The Gods may throw the dice

di Danya
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. I Know ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3. Sweet love ***
Capitolo 4: *** 4.4 Adorable ***
Capitolo 5: *** 5. Infatuatition (Paichigo) ***
Capitolo 6: *** 6 Passion (Paitasu) ***



Capitolo 1
*** 1. I Know ***


Vi avevo promesso una Crack-Paring, visto le piccole “scaramucce” nel fandom.
Ogni capitolo sarà un mini os su UNA coppia (non scriverò di due coppie) … di tutti i tipi!
La raccolta è “arancione” perché… beh, lo sapete, un po’ di piccante ci vuole (Kisshu: specie con meeee!) TU stai zitto, pervertito!

Il titolo della raccolta è merito di Ria che, nel suo buon cuore, ha dato un attimo di aiuto a questa povera autrice con poca inclinazione ai titoli xD Viene da “The Winner Takes It All” =3 Un titolo mezzo serio per una cosa non seria.

 
 
Bene. Andando oltre.
 
Sappiamo che in TMM ci sono solo due coppie canon.
IchigoxMasaya
e…

RyouxKeiichiro (solo per chi ha letto il manga XD).
 
Ecco a voi…
….

Una RyouxKei!
 
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The Gods may throw the dice
  1. I know. (KeiichiroxRyou)
 
Ryou era sempre stato un bimbo difficile.
Arrogante, presuntuoso e testone.
Keiichiro aveva provato a fargli da padre, fallendo. Il padre di Ryou era morto quasi sotto i suoi occhi… come poteva sostituirlo?
Decise di prendersi cura di lui come un fratello e questo sembrava andar bene per il ragazzo che, sotto i suoi occhi cresceva forte, sano e ancor più testardo e cocciuto, come da buon retaggio di Shirogane senior.
“Non poteva prendere un pizzico di sua madre?” pensò sconsolato un giorno dopo averlo notato imbronciato in un angolo.
Di sua madre aveva solo i capelli d’oro e gli occhi color del cielo invernale.
Come fosse nato quello strano sentimento… non si seppe mai.
Rimanevano ore ed ore svegli a lavorare dietro calcoli, dietro tabelle di possibilità. Mangiavano e bevevano appena e se ogni tanto la mano di Keiichiro indugiava sulla sua spalla o Ryou lo cercava insistentemente con gli occhi cercavano di non darci troppo peso.
Era come se fosse suo fratello, continuava a dirsi Keiichiro, quel calore al centro del petto non era giusto.
Era come fosse suo fratello, continuava a dirsi Ryou, era assolutamente illogico.
Per Keiichiro seppe quando decise di smettere di fingere.
Ryou avrebbe forse amato altre volte, avrebbe scelto altre strade, ma quando strinse il corpicino del grigio gatto, non ebbe più dubbi.
Dopo vari tentativi, Ryou riuscì a tornare umano e Keiichiro, inginocchiato accanto a lui, lo attese paziente, nascondendo dietro gli occhi caldi e castani la preoccupazione.
Ryou riprese la sua forma umana, con un respiro profondo e le grandi mani di Keiichiro gli presero il volto abbronzato.
Si fissarono per parecchi minuti, sentendo nel proprio petto quel battito nervoso del cuore dispettoso.
-Non farlo mai più, intesi?
Lo strinse a sé, sentendolo tremare appena: Ryou poteva mentire con chiunque, ma non con lui. Lo poteva percepire quanto fosse spaventato e disorientato e lui lo avrebbe difeso, in qualunque modo e mezzo possibile.
Per la prima volta, in tanti anni, sentì le braccia di Ryou stringersi attorno al suo busto: - Ce l’abbiamo fatta. – lo sentì mormorare –Il μ Project può avere inizio.
Keiichiro lo strinse di più: - Ryou…  Promettimelo.
Il ragazzo si scostò appena, fissando l’uomo diritto negli occhi: - Non posso tirarmi indietro, lo sai. - disse con tono neutro.
Keiichiro accarezzò lì dove si vedeva il segno rosso della puntura e la sfiorò con le punte delle dita, attento a non fargli male.
-Ti coprirò le spalle. – disse dopo molto tempo.
Ryou accennò un sorriso debole e poco convinto e la mano del futuro cuoco del μ Project si posò in tutta la sua ampiezza sul collo ora un po’ gonfio di Ryou.
Era stato un contatto veloce e timido, incerto. Come si fossero ritrovati l’uno sulle labbra dell’altro non la mente non lo registrò, ma quello fu il primo, e unico, bacio del progetto Mew.
La mente non poté neanche registrare il sapore delle labbra, ma percepì invece la pelle appena screpolata.
L’unico rumore di quella stanza era il ronzio dei computer e l’unica luce quella blu dei loro schermi.
Keiichiro si riscosse per primo, alzandosi e porgendo una mano al ragazzo: - Vatti a riposare, continuo io qua.
Ryou annuì, stranamente docile e andò verso la porta, voltandosi appena un attimo prima di uscire.
-Keiichiro?
-Sì?
Ryou poggiò una mano sullo stipite della porta: -… lo sai?
Keiichiro annuì, sorridendo con dolcezza e appena malinconico: - Lo so. Va a riposarti, Ryou.
-Agli ordini…
Keiichiro rimase solo nella stanza e tornò lentamente al suo lavoro.
Non era il momento di perdersi.
Era il tempo di fare qualcosa di utile per l’Umanità. Trovare i componenti della futura squadra Mew che avrebbero difeso la Terra dall’invasione.
Ryou era ancora troppo giovane.
Chissà se avrebbero avuto la fortuna di trovarli tutti a Tokyo.
Lui troppo vecchio.
Avrebbero avuto bisogno di una copertura adatta.
Nessuno avrebbe capito.
Keiichiro smise di digitare e fissò lo schermo senza vederlo.
 
