Cuore di gatto

di Spensieratezza
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cucciolo ***
Capitolo 2: *** Tenere a bada un cucciolo ribelle ***
Capitolo 3: *** Vuoi farmi...da babysitter?? - prima parte ***
Capitolo 4: *** Vuoi farmi...da babysitter?? - seconda parte ***
Capitolo 5: *** Prendersi cura di un cucciolo, con amore ***
Capitolo 6: *** La gelosia è un mostro dagli occhi verdi!! ***
Capitolo 7: *** Tenerezze nella notte ***
Capitolo 8: *** Passione e amore! ***
Capitolo 9: *** Topolino ***
Capitolo 10: *** Invincibile ***
Capitolo 11: *** Coperto di spine!! ***
Capitolo 12: *** In vacanza non abbandonare i tuoi amici animali! ***
Capitolo 13: *** Colombe bianche ***
Capitolo 14: *** Fiocco mi ha portato da te! ***



Capitolo 1
*** Cucciolo ***


POV JARED


Mi sentivo solo. Ho sempre desiderato un animale ma non ho mai avuto modo di prenderne uno. Ho sempre desiderato però possederne uno.
Un giorno successe una cosa che desideravo da sempre.

Arrivò a suonarmi alla porta una vicina porgendomi un batuffolo bianco soffice.

Mi disse che voleva darlo via perchè non poteva più tenerlo.

Non credevo alle mie orecchie. Prendo il batuffolo di pelo tra le mie braccia e ringrazio la signora, poi vado in cucina e gli riempio una scodella di latte.
Comincia a bere tirando fuori la sua linguetta e sventolando la piccola coda.

"Non si preoccupi signora, ci penso io." le dissi.




Sono sul divano e sulle gambe ho questo batuffolo di pelo, da sdraiato, lo accarezzo.

"Ciao, piccolo. Adesso siamo tu e io." gli dico.

"Dovrei darti un nome..che ne dici di Fiocco?" 


















Note dell'autrice: 

spero davvero di non fare casini ahhah mi piaceva troppo l'idea di questa storia, poi vedrete <3333

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Capitolo 2
*** Tenere a bada un cucciolo ribelle ***


"Oh, cucciolo....che hai fatto..." disse Jared, notando la scodella rovesciata e tutto il latte rovesciato sul pavimento.

prese uno straccio e ripulì, mentre il gatto birbante si era rifugiato sulla sedia della cucina per non farsi sgridare.

"Tranquillo, non ti sgrido, capita a volte di rovesciare qualcosa." disse Jared sorridendo,poi ci pensò un po' e disse:

"Aspetta, forse l'hai rovesciata perchè non ti piace? Non capisco, tutti i gatti vanno pazzi per il latte e prendo solo quello di alta qualità. Non sarà mica scaduto?"

Jared prese la bottiglia di latte e annusò.

"Sembra a posto. Forse volevi dei biscottini dentro?" chiese, prendendo una manciata di biscottini.

"Ecco." disse, mettendoli per terra.

Il gattino andò vicino a lui e si strusciò con la coda, annusando i biscottini ma lasciandoli lì.

"Mmmm...forse sono troppo duri e grandi per te."

Jared li sminuziò accuratamente e glieli porse. Il gattino lo guardò sorpreso e sgusciò via.

Jared si grattò la testa.

"Devo averlo offeso. " disse.



*

"Gatto, sono tornato!!!" disse Jared, tornando a casa.

"Oh, no...gatto!!" disse, guardando le tende rovinate.

Le tirò via e disse: "Fa niente, erano orribili anche per me." 



*

"Fiocco, stai giù, ah ah ah....non fare così." disse Jared, cercando di farlo stare dentro la bacinella piena d'acqua per lavarlo.

Il gattino fece ribaltare la bacinella e Jared si bagnò tutto.

Il gattino scappò, strizzando il pelo.

Jared rise. "Ok, la bacinella è scomoda, ma sei troppo piccolo per la vasca, dovrai abituarti".







POV JENSEN

"Che razza di tempo..." penso, mentre guido con la macchina. Non si vede un accidente, c'è il diluvio fuori.

Meoooooow.

"Oddio!!!"

Non so come sono riuscito a frenare in tempo. È un cucciolo. È un miracolo che non l'abbia preso sotto!!

"Gatto, ma sei impazzito???" chiesi io.

È così piccolo, l'hanno abbandonato?

Prima che possa scendere dalla macchina, vedo un ragazzo altissimo mettersi in mezzo e prendere quella palla di pelo in braccio.

"Oh, dio, grazie, grazie, grazie!!" dice il ragazzo, stringendo il gattino a sè e mettendosi in ginocchio.

"Meeeooow"

Il ragazzo è bagnato fradicio. Inzuppato.

Esco dalla macchina.

"ehi, è tutto ok?" chiedo, mettendo una mano sulla spalla del ragazzo.

Il ragazzo mi guarda. Ha uno sguardo grato, capelli brillanti e appiccicati alla fronte, occhi più verdi di una pietra preziosa e più luminosi di un faro.

Credevo mi stesse per dire che era un angelo, magari caduto dal cielo e in missione sulla Terra, invece mi dice:

"Grazie, grazie, sei il mio salvatore."

"Io...io cosa?" chiedo senza riuscire a nascondere la mia sorpresa.

" Se non era per te... l'avrei perso e con questa pioggia...chissà che fine avrebbe fatto." disse Jared.

"Mi...mi è praticamente piombato addosso all'improvviso.." dico.

Il gattino si divincolò dalle braccia del suo padrone e si avvicinò a me, strusciando la coda contro la mia gamba.

"Ma cosa..."

Poi cambiò idea e sembrò decidere che la macchina era qualcosa di più comodo e riparato e si infiò nella mia macchina e si mise su un sedile, lì sembrò acquietarsi.

Guardai il ragazzo, mortificato. Pensavo che l'avrebbe presa male ma disse:

"Gli piaci. È per merito tuo che si è fermato." disse Jared convinto, ma felice.

Strano ragazzo, ma l'importante ora era portare a casa entrambi.

"Ok, ma adesso vieni qui, non stare sotto l'acqua, potresti ammalarti." dissi, togliendomi il mio giubbotto e mettendolo sulle sue spalle, per poi invitarlo ad entrare nella macchina.

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Capitolo 3
*** Vuoi farmi...da babysitter?? - prima parte ***


POV JENSEN


Entro nella casa del ragazzo con il gattino, pensando che era davvero una giornata fastidiosa e piatta e questo ragazzo stravagante è riuscito a scuoterla.

"Siediti sul divano. Ti offro qualcosa," disse il ragazzo allegro. "Se vuoi, puoi anche farti una doccia." disse.

"Ehm...no, grazie, mi servo da solo...e la doccia credo che servirebbe di più a te." dico io, osservandolo, bagnato come un pulcino.

Jared sorrise, guardando i suoi vestiti inzuppati.

"Non posso lasciare il mio gatto da solo.."

"Ci penso io." dico sbrigativo. Ci manca solo che questo ragazzo si ammali. "Tu vai...a toglierti questi vestiti bagnati o ti ammalerai."

Jared fece un sorriso meraviglioso.

"Ok..."

"Sono Jensen, comunque!!" dico, prima che sparisca dal bagno.

"Jared." fa eco lui con una voce melodiosa.

