A\N: Okay finiamo questo quinto capitolo altrimenti qui non la
smettiamo più.
DII\N: Era ora. Sono secoli che aspetto di vedere lui.
A\N: Ti preferivo quando eri sempre incazzato...
-Batsy! Mio vecchio amico quasi non ci speravo! Sei arrivato giusto
in tempo per il tè!- esclamò Joker, sprizzando felicità da tutti i
pori.
-Il tuo gioco finisce qui, Joker- replicò Batman, immobile al suo
posto.
Il
gigante con l'armatura che aveva appena abbattuto strinse
convulsamente il manico dello spadone, meditando in silenzio.
Stava decidendo la prossima mossa, come affrontarlo, un silenzioso
confronto.
-Allora tu sei quello che è stato portato qui per opporsi al Joker,
vero? “Batsy”?- disse controllato il paladino oscuro.
-Batman- lo corresse.
Qullo annuì, soddisfatto -Batman. Temevo avessi un nome folle come
quello della tua nemesi. Sarà un piacere finirti, una volta per
tutte.
-Batman stai indietro!- esclamò Guerriero, cercando di rimettersi in
piedi, ma la massa lo sommerse ancora una volta, immobilizzandolo.
Il paladino oscuro passò all'attacco, caricando l'assalto da destra
e menando un fendente orizzontale.
Il
Supereroe saltò oltre il
filo della lama, raggiungendo l'elmo dell'aggressore con una
ginocchiata, gettandolo pesantemente a terra e guadagnando terreno,
allontanandosi da Cosmos.
Il nemico lottò per rimettersi in piedi, ma lui gli fece lo
sgambetto, facendolo crollare impotente a terra una seconda volta.
-Maledetto...
-Sei
lento. E violento- rispose calmo il
crociato mascherato,
fissandolo con durezza dall'alto.
-Sei
sveglio. E veloce- replicò il paladino oscuro, risollevandosi -Ma
non credere di aver già vinto.
Tornò
all'attacco calando l'arma da sopra la testa, ma Batman
si limitò a spostare il proprio bacino lateralmente, schivando il
colpo di qualche millimetro; quindi rispose scagliando una serie di
batarang
contro l'avversario, che si protesse incrociando le braccia davanti
al volto.
I piccoli boomerang si piantarono tra le pieghe dell'armatura, ma non
sortirono danno visibile.
Il
paladino oscuro riprese l'offensiva, liberando la lama da terra e
tentando si aprirlo in due con un fendente obliquo verso l'alto, ma
il supereroe
indietreggiò, sempre composto; il nemico calò lo spadone dall'alto
nuovamente, scoprendo il petto e sbilanciandosi, così il
Cavaliere Oscuro poté atterrarlo
scattando contro il suo petto, passando sotto la sua guardia.
Quello
tentò di reagire con la mano libera, ma lui la bloccò con un
ginocchio; quindi estrasse due piastre da elletroschock dalla
cintura, usandole contro l'elmo del nemico.
Nessuno
dei guerrieri sotto il controllo dei clown
ne gli stessi si mossero, osservando la scena con il sorriso sulle
labbra, mentre lui finiva il paladino di Chaos, lasciandolo svenuto
al suolo, il volto tumefatto e sanguinante e l'elmo ridotto a pochi
scarti di metallo.
-Oh oh oh, Batsy. Non hai perso smalto!- lo applaudì Joker, una
volta che ebbe finito.
-Lo
sapevo che Garland era solo un pallone gonfiato senza palle!- gli
fece eco il secondo clown, ridendo -Ma ora vedi ci crei un problema.
Noi dovremmo liberarci di quella dea lì- continuò, indicando
Cosmos, immobile sul trono -E su tu vorrai impedircelo, temo dovrai
morire.
-Ehi piano collega- intervenne il Joker -Batsy sarà anche una
seccatura, ma senza di lui non avrei più nessuno con cui giocare a
briscola. AHHAHAHAHAHAH!
-Batman, finiscili prima che possano riprendersi!- gridò Guerriero,
ancora immobilizzato.
-Andiamo
collega,
hai me. Che te ne fai di uno stupido idiota in calzamaglia? Forza,
uccidiamolo!- il pagliaccio
rosso appoggiò una mano sulla spalla dell'altro clown.
-No! No no no no non può finire così. Deve essere la fine per
tutto. Cosa ci guadagno nell'ucciderlo e basta, senza averlo fatto
soffrire?- replicò il Joker, alzando le spalle confuso.
Non
visto, Batman
le due piastre con due set completi di batarang, nascosto dal
mantello, pronto a lanciarli al momento giusto.
-Cosa
importa?! Uccidi! Uccidi! Uccidi! Non ha senso aspettare se possiamo
farlo qui e adesso!- fece il secondo clown, quasi urlando.
-No! Non permetto a nessuno di dirmi cosa fare, specialmente se si
tratta di Batman! Lui è mio!- replicò il Joker, furioso, estraendo
la pistola e puntandola al compagno.
-Maledetto
figlio di un sottomarino! Ti insegno io cos'è il rispetto!- minacciò
quello, preparando un Firaga con la mano destra.