-… lo sai?
- Lo so
 
Sorrise appena e chiuse il computer: domani sarebbe astato un altro giorno e lui in quel momento aveva bisogno di una tazza di the.
 
**
Avevo pensato di scrivere qualcosa di meno malinconico, ma sarà il periodo carico di stress, mi è uscita una roba del genere
Io AMO Keiichiro. Dolce, premuroso, intelligente, cuoco provetto, affascinante.
Altro che Masaya, Ryou, Kisshu, Pai… qui abbiamo l’uomo perfetto e non se ne è accorto nessuno XD
Quando ho scoperto che la Ikumi aveva fatto quelle due tavole (https://www.facebook.com/the3mewsketeers/photos/pcb.706089026193748/706088559527128/?type=3&theater) dove accennava alla coppia… ohibò XD
Non li immagino focosi o risolutivi. Ryou è troppo chiuso in sé e Kei troppo rispettoso degli spazi altrui e… boh, mi piaceva questa idea malinconica di questo amore strano, tra il fraterno e altro non quantificabile, un po’ confuso e incerto.
Amiamo Keiichiro. Amatelo tutte!
X°D
 
Su questa coppia in questa raccolta non scriverò più.
Quale sarà la prossima?
Si accettano suggerimenti! =D

 

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Capitolo 2
*** 2 ***


Hola =D
Una cosina piccina ma che mi ha rallegrato nello scriverla!
Questa volta è una AU su….

TarutoxPurin =3
I nostri tapurin sono forse l’unica coppia che mette d’accordo tutto il fandom, no? È l’altra coppia mezza canon del manga/anime (mezza perché manco a questa le hanno dato molto spazio =( ).
A me piacciono molto le AU perché se fatte bene escono fuori dal contesto “fine del mondo” ma si può lasciare la caratterizzazione del personaggi… e onestamente con Taruto viene pure facile. Ci vediamo di sotto!

 
 
