Wherever I Go.

di yukii96
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. ***
Capitolo 2: *** 2. ***
Capitolo 3: *** 3. ***
Capitolo 4: *** 4. ***



Capitolo 1
*** 1. ***


1.

A Anthony Edward “Tony” Stark piaceva dormire, questo lo sapevano tutti, sopratutto la domenica mattina. Lo avevano imparato Steve, Peter e gli altri membri degli Avengers. Nulla avrebbe dovuto disturbarlo, non si sarebbe alzato nemmeno sr New York fosse stata sotto attacco alieno di nuovo. Purtroppo non aveva fatto i conti con Nick Fury che quella mattina aveva deciso di fargli visita alla Avengers Tower.

Dopo vari tentativi da parte di Steve, riusci a raggiungere il salotto caricato come un sacco di patate sulla spalla di quest'ultimo.

-”Stevieee io voglio dormire è domenica!” si lamentava il miliardario.

-”Tony smettila subito potrai tornare a letto dopo che Fury ci avrà detto perché è qui!” detto questo lo appoggiò “delicatamente” Tony sul divano, il quale incrociò le braccia con fare scocciato e tirò su un adorabile broncio.

Erano tutti li che attendevano che la super spia parlasse.

-”Bene. Ora che ci siete tutti più o meno svegli. - guardando male Tony – Vi presento la vostra nuova recluta. - spostandosi rivelò una ragazza che poteva avere minimo 18 anni – Da oggi vivrà con voi, si allenerà con voi e verrà in missione con voi. Ci siamo capiti?”

-”Cosa ti fa credere che non scapperò da qui alla prima occasione Signor Pirata?”

-”Signorina o qui o il carcere di massima sicurezza del Governo dove sono riuniti i più pericolosi criminali del mondo e le ragazzine come lei se le mangiano a colazione.”

-”Poteva benissimo lasciarmi da qualche altra parte! So cavarmela da sola non ho bisogno della balia o di un gruppo di disagiati che mi tenga compagnia e poi non voglio fare l'eroina andando in giro vestita con una tutina striminzita!”

-”Uhuh Stark abbiamo trovato la tua versione femminile.” la ragazza infastidita dall'affermazione rispose alla voce con un grugnito.

-”Tu rimarrai qui. Imparerai a controllare i tuoi poteri, per non creare altri disastri, e poi potrai fare tutto quello che vuoi legale o non. Non mi interessa. - si avvicinò minaccioso e la ragazza un po' intimorita fece un passo indietro – Ora Capitano Rogers lascio a lei gli onori. Spero di non avete presto sue notizie. Arrivederci.” come era arrivato se ne andò.

La ragazza in mezzo alla stanza li osservò uno per uno pensando “Dove sono finita, non vedo l'ora di scappare e dimenticare questa faccenda.” intanto il Capitano si fece avanti.

-”Ciao! Sono Steve Rogers e ti do il benvenuto nella nostra famiglia.” fece lui cordiale sorridendole cercando di farla sentire a suo agio, conosceva benissimo la sensazione di sentirsi fuori luogo.

-”Wee piano con quel sorriso, rischi di accecarmi. So perfettamente chi sei Captain America, so chi siete manca solo il nordico biondone che sembra uscito dalla pubblicità delle Barbie e il circolo dei fenomeni da baraccone si completa.” disse la ragazza acida come un limone spremuto dentro uno yogurt andato a male da tre giorni, di certo però non si aspettava che qualcuno scoppiasse a ridere in quella maniera e quel qualcuno era Tony.

-”Oddio era da tanto che non mi facevo una bella risata, fammi riprendere fiato. Steve possiamo adottarla? Me la porto dietro quanto Pepper mi trascina a quelle noiosissime riunioni!”

-”Ehi non sono un oggetto!”

-”Suvvia cara hai sparato sentenze su di noi, non te la prendere per così poco! - Tony si era alzato raggiungendo la ragazza – Potresti almeno dirci come ti chiami visto che passeremo molto tempo insieme e che questa è casa mia.” per dispetto le scompigliò i riccioli castani, tagliati quasi a caschetto, già scompigliati per conto loro.

-”Nonno giù le mani! - spostandoli in malo modo il braccio dalla sua testa – Mi chiamo Lynn Evans, ho 17 anni e vengo da Philadelphia. Sono stata beccata mentre usavo i miei poteri come non avrei dovuto.”