In
quel momento agì, quando erano troppo distratti per contrattaccare,
scagliando i batarang che si piantarono nella braccia dei due clown,
facendo prontamente crollare le loro armi.
-BAMBINI! PORTATE LA TESTA DEL PIPISTRELLO ALLA MAMMA FORZA!- ordinò
Harley, scuotendo il campanaccio come una pazza.
L'intera
orda partì all'assalto, liberando Guerriero e si precipitò su di
lui da tutti i lati.
Ma
il Cavaliere Oscuro
era preparato, e gettò a terra delle granate a gas anestetico,
bloccando la visuale dei propri avversari e riducendo il loro numero,
così da potersi aprire un varco più facilmente, per fermare i due
folli.
-Inizio
dei giochi! Mi hai stancato!- sentì dire al Joker, mentre abbatteva
una ragazza con i capelli viola e le orecchie a punta, e alla frase
del folle seguì uno sparo.
-Prendi
questo!- rispose il pagliaccio rosso, alla cui voce
seguì una violenta
fiammata.
Gettò di lato un ragazzo biondo, con una strada giacca che lasciava
il petto praticamente scoperto, con una gomitata, seguito a ruota da
un altro con una lama azzurro brillante, che afferrò per la nuca
gettandolo contro una ragazza con una lunga treccia castana.
-Ti
ho preso lurido arrivista!- gridò in trionfo il clown rosso, e
Batman
si volse verso i due scorgendo Joker a terra e l'altro pronto a
scagliare un incantesimo
-Harley- replicò il Joker, rimettendosi in piedi, al che la donna
centrò in pieno la testa del pagliaccio rosso con il martello,
spedendola all'altro capo del Santuario.
-Uh? Non credevo di essere così forte- fece, fissando il corpo
decapitato del clown.
-Game Over, partner- ghignò Joker, puntando la pistola contro il
corpo del collega, che continuava a mimare il movimento di guardarsi
attorno.
Il
supereroe, ormai
fuori dalla calca, intervenne scagliando un batarang,
disarmando il clown, e un istante dopo gli piombò addosso,
colpendolo al volto con un montante.
Harley
partì immediatamente alla carica, agitando il martello con abilità,
ma il Cavaliere Oscuro
si limitò ad afferrarla per il volto prima che potesse colpire,
schiacciandola a terra.
Ma fu solo un momento, dato che l'orda tornò all'attacco,
indisciplinata ma persistente.
Batman
fu costretto ad una
repentina ritirata, cercando di guadagnare spazio per combattere più
facilmente, quando un figura viola con una lancia gli atterrò
davanti, ostacolandolo.
Il
combattente era una figura imponente e massiccia, ma ciò nonostante
non l'avrebbe fermato: quello tentò d'infilzarlo con un affondo
diretto, ma il crociato
mascheratp lo evitò con un
brusco movimento del fianco, per poi afferrare saldamente le braccia
dell'avversario ed esibirsi in un violento doppio calcio al volto.
Mentre
girava vide un altro dei guerrieri controllati che si stava
avvicinando rapidamente con due daghe sguainate.
Atterrando,
reagì con tempismo, bloccando le braccia dell'assalitore prima che
le lame potessero squarciargli la gola, colpendolo quindi al volto
con una violenta testata.
Quindi balzò in avanti con una rotolata, evitando un fendente che
l'avrebbe decapitato per poi volgersi repentinamente e scagliare una
granata di luce, riparandosi dietro al mantello per evitare di essere
travolto dallo shock.
Guerriero
riuscì a sollevarsi in piedi, l'armatura a pezzi e sanguinante da
diversi tagli.
Lo scudo era andato in frantumi, come gli spallacci e parte del
pettorale; l'elmo era a terra, spaccato in due, l'usbergo era stato
stracciato in vari punti, ma la spada era ancora intera.
-Non esitare Guerriero- lo incitò Cosmos -Finisci i guerrieri del
Chaos, senza pietà.
-Ma... i miei compagni...- tentò i protestare, ansimando.
-Siamo in guerra. Molti sacrifici devono essere fatti in nome
dell'Armonia.
Guerriero chinò il capo, accettando la volontà della sua signora.
Nel
frattempo il gas si era dissipato a sufficienza per permettergli di
avanzare fino ai corpi addormentati dei suoi Ex compagni.
Prishe,
Aerith, Vaan, Bartz... Bartz era il più vicino.
In silenzio il paladino si avvicinò, senza staccare gli occhi da
quel volto deturpato dal ghigno rosso, mostrante ancora i segni del
dolore inflittogli per quel trattamento.
Provò pietà, avrebbe voluto fare qualcosa, avrebbe voluto aiutarlo,
ma gli ordini della dea erano indiscutibili.
A malincuore sollevò la spada, puntandola contro il cuore del
ragazzo, ma un improvviso colpo alla nuca lo fece crollare a terra,
dolorante.
-Guerriero cosa fai!?- esclamò Laguna, pesto e lacero ma ancora
vivo.
-Urgh... Laguna... Non devi... esitare- replicò Guerriero, faticando
per rimettersi in piedi.
