13.11 di Tota22 (/viewuser.php?uid=660945)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 25.7 ***
Capitolo 2: *** 24.4 ***
Capitolo 3: *** 22.36 ***
Capitolo 4: *** 17.92 ***
Capitolo 5: *** 21.10 ***
Capitolo 6: *** 23.40 ***
Capitolo 7: *** 16.13 ***
Capitolo 8: *** 30.06 ***
Capitolo 9: *** 18.12 ***
Capitolo 10: *** 16.59 ***
Capitolo 11: *** 01.00 ***
Capitolo 12: *** 23.30 ***
Capitolo 13: *** 00.01 ***
Capitolo 14: *** 8.34 ***
Capitolo 1 *** 25.7 ***
25.7
Risveglio, sapore di propoli e pioggia
Finto vento non scaccia la morbida uggia
Il mal di pancia alloggia
nei vicoli accesi di luglio
Il mare: una tavola a strisce con spiaggia
Nel cuore la nebbia, beata dormire
Cuscini sospesi di sassi e ammassi
sconquassano cervelli farciti di paglia
La gola tossicchia, per ripicca.
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Capitolo 2 *** 24.4 ***
24.4
Ti tiro per la manica
Tu scappi
Ti abbraccio con gli occhi
i tuoi sono stanchi
vorrei averti accanto, ma non mi manchi
avevo tanti sogni, ora sono bianchi
come i tuoi capelli, come i nostri anni
spesi in una stanza
a parlarti
e tu senza ascoltarmi.
Come logori panni
li hai buttati e non li vuoi indietro
io me li porto in spalla, pesanti.
***
Tu vuoi il perdono e non ti scusi
Tu giustizi e vuoi la resa
e la mia spalla sempre più pesa,
perché ancora non mi sono arresa?
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Capitolo 3 *** 22.36 ***
22.36
Sotto i piedi aguzzo è lo scoglio,
ho la smania di non stare più all'asciutto.
Mi butto?
Non voglio.
La paura dentro il petto è un germoglio
che le viscere attanaglia in un tutto
che sa di sale, che sa di brutto.
Ma perché non posso vivere di un salto?
Ma perché non bevo l'aria che mi sferza?
Quale gusto prende l'acqua dentro a un flutto?
Non si scherza. Davvero...mi butto?
Dieci dita incollate sull'asfalto
fan sentire spesse volte troppo in alto,
tanto da non voler cercare il rischio
della caduta libera, di quel fischio
che un corpo soffia quando il mare a sé lo chiama.
Guardo il cielo, al suo pervinca mi mischio
spero tanto che le nuvole di rame
mi regalino una spinta dal profondo,
una bocca custodita nel mio centro
che di libertà ha fame.
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Capitolo 4 *** 17.92 ***
17.92
Morbido sorriso di uva passita,
come mele d'autunno occhi verdi,
braccia di sfoglia, menta piperita,
movimento che alla gioia invita.
In che magia sono finita!
Gli aspri difetti mordi
in dolci girandole li trasformi.
Non lasci niente, nemmeno i bordi.
Riempi tutto di baci e di vita
che è fresca, pulita
tovaglia imbandita.
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Capitolo 5 *** 21.10 ***
21.10
Ragnatele lattee sui polsi,
fuoco liquido sulle ciocche indossi,
una corazza che scaccia i rimorsi
che protegge del cuore le sfilacciate corde,
rotte da rifiuti dei quali non hai colpe,
solo quella
di essere troppo bella,
troppo fragile
Sorella.
Nascosta nella tenda spessa
La musica è calda coperta,
le parole gialla camomilla.
Sono felice
quando lasci la porta aperta
e mi prendi la mano.
Spiare il tuo mondo è raro,
come amaro è il suo gusto.
Non è giusto.
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Capitolo 6 *** 23.40 ***
23.40
Sui muri molli di muschio passo le dita,
le pietre ficcate in ogni spigolo
sono scaglie di pesce.
Le mie mani compresse
contro pareti di edera marcita
spingono forte sulle foglie lisce,
dilatano lo spazio che svanisce
tra due vecchie case smesse
che non ospitan più vita;
è buio e da qui non si esce.
***
Il vicolo scende o va in salita?
Dipende
da che parte lo si prende,
ma anche se agli occhi è dritto il passaggio
mi perdo ad ogni masso ed è un miraggio
la luce azzurra che vedo infondo?
Allora corro giù e poi su
e ad un tratto mi appare il mondo,
come l'avevo lasciato o perso nel mio viaggio:
il cielo di vetro, i tetti rossi e il sole di maggio.
