Treasure

di _Akimi
(/viewuser.php?uid=648843)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** A kiss on the hand ***
Capitolo 2: *** Sleepy Kiss ***
Capitolo 3: *** A kiss on the forehead ***
Capitolo 4: *** Secret Kiss ***
Capitolo 5: *** A kiss on the shoulder ***
Capitolo 6: *** Angry Kiss ***
Capitolo 7: *** A kiss on the lips ***



Capitolo 1
*** A kiss on the hand ***


{A kiss on the hand}
544 parole

 
Il cielo è divenuto poco a poco di un arancio chiaro, sfilacciate nuvole dominano sopra le teste degli ignari passanti e il Sole oramai si nasconde, timido, lasciando spazio alle prime stelle e alla Luna splendente e magnifica.
Ymir aiuta Krista a scendere dalla sua bici e la vede sistemarsi la gonna, accennando un sorriso imbarazzato non appena la ragazza più grande abbassa lo sguardo sulle sue gambe pallide.
«Allora, hai deciso per il ballo?»
La mora mormora a bassa voce, nasconde il desiderio di ricevere una risposta affermativa, ma sa che ci sono troppe cause avverse alle loro decisioni e Krista sembra disposta a qualsiasi discussione pur di andare alla festa scolastica con lei.
Ymir insiste di meno, non le importa così tanto l'idea di ritrovarsi in mezzo a delle stupida gente vestita in modo strambo, ma sa quanto la bionda ci tenga e per questo, alle volte, lo domanda solo per lei, cercando di mostrarsi realmente interessata alla vicenda.
«Non lo so; sai cosa pensa la mia famiglia a riguardo.»
Krista ha le gote arrossate, è imbarazzata per l'atteggiamento rigido dei suoi genitori e Ymir non li capisce, loro e la maledetta fede in cui Lenz continua a credere, ma non dice nulla, non può dire nulla.
«Fanculo.»
Ymir impreca, si appoggia con i gomiti contro il manubrio e alza il capo al cielo, sospirando in segno di resa.
«Fanculo, davvero. Stai andando ancora a quel ritrovo?»
Corruccia la fronte, evita di guardarla negli occhi, ma sa che Krista non ha colpe; non ha deciso di avere dei pessimi genitori, anzi, sono stati loro ad obbligarla a quello sciocco lavaggio del cervello, dove fedelissimi non fanno altro che spiegare come l'uomo e la donna sia stati creati per stare assieme e come, al contempo, due ragazze come loro non possano godersi nulla di quella maledetta vita perché è così e basta, senza dare nessuna possibilità alla bionda di essere sé stessa.
«Solo qualche volta; sai, insegnano varie cose...»
Krista sembra quasi crederci, se lo ripete ogni volta da sola, ma quando si guarda allo specchio non riesce più a mentire: come può farlo, in fondo? Quella è la sua natura e tutti dovrebbero essere costretti ad accettarla così com'è.
«Sì? E che genere di cose? Parlano di famiglia perfetta?»
Il sarcasmo occupa le parole della mora, Krista ne rimane un po' ferita, ma la comprende e sa che Ymir non ne vuole più parlare.

Così la mora vede l'altra sbuffare rumorosamente, ma non si sofferma perché decide di rimettersi in sella e la ferma solamente dal polso, prima di allontanarsi, perché non può sopportare di andarsene via così.
«Krista, tu mi piaci, molto; questo non posso cambiarlo.»
Quell'affermazione la fa sorridere e non appena la vede abbassare il capo, socchiude gli occhi, sentendo le labbra di Ymir posarsi sulla sua mano.