-Cosa diavolo sta succedendo!? Che significa?! Chi sono tutti questi
guerrieri!?- insisté sconvolto l'uomo, guardandosi attorno con gli
occhi sbarrati.
-La dea... È in... Pericolo...- balbettò in risposta il paladino,
prima che un immensa spada potesse trafiggerlo, sollevandolo in aria.
-Finalmente cadi, Guerriero- ringhiò Garland, il volto sfigurato ma
il corpo nuovamente in piedi, pronto alla battaglia -E guarda chi si
rivede. Credevo di averti ucciso con quella caduta.
-Avresti dovuto occupartene di persona- replicò Laguna, fissando con
durezza il paladino oscuro.
-Cosa c'è? Ti senti forte adesso, eh? Credi di potermi sconfiggere
ora, dopo quello che ti ho fatto? Meglio che torni a strisciare nel
tuo buco- lo sfidò Garland, scagliando Guerriero da parte come un
sacco della spazzatura.
Ma il giornalista rimase al suo posto, caricando il fucile con uno
scatto e prendendo la mira, mentre i suoni della battaglia
continuavano a risuonare attorno a lui.
-Tanta fretta di morire?- insisté il guerriero di Chaos, iniziando
ad avanzare verso l'avversario.
Per tutta risposta Laguna fece fuoco.
Garland sollevò lo spadone per parare, ma l'intensità del raggio
laser lo sciolse come burro al sole, travolgendo il volto
dell'avversario e spazzandolo via in pochi istanti.
-Whew,
colpo fortunato... Me ne restava solo uno...- sussurrò l'uomo, prima
di crollare in ginocchio, sfinito.
-Yaagh...
che male- fece una voce femminile, dietro di lui.
Con difficoltà Laguna volse il capo, scorgendo una donna dai lunghi
capelli biondi raccolti in due ciucci e con il volto pallido.
Quella si volse verso di lui e sorrise, soddisfatta -Guarda guarda,
tu dov'eri quando ci servivi?
Si sollevò lentamente, avanzando verso il giornalista impotente con
calma, soppesando l'immenso martello nelle proprie mani.
-No...
Batman
scostò il mantello,
tornando a fissare i guerrieri, ma dovette constatare che lo
stratagemma non aveva funzionato, dato che i nemici sembravano appena
storditi.
Il
primo ad attaccare stavolta fu un guerriero biondo in una tuta viola
e con un immenso spadone; per lui un avversario del genere era assai
più impegnativo di Garland: la spada più piccola, la maggior
velocità e capacità movimento, e anche la forza che imprimeva nei
colpo lo rendevano spaventosamente più versatile del precedente
avversario.
La tecnica era ottima, ma tuttavia la strategia d'attacco era piena
di falle: l'appoggio era incerto, fermo ma facile da rompere, la sua
attenzione era tutta sull'attacco, non sui movimenti del suo
avversario.
Evitando
l'ennesimo fendente, il
supereroe scagliò un
batarang contro il volto dell'avversario,
che
schivò con un movimento del collo; ciò
nonostante gli fu
sufficiente per estrarre un taser dalla cintura e colpire
l'avversario al petto con due cavi.
Quello
sembrò accusare il colpo, inizialmente, prima di riprendersi e
freddamente tornare alla carica, come non fosse stato neanche
sfiorato.
“Non
va bene, questi nemici sono più forti di semplici umani” pensò
Batman, continuando a tenersi a distanza dal filo della lama.
Il
ragazzo biondo con la lama azzurra balzò in alto, eseguendo un
calcio rovesciato all'indietro con una palla, ma l'attacco si rivelò
funzionale alle sue necessità e il
Cavaliere Oscuro prese la
palla al balzo, deviandola con un fluido movimento di del corpo e
colpendo il guerriero viola al petto, scagliandolo all'indietro.
Ma ormai gli altri gli erano di nuovo addosso, alcuni ripresisi dal
gas anestetico.
Una
ragazza con degli appariscenti capelli fucsia lo caricò con un
fendente volante a velocità incredibile, ma lui l'afferrò al volo,
evitando la lama e sbattendola da parte con un pugno.
Poi
fu la volta di una ragazza formosa e con dei lunghi capelli mori, che
lo attaccò con un calcio al volto, ma
il crociato mascherato l'intercettò
con il braccio; quindi con una gomitata al ginocchio della gamba tesa
la costrinse alla resa.
Quindi
intercettò una freccia che stava per raggiungerlo al volto con la
mano destra, schivando nel contempo un possente affondo di un uomo
con un immenso spadone e l'aspetto di un bruto.
Batman
fece per assalirlo, ma un
guizzò con la coda dell'occhio lo fece voltare, reagendo con
rapidità ad un assalto dello spadaccino argenteo, parando con
entrambe le braccia incrociate davanti al volto, trattenendo il polso
del nemico.
Ma
la forza dell'aggressore
gli era superiore, e il
supereroe capì che avrebbe
perso; dovette ritrarsi in ginocchio, sentendo che le braccia
dell'avversario
stavano vincendo la sua resistenza.