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 2. Umbrella

Era sempre con la cartella in mano e un leccalecca in bocca.
Ogni qualvolta le era vicino sentiva l’odore buono delle caramelle alla frutta che pareva distinguerla.
Prendevano la stessa fermata del bus e molte volte gli aveva offerto caramelle e dolcetti vari che aveva accettato borbottano e ogni tanto si erano scambiati sguardi fugaci e qualche parola. L’uniforme scolastica della ragazza indicava l’Istituto da lei frequentato e con un misto di ansia e gioia era stato contento di saperla vicino al proprio, giusto un paio di isolati.
Era dannatamente carina, con quell’aria trasognata e un po’ da maschiaccio, i capelli corti con quelle stupide treccine e il fisico magro e atletico.
Gli batteva forte il cuore e se non la vedeva per un giorno, gli dispiaceva. Aspettava con ansia l’arrivo alla fermata solo per vederla e quel giorno rimase un po’ deluso perché il suo bus era quasi arrivato e di lei neanche l’ombra.
Si sedette sulla panchina di plastica, respirando forte e si incupì. Piccole gocce di pioggia cominciarono a cadere dalle nuvole nere e pesanti fino a che non si trasformarono in una forte pioggia.
-Mannaggia…!
La voce familiare gli ferì le orecchie e vide arrivare un turbine giallo sotto il porticato della fermata.
Purin si strizzò la gonna e i capelli fradici.
-Taru-Taru! - salutò allegra, nonostante la condizione.
Taruto arrossì: - Per te sono Taruto-san! Maleducata! - rimbeccò acido.
Lei ridacchiò, iniziando a tamponarsi la testa con un fazzoletto: -  Mi spiace, ho fatto tardi.
-P…perché ti scusi?!- arrossì come un peperone quando lei gli porse una caramella, gesto rituale e quasi propiziatorio.
Taruto vide il proprio bus arrivare in lontananza.
“Fallo. Fallo.”
-Purin… ecco…
La ragazza però non sembrò ascoltarlo, intenta a cercare dentro la cartella: - L’ombrello! L’ho lasciato a scuola…! – la sentì mormorare agitata.
Purin sbirciò il cielo e sospirò. Si sedette mesta, aspettando di asciugarsi un po’ e avvertì un buon odore di profumo maschile invaderle le narici e una cosa soffice sulla testa.
Taruto si era alzato e le aveva messo di sopra la sua giacca, rimanendo in piedi, legnoso e un po’ rosso sulle guance.
-Ti prenderai un raffreddore, stupida...- la rimproverò debolmente.
Il cuoricino di Purin perse un battito e sorrise: -No… non devi! Mi asciugo e…
-Te la puoi tenere. - le disse serio quando Purin provò a restituirgli la giacca.
-Ma non è giusto! - provò a protestare –Ti bagnerai tutto!
L’autobus si fermò davanti a loro, aprendo le porte. Taruto indugiò sul marciapiede e senza guardarla, domandò: - Allora… se vuoi me la porti domani.
-Ma è Domenica… non c’è scuola. – disse ingenuamente.
Taruto arrossì fin sopra la punta dei capelli: - Lo… lo so. C’è… una sala giochi di là. Me la porti domani, ok? Alle… alle quattro. – borbottò.
Purin arrossì un po’: -… è un invito?
Taruto salì sul mezzo, guardandola duro: - Macché. Se vuoi. Ecco. Ciao.
Sprofondò nel suo sedile, cercando di fermare i battiti del suo cuore.
“Non ha detto niente… non ha riposto!”.
Nel panico si alzò e guardò fuori dal finestrino: Purin era in piedi e appena lo intravide sorrise, salutandolo con la mano.
Ricambiò meccanico ma dentro sentì il cuore sfarfallare felice. Sprofondò nel sedile e per qualche secondo rimase a fissare davanti a sé col cuore che galoppava nel petto…
 
Purin dalla fermata intravide la figura alta di Taruto slanciarsi in avanti con i pugni in aria, agitandosi sul sedile. Ridacchiò e si aggiustò le ciocche di capelli che le stavano appiccicate sulla fronte: aveva fatto bene a lasciare l’ombrello a scuola!
 
**


Non so voi, ma Purin me la faccio un po’maliziosa, da questo punto di vista X°D Tatu-Taru è sempre bello… secondo me diventerebbe un gran pezzo di manzo *pensa ai fratelli* AAAW.
Ringrazio Hypnotic Poison, MewSisters, Mobo e Ria =D
So che c’è un po’ di moria estiva e adesso riprendiamo tutti col lavoro, studio, ESAMI *guarda in tralice i libri sulla scrivania* ma su su, fatevi sentire! =D
Quale sarà la prossima coppia? =D
Ichigo: *ETCIU’*
Zitta, gattaccia!
A presto! =D

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Capitolo 3
*** 3. Sweet love ***


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3. Sweet love

-Ahiiii!
-Ichigo, è solo un graffio.
-Ma fa maleemiaaaauuu!
Masaya sospirò, senza però nascondere il sorriso che spuntava sulle labbra e le applicò un piccolo cerotto sul naso, dopo aver disinfettato con del cotone imbevuto di disinfettante che fece venire le lacrime alla povera ex leader Mew Mew.
-Sei distratta. – constatò senza una particolare inflazione nella voce e le picchiettò amorevolmente sulla fronte.
Ichigo avvampò di vergogna e guardò la cucina di casa propria che pareva aver subito un attacco di un mostro di cioccolata e panna. Non era stata colpa sua, aveva solo dimenticato l’anta di un armadietto aperta e… sdeng. Botta sul naso.
Masaya era subito corso in suo soccorso, per poi ridere educatamente quando aveva capito la poca entità del danno.
Ichigo si portò una mano al naso:- Sono orribile… dovrò tenere il cerotto per giorni! E se si gonfiasse il naso? Non andrò a scuola per…
Masaya si piegò su di lei, rubandole un bacio appena a fior di labbra, zittendola.
Ichigo avvertì la piacevole sensazione datale dal calore delle labbra tanto amate e la coda e le orecchie da gatto solleticarono il suo capo e la sua schiena.
Masaya sorrise ancora, accarezzandole un orecchio nero: - Anche se ti gonfiasse la faccia saresti sempre una Ichigo bellissima.
La ragazza emise un verso dal fondo della gola, simile a delle fusa e Masaya continuò ad accarezzarla.
-Tu mi prendi in giro…-  brontolò la ragazza e Masaya rise ancora con delicatezza.
-Un po’. – ammise.
Si allontanò da lei, rimboccandosi le maniche:- Su, sistemiamo, prima che a tua madre venga un colpo.
La rossa gonfiò le guance:- La cheescake è difficile!
-Non ho mica detto il contrario!- rispose Masaya, alzando le mani in segno di resa e iniziando subito a sistemare le prime cose (troppe ciotole per un dolce che neanche aveva visto la luce del sole!) nel lavello della cucina.
Ichigo rimase un attimo imbambolata a fissare la schiena del giovane e sentì il cuore sfarfallare nel petto.
Niente più Mew Mew, niente più Alieni o Aqua Mew.
Solo loro due.
 