"jared..." ripeto a bassa voce, andando verso il frigorifero.

All'interno c'è una limonata. Adoro le limonate. Ne bevo un sorso e poi cerco di asciugare il batuffolo di pelo. Solo che non ho la più pallida idea di dove recuperare un asciugamano, anche perchè ora in bagno ora c'è...JARED.

Entro nella sua stanza sperando che al tizio non dispiacerà e apro discretamente i cassetti.

Ci sono lenzuola pulite e tenui e coperte soffici e...biancheria.

Biancheria, maglie e jeans. Finalmente trovo un asciugamano arancione ma vengo distratto da una felpa rossa.

La annuso. Che profumo..il suo...

Che diavolo sto facendo?? La rimetto apposto, imbarazzato, poi torno in salone.


"Non fare la peste, vieni qui." al quarto tentativo riesco ad acciuffare la tigre e gli do una bella scrollata con l'asciugamano, avvolgendola.

"Meeeooow" 

Poi mi volto e trovo una cosa che ho visto poche volte nella mia vita.

Un biberon!!

un Mini biberon.

Gli metto del latte dentro e lascio che la palla di pelo succhi tra le mie braccia.

Che tenero...lo guardo sorridendo.




Jared esce in quel momento dalla doccia con un asciugamano alla vita e vede Jensen che culla il gattino con il biberon in bocca.

Rimane in piedi a guardarlo, rapito, poi afferrò la sua macchina fotografica e fece una foto.

"Ma cosa..." alzò la testa Jensen.

"Era qualcosa di assolutamente perfetto. Non ho mai visto niente di più meraviglioso. Una tale espressione di innocenza..." disse Jared.

Jensen lo guardò e avrebbe potuto suggerire qualcos'altro.

"Beh, ecco io....ho visto questo e ho pensato.."

"Hai fatto benissimo, anzi. Hai fatto più che bene!!" disse Jared, aprendo il frigorifero e bevendo il latte dalla bottiglia.

Jensen si perse a guardarlo.

"Cosa? Oh, mi dispiace." disse Jared, ripulendosi da una goccia di latte che gli era caduta dal viso.

Jensen si stropicciò gli occhi.

"Io...adesso dovrei andare..Jared."

"Aspetta, così presto?? Non prima di averti chiesto un grande favore!!"

Jensen lo fissò. Un favore sarebbe significato rivederlo.

"Certo, qualsiasi cosa," disse con forse troppa enfasi.
"Mi faresti..da babysitter??" chiese Jared entusiasta.

Il cuore di Jensen sprofondò. Jared aveva un figlio...quindi aveva anche una ragazza..forse una moglie.

"Per...insomma..tu..hai un figlio?" chiese con il cuore sprofondato.

"Cosa?? NO, sono troppo selvaggio e irrequieto per un figlio, a malapena riesco a badare a un gatto...e mi è anche scappato!" rise Jared.

"Ma allora..."

"Lui...mi faresti da babysitter..a lui??" chiese indicando il gattino. 

















Note dell'autrice: 

alloraaaa. Non vi immaginavate una cosa del genere vero? ahahha xd

tanto per chiarire, in questa storia jared ha 22 anni e jensen 26 <33333

Poi...vedrete...la fluffuosità non è finita <33333

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Capitolo 4
*** Vuoi farmi...da babysitter?? - seconda parte ***


Perfino le sopracciglia di Jensen erano perplesse.

“Come, scusa?” chiese Jensen perplesso.

“Che c’è? Non hai mai fatto il babysitter?” chiese Jared.

“No…e sicuramente non ad un gatto…” disse Jensen, poi vedendo che Jared stava diventando un po’ triste, aggiunse in fretta:

“M-ma comunque…perché te ne servirebbe uno? Spiegami.”

“Beh…hai visto anche tu…scappa da me. Non riesco ad accudirlo bene. Non riesco a lavarlo bene e a comprargli le cose che gli piace più mangiare. Sono un disastro…”

“Non dire così…” disse Jensen mortificato.

“Dicono tutti che sono come..un gatto…ho pensato che assieme ad un gatto vero, ci saremmo potuti aiutare a vicenda, ma non è così. I gatti difficilmente fanno amicizia con chi è simile a loro. Avrà capito che io sono come lui, per questo è scappato.”

“Jared..” disse Jensen dolcemente, andandogli vicino. “è un gattino. È piccolo ed è quello che fanno i gattini piccoli. Sono curiosi, sono selvatici, per questo scappano. Non è colpa tua.”

“Sì, ma…e se scappasse di nuovo? Non sono sicuro di…riuscire ad addomesticarlo.” Disse Jared con gli occhi lucidi tirando su con il naso.

Jensen sorrise.

“Accetto di fare…il babysitter.”

“D-dici davvero??” chiese Jared a bocca aperta.

“Sì, ma…sappi che non lo faccio per soldi, quindi…non darmi niente, ok?”

“Jensen, non posso approfittarmi di te..”

Oh, approfitta, approfitta pure… pensò Jensen.

“Jared, io lo faccio con piacere..”

“Insisto, tu non…”

“Ok, ok…senti, per i soldi ci metteremo d’accordo poi..senza impegno, ok? In fondo è solo un gattino.” Disse Jensen mettendogli le mani sulle spalle.

Jared gli sorrise con i suoi occhi luccicanti.

“Sei fantastico, Jensen. Grazie.” Disse, buttandogli le braccia al collo.

Si staccò lentamente e Jensen evitò di guardarlo in faccia e negli occhi. Era imbarazzato. Ma anche felice. 

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Capitolo 5
*** Prendersi cura di un cucciolo, con amore ***


Bagno



“Vieni qui, gattino, su…ecco…” diceva Jensen mentre lavava piano il gatto e poi gli passava lo shampoo apposta per gatti.

“Io non sono mai riuscito a lavarlo per bene..scappa sempre..sei un grande..” diceva Jared, puntellandosi sui gomiti.

Jensen sorrise e rispose, senza riuscire a guardarlo. Lo imbarazzava.
 
“Devi tenerlo fermo con le mani come faccio io..non aver paura di fargli male, non gliene farai..ma devi tenerlo fermo e allo stesso tempo accarezzarlo, perché…così si sente più tranquillo…ed è meglio metterlo nella vasca così non ti rovescia la bacinella e ti allaga il pavimento…è meglio il balsamo del sapone…”

Jared lo guardava affascinato e ammirato.

“Dopodichè…” disse Jensen, tirandolo fuori e asciugandolo con un asciugamano. “Si prende la palla di pelo e si avvolge nell’asciugamano e si comincia ad asciugare…se è estate, si può lasciare che si asciughi con il sole, altrimenti è meglio usare il phone..”

La palla di pelo scappò dritta in balcone, approfittando del fatto che la finestra era aperta e c’era il sole, poi si strizzò tutto.

“Credo sia un po’ offesa..lasciamo che sbollisca.” Disse Jensen facendo l’occhiolino.
 
 
 
Non sapevo quanto Jared fosse stato letterale nel dire che era anche lui come un gatto, quando uscì dalla doccia, lamentandosi dei nodi ai capelli…

“ Jared, hai i capelli abbastanza lisci e sei fortunato, ma sarebbe ancora meglio se li pettinassi anche quando ti fai il balsamo.” Disse Jensen, invitandolo a sedersi di fronte alla sua camera e davanti allo specchio.

