A Series Of Chemical Reactions Of The Brain (aka love)

di Sandra Prensky
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Mechanical Love ***
Capitolo 2: *** Genius Sitting ***
Capitolo 3: *** When You're Gone ***



Capitolo 1
*** Mechanical Love ***


MECHANICAL LOVE

 

Tell me, tell me that you want me,
And I’ll be yours completely

For better or for worse.
I know, we’ll have our disagreements,
Be fighting for no reason.
I wouldn’t change it for the world.
‘Cause I knew the first day that I met you
I was never gonna let you,
Let you slip away.
And I still remember feeling nervous
Trying to find the words to
Get you here today.

(Kodaline – The One)

 

Happy Quinn non era il tipo di persona che si stupisse facilmente. Di sicuro non era la persona che si lasciasse andare dai sentimenti e altre smancerie, tanto meno che si innamorasse di un genio della psichiatria con tendenze autodistruttive e una malsana propensione per il gioco d'azzardo. Non era il tipo di persona che avrebbe mai scelto di passare la notte a letto, tanto più con un uomo, al posto di rimanere nel garage a lavorare sui suoi mille progetti. Non era efficiente, non era logico, non era il suo carattere. Aveva sempre pensato che sarebbe morta da sola e con una chiave inglese in mano. Aveva programmato tutta la sua vita anni prima, nei passaggi tra una famiglia e l'altra, nei mesi passati all'orfanotrofio. Era un genio, sapeva che tutto ciò che aveva previsto aveva senso e sarebbe successo con il 90% di probabilità. Toby Curtis apparteneva agli imprevisti. Di nuovo, Happy Quinn non era il tipo da stupirsi facilmente e tanto meno rimanere senza parole, ma non poteva descrivere in altro modo la reazione che stava avendo davanti a Toby inginocchiato ai suoi piedi, nelle mani una scatolina contenente un anello a forma di bullone. Era stata una mossa furba da parte sua: non l'aveva chiesto portandola fuori a cena, non sotto una pioggia di fuochi d'artificio, non al chiaro di Luna. Aveva semplicemente atteso che tutti gli altri se ne andassero dal garage. Alle 19.36 Cabe era andato al quartier generale dell'Homeland. 19.59, Paige aveva salutato tutti per andare da Ralph. 21.44, Cabe era tornato per invitarli a prendere un panino con lui, anche se solo Walter aveva accettato, ovviamente dopo dieci minuti di discorso sul fatto che avesse bisogno di staccare un po' dal progetto sui computer quantici al quale stava lavorando. 22.01, Sylvester aveva letteralmente svuotato il frigorifero delle poche cose rimaste ed era andato a dormire. 23.32, Walter era tornato ed era filato dritto a letto, salutando a mala pena. Erano rimasti soli nella stanza, lei a costruire un motore e lui a giocare ai videogiochi. Era passata un'ora così, nel più assoluto silenzio... Finché lui, inveendo sottovoce contro i record imbattibili di Walter, si era avvicinato al banco dove Happy stava lavorando, e le aveva chiesto di sedersi un attimo sul divano. L'aveva accompagnata in ogni gesto come un maggiordomo molto servizievole, ed erano servite un paio di minacce di morte per farlo desistere. Ogni suo gesto era studiato al minimo dettaglio, come se avesse provato la scena più e più volte. Appena si era accomodata, si era addirittura tolto il cappello. 
