Anime sole.

di __shadow
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sebastian. ***
Capitolo 2: *** Elli. ***



Capitolo 1
*** Sebastian. ***


La stazione ormai era questo, un posto triste e malinconico che aveva visto milioni di anime allontanarsi in cerca di un qualcosa, qualsiasi cosa che rendesse la loro vita migliore, più felice. Anime che si lasciavano alle spalle tutto, anche l'amore. Per un motivo o nell'altro andavano sempre via.

E tra le tante persone c'erano anche quelle che non avevano nulla da perdere, quelle che scappavano perchè quella città, per non dire vita,non aveva riservato nulla per loro, nulla di buono.

Tra queste persone c'era Sebastian, un giovane ragazzo di 23 anni,  triste quanto solo.

Camminava a passo lento ma deciso verso l'ingresso, muovendosi a fatica tra la folla. Con sè non aveva nulla, solo una borsa contenente alcuni indumenti, qualche banconota di piccoli pezzi, un pacchetto di camel da 20 ridotto quasi alla metà e la sua fidata chitarra. Di valore non aveva che quello strumento ormai, la musica era rimasta l'unica sua amica.

Alzò per un attimo gli occhi al cielo, occhi vitrei colmi di vuoto, e nello stesso attimo il vento gli scompigliò i capelli di un biondo chiaro, fin troppo per i gusti di chiunque, così come la sua carnaggione, quasi a voler ricordare a tutti che il suo desiderio più segreto e profondo era quello di sparire. Il cielo era ricoperto di nuvole scure, restò cosi per alcuni secondi, fino a quando una goccia fredda non gli bagnò il viso percorendone tutta la guancia, come se fosse stata una sua lacrima. Oramai non ne aveva più o comunque sia non ne valeva la pena. Nessuno meritava niente. Era stanco di combattare una guerra che non aveva senso, era stanco di quel posto ed era stanco delle persone. Cacciò fuori l'ultimo soffio di fumo e gettando il mozzicone entrò all'interno della struttura cercando il treno che doveva prendere.

Binario 3, vagone 6, posto 15. 

Prese posto e aspettò riscaldandosi grazie a quel caldo tepore che c'era all'interno.

Oramai pioveva a dirotto e le persone cominciavano a correre a destra a manca cercando un rifugio, ma perchè correre? Era solo acqua.

Le porte si chiusero  e sulle sue labbra violacee si dipinse un debole sorriso.

Un attimo di felicità.

Finalmente stava andando via.

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Capitolo 2
*** Elli. ***


Per alcune persone, in un determinato periodo della propria vita, arriva quel momento in cui guardandosi allo specchio non sanno più chi sono.

Stando accanto alle persone non sanno distinguere chi è davvero "amico".

Non riescono a vedere nulla di bello. 

C'è a chi capita prima e a chi dopo, ad alcuni capita durante l'adolescenza.

Elli provava quelle cose a 20 anni ma nonosta ciò cercava sempre di apparire sorridente e allegra, era quella su cui tutti potevano contare per confidare i propri problemi, ma solo dio sapeva cosa provava, quanto si tratteneva da piangere, quanto desiderava solo essere abbracciata. Tutto quello che voleva era una figura stabile, qualcuno che colmasse quel vuoto che aveva nel petto. Stava bene da sola, ma da soli si soffre tanto.

Elli arrivò alla stazione tramitegrazie un taxi, pioveva a dirotto e non aveva neanche un ombrello e più di ogni altra cosa detestava bagnarsi, avere i vestiti attaccati sulla pelle, quel senso di sporcizia che ti assale in quei momenti, per non parlare del freddo che ti penetra fin nelle ossa.

Era tardi e il treno sarebbe partito da lì a poco, cominciò a correre più veloce che poteva e nel farlo quasi non si rompeva la testa per farlo.

Treno 3, vagone 6, posto 17.

Entrò facendo un salto e le porte si chiusero subito alle sue spalle.

Fece un sospiro di sollievo e sorrise.

Si avvicinò al suo posto assegnato e noto che nel vagone nonc'era nessuno oltre lei se non un ragazzo seduto di fronte a lei.

Era molto particolare, un misto di tratti delicati e spigolosi, colori chiari oscurati dal tempo. Elli pensò fosse il ragazzo più bello mai visto in vita sua.

Sembrava un angelo, un angelo che aveva commesso qualcosa di oscuro.

Appena il ragazzo alzò gli occhi per incontrare i suoi Elli fu scossa da brividi. Aveva  uno sguardo intenso ma allo stesso tempo rassegnato.

<< ciao >> le disse con la stessa espressione imperturbabile e lei ricambiò il saluto con un sorriso, prese posto subito dopo o almeno cercò di farlo nel miglior modo possibile ma proprio non riusciva a trovare pace. Sentiva lo sguardo del ragazzo posato su di lei e la cosa la metteva ancora più a disagio.

<< tutto okay? >> le chiese sorridendo leggermente, era chiaramente divertito dalla situazione.

<< no... ceh si.. Starei meglio se questa poltrona fosse più comoda >> disse buttandosi all'indietro goffamente e sospirando. Il ragazzo rise di gusto.

<< il segreto è non pensarci >> le disse come se fosse la cosa più naturale del mondo. Lei lo guardò meglio, anche quando rideva sembrava triste, come se non fosse lui quello che rideva, ma un involucro esterno che andava dalla bocca in giù.

<< Dove scendi? >> continuò lui

<< alla prossima stazione, quindi dovrà vedermi combattere contro questa sedia per circa un'ora. >>

<< Sarà sicuramente un piacere >> disse. E lo pensava davvero.

<< E tu? Dove scendi? >>

<< Dove il mio cuore sarà pronto a farlo, credo. E sperò che sarà lal volta buona.>>

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