“Sono un disastro…” piagnucolò Jared.

Jensen rise, prendendo il pettine.

“No, non è vero…devi solo fare pratica con alcune cose. Hai i capelli molto spessi e quindi vanno pettinati spesso…ed è sbagliato anche farli crescere così tanto…aspetta, mi pare di aver visto una forbice, qui…”

“Cosa?? No, niente taglio, non tagliarmi i capelli!!”

“jared, non fare il bambino, sembri Thor appena sceso dalla battaglia, solo una spuntatina…”

“Noooo….”

“Stà fermo…”
 
Finirono sul letto e alla fine ebbe la meglio Jensen, tenendolo per i polsi.

“Fai il buono o niente riso alle fragole stasera.”

Jared deglutì. “Ti fermi a cena?”

“Ehm…sì…ho visto che hai il frigo vuoto…e ho deciso di fare un po’ di spesa, ma se disturbo…io..”

“No, no, nessun disturbo!!” disse subito Jared e tornò davanti allo specchio, mansueto.

Strano comportamento… pensò Jensen stranito.
 
 
I gatti sono spesso volubili....  
 
 
Jensen riprese il pettine e cominciò a pettinarglieli molto piano.

“Dimmi se ti faccio male…”

“No…sei delicato…nessuno è mai stato tanto delicato…con me…” disse e le dita di Jensen tremarono un po’ di più.
 
 
 
Pasto.

“I gatti sono golosi…quindi…occorre mischiare le scatolette con i loro croccantini preferiti…verso il tardi può darsi che abbiano ancora fame ma non bisogna fare lo sbaglio di dargli altra carne, potrebbero vomitarla..la loro è solo ingordigia…questi bocconcini per fare merenda, dovrebbero bastare…” diceva Jensen mentre faceva mangiare il gatto.

“Accidenti, non avevo idea che i gatti fossero così golosi…” diceva Jared.
 
 
 
 
 
Jared e Jensen stavano passeggiando per le stradine della città e d’improvviso Jared si aggrappò al suo braccio, facendolo fermare indicando un punto come un bambino esaltato.

“Jensen, guarda, guarda, la vedi??”

“cosa, Jared??”

è una Yogurteria!! Deve essere nuova e aver appena aperto!! Non l’avevo mai vista!! Andiamo?? Oh, Jensen, ti prego!!”

Jensen lo guardò e sorridendo gli sovvennero in mente quelle parole:

Un gatto è goloso….

“Certamente.” Rispose Jensen.
 
 
“Mangia piano che ti verrà mal di stomaco…” rideva Jensen, mentre guardava Jared mangiare la sua crepès allo yogurt e salsa di mirtilli.

Erano seduti ad un tavolino molto grazioso, bianco, di plastica, in una piazza con altre decine di tavolini così.


“Sì, giusto…hai ragione…Jensen, mi fai assaggiare la tua? Alla nutella?” chiese Jared.

Jensen lo imboccò direttamente dal suo cucchiaino, fancendogli mangiare un pezzettino di crepes alla nutella.

Jared aveva un viso che era in estasi. Jensen ne era rapito.

Delle persone si voltarono a guardare Jensen imboccare Jared. Jensen quasi arrossì imbarazzato per lo sguardo degli altri, ma sorrise.

“Tu assaggia la mia…”

“Jared, non serve…”

“Insisto!!”

“E va beeene!!”

Jared lo imboccò con il suo cucchiaino, mentre Jensen leccava dal cucchiaino con uno sguardo che sembrava a dir poco…illegale..

“Jared, che c’è? Ho qualcosa sul mento?”

Sì, le mie labbra…

“Jared?”

“Ehm, no, niente, andiamo Jensen…”

“Pago io, eh.”

“Neanche per idea..ti ho detto io di…oh cavolo…il portafoglio…non ho..oh, merda…” disse Jared mortificato, mentre Jensen con l’aria di chi ha vinto, gli rifilò un sorriso soddisfatto.

I gatti sono sbadati…ma adorabili…
 
 
 
  
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Lo so, sono adorabili <333 spero vi sia piaciuto il cap e spero vi piacerà anche il prossimo <333

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Capitolo 6
*** La gelosia è un mostro dagli occhi verdi!! ***


POV JENSEN


Forse avevo preso un po’ troppo sul serio questo mio compito di “babysitter”.

Non mi accorgevo che Jared avrebbe potuto diventare geloso…di me, del gatto…di noi.
 
“Maledizione, Jensen, gli avevo già dato io da mangiare!” sbotta un giorno all’improvviso, vedendo il gatto mangiare ancora.

“Jared, scusa, io non lo sapevo..è venuto di là a miagolare e pensavo..” dico mortificato.

“Miagola sempre! Questo perché lo vizi troppo! E viene sempre da te perché lo accontenti sempre!!”

“Credevo fosse il mio compito. Non è per questo che mi hai chiamato? Perché non riuscivi ad accudirlo?”

Jared si fece ancora più offeso.

“Io ti ho chiamato perché volevo che mi dessi una mano, dei consigli, ma non doveva diventare il tuo gatto!”

“Non lo è mai stato!!” rispondo piccato.

“Sembra il contrario! Comunque stasera io esco, non aspettatemi a mangiare, entrambi. Senttevi liberi di scambiarvi le vostre effusioni per tutto il tempo che vi serve, tanto io non ci sono!!” disse Jared, prendendo il suo cappotto lungo e nero ed uscendo dalla casa.
 
Lo guardo a bocca aperta, sconvolto. Jared, dalla prima volta che l’ho visto, non mi è mai sembrato un ragazzo capace di alzare la voce.

Mi rendo conto tutto a un tratto di una frase che sentìì tanto tempo fa.

La gelosia è un mostro dagli occhi verdi.
 
Ho davvero esagerato nel prendermi cura di Fiocco? Ho tenuto quello che è diventato ormai il mio migliore amico, in disparte? Si è sentito messo da parte?
Ho sbagliato?
 
 
 
Jared non viene a casa a mangiare. Torna solo dopo diverse ore, all’incirca verso le 22:00.

Mi rigiro nel letto, nella stanza che mi ha assegnato. Mi chiedo se mi chiederà di andarmene, di non vederlo mai più, lui e Fiocco.

Mi chiedo se ha visto qualcun altro. Sono…geloso.
 
All’improvviso,  qualcosa che non mi aspetto… Jared entra in camera mia e si sdraia sul letto vicino a me. Mi gelo sul posto.

Lui mi dà un bacio sulla guancia e mi sussurra: “scusa.”
 
Mi viene in mente che i gatti sono animali possessivi,anche se a prima vista non sembrerebbe. Se dai loro una coperta e capiscono che è per loro, ci andranno sempre…e se gliela togli, la ricercano.
 
“Ti ho lasciato…la cena al caldo, nel forno.” Mormoro.

Jared mi accarezza una ciocca di capelli e mi dice:

“Non importa, ho già mangiato.” E va via.
 
Avrei preferito che non lo dicesse, perché ora passerò la notte insonne a chiedermi con chi.
 
 
 
 
 
 
*

Passano diversi giorni e Jared rientra sempre tardi. Ora sono io quello a sentirmi messo in disparte. Sono solo una stupida bambinaia per lui?

