Eroi dall'altro mondo

di sister_of_Percy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione ***
Capitolo 2: *** AVVISO! ***
Capitolo 3: *** Un giorno normale (più o meno) ***
Capitolo 4: *** Caccia alla bandiera ***
Capitolo 5: *** Riunione ***
Capitolo 6: *** Il viaggio (parte 1) ***
Capitolo 7: *** Il viaggio (parte 2) ***
Capitolo 8: *** Diagon Alley ***
Capitolo 9: *** Hogwarts ***
Capitolo 10: *** Nuove conoscenze ***
Capitolo 11: *** Lezioni ***
Capitolo 12: *** Scoperte ***
Capitolo 13: *** Avviso parte 2 - La Vendetta ***
Capitolo 14: *** Verità ***
Capitolo 15: *** Scherma e tiro con l'arco ***
Capitolo 16: *** Avviso parte 3 - Il Ritorno ***
Capitolo 17: *** Quidditch ***
Capitolo 18: *** Fuga ***
Capitolo 19: *** Un nemico dal passato ***
Capitolo 20: *** Incubo ***
Capitolo 21: *** Traversata ***
Capitolo 22: *** Grecia ***
Capitolo 23: *** Fine ***
Capitolo 24: *** Avviso ***



Capitolo 1
*** Introduzione ***


Campo Mezzosangue, 27 agosto

Quel giorno c'era un gran fermento al Campo. Chirone si stava dirigendo all'arena per allenare i nuovi arrivati nella scherma. Aveva notato che i semidei sembravano agitati, ma si limitò a pensare che fossero solo preoccupati per l'ispezione: quel giorno sarebbe stata fatta da Drew Tanaka, figlia di Afrodite.

Chirone stava controllando l'armatura dei giovani semidei, quando vide correre verso di lui Will Solace, figlio di Apollo. Aveva la faccia stravolta e le occhiaie; appena si fu abbastanza avvicinato al centauro disse: "Chirone, Nico e i Sette sono scomparsi."

Il centauro sbarrò gli occhi nel sentire quelle parole: "Come sarebbe a dire scomparsi?" 

"Stamattina dovevo incontrarmi con Nico, ma non si è presentato, perciò ho mandato un messaggio Iride ad Hazel, ma nemmeno lei era rintracciabile. Poco dopo sono stato contattato da Reyna e mi ha detto che anche Frank, Hazel, Annabeth e Percy erano scomparsi. Nel giro di poco tempo ho scoperto che non si trovano nemmeno Jason, Leo e Piper." Rispose il figlio di Apollo.

"Cerchiamo di mantenere la calma. Probabilmente stanno solo dando la caccia a qualche mostro." Disse Chirone. Il figlio di Apollo annuì poco convinto e se ne andò, lasciando il centauro perso in terribili pensieri.

Hogwarts, 27 agosto Quella mattina i professori della scuola di magia si erano riuniti di urgenza. Durante la notte erano stati trovati a girare nel reparto proibito della biblioteca otto ragazzi. Fin da quel momento si ostinavano a non dire nemmeno una parola.

La preside McGranitt si stava consultando con gli altri professori, mentre Madama Chips sorvegliava gli intrusi. I ragazzi, intanto, cercavano di capire come fossero finiti in quel luogo pieno di gente con i cappelli a punta, ignari del fatto un paio di orecchie li stesse ascoltando.

Salve ragazzi, questa è la mia prima interattiva, perciò scusate se non è proprio decente. Coooooomunque vi metterò qui di seguito le schede che mi dovete mandare per messaggio privato. Mi servono 7 semidei e 7 maghi. Potete concordare con gli altri autori alcune coppie. Avete tempo fino al 12 giugno, perciò affrettatevi! P.S. Ho problemi con l'html, vi prego, non vogliatemene.

Scheda semidei

Nome:

Cognome:

Età:

Genitore divino:

Arma:

Carattere e aspetto fisico:

Storia:

Rapporti con la famiglia mortale e divina:

Prestavolto:

Orientamento sessuale: (in caso di omosessualità specificare se dichiarata)

Altro (facoltativo):

 

Scheda maghi

Nome:

Cognome:

Età:

Casa:

Carattere e aspetto fisico:

Materie in cui eccelle:

Storia:

Rapporti con la famiglia:

Prestavolto:

Orientamento sessuale: ( in caso di omosessualità specificare se dichiarata)

Altro (facoltativo):

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Capitolo 2
*** AVVISO! ***


Salve a tutti! Volevo solo comunicarvi che per andare avanti con la storia mi servirebbero altri tre maghi. Se qualcuno fosse interessato a realizzarli (anche solo uno) è pregato di inviarmi la scheda. A presto!

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Capitolo 3
*** Un giorno normale (più o meno) ***


BAEK "CHEN" GREY

Come ogni mattina, Baek, figlio di Thanatos, stava andando a svegliare Arthur, il suo migliore amico. Lo conosceva fin da quando avevano 14 anni. Lo aveva incontrato durante una delle sue numerose   fughe. In quel momento stava passando davanti ad una scuola superiore dove, forse per caso, forse per destino, Arthur era stato attaccato da un segugio infernale. Baek era riuscito ad ucciderlo impedendo che facesse danni, ma quella non fu la parte più difficile della giornata: il giovane semidio che aveva appena incontrato sembrava determinato nel rifiutarsi di seguirlo, così Baek fu costretto a colpirlo, facendolo svenire. Il figlio di Thanatos interruppe il corso dei suoi ricordi quando vide la cabina 13. Si fermò davanti alla casa di Ade e bussò insistentemente alla porta. Lanciando qualche maledizione ed imprecando selvaggiamente, Arthur andò ad aprire alla porta. Aveva i lunghi capelli neri sparati ovunque ed indossava solo una maglietta nera e un paio di boxer. Notando lo stato in cui l'amico si era presentato, Baek chiese alzando un sopracciglio: "Ma fai sul serio?"

"Ehi, non è colpa mia. Nico doveva svegliarmi prima di andarsene, ma deve essersene dimenticato." si difese Arthur.

"Di certo tuo fratello non può essere propriamente definito una persona responsabile." disse il figlio di Thanatos.

Arthur sbuffò. 

Baek si strofinò le mani: "Allora, vogliamo muoverci?" Detto questo si diresse in direzione del bosco.

"Ehi, io sono ancora in mutande!" gridò Arthur.

"Allora ti conviene sbrigarti!" Rispose Baek procedendo per la sua strada.

Il figlio di Ade rientrò nella cabina imprecando e ne uscì qualche secondo dopo cercando di correre e infilarsi un paio di pantaloncini di jeans contemporaneamente: "Io non ho ancora capito perchè ogni giorno dobbiamo andare a camminare nel bosco alle 6.00 del mattino"

"Mio caro Artie, non senti il profumo della natura? Non senti il vento tra i capelli?" Disse Chen cercando di atteggiarsi da poeta. "No, visto che non c'è un filo di vento da due settimane e rischiamo tutti di morire di caldo se l'autunno non arriva velocemente. Per fortuna abbiamo almeno un po' d'acqua." Rispose Arthur chinandosi sul piccolo fiume che divideva il bosco in due parti e rinfrescandosi la faccia. Baek rimase a debita distanza: aveva paura dell'acqua   e la consapevolezza che l'amico ne fosse a conoscenza di certo non lo tranquillizzava. Fu in quel momento che sentì una voce alle loro spalle: "E voi che ci fate qui?" si voltò di scatto e si trovò davanti Vivienne Queen, figlia di Giove. Aveva i capelli biondi sciolti sulle spalle e indossava un paio di shorts e una canottiera di un blu elettrico che metteva in risalto la sua carnagione chiara e il colore dei suoi occhi. Baek la guardò dall'alto in basso del suo metro e ottanta di altezza e disse: "Potremmo fare la stessa domanda a te." Lei, per niente intimorita, rispose con sguardo irriverente: "Si dà il caso che non riesca a trovare mio fratello da nessuna parte."

"Jason?" chiese Chen

"Ci sono altri miei fratelli di cui non sono a conoscenza?"

"Beh, ci sarebbe Mercurio, ad esempio."

"E, dimmi, da quando risiede al Campo Mezzosangue?" chiese Vivienne come se stesse parlando con un cretino. Vedendo che il figlio di Thanatos non rispondeva, si voltò e riprese la sua strada. "Amico, mi dispiace dirtelo, ma ti ha proprio steso!" Disse Arthur ridacchiando.

"Taci! Quanto diavolo la odio!" ringhiò Baek.

Il figlio di Ade affiancò l'amico, ancora ridacchiando. "E comunque hai i pantaloni al contrario." Continuò Chen.

 

Salve, ragazzi! Questo era il primo, vero capitolo della storia. I primi capitoli non saranno ricchi di azione, ma si incentreranno sulla presentazione dei personaggi. In questo capitolo abbiamo conosciuto nel dettaglio Baek Grey ed Arthur Kirklem con la "fulminante" (scusate il gioco di parole) comparsa della figlia di Giove Vivienne Electra Queen. Detto questo, mi congedo e ci rivediamo al prossimo capitolo!

 

Baek "Chen" Grey

 Baek

Arthur Kirklem

 Arthur Kirklem

Vivienne Electra Queen

 Vivienne Electra Queen

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Capitolo 4
*** Caccia alla bandiera ***


VIVIENNE ELECTRA QUEEN

"È incredibile! I Sette e Nico sono scomparsi e noi giochiamo a Caccia alla bandiera!" Sbottò Vivienne, picchiando un pugno sul tavolo della mensa di Apollo.

Richard Marien, figlio di Apollo, rispose: "Io in fondo capisco Chirone: non ha la minima idea di dove siano e cerca di non farci preoccupare."

"È comunque da idioti." sbuffò la figlia di Giove.

"Comunque, hai visto la mia spada?" chiese Richard guardandosi intorno.

Vivienne diede un'occhiata intorno a loro e la individuò vicino al tavolo di Ermes: "Ma come diavolo hai fatto ha farla finire là?" Vivienne si diresse verso il tavolo 11, spintonando e tirando gomitate. Si chinò per raccoglierla e, improvvisamente, si trovò sdraiata per terra e con la testa dolorante. Alle sue spalle si trovavano i colpevoli: Sebastian Crassworth, figlio di Ermes, e Lukas Greymon, figlio di Borea. 

Mentre il primo sghignazzava il secondo commentò: "Se non ti reggi nemmeno in piedi, forse sarebbe meglio se non partecipassi."

Vivienne si rialzò e rispose: "Non mi serve essere al massimo delle forze per battervi." Detto questo tornò dall'amico con la spada in mano, lasciando i due a ridacchiare.

"Ignorali. " commentò Richard prendendo la spada dalla mano della figlia di Giove.

La ragazza sbuffò, guardando con odio i due amici. "Andiamo, voglio vincere questa caccia alla bandiera." disse Vivienne dirigendosi verso la sua  squadra con Richard alle spalle.

LUKAS GREYMON 

Lukas si trovava al centro del cerchio che la squadra rossa aveva formato. Aspettò che ci fosse silenzio e poi parlo: "Piazzeremo la bandiera nel cuore della foresta, sugli alberi. Grey e Kirklem costituiranno la prima linea della difesa, visto che conoscono i boschi così bene." Lukas ridacchiò, poi riprese a parlare: "I figli di Ermes costituiranno l'ultima linea di difesa, mentre i figli di Ares andranno all'attacco."

"Non sarebbe meglio al contrario? I figli di Ermes sanno essere furtivi e i figli di Ares sono ottimi difensori." Intervenne Baek Grey. Prima che Lukas rispondesse per le rime, Sebastian intervenne: "Forse ha ragione..."

Il figlio di Borea prese un respiro profondo e disse a denti stretti: "E va bene...Le case meno numerose staranno con Grey e Kirklem nella prima linea di difesa.

Baek sorrise soddisfatto. Tutti si schierarono nelle loro posizioni e Chirone suonò il corno.

BAEK GREY

Per i primi minuti il bosco fu silenzioso, non ci fu nemmeno un rumore di battaglia. Alla sua destra, Baek sentì il rumore insistente di sangue che pulsava nelle vene (come figlio di Thanatos era in grado di percepirlo). Fece un piccolo cennò al figlio di Ade al suo fianco che, capendo cosa voleva, lo prese per un braccio e, con un viaggio ombra, li trasportò entrambi alla fonte del rumore. Giunsero alle spalle di Vivienne Queen e Baek la spinse a terra, facendole perdere la spada. La figlia di Giove rotolò su un fianco e si rialzò con un pugnale in mano. Il figlio di Ade la colpì in faccia con l'arco, mentre lei cercava di difendersi dall'attacco di Chen. Baek riuscì a disarmarla e le legò i polsi con una corda: "E adesso ti portiamo in prigione." ridacchiò il figlio di Thanatos. Vivienne, in tutta risposta, gli diede una gomitata nello stomaco e tirò una ginocchiata negli attributi ad Arthur. Riuscì a fatica a raccogliere il pugnale e poi scappò nella sua parte della foresta. Baek si rialzò e poi aiutò il figlio di Ade a fare lo stesso. "La odio." mormorò poi il figlio di Thanatos. Arthur non fece in tempo a rispondere, perchè venne interrotto dall'arrivo di corsa dei figli di Ermes, guidati da Sebastian Crassworth con la bandiera blu in mano. Poco dopo Chirone suonò il suo corno ed annunciò la vittoria della squadra rossa. Baek sorrise nel pensare alla faccia di Vivienne Queen nel momento in cui avrebbe capito che avrebbe potuto far vincere la sua squadra, ma era stata fermata proprio da lui.

Salve, ragazzi! In questo capitolo abbiamo incontrato Richard Marien, Lukas Greymon e Sebastian Crassworth. Ci vediamo al prossimo capitolo!

 

Richard Marien

 Richard Marien

Lukas Greymon

 Lukas Greymon

Sebastian Crassworth

Sebastian Crassworth

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Capitolo 5
*** Riunione ***


KAYLA FOSTER

Kayla Foster, figlia di Fobetore, stava camminando per il Campo Mezzosangue, diretta alla cabina di Clori. Chirone quel pomeriggio aveva indetto una riunione per tutti i capocabina per discutere di chi sarebbe partito alla ricerca dei semidei scomparsi. Kayla non conosceva bene i Sette e Nico, ma aveva sentito parlare delle loro grandi imprese e aveva combattuto con loro nella guerra contro Gea e quella contro Crono. Le sarebbe piaciuto riuscire a fare grandi imprese come loro, ma temeva che non ne avrebbe mai avuto la possibilità: da quando suo padre, il dio degli incubi, l'aveva riconosciuta tutti avevano cominciato ad evitarla e nessuno si sarebbe mai fidato di lei per un'importante impresa. Beh, nessuno tranne la sua migliore amica Tessa Green, figlia di Clori. Quando due anni prima Kayla era stata riconosciuta Tessa le si era avvicinata dicendo: "Quindi sei figlia di Fobetore? Che figo!" Da quella sera erano diventate migliori amiche, si allenavano insieme e parlavano dei ragazzi cari i del campo. La figlia di Fobetore si avvicinò alla porta della cabina di Clori. La cabina 22 era ricoperta di fiori e profumava un po' troppo per i gusti di Kayla; in un certo senso ricordava la cabina di Demetra. Cercando di non starnutire bussò alla porta. Dopo pochi secondi ne uscì Tessa: aveva i capelli biondi sciolti sulle spalle; indossava un paio di shorts blu e una camicetta azzurra leggermente sbottonata, da cui si poteva intravedere la canottiera bianca.

