Kaito Kid e Conan Edogawa la fine dei manga

di gigylove
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPITOLO 1 ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 2 ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 3 ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 4 ***



Capitolo 1
*** CAPITOLO 1 ***


PREMETTO CHE LE SCENE D'AZIONE NON PENSO SARANNO MOLTO DESCRITTE, MA E' POSSIBILE CHE CAMBI IDEA...

CAPITOLO 1
 
Era notte fonda, le stelle iniziavano a spuntare nel cielo come i fiori a primavera, e una sagoma bianca volava tra esse, girovagando avvilito per aver ancora fallito rubando una pietra che non era Pandora, dato che non emetteva bagliori rossi se esposta alla luce della Luna. Il mago bianco stanco di volare si era rifugiato su un balcone nella periferia di Beika, per poi ripensare alla sua giornata, al come aveva giocato con Aoko la mattina e con suo padre, l’ispettore Nakamori e il piccolo Shinichi Kudo quella stessa sera. Finiti i suoi pensieri, gli venne la curiosità di sapere a casa di chi era atterrato con il suo deltaplano, così sbirciò dalla finestra, vedendo all’interno la camera di una ragazzina che dormiva beatamente nel suo letto abbracciando un cuscino. Era mora con i capelli lunghi fino alle spalle ed aveva all’incirca sui 12 o 13 anni. Aprì la finestra, non era da lui entrare nelle camere altrui vestito da kid, se non quella della sua amica Aoko quando era triste o angosciato, ma sentiva il suo sesto senso - che in genere non sbagliava mai – dirgli che doveva farlo: così entrò e si avvicinò al letto della fanciulla. La osservava mentre dormiva, ma ad un certo punto, la ragazza, lentamente aprì gli occhi trovandosi davanti il mago dal chiaro di Luna. “O no, l’ho svegliata!”, pensò il mago escogitando un modo per andarsene, ma non fece in tempo che la ragazzina gli aveva afferrato il mantello bianco e lo stringeva. Piano, piano, si stava alzando mettendosi seduta sul letto, senza però lasciare il mago… “Kid come mai sei qui?” chiese una volta resasi conto della situazione. Kaito non sapeva come rispondere e quindi le spiegò tutto: “Mia cara fanciulla, non volevo svegliarla, stavo volando nelle vicinanze quando, sentendomi stanco, sono atterrato sul suo balcone… allora spinto dal mio sesto senso sono entrato qui”. La ragazza ovviamente non si aspettava questa visita ma ne era ugualmente felice: “Sai kid, non serve darmi del lei, mi fa sentire adulta ed io ancora non lo voglio diventare… comunque sono molto contenta nell’aver ricevuto questa tua visita, perché sai io ti stimo molto, come tutti d’altronde, e conosco molte cose su di te, anche la tua vera identità, Kaito Kuroba”. Kaito, era rimasto basito da questa sua frase, addirittura dimenticandosi del suo poker-face “chi è questa ragazza e come fa a sapere la mia identità?”. Inutile dire che oltre ad essere rimasto di stucco, era anche spaventato, ma, dopo qualche secondo si riprese e chiese cercando di non mostrare le sue paure: “chi? Scusami piccola, ma non lo conosco, io sono solo Kaito Kid, il mago dal chiaro di Luna”. La ragazza, però non tenne conto delle sue parole e continuò con la sua per così dire teoria: “Quindi vorresti dirmi che tu non sei Kaito Kuroba, figlio di Toichi Kuroba, mago ed anche il primo kaito kid, morto otto anni fa in un incidente durante un suo spettacolo, vorresti dirmi che non studi al liceo Ekoda, dove tutte ti fanno il filo e che in classe tua non ci sono anche Akako Koizumi, strega dalla magia rossa, e Aoko Nakamori, tua migliore amica e amore segreto, nonché figlia dell’ispettore Nakamori a cui è stato affidato il tuo caso?”