I Hate My Daughter

di Lolly9333
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ricordando... ***
Capitolo 2: *** My Story ***



Capitolo 1
*** Ricordando... ***


1 anno fa...

"Miraccomando, fai la brava.

"Ti, faccio la blava"

Sorrido e mi abbasso un pò per abbracciarla

"Ci vediamo più tardi ok?"

Fa un cenno affermativo con il capo per poi darmi un piccolo bacio sulla guancia. Dopo neanche un minuto è già sparita dalla mia mia vista. Mi girò e la vedo mentre è intenta a giocare con gli altri bambini.
Scuoto leggermente la testa sorridendo e mi avvio verso l'auto.
Dopo neanche 10 minuti sono a casa, pronta per passare, dopo tanto tempo, una giornata da sola con mio marito, visto che oggi aveva la giornata libera dal lavoro.
Salgo lentamente le scale e mi avvio verso la nostra camera quando ad un certo un punto due forti mani si poggiano sui miei fianchi facendomi fare un piccolo giro. Rido come una matta, felice e innamorata della mia vita, ma soprattutto di lui. Mi prende in braccio e delicatamente mi poggia sulle lenzuola rossiccie del nostro letto. Si sdraia accanto a me, e dopo avermi spostato un boccolo ribelle dal viso, ci sorridiamo e cominciamo a darci piccoli baci sulle labbra che a mano a mano diventano sempre più approfonditi. In poco tempo, tra carezze, baci e sorrisi ci ritroviamo a fare l'amore come non ci succedeva da tanto, più o meno da quando era nata nostra figlia Rebecca 2 anni e mezzo fa.
...............
Inspiro profondamente il suo profumo mentre mi accoccolo sul suo petto nudo e scolpito da forti addominali.

" Perchè hai solo cosi pochi giorni liberi?"

Lo sento ridere per poi stringermi ancora di più a se

"Bhè non dipende da me, lo sai. Se fosse per me starei tutto il giorno insieme a te e a Rebecca. Ma sai come è fatto Nichols. E' gia tanto che mi abbia dato un giorno libero".

"Si lo so, però durante la giornata non ti vedo quasi mai. Non è giusto che quello li ti tenga cosi tante ore al lavoro, eppure lo sa che hai una famiglia. Dovrebbe tenere conto di questo."

"Ne abbiamo già discusso Vanessa."

Abbassa un pò la testa e mi da un piccolo bacio sulla fronte

"E poi dopo tutto, se non fosse stato per questo lavoro, a quest'ora molto probabilmente avremmo dovuto ancora vivere in quello specie di monolocale."

Aggrotto un pò la fronte per le parole appena pronunciate. Mi scosto dal suo petto e mi siedo coprendomi con il lenzuolo.

"In quello specie di monolocale, come lo chiami tu, sono successe tante cose importanti, ma soprattutto è stata la nostra prima casa e dove è nata Rebecca. Se fosse stato per me, io sarei rimasta tranquillamente li. Non avevo problemi a differenza tua. Mi piaceva quel posto, anche se era piccolo."

Mi guarda roteando un pò gli occhi per le troppe volte che ha dovuto sentire queste cose.

"Quante volte ti devo dire che era troppo piccolo. Cavoli Vane, a momenti facevamo anche fatica a trovare un posto per la culla e le varie cose di Rebecca.E non dire che non è vero, perchè lo è, e tu lo sai benissimo.

"Stai esagerando adesso. Stavamo bene Zac. Da...."

Faccio una piccola pausa per poterlo guardare negli occhi azzuri, che ogni volta che li guardavo mi venivano ancora i brividi da quanto erano belli. Li prendo una mano e inizio a giocherellare con le sue dita.

"Da quando ci siamo trasferiti non facciamo che litigare. Su 7 giorni, ne sprechiamo almeno 5 per litigare. Insomma, ti rendi conto che da quando è nata la piccola, non abbiamo avuto neanche un momento per noi, apparte oggi?. Tu eri sempre fuori per il lavoro e io a occuparmi della bambina."

"Vanessa, se non sono quasi mai a casa, è perchè cerco di farvi vivere in condizioni più decenti, da come eravamo prima. Non sono fuori a divertirmi, e te lo ripeto se fosse per me starei tutto il giorno qui con voi due. Ma non posso, e lo sia che ho bisogno di questo lavoro. Che abbiamo bisogno. Credi che anche a me non dispiaccia non vedervi mai? Siete tutta la mia vita, farei di tutto pur di farvi star bene."

Mi poggia una mano sul viso accarezzandomi una guancia e asciugando una piccola lacrima che non sono riuscita a trattenere

"Ti amo, ti amo da impazzire, sia te che la piccola. Non potrei vivere senza di voi...."

E senza dire una parola lo abbraccio forte stringendomi il più possibile a lui. Affondo il viso nell'incavo tra la sua testa e la sua spalla, e dando su quest'ultima un piccolo bacio.

"Ti amo anche io. E scusa, prometto che non ti assillero più con questa storia."

Ride per poi gurdarmi negli occhi e lasciarmi un bacio sulle labbra.

Ma ancora non sapevo, che poche ore più avanti, la mia vita sarebbe cambiata totalmente. E tutto per uno stupidissimo motivo.