Not good*, aveva pensato lei. Poi si era inginocchiato e aveva estratto quella scatolina dalla giacca, lasciandola nello stato di più completo smarrimento nel quale si trovava in quell'istante. Ci furono diversi secondi di silenzio, i più lunghi della vita di Happy. Toby seguitava senza proferir parola, guardandola con un sorriso a trentadue denti stampato sul volto. Cercando di mantenere la voce ferma, si decise a reagire.
-Hai intenzione di chiedermi di sposarti, forse?
L'espressione di Toby si convertì in un sorrisetto malizioso e compiaciuto, come se stesse aspettando solo quella domanda per parlare.
-Chiederti di sposarmi? Oh no, quello è ciò che fanno tutti. Persino un'ameba potrebbe chiedere alla propria ragazza di sposarlo. No no, io farò molto di più. Non solo ti chiederò di sposarmi, ma interpreterò pure la risposta senza che tu dica una sola parola. Okay?
Happy inarcò un sopracciglio e fece per aprire bocca per rispondere con un commento alquanto sarcastico, ma lui non le lasciò il tempo.
-Molto bene, okay, partiamo.- Era chiaramente emozionato come uno scolaretto, ma riusciva perfettamente a non darlo troppo a vedere. -Happy Quinn, ti amo e ti ho amata dal primo momento in cui ti ho vista. Sei stata la prima donna di cui mi sia veramente innamorato, la prima che mi abbia reso così felice e che mi abbia cambiato così radicalmente la vita. Come ti ho già detto, ho fatto un'ultima grande scommessa, su di noi. Per quanto la dea bendata sembri avermi voltato le spalle per tutti questi anni, credimi quando ti dico che ho tutte le intenzioni di vincerla, se tu giocherai con me. Happy... Vuoi vincere questa scommessa e sposare uno psichiatra sociopatico che indossa il cappello anche quando dorme?- Pronunciò queste parole come se stesse leggendo la lista della spesa. Appena finito, abbassò lo sguardo sul proprio orologio.
-Tre, due, uno... Bene, iniziamo.- Rivolse di nuovo l'attenzione a lei. -Allora, pupille dilatate, segno di gradimento. Bene, vuol dire che malgrado le critiche di Sylvester il discorso non era così male. Sopracciglio inarcato, lo avresti fatto comunque, anche se ti avessi chiesto se volevi delle omelette. Schiena dritta e testa alta, mi stai giudicando, ma tanto lo fai sempre. Mano sul retro della testa, sei un po' confusa. Va bene Happy, è normale.- Ammiccò. -Ma la posizione dei tuoi piedi è aperta, buon segno... Aspetta aspetta, è un principio di occhiolino quello che vedo? Happy Quinn.- Si alzò, lo sguardo serio. -Mi stai forse non-dicendo che acconsenti?-
Lei incrociò le braccia, il viso forzatamente serio. 
-Non se continuerai a comportarti così finché morte non ci separi.
Lui rimase un attimo interdetto. Happy si arrese e si lasciò scappare il sorriso che stava trattenendo. 
-E non ho nessuna intenzione di indossare un abito lungo e bianco.
Sulla faccia di Toby si contornò il più grande e sincero dei sorrisi che lei gli avesse mai visto. Si avvicinò a lei di scatto e la sollevò tra le sue braccia, trascinandola in un lungo bacio. Passò quasi un minuto prima che si separassero e che lui riprendesse l'anello per farglielo indossare. La misura era perfetta. La prese per i fianchi, e la tirò a sé, non dopo aver indossato nuovamente il cappello. Appoggiò nuovamente la fronte sulla sua.
-Allora, sono andato bene?
-Sei pazzo come un cavallo, Doc.- Disse lei, cercando di non ridere. Era felice, come non lo era stata per secoli. 
-Un pazzo con un QI maggiore di quello di Einstein. Poteva andarti molto peggio, Quinn.