Una notte, quando rientra a casa a mezzanotte, lo affronto.

“Jared, dobbiamo parlare.” Dico, aspettandolo in soggiorno.

“Proprio ora? Non possiamo parlare domani? Ho la testa che mi scoppia.”

“Anch’io.” Sbuffo, infastidito. “Ma non per il vino, sono…i pensieri!”

“Quali pensieri??”

Lo guardo dritto negli occhi.

“Ascolta, Jared, io credo che il mio compito qui sia finito…”

“Che cosa??”

“Ma sì, con il gatto…ormai sono settimane che sto a casa tua, non vado quasi più nella mia, devo riprendere la mia vita, non posso stare qui per sempre…devi ammettere anche tu che questa situazione..è paradossale.”

Jared ha uno sguardo tristissimo che mi spezza il cuore.

“Ma certo, mi lasci anche tu…come gli altri. Come tutti.”

“D-di cosa stai parlando? Jared, guarda che…se me ne vado è anche perché tu..”

“IO COSA??”

“Ti do…fastidio!! E non dire che non è vero! Sei sempre fuori, ti da fastidio la mia presenza in casa! Perché non mi cacci e la facciamo finita con questa commedia? E poi non hai neanche davvero bisogno di me, perché mi tieni ancora qui, Jared??

“Se proprio vuoi saperlo esco tutte le sere per cercare qualcuno a cui piaccio più del mio gatto!!!” urla jared.
 
Lo guardo sconvolto. È del tutto fuori di sé ma cosa ancor più grave, è geloso di me!!
 
“Ma non…non funziona…i miei appuntamenti vanno male perché…penso sempre a voi…” dice Jared con lo sguardo basso e triste.

“jared, perché mi tieni ancora qua?” chiedo ostinato.

Jared non mi risponde. Si avvicina a me e mi dà un bacio sulla bocca. Delicato, ma deciso. Si stacca quasi subito.

“S-scusami. Dimentica tutto. Me ne vado a letto. Vieni, Fiocco.” Disse Jared, scappando nella sua stanza.
 
Lo guardo scioccato, correre nella sua stanza.

I gatti sono capricciosi. I gatti se non gli dai mangiare, cercano qualcun altro che glielo dà, ma poi, tornano da chi amano davvero.
 
Sapevo che gli appuntamenti di Jared non erano nulla, sapevo che forse provava anche qualcosa per me. Che sciocco a non aver capito subito la natura della sua gelosia…

Che sciocco a non aver capito che la cosa della bambinaia era una scusa per avermi vicino.
 
Non credo di riuscire a dormire stanotte. Continuerò a pensare a quel bacio, sfuggente, quasi disperato, aspettando che arrivi l’indomani, per parlarne. 

















Note dell'autrice: 

Lo so, lo so!! Brusca parentesi per una storia così fluff O_O non prendetevela con jared però, prendetevela con l'autrice ahhah xd

vi spiego questo capitolo non era contemplato, è nato a causa degli ultimi due giorni che sono stati pesanti per me...senza entrare troppo nei dettagli dei fatti miei, vi dico solo che sono un attimo in guerra con i miei genitori e mia zia per via ehm..del mio gatto xd gli danno da mangiare ogni volta che miagola e in particolare l'orario della cena è sempre un inferno perchè il gatto viene in cucina e miagola come un pazzo per attirare l'attenzione xd

quindi sono un pò ehm sotto tensione e da qui nasce questo capitolo ahhah xd

ma tranquilli, è solo una parentesi, ritornerà a breve il fluff <3333

 

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Capitolo 7
*** Tenerezze nella notte ***


Deve essere un sogno…sì, solo in un sogno, Jared entrerebbe nella mia stanza, in piena notte, sdraiandosi accanto a me nel mio letto, poche ore dopo avermi dato il benservito dopo il nostro primo bacio.

Beh!! Almeno me l’avesse dato questo benservito, se si capisce cosa intendo chiaro!! Non mi è mai capitato che mi scaricassero PRIMA del sesso. Sarà che bacio male forse?

Comunque sono davvero felice che mi abbia raggiunto in camera, anche se, non mi guarda. Si sdraia solo verso il mio lato e torna a dormire.

Vedo entrare il micio nella nostra stanza e gli lancio un’occhiata d’avvertimento.
 
“Non adesso, micio. Hai già fatto abbastanza guai…resta lì.” Gli sussurro. Ci manca solo che balza sul letto e Jared si incavola di nuovo e se ne va via di nuovo dalla stanza.

Il micio mi guarda con un’espressione un pochino offesa, ma capisce e si sistema nella sua piccola cuccetta, poco distante da noi a guardarci.
 
Gli lancio un sorriso. “Bravo micio. Lascia che il tuo babysitter coccoli un po’ anche il tuo fratellone più grande.” Sussurro.
 
Sì, perché Jared è un gattone formato umano, che ha bisogno delle sue attenzioni. Gli accarezzo delictaamente la spalla e poi mi addormento con lui così vicino al mio corpo e non sono mai stato meglio. 

















Note dell'autrice: 

solo alcune piccole precisazioni:

1) non ci sarà altro dramma, solo fluff da ora in avanti ^^

2) Jared si è sdraiato con il viso rivolto verso il viso di Jensen ^^

baciii

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Capitolo 8
*** Passione e amore! ***


Jensen si era svegliato non sentendo più il corpo di Jared accanto al suo. Infatti, ancora a occhi chiusi, aveva tastato con la mano, non trovando niente.

“Mpf..” mugugnò, mettendosi a sedere, stropicciandosi gli occhi, pensando che Jared si era svegliato prima di lui e si era pentito un’altra volta di quella innocente arrendevolezza.
 
“Jared!!” lo chiamò in corridoio, non trovandolo nella sua stanza.
 
“Miaooo!” miagolava il gatto, toccando la porta con le sue zampette.

“Ma cosa..” disse Jensen prendendo il micetto con affetto e guardando la porta. Il micio chiaramente attendeva il ritorno del suo padroncino.
 
“Jensen!! Sono qui!!” disse Jared. La sua voce appariva divertita.

“C-capisco…” disse Jensen imbarazzato.

“Ti andrebbe di aiutarmi a lavarmi la schiena?” chiese Jared.

Jensen rimase sbalordito.

“C-cosa? Sei …sicuro?”

“Certo. Faccio sempre molta fatica da solo. Dai!” lo esortò Jared.
 
Jensen non riusciva a credere ai suoi occhi. Aprì la porta pensando a uno scherzo e poi vide che in effetti Jared era dentro la doccia.

“Non ti scandalizzerai mica? Non hai mai visto un uomo nudo?” chiese Jared ridendo.

“Io…” le parole di Jensen morirono in gola e si avvicinò piano.

Aprì la porta della doccia e Jared gli passò il sapone, poi si voltò di nuovo.

“Mi fido di te.” Disse quelle parole che erano un balsamo per Jensen.
 
Gli passò il sapone sulla schiena, delicatamente, attento a non fargli male. Gli accarezzò dolcemente le spalle e passò appena sotto la schiena, sfiorando di poco il fondoschiena. Jared inclinò il bacino in maniera così sensuale.

Jensen si morse il labbro per trattenersi dall’entrare anche lui nella doccia.

Con un grande autocontrollo, riuscì poi a staccarsi.

