Ho sempre voluto un fratello maggiore...

di _Son Hikaru
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Smile ***
Capitolo 2: *** Gita ***



Capitolo 1
*** Smile ***


Smile
 
Kisshu sospirò annoiato mentre aspettava impaziente l’arrivo di qualche cliente al suo piccolo negozio di fiori. Già perché quando si era trasferito definitivamente sulla Terra aveva preso la folle decisione di aprire un negozio di fiori.
Non tanto perché amasse prendersi cura di quelle piccole piantine dai mille colori, ma perché quello gli era sembrato il lavoro meno faticoso di tutti, e lui aveva proprio bisogno di prendersi una bella pausa.
Da quando lo scontro con le ragazze Mew era terminato e lui, assieme a Pai e Taruto, aveva fatto ritorno sul loro pianeta, non aveva più avuto un attimo di tregua a causa di tutti gli impegni derivati dalla sua ricostruzione.
Tuttavia, nonostante l’impegno che avevano messo nel rendere quel pianeta abitabile, né lui né i suoi fratelli erano stati in grado di resistere  più di un anno lontani dalla Terra e così avevano deciso assieme di farvi ritorno per godersi una meritata vacanza. Ma a dirla tutta lui era decisamente l’unico fra i tre ad aver preso davvero sul serio la storia della pausa perché Taruto, costretto dall’amica Purin, aveva preso la decisione di iscriversi a scuola. Mentre Pai aveva ben pensato di intraprendere gli studi, su non ricordava bene cosa, all’università e passava quindi la maggior parte del suo tempo piegato sui libri, uscendo solo di rado e quando a chiederglielo era la più introversa delle cinque Mew: Zakuro.
“Che noia!” sbuffò ancora dando un buffetto con il dito al petalo rosso di un tulipano
“Non ti annoieresti tanto se al posto di un negozio di fiori avessi aperto una gelateria, sai che scorpacciate ti saresti potuto fare?”
Kisshu sussultò voltandosi velocemente a guardare la persona che gli aveva appena parlato. Non pensò neppure per un momento che potesse essere un cliente, perché conosceva davvero troppo bene quella vocetta acuta e sempre allegra:
“Purin…”  bofonchiò lui annoiato, doveva sorbirsela già ogni giorno a casa e ora veniva addirittura a trovarlo al suo negozio!
 “Che ci fai qui?” la domanda gli sembrò più che lecita visto che stando all’ora che era indicata sul grande orologio alle sue spalle, la bambina sarebbe già dovuta essere a scuola.
“Nulla una passeggiata prima di entrare a scuola” rispose lei passandosi innervosita il dito indice sotto al piccolo naso
“Ma sono le dieci” puntualizzò lui, che in realtà le fosse successo qualcosa?
“Oggi si entrava dopo” rispose lei
No, decisamente non era brava a mentire, e poi si vedeva lontano un chilometro che le era successo qualcosa. Da cosa lo aveva capito? Beh dalle guance rosse, probabilmente per la rabbia, e dagli occhi incredibilmente lucidi, e se stava così il colpevole non poteva essere altri che uno:
“Taruto non mi ha detto nulla a riguardo, anzi è uscito di casa poco prima delle otto. Chissà perché” chiese lui. La vide irrigidirsi e mettere su un piccolo broncio irritato non appena lo sentì pronunciare quel nome: aveva indovinato!
“Non ho la più pallida idea del perché l’abbia fatto! E non mi importa proprio!” sbottò lei incrociando le braccia al petto.
Kisshu ridacchiò non potendo fare a meno di trovarsi intenerito dal suo broncio e dal forte tremolio del suo labbro inferiore, segno che a momenti avrebbe ceduto di nuovo al pianto.
“È evidente sia successo qualcosa fra voi due, quindi o ti decidi e me ne parli o altrimenti fili a scuola”
Non voleva assolutamente che quella ragazzina dai capelli biondi come il grano capisse che le stava chiedendo spiegazioni non perché costretto ma perché realmente interessato al suo problema, quindi doveva cercare di comportarsi come al solito
“Abbiamo litigato” bofonchiò lei mettendosi a sedere accanto a lui dietro al bancone
“Perché?” chiese l’alieno
“A scuola ci hanno assegnato come compito di svolgere una ricerca a coppie, coppie che potevamo scegliere noi” la ragazzina si bloccò tirando su col naso, ma a quel punto Kisshu aveva già capito quale sarebbe stata la fine del suo racconto, e certo non l’avrebbe fatta passare liscia a quello stupido di suo fratello. Perché accidenti doveva far soffrire così la sua migliore amica?
“E lui invece di scegliere me ha scelto Hikaru, la ragazzina di cui tutti i nostri compagni sono invaghiti. E come biasimarlo per la sua scelta? Lei ha lunghi e setosi capelli biondi e due grandi occhi azzurri, e un sorriso davvero invidiabile. In più…”
Il suo discorso fu brutalmente interrotto dalla voce alterata di Kisshu, che proprio non sopportava di sentirla parlare così
“Smettila di dire idiozie!” le aveva quasi urlato lui
Purin era rimasta sorpresa da quanto fosse emotivamente coinvolto dal suo problema
“Non hai proprio nulla da invidiare a questa Hikaru!” mentre pronunciava quel nome a Purin parve di sentire una vena di disprezzo per quella sua compagna
“E poi anche tu hai i capelli biondi e anche se i tuoi occhi sono nocciola sei carina lo stesso. È Taruto lo stupido. Ma quando torna a casa gliela farò vedere, lo costringerò a chiederti scusa!” disse le ultime parole quasi ringhiando e Purin si sentì infinitamente grata per tutto l’aiuto e l’appoggio che le stava dando, e non era neppure suo fratello.
Già un fratello…
Purin non aveva fratelli maggiori, era lei la più grande della casa, ed era quindi costretta ad assumere il ruolo di consigliera per i suoi fratellini, dimenticandosi spesso che anche lei aveva bisogno di qualcuno a cui chiedere aiuto. Inevitabilmente si chiese se anche i suoi fratelli si sentissero così felici e rassicurati, come lei in quel momento, quando gli prometteva con enfasi che li avrebbe aiutati, dichiarandosi quindi dalla loro parte.
“Grazie Kisshu!” disse in tono allegro lei abbracciandolo di slancio. L’alieno rimase immobile per qualche istante, decisamente troppo sorpreso per poter ricambiare subito l’abbraccio della bambina.
Bambina in realtà non lo era quasi più. Ormai aveva dodici anni e iniziava già ad avere la mente occupata da tutti qui problemi di cuore tipici delle ragazzine. Sentiva, in un certo senso, che una volta cresciuta gli sarebbe mancata quella bambina sempre allegra che gli saltellava ogni giorno per casa assieme al fratellino.
Ma lui si ripromise, mentre finalmente ricambiava il suo abbraccio, di proteggere con cura il sorriso tanto allegro di Purin e che avrebbe impedito a Taruto di farla soffrire nuovamente. Perché Purin era fatta per portare allegria e non per piangere.
Rimasero a parlare ancora per un po’, poi lei fu costretta a lasciarlo per andare a scuola.
Kisshu sorrise vedendola finalmente allegra, non era stato poi così male nel consolarla.
 