"Andiamo?" esordì la figlia di Clori. Kayla annuì ed insieme andarono alla Casa Grande. Una volta arrivate si avvicinarono a Richard Marien e chiesero se avessero già cominciato la riunione.

"Vivienne è andata da Rachel a chiedere la profezia, visto che non poteva venire, avendo la febbre. Ci sono stati diversi litigi, ma alla fine si sono convinti a lasciarla andare. Dovrebbe tornare tra poco." Rispose il figlio di Apollo. Come a conferma delle parole di Richard, la figlia di Giove entrò dalla porta, avvicinandosi al tavolo al centro della stanza. Chirone battè uno zoccolo a terra e ordinò a tutti di sedersi. Kayla e Tessa presero posto tra Richard e Clarisse.

Quando ci fu silenzio, Vivienne esordì: "Ho ricevuto la profezia. Recita questo:

Otto Mezzosangue per l'impresa partiranno,

 

il sangue, il vento, il tuono e gli incubi li guideranno

 

e i loro più grandi amici dovranno portare

 

se gli eroi scomparsi non vorranno condannare.

 

A est, verso la grande isola dovranno andare

 

per i nuovi alleati incontrare.

 

Il 9 e 3/4 alla loro meta li dovrà portare

 

e tra i nuovi alleati si dovranno intrufolare."

 

Nella stanza regnava il silenzio. Will Solace esordì: "Chirone, che cosa vuol dire?" Il centauro si scuri in volto: "Procediamo con ordine."

"Allora, certamente la profezia parla di Baek, Lukas, Vivienne e Kayla. Perciò ognuno di loro dovrà scegliere il migliore amico da portare in viaggio." Intervenne Malcolm, figlio di Atena.

"Perciò, se non erro, verranno con voi Arthur Kirklem, Sebastian Crassworth, Richard Marien e Tessa Green." disse Chirone. Tutti annuirono e attenere che Chirone spiegasse loro il resto della profezia. Il centauro prese un respiro profondo: "Parla di una scuola. Una scuola di maghi a cui si può accedere attraverso il binario 9 e 3/4 della stazione di Londra. Dovrete fingervi dei maghi. Come semidei, probabilmente avendo una bacchetta sarete in grado di eseguire gli incantesimi. Invierò un messaggio Iride alla preside e mi farò inviare la lista del materiale necessario e mi farò dare tutte le istruzioni. Ci incontreremo di nuovo qui tra due ore."

Kayla pensò: "Di certo non ci annoieremo quest'anno."

ARTHUR KIRKLEM

 

Arthur decise di andare al poligono di tiro con l'arco. Di solito lo aiutava a distrarsi e di certo in quel momento ne aveva bisogno. Sarebbe dovuto andare in una scuola di maghi e fingersi uno di loro. Non poteva crederci! Era ansioso, ma anche eccitato: era curioso di scoprire come vivessero i giovani maghi londinesi e come sarebbe stato essere uno di loro per un po'. Arthur non si stava nemmeno rendendo conto del tempo che passava. Capì che era ora di tornare alla casa grande quando Baek attirò la sua attenzione con un fischio. Arthur recupero le sue frecce e raggiunse l'amico.

Erano già tutti seduti intorno al tavolo, perciò i due amici cercarono di trovare posto senza dare troppo nell'occhio. Quando si sistemarono Chirone prese a parlare: "Mi sono consultato con la preside della scuola, che mi ha inviato la lista del materiale necessario. Abbiamo concordato che domani mattina partirete per Londra, dove vi aspetterà un suo inviato. Lui vi porterà a comprare tutto ciò di cui avrete bisogno e vi spiegherà come raggiungere la scuola. C'è un solo problema: i semidei sono scomparsi."

Nella stanza scoppiò un gran trambusto che Chirone riuscì a zittire battendo un paio di volte lo zoccolo a terra.

"Come possiamo fidarci di loro? Potrebbero averli uccisi e magari faranno fuori anche quelli che andranno là." Sbottò Clarisse.

Chirone le rispose calmo: "La profezia è stata chiara. Dobbiamo unirci contro una minaccia comune." Diversi semidei presero a borbottare, non d'accordo con il centauro.

Senza nemmeno accorgersene Arthur prese a giocherellare con i capelli di Baek che gli chiese sarcasticamente: "Mi hai preso per un cane?"

Arthur lo zittì, continuando con il suo anti-stress.

"Non abbiamo scelta. I semidei partiranno domani mattina alle prime luci dell'alba." concluse Chirone. Detto ciò il centauro congedò i capicabina e se ne andò.

"Beh, sarà un'esperienza interessante" esordì Baek, beccandosi diverse occhiatacce.

 

Ciao a tutti! Non devo dire molto, infatti mi limiterò ad allegare le immagini dei nuovi personaggi e a ringraziare nananime per aver risolto il mio problema con il codice html.

Kayla Foster

 Kayla Foster

 

Tessa Green

 Tessa Green

 

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Capitolo 6
*** Il viaggio (parte 1) ***


Il viaggio

Viaggio

BAEK GREY

Quella mattina Baek era stato costretto a fare la sua passeggiata mattutina da solo: Arthur si era categoricamente rifiutato di andare con lui prima dell'impresa, dicendo di volersi riposare.

Si stava inoltrando nelle profondità della foresta, saltando qualche tronco caduto ed ignorando qualche mostro che girava lì intorno.

Notando che il sole stava cominciando a spuntare, Baek aveva deciso di dirigersi al punto di ritrovo, quando qualcosa lo colpì: sentì il rumore del sangue che pulsava velocemente, come se qualcuno fosse spaventato.

Tese l'orecchio e si diresse verso la fonte del rumore.

Si guardò intorno, non riuscendo a vedere nessuno, fino a quando non vide Vivienne Queen sopra un albero.

Aveva dei lunghi pantaloni di Jeans ed una semplice maglietta bianca; i capelli erano sparsi ovunque e sembrava davvero spaventata.

Chen alzò lo sguardo verso di lei e disse alzando un sopracciglio: "Hai delle crisi di identità? Guarda che non sei uno scoiattolo."

Lei non rispose. Aveva lo sguardo fisso in basso e respirava velocemente.

Baek capì cosa stava guardando: un alveare di api.

Il figlio di Thanatos riprovò a parlarle: "Vivienne? Mi senti?"

Lei continuò a non rispondere e sembrò che la respirazione le diventasse più difficoltosa.

Cominciarono a comparirle delle bolle sulla pelle.

Chen imprecò, capendo la situazione: era allergica alle punture delle api.

Prese ad arrampicarsi sull'albero più in fretta che poteva. Quando arrivò abbastanza vicino la tirò per un braccio, cercando un modo per farli scendere entrambi dall'albero. Riuscì a sollevarla   di peso ed appoggiarla sul ramo più basso.

Chen si lasciò cadere a terra e fece scendere anche Vivienne, che, nel frattempo, stava decisamente diventando viola. Le tolse lo zaino dalle spalle e lo aprì, alla ricerca di qualche medicina. Trovò delle boccette di cortisone e una siringa.

Riuscì ad inserire il farmaco nell'utensile, per poi conficcarlo nel braccio di Vivienne.

La ragazza, dopo qualche secondo, sembrò cominciarsi a riprendere. Baek si lasciò cadere a terra, stremato. La giornata era cominciata proprio bene!

 

ARTHUR KIRKLEM

Arthur stava per uccidere Baek. Era partito per la sua passeggiata mattutina alle 5.30 e, in quel momento che ero le 7.00 non era ancora tornato.

Oltre a lui mancava anche Vivienne è questo era ancora più strano: di solito arrivava in anticipo a qualunque allenamento. Era immerso nei suoi pensieri quando vide sbucare dal bosco Baek con al suo fianco Vivienne.

Entrambi sembravano stremati ed avevano tutti i capelli scompigliati. Arthur non potè fare a meno di sorridere e fare il pollice verso in direzione dell'amico che si limitò a guardarlo male e fare un cennò che significava "ti spiego dopo". Quando arrivarono, Chirone augurò loro buona fortuna e li aiutò a caricare le loro cose sul furgone di Argo.

 Quando fu abbastanza vicino, Arthur diede una pacca sulle spalle a Chen: "Amico, sapevo che ti divertissero le ragazze, ma proprio prima dell'impresa mi sembra esagerato!"

Baek lo fulminò con lo sguardo mentre caricava le sue cose: "Non è successo niente."

"Certo, certo..." Rispose il figlio di Ade con un sorrisetto.

 

RICHARD MARIEN

"Che ci facevi nel bosco con Grey?" chiese Richard a Vivienne.

"Ci siamo incontrati per caso." Rispose lei mettendo una mano nel sacchetto di patatine che teneva sulle ginocchia.

"Nel bosco?" Insistette dubbioso il figlio di Apollo.

"Sì, perchè?" chiese lei masticando.

Richard scosse la testa, lasciando cadere l'argomento. In realtà aveva notato il modo in cui si era irrigidita quando aveva posto la domanda, ma non voleva stressarla troppo.

Prese alcune patatine dal sacchetto di Vivienne, cercando di non pensare al fatto che fossero otto semidei in viaggio verso un altro continente e che se non fossero stati attaccati da nessun mostro sarebbe stato un miracolo.

Allontanò dalla mente quei pensieri e chiuse gli occhi.

 

SEBASTIAN CRASSWORTH

Sebastian non capiva perchè fosse necessario partire così presto per ogni impresa. Per fortuna avrebbe potuto dormire durante il viaggio!

Morfeo lo stava accogliendo tra le sue braccia, quando Lukas prese a tirargli dei colpetti sulla fronte.

"Lukas, se non la smetti sarò costretto a spezzarti un braccio." disse Sebastian senza aprire gli occhi.

"Seb, mi faresti davvero questo?" chiese Lukas mettendo il broncio.

Il figlio di Ermes sbuffò e diede le spalle all'amico, cercando di dormire.

Avendo il sonno molto leggero, venne svegliato dal rumore di un accendino.

"Lukas, sei pregato di non fumare al chiuso." disse Sebastian senza aprire gli occhi.

L'altro borbottò qualcosa, ma accontentò l'amico.

Sebastian venne svegliato per l'ennesima volta da un'urlante Tessa Green che continuava a strillare di non voler salire sull'aereo.

Sbuffando il figlio di Ermes pensò che quell'impresa sarebbe stata più difficile del previsto.

 

Vi prego, qualcuno mi fermi. Mi sono troppo gasata con questa fanfiction e non riesco a smettere di andare avanti. Qualcuno mi salvi!

 

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Capitolo 7
*** Il viaggio (parte 2) ***


Il viaggio (parte 2)

 

ViaggiareTESSA GREEN 

"Io non ci salgo lì!" Gridò Tessa indicando l'aereo che stava per partire con direzione Londra.

"Dai, vedrai che non sarà niente. È solo questione di qualche ora." disse Kayla cercando di tranquillizzare l'amica.

"Non mi interessa!"

"Paura, eh?" Intervenne Lukas ridacchiando.

"Stai zitto, tu!" Strillò la figlia di Clori istericamente.

Lukas rimase abbastanza sorpreso dal suo comportamento: di solito sembrava tranquilla, come se niente potesse turbarla.

"Qualcuno la stordisca, vi prego!" Disse Arthur esasperato. Tessa lo guardò come se volesse ucciderlo.

"Tessa, pensa che da questa impresa potrebbe dipendere la salvezza di tutti i semidei. Non possiamo permetterci di farci fermare o anche solo rallentare da una semplice paura." disse Richard guardando la figlia di Clori con sguardo serio.

Lei borbottò qualcosa, ma acconsentì a salire sull'aereo. Arthur tirò un sospiro di sollievo, felice di non dover rimanere ancora in mezzo alla folla con Tessa che urlava come un'isterica.

I semidei si diressero all'aereo e si decisero finalmente a salire.

Tessa prese subito il posto sul corridoio e cercò di distrarsi con pensieri legati all'impresa: come avevano fatto a trovare otto biglietti a distanza di un giorno? Probabilmente ci aveva messo lo zampino Chirone con la Foschia.

Il centauro aveva detto loro che in quella scuola i maghi venivano divisi in quattro case in base alla loro personalità: chissà dove sarebbe finita lei?

Visto che non riusciva ad evitare di pensare che sotto i suoi piedi si trovava il vuoto, decise di ascoltare un po' di musica, anche se sapeva che probabilmente non sarebbe stata una cosa saggia.

Prese le cuffiette del suo MP3 e se le mise nelle orecchie, facendo partire la sua canzone preferita: "Summer Paradise" dei Simple plan.

Immaginò di essere seduta in riva al mare, con una noce di cocco in una mano, una bibita nell'altra e un buon libro poggiato vicino a sè.

Immaginò il rumore delle onde e la sensazione del vento che le scompigliava i capelli.

Immersa in questa beatitudine, Tessa si addormentò.

 

VIVIENNE ELECTRA QUEEN

Vivienne si stava pentendo di aver mangiato quelle patatine. Durante il decollo le era parso che le stessero tornando in gola.

In quel momento si trovava inginocchiata sul water, aspettando che quella sofferenza finisse.

Immaginò tutte le cose più disgustoso che le vennero in mente, ma non riusciva a vomitare.

Era sull'orlo di una crisi isterica quando sentì bussare alla porta.

Cercò di chiedere chi fosse, ma tutto ciò che riuscì a produrre fu un conato di vomito.

Sentì la porta aprirsi con un leggero cigolio. Una voce familiare le disse: "Come stai?"

Vivienne si voltò e si trovò davanti Baek che continuò porgendole un bicchiere di limonata: "Era un po' che eri dentro, perciò ho chiesto spiegazioni a Richard. Ti ho portato questo."

Vivienne prese il bicchiere dalle mani del ragazzo e ne bevette il liquido. Il gusto aspro della limonata la colpì subito, mettendo fino a quella terribile agonia.

Baek, trovandosi davanti a quella scena disgustosa, si voltò di spalle, cercando di non vomitare a sua volta.

Il ragazzo decise di prenderle un bicchiere d'acqua e di aspettarla nell'anti-bagno per darle un po' di privacy.

La figlia di Giove uscì un paio di minuti dopo.

Il figlio di Thanatos si limitò a porgerle il bicchiere, prendendo dalle sue mani quello vuoto.

"Grazie. Non solo per adesso, ma anche per stamattina." disse titubante Vivienne.

"Dopo la tua fantastica gomitata nello stomaco, come avrei potuto non salvarti la vita?" chiese ironico Chen.

"In guerra tutto è lecito." Rispose la figlia di Giove uscendo dalla stanza e lasciando Baek con due bicchieri vuoti in mano e un sorriso stampato in faccia.

 

Qualcuno mi fermi. Vi prego.