“F-finito. T-ti aspetto fuori, j.” Disse, chiudendosi la porta alle spalle.
 
 



Per tutto il tempo che aspettò fuori, Jensen si disse che era davvero un imbranato. Jared gli stava dando tanti di quei segnali e lui aveva fatto una volta di più la figura dello stupido.

Jared finalmente uscì dalla doccia e dal bagno, indossando solo un accappatoio bianco.
 
Jensen cercò di sorridergli, senza deglutire.

Jared gli andò incontro, gettandogli le braccia al collo.

“Mi è molto piaciuto come mi hai lavato la schiena…è stato così…rilassante!” disse Jared.

Jensen gli sorrise in maniera adorabile ma cercò comunque di scostarlo gentilmente da lui.

“Dude…sei mezzo nudo..” disse a mò di giustificazione.

“Hai ragione..” disse Jared .

Nel tempo di un secondo con una mano si sfilò l’accappatoio, restando completamente nudo e lasciando Jensen a bocca aperta.

“Va meglio adesso?” gli chiese sorridendo.

“J-Jared!!” disse Jensen boccheggiando. Jared era ancora più bello da nudo.
 
Jared si avventò sulla sua bocca con un bacio molto più focoso e passionale del primo. Per via della frenesia, entrambi finirono sul divano del soggiorno, con Jared sopra Jensen.

E Jensen che prese a toccare Jared finalmente, a toccarlo come Jared desiderava.Ad accarezzarlo dappertutto.
 
“Mi piaci, J, mi piaci!” disse Jensen, lasciandosi finalmente andare a quella parola.

“Anche tu mi piaci, Jensen. Tanto!” disse Jared, ricercando ancora la sua bocca.
 
 
 
 



Non fecero l’amore. Non ancora. Si baciarono solo in un sensuale petting. Più tardi andarono a cena in un ottimo ristorantino per una cena a base di pesce.

“Ho pensato che il pesce fosse l’ideale per conquistare un gattone come te.” Disse Jensen, sorridendo sornione.

Jared ridacchiò.
 



Finita la cena si misero entrambi a guardare la luna, davanti a una bella fontana.

“Jensen…io…sono innamorato di te…” disse, guardandolo. Temeva che era troppo presto per dirlo, ma il suo cuore così diceva.

Jensen lo guardò con il cuore che scoppiava di gioia e gli disse:

“Anch’io sono innamorato di te, J.”

E prese il suo viso per baciarlo, romanticamente, dolcemente, alla luce della luna, mentre i loro riflessi si specchiavano nell’acqua.

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Capitolo 9
*** Topolino ***


Jared e Jensen passeggiavano mano nella mano, godendosi il bel sole, mentre il loro gattino Fiocco si beava del caldo sole nel giardino.

Sì, perché anche se vivevano in un appartamento, avevano un bel giardinetto comune e il gatto poteva stare quindi all’aria aperta per tutto il tempo che voleva.
 
“Jensen, aspetta.” Disse Jared, fermandosi all’improvviso, notando un topolino fermo su un marciapiede.

“Jared, aspetta, che fai?” chiese, temendo il peggio.

“Povero topolino.” Disse prendendolo in mano, notando come era accasciato. “è ancora vivo, Jen..che facciamo?”

Jensen guardò triste la povera bestiola.

“Forse è stato investito..o preso di mira da un gatto. Fammi vedere.” Disse, prendendolo tra le mani.

“Non sembra avere ferite o sangue. Forse si può salvare. Proviamo a portarlo da un veterinario.” Aggiunse.

Tornarono subito indietro a prendere una macchina e la gabbietta che avevano comprato per Fiocco.
 
 
Riuscirono per fortuna a trovare un veterinario ancora aperto.

“Avanti il prossimo.” Disse la voce di un signore anziano.

“Ehm…ecco il paziente è…lui.” Disse Jared mostrando la gabbietta.

“Mm..non vedo nessuno…Buon Dio!!” esclamò il vecchio signore.
 
 
 
Alcuni minuti dopo…

“Ha preso una botta sul muso…forse si è scontrato con un’altra vettura, ma fortunatamente la botta non è stata troppo forte. È stato una fortuna che l’ha sbalzato via dalla strada. Tuttavia è stato fortunato ad aver incontrato voi due, non so che fine avrebbe fatto da solo sul marciapiede, con tutti i gatti e i bambini che girano in giro.” Disse il signore.

“Se la caverà?” chiese Jared.

“Sono bestioline delicate. Di solito se prendono traumi troppo grossi potrebbero non riuscire a riprendersi, ma questo topolino non sembra avere scompensi gravi. Certo, la botta l’ha stordito a tal punto da impedirgli di muoversi e quindi se lasciato da solo e impossibilitato ad alimentarsi da solo e a proteggersi dal freddo e dai felini, non sopravviverebbe per molto. Morirebbe di debolezza e di inedia.”

“è terribile.” Disse Jared.

“ Jared, sta tranquillo. Ci occuperemo noi del topo, fino a quando non saprà andarsene da solo e pensare a sé stesso. Ci dia pure tutte le informazioni su come curarlo e nutrirlo. So che può sembrare esagerato, ma io e il mio ragazzo amiamo molto gli animali. E anche se abbiamo in casa con noi anche un gatto, non ce la sentiamo di lasciarlo al suo destino.”
 
Il signore sorrise ai due giovani. “ Non ho mai incontraro delle persone tanto buone e generose di animo. Il topolino avrà bisogno di formaggio, acqua e tanto riposo. Nessuno stress. In quanto al gatto, potrebbe essere un problema. Quanti anni ha?”

“è piccolo. Ha solo un anno.” Disse Jared.

“Questo è un bene, ma vi consiglio comunque di stare attento. I gatti sono pur sempre animali felini. Comunque io sono Bobby. Tornate pure a trovarmi. Voglio sapere come va.” Disse sorridendo di gran cuore ai ragazzi.
 
 
 
 
Quando Fiocco tornò a casa, si guardò intorno con curiosità, notando l’arrivo di un nuovo ospite.

“Jensen, ti prego. Stà attento.” Disse Jared, spaventato, notando che Fiocco si avvicinava a Jensen che teneva il topolino avvolto in una copertina tra le braccia e Fiocco si avvicinava annusandolo.

“Tranquillo, Jared, so quello che faccio.” Strizzò l’occhio.

Sarebbe stato pronto a scattare subito all’indietro se Fiocco avesse fatto cenno di voler attaccare il topolino.

Fiocco però guardò il topolino, lo annusò e tirò solo fuori la linguetta per leccare appena il piccolo topo, come se capisse che era malato, dopodiché si accucciò sul divano mettendo il muso sul divano con aria docile.
 
Jared era davvero stupito di questo comportamento. Jensen dopo poco prese il topolino e lo mise in una gabbietta avvolgendolo in una copertina.

“Non dovresti stupirti che Fiocco ha pietà del topolino. Oggi ho visto un grosso gattone avere pietà di un topolino piccino piccino.” Disse abbracciando Jared da dietro.

Jared sorrise, guardando Fiocco fare la guardia alla gabbia con tanta tenerezza.
 
 
 
 
 
Qualche giorno più tardi, Jared e Jensen portarono il topolino grigio in un parco, lasciando che felice, si rifugiasse in uno dei cespugli, annusasse i fiori contento e poi cominciò a dirigersi verso il fiume sotto il ponte, forse in cerca di un po’ d’acqua.