Ma
il bruto, alle sue spalle, tornò all'assalto, caricando lo spadone
dal basso, e Batman ne
approfittò, riuscendo a liberarsi di entrambi gli assalti, che si
intercettarono tra loro annullandosi.
Quindi
il supereroe scagliò l'uomo da parte con un calcio e stava per
assalire lo spadaccino quando un improvviso raggio di energia li
separò con una violenta esplosione.
Il
Cavaliere Oscuro rotolò per
qualche metro, prima di poter alzare lo sguardo oltre la coltre di
fumo, scorgendo uno strano individuo con dei lunghi capelli argentei
e un vestiario alquanto limitato volteggiare
in aria, che lo fissava con
la mano alzata.
Fece
per afferrare una delle sua granate da distrazione aerea ma a metà
del gesto, prima che potesse lanciarla, il suo corpo venne avvolto da
una coltre di ghiaccio, tranne la testa
Il guerriero bruno con la cicatrice lo caricò, la sua strana arma
che pendeva verso il basso alla sua destra.
Quando
fu abbastanza vicino lo portò sopra la testa, pronto a calarlo sul
nemico indifeso, quando una frusta scattò fuori dal nulla
attorcigliandosi attorno ai suoi polsi.
-Ehi ragazzino- lo richiamò Catwoman, disarmandolo con uno strattone
-Non rubare mai la preda al gatto.
Dick
Grayson atterrò
al fianco del suo mentore
e spedì Squall a terra con un colpo diretto di uno dei suo
bastoni-taser.
-Ehi Bruce, non ti facevo un tipo tanto freddo- scherzò il giovane
uomo, applicando un piccolo congegno a infrarossi per sciogliere il
blocco.
-Attento!-
lo avvertì Batman,
mentre un guerriero vestito con un armatura azzurra e grigia si
faceva sotto brandendo un ascia.
Dick schivò abbassandosi, lasciando che il colpo andasse ad
impattare con il blocco di ghiaccio, incastrando l'arma il tempo
sufficiente per liberarsi dell'avversario con un calcio al volto.
Ma
a quel punto si fece nuovamente avanti lo spadaccino argenteo.
-Dick, vattene! Non è un nemico che puoi affrontare...!- cercò di
dissuaderlo il supereroe, ma l'ex-Nightwing contrattaccò l'oscuro
avversario, andandogli incontro.
Batman cercò di liberarsi ma la coltre di ghiaccio glielo impediva,
ancora troppo solida.
Lo
spadaccino menò un fendente orizzontale, ma nonostante la sua
velocità Dick riuscì a saltare oltre il suo assalto, per poi
esibirsi in un calcio voltante, che l'avversario parò con
l'impugnatura della sua spada.
Quindi
sferrò una violenta gomitata al petto del ragazzo, mozzandogli il
fiato e gettandolo al suolo, impotente, preparandosi a tagliargli la
testa.
Poi
risuonarono dei colpi di pistola, che raggiunsero lo spadaccino alla
spalla destra e al fianco, che
precedettero l'arrivo di
Jason Todd, aka Red Hood, che svuotò i caricatori contro il nemico,
attirando la sua attenzione.
Lo
spadaccino cambiò immediatamente bersaglio, scagliando una fiammata
contro il nuovo arrivato che cadde a terra per il contraccolpo, ma a
quel punto Grayson si era ripreso abbastanza da tentare un attacco
alla nuca dell'avversario, che comunque lo intercettò con la
Masamune, riuscendo a ferire il giovane al fianco.
Ma
il ghiaccio ormai si era disciolto a sufficienza per permettere
al Cavaliere Oscuro di
liberarsi, spargendo decine di cristalli di ghiaccio attorno e
andando a colpire il nemico
con un violento montante alla mascella, gettandolo a terra.
-Voi due andate, me la vedo da solo con questo tipo- ordinò,
ergendosi in tutta la sua mole sul nemico atterrato.
-Certo,
e cosa dovremo fare nel frattempo?- replicò sarcastico Jason,
ricaricando le armi, prima di notare il numero di nemici che gli si
facevano incontro.
-Ripensandoci pensa pure all'amico con la piastra.
-Sono
in troppi per noi- osservò Batman,
meditando sulle loro possibilità.
-Oh
andiamo Bruce- replicò Dick, mentre Selina Kyle\Catwoman li
raggiungeva -Credevi sul serio fossimo venuti solo in tre?
Una
ragazza con una vestita
da sacerdotessa, con uno
scettro abbinato, si sollevò
in aria cavalcando una bestia alata, che ricordava un grande uccello,
quando Tim Drake, alas Red Robin calò dal cielo, e la placcò dal
dorso della creatura, andando a cadere poco più in là.
Poi,
da guizzi improvvisi
e ventate di fumo, arrivarono anche gli altri, uno ad una: Barbara
Gordon\Batgirl,
Kate
Kane\Batwoman, Helena Bertrinelli\Matron, Dinah
Laurel Lance\Black
Canary, Stephanie Brown\Spoiler, Cassandra Cain\Orphan, Harper
Row\Blue Bird, Calvin
Rose\Talon, Damian
Wayne\Robin, Midnighter.