 

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Capitolo 8
*** Diagon Alley ***


Diagon Alley

Diagon Alley

LUKAS GREYMON

Quando Lukas vide il gigante che li stava aspettando pensò che Gea lo avesse fatto tornare in vita. Il gigante si avvicinò loro non appena li vide e tutti misero le mani alle armi.

Il gigante aveva una folta barba castana e lunghi, crespi capelli dello stesso colore.

Indossava una lunga maglia che sembrava fatta di pelli e dei pantaloni con le stesse caratteristiche.

"Il mio nome è Rubeus Hagrid e vi accompagnerò nel fare i vostri acquisti." disse il gigante.

"Io sono Lukas Greymon, figlio di Borea, mentre loro sono Richard Marien, figlio di Apollo, Baek Grey, figlio di Thanatos, Arthur Kirklem, figlio di Ade, Sebastian Crassworth, figlio di Ermes, Vivienne Electra Queen, figlia di Giove, Kayla Foster, figlia di Fobetore, e Tessa Green, figlia di Clori."

"Piacere." disse Hagrid per poi fare loro cenno di  seguirlo.

Percorsero una serie di stradine, fino a quando non giunsero davanti ad un pub. Hagrid aprì la porta senza esitazione e fece un cenno al barista, un tranquillo ometto completamente calvo.

Il gigante li condusse nel retrobottega che portava in un vicolo cieco. Hagrid colpì le pietre che componevano il muretto in una strana sequenza. La parete scomparve rivelando dall'altra parte una strada percorsa da tanta bizzarra gente.

Hagrid consegnò ad ognuno di loro una lista di oggetti ed un sacchettino di pelle: "Troverete scritti tutti gli oggetti di cui avrete bisogno, che sono già stati pagati dalla scuola. Le uniche cose che dovrete scegliere e comprare saranno la bacchetta e un eventuale animale. Nel sacchetto sono presenti 1000 galeoni per vostro personale uso. Quando avrete preso tutto dovrete andare alla stazione di King's Cross e prendere il treno che parte dal binario 9 e 3/4." disse il gigante consegnando loro dei cartoncini.

Detto questo, Hagrid tornò indietro lungo la strada e se ne andò.

"Bene, da dove cominciamo?" Esordì Lukas.

 

RICHARD MARIEN

Richard trovava assurda tutta la faccenda.

Non solo sarebbero dovuti andare in una scuola per maghi, ma avrebbero anche dovuto comprare cose assurde come una bacchetta magica.

 E poi come avrebbero fatto senza la possibilità di usare le loro armi? Richard non poteva nemmeno immaginare di andare in giro senza la sua spada.

Sbuffò e decise di smettere di farsi troppi problemi. Lui, Vivienne e Sebastian si stavano dirigendo a comprare le bacchette.

Aveva sentito dire che erano le bacchette a scegliere i maghi: e se loro finissero per non venire scelti da nessuno di quegli strani oggetti? In fondo erano semidei.

Richard aprì la porta del negozio, sperando soltanto che andasse tutto bene. Entrando videro un vecchio uomo dai lunghi capelli bianchi che stava dando loro le spalle. Era intento a sistemare alcune piccole scatoline in delle pile ordinate.

"Buongiorno, noi siamo qui per..." cominciò Richard.

"Comprare delle bacchette, ovviamente." Lo interruppe l'uomo.

"Mi chiamo Ollivander. Molti mi considerano il miglior venditore di bacchette che si possa incontrare." Continuò l'uomo.

"Allora...Prova con questa." Ollivander porse a Richard una bacchetta.

Il figlio di Apollo, non sapendo cosa fare, provò ad agitare la bacchetta, ma finì soltanto per far volare via tutti i fogli presenti sul bancone del venditore. Ollivander si affrettò a riprenderla dalle sue mani e provò con un'altra.

Questa volta Richard non provocò danni.

"Cedro e piuma di fenice. 12 cm, abbastanza flessibile." Proclamò Ollivander.

Dopo circa trenta minuti tutti e tre avevano una bacchetta: Vivienne ne aveva una di biancospino con il nucleo di corda di cuore di drago, mentre a Sebastian  ne venne assegnata una di corniolo con il nucleo di crine di unicorno.

Adesso dovevano solo comprare i libri, un pentolone, un mantello e un animale.

Richard non vedeva loro di scegliere quest'ultimo!

 

ARTHUR KIRKLEM

"Ma dove diavolo è questo binario 9 e 3/4?" Chiese Arthur al limite dell'esasperazione.

"Avremmo dovuto chiederlo ad Hagrid! Siamo dei cretini!" Disse Baek rimproverandosi.

Arthur stava per lanciare maledizioni contro chiunque, ma venne interrotto da una voce di una donna: "Non è possibile! Ogni anno siamo in ritardo! Il treno per Hogwarts parte alle 11.00!"

I semidei, sentendo quelle parole, decisero di seguire quel gruppo di persone. Era composto da due ragazze, un ragazzo e una donna dai capelli rossi e un ragazzo moro e occhialuto.

I ragazzi si diressero verso un muro tra i binari 9 e 10 e vi si lanciarono contro. Proprio quando Arthur pensava che si sarebbero schiantati, rompendosi la scatola cranica, attraversarono indenni la parete.

"Quindi dobbiamo lanciarci contro un muro?" chiese Baek sperando di ricevere una risposta diversa da quella che si aspettava.

 "Chi parte?" Domandò Tessa. Sebastian si fece avanti e corse contro la parete, attraversandola.

Vedendo che aveva avuto successo, gli altri semidei presero coraggio e imitarono il figlio di Ermes.

Dall'altra parte videro una gran folla, composta prevalentemente da ragazzi che stavano salendo sul treno.

"Dopo questa le ho fatte proprio tutte." pensò Arthur.

 

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Capitolo 9
*** Hogwarts ***


Hogwarts
Hogwarts

KAYLA FOSTER

Kayla era decisamente eccitata. Aveva passata tutto il viaggio in treno a discutere con Tessa delle quattro case di Hogwarts, delle materie e degli incantesimi.

La figlia di Fobetore si rammentò che erano lì per compiere una missione. Il suo umore peggiorò notevolmente, ma cercò di non rattristarsi. 

Decise che fosse il caso di indossare la divisa prima di arrivare. Kayla la scruta con disappunto: al Campo non si indossavano le gonne, poiché decisamente non agevoli per il combattimento, ma l'abbigliamento femminili della scuola di magia prevedeva proprio quello.

Si fece coraggio e indossò la divisa.

Fece ritorno allo scompartimento, dove la aspettavano Tessa, Lukas e Sebastian.

La figlia di Clori trattenne a stento una risata.

Kayla la fulminò con lo sguardo e scandì: "Non. Una. Parola."

Tessa alzò le mani, ridacchiando.

"Queste divise sono davvero rigide!" Borbottò Lukas cercando di muoversi.

"Almeno a voi stanno bene! Noi dobbiamo tenere queste gonne e queste calze." Si lamentò Tessa.

Lukas cercò di darsi un tono e, quando il treno si affermò, si affrettò a scendere.

Kayla prese un respiro profondo e seguì gli altri semidei.

SEBASTIAN CRASSWORTH

Sebastian si sentiva a disagio. Il primo giorno di scuola tutti quanti i nuovi arrivati devono aspettare fuori dalla cosiddetta "Sala Grande"  e ciò prevedeva che, oltre a loro, ci fossero solo ragazzini di 11 anni.

Questi non facevano altro che fissarli, chiedendosi come mai fossero ad aspettare lì con loro. Prima che Sebastian rispondesse loro in malo modo, scese le scale una donna dai capelli bianchi con indosso un lungo vestito verde e un cappello a punta. Lei squadrò i semidei e disse a tutti i ragazzi: "Siamo pronti a ricevervi"

Entrarono nella sala in fila per due, passando tra due lunghi tavoli. Tutti quanti li fissavano, sorpresi dalla loro età.

La donna, che si era presentata come la preside Minerva McGranitt, prese posto di fronte ai tavoli degli alunni: "Bentornati a tutti e benvenuti ai nuovi arrivati. Quest'anno, oltre ai ragazzi del primo anno, ospiteremo alcuni ragazzi provenienti da una scuola americana. Adesso, però, procediamo con lo smistamento."

Gli alunni applaudirono, ansiosi di scoprire di più sui maghi americani.

La preside snocciolò qualche nome, fino a quando chiamò il primo dei semidei: "Sebastian  Crassworth."

Il figlio di Ermes prese coraggio e si fece avanti, sedendosi sullo sgabello. Sentì il Cappello Parlante che gli veniva poggiato sulla testa. Questo ebbe un attimo di esitazione, ma alla fine proclamò: "Grifondoro!"

Sebastian si diresse e al tavolo che gli venne indicato dalla professoressa McGranitt. Si sedette vicino ad un biondo ragazzo minuto che gli porse la mano: "Piacere, Aaron Mitchell."

"Sebastian." Rispose il figlio di Ermes ricambiando la stretta.

Dopo alcuni ragazzi del primo anno venne chiamato il secondo semidio: "Kayla Foster."

La figlia di Fobetore si sedette sullo sgabello.

Sembrava estremamente tesa, ma si rilassò quando il cappello decise: "Tassorosso!"

La ragazza si diresse sorridendo al tavolo che le venne assegnato.

 La McGranitt chiamò un altro paio di ragazzini, finché non giunse il momento di tre semidei di fila: "Tessa Green."

Il Cappello Parlante la assegnò senza esitazione ai Tassorosso.

"Baek Grey."  Procedette la professoressa.

Il figlio di Thanatos venne immediatamente classificato tra i Serpeverde.

"Lukas Greymon." Chiamò la donna.

Sebastian sperò che l'amico finisse nella sua stessa casa, ma venne smentito quando il Cappello, dopo molta indecisione, proclamò: "Corvonero!"

Peccato, ma se lo aspettava.

Passò un po' di tempo prima che la professoressa invitasse l'ennesimo semidio ad accomodarsi sullo   sgabello.  Il figlio di Ade raggiunse sicuro la postazione e il Cappello Parlante lo smistò senza dubbi tra i Serpeverde.

Il seguente semidio a venir chiamato fu Richard Marien che venne assegnato con non poca esitazione ai Tassorosso.

"Vivienne Electra Queen." venne appellata la figlia di Giove. La semidea finì immediatamente tra i Grifondoro e si accomodò di fronte a Sebastian.

Finito lo smistamento Minerva McGranitt augurò loro un buon appetito e fece comparire il cibo.

Sebastian pensò che, se si mangiava così bene, si sarebbe potuto trovare bene lì.

 

Ciao a tutti! Non devo dire molto, ma solo ringraziare tutte le persone che hanno recensito questi capitoli. A presto!

 

Aaron Mitchell

Aaron Mitchell

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Capitolo 10
*** Nuove conoscenze ***


Nuove conoscenze

Hogwarts

EMILY SHERWOOD

A Emily quei tizi non piacevano. Fin da quando erano entrati nella Sala Grande aveva avuto l'impressione che nascondessero qualcosa.

Emily sapeva che era improbabile che nessuno di loro finisse nella sua casa, ma proprio quei due?

Quando il Cappello Parlante li aveva smistati nella Casa di Serpeverde quasi non poteva crederci. Davvero la sua sfortuna poteva raggiungere tali livelli? A quanto pareva sì.

Perciò in quel momento si trovava già alle 21.30 rinchiusa nel dormitorio.

Aveva deciso di andarsene nel momento in cui aveva notato che tutti non facevano altro che fissare i nuovi arrivati.

Emily nemmeno sapeva perchè li odiasse tanto, semplicemente aveva la sensazione che non fossero affidabili e che fossero arrivati solo per creare guai.

Sbuffò e prese a fare i compiti, tentando di distrarsi. Nel momento in cui realizzò che il professor Feddison (subentrato alla McGranitt quando lei era diventata preside) aveva assegnato loro una ricerca di almeno due fogli di pergamena riguardo la relazione tra la Trasfigurazione e l'alchimia, pensò che forse passare del tempo con i nuovi arrivati non fosse così male.

Trovandosi costretta a scegliere, mandò al diavolo Feddison e scese le scale.

Si sedette su una poltrona, fingendo di leggere un libro: in realtà voleva tenere d'occhio quei due.

Sforzandosi riuscì a ricordare i loro nomi: Baek era quello dai tratti asiatici, mentre Arthur era quello basso.

Dopo un po', lo stare a fissarli mentre non facevano niente cominciò ad annoiarla, perciò optò per un'iniziativa più diretta.

Si sedette sulla poltrona di fronte ai due amici ed esordì: "Quindi venite dall'America."

I due annuirono. "Com'era la vostra scuola? Cosa studiavate?" Continuò lei.

Si guardarono per un attimo, poi Baek prese la parola: "In realtà era un po' diversa. Lì ognuno poteva scegliere i campi in cui specializzarsi e la storia della magia non era molto approfondita. Però studiavamo anche latino, greco antico e i metodi di combattimento tradizionale, come la scherma e il tiro con l'arco."

Emily si interessò ancora di più: "Quindi avete delle armi?"

Arthur rispose: "Sì. La preside McGranitt ha detto che introdurrà dei corsi pomeridiani di scherma e tiro con l'arco."

"Davvero?"

"Sì. Verrà annunciato a tutti gli studenti dal quarto anno in su domani alla prima ora."

"Interessante. Beh, ragazzi, adesso vado a dormire. A domani." Disse lei andandosene.

Una volta tornata nel dormitorio realizzò di dover ancora fare i compiti di Trasfigurazione. Sbuffando si mise al lavoro, ma non smise di pensare al mistero che continuava ad avvolgere i nuovi arrivati.

 

VIVIENNE ELECTRA QUEEN

Vivienne quella mattina, come al solito, si alzò alle 6.00 del mattino e, nonostante i suoi tentativi, il suo orologio biologico le impedì di tornare a dormire.

Dopo venti minuti passati a rigirarsi nel suo letto a baldacchino decise di esplorare la scuola. Uscì dalla stanza facendo il minor rumore possibile, cercando di non svegliare le sue compagne di dormitorio.

Uscì dalla sala comune di Grifondoro e prese a girovagare per i corridoi.

Quel posto era veramente incredibile! Ogni stanza era enorme e piena di dettagli spettacolari, per non parlare della Sala Grande: il soffitto sembrava un vero cielo!

Ovviamente lei, come figlia di Giove, aveva capito subito che non era vero, ma era comunque stupendo.

Si avvicinò ad una delle grandi finestre vetrate per guardare fuori: da lì poteva vedere il campo per uno strano sport che le era stato detto chiamarsi Quidditch.

Mentre scrutava i grandi anelli le cadde lo sguardo su una piccola figura seduta al bordo del campo. Riconoscendo chi fosse, decise di raggiungerla.

Arrivò alle spalle della persona e, notando il suo sguardo, disse: "Non ti preoccupare, il tuo gatto finirà nei Campi Elisi. Era un grande eroe."

Baek sobbalzò per lo spaventò, ma poi, riconoscendo la voce si voltò verso di lei e rispose ignorando il suo commento : "Ehi, scoiattolo!"

Vivienne lo guardò male, ma si sedette al suo fianco, beandosi della frizzante aria mattutina.