 

 
*“Not good” è la frase che Happy ripete sempre appena le cose si mettono male. Non avendo mai visto Scorpion in italiano, non ero sicura di come lo avessero tradotto, allora l’ho lasciato in lingua originale

 

ANGOLO AUTRICE

Eeeeeeeeeeeeeeeh voilà, la mia prima fanfiction non Marvel! Yay! Mi scuso in anticipo, probabilmente farà abbastanza schifo, ma volevo provare qualcosa di diverso mentre sto scrivendo il mio libro su Natasha Romanoff e siccome sono abbastanza ossessionata da Scorpion... Beh, sappiate solo che da brava studentessa diligente l’ho scritta tutta tra l’ora di Promessi Sposi/Latino e la supplenza di arte.
Altra cosa, molto importante: credetemi o no, l’ho scritta prima di vedere la puntata 2x23, senza avere nessuna idea che Toby avrebbe avuto la mia stessa idea per l’anello! O Scorpion è prevedibile o è stata un’incredibile coincidenza.
Anyway, spero non vi faccia troppo pena.
Grazie a tutti quelli che leggono, e se volete lasciare una recensione (anche negativa, viva le critiche costruttive) fatevi avanti!
Ci vediamo presto con la one shot Waige!
Sandra Prensky

 

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Capitolo 2
*** Genius Sitting ***


GENIUS SITTING

 

I don't care, go on and tear me apart
I don't care if you do, ooh
'Cause in a sky, 'cause in a sky full of stars
I think I saw you
'Cause you're a sky, 'cause you're a sky full of stars
I wanna die in your arms
'Cause you get lighter the more it gets dark
I'm gonna give you my heart

(Coldplay – Sky Full Of Stars)

 

 

-Okay, allora, sai che a Ralph non piacciono le bibite gasate, non fargli mangiare hamburger che alla sera non li digerisce e mi raccomando a letto per le dieci.
-Ma mamma...
-D'accordo, dieci e mezza. Non oltre, domani hai doppie lezioni all'università. Capito tutto, Walter?
-Paige, conosco Ralph e non è la prima volta che stiamo insieme la sera.
-È la prima volta che siete da soli.
-Ho un QI di 197, vuoi davvero pensare che non sappia gestire un ragazzino di undici anni?
Paige inarcò un sopracciglio.
-Fosse per te lo faresti lavorare tutta la notte a uno dei tuoi progetti.
Toby spuntò da dietro all'anta del frigorifero, precedendo Walter sulla parola.
-Non parlare 197, lo sai che ha ragione.
-Perché non fai tu da baby sitter, visto che sei tanto bravo?
-Walter, senti, come psichiatra e tuo grande amico...
-Non siamo amici.
-...Come tuo grande amico, mi permetto di ricordarti che non solo ho assolto questo compito le ultime ventitré volte, ma anche che sarei un uomo fidanzato e, se permetti, ho una ragazza da portare fuori a cena.- Ammiccò.
Walter sospirò, seguito a ruota da Ralph. Paige trattenne a stento un sorriso.
-Perché non provate a fare qualcosa di normale? Che ne so, cinema, bowling?
Ralph e Walter si scambiarono un'occhiata molto eloquente. 
-Va bene, basta che troviate qualcosa di non-geniale per trascorrere la serata, tanto per cambiare. 
In quel momento entrò Cabe, per prendere Paige e Sylvester e portarli a... In effetti Walter non sapeva dove fossero diretti, non avevano voluto dirglielo. Poco male. Lui e Ralph salutarono il gruppo, non prima dell'ennesima raccomandazione di Paige. Poco dopo se ne andarono anche Happy e Toby, il cui caloroso saluto si limitò rispettivamente a un cenno del capo e un'alzata del cappello. I due rimasero soli. Ralph si girò verso Walter.
-Qual é l'attività non-da-geni meno terribile? 
-E se invece rimanessimo a lavorare su qualche progetto? Ho giusto qui il disegno di un prototipo di teletrasporto che...
-Sai che mamma lo scoprirebbe comunque in qualche modo.
-Non se nascondiamo bene le tracce. 
-Ha tre geni dalla sua parte, noi siamo solo due.
-Vero, ma abbiamo un QI più alto di loro tre
-Loro hanno una madre arrabbiata però. 
Walter cambiò immediatamente espressioni e batté le mani con un sorriso.
-Allora, cinema?
Ralph prese il suo iPad e iniziò a cercare i programmi dei cinema nei dintorni. Presto scoprirono che sarebbe stato più difficile di quanto credessero. In dieci minuti avevano scartato tutte le scelte ("Ma quale giallo, sono riuscito a risolvere il caso guardando mezzo trailer" "Perché la scienza dovrebbe usare droghe per trasformare la materia? Non è efficiente" "Quel cartone animato insegna solo che la matematica non è poi così importante nella nostra vita, è altamente diseducativo.") e si ritrovarono così a scegliere l'altro suggerimento di Paige, il bowling, dopo aver esaminato altre alternative e averle scartate tutte. Rassegnati, si diressero verso l'uscita del garage e presero svogliatamente l'auto di Walter.