Masaya sentì le braccia di Ichigo cingergli la vita rimase un attimo sorpreso.
Ichigo era solita a manifestazioni di affetto, ma quell’abbraccio gli sembrò urgente e bisognoso di affetto.
Le sfiorò le mani con le proprie, voltandosi verso di lei e stringendola forte, soffiando sopra i capelli rossi:- Tutto ok?
Ichigo alzò il viso e incrociò lo sguardo scuro di Masaya:- Tutto ok.
E alzandosi sulle punte, lo baciò a sua volta.
 
 
 **
 
E’ un periodaccio. Orribile. E ho tanta volta di flfuf, amore e comprensione.
Forse è la prima volta che scrivo una Masachigo che finisce bene e sicuramente non è uno dei miei capolavori. Probabilmente avrei dovuto applicarmi di più, ma nonscrivo da tanto, vuoi per una cosa o per un'altra e quindi... perdono  xD spero che le fan della coppia non me ne vogliano X°D Nonostante non li ami e preferisca Ichigo con Ryou, Masaya non è male, se ben approfondito e comunque è un amore equilibrato ed adolescenziale (nella mia mente Ichigo da adulta si sposa con Ryou e hanno figli con i capelli rossi e gli occhi azzurri ma VABBEH XD).
Ook, e con questa siamo alla chiusura delle coppie canon della serie.
Ora si balla.
*Risata malvagia*
 Grazie mille a chi ha lasciato un commento  lo scorso capitolo <3 non sapete quanto mi faccia bene al cuore <3 

PS: Per chi fosse interessanto, un attimo di spam!
Al CarraraShow, Ria, Mewsisters, HP e tante altre persone meravigliose presenteranno un progetto nato alcuni mesi fa: un fanbook sulle Tokyo Mew Mew, con dentro 3 ff mie, Hp e MewLeemy e tante altre cose carine carine create dalle manine magiche di chi ha talento e pazienza da vendere <3 fare un salto a trovarle! (Io sarò vicina col cuore, probabilmente Ria metterà una mia foto sul banchetto XD).
 
Baciotti <3
 

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Capitolo 4
*** 4.4 Adorable ***


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4.4 Adorabile (KisshuxRetasu)