"Allora, come ti trovi tra le serpi?" chiese sdraiandosi sull'erba umida e chiudendo gli occhi. Sentì il ragazzo di fianco a lei imitarla per poi rispondere: "Sinceramente io e Arthur non abbiamo relazionato molto con gli altri, ma tutto sommato mi trovo bene."

"Allora perchè quella faccia?" Chiese lei.

"Quale faccia?" Domandò Chen facendo finta di non capire. Quando Vivienne lo pizzicò su un braccio si decise a rispondere: "Ahi! E va bene... Per quanto questa scuola sia bella, sento che non ne facciamo e non ne faremo mai parte. Gli altri studenti non si fidano di noi e continuano a fare domande... Non so per quanto ancora riusciremo a tenere la faccenda nascosta."

"Io una cosa la so. Qui c'è troppa depressione, andiamo a fare colazione!" Disse Vivienne alzandosi e tirando su Chen per un braccio.

I mugolii di protesta del ragazzo la divertiremo ancora di più e la spinsero a cominciare a correre verso la Sala Grande trascinandosi un protestante Baek dietro.

 

Saaaalve. Per l'ennesima volta non devo dire niente e mi limiterò a inserire l'immagine del nuovo personaggio.

Emily Sherwood 

Emily Sherwood

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Capitolo 11
*** Lezioni ***


Lezioni

Laboratorio di pozioni

ARTHUR KIRKLEM

Arthur non capiva perchè ogni volta che lasciava Baek da solo lo dovesse ritrovare con Vivienne Queen.

Quella mattina Arthur si era alzato presto per via dei sensi di colpa che lo affliggevano: quando l'amico gli aveva chiesto di accompagnarlo a esplorare il castello, lui lo aveva mandato al diavolo dicendogli di lasciarlo dormire.

Era rimasto abbastanza sorpreso dal fatto che il figlio di Thanatos non avesse insistito e questo l'aveva fatto sentire ancora più in colpa.

Perciò pochi minuti dopo era partito alla ricerca di Chen, immaginandolo a vagare per i corridoi con sguardo depresso, ma era stato smentito: il caro e vecchio Chen si trovava sdraiato per terra di fianco alla figlia di Giove.

Pensando che si sarebbero saltati addosso, il figlio di Ade aveva deciso di concedere loro un po' di privacy, perciò decise di andare alla Sala Grande.

Li vide arrivare di corsa circa una mezz'ora dopo e ognuno di loro andò al proprio tavolo. Quando l'amico si fu seduto davanti a lui, Arthur esordì: "Te la stai proprio lavorando, eh?"

"Temo di doverti deludere, ma stavolta è venuta lei a cercare me." Rispose fiero Chen.

"Stavolta?" chiese il figlio di Ade con un sorrisetto.

Prima che Baek potesse replicare, videro entrare  di corsa nella Sala Grande Tessa Green che disse  con il fiatone: "Forse abbiamo qualcosa."

 

GIORGIE COSSINIAN

Giorgie non capiva perchè Zoey dovesse essere costantemente in ritardo.

Stava aspettando nella sala comune di Corvonero da circa venti minuti, ma dell'amica non c'era ancora traccia.

Trattenne a stento un'infinita serie di imprecazioni, quando vide Zoey scendere di corsa le scale.

"Se non imparerai ad essere puntuale mi costringerai a venire a tirarti giù dal letto ogni mattina!" Minacciò Giorgie.

"Stai zitto e corri!" Replicò l'altra uscendo dalla sala comune.

Il ragazzo alzò gli occhi al cielo, per poi dirigersi a sua volta verso l'aula di Divinazione.

Riuscirono ad arrivare appena due minuti prima che la professoressa Cooman entrasse nella stanza.

"Per fortuna ce l'abbiamo fatta." Commentò Zoey beccandosi un'occhiataccia dal ragazzo al suo fianco.

"Buongiorno, ragazzi. Prima di cominciare con la prima lezione dell'anno volevo avvertirvi che da adesso in poi, per i ragazzi dal quarto anno in su, saranno disponibili dei corsi pomeridiani di scherma e tiro con l'arco che avranno luogo ogni martedì e giovedì dalle 15.00 alle 16.00."

Nell'aula si alzò un gran brusio.

"Wow, che figata!" Commentò Giorgie.

Zoey strabuzzò gli occhi: "Scherzi? Può essere veramente pericoloso!"

Il ragazzo ignorò il commento dell'amica, già immaginandosi alle prese con un duello di scherma.

La voce della professoressa lo riportò alla realtà: "Allora, ragazzi, chi vuole cominciare a dirmi cosa vede nella sfera di cristallo davanti a sè?"

Zoey alzò immediatamente la mano, causando lo sbuffare dell'amico.

"No, signorina Miller. Che pensa, invece, signor Cossinian di dirmi cosa vede lei?" Disse la Cooman rivolgendosi a Giorgie. 

Il Corvonero puntò lo sguardo sulla sfera di cristallo, concentrandosi. Era sempre stato bravo in quella materia e voleva fare una bella figura anche quell'anno.

Si concentrò e alcune immagini presero ad attraversargli la mente: vide otto ragazzi chiusi in una prigione; uno di loro, poi, venne preso da una figura incappucciata e portato a forza in una sorta di laboratorio. Non vide altre immagini,  ma continuò a sentire le urla strazianti del ragazzo.

Giorgie prese a sudare freddo e si irrigidì.

L'ultima cosa che vide fu il volto preoccupato di Zoey che lo guardava.

 

RICHARD MARIEN

Richard aveva notato che quella scuola era strana, ma non aveva capito fino a che livelli.

Ne aveva avuto la prova quando un ragazzo di Corvonero era svenuto nel bel mezzo della lezione di Divinazione.

Il figlio di Apollo era già abbastanza teso per quello che avevo scoperto Tessa e di certo vedere gente che sveniva a caso non lo aiutava a tranquillizzarsi.

Il resto della mattinata passò lentamente. L'unico momento divertente era stato vedere quell'idiota di Crassworth cadere dalla scopa alla  prima lezione di volo: stava cercando di fare lo sbruffone e di dimostrare agli altri semidei presenti di essere in grado di volare, ma non ha avuto successo, visto che ha perso il controllo della scopa a cinque metri di altezza.

Per fortuna non si era fatto niente, ma era stato comunque portato in infermeria da un altro ragazzo di Grifondoro, un certo Aaron Mitchell.

Richard stava cercando di non far esplodere il laboratorio di pozioni, quando la professoressa McGranitt interruppe la lezione di Lumacorno: "Scusate l'interruzione. Mi servono Marien, Foster, Green e Greymon."

 

Ciao 🙂. Ecco i nuovi personaggi!

 

Giorgie Cossinian

 Giorgie Cossinian

Zoey Miller

Zoey Miller

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Capitolo 12
*** Scoperte ***


Scoperte

Infermeria

KAYLA FOSTER

La professoressa McGranitt aveva riunito tutti i semidei in infermeria, intorno al lettino di Sebastian. Nella stanza erano presenti solo loro e  un ragazzo di Corvonero che, così aveva garantito loro la preside, stava dormendo.

La donna si decise a prendere la parola: "Dunque, questa mattina ho trovato nel mio ufficio un anello d'argento che raffigurava un teschio e un biglietto con su scritto "Salverò questo mondo." Sono venuta subito a cercarvi e ho incontrato la signorina Green a cui ho dato il compito di informarvi. La cosa più strana, però, è ciò che ha riferito Giorgie Cossinian. Come alcuni di voi sapranno, durante la lezione di Divinazione è svenuto ed ha dichiarato di aver visto alcuni ragazzi imprigionati su cui venivano condotti degli esperimenti. Questo mi fa pensare che possano essere i vostri compagni del Campo Mezzosangue."

Nella stanza regnava il silenzio, fino a quando Vivienne intervenne: "Ha qualche idea su chi possa averli rapiti?"

La McGranitt scosse la testa.

"Ma chi diavolo sarebbe così pazzo da usare dei semidei come cavie da laboratorio?" Sbottò Lukas.

"Non ne abbiamo idea. L'unico indizio è il biglietto, da cui possiamo intuire che il colpevole ritenga il mondo malato."

Kayla non riusciva a trovare qualcuno che potesse essersi macchiato di un tale crimine. Nessuno sarebbe così vile!

Vedendo che non giungevano a nessuna conclusione, la professoressa congedò i semidei.

Kayla non riusciva a non pensare che, se non avessero scoperto velocemente, i Sette e Nico Di Angelo sarebbero morti.

Scuotendo la testa, la figlia di Fobetore pensò "Mi serve decisamente il pranzo."

 

ALEXANDER MAXIMILIAN COOK

Alexander non capiva perchè dovesse succedere tutto proprio in quel periodo: l'arrivo degli studenti americani, l'introduzione di quei corsi e lo svenimento di Giorgie Cossinian.

Stava cercando di affogare i pensieri nel succo di zucca, quando Aaron Mitchell gli arrivò alle spalle.

Lo spavento causato dal Grifondoro gli fece sputare tutta la bevanda in faccia ad Emily Frost, seduta di fronte a lei.

La ragazza rimase immobile per un attimo, con lo sguardo fisso sul suo piatto, poi disse con tono tranquillo: "Alexander Maximilian Cook, sei un Tassorosso morto."

"Ehi, non è stata colpa mia!" Cercò di difendersi Alex.

"Taci, piaga!" Disse Aaron tirandogli uno scappellotto sulla nuca e beccandosi una gomitata dal Tassorosso.

"Comunque...Avete intenzione di partecipare a quegli affari?" Continuò il Grifondoro.

Alex scosse la testa: "No, sono troppo occupato con il Quidditch."

"Quanto sei noioso!" Intervenne Emily pulendosi la faccia dal succo di zucca.

Il Tassorosso ignorò la disapprovazione degli amici e cambiò argomento: "Voi avete parlato con quelli nuovi?"

La ragazza scosse la testa, mentre Aaron rispose: "Io ho parlato con Sebastian Crassworth.  Sembra simpatico."

Alex sembrava dubbioso.

"Beh, di certo è meglio di quel Richard! Quando Sebastian  è caduto dalla scopa avrebbe dovuto aiutarlo, visto che era quello che lo conosceva meglio, ma era troppo occupato a sghignazzare." Aggiunse il Grifondoro.

Alex stava per replicare, ma si fermò quando vide gli americani entrare nella Sala Grande. Sembravano nervosi e si comportavano in modo strano; in particolare, il Serpeverde più basso stava giocherellando con la manica della camicia di quello più alto.

Certo che erano proprio strani!

 

ZOEY MILLER

Zoey aveva appena finito di pranzare e stava andando a trovare Giorgie in infermeria.

Quando ci era andata alla fine delle lezione stava dormendo, ma sperava che in quel momento non lo stesse facendo più.

Lo trovò seduto sul lettino con gli occhi spalancati.

"Finalmente!" Disse Giorgie quando la vide. Lei, indispettita, rispose: "Guarda che non sei il centro del mondo."

Il ragazzo la ignorò e disse: "Non hai idea di cosa ho scoperto!" Detto questo, prese a raccontarle della conversazione che aveva origliato senza farsi scoprire qualche ora prima.

"Come hai detto che è stata chiamato la Grifondoro?" chiese riflettendo Zoey.

"Figlia di Giove." Rispose Giorgie.

Il cervello di Zoey stava lavorando a mille:ripensò al luogo nominato dalla McGranitt, allo strano comportamento degli americani.

Improvvisamente ebbe un'illuminazione e disse: "Forse so cosa sono."

 

Ciau! Questo sarà l'ultimo capitolo di oggi, perciò ci vediamo domani!

 

Alexander Maximilian Cook

Alexander Maximilian Cook

Emily Frost

 Emily Frost

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Capitolo 13
*** Avviso parte 2 - La Vendetta ***


Ragazzi, scusate se in questi giorni sarò assente, ma sono cominciati gli esami e sarò discretamente impegnata. Abbiate pietà di me!

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Capitolo 14
*** Verità ***


 

Verità

 Sala Grande

GIORGIE COSSINIAN

"Sei seria?" Chiese scettico Giorgie all'amica Zoey.

"Ti dico che è così!" Disse la Corvonero tirando un pugno sulla gamba dell'amico, che la guardò male.

"Semidei? Ma non erano solo miti? Come possono essere reali?!" Protestò il ragazzo.

"Disse il mago frequentante una scuole di magia di cui nessuno conosce la posizione." Replicò Zoey guardando Giorgie con aria di sfida.

Giorgie cercò qualche argomento da portare a suo favore, senza successo.

"Senti, potrebbe essere una cosa seria. Magari stiamo tutti per morire!"

"Come sei pessimista. Potresti anche starti sbagliando." Sbuffò Giorgie.

La ragazza guardò seria l'amico e, dopo una pausa quasi teatrale, disse: "Io non sbaglio. Mai."

Il Corvonero alzò gli occhi al cielo sorridendo, ignaro del fatto che qualcuno li stesse ascoltando.

 

BAEK GREY

Baek stava divorando la sua coscia di pollo e contemporaneamente guardava male l'amico che, al contrario di lui, non aveva per niente appetito.

"Vuoi continuare a sezionare il tuo pasto o a un certo punto hai intenzione di mangiarlo?"

Arthur sembrò risvegliarsi da un sonno ad occhi aperti e posò lo sguardo su quello che, un tempo, era stato il suo cibo. Dopo un paio di secondi di contemplazione, il figlio di Ade rovesciò il contenuto del suo piatto del suo amico.

Baek protestò indispettito: "Tu devi capire che io non sono un cane." Detto questo si lanciò sul suo piatto.

"Non capisco proprio come tu faccia a mangiare! Qualcuno sta facendo degli esperimenti su dei semidei e tu riesci solo a ingozzarti!" Disse Arthur con tono di accusa.

"Di certo non aiuteremo nessuno a stomaco vuoto." Rispose Baek masticando.

Arthur stava per continuare il suo discorso depresso e autocommiserativo, ma venne interrotto da una ragazza che si sedeva davanti a loro.

"Come va, ragazzi?" Chiese Emily Sherwood con un sorriso stampato in faccia e rubando un pezzo di pane a Baek.

"Tutto bene, prima che tu interrompessi e deturpassi il mio banchetto." Rispose il figlio di Thanatos guardando male la Serpeverde.

"Sapete, ho sentito alcune voci..." Continuò lei ignorando il commento di Chen.

Arthur si interessò improvvisamente alla conversazione e spronò Emily a continuare: adorava le novità.

"Ho sentito dire che ci sono dei semidei in questa scuola..."

Baek per poco non si strozzò con le verdure.

"Ovviamente sono solo voci... Ne riparliamo stasera, ragazzi." disse la Serpeverde scompigliando i capelli a Baek per poi lasciare la Sala Grande.

Il figlio di Thanatos cercò intorno a sè prove che quello fosse solo un sogno, ma incontrò solamente lo sguardo pieno di odio di una Grifondoro dagli occhi blu come il cielo.

 

RICHARD MARIEN

"E poi se ne è andata come se non fosse successo nulla!" Concluse il suo racconto la figlia di Giove, sforzandosi per non fulminare un ragazzino del secondo anno che in quel momento le stava passando alle spalle.

"Forse te la stai prendendo troppo. In fondo stavano solo parlando..." Disse Richard cercando di prendere la cosa con democrazia.