In pochi istanti la battaglia aveva ripreso con furore, scatenando
una ressa senza precedenti.
-Sicuro
di non volere una mano?- chiese ancora Dick, mentre lo spadaccino
partiva all'attacco con un fendente obliquo che costrinse i quattro a
disperdersi.
-Andate-
ordinò perentorio Batman,
scagliando una serie di granate di fumo attorno all'avversario,
bloccandogli la visuale.
Quello
rimase a fissarsi attorno per un istante, accigliato dal trucchetto,
prima che il pugno del
supereroe potesse raggiungerlo al volto da sinistra.
Egli
reagì con un fendente secco, aprendo il fumo in due per un attimo,
ma il Cavaliere Oscuro si
era già dileguato.
Riapparve
l'istante successivo, colpendo l'avversario
al polso che reggeva la lunga katana e disarmandolo; ma il guerriero
argenteo non era uno stupido, e prontamente lo colpì all'addome con
un calcio, scagliandolo fuori dal fumo.
Atterrò
in equilibrio grazie ad un salto mortale, stringendosi la parte
colpita con un braccio, accusando la forza dell'avversario.
Lo
spadaccino uscì dal fumo, fermandoglisi di fronte, il volto
sfigurato dalla droga del Joker ma gli occhi ancora limpidi e gelidi.
Fu allora che BAtman tornò ad ergersi in tutta la sua mole, facendo
impallidire al confronto l'aspetto minaccioso del nemico.
Si
confrontarono per un istante, prima di passare alle mani;
l'avversario si dimostrò subito un esperto, capace di tenergli testa
senza problemi.
Il
confronto si manteneva in uno scomodo stallo, tra prese, contromosse,
mosse, e scatti fulminei, due ombre più nere della notte che si
affrontavano in pieno giorno.
-Come
sta andando ragazzi?- chiese Dick, spedendo Tifa
nuovamente al tappeto con
un calcio al volto.
-Qui
la situazione è tranquilla- comunicò Tim, dopo aver iniettato
l'antidoto a Yuna,
ora svenuta.
-Qui
quasi fatto- avvertì Batgirl, deviando un fendente di
Lightning mentre si
apprestava a rispondere con una ginocchiata.
-Qui
va tutto UFF- stava dicendo Jason un attimo prima che Jecht
lo spedisse al tappeto con una spallata.
La risata folle indotta dalla mistura dei due clown risuonò potente
sul campo di battaglia, facendo tornare oscure memorie nella mente
dell'ex-Robin.
Ma Midnighter si mise in mezzo, colpendo con violenza il volto
dell'uomo, che rispose con altrettanta violenza.
-Sei un duro eh? Mi piace!- replicò con un ghigno soddisfatto il
vigilante, menando un forte montante alla testa dell'avversario.
-Qui farebbe comodo una mano- avvertì Calvin, mentre una freccia di
Firion gli si conficcava nella spalla.
-Qualcuno
vede Batman?- chiese Dick nuovamente, parando un attacco di
Kain.
-Io
no- rispose Damian, schivando un violento fendente di
Cloud -L'amico biondo qui
non vuole cedere.
-Bisognerà
alzare i toni per farglielo capire- intervenne Laurel,
prima di rilasciare il suo urlo ultrasonico alle spalle del
guerriero, trafiggendo il suo super udito come una pallottola.
-Harper?
-Avrei un po da fare- rispose la ragazza, mentre lei e Kate
schivavano l'ennesimo Sancta di Kuja.
-Dick, ho trovato uno di quei due pazzi- comunicò Selina -Sta...
raccogliendo la sua testa.
-Maledetta
pazza con quel dannatissimo martello! La prossima volta mi fermo il
collo con una spillatrice, così vediamo se la mia testa se ne va di
nuovo a spasso!- rimarcò Kefka, mentre le sue mani risollevavano la
testa per rimetterla al suo legittimo posto sul suo collo, quando una
frusta si avvolse attorno ad essa tirandola via.
-Scusa tesoro- lo avvertì la donna-gatto mentre afferrava il suo
volto -Meglio se resti così.
-Come
osi!?-esclamò la testa del
clown, buttando un'occhiata alla scollatura della donna,
un secondo prima che una detonazione risuonasse nell'aria.
La
donna-gatto si accasciò als ulo, ferita alla schiena, mentre la sua
testa rotolava a terra.
-AHAHAHAH,
ti ho trovato finalmente “Partner”- ghignò il Joker, reggendo in
mano l'arma fumante.
-Eccoti! Non mi aspettavo che saresti venuto di me a braccia aperte!-
replicò Kefka, ringhiando, mentre il suo corpo scagliava un possente
ghiacciolo contro la spalla del clown viola.
-Oh, ma che gentile, hai anche portato le decorazioni- replicò
questi, colpendo il rivale all'addome con un proiettile.
-AHIO! Maledetto figlio di un sottomarino fa male!- urlò Kefka,
irato.
-Non mi dire- rispose sempre sorridente Joker.