Era tutto cominciato come un gioco.
La ragazza timida, dedita ai libri, ai suoi pupazzetti ridicoli e buffi, brava in cucina.
Retasu rappresentava esattamente il tipo di ragazza con la quale non si sarebbe mai voluto invischiare, neanche lontanamente. Troppo noiosa, ordinaria, patetica.
Eppure, pur di stuzzicare Pai che era sempre pronto a rimproverarlo e a far valere quel grado in più che aveva acquisito al comando, avrebbe passato sopra i propri gusti, giusto per infastidirlo, per dargli fastidio, perché vedeva come il fratello osservava la verdina, con gli occhi che brillavano ogni qual volta lei era nelle vicinanze, o che concedeva un timido sorriso. Non gli sfuggiva come Pai fissava la verde, con un misto di frustrazione e confusione ma la ragazza, forse troppo ingenua, sembrava trattarlo come tutti, gentile, dolce, educata. Esasperante, per un attimo aveva provato pena per il fratellastro, ma poi si era ricordato quanto fosse un calcio allo stomaco e allora giù col suo piano.
Il suo primo assalto andò pure a buon fine, a dirla tutta.
Riuscì a beccarla in un momento in cui, abbastanza isolata dalle amiche ma non agli occhi del viola ed era decisamente con la guardia abbassata –non che fosse particolarmente sveglia, eh.
Le cinse la vita da dietro, abbracciandola con forza e le stampò un bacetto sulla guancia: - Buongiorno pesciolina! Oggi che leccornie hai preparato?
Retasu era avvampata e si era subito irrigidita, balbettando qualcosa di incomprensibile che lo fece ridere di gusto: da quanto non trovava una ragazza tanto semplice?
Esistevano ancora, dopotutto.
Pai era livido ad ogni suo assalto. Lo braccava, lo insultava, lo mandava via con qualsiasi scusa e ciò non faceva che aumentare la sua decisione, anche perché cominciava a intrigarlo. Quel modo di fare insicuro, quel suo arrossire…
Neanche Ichigo lo aveva reso così… così…
Così desideroso di avere un risultato.
Reasu non era stupida, anzi, nascondeva proprio un bel cervello sotto quella zazzera verde, ed era gentile e mai l'aveva sentita dir qualcosa di brutto su altri, anche qundo magari se lo meritavano.
Poco alla volta si rese conto di cercarla anche quando Pai non era nei paraggi, mettendosi accanto a lei e lasciando che la sua aurea così limpida e pura si mischiasse con la sua, tormentata. Era come un balsamo e il pensiero di Ichigo, di Pai, di tutti, scomparve in un angolino del cervello, archiviando la questione e beandosi solo di quella ragazza così dolce da sembrare irreale.
Ecco perché quando le rubò quel piccolo bacio si soffermò un po’ di più su quella morbidezza e su quel sapore che non era stato ancora assaggiato da alcuno.
Le aveva sfiorato appena la guancia con le dita affusolate e Retasu…
Retasu aveva stretto la sua maglia, non respirando più.
Quando si staccò da lei, pochi secondi dopo, inclinò la testa per osservarla meglio e la verde tenne lo sguardo dentro i suoi occhi, respirando a fatica.
Il vento fresco della primavera li accarezzò, portando un buon profumo di vita e Retasu abbassò il capo.
-…aci…- Retasu disse qualcosa e, nonostante l'udito fine, Kisshu non capòì bene e aggrottò la fronte, perplesso.
-Uh?
Retasu prese un respiro profondo e, tenendo la testa bassa e incassata sulle spalle, mormorò più forte:- Mi piaci.
Kisshu sorrise intenerito ma sentì una strana elettricità passargli lungo tutto il corpo.
-Che pesciolina adorabile… - e la baciò ancora.
 
 
**
 
Hoooola!
Danya è viva X°D
Dopo un periodo di pianti, disperazione, chili persi, esami sostenuti, posso finalmente riuscire all’aria aperta X°D
E con cosa torno?
Con una Kisshutasu!
Mi sono divertita parecchio nel scriverla, volevo farla un po’ più zozzarella, ma alla fine è uscita questa cosa molto teneralla e ho pensato “Ma sì, Retasu morirebbe altrimenti”.
Trovo che Kisshu abbia l’aria da bad boy e, solitamente, alle fanciulle come Retasu questo lato piace, vuoi per la sindrome da croce rossina, vuoi perché… qualche altra cosa X°D
Poi negli scorsi mesi ho avuto un po’ una fissa per questa coppia (ho un sacco di bozze nel pc, forse qualcuna potrei proporla… XD) e ho QUASI rischiato di convertirmi… poi sono rinsavita XD
E con questa shot riconfermo la mia teoria: Kisshu è come il nero. Sta bene con tutti.
In tutti in sensi.
Grazie tante a chi sta seguendo e lascia un commentino-ino ino… dopo tanto buio, finalmente un po’ di luce!
Alla prossima ^^
 

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Capitolo 5
*** 5. Infatuatition (Paichigo) ***


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5. Infatuatition (Paichigo, ovvero il paring più spurio di tutto TMM)
 