 

-Strike.- Disse Ralph quasi svogliatamente, dopo aver pareggiato con Walter per la quinta volta. Calcolare la traiettoria parabolica dell'accelerazione della palla in modo da colpire tutti i birilli era sfida fin troppo facile per entrambi. Ci vollero loro altre due coppie di strike per accorgersi che l'intera sala era ferma a guardarli con un palmo di naso. Tra la folla si fecero strada due uomini grossi come degli armadi, piuttosto simili nell'aspetto indubbiamente sudamericano, entrambi vestiti con la maglia di quel circolo di bowling. Si presentarono come Jaime e Xavier.
-Siamo i campioni in carica di questo circolo.- Disse Jaime, il tono minaccioso messo in evidenza dal forte accento latino. -E non lasceremo che due pivelli come voi battano il nostro record- Guardò sia Ralph sia Walter con uno sguardo colmo di disprezzo. Walter li squadró con aria di sufficienza.
-Sapete, è controproducente ostacolare gli altri, se dimostrano di avere più talento. Fonti affidabili mi hanno detto che è solo un segno di debolezza.
Walter capì di aver detto la cosa sbagliata quando Xavier si fece rosso in viso e fece per avvicinarsi a loro.
-A chi hai dato del debole, sottorazza di secch...
Walter si stava già preparando all'imminente pestaggio, anche se presumibilmente sarebbe stato solo lui a subirlo, quando uno degli addetti alla sicurezza, che non doveva avere più di vent'anni ed era grande la metà di entrambi gli ispanici, si avvicinò correndo, probabilmente spaventato a morte, ma deciso ad assolvere il proprio lavoro
-Fermatevi! Prima che scoppi una rissa, perché non vi sfidate? Vedrete subito chi è il migliore
-Già, se dite di avere più talento dimostratecelo, no?- Aggiunse Ralph, già su di giri.
-D'accordo mezze cartucce. Ci vorranno meno di tre minuti per battere un nerd e un marmocchio.
-Bene, allora facciamo a chi tira giù più birilli in tre minuti. Si fa cambio ogni due tiri. Ci state?
Dalla folla che si era creata intorno, rimasta rigorosamente in silenzio fino a quel punto, si levò un mormorio di assenso alle regole dettate da Walter.
-Ci stiamo.- Proferì Jaime dopo aver scambiato un paio di occhiate col fratello.

 