. Kaito era sempre più esterrefatto da come quella ragazza di cui neanche sapeva il nome, conosceva tutte quelle informazioni su di lui e sui suoi contatti. Allora prese la mano della ragazza e le fece un baciamano, che lasciò anche lei stupita da tale comportamento nei suoi confronti e che arrossò vistosamente in viso: “E no kid, non mi imbamboli con queste smancerie!” disse, cercando di non rimanere attratta dai suoi occhi blu magnetici. “My lady, conosce molte cose su me, ma io non conosco nulla su di lei, qual è il suo nome?” “Aruka, mi chiamo Aruka, comunque Kaito potresti toglierti questi abiti da ladro per favore?” “Mi dispiace, ma non posso proprio, è notte ed io di notte sono Kaito Kid” “Ok, comunque vuoi essere mio amico? Potrei esserti utile in molte cose anche se sono più piccola di te… comunque so a cosa stai pensando e non credere che io mi sia innamorata di te come fanno tutte, non sono mica così facile da abbindolare, caro maghetto dei miei stivali!” Kaito intanto pensava “ma come ha fatto a capire che pensavo quello? E lei come mai non mi sbava dietro come tutte? Mah…. Comunque sarà meglio che me la tengo amica, conosce troppe cose su di me…”.
“Ah, quanto è carino! Si ma io non mi faccio abbindolare dalla bellezza, no io non sono così!”
“Ok Aruka, sarai mia amica, adesso però rispondi ad una mia domanda, come fai a sapere tutte queste cose su di me?” chiese curioso. “Beh è semplice, ma non posso dirtelo mi dispiace… comunque tranquillo io non sono come Akako… io sono una semplice ragazza…”. “scusami Kaito ma non posso dirti che ho visto tutti gli episodi del tuo anime, sarebbe strano…”. Kaito dopo aver sentito la sua risposta “uffi, quanto è misteriosa, ma vediamo se mi resiste anche così, khi khi!” Quindi Kaito tornò gentil uomo per abbindolare la ragazza, facendole apparire davanti una rosa blu “Wow, Kaito, come mai blu? Non è il colore di Aoko il blu?” “Si, ma ho letto nei tuoi splendidi occhi che il nero è il tuo colore preferito, però non è un colore felice, non potevo regalarti una rosa nera, così ho pensato al blu, perché nei tuoi occhi accanto al nero c’era questo colore”. La ragazza rimase affascinata da come lui abbia compreso in un solo sguardo i suoi colori preferiti, ma non poteva ricevere una rosa di quel colore, non spettava a lei, così gli tornò la rosa dicendo afflitta: “Mi dispiace Kaito, ma non posso accettarla, questa rosa blu non spetta a me, è della ragazza che è entrata nel tuo cure fin da quando eri bambino… Non è giusto nei suoi confronti ed in un certo senso anche nei tuoi”. “Ma cosa? Davvero Aruka sta rinunciando ad una rosa data dal suo idolo solo perché è dello stesso colore di quella che dò sempre ad Aoko? Wow, che animo nobile, mi sento in colpa per aver pensato di abbindolarla con qualche parola dolce” Pensò Kaito stupito da quel gesto così nobile. “Ok, d’accordo, ma non aspettarti da me una rosa di un altro colore, soprattutto nero! Comunque apprezzo molto il tuo gesto, sicuramente un’altra ragazza l’avrebbe accettata anche se sapesse di Aoko… mi piaci sei diversa dalle altre… comunque si è fatto tardi ed io domani devo andare a scuola, incontriamoci domani pomeriggio al parco vicino casa mia, dista pochi isolati da qui… Sogni d’oro my lady” Le disse Kid per poi farle un altro baciamano e sparire in una nube di fumo.