-Bruce
abbiamo i due clown, sono poco distanti da te!- gli comunicò Dick
attraverso il trasmettitore
nella
tuta -Devi dirigerti verso il lato ovest di questo ambiente. Selina è
stata ferita.
-Ricevuto
Dick, passo e chiudo- rispose Batman,
menando un violento colpo alla mascella dell'avversario, il primo
attacco andato a segno.
-Non
ho tempo da perdere con te- rimarcò, menando un calcio al petto del
nemico, che resse l'urto e rispose con una gomitata.
Poi
un piccolo dardo si andò a conficcare nel collo dello
spadaccino, facendolo
sbandare.
-La freccia contiene l'antidoto, Batman. Ci metterà un po a fare
effetto ma lo disorienterà- comunicò Helena.
-Grazie-
rispose brusco ma sincero il supereroe, dando le spalle
all'avversario e correndo veloce verso il punto indicatogli da Dick,
conscio di avere poco tempo.
Poi
sulla strada si parò l'immagine di Harley Quinn pronta a colpire un
indifeso guerriero dai lunghi capelli scuri con il pesante martello,
e con un rapido gesto la raggiunse al polso con dei Batarang.
-ARGH!- gridò dolorante la donna, lasciando cadere l'arma -BATMAN!
Cassandra
comparve dal nulla, afferrandola alla vita per atterrarla.
-Uccellino,
sei venuto a darmi noie!?- replicò con veemenza quella, scagliandola
da parte con un calcio.
-Forza bambini! Distruggete tutti gli amici del pipistrello!- gridò
infervorata agitando il campanaccio.
I guerrieri messi fuori combattimento dal gas cominciarono a
riprendersi, scossi e confusi ma ancora agguerriti.
-Ti piace vero? Ammetti la poesia del momento, noi due, amici
fraterni, ci siamo ritrovati immersi nel nostro sangue in uno scontro
all'ultimo sangue...- disse Joker, sorridendo mentre con la spalla
ferita si appoggiava ad una colonna di ghiaccio che spuntava dal
terreno acquoso.
-Prima o poi doveva finire. Tutto deve finire distrutto,
eventualmente- replicò Kefka, il corpo accasciato a terra con la
testa sottobraccio.
-Beh, allora non mi sembra il caso di sprecare altro tempo- proseguì
Joker, sollevando la pistola.
Kefka rispose evocando un Firaga nel palmo della mano.
-Quando vuoi...- disse il clown rosso
Batman
calò dall'alto, intromettendosi tra i due.
-Nessuno
morirà oggi.
La
magia del clown roso venne scagliata, ma non riuscì nemmeno a
scalfire il suo costume con
le sue fiamme, mentre la
pallottola di Joker andava a schiantarsi contro il Kevlar.
-Nessuno
di voi due finirà niente- continuò minaccioso, colpendo Joker con
un pugno, spedendolo a terra.
-Andiamo Batsy, hai interrotto un momento importante...- protestò
debolmente il clown, prima che la sua arci-nemesi afferrarlo per il
bavero e sbatterlo contro la stalagmite di ghiaccio.
-Non ti permetterò di ferire altri innocenti qui- lo minacciò il
Cavaliere Oscuro, fissandolo dritto negli occhi.
-Innocenti?
AHAHAH!- scoppi a ridere l'altro -Dove credi che siamo? In un
orfanotrofio?
-Lascia perdere, non capirà mai...- sibilò il Joker.
Poi
Batman si
sentì travolgere da una violenta scossa, che gli fece mollare la
presa sul clown.
Crollò a terra, confuso.
-Hai
interrotto il nostro momento, pipistrello, ora devi pagare le
conseguenze- disse il clown rosso.
-E
credo anche di sapere come- aggiunse Joker, sollevando di nuovo la
pistola carica contro la sua testa.
Ma un turbinio di piume nere lo interruppe, scagliandolo di lato con
un calcio.
-Finalmente
potrò assaggiare il vostro sangue, maledetti folli- disse freddo lo
spadaccino, torreggiando sui due.
-Bruce abbiamo un problema: al tuo amico è spuntata un ala e si è
diretto verso di te- comunicò Dick.
-Lo vedo bene- rispose, rimettendosi in piedi.
-Sephy,
che piacere unirti al concerto. Non mi aspettavo suonassi- disse il
clown rosso.
Un fulmine si abbatté sullo spadaccino, che lo defletté con un
violento fendente.
Il volto era ancora pallido, ma la smorfia di odio segnalava che il
potere venefico dei due clown l'aveva abbandonato.
-Non
mi scappi più- ringhiò quello, prima che Joker potesse piantargli
un coltello nelle costole.
-Scusa
se interrompo la tua sinfonia, ma sembra che tu abbia stonato-
commentò il folle, mentre l'avversario si volgeva furioso,
afferrandolo per il collo con entrambe le mani.
Batman
gli fu addosso, allontanandolo dal Joker e cercando di bloccarlo a
terra, ma il nemico se lo scrollò di dosso con violenza, colpendolo
al mento con un calcio.
Perse di vista i combattenti, ma il suono di una colluttazione gli
fece capire che il secondo clown si era gettato nella lotta.
