La notte dei Clown

di DanieldervUniverse
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Perché sono un clown? ***
Capitolo 2: *** La mossa dei clown ***
Capitolo 3: *** Contrattacco... ***
Capitolo 4: *** Solo... ***
Capitolo 5: *** Batman alla riscossa ***



Capitolo 1
*** Perché sono un clown? ***


Autore N: Eccomi di nuovo in “opera” signore e signori, con una short semplice e simpatica.

Daniele II N: E finalmente sento una parte di me che si realizza.


-Qual è il segreto del successo, amico mio?

-Oh oh oh oh oh, vediamo... un bel sorriso!

-Esatto!

Terra si strinse le braccia al corpo, tremando, il contenitore di popcorn in bilico sulle sue ginocchia.

Era in una delle sale della torre di Kefka, seduta su una sedia solitaria di fronte a quello come sembrava una specie di palco.

Deglutì, terrorizzata, cosciente che da un momento all'altro sarebbero iniziati i fuochi d'artificio, e che gli artificieri erano tutto fuorché raccomandabili.

-Indovina un po'- s'intromise una voce squillante, rompendo il silenzio e facendo squittire di terrore la poveretta -Cosa si nasconde nelle ombre del parco a notte fonda?

Il sipario si aprì stridendo, rivelando un singolo faro che illuminava un ombrello (nero) che copriva il volto di una singolare figura: elegante negli abiti rosa di pizzo, ben curati e tirati a lucido, i guanti immacolati, seduta in posa elegante su una panchina.

-Oh, che notte oscura- proseguì una seconda voce in falsetto, che irrigidì sul posto la povera Terra, incapace anche di tremare dalla paura -Chissà cosa capiterà, oh povera me. Questa città è vittima dei suoi incubi!

-Sento una voce disperata nell'oscurità!- esclamò la prima voce, cercando di sembrare seria -Eccomi! Accorro!

Una forma oscura si sollevò da dietro la prima, agitando un grande mantello nero e lurido -Sono qui! Chi soffre?

-Oh, io- rispose la figura sotto l'ombrello -Sono perduta, sono sola in questa notte oscura.

-Oh non temere innocente creatura. Sono qui per salvarti.

-No, solo uno può salvarmi.

-Chi allora? Dimmi chi, se non me?

-Oh, ma le chi sarà mai?

-Io? Io sono il figlio della Notte, il prodotto della matematica, il genio delle entrate volanti, l'ombra che ti segue ovunque, anche di notte, io sono Batman!

-Ohhhhhhh, Batman, ma tu non lo sai.

-Cosa?

-L'unico che può salvarmi è... il Joker!

A queste parole l'ombrello si richiuse, rivelando il volto maligno del Principe Clown del Crimine, che scoppiò a ridere sguaiatamente, tanto da far saltare la povera Terra dal terrore, rovesciando i popcorn a terra gridando a pieni polmoni, fino a cadere in ginocchio in lacrime.

Il Joker si sollevò in piedi, puntando l'ombrello e sparando alla sua nemesi: i proiettili si riversarono a fiotti fuori dalla punta dell'oggetto, crivellando la figura in nero che cadde a terra in preda ad un grido d'agonia.

Quindi il criminale si strappò di dosso i vestiti, rivelando la sua elegante tenuta viola, con cravatta gialla e fiore verde all'occhiello.

-AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH! È proprio vero che giocare con i giocattoli degli altri è più divertente!- osservò ghignando, rimirando l'ombrello del Pinguino nelle sue mani -Devo assolutamente comprarmi uno di questi un giorno, sono sicuro che a Harley piacerà!

Quindi gli cadde l'occhio sulla povera Terra, raggomitolata al suolo e scossa da singhiozzi, quasi delirante.

-Oh, quale inconsueta visione: una bimba che piange.

-Oh maledetti figli di un sottomarino!- esclamò Kefka, strappandosi di dosso gli abiti bucati da “Batman”, dimostrandosi indenne in quanto i proiettili del Joker erano rimbalzati sul suo Protect, per poi dirigersi verso Terra come una furia -Ti avevo detto di guardare tutto, stupida bambola! Come osi distrarti!?

La strattonò violentemente, agitandola come se fosse una marionetta -Hai rovinato tutto, lo sai!? Lo capisci!? Ti avevo dato un ordine!

-Orsù, non buttarti giù Kefka amico mio!- esclamò il Joker, scendendo baldanzoso e ballerino giù dal placo improvvisato.

Il clown si arrestò, lasciando cadere la ragazza traumatizzata a terra, mentre il collega lo raggiungeva.

-Avrà anche toppato di brutto ma almeno non manca di impatto. Guarda là come trema! Questo spettacolo è un successo, dovremo farlo ancora e vedere cosa succede!

-Dici?- chiese sorridente Kefka -A me sembra che se non stiamo attenti potremmo far morire dal ridere.

I due si concessero una risata sguaiata.

-Ahahah guardala, balbetta come una bambina che vuole la mamma per succhiare!- esclamò il pagliaccio rosso, indicando Terra che delirava con gli occhi vacui.

-Allora andiamo di là a prepararle un biberon! Sono sicuro di avere una ricetta “scioccante” da qualche parte!

I due si concessero un altra risata accompagnata da una serie di piroette aerodinamiche.

-Orsù vieni bambolina, ti aiuto io- si offrì il Joker, tendendo una mano alla povera Terra.

Quella, come se fosse in trance, la prese senza timore e venne travolta dalla letale scarica del congegno che il clown viola teneva sempre attaccato alla mano.

-AHAHAHAHAHAHAH! Guardala come frigge!

Senza aggiungere altro Joker la lanciò al collega che la prese al volo, improvvisando una mezza posa di danza.

-Oggi si balla col diavolo, tesoro!- sghignazzò Kefka, scaraventando la poveretta di nuovo verso il clown viola, che non mancò di farle lo sgambetto con la maniglia dell'ombrello.

Terra cadde impotente dentro una scatola di fuochi d'artificio, restando incastrata.

-Waky waky, zuccherino- fece il clown viola, mentre si apprestava a dare fuoco alle polveri con un accendino.

-Fermo! No, non così. Questa è la mia bambola, mi serve per dopo!- esclamò Kefka, spegnendo la fiamma con il proprio piede, lasciandolo fumare.

-Perché? La vuoi gonfiare e spassartela!?

Un altra agghiacciante risata, condita da Kefka che cercava con noncuranza di spegnersi il piede, saltellando su quello buono.

-Va bene, il divertimento è durato abbastanza. Ora- dichiarò il pagliaccio rosso, sedendosi sull'unica sedia disponibile nella stanza, al contrario -Parliamo di affari.

-Oh, dritti al sodo eh?- replicò il Joker, scagliando l'ombrello scarico da qualche parte con noncuranza ed estraendo un sigaro dalla sua dispensa speciale -Ne vuoi uno?

-Volentieri- replicò Kefka, inclinando la sedia per prenderlo.

-Hai da accendere?- domandò il clown viola, al che il pagliaccio rosso fece scattare il proprio pollice destro in alto, accendendo una fiammella sopra di esso.

Senza dire altro l'interessato si chinò per accendere il sigaro, facendosi quindi indietro per permettere al collega di badare al proprio in pace.

-Allora!- esordì Kefka, prendendo una bella boccata -Cosa ne dici di...

Il sigaro esplose in una nube di fumo verde, facendo tossire ripetutamente il povero clown, mentre il collega rideva senza ritegno.

-AHAHAHAHAH! Impagabile! UHUHUHUH! Mi serve un posto dove sedermi, prima di crepare!- gridò reggendosi l'addome.

-Agh caff caff lì...- riuscì a dire Kefka, indicando una sedia di acciaio rinforzato che torreggiava in un angolo.

Joker ci sì buttò sopra, travolto dall'ilarità, e venne accolto da un improvvisa scossa elettrica che lo spedì in aria, facendolo atterrare pochi metri più in là.

Stavolta fu Kefka a ridere come un pazzo, arrivando a cadere dalla propria sedia per la foga.

-Ehi!- esclamò Joker, balzando in piedi di colpo, con un nuovo ombrello in mano.

-Cosa?- rispose l'altro, con lo stesso tono.

-Indovina un po'- riprese il primo, avvicinandosi al collega quasi di corsa -Chi c'è in città.

-Il Circo.

-Esatto, proprio qua!- il Joker si allontanò di colpo, mentre Kefka lo imitava, specchiando il movimento.

-È arrivato il Circo- ripartì il pagliaccio rosso.

-Sempre puntuale!- gli fece eco il collega.

Quindi estrasse il piede di porco dalla giacca e lo lanciò a Kefka.

-Ma che ci fa!

-Il Circo in città?!

I due ruotarono i propri arnesi nella mano destra, prima di afferrarli con entrambe le mani e avanzare baldanzosi, sincronizzati.

 

J&K    È arrivato il Circo

il Circo giù in città.

Tutti vogliono vedere

J         Nei Saloni!

K        Nei Balconi!

J&K    Sempre il Circo ma si sa!

 

I due fecero compiere ai propri strumenti un altra giravolta, prima di fare un salto mortale all'indietro e iniziare un abile gioco di piedi.

 

J      Viene il Circo

K     Nelle case e nelle valli

J        Tutti quanti senza calli

K       Volevano i suoi balli

J        Ma noi sappiamo entrambi

K       Senza offese e senza drammi

J&K   Che c'è un clown in quella ressa

Più impiegato di una commessa

 

Quindi i due fecero la ruota l'uno verso l'altro, stringendosi la mano e indietreggiando di colpo con un sinuoso movimento di spalle, prima di voltarsi e correre sul paco con le braccia in aria.

Nel mentre una figura sinuosa in ombra corse a recuperare Terra e portarla via.

 

J         Clown che balla

K        Clown che salta

J         Clown che canta

K        Clown che gioca

J         Con la palla

K        Quante cose tutte assieme

J         Quanti pozzi nelle fiere

K        Un clown è essenziale

J&K   Un clown è amore funzionale

 

Ed ecco che a comando Harley Quinn e Terra, vestite con due candidi abiti da ballerine dell'opera, apparirono dai lati del palco, ruotando su una gamba sola a passo di danza finché non raggiunsero i due e caddero sul loro grembo.

 

J       Ricordo il Circo

K      C'era un clown

J       Che sorrideva

K       A bocca aperta

J        A mano fiera

K       Mi prese con se

J        Mi portò sul palco

K       E lì successe

J&K   Sentii il ghigno e

sorrisi al coniglio

 

Harley e Terra menarono un calcio verso l'alto con la gamba, prima di alzarsi con una piroetta, tenendo i rispettivi clown per mano.

Quindi ripeterono il movimento al contrario, tornando in braccio ai due, inclinandosi verso il basso mentre la gamba esterna scattava in alto.

Joker e Kefka si alzarono in piedi, compiendo un giro intero delle sedie con le due in braccio, prima di lasciarle a terra.

Come colpo finale le ragazze estrassero due eleganti parasole bianchi e si unirono alla danza dei loro partner.

 

J      Splende il Sole

K     Quando c'è il clown

J      Tira il vento

K     Quando c'è il clown

J       Piove e grandina

K      Quando c'è il clown

J       Se ti vede da lontano

K      Non scappare col Sultano

J        Fatti un giro sulla mano

K       Prendi al volo il deltaplano

J&K   Segui il Clown nel suo progetto

E cogli al volo il suo gran diletto

 

Terra e Harley aprirono i loro parasole con un inchino prima di farsi indietro lasciando a Joker e Kefka lo spazio per mettersi una mano sulla spalla a vicenda.

 

J       Sapevo già da piccolo

K      Che un sorriso è sinfonia

J       Quando ero ancora scricciolo

K       Sognavo la follia

J        Un sorriso per la via

K       Una vita di magia

J&K   Ecco perché sono un clown!

 

I due scagliarono i propri arnesi per aria, prima di eseguire un mezzo inchino e cominciare a danzare in coppia, mentre Harley e Terra si fermarono in posa sincronizzata dietro di loro.

Joker e Kefka continuarono per qualche altro secondo, prima di cadere in ginocchio aprendo le braccia, al che le due ragazze compirono un triplo salto, atterrando in posa al loro fianco, con una spaccata e i parasoli verso l'alto.

A quel punto tutti i contenitori di fuochi artificiali esplosero allo stesso momento, illuminando l'intera Torre e tutti i laboratori, accompagnati dalla diabolica risata dei due.


L'agghiacciante risata riempì i corridoi del Santuario di note vibranti e raccapriccianti, facendo accapponare la pelle persino a Mateus.

-Maledetti clown- sibilò tra i denti, reprimendo un brivido -Non riesco a sopportare l'idea che si possano muovere a piede libero. Come può Chaos aver portato un altro folle idiota tra le sue schiere?

-Avresti preferito un altro imperatore per farti concorrenza?- domandò Garland, seduto sul suo trono nella fortezza, cercando di togliersi di torno la seccatura del biondo brillante.

-Almeno ci sarebbe più silenzio- intervenne Kuja, intento a rimirarsi le unghie seduto su una colonna spezzata nel colonnato alla sinistra del trono.

-Neanche io condivido questa scelta- si fece sentire Gabranth, in posa alla diretta sinistra del paladino di Chaos (dalla parte opposta a Mateus) -Kefka da solo è imprevedibile, ma con il suo nuovo compare sarà impossibile controllarli o prevenire i danni che causeranno.

-Non importa chi o che cosa- disse Ex-Death, affiancato da Gilgamesh e Nube Oscura sulla rampa che portava al trono -Alla fine tutto è destinato al Vuoto.

-Oh Vuoto Vuoto Vuoto Vuoto Vuoto Vuoto! Ma non sai parlare d'altro!?- chiese Tidus, tirando l'ennesima pallonata alla parete, riprendendo la palla al volo con un calcio rovesciato.

Il mercenario mascherato si concesse una grassa risata, prima di essere zittito da un “occhiata” di Ex-Death.