-”Tony comportati bene. Oh Peter una tua coetanea!” ma Peter non rispose era troppo preso ad osservare la nuova arrivata e essendo un giovane uomo in preda agli ormoni li parti un pensiero non del tutto casto. Lui e Lynn si guardarono negli occhi, lei lo guardò molto molto male come se avesse capito a cosa stesse pensando e lui si spaventò quando lo raggiunse a passo marziale e non era dicerto preparato a quello che stava per avvenire, nemmeno i suoi riflessi da ragno lo salvarono dalla cinquina che li arrivò dritta dritta sulla guancia.

-”Se lo fai un'altra volta giuro che ci andrò più pesante!” la ragazza era fuori di se, mentre il ragazzo si massaggiava la guancia dolente, non tanto dalla rabbia ma dalla vergogna mixata all'imbarazzo anche se ormai era abituata a “sentire” i pensieri poco consoni che facevano gli uomini su di lei, in più bisognava aggiungerci quella situazione talmente assurda che sembrava irreale e l'istinto la fece reagire cosi.

I presenti guardavano stralunati la scena e un po' irrigiditi.

-”Siccome penso sia fuori luogo spiegare a voce il motivo per cui ho reagito cosi, vi mostrerò a cosa stava pensa il signorino Spider man.” nelle menti di tutti si palesarono le fantasie del povero Peter che voleva andare nella sua camera per non uscirci mai più. Steve non sapeva cosa dite dopotutto Pete era suo figlio ma non aveva mai desiderato sapere cosa passasse nelle sua sua testa quando vedeva una ragazza, il discorsetto glielo aveva già fatto tempo fa Tony, trovava conforto solo in Bruce e Natasha che sorridevano composti non come gli altri che si tenevano la pancia della risate.

-”Stark è proprio tuo figlio!” disse Clint tra una risata e l'altra cercando di fermarsi senza successo.

-”Hawkeye buon sangue non mente!” nonostante tutti sapessero che Peter era stato adottato per Steve e Tony non contava era come se fosse stato sempre loro.

-”Okey ora basta sono stanco di essere preso in giro quindi me ne torno nella mia camera e mi dispiace Lynn per quello che hai visto non succederà mai più!” o almeno è quello che sperava “Speriamo non succeda in sua presenza anche se la vedo dura.”.

-”Guarda che ti ho sentito però per stavolta ti perdono. - disse lei sorridendo allungando la mano – Pace?” Peter ricambiò entusiasta la stretta.

-”Pace!” sorridendole a sua volta, Steve era contento che avessero chiarito subito mentre Tony e Natasha si scambiavano sguardi complici.

Finite le presentazioni, Lynn fu accompagnata da Black Widow in una camera libera, sul piano della SuperFamily.

-”Ragazzina non so chi tu sia o cosa tu voglia sappi che ti terrò d'occhio, маленькая ведьма*.” disse con tono minaccioso Natasha, quella ragazzina le stava simpatica però il perché Fury l'aveva affidata a loro ancora le sfuggiva ma avrebbe indagato.

-”У меня нет плохих намерений, Black Widow.**” colpita dal fatto che sapesse il russo non fece in tempo a chiederle nulla si era già rinchiusa in quella che sarebbe stata la sua camera da li in avanti. O almeno da li finché non sarebbe scappata.

 

 

- - -

Piccola strega.*

Non ho cattive intenzioni, Vedova Nera.**

Prima #Stony long :D Non so se terrò conto dei “nuovi” Avengers e non so più che dire al prossimo capitolo <3

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Capitolo 2
*** 2. ***


2.

Un buon profumino si era sparso per la Tower stuzzicando l'appetito dei sui abitanti.

Il primo ad arrivare in cucina fu Tony.

-”Ehi Steve cosa hai preparato? Ah ma tu non sei il Capitano.”

-”Uh io non so se potevo quindi mi dispiace aver usato la cucina senza permesso è che a casa di solito cucino io...” disse Lynn un pizzico mortificata.

-”Evvai si mangia!” arrivò anche Clint che cercò di assaggiare il sugo ma ricevette una mestolata dalla ragazza, ci provò anche Tony ma venne minacciato con il mestolo.

-”Ma questa è la mia cucina ed il mio cibo!”

-”E quindi? Vi siete almeno lavati le mani?” i due non risposero avendo la coscienza sporca come mani.

-”Non farci caso sono peggio dei bambini.” disse Natasha che era appena arrivata insieme a Bruce, quei due non gliela raccontavano giusta.