-Voglio
vedere come bruci!- minacciò il pagliaccio, mentre lui e il nemico
si dimenavano violentemente l'uno contro l'altro.
Risollevandosi,
il supereroe vide un secondo
fulmine abbattersi sul corpo dello spadaccino, che crollò al suolo
fumante.
Il
clown rosso sorrise trionfante, preparandosi a finirlo con una
fiammata, ma lui non poteva permetterglielo: sperando
che funzionasse, estrasse una fune con un congegno taser attaccato, e
la lanciò contro il collo dell'avversario, che una volta attaccato
alla pelle liberò una potente scarica elettrica che mise fuori uso
il pagliaccio rosso.
La
risata maniacale del Joker lo fece voltare, vedendoselo venire
incontro con l'estintore in mano, pronto a colpirlo.
Reagì d'istinto, lanciando un congegno esplosivo contro l'arma, per
poi farsi scudo con il mantello dall'esplosione che seguì.
Batman
venne scagliato
all'indietro, mentre una colonna di fumo si sollevava dal punto in
cui, fino a un attimo prima si trovava Joker.
Con un mugugno rotolò supino, cercando di sollevarsi, ma lo
spadaccino l'afferrò d'improvviso e lo alzò sopra la testa,
scagliandolo subito dopo contro una stalagmite.
Il dolore fu intenso, e non ebbe la forza di rialzarsi prontamente,
restando alla mercé dell'avversario.
-Se
continuerai ad interferire non avrò altra scelta se non uccidere
anche te. Un morto in più non fa differenza- disse gelido il
guerriero, avanzando verso di lui fino a potergli stringere il collo
tra le mani, alzandolo in aria con facilità.
La
presa ferrea non lasciava scampo, l'aria cominciò a mancargli, e la
situazione sembrò più disperata che mai.
Ma
la scorta infinita di oggetti nascosti nella sua armatura gli permise
si usufruire di uno dei suoi rampini, che si conficcò con violenza
nella spalla dell'assalitore, facendolo gridare di dolore.
La
presa si allentò appena e cioè
permise a Batman di
raccogliere le forze
necessarie a spezzare il braccio già ferito del
nemico e liberarsi
definitivamente della morsa.
Crollarono entrambi al suolo, indeboliti dal confronto.
-Non
credere di avermi fermato umano- ringhiò lo spadaccino, stringendo
il braccio ferito.
Il
crociato mascherato si
limitò a tossire convulsamente, massaggiandosi la gola ferita, per
poi lanciare uno sguardo di sfida all'avversario.
Poi
la fronte del guerriero argenteo esplose, lasciandolo cadere a terra,
abbattuto da un proiettile.
La risata rauca del Joker risuonò nell'aria mentre questi, ustionato
e fumante, si avvicinava lentamente ma inesorabilmente.
-Bene bene Batsy- disse, con tono quasi inumano -Sembra che alla fine
siamo di nuovo solo io e te. Era scritto, resta solo un colpo.
Batman
si costrinse a rimettersi di
nuovo in piedi, incerto, accusando ancora la forza con cui era stato
malmenato, mentre la canna dell'arma si avvicinava inesorabile al suo
volto.
-Fammi
un sorriso prima della fine, amico- chiese Joker, il volto più
sfigurato di Due-Facce, talmente vicino che poteva sentire l'odore
della carne bruciata.
Il supereroe un colpo ai nervi del collo talmente violento che cadde
a terra, la vista annebbiata e i sensi abbattuti.
-Coraggio Batsy, mi aspettavo più mordente da parte tua...- la frase
venne interrotta dal calcio di un fucile che si andava ad abbattere
sulla nuca del clown, gettandolo a terra.
L'uomo
di prima, che aveva salvato da Harley, crollò in ginocchio di fronte
a lui, esausto da quel singolo gesto di coraggio.
-Ehi- ansimò -Sembrava che ti servisse una mano.
-Batman, sono Canary, siamo riusciti a iniettare l'antidoto a tutti i
guerrieri. Sembra che se la caveranno. Abbiamo diversi feriti però.
Come sta Catwoman?
-Non...- replicò il Cavaliere Oscuro, dolorante -... lo so.
Il
corpo dello spadaccino ebbe un sussulto, prima di risollevarsi, la
ferita parzialmente rimarginata e gli occhi iniettati di sangue.
-Oh
no- biascicò l'altro uomo, troppo esausto anche per gridare.
Il
nemico si risollevò in piedi, ergendosi minaccioso sui due, la spada
nuovamente in mano, ma non fece in tempo ad usarla perché la testa
venne congelata di colpo, e una piccola fiammata successiva lo
disciolse
definitivamente, lasciando un cadavere decapitato ad abbattersi al
suolo.
-Maledetto
figlio di un sottomarino!- rimarcò il clown rosso, parzialmente
paralizzato dal taser ma ancora in grado di muovere parte del corpo.
Un
guerriero dai fluenti capelli argentei e da un armatura bianca
comparve dal nulla, decapitando il folle una volta per tutte e
chiudendo la faccenda, seguito dall'ombra immane di un gigante
avvolto da un armatura nera.