«Ci vediamo.»
Si allontana da lei, pedalando, e si volta solo per pochi attimi per poterla salutare con un breve cenno e, dato che non prova vergogna in ciò che prova e desidera, grida per farsi sentire da lei.
«Settimana prossima, alle nove in punto!»
La bionda sorride per l'ultima volta, sino ad osservare la figura dell'altra farsi piccola all'orizzonte, finendo con scomparire dietro agli alti edifici del suo quartiere.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Sleepy Kiss ***


{Sleepy Kiss}
353 parole
 
Ymir si stropiccia gli occhi, sente ancora il fiato mancarle, ma non si lamenta della fatica perché, è da sempre così, ogni sforzo viene sempre ripagato quando si tratta di Krista.
Averla sentita piangere al telefono è bastato per far correre la mora a casa sua ed è così abituata a scalare il suo balcone che oramai si sente invincibile e non le importa se il padre della bionda possa accorgersi di lei.
«Ora dimmi che cos'è successo.»
Bisbiglia piano, non è molto brava a consolare le persone, ma a Krista basta poter affondare la testa contro il su petto e così i singhiozzi si fanno più saltuari.
«Sono confusa.»
Ansima senza dire nulla di più; sa che Ymir odia quello che lo stupido "gruppo di ricovero" continua a ripeterle, ma per Krista non è così semplice; il credo che il padre le ha insegnato non accetta amori come il suo, ma non per questo la bionda riesce a rinunciare alla propria fede o ai sentimenti che prova per Ymir; si ripete che sono entrambi elementi importanti nella sua vita e non vuole dimenticare, anche se i suoi genitori sono chiaramente contrari all'influenza che Krista subisce in sua presenza.

«Devi fare solo ciò che senti, Krista.»
Le parole di Ymir la portano a respirare lentamente, cerca di riprendere controllo di sé ed è felice, perché la più grande si dimostra sempre l'aiuto di cui lei ha bisogno e in questo momento desidera solamente ringraziarla.
«E' l'espressione da "voglio un bacio", quella?»
Il suo sarcasmo la fa ridere, non trattiene un sorriso sollevato e pur di anticipare le sue azione, si sforza di raggiungere pigramente le sue labbra in punta di piedi, sfiorando la sua bocca con la propria in un bacio dettato più dall'inerzia perché è ormai calata la notte e il sonno inizia ad avere la meglio su di lei.

«Ora sdraiati, me ne vado quanto ti sei addormentata.»
Quando Ymir la accompagna, Krista la vede un po' come un principe, non dei più composti o posati, ma pur sempre il suo principe ed è questo ciò che interessa alla piccola Lenz.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** A kiss on the forehead ***


{A kiss on the forehead}
331 parole
Ymir è appoggiata contro il muretto della scuola, tiene una birra in mano e vede poco più in là Krista; è occupata al telefono, sta gridando e questo non è da lei, trattandosi di un gesto troppo in contrasto con la sua indole dolce e pacifica.
E' scappata di casa, di nuovo, e così quella è una delle tante volte in cui Ymir diventa sua complice, ma questa occasione è diversa e la più grande inizia ad avere dei sensi di colpa, grandi sensi di colpa, che la portano a pensare che stia mettendo Krista sulla cattiva strada.
"Lei non ha quel genere di problemi" – è questo che pensa appena la vede avvicinarsi a lei e questa volta non riesce a consolarla, si sente una pessima persona, eppure Lenz non l'abbandona, anzi, la stringe a sé sapendo quali siano gli inutili pensieri che ora la stanno perseguitando.

«Se fossi un ragazzo sarebbe tutto più semplice.»
Non lo dice per commiserarsi, lo esclama senza troppa enfasi e sa di avere avuto sempre problemi con il proprio corpo, dettaglio che Krista ha compreso ormai da anni; eppure, in quel momento, non riesce a trattenere un paio di lacrime che le solcano il viso, piange per sfogarsi perché Ymir non dovrebbe sentirsi così per causa sua e la stringe tra le proprie braccia per difenderla dal resto.
«Non dire più qualcosa del genere.»
Lenz prende il suo viso tra le mani, osserva quel volto tempestato di piccole lentiggini, gli occhi fini, quelle labbra sempre piegate in un sorriso un po' sarcastico e si avvicina alla sua fronte, scosta un paio di ciuffi scuri e la bacia, senza dire nulla, solo per assicurarsi che possa andare tutto per il meglio.
«Mi piaci così, lo sai.»
Sono queste le ultime parole che Krista le dice e così Ymir si sforza di sorridere di nuovo, come sempre davanti a lei, ma è davvero grata per il modo in cui quelle iridi celesti non smettono mai di guardarla.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Secret Kiss ***


