WitchXGod

di HopeMakesUsStrong
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio della fine ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** L'inizio della fine ***


Ormai non c’era più alcuna speranza, Tremotino aveva il frammento del cristallo dell’olimpo, con il quale avrebbe avuto tutto il potere che aveva sempre bramato, e sarebbe stata la fine per tutti. L’unico modo per poter salvare il mondo dal desiderio di potere del signore oscuro era distruggere la magia, il che avrebbe portato più rischi che bene in realtà, infatti senza magia Storybrooke sarebbe collassata e tutti i suoi abitanti sarebbero stati costretti a vagare senza una casa, data l’impossibilità di ritornare nella foresta incantata, e questo Henry lo sapeva bene, fu proprio la mancanza di speranza a spingerlo a fare qualcosa che non avrebbe mai pensato di poter fare.

Il che ci porta davanti all’urna con le ceneri di Ade, raccolte da Zelina dopo il loro scontro, e guidato dalla disperazione Henry scrisse quelle parole, sapendo che da quel momento tutto sarebbe cambiato;

Ade, il Dio dell’oltretomba rinacque dalle proprie ceneri, davanti agli occhi dell’autore.

-Devo dirvi una cosa. –
Disse Henry molto affaticato per la corsa verso la casa dei nonni, ed anche visibilmente shoccato.

-Henry così ci spaventi, cosa succede? - 
chiese Emma cercando di capire il perché della preoccupazione del figlio, cominciando a preoccuparsi a sua volta.

Direi di fare un piccolo salto indietro…

“Guidato dalla disperazione Henry scrisse quelle parole, sapendo che da quel momento tutto sarebbe cambiato;
Ade, il Dio dell’oltretomba rinacque dalle proprie ceneri, davanti agli occhi dell’autore.”

Ma a differenza delle speranze/paure del giovane autore non accadde, nulla, nessuna scintilla, nessun tornado si fiamme blu, niente di niente.

-vuoi dire che…-
ma Biancaneve venne interrotta dal nipote, che diede una risposta all’unica domanda che tormentava i pensieri di tutti in quella stanza.

-Si, credo che Ade sia ancora vivo. –

Si percepivano tantissime emozioni e stati d’animo, c’era sicuramente tensione, paura, preoccupazione, solo un viso non mostrava niente di tutto questo, o meglio, non solo.
Zelena era salita al piano superiore, per poter stare da sola e pensare a cosa sarebbe potuto succedere, Ade era vivo e ne era felice o preoccupata? Aveva paura o voleva solamente rivederlo? Tante domande e nessuna risposta, quanto è vero che per poter capire i propri sentimenti serve la famiglia, e infatti non molti minuti dopo Zelena sentì qualcuno salire le scale per raggiungerla, Regina.
La minore si sedette sul letto di fianco alla sorella

-Cosa c’è? –
Le chiese più per formalità, perché quasi come se si conoscessero da tutta la vita, lei già sapeva cosa tormentava l’animo (già abbastanza tormentato) della sorella.

-Niente, pensavo. -

-Ad Ade? – La strega non rispose – Non sembri felice di poterlo rivedere, e riparlarci-

-Non lo sono-

-Andiamo sorellina, apriti con me, è questo che si fa in una famiglia, ci si aiuta a vicenda-
Disse Regina regalando alla rosella un bellissimo e sincero sorriso, tentando di rincuorarla.

- Non so se sono felice di poterlo rivedere, oppure ho paura di un suo rifiuto, dopo quello che gli ho fatto-
Rispose la maggiore iniziando a singhiozzare, per poi ricominciare a parlare – io lo amo ancora-

-sorellina – iniziò Regina abbracciando leggermente la sorella – è una brutta situazione e so di non poterti capire davvero, in più Ade ha ucciso Robin e non credo di essere emotivamente pronta per dirti che andrà tutto bene, però sei mia sorella e spero il meglio per te, se tu vuoi realmente stare con lui, allora lotta fino in fondo- così detto si abbracciarono, fu un abbraccio lungo interrotto dalla voce di Emma che risuonò probabilmente per tutta Storybrooke.

-Ma sei impazzito? -

Così le sorelle scesero di corsa le scale e si ritrovarono davanti Emma molto arrabbiata che urlava al figlio.