§§§§§

Nuova Fan Fiction. E' un pò strana la storia, ma spero lo stesso che vi piaccia.
Grazie anche a tutti quelli che hanno commentato la mia One Shoot "Alcoholism"
Baci.

Stella.

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Capitolo 2
*** My Story ***


Flashback

"Pronto?"

"Buonasera, la chiamo dal Los Angeles Hospital Medical Centre, potrei parlare con Mrs Efron?"

"S-sono io, mi dica"

"Volevo informarla che suo marito è stato portato qui in ospedale e....."

Brutti, orribili e spaventosi ricordi che vorrei cancellare per sempre dalla mia mente.
Ma, pur mettendoci tutta la mia buona volontà, non riesco a farlo.
Ricordo ogni minimo particolare di quella maledetta sera. Il luogo, come ero vestita, cosa avevo mangiato per cena, persino l'ora in cui mi è arrivata quella telefonata dall'ospedale. Tutto quanto.
E ogni volta che ci ripenso, ogni santissima volta che mi viene in mente un qualcosa che mi ricordi quella giornata piango. Piango, piango e piango. Per me piangere ormai è diventata come un'abitudine che non posso, o meglio, non riesco piu a controllare.
Comunque, se vi state chiedendo cosa stia succedendo, ve lo spiego subito.
Sono Vanessa Hudgens, ho 24 anni e vivo in un lussuoso attico nel cuore di New York. Lavoro per un importante società di abbigliamento, come assistente personale del "Grande Capo". In realtà, oltre ad essere il mio capo, è anche una delle amiche più care che io abbia.
Si chiama Margaret, o meglio Maggie, e ci siamo conosciute pochi giorni dopo il mio trasferimento qui a NY. All'inizio mi è sembrata una persona arrogante e presuntuosa, ma poi, conoscendola meglio siamo diventate grandi amiche e oltretutto mi ha aiutata molto in un momento cupo della mia vita. Mi è sempre stata accanto, anche se molte volte litighiamo per via della diversità dei nostri caratteri.
Ma questa è un altra storia che sicuramente ache ppronfondirò più avanti.
Ora invece, vi voglio raccontare il momento cupo ho accennato poco fa.
Prima di venire qui a New York, abitavo nella città di Los Angeles, in California, in una piccolissima casa che condividevo con una persona che per me era sempre stata tutta la mia vita. Dico stata, perchè questa persona, ovvero mio marito, è morta circa un anno fa in un incidente avvenuto con un camion, guidato da un bastardo che aveva fatto uso di sostanze stupefacenti. Da quella sera, non l'ho più potuto guardare nei suoi bellissimi occhi azzurri. Ma questo incidente, non è stato solo causato dal guidatore del camion, ma anche, dalla sua piccola scimmietta dai grandi boccoli biondi e gli occhi scuri da cerbiatta. Sua figlia, o meglio nostra figlia Rebecca.
Vi sembrerà strano che una bambina di 2 anni e mezzo possa essere stata colpevole della morte del padre. Eppure è cosi. E da li, non ho più guardato Rebecca con gli stessi occhi. Una volta sono anche arrivata sul punto di odiarla. Adesso vive con me e tra pochi mesi compirà quattro anni. Ha i capelli lunghi e biondi, caratteristica che ha preso da Zac (mio marito), e occhi scuri che ha ereditato da me. Lei e Zac erano molto legati. C'era un rapporto speciale fra i due, e lui, a differenza di me l'adorava immensamente. Diceva sempre che noi due eravamo i suoi preziosissimi e intoccabili gioiellini. Eppure, "grazie" a un suo gioiellino ora non c'è più.
Volete sapere il motivo? Volete sapere la cuasa di tutto questo? Un'orsetto, soprannominato da mia figlia Mr Puffy.
Quel giorno lo aveva dimenticato a casa dei miei, e visto che senza il suo pupazzo non riesce a stare tranquilla, ha costretto Zac ad andarlo a prendere.

Flashback

"Ti ho detto di no Rebecca"

"Ma io voglio il mio olsetto"

"Il tuo orsetto lo andiamo a prendere domani. E comunque non potremmo neanche uscire con questa pioggia. Quindi stai tranquilla e finisci di mangiare."

Visto che ha capito di non aver più chance con me, si rivolge immediatamente a Zac mettendo in atto la sua "arma" segreta che, da quando era nata lo metteva sempre "KO" Occhi dolci da cucciolo indifeso, accompagnati da una dolce vocina

"Papi, andiamo a plendele il mio olsetto dalla nonna?"

Zac allora, insicuro sul da farsi, prima rivolge un occhiata veloce verso di me, poi ritorna a guardare la figlia.

"Piccola, non puoi aspettare fino a domani? Tanto Mr Puffy non te l'ho porta via nessuno"

"Ma uffiii!!"

Cosi tra lacrime, e moine varie era riuscita a convincerlo. Non ce la facevamo più. Era insostenibile da reggere. Devo ammettere che Rebecca è sempre stata un pò viziata, ma quella sera aveva superato il limite. Tutto per quel suo stramaledetissimo pupazzo.

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