Jared teneva in braccio il suo cucciolo di gatto, mentre Jensen al suo fianco gli teneva la mano.

“Avrà bisogno di un altro compagno di giochi che gli tenga compagnia.” Disse Jensen sorridendo a Jared, guardando il gatto.

“Forse dovremmo prendere un altro gatto.” Disse Jared scrollando le spalle.

Jensen lo guardò, ora serio, ma sempre con un sorriso luminoso negli occhi.
 
“Sei incredibile, sei il primo essere umano che incontro, che aiuta un topo…sei talmente meraviglioso che sei riuscito perfino a contagiare un gatto che, per natura, odia i topi.”

“Jensen, non mettermi in imbarazzo..”

“Dico quello che penso..”

“Se vogliamo proprio essere sinceri, tu hai caricato uno sconosciuto e il suo gatto in una torrenziale giornata di pioggia, hai accettato di fare il cat sitter a codesto sconosciuto dopo mezz’ora che l’avevi conosciuto e hai continuato a farlo anche dopo svariate settimane senza prendere un penny.”

“Hai dimenticato la tortura più tremenda..”

“E sarebbe?”

“Restare a casa mentre sfilavi con i tuoi corteggiatori per non pensare al fatto che eri innamorato di me..”

“Vanesio e sbruffone. In realtà non volevo pensare al fatto che eri innamorato più del mio gatto che di me. Ti conoscevo da poco, non avevo idea di chi tu fossi...per me potevi anche essere un...gattaiolo..o che so io” disse Jared prendendolo in giro.

Jensen sgranò gli occhi.

“Mi hanno chiamato in tanti modi…ma…gattaiolo?” chiese Jensen inarcando un sopracciglio, ridendo.

Jared ridacchiò, afferrando un lembo della sua felpa.

“Dici di amarmi e non dicesti che ho il cuore di un gatto?”

“Ti amo troppo, stronzo.”

“Ti amo troppo anch’io, coglione.”

E dicendo così, i due si baciarono romanticamente e appassionatamente sul ponticello.

















Note dell'autrice: 

mi sto divertendo troppo con questa storia ahhahah

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Capitolo 10
*** Invincibile ***


Jared e Jensen erano ancora al parco, che stavano guardando il tramonto. Erano seduti sul prato a guardarlo, sull’erba.

Jared aveva un’aria dolce e malinconica.

“A che pensi?” chiese Jensen accarezzandogli una ciocca di capelli.

“Al topolino. L’abbiamo accudito, l’abbiamo curato..e adesso gli abbiamo detto addio…”

“Jared, tu sai che non poteva stare con noi…abbiamo Fiocco e anche se non ci fosse stato Fiocco, è molto meglio per..Mouse” così avevano ribattezzato il topo. “Scorrazzare libero. Avrebbe sofferto in una gabbia e non credo che ci saremmo presi cura di lui al meglio. Insomma..”

“Lo so, lo so, Jensen..non sono stupido. Stavo solo…pensando…a come è facile incontrare una persona..un animale…possedere magari un oggetto…e poi…dirgli addio… non parlo del topolino, il topolino è stato un animaletto che abbiamo conosciuto e cui abbiamo fatto del bene, ci rimarrà per sempre un dolce ricordo, ma è solo un altro dei tanti eufemismi di conoscenza e addio..”

“è…è la vita…” disse Jensen, anche se odiava dire quelle parole, perché non avrebbe mai voluto che Jared sperimentasse simili dolori, ma non gli andava di mentirgli. Era la vita, ed era dura, difficile e crudele e per questo comprendeva molti addii…

Jared sorrise tristemente.

“Ho perso persone a cui volevo bene..amici e volti che credevo avrei visto per sempre, ma che sono scivolati via dalla memoria…volti che credi sono importanti per te, ma che poi dimentichi…questo lascia un grande senso di vuoto dentro di te…è come se fossi anche tutte le persone che lasci..”

“Jared, io…ascolta…io…”

“ Non posso perdere anche te. Sei troppo importante. La cosa, la persona, l’emozione e il sentimento più grande di tutto.”

Delle lacrime innaffiarono gli occhi di Jensen che gli diede un dolce bacio.

“Non vado da nessuna parte, J. Sono tuo. Tuo per sempre.” Gli promise dolcemente Jensen. 

E Jared tornò a sentirsi felice come non mai, poteva superare tutto, qualunque tristezza, qualunque dolore o difficoltà, assieme a Jensen. Insieme a lui, era invincibile.

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Capitolo 11
*** Coperto di spine!! ***


Jensen e Jared erano andati a rilassarsi in un bosco, respirando la dolce brezza dell’aria aperta. Era una giornata perfetta per un picnic e avevano portato anche il loro gatto Fiocco. Aveva imparato a seguirli anche fuori di casa, a volte. Non si allontanava anche se occorreva stare sempre attenti a lui.
 
“Quest’aria così salubre…l’erba sotto i piedi…le nuvole che ci guardano…e quel fiumiciattolo che aspetta solo noi..questo posto è un paradiso…sono contento che Fiocco possa vederlo..” disse Jared, guadagnandosi un bacio sulla bocca da Jensen. A Jared bastava davvero poco per essere felice.

Ed era così. Aveva il suo Jensen, aveva il suo gatto, avevano una bella vita e la convivenza andava alla grande…

“Sai quando mi hai detto che volevi portare il gatto qui, ero un po’ contrario, ma a pensarci ora, sono d’accordo con te, insomma…” cominciò Jensen, ma Jared si allarmò subito.

“Fiocco! Dove sta?”

“Era..era qui…non…” cominciò Jensen allarmato.

“FIOCCO! FIOCCOOO!”

“Mio dio…” si agitò anche Jensen.
 
 

In lontananza si sentiva un miagolio. Chiaramente Jensen e Jared pensarono subito al peggio.

Invece non era Fiocco a trovarsi nei guai…ma…
 
“Fiocco!! Peste! Non farci più spaventare in questo modo, altrimenti la prossima volta ti lasciamo a casa!!” disse Jared, prendendo in braccio il gattone dal pelo bianco e folto.

“Jared, guarda…continua a guardare questa buca…” disse Jensen, guardando una buca nella vegetazione.

“Avrà trovato la tana del bianconiglio?” rise Jared.

“Forse no…” disse Jensen, facendo strada con le mani e guardando dentro.
 
“Numi del cielo!!!” disse Jensen.

“Jensen, che c’è? Cos’hai visto? Fiocco!!” disse Jared. Fiocco era sceso di nuovo e continuava a guardare la buca e fare per scavare.

“C’è…qualcosa là dentro. Un animale. Credo sia un cane.” Disse Jensen sbigottito.

“No…” disse Jared inorridito.

“Tieni il mio maglione, Jared. Provo a entrare!”

“Jensen, ti prego, fa attenzione!!” disse Jared preoccupatissimo.
 
 
 
 
Jensen si fece strada all’interno della buca. Naturalmente era troppo grosso per entrarci e non sarebbe comunque stato conveniente. Non voleva intrappolarsi lì, facendo da compagnia al cucciolo, ma tirarlo fuori!

Cazzo, pungono pensò Jensen, sentendo le ortiche graffiargli la schiena e le spalle.