-Mamma, era l’unico modo, di certo non è giusto distruggere la magia e privare tutte le persone che abitano questa città di una casa! -

-e quindi credi sia più giusto resuscitare il dio dei morti, ovvio! -

Vediamo cosa è successo di sotto mentre Zelena e Regina erano di sotto.

-Quindi molto probabilmente il dio dei morti è ancora vivo, e il fatto che non siamo ancora morti mi preoccupa e non poco, però… tu volevi resuscitarlo, Henry per quale motivo? -
Chiese Emma al figlio essendo già abbastanza confusa

-Era l’unica nostra possibilità di sconfiggere Tremotino, così pensavi di fare un accordo…-

E questo ci riporta al punto di prima.

-Emma calmati, credimi piuttosto che fidarmi di lui preferirei morire un’altra volta, ma il ragazzo ha ragione, è l’unica nostra opportunità. -
Disse Killian difendendo il ragazzo cercando allo stesso tempo di calmare la fidanzata.

- Killian non difenderlo, avrebbe dovuto consultarci prima di provare a far risorgere Ade…-
Le parole della Bionda si fermarono non appena della stanza si diffuse un tornado infuocato di un colore azzurro acceso, grande abbastanza da farci entrare una ed una sola persona e che dissolvendosi rivelò una figura a loro fin troppo familiare.

- Avete chiamato? –
Ed eccolo, l’uomo che nessuno dei presenti sperava e/o credeva di rivedere mai più.
-Andiamo, credevate davvero di poter uccidere un Dio? E pensare che la prima impressione che date è di essere svegli, mi avete deluso parecchio a parte il ragazzino, Henry, sapevo che saresti stato tu a capirlo anche se pensavo ci avresti messo molto più tempo- concluse.

-Ade, cosa vuoi da noi? -

- No mia cara Salvatrice, la domanda è: Cosa volete voi da me? Dopotutto è tuo figlio che ha provato a risvegliarmi-
Disse indicando l’autore che non tardò a rispondere

-Ci serve il tuo aiuto per fermare Tremotino, siamo pronti a afre qualunque accordo. –
concluse il ragazzo mostrando quella sicurezza solita delle sue due madri.

- Ebbene, sono qui per darvi una mano-

-Perché dovremo fidarci di te? –
Si fece avanti una Biancaneve piuttosto intraprendete (sarà stata la paura di poter perdere suo figlio?)

- Oh, non mi fraintendete desidero che ognuno di voi in questa stanza muoia – A queste parole Zelena si sentì strana, colpevole forse? Oppure triste? – Ma per quello c’è tempo, posso aspettare tutta l’eternità, ma la cosa che desidero di più è poter portare Tremotino con me, e gettarlo nel fiume delle anime, quindi potete contare su di me. -
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice
Ed eccoci qua, ho deciso di scrivere questa fanfiction perché onestamente non mi è piaciuto per niente l’uccisione di Ade semplicemente perché non mi spiego come sia possibile uccidere un DIO (non solo l’unica a pensarla così vero?).
Ci troviamo più o meno nel ventunesimo episodio della quinta stagione, dopo la morte di Ade appunto, spero che questo prologo/primo capitolo vi sia piaciuto, ovviamente la storia è incentrata sulla coppia Zelena-Ade, li adoro e mi sembrava giusto dargli un po’ di spazio.
Arrivederci ad un nuovo capitolo,
Hope

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Ed eccoli lì, di fronte al proprio nemico chiedendosi se fosse saggio o meno fidarsi di lui.
Regina era quella più scettica, diciamo anche che non aveva alcuna intenzione di fidarsi, non dell’uomo  che aveva ucciso il suo vero amore distruggendo il suo lieto fine (ancora una volta), li aveva traditi facendogli credere di essere cambiato. Non era solo Robin a infestare i pensieri della donna, c’era anche sua sorella con cui aveva legato di recente e che non voleva lasciare nelle mani di quell’essere senza alcun onore, ma allo stesso tempo voleva la sua felicità, e non poteva di certo impedire a Zelena di amare uno come lui, persino il suo nome le provocava la nausea, ma d’altronde non si sceglie chi amare. E così mentre lei si perdeva nei suoi pensieri la sorella guardava quello stesso essere con aria sognante mista a sorpresa, come se avesse visto il fantasma di un vecchio amico, ma non sapeva come comportarsi insomma, non era mai stata innamorata cosa avrebbe dovuto dire? Che le dispiaceva? Che dopo tutto quello che era successo lo amava ancora? E non era tanto il non saper cosa fare a frenarla, ma piuttosto la paura per un eventuale rifiuto da parte del Dio, e non aveva tutti i torti. Quindi rimase lì, senza dire nulla, continuando a fissarlo.