"Ma tu da che parte stai? Dei semidei stanno subendo degli esperimenti e quei due si divertono con le ragazze!" Strillò istericamente Vivienne.

"Vivienne, non abbiamo la minima idea di chi li abbia presi, non abbiamo nessuna pista, è normale cercare di distrarsi." Provò il figlio di Apollo cercando di calmare l'amica.

"E provarci con le ragazze è davvero un'ottima distrazione!" La figlia di Giove prese un respiro profondo, cercando di controllarsi.

"Vivienne, lo puoi dire se sei gelosa..."

La ragazza lo guardò con uno sguardo di puro odio, le sue dite erano collegate da quelli che sembravano minuscoli fulmini.

Prima che lei potesse insultarlo nel peggiore dei modi si concentrò su qualcuno alla spalle di Richard: "E tu che diavolo guardi?!"

L'individuo scappò subito, ma Richard pensò di riconoscere in lui Alexander Cook.

 

 

I'm back, bitches!

Ragazzi, ce l'ho fatta! Dopo più di un mese senza aggiornare sono tornata! Gli esami avevano completamente bloccato il lavoro del mio cervellino contorto, non permettendogli di darmi idee, ma adesso ho recuperato la mia ispirazione! Questo capitolo è molto corto, ma sarà l'inizio di una ripresa, quindi ci sentiamo presto!

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Capitolo 15
*** Scherma e tiro con l'arco ***


Scherma e tiro con l'arco
Quidditch

 

Alexander Maximilian Cook

 

"Muoviti, Cook!" Urlò Emy contro il Tassorosso.

"Davvero dopo quello che ti ho raccontato vuoi andare a fare quei nuovi corsi con gli americani?" Domandò il ragazzo sbalordito.

"Probabilmente hai solo bevuto solo troppo succo di zucca." Rispose la ragazza riprendendo a correre per i corridoi.

"Ah-ah. Che simpatica!" Le gridò dietro Alexander prima che l'amica sparisse dietro l'angolo.

 

Alexander non capiva perchè si fosse lasciato convincere da Aaron ed Emy a seguirli in quella follia. Il ragazzo sbuffò, rassegnandosi al fatto che non sarebbe uscito di lì prima di un'ora.

Si avvicinò titubante al bancone dove erano state distribuite le varie armi. Prese in mano un arco e afferò una faretra piena di frecce.

Si diresse verso i vari bersagli e scoccò la prima freccia che si conficcò nel pavimento, lontana dal suo obiettivo.

"Dovresti aprire di più il gomito e alzare la spalla." disse una voce alle sue spalle.

Alex si voltò di scatto e vide che a parlargli era stato uno dei due Serpeverde americani.

Quest'ultimo allungò una mano e disse: "Non mi sono ancora presentato: Arthur Kirklem."

Il Tassorosso rispose alla stretta: "Alexander Cook."

Dopo un attimo di imbarazzo Alexander prese parola: "Allora... Puoi aiutarmi a fare un tiro decente?"

Arthur drizzò la schiena: "Amico, sono il mago del tiro con l'arco."

 

LUKAS GREYMON

"Io non capisco perchè dobbiamo insegnare a combattere a questi qua." Sbuffò Sebastian.

"Seb, hai sentito la McGranitt. Nel caso in cui il nostro nemico sia anche loro è bene che siano pronti ad ogni evenienza." Rispose paziente il figlio di Borea.

Prima che il figlio di Ermes potesse continuare a lamentarsi, Lukas gli diede una gomitata e gli fece un cenno verso la zona adibita alla scherma: "Pare che il tuo amico abbia bisogno di aiuto."

Aaron Mitchell, infatti, stava per tagliarsi una mano con una spada di bronzo celeste.

Sebastian fece spallucce e disse: "Quella è la zona di Richard, ci penserà lui."

Come se lo avesse sentito, il figlio di Apollo si avvicinò al Grifondoro che lo liquidò con un secco: "Faccio da solo."

Sebastian, rassegnandosi al fatto che se non fosse intervenuto l'incolumità di tutte le persone vicine ad Aaron sarebbe stata in pericolo, si offrì di aiutare il suo compagno di casa. Quest'ultimo accettò, continuando a guardare male il figlio di Apollo.

"Seb, mi tradisci così?" Fece Lukas con fare melodrammatico.

Il figlio di Ermes fece finta di asciugarsi una lacrima, per poi tornare ad occuparsi di Aaron.

Lukas ridacchiò scuotendo la testa e si diresse ad aiutare qualche ragazzo prima che si uccidessero a vicenda.

 

TESSA GREEN

"Kayla, salvami." Supplicò Tessa rivolta all'amica. La figlia di Fobetore si limitò a ridacchiare mentre l'amica veniva chiamata da una mezza dozzina di ragazzini, in cerca di aiuto con il tiro con l'arco.

"Divertiti!" Le gridò la figlia di Fobetore mentre veniva trascinata dalla folla di ragazzi urlanti.

Tessa stava borbottando imprecazioni contro chiunque vedesse, quando individuò una vittima con cui condividere la sua agonia.

"Greymon!" Gridò per farsi notare dal figlio di Borea.

Quando lo vide girarsi verso di lei, la ragazza continuò: "Vieni ad aiutarmi!"

"Ma io non so tirare con l'arco!" Protestò Lukas.

"Taci e aiutami!" Ordinò la figlia di Clori.

Il ragazzo si avvicinò e ascolto le domande di un paio di ragazzi, dividendo con lei quello strazio.

 

Dopo un'ora passata ad aiutare i maghi senza cercare di strangolarli Tessa si lasciò scivolare lungo il muro della stanza.

Pochi secondi dopo il figlio di Borea la imitò, sedendosi vicino a lei.

Entrambi tirarono un grande sospiro, mentre la folla abbandonava la stanza.

"Direi che ci siamo meritati una pausa." Mormorò lei chiudendo gli occhi e appoggiando la testa sulla spalla del ragazzo al suo fianco.

Pochi secondi dopo, senza nemmeno accorgersene, si addormentò.

 

BAEK "CHEN" GREY

Baek stava correndo per i corridoi, alla ricerca di una familiare chioma bionda.

Quel giorno Vivienne l'aveva evitato per tutto il tempo, rifiutandosi anche solo di incrociare il suo sguardo. Dopo dieci minuti di corsa ininterrotta si fermò a riprendere fiato. Si appoggiò con i gomiti sul davanzale di una delle grandi finestre del castello. Guardando attraverso di questa vide ai margini del campo di Quidditch una figura seduta con le gambe incrociate. Sorridendo, si affrettò a raggiungerla.

 

Chen aveva cercato di non farsi notare, ma evidentemente la furtività non era una sua qualità. Vivienne lo vide quando era a circa quando metri di distanza. La figlia di Giove si alzò sbuffando e fece per andarsene, ma Baek la raggiunse e la bloccò per un polso: "No, adesso parliamo."

La ragazza alzò gli occhi al cielo, evidentemente scocciata.

"Mi spieghi perchè mi hai evitato per tutto il giorno?" Continuò il figlio di Thanatos.

La figlia di Giove si decise a rispondere: "Davvero non ci arrivi?"

Baek non sapeva se era rimasto più spiazzato dalla freddezza della sua risposta o dal fatto che gli avesse praticamente dato dell'idiota.

Dopo qualche secondo Chen si decise a domandare: "Di che diavolo stai parlando?"

Vivienne alzò per l'ennesima volta gli occhi al cielo.

"Semidei come noi stanno subendo degli esperimenti e tu ci provi con la Sherwood?!" Chiese la ragazza cominciando ad alterarsi.

Baek era ancora più confuso: "Aspetta. Ma di che stai parlando? Ti riferisci a oggi a pranzo? Emily fa così con tutti e di certo io non ci ho provato con lei!"

Adesso il figlio di Thanatos era quasi offeso dalla sua insinuazione.

La Grifondoro sembrava ancora scettica: "Certo, perchè è normale trattare una persona appena conosciuta come se fossero compagni di vita!"

Il Serpeverde non la sopportava più, così la mise a tacere in un modo che non avrebbe mai pensato: la baciò.

 

 

Credo di aver ripreso il ritmo.

 

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Capitolo 16
*** Avviso parte 3 - Il Ritorno ***


Ragazzi, abbiamo un problema. Tutto cominciò quando il comune decise di togliere l'acqua. Questa cosa non causava molti problemi alla mia famiglia visto che abbiamo un pozzo. Stavo portando l'acqua in casa quando il telefono mi cadde nel secchio pieno. Questo ha portato alla morte del mio telefono dove avevo TUTTI i capitoli. In questo momento è da un tecnico che cerca di ripararlo. Aspetterò notizie, ma se dovessi aver perso i salvataggi mi deciderò a riscriverli dal tablet. Ovviamente ho anche perso il sito dell'html inviatomi da nananime, perciò questo avviso sarà osceno. Abbiate pietà di me!

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Capitolo 17
*** Quidditch ***


Quidditch

Quidditch

 

ARTHUR KIRKLEM

 

"Arthur..." il figlio di Ade si sentì chiamare e scuotere per una spalla.

Arthur ignorò prontamente la fonte di cotanto disturbo.

Vedendo che il figlio di Ade non rispondeva, il suo "assalitore" lo spinse giù dal suo letto.

Arthur si mise ad imprecare violentemente contro il suo migliore amico e, guardandolo storto, disse: "Raccontami, ragazzo disagiato, del giorno in cui hai deciso di potermi svegliare a qualsiasi ora?"

Baek, stranamente sveglio considerato che erano le 3.00 di notte, strillò istericamente: "È un disastro!"

"Il tuo taglio di capelli? Lo so, in effetti volevo dirtelo da tanto. Non hai mai pensato di farli crescere per farli diventare fluenti come i miei?" Domandò Arthur aggiustandosi i capelli.

Vedendo lo sguardo di Chen, il figlio di Ade continuò: "Non stavi parlando di quello. Beh, in ogni caso parla, visto che ormai sono sveglio"

Arthur allungò la mano verso il bicchiere di acqua che si portava ogni sera dalla cucina.

Il figlio di Thanatos prese un respiro profondo e disse: "Ho baciato Vivienne."

Per poco Arthur non si strozzò. Dopo essersi ricomposto il figlio di Ade chiese: "E lei che ha fatto?"

Baek prese a girare nervosamente per la stanza: "Beh, all'inizio andava tutto bene, ma poi lei è scappata e io non so perchè!"

"Certo che sai proprio farci con le ragazze!" commentò Arthur.

Il figlio di Thanatos si lasciò cadere sconsolato vicino all'amico: "In questo momento voglio solo pensare ad altro."

I due stettero in silenzio per qualche minuto, poi Chen esordì: "Arthur, posso farti una domanda?"

L'altro mugolò in segno si assenso.

"Pensi davvero che i miei capelli facciano schifo?"

 

LUKAS GREYMON

 

Lukas si svegliò con un terribile dolore al collo e la schiena indolenzita. Fece per muoversi, gli occhi ancora chiusi, ma si rese ben presto conto del fatto che un peso era appoggiato sulla sua spalla. Perchè diavolo Tessa Green dormiva sulla sua spalla?

Si ricordò gli eventi del giorno precedente e tutto acquistò un senso.

Sbuffando controllò il suo orologio da polso.

Leggendo l'ora entrò nel panico: erano le 7.57!

"Tessa, svegliati!" Urlò Lukas scostando in malo modo la figlia di Clori.

La ragazza lo guardò con sguardo confuso e lui rispose istericamente: "Sono quasi le 8.00!"

Tessa sgranò gli occhi e corse fuori dalla stanza in cui si trovavano con il figlio di Borea alle spalle.

Insieme corsero a rotta di collo verso l'aula di pozioni.

Qualcosa, però, era sbagliato: nei corridoi del castello non c'era assolutamente nessuno.

I due raggiunsero i sotterranei, quando il Corvonero bloccò la ragazza: "Tessa, credo di aver letto male... Sono le 7.00."

"Fanculo, Greymon. "

 

ALEXANDER MAXIMILIAN COOK

 

"Serve aiuto?" chiese Alex avvicinandosi a quello che riconobbe essere Richard Marien.

"Sì, in effetti. Vorrei entrare nella squadra di Quidditch."

"Interessante... Puoi provare con quella scopa laggiù."

Alex decise che i suoi compagni di squadra sarebbero sopravvissuti senza di lui se si fosse dedicato a Richard.

Alex si avvicinò all'altro Tassorosso: "Allora... Prima di tutto prova a prendere questo." Detto ciò lanciò in aria il bocciano d'oro, sperando che il nuovo arrivato avesse l'indole del cercatore.

Fu costretto a smentirsi quando capì che Richard faceva veramente fatica a stare dietro al boccino. Lo fermò dopo qualche minuto e lo fece provare come cacciatore. Si mostrò a suo agio in questo ruolo, ma mostrò anche spiccate abilità come battitore e Alex decise di approfittarne, visto che uno di loro si era rotto un braccio qualche giorno prima.

"Un battitore... Bene! Ci alleniamo il lunedì e il venerdì dalle 15.00 alle 17.00. Non mancare!" Detto questo Alex si alzò in aria, raggiungendo la sua postazione a protezione dei tre anelli.

 

EMILY SHERWOOD

 

Emily doveva ancora parlare con i due Serpeverde. Erano riusciti ad evitarla per tutto il giorno, ma era sicura che a cena non le sarebbero sfuggiti.

Individuò le sue vittime sedute vicine al tavolo dei Serpeverde.

Cercò di darsi un'aria altezzosa e si avvicinò ai due amici, sedendosi davanti a loro.

"Ciao, ragazzi. Voi due mi dovete ancora delle spiegazioni o sbaglio?"

Baek guardò con aria tesa l'amico e quest'ultimo prese parola: "Non abbiamo idea di cosa tu stia parlando." Disse cercando di sembrare convincente.

La ragazza, esasperata, rispose: "Certo. Dimmi, Arthie, mi ritieni una deficiente?"

Arthur sembrò innervosirsi: "Innanzitutto non chiamarmi Arthie. Riguardo la domanda... In effetti ci speravo."

"Non cercare di spostare la mia attenzione su altri argomenti. Dovete ancora spiegarmi questa storia dei semidei."

Vedendo lo sguardo dell'amico, Baek disse: "Arthur, no. Non ci pensare nemmeno."

"Potrebbe aiutarci, magari sa qualcosa!" Ribattè Arthur.

Chen cercò di convincerlo con uno sguardo quasi di supplica, ma Arthur lo ignorò.

Il ragazzo prese un respiro profondo, pronto a raccontare.

Emily quasi non riusciva a respirare per la tensione.

Poi successe. Una figura incappucciata comparve nella Sala Grande, prendendo Baek per un polso. Questa si smaterializzò, per poi ricomparire vicino al tavolo dei Tassorosso.

La figura afferrò anche Kayla Foster, per poi scomparire di nuovo.

Nella Sala regnava il silenzio. Tutti erano scioccati dagli eventi e dalla facilità con cui le difese di Hogwarts erano state violate.

Emily, però, era sconcertata per altri motivi: credeva di aver visto la figura in faccia e non riusciva a credere ai suoi occhi.