Neanche un quarto d'ora dopo, entrambi i geni si ritrovarono a correre via dal bowling, inseguiti da una gang di sudamericani alquanto imbestialiti guidata dai due fratelli. Ovviamente, con il solo aiuto della scienza, li avevano stracciati e umiliati, cosa che loro parevano stranamente non aver preso in maniera troppo sportiva. Finalmente, quando la banda li aveva quasi raggiunti, arrivarono alla macchina. Ci saltarono sopra alla velocità della luce (è un modo di dire, è scientificamente impossibile che un uomo raggiunga tale velocità con la sola forza delle sue gambe, considerando che l'uomo più rapido del mondo arriva al massimo a una quantità di ? volte inferiore). Walter partì più veloce che poteva ed entrambi poterono finalmente tirare un sospiro di sollievo.
-Magari ometti l'ultima parte, quando racconterai di questa serata a tua madre- Ansimò Walter.
-Consideralo fatto- Replicò Ralph, con una risatina nervosa -Non è stato poi così male.
Walter roteò gli occhi, divertito. Quel bambino assomigliava davvero tanto a lui. Ci furono diversi minuti di silenzio, dominati solo dallo strombazzare delle auto sulla strada intorno a loro e dai loro respiri che andavano man mano regolarizzandosi.
-Walter, posso farti una domanda?- Proferì il ragazzino di punto in bianco.
-Certamente, sai che sono sempre contento quando mi chiedi qualcosa da genio a genio.
-Uhm, non sarebbe... Ecco, propriamente riguardante l'ambito scientifico.
Walter lo guarda interrogativo.
-Walter, per caso, ehm... Ti piace mia madre? Cioè... Ne sei innamorato?
Se Walter fosse stato una persona normale, a quel punto sarebbe arrossito.
-No, direi di no. Il nostro rapporto è efficientemente professionale, e direi che anche fuori dal lavoro non si spinge oltre l'amicizia.- Si pronunciò l'uomo, dopo qualche secondo di imbarazzante silenzio.
-Davvero?
-Davvero.- A Ralph non sfuggì che Walter sembrava improvvisamente molto concentrato sulla strada, tanto che pareva impossibile incrociare il suo sguardo.
-Quindi... Se ti dicessi che a lei piacerebbe uscire con te ogni tanto, non avresti nessuna reazione fuori dal normale?
Walter deglutì.
-No, credo proprio di no.
-E nemmeno se ti dicessi che so per certo che si è innamorata di te, giusto?
Ci fu di nuovo un lungo silenzio.
-Te lo ha detto lei?- Mormorò.
-L'ho sentita dirlo a Toby.
Walter sospirò.
-Va bene, mi hai scoperto. Ma non dirle niente, già con Happy e Toby l'equilibrio di Scorpion è precario.
-Prometto.
Il resto del viaggio fu caratterizzato da un silenzio tombale.

Paige rientrò, la mezzanotte passata già da tempo. Sorrise alla vista di Walter e Ralph addormentati sul divano, davanti alla televisione ancora accesa su chissà quale canale scientifico. Si abbassò a posare un leggero bacio sulla fronte di Ralph. Fece per andarsene di sopra, quando sentì la voce del figlio chiamarla, il tono basso per non svegliare Walter.
-Gliel'ho chiesto.
Paige si irrigidì. Vedendo che la madre non diceva niente, Ralph proseguì.
-Ho dovuto dire che lo sapevo perchè ti avevo sentito confessarlo a Toby. Era la cosa meno sospettosa, dato che Toby sa tutto delle persone anche senza che loro glielo dicano.
Paige non riuscì a trattenere un sorriso.
-E...?
-Hai fatto colpo, mamma.
Paige avvertì uno strano calore irradiarle prima il petto e poi il resto del corpo. Probabilmente stava sorridendo come un'ebete, ma non ci fece caso.

-Vai a dormire, Ralph, è tardi.- Riuscì a costringersi a dire dopo un po’, cercando di contenere l’euforia nemmeno fosse un’adolescente alla prima cotta. Ralph si alzò, ubbidiente, e si diresse verso il letto, borbottando:

-Certo che voi adulti e il vostro QE siete proprio complicati.

Paige non riuscì a fare a meno di ridere.