Arrivò finalmente a raggiungere il cucciolo di cane e lo prese in braccio.

“Jensen!!”

“Prendi il cane, J” disse Jensen passandoglielo, una volta che fu quasi fuori.

Jared prese il cucciolo che era spaventatissimo. Era talmente piccolo che poteva tenerlo con una mano e prendere la mano di Jensen con l’altra per aiutarlo.
 
“Oh mio dio…Jensen..” disse Jared, quando Jensen sfinito, si sedette sull’erba.

Per Jared era dura vederlo così pieno di graffi. Era il suo uomo. Era preoccupato per lui.
 
Jensen invece, sorrise quando, Jared si buttò su di lui avvolgendolo nel suo abbraccio, con il cagnolino ancora stretto a lui.

D’improvviso sentiva che il dolore in fin dei conti era sopportabile.

Era lì, in mezzo all’erba, coperto di ortiche, ma…avevano salvato un piccolo cucciolo ed era stretto da un abbraccio amorevole e sincero dalla persona che amava più al mondo.

Era circondato da due creaturine innocenti, anzi tre, compreso l’uomo che amava. La vita non era poi così brutta!
 
 
 
 
Jensen e Jared rimasero lì a coccolarsi ancora un po’ seduti sull’erba, abbracciati. Quando Jared alzò la testa dalla spalla di Jensen, gli disse:

“I miei due eroi…siete stati voi a salvarlo.” Disse, guardando il cucciolo che dormiva avvolto dal maglione di Jensen, sull'erba.

Jensen lo baciò dolcemente e disse:”Volevi un compagno di giochi per Fiocco. Beh, ogni tuo desiderio è un ordine.”

“Sapevo che dovevi essere il Genio di Aladdin!”

“Ah sì e come facevi a saperlo, sentiamo!”

“Esaudisci ogni mio desiderio…” disse Jared accocolandosi contro di lui.
 

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Capitolo 12
*** In vacanza non abbandonare i tuoi amici animali! ***


Aria, fresco venticello, macchina con la capotte abbassata.

Jared e Jensen con il vento che scompiglia loro i capelli.

I loro due animali, Fiocco e Cioccolato sui sedili posteriori che mettono il musetto fuori.

Di tanto in tanto Fiocco ha paura del vento e del rumore e vola in braccio a Jared.
 


“ Sei pronto ad una bella vacanza, J?” chiese Jensen cercando di sovrastare il volume della radio.

“Con te andrei in qualunque posto, Jen!” dice Jared con gli occhiali da sole.

Jensen sorride.

“Ti piacerà l’albergo che ho scelto! Hanno la piscina e anche la marmellata di fragole!”

“E la torta?” rise Jared.

“Soprattutto le torte!!” disse Jensen goloso. “Una grande vastità e variante di torte fresche!”

“Sei sicuro che accettano animali?”

“  Sì e se non li avessero accettati, mandavamo fuori loro.” rise Jensen.
 
 















Note dell'autrice: 

alloraaaa. Ho scritto tutto quello che volevo scrivere su questa storia!! <3 manca solo un'ultimo capitolo ed è finita <333

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Capitolo 13
*** Colombe bianche ***


“Felicia…eh dai adesso basta, sistemarmi il vestito..” si lamentava Jared, mentre Fiocco lo guardava con curiosità, seduto su uno sgabellino di legno, nella camera da letto.

“Stà zitto, lasciami fare e ringrazia che non sei una donna.” Disse Felicia sistemandogli pantaloni e capelli, ridendo. Jared era bellissimo nel suo completo da sposo bianco!
 
 
 
 
*

“Cioccolato, aiutami. Aiutami!” diceva Jensen, accarezzando il cane, mentre aspettava gli amici fuori casa da Misha, agitato per l'imminente matrimonio.

“Qualcuno ha chiamato del cioccolato?” chiese sorridendo Misha con una barretta di cioccolato in mano.

“Misha, no…ho lo stomaco contratto.” Diceva Jensen al suo più caro amico.

“Jensen, ragazzo, è ora di andare! Smettete di fare gli idioti, dobbiamo andare in chiesa!” si intromise Bobby nel suo completo grigio, tutto indaffarato. Bobby, il veterinario che si era preso cura del topolino di Jared e Jensen, era diventato un loro grande amico

"I miei genitori? Quello di Jared?" chiese Jensen.

"Arriveranno con la macchina di Sebastian. Sbrigati!" disse Misha spingendolo dentro.

"Poverini!!" riuscì a dire Jensen prima che chiudessero la portiera.

E così si avviarono tutti insieme alla macchina.
 
 
 
 
Al ristorante…

“Ormai saprete tutti come Jared e io ci siamo incontrati. Certo che lo sapete, ve lo abbiamo raccontato centinaia di volte.” Disse Jensen ridacchiando , facendo il suo discorso.

“Decidere di sposarci dopo soli due anni non è stata una scelta affrettata, ma anzi molto ponderata, perché in realtà volevamo sposarci subito, perché ci amiamo molto” disse Jared, accarezzando teneramente la schiena del suo compagno.

“ La nostra storia…è stata da subito particolare. Mi sono offerto di fare da babysiiter a quello che sarebbe poi diventato il nostro attuale micetto, la verità è che più mi prendevo cura di lui e più conoscevo questo ragazzo e più capivo quanto lui stesso avesse il cuore di un adorabile gatto. Era vulnerabile, senza regole, distratto, ma indipendente, bisognoso di attenzioni ma restio a legarsi..proprio come sono i gatti.” Disse Jensen.

“E io più conoscevo te più capivo quanto fossi simile a un cagnolone. Dolce, fedele, premuroso, affettuoso. I cani si prendono cura dei loro padroni e tu sapevi prenderti cura di me.” disse Jared.

“Un gatto e un cane..insieme…” sorrise Jensen, guardando verso il loro cane e il loro gatto che li guardavano nelle loro cuccette. “Non è vero che se messi insieme, sono destinati a odiarsi. Io e Jared siamo complementari….io mi prendo cura di lui e lui si prende cura di me. Lui ama la mia calma e il mio proteggere lui… e in cambio lui mi dona tutta la sua dolcezza e tutto l’amore di cui è capace. Io sono più calmo e grazie a lui sono diventato meno timido.”

“ E io grazie a jensen sono diventato più ordinato.” Ridacchiò Jared.

“Non mangi neanche più solo dolci a pranzo e cena!”

“Questo non dovevi dirlo!” lo riprese Jared, baciandolo subito dopo.
 
Tutti applaudirono , poi Jensen disse:

“C’è un’altra sorpresa per te.”



In quel momento delle colombe bianche entrarono nel ristorante svolazzando per l’aula.

Jared rimase a bocca spalancata guardando le colombe volteggiare davanti a lui.

“I gatti sono fissati con gli uccelli…questa è la mia sorpresa per te.” Sorrise Jensen.

Jared sorrise imbarazzato verso gli ospiti.

“Jensen io ti amo molto, lo sai..ma non mangerò queste colombe per non essere maleducato.” Lo disse a mò di battuta, infatti tutti risero.

Jensen gli prese le mani e gli disse:

“Sono cari i tuoi baci che come colombe, volano nel loro nido.. sono sporche d’amore bianco…”

Le mani di Jared, strette attorno a quelle di Jensen, tremavano.