Era proprio l’essere più strano che avesse mai conosciuto.
Taciturno, solitario, schivo.
Non pareva neanche vero, così impassibile e imperscrutabile come era.
Eppure sapeva fosse dotato di buoni sentimenti e carattere mite.
Insomma, non era così male…
Erano piccole cose che l’attraevano, come i lunghi sguardi che posava su oggetti e persone, come a voler conoscere la loro natura e funzione, le mani affusolate ed eleganti, i modo che aveva di chiamarla “ragazzina” o “sciocca”, con quel tono che nulla aveva di ostile ma quasi di divertito.
Quando voleva stuzzicarla, ormai l’aveva capito, l’apostrofava con umana, come fosse un mezzo insulto e lei rispondeva per rime, mettendosi  sulle punte per poter arrivare almeno a sfiorargli il mento e ad apostrofarlo con tutta la sua indignazione.
E che palle.
Però era quasi stimolante, cozzare contro Pai.
Ichigo entrava al Caffè sapendo che lo avrebbe trovato in un angolo a tenere il muso al mondo intero oppure a scervellarsi con Shirogane su questioni noiose.
Aveva avvertito per la prima volta quella sensazione strana, quello sfarfallio al petto, un tardo pomeriggio.
Ichigo era mogia, aveva ricevuto l’ennesima insufficienza e guardava il suo compito con aria triste e sconsolata.
  • Sigh. Sono spacciata. Mi toccheranno i corsi estivi … - miagolò sul compito segnato in rosso.
Niente, la chimica non le entrava in testa.
-Stai emanando energia negativa.
-Uh?
Ichigo alzò lo sguardo, incrociando il color ametista degli occhi di Pai. L’alieno aveva le braccia incrociate sul petto e la guardava dal suo metro e ottanta.
Ichigo, raggomitolata a terra, ricambiò lo sguardo, sconfortata.
-Non puoi capire. Tu non hai una madre che aspetta solo di linciarti per un brutto voto.
-Mai avuto uno. – constatò piatto.
-Appunto.
Pai aggrottò la fronte e fissò il foglio che Ichigo aveva stropicciato tra le dita, sperando forse di vederlo trasformarsi in una sufficienza.
-Stai ostruendo il passaggio.- l’apostrofò, ma le rubò il foglio tra le dita, osservando il votaccio e gli errori.
Una ruga di profonda perplessità attraversò la fronte dell’alieno:- Stai scherzando, vero?
Ichigo gonfiò le guance, alzando si in piedi:- Non siamo tutti dei geniacci come te!
-Non dirlo come fosse una cosa negativa. – mormorò imperscrutabile –Sono errori banali, come le tracce del compito. Come tu faccia a farti bocciare in certi…
Ichigo gli strappò il compito dalle mani, con veemenza e con le lacrime agli occhi:- Sei solo un insensibile!
E lo superò, dandogli una spallata.
Pai rimuginò un po’, sulla reazione della ragazza.
Pareva essersela presa veramente tanto e la ritrovò,  dopo il suo turno al Caffè, in cucina a mangiare una fetta di torta troppo grande anche per una mangiona come lei.
Tamburellò un attimo sulla propria gamba, e si mise accanto a lei:- Avrai un compito di recuperò, no?
Ichigo annuì, piccata.
Pai si sedette accanto a lei, ignorando l’occhiata di Akasata e materializzò la sua sfera luminosa davanti al naso di Ichigo.
-Hai fatto errori banali. Il più delle volte hai avuto l’intuizione giusta ma ti sei persa.
Ora prova a fare questo esercizio. È una reazione semplice.
Del perché avesse deciso di aiutarla, non lo capì bene, ma Pai rimase con lei seduto per due ore buone, spiegandole gli errori del compito.
Le faceva usare la sfera, ogni tanto le faceva scribacchiare su un foglio.
Pai aveva una voce calda, bassa, rassicurante e le dita si muovevano tranquille, spostandole di quando in quando la sua mano sulla sfera, mostrando questa o quella reazione.
Era proprio il confronto con le due mani che le fece battere forte il cuore: la mano di Pai era grande, calda e le prese con delicatezza il polso, spostandolo da una parte all’altra oppure, il più delle volte, le toccava la spalla come ammonimento dopo un errore.
Il cuore mandò qualche sfarfallio e Ichigo si sentì avvampare.
La sera, ammollo nella vasca, le sembrò di ricordare con troppi dettagli il tono della voce dell’alieno. I modi pacati. Le paiuzze più scure dei suoi occhi scuri e profondi.
Calò la testa dentro la vasca da bagno, sentendo il cuore battere all’impazzata e sentendolo battere addiruttra dentro le orecchie.
Non poteva. No.
Era sicuramente di bell’aspetto, ma non poteva…
Eppure la situazione si ripeteva. Pai entrava nel suo campo visivo o sentiva la sua voce e sentiva quella strana scossa per tutto il corpo.
Era maturo, era alto, era intelligente.
E lei, da brava ragazzina romantica, si era presa una bella cotta.
Qualche settimana dopo, alla vista del voto positivo, seppur una sufficienza, non si trattenne.
Entrò al Caffè, sperando di vederlo e scese di corsa le scale che portavano ai sotterranei.
-Non dovrò fare un corso estivo!- trillò, entrando nel suo campo visivo.
Pai aggrottò la fronte, appena sorpreso e capendo dopo qualche secondo, fece uno strano sorriso. Giusto alzò un angolo della bocca e il contorno degli occhi si ammorbidì, mandandole il cuore a battere furioso.
Ichigo cercò di comporsi un attimo e prese a giocare con una ciocca di capelli rossi fra le dita.
-Grazie.  
Prese il coraggio a quattro mani e, bruciando la distanza che li separava, riuscì ad alzarsi sulle punte e posargli un veloce bacio sulla guancia.
Rossa come un peperone lo salutò con un borbottio incomprensibile e corse fuori dalla stanza, lasciando il giovane solo.
Pai toccò con la punta delle dita il punto ancora tiepido dove Ichigo lo aveva sfiorato con quel contatto timido e impacciato, imbambolato.
Eppure non gli dispiacque.
 