-”Papà cosa hai cucinato di buono? Oh non si papà.” Tony ghignò orgoglioso del suo cucciolo.

.”Wow tale padre tale figlio, sorprendente!” Lynn rise sciogliendo un po' della tensione che le era salita.

-”Da oggi non sarò l'unico a dover cucinare, qui non lo sa fare praticamente nessuno tranne me e ora tranne noi. Sembra deliziosa.” non si era accorta dell'arrivo di Steve, sobbalzò per lo spavento.

-”Spero non sia un vizio apparire così all'improvviso.”

-”Credimi lo è. I primi tempi che viveva qui mi ha procurato non so quanti infarti.” disse Tony portandosi la mano al cuore con fare teatrale. Intanto Steve e Peter aiutarono la ragazza a servire dei bei piatti di spaghetti al pomodoro.

-”Cavolo è buonissima!” disse Tony.

-”E' quasi più brava di te, papà!”

-”Non penso di andare a Master Chef per un piatto di pasta al pomodoro, non siete tenuti a farmi dei complimenti.” era arrossita non era abituata ai complimenti, soprattuto nessuno glieli aveva mai fatti per come cucinava. Il tavolo divenne silenzio.

-”Be' puoi sempre leggercelo nella mente se non diciamo la verità.” disse Peter reduce dall'avvenimento della mattina. Lynn annui e basta, sapeva che erano sinceri ma fidarsi era difficile per lei.

-”Perché non ci racconti qualcosa di te? Immagino che di noi tu sappia un po' tutto e poi sicuramente saprai tutto di me.” Tony le fece l'occhiolino, non ce la faceva proprio a stare zitto, era più forte di lui.

-”D'accordo mi sembra giusto. Non ricordo niente dei miei primi 15 anni di vita, mi ricordo solo che ho sempre avuto i miei poteri con me. Non ricordo nemmeno le mie origini. La famiglia che mi ha accudito fino a ora è molto numerosa e confusionaria però le voglio bene, essendo la più grande mi sono ritrovata spesso a cucinare per tutta la ciurma. Mi trovarono in mezzo alla neve ma tutt'oggi non ho la più pallida idea di come ci sia finita. Non so nemmeno se questo sia il mio vero nome il che è piuttosto frustante. Sono all'ultimo anno di liceo, devo andare anche a scuola per caso? Ho un migliore amico e tre migliori amiche che non vanno d'accordo con lui e non so più cosa dire.”

-”Davvero non ricordi niente? Nemmeno i tuoi genitori?” dalla bocca della ragazza usci un flebile si.

-”Mi dispiace neanche io ricordo i miei però sono stato fortunato ad aver incontrato papà e papo. Ora anche tu fai parte della nostra famiglia, se lo vorrai...” Peter cerco di consolarla in qualche modo e Lynn apprezzò il gesto e quasi le dispiacque per lo schiaffo che li aveva dato.

-”Non ti preoccupare per la scuola, puoi andare insieme a Peter, ci penseremo noi a te.” Steve l'abbracciò, aver ascoltato la sua storia li spezzò il cuore.

-”Io non posso accettare solo perché vi faccio pena...”

-”Non lo facciamo perché ci fai pena. Ora sei una di noi e noi ci aiutiamo a vicenda.” disse Bruce accennando un lieve sorriso anche lui all'inizio credeva di essere li solo per pena ma poi i piccoli gesti lo avevano fatto ricredere soprattuto Natasha.

Non si aspettava che tutti fossero così gentili con lei, se ne doveva andare prima che ci si affezionasse troppo.

-”Se dovessi scappare e dico se cosa mi succederebbe?”

-”Quello che ha detto Fury.” rispose sintetica Natasha.

-”Difficile che tu possa scappare. F.R.I.D.A.Y. monitora tutto e mi avvertirebbe.” disse sicuro Tony.

-”Un computer si può sempre bypassare.” lo sfidò Ly.

-”Sono curioso di sapere se ci riusciresti dopotutto l'ho creato io genio, miliardario, filantropo e ex play boy.”

-”Tony questa battuta è più vecchia di me!” rise Steve.

-”E' questa frase che ti ha fatto innamorare di me , lo so, ammettilo.”

-”Vi prego non vi baciate!” Peter si nascose il viso tra le mani.

Peccato che non fu ascoltato, i due si baciarono come se fosse stata la prima volta.

-”Io vi trovo cooosì carini! Davanti a me potete farlo quante volte volete.” il ragazzo si girò verso di lei sconvolto mentre i due adulti si guardarono imbarazzati e gli altri se la ridacchiavano.