 

ANGOLO AUTRICE

Bene, ci ho messo secoli e fa pure schifo yeeeeeeeah. Voleva essere corta, ma non la finivo più di scrivere... Un po’ senza senso, in effetti. Vabbeh, contate che l’ho scritta sul pullman al mattino (e alle sette sono tipo zombie di The Walking Dead) e finita durante l’interrogazione di mate (io sono sopra, quindi sorry not sorry). E TRA L’ALTRO SONO ANCORA TRAUMATIZZATA DAL FINALE DI STAGIONE, TIPO WTF HAPPY. La mia poverissima OTP. Mi pareva già strano avere una OTP canon...
Bene, ditemi se vi piace (hahahahahahahahahahahahahaha no che non vi piace)
Aspetto con ansia le vostre recensioni, anche (SOPRATTUTTO) se negative.
Nel dubbio, ringrazio anche solo chi legge.
Ci vediamo (presto?) con il terzo e ultimo capitolo, Melvester.

Sandra Prensky

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Capitolo 3
*** When You're Gone ***


WHEN YOU'RE GONE


When you're gone 
The pieces of my
heart are missing you 

When you're gone 
The face I came to
know is missing too 

When you're gone 
The words I need to hear
to always get me through the day 
And make it OK

I miss you

(Avril Lavigne – When You’re Gone)
 

Sylvester si accomodò sull'erba, giusto di fianco a Megan. Era una bella giornata primaverile: il sole splendeva, i passerotti cinguettavano, non si vedeva nessuna nuvola in cielo. Era tutto perfetto, la condizione era ideale per passare un po' di tempo all'aria aperta. Il ragazzo sospirò profondamente. Era talmente rilassato e in pace con se stesso da non pensare nemmeno a quanto fosse antigienico sedersi per terra, tra gli insetti e chi sa quanti germi lasciati dal passaggio di animali. Per un po' regnò il silenzio, interrotto solo dai frivoli uccellini. Sylvester si mise a leggere il libro che si era portato, L'Ultimo Teorema di Fermat ("Un po' elementare come lettura, ma in fondo è divertente"). Passò così una mezz'oretta. Niente poteva interrompere quella sensazione di tranquillità più totale. Sylvester chiuse il libro e si girò verso la sua amata, sorridendo. 
-È da un po' che non passi al garage, devo aggiornarti su un po' di cose.- Si stiracchiò e si sistemò gli occhiali. -Happy ha finalmente acconsentito a sposare Toby. L'ho aiutato io a scegliere l'anello, ne ha preso uno a forma di bullone. D'altronde, che altro anello si può prendere per Happy?- Ridacchiò, sottovoce -Non hanno ancora deciso la data, ma probabilmente sarà in estate. La cosa più divertente è vedere Paige che aiuta Happy, è così a disagio... Te la immagini, Happy, in un vestito bianco, pronta a sposarsi? C'è stata anche una lotta per convincere Toby a non indossare il cappello. È stato difficile, ma ha acconsentito appena Happy ha detto che se lui non avesse messo il cappello lei avrebbe indossato anche il velo. Credo che ci siano state anche un paio di minacce di morte, ma niente di confermato.- Si fermò per un attimo, con un sorriso divertito stampato in fronte. Ad un tratto si diede un colpo in fronte. -Che sbadato, quasi dimenticavo!- Rovistò nella sua borsa a tracolla ed estrasse una bottiglia di succo ai frutti rossi, il preferito di Megan. Cercò ancora un po' nella sacca, ma non trovò ciò che stava cercando. 
-Scusami, devo aver lasciato i bicchieri al garage... Non ti dispiace bere dalla bottiglia, spero.
Ne prese un sorso, e posò la bevanda in mezzo a loro, in modo che potesse essere vicino anche a lei. -Che stavo dicendo? Ah sì, Happy e Toby. Persino il padre di Happy ci sarà... Lei all'inizio era scettica, ma alla fine ha acconsentito a invitarlo. La accompagnerà all'altare.- Fece un breve pausa per bere.
- Tuo fratello invece stasera ha intenzione di dichiararsi a Paige... Te lo avevo detto che l'avrebbe fatto entro la fine dell'anno, mi devi cinque dollari. Effettivamente però, conoscendo Walter, è presto per dichiarar vittoria.- Ridacchiò. -Però questa volta dovrebbe essere quella buona, insomma, la porta fuori a cena nel suo ristorante preferito... A meno che combini uno dei suoi soliti pasticci, per domani avremo la "Waige" realizzata... Sì, è un'invenzione di Toby, da quando lui e Happy si sono messi insieme dà un nome a tutte le coppie. Tu e io siamo la Melvester, tra l'altro, e devo ammettere che suona piuttosto bene, non credi?
Si fermò qualche istante, seguendo con lo sguardo il volo di una libellula. Prese un altro generoso sorso di succo e si girò di nuovo verso la sua compagna. 
-Cabe invece riesce sempre a trovarci un lavoro. Gli danno un gran daffare all'homeland, ed è un bene per Scorpion e per lui. Si vocifera che potrebbe ricevere una promozione... Non fraintendermi, sono molto contento per lui e di sicuro sono felice che arrivino dei finanziamenti anche a noi, però mi piacerebbe ci fossero meno missioni, mi manca passare del tempo con te... Mi mancano questi momenti solo per noi due, anche se sono solo io ad annegarti di parole. Sei in effetti la prima che mi ascolta davvero.
In quel momento il cellulare del ragazzo iniziò a squillare.
-Scusami un secondo.- Disse, iniziando a rovistare nelle tasche in cerca del telefono. Armeggiò un po' per districarlo dal groviglio di cavi e cuffie nel quale si trovava, e alla quarta strofa della colonna sonora del cartone di Super Fun Guy, la sua suoneria, riuscì finalmente a rispondere alla chiamata.
-Pronto? ...Sì... No, sono da Megan... Certo... Ovvio. Datemi dieci minuti per salutarla e poi mi metto subito in macchina.- Terminò la chiamata, e si girò ancora una volta verso Megan.
-Come ti dicevo, siamo oberati di lavoro. Cabe si sta dirigendo al garage con una nuova missione, è meglio che vada.
Ritirò la bottiglia del succo e, non senza un po' di fatica, si alzò in piedi. 
-Ci vediamo presto okay?
Avvicinò due dita alle labbra, come per posarci un bacio, e le adagiò sulla fredda lastra di marmo di fianco alla quale era stato seduto tutto quel tempo.
Prima di andarsene, si girò ancora verso la foto della moglie, stampata sopra la scritta dorata che recitava:
"Megan O'Brien in Dodd
1978 - 2016
'How can you live if you are constantly in fear of death?' "