-Allora, come avete intenzione di fermare il Signore Oscuro? -
chiese Ade abbastanza spazientito dall’ansia delle persone in quella stanza che ormai lo stava quasi soffocando.

Emma guardò per un breve attimo i suoi genitori cercando quasi il permesso per poter parlare, poi si girò verso Ade

-Speravo che ce lo dicessi tu, dobbiamo agire in fretta, prima che tutta la magia sparisca e Storybrooke venga distrutta. -

-Bene, allora ci conviene cominciare a pensare ad una soluzione-
Affermò il Dio per poi sedersi sulla poltrona vicino al divano della coppia più famosa di tutta la foresta incantata.

Allo stesso tempo Biancaneve prese il braccio della figlia trascinandola al piano superiore congedandosi con un “torniamo subito”.

-Emma come possiamo fidarci di lui, ci ha tenuti prigionieri per moltissimo tempo nell’oltretomba, ha ucciso Robin e stava per uccidere Regina, non mi sento sicura se lui è qui. -

-Semplicemente non possiamo, però lui è la nostra unica opportunità, quindi gli chiederò precisamente cosa vuole e se ci conviene glie lo daremo dopo che ci avrà aiutati-
Disse Emma cercando di rassicurare la madre, cosa che provocò nella donna l’effetto opposto.

Scesero di sotto e Emma fece come detto alla madre,

-Prima di pensare ad un piano dobbiamo poterci fidare di te, cosa vuoi in cambio? Qualsiasi cosa tu voglia sono pronta a concedertela, hai detto di voler fare un accordo, ti ascolto. –

-Vedi Salvatrice, io non desidero una cosa materiale, diciamo in parte, quello che voglio è restare qui a Storybrooke e non essere disturbato per ogni nano che sparisce o per ogni vasetto di marmellata rubato. Vi lascio del tempo per parlarne. –
Detto questo sparì nella stessa nuvola di fuoco azzurra con la quale era arrivato, lasciando tutti con lo stesso dubbio: “Dove sarà andato?”.

-Non se ne parla… - Aveva cominciato Uncino, decisamente poco calmo – Ci sono già passato, non ho alcuna intenzione di vivere con lui ancora, soprattutto dopo quello che è successo laggiù! –
Concludendo la frase ancora più arrabbiato di prima.

-Sai quanto detesti dirlo Emma ma Uncino ha ragione, non possiamo fidarci di lui, e poi perché mai dovrebbe restare? Chissà quali diavolerie sta tramando-
Disse David entrando nella conversazione mantenendo quell’aria calma e pacata che era solita avere nei momenti di panico.

-Lo so papà che non possiamo fidarci, ma lui può e vuole aiutarci e in questo momento Tremotino è la minaccia maggiore. Dobbiamo metterci d’accordo adesso o sarà troppo tardi. –

-Io dico che dovrebbe restare- A quelle parole tutti si girarono verso la strega che si affrettò a concludere la frase – sono io quella che lo ha ucciso, se volesse uccidere qualcuno quella sarei io, e sono pronta a correre il rischio per salvare la città, e la magia. –

- Sono d’accordo con Zelena, dovrebbe restare- questa volta era stata Biancaneve (e la sua speranza) a parlare, a quanto pare la figlia l’aveva convinta – Perché non dovremmo dargli un’occasione? se avesse voluto ucciderci non credete che l’avrebbe già fatto? In caso contrario potremmo rispedirlo all’inferno con il frammento di cristallo che recupereremo una volta fermato Gold. –

-Va bene, concediamoglielo …- Regina non fece in tempo a finire la frase che ecco ricomparire il Dio

-Perfetto, allora abbiamo un accordo? –

Passati venti minuti di chiarimenti, e promesse fatte riguardo all’accordo, i nostri eroi e Ade iniziarono a discutere su come poter fermare il Signore Oscuro.