**
 
Spuri.
Sono proprio spuri. Per non cadere nell’ooc (e spero di non averlo fatto troppo) ho dovuto impiegare ORE XD
Il tutto si basa su una piccola teoria, ovvero che a tutte le donzelle, o quasi, è capitato di prendersi una cotta per qualcuno più grande e, perché no, degli insegnanti/compagni che ci davano ripetizioni (cioè, a me è capitato xD). Siamo fatti di sangue e ormoni x°D Poi Ichigo la vedo molto “ormonella” e dai, Pai è un figaccione X°D
Però mentre la Kisshutasu può entrare nel mio cuore, la Paichigo è sotto nella lista, prima di lei vi è solo la Paikuro XD
Comunque, mentre nelle altre più o meno il sentimento è sempre corrisposto, qui ho preferito lasciare le cose sulla cottarella, su un delicato innamoramento adolescenziale, tagliando la scena su Pai che magari... pensa.... e...



Ok, non sono riuscita a farli baciare perché mi sentivo male.
Su, fatemi sapere cosa ne pensate! *^* Danya è tornata, pronta a massacrarvi gli occhi con i paring più spuri del mondo di TMM XD

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Capitolo 6
*** 6 Passion (Paitasu) ***


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6. Passion (Paitasu)
 
Adorava strapparle quel sospiri profondi e quando si stringeva al suo corpo, desiderosa di contatto, di calore, di protezione.
Alle volte era lei che lo accoglieva, come una madre che teneva la testa del suo bimbo sul grembo, consolandolo per il mali del mondo.
Se lo poggiava al petto, lo tratteneva a sé e gli accarezzava il volto e i capelli scuri senza chiedere molto.
Non ricordava di essersi mai fatto accarezzare in quel modo, così confortante e dolce che, solo gli dei sapevano, gli faceva tremare le vene in corpo.
Adorava come lo baciava sul viso, sul collo, quando lo toccava con delicatezza ma sicura.
Era assolutamente incredibile come fosse sbocciata per lui. Ricordava le prime volte che tremava, timida, che balbettava imbarazzata e invece adesso sapeva come sfiorarlo senza tutta quella timidezza che la contraddistingueva. Lo mandava in estasi, lo faceva sentire d’un tratto vivo e pieno di energie.
Sentiva in sé risvegliarsi istinti forse troppo bassi e primordiali ma lei non si ere mai tirata indietro, mai tentennato e si lasciava trascinare dall’impeto o dalla dolcezza.
La prima volta non l’avrebbe mai dimenticata perché era stata strana, forse troppo veloce ma assolutamente istintiva.
Non poteva tornare a casa sola, causa maltempo. Si era offerto lui, di portarla sana e salva.
Lo aveva invitato dentro, solo perché si era dimenticava di lasciargli un libro che servava per le loro ricerche sulla Terra.
Uno di biologia marina, materia dove peccava, non avendo una vera fauna e flora marina sul suo pianeta.
Le aveva sfiorato la mano, lui che era sempre attento a non toccare nessuno e lo aveva fatto di proposito.
Lei era rimasta un attimo ferma, con la mano piccina nella sua e delicatamente l’aveva ritirata, arrossita.
Non più ragazza, quasi donna che arrossiva ad un semplice tocco… praticamente non ne esistevano più persone del genere.
Avrebbe dovuto portarla con sé come caso-studio per ripopolare i suoi oceani, lei con la coda da cetaceo, i capelli lunghi, il corpo formoso…
Si era schiarito la gola, facendola trasalire e tentò invano di scacciare il pensiero di lei, di quel bel corpo e di quegli occhi blu che lo guardavano languidi, alla sua mercé completa che sussurrava il nome in modo languido…
E sapeva, lo vedeva perché non era uno stupido, quanto lei fosse attratta da lui. Lo vedeva, lo percepiva sotto pelle come scariche elettriche direttamente nel sangue.
L’aveva tirata a sé, baciandola e Retasu si era appena appena sporta verso di lui, mischiando i respiri.
Due adulti che si lasciano coinvolgere dal lato fisico, nulla di male, si era detto.
L’aveva scoperta poco a poco, ed era stato tutto troppo veloce perché gli rimanesse tutto impresso.
Per questo era tornato a cercarla, desideroso di calore.
Retasu non si fece attendere, divenne creta nelle sue mani, o almeno così pensava.
Perché era lui, quello che veniva modellato da lei, che prendeva nuova forma. Che sussultava ad ogni bacio, ad ogni tocco più audace.
Non ebbe neanche il coraggio di chiederle chi, prima di lui, l’aveva toccata. Non avrebbe retto il confronto, la gelosia, il senso di frustrazione nell’essere arrivato troppo tardi nel cogliere quel fiore.