-Perché non potete essere tutti come Sephiroth e Cloud, che stanno in silenzio e sopportano?- disse a denti stretti Garland, indicando i sue SOLDIER, il primo che contemplava la scena con occhi freddi e distaccati, dal colonnato alla destra del leader, mentre il secondo si nascondeva nella sua ombra, tenendoli bassi.

-Un predatore aspetta che la preda sia vulnerabile prima di colpire. Solo a quel punto ruggisce vittorioso- replicò sibilante Sephiroth.

-Perché ti ostini a giustificare l'operato del nostro dio, Garland, quando è evidente che nemmeno tu concordi con le sue azioni?- domandò la strega, dal fianco dell'Imperatore.

-Quello che Chaos decide non può essere cambiato- rispose minaccioso il condottiero, alzandosi in piedi -Da nessuno di voi.

-Questo è quello che ci preoccupa- mormorò Golbez, udibile solo dal Jenoma che stazionava proprio sopra di lui.

-Perché non porti un ambasciata al nostro dio, Garland?- domandò Kuja -Rendigli presente il nostro disagio a dover collaborare non con un clown ma ben due.

-Tch, diplomazia. Se fossi io...

-Ma non lo sei, Imperatore- intervenne Nube Oscura -Tu non sembri comprendere la realtà delle cose, il fine ultimo del mondo e di tutti i suoi esseri.

-Forse siete voi a non comprendere- s'intromise la strega -La vostra visione autodistruttiva manca di apertura.

-Oh no! Non di nuovo!- esclamò Kuja, con tono lamentoso, attirando lo sguardo di tutti -Basta diramazioni filosofiche! Siamo stufi di vedervi bisticciare su cosa il mondo è destinato ad essere!

-Vero! Siete solo un branco di ciarlatani pigri e logorroici!- gli fece eco Tidus, interrompendo le sue evoluzioni.

-E anche vecchi, racchi e... e...- stava dicendo Gilgamesh, prima di rendersi conto dello sguardo ammonitore dei suoi capi -E voglio dire VOI MISCREDENTI!

Estrasse di colpo tutte le proprie braccia, ognuna con una lama (farlocca) in mano -Sfidate la vera natura del Vuoto!

-Forse dovrei portartici di nuovo, sperando che impari qualcosa- replicò Ex-Death, dandogli le spalle ed avanzando verso l'Imperatore e Artemisia, con fare minaccioso.

-Basta così- comandò Garland, facendo apparire la propria lama e piantandola nel terreno con uno schianto -Non so cosa vi spinga a ribellarvi alla volontà del vostro dio ma la parola di Chaos è assoluta. Disperdetevi, e preparatevi alla battaglia. Le forze di Cosmos potrebbero essere già in movimento.

Detto questo il paladino dell'oscurità si avviò fuori dalla sala, attraversandola solennemente per intero, preceduto da Tidus che si gettò impetuoso fuori dalla porta.

Ex-Death, Nube Oscura e Gilgamesh si teletrasportarono altrove, imitati da Mateus e Artemisia, mentre Sephiroth e Cloud si ritirarono nelle ombre.

-Dobbiamo andare- disse Golbez a bassa voce -Dobbiamo avvertirli.

-Non dovrebbe andare uno solo di noi? Almeno per salvare le apparenze?- domandò Kuja, discendendo affianco al compagno.

-Quali apparenze?- intervenne Gabranth, apparendo alla loro destra.

-Maledizione...- si lasciò sfuggire il Jenoma, preparandosi mentalmente allo scontro.

-Abbiamo un compito Gabranth- replicò Golbez -Non ho intenzione di permettere a quei due clown di diffondere la loro follia senza alcun controllo.

-Tradotto vuoi prendere misure precauzionali- riassunse il giudice Magister -Non credere che questa facciata regga. Sono Cicli che so che voi due passate informazioni a Cosmos di nascosto- sussurrò l'uomo.

-Come puoi saperlo?- domandò Kuja, visibilmente sconvolto, ricevendo una gomitata ammonitrice da Golbez.

-Lo so e basta. Ma non mi importa. Ho già fatto presente che non apprezzo la presenza di un altro clown a causare disordine: è già abbastanza difficile sopportarne uno. Per quanto mi riguarda questo deve finire.

I due rimasero a fissarlo in silenzio, cercando di decifrare il volto nascosto dall'elmo (il che non dovrebbe sorprendere, cosa ti deduci se non c'è niente da vedere?), portando avanti una situazione di stallo per alcuni secondi.

-Andiamo- decise Golbez, chiudendo la faccenda -A questo punto esitare non servirà a niente.

-E ti fidi di lui?- domandò il Jenoma.

-Sul mio onore- replicò il giudice, precedendo il mago dietro allo stregone nero -È disonorevole tradire la parola data.


A N: Ed ecco signori e signore il Joker e la sua fida lacché Harley Quinn sono arrivati in Dissidia, e hanno subito incontrato un migliore amico. Già, come faranno Cosmonauti e Caotici a sopportare non uno ma ben due Clown?

DII N: Beh, non resta che scoprirlo.

A N: Alla prossima. Ciao.

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Capitolo 2
*** La mossa dei clown ***


A\N: Allora signore e signore eccoci qui per un'altra puntata dell'invadente presa di potere dei Clown nei Cicli.

DII\N: E una volta tanto me la sto godendo alla grande.



Guerriero avanzava lentamente, gli occhi in allerta e le armi sguainate, pronto ad ogni evenienza.

Dietro di lui Lightning e Firion lo seguivano in fila indiana, anche loro con i sensi all'erta.

Si erano lasciati alle spalle Pandemonium con un Mateus delirante che parlava di due clown che gli avevano fatto venire i capelli verdi, e si erano addentrati nel Mondo dell'Oscurità.

A sentire Firion, Mateus era semplicemente uscito di testa.

-Andiamo un altro Kefka? E con i capelli verdi per giunta- commentò in quel momento il ragazzo.

-Non sottovalutare le forze dell'oscurità. Sii sempre all'erta, tutto è possibile- replicò Guerriero, continuando a scrutare le colonne.

-Arriva qualcuno- li avvertì Lightning.

I tre si rifugiarono tra le colonne, preparandosi ad un attacco a sorpresa.

Firion incoccò una freccia, mentre Lightning passava alla modalità a distanza del suo gunblade, trattenendo il respiro.

Poi apparve Ex-Death, che avanzava con passo lento seguito da Nube Oscura e Gilgamesh.

-Non riesci proprio a dirmi dove potrebbe essere? Neanche in che direzione devo dirigermi?- stava dicendo il mercenario al suo capo, concitato e quasi lamentoso.

-Smettila di seccarmi. Sai benissimo che non ha importanza dove Bartz si nasconda. Il Vuoto lo distruggerà come tutti gli altri- replicò con voce profonda lo stregone, del tutto disinteressato.

-Ehm, si... Ma speravo di avere la possibilità di finirla prima che...

-Non ti crucciare. Ogni tuo desiderio è futile. Solo il Vuoto è certezza- lo interruppe Nube Oscura.

-Oh, uffa...- si arrese Gilgamesh, piegando le spalle con fare mogio, seguendo gli altri due.

-Non dovremo attaccarli o qualcosa del genere?- sussurrò Firion agli altri due.

-Ma perché prendersi il disturbo?- disse una voce femminile allegra e rumorosa.

Lightning si volse come il fulmine, pronta a far fuoco, quando un martello gigante la colpì in faccia a piena potenza, spedendola contro la colonna e facendola collassare al suolo svenuta.

-Light!- esclamò Firion, puntando la freccia, prima che Harley Quinn potesse voltarsi verso di lui con il seno in piena vista.

Come risultato Firion fece un salto all'indietro spaventoso, buscandosi l'idrante di Joker in piena nuca.

-Occhio ai tesori! Brillano!- lo schernì quello, ghignando.

Nel frattempo Guerriero era stato assalito da un Firaga di Terra: per schivare l'assalto percorse in verticale la colonna, fino alla cima, dove Kefka lo aspettava con un altro Firaga pronto.

Guerriero balzò oltre il nemico, atterrando pesantemente al suolo, dove Terra lo bersaglio con un Blizzard che andò ad infrangersi contro lo scudo del paladino.

La ragazza insisté, scagliando un secondo Blizzaga e poi un Thundaga contro il petto dell'avversario, che riuscì a difendersi, anche se di poco.

Quindi Kefka piovve dal cielo scatenando un terremoto, scagliando Guerriero contro un'altra colonna.

La suddetta tremò per qualche istante, prima di crollare, rischiando di seppellire il combattente, ma ancora una volta egli si salvò con una rotolata laterale.

Lo stesso non si poté dire di Kefka, che venne travolto.

Terra tornò all'attacco, scatenando una possente fiammata, ma Guerriero sollevò i propri scudi di luce, fermando l'assalto, per poi scattare all'improvviso contro la ragazza, colpendola con forza e spedendola a K.O.

-Ti ho trovato Guerriero di Cosmos!- s'intromise Gilgamesh, balzando oltre la colonna con le armi sguainate -Dimmi dove si trova Bartz o morirai!

Guerriero schivò l'attacco ritirandosi.

La situazione stava peggiorando rapidamente, e non vi era segno di Lightning o Firion.

A malincuore Guerriero si diede alla fuga, costretto dal numero crescente di avversari, dato che Nube Oscura e Ex-Death stavano per raggiungerlo.

-Prendiamolo, forza!- declamò Gilgamesh, inseguendo il nemico con gli altri due.

-Maledetto! Oh dannazione non mi scappi Grilletto della Luce!- ringhiò Kefka, rimettendosi in piedi da sotto i resti della colonna

-Lascia stare su!- esclamò Joker, raggiungendolo -Due su tre è meglio di uno no?

-Si, ma tre su tre è meglio di due! Ed è tutta colpa di quest'incapace!- esclamò Kefka, frustrato, guardando Terra svenuta ai suoi piedi.

-Eh, come si dice... Devi rompere le uova per fare una frittata, solo fallo nella padella.

I due scoppiarono a ridere un'altra volta, mentre Harley li raggiungeva trascinandosi dietro i due guerrieri di Cosmos svenuti.

-Mr J, cosa ne facciamo di questi?- domandò, innocente.

-Mmmhhh, tu che dici compare?- fece Joker, guardando Kefka a braccia conserte.

-Uh... Hihihihi- replicò quello maligno, stropicciandosi le mani -Ho in mente il piano perfetto.

-Cosa avete in mente, Folli?- intervenne Ex-Death, in quel momento, voltandosi verso di loro.

-Oh niente di speciale, una festa privata- replicò Kefka, avvicinandosi a sussurrare qualcosa all'orecchio del collega, che annui sempre più convinto ad ogni parola.

-La vostra sola presenza mi offende. Non sperate in qualcosa, l'avvento del Vuoto è prossimo- disse con voce solenne Ex-Death, voltandosi con la sua proverbiale flemma e allontanandosi dietro a Gilgamesh assieme a Nube Oscura.

-Si si si si Exy, abbiamo capito. Arrivederci Ex-capo- gli rispose Kefka, con noncuranza.



Lagna riuscì a schivare il secondo fendete per miracolo, rotolando sotto l'immenso spadone, rispondendo con una scarica di proiettili che non riuscirono a scalfire l'armatura possente del nemico.

-Ma che cosa sei? Un carro armato ambulante?- disse, frustrato, prima di riflettere -No i carri armati si muovono di default...

Garland passò nuovamente all'attacco, calando la spada verso il nemico, ma Laguna attivò il suo scudo portatile, respingendo il colpo, per poi disattivarlo e aprire nuovamente il fuoco.

Il tintinnio dei proiettili che si abbattevano sul corpo del nemico riempì l'aria, e Garland dovette mettersi a riparo prima che i colpi potessero ferirlo.

Laguna ne approfittò per nascondersi a sua volta, ricaricando il mitragliatore.

-Non sta andando bene Laguna, non sta andando bene- cominciò a ripetersi -Non va bene. Incontrare un tipo così al primo turno non è per niente una bella cosa.

Garland lo sorprese di nuovo, balzando contro la roccia che lo nascondeva e facendola a pezzi, al che l'umo gridò di terrore, balzando all'indietro ed evocando il bazooka, che colpì il terreno tra i due a bruciapelo.

Garland piantò la spada al suolo, reggendo l'urto mentre Laguna venne scagliato all'indietro, finendo oltre un precipizio che non aveva notato.

Riuscì ad afferrarsi al bordo con le mani, lasciando scomparire l'arma.

-Okay! Okayokayokay va bene, ce la posso fare. Così!- si spinse su con le braccia, riuscendo ad issare il petto oltre la parete, ma il piede di Garland lo spinse indietro, di nuovo in situazione precaria.

-Patetico insetto- fu tutto quello che disse il paladino di Chaos, prima di scagliare con un ulteriore calcio il guerriero di Cosmos nel vuoto.



Il clangore delle lame risuonava sinfonico e irregolare, riempiendo il castello di rimbombi.

Squall vibrò un ampio fendente orizzontale, venendo intercettato dalla Buster Sword, per poi scagliare un Blizzard che Cloud parò altrettanto facilmente.

Quindi il SOLDIER vibrò un possente colpo che il SeeD schivò con un balzo all'indietro.

L'attacco andò a minare la resistenza della scala, che tremò pericolosamente.

Contando sull'appoggio precario dell'avversario, il SeeD lo colpì alla caviglia, e dopo riuscì abilmente a balzare sulle sporgenze di pietra ripiene di marchingegni, mentre Cloud dovette esitare, mentre il terreno sotto i piedi tremava.

Intanto Sephiroth, pochi piani più su, stava tenendo a bada i tre compagni del bruno, riuscendo a fronteggiarli quasi senza problemi.

Bartz cercava di tenergli testa con la Spada del Coraggio, ma i colpi che raggiungevano il SOLDIER erano molti di meno di quelli che il ragazzo doveva parare, pur con l'aiuto di Gidan e Vaan (che, ricordiamo sempre, è inutile).

Sephiroth scagliò una serie di lame di luce, che costrinse il gruppo a separarsi per poterle evitare.

Gidan, che si trovava alla sua destra, era il più vicino, per cui il guerriero balzò immediatamente contro di lui, riscendo quasi decapitarlo.