-Potremmo provare a prendergli il pugnale…-

-No Emma, è l’unica cosa a cui tiene davvero, non lo lascerebbe mai in un posto qualunque e facilmente individuabile-
Era stata Regina a parlare, molto tesa sia per la situazione, sia per l’assassino del suo fidanzato che continuava a girare per la stanza come se fosse casa sua.

-E se provassimo ad attirarlo qui con qualche incantesimo? Potrebbe funzionare? -

-Ah, ma chi ha invitato il pirata? - Ancora Regina…

-Dopo aver sentito le vostre idee credo di poter dir quello che nessuno di voi ha il coraggio anche solo di pensare- il Dio fece una piccola pausa per guardare attentamente i visi dei suoi interlocutori che mostravano sorpresa, perplessità e curiosità – Dobbiamo rapire la ragazza, è l’unico modo per attirarlo qui, poi potremmo ricattarlo. –

-No Ade, è impossibile, porta Belle sempre con se in quello scrigno, e poi non cederebbe mai il cristallo per la ragazza, se c’è una cosa che so di quell’uomo è che per lui il potere viene prima di tutto. –
Disse Uncino cercando di emergere dal “complesso di inutilità” in cui l’aveva gettato Regina poco prima.

- Non credo, vedi Uncino il potere sarà anche importante per lui, ma fidati se ti dico che se la ragazza fosse in pericolo farebbe di tutto per salvarla. –

-Aspetta, nessuno aveva parlato di mettere Belle in pericolo, non se ne parla-

-Calmati Salvatrice, non intendo di certo ucciderla, torturarla o cose del genere, intendo far credere a Tremotino che la sua donna e il suo bambino sono in pericolo, sono il maestro delle illusioni. Una volta attirato qui potremmo avere uno scontro diretto con lui e così ci riprenderemo il cristallo, semplice. –

- Okay, non credo ci sia tempo per pensare ad un altro piano, dobbiamo solo trovare il modo per prendere lo scrigno, muoviamoci. –
Disse la Salvatrice (guidata dalla rassegnazione) uscendo dall’appartamento dei genitori.

Mentre tutti uscivano dalla stanza il signore dell’oltretomba si avvicinò alla perfida strega sussurrandole all’orecchio:

-Tesoro, cosa pensi di me? Non potrei mai farti del male- poi raggiunse gli altri.

Ed ecco che si accese una piccola scintilla nel cuore della strega, la speranza che lui l’avesse perdonata, che non avesse mai smesso di amarla. Zelena raggiunse gli altri con un sorriso stampato sul viso, pensando che magari aveva trovato il suo lieto fine, e se fosse stato così non l’avrebbe più lasciato andare.
 
 
 
 
 
Angolo Autrice
Eccoci con un altro capitolo, ringrazio tutte le persone che hanno letto il precedente e le due ragazze che hanno recensito, grazie per il vostro supporto.
Spero che quest’altro capitolo vi sia piaciuto e che soprattutto continuiate a seguire la storia.

Alla settimana prossima,
Hope.

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


-Fatti da parte strega! -
urlò il signore oscuro mentre le sue mani emanavano una enorme scarica d’energia che fecero volare la donna tre metri più in là.

Aspettate un attimo, siamo andati troppo avanti, quindi ricominciamo da Emma e gli altri che escono fuori di casa.

Ed ecco i nostri eroi vagare per le strade si Storybrooke aspettando che qualcuno di loro (non importava chi) proferisse parola.

-Allora Emma? Ora cosa facciamo? –
Era stata Regina a parlare, quasi a realizzare le preghiere di tutte le persone che aveva intorno.

-Prima troviamo Gold, e poi…-
aveva cominciato Emma, ma fu interrotta dalla strega che parlò nuovamente

-E poi ci facciamo ammazzare, andiamo, dobbiamo pensare a qualcosa prima di presentarci da Tremotino. Cosa intendi fare, bussare alla sua porta e chiedergli un po’ di zucchero e magari sua moglie chiusa in una scatola? -
Il solito sarcasmo di Regina che non era ben accetto da tutti, gli unici a sorridere per queste sue parole furono la sorella Zelena ed Ade.