ANGOLO AUTRICE: 
questa è la mia prima fanfiction, ditemi se vi piace...

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Capitolo 2
*** CAPITOLO 2 ***


CAPITOLO 2 Il giorno seguente, come promesso, Kaito andò da Aruka al parco. La ragazza era appoggiata al tronco della secolare quercia che si trovava proprio nel centro del parco e, quando scorse Kaito lo chiamò: “Kaitooooooooooo!!!”. Il ragazzo avendola riconosciuta le andò incontro con il suo solito sorrisino stampato sul viso: “Oh, ciao Aruka.” La salutò. La ragazzina di scatto gli si avvicinò e lo abbracciò. Kaito rimase sorpreso da quel gesto, così arrossì leggermente, ma, mascherò tutto con il suo poker-face “Non fare così Aruka! Non siamo mica fidanzati!” Esclamò con un tono tra il sorpreso e lo scocciato. “Lo so, ma al mio paese ci si saluta così Kid” Affermò lei facendo l’occhiolino a quel nome. “Shh, vuoi che mi scoprano?! Non sono in costume, quindi chiamami Kaito” La riprese irritato. D’altronde non poteva permettere che la sua identità segreta venisse svelata, almeno non prima di aver trovato Pandora, e sconfitto l’organizzazione che uccise suo padre. “Va bene, va bene, scusami…… Kid” Rise lei, sotto l’espressione arrabbiata del ragazzo: “Uffa, ci rinuncio… comunque cosa vuoi dirmi? Dubito che mi hai fatto venire fin qui solo per vedermi…” “E se ti dicessi che è proprio quello il motivo?” “Beh, ti risponderei che non ti credo, oppure dovrei pensare che sei anche tu una delle mie innumerevoli fan che farebbero di tutto pur di parlarmi?!” Sul suo viso comparse un sorrisino divertito, mentre la ragazza sentendo ferito il suo orgoglio si affrettò a controbattere: “Beh, mi spiace ma dovrai contare una ragazza in meno a farti il filo, penso di avertelo già detto ieri notte! E poi, non usare più quel tono con me, perché sono molto più pericolosa di Akako, e ti ricordo anche che so molte cose sul tuo conto caro Kid alias Kaito!”. Il ragazzo dopo questa risposta arrogante, ma soprattutto veritiera - anche se non capiva come potesse essere più pericolosa di una strega - decise di ‘abbassare la cresta’, quindi con tono molto più pacato le rifece la domanda: “Ok, quindi Aruka cosa vuoi chiedermi?” “Chiederti? Proprio nulla, però ho pensato che avendo molte conoscenze potrei aiutarti, un po’ come fa il tuo caro amichetto Jii Kenosuke… certo non posso trovarti informazioni sui siti della polizia o intrufolarmi tra gli agenti, ma so il fatto mio”. Il ragazzo dopo una breve riflessione: “D’accordo, sarai una mia aiutante, ma solamente se risolverai questo, sarà l’indovinello per il mio prossimo furto, lo invierò all’attrice Maki Juri …” E le porse un biglietto: " Romeo Juliet Victor Bravo Mentre 26 lettere svolazzeranno, io verrò a prendere il gioiello fortunato. (non sono riuscita a mettere l'immagine, comunque è il biglietto che kid invia nel film 8 "il mago del cielo d'argento", oltre alla scritta ci sono: una carta con il due di picche tagliata a metà e la firma di kid...) " La ragazza osservò un attimo l’indovinello poi lo risolse: “Davvero Kid?! Me la fai così facile… oh ma che tenero…” e sorrise. Kaito la guardò perplesso: “Non è possibile che conosca la risposta, lo ha guardato per due secondi, ci ho messo così tanto a scriverlo ma forse…”. La ragazza vedendo Kaito sorpreso e poi di nuovo con quel suo stra-maledettissimo ghigno su quel viso che per lei era ‘adorabile’ rispose: “Che c’è, credi che non abbia indovinato? Lo so a cosa stai pensando: ‘non può averlo indovinato, è solo una ragazzina, sicuramente dirà che il furto avverrà al teatro Sora durante la rappresentazione di Giuseppina, sempre se ci arriva… hih, hih, hih!’, beh mi dispiace per te, my dear… no, non è questa la risposta, il furto avverrà dopo la rappresentazione, sull’aereo che prenderà la compagnia