Fortunatamente Bartz fu lesto ad estrarre il fucile laser di Langua, centrando l'avversario alla spalla e deviando il fendente, così che Gidan poté rotolare sotto di esso e scivolargli alle spalle.

Il Jenoma tentò un doppio colpo alla schiena, ruotando le lame in orizzontale, ma Sephiroth parò entrambi colpì e fece per rispondere, ma una copia della Masamune s'intromise contrastandolo, mentre Vaan lo assaliva con la spada da sinistra

Sephiroth ritirò in fretta la lama, deviando con forza l'assalto di Vaan e parando il successivo di Bartz, infertogli con una copia della Buster Sword.

Gidan lo assalì vibrando un calcio al suo addome, ma il SOLDIER neanche se ne accorse, e schivò un affondo avventato di Vaan, colpendo l'avio pirata al petto con una ginocchiata, scagliandolo rantolante di lato, per poi assalire Bartz, costringendolo in ginocchio, prima che Gidan tentasse di nuovo di assalirlo alle spalle.

Sephiroth, invece di colpire di lama, lo spedì oltre il bordo del piano con un colpo del manico, lasciando però libero Bartz che si allontanò con una rotolata all'indietro.

-Gidan!- gridò il ragazzo, scattando immediatamente dietro all'amico, seguito da Sephiroth e poi anche da Vaan.

Cloud balzò via dalla piattaforma appena in tempo, mentre Gidan e gli altri impattarono violentemente sulla scala, che crollò sotto il loro peso.

Squall riuscì ad afferrare al volo Bartz, mentre Gidan si diede una spinta contro il pilastro centrale, riuscendo comunque ad evitare di schiantarsi al suolo, atterrando malamente su un piano più in basso.

Sephiroth fece per raggiungerli, ma Vaan lo afferrò per il collo, tentando di strattonarlo e deviandolo dalla traiettoria, venendo comunque afferrato e gettato da parte.

Cloud gli fu subito sopra, impetuoso, ma Bartz riuscì a scoccare una freccia all'ultimo istante, colpendolo al ginocchio e facendolo crollare a terra, rallentato.

Sephiroth si volse immediatamente contro gli altri, parando un fendente di Squall di traverso sul corpo e respingendolo, per poi tornare all'offensiva rapido e letale.

Il SeeD si dimostrò un avversario all'altezza, tenendo lo scontro in parità.

Gidan scattò sotto le gambe del compagno e con una scivolata si portò sotto la guardia del SOLDIER, colpendolo alle gambe.

Sephiroth traballò, ma resse, continuando la schermaglia con il castano, che era passato ad un offensiva serrata per sfruttare al massimo la debolezza nemica.

Nel frattempo Bartz aveva raggiunto Cloud, evocando spada e scudo di Guerriero e attaccando.

Il fendente del mimo sembrò avere effetto sul biondo solo per un istante, in quanto egli riuscì abilmente a scagliarlo indietro nonostante la gamba ferita.

Bartz evocò subito il fucile laser, sparando una raffica che venne riflessa dal filo della lama d'acciaio del biondo.

Vaan, ripresosi appena in tempo, intervenne afferrando la gamba ferita di Cloud, riuscendo a farlo cadere.

Sephiroth scagliò una lama di luce intenzionale che costrinse Bartz ad indietreggiare, perdendo l'occasione di colpire il biondo quando questi era ancora vulnerabile, per poi tornare a dedicarsi al duello con Squall e Gidan, recuperando poco a poco la stabilità persa, ma ricevendo comunque un tagli alla spalla dalla lama del SeeD

Nel frattempo Cloud era riuscito a liberarsi di Vaan con un calcio ben mirato e si stava rimettendo in piedi, quando Gidan gli balzò in volto, distraendolo.

Nel mentre il Squall era riuscito ad aprire uno squarcio nel petto dell'avversario, ma questi con abilità letale era riuscito a pareggiare i conti con una rapida mossa, scivolando sotto il filo della lama nemica e colpendolo all'ascella.

Bartz colse l'attimo e aprì il fuoco, sicuro che Gidan e Vaan potessero cavarsela da soli per qualche minuto, distraendo Sephiroth che dovette deviare i rapidi colpi del mimo.

Squall si riebbe subito e colpì l'avversario alla schiena, quando era distratto, con un ampia rotazione dell'arma.

Ma così facendo non vide il colpo di Bartz passare oltre Sephiroth e raggiungerlo al fianco, facendolo barcollare.

Nel frattempo Gidan era stato costretto alla ritirata, mentre Cloud lo inseguiva con l'arma pronta, menando possenti affondi consequenziali che il Jenoma era costretto ad evitare senza chance di controbattere.

Vaan riuscì a rimettersi in piedi e si scagliò contro Sephiroth, affiancato immediatamente da Squall, mentre Bartz mirò alla schiena del biondo, costringendolo ad arrestarsi prima di aprire l'avversario in due con un possente affondo da sopra la testa.

Gidan passò immediatamente all'offensiva, incrociando le braccia al petto per poi menare due colpi in obliquo, ma Cloud riuscì a piegarsi all'indietro, scivolando sotto di lui.

Vaan tentò un fendente alla gamba destra di Sephiroth, venendo respinto da un colpo trasversale, mentre Squall sparò un Blizzard alla spalla dell'avversario.

Il SOLDIER si concesse una smorfia di dolore, fissando con occhi gelidi il SeeD.

Poi ci fu un improvviso scroscio di applausi, che interruppe il combattimento.

-I miei complimenti!- esclamò Kefka, seduto comodamente a gambe incrociate su un rialzo del campo di battaglia, affiancato da Joker, Harley e due figure incappucciate che attendevano in piedi dietro di loro, tenute al guinzaglio dalla donna.

-Sarebbe quasi un peccato interrompervi, ma non abbiamo tempo di aspettare che voi finiate di infilzarvi per bene: ci sono cose più importanti- continuò Joker, guardando un orologio a cipolla, visibilmente rotto.

-Mr J, posso farlo io? Per favore!- esclamò Harley, che si tratteneva appena per l'emozione.

-Prego.

-Come osate immischiarvi di affari che non vi riguardano?- minacciò Sephiroth, volgendosi verso il gruppo di nuovi arrivati.

-Scusa, non sapevamo che fosse una festa privata!- replicò Kefka -Credevamo di esserci persi l'invito.

I due clown scoppiarono a ridere in perfetta sincronia.

-Cosa sto guardando?- chiese Gidan, immobile come tutti gli altri di fronte a quella scena surreale.

-Ehi, tu chi sei!?- gridò Bartz al Joker, usando le mani come megafono per coprire la rista.

-Io!? Ma il Joker ragazzi, il principe dei Clown! Non ditemi che non avete mai sentito parlare di me!- rispose quello, interrompendo la risata.

-E cosa ci fai qui!?- chiese ancora il mimo, cominciando a preoccuparsi della natura del nuovo avversario.

-Oh, sai com'è, sono venuto a trovare mio cugino- mise una mano sulla spalla di Kefka per enfatizzare la cosa -E lui mi ha detto “Perché non vieni con me da Chaos, così possiamo farci una bella rimpatriata con tutti i vecchi amici di Liceo?”

-Cioè tu e Kefka siete amici?- chiese Gidan, cominciando a sentire i peli della coda che gli si rizzavano.

-Ottima domanda- fece il secondo, lanciando un ghigno al collega viola.

-Davvero?- continuò il Jenoma.

-Mhhh... NO!- rispose Joker, estraendo un Bazooka dall'impermeabile e facendo fuoco, spedendo Cloud e Gidan a terra con un esplosione spaventosa -Questa è un ottima domanda!: perché non ci ho pensato prima?!

Squall scattò immediatamente all'attacco, ma ad un segnale di Kefka Harley lasciò andare i due guinzagli e le figure incappucciate scattarono incontro al SeeD.

La più veloce delle due lo assalì con un fendente orizzontale, con un arma sinuosa e snella che il castano schivò rapidamente, rispondendo con un altro rapido fendente che aprì in due il cappuccio mentre superava l'assalto.

Quindi, schivata una freccia del secondo con una rotolata, Squall si volse verso il primo avversario e si congelò sul posto a vedere il volto Lightning sbucare da sotto il cappuccio tagliato, più bianco del latte e con un sorriso rosso inquietante a solcarle il volto.

Della distrazione del guerriero ne approfittò la seconda figura, che lo colpì alla spalla con una freccia incantata, facendolo crollare al suolo addormentato.

-Squall!- gridò Bartz, prima che un Thundaga di Terra, anche lei con il volto trasfigurato, lo investisse in pieno, mettendolo fuori combattimento.

Vaan rimase pietrificato a guardare la scena, ma al contrario Sephiroth reagì in modo aggressivo, assalendo direttamente i due mandanti.

Harley Quinn evocò immediatamente il suo immenso martello, abbattendolo contro la spalla sinistra di Sephiroth, che resse tranquillamente l'urto.

Il SOLDIER rispose con un forte fendente che scagliò la donna all'indietro con il petto sanguinante.

-Oh Sephy. Non si trattano così le signore!- lo redarguì Kefka, bersagliandolo con un Firaga che venne respinto da uno Shell.

Quindi Sephiroth afferrò l'avversario alla gola, calciando Joker al petto e buttandolo a terra, in modo da non avere interferenze.

-Anzi ripensandoci forse hai ragione. Terra!

Al richiamo del suo padrone la forma Trance della ragazza esplose in tutta la sua potenza, assalendo lo spadaccino argenteo alle spalle con una ferocia inarrestabile.

L'ala del SOLDIER venne strappata, mente i denti acuminati e gli artigli snudati smembravano la sua schiena, lasciandolo impotente e incapace di reagire.

Poi la guerriera impazzita l'afferrò per la schiena e lo scagliò in aria, dove poi lo travolse con una pioggia di fuoco.

Sephiroth precipitò come morto nelle profondità del castello di Artemisia.



A\N: Ahia, sembra che unendo le loro forze Joker e Kefka siano riusciti a sbilanciare la lotta, costringendo i guerrieri dell'Armonia ad ubbidirgli come marionette.

DII\N: Sappiamo entrambi che per loro andrà a finire malissimo vero?

A\N: Ehi non parlare tu! Alla prossima. Ciao.

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Capitolo 3
*** Contrattacco... ***


A\N: Riprendiamo gli astuti piani di Kefka e colleghi, prima che sia troppo tardi per goderceli.



-Cosmos!- gridò Guerriero, raggiungendo il Santuario trafelato e tremante -Cosmos! Cosmos!

Continuava a correre, impazzito, per raggiungere il trono della dea.

Non capiva cosa stesse succedendo ma di sicuro non era una cosa buona.

Poi scorse di fronte al trono della divinità tre figure, tre nemici.

-COSMOS!

Con un balzo Guerriero si scagliò all'assalto, pronto a morire pur di difendere la dea, ma si ritrovò bloccato a mezz'aria dai poteri di Golbez.

-Chiediamo scusa per esserci introdotti nel Santuario senza preavviso, Guerriero- disse lo stregone, volgendosi verso di lui assieme ai suoi accompagnatori -Ma non c'è tempo. Un nuovo nemico si è unito alle forze di Chaos, e se non prenderete misure precauzionali sarà la fine per tutto.

-Di che parlate!? Indietro demoni!- replicò quello tentando di divincolarsi.

-No Guerriero, deponi le armi, devi ascoltare quello che hanno da dire- lo redarguì Cosmos.

-Ma...

-È un ordine- continuò lei, perentoria.

Con un sospiro Guerriero chinò il capo in segno di obbedienza, e Golbez lo lasciò andare.

-Allora, riprendete dall'inizio.

-Un nuovo guerriero, e la sua compagna, si sono uniti alle forze di Chaos. Ma non è un nemico che possiamo comprendere: è un altro Clown, come Kefka- spiegò Golbez.

-Appena si sono incontrati quei due hanno deciso di stringere un'alleanza in seno alle forze di Chaos. Se conosciamo Kefka, sappiamo che averne due a piede libero non è una situazione favorevole- intervenne Gabranth.

-La loro collaborazione potrebbe sconvolgere l'intero equilibrio del ciclo, portando irrimediabilmente Chaos alla vittoria, ma anche all'annientamento di tute le forze in campo- concluse Kuja.

-Temo sia già cominciato- disse allora Guerriero -Cosmos, porto notizie dolenti: Kefka e questo nuovo nemico ci hanno attaccato, e non so nulla del destino di Lightning o Firion. Probabilmente sono morti.

-O peggio- rifletté Gabranth -Kefka era solito controllare Terra con una speciale corona, che prendeva possesso del volere della ragazza.

-Se trovasse il modo di controllare i guerrieri dell'Armonia e farli combattere gli uni contro gli altri...- disse Kuja, cominciando ad intravedere il disegno.

-Dobbiamo dividerci e provare a fermarli, se possibile- decise Golbez -Kuja, tu, io e Gabranth dovremo occuparci di questa cosa, o nessuno riuscirà più a fermare quei folli. Guerriero, resta con Cosmos, nell'eventualità che torni qualcuno o che attacchino mentre siamo distratti.

-Ci servono alleati. Proverò a parlare con l'Imperatore, potremmo avere una chance in più se sarà dalla nostra parte. Posso convincerlo- rispose Gabranth.

-Ogni tentativo non può che essere utile, in questo momento. Andate, proteggete la luce!- disse Cosmos, brillando di luce abbagliante.



Pandemonium era inerte, disabitato, come al solito.

Mateus non era un idiota, sapeva come ingannare il nemico a credere che tutto fosse tranquillo.

Gabranth si mosse deciso verso la sala dove sapeva si nascondeva il tiranno, conscio di non avere molto tempo.

Spostò il muro finto e si trovò davanti la Strega, di spalle e con e braccia conserte.

Mateus camminava nervosamente per il corridoio, turbato.

-Cosa ci fai qui?- chiese Artemisia, senza degnarsi di guardarlo.