 
 
 
Angolino autrice <3
*si schiarisce la voce*
Qui ancora non mi conosce nessuno, ebbene io sono Son Hikaru e conosco le Mew Mew credo dall’età di cinque anni, sì sì ricordo che ero all’asilo quando mia sorella maggiore giocava assieme a me interpretando Ichigo e io Purin *w*
Ho sempre avuto una fissa mentale per Purin e Taruto, e penso siano stati la mia primissima ship, quindi è una cosa importante, e dato che è importante non potevo non dedicare loro una storiella, anche se in modo indiretto perché i protagonisti qui sono Purin e Kisshu (che ho sempre adorato).
Non chiedetemi come accidenti mi sia venuta l’idea di Kisshu e del negozio di fiori, probabilmente è tutta colpa di questo maledettissimo mal di pancia che mi ha costretta a casa XD comunque io ce lo vedo bene come fioraio, insomma non è un lavoro così impegnativo, certo Kisshu è così intelligente da essere sprecato per questo lavoro ma fa nulla eheh.
Questa sarà una raccolta fluff osa su un ipotetico rapporto di fratellanza fra Purin e Kisshu, sapete sono i miei due personaggi preferiti in assoluto e volevo assolutamente che si volessero almeno un poco di bene anche se solo nella mia fantasia U.U in più trovavo carina l’idea che Purin lo vedesse come un fratello maggiore, insomma lei non ne ha uno.
Nella storia saranno presenti anche Taruto e gli altri ma i protagonisti saranno comunque loro due. Non aggiornerò spessissimo perché sono attualmente impegnata nella scrittura di una storia che credo occuperà la maggior parte del mio tempo. Ma non temete non vi abbandono certo ^^
Comunque ringrazio chiunque metterà la mia storia fra le seguite, ricordate o preferite, e anche chi avrà la bontà di lasciarmi un commentino. Le critiche sono bene accette ma solo quelle costruttive, se dovete commentare per dirmi che la mia idea vi ha fatto completamente schifo allora evitate di farlo perché tanto non vi degnerò di uno sguardo.
Ricordate che ho dei sentimenti e che se avete qualche critica sullo stile di farla con garbo
Grazie per essere arrivati alla fine
Hika<3

