzato picchiettando il display con un dito
“Ma nella foto lui non c’era!” aveva concluso
Koki guardò attentamente la fotografia … lì,dove una volta c’era Jin,ora c’era il vuoto
Decisero di comune accordo di non parlarne con gli altri,soprattutto con Kame,e ,alla fine della giornata, tornarono a casa
Il giorno dopo sarebbero ricominciate le lezioni all’università e forse,Koki e Maru speravano,l’accaduto sarebbe stato dimenticato dall’amico
Non sapevano,però,che Kazuya soffriva terribilmente … ogni notte piangeva,urlava,invocava il suo nome
Per gli altri Jin poteva essere stato l’amore di un giorno,ma per lui era stato qualcosa di veramente prezioso
L’anno si concluse velocemente e come si era concluso era ricominciato
I ragazzi quell’anno avrebbero dovuto affrontare l’ultimo anno lì alla Jhonny’s University
“Kame-chan … Kame-chan” lo chiamò Ueda “Stai andando a lezione?”
“Si Uepopi,vieni con me?”gli chiese
Ueda era l’unico dei ragazzi a sapere cosa accadeva all’amico tutte le notti da un anno a quella parte,dopotutto era il suo coinquilino
Anche se Kazuya non vedeva l’ora che se ne andasse,dato che ogni tanto lo beccava in atteggiamento osé con lo stangone
In quel periodo di depressione lo aveva aiutato molto e la loro amicizia era diventata molto più profonda
“Si,si, vengo anch’io”rispose tutto contento
“Si dice che ci sia un nuovo studente nel nostro corso,sai?”
“Davvero?”aveva esclamato girandosi verso l’altro
Proprio in quel momento andò contro ad un altro ragazzo e caddero entrambi
“Scusami” disse Kame raccogliendo tutti i libri che gli erano caduti dalle mani e dalla borsa all’urto,aiutato da Ueda
“Non ti preoccupare Kame-chan”
Kame-chan?! - pensò Kazuya – ma come si permet …
“ … Jin …”




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Capitolo 7
*** capitolo 7 ***


   



Kame si voltò di scatto , aveva riconosciuto la sua voce
Voltandosi osservò il volto dell’altro
Nei : ci sono
Capelli morbidi e ondulati : ci sono
Labbra carnose : ci sono
Occhi magnetici : ci sono
“Jin?” chiese Ueda
Il ragazzo annuì,senza alzare lo sguardo, mantenendo il contatto visivo con Kazuya
“Sono tornato”gli disse il ragazzo
Lo abbracciò,piangendo
“Ehi Ueda ma dov’è Kame?”chiese Koki quando l’altro entrò in classe senza l’amico
“È andato via,ha detto che oggi avrebbero saltato le lezioni”
“Avrebbero? Con chi?”
“Con Jin” disse il ragazzo,sedendosi vicino a Taguchi
Koki e Maru si guardarono un attimo negli occhi
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“Eeeeeeeeeeehhhhhhhhhhh ?! ”
Scappati dall’università i 2 si rifugiarono a casa di Kazuya
Per tutto il tempo Kame non parlò
Non avrebbe parlato finché l’altro non si fosse spiegato
“Mi spiace di essere sparito” incominciò,dato che Kazuya non voleva parlargli “ma io in realtà non sono mai stato alla baita”
Gli occhi di Kame ebbero un guizzo,era riuscito ad ottenere la sua attenzione
“In realtà ero in coma,in un ospedale in America”
“Non ti credo”
Quella sola e piccola frase lo ferì molto,così aprì il portafoglio e tirò fuori una foto,porgendogliela
Raffigurava il ragazzo su un lettino di ospedale,con dei ragazzi stranieri accanto, e con la data della stessa settimana della vacanza alla baita
“Me la sono fatta scattare apposta,sapevo che non mi avresti creduto …”
“ … “
“Sono caduto in coma 3 settimane prima di incontrarci … quei pochi attimi con te per me sono stati incredibilmente più lunghi ed intensi …”
“Mi hai mentito quando dicevi di non ricordare?” chiese Kame,guardando ancora la foto
“No” rispose immediatamente l’altro “non ricordavo niente a parte il mio nome,solo dopo la notte che abbiamo passato insieme tutto è tornato alla memoria ed il mio spirito è tornato al corpo”
“Akanishi Jin”lo chiamò Kazuya “questo nome la prima volta che ti ho visto mi sembrava familiare … è lo stesso nome dell’amante di mio nonno”
“Come scusa?”
“Era di mio nonno la baita” spiego “Era il nascondiglio di mio nonno e del suo amante: Jin Akanishi”
Kame guardò Jin che,bianco come un lenzuolo,continuava ad andare avanti ed indietro per la stanza borbottando qualcosa
“Jin?”
Il ragazzo si fermò ,guardando l’amato seduto sul letto
“Tuo nonno aveva il tuo stesso nome?”
“Si perché?”
Akanishi si avvicinò,sedendosi vicino all’altro
“Perché mio nonno mi ha sempre detto che una volta era innamorato di un certo Kazuya Kamenashi,ma che era morto in un incidente in montagna … io ho lo stesso nome di mio nonno …”
Kame strabuzzò gli occhi
“Jin,ma questo non ha senso … tuo nonno non può essere l’amante del mio … quel ragazzo è morto e mio nonno no!”
“Secondo la storia che hanno raccontato a me era il contrario …”
“Qualcuno deve averli ingannati”
“Già … mio nonno appena saputa la morte dell’amato partì per l’America,e perciò non si sono più incontrati”
“ …” “ … “
“Allora quel sogno ..”
Jin guardò l’amato,che sussurrava qualcosa
“Come?”
Kame alzò lo sguardo sull’altro,dubbioso
“Ho fatto un sogno la notte in cui te ne sei andato”
“ … “
“In quel sogno c’era un uomo che ti assomigliava molto e … credo … mio nonno”
“Come credi?”
“Era giovane,lo erano entrambi, ma penso fosse lui ,solo lui mi chiamava tartarughina … non ridere!” lo ammonì,dandogli un colpo in testa
“Scusa scusa amore … continua …”
Kame arrossì sentendo quel nomignolo
“C – Credo che il tuo spirito sia venuto da me per farli incontrare di nuovo …”
“ … ”
“Mi hanno anche detto che con te sarei stato felice”
Stavolta fu Jin ad arrossire
Kame accarezzò le mani dell’altro, gli era così mancato
Jin spostò una mano ed accarezzò piano il viso dell’altro,per poi lasciargli un dolce bacio a fior di labbra
“Mi sei mancato”
“Anche tu” gli rispose Kame riposando le labbra su quelle carnose dell’altro
“Non mi lascerai di nuovo solo,vero?”
“No piccolo” gli rispose l’altro prendendolo per i fianchi e facendolo sedere su di sé “ti amo troppo per lasciarti andare ancora” gli soffiò sul collo tra un bacio e l’altro
Kame gli circondò con le braccia il collo,stringendosi ancora di più all’amato
“Se mi lasci giuro che ti uccido”
“AhAhAhAh non ti preoccupare,non lo farò”
“Ti amo”gli disse Kazuya cercando ancora le sue labbra
“Anch’io” rispose l’altro baciandolo


“Piccolo…”
“Si”
“Ti posso chiamare anch’io tartarughina?”
“… Scemo”

FINE



 

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