-Laguna!
Cosa in nome di Baron è successo?- chiese trafelato il nuovo venuto,
raggiungendo il compagno.
-Niente.
Abbiamo... salvato il mondo credo?- rispose l'interessato, quasi
svenendo.
-Dobbiamo curarlo. Fratello.
-C'è
una donna ferita qui- rispose con tono cupo lo stregone.
-È
con me- rispose debolmente Batman,
sentendo le forze che lo abbandonavano -Le serve aiuto...
Fece per alzarsi ma ricadde a terra.
-Tranquillo,
ci penso io- intervenne Dick, accorrendo
e sollevandolo, mentre il gigante li raggiungeva con Selina tra le
immense mani.
-Tranquillo, siamo tutti dalla stessa parte. Esclusi quei tre- lo
rassicurò il giovane, lanciando uno sguardo ai cadaveri di
Sephiroth, Kefka e Joker.
Incominciarono un lento cammino che li riportò ai piedi del trono di
Cosmos.
Batman si sentiva indebolito e prossimo a perdere conoscenza, ma
almeno era riuscito nel suo compito, anche se era costato la vita di
tre dei combattenti nemici.
Mentre Dick l'accompagnava ad uno spiazzo dove potesse riposarsi,
poté osservare i danni riportati dai combattenti di entrambi i
fronti.
Il
biondo con lo spadone era in un angolo a farsi medicare le orecchie
da una ragazza dai capelli verdi; il guerriero con la cicatrice era
seduto lì
affianco con un braccio rotto in grembo; Batgirl si stava facendo
medicare da Tim un taglio al braccio; Harley era legata e
imbavagliata sotto la costante guardia dell'uomo dai lunghi capelli
argentei, che erano tutti rizzati verso l'alto; Midnighter e il bruto
si stavano stringendo la mano, coperti di lividi; Guerriero era
accasciato ai piedi della dea, mentre la sacerdotessa era intenta a
curarlo e la giovane elfa dai capelli viola a stringergli la mano;
Jason sedeva a gambe incrociate e
a petto nudo per permettere
a Cassandra di fasciargli il petto e le costole rotte; la ragazza con
la treccia stava curando la gamba rotta della combattente di arti
marziali; il ragazzo in armatura azzurra e grigia fasciava la spalla
ferita di Calvin.
E in tutto questo Cosmos sedeva ancora impassibile sul suo trono.
-Avanti, il tempo di darti una sistemata e torniamo a casa con le
Porte di Midnighter, va bene?- gli disse Dick, mentre lo faceva
sdraiare affianco a Guerriero.
-Cosmos-
dissero i due nuovi guerrieri appena arrivati, con reverenza.
La
dea rispose al saluto del combattente bianco, ma rispose con odio al
gigante.
-Perché dei guerrieri di Chaos circolano ancora vivi nel mio
Santuario?- parlò con voce dura la dea.
-Non siamo nemici mia signora- rispose Golbez, adagiano Catwoman al
fianco del Cavaliere Oscuro.
-Non importa. La vostra genia del Chaos deve essere distrutta. Non
può esserci equilibrio se le due forze si oppongono.
-Ma Cosmos...- provò a protestare Cecil, mentre aiutava Laguna a
sedersi.
-Ora basta. Avete degli ordini miei Guerrieri: nessun membro delle
forze di Chaos deve restare in vita...
BANG
Un secco colpo di pistola squarciò l'aria, e Cosmos cadde
all'indietro sotto lo sguardo sorpreso dei suoi guerrieri con un buco
in fronte.
-JASON!-
esclamò Dick, mentre tutti si voltavano verso il ragazzo, che teneva
ancora il braccio teso con la pistola fumante.
-Andiamo Grayson. Lo sai benissimo che ne sarebbero derivati solo
guai- replicò con fermezza l'altro.
Prima che qualcuno potesse dire altro la terra squassò, e tutto
tremò.
Il Santuario esplose in mille pezzi, rivelando un terreno arido e in
rovina, picchi di roccia che si innalzavano da un baratro senza
fondo.
La Bat-Family e i guerrieri dell'Armonia si ritrovarono sospesi nel
vuoto, avvolti da una luce brillante, seguita da un temibile ruggito.
Batman alzò lo sguardo e vide un possente drago dorato discendere
dal cielo oscurato dalle nubi, scatenando una forte corrente con le
sue ali.
Una strana luce dorata pervase il corpo di Cosmos e degli altri
guerrieri di Chaos morti durante il combattimento, mentre Batman,
Joker e gli altri abitanti di Gotham City vennero trascinati via da
una forte corrente di vento, fuori dai cicli e di nuovo nel loro
mondo.
A\N: Ed è finita. Finalmente è finita. Evviva signori e signore,
la conclusione di questa breve avventura Dissidiana con i guerrieri
di Gotham ha fatto il suo ciclo, è ora di dedicarsi ad altro.
DII\N: Quanto mi è mancato, quella vecchia piaga. Sembra ieri
che...
A\N: Si si si conserva i retroscena tuoi e del tuo amico in nero,
please. Alla prossima. Ciao.
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