Ti lasci cadere su Kise senza riguardo, stremato ma estremamente soddisfatto.
 Era quasi una settimana che non vi vedevate.
 Kise mugola qualcosa di indistinto che tu prendi come un invito a spostarti per farlo respirare, – in effetti non sei precisamente un peso piuma – ma quando fai per muoverti senti le sue braccia stringerti forte a sé.
 Sollevi appena la testa per guardarlo negli occhi e poi sorridi, ricambiando l’abbraccio. Lo baci piano sulle labbra, nascondi di nuovo il viso nel suo collo e inspiri forte quell’odore dolce e afrodisiaco che sa di sudore, di sesso, di Kise.
 Sa di casa.

 Precedi Aomine fuori dal box doccia e ti tamponi corpo e capelli con un telo prima di lasciarlo cadere a terra, esaminandoti allo specchio con aria critica: ti osservi il petto e l’addome, le gambe e le braccia – e i morsi e i succhiotti sparsi un po’ ovunque.
 Tutto nella norma.
 Giri il viso di lato, e la vedi: un’enorme macchia violacea che sicuramente sporgerà dal colletto della tua divisa.
 «Aominecchi!» Esclami irritato, incrociando il riflesso dello sguardo divertito del tuo compagno. «Ti avevo det–»
 La protesta ti muore in gola, soffocata dalle labbra fresche di Aomine.
 Come sempre.