A Lynn piacevano tutti loro, troppo, ma lei aveva una famiglia a cui pensare non poteva abbandonarli avevano fatto tanto per lei.

 

Base segreta dello SHIELD.

-”Sapevo che saresti venuta.” disse Nick Fury.

-”Allora se sai già cosa voglio parla.”

-”Vuoi sapere cosa so su quella ragazzina e perché l'ho lasciata da voi.”

-”Voglio sapere anche se è pericolosa.”

-”Bene. Non sappiamo da dove venga, pensiamo sia alinea almeno per metà secondo le analisi a cui è stata sottoposta. Spero che il figlio di Odino ci possa dire di più. Sappiamo che è stata accusata di piccoli furti ma niente di eclatante, ottimo quoziente intellettivo, eccelle anche negli sport. Una ragazzina normale. E invece queste sono le foto del luogo dell'incidente.” le foto mostravano un enorme blocco di ghiaccio che circondava un edificio andato in fiamme.

-”Ci sono stati feriti?”

-”Solo un uomo. E' stato colpito di striscio da una punta di ghiaccio. Nessun morto si sono salvati grazie a lei.”

-”Quindi non è pericolosa? Ha salvato delle persone.”

-”Non è importante quello che pensa lei Romanoff. Le persone hanno visto cosa sapeva fare e hanno avuto paura nonostante abbia salvato quelle stesse persone. La ragazza è quella che c'è rimasta più ferita. Quindi il suo compito è quello di tenerla sotto controllo fino a quando non ne sapremo di più. Posso fidarmi della sua discrezione agente?”

-”Si signore.” si sarebbe occupata lei di quella buffa ragazzina.

 

Durante la notte.

-”Dove credi di andare?”

-”Dannazione stupido bimbo ragno.”

 

 

- - -

Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto.

L'ultimo pezzo non l'ho riguardato se ci sono errori di vario genere fatemi sapere ;)

Ringrazio tutti un bacio :* , alla prossima :D

 

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Capitolo 3
*** 3. ***


3.

Aveva pianificato tutto nei minimi dettagli, più o meno, non aveva calcolato che Peter sarebbe uscita a salvare qualcuno indossando la stupida calzamaglia di Spiderman.

-”Allora non rispondi?” la osservava appeso a testa in giù con le braccia incrociate al petto.

-”Non puoi far finta di non avermi visto e lasciarmi andare?”

-”No. Ora dimmi dove stai andando se non vuoi che svegli tutti e sei impazzita a volerti buttare dal 63esimo piano!”

-”Uff e va bene, te lo dico, sto andando a casa. Sveglia ho dei poteri!”

-”Perché?”

-”Perché cosa?”

-”Perché vuoi tornare li?”

-”Perché li si trova la mia famiglia. Non posso andarmene così senza dire niente e facendo finta di essermi dimenticata di loro solo perché l'ha deciso un tizio senza un occhio!”

-”Ma Tony, Steve e gli altri ci rimarranno male se non resti! Non sto dicendo che tu debba dimenticare di loro ma è qui dove hai più bisogno di stare.”

.”Peter io non posso rinunciare così di punto in bianco alla mia vita.” quel ragazzino la faceva esasperare.

-”Ti accompagno.”

-”Cosa???”

-”Hai sentito. Ti accompagno.”

-”Non devi salvare qualche damigella in pericolo?” disse sarcastica Lynn.

-”Per stanotte sarai tu la mia damigella in pericolo.” la ragazza rimase piacevolmente stupita dalla risposta dell'amico, se così lo poteva definire.

-”Okey anche se ti dicessi di no mi seguiresti lo stesso. L'importante è se ce la farai a stare al mio passo...” Lynn prese la rincorsa e saltò, sotto lo sguardo sorpreso di Peter atterrò leggiadra sul tetto di un palazzo parecchio distante dalla Tower.

-”Chi arriva per ultimo paga pegno!” urlò Spiderman gettandosi nel vuoto.

 

Periferia di Philadelphia.

Nonostante Peter fosse un avversario degno, perse solo perché non conosceva Philadelphia come la conosceva lei. Ci misero più o meno due ore ad arrivarci, erano distrutti ma sorridenti.

-”Ho vinto!” esclamò lei contenta, era stato divertente.

-”Solo perché non conosco le strade!”