per Akodate, e sai da cosa si capisce? La parola chiave è ‘svolazzeranno’, questo sta ad indicare che le 26 lettere saranno in cielo, ed indicano più precisamente i posti negli aerei che come ben saprai sono divisi in lettere - appunto le 26 lettere dell’alfabeto – e in numeri; poi, Romeo, Juliet, Victor, Bravo si tratta di un codice fonetico: per non creare confusione quando si parla via radio si usa un codice speciale, R corrisponde a Romeo, J corrisponde a Juliet, V corrisponde a Victor e la lettera B corrisponde a Bravo” “Ok, brava, ma cosa significa la carta tagliata a metà? Vediamo se hai capito anche questa, mia giovane detective…” “Ecco, ci stavo arrivando: allora il due di picche è tagliato esattamente a metà e di netto, secondo me indica un numero indivisibile per due e cioè dispari; i voli in partenza da Tokio come quello che prenderà la compagnia, hanno il numero dispari, invece i voli in arrivo hanno sempre il numero pari. Soddisfatto?”. Kaito era rimasto di stucco, ma quasi subito si riprese: “Wow, complimenti, sei anche più brava di Shinichi Kudo, complimenti mi hai sorpreso, e per caso conosci anche il mio piano piccola genietta? Non credo visto che non lo sa nemmeno Jii…” “Ed è qui che ti sbagli ladruncolo dei miei stivali, io conosco il tuo piano, so che il giorno della rappresentazione ti travestirai da Shinichi Kudo visto che lui non può venire perché è tornato bambino dopo aver ingerito l’APTX 4869 e vive a casa di Ran Mouri e Kogoro Mouri, sotto il falso nome di Conan Edogawa, e che poi, travestito da poliziotto, ti farai volontariamente scoprire accecandolo con un finto manganello e che scapperai dal tetto dopo aver avvertito Conan che il gioco non sarebbe finito” “Ok, adesso basta Aruka, mi stai spaventando, come fai a sapere tutte queste cose, come hai fatto a risolvere il mio indovinello in due secondi ed aver letto il mio pensiero per bene due volte, senza dimenticarci che conosci un sacco di cose non solo su di me, ma anche sul piccoletto… chi sei tu?” chiese un Kaito alquanto spaventato, ad una Aruka altrettanto soddisfatta “Te l’ho detto my dear, sono una ragazzina normale con cui però devi stare attento perché posso essere più pericolosa di una strega… allora, visto che ho superato il tuo test, sono una tua aiutante vero?!” disse con un faccino sorridente. Il ragazzo dubbioso “Ma questa è tutta strana, però con tutte le informazioni che conosce mi sarà utile, e poi se non accetto potrebbe anche andare dalla polizia e farmi arrestare quindi…” “Sì, sarai la mia aiutante”, rispose alla fine. La ragazza piena di gioia ed euforia, lo abbracciò di nuovo: “Oh, grazie, grazie!” “Smettila, non siamo fidanzati!” La ragazza sbuffando “Ancora… ti ho già detto che da dove vengo io si fa così perciò non discutere! E comunque sta tranquillo, non voglio mica mettermi con te! Lo so che te sei innamorato di Aoko e secondo me dovresti dirglielo che sei Kid, ma tu ovviamente non vuoi perché lei odia Kaito Kid ed essendo la figlia dell’ispettore a cui è stato affidato il caso del ‘mago del secolo’ hai paura che lo vada a raccontare a suo padre… vabbè, ci sentiamo, questo è il mio numero chiamami se ti serve qualcosa ok? Ciao, Kiddo!” E lo saluta andandosene. Il ragazzo ancora pensando su chi sia e al come faccia a sapere tutte quelle cose la risaluta tornando anche lui a casa. Arrivato a casa Kaito decise di chiamare la sua ‘amica’ Akako, una strega della magia rossa che sa sempre tutto e può leggere il futuro delle persone. TUU, TUU, TUU… “Ciao Kiddo! Come va?” “Oh ciao Akako, bene. Senti ti va se domani ci incontriamo? Devo parlarti di una faccenda…” “Certo Kiddo, comunque so già di cosa mi vuoi parlare, vuoi sapere chi è Aruka vero?!” “Esatto. Bene allora domani pomeriggio ci vediamo al parco di Beika. Ciao” “Ciao”.