-Ti amo, Megan.
Detto questo, si affrettò verso la macchina, pronto per una nuova missione.

ANGOLO AUTRICE

Chiedo umilmente perdono per questa one shot, ma avevo già scritto due capitoli felici e diabetosi e chi mi conosce sa che se non è assolutamente il mio stile, quindi ecco a voi almeno un minimo di feels.
Non ho ancora superato la morte di Megan, e non la supererò mai, non mi importa che fosse ovvia fin dal primo episodio in cui è comparsa.

Inoltre, siamo arrivati alla fine della mia breve raccolta! Spero non vi abbia annoiato troppo...
Mi ha fatto piacere scrivere qualcosa al di fuori del fandom Marvel, e anche se ho avuto qualche problema a gestire due fanfiction contemporaneamente (nel mese delle verifiche, sono un genio!) e ci ho messo secoli ad aggiornare sono soddisfatta di averci provato (non particolarmente il risultato, ma vabbeh....)
Come sempre, una recensione, di qualsiasi natura, è sempre gradita, ma sono contenta anche solo se la leggete!
Se vi capita mai di non trovare nessuno con cui fare due chiacchiere su Scorpion (so che quasi nessuno lo guarda) non esitate a scrivermi! Qui, ma mi trovate anche su Instagram (miss.union.jack) e Kik (sempre miss.union.jack)
A presto, un bacione e tanti feels a tutti!

Sandra Prensky

 

 

 

 

 

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