 

Salve a tutti! Non ci sono notizie riguardo il mio telefono, perciò mi sono rassegnata. Ringrazio tutti quelli che sono arrivati fino a qua e, in particolare, nananime che ha avuto la pazienza di inviarmi di nuovo il link del sito http. 

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Capitolo 18
*** Fuga ***


Fuga

 

 Sala Comune Serpeverde

 

EMILY "EMY" FROST

 

Cosa diavolo era appena successo?! Emily stava tranquillamente mangiando la sua cena, facendo finta di ascoltare Alex che parlava di Quidditch, quando era comparsa quella figura.

Tutto era successo talmente in fretta che nemmeno i professori avevano avuto il tempo di reagire.

Emy era riuscita a vedere i volti dei due rapiti: la Tassorosso Kayla Foster e il Serpeverde Baek Grey. La Tassorosso non poté fare a meno di notare che entrambi facevano parte del gruppo di americani arrivati un paio di settimane prima.

Gli insegnanti ordinarono a tutti i prefetti di scortarli nei loro dormitori.

Tutto ciò era assurdo! Le difese di Hogwarts, quello che viene ritenuto il posto più sicuro al mondo, erano state violate come se nulla fosse. Se non erano protetti nemmeno là, dove lo sarebbero stati?

Emy scosse la testa, cercando di scacciare tutti quei pensieri negativi su cui ormai rimuginava da ore . Stava valutando l'idea di mettersi a dormire per distrarre il suo cervello turbato, quando un gufo bussò alla finestra.

La ragazza lo lasciò entrare e lesse il messaggio che portava:

Incontriamoci nella biblioteca. Porta Alex. 

- A. M. 

La Tassorosso sbuffò: perchè Aaron doveva sempre incontrarli di nascosto? Non poteva aspettare fino al giorno dopo?

Nonostante la sua disapprovazione decise di accontentare l'amico.

 

Dieci minuti dopo lei e Alex erano seduti ad un tavolo della biblioteca, aspettando l'arrivo del Grifondoro.

"Non avete idea di quello che ho appena visto!" Esordì il Grifondoro.

"Alla buon'ora!" Rispose Alex.

Aaron ignorò il commento dell'amico: "Mi ero appena svegliato quando sentii delle voci provenire dalla Sala Comune. Incuriosito, sono andato a vedere." Il ragazzo si fermò un attimo, quasi stesse rivivendo quel momento.

Emy lo spronò a continuare: "E?"

"Mi sono trovato davanti Sebastian Crassworth e Vivienne Queen che parlavano attraverso una specie di nuvoletta con Lukas Greymon. Sembravano... Circospetti, come se stessero tramando qualcosa. Ho sentito la Queen dire qualcosa tipo -Se non ci lasceranno andare scapperemo.-" Concluse Aaron.

I tre ragazzi stettero per qualche minuto in silenzio, poi Emy prese parola: "Dobbiamo avvisare la McGranitt."

 

ARTHUR KIRKLEM

Arthur stava raccogliendo le sue cose. Un'ora prima si era consultato con gli altri semidei e avevano concordato che si sarebbero incontrati davanti al portone principale, poi Arthur li avrebbe portati fuori... O almeno ci avrebbe provato. Sapeva che sarebbe stato molto difficile, ma dovevano andarsene il prima possibile.

Arthur stava raccogliendo tutte le frecce nella sua faretra. Prese il suo arco nero e i suoi coltelli, poi si diresse verso l'uscita della Sala Comune.

"Dove pensi di andare?" La voce di Emily Sherwood lo fermò.

"Fatti gli affari tuoi." Rispose scontroso il figlio di Ade.

Emily non si scompose: "So quello che vuoi fare e non ho intenzione di fermarti. Voglio solo che mi porti con te."

Ad Arthur veniva da ridere: "Stai scherzando, vero? Perchè dovrei farlo?"

"Perchè ho visto chi ha preso Baek e Kayla Foster." Rispose calma la ragazza.

Stavolta il figlio di Ade non rise.

"Posso e voglio aiutarvi." Continuò la Serpeverde.

"Potremmo morire tutti."

"Adoro il rischio."

Arthur sorrise: quella ragazza era testarda come Chen!

Il figlio di Ade le porse un coltello: "Tieni. Potrebbe servirti se dovessi venir disarmata."

Emily prese entusiasta l'arma, rimirandola con attenzione.

"Forza, è ora di andare." Disse il ragazzo uscendo dalla Sala Comune.

 

ZOEY MILLER

Zoey non riusciva proprio a dormire. Gli eventi della sera precedente l'avevano davvero turbata. Stava rimuginando su tutto ciò che era successo seduta su un poltrona della Sala Comune di Corvonero. Stava valutando l'idea di svegliare Giorgie, quando vide una figura scendere le scale che conducevano al dormitorio maschile.

"Ehi, che intendi fare?" Disse all'individuo che poi riconobbe essere Lukas Greymon.

"Vado in campeggio, ti interessa?" Rispose l'altro con aria sarcastica.

Zoey lo scrutò con attenzione: aveva uno zaino in spalla e un fodero, probabilmente contenente una spada, legato intorno alla vita.

Capendo le sue intenzioni, la Corvonero disse: "No, non lo farai. Non pensarci nemmeno. Sarebbe un suicidio."

"Beh, in tal caso morirei io, perciò direi che non è un tuo problema." Rispose il ragazzo dirigendosi verso l'uscita.

Zoey lo fermò nell'unico modo che le venne in mente: "So cosa siete."

Lukas si pietrificò sul posto.

"Beh, a questo punto non ha più importanza."

Il ragazzo uscì, solo per trovarsi davanti Minerva McGranitt.

"Mi 'spiace deluderla, signor Greymon, ma nessuno lascerà questo castello stanotte." Disse la donna con fare autoritario.

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Capitolo 19
*** Un nemico dal passato ***


Un nemico dal passato

Laboratorio

KAYLA FOSTER

 

Kayla si svegliò per via delle grida. Si sentiva come se fosse stata investita da un carro armato.

Le faceva male qualsiasi parte del corpo, ma in particolare la testa. Fu cercando di portarsi una mano alla tempia che si rese conto di essere completamente legata.

La figlia di Fobetore aprì a fatica gli occhi e sbattè le palpebre varie volte, cercando di ignorare quel dolore che le impediva di pensare lucidamente.

La scena che le si presentò davanti fu ancora più raccapricciante di quanto si immaginasse: legati e distesi sul pavimento si trovavano i Sette della Profezia e Nico Di Angelo. Tutti loro potevano essere a malapena definiti vivi: erano terribilmente bianchi ed avevano del sangue incrostato su tutto il corpo.

Guardandosi intorno notò una specie di lettino, molto simile a quelli che vedeva nei manicomi dei film; sopra questo, legato per i polsi, le caviglie e il collo, si trovava Baek. Kayla non avrebbe saputo dire se fosse vivo o meno.

Il rapitore gli aveva tolto la parte superiore della divisa di Hogwarts e aveva praticato un taglio sul suo fianco, da cui sgorgava una grande quantità di sangue.

In un angolo della stanza vide la stessa figura incappucciata che la aveva rapita: stava cercando qualcosa in un cassetto. La figura si allontanò dal mobile e si avvicinò a Baek con una fiala in una mano e la bacchetta in un'altra. Avvicinò il contenitore alla ferita del semidio e lo riempì con il suo sangue, poi ricucì l'incisione con un colpo di bacchetta.

Kayla si guardò intorno, cercando contemporaneamente di non pensare al dolore che doveva aver provato Baek e provando ad individuare qualcosa che la potesse aiutare nell'intuire la loro posizione.

La ragazza non trovò che potesse aiutarla, aveva soltanto quella costante sensazione di trovarsi in un luogo dove era successo qualcosa di importante.

Kayla trovava ironica la situazione: era la figlia del dio degli incubi, ma non riusciva a controllare quello che stava vivendo.

 

VIVIENNE ELECTRA QUEEN

 

Vivienne si stava sforzando di non fulminare quegli impiccioni con lo sguardo. Stavano aspettando da quasi due ore nell'ufficio della preside, poiché lei, citandola, doveva consultarsi con gli altri professori prima di prendere una qualsiasi decisione.

In quel momento si trovava nella stanza, oltre che con gli altri semidei, con Emily Sherwood, Aaron Mitchell, Alexander Cook, Emily Frost, Zoey Miller e Giorgie Cossinian.

Sinceramente non sapeva perchè quest'ultimo fosse là con loro, l'aveva solamente sentito dire alla McGranitt: "Sono dentro questa storia."

Vivienne sentì la porta aprirsi per far entrare dentro la preside.

Quest'ultima disse: "Volete dirmi perchè stavate per andarvene senza prima consultarvi con noi?"

"Sta scherzando, vero? Dieci dei nostri sono stati rapiti!" Sbottò la figlia di Giove.

"Dieci?" Provò a chiedere Zoey Miller che venne, però, zittita da un gesto della preside.

"Se avessimo delle tracce da seguire nessuno vi impedirebbe di partire, ma i vostri amici potrebbero essere ovunque." Spiegò la donna con calma.

"In realtà abbiamo qualcosa. Credo di aver visto in faccia il rapitore. " Disse Emily Sherwood.

La McGranitt alzò un sopracciglio, incitando la Serpeverde a continuare.

"Quell'individuo... Somigliava in tutto e per tutto ai dipinti di Salazar Serpeverde." Proseguì la ragazza.

Prima che la preside avesse l'opportunità di spiegare perchè fosse impossibile, venne interrotta da Zoey Miller: "Avrebbe senso! Secondo il biglietto che avete trovato il rapitore ritiene il mondo malato. Qual è la più grande malattia del mondo, se non la mortalità? E considerata la loro natura, i rapiti potrebbero essere le cavie perfette!"

"Come fa a...?" La donna si interruppe e guardò male Giorgie Cossinian, che cercò di scomparire.

"In ogni caso non potranno fare le cavie per sempre! Moriranno se non li troviamo prima!" Intervenne Arthur.

"Giusta osservazione, signor Kirklem. Vi chiedo un secondo." Disse la preside lasciando la stanza.

Vivienne aspettò un secondo, per essere sicura che non rientrasse da un momento all'altro, poi lanciò in aria il suo anello e puntò alla gola di Zoey Miller la spada di oro imperiale in cui si trasformò.

"Come fai a sapere di noi? Hai qualcosa a che fare con i rapimenti?" Chiese la figlia di Giove con tono minaccioso.

La Corvonero sgranò gli occhi: "Ho solo saputo della vostra conversazione in infermeria."

"Da chi?" Ringhiò la semidea, cominciando a liberare scintille.

"Vivienne, pensi davvero che abbia qualcosa a che fare con questa storia?" Le domandò Richard cercando di farla pensare lucidamente.

Vivienne guardò Zoey con più attenzione: sembrava solo spaventata e la semidea non riusciva a credere di averla ritenuta colpevole.

La figlia di Giove fece tornare la sua spada in forma di anello e se lo mise al dito, poi sedette a terra, sconsolata.

"Non ci credo. I nostri amici stanno morendo e io me la prendo con una studentessa innocente."

"È solo lo stress..." Cercò di consolarla il figlio di Apollo.

Prima che lei potesse rispondere la McGranitt fece il suo ingresso e proclamò: "Noi insegnanti abbiamo deciso indirre un'impresa per cercare gli scomparsi. Partirete oggi stesso."

"Perfetto! Abbiamo già tutte le cose, possiamo partire subito?" Intervenne Sebastian, ansioso di mettersi in viaggio.

"Un momento. Riteniamo anche che per questa impresa sia necessaria l'unione di semidei e maghi." Spiegò la donna.

Alexander Cook sgranò gli occhi: "Semidei? Questo spiega la scintille che ha lei ha liberato senza la bacchetta!"

La preside continuò: "Non possiamo coinvolgere altri maghi oltre ai presenti, poiché rischieremmo troppe vite. Voi che, però, sapete tutto avete l'opportunità di mettervi in gioco e siglare un'alleanza con i semidei. Nessuno vi deriderà se vi tirerete indietro. Tuttavia sappiate che tutti quelli che resteranno nella stanza prenderanno parte a quest'impresa e rischieranno la vita per ritrovare gli scomparsi."

I maghi si scambiarono sguardi indecifrabili, ma nessuno uscì.

"Allora è deciso. I presenti partiranno tra un'ora." Concluse la preside.

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Capitolo 20
*** Incubo ***


Incubo

Serpente

 

Nota autrice: vi consiglio di leggere il primo e l'ultimo paragrafo ascoltando "I was so sure" dei Former Vanda.

Buona lettura!

 

BAEK "CHEN" GREY

 

Baek non ce la faceva più. Non sapeva quanto tempo fosse passato dalla fatidica sera in cui tutta la sua vita era finita. Perchè era così che Baek si sentiva: ormai esisteva solo il dolore e l'attesa della prossima operazione.

Era come un cerchio che si ripeteva all'infinito: operazione, incubi, urla dei suoi compagni e così da capo.

Chen non aveva più paura, si era rassegnato all'idea che la sua inutile esistenza sarebbe terminata tra terribili dolori e incubi.

Dopo tutto quel tempo il ragazzo si limitava ad aspettare e pregare gli dèi che la sua fine giungesse in fretta.

Lui e Kayla non avevano nemmeno la forza di parlare tra loro.

A rendere la situazione ancora più terribilmente ironica era la sensazione di conoscere il posto in cui si trovavano: riusciva a percepire di essere in un posto estremamente importante e sconosciuto a lui allo stesso tempo.

Riusciva quasi a sentire il potere di quel luogo... Un momento.

Non sentiva solo il potere, sentiva il sangue che vi era stato versato e la sua importanza.

Colpito da un'illuminazione, si affrettò a svegliare Kayla, seduta al suo fianco con la schiena appoggiata al mare.

"Kayla..." riuscì a sussurrare Chen colpendola con la spalla.

La ragazza al suo fianco aprì gli occhi a fatica e sbattè le palpebre lentamente. Quando fu sicuro che fosse completamente sveglia disse: "So dove siamo."

 

SEBASTIAN CRASSWORTH

 

Sebastian non sapeva che fare. Avevano girato tutta Londra, nella vana speranza che il rapitore fosse ancora nei paraggi.

In realtà nessuno ci credeva veramente, ma non sapevano cosa fare e non sopportavano l'idea di starsene con le mani in mano.

Ormai il sole era calato da diverse ore, perciò avevano deciso di prendere delle camere in un Bed & Breakfast per la notte.

Sebastian condivideva la stanza con Alexander e Lukas.

Il figlio di Ermes aveva appena concluso il suo turno di guardia, perciò avrebbe dovuto dormire, ma proprio non ce la faceva, così si limitava a stare seduto in terrazza con il suo migliore amico.

"Dovresti dormire un po', domani sarà una lunga giornata." Intervenne Lukas dopo alcuni minuti di silenzio.

"Non ce la faccio. Dei semidei come noi stanno subendo le peggiori torture. Semidei come noi stanno morendo e noi non possiamo fare niente. Non abbiamo la minima idea di dove siano o se abbiano già raggiunto gli Inferi nel peggiore dei modi." Rispose pessimista Sebastian.