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Capitolo 2
*** Gita ***


Gita
 
Purin sospirò afflitta: anche Ichigo le aveva dato buca, come pure Ryo e Keiichiro avevano fatto, senza escludere ovviamente il resto di quella che un tempo era stata la squadra Mew Mew.
“E ora come faccio! La gita è domani!” disse mentre con fare sconsolato guardava attentamente prima a destra e poi a sinistra per poter attraversare la strada e tornare finalmente a casa.
Quella di cui Purin parlava era la prima gita organizzata dalla scuola alla quale lei riusciva a partecipare. Si sarebbero recati in un grande parco naturale, e lei davvero non vedeva l’ora di poterci andare.  L’unico problema era che la scuola non aveva potuto affittare un autobus per l’occasione e così ognuno doveva raggiungere autonomamente, accompagnati ovviamente dai genitori o un familiare, il punto di ritrovo dal quale poi si sarebbero diretti al parco.
Purin però non aveva fratelli maggiori, né tantomeno un genitore vicino che potesse accompagnarla, restando magari a godersi la gita al parco assieme a lei. Aveva quindi pensato di chiedere questo favore ad una delle ragazze, ma ognuna di loro si era dimostrata occupata e ora lei si trovava in un grosso guaio.
“Non è giusto!” sbottò poi dando un calcio ad un sassolino che si era ritrovata davanti
“Cosa non è giusto?” Un Kisshu col volto completamente sporco di terra la guardava perplesso
Purin sussultò: com’era possibile che si fosse fermata nuovamente davanti al suo negozio di fiori? In effetti, ora che ci pensava, era da circa un mese che spesso e volentieri, sia che avesse un problema o anche solo per vantarsi con lui dei suoi buoni risultati scolastici, si fermava a fare lunghe chiacchierate con l’alieno. E spesso non si rendeva neppure conto di star andando proprio da lui, erano i suoi piedi a guidarla: esattamente come quel giorno.
“Che io sia l’unica che domani non possa partecipare alla gita al parco naturale!” rispose lei gonfiando indispettita le guance
“Come mai?” si limitò a chiedere lui tornando a concentrarsi sul trapianto di vaso di una piccola pianta di rose
“Dobbiamo farci accompagnare da qualcuno, ma io non so a chi chiedere” rispose lei rannicchiandosi non molto distante da lui in modo da poter osservare il suo lavoro
“Perché non chiedi alle ragazze?” chiese stupito dal fatto che Purin non avesse pensato a quella soluzione da sola
“Perché l’ho già fatto e nessuna di loro è disponibile… doveva accompagnarmi Ichigo ma mi ha appena dato buca perché Aoyama le ha proposto di passare il pomeriggio assieme” rispose lei facendosi ancora più mogia di poco prima. Sentì Kisshu sbuffare e borbottare irritato qualche frase che a lei risultò incomprensibile, anche se era certa che non fosse nulla di carino nei confronti di Aoyama.
“Neppure il biondino o quello che prepara i dolci possono farlo?”
“Se potessero non sarei qui a lamentarmene, ti pare?”  lo apostrofò lei con irritazione crescente.
Kisshu si alzò da terra prendendo fra le mani il grande vaso nel quale aveva appena trapiantato la rosa, e si diresse in un punto del giardino, che si trovava sul retro, ben illuminato dal sole
“Anche Taruto partecipa alla gita, vero?” disse porgendole l’annaffiatoio e facendole segno di andare a riempirglielo
“Sì ma lui ha deciso di andare assieme a quella” rispose con stizza Purin una volta tornata con l’annaffiatoio pieno zeppo di acqua
Kisshu non poté evitare di ridacchiare nel vedere Purin così  arrabbiata e frustrata. Sapeva bene che quella a cui si riferiva era la stessa Hikaru con la quale il fratellino aveva preferito lavorare a quella ricerca non più di un mese prima, e quindi la causa del loro litigio che si era protratto fino al punto che nessuno dei due salutava più l’altro.
“Adesso quello stupido di tuo fratello sta sempre con lei, e in più potrà addirittura partecipare alla gita!” diede un calcio ad una pietra del giardino facendola rotolare vicino a delle margherite, fin quasi a schiacciarle
“Ehi!” le urlò contro Kisshu irritato dal suo disinteresse nei confronti dei piccoli fiori dei quali lui si prendeva cura