{Secret Kiss}
268 parole

 
Ymir la sta aspettando nel parcheggio della scuola, si incontrano sempre lì e Krista le mostra uno dei suoi sorrisi migliori quando, salutando un paio di suoi compagni di classe, corre verso di lei e la strattona gentilmente verso la parete che proietta una lunga ombra sulle macchine dei professori.
«Era ora che ti facessi vedere.»
La mora si china verso di lei ed è quasi sul punto di darle un bacio, ma si ferma e ride nel vedere la bionda ad occhi chiusi, le labbra piegate nella speranza di incontrare quelle di Ymir che, tuttavia, si diverte a farla attendere.
«Hey! Non mi fare questi scherzi!»
Krista batte i piedi infantilmente, ma non è arrabbiata con lei, pensa e riflette nell'osservare l'espressione felice di Ymir e per poco si dimentica delle loro precedenti discussioni, dei problemi che la dividono tra la sua famiglia e lei perché si ripete che non c'è nulla di più bello dei sorrisi sinceri della ragazza di cui è innamorata.


«Ok,Ok. Volevo solo vedere la tua solita faccia buffa.»
Il suo commento la fa arrossire, pensa che Ymir sia sin troppo brava a scoprire le sue debolezze, ma anche lei riserva qualche strategia segreta a riguardo e basta un piccolo broncio per allarmare l'altra che, dispiaciuta dal proprio comportamento, è quasi sul punto di ritirare tutto.
«Niente bacio allora.»
Ymir si agita appena la sente parlare, ma alla fine è Krista a cedere alle sue espressioni strambe e si avvicina di nuovo a lei, con le spalle contro il muro, per lasciarle un lieve bacio sulle labbra, lontano da occhi e sguardi indiscreti.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** A kiss on the shoulder ***


{A kiss on the shoulder}
409 parole
 
Krista si alza, ha le gote arrossate nel ricordare le parole, i baci scambiati con Ymir.
Assieme a lei non si sente mai in torto, non prova vergogna di sé, ma quando tutti gli sguardi si posano su di lei, crolla, si arrende, e si sente mortificata per essere così, per non essere la figlia che suo padre desidera e immagina come possa vederla il resto della sua famiglia se sapesse le sue preferenze.
Il capo gruppo la chiama per nome, pronuncia "Krista" simpatizzando con lei; apparentemente non la giudica, ma proprio come i suoi genitori, vuole sconfiggere quel morbo malato che colpisce la sua anima e si affida al Signore per aiutare una ragazza così giovane.

«Come sta andando Krista?» Lo domanda davanti agli altri; pensa che questa terapia di gruppo sia utile, ma la bionda non fa altro che mentire, senza rivelare la verità.
«Bene, mio padre è più contento.»
Ricorda il sospiro caldo di Ymir sulla propria pella, la ricorda dietro di lei, con le mani a stringerle i fianchi in un abbraccio.
«Hai incontrato qualcuno di interessante?»
Abbassa lo sguardo e immagina di nuovo le labbra di Ymir contro la propria spalla, le sue dita le carezzano il ventre e si fermano all'ombelico.
"Vuoi rimetterti la maglietta?"
«No, ma vorrei parlare persone nuove.»
Mente, cancella il viso sorridente di Ymir e non riflette più sulla notte passata, anche se è difficile, e le immagini di loro sdraiate sopra il letto della più grande l'assalgono sempre.

«E? Insomma, cosa pensi delle altre ragazze?»
E' insistente, quella domanda la infastidisce, ma è il suo labbro tremante a tradirla e cerca di fuggire con lo sguardo, puntando le sue iridi azzurre verso un angolo vuoto del salone.
La vede lì, le sta di nuovo sorridendo, la invita a rilassarsi e a godersi quel momento di intimità, ma si tratta solamente di una visione e quando il capo gruppo parla di nuovo, Krista ritorna alla realtà e percepisce il tono autoritario e contrariato delle persone che ha di fronte.