"Ti capisco. Se dovessero morire non me lo perdonerei mai. L'unica cosa certa è che per aiutarli dobbiamo essere al massimo delle forze." Disse il figlio di Borea accendendosi una sigaretta.

Il figlio di Ermes si rassegnò e acconsentì, rientrando nella stanza.

Evidentemente non si rendeva conto della sua stanchezza, perchè appena si sdraiò sul letto cadde in un profondo, ma non tranquillo, sonno.

Sognò di correre per un campo. Non sapeva perchè stesse correndo, ma riusciva a sentire l'urgenza e l'adrenalina in ogni parte del suo corpo.

Improvvisamente si trovò su una specie di altura, piena di rovine di antichi templi.

Sebastian si fermò guardandosi intorno. Non riconosceva quel luogo, ma aveva la sensazione di conoscerlo, come in un deja-vu.

Il ragazzo continuò a girare freneticamente su se stesso, quando apparve davanti a lui un serpente.

Il figlio di Ermes cercò un'arma con cui difendersi da quello che da sempre era stato il suo peggiore incubo. Il ragazzo notò che l'immagine dell'animale tremolava, come un debole ologramma.

Improvvisamente il serpente parlò: "Sebastian, calmo. Sono Kayla. Senti, non ho molto tempo, non posso restare nel tuo incubo a lungo. Per ora siamo tutti vivi e ci troviamo da qualche parte sull'Acropoli di Atene. Questo tizio che ci ha presi... Non lo so, è completamente pazzo! Dovete sapere che è un mago e sembra molto potente, quindi siate pronti."

Sebastian, ripresosi dalla sorpresa, disse: "Kayla, dovete stare attenti, quello è Salazar Serpeverde!"

Il serpente parlò con tono dubbioso: "Salazar Serpeverde? Ma dovrebbe essere morto secoli fa."

"Beh, come avrete notato, non è molto morto. Sappiamo solo che sta cercando una soluzione permanente alla mortalità e che pensa di trovarla estraendo l'icore dal sangue semidivino."

Kayla stava per dire qualcosa, quando Sebastian si svegliò di colpo.

"Seb! Svegliati, siamo sotto attacco!"

 

AARON MITCHELL

 

Aaron non era sicuro di vedere bene. Nel bel mezzo della strada si trovano tre strane creature dalle molteplici teste.

Dovevano averle viste anche gli altri che condividevano con lui il turno di guardia, perchè poco dopo vide Lukas, Sebastian, Tessa, Vivienne e Arthur precipitarsi in strada, seguiti a ruota da Emily Sherwood.

Aaron, riprendendosi dalla sorpresa, corse a svegliare Richard e Giorgie. Il primo corse subito in strada sguainando la spada, mentre il secondo rimase perplesso quanto il Grifondoro.

Anche i due maghi raggiunsero il campo di battaglia, seguiti da Emy, Alexander e Zoey.

Le creature avevano svariate teste e una per ogni mostro sputava fuoco. Aaron si protesse da una fiammata con un muro d'acqua.

Sentì Vivienne gridare: "Tagliate loro le teste e bruciate subito il moncone!"

Aaron evitò di farsi troppe domande e attaccò uno dei mostri con una serie di incantesimi che, però, non sembravano creargli troppi problemi. La creatura contro cui stava combattendo lo colpì con una delle sue teste, spedendolo a una decina di metri di distanza e facendogli perdere la bacchetta.

"Aaron!" Gridò Arthur lanciandogli un coltello.

Aaron lo prese al volo e lo lanciò dritto nella testa sputafuoco del mostro, dando il tempo a Vivienne di tagliarla.

L'intervento della ragazza, però, non fermò la colonna di fuoco che lo colpì.

Aaron sentiva ogni parte del corpo gridare di dolore, mentre le cellule del suo fianco venivano bruciate. L'ultima cosa che sentì prima di svenire fu la voce di Richard che cantilenava qualcosa in un'antica lingua.

 

KAYLA FOSTER

 

"Ce l'hai fatta?" Le chiese la voce di Baek appena si svegliò.

La ragazza annuì, riprendendo fiato. Il modo in cui era stata strappata via dall'incubo di Sebastian la riempiva di angoscia: era successo qualcosa ai suoi amici? Stavano tutti bene?

Kayla non aveva risposte a quelle domande. Prima che potesse parlare e raccontare a Chen altri dettagli, Salazar Serpeverde fece il suo ingresso nella stanza.

Sempre con il cappuccio tirato su e dando loro le spalle disse con voce roca: "Figlio di Thanatos, sarai felice di sapere che i risultati degli esperimenti con il tuo sangue sono stati incredibilmente promettenti."

L'uomo si avvicinò a quello che ormai Kayla aveva soprannominato "il mobile degli orrori".

Poggiò la fiala appena presa e sollevò Baek di peso, legandolo al tavolo delle torture.

Salazar rovesciò il verde contenuto della fiala sul petto del ragazzo dicendo: "Chissà cosa potrò fare con i tuoi globuli bianchi?"

Baek gridò di dolore, mentre la sua carne e la sua pelle sfrigolavano a contatto con l'acido.

 

Ehi! Volevo solo dirvi che mi dispiace per l'assenza, ma ero in vacanza e non avevo mai il tempo o la forza di scrivere. Comunque adesso che sono tornata riprenderò a pubblicare regolarmente. Ci vediamo al prossimo capitolo!

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Capitolo 21
*** Traversata ***


Traversata

Europa

 

RICHARD MARIEN

 

Aaron stava disteso ai suoi piedi e non faceva che contorcersi. La colonna di fuoco aveva completamente investito il suo fianco sinistro, lasciando bene in vista la carne viva ricoperta di sangue.

Richard, sentendolo gridare, si era subito precipitato ad aiutarlo, cantilenando in greco antico un inno ad Apollo che, però, sembrava non avere effetto.

Il ragazzo ferito continuava a gridare, mentre la battaglia intorno a loro infuriava.

Dopo qualche secondo Aaron perse i sensi.

Richard corse nella sua stanza, dove teneva uno zaino con vari medicinali.

Cosparse una pomata sulla ferita del Grifondoro con lo scopo di almeno attutire il suo dolore.

"Non ho i mezzi per curarlo. Dobbiamo portarlo ad Hogwarts." Disse il figlio di Apollo con tono risoluto ai semidei e ai maghi che, intanto, avevano sconfitto i mostri.

Arthur si avvicinò e fece per prendere per un polso il ragazzo.

Richard lo bloccò: "Potrebbe non sopravvivere ad un viaggio nell'ombra."

"Se non riusciamo a curarlo morirà comunque!" Rispose Arthur.

Il figlio di Apollo sapeva che era rischioso, ma non avevano altra scelta.

Nel frattempo dei mortali, sentendo tutto quel trambusto, erano usciti in strada.

"Ragazzi, dobbiamo sbrigarci. A me non va di spiegare ai babbani perchè ci sia un ragazzo ustionato in strada." Commentò nervosamente Giorgie.

Richard acconsentì: "Va bene, ma se lo facciamo qui rischiamo di essere visti.

Arthur annuì e, seguito da dei preoccupati Alexander ed Emy, aiutò il figlio di Apollo a portare il Grifondoro sul retro.

"Come avete intenzione di portarlo ad Hogwarts?" Chiese nervoso Alexander.

"Essendo un figlio di Ade posso viaggiare nell'ombra. Non sono in grado di superare le difese della scuola, ma posso portarli molto vicino." Rispose schietto Arthur.

"Oh..." Commentò sorpreso il Tassorosso.

"Io resto là. Avranno bisogno di qualcuno che sia in grado di dare dettagli medici riguardo l'accaduto. Vi raggiungerò una volta che Aaron sarà stabile." Disse Richard.

Arthur acconsentì, ma prima che potessero partire spuntò da dietro l'angolo Sebastian.

"Appena prima dell'attacco sono stato contattato in sogno da Kayla. Mi ha detto che si trovano all'Acropoli di Atene, perciò è lì che ci dirigeremo. " Spiegò il figlio di Ermes.

"Come ha fatto a comparire nel tuo sogno?" Domandò Emy aggrottando le sopracciglia.

"È figlia di Fobetore." Rispose Sebastian come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

Sentendo Aaron mugolare, Richard liquidò in fretta la questione: "Va bene, vi raggiungerò là. Adesso dobbiamo andare."

Vedendo tutti acconsentire, Arthur, Richard e Aaron si diressero verso un muro, fondendosi con l'oscurità.

 

EMILY "EMY" FROST

 

Emy era sempre più convinta di odiare i babbani. Notando una dozzina di ragazzi in strada, avevano pensato bene di informarsi sull'accaduto.

Con grande sorpresa e sollievo di Emy i corpi delle creature, appena morte, si erano dissolti in polvere, risparmiando loro la fatica di spiegare perchè ci fossero dei "cosi" morti per terra.

Lukas e Vivienne avevano cercato di allontanarli accampando scuse assurde a cui ovviamente nessuno credeva.

Per questo motivo erano rientrati nel B&B con la scusa di dover prendere le loro cose, per poi farsi trasportare da Arthur a qualche città di distanza.

A quel punto Emy si trovava sul ponte di un traghetto che li avrebbe portati in Francia. Per qualche motivo che non aveva capito, quella traversata era particolarmente pericolosa per Vivienne e Arthur, ma il ragazzo non aveva le forze per un altro viaggio-ombra, perciò si erano rassegnati all'idea di dover passare alcune ore su quel traghetto.

Emy cercò di concentrarsi sulla missione, ma i suoi pensieri continuavano a dirigersi verso il suo amico che, in quel momento, era in pericolo di morte.

Emy si sentì terribilmente egoista: dieci semidei erano in una situazione ben peggiore e lei si preoccupava di Aaron.

La ragazza sbuffò, pensando che tutti quei pensieri negativi non erano di alcun beneficio alla riuscita dell'impresa.

Sentì qualcuno appoggiarsi al parapetto vicino a lei e, senza nemmeno guardare, seppe che si trattava di Alex.

"Aaron se la caverà." Esordì il Tassorosso con voce sicura.

"Come fai a saperlo?" Domandò lei con voce bassa.

"Semplice. Speranza. Se non ne avessimo avuta credi che ci saremmo lanciati in una missione suicida come questa?"

La ragazza non rispose.

Guardando verso Alex non poté fare a meno di pensare che, con l'espressione beata e i capelli scompigliati dal vento, trasmettesse veramente un senso di speranza.

 

TESSA GREEN

 

Tessa si trovava sdraiata per terra con i piedi alzati contro il muro della sua cabina. Stava leggendo per la quindicesima volta il suo libro preferito. Lo conosceva così bene che ormai nemmeno la dislessia riusciva a fermarla.

Sì, probabilmente era una cosa bizzarra da portarsi in un'impresa, ma la lettura, insieme alla natura e alla musica, era una delle poche cose in grado di distrarla dai suoi pensieri.

Sentendo bussare alla porta, Tessa posò la sua copia de "La bussola d'oro."

"Avanti." Disse senza nemmeno degnarsi di cambiare posizione.

Vide entrare nella sua cabina l'ultima persona che mai si sarebbe aspettata: Lukas.

Tessa si sedette in maniera più normale e ascoltò ciò che il figlio di Borea doveva dirle: "C'è un treno che parte due ore dopo il nostro arrivo. Ci porterà in Croazia e da là prenderemo un altro traghetto per la Grecia."

La ragazza annuì. Probabilmente il figlio di Borea notò la delusione dipinta sul suo volto, perchè si avvicinò a lei e chiese: "Tutto bene?"

Tessa fece di nuovo segno di sì con la testa.

Stavolta Lukas si sedette di fronte a lei: "Riguarda Kayla?"

Nel sentire il nome della sua migliore amica, la figlia di Clori provò come una pugnalata al petto.

"Sono solo preoccupata." Rispose secca la ragazza, facendo chiaramente capire che non voleva più parlare dell'argomento.

Lukas annuì e si alzò, dirigendosi verso l'uscita.

Quando udì la porta sbattere, Tessa si sentì più sola che mai.

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Capitolo 22
*** Grecia ***


Grecia

Grecia

 

ZOEY MILLER

 

Zoey si era stufata di stare su quell'autobus. Il traghetto preso in Croazia li aveva portati alla città costiera più vicina ad Atene, perciò in quel momento stavano viaggiando da più di un'ora in uno scassato autobus.

Nessuno dei ragazzi stava parlando, tutti erano tesi e concentrati sulla loro missione.

L'autobus sobbalzò, incontrando l'ennesima buca di quella strada sconnessa.

Zoey guardò distrattamente fuori dal finestrino e notò in cielo uno strano puntino che si avvicinava a gran velocità.

Quando fu più vicino capì che si trattava di un insieme di creature.

Colpendo Giorgie, seduto al suo fianco, gli segnalò il problema.

Il Corvonero lo fece notare ai compagni.

Emily, seduta vicino all'autista, gli ordinò: "Si fermi."

Questo cominciò a parlare a raffica in greco.

Capendo che le buone maniere non sarebbero servite a niente, la Serpeverde tirò il freno a mano, facendo sbandare l'autobus.

"Sei impazzita? Potevamo finire fuori strada!" Le gridò Zoey stringendo la presa sul sedile davanti a sè.

"Direi che abbiamo problemi peggiori." Disse la ragazza premendo un pulsante, vicino allo sbigottito autista, che fece aprire le porte.

I ragazzi si fiondarono fuori sguainando le armi.

Sentendo Lukas imprecare e riconoscendo i nostri, Zoey chiese: "Non sono quello che penso io, vero?"

Il figlio di Borea proclamò con tono grave: "Grifoni."

 

GIORGIE COSSINIAN

 

Certo, ci mancavano solo i grifoni!

I mostri si lanciarono sulle loro prede, cominciando ad afferrare i ragazzi e portandoli in aria.

"Che stanno facendo? " chiese Emy respingendo un grifone.

"Li uccidono. Li portano più in alto possibile e poi li fanno schiantare." Rispose Arthur lanciando una freccia nell'ala di uno di quei mostri.

Notò che gli unici ad essere stati presi fino a quel momento erano Tessa, Alex e Sebastian.

"Io faccio in modo che i grifoni li lascino, poi tu li fulmini." Disse Lukas rivolto a Vivienne.

La ragazza annuì e il Corvonero si alzò in volo.

Giorgie non ebbe nemmeno il tempo di restare sorpreso, perchè venne afferrato da uno dei grifoni.

Iniziò divincolarsi disperatamente, gli artigli del mostro che affondavano nei suoi fianchi.

La velocità con cui la creatura si muoveva gli toglieva il respiro e gli impediva di pensare lucidamente.

Il vento forte gli impediva anche solo di tenere gli occhi aperti. Riuscì a fatica sollevare la mano con cui impugnava la sua arma e, alla cieca, lanciò un muto schiantesimo.

Evidentemente il suo colpo era andato a segno, perchè il mostro lo lasciò.

C'era un solo problema: Giorgie era in caduta libera verso il suolo.

Sentiva il vento freddo scompigliargli i capelli mentre la terra si avvicinava inesorabilmente, poi si fermò.

Guardandosi intorno vide Zoey con la bacchetta puntata verso di lui.