-Regina ha ragione Salvatrice, non possiamo non pensare a come agire, è vero che abbiamo un piano, ma dobbiamo anche pensare a come attuarlo-
si affrettò a parlare il Dio.

-Mi è molto di conforto sapere che l’unico che mi appoggia sia lo stesso ad aver ucciso il mio fidanzato-
Ed eccolo di nuovo, il suo sarcasmo tagliente come la spada di David.

-Ehi, lo sai io sono in prima linea se serve a sostenere o uccidere qualcuno-
Rispose alla provocazione Ade ammiccando.

E date quelle parole tutti si aspettarono una reazione ben poco piacevole dalla strega, che stranamente sorprese tutti curvando leggermente le labbra accennando a un sorriso, a quanto pare stava davvero mettendo da parte tutto l’odio che provava per quella orrida creatura (non proprio tutto in fondo) per poter rendere sua sorella una donna felice permettendole di stare vicino all’uomo che amava, quasi come a dargli la sua approvazione, e di questo Zelena se ne accorse, difatti rivolse alla sorella uno sguardo colmo di gratitudine.

-Cosa suggerite di fare allora? -
chiese Biancaneve, non a sua figlia o a suo marito, non alle persone di quel gruppo considerate “parte dei buoni”, lo chiese quasi direttamente ad Ade perché anche se non era l’unica ad aver capito che per poter sconfiggere Tremotino serviva la mano pesante, era l’unica con il coraggio necessario a mettere da parte l’orgoglio e chiedere consigli a chi non avrebbe mai sognato di chiederli.

-Io suggerirei uno scontro diretto, sappiamo che l’Oscuro non lascerebbe mai Belle nel retro del suo negozio a prendere polvere, l’unica cosa che possiamo fare è provare a scontrarci con lui e in un momento di distrazione prendere la ragazza, non vedo altre alternative –
aveva concluso Ade con lo sguardo di tutti puntati addosso

-Non credo abbiamo altra scelta o niente da perdere-
Erano più o meno le prime parole che Uncino rivolgeva a Ade dopo la sua prigionia e, a differenza di quello che tutti si aspettavano, non era insulti.

Persino David sentendo le parole del pirata e sapendo che lui era l’ultima persona a potersi fidare di lui, insieme a Regina che ormai sembrava aver dato la sua completa approvazione al Dio, acconsentì a questa folle e ultima speranza che gli veniva consentita. E se acconsentivano i suoi genitori, come poteva Emma essere da meno?
Difatti eccoli dieci minuti dopo di fronte al negozio d’antiquariato di Gold cercando di attirarlo fuori con qualche incantesimo non letale (anche perché non sarebbe servito a molto). Il piano sembrò funzionare perché dopo poco più di cinque secondi il Signore oscuro uscì dalla porta d’ingresso del suo negozio, senza mostrare alcuna agitazione o sorpresa, come se si aspettasse che da un momento all’altro si fossero presentati tutti loro.

-A cosa devo la visita della salvatrice e della sua squadra? –
chiese scrutando attentamente i volti di tutti fermandosi con un sussulto vedendo Ade, questo decisamente non se l’aspettava.

- Ma quante volte devo sbarazzarmi di te? –
chiese tra il divertito, l’ironico e… il preoccupato? Possibile?  

-è buffo che sia tu a chiedermelo dato che potrei farti la stessa domanda, l’oscuro è duro a morire, e quando ci riesce viene riportato in vita- fece una pausa – bella fortuna- concluse.

-Non è propriamente fortuna lo sai, sono molto abile a giocare le mie carte-

-Anch’io le mie-
detto questo tutte le persone del gruppo ad avere poteri magici, armi e uncini attaccarono il signore oscuro tentando allo stesso tempo di individuare lo scrigno, inutile dire che questo scontro non durò molto, certo che nessuno ci rimise la pelle, ma devo ammettere che ci mancò poco.