«C'è una ragazza...» Inizia a parlare, ha deciso di non mentire né a sé stessa né agli altri.
«Siamo,» Le parole le muoiono in gola e deglutisce nella vana speranza che possa sfidare l'iracondo padre e le leggi che le impone ogni giorno.

«Siamo solo amiche.»
Così abbassa lo sguardo, si risiede e sa che non avrà più il diritto di essere al centro delle attenzioni di Ymir, mai più.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Angry Kiss ***


{Angry kiss}
679 parole

 
"Ho cambiato idea per il ballo." - Quando Ymir legge il messaggio desidera solamente lanciare il suo telefono contro il muro, vorrebbe urlare, fare qualsiasi cosa per far cambiare idea all'altra ragazza, ma sa già cosa le spetta fare.
E' una decisione drastica, quella che porta la mora a correre in strada per raggiungere la casa dei Lenz; ha indossato un completo tirato a lucido per l'occasione, si è stretta al collo uno stupido papillon rosso che suo padre le ha regalato e si sta maledicendo perché non c'è nulla di speciale nel suo arrivo a casa della bionda.
Voleva fare le cose per bene, almeno per una volta: aveva pensato di noleggiare una di quelle limousine esagerate, seguendo il classico cliché di quelle serie tv che Krista ama così tanto, si sarebbe presentata alla porta con un mazzo di rose rosse e poi, sperando nell'impossibile, magari i genitori della più piccola l'avrebbe invitata ad entrare per fare una foto assieme.

La realtà è tutta un'altra cosa, una vera merda – direbbe la mora, eppure non si scoraggia perché pensare a Krista in un vestito è l'unica cosa che la porta a fare quella follia, perché le piace quella ragazzina dagli occhi celesti ed è la sua peggior dipendenza; sa di non poter fare a meno di lei, almeno per gli anni che stanno passando assieme al Liceo, e così quando arriva sotto a casa sua, si posiziona esattamente sotto la sua finestra.
Vede la luce accesa, non è l'unica e questo dettaglio le attanaglia lo stomaco per lunghi attimi: i suoi genitori sono certamente in casa, ma non le importa.

«Krista Historia Lenz, apri quella fottuta finestra, ora!»
Urla a squarcia gola, sa di essere sentita non solo dalla diretta interessata, probabilmente dall'intero vicinato, ma qualsiasi bisbiglio alle sue spalle non la infastidisce e non appena vede un'ombra dietro alle tende chiare della camera, cerca di sistemarsi al meglio, spostandosi un ciuffo di capelli che le è ricaduto sugli occhi.

La finestra si spalanca poco dopo, Krista sta indossando un vestito, un magnifico vestito! Ymir non ci crede ancora, ma non smette di osservarla perché è bellissima, più radiante del solito, e neppure gli occhi arrossati dal pianto rovinano quell'immagine perfetta che la mora ricorderà per sempre.
«Ymir, non dovresti essere qui, non hai letto il messaggio?»
Krista bisbiglia, alza gli occhi per vedere come i suoi vicini la stiano osservando, ma il suo animo sorriso perché, diamine, Ymir è venuta davvero a prenderla e tutto quello le sembra un sogno.

«Fanculo al messaggio, mio padre mi odia per aver dato calci al muro della mia camera.»
La bionda non può fare altro che nascondere una risata divertita; non le piace scoprire il lato più burbero della compagna, ma la sua rabbia è più che giustificata e vedere la sua espressione le basta per comprendere che Ymir ci tiene davvero ad andare al ballo con lei e che, probabilmente, non se ne andrà senza averla convinta.