-Io? Vengo a proporre un alleanza, con entrambi- disse diretto il giudice, mentre il muro si richiudeva alle sue spalle.

-E perché mai vorresti?- replicò Artemisia.

-Kefka. E il suo nuovo amico, Joker.

L'Imperatore si arrestò, interessato, e sollevò lo sguardo sull'uomo.

-E perché mai con noi, Gabranth?- chiese altezzoso il biondo.

-Perché so benissimo quanto ti irriti il clown e quanto trovi spregevole il suo atteggiamento nei tuoi confronti- replicò questi, avanzando -E poi, forse non lo sai, ma sembra che Kefka e Joker siano interessati a più che semplicemente portare il caos ovunque si rechino. Se stessero cercando di convertire i guerrieri di Cosmos alla loro causa, aumentando di numero sempre di più...

Lasciò la frase in sospeso, passando affianco all'Imperatore con passo lento.

-Folli- commentò Artemisia.

-Quelli che mi dici è sconcertante per tutti noi, Gabranth. Non mi sarei mai aspettato che quei due volessero spazzarci via tutti- rispose Mateus, girandosi verso il giudice.

-Dovremmo aspettarci di tutto da quei folli. Avevamo ragione a dire che Chaos avesse commesso un errore a portare Joker tra noi- replicò quello, voltandosi a sua volta verso il biondo.

-Bene allora. Sembra che i nostri interessi finalmente coincidano, Gabranth. Dobbiamo fermare questi insulsi congiuratori prima che possano annientarci- ammise il biondo, solenne.

-Così sia- accettò Gabranth, sollevato almeno in parte.

Avrebbero avuto un alleato contro Kefka e il Joker, ma i piani segreti di Mateus non erano mai da sottovalutare.

In quel momento il muro si spostò nuovamente, e due Shuriken entrarono, andandosi a piantare a pochi millimetri dai piedi di Artemisia e dell'Imperatore.

-Voi non andate da nessuna parte- minacciò il Cavalier Cipolla (classe Ninja), in posa nel vano lasciato libero dal muro.

-Piccolo insolente...!- replicò Mateus, scagliando un violento incantesimo con il giovane, che balzò all'indietro, fuori portata.

Artemisia si teletrasportò alle spalle del combattente, bersagliandolo di frecce magiche.

Il Cavaliere scattò immediatamente verso sinistra, evitando abilmente i proiettili, per poi cambiare rapidamente traiettoria, costringendo la strega a teletrasportarsi di fronte a lui per sorprenderlo.

Ma prima che ne avesse la possibilità il piccolo eroe cambiò forma, tornando Cavalier Cipolla, e la colpi con un mini-tornado, che la abbatté contro la parete adiacente.

Artemisia fece per rialzarsi ma una delle trappole dell'Imperatore scattò, folgorandola.

Impressionante” rifletté Gabranth, osservando in silenzio il combattimento.

Mateus batté con forza il proprio scettro a terra, scatenando una serie di trappole nascoste.

Il giovane riprese a correre, cercando di schivarne il più possibile, ma alla fine la massa ebbe la meglio e il guerriero venne scagliato a terra di fronte al suo nemico.

-La pagherai cara per avermi attaccato, piccolo stolto. Lo sai chi sono io?- disse con voce minacciosa l'Imperatore.

-Certo... che lo so...- rispose lui, risollevandosi con qualche difficoltà -Lo so benissimo.

Di colpo una rete invisibile scattò, catturando Mateus e imprigionandolo, mentre lo scettro cadeva a terra, inutile

-Cosa...!?

-Ti ho preso Imperatore. Ti ho sconfitto- replicò orgoglioso il piccolo eroe, fissando il nemico caduto nella trappola.

-Impressionante- osservò Gabranth, rompendo il suo silenzio.

-Gabranth, maledizione, cosa aspetti!?- gridò Mateus, intrappolato e imbarazzato.

Invece il Cavalier Cipolla rimase zitto, facendo un passo indietro, pronto allo scontro.

-Credo che la nostra alleanza sia venuta meno, Imperatore- rispose il giudice, avanzando verso il giovane eroe.

-Cosa!? Sei tu che...!?

-Primo perché non ti sei dimostrato all'altezza- lo interruppe freddo Gabranth -E secondo...

Di colpo le lame del giudice perforarono la schiena del biondo reale, con foga -Preferirei allearmi con una iena che con te.

Come era toccato alla strega pochi istanti prima, Mateus cadde, abbandonando i propri sogni di conquista e le proprie ambizioni.

-Ora veniamo ai fatti, giovane eroe- disse Gabranth, tornando a rivolgersi al Cavaliere -La tua bailità nel tendere trappole sembra sia di gran lunga superiore all'abilità dell'Imperatore di tessere intrighi.

-Sei un guerriero di Chaos, la tua parola non conta niente- rispose deciso il giovane, preparandosi alla battaglia.

Gabranth fece scomparire le proprie lame, alzando le braccia -Non sono venuto fin qui per combattere. Sono venuto fin qui per chiedere aiuto.

-Un guerriero di Chaos che chiede aiuto?- replicò scettico l'altro.

-Chaos ha reclutato due nuovi combattenti, ma questi...

-Si si si ho sentito, questo nuovo “clown” chiamato Joker e la sua compagna. Cosa credi che mi importi? Li fermeremo proprio come abbiamo fermato tutti i demoni che Chaos ci ha schierato contro.

-Non credo che sarà possibile. Alcuni dei vostri compagni sono già stati assoggettati, e ogni istante che passate divisi sarete più vulnerabili.

-E perché dovrei crederti?- lo sfidò il giovane, avanzando deciso.

-Perché sai che dico la verità.



Golbez rimirò il panorama della Luna, come suo solito, travolto dall'emozione del luogo, prima di tornare a dedicarsi alla sua missione.

Era quasi sicuro che Cecil e Kain si fossero diretti lì, lo facevano sempre.

-Sei venuto qui per goderti la festa?- domandò Kefka a gran voce, facendolo voltare di scatto.

-Mi duole informarti che abbiamo già finito il primo e il secondo piatto. C'è il dolce, ma sarà un po duro da mandare giù- continuò il clown, affiancato da Joker, Harley e Terra, di nuovo.

Come a confermare le sue parole, si udì un -Beep-Beep!- in avvicinamento, e Golbez si vide passare davanti il fratello ad una velocità spaventosa.

-Cosa...?- balbettò sconvolto lo stregone.

-Beh, ecco...- provò a spiegare Kefka.

-Non sapevamo che la nostra mistura avesse un effetto del genere sul suo organismo- finì Joker, sorridendo innocente.

-Che poi, noi ci mettiamo tanta pazienza a sembrare lunatici, ma tuo fratello non ci prova nemmeno: lui lo è già!

La risata sguaiata del duo accompagno i pugni dello stregone mentre si stringevano, rabbiosi.

-Voi...- disse con tono talmente profondo che anche Lightning avrebbe chiuso la bocca all'istante.

-Beh ehm... erm... ah, inutile insistere. Il gioco è bello quando dura poco- si arrese Kefka, alzando le braccia.

-Bambini, la pappa!- esclamò Harley, agitando una campanella in aria, al che otto figure incappucciate si scagliarono contro Golbez dall'ombra in cui erano celate.



Sephiroth si risollevò lentamente, la pelle carbonizzata e il corpo dolorante, ma stava guarendo poco a poco.

Le forse tornavano, così come i ricordi e la rabbia.

Quei due clown l'avevano umiliato, l'avevano quasi annientato, ma non sospettavano la sua longevità.

Strinse i denti, strisciando a carponi sul terreno, pronto a iniziare la caccia.

Gli avevano portato via tutto: l'orgoglio, la sua forza, la sua superiorità, Cloud...

Era giunto il momento di rubare loro la vita.



Ex-Death scomparve in un lampo d'oscurità, e a quel punto poterono rilassarsi.

-SI!- esclamò Prishe, balzando in aria con i pugni sollevati -Beccatevi questa, guerrieri di Chaos!

Tifa si risistemò i capelli, scostandoli dal volto, mentre Shantotto si toglieva la polvere dai vestiti e Aerith si sedeva, respirando profondamente.

-C'è mancato poco...- sospirò, pensando alla lotta con i tre emissari del Vuoto.

-Sarebbe stato molto più facile se non ci fossi tu a rallentarci, gracile!- replicò Shantotto, agitando un dito ammonitore contro la fioraia.

-Doc!

-Ehi!- protestarono le altre due, ma la maghetta si limitò a sbuffare.

-Piccoli e patetici insetti tendono a unirsi in un solo sciame per non fare la fame. Oh oh oh oh oh- rispose.

-Che poesia, ragazze!- esclamò una voce allegra, facendole voltare.

Una strana donna, con due codini biondi e un vestito nero e rosso, da giullare, sedeva tranquilla sulle mura della Torre di Cristallo.

Aveva un gigantesco martello su una spalla e un campanaccio appeso al collo.

La cosa inquietante per era il colore della faccia, troppo pallido per essere naturale.

-Allora? Avete appena steso quel branco di maschioni puzzolenti senza tanti problemi. In gamba ragazze!- continuò allegra la nuova arrivata, saltando giù dal muro.

-Ehi! Non è che ne conoscete qualcun altro!? Sarebbe fantastico poterlo rifare tutte assieme!- esclamò avvicinandosi, senza che le altre muovessero un dito.

-S-s-scusa chi sei?- chiese Tifa, da cui la nuova arrivata si trovava ormai a due passi.

-Harleen, ma potete chiamarmi Harley- replicò stringendole la mano con foga -Ehi, ma siamo tutte donne qui!

-Beh, si- replicò Tifa, lanciando un occhiata nervosa alle compagne.

-Allora è perfetto! Dovremo fare gruppo! Non si sa mai se qualche barbaro verrà ad importunarci mentre siamo da sole!

-Ehm... sai, noi ci siamo appena conosciute- osservò Tifa, facendo un passo indietro.

Harley fece una faccia ferita, esagerando l'espressione, prima di inumidirsi le labbra, che passarono da un rosso vivo a un verde scuro.

-Proviamo di nuovo- disse, afferrando saldamente Tifa per le spalle e dandole un vivo bacio sulle labbra, prima che potesse provare a sfuggirle dalla presa.

La altre sollevarono il sopracciglio, sorprese.

Dopo qualche secondo Harley ruppe il contatto, fissando l'altra negli occhi.

-Allora, facciamo gruppo?- chiese nuovamente.

-Si- rispose Tifa, senza esitazione.

-Eh? Davvero?- fece Prishe sorpresa.

-YEIEIIHHH! Fantastico! Amiche per sempre!- replicò Harley, saltellando allegra attorno alla mora.

-Avanti, chi è la prossima a darmi un bacio? Su- chiese la giovane, sporgendo le proprie labbra in fuori.

Sospettosa, Aerith si alzò dal suo seggio, avvicinandosi quando bastava per annusare le labbra della nuova venuta.

-Feromoni. Una mistura chimica basata sul polline delle piante. Cosa hai fatto a Tifa?- disse con una nota di rabbia la fioraia, preparandosi a colpire.

-Uh? Ne sai di cose. Una volta che ce ne saremo andate da qui devo farti conoscere un'amica. Ma per il momento...- rispose Harley sorridendo innocente e ritirando le labbra.

BONK

La bionda calò il suo possente martello sulla testa di Aerith, facendola svenire sul colpo.

-Ops, scusa, mi hai fatta arrabbiare.

-Hai appena fato un grosso errore “amica”- replicò minacciosa Prishe, preparandosi alla battaglia.

Shantotto si rimboccò le maniche -Per quest'offesa giustizia ti sarà resa!

-Oh be in questo caso non c'è problema. BAMBINI! VENITE DALLA MAMMA!- disse Harley, agitando il campanaccio.

Kain, Squall, Lightning e tutti gli altri scavalcarono le mura saltando come ossessi e si precipitarono al fianco della donna, tutti con il volto pitturato e il sorriso diabolico.

-Prego, fate pure come se foste a casa vostra- li invitò la fidanzata del Joker, indicandogli le due combattenti.

Tifa si appoggiò una mano alla tempia, confusa, ma Harley si limitò a sussurrarle all'orecchio -Andiamo tesoro sarà questione di poco. Lasciati andare, al resto ci pensa Mamma Harley.



A\N: Okay scena pseudo-lesbo (eddai, fin ora quando potevo gli Yaoi ce li ho messi) voluta, per chi conosce i nemici di Batman sapr chi è la rossa di cui parla Harley.

DII\N: Credo ti converrebbe fare uno specchietto illustrativo per spiegare meglio chi sono i personaggi.

A\N: Pratico per una spiegazione chiara ma se posso dire assolutamente noioso, e mi appesantisce il lavoro che sotto esame vorrei snellire quindi lasciamo perdere. Alla prossima. Ciao.

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Capitolo 4
*** Solo... ***


A\N: Si, non sta andando per niente bene qui in giro

DII\N: Ma perché lo dici? È più fuorviante e fastidioso fare queste introduzioni che non farle.

A\N: Ceeeerto, ricomincio a fare: “nel capitolo precedente...”

DII\N: Avrebbe più senso.

A\N: Ma vai al diavolo.



-Ti ho trovato finalmente!- gridò Tidus, a pieni polmoni -Non hai idea di quanto ho aspettato questo momento!

-Ancora tu? Maledetto ragazzino ingrato- replicò Jecht, seccato, poggiando lo spadone a terra -Non sei stanco di questo, figlio? Tanto lo sai che è inutile, non potrei mai essere migliore di me!

-Si che posso, e te lo proverò!- gridò oltraggiato il ragazzo, balzando avanti e menando un colo maldestro con la spada.

Jecht si spostò di lato, lasciandolo passare oltre -Sei un ingenuo, non hai capito niente.

-Invece si vecchio!- esclamò di rimando il ragazzo, tornando all'attacco.

Jecht fece un passo indietro, evitando il fendente, per poi spingersi in avanti con lo spadone, scagliando il figlio di lato.

Quindi provò a colpirlo con un calcio, ma Tidus evitò l'attacco con una piroetta perfetta, per poi balzare contro il genitore, calando un fendente dall'alto.