“Vedi di sfogare la tua rabbia lontano dal mio mezzo di guadagno” sbuffò lui controllando con estrema cura le condizioni delle sue margherite.
Purin lo guardò perplessa e per un attimo ebbe l’impulso di urlare che non le importava proprio nulla dei suoi fiori, ma solo della gita alla quale avrebbe dovuto rinunciare per colpa di quelli che credeva suoi amici. Ben presto però si rese conto che quello era davvero un pensiero egoistico dettato solo dalla rabbia che le aveva fatto dimenticare completamente quanto in realtà fossero importanti per Kisshu le piccole piantine delle quali, nonostante lui si ostinasse a dire il contrario, si prendeva cura con amore e impegno. Purin sapeva che quelle piantine dovevano essere sempre perfette.
Respirò profondamente in un tentativo di calmarsi prima di biascicare con estremo imbarazzo
“Perdonami, non era mia intenzione rovinarle”
Kisshu sbuffò di nuovo alzandosi da terra. Si diresse verso di lei accigliato, e per un attimo Purin temette di doversi sorbire una ramanzina da parte sua, e ad essere sincera non aveva davvero voglia di stare ad ascoltarlo, perché si sentiva già abbastanza stupida e non aveva bisogno che lui glielo ricordasse con una ramanzina.
“Per tua fortuna non è successo nulla, ma la prossima volta vedi di trattenere la tua rabbia perché non è certo colpa di Taruto se tu non puoi partecipare alla gita” disse lui con severità
Purin annuì con il capo completamente incapace di rispondere, come se temesse una sua reazione negativa. Pensò che forse, dopo quello che aveva fatto, non si meritava affatto di partecipare a quella gita. Aveva rischiato di rovinare il lavoro di uno dei suoi più grandi amici solo perché invidiosa e arrabbiata con Taruto.
Kisshu incrociò le braccia chiudendo per qualche istante i grandi occhi oro: lo innervosiva in modo incredibile il piccolo broncio deluso che si era fatto largo sul volto di Purin, e la consapevolezza che la colpa di quella tristezza era solo di quella stupida micetta, che era talmente egoista da non essere neppure in grado di rinunciare ad uno dei tanti appuntamenti con il suo fidanzato per fare un favore ad una sua amica lo irritava ancora di più.
Purin era indipendente e perfettamente in grado di occuparsi di sé stessa e dei suoi fratellini senza mai lamentarsi se non poteva permettersi qualche vestito in più. Non chiedeva mai nulla e ora che lo faceva tutti si rifiutavano di farle quel piccolo favore?
Ichigo, sicuramente più delle altre, avrebbe potuto benissimo rinunciare al suo stupido appuntamento per accontentare la più piccola fra le sue amiche.
“E va bene” sbuffò. Se Ichigo non aveva intenzione di sacrificarsi per Purin sarebbe stato più che felice di farlo lui.
“Ti accompagno io, non ho impegni importanti domani”
Nel sentire l’alieno pronunciare quelle parole gli occhi nocciola di Purin si sgranarono per la sorpresa e il cuore prese a batterle così veloce in petto per la felicità,che per un attimo ebbe paura di sentirlo esplodere in petto.
“Grazie, grazie Kisshu!!” esclamò lei abbracciandolo di slancio, decisamente troppo felice per potersi trattenere. Kisshu ricambiò subito il suo abbraccio abbozzando un sorriso.
Stretta fra le sue braccia Purin si ritrovò a pensare che le piaceva essere consapevole del fatto che Kisshu sarebbe sempre stato l’unico che non l’avrebbe mai delusa, e l’unico al quale poteva sempre confidare i suoi problemi, perché seppur stupidi e infantili lui non li avrebbe mai sminuiti come spesso facevano le sue amiche. Proprio quello che aveva sempre pensato dovesse fare un fratello maggiore
“Ok, ok, ho capito ma ora mollami o non sarò vivo per accompagnatrici!” protestò lui con un finto tono severo mentre con un gesto secco della mano si staccava la bambina di dosso.
“Ora va a casa e riposa, domani partiamo presto se non sbaglio” disse dandole un buffetto sulla testa.
Purin scoppiò a ridere ringraziandolo nuovamente prima di correre allegramente verso casa per preparare tutto ciò che le serviva per affrontare quella che per lei sarebbe stata la giornata più bella del mondo.
 