-”Allora non dovevi fare a gara stupido!” lui per dispetto le bloccò i piedi con una ragnatela, la ragazza troppo impegnata a prenderlo in giro non se ne accorse e perse l'equilibrio mentre camminava. Quando quasi stava per baciare il suolo fu afferrata prontamente da Peter, il naso di lei sfiorava il naso coperto dalla maschera di lui.

-”Dovresti stare più attenta quando cammini.”disse Pete aiutandola a tirarsi su.

-”Io be'... insomma graz- ma che cavolo ho ai piedi? Sei stato TU! Dove scappi stupido di un ragno se ti becco ti schiaccio!” cercava di acchiapparlo ma il ragazzo ragno andava da lampione a un'altro ridendosela e facendo così alterare la ragazza.

-”Lynn?” una voce timorosa si fece spazio nella notta, i due si fermarono il loro gioco per vedere chi era la nuova arrivata.

-”Vic?” dall'oscurità emerse la figura minuta di una ragazza dai capelli biondi sbarazzini e gli occhi chiari come il ghiaccio.

-”Lynn!” con le lacrime agli occhi le due si abbracciarono.

-”Oddio che bello incontrarti!”

-”Credevo fossi morta! E poi da quando conosci Spiderman?”

-”Un giorno più o meno. Perché dovrei essere morta?” Lynn rise per l'assurdità della sua morte.

-”Non hai visto casa tua...?”

-”No perché? Volevo fare una sorpresa a mama e papa.” Victoria non la stava guardando negli occhi, c'era qualcosa che le nascondeva e ciò le metteva ansia.

-”Vengo con te.”

-”Va bene ma non fare quella faccia che mi fai preoccupare.”

 

Della casa in cui aveva vissuto per tre lunghi anni non era rimasto più nulla, solo cenere.

-”Cccosa... ccome è successo?” Peter le era accanto sorreggendola, la vista della casa in quello stato le aveva prosciugato tutta la forza.

-”Non lo sappiamo. Nessuno qui lo sa. Degli strani tizi vestiti di nero con uno strano simbolo hanno detto che eravate tutti morti e che la casa era esplosa per via di una perdita di gas. Non ci abbiamo creduto sappiamo di cosa sei capace e gli avresti salvati se fossi stata qui...” Lynn voleva piangere ma non ci riusciva, iniziò a pioviscolare, il cielo piangeva per lei.

-”Io stavo salvando un'altro palazzo in centro. Ero uscita senza permesso, mama mi aveva messo in punizione per un brutto voto in letteratura ma io sono uscita lo stesso... è tutta colpa mia!” pianse e urlò come una disperata e il cielo si disperò con lei, stava diluviando.

-”Volete venire a casa mia? Così vi asciugate e Ly ti devi calmare non sei da sola ma soprattuto non è colpa tua!”

-”Ha ragione la tua amica, Lynn! Non è colpa tua!” Peter continuava a tenerla su.

Passarono dei minuti e nessuna risposta da parte di Lynn a un certo punto ebbe un guizzo mettendosi in piedi libera dalle braccia del ragazzo.

-”No Vic non possiamo rimanere. Salutami le ragazze e Dylan. Tu portami da Nick Fury. Portami alla base dello SHIELD.”

-”Non sarebbe meglio dirlo a Steve e a Tony?” Spidey non sapeva cosa fare.

-”Per favore... ho bisogno della verità!”

-”D'accordo ma se mi levano la play mi vendicherò.” li diede sulla guancia mascherata sussurrandoli un “Grazie.”.

Abbracciò Victoria.

-”Sii forte e fatti sentire.”

-”Puoi contarci Vic.” il suo sguardo ardeva di determinazione.

 

Avengers Tower nel bel mezzo della notte.

-”Signore volevo avvertirla che il mio sistema è stato violato, solo dopo tanto sono tornata online, e che il signor Fury vuole subito lei e il Capitano alla base.”

-”Friday cosa cavolo stai dicendo? Non vedi che stiamo dormendo?”

-”Ma signore il signor Fury sta chiamando insistentemente e io sono stata violata!”

-”Tony Tony! Alziamoci mi sembra abbastanza urgente poi qualcuno è entrato nel tuo computer.” Steve lo scosse nel tentativo di farlo alzare.

-”Steve è un intelligenza artificiale non un semplice computer e poi nessuno può hackerare me.” stava farfugliando ma almeno aveva aperto gli occhi.

-”Signore mi dispiace contraddirla ma la nuova ragazza è entrata nel mio sistema disattivando i sistemi di sicurezza.”