“Come la neve, come un raggio di sole, come una piuma, caduta per sbaglio da un sogno.” Recitarono stavolta in coro.
 
Jared guardò ora Jensen con gli occhi commossi.

“ Roberto Guerra.” Disse Jared.

“Sì.” Sospirò Jensen.

“Sei tu il mio sogno, Jensen..” disse Jared, poi i due si baciarono romanticamente sotto l’applauso fragoroso degli invitati.
 
 
 














Note dell'autrice: 

l'idea del matrimonio mi è venuta in mente da pochi giorni :D :D e d'altronde sono così belli i j2 che scrivendo di loro è difficile resistere alla tentazione di farli sposare <33333

La frase sui baci in grassetto, è una poesia di Roberto Guerra <3 <3

Comunque anche questa storia è finita...vi dico già che l'idea per una storia simile miè già venuta in mente...in stile "colazione da Tiffany" ma molto diversa xd tra un pò quindi potreste vedere questa nuova storia :D 

baciii

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Capitolo 14
*** Fiocco mi ha portato da te! ***


La cerimonia era finita e i J2 stavano tornando a casa con il loro gattino e il loro cagnolino che dormivano sui sedili.

Ormai era notte.
 
“Sono così teneri quando dormono.” Disse Jared girandosi per guardarli. I loro animaletti dormicchiavano accoccolati insieme.

“è stata una giornata piena anche per loro.” sorrise Jensen.

“Secondo te siamo dei cattivi padroni per averli costretti a subire il nostro chiassoso matrimonio?” chiese Jared accocolandosi al suo Jensen.

“Naaa. Sarebbero stati tristi se non fossero venuti..se li avessimo lasciati a casa tutti soli…”
 
 
A quel punto arrivarono a casa e Jensen fermò subito Jared dallo scendere.

“Ah – ah, voglio fare le cose per bene. Lo sposo porta in braccio lo sposo, la prima notte di nozze.”

Jared sorrise intenerito.

“Sei molto dolce, ma dimentichi qualcosa, anzi, qualcuno..” disse Jared, indicando i loro animali che nel frattempo si erano svegliati.

“Giusto. Cioccolato, fiocco, scendete. Non vorrete che prenda in braccio anche voi. “ disse Jensen, aprendo la portiera e poi la porta di casa.



Jared nascose un sorrise mentre guardava Jensen armeggiare con le chiavi di casa, mentre il gatto e il cane uscivano dalla macchina e aspettavano di rientrare in casa.
 
Jensen aprì la porta di casa e loro entrarono, dopodiché tornò indietro a prendere il suo Jared tra le braccia.

“Jensen, davvero, non è necessario. È buio, se inciampi…”

“Stà zitto e allarga le braccia.” Disse Jensen.

Jared fu felice di farlo. Era sempre contento di abbracciarlo.
 
Jensen riuscì ad entrare con un po’ di fatica in casa e ad accendere la luce.



“Jensen, smettila e mettimi giù.” Protestava Jared ridendo.

Jensen però non mollava. Jared era alto ma per fortuna era anche magro.
 
Lo portò su per le scale fino in camera da letto.



“Jensen,  vuoi ucciderci la nostra prima notte di nozze.” Disse Jensen, ridendo ma un po’ impaurito, aggrappandosi ancora più a lui.
 
Finalmente arrivarono alla stanza e Jared rimase a bocca aperta.

Un cuore con petali bianchi sul loro letto e uno stuolo di candele ai piedi del letto.
 
“è bellissimo.” Disse mentre Jensen lo mise giù, sentendo le spalle dolere un po’.

“Ahh..” annaspò, perché Jared non gli permise di andare via. Infatti Jensen fece appena in tempo a sdraiarlo sul letto, che Jared lo tirò giù, per farlo sdraiare sopra di lui.
 
“Mmmmmmm…” fu il delizioso suono dei due sposi innamorati.



“Domani…partiamo per la luna di miele. Hawaii, Ho già pensato a tutto.” Disse Jensen.

Jared lo guardò con gli occhi che brillavano, poi disse:

“Fiocco e Cioccolato? Come facciamo con loro?”

“Li terrà Bobby per pochi giorni. Questa volta non possiamo proprio portarli con noi, piccolo.” Disse Jensen un po’ dispiaciuto.

Jared però gli sorrise e gli diede un bacio.

“Non fa niente. Bobby è come un secondo padre per noi. Ne sarà felice. E poi fa il veterinario. Chi meglio di lui può badare a loro. Jensen devo dirti una cosa..”

“Dimmi…”

“Il nostro primo incontro…”

“Ehi, non mi diventerai nostalgico alla nostra prima notte di nozze.”

“ Fiocco..pensai che scappava da me e invece mi ero sbagliato..non scappava da me, ma voleva portarmi da te..”

Jensen lo guardò impressionato.

“Il modo in cui si fermò proprio davanti alla tua macchina e quando poi entrò dentro. Era come se volesse portarmi da te. Grazie a Fiocco noi ci siamo conosciuti.”

“E innamorati.” Disse Jensen, baciandolo ancora.
 
Entrambi cominciarono a spogliarsi, desiderosi di appartenersi ancora.


Jensen cominciò ad accarezzarlo languidamente e poi gli sussurrò.

“Se Fiocco ci ha fatti conoscere, direi che Cioccolato invece è la rappresentazione del nostro corteggiamento e della nostra storia. Io cane mi sono preso cura di te, gatto..e infatti è un gatto e un cane quelli che abbiamo in casa. La rappresentazione di noi stessi.”

“Pensi che niente accada per caso? Che tutto abbia un significato?” chiese Jared con gli occhi che brillavano.

“Ne sono assolutamente convinto!”

“Si dice che i gatti sono traditori, però. E io MAI tradirò te.” Disse Jared.

Jensen accarezzò i capelli a Jared.

“Io non credo alle credenze popolari. Credo solo all’uomo della mia vita, in questo caso, tu!.”
 


E dopo questa frase, i vestiti di Jensen volarono via, le candele si spensero e le labbra di Jensen vennero risucchiate dolcemente da quelle di suo marito Jared, in un bacio dolcissimo e pieno di amore.

Dopodichè i due fecero l’amore.

Appassionati.

Gatto e cane.

Chi dice che non possono amarsi?
 
 
  
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note dell'autrice: 

lo so, lo so, ragazzi...avevo già detto che era finita ahhah

vi spiego, il fatto è che tra i miei piani c'era appunto jared che spiegava a jensen come pensava che era stato Fiocco a farli incontrare..purtroppo ho dimenticato accidentalmente di scriverlo...troppe cose xd vabbè, è un pò come se nella ff è jared ad esserselo dimenticato, mettiamola così ahhah xd e glielo dice in questo capitolo xd

tra l'altro è stato un bene così ho potuto scrivere anche di loro la prima notte di nozze..ho sempre amato scrivere queste scene <3333

è stata una ragazza che mi recensisce in privato, tra l'altro a fare la stessa mia considerazione...mi disse che in fondo era stato Fiocco a farli incontrare e grazie a questa ragazza mi è venuto in mente che appunto era quello che volevo scrivere fin dal principio xd

beh, stavolta la storia è davvero finita anche se, lo ammetto, mi dispiace un pò lasciarli <33333

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