Jecht sollevò la propria arma per parare, e lo sfrigolare del metallo si diffuse nell'aria.

Poco lontano Yuna fissava inerme i due che si affrontavano.

Aveva preso una storta percorrendo il Mondo di Cristallo, saltando di roccia in roccia, e così Sir Jecht l'aveva dovuta accompagnare sulla schiena fin lì, allo stadio semi-distrutto di Zanarkand.

Tidus li aveva aspettati, e appena l'uomo si era assicurato che lei fosse al sicuro si era diretto ad affrontarlo.

Sentì una morsa al cuore al vederli combattere così ferocemente, a non poterli fermare, come avrebbe voluto.

Sir Jecht non l'aveva ascoltata, e si era diretto a combattere suo figlio con rassegnazione, come se non avesse altra scelta.

-Che peccato- fece una voce alla sua destra, facendola voltare.

Kefka Palazzo e il suo socio erano tranquillamente seduti affianco a lei, sgranocchiando popcorn.

-Sai, avevo quasi pensato che ci sarebbe stato il solito discorso strappa lacrime, che si sarebbero abbracciati e via. Ma si sa, non tutte le ciambelle escono col buco- continuò il clown, girandosi a guardare il collega.

-Si, ma in quel caso significa che la frittata è venuta bene!

I due scoppiarono a ridere senza apparente motivo.

Yuna si alzò tremante, appoggiandosi allo scettro per sostenersi, e cercò di allontanarsi.

-Eh no bambolina!- esclamò Kefka, parandosi di fronte a lei -Non puoi scappare, abbiamo appena cominciato!

-Cominciato? Cosa? State indietro!- provò ad allontanarli, ma senza successo.

-Te lo spiego subito bambolina- annui Kefka, avanzando convinto -Anzi te lo spiegherà lui.

Cogliendo al volo le sue parole Joker s'infilò un camice bianco e prese una torcetta dal taschino.

-Ferma, non ti muovere, facciamo solo un esame della vista- disse con fare dotto e rassicurante il folle, avvicinandosi con decisione.

Yuna incespicò all'indietro, cadendo pesantemente a terra.

-Auch! Dottore credo che dovremo operare d'urgenza- intervenne Kefka, travestito da infermiera.

-Prepari la siringa, infermiera, intanto faccio accomodare la paziente sul lettino- ordinò Joker, al che Kuja sbucò dal nulla spingendo un lettino da ambulatorio, la faccia bianca e il sorriso smagliante.

-SIR JECHT! AIUTO!- strillò la ragazza, un secondo prima che Joker potesse legarle un bavaglio attorno alla bocca.

-Sssshh, gli altri pazienti dormono- le sussurrò il clown all'orecchio, sollevandola di peso e mettendola sul lettino, dove Kuja l'aiutò a legarla mani e piedi.

-Sarà un trattamento poco ortodosso e magari non approvato dalla convenzione di Ginevra, ma ti assicuro che è tutto gratis- continuò il “dottore”, una volta che fu assicurata per bene, tornando a voltarsi verso “l'infermiera”.

Yuna lanciò uno sguardo supplicante a Kuja, che si limitò a sorridere inquietante, come se non la riconoscesse.

-Allora, la avverto che potrebbe subire effetti collaterali tipo urla, grida isteriche e strepiti incontrollati, ma dovrebbe passare tutto entro due secondi. Se tutto va bene ovviamente- spiegò Joker, infilandole la siringa nel braccio.

-Pronta ad affrontare le tue paure bambolina?

In quel momento i sensi da papà di Jecht si ripresero, facendolo voltare.

Tidus si stava rialzando in quel momento con un bernoccolo da record, e per puro caso guardò nella stessa direzione.

-YUNA!- esplosero all'unisono, per poi fissarsi dritti negli occhi.

-Okay lanciami e poi mi raggiungi!- disse Tidus, puntandogli contro il dito indice.

-Ben detto ragazzo! Forza dai!- rispose Jecht, sollevandolo di peso e preparandosi a scagliarlo a tutta forza -Pronto?

-FUOCO!

Tidus schizzò in aria come un siluro, gli occhi puntati sulla nuca del Joker.

Avrebbe preso quel bastardo in pieno e lo avrebbe ridotto ad un mollusco.

Purtroppo non aveva calcolato che Kefka avesse una mazza da baseball nascosta nel vestito, per cui venne intercettato in pieno e spedito tra le stelle senza tanti preamboli.

-Weeeeeeeeuuuuhhhh, nuovo record FUORICAMPO!- esultò il pagliaccio rosso.

-RAAAAAAAAAAHHHHH!!- gridò Jecht, furioso, saltando oltre il bordo e caricando con tutta la propria forza.

Ma anche lui aveva sottovalutato le capacità di Kefka, che gli sfilò letteralmente la terra da sotto i piedi con un Quake, lasciandolo precipitare nel vuoto.

-Yai! Tutto a posto! Allora come reagisce il paziente?- chiese il rosso, voltandosi verso il collega.

-Oh, risponde benissimo. È già pronta- replicò il Joker, fissando il volto dell'evocatrice -Non abbiamo tempo da sprecare, ci siamo quasi. Pronti per l'operazione.

-Subito! Bisturi, gas, fiale, maschera, luci psichedeliche Kuja cosa guardi?- disse Kefka, alzando lo sguardo sul poveraccio che fissava qualcosa alle loro spalle.

I due clown si girarono e si ritrovarono di fronte Sephiroth in aria con l'ala in bella vista e Jecht aggrappato alla mano.

-Infine, la vendetta è servita- sibilò il SOLDIER, leccandosi le labbra pregustando il bagno di sangue.

-Vaaaahhh beneeehhhh. Kuja fai la tua cosa, qui ci pensiamo noi- ordinò Joker, disinteressandosi quasi subito del problema.

Il Jenoma ruggì con potenza, entrando in Trance in un lampo.

Quindi si scagliò contro i due, afferrando Sephiroth con forza e andando a schiantarsi sulla piattaforma centrale degli spalti.

Jecht rimbalzo a terra per la spinta d'inerzia, confuso, mentre Sephiroth dovette sopportare l'urto, immobilizzato dalla forza sovrumana dell'avversario.

Quindi Kuja passò al massacro, colpendo ad artigli sguainati il volto del SOLIDER.

Ma l'altro uomo si rimise in piedi con rabbia e colpì la testa dell'alieno con un enorme masso che si frantumò in mille pezzi, stordendolo.

Quindi lo afferrò per il capelli e lo scagliò in aria, ma quello si riprese e atterrò in perfetto equilibrio, balzando nuovamente all'attacco, schivando il calcio rotante del guerriero e colpendolo in pieno petto con un pugno, sbattendolo boccheggiante qualche metro più in là.

Ma ormai Sephiroth si era ripreso e con un movimento preciso trafisse il petto del mostro, sicuro della vittoria.

Ma la potenza di Kuja si dimostrò superiore alla sue previsioni, e il Jenoma si sfilò la lama dal corpo senza problemi, per poi tornare ad assalire il SOLDIER ad artigli protesi.

L'argenteo schivò balzando di lato, per poi scagliare una lama di luce contro il nemico, ma questi schivò l'attacco senza problemi, tornando alla carica.

Jecht, dolorante ma di nuovo in piedi, afferrò un altro masso gigantesco e lo scagliò contro il nemico in avvicinamento, che riuscì abilmente ad evitare l'assalto, per poi piombare con ferocia dall'alto contro il suo nemico.

Sephiroth sfruttò la situazione a suo vantaggio, riuscendo ad evitare gli artigli ruotando su se stesso, mentre la Masamune apriva una ferita nel petto del Jenoma.

Jecht arrivò quindi con la spada sollevata sopra la testa, ma Kuja lo abbatté con un possente pugno al volto, per poi scagliare un Flare contro Sephiroth, che resistette all'attacco per qualche istante, prima di cadere abbrustolito a terra.



Gabranth e il Cavalier Cipolla correvano da diversi minuti, sentendo che qualcosa non andava.

-Perché non abbiamo ancora incrociato nessuno?- si chiese il giudice.

-Forse Kefka e Joker hanno già catturato tutti- osservò il ragazzo -Forse portare con noi l'Imperatore sarebbe stato più sicuro.

-No ragazzino, apprezzo il tuo impegno ma quel mostro ci si sarebbe rivoltato contro alla minima occasione. Lo conosco, so quello che fa. Si sarebbe venduto ai clown per poi tentare di sabotarli e assumere il controllo, e noi saremmo stati merce di scambio.

-Perché allora ti stavi alleando con lui?

-Perché se fossimo stati io, lui e la strega avremmo avuto la chance di rovesciarli e poi io mi sarei liberato di quei due prima che loro si liberassero di me.

-E cosa ti fa credere che te ne avrebbero dato l'opportunità?

Gabranth cadde in silenzio, meditando.

-Fortuna che sei arrivato tu. Avrei rischiato di commettere un grosso sbaglio.

-Grosso? Qualcuno ha detto grosso?- chiese Harley, sbucando di fronte ai due con tutti i guerrieri al seguito.

-Oh no- esclamò Gabranth, sentendo una fitta al petto.

-Strega! Lascia andare i miei amici!- esclamò il ragazzino, balzando rapidamente in avanti e facendo lo sgambetto alla bionda, prima che i suoi ex-compagni potessero balzargli addosso e schiacciarlo sotto il loro peso.

-Piccolo insolente...- grugnì Harley, prima di ritrovarsi la lama del giudice a pochi palmi dal naso.

-Liberali. Subito- le ordinò, minaccioso.

-Altrimenti? Mi ucciderai? Uuuhhh- uggiolò lei, ferita.

-Fossi in te non ci proverei- intervenne il Joker.

Gabranth si volse, trovandosi di fronte i due clown e... gli si gelò il cuore a scorgere Kuja, Yuna, Jecht e perfino Sephiroth con i volti pallidi e deformati dal sorriso mortale.

Era finita, era solo, contro tutti.

-Cosa è successo agli altri?- chiese, inspirando profondamente.

-Oh, Golbez e Cecil hanno avuto degli effetti imprevisti, e adesso sono sulla luna a giocare a acchiapparella. Laguna è disperso. Oh, Tidus, eccolo qua- rispose Joker, sollevando il volto martoriato ma comunque ghignante del ragazzo dalla barella in cui lo tenevano.

-E Garland, beh stiamo andando da lui proprio adesso, così poi potremo andare a uccidere Cosmos al gran completo.

-E Ex-Death e i suoi compari?- chiese, con un piccolo barlume di speranza.

-Morti. Li hanno eliminati le ragazze per noi- rispose Harley, leccandosi le labbra.

Anche l'ultima speranza si era dissolta nel nulla.

Gabranth allontanò la lama dal volto della donna abbassando lo sguardo, sconfitto.

-Che bravo cagnolino. Dovremmo dargli un osso come ricompensa!- esclamò Joker, scoppiando a ridere assieme a tutti gli altri attorno.

-Gabranth! Va a chiamare aiuto! C'è ancora il Guerriero della L...

-È inutile ragazzo. Siamo soli, io e te.

-Perché, dov'è l'Imperatore sbrilluccicante e la strega pennuta?- chiese Kefka.

-Morti. Non restano altri- ripeté Gabranth.

-Oh beh allora possiamo finalmente arrivare all'ultimo atto. Forza Gabry, non fa male- lo rassicurò Joker, prendendo un bisturi dalla borsa medica.

-Stai indietro, clown- rispose con forza il giudice, puntandogli una lama al petto.

A quel punto le armi di tutti vennero puntate contro di lui, pronte a colpire.

-Credi di poter fare qualcosa? Tu, da solo, contro tutti noi?- lo sfidò Joker -Ho sempre ammirato la stoltezza degli eroi. Avanti su, uccidimi. Dimmi se cambierà qualcosa.

Passarono i secondi, in silenzio; nessuno si mosse, nessuno fece un fiato.

Poi Gabranth parlò.

-No, non farà la differenza. Non posso più fermarvi, non più.

-No! Non ci possiamo arrendere adesso! Dobbiamo fare qualcosa!- gridò il giovane guerriero, lottando per liberarsi.

-Mi dispiace ragazzo, ma non ho altra scelta- rispose il giudice, abbassando lo sguardo verso di lui.

Il Cavalier Cipolla avrebbe voluto vederlo in volto, avrebbe voluto scorgere la sua vera persona al di là della maschera, ma quell'uomo si era schiuso in una parete di ferro.

-Non vi aiuterò, non potrete usarmi come con gli altri- riprese Gabranth, riportando lo sguardo verso il Joker.

-E come pensi di fare, eh?

Per tutta risposta il giudice volse la seconda lama verso il proprio petto e si trafisse il cuore, accasciandosi quasi immediatamente.

Le grida di rabbia del piccolo eroe vennero soffocate dalle mani dei suoi compagni, che lo immobilizzarono per prepararlo a diventare come loro.



Garland si volse a guardare ancora una volta i due clown che lo accompagnavano, sorpreso e spaventato allo stesso tempo.

Si erano presentati da lui all'improvviso, quando sospettava che più nessuno si sarebbe fatto vivo di fronte a lui, e gli avevano detto: -Ehi, indovina cosa abbiamo che tu non hai?

-Non ho tempo per i vostri scherzi- aveva risposto, stringendo lo spadone con fare minaccioso.

-Un esercito!- aveva esclamato Kefka, al che una parata di guerrieri dell'Armonia con i volti disgustosamente rassomiglianti a quelli di Joker, accompagnati da un pugno di guerrieri di Chaos.

-E sono tutti piccoli soldatini ubbidienti, tutti per te. Tutti pronti per andare a uccidere Cosmos- aveva detto il clown viola, sorridendo soddisfatto.

-Allora che dici, ti piace?- aveva continuato Kefka, con gli occhioni dolci.

E poi era fatta.

Il gruppo si era messo in marcia al suo seguito, senza incontrare resistenza.

Avevano visto in lontananza Golbez e Cecil rincorrersi, ma niente di più (il secondo a bordo di una macchina targata ACME).