-”C'è riuscita!” si alzò di scatto voltandosi sorpreso verso Steve che non sembrava molto contento.

-”Tony questo vuol dire che è scappata!”

-”Sarà andata a farsi un giro, tornerà. Ora tu va da Fury e io dormo, domani mi riferirai cosa ti ha detto.” si rimise sotto le coperte chiudendo gli occhi facendo sbuffare il Capitano preoccupato.

-”Stark muovi il tuo culo e portalo subito qui! Sono stato chiaro?”

-”Friday sei più inutile di Dummy*!”

-”Non è colpa mia se il mio codice è troppo facile, signore.”

-”Stark persino le tue macchine si ribellano a te.”

-”Signore è successo qualcosa di grave? Possiamo sapere qualcosa?” chiese Steve abbastanza stufo del teatrino che si stava mettendo su.

-”Vi basta sapere che riguarda questi due. - l'inquadratura si spostò – Vi siete lasciati scappare la ragazzina che insieme al suo compagno di merende sono venuti a far danni nella mia base. Quindi sbrigatevi a venirli a riprendere.” chiuse la chiamata.

-”Visto Cap? Non è scappata. E' andata con Peter a far baldoria allo SHIELD. Potevano chiamarmi mi sarei unito a loro.” Rogers lo brontolò con lo sguardo.

-”Una bella punizione non gliela leva nessuno. Quando li vedrò mi sentiranno.”

-”Dai Steve sono ragazzi! Avranno pomiciato da qualche parte, magari nell'uffici di Fury.”

-”Peter e Lynn? Ma se non si conoscono nemmeno da 24 ore? Peter non lo farebbe.”

-”E' sempre mio figlio poi ho riconosciuto lo sguardo di Peter.”

-”Che sguardo?” chiese il Capitano che non aveva notato nulla di strano.

-”E' lo stesso sguardo che ho io mentre guardo te.” lo disse con ovvietà disarmante.

-”Oh Tony.” li afferrò il viso e lo baciò.

-”Cosa mi fai dire Capitano, questa frase è più da me che da te.” continuarono a baciarsi finchè non vennero interrotti di nuovo da un esasperante Nick Fury.

 

Base segreta dello SHIELD.

-”Signore non riusciamo a togliere il ghiaccio dai corridoi.”

-”Dannazione continuate a provare!”

-”Non ci riuscirai vecchio solo io posso.”

-”Allora fallo e non mi faccia perdere altro tempo.”

-”Prima voglio la verità”

 

- - -

Conosciuto anche come ferro vecchio.*

Ecco un nuovo capitolo :)

Spero vi sia piaciuto, alla prossima :*

P.S. Ringrazio chi ha recensito e chi segue in silenzio <3

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Capitolo 4
*** 4. ***


 

4.

La scena che si parò davanti agli occhi di Steve e Tony era veramente assurda.

Peter e Lynn aggrappati alla porta dell'ufficio di Fury mentre degli agenti li tiravano per le gambe.

-”Cosa sta succedendo qui?” tuonò il Capitano.

-”Stevee non mi vogliono dire la verità!” Lynn aveva le lacrime agli occhi.

-”Papà! Fury ci sta nascondendo qualcosa sulla famiglia di Ly.”

-”E quanto mai non lo fa.” fu il commento acido di Tony.

-”Agenti lasciateli subito. E' un ordine!” appena rimessi in piedi Peter andò ad abbracciare Lynn che nascose la testa nell'incavo del collo del ragazzo.

-”Tutto a posto ragazzi?” chiese Steve premuroso.

-”Si ma perché non mi vogliono dire che fine hanno fatto i miei genitori?”

-”Perché è quello che sa fare meglio Fury. Omettere o mentire.” rispose Tony carezzandole la testa.

-”Finalmente siete arrivati. Ora portateveli via.” disse austero Nick.

-”Non crede di doverci dare delle spiegazioni Signore?” a Steve non sono mai andati giù tutti i segreti che la spia aveva, soprattuto quelli che riguardavano loro.

-”Basta sono stufo. I tuoi genitori “adottivi” sono sotto un programma protezione testimoni dello SHIELD.”

-”Perché?”

-”Pensiamo che gli attacchi a casa tua e al palazzo in centro fossero premeditati.”

-”Posso incontrarli?”

-”No metteresti in pericolo la loro copertura e quindi le loro vite. Se ci tieni stagli lontana.”