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Capitolo 3
*** CAPITOLO 3 ***


CAPITOLO 3. IL POMERIGGIO SEGUENTE AL PARCO. “Ciao Akako!” “Ciao Kiddo!” “Smettila di chiamarmi così! Comunque, che informazioni mi dai su quella ragazza?” “Frena, cosa mi dai in cambio?” “Uffi, è vero tu sei una strega e vuoi qualcosa in cambio… vediamo… mmm… che ne dici di un appuntamento con Hakuba Saguru?” La ragazza a quel nome divenne tutta rossa in viso “no, non può sapere che mi piace quel detective, però… ah già! Mi ero dimenticata glielo avevo raccontato quel giorno sulla torre… gli avevo detto che avevo tolto su di lui l’incantesimo d’amore che ho fatto su tutti i ragazzi…” “Ok, credo che posso accettare!” Disse infine sorridente, perché lei era felice che per una volta avrebbe ottenuto qualcosa senza i suoi incantesimi. “Allora, innanzitutto non devi dire a nessuno e per nessun motivo ciò che ti rivelerò su quella ragazza d’accordo?!” Kaito annuì ancora più perplesso e curioso di sapere chi è Aruka “Bene, Aruka in realtà non è di qui, lei viene da una dimensione parallela, dove noi siamo solo manga o anime… lei nel suo - chiamiamolo ‘mondo’ – è una fan del tuo manga e anime, per questo sa così tante cose su te e su chi ti sta attorno… conosce molte info anche su Shinichi perché è una grande fan anche del suo manga e anime… hai capito adesso?” Kaito rimasto per un attimo attonito, si riprese e rispose: “Perciò non è magica, mi aveva detto che in un certo senso era più pericolosa di te…” “ahahah, si invece, su certe cose è anche più pericolosa di me, perché nel suo mondo lei è la nipotina dello scrittore del tuo manga, un certo Gosho Aoyama, quindi se lei andasse dall’autore del tuo manga potrebbe cambiare qualcosa, e questo qualcosa si ripercuoterebbe sulla tua vita” “Quindi, è una specie di dea?” “Si, mettiamola così…”. Questa volta però non fu Akako a rispondere, ma una figura spuntata all’improvviso alle spalle del ragazzo. “Aruka… che ci fai qui?” “Kaito, ma te lo ha appena spiegato Akako… conosco tutto di te!” “Ah giusto…” “Aruka è un piacere conoscerti!” “Piacere mio Akako, grazie delle spiegazioni…” continuò poi verso Kaito “Sei soddisfatto adesso, ladruncolo dei miei stivali?!” “S-si” rispose balbettando. Infondo è normale essere spaventati, sapendo che la persona con cui stai parlando potrebbe in chissà quale strano modo, modificare la vita altrui a suo piacere. “Su dai, non avere paura, è vero qui sono una specie di dea, ma resto sempre buona… e poi non farei mai del male al mio adorato Kid, ovviamente se tu sei il primo a non farmi torti” concluse lei con un sorrisino da innocente stampato sul viso. “Sai Aruka, credo che tu e Akako potreste andare d’accordo, mi sembrate così simili…buone fuori, ma cattive dentro…” “Che ti ho appena detto?! Io non sono cattiva se gli altri non mi fanno torti; sono come te, tu sei buono e dolce, ma quando sei contro il piccolo Shinichi, non perdi un attimo per sparargli contro con la tua pistola spara-carte!” rispiegò lei visibilmente