Per la prima volta dall'inizio dei Cicli Garland si sentì solo, sperduto, e alla mercé dei propri nemici.

Sarebbe bastato poco a quei due folli per rivoltargli contro le loro forze e annientarlo.

Ma non sarebbe durato.

Sia che fosse Cosmos o che fosse Chaos il ciclo sarebbe ricominciato, all'infinito, e lui avrebbe potuto rendergliene conto un'altra volta.

Con questo pensiero fisso in testa guidò la sua armata fin dentro il Santuario, fino a scorgere il trono di Cosmos, e il paladino schierato a difenderlo.

-Guerriero!- esclamò Garland, fiutando la vittoria -Vedo che sei ancora in piedi.

-Vattene, demone, se ti è cara la vita- minacciò l'altro, puntando la spada al nemico.

-Non puoi vincere contro di noi, stolto- replicò il guerriero oscuro, fermandosi a poca distanza da lui -Sei rimasto solo, e come tale anche la tua dea.

Cosmos non si mosse di un millimetro, fissandolo gelida e altezzosa dal suo trono.

-Fintanto che ci sarò io non vi permetterò di toccarla- replicò deciso Guerriero.

-Bene allora, dovremo liberarci di te, vero?- replicò con un ringhio Garland, sollevando la spada.

Al suo segnale i guerrieri sottomessi alla follia del Joker scattarono, tutti assieme.

Guerriero evocò gli scudi di luce, reggendo il primo urto, ma in pochi istanti era già a terra, sconfitto.

Gli incantesimi lo travolsero, le lame colpirono.

-Basta!- ordinò Garland, al che i guerrieri si fermarono.

-Oh andiamo! Era perfetto!- protestò Kefka.

-Perché fermarci adesso? Dobbiamo solo rompere l'ultimo uovo e la ricetta è pronta!- gli fece eco Joker.

-Non ancora- replicò Garland, deciso.

Il paladino di Chaos avanzò, raggiungendo il proprio rivale.

Era a terra, rantolava, alcuni tagli profondi e varie bruciature gli deturpavano la pelle, il corpo fumava.

-Non ti arrendi mai, Guerriero. Ho sempre rispettato questo tuo carattere, questa tua determinazione interiore. Ma non ti ha mai salvato, sei solo uno stolto che non sa quando arrendersi- lo schernì, guardandolo dall'alto -È il tuo destino. Sai solo combattere fino alla morte.

Lo superò, con passi lenti e misurati, avvicinandosi alla divinità senza temere alcuna ritorsione.

-Questa è la fine, Cosmos. Ancora una volta- le disse quando fu di fronte a lei, sollevando lo spadone -Sei sola.

-Non da sola- replicò una voce cavernosa e profonda.

Una forma nera guizzò oltre il trono delle dea, colpendo Garland sull'elmo e mandandolo a cadere contro l'armata di schiavi che teneva fermo Guerriero, disperdendoli e liberando il paladino.

La figura misteriosa si sollevò, avvolta in un immenso mantello nero, celando la dea agli occhi dei suoi avversari.

-Mr J...- fece Harley incredula.

-Natale è in anticipo quest'anno!- esclamò il Joker, sorridendo radioso.

-Chi diavolo sei tu?- chiese con rabbia Garland, rimettendosi in piedi.

-Il tuo peggiore incubo- rispose Batman.



A\N: E arriva Batmaaaaaaaaannnnn!!! SI ALLA FINE CE L'HO FATTA!

DII\N: Quanto mi hai fatto tribolare per arrivare finalmente a questa parte.

A\N: Si si lo so sei contento, finalmente. Alla prossima. Ciao.

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Capitolo 5
*** Batman alla riscossa ***


A\N: Okay finiamo questo quinto capitolo altrimenti qui non la smettiamo più.

DII\N: Era ora. Sono secoli che aspetto di vedere lui.

A\N: Ti preferivo quando eri sempre incazzato...



-Batsy! Mio vecchio amico quasi non ci speravo! Sei arrivato giusto in tempo per il tè!- esclamò Joker, sprizzando felicità da tutti i pori.

-Il tuo gioco finisce qui, Joker- replicò Batman, immobile al suo posto.

Il gigante con l'armatura che aveva appena abbattuto strinse convulsamente il manico dello spadone, meditando in silenzio.

Stava decidendo la prossima mossa, come affrontarlo, un silenzioso confronto.

-Allora tu sei quello che è stato portato qui per opporsi al Joker, vero? “Batsy”?- disse controllato il paladino oscuro.

-Batman- lo corresse.

Qullo annuì, soddisfatto -Batman. Temevo avessi un nome folle come quello della tua nemesi. Sarà un piacere finirti, una volta per tutte.

-Batman stai indietro!- esclamò Guerriero, cercando di rimettersi in piedi, ma la massa lo sommerse ancora una volta, immobilizzandolo.

Il paladino oscuro passò all'attacco, caricando l'assalto da destra e menando un fendente orizzontale.

Il Supereroe saltò oltre il filo della lama, raggiungendo l'elmo dell'aggressore con una ginocchiata, gettandolo pesantemente a terra e guadagnando terreno, allontanandosi da Cosmos.

Il nemico lottò per rimettersi in piedi, ma lui gli fece lo sgambetto, facendolo crollare impotente a terra una seconda volta.

-Maledetto...

-Sei lento. E violento- rispose calmo il crociato mascherato, fissandolo con durezza dall'alto.

-Sei sveglio. E veloce- replicò il paladino oscuro, risollevandosi -Ma non credere di aver già vinto.

Tornò all'attacco calando l'arma da sopra la testa, ma Batman si limitò a spostare il proprio bacino lateralmente, schivando il colpo di qualche millimetro; quindi rispose scagliando una serie di batarang contro l'avversario, che si protesse incrociando le braccia davanti al volto.

I piccoli boomerang si piantarono tra le pieghe dell'armatura, ma non sortirono danno visibile.

Il paladino oscuro riprese l'offensiva, liberando la lama da terra e tentando si aprirlo in due con un fendente obliquo verso l'alto, ma il supereroe indietreggiò, sempre composto; il nemico calò lo spadone dall'alto nuovamente, scoprendo il petto e sbilanciandosi, così il Cavaliere Oscuro poté atterrarlo scattando contro il suo petto, passando sotto la sua guardia.

Quello tentò di reagire con la mano libera, ma lui la bloccò con un ginocchio; quindi estrasse due piastre da elletroschock dalla cintura, usandole contro l'elmo del nemico.

Nessuno dei guerrieri sotto il controllo dei clown ne gli stessi si mossero, osservando la scena con il sorriso sulle labbra, mentre lui finiva il paladino di Chaos, lasciandolo svenuto al suolo, il volto tumefatto e sanguinante e l'elmo ridotto a pochi scarti di metallo.

-Oh oh oh, Batsy. Non hai perso smalto!- lo applaudì Joker, una volta che ebbe finito.

-Lo sapevo che Garland era solo un pallone gonfiato senza palle!- gli fece eco il secondo clown, ridendo -Ma ora vedi ci crei un problema. Noi dovremmo liberarci di quella dea lì- continuò, indicando Cosmos, immobile sul trono -E su tu vorrai impedircelo, temo dovrai morire.

-Ehi piano collega- intervenne il Joker -Batsy sarà anche una seccatura, ma senza di lui non avrei più nessuno con cui giocare a briscola. AHHAHAHAHAHAH!

-Batman, finiscili prima che possano riprendersi!- gridò Guerriero, ancora immobilizzato.

-Andiamo collega, hai me. Che te ne fai di uno stupido idiota in calzamaglia? Forza, uccidiamolo!- il pagliaccio rosso appoggiò una mano sulla spalla dell'altro clown.

-No! No no no no non può finire così. Deve essere la fine per tutto. Cosa ci guadagno nell'ucciderlo e basta, senza averlo fatto soffrire?- replicò il Joker, alzando le spalle confuso.

Non visto, Batman le due piastre con due set completi di batarang, nascosto dal mantello, pronto a lanciarli al momento giusto.

-Cosa importa?! Uccidi! Uccidi! Uccidi! Non ha senso aspettare se possiamo farlo qui e adesso!- fece il secondo clown, quasi urlando.

-No! Non permetto a nessuno di dirmi cosa fare, specialmente se si tratta di Batman! Lui è mio!- replicò il Joker, furioso, estraendo la pistola e puntandola al compagno.

-Maledetto figlio di un sottomarino! Ti insegno io cos'è il rispetto!- minacciò quello, preparando un Firaga con la mano destra.

In quel momento agì, quando erano troppo distratti per contrattaccare, scagliando i batarang che si piantarono nella braccia dei due clown, facendo prontamente crollare le loro armi.

-BAMBINI! PORTATE LA TESTA DEL PIPISTRELLO ALLA MAMMA FORZA!- ordinò Harley, scuotendo il campanaccio come una pazza.

L'intera orda partì all'assalto, liberando Guerriero e si precipitò su di lui da tutti i lati.

Ma il Cavaliere Oscuro era preparato, e gettò a terra delle granate a gas anestetico, bloccando la visuale dei propri avversari e riducendo il loro numero, così da potersi aprire un varco più facilmente, per fermare i due folli.

-Inizio dei giochi! Mi hai stancato!- sentì dire al Joker, mentre abbatteva una ragazza con i capelli viola e le orecchie a punta, e alla frase del folle seguì uno sparo.

-Prendi questo!- rispose il pagliaccio rosso, alla cui voce seguì una violenta fiammata.

Gettò di lato un ragazzo biondo, con una strada giacca che lasciava il petto praticamente scoperto, con una gomitata, seguito a ruota da un altro con una lama azzurro brillante, che afferrò per la nuca gettandolo contro una ragazza con una lunga treccia castana.

-Ti ho preso lurido arrivista!- gridò in trionfo il clown rosso, e Batman si volse verso i due scorgendo Joker a terra e l'altro pronto a scagliare un incantesimo

-Harley- replicò il Joker, rimettendosi in piedi, al che la donna centrò in pieno la testa del pagliaccio rosso con il martello, spedendola all'altro capo del Santuario.

-Uh? Non credevo di essere così forte- fece, fissando il corpo decapitato del clown.

-Game Over, partner- ghignò Joker, puntando la pistola contro il corpo del collega, che continuava a mimare il movimento di guardarsi attorno.

Il supereroe, ormai fuori dalla calca, intervenne scagliando un batarang, disarmando il clown, e un istante dopo gli piombò addosso, colpendolo al volto con un montante.

Harley partì immediatamente alla carica, agitando il martello con abilità, ma il Cavaliere Oscuro si limitò ad afferrarla per il volto prima che potesse colpire, schiacciandola a terra.

Ma fu solo un momento, dato che l'orda tornò all'attacco, indisciplinata ma persistente.

Batman fu costretto ad una repentina ritirata, cercando di guadagnare spazio per combattere più facilmente, quando un figura viola con una lancia gli atterrò davanti, ostacolandolo.

Il combattente era una figura imponente e massiccia, ma ciò nonostante non l'avrebbe fermato: quello tentò d'infilzarlo con un affondo diretto, ma il crociato mascheratp lo evitò con un brusco movimento del fianco, per poi afferrare saldamente le braccia dell'avversario ed esibirsi in un violento doppio calcio al volto.

Mentre girava vide un altro dei guerrieri controllati che si stava avvicinando rapidamente con due daghe sguainate.

Atterrando, reagì con tempismo, bloccando le braccia dell'assalitore prima che le lame potessero squarciargli la gola, colpendolo quindi al volto con una violenta testata.

Quindi balzò in avanti con una rotolata, evitando un fendente che l'avrebbe decapitato per poi volgersi repentinamente e scagliare una granata di luce, riparandosi dietro al mantello per evitare di essere travolto dallo shock.



Guerriero riuscì a sollevarsi in piedi, l'armatura a pezzi e sanguinante da diversi tagli.

Lo scudo era andato in frantumi, come gli spallacci e parte del pettorale; l'elmo era a terra, spaccato in due, l'usbergo era stato stracciato in vari punti, ma la spada era ancora intera.

-Non esitare Guerriero- lo incitò Cosmos -Finisci i guerrieri del Chaos, senza pietà.

-Ma... i miei compagni...- tentò i protestare, ansimando.

-Siamo in guerra. Molti sacrifici devono essere fatti in nome dell'Armonia.

Guerriero chinò il capo, accettando la volontà della sua signora.

Nel frattempo il gas si era dissipato a sufficienza per permettergli di avanzare fino ai corpi addormentati dei suoi Ex compagni.

Prishe, Aerith, Vaan, Bartz... Bartz era il più vicino.

In silenzio il paladino si avvicinò, senza staccare gli occhi da quel volto deturpato dal ghigno rosso, mostrante ancora i segni del dolore inflittogli per quel trattamento.

Provò pietà, avrebbe voluto fare qualcosa, avrebbe voluto aiutarlo, ma gli ordini della dea erano indiscutibili.

A malincuore sollevò la spada, puntandola contro il cuore del ragazzo, ma un improvviso colpo alla nuca lo fece crollare a terra, dolorante.

-Guerriero cosa fai!?- esclamò Laguna, pesto e lacero ma ancora vivo.

-Urgh... Laguna... Non devi... esitare- replicò Guerriero, faticando per rimettersi in piedi.

-Cosa diavolo sta succedendo!? Che significa?! Chi sono tutti questi guerrieri!?- insisté sconvolto l'uomo, guardandosi attorno con gli occhi sbarrati.

-La dea... È in... Pericolo...- balbettò in risposta il paladino, prima che un immensa spada potesse trafiggerlo, sollevandolo in aria.

-Finalmente cadi, Guerriero- ringhiò Garland, il volto sfigurato ma il corpo nuovamente in piedi, pronto alla battaglia -E guarda chi si rivede. Credevo di averti ucciso con quella caduta.

-Avresti dovuto occupartene di persona- replicò Laguna, fissando con durezza il paladino oscuro.