Fu Zelena a vederlo, si trovava nel negozio poggiato sul bancone di vetro proprio vicino alla cassa. Tentò diverse volte di arrivarci ma in tutta quella confusine sarebbe stato difficile anche per Tremotino in persona. Una volta che quasi tutti furono a terra stremati dalla lotta contro Tremotino fatta eccezione per Regina e Emma che continuavano in qualche modo a tenergli testa, Zelena tentò un’ultima volta di raggiungere il negozio, corse più veloce che poteva pensando che quella fosse la loro unica speranza, ma sfortunatamente l’oscuro si accorse della donna e cercò in tutti i modi di fermarla, il che ci riporta a…

-Fatti da parte strega! -
urlò il signore oscuro mentre le sue mani emanavano una enorme scarica d’energia che fecero volare la donna tre metri più in là.

A quel punto Tremotino si sentì sollevare, era ad un metro da terra, poi due, tre… era sollevato dalla magia e quando si fermò a 5 metri dal suolo udì chi lo stava tenendo stretto

-Non osare-
furono le uniche parole colme d’ira che Ade concesse all’uomo che ormai aveva in pugno, prima di far comparire lo scrigno nella sua mano con una nuvola di fumo e con la stessa sparire insieme agli altri lasciando cadere il Signore Oscuro, che mentre si teneva il collo per il dolore provato, imprecava per la frustrazione, l’avevano presa.

Si ritrovarono tutti al solito appartamento, alcuni più scossi di altri, ma c’era una persona, a differenza delle altre, che sembrava particolarmente felice. Zelena ripensava alle parole di Ade prima di uscire di casa “Tesoro, cosa pensi di me? Non potrei mai farti del male”, e ora quelle dette poco fa a Tremotino quando l’aveva colpita “Non osare”, ne era sempre più sicura e il solo pensare a lui la rendeva felice come un bambino a Natale ( che ovviamente non aveva mai festeggiato e di cui non conosceva l’esistenza prima di arrivare a Storybrooke). Ovviamente il solito dubbio distruggeva la sua felicità : Doveva parlargli?
I suoi pensieri furono interrotti dalle parole di David, che felice per il colpo riuscito chiese come per rivolgersi a nessuno in particolare (anche se la sua domanda era diretta in particolare ad Ade):
 
-E adesso come si procede?-

-Adesso, mio caro principe, viene la parte che più preferisco: La minaccia. - fece una breve pausa osservando il gruppo di Eroi che oramai pendevano dalle sue labbra- state tranquilli, a questo ci penso io, se tutto va come previsto ci rivedremo qui tra meno di mezz’ora-
fece per sparire nella sua solita nuvola fiammeggiante azzurra quando venne interrotto da Zelena, che lo attirò fuori dall’appartamento, si chiuse la porta alle spalle e cominciò, con non poco nervosismo, a parlare.

-E adesso cosa farai? –

-Non preoccuparti Zelena, devo solo far capire a Tremotino che non abbiamo nessuna intenzione di lasciargli la ragazza senza avere il cristallo, torno tra mezz’ora al massimo-

-Ti aspetterò, ma poi dovremo parlare lo sai questo vero? -

-per me non c’è niente di cui parlare- osservò la faccia perplessa della donna che anche con quella espressione gli sembrava la cosa più bella che avesse mai visto in tutta la sua vita immortale, poi riprese – io ti amo e continuerò ad amarti, credi che tradirmi abbia fatto qualche differenza? –

Zelena rimase come travolta da così tante emozioni da non poter spiegare esattamente quale fosse la più forte, ma questo dubbio venne dissolto dal suo stesso corpo che senza alcun controllo si era spinto in avanti e aveva baciato quell’uomo tanto amato. Non sapeva come ne perché lo aveva baciato, ma sperava solo in una sua risposta, che non tardò ad arrivare. Ade aveva risposto a quel gesto che Zelena pensava non avrebbe più osato fare, e non solo, la strinse a se quasi come a volerle chiedere di non allontanarsi mai più da lui, e la donna non ne aveva alcuna intenzione. Fu un lungo bacio, Ade si stacco a malavoglia dalla donna sussurrandogli –Ne riparliamo al mio ritorno- per poi sparire.
 
 
 
 
Angolo Autrice
Ed eccolo, un nuovo capitolo, diciamo che mi è piaciuto particolarmente scriverlo (punto di vista personale: Io li adoro!).
Come al solito ringrazio chi legge e recensisce questa mia storiella e spero che continuiate a seguirla.
Alla settimana prossima,
Hope.

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