Dopo quell'attimo di sospensione cadde a terra.

Ogni osso del corpo gli faceva male, ma almeno era vivo.

 

LUKAS GREYMON

 

Lukas stava volando da un mostro all'altro mentre i suoi compagni combattevano da terra.

Era riuscito a liberare e far atterrare incolumi Sebastian e Alexander: rimaneva solo Tessa.

La ragazza continuva a divincolarsi. Probabilmente aveva perso l'arma in volo, perchè non era ancora riuscita a ferire le creatura.

Lukas comandò ai venti di mandarlo verso il grifone e, una volta abbastanza vicino, iniziò a colpire il mostro, cercando di tagliargli le ali.

Stridendo per il dolore, la creatura lasciò cadere la figlia di Clori e Lukas si fiondò verso di lei. Quando era ad appena due metri di distanza uno dei grifoni lo colpì, spedendolo lontano e facendogli completamente perdere la cognizione della sua posizione.

Lukas continuava a rotolare su se stesso, sostenuto dai venti che gli impedivano di schiantarsi al suolo.

Intanto Tessa stava ancora precipitando ad una velocità impressionante. Ormai era troppo lontana perché il figlio di Borea potesse raggiungerla.

Ordinò ai venti di interrompere la sua caduta, ma non si era mai allenato nel sostenere qualcuno che non fosse se stesso, perciò riuscì solo a rallentarla.

Tessa era ormai ad appena dieci metri dal suolo.

Lukas si concentrò più che poté, immaginò che i venti formassero delle corde con cui potesse tenere la ragazza.

Dopo appena tre secondi la figlia di Clori cadde a terra.

 

KAYLA FOSTER

 

Kayla era stremata. Salazar le aveva appena prelevato una quantità esorbitante di sangue.

Era ancora collegata ai tubi che trasportavano via sangue e inserivano nel suo corpo un liquido trasparente e dalla natura sconosciuta.

Sentiva le forze abbandonarla, mentre diventava ogni ora più debole. Sapeva che i loro amici stavano arrivando, ma ogni minuto che passavano là era una possibilità in più di morire.

Tra tutti loro quelli messi peggio erano Nico, Percy e Baek.

Probabilmente i primi due erano quelli che avevano dato i risultati migliori prima dell'arrivo del figlio di Thanatos.

Baek aveva subito dei prelievi appena prima di Kayla anche se per lui, probabilmente, costituivano la tortura minore.

Ormai nessuno di loro aveva più la forza di gridare per la sofferenza.

Kayla non riusciva a immaginare una vita senza dolore.

Ricordava a malapena il sapore del cibo: da tempo la loro unica fonte di sostentamento era la flebo giornaliera.

Pensò ai suoi amici. Loro come stavano? Erano ancora vivi? Erano lontani? La figlia di Fobetore non aveva risposte a nessuna di quelle domande.

Entrare nel sogno di Sebastian l'aveva davvero distrutta e di certo non era in condizioni di rifarlo.

Dopo qualche minuto Salazar decise che era abbastanza, perciò gettò la ragazza nel solito posto vicino a Baek.

Il ragazzo era terribilmente bianco e aveva la testa abbandonata su una spalla.

La ragazza gli sfiorò un braccio: era molto freddo.

Kayla cercò di scuoterlo colpendolo mentre chiamava il suo nome. Il figlio di Thanatos non reagiva.

Dopo un'attenta analisi, la figlia di Fobetore notò una cosa ancora più terrificante: Baek non respirava più.

 

Salve a tutti! Stiamo ormai giungendo alla fine della storia. Questo, infatti, è il penultimo capitolo, perciò è per me molto importante che mi facciate sapere se la storia vi è piaciuta.

A presto!

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Capitolo 23
*** Fine ***


Fine

Acropoli

 

LUKAS GREYMON

 

Lukas stava correndo verso Tessa.

Il figlio di Borea non era riuscita ad impedire la sua caduta, ma l'aveva rallentata abbastanza da salvarle la vita.

La figlia di Clori si contorceva stringendosi la gamba, piegata innaturalmente.

Lukas si inginocchiò al suo fianco ed esaminò il problema: l'osso era andato fuori posto, ma per fortuna non aveva forato la pelle.

Il figlio di Borea parlò cercando di apparire calma: "Ascolta, devo rimettere in posizione l'osso. Tu devi stare ferma, chiaro?"

La ragazza annuì facendosi coraggio.

Lukas prese tra le mani la gamba e, con un colpo secco, la fece tornare alla normalità.

Tessa dovette mordersi il labbro inferiore per evitare di gridare.

Lukas prese la sua borraccia di nettare alla ragazza.

"Qualcuno mi dia delle stecche!" Gridò rivolto agli altri.

Dopo qualche minuto di ricerca gli si avvicinò Emy porgendo due pezzi di legno: "È il meglio che siamo riusciti a trovare."

Il figlio di Borea posizionò le stecche improvvisate e le tenne ferme con la sua cintura.

Vide che Tessa stava cercando di alzarsi, ma la bloccò premendo sulla sua spalla: "Ehi, che intendi fare?"

"Dobbiamo continuare la ricerca." Rispose la ragazza in tono risoluto.

"Saresti solo d'intralcio in queste condizioni. Il nettare fisserà l'osso nella posizione corretta, ma devi aspettare almeno un paio di ore." Rispose calmo il figlio di Borea.

"Voi andate avanti e continuate le ricerche, io resto qua. Vi raggiungeremo." Disse poi ai loro compagni.

Tutti quanti acconsentirono e ripresero la strada verso l'Acropoli.

In tutta quella confusione, Lukas si rese conto troppo tardi del rumore delle sirene.

 

KAYLA FOSTER

 

Kayla si avvicinò titubante a Baek.

Poggiò il suo orecchio sul petto del ragazzo: il cuore batteva molto debolmente e probabilmente non gli restava molto tempo.

Kayla, vedendo rientrare Salazar, chiamò l'uomo.

Questo la ignorò, continuando ad armeggiare con provette e fiale.

"Ehi!" Disse più forte la ragazza.

L'uomo continuava a non dare segno di sentirla.

"Ehi! La tua cavia preferita sta morendo!" La ragazza riuscì a trovare la forza di gridare.

Stava puntando sul fatto che Baek fosse troppo importante per i suoi esperimenti e che non l'avrebbe lasciato morire.

Evidentemente aveva ragione, perchè Salazar si avvicinò per valutare la situazione e, dopo averlo studiato con attenzione, gli fece bere un liquido color crema.

Kayla fissava il figlio di Thanatos, in attesa di qualche segno di vita.

Dopo attimi di silenzio pieni di ansia, Che venne preso dagli spasmi.

Il ragazzo crollò completamente sdraiato a terra e prese a contorcersi, gli occhi rovesciati all'indietro.

Dopo un primo momento in cui Kayla pensò che Salazar avesse appena giustiziato il suo amico, Baek si calmò e sembrò riprendere a respirare.

La figlia di Fobetore tirò un sospiro di sollievo: quella volta era andata bene, ma quanto ancora avrebbero potuto resistere?

 

ARTHUR KIRKLEM

 

Arthur era in preda all'ansia. Erano arrivati all'Acropoli di Atene da ormai un'ora, ma non erano ancora riusciti a trovare niente.

E se Baek si fosse sbagliato? E se in realtà fossero dall'altra parte del mondo?

Tutti quei dubbi stavano portando Arthur sull'orlo di una crisi isterica.

Bevette nervosamente dalla sua bottiglietta d'acqua, cercando di calmarsi.

Riprese ad esaminare il territorio: cos'era che gli sfuggiva? Cosa non riusciva a vedere?

Preso dalla frustrazione, scagliò la bottiglia a terra, rompendola.

"Perfetto!" Sbraitò chinandosi per raccogliere l'oggetto. 

Sperava di riuscire a salvare un po' d'acqua, ma ormai si era completamente rovesciata al suolo.

Un momento...

Arthur osservò la terra con più attenzione.

Sembrava che l'acqua, bagnando il terreno, avesse rivelato una specie di segno.

No, non era un simbolo qualunque: era un serpente arrotolato su se stesso e con la bocca aperta.

Sorprendendosi di quella che sembrava essere buona sorte a tutti gli effetti, chiamò i suoi amici: "Ragazzi, credo di aver trovato qualcosa!"

Ben presto si era formato un capannello intornò a quella parte di terra bagnata.

"Siamo sulla strada giusta, ma adesso cosa dovremmo fare?" Domandò scettico Sebastian.

Prima che qualcuno provasse a rispondere, Emily prese a produrre strani suoni che ricordavano vagamente il sibilo dei serpenti.

Appena un secondo dopo una leva uscì dalla bocca del serpente.

Sentendo gli sguardi di tutti puntati su di sé, la Serpeverde disse: "Che c'è? Me l'ha insegnato mio padre."

Vivienne afferrò titubante la leva e la tirò verso di loro.

A meno di un metro di distanza parte del terreno sprofondò, rivelando un corridoio che si allungava nel sottosuolo.

Scambiandosi sguardi incerti, i ragazzi scesero uno alla volta.

"Lumos." Sentì sussurrare ad Alexander.

L'incantesimo del Tassorosso rivelò che si trovavano in un corridoio metallico.

Arthur tese l'orecchio, in attesa di segni che gli indicassero la direzione giusta.

Sentì delle urla attutite provenire da dietro di loro e le segnalò agli altri.

Senza dire niente presero quella direzione.

 

EMILY SHERWOOD

 

Emily era agitata. Sentiva che si stavano dirigendo nella tana del lupo e temeva che non sarebbero riusciti ad uscirne.

Non potevano sconfiggere un mago potente come Salazar Serpeverde: avrebbe potuto tenerli occupati con qualcuno dei suoi adorati serpenti per poi ucciderli uno alla volta.

Decise che avevano bisogno di aiuto.

Rievocando i migliori momenti passati con sua madre Amelie, pronunciò: "Expecto patronum."

Un lupo di luce scaturì dalla sua bacchetta.

"Vai ad Hogwarts è chiedi aiuto." Ordinò la ragazza.

L'animale la guardò per un attimo, poi uscì da quel cupo corridoio.

Arthur la guardò e annuì, esprimendo la sua approvazione, poi riprese a camminare insieme agli altri.

Camminarono per almeno cinque minuti, prima di giungere davanti alla porta chiusa della stanza da cui provenivano le grida.

I ragazzi si scambiarono degli sguardi, poi i maghi fecero esplodere l'ostacolo.

Davanti a loro si palesò una scena orrenda: Leo Valdez era incatenato ad un lettino, mentre gli altri semidei erano legati e abbandonati contro i muri della stanza.

Vicino al figlio di Efesto si trovava un uomo incappucciato con in mano un coltello insanguinato.

Salazar Serpeverde disse con voce roca: "Vi stavo aspettando."

Detto questo creò una barriera invisibile, simile ad un campo di forza, che li divideva da lui.

L'uomo parlò ancora: "Vi piacciono i serpenti?"

Come se quello fosse un segnale, da dietro una curva spuntarono un centinaio di striscianti rettili che si dirigevano proprio verso di loro.

"Un morso e siete morti!" Gridò Salazar ridacchiando. 

Emily prese subito a lanciare palle di fuoco contro quegli esseri, così come gli altri maghi.

Sebastian li colpiva con estrema precisione con le sue frecce, mentre Arthur e Vivienne usavano i loro poteri: il primo evocava guerrieri-scheletro e la seconda li fulminava.   Proprio mentre stavano neutralizzando la prima ondata ne spuntò un'altra da dietro un angolo. 

Emily era così presa dalla battaglia da non rendersi conto che i rettili stavano arrivando anche dalle prese d'aria. Si rese conto del problema quando un serpente le cadde sulle spalle.

Il rettile allargò le sue fauci, pronto ad azzannare il collo della ragazza, quando Emy lo prese per la coda e lo lanciò, permettendo ad Alex di polverizzarlo mentre ancora era in volo.

Fino a quel momento erano riusciti ad arginare gli attacchi, ma non sapeva quanto avrebbero resistito. E anche se avessero ucciso tutti i serpenti non avrebbero avuto abbastanza forze per salvare gli ostaggi.

Emily era presa da quei pensieri negativi, quando qualcosa accadde alle sue spalle.

Percepiva che stesse succedendo qualcosa, ma non poteva girarsi rimanendo completamente scoperta.

Riuscì a guardare per un secondo e la scena che vide le dette rinnovate forze: Minerva McGranitt stava combattendo Salazar Serpeverde insieme ai professori, Richard, Aaron, Tessa e Lukas.

Emily, prese dall'adrenalina, puntò la bacchetta verso una massa di serpenti e gridò: "Incendio!"

Decine di serpenti cominciarono e dimenarsi, dando fuoco anche agli altri superstiti.

Ormai una delle minacce era stata neutralizzata, ma non potevano aiutare gli altri a causa di quel campo di forza.

Emily si guardò intorno, cercando di trovare un modo per superarlo.

Vide Arthur incoccare una freccia, per poi lanciarsi nel buio e ricomparire nell'altra stanza.

Il figlio di Ade approfittò della distrazione di Salazar e, con una freddezza impressionante, piantò la freccia nella fronte del mago che cadde immediatamente a terra.

Insieme all'uomo morì anche il suo incantesimo, dissolvendo la barriera.

Prima che potesse fare anche solo un passo vide Vivienne scattare.

La figlia di Giove si inginocchiò di fronte a Baek che mormorò: "Ciao, scoiattolo."

La ragazza sorrise e lo baciò.

 

BAEK "CHEN" GREY

 

Una settimana dopo

Baek si trovava seduto sugli spalti del campo di Quidditch.

Era in corso l'ultima partita prima delle vacanze di Natale: Grifondoro contro Tassorosso.

In realtà Baek e gli altri avrebbero dovuto essere ancora in infermeria, ma erano riusciti ad ottenere il permesso di assistere alla partita. Okay, forse Piper ci aveva messo il suo zampino, ma che importanza aveva?

"Crassworth è da solo, tutta la difesa l'ha lasciato libero. Crassworth è a poco metri dagli anelli, deve tirare. Miracolo di Cook!" Esclamò Giorgie facendo la cronaca.

A quell'evento Emy esultò, mentre Richard, per seguire l'azione, per poco non si fece colpire in faccia da un bolide.

Chi avrebbe mai immaginato che sarebbero stati lì, a vedere quella partita?

Baek fu investito dai ricordi di quei terribili giorni in cui la speranza era un concetto sconosciuto.

Scacciò quei pensieri e strinse la mano a Vivienne, seduta al suo fianco.

La ragazza inizialmente lo guardò interrogativa, poi sorrise.

 

 

E anche questa storia è giunta alla fine. Che dire? Ringrazio tutti quelli che sono arrivati fin qui e che hanno supportato questa ff fino in fondo. Anche se questa potrebbe non essere la conclusione. Infatti ho in mente di continuare a usare questi personaggi in almeno un'altra storia. Che dite? Vi piacerebbe? Fatemi sapere.

A presto!

 

 


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Capitolo 24
*** Avviso ***


Salve a tutti! Volevo solo dirvi che il primo capitolo del sequel di questa storia è stato pubblicato. A presto!

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