-Cosa c'è? Ti senti forte adesso, eh? Credi di potermi sconfiggere ora, dopo quello che ti ho fatto? Meglio che torni a strisciare nel tuo buco- lo sfidò Garland, scagliando Guerriero da parte come un sacco della spazzatura.

Ma il giornalista rimase al suo posto, caricando il fucile con uno scatto e prendendo la mira, mentre i suoni della battaglia continuavano a risuonare attorno a lui.

-Tanta fretta di morire?- insisté il guerriero di Chaos, iniziando ad avanzare verso l'avversario.

Per tutta risposta Laguna fece fuoco.

Garland sollevò lo spadone per parare, ma l'intensità del raggio laser lo sciolse come burro al sole, travolgendo il volto dell'avversario e spazzandolo via in pochi istanti.

-Whew, colpo fortunato... Me ne restava solo uno...- sussurrò l'uomo, prima di crollare in ginocchio, sfinito.

-Yaagh... che male- fece una voce femminile, dietro di lui.

Con difficoltà Laguna volse il capo, scorgendo una donna dai lunghi capelli biondi raccolti in due ciucci e con il volto pallido.

Quella si volse verso di lui e sorrise, soddisfatta -Guarda guarda, tu dov'eri quando ci servivi?

Si sollevò lentamente, avanzando verso il giornalista impotente con calma, soppesando l'immenso martello nelle proprie mani.

-No...



Batman scostò il mantello, tornando a fissare i guerrieri, ma dovette constatare che lo stratagemma non aveva funzionato, dato che i nemici sembravano appena storditi.

Il primo ad attaccare stavolta fu un guerriero biondo in una tuta viola e con un immenso spadone; per lui un avversario del genere era assai più impegnativo di Garland: la spada più piccola, la maggior velocità e capacità movimento, e anche la forza che imprimeva nei colpo lo rendevano spaventosamente più versatile del precedente avversario.

La tecnica era ottima, ma tuttavia la strategia d'attacco era piena di falle: l'appoggio era incerto, fermo ma facile da rompere, la sua attenzione era tutta sull'attacco, non sui movimenti del suo avversario.

Evitando l'ennesimo fendente, il supereroe scagliò un batarang contro il volto dell'avversario, che schivò con un movimento del collo; ciò nonostante gli fu sufficiente per estrarre un taser dalla cintura e colpire l'avversario al petto con due cavi.

Quello sembrò accusare il colpo, inizialmente, prima di riprendersi e freddamente tornare alla carica, come non fosse stato neanche sfiorato.

Non va bene, questi nemici sono più forti di semplici umani” pensò Batman, continuando a tenersi a distanza dal filo della lama.

Il ragazzo biondo con la lama azzurra balzò in alto, eseguendo un calcio rovesciato all'indietro con una palla, ma l'attacco si rivelò funzionale alle sue necessità e il Cavaliere Oscuro prese la palla al balzo, deviandola con un fluido movimento di del corpo e colpendo il guerriero viola al petto, scagliandolo all'indietro.

Ma ormai gli altri gli erano di nuovo addosso, alcuni ripresisi dal gas anestetico.

Una ragazza con degli appariscenti capelli fucsia lo caricò con un fendente volante a velocità incredibile, ma lui l'afferrò al volo, evitando la lama e sbattendola da parte con un pugno.

Poi fu la volta di una ragazza formosa e con dei lunghi capelli mori, che lo attaccò con un calcio al volto, ma il crociato mascherato l'intercettò con il braccio; quindi con una gomitata al ginocchio della gamba tesa la costrinse alla resa.

Quindi intercettò una freccia che stava per raggiungerlo al volto con la mano destra, schivando nel contempo un possente affondo di un uomo con un immenso spadone e l'aspetto di un bruto.

Batman fece per assalirlo, ma un guizzò con la coda dell'occhio lo fece voltare, reagendo con rapidità ad un assalto dello spadaccino argenteo, parando con entrambe le braccia incrociate davanti al volto, trattenendo il polso del nemico.

Ma la forza dell'aggressore gli era superiore, e il supereroe capì che avrebbe perso; dovette ritrarsi in ginocchio, sentendo che le braccia dell'avversario stavano vincendo la sua resistenza.

Ma il bruto, alle sue spalle, tornò all'assalto, caricando lo spadone dal basso, e Batman ne approfittò, riuscendo a liberarsi di entrambi gli assalti, che si intercettarono tra loro annullandosi.

Quindi il supereroe scagliò l'uomo da parte con un calcio e stava per assalire lo spadaccino quando un improvviso raggio di energia li separò con una violenta esplosione.

Il Cavaliere Oscuro rotolò per qualche metro, prima di poter alzare lo sguardo oltre la coltre di fumo, scorgendo uno strano individuo con dei lunghi capelli argentei e un vestiario alquanto limitato volteggiare in aria, che lo fissava con la mano alzata.

Fece per afferrare una delle sua granate da distrazione aerea ma a metà del gesto, prima che potesse lanciarla, il suo corpo venne avvolto da una coltre di ghiaccio, tranne la testa

Il guerriero bruno con la cicatrice lo caricò, la sua strana arma che pendeva verso il basso alla sua destra.

Quando fu abbastanza vicino lo portò sopra la testa, pronto a calarlo sul nemico indifeso, quando una frusta scattò fuori dal nulla attorcigliandosi attorno ai suoi polsi.

-Ehi ragazzino- lo richiamò Catwoman, disarmandolo con uno strattone -Non rubare mai la preda al gatto.

Dick Grayson atterrò al fianco del suo mentore e spedì Squall a terra con un colpo diretto di uno dei suo bastoni-taser.

-Ehi Bruce, non ti facevo un tipo tanto freddo- scherzò il giovane uomo, applicando un piccolo congegno a infrarossi per sciogliere il blocco.

-Attento!- lo avvertì Batman, mentre un guerriero vestito con un armatura azzurra e grigia si faceva sotto brandendo un ascia.

Dick schivò abbassandosi, lasciando che il colpo andasse ad impattare con il blocco di ghiaccio, incastrando l'arma il tempo sufficiente per liberarsi dell'avversario con un calcio al volto.

Ma a quel punto si fece nuovamente avanti lo spadaccino argenteo.

-Dick, vattene! Non è un nemico che puoi affrontare...!- cercò di dissuaderlo il supereroe, ma l'ex-Nightwing contrattaccò l'oscuro avversario, andandogli incontro.

Batman cercò di liberarsi ma la coltre di ghiaccio glielo impediva, ancora troppo solida.

Lo spadaccino menò un fendente orizzontale, ma nonostante la sua velocità Dick riuscì a saltare oltre il suo assalto, per poi esibirsi in un calcio voltante, che l'avversario parò con l'impugnatura della sua spada.

Quindi sferrò una violenta gomitata al petto del ragazzo, mozzandogli il fiato e gettandolo al suolo, impotente, preparandosi a tagliargli la testa.

Poi risuonarono dei colpi di pistola, che raggiunsero lo spadaccino alla spalla destra e al fianco, che precedettero l'arrivo di Jason Todd, aka Red Hood, che svuotò i caricatori contro il nemico, attirando la sua attenzione.

Lo spadaccino cambiò immediatamente bersaglio, scagliando una fiammata contro il nuovo arrivato che cadde a terra per il contraccolpo, ma a quel punto Grayson si era ripreso abbastanza da tentare un attacco alla nuca dell'avversario, che comunque lo intercettò con la Masamune, riuscendo a ferire il giovane al fianco.

Ma il ghiaccio ormai si era disciolto a sufficienza per permettere al Cavaliere Oscuro di liberarsi, spargendo decine di cristalli di ghiaccio attorno e andando a colpire il nemico con un violento montante alla mascella, gettandolo a terra.

-Voi due andate, me la vedo da solo con questo tipo- ordinò, ergendosi in tutta la sua mole sul nemico atterrato.

-Certo, e cosa dovremo fare nel frattempo?- replicò sarcastico Jason, ricaricando le armi, prima di notare il numero di nemici che gli si facevano incontro.

-Ripensandoci pensa pure all'amico con la piastra.

-Sono in troppi per noi- osservò Batman, meditando sulle loro possibilità.

-Oh andiamo Bruce- replicò Dick, mentre Selina Kyle\Catwoman li raggiungeva -Credevi sul serio fossimo venuti solo in tre?

Una ragazza con una vestita da sacerdotessa, con uno scettro abbinato, si sollevò in aria cavalcando una bestia alata, che ricordava un grande uccello, quando Tim Drake, alas Red Robin calò dal cielo, e la placcò dal dorso della creatura, andando a cadere poco più in là.

Poi, da guizzi improvvisi e ventate di fumo, arrivarono anche gli altri, uno ad una: Barbara Gordon\Batgirl, Kate Kane\Batwoman, Helena Bertrinelli\Matron, Dinah Laurel Lance\Black Canary, Stephanie Brown\Spoiler, Cassandra Cain\Orphan, Harper Row\Blue Bird, Calvin Rose\Talon, Damian Wayne\Robin, Midnighter.

In pochi istanti la battaglia aveva ripreso con furore, scatenando una ressa senza precedenti.

-Sicuro di non volere una mano?- chiese ancora Dick, mentre lo spadaccino partiva all'attacco con un fendente obliquo che costrinse i quattro a disperdersi.

-Andate- ordinò perentorio Batman, scagliando una serie di granate di fumo attorno all'avversario, bloccandogli la visuale.

Quello rimase a fissarsi attorno per un istante, accigliato dal trucchetto, prima che il pugno del supereroe potesse raggiungerlo al volto da sinistra.

Egli reagì con un fendente secco, aprendo il fumo in due per un attimo, ma il Cavaliere Oscuro si era già dileguato.

Riapparve l'istante successivo, colpendo l'avversario al polso che reggeva la lunga katana e disarmandolo; ma il guerriero argenteo non era uno stupido, e prontamente lo colpì all'addome con un calcio, scagliandolo fuori dal fumo.

Atterrò in equilibrio grazie ad un salto mortale, stringendosi la parte colpita con un braccio, accusando la forza dell'avversario.

Lo spadaccino uscì dal fumo, fermandoglisi di fronte, il volto sfigurato dalla droga del Joker ma gli occhi ancora limpidi e gelidi.

Fu allora che BAtman tornò ad ergersi in tutta la sua mole, facendo impallidire al confronto l'aspetto minaccioso del nemico.

Si confrontarono per un istante, prima di passare alle mani; l'avversario si dimostrò subito un esperto, capace di tenergli testa senza problemi.

Il confronto si manteneva in uno scomodo stallo, tra prese, contromosse, mosse, e scatti fulminei, due ombre più nere della notte che si affrontavano in pieno giorno.



-Come sta andando ragazzi?- chiese Dick, spedendo Tifa nuovamente al tappeto con un calcio al volto.

-Qui la situazione è tranquilla- comunicò Tim, dopo aver iniettato l'antidoto a Yuna, ora svenuta.

-Qui quasi fatto- avvertì Batgirl, deviando un fendente di Lightning mentre si apprestava a rispondere con una ginocchiata.

-Qui va tutto UFF- stava dicendo Jason un attimo prima che Jecht lo spedisse al tappeto con una spallata.

La risata folle indotta dalla mistura dei due clown risuonò potente sul campo di battaglia, facendo tornare oscure memorie nella mente dell'ex-Robin.

Ma Midnighter si mise in mezzo, colpendo con violenza il volto dell'uomo, che rispose con altrettanta violenza.

-Sei un duro eh? Mi piace!- replicò con un ghigno soddisfatto il vigilante, menando un forte montante alla testa dell'avversario.

-Qui farebbe comodo una mano- avvertì Calvin, mentre una freccia di Firion gli si conficcava nella spalla.

-Qualcuno vede Batman?- chiese Dick nuovamente, parando un attacco di Kain.

-Io no- rispose Damian, schivando un violento fendente di Cloud -L'amico biondo qui non vuole cedere.

-Bisognerà alzare i toni per farglielo capire- intervenne Laurel, prima di rilasciare il suo urlo ultrasonico alle spalle del guerriero, trafiggendo il suo super udito come una pallottola.

-Harper?

-Avrei un po da fare- rispose la ragazza, mentre lei e Kate schivavano l'ennesimo Sancta di Kuja.

-Dick, ho trovato uno di quei due pazzi- comunicò Selina -Sta... raccogliendo la sua testa.



-Maledetta pazza con quel dannatissimo martello! La prossima volta mi fermo il collo con una spillatrice, così vediamo se la mia testa se ne va di nuovo a spasso!- rimarcò Kefka, mentre le sue mani risollevavano la testa per rimetterla al suo legittimo posto sul suo collo, quando una frusta si avvolse attorno ad essa tirandola via.

-Scusa tesoro- lo avvertì la donna-gatto mentre afferrava il suo volto -Meglio se resti così.

-Come osi!?-esclamò la testa del clown, buttando un'occhiata alla scollatura della donna, un secondo prima che una detonazione risuonasse nell'aria.

La donna-gatto si accasciò als ulo, ferita alla schiena, mentre la sua testa rotolava a terra.

-AHAHAHAH, ti ho trovato finalmente “Partner”- ghignò il Joker, reggendo in mano l'arma fumante.

-Eccoti! Non mi aspettavo che saresti venuto di me a braccia aperte!- replicò Kefka, ringhiando, mentre il suo corpo scagliava un possente ghiacciolo contro la spalla del clown viola.

-Oh, ma che gentile, hai anche portato le decorazioni- replicò questi, colpendo il rivale all'addome con un proiettile.

-AHIO! Maledetto figlio di un sottomarino fa male!- urlò Kefka, irato.

-Non mi dire- rispose sempre sorridente Joker.



-Bruce abbiamo i due clown, sono poco distanti da te!- gli comunicò Dick attraverso il trasmettitore

nella tuta -Devi dirigerti verso il lato ovest di questo ambiente. Selina è stata ferita.

-Ricevuto Dick, passo e chiudo- rispose Batman, menando un violento colpo alla mascella dell'avversario, il primo attacco andato a segno.

-Non ho tempo da perdere con te- rimarcò, menando un calcio al petto del nemico, che resse l'urto e rispose con una gomitata.