***
Mi volto indietro e guardo il passo
che ho appena varcato
e sembra basso e adombrato,
schiacciato dai muri di quelle due case
dalle finestre rotte
e i muri di sasso.
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Capitolo 7 *** 16.13 ***
16.13
Il mio sorriso è il tuo, come la ruga in alto sul tuo viso.
La voce si piega al tono, al ritmo estraneo di te
per sentirti vicino, per sentirti amico.
Io cosa sono
se non il tuo specchio?
Una creatura priva di pelle,
camaleonte senza identità
in un mare di farfalle.
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Capitolo 8 *** 30.06 ***
30.06
Vi sento
chiamarmi dai recessi della mente.
Affiorate da morbide volute
di grigio velluto,
lambite le guance
fino alle orecchie mute
che vi assorbono senza ritegno, senza ritrosia.
Vi adoro e vi bramo.
Il vostro suono rotola sulla lingua,
sbatte sui denti,
riverbera nella fronte.
Apro gli occhi con ancora il vostro sapore sul palato,
ma vi ho già dimenticato
sinfonie e parole dei miei sogni.
Tornate a riposare sotto le coperte dell'inconscio
in attesa che il buio bussi alla vostra porta
e vi inviti a nozze:
una danza senza spettatori
eccetto i timpani e le iridi al contrario.
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Capitolo 9 *** 18.12 ***
18.12
Pezzi rotti,
brutti,
di me, di te, di tutti.
Abbandonati gesti sfitti
nel cimitero della gentilezza.
L'apatia via mi porta
in una steppa di gelo imperturbato
dove il vento impazza
e sono vuota
e sono sola
e sono arida.
La mia anima più non trova
da bere,
non mangia sogni, speranza non respira.
Sigillata
resto nella bianca stanza dell'indifferenza,
senza Sole, mi bagna solo
la luce tremula delle mie paure.
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Capitolo 10 *** 16.59 ***
16.59
Sono secca,
foglia scricchiola nel vento.
Non sento
il sussurro dell'aria sulla pelle.
Vuoto rintocco del muscolo rosso nella gabbia
fa eco tra le spalle come in cella;
nella bocca sabbia.
Perché così mi sento non capisco,
ora dopo giorno io marcisco
e non mi importa.
Non mi importa.
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Capitolo 11 *** 01.00 ***
01.00
Solo vento,
sapore di salsedine e nient'altro.
Il silenzio è spezzato dal tuo canto
di schiuma che ribolle nel tuo corpo stanco,
languido e possente,
che mai essere umano ha domato:
l'oceano del sud di terra australe.
Sul dorso azzurro e sulla roccia rossa progettata dalla pioggia
e dallo schiaffo delle onde
non c'è dimora che regga,
se non la reggia dei gabbiani.
La fortuna di vederti non la sento,
troppo impegnata a contemplare le tue curve
e i tuoi spigoli, che complimentano l'orizzonte.
Sei la mia nuova casa,
terra dall'altra parte del mondo.
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Capitolo 12 *** 23.30 ***
23.30
Non voglio nient'altro che tutta la mia vita.
Che sia all'ombra o al sole ed in salita,
Che sia comoda o manchi di calore,
È solo mia.
Non da strozzare in scatole e vasetti
Che piacciono a tutti, tranne che a me.
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Capitolo 13 *** 00.01 ***
00.01
Come si fa a dire no?
gli incisivi sopra
si attaccano a quelli di sotto,
la lingua sibila tra gli spazi dei denti ed ecco
che esce quel suono:
Ssssss
Ed è un tradimento
perché i muscoli si muovono da soli
e non puoi fermarli
è l'abitudine ad assecondare,
a soddisfare ,
mai deludere,
mai disobbedire.
Se dici no davvero,
se la lingua invece sbatte sul palato
poi ti senti in colpa,
ti senti in torto,
una fogna,
un uomo alla gogna
alla fine cosa conta?
Alla fine
va sempre tutto bene, vero?
Tutto bello,
Sì sì, faccio io non ti preoccupare non mi considerare,
lascia tutto qua come deve stare. |
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Capitolo 14 *** 8.34 ***
Non mi piaci,
Per niente. La tua faccia poi,
Nemmeno mentre ridi.
Con le braccia
Potresti farmi a pezzi.
I discorsi tuoi
di senso sono privi.
Mi parli come fossi un oggetto,
Poi mi fissi per farmi dispetto.
Ti giuro, un giorno ti aggredisco!
Però non capisco,
Perché di notte
Sogno che mi baci? |
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