«Ora principessa, porta il tuo culo qui e non farmi pentire di essermi messa questo vestito.»
Krista l'ha guardata, la sta guardando ed è arrossita al pensiero di vederla così elegante solo per lei; la trova perfetta, anche se i suoi modi per convincerla non sono dei più eleganti, ma non vuole rovinare il momento.
Non sa esattamente cosa fare, i suoi genitori sono al piano inferiore e lo sguardo perso che dedica a Ymir basta per convincere la mora a suonare, mentre Krista trattiene il respiro e scende di corsa le scale, aprendo la porta prima che suo padre possa controllare chi sia l'ospite inatteso.

«Papà, io esco.»
Lo dice senza attendere una sua risposta, indossa le scarpe di fretta e anche se sente sua madre borbottare qualcosa, si lascia la porta chiusa alle spalle e passa un attimo prima di essere spinta contro l'uscio di casa, bloccata dalle labbra di Ymir che la baciano, destreggiandosi tra l'essere arrabbiata con lei al semplice adorarla perché dannatamente graziosa.
«Pessima scelta i tacchi, ora dobbiamo correre, penso che tuo padre non sarà contento.»


 
ANGOLO DELL'AUTRICE
Vidi questa immagine tempo fa, inutile dire che me ne innamorai subito. (intanto è perché adoro il completo di Ymir) e poi perché una coppia così canon come questa non c'è!
Ho sforato con le parole e dovrei sentirmi in colpa, ma ho immaginato questa scena (assieme alla finale) da non so quanto tempo, quindi mi perdono da sola *sisi*
Volevo fare 8 fic come la scorsa Eremin, ma probabilmente mi fermerò alla prossima che sarà la scena del ballo.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** A kiss on the lips ***


{Kiss on the lips}
393 parole

 
Krista si distrae per un attimo, vede il nome di suo padre illuminare il display del suo cellulare, ma decide di spegnerlo poco dopo, abbandonandolo nella tasca dei pantaloni di Ymir.
La bionda non ha smesso di guardarla un attimo, ha sempre lo sguardo puntato verso di lei e cerca, vanamente, di comprendere quali siano i pensieri che non la smettono di infastidirla; sì, Ymir ha dipinta sul volto una smorfia che non scompare neppure quando giungono alla palestra della scuola.
Le luci colorate della sala obbligano Krista a socchiudere gli occhi, si fa più piccola contro la compagna e sospira profondamente, infastidita dall'atmosfera che le sta poco a poco avvolgendo.
«Ymir, aspetta.»
Krista perde di vista per pochi attimi l'altra, le persone le allontanano e la mora prosegue, senza neppure accorgersene perché il bisbiglio della bionda non è udibile tra il vociare delle altre persone.
Così Lenz si sente persa, si guarda attorno un paio di volte, ma non riconosce più la figura di Ymir tra tutte le altre; si sforza di proseguire, la ricerca di nuovo con lo sguardo e solo dopo lunghi momenti di nervosismo, sente due mani afferrarla e che la obbligano ad allontanarsi dalla folla.

«Ymir, scusami.»
Krista la riconosce e non può fare altro che poggiare il proprio capo contro il suo petto; lascia che la mora le accarezzi i capelli dolcemente e finalmente può ritornare a respirare con calma, rilassata dal tepore che il corpo di Ymir emana, dalla sicura che le trasmette e dal modo in cui le sue dita si intrecciano tra i suoi ciuffi biondi e lisci.
«Non puoi scapparmi adesso.»
Un sorriso spontaneo illumina il volto della più grande e basta poco per convincerla a chinarsi verso la sua compagna, poggiando le labbra contro le sue in un bacio apparentemente ordinario; quel gesto, tuttavia, lascia trapelare tutto l'affetto che prova per lei, la preoccupazione di averla messa in un guaio e il coraggio che ha nell'animo perché, nonostante tutto, è disposta a sfidare la famiglia Lenz per vedere Krista realmente felice.

«Ti va di ballare? Ho qualche bella mossa da farti vedere.»
Ed è la sua espressione sarcastica a riportare la bionda alla normalità; l'invito è ben accettato e Ymir la trasporta subito in pista, poggiando una mano dietro alla sua schiena per guidarla in qualche suo passo di danza appena inventato.

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3463669