 Non parlavano quasi mai, prima. Forse dopo qualche volta ma era tutto sempre nell’ombra nella casa di lei, nella dimensione di lui che usava come base operativa… forse qualcuno sospettava ma non gliele importava molto. Era tutto troppo naturale, per palesarlo alla luce del sole.
Qualche volta, invece, strisciava da lei come una povera bestia ferita.
La frustrazione del lavoro che procedeva lento, l’inutilità di Kisshu, dei sistemi di raccolta dati… o semplicemente una giornata storta.
Lei lo aspettava ogni sera, sorridendo dolcemente e apriva le braccia, dove lui sprofondava grato, stanco, realizzando quanto fosse felice di averla vicino.
Quella sera, sul letto della verde, coperti dal solo pile colorato, lei lo teneva al petto, accarezzandogli la nuca.
Rilassato, calmo, parlò con voce bassa: - Vorresti che gli altri lo sapessero?
La mano di lei si fermò un attimo: - Non è importante. Ma penso lo sappiano… - disse con un risolino.
Pai schioccò la lingua e le baciò il ventre nudo e fresco: - Dici?
-Dico. - Retasu lo lasciò vagare sul ventre e quando scese poco più giù, emise un lungo sospiro, toccandogli i capelli scuri -…ancora?
Pai emise uno sbuffo divertito, mordendole lascivo e delicato l’interno coscia: - No?
Retasu non rispose e Pai risalì lungo tutto il corpo, aderendo completamente al suo e la giovane gli prese il volto tra le mani, baciandolo a sua volta.
-Kisshu-san lo sa già. – confermò lei, con un sorriso colpevole.
-Come?
-Penso se ne sia accorto da solo… non dormi spesso con loro.
Non trovò nulla da obiettare e si mise sulla schiena, tirandosela su, con i capelli verdi che facevano da tenda ai loro baci.
Le accarezzò con la bocca i seni prosperosi e Retasu poggiò le mani sul petto, respirando in profondità.
-Non farai tardi?
Pai non rispose e la strinse a sé.
Il corpo di Retasu rispondeva ai suoi tocchi e lo ciò lo mandava in estasi. Era sempre pronto ad accoglierlo, così donna e sensibile al suo tocco e immergersi in lei era… disarmante. Sarebbe morto felice, in quel momento, appagato e amato.
Retasu si sistemò meglio su di lui, cingendo il bacino di lui con le gambe e si stese col busto in avanti. Il rumore dei corpi uniti era piacevole, musicale e il caldo che sentiva la avvolgeva completamente.
Pai le strinse con forza i fianchi, aiutandola con i movimento e prendendo poi lui il controllo del corpo della verde.
I movimenti veloci e sicuri annebbiarono il suo raziocinio e neanche pensò che, forse, stringerla così poteva farle male ma Retasu non si oppose, anzi: si aggrappò alle sue spalle, alzò il bacino, si strinse di più contro il corpo teso di lui.
-Ti…- la bocca di Retasu si schiuse, in piacere e non riuscì a completare la frase che Pai intuì appena.
Il piacere li travolse e Retasu rimase accasciata su di lui, col respiro corto.
Pai strizzò gli occhi e le baciò i capelli.
-Ti amo. - sussurrò.
Retasu non diede segno di averlo sentito, in un primo momento ma dopo qualche attimo si alzò con la testa, sorridendo.
-Posso dirlo alle altre, quindi?
Pai emise uno sbuffo, fingendo non gli importasse nulla e lei strofinò il naso contro il suo petto.
-Comunque ti amo anch’io.
Pai sorrise appena: aveva dovuto attraversare una Galassia intera, per sentirsi così completo e perso allo stesso tempo.
 
**
 
Il tempo è qualcosa di assolutamente buffo. Penso sempre di averne un po’ in tasca e invece no, perso insieme alle forze.
In questi mesi sono successe molte cose, molte belle e altre bruttine, ma si torna in carica.
Avevo pensato di chiudere l’account, in un momento di sconforto ma per fortuna i due Mewskettieri sono state ancore di salvezza <3
Mi ero gettata su un altro progettino che fatica a procedere, ma mi impegno a completare le FF lasciate in sospeso… volevo ricomparire con qualcosa di demenziale, tipo una Ryoukisshu, ma ho preferito la dolcezza dei miei diletti <3
Grazie a chi con messaggi privati m i ha scritto, spronandomi, chi lo ha fatto nelle recensioni.
 
Proverò a essere un pochino più costante <3
 
Per chi volesse un po’ rompermi l’anima… sto sempre qui
https://www.facebook.com/Danya-EFP-952622578162590/  come Danya EFP!
 
A presto =3

 

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