-”Ma chi può aver fatto questo?”

-”Abbiamo intenzione di scoprirlo. Magari qualcuno che sapeva dei tuoi poteri e voleva imprigionarti per poi usarti.”

-”Stanno tutti bene?”

-”Si.”

-”E ci voleva tanto per dirmelo?”

-”Siete voi due che siete entrati come dei pazzi nella mia base e ora sei pregata di far evaporare questo ghiaccio.”

-”Niente di più facile.” con uno schiocco di dita il ghiaccio svanì.

-”Ora fuori di qui!” Fury li sbatté tutti fuori dal suo ufficio.

-”E' sempre così acido?” chiese Lynn.

-”Ooh si.” rispose Tony , era contento che la ragazza non fosse scappata veramente.

-”Dovrebbe scopare di più.”

-”Linguaggio signorina!” disse Steve arrabbiato ma anche felice.

-”Oddio non può averlo detto davvero.” Lynn rise senza trattenersi troppo.

-”vedi Capitano? Fa sempre ridere.” disse Tony dando un bacio sulla guancia a Steve che ormai era abituato alle prese in giro del marito e non ci faceva più caso.

-”Vi prego non smancerie davanti a me!” Peter si tappò gli occhi con le mani.

-”Comunque siete in punizione.”

-”Cosa? Ma papà io non ho fatto nulla!”

-”Aspettate, è solo colpa mia. Ho trascinato io, Peter, fino a casa mia cioè quel che resta di casa e l'ho costretto a portarmi alla base. Grazie Peter non te lo avevo ancora detto.” lo abbracciò stretto, senza di lui non ce l'avrebbe fatta.

-”Oh ecco... be' io... insomma...” il ragazzo si grattò la testa imbarazzato.

-”Avreste dovuto avvertirci lo stesso. Ora andiamo a casa a dormire e in mattinata ne riparleremo.”

-”Ma domani ho scuola!” esclamò Peter.

-”Parleremo a colazione e non si discute.” il bimbo ragno cercava appoggio in Tony che faceva finta di nulla fischiettando.

Lynn abbracciò Steve e Tony che sorpresi ricambiarono pochi secondi dopo, si uni anche Peter. Quando si staccarono li guardò negli occhi uno ad uno.

-”Si andiamo a casa.” sorrise perché nonostante dentro provasse un immensa tristezza per non aver potuto salutare la sua famiglia ma capiva che doveva proteggerli anche se questo implicava che non gli avrebbe mai più rivisti, era contenta di aver incontrato delle persone “speciali” come lei.

-”Okey basta smancerie davvero. Quando arriveremo a casa io e te – indicando Lynn – faremo un discorso su come non hackerare la mia A.I. invece io e te – indicando Peter – faremo un altro genere di discorso.”

Spiderman tremava, immaginava già che tipo di discorso voleva farli il suo papo e avrebbe voluto evitarlo in tutti i modi. Invece Lynn era più tranquilla di certo non sarebbero state le possibili minacce di Tony a fermarla.

 

Avengers Tower piena notte.

-”Ehi Peter! Peter stai dormendo?”

-”Grunf.” si girò dall'altra parte.

-”Va bene a mali estremi, estremi rimedi.” Pete si svegliò di soprassalto, Lynn li era saltata addosso schiacciandolo.

-”Mai sei scema???”

-”Non ti svegliavi e dovevo fare qualcosa.”

-”Che ci fai qui?”

-”Cosa ti ha detto Tony?”

-”Non sono affari tuoi.” mano male il buio copriva il rossore delle guance di Peter.

-”Uff antipatico comunque sono qui per darti questo.” li porse un braccialetto rosso e blu.

-”E' carino, grazie.”

-”Vieni te lo lego. Questo è un braccialetto speciale quando sarai in pericolo sussurra il mio nome al bracciale e io arriverò.”

-”Io sono Spiderman il pericolo è il mio pane quotidiano.” disse strafottente e ricevette uno scappellotto.

-”Prima o poi tutti hanno bisogno di una mano. E poi puoi farlo quando hai bisogno di me anche solo per compagnia. E' il mio ringraziamento per oggi.”

-”Lo porterò sempre con me.”

-”Ci conto.”

 

Avengers Tower mattina.

-”Giorno.” sbadiglio assonnato Peter.

-”... e così ho hackerato FRIDAY.”

-”Buongiorno!” dissero Lynn, Steve e Tony in coro.

-”Dove sono tutti gli altri?”