 
 
 
Angolino autrice <3
Salve gente! Visto vi avevo detto che avrei aggiornato no? Spero di non avervi fatto aspettare troppo, ho cercato di fare il prima possibile ma sono stata abbastanza male quest’ultima settimana e quindi non avevo molta voglia di scrivere ^^
Comunque parliamo del capitolo, spero che non vi abbia deluso perché io ci ho messo tutta me stessa per scriverlo e per non renderlo eccessivamente sdolcinato. Sapete scrivo questa storia proprio per allenarmi con le scene pucciose e dolci, non voglio sfociare nel banale e credo che il modo migliore per imparare sia scrivere molte scene di questo tipo.
Prima che qualcuno mi chieda perché non ho voluto descrivere quello che è successo durante la gita, vi dico subito che il punto del capitolo non era affatto quello, ma era approfondire il legame che lentamente si verrà a creare fra Purin e Kisshu.
Kisshu deve rappresentare una sorta di figura di riferimento per Purin che non ha più la mamma e ha il padre lontano. Mentre penso proprio che si vedrà il ruolo di Purin nei confronti di Kisshu a partire dal prossimo capitolo, fra fratelli ci si aiuta no? E io ho sempre creduto che una sorella possa essere diversamente utile, passatemi il termine, di un fratello U.U
Dunque spero di avervi detto tutto riguardo al capitolo, per quanto invece riguarda la storia, la trama che avevo in mente inizialmente si è un po’ complicata e non so se sarà proprio una raccolta di one shot, dipenderà tutto dai prossimi capitoliXD
Dunque ricordate che accetto tutte le critiche costruttive e fatte con tatto perché sono una persona e ho un cuore, quindi sono anche sensibile.
Detto questo ringrazio:
Danya
LoVe_LeoV
_Elwing
Ria
Perché hanno recensito il primo capitolo, davvero grazie mille! <3
Hika<3

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