Poi un piccolo dardo si andò a conficcare nel collo dello spadaccino, facendolo sbandare.

-La freccia contiene l'antidoto, Batman. Ci metterà un po a fare effetto ma lo disorienterà- comunicò Helena.

-Grazie- rispose brusco ma sincero il supereroe, dando le spalle all'avversario e correndo veloce verso il punto indicatogli da Dick, conscio di avere poco tempo.

Poi sulla strada si parò l'immagine di Harley Quinn pronta a colpire un indifeso guerriero dai lunghi capelli scuri con il pesante martello, e con un rapido gesto la raggiunse al polso con dei Batarang.

-ARGH!- gridò dolorante la donna, lasciando cadere l'arma -BATMAN!

Cassandra comparve dal nulla, afferrandola alla vita per atterrarla.

-Uccellino, sei venuto a darmi noie!?- replicò con veemenza quella, scagliandola da parte con un calcio.

-Forza bambini! Distruggete tutti gli amici del pipistrello!- gridò infervorata agitando il campanaccio.

I guerrieri messi fuori combattimento dal gas cominciarono a riprendersi, scossi e confusi ma ancora agguerriti.



-Ti piace vero? Ammetti la poesia del momento, noi due, amici fraterni, ci siamo ritrovati immersi nel nostro sangue in uno scontro all'ultimo sangue...- disse Joker, sorridendo mentre con la spalla ferita si appoggiava ad una colonna di ghiaccio che spuntava dal terreno acquoso.

-Prima o poi doveva finire. Tutto deve finire distrutto, eventualmente- replicò Kefka, il corpo accasciato a terra con la testa sottobraccio.

-Beh, allora non mi sembra il caso di sprecare altro tempo- proseguì Joker, sollevando la pistola.

Kefka rispose evocando un Firaga nel palmo della mano.

-Quando vuoi...- disse il clown rosso



Batman calò dall'alto, intromettendosi tra i due.

-Nessuno morirà oggi.

La magia del clown roso venne scagliata, ma non riuscì nemmeno a scalfire il suo costume con le sue fiamme, mentre la pallottola di Joker andava a schiantarsi contro il Kevlar.

-Nessuno di voi due finirà niente- continuò minaccioso, colpendo Joker con un pugno, spedendolo a terra.

-Andiamo Batsy, hai interrotto un momento importante...- protestò debolmente il clown, prima che la sua arci-nemesi afferrarlo per il bavero e sbatterlo contro la stalagmite di ghiaccio.

-Non ti permetterò di ferire altri innocenti qui- lo minacciò il Cavaliere Oscuro, fissandolo dritto negli occhi.

-Innocenti? AHAHAH!- scoppi a ridere l'altro -Dove credi che siamo? In un orfanotrofio?

-Lascia perdere, non capirà mai...- sibilò il Joker.

Poi Batman si sentì travolgere da una violenta scossa, che gli fece mollare la presa sul clown.

Crollò a terra, confuso.

-Hai interrotto il nostro momento, pipistrello, ora devi pagare le conseguenze- disse il clown rosso.

-E credo anche di sapere come- aggiunse Joker, sollevando di nuovo la pistola carica contro la sua testa.

Ma un turbinio di piume nere lo interruppe, scagliandolo di lato con un calcio.

-Finalmente potrò assaggiare il vostro sangue, maledetti folli- disse freddo lo spadaccino, torreggiando sui due.

-Bruce abbiamo un problema: al tuo amico è spuntata un ala e si è diretto verso di te- comunicò Dick.

-Lo vedo bene- rispose, rimettendosi in piedi.

-Sephy, che piacere unirti al concerto. Non mi aspettavo suonassi- disse il clown rosso.

Un fulmine si abbatté sullo spadaccino, che lo defletté con un violento fendente.

Il volto era ancora pallido, ma la smorfia di odio segnalava che il potere venefico dei due clown l'aveva abbandonato.

-Non mi scappi più- ringhiò quello, prima che Joker potesse piantargli un coltello nelle costole.

-Scusa se interrompo la tua sinfonia, ma sembra che tu abbia stonato- commentò il folle, mentre l'avversario si volgeva furioso, afferrandolo per il collo con entrambe le mani.

Batman gli fu addosso, allontanandolo dal Joker e cercando di bloccarlo a terra, ma il nemico se lo scrollò di dosso con violenza, colpendolo al mento con un calcio.

Perse di vista i combattenti, ma il suono di una colluttazione gli fece capire che il secondo clown si era gettato nella lotta.

-Voglio vedere come bruci!- minacciò il pagliaccio, mentre lui e il nemico si dimenavano violentemente l'uno contro l'altro.

Risollevandosi, il supereroe vide un secondo fulmine abbattersi sul corpo dello spadaccino, che crollò al suolo fumante.

Il clown rosso sorrise trionfante, preparandosi a finirlo con una fiammata, ma lui non poteva permetterglielo: sperando che funzionasse, estrasse una fune con un congegno taser attaccato, e la lanciò contro il collo dell'avversario, che una volta attaccato alla pelle liberò una potente scarica elettrica che mise fuori uso il pagliaccio rosso.

La risata maniacale del Joker lo fece voltare, vedendoselo venire incontro con l'estintore in mano, pronto a colpirlo.

Reagì d'istinto, lanciando un congegno esplosivo contro l'arma, per poi farsi scudo con il mantello dall'esplosione che seguì.

Batman venne scagliato all'indietro, mentre una colonna di fumo si sollevava dal punto in cui, fino a un attimo prima si trovava Joker.

Con un mugugno rotolò supino, cercando di sollevarsi, ma lo spadaccino l'afferrò d'improvviso e lo alzò sopra la testa, scagliandolo subito dopo contro una stalagmite.

Il dolore fu intenso, e non ebbe la forza di rialzarsi prontamente, restando alla mercé dell'avversario.

-Se continuerai ad interferire non avrò altra scelta se non uccidere anche te. Un morto in più non fa differenza- disse gelido il guerriero, avanzando verso di lui fino a potergli stringere il collo tra le mani, alzandolo in aria con facilità.

La presa ferrea non lasciava scampo, l'aria cominciò a mancargli, e la situazione sembrò più disperata che mai.

Ma la scorta infinita di oggetti nascosti nella sua armatura gli permise si usufruire di uno dei suoi rampini, che si conficcò con violenza nella spalla dell'assalitore, facendolo gridare di dolore.

La presa si allentò appena e cioè permise a Batman di raccogliere le forze necessarie a spezzare il braccio già ferito del nemico e liberarsi definitivamente della morsa.

Crollarono entrambi al suolo, indeboliti dal confronto.

-Non credere di avermi fermato umano- ringhiò lo spadaccino, stringendo il braccio ferito.

Il crociato mascherato si limitò a tossire convulsamente, massaggiandosi la gola ferita, per poi lanciare uno sguardo di sfida all'avversario.

Poi la fronte del guerriero argenteo esplose, lasciandolo cadere a terra, abbattuto da un proiettile.

La risata rauca del Joker risuonò nell'aria mentre questi, ustionato e fumante, si avvicinava lentamente ma inesorabilmente.

-Bene bene Batsy- disse, con tono quasi inumano -Sembra che alla fine siamo di nuovo solo io e te. Era scritto, resta solo un colpo.

Batman si costrinse a rimettersi di nuovo in piedi, incerto, accusando ancora la forza con cui era stato malmenato, mentre la canna dell'arma si avvicinava inesorabile al suo volto.

-Fammi un sorriso prima della fine, amico- chiese Joker, il volto più sfigurato di Due-Facce, talmente vicino che poteva sentire l'odore della carne bruciata.

Il supereroe un colpo ai nervi del collo talmente violento che cadde a terra, la vista annebbiata e i sensi abbattuti.

-Coraggio Batsy, mi aspettavo più mordente da parte tua...- la frase venne interrotta dal calcio di un fucile che si andava ad abbattere sulla nuca del clown, gettandolo a terra.

L'uomo di prima, che aveva salvato da Harley, crollò in ginocchio di fronte a lui, esausto da quel singolo gesto di coraggio.

-Ehi- ansimò -Sembrava che ti servisse una mano.

-Batman, sono Canary, siamo riusciti a iniettare l'antidoto a tutti i guerrieri. Sembra che se la caveranno. Abbiamo diversi feriti però. Come sta Catwoman?

-Non...- replicò il Cavaliere Oscuro, dolorante -... lo so.

Il corpo dello spadaccino ebbe un sussulto, prima di risollevarsi, la ferita parzialmente rimarginata e gli occhi iniettati di sangue.

-Oh no- biascicò l'altro uomo, troppo esausto anche per gridare.

Il nemico si risollevò in piedi, ergendosi minaccioso sui due, la spada nuovamente in mano, ma non fece in tempo ad usarla perché la testa venne congelata di colpo, e una piccola fiammata successiva lo disciolse definitivamente, lasciando un cadavere decapitato ad abbattersi al suolo.

-Maledetto figlio di un sottomarino!- rimarcò il clown rosso, parzialmente paralizzato dal taser ma ancora in grado di muovere parte del corpo.

Un guerriero dai fluenti capelli argentei e da un armatura bianca comparve dal nulla, decapitando il folle una volta per tutte e chiudendo la faccenda, seguito dall'ombra immane di un gigante avvolto da un armatura nera.

-Laguna! Cosa in nome di Baron è successo?- chiese trafelato il nuovo venuto, raggiungendo il compagno.

-Niente. Abbiamo... salvato il mondo credo?- rispose l'interessato, quasi svenendo.

-Dobbiamo curarlo. Fratello.

-C'è una donna ferita qui- rispose con tono cupo lo stregone.

-È con me- rispose debolmente Batman, sentendo le forze che lo abbandonavano -Le serve aiuto...

Fece per alzarsi ma ricadde a terra.

-Tranquillo, ci penso io- intervenne Dick, accorrendo e sollevandolo, mentre il gigante li raggiungeva con Selina tra le immense mani.

-Tranquillo, siamo tutti dalla stessa parte. Esclusi quei tre- lo rassicurò il giovane, lanciando uno sguardo ai cadaveri di Sephiroth, Kefka e Joker.

Incominciarono un lento cammino che li riportò ai piedi del trono di Cosmos.

Batman si sentiva indebolito e prossimo a perdere conoscenza, ma almeno era riuscito nel suo compito, anche se era costato la vita di tre dei combattenti nemici.

Mentre Dick l'accompagnava ad uno spiazzo dove potesse riposarsi, poté osservare i danni riportati dai combattenti di entrambi i fronti.

Il biondo con lo spadone era in un angolo a farsi medicare le orecchie da una ragazza dai capelli verdi; il guerriero con la cicatrice era seduto lì affianco con un braccio rotto in grembo; Batgirl si stava facendo medicare da Tim un taglio al braccio; Harley era legata e imbavagliata sotto la costante guardia dell'uomo dai lunghi capelli argentei, che erano tutti rizzati verso l'alto; Midnighter e il bruto si stavano stringendo la mano, coperti di lividi; Guerriero era accasciato ai piedi della dea, mentre la sacerdotessa era intenta a curarlo e la giovane elfa dai capelli viola a stringergli la mano; Jason sedeva a gambe incrociate e a petto nudo per permettere a Cassandra di fasciargli il petto e le costole rotte; la ragazza con la treccia stava curando la gamba rotta della combattente di arti marziali; il ragazzo in armatura azzurra e grigia fasciava la spalla ferita di Calvin.

E in tutto questo Cosmos sedeva ancora impassibile sul suo trono.

-Avanti, il tempo di darti una sistemata e torniamo a casa con le Porte di Midnighter, va bene?- gli disse Dick, mentre lo faceva sdraiare affianco a Guerriero.

-Cosmos- dissero i due nuovi guerrieri appena arrivati, con reverenza.

La dea rispose al saluto del combattente bianco, ma rispose con odio al gigante.

-Perché dei guerrieri di Chaos circolano ancora vivi nel mio Santuario?- parlò con voce dura la dea.

-Non siamo nemici mia signora- rispose Golbez, adagiano Catwoman al fianco del Cavaliere Oscuro.

-Non importa. La vostra genia del Chaos deve essere distrutta. Non può esserci equilibrio se le due forze si oppongono.

-Ma Cosmos...- provò a protestare Cecil, mentre aiutava Laguna a sedersi.

-Ora basta. Avete degli ordini miei Guerrieri: nessun membro delle forze di Chaos deve restare in vita...

BANG

Un secco colpo di pistola squarciò l'aria, e Cosmos cadde all'indietro sotto lo sguardo sorpreso dei suoi guerrieri con un buco in fronte.

-JASON!- esclamò Dick, mentre tutti si voltavano verso il ragazzo, che teneva ancora il braccio teso con la pistola fumante.

-Andiamo Grayson. Lo sai benissimo che ne sarebbero derivati solo guai- replicò con fermezza l'altro.

Prima che qualcuno potesse dire altro la terra squassò, e tutto tremò.

Il Santuario esplose in mille pezzi, rivelando un terreno arido e in rovina, picchi di roccia che si innalzavano da un baratro senza fondo.

La Bat-Family e i guerrieri dell'Armonia si ritrovarono sospesi nel vuoto, avvolti da una luce brillante, seguita da un temibile ruggito.

Batman alzò lo sguardo e vide un possente drago dorato discendere dal cielo oscurato dalle nubi, scatenando una forte corrente con le sue ali.

Una strana luce dorata pervase il corpo di Cosmos e degli altri guerrieri di Chaos morti durante il combattimento, mentre Batman, Joker e gli altri abitanti di Gotham City vennero trascinati via da una forte corrente di vento, fuori dai cicli e di nuovo nel loro mondo.



A\N: Ed è finita. Finalmente è finita. Evviva signori e signore, la conclusione di questa breve avventura Dissidiana con i guerrieri di Gotham ha fatto il suo ciclo, è ora di dedicarsi ad altro.

DII\N: Quanto mi è mancato, quella vecchia piaga. Sembra ieri che...

A\N: Si si si conserva i retroscena tuoi e del tuo amico in nero, please. Alla prossima. Ciao.

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