-”Mmm Clint e Tasha sono in missione mentre Bruce è nel suo laboratorio.” rispose Tony sorseggiando il suo caffè.

-”Pete oggi Lynn verrà con te a scuola. Grazie a Pepper siamo riusciti ad iscriverla nonostante il poco preavviso.” disse Steve.

-”Comincio di già? Nemmeno qualche giorno per abituarmi alla mia nuova vita?”

-”Sei melodrammatica quanto Tony.”

-”Questo è un complimento!” Iron man le ammiccò.

-”Non credo lo fosse.” disse Lynn ridendo.

-”Urca allora dobbiamo sbrigarci, è tardissimo!” Peter afferrò Ly per un braccio trascinandola per le scale.

-”Meno male ho ancora il mio zaino e qualche quaderno.”

-”Per i libri possiamo fare a metà finché Pepper, perché quasi sicuramente sarà lei, non te li comprerà.”

-”Okey però ora lasciami la mia stanza è di la.”

-”Oh si scusa. Ci vediamo nel salone, veloce o perderemo il bus.” “Perché continuo a fare queste figurette?”

-”Guarda che sei te quello che si deve sbrigare io sono vestita e lavata invece tu devi fare ancora tutto. Perché sei uno scemo.” li fece la linguaccia.

-”Smettila di leggermi nel pensiero.” si imbronciò lui.

 

Davanti a scuola.

-”Ciao sfigato, chi è la tua nuova amichetta? Non è un po' troppo carina per te?” una montagna bionda si staglio davanti l'ingresso della scuola bloccando in passaggio a Lynn e Peter.

Peter fece a Lynn segno di seguirlo ignorando il bullo questi però non contento spinse il ragazzo buttandolo a terra.

-”Ma si può sapere cosa vuoi? Lasciaci passare.” questa volta fu Lynn a spingere il bullo.

-”Wow cosa sei la sua ragazza?”

-”E se anche fosse? - intanto aiutava Peter ad alzarsi – Non ci vedo niente di male.” il bullo fu preso in contropiede.

-”Tu sei molto carina. Lui è solo un microbo.”

-”E tu sei un microcefalo e se non sai cosa è ti conviene cercarlo su internet. Sai cosa è internet vero?” detto questo prese per mano Peter, che era sconvolto di solito lui evitava di fare scenate, e se ne andò.

-”Non dovevi difendermi.” disse Peter con gli occhi puntati sulle loro mani unite.

-”Scommetto che non è la prima volta che ti succede. Devi reagire se non per te per gli altri che vengono bullizzati.”

-”Se gli rispondessi sarebbe già all'ospedale.”

-”Sono tutti bravi con le mani, Peter. Bisogna sapercela cavare anche con le parole.”

-”Ciao Peter!” una voce allegra interruppe la loro conversazione.

-”Ciao Mary Jean!” il ragazzo sciolse l'unione della sue mani con quelle di Lynn per salutare la sua amica abbracciandola.

-”Fatti i compiti MJ?”

-”Tutti tranne fisica, sai che sono una schiappa in quella materia.”

-”Se hai bisogno di una mano basta chiedere.”

-”Peter saresti la mia salvezza! E tu sei?” girandosi verso Lynn.

-”Sono Lynn Evans, una amica di Peter.”

-”Io sono Mary Jean Watson, una vecchia amica di Peter.” “Giù le mani povera illusa lui è mio.”

-”E chi te lo tocca.” sussurrò Lynn.

-”Scusa come?”

-”E chi lo avrebbe mai detto.”

-”Eh si eravamo molto piccolo. Come stanno Tony e Steve? Lynn in che classe sei? Ieri sera come è andato il giro?”

-”Papo e papà stanno bene come sempre. Lynn è in classe con noi, grazie a Pepper. Tutto tranquillo.”

-”Bene. Io vado avanti ci vediamo in classe.” MJ raggiunse un gruppo di sue amiche che Lynn aveva già etichettato “oche” nella sua testa.

-”Quindi ti piace quella ragazza?”

-”Cosa? No.” “E' come se fosse mia sorella.”

-”Solo perché sai che ti leggo nel pensiero non devi mentirmi.”

-”Ma non sto mentendo!”

-”Se se.” intanto Ly si era incamminata verso l'aula.

Sei proprio stupida! Leggi nel pensiero per nulla se no sapresti che c'è nei miei pensieri da ieri.”

Ma lei ero troppo lontana per ascoltare i suoi pensieri.

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