infastidita, provando con un esempio concreto in modo che Kaito capisse ciò che intendeva. “Ok ho capito…” “Perfetto, allora io vado devo fare una cosa visto che domani è San Valentino!” rispose Aruka arrossendo. “Oh, e chi è il fortunato? A me la prepari la cioccolata? Sai ogni anno ricevo tanta cioccolata dalle mie fan!” affermò Kaito spavaldo. “No, mi spiace ladro dei miei stivali, vado a preparare la cioccolata per il piccolo Kudo, sia chiaro io non sono innamorata di quel detective! Solo che devo parlare con lui e so che purtroppo essendo tornato bambino non potrà ricevere la cioccolata dalla sua Ran…” gli rispose la mora dispiaciuta per Conan. “…e comunque dovresti evitare di mangiare la cioccolata delle ragazze che non ti piacciono, primo perché le illudi, secondo perché potrebbe succedere che una strega dalla magia rossa domani sera ti dia della cioccolata incantata che ti faccia innamorare di lei, e sai a chi mi riferisco, e terzo perché Aoko non riesce mai a darti la sua di cioccolata! Quindi fattela finita!” continuò Aruka arrabbiata con il mago. “Eh? Cosa? Aoko?” “Riesci a formulare una frase di senso compiuto?” “Aoko non riesce a consegnarmi la cioccolata? Lei? No, non è possibile, Aoko non è innamorata di me!” affermò Kaito, senza voler crederci. “D’accordo credici o no, non mi cambia nulla; io vado a preparare la mia cioccolata di stima per Conan… Ciao!” salutò Aruka. “Ciao Aruka! Ciao Kaito, anche io vado! Rifletti su quello che ha detto Aruka, comunque visto che ormai lo hai scoperto non ti incanterò più domani sera…Peccato…” salutò anche la strega con una finta tristezza, per poi andare via. Intanto Aruka che già era arrivata a casa, stava preparando la cioccolata per il suo detective favorito: Shinichi Kudo. “Ok, allora, devo pensare a quando incontrerò Kudo…ah sì, gli dirò così, vediamo se riesce a risolvere questo caso… beh non è proprio un caso, ma io devo parlargli, tanto una persona razionale come lui non crederà mai che io vengo da una dimensione parallela…che stupido! Non è che perché non ci sono prove, un fatto è impossibile, le prove possono esserci anche se non le vedi, indizi che non trovi possono portarti a scoprire la verità, anche se impossibile o fantastica… ah mio caro Kudo, come farò a farti cambiare idea… come ti convincerò a dire la verità a Ran? Sei troppo cocciuto, non riuscirò mai a convincerti, a meno che...” e con questi pensieri la ragazza finì di preparare la cioccolata. Qualche isolato più in là, in una casa abbastanza grande, un ragazzo era seduto sul suo letto a fissare la foto del padre: “papà, forse è vero, forse è vero quello che ha detto Aruka, magari dovrei smetterla di accettare a San Valentino la cioccolata da tutte le mie fan, poi, questa cosa di Aoko… no, non ci credo che lei voglia prepararmi la cioccolata…però forse…” In un’altra casa ancora, la figlia di un ispettore sempre impegnato a lavoro nel caso Kid, stava preparando la cioccolata per il suo amato: “Sì, questa volta ce la farò! Riuscirò a consegnartela Kaito, puoi giurarci!”.

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Capitolo 4
*** CAPITOLO 4 ***


CAPITOLO 4 SAN VALENTINO. MATTINA. “Ciao Ran, io vado a scuola!” “Ciao Conan, divertiti!”. Il ragazzino s’incamminò per andare a scuola, mentre la liceale entrando più tardi faceva ancora colazione con calma. Conan chiuse la porta e scese le scale, trovando tutti i suoi amici ad aspettarlo: Mitsuhiko, Ayumi, Genta e Ai. “Ciao ragazzi!” “Ciao Conan” risposero gli altri in coro. Ayumi si fece coraggio e si avvicinò all’occhialuto, consegnandogli un pacchettino: “Questo è per te Conan… Buon San Valentino!” Conan preso alla sprovvista arrossì, prese la cioccolata e la mise nella cartella. Intanto dietro alla ‘coppietta’ una ragazzina rideva: Ai. Ai in realtà era nella stessa situazione di Shinichi-Conan, lei prima faceva parte dell’organizzazione degli uomini in nero, con il nome in codice di Sherry (il suo vero nome è Shiho Miyano), fu lei a creare l’APX4869, ma quando sua sorella Akemi Miyano fu uccisa, prese anche lei il farmaco e scappò, poi svenne davanti alla casa del Dottor Agasa, quindi il Doc la prese a vivere con lui. Dopo questo ‘momento romantico’ tra Conan e Ayumi, un’altra ragazza, un po’ più grande di loro si avvicinò chiamando Conan: “Conan, Conan!” “Chi sei?” “Beh, è difficile da spiegare, comunque questa è per te.” e gli consegnò anche lei la cioccolata. Ai, si avvicinò a Conan e gli disse a bassa voce: “E bravo il nostro detective, hai fatto colpo anche sulle ragazze più grandi!” Aruka, che la sentì le rispose: “No Ai, ti stai sbagliando, non sono innamorata di Conan, è solo per stima che gli ho dato la cioccolata, comunque, tu e Conan siete più grandi di me, e sai a cosa mi riferisco…”. Conan e Ai, subito si spaventarono, che quella ragazza conoscesse la loro vera identità? E se fosse una dell’organizzazione? Aruka vedendo questa reazione li tranquillizzò: “Tranquilli, perché quelle facce ora? Comunque Conan ti devo parlare un attimo…”. Intanto Mitsuhiko, Genta e Ayumi non capivano niente; ma i due finti bambini non è che ci stessero capendo qualcosa in più: “Ok”. Così i due si allontanarono… “Allora chi sei tu? Come puoi credere che sia più grande di te quando tu hai 12 anni ed io 7? E che cosa vuoi da me?” “calmati… una cosa alla volta… io sono Aruka piacere” “Ok Aruka cosa vuoi da me?” “Kudo ti ho già detto una cosa alla volta!” Il ragazzo a quel nome si paralizzò. “Tu…tu…” “sì, io conosco la tua vera identità Shinichi Kudo!” “Come? Cosa? Chi? ...” “Ma anche tu fai come Kaito! Vuoi formulare una frase di senso compiuto o è chiedere troppo!” “Si, ok innanzitutto, come fai a sapere chi sono? Chi te lo ha detto? Ma soprattutto chi sei tu? Fai parte di quell’organizzazione?” Conan si era già messo sulla difensiva puntandole addosso il suo orologio anestetico “No, non faccio parte dell’organizzazione, so chi sei per un motivo che non ti posso dire, non ci crederesti mai, e mi sembra di averti già detto che sono Aruka” “in che senso non ci crederei mai?” “crederesti mai ad una ragazza che si presenta all’improvviso sapendo il tuo segreto e che ti dicesse che viene da una dimensione parallela dove tu sei solo un manga ed un anime?!” “n-no, ma…” “ecco, appunto! Beh credici o no questa è la verità. Comunque passiamo ai fatti, ho una cosa per te, ma non è questo il momento di dartela, si tratta dell’antidoto definitivo per l’apotoxina, te lo darò una volta che avrai sconfitto l’organizzazione…” “Cosa? Tu come fai ad avere l’antidoto? E come la sconfiggo l’organizzazione con questo corpo?” “no Shinichi! Tu non vuoi l’antidoto per sconfiggere i M.I.B. (man in black), tu vuoi solo tornare nel tuo corpo e stare con Ran!” “Cavoli, ma come ha fatto a capirlo, anche se io voglio veramente distruggere l’organizzazione” “Adesso Shinichi, chiama l’agente Jodie, Camel, Black e Akai” “mi dispiace ma Akai è morto, lo ha ucciso Kir…” “ma smettila che Akai è vivo e vegeto, lo sappiamo entrambi che vive a casa tua sotto le finte spoglie di Subaru Okiya! Chiamali! E per la scuola non preoccuparti… ho conoscenze, ti metteranno presente, segneranno anche Ai perché anche Shiho, o Sherry come la vuoi chiamare deve venire con noi.” Gli disse con tono autoritario. “Ok, ok non scaldarti…adesso li chiamo, ci incontriamo tutti a casa mia” “bravo”. ANGOLO AUTRICE: fin